CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 giugno 2014
260.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01605 Fragomeli: Rischi per la sicurezza della circolazione derivanti dal mancato adeguamento tecnologico del passaggio a livello di Bellano (LC).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli interroganti segnalano i disagi derivanti dai tempi di attesa al Passaggio a Livello (PL) di Bellano, soprattutto in situazioni di emergenza legate alla chiusura della SS 36 per incidenti o manutenzione e chiedono un adeguamento tecnologico dello stesso, al fine di limitare i potenziali rischi per la sicurezza dei cittadini e ridurre i ritardi nei collegamenti viari.
  In merito sono state assunte dettagliate informazioni da Rete Ferroviaria Italiana (RFI).
  Il PL di Bellano è collocato alla progressiva chilometrica 25+153 della linea Lecco-Colico, linea a semplice binario interessata da circa 55 treni/giorno, costituiti sostanzialmente da treni regionali locali e regionali veloci, circolanti in una fascia oraria compresa tra le 5.00 e le 23.00.
  RFI assicura che il PL, comandato dall'impianto ACEI della stazione di Bellano, opera con tecnologie che ne garantiscono la gestione in sicurezza e che sono già adeguate per una minimizzazione dei tempi tecnici di durata dei cicli di apertura e chiusura.
  Inoltre, come riportato nella nota del 20 gennaio 2012 citata dagli Onorevoli Interroganti, RFI informa che il tempo di chiusura del PL non può essere inferiore ai 4 minuti e, in caso di incrocio tra treni in stazione, dopo la prima chiusura viene aperto per circa 1 minuto e richiuso per altri 3, proprio al fine di contenere le attese dei veicoli.
  In casi eccezionali, con circolazione dei treni perturbata, l'arrivo e la partenza possono essere comandati in sequenza, e il PL può rimanere chiuso per un tempo di poco superiore ai 7 minuti.
  Inoltre, RFI ribadisce la costante attenzione delle locali strutture di manutenzione, al fine di incrementare la frequenza dei cicli di verifica e manutenzione ai dispositivi, e quindi contenere al massimo il numero e la durata di eventuali anomalie che potrebbero ripercuotersi sulla regolarità della circolazione ferroviaria e stradale.
  In merito alla possibile costruzione di un'opera sostitutiva, RFI conferma di essere a conoscenza dell'esistenza di un progetto di realizzazione, da parte della Provincia di Lecco, di un attraversamento della sede ferroviaria sostitutiva del passaggio a livello in questione.
  Infatti, nel dicembre 2013 la Provincia di Lecco ha trasmesso a RFI detto progetto di fattibilità di opera sostitutiva, rispetto al quale questa ne ha condiviso l'obiettivo di soppressione del PL, rinviando a successive fasi progettuali ogni ulteriore valutazione di propria competenza.
  Assicuro per il futuro un attento monitoraggio della problematica evidenziata, anche attraverso l'attività ispettiva della Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria che, nell'ambito delle proprie competenze, segnala puntualmente al Gestore dell'infrastruttura eventuali avarie o non conformità rilevate per l'adozione dei necessari provvedimenti.

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ALLEGATO 2

5-02251 Bosco: Disfunzioni e inefficienze nei servizi di trasporto ferroviario in Sicilia e arretratezza delle relative infrastrutture.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alle problematiche segnalate dagli Onorevoli Interroganti circa la situazione del trasporto ferroviario nella Regione Siciliana, sono state acquisite precise informazioni da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), la Società del Gruppo Ferrovie dello Stato che, in regime di concessione, gestisce l'infrastruttura ferroviaria nazionale.
  La Concessione (decreto n. 138 del 31 ottobre 2000) definisce che il Ministro competente ed il Concessionario stipulano un Contratto di Programma (CdP), aggiornabile e rinnovabile anche annualmente, che individua gli obiettivi e disciplina le modalità di finanziamento dello Stato per gli investimenti e il mantenimento in esercizio della rete.
  Inoltre, in ottemperanza a quanto disposto dalla delibera CIPE n. 4 del 20 gennaio 2012, nel quadro attuale sono previsti due distinti Contratti di Programma, uno per regolare gli investimenti per lo sviluppo infrastrutturale e uno per disciplinare il finanziamento delle attività manutentive della rete (sia di tipo ordinario che di tipo straordinario).
  Quindi la situazione contrattuale si presenta al momento come segue:
   il CdP Investimenti 2007-2011 è stato prorogato sino al 30 giugno 2014 in attesa del completamento dell'iter di approvazione del nuovo CdP 2012-2016, sottoscritto dalle Parti in data 22 maggio 2014;
   il CdP Servizi 2012-2014 ha acquisito il parere favorevole del CIPE nella seduta del 18 marzo 2013, delle competenti commissioni parlamentari in data 19 e 20 novembre 2013 ed è stato sottoscritto tra RFI e MIT in data 29 novembre 2013; il 14 maggio scorso è stato quindi emesso il Decreto Ministeriale di approvazione del contratto.

  Nell'ambito del quadro appena descritto, la spesa relativa alla manutenzione straordinaria della rete siciliana, pianificata nel triennio contrattuale del CdP - Parte Servizi, ammonta ad un totale di circa 90 milioni di euro. In particolare, la terza annualità del contratto è stata finanziata mediante le risorse stanziate a carico della legge di stabilità 2014 e prevede una pianificazione di interventi in Sicilia pari a circa 30 milioni di euro. A questi vanno aggiunti ulteriori 10 milioni di euro per interventi in manutenzione straordinaria, da eseguirsi nel corso del 2015, già finanziati nell'ambito del CdP - Parte Investimenti 2007-2011.
  Entro il 2016 verranno realizzate le opere di miglioramento delle stazioni ferroviarie per complessivi 1,5 milioni di euro.
  Più in particolare, circa gli impegni che il Gestore ha assunto per realizzare l'ammodernamento e il potenziamento della rete ferroviaria siciliana, sottolineo che, in aggiunta ai progetti di manutenzione straordinaria, è prevista una serie di investimenti di sviluppo infrastrutturale, così come stabilito nel Contratto di Programma - Parte Investimenti 2012-2016.
  In particolare, sono previsti investimenti per un valore complessivo di circa 3,7 miliardi di euro - riportati nella Sezione 1 - Opere in corso del CdP 2012-2016 - integralmente coperti finanziariamente.Pag. 330
  Per quanto riguarda i servizi ferroviari regionali, che assicurano principalmente la mobilità della clientela pendolare, devo ricordare che la loro programmazione, in base al decreto legislativo n. 422 del 1997, è di competenza delle singole Regioni, i cui rapporti con Trenitalia sono disciplinati da Contratti di Servizio, nell'ambito dei quali vengono definiti il volume e le caratteristiche dei servizi da effettuare, sulla base delle risorse economiche rese disponibili dalle Regioni stesse.
  Tuttavia, i servizi ferroviari regionali della Sicilia sono ancora oggi regolati dal Contratto di Servizio con lo Stato, che disciplina i servizi delle Regioni a Statuto Speciale per le quali non è stato ancora completato il processo di attribuzione delle competenze in materia di trasporto locale.
  Peraltro, tra la Regione Siciliana, il MEF e il MIT, è tuttora in corso la procedura per l'attuazione del trasferimento alla Regione dei compiti di programmazione e amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e locale di cui al citato decreto legislativo; una volta concluso l'iter di attribuzione delle competenze, la Regione Siciliana potrà procedere alla sottoscrizione del Contratto di Servizio.
  In merito ai disservizi lamentati dagli Onorevoli Interroganti, riporto quanto acquisito da Trenitalia:
   le soppressioni dei treni regionali avvenute in Sicilia nel corso del 2013 per cause attribuibili a Trenitalia (con esclusione, quindi, di quelle dovute a cause esterne, quali scioperi, occupazioni di binari, furti di rame, ecc.) sono risultate estremamente contenute; in ogni caso, tutti i treni soppressi per i suddetti motivi sono stati sostituiti con autobus o, in alternativa, i viaggiatori hanno potuto utilizzare treni a seguito, in partenza entro i 60 minuti successivi;
   a seguito dell'interruzione della circolazione – disposta dal Gestore dell'Infrastruttura – sia sulla linea ferroviaria Alcamo-Trapani - via Milo (in atto dal mese di febbraio 2013 per ragioni di sicurezza dell'esercizio), che sulla linea Caltagirone-Gela (in atto dalla fine del 2010 a seguito del crollo di un ponte a Niscemi), i collegamenti sono stati assicurati attraverso un programma di servizi sostitutivi gommati;
   a seguito dell'interruzione della circolazione sulla relazione Caltanissetta-Gela-Siracusa – nel periodo dicembre 2013-marzo 2014 – dovuta al furto di cavi elettrici nella stazione di Delia, il servizio ferroviario regionale è stato temporaneamente assicurato con autobus ed è attualmente ripreso regolarmente;
   i treni Regionali 3832 (in partenza da Palermo Centrale alle 6.08) e 3833 (in partenza da Messina Centrale alle 5.00) sono stati programmati, in accordo con la Regione Siciliana, proprio per soddisfare le esigenze di mobilità della clientela nelle fasce orarie a maggiore afflusso pendolare; la regolarità del collegamento Palermo-Messina, sia pure condizionata dalle caratteristiche infrastrutturali della linea a semplice binario, negli ultimi mesi risulta coerente con gli obiettivi di puntualità programmati, anche per effetto di specifici interventi adottati d'intesa con il Gestore dell'Infrastruttura;
   tutto il materiale rotabile impiegato da Trenitalia nei servizi di trasporto che interessano il territorio siciliano, conforme ai requisiti di qualità e sicurezza previsti dalla vigente normativa, viene regolarmente sottoposto ad operazioni di manutenzione programmata, in base alla percorrenza chilometrica e/o alla scadenza temporale prevista, e attraverso varie fasi di controllo, verifiche e interventi che ne determinano il ciclo di utilizzo.

  Concludo assicurando che la programmazione degli interventi infrastrutturali appena descritti, nonché lo stato dei servizi ferroviari offerti, saranno oggetto di costante monitoraggio da parte delle competenti strutture del MIT.

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ALLEGATO 3

5-02705 Taricco: Riduzione dei giorni di apertura della biglietteria della stazione ferroviaria di Ceva (CN).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nel rispondere alle criticità segnalate dall'Onorevole Interrogante, occorre premettere che, secondo la normativa vigente (decreto legislativo n. 422 del 1997), la programmazione e la gestione dei servizi ferroviari citati rientrano nelle competenze delle singole Regioni – nel caso specifico della Regione Piemonte – i cui rapporti con Trenitalia sono disciplinati da Contratti di Servizio, nell'ambito dei quali vengono definiti, tra l'altro, il volume e le caratteristiche dei servizi da effettuare – compresi i servizi accessori, tra cui rientrano quelli di biglietteria – sulla base delle risorse economiche rese disponibili dalle Regioni stesse.
  Tuttavia, sulla base delle informazioni assunte presso Trenitalia riferisco quanto segue.
  Attualmente, la biglietteria della stazione di Ceva è aperta nei giorni di lunedì e venerdì dalle ore 6.00 alle 13.05. La riorganizzazione del servizio, condivisa con la Regione Piemonte e in vigore dal febbraio 2014, è stata effettuata tenendo conto delle giornate di maggiore afflusso; in particolare, dalle rilevazioni effettuate, è emerso che il lunedì e venerdì si registra il maggior numero di acquisti di abbonamenti da parte della clientela pendolare.
  In ogni caso, nel territorio di Ceva, la vendita della biglietteria ferroviaria viene anche assicurata da:
   2 emettitrici automatiche installate in stazione, di cui una funzionante sia con contante che con moneta elettronica;
   1 punto vendita autorizzato all'emissione di biglietti regionali situato sul territorio comunale di Ceva;
   1 Agenzia di viaggio presente sul territorio cittadino di Ceva.

  Inoltre, per completezza d'informazione, va sottolineato che l'acquisto della biglietteria ferroviaria è possibile anche attraverso canali di vendita alternativi, quali l'APP ProntoTreno su smartphone o tablet e on-line sul sito di Trenitalia.
  Infine, per alcune tipologie di biglietti regionali (cosiddetti a «serie fissa»), che non hanno alcuna scadenza, l'acquisto può avvenire in qualsiasi momento e con largo anticipo.
  Per quanto concerne, poi, l'offerta ferroviaria regionale interessante il territorio di Ceva, va evidenziato che non sono intervenute ulteriori variazioni del servizio rispetto a quelle adottate dalla Regione Piemonte nel 2012, cioè la chiusura della linea Ceva-Ormea e l'attivazione del cadenzamento bi-orario sulla direttrice Savona-Torino Porta Nuova.
  Attualmente, nelle giornate lavorative, la stazione di Ceva è servita da 9 coppie di Regionali Veloci in cadenzamento bi-orario tra Torino e Savona-Ventimiglia, a cui si aggiungono 2 collegamenti diretti con Torino (la mattina in partenza da Ceva alle ore 6.50 e al ritorno in partenza da Torino alle ore 19.55), da 15 collegamenti che percorrono la direttrice Fossano-S. Giuseppe di Cairo-Savona e da 4 treni della relazione Ceva-Fossano.
  Evidenzio, infine, che i servizi ferroviari in parola sono oggetto di un processo di razionalizzazione ed efficientamento Pag. 332previsto dall'articolo 16-bis del decreto legge n. 9 del 2012 così come modificato ed integrato dall'articolo 1 comma 301 della legge di stabilità 2013: tale processo sarà oggetto di verifica nel corso dell'anno da parte del MIT.
  Nel concludere, evidenzio che le problematiche segnalate potranno comunque essere esaminate nell'ambito dell'attività dell'Osservatorio nazionale sul TPL, istituito con l'articolo 1, comma 300, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

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ALLEGATO 4

5-03068 De Lorenzis: Modalità di definizione degli obblighi di servizio universale postale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato la normativa, la concorrenzialità dei mercati e l'evoluzione delle esigenze della clientela.
  Il Servizio Postale Universale, com’è noto, da sempre è garantito dalla normativa comunitaria e dalla normativa nazionale di recepimento, e dalla regolamentazione di settore.
  In particolare, il Decreto MISE del 7 ottobre 2008 impone specifici vincoli di presenza di Poste Italiane al fine di garantire la fruibilità e la continuità del servizio, anche nelle realtà territoriali più remote e disagiate, prescindendo, a tal fine, da valutazioni di tipo economico.
  Il citato Decreto, oltre a stabilire le distanze massime dagli uffici postali per percentuali di popolazione residente, nonché l'obbligo di operatività di almeno un ufficio postale nel 96 per cento dei Comuni italiani, sancisce, altresì, l'espresso divieto di soppressione di uffici postali presidio unico sul territorio comunale (articolo 2, comma 4), anche in ipotesi di una situazione di insanabile diseconomia.
  A tal fine che Poste Italiane spa è tenuta a trasmettere all'AGCOM all'inizio di ogni anno, l'elenco delle strutture che non garantiscono condizioni di equilibrio economico, unitamente al piano degli interventi per la loro progressiva razionalizzazione corredato della quantificazione dei minori costi.
  Relativamente all'affermazione dell'Interrogante di una intervenuta modifica della normativa comunitaria che non renderebbe attuali i criteri di cui al c.d. Decreto Scajola, va evidenziato che la terza Direttiva postale non sembra aver apportato alcuna modifica sul punto. Poiché la distribuzione dei punti di accesso è da sempre rapportata alle esigenze dell'utenza secondo criteri di ragionevolezza.
  Peraltro va tenuto presente che la già citata terza Direttiva postale è stata approvata il 20 febbraio 2008 mentre il decreto Scajola è stato emanato il 7 ottobre 2008. Pertanto i principi della terza Direttiva postale, anche se quest'ultima non era stata ancora recepita dal Legislatore nazionale, erano certamente ben presenti all'Autorità di Regolamentazione allora competente, che non avrebbe voluto, né potuto, «regolamentare» tale materia discostandosi da tali principi.
  A riguardo comunica l'AGCOM che l'attività di vigilanza ad essa affidata si svolge sulla base delle segnalazioni pervenute ed è volta a verificare l'eventuale non conformità del Piano ai criteri indicati nel decreto richiamato e dettagliati nel Contratto di programma. Attualmente all'AGCOM non risultano violazioni della normativa sulla distribuzione dei servizi postali da parte della società Poste Italiane. Rappresenta la stessa che quest'anno ha consentito alla società Poste Italiane il rinvio della presentazione del Piano razionalizzazione relativo all'anno 2014 fino alla chiusura del procedimento istruttorio finalizzato a valutare «la congruità dei vigenti criteri di distribuzione dei punti accesso alla rete postale pubblica e la possibile modifica degli stessi». Con il richiamato procedimento, attualmente in corso di svolgimento, l'Autorità ha inteso Pag. 334garantire la massima partecipazione dei soggetti coinvolti al fine di assicurare una fruizione omogenea delle prestazioni rientranti nel servizio postale universale su tutto il territorio nazionale con particolare attenzione per le situazioni particolari, quali le isole minori e le zone rurali e montane.
  Il procedimento istruttorio dovrebbe concludersi (secondo quanto previsto dalla delibera di avvio) entro il prossimo 4 luglio.

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ALLEGATO 5

5-03070 Coppola: Scambio di informazioni e documenti in via telematica tra imprese e amministrazioni pubbliche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito a quanto richiesto dagli On.li Interroganti sullo stato di attuazione dell'articolo 5 bis del codice dell'amministrazione digitale (DPCM 22 luglio 2011) si evidenzia che la frammentazione dei fondi per l'informatica, allocati su capitoli di spesa diversi per ogni centro di responsabilità, non ha permesso fino al corrente anno la stesura di una pianificazione della dematerializzazione dei procedimenti di interazione con le Imprese.
  Con la nuova strutturazione del Bilancio per l'anno 2014 e la definizione del nuovo assetto organizzativo del MiSE, che è passata da un ordinamento dipartimentale ad una struttura organizzata per direzioni generali, è stato finalmente possibile unificare le spese informatiche all'interno di un unico centro di responsabilità e, pertanto, avviare la predisposizione del programma unitario richiesto dalla norma.
  Attualmente sono in fase di realizzazione e rilascio le procedure per i seguenti settori di competenza del MiSE:
   il deposito e mantenimento in vita di titoli di proprietà industriale;
   il sistema di interazione con gli enti cooperativi;
   l'albo dei fornitori on line;
   il sistema di pagamenti on line per le tasse d'uso delle frequenze radio elettriche ad uso privato (uso dei CB);
   il sistema per il rilascio di credito d'imposta per l'assunzione di personale altamente qualificato e affini;
   il sistema per la verifica degli iscritti alle associazione dei consumatori;
   il sistema per il rilascio dei visti per l'avvio di startup da parte dei soggetti esteri.

  Tali procedure saranno operative nel corso del corrente anno e la pianificazione completa sarà disponibile nel prossimo autunno e pubblicata sul sito istituzionale del Ministero.
  Si fa presente, infine, che in numerose Direzioni del Ministero dello sviluppo economico è presente una gestione digitale di gran parte della documentazione procedimentale ed anche le comunicazioni con le imprese avvengono attraverso procedure informatizzate.