CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 dicembre 2013
146.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Comunicazione della Commissione europea «Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile» (COM(2013)407 final).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea,
   esaminata la Comunicazione della Commissione europea «Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile» COM(2013)407 final;
   tenuto conto degli elementi di conoscenza e di valutazione acquisiti nel corso delle audizioni svolte;
   premesso che:
    la presentazione del Piano d'azione si inserisce nel contesto di una più ampia strategia di politica industriale dell'Unione europea, la cui piena realizzazione costituisce un presupposto imprescindibile per arrestare il declino delle attività manifatturiere nell'UE e, pertanto, per rilanciare stabilmente l'economia europea a fronte della sempre più intensa ed aggressiva concorrenza internazionale;
    il Piano d'azione ha il merito di riconoscere che il settore siderurgico europeo, pur attraversando grave difficoltà, riveste un ruolo centrale per il funzionamento e lo sviluppo dell'industria manifatturiera nell'UE, ed è un'importante fonte occupazionale, garantendo 350 mila posti di lavoro diretti e diversi milioni nell'indotto;
    il successo degli interventi prospettati nel Piano d'azione postula un approccio più coordinato ed integrato di diverse politiche dell'UE, quali, in particolare, la politica energetica, la politica ambientale, la politica della concorrenza e la politica commerciale comune, la ricerca e l'innovazione;
    il medesimo successo del Piano di azione non può prescindere dall'attenzione che la Commissione Europea deve riservare a produzioni strategiche, per l'Italia e per l'Europa. In particolare, si segnala la posizione di Acciai Speciali Terni, unico produttore integrato di inox in Italia e, soprattutto, impianto che, per produttività e qualità delle produzioni, indicatori di impatto ambientale e di sicurezza, è secondo in Europa solo ad analogo impianto presente a Le Chatelet. La Commissione Europea, a seguito di avvio di procedura per infrazione della normativa sulla concorrenza, si era impegnata a vigilare sulla vendita di tale impianto che ne garantisse i livelli di operatività e di occupazione (3.500 addetti e almeno altrettanti indiretti). Tuttavia, a seguito di vicissitudini finanziarie della proprietà, il suddetto impianto si trova ormai da due anni in situazione di stand by, con grave compromissione della sua posizione di mercato. È quindi urgente e importante che la Commissione Europea, in questo come in altri casi analoghi, metta in atto tutti i controlli e le verifiche delle varie operazioni di vendita, in modo da garantire l'integrità e la piena operatività del singolo sito produttivo. È ferma convinzione di questa Commissione che la concorrenza non si tuteli solo attraverso il controllo dei volumi di prodotto, ma anche attraverso la salvaguardia dell'efficienza dei siti produttivi, eventualmente compromessa da operazioni a prevalente contenuto finanziario e contabile;Pag. 85
    in un settore ad alta intensità energetica come quello siderurgico, gli elevati prezzi dell'energia nell'UE pregiudicano la competitività del settore a livello globale. Occorre pertanto offrire all'industria siderurgica energia sostenibile a prezzi accessibili anche attraverso il ricorso a contratti di fornitura di lungo periodo e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti;
    la valutazione dei costi cumulativi nel settore siderurgico dimostra che gli oneri connessi all'applicazione delle normative dell'UE incide in misura significativa sui margini di profitto dei produttori di acciaio europei;
    l'industria siderurgica europea – che ha ridotto le sue emissioni totali di circa il 25 per cento dal 1990 – svolge un ruolo importante ai fini del passaggio a un'economia basata sulla conoscenza, a basso tenore di carbonio e fondata su un uso efficiente delle risorse;
    la produzione di acciaio da rottami riduce del 75 per cento il consumo di energia e dell'80 per cento quello di materie prime. Nell'Unione europea le esportazioni di rottami di acciaio superano tuttavia le importazioni, determinando la perdita di un volume considerevole di preziosa materia prima secondaria;
    in un momento in cui la crisi economica e i vincoli di bilancio le limitano fortemente le risorse a disposizione degli Stati membri, il Piano d'azione risulterebbe più credibile e attuabile nel contesto di una revisione complessiva delle politiche di bilancio europee e da un superamento della filosofia del rigore, dal momento che una sua adeguata messa in opera non può prescindere dalla realizzazione di cospicui investimenti;
    rilevata l'esigenza che il presente parere sia trasmesso, unitamente al documento finale della Commissione di merito, al Parlamento europeo, al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) siano previste, nell'attuazione del Piano d'azione, misure volte ad affrontare l'impatto a breve termine sul settore siderurgico generato dalla crisi economica, con particolare riferimento alla riduzione delle capacità produttive, alla chiusura di stabilimenti e alla perdita di posti di lavoro;
   2) siano previste specifiche misure volte alla pianificazione e al sostegno degli interventi di ristrutturazione industriale che assumono caratteri di urgenza perché, come succede anche in Italia, sono emersi gravi rischi per l'ambiente e la salute, con particolare riguardo alla tutela dei lavoratori;
   3) si valuti a questo scopo l'utilizzo del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione e degli altri fondi appropriati dell'UE per ridurre l'impatto sociale della ristrutturazione industriale nel settore siderurgico;
   4) sia istituito da parte della Commissione europea un meccanismo di monitoraggio del mercato siderurgico in grado di fornire informazioni precise sull'equilibrio tra domanda e offerta di acciaio a livello europeo e mondiale e di contribuire, in tal modo, alla trasparenza dei mercati dell'acciaio e dei rottami e alla definizione di misure correttive e proattive, rese necessarie dalla natura ciclica dell'industria siderurgica;
   5) siano contrastati i mercati illegali dei prodotti siderurgici e dei rottami di acciaio;
   6) siano utilizzati gli appropriati strumenti di politica commerciale a fronte dei concorrenti globali che fanno ampio ricorso a misure protezionistiche e agli aiuti di Stato. A questo scopo è apprezzabile la proposta della Commissione di effettuare, Pag. 86prima della firma di accordi di libero scambio, una valutazione d'impatto tenendo conto della catena del valore dell'industria europea nel contesto mondiale;
   7) siano, a partire dal settore siderurgico, sviluppati strumenti e prassi a livello europeo per favorire, nello sviluppo degli assetti e piani industriali, efficaci forme di concertazione tra sindacati dei lavoratori, istituzioni pubbliche a ogni livello e imprese multinazionali, con particolare riguardo alla necessità di favorire uno sviluppo industriale sostenibile e armonico col contesto sociale del territorio e prevenire forme di speculazione finanziaria sulle proprietà delle aziende, come si stanno verificando anche in Italia;
   8) sia avviata una revisione della disciplina degli aiuti di Stato e delle concentrazioni applicabili al settore siderurgico, al fine di sostenere progetti di ristrutturazione finalizzati all'innovazione, all'adeguamento e non alla chiusura di impianti produttivi con conseguente perdita di posti di lavoro nonché di tutelare l'elevato livello qualitativo delle produzioni europee;
   9) sia assicurata la conciliazione tra gli obiettivi dell'UE in materia di clima e ambiente con la competitività del settore siderurgico, evitando i rischi di emissioni e rilocalizzazione di carbonio;
   10) si preveda il ricorso, al fine di realizzare adeguati investimenti in materia di ricerca e sviluppo, a strumenti finanziari innovativi, quali i meccanismi di finanziamento con ripartizione dei rischi, valutando altresì l'opportunità che la Banca europea per gli investimenti predisponga un quadro di finanziamento a lungo termine per i progetti siderurgici;
   11) si sostenga inoltre, per affrontare gli elevati rischi finanziari connessi allo sviluppo, alla dimostrazione e alla diffusione di tecnologie innovative nel settore siderurgico, la creazione di cluster, la cooperazione nel campo della ricerca e i partenariati pubblico-privato;
   12) sia garantito, al fine di assicurare il funzionamento efficiente del mercato europeo dei rottami di acciaio, il massimo utilizzo dei rottami come misura atta a garantire l'accesso alle materie prime, la riduzione della dipendenza energetica, la diminuzione delle emissioni e le iniziative volte a istituire un'economia circolare;
   13) sia assicurato uno stretto coordinamento tra l'attuazione del Piano per la siderurgia e le decisioni che dovranno essere assunte nell'ambito dei programmi dell'Unione europea a sostegno del settore delle costruzioni e di quello automobilistico, in modo da valorizzare il contributo delle produzioni siderurgiche al rinnovo e alla riconversione del patrimonio edilizio e del parco automobilistico;
   14) siano valorizzati, attraverso l'aggiornamento e la formazione dei dipendenti, il patrimonio di conoscenze e l'elevata qualità professionale del personale del settore siderurgico europeo.

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ALLEGATO 2

Comunicazione della Commissione europea «Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile» (COM(2013)407 final).

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVO DEL GRUPPO M5S

  La XIV Commissione,
   esaminato il testo della Comunicazione della Commissione europea recante «Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile (COM(2013)407)»;
   richiamate le dichiarazioni rilasciate lo scorso giugno dal vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, nel corso di una conferenza stampa a Strasburgo, nelle quali veniva affermato che, per il risanamento dell'Ilva di Taranto, l'Italia avrebbe potuto fare affidamento sul nuovo piano d'azione della Commissione europea per il rilancio del settore dell'acciaio e anche sugli aiuti di Stato legati alla riqualificazione ambientale;
   richiamati altresì i contenuti del suddetto Piano d'azione europeo, che propone azioni congiunte e concertate della Commissione, degli Stati membri e dell'industria al fine di promuovere la domanda di acciaio e facilitare le ristrutturazioni di impianti siderurgici;
   osservato che, dall'analisi del documento comunitario, una parziale soluzione prospettata dalla Commissione europea al dato preoccupante della sovrapproduzione mondiale di questo materiale, sembra essere il ricorso al riciclo dell'acciaio, scelta che abbatterebbe enormemente i costi di produzione, inclusi quelli energetici, ma che può trovare alcuni ostacoli nella necessità di adeguare i processi produttivi dei beni in vista del loro recupero. Secondo quanto sostenuto nel Piano dalla Commissione, ogni tonnellata di rottami non contaminati di acciaio riciclati equivale infatti a un risparmio di oltre 1200 kg di minerale di ferro, 7 kg di carbone e 51 kg di calcare. Produrre acciaio da rottami invece che da minerale vergine significa ridurre l'input energetico di circa il 75 per cento e risparmiare circa il 90 per cento dell’input di materie prime;
   valutata positivamente la raccomandazione della Commissione relativa al monitoraggio dei rifiuti-rottami che sembrano poter rappresentare un sostituto valido alle materie prime necessarie al processo siderurgico, il cui prezzo è salito (basti pensare al ferro);
   osservato che la valutazione del costo delle politiche ambientali per l'industria europea e, in particolare, per il settore siderurgico, rappresenta una priorità assoluta nell'ambito delle politiche europee e deve essere inserita nell'agenda politica dell'UE;
   considerato, in tale contesto, il ruolo dei Fondi strutturali che possono contribuire ad accompagnare i processi di ristrutturazione del settore siderurgico, come anche del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo di adeguamento e globalizzazione (FEG) per sostenere la riqualificazione e l'aggiornamento degli addetti al settore e agevolare una rapida e positiva ricollocazione professionale di coloro che rischiano di essere dichiarati in esubero;
   considerate le difficoltà del settore siderurgico legate al livello occupazionale e le raccomandazioni della Commissione Ue in termini di flessibilità dei contratti e di ricorso a Fondi e aiuti di Stato per superare la congiuntura negativa, senza Pag. 88che venga però indicata agli Stati membri una chiara direzione per lo sviluppo futuro del comparto;
   considerata altresì la richiesta di produttori di Italia, Francia, Spagna, Belgio Lussemburgo e Polonia di poter finanziare le maxi mobilità anche con i 2,5 miliardi dei fondi residui del bilancio Ceca e le misure di outplacement con il FSE;
   valutata positivamente l'opportunità di istituire una specifica misura di finanziamento per il settore siderurgico, stante la scadenza del Trattato CECA nel luglio del 2002 e la conseguente riduzione degli strumenti di politica economica a supporto di questo settore;
   considerati prioritari per il settore siderurgico i temi della tutela sanitaria dei lavoratori, della messa in sicurezza, del risanamento e della bonifica dell'ambiente;
   ritenuto altresì prioritario l'obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 dell'industria europea dell'acciaio e lo sviluppo di nuove tecnologie per realizzare tale obiettivo;
   valutata la improrogabile necessità di applicare all'Ilva di Taranto un Piano d'azione per una siderurgia europea che sia realmente efficace per il territorio e tenga conto dello stato emergenziale vissuto da questa realtà;
   rilevate non sufficienti le misure previste dal Piano al fine di tutelare l'ambiente e la qualità della vita nei contesti nei quali si sviluppa l'attività produttiva del settore siderurgico,

  esprime

PARERE CONTRARIO

  con le seguenti osservazioni:
   come sottolineato in più punti dal Piano d'azione europeo, il consumo energetico da parte degli impianti siderurgici raggiunge livelli molto elevati e, secondo la Commissione UE, gli stabilimenti comunitari più moderni sono ormai al limite delle possibilità tecnologiche attuali, con la diretta conseguenza che sarebbe necessario investire in ricerca e sviluppo per ridurre le emissioni inquinanti e migliorare l'efficienza energetica. Resta però aperta la questione di stabilire quanto investire per un settore importante che vive una crisi i cui connotati non sono forse quelli della ciclicità, visto il modello produttivo dei Paesi in via di sviluppo che determina un surplus impressionante;
   l'industria dell'acciaio è inoltre tra le principali responsabili delle emissioni di CO2 nell'atmosfera e un'azione congiunta e coordinata della Commissione e degli Stati membri in materia di rilancio del settore siderurgico, quale quella contenuta nel Piano d'azione per una siderurgia europea, non può non tenere in debita considerazione le priorità di questo settore in ambito di sostenibilità ambientale e riduzione delle emissioni inquinanti, l'Ue ha infatti una sovrapproduzione di acciaio pari a 80 milioni di tonnellate l'anno che difficilmente potrà essere assorbita dal settore edilizio o automobilistico, ormai in crisi, come raccomandato dalla Commissione europea;
   valuti pertanto la Commissione europea la necessità di inserire tra le aree d'azione del Piano europeo per l'acciaio, quale priorità per i Paesi membri nel breve periodo, la tutela delle politiche ambientali e il miglioramento della sicurezza e della salute negli impianti nel settore siderurgico europeo, promuovendo nuove tecnologie e pratiche di lavoro volte al contenimento delle emissioni di anidride carbonica e di polveri sottili che possano garantire la reale sicurezza degli ambienti lavorativi.

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ALLEGATO 3

Comunicazione della Commissione europea «Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile» (COM(2013)407 final).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea,
   esaminata la Comunicazione della Commissione europea «Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile» COM(2013)407 final;
   tenuto conto degli elementi di conoscenza e di valutazione acquisiti nel corso delle audizioni svolte;
   premesso che:
    la presentazione del Piano d'azione si inserisce nel contesto di una più ampia strategia di politica industriale dell'Unione europea, la cui piena realizzazione costituisce un presupposto imprescindibile per arrestare il declino delle attività manifatturiere nell'UE e, pertanto, per rilanciare stabilmente l'economia europea a fronte della sempre più intensa ed aggressiva concorrenza internazionale;
    il Piano d'azione ha il merito di riconoscere che il settore siderurgico europeo, pur attraversando grave difficoltà, riveste un ruolo centrale per il funzionamento e lo sviluppo dell'industria manifatturiera nell'UE, ed è un'importante fonte occupazionale, garantendo 350 mila posti di lavoro diretti e diversi milioni nell'indotto;
    il successo degli interventi prospettati nel Piano d'azione postula un approccio più coordinato ed integrato di diverse politiche dell'UE, quali, in particolare, la politica energetica, la politica ambientale, la politica della concorrenza e la politica commerciale comune, la ricerca e l'innovazione;
    il medesimo successo del Piano di azione non può prescindere dall'attenzione che la Commissione Europea deve riservare a produzioni strategiche, per l'Italia e per l'Europa. In particolare, si segnala la posizione di Acciai Speciali Terni, unico produttore integrato di inox in Italia e, soprattutto, impianto che, per produttività e qualità delle produzioni, indicatori di impatto ambientale e di sicurezza, è secondo in Europa solo ad analogo impianto presente a Le Chatelet. La Commissione Europea, a seguito di avvio di procedura per infrazione della normativa sulla concorrenza, si era impegnata a vigilare sulla vendita di tale impianto che ne garantisse i livelli di operatività e di occupazione (3.500 addetti e almeno altrettanti indiretti). Tuttavia, a seguito di vicissitudini finanziarie della proprietà, il suddetto impianto si trova ormai da due anni in situazione di stand by, con grave compromissione della sua posizione di mercato. È quindi urgente e importante che la Commissione Europea, in questo come in altri casi analoghi, metta in atto tutti i controlli e le verifiche delle varie operazioni di vendita, in modo da garantire l'integrità e la piena operatività del singolo sito produttivo. È ferma convinzione di questa Commissione che la concorrenza non si tuteli solo attraverso il controllo dei volumi di prodotto, ma anche attraverso la salvaguardia dell'efficienza dei siti produttivi, eventualmente compromessa da operazioni a prevalente contenuto finanziario e contabile;
    in un settore ad alta intensità energetica come quello siderurgico, gli elevati Pag. 90prezzi dell'energia nell'UE pregiudicano la competitività del settore a livello globale. Occorre pertanto offrire all'industria siderurgica energia sostenibile a prezzi accessibili anche attraverso il ricorso a contratti di fornitura di lungo periodo e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti;
    la valutazione dei costi cumulativi nel settore siderurgico dimostra che gli oneri connessi all'applicazione delle normative dell'UE incide in misura significativa sui margini di profitto dei produttori di acciaio europei;
    l'industria siderurgica europea – che ha ridotto le sue emissioni totali di circa il 25 per cento dal 1990 – svolge un ruolo importante ai fini del passaggio a un'economia basata sulla conoscenza, a basso tenore di carbonio e fondata su un uso efficiente delle risorse;
    la produzione di acciaio da rottami riduce del 75 per cento il consumo di energia e dell'80 per cento quello di materie prime. Nell'Unione europea le esportazioni di rottami di acciaio superano tuttavia le importazioni, determinando la perdita di un volume considerevole di preziosa materia prima secondaria;
    in un momento in cui la crisi economica e i vincoli di bilancio le limitano fortemente le risorse a disposizione degli Stati membri, il Piano d'azione risulterebbe più credibile e attuabile nel contesto di una revisione complessiva delle politiche di bilancio europee e da un superamento della filosofia del rigore, dal momento che una sua adeguata messa in opera non può prescindere dalla realizzazione di cospicui investimenti;
    sottolineata l'esigenza di assicurare la coerenza complessiva della politica industriale per il settore, tenendo conto dell'innovazione, della ricerca, dell'ambiente e dell'energia;
    rilevata l'esigenza che il presente parere sia trasmesso, unitamente al documento finale della Commissione di merito, al Parlamento europeo, al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) siano previste, nell'attuazione del Piano d'azione, misure volte ad affrontare l'impatto a breve termine sul settore siderurgico generato dalla crisi economica, con particolare riferimento alla riduzione delle capacità produttive, alla chiusura di stabilimenti e alla perdita di posti di lavoro;
   2) siano previste specifiche misure volte alla pianificazione e al sostegno degli interventi di ristrutturazione industriale che assumono caratteri di urgenza perché, come succede anche in Italia, sono emersi gravi rischi per l'ambiente e la salute, con particolare riguardo alla tutela dei lavoratori;
   3) si valuti a questo scopo l'utilizzo del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione e degli altri fondi appropriati dell'UE per ridurre l'impatto sociale della ristrutturazione industriale nel settore siderurgico;
   4) sia istituito da parte della Commissione europea un meccanismo di monitoraggio del mercato siderurgico in grado di fornire informazioni precise sull'equilibrio tra domanda e offerta di acciaio a livello europeo e mondiale e di contribuire, in tal modo, alla trasparenza dei mercati dell'acciaio e dei rottami e alla definizione di misure correttive e proattive, rese necessarie dalla natura ciclica dell'industria siderurgica;
   5) siano contrastati i mercati illegali dei prodotti siderurgici e dei rottami di acciaio;
   6) siano utilizzati gli appropriati strumenti di politica commerciale a fronte dei concorrenti globali che fanno ampio ricorso a misure protezionistiche e agli aiuti di Stato. A questo scopo è apprezzabile la Pag. 91proposta della Commissione di effettuare, prima della firma di accordi di libero scambio, una valutazione d'impatto tenendo conto della catena del valore dell'industria europea nel contesto mondiale;
   7) siano, a partire dal settore siderurgico, sviluppati strumenti e prassi a livello europeo per favorire, nello sviluppo degli assetti e piani industriali, efficaci forme di concertazione tra sindacati dei lavoratori, istituzioni pubbliche a ogni livello e imprese multinazionali, con particolare riguardo alla necessità di favorire uno sviluppo industriale sostenibile e armonico col contesto sociale del territorio e prevenire forme di speculazione finanziaria sulle proprietà delle aziende, come si stanno verificando anche in Italia;
   8) sia avviata una revisione della disciplina degli aiuti di Stato e delle concentrazioni applicabili al settore siderurgico, al fine di sostenere progetti di ristrutturazione finalizzati all'innovazione, all'adeguamento e non alla chiusura di impianti produttivi con conseguente perdita di posti di lavoro nonché di tutelare l'elevato livello qualitativo delle produzioni europee;
   9) sia assicurata la conciliazione tra gli obiettivi dell'UE in materia di clima e ambiente con la competitività del settore siderurgico, evitando i rischi di emissioni e rilocalizzazione di carbonio;
   10) si preveda il ricorso, al fine di realizzare adeguati investimenti in materia di ricerca e sviluppo, a strumenti finanziari innovativi, quali i meccanismi di finanziamento con ripartizione dei rischi, valutando altresì l'opportunità che la Banca europea per gli investimenti predisponga un quadro di finanziamento a lungo termine per i progetti siderurgici;
   11) si sostenga inoltre, per affrontare gli elevati rischi finanziari connessi allo sviluppo, alla dimostrazione e alla diffusione di tecnologie innovative nel settore siderurgico, la creazione di cluster, la cooperazione nel campo della ricerca e i partenariati pubblico-privato;
   12) sia garantito, al fine di assicurare il funzionamento efficiente del mercato europeo dei rottami di acciaio, il massimo utilizzo dei rottami come misura atta a garantire l'accesso alle materie prime, la riduzione della dipendenza energetica, la diminuzione delle emissioni e le iniziative volte a istituire un'economia circolare;
   13) sia assicurato uno stretto coordinamento tra l'attuazione del Piano per la siderurgia e le decisioni che dovranno essere assunte nell'ambito dei programmi dell'Unione europea a sostegno del settore delle costruzioni e di quello automobilistico, in modo da valorizzare il contributo delle produzioni siderurgiche al rinnovo e alla riconversione del patrimonio edilizio e del parco automobilistico;
   14) siano valorizzati, attraverso l'aggiornamento e la formazione dei dipendenti, il patrimonio di conoscenze e l'elevata qualità professionale del personale del settore siderurgico europeo.