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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 710 di lunedì 28 novembre 2016

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PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE
MARINA SERENI

  La seduta comincia alle 13.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  ANNA MARGHERITA MIOTTO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 25 novembre 2016.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amendola, Amici, Amoddio, Artini, Baretta, Bellanova, Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Matteo Bragantini, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Capelli, Casero, Castiglione, Catania, Antimo Cesaro, Cirielli, Costa, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Menech, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Fedriga, Ferranti, Fioroni, Gregorio Fontana, Formisano, Fraccaro, Franceschini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Gozi, Grillo, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Mannino, Marazziti, Marotta, Meta, Migliore, Monchiero, Orlando, Pisicchio, Portas, Ravetto, Realacci, Francesco Saverio Romano, Rosato, Domenico Rossi, Rossomando, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Schullian, Scotto, Sottanelli, Tabacci, Turco, Velo e Zanetti sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente novantaquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 13,09).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

  La seduta, sospesa alle 13,10, è ripresa alle 13,40.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

In morte degli onorevoli Denis Ugolini e Gaetano Rasi.

  PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Denis Ugolini, già membro Pag. 2della Camera dei deputati nella XII legislatura. La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.
  Comunico anche che è deceduto l'onorevole Gaetano Rasi, già membro della Camera dei deputati nella XIII legislatura; anche in questo caso la Presidenza della Camera ha fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore che desidera dunque rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

Seguito della discussione del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 (A.C. 4127-bis-A); Nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 (A.C. 4127-bis-A); Nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019.
  Ricordo che nella seduta di venerdì 25 si è concluso da ultimo l'esame degli ordini del giorno. Avverto che il Governo ha presentato la Nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 e che la V Commissione (Bilancio) ne ha concluso l'esame ai sensi dell'articolo 120, comma 7, del Regolamento.

(Esame della Nota di variazioni – A.C. 4127-bis/I)

  PRESIDENTE. Chiedo al relatore Guerra se intenda intervenire.

  MAURO GUERRA, Relatore per la maggioranza. Sì, molto brevemente, Presidente. Solo per rilevare che il Governo ha trasmesso la Nota di variazioni, che riporta le modifiche introdotte a seguito dell'approvazione degli emendamenti nel corso dell'esame in Commissione bilancio.
  La Nota, a seguito di queste modifiche, indica il totale generale della spesa per il triennio e per quello che riguarda i saldi. Dalla Nota emerge un miglioramento a seguito dell'esame parlamentare, sia per quanto riguarda il risparmio pubblico, in termini di competenza e di cassa, sia per quanto riguarda il saldo netto da finanziare. In particolare, si è registrata una diminuzione della spesa corrente e un incremento della spesa in conto capitale e una diminuzione delle imposte. Questo è l'esito del lavoro della Commissione bilancio.

  PRESIDENTE. La ringrazio, relatore Guerra.
  Chiedo al rappresentante del Governo, sottosegretario Baretta, se intenda intervenire.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato all'Economia e alle finanze. No grazie, conforme al relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla Nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e al bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

(Dichiarazioni di voto finaleA.C. 4127-bis-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.Pag. 3
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pastorelli. Ne ha facoltà.

  ORESTE PASTORELLI. Grazie, signora Presidente. Signori rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, questa legge di bilancio è un testo cruciale per la vita del Paese, soprattutto in questo momento storico.

  PRESIDENTE. Colleghi, scusate, non è possibile... Potete abbassare il tono della voce ? Se dovete uscire, fatelo in silenzio.

  ORESTE PASTORELLI. Grazie, signora Presidente. Dalle misure messe in campo emerge chiaramente lo sforzo del Governo e dell'attuale maggioranza di promuovere la crescita, aumentare l'occupazione e migliorare gli istituti di equità sociale. Nel provvedimento sono contenute disposizioni che non autorizzino spese improduttive o sprechi e ci allontanano dal dogma dell'austerità. La legge rappresenta un chiaro messaggio anche per gli altri Paesi dell'Eurozona: l'austerità non è la risposta per superare la crisi economica, l'abbiamo già verificato.
  Con riferimento, poi, al merito delle misure contenute nel disegno di legge in esame, non mi pare che ci sia molto da aggiungere rispetto a quello che si è detto nel corso dei lavori parlamentari. Inutile, quindi, elencare tutte le disposizioni in questa sede. Mi limito, dunque, a rilevarne l'importanza per lo sviluppo del Paese e l'intrinseca coerenza con il bisogno dei cittadini, a partire da quelli colpiti dal terremoto.
  Alla luce di tutte le considerazioni esposte, esprimo il convinto voto favorevole della componente socialista alla legge di bilancio, costituendo uno strumento fondamentale per la crescita del Paese sotto il profilo sia economico che sociale.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rocco Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente, per esprimere il voto contrario della componente Conservatori e riformisti. Avevamo presentato una manovra totalmente alternativa, con il taglio delle tasse per 43 miliardi annui, con riduzioni di spesa pubblica, adottando esattamente il piano Cottarelli e il piano del professor Perotti. Questo purtroppo non è avvenuto, c’è una diversa impostazione. Noi riteniamo che sia un grave errore, esprimiamo la preoccupazione per quello che riguarda la legge di bilancio, che è una legge di bilancio a debito. L'Europa ancora non ha dato il giudizio definitivo. La costruzione del bilancio risulta essere, come punto centrale di costruzione a far leva, del fatto che l'anno prossimo avremo l'1 per cento di crescita del PIL, che la flessibilità dell'Unione europea per eventi eccezionali riguarda l'immigrazione e il terremoto e, ove i tassi di interesse risultassero – e speriamo che questo accada – di pari livello a quelli attuali; nonostante tutte queste situazioni, comunque secondo i nostri calcoli c’è un incremento di debito pubblico di 5 miliardi di euro.
  La legge di bilancio sostanzialmente è senza una visione strategica, solo interventi a pioggia mirati, grande trascuratezza in riferimento al Mezzogiorno, senza nessun intervento da parte del Governo, in riferimento all'utilizzazione dei fondi strutturali 2014-2020, che sono nettamente carenti; interventi sbagliati e contraddittori, come il commissariamento della sanità regionale campana – la situazione di De Luca –, perché c’è una legge del 2005 che aveva un procedimento amministrativo per la nomina dei commissari e dei subcommissari da parte del Governo, d'intesa con le regioni, un rafforzamento della legge da parte del Governo Renzi, che inspiegabilmente, per agevolare questa situazione in Campania, ha abrogato una norma che secondo noi era migliorativa, fatta dal Governo Renzi stesso. Ripeto, ci sono anche degli interventi migliorativi, proposti da noi, come il cumulo sul problema previdenziale delle casse professionali e sulla Matera-Ferrandina da parte anche del mio collega Latronico, insieme ad altri colleghi della maggioranza. Ritengo di dare atto per questi miglioramenti Pag. 4al presidente Boccia, a Morando, a Baretta, al sottosegretario e Viceministro, anche a Bressa e al relatore Guerra, che, in riferimento all'andamento dei lavori, l'unica cosa che ha di «guerra» è il nome, cioè un nome sbagliato. Siamo rimasti sorpresi e basiti, rispetto alla situazione della vicenda a Taranto e il livello nazionale può rimediare, e speriamo che rimedi anche al Senato, attraverso un accordo con la regione direttamente. Riteniamo cioè che ci sia stato un grande lavoro e, signora Presidente, va dato anche un apprezzamento al personale, soprattutto della Commissione bilancio, perché in questo contesto noi abbiamo visto che nel giro di 20 giorni si è fatto il decreto fiscale e poi anche la legge di stabilità, che è andata in porto, in riferimento a quelle che sono le determinazioni. Noi, il nostro dovere, come opposizione, l'abbiamo fatto. Abbiamo dato tutta la collaborazione, al di là delle turbolenze o meno che ci saranno dopo il 4 dicembre; questo l'abbiamo fatto per mettere un punto fermo e per evitare, in termini di responsabilità, che il Paese possa correre il pericolo dell'esercizio provvisorio. Grazie.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Giorgia Meloni, che però non è in Aula, dunque andiamo avanti.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bruno Tabacci. Ne ha facoltà.

  BRUNO TABACCI. Signora Presidente, poche considerazioni.
  Ho già avuto modo di esprimere, in occasione della dichiarazione di voto di fiducia al Governo, preoccupazioni politiche e istituzionali che hanno accompagnato questa sessione di bilancio, alle prese con le nuove procedure adottate, da un lato e dall'altro con gli effetti di un'aspra consultazione referendaria in pieno svolgimento. Purtuttavia questa manovra ha espresso orientamenti positivi, ha rivolto particolare attenzione al sostegno alla crescita produttiva del sistema dell'impresa, con il potenziamento del Fondo di garanzia per le PMI e la cosiddetta «Nuova Sabatini», per investimenti in impianti, macchinari, beni strumentali e attrezzature. Ci auguriamo che esse determinino un effetto positivo sulla nostra capacità competitiva, a beneficio di un'occupazione che si vada consolidando. Esprimiamo, altresì, apprezzamento per le politiche sociali, con particolare riguardo alla famiglia; e ci piace sottolineare l'attenzione rivolta alle famiglie numerose, emblematicamente a quelle con quattro figli a carico, per i quali molti componenti del mio gruppo, a partire dall'onorevole Sberna, hanno dedicato una particolare attenzione e un particolare impegno, che è stato raccolto con la creazione di un fondo che appare ancora insufficiente, ma che segna una svolta, ad esempio, sul tema dell'adeguamento degli assegni familiari.
  Così come è importante la decisione di intervenire sulla previdenza con misure come l'APE di mercato e l'APE sociale. Si tratta di una doverosa inversione di tendenza, dopo i sacrifici richiesti in questi anni, pur nella conferma dell'impianto generale di un sistema previdenziale basato sul contributivo. Così come l'ottava salvaguardia, che ha ridotto il peso, in particolare, sulle spalle delle posizioni più deboli di una riforma, comunque la si guardi, imprescindibile nei suoi criteri costitutivi. E poi scuola, cultura, università, ricerca, un impegno strategico sul capitale umano. E ancora il doveroso impegno alla ricostruzione delle aree terremotate e, più in generale, una cura più attenta alla difesa del nostro territorio.
  Da ultimo, ma non perché sia l'ultimo, immigrazione e attenzione al continente africano, è un capitolo molto stringente, molto connesso, le cose sono strettamente raccordate, il tema dell'immigrazione è legato allo sviluppo del mondo intero e, in particolare, dei continenti che fanno più fatica a reggere la marcia dello sviluppo. Anche in considerazione di queste brevi cose, che ho avuto l'animo di richiamare, esprimo il voto favorevole del gruppo Democrazia Solidale – Centro Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico).

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  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ignazio Abrignani, che non è presente in Aula. Allora, andiamo avanti.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gianfranco Librandi. Ne ha facoltà.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Signora Presidente, signori del Governo, onorevoli colleghi, la legge di bilancio per il 2017 che ci apprestiamo a votare si muove lungo tre fondamentali linee di indirizzo. La prima è quella di mettere in campo una serie di provvedimenti finalizzati a rafforzare i segnali di ripresa della nostra economia; la seconda riguarda le politiche sociali, la salute, la sicurezza e la scuola con una serie di azioni che renderanno migliore la quotidianità degli italiani; la terza prevede una serie di interventi nel settore previdenziale con l'introduzione di nuovi, significativi strumenti. Si tratta di una manovra che si indirizza ad una pluralità di soggetti, le imprese, le famiglie, i lavoratori, i pensionati, gli enti locali e le università, che da una parte propone provvedimenti in continuità con le decisioni adottate nel passato, pensiamo, per esempio, alla riconferma degli sgravi fiscali per la riqualificazione edilizia ed energetica, ma dall'altra introduce rilevanti e significative novità, con azioni, in caso, finalizzate a portare il nostro Paese al di fuori di un prolungato periodo di difficoltà.
  Il quadro congiunturale in cui si inserisce la manovra mostra segnali di miglioramento, l'ISTAT ha pubblicato solo qualche giorno fa lo studio denominato: «Le prospettive per l'economia italiana nel 2016-2017». Le previsioni sono positive, parlano di crescita, ripresa degli investimenti e dei consumi, aumento dell'occupazione, a conferma che anche grazie alle misure di politica fiscale adottate da questo Governo la nostra economia è tornata a muoversi, seppure con lentezza. La crescita del PIL, sia per l'anno in corso che per il successivo, sfiora l'1 per cento, con un significativo contributo della domanda interna. La spesa per i consumi delle famiglie aumenta, nel 2016, dell'1,2 per cento, grazie al maggior reddito disponibile e al miglioramento del mercato del lavoro che registra una riduzione del tasso di disoccupazione sia nel 2016 che nel 2017. Aumentano gli investimenti, più 2 per cento nel 2016, più 2,7 per cento nell'anno successivo, per effetto del miglioramento delle attese sulla crescita dell'economia, delle condizioni del mercato del credito, dei provvedimenti di politica fiscale a supporto delle imprese.
  È, allora, necessario continuare a muoversi con ancora maggiore determinazione sulla strada già intrapresa e la legge di bilancio che ci apprestiamo a votare va proprio in questa direzione. Fra i provvedimenti finalizzati a dare una scossa alla nostra economia, apprezziamo in particolare la riduzione della pressione fiscale sulle imprese, attraverso la diminuzione dell'aliquota IRES dal 27,5 al 24 per cento, già approvata nella scorsa legge di stabilità, l'istituzione della nuova IRI rivolta agli imprenditori individuali e alle società di persone, la riconferma dei super ammortamenti e l'introduzione degli iper ammortamenti per i beni di alta valenza tecnologica. La riduzione della pressione fiscale sul mondo dell'impresa è una questione di assoluta priorità; negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi, la decontribuzione e l'alleggerimento dell'IRAP hanno dato ossigeno al mondo dell'impresa, ma dal punto di vista fiscale la situazione di chi produce ricchezza resta comunque difficile. La scelta del Governo di continuare con ancora più forza il processo di contenimento della tassazione sulle imprese è una scelta giusta, appropriata e coraggiosa, indispensabile e non più rimandabile per far ripartire la locomotiva dell'economia italiana.
  Insieme alle scelte di politica fiscale consideriamo di rilevanza strategica anche tutte le azioni finalizzate a stimolare gli investimenti in ricerca e sviluppo e la nascita di nuove imprese innovative.
  Negli ultimi anni è stata data grande attenzione a questa tematica perché la crescita della competitività delle nostre imprese è fortemente influenzata dal loro livello di innovazione, di cui la ricerca e lo Pag. 6sviluppo sono una componente fondamentale. In Italia, si investono, ogni anno, circa 21 miliardi di euro, un numero importante che dovremo incrementare, per continuare a creare conoscenza.
  In quest'ottica, perciò, approviamo i provvedimenti contenuti nella legge di bilancio che non solo aumentano il credito d'imposta a fronte di spese per ricerca e sviluppo, ma estendono e rafforzano le agevolazioni per investimenti in start-up e piccole e medie imprese innovative e sostengono, con appositi fondi, l'attività di ricerca universitaria e i dipartimenti universitari di eccellenza. Nel campo delle politiche sociali la legge di bilancio agisce su diversi fronti, innanzitutto, con una serie di provvedimenti a sostegno dei più deboli: l'ampliamento della platea dei pensionati che percepiranno la quattordicesima e l'allargamento della no-tax area per redditi da pensione sono due misure che abbiamo più volte sollecitato, un aiuto tangibile a chi è bisognoso e meritevole di tutela. Il Fondo sanitario viene rideterminato in 113 miliardi rispetto ai 111 miliardi dell'anno passato. Dal 2013 al 2017 il Fondo è aumentato di 6 miliardi, con un incremento del 5,5 per cento. Viene reso strutturale il Fondo per i farmaci innovativi e vengono destinate risorse specifiche all'acquisto di farmaci oncologici di nuova generazione. Importanti interventi sono previsti anche in aiuto e supporto alle famiglie: il Fondo di sostegno alla natalità che favorirà l'accesso al credito di famiglie con figli, il premio alla nascita di 800 euro che non concorrerà alla formazione del reddito imponibile, il buono nido di 1000 euro per i nati nel 2016 e i voucher baby per gli asili nido sono una boccata di ossigeno in un Paese che da più anni registra crescita zero e che nel 2015 ha fatto registrare il più basso numero di nuovi nati dall'Unità d'Italia ad oggi. Un altro tema al centro dei pensieri degli italiani è quello della sicurezza. Una recente indagine Istat ci dice che nel 2016 gli italiani che si dichiarano soddisfatti per le loro condizioni di vita sono passati dal 35 al 41 per cento, a conferma che le iniziative che sono state messe in campo negli ultimi tempi iniziano a dare risultati, anche se uno dei principali timori che caratterizza la loro quotidianità è quello della sicurezza. Tutte le statistiche confermano che i reati in Italia sono in calo, ma in ogni caso la legge di bilancio prevede interventi che rassicurano gli italiani, contribuendo a garantire loro una più tranquilla quotidianità. Sono previsti, infatti, non solo stanziamenti per nuove assunzioni nella polizia e nei vigili del fuoco, ma viene anche istituito un apposito fondo di 70 milioni di euro per l'ammodernamento dei mezzi e delle strumentazioni in uso alle Forze dell'ordine. Il finanziamento dell'operazione «Strade sicure» che porterà oltre 7000 unità delle Forze armate nelle nostre strade, ed il rinnovo per il 2017 del bonus di 80 euro completano il pacchetto sicurezza.
  Molto altro ci sarebbe da evidenziare in questa manovra finanziaria, a partire dai significativi interventi in materia previdenziale, con l'introduzione sperimentale dell'anticipo finanziario a garanzia pensionistica, dell'APE sociale, di provvedimenti destinati a permettere il pensionamento anticipato di lavoratori precoci e di quelli che svolgono lavori usuranti, oltre che l'ottava salvaguardia per gli esodati che riguarderà oltre 30.000 persone e, poi, ancora, il rinnovo delle detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia ed energetica, con una particolare attenzione alla riqualificazione antisismica, il rifinanziamento di 128 milioni di euro del progetto «Scuole belle», per azioni di ripristino del decoro e della funzionalità delle scuole, il supporto alle attività del commissario straordinario per l'attuazione dell'Agenda digitale e molto altro ancora.
  Per concludere, si tratta di una legge di bilancio che, a fronte delle incertezze e delle difficoltà che il Paese sta vivendo, mette in campo tutti gli strumenti possibili per permettere all'Italia di riprendere slancio. Per le leggi di bilancio future proviamo a immaginare, onorevoli deputati, che un giorno in Italia non ci sia più evasione fiscale, evasione IVA o lavoro nero, non per una imposizione, ma perché Pag. 7sarà maturata la nostra coscienza civile; solo allora scopriremo che già da ora siamo i primi nel mondo. Civici ed innovatori voteranno a favore della legge di bilancio 2017 (Applausi dei deputati del gruppo Civici e Innovatori).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Giorgia Meloni. Ne ha facoltà.

  GIORGIA MELONI. Presidente, la ringrazio per la pazienza e la disponibilità, mi scuso con i colleghi, perché la prima volta non ero in Aula, ma non ci eravamo capiti col gruppo sull'orario.
  Ovviamente il gruppo di Fratelli d'Italia voterà contro questa manovra presentata dal Governo Renzi per l'anno 2017. Crediamo che questa manovra rappresenti – a fronte di un Governo che tanto parla di innovazione, di cambiamento, di volerci portare nel terzo millennio, di una nuova generazione – nei fatti che questo Governo è un grande nostalgico della prima Repubblica. Ed esattamente come una manovra da prima Repubblica si presenta anche questo provvedimento che arriva oggi in votazione.
  Noi, riassumendo, abbiamo davanti una manovra che vale complessivamente 27 miliardi di euro. Di questi, 12 miliardi sono in deficit, il resto si divide in entrate una tantum e coperture che sono ancora tutte da verificare, ne abbiamo parlato ampiamente. Mi chiedo e vi chiedo: era necessario scomodare anni e anni di think tank, di Leopolde, nelle quali si concentravano gli economisti, grandi intellettuali, personaggi del mondo dell'economia che arrivavano da tutto il mondo, per poi presentarsi con una manovra nella quale sostanzialmente si pagano in deficit delle marchette elettorali ? Io penso che non ci fosse bisogno di convocare tutti questi grandi intellettuali ed economisti per avere una manovra di questo tipo.
  E penso anche che, per chi capisca vagamente qualcosa di economia, non si possa neanche sostenere la tesi che questa manovra è pensata per stimolare la crescita economica, perché questa manovra non ha alcuna visione e non avrà alcun effetto da un punto di vista macroeconomico. Un Governo serio avrebbe scritto una manovra espansiva, concentrata sugli investimenti, perché i soldi spesi in investimenti, che siano pubblici o privati, sono soldi che hanno un effetto moltiplicatore che i soldi spesi in consumi chiaramente non hanno.
  Il Governo sceglie di fare altro, a me – ripeto – non pare di sostenere delle tesi economiche particolarmente complesse. Noi parliamo di discorsi abbastanza semplici, probabilmente Renzi non li conosce, ma li dovrebbe conoscere molto bene e molto meglio di me il Ministro Padoan. Il Ministro Padoan dovrebbe sapere, e sa bene, che in un'economia aperta come quella europea non può essere un singolo Stato a fare una politica espansiva: o la fa l'intera Europa o non serve a nulla. Il Premier Renzi cita spesso gli Stati Uniti, si considera un grande amico del Presidente Barack Obama, ma segnalo che sono stati tutti gli Stati Uniti, non l'Ohio o il Massachusetts, a fare una politica economica espansiva, perché se l'avessero fatta solo l'Ohio e il Massachusetts, obiettivamente questo non avrebbe rilanciato la politica economica americana.
  Quindi, una manovra in deficit fatta solo dall'Italia non ha alcuna possibilità di creare effetti macroeconomici, ma serve solamente a finanziare – lo ripeto ancora – le marchette del Governo. Ovviamente, parliamo di tutte questioni che andrebbero poste in sede europea per chiedere, da una parte, la fine dell'austerità e, dall'altra, l'avvio di una stagione che preveda un piano imponente di investimenti pubblici, finanziati tramite gli eurobond. Chiaramente, tutto questo Renzi non lo farà mai, perché purtroppo Renzi è solito eseguire pedissequamente quello che in Europa gli dicono che deve fare.
  Mi fa molto sorridere questa nuova veste di Presidente del Consiglio che in campagna elettorale diventa euro-critico. Adesso lo abbiamo visto alzare la voce con l'Europa: curioso, perché, se poi si va a guardare l'atteggiamento dell'Italia nelle sedi istituzionali europee, si scopre che in Pag. 8Consiglio europeo l'Italia ha votato a favore, 148 volte su 148, i provvedimenti che venivano portati. Quindi questo grande atteggiamento critico del Premier poi non si risolve effettivamente in una difesa del nostro interesse nazionale nelle sedi opportune. Nei corridoi di Bruxelles si dice che Renzi faccia scena muta nei Consigli europei e che loro aspettano che lui torni in Italia e faccia le conferenze stampa per sapere quale sia la sua posizione. Poi adesso, chiaramente, è in campagna elettorale e nei corridoi di Bruxelles pare che voglia farsi chiamare Jean-Matteo Le Pen, ma fino a ieri era Matteo Renzi, cioè esattamente un burattino delle consorterie europee, che fa quello che dicono loro.
  Allora, ovviamente, è difficile che, con un Governo così, si possano porre questioni serie di macroeconomia e di una politica espansiva da parte dell'Unione Europea, che sarebbe necessario fare perché, altrimenti, anche la politica economica che fa il Governo italiano lascia il tempo che trova.
  Devo dire che, sul tema del rapporto tra Renzi e l'Unione europea, mi ha anche molto colpito questo fatto di utilizzare i terremotati per alzare la voce contro l'Unione europea. Fa un po’ il paio col Governo che viene in televisione a Porta a Porta a parlare dei bambini diabetici per far votare alla gente «sì» alla riforma, ma di questo parlo fra qualche minuto.
  Partiamo dal tema dei terremotati, perché penso che all'Italia sia giusto dire la verità: Renzi ci è venuto a dire: basta con l'Europa, perché le scuole non crolleranno per colpa dell'Unione europea. Molto efficace sul piano della comunicazione, ma la manovra spende 600 milioni di euro per i terremotati.
  E se anche volessimo aggiungere il tema degli immigrati, apro e chiudo parentesi: signori, ma non ci avete detto che era coi soldi dell'Europa che si pagava l'accoglienza agli immigrati ? Perché nella manovra c’è scritto che spendiamo 2 miliardi 900 milioni di euro che, invece, sono soldi degli italiani. Quindi, guarda un po’, quando dicevamo che i soldi non sono quelli dell'Europa, non avevamo per caso ragione noi ?
  Allora, comunque, ci sono 2 miliardi 900 milioni per gli immigrati, perché noi siamo l'unica nazione al mondo che finanzia la sua stessa invasione, l'unica nazione della storia che finanzia la sua stessa invasione con miliardi di euro: 2 miliardi 900 milioni di euro per gli immigrati, 600 milioni per il terremoto, mi pare che siamo un po’ distanti dai 12 miliardi di euro di deficit che sono previsti da questa manovra. E quindi, quando Renzi strumentalizza il terremoto per chiedere maggiore flessibilità, perché in realtà la maggiore flessibilità gli serve per coprire le marchette, per fare bene la campagna elettorale e sperare che il popolo voti «sì» nonostante una pessima riforma, poi a un certo punto, voglio dire, i nodi vengono al pettine su queste questioni.
  Le marchette che il Governo deve sottoscrivere e pagare sono innumerevoli. Presidente, siamo in campagna elettorale e ci dicono sempre che chi vota per il «sì» è per il nuovo e chi vota per il «no» è per il vecchio. Allora io adesso le voglio leggere questa lettera, che è stata recapitata ai diciottenni della provincia di Lecco dal Comitato Basta un sì, che invita questi diciottenni a questo appuntamento elettorale per il «sì» e nella lettera c’è scritto: carissimo, sei invitato... eccetera... in questa sede si parlerà della nostra proposta per il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 e di come utilizzare il bonus di 500 euro previsto dal Governo Renzi per i nati nel 1998. Ora, se voi pensate che questo sia il nuovo, cioè tentare di comprare il voto dei diciottenni, spiegando loro: se venite a questo appuntamento, vi diamo 500 euro, vi spieghiamo come si usano e poi vi diciamo perché dovete votare «sì», francamente a me sembra non vecchio, mi sembra decrepito, e non credo che valga la pena di spendere miliardi di euro per insegnare ai nostri giovani che, se vieni a votare come dice il Governo, ti regaliamo 500 euro. Una volta, quando facevi diciott'anni, ti arrivava la Pag. 9cartolina del militare per andare a servire la Patria e adesso ti arrivano i 500 euro di Matteo Renzi nella speranza che tu voti come dice lui. Dopodiché, ti danno 500 euro oggi, che sono soldi spesi in deficit, per cui ti indebitano per il resto dei tuoi giorni, non avrai mai più delle opportunità, ma intanto il Governo forse porta a casa il suo risultato. Non mi sembra molto nuovo, lo posso dire ?
  Posso dire che non mi sembra nuovo quello che ho visto accadere durante l'approvazione di questa manovra e che riguarda il tema nella sanità, e segnatamente della sanità campana ? Perché, insisto: sono stata l'altra sera a un dibattito televisivo, in cui c'erano il Ministro della salute Lorenzin e il Presidente del Consiglio, che ci spiegavano che, se voti «sì», loro riusciranno a curare i bambini malati di diabete. E io ho detto in quella trasmissione che, francamente, mi trovavo in difficoltà a dover commentare il tema dei bambini malati di diabete – che è un tema estremamente serio – per spiegare ai cittadini e alle mamme, immagino, accorate di bambini diabetici che, se votano «sì» o se votano «no», la salute del loro figlio andrà meglio. Ho detto che non me la sono sentita.
  Dopodiché, in televisione ci spiegano che loro cureranno i bambini diabetici, ma il Partito Democratico, nello stesso momento, in Commissione bilancio presentava un emendamento che consentirà al Presidente De Luca, famoso in questi giorni per aver fatto una riunione nella quale diceva ai suoi amici sindaci di mobilitare le clientele e di fare le clientele come Cristo comanda per portare la gente a votare «sì» il 4 dicembre, e che nella stessa riunione diceva che i commissari che il Governo gli ha mandato sulla sanità non gli andavano proprio bene, allora il PD, che giustamente non ritiene, e non cito per carità di patria le parole rivolte alla Presidente Bindi, ma giustamente il PD, invece di prendere le distanze da un proprio governatore che dice ’portate la gente a votare con le clientele’, ha presentato un bell'emendamento che gli consente di rimuovere i commissari che gli davano tanto fastidio alla sanità e di tornare lui a fare il commissario della sanità nella regione Campania. E anche questa non mi sembra una cosa proprio nuova, Presidente; mi sembra che siamo tornati indietro di qualche decennio e, forse, anzi, non siamo mai stati ad un livello tanto basso.
  Allora, questa manovra è vecchia nel merito, è vecchia nei metodi che sono stati utilizzati. Io non citerò le decine di emendamenti che Fratelli d'Italia ha presentato, emendamenti di assoluto buonsenso: volevamo un risarcimento per chi è oggetto di cartelle pazze, volevamo le zone franche fiscali per i terremotati, volevamo celebrare il G7 nelle zone terremotate. Abbiamo presentato una serie di emendamenti di assoluto buonsenso, con le coperture di spesa giuste: tutto bocciato. Tutto bocciato. Sa perché ? Perché noi non facciamo le clientele «come Cristo comanda» per portare la gente a votare «sì» il prossimo 4 dicembre. Noi la porteremo a votare «no» e speriamo che si possano liberare di un Governo così vecchio ed entrare, anche in Italia, nella terza Repubblica e nel terzo millennio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Abrignani. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO ABRIGNANI. Grazie, signora Presidente, mi scuso anch'io per il ritardo. Onorevoli colleghi e membri del Governo, la legge di bilancio e il provvedimento fiscale, che nei giorni scorsi è stato approvato in via definitiva dal Senato, sono il combinato che costituisce la manovra di fine anno. Il bilancio ne rappresenta l'elemento essenziale, provvedendo al reperimento delle risorse e alla loro allocazione, con l'obiettivo di dare all'economia italiana quel respiro in termini di progressivo superamento della crisi economica che finora è mancato, ma che ci auguriamo non tarderà ad arrivare.
  Del resto, i dati ISTAT pubblicati nei giorni scorsi hanno certificato, a sorpresa, Pag. 10che gli italiani sembrano finalmente essere meno preoccupati o, almeno, anche più ottimisti. Per la prima volta dopo cinque anni, nel 2016, secondo l'ISTAT, sono migliorate le stime relative al giudizio delle famiglie sulla soddisfazione per le condizioni di vita e non solo sul fronte della famiglia o degli amici, ma, addirittura, sono migliorati rispetto al 2015 i dati sulla percezione della situazione economica e sull'occupazione.
  Sappiamo bene – lo sanno anche gli economisti – che la sfiducia è uno dei più grandi problemi in un'economia di mercato, che si basa sugli investimenti delle aziende e sulla propensione al consumo delle famiglie. I dati ISTAT appena citati fanno finalmente intravedere una luce rispetto al tunnel della depressione psicologica ed economica che ha condotto il Paese in quella crisi di cui, ormai, da troppi anni sentiamo parlare e da cui da troppi anni proviamo ad uscire con provvedimenti che, spesso, non hanno dato i risultati sperati.
  In passato, mi è capitato di votare a favore di manovre economiche dei Governi di centrodestra; oggi voto a favore di una manovra del Governo Renzi. Cosa accomuna questi due Presidenti del Consiglio ? Tra le altre cose, sicuramente le critiche ricevute per eccesso di ottimismo. Circola, in questi giorni, un video dal Premier Renzi che, durante una sessione del Parlamento europeo, afferma che in questi anni di crisi economica i depositi bancari degli italiani sono aumentati. Può sembrare strano o è proprio così. Per colpa dei messaggi negativi che, tutti i giorni, i media e i social network instillano nei cittadini, i risparmi personali sono cresciuti, ma gli investimenti e i consumi si sono piantati, determinando la prima decrescita e stagnazione che abbiamo conosciuto dal 2008 ad oggi.
  L'ottimismo è anche un viatico per rilanciare lo spirito degli imprenditori in funzione degli obiettivi che i Governi si pongono, il primo dei quali dovrebbe sempre essere stimolare la fiducia, sia dentro che fuori i confini nazionali. Non è certo la fiducia l'unica cosa che serve alle nostre aziende, ma abbiamo provato ad inserire delle cose che fino ad oggi mancavano nel disegno di legge di bilancio che stiamo per approvare. Mi riferisco, per le imprese, in primo luogo, al pacchetto di misure messe in campo per la competitività: l'IRES – l'imposta sul reddito delle società – scenderà dall'attuale 27,5 per cento al 24 per cento; per il reddito degli imprenditori fa, invece, il suo debutto l'IRI, una sorta di flat tax per imprese individuali e società di persone che reinvestono gli utili, fissata anch'essa al 24 per cento; e ancora, il regime di cassa per le società a contabilità semplificata, che, quindi, pagheranno le tasse sulle fatture incassate e non, come capitava fino ad oggi, su ciò che avevano fatturato: direi che questo è un grosso vantaggio per tutti i piccoli imprenditori e anche per i professionisti; l'IRPEF agricola verrà, invece, cancellata, con sollievo per tutto il settore. C’è, poi, la proroga delle misure adottate con successo nella legge di stabilità dello scorso anno, dal maxi ammortamento al 140 per cento per i beni strumentali all’iper-ammortamento al 250 per gli investimenti nel digitale: misure che potrebbero mobilitare investimenti privati fino a 10 miliardi di euro nel 2017.
  Un capitolo a parte merita anche il rifinanziamento dei fondi di garanzia per le piccole e medie imprese, che può portare, ora che la fase del cosiddetto credit crunch pare ormai in leggero miglioramento, all'attivazione di prestiti per 25 miliardi di euro.
  Per le misure inerenti il lavoro, merita, invece, di essere citata la detassazione dei premi di produttività, con l'aliquota al 10 per cento innalzata fino a 3 mila euro dagli attuali 2 mila, che salgono fino a 4 mila nelle imprese che coinvolgono i dipendenti nell'organizzazione del lavoro. Verrà, inoltre, innalzata la fascia di reddito che può aderire alla detassazione, arrivando dagli attuali 50 mila fino a 80 mila euro, coinvolgendo, quindi, anche quadri e dirigenti. Stessa aliquota al 10 per cento anche per la partecipazione dei lavori e all'azionariato e per prestazioni di welfare aziendale. Importantissima anche la scelta di confermare la decontribuzione Pag. 11totale per chi assume al Mezzogiorno, il territorio che più potrebbe dare al Paese, perché – è sempre detto – se il sud d'Italia riparte, la nostra può diventare veramente una locomotiva per il vecchio continente.
  Nel campo delle pensioni, il disegno di legge di bilancio si fa apprezzare per l'introduzione strutturale di una vera flessibilità nel passaggio dalla vita lavorativa al pensionamento. L'APE, l'anticipo pensionistico, è il frutto di un serrato confronto fra Governo e sindacati: si differenzierà in varie tipologie, ognuna con una propria specifica finalità, volta, comunque, ad agevolare le modalità di uscita dal mondo del lavoro. Particolare menzione merita l'APE sociale, destinato a facilitare l'anticipo pensionistico per una serie di categorie di lavoratori svantaggiati, per il tipo di lavoro pesante, a lungo svolto, o per mancanza di lavoro che persiste nel tempo. Una misura questa che, insieme ad altre previste nel disegno di legge di bilancio, come quella per i lavoratori precoci o per il lavoro usurante o l’«opzione donna», costituisce un pacchetto e ridurrà di effetti che la necessaria riforma delle pensioni varata qualche anno fa ha provocato per alcune categorie di lavoratori.
  Sempre per quanto riguarda le pensioni, c’è tutta un'altra serie di norme che trova la nostra piena condivisione, come l'innalzamento della no tax area o l'estensione della platea per la quattordicesima. Insomma, anche per quanto riguarda la previdenza, questa manovra rappresenta finalmente una svolta, quell'inversione di tendenza attesa da centinaia di migliaia di cittadini che, finalmente, potranno guardare con più serenità agli ultimi anni del loro impegno lavorativo.
  Non starò, però, a dilungarmi oltre sui tantissimi provvedimenti che il Governo ha proposto e che, poi, la Commissione bilancio ha implementato con un lavoro che – lasciatemelo dire – è stato proficuo, anche in confronto alle esperienze degli anni passati. Qualcosa, però, devo obbligatoriamente aggiungere in merito al lavoro svolto proprio dal gruppo a cui sono iscritto.
  Mi soffermerò su tre nostre proposte che hanno visto il via libera da parte della Commissione: l'introduzione del prestito subordinato, del prestito partecipativo quale nuova tipologia di strumenti finanziari in grado di ampliare in modo significativo la possibilità di intervento prevista per la «legge Marcora» in favore di società cooperative costituite da lavoratori di aziende in crisi, di cooperative sociali, di cooperative che gestiscono aziende confiscate alla criminalità organizzata o di cooperative ubicate nel Mezzogiorno; un intervento che valorizzerà, pertanto, i profili di utilità del sistema cooperativo.
  Cito, poi, l'approvata proposta emendativa volta a prevedere l'estensione delle soglie dell'imponibile ai fini IRPEF, già previsto nei confronti delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, anche per i trattamenti pensionistici delle vittime del dovere e dei loro familiari superstiti. E, ancora, l'intervento che abbiamo sponsorizzato in favore dei lavoratori colpiti da malattie di origine professionale collegate all'amianto, che non hanno diritto al conseguimento di una pensione di inabilità, ancorché non si trovino nell'assoluta impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa.
  Avviandomi a concludere, non posso che rimarcare come questa sia una manovra di fine anno, secondo me, di svolta per vari ordini di ragioni. Rispetto al passato, si è evitato il solito «assalto alla diligenza», con l'esclusione di norme microsettoriali o localistiche; si sono, poi, raggiunti due obiettivi: la messa in sicurezza dei conti pubblici senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini, perché le tasse si abbassano e nessuna viene alzata, e la predisposizione di un quadro positivo per le nostre aziende, affinché le aziende del nostro Paese possano agganciare, finalmente, la ripresa.
  Oggi il mio gruppo dirà un «sì» convinto a questo provvedimento e, del resto, questa – ne siamo convinti – sarà proprio la settimana del «sì». Sì alla legge di bilancio per rimetterci sulla strada della crescita e sì al referendum, su cui saremo chiamati ad esprimerci tra qualche giorno, Pag. 12per dare al Paese istituzioni rinnovate e pronte ad affrontare le sfide che il presente ci pone.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Presidente, con questi provvedimenti, come tutti gli altri, il Governo Renzi cerca sostanzialmente di trasformare la finzione in realtà e cancellare la realtà, narrandola come finzione per imbrogliare gli elettori. Tanti sono i presupposti e tante sono le fattispecie che dimostrano questo, Presidente, come il rapporto con l'Europa, che il Presidente Renzi dice conflittuale, di voler combattere, poi però è sfortunato, e proprio oggi il Presidente Juncker dice che il «sì» al referendum è un toccasana per il Paese. Questo dimostra quanto questo Governo sia legato mani e piedi a questa Europa che noi vogliamo combattere, così come siete legati mani e piedi sui saldi, che ovviamente non siete riusciti a modificare, né siete riusciti ad ottenere finanziamenti per una gestione oculata dell'emigrazione e non dell'invasione, come invece state gestendo. È una finzione dire che Equitalia è stata cancellata: Equitalia non è stata cancellata, è stata trasformata; i dipendenti sono rientrati all'interno dell'Agenzia delle Entrate, anzi addirittura avranno dei compiti ancora più importanti e delle possibilità ancora più pregnanti di controllo rispetto a prima, o come la flessibilità in uscita, che è una vera balla colossale. Abrignani prima ne ha parlato, ma forse non avrà letto il testo. Se si parla di flessibilità in uscita, Presidente, lei sa benissimo che o si creano dei diritti soggettivi o non si tratta una riforma delle pensioni, perché l'articolo 24 del «Salva Italia», la cosiddetta legge «Fornero», quella schifezza della legge «Fornero», non è stata toccata dagli emendamenti. Non si creano diritti soggettivi: chi vuole andare in pensione deve farsi un mutuo ventennale a suo carico (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). Di questo si tratta, e non è una riforma delle pensioni; così come l'Ape sociale e gli interventi per i lavoratori precoci: non si creano dei diritti soggettivi, perché avete messo dei tetti di spesa: avete messo 300 e 360 milioni, e se i soldi finiscono, finisce la festa, avete capito ? Invece, se si fa la riforma, la festa è per tutti, ma voi non volete farla. Volete creare solo fumo; dite che volete fate la flessibilità in uscita ma di fatto create solo illusione elettorale. E così è per «opzione donna», quando ci dite che è stata prorogata «opzione donna» mentre è assolutamente falso: è stata riportata all'origine la volontà del Ministro Maroni, quella di stabilire che la data finale della sperimentazione fosse il 31 dicembre 2015. Se le donne hanno dovuto aspettare diciotto mesi in più per l'aspettativa di vita è solo perché voi non siete stati capaci di gestire i regolamenti dell'INPS, perché non avete verificato quando nelle direttive dell'INPS erano previste le finestre, le aspettative di vita, ed avete allontanato la possibilità alle lavoratrici di poter accedere a questa opzione. Altro che proroga, l'avete cancellata con i vostri emendamenti ! Avete cancellato la possibilità per gli esodati di essere salvaguardati, a valle di questa legge di bilancio, perché avete cancellato il Fondo: avete escluso delle platee e non avete inserito tutti, ma avete cancellato il Fondo. Ciò significa che chi c’è c’è (in questa legge, e non ci sono tutti) e gli altri si arrangiano. Gli altri si arrangino ! Questa è la verità della vostra riforma, anche sugli esodati. Altro che dire che non ci sono interventi microsettoriali, Abrignani: dove lo mettiamo il milioncino alla pallacanestro, i 50 milioni agli LSU della Calabria, alle associazioni combattentistiche e i 4 milioni di euro per la lingua italiana all'estero, che fanno il paio con le 4 milioni di lettere ? Si vede che 4 milioni di lettere non sono servite per convincere gli italiani all'estero e assieme alle lettere gli ha pure messo 4 milioni di euro. Forse quelli sono più convincenti; i milioni di euro servono di più che le lettere (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). Però questi non Pag. 13sono interventi microsettoriali, va bene, va tutto bene ! E mi spiace che il presidente Boccia, che ha tenuto duro all'inizio dell'esame della legge di stabilità, nell'ultima mezz'ora, visto il pressing del Governo e di tutti i deputati del Partito Democratico, abbia dovuto cedere alla pressione di questo assistenzialismo peloso che la nuova formula della legge di bilancio avrebbe dovuto cancellare. Un assistenzialismo peloso che anche lei, Presidente, avrebbe dovuto cancellare. Lei avrebbe dovuto impedire la possibilità di presentare degli emendamenti per interventi microsettoriali, però lei ovviamente non se n’è accorta, come al solito. Le clientele, le pressioni particolari, la vecchia politica che Renzi dice di combattere... Ricordo la sera in cui si è votata – alla presenza del capogruppo Rosato, che era molto effervescente e non voleva far votare con voto nominale – la cancellazione di quel comma, di quell'emendamento che dà la possibilità plenipotenziaria al presidente della Campania di decidere tutto quello che vuole sul suo territorio. Ricordo delle posizioni agitate: non si dovevano lasciare i nomi e i cognomi sul voto a favore di quell'emendamento.
  Non avete voluto perché è un emendamento vergogna, che è una vergogna in più rispetto all'esito del referendum, se passasse sciaguratamente il «sì» domenica. Tutte le regioni, soprattutto quelle virtuose, perdono il controllo della sanità, tranne una. La regione più disgraziata a livello sanitario italiano che viene gestita dal suo presidente, una cosa mai vista ! La regione Piemonte, la regione Veneto e la regione Lombardia perdono il diritto di decidere sulla propria sanità (e hanno i conti in ordine), invece per la Campania, che ha sfondato di tutto, si fa in modo che il suo presidente possa gestire come gli piace anche questo settore.
  E poi la tempistica, vergognosa: a valle di un incontro in cui il presidente chiedeva ai sindaci di votare «sì» al referendum, perché Renzi porta i soldi, neanche una settimana dopo, Renzi lo benedice dandogli addirittura la possibilità di fare il commissario sulla sanità (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). Una vergogna, una sudditanza pelosa e meschina da parte del Governo a un presidente che fa queste dichiarazioni più o meno pubbliche ! Tra l'altro, una sanità che, per tutte le regioni, voi ci dite – sempre per mischiare finzione e realtà – avere 2 miliardi in più. Ha 2 miliardi in più, è vero, ma stabiliti numericamente, perché se poi vediamo le finalità che voi date ai presidenti di regione (aggiungete nuovi obiettivi, i farmaci innovativi, la revisione dei LEA, il rinnovo dei contratti medici) ci accorgiamo che sono tutte all'interno di quegli stanziamenti. Quindi, rispetto allo storico, i presidenti di regione avranno 600 milioni in meno per la loro sanità. Questo non è un taglio ? Non è un'altra presa in giro, Presidente ? Però, sempre silenzio.
  Sulla sicurezza, ci dite che vi impegnate per salvaguardare le forze di polizia, invece gli 80 euro non sono strutturali, sono un'ennesima piccola elemosina che non cumula neanche da un punto di vista previdenziale e contributivo. Per l'anno prossimo, probabilmente, sarà finita la festa, così come i 390 milioni per il riordino delle carriere, che si sono solo visti nelle slide ante-finanziaria, quando facevate gli accordi con le rappresentanze sindacali delle forze di polizia che facevano poi comunicati a favore del Governo, salvo poi essere presi in giro e non inserire queste cifre all'interno della legge di stabilità (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).
  Però, fate un'altra cosa molto subdola e molto sibillina: date la possibilità di avere un permesso di soggiorno per investimenti, tra l'altro con delle opzioni ridicole; la prima è che se uno compra titoli di Stato per 2 milioni gli diamo la cittadinanza, cioè lo Stato mette in vendita se stesso, al migliore offerente. La cittadinanza è l'appartenenza a una nazione, e noi la diamo a chi ci compra ! È meretricio, prostituzione, cosa vuole che sia (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) ! Pag. 14
  Ancora più grave è che date il permesso di soggiorno, che si può tramutare poi in cittadinanza, a chi fa delle sovvenzioni in termini culturali e filantropici per gestire l'immigrazione. Presidente, io ho la netta sensazione che gli unici che porteranno qui il milioncino saranno tutte quelle realtà filoislamiche che verranno a finanziare più o meno legalmente questi centri culturali islamici in cui si annida l'integralismo ed il terrorismo islamico. Non voglio far propaganda elettorale, ma una tracciabilità di questi fondi è doverosa. Noi abbiamo chiesto di stralciare questa norma, di lasciare il contributo filantropico per gli interventi paesaggistici, per gli interventi strutturali per le nostre chiese, per il nostro ambiente, non per le fondazioni culturali, per i centri culturali poiché dall'estero sono finanziati appunto solo quelli di natura e di cultura islamica integralista.
  In merito alle banche: voi siete lontani dalle banche ma ad ogni provvedimento aiutate le banche. Anche in questo provvedimento fate passare il messaggio che se il privato imprenditore ha necessità di liquidità non vada in banca ma vada dagli enti previdenziali privati e dai privati, che attraverso detassazione possono comprare le azioni, ma senza garanzie da parte del lavoratore che paga i contributi in quelle case previdenziali. Se poi l'investimento salta, cosa succede ? Interviene lo Stato e gli paga la pensione o molto probabilmente saltano i contributi e il lavoratore non avrà più la pensione, perché il suo ente previdenziale ha dato agli amici degli amici i fondi per comprare le azioni in quelle imprese che poi non si sono rivelate solide ? Anche gli esuberi delle banche li pagherà Pantalone, non li pagheranno le banche. Gli altri imprenditori se li pagano loro, gli esuberi, qui invece noi li facciamo pagare all'INPS.
  È chiaro, Presidente, che la realtà è tutta un'altra. Questa è tutta finzione che ci narrate come vera e, invece, la disoccupazione aumenta, il Jobs Act non ha funzionato, le piccole e medie imprese sono state dimenticate, le partite IVA sono soffocate, gli enti virtuosi vengono penalizzati, chi paga le tasse viene beffato dal condono di Equitalia e di tutti coloro che hanno il condono delle cartelle esattoriali. È doveroso dire di no a questa legge di bilancio per riportare a verità la realtà, basta finzione, solo realtà, e anche votare no al referendum significherà, quindi, riportare a verità la realtà (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Grazie, deputato. Adesso ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tancredi, prego. Ne ha facoltà.

  PAOLO TANCREDI. Abbiamo affrontato questa legge di bilancio, Presidente, in un clima difficile, dovuto a situazioni interne difficili, nel corso di una dialettica molto accesa del nostro Governo con la Commissione europea e con l'Europa in genere, con alcuni capi di governo di Paesi membri importanti. Questa dialettica l'abbiamo sostenuta, perché pensiamo che il Governo italiano abbia portato una posizione giusta, importante, alla luce di un percorso, Presidente, che abbiamo fatto in questi nove anni di crisi. Un percorso che ha visto quattro Governi, a cominciare dal Governo Berlusconi e poi il Governo Monti e il Governo Letta, dare un forte taglio alla spesa pubblica, con numeri che ho ripetuto tante volte in quest'Aula, che spesso non sono patrimonio del dibattito pubblico, ma noi abbiamo ridotto di 300 mila persone il personale pubblico. Abbiamo costruito una riduzione fortissima degli investimenti in conto capitale delle pubbliche amministrazioni, abbiamo fatto sacrifici, abbiamo riportato il Paese in una dinamica del deficit virtuosa, una delle più virtuose dell'area Euro, siamo ben al di sotto del 3 per cento e siamo molto più virtuosi di membri importanti come la Francia e la Spagna.
  Ebbene, sulla base del lavoro compiuto in questi anni, il Governo – come l'opinione pubblica chiedeva fortemente – ha giustamente rivendicato degli spazi all'Unione Europea. Da lì la flessibilità, ottenuta grazie all'azione del Governo Renzi, Pag. 15e poi i fattori straordinari al di fuori del ciclo che noi affrontiamo: la spesa per l'immigrazione – dossier di cui si occupano solo i Paesi frontalieri e drammaticamente l'Italia – che non vuole essere riconosciuta dall'Europa, addirittura con la beffa della sterilizzazione dei ricollocamenti negli altri Paesi membri.
  Alla luce di questo noi crediamo che il dibattito, forse a volte troppo acceso, che c’è stato prima e nel corso dell'approvazione della legge di bilancio tra Renzi e Juncker, o comunque tra il Governo italiano e la Commissione europea, sia un dibattito che dovrebbe vedere tutto il Paese su quelle posizioni, anche perché stiamo parlando di livelli di deficit che, sì si discostano dagli obiettivi di medio termine che ci eravamo dati, ma sono ampiamente e fortemente virtuosi. Noi siamo, nonostante tutto, al 2,3 per cento del deficit. Se non si parte da questa posizione non si riesce a leggere bene il documento di bilancio.
  Abbiamo fatto anni fa una legge, criticatissima, che rimette a regime il nostro sistema pensionistico, che è l'unica curva della spesa pubblica che cresce fortemente, eppure con la legge Fornero siamo riusciti a riportarla. Quella impostazione ha portato degli scompensi, quegli scompensi li stiamo sanando.
  In questa legge di bilancio, e da questo voglio partire, facciamo un passo forte, perché per me e per noi di Area Popolare, i contenuti importanti erano già contenuti nella legge di bilancio. Per la prima volta non devo enfatizzare interventi fatti in Commissione o durante l'iter dei lavori, a noi il testo piaceva così e in molte sue parti lo abbiamo difeso fortemente.
  Sulle pensioni, oltre alla tax area, altro che gli spiccioli che diceva poco fa il rappresentante della Lega, abbiamo introdotto due forme come l'anticipo pensionistico volontario e l'APE social, che sono delle novità, sono delle opportunità in più che diamo alla platea di pensionati italiani. Io non riesco a capire come ci si possa scandalizzare. L'APE su base volontaria è un'opportunità, qualcuno dice che non la farà nessuno, ma lo vedremo. Se non la utilizzerà nessuno, comunque, forse avremo sbagliato, ma tanto danno non l'avremo fatto. Io sono comunque convinto che avremo dei numeri sorprendenti.
  Così come l'APE social che, invece, dà una possibilità ai lavoratori prematuri e a chi svolge lavori usuranti, di accedere a un trattamento pensionistico ben prima della data prevista dalla legge Fornero. Noi di Area Popolare abbiamo difeso il testo, abbiamo fatto un emendamento – l'emendamento della collega Binetti – a cui tenevamo molto. Ci siamo poi accontentati di un ordine al giorno, però, Presidente, quella rimane la nostra piattaforma, per usare un termine sindacale. Noi pensiamo che se l'APE social deve essere ulteriormente migliorata, vada migliorata a favore di quelle mamme o papà, che nella loro vita lavorativa hanno anche avuto un altro compito importante, quello di assistere un parente in uno stato di disabilità, chi ha avuto dentro casa un figlio che per tanti anni ha dovuto assisterlo e ha dovuto aiutarlo. Ecco, quella è la nostra indicazione su come migliorare l'APE social e su come dare i premi, perché noi pensiamo, Presidente, che una mamma o un papà che hanno svolto quel compito e che possono continuare a svolgerlo magari andando in pensione, fanno e svolgono un ruolo sussidiario allo Stato, danno una mano allo Stato, sono importanti per gli obiettivi che anche la comunità e la società hanno. Perciò, da questo punto di vista, è quello il nostro obiettivo, il miglioramento dell'APE social. Abbiamo anche fatto l'ottava salvaguardia sugli esodati e credo che siamo arrivati a un livello di approssimazione ottimo. Probabilmente si dovrà intervenire di nuovo, ma in questa legge di bilancio abbiamo trovato anche questo spazio.
  Quindi, molto sulle pensioni, molto sulle famiglie, appunto continuando il discorso dell'importanza della famiglia che per noi è un elemento di politica economica imprescindibile, un elemento che è orientato al futuro e alla crescita. La famiglia con i figli è inevitabilmente orientata al futuro e alla crescita e allora in questa legge di bilancio, nel testo che è Pag. 16arrivato – e noi l'abbiamo difeso fortemente – c’è un'impostazione di incentivo alla famiglia e di incentivo alla nascita, che noi condividiamo totalmente. L'abbiamo difeso rispetto a chi, invece, voleva introdurre, per esempio, dei criteri di proporzionalità o voleva introdurre il calcolo dell'ISEE. Per noi, soprattutto il premio nascita, ma anche il buono nido, sono dei presidi che devono incentivare il totale della popolazione a mettere al mondo figli, a investire sul futuro della famiglia e dei figli. Questo è il senso della nostra impostazione e per questo abbiamo fatto quelle battaglie, anche in Commissione. Per fortuna la nostra impostazione è andata in porto. Così come siamo per la libertà di scelta delle famiglie, le riteniamo un elemento di politica economica, pensiamo che debbano essere libere di fare le loro scelte educative e sociali, perciò anche in questa legge di bilancio, nel testo originario, erano inseriti nuovi e importanti presidi per le scuole paritarie, a cui è aumentato il plafond per avere accesso ai bonus. Con il lavoro in Commissione abbiamo anche inserito la possibilità del riparto dei fondi per l'alternanza scuola-lavoro, anche alle scuole paritarie, così come abbiamo inserito – ed è la prima volta – la possibilità per le scuole paritarie di accedere ai fondi PON in maniera competitiva come tutti gli altri. Questa è l'impostazione importante che abbiamo cercato di dare, che – ripeto – era già contenuta nel documento di bilancio. Io sto parlando di norme e contenuti che erano già nella legge di bilancio, che noi, nel passaggio in Commissione, abbiamo solo perfezionato e migliorato nelle parti marginali e nei dettagli.
  Una parte molto importante, Presidente, della legge di bilancio – naturalmente non posso parlare di tutto il suo contenuto, perché andrei fuori tempo – è quella dedicata alla crescita, allo sviluppo e alle imprese. Su questo non posso non citare anche il decreto fiscale, su cui abbiamo cercato di ricostruire anche il rapporto fra l'impresa e il fisco. Io credo che abbiamo messo in campo una serie di norme che sono in questo momento apprezzate da molte categorie che secondo me nel 2017 porteranno i loro effetti. Innanzitutto, la prima cosa, che qualcuno si dimentica, è che da gennaio 2017 le imprese italiane pagheranno tre punti in meno di imposta sul reddito. Probabilmente è passata inosservata perché era già nei tendenziali della stabilità per il 2016, ma, mentre abbiamo annullato e sterilizzato le clausole di salvaguardia, sulla questione dell'IRES, invece, siamo rimasti fermi. Così come abbiamo messo la flat tax anche per gli autonomi e per le imprese individuali; insomma, c’è tutta la partita delle ristrutturazioni fiscali, delle detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni, c’è tutta la partita dei super ammortamenti e degli iper ammortamenti, che insomma costituiscono un intervento dalla parte della domanda di lavoro importante, perché vede è anche di grande soddisfazione che siamo, durante l'iter della legge di bilancio, riusciti ad avere la notizia che l'ANPAL ha deliberato un testo con cui proroga al 2017 lo sgravio fiscale per quasi tutta la platea dei lavoratori sotto i 24 anni e per quelli sopra i 24 anni che comunque hanno semplicemente sei mesi di iscrizione ai centri per l'impiego. Ma questa misura è legata, al Sud, anche alla possibilità per le aziende di investire praticamente quasi gratis con il super ammortamento e, cumulata anche al sud, in particolare, con lo sgravio fiscale e il credito d'imposta sugli investimenti. Io credo che oggi per il 2017 noi abbiamo realizzato nel campo degli investimenti e nel campo delle assunzioni, soprattutto al sud, una condizione di favore eccezionale per chi, imprenditore, volesse davvero investire. Ma potrei parlare della nuova Sabatini o del credito di imposta sulla ricerca: è una legge gravida di contenuti, a favore delle imprese e a favore dell'economia.
  Alcune cose, Presidente, le abbiamo purtroppo tralasciate: c'era una soluzione per mettere a regime il credito d'imposta sugli investimenti per le ristrutturazioni.

  PRESIDENTE. Vada a concludere.

  PAOLO TANCREDI. Sto concludendo. Quella era una soluzione buona. Non è Pag. 17stato trattato l'articolo 2, così come sono rimaste aperte alcune questioni legate al lavoro, che sicuramente dovremo andare a sanare, spero nel passaggio al Senato (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marcon. Ne ha facoltà.

  GIULIO MARCON. Grazie, signora Presidente, signori del Governo, colleghi e colleghe. Innanzitutto vorrei ringraziare il presidente della Commissione bilancio, Francesco Boccia, per l'equilibrio con cui ha gestito i lavori dalla Commissione, ma anche il relatore per la maggioranza, Mauro Guerra, per la civiltà dei modi con cui ha affrontato i nostri lavori, e anche i sottosegretari – vedo qui Sesa Amici, ma anche Baretta, Bressa e il Viceministro Morando – interlocutori e in alcuni casi avversari reali in giornate difficili e a volte confuse.
  Noi voteremo contro questa legge di bilancio, una legge di bilancio che pure contiene alcune cose, poche, utili: le misure sugli esodati e quelle assai parziali sulle pensioni minime, le misure sulla riapertura dei termini sull'amianto e la finanza etica, le modeste risorse in più per gli enti territoriali e i fondi per la cooperazione internazionale. E qualcosa è stato fatto anche per i centri antiviolenza, anche grazie allo stimolo della Presidente Boldrini. Ma bisogna fare molto di più, come ci chiede la straordinaria manifestazione delle donne di sabato scorso.
  Ma, al di là di queste singole e poche misure valide, noi voteremo contro perché riteniamo una legge inadeguata a far fronte alla crisi, una legge estemporanea e pasticciata, una legge che – per citare il Premier – passo dopo passo, continua a far arrancare il Paese nella palude di una stagnazione ormai permanente e niente, a parte qualche «zero virgola», cambia per le persone, per le famiglie e per la società, che da otto anni sentono i morsi della crisi e non percepiscono nessun vero miglioramento della situazione. Le 33 slide, presentate un mese fa da Renzi per illustrare la legge di bilancio, sono un capolavoro di mistificazione e di raggiro, mischiamo tutto e il contrario di tutto, le misure della legge di bilancio di quest'anno con quelle della legge di stabilità dell'anno scorso, i fondi nazionali con i fondi europei, le risorse certe con quelle virtuali, il 2017 con il 2020, gli impegni con gli auspici, il tutto in una specie di caleidoscopio di balle fenomenali per nascondere la realtà di una legge di bilancio piccola piccola, nonostante i suoi 104 articoli. Intanto, diciamo che si tratta di una legge occupata in gran parte dalla cancellazione delle clausole di salvaguardia, le risorse per il grosso vanno tutte lì. In secondo luogo, vorrei ricordare che si fonda su stime di crescita irrealistiche, come ci hanno detto l'Ufficio parlamentare di bilancio e la Banca d'Italia.
  In terzo luogo, tra riduzione dell'Ires super-ammortamenti e sgravi fiscali, questa è una legge dalla parte delle imprese. Per il lavoro c’è ben poco, briciole per il pubblico impiego, qualcosa per le pensioni al minimo e un provvedimento sulle pensioni, la famosa APE, che è una mezza truffa per i lavoratori.
  Negate, bocciando tutti i nostri emendamenti, la stabilizzazione dei precari dell'ISTAT e della pubblica amministrazione e vi opponete, ancora una volta, al pensionamento dei «quota 96», dei macchinisti ferrovieri, ingiustificatamente penalizzati dalla Fornero.
  Per la scuola non risolvete il problema delle assunzioni, non affrontate il tema del diritto allo studio e mettete tanti, tanti soldi su scuole private e Human technopole, il tutto a scapito della ricerca pubblica.
  Per la sanità ci sono molti meno soldi di quelli che servirebbero, per il sociale i soliti bonus bebé, quelli per gli asili nido, per la cultura, eccetera. Niente di nuovo: i bonus bebé non li ha inventati la sinistra, ma Berlusconi nel dicembre del 2005. E invece di investire negli asili nido, in un sistema territoriale di servizi socio-educativi, il Governo distribuisce urbi et orbi regalie elettorali ai poveri, che ne hanno Pag. 18sicuramente bisogno, come ai ricchi, che non ne hanno proprio bisogno, e il Governo ha rifiutato in Commissione tutte le proposte, anche quelle del PD, di utilizzare l'ISEE per differenziare e graduare l'uso di queste misure.
  Sulla giustizia fiscale avete eretto un muro; tra l'altro, non è vero che le tasse sono scese; afferma l'ISTAT, qualche giorno fa, che la pressione fiscale è rimasta la stessa del 2014, mentre il prelievo fiscale è aumentato di circa 10 miliardi.
  Avete detto di «no» alla Tobin tax, che colpisce gli speculatori; avete detto di «no» alla digital tax, che farebbe pagare le tasse a chi ora ne paga meno di un lavoratore di un call center; avete detto di «no» alla cedolare secca sulle locazioni di breve durata, proteggendo così un'evasione fiscale diffusa, e non certo per necessità. Avete detto di «no» ad una riforma sulle successioni, per renderla almeno un po’ più equa, visto che con le attuali norme i Paperon de’ Paperoni non pagano praticamente nulla; avete detto di «no» alla reintroduzione della tassazione dei panfili, per cui oggi un operaio di Mirafiori paga più tasse lui sulla sua Clio che un nababbo su uno yatch di 30 metri. Ma chi è il Ministro dell'economia, Padoan o Tremonti ?
  Avete perso – e lo si vede in questa legge di bilancio – qualsiasi idea di progressività fiscale, di lotta alle diseguaglianze, di redistribuzione del reddito. Non un rivoluzionario, ma un socialista fabiano, Richard Tawney, disse una volta: «Quello che i ricchi chiamano il problema della povertà, per i poveri è il problema della ricchezza» e in Italia – ce lo dicono ISTAT e OCSE – il 20 per cento più ricco ha in mano il 60 per cento della ricchezza, mentre il 60 per cento più povero ne detiene solo l'11 per cento. In Italia il 24 per cento della ricchezza è in mano all'1 per cento della popolazione, mentre negli ultimi anni il 53,7 per cento della ricchezza prodotta è andata al 10 per cento più ricco della popolazione.
  La cosiddetta teoria del trickle down, dello sgocciolamento, l'assunto cioè che i poveri saranno beneficiati da una produzione di ricchezza che tracimerà verso il basso, è una totale stupidaggine; ne hanno beneficiato solo i ricchi, gli speculatori e i redditieri e Piketty ha dimostrato, in un saggio ormai famoso, che ormai siamo nel pieno del capitalismo oligarchico, siamo tornati ai tempi di Balzac, dove il futuro di un giovane o di un rampollo dipende dall'eredità di soldi, immobili e relazioni sociali che gli lasciano i genitori.
  Ma dov’é la meritocrazia in tutto questo ? Le diseguaglianze sono cresciute con Renzi, ma, se una sinistra non combatte le diseguaglianze, che sinistra è ?
  Voi dite che per fare delle fette di torta più giuste bisogna fare prima una torta più grande; noi opponiamo l'eversivo principio socialdemocratico secondo il quale solo delle fette di torta più eque permettono poi di fare una torta più grande. Il problema non è solo concettuale o di cultura politica: il problema è di interessi e di scelte concrete. Voi avete scelto di accontentare lautamente Confindustria e di dare le briciole al lavoro; avete scelto di non infastidire la rendita, il capitalismo finanziario, la ricchezza ingiustificata e abnorme, di non occuparvi di diseguaglianze.
  Poletti, che forse scambia la sua funzione con quella di un altro Ministro, ha detto che dobbiamo togliere il filo spinato intorno alle imprese; così, mentre Brodolini avrebbe voluto essere ricordato come il Ministro dei lavoratori, forse Poletti vorrà essere ricordato come quello degli imprenditori.
  L'orizzonte di questo Governo è quello del neoliberismo temperato, dal volto umano, compassionevole, ma, a parte qualche cerotto sociale, cosa cambia per la gente ? Renzi ha attaccato il neoliberismo delle politiche europee di austerità e il fiscal compact, ma perché allora nella proposta di modifica della Costituzione non ha cambiato l'articolo 81, abrogando il principio del pareggio di bilancio (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà) ? Servirebbero investimenti pubblici per rilanciare l'economia e il Ministro Padoan ha Pag. 19detto, qualche settimana fa, che non si cresce perché non c’è spesa pubblica; de te fabula narratur si potrebbe dire.
  Renzi ha affermato: abbiamo stanziato tanti soldi per gli investimenti pubblici. Per il 2017 nella legge di bilancio si prevedono 1,9 miliardi per i seguenti settori: trasporti e viabilità, infrastrutture, ricerca, difesa del suolo, lotta al dissesto idrogeologico, edilizia pubblica, edilizia scolastica, attività industriali ad alta tecnologia, sostegno alle esportazioni, informatizzazione dell'amministrazione giudiziaria, prevenzione del rischio sismico; non so se mi sono dimenticato qualcosa, ho contato dodici settori d'intervento per 1,9 miliardi, il che significa poco più di un 150 milioni di euro, più o meno il costo di un F-35, per ciascun asse di intervento; sono briciole !
  Questa legge di bilancio è elettoralistica sia nelle cose nobili, come i bonus bebé e i voucher per gli asili nido, sia nelle meschinità politiche legate alla vicenda referendaria. Pagate pegno a De Luca per il suo impegno referendario a colpi di fritture di pesce facendolo commissario regionale della sanità, mentre fate mancare 50 milioni alla sanità di Taranto e alle tante persone malate a causa dell'Ilva solo perché il presidente di quella regione si è schierato per il «no».
  Siamo a un punto di bassezza istituzionale indicibile e, d'altronde, nelle ultime settimane il Presidente del Consiglio ha perso smalto e sembra in preda a una confusione politica, a una demagogia populistica e sguaiata, la disperazione referendaria travestita da bullismo istituzionale.
  Renzi, che cita Giorgio La Pira, continua a buttare in questa legge di bilancio 23 miliardi per le spese militari, per gli F-35, per le fregate, per i blindo, per i sistemi d'arma che poi magari vengono venduti a Paesi come l'Arabia Saudita, con cui la sorridente Ministra Pinotti firma accordi di cooperazione militare, un Paese che viola i diritti umani delle donne, calpesta i diritti umani e uccide con le nostre armi la popolazione dello Yemen; ma che c'entra La Pira con le bombe italiane all'Arabia Saudita ?
  Ed è per tutti questi motivi che noi voteremo «no» a questa legge di bilancio, che è una legge che non serve al Paese, che non crea lavoro, che non fa ripartire la crescita. È una legge estemporanea ed elettorale. Così non andiamo da nessuna parte. Serve, invece, un piano del lavoro per gli investimenti pubblici, una politica economica espansiva, il sostegno alla domanda, una politica dei redditi e una di redistribuzione della ricchezza degne di questo nome.
  Per tutti questi motivi noi voteremo «no», contro questa legge di bilancio, che non parla al Paese, ma solo a un interesse elettorale (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà)

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Prestigiacomo. Ne ha facoltà.

  STEFANIA PRESTIGIACOMO. Grazie, Presidente. Colleghi, siamo giunti al voto finale di questa legge di bilancio ed è sotto gli occhi di tutti la profonda strumentalizzazione che il Governo Renzi ha fatto della manovra di finanza pubblica, plasmandone il contenuto sulla base di un'ampia strategia a raggio elettorale, finalizzata all'appuntamento referendario della prossima domenica. Ed è così, quindi, che l'Esecutivo, su espressa richiesta del suo Presidente del Consiglio, ha trasformato la legge di bilancio in un manifesto di propaganda e di promesse, in particolare, per i territori a lui cari, cercando di smuovere quel consenso che disperatamente cerca dal momento della sua nomina.
  È una manovra impostata senza una visione complessiva di politica economica e, quindi, una manovra così non può che avere risultati miseri, certo non in grado di portare il Paese nella direzione di una ripresa forte e duratura. Nessun progetto politico preciso se non quello di mettere in piedi un calderone di interventi non strutturali, per superare il 4 dicembre e tornare, Pag. 20in qualche modo, nelle simpatie degli italiani, cercando di rimettere in piedi la baracca.
  La manovra è finanziata in deficit e il disavanzo non viene utilizzato per garantire la crescita e la produttività. Non si va ancora a fondo con i tagli alla spesa improduttiva e le iniziative adottate non hanno nulla a che vedere con azioni di ampio respiro.
  A trionfare è ancora una volta la politica dei bonus mirata ad alcune specifiche categorie. Ci si limita a disinnescare la possibilità di aumento dell'IVA per il solo 2017, con la possibilità, però, che nel 2019 l'IVA possa addirittura superare il 26 per cento. Questo significa non soltanto non pensare al futuro, significa essere irresponsabili, significa raggirare gli italiani.
  Ciò che sembra avere importanza in questo momento è solo il voto del 4 dicembre, così diamo una spiegazione a interventi come quello che offrirà la possibilità ai presidenti di Campania e Calabria di mettere le mani sulle tanto ambite risorse della sanità.
  De Luca, lo sappiamo già, ha promesso praticamente ai suoi amministratori e direttori delle strutture private convenzionate le risorse se si impegneranno per il «sì». Allo stesso modo, è così che spariscono misteriosamente i 50 milioni di euro previsti, invece, per la ASL di Taranto e, guarda caso, invece, il presidente della regione Puglia non ha offerto alcun endorsement alla riforma renziana schierandosi per il «no».
  Nulla è stato lasciato al caso e ogni misura è stata accuratamente pesata e misurata in un monologo della maggioranza che ha organizzato, al solito, i lavori in Commissione in maniera assolutamente confusa e inaccettabile.
  È stata accuratamente pesata e scientificamente pensata anche la presa in giro nei confronti del Mezzogiorno. Il dibattito in merito alle misure per il rilancio degli investimenti al Sud è stato assolutamente privo, anche quest'anno, di concretezza e non ha portato ad alcun intervento efficace. L'onere di sostenere la crescita economica del Sud resta soprattutto sulle spalle della politica di coesione, ovvero con i fondi già destinati al Sud e i fondi europei destinati al Sud. Lo Stato continua a non investire, privo com’è di una visione complessiva sul tema.
  Alle esigenze del Mezzogiorno e agli annunci roboanti del Premier nel corso delle sue visite in campagna elettorale, ha fatto seguito solo una misura, quella dell'incentivo occupazione Sud, ovvero un meccanismo di decontribuzione per nuove assunzioni assolutamente parziale e soprattutto non automatico. Si tratta, infatti, di un incentivo che riguarda solo determinate tipologie di lavoratori, concesso dietro istanza preliminare di ammissione all'INPS, con risorse limitate e soprattutto con risorse già assegnate al Sud; che bella misura ! D'altra parte, invece, il gruppo di Forza Italia aveva presentato una serie di misure per il Mezzogiorno in grado di offrire un impulso concreto all'impresa privata, perché la risposta alla crisi del Sud va cercata nella crescita di reddito capace di generare reddito e quindi nella creazione di nuovi posti di lavoro nel settore privato.
  Avevamo presentato emendamenti che prevedevano la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato, decontribuzione totale, come misura universale e automatica; l'istituzione di zone franche – guai a pronunciare questo nome per la maggioranza – dotate di fiscalità di vantaggio; specifici vincoli di destinazione per risorse dei fondi strutturali e risorse di cofinanziamento nazionale rivolte a progetti per infrastrutture, trasporti, sicurezza, turismo (avete persino detto «no» a un emendamento che prevedeva risorse per ammodernare i treni nel Mezzogiorno e chi viaggia nel Sud, e qualche volta per sbaglio prende il treno, si rende conto di questa grande disparità anche nella qualità dei treni); rifinanziamento delle misure per l'autoimpiego indirizzato ai giovani; totale deducibilità delle spese per l'attuazione dei piani per la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro. «No», «no», «no» e «no»; a tutte le nostre proposte avete risposto con un secco «no». Pag. 21
  Ma anche sul tema dell'equità, una volta tanto caro alla sinistra, abbiamo verificato che non c’è più sensibilità. Forza Italia ha presentato una serie di emendamenti mirati ad alcune fasce deboli, particolarmente bisognose della popolazione; mi riferisco, in particolare, alla nostra battaglia per portare all'attenzione del Governo i malati del morbo di Alzheimer e le pesanti conseguenze che tutti i giorni ricadono sulle famiglie: circa un milione di malati che crescono ogni anno di 100-150.000. Il Governo ha parzialmente accolto quanto proposto da un nostro emendamento e ha inserito la condizione delle persone affette dal morbo di Alzheimer tra i criteri di riparto del Fondo per le non autosufficienze.
  Consideriamo questo un primo passo importante, al quale ovviamente deve seguire un rifinanziamento del Fondo per le non autosufficienze, perché quando un milione di persone vengono scaricate su quel fondo è evidente che bisognerà investire nuove risorse.
  Forza Italia è inoltre intervenuta, in maniera costruttiva, proponendo un'altra misura di equità per le famiglie con un solo genitore superstite con figli a carico: anche in questo caso, l'accoglimento di una proposta a firma Giorgetti ha determinato la fine di una grande ingiustizia; ad oggi, infatti, gli orfani con un solo genitore non possono usufruire delle detrazioni per le famiglie a causa del computo della quota di reversibilità sul reddito. Grazie alla nostra proposta, siamo finalmente riusciti a superare questa palese sperequazione. Due norme di civiltà, di cui siamo profondamente orgogliosi di rivendicare il merito.
  In conclusione, Presidente, questa manovra è priva di qualunque slancio vitale per il futuro. Il nostro relatore per la minoranza del centrodestra, Alberto Giorgetti, nella sua relazione ha rivendicato nettamente un progetto alternativo a quello di questa maggioranza, una maggioranza che – va ricordato agli italiani – ci ha portato a un debito di oltre 2.200 miliardi, a una pressione fiscale al 42,6 per cento, a ben 4.598.000 poveri e a 170.000 migranti nel solo 2016.
  Tutto questo è ovvio che porta il Paese al collasso e il Governo, anziché governare, anche oggi è plasticamente assente con tutti i suoi Ministri: ringrazio la sottosegretaria Amici, unica presente nel voto finale della legge di stabilità (i Ministri sono tutti impegnati in campagna elettorale).
  Ecco, allora, di fronte a tutto questo noi diciamo «no» e votiamo convintamente contro questa manovra di pura propaganda, con la convinzione che il prossimo lunedì il Premier Renzi si sveglierà con il peso del giudizio degli italiani, che non sarà certamente clemente (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sorial. Ne ha facoltà.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Grazie. La legge di bilancio: un tomo, praticamente, di norme e tabelline alquanto confusionario, spesso deleterio, che si basa su dei principi fondamentali del bilancio dello Stato, sia che ci siano delle entrate sia che ci siano delle uscite. Voi avete fate una manovra (27 miliardi di euro) con delle entrate una tantum, con delle coperture da verificare, in deficit per 12 miliardi di euro, e venite qua a raccontarcela e a vantarvi di tutto ciò.
  Oggi il bilancio dello Stato è molto semplice da capire, in realtà: le entrate sono per lo più tributarie, sono le nostre tasse; si parla di 493 miliardi di euro su un totale di 567 miliardi di entrate totali e sono le sudate tasse di ogni cittadino italiano, le tasse del lavoratore dipendente, quelle che continua a pagare ma poi, chissà perché, arriva a luglio e deve intrattenere un commercialista per pagare ancora altre tasse; le tasse dei privati, le tasse dei cittadini, quelle tasse che noi abbiamo provato anche ad agevolare, a cercare in qualche modo di ridurre, magari con delle deduzioni di alcune spese, come quelle per la messa in sicurezza Pag. 22delle autovetture, delle spese sostenute per le autovetture stesse, permettendo una maggiore sicurezza sulle strade e promuovendo la sicurezza delle persone, ma voi anche lì avete detto «no».
  Poi le entrate delle imprese, quelle imprese che devono continuare a pagare un'IRAP che è una tassa che non porta sviluppo, è una tassa che uccide le aziende stesse, ma lo Stato chiede che siano sempre le imprese a doverle pagare per prime, anche se lo Stato è quello che non paga poi i propri debiti e ad oggi ha ancora da saldare 65 miliardi di euro alle aziende che chiudono. Peccato che Renzi stesso, nel 2014, avesse promesso di ripagarle tutte, quelle aziende, ma nel frattempo le aziende hanno chiuso. Gli imprenditori hanno pure provato a pagare le tasse allo Stato con le promesse di Renzi, ma non ha funzionato: nemmeno Renzi si farebbe mai pagare con una sua promessa, è il primo a sapere che non valgono niente le sue parole. E a quelle aziende che ancora aspettano le promesse di Renzi, mandate pure Equitalia, quella Equitalia che non avete abolito, ma a cui avete cambiato solamente il nome: per forza, era ormai chiaro a tutti che di equo in Equitalia non ci fosse più niente, visto che a fronte di un debito di 100 euro poi ci si ritrovava con delle cartelle da migliaia di euro e tra l'altro mantenendo anche gli aggi, mantenendo anche tutta una serie di questioni che noi avevamo cercato di abolire con una legge concreta e seria su Equitalia, ma a cui avete detto «no». Dicevate: «era propaganda», ma andate a dirlo voi alle vedove della crisi e di quegli imprenditori. Avete preferito cantarvela e sonarvela con le tasse di chi non ha mai avuto problemi a pagarle, coloro che le tasse non le hanno mai pagate, magari portando i soldi all'estero e ai quali poi veniva tutto condonato. È tutto un condono anche questa legge di bilancio, siete praticamente dei Giuda che danno l'ultimo bacio sulla guancia del nostro popolo. Siete dei traditori, avete tradito il mandato dei cittadini ogni qual volta, fuori dalla Commissione, per esempio, vi incontrate con un lobbista che vi passa un pizzino per riformulare un emendamento. Ne abbiamo scovato uno anche a questo giro, chissà quanti di loro hanno condizionato questa legge di bilancio, chissà quanti petrolieri ci saranno stati fuori dalla sede in cui si esaminava, la legge di bilancio che non abbiamo visto e che voi avete difeso strenuamente per non fargli pagare l'IMU sulle piattaforme petrolifere, nonostante ancora un po’ ci manca che ci farete pagare pure la TASI sulla ciotola del nostro amico a quattro zampe. E non si capisce perché chi fa ingenti profitti con piattaforme petrolifere poi non possa nemmeno pagare le tasse. Vedete, oltre alle tasse poi ci sono le spese, quelle risorse che avete speso in maniera illusoria, in maniera veramente sperperatoria: sperperate in normicine sconnesse, senza una visione e addirittura vi dimenticate, dite di dimenticarvi di alcuni fondi.
  Guarda caso però non vi siete dimenticati di finanziare con 45 milioni di euro il G7 di Taormina e, con altri milioni di euro, associazioni e fondazioni che voi stessi guidate. Però vi scordate di mettere 50 milioni di euro per curare i bambini di Taranto malati di tumore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non è che avete fatto pure voi probabilmente un giro da quelle parti oppure avete sotterrato qualche rifiuto o magari, passando sotto l'inceneritore che avete permesso di costruire, vi siete ammalati e avete perso la memoria sui fondi ?
  Sapete, io non ve lo auguro perché nonostante mi facciate talmente ribrezzo, solo chi combatte queste malattie bastarde può capire cosa voglia dire avere il dubbio perenne che quella malattia sia causata dalla malapolitica che avete portato avanti voi negli ultimi vent'anni.
  Allora, tutte queste persone che aspettano delle soluzioni oggi non vedono niente e voi in cuor vostro ci guardate cercando delle giustificazioni; cercate delle giustificazioni allo scempio che avete creato, ma non ci provate nemmeno: non c’è una poltrona che tenga o un incarico che tenga che possa giustificare l'assenza di coraggio e la vostra assenza totale di responsabilità nelle azioni che avete portato avanti negli ultimi anni e in questa legge di bilancio. Avete ipotecato il futuro Pag. 23delle generazioni future, indebitando i giovani con le clausole di salvaguardia che si spegneranno forse fra vent'anni; avete costretto all'ipoteca della propria vita quegli stessi lavoratori che sarebbero dovuti andare in pensione tre anni fa e che oggi costringete a mettersi in mano a una banca o a un'assicurazione per andare giustamente in pensione e non crepare prima; avete dato uno schiaffo a quella nonna che vuole stare con la nipotina, di cui il Premier si era riempito la bocca, ma l'APE social riguarda una platea ristrettissima, mentre quella volontaria è un altro favore al sistema finanziario, in cerca di pingui rendimenti in un'epoca di tassi zero. Avete spremuto i comuni e gli enti locali in cerca di succo e non avete avuto nemmeno il coraggio di permettere di rivalutare e ristrutturare i debiti con Cassa depositi e prestiti, costringendoli a ulteriori tagli ai servizi essenziali e costringendoli all'abolizione di servizi agli anziani, ai bambini e ai disabili. Intanto le partecipate, dove siedono i vostri amici, continuano a proliferare, perché siete incapaci perfino di scrivere le norme, non sapete manco fare le riforme per cui siete stati messi lì dalla grande finanza e dai poteri internazionali.
  Continuate a fare norme che vengono bocciate dalla Consulta, come la riforma Madia, saltano i pezzi di un decreto che era solo uno spot e che non risolveva il problema degli sprechi e delle clientele. Speriamo che dopo la porta in faccia dalla Consulta non abbiate ancora l'occasione di riprovarci, perché vorrà dire che ve ne siete andati a casa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ma poi, guardate che robe: a furia di scrivere norme incostituzionali, invece di studiare e scrivere delle norme giuste e costituzionali, invece di rispettare i dettami dalla Costituzione, pensate di modificare la Costituzione sui vostri valori delinquenziali e sulla vostra incapacità. È assurdo. Parliamo anche di questo referendum visto che l'avete inserito direttamente in legge di bilancio, questo referendum, questa strana forma di democrazia a giorni alterni, per cui qualche mese fa chiedevate alla gente di non andare a votare e boicottavate le urne e oggi, invece, siete avvolti da questa frenesia elettorale per il voto, tanto da aver consumato le gomme dell'auto blu su cui viaggiate, in cerca di consensi a destra e a manca. Ma guardate che destino che avete, quasi carmico, profetico. Magari dopo avere disatteso la volontà popolare, dimenticando il referendum sull'abolizione del finanziamento pubblico, continuando a intascarvi i rimborsi elettorali, dopo avere disatteso il referendum sull'acqua pubblica, svendendo al peggior offerente internazionale un bene prezioso come l'acqua e la gestione delle risorse idriche, forse sarà proprio la volontà popolare a mandarvi a casa. E così sarà che, chi di referendum ferisce, di referendum perisce. E allora il vostro abisso sarà l'unico referendum a cui dimostrate di essere interessati, forse perché legato direttamente alle sorti dei vostri incarichi e dei vostri onorevoli stipendi, stipendi che non avete avuto nemmeno la pietà e la dignità di ridurre minimamente. Non l'avete fatto e pensare che questo referendum conta direttamente sulle tasche dei cittadini e con questa legge di bilancio avete speso quelle poche briciole rimaste nel bilancio dello Stato, pagando anche l'Unione europea, 22 miliardi messi lì, in Tabella 1 del Ministero dell'economia e delle finanze, per la partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito dell'Unione europea. Altro che togliere le bandiere dell'Europa dalle spalle ! Bisognerebbe togliere i codici dei conti correnti statali, perché a ogni richiesta della Commissione Europea fate seguire subito un bonifico a nove zeri e aspettate l'osso scodinzolanti. Alla fine potete fare pur finta di abbaiare, ma poi tornate sempre dal vostro padrone: dei segugi.
  Non c’è misura nella vostra legge di bilancio che non sfavorisce direttamente i cittadini andando a favore dei ras locali. State sperperando i soldi delle tasse dei cittadini italiani, dando soldi e poltrone a ras a livello locale e regionale. Spendete i soldi per accontentare le manie di grandezza di un uomo piccolo, molto piccolo. Siete l'espressione più becera di quel voto Pag. 24di scambio di deluchiana memoria. Ognuno di voi è un De Luca, ognuno di voi è un affarista nel momento in cui non avete avuto né l'orgoglio né il coraggio di denunciare questi atti delinquenziali, né in Commissione né fuori dalla Commissione. Vi siete nascosti, nessuno di voi ha fiatato, nessuno di voi ha detto niente, perché ognuno di voi sa che è così anche nella propria regione. Avete legalizzato l'illegale, avete giustificato l'ingiustificabile, avete candidato sporchi affaristi. E sa, Presidente, il fatto più inquietante ? È rendersi conto che alcuni parlamentari con noi in Commissione fossero a conoscenza di numerose situazioni simili e non abbiano mai avuto il coraggio di denunciarle.
  Ora, Presidente, dopo questo intervento, ci sarà il nulla: la retorica degli ultimi annunci o dei fantasiosi e fantomatici risultati ottenuti dal Partito Democratico in questa legge di bilancio, il nulla, appunto. E dato che oggi chiude la Camera per rivedersi dopo il referendum, sappiate che l'unica promessa che dovrete mantenere è quella che avete già cercato di rimangiarvi. Il 4 dicembre i cittadini questo Governo lo vorrebbero mandare a casa, perché i cittadini sovrani dovrebbero potere scegliere liberamente ogni singolo membro, del Parlamento, ma anche di quell'Esecutivo che porti avanti un programma sottoscritto e firmato con i cittadini, contro le banche che vi hanno supportato finora, contro le clientele che comprate con una frittura come Cristo comanda e, soprattutto, contro quella che è la lobby finanziaria che vi appoggia. Noi vogliamo essere appoggiati solo da una lobby, che è la lobby più consapevole e più numerosa oggi in Italia, che è quella dei cittadini onesti e per questo noi diciamo «no» a questa legge di bilancio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, come ultimo intervento, il deputato Maino Marchi. Ne ha facoltà.

  MAINO MARCHI. Grazie Presidente. Colleghi deputati, rappresentanti del Governo, da parte dell'opposizione questa legge di bilancio viene definita elettorale, cioè una legge non fatta nell'interesse del Paese, ma per carpire la benevolenza degli elettori in vista del referendum costituzionale.
  Ora, vista la storia del centrosinistra degli ultimi venti anni, mi sento in dovere prima di tutto di rassicurare i sostenitori del «sì» che questa legge di bilancio non danneggia, diciamo così, le ragioni del «sì». Penso, invece, che sia del tutto priva di fondamento l'accusa delle opposizioni.
  Se fosse vero, avremmo assistito ad una marea di tagli rispetto alla proposta del Governo. E, invece, abbiamo visto tante proposte, che facevano semplicemente «più uno», oppure che ricorrevano ad aumenti rilevanti di tasse per essere coperte, come la proposta del MoVimento 5 Stelle sul reddito di cittadinanza, coperta, tra l'altro, con l'abrogazione del fondo per la lotta alla povertà o con l'abrogazione dell'Ape, mantenendo, per tutti coloro che non possono usufruire dell'Ape sociale, la riforma Fornero così com’è. Soprattutto, quasi un terzo dei 16 miliardi necessari, ben 5 miliardi, vengono da tagli di esenzioni ed esclusioni fiscali, cioè aumenti di tasse per 5 miliardi. Poi si può dire con criteri che salvaguardino le fasce più deboli, ma l'ammontare è così grande che toccherà quasi tutti: 5 miliardi da tagliare con decreti del Ministro dell'economia e delle finanze. Alla faccia, direbbe l'onorevole Castelli, della centralità del Parlamento e della sovranità popolare. E Forza Italia propone 2,6 miliardi per il pubblico impiego, da recuperare con razionalizzazioni o revisioni della spesa pubblica, ma, prevedendo di non riuscirci, contempla una riserva di variazioni delle aliquote e riduzioni delle agevolazioni e delle detrazioni vigenti. Ovviamente si dice, anche qui, che vanno salvaguardati i più deboli, ma si tratta sempre di potenziali aumenti di tasse molto rilevanti, in questo caso decisi con decreto del Presidente del Consiglio, con il Parlamento che viene coinvolto solo con un parere delle Commissioni competenti. Poteri al Presidente del Pag. 25Consiglio che nella riforma costituzionale non ci siamo nemmeno sognati di pensare !

  PRESIDENTE. Colleghi, si può abbassare il tono della voce ? Grazie.

  MAINO MARCHI. È curioso che queste proposte vengano da chi ogni giorno parla di sovranità popolare, di accentramento di poteri e di autoritarismo nella riforma costituzionale.
  Venendo, invece, a noi e ai contenuti della legge di bilancio, che la maggioranza si accinge ad approvare, c’è un modo per valutare se è una legge elettorale o, invece, è l'espressione di una politica economica e di bilancio coerente con quelle precedenti di questo Governo, una loro evoluzione, andare a vedere se ci sono cose strambe o, invece, seppure innovative, nel solco delle politiche precedenti. L'intervento sul sistema previdenziale è una novità per le sue dimensioni, per i temi che affronta, ma corrisponde all'impegno che ci eravamo assunti e a un confronto ampio con le organizzazioni sindacali.
  Oltre all'anticipo pensionistico, c’è l'aumento della quattordicesima, per chi l'aveva, e l'estensione a coloro che hanno la pensione fino a mille euro. C’è l'abolizione della penalizzazione, per chi ha maturato il diritto alla pensione prima dei 62 anni, e l'eliminazione della ricongiunzione onerosa introdotta da Tremonti nel 2010, che in Commissione abbiamo esteso agli iscritti alle casse professionali. Si abbassa l'aliquota contributiva al 25 per cento in modo permanente per i lavoratori autonomi. Vi sono norme per i lavoratori precoci e per quelli che svolgono attività usuranti. Si amplia la no-tax area per i pensionati con meno di 75 anni, equiparandola a quella dei pensionati con più di 75 anni. C’è l'ottava salvaguardia per gli esodati: 30 mila 700 ne beneficeranno. In Commissione abbiamo anche esteso opzione donna alle lavoratrici che hanno maturato i requisiti entro la fine del 2015 e approvato un ulteriore intervento previdenziale per i lavoratori ammalati a causa dell'amianto.
  È un insieme di interventi di grande rilievo, che non può essere derubricato a «per andare in pensione bisogna fare un mutuo», perché in condizioni sociali peggiori l'anticipo è a carico dello Stato. Per gli altri che intendono avvalersene, l'Ape prevede delle penalizzazioni sulla futura pensione, come era previsto in tutte le proposte sulla flessibilità, seppure in misura e con modalità diverse. La flessibilità in entrata nel sistema previdenziale darà più opportunità di lavoro per i giovani.
  Il sostegno alla crescita e al lavoro caratterizzano questa manovra, in continuità con le precedenti scelte di questo Governo. Aumentano le risorse per agevolazioni fiscali per le retribuzioni legate a incrementi di produttività, per partecipazione agli utili di impresa e per il welfare aziendale. Chi ha introdotto le agevolazioni per il welfare aziendale, se non questo Governo ? Ci sono risorse per il pubblico impiego, ci sono sgravi contributivi per nuove assunzioni legate all'alternanza scuola-lavoro e all'apprendistato, che si aggiungono ai 700 milioni per nuove assunzioni nel Mezzogiorno, fatto con un atto amministrativo. E anche una forte politica per gli sgravi contributivi ha già caratterizzato questo Governo. In Commissione abbiamo eliminato strutturalmente la tassa sui licenziamenti in caso di cambio di appalto; interventi per i call center, per sostenere la promozione di società cooperative tra i lavoratori provenienti da aziende in crisi; il sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti da imprese di pesca, sono coerenti con la nostra storia. L'aumento del congedo obbligatorio per il padre lavoratore; l'aiuto per le spese per asili nido e baby sitting; l'aiuto alle lavoratrici autonome vittime di violenza di genere, sono un'evoluzione un rafforzamento delle nostre politiche; così come i 5 milioni in più per il Piano nazionale ed i centri antiviolenza, e i 60 milioni aggiuntivi per le pari opportunità.
  C’è una politica di riduzione delle tasse alle imprese, che si sviluppa nel solco di precedenti scelte, a partire dal non aumento di IVA e accise, sterilizzando la norma di salvaguardia a legislazione vigente: Pag. 26costa 15 miliardi, più della metà della manovra. L'introduzione dell'IRI, una forma vantaggiosa per i lavoratori autonomi, e la conferma della riduzione al 24 per cento dell'Ires, sono in continuità con precedenti scelte, come l'aver strutturalmente eliminato il lavoro a tempo indeterminato dalla base imponibile dell'IRAP. Abbiamo confermato il super-ammortamento al 140 per cento, introdotto l'iper-ammortamento al 250 per cento per investimenti ad alto contenuto tecnologico, cioè «industria 4.0». C’è il credito di imposta più forte per ricerca e sviluppo, il rifinanziamento della legge cosiddetta Sabatini, e da alcuni mesi si è reintrodotto il credito d'imposta sugli investimenti nel Mezzogiorno: tutte cose che nascono con il centrosinistra o con questo Governo. E tra queste ricordo l’eco-bonus, ampliato agli interventi antisismici e alle strutture ricettive.
  Nel dibattito ci si è lamentati per non aver potuto intervenire su queste misure in Commissione. Ricordo a tutti che, tra il 2008 e il 2011, le opposizioni, PD in primis, dovevano lottare per reinserire le misure introdotte dai Governi Prodi, e che puntualmente non erano presenti nel disegno di legge di Tremonti; negli ultimi anni, invece, nella proposta del Governo questa misura c’è sempre, e sempre potenziata rispetto all'anno in corso: quindi, le opposizioni oggi si lamentano del brodo grasso ! Potrei continuare con l'agricoltura, l'abolizione dell'Irpef agricola, le compensazioni IVA per le carni, il Fondo per il comparto cerealicolo; con l'ambiente e la mobilità sostenibile, l'edilizia scolastica, che hanno un ruolo fondamentale nel rilancio degli investimenti, insieme agli interventi per gli eventi sismici, di prevenzione sismica e idrogeologica. Per gli investimenti nel Mezzogiorno si sono completate le intese per l'uso dei fondi di coesione, e sempre per gli investimenti è fondamentale il ruolo delle regioni e degli enti locali: nessun nuovo taglio, ma circa 3 miliardi da distribuire nel settore.
  Ho sentito parlare di ricatti ai sindaci, perché non è ancora tutto definito: nessun ricatto, semplicemente, come sempre, su questi temi l'esame della manovra si fa in seconda lettura, a seguito degli incontri con le regioni e le rappresentanze degli enti locali. Ci sentiamo di suggerire di superare eccessivi vincoli sul personale dei comuni, ed in ogni caso diversi miglioramenti sono stati introdotti qui alla Camera.
  Finisco su sociale e sapere. Sapere: ci sarebbero tante cose, ma voglio sottolineare l'università: aumento di risorse del Fondo ordinario, e soprattutto tra no-tax area per i meno abbienti e più risorse per le borse di studio si fa davvero una politica per il diritto allo studio.
  Sociale: aumento delle risorse per la lotta alla povertà e per le famiglie, sono l'asse portante di questa manovra.
  Sanità: non c’è nessun taglio, quando si passa da 111 miliardi a 113 non si può parlare di tagli; se ora le bugie si chiamano post verità, parlare di tagli in sanità è una post verità. Come il manifesto della Lega sul referendum, che dice: «No alla chiusura dei nostri ospedali». È una falsità: il «no» al referendum è un «no» alla chiusura del CNEL, delle province per come sono state fino ad ora e del Senato con uguali poteri della Camera; con il «sì» non si chiude nessun ospedale, ma si creano le condizioni per continuare una politica per la crescita ed il lavoro, per l'equità e la lotta all'evasione fiscale, per cambiare le politiche dell'Unione europea. Con questa legge di bilancio non sfondiamo il bilancio pubblico: rimaniamo uno dei Paesi con il deficit più basso in Europa, e continuiamo ad investire sul futuro. Per questo, il gruppo del Partito Democratico vota a favore della legge di bilancio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale – A.C. 4127-bis-A)

  PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata Pag. 27al coordinamento formale del testo approvato.
  (Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 4127-bis-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 4127-bis-A:
   «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019».

  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 2) (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Interventi di fine seduta (ore 15,30).

  CLAUDIO COMINARDI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CLAUDIO COMINARDI. Presidente, circa due anni fa, nel novembre 2014, ho depositato un'interrogazione...

  PRESIDENTE. Mi scusi, deputato. Colleghi e colleghe, per favore consentiteci di terminare questa seduta: se uscite, uscite in silenzio. Aspetti un attimo, perché è impossibile.

  CLAUDIO COMINARDI. Presidente, chiedo cortesemente di poter recuperare il tempo. Grazie.

  PRESIDENTE. Sì, sì, certo, è evidente. Allora, defluite velocemente, perché altrimenti non la sento, non la sentiamo.

  CLAUDIO COMINARDI. Sì, sì, non c’è problema. Io posso aspettare anche dieci minuti, non ho fretta.

  PRESIDENTE. Allora, vediamo se riusciamo a far defluire tutti. Prego, accomodatevi. Grazie. Allora, se potete cortesemente defluire, perché altrimenti non riusciamo a seguire i lavori. Grazie. Forse ci possiamo provare, deputato Cominardi. Proviamoci.

  CLAUDIO COMINARDI. Grazie. Due anni fa circa, ho presentato un'interrogazione parlamentare. È l'interrogazione n. 4-06927, relativa all'emergenza sanitaria nella provincia di Brescia, in particolare all'incidenza tumorale nei distretti sanitari di Brescia Ovest e del Monte Orfano: si parla di un'incidenza tumorale dal 4,5 al 4,7 per cento in più rispetto a tutta la provincia, quando già a Brescia abbiamo il record di incidenza tumorale su base nazionale. Cos’è successo nel frattempo ? Nel frattempo ci sono delle rivelazioni da parte di un pentito camorrista, Nunzio Perrella, che ha trafficato dagli anni Sessanta agli anni Ottanta in rifiuti nella nostra provincia, nelle quali egli menziona determinati paesi, quali Montichiari, Castegnato, Ospitaletto, Rovato: per cui si dice che il traffico di rifiuti in quelle aree era un qualcosa mai visto prima, al punto tale che si sono riempite tutte le discariche (purtroppo regolari, perché sono state autorizzate dagli enti preposti), e solo dopo si è andati al Sud a sversare il resto dei rifiuti. Però qui abbiamo un'emergenza sanitaria, perché c’è gente che continua a morire ed ammalarsi.
  Ecco, il discorso è che ci sono comitati che son decenni che denunciano queste cose: io penso per esempio alle SOS Terra di Montichiari, le Mamme di Castenedolo, i Macognari; e purtroppo ancora oggi non si vedono degli interventi forti su questa materia. E volevo concludere dicendo: il tavolo di lavoro «Basta veleni» ha chiesto a tutti i parlamentari bresciani di partecipare ad un incontro comune per cercare di operare per il bene comune. Purtroppo in questi anni, rispetto al ciclo dei rifiuti Pag. 28e al traffico di rifiuti, nei nostri territori ha lucrato la politica, l'imprenditoria e la camorra. Quindi io chiedo e spero che, oltre a un intervento serio da parte del Governo su questi territori, ci sia una sensibilità anche da parte anche di tutti i colleghi bresciani e che possano partecipare numerosi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. La ringrazio deputato Cominardi, do la parola alla deputata Alessia Morani.

  ALESSIA MORANI. Grazie Presidente. Da notizie apprese dagli organi di informazione, risultano indagati almeno tre deputati del Movimento 5 Stelle: Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, per un reato punito fino a cinque anni di carcere e che potrebbe aver falsato il risultato delle elezioni amministrative di Palermo nel 2012. Il che in una democrazia è un fatto gravissimo. In quest'Aula e fuori, Presidente, abbiamo ascoltato lezioni di legalità e onestà da parte di coloro che oggi sono indagati, uno su tutti Riccardo Nuti. Le uniche lezioni che possono darci questi signori sono quelle sull'omertà e sull'intralcio al lavoro della magistratura, visto che non stanno rispondendo alle domande degli inquirenti e stanno rifiutando la prova calligrafica. Di Maio dichiarava che per i politici non vale la presunzione di innocenza, ma quella di indecenza e che gli indagati devono dimettersi dopo cinque minuti. Grillo diceva che gli incarichi pubblici vanno interdetti agli indagati. Solo qualche giorno fa Di Maio, Di Battista e compagnia cantante, hanno dichiarato che non avrebbero fatto sconti a nessuno ma mi pare che per i deputati ci siano i saldi, forse perché stanno coprendo qualcosa o peggio qualcuno. A questo punto ci chiediamo se Grillo copra Nuti o se Nuti copra Grillo. Il partito degli onesti, Presidente, è finito sotto i colpi dell'omertà. Dal 2012 sapevano tutto e Nuti veniva a farci lezioni di onestà – che vergogna, Presidente, che vergogna – e per questo, considerata una condotta così omertosa da parte di deputati della Repubblica e sentite anche le piene confessioni di deputati come La Rocca e Ciaccio, siamo convinti che a questo punto si debba andare fino in fondo e verificare anche la raccolta delle firme per le regionali e per le politiche del 2013 (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. La ringrazio deputata Morani. Ora ha chiesto di parlare il deputato Nazzareno Pilozzi, a cui do la parola.

  NAZZARENO PILOZZI. Grazie signora Presidente. Intervengo per portare a conoscenza di tutta l'aula quanto sta accadendo di grave in questi giorni in tutti i comuni della provincia di Frosinone. Sono stati, infatti, affissi manifesti elettorali di propaganda per il voto contrario alla riforma costituzionale, che oltre a recare il simbolo di comitati e partiti politici – nella fattispecie Forza Italia – riportano in bella vista anche il logo dell'amministrazione provinciale della quindicesima comunità del Lazio, Valle del Liri, nonché del comune della città di Arpino. La cosa ancora più grave, Presidente e colleghi, è che il prode Gianluca Quadrini – il cui nome appare a caratteri cubitali su questi manifesti, conosciuto nelle nostre zone per un uso allegro del lampeggiante cosiddetto «di servizio», cosiddetto perché non si capisce come un presidente della comunità montana possa avere il lampeggiante – risulta essere appunto il presidente di quella comunità montana, consigliere provinciale e consigliere della città di Arpino. Questo uso disinvolto e arrogante dei simboli istituzionali avviene in spregio di tutti quei cittadini e di tutti quei militanti che, con passione e onestà intellettuale, anche in provincia di Frosinone, si stanno impegnando tanto, sia per le ragioni del «sì» che per quelle del «no». Ovviamente proporrò un'interrogazione urgente al Ministro dell'interno e avviserò il prefetto affinché il prima possibile questi manifesti, che sono un sintomo di cattiva politica, vengano rimossi al più presto. Purtroppo sono anche consapevole che anche qualora Pag. 29avvenisse la rimozione, la ferita inferta alle nostre comunità, purtroppo, non verrà sanata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Grazie deputato Pilozzi, adesso la parola alla deputata Marisa Nicchi.

  MARISA NICCHI. Grazie, Presidente. Prendo la parola per ringraziare tutte le organizzatrici che sabato scorso hanno voluto e curato, con una capacità eccezionale, la manifestazione nazionale «Non una di meno» contro la violenza degli uomini sulle donne (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà). Le ringrazio, le ringraziamo di cuore, perché in 200 mila hanno sfilato – questi sono i dati ufficiali – ma per i telegiornali questo dato così straordinario è stata una notizia che contava meno di altre, che invece erano notizie più congeniali al teatrino della politica politicante. È stata una manifestazione straordinaria, che ha unito generazioni di donne diverse contro la violenza maschile, una manifestazione per una vita libera e autonoma, un desiderio femminile incontenibile e incessante, anche se quotidianamente è ostacolato in mille modi, anche se, purtroppo, viene spezzato tragicamente da continui femminicidi. Questa manifestazione, questo grande fiume che ha invaso Roma sabato scorso ha ricordato che il movimento delle donne per la libertà femminile non è morto, come invece viene ripetuto spesso con compiacenza. Anima tante giovani, si articola in una pluralità di esperienze e di saperi inediti, agisce in radice e cambia la soggettività e le relazioni umane. A noi parlamentari, tutte, spetta ora un compito molto importante, saper ascoltare, interloquire, lo ha già fatto recentemente la Presidente Boldrini incontrando le organizzatrici. Ascoltare, interloquire con questa forza immensa e agire insieme affinché il riconoscimento della libertà delle donne sia un principio affermato sempre e ovunque (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Grazie deputata Nicchi, adesso do la parola al deputato Umberto D'Ottavio.

  UMBERTO D'OTTAVIO. Grazie Presidente. L'emergenza alluvione in Piemonte e in Liguria sta finalmente passando, da oggi si cominciano a contare i danni e per dimensioni e quantità di acqua caduta l'alluvione è stata paragonata a quella del 1994. Qualcuno ha scritto e detto che, per fortuna, non ci sono state le stesse vittime. Vorrei dire con estrema chiarezza che non si è trattato di fortuna, ma dell'esito dei lavori fatti, dell'intervento su ponti e alvei dei fiumi. Bisogna continuare, bisogna continuare a intervenire per lottare contro il dissesto idrogeologico. Vorrei, infine, ringraziare a nome del Partito Democratico, la Protezione civile, i volontari, i sindaci, i consiglieri comunali, che non hanno dormito per giorni per vegliare sulle loro comunità affinché tutto andasse bene (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Grazie deputato D'Ottavio, adesso la parola al deputato Massimiliano Bernini.

  MASSIMILIANO BERNINI. Grazie Presidente. Le sigle sindacali SAPAF e UGL del Corpo forestale dello Stato – Corpo forestale che il Governo e la maggioranza hanno pensato bene di smantellare, nonostante crescano i reati ambientali e le truffe agroalimentari – hanno diffidato il Governo, nelle persone del Premier Renzi e della Ministra Madia, per chiedere di differire il termine di presentazione delle domande per il transito in altre amministrazioni. Il DPCM previsto dalla legge n. 124 del 2015 non è mai stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, solo una comunicazione sul sito www.gov.it dello scorso 23 novembre, con scadenza di presentazione delle domande entro venti giorni. Insomma, Presidente, questo ennesimo strappo normativo dimostra come l'assorbimento del Corpo forestale nell'Arma dei carabinieri – che lo ricordiamo lede i diritti sindacali, militarizzando donne e Pag. 30uomini dello stesso Corpo – è quanto mai raffazzonato. Rischiate, insomma, di non rispettare il termine previsto da questo antistorico scioglimento del 31 dicembre 2016, quindi noi ci associamo alla richiesta delle sigle sindacali, chiediamo che venga pubblicato immediatamente il DPCM e, in caso contrario, che si sospenda il provvedimento di scioglimento del Corpo forestale dello Stato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Melilla. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Grazie, signora Presidente. La scomparsa di Fidel Castro ha generato una grande emozione in tutto il mondo; del resto, basti pensare alle nostre stanze di quando eravamo studenti universitari o a quella dei nostri figli in cui non mancava e non manca una foto del Che Guevara o dei barbudos. Sul socialismo e sul nazionalismo cubano ci si divide, ma penso che in questo momento prevalga – come è giusto che sia – un sentimento di rispetto e di umanità nei confronti di una delle più grandi personalità del secolo scorso. Certo, questo sentimento di umanità non è prevalso a Miami, dove esuli cubani si sono dati alla pazza gioia per la morte di Fidel Castro e, del resto, Fidel Castro è scampato a 600 attentati organizzati da questi terroristi, a volte con il sostegno esplicito delle autorità statunitensi. Vergognoso mi sembra sia stato il commento di Trump, che forse preferiva la Cuba di prima del 1959, un grande bordello, una mega casa di giochi d'azzardo gestiti dalla mafia americana, con le compagnie americane che sfruttavano le risorse naturali e il popolo cubano, analfabeta, senza assistenza sanitaria, povero come tutti gli altri Paesi del cortile di casa statunitense. Con Fidel e Che Guevara Cuba è cambiata. Abbiamo i più alti livelli di scolarizzazione di tutta l'America Latina, la più bassa mortalità infantile, la più alta età media della popolazione. Non si muore più di parto o di qualche semplice malattia gastrointestinale, nonostante un embargo criminale e terrorista che doveva piegare quel paese e consegnarlo al Fondo monetario internazionale e alla banca mondiale. No, anche dopo la caduta del muro la dignità del popolo cubano ha resistito. Ma oggi prevale il momento della partecipazione al dolore per la morte di Fidel Castro. Il quotidiano la Repubblica ha titolato: «È morto Fidel, l'ultimo comunista»; la Repubblica si sbaglia e si sbaglia di grosso, perché siamo in tanti a sentirci ancora comunisti, accomunati agli ideali di grandi personalità comuniste, come Gramsci, Lama, Berlinguer, Bruno Trentin, in Italia e grandi personalità internazionali come Fidel Castro e Che Guevara (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà).

Approvazione in Commissione (ore 15,46).

  PRESIDENTE. Comunico che nella seduta di oggi, lunedì 28 novembre 2016, la XIII Commissione permanente (Agricoltura) ha approvato, in sede legislativa, la seguente proposta di legge:
   S. 2535 – Sani ed altri; Oliverio ed altri: «Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino» (approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato) (2236-2618-B).

Ordine del giorno della prossima seduta.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

  Martedì 6 dicembre 2016, alle 10:

  1. – Discussione sulle linee generali delle mozioni Massimiliano Bernini ed altri n. 1-00744 e Tartaglione ed altri n. 1-01296 concernenti iniziative per promuovere una corretta alimentazione, in particolare al fine di prevenire l'obesità infantile.

  2. – Discussione sulle linee generali della mozione De Maria ed altri n. 1-01375 Pag. 31concernente iniziative di competenza in relazione alle stragi naziste del 1943-1945, con particolare riferimento all'esecuzione in Germania delle sentenze di condanna emesse dai tribunali italiani.

  3. – Discussione sulle linee generali dei disegni di legge:
   S. 1659 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'Azerbaijan sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 6 novembre 2012 (Approvato dal Senato) (C. 3299).
  — Relatori: Cirielli, per la maggioranza; Gianluca Pini, di minoranza.
   S. 2099 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Regno hashemita di Giordania sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 29 aprile 2015 (Approvato dal Senato) (C. 3765).
  — Relatori: Chaouki, per la maggioranza; Gianluca Pini, di minoranza.
   Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Romania per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Riga il 25 aprile 2015 (C 3880).
  — Relatrice: Quartapelle Procopio.
   Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar sui servizi aerei, con Allegato, fatto a Roma il 24 settembre 2002, con Accordo per l'introduzione di emendamenti, fatto a Roma il 16 aprile 2012; b) Accordo sui servizi di trasporto aereo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica algerina democratica e popolare, con Allegati, fatto ad Algeri il 22 gennaio 2013; c) Accordo sui servizi aerei tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica socialista del Vietnam, con Allegati, fatto a Roma il 21 giugno 2013; d) Accordo di cooperazione nel campo dei trasporti marittimi tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica algerina democratica e popolare, fatto ad Algeri il 14 novembre 2012; e) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kosovo sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Pristina il 24 luglio 2014; f) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Moldova sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Roma il 19 settembre 1997; g) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di sua altezza serenissima il Principe di Monaco concernente la regolamentazione del trasporto internazionale di viaggiatori e di merci su strada, fatto a Roma l'8 novembre 2012; h) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Montenegro sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Roma il 12 marzo 2014; i) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Serbia sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto ad Ancona il 15 ottobre 2013; l) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'Azerbaijan sul trasporto marittimo, fatto a Roma il 14 luglio 2014; m) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato di Andorra concernente la regolamentazione del trasporto internazionale di viaggiatori e di merci su strada, fatto a Bruxelles il 19 maggio 2015 (C. 3917-A).
  — Relatore: Causin.
   S. 1334 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Angola in materia di sicurezza ed ordine pubblico, fatto a Luanda il 19 aprile 2012 (Approvato dal Senato) (C. 3941).
  — Relatore: Fedi.Pag. 32
   S. 1605 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Capo Verde in materia di cooperazione di polizia, fatto a Praia l'8 luglio 2013 (Approvato dal Senato) (C. 3942).
  — Relatore: Rabino.
   S. 1730 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo interinale in vista di un accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la parte Africa centrale, dall'altra, con Allegati, fatto a Yaoundé il 15 gennaio 2009 e a Bruxelles il 22 gennaio 2009 (Approvato dal Senato) (C. 3945).
  — Relatrice: Quartapelle Procopio.
   S. 2026 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica di Slovenia, il Governo di Ungheria e il Governo della Repubblica italiana sulla Multinational Land Force (MLF), con Annesso, fatto a Bruxelles il 18 novembre 2014 (Approvato dal Senato) (C. 3947).
  — Relatrice: Quartapelle Procopio.

  (ore 14,30)

  4. – Seguito della discussione delle mozioni Massimiliano Bernini ed altri n. 1-00744 e Tartaglione ed altri n. 1-01296 concernenti iniziative per promuovere una corretta alimentazione, in particolare al fine di prevenire l'obesità infantile.

  5. – Seguito della discussione della mozione De Maria ed altri n. 1-01375 concernente iniziative di competenza in relazione alle stragi naziste del 1943-1945, con particolare riferimento all'esecuzione in Germania delle sentenze di condanna emesse dai tribunali italiani.

  6. – Seguito della discussione dei disegni di legge:
   S. 1659 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'Azerbaijan sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 6 novembre 2012 (Approvato dal Senato) (C. 3299).
  Relatori: Cirielli, per la maggioranza; Gianluca Pini, di minoranza.
   S. 2099 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Regno hashemita di Giordania sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 29 aprile 2015 (Approvato dal Senato) (C. 3765).
  — Relatori: Chaouki, per la maggioranza; Gianluca Pini, di minoranza.
   Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Romania per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Riga il 25 aprile 2015 (C 3880).
  — Relatrice: Quartapelle Procopio.
   Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar sui servizi aerei, con Allegato, fatto a Roma il 24 settembre 2002, con Accordo per l'introduzione di emendamenti, fatto a Roma il 16 aprile 2012; b) Accordo sui servizi di trasporto aereo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica algerina democratica e popolare, con Allegati, fatto ad Algeri il 22 gennaio 2013; c) Accordo sui servizi aerei tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica socialista del Vietnam, con Allegati, fatto a Roma il 21 giugno 2013; d) Accordo di cooperazione nel campo dei trasporti marittimi tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica algerina democratica e popolare, fatto ad Algeri il 14 novembre 2012; e) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kosovo sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Pristina il 24 luglio 2014; f) Accordo tra Pag. 33il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Moldova sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Roma il 19 settembre 1997; g) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di sua altezza serenissima il Principe di Monaco concernente la regolamentazione del trasporto internazionale di viaggiatori e di merci su strada, fatto a Roma l'8 novembre 2012; h) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Montenegro sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Roma il 12 marzo 2014; i) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Serbia sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto ad Ancona il 15 ottobre 2013; l) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'Azerbaijan sul trasporto marittimo, fatto a Roma il 14 luglio 2014; m) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato di Andorra concernente la regolamentazione del trasporto internazionale di viaggiatori e di merci su strada, fatto a Bruxelles il 19 maggio 2015 (C. 3917-A).
  — Relatore: Causin.
   S. 1334 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Angola in materia di sicurezza ed ordine pubblico, fatto a Luanda il 19 aprile 2012 (Approvato dal Senato) (C. 3941).
  — Relatore: Fedi.
   S. 1605 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Capo Verde in materia di cooperazione di polizia, fatto a Praia l'8 luglio 2013 (Approvato dal Senato) (C. 3942).
  — Relatore: Rabino.
   S. 1730 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo interinale in vista di un accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la parte Africa centrale, dall'altra, con Allegati, fatto a Yaoundé il 15 gennaio 2009 e a Bruxelles il 22 gennaio 2009 (Approvato dal Senato) (C. 3945).
  — Relatrice: Quartapelle Procopio.
   S. 2026 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica di Slovenia, il Governo di Ungheria e il Governo della Repubblica italiana sulla Multinational Land Force (MLF), con Annesso, fatto a Bruxelles il 18 novembre 2014 (Approvato dal Senato) (C. 3947).
  — Relatrice: Quartapelle Procopio.

  La seduta termina alle 15,50.

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SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

  Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):
   nella votazione n. 1 i deputati Allasia e Busto hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 2 la deputata Ruocco ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 2)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Nota di variazione bil.prev. 2017 376 374 2 188 279 95 68 Appr.
2 Nom. Ddl 4127-bis-A - voto finale 411 408 3 205 290 118 62 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.