CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 ottobre 2013
98.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Nota di aggiornamento al DEF 2013
Doc. LVII, n. 1-bis.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La Commissione Giustizia,
   esaminato il documento in oggetto,
   rilevato che:
    la Commissione europea il 29 maggio 2013 ha elaborato le raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli Stati, che nel mese di luglio il Consiglio ECOFIN ha provveduto ad esaminare ed approvare, anche sulla base degli orientamenti espressi dal Consiglio europeo di giugno;
    con la Raccomandazione n. 2 (in materia di efficienza e qualità della pubblica amministrazione) si chiede all'Italia, tra l'altro, di abbreviare la durata dei procedimenti civili e ridurre l'alto livello di contenzioso civile, anche promuovendo il ricorso a procedure extragiudiziali di risoluzione delle controversie; di potenziare il quadro giuridico relativo alla repressione della corruzione, anche rivedendo la disciplina dei termini di prescrizione;
    con riferimento al tema della lotta alla corruzione, nel capitolo III della Nota di aggiornamento al DEF 2013, si dà atto dell'approvazione in via definitiva il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) da parte dell'Autorità Nazionale Anticorruzione e dell'avvenuta adozione delle Linee guida per l'aggiornamento dei Programmi triennali per la trasparenza e l'integrità nelle Pubbliche Amministrazioni 2014-2016 da parte della CIVIT;
    il paragrafo 5 del capitolo V della Nota, intitolato «Giustizia più efficace e efficiente», fornisce invece una sintesi delle azioni già avviate – o da avviare in futuro – in materia di geografia giudiziaria, di tempi della giustizia civile e di carceri;
   rilevato altresì che:
    la Nota di aggiornamento, dopo avere ricordato gli interventi contenuti nel decreto “Fare”, indica taluni ulteriori interventi ritenuti opportuni o necessari in materia di efficienza della giustizia civile: il rafforzamento e l'operatività del tribunale delle imprese; l'impulso alla piena operatività del processo civile telematico, oltre alla realizzazione di un sistema informatico che consenta l'accesso diffuso, in rete, da parte dei cittadini, ai sistemi di giustizia; la previsione di ulteriori limiti all'appello; l'ampliamento delle competenze del giudice di pace ed il rafforzamento degli incentivi alla mediazione;
    tali interventi saranno verosimilmente contenuti nel disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica in materia di giustizia civile, che il Governo preannuncia nella Nota medesima;
    osservato che, anche nel recente passato, la trattazione dei temi afferenti alla giustizia civile nell'ambito di disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica e, comunque, nell'ambito di provvedimenti dal contenuto eterogeneo (come nel caso del decreto «Fare») ha determinato una sostanziale esautorazione della Commissione giustizia, relegata alla mera espressione di un parere, in tempi generalmente molto ristretti;Pag. 60
    richiamato il Messaggio del Presidente della Repubblica del 31 marzo 2010, nel quale, con riferimento al cosiddetto «Collegato Lavoro», si è rilevato che la configurazione marcatamente eterogenea dell'atto normativo produce effetti negativi «sullo stesso svolgimento del procedimento legislativo, per la impossibilità di coinvolgere a pieno titolo nella fase istruttoria tutte le Commissioni parlamentari competenti per ciascuna delle materie interessate», e che «nel caso specifico [...] la Commissione giustizia di entrambi i rami del Parlamento ed anche la Commissione affari costituzionali della Camera sono intervenute esclusivamente in sede consultiva e non hanno potuto seguire l'esame in Assemblea nelle forme consentite dai rispettivi Regolamenti»;
    fatto proprio l'auspicio, espresso dal Presidente della Repubblica nel predetto Messaggio, «di una attenta riflessione sul modo in cui procedere nel futuro alla definizione di provvedimenti legislativi, specialmente se relativi a materie di particolare rilievo e complessità»,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Nota di aggiornamento al DEF 2013
Doc. LVII, n. 1-bis.

PARERE APPROVATO

  La Commissione Giustizia,
   esaminata, per quanto di competenza, la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013,
   rilevato che:
    la Commissione europea il 29 maggio 2013 ha elaborato le raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli Stati, che nel mese di luglio il Consiglio ECOFIN ha provveduto ad esaminare ed approvare, anche sulla base degli orientamenti espressi dal Consiglio europeo di giugno;
    con la Raccomandazione n. 2 (in materia di efficienza e qualità della pubblica amministrazione) si chiede all'Italia, tra l'altro, di abbreviare la durata dei procedimenti civili e ridurre l'alto livello di contenzioso civile, anche promuovendo il ricorso a procedure extragiudiziali di risoluzione delle controversie; di potenziare il quadro giuridico relativo alla repressione della corruzione, anche rivedendo la disciplina dei termini di prescrizione;
    con riferimento al tema della lotta alla corruzione, nel capitolo III della Nota di aggiornamento al DEF 2013, si dà atto dell'approvazione in via definitiva il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) da parte dell'Autorità Nazionale Anticorruzione e dell'avvenuta adozione delle Linee guida per l'aggiornamento dei Programmi triennali per la trasparenza e l'integrità nelle Pubbliche Amministrazioni 2014-2016 da parte della CIVIT;
    il paragrafo 5 del capitolo V della Nota, intitolato «Giustizia più efficace e efficiente», fornisce invece una sintesi delle azioni già avviate – o da avviare in futuro – in materia di geografia giudiziaria, di tempi della giustizia civile e di carceri;
   rilevato altresì che:
    la Nota di aggiornamento, dopo avere ricordato gli interventi contenuti nel decreto “Fare”, indica taluni ulteriori interventi ritenuti opportuni o necessari in materia di efficienza della giustizia civile: il rafforzamento e l'operatività del tribunale delle imprese; l'impulso alla piena operatività del processo civile telematico, oltre alla realizzazione di un sistema informatico che consenta l'accesso diffuso, in rete, da parte dei cittadini, ai sistemi di giustizia; la previsione di ulteriori limiti all'appello; l'ampliamento delle competenze del giudice di pace ed il rafforzamento degli incentivi alla mediazione;
    tali interventi saranno verosimilmente contenuti nel disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica in materia di giustizia civile, che il Governo preannuncia nella Nota medesima;
    osservato che, anche nel recente passato, la trattazione dei temi afferenti alla giustizia civile nell'ambito di disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica e, comunque, nell'ambito di provvedimenti dal contenuto eterogeneo (come nel caso del decreto «Fare») ha determinato una sostanziale esautorazione della Pag. 62Commissione giustizia, relegata alla mera espressione di un parere, in tempi generalmente molto ristretti;
    richiamato il Messaggio del Presidente della Repubblica del 31 marzo 2010, nel quale, con riferimento al cosiddetto «Collegato Lavoro», si è rilevato che la configurazione marcatamente eterogenea dell'atto normativo produce effetti negativi «sullo stesso svolgimento del procedimento legislativo, per la impossibilità di coinvolgere a pieno titolo nella fase istruttoria tutte le Commissioni parlamentari competenti per ciascuna delle materie interessate», e che «nel caso specifico [...] la Commissione giustizia di entrambi i rami del Parlamento ed anche la Commissione affari costituzionali della Camera sono intervenute esclusivamente in sede consultiva e non hanno potuto seguire l'esame in Assemblea nelle forme consentite dai rispettivi Regolamenti»;
    fatto proprio l'auspicio, espresso dal Presidente della Repubblica nel predetto Messaggio, «di una attenta riflessione sul modo in cui procedere nel futuro alla definizione di provvedimenti legislativi, specialmente se relativi a materie di particolare rilievo e complessità»,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   sia specificato che il disegno di legge collegato avente ad oggetto disposizioni in materia di giustizia civile non contenga anche norme eterogenee riconducibili ad altre materie.