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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 763 di martedì 21 marzo 2017

Pag. 1

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

  La seduta comincia alle 11.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  CLAUDIA MANNINO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angelino Alfano, Alfreider, Artini, Baretta, Bindi, Brambilla, Carbone, Catalano, Catania, Cicchitto, Coppola, Damiano, De Menech, Manlio Di Stefano, Duranti, Epifani, Fico, Fraccaro, Giorgis, Guerra, Mazziotti Di Celso, Meta, Rampelli, Rizzo, Francesco Saverio Romano, Rossomando, Scanu, Schullian, Sottanelli, Vignali, Zampa e Zardini sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centodiciannove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 11,04).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 11,30.

  La seduta, sospesa alle 11,05, è ripresa alle 11,30.

Seguito della discussione della proposta di legge: Turco: Modifiche alle disposizioni per l'attuazione del codice civile in materia di determinazione e risarcimento del danno non patrimoniale (A.C. 1063-A).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge n. 1063-A: Modifiche alle disposizioni per l'attuazione del codice civile in materia di determinazione e risarcimento del danno non patrimoniale.
  Ricordo che nella seduta del 13 marzo si è conclusa la discussione generale e il rappresentante del Governo è intervenuto in sede di replica, mentre i relatori vi hanno rinunciato.Pag. 2
  Avverto che, a seguito del venir meno della componente Misto-Alternativa Libera-Possibile e della costituzione della nuova componente politica Alternativa Libera-Tutti Insieme per l'Italia, la ripartizione dei tempi per il seguito dell'esame del provvedimento, per le componenti politiche del gruppo Misto, è così modificata: Conservatori e Riformisti, sette minuti; Minoranze Linguistiche, quattro minuti; Alternativa Libera-Tutti Insieme per l'Italia, tre minuti; tutte le restanti componenti, due minuti.

(Esame degli articoli – A.C. 1063-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli della proposta di legge, nel testo della Commissione, e degli emendamenti presentati.
  Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.
  Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo, in particolare, a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.
  A tal fine le componenti politiche del gruppo Misto Alternativa Libera-Tutti insieme per l'Italia e Conservatori e Riformisti sono state invitate a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 1063-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).
  Ha chiesto di parlare il deputato Bonafede.

  ALFONSO BONAFEDE. Presidente, prima che inizi la discussione, se questo non preclude il mio intervento successivo sugli emendamenti e sugli articoli, chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Volevo fare presente all'Aula che dovrebbero arrivare in quest'Aula proposte di legge che sono passate, in sede referente, dalla Commissione competente, quale dovrebbe essere in questo caso – e il dovrebbe non è casuale – la Commissione giustizia.
  Faccio presente all'Aula che questa proposta di legge arriva in Aula all'interno di quel numero che dovrebbe essere garantito per le opposizioni per le loro proposte di legge.
  Faccio presente che a questa proposta di legge, sui danni non patrimoniali, la Commissione giustizia ha lavorato per quattro anni, Presidente, quattro anni in cui sono stati auditi veri e propri luminari del diritto in tema di danno non patrimoniale, chiamati in Commissione sia dal MoVimento 5 Stelle sia dal Partito Democratico che dalle altre forze politiche.
  Ebbene, una proposta di legge, che arriva in Aula come proposta dell'opposizione, viene cancellata, a un mese di distanza dall'arrivo in Aula, dal Partito Democratico con emendamenti sostanzialmente totalmente soppressivi della proposta di legge di una forza di opposizione, in questo caso il MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Allora, Presidente, io vorrei che almeno fosse chiaro a tutti, qui dentro, che questa non è la proposta di legge del MoVimento 5 Stelle, che la Presidenza è stata presa in giro dal Partito Democratico, perché è la Presidenza che coordina i lavori dell'Aula e, magari, la Presidenza – io ho fatto questo intervento per fare una cortesia istituzionale alla Presidenza – era convinta di portare in Aula l'esame di una proposta di legge del MoVimento 5 Stelle. Assolutamente no !
  Questa era una proposta di legge che tutelava – vedremo poi nel merito, ma adesso non importa – i diritti alla salute Pag. 3dei cittadini italiani, tutti i diritti della personalità dei cittadini italiani e invece è diventata – guarda caso – per volontà del Partito Democratico, con una mortificazione incredibile della Commissione giustizia, è diventata una proposta – pensate un po’ – pro assicurazioni e vedremo perché.
  Presidente, questa è una vergogna che la Presidenza potrebbe quantomeno sollevare a titolo di riflessione, perché la Presidenza, per bocca spesso della Presidente Boldrini, ha avuto modo di fare dichiarazioni non strettamente istituzionali o attinenti ai doveri regolamentari. Ecco, questo è un giorno di mortificazione per la Commissione giustizia e per l'Aula parlamentare nella misura in cui l'Aula parlamentare dovrebbe avere un minimo di rispetto per le forze di opposizione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Bonafede. Naturalmente, politicamente il suo ragionamento è del tutto comprensibile. Il MoVimento 5 Stelle ha ritirato le firme dalla proposta di legge, ma il procedimento è stato totalmente regolare e le modifiche sono state approvate dalla Commissione, così come prevede il Regolamento.

  NICOLA MOLTENI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere la totale e assoluta solidarietà, da parte del gruppo della Lega Nord, al MoVimento 5 Stelle. Quello che accade oggi è già accaduto in passato, Presidente, con una proposta di legge della Lega Nord su un tema importante – mi permetto di dire altrettanto importante quanto il tema oggi sollevato dal MoVimento 5 Stelle – che era il tema della legittima difesa, Presidente, il cui iter è iniziato in Commissione con una proposta di legge da parte del gruppo parlamentare della Lega Nord, su cui si votò un emendamento soppressivo tale per cui in Aula arrivò un testo completamente stravolto.
  Al di là del merito, io credo che oggi si segni una pagina brutta e negativa sulla civiltà e sulla democrazia del dibattito parlamentare. Si sviliscono il ruolo e le funzioni delle opposizioni su temi importanti e delicati e io credo che, al di là della Commissione di merito, la Presidenza una valutazione in tal senso la debba fare.
  Le opposizioni hanno poco spazio per poter esercitare le proprie funzioni e, se addirittura quello spazio, riservato alle attività e alle proposte di legge delle opposizioni e delle minoranze, viene svilito e ricondotto allo zero, come accade oggi e come è già accaduto in passato con la nostra proposta di legge sulla legittima difesa, oggi si svilisce e si mortifica – utilizzo il termine usato dal collega – il ruolo dell'opposizione e si mortifica il ruolo della democrazia all'interno di questo Parlamento. Credo che sia inaccettabile e oggi si segna un punto di totale e assoluta vergogna nel dibattito parlamentare.

  TANCREDI TURCO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Immagino che voglia intervenire sullo stesso argomento. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Grazie, Presidente. Io voglio spiegare perché è ancora rimasta la mia firma – unicamente la mia firma – su questa proposta di legge. È rimasta perché l'avevo firmata quando ancora facevo parte del MoVimento 5 Stelle ed ovviamente la consideravo una proposta di legge assolutamente buona, assolutamente favorevole e positiva per i cittadini. Così come è diventata adesso, mi rendo conto che è una proposta di legge del tutto svilita e depauperata di quello che era il suo valore originale.
  Come Alternativa Libera abbiamo presentato cinque emendamenti su questa proposta di legge, tutti miranti a ripristinare il testo originale del provvedimento. Prevedendo che quest'Aula boccerà tutti Pag. 4gli emendamenti, francamente ritiro anch'io la mia firma su questa proposta di legge.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Intervengo sempre sull'ordine dei lavori. Nella nostra lettura dei fatti c’è un principio che si chiama statistica. Ebbene, io devo dire che in Commissione giustizia – legittima difesa, risarcimento del danno non patrimoniale, incompatibilità dei magistrati – accade sempre che, miracolosamente, provvedimenti che vengono dall'opposizione all'unanimità vengano stravolti – stravolti ! – e portati in Aula con testi sostanzialmente imposti a tutte le forze parlamentari.
  Sarà un caso: mi rendo conto che la casualità è possibile, ma quando la casualità si ripete e si presenta con forme di arroganza parlamentare, è evidente che l'Aula ha almeno il diritto di protestare e di dire che in quella Commissione c’è qualche cosa sul metodo che certamente non funziona e vedremo sul provvedimento relativo alle incompatibilità dei magistrati che cosa non ha funzionato e perché non ha funzionato.
  E vedremo quante volte abbiamo sollecitato, carte alla mano, che quel provvedimento camminasse. Altro che, onorevole Verini, non c’è prova ! Forza Italia ha fatto venticinque solleciti su quel provvedimento !
  Quindi, cautela nell'espressione del metodo. Io mi auguro che ci sia un doveroso silenzio su tutto questo, perché soltanto il silenzio sarebbe capace di far digerire dignitosamente quanto sul metodo è assolutamente indigeribile.
  Noi voteremo contro su questo provvedimento – e lo dico sull'ordine dei lavori – essenzialmente a causa del metodo, perché, Presidente, il metodo ha una grande rilevanza per il rispetto dei lavori parlamentari e qualcuno pensa che la dura legge dei numeri sia capace di mortificare la democrazia. Così non è e non sarà (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente) !

  PRESIDENTE. Solo per interloquire con il penultimo intervento del deputato Turco. Poiché la firma è stata ritirata una volta dato il mandato al relatore ed essendo ormai il provvedimento incardinato in Aula, anche il ritiro dell'ultima firma naturalmente non toglie l'argomento dall'ordine del giorno.

  ROCCO PALESE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente. Intervengo per associarmi ai giusti rilievi che sono stati fatti dal collega Bonafede e poi dagli altri colleghi che lo hanno seguito. Lei più di tutti qui all'interno dell'Aula, signora Presidente, è a conoscenza di come avviene la predisposizione del calendario dei provvedimenti che debbono essere poi esaminati dall'Aula e c’è una percentuale, una quota, che la Conferenza dei presidenti di gruppo stabilisce, volta per volta, alle opposizioni.
  Ora, se nel contesto del merito la maggioranza non condivide il testo che viene proposto, nulla quaestio: se il provvedimento giunge in Aula, viene bocciato e quant'altro, ma non è possibile che la stessa proposta di legge, dopo quattro anni, come è stato qui rilevato, arrivi all'esame dell'Aula e, all'ultimo momento, venga completamente modificata. Non penso che ciò sia corretto. È un metodo che è sicuramente da censurare.
  Non è assolutamente possibile che accada una situazione del genere, perché non vorrei adesso che le modifiche che sono state già apportate rispetto ai proponenti, al di là del ritiro della firma, determinassero una situazione tale che poi anche il merito viene compromesso rispetto alla valutazione iniziale che tutti i colleghi avevano fatto.
  Quindi, sicuramente bisogna fare attenzione e sono sicuramente da respingere Pag. 5situazioni di questo genere. Noi abbiamo avuto, anche nel passato, casi clamorosi: ricordo la «ex Cirielli», una per tutti, in cui si è partiti con una direzione, A, e si è arrivati ad altra direzione, Z, e questo non è giusto anche per chi propone, per chi lavora e per chi, poi, ha anche il rispetto del lavoro dell'Aula e del Parlamento.
  Sicuramente questo era uno spazio che apparteneva, nel contesto della discussione, all'opposizione e l'opposizione si è vista in questa maniera, in maniera surrettizia, depredata di una possibilità di intervento legislativo rispetto a quello che doveva essere il suo ruolo.

  DANIELE FARINA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Io non posso che associarmi a quanto i colleghi dell'opposizione hanno esposto. Ci sarebbe piaciuto discutere nel merito – e ce ne sarebbe stata ragione – del danno non patrimoniale e del rapporto fra cittadini e assicurazioni, ma questo non sarà possibile, perché dentro questo provvedimento, di fatto, non è rimasto nulla.
  E allora questa moda, diciamo la «moda dell'autobus», per cui la maggioranza usa come mezzo di trasporto i provvedimenti che spetterebbero all'opposizione, è una cosa che abbiamo già visto e che temo rivedremo, ma è una cosa inaccettabile, perché è uno svilimento del ruolo del Parlamento, uno svuotamento della democrazia e credo sia un danno piuttosto evidente.
  Quindi, non è neanche più una questione di merito, perché il merito in questo provvedimento non c’è più. Piuttosto, è una questione di metodo. Su questo discuteremo il discutibile, il poco che c’è. Potrei già dare la dichiarazione di voto, ma aspettiamo qualche minuto, qualche manciata di minuti. Non potrà che essere negativa, comunque, per il metodo e per l'inconsistenza di quello che è rimasto in questo provvedimento, con un metodo francamente inaccettabile.

  DONATELLA FERRANTI, Presidente della II Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Presidente della II Commissione. Grazie, Presidente. Ovviamente, non parlo del merito del provvedimento, ma vorrei ricordare questo: parto dall'ultimo intervento che ha fatto l'onorevole Farina e dico che questo provvedimento è stato discusso in Commissione, in quota opposizione, con due riaperture, addirittura, di audizioni e termini per gli emendamenti, presentati tutti entro il dicembre del 2016, quindi con la possibilità ampia di discussione, di interventi, di emendamenti, di valutare il testo, anche perché, nel frattempo, sullo stesso tema vi era stato il DDL concorrenza approvato alla Camera e oggi in Aula, mi pare, al Senato, quindi con un'interferenza anche su temi che sono non coincidenti, ma comunque che rientrano negli stessi ambiti del risarcimento dei danni non patrimoniali, sia pur causati da eventi differenziati. Quindi, non ampia possibilità di intervento, ma, addirittura, un comitato ristretto. Poi, non dipende dalla Presidenza, non dipende da altri componenti, se poi, nei comitati ristretti o nelle discussioni più volte realizzate in Commissione, calendarizzate in Commissione, magari, si ritiene, ciascun deputato ritiene di non intervenire.
  L'altro aspetto che vorrei puntualizzare: l'onorevole Bonafede, relatore di minoranza – era la sua proposta, in quota opposizione, su cui anche ha investito tempo e lavoro –, ha svolto il suo ruolo, ma ci sono stati degli interventi, ad esempio quello dell'onorevole Sisto, che sono del tutto fuori luogo; non solo, ma sono contraddetti da alcuni provvedimenti reali, già approvati, in quota opposizione, usciti proprio dalla Commissione giustizia. E mi riferisco alla class action, che è un provvedimento in quota opposizione MoVimento 5 Stelle, approvato nel testo portato avanti dalla quota opposizione, quindi uscito miracolosamente dalla Commissione giustizia, e poi, dall'altro, il whistleblowing, Pag. 6ugualmente testo in quota opposizione, realizzato insieme alla Commissione lavoro, sempre in quota opposizione.
  Quindi, su quei testi non c’è stato un intervento modificativo della maggioranza tale poi da ritenere, dalla quota opposizione, cambiato il testo.
  Ricordo a me stessa – non a lei, Presidente, ovviamente, che conosce il Regolamento meglio di me – che la Giunta per il Regolamento dal 2001 ha stabilito che la quota opposizione non vuol dire che il provvedimento debba essere approvato secondo il testo originario di quella quota o, comunque, secondo le volontà dell'opposizione, ma che, ovviamente, quella discussione e la calendarizzazione vale in quanto e fino al momento in cui, anche conformemente a quanto previsto dall'articolo 72 della Costituzione, è l'opposizione che ha in carico la quota che propone il testo base. E fino a quel punto, ovviamente, il testo base in Commissione giustizia è stato quello approvato, approvato, quindi, anche dalla maggioranza, proposto dall'onorevole Bonafede, relatore del provvedimento in quota opposizione. Ovviamente, poi, proprio in applicazione dell'articolo 72, ogni progetto di legge è presentato ad una Camera e, secondo le norme del suo Regolamento, esaminato dalla Commissione e poi dalla Camera stessa, che lo approva articolo per articolo, con votazione finale. Non vuol dire che necessariamente e automaticamente, perché ovviamente c’è stata una presentazione di emendamenti, una valutazione degli emendamenti e una votazione degli emendamenti, in Aula arrivi lo stesso testo che la quota opposizione ha voluto presentare.
  In questo caso, gli emendamenti che sono stati approvati dalla Commissione, presentati alla luce anche del parere del Governo, hanno portato a questo testo, che, in qualche modo, poi si coordina anche con il testo che è al Senato. La Commissione...

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Ferranti.

  DONATELLA FERRANTI, Presidente della II Commissione. Sto concludendo. La Commissione, Presidente, ha poi ottenuto i pareri favorevoli delle Commissioni che sono state interpellate, ed è qui, oggi, a discutere il provvedimento; nel frattempo, ha nominato altro relatore, perché il relatore Bonafede si è dimesso.

  PRESIDENTE. Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 1, segnalati per la votazione.

  STEFANO DAMBRUOSO, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. La Commissione esprime parere contrario sull'articolo premissivo 01.50 Bonafede, sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Bonafede, e sugli identici emendamenti 1.52 Chiarelli e 1.53 Sottanelli.

  PRESIDENTE. Sono ritirati gli emendamenti 1.60 e 1.62 Sarro.

  STEFANO DAMBRUOSO, Relatore per la maggioranza. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento 1.55 Sottanelli e sugli identici emendamenti 1.56 Chiarelli e 1.57 Sottanelli.

  PRESIDENTE. L'emendamento 1.61 Sarro è ritirato.

  STEFANO DAMBRUOSO, Relatore per la maggioranza. La Commissione esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi 1.050 Bonafede e 1.051 Turco e sugli identici articoli aggiuntivi 1.052 Bonafede e 1.053 Turco.

  PRESIDENTE. Il relatore di minoranza ?

  ALFONSO BONAFEDE, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'articolo premissivo 01.50 Bonafede e sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Bonafede, e parere contrario sugli identici emendamenti 1.52 Chiarelli e 1.53 Sottanelli, sull'emendamento 1.55 Sottanelli Pag. 7e sugli identici emendamenti 1.56 Chiarelli e 1.57 Sottanelli. Esprimo parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi 1.050 Bonafede e 1.051 Turco e sugli identici articoli aggiuntivi 1.052 Bonafede e 1.053 Turco.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Pareri conformi a quelli del relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo premissivo 01.50 Bonafede.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Faccio una premessa, nel tempo che mi è concesso, che pone una breve replica e precisazione a quello che ha detto precedentemente la presidente Ferranti: è vero che sulla class action la norma non è stata completamente cancellata. C'era stato, però, un tentativo in tal senso da parte del Partito Democratico. È anche vero che tre giorni dopo l'allora Ministro Maria Elena Boschi andava dai giovani di Confindustria, tre giorni dopo che la Camera aveva approvato all'unanimità, a dire che la norma sarebbe stata cambiata al Senato. Da allora è rimasta nelle sabbie mobili del Senato; quindi, la proposta di legge sulla class action, che, tra l'altro, è a mia prima firma, non è altro che la dimostrazione ulteriore ed evidente di come in quest'Aula il Partito Democratico risponda agli interessi e agli ordini da parte di Confindustria, assicurazioni e lobby varie.
  Quindi, non la prenderei come esempio di rispetto delle forze di opposizione, anzi. Andiamo alla proposta di legge, Presidente: parliamo oggi dei danni alla persona, cioè parliamo di quanto vale un cittadino per il Parlamento italiano, perché alla fine, Presidente, quanto vale un cittadino si vede nel momento in cui quel cittadino viene leso, per esempio nel suo diritto alla salute, e si decide quanto e come deve essere risarcito. Al netto di qualsiasi dichiarazione di principio su quanto siano importanti i cittadini, che ormai, chiaramente, quando queste dichiarazioni arrivano dal Partito Democratico, i cittadini non ci credono più, giustamente, ma qui c’è la prova evidente di cosa sia un cittadino per il Partito Democratico e per il Governo.
  Presidente, la proposta di legge che era – sottolineo con orgoglio «era» – a mia prima firma, stabiliva un principio molto semplice. Oggi, se una persona viene lesa ad un braccio, se si rompe un braccio, se va al tribunale di Milano viene risarcita in maniera differente rispetto al tribunale di Roma, di Palermo o di altre città, perché ogni giudice ha totale libertà sul definire il quantum del risarcimento; inoltre, il danno è differente a seconda che avvenga in un caso di malasanità rispetto ad un caso di sinistro stradale; la proposta di legge diceva semplicemente questo: il risarcimento del danno andava disciplinato – questo faceva la norma –, e veniva definito cos’è un danno non patrimoniale alla persona, dopodiché stabiliva che un cittadino deve essere risarcito in maniera uniforme, se perde un braccio o se rimane su una sedia a rotelle, a prescindere dalla città, dal tribunale a cui si rivolge, quindi se si rivolgerà a Roma, a Milano, a Napoli o Palermo ci saranno sempre dei criteri che sono più o meno uniformi.
  La proposta di legge diceva anche che se una persona viene danneggiata in un caso di malasanità, in un caso di sinistro stradale o in un caso di rissa, non importa, perché un braccio è sempre un braccio, e se una persona rimane su una sedia a rotelle, rimane sulla sedia a rotelle allo stesso modo, sia se quella è una conseguenza di una rissa per strada o di un incidente stradale. Quello che fa incredibilmente il Partito Democratico oggi è dire che, se una persona rimane sulla sedia a rotelle a seguito di un sinistro stradale o a seguito di responsabilità medica, quella persona viene risarcita la metà rispetto a quanto deve essere risarcita di solito.Pag. 8
  Presidente, una curiosità che voglio condividere con lei: secondo lei, cos'hanno in comune i sinistri stradali e la responsabilità medica ? Cos'hanno in comune, rispetto a tutto il resto ? Perché un braccio vale diversamente ? È molto semplice: in quel caso ci sono le assicurazioni, che è la parolina magica che fa scattare sull'attenti ogni deputato del Partito Democratico, che li porta oggi a cancellare quella legge e a dire e a ribadire, per legge, addirittura, che una persona, d'ora in poi, con questa legge – che non porta più la mia prima firma, sento l'esigenza di sottolinearlo, né quella del MoVimento 5 Stelle –, vale la metà, semplicemente perché c’è da tutelare il bilancio delle assicurazioni. Presidente, oggi viene smascherato per l'ennesima volta un partito di «marchettari» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo 01.50 Bonafede, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

  Passiamo alla votazione del testo alternativo del relatore di minoranza, Bonafede, all'articolo 1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Presidente, nel silenzio del partito di maggioranza su una proposta che riguarda i diritti fondamentali di tutti i cittadini – e voglio ricordare, Presidente, che quando si parla di diritti fondamentali non si parla soltanto di diritti alla salute, parliamo di diritti non patrimoniali in genere, che purtroppo per il Partito Democratico evidentemente non contano assolutamente nulla –, l'articolo 84-bis, che introduceva la mia proposta di legge, diceva proprio che per risarcire i danni non patrimoniali, in particolare il danno alla salute, si faceva riferimento a delle tabelle. Queste tabelle sono in uso presso il tribunale di Milano e sono mediamente applicate dagli altri tribunali, che però conservano la libertà di poter applicare altri criteri. Nella mia proposta di legge, proprio per i motivi che dicevo prima – perché una quantificazione dei danni alla persona deve essere uniforme –, veniva stabilito che quelle tabelle entravano a far parte della legge, entravano a far parte del codice civile, dando quindi un segnale chiaro, il segnale per cui è il legislatore che deve fare le leggi e non i giudici. I giudici le devono applicare, e con equità, chiaramente cercando di spersonalizzare un valore, perché è previsto sempre un margine in cui, se valuto che la rottura del braccio vale più o meno una certa cifra, la posso personalizzare in base al caso concreto, in base alle sofferenze di quel caso.
  Il Partito Democratico ha deciso che questa ipotesi non deve essere presa in considerazione, ma qui c'era un'altra norma, quella che riguardava il cosiddetto danno tanatologico. La questione sembra molto tecnica, in realtà è molto semplice. Non so se tutti i deputati presenti in quest'Aula sanno che, se una persona muore sul colpo in occasione di un sinistro stradale, non viene risarcita, viene risarcita zero, perché possono chiedere il risarcimento, tutt'al più gli eredi, i parenti, perché hanno subito la perdita di un congiunto, ma quella persona viene risarcita zero perché non c’è un danno alla salute. La giurisprudenza dice che si deve valutare se quella persona, eventualmente non morta sul colpo ma a distanza di cinque o dieci minuti, ha razionalizzato che stava per morire e, quindi, in quel caso, deve essere risarcita per quei minuti di incredibile ed estenuante sofferenza. Secondo noi del MoVimento 5 Stelle era importante dire che, se una persona viene uccisa sul colpo in occasione di un sinistro Pag. 9stradale, quella persona deve essere risarcita; valutiamo un valore, però va dato un segnale, perché altrimenti, Presidente, il paradosso sa qual è: se una persona – in astratto, chiaramente – si trova ad avere un pedone che sta attraversando le strisce pedonali e capisce che non riesce più ad evitarlo, paradossalmente gli conviene premere sull'acceleratore per ucciderlo sul colpo, piuttosto che dargli quegli eventuali minuti di chance di sopravvivenza, per evitare di risarcire il danno, perché uccidendolo sul colpo non si risarcisce nulla.
  Gli autori del cosiddetto omicidio stradale, del Partito Democratico, che hanno riempito di tweet varie bacheche su quanto è importante la sicurezza stradale, su un punto così importante, quello per cui si riconosce un risarcimento a chi viene ucciso sul colpo in un sinistro stradale, invece, hanno ritenuto che andasse completamente bocciato. Presidente, dico una cosa: si arriva a un punto in cui non c’è più possibilità di motivare, perché in un sinistro stradale, nella vita, non si sa chi ci capita dentro.
  Ora arrivare al punto di pensare che per tutti i cittadini una morte sul colpo in un sinistro stradale debba valere zero come risarcimento per me è veramente oltre il paradossale.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Bonafede, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

  Passiamo agli identici emendamenti 1.52 Chiarelli e 1.53 Sottanelli, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Presidente, su questo emendamento, il MoVimento 5 Stelle darà voto contrario, perché semplicemente si chiede di sopprimere la parte in cui è possibile applicare le tabelle, a questo punto non si sa rispetto a quale fattispecie. Io ho provato a chiederlo, perché, scusate, ma se togliamo dalla sfera dei danni non patrimoniali i sinistri stradali e la responsabilità medica, cosa rimane ? A che cosa si applicano le tabelle che volete lasciare nella proposta di legge ? Mi è stato risposto: ai morsi del cane. Presidente, stiamo facendo una legge che risarcisce i cittadini contro i morsi del cane. Nella vita, poi, c’è anche una questione di dignità, di un minimo di amor proprio, ma quando uno svilisce una proposta di legge che era per tutti i cittadini, per tutti i risarcimenti dei danni non patrimoniali, una legge importantissima che riguarda davvero tutti – chiunque in famiglia ha una persona che sia stata danneggiata da un sinistro stradale o in qualsiasi altro caso –, come si può rispondere che si svuota quella legge per lasciare una tabella che vada a favorire i danneggiati dai morsi dei cani ? Appare anche un tantino razzista e discriminatorio nei confronti dei cani, Presidente; mi spieghi perché un automobilista che danneggia una persona deve risarcire 100 e, invece, se quella persona viene danneggiata allo stesso modo, però per morso di un cane, deve essere risarcita 200. Mi pare discriminatorio oltre che illogico e privo di qualsiasi dignità, dignità che, ormai, quest'Aula ha perso, Presidente. Quello che il Partito Democratico sta facendo in questa legislatura è la devastazione di qualsiasi dignità di questo Parlamento, Presidente. I cittadini quando ascoltano queste cose pensano che si tratti di una barzelletta non di una proposta di legge del partito di maggioranza. Se io oggi esco e incontro il cosiddetto uomo della strada – che tra l'altro ne capisce molto di più di qualsiasi altro deputato del Partito Democratico, Pag. 10almeno – e gli dico: «guarda, sai, oggi abbiamo fatto una proposta di legge che era finalizzata a risarcire tutti i cittadini che subivano un danno, però poi il partito di maggioranza l'ha cambiata e ha lasciato quella proposta di legge solo per i morsi del cane», l'uomo della strada, giustamente e legittimamente, si fa una grassa e forse anche un po’ drammatica risata.
  Ora, l'emendamento in particolare voleva appunto sopprimere la possibilità per il giudice di personalizzare il danno, perché, faccio un esempio concreto, è evidente che, se viene rotto il dito di un cittadino, quel dito ha lo stesso valore per tutti i cittadini, ci mancherebbe, lo stesso valore di base, ma poi magari il giudice, in presenza di un pianista, può pensare che quella rottura del dito, che impedirà a quella persona di suonare a vita, abbia un effetto molto più grande, molto più elevato rispetto a qualsiasi altro cittadino e, quindi, vuole personalizzare con applicazione appunto equitativa; l'equità è la giustizia del caso concreto e, quindi, non si può che votare contro questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Le norme hanno una enorme importanza soprattutto per come sono scritte; le parole non sono mai casuali e, soprattutto, nel diritto, con una scienza che taluni considerano poco esatta, ma che sostanzialmente, almeno nei criteri giuridici, ha una sua aritmetica; sbaglia chi cerca di eliminare la valutazione equitativa da questa legge che, anticipo, è clamorosamente incostituzionale perché, rispetto al codice delle assicurazioni del 2005, regolamenta in modo diverso analoghe situazioni; stiamo votando una legge che, certamente, ove dovesse vedere mai l'alba della definitività, sarà una legge destinata ad una sicura falcidie da parte della Corte di legittimità, ma, per carità, quando si stressa e si sprinta sugli emendamenti, tant’è che, in mezz'ora, una legge, da essere di opposizione, diventa di maggioranza, tutto diventa possibile e mi rendo conto che questo è soltanto un addentellato, è un fatto secondario rispetto, invece, all'efficientismo direi volumetrico che si vuole manifestare con sforzi di questo genere, portati nell'Aula con un orgoglio che dovrebbe essere, invece, tramutato in disagio. Ma eliminare la valutazione equitativa – e sono d'accordo con il collega Bonafede, che è già una cosa non facile, però, in questo caso sono d'accordo – significa sostanzialmente eliminare quella piccola parte che consentirebbe al giudice di parametrare il suo giudizio alla concretezza del caso. In altri termini qual è qui la «inaccettabilità» di questo meccanismo ? Le tabelle di Milano sono scritte da un osservatorio di matrice giurisprudenziale, cioè da giudici; noi trasformiamo un criterio giurisprudenziale in una legge; le Sezioni unite, nel 2008, hanno già dato un'indicazione, ma quello è un principio giurisprudenziale che può essere cambiato con un'altra scelta giurisprudenziale; noi cristallizziamo un principio giurisprudenziale in una legge, anziché l'articolo 101 della Costituzione – mettere i magistrati come soggetti alla legge – diventa la legge soggetta ai magistrati, un paradosso del tutto inaccettabile e che rende impossibile la cristallizzazione di valutazioni giurisprudenziali come recepite in un provvedimento legislativo. Qui non ci stiamo rendendo conto che, per fare un favore ai budget delle compagnie di assicurazione, noi ingessiamo la valutazione del giudice, secondo legge, sulla scorta di principi determinati dalla stessa giurisprudenza e qualcuno vorrebbe anche togliere la valutazione equitativa. Vedo che c’è un fermento nei banchi della maggioranza, questo mi fa piacere, vuol dire che forse qualche volta si riflette su quello che l'opposizione dice. Tutto ciò vorrebbe dire, sostanzialmente, ancora una volta, cristallizzare un giudizio e così impedire che il giudice svolga quella che è la sua funzione principale, cioè esprimere una norma che vada sul fatto e che giudichi il fatto secondo un parametro soggettivo che deve essere capace di essere discrezionale e non Pag. 11ingessato. Su questo noi ci siamo sempre battuti e Forza Italia da questo punto di vista è stata sempre assolutamente chiara: dare al giudice la possibilità di parametrare al fatto concreto il proprio giudizio. Noi voteremo fortissimamente contro questo emendamento, fortissimamente contro questa legge per queste ed altre ragioni che mi riservo in seguito di chiarire (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Io voglio stare per il momento all'emendamento il quale così recita: «Al comma 1, capoverso articolo 84-bis (...)», signora Presidente, stiamo a Sottanelli, Chiarelli e Sarro ? Ora questi emendamenti propongono di ridurre il parametro del 50 per cento al 20 per cento alcuni e al 30 per cento altri. Si tratta...

  ALFONSO BONAFEDE. No ! No !

  ARCANGELO SANNICANDRO. Come ? Presidente, le avevo chiesto...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Sannicandro, mi pare che i colleghi stiano segnalando che siamo sugli identici emendamenti 1.52 Chiarelli e 1.53 Sottanelli, quelli a pagina 4.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Dove si chiede di sopprimere: «con valutazione equitativa».

  PRESIDENTE. Esatto.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Orbene, questa è una materia in cui, proprio da parte di chi si chiede un certo protagonismo dei magistrati nel valutare il danno arrecato ad una persona nel caso concreto, proprio chi dice ciò non potrebbe non considerare che siamo in un ambito in cui una discrezionalità, in un certo senso, è intrinseca. Per cui, la valutazione equitativa non può che entrare in gioco.
  Credevo che stessimo parlando degli emendamenti successivi – quelli in cui si chiede di ridurre, invece, la percentuale di un eventuale aumento della misura del risarcimento danni dal 50 per cento al 30, al 20, eccetera eccetera – e anche se era un riferimento sbagliato, ma torna bene dire che è contraddizione con l'emendamento di cui stiamo parlando adesso. Perché, quella misura del 50 per cento è una misura che ritengo sia indispensabile mantenere proprio per consentire la personalizzazione dell'attività risarcitoria rispetto al caso concreto.
  Per cui, rispetto agli emendamenti in questione voteremo contro, così come poi voteremo contro gli emendamenti successivi, per i quali ho già detto ragione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Sì, grazie, Presidente, solo per sgombrare il campo da un dubbio, che credo l'onorevole Sannicandro abbia chiarito. Mi rivolgo all'onorevole Sisto: la valutazione equitativa in questa legge permane, da nessuna parte sparisce, anzi, rimane una valutazione equitativa fatta sulla base di un parametro, che è un giusto modo di regolamentare questi casi, perché è vero che bisogna valutare le condizioni soggettive e qui c’è un intervento equitativo che può essere, sulla base delle condizioni soggettive, utilizzato per applicare un aumento del risarcimento del 50 per cento, che non è poco, perché stiamo parlando di circostanze abbastanza simili, ma una base comune deve esserci per questi risarcimenti ed era la base, peraltro, che lo stesso collega Bonafede ipotizzava di utilizzare.
  Io ho sentito l'intervento iniziale dell'onorevole Bonafede sullo stravolgimento della proposta, la realtà è che la sua proposta, e la relazione accompagnatrice del provvedimento, inizia dicendo che l'obiettivo Pag. 12è uniformare i risarcimenti alle tabelle, sostanzialmente. La differenza – su cui poi potremo tornare – è che questa uniformazione è stata fatta lasciando fuori, per delle motivazioni su cui poi si potrà tornare, la parte assicurativa, la parte di circolazione stradale e, quindi, il tema delle assicurazioni. Ma l'obiettivo della legge era quello di un'uniformazione che viene perseguita.
  Si pone un problema, a mio modo di vedere, sul tema che è stato posto in fase iniziale, cioè quello dello stravolgimento, diciamo così, delle proposte di opposizione, vale a dire: un conto è se una proposta dice il contrario, un conto è che, se una proposta entra in Parlamento attraverso l'opposizione con un contenuto e, poi, in Commissione passano degli emendamenti che ne tolgono dei pezzi e ne modificano degli altri, ma mantengono una parte degli obiettivi, si dovrebbe sapere quali sono le parti essenziali per poi votare contro e riferire in senso negativo. Perché non c’è un'alternativa regolamentare: o la Commissione approva la proposta di opposizione che non condivide, e questo sarebbe abbastanza assurdo, o dice: mandato al relatore a riferire in senso negativo, in quel modo si discute il provvedimento di opposizione, oppure, come in questo caso, si fanno interventi che modificano in modo più, meno, abbastanza significativo; si tratta di valutare, nel lavoro di Commissione, qual è la linea oltre la quale quello non è più un disegno di legge di opposizione e, a quel punto, votare contro.
  Solo che il Regolamento oggi non dice questo e – lo ricordo anche a una serie di colleghi che sono intervenuti, parlo anche di Forza Italia – quando si è discusso di modificare il Regolamento, si è detto: aspettiamo la riforma costituzionale come posizione ufficiale. Risultato: anche quelle piccole cose che si potevano cambiare non sono state cambiate. Senza cambiare il Regolamento, o si riferisce in senso negativo, oppure per forza arriva il provvedimento con gli emendamenti approvati dalla maggioranza perché non è che noi di maggioranza possiamo votare le cose di opposizione per tutelare il contenuto della proposta di legge. A quel punto la si boccia in toto e si viene qui, senza polemiche, dicendo: siccome gli emendamenti erano troppo pervasivi, meglio se ce lo bocciate. Credo che sia questo il tema regolamentare da affrontare, altrimenti si perde la prospettiva: è come se noi fossimo cattivi perché introduciamo modifiche in totale conformità al Regolamento.

  STEFANO DAMBRUOSO, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  STEFANO DAMBRUOSO, Relatore per la maggioranza. Sì, grazie Presidente, anche a me come relatore – e senz'altro come relatore del gruppo della maggioranza ma non del PD, come più volte è stato reclamato da uno dei due primi intervenuti – piaceva dire, con riferimento a quanto ha detto il rappresentante del MoVimento 5 Stelle, peraltro relatore di minoranza, che ha rappresentato con il personale stile delle sue parole le drammatiche risate che dovrebbero ricoprire tutti gli operatori del diritto che si sarebbero andati ad occupare di questa nuova normativa. Ebbene forse è sfuggito, ma a me non è sfuggito – tant’è vero che con consapevolezza mi sono fatto carico di svolge questo ruolo di relatore – che al Senato c’è una proposta di legge, in corso di verifica e di attuazione, sulla concorrenza, che sta disciplinando esattamente quella parte che l'onorevole del MoVimento 5 Stelle ha ricordato riguardare la circolazione stradale.
  Ecco, quella parte non viene toccata da questa normativa, perché vi è già uno spazio normativo occupato da altra legge. D'altro canto, lui lamenta l'assenza, poi, totale di tutela normativa su qualunque altro tipo di richieste risarcitorie. Presidente, per quanto riguarda la normativa che stiamo cercando, con criteri e con aspettative di criteri omogenei, di applicare in modo omogeneo in tutta Italia, per sottrarre quella equitatività personalizzata, che male aveva fatto al criterio di Pag. 13legittimo e sano risarcimento alle persone – tutte le altre parti, tipo l'infortunio sul lavoro, una tematica amplissima nell'attività risarcitoria nelle aule giudiziarie, e anche tutti i danni conseguenti a qualunque forma di reato vengono disciplinate con un parametro che è finalmente nazionale ed è, in via equitativa, quello delle tabelle di Milano. Questo è stato riconosciuto da questa norma con le difficoltà che bisogna necessariamente trovare in tutti i negoziati che portano, appunto, ad un testo normativo.
  D'altro canto già ha detto – e mi ha fatto piacere che l'abbia detto – il Presidente della I Commissione Mazziotti, che appartiene al mio stesso partito e al mio stesso gruppo, Civici e Innovatori, ha ricordato che, al netto delle legittime lamentele per l'eliminazione del criterio equitativo, leggendo come normalità, senza nessun retropensiero, né ideologico né partitico, all'articolo 84-bis è chiarissimo che il criterio equitativo rimane il criterio principale sul quale si baserà la valutazione del giudice in riferimento alle tabelle che finalmente vengono rese tabelle nazionali, ossia le cosiddette tabelle di Milano. Cioè, tutto questo è stato fatto in questa legge.
  Per cui l'opposizione, giustamente, deve fare tutto quello che abbiamo sentito fino ad oggi, però la drammaticità dei contenuti, le rappresentazioni lamentose dell'opposizione, francamente, non sono assolutamente condivisibili.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.52 Chiarelli e 1.53 Sottanelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

  Passiamo all'emendamento 1.55 Sottanelli, con il parere contrario di Commissione, Governo e relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, la riprova di come vi sia, vi sia stato, un tentativo addirittura di intervenire, peggiorando il range di questa direi discutibilissima legge – è chiaro, quando il metodo è scorretto è evidente che le leggi non possono che essere la conseguenza di un metodo poco corretto – è che addirittura qualcuno pretende di ridurre il possibile aumento del 50 per cento. Qui – non me ne vorrà il presidente Mazziotti – è evidente che la valutazione equitativa ha una sua autonomia e noi l'abbiamo difesa come plausibile, almeno decente, baluardo ad una norma che ha in se stessa un argomento di debolezza e di una chiara tendenzialità alla protezione delle compagnie di assicurazioni. Qui qualcuno addirittura vorrebbe andare sotto il 50 per cento, mi sembra che questa è la prova di come vi è una tendenza pericolosissima a limitare i diritti delle vittime e a esaltare la possibilità di un budget preciso in ordine a quanto possa rendere proteggere determinate situazioni di patologia da fatto illecito risarcitorio. Noi voteremo ovviamente contro tutti questi emendamenti, convinti, come siamo, che questa è una norma che nasce già incostituzionale.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Gli emendamenti innescano una sorta di concorrenza tra Chiarelli e Sottanelli da una parte e il Partito Democratico dall'altra. Chi riesce oggi a fare il favore più grande alle assicurazioni ? E parte la gara, Presidente. Praticamente, già il Partito Democratico ha stabilito che una legge, che si applicava ai diritti di tutti i cittadini danneggiati in qualsiasi circostanza, debba essere ridotta sostanzialmente soltanto ai cittadini danneggiati in Pag. 14occasione di morso del cane. Poi Chiarelli, però, dice: perché quando un cane morde una persona... Presidente, l'argomento, la motivazione è chiaramente surreale, perché surreale è questa discussione, è il modo in cui il Partito Democratico ha ridicolizzato una legge che era a tutela di tutti i cittadini e dei loro diritti fondamentali. Comunque, se un cane morde un cittadino, perché il giudice deve poter aumentare del 50 per cento ? Allora Chiarelli dice: «Facciamo aumentare solo del 30 per cento, non si sa mai, 50 euro più 50 euro meno». Poi c'erano altri emendamenti, non segnalati per fortuna da Chiarelli, in cui si diceva di ridurre al 20 per cento o di abbassare comunque la percentuale, fino addirittura, secondo Chiarelli, ad annullare qualsiasi possibilità per il giudice di applicare e personalizzare il singolo risarcimento.
  Detto questo, e quindi chiarito il motivo per cui voteremo contro, io capisco che il relatore di maggioranza sia un relatore improvvisato, perché si è trovato a tre giorni dall'arrivo della proposta in Aula a fare il relatore, perché il sottoscritto si è dimesso, perché il MoVimento 5 Stelle non mette la faccia sulle marchette fatte alle assicurazioni. Quindi, io mi sono dimesso, il relatore di maggioranza invece, Dambruoso, ha trovato il modo di inserirsi e fare il relatore di maggioranza.
  Quindi, probabilmente è stato un tantino disattento, visto che oggi dice, come anche un po’ all'interno del Partito Democratico: «Ma c’è il DDL concorrenza». Ora, fatemi capire una cosa. La proposta di legge arriva in Commissione quattro anni fa – quattro anni fa ! –, dopo un anno arriva il DDL concorrenza. A quel punto il Partito Democratico, a nome, se non ricordo male, del deputato Guerini, nella relazione dice che l'articolo del DDL concorrenza doveva essere stralciato, perché c'era già la proposta di legge Bonafede. A quel punto lo rimandano indietro, ma evidentemente nell'altra Commissione c'era, non lo so, la solita tiratina d'orecchie da parte di lobby e assicurazioni varie e ritorna di nuovo il testo così come sostanzialmente era scritto originariamente.
  Come si fa a dire che il Parlamento non può approvare una legge decente, perché c’è quella del Governo ? Io mi chiedo come si fa a dire un'enormità del genere, perché a un certo punto i cittadini, che già se lo chiedono, penseranno: «Ma ’sta gente, 15.000 euro al mese, per cosa li guadagna, se addirittura, quando c’è una proposta di legge, dice no, questa non la voto, c’è già il Governo ?»
  A questo punto andate tutti a casa, anticipereste soltanto i tempi rispetto alla volontà popolare e almeno date al Parlamento un po’ di dignità.
  Al deputato Mazziotti Di Celso, che prima diceva che la norma è stata semplicemente modificata, chiedo come si fa a dire un'enormità del genere. È anche un giurista, il collega, come fa a dire che la norma è stata semplicemente modificata ? Era una norma che si applicava a tutto. Se togliamo sinistri stradali e responsabilità medica dal danno alla persona, non so cosa rimane.
  Dopodiché, non bisogna dire che il danno alla persona, nel DDL concorrenza, si applica allo stesso modo, perché nel DDL concorrenza il valore di un punto di invalidità – la marchetta alle assicurazioni – è del 50 per cento rispetto a quello delle Tabelle di Milano, quindi c’è un dimezzamento del valore della persona soltanto perché, in quel caso, c’è l'assicurazione di mezzo. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. L'attuale codice civile, a proposito dei danni che vanno risarciti, all'articolo 2059, come noto, dice: «Il danno non patrimoniale deve essere risarcito solo nei casi determinati dalla legge». Questa generica formulazione ha dato origine, poi, a quel dibattito in dottrina e a quella giurisprudenza, che è stata più o meno già denunciata Pag. 15in quest'Aula, cioè le opinioni sono diventate le più varie, i casi specifici sono stati giudicati nel modo più diverso possibile.
  Sostanzialmente, la proposta del collega Bonafede voleva porre rimedio, vorrebbe porre rimedio, a questa situazione. Se noi andiamo a leggere la proposta del collega Bonafede, essa è caratterizzata, appunto, dal tentativo di puntualizzare le varie forme di risarcimento dei danni non patrimoniali, che si sono, come dire, sempre più riconosciute e affermate sia in dottrina che in giurisprudenza. Il collega Bonafede, se non leggo male l'articolo 1, da lui proposto, fa riferimento appunto anche alle tabelle. Questo per rispondere al collega Sisto.
  È logico che si tratta di tabelle messe su dalla giurisprudenza, da un osservatorio, però sono tabelle a cui fanno riferimento tutti i tribunali italiani, per cui, ad un certo punto, da Bonafede ad altri, cerchiamo di farle entrare nel diritto positivo.
  Ora, le norme che la Commissione, alla fine, ha varato, che dovrebbero essere approvate eventualmente dall'Aula, risolvono tutti i problemi, è evidente che non risolvono tutti i problemi. Nella situazione data, fa una scelta, e la scelta qual è ? Se andiamo a leggere l'articolo superstite, si dice che il danno non patrimoniale, sostanzialmente lasciando sempre alla giurisprudenza e alla dottrina stabilire che cosa si intende per danno non patrimoniale (quindi, da questo punto di vista, rispetto alla proposta Bonafede, fa un passo indietro, lascia inalterato il dibattito), derivante dalla lesione temporanea o permanente all'integrità psicofisica, e il danno non patrimoniale, derivante dalla perdita del rapporto di tipo familiare, quello di relazione, insomma, sono liquidati dal giudice con valutazione equitativa, in base anche alle tabelle di cui agli allegati A e B.
  Poi si aggiunge che, tenendo conto del caso specifico, questo danno può essere aumentato in misura non superiore al 50 per cento, cioè il giudice può tentare di personalizzare – uso questa espressione – la misura del risarcimento dei danni al caso concreto. Il 50 per cento è anche quello che per le stesse ragioni io ritrovo nella proposta di Bonafede.
  Se c’è una critica da fare a questo – ed è stata sollevata anche da qualche giurista – è che non è prevista, semmai, la possibilità di diminuire il risarcimento dei danni e un giudice di Cassazione ha portato un esempio pratico: un uomo viene investito e muore. Ad un certo punto, abbiamo la vedova inconsolabile che si ritrae nella sua vita privata e porta l'esempio della vedova, che ormai è svuotata nella sua anima e sta sempre dietro alla finestra a guardare il vuoto; poi c’è, invece, la vedova che approfitta della morte del marito per convolare alle Maldive – questo è l'esempio fatto dal nostro giurista – e farsi una bella settimana di ferie, perché, come dire, si è liberata del marito. Allora, lei dice, dice il magistrato, di cui posso fare il nome: non sono situazioni equiparabili; e del giudice voglio fare il nome, perché l'avete ascoltato in Commissione, no ? Quindi, non sono situazioni equiparabili. Per cui, non capisco perché si potrebbe aumentare del 50 per cento il risarcimento dei danni e non lo si potrebbe, invece, in alcuni casi specifici diminuire e, quindi, quel magistrato sollevava anche qualche dubbio di costituzionalità.
  Ora al di là e al netto di questo, riassumo che la Commissione sostanzialmente ha messo su quello che poteva mettere su, perché il dibattito è ancora molto forte, sia in dottrina sia in giurisprudenza. Ha posto, inoltre, il riferimento alle tabelle elaborate in giurisprudenza e poi si è aggiunta semplicemente la possibilità di aumentare il risarcimento del 50 per cento qualora lo richieda il caso specifico (a determinazione del già vigente articolo 2059 del codice civile).
  Questa è tutta la problematica che stiamo esasperando, ma che non dovrebbe essere esasperata, perché il problema è complesso...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole...

Pag. 16

  ARCANGELO SANNICANDRO. ... e questo non lo diciamo noi, ma sostanzialmente lo hanno detto tutti gli auditi che spesso non si sono trovati d'accordo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.55 Sottanelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 1.56 Chiarelli e 1.57 Sottanelli.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. È quella gara di cui parlavo prima. Il deputato Chiarelli dice: va bene: se non è il 20 per cento quantomeno limitiamo al 30 per cento. È un modo per dire alle assicurazioni: ho fatto il possibile davvero; è che il PD era insuperabile.
  E, quindi, ripropone una limitazione del 30 per cento, che, secondo il MoVimento 5 Stelle, seppur nell'ambito di un provvedimento a questo punto diventato assurdo, è però una limitazione che non va bene, perché ci sono dei casi particolari, come dicevo prima. Infatti, se un cittadino subisce la rottura di un dito a causa del morso del cane e la rottura, magari, impedisce ad un pianista di poter coltivare la sua passione, il giudice deve avere la possibilità di personalizzare il danno che ha subito; chiaramente questo non accade se quella stessa persona – ogni tanto lo ripeto – subisce la rottura dello stesso dito a causa di un medico, per esempio, che trancia col bisturi il dito. Siccome in quel caso non è stato un cane, giustamente non essendoci un cane ed essendoci, invece, un medico, il dito vale la metà, perché nel caso del medico c’è l'assicurazione di mezzo. Vogliamo far spendere all'assicurazione la stessa cifra di un danno da cane ? No ! Se è per il bisturi di un medico passato nella sala operatoria, allora il dito vale la metà. È una di quelle volte in cui effettivamente il silenzio da parte della maggioranza le rende onore, perché qualsiasi motivazione sarebbe – immagino – paradossale e assurda.
  Il relatore di maggioranza ha improvvisato una preparazione e una competenza che non ha in materia e si è inventato, cinque minuti fa, che questo provvedimento si applica ai danni da lavoro. Faccio presente che i danni da infortunio sul lavoro seguono le cosiddette tabelle Inail; quindi, non c'entrano niente con il caso in questione. Il caso in questione si applica ai morsi di cane e – ne do atto – alle risse. Ora, non so se il relatore di maggioranza fosse interessato a questo discorso delle risse tanto da dare validità a questa proposta di legge così come è stata trasformata dal Partito Democratico.
  Incredibile è anche il silenzio del Governo, perché il Governo è venuto qui a dire paroloni sull'omicidio stradale, su come va tutelata la persona, su quanto sono importanti i cittadini, però, di fronte ad un provvedimento che svuota completamente di contenuto, anzi, che è stato svuotato di contenuto proprio dal Partito Democratico, proprio perché voleva risarcire tutti i cittadini in maniera uniforme, il Governo sta in silenzio. Il silenzio del Governo lo potevo considerare accettabile una settimana fa, quando in Commissione c'era il sottosegretario Migliore, che, di fronte a una tematica come questa, aveva il vuoto negli occhi chiaramente, perché di solito uno diventa sottosegretario per la giustizia non perché è laureato in fisica e ha tradito gli elettori passando da un partito all'altro, ma diventa sottosegretario per la giustizia se ha un minimo di competenze in giustizia. Però in quel caso lo posso comprendere, perché il sottosegretario Migliore ovviamente era completamente sguarnito di qualsiasi competenza. Pag. 17
  Oggi, invece, abbiamo il sottosegretario Ferri, che non può rimanere in silenzio, perché lui almeno ha una competenza che gli permette di leggere un provvedimento così importante e anche così tecnico, in certi aspetti, in tema di giustizia. Quindi, un intervento in questo iter parlamentare, ormai completamente mortificato dalla maggioranza, sarebbe gradito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  DONATELLA FERRANTI, Presidente della II Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Presidente della II Commissione. Presidente, io credo, da presidente, quando si fanno delle accuse e si vanno anche a verificare i titoli di studio, di dovere intervenire, perché il Governo con il sottosegretario Migliore, oggi rappresentato dal magistrato in aspettativa Ferri, ha espresso in Commissione i pareri del Governo. Quindi, non è una questione inerente alla sua o meno preparazione giuridica.
  Allo stesso modo, non ritengo che sia disdicevole – anzi attui la Costituzione – essere qui da magistrato e non ritengo che, per fare il parlamentare e venire a fare il sottosegretario, bisogna avere la laurea in giurisprudenza. Credo che debba essere detto e mi meraviglio che un parlamentare come l'onorevole Bonafede attui questi argomenti per cercare di svilire una presa di posizione del testo che oggi stiamo valutando, laddove espressamente, a parte l'emendamento Chiarelli, che vuole ridurre al 30 per cento, ma espressamente questo testo, che era un emendamento di alcuni parlamentari del Partito Democratico, prevede che l'ammontare del danno liquidato ai sensi del primo comma, quindi in via equitativa e secondo quelle tabelle a livello nazionale, possa essere aumentato dal giudice in misura non superiore al 50 per cento, con equo e motivato apprezzamento delle condizioni soggettive del danneggiato, proprio per garantire quel giudizio di equità e di apprezzamento della situazione concreta che veniva disconosciuto nell'intervento che era stato precedentemente fatto anche da alcuni parlamentari, a cui ha risposto autorevolmente anche il presidente Mazziotti Di Celso.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, credo che ci siano delle norme inutili, ci sono delle norme, come questa, dannose ed è paradossale che una norma sul risarcimento del danno non patrimoniale sia produttiva di danno. Lo è perché non solo crea una confusione dal punto di vista normativo su quello che è esistente, ma su questo ci intratterremo più avanti, ma dal punto di vista del metodo – vorrei che fosse chiaro quanto sto per riferire – non c’è bisogno di prove muscolari. Ho la netta impressione che statisticamente, in un determinato momento e in una determinata Commissione, nella Commissione giustizia, si crei la necessità di prove muscolari, cioè di dimostrare che taluni provvedimenti debbano comunque essere gestiti in modo efficientista per raggiungere un obiettivo diverso da quello per cui i provvedimenti sono stati preordinati.
  E non casualmente mi sembra che le prove muscolari, che nel Parlamento non hanno niente a che spartire con lo stile parlamentare, debbano essere respinte al mittente. Quello che preoccupa, illustre Presidente, è il soppiantarsi della tecnologia delle norme rispetto al risultato che si vuole conseguire a tutti i costi. Qui non c’è dibattito, qui non c’è nessuna possibilità di modificare alcunché; c’è soltanto qualcuno che chiede di paragonare le norme agli istituti e alla finalizzazione, per esempio, nel rapporto fra giurisprudenza e legge, nel rapporto fra legge esistente e legge che noi andiamo a scrivere.
  Qui è paradossale che noi abbiamo una legge del 2005 che va in rotta di collisione con questa normativa e nessuno alza un dito per dire se sia vero o meno. Segnalazione, scusate se lo dico, del Servizio studi; cioè, non è neanche una segnalazione che viene dal mare, che si vuole Pag. 18sempre tempestoso, delle opposizioni, ma viene direttamente dal Servizio studi, e su queste segnalazioni nessuno dice mezza parola e si va dritti verso un risultato palesemente violativo dell'articolo 3.
  Trovo surreale che si invochi l'autorevolezza di chi parla a fronte della pochezza della dimensione giuridica di questo provvedimento. Qui non c'entra l'autorevolezza, qui c'entra l'autoritarismo, che è un concetto molto diverso: è quello di imporre all'Aula una statuizione soltanto a botta di numeri.
  Credo che questo sia un metodo che vada respinto al mittente, soprattutto quando, Presidente, e ho finito, si fa riferimento a norme giuridiche che hanno ricaduta diretta sui cittadini, sui cittadini più deboli, cioè coloro che subiscono un danno, che sono sempre, direi ipso iure, ma anche di fatto, cittadini più deboli.
  Noi discutiamo di risarcimento del danno con prove muscolari su norme inutili e incostituzionali e ci permettiamo di dire che l'autorità o l'autorevolezza di coloro che intervengono può soppiantare la clamorosa difficoltà di percezione di quanto stiamo per approvare. Voteremo contro convintamente, contro emendamento e legge.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.56 Chiarelli e 1.57 Sottanelli, con il parere contrario di Commissione, Governo e relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione)...

  Revoco l'indizione della votazione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Colgo l'occasione della votazione dell'articolo 1 per fare una precisazione rispetto a quanto incredibilmente affermato dalla presidente Ferranti. Vede, non ho fatto una critica relativa a un titolo di studio; se avessi voluto fare quello, avrei probabilmente attaccato il Ministro della giustizia. Ho fatto una critica...

  PRESIDENTE. Onorevole Bonafede, però, cerchi di non...

  ALFONSO BONAFEDE. Presidente, però cosa ?

  PRESIDENTE. Avanti, prosegua.

  ALFONSO BONAFEDE. Ho precisato che il problema non era il titolo di studio, altrimenti avrei fatto riferimento al Ministro della giustizia.

  PRESIDENTE. Bene, vada avanti.

  ALFONSO BONAFEDE. Se qualcuno ha qualcosa da dire, può alzarsi e dirla, altrimenti stia in silenzio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Allora, riguardo al ruolo da sottosegretario, che è ruolo tecnico, altrimenti non si capirebbe il motivo per cui il sottosegretario Cosimo Maria Ferri, notoriamente di centrodestra, siede in quel posto, quindi, volendo dire che è un ruolo tecnico, ci aspettiamo che ci sia una competenza tecnica. Ora, credo che un deputato dell'opposizione debba denunciare, abbia il dovere morale di denunciare il fatto che abbiamo un sottosegretario alla giustizia che non è laureato in giurisprudenza ed è laureato in fisica, e quindi non ha le competenze tecniche per poter sedere alla poltrona da sottosegretario alla giustizia. Se il Partito Democratico decide di barattare queste poltrone per la gente che tradisce gli elettori e passa da un partito all'altro, se ne prende tutte la responsabilità, Pag. 19al posto di fare l'intervento anche a difesa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Ora, Presidente, detto questo e tornando alla norma in questione, parliamo di un articolo in cui – lo ricordo – è stata, per riepilogare, abrogata una norma che stabiliva che un cittadino che viene danneggiato in Italia viene risarcito in maniera uniforme, a prescindere dalla città del tribunale a cui si rivolge. Un cittadino che viene danneggiato a Roma, a Milano, a Palermo, a Napoli viene risarcito allo stesso modo, se il danno è lo stesso. Una norma sacrosanta agli occhi di tutti, tranne agli occhi di chi ha deciso di servire, in questo modo indegno e vergognoso, le assicurazioni. Ora, la norma diceva anche che tutti venivano risarciti in maniera uniforme a prescindere dalla circostanza in cui sono stati danneggiati Ricordo sempre l'esempio del dito: vieni danneggiato nel dito perché il medico era un cialtrone e ha sbagliato ? Se il dito vale cento, vale cento. Vieni danneggiato perché hai subito un sinistro stradale ? Se il dito vale cento, vale cento. Vieni danneggiato perché hai subito un morso del cane ? Se il dito vale cento, vale cento.
  Questa è una cosa che sembrerebbe abbastanza normale; non per il Partito Democratico, perché nelle tre fattispecie, e cioè malasanità, sinistro stradale e morso del cane, ce ne sono due che hanno a che fare con le assicurazioni. E perché un'assicurazione deve essere costretta a risarcire quel dito cento ? Facciamo che, se c’è l'assicurazione di mezzo, il dito del cittadino non vale più cento, ma vale cinquanta.
  Ora, Presidente, a me sembra a tutti gli effetti una marchetta né più né meno data all'assicurazione, l'ennesima tra l'altro. Da questo punto di vista, possiamo dire che il Partito Democratico mantiene una coerenza: seduti per quattro anni lì, a servire in maniera indecente banche, assicurazioni e lobby di tutti i tipi (Commenti), oggi semplicemente dice a un cittadino che il suo danno alla persona vale la metà, se paga un'assicurazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non dico nemmeno che dovrebbero vergognarsi, Presidente, perché per vergognarsi ci vuole una coscienza e una dignità che questa gente ha perso dal primo momento in cui è entrata qui, se l'aveva mai avuta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti del deputato Gandolfi) !

  PRESIDENTE. Onorevoli, colleghi ! Lasciate completare gli interventi. Onorevole Gandolfi, per favore ! La richiamo all'ordine !
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Verini. Ne ha facoltà.

  WALTER VERINI. Presidente, io credo che in certi casi sia sempre consigliabile stare al merito dei provvedimenti ed evitare polemiche, aggiungo anche che in certi casi occorre anche prudenza, nel maneggiare certi argomenti, perché chi parla di assicurazioni sa bene che non dovrebbe parlarne troppo, perché altrimenti si parla anche di polizze, delle quali voi siete molto, molto esperti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Vorrei dire anche che sono stati fatti dei riferimenti impropri ai titoli di studio. Se dovessimo scendere a questo livello – credo che sarebbe opportuno per tutti non scendervi –, mi verrebbe da dire: caro onorevole Bonafede – glielo dico tramite il Presidente –, se lei ipoteticamente fosse processato politicamente per le castronerie che dice su temi di giustizia, avendo una laurea in giurisprudenza le darebbero un'aggravante (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Fico. Ne ha facoltà, per un minuto.

  ROBERTO FICO. Presidente, se il Partito Democratico mi può dire qual è il reato sulle polizze, magari ce lo può Pag. 20spiegare tranquillamente (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Colleghi, lasciate parlare, per favore !

  ROBERTO FICO. In ogni caso, la difesa assidua di banche e assicurazioni che, in questi quattro anni abbiamo visto qui dentro, è senza precedenti: siete sempre con i più forti a discapito dei più deboli, su ogni provvedimento. E queste urla del Partito Democratico avvengono in questi giorni, in questo momento, ad un anno circa dalla sua sparizione, che avverrà nel 2018 (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 StelleCommenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Melilla. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Signora Presidente, l'onorevole Bonafede è solito condire i suoi interventi con delle premesse in cui la regola è l'aggressione ai suoi avversari politici. Penso che tutto ciò sia intollerabile. Qui non ci sono delinquenti, onorevole Bonafede, qui ci sono persone che hanno fatto politica – come il sottoscritto – arrivando a 62 anni senza neanche conoscere che cosa sia un avviso di garanzia, e la maggioranza dei deputati è in questa condizione, ammesso che un avviso di garanzia sia anche un fatto censurabile, perché la Costituzione, come è noto, dice ben altro. Lei la deve smettere di aggredire altri parlamentari (Commenti del deputato D'Uva) !

  PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza, onorevole Melilla.

  GIANNI MELILLA. La deve smettere ! E invito la Presidenza a chiedere all'onorevole Bonafede, quando prende la parola, di attenersi all'ordine del giorno. È intollerabile il suo modo di intervenire nel dibattito (Applausi dei deputati del gruppo Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Morani. Ne ha facoltà, per un minuto.

  ALESSIA MORANI. Presidente, solo per ricordarci che quella signora che sta seduta qui a fianco, a proposito di reati e di avvisi di garanzia, l'onorevole Mannino (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), che certifica l'attività dell'Aula...

  PRESIDENTE. Onorevole Morani, stiamo al tema della discussione, vi prego.

  ALESSIA MORANI. Stiamo al tema, però siccome qualcun altro è andato fuori tema, allora vorrei ricordare a tutti che è indagata per le firme false a Palermo (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). ..

  PRESIDENTE. Onorevole Morani, stia all'oggetto della discussione. Stia all'oggetto della discussione.

  ALESSIA MORANI. Ho finito, grazie.

  FRANCESCO D'UVA. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Su cosa ?

  FRANCESCO D'UVA. Articolo 39: argomenti fuori tema, Presidente.

  PRESIDENTE. L'ho richiamata io.

  FRANCESCO D'UVA. Con tutto il rispetto, pregherei di attenersi agli emendamenti, come stiamo facendo noi.

  PRESIDENTE. Onorevole D'Uva, lei ha sentito, come tutti i colleghi, che ho richiamato la collega Morani all'ordine del giorno.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

Testo sostituito con errata corrige volante   SIMONE BALDELLI. Presidente, intervengo per dichiarazione di voto sull'articolo Pag. 211, così approfitto per svolgere qualche considerazione, spero in un clima almeno che mi permetta di poter intervenire.
  Presidente, non credo che faccia bene al dibattito di questa Assemblea avere qualcuno che dà dei «marchettari» a un gruppo parlamentare e avere per risposta, dall'altro gruppo parlamentare, questioni di polizze o altro; credo, invece, che stare al merito delle questioni possa essere un elemento che ci fa capire che cosa succede.
  Ci sono argomentazioni su questo tema che l'onorevole Bonafede ha esplicitato in quest'Aula – e non da oggi – che io condivido, rispetto alla tutela del cittadino, rispetto ad altri interessi che dovrebbero essere mediati e che dovrebbero essere affrontati in modo di trovare dei punti di caduta.
  L'onorevole Bonafede contrappone gli interessi del cittadino a quelli, ad esempio, delle assicurazioni. Già in un'altra occasione ho avuto modo di sottolineare come l'eterogenesi dei fini ci porti di fronte a conseguenze non volute rispetto a comportamenti voluti.
  Noi abbiamo avuto una grande campagna di antipolitica contro il finanziamento pubblico ai partiti – che, per carità, ha avuto delle distorsioni, degli errori, delle inchieste giudiziarie nell'utilizzo di questi fondi – ma certamente quello a cui andremo incontro, nel progressivo procedere degli anni e del tempo, con la fine del finanziamento pubblico dei partiti, sarà la ricerca – sobria in alcuni casi, spasmodica credibilmente in altri –, da parte dei partiti, di finanziamenti privati e credibilmente ci si stupirà sempre di meno dell'accondiscendenza dei partiti ad interessi privati, che possono essere oggi quelli delle assicurazioni, domani altri interessi, perché questo è quello che comporta il superamento del finanziamento pubblico dei partiti, che appunto fu concepito proprio per rendere i partiti indipendenti rispetto agli interessi e ai finanziamenti privati.
  Quindi, questo deve essere il quadro di insieme. In questo quadro credo che si possa parlare – mi auguro che si possa parlare – di merito senza insultarci vicendevolmente, perché non si fa onore al mandato che si ha in questa Assemblea. E credo, vocazionalmente, finché almeno ci saranno le condizioni politiche, economiche e costituzionali rispetto alle quali almeno io posso permettermi di poter scegliere tra l'interesse delle assicurazioni e quello dei cittadini, di dover stare dalla parte degli interessi dei cittadini.
  Condivido anche diverse delle obiezioni che sono state fatte dai gruppi di opposizione, in relazione al percorso delle quote di calendario dei gruppi di opposizione, ma, fermo restando questo, è una presa d'atto che, a Regolamento vigente, non si può certamente impedire alla maggioranza di avere i numeri della maggioranza. Quindi, è certamente un dibattito aperto, ma credo che vinca il merito, quando si riesce a discutere nella concretezza delle proposte, e che perda il merito e perda la qualità del nostro dibattito, quando il dibattito diventa un dibattito con insulti reciproci da una parte e dall'altra (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).
  SIMONE BALDELLI. Presidente, intervengo per dichiarazione di voto sull'articolo Pag. 211, così approfitto per svolgere qualche considerazione, spero in un clima almeno che mi permetta di poter intervenire.
  Presidente, non credo che faccia bene al dibattito di questa Assemblea avere qualcuno che dà dei «marchettari» a un gruppo parlamentare e avere per risposta, dall'altro gruppo parlamentare, questioni di polizze o altro; credo, invece, che stare al merito delle questioni possa essere un elemento che ci fa capire che cosa succede.
  Ci sono argomentazioni su questo tema che l'onorevole Bonafede ha esplicitato in quest'Aula – e non da oggi – che io condivido, rispetto alla tutela del cittadino, rispetto ad altri interessi che dovrebbero essere mediati e che dovrebbero essere affrontati in modo da trovare dei punti di caduta.
  L'onorevole Bonafede contrappone gli interessi del cittadino a quelli, ad esempio, delle assicurazioni. Già in un'altra occasione ho avuto modo di sottolineare come l'eterogenesi dei fini ci porti di fronte a conseguenze non volute rispetto a comportamenti voluti.
  Noi abbiamo avuto una grande campagna di antipolitica contro il finanziamento pubblico ai partiti – che, per carità, ha avuto delle distorsioni, degli errori, delle inchieste giudiziarie nell'utilizzo di questi fondi – ma certamente quello a cui andremo incontro, nel progressivo procedere degli anni e del tempo, con la fine del finanziamento pubblico dei partiti, sarà la ricerca – sobria in alcuni casi, spasmodica in altri –, da parte dei partiti, di finanziamenti privati e credibilmente ci si stupirà sempre di meno dell'accondiscendenza dei partiti ad interessi privati, che possono essere oggi quelli delle assicurazioni, domani altri interessi, perché questo è quello che comporta il superamento del finanziamento pubblico dei partiti, che appunto fu concepito proprio per rendere i partiti indipendenti rispetto agli interessi e ai finanziamenti privati.
  Quindi, questo deve essere il quadro di insieme. In questo quadro credo che si possa parlare – mi auguro che si possa parlare – di merito senza insultarci vicendevolmente, perché non si fa onore al mandato che si ha in questa Assemblea. E credo, finché almeno ci saranno le condizioni politiche, economiche e costituzionali rispetto alle quali almeno io posso permettermi di poter scegliere tra l'interesse delle assicurazioni e quello dei cittadini, di dover stare vocazionalmente dalla parte degli interessi dei cittadini.
  Condivido anche diverse delle obiezioni che sono state fatte dai gruppi di opposizione, in relazione al percorso delle quote di calendario dei gruppi di opposizione, ma, fermo restando questo, è una presa d'atto che, a Regolamento vigente, non si può certamente impedire alla maggioranza di avere i numeri della maggioranza. Quindi, è certamente un dibattito aperto, ma credo che vinca il merito, quando si riesce a discutere nella concretezza delle proposte, e che perda il merito e perda la qualità del nostro dibattito, quando il dibattito stesso avviene con insulti reciproci da una parte e dall'altra (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, intervengo sull'articolo 1 e voglio richiamare l'attenzione dei colleghi al testo, non a tutto quello che è stato detto finora.
  Il testo dell'articolo 1, nella prima parte, ricalca esattamente il testo della proposta Bonafede; nella seconda parte, articolo 84-bis, dice le stesse cose che dice, con altre parole, il collega Bonafede, per cui non ho capito sinceramente perché stiamo talmente agitandoci, anche perché questa norma si applica ad assicurazioni e non così come quella di Bonafede, né più né meno.
  Ora, cosa dice questo articolo 1, che noi andremo adesso a votare ? Dice che, sostanzialmente, quando siamo di fronte a un danno non patrimoniale – stiamo parlando Pag. 22del danno non patrimoniale, e cioè non del fatto che si è spezzato una gamba –, derivante dalla lesione temporanea o permanente all'integrità psicofisica, e il danno non patrimoniale, derivante dalla perdita dei rapporti di tipo familiare, eccetera, eccetera, sono liquidati dal giudice con valutazione equitativa, in base alle tabelle di cui agli allegati A e B. Come dici sempre più spesso, Bonafede, i tre articoli che tu hai introdotto. È chiaro ?
  E poi dice: il Ministero dovrà annualmente aggiornare queste tabelle.

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Finisco e ne parlerò in un secondo momento.

  PRESIDENTE. Sì, perché parla a titolo personale...

  ARCANGELO SANNICANDRO. Quello che voglio dire è che, se uno va a leggersi il testo Bonafede e il testo della Commissione, alla fin fine, alla fin fine, come ha detto il collega Mazziotti Di Celso, non è che trova la sovversione del sistema, ma trova una diversa impostazione del sistema.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sannicandro.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, nel merito della questione, io vorrei comprendere come quest'Aula riuscirà a votare un articolo che, sostanzialmente, oggi, pone un consumatore, per lo stesso danno, con comportamenti diversi, con risarcimenti diversi.
  Da un lato, se io avessi una perdita di un arto o una lesione di un arto dovuta a un elettrodomestico che mi scoppia, mi spetterebbe un risarcimento; se, invece, durante un incidente d'auto mi esplode l’airbag e ho lo stesso danno allo stesso arto, avrei un risarcimento che non è paritario a quello prestabilito nel caso precedente. Perché dobbiamo fare questi favori enormi ? Perché non riusciamo a capire che i consumatori sono sempre gli stessi ? La persona che subisce il danno è la stessa, il danno è lo stesso ? Sì, e allora l'indennizzo deve essere uguale. Non possiamo pensare di continuare all'interno di questa logica, ossia che si deve fare sempre e solo il favore delle assicurazioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (ore 13,10)

  PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

  Passiamo agli identici articoli aggiuntivi 1.050 Bonafede e 1.051 Turco.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Qui, va fatta una riflessione sull'incapacità, da parte della maggioranza, di scrivere una legge in maniera leggermente dignitosa; non so se questa è un'aggressione, se lo è la rivendico, tra l'altro. Presidente, sostanzialmente, la norma definiva il cosiddetto danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale e parlava del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale derivante dalla lesione all'intangibilità e all'inviolabilità della libera e piena esplicazione delle attività realizzatrici della persona umana, nell'ambito della sfera degli affetti e della reciproca solidarietà familiare, che è determinato in base alle tabelle.Pag. 23
  Ora, quando si scrive una legge, se si vuole decidere di quantificare un tipo di danno, lo si definisce e questa norma – norma che chiaramente il Partito Democratico ha cancellato – definiva cos’è un danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale.
  Se andiamo a vedere la nuova versione, questa dice semplicemente che il danno non patrimoniale derivante dalla perdita del rapporto di tipo familiare è liquidato secondo una tabella; quindi, praticamente, parla di qualcosa che viene quantificato senza definirlo, il che crea un problema, perché nella giurisprudenza, che chi presenta gli emendamenti dovrebbe leggere, spesso ci si chiede dove deve arrivare il danno da perdita o lesione del rapporto familiare, perché si capisce che nel caso degli stretti congiunti si arriva a un certo punto, dopo, però, è diverso quando il legame di parentela tra due persone è tra zio e nipote, ma che convivono insieme, quindi, hanno un legame molto forte, e quello deve essere preso in considerazione; la definizione di un danno non patrimoniale in maniera completa, in questo caso, avrebbe dato la possibilità ai giudici di avere un segnale chiaro da parte del legislatore. Ma, purtroppo, la maggioranza preferisce continuare a delegare ai giudici, non solo le proprie questioni etiche interne con la frase: si arriva al terzo grado di giudizio, ma anche la scrittura sostanzialmente di leggi che spetterebbero al legislatore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 1.050 Bonafede e 1.051 Turco, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 1.052 Bonafede e 1.053 Turco, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (ore 13,17)

  PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 1063-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A), anzi, c’è solo il testo alternativo del relatore di minoranza, Bonafede.
  Se nessuno chiede di intervenire, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  STEFANO DAMBRUOSO, Relatore per la maggioranza. Parere contrario, Presidente.

  PRESIDENTE. Onorevole Bonafede, dovrebbe scendere, ma non fa niente, c’è solo questo parere, me lo dia da lì.

  ALFONSO BONAFEDE. Relatore di minoranza. Grazie, Presidente. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Parere conforme al relatore per la maggioranza Dambruoso.Pag. 24
  Passiamo alla votazione del testo alternativo del relatore di minoranza, Bonafede, all'articolo 2.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. La norma, in questo caso, aveva proprio lo scopo di uniformare la disciplina in materia di risarcimento dei danni non patrimoniali. Per cui non è vero, come è stato detto, che ci sono già gli articoli, c’è il DDL concorrenza che è al Senato, questo è sicuramente vero, però l'invito che era stato fatto alla maggioranza era di cogliere l'occasione per intervenire in questo caso e disciplinare in maniera uniforme tutta la materia del risarcimento dei danni alla persona. Tant’è che in questa norma era prevista proprio l'abrogazione di alcuni articoli del DDL concorrenza ed era anche stabilito che ci fosse poi una tabella, che sarebbe stata aggiornata costantemente e aggiornata anche secondo i criteri ISTAT.
  Per quanto riguarda, tra l'altro, il comma 2, qui era prevista una disposizione transitoria, che era venuta fuori dalle audizioni, che permetteva di capire a chi si applica la norma sul risarcimento del danno non patrimoniale, per evitare di gettare nel caos, legittimamente, tutti i tribunali in cui la materia del risarcimento dei danni non patrimoniali alla persona ha uno spazio anche importante. E quindi una norma transitoria di questo tipo avrebbe consentito chiarezza anche nell'applicazione. La norma, come lei ha precisato parlando soltanto di un testo alternativo, è stata bocciata.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul testo alternativo del relatore di minoranza, Bonafede, con il parere contrario di Commissione e Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 10).

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 1063-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).
  Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Onorevole sottosegretario Ferri, prego, sono due ordini del giorno.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Sugli ordini del giorno Turco n. 9/1063-A/1 e Nesi n. 9/1063-A/2 si esprime parere contrario.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Turco n. 9/1063-A/1, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Nesi n. 9/1063-A/2, con il parere contrario del Governo.Pag. 25
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 1063-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tancredi Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Grazie, Presidente. Fino ad oggi non avevo tolto la mia firma da questa proposta di legge nella speranza che il Parlamento accettasse gli emendamenti che ho presentato, emendamenti che avrebbero potuto trasformare una presa in giro in una norma decisamente importante per la collettività. Infatti, durante il suo iter parlamentare, sono state tolte tutte le previsioni più utili ai cittadini, come l'incremento dei risarcimenti per le persone che hanno riportato gravi menomazioni fisiche in seguito a sinistri stradali o a favore dei congiunti di chi ha perso la vita in un incidente, così come pure sono state tolte tutte quelle parti che aumentavano i rimborsi a favore delle vittime della malasanità. Invece, i due rami del Parlamento hanno deciso di passare anni per mettere a punto una legge che aiuterà solo le vittime dei morsi di cane e di cose del genere, e lo dico con tutto rispetto per le persone che hanno subito questo genere di danni.
  Visto che non comprendo il motivo per cui non si possa fare una buona legge per tutte le persone che hanno diritto al risarcimento del danno non patrimoniale e invece si decide di farne una che copre solo le fattispecie residuali, come già comunicato, ho deciso di togliere la mia firma e il mio nome da questa legge. Questa è una presa in giro, si sono spese centinaia di migliaia di euro per una discussione parlamentare che si trascina da quattro anni e il risultato è che la montagna partorisce un topolino.
  Non condivido questo modo di fare politica. L'interesse per la collettività deve sempre essere anteposto a quelli delle lobbies, ma oggi con questa legge state facendo il contrario. Cari colleghi di maggioranza, vi auguro che da domani nessuno di voi si trovi a dover far valere i suoi diritti per un danno subito da un medico incapace o da una macchina che lo ha investito.
  Per tutti questi motivi annuncio il voto contrario di Alternativa libera (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa Libera-Tutti Insieme per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Chiarelli. Ne ha facoltà.

  GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Presidente, colleghi, con il testo che questa Camera si accinge a votare vengono individuati, quali criteri di liquidazione del danno non patrimoniale, la lesione del diritto alla salute e del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale o di tipo familiare, quelli contenuti nelle cosiddette tabelle di Milano, elaborate dall'Osservatorio della giustizia civile di Milano ed aggiornate nel 2013, sulla base delle quali attualmente viene liquidato qualsiasi tipo di danno non patrimoniale dalla buona parte dei tribunali italiani.
  Ho sentito diverse contestazioni e accuse, anche personali, da parte del collega Bonafede. Purtroppo, l'appartenenza al gruppo Direzione Italia-Conservatori e Riformisti non consente di intervenire in Aula ogni volta che vi è una contestazione, perché, se così si facesse, sarebbe limitato il tempo per l'intervento di dichiarazione di voto finale, per cui rispondo in questa occasione e colgo l'occasione adesso per dire al collega Bonafede che in ordine al percorso che si è seguito...

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  PRESIDENTE. Sempre rivolgendosi alla Presidenza, ovviamente. Grazie.

  GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Sempre tramite la Presidenza, voglio solo dire che io non dibatto sul percorso che ha portato in Aula, dopo quattro anni, stando a quello che ci è stato detto, questo provvedimento; io dibatto sul merito del provvedimento, perché, se il provvedimento è stato così, fra virgolette, «svuotato», una motivazione ci sarà, e non è una motivazione di appartenenze, come qualcuno vuol far credere, a lobby o meno, perché la devono smettere, in ogni caso, di pensare che, ogniqualvolta qualcuno la pensi diversamente, deve essere sempre addebitato al fatto che appartiene a un'altra parte o a un altro settore. Probabilmente, il MoVimento 5 Stelle e, in particolare, Presidente, il collega Bonafede non ha tenuto presente delle gravi lacune che quel provvedimento, che voleva far approvare, portava, così come non ha tenuto conto, probabilmente, degli effetti negativi che ci sarebbero stati sulle tasche dei cittadini, qualora quel provvedimento fosse stato adottato. Perché è chiaro ed evidente che si viene qui sotto uno spirito di populismo, ma poi si perde di vista quello che è l'obiettivo vero, che è quello di tutelare i tanti cittadini che sono costretti a dover pagare poi le assicurazioni.
  Il testo è necessariamente collegato con il contenuto dell'articolo 8 del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza. Vi era già un provvedimento, al Senato, e in particolare l'articolo 8. Immaginate voi se anche questa Camera avesse fatto degli accorgimenti o avesse approvato determinati articoli o emendamenti che si volevano far approvare, ci sarebbe stata sicuramente una discrasia fra quanto si cerca di approvare in quest'Aula e quanto poi si cerca di portare avanti all'articolo 8 del DDL concorrenza.
  Certo, noi come gruppo avremmo preferito che si fosse continuata la strada del disegno di legge concorrenza, e sulla previsione di cui all'articolo 138 del codice delle assicurazioni private, nell'adozione da parte del Governo di un regolamento che, in termini di sinistri stradali, secondo una serie di principi e criteri, provvedesse alla predisposizione di una tabella unica nazionale per la quantificazione anche del danno biologico, per le lesioni di non lieve entità. Prendiamo atto, però, che nel corso dell'esame in Commissione la proposta così come era stata formulata è stata modificata. In particolare non è stato introdotto un nuovo articolo 2059 del codice civile, né gli articoli 2059-bis e ter. Intervenire sul codice civile, cari colleghi, in materia di danno non patrimoniale, avrebbe comportato il rischio di una riapertura di contrasti interpretativi, di diatribe e contenziosi e il conseguente venir meno della certezza del diritto. Di questo stiamo parlando.
  Ci ha trovati concordi anche l'eliminazione dal testo base di disposizioni di difficile interpretazione e, a nostro avviso, gravemente dannose per quanto prima ho detto. In particolare mi riferisco anche al non inserimento del risarcimento in caso di morte del soggetto danneggiato e l'abolizione dell'articolo 4 del testo base, che proponeva di estendere i criteri di liquidazione del danno non patrimoniale, introdotti con il disegno di legge, anche al settore dell'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile da circolazione stradale e dell'assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile da attività sanitaria. Entrambe le disposizioni avrebbero avuto un considerevole effetto negativo sul mercato, che si sarebbe inevitabilmente tradotto in un aumento dei premi delle polizze, in particolare dei settori dell'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile da circolazione dei veicoli e sulla responsabilità civile da attività sanitaria, e quindi un ulteriore aggravio per le tasche dei cittadini.
  In materia di responsabilità civile da attività sanitaria, avrebbero potuto rendere più difficoltosa la stipula delle polizze obbligatorie per medici e strutture sanitarie e, quindi, indirettamente anche in questo caso, ripercuotendosi negativamente in particolare sulla fascia più debole.Pag. 27
  Con le modifiche apportate dalla Commissione, anche se forse sarebbe stato più opportuno allineare alcune disposizioni con quanto già previste dall'articolo 8 del DDL concorrenza, vertente sulla stessa materia e oggetto di lungo dibattito – mi riferisco alla percentuale di aumento dell'ammontare del danno liquidato ad opera del giudice con equo e motivato apprezzamento delle condizioni soggettive del danneggiato e alla specificazione che l'ammontare complessivo del risarcimento riconosciuto è esaustivo del risarcimento di ogni danno non patrimoniale – riteniamo che il provvedimento non è sicuramente un provvedimento esaustivo, non è il provvedimento che ci si aspettava. Sicuramente, però, è un primo passo avanti, con le criticità che lo stesso comporta ed ecco perché il gruppo di Direzione Italia Conservatori e Riformisti si asterrà su questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Nastri. Ne ha facoltà.

  GAETANO NASTRI. Grazie, Presidente. La proposta di legge in esame, che interviene sul diritto al risarcimento del danno non patrimoniale, propone l'individuazione dei criteri di liquidazione del danno non patrimoniale da lesione del diritto alla salute o da perdita del rapporto parentale o di tipo familiare.
  Il provvedimento risulta profondamente modificato nel corso dell'esame in Commissione, considerato che in sede referente sono stati stralciati gli articoli 1, 2 e 4 del provvedimento iniziale, riguardanti l'inserimento nel codice civile dei nuovi articoli sul danno non patrimoniale e sul suo risarcimento, la determinazione del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale, la modifica del codice delle assicurazioni private in materia di danno biologico. L'unico articolo rimasto, il terzo, è stato completamente riscritto da un altro emendamento, che ha previsto che il danno non patrimoniale derivante dalla lesione temporanea o permanente dell'integrità psicofisica e il danno non patrimoniale derivante dalla perdita del rapporto di tipo familiare siano liquidati dal giudice con valutazione equitativa in base alle tabelle A e B allegate alla presente disposizione per l'attuazione del codice.
  Attualmente il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale trova fondamento nell'articolo 2059 del codice civile, che si limita a prevedere che il danno non patrimoniale debba essere risarcito nei soli casi previsti dalla legge. Il medesimo articolo non fornisce una precisa definizione del danno non patrimoniale, che è stato successivamente definito, nel corso del tempo, dalla giurisprudenza, con diversità dei criteri di valutazione da parte degli uffici giudiziari sul territorio.
  La proposta di legge stabilisce, invece, che tanto il danno non patrimoniale derivante dalla lesione temporanea o permanente, quanto il danno non patrimoniale derivante dalla perdita del rapporto di tipo familiare, devono essere liquidati dal giudice con valutazione equitativa sulla base delle enunciate tabelle, che vengono allegate alle disposizioni d'attuazione del codice civile. Si tratta delle tabelle elaborate dall'Osservatorio sulla giustizia civile di Milano.
  La Commissione giustizia ha modificato la tabella relativa al danno non patrimoniale per la morte del congiunto, aggiungendo al riferimento al coniuge un richiamo alla parte dell'unione civile. In base alla proposta di legge il giudice può, tenuto conto delle condizioni soggettive del danneggiato, aumentare l'ammontare della liquidazione fino al 50 per cento, dovendo motivare la propria decisione. È previsto inoltre che le nuove disposizioni potranno essere applicate ai procedimenti in corso all'entrata in vigore della legge, qualora il risarcimento non sia stato ancora determinato in via transattiva oppure non sia stato liquidato dal giudice con sentenza anche non definitiva. Un decreto del Ministro della salute indicherà poi i valori di liquidazione del danno stabiliti dalle tabelle, che dovranno essere aggiornati ogni Pag. 28anno in misura corrispondente alla variazione degli indici Istat dei prezzi di consumo.
  A seguito delle modifiche apportate dalla Commissione giustizia rimane ferma la vigente disciplina contenuta nel codice delle assicurazioni private, che rimette, con riferimenti all'assicurazione obbligatoria per gli autoveicoli a motore e i natanti, a regolamenti governativi la determinazione di una tabella unica nazionale per la quantificazione del danno biologico per lesioni di non lieve entità e per lesioni di lieve entità.
  Ciò detto, a nostro avviso, l'impianto normativo così come giunto in Aula ci appare nel complesso insoddisfacente rispetto agli obiettivi della proposta di legge originaria. Penso ad esempio al fatto che, nell'ambito della determinazione e del risarcimento del danno non patrimoniale, il provvedimento contempli solo la persona umana. A tal proposito, a nostro avviso, è sufficiente controllare gli orientamenti della giurisprudenza per comprendere invece che anche le persone giuridiche e gli enti che non hanno personalità giuridica hanno un loro aspetto morale, che può essere leso dall'illecito e quindi denunciare anche un danno non patrimoniale.
  Nel complesso, dunque, la proposta di legge così come è stata riscritta non ci convince e non la consideriamo un passo in avanti. Riteniamo che il testo iniziale esaminato in Commissione giustizia, il cui iter è iniziato quasi all'inizio di questa legislatura, aveva delle basi condivisibili, in quanto lasciava meno margine di manovra alla valutazione del giudice, lì dove in caso di morte si stabiliva che il risarcimento veniva fissato nella misura dell'80 per cento del danno non patrimoniale indicato nelle tabelle. La nostra valutazione è che questo provvedimento rischia di alimentare confusione anche con riferimento alle disposizioni in materia di concorrenza, il cui disegno di legge giace peraltro in un binario morto al Senato.
  Per questi motivi e per queste ragioni annuncio il voto contrario di Fratelli d'Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Quanto già detto all'inizio di questa nostra seduta ha avuto, devo dire, puntuale conferma. La pirateria del metodo «maggioranza contro opposizione» ha prodotto effetti sul merito del provvedimento. Perfino i toni della nostra discussione hanno assunto quelle movenze e quelle cadenze che si hanno nelle risse di cui questo provvedimento – sui danni, diciamo – vorrebbe trattare. Ma questo va da sé perché le forzature compiute in sede di Commissione sul testo avevano questa logica conseguenza.
  Ci chiedete, tuttavia, di votare una scatola vuota, che è quello che sostanzialmente rimane. E però in quest'Aula sono anche volteggiati quei toni da rissa e sono anche volteggiati importanti riferimenti al lavoro delle lobby delle assicurazioni, che avrebbero condizionato gli esiti del nostro lavoro, riferimenti che forse avrebbero dovuto trovare maggiore attenzione e maggiori risposte. Io avrei sperato, anzi, anche in qualche più ferma negazione, che però non mi sembra sia arrivata e, quindi, non vorrei che questi sospetti, dopo i lavori di questa mattina, fossero consolidati piuttosto che fugati.
  Eppure, queste brevissime parole, queste condizioni che ho espresso ci portano, senza spendere ulteriori parole, a dichiarare il voto seccamente contrario di Sinistra Italiana su questo provvedimento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mazziotti Di Celso, che forse non aveva considerato che gli altri colleghi hanno parlato di meno. Ecco, adesso inizia una fila di colleghi: l'onorevole Molteni non c’è; l'onorevole Marotta neanche. C’è l'onorevole Sannicandro; intanto, facciamo parlare l'onorevole Sannicandro.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

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  ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, un intrattenitore, diciamo così. Indubbiamente il testo che la Commissione ha adottato altera in una parte rilevante il testo proposto dal collega Bonafede. Diciamo che questo testo originario si può considerare diviso in due parti: la prima parte è quella che cerca di analizzare le varie forme di danno non patrimoniale che la giurisprudenza ha elaborato, accompagnata anche dalla dottrina; c’è poi la seconda parte, quella relativa appunto al codice delle assicurazioni private, con la quale si tentava di porre sotto lo stesso regime il risarcimento danni che le assicurazioni private sono tenute a fare in caso di lesioni da circolazione stradale. Orbene è vero e, quindi, le rimostranze del collega Bonafede e dei colleghi del MoVimento 5 Stelle hanno un loro fondamento, ma non credo che, solo perché questa parte è stata stralciata, si possa dare al provvedimento una considerazione negativa. Infatti, è indubitabile ciò che qualche collega qui ha paventato, cioè che i magistrati, nel liquidare i danni sulla base della normativa in vigore, arrivassero a conclusioni spesso contrastanti tanto da suscitare legittimi risentimenti o, comunque, perplessità da parte dei cittadini, che vedevano liquidato loro un risarcimento di gran lunga diverso da quello di altri cittadini in situazioni consimili. È evidente, quindi, che aver portato tutta la materia in un luogo di omogeneità, qual è quello delle tabelle che soprattutto la giurisprudenza di Milano ha elaborato – non soprattutto; quella di Milano ! – non è un passo che non possa essere preso in considerazione. È un passo in avanti ed è quello che, in fin dei conti, il collega Bonafede si proponeva, perché se noi andiamo a leggere il suo testo, il testo della sua proposta di legge, vediamo che ogni volta lui richiama la necessità di riferirsi alle tabelle del tribunale di Milano.
  Questo lo dice a proposito del danno non patrimoniale derivante da lesione del diritto alla salute; lo ripete a proposto del danno non patrimoniale derivante da lesione di altri diritti; lo ripete anche successivamente e, infine, anche il testo del collega Bonafede prevede che si debba aggiungere un articolo 84-bis, che è stato recepito dalla Commissione e che sostanzialmente è l'articolo a cui si riduce il testo di legge.
  Ora, i giuristi non si sono messi d'accordo sostanzialmente e sono ancora divisi. Questo lo abbiamo ascoltato nelle audizioni e sostanzialmente questo testo, così come dalla Commissione giustizia alla fine proposto, lascia inalterato il dibattito che continuerà indubbiamente ad essere aspro e vivace in ogni caso. Quindi, la Commissione si attesta, come dire, su una soglia abbastanza prudente, perché il testo che noi andremo ad approvare dice sostanzialmente che il danno non patrimoniale derivante dalla lesione temporanea o permanente alla integrità psicofisica e il danno non patrimoniale derivante dalla perdita del rapporto di tipo familiare sono liquidati dal giudice con valutazione equitativa in base alle tabelle di cui agli allegati A e B alle presenti disposizioni per l'attuazione del codice civile. Sostanzialmente, è una formula sintetica che riassume gli articoli precedenti della proposta di legge del collega Bonafede.
  Quindi, tutto qui è il problema. Lui lamenta effettivamente che l'articolo 4, che aveva previsto la sottomissione anche del risarcimento dei danni a cui sono tenute le compagnie assicurative, è stato stralciato. Indubbiamente, è una inclusione che il Parlamento e la Commissione non hanno avuto il coraggio di fare, anche se mi rendo conto che questo tema meritava in ogni caso un approfondimento perché ci sono delle notevoli implicazioni di carattere economico anche in riferimento ai diritti e alla tutela dei consumatori.
  Quindi, un testo che non è certamente rivoluzionario perché la giurisprudenza sul punto ormai si rifaceva, di fatto, alle tabelle elaborate dall'osservatorio milanese, ma che, elevando quelle tabelle a livello di legge, rende un contributo notevole alla certezza del diritto e all'uniformità delle liquidazioni dei danni su scala nazionale. Per questo motivo noi esprimeremo un voto di astensione.

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  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente. Signor sottosegretario, onorevoli colleghi, la proposta di legge che arriva oggi in Aula è stata sicuramente modificata rispetto a quella presentata dall'onorevole Bonafede ma, tornando su una cosa che ho già detto in Aula, il problema è che dal punto di vista regolamentare le alternative in questi casi sono o di non modificare la proposta di legge affatto e di bocciarla, per una maggioranza che non la condivide, oppure di modificarla, portarla in Aula con le modifiche e discuterla lì; non c’è una terza via nella quale all'inizio l'opposizione può dire: «Per me i punti irrinunciabili sono a, b e c; quindi, o questi o niente». Non funziona così, non è scritto così il Regolamento e ci dobbiamo accontentare. Aggiungo, come ho già detto prima, che purtroppo una serie di modifiche al Regolamento non sono state fatte anche per l'opposizione di un pezzo di opposizione – mi perdoni il gioco di parole – che non ha voluto, fino al referendum del 4 dicembre, discutere di Regolamento, dicendo che se cambiava la Costituzione era inutile parlare degli altri argomenti.
  Dunque, cosa fa questo provvedimento ? Come è stato già sottolineato, introduce per il risarcimento del danno psicofisico non patrimoniale e per il danno non patrimoniale da perdita di rapporto familiare una forma di risarcimento basata sulle famose tabelle di Milano, in modo da dare una certa uniformità ai risarcimenti. È un intento e un risultato positivo, che si trovava già nella proposta dell'onorevole Bonafede e che nella relazione di accompagnamento diceva appunto che l'obiettivo era quello dell'uniformazione, con, devo dire, un intento di uniformare un po’ troppo, nel senso che la proposta dell'onorevole Bonafede era piena di definizioni che escludevano una serie di possibilità di interventi del giudice, come lui stesso ha ammesso, dicendo: diamo una serie di paletti molto, molto precisi al giudice. Devo dire che, a seconda del provvedimento e della materia, l'atteggiamento del MoVimento 5 Stelle sulla discrezionalità dei giudici cambia radicalmente. Invece si tratta di un intervento positivo, che lascia la possibilità di valutazione equitativa, lascia la possibilità di aumentare del 50 per cento il risarcimento con riferimento alle condizioni soggettive del danneggiato, ma che stabilisce dei criteri uniformi a livello nazionale, ed è importante perché sappiamo che la giurisprudenza non sempre è uniforme su questi argomenti.
  L'altra contestazione che abbiamo sentito è stata: avete lasciato fuori i danni da circolazione stradale e quelli da colpa medica, non ci rimane niente. Insomma, niente mica tanto, perché ci sono i danni, per esempio, derivanti dalle violazioni di norme antinfortunistiche, c’è una giurisprudenza copiosa, ovviamente basata sulla colpa del datore di lavoro, su questo argomento. Ci sono tutti i reati, ci sono i reati contro la persona; insomma, che la norma sia vuota è semplicemente falso. Semplicemente, sono state escluse due discipline che hanno ragioni per essere regolamentate in maniera differenziata. E qui mi consenta l'onorevole Sisto, che ha ripetuto più volte che c’è un problema di costituzionalità, che il problema della differenziazione del risarcimento per lo stesso tipo di danno con riguardo alla disciplina della circolazione stradale è già risolto, perché la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 235 del 2014, ha già detto che, esistendo l'assicurazione obbligatoria, che di per sé determina una differenza nel trattamento, perché il danneggiato ha una tutela in più derivante dalla legge, ed essendo necessario combinare la tutela dei diritti individuali con il problema di solidarietà sociale legato ai costi dell'assicurazione, perché parlare di costo delle polizze non vuol dire servire le lobby, ma vuol dire occuparsi dei cittadini, quella differenziazione è del tutto conforme alla Costituzione.
  Adesso ci possiamo tornare in Corte costituzionale, l'onorevole Sisto è un avvocato e io pure e ci si riprova mille volte Pag. 31a tornare sugli stessi argomenti, però questo è già risolto; quindi, è un tema semplicemente chiuso. Dopodiché si potrà discutere su quelli che saranno i contenuti della legge sulla concorrenza nelle assicurazioni, delle norme in materia di responsabilità medica, ed è ovvio, se ci sarà una sproporzione gigantesca, che poi riguarda sempre la quota non patrimoniale, ricordiamocelo, si potrà discutere della ragionevolezza di quelle norme, ma del fatto che ci sia un trattamento differenziato esistono motivazioni di rango costituzionale nel senso esattamente opposto.
  Un accenno a un tema che è stato espunto dalla legge, per cui, con la solita semplificazione e superficialità – mi lasci dire, Presidente – con cui vengono affrontati i temi dal MoVimento 5 Stelle molte volte, si è detto: avete tolto la morte, è un'assurdità; perché non c’è il risarcimento del danno per la morte e c’è solo per la fase che intercorre tra il danno e il decesso, e poi c’è il diritto degli eredi ? Per il semplice fatto che è un principio consolidato in giurisprudenza che, per avere un risarcimento, ci vuole il danneggiato, che, per definizione, nel momento del decesso, è morto, e quindi non è più in grado e non ha più la legittimazione attiva per poter chiedere un risarcimento. Quel risarcimento lo potranno chiedere gli eredi e sarà un risarcimento relativo al danno sostenuto dagli eredi. Mi consenta una nota comparatistica: in un Paese che risarcisce tutto come gli Stati Uniti e dove la responsabilità civile è il cuore del sistema e dove veramente la tutela dei consumatori, da questo punto di vista, è fortissima, il danno da morte, come lo voleva l'onorevole Bonafede, non è riconosciuto. Il principio è lo stesso che c’è qui, perché viene riconosciuto in tutta la civiltà giuridica occidentale che quel tipo di danno non rientra nelle categorie tipiche del risarcimento del danno ed è anche molto difficile da quantificare.
  Per cui, concludendo, questa legge introduce un apprezzabile criterio di uniformità, lo fa in conformità ai principi costituzionali già dettati dalla Corte e lo fa rispettando anche, e lo ripeto, l'esigenza di evitare l'aumento dei costi dell'assicurazione, che, ancora una volta, non sono un favore alle lobby, sono un favore ai cittadini. Il concetto per il quale l'aumento del premio assicurativo è un vantaggio per l'assicurazione è vero se l'aumento del premio avviene in assenza di qualsiasi tipo di altro evento, ma, se l'aumento del premio è connesso a un aumento della responsabilità, il problema si scarica tutto sui cittadini, non si scarica sulle assicurazioni. Quindi, quello che voglio dire è che qui si confonde continuamente la tutela dei cittadini attraverso il mantenimento di un sistema equo, e ripeto, nella differenziazione bisogna ricordare sempre che il danneggiato da circolazione stradale ha la garanzia del risarcimento, perché c’è l'assicurazione obbligatoria, e semmai c’è anche il Fondo per le vittime, quindi ha un trattamento per definizione differenziato da quello che viene semplicemente picchiato, che è una cosa molto diversa.
  Qui stiamo parlando di una situazione in cui esiste una tutela in più e una tutela non necessariamente in meno, ma diversa, che è quella relativa alla disciplina che anch'io auspico venga introdotta al Senato nella legge sulla concorrenza, che, aggiungo, come gruppo Civici e Innovatori, aspettiamo che arrivi molto presto, che venga approvata – di solito non lo direi – con la fiducia sia al Senato che alla Camera, per chiudere questo percorso eterno che sta danneggiando il Paese e la nostra libertà economica. Per tutti i motivi che ho elencato, il gruppo di Civici e Innovatori voterà a favore di questa proposta di legge (Applausi dei deputati del gruppo Civici e Innovatori).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marotta. Ne ha facoltà.

  ANTONIO MAROTTA. Grazie, Presidente. Il gruppo parlamentare di Alternativa Popolare voterà a favore della proposta di legge concernente le modifiche alle disposizioni per l'attuazione del codice Pag. 32civile in materia di determinazione e risarcimento del danno non patrimoniale. Nel corso dell'esame in Commissione giustizia il testo è stato ampiamente modificato e consta ora di due articoli, attraverso i quali sono allegate alle disposizioni di attuazione del codice civile due tabelle che dovranno essere utilizzate dai giudici come parametri per la liquidazione, con valutazione equitativa, del danno non patrimoniale. È consentito al giudice di aumentare il risarcimento fino al 50 per cento della misura prevista dalle tabelle in considerazione delle condizioni soggettive del danneggiato; è dettata, inoltre, una disciplina transitoria. Per quanto concerne il quadro normativo entro il quale inserire il provvedimento al nostro esame, occorre dire che il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale trova fondamento nell'articolo 2059 del codice civile, che si limita, tuttavia, a prevedere che il danno non patrimoniale debba essere risarcito nei soli casi previsti dalla legge.
  L'articolo 2059 non fornisce una precisa definizione del danno non patrimoniale, che la giurisprudenza ha considerato a lungo come danno morale, per poi accedere a interpretazioni più articolate. Per il risarcimento del danno non patrimoniale il dato normativo si è quindi rilevato insufficiente a garantire la certezza del diritto, rimandando in generale alla legge concernente i singoli ambiti. L'articolo 2056 del codice civile prevede che il risarcimento dovuto al danneggiato si deve determinare secondo le disposizioni degli articoli 1223, 1226 e 1227.
  Alcune incertezze sono derivate dall'applicazione dell'articolo 1226 sulla valutazione equitativa del danno da parte del giudice, quando tale danno non può essere provato nel suo preciso ammontare. Sempre in base all'articolo 2056, il lucro cessante è valutato dal giudice con equo apprezzamento delle circostanze del caso.
  La liquidazione del danno non patrimoniale, oltre che alla difficoltà di individuare una precisa definizione delle diverse sofferenze suscettibili di risarcimento, è stata costantemente caratterizzata da una notevole diversità di criteri di valutazione da parte degli uffici giudiziari sul territorio (sistemi tabellari, appunto, liquidazione solo equitativa, liquidazioni per voce separata del danno, eccetera), con il risultato sia di un'estrema incertezza nell'individuazione dei parametri oggettivi di riferimento sia di un'applicazione della legge lesiva della parità di trattamento tra i cittadini. Per l'esigenza di contrapporre uniformità di giudizio alle indicate disparità valutative, le Sezioni unite della Corte di cassazione, con la sentenza del 2008, hanno ritenuto il danno non patrimoniale categoria generale non suscettibile di suddivisioni in sottocategorie variamente etichettate. Il danno non patrimoniale da lesione della salute costituisce una categoria ampia ed omnicomprensiva, nella cui liquidazione il giudice deve tenere conto di tutti i pregiudizi concretamente patiti dalla vittima, ma senza duplicare il risarcimento attraverso l'attribuzione di nomi diversi a pregiudizi identici. Non può dunque, secondo la Suprema Corte, farsi riferimento a generiche sottocategorie denominate «danno morale», «danno esistenziale», «danno da perdita parentale», perché si finisce in tal modo per portare anche il danno non patrimoniale all'atipicità. Il rilievo che tale decisione ha rivestito nella giurisprudenza deriva quindi dall'aver riconosciuto al danno biologico portata tendenzialmente omnicomprensiva.
  Tornando al contenuto della proposta di legge alla nostra attenzione, ricordiamo come la Commissione abbia soppresso l'articolo 1 della proposta di legge originaria, che introduceva nel codice civile gli articoli 2059-bis e 2059-ter, volti a prevedere diversi criteri di quantificazione del risarcimento del danno non patrimoniale, a seconda che lo stesso derivasse da una lesione del diritto alla salute o da una lesione di altri diritti. L'articolo 2 del testo elaborato dalla Commissione giustizia introduce, al comma 1, l'articolo 84-bis nelle disposizioni di attuazione del codice civile. L'articolo 84-bis, nella formulazione elaborata dalla Commissione giustizia, stabilisce in buona sostanza che, tanto il danno non patrimoniale derivante dalla lesione Pag. 33temporanea o permanente dell'integrità psicofisica quanto il danno non patrimoniale derivante dalla pretesa del rapporto di tipo familiare, debbano essere liquidati dal giudice con valutazione equitativa sulla base delle tabelle A e B che vengono allegate alle disposizioni di attuazione del codice civile, e che il giudice può, tenuto conto delle condizioni soggettive del danneggiato, aumentare l'ammontare della liquidazione fino al 50 per cento, dovendo motivare la propria decisione. Quanto alle tabelle allegate individuate dalla prossima legge, nella tabella elaborata dall'Osservatorio sulla giustizia civile di Milano ed aggiornata nel 2013, la Commissione si è limitata a integrare, nella tabella relativa al danno non patrimoniale per la morte del congiunto, il riferimento al coniuge con un richiamo alla parte dell'unione civile, e dal sostituire all'evento «morte del congiunto», l'elemento «perdita del rapporto di tipo familiare». È stato soppresso inoltre l'articolo 4 del testo base, concernente l'estensione dei criteri di liquidazione del danno non patrimoniale anche al settore delle assicurazioni obbligatorie della responsabilità civile da circolazione stradale o derivante da attività sanitaria, questo sia perché le medesime disposizioni sono oggetto di modifica da parte del disegno di legge sulla concorrenza all'esame del Senato sia in considerazione dell'effetto negativo che una tale disposizione produrrebbe nel mercato assicurativo, con prevedibile consistente aumento dei prezzi delle polizze, con evidenti ripercussioni sul portafoglio dei cittadini. Alla luce delle modifiche apportate dalla Commissione al testo originario della proposta di legge alla nostra attenzione, ribadisco il voto favorevole del gruppo parlamentare di Alternativa Popolare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, abbiamo avuto modo, nel corso della discussione, di ribadire la contrarietà di Forza Italia a questo provvedimento, innanzitutto per ragioni di metodo parlamentare: una prova muscolare recidiva parlamentare reiterata, se potessi parafrasare un tema a me professionalmente caro, dal punto di vista dell'esercizio del diritto di difesa.
  Infatti, quanto accaduto su questo provvedimento si è già verificato per la legittima difesa, si è verificato per l'incompatibilità dei magistrati che sono in carriera politica (con gravi mancanze), e lo ritroviamo nel risarcimento del danno non patrimoniale. Quindi, questa prova muscolare, su una norma che, vedremo, sarà inutile, anzi dannosa, è un incipit che assolutamente non può lasciare indifferenti rispetto agli sviluppi che poi ne hanno caratterizzato l'approdo in Aula. E questa trilogia degli abusi nell'ambito della Commissione giustizia – abusi ovviamente di carattere parlamentare – non incontra, come molto argutamente è stato riferito in quest'Aula, il limite della differenza fra quello che è stato cambiato e quella che, invece, doveva essere l'originaria matrice dell'opposizione, perché la cartina di tornasole per stabilire se un provvedimento è stato cambiato in modo abusivo dei diritti delle opposizioni è proprio lo spirito: mentre questo provvedimento è un provvedimento a natura protezionistica delle compagnie di assicurazione, l'iniziale spirito del provvedimento era di natura assistenziale rispetto alle vittime. È questo che fa la differenza, è proprio la ratio che è completamente mutata: da essere un provvedimento di assistenza a favore delle vittime, diventa un provvedimento protezionistico nei confronti delle compagnie di assicurazione. Si avrà voglia a dire che proteggere le assicurazioni vuol dire proteggere le vittime, qui ho qualche difficoltà di traslazione fra i due passaggi, fra la protezione lobbistica di chi lucra sui rapporti fra danneggiante e danneggiato e, invece, la necessità di garantire al danneggiato la migliore tutela possibile. A me non sembrano affatto la stessa cosa, nonostante l'autorevolezza di chi si avventuri in affermazioni estremamente originali, da questo punto di vista.Pag. 34
  Ma vi è, Presidente, un metodo normativo inaccettabile e violativo dell'articolo 101 della Costituzione, oltre che delle pronunce della Corte costituzionale in tema di diritto vivente: stiamo trasformando con questa legge il diritto vivente, che è quello giurisprudenziale consolidato, nel diritto vigente, che sono cose molto diverse. La giurisprudenza ha una caratteristica, cioè la capacità di cambiare, di essere mutevole, di essere vivificata dall'apporto dell'ermeneutica, dell'interpretazione della realtà, quindi di essere naturalmente adeguata ai percorsi evolutivi della realtà, ma se noi fissiamo un principio giurisprudenziale in una norma e lo cristallizziamo, mortifichiamo la giurisprudenza, mortifichiamo l'articolo 101 della Costituzione, che sancisce che i magistrati sono soggetti soltanto alla legge. Quante volte abbiamo detto: ma almeno alla legge devono essere soggetti, o debbono dettare anche i criteri con cui si scrivono le leggi ? Non lo vogliono i giudici ? Non lo deve volere il Parlamento, perché i giudici operativi, cioè quelli che lavorano con la toga addosso e sono nei tribunali, non vogliono scrivere le leggi, vogliono fare i giudici. Chi scrive le leggi sono i giudici che sono qui dentro, in quest'Aula, e che in qualche maniera – in qualche maniera – hanno una visione completamente diversa del rapporto fra fatto e norma, perché si sentono creatori più che creativi, e così, in qualche maniera, sovrappongono una competenza politica a quella che era invece una competenza tecnica di rispetto della separazione dei poteri.
  In un luogo in cui il giudice si scrive le proprie leggi e c’è qualcuno che avalla che un criterio giurisprudenziale diventi un criterio normativo, noi abbiamo perso completamente il baricentro della separazione dei poteri, e di fatto affermiamo il diritto del giudice di scriversi la legge, complice un Parlamento debole. Questa piccola norma, questo piccolo provvedimento dimostra esattamente questo: la debolezza del Parlamento di fronte ai criteri giurisprudenziali. Si voleva anche togliere la valutazione equitativa, addirittura si voleva scambiare quella che deve essere un regolo lesbio, secondo Aristotele, in una sorta di corazza da cui il giudice non deve poter uscire, a tutto vantaggio della predeterminazione del danno e quindi di un abbassamento dei livelli risarcitori, che ovviamente non sono a favore del cittadino (legge assistenziale) ma a favore delle compagnie di assicurazione (legge protezionistica).
  Ma se questo è il difetto di metodo, una strategia che mortifica l'articolo 101, beh, io credo che c’è un altro difetto, di merito, nei confronti dell'articolo 3 della Costituzione. Ha ricordato il presidente Mazziotti la sentenza n. 235 del 2014; forse andrebbe letta con quella attenzione che qualche volta tutti dobbiamo riservare, leggendo le sentenze per come sono scritte, non per come vorremmo che fossero scritte. Quella è una sentenza che si occupa del danno di lieve entità, dell'articolo 139 del decreto legislativo n. 209 del 2005, ed è una sentenza che giustifica la differenza di trattamento sulla scorta della esistenza delle compagnie di assicurazione. Bene, ma perché proprio sugli infortuni sul lavoro citati dal presidente Mazziotti non c’è la stessa situazione ? Ci sono compagnie di assicurazione che proteggono comunque da infortuni sul lavoro e qual è la differenza di protezione, perché in questo caso noi dovremmo avere un regime diverso da quello del 2005 ? Ecco l'articolo 3 violato e l'implacabilità della Corte costituzionale che non potrà che prendere atto che identiche situazioni, proprio per quanto citato nella sentenza n. 235, vengono trattate in maniera completamente diversa. Una prova muscolare, come dicevo prima, che non ha avuto limiti e che ha travolto anche principi basilari quali quello dell'articolo 3 della Costituzione.
  Presidente, in questo provvedimento, qualcuno ha invocato la possibilità di incrementare del 50 per cento il risarcimento del danno, ricorderò che in questo momento è possibile con equo e motivato apprezzamento delle condizioni soggettive. Ora, che cosa voglia dire equo e motivato apprezzamento delle condizioni soggettive, Pag. 35questo lo possiamo affidare al giudice, ma, certo, è un giudizio affidato alla quantificazione del danno, indipendentemente dall’an, che qualche volta è un criterio anche per entrare nel merito della quantificazione stessa del danno. E certamente non devo ricordare a nessun giurista questa tipologia di approccio, come non posso non rammentare, fra i limiti di questo provvedimento, la inapplicabilità in ipotesi di sentenza anche non definitiva che abbia deciso sulla controversia. E io voglio capire: e perché se c’è una sentenza non definitiva questo meccanismo non deve essere applicato ? Qual è il criterio che comincia ad attribuire – questo è un altro principio costituzionale su cui vi è una erosione costante dalla Severino in poi – il valore del giudicato da parte del processo ? Cioè, perché se non c’è un giudicato non devo poter applicare questo criterio e basta, invece, una sentenza per disapplicarlo ? A me sembra che una sentenza non passata in giudicato non debba avere nessun valore. Se non c’è una sentenza definitiva un criterio di risarcibilità sopravvenuto deve essere applicabile. Vedremo quello che accadrà, vedremo se anche qui ci sarà una disparità di trattamento e un'irragionevolezza dalla previsione, ma credo che tutti questi difetti, tutte queste défaillance enormi, inaccettabili, che si avvolgono su se stesse fino a contorcersi e autodistruggersi come la cassetta famosa di «Missione impossibile», faranno che sì che ci vorranno forse meno di quei 60 secondi per prendere atto che siamo di fronte ad una legge che non ha nessun motivo se non quello della dimostrazione del Partito Democratico di avere i numeri per sopraffare l'opposizione. Voi pensate che sia così, non sarà certamente così, Presidente, noi ci batteremo contro tutte queste forme di arroganza parlamentare e con garbo, con decisione, ma con fermezza, pronti a difendere i diritti di ciascuno, voteremo contro tutte queste tipologie d'intervento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Oggi parliamo della proposta di legge che era a mia prima firma e a cui, invece, il MoVimento 5 Stelle ha ritirato tutte le firme perché, a un certo punto, è diventata una vera e propria marchetta in favore delle assicurazioni, da parte del Partito Democratico. Abbiamo un popolo stremato, Presidente, abbiamo un popolo stanco che non ce la fa più e, qui, ogni giorno, assistiamo, costantemente, a leggi che piuttosto che fare gli interessi dei cittadini continuano ad alimentare gli interessi delle solite lobby.
  È una mia opinione ? Dal mio intervento si dimostrerà con assoluta certezza che sono i fatti. E, allora, di che cosa stiamo parlando, oggi ? Che cosa voleva fare questa proposta di legge ? Parliamo dei diritti della persona, dei diritti fondamentali di ogni cittadino, nessuno escluso, perché lo dice l'articolo 2 della nostra Costituzione: la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo. Presidente, cosa rimane dell'articolo 2 della Costituzione se quando quei diritti vengono violati non c’è un risarcimento congruo ? Niente, assolutamente niente. Allora, oggi, il cittadino è svuotato di qualsiasi diritto. Sostanzialmente il livello di disoccupazione...

  PRESIDENTE. Onorevole Maestri, mi scusi, lasci che il sottosegretario segua...

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. La disoccupazione è a livelli record, il debito pubblico è senza precedenti, la percentuale di cittadini poveri continua ad aumentare in maniera spaventosa. Eppure, al cittadino, fino ad ora, rimaneva il suo diritto a chiedere un risarcimento del danno. Cosa voleva fare il MoVimento 5 Stelle con questa proposta di legge ? Dire che se un cittadino viene danneggiato, a prescindere dal tribunale a cui si rivolge, quel risarcimento è uniforme. Un cittadino perde un braccio in un sinistro stradale ? Non importa che si sia rivolto al tribunale di Milano o di Roma o di Napoli o di Palermo, l'importante è stabilire che quel braccio ha un valore uniforme e che verrà Pag. 36risarcito in maniera uniforme in tutta Italia. Una norma di buonsenso; non solo, che importanza ha se il cittadino perde un braccio in un sinistro stradale, in una rissa o in un caso di malasanità ? L'importante è che quel braccio deve essere risarcito – perché è sempre un braccio – in maniera uniforme e, quindi, quello che si faceva era cercare di ridefinire il danno non patrimoniale, che oggi ancora non ha una definizione ben precisa, e stabilire una tabella di valori che oggi vengono attuati che potevano essere applicati in maniera uniforme a tutti i cittadini italiani. Ebbene, la proposta di legge è stata presentata in Commissione quattro anni fa, quattro anni, Presidente, in cui sono venuti in audizione, lo ribadisco, veri e propri luminari del diritto, giudici della Corte di cassazione, professori universitari che sono venuti a parlarci di quanto fosse importante una legge di questo tipo. Tutti, sia quelli chiamati dal MoVimento 5 Stelle sia quelli chiamati dal Partito Democratico. Ebbene, Presidente, dopo quattro anni in cui c’è stato anche un Comitato ristretto per cercare di confrontarsi, non parlava nessuno, a distanza di due mesi sostanzialmente dall'arrivo in Aula di questa proposta di legge, arrivano gli emendamenti soppressivi, quindi, vuol dire proposte di cancellazione praticamente totale della legge, da parte del deputato Alfredo Bazoli. Ora io faccio una parentesi su questo, Presidente; io quando ho presentato la proposta di legge sulla class action una settimana prima sono arrivati gli emendamenti soppressivi di quella proposta da parte del deputato Gitti che è il genero di Giovanni Bazoli, presidente di Intesa San Paolo. Ora, cambiamo legge, passiamo alla proposta sui danni non patrimoniali, arrivano gli emendamenti soppressivi da parte di Alfredo Bazoli che è nipote di Giovanni Bazoli, presidente di Intesa San Paolo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ora, Presidente, io vorrei avere a che fare con un partito dall'altra parte, non con una famiglia che costantemente rappresenta, anche legittimamente, da parte loro, gli interessi dei banchieri; quello che è incredibile è che sia un partito che è completamente al servizio di quegli interessi che sono sempre banche, assicurazioni e lobby ! Sempre, costantemente, in quattro anni ! E, allora, mi viene cancellata la legge, ma dico: va bene, forse avrò qualche pregiudizio, andiamo a vedere cosa dice questa legge, andiamo a vedere, Presidente. Questa legge stabilisce che il danno non patrimoniale non è sempre uguale e facciamo di nuovo l'esempio, perché quando gli ho detto: scusate, ma la vostra proposta di legge a che cosa si applica, perché volevo capire, Presidente, perché una volta che era stata cancellata la proposta di legge del MoVimento 5 Stelle, volevo capire. Dico: a che cosa si applica ? Il deputato Vazio prende la parola in Commissione e dice: eh, no, ma si applica ai casi, per esempio, di danneggiati da un morso del cane. Da un morso del cane, Presidente ! Se non fosse tragico che un deputato abbia detto queste cose, sarebbe comico, perché una legge che voleva tutelare tutti i diritti dei cittadini viene ridotta, ridicolizzata anzi, a legge che vuole tutelare i diritti dei cittadini contro i morsi del cane. Ora, Presidente, faccio un esempio che ho già fatto in precedenza, ma lo voglio ribadire: Tizio viene danneggiato ad un dito, per esempio, anzi ad un braccio, in occasione di un sinistro stradale. Quel braccio, secondo certe tabelle, vale 100. Se Tizio viene danneggiato, invece, in un caso di malasanità, perché un chirurgo con un bisturi sbaglia in un intervento e gli danneggia il braccio, quel braccio vale 100. Quindi: 100 sinistro stradale, 100 responsabilità medica, quanto vale nel caso in cui ci sia un morso del cane che danneggia lo stesso braccio allo stesso modo ? 200 ! 200 ! Perché vale il doppio il braccio di una persona danneggiato da un morso di cane ? Semplicemente perché nei primi due casi, Presidente, responsabilità medica e sinistro stradale, non si applica la nuova legge. E perché non si applica ai sinistri stradali e alle responsabilità mediche ? Perché c’è una parolina magica, e cioè le assicurazioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Le assicurazioni, Presidente !Pag. 37
  E allora, mi sembra scontato: volete che un braccio di un cittadino italiano, normale, valga allo stesso modo se deve pagare un'assicurazione ? No ! Se paga un'assicurazione vale la metà ! E allora, Presidente, qui stiamo parlando, e possiamo anche sorriderci drammaticamente sopra, parlando del dito o del braccio, ma qui si sta parlando di gente seriamente danneggiata, di gente che finisce sulla sedia a rotelle, di gente che viene danneggiata per la vita, la cui esistenza viene stravolta. Non si può nemmeno immaginare che di fronte a questi casi si pensi che il danno valga la metà, perché c’è di mezzo un'assicurazione che paga ! Perché qui viene smascherato il Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e ancora una volta viene smascherato nella sua natura intrinseca di marchettaro, Presidente, perché io non so nemmeno come definirlo un partito che immagina un'aberrazione del genere.
  Mi viene detto prima: ma no, perché i cittadini... il ricatto, Presidente, il ricatto indegno, indecente, di dire ai cittadini: pagherete un premio inferiore, come se in questo Paese i premi avessero mai seguito una logica, visto che più volte si è parlato di cartello di cinque, sei assicurazioni che fanno quello che vogliono a prescindere dai danni. Eppure qualcuno dice: eh però paghi 50 euro in meno ! Eh, eh... cittadino, paghi meno, eh ! Noi ti risarciamo la metà, però paghi meno il premio assicurazione ! Ma che razza di discorso è ?
  E poi, Presidente, quando avevo chiesto al Partito Democratico, al limite, di considerare che per le micropermanenti, il colpo di frusta, queste cose dove più spesso si annidano le truffe, avevo detto: va bene, quello consideriamolo un valore minore, però sui danni veri consideriamo il danno maggiore, sempre lo stesso, chiaramente è stata bocciata questa proposta.
  Ora, Presidente, i cittadini, come dicevo all'inizio, sono stanchi. Ormai rimaneva loro la possibilità di ottenere un risarcimento congruo e uniforme, che non viene loro riconosciuto dopo questa allucinante proposta di legge del Partito Democratico, non del MoVimento 5 Stelle. Da quattro anni vediamo solo fare gli interessi di banche e lobby. Ora, Presidente, riguardo a questa cosa sono stato spesso richiamato perché ho definito i deputati del Partito Democratico burattini nelle mani di lobby e assicurazioni. E io ho creduto che questa volta, invece, potesse esserci una differenza, perché dico: ma se si parla del diritto alla salute, diamine, ma anche nel Partito Democratico avranno dei figli, dei parenti danneggiati in sinistro stradale, anche loro avranno un po’ di amor proprio, porca miseria ! E invece no, Presidente...

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole Bonafede.

  ALFONSO BONAFEDE. Riescono anche a frustrare il loro amor proprio, non coscienza, dignità, tutte queste cose lasciamole stare, proprio parlo del braccio, di quello che è il diritto alla salute materiale. Ora Presidente – e finisco – quando si arriva a questo livello, al livello di castigarsi fisicamente anche di fronte all'interesse di lobby e assicurazioni...

  PRESIDENTE. Grazie.

  ALFONSO BONAFEDE. Finisco. ...si parla non più di burattini, ma di schiavi delle assicurazioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Alfredo Bazoli. Ne ha facoltà.

  ALFREDO BAZOLI. Grazie, Presidente. Non è facile intervenire dopo essere stati fatti oggetto di insulti personali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e polemiche che dovrebbero stare un po’ fuori da quest'Aula. Noi intendiamo la politica in modo un po’ diverso, la politica come confronto e non come aggressione, anche di natura personale, e credo che questo non faccia bene al nostro Paese; credo che il confronto dovrebbe rimanere nell'ambito della civiltà e nell'ambito anche del merito delle questioni che affrontiamo Pag. 38nell'interesse del Paese. Non ci sono i buoni e i cattivi in questo Paese, ci sono persone che cercano di fare del loro meglio per far fare al nostro Paese dei passi in avanti e questo manicheismo, che è proprio della cultura politica del MoVimento 5 Stelle, io trovo sia molto pericoloso. È un manicheismo che non produrrà buoni frutti e noi da quel manicheismo stiamo molto lontani e rivendichiamo con grande serenità la nostra responsabilità di intendere la politica in modo molto diverso da loro.
  Vengo al merito, perché non voglio stare su questo terreno di polemica inutile, del nostro provvedimento. Si è lamentato il metodo che abbiamo utilizzato, perché si è detto: questa è una proposta di legge di iniziativa dell'opposizione e questo, in qualche modo, avrebbe dovuto indurre la maggioranza ad assecondare l'opposizione e portare in Aula il testo voluto dall'opposizione e, in qualche modo, farlo passare. Ma evidentemente non è così che funziona, non è così che funziona il diritto delle opposizioni a vedere promosse anche loro iniziative legislative. Noi abbiamo lavorato a lungo in Commissione, abbiamo fatto lunghe audizioni e ricordo che queste audizioni non si sono concluse univocamente, con un plauso generale uniforme alla proposta di legge dell'onorevole Bonafede, ma sono state audizioni molto articolate, in cui molti dubbi sono stati anche posti rispetto a quella proposta di legge.
  Quindi, non raccontiamo anche la verità come ci conviene, perché i fatti sono andati in maniera un po’ diversa e noi avevamo tutto il diritto, come maggioranza, di decidere quali di quelle proposte mantenere e quali, invece, non mantenere perché, secondo noi, non coerenti con l'ordinamento giuridico del nostro Paese. Si può opinare su questo, ma accusare la maggioranza di fare la maggioranza mi sembra un fuor d'opera.
  Quindi, sul merito, noi abbiamo lavorato in maniera corretta, siamo arrivati fino in fondo e in Aula con un testo di legge, che non è certamente quello presentato dall'onorevole Bonafede, che è un testo diverso, ma sul quale siamo intervenuti per delle ragioni di merito, non per delle ragioni di difesa lobbistica, come siamo stati accusati di fare.
  E allora vengo al merito: siamo intervenuti eliminando le nuove definizioni portate dalla proposta di legge sul danno non patrimoniale per la semplice ragione che abbiamo ritenuto che la giurisprudenza su questo abbia raggiunto già un assetto sufficientemente stabile. Nella definizione di danno non patrimoniale noi riteniamo che oggi ci sia un assetto sufficientemente stabile e certo, e che l'introduzione di nuove definizioni, invece, avrebbe potuto riaprire una articolazione interpretativa della giurisprudenza, che avrebbe finito col danneggiare, con l'essere addirittura controproducente rispetto all'esigenza di certezza del diritto che sarebbe alla base della proposta di legge dell'opposizione. Quindi, siamo intervenuti per eliminare questa parte perché ritenevamo opportuno mantenere gli assetti già raggiunti dalla giurisprudenza.
  Siamo intervenuti eliminando la previsione del danno cosiddetto tanatologico, anche qui sulla scorta di opinioni piuttosto diffuse che abbiamo potuto ascoltare nel corso delle nostre audizioni. Abbiamo ascoltato commenti su questo che facevano rilevare come giuridicamente fosse infondata questa previsione di un danno tanatologico, perché già compreso nel danno non patrimoniale già previsto oggi dalla legge.
  Poi si lamenta che abbiamo eliminato dal testo il risarcimento del danno da circolazione stradale e da responsabilità medica. È vero, lo abbiamo detto giustificandoci anche in ragione del fatto che c’è la legge sulla concorrenza, che è in discussione al Senato, ma lo abbiamo fatto anche perché c’è una peculiarità in quel settore. La peculiarità è dovuta al fatto che quello è un settore nel quale la responsabilità civile è coperta da assicurazione obbligatoria. C’è un'assicurazione obbligatoria ! E questa specialità è stata apprezzata anche dalla Corte costituzionale, quando ha rigettato l'eccezione di incostituzionalità per una disciplina autonoma Pag. 39del risarcimento del danno da circolazione stradale, dicendo esattamente queste parole: perché l'interesse risarcitorio del singolo danneggiato deve misurarsi con quello generale e sociale degli assicurati ad avere un livello accessibile e sostenibile dei premi assicurativi. Lo ha detto la Corte costituzionale, non l'ha detto un lobbista: la Corte costituzionale ! Quando si ragiona di queste cose, bisogna capire quali sono gli interessi in gioco, perché non c’è solo un interesse, ci son tanti interessi; e fare l'interesse del Paese significa contemperare al meglio quegli interessi, non far finta che non esistano. Abbiamo allora ritenuto che questa materia debba avere una disciplina speciale. Si ragionerà al Senato se le tabelle previste per il risarcimento del danno da circolazione stradale sono sufficientemente congrue oppure no, ma è un'altra fattispecie rispetto alla nostra.
  Cosa rimane allora ? Eliminate queste parti della legge cosiddetta Bonafede, cosa rimane ? Beh, rimane una parte importante, perché noi finalmente introduciamo nel nostro Paese un criterio uniforme per il risarcimento del danno non patrimoniale, che finalmente seguirà dei criteri uniformi, cosa che fino ad oggi non c’è stata, perché sono state applicate le tabelle di Milano, le tabelle dei tribunali di Roma; ciascun tribunale ha fatto come voleva. Questo è un piccolo ma significativo passo in avanti verso la direzione della certezza del diritto e dell'uguaglianza di trattamento dei cittadini davanti alla legge, anche in momenti di particolare difficoltà, come nel caso del risarcimento del danno non patrimoniale. Questo è il contenuto di questa legge: è un passo in avanti. Io credo quindi – e concludo, Presidente, e voglio dirlo con grande chiarezza – che noi parlamentari del Partito Democratico rivendichiamo davanti ai cittadini italiani la nostra serietà, l'esercizio pieno della nostra responsabilità nei confronti del Paese, e non ci fermeranno né gli insulti personali, né le aggressioni verbali, né le falsità spacciate per verità apodittiche (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale – A.C. 1063-A)

  PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
  (Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 1063-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge n. 1063-A: «Modifiche alle disposizioni per l'attuazione del codice civile in materia di determinazione e risarcimento del danno non patrimoniale».
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 13).

  Sospendiamo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 16 con il seguito della discussione del decreto-legge recante nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017.
  La seduta è sospesa.

  La seduta, sospesa alle 14,35, è ripresa alle 16,04.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, Pag. 40i deputati Adornato, Capelli, Causin, Dambruoso, Epifani, Fava, Fedriga, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Fraccaro, Garofani, Losacco, Marcon, Mazziotti Di Celso, Miotto, Piccoli Nardelli, Realacci, Rosato, Schullian, Sottanelli e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente centoventitré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Sull'ordine dei lavori.

  ERMETE REALACCI, Presidente della VIII Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ERMETE REALACCI, Presidente della VIII Commissione. Presidente, la Commissione bilancio – il successivo provvedimento all'ordine del giorno è complesso – ha appena terminato i suoi lavori. Chiedo, quindi, un rinvio dell'Aula di un'ora per valutare i lavori della Commissione bilancio, e anche permettere ai gruppi di valutare un po’ l'andamento dei lavori, in maniera tale da poter permettere poi un esame in Aula completo del provvedimento.

  PRESIDENTE. La ringrazio, presidente Realacci. Allora, se va bene, la seduta riprenderà alle ore 17, nella speranza che poi non siano necessari ulteriori rinvii.
  La seduta è sospesa, riprenderemo alle 17.

  La seduta, sospesa alle 16,05, è ripresa alle 17,20.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, recante nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 (A.C. 4286-A).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 4286-A: Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, recante nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017.
  Ricordo che nella seduta del 20 marzo si è conclusa la discussione generale e la relatrice e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico – A.C. 4286-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e degli emendamenti riferiti agli articoli del decreto-legge (vedi l'allegato A – A.C. 4286-A).
  Avverto che, nel testo della Commissione, alle pagine 90 e 91 dello stampato, è riportata erroneamente la frase: «nei mesi successivi agli eventi sismici», che invece deve leggersi: «nei sei mesi successivi agli eventi sismici».
  Avverto, inoltre, che l'emendamento Melilli 1.161, a pagina 2 del fascicolo, deve intendersi correttamente numerato 01.0161.
  Avverto, altresì, che sono in distribuzione la versione corretta degli emendamenti Mariani 17-bis.102 e 18-bis.100, nonché l'emendamento Zappulla 21.11, quest'ultimo non ricompreso nel fascicolo per un mero errore tipografico e da porre in votazione dopo gli identici emendamenti Melilla 21.10 e Pellegrino 21.103, a pagina 187 del fascicolo.
  Spero che queste comunicazioni giungano, nel senso che, poi, altrimenti, dobbiamo rispiegarle quando ci arriviamo.
  Avverto che il Governo ha presentato l'articolo aggiuntivo 18.0500, che è in distribuzione (vedi l'allegato A – A.C. 4286-A).
  Avverto che i deputati del gruppo Civici e Innovatori hanno ritirato, fuori della seduta, le proposte emendative da loro sottoscritte, ad eccezione delle seguenti: Galgano 7-bis.105 e 11-ter.100 e Matarrese 8.1 e 18-ter.101.Pag. 41
  Avverto, inoltre, che sempre fuori della seduta sono state ritirate le seguenti proposte emendative: Melilli 01.016, 1.153 e 7.04; Melilla 01.034, 1.48, 3.48, 4.5 e 5.27; Zaratti 1.37, 1.47, 2.11, 2.15, 3.36, 3.50, 5.28; Ricciatti 1.46; Massimiliano Bernini 1.151 e 4.101; Matarrese 2.02; Ricciatti 2.03, 3.39, 3.120, 5.26, 6.01 e 6.02; Tancredi 5.330; Pastorelli 5.39 e 5.3.
  Sempre fuori della seduta sono state ritirate le proposte emendative: Massimiliano Bernini 01.100 e 6.4, nonché Colletti 1.111 e 1.112.
  Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative già dichiarate inammissibili in sede referente: Polidori 1.69; gli identici Melilla 1.07 e Pellegrino 1.0100, limitatamente al comma 1; Tancredi 9.20; gli identici Melilla 11.52 e Pellegrino 11.112; Rampelli 15.032; Minardo 16.1 e 18-bis.3; Baldelli 18.026, nonché l'articolo aggiuntivo 18-decies.0100 di contenuto analogo; Vazio 18-bis.101 (di contenuto analogo all'articolo aggiuntivo 20.01); Boccadutri 20.02 e 20.03.
  Avverto, infine, che la Presidenza non ritiene altresì ammissibili, ai sensi dell'articolo 86, comma 1, e 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, non previamente presentate in sede referente, in quanto del tutto estranee rispetto ai contenuti del provvedimento in esame: Luigi Di Maio 7.0100, che modifica le modalità di intervento del Fondo di garanzia per l'assicurazione dei crediti concessi dagli istituti di credito a favore delle piccole e medie imprese, di cui all'articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996 n. 662 e Oliverio 15.100, che modifica la disciplina della concessione di mutui agevolati in favore delle imprese agricole a partecipazione giovanile, di cui all'articolo 10, comma 1, del decreto legislativo n. 185 del 2000.
  Le Commissioni affari costituzionali e bilancio hanno espresso i prescritti pareri, che sono in distribuzione (Vedi l'allegato A – A.C. 4286-A).
  In particolare, il parere della Commissione bilancio reca quattro condizioni volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, che sono in distribuzione e che saranno poste in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti invito la relatrice e il rappresentante del Governo a esprimere il parere.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Grazie, Presidente. Emendamento 1.161 Melilli, invito al ritiro, è stato ritirato.

  PRESIDENTE. Sì, ritirato.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Sugli identici subemendamenti 01.010 Di Stefano e 01.100 Colletti, invito al ritiro. Subemendamento 01.09 Fabrizio Di Stefano, invito al ritiro. Subemendamento 01.012 Gelmini, invito al ritiro. Subemendamento 01.034 Melilla è ritirato.

  PRESIDENTE. È ritirato.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Sui subemendamenti 01.035 Melilla, 01.011 Fabrizio Di Stefano e sugli emendamenti 1.18 e 1.19 Castiello, invito al ritiro o parere contrario. Sull'emendamento 1.38 Pellegrino, parere favorevole. Sugli emendamenti 1.20 Castiello, 1.40 Pellegrino e 1.22 Castiello, invito al ritiro o parere contrario. Identici emendamenti 1.41 Ricciatti e 1.100 Pellegrino, accantonati. Emendamento 1.39 Pellegrino, invito al ritiro o parere contrario. Emendamento 1.160 Carrescia, accantonato. Emendamenti 1.101 e 1.102 Castiello, 1.70 Fabrizio Di Stefano, identici emendamenti 1.57 Polidori e 1.103 Pellegrino, emendamenti 1.110 e 1.104 Pellegrino, invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Giusto, per una questione di economia dei lavori, se ci sono, sostanzialmente, tutti inviti al ritiro o pareri contrari, salvo accantonati e pareri favorevoli, magari, andiamo su quelli lì, perché vista la quantità di emendamenti... io continuo a chiamarli, però, se, invece, Pag. 42abbiamo la possibilità di farlo diversamente, secondo me guadagniamo una mezz'ora...

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Emendamento 1.51 Laffranco e identici emendamenti 1.50 Squeri e 1.105 Pellegrino, invito al ritiro o parere contrario. Sull'emendamento 1.600 (da votare ai sensi dell'articolo 86-comma 4-bis del Regolamento), parere favorevole. Emendamento 1.150 Borghi, parere favorevole. Emendamenti 1.152 e 1.163 Colletti, invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento 1.115 Castiello, a pagina 16.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Invito al ritiro o parere contrario. Emendamento 1.113 Colletti, parere favorevole con una riformulazione.

  PRESIDENTE. Siamo all'emendamento 1.113 Colletti, a pagina 16. Prego, legga la riformulazione.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. «Al comma 2-sexies, secondo periodo, sostituire le parole: o della provincia interessati» con le seguenti: «e della provincia interessati». Cambia l'ultima...

  PRESIDENTE. Bene, questa è la riformulazione.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Emendamenti 1.116 Castiello, 1.164 e 1.165 Gianluca Pini, invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Passiamo agli identici articoli aggiuntivi 1.07 Melilla e 1.0100 Pellegrino, per le parti dichiarate ammissibili.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Invito al ritiro o parere contrario. Emendamento 2.100 Pellegrino, identici emendamenti 2.14 Pellegrino e 2.15 Zaratti, invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. No, l'emendamento 2.15 Zaratti è ritirato. Sopravvive solo l'emendamento 2.14 Pellegrino con l'invito al ritiro.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Emendamento 2.7 Castiello, invito al ritiro o parere contrario. Presidente, tutti i pareri all'articolo 2 sono inviti al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Perfetto. Allora, in realtà sono pochissimi. Siamo ora all'articolo 3. L'emendamento 3.39 Ricciatti è ritirato.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Sugli emendamenti 3.56 Fabrizio Di Stefano, 3.32 Castiello, sugli identici emendamenti 3.59 Polidori e 3.100 Pellegrino, sugli emendamenti 3.33 e 3.34 Castiello, sugli identici emendamenti 3.53 Squeri e 3.46 Pellegrino, sull'emendamento 3.74 Polidori, sugli identici emendamenti 3.47 Melilla, 3.51 Fabrizio Di Stefano e 3.121 Pellegrino, nonché sugli emendamenti 3.57 Fabrizio Di Stefano e 3.62 Castiello c’è un invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Vale sempre la stessa legge di prima.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Sì. Sugli emendamenti 3.55 Laffranco, 3.54 Squeri, 3.49 Ricciatti, 3.130 e 3.140 Pellegrino, e 3.150 Rampelli, c’è un invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Attenzione, ora c’è l'emendamento 3.600 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Siamo ora all'articolo 4. Emendamento 4.10 Laffranco...

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Invito al ritiro o parere contrario. Sono tutti contrari all'articolo 4, Presidente.

Pag. 43

  PRESIDENTE. Perfetto. Siamo a pagina 36, all'articolo 5.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Questi chiedo di leggerli tutti, per cortesia. Sull'emendamento 5.23 Castiello, sugli identici emendamenti 5.45 Fabrizio Di Stefano, 5.25 Melilla e 5.100 Pellegrino, sugli emendamenti 5.210 e 5.215 Brignone, e 5.24 Castiello, sugli identici emendamenti 5.44 Fabrizio Di Stefano e 5.200 Pellegrino, e sugli emendamenti 5.52 Fabrizio Di Stefano, 5.131 e 5.29 Pellegrino, e 5.51 Fabrizio Di Stefano c’è un invito al ritiro o parere contrario. L'emendamento 5.12 Massimiliano Bernini è accantonato. Sugli emendamenti 5.49 e 5.46 Fabrizio Di Stefano c’è un invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Siamo agli identici emendamenti 5.43 Zaratti e 5.300 Pellegrino.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. L'emendamento 5.43 Zaratti a me risulta ritirato, presidente.

  PRESIDENTE. A noi non risulta. Chiediamo però al presentatore... È stato ritirato adesso, quindi in corso di seduta. Ritirando l'emendamento 5.43 Zaratti, rimane l'identico emendamento Pellegrino 5.300.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Bene, andiamo avanti.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Sull'emendamento 5.309 Fabrizio Di Stefano c’è un invito al ritiro o parere contrario. Gli emendamenti 5.47 Fabrizio Di Stefano e 5.301 Ginoble sono accantonati. Sugli emendamenti 5.32 Vacca, 5.48 Fabrizio Di Stefano e 5.30 Ricciatti c’è un invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Siamo all'articolo 6.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Su tutti c’è un invito al ritiro o parere contrario, mentre dall'articolo 7 in poi sono accantonati.

  PRESIDENTE. Quindi ci fermiamo così. Il Governo ?

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Il parere è conforme alla relatrice, Presidente.

  PRESIDENTE. La ringrazio anche per l'entusiasmo della risposta.
  Passiamo, dunque, ai primi articoli premittivi non ritirati, gli identici 01.010 Fabrizio Di Stefano e 01.0100 Colletti, su cui c’è un invito al ritiro e, tra l'altro, per entrambi c’è il parere contrario dalla V Commissione (bilancio).
  Se non ho interventi, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale... chiedo scusa, revoco l'indizione della votazione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Mi scusi, Presidente, ma il braccio più di tanto non lo riesco ad alzare.
  Con questo articolo premittivo noi chiediamo di prendere in considerazione la situazione che ha coinvolto, sin da agosto, soprattutto ad ottobre ma ancor più a gennaio, il comune di Teramo. Il comune di Teramo ha una particolarità: è all'interno del cratere, in base all'allegato 2 del decreto n. 189, ma in realtà è anche escluso dal cratere, così come i comuni di Rieti, Fabriano ed altri. Ora, io vorrei far presente al Governo che il comune di Teramo ha migliaia di sfollati e ha soprattutto una situazione assurda sull'edilizia residenziale pubblica. Il comune di Teramo già rischia lo spopolamento a favore dei comuni della costa e sinceramente, seppur possa comprendere che non vi siano soldi per inserire completamente il comune di Teramo all'interno del cratere, evitando l'esclusione dello stesso, non è accettabile che il Governo faccia un emendamento su Casa Italia, prevedendo un pagamento per i dirigenti di un milione Pag. 44e mezzo di euro nel 2017, e non trovi i soldi per aiutare i terremotati ricompresi nel comune di Teramo. Questo, dal mio punto di vista, è completamente inaccettabile, perché significa non comprendere le priorità che si deve dare un Governo quando ha a che fare con i terremotati, con gente che ha perso tutto da questo terremoto, anzi da questi terremoti.
  Allora io vorrei chiedere al Governo in questo caso, perché è una domanda che ho posto personalmente anche mercoledì notte, prima di conoscere il nuovo allegato previsto dal Governo: nella famosa lettera che il presidente della giunta regionale abruzzese D'Alfonso ha mandato al Governo, anzi a Gentiloni, in qualità di subcommissario, quali comuni ha inteso inserire all'interno del cratere sismico degli allegati 1, 2 e 2-bis; se ha inteso inserire solo i comuni per i quali lui e la sua parte politica avevano un interesse specifico, perché magari della medesima parte politica, e se, quindi, ha voluto fare un torto a tutti quei comuni che non sono a lui allineati. Io spero che il Governo in questa sede, così come chiesto mercoledì, così come richiesto giovedì notte, così come chiesto anche oggi dal presidente della Commissione ambiente, Realacci, ci dia quella lettera ufficiale depositata dal presidente della giunta regionale, così da mettere a nudo quali sono state le richieste della giunta abruzzese e quali sono stati i rifiuti immotivati del Governo italiano nei confronti dei cittadini abruzzesi.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Melilla. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Grazie, Presidente. Noi ci associamo a quanto detto dal collega Colletti e voteremo a favore di questo subemendamento, poi ce ne saranno degli altri che riguardano altri comuni del cratere sismico che sono stati esclusi immotivatamente e su cui avremo modo di parlare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tancredi. Ne ha facoltà.

  PAOLO TANCREDI. Grazie, Presidente. Io sono di Teramo, sono nato a Teramo, vivo a Teramo e, purtroppo, devo dire che le considerazioni del collega Colletti sono drammaticamente vere. Però, Presidente, lo dico adesso e mi risparmio per i prossimi emendamenti, è chiaro che la scelta di una delimitazione di un cratere si presta sempre a questo, cioè, nel momento in cui si tira la linea, è chiaro che chi rimane oltre la linea è felice e chi rimane da quest'altra parte, non lo è. Però è vero anche che c’è una gradualità: Teramo è in una situazione di difficoltà, è la mia città, ma non si può paragonare con la situazione di Amatrice o di altre zone colpite molto più severamente dal terremoto. La soluzione adottata dal Governo, che non vale solo per Teramo, Presidente, ma, voglio ricordarlo, vale per tutte le città grandi – Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto – ci ha consentito di prevedere che chi all'interno di queste municipalità ha un danno effettivamente acceda ai benefici delle popolazioni del cratere, ma per gli altri questi benefici siano mitigati.
  È chiaro che con l'ampiezza di quest'area del cratere, quanto mai è stata opportuna questa norma siffatta, perché altrimenti non si poteva riuscire a costruire un cratere così grande ed esteso. Quindi, a malincuore, devo dire che voterò contro questo emendamento, naturalmente non perché non mi piacerebbe che a tutti i cittadini teramani fosse estesa quella serie di benefici, ma perché mi rendo conto che per costruire un provvedimento coerente (anche in Commissione sul cratere qualcosa abbiamo fatto) dobbiamo anche fare delle rinunce.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Presidente, devo dirle che le motivazioni, pur garbatamente esposte dal collega Tancredi, non ci hanno convinto e quindi noi rimaniamo fermi nella nostra richiesta di voto sull'emendamento sottoscritto per primo dal collega Di Pag. 45Stefano che è stato già ampiamente illustrato e difeso in Commissione.
  Temo, signor Presidente, che questo emendamento sia un po’ lo specchio dell'approccio che il Governo ha avuto sulla vicenda del terremoto nel suo insieme. Quello che voglio dire è che, a mio avviso, il Governo non ha la benché minima idea di che cosa si sarebbe dovuto fare, o si debba oggi fare, per affrontare la vicenda del sisma. Non l'ha avuta nella gestione della fase dell'emergenza, non ce l'ha nella fase relativa alla ricostruzione, perché questo che è il terzo decreto in ordine di tempo in pochi mesi (mi pare che sono sette mesi dal primo evento sismico) porta con sé una serie di criticità anche abbastanza banali. Se il Governo e la maggioranza immaginano, al terzo decreto, di tenere escluse alcune città a cominciare da Teramo (che è quella fatta oggetto dall'emendamento, tra gli altri, del collega Di Stefano) e di impedire che gli abitanti di Teramo possano godere del sostegno al reddito dei lavoratori, delle perdite di esercizio per il 2016, della detassazione dei contributi, degli indennizzi, dei risarcimenti, della proroga, della sospensione dei termini, eccetera, eccetera, dopo le lunghe discussioni che sono state fatte, significa semplicemente che purtroppo – e lo dico con molto rammarico – quando noi abbiamo scelto di dare una mano sui primi provvedimenti abbiamo commesso un errore in buona fede. Abbiamo pensato che non fosse il momento della polemica, ma fosse il momento della solidarietà e di unirci tutti insieme; tra l'altro, in occasione dell'approvazione dell'ultimo provvedimento, vi fu l'appello lanciato dal Presidente della Repubblica che tutti ascoltammo, però commettemmo un errore, in qualche modo, ad ascoltarlo, diciamo la verità. Perché è di tutta evidenza che il Governo non ha saputo neppure utilizzare il tempo che è trascorso per porre rimedio agli errori dei primi provvedimenti e mantiene i medesimi errori in questo provvedimento che si connota per essere un provvedimento in cui mancano le risorse. Queste operazioni, ad esempio l'esclusione di Teramo, perché avvengono ? Perché non lo si vuole inserire a tutti gli effetti nel cratere vero e proprio, altrimenti per inserirlo nel cratere significherebbe metterci ulteriori risorse, il che significa che il Governo non ha neppure le risorse per fare ciò che peraltro non è in grado di fare, perché non ha la benché minima idea di ciò che deve fare. Mi rendo conto che le emergenze terremoto siano cose difficili da affrontare e lo dico da umbro che, di dritto o di rovescio, è stato coinvolto in discussioni su questo tema un tempo quando era in consiglio regionale e poi oggi qui. Quindi, nessuno immagina che con la bacchetta magica si arrivi e si risolvano i problemi facilmente, però come dire errare humanum est, perseverare però, Presidente, è un po’ diabolico. Ciò significa che non si è fatto neppure tesoro degli errori commessi.
  Allora, noi chiediamo di votare questo emendamento e ci auguriamo che nel prosieguo della discussione, sovvenga un minimo di saggezza nel Governo e nella maggioranza, e che le già appena decenti modifiche apportate in Commissione trovino però in sede di discussione un completamento importante, perché altrimenti – ripeto – siamo di fronte a un decreto che serve veramente a poco (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Salutiamo gli insegnanti e gli studenti dell'Istituto di istruzione superiore Montale di Genova che sono qui alla Camera per la giornata di formazione e che assistono ai nostri lavori dalla tribuna (Applausi).
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Io mi chiedo: oggi ci sono state altre 29 ordinanze di sgombero che si sono aggiunte a quelle precedenti e che hanno portato così a quasi mille ordinanze di sgombero soltanto per il comune di Teramo, migliaia di famiglie, di cittadini teramani sono stati costretti quindi a trasferirsi, più tutti quelli che si sono trasferiti Pag. 46perché stanno vivendo la psicosi delle scosse, la psicosi di edifici che non sono a norma e che rischiano di crollare, scuole che sono state chiuse per settimane perché inagibili, perché non adatte, le famiglie che non mandano a scuola i propri figli, una viabilità in ginocchio, un commercio in ginocchio, una città in ginocchio, chiedo al Governo e chiedo ai colleghi che oltretutto provengono da quella città, da quelle zone: che cosa deve fare, cosa deve accadere a una città per farla includere pienamente all'interno di un cratere sismico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente. Anche noi sottoscriviamo l'emendamento che è stato presentato a firma Di Stefano e anche quello successivo. Noi veramente ci muoviamo in punta di piedi e i nostri interventi, i nostri emendamenti, anche il fatto stesso che noi, rispetto ad altri gruppi politici, non abbiamo ancora ritirato alcuni emendamenti, è dovuto proprio al fatto che vogliamo cogliere tutti gli aspetti particolari e non vorremmo appunto creare un clima di discriminazione rispetto ad altri comuni. In queste ore, in questi momenti, in questi minuti, sono tanti i sindaci che ci stanno sollecitando – ma credo l'abbiano fatto anche con il Governo – perché esclusi dall'elenco, dalla famosa tabella dei comuni arrivata in Commissione e quindi estrapolati senza nessun criterio. Io mi chiedo infatti con quale criterio sia stato formulato queste elenco. D'altronde in Commissione abbiamo avuto la possibilità di poter leggere, di poter visionare, la lettera che è stata inviata dal presidente della regione Abruzzo, ma ora viene dato un parere negativo su questo (anche noi abbiamo presentato, come gruppo della Lega, emendamenti al riguardo e dopo interverrò anche su quelli). Non riusciamo a comprendere il motivo, le motivazioni. Si parla di risorse economiche che non ci sono. Ebbene stamattina il Governo ha presentato – io l'ho detto in Commissione e lo ripeto in quest'Aula – con un colpo di mano molto basso, un subemendamento, quello appunto di cui parlava il collega Colletti poco fa, su Casa Italia, dove vengono appostate ingenti risorse finanziarie ed economiche per poter fondare e istituire un ente alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei ministri, mentre poi rispetto ad eventi così importanti, rispetto a motivazioni così forti che vengono da sindaci, comuni che sono in ginocchio, che hanno subito non solo il terremoto ma anche gli eventi purtroppo determinati dagli affetti della neve di quest'inverno, vengono estrapolati, vengono messi lontani e quindi non possono usufruire degli stessi principi, degli stessi criteri di cui qui invece possono usufruire gli altri comuni. Non si può assolutamente discriminare i comuni in questo contesto dove è stato fatto un lavoro pasticciato.
  Questo va detto: non è stato fatto un lavoro serio, concreto, non è stato dato ascolto a tutti i sindaci delle aree che sono interessate e che vivono momenti di angoscia. Mi spiace, ma mi fa specie, che il collega Tancredi, essendo appunto di Teramo, non senta anche il bisogno e l'esigenza di porre su questo emendamento una questione seria, perché non riguarda politica di destra o di sinistra. Qui stiamo parlando della gente, della gente comune, di popolazioni che sono in ginocchio e di sindaci che sono in difficoltà e che in questo momento devono trovarsi al di fuori di quella che può essere una boccata d'aria che può interessare le popolazioni. Per questo noi esprimiamo il voto favorevole sull'emendamento Di Stefano (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Melilli. Ne ha facoltà.

  FABIO MELILLI. Presidente, la ringrazio. Io avevo presentato un emendamento che ho appena ritirato, tentando di dare Pag. 47una risposta alle città che sono state colpite in modo significativo dagli eventi sismici e quell'emendamento immaginava di estendere ai centri storici di quelle città le limitazioni che, invece, sono state costruite per legge per Rieti, Teramo, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto.
  Le confesso – lo dico per solidarizzare con il collega Tancredi – che non mi è mai venuto in mente di presentare un emendamento che escludesse Rieti dal novero delle città che dovevano godere di alcuni benefici. Mi pare davvero ingeneroso se dovessimo continuare a procedere con una guerra tra poveri e chiedo ai colleghi davvero di rifletterci, perché ci sono alcune città del centro Italia che stanno soffrendo una crisi drammatica e credo che il Parlamento abbia il dovere di porre attenzione nei loro confronti in modo eguale, perché stasera i gruppi che sostengono questa proposta emendativa ci stanno teorizzando che Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto non meritano l'inclusione in alcune provvidenze che, invece, Teramo meriterebbe.
  Credo che così non andiamo lontano, Presidente. Vorrei fare un appello davvero, per il rispetto che dobbiamo a quelle popolazioni, ad usare un metro di saggezza un po’ più attento rispetto alle convenienze, anche elettorali, del momento.

  ROCCO PALESE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, signor Presidente. Intervengo per sottoscrivere questo articolo premissivo insieme al collega Chiarelli.

  PRESIDENTE. La ringrazio, tuttavia lei può sottoscriverlo a suo nome e il collega Chiarelli può venire tranquillamente qui senza intervenire e certamente ne prenderemo atto. A questo punto non ho altri interventi. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli premittivi 01.010 Fabrizio Di Stefano e 01.0100 Colletti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premittivo 01.09 Fabrizio Di Stefano, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

  Passiamo alla votazione dell'articolo premittivo 01.012 Gelmini, sul quale è stato formulato un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Polverini. Ne ha facoltà.

  RENATA POLVERINI. Grazie, Presidente. Avevo chiesto di intervenire anche sulla proposta emendativa precedente, ma non mi ha visto e non ho inteso far revocare il voto proprio perché ce n'era una successiva identica, benché con un numero inferiore di comuni che l'articolo premissivo vuole integrare rispetto all'allargamento del cratere, anche se in Commissione un allargamento è stato comunque previsto.
  Immagino che i colleghi del Partito Democratico, o comunque della maggioranza che sostiene questo terzo decreto-legge, abbiano, come me e come tanti altri colleghi, visitato le zone colpite da questo drammatico terremoto. Sicuramente lo avrà fatto il collega Melilli, che rispetto naturalmente, il quale però ha parlato di benefici elettorali rispetto alla proposta emendativa che riguardava la posizione Pag. 48del comune di Teramo e quindi, immagino, più in generale rispetto agli emendamenti che chiedono benefici per i comuni colpiti dal terremoto.
  Non credo che in questo momento si possa parlare o penso che nessuna forza politica, nessun parlamentare che siede in quest'Aula possa pensare rispetto ad una proposta emendativa al beneficio elettorale.
  L'ultima visita nei luoghi più colpiti dal terremoto l'ho fatta venerdì insieme al presidente Brunetta, toccando tutte le regioni colpite, i cinque comuni, e devo dire che, incontrando i primi cittadini, ma anche incontrando le persone che si avvicinavano a noi lungo i percorsi di quei luoghi, ho ritenuto di dover in qualche modo impegnare, insieme ai nostri colleghi, il nostro gruppo parlamentare tentando fino all'ultimo di portare un risultato che passa anche attraverso l'ampliamento del cratere, proprio perché, come prima è stato già illustrato, essere compresi o non essere compresi nel cratere fa la differenza rispetto a quelli che noi chiamiamo benefici, ma che altro non sono che risarcimenti per chi sta vivendo una condizione di assoluto disagio, sia per quanto riguarda l'abitazione per chi l'abbia perduta o la stia per perdere o comunque debba rimetterla in sicurezza, sia per quanto riguarda il lavoro, sia per quanto riguarda le questioni di natura fiscale.
  Ritengo che un piccolo sforzo in più poteva e doveva essere fatto per dare una risposta a tutti i comuni che sono coinvolti. Qui c'era un comune, Penne – ne cito uno per tutti – che non è stato soltanto colpito dal terremoto, ma ha anche subìto le condizioni avverse dal punto di vista meteorologico che hanno colpito altri comuni dell'Abruzzo. Mi domando sulla base di quale criterio si possano considerare questi comuni al di fuori di quelli, ripeto, che noi chiamiamo «benefici», in una situazione di così grave difficoltà.
  Penso che siamo al terzo decreto e abbiamo perso la terza occasione.
  Qualche giorno fa come ho detto, insieme al presidente Brunetta, siamo stati ospiti di una famiglia che da due giorni era entrata in una casetta, come le chiamiamo noi – altro non sono che container trasformati o travestiti da casette – a ben sette mesi dall'evento che ha colpito quelle persone. Lo dico pur avendo apprezzato in qualche modo la gioia di quelle persone, che comunque si trovavano in una condizione, seppur non ideale, ma diversa da quella che avevano vissuto fino a pochi giorni prima, magari dovendo stare a molti chilometri dalla loro abitazione, dalla loro vita oppure da qualche amico. Tuttavia, mi sono sentita mortificata, rappresentando comunque una istituzione così importante, a dover, soltanto dopo sette mesi, assistere a quel momento, se così vogliamo chiamarlo, di gioia.
  Mi domando per quale motivo il Partito Democratico e la maggioranza, rispetto all'ampliamento del cratere, abbiano voluto tralasciare alcuni comuni che, invece, dovevano esservi compresi.
  Vi chiedo, quindi, un ulteriore ripensamento. Continueremo naturalmente in questa battaglia, perché mi pare che, per dare risposte almeno accettabili, questo Governo dovrà approvare ancora tanti altri decreti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premittivo 01.012 Gelmini, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nel frattempo saluto studenti e insegnanti e dell'Istituto comprensivo Giuseppe Grassi di Martina Franca, in provincia di Taranto, che assistono ai nostri lavori dalla tribuna (Applausi).
  E, nel ringraziare l'onorevole Polverini per non avervi costretto a revocare la votazione, prego i colleghi che siano interessati Pag. 49a intervenire, sapendolo magari già prima, di comunicarlo agli uffici, in modo che io poi li chiami a intervenire, quando arrivo proprio all'emendamento in questione.

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

  Siamo all'articolo premittivo 01.035 Melilla.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Melilla Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Grazie, Presidente. Prendo la parola perché prima la collega ha parlato di un comune, il comune di Penne; purtroppo però nell'emendamento Gelmini non c'era il comune di Penne, ma mi rendo conto che è stata una dimenticanza. Invece, in quest'emendamento...

  PRESIDENTE. Onorevole Melilla, l'onorevole Polverini ha precisato che è intervenuta successivamente, perché, per così dire, così non bloccava la votazione, ma si riferiva al precedente.

  GIANNI MELILLA. Perfetto. In quest'emendamento, invece, c’è il comune di Penne, così come c’è il comune di Basciano, il comune di Penna Sant'Andrea e di Montebello di Bertona. Non tutti sanno, naturalmente, dell'esistenza di questi microscopici comuni, che sono alle pendici del Gran Sasso. Però, per dare un'idea, Penne praticamente confina con Farindola, dove è successa quella disgrazia, derivante appunto dal sisma e da quell'eccezionale nevicata. A Penne hanno fatto base tutti i soccorsi, coordinati dalla Protezione civile.
  Parliamo di comuni che sono stati colpiti, dal 2009 al 2016, da cinque terremoti, di cui due di rilevanza maggiore, i cui borghi antichi sono zone rosse, in cui ci sono state tante ordinanze di sgombero, in cui le attività economiche sono morte, in cui gran parte dei cittadini praticamente è emigrata nelle città più grandi, soprattutto sulla costa.
  Proprio per sostenere le cose di cui prima parlava la collega Polverini, io mi rendo conto che nell'elenco c’è sempre una discrezionalità: non tutti possono entrare. Si è fatto un lavoro importante, alcuni comuni, addirittura, come Farindola, che è stato un po’ l'epicentro nella seconda decade di gennaio di quei fatti che hanno tanto colpito l'opinione pubblica, all'inizio neanche ci stava. Poi è stata inserita, a seguito di una discussione che si è sviluppata. Così come alcuni comuni del teramano, come Isola del Gran Sasso d'Italia, come Pietracamela, tanto per fare degli esempi.
  Adesso non ci sono questi comuni di cui ho parlato, però io penso che il Governo si debba porre il problema di come andare in aiuto delle popolazioni di questi piccoli comuni che ho menzionato, Penne e Montebello di Bertona, in provincia di Pescara, Basciano e Penna Sant'Andrea, in provincia di Teramo. Tra l'altro, si parla di alcune centinaia di abitanti, quindi le spese sono assolutamente affrontabili.
  Quindi, io mi auguro che quest'emendamento sia approvato. Ma nel caso in cui non fosse approvato, visto il parere contrario del Governo, mi auguro che ci sia un ripensamento da parte del Governo, che ha tutti gli strumenti per intervenire.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Brevemente, Presidente, vorrei far presente che noi voteremo favorevolmente l'emendamento, però è tecnicamente sbagliato, innanzitutto perché non si capisce a quale allegati bisognerebbe inserire questi comuni, ma poi alcuni di questi comuni, in realtà, li abbiamo già inseriti in sede di dibattito in Commissione all'allegato 2-bis. Solo per questo, grazie.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premittivo Pag. 5001.035 Melilla, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

  Passiamo alla votazione dell'articolo premittivo 01.011 Fabrizio Di Stefano, contrari Commissione e Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Presidente, brevemente, perché immagino che non sia il primo, ma non sarà neanche l'ultimo intervento, visto che maggioranza e Governo ci hanno riservato l'onore di darci questa messe di pareri contrari.
  Con quest'emendamento il collega Di Stefano, la collega Gelmini ed io miriamo a estendere quelle norme, che sono già previste per i comuni dei territori del cratere, anche a quelli che sono stati colpiti dagli eventi atmosferici nel gennaio 2017, che si trovano fuori dal cratere, naturalmente con l'avvertenza che le due questioni, danni derivanti dal terremoto e danni derivanti dal maltempo, siano trattate separatamente, perché questo è l'invito che è stato avanzato dai comuni, per evidenti motivazioni.
  Noi pensiamo che tale previsione debba essere una di quelle accolte favorevolmente dal Governo. Infatti, nel momento in cui andiamo a puntualizzare le questioni inerenti il terremoto e si sono verificati, altresì, degli eventi atmosferici di drammatica gravità – che tutti, ahimè, non possiamo non ricordare –, sarebbe fuori luogo non utilizzare questo provvedimento per fare emergere una norma che stabilisca quella che è la soluzione per il risarcimento del danno e per mettere in sicurezza tutto ciò che c’è da mettere in sicurezza.
  Ecco, mi pare francamente abbastanza incredibile che il Governo non colga positivamente questo nostro invito, perché significa, ancora una volta, darci, ahinoi, ragione, sul fatto che, in realtà, dinanzi a certe emergenze questo Governo non sa che pesci pigliare, non sa, cioè, quale sia l'approccio da adottare. E, ahimè, le conseguenze le pagano poi i cittadini.
  Ecco perché noi insistiamo e ci auguriamo che il Governo voglia rivedere il parere su quest'emendamento, perché pensiamo che gli eventi atmosferici, che hanno colpito questi comuni fuori dal cratere, meritino di essere trattati allo stesso modo. Ecco perché noi insistiamo perché il Governo riveda il parere.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premittivo 01.011 Fabrizio Di Stefano, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.18 Castiello, contrari Commissione e Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente, brevemente: questo emendamento – è stato già detto discussione, in Commissione, durante la fase di audizioni, quando abbiamo avuto anche la presenza del presidente Cantone – riguarda quelli che sono gli affidamenti diretti o, meglio, gli incarichi appunto diretti ai tecnici.
  L'articolo dispone di un budget di 5 milioni di euro per un piano di microzonazione sismica, che è quella di terzo livello, dove vengono appunto assegnati gli incarichi per un importo che non deve – non dovrebbe – superare i 40.000 euro.Pag. 51
  Ora, però, non è chiaro che cosa succede, se appunto rimane così l'articolato, per quegli incarichi che sono relativi alle microzone di comuni un po’ più grandi, quindi più estesi, dove i compensi dei professionisti potrebbero addirittura oltrepassare i 40.000 euro.
  È proprio per questo che l'emendamento, per evitare che ci siano compensi che superino questa soglia, cerca di porre – quindi, ecco di nuovo l'appello al Governo – un limite affinché, nel momento in cui vengono affidati in modo diretto questi incarichi, ci possa essere un limite di spesa, visto che comunque, da quello che appare e leggiamo, le risorse economiche e finanziarie che sono state evidenziate su questo punto sono abbastanza limitate, per cui noi chiediamo al Governo di rivedere appunto il parere su questo emendamento, grazie.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.18 Castiello, contrari Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.19 Castiello, contrari Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.38 Pellegrino, favorevoli Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 21).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 1. 20 Castiello, su cui sono contrari Commissione e Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Avevo già chiesto di parlare prima, Presidente. Questo emendamento entra un po’ nel nocciolo di quello che è il problema vero, che riguarda la ricostruzione e quindi, chiaramente, la gestione degli appalti e delle gare.
  Noi e il Governo stesso, con questo provvedimento, abbiamo cercato in qualche modo di snellire le procedure, anche in deroga a quello che è il codice degli appalti ed è per questo che noi, rispetto a quelli che sono gli affidamenti degli appalti dei lavori, di servizi e di forniture, da parte di tutte le amministrazioni pubbliche, essi avvengano con quelle che sono le procedure negoziate, quindi senza la pubblicazione del bando di gara, proprio perché si tratta di uno stato di emergenza.
  Noi intendiamo quindi applicare queste procedure negoziali e chiedere al Governo, con questo emendamento, di applicarle ed estenderle per tutti gli appalti di lavori, di forniture, di servizi, indipendentemente da quelli che sono gli importi che vengono poi evidenziati dall'articolo 85 del codice degli appalti.
  Quindi, questo riteniamo sia il motivo principale che possa portare sicuramente a snellire le procedure, quindi all'affidamento dei lavori e all'affidamento delle gare, in modo tale da andare incontro anche alle esigenze dei comuni.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 521.20 Castiello, contrari Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.40 Pellegrino, su cui c’è il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.22 Castiello, contrari Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

  L'emendamento 1.41 è accantonato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.39 Pellegrino, contrari Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

  Accantoniamo invece l'emendamento 1.160, giusto ?
  Onorevole Braga, prego.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Grazie, Presidente, siamo in grado di sciogliere il parere su due emendamenti che avevamo accantonato...

  PRESIDENTE. Quindi anche sull'1.41 Ricciatti ?

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Esatto e 1.100: il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Quindi anche sull'1.41 Ricciatti ?

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Esatto e 1.100: il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Su tutti e due, anche l'1.160 (che anche quello risulta accantonato) ? Rimane accantonato.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.41 Ricciatti e 1.100 Pellegrino col parere favorevole di Commissione e Governo (immagino che a questo punto è conforme).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 26).

  L'emendamento Carrescia 1.160 abbiamo detto che rimane accantonato.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Castiello 1.101.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Presidente, anche questo emendamento è stato oggetto di dibattito in Commissione, in parte è stato approvato in Commissione, ma non si è concentrato sulla parte più importante, vale a dire quella della ricostruzione.
  Noi che cosa chiediamo innanzitutto ? Visto che, quando si parla di ricostruzione, si deve parlare anche di ridisegnare quello che è un po’ il quadro storico, conoscitivo, Pag. 53la struttura fisica e sociale degli abitati, noi chiediamo che ci sia una partecipazione più attiva, più diretta da parte dei cittadini nella ricostruzione; e soprattutto nella concentrazione dei piani attuativi, perché è l'unica possibilità di avere in qualche modo un quadro storico approfondito, sia della struttura fisica ma anche della struttura storica, quindi anche per poter in qualche modo andare incontro alle esigenze dei cittadini che fanno parte di quel contesto, che sono, rappresentano di fatto la storia sociale di quelle abitazioni, che possono tranquillamente dare una mano proprio nell'ambito del processo di ricostruzione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castiello 1.101, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Intanto preciso che, insieme all'emendamento Ricciatti 1.41, si intende votato anche l'identico emendamento Pellegrino 1.100, che appunto è stato approvato, col parere favorevole di Commissione e Governo.

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castiello 1.102, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Fabrizio Di Stefano 1.70.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Presidente, alcuni nostri emendamenti hanno ricevuto... Anzi, praticamente tutti i nostri emendamenti hanno ricevuto il parere contrario; molti di essi lo hanno ricevuto anche perché comportavano, ovviamente, un livello di spesa.
  Ora, premesso che io non giustifico affatto tale atteggiamento, perché un Governo che non reperisce le risorse per il terremoto è un Governo che solo per questo dovrebbe andarsene a casa; ma, poniamo anche che il problema finanziario esista, ecco, la controprova la potremmo avere con questo emendamento del collega Di Stefano e della collega Polverini, l'1.70.
  Perché dico questo ? Perché questo è un emendamento tecnico, che non comporta nessuna spesa, ma che ha come finalità quella di snellire i tempi delle istruttorie: sostanzialmente, di facilitare l'accesso ai contributi da parte dei beneficiari, ma anche di velocizzare i tempi affinché il Governo abbia una stima dei possibili contributi da erogare. Come ? Costruendo una procedura alternativa a quella già prevista dal precedente decreto-legge, il n. 189, al comma 1 dell'articolo 12, e spezzando dunque la procedura in due parti: praticamente i beneficiari possono, in prima battuta, inviare la documentazione alla determinazione dei livelli del possibile contributo concedibile sulla base dello stato di fatto, e, solo in un secondo momento, il progetto, il computo metrico e la selezione dell'impresa affidataria.
  Questo avrebbe come conseguenza, Presidente, la formidabile accelerazione dei tempi di presentazione delle domande, dal momento che preliminarmente si potrebbe individuare il livello operativo e soltanto successivamente si potrebbe addivenire alla definizione del tutto, consentendo, ripeto, anche al Governo di comprendere in maniera più semplice il contributo da erogare. Pag. 54
  Ecco, questo emendamento, di natura tecnico-procedurale, non comporta spesa: è un emendamento che non può essere rifiutato, perché non ci sono denari, ma è un emendamento che avrebbe come unica finalità quella di velocizzare e snellire le procedure. Che, poi, in queste vicende di sisma o atmosferiche o comunque di questa natura straordinaria, sono il vero problema: perché c’è certamente il problema delle risorse, ma c’è soprattutto un problema di procedure, che sono gravose, che sono lunghe, che sono burocratizzate all'estremo, portando allo sfinimento cittadini, imprese, famiglie, comuni, uffici preposti, eccetera.
  Allora, questo sdoppiamento della procedura che noi abbiamo proposto col collega Di Stefano è uno snellimento francamente incredibilmente rigettato da parte del Governo. Sarebbe anche interessante comprendere il perché.
  Ora, mi rendo conto che il Governo non ha argomentazioni; però, se volesse magari darci una risposta, potremmo anche accorgerci di nostri eventuali errori. Ho la sensazione che, come al solito, le nostre argomentazioni rimarranno prive di un confronto; e questo mi dispiace, perché, ripeto, noi fino ad oggi ci siamo comportati col massimo della correttezza e con spirito collaborativo e ci troviamo di fronte ad un muro di gomma, non solo quando presentiamo proposte emendative che comportano un profilo di spesa, ma anche quando presentiamo proposte di natura tecnica, il che vuol dire che siamo dinanzi ad un Governo sordo e miope.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

  BARBARA SALTAMARTINI. Presidente, intervengo non solo per esprimere il parere favorevole del gruppo della Lega a questo emendamento, ma anche agganciandomi all'emendamento che proprio noi avevamo presentato, che, appunto, è precedente a questo e che è molto simile all'emendamento di cui ci ha parlato l'onorevole Laffranco.
  Vede, Presidente e Governo, quando alcuni di noi sono stati nelle zone terremotate prima di Capodanno, quindi ancor prima dell'ulteriore scossa sismica che c’è stata a gennaio, da parte dei sindaci, ma soprattutto da parte dei cittadini e anche delle imprese, c’è stata la richiesta fortissima: la priorità era ed è snellire le procedure burocratiche, semplificare, perché questo vuol dire velocizzare i tempi. Velocizzare i tempi per queste popolazioni significa, magari, non dover attendere sette mesi per avere le prime venticinque casette, volendo dare dignità all'abitazione che è stata data a queste popolazioni.
  Allora, da questo punto di vista non si capisce per quale motivo l'appello che è arrivato dai territori, che è arrivato dai sindaci, al di là del colore politico, che era quello appunto di snellire le procedure burocratiche, ossia di mettere in campo iniziative che non hanno alcun onere, che non rappresentano alcuna spesa, questo Governo abbia deciso di non raccoglierlo e di dare parere negativo. Parere negativo, Presidente, che è stato dato, a mio giudizio, in modo molto indistinto a quasi tutti gli emendamenti del mio gruppo politico e anche ad altri di opposizione; qualcuno dei 5 Stelle è stato accolto, molto simile tra l'altro ai nostri, non si capisce perché quelli sì e quelli no.
  È stata fatta, secondo me, una grande confusione, ma la cosa più grave, secondo noi, è che stato disatteso, totalmente, l'appello che arrivava dal territorio, che era l'appello prioritario e che soprattutto in quest'Aula, più volte, ho sentito ripetere anche da esponenti del Governo, quando si trattava di commemorare le vittime, e cioè che il primo impegno del Governo sarebbe stato quello di snellire i tempi. Ecco, rifiutando e dando parere negativo a questi emendamenti, state venendo meno a questo impegno che avevate preso (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 551.70 Fabrizio Di Stefano, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 1.57 Polidori e 1.103 Pellegrino, con l'invito al ritiro o parere contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.57 Polidori e 1.103 Pellegrino, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  No, revoco la votazione. Vi prego però di iscrivervi prima...
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Polverini. Ne ha facoltà.

  RENATA POLVERINI. Grazie, Presidente. Perché, evidentemente l'emendamento 1.69 era inammissibile. Noi eravamo in attesa di quello, ci era sfuggita questa cosa. Ma anche questo emendamento 1.57 va nella direzione dello snellimento delle procedure burocratiche alle quali i comuni coinvolti dal sisma si devono attenere. Parlavamo, prima, con la collega Polidori, di una frase che ci ha detto un sindaco venerdì scorso a Norcia. Ci ha detto: vedete, noi ci troviamo in una condizione di assoluta difficoltà, è come se un'ambulanza con un codice rosso a bordo dovesse rispettare il limite dei trenta all'ora. Ecco, questo a noi è sembrato un esempio che rende veramente l'idea di quali sono le difficoltà con le quali i cittadini prima, ma i sindaci, soprattutto, poi, si devono confrontare quotidianamente. Questo emendamento parla, sostanzialmente, della notificazione che i sindaci devono fare ai proprietari degli immobili crollati, notificazione che va fatta singolarmente per ogni edificio al singolo proprietario, proprietario che, in molti casi, è proprietario di una seconda casa, a volte lasciata da un anziano parente, per cui non la frequentata, proprietari che, molto spesso, non sono così facilmente identificabili ed individuabili dai sindaci stessi. Aggiungiamo anche che ci sono, giustamente, delle indagini delle procure, le quali procure, naturalmente, chiedono anche la divisione delle macerie che vengono rimosse. Aggiungiamo anche che vanno rimosse le macerie per edifici storici, edifici non storici e così via. Quindi, voi vi dovete rendere conto di quali difficoltà questi sindaci si trovano a dover affrontare quotidianamente, tant’è che, se, come me, come noi, alcuni di voi si sono recati recentemente nelle zone colpite dal terremoto, in particolare ad Amatrice, avranno visto ancora dei cumuli di macerie, perché una delle difficoltà è anche questa ed è la più importante. Allora, l'ANCI e, quindi, i sindaci hanno suggerito delle modalità per cui a fronte di paesi letteralmente crollati si potesse procedere, appunto, con un processo semplificato. Allora, io mi domando qual è il motivo per cui si vuole rendere ancora, non difficile, ma impossibile la vita di questi cittadini, di questi sindaci di questi comuni, a fronte di un provvedimento che andrebbe soltanto nella direzione di snellire un processo amministrativo, rispetto, appunto, ad una condizione di assoluta emergenza che quei comuni stanno vivendo. Più tempo noi passiamo a rimuovere le macerie, più tardi noi possiamo rimettere in moto la ricostruzione, più è possibile che quei comuni non riescano a sopravvivere. Io vorrei che voi vi rendeste conto delle difficoltà di quei comuni di ripartire. Non è pensabile che non si voglia accettare una procedura semplificata per la rimozione delle macerie. Quindi, veramente siamo qui per chiedere, ancora una volta, al Governo, alla maggioranza che lo sostiene un atto di buonsenso. Questi emendamenti, anche quelli che arriveranno dopo e su cui interverremo vanno nella direzione, semplicemente, di riportare, Pag. 56quanto prima possibile, alla normalità quei paesi. Parliamo, peraltro, di realtà che faranno fatica, appunto, a riprendere la normale attività. Io, ogni volta che vado ad Amatrice, mi domando se mai in quel paese tornerà, un giorno, la possibilità di riprendere una vita normale, di ricominciare con le attività commerciali, di riprendere con l'artigianato. Ma se noi, addirittura, poniamo dei limiti così forti a quella che è l'attività primaria, che è condizione primaria per riprendere appunto il tutto, cioè quella della rimozione delle macerie, io mi domando se stiamo qui decidendo che quei comuni sono destinati a morire, a scomparire. Comuni nei quali all'ingresso ancora troviamo i cartelli: Amatrice è uno dei comuni più belli d'Italia. Quindi, ancora una volta, poniamo alla vostra attenzione questa drammatica situazione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Presidente, velocemente, per motivare il parere contrario. Il riferimento alle notificazioni e comunicazioni, è presente al comma 2-sexies e non al comma di cui stava parlando la collega Polverini sugli emendamenti. Quindi, sono rimasti indietro rispetto al lavoro di Commissione e, quindi, hanno ripresentato gli emendamenti vecchi per cui non sono adesi al nuovo testo, ed è per questo che noi come MoVimento 5 Stelle voteremo contro, perché abbiamo emendamenti sul giusto comma 2-sexies, quello previsto nel testo per l'Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Grazie, Presidente. Io ho seguito con molta attenzione il dibattito sia della collega Polverini che del collega Colletti. Come ricordava bene il collega Colletti questo tema è stato già discusso e affrontato nel corso dell'esame in Commissione ed è stato approvato il comma 2-sexies dell'articolo 1 che affronta proprio il tema della notificazione delle comunicazioni. Siccome su questo argomento diversi colleghi hanno presentato degli emendamenti che intervengono su vari punti, io proporrei, rivedendo i pareri precedentemente espressi, l'accantonamento degli identici emendamenti 1.57 Polidori e 1.103 Pellegrino e anche di alcuni emendamenti successivi, tra cui l'emendamento 1.152 Colletti, l'1.163 sempre del collega Colletti, per poter valutare in maniera più organica una eventuale necessità di riformulazione sul testo che avevamo già approvato al comma 2-sexies.

  PRESIDENTE. Emendamento 1.152 Colletti e l'altro qual è ? L'emendamento 1.163 Colletti. Quindi, su questi c’è una proposta di accantonamento. A questo punto, questi non li mettiamo in votazione. Allora, la proposta di accantonamento è relativa agli identici emendamenti 1.57 Polidori e 1.103 Pellegrino e poi agli emendamenti 1.152 e 1.163 Colletti.
  Quindi, a questo punto passiamo all'emendamento 1.110 Pellegrino, su cui c’è l'invito al ritiro o parere contrario. Non credo che sia accolto l'invito al ritiro.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.110 Pellegrino, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 571.104 Pellegrino, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

  Passiamo all'emendamento 1.51 Laffranco.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Sì, Presidente. Questo nostro emendamento è un emendamento, credo, di buonsenso, rispetto al quale noi chiediamo un supplemento di attenzione al Governo, alla relatrice e in generale alla maggioranza, perché è un emendamento relativo alla delocalizzazione temporanea delle attività economiche.
  Ora, il vecchio decreto e l'ordinanza attuativa, la n. 9, hanno previsto una cosa francamente molto opinabile, cioè che la delocalizzazione dell'attività economica avvenga all'interno del territorio del comune dove aveva sede l'azienda. Ma, se il territorio è «distrutto», tra virgolette, che interesse ho, cioè qual è la funzionalità di procedere ad una delocalizzazione all'interno del medesimo ?
  Quindi, noi, con questo emendamento, tra l'altro, chiediamo di poter procedere ad un allungamento dei tempi di delocalizzazione, ma anche, contemporaneamente, ad un allargamento del perimetro nel circuito che noi definiamo provinciale, perché, se io ho un'azienda a Norcia che è stata distrutta e debbo procedere alla delocalizzazione, non delocalizzerò mai a Norcia in misura temporanea, delocalizzerò a Spoleto, delocalizzerò in un territorio limitrofo che non abbia, però, i danni logistici, infrastrutturali e strutturali che ha il mio comune, motivo per cui la mia azienda ha avuto i danni che ha avuto.
  E non è soltanto questo, perché c’è anche tutta la vicenda relativa alla presentazione di una scheda Aedes, che presenta, secondo noi, dei connotati di buonsenso. Per questo, onde evitare di procedere a colpi di votazione sic et simpliciter, chiedo alla relatrice di valutare la possibilità di accantonare anche questo emendamento, perché devo dire che, dinanzi a un diniego anche nei confronti di una proposta di siffatto buonsenso, forse non c’è proprio la volontà di ascolto, ma confido molto nella intelligenza di chi mi sta ascoltando.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Presidente, di fronte a siffatta proposta, accetto la richiesta di accantonamento.

  PRESIDENTE. Vedo che «siffatto» è un aggettivo che va per la maggiore. A questo punto, però, se si accantona l'emendamento 1.51 Laffranco, trattando materia analoga all'emendamento 1.50 Squeri, anch'esso andrebbe accantonato. Quindi, a questo punto, procediamo all'accantonamento degli emendamenti 1.51 Laffranco, 1.50 Squeri e dell'identico emendamento 1.105 dell'onorevole Pellegrino, anch'esso, essendo identico, analogo per materia.

  SERENA PELLEGRINO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Su questo emendamento io avevo anche ipotizzato di accogliere l'invito al ritiro da parte della relatrice, perché mi era stato detto che era comunque all'interno di un'ordinanza e, pertanto, qualora si confermasse questo, io non ho alcuna preoccupazione a ritirarlo.

Pag. 58

  PRESIDENTE. In ogni caso, essendo accantonato, poi avrà modo di verificare se ritirarlo o no, quando la Commissione su questo si pronuncerà.
  Passiamo all'emendamento 1.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, su cui c’è il parere favorevole di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Si tratta dell'emendamento 1.600 della Commissione bilancio, è una delle quattro condizioni della Commissione bilancio, quindi è in distribuzione, non è nel fascicolo degli emendamenti, è la prima delle quattro.

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 32).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.150 Borghi, su cui c’è il parere favorevole di Commissione Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 33).

  A questo punto, i due successivi sono accantonati e quindi il primo emendamento segnalato che dobbiamo votare è l'1.115 Castiello.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Sì, grazie, Presidente. Questo è un tema che ci sta molto a cuore, perché riguarda i cittadini e in modo particolare le abitazioni. Parliamo appunto delle demolizioni, delle ordinanze di demolizione di quegli edifici che sono inagibili e, quindi, devono essere demoliti.
  Con questo emendamento noi chiediamo che non ci sia soltanto la richiesta, attraverso quello che può essere un avviso pubblico, quindi l'informazione ai cittadini viene data attraverso un avviso pubblico per quanto concerne la demolizione delle abitazioni, perché rendiamoci conto che noi parliamo di gente, di persone, di cittadini...

  PRESIDENTE. Mi perdoni se la interrompo, onorevole Castiello, perché gli uffici mi fanno presente che il suo emendamento interviene sul 2-sexies, insieme al successivo Colletti 1.113, e dunque anch'essi vanno ritenuti accantonati poiché convergono sullo stesso: i precedenti erano sostitutivi, mentre questi intervengono sullo stesso. Dunque, anche gli emendamenti 1.115 Castiello e 1.113 Colletti sono accantonati, al pari dei precedenti.
  Passiamo quindi all'emendamento 1.116 Castiello, in quanto questo, essendo sul 2-septies, è un emendamento che affrontiamo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.116 Castiello, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 591.164 Gianluca Pini, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.165 Gianluca Pini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 1.07 Melilla e 1.0100 Pellegrino, per le parti rese ammissibili, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.100 Pellegrino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione)

  Purtroppo c’è stato un problema tecnico, nel senso che è stata chiusa la votazione, malgrado io non l'abbia detto. Quindi, a questo punto, la revochiamo e la rifacciamo perché è annullata, perché abbiamo avuto un problema di sistema per cui si è chiusa la votazione. Allora la riapriamo e il voto 38 è annullato (Vedi votazione n. 38).
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.100 Pellegrino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione; questa volta l'ho detto !
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.14 Pellegrino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.7 Castiello, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.110 Castiello, con il parere contrario Pag. 60della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.16 Ricciatti.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ricciatti. Ne ha facoltà.

  LARA RICCIATTI. Grazie, signor Presidente. Con questo emendamento noi chiederemmo una deroga temporanea per poter autorizzare un'installazione, sempre temporanea, nella propria proprietà privata di casette di legno provvisorie. Perché abbiamo avanzato questa proposta, questo emendamento, che peraltro è già stato oggetto di una discussione del mio gruppo parlamentare insieme al sottosegretario Giacomelli ? Perché se da una parte abbiamo dovuto registrare dei clamorosi ritardi nella consegna di moduli o di casette di legno, dall'altra vi è la necessità di una soluzione, innanzitutto per evitare lo spopolamento delle zone montane, per aiutare tutti quegli allevatori che hanno la necessità di restare nelle zone del sisma del cratere perché hanno magari degli animali, che sono peraltro la loro unica fonte di reddito, di cui prendersi cura, hanno la necessità magari di poter trovare una soluzione perché quegli allevatori hanno...signor Presidente, al netto della polemica, non stiamo parlando di un dettaglio, non pretendo che il Governo risponda, ma magari un minimo di attenzione mi farebbe piacere visto che noi stiamo parlando della vita delle persone terremotate. Non pretendo un'interlocuzione, sarebbe troppa grazia. Ovviamente le interlocuzioni ci sono nei contesti del Comitato dei nove quando ci chiedono di ritirare gli emendamenti, però quando si tratta di spiegare perché si sceglie di dare un parere contrario a un emendamento di buonsenso in cui noi chiediamo di poter permettere a quelle persone di restare a casa loro (si dà il caso che ancora le scosse stiano continuando) ? Io penso che a quelle persone noi dobbiamo riconoscere il diritto sacrosanto di avere paura perché quelle persone hanno seppellito i loro cari, hanno visto le stalle del bestiame distrutte e non hanno più le loro case agibili e magari in una autonoma sistemazione sulla costa non ci vogliono andare. Allora con questo emendamento noi permettiamo a un privato di acquistarsi a spese proprie la stessa identica piazzetta che, non si sa bene quando, lo Stato prima o poi dovrà fornire al terremotato.
  La installa a proprie spese, nella propria proprietà privata, e, quando la propria abitazione tornerà agibile, dovrà essere obbligo del privato di rimuovere quella casetta.
  Ora, giusto per dovere di cronaca, voglio informare quest'Aula che questo confronto con il Governo è già capitato e avvenuto con il sottosegretario Giacomelli, che mi ha risposto che, qualora un privato scegliesse di installare una casetta di legno nella propria proprietà privata secondo le normative di legge, si potrebbe configurare il reato di abuso edilizio. Invece alcuni comuni, soprattutto nel marchigiano, hanno scelto di adottare questa pratica come una buona pratica, perché, ripeto, se il tema è evitare lo spopolamento delle zone montane, quella deve essere una buona pratica temporanea. Dunque voi li chiamate abusi edilizi, noi proviamo a far sì che il Parlamento provi a comprendere che forse, oltre a trattare queste persone come pacchi postali destinazione costa, peraltro finché non ricomincia la stagione estiva, potremmo anche riconoscere il sacrosanto diritto di avere paura (Applausi dei deputati del gruppo Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

  BARBARA SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere Pag. 61l'emendamento 2.16 Ricciatti e annunciare il voto favorevole del gruppo della Lega. La collega Ricciatti ha usato termini molto corretti, ma soprattutto l'emendamento va nella direzione di aiutare in particolar modo i cittadini coinvolti nel cratere che hanno ancora in vita le proprie attività commerciali o, come gli agricoltori, i propri allevamenti e possono portare avanti la propria attività. L'emendamento 2.16 Ricciatti mira non solo ad evitare che questi territori vengano spopolati e magari i cittadini residenti trasferiti chissà dove e chissà fino a quando, ma dà veramente la possibilità di mantenere vivo quel poco del tessuto produttivo che in questi comuni ancora esiste. Questa è l'importanza dell'emendamento su cui noi apponiamo la nostra firma, Presidente. Ed è paradossale che il Governo, la maggioranza e soprattutto la Commissione che ha esaminato il provvedimento e anche questi emendamenti pensino che sia un emendamento da bocciare tout court senza alcuna riflessione, senza ritenere di dover dare spiegazioni perché ritengono che sia uno dei tanti. Questo non è un emendamento, uno dei tanti, è un emendamento fondamentale non solo perché ce lo chiedono i cittadini: infatti i cittadini, i comuni e gli amministratori locali ci chiedono tante cose e magari non tutte sono realizzabili. Ma questa proposta emendativa veramente non ha alcun costo ed è finalizzata a far continuare a vivere i comuni, in specie quelli più piccoli e più isolati, dove gli aiuti e le famose casette chissà quando arriveranno. Si pensi al marchigiano che è assolutamente indietro, vuoi perché il sisma più violento è arrivato dopo rispetto agli altri comuni. Dunque non si capisce l'assurdità di dire no ad una proposta del genere. Non so come sia possibile che il Governo è andato su questi territori a promettere ai sindaci che sareste stati al loro fianco ma, dopo due giorni, quando si tratta di discutere di un decreto-legge, in esso non c’è nulla di quello che avete promesso. Questa è la realtà del decreto-legge in esame: c’è poco e poco coperto economicamente, salvo poi trovare i soldi per quello che vi interessa, perché magari qualcuno che non è più a Palazzo Chigi ma è al Nazareno vi ha chiesto di preparare un subemendamento e di presentarlo all'ultimo, perché aveva bisogno di costituirsi un'altra realtà di persone da affiancare alla famosa Casa Italia, per magari fare qualche regalia di qualche altro incarico a qualche amico che dista 20 chilometri dalla sua città. Tutto ciò è allucinante. Quindi mi auguro, chiedo alla relatrice, alla Commissione e al Governo di rivedere il parere sull'emendamento, che non solo è un emendamento di buonsenso ma è un emendamento che non comporta alcun impegno di spesa, quindi è fuori da qualsiasi problema di copertura economica; e dà la possibilità ai cittadini coinvolti, che ovviamente ne hanno la possibilità, di poter rimanere dove vivevano e di poter continuare a tenere viva qualche attività produttiva che per quel comune, per quel pezzo di territorio è e resta fondamentale per continuare a sentirsi vivi e a poter vivere (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Polverini. Ne ha facoltà.

  RENATA POLVERINI. Grazie, Presidente. Anche io intervengo per sottoscrivere l'emendamento 2.16 Ricciatti ed annunciare il voto favorevole di Forza Italia, ringraziando la collega per averlo presentato, perché è una questione fortemente sentita nei comuni colpiti dal terremoto: sia per le realtà montane o comunque più disagiate, che non solo hanno necessità di avere un'abitazione seppur temporanea e rimovibile anche per mantenere viva la loro attività, ma è necessaria anche per molte famiglie che hanno una casa inagibile in un terreno di proprietà, e che con questa possibilità potrebbero rimanere nel loro comune e non continuare a permanere in strutture alberghiere magari a molti chilometri da casa o presso familiari o amici. Mi sono recata, come ho detto, diverse volte nei luoghi colpiti dal terremoto ed ho visto cittadini pronti a sfidare Pag. 62lo Stato dicendo: io prendo una casetta di legno, così le chiamano, la metto nella mia proprietà, poi che venga qui lo Stato a dirmi che non lo posso fare e che devo andare a così tanti chilometri da casa. Tali persone naturalmente sono sempre più sottoposte alla pressione anche psicologica di dover reinventare una vita che va dalla casa al lavoro, a tutti gli affetti e alle abitudini che hanno dovuto lasciare. La scorsa settimana nel comune di Norcia abbiamo raccolto anche l'appello dell'associazione degli albergatori che vorrebbero, in un comune che vive quasi esclusivamente di turismo, costruire strutture nuove, sempre nello stesso comune di Norcia, intanto perché quelle che hanno non sono agibili e vanno comunque demolite, ma per procedere alla ricostruzione i tempi sono talmente lunghi che con il passare di un anno, due anni, tre anni, e non hanno la possibilità di far permanere i turisti, che comunque stanno tornando. Sono rimasta molto colpita favorevolmente dall'aver visto turisti in quella realtà, seppure ancora in condizioni disagiate. Anche in questo caso per norme nazionali, per problemi con la regione non riescono ad immaginare un futuro per le loro attività, e quindi anche per l'attività principale di cui vive il comune di Norcia grazie alla sua storia e a quanto di essa è conservato. Quindi l'emendamento 2.16 Ricciatti è di assoluto buonsenso e non ha oneri economici per lo Stato; e quindi, ribadendo la sottoscrizione del gruppo di Forza Italia, anch'io chiedo alle relatrici, al Governo, al presidente della Commissione di accantonare anche questo, perché costituisce una risposta che veramente può risolvere la vita di molte persone che non hanno più la casa, hanno difficoltà a mantenere la loro attività, ma hanno quel piccolo gruzzolo che per fortuna tante famiglie italiane hanno che può consentire loro di comprare, anche se temporaneamente, una struttura alloggiativa.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carrescia. Ne ha facoltà.

  PIERGIORGIO CARRESCIA. Grazie, Presidente. A me sembra che l'emendamento in esame non faccia altro che alimentare demagogia e populismo. Noi siamo per la ricostruzione ma per una ricostruzione seria. La possibilità di ricostruire al di là delle regole e al di là delle norme che devono tutelare il paesaggio e l'ambiente non è consentita in una situazione come questa, nella quale dobbiamo andare a ricostruire territori con logica, con razionalità e nel rispetto anche di altri valori costituzionali.
  Già esiste una normativa che consente di eseguire senza titolo abilitativo opere per soddisfare le esigenze abitative, il testo in materia edilizia del 2001. Quindi, questa possibilità è data, ma è data nel rispetto delle normative di settore, che riguardano il rispetto delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie e quant'altro.
  Permettere di ricostruire semplicemente sulla propria proprietà, a prescindere da questi vincoli – e siamo in zone che tutti diciamo meritano rispetto, meritano di essere tutelate sotto tutti i profili – non significa dare la possibilità di una ricostruzione, che poi sarebbe selvaggia, inadeguata e non consona a quella che è la ricostruzione che noi vogliamo fare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Solo per esprimere il mio sbigottimento. Sostanzialmente, avviene una tragedia di questo tipo, un terremoto, e la cosa più naturale che una persona può fare è quella di trovare un ricovero altrove. Allora, se questa persona vuole da sé difendersi, senza attendere lo Stato, non capisco cosa si possa obiettare. Dove sta l'abuso edilizio ? A prescindere dal fatto che, come dire, in questo caso, in materia penale, ricorre – me lo possono insegnare i penalisti – il caso di scuola: io, per difendere me stesso e la mia persona, posso anche infrangere la legge, non sarei Pag. 63punibile. Ma di quale abuso edilizio parliamo ? È evidente che le casette prefabbricate normalmente si possono poggiare sul proprio terreno, senza alcun titolo, come il concessorio. Non solo, ma sono normalmente costruite a regola d'arte e sono collaudate, prima di poterle metterle in vendita. Quindi di che cosa stiamo parlando ? Lo Stato dice: è avvenuto il terremoto, fate fare a me. Ma noi sappiamo quanto lo Stato molte volte non è in condizione, anche in buona fede, come i Governi, di poter provvedere a tutto. E si rifiuta la collaborazione e il fai da te da parte dei cittadini ! Ma stiamo veramente a scherzare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

  WALTER RIZZETTO. Presidente, io sottoscrivo, come penso faranno sicuramente anche tutti i miei colleghi, questa proposta emendativa, che ci pare sicuramente, sottosegretario – e Vice Ministro mi pare –, una proposta emendativa intelligente, nel senso che già questo tema era stato sollevato qualche mese fa, rispetto all'opportunità di andare in deroga anche a qualsiasi vincolo, di qualsiasi tipo, rispetto al posizionamento di questi piccoli fabbricati. L'intelligenza di quest'emendamento sta proprio in due termini, ovvero in «temporanee» e «removibili», nel senso che tutti noi, penso, sappiamo che, qualora queste strutture non fossero temporanee e removibili, ecco che qualcuno ci insegna che probabilmente avremmo dovuto fare qualche dichiarazione di inizio attività, piuttosto che qualche pratica piuttosto lunga e spesso troppo burocratica.
  Però, io penso, Presidente, che innanzi a quanto stiamo vivendo in questi mesi, a questi drammi che stiamo vivendo in questi mesi, già uno Stato che si vuole definire civile, considerato che oramai, – e qui mi rivolgo al Governo – purtroppo oramai, con una cadenza di quattro anni e mezzo, cinque anni, purtroppo, in Italia si verificano eventi calamitosi di questo tipo, terremoti, che portano anche tragedia, vittime, ahimè, ahinoi, distruzione, già uno Stato, come prima detto, che si definisce civile, dovrebbe già, come dire, accatastare una serie di moduli abitativi temporanei e removibili, affinché una volta che ciclicamente e, quindi purtroppo ogni cinque anni, si vadano a verificare eventi di questo tipo, siamo già pronti. Non che ogni volta si vanno a costruire, si vanno a trasportare, con evidenti tempistiche che non sono proprio immediate. Infatti, le persone che soffrono di queste tragedie, soffrono dai minuti seguenti, purtroppo, di queste tragedie, non devono aspettare aiuti.
  Quindi intervengo sicuramente per sottoscrivere la proposta emendativa. Penso che mai un emendamento di questo tipo possa essere considerato più di buonsenso, come in questo caso, quindi noi sicuramente lo sottoscriviamo. Qualora dovesse esserci comunque un parere negativo, anche noi in questo caso chiediamo un approfondimento maggiore rispetto al passaggio, chiedendo quindi di accantonarlo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Polidori. Ne ha facoltà.

  CATIA POLIDORI. Presidente, riferendosi a quest'emendamento, che peraltro voglio sottoscrivere, ho sentito parlare di abuso edilizio, di costruzioni selvagge. Vorrei invitare i colleghi, anche se ora, ahimè, è tardi. Li avrei voluti invitare a venire in queste zone prima di Natale, quando tentavano, tramite amici e parenti, di mettersi una roulotte – quindi assolutamente nessuna costruzione – nel proprio giardino. Ricordo che queste sono tutte zone non di grandi palazzi, ma avevano tutti una propria abitazione o piccoli abitazioni, con quattro appartamenti, e nel giardino si sarebbero potuti organizzare. Stavano al freddo. Il freddo di Norcia e il freddo di Amatrice non è esattamente il freddo di Roma. Con bambini piccoli ! Noi abbiamo vietato a queste persone, con questi rigiri mentali – non voglio chiamarli in maniera volgare diversamente –, abbiamo loro vietato di condurre Pag. 64per qualche mese una vita normale. Vi chiedo: ripensateci, non costa nulla, accantonatelo e ne riparliamo con più calma.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gallinella. Ne ha facoltà.

  FILIPPO GALLINELLA. Grazie Presidente, anche noi avevamo presentato in Commissione ambiente un emendamento simile. Quindi, riteniamo che sia giusto votare favorevolmente quest'emendamento e chiediamo alla maggioranza una riflessione alla relatrice.

  PRESIDENTE. Onorevole Pellegrino ? Si intende che rinunci a questo punto.
  Passiamo ai voti
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.16 Ricciatti, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).

  Siamo adesso agli identici articoli aggiuntivi 2.07 Fabrizio Di Stefano e 2.03 Ricciatti, anzi questo è ritirato, e 2.0110 Pellegrino.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 2.07 Fabrizio Di Stefano e 2.0110 Pellegrino, con il parere contrario di Commissione, Governo e V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.56 Fabrizio Di Stefano, con il parere contrario di Commissione, Governo e V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.32 Castiello.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente. Quest'emendamento, che noi abbiamo ripresentato per l'ennesima volta, perché già l'abbiamo fatto allo scorso decreto-legge, appunto il n. 189, riteniamo che sia importantissimo nell'ambito delle concessioni dei finanziamenti agevolati per la ricostruzione, perché che cosa chiediamo ? Chiediamo una cosa legittima, vale a dire che la percentuale del contributo dovuto – che sappiamo è pari al 100 per cento del valore del danno che appunto viene subito – possa essere estesa anche alle seconde case fuori cratere, qualora si dimostri il nesso di causalità con il terremoto. Perché guardate: si rischia, in questo modo, di dare vita ad una disparità di trattamento, per quanto riguarda appunto il contributo, tra quelle case che si trovano all'interno, nel centro storico, e quindi che appunto ricevono il 100 per cento totale del danno e del contributo e quelle case, invece, che magari sono collocate semplicemente a pochissimi metri di distanza da quelle che sono situate nel centro storico e quindi che potranno soltanto usufruire del contributo del 50 per cento.
  Noi chiediamo, quindi, al Governo un po’ di razionalità su questo aspetto, perché già abbiamo creato disparità tra i comuni che si trovano nel cratere e quelli che si trovano fuori: almeno, se vogliamo realmente Pag. 65– e questo dovrebbe essere il cuore del provvedimento – rispondere alle esigenze di queste popolazioni, cerchiamo, per quanto concerne il contributo, di determinare un'equiparazione uguale, quindi una parità di trattamento in entrambi i casi e, quindi, non una disparità concreta ed evidente.

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente, ritengo che il tema posto dall'onorevole Castiello sia straordinariamente importante e volevo motivare la conferma del parere contrario che abbiamo espresso in quest'Aula, così come l'abbiamo espresso al Senato.
  Il testo del decreto n. 189 del 2016, all'articolo 1 (se non ricordo male il comma è il secondo) prevede già un contributo per la ricostruzione, pari al 100 per cento, per tutti gli immobili situati fuori dal cratere, siano essi prime case o seconde case.
  L'unica tipologia di immobile alla quale si applica il 50 per cento è la seconda casa non affittata fuori dai centri abitati, la cosiddetta casa sparsa: questa è l'unica tipologia riconducibile peraltro nelle sedi fuori cratere, allegato 1 e 2, a pochissime unità.
  Per tutti gli altri immobili fuori dal cratere, dimostrando ovviamente – come giustamente lei ha ricordato a quest'Aula – il nesso di causalità, c’è il riconoscimento, già dal primo testo del decreto, del 100 per cento del contributo.
  Questa è la ragione per la quale abbiamo confermato il parere contrario al suo emendamento, comunque ringraziandola per aver posto questo tema.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.32 Castiello, su cui sono contrari Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

  Passiamo alla votazione degli emendamenti identici 3.59 Polidori e 3.100 Pellegrino, su cui vi è il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Polidori. Ne ha facoltà.

  CATIA POLIDORI. Grazie, Presidente, dunque noi finora abbiamo parlato di emendamenti a costo zero, di emendamenti assolutamente solo di buonsenso, per i quali peraltro non abbiamo compreso il diniego del Governo.
  Tutti questi emendamenti spesso, come del resto questo, ci sono stati suggeriti in una memoria che i sindaci – l'ANCI – hanno consegnato nell'audizione in Commissione.
  Abbiamo posto attenzione a tutto ciò che comportasse in qualche modo spesa.
  Difficile – possiamo comprenderlo, facciamo fatica, perché si tratta di gente che sta soffrendo da mesi – ma impossibile dire di no a questo emendamento.
  Con una legge di stabilità – o meglio, con l'ultima legge di stabilità – abbiamo parlato di detrazioni fiscali per quanto riguarda l'adeguamento antisismico (ne parlavamo indipendentemente, ovviamente, dagli ultimi eventi che riguardavano il terremoto), per quanto riguardava le ristrutturazioni che avessero un occhio particolare all'efficientamento energetico, per quanto riguarda l'acquisto (certo, magari solo fino a 10.000 euro, ma in questo momento questa cifra è particolarmente interessante per le popolazioni terremotate) per gli immobili.
  Questo emendamento propone, in maniera molto semplice, al Governo di fare Pag. 66quello che dovrebbe fare, cioè il buon padre di famiglia e investire nella prevenzione.
  Queste esenzioni fiscali – e questo è il suggerimento che ci è venuto, assolutamente condivisibile – potrebbero essere estese a tutte quelle case che sono rientrate, in questo caso, nella possibilità di ristrutturazione, con una detrazione del 50 per cento, ma potrebbero essere estese alle seconde case. Perché ?
  Noi parliamo di paesi, come è stato detto già da molti colleghi, che vivono di turismo, paesi che spesso, data proprio questa caratteristica, non sono paesi dove tutti i proprietari sono proprietari di una prima casa, dove vivono regolarmente, ma son paesi dove vanno a trascorrere le vacanze o comunque vanno il fine settimana, andando a trovare parenti ormai anziani o persone che si occupano e sono dedite all'attività della pastorizia o comunque dell'agricoltura.
  Se noi non riusciamo ad estendere questo tipo di detrazioni alle seconde case, rischiamo che tutte le ristrutturazioni si concentrino, chiaramente e logicamente, solo sulle prime abitazioni, creando una sorta di sistema di città fantasma, che è, in questo momento, la paura più grande di tutti coloro che hanno un'attività commerciale in quella zona: si reggono solo ed esclusivamente su chi, appunto, va lì a passare le vacanze o su chi utilizza le seconde case per andare il fine settimana in queste zone.
  Quindi, io chiedo un ripensamento, accetterei anche una sorta di riformulazione, purché si possa aiutare o invogliare tutti coloro che in questo momento ovviamente non vanno perché non hanno più la casa, non vanno perché hanno paura; ma spero che, siccome molti di loro sono comunque nativi di queste terre, abbiano voglia di ricostruire un paese che, diversamente, resterebbe il paese di 4 commercianti e di 4 abitanti che hanno avuto la fortuna di avere ancora le case in piedi.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 3.59 Polidori e 3.100 Pellegrino, contraria la Commissione, contrario il Governo, contraria la Commissione bilancio.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.33 Castiello, contraria la Commissione, contrario il Governo, contraria la Commissione bilancio.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castiello 3.34, con il voto contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

  Avverto che le proposte emendative Squeri 3.53 e 4.9 sono ritirate, insieme alle proposte emendative dal collega Di Stefano 5.44, 5.48, 7.21, 10.18, 17.02, 18.46 e 20-bis.104.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pellegrino 3.46, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e Pag. 67su cui la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 3.74, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Melilla 3.47, Fabrizio Di Stefano 3.51 e Pellegrino 3.121, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Fabrizio Di Stefano 3.57.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Melilla. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Presidente, so quanto sia delicato il lavoro che i suoi assistenti fanno, però pregherei... Sono all'estrema sinistra, è la mia collocazione naturale: nella mia vita sono sempre stato qui; però c’è un problema, che non mi vedono, perché sto un po’... Quindi pregherei...

  PRESIDENTE. Lei non solo è nell'estrema sinistra, ma è anche molto in alto ed è anche alto ! In più ha una lucentezza tutta particolare nella capigliatura, quindi ci sono tutti i requisiti per poterla notare. Faccio quindi preghiera ai miei collaboratori di verificare sempre le sue volontà di parlare.

  GIANNI MELILLA. Esatto, Presidente: la ringrazio della sua cortesia. Dico solo questo: l'emendamento precedente, i tre emendamenti identici erano molto importanti. Purtroppo non sono stati approvati, ma io vorrei che si riflettesse su una cosa, e concludo: l'eccezionale nevicata della seconda decade di gennaio 2017 ha scaricato in Abruzzo 20 milioni di tonnellate di neve.
  Sono crollati migliaia di tetti di case, decine di stalle, sono morti migliaia di animali. Quel peso enorme della neve ha provocato un danno analogo a quello fatto da un sisma, diciamo, di media dimensione: per questo era importante che si collegasse il sisma alla eccezionale nevicata di gennaio. Mi auguro che questo sia valutato successivamente da parte del Governo.

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Melilla, e mi scuso per non averle dato la parola in tempo, per non averla vista.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fabrizio Di Stefano 3.57, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Castiello 3.62. Pag. 68
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Presidente, sempre nell'ottica di agevolare quella che dev'essere la ricostruzione privata, noi chiediamo con questo emendamento di attivare un meccanismo di incentivo fiscale per agevolare la ricostruzione privata nel caso in cui, appunto, non ci sia più capienza dei fondi che vengono assegnati per la ricostruzione. Vorremmo comprendere come mai il Governo... Come mai no, perché ormai tutti gli emendamenti hanno parere contrario, ma come è possibile, se ci sono dei fondi (e mi riferisco al cosiddetto sisma bonus) da poter in qualche modo utilizzare, e quindi attivare, come mai a questo emendamento viene dato un parere contrario, mentre potremmo dare la possibilità di agevolazione a coloro i quali, ai proprietari, hanno messo su delle abitazioni, e quindi non hanno, non possono reperire i fondi che sono stati già allocati; e quindi rifarsi a quello che può essere appunto il sisma bonus per andare incontro alle loro esigenze, ma anche, appunto, per facilitare la ricostruzione privata.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castiello 3.62, con il parere contrario della Commissione e del Governo e su cui la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Laffranco 3.55, con il parere contrario della Commissione e del Governo e su cui la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Squeri 3.54, con il parere contrario della Commissione e del Governo e su cui la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ricciatti 3.49.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ricciatti. Ne ha facoltà.

  LARA RICCIATTI. Continuiamo ad intervenire, con la speranza che prima o poi arriverà un'interlocuzione propositiva con il Governo. Con questo emendamento noi riconosciamo un credito di imposta del 50 per cento sulle spese sostenute da imprese, da associazioni e da enti che scelgono di andare ad investire per costruire dei meeting, piuttosto che degli appuntamenti pubblici, per cercare di andare a stimolare il mercato interno che, di fatto, è poco più di zero all'interno delle zone terremotate. Perché, se è vero, come è vero, che c’è stata una caduta a picco del mercato economico locale, che si sosteneva, per lo più, sul commercio, sul settore agroalimentare e sul turismo, allora, in quelle realtà dove ci sono ancora delle strutture che sono nelle condizioni di poter ospitare dei meeting, noi diciamo che andiamo a incentivare quelle aziende, quelle associazioni e quelle imprese che scelgono di andare a organizzare questi propri convegni Pag. 69in queste zone, riconoscendogli, appunto, un credito d'imposta sul 50 per cento. Ora, certamente, non sarà con l'organizzazione di un convegno, piuttosto che con l'organizzazione di un meeting che noi aiuteremo i mercati locali interni di quelle zone, però, se è vero come è vero che qualcuno, molto prima di noi, sosteneva che goccia dopo goccia prima o poi saremmo riusciti a riempire qualcosa, io penso che questo potrebbe essere un contributo e potrebbe essere un piccolo aiuto che le imprese e le associazioni potrebbero dare a quelle realtà in crisi e distrutte che, però, magari possono avere ancora intatti delle realtà e degli spazi idonei ad ospitare simili eventi.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.49 Ricciatti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.130 Pellegrino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.140 Pellegrino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.150 Rampelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 61).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.10 Laffranco, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.3 Castiello.Pag. 70
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente. Intervengo sempre facendo appello al Governo su questo emendamento. Tra le tante sfortune e disgrazie che le popolazioni hanno subito, colpite dal sisma e anche dal problema della neve, ce n’è un altro importante che è dato dal fatto di avere la necessità, l'esigenza di avere un'unità abitativa. Per cui ci sono molti cittadini che sostituendo un po’ quelle che erano le strutture della Protezione civile che, appunto, come sappiamo erano limitate e non potevano bastare per tutti, hanno costruito, edificato quelli che vengono definiti come manufatti leggeri, quindi, delle piccole unità abitative per esigenze personali, proprio per venire incontro alle loro difficoltà, causate, quindi, dai danni e disagi provocati dal terremoto. Nel momento in cui queste costruzioni, queste piccole unità, questi manufatti vengono appunto dichiarati abusivi e, quindi, vengono sottoposti ad un'ordinanza di demolizione, e, quindi, il danno e la beffa, lo sgombero immediato, noi chiediamo con questo emendamento di individuare un rimborso per tali spese e di dare la possibilità a questi cittadini di poter usufruire, almeno, di una disponibilità economica e finanziaria, visto che, da quello che abbiamo capito, anche con la presentazione dell'ultimo subemendamento, delle risorse economiche ci sono, si possono individuare; io faccio appello al Governo affinché si possa andare incontro a questi cittadini che liberamente, chiaramente legittimamente, hanno messo in piedi dei piccoli immobili, nel momento in cui questi verranno demoliti, perché, appunto, saranno sgombrati, loro devono rimetterci anche quei pochi fondi che avevano e che hanno speso per avere un tetto per potersi riparare. Quindi, chiedo al Governo di ripensare il parere su questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.3 Castiello, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.4 Castiello, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.100 Pellegrino, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4.013 Gelmini, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 66).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pag. 714.08 Gianluca Pini, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4.06 Castiello, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 68).

  Passiamo all'articolo aggiuntivo 4.07 Castiello.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente. Qui riproponiamo – lo abbiamo già fatto nello scorso decreto – il problema dell'adeguamento sismico, che riteniamo sia un criterio fondamentale e importante, se vogliamo fare prevenzione e, quindi, prevenire realmente; anche perché abbiamo dei precedenti, purtroppo, che ci insegnano, come il caso di Norcia.
  Il miglioramento, quindi l'adeguamento sismico, deve assicurare un livello di sicurezza dell'edificio, che, secondo noi, deve essere pari per lo meno all'80 per cento per quanto riguarda gli edifici comuni e al 100 per cento per quanto riguarda quelle strutture che vengono definite come edifici strategici, quindi pensiamo alle biblioteche, alle scuole, agli ospedali.
  Perché citavo il caso di Norcia ? Perché, nonostante la ricostruzione che c’è stata dopo il terremoto del 1998, in seguito all'evento sismico che ha colpito il centro Italia, sia ad agosto che nel gennaio scorso ci sono stati molti edifici che sono crollati lo stesso, quindi il miglioramento da questo punto di vista non c’è stato. Pertanto, noi chiediamo al Governo – o comunque ci faccia comprendere – per quale motivo non si debba impegnare da questo punto di vista a garantire il giusto adeguamento sismico per migliorare le costruzioni, che, ripetiamo, non può non essere inferiore all'80 per cento per gli edifici comuni e al 100 per cento per le strutture strategiche.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4.07 Castiello, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 69).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4.04 Castiello, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 70).

  Passiamo all'articolo aggiuntivo 4.016 Castiello.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

Pag. 72

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente. Ancora per cercare di porre l'accento su un dato importante, che appunto sono le difficoltà di queste popolazioni. Questo decreto, che questo Governo oggi cerca di far approvare e sul quale stiamo lavorando, dovrebbe rispondere all'esigenza primaria, che è quella dell'unità abitativa per quanto concerne gli immobili, quindi la costruzione della propria casa. Con questo articolo aggiuntivo – visto il ritardo che c’è stato, purtroppo legato all'installazione dei moduli abitativi, perché siamo ormai a sette mesi circa dalla prima vera scossa, dal primo evento sismico forte, e ci sono ancora purtroppo persone che vivono in malo modo o, comunque, che non hanno ancora un'unità abitativa – mettiamo in evidenza la necessità di intervenire rispetto a quelli che sono i vincoli urbanistici, ambientali e paesaggistici, per poter far fronte realmente all'emergenza e dare la possibilità ai cittadini di poter installare dei moduli abitativi con delle modalità che possano poi essere disciplinate anche con delle ordinanze emanate dalla Protezione civile, proprio per poter andare incontro all'esigenza primaria di queste popolazioni, che è quella di avere un tetto, di avere appunto una casa.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4.016 Castiello, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 71).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.23 Castiello, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 72).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 5.45. Fabrizio Di Stefano, 5.25. Melilla e 5.100. Pellegrino, con il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.

  Ah, chiedo scusa, revoco la votazione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Melilla. Ne ha facoltà.
  Onorevole Melilla, la richiesta è stata un po’ tardiva, ad ogni buon conto le dovevo un intervento. Prego.

  GIANNI MELILLA. La ringrazio, Presidente. Ho chiesto la parola brevemente perché si tratta di un emendamento molto importante, che, tra l'altro, vede la convergenza di vari gruppi. Noi abbiamo una situazione veramente grave nelle scuole interessate dai vari sismi che ci sono stati negli ultimi anni, in particolare quello di agosto del 2016. Ci sono migliaia di ragazzi ai quali non è assicurato il diritto allo studio, perché i sindaci hanno naturalmente paura a concedere l'uso delle scuole senza avere un esito positivo per quanto riguarda i rilevamenti sulla vulnerabilità sismica di questi edifici. Quindi con questi emendamenti, praticamente, viene chiesto da parte di più gruppi parlamentari la realizzazione di un piano per la vulnerabilità sismica e per l'accertamento della sicurezza dei nostri edifici scolastici.
  E tutti noi ci rendiamo conto di come questo sia un problema da far tremare le vene ai nostri polsi, figuriamoci a quelli dei genitori che affidano i loro figli allo Stato mandandoli in scuole che non sono sicure, che non hanno i rilievi di sicurezza antisismica. Per questo noi chiediamo un piano che vada appunto in questa direzione.

Pag. 73

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CHIARA BRAGA, Relatrice. Grazie, Presidente. Molto brevemente, proprio perché questo tema è stato sottolineato come prioritario anche nella discussione in Commissione, vorrei ricordare all'onorevole Melilla e ai colleghi che la Commissione ha approvato un articolo 20-bis che prevede proprio un piano di verifica di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, avvalendosi di risorse messe a disposizione dal Ministero dell'istruzione, che riserva una quota pari al 20 per cento proprio alle scuole ricadenti nei comuni interessati dal sisma.
  Quindi, questo tema è stato in qualche modo soddisfatto, noi crediamo anche in maniera condivisa, nell'esame in Commissione, con il fine di dare una risposta positiva a questa fondamentale e giusta richiesta di attenzione al tema della sicurezza delle scuole che anche il collega nel suo intervento ricordava.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Polverini. Ne ha facoltà.

  RENATA POLVERINI. Presidente, a questo punto, naturalmente, prendo atto di quanto ha appena detto la relatrice che ringrazio per la sensibilità; del resto il mio intervento andava nella direzione di sostenere tutti gli emendamenti che hanno al centro la sicurezza delle scuole.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie Presidente. Noi ovviamente siamo d'accordo con le finalità che sono appunto alla base di questi emendamenti e condividiamo ovviamente gli obiettivi. Però, come diceva anche prima la relatrice, in sede di Commissione è stato approvato un emendamento, il 20-bis, che in gran parte recepisce l'emendamento che il MoVimento 5 Stelle ha presentato in sede di Commissione, che di fatto chiede che vengano fatte tutte le indagini sulla invulnerabilità sismica sulle scuole delle zone non soltanto del cratere, quelle colpite, ma su tutti i comuni che risiedono in zone a rischio sismico 1 e 2. Ricordo che è stato il MoVimento 5 Stelle a porre il tema perché abbiamo un problema sia per quanto riguarda le scuole direttamente danneggiate dagli ultimi eventi sismici, ma abbiamo un problema ancora maggiore, anche in termini quantitativi, per tutte quelle scuole che pur non essendo state danneggiate dagli ultimi eventi sismici ricadono però in territori a rischio sismico elevato e non sono adeguate dal punto di vista antisismico.
  Ricordo, oltretutto, che c’è un problema anche di normativa, perché non abbiamo un indice di riferimento per stabilire se una scuola può restare aperta oppure deve essere chiusa in caso di un determinato indice di vulnerabilità. In tal senso, abbia presentato anche degli emendamenti all'articolo 20-bis che vanno proprio in questa direzione, e che fissano un tetto al di sotto del quale le scuole dovrebbero essere chiuse e quindi essere adeguate prima della loro riapertura (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

  FILIBERTO ZARATTI. Grazie Presidente, sarò brevissimo. Soltanto per sottolineare il fatto che questo nostro emendamento, pur essendo coordinato rispetto all'emendamento 20-bis, comunque ha un punto sostanziale che io volevo sottolineare, perché sta a significare la motivazione per cui noi lo abbiamo mantenuto, e cioè che i fondi necessari alla messa in sicurezza in questo modo sono generali, nel senso che non vi è alcun limite ai fondi necessari per mettere in sicurezza le scuole. Ciò fa una piccola differenza rispetto Pag. 74ai fondi messi a disposizione dal Ministero della pubblica istruzione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 5.45 Fabrizio Di Stefano, 5.25 Melilla e 5.100 Pellegrino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n.73).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.210 Brignone, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 74).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.215 Brignone, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 75).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.24 Castiello, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 76).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.200 Pellegrino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 77).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.52 Fabrizio Di Stefano, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 78).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.131 Pellegrino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pellegrino. Ne ha facoltà.

  SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Io chiederei alla relatrice di dare un'occhiata a questo emendamento, perché va nella direzione di quanto si era detto in Commissione; e vorrei proprio che anche l'Aula facesse un po’ di attenzione, perché nella valutazione delle offerte relative agli edifici scolastici io chiedo, in questo emendamento, che vengano trovate le migliori soluzioni progettuali di sicurezza strutturale per spazi educativi e innovativi nonché per efficienza dal punto di vista energetico. Credo che questo debba essere il minimo sindacale che noi dobbiamo andare a richiedere ad un progettista per portare il suo progetto nella Pag. 75gara d'appalto, e che quindi questo possa essere prioritario, al di là del massimo ribasso e dell'offerta economica.
  Tra l'altro, ho anche esplicitato il fatto che tutto questo venga attuato subito dopo l'approvazione di questo decreto e quindi non per le gare d'appalto che sono già in essere, in modo tale da non mettere in crisi le gare d'appalto che ci sono adesso già in atto.
  Quindi, chiederei alla relatrice di rivedere un attimo questo emendamento, e casomai di accantonarlo e di rifletterci un secondo.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni da parte della relatrice...
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.131 Pellegrino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 79).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.29 Pellegrino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 80).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.51 Fabrizio Di Stefano, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 81).

  Ricordo che l'emendamento 5.12 Massimiliano Bernini è stato accantonato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.49 Fabrizio Di Stefano, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 82).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.46 Fabrizio Di Stefano, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 83).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.300 Pellegrino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 84).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.309 Fabrizio Di Stefano, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 85).

Pag. 76

  Ricordo che gli emendamenti 5.47 Fabrizio Di Stefano e 5.301 Ginoble sono stati accantonati.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.32 Vacca, con il parere contrario della Commissione, del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 86).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.30 Ricciatti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 87).

  Passiamo alla votazione dell'ultimo emendamento su cui abbiamo i pareri.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.1 Castiello, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 88).

  A questo punto ci fermiamo con questo provvedimento di cui riprenderemo l'esame nella seduta di domani a partire dalle ore 16,30.
  Ricordo che domani in quest'Aula a partire dalle ore 11,30 – colleghi, per favore – si svolgerà la cerimonia celebrativa del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma istitutivi della Comunità europea alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che svolgerà un intervento dinanzi a deputati, senatori e parlamentari europei eletti in Italia.

Interventi di fine seduta (ore 20,16).

  LAURA COCCIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Colleghi, per favore siamo liberi di uscire nella maniera che preferiamo però silenziosamente per permettere ai colleghi che vogliono fare un intervento di poterlo fare in maniera decente e chiederei ai colleghi di evitare di passare davanti alla postazione dell'onorevole Coccia che sta per intervenire. Grazie, se possono passare da quest'altro lato dell'emiciclo è cosa graditissima. Prego, onorevole Coccia.

  LAURA COCCIA. Grazie, Presidente. Intervengo perché oggi è la Giornata mondiale delle persone con sindrome di Down e il 2 aprile invece sarà la Giornata per la consapevolezza sull'autismo e allora mi chiedo qual è la consapevolezza della politica sulla sindrome di Down e sull'autismo. Di strada da fare ancora ce n’è tanta soprattutto pensando a quello che in queste ore e in questi giorni si sta vivendo a Roma dove abbiamo un progetto straordinario che si chiama Progetto Filippide che racchiude più di cento ragazzini autistici e con sindrome di Down e permette loro di fare sport. È un progetto complesso che permette alle famiglie di beneficiare anche del trasporto. Dal 1o aprile il comune di Roma ha deciso di applicare una delibera scaduta pur di togliere ai ragazzi del Progetto Filippide il trasporto e quindi dal 1o aprile i ragazzi non potranno più raggiungere gli impianti sportivi e non potranno più fare sport. Quindi vorrei fare un appello da quest'Aula perché è chiaro che a Roma sta accadendo qualcosa di paradossale. Da una parte si è cercato ad ottobre di togliere il finanziamento comunale al Progetto Filippide. Ora si toglie il trasporto e parallelamente nel quartiere periferico di Corviale la piscina delle ACLI si è vista aumentare l'affitto del mille per cento. Penso che personalmente anche Pag. 77come Partito Democratico ci opporremo sempre a chi, come il MoVimento 5 Stelle, vuole che a Roma lo sport sia solamente per persone ricche e normodotate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Volevo sollecitare l'interrogazione n. 5-10881 riferita a un caso aziendale. Ci troviamo ultimamente troppo spesso a parlare di licenziamenti. Si parla della ditta Borgolon di Varallo Pombia. Sono quarantadue persone che hanno ricevuto una procedura di licenziamento collettivo per trasferimento dell'attività produttiva in Slovenia. Presidente, già nel 2013 la stessa azienda aveva delocalizzato parzialmente in Croazia. Peccato che nel 2013 con un contributo di 1,7 milioni di euro la FINEST, società partecipata dalla Simest, dava sostegno alla delocalizzazione di queste imprese in Croazia e peccato che l'allora Governo Letta, insieme al Presidente della Repubblica Napolitano, diedero addirittura il cavalierato del lavoro al dottor Giulio Bonazzi. Se qualcuno può anche spiegarci quale è la ratio che porta a dare soldi per le delocalizzazioni e poi a dover gestire oggi tavoli di crisi e licenziamenti collettivi. Forse è anche il caso di portare un po’ di dignità all'interno di quest'Aula e raccontare anche come si fa a dare il cavalierato del lavoro ad una persona che licenzia periodicamente in Italia per trasferire le proprie aziende all'estero con il solo scopo di aumentare gli utili. Se si continua in questa procedura di finanziare la delocalizzazione non rimarrà più nessuno a lavorare in Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Crippa. Quanto all'interrogazione la Presidenza si farà parte diligente nel sollecito. Quanto alla dignità di quest'Aula ho motivo di presumere che ci sia.

  ROMINA MURA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROMINA MURA. Presidente, vorrei sottoporre alla sua attenzione e a quella dell'Aula e del Governo l'ennesimo atto intimidatorio commesso in Sardegna ai danni di un amministratore locale. Il comune offeso stavolta è Seui, piccolo centro montano dall'entroterra sardo che segue di pochi giorni a quello di Domusnovas, di poche settimane a quelli di Oliena, Thiesi e Sorso, di alcuni mesi a quelli di Desulo e Bultei. La Sardegna rimane in proporzione al numero dei suoi abitanti tra le regioni italiane con la più alta incidenza di azioni violente intimidatorie nei confronti di sindaci, amministratori, sedi e patrimonio comunali. Azioni violente e atti intimidatori che troppo spesso rimangono impuniti.
  Considerata la straordinarietà del fenomeno, ritengo che non sia più sufficiente la pur apprezzabile solidarietà che di volta in volta manifestiamo alle vittime di questi atti: occorre agire e farlo subito, in sintonia con il governo regionale, con l'ANCI e con i sindaci.
  La formula da definire e declinare anche nei piccoli centri sardi è quella di cui abbiamo ampiamente trattato la settimana scorsa, in occasione della conversione dal decreto Minniti: più sicurezza, più coesione e integrazione, maggiore qualità della vita.
  Occorre in altre parole riaprire le stazioni dei Carabinieri e gli altri presidi di sicurezza là dove sono stati chiusi e potenziare quelli ridimensionati in numero e funzioni, con particolare attenzione alle funzioni investigative.
  Occorre insieme mantenere in tutti i territori, anche in quelli più marginali, periferici e interessati da fenomeni di decremento demografico, una presenza dei servizi e dello Stato che sia chiaramente percepita.
  Occorre introdurre, nel nostro codice penale, il reato di violenza e minaccia agli amministratori locali, come da mia e altre proposte di legge presentate in questa legislatura.Pag. 78
  Occorre, per concludere, ricostruire la legittimazione di sindaci e amministratori locali a governare i propri territori, perché vede, signor Presidente, la percezione dell'impunità da un lato e quella della solitudine e dell'impossibilità di fare dei sindaci dall'altro, disarmano il senso civico delle comunità e armano invece le mani di coloro che, con arroganza, sparano ad altezza d'uomo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 22 marzo 2017, alle 15:

  1. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  (ore 16,30)

  2. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, recante nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 (C. 4286-A).
  — Relatrice: Braga.

  3. – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:
   MANTERO ed altri; LOCATELLI ed altri; MURER ed altri; ROCCELLA ed altri; NICCHI ed altri; BINETTI ed altri; CARLONI ed altri; MIOTTO ed altri; NIZZI ed altri; FUCCI ed altri; CALABRÒ e BINETTI; BRIGNONE ed altri; IORI ed altri; MARZANO; MARAZZITI ed altri; SILVIA GIORDANO ed altri: Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento (C. 1142-1298-1432-2229-2264-2996-3391-3561-3584-3586-3596-3599-3630-3723-3730-3970-A).
  — Relatori: Lenzi, per la maggioranza; Calabrò, di minoranza.

  4. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   S. 2036 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Slovenia sulla linea del confine di Stato nel tratto regimentato del torrente Barbucina/Čubnica nel settore V del confine, fatto a Trieste il 4 dicembre 2014 (Approvato dal Senato) (C. 4109).
  — Relatore: Gianni Farina.

  5. – Seguito della discussione della proposta di legge:
   S. 116-273-296-394-546 – D'INIZIATIVA DEI SENATORI: PALMA; ZANETTIN ed altri; BARANI; CASSON ed altri; CALIENDO ed altri: Disposizioni in materia di candidabilità, eleggibilità e ricollocamento dei magistrati in occasione di elezioni politiche e amministrative nonché di assunzione di incarichi di governo nazionale e negli enti territoriali (Approvata, in un testo unificato, dal Senato) (C. 2188-A).
   e delle abbinate proposte di legge: DAMBRUOSO ed altri; COLLETTI ed altri (C. 1442-2770).
  — Relatori: Marco Di Maio (per la I Commissione) e Verini (per la II Commissione), per la maggioranza; Sisto, di minoranza.

  6. – Seguito della discussione delle mozioni Lupi ed altri n. 1-01525, Palese ed altri n. 1-01545, Sorial ed altri n. 1-01546, Franco Bordo ed altri n. 1-01548 e Allasia ed altri n. 1-01550 concernenti iniziative volte all'estensione dei cosiddetti Pag. 79poteri speciali del Governo al fine di salvaguardare gli assetti proprietari delle aziende italiane di rilevanza strategica.

  7. – Seguito della discussione della proposta di legge:
   ZAMPA ed altri: Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati (Approvata dalla Camera e modificata dal Senato) (C. 1658-B).
  — Relatrice: Pollastrini.

  8. – Seguito della discussione delle mozioni Dell'Aringa, Palladino ed altri n. 1-01319, Cominardi ed altri n. 1-01533, Palese ed altri n. 1-01534, Sberna ed altri n. 1-01535, Placido ed altri n. 1-01538, Simonetti ed altri n. 1-01539, Rizzetto ed altri n. 1-01541 e Francesco Saverio Romano ed altri n. 1-01543 concernenti iniziative in materia di politiche attive del lavoro, con particolare riferimento al potenziamento dei centri per l'impiego.

  9. – Seguito della discussione delle mozioni Santerini, Cimbro, Scopelliti ed altri n. 1-01435, Altieri ed altri n. 1-01536, Molteni ed altri n. 1-01537 e Quartapelle Procopio, Monchiero ed altri n. 1-01547 concernenti iniziative volte all'identificazione dei migranti deceduti nella traversata del Mediterraneo.

  La seduta termina alle 20,25.

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SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

  Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):
   nella votazione n. 1 la deputata Vezzali ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
   nelle votazioni dalla n. 1 alla n. 4 il deputato Capodicasa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nelle votazioni nn. 2 e 3 la deputata Tartaglione ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
   nelle votazioni dalla n. 3 alla n. 12 il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 7 il deputato Preziosi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 8 i deputati Rubinato e Capodicasa hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 9 il deputato Senaldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 13 la deputata Gnecchi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 14 e n. 15 il deputato Famiglietti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 15 il deputato Rigoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nelle votazioni n. 17 e n. 28 la deputata Piccione ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 21 il deputato Rampi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 24 la deputata Lombardi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 27 il deputato Busto ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;
   nella votazione n. 30 il deputato Manfredi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 32 il deputato Pesco ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 33 il deputato Capelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
   nelle votazioni dalla n. 29 alla n. 31 la deputata Tartaglione ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;Pag. 81
   nelle votazioni dalla n. 32 alla n. 36 la deputata Tartaglione ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
   nelle votazioni dalla n. 43 alla n. 45 il deputato Manfredi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 44 la deputata Oliaro ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 46 il deputato Rampi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nelle votazioni dalla n. 49 alla n. 53 il deputato Piepoli ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;
   nella votazione n. 50 il deputato Capodicasa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 56 la deputata Albanella ha segnalato che non è riuscita ad astenersi dal voto;
   nella votazione n. 58 la deputata Bonomo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
   nelle votazioni n. 58 e n. 59 il deputato Famiglietti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nelle votazioni dalla n. 58 alla n. 60 la deputata Vezzali ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 68 il deputato Ferraresi ha segnalato che si è erroneamente astenuto mentre avrebbe voluto votare a favore;
   nelle votazioni n. 71 e n. 72 il deputato Aiello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 79 il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

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VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Pdl 1063-A - em. prem. 01.50 335 308 27 155 115 193 105 Resp.
2 Nom. Art. 1 - Testo alt. rel. min. 339 311 28 156 114 197 103 Resp.
3 Nom. em. 1.52, 1.53 352 352 177 16 336 101 Resp.
4 Nom. em. 1.55 356 356 179 12 344 100 Resp.
5 Nom. em. 1.56, 1.57 363 363 182 11 352 100 Resp.
6 Nom. articolo 1 383 376 7 189 239 137 101 Appr.
7 Nom. articolo agg. 1.050, 1.051 374 373 1 187 106 267 100 Resp.
8 Nom. articolo agg. 1.052, 1.053 380 365 15 183 94 271 99 Resp.
9 Nom. Art. 2 - Testo alt. rel. min. 376 374 2 188 103 271 100 Resp.
10 Nom. articolo 2 380 374 6 188 244 130 100 Appr.
11 Nom. odg 9/1063-A/1 371 358 13 180 119 239 100 Resp.
12 Nom. odg 9/1063-A/2 371 355 16 178 126 229 100 Resp.
13 Nom. Pdl 1063-A - voto finale 362 336 26 169 211 125 98 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. Ddl 4286-A-articolo prem. 01.010, 01.0 422 419 3 210 178 241 101 Resp.
15 Nom. articolo prem. 01.09 423 423 212 175 248 101 Resp.
16 Nom. articolo prem. 01.012 427 427 214 180 247 101 Resp.
17 Nom. articolo prem. 01.035 425 425 213 182 243 99 Resp.
18 Nom. articolo prem. 01.011 429 429 215 179 250 99 Resp.
19 Nom. em. 1.18 423 316 107 159 66 250 98 Resp.
20 Nom. em. 1.19 425 422 3 212 66 356 98 Resp.
21 Nom. em. 1.38 425 425 213 422 3 98 Appr.
22 Nom. em. 1.20 424 327 97 164 77 250 98 Resp.
23 Nom. em. 1.40 422 422 212 175 247 98 Resp.
24 Nom. em. 1.22 423 403 20 202 151 252 98 Resp.
25 Nom. em. 1.39 420 420 211 174 246 98 Resp.
26 Nom. em. 1.41, 1.100 431 431 216 430 1 98 Appr.


INDICE ELENCO N. 3 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 1.101 423 335 88 168 85 250 98 Resp.
28 Nom. em. 1.102 410 308 102 155 68 240 98 Resp.
29 Nom. em. 1.70 419 311 108 156 61 250 97 Resp.
30 Nom. em. 1.110 423 423 212 177 246 96 Resp.
31 Nom. em. 1.104 424 342 82 172 96 246 96 Resp.
32 Nom. em. 1.600 416 416 209 414 2 96 Appr.
33 Nom. em. 1.150 416 416 209 415 1 96 Appr.
34 Nom. em. 1.116 410 410 206 173 237 97 Resp.
35 Nom. em. 1.164 414 412 2 207 61 351 97 Resp.
36 Nom. em. 1.165 418 406 12 204 64 342 96 Resp.
37 Nom. articolo agg. 1.07, 1.0100 430 430 216 178 252 96 Resp.
38 Nom. Votazione annullata Annu.
39 Nom. em. 2.100 430 430 216 184 246 96 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 2.14 432 345 87 173 96 249 96 Resp.
41 Nom. em. 2.7 434 434 218 80 354 96 Resp.
42 Nom. em. 2.110 422 422 212 65 357 96 Resp.
43 Nom. em. 2.16 397 386 11 194 178 208 96 Resp.
44 Nom. articolo agg. 2.07, 2.0110 401 300 101 151 68 232 96 Resp.
45 Nom. em. 3.56 405 405 203 169 236 96 Resp.
46 Nom. em. 3.32 399 381 18 191 139 242 96 Resp.
47 Nom. em. 3.59, 3.100 394 394 198 157 237 96 Resp.
48 Nom. em. 3.33 393 369 24 185 63 306 96 Resp.
49 Nom. em. 3.34 389 290 99 146 56 234 96 Resp.
50 Nom. em. 3.46 395 395 198 156 239 96 Resp.
51 Nom. em. 3.74 389 389 195 152 237 96 Resp.
52 Nom. em. 3.47, 3.51, 3.121 395 395 198 159 236 96 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 3.57 396 387 9 194 153 234 96 Resp.
54 Nom. em. 3.62 398 299 99 150 62 237 96 Resp.
55 Nom. em. 3.55 399 317 82 159 70 247 95 Resp.
56 Nom. em. 3.54 399 314 85 158 67 247 95 Resp.
57 Nom. em. 3.49 397 316 81 159 81 235 96 Resp.
58 Nom. em. 3.130 391 390 1 196 160 230 96 Resp.
59 Nom. em. 3.140 388 385 3 193 153 232 96 Resp.
60 Nom. em. 3.150 386 359 27 180 125 234 96 Resp.
61 Nom. em. 3.600 390 390 196 379 11 96 Appr.
62 Nom. em. 4.10 395 371 24 186 134 237 96 Resp.
63 Nom. em. 4.3 391 390 1 196 60 330 95 Resp.
64 Nom. em. 4.4 375 298 77 150 45 253 95 Resp.
65 Nom. em. 4.100 394 300 94 151 62 238 95 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. articolo agg. 4.013 391 310 81 156 52 258 95 Resp.
67 Nom. articolo agg. 4.08 388 375 13 188 122 253 95 Resp.
68 Nom. articolo agg. 4.06 398 392 6 197 144 248 95 Resp.
69 Nom. articolo agg. 4.07 391 390 1 196 155 235 95 Resp.
70 Nom. articolo agg. 4.04 373 348 25 175 125 223 95 Resp.
71 Nom. articolo agg. 4.016 386 366 20 184 46 320 95 Resp.
72 Nom. em. 5.23 375 374 1 188 137 237 95 Resp.
73 Nom. em. 5.45, 5.25, 5.100 369 368 1 185 143 225 95 Resp.
74 Nom. em. 5.210 375 368 7 185 62 306 95 Resp.
75 Nom. em. 5.215 377 368 9 185 63 305 95 Resp.
76 Nom. em. 5.24 376 375 1 188 144 231 95 Resp.
77 Nom. em. 5.200 371 371 186 149 222 94 Resp.
78 Nom. em. 5.52 372 372 187 150 222 94 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 88)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. em. 5.131 374 374 188 149 225 94 Resp.
80 Nom. em. 5.29 354 354 178 141 213 94 Resp.
81 Nom. em. 5.51 368 359 9 180 51 308 94 Resp.
82 Nom. em. 5.49 352 352 177 136 216 94 Resp.
83 Nom. em. 5.46 372 268 104 135 41 227 94 Resp.
84 Nom. em. 5.300 378 299 79 150 71 228 94 Resp.
85 Nom. em. 5.309 377 376 1 189 149 227 94 Resp.
86 Nom. em. 5.32 370 370 186 148 222 94 Resp.
87 Nom. em. 5.30 366 296 70 149 87 209 94 Resp.
88 Nom. em. 6.1 374 290 84 146 65 225 94 Resp.