CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 luglio 2013
53.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00568 Duranti: Sulla realizzazione del piano di risanamento infrastrutturale «Brin» presso l'Arsenale di Taranto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Arsenali della Marina Militare sono un patrimonio da salvaguardare nell'interesse generale, nella consapevolezza dell'importanza che essi rivestono quali strutture strategiche di supporto delle forze navali e quali rilevanti realtà socio-economiche locali.
  Il supporto logistico della Marina Militare è, sostanzialmente, basato sugli Arsenali, la cui efficienza è la chiave di volta del buon funzionamento della Flotta, il cui mantenimento in esercizio postula, proprio per la sua complessità, la disponibilità di sufficienti risorse finanziarie dedicate e soprattutto la massima efficienza delle strutture di supporto tecnico-logistico.
  Gli Arsenali della Marina Militare hanno costituito – e ancora oggi costituiscono – l'elemento determinante per assicurare, senza soluzione di continuità, l'approntamento e la manutenzione del nostro naviglio.
  A decorrere dal 2007 la Marina Militare Italiana ha predisposto un Piano pluriennale di ammodernamento e messa a norma degli Arsenali e degli Stabilimenti di lavoro denominato «Piano Brin», di fondamentale importanza per assicurare la funzionalità e l'operatività delle Basi della Marina.
  Tale Piano ha rivisitato i piani infrastrutturali e d'impiantistica industriale proposti in passato, mai finanziati per carenza di fondi, rielaborandoli nell'ottica di associare all'adeguamento – sotto il profilo della sicurezza – e alla ristrutturazione delle infrastrutture e degli impianti connessi con l'ammodernamento dei sistemi d'arma, un razionale quanto funzionale accorpamento delle lavorazioni.
  La definizione del Piano «Brin» tiene conto anche della riflessione, ormai obbligata, sulla effettiva necessità e sulla convenienza di disporre oggi di un lay-out e di una dimensione delle infrastrutture industriali progettati quando il numero dei dipendenti era anche cinque volte quello attuale e le attività lavorative prevedevano la costruzione delle navi, oltre alla loro manutenzione.
  Con particolare riferimento all'Arsenale di Taranto, di cui più volte è stato ribadito il ruolo centrale che riveste, sia come sede di stazionamento della Squadra Navale che come polo di manutenzione e sostegno delle Unità, faccio presente che, per quanto riguarda il Piano Brin, fino al 2012 sono stati erogati finanziamenti pari a 75,68 milioni si euro (40 per cento di quanto complessivamente impegnato sul piano Brin), mentre per il 2013 sono stati previsti finanziamenti per 11,15 milioni di euro e, fino al 2018, sono stati programmati lavori per 40 milioni di euro circa.
  Vorrei osservare, altresì, che sono in corso, all'interno del comprensorio, molteplici attività in sovrapposizione che generano disagio ai dipendenti e ostacolano il regolare svolgimento delle attività lavorative a causa dell'invasività delle stesse e dei pesanti ritardi maturati.
  È il caso di sottolineare, tuttavia, come le più gravi criticità che attualmente inficiano il regolare svolgimento delle attività del Piano Brin siano prevalentemente riconducibili a circostanze esterne alla Marina Militare e, in particolare, l'esistenza di un pesante contenzioso amministrativo, Pag. 97i fallimenti delle imprese aggiudicatarie, la recente riduzione dei termini di perenzione.
  A tal proposito, si fa presente come il mancato pagamento degli acconti maturati dalle imprese non sia da attribuire a «continue varianti in corso d'opera» – come sostenuto nell'interrogazione in esame – bensì alla riduzione da tre a due esercizi finanziari dei termini di conservazione dei residui passivi (perenzione) introdotta con decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, che ha colpito tutte le attività pluriennali finanziate con fondi impegnati nell'anno 2009 e, in particolare, due attività cardine (Consolidamento Bacino Ferrati e Ristrutturazione Officina Polifunzionale n. 3).
  Per queste due attività è stata richiesta e ottenuta la reiscrizione dei fondi a bilancio nel decreto di giugno del Ministero dell'economia e delle finanze e, quindi, è presumibile che i lavori riprendano in tempi brevissimi.
  Il fallimento della Ditta aggiudicataria ha invece bloccato la ristrutturazione dell'Officina Polifunzionale n. 2 (lavori al 50 per cento di avanzamento e permanenza dell'area cantierizzata), con la necessità di riavviare ex novo l’iter contrattuale, compresa la fase progettuale, spostando prevedibilmente al 2015 i termini di riconsegna dell'Officina.
  Vi è stato anche il fallimento della Ditta incaricata di ristrutturare la rete di alimentazione a media e bassa tensione, provocando l'interruzione dei lavori al 60 per cento di avanzamento e comportando la necessità di procedere ad un nuovo affidamento, nonché la permanenza all'interno dello Stabilimento di zone recintate e cantierizzate.
  Ulteriori problematiche relative a contenziosi amministrativi di varia natura insistono sulle attività di progettazione del consolidamento del Bacino Brin e sulle attività di ristrutturazione delle banchine, comportando ritardi sull'inizio dei lavori.
  La situazione dell'Arsenale di Taranto è costantemente e attentamente monitorata dalla Direzione dello Stabilimento, che adotta tutte le predisposizioni per ridurre i disagi del personale e assicurare a tutte le maestranze la disponibilità di un luogo di lavoro decoroso, ancorché provvisorio; ciò, continuando a garantire sia il supporto alle Unità Navali, sia l'esecuzione di un fitto programma manutentivo e di ammodernamento dei mezzi. A livello centrale, inoltre, sono in corso tutti i provvedimenti necessari per procedere al riaffidamento delle attività interrotte a seguito dei fallimenti/contenziosi amministrativi e per ottenere i decreti di reiscrizione a bilancio dei fondi perenti.
  Concludendo, è fermo intendimento della Marina Militare perseguire con la massima determinazione il raggiungimento degli obiettivi del Piano Brin, pur nella consapevolezza che, nonostante l'impegno profuso, il piano in questione non può non risentire delle problematiche che affliggono il settore dei lavori pubblici.
  È indubbio il fermo intendimento di proseguire l'impegno finalizzato alla ristrutturazione organizzativa, tecnico-logistica, infrastrutturale e di rinnovamento tecnologico degli Arsenali, così da salvaguardare l'efficienza dello strumento navale, consentendo allo stesso di essere ancora in grado di rispondere alle prioritarie esigenze di difesa dello Stato e di tutela degli interessi nazionali.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00569 Frusone: Sulla situazione degli alloggi adiacenti all'80o Reggimento «Roma» di Cassino.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Le unità abitative citate nell'atto di sindacato ispettivo in questione, sono comprese nell'elenco degli alloggi proposti per l'alienazione, per le quali la competente Direzione Generale del Dicastero ha specificato che sul patrimonio alloggiativo, quale individuato per la vendita, proprio in ragione dell'asserito venir meno della funzionalità degli alloggi medesimi ai compiti istituzionali, i Comandi interessati hanno perduto la capacità gestionale.
  I proventi derivanti dalla vendita degli alloggi non più ritenuti funzionali alle esigenze della Forza Armata, ai sensi dell'articolo 297 del decreto legislativo n. 66 del 2010, vengono utilizzati per la realizzazione di un programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio necessari al soddisfacimento delle esigenze abitative del personale sulla base dell'attuale struttura ordinativa della Forza armata, come noto, recentemente oggetto di continua revisione.
  Conseguentemente le unità immobiliari in argomento costituiscono una risorsa irrinunciabile non solo sul piano del diritto ma anche su quello economico-finanziario.
  L'ultima bolletta inviata all'Ente gestore dalla società erogatrice di energia elettrica risale al 31 dicembre 2011 recante la dicitura di «cessazione contratto».
  La fornitura idrica risulta altresì interrotta dal mese di ottobre 2011.