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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 708 di mercoledì 23 novembre 2016

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

  La seduta comincia alle 15.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  GIULIO CESARE SOTTANELLI, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 9 novembre 2016.

  PRESIDENTE. Ringrazio l'onorevole Sottanelli, che ha letto peraltro il processo verbale della sua elezione, quindi gli faccio anche gli auguri.
  Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Amendola, Amici, Bellanova, Bergamini, Dorina Bianchi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Caparini, Capelli, Casero, Castiglione, Catania, Centemero, Antimo Cesaro, Cimbro, Cirielli, Coppola, Costa, D'Alia, Dambruoso, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Manlio Di Stefano, Faraone, Fedriga, Ferranti, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Galati, Garofani, Gelli, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Grillo, La Russa, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Migliore, Orlando, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rigoni, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scotto, Tabacci, Valeria Valente, Velo e Zanetti sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente settantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro dell'Interno, il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, la Ministra dell'Istruzione dell'università e della ricerca, il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.

(Iniziative di competenza in relazione a recenti affermazioni del presidente della regione Campania aventi ad oggetto la campagna referendaria e le risorse finanziarie destinate al relativo territorio – n. 3-02637)

  PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Scotto ed altri n. 3-02637 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).Pag. 2
  L'onorevole Scotto ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02637 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signor Presidente, signor Ministro Alfano. Il 15 novembre il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha riunito 300 amministratori locali per organizzare la campagna del «sì» al referendum costituzionale del 4 dicembre. Di quell'incontro è stata resa pubblica una registrazione audio. L'intervento, oltre a tenere frasi volgari, offensive e minacciose, a cui purtroppo De Luca ricorre abitualmente, tanto da poterle ormai considerare parte integrante del suo personaggio, che somiglia sempre di più alla riuscitissima parodia di Crozza, contiene affermazioni gravissime, nelle quali gli amministratori presenti vengono invitati, sollecitati e perfino intimati a utilizzare provvedimenti di spesa in favore della campagna a sostegno del referendum, inneggiando al ricorso bieco e cinico del clientelismo. Chiediamo al Governo se intende dissociarsi da questa pratica e se non considera questa un'istigazione al clientelismo e un'intimazione al voto di scambio.

  PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha facoltà di rispondere.

  ANGELINO ALFANO, Ministro dell'Interno. Signor Presidente, questa interrogazione, così come la successiva, ci pongono di fronte all'antico quesito del confine tra l'attività a sostegno delle proprie idee politiche di incitamento alla campagna elettorale e all'utilizzo legale delle risorse che vengono assegnate ai territori e il tema del clientelismo o addirittura del voto di scambio. Io credo che sul clientelismo il giudizio può essere politico, può essere morale e non sta a me darlo in questa sede; sull'aspetto potenzialmente di rilievo per altri organismi non sta a me. A me sta a dire due cose: la prima, onorevole Scotto, è che ciascuno fa la campagna elettorale dentro il perimetro della legge con gli argomenti che ritiene di potere usare, ma le procedure di spesa sono quelle che sono previste dalla legge, cioè qualunque finanziamento fosse evocato, o sia stato evocato nelle parole del presidente della regione non è nella disponibilità, diciamo completa o totale, senza vincoli procedurali, degli amministratori locali o degli amministratori regionali; tutto quello che è previsto nel Patto per la Campania – e si tratta di miliardi di euro – è sottoposto a un iter procedurale, ad un iter legale che è la cornice dentro la quale avviene la spesa pubblica e non potrebbe essere diversamente, perché ogni spesa pubblica risponde a un indirizzo programmatico, ad un impegno che è stato ufficialmente dichiarato e al tempo stesso a un sistema di regole che sono quelle previste dalle leggi. Dunque non è sganciata la spesa dalle procedure e, da questo punto di vista, la cosa che mi preme molto sottolineare è che il trasferimento effettivo e l'impiego delle risorse stanziate con il Patto e soggette alle procedure, vedono anche il coinvolgimento per l'Agenzia della coesione territoriale, del Ministero dell'economia e delle finanze, con un sistema molto stringente di monitoraggio e controllo, ed è prevista anche la supervisione di un Comitato di indirizzo e controllo che, tra gli altri compiti, ha quello di raccogliere tutti i dati relativi agli obiettivi e alla realizzazione del Patto con la successiva informazione ai cittadini attraverso il sistema degli open-data.
  Voglio ricordare che al sistema dei controlli concorre anche l'Autorità nazionale anticorruzione con cui io stesso ho siglato, nel luglio del 2014 e nel gennaio del 2015, due linee-guida per avviare un circuito stabile e collaborativo tra l'ANAC e le prefetture, per cui io credo di poter dire con grande chiarezza che le parole del Presidente De Luca si iscrivono nell'ambito di una campagna che lui ha voluto promuovere, con degli amministratori locali, ma che, dal punto di vista sostanziale, la spesa pubblica – come è ovvio e naturale che sia – è sottoposta a rigide regole di erogazione della spesa e al tempo stesso di monitoraggio e controllo molto articolato.

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  PRESIDENTE. L'onorevole presidente Arturo Scotto ha facoltà di replicare.

  ARTURO SCOTTO. Grazie Presidente, grazie Ministro. Non siamo soddisfatti, per nulla. Deponiamo un attimo le armi sul significato politico del referendum del 4 dicembre e parliamo di Mezzogiorno, di cosa può diventare nelle nostre terre, in questa competizione, come in quella futura, il tema del consenso, perché ci sarà un sud e un'Italia anche dopo il 4. In quella iniziativa De Luca invita a praticare le clientele, come Cristo comanda, testuali parole, signor Presidente. Quello di cui parla De Luca, quei 300 sindaci, non è né inedito, né originale, porta il segno di un divario secolare tra il sud e il resto del Paese, porta il segno di un ceto politico che ha costruito le sue fortune sulla miseria e sul bisogno, porta il segno di una classe imprenditoriale dipendente dalla politica e dalla pubblica amministrazione. Sanità privata e fondi europei: un combinato disposto micidiale, signor Presidente.
E allora occorrerebbe dire qualche parola in più, qualche parola in più su quella pratica, perché, quando lo ascolta un giovane meridionale che cerca un lavoro, che cerca un futuro, che cerca la possibilità di aprirsi un'impresa e, dal suo presidente alla regione, gli viene detto: «Rivolgiti al politico di turno, rivolgiti a chi comanda», il rischio che il Mezzogiorno scivoli indietro è molto forte. Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è stato in Campania, qualche giorno fa, e ha detto che bisogna scrivere una nuova narrazione nel Mezzogiorno. La narrazione è il clientelismo ? La narrazione è il voto di scambio ? Oppure ci troviamo di fronte a una situazione che rischia, addirittura in queste ore, durante la legge di bilancio, di dare ulteriori poteri a De Luca, attraverso la nomina di commissario alla sanità ? Per cortesia, facciamo le cose per bene, in maniera seria. Occorre dire una parola di dissociazione e una garanzia maggiore che nel Sud il voto è libero e non inquinato.

(Iniziative volte a garantire la libertà e la segretezza del voto, anche alla luce di recenti affermazioni del presidente della regione Campania – n. 3-02638)

  PRESIDENTE. L'onorevole Russo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02638 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Le esternazioni di De Luca, veritiere a suo dire solo perché in assenza di stampa, le si prova a derubricare come fossero un fenomeno macchiettistico e goliardico, ma è evidente, signor Ministro, l'oltraggio istituzionale che rasenta quei profili di impresentabilità dei quali pure si era discusso prima delle elezioni regionali. De Luca ha addirittura istituito una segreteria tecnica, una sorta di quartier generale elettorale presso i suoi uffici per raccogliere dati circa il numero di elettori che ogni singolo amministratore e ogni sindaco assicura porterebbe a votare «sì» in occasione della prossima consultazione referendaria, garantendo, in esito ai risultati, opere pubbliche, risorse e denaro. Vorrei conoscere, signor Ministro, se questo Governo apprezza questo modello di approccio alla gestione di danaro pubblico in una sorta di scambio permanente tra risorse pubbliche e Costituzione.

  PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha facoltà di rispondere.

  ANGELINO ALFANO, Ministro dell'Interno. Onorevole Russo, io le rispondo dicendole che è compito del Governo garantire la trasparenza nella erogazione della spesa pubblica. Le modalità delle campagne elettorali vengono giudicate dagli elettori, e, se sforano il perimetro della legge, da altri organismi: il giudizio politico-morale non appartiene né a me, né alla circostanza in cui parlo, ossia la risposta ad un question time; ma lei sa bene, essendo un parlamentare di lungo corso, che durante le campagne elettorali agli amministratori si dice, ed è abbastanza naturale dirlo: noi ci impegniamo a Pag. 4favorire il tuo territorio e a favorire la spesa nel tuo territorio, e non mi pare che questo sia mai stato considerato un crimine contro l'umanità. La cosa che noi faremo è ovviamente, oltre a controllare le procedure di spesa e a monitorare la spesa, come facciamo non in Campania, ma ovunque, in base ai protocolli con l'Anac, in base a tutto quello che esiste in termini di sistemi di prevenzione delle infiltrazioni e che, mi riferisco al testo scritto della sua interrogazione, presidieremo i seggi (sono 61 mila) con le nostre forze di polizia e con tutto quanto è previsto dal sistema delle regole, per garantire la libera manifestazione del pensiero, finché è consentito dal punto di vista del timing della campagna elettorale, ossia fino alla chiusura del venerdì sera, e poi la libera espressione del voto durante la domenica. Suppongo che il clima elettorale abbia ulteriormente riscaldato gli animi, ma invito anche a considerare il fatto che nessuno è dominus indipendente della spesa pubblica: la spesa pubblica è sottoposta a rigorose procedure di erogazione, ad altrettanto rigorose procedure di monitoraggio durante la sua spesa, appunto, e a procedure di controllo a valle; non esclude, tutto quello che ho detto, anche un sistema di controllo preventivo anti-infiltrazioni attraverso la DIA, le prefetture e attraverso l'Anac. Quindi è tutto monitorato, tutto controllato: la spesa pubblica risponde a procedure di legge. Io non credo che al presidente De Luca tutto questo sfugga, e credo che quello che ha fatto il presidente De Luca, ciascuno lo fa con il proprio linguaggio e con il proprio metodo, ma quel linguaggio lo ha portato anche a vincere, e noi siamo sottoposti alla sovranità popolare; io e lei sostenevamo un presidente, seppur da partiti diversi, che non si chiamava De Luca, quindi lo dico col massimo rispetto per il vincitore e nella consapevolezza che non ero nel fronte di chi lo ha sostenuto, ma ha vinto lui, e non era una persona diversa da quella di oggi. Credo quindi che il giudizio gli elettori lo abbiano dato molto recentemente, e continueranno a darlo in questa libera democrazia che noi esprimiamo nel nostro Paese.

  PRESIDENTE. L'onorevole Paolo Russo ha facoltà di replicare.

  PAOLO RUSSO. Intanto non mi ha persuaso, Ministro: una cosa è la vittoria elettorale, la competizione, altra cosa è il comportamento. Speravo che qui viceversa la misura fosse stata colma, e avreste stigmatizzato il comportamento di chi investe risorse, come De Luca dice, addirittura per radicare i parlamentari. Che significa «radicare i parlamentari», signor Ministro ? Significa discriminare i luoghi e le terre, significa scegliere opere pubbliche non in funzione dei bisogni, ma al fine di mobilitare un consenso, significa impunemente utilizzare risorse non per il bene comune. Ora comprendo perché De Luca ha trasferito per esempio 120 milioni di euro, che Caldoro aveva stanziato per il raddoppio della «circum» e l'interramento nella tratta Saviano-Nola, verso la più prodiga (a suo dire) Salerno.
  Caro Ministro, ritenere le imprese pubbliche, gli ordini professionali, le aziende, i laboratori e le cliniche accreditate vacche da mungere a fini elettorali, significa offendere la dignità di quei professionisti, significa misconoscere il merito, il valore, la qualità professionale; significa infilare tutto nel frullatore delle clientele e delle malversazioni, significa indicare ai nostri giovani un modello di governo predatorio, significa indicare che si vale per quanti voti si portano. Ministro, che significa «quanti voti si portano» ? Al mio Paese vuol dire coartare la volontà dell'individuo, costringere utilizzando il bisogno, sottrarre il valore del giudizio per affidarsi all'interessato suggerimento, al consiglio, alla prevaricazione, alla pressione, alla violenza: ancor più grave perché praticata nei confronti di imprese e lavoratori in un'area dove proprio gli enti locali dovrebbero, viceversa, provare ad aiutare, e non a conculcare e taglieggiare ai fini di un consenso rispetto ad un referendum, il cui merito persino De Luca ritiene sia ininfluente.Pag. 5
  Se non si vota per il merito una riforma, se si chiede di votare per danaro, investimenti pubblici ed opere, e lo si fa con tanta impudicizia, cos'altro è se non un vergognoso scambio tra Costituzione repubblicana e vile danaro, per quanto pubblico ?

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  PAOLO RUSSO. Ministro, i comportamenti come quelli di De Luca rischiano di essere emulativi, di essere il modello di un Sud cialtrone ed abbarbicato a prebende, favori, cortesie barocche...

  PRESIDENTE. Grazie.

  PAOLO RUSSO. ... con potenti che dispensano ad libitum, cosa che noi pensavamo fosse dietro le spalle. Se dovessi valutare un utile elettoralistico...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole.

  PAOLO RUSSO. ... potrei rallegrarmi, perché dal Sud come dal Nord, anche per questi atteggiamenti, arriverà una valanga di «no». No alle macchiette...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Russo. Grazie.

(Misure a favore del comparto agroalimentare della zona di Norcia, colpita dai recenti eventi sismici – n. 3-02639)

  PRESIDENTE. L'onorevole Abrignani ha facoltà di illustrare l'interrogazione Parisi ed altri n. 3-02639 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario, per un minuto.

  IGNAZIO ABRIGNANI. Presidente, signor Ministro, con il question time di oggi siamo dovuti tornare sulla tematica delle scosse sismiche che hanno colpito il centro Italia negli ultimi mesi. Tutti sappiamo come gran parte dell'economia del comune di Norcia e delle zone circostanti della provincia di Perugia si basi sul comparto agroalimentare e sul turismo legato ad esso; c’è anche un grande turismo religioso, che oggi è stato gravemente colpito attraverso la distruzione delle più importanti chiese e dei famosi siti culturali di Norcia. Sappiamo che il Governo si è mosso rapidamente per salvaguardare il settore, però i problemi sono tanti, e soprattutto colpiscono gli allevatori della zona. Siamo pertanto a chiedergli, proprio in questo senso, nel comparto che le è di competenza, quali misure siano state già adottate e quali altre siano in programma da qui a breve termine, per cercare di alleviare, di fronte ad un inverno che incombe, i gravi problemi degli allevatori della zona.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  MAURIZIO MARTINA, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli deputati, il Governo è in campo, per gestire l'emergenza, fin dalle prime ore del 24 agosto. La scossa del 30 ottobre, come sappiamo tutti, ha moltiplicato e complicato la situazione: solo per dare un parametro di riferimento, basti pensare che gli allevamenti danneggiati sono passati da 300 a 3.000. Per dare risposte concrete ad allevatori e agricoltori, sono stati adottati due decreti urgenti ed ordinanze specifiche dalla Protezione civile. L'obiettivo prioritario rimane quello di garantire continuità produttiva alle imprese attraverso ricoveri temporanei per gli animali e moduli abitativi, container agli allevatori e agli operai agricoli.
  Su questo aspetto sono in corso i montaggi delle stalle temporanee e la consegna dei container, dopo che le regioni Lazio e Umbria hanno esperito le due gare, nella massima trasparenza della gestione dei fondi pubblici. Siamo intervenuti ulteriormente con un decreto per semplificare ancora le procedure per i nuovi acquisti necessari dopo il sisma del 30 ottobre; fin dal 15 settembre per garantire la liquidità delle imprese colpite abbiamo disposto l'anticipo dei pagamenti Pag. 6dei fondi europei, per un totale di 69 milioni di euro nelle sette province colpite; per agevolare le imprese agricole abbiamo sospeso tutti i pagamenti dei mutui e del credito agrario, il pagamento dei contributi di bonifica a loro carico. Anche sui PSR, sulle certificazioni, sul biologico, sulla normativa relativa ai parchi naturali, abbiamo previsto delle deroghe specifiche per aiutare la situazione.
  Per la copertura del mancato reddito, in particolare degli allevatori, abbiamo stanziato 11 milioni di euro, prevedendo misure specifiche di aiuto, in particolare, alla zootecnia, che in quei territori rappresenta l'asse strategico, lo scheletro fondamentale di riferimento delle agricolture locali. Per i bovini è previsto un contributo a capo di 400 euro, mentre stiamo definendo proprio in queste ore i dettagli dagli aiuti anche per ovi-caprini, suini ed equini. Abbiamo già stabilito la destinazione di 340 milioni di euro per un piano strategico di misure specifiche a sostegno del settore agricolo-agroalimentare, che verrà costruito insieme alle regioni e alle comunità locali, alle istituzioni locali.
  È del tutto evidente che bisogna ripartire da allevamenti e agricoltura, perché fanno l'identità di quei territori e saranno sempre di più in prospettiva una delle leve fondamentali di rilancio e sviluppo di quel territorio. Senza agricoltura, senza agroalimentare, senza allevamenti quei territori difficilmente potranno ripartire. Il Governo è molto consapevole di questo, e sta cercando di operare con la massima forza proprio per costruire le condizioni per il rilancio.

  PRESIDENTE. L'onorevole Abrignani ha facoltà di replicare.

  IGNAZIO ABRIGNANI. Grazie, Ministro. La ringrazio anche delle parole e della risposta che ho ricevuto, ma non voglio esprimere la mia soddisfazione perché, come lei ben sa, sia la mia che quella del mio gruppo parlamentare contano poco rispetto a quella dei cittadini e delle imprese che sono stati colpiti dal sisma.
  Oggi ci siamo voluti soffermare, con l'interrogazione, sulla situazione inerente le aziende agroalimentari di Norcia, ma sappiamo che a subire i danni legati agli eventi sismici di questi mesi sono stati, purtroppo, i residenti di tanti comuni di varie zone del centro Italia. Ci pare, però, di scorgere, nell'operato di quello che lei ci ha oggi raccontato, la strada giusta, volta a garantire alle aziende del settore agroalimentare quella continuità produttiva necessaria a non far cadere l'intero comparto della zona in una crisi da cui, poi, per riprendersi, servirebbero anni.
  Proprio per questa ragione abbiamo colto con sollievo anche le parole della Presidente della regione Umbria, l'onorevole Marini, che ieri ha dichiarato che Norcia non rimarrà zona rossa per tutta la ricostruzione, ma anzi la riapertura a poco a poco di certe aree del Paese sarà importante per evitare il declino turistico. Una zona che ha portato e porta tanto PIL e tanto incasso per il turismo italiano e che deve assolutamente tornare a vivere.
  Il mio gruppo, come del resto l'intero Parlamento, ha a cuore il destino di allevatori e coltivatori umbri, e di tutta la zona che tanto amiamo, anche qui, del Lazio. Per questo continueremo a vigilare e a pungolare il suo Governo, affinché, anche passata la fase dell'emergenza, l'attenzione sui danni economici causati dal terremoto non vada a scemare.

(Iniziative volte a favorire la crescita dell'occupazione nel settore agricolo, con particolare riferimento al ricambio generazionale – 3-02640)

  PRESIDENTE. L'onorevole Luca Sani ha facoltà di illustrare l'interrogazione Oliverio ed altri n. 3-02640 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario.

  LUCA SANI. Grazie, Presidente. Signor Ministro, molti degli indicatori relativi al settore primario sono positivi. Ne cito solo alcuni: nel 2015 c’è stato un valore aggiunto dell'agricoltura che è salito del 3,8 per cento; il numero degli occupati, nel secondo trimestre del 2016, è salito di 54 Pag. 7mila unità; molte tra le imprese condotte dagli under 45 sono quelle agricole, caratterizzate da innovazione e capacità di investimento; negli ultimi mille giorni l’export agroalimentare è salito di circa 100 miliardi, un record assoluto.
  Parlamento e Governo, dopo anni di assenza, hanno adottato molti provvedimenti a sostegno del settore, fronteggiando anche delle crisi di mercato, come quella del latte e dei cereali. A ciò si aggiunge un sistema dei controlli innovativo, copiato da tutto il mondo, che vede in particolar modo il Corpo dei carabinieri e Forestale impegnati.
  Le chiediamo, signor Ministro, quali politiche intende adottare per favorire ancora la crescita dell'occupazione del settore agricolo, in particolar modo nei confronti del ricambio generazionale e dell'opportunità che questo può rappresentare per le nuove generazioni.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha facoltà di rispondere.

  MAURIZIO MARTINA, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali. Grazie, Presidente. Onorevoli deputati, sostenere l'occupazione in campo agricolo è uno degli obiettivi prioritari di questo Governo. In questi mille giorni di lavoro, il settore primario è tornato, come è stato detto, al centro dell'agenda economica italiana, anche per la vitalità e il contributo fondamentale che questo settore sta dando alla ripresa del Paese.
  L'occupazione in agricoltura, in particolare, è cresciuta del 3,6 per cento a fine 2015, e nei primi due trimestri del 2016, come ricordato, ci sono stati 54 mila lavoratori dipendenti in più. Questi sono dati chiari, molto positivi. Ancora meglio è andata nel Mezzogiorno, dove l'aumento è stato del 5,5 per cento, come rilevato anche in ultimo da Svimez.
  Per accompagnare questa crescita, abbiamo attuato politiche concrete anche grazie alla collaborazione del Parlamento e della Commissione agricoltura in particolare: penso alle misure del pacchetto «campo libero», con gli sgravi per la stabilizzazione del lavoro; penso al taglio delle tasse sugli imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti per una cifra di 1,3 miliardi di euro in due anni grazie alla cancellazione di IRAP e IMU, e all'azzeramento dell'IRPEF agricolo; penso ai mutui a tasso zero, che oggi sono una realtà per tante aziende agricole condotte da giovani.
  Per rafforzare ulteriormente il nostro impegno abbiamo previsto, nella attuale legge di bilancio, la totale esenzione del pagamento dei contributi previdenziali per tre anni per i giovani under 40 che aprono un'azienda agricola dal 2017. E proprio in queste ore, con un emendamento di iniziativa parlamentare, ieri, questo beneficio sarà esteso nelle zone montane e nelle zone svantaggiate. E questa possibilità si applicherà anche per tutto il 2016.
  Il nostro obiettivo è quello di consentire a migliaia di giovani di poter investire sempre di più e sempre meglio le proprie energie e le proprie competenze nel settore agricolo, favorendo la crescita e consentendo di costruire, così, un vero nuovo modello di sviluppo agricolo per tutto il nostro territorio.

  PRESIDENTE. L'onorevole Nicodemo Nazzareno Oliverio ha facoltà di replicare.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Signor Presidente, signor Ministro, esprimo innanzitutto grande soddisfazione per i risultati conseguiti dal comparto agricolo ed agroalimentare. Ci siamo trovati davanti ad un settore che, per anni, era stato considerato la Cenerentola dell'economia, un figlio di un Dio minore. Ora, dopo un importante lavoro fatto con sinergia dal Parlamento e dal Governo, ed in particolare da lei, signor Ministro Martina, l'agricoltura è diventata strategica per lo sviluppo dell'intero Paese, anzi è divenuta il volano della ripresa economica.
  Il Governo Renzi ci ha creduto concretamente, noi ci abbiamo lavorato e così i risultati non sono mancati, anzi, il recupero netto dell'occupazione è un dato di fatto; basti pensare che, nel secondo trimestre Pag. 82016, abbiamo registrato un aumento degli occupati del 6,5 per cento. Di grande valore, poi, è il dato dell'occupazione degli under 35 (+9,1 per cento).
  L'agricoltura è diventata una grande realtà, specialmente nel Mezzogiorno, che soffre da lustri di una crisi particolarmente pesante, e sta dando ai nostri giovani meridionali la concreta speranza di un futuro di crescita e di lavoro. I giovani sono tornati in agricoltura con uno spirito fortemente innovativo, investendo nelle nuove tecnologie e guadagnando quote di mercato internazionale sempre più significative.
  Noi in questi giovani dobbiamo continuare a credere. Il Governo ha investito risorse e ha messo in campo misure che semplificano, che sostengono il reddito, che rilanciano la competitività delle imprese. In particolare, abbiamo lavorato concretamente per affrontare le problematiche dei settori lattiero-caseario, cerealicolo, olivicolo e della pesca, puntando ad una tassazione, così come diceva lei, quasi a tasso zero.
  Signor Ministro, noi contiamo sulla sua straordinaria azione politica, perché dobbiamo continuare ad investire nel settore primario, poiché ci sta dando significativi risultati anche a livello occupazionale. La nostra agricoltura con il Governo Renzi è diventata il fiore all'occhiello del nostro Paese e di tutta la comunità europea. E noi, con un convinto «sì», vogliamo continuare a far crescere il nostro settore agroalimentare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

(Iniziative volte a modificare, anche alla luce del parere del Consiglio di Stato, i criteri di assegnazione e di nomina previsti per le commissioni di valutazione delle «cattedre universitarie del merito Giulio Natta», al fine di salvaguardare la terzietà nella scelta dei candidati – n. 3-02641)

  PRESIDENTE. L'onorevole Galgano ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02641 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  ADRIANA GALGANO. Grazie, Presidente. Buongiorno Ministra Giannini, la nostra interrogazione riguarda il Fondo per le cattedre universitarie del merito Giulio Natta. Secondo la legge, i criteri di assunzione e la nomina delle commissioni avverranno con decreto del Presidente del Consiglio, il che significa che sarà il Presidente del Consiglio a nominare gli esperti delle commissioni, che selezioneranno 500 professori universitari.
  Il Consiglio di Stato, nel suo parere del 4 novembre, ha messo in guardia il Governo sull'importanza di salvaguardare l'autonomia dell'università, stabilita dalla nostra Costituzione, e la terzietà nella selezione dei professori, e noi, alla luce di questo parere, le chiediamo se non ritenga, appunto, opportuno modificare i contenuti della legge in proposito.

  PRESIDENTE. La Ministra dell'Istruzione dell'università e della ricerca, Stefania Giannini, ha facoltà di rispondere.

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'Istruzione dell'università e della ricerca. Grazie, signor Presidente. Grazie, onorevole Galgano, per questo quesito che mi offre l'opportunità di ritornare, nel metodo, su una dichiarazione o, comunque, un parere già espresso in sede pubblica, anche in questa sede di question time, che mi fa rispondere convintamente, in maniera affermativa al fatto che si debba e si possa modificare, migliorandola, la procedura che non è stata ancora chiaramente indicata per la selezione dei vincitori delle cattedre, delle cosiddette cattedre Natta, il cui potenziale difetto non sta nell'essere contenuta in un DPCM, ma nel dover seguire un procedimento chiaro, trasparente, condiviso e rispondente a quei criteri di autonomia universitaria garantiti, come lei ricorda, dalla Costituzione e, naturalmente, ben presenti a chi le parla, ma anche a tutto il Governo. La sede opportuna è il dibattito parlamentare, quindi, l'apertura va in questo senso e sarà nelle prossime settimane che si potrà intervenire in questa direzione.Pag. 9
  Vorrei, però, rispondere più puntualmente nel merito al criterio che lei indica come necessitante un eventuale ripensamento, cioè quello di nomina delle commissioni, che, in una fase di discussione parlamentare, potrebbe senz'altro essere più precisamente indicato, migliorato nella qualità e nella forma. Io penso che fondamentale sia valorizzare, così come indicato peraltro nel parere del Consiglio di Stato, ciò che è già espresso nella natura del provvedimento straordinario – perché di questo si tratta – delle cosiddette cattedre Natta, cioè la natura di chiamata diretta che esse rappresentano.
  Allora, per fare questo potrebbe essere utile – questa è la mia visione – invertire le due fasi: l'espresso parere delle università sugli insegnamenti, sulle discipline di riferimento e, poi, invece, la valutazione, a cui, naturalmente, i candidati dovrebbero sottoporsi; perché questo – va da sé – è un elemento necessario perché la procedura risponda a quei criteri di altissima qualità scientifica e di qualificazione secondo benchmark internazionali che rendano, attraverso questo strumento – e qui sta l'importanza e la qualità del provvedimento in sé – il nostro sistema universitario più aperto e più attrattivo.
  Per quanto concerne la nomina dei presidenti delle commissioni – perché di questo si è finora parlato – è, naturalmente, possibile – e di questo pure si dibatterà nella sede parlamentare – ricorrere a tutte quelle procedure che normalmente vengono utilizzate per la nomina di commissioni di professori universitari, sempre, comunque, sentendo il parere e le indicazioni della comunità scientifica, perché questa è, in fondo, la sostanza della selezione per merito e per qualità che fanno normalmente le università in Italia e negli altri Paesi nel mondo. Io sono molto fiduciosa che questo provvedimento, che ha una sua qualità, un suo potere di miglioramento del sistema universitario italiano, trovi le modifiche necessarie e i miglioramenti possibili.

  PRESIDENTE. L'onorevole Galgano ha facoltà di replicare, per due minuti.

  ADRIANA GALGANO. Noi la ringraziamo per la sua risposta, che evidenzia che le questioni poste dal Consiglio di Stato sono state prese in carico. Noi la investiamo di una grande responsabilità, Ministra Giannini, perché la nostra Costituzione recita che l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento e le istituzioni di alta cultura, università ed accademie hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato. Questi sono principi molto importanti da salvaguardare e noi siamo molto d'accordo che tutto debba essere migliorato e che anche la procedura di selezione dei docenti può essere migliorata, ma questo senza creare iniquità, perché, troppo spesso, in Italia sono state create iniquità, e, soprattutto, senza delegittimare il servizio della abilitazione scientifica nazionale, perché il rischio che succeda è questo. Tra l'altro, una delle osservazioni importanti del Consiglio di Stato, che non ho espresso per velocità, è che nel momento in cui, come lei giustamente ha detto, è una questione sperimentale, ci devono essere i criteri sulla base dei quali viene stabilito se l'esperimento ha avuto successo e che risultati ha avuto.
  Questo è un altro tema che noi poniamo alla sua attenzione, anche perché, sempre tornando alla questione dell'equità, l'assurdità è che queste persone non seguiranno il processo dell'abilitazione scientifica nazionale e avranno stipendi maggiorati. Quindi, tutto questo rischia di ritornare all'iniquità che, troppo spesso, la nostra normativa crea nel nostro Paese. Quindi, la ringraziamo per la risposta; le consegniamo all'attenzione questi ulteriori punti e continueremo a seguire la questione in Parlamento, perché è molto importante, perché la libertà della ricerca e l'autonomia dell'università sono due valori straordinari sanciti dalla nostra Corte costituzionale.

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(Iniziative volte a garantire la possibilità alle scuole paritarie di partecipare al progetto denominato «Scuola al centro», in materia di contrasto della dispersione scolastica e di inclusione sociale nelle zone periferiche delle città metropolitane – n. 3-02642)

  PRESIDENTE. L'onorevole Gigli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02642 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Il progetto «Scuola al centro» ha stanziato ingenti risorse per interventi finalizzati al contrasto della dispersione scolastica e all'inclusione sociale, in particolare, per la realizzazione di attività extrascolastiche pomeridiane all'interno delle scuole. Dimenticate nel bando originario, le scuole paritarie sono state ammesse a partecipare al secondo grazie al suo diretto intervento, signora Ministro, a condizione, tuttavia, che le statali avessero attivato con esse collaborazioni di rete: una condizione che, purtroppo, non si è realizzata per nessun istituto paritario.
  Sembra, inoltre, che le paritarie abbiano avuto difficoltà anche per accedere con il codice meccanografico alla piattaforma del Ministero. Invece che un'importante tappa verso un'effettiva parità di trattamento, «Scuola al centro» si sta rivelando l'ennesima beffa a danno dei 900 mila bambini iscritti nelle paritarie.
  Le chiedo, signora Ministro, quali iniziative intenda intraprendere per garantire la partecipazione delle paritarie all'iniziativa «Scuola al centro», anche riconoscendo loro la possibilità di figurare quali capofila di reti e, dunque, di presentare progetti in maniera autonoma.

  PRESIDENTE. La Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Stefania Giannini, ha facoltà di rispondere.

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'Istruzione dell'università e della ricerca. Grazie, signor Presidente. Io parto, onorevole Gigli, dal ricordare insieme quali azioni questo Governo, concretamente, abbia fatto nel corso di questa legislatura a sostegno di un'idea della libertà di scelta educativa e di un sistema nazionale educativo composto da scuole pubbliche, statali e non statali.
  Semplicemente, il disegno di legge di stabilità che questo Parlamento sta discutendo ha raddoppiato stabilmente il contributo delle scuole che accolgono – ovviamente, parlo delle non statali – alunni con disabilità, passando dai 12 ai 24 milioni; sono aumentate le risorse alle scuole dell'infanzia, sempre paritarie, ovviamente: più 25 milioni; si è esteso l'importo massimo per detrazioni fiscali per le rette delle paritarie, che la legge n. 107 – «buona scuola» –, sempre approvata in questo Parlamento, aveva introdotto, aprendo una breccia significativa nella cultura educativa del Paese; e potranno beneficiare le stesse scuole paritarie dei 100 milioni all'anno destinati all'alternanza scuola-lavoro. Quindi, francamente, mi pare che ci sia una visione coerente e molto chiaramente identificabile.
  Per quanto riguarda il secondo bando che, giustamente, lei ricorda, è stato aperto alla possibile partecipazione, auspicata partecipazione, incentivata partecipazione delle paritarie attraverso una quota premiale, laddove le reti di scuole le prevedessero, io credo che questo sia veramente il massimo, a normativa vigente, e soprattutto nel quadro della negoziazione con la Commissione europea sull'accordo di partenariato 2014-2020, che noi potessimo ottenere. Io non ho ancora i dati disaggregati e precisi per ogni tipo di risposta a questo importante bando di 240 milioni, che introduce, voglio ricordarlo, un'opportunità straordinaria per 7 mila scuole circa nel Paese: quindi, significa i tre quarti, anzi, un po’ più dei tre quarti, degli istituti, dei plessi complessivamente rappresentati nel nostro sistema educativo. Se questo non è avvenuto dobbiamo capire perché: se non è avvenuto per mancanza di attivismo, di protagonismo e di comunicazione efficientemente arrivata in quella sede, oppure se ci sono stati – non Pag. 11mi risulta francamente – problemi di natura tecnica, ma questo è veramente, forse, l'ultimo elemento da considerare, se non in casi molto specifici.
  Sarà mia cura naturalmente analizzare i dati con molta attenzione e sarà mia cura, nostra cura, come Governo, soprattutto in questo caso come Ministero, aiutare il sistema, nella sua complessità, a poter essere protagonista attivo di un progetto che rimette la scuola al centro della comunità e restituisce ad essa quel ruolo di centro di aggregazione sociale che va oltre la pur fondamentale missione educativa disciplinare.

  PRESIDENTE. L'onorevole Gigli ha facoltà di replicare, per due minuti.

  GIAN LUIGI GIGLI. Signora Ministro, io le do atto della ricostruzione che lei ha effettuato, certamente, tuttavia, nonostante tutta questa buona volontà, l'Italia, come lei sa, nelle classifiche internazionali si colloca ancora al 47o posto, per quanto riguarda la libertà educativa, nonostante le due risoluzioni del Parlamento europeo. Sul tema specifico oggetto dell'interrogazione di oggi, le confermo che nessuna scuola del sistema integrato di istruzione che fa capo alla rete paritaria ha potuto appunto usufruire di questo meccanismo, e questo qualcosa ce la deve dire. Evidentemente, se non c’è un meccanismo di sollecito o non c’è un meccanismo di pari dignità nell'essere capofila (lei mi dice che questo era il massimo che si poteva ottenere in questa circostanza), io non so perché questo fosse il massimo che si potesse ottenere e perché, se i due sistemi, quello delle paritarie e quello delle statali, che fanno parte dell'unico sistema integrato, hanno pari dignità, non potessero avere anche pari dignità nell'essere capofila. Ciò detto, tuttavia, abbiamo certamente tanti altri strumenti, dopo che questo sarà stato oggetto di verifica. Nella stessa legge di stabilità, che è in discussione in questi giorni, oltre alle cose che lei ha ricordato, ce ne sono delle altre che, le vorrei dire, sono a costo zero, per quanto riguarda l'erario, e che potrebbero tuttavia dare un sollievo enorme, una realizzazione, un'implementazione enorme, per quanto riguarda appunto la libertà di scelta educativa delle famiglie all'interno di questo sistema di istruzione nazionale. Voglio far riferimento al PON, voglio fare riferimento, come lei ha già detto, all'alternanza scuola-lavoro, vorrei far riferimento allo school bonus, cioè alla possibilità di effettuare erogazioni liberali con destinazione precisa per quanto riguarda la scuola. Se su questo, in legge di stabilità, lei potesse darci il parere positivo del MIUR, credo che sarebbe un oggettivo grosso passo avanti a costo zero, ripeto. E poi ci sarebbe ancora, signora Ministro, il fatto di chiarire a tutti i sindaci, possibilmente con la stessa legge di stabilità, che cosa deve accadere per l'IMU, perché le disposizioni, sia giurisprudenziali che del Governo, sono state abbastanza chiare; tuttavia, come lei sa, c’è ancora un contenzioso aperto per molte scuole con diversi sindaci del territorio nazionale. C’è ancora molto da fare, contiamo su di lei per andare avanti.

(Iniziative volte a riconsiderare l'attività di orientamento alla scelta della scuola media superiore, valorizzando gli istituti tecnici – 3-02643)

  PRESIDENTE. L'onorevole Binetti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02643. (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  PAOLA BINETTI. Presidente, si è detto che uno degli aspetti più interessanti della legge sulla «Buona scuola» riguarda proprio l'alternanza scuola-lavoro, cioè la possibilità per i ragazzi di fare esperienza diretta e concreta di quel mondo del lavoro in cui si potranno inserire. Questo è particolarmente vero, particolarmente significativo quando parliamo di istituti tecnici. Da questo punto di vista, la disoccupazione giovanile, a cui vanno incontro molti dei ragazzi, che sappiamo essere Pag. 12in Italia il 41-42 per cento, seconda soltanto alla Spagna e alla Grecia, potrebbe avvalersi davvero di una formazione che puntasse nell'orientamento scolastico agli istituti tecnici, permettendo a questi istituti di aiutare i ragazzi a raggiungere quel livello di competenze operative a cui il mondo del lavoro sembra fare riferimento, quando ci dice che ci sono oltre 60.000 profili professionali che non risultano coperti. Credo che ripensare gli istituti tecnici, proprio in una prospettiva sociale di riduzione della disoccupazione ma anche di implementazione di quella cultura nuova che mette insieme competenze teoriche, competenze pratiche, studio e lavoro, possa essere davvero una risposta interessante.

  PRESIDENTE. La Ministra dell'Istruzione dell'università e della ricerca, Stefania Giannini, ha facoltà di rispondere.

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'Istruzione dell'università e della ricerca. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Binetti per un quesito che pone sfide importanti, sfide educative ma anche sfide sociali, cioè ricondurre la nostra missione scolastica, anche e soprattutto un maggiore raccordo con il mondo del lavoro, facendo sì che i nostri ragazzi siano anche individualmente pronti a scelte consapevoli che quindi li guidino dalla scuola secondaria di primo grado alla superiore in modo coerente con i loro talenti, le loro vocazioni e successivamente all'ingresso nell'università o nel mondo del lavoro.
  La legge n. 107 ha introdotto questo forte cambiamento; non sto a dilungarmi, perché l'onorevole Binetti l'ha già citato, dico solo alcuni numeri, che sono decisamente impressionanti: nel primo anno di attuazione di questo comma della legge abbiamo avuto 670 mila studenti coinvolti nell'alternanza in maniera strutturale e permanente, e più della metà sono ragazzi che frequentano gli istituti tecnici e professionali. Però, il quesito dell'onorevole Binetti pone un'altra sfida, una sfida che non è meno importante, cioè far sì che nel passaggio dalla scuola media inferiore – per dirla nell'antica definizione – alla scuola superiore ci sia un orientamento possibile, consapevole e mirato. Il Ministero si sta attivando in questa direzione – coerentemente con i princìpi espressi dalla «Buona scuola», dalla legge n. 107 – con due grandi piani: un piano nazionale, destinato all'orientamento e che ha anche un'attenzione specifica al tipo di specializzazione che il ragazzo trova nello scegliere un indirizzo teorico, quindi tipicamente liceale, oppure un indirizzo tecnico; ma soprattutto il piano di orientamento che, anche come risorse, può attingere all'imponente Fondo strutturale europeo (si parla di 40 milioni per il prossimo biennio) e che prevede tutta una serie di attività svolte sia nelle scuole medie inferiori che negli istituti superiori; per andare poi al secondo gradino, o dell'istituto tecnico superiore biennale di secondo livello o all'università, che prevede azioni molto più innovative come attività laboratoriali precoci, che quindi diano la possibilità di capire che cosa significa appunto quella simultanea compresenza di sapere teorico e di applicazione pratica, se si sceglie un indirizzo tecnico. Poi, soprattutto, quella che viene considerata la peer review, cioè il confronto fra pari, il confronto fra esperienze dei ragazzi più grandi che possono fare da mentori e da tutor dei più giovani. Tutto questo accompagnato naturalmente a una formazione degli insegnanti, che anche sull'orientamento deve migliorare e può migliorare attraverso queste azioni; tutto accompagnato – e concludo, signor Presidente – dall'attenzione particolarmente puntuale che il nostro Governo sta ponendo all'istituto tecnico superiore. Ricordo che il Piano Industria 4.0, per questo segmento, ha un obiettivo ambizioso ma realizzabile di raddoppiare il numero degli studenti iscritti in questi corsi, anche attraverso attività di orientamento. Quindi, è un quadro coerente che non precocizza, come in altri Pag. 13Paesi è avvenuto troppo, la scelta, ma cerca di renderla più matura e consapevole.

  PRESIDENTE. L'onorevole Binetti ha facoltà di replicare, per due minuti.

  PAOLA BINETTI. Presidente, io ringrazio il Ministro per la sua risposta: evidentemente mi aspetto anch'io molto da questo Piano nazionale di rivalorizzazione degli istituti tecnici, perché il Ministro sa perfettamente che c’è stato un tempo in cui gli istituti tecnici erano davvero un fiore all'occhiello di tantissime regioni italiane, anche per un inserimento precoce poi nel mondo del lavoro, che in un certo senso si è andato un po’, non voglio dire perdendo, ma sicuramente diluendo. Oggi sappiamo che ogni ragazzo che si iscrive a un istituto tecnico può poi successivamente iscriversi a una scelta universitaria, che è una scelta universitaria di indirizzo coerente ma anche una scelta universitaria diversa, quindi non si preclude nulla; piuttosto, si anticipano opportunità con cui questo ragazzo potrà farsi carico di quella che è un'esperienza personale di autonomia e di sviluppo di talenti. Per questo serve un orientamento in ingresso, quindi serve un orientamento serio fatto negli anni della scuola media, ma fatto intelligentemente, insieme a quelle che sono le strutture: una sorta di terza missione applicata alla scuola media inferiore e scuola media superiore, che è la consapevolezza del valore del territorio. Serve poi un orientamento in itinere, perché questi ragazzi, nel corso dei cinque anni di scuola tecnica e anche d'istituto professionale quinquennale – quindi anch'esso con possibilità di accesso all'università – possano davvero maturare profili di motivazione profonda, possano maturare competenze oggettive e possano maturare quel senso profondo di responsabilità che ti porta a desiderare un'autonomia che è anche fatta di un'intelligenza in atto e non soltanto di una visualizzazione che considera l'istituto tecnico, con una pessima propaganda, inferiore rispetto ai licei, ma che considera una pari dignità in una diversità di articolazione.
  Se noi faremo questo, io credo che la prima battaglia che vinceremo sarà la riduzione e l'abbattimento della disoccupazione giovanile, ma...

  PRESIDENTE. Concluda.

  PAOLA BINETTI...la seconda battaglia che vinceremo sarà quella di immettere sul piano del lavoro competenze fresche, creative e genuine, che potranno dare quel contributo di sviluppo alla ricerca concreta, che anche le aziende che si faranno carico della loro presenza potranno apprezzare e potranno valorizzare adeguatamente. Grazie infinite al Ministro.

(Iniziative volte a garantire la regolarità del voto espresso degli italiani all'estero in occasione del referendum costituzionale – n. 3-02644)

  PRESIDENTE. L'onorevole Gianluca Pini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02644 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  GIANLUCA PINI. Grazie Presidente. Signor Ministro, il tema è già stato dibattuto ampiamente sulla stampa e ci sono ormai centinaia di segnalazioni riguardo a quelli che ormai non sono più dubbi, ma sono casi eclatanti di rischi pesantissimi di brogli in vista del voto all'estero, riguardante il referendum del 4 dicembre. Ci sono segnalazioni riguardanti persone che hanno ricevuto più di una scheda e che hanno potuto votare di fatto più di una volta per il referendum, ci sono segnalazioni – anche se sono, queste, da verificare – di schede inviate a persone defunte, che poi sono state in qualche modo rivendute, e questo è accaduto in Sudamerica per esempio; ci sono alcune segnalazioni dal Sudamerica, Pag. 14ci sono segnalazioni che arrivano da Londra, da Capo Verde, dal Senegal e da tantissimi Paesi di rischi altissimi, ci sono dei dubbi significativi sul fatto che il voto referendario, per quello che riguarda la Circoscrizione Estero, possa essere in qualche modo condizionato da dei brogli. Quindi, chiediamo al Governo e le chiediamo quali sono le iniziative che intendete mettere in atto per garantire l'assoluta, piena, totale e certificata regolarità di quel voto e, in difetto di questa garanzia, che cosa intendiate fare qualora non si sia in grado di fare in modo che il voto non sia viziato da brogli.

  PRESIDENTE. Il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, ha facoltà di rispondere.

  PAOLO GENTILONI SILVERI, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Grazie Presidente, non devo ricordare certo all'onorevole Pini che la legge che regola il voto degli italiani all'estero non è una novità, non è un esperimento recente, è una legge che è stata introdotta nel 2001. So bene che il voto per corrispondenza presenta delle caratteristiche particolari, capisco l'attenzione particolare per l'importanza della posta in gioco e capisco che questa attenzione deriva anche dall'estrema incertezza del risultato. Tuttavia, tutto ciò non può giustificare atteggiamenti io credo denigratori, e quindi innanzitutto i nostri concittadini che vivono e lavorano all'estero non sono italiani di serie B, tanto meno sono dei potenziali imbroglioni, la rete diplomatica o consolare applica la legge in modo corretto e imparziale. Circa alcuni dei casi che venivano segnalati, i miei uffici mi riferiscono innanzitutto, per quanto riguarda casi di eventuali duplicazioni di plichi elettorali, segnalati a Praga, nella Repubblica Ceca, che si è trattato di un errore materiale della tipografia. In ogni caso, un eventuale tentativo di utilizzare in modo doppio il voto sarebbe immediatamente identificabile in sede di scrutinio, tramite il codice elettore, e conseguentemente il voto doppio sarebbe annullato. Ricordo tra l'altro che la legge prevede conseguenze penali per chi cerca di votare due volte e che di questo, come previsto dalla legge stessa, tutti gli elettori sono stati informati nel plico elettorale che hanno ricevuto. Per quanto riguarda gli elenchi degli elettori residenti all'estero, l'elenco generale è predisposto dal Ministero dell'interno e da tempo si è convenuto che questo elenco sia consegnato dal Viminale agli aventi diritto che in Italia ne facciano richiesta. Escludo che il materiale elettorale inviato nelle nostre sedi diplomatiche possa contenere propaganda referendaria. Infine, quanto a ipotetici casi di compravendita di voti, ove se ne sia a conoscenza e ove ne venissero informate le nostre sedi diplomatiche, ovviamente le sedi hanno il dovere di sporgere immediatamente denuncia alla procura della Repubblica, come si è sempre fatto e come si fa anche in Italia per eventuali casi del genere nel voto nazionale.

  PRESIDENTE. L'onorevole Gianluca Pini ha facoltà di replicare, per due minuti.

  GIANLUCA PINI. Come temevo e come temevamo, non ha fugato in nessuna maniera i nostri dubbi circa iniziative concrete da mettere in atto per fugare ogni dubbio riguardo la regolarità del voto.
  E non venga qui, cortesemente, Ministro, anche per un rispetto all'intelligenza dei presenti, anche se sono pochi in quest'Aula, a ribaltare la situazione: nessuno ha parlato di cittadini di serie B, semplicemente abbiamo parlato di una cialtronaggine di chi, incaricato di diffondere il plico elettorale in maniera puntuale, questa cosa non l'ha fatta, quindi la invito, visto che non faceva parte dell'interrogazione, ma la aggiungo in sede di replica, a verificare, qualora ci siano stati dei casi di errori, chi è stato il responsabile all'interno della sua struttura, perché se non è in grado neanche di gestire una struttura Pag. 15che faccia arrivare in maniera puntuale un plico elettorale, c’è qualcosa che evidentemente non funziona nella gestione della Farnesina da parte sua.
  Detto ciò, le posso garantire che vi sono casi certificati di errori macroscopici e non può cortesemente, anche qui, offendere l'intelligenza degli interroganti dicendo che è un errore della tipografia, perché non mi risulta che siano le tipografie a cui voi vi affidate a spedire i plichi elettorali, ma mi risulta che siano i consolati, le ambasciate e quant'altro fa parte appunto della struttura della Farnesina. Quindi non venga qui a raccontarci balle, ma cortesemente torni qui, la prossima volta, a dirci effettivamente che cosa avete intenzione di fare per evitare dei brogli, perché non è un problema di risultato elettorale: le posso garantire che il risultato per noi non è incerto, è certissimo che vincerà il «no». Proprio per garantire quella dignità che lei ha cercato di ribaltare su di noi, con la questione dei cittadini di serie A o di serie B, bisogna che non ci sia nessun tipo di dubbio sulla regolarità del voto. Voi questo non siete in grado di farlo.

(Iniziative volte a garantire la libertà e la segretezza del voto degli italiani all'estero in occasione del referendum costituzionale – n. 3-02645)

  PRESIDENTE. L'onorevole Del Grosso ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02645, (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  DANIELE DEL GROSSO. Grazie, Presidente. Ministro, lei già ha dimostrato di non saper rispondere a questa domanda, in realtà, lo ha detto ieri in una conferenza e lo sta dicendo oggi. In realtà forse stiamo facendo perdere soltanto un quarto d'ora ai tecnici della Rai.
  Sappiamo benissimo che il voto all'estero su questo referendum è importantissimo, ecco perché noi vi chiediamo quali sono le misure che intendete adottare: qualcosa dovete fare, è impossibile trovarsi di fronte a una situazione dove si sono sviluppate delle denunce; c’è un'ambasciatrice, la Ravaglia, che ha denunciato, attraverso un documento alla Farnesina, il problema del voto all'estero, e voi non fate nulla ! Ci sono elettori che stanno ricevendo doppi plichi e voi non fate nulla ! Siete stati in grado soltanto di mandare lettere di propaganda elettorale agli italiani all'estero, siete stati in grado di mandare la Boschi, a spese degli italiani, in Sud America, ma non avete fatto assolutamente nulla per migliorare, per rendere effettivo, valido il voto all'estero. Ecco perché vi riponiamo di nuovo la stessa domanda: che cosa intendete fare ? Dateci una risposta.

  PRESIDENTE. Il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, ha facoltà di rispondere.

  PAOLO GENTILONI SILVERI, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Grazie, Presidente. Noi stiamo facendo molto, lo dico all'onorevole interrogante, perché è un'attività molto complessa e impegnativa per la struttura diplomatica e consolare della Farnesina. Non è nuova, nel senso che ricordo di nuovo che la legge è del 2001, è stata applicata in 3 elezioni politiche nazionali, in 6 referendum, su un totale di 15 quesiti, anche sul referendum costituzionale, ma capisco perfettamente che l'incertezza che caratterizza questo referendum spinga a mettere sotto i riflettori un problema di cui magari qualche anno fa ci si è occupati di meno.
  Vede, io sono sensibilissimo alle irregolarità nei procedimenti elettorali, in Italia e all'estero, nelle elezioni comunali e in quelle per i referendum, e spero che anche il suo gruppo, il gruppo di Cinque Stelle, sia altrettanto sensibile. Cosa stiamo facendo ? Stiamo impegnando la nostra Pag. 16struttura – pensi – da prima dell'estate; sono 196 le sedi diplomatiche impegnate, abbiamo inviato 4 milioni di plichi.
  Possiamo, credo, garantire naturalmente non l'infallibilità, perché il voto per corrispondenza è diverso dal voto diretto nei seggi, ma tuttavia siamo in grado di garantire che, qualora ci siano dei nostri concittadini che per qualche ragione – per esempio per il fatto che le anagrafi dei loro comuni non hanno aggiornato la lista dei residenti all'estero – non ricevano la scheda elettorale, possano rivolgersi al consolato e votare attraverso il consolato. È un po’ quello che si faceva in Italia quando a qualcuno non arrivavano i certificati elettorali nell'abitazione. In altre parole voglio dire che, anche in caso di disfunzioni, il sistema ha gli anticorpi al proprio interno per evitare che queste disfunzioni mettano in forse la regolarità del voto e, tanto meno, il responso delle urne. Quindi, penso che sia un dovere di tutti noi, se crediamo alla funzione delle istituzioni, del Parlamento e di chi ha a cuore l'interesse pubblico, non alimentare voci e sospetti su brogli o presunti brogli, perché sembra quasi voler mettere le mani avanti, ma, se ci sono elementi, denunciarli, e la Farnesina, di fronte a tutti gli elementi le vengono rappresentati – come ho fatto prima per quanto riguarda Praga e altre cose – è in grado di fornire risposte.

  PRESIDENTE. L'onorevole Del Grosso ha facoltà di replicare per due minuti.

  DANIELE DEL GROSSO. Grazie, Presidente. Guardi, Ministro, in realtà un dato importantissimo è già venuto fuori dal referendum sulle trivelle. All'estero abbiamo avuto l'8 per cento, anzi oltre l'8 per cento di schede nulle, a confronto dello 0,6 per cento di schede nulle in Italia. Questo già vi doveva dimostrare che il voto all'estero o i brogli (e lì c'era l'intenzione oltretutto di non fare andare a votare la gente) era chiara. Quindi già c’è stato un evento chiave che dovevate affrontare e avete scelto di non affrontare, perché vi fa comodo. Lei, Ministro, ieri ha detto che la buttiamo in caciara perché non siamo sicuri di vincere – queste sono state le sue testuali parole – ma, Ministro, noi non è che la buttiamo in caciara perché non siamo sicuri di vincere; noi non ci fidiamo di voi, questa è la verità, non ci fidiamo di voi ! Utilizziamo un metodo per votare all'estero che, per l'amor di Dio, di certo non è colpa sua, è lo stesso metodo che utilizza un turista per inviare una cartolina del London Bridge da Londra, questo utilizziamo. E noi dobbiamo fidarci di questo Governo, di un Governo che durante il referendum delle trivelle non voleva mandare gli elettori a votare ? Di un Governo che ha inviato 4 milioni di lettere non si sa a spesa di chi ? Di un Governo che manda la Boschi nei consolati a fare campagna elettorale a spese delle istituzioni, cosa che oltretutto non si può fare ? Come facciamo a fidarci ? Non ci si può fidare ! Questa è la realtà delle cose. Lo ripeto di nuovo, l'ho detto durante l'illustrazione: c’è stata un'ambasciatrice, direttore della Farnesina, che ha denunciato attraverso un documento apparso su il Fatto Quotidiano che ci sono dei brogli, che la possibilità di brogli è altissima, mentre voi continuate a non muovervi. Non vi state muovendo. Voi sapete benissimo che questo referendum si giocherà all'estero; certamente non siete fessi, ve la volete giocare al massimo, ma bisogna porre fine a questa situazione. Non dobbiamo mandare legioni di carabinieri all'estero per controllare brogli elettorali, ma bisogna adottare una misura che garantisca il voto, ci vuole onestà. Noi non sappiamo chi scrutina il voto all'estero, non sappiamo chi fa le spedizioni, come vengono trasportati; una badante o un bambino di dieci anni potrebbe prendere la raccomandata, votare e rispedirla indietro. Questa è la verità di oggi: votare all'estero è come inviare una cartolina per un turista.

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(Iniziative, in sede internazionale ed europea, per il rispetto dei diritti umani in Turchia, anche in relazione al percorso di integrazione europea di tale Paese – n. 3-02646)

  PRESIDENTE. L'onorevole Locatelli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02646 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  PIA ELDA LOCATELLI. Grazie, signor Presidente, non credo di dover descrivere quanto sta succedendo in Turchia dopo il fallito colpo di Stato del 15 luglio: migliaia di arresti, di giornalisti, rimozione di sindaci, chiusura di stazioni radio, di stazioni televisive, di quotidiani. Non solo: il Parlamento ha approvato un emendamento costituzionale che prevede la revoca dell'immunità per i deputati sottoposti ad indagini giudiziarie e sono stati arrestati dodici dei cinquantanove parlamentari dell'HDP. Tra questi il leader del partito, Demirtas, che l'altro ieri abbiamo tentato, con una delegazione fatta di parlamentari europei e nazionali, di visitare in carcere, e non ci è stato permesso.
  C’è in atto un processo di involuzione antidemocratica e noi chiediamo a lei, signor Ministro, che cosa intenda fare per tentare di fermare questa torsione antidemocratica e far cessare questi comportamenti liberticidi, ma facendo attenzione, nello stesso tempo, a non isolare la Turchia, a non accentuarne l'isolamento e a non interrompere quello che viene definito l'access process perché questo ci è stato chiesto, ad esempio, proprio l'altro ieri dalla presidente della Fondazione Cumhuriyet, da esponenti politici dell'HDp, del SHP ci chiedono di non isolare, ma continuare ad incalzare questo Paese, perché tenere aperti i canali serve a loro.

  PRESIDENTE. Il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni Silveri, ha facoltà di rispondere.

  PAOLO GENTILONI SILVERI, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Il sentiero è esattamente quel sentiero stretto che l'onorevole Locatelli descriveva, nel senso che la Turchia è certamente un Paese sotto attacco, un Paese che ha subito un tentato colpo di Stato, un Paese che è oggetto di ripetuti attacchi terroristici, ma è, non solo negli ultimi mesi, ma negli ultimi mesi in modo più accentuato, anche un Paese in cui le violazioni dello stato di diritto, per come noi lo intendiamo, sono frequenti e, in particolare, in cui si è realizzata una gravissima vicenda, cioè l'arresto praticamente dell'intero gruppo dirigente del terzo partito di opposizione; fatto grave non soltanto in sé, reso possibile da quella eliminazione della immunità parlamentare di cui si diceva, ma fatto grave anche per i suoi sviluppi politici, nel senso che questo partito era un interlocutore possibile del Governo turco – io ne avevo incontrato il leader l'anno scorso ad Ankara – nella possibilità che il Governo turco volesse mettere su un terreno di dialogo negoziale il tentativo di risolvere la questione curda e l'interlocutore era esattamente il partito la cui leadership è oggi purtroppo agli arresti. Al tempo stesso, tuttavia, è vero che noi non avremmo – credo – come Unione europea o come Italia, alcun vantaggio nell'essere noi a chiudere la porta in faccia alla Turchia e, quindi, è in questa dinamica, certamente complicata, è in questo sentiero certamente stretto che bisogna muoversi, da una parte condannando episodi gravissimi, come quello ultimo relativo alla leadership dell'Hdp e, contemporaneamente, però lasciando alla Turchia la decisione. La Turchia ha intenzione di riprendere un percorso con l'Unione europea, di conservare la dinamica che ha portato all'apertura di capitoli di negoziato, che ha portato all'accordo sulle migrazioni, che ha portato la Turchia a non avere nella sua legislazione la pena di morte o intende andare in una direzione contraria ? Noi, l'Italia, pensiamo che tenere aperto questo sentiero, per quanto ristretto esso sia, oggi sia fondamentale, quindi non possiamo che muoverci, da Pag. 18un lato ribadendo come inaccettabili le decisioni di cui ha parlato l'onorevole Locatelli, e, dall'altro lato dicendo che l'ingaggio, nel dialogo della Turchia, resta forse il modo migliore per cercare di esercitare, come Europa, un'influenza positiva su questo vicino così importante, come è appunto la Turchia.

  PRESIDENTE. L'onorevole Locatelli ha facoltà di replicare per due minuti.

  PIA ELDA LOCATELLI. Le sue parole mi danno sollievo perché ero molto preoccupata per quanto stanno discutendo al Parlamento europeo. Al Parlamento europeo, pur capendo l'atteggiamento di grande preoccupazione per le violazioni delle libertà, le violazioni dei diritti, la violazione dello stato di diritto, prevaleva, mi pare, o sta prevalendo – mi auguro di sbagliarmi, dal momento che si vota domani – la tendenza quantomeno a congelare i negoziati per l'accesso nella UE. Noi dobbiamo non farlo, ma questo non significa abbonare i comportamenti liberticidi. Dobbiamo trovare, come ha detto lei, la capacità di percorrere questo stretto percorso, strettissimo, tra la denuncia e la condanna delle violazioni dello stato di diritto, o della limitazione delle libertà e anche della mancanza di indipendenza, mi pare di poter dire, del sistema giudiziario, ma condanniamo questo e teniamo aperti i canali: ce lo chiede tutta l'opposizione turca, ce lo chiede la voce libera della Turchia, perché chiedono di non essere lasciati soli. Le sue parole mi confortano, e mi ha confortato moltissimo anche l'intervento che ha fatto proprio ieri al Parlamento europeo l'Alto rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini. Alcuni passi avanti importanti sono stati fatti, ad esempio i colloqui su Cipro o sul tema dell'energia. Ecco, noi dobbiamo riaprire il capitolo 23, il capitolo 24, tenere aperti, incalzando la Turchia, questi nostri colloqui, stimolandola al ritorno ai comportamenti democratici e corretti. È un dovere che abbiamo nei confronti delle voci libere della Turchia e nei confronti complessivamente di questo Paese, che è un Paese che ci è sempre stato amico, e del quale noi siamo sempre stati amici. Grazie per le sue parole !

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. A questo punto, saluto studenti ed insegnanti dell'Istituto comprensivo di Arcevia, in provincia di Ancona, che assistono ai nostri lavori dalla tribuna.

Sui lavori dell'Assemblea (ore 16,12).

  PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole segretario Sottanelli di dare lettura degli esiti della Conferenza dei presidenti di gruppo che è testé terminata, e che ha avuto per l'appunto luogo proprio nella giornata di oggi.

  GIULIO CESARE SOTTANELLI, Segretario. Comunicazione del 23 novembre 2016. A seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, tenuto conto della preannunciata intenzione da parte del Governo di porre la questione di fiducia e del consenso unanime dei gruppi a derogare al termine delle 24 ore previste dall'articolo 116, comma 3, del Regolamento, è stato convenuto all'unanimità che l'esame del disegno di legge di bilancio, già previsto a partire dalla giornata di domani, giovedì 24 novembre, sia organizzato nel modo seguente: venerdì 25 novembre, a partire dalle ore 9, svolgimento della discussione generale, esame e votazione degli articoli e degli ordini del giorno, fasi che si concluderanno entro le ore 17,30; lunedì 28 novembre, a partire dalle ore 13, esame e votazione della nota di variazioni, svolgimento delle dichiarazioni di voto finale e votazione finale, entro le ore 16. Il termine per la presentazione degli emendamenti e degli ordini del giorno al disegno di legge di bilancio è fissato per venerdì 25 novembre, alle ore 10.

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Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di dicembre 2016 e conseguente aggiornamento del programma (ore 16,14).

  GIULIO CESARE SOTTANELLI, Segretario, legge:
  A seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, tenuto conto della preannunciata intenzione da parte del Governo di porre la questione di fiducia e del consenso unanime dei gruppi a derogare al termine delle 24 ore previsto dall'articolo 116, comma 3, del Regolamento, è stato convenuto, all'unanimità, che l'esame del disegno di legge n. 4127-bis – Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019, già previsto a partire dalla giornata di domani, giovedì 24 novembre, sia organizzato nel modo seguente:

  venerdì 25 novembre, a partire dalle ore 9, svolgimento della discussione generale, esame e votazione degli articoli e degli ordini del giorno, fasi che si concluderanno entro le ore 17,30;

  lunedì 28 novembre, a partire dalle ore 13, esame e votazione della nota di variazioni, svolgimento delle dichiarazioni di voto finale e votazione finale, entro le ore 16.

  Il termine per la presentazione degli emendamenti e degli ordini del giorno al disegno di legge di bilancio è fissato per venerdì 25 novembre, alle ore 10.

  Sempre nell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stato predisposto il seguente calendario dei lavori per il mese di dicembre 2016:

  Martedì 6 dicembre (antimeridiana)

  Discussione sulle linee generali delle mozioni:
   Massimiliano Bernini ed altri n. 1-00744 e Tartaglione ed altri n. 1-01296 concernenti iniziative per promuovere una corretta alimentazione, in particolare al fine di prevenire l'obesità infantile;
   De Maria ed altri n. 1-01375 concernente iniziative di competenza in relazione alle stragi naziste del 1943-1945, con particolare riferimento all'esecuzione in Germania delle sentenze di condanna emesse dai tribunali italiani.

  Discussione sulle linee generali dei disegni di legge di ratifica:
   n. 3299 – Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'Azerbaijan sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 6 novembre 2012 (Approvato dal Senato)
   n. 3765 – Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Regno hascemita di Giordania sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 29 aprile 2015 (Approvato dal Senato).
   n. 3880 – Convenzione tra la Repubblica italiana e la Romania per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Riga il 25 aprile 2015;
   n. 3917 – Trattati: a) Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar sui servizi aerei, con Allegato, fatto a Roma il 24 settembre 2002, con Accordo per l'introduzione di emendamenti, fatto a Roma il 16 aprile 2012; b) Accordo sui servizi di trasporto aereo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica algerina democratica e popolare, con Allegati, fatto ad Algeri il 22 gennaio 2013; c) Accordo sui servizi aerei tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica socialista del Vietnam, con Allegati, fatto a Roma il 21 giugno 2013; d) Accordo di cooperazione nel campo dei trasporti marittimi tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica algerina democratica Pag. 20e popolare, fatto ad Algeri il 14 novembre 2012; e) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kosovo sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Pristina il 24 luglio 2014; f) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Moldova sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Roma il 19 settembre 1997; g) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di sua altezza serenissima il Principe di Monaco concernente la regolamentazione del trasporto internazionale di viaggiatori e di merci su strada, fatto a Roma l'8 novembre 2012; h) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Montenegro sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Roma il 12 marzo 2014; i) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Serbia sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto ad Ancona il 15 ottobre 2013; l) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'Azerbaijan sul trasporto marittimo, fatto a Roma il 14 luglio 2014; m) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato di Andorra concernente la regolamentazione del trasporto internazionale di viaggiatori e di merci su strada, fatto a Bruxelles il 19 maggio 2015;
   n. 3941 – Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Angola in materia di sicurezza ed ordine pubblico, fatto a Luanda il 19 aprile 2012 (Approvato dal Senato);
   n. 3942 – Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Capo Verde in materia di cooperazione di polizia, fatto a Praia l'8 luglio 2013 (Approvato dal Senato);
   n. 3945 – Accordo interinale in vista di un accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la parte Africa centrale, dall'altra, con Allegati, fatto a Yaoundé il 15 gennaio 2009 e a Bruxelles il 22 gennaio 2009 (Approvato dal Senato);
   n. 3947 – Accordo tra il Governo della Repubblica di Slovenia, il Governo di Ungheria e il Governo della Repubblica italiana sulla Multinational Land Force (MLF), con Annesso, fatto a Bruxelles il 18 novembre 2014 (Approvato dal Senato).

  Martedì 6 (pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) e mercoledì 7 dicembre antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) (con votazioni)

  Seguito dell'esame delle mozioni:
   Massimiliano Bernini ed altri n. 1-00744 e Tartaglione ed altri n. 1-01296 concernenti iniziative per promuovere una corretta alimentazione, in particolare al fine di prevenire l'obesità infantile;
   De Maria ed altri n. 1-01375 concernente iniziative di competenza in relazione alle stragi naziste del 1943-1945, con particolare riferimento all'esecuzione in Germania delle sentenze di condanna emesse dai tribunali italiani.

  Seguito dell'esame dei disegni di legge di ratifica:
   n. 3299 – Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'Azerbaijan sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 6 novembre 2012 (Approvato dal Senato);
   n. 3765 – Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Regno hascemita di Giordania sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 29 aprile 2015 (Approvato dal Senato);
   n. 3880 – Convenzione tra la Repubblica italiana e la Romania per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte Pag. 21sul reddito e per prevenire evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Riga il 25 aprile 2015;
   n. 3917 – Trattati: a) Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar sui servizi aerei, con Allegato, fatto a Roma il 24 settembre 2002, con Accordo per l'introduzione di emendamenti, fatto a Roma il 16 aprile 2012; b) Accordo sui servizi di trasporto aereo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica algerina democratica e popolare, con Allegati, fatto ad Algeri il 22 gennaio 2013; c) Accordo sui servizi aerei tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica socialista del Vietnam, con Allegati, fatto a Roma il 21 giugno 2013; d) Accordo di cooperazione nel campo dei trasporti marittimi tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica algerina democratica e popolare, fatto ad Algeri il 14 novembre 2012; e) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kosovo sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Pristina il 24 luglio 2014; f) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Moldova sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Roma il 19 settembre 1997; g) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di sua altezza serenissima il Principe di Monaco concernente la regolamentazione del trasporto internazionale di viaggiatori e di merci su strada, fatto a Roma l'8 novembre 2012; h) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Montenegro sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Roma il 12 marzo 2014; i) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Serbia sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto ad Ancona il 15 ottobre 2013; l) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'Azerbaijan sul trasporto marittimo, fatto a Roma il 14 luglio 2014; m) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato di Andorra concernente la regolamentazione del trasporto internazionale di viaggiatori e di merci su strada, fatto a Bruxelles il 19 maggio 2015;
   n. 3941 – Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Angola in materia di sicurezza ed ordine pubblico, fatto a Luanda il 19 aprile 2012 (Approvato dal Senato);
   n. 3942 – Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Capo Verde in materia di cooperazione di polizia, fatto a Praia l'8 luglio 2013 (Approvato dal Senato);
   n. 3945 – Accordo interinale in vista di un accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la parte Africa centrale, dall'altra, con Allegati, fatto a Yaoundé il 15 gennaio 2009 e a Bruxelles il 22 gennaio 2009 (Approvato dal Senato);
   n. 3947 – Accordo tra il Governo della Repubblica di Slovenia, il Governo di Ungheria e il Governo della Repubblica italiana sulla Multinational Land Force (MLF), con Annesso, fatto a Bruxelles il 18 novembre 2014 (Approvato dal Senato)

  Esame della proposta di legge n. 2236-B – Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino (Approvata dalla Camera e modificata dal Senato) (ove non deliberata l'assegnazione in sede legislativa)

  Lunedì 12, martedì 13, mercoledì 14 e giovedì 15 dicembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) (con votazioni)

  Esame del disegno di legge S. 2567 – Conversione in legge del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite Pag. 22dal sisma del 24 agosto 2016 (Approvato dal Senato – scadenza: 17 dicembre 2016)

  Esame della mozione Brunetta ed altri sulla crisi del sistema bancario (in corso di presentazione).

  Nel corso della settimana avranno luogo le Comunicazioni del Governo in vista del Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre.

  Lunedì 19 (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna)

  Discussione sulle linee generali dei progetti di legge:
   disegno di legge di ratifica n. 4151 – Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per l'avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, fatto a Parigi il 24 febbraio 2015, e del Protocollo addizionale, con Allegato, fatto a Venezia l'8 marzo 2016, con annesso Regolamento dei contratti adottato a Torino il 7 giugno 2016 (Approvato dal Senato) (ove concluso dalla Commissione);
   proposta di legge n. 3500 – Disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia

  Martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 dicembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 23 dicembre) (con votazioni)

  Seguito dell'esame dei progetti di legge:
   disegno di legge di ratifica n. 4151 – Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per l'avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, fatto a Parigi il 24 febbraio 2015, e del Protocollo addizionale, con Allegato, fatto a Venezia l'8 marzo 2016, con annesso Regolamento dei contratti adottato a Torino il 7 giugno 2016 (Approvato dal Senato) (ove concluso dalla Commissione)
   proposta di legge n. 3500 – Disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia

  Eventuale esame del disegno di legge recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 (ove modificato dal Senato)
  Lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (question time) avrà luogo il mercoledì (dalle ore 15).

  Il martedì, di norma, tra le ore 9 e le ore 11, avrà luogo lo svolgimento di interpellanze e di interrogazioni.
  La Presidente si riserva di inserire nel calendario l'esame di ulteriori progetti di legge di ratifica licenziati dalle Commissioni, nei casi previsti dall'articolo 119, comma 4, del Regolamento, e di documenti licenziati dalla Giunta per le autorizzazioni.
  L'organizzazione dei tempi per la discussione degli argomenti iscritti nel calendario sarà pubblicata nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.
  Per quanto riguarda l'esame dei progetti di legge nn. 2236-B, 4151 e 3500 l'organizzazione dei tempi sarà valutata sulla base del testo che verrà licenziato dalle competenti Commissioni di merito.
  L'organizzazione dei tempi per l'esame della mozione sulla crisi del sistema bancario sarà definita dopo la sua pubblicazione.
  Il programma s'intende conseguentemente aggiornato.
  Avverto, infine, che la seduta costitutiva della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle periferie, già convocata per domani, giovedì 24 novembre, alle ore 14,30, è convocata venerdì 25 novembre, alle ore 11,30.

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Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza.

  PRESIDENTE. Comunico che la Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza il deputato Francesco Prina, in sostituzione della deputata Simona Flavia Malpezzi, dimissionaria.

Modifica nella composizione dell'ufficio di presidenza di un gruppo parlamentare.

  PRESIDENTE. Comunico che, con lettere pervenute rispettivamente in data 18 novembre 2016 e in data odierna, il presidente del gruppo parlamentare Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale ha reso noto che il deputato Edmondo Cirielli è stato eletto tesoriere del gruppo in sostituzione del deputato Pasquale Maietta, dimissionario.

Ordine del giorno della prossima seduta.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

  Venerdì 25 novembre 2016, alle 9:

  Discussione del disegno di legge:
   Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 (C. 4127-bis).

  La seduta termina alle 16,20.