CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 luglio 2013
49.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2013 e relativi allegati (COM(2012)629 final).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2013-30 giugno 2014 (17426/12).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2013. Doc. LXXXVII-bis, n. 1.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  «La V Commissione,
   esaminati il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2013 (COM(2012)629 final), il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2013-30 giugno 2014 (17426/12) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2013 (Doc. LXXXVII-bis, n. 1)
   premesso che:
    l'esame dei documenti sopra indicati, in ragione dello scioglimento delle Camere, interviene dopo diversi mesi dalla loro predisposizione, ma presenta in ogni caso una forte rilevanza, in quanto costituisce la prima occasione per svolgere in questa legislatura un confronto organico e coerente sugli indirizzi strategici dell'Unione europea e le priorità che l'Italia deve perseguire nell'ambito dell'Unione;
    le indicazioni contenute nella relazione programmatica sono state sostanzialmente aggiornate ed integrate in occasione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio presso la Camera e il Senato, lo scorso 21 maggio, in vista del Consiglio europeo del 22 maggio, e lo scorso 24 giugno, in vista del Consiglio europeo del 27-28 giugno nonché nelle audizioni sulle linee programmatiche svolte dai singoli Ministri presso le Commissioni parlamentari competenti;
    i tre documenti attribuiscono carattere prioritario al completamento del sistema di governance economica europea, in particolare mediante l'attuazione della tabella di marcia approvata dal Consiglio europeo del dicembre 2012, e al rafforzamento delle strategie per promuovere la crescita e l'occupazione;
    merita in particolare apprezzamento l'indicazione, contenuta nella relazione programmatica, per cui al rafforzamento delle regole intese a garantire la stabilità finanziaria e di bilancio devono accompagnarsi politiche in grado di promuovere la prosperità e la crescita equilibrata in tutti i paesi dell'Unione, in «un'equa condivisione dei benefici e dei rischi della moneta unica»;
    al riguardo il Governo prospetta, nella relazione, il proprio impegno per l'introduzione di una capacità di bilancio autonoma dell'eurozona, in particolare attraverso l'emissione di titoli, con l'obiettivo di finanziare progetti di comune interesse europeo e di mitigare l'impatto di shock asimmetrici;
    è pienamente condivisibile l'obiettivo, indicato nella relazione, di assicurare, nella costruzione di un'autentica UEM, il pieno rispetto del quadro giuridico dell'Unione europea, evitando, per il futuro, il ricorso a strumenti adottati fuori dal quadro Pag. 42istituzionale europeo, attraverso accordi internazionali, quali il cosiddetto Fiscal compact e il Trattato istitutivo dell'ESM;
    è altresì apprezzabile l'impegno del Governo per garantire che, alle condivisioni di sovranità che saranno determinate dalla costruzione di un'autentica UEM, corrisponda il riconoscimento di adeguate prerogative alle istituzioni parlamentari, garanzia essenziale per preservare la legittimazione democratica delle decisioni che si assumono;
    le priorità in materia di crescita e occupazione indicate nella relazione programmatica hanno trovato una prima e parziale attuazione nelle conclusioni del Consiglio europeo del 27-28 giugno 2013;
    ulteriori misure concrete dovranno tuttavia essere adottate dall'UE nei prossimi mesi al fine di assicurare una ripresa duratura dell'economia europea e per uscire definitivamente dall'attuale fase di recessione che sta producendo conseguenze drammatiche sul piano economico e sociale, come evidenzia il numero crescente di imprese in difficoltà e l'aumento del tasso di disoccupazione;
    l'accordo politico sul quadro finanziario pluriennale raggiunto lo scorso 27 giugno dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione non può ritenersi soddisfacente in quanto segna una significativa riduzione della dotazione complessiva del bilancio europeo e il mantenimento di correzioni a favore di alcuni Paesi contributori netti;
    il bilancio europeo nel periodo 2014-2020 risulta insufficiente a contribuire al rilancio della competitività e della crescita in Europa e rimane improntato alla logica del «giusto ritorno» anziché al principio di solidarietà tra gli Stati dell'UE;
   preso atto con compiacimento della decisione, annunciata dalla Commissione europea nella giornata di mercoledì 3 luglio 2013, di consentire una «deviazione temporanea» dagli obiettivi di bilancio a medio termine con riferimento alle spese sostenute per il cofinanziamento nazionale per le politiche di coesione e agli oneri relativi alla realizzazione delle reti TEN, che recepisce le ripetute sollecitazioni avanzate da alcuni Stati membri, tra i quali in primo luogo l'Italia;
   considerato che tale decisione offre un duplice vantaggio al nostro Paese, per un verso, quello di consentire di impegnare integralmente le ingenti risorse ancora disponibili per le politiche di coesione relativamente al periodo 2007-2013, per altro verso, quello di facilitare la realizzazione di opere infrastrutturali di carattere prioritario. Si tratta, quindi, di una decisione di estrema importanza che trova fondamento nella valenza strategica che le due tipologie di spesa individuate può assumere ai fini del superamento della attuale situazione di recessione economica;
   delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) sia ribadito l'impegno dell'Italia per il completamento e l'avanzamento dell'UEM, dando attuazione alla tabella di marcia approvata dal Consiglio europeo di dicembre 2012, inclusa la creazione di una capacità di bilancio autonoma dell'eurozona, da realizzare anche attraverso l'emissione di titoli, con l'obiettivo di finanziare progetti di comune interesse europeo e di mitigare l'impatto di shock asimmetrici. A tal fine, si raccomanda l'effettuazione di analisi che consentano di verificare la fattibilità, la sostenibilità e i potenziali vantaggi per la zona euro nel suo complesso di iniziative volte alla parziale mutualizzazione dei debiti sovrani degli Stati membri;
   2) si proceda affinché gli ulteriori progressi da realizzare in materia di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio siano finalizzati, oltre che ad assicurare la stabilità delle finanze pubbliche e la correzione di squilibri macroeconomici, al recupero di competitività Pag. 43e al rafforzamento delle prospettive di crescita dell'economia europea e al contrasto alla disoccupazione;
   3) il Governo si adoperi affinché si provveda a dare piena e tempestiva attuazione agli impegni politici e finanziari previsti dal Patto per la crescita, approvato dal Consiglio europeo di giugno 2012, e dalle conclusioni del Consiglio europeo del 27-28 giugno 2013, specie per quanto concerne la possibilità di impegnare già dal prossimo anno una quota consistente degli stanziamenti per le politiche regionali, la lotta alla disoccupazione e il sostegno all'innovazione e agli investimenti produttivi, con particolare riguardo alle piccole e medie, in modo da attivare un volume di risorse sufficiente a segnare una inversione di tendenza nell'andamento del ciclo;
   4) il Governo si attivi affinché le decisioni adottate dalla Commissione europea con riferimento agli oneri sostenuti per il cofinanziamento nazionale per le politiche di coesione e per la realizzazione delle reti TEN costituiscano la base per una analisi strutturale e sistematica della spesa pubblica, da condurre anche a livello di Unione europea oltre che a livello nazionale, al fine di individuare le tipologie di spesa particolarmente meritorie in relazione all'impatto positivo che può derivarne sulle grandezze macroeconomiche, con particolare riguardo alla crescita del PIL e all'aumento dell'occupazione. Tale analisi potrebbe preludere a successivi aggiustamenti ovvero ad una applicazione più flessibile delle regole del Patto di stabilità e crescita – anche in considerazione della presa di coscienza che quei parametri furono determinati in ragione di condizioni storico-politiche del tutto diverse da quelle attuali e che dunque occorre adeguarli al tempo storico presente, essendo i parametri economici strumentali alle politiche di coesione e non viceversa – in modo da valorizzare gli interventi che determinino apprezzabili effetti virtuosi sul piano macroeconomico e funzionali alle finalità, cui si ispira l'Unione europea, di promuovere il benessere dei suoi cittadini, una crescita economica equilibrata e la coesione sociale e territoriale;
   5) si valuti con attenzione, a fronte della ridotta dotazione del bilancio dell'UE per il periodo 2014-2020, il ricorso nell'ambito dell'UE, segnatamente attraverso la Banca europea degli investimenti, a strumenti finanziari innovativi, al fine di promuovere interventi ad alto valore aggiunto e con elevato potenziale di crescita.».

Pag. 44

ALLEGATO 2

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2013 e relativi allegati. (COM(2012)629 final).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2013-30 giugno 2014. (17426/12).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2013. Doc. LXXXVII-bis, n. 1.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  «La V Commissione,
   esaminati il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2013 (COM(2012)629 final), il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2013-30 giugno 2014 (17426/12) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2013 (Doc. LXXXVII-bis, n. 1);
   premesso che:
    l'esame dei documenti sopra indicati, in ragione dello scioglimento delle Camere, interviene dopo diversi mesi dalla loro predisposizione, ma presenta in ogni caso una forte rilevanza, in quanto costituisce la prima occasione per svolgere in questa legislatura un confronto organico e coerente sugli indirizzi strategici dell'Unione europea e le priorità che l'Italia deve perseguire nell'ambito dell'Unione;
    le indicazioni contenute nella relazione programmatica sono state sostanzialmente aggiornate ed integrate in occasione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio presso la Camera e il Senato, lo scorso 21 maggio, in vista del Consiglio europeo del 22 maggio, e lo scorso 24 giugno, in vista del Consiglio europeo del 27-28 giugno nonché nelle audizioni sulle linee programmatiche svolte dai singoli Ministri presso le Commissioni parlamentari competenti;
    i tre documenti attribuiscono carattere prioritario al completamento del sistema di governance economica europea, in particolare mediante l'attuazione della tabella di marcia approvata dal Consiglio europeo del dicembre 2012, e al rafforzamento delle strategie per promuovere la crescita e l'occupazione;
    merita in particolare apprezzamento l'indicazione, contenuta nella relazione programmatica, per cui al rafforzamento delle regole intese a garantire la stabilità finanziaria e di bilancio devono accompagnarsi politiche in grado di promuovere la prosperità e la crescita equilibrata in tutti i paesi dell'Unione, in «un'equa condivisione dei benefici e dei rischi della moneta unica»;
    al riguardo il Governo prospetta, nella relazione, il proprio impegno per l'introduzione di una capacità di bilancio autonoma dell'eurozona, in particolare attraverso l'emissione di titoli, con l'obiettivo di finanziare progetti di comune interesse europeo e di mitigare l'impatto di shock asimmetrici;
    è pienamente condivisibile l'obiettivo, indicato nella relazione, di assicurare, nella costruzione di un'autentica UEM, il pieno rispetto del quadro giuridico dell'Unione europea, evitando, per il futuro, il ricorso a strumenti adottati fuori dal quadro Pag. 45istituzionale europeo, attraverso accordi internazionali, quali il cosiddetto Fiscal compact e il Trattato istitutivo dell'ESM;
    è altresì apprezzabile l'impegno del Governo per garantire che, alle condivisioni di sovranità che saranno determinate dalla costruzione di un'autentica UEM, corrisponda il riconoscimento di adeguate prerogative alle istituzioni parlamentari, garanzia essenziale per preservare la legittimazione democratica delle decisioni che si assumono;
    le priorità in materia di crescita e occupazione indicate nella relazione programmatica hanno trovato una prima e parziale attuazione nelle conclusioni del Consiglio europeo del 27-28 giugno 2013;
    ulteriori misure concrete dovranno tuttavia essere adottate dall'UE nei prossimi mesi al fine di assicurare una ripresa duratura dell'economia europea e per uscire definitivamente dall'attuale fase di recessione che sta producendo conseguenze drammatiche sul piano economico e sociale, come evidenzia il numero crescente di imprese in difficoltà e l'aumento del tasso di disoccupazione;
    l'accordo politico sul quadro finanziario pluriennale raggiunto lo scorso 27 giugno dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione non può ritenersi soddisfacente in quanto segna una significativa riduzione della dotazione complessiva del bilancio europeo e il mantenimento di correzioni a favore di alcuni Paesi contributori netti;
    il bilancio europeo nel periodo 2014-2020 risulta insufficiente a contribuire al rilancio della competitività e della crescita in Europa e rimane improntato alla logica del «giusto ritorno» anziché al principio di solidarietà tra gli Stati dell'UE;
   preso atto con compiacimento della decisione, annunciata dalla Commissione europea nella giornata di mercoledì 3 luglio 2013, di consentire una «deviazione temporanea» dagli obiettivi di bilancio a medio termine con riferimento alle spese sostenute per il cofinanziamento nazionale per le politiche di coesione e agli oneri relativi alla realizzazione delle reti TEN, che recepisce le ripetute sollecitazioni avanzate da alcuni Stati membri, tra i quali in primo luogo l'Italia;
   considerato che tale decisione offre un duplice vantaggio al nostro Paese, per un verso, quello di consentire di impegnare integralmente le ingenti risorse ancora disponibili per le politiche di coesione relativamente al periodo 2007-2013, per altro verso, quello di facilitare la realizzazione di opere infrastrutturali di carattere prioritario. Si tratta, quindi, di una decisione di estrema importanza che trova fondamento nella valenza strategica che le due tipologie di spesa individuate può assumere ai fini del superamento della attuale situazione di recessione economica;
   considerato altresì che la predetta decisione risulta coerente con le comunicazioni rese alle Camere dal Presidente del Consiglio dei ministri, in occasione dell'insediamento del Governo e con gli indirizzi adottati in materia dal Parlamento nella XVI legislatura e richiamati nelle comunicazioni stesse,
   delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) sia ribadito l'impegno dell'Italia per il completamento e l'avanzamento dell'UEM, dando attuazione alla tabella di marcia approvata dal Consiglio europeo di dicembre 2012, inclusa la creazione di una capacità di bilancio autonoma dell'eurozona, da realizzare anche attraverso l'emissione di titoli, con l'obiettivo di finanziare progetti di comune interesse europeo e di mitigare l'impatto di shock asimmetrici. A tal fine, si raccomanda l'effettuazione di analisi che consentano di verificare la fattibilità, la sostenibilità e i potenziali vantaggi per la zona euro nel Pag. 46suo complesso di iniziative volte alla parziale mutualizzazione dei debiti sovrani degli Stati membri;
   2) si proceda affinché gli ulteriori progressi da realizzare in materia di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio siano finalizzati, oltre che ad assicurare la stabilità delle finanze pubbliche e la correzione di squilibri macroeconomici, al recupero di competitività e al rafforzamento delle prospettive di crescita dell'economia europea e al contrasto alla disoccupazione;
   3) il Governo si adoperi affinché si provveda a dare piena e tempestiva attuazione agli impegni politici e finanziari previsti dal Patto per la crescita, approvato dal Consiglio europeo di giugno 2012, e dalle conclusioni del Consiglio europeo del 27-28 giugno 2013, specie per quanto concerne la possibilità di impegnare già dal prossimo anno una quota consistente degli stanziamenti per le politiche regionali, la lotta alla disoccupazione e il sostegno all'innovazione e agli investimenti produttivi, con particolare riguardo alle piccole e medie, in modo da attivare un volume di risorse sufficiente a segnare una inversione di tendenza nell'andamento del ciclo;
   4) il Governo si attivi affinché le decisioni adottate dalla Commissione europea con riferimento agli oneri sostenuti per il cofinanziamento nazionale per le politiche di coesione e per la realizzazione delle reti TEN costituiscano la base per una analisi strutturale e sistematica della spesa pubblica, da condurre anche a livello di Unione europea oltre che a livello nazionale, al fine di individuare le tipologie di spesa particolarmente meritorie in relazione all'impatto positivo che può derivarne sulle grandezze macroeconomiche, con particolare riguardo alla crescita del PIL e all'aumento dell'occupazione. Tale analisi potrebbe preludere a successivi aggiustamenti ovvero ad una applicazione più flessibile delle regole del Patto di stabilità e crescita – anche in considerazione della presa di coscienza che quei parametri furono determinati in ragione di condizioni storico-politiche del tutto diverse da quelle attuali e che dunque occorre adeguarli al tempo storico presente, essendo i parametri economici strumentali alle politiche di coesione e non viceversa – in modo da valorizzare gli interventi che determinino apprezzabili effetti virtuosi sul piano macroeconomico e funzionali alle finalità, cui si ispira l'Unione europea, di promuovere il benessere dei suoi cittadini, una crescita economica equilibrata e la coesione sociale e territoriale;
   5) si valuti con attenzione, a fronte della ridotta dotazione del bilancio dell'UE per il periodo 2014-2020, il ricorso nell'ambito dell'UE, all'utilizzo degli strumenti finanziari della Banca europea degli investimenti, al fine di promuovere interventi ad alto valore aggiunto e con elevato potenziale di crescita.