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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 812 di martedì 13 giugno 2017

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

La seduta comincia alle 11.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

CLAUDIA MANNINO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta dell'8 giugno 2017.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

  (È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Aiello, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Alli, Amendola, Amici, Artini, Baretta, Bellanova, Bernardo, Dorina Bianchi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Matteo Bragantini, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Caparini, Capelli, Carnevali, Casero, Castelli, Castiglione, Catania, Causin, Antimo Cesaro, Cicchitto, Cirielli, Colonnese, Coppola, Costa, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Menech, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Manlio Di Stefano, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Gandolfi, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Giorgis, Gozi, Guerra, La Russa, Laforgia, Librandi, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Marcon, Meta, Migliore, Nicoletti, Orlando, Pes, Gianluca Pini, Pisicchio, Portas, Quartapelle Procopio, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rigoni, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scanu, Schullian, Speranza, Tabacci, Valeria Valente, Velo e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente centodieci, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interrogazioni.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.

(Elementi ed iniziative di competenza in merito allo stato di crisi idrica dichiarato dalla regione Veneto - n. 3-03001)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Crivellari n. 3-03001 (Vedi l'allegato A).

La sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo, ha facoltà di rispondere.

SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Con riferimento alle problematiche concernenti la crisi idrica della regione Veneto è innanzitutto opportuno rappresentare, in via di ordine generale, che il Ministero dell'ambiente ha provveduto ad individuare le strategie e le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici con l'elaborazione della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Ad essa fa seguito l'elaborazione del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, strumento attuativo della strategia, che prevede, in particolare, una serie di misure a medio e lungo termine per affrontare il tema della scarsità idrica e, più in generale, dei cambiamenti climatici. Pur essendo tale piano nazionale ancora in fase di revisione finale da parte degli organi istituzionali preposti, alcune delle misure in esso previste, ritenute improcrastinabili, sono già state realizzate.

In particolare, sono già state elaborate e diffuse a livello nazionale le linee guida per le valutazioni ambientali delle concessioni di derivazione delle acque e per la definizione del deflusso minimo vitale e deflusso ecologico. Sempre nell'ambito della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, il Ministero dell'ambiente ha promosso, nel luglio 2016, l'istituzione, a livello di ogni distretto italiano e con appositi protocolli d'intesa, gli osservatori permanenti sugli utilizzi idrici. Gli osservatori sono strutture prettamente operative, partecipate da tutti i principali attori distrettuali, pubblici e privati; al loro interno sono effettuate anche le analisi sui trend climatici in atto, la raccolta, l'aggiornamento e la diffusione dei dati relativi alla disponibilità dell'uso della risorsa idrica dei distretti e vengono formulate proposte per la regolamentazione dei prelievi e degli usi e per il contenimento dei consumi idrici. Gli stessi operano anche da cabina di regia per la previsione e gestione degli eventi di carenza idrica e siccità.

Le attività dell'osservatorio fanno riferimento a diversi scenari di severità idrica, che si distinguono in: situazione normale, ovvero scenario non critico, scenario di severità idrica bassa, scenario di severità idrica media e scenario di severità idrica alta. Si fa presente, inoltre, che gli osservatori sono già pienamente operativi sui vari distretti italiani e stanno tenendo, con cadenza pressoché settimanale, riunioni per analizzare lo stato di fatto climatico e meteorologico, per monitorare l'impiego delle risorse, per predisporre gli scenari di utilizzo e per sviluppare il modello proattivo di gestione della scarsità idrica, che potrà prevedere eventuali misure di contenimento dei consumi nonché deroghe alle ordinarie modalità di gestione degli invasi - ad esempio quelli subalpini - a sostegno delle attività agricole.

Con particolare riferimento, poi, al distretto padano e a quello delle Alpi orientali, sulla base dei dati idrologici ed idrici disponibili, gli osservatori competenti hanno già dichiarato la presenza dello scenario di severità idrica media, quello subito precedente al massimo, ed hanno già sviluppato, con il pieno concerto delle regioni e delle province autonome e con la collaborazione di tutti i soggetti pubblici e privati chiamati a intervenire, programmi di gestione delle criticità idrauliche già sopraggiunte o comunque ipotizzabili.

In particolare, per quanto concerne il bacino del fiume Adige, la regione Veneto ha rappresentato che le precipitazioni hanno comportato un aumento delle portate fluenti con temporanea riduzione delle condizioni di difficoltà per l'approvvigionamento idropotabile, ma la scarsità delle riserve idriche non consente ancora di considerare superata la crisi. Per tale ragione l'amministrazione regionale, nell'aprile del 2017, ha dichiarato lo stato di crisi idrica ed ha imposto una limitazione dei prelievi irrigui. Nel contempo sono stati attivati i possibili approvvigionamenti idropotabili alternativi legati all'acquedotto regionale Mosav, in corso di realizzazione.

Inoltre, onde consentire l'immediata esecutività di eventuali misure straordinarie di contrasto ai fenomeni siccitosi in atto, il 2 maggio scorso si è tenuta, presso il Ministero dell'ambiente, un'apposita riunione nazionale alla presenza, oltre che delle regioni e delle autorità distrettuali coinvolte, anche dei Ministeri dello sviluppo economico e delle politiche agricole alimentari e forestali. Nell'ambito di tale riunione è stato assegnato all'Osservatorio distrettuale delle Alpi orientali il compito di farsi promotore della definizione degli scenari previsionali di intervento nei settori idrico-potabile, agricolo, energetico.

Con riferimento, invece, all'area del fiume Po, la competente Autorità di bacino ha fatto presente che il quadro climatico osservato nell'ultimo ventennio e previsto per il futuro è tale da configurare una situazione di criticità crescente, sia sotto il profilo della siccità che sotto il profilo della carenza idrica, per far fronte alla quale è necessario operare sulla sostenibilità dell'uso e della gestione proattiva degli eventi estremi. A riguardo, si fa presente che l'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, in atto nel distretto del fiume Po, si è riunito il 14 marzo e l'11 aprile scorsi per esaminare la situazione relativa alla disponibilità idrica. Il 4 maggio si è tenuta un'ulteriore riunione in cui si è proceduto ad aggiornare il quadro complessivo sulla disponibilità della risorsa, concludendo che la situazione presenta uno scenario di severità idrica bassa, criticità ordinaria. La domanda è ancora soddisfatta, ma gli indicatori mostrano un trend verso valori più preoccupanti. L'Autorità di bacino ritiene, pertanto, opportuno continuare il sistema nella fase operativa di vigilanza, in quanto permane la preoccupazione derivante dalle previsioni meteorologiche a tre mesi, che fanno ritenere possibile l'evoluzione verso uno scenario di severità idrica maggiore.

Inoltre, per quanto concerne l'intrusione del cuneo salino, l'Autorità di bacino del distretto del fiume Po segnala che ad oggi, grazie alle ultime perturbazioni, il livello del Po è in crescita, con una portata di 1400 metri cubi al secondo. Tale valore è comunque al di sopra della soglia di allerta per l'intrusione del cuneo salino fissata, invece, a 650 metri cubi al secondo.

Ovviamente, alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, il Ministero dell'ambiente, considerata la rilevanza della questione, continuerà a svolgere un'attività di monitoraggio sull'attività in corso, mantenendo ovviamente alto il livello di attenzione.

PRESIDENTE. Grazie, sottosegretaria. Il deputato Diego Crivellari ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione. Ha cinque minuti, prego onorevole.

DIEGO CRIVELLARI. Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario Velo per la risposta, peraltro molto articolata. Fa sicuramente piacere che il Governo stia affrontando un problema di rilevanza nazionale con una strategia che fa riferimento alla necessità di affrontare in maniera costruttiva e stringente il tema dei cambiamenti climatici, perché si tratta evidentemente di una grande questione nazionale. Abbiamo parlato, e si è parlato anche nella risposta all'interrogazione data dal sottosegretario, di come l'Adige e il Po effettivamente siano i due principali fiumi di questo Paese e, quindi, si tratti di una questione non di carattere meramente locale.

Da questo punto di vista ci fa sicuramente ben sperare l'impegno, il monitoraggio e una larga collaborazione istituzionale su questi temi.

Giova anche ricordare un tema forse meno conosciuto e meno dibattuto anche nelle sedi istituzionali, che veniva giustamente ricordato in sede di risposta, che è il tema del cuneo salino. Questo è un nodo che da diversi anni è presente e riguarda sia la foce dell'Adige sia il delta del Po in particolare, ed è qualcosa che crea molti problemi all'uso delle risorse idriche per quanto riguarda l'agricoltura e anche poi per la popolazione civile e per uso potabile. Io credo, in particolare, che questo tema del cuneo salino abbia bisogno di investimenti pubblici e da questo punto di vista anche sul nostro territorio, in Polesine e in Veneto, devo dire che è molto significativo il ruolo svolto dai consorzi di bonifica. Tuttavia, credo anche che nell'ambito di quella strategia, che veniva ben evidenziata dal sottosegretario, vi sia la necessità di attivare le giuste sinergie e le collaborazioni istituzionali e, inoltre, un occhio vada dato anche agli investimenti pubblici, che sono e saranno senz'altro - ahimè - necessari per ovviare e contrastare un fenomeno così crescente e purtroppo così grave sia per l'economia sia per la popolazione civile, come veniva giustamente ricordato.

Quindi, credo che da questo punto di vista a noi non resti altro che monitorare, collaborare, cooperare e fare in modo che questa strategia nazionale e il suo piano siano attuati e siano conosciuti anche maggiormente dalla popolazione, in quello spirito anche di collaborazione istituzionale che credo sarà l'unica via per far fronte a un tema e a un nodo sempre più emergente per il Veneto ma anche per l'intera Italia.

(Elementi in merito alla realizzazione dell'aviosuperficie di Scalea in provincia di Cosenza - n. 3-03069)

PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Parentela ed altri n. 3-03069 (Vedi l'allegato A).

SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Innanzitutto, si fa presente che relativamente alle problematiche ambientali per l'ammodernamento e il completamento dell'aviosuperficie di Scalea, situata nel SIC “Valle del fiume Lao” e a circa quattro chilometri dalla ZPS “Pollino e Orsomarso”, occorre appunto preliminarmente evidenziare che la procedura di valutazione di impatto ambientale è una procedura di livello regionale. Il Ministero dell'ambiente in ogni caso ha seguito con attenzione la tematica, al fine di intraprendere ogni utile iniziativa volta alla tutela dell'ambiente e alla salvaguardia della vita umana, invitando le strutture delle soppresse autorità di bacino e gli uffici regionali preposti ad attivare le verifiche del caso al fine di constatare la rispondenza delle opere in esecuzione al rispetto della “direttiva habitat”.

Sono state inoltre richieste le necessarie informazioni circa l'iter procedurale di realizzazione dell'aviosuperficie, con particolare riferimento alle procedure autorizzative condotte e all'assoggettamento dell'intervento alla procedura di valutazione di incidenza, alle relative tempistiche di attuazione, ai rapporti con la normativa vigente nazionale e locale nonché alle correlazioni con il piano di gestione del rischio alluvioni approvato. Dette richieste sono state riscontrate dall'autorità di bacino regionale della Calabria che, con nota del 25 gennaio 2017, ha fatto presente di avere espresso il proprio parere sul progetto e impartito opportune prescrizioni. Nel caso specifico l'autorità di bacino ha evidenziato che, essendo il progetto privo di studio idrologico-idraulico di valutazione di compatibilità idraulica degli interventi previsti, ha prescritto la delocalizzazione delle opere da realizzare al di fuori dell'area di attenzione per pericolo di inondazione. La predetta autorità ha precisato altresì che per valutare le effettive condizioni di rischio idraulico del fiume Lao, dove è prevista l'aviosuperficie, occorre uno studio idrologico e idraulico redatto secondo le linee guida idrauliche del PAI della regione Calabria. Conseguentemente, il Ministero dell'ambiente ha invitato le autorità territoriali competenti a porre in atto verifiche circa la corrispondenza tra le prescrizioni fornite dall'autorità di bacino regionale della Calabria e i lavori posti in essere. La regione Calabria ha fatto presente di avere provveduto a richiedere informazioni di dettaglio al comune di Scalea e, sulla base degli elementi forniti dal comune, ha rappresentato che l'aviosuperficie a suo tempo è stata autorizzata con provvedimento di compatibilità ambientale n. 117 del 27 marzo 2000 e che la stessa è funzionante dal 2006.

Ha precisato, inoltre, che nell'ambito della progettazione integrata di sviluppo locale - PISL linee-guida di intervento del POR Calabria FESR 2007-2013 - risulta finanziato l'intervento di riqualificazione delle aree prospicienti l'aviosuperficie di Scalea al fine della realizzazione di servizi turistici e della riduzione dell'impatto ambientale che non riguarda, tuttavia, la realizzazione della pista di volo dell'aviosuperficie. Quest'ultima riguarda un progetto approvato dal comune di Scalea nel 2001.

A seguito del riscontro comunale, l'autorità regionale ha provveduto a richiedere ulteriori informazioni al comune finalizzate a verificare se l'intervento di quel progetto PISL ricada all'interno, anche se parzialmente, o nei pressi del SIC. Il comune di Scalea ha specificato al riguardo che il progetto PISL riguarda la riqualificazione delle aree prospicienti l'aviosuperficie ai fini della realizzazione di servizi turistici e della riduzione dell'impatto ambientale, mentre le opere in corso di realizzazione - strade, hangar eccetera - ricadono fuori o in prossimità del SIC.

In riscontro a quanto comunicato dal comune, la regione Calabria ha evidenziato di avere segnalato all'amministrazione comunale, con nota del 21 febbraio scorso, la necessità di sottoporre a valutazione di incidenza ambientale anche gli interventi ricadenti all'esterno del perimetro del sito comunitario della Rete Natura 2000, ma che possono avere incidenze significative singolarmente o congiuntamente con altri progetti sul sito medesimo, invitando il comune a voler verificare ed ottemperare alle disposizioni normative dettate nel regolamento regionale. Ad oggi, si è ancora in attesa di riscontro.

Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, il Ministero dell'ambiente continuerà comunque a tenersi informato, senza ridurre in alcun modo lo stato di attenzione sulla questione.

PRESIDENTE. Il deputato Parentela ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

PAOLO PARENTELA. Grazie, Presidente. Purtroppo, non ci riteniamo soddisfatti di questa risposta, sottosegretario Velo. Più o meno sono informazioni di cui già eravamo a conoscenza. Parliamo dell'aeroporto, di questo pseudo-aeroporto, perché dovete anche sapere che a livello regionale questa aviosuperficie doveva essere trasformata in un aeroporto e, addirittura, si vociferava che l'aeroporto dovesse essere inserito nel piano regionale dei trasporti. Nel frattempo, mentre la politica locale si dimostra miope in perfetta continuità con il passato, i lavori starebbero proseguendo. Nel frattempo, però, i cittadini ci segnalano che su quell'aviosuperficie ci sono movimenti di aeroplani che decollano e atterrano senza nessun tipo di controllo dal punto di vista sanitario né dal punto di vista delle autorità competenti.

Inoltre, ci sono dei lati oscuri per quanto riguarda la questione degli appalti dati a questa infrastruttura. Di mezzo ci sono dei gruppi imprenditoriali che potremmo definire anche “prenditoriali”, perché questi gruppi sono nell'elenco degli indagati da parte della DDA di Catanzaro e ovviamente, visto che le istituzioni soprattutto a livello regionale finora sono state in silenzio, tocca ai coraggiosi cittadini calabresi, soprattutto alle associazioni ambientaliste, denunciare il tutto alle autorità competenti e anche alla Commissione europea, visto che stiamo parlando di violazioni delle norme di diritto comunitario, di direttive comunitarie per quanto riguarda, appunto, le “direttive habitat”. Quindi, come dicevo prima, c'è anche questa preoccupazione da parte dei cittadini, che stanno effettuando denunce da tempo mentre la politica locale rimane a guardare e continua a spacciare questi progetti faraonici, che non portano a nessun risultato sul territorio, e continuano a spacciare proposte ai cittadini con le solite promesse del turismo e della bella immagine del territorio, quando invece vengono calpestate le risorse ambientali del territorio con la solita colata di cemento e con la solita infrastruttura faraonica che poi, come al solito, si rivela una cattedrale nel deserto.

Non siamo soddisfatti, sottosegretario, in quanto ci aspettavamo un'azione più ferrea da parte del Ministero, visto che ci sono anche delle violazioni palesi anche per quanto riguarda le normative nazionali, oltre all'elevato rischio idraulico. Stiamo parlando di un caso molto a rischio, R4 addirittura, e tutto questo è confermato dalle Autorità di bacino della regione Calabria, ma sappiamo come funziona, Presidente: in Calabria vengono autorizzate infrastrutture anche se si trovano sul letto di un fiume. Ci tengo a ricordare che il caso di Scalea non è purtroppo l'unico. Poi, c'è una palese violazione della normativa italiana: mi riferisco al decreto legislativo n. 42 del 2004, che prevede aree di rispetto di 150 metri dalle sponde di fiumi, torrenti e corsi d'acqua iscritti appunto nell'elenco delle acque pubbliche, e di 300 metri dalla linea di battigia costiera del mare e dei laghi.

Inoltre, sottosegretario Velo, la informo che ci sono dei problemi anche nell'area interessata da fenomeni di erosione costiera media, con un arretramento della linea di costa che, anche nel comune di Scalea, nel tratto corrispondente della foce del Lao, è calcolata in circa 136 metri. Quindi, stiamo parlando veramente di un'opera completamente abusiva. Invito il Ministero a darsi da fare per avviare le dovute indagini conoscitive, e di collaborare apertamente con la magistratura, perché non possono sempre farla franca i soliti politici, complici di servire su un piatto d'argento gli amici degli amici, i prenditori del territorio, e di distruggere quindi l'intera economia della nostra regione e del nostro Paese.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 8 giugno 2017, il deputato Antonino Minardo, già iscritto al gruppo parlamentare Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente. La presidenza di tale gruppo, con lettera pervenuta in pari data, ha comunicato di aver accolto la richiesta.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.

PRESIDENTE. Comunico che in data 12 giugno 2017 il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, il senatore Giuseppe Marinello, in sostituzione del senatore Salvatore Torrisi, dimissionario.

Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 15.

La seduta, sospesa alle 11,25, è ripresa alle 15,10.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bindi e Mazziotti Di Celso sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente centodieci, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Seguito della discussione del progetto di legge: S. 2067-1844-2032-176-209-286-299-381-382-384-385-386-387-389-468-581-597-609-614-700-708-709-1008-1113-1456-1587-1681-1682-1683-1684-1693-1713-1824-1905-1921-1922-2103-2295-2457 - D'iniziativa del Governo; Ferranti ed altri; Molteni ed altri; d'iniziativa dei senatori: Scilipoti Isgrò; Torrisi; Manconi ed altri; Compagna; Barani; Barani; Barani; Barani; Barani; Barani; Barani; Marinello ed altri; Compagna; Cardiello ed altri; Cardiello ed altri; Cardiello ed altri; Barani; Casson ed altri; De Cristofaro ed altri; Lo Giudice ed altri; Casson ed altri; Lumia ed altri; Lo Giudice ed altri; Giarrusso ed altri; Giarrusso ed altri; Giarrusso ed altri; Giarrusso ed altri; Ginetti ed altri; Campanella ed altri; Ricchiuti ed altri; Barani; Mussini ed altri; D'Ascola ed altri; Cappelletti; Ginetti; Bisinella ed altri: Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario (Approvato, in un testo unificato, dal Senato) (A.C. 4368).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del progetto di legge, approvato, in un testo unificato, dal Senato n. 4368: Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario.

Ricordo che nella seduta del 22 maggio si è conclusa la discussione generale e i relatori sono intervenuti in sede di replica, mentre il rappresentante del Governo vi ha rinunciato.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 4368)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.

(Posizione della questione di fiducia – Articolo unico – A.C. 4368)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori la Ministra per i Rapporti con il Parlamento, senatrice Anna Finocchiaro. Ne ha facoltà (I deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle espongono nell'emiciclo cartelli recanti la scritta “#distruggono la giustizia”).

Colleghi, per cortesia… ritiriamo i cartelli! Vi richiamo all'ordine! Per cortesia, prego gli assistenti parlamentari cortesemente di ritirare i cartelli, senza violenza, per favore! Prego gli assistenti parlamentari di ritirare i cartelli (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente)! Onorevole Fico, presidente Fico, per favore! Onorevole De Lorenzis, per favore! Onorevole Sarti… onorevole Petraroli… per favore, liberate l'emiciclo. Colleghi, per favore! Onorevole Caso, per favore… liberate l'emiciclo. Ministra, prego, ha la parola.

ANNA FINOCCHIARO, Ministra per i Rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, onorevoli deputati, a nome del Governo, autorizzata dal Consiglio dei ministri, pongo la questione di fiducia sull'approvazione senza emendamenti né articoli aggiuntivi,…

PRESIDENTE. Onorevole Petraroli, per favore!

ANNA FINOCCHIARO, Ministra per i Rapporti con il Parlamento. …dell'articolo unico del progetto di legge n. 4368, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Su che cosa?

FRANCESCO PAOLO SISTO. Sull'ordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE. Avevo già dato la parola al Ministro Finocchiaro; nel frattempo c'è stata questa interruzione, ma ho preferito dare la parola prima…

FRANCESCO PAOLO SISTO. Più che alzare due braccia non potevo, Presidente.

PRESIDENTE. Onorevole Sisto, questo non altera l'ordine degli interventi, quantunque sia il suo numero di braccia.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Due, non più di due.

PRESIDENTE. Me lo auguro. Prego.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Invece ho la netta impressione, Presidente, intervenendo sull'ordine dei lavori, che si stia perpetrando in Aula un crimine molto più grave di quelli che questa riforma vorrebbe in qualche modo combattere, perché vi sono anche dei crimini parlamentari, oltre che dei crimini previsti dal codice penale e protetti dalle regole del codice di procedura penale. Credo che questo modo scorretto di imporre al Parlamento, e soprattutto ai cittadini, una riforma che non viene assolutamente discussa, ma viene calzata come una camicia di forza in un sistema che non merita questo trattamento. In un Parlamento che si è sempre distinto per la capacità di discutere, questa è una vergognosa scelta di questo Governo! E lo dico convintamente, con i piedi saldamente ancorati sul marciapiede delle aule giudiziarie ma con la testa verso l'alto, verso quella civiltà giuridica che i nostri padri costituenti hanno protetto. Questo modo di procedere è indegno di un Paese civile, lo voglio stigmatizzare! Voglio chiederle, Presidente, sull'ordine dei lavori, di consentire comunque che questa discussione, questa finta discussione o questa non discussione possa trovare, nell'eco delle coscienze di ciascun parlamentare, una reattività: invito espressamente a liberarsi del vincolo di mandato e a esprimere un voto che sia in linea con i principi di civiltà di questo Paese. Lo dico e lo ridirò costantemente appena potrò in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Sisto, fermo restando, al netto della critica politica, che è legittima da parte sua, che comunque siamo sempre nel solco delle procedure regolamentari e costituzionali, al netto del dissenso, ripeto, che pure è certamente legittimo, e che la Presidenza ha il dovere di tutelare. Posso chiedere ai colleghi che sono nell'emiciclo se riescono a prendere posto? Se non altro, per rispetto al collega del vostro gruppo che interviene. Lo posso chiedere anche ai colleghi dall'altro lato dell'emiciclo, onorevole Marantelli e onorevole Guerini? Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà. Vi prego, colleghi, se riusciamo… Prego.

ALFONSO BONAFEDE. Presidente, quello che sta accadendo adesso è letteralmente inaudito (Commenti). È vergognoso che una maggioranza stia imponendo al Parlamento e ai cittadini italiani una riforma che non ho fatica a definire come un'istigazione a delinquere di carattere legislativo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Presidente, quando in un periodo come quello che il nostro Paese sta vivendo, in cui la corruzione dilaga, il Parlamento e il Governo decidono di intervenire imbavagliando le intercettazioni, che sono lo strumento principale per combattere la corruzione; quando un Governo e una maggioranza decidono di intervenire peggiorando la situazione della prescrizione dei reati, perché in Italia i reati scadono, e al posto di risolverla questa riforma la aggrava, perché chiaramente fa comodo agli amici degli amici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), fa comodo a gente come Verdini, che volevate promuovere in maniera indegna a padre della Costituzione! Allora, Presidente, quando si decide di fare una cosa così ignobile nei confronti non del MoVimento 5 Stelle o di altre forze politiche, ma nei confronti dei cittadini onesti di questo Paese, allora ci si mette la faccia: se avete il coraggio, ci mettete la faccia, venite qui in Parlamento, e la fate approvare con le regole che ha sancito la nostra Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non venite qui e imbavagliate anche il Parlamento con la posizione della fiducia, su un provvedimento così delicato.

E mi faccia dire due cose di carattere politico fondamentale: che qui tutti i giorni assistiamo alla messa in scena del Ministro Orlando che litiga o fa finta di litigare con Renzi; però, quando devono approvare una legge che di fatto favorisce la delinquenza e la corruzione in questo Paese (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico), sono esattamente d'accordo, non c'è più lite, vengono e imbavagliano il Parlamento. E lo fanno per bocca della Ministra Finocchiaro, che da trent'anni non mette piede in un tribunale o in una procura della Repubblica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), pur nel frattempo godendo di tutti gli scatti di avanzamento di carriera (dai banchi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle una voce: “Vergogna!”) , alla faccia di tutti quei magistrati che ogni giorno lavorano; ecco, viene qui semplicemente per dire: qui in Parlamento non si discute. Presidente, un atto di questo genere lei non lo deve accettare: sospenda immediatamente i lavori (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico), e si riunisca una conferenza dei presidenti di gruppo, perché noi vogliamo semplicemente poter discutere una legge che sta schiaffeggiando tutti i cittadini onesti di questo Paese. Io voglio sapere se è possibile! Guardate, voi avete la maggioranza e ve l'approverete anche, una legge che fa schifo come questa. D'altronde ci siete abituati: leggi che fanno schifo e incostituzionali, è il vostro marchio di fabbrica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Accettiamo… accettiamo che le portiate qui e le votiate, ma ci dovete mettere la faccia.

PRESIDENTE. Onorevole Bonafede… Collega Bonafede, si rivolga… Collega Bonafede, per evitare, si rivolga alla Presidenza, lei sa bene com'è la prassi.

ALFONSO BONAFEDE. Presidente... Presidente (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)…

PRESIDENTE. Lo faccia rivolgendosi alla Presidenza, così evitiamo … Colleghi, per favore, se facciamo uno scambio… Ecco.

ALFONSO BONAFEDE. Mi piacerebbe rivolgermi alla Presidenza se questo avesse un utilità minima: e cioè che ogni tanto la Presidenza, per bocca della Presidente Boldrini, dicesse, anche come monito generale, che la Camera dei deputati non va calpestata in questo modo indegno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Io vorrei semplicemente questo! E invece qui tutti si sprecano in moniti, in messaggi; però quando si parla di legalità, giustizia e onestà, che è quello che interessa ai cittadini onesti e alle nuove generazioni che stanno scappando, non perché l'Italia sia un Paese povero, ma perché in Italia vedono un Parlamento che approva leggi a favore dei delinquenti: questo è il motivo per cui stiamo perdendo le più belle generazioni e le più belle menti di questo Paese. Allora, Presidente, io le chiedo, oltre alla sospensione dei lavori, di veicolare alla Presidente Boldrini (che tanto se ne fregherà altamente, quando si parla di andare contro il Partito Democratico) la richiesta che ci sia un monito di rispetto del Parlamento italiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Bonafede. Ovviamente siamo di fronte al Governo che pone la fiducia: non è la prima volta che accade, suppongo non sarà l'ultima. La Presidenza avrà come sempre un equilibrio nell'applicazione del Regolamento, così come l'ha avuto in passato. Ci sono degli interventi sull'ordine lavori, a seguito della posizione della questione di fiducia; dopo di che inevitabilmente si sospenderà la seduta e si riunirà la Conferenza dei presidenti di gruppo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Verini. Ne ha facoltà.

Prego chi interviene - onorevole Verini, anche lei - di rivolgersi alla Presidenza, in modo da evitare il dialogo a due, e i possibili conseguenti scontri verbali. Prego.

WALTER VERINI. La ringrazio, Presidente, di questa raccomandazione preventiva, della quale però non c'era bisogno.

PRESIDENTE. No, lo dico perché lei non sarà l'ultimo che interverrà; quindi lo dico anche per quelli successivi.

WALTER VERINI. No no, ma apprezzo, apprezzo. Lo apprezzo e la ringrazio. Certo, parla a nuora perché suocera intenda.

Quello che intendo dire è che io invece penso che il Governo abbia fatto bene a porre la fiducia su questo provvedimento. Noi lo abbiamo approvato (lo voglio ricordare) il 23 settembre 2015; e risale, l'approvazione della riforma dell'istituto della prescrizione, a sei mesi prima, 24 marzo 2015. Sono passati quasi due anni, e il Senato ha avuto modo di approfondire, esaminare questo provvedimento, di cambiarlo, di introdurre delle modifiche; e quindi io credo che, se è legittimo che qualsiasi Camera nella sua autonomia intervenga per ulteriori cambiamenti, ulteriori discussioni e ulteriori procedimenti emendativi, si deve anche fare una valutazione. Noi siamo in dirittura d'arrivo di questa legislatura, questa riforma può essere giudicata in un modo o in un altro, ma è del tutto evidente che, se questa riforma venisse modificata da questa Camera, tornerebbe al Senato e finirebbe su un binario morto. È una scelta, ma noi non la vogliamo fare: noi vogliamo che questa riforma, con i suoi limiti ma anche con i suoi molti pregi, sia approvata; perché - lo dico ad altri che sono intervenuti prima - questa non è una riforma… A differenza di molte che abbiamo conosciuto negli ultimi vent'anni, non è una riforma contro qualcuno o a favore di qualcuno: è una riforma di sistema che ha l'obiettivo, la genesi e l'obiettivo, di far funzionare meglio la giustizia e anche di combattere meglio la corruzione, e anche quello di far funzionare meglio le carceri.

Non c'è bisogno di spiegare, perché non c'è peggior sordo di chi non voglia sentire; però se c'è un'istigazione a qualcosa… Io in quest'Aula poco fa l'ho sentita, l'istigazione da parte di chi è intervenuto prima di me a calpestare l'intelligenza, a calpestare l'educazione, a calpestare la realtà (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico): ma è possibile - giustamente mi suggeriva la mia collega - che non vi rendiate conto? Ma lo dico quasi, mi sia consentito, con dispiacere, per il decoro di quest'Aula: ma è possibile che non vi rendiate conto… Presidente, mi rivolgo a lei: che non si rendano conto - se vuole glielo può dire - del fatto che questi atteggiamenti così volgari, così falsi (Commenti dei deputati dei gruppo MoVimento 5 Stelle), fanno perdere loro anche voti; che non recupereranno, perché a Genova, nelle altre città, non li recupererete i voti, con questi atteggiamenti così volgari (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Infine, Presidente, avremo modo di parlare poi nelle sedi proprie dell'espressione della fiducia…

ALFONSO BONAFEDE. Vergogna! Ti devi vergognare!

PRESIDENTE. Colleghi…

WALTER VERINI. Presidente, Presidente, la prego: faccia rispettare il diritto dei parlamentari di parlare.

PRESIDENTE. Colleghi, per favore. Colleghi, cerchiamo di gestire questa fase. Prego.

WALTER VERINI. Presidente, mi scusi, quello che voglio dire: è possibile che non ci si renda conto che, pur con i limiti di una riforma, che però è una riforma di sistema… Questa riforma prevede il sostanziale raddoppio dei tempi di prescrizione per i reati di corruzione; questa riforma prevede l'aumento delle pene per certi reati di particolare allarme sociale; questa riforma prevede una pena massima fino a 12 anni per il voto di scambio politico-mafioso. A me non piace dire: non accettiamo lezioni, perché io le lezioni sono disposto ad accettarle da chiunque; però, per piacere, non dite queste falsità. Questa è una riforma che aiuterà a combattere meglio e di più la corruzione; ma sul serio, non con i processi mediatici sui giornali (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Per favore, collega Sibilia.

WALTER VERINI. …non con le condanne preventive, non con gli assalti alle persone che hanno diritto ad essere considerate innocenti fino al giudizio finale. È una riforma di civiltà; ed è per questo che, per non toccarla, noi siamo contenti che questo Governo metta la fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Colleghi… Onorevole Bonafede, per favore: lei ha parlato, parleranno anche altri, però se ciascuno di quelli che parlano poi interloquisce privatamente con quelli che parlano dopo, non ne usciamo.

Ha chiesto di parlare il presidente La Russa. Ne ha facoltà.

IGNAZIO LA RUSSA. La ringrazio Presidente per avermi dato la parola. Io ho assistito allo scambio di interventi, sembrava una coda alle elezioni, al primo turno elettorale, quello che abbiamo potuto ascoltare. Non dimentico invece che stiamo semplicemente parlando sull'ordine dei lavori di una richiesta di voto di fiducia.

Mi chiedo però, Presidente, perché il voto di fiducia? Il voto di fiducia, per carità, è assolutamente previsto dal nostro Regolamento, ma le motivazioni politiche per cui un Governo decide di porre il voto di fiducia possono avere, anzi si è sempre sostenuto che abbiano, due motivazioni. Prima motivazione: quando c'è un forte ostruzionismo e allora si risponde con le armi che dà il Regolamento. In questo caso non c'è nessun accenno, ancora perlomeno, di ostruzionismo e quindi, da questo punto di vista, è assolutamente ingiustificata e priva di ogni motivazione la richiesta di voto di fiducia. L'altro motivo per cui si può porre un voto di fiducia è quando il Governo sa di non avere una maggioranza su quell'argomento e allora dice: “o mi date la fiducia o io me ne vado”.

Allora, io credo che, non essendoci ostruzionismo, dalla evoluzione di questo mini dibattito si ricavano due argomenti. Primo argomento: abbiamo sentito che c'è fretta perché siamo nella dirittura finale. Io avevo letto che si andava a marzo, ad aprile, se magari faranno una legge per farci votare tra due anni, non lo so, e, comunque fosse anche marzo, non siamo nella dirittura finale, visto che, se non mi sbaglio, il calendario segna ancora i primi di giugno; c'è luglio, c'è settembre, saltiamo agosto, c'è ottobre, c'è novembre, c'è dicembre, c'è gennaio. Ci possiamo fermare a febbraio? Ci fermiamo a febbraio. Non può un provvedimento andare al Senato e tornare? Non è quindi la fretta oppure ci hanno dato la notizia che non è affatto vero quello che dice oggi Renzi che non ha mai pensato al voto anticipato. Noi che quasi quasi ci speravamo siamo stati delusi da Renzi che ci ha giurato, ci ha detto di stare tranquilli, che lui il voto anticipato non l'ha mai chiesto e mai desiderato, anzi Dio lo colpisca se lo ha mai solo pensato. Allora, atteso che non è questo, rimane l'ultimo argomento: hanno paura di non avere i voti qui. Evidentemente, la ferita della legge elettorale brucia perché qui c'è una maggioranza bulgara. La legge elettorale ha dato a questo Governo una maggioranza bulgara.

Può venir meno il voto del gruppo di Alfano? Non importa, c'è la maggioranza lo stesso alla Camera. Può venir meno il voto degli altoatesini? Non importa, c'è sempre. Può venir meno il voto del nuovo gruppo? C'è sempre la maggioranza. Evidentemente hanno paura, e questa è la verità, del voto segreto. Allora, se hanno paura del voto segreto, facciano un'operazione di verità; lo dicano, ci spieghino perché hanno paura del voto segreto, quali sono le parti che mettono insieme in un eventuale voto segreto il voto di Forza Italia e di Cinque stelle, perché le due voci oggi vicine erano queste due voci che sicuramente avevano motivazioni, probabilmente, non sicuramente, diverse, nel criticare la legge; probabilmente diverse nel criticare la legge. A noi che questa riforma non piace, vorremmo poterla discutere in Aula; è chiedere troppo, Presidente?

Allora non ci appelliamo alla Boldrini (non per mancanza di rispetto, ma perché sta facendo il suo dovere, per una volta tanto, che deve fare, chiedono il voto di fiducia, deve eseguire), ci appelliamo al Presidente della Repubblica. Ci sono stati Presidenti della Repubblica che hanno detto che il voto di fiducia va limitato, non può essere una regola, così come non poteva essere una regola il decreto-legge. Allora, Presidente Mattarella, se ci sei batti un colpo, te lo chiede un gruppo piccolo, ma che ha nei tuoi confronti grande stima e grande attenzione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

NICOLA MOLTENI. Grazie Presidente. Se è legittimo porre la questione di fiducia, non abusare dello strumento della fiducia, cosa che è stata fatta in questi anni, non è lecito porre una questione di fiducia su una riforma definita organica e strutturale del sistema penale. Non è lecito perché quello che si tocca con questa riforma sono elementi fondamentali, essenziali del sistema giustizia del nostro Paese.

Presidente, su questo provvedimento erano stati depositati 100 emendamenti, avremmo dovuto discutere di 100 emendamenti, non tantissimi. Il gruppo dalla Lega aveva 7 o 8 emendamenti qualificanti su alcuni temi a noi particolarmente cari e sensibili. C'era tutto il modo, il tempo, lo spazio, per consentire al Parlamento su temi delicati (il tema della prescrizione, il tema delle intercettazioni) di poter discutere.

Credo che vi sia un grave vulnus politico esattamente nel momento in cui sul tema, ad esempio, delle intercettazioni, si approva una modifica con delega e con fiducia. Cosa sarebbe capitato se dieci anni fa un Governo di centrodestra si fosse solo lontanamente immaginato di fare ciò sul tema delle intercettazioni telefoniche (tema particolarmente caldo in queste settimane anche perché legato ad alcune inchieste particolari)? Se un tema tanto caro e tanto delicato non avesse potuto essere affrontato e discusso in questo Parlamento?

Si è detto: dobbiamo approvarla per fare in fretta, perché va approvata velocemente. Voglio ricordare che questa riforma è rimasta bloccata e insabbiata al Senato per due anni, ed è rimasta insabbiata e bloccata non per aggiustamenti tecnici, caro collega Verini, ma è stata bloccata per le divisioni all'interno della maggioranza. È stata bloccata per le divisioni all'interno del Governo. Sappiamo benissimo che su questa riforma penale si sono consumati, all'interno del Governo, all'interno della maggioranza, tra il Ministro Orlando e l'ex Presidente del Consiglio Renzi, delle divisioni, delle spaccature, spaccature e divisioni che si sarebbero riversate ancora oggi e che avrebbero potuto anche magari far cadere questo Governo. Sappiamo che sulla giustizia sono caduti dei Governi. Il tema della giustizia è un tema delicato e su questi temi i Governi possono andare a casa. Oggi si sancisce in maniera chiara, indelebile, cristallina e trasparente, la debolezza, l'assoluta debolezza di questo Governo e di questa maggioranza. Io credo che non sia accettabile prendere a schiaffi un Parlamento sul tema della giustizia. La giustizia, Presidente, non è di destra, né di sinistra, la giustizia è in nome del popolo italiano e il popolo italiano ha il sacrosanto, legittimo diritto che il Parlamento ne discuta in maniera seria. Oggi voi perdete una grande occasione che è l'occasione di poter discutere seriamente in questo Parlamento di alcuni temi che i cittadini italiani stanno attendendo da anni con grande attenzione e con grande apprensione. Oggi voi segnate una pagina nera della giustizia e della democrazia di questo Paese e ne risponderete, ovviamente, al Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

PRESIDENTE. Aveva chiesto di intervenire l'onorevole Buttiglione, che non vedo in Aula.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Marotta. Ne ha facoltà.

ANTONIO MAROTTA. Grazie, Presidente. Cercando di portare la discussione nell'alveo naturale, io incomincerei con farmi una domanda: esiste ancora il rispetto delle regole? In genere la discussione, il dibattito sul contenuto della legge e sulla fiducia posta oggi si sarebbe dovuto fare in un secondo momento. Per la prima volta vedo che c'è un dibattito preventivo sulla fiducia e per la verità la cosa mi lascia molto perplesso, perché così facendo noi continuiamo a sconvolgere quelle che sono le regole, le regole alle quali tutti dovremmo uniformarci e alle quali tutti dovremmo sottostare, perché se partiamo con il dire che il dibattito sulla fiducia lo possiamo fare prima, durante e dopo, noi sconvolgiamo quello che è il nostro sistema di lavoro parlamentare.

Ma al di là di questo, vengo al contenuto di quello che mi sembra di avere sentito in questo mini-dibattito in cui addirittura si è parlato, come al solito, di mancanza di democrazia, della impossibilità di contribuire, della mancanza della possibilità di dare un contributo su una certa normativa, sul fatto che si toglie la parola, sul fatto che non si fa parlare il deputato nella sua sede naturale che è il Parlamento. Ebbene, mi pare che si sia andati un po' oltre. Questo perché? Perché questo provvedimento è un provvedimento che noi trasciniamo da circa tre anni nel dibattito parlamentare. Allora, se noi per le leggi che andiamo ad approvare vogliamo usare lo stesso sistema che usiamo per i processi penali, a cui è riferita questa normativa, molto probabilmente dovremmo arrivare a un sistema di allungamento della prescrizione anche per l'attività parlamentare, perché due anni e mezzo, tre anni, non sono sufficienti a determinare un contributo, visto che è questo che voi potete chiedere: un contributo, e poi è la maggioranza che decide. Questo è il sistema democratico!

E, allora, questo contributo a voi non è stato negato, perché il provvedimento è stato qui una prima volta in Commissione, è stato una prima volta in Aula qui alla Camera, è passato al Senato, è stato in Commissione al Senato e lì è stato anche in Aula e poi è tornato qui in Commissione ed ancora si accettano tutti i contributi. Diciamo che se poi i vostri contributi non sono stati ritenuti validi o tali da poter integrare quello che è il testo della normativa, sta benissimo; questo è il frutto del sistema democrazia, a cui forse molti in quest'Aula non sono ancora preparati. Quando si vota lo si fa con il sistema della democrazia e chi ha più numeri fa passare un provvedimento e ottiene un risultato.

Dico questo senza entrare, però, nel merito del provvedimento a cui faremo riferimento quando io riterrò che sarà il momento opportuno in dichiarazione di voto. Però, voglio qui ancora una volta affermare il principio che dopo tre anni se si discute di una legge, di una legge che riguarda un settore importante come la giustizia, di una legge sulla quale si è speso il Governo e il Ministro della giustizia, mi pare che sia naturale e normale che si possa - e si debba anzi - chiedere la fiducia (Applausi dei deputati dei gruppi Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dambruoso. Ne ha facoltà.

STEFANO DAMBRUOSO. Grazie, Presidente. Anch'io parlo a nome, appunto, di Civici e Innovatori. Il mio gruppo ha partecipato con consapevole adesione sin dall'inizio di questo lavoro che è iniziato appunto tre anni fa - tre anni fa - e in cui abbiamo avuto la possibilità concreta di avere uno spazio per ciascuno in Commissione, dopo audizioni richieste da tutti i gruppi, compresi coloro che oggi si lamentano in una maniera forte dell'assenza di dibattito, di dialettica e di posizionamento delle loro richieste. Ebbene, tutto questo è avvenuto e queste sono le regole a cui anche chi mi ha appena preceduto faceva riferimento. Tra le regole c'è anche la possibilità che in questo Parlamento la maggioranza possa utilizzare, per Regolamento, anche la fiducia.

Ci sarebbe piaciuto poter utilizzare i tre anni in cui, invece, è stato bloccato al Senato per un'inutile riflessione sulla opportunità o meno di rimandare il provvedimento qui alla Camera (e qui è arrivato). E, quindi, adesso vi è un provvedimento a tre anni di distanza, con un blocco di tempo non compatibile con una volontà politica che fa parte appunto della democrazia (e mi riferisco davvero a chi mi ha appena preceduto, che ha fatto riferimento alle regole della democrazia).

Ebbene, noi abbiamo fatto quello che la democrazia ci ha consentito di fare democraticamente e non senz'altro con queste condotte che sin dall'inizio oggi sono state introdotte con quel tipo di aggressione verbale nei confronti delle istituzioni e non solo che chiaramente abbiamo già vissuto sin dall'inizio di questa legislatura e che oggi continuano, invece, a caratterizzare una pretesa di affermazione di democrazia quando invece chi richiede la democrazia quotidianamente non sa praticarla. Ma mi riferisco soprattutto alle fake news che sui blog vanno bene - vanno bene soltanto per l'interlocutore a cui si riferiscono - ma qui in Aula non vanno bene. È un'Aula dove ciascuno è stato attore principale, soprattutto con il lavoro in Commissione e avendo avuto la possibilità di partecipare, con gli emendamenti, alla costruzione di questo progetto di legge.

Ebbene, abbiamo sentito parlare di legge che favorisce i corrotti. Questa “grande” affermazione è nelle parole di chi ha parlato, che evidentemente nella confusione… So bene chi ha parlato evidentemente, ma non l'ho voluto ricordare perché sto parlando con il Presidente, e che ha voluto citare, appunto, un favoreggiamento della corruzione con questo progetto di legge, che si è premurata in termini di prescrizione di individuare esattamente le norme sulla corruzione per consentire una disciplina sulla prescrizione che, peraltro, ci veniva sollecitata anche dalla giurisdizione europea per evitare che chi era stato addirittura condannato in due gradi di giudizio potesse farla franca avendo violato delle norme importanti per l'equilibrio democratico ed etico di un Paese, che sono quelle sulla corruzione.

Ma abbiamo sentito qui del bavaglio alle intercettazioni telefoniche. Ma di cosa stiamo parlando? Ma chi ha partecipato in Commissione sa esattamente che quel bavaglio a cui si è fatto riferimento riguarda un tentativo, peraltro mediato dall'audizione dei rappresentanti degli organi di riferimento dei giornalisti in particolare, dove abbiamo chiesto soltanto di avere una maggiore disciplina della pubblicazione di notizie che sino ad oggi, invece, continuano a rappresentare un vulnus del nostro sistema democratico, laddove ogni volta che escono notizie che riguardano le intercettazioni non pubblicabili queste invece vengono pubblicate.

Ma soprattutto viene sottovalutata l'importanza del contenuto dell'ordinamento penitenziario. È davvero un fatto rivoluzionario nel nostro Paese, che ci porterà a livelli di vero allineamento finalmente e all'avanguardia addirittura rispetto agli altri Paesi europei. Quindi, nel nostro ordinamento vengono introdotte delle norme che davvero saranno per noi un orgoglio democratico piuttosto che il contrario. Ebbene, per tutto questo noi abbiamo partecipato con consapevolezza, facendo anche da relatori sulla prescrizione, alla stesura di questo provvedimento. Per cui, noi voteremo con consapevolezza a sostegno della fiducia, perché questo progetto di legge passi dopo che per tre anni è stato bloccato al Senato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Non avendo altre richieste di intervento, a questo punto sospendo la seduta. La Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata nella biblioteca della Presidente, al fine di stabilire il prosieguo dell'esame del provvedimento. Pertanto, sospendo la seduta che riprenderà al termine della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo.

La seduta, sospesa alle 15,45, è ripresa alle 16,25.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Comunico che nell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, a seguito della posizione della questione di fiducia da parte del Governo sull'articolo unico del progetto di legge n. 4368 e abbinate – Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario (approvato dal Senato), nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato, si è convenuta la seguente organizzazione dei lavori.

La votazione per appello nominale avrà inizio domani, mercoledì 14 giugno, a partire dalle ore 13, previe dichiarazioni di voto a partire dalle ore 11.

Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato alle ore 10 di domani.

Avranno quindi luogo, a partire dalle 16,15, l'illustrazione e la votazione degli ordini del giorno e, a partire dalle 17,30 con ripresa televisiva diretta, le dichiarazioni di voto dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo misto. Seguirà il voto finale.

Lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata (question-time) avrà luogo alle ore 15.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sani. Ne ha facoltà.

LUCA SANI. Grazie Presidente, il 13 giugno del 1944 i minatori della Niccioleta, nel comune di Massa Marittima, furono prelevati dalle loro abitazioni, strappati alle loro famiglie per mano di un battaglione tedesco con l'auspicio delle SS e dei fascisti del luogo; 6 di loro furono fucilati sul posto.

Il giorno dopo, gli altri furono trasferiti a Castelnuovo Val di Cecina e di questi 77 furono fucilati e gli altri deportati nei campi di concentramento.

Quella della Niccioleta è una delle stragi che cade nell'ambito della cosiddetta ritirata aggressiva messa in atto dall'esercito tedesco, con una particolarità: che si trattava di minatori, di lavoratori.

L'accusa nei loro confronti - se così si può definire - fu infatti quella di aver organizzato servizi di guardia armata a difesa della miniera contro il rischio che gli impianti venissero distrutti dall'esercito tedesco in ritirata, una difesa volontaria del posto di lavoro, di quel luogo che aveva dato loro dignità, riscatto, emancipazione, progresso collettivo, su cui si fondarono poi le speranze di libertà. Niccioleta perciò rappresenta quanto scritto in Costituzione e cioè che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.

Torna infatti in mente l'esortazione di Calamandrei, che invitava i giovani dell'università di Milano a recarsi sui luoghi dove era stata scritta la Costituzione: la miniera di Niccioleta è uno di quei luoghi. Per questo, nel giorno dell'anniversario, ho voluto ricordare quell'eccidio in quest'Aula, grazie.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 14 giugno 2017:

  (ore 11 e ore 16,15)

1.  Seguito della discussione del progetto di legge (con ripresa televisiva diretta delle dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto, a partire dalle ore 17,30):

S. 2067-1844-2032-176-209-286-299-381-382-384-385-386-387-389-468-581-597-609-614-700-708-709-1008-1113-1456-1587-1681-1682-1683-1684-1693-1713-1824-1905-1921-1922-2103-2295-2457 - D'INIZIATIVA DEL GOVERNO; FERRANTI ed altri; MOLTENI ed altri; D'INIZIATIVA DEI SENATORI: SCILIPOTI ISGRÒ; TORRISI; MANCONI ed altri; COMPAGNA; BARANI; BARANI; BARANI; BARANI; BARANI; BARANI; BARANI; MARINELLO ed altri; COMPAGNA; CARDIELLO ed altri; CARDIELLO ed altri; CARDIELLO ed altri; BARANI; CASSON ed altri; DE CRISTOFARO ed altri; LO GIUDICE ed altri; CASSON ed altri; LUMIA ed altri; LO GIUDICE ed altri; GIARRUSSO ed altri; GIARRUSSO ed altri; GIARRUSSO ed altri; GIARRUSSO ed altri; GINETTI ed altri; CAMPANELLA ed altri; RICCHIUTI ed altri; BARANI; MUSSINI ed altri; D'ASCOLA ed altri; CAPPELLETTI; GINETTI; BISINELLA ed altri: Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario (Approvato, in un testo unificato, dal Senato). (C. 4368)

Relatori: FERRANTI, per la maggioranza; FERRARESI, di minoranza.

  (ore 15)

2.  Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

La seduta termina alle 16,30.