Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 680 di martedì 27 settembre 2016

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

  La seduta comincia alle 11.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  RAFFAELLO VIGNALI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Baretta, Boccia, Brambilla, Catania, Cicchitto, D'Ambrosio, Damiano, Epifani, Faraone, Fraccaro, Gentiloni Silveri, Antonio Martino, Mazziotti Di Celso, Meta, Piccoli Nardelli, Scanu, Schullian e Sereni sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centosedici, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interrogazioni (ore 11,05).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.

(Elementi in merito allo svolgimento di lavori di manutenzione lungo la strada statale 407, in prossimità di Ferrandina (Matera) – n. 3-02503)

  PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Burtone ed altri n. 3-02503 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni).
  Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ha facoltà di rispondere.

  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. In premessa, ANAS intende richiamare alcuni aspetti salienti della realizzazione dell'opera.
  La strada statale 407 Basentana fu realizzata a partire dalla fine degli anni Sessanta, con l'obiettivo di collegare il capoluogo regionale con le aree costiere ioniche nord calabresi e lucane. L'itinerario, della complessiva lunghezza di 100 chilometri e 920 metri, si snoda attraverso l'intera valle fluviale.
  Il tratto che ricade nel comprensorio provinciale di Matera ha un tracciato meno tortuoso rispetto a quello che si snoda in provincia di Potenza e la sezione stradale è costituita da due corsie per senso di marcia con spartitraffico centrale dal chilometro 0 al chilometro 40+300.Pag. 2
  In prossimità dello scalo ferroviario di Ferrandina, il tracciato si sviluppa attraverso la galleria Alvaro (erroneamente indicata come galleria Alvino), che consente di superare la parte basale dell'esteso versante argilloso di Costa del canneto.
  Fin dall'epoca della sua esecuzione, l'opera ha evidenziato lente deformazioni del piano viabile, in parte riconducibili ai complessi assetti geomorfologici della pendice attraversata.
  Negli anni Novanta, per risolvere gli abbassamenti del piano viabile delle due canne della galleria, furono predisposti interventi di rafforzamento.
  Inoltre, con particolare riguardo al quesito specificamente posto, ANAS fa presente di aver recentemente compiuto alcuni interventi, ultimati in data 25 marzo 2016, che rappresentano il primo stralcio di un più ampio ed articolato schema progettuale di sistemazione di entrambi i fornici della galleria, dovuti ad una fisiologica diminuzione di efficienza delle opere drenanti realizzate in passato. Le particolari lavorazioni, nel corso delle quali sono state condotte specifiche indagini geognostiche, hanno effettivamente comportato l'alternanza della chiusura al traffico di una canna della galleria, disposta come di prassi con regolare ordinanza compartimentale di deviazione del traffico in direzione di Potenza, lungo l'adiacente strada provinciale Ferrandina Scalo – Ferrandina.
  Il progetto complessivo prevede un investimento di 1,2 milioni di euro e riguarda i lavori di regimazione delle acque sotterranee, il ripristino del piano viabile in galleria, nonché del canale di scolo delle acque superficiali sovrastanti la galleria medesima.
  Infine, nell'ambito degli interventi di manutenzione straordinaria finanziati con il contratto di programma ANAS-Ministero Infrastrutture e Trasporti 2015, ed in ottemperanza a quanto disposto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 151 del 2011, così come modificato, la galleria Alvaro è stata interessata da lavori di ammodernamento degli impianti antincendio, ultimati, questi ultimi, l'11 agosto scorso.

  PRESIDENTE. L'onorevole Burtone ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Presidente, io mi dichiaro soddisfatto. La richiesta era quella di ultimare i lavori relativi alla galleria nella strada di Metaponto e questo è avvenuto.
  Io avevo presentato al signor sottosegretario l'interrogazione nella primavera scorsa e, quindi, subito dopo debbo dare atto che sono stati consegnati i lavori.
  Io ringrazio anche il sottosegretario per la risposta puntuale che ha dato, ha fatto anche una cronistoria della realizzazione dell'opera.
  Colgo l'occasione per sottolineare alcuni aspetti, che vengono richiamati nella risposta del sottosegretario.
  Parliamo di una strada molto importante per l'area metapontina, è una strada però che, proprio perché realizzata in quella zona, con caratteristiche orografiche particolari, deve avere continue manutenzioni. Parlo specificatamente, per esempio, del costone a ridosso della galleria: se non vengono fatte delle azioni che riguardano anche la manutenzione, spesso nel periodo autunnale e invernale, con le prime piogge, i detriti scendono a valle e, quindi, invadono la corsia.
  Lei, giustamente, ha sottolineato alcuni aspetti manutentivi: la realizzazione degli impianti antincendio, mi permetto di dire che ci sono alcune colonnine SOS che debbono essere ripristinate, le piazzole; perché dico questo, signor sottosegretario ? Perché parliamo di una strada che è al centro, è il cuore di quel territorio: collega l'area ionica con l'area del Tirreno ed è fondamentale, intanto perché è un'area in cui insistono presidi industriali, che, nel tempo, hanno avuto una grande importanza per quella comunità e non soltanto per quella comunità, ma anche perché diventa la strada di snodo per raggiungere Matera, che ormai è diventato un luogo di Pag. 3grande interesse culturale, è una delle città più visitate.
  Io credo che debba essere un impegno del Governo, conosco la sua sensibilità di uomo del sud e mi auguro che ci siano altri investimenti per rafforzare e consolidare questo territorio dal punto di vista infrastrutturale, anche perché sappiamo che la raggiungibilità di queste nostre aree del Mezzogiorno è molto precaria; servono investimenti e sollecitare l'ANAS per avere un piano infrastrutturale stradale è una cosa, io credo, fondamentale e mi auguro che il Governo fino in fondo faccia la propria parte.

(Iniziative per intensificare le attività di contrasto alla listeriosi, alla luce di alcuni casi di infezione verificatisi nella regione Marche – n. 3-02504)

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Lodolini n. 3-02504 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni).

  VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Grazie, Presidente. La listeriosi è un'infezione acuta causata dalla Listeria monocytogenes. Nei casi in cui si sviluppa la malattia invasiva, come lo stesso onorevole Lodolini annota nella sua interrogazione, l'incubazione media è di tre settimane, ma può prolungarsi fino a settanta giorni. Il batterio è ubiquitario nell'ambiente e può essere causa di contaminazione a qualunque livello nella catena di produzione e di consumo degli alimenti. La strategia di lotta della listeriosi si esplica attraverso la prevenzione, ovvero applicando le generali norme di igiene e attenzione previste per tutte le altre tossinfezioni alimentari.
  Al riguardo, vista l'importanza di questa infezione, il Ministero della salute ha pubblicato, in data 5 febbraio 2016, sul proprio sito, anche alcuni opuscoli informativi correlati alla pagina relativa all'avviso di sicurezza per i consumatori. Inoltre, mi preme anche precisare che nel nostro Paese è attivo il sistema nazionale di notifica delle malattie infettive dello stesso Ministero della salute, che è regolamentato da un DM del 1990. I casi confermati di listeriosi devono essere obbligatoriamente segnalati dalle autorità sanitarie competenti presenti sul territorio con le modalità di notifiche che sono previste per le malattie della «Classe 2», che comprende le malattie rilevanti passibili di interventi e anche di controllo.
  Vi fornisco in merito anche alcuni dati che abbiamo raccolto sui casi di infezione dovuti proprio alla listeriosi. Dal 2003 al 2015 sono stati notificati 1296 casi di listeriosi; il numero dei casi è aumentato progressivamente negli anni, passando da un minimo di 32 casi nel 2004 a 159 casi notificati nel 2010, anno in cui è stato osservato il maggior numero di casi. Dopo il 2010, si osserva un ulteriore picco, proprio nel 2013, ed una diminuzione del numero di segnalazioni negli anni successivi, sebbene i casi del 2015 siano ancora provvisori. Il tasso di incidenza aumenta progressivamente da 0,55 per milione di abitanti nel 2004 a 2,64 per milione di abitanti nel 2010 e a 2,48 per milione di abitanti nel 2013.
  I dati che sono stati descritti sono ulteriormente confermati anche dall'andamento delle segnalazione di listeriosi, sia quelli relativi alla sepsi che alle meningiti, provenienti dal sistema di sorveglianza delle malattie batteriche invasive dell'Istituto superiore di sanità, che evidenzia un incremento generale delle segnalazioni dal 2003 fino al 2010.
  Entrando più nello specifico, con riferimento proprio alla regione Marche, che è l'obiettivo e l'oggetto fondamentale dell'interrogazione, risulta che, dal 2003 al 2014, la medesima regione ha notificato al Ministero della Salute 29 casi di listeriosi umana, mentre nel corso del 2015 si è registrato un incremento di notifiche di casi di listeriosi umana rispetto proprio all'andamento degli anni precedenti. Dal 1o gennaio 2015 al 30 maggio 2016, nella stessa regione sono occorsi 35 casi di listeriosi umana. In particolare, in ventitré casi sono stati isolati ceppi di ListeriaPag. 4appartenenti allo stesso pulsotipo in base alla tipizzazione molecolare attraverso elettroforesi in campo pulsato con l'acronimo PFGE dei ceppi di Listeria monocytogenes sierotipo 1/2 isolati dai pazienti, responsabile del cluster epidemico che era correlato, come anche correttamente indicato nell'interrogazione, dal consumo della prodotto denominato «coppa di testa».
  Tra i casi appartenenti a quel cluster, la maggior parte ha presentato manifestazioni cliniche di sepsi e di meningite, e si è verificato anche un caso di sepsi neonatale. I cinque decessi hanno riguardato soggetti anziani e con patologie concomitanti gravi e, di questi, due decessi erano legati esattamente, secondo le analisi che abbiamo condotto, proprio a quel cluster. L'ultimo caso di listeriosi correlato al cluster è stato segnalato in data 4 marzo 2016. Do questi elementi puntuali per segnalare all'onorevole interrogante la puntuale azione di monitoraggio e di ricognizione che stiamo svolgendo in questa fase, in considerazione degli aspetti generali della malattia, che si manifesta con picchi estivi ed invernali, come l'andamento nella regione Marche della listeriosi del 2015, in cui si è verificato un repentino aumento dei casi nel periodo proprio maggio-giugno, dovuto al verificarsi del predetto cluster epidemico che è stato individuato e circoscritto. Inoltre, nel tempo trascorso dall'intervento di chiusura dello stabilimento, l'episodio epidemico può essere, secondo le nostre valutazione e i nostri dati, considerato concluso.
  In ogni caso, mi preme rassicurare l'onorevole interrogante che il Ministero della salute sta effettuando ancora la sorveglianza dei casi in collaborazione con gli esperti dell'Istituto superiore di sanità, del Centro di referenza nazionale per la listeriosi, che è individuato nell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo, nonché con l'assessorato alla sanità della stessa regione Marche e con le aziende sanitarie locali che sono competenti per territorio.
  Nonostante non sia stato evidenziato un incremento delle segnalazioni ai diversi sistemi di sorveglianza disponibili nel 2015, l'evidenza della circolazione di un pulsotipo tipo di Listeria monocytogenes, mai isolato prima negli alimenti in Italia e responsabile addirittura di un cluster nella stessa regione Marche, ha indotto il Ministero ad elaborare ulteriormente una strategia di rafforzamento della sorveglianza della stessa listeriosi sul territorio nazionale, con la finalità di identificare sia l'esistenza di possibili casi appartenenti allo stesso pulsotipo che eventualmente il legame della potenziale fonte con altre possibilità anche di diffusione.
  A questo riguardo, è in corso, proprio in questi giorni, la predisposizione di un'ulteriore circolare, che servirà a rafforzare le misure già molto rigorose di sorveglianza e di prevenzione della listeriosi sull'intero territorio nazionale.

  PRESIDENTE. L'onorevole Lodolini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  EMANUELE LODOLINI. Presidente, ringrazio il sottosegretario e mi dichiaro molto soddisfatto della risposta che il sottosegretario De Filippo ha appena fornito in questo consesso. Mi ritengo molto soddisfatto perché, oltre ad una panoramica generale di quelle che sono le azioni che il Governo e il Ministero hanno messo in campo, c’è anche un focus molto specifico, molto puntuale e molto dettagliato su quello che è l'oggetto dell'interrogazione, quindi, nella fattispecie, la vicenda vissuta nella nostra regione, la regione Marche, perché è vero che dal maggio del 2015 ci sono state 23 persone colpite dal batterio e purtroppo tre decessi.
  L'efficacia della risposta, signor sottosegretario, sta anche nell'azione messa in campo in questi mesi dal Ministero congiuntamente con la regione Marche, perché l'assenza di nuovi casi cluster dal 4 marzo ad oggi certifica quella che è un'azione che ha già dato ottimi riscontri e ottimi risultati.
  Il tema è, grazie a queste azioni, risolto. Spesso non è stato facile definire in passato, Pag. 5in altre situazioni, la ricostruzione del percorso, ma se a marzo è stato chiuso il percorso del focolaio, significa che il luogo identificato e il percorso che ci si è dato, ma soprattutto il luogo identificato come sorgente potenziale, era quello giusto.
  Dal 2 febbraio 2016, sia i controlli che le indagini hanno identificato il ceppo in un campione di alimenti a base di suino prodotto da un piccolo stabilimento in provincia di Ancona, e grazie al lavoro delle autorità competenti, dell'Istituto superiore della sanità, del Ministero, delle Asur, della regione e delle strutture territoriali, tutte le iniziative sono state prontamente assunte e hanno dato risultati concreti ed immediati. Parlo del blocco della produzione, del ritiro dal commercio dei prodotti ed anche di un'importante opera legata all'informazione.
  In questa sua risposta citava alcuni passaggi molto precisi, che danno anche una prospettiva futura: ci ha annunciato l'intenzione da parte del Ministero di fare un'ulteriore circolare per continuare a monitorare e a rafforzare quelli che sono gli strumenti; beh, credo che si possa continuare ad andare così nella direzione giusta, perché in maniera efficace l'azione deve essere concentrata sulla conoscenza, l'informazione e il sistema dei controlli. Questo è l'unico settore per non lasciar scampo agli allarmismi facili e dare concretezza ad un'efficace azione di governo.

(Iniziative volte a potenziare le dotazioni delle forze dell'ordine in servizio nel territorio di Cosenza – n. 3-01916)

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Domenico Manzione, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Covello n. 3-01916 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni).

  DOMENICO MANZIONE, Sottosegretario di Stato per l'interno. Presidente, con l'interrogazione all'ordine del giorno, l'onorevole Covello, nel richiamare l'attenzione sulla situazione della sicurezza pubblica nella città di Cosenza e nel suo hinterland, dove si è registrato un incremento di reati di natura predatoria, chiede di conoscere quali iniziative si intendano mettere in atto per rafforzare i presidi di polizia presenti sul territorio a tutela delle comunità locali.
  Ovviamente senza voler minimizzare quanto evidenziato dall'onorevole interrogante, vorrei però subito rassicurare che i dati della delittuosità generale della provincia e delle attività di monitoraggio e analisi svolte dalle autorità di pubblica sicurezza restituiscono un quadro della situazione non allarmante. I delitti della provincia hanno segnato una diminuzione di circa il 5 per cento nel 2015 rispetto al 2014, e di circa il 14 per cento nei primi sette mesi di quest'anno rispetto all'analogo periodo all'anno scorso. Il trend favorevole riguarda anche il comune capoluogo, in cui, nei predetti periodi, si è registrato un calo dei delitti pari rispettivamente al 16,5 per cento e al 6 per cento.
  Con riferimento ai reati di natura predatoria, si è registrato invece un andamento oscillante: a fronte di una lieve diminuzione del fenomeno nei primi mesi di quest'anno, nell'arco temporale più ampio, che va da gennaio ad agosto, si è evidenziato un lieve aumento dello stesso. La diffusione dei reati di tipo predatorio è stata oggetto di attenta analisi da parte delle autorità provinciali di pubblica sicurezza nel corso di numerose riunioni tecniche di coordinamento interforze, in occasione delle quali è stato deciso di adottare più mirate misure di controllo del territorio secondo piani di intervento calibrati di volta in volta al diverso contesto ambientale, attuati anche con l'intervento di aliquote regionali dei reparti prevenzione e crimine della Polizia di Stato e delle compagnie di intervento operativo dell'Arma dei carabinieri.
  In merito ai risultati conseguiti, richiamo l'operazione, avente anche risvolti di polizia giudiziaria, eseguita dalla Polizia di Stato il 1o luglio scorso nei pressi di un agglomerato urbano del capoluogo in cui dimorano la maggior parte dei soggetti pregiudicati legati alla criminalità organizzata Pag. 6mafiosa del clan degli «zingari» (uso l'espressione, ovviamente, tra virgolette). Nel corso dell'operazione condotta nell'ambito del piano nazionale e transnazionale Focus ’ndrangheta, sono state controllate 66 persone e 26 veicoli, rinvenute e sequestrate quattro centraline elettroniche modificate, usate per solito nei furti di autovetture per l'accensione del motore, denunciate otto persone per furto di energia elettrica e ricettazione.
  Più in generale, i servizi di controllo straordinario del territorio provinciale svolti nel periodo compreso tra il 1o gennaio e il 31 agosto di quest'anno con l'ausilio dei citati reparti della prevenzione crimine Calabria hanno visto l'impiego di 1.302 equipaggi, che hanno provveduto al controllo di 15.633 persone, di cui 14 arrestate, e di 7.886 veicoli e all'elevazione di 425 contravvenzioni al codice della strada. Inoltre, sono stati effettuati 180 controlli di persone agli arresti domiciliari, denunciate 62 persone, eseguite 97 perquisizioni domiciliari e 275 personali, controllati 86 esercizi pubblici, sequestrati 132 veicoli e ritirate 30 patenti di guida. Accanto ai risultati di prevenzione appena citati, vanno ricordati quelli ottenuti nell'ambito dell'attività di polizia giudiziaria.
  Negli anni 2015 e 2016 le indagini svolte in questo ambito hanno portato alla redazione di varie informative di reato e all'arresto nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di reati contro il patrimonio nell'area urbana del capoluogo e nei comuni limitrofi. D'altra parte, intendo sottolineare il forte impegno che la prefettura sta portando avanti, in unità di intenti con il Dipartimento della pubblica sicurezza, per il ripristino degli impianti di videosorveglianza installati nel 2007 nei comuni di Cosenza e Rende con i fondi del PON Sicurezza, ma non più funzionanti a seguito della scadenza dell'obbligo di manutenzione degli stessi in capo alla ditta installatrice. Su questo tema informo anche che, nella consapevolezza dell'importanza dei sistemi di videosorveglianza ai fini della prevenzione e contrasto dei reati predatori, la prefettura ha promosso la sottoscrizione – è ormai prossima – di un protocollo di intesa con la delegazione territoriale della Federazione italiana tabaccai, volto, da un lato, a diffondere gli impianti in questione negli esercizi appartenenti a questo specifico settore merceologico, dall'altro, a favorire l'interscambio di informazioni e lo sviluppo di azioni e progetti condivisi sui fenomeni legati alla criminalità.
  Negli intendimenti della prefettura l'atto pattizio costituisce il modello base a cui ispirare la definizione di analoghe intese con altre rappresentanze del mondo produttivo locale.
  Quanto alla richiesta di rafforzare la presenza delle forze dell'ordine sul territorio cosentino, rappresento che il dispositivo di sicurezza provinciale si compone di 2.450 unità. In tale ambito, gli appartenenti ai ruoli operativi della Polizia di Stato è di 713 unità, di cui 277 nel capoluogo, a cui si aggiungono 24 appartenente ai ruoli tecnici, che, nell'espletamento delle loro peculiari funzioni, concorrono anch'essi al buon andamento degli uffici di appartenenza. Nello scorso mese di giugno, nell'ambito della movimentazione di personale del ruolo degli agenti e assistenti della Polizia di Stato, sono state assegnate alla questura sette unità. Eventuali ulteriori assegnazioni potranno, ovviamente, essere valutate in occasione delle future immissioni di personale, compatibilmente con le risorse disponibili e le necessità degli uffici di polizia a livello nazionale.
  La dotazione effettiva, invece, dell'Arma dei carabinieri è attualmente di 1.151 militari, di cui 144 nel capoluogo, e sono ritenuti dalla stessa Arma adeguati alle esigenze di ordine e sicurezza pubblica del territorio. La Guardia di finanza, dal canto suo, che concorre ai piani coordinati di controllo del territorio, pur svolgendo prevalenti compiti di polizia tributaria, è presente sul territorio provinciale con una forza complessiva di 562 militari, di cui 222 nel capoluogo. Tale contingente costituisce, al momento, il massimo sforzo organizzativo che quell'arma può compiere.Pag. 7
  Per quanto attiene alle dotazioni strumentali, riferisco che di recente la questura ha ricevuto la fornitura di due autovetture di servizio, di cui una volante adibita ai servizi di controllo del territorio, e di 107 personal computer. Tali assegnazioni sono state disposte tenendo conto, in una logica comparativa, delle condizioni attuali e delle esigenze operative di tutti gli uffici e reparti dislocati sul territorio nazionale. Accingendomi a concludere, ritengo che il quadro appena delineato consenta di affermare, al di là della percezione da parte della cittadinanza, che la situazione della sicurezza e dell'ordine pubblico nella provincia di Cosenza e nel capoluogo è monitorata e controllata adeguatamente sia dagli organismi locali che, ovviamente, dallo stesso Ministero.
  Essa è oggetto, quindi, di costante attenzione da parte delle autorità provinciali di pubblica sicurezza e delle forze di polizia, che non mancheranno di adottare all'occorrenza ogni ulteriore misura diretta a rendere ancora più efficaci gli attuali dispositivi del controllo del territorio.

  PRESIDENTE. L'onorevole Covello ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

  STEFANIA COVELLO. Grazie, signor Presidente. Naturalmente mi considero soddisfatta della risposta datami dal sottosegretario Manzione, considerato che il sottosegretario è sempre molto esaustivo e scrupolosamente entra nei dettagli, sia tecnici che, naturalmente, politici. Sicuramente questa interrogazione nasce da una situazione particolare che dieci mesi fa aveva vissuto la città di Cosenza, poiché c'era stato un forte quantitativo di furti, e non solo nelle abitazioni, non solo di scippi alle persone anziane e meno anziane, ma anche nelle scuole; come, appunto, diceva lei prima, addirittura i personal computer delle scuole, quindi che vengono sottratti molto poco generosamente alle nostre scolaresche, che avrebbero, invece, tutto il diritto di averli.
  Cosenza, come ben diceva prima lei, non solo è una città culturalmente molto vivace per la storia e la ricca tradizione che le appartiene, ma, oltretutto, è capoluogo di una provincia che è la seconda per estensione più grande d'Italia, visto che attorno ad essa ruotano 155 comuni, che, peraltro, orograficamente, sono difficili anche nell'ambito del raggiungimento. Per cui, come hinterland, diciamo che è un hinterland molto, ma molto vivace, è una città molto vivace, che vive nelle sue difficoltà determinate situazioni di microcriminalità, proprio relative anche a quei ragionamenti e a quelle notizie che lei ci dava, per esempio, sul piano nazionale e transnazionale di tutte quelle famiglie legate alla ’ndrangheta e alla mafia, che, tra l'altro, nelle quali proliferano ricettazione e tanti altri reati ancora. Per cui, il plauso al Governo per quello che ogni giorno riesce a compiere sul territorio nazionale e, da responsabile nazionale del Mezzogiorno del PD, tra l'altro, come parlamentare, dico soprattutto l'attenzione sul Mezzogiorno d'Italia e in particolare su quelle zone più rosse, più calde e più pericolose. Per quanto riguarda Cosenza, non è solo, signor sottosegretario una questione di percentuali; con soddisfazione registro che la percentuale si è abbassata. Le aliquote anche regionali e l'intervento del Governo e delle forze di polizia ricevono il nostro plauso, però chiedo al Governo di non abbassare la guardia, di non abbassare l'attenzione, anzi, di attenzionare sempre maggiormente.
  Non solo, anche attraverso i PON Sicurezza – questo lo dico come responsabile dei fondi europei – ci può essere un incremento, su zone particolarmente importanti, sul piano, appunto, della microcriminalità, ma anche della criminalità organizzata. Per cui, chiedo che venga maggiormente attenzionata questa zona e soprattutto la città di Cosenza, anche facendo, tra l'altro, se il signor Presidente me lo consente, insieme al sottosegretario, un plauso alle forze dell'ordine, che ogni giorno riescono a raggiungere degli obiettivi meravigliosi grazie al lavoro quotidiano che fanno.
  Da ultimo, la settimana scorsa tre poliziotti, che, mi permetto di dire, ricevono Pag. 8il plauso da parte di tutti noi deputati parlamentari calabresi e, in particolare, i miei complimenti, che sono deputata a Cosenza, che di tasca loro hanno portato, a proprie spese, una famiglia, una mamma con tre bambini di tre mesi, un anno e due anni, presso un albergo per dare loro ospitalità, poiché questi bambini si trovavano in condizioni veramente irripetibili e indefinibili. Per cui, ecco, registriamo la nostra presenza, registriamo la presenza del Governo, registriamo la presenza delle forze dell'ordine nel caso di specie, non solo quindi le forze di polizia, ma, come ha detto lei, la Guardia di finanza, i carabinieri e tutto il resto, però chiedo un'ulteriore attenzione proprio perché Cosenza possa mantenere quella situazione di serenità che merita di avere, considerato che, ripeto, è una città che è sempre stata dinamica, vivace e che merita la propria tranquillità sul piano, appunto, della microcriminalità, la cui percentuale – noi registriamo – è stata abbassata, ma che comunque non manca anche rispetto ai furti delle autovetture che avvengono di giorno e di notte.

(Iniziative di competenza in relazione a un raduno dell'organizzazione Avanguardia nazionale tenutosi nel mese di giugno 2016 a Roma – n. 3-02356)

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Domenico Manzione, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Bolognesi n. 3-02356 (Vedi l'allegato A – Interpellanze e interrogazioni).

  DOMENICO MANZIONE, Sottosegretario di Stato per l'interno. Grazie, Presidente. Con l'interrogazione all'ordine del giorno, l'onorevole Bolognesi, prendendo spunto da un raduno organizzato nello scorso mese di giugno a Roma, da alcuni adepti di Avanguardia nazionale, chiede l'adozione di iniziative atte a impedire ulteriori assemblee pubbliche di tale movimento, disciolto nel 1976 dal Ministero dell'interno e, quindi, da considerarsi illegale. Effettivamente, il 25 e il 26 giugno scorsi, presso la sala convegni del ristorante romano «La fraschetta nel parco», si è svolto un raduno di ex militanti di Avanguardia nazionale, in occasione del cinquantaseiesimo anniversario della fondazione del movimento. Come ho avuto già modo di riferire in risposta ad atto di sindacato ispettivo vertente sullo stesso argomento, l'incontro si è svolto in forma privata, essendovi stati ammessi solo gli invitati. Ad esso hanno partecipato complessivamente 50 persone, molte delle quali in età avanzata, tra le quali quelle menzionate nell'interrogazione. Per le descritte modalità di svolgimento, il raduno non ha richiesto l'obbligo di preavviso all'autorità provinciale di pubblica sicurezza, in quanto tenutosi in un'area privata, circoscritta, non aperta al pubblico e ciò, ovviamente, alla luce delle pronunce della Corte costituzionale che hanno dichiarato illegittima costituzionalmente quella parte dell'articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che considerava pubblica anche la riunione che, sebbene indetta in forma privata, presentasse alcune caratteristiche proprie di riunioni non private, tra le quali, in particolare, il numero dei partecipanti.
  Comunque, lo svolgimento dell'iniziativa, grazie anche al sito scelto, non ha determinato turbative per l'ordine e la sicurezza pubblica. Negli anni passati, in occasione dei vari anniversari della costituzione di Avanguardia nazionale, ex militanti del movimento e del sodalizio avevano organizzato riunioni analoghe con la partecipazione di alcune decine di persone provenienti da diverse regioni. In particolare, secondo quanto acquisito nell'ambito dell'attività informativa, durante l'incontro svoltosi a Roma nel giugno 2015, in occasione del cinquantacinquesimo anniversario della costituzione del movimento, un noto esponente dell'estrema destra capitolina avrebbe manifestato il proposito di costituire una nuova formazione politica ispirata ad alcuni principi dell'esperienza di Avanguardia nazionale, attraverso l'apertura di punti di riferimento nella capitale e in altre province. Le DIGOS delle varie questure che sono sparse sul territorio Pag. 9del nostro Paese, opportunamente sensibilizzate dalla direzione centrale della polizia di prevenzione del dipartimento della pubblica sicurezza non hanno finora rilevato elementi di riscontro rispetto a tale progettualità. Sono comunque in corso mirate attività di approfondimento, anche in relazione alla manifestazione oggetto dell'interrogazione, il cui esito, qualora dovessero emergere elementi di rilevanza penale, verrà ovviamente comunicato all'autorità giudiziaria.
  Su un piano più generale posso rassicurare l'onorevole interrogante che l'autorità provinciale di pubblica sicurezza e le forze di polizia mantengono un elevato livello di attenzione sull'attività di tutti i gruppi politici estremisti, monitorandone costantemente le iniziative, al fine di cogliere il minimo segnale di turbativa dell'ordine e della sicurezza pubblica e ogni ipotesi di deviazione dalla regola di diritto e dalla pacifica convivenza.

  PRESIDENTE. L'onorevole Bolognesi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  PAOLO BOLOGNESI. Dunque, bene, la risposta è importante e anche importante è il discorso che vede l'azione di questo gruppo monitorata, attenta. Voglio credere a quello che naturalmente il sottosegretario ha detto in questo momento e mi dichiaro soddisfatto per le risposte che sono state date. Soddisfatto anche perché la nostra preoccupazione, la preoccupazione non solo mia, ma dei familiari delle vittime delle stragi del terrorismo, era quella che fosse, come posso dire, un raduno sfuggito, un momento di incontro che appare sui giornali e che le autorità, questo discorso, l'avessero dimenticato, avessero dimenticato l'attività che questo gruppo ha svolto nel corso degli anni. Noi teniamo presente che all'interno di questo raduno c'era il noto Delle Chiaie che è stato implicato in tutte le possibili malefatte nell'ambito della strategia della tensione dal Sessantanove ad oggi: Piazza Fontana, Piazza della Loggia, strage di Bologna e via di questo passo. Senza calcolare anche l'attività internazionale che ha svolto nell'ambito dell'America latina, appartenendo a squadre della morte; almeno queste sono le varie notizie che vengono dai vari Paesi dell'America Latina. Ecco, io credo che sia un fatto importante, questo, di monitorare le cose; tenga presente che, comunque, sono apparse sui giornali dichiarazioni da parte di Delle Chiaie e di altri membri proprio di voler costituire un gruppo politico ad hoc con i principi di Avanguardia nazionale. Io credo che il monitoraggio di queste «ipotesi di lavoro», chiamiamole così, da parte della DIGOS sia importante e mi raccomando che ci sia quell'attenzione tesa a non fare in modo che poi sfuggano certe cose e si ricominci a parlare di schegge impazzite o cose di questo tipo; argomenti che abbiamo sentito in passato, quando poi abbiamo visto che, fondamentalmente, c'era una disattenzione da parte degli apparati nei confronti di questi gruppi.
  Io sono particolarmente attento a queste cose e il fatto che ci siano state queste risposte, diciamo, puntuali, mi fa molto piacere. Teniamo conto anche di un'altra cosa; noi abbiamo visto nel 2014 che la direttiva del Presidente del Consiglio sulla divulgazione e declassificazione dei vari documenti relativi a stragi, terrorismo, e così via, è stata frenata, boicottata, messa di lato, proprio da alcuni apparati dei vari ministeri. Recentemente si è rimessa in moto la macchina e anche il Ministero dell'interno, che era particolarmente, come posso dire, non dico restio, ma quanto meno titubante nel versare carte e documenti, finalmente, anche lui, ha cominciato a fare quello che la direttiva prescrive. Anche questo io lo vedo come un fatto positivo, in avanti; come vedo un fatto positivo questa risposta che lei mi ha dato.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
  Sospendiamo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 14 con il seguito della discussione delle mozioni concernenti Pag. 10iniziative in relazione al riconoscimento del genocidio del popolo yazida.

  La seduta, sospesa alle 11,45, è ripresa alle 14,05.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Ferrara, Lorenzo Guerini, Speranza, Tofalo e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente centoventi, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Seguito della discussione delle mozioni Locatelli, Malisani, Nicchi, Buttiglione, Fitzgerald Nissoli, Palese, Matteo Bragantini ed altri n. 1-01291, Rosato ed altri n. 1-01292, Spadoni ed altri n. 1-01348, Centemero ed altri n. 1-01350 e Artini ed altri n. 1-01352 concernenti iniziative in relazione al riconoscimento del genocidio del popolo yazida (ore 14,06).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle mozioni Locatelli, Malisani, Nicchi, Buttiglione, Fitzgerald Nissoli, Palese, Matteo Bragantini ed altri n. 1-01291 (Nuova formulazione), Rosato ed altri n. 1-01292 (Nuova formulazione), Spadoni ed altri n. 1-01348, Centemero ed altri n. 1-01350 e Artini ed altri n. 1-01352, concernenti iniziative in relazione al riconoscimento del genocidio del popolo yazida (Vedi l'allegato A – Mozioni).
  Ricordo che nella seduta di lunedì 26 settembre 2016 si è conclusa la discussione sulle linee generali.
  Avverto che in data odierna è stata presentata la mozione Cirielli ed altri n. 1-01363 (Vedi l'allegato A – Mozioni); il relativo testo è in distribuzione.

(Parere del Governo)

  PRESIDENTE. Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sulle mozioni all'ordine del giorno.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze. Presidente, sulla mozione Locatelli, Malisani, Nicchi, Buttiglione, Fitzgerald Nissoli, Palese, Matteo Bragantini ed altri n. 1-01291 (Nuova formulazione) il parere è favorevole. Sulla mozione Rosato ed altri n. 1-01292 (Nuova formulazione) il parere è favorevole. Sulla mozione Spadoni ed altri n. 1-01348 il parere è favorevole con le seguenti riformulazioni relative al dispositivo; primo punto: «a promuovere, anche in coordinamento con i partner UE, nelle competenti sedi internazionali, ogni iniziativa volta al riconoscimento del genocidio della popolazione yazida per restituire loro il diritto alla vita nel rispetto della propria identità e del proprio credo religioso e ad assicurare ogni sforzo per la sottoposizione dei responsabili alla giurisdizione della Corte penale internazionale»; secondo punto: «ad adoperarsi, d'intesa con gli altri Paesi dell'Unione europea, nel quadro degli strumenti a disposizione della comunità internazionale in seno all'Organizzazione delle Nazioni Unite, per far cessare ogni violenza nei confronti della popolazione yazida e garantire le necessarie condizioni di sicurezza ed un futuro a tutti coloro che sono stati costretti ad abbandonare il loro Paese d'origine»; terzo punto: parere contrario, per noi è assorbito dal punto uno, ovvero da «proporre» sino a «internazionale...».

  PRESIDENTE. Mi scusi, il secondo punto di questa mozione l'ha letto praticamente...

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze. Sì, Pag. 11l'ho letto con la variazione, cioè che, invece di «del popolo», si mette «della popolazione».

  PRESIDENTE. Va bene. Grazie.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze. Sul quarto punto il parere è favorevole con la seguente riformulazione: invece che «ad assumere», «sostenere iniziative», aggiungendo anche «in coordinamento con i partner UE» ed omettendo le parole «per affiancare, alle procedure classiche della Corte penale internazionale sulla riparazione di crimini di guerra, progetti» e continuando con «a favore delle popolazione residenti nel governatorato di Ninive, di cui fa parte anche la città di Mosul»; togliere «di giustizia transizionale o riparativa» e aggiungendo «volte all'accertamento»; continua tutto fino alla fine e in ultimo togliere le parole «sul modello di quanto fatto in Sudafrica».

  PRESIDENTE. Le possiamo richiedere la riformulazione del terzo, per favore ?

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze. Gliela leggo intera come verrà: «a sostenere iniziative, anche in coordinamento con i partner UE, a favore delle popolazioni residenti nel governatorato di Ninive, di cui fa parte anche la città di Mosul, volte all'accertamento della verità storica, riparazione, elaborazione dei traumi...

  PRESIDENTE. Scusi, sta leggendo il quarto... Abbia pazienza, il terzo...

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze. Ah, mi scusi. Sul terzo punto il parere è contrario; le parole da «a proporre» sino ad «internazionale» vanno cassate.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Grazie per la pazienza.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze. Il quarto punto l'ho letto. Sul quinto il parere è favorevole così com’è. Quindi, ci sono modifiche proposte ai punti uno, due, tre e quattro nei termini detti.
  Sulla mozione Centemero ed altri n. 1-01350 il parere è favorevole con riformulazioni, sempre relative al dispositivo; il primo punto (leggo il testo come verrebbe): «a promuovere ogni iniziativa, anche in coordinamento con i partner dell'Unione europea, nelle competenti sedi internazionali, volta al riconoscimento del genocidio della popolazione yazida affinché sia condannato e contrastato con ogni mezzo»; sul secondo punto il parere è contrario, quindi le parole da «a denunciare» sino a «comunità» vanno cassate; sul terzo punto il parere è favorevole sostituendo all'inizio le parole «a far valere» con «sottolineare»; al quarto punto vanno aggiunte le parole «a prendere in considerazione, in coordinamento con i partner UE» cancellando «come già deliberato all'unanimità dal Congresso degli Stati Uniti d'America»; continua poi con «la definizione di genocidio» eccetera eccetera. Sulla mozione...

  PRESIDENTE. C’è il quinto capoverso...

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze. Sul quinto capoverso il parere è favorevole, resta così com’è. Per quanto riguarda invece la mozione Artini ed altri n. 1-01352, il parere è sempre favorevole con riformulazione; al primo punto: sostituire le parole «ad assumere» con «a sostenere, anche in coordinamento con i partner UE»; sul secondo punto, sostituire le parole «ad assumere» con «a sostenere iniziative»; togliere le parole «più efficaci dirette a contrastare la radicalizzazione»; togliere «e a migliorare i sistemi giuridici e giurisdizionali»; prosegue sino «a garantire», togliere «a garantire» e mettere «volte a far sì». Se ritiene, glielo leggo come viene.

  PRESIDENTE. Va bene, passiamo al terzo punto.

Pag. 12

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze. Sul terzo punto, parere favorevole, resta così com’è. Quarto punto: «a promuovere, in coordinamento con i partner UE, nelle competenti sedi internazionali, un riconoscimento del genocidio della popolazione», e per il resto continua com’è. Sull'ultima mozione, la Cirielli ed altri n. 1-01363, anche qui, parere favorevole con riformulazione; il primo punto: «a promuovere e sostenere, anche in coordinamento con i partner UE, nelle competenti sedi internazionali, iniziative volte al riconoscimento» – quindi togliere «ufficiale» – «del genocidio degli yazidi ed iniziative a perseguire i responsabili»; secondo punto: dopo «ad adoperarsi» aggiungere «d'intesa con gli altri Paesi dell'UE, nel quadro degli strumenti a disposizione della comunità internazionale, affinché siano tratti in salvo»; terzo punto: togliere «in particolar modo presso i Governi di Siria ed Iraq»; quarto punto: sostituire «a dare piena» con «valutare in ambito UE l'attuazione delle conclusioni»; per il resto, resta così com’è.

(Dichiarazioni di voto)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Pia Elda Locatelli. Ne ha facoltà.

  PIA ELDA LOCATELLI. Signor Presidente, noi socialisti voteremo a favore delle mozioni che impegnano il Governo a promuovere, nelle competenti sedi internazionali, ogni iniziativa per il riconoscimento del genocidio della popolazione yazida e ad assicurare ogni sforzo per la sottoposizione dei responsabili alla giustizia della Corte penale internazionale. È un impegno che abbiamo assunto con Nadia Murad, candidata al Nobel per la pace e da pochi giorni ambasciatrice di buona volontà per la dignità dei sopravvissuti alla tratta di esseri umani. Nadia Murad ce lo ha chiesto, nell'audizione organizzata dal Comitato per i diritti umani della Commissione affari esteri di questa Camera, lo scorso maggio.
  Siamo soddisfatti per aver portato a compimento, per la parte che ci compete, questo impegno, e siamo certi che il Governo compirà con celerità i passi necessari successivi. Il Presidente Renzi, che nei giorni scorsi ha incontrato a New York Nadia Murad e ne ha ascoltato la testimonianza, ha dichiarato di avere a cuore la storia della ragazza yazida.
  Non possiamo non riconoscere questo genocidio, se abbiamo presente la definizione che ne dà la risoluzione n. 260 del 1948, con la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio: è genocidio ciascuno degli atti commessi con l'intenzione di distruggere in tutto o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Le violenze efferate compiute dall'ISIS in modo mirato nei confronti della minoranza yazida si configurano come atti riconducibili a tale definizione senza incertezza alcuna.
  Insieme a questo, vi è l'impegno per far cessare ogni violenza nei confronti della popolazione yazida per costruire corridoi umanitari, per favorire l'arrivo di aiuti internazionali alle popolazioni civili, per soccorrere tutte le vittime di violenza.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, colleghi, componente del Governo, il gruppo Fratelli d'Italia si unisce all'azione comune del Parlamento italiano, così come a quello della comunità internazionale, a una condanna ferma di questa vergognosa campagna di aggressione nell'area mediorientale, in maniera particolare in Iraq e in Siria, contro le popolazioni civili, contro le minoranze religiose, contro le altre fedi religiose messe in campo dal sedicente Stato dell'ISIS, Daesh che dir si voglia.
  Ovviamente più volte abbiamo potuto denunciare e criticare le contiguità di Pag. 13cosiddetti Paesi alleati (vedasi Qatar e Arabia Saudita) o quantomeno di circoli privati, che in maniera diretta o indiretta hanno finanziato l'estremismo del Daesh, un estremismo sunnita con forti contiguità col wahabismo dell'Arabia Saudita, appunto di quell'area del Golfo, che formalmente è alleata dell'Occidente, ma indirettamente persegue scopi contrari ai principi delle Nazioni Unite e contrari ai principi del mondo occidentale.
  D'altro canto non possiamo non stigmatizzare e segnalare la grave ambiguità della Turchia, membro della NATO, addirittura membro dalla nostra alleanza storica, in questa vergognosa destabilizzazione di quell'area importante, che solo fino a pochi anni fa era un'area di pace e di convivenza millenaria tra diversi popoli, diverse etnie, diverse religioni.
  Nella vicenda specifica una piccola minoranza, una sorta di lascito della storia di un'antica religione, un'antica comunità, che deriva da religioni precristiane e premusulmane presenti in quell'area, che si è appunto consolidata nella tradizione millenaria di questa piccola comunità yazida, ha subito le persecuzioni più feroci. Infatti, nella mentalità di questi barbari incivili e assassini, addirittura la loro usanza precristiana e premusulmana viene vista come una sorta di adorazione del demonio. Sappiamo invece che questa religione, come tutte, non è altro che un sistema individuale per avvicinarsi a ciò che c’è di più caro, più sacro e più mistico, che risiede appunto nell'animo, nel mondo degli uomini per poter vivere pacificamente tra di loro.
  Ma, al di là di ogni disquisizione specifica, riteniamo che sia assurdo in nome di qualunque religione e in nome di qualunque fede criminalizzare un popolo e perseguitarlo. Abbiamo altri esempi nella storia e pensiamo che siano intollerabili. Le discriminazioni subite da questa piccola minoranza, le uccisioni, la riduzione in schiavitù, lo sterminio vero e proprio, hanno tutte le caratteristiche non soltanto della vergognosa campagna discriminatoria, ma di un autentico genocidio. Allora pensiamo che, senza se e senza ma, la comunità internazionale debba condannare e riconoscere formalmente questo genocidio. Ed è quello che chiediamo all'Italia, che a breve, seppure per un anno solo – anche per le sconfitte in politica estera di questo Governo – diventerà membro temporaneo del Consiglio di sicurezza e, quindi, potrà esercitare un'azione forte per spingere in questa direzione.
  Siamo certi che il Governo ascolterà il Parlamento, siamo certi anche che il Governo ha questa sensibilità particolare e condivide questa battaglia specifica.
  Credo che l'occasione sia ancora una volta dimostrare come ogni tentativo da parte di Paesi, soprattutto occidentali, di esportare il loro modello di vita abbia rappresentato un autentico disastro per questi popoli. Le vicende dell'Iraq, della Siria e della Libia lo confermano ancora una volta, ma anche i disastri che si sono riverberati sulla nostra popolazione, sul nostro Stato, su crisi economiche incredibili. Crediamo che, da questo punto di vista, il Governo italiano debba assumere una posizione anche più ferma all'interno dell'alleanza, per evitare nel futuro simili avventure militari e per pretendere chiarezza dal nostro alleato principale, gli Stati Uniti d'America, contro quegli pseudo alleati, come Turchia e Arabia Saudita, che invece finanziano in maniera diretta o anche indiretta l'estremismo islamico.
  Voglio anche ricordare che solo pochi mesi fa un altro Paese, un grande Paese islamico, il Kazakistan, ha addirittura indetto una bellissima conferenza internazionale, con il titolo «Religioni contro il terrorismo», contro la violenza, per dire che qualunque religione nel suo intimo è contro la violenza e che anche in quell'area disperata del mondo – purtroppo con colpe molto importanti del nostro mondo occidentale – è possibile cambiare qualcosa.
  L'Italia deve farsi portatrice forte di questa istanza ed è quello che chiediamo al Governo.

Pag. 14

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Santerini. Ne ha facoltà.

  MILENA SANTERINI. Grazie, Presidente. Il gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico appoggia le mozioni che incoraggiano il Governo a una politica più coraggiosa in difesa dell'etnia yazida.
  Come noi sappiamo, gli yazidi sono una comunità millenaria, che affonda le sue radici nelle fedi e nel credo preislamico. Sono stati considerati, quindi, idolatri e sono da sempre perseguitati. Vian Dakhil, che è l'unica deputata yazida al Parlamento iracheno, dice che nel corso della storia gli yazidi hanno subito, contando quest'ultimo genocidio perpetrato all'ISIS, ben 74 farmans. La parola, in realtà, vuol dire editto, ma è sinonimo di editto per il genocidio.
  A noi interessa che, accanto alla definizione di genocidio, per quanto è accaduto e continua ad accadere, al più presto si avvii un processo di pacificazione nell'area, supportato da un lavoro per appurare le responsabilità dei crimini che sono stati compiuti, e permettere agli yazidi di rientrare nelle loro case. Migliaia di loro – lo sappiamo –, che non erano riusciti a fuggire davanti all'avanzata del Daesh, in Iraq, nell'estate del 2014, furono catturati e in base al sesso e all'età sono stati venduti (le donne come schiave e gli uomini arruolati a forza nella milizia del califfo), fatti prigionieri, giustiziati o gettati nelle fosse comuni che stanno riemergendo in questi giorni.
  Alla preghiera interreligiosa per la pace di Assisi, nei giorni scorsi, ho ascoltato Leyla Ferman, che ha 33 anni ed è la consulente del municipio di Mardin in Turchia e rappresenta la Federazione delle associazioni yazide, che dice: chiediamo aiuto, bisogna fermare il Daesh e dare speranza alle persone. Cittadina tedesca, cresciuta in Germania, Leyla ha deciso di tornare in Turchia, sua terra d'origine, per essere utile. Al confine aiuta i profughi che scappano da Siria e Iraq ed è preoccupata, in particolare per il futuro dell'area di Sinjar, dove vivono 100 mila yazidi su un totale di 400 mila.
  Sì, potremmo parlare di un vero e proprio genocidio. L'intera società è traumatizzata; quelli che sono stati nelle mani dell'ISIS hanno visto cose orribili e hanno bisogno di sostegno. Finora Mardin ha accolto molti profughi che sono rientrati. Questa popolazione turca, se la supporteremo, potrà continuare ad accogliere i rifugiati, perché sono curdi e conoscono sulla loro pelle che cosa significa, come per gli yazidi, essere stati rifugiati per anni e lasciare la propria terra. Accanto all'accoglienza, molti yazidi in Europa portano avanti un intenso lavoro di testimonianza: è importante, ad esempio, che alcune università italiane abbiano garantito l'iscrizione gratuita agli studenti di questa etnia, e penso che questo sia un esempio da seguire.
  Testimone per eccellenza della persecuzione e della violenza – ce lo siamo detti anche in quest'Aula – è Nadia Murad, che è divenuta lo scorso 16 settembre ambasciatrice di buona volontà presso l'ONU: aveva 19 anni quando fu catturata dal Daesh, sottoposta ad abusi, venduta come schiava sessuale. Dopo mesi di torture fisiche e psicologiche, Nadia è riuscita a fuggire ed a salvarsi, ha vissuto nei campi profughi in Iraq, poi è emigrata in Germania grazie al sostegno di associazioni che forniscono aiuto ai sopravvissuti. Per questo, proprio per il sostegno di queste associazioni che vogliamo ringraziare, Nadia ha trovato il coraggio di portare alla luce e all'attenzione della distratta comunità internazionale i crimini commessi dal Daesh ai danni degli yazidi: è riuscita a parlare davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con lo scopo di sensibilizzare la comunità e i media su quello che è stato appunto, ed è, un genocidio compiuto ai danni di un intero popolo. Come delegati al Consiglio d'Europa, e nel mio caso come coordinatrice dell'Alleanza parlamentare contro l'odio, ci impegneremo anche in quella sede.
  Non possiamo non chiedere al Governo di sollecitare gli aiuti nella ricostruzione Pag. 15dei luoghi e delle comunità dove gli yazidi vivevano, ora tornati sotto la competenza dello Stato iracheno e riconquistati a Daesh. Lo sappiamo, è molto difficile questo ritorno: «Abbiamo bisogno di scuole e ospedali, ci manca tutto», dice Khalil, il sindaco di Sinjar. Secondo il funzionario, che è stato nominato dal partito del presidente Barzani, la città non può rialzarsi senza il sostegno della comunità internazionale: in caso contrario, la gente non potrà tornare.
  Chiediamo soprattutto di sostenere tutte quelle iniziative che permettono di salvarsi oggi, e non solo di appurare i crimini compiuti domani: penso ai corridoi umanitari di cui si parla nella mozione per portare aiuti nell'area, ma anche a quelli promossi dalla Federazione delle Chiese Evangeliche, dalla Tavola Valdese, dalla Comunità di Sant'Egidio, che permettono di far giungere in Europa senza rischi profughi dalla Siria e dall'Iraq. Il nostro pensiero va ad Aleppo, una Sarajevo del nostro tempo, ma con molte più vittime, assediata e affamata, ostaggio dei poteri internazionali, e chiediamo al Governo di agire senza perdere altro tempo.
  Alcuni anziani e famiglie hanno deciso di tornare a Sinjar, ma ci sono ancora forse 4 mila persone prigioniere del Daesh. I membri della comunità di Mosul pagano di tasca loro il riscatto dei prigionieri, ma molti di quelli che sono fuggiti nel 2014 ormai hanno scelto un esilio definitivo, in Europa, negli Stati Uniti. Altri hanno cercato rifugio nel Kurdistan iracheno, accolti nei campi profughi: ci sono ancora centinaia di famiglie nelle tende, speriamo ed operiamo perché possano appunto tornare a casa.
  Numerose istituzioni internazionali hanno descritto quello che avviene come un vero e proprio genocidio. Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel rapporto del marzo 2015 ha denunciato la gravità delle azioni commesse dallo Stato islamico nei confronti degli yazidi dell'Iraq, classificabili come crimini contro l'umanità; ed ha affermato che le autorità islamiche dovranno rispondere di genocidio davanti alla Corte penale internazionale. Il segretario di Stato degli Stati Uniti John Kerry nel marzo 2016 ha ugualmente definito i crimini «genocidio». Il 31 marzo 2016 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione, che analogamente classifica come genocidio le esecuzioni sistematiche, le violenze, gli stupri dei guerriglieri del Daesh ai danni di questa minoranza religiosa, che non aveva altra colpa se non di avere un credo diverso.
  Le violenze compiute dal Daesh nei confronti della minoranza yazida si configurano quindi come atti riconducibili alla definizione di genocidio dell'Assemblea generale dell'ONU, nella Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio: atti commessi con l'intenzione di distruggere in tutto o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. È contro tutte queste violazioni che il gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico chiede l'impegno del Governo italiano.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 14,30).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

(Ripresa dichiarazioni di voto)

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Galgano. Ne ha facoltà.

  ADRIANA GALGANO. Presidente, sottosegretario, gli yazidi sono un'antica comunità di lingua curda non musulmana, originaria delle montagne del Kurdistan a cavallo tra Iraq e Turchia; monoteisti e sincretici, nel corso dei secoli sono stati demonizzati dai musulmani, dai cristiani e Pag. 16dagli ebrei dell'Iraq come adoratori del diavolo, e la persecuzione orribile purtroppo continua ancora oggi. Con l'invasione della piana di Ninive, infatti, nell'agosto 2014 da parte del Daesh, la comunità yazida residente è stata posta di fronte alla scelta se convertirsi o essere sterminata: molti hanno scelto la morte. Purtroppo, in seguito a questo, si conta che migliaia di persone siano state sterminate, donne siano state rapite, violentate, stuprate, ridotte in schiavitù, bambini venduti come schiavi; e il rapporto del 2015 dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha dichiarato la responsabilità di Daesh per il genocidio del popolo yazida davanti alla Corte penale internazionale. Per il califfato islamico, infatti, gli yazidi sono una razza inferiore, demoniaca, che merita di essere ridotta in schiavitù secondo i princìpi della sharia, come ha scritto la rivista di propaganda on line dei jihadisti Dabiq.
  Nel corso di diversi incontri presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, al Parlamento europeo, alla House of Commons e più recentemente presso le due Camere del Parlamento italiano, è stato chiesto che la comunità internazionale si adoperi affinché il massacro del popolo yazida, che si sta consumando al confine con l'Iraq e la Siria, venga riconosciuto come genocidio dalle leggi internazionali. Il genocidio è definito in conformità alla risoluzione n. 260 del 1948, con la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, come «ciascuno degli atti commessi con l'intenzione di distruggere in tutto o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale e religioso»; e qui siamo in assoluta presenza di queste condizioni. Anche il Santo Padre nel mese di gennaio 2015 ha lanciato un appello perché si ponesse fine alle persecuzioni ed alle sofferenze del popolo yazida e di altre minoranze nel nord dell'Iraq, e si ripristinassero giustizia e condizioni per una vita libera e pacifica.
  Noi chiediamo che le grida disperate di dolore che partono da quelle zone martoriate in mano ai jihadisti non si disperdano nel vento, e che la comunità internazionale operi con più coraggio per salvare il popolo yazida: senza l'aiuto esterno, questa antichissima civiltà ricca di cultura sarebbe destinata ad una scomparsa certa per mano degli estremisti islamici. Per queste ragioni, Scelta Civica per l'Italia dichiara il proprio voto favorevole sulle mozioni che impegnano il Governo a promuovere, nelle competenti sedi internazionali, ogni iniziativa volta al formale riconoscimento del genocidio del popolo yazida; ad assicurare i responsabili alla giurisdizione della Corte penale internazionale; ad adoperarsi, d'intesa con gli altri Paesi dell'Unione europea, per far cessare ogni violenza nei confronti del popolo yazida; ad assumere iniziative per realizzare corridoi umanitari per favorire l'arrivo di aiuti internazionali a sostegno della popolazione civile colpita dalla violenza; a soccorrere, attraverso specifiche iniziative di assistenza umanitaria e sanitaria, le vittime della violenza. Di farlo, di farlo velocemente, possibilmente adesso (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Raramente si è riscontrata in quest'Aula una simile convergenza politica tra i gruppi su una questione che concerne un indirizzo di politica internazionale da dare al nostro Esecutivo. La persecuzione degli Yazidi è, in realtà, un fatto piuttosto antico, che si lega all'intolleranza da sempre manifestata dalle maggiori articolazioni dell'Islam nei confronti di ogni forma di sincretismo religioso.
  Se quanto loro accaduto è diventato finalmente di dominio pubblico, questo lo dobbiamo alle incredibili violenze di cui si sono macchiati i sostenitori del Daesh nei loro confronti, uccidendo brutalmente migliaia di uomini e condannando alla schiavitù sessuale migliaia di donne, anche se il numero esatto delle vittime del califfo è Pag. 17controverso, in quanto gli Yazidi ritengono sottostimate le cifre accettate dalle organizzazioni internazionali.
  Siamo debitori anche nei confronti dei maggiori media, che sono riusciti a mostrarci e raccontarci il loro dramma. La situazione degli Yazidi continua ad essere critica e soprattutto incerta, malgrado molti di loro siano stati finalmente salvati, non pochi di loro si siano uniti alla guerriglia curda che combatte contro il Daesh e le stesse sorti dello Stato islamico siano, con il tempo, andate incontro ad un netto deterioramento, particolarmente da qualche mese a questa parte.
  Le stime sul numero di coloro che sono rimasti in prossimità delle proprie terre sono fluttuanti, ma si parla comunque di 200-300 mila persone che dovrebbero essere assistite e protette, non solo da ritorni di fiamma del Daesh, ma anche dalle possibili iniziative ostili che altri gruppi jihadisti potrebbero assumere nei loro confronti.
  Siamo, quindi, fondamentalmente d'accordo con quanto concordemente chiedono le mozioni depositate in questa Assemblea e che ci accingiamo a votare. Ci va bene, infatti, che il nostro Governo spinga nella direzione di questo riconoscimento, ovunque questo sia utile, dall'Unione Europea al Palazzo di vetro.
  Ma, mentre come Lega Nord approviamo questo cambio di passo con convinzione, non possiamo non rilevare come i testi sottoposti al nostro esame trascurino la situazione non meno triste in cui versano altre minoranze, che sono forse riuscite in parte a tutelarsi solo perché esistono interlocutori politici e militari ancora disponibili ad assicurare loro un'adeguata protezione. Parliamo dei cristiani, che sono stati accomunati agli Yazidi dalla propria esposizione alla medesima intolleranza e non solo in questa turbolenta stagione, che alcune aree del nostro pianeta stanno vivendo, ma anche altre volte in passato.
  Cogliamo, altresì, l'occasione offertaci da questo confronto odierno per sottolineare, ancora una volta, come sia necessario debellare non solo Daesh, ma ogni forma di jihadismo organizzato, senza concessioni ad alcun gruppo, neanche in favore di quelli che oggi ci appaiono utili e gestibili, ma che domani potrebbero rivelarsi efferati come Al-Qaeda e lo stesso Isis. Ben venga, quindi, anche l'impegno da poco ribadito a far partecipare sempre più attivamente il nostro Paese alla lotta contro il califfo e la sua banda di malfattori, che sta insanguinando tanto il Medio Oriente, quanto le strade delle nostre città.
  Per tutti questi motivi, voteremo a favore delle mozioni oggi iscritte all'ordine del giorno, raccomandando però, contestualmente, al nostro Governo di interpretarle in modo estensivo, in modo da ricomprendervi anche i cristiani. Sarebbe assurdo che proprio noi italiani ce ne disinteressassimo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Martelli. Ne ha facoltà.

  GIOVANNA MARTELLI. Grazie, Presidente. Genocidio: ovvero, sistematica distruzione di una popolazione, una stirpe, una razza o una comunità religiosa. Nel 1944 un avvocato ebreo, Raphael Lemkin, cercò di descrivere le politiche naziste di sterminio sistematico, organizzato, pianificato: la distruzione di intere popolazioni con le loro differenti culture, identità, costumi; la distruzione di milioni di vite. Lemkin lo descrisse così, unendo il prefisso «geno» (razza, tribù) con il suffisso «cidio» (uccidere). 1944, 2014, settant'anni dopo, 3 agosto: l'ISIS attacca e prende una zona vicino al monte Sinjar, la terra storica degli Yazidi. Si distruggono i templi, si compiono esecuzioni contro la resistenza del popolo Yazida.
  Si pretende il giuramento di fedeltà, pena la morte. Durante il massacro, più di 5 mila yazidi sono stati eliminati: 50 mila donne, bambini e uomini fuggono verso le montagne, dove, intrappolati senza cibo, acqua e cure mediche, affrontano la morte per fame e disidratazione. Allo stesso tempo, 5 mila donne e bambine vengono catturate, sono un bottino di guerra, vendute come schiave sessuali o cedute ai Pag. 18comandanti dell'ISIS. I bambini nati nelle prigioni, sottratti, verso una sorte sconosciuta. Ad oggi, circa 3 mila donne sono prigioniere dell'ISIS.
  L'ISIS celebra la teologia dello stupro. Una bambina di 12 anni racconta: gli dissi che mi faceva male, gli chiesi di fermarsi, lui mi disse che era permesso stuprare le miscredenti e che stuprandomi si sarebbe purificato. Sono storie che si ripetono nei campi di stupro della ex-Jugoslavia, nella guerra di Cecenia, nel genocidio del Ruanda, nella Nigeria di Boko Haram e in tutte le guerre. Sono la celebrazione di una teologia che contempla una sola rivelazione: il potere e il dominio. Il corpo delle donne, nei conflitti, diventa un vero campo di battaglia. Dominare e possedere una donna contro la sua volontà è l'esercizio estremo del dominio e della sopraffazione, è l'annientamento dell'umanità e della sua autodeterminazione.
  Oggi siamo qui per promuovere ogni iniziativa volta al riconoscimento, nelle sedi internazionali, del genocidio yazida. Oggi ci assumiamo l'impegno di promuovere la realizzazione di corridoi umanitari a sostegno alla popolazione yazida, nonché di iniziative di assistenza umanitaria e sanitaria per le vittime. Noi, qui, oggi, vogliamo assumerci un impegno: dare voce alle donne e agli uomini yazidi, che hanno scelto l'autorganizzazione e l'autodifesa davanti all'aggressione. Anche per noi questa è la risposta: il protagonismo di un popolo e della sua autodeterminazione, una testimonianza vera di chi ripudia la guerra e sceglie la difesa civile, comunitaria e non violenta.
  Per questo, esprimo il voto favorevole a tutte le mozioni, ad eccezione della mozione Centemero ed altri n. 1-01350, sulla quale esprimiamo voto contrario, e della mozione Cirielli ed altri n. 1-01603, con riferimento alla quale esprimiamo voto di astensione (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Archi. Ne ha facoltà.

  BRUNO ARCHI. Grazie, Presidente. La discussione che abbiamo affrontato costituisce un atto di civiltà dovuto, per chi come noi vive quotidianamente l'esperienza della democrazia, per chi come noi esprime la propria vita quotidiana all'ombra dei principi di libertà sanciti dalla nostra Costituzione. Occuparci delle violazioni di diritti umani contro la comunità yazida da parte dell'ISIS significa non ignorare l'obbligo, per la comunità internazionale, del rispetto dei principi della responsabilità di proteggere. Secondo questi principi, quando un soggetto, sia esso Stato o meno, non è in grado di proteggere la sua popolazione, spetta alla comunità internazionale intraprendere un'azione collettiva che si muova in tal senso.
  L'ISIS esprime la sua ideologia estremista e violenta mediante sistematici e continui attacchi contro i civili, prendendo di mira in particolar modo le minoranze religiose ed etniche. La comunità yazida era una piccola comunità, un popolo pacifico, con origini molto antiche, etnicamente curdi, la cui identità è sempre stata strettamente connessa con la loro religione. Un popolo sconosciuto ai più, di cui la maggior parte di noi ha ignorato l'esistenza fino a quando gli yazidi non sono assurti all'attenzione internazionale in quanto finiti nel mirino dei miliziani dello Stato islamico e diventati oggetto di sistematica volontà di annientamento.
  Nell'agosto del 2014, nei villaggi di Tal Qasab e Kocho, gli uomini dell'ISIS hanno massacrato centinaia di uomini con esecuzioni di massa e tratto in schiavitù donne e bambini. Stiamo parlando di una popolazione di circa 800 mila persone, delle quali almeno 500 mila vivevano nel nord dell'Iraq, nella zona montuosa vicino a Mosul e lungo la frontiera con la Turchia, mentre altre comunità sono sparse in Siria, in Armenia, in Georgia, nelle regioni del Caucaso e dell'Iran, e più di 40 mila yazidi vivono in Germania e in Russia.
  Le terribili vicende cui facciamo riferimento si configurano storicamente, moralmente e giuridicamente come genocidio. Le azioni rivolte contro questa comunità sono ascrivibili a quella vergognosa pratica Pag. 19di pulizia etnica o religiosa mediante massacri sistematici soprattutto degli uomini e riduzione in schiavitù in particolare delle donne, oggetto di quella specifica forma di crudeltà che ne cancella il corpo prima della vita. Le ragazze sono vendute come schiave, stuprate ripetutamente dai miliziani. La testimonianza di chi tra loro è riuscita a sfuggire a questo destino parla di 3.500 donne e ragazze che vivono tuttora in uno stato di schiavitù, che vengono quotidianamente e ripetutamente violentate, costrette a contrarre matrimonio con i guerriglieri dell'ISIS e ridotte al ruolo di schiave sessuali anche in età molto giovane. Parliamo di ragazze anche di 12-15 anni.
  Molte tra loro hanno preferito darsi la morte per non continuare a subire l'umiliazione di una vita da schiava; anche i bambini vengono tenuti in schiavitù. Non sfugge il fatto che lo stupro sistematico delle donne attiene alla volontà di cancellare un popolo, di piegarne la volontà, di colpirne a morte la dignità, il senso di appartenenza, l'identità. La definizione giuridica internazionale di genocidio, infatti, in conformità dell'articolo 2 della Convenzione delle Nazioni Unite del 1948 sulla prevenzione e repressione del crimine di genocidio, fa riferimento, tra l'altro, alla necessità da parte di coloro che perseguono la cancellazione di un gruppo nazionale etnico, razziale o religioso di impedire la possibilità che avvengano nascite di membri di quel gruppo, e che questo tipo di persecuzione accomuna oggi tutte le minoranze non islamiche.
  Con identica volontà e sistematicità tipica del genocidio, infatti, è colpita anche la comunità cristiana, ormai quasi estinta in Iraq, e su questa medesima strada in Siria, dopo che per millenni una convivenza faticosa e senza la pienezza di diritti era stata comunque possibile. Nel febbraio del 2015, l'ISIS ha rapito oltre 220 cristiani assiri, dopo avere annientato varie comunità della sponda meridionale del fiume Khabur, la provincia nordorientale di Hassake. Solo alcuni di loro sono tornati, della maggior parte non si sa ancora nulla. Crediamo, allora, che sia di fondamentale importanza esprimere risoluta condanna di qualsiasi atto di violenza espresso nei confronti di qualsivoglia minoranza.
  Crediamo che si debba con forza sottolineare che queste pratiche equivalgono a crimini contro l'umanità. Crediamo che sia nostro preciso compito promuovere un'iniziativa possibile affinché il genocidio nei confronti del popolo yazida sia condannato e contrastato con ogni mezzo e in ogni possibile sede internazionale. Riteniamo che il nostro Parlamento debba far valere, d'intesa con gli altri Paesi dell'Unione europea, nel quadro delle Nazioni Unite, la necessità di un effettivo impegno degli Stati per la tolleranza e la libertà religiosa, in particolare delle minoranze perseguitate, laddove risultino minacciate o compresse per legge o per prassi, sia direttamente dalle autorità di governo sia attraverso un tacito assenso.
  Per tutte queste ragioni, noi oggi voteremo favorevolmente alla maggior parte delle mozioni presentate, in uno spirito di aperta condivisione su un tema così drammatico, nell'auspicio che dal Parlamento pervenga al Governo un segnale forte e inequivocabile ad agire nelle competenti sedi internazionali – ricordiamo che dal 1o gennaio l'Italia entrerà nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – per esercitare, quindi, un'azione forte e determinata in tal senso. Ce lo chiede la nostra storia liberale e democratica, ce lo chiedono i nostri valori, ce lo chiede la nostra tradizione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Presidente, membri del Governo, colleghi, questa mozione ci tocca profondamente; tocca sicuramente il popolo yazida, che è una minoranza che da secoli soffre nella sua condizione di minoranza accanto a una popolazione, com’è la popolazione musulmana, che ha la sua fede forte, tanto più che si riveste in questo periodo di atteggiamenti che hanno tutte le caratteristiche di un fondamentalismo Pag. 20in cui il credere si identifica con la stessa propria identità di cittadini del loro Paese.
  Il rapporto tra religione e politica, tra condizione di cittadino credente e condizione di cittadino impegnato nella costruzione del bene comune del proprio Paese, caratterizza, in qualche modo, molti dei regimi in cui vivono i popoli islamici. Certamente, però, non ha permesso a questo popolo di comprendere la natura stessa di un'etnia che è profondamente centrata su valori religiosi. Ti stupisce che, in difesa della propria fede, non abbia saputo riconoscere l'istanza di fede che pure animava questo piccolo popolo, che è stato sistematicamente calpestato, vessato e fatto oggetto di prepotenze.
  Eppure, nonostante tutto questo, che attraversa secoli, anche perché loro si rifanno a una religione di tipo zoroastriano, quindi più che altro a una religione che ha anche delle profonde connotazioni sotto il profilo filosofico, sotto il profilo di una visione dell'uomo, e anche, quindi, di una visione della vita orientata a criteri di pace e a criteri di costruzione di solidarietà sociale nei loro territori, nonostante tutto ciò, questo non è bastato perché il popolo yazida non venisse sistematicamente fatto oggetto di violenze. Però, insisto, nulla di tutto questo finché non è arrivato l'ISIS o, se preferiamo dirlo con un termine, in questo momento, potremmo dire, più coerente e più corretto, il Daesh. A questo punto è iniziata, per questo piccolo popolo, un'operazione di sterminio sistematico. Non è stata più la singola operazione che ha colpito questa o quella persona, in questa o quella circostanza, in questo o quel contesto: è stata una caccia all'uomo, di cui noi troviamo le tracce incredibili nelle fosse comuni in cui sono state sepolte a centinaia le persone yazide.
  Questi popoli hanno dovuto subire una impossibilità di difendersi, una impossibilità di organizzarsi, una impossibilità di opporsi come popolo che tutela gli interessi propri, delle proprie famiglie e dei propri figli, perché, laddove c'era una concentrazione di persone, laddove gli yazidi si configuravano come persone impegnate nella difesa di un qualsivoglia obiettivo o valore che li caratterizzava, là si è spinta, con estrema ferocia, l'aggressione del Daesh. Ma questa aggressione ha colpito in modo particolare le donne: sappiamo che le donne di questo popolo sono state non soltanto rapite, non soltanto fatte oggetto di violenza, come succede spesso sui fronti di guerra, e quindi fatte oggetto di stupro da parte delle persone presenti su quei territori, ma sono state, poi, vendute, vendute sul mercato, vendute sulla pubblica piazza, e sono state poi, in questo modo, mandate a vivere in condizioni ancora più aberranti di quelle che avevano preceduto il loro rapimento.
  Ci ha raccontato tutte queste cose una di loro, una ragazza giovanissima, rapita a 15-16 anni, che, nel momento in cui è stata in qualche modo riscattata o comunque è riuscita a fuggire, con l'aiuto di una famiglia musulmana, ed è potuta arrivare in Europa, si è trasformata nell'ambasciatore che denuncia la gravità e la assoluta necessità che ci siano interventi marcati, a livello europeo, a livello delle Nazioni Unite. Non c’è, cioè, la possibilità che una sola realtà locale, un solo Paese, si faccia carico. La stessa Italia, da sola, poco potrebbe nei confronti di questa aggressione.
  Però, c’è il messaggio di poterci porre anche noi come punti di aggregazione, a livello europeo prima di tutto, a livello internazionale – prima faceva notare il collega come l'Italia, con il 1o di gennaio, entrerà a far parte del Consiglio di sicurezza dell'ONU –, per fare presenti i diritti delle minoranze. La nostra civiltà, la civiltà occidentale, si misura proprio dalla capacità di tutela dei diritti, e non, ovviamente, dei diritti del più forte, perché il più forte è sempre in grado di difendersi, è sempre in grado di imporre la sua volontà, ma, piuttosto, dei diritti del più debole. È da lì che noi leggiamo la qualità della democrazia di un Paese: quando anche le persone che versano nelle condizioni più disagiate, le persone nelle condizioni più fragili, sanno che c’è qualcuno che le aiuterà a difendere, a difendere il Pag. 21proprio diritto alla vita, a difendere il proprio diritto ad avere una famiglia, a difendere il proprio diritto a vivere con semplicità, con naturalezza e con profondità la propria fede.
  Dicevo, quindi, che questo è un genocidio che ha nei confronti delle donne una delle ferite più profonde e più drammatiche, più esplicite e più documentate, ma ha anche un punto molto grave in quella che è l'aggressione che si fa ai bambini. L'altra grande offesa, l'altra grande ferita di questo genocidio, sono i bambini; non solo perché vengono uccisi, non solo perché, in qualche modo, anche loro vengono venduti come piccoli schiavi, non solo perché da questi piccoli schiavi spesso vengono prelevati degli organi che, poi, servono per trapianti, e quindi sono, in qualche modo, resi oggetto di quello che è un atteggiamento puramente mercantilistico, ma perché, come suprema vendetta, vengono avviati a diventare bambini soldati, e bambini soldati che saranno poi addestrati a colpire spesso le persone del proprio Paese, le persone del proprio popolo e le persone che non hanno nessuna colpa di trovarsi lì, in quei territori drammatici in cui la violenza la fa da padrone. Oggi come oggi, dovremo riuscire, veramente, ad approvare queste mozioni; la stragrande maggioranza di esse converge su punti fondamentali che sono: primo, mantenere alta la denuncia; secondo, oltre a denunciare, fare di tutto per bloccare questa violenza e comunque per creare le condizioni per cui questa minoranza possa trovare gli spazi, i tempi e i modi in cui poter vivere, e non come se fosse una sorta di diaspora nel mondo intero, ma poter vivere mantenendo i propri legami di solidarietà, i propri legami di cultura, i propri legami di fede, i propri legami di abitudini. Soprattutto, poi, chiediamo davvero che si adottino tutti i mezzi affinché, nelle trattative che verranno fatte con questi Paesi, il diritto di questi popoli sia mantenuto sempre in primo piano. Non c’è possibilità di contrabbandare anche logiche di accordi che hanno una connotazione economico-commerciale senza tener conto che quando si calpestano i diritti umani nessun accordo è più degno di questo nome, nessun accordo merita più quel rispetto dei popoli nei confronti di altri popoli che soltanto una profonda dimensione etica ci può permettere di difendere fino all'ultimo momento.
  Noi chiediamo che, con questa mozione, non si apra una parentesi che poi si chiude con l'approvazione, inviando così una sorta di messaggio di pacifismo che arrivi a tutti quanti; noi vogliamo che questo messaggio sia forte, sia incisivo e per questo ci colpisce anche la mancata presenza o, se vogliamo, l'assenza di quello che è il Ministro degli affari esteri, di quella che è la dimensione che poi nelle relazioni internazionali dovrà farsi parte di questo. Dico questo, e mi avvio alla conclusione, Presidente, anche sottolineando come non c’è solo il popolo yazida che è stato oggetto di genocidio; lo diceva prima anche un altro collega, la stessa minoranza cristiana presente in quei posti è stata prima di tutto derubata, poi è stata violentata, poi è stata obbligata alla fuga ed è gran parte di quella popolazione che si decide a sfidare il mare, a sfidare i viaggi per terra, che si decide a venire in Europa alla ricerca di una speranza diversa; è parte integrante di quei rifugiati nei confronti dei quali, a volte, noi giriamo la testa dall'altra parte e bisogna dire che in questo, a onore dell'Italia, il nostro è l'unico Paese, in Europa, che sotto questo profilo mostra di saper mantenere sempre le braccia aperte all'accoglienza, anche se poi il salto dall'accoglienza all'inclusione, dall'inclusione all'integrazione risulta molto più difficile e molto più problematico.

  ELIO VITO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ELIO VITO. Signor Presidente, ai sensi dell'articolo 37 che parla dell'obbligo del Governo di assistere alle nostre sedute. Io so bene che vi è una lettura formale di questo articolo, signor Presidente, la conosce anche lei, quella per la quale basta Pag. 22la presenza, appunto, formale di un rappresentante del Governo. Ma io mi richiamo a una questione sostanziale di rispetto dell'Aula, del Parlamento e delle stesse funzioni del Governo. Stiamo trattando una questione delicata di politica estera, di diritti di minoranze perseguitate, anche di diritti dei cristiani perseguitati, un argomento all'ordine del giorno già dalla scorsa settimana, la cui previsione, quindi, era conosciuta dal Governo. Abbiamo ascoltato con cortesia il rappresentante del Ministero dell'economia dare i pareri su queste mozioni di politica estera e per tutto lo svolgimento della discussione che ora volge al termine solo il rappresentante del Ministero dell'economia sta partecipando alla nostra seduta. Io richiamo lei, signor Presidente, affinché possa richiamare il Governo a una presenza attiva, partecipe e competente ai lavori dell'Aula. È vero che siamo di fronte a un Governo non votato dagli elettori, ma proprio per questo il principale dovere e compito del Governo dovrebbe essere quello di stare in Aula e lo dico, signor Presidente, anche in base alla mia esperienza di Ministro per i rapporti con il Parlamento dove, più che andare in giro per fare conferenze stampa e propaganda per il Governo, sapevo che il mio principale compito era di stare in Parlamento e garantire la presenza dei rappresentanti del Governo ai lavori parlamentari (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Grazie, collega Vito, come ha premesso nel suo intervento c’è una lettura, ovviamente, formale; il Governo assicura la presenza in Aula ed è presente ai nostri lavori.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Spadoni. Ne ha facoltà.

  MARIA EDERA SPADONI. Grazie, Presidente. Due anni fa, esattamente la notte del 3 agosto 2014, veniva perpetrato un vero e proprio genocidio nei confronti della popolazione curdo yazida, nella cittadina di Sinjar, nel Kurdistan iracheno. A colpire furono i jihadisti dell'ISIS. Vennero uccisi 5000 yazidi; tantissime donne, anche minorenni, vennero rapite, schiavizzate e successivamente violentate sistematicamente. Ad oggi molte donne yazide sono diventate schiave sessuali dei miliziani dell'Isis, vendute al mercato; ne risultano circa 5000. Uomini e donne senza distinzione sono stati catturati e costretti a convertirsi all'Islam. Nel villaggio di Kojo i jihadisti sgozzarono circa seicento uomini che avevano rifiutato di abbandonare la propria fede. Inoltre, secondo una stima, sarebbero oltre mille i ragazzi yazidi militarmente addestrati nei campi dell'Isis per diventare futuri kamikaze. L'obiettivo del Daesh è quello di fare pulizia, cancellare dai territori conquistati tutte le minoranze religiose, tra cui appunto gli yazidi. Ma soprattutto i media di tutto il mondo sembrano aver scoperto l'esistenza di questa minoranza solo in questa tragica occasione; in realtà, gli yazidi hanno già affrontato tante persecuzioni nel corso dei secoli e il loro numero è in continua diminuzione; è stato solo un ritorno al passato, semmai. Gli yazidi sono, quindi, stati, da sempre, considerati adoratori del diavolo, apostati da punire e massacrare. Fu con Saddam che questa minoranza conobbe per la prima volta le deportazioni forzate.
  Nel 2014 sono stata in missione a Erbil, provincia del Kurdistan iracheno, con una delegazione della Commissione affari esteri; abbiamo, ovviamente, seguito un'agenda di incontri di carattere istituzionale politico, integrata da sopralluoghi nei campi degli sfollati cristiani e yazidi sopravvissuti ai massacri dell'ISIS. È stato chiaro che donne e bambini yazidi sono i soggetti più vulnerabili, direttamente venduti al mercato per circa 150 dollari. Ci è stato riportato che il Governo centrale iracheno non si è impegnato per contrastare il fenomeno; una costante di tutti gli incontri è stata proprio la denuncia del suo totale immobilismo e il nostro Governo continua a finanziare delle pseudo missioni di pace, quando, invece, dovrebbe destinare le proprie risorse alla cooperazione e allo sviluppo. Ricordo che, di tutte Pag. 23le risorse stanziate nell'ultimo decreto «Missioni», solo 90 milioni sono stati indirizzati agli interventi di cooperazione.
  Questo Governo, insieme a questa Unione europea, sta massacrando i diritti dei lavoratori, sta distruggendo le nostre Costituzioni, vuole aggirare le nostre democrazie, farci governare da chi non è legittimato da nessuno, un Governo e un'Europa che appoggiano e perseguono la politica estera criminale degli Stati Uniti che ha distrutto Afghanistan, Ucraina, Libia, Iraq, che ha portato la NATO ai confini della Russia. Come possiamo fidarci di un Governo in coalizione con chi, direttamente e indirettamente, ha finanziato Paesi canaglia, venduto armi a futuri terroristi, provocato la destabilizzazione totale del Medioriente ? Gli Stati Uniti sono stati l'artefice di tutto questo. La guerra al terrorismo annunciata da Bush appena dopo gli attacchi e subito abbracciata da quasi tutti i Paesi del mondo per riscattare le morti dell'11 settembre è stata un fallimento su tutti i piani. Un solo dato: dal 2000 al 2016 i morti per atti di terrorismo nel mondo sono aumentati di nove volte; nel 2010 Obama avviò la più grande vendita di armi nella storia degli Stati Uniti verso l'Arabia Saudita, 62 miliardi di dollari in armi; successivamente WikiLeaks pubblica documenti del Dipartimento di Stato in cui si legge che l'Arabia Saudita resta una base decisiva di supporto finanziario per Al Qaeda, i talebani e altri gruppi terroristici, compreso Hamas. Aggiungeva il Segretario di Stato: i donatori privati dell'Arabia Saudita costituiscono la più significativa fonte di finanziamento per i gruppi del terrorismo sunnita; però le armi gliele davano lo stesso, però la Clinton non rifiuta i denari sauditi e degli Emirati che sono tra i principali sostenitori della Fondazione Clinton e noi, chiaramente, dietro. Quindi, cosa ne facciamo noi delle belle proposte, delle belle parole, quando, nei fatti, il Governo che sostenete agisce in modo opposto ?
  Concludo Presidente, accettando la riformulazione del Governo. Chiaramente, anche noi, insomma, pur rispettando il sottosegretario per l'economia e le finanze, Pier Paolo Beretta, ci aspettavamo effettivamente un rappresentante del Ministero degli affari esteri, visto che stiamo parlando di cooperazione, però, evidentemente, avevano altro da fare, in questo momento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Come dicevo, concludo, Presidente, accettando la riformulazione del Governo e dichiarando il voto di astensione del MoVimento 5 Stelle per le mozioni Rosato ed altri, Centemero ed altri, Locatelli ed altri. Su quest'ultima non credo che la collega sia interessata al consenso del maggiore gruppo di opposizione nel Parlamento italiano, da lei definito un gruppo di «bulli e pupi» che ha posto nell'insulto le basi della propria politica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Tidei. Ne ha facoltà.

  MARIETTA TIDEI. Grazie Presidente. Io ci tengo a fare una precisazione prima dell'inizio del mio intervento, perché credo che quando si tratta di affrontare temi così importanti, che dovrebbero vedere l'unità di tutte le forze parlamentari, anche perché tutte le mozioni vanno nella direzione del riconoscimento del genocidio yazida, non ci si possa dividere, non si possa sempre prendere ogni occasione, approfittare di ogni occasione, per attaccare il Governo. Tra l'altro, mi preme ricordare, vista l'importanza di questa mozione, di questo tema, sul quale appunto mi sembra che ci sia una sostanziale unità da parte di tutte le forze politiche, che ieri il MoVimento 5 Stelle non ha partecipato alla discussione generale. Per cui è semplice venire qui e dare sempre lezioni agli altri, poi però bisognerebbe comunque occuparsi dei problemi, sempre.
  Inizio il mio intervento, Presidente. Gli yazidi non appartengono al popolo del Libro, non sono ebrei, non sono musulmani, non sono cristiani. Si tratta di una etnia antichissima la cui identità è definita dalla professione di una fede preislamica. Non fanno proselitismo, sono un popolo Pag. 24pacifico, una comunità di circa 800 mila persone che abita prevalentemente nelle valli al confine tra Siria e Iraq. Eppure è un popolo contro cui nel corso della storia, e lo hanno ricordato tanti colleghi che mi hanno preceduto, si sono accaniti in molti. L'impero ottomano aveva avviato nei loro confronti una lunga discriminazione sociale e culturale. Durante le guerre irachene del 2003, con una campagna di bombardamenti da parte di militari sunniti vennero uccisi centinaia di yazidi e nel 2014 Daesh, con l’ invasione della piana di Ninive costrinse la comunità yazida alla scelta, si fa per dire chiaramente, se convertirsi o essere sterminata.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (ore 15,05)

  MARIETTA TIDEI. Nella notte tra il 3 e il 4 agosto del 2014, il territorio intorno al Monte Sinjar venne circondato dalle forze di Daesh e centinaia di yazidi morirono subito. Nei giorni seguenti continuarono le cacce e i massacri. Nel solo villaggio di Kojo gli uomini di Al Baghdadi tagliarono la gola a circa seicento uomini che avevano rifiutato di convertirsi.
  Oggi gli yazidi sono ancora nella morsa dell'ISIS, l'ONU stima che nel solo 2015 siano stati uccisi circa 5000 yazidi e 7000 tra donne e bambini siano stati ridotti in schiavitù. Siamo di fronte alla volontà di cancellare il popolo yazida, sia in forma fisica, che come entità culturale. La scelta, come dicevo prima, è tra convertirsi e morire; dichiarare di aver mutato fede non basta, un semplice dubbio dei nuovi padroni sulla sincerità delle conversioni e si muore ugualmente. Da un lato i maschi adulti vengono sterminati, dall'altro le donne diventano schiave dei miliziani e dei loro fiancheggiatori, utilizzate come forza lavoro, sfogo delle pulsioni sessuali e come contenitore biologico che darà alla luce bambini, figli del Daesh. I bambini subiscono un trattamento di rieducazione teso a distillare, con le buone o con le cattive, un'anima nuova e lo scopo è quello di trasformarli in docili soldati pronti a morire. Io ho personalmente visitato un campo di rifiutati yazidi a Diyarbakir, nel sud-est della Turchia, ho ascoltato le storie degli uomini, delle donne, dei bambini soprattutto, storie fatte di paura, come lo hanno ricordato in molti, di dignità violate, calpestate, di orrori inenarrabili che noi in Occidente possiamo solo parzialmente immaginare. E c’è da chiedersi veramente come cresceranno questi bambini avendo vissuto tanto orrore.
  Anche in Parlamento abbiamo potuto ascoltare la testimonianza diretta di Nadia Murad; si tratta di una ragazza candidata, come ricordavano in molti, al premio Nobel per la pace, si tratta di una ragazza che nell'agosto 2014, a diciannove anni, venne rapita nel villaggio di Kojo, dove ha visto morire sua madre e sei fratelli. A Mosul è stata acquistata come schiava e dopo il primo tentativo di fuga è stata stuprata da sei miliziani, ha perso coscienza ed è riuscita a scappare e ad arrivare in Europa dove ha trovato asilo. Nel dicembre 2015 è intervenuta al Consiglio di sicurezza dell'ONU per raccontare al mondo l'orrore subito dal suo popolo. Purtroppo gli yazidi non fanno notizia, sulla Siria pesa la geopolitica internazionale che sposta i riflettori sulle dinamiche tra Washington e Mosca, allontanandosi spesso da quanto realmente succede sul campo. Non è bastato l'annuncio del giugno di quest'anno della commissione indipendente istituita dalle Nazioni Unite che certifica che è in atto un vero e proprio genocidio ai danni di questo popolo.
  Queste le parole del rapporto ufficiale firmato dal presidente dell'organismo, Paulo Sérgio Pinheiro, parole che gelano il sangue: l'ISIS ha cercato di cancellare gli yazidi attraverso gli omicidi, la schiavitù sessuale, la schiavitù, la tortura e i trattamenti inumani e degradanti, i trasferimenti forzati, causando seri danni fisici e mentali, l'inflizione di condizioni di vita che conducono una morte lenta, l'imposizione di misure per prevenire la nascita dei bambini yazidi, anche tramite le conversioni forzate degli adulti, la separazione degli uomini e le donne yazidi, i traumi mentali arrecati ai bambini yazidi trasferiti Pag. 25dalle loro famiglie per essere affiancati ai combattenti dell'ISIS, separandoli dalle loro credenze e dalla loro comunità religiosa. Non è la prima volta che un genocidio non fa notizia e che le notizie su queste tragedie debbano essere ricercate nelle pieghe dei media. Fino alla liberazione di Auschwitz molti sottovalutavano e minimizzavano la portata distruttiva della soluzione finale eppure un genocidio è il massimo reato di cui ci si possa macchiare. La Commissione dell'ONU ha invocato l'intervento della corte penale internazionale, ma occorre che chi ha una coscienza, dovunque egli si trovi, non si giri dall'altra parte, bollando questi accadimenti come una cosa lontana da noi, di cui è colpevole soltanto l'ISIS.
  Io voglio ricordare, lo hanno fatto anche colleghe prima di me, che nella favola che vuole il popolo yazida come adoratore del diavolo esistono responsabilità non solo attribuibili a Daesh. Con questa mozione noi denunciamo le terribili violenze compiuti dall'ISIS nei confronti della comunità yazida e le chiamiamo con il loro nome: genocidio. Lo facciamo in conformità alla risoluzione ONU n. 260 del 1948 che definisce come tale ciascuno degli atti commessi con l'intenzione di distruggere in tutto o in parte un gruppo nazionale, etnico-razziale o religioso. Se noi vogliamo che giustizia venga fatta, che chi uccide, stupra, fa violenza fisica e psicologica ai bambini, e attraverso ciò persegue la cancellazione di un intero popolo dalla faccia della terra, venga giudicato e condannato, dobbiamo agire con forza. L'hanno fatto altri, è ora che anche l'Italia faccia la sua parte, attivandosi nelle competenti sedi internazionali con ogni iniziativa volta al formale riconoscimento del genocidio del popolo yazida e adoperarsi, d'intesa con gli altri Paesi dell'Unione europea, in seno alle Nazioni Unite, per far cessare ogni violenza nei confronti di questo popolo. È necessario inoltre assumere iniziative per realizzare corridoi umanitari, per favorire l'arrivo della popolazione civile colpita dalle violenze e per soccorrere, attraverso specifiche iniziative di assistenza umanitaria e sanitaria, le vittime della violenza. In Italia c’è stata una campagna di solidarietà su questo, l'hanno fatta le associazioni e voglio ricordare l'iniziativa del Friuli-Venezia Giulia. Io credo che ci sia sempre tempo per fare ancora, per fare di più. Siamo di fronte a fatti evidenti, a perversioni, a brutalità che non possono essere messe in discussione, e che fanno vibrare ciò che di più profondamente umano è in noi.
  Annuncio quindi il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico alle mozioni volte al riconoscimento del genocidio del popolo yazida (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazioni)

  PRESIDENTE. Invito i colleghi a prendere posto, invito i colleghi a prendere la tessera e a prendere posto nei banchi.
  A questo punto, come da prassi, le mozioni saranno poste in votazione per le parti non assorbite e non precluse dalle votazioni precedenti. Vedo che ci sono colleghi che stanno ancora prendendo la tessera, li aspettiamo. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Locatelli, Malisani, Nicchi, Buttiglione, Fitzgerald Nissoli, Palese, Matteo Bragantini n. 1-01291 (Nuova formulazione) su cui il Governo ha espresso il parere favorevole. Vi chiedo un istante di attenzione, colleghi, prima di procedere alla votazione di oggi. Vi ricordo che, come già preannunciato dalla Presidente della Camera con lettera inviata a tutti i deputati lo scorso 21 settembre, a partire dalla odierna seduta sarà operativa una modifica ai terminali di voto volta a dare attuazione all'ordine del giorno n. 9/Doc.VIII n.6/6 presentato in occasione del bilancio interno della Camera e accolto nella seduta del 5 agosto 2015. In particolare la modifica... per favore, se ascoltate così poi magari questa cosa interessa tutti quelli che votano, anche l'onorevole Tancredi che vedo particolarmente Pag. 26felice della novità. In particolare, la modifica apportata ai terminali di voto consentirà ai deputati, che hanno depositato le cosiddette minuzie, di esprimere, nell'ambito di ciascuna votazione, il proprio voto senza necessità di mantenere premuto il tasto per l'intero periodo in cui la votazione è aperta e senza – aggiungo io – introdurre corpi estranei nella postazione. Nel corso della votazione è comunque possibile sia cambiare il voto premendo sul tasto corrispondente alla nuova scelta – attenzione, questo è importante – ripeto è importante: sia cambiare il voto premendo il tasto corrispondente alla nuova scelta sia decidere di non partecipare più al voto estraendo la tessera. Qualora invece venga richiesto lo sblocco del terminale di voto, il nuovo sistema di registrazione del voto sarà automaticamente disabilitato e, come accade attualmente, il tasto scelto dovrà essere mantenuto premuto fino alla chiusura della votazione. Mi sembra tutto abbastanza chiaro; rivolgo a nome della Presidenza un ringraziamento al personale tecnico che ci ha consentito questa modifica (Applausi). Apriamo quindi la prima votazione con questo nuovo sistema.
  Dichiaro aperta la votazione con il parere favorevole del Governo.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato ed altri n. 1-01292 (Nuova formulazione), per quanto non assorbita dalla votazione precedente, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Spadoni ed altri n. 1-01348, come riformulata su richiesta del Governo e per quanto non assorbita dalle votazioni precedenti, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Centemero ed altri n. 1-01350, come riformulata su richiesta del Governo e per quanto non assorbita dalle votazioni precedenti, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 4).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Artini ed altri n. 1-01352, come riformulata su richiesta del Governo e per quanto non assorbita dalle votazioni precedenti, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Cirielli ed altri n. 1-01363, come riformulata su richiesta del Governo e per quanto non assorbita votazioni precedenti, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 27
  La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

  Colleghi, il gruppo Lega Nord, dovendo procedere tra alcuni minuti ad una riunione politica con il segretario nazionale del partito, ha chiesto di sospendere la seduta fino alle 16,30. Su tale richiesta hanno convenuto i rappresentanti di tutti gli altri gruppi.
  Sospendo, quindi, la seduta che riprenderà alle ore 16,30 con il seguito della discussione sul testo unificato delle proposte di legge in materia di piccoli comuni.

  La seduta, sospesa alle 15,25 è ripresa alle 16,35.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Realacci ed altri; Terzoni ed altri: Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici (A.C. 65-2284-A).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge nn. 65-2284-A: Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici.
  Ricordo che, nella seduta del 26 settembre, si è conclusa la discussione sulle linee generali e i relatori e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame degli articoli – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del testo unificato delle proposte di legge e degli emendamenti presentati.
  La I Commissione (Affari costituzionali) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A), che è in distribuzione.
  Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo, in particolare, a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.
  A tal fine il gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini e il gruppo Misto, per le componenti politiche Alternativa Libera-Possibile e Minoranze Linguistiche, sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.
  Avverto che le Commissioni hanno presentato gli emendamenti 3.100, 3.101, 9.100, 9.101, che sono in distribuzione.
  Avverto altresì che, fuori dalla seduta, le proposte emendative 2.53 Guerra, 6.53 e 9.51 Marchi, 6.02 e 12.6 Terzoni sono state ritirate dai presentatori.

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Grazie, signora Presidente, 1.3 Schullian, parere favorevole; 1.50 Marchi, parere favorevole; 1.57 Mura, invito al ritiro o parere contrario; 1.20 Plangger, invito al ritiro o parere contrario; 1.60 Giovanna Sanna, invito al ritiro o parere contrario; 1.21 Plangger ed altri...

Pag. 28

  PRESIDENTE. No, questo emendamento non credo che sia segnalato.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. 1.56 Castiello, invito al ritiro o parere contrario; 1.51 Marchi, parere favorevole.

  PRESIDENTE. L'altro emendamento, 1.12, non è segnalato.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Va bene. Allora, passiamo all'1.24 Terzoni, su cui il parere è invito al ritiro o parere contrario; 1.33 Terzoni, invito al ritiro o parere contrario; 1.52 Marchi, parere favorevole; 1.58...

  PRESIDENTE. Mi pare che questo emendamento sia stato appena ritirato.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Va bene. 1.53 Marchi, parere favorevole; 1.34 Terzoni, invito al ritiro o parere contrario; 1.35 Terzoni, invito al ritiro o parere contrario.
  Ora c’è una batteria di emendamenti che sono tutti uguali: 1.1 Melilla, 1.4 Librandi, 1.13 Segoni, 1.42 Castiello e 1.59 Occhiuto: il parere è favorevole; 1.5 Marcon, invito al ritiro o parere contrario; 1.54 Marchi, parere favorevole. 1.55 Marchi, favorevole con riformulazione.

  PRESIDENTE. Mi legge la riformulazione, per favore.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Sì, Presidente. Dopo il comma 3 aggiungere il seguente: 3-bis. Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, sentito l'Istat, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definiti i parametri occorrenti per la determinazione delle tipologie di cui al comma 2. Conseguentemente, al comma 4, sostituire le parole: «120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge» con le seguenti: «60 giorni dall'adozione del decreto di cui al comma 3-bis del presente articolo». Al comma 6, dopo le parole: «di cui ai commi» aggiungere le seguenti: «3-bis,». All'articolo 3, comma 2, sostituire la parola: «120» con la seguente: «180».

  PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo al parere sull'ultimo emendamento.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Sull'ultimo emendamento, 1.16 Segoni, invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.3 Schullian, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 7).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.50 Marchi, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 8).

  L'emendamento 1.57 Mura è stato ritirato, l'emendamento 1.20 Plangger non è stato segnalato, l'emendamento 1.60 Giovanna Pag. 29Sanna è stato ritirato, l'emendamento 1.21 Plangger non è stato segnalato.
  Quindi, passiamo all'emendamento 1.56 Castiello, su cui c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. La deputata Castiello non è in Aula, quindi lo mettiamo in votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.56 Castiello, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.51 Marchi, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 10).

  Sull'emendamento 1.24 Terzoni c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Nessuno chiede di intervenire.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.24 Terzoni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

  Sull'emendamento 1.33 Terzoni c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Nessuno interviene.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.33 Terzoni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.52 Marchi, con il parere favorevole delle Commissioni del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 13).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.53 Marchi, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 14).

  Sull'emendamento 1.34 Terzoni c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Nessuno interviene.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.34 Terzoni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

  Sull'emendamento 1.35 Terzoni c’è un invito al ritiro o parere contrario. Nessuno interviene.Pag. 30
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.35 Terzoni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.1 Melilla, 1.4 Librandi, 1.13 Segoni, 1.42 Castiello e 1.59 Occhiuto su cui le Commissioni e il Governo hanno espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 17).

  Sull'emendamento 1.5 Marcon c’è un invito al ritiro o parere contrario. Nessuno interviene.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.5 Marcon, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.54 Marchi. Il parere è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 19).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Marchi 1.55.
  Prendo atto che il deputato Marchi accetta la riformulazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.55 Marchi, nel testo riformulato. Il parere delle Commissioni e del Governo è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 20).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Segoni 1.16, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 22).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere delle Commissioni.

Pag. 31

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Grazie, signora Presidente. Il parere è favorevole sull'emendamento 2.50 Mura purché sia riformulato come segue: All'articolo 2, comma 1, dopo le parole: ai «servizi postali» aggiungere le seguenti: «nonché al ripopolamento dei predetti comuni anche attraverso progetti sperimentali di incentivazione della residenzialità». Questa riformulazione è interamente sostitutiva dell'emendamento. Il parere è favorevole sull'emendamento 2.51 Taricco. Si formula un invito al ritiro sull'emendamento 2.23 Grimoldi, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. L'emendamento 2.23 Grimoldi non è segnalato.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Il parere è favorevole sull'emendamento 2.6 Tancredi purché sia riformulato come segue:  Al comma 2, primo periodo, dopo la parola: «istituire» aggiungere le seguenti: «anche attraverso apposite convenzioni con i concessionari dei servizi di cui al comma 1». L'emendamento 2.53 Guerra è ritirato.

  La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli identici emendamenti 2.4 Librandi, 2.5 Schullian, 2.13 Segoni e 2.52 Occhiuto e sugli emendamenti 2.19 Terzoni, 2.24 Grimoldi, 2.25 Guidesi e 2.54 Segoni.

  PRESIDENTE. Sottosegretario Baretta ?

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 2.50 Mura. Prendo atto che la deputata Mura accetta la riformulazione. A questo punto l'emendamento 2.50 Mura sarà posto in votazione dopo l'emendamento 2.51 Taricco.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.51 Taricco, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 23).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.50 Mura, come riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 24).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Tancredi 2.6.
  Chiedo al deputato Tancredi se accetta la riformulazione.

  PAOLO TANCREDI. Presidente, io ringrazio il relatore, il quale ha tenuto conto del mio emendamento. La riformulazione è senz'altro meglio della formulazione originale del comma 2 dell'articolo 2. Mi rimane un dubbio: anche con questa formulazione io non riesco a capire come i comuni possano attuare le attività previste al comma 2 dell'articolo 2 senza l'accordo con i concessionari e con chi gestisce i servizi, soprattutto quando si tratta di gestori privati o in forma privatistica. Comunque ripeto: accetto la riformulazione e ringrazio il relatore, perché comunque l'introduzione di questo concetto è importante nel quadro dell'articolo 2.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tancredi 2.6, nel testo riformulato, su cui i pareri sono favorevoli.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 32

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 25).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 2.4 Librandi, 2.5 Schullian e 2.52 Occhiuto, su cui c’è un invito al ritiro o il parere è contrario e c’è anche il parere contrario della I Commissione.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Terzoni 2.19, su cui c’è un invito al ritiro o il parere è contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 2.24, su cui c’è un invito al ritiro o il parere è contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 2.25, su cui c’è un parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Segoni 2.54, su cui c’è un parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 31).

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Sull'emendamento 3.52 Marcon esprimo invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 3.54 Castiello esprimo invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 3.12 Segoni esprimo invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 3.57 Mura esprimo invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 3.60 Taricco...

  PRESIDENTE. Aspetti, aspetti che prima abbiamo quelli delle Commissioni: il subemendamento 0.3.100.1 Marcon ?

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Esprimo parere contrario.

Pag. 33

  PRESIDENTE. Poi c’è il subemendamento 0.3.100.2 Terzoni.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Esprimo parere favorevole.

  PRESIDENTE. Poi c’è l'emendamento 3.100 delle Commissioni.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Esprimo parere favorevole.

  PRESIDENTE. Allora procediamo.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Sull'emendamento 3.60 Taricco esprimo invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 3.2 Zaratti esprimo parere favorevole; sull'emendamento 3.28 Grimoldi esprimo invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 3.56 Castiello esprimo invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 3.61 Segoni esprimo invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 3.29 Grimoldi esprimo invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 3.7 Carrescia esprimo invito al ritiro o parere contrario...

  PRESIDENTE. L'emendamento 3.7 Carrescia è stato ritirato.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Sull'emendamento 3.53 Becattini esprimo invito al ritiro o parere contrario; sull'emendamento 3.62 Segoni esprimo invito al ritiro...

  PRESIDENTE. L'emendamento 3.62 Segoni non è segnalato.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Va bene, allora andiamo oltre: sull'emendamento 3.25 Terzoni...

  PRESIDENTE. Aspetti ci sono quelli della Commissione: lo 0.3.101.1 ?

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Su questo c'era parere contrario.

  PRESIDENTE. E poi quello delle Commissioni 3.101 ?

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Terzoni 0.3.101.1 favorevole, e quello delle Commissioni ovviamente favorevole. Sull'emendamento 3.25 Terzoni il parere è favorevole con riformulazione. Do lettura della nuova formulazione: «al comma 3, lettera d), aggiungere infine le seguenti parole:, anche al fine di sostenere l'imprenditoria giovanile per l'avvio di nuove attività turistiche e commerciali volte alla valorizzazione e alla promozione del territorio e dei suoi prodotti». Le Commissioni formulano un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti 3.63 Baradello e 3.64 Taricco. Sull'emendamento 3.3 Pellegrino il parere è favorevole con riformulazione: «al comma, alinea, dopo le parole: per la selezione aggiungere le seguenti; attraverso bandi pubblici».

  PRESIDENTE. L'emendamento 3.16 Segoni non è segnalato.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Sull'emendamento 3.17 Segoni c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. L'emendamento 3.18 Segoni non è segnalato.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Sugli emendamenti 3.19 Segoni e 3.50 Marchi il parere è favorevole. Sugli emendamenti 3.55 Castiello e 3.51 Vargiu le Commissioni formulano un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Il parere è favorevole sugli emendamenti 3.59 Fanucci e 3.65 Taricco, mentre le Commissioni formulano un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento 3.5 Zaratti.

  PRESIDENTE. L'articolo aggiuntivo 3.03 Plangger non è segnalato.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Le Commissioni formulano Pag. 34un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli articoli aggiuntivi 3.04 Schullian, 3.05 Burtone, 3.06 Schullian e 3.050 Segoni.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze. Signora Presidente, il parere è conforme al relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.52 Marcon, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.54 Castiello. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Signora Presidente, con questo emendamento all'articolo 3, che poi rappresenta il cuore del provvedimento in quanto riguarda il fondo istituito per le risorse finanziarie, noi avevamo chiesto di incrementare questo fondo, di portarlo almeno ad ulteriori 20 milioni, anche perché ci sembra doveroso inserire tra gli interventi che bisogna finanziare per i piccoli comuni anche l'adeguamento antisismico.
  Per cui non riusciamo a capire il parere negativo del Governo, è chiaro che deriva dal fatto che non ci sono le risorse finanziarie, perché questo provvedimento – poi diremo in dichiarazione di voto – da questo punto di vista lascia molto a desiderare in quanto le risorse finanziarie non sono presenti, però non inserire l'adeguamento antisismico per i comuni che rientrano nella collocazione di piccoli comuni e quindi non prevedere un fondo per questo tipo di problema ci veramente assurdo e fuori luogo rispetto a purtroppo uno dei tragici eventi che ha colpito l'Italia centro-meridionale nel mese d'agosto, che è appunto il terremoto di amatrice. Per qui veramente rimaniamo perplessi di fronte alla cecità di questa maggioranza e di questo Governo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Misiani. Ne ha facoltà.

  ANTONIO MISIANI. Signora Presidente, nella condivisione delle preoccupazioni sollevate dall'onorevole Castiello, desidero solo ricordare che il Governo ha preannunciato un provvedimento di carattere generale, molto ambizioso, di interventi sul fronte antisismico che riguardano la generalità dei comuni italiani. Quindi noi riteniamo che la strada maestra sia un intervento di carattere generale e non un progetto di legge come questo che riguarda soltanto una parte dei municipi italiani.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.54 Castiello, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.12 Segoni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

  L'emendamento 3.57 Mura è stato ritirato.Pag. 35
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.3.100.1 Marcon, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

  Passiamo alla votazione del subemendamento 0.3.100.2 Terzoni. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Terzoni. Ne ha facoltà.

  PATRIZIA TERZONI. Signora Presidente, volevo fare un piccolo intervento su questo subemendamento perché è scaturito da un nostro emendamento, da una piccola cosa che stiamo portando avanti. Infatti i 3 milioni di euro stanziati nella legge di stabilità per i cammini storici provengono proprio da un emendamento sempre nostro che era stato approvato a suo tempo e quindi, dato che ancora quella spesa non è stata sostenuta dal Governo, abbiamo chiesto di riposizionarla per i piccoli comuni e quindi stanziare quei soldi per ristrutturare i percorsi viari ed i cammini storici per questi comuni. Quindi volevo solo dire questo appunto perché abbiamo ritirato l'articolo aggiuntivo 6.02 che, se non è stato riferito in Aula, lo riferisco ora, proprio perché è stato approvato questo subemendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.3.100.2 Terzoni. Il parere è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 36).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.100 delle Commissioni. Il parere è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 37).

  L'emendamento 3.60 Taricco è stato ritirato.

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.2 Zaratti. Il parere è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 38).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.28 Grimoldi sul quale vi è un invito al ritiro, altrimenti parere contrario.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie Presidente. Anche qui non capiamo il parere contrario del Governo, perché si parla tanto di ambiente, di bonifica dei suoli e tra gli interventi che bisognerebbe evidenziare, per quanto concerne la riqualificazione dei piccoli comuni, dovrebbe rientrare anche la bonifica con azioni di manutenzione quindi con la riqualificazione del territorio. Invece all'interno dei criteri e dei requisiti che sono previsti nel provvedimento purtroppo manca proprio la bonifica dei siti inquinati.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.28 Grimoldi, con i pareri contrari delle Commissioni e del Governo.Pag. 36
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.56 Castiello, sul quale vi è un invito al ritiro altrimenti parere contrario.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Io faccio un appello al Governo: guardate, noi stiamo andando a definire quelli che sono i criteri per poter collocare non solo i piccoli comuni, ma anche gli interventi da dover finanziare. Noi chiediamo semplicemente – purtroppo è un emendamento di grande attualità – di poter distinguere nei piccoli comuni anche quelli che presentano una pericolosità sismica alta e media. Non riusciamo a capire questo atteggiamento del Governo. Qui non c’è necessità di apporre risorse economiche e finanziarie, ma semplicemente il buonsenso di individuare – perché purtroppo ci sono – quelli che sono i comuni che hanno una difficoltà da questo punto di vista e che, quindi, presentano una pericolosità sismica. Si tratta semplicemente di dovere aggiungere un criterio. Per cui io chiedo e mi appello al Governo affinché possa rivedere la sua posizione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.56 Castiello, con il parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.61 Segoni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.29 Grimoldi, sul quale vi è un invito al ritiro altrimenti parere contrario.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie Presidente. Questo Governo e questa maggioranza parlano tanto di assistenza e di aiuto alle famiglie, soprattutto, in questo caso, alle donne e alle famiglie che comunque hanno figli. Allora, con questo emendamento chiediamo di inserire tra i requisiti che possono riguardare il piano di riqualificazione degli edifici pubblici (nel testo si fa semplicemente e soltanto riferimento a quelli scolastici) anche quelli della prima infanzia, quindi gli asili nido, per andare incontro, appunto, alle esigenze che hanno le famiglie e per poter dare una svolta da questo punto di vista. Quindi, non riusciamo a capire perché ci si limita ad un termine che è «quelli scolastici», che è generico, e non si prende come riferimento anche tutta quella che è la categoria della prima infanzia, a cui sono annessi gli asili nido. Io credo che da questo punto di vista si potrebbe accettare questo emendamento.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Lo consideravamo già ricompreso nella nozione, però se serve Pag. 37specificarlo, non abbiamo controindicazioni a cambiare il parere in favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze. Favorevole.

  PRESIDENTE. Allora, abbiamo cambiato il parere.

  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.29 Grimoldi, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 42).

  Adesso dovremmo passare al subemendamento 0.3.101.1 Terzoni. Chiedo prima alla presentatrice se intende accettare la riformulazione dell'emendamento 3.25 Terzoni. Prendo atto che l'onorevole Terzoni accetta la riformulazione. Quindi, sarà posto in votazione prima l'emendamento e poi il subemendamento. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.25 Terzoni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo, nel testo riformulato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.3.101.1 Terzoni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 44).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.101 delle Commissioni, accettato dal Governo, nel testo subemendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 45).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.63 Baradello. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Baradello. Ne ha facoltà.

  MAURIZIO BARADELLO. Grazie, Presidente. Era solo per evidenziare anche al Governo che non si tratta di un emendamento che implica spese perché intendiamo semplicemente sollecitare la creazione di una carta dei servizi a favore dei cittadini e delle persone che abitano nei territori, nei comuni sparsi, anche in territori disagiati cercando di creare sistema su tutta l'attività produttiva e commerciale dei luoghi per far conoscere le iniziative, anche a poca distanza, i servizi che i comuni possono mettere a disposizione senza affrontare chilometri di viaggio per andare a fare una visita medica piuttosto che andare in una farmacia. Ci sembra un'opportunità per semplificare la vita alle persone che vivono nei borghi.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo se è possibile accantonare l'emendamento Pag. 38Baradello 3.63 per arrivare a un parere favorevole. Faccio una verifica su una questione.

  PRESIDENTE. Sta bene. L'emendamento Baradello 3.63 è accantonato.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.3 Pellegrino, sul quale è stato espresso un parere favorevole con riformulazione. Prendo atto che la deputata Pellegrino accetta la riformulazione. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.3 Pellegrino.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 46).

  Passiamo all'emendamento 3.17 Segoni, sul quale è stato formulato un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro e insistono per la votazione. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.17 Segoni.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.19 Segoni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 48).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.50 Marchi, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 49).

  Passiamo all'emendamento 3.55 Castiello, sul quale è stato formulato un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro dell'emendamento 3.55 Castiello e insistono per la votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.55 Castiello.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

  L'emendamento 3.51 Vargiu è stato ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.59 Fanucci, su cui i pareri sono favorevoli.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 51).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.65 Taricco, su cui i pareri sono favorevoli.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 39

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 52).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.5 Zaratti, su cui i pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).

  A questo punto torniamo all'emendamento 3.63 Baradello, che era stato accantonato.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Presidente, purtroppo non sono in grado di sciogliere favorevolmente il parere perché la proposta dell'emendamento prevede di inserire il testo dell'emendamento tra le finalità del Fondo, ma il Fondo è retto da investimenti in conto capitale e la carta dei servizi non è investimenti in conto capitale e, quindi, disorienterebbe il Fondo. Ovviamente, la finalità è positiva e non c’è nessuna obiezione ad accoglierlo come ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Quindi, il parere del Governo resta contrario.

  MAURIZIO BARADELLO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MAURIZIO BARADELLO. Presidente, ritiro il mio emendamento e presenterò un ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 54).

  Ricordo che gli articoli aggiuntivi sono stati ritirati tutti, tranne l'articolo aggiuntivo 3.050 Segoni.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3.050 Segoni, su cui il parere è contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere.

  TINO IANNUZZI, Relatore per la VIII Commissione. Grazie, Presidente. I pareri all'articolo 4 sono i seguenti: il primo emendamento, il 4.9 Grimoldi, non dovrebbe essere tra i segnalati, come ci risulta.

  PRESIDENTE. No, non è segnalato.

  TINO IANNUZZI, Relatore per la VIII Commissione. Grazie, Presidente. Emendamento 4.1 Zaratti, invito al ritiro altrimenti parere contrario. Sull'emendamento 4.3 Terzoni, parere favorevole con riformulazione; Pag. 40leggo la riformulazione: al comma 2, dopo le parole: «consolidamento statico e antisismico degli edifici storici» aggiungere le seguenti: «nonché alla loro riqualificazione energetica».
  Emendamento 4.5 Terzoni, parere contrario o invito al ritiro...

  PRESIDENTE. Aspetti; stiamo parlando dell'emendamento 4.5 Terzoni...

  TINO IANNUZZI, Relatore per la VIII Commissione. Presidente, emendamento 4.5 Terzoni: invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.
  Emendamento 4.10 Grimoldi, invito al ritiro altrimenti parere contrario; emendamento 4.50 Zaratti, invito al ritiro altrimenti parere contrario (è sostanzialmente assorbito dalla riformulazione dell'emendamento 4.3 Terzoni); emendamento 4.7 Terzoni, parere favorevole; emendamento 4.51 Giovanna Sanna, parere favorevole con la seguente riformulazione: al comma 3 aggiungere, infine, le parole: «e anche attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile mediante opportune attivazioni delle strategie di green community, di cui all'articolo 72 della legge 28 dicembre 2015, n. 221»; conseguentemente, aggiungere, infine, il seguente comma: «5. I livelli qualitativi degli interventi di cui ai commi precedenti debbono essere garantiti mediante verifiche indipendenti che assicurino procedure trasparenti, certezza delle prestazioni e l'utilizzo di protocolli energetico-ambientali».
  Emendamento 4.52 Vargiu, invito al ritiro altrimenti parere contrario; emendamento 4.53 Baradello, invito al ritiro altrimenti parere contrario.
  Per quanto riguarda gli articoli aggiuntivi, l'articolo aggiuntivo 4.02 Schullian...

  PRESIDENTE. Questo articolo aggiuntivo è stato ritirato così come il successivo, come mi dicono.

  TINO IANNUZZI, Relatore per la VIII Commissione. Quindi, articolo aggiuntivo 4.050 Vargiu, invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (ore 17,55)

  PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 4.1 Zaratti.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaratti 4.1, su cui il parere è contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

  Sull'emendamento 4.3 Terzoni c’è una riformulazione. La presentatrice accetta la riformulazione, quindi la votazione dell'emendamento 4.3 Terzoni ci sarà dopo quella dell'emendamento 4.50 Zaratti.
  Sull'emendamento 4.5 Terzoni c’è un invito al ritiro, altrimenti parere contrario. La deputata Terzoni chiede di intervenire. Prego.

  PATRIZIA TERZONI. Questo emendamento è rivolto alla valorizzazione dei centri commerciali e alla rivitalizzazione economica degli aggregati commerciali urbani. Quindi questo emendamento lo ritiro e lo ripresento come ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Passiamo all'emendamento 4.10 Grimoldi, sul quale vi è un invito al ritiro o parere contrario. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Castiello. Ne ha facoltà.

Pag. 41

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente. Dal momento che parliamo di riqualificazione, in particolare dei centri storici, non possiamo non tenere conto del fatto che comunque all'interno dei centri storici ci sono anche quelle che sono delle aree dismesse, che comunque rappresentano una problematica abbastanza seria, per cui noi chiediamo semplicemente con questo emendamento di potere risanare e recuperare anche quelle che sono le aree dismesse all'interno dei piccoli comuni e quelli industriali, perché altrimenti, se parliamo di riqualificazione, non possiamo lasciare intatte queste aree, così come, con l'emendamento che mi è stato bocciato, non procediamo alla bonifica dei siti inquinati. Mi sembra un controsenso.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il relatore Borghi. Ne ha facoltà.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Grazie, Presidente. Le finalità della collega, così come quelle di altri che hanno proposto ulteriori accentuazioni, sono naturalmente condivisibili. Resta un punto: che noi abbiamo l'esigenza di dovere mantenere la norma sul tema specifico dei centri storici, altrimenti la già scarsa dotazione finanziaria, in connessione con un annacquamento dell'intervento, rischierebbe di non cogliere l'obiettivo dalla norma. Quindi, la nostra posizione non è ostativa e contraria, ma c’è l'esigenza di rafforzare invece l'intervento sui centri storici.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.10 Grimoldi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

  Passiamo all'emendamento 4.50 Zaratti, sul quale vi è un invito al ritiro o parere contrario.
  Ha chiesto di parlare la deputata Pellegrino. Ne ha facoltà.

  SERENA PELLEGRINO. Lo ritiriamo.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.3 Terzoni, nel testo riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 58).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.7 Terzoni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 59).

  Sull'emendamento 4.51 Giovanna Sanna, c’è un parere favorevole con riformulazione. La presentatrice accetta la riformulazione.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.51 Giovanna Sanna, nel testo riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 60).

  Sull'emendamento 4.53 Baradello c’è un invito al ritiro o parere contrario. Prego, Baradello.

Pag. 42

  MAURIZIO BARADELLO. Accogliendo le sollecitazioni che arrivavano dall'onorevole Borghi, lo ritiro.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 61).

(Esame dell'articolo 5 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Emendamento 5.1 Melilla: invito al ritiro o parere contrario, 5.4 Terzoni: parere favorevole, 5.5 Segoni: invito al ritiro o parere contrario, 5.50 Taricco: invito al ritiro, o parere contrario, 5.6 Segoni: invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Il parere sugli articoli aggiuntivi ?

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Articolo aggiuntivo 5.050 De Menech: invito al ritiro o parere contrario; 5.051 De Menech: invito al ritiro o parere contrario: 5.052 De Menech: invito al ritiro, o parere contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Parere conforme al relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1 Melilla, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.4 Terzoni. I pareri sono favorevoli.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 63).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.5 Segoni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).

  L'emendamento 5.50 Taricco è ritirato.
  Passiamo all'emendamento 5.6 Segoni.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.6 Segoni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).

Pag. 43

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 66).
  Gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 5 sono tutti ritirati.

(Esame dell'articolo 6 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere delle Commissioni.

  TINO IANNUZZI, Relatore per la VIII Commissione. Le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento 6.3 della collega Giovanna Sanna. L'emendamento 6.50 Taricco è ritirato. L'emendamento 6.2 del collega Plangger non è segnalato. Le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento 6.52 della collega Mura. L'emendamento 6.53 Marchi è ritirato come pure è ritirato l'articolo aggiuntivo 6.02 Terzoni.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.3 Giovanna Sanna. I pareri sono favorevoli.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 67).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.52 Mura. I pareri sono favorevoli.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 68).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 69).

(Esame dell'articolo 7 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A), al quale non sono state presentate proposte emendative, poiché l'emendamento 7.50 Taricco è stato ritirato.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 70).

(Esame dell'articolo 8 – A.C.65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A).Pag. 44
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere delle Commissioni.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Le Commissioni formulano un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Segoni 8.2. Le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento Marchi 8.50. Le Commissioni formulano un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'articolo aggiuntivo 8.01 Terzoni.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.2 Segoni, con il parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 71).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.50 Marchi, su cui vi è parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 72).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 73).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 8.01 Terzoni.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Terzoni. Ne ha facoltà.

  PATRIZIA TERZONI. Grazie Presidente, per noi questo è un emendamento molto importante, perché riguarda gli incentivi al telelavoro, infatti chiediamo che i lavoratori residenti in questi piccoli comuni abbiano delle agevolazioni per poter lavorare direttamente da casa.
  Dato che è un provvedimento molto importante, proprio per facilitare la residenza in questi piccoli comuni, lo ritiriamo per presentare un ordine del giorno e chiedo al Governo particolare attenzione proprio su questo punto, grazie.

(Esame dell'articolo 9 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Sull'emendamento 9.50 De Menech esprimo invito al ritiro o parere contrario, sull'emendamento 9.101 delle Commissioni esprimo parere favorevole...

  PRESIDENTE. L'emendamento 9.51 è ritirato.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Perfetto. Sull'emendamento 9.52 Castiello esprimo invito al ritiro o parere contrario, sull'emendamento 9.53 Franco Bordo esprimo invito al ritiro o parere contrario, sull'emendamento 9.54 Mura esprimo invito al ritiro o parere Pag. 45contrario, sull'emendamento 9. 55 Murer esprimo invito al ritiro o parere contrario...

  PRESIDENTE. E l'emendamento 9.100 delle Commissioni ?

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Esprimo parere favorevole.

  PRESIDENTE. L'emendamento 9.4 Plangger non è segnalato, come l'emendamento 9.3 Plangger. L'emendamento aggiuntivo 9.013 Burtone ?

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Sull'emendamento 9.013 Burtone esprimo parere favorevole con una riformulazione; ne do lettura: «il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri promuove la stipulazione di un'intesa tra il Governo, l'Associazione nazionale dei comuni italiani, la Federazione italiana editori giornali e i rappresentanti delle agenzie di distribuzione della stampa quotidiana, al fine di adottare le iniziative necessarie, affinché la distribuzione dei quotidiani sia assicurata anche nei piccoli comuni».

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Esprimo parere conforme a quello del relatore.

  PRESIDENTE. L'emendamento 9.50 De Menech è ritirato. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.101 delle Commissioni, su cui vi è parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 74).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.52 Castiello, su cui vi è invito al ritiro o parere contrario.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie Presidente, per quanto concerne le disposizioni che sono relative ai servizi postali, sempre nell'ottica di volere in qualche modo sostituire le procedure di carattere burocratico e normativo che purtroppo gravano su questi comuni, che già non hanno risorse finanziarie ed economiche per poter adeguarsi, noi in effetti chiediamo di tornare al testo precedente della sede referente, nel senso che chiediamo di eliminare l'obbligo, quindi il rispetto, da parte dei piccoli comuni, di quella che è la normativa vigente, che va a regolare il settore delle Poste e quindi permettere ai comuni di potersi associare e di poter anche usufruire di servizi diversi; questo anche per venire incontro alle esigenze dei cittadini e quindi favorire il pagamento dei tributi, delle tasse e di altri servizi di pubblica utilità, andando ad associarsi e quindi andando a chiedere servizio ad altri tipi di servizi, non necessariamente quindi veicolanti a quelli che sono i servizi postali.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Nel rispetto delle considerazioni evidenziate dalla collega Castiello, però l'articolo 9, per come l'abbiamo formulato, è frutto di una lunghissima e approfondita discussione, che si è svolta tra i relatori nelle Commissioni e riteniamo che quello sia un punto di equilibrio ragionevole, tenendo conto della normativa che regola questi servizi e dell'esigenza, che noi condividiamo e sosteniamo, però di garantire la possibilità di mantenere il più possibile la capillarità dei servizi dei piccoli comuni.

Pag. 46

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.52 Castiello, su cui i pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 75).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.53 Franco Bordo, su cui vi è invito al ritiro o parere contrario.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Franco Bordo. Ne ha facoltà.

  FRANCO BORDO. Grazie Presidente, il tema degli uffici postali è più volte risuonato in quest'Aula, molte volte nella Commissione competente, Commissione trasporti della Camera dei deputati e anche nella Commissione del Senato, abbiamo avuto audizioni, abbiamo avuto incontri e il tema della chiusura è stato oggetto di molte interpellanze di tutti i parlamentari di tutti gli schieramenti.
  Io penso che anche da parte del Governo ci sia stato un passaggio, non soddisfacente dal nostro punto di vista, ma importante, nel momento in cui è stato sottoscritto il nuovo accordo di programma con Poste italiane, che è quello appunto sottoscritto alcuni mesi fa e che è in essere.
  Pertanto chiederei al relatore se non è il caso di rivedere il parere perché forse è sfuggito che la Commissione trasporti di questa Camera ha espresso un parere vincolante, cioè condizionato, in cui sostanzialmente diceva che si può proporre, sulla base delle modalità stabilite nel contratto di programma tra il Ministero dello sviluppo economico e il fornitore del servizio universale, iniziative volte a sviluppare, anche attraverso il ripristino dell'operatività di uffici postali che siano stati chiusi, l'offerta complessiva dei servizi postali. Ora, lo stesso accordo di programma sottoscritto dal Governo, su cui il Governo più volte viene a rivendicare la bontà in Commissione, dichiara che non bisogna più guardare alla singola realtà comunale o sub-comunale per la decisione di Poste italiane di chiudere o meno un ufficio postale, ma ad aree omogenee molto più ampie. Di conseguenza, come è stato sostenuto da parte del Governo in Commissione più volte, anche la riapertura – ovviamente previo accordo con l'ente, cioè con Poste italiane – può essere una condizione prevista. Io non riesco a capire perché appunto si preveda la bocciatura di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il relatore, onorevole Misiani. Ne ha facoltà. Poi do la parola a Palese.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Signor Presidente, da una rapida consultazione con il Comitato dei nove, siamo per accantonare l'emendamento e faremo un ulteriore approfondimento.

  PRESIDENTE. Accantonato. Va bene Palese, è accantonato. Andiamo avanti. Anche l'emendamento 9.100 delle Commissioni e l'articolo 9 vengono accantonati. Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9.013 Burtone. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, per sottoscrivere l'articolo aggiuntivo 9.013 Burtone.

  PRESIDENTE. Deputato Burtone, accetta la riformulazione ? Sì ? Bene. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.013 Burtone, come riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 47
  La Camera approva (Vedi votazione n. 76).

(Esame dell'articolo 10 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Signor Presidente, l'emendamento 10.9 Plangger è ritirato ?

  PRESIDENTE. Non è segnalato.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Le Commissioni formulano un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli identici emendamenti 10.50 Squeri e 10.51 Vignali, sull'emendamento 10.6 Segoni e sugli identici emendamenti 10.52 Vignali e 10.53 Squeri, mentre sull'emendamento 10.55 Carrescia esprimono parere favorevole con riformulazione, di cui do lettura: «Al comma 3, sostituire le parole: “promossi dai piccoli comuni” con le seguenti: “indetti dai piccoli comuni, fermo restando quanto previsto dal decreto legislativo n. 50 del 2016”». Sugli identici emendamenti 10.56 Squeri e 10.57 Vignali c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO ZANETTI, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, conforme al relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 10.50 Squeri e 10.51 Vignali, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 77).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.6 Segoni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 78).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 10.52 Vignali e 10.53 Squeri, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 79).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.54 Carrescia, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 80).

  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione dell'emendamento 10.55 Carrescia. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.55 Carrescia, nel testo riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 48

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 81).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 10.56 Squeri e 10.57 Vignali, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 82).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 83).

  A questo punto, siccome il Comitato dei nove non ha ancora dato i pareri sugli emendamenti successivi, chiedo al presidente della Commissione come intende procedere, prego.

  ERMETE REALACCI, Presidente della VIII Commissione. Presidente, io ritengo che con una sospensione di quaranta minuti noi pensiamo di poter dare i pareri sul resto degli emendamenti. Quindi, io convocherei il Comitato dei nove alle 19 nella sala del Governo, dando modo ai relatori e al Governo, intanto, di esaminare gli emendamenti.

  PRESIDENTE. Quindi, l'Aula riprenderebbe alle 19,40 ?

  ERMETE REALACCI, Presidente della VIII Commissione. No, quaranta minuti, significa alla 19,15.

  PRESIDENTE. Alle 19,15 ?

  ERMETE REALACCI, Presidente della VIII Commissione. Sì.

  PRESIDENTE. Va bene, allora sospendo la seduta fino alle 19,15.

  La seduta, sospesa alle 18,40, è ripresa alle 19,15.

  PRESIDENTE. Chiedo al relatore Borghi come intenda procedere. Abbiamo degli emendamenti accantonati ed eravamo arrivati all'articolo 11.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Presidente, siamo in grado di dare i pareri fino alla fine.

  PRESIDENTE. Quindi, iniziamo a votare l'articolo 11 o vuole riprendere...

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Iniziare con l'articolo 11 e poi...

  PRESIDENTE. E poi gli emendamenti accantonati li riprendiamo alla fine.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Esatto.

(Esame dell'articolo 11 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere delle Commissioni.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Se mi consente, Presidente, vorrei illustrare solo la ratio che abbiamo impiegato nell'accoglimento di alcuni emendamenti che assorbono o precludono tutta una serie di emendamenti, anche precedenti. Quindi il motivo della richiesta di ritiro è conseguente all'accoglimento di alcuni specifici emendamenti.Pag. 49
  In particolare, per quanto attiene all'articolo 11, la richiesta di ritiro che chiediamo al collega Vignali per l'emendamento 11.51 e al collega Squeri per l'emendamento 11.57, e il ritiro degli identici emendamenti 11.52 Vignali e 11.55 Squeri e 11.53 Vignali e 11.58 Squeri, deriva dal fatto che in qualche misura abbiamo riassorbito questa filosofia nella riformulazione dell'emendamento 11.50 Carrescia che leggerei: Al comma 3, primo periodo, sostituire le parole da «le strutture commerciali» fino alla fine del comma con le seguenti: «gli esercizi della grande distribuzione commerciale possono destinare – sostituendo quindi le parole assicurano che – una congrua percentuale (...)». Quindi sulla base di questo chiediamo anche il ritiro degli identici emendamenti 11. 54 Vignali e 11. 56 Squeri, e 11. 60 Vignali e 11. 59 Squeri. Le Commissioni formulano sempre una richiesta di ritiro sugli articoli aggiuntivi 11. 01 Schullian e 11. 02 Caparini, con una precisazione per quanto riguarda l'articolo aggiuntivo 11. 02 Caparini in considerazione del fatto che la materia sulla quale si chiede un intervento è già stata oggetto di una specifica disposizione normativa e di un provvedimento governativo all'interno del cosiddetto provvedimento «campo libero» a favore dell'accesso dei giovani alle attività agricole.
  Quindi con l'articolo 11, signor Presidente, avrei concluso. Chiedo a lei se devo procedere oppure se preferisce che continui con l'articolo 12.

  PRESIDENTE. No, va bene così. La parola al Governo.

  ENRICO ZANETTI, Viceministro dell'economia e delle finanze. Conforme al relatore.

  PRESIDENTE. Allora, tecnicamente sono tutti inviti al ritiro, tranne un parere favorevole con riformulazione sull'emendamento 11.50 Carrescia e la riformulazione è appena stata letta.
  Quindi, a questo punto, io chiederei un attimo al collega Carrescia se accetta la riformulazione. Sì l'accetta.

  LUCA SQUERI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LUCA SQUERI. Grazie Presidente. Intanto sottolineo il buon lavoro fatto dal relatore con i colleghi, perché davvero è stata trovata una soluzione a una norma che sarebbe stata per me invotabile. Detto questo, mi sembra che, più che ritirarli siano stati assorbiti gli emendamenti dalla nuova riformulazione, per cui va bene così.

  PRESIDENTE. Ma non quelli che vengono prima dell'emendamento 11.50 Carrescia. Quelli dopo sono assorbiti, ma su quelli prima c’è un invito al ritiro o parere contrario e noi li analizzeremo, anche con l'accettazione della riformulazione sull'emendamento 11.50 Carrescia.

  LUCA SQUERI. Poiché sono assorbiti, vengono ritirati. Sostanzialmente vengono assorbiti, per cui formalmente li ritiro, perché comunque la formula complessiva assorbe quello che volevamo modificare nel testo.

  PRESIDENTE. Quindi vediamo se ho capito bene: gli identici emendamenti 11.51 Vignali e 11.57 Squeri, 11.52 Vignali e 11.55 Squeri e 11.53 Vignali e 11.58 Squeri sono ritirati ?

  LUCA SQUERI. Corretto.

  PRESIDENTE. Anche Vignali ci dice che li ritira.

  TINO IANNUZZI, Relatore per la VIII Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  TINO IANNUZZI, Relatore per la VIII Commissione. Presidente soltanto per confermare che, al di là del profilo formale e Pag. 50procedurale, non c’è dubbio che la riformulazione dell'emendamento Carrescia sostanzialmente accoglie e recepisce le osservazioni di fondo, la motivazione di fondo che aveva portato alla formalizzazione di questi emendamenti. Per cui ringrazio i presentatori...

  PRESIDENTE. Il senso dell'emendamento.

  TINO IANNUZZI, Relatore per la VIII Commissione... e trovo giusta la loro iniziativa.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.50 Carrescia, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo, nel testo riformulato, accettato dal presentatore.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 84).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 85).
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 11.02 Caparini, con i pareri contrari delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 86).

(Esame dell'articolo 12 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2248-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Grazie, Presidente. Qui, in analogia a quanto detto in precedenza, l'espressione di parere favorevole sulla proposta di emendamento 12.51 del collega Marchi determina la richiesta di ritiro o l'assorbimento degli altri. In particolare quindi le Commissioni formulano un invito al ritiro, altrimenti il parere contrario, sugli identici emendamenti 12.50 Marchi e 12.52 Fabrizio Di Stefano; sugli emendamenti 12.9 Giovanna Sanna e 12.54 Fanucci e sugli identici emendamenti 12.4 Schullian, 12.13 Castiello e 12.53 Occhiuto. Le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento 12.51 Marchi. Le Commissioni formulano un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti 12.2 Pellegrino; 12.15 Guidesi e 12.14 Guidesi. L'emendamento 12.6 Terzoni dovrebbe essere stato ritirato...

  PRESIDENTE. È stato ritirato prima della seduta.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Esatto. Le Commissioni formulano un invito al ritiro, altrimenti il parere contrario, sull'articolo aggiuntivo 12.01 Caparini; mentre esprimono parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 12.02 Burtone purché sia riformulato nel modo seguente: «Articolo 12-bis.1: Ogni anno il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo d'intesa con l'Associazione nazionale dei comuni italiani, le regioni e le Film Commission regionali, ove presenti, predispone senza nuovi o maggiori oneri a carico dalla finanza pubblica iniziative finalizzate alla promozione cinematografica Pag. 51in favore dei piccoli comuni anche quale strumento di valorizzazione turistica». Mi pare che ci siano tutti.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO ZANETTI, Viceministro dell'economia e le finanze. Il Governo esprime parere conforme al relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo agli identici emendamenti 12.50 Marchi e 12.52 Fabrizio Di Stefano.

  MAINO MARCHI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MAINO MARCHI. Ritiro l'emendamento 12.50 da me presentato.

  PRESIDENTE. Sta bene. Rimane quindi l'emendamento 12.52 Fabrizio Di Stefano. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.52 Fabrizio Di Stefano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 87).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 12.13 Castiello e 12.53 Occhiuto perché l'emendamento 12.4 Schullian è stato ritirato. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 12.13 Castiello e 12.53 Occhiuto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 88).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.51 Marchi, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 89).

  Passiamo all'emendamento 12.2 Pellegrino sul quale è stato formulato un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro e insistono per la votazione dell'emendamento 12.2 Pellegrino. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.2 Pellegrino.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 90).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.15 Guidesi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 91).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.14 Guidesi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 52
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 92).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 93).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 12.01 Caparini, su cui il parere è contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 94).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Burtone 12.01. Prendo atto che il deputato Burtone accetta la riformulazione del suo articolo aggiuntivo 12.02.
  Passiamo ai voti.

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 12.02 Burtone, nel testo riformulato, su cui i pareri sono favorevoli.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 95).

(Esame dell'articolo 13 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2248-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere delle Commissioni. Magari può indicare su quali proposte emendative il parere è favorevole e dirmi se su tutte le altre proposte emendative il parere è contrario o c’è un invito al ritiro.

  ANTONIO MISIANI, Relatore per la V Commissione. Esattamente, Presidente. Esprimo un invito al ritiro e alla presentazione di un ordine del giorno sull'emendamento 13.11 Caparini, a pagina 39 del fascicolo. Poi, diamo parere favorevole sugli identici emendamenti 13.10 Segoni, 13.14 Castiello e 13.51 Occhiuto, alle pagine 39 e 40. Invito al ritiro o parere contrario su tutti gli altri emendamenti riguardanti l'articolo 13, con una nota: c’è attenzione e spesso condivisione delle proposte presentate in molti di questi emendamenti; il nostro invito al ritiro deriva dal fatto che esulano dal focus di questa proposta di legge. Già in Commissione abbiamo evidenziato come ritenevamo opportuno espungere le norme di carattere ordinamentale dalla proposta di legge ed è questa la motivazione che ci spinge all'invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Quindi, questo vale anche sugli articoli aggiuntivi.
  Il Governo ?

  ENRICO ZANETTI, Viceministro dell'economia e delle finanze. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 13.1 Zaratti e 13.9 Segoni, su cui il parere è contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 96).Pag. 53
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.50 Occhiuto, su cui i pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 97).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.11 Caparini, su cui i pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 98).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 13.10 Segoni, 13.14 Castiello e 13.51 Occhiuto, su cui i pareri sono favorevoli.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 99).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.2 Marcon, su cui i pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 100).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.12 Caparini, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 101).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.52 Fabrizio Di Stefano, su cui i pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 102).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 103).
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.01 Caparini, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 104).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 13.014 D'Incà, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

  PATRIZIA TERZONI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 54

  PATRIZIA TERZONI. Signor Presidente, lo ritiriamo e presentiamo un ordine del giorno con il medesimo contenuto.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 13.04 Castiello, 13.028 Marcon e 13.056 Occhiuto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 105).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.061 Occhiuto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 106).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 13.05 Guidesi e 13.020 Melilla, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 107).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.047 Segoni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 108).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 13.08 Guidesi, 13.018 Librandi e 13.059 Occhiuto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 109).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.063 Fabrizio Di Stefano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 110).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 13.022 Marcon e 13.058 Occhiuto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 111).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 13.09 Guidesi e 13.052 Occhiuto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 55
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 112).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 13.011 Guidesi, 13.019 Librandi e 13.054 Occhiuto. I pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 113).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.045 Terzoni. I pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 114).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.062 Occhiuto. I pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 115).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 13.050 Marchi.

  MAINO MARCHI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MAINO MARCHI. Grazie, Presidente. Prima di procedere al ritiro dalla proposta emendativa svolgo solo una sottolineatura, in modo particolare rivolta al Governo. Anche con gli emendamenti approvati oggi è emerso che non c’è una contraddizione tra questo provvedimento e il processo che spinge e che incentiva le fusioni dei comuni. Però c’è un problema: il passaggio dal Patto di stabilità interno al pareggio di bilancio. Mentre in precedenza si prevedeva per i comuni fusi la non applicazione del Patto di stabilità interno, il pareggio di bilancio è previsto e questo determina dei problemi per quanto riguarda gli investimenti, risolti per il 2016 con una norma ponte nel decreto «mille proroghe». Voglio sottolineare che questo problema si riproporrà, dovremo affrontarlo nella legge di bilancio, perché ne va anche della nostra credibilità nell'incentivare davvero i processi di fusione dei comuni. Quindi, ritiro la proposta emendativa.

  PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo, dunque, agli identici articoli aggiuntivi 13.06 Castiello e 13.057 Occhiuto.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 13.06 Castiello e 13.057 Occhiuto. I pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 116).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 13.010 Castiello, 13.025 Marcon e 13.053 Occhiuto. I pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 117).

Pag. 56

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.040 Terzoni. I pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 118).

  L'articolo aggiuntivo 13.064 Occhiuto è ritirato.
  Passiamo, dunque, all'articolo aggiuntivo 13.055 Occhiuto.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.055 Occhiuto. I pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 119).

  L'articolo aggiuntivo 13.051 Occhiuto è ritirato.
  Passiamo, dunque, all'articolo aggiuntivo 13.041 Fabrizio Di Stefano.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.041 Fabrizio Di Stefano. I pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 120).

(Esame dell'articolo 14 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere delle Commissioni.

  TINO IANNUZZI, Relatore per la VIII Commissione. Le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento 13.50 Marchi.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO ZANETTI, Viceministro dell'economia e delle finanze. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.50 Marchi, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 121).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 122).

(Esame dell'articolo 15 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e dell'unica proposta emendativaPag. 57ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 65-2284-A).
  L'emendamento 15.1 Schullian è ritirato.
  Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 123).

(Ripresa esame dell'articolo 9 – A.C. 65-2284-A)

  PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 9 (Vedi l'allegato A – A.C. 65-228-A).
  Invito il relatore ad esprimere il parere sugli emendamenti accantonati, 9.53 Franco Bordo e 9.100 delle Commissioni.

  ENRICO BORGHI, Relatore per la VIII Commissione. Per quanto riguarda l'emendamento 9.53 Franco Bordo do lettura della nuova formulazione: al comma 2, sostituire il primo periodo con il seguente: «al fine di perseguire l'obiettivo della coesione sociale e territoriale in conformità alla normativa europea e nazionale e fermo restando il rispetto della normativa regolatoria di settore, i piccoli comuni, anche in forma associata e d'intesa con la regione, possono proporre, sulla base delle modalità stabilite nel contratto di programma tra il Ministero dello sviluppo economico e il fornitore del servizio universale, iniziative volte a sviluppare, anche attraverso l'eventuale ripristino di uffici postali, l'offerta complessiva dei servizi postali congiuntamente ad altri servizi, in specifici ambiti territoriali, individuati tenuto conto di ragioni di efficienza e razionalizzazione della fornitura dei medesimi servizi e valorizzando la presenza capillare degli uffici postali del fornitore del servizio universale postale».
  Con questa nuova formulazione, il parere è favorevole.
  Il parere è favorevole anche sull'emendamento delle Commissioni.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO ZANETTI, Viceministro dell'economia e delle finanze. Conforme al relatore.

  PRESIDENTE. Allora l'onorevole Franco Bordo accetta la riformulazione ? Sì, bene, lo pongo in votazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.53 Franco Bordo, nel testo riformulato, con il parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 124).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.100 delle Commissioni, il parere è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 125).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 126).

  PRESIDENTE. Si è così concluso l'esame degli emendamenti.Pag. 58
  L'esame degli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto finale e il voto finale sul provvedimento avranno luogo nella seduta di domani, a partire dalle ore 9,30.

Interventi di fine seduta (ore 20,10)

  WALTER RIZZETTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  WALTER RIZZETTO. Presidente, è da stamattina che fuori dall'Aula, anzi della Camera dei deputati, ci sono decine di vigili del fuoco cosiddetti discontinui o volontari.
  Ora Presidente io tengo a sottolineare, soprattutto ai colleghi, che queste persone non sono soltanto dei volontari: è gente che rischia la vita tutti i giorni e secondo noi, secondo me, visti anche gli atti parlamentari presentati in Commissione affari costituzionali, devono essere integrati – sono circa 15.000 in Italia – assolutamente tra i cosiddetti effettivi dei vigili del fuoco.
  Ce ne sono circa 15.000 in Italia, Presidente, che guadagnano mediamente 1000-1200 euro non al mese, ma all'anno, rischiando la vita.
  Gli stessi effettivi ci dicono e ci confermano che senza i volontari, senza coloro che non sono effettivi, non potrebbero fare il loro lavoro. Allora abbiamo presentato – io ho presentato, con la collega Mucci, all'epoca – una risoluzione, in I Commissione, che non viene calendarizzata.
  Il collega Matarrelli ha presentato una proposta di legge che non viene calendarizzata. Su questo voglio dire che abbiamo tirato più volte per la giacca sia il responsabile, rispetto a questa categoria, che è il collega Fiano e sia il presidente della I Commissione, Andrea Mazziotti Di Celso.
  Presidente, vado a chiudere dicendo che leggo le agenzie e leggo che in un'agenzia di poco fa il collega Fiano – non so se è sceso a salutare i vigili del fuoco – ma dice – e questa è un'agenzia – di aver già presentato una risoluzione che chiede l'assorbimento dei precari nella pubblica amministrazione.
  Sono andato a controllare nel sito openpolis per capire qual era l'attività parlamentare del collega Fiano e non esiste, ad oggi, a meno di clamorosi errori, nessuna risoluzione da parte del collega Fiano depositata; il collega Fiano ne ha tre, di cui una rispetto a dei vigili del fuoco di Bardolino, rispetto alla superficie di un lago, rispetto alla superficie del lago di Garda.
  Chiudo, Presidente: queste persone devono essere necessariamente stabilizzate, hanno un codice INPS, hanno saltuariamente uno stipendio e quindi noi chiediamo con forza la calendarizzazione della nostra risoluzione in Commissione affari costituzionale.
  Qui non serve sapere o fare a chi ce l'ha – se mi passa il termine – più lungo, ma serve semplicemente cercare di dare una risposta a questi cittadini, a questi servitori dello Stato.

  PRESIDENTE. Grazie collega.

  ROCCO PALESE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie signor Presidente, la ringrazio per avermi dato la parola per questo intervento di fine seduta, per denunciare le gravissime notizie riportate dalla stampa locale, in Puglia, riguardanti un'inchiesta sulle elezioni regionali pugliesi del 2015.
  «Elezioni regionali inquinate dal clan. Soldi per il voto. Tremano i politici»: questa è la stampa locale.
  Ci sono 5 esponenti del clan Di Cosola, ma non solo: l'inchiesta sul condizionamento da parte della mafia delle elezioni regionali del 2015 non è chiusa, una parte è stata stralciata e procede parallelamente perché ora la DDA vuole capire quale era il grado effettivo di coinvolgimento dei candidati al consiglio, quale sia cioè il legame tra il clan e il mondo della politica.Pag. 59
  Quel che è certo, per il momento, è che il gruppo dei Di Cosola, uno dei più sanguinari a Bari, è intervenuto per procacciare voti per Natale Mariella, secondo dei non eletti alle elezioni regionali per la Lista Popolari, che appoggiava il presidente Michele Emiliano.
  Agli atti del fascicolo ci sono le dichiarazioni di Michele Di Cosola, figlio del boss Antonio e come lui collaboratore di giustizia: ai carabinieri ha raccontato del patto per far eleggere e per determinare le elezioni. Fatti e circostanze di una gravità inaudita.
  A parti invertite, signor Presidente, sarebbe già partita una campagna per lo scioglimento del consiglio regionale.
  Signor Presidente, chiedo per suo tramite l'intervento della presidente Bindi, affinché il tutto venga portato all'attenzione della Commissione antimafia, nonché che il tutto sia attenzionato anche dai Ministri dell'interno e della giustizia.
  Occorre un intervento tempestivo, perché c’è il serio rischio che, in un futuro più o meno non lontano, siamo costretti a leggere cose peggiori di quelle che ci sono state fatte leggere dall'inchiesta di Mafia Capitale e di quella terra di mezzo così pericolosa per le istituzioni e la politica. Dal punto di vista politico non ci sono commenti, c’è una sinistra che anche per l'elezione del comune di Bari tutti ricorderanno l'inchiesta che passò sotto il nome di «cozze pelose», cioè si prendono prima i voti e il consenso dei voti dopodiché vengono scaricati...

  PRESIDENTE. Concluda.

  ROCCO PALESE. ... anche qui i vertici della regione si sono presi prima i voti, poi dicono che non li vogliono, ma intanto c’è una collusione effettiva rispetto alle notizie riportate dalla stampa.

  GIANNI MELILLA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Signor Presidente, per far rimanere agli atti un episodio di squadrismo informativo che ha riguardato il nostro Paese nella giornata del 23 settembre. La rete è stata infestata da notizie riguardanti un divieto che la Camera avrebbe emanato per evitare di fotografare i deputati magari quando dormono, quando si distraggono, quando partecipano in modo diciamo non ortodosso ai lavori della Camera. I titoli dei giornali sono stati devastanti, Il Corriere della Sera, La Stampa, Il Fatto Quotidiano; addirittura Il Fatto Quotidiano ha detto che quel Regolamento era stato approvato anche con il voto del MoVimento 5 Stelle. La verità è arrivata qualche ora dopo, l'ufficio stampa della Camera ha detto che non esisteva nessun codice di questo tipo. I giornali a quel punto avrebbero dovuto semplicemente smentire i titoloni, non l'hanno fatto. Trasmissioni del servizio pubblico come «Italia sotto inchiesta» ci hanno fatto una trasmissione. Allora io mi chiedo: ma la missione dell'informazione è la verità dei fatti o no ? La Camera dei deputati come intende tutelare l'Istituzione ? Perché abbiamo avuto un danno enorme, la politica dipinta ancora una volta come popolata da persone disoneste, da persone che rubano lo stipendio, che qui stanno a vedere le partite di calcio, con i deputati sbattuti in prima pagina dal collega Di Battista mentre guardavano per qualche secondo una partita o qualche deputato che magari si era appisolato. Ecco io penso che la Camera si deve tutelare, denunciare per diffamazione quei giornalisti che si sono resi responsabili...

  PRESIDENTE. Concluda.

  GIANNI MELILLA. ... di uno spettacolo squallido.

  LUCA PASTORINO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LUCA PASTORINO. Signor Presidente, molto brevemente, per sollecitare la risposta a un'interrogazione a risposta scritta, la n. 4-12389, presentata a prima firma Andrea Maestri lunedì 7 marzo 2016, Pag. 60quindi qualche mese fa. La questione è relativa all'avvenuto cessato riconoscimento delle agevolazioni tariffarie sull'energia elettrica riservate agli ex dipendenti e superstiti dell'ENEL, c’è un contenzioso che si sta sviluppando un po’ in tutta Italia, quindi sollecito e sollecitiamo la risposta in tempi ragionevolmente brevi.

  LUDOVICO VICO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LUDOVICO VICO. Signor Presidente, per chiedere ad ella che il Ministro del lavoro svolga un'ispezione nella città di Taranto presso il call center della Human Power, marchio Planet Group. In quel call center fino al 26 luglio scorso lavoravano 230 dipendenti, oggi i 30 dipendenti a tempo indeterminato sono stati licenziati, i 200 precari a contratto a progetto sono transitati in un'altra scatola cinese di Planet Group e la commessa Mediaset Premium spostata in un call center della Calabria, da lavorarsi con lavoratori precari. All'ispezione del Ministero del lavoro attraverso ella io mi permetto di chiedere la verifica della legge sui licenziamenti collettivi, la mancata applicazione dell'articolo 212 del codice civile e la mancata applicazione della circolare cosiddetta Damiano del Ministero del lavoro del 2007.

  EMANUELE FIANO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  EMANUELE FIANO. Signor Presidente, senza volermi accostare all'inclito linguaggio di rara fattura che ha utilizzato il collega per esporre qui alcune sue considerazioni anatomiche, vorrei ricordare per il suo tramite al collega di cui non ricordo il nome, che ha parlato prima, che io non ho depositato nessuna risoluzione e non l'ho neanche dichiarato. Il collega ha letto un'agenzia: non so chi l'abbia scritta e non erano presenti le agenzie al momento in cui io parlavo con i discontinui dei Vigili del fuoco che stavano manifestando. A suo tempo io ho preparato una risoluzione, la quale – mi raccomando, le sarei grato se lei potesse spiegare la questione al collega che prima ha parlato – non è presentabile nel mentre è aperta una delega votata dal Parlamento al Governo perché il Governo, con una proroga che ha colpito altre parti dell'articolo 8 della riforma della pubblica amministrazione approvata nell'agosto scorso, ha nelle proprie mani una delega sull'attuazione di alcune parti della legge di riforma della pubblica amministrazione; tra queste una parte riguarderà un testo che concerne la riorganizzazione del comparto del soccorso pubblico, quello che riguarda i Vigili del fuoco. Io mi sono impegnato oggi con i discontinui dei Vigili del fuoco affinché il Governo presenti questo testo attuativo della delega sui Vigili del fuoco entro l'anno e in quell'occasione, nel momento in cui la nostra Commissione sarà chiamata ad esprimere – per legge e per Regolamento della Camera – il suo parere, presenterò il testo della risoluzione che da me è già stata preparata da molti mesi.

  WALTER RIZZETTO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Non può intervenire su questo argomento.

  WALTER RIZZETTO. Richiamo al Regolamento, articolo 8 e seguenti, Presidente.

  PRESIDENTE. Articolo 8 e seguenti riguardano me.

  WALTER RIZZETTO. Infatti parlo con lei. Considerato che il collega Fiano non ricorda il mio nome, ma, voglio dire, basterebbe scorrere un po’ per capire chi interviene in Aula, evidentemente non ne ha né voglia né tempo, la invito, Presidente, a stigmatizzare quanto appena affermato dal collega perché il collega ha appena affermato che non riesce, non può, presentare una risoluzione in Commissione.

Pag. 61

  PRESIDENTE. Collega Rizzetto, questo non è un tema legato a un richiamo al Regolamento.

  WALTER RIZZETTO. Ho capito Presidente, ma poi lo sa come...

  PRESIDENTE. La ringrazio.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 28 settembre 2016, alle 9,30:

  (ore 9,30 e dopo il punto 5)

1. – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:
   REALACCI ed altri; TERZONI ed altri: Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici (C. 65-2284-A).
  — Relatori: Misiani, per la V Commissione; Borghi e Tino Iannuzzi, per l'VIII Commissione.

  2. – Discussione delle mozioni Cariello ed altri n. 1-01347, Marcon ed altri n. 1-01355 e Guidesi ed altri n. 1-01364 concernenti iniziative in materia di revisione della spesa pubblica.

  3. – Seguito della discussione delle mozioni Rampelli ed altri n. 1-01344, Terzoni ed altri n. 1-01358, Zaratti ed altri n. 1-01359, Carrescia ed altri n. 1-01360, Saltamartini ed altri n. 1-01361, Palese ed altri n. 1-01362, Vezzali ed altri n. 1-01365 e Brignone ed altri n. 1-01366, Brunetta ed altri n. 1-01367 e Galgano ed altri n. 1-01368 concernenti iniziative a favore delle popolazioni e dei territori colpiti dal sisma del 24 agosto 2016, nonché per la prevenzione dei rischi derivanti dai terremoti.

  (ore 15)

  4. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  (ore 16,15)

  5. – Dimissioni della deputata Ilaria Capua.

  La seduta termina alle 20,20.

Pag. 62

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI
EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

  Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):
   nella votazione n. 2 il deputato Preziosi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 7 i deputati Monchiero, Piccione e Bonomo hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 11 la deputata Paola Bragantini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 15 il deputato Baradello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 17 il deputato Vazio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 29 la deputata Grillo ha segnalato che ha erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 34 la deputata Narduolo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 45 il deputato Bombassei ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 52 i deputati Baradello e Narduolo hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 56 il deputato Occhiuto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 63 il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 67 la deputata D'Incecco ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 74 la deputata Bossa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 79 la deputata Gribaudo ha segnalato che non è riuscita ad astenersi dal voto;
   nella votazione n. 81 la deputata Di Salvo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 83 la deputata Bonomo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;Pag. 63
   nella votazione n. 92 il deputato Monchiero ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 104 la deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad astenersi dal voto;
   nella votazione n. 117 il deputato Baradello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario, e la deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad astenersi dal voto;
   nella votazione n. 122 il deputato Baradello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 124 la deputata Albanella ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

Pag. 64

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Moz. Locatelli e a. n 1-01291 n.f. 401 336 65 169 336 107 Appr.
2 Nom. Moz. Rosato e a. n. 1-01292 n.f. 403 338 65 170 338 107 Appr.
3 Nom. Moz. Spadoni e a. n. 1-01348 rif. 402 397 5 199 397 107 Appr.
4 Nom. Moz. Centemero e a. n 1-01350 rif. 399 329 70 165 307 22 107 Appr.
5 Nom. Moz. Artini e a. n. 1-01352 rif. 402 337 65 169 337 107 Appr.
6 Nom. Moz. Cirielli e a. n. 1-01363 rif. 401 307 94 154 307 107 Appr.
7 Nom. T.U. pdl 65-2284-A - em. 1.3 360 360 181 359 1 105 Appr.
8 Nom. em. 1.50 362 306 56 154 306 104 Appr.
9 Nom. em. 1.56 379 357 22 179 111 246 104 Resp.
10 Nom. em. 1.51 383 381 2 191 291 90 104 Appr.
11 Nom. em. 1.24 381 380 1 191 119 261 104 Resp.
12 Nom. em. 1.33 387 387 194 109 278 104 Resp.
13 Nom. em. 1.52 392 373 19 187 373 104 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 1.53 395 373 22 187 373 104 Appr.
15 Nom. em. 1.34 403 403 202 121 282 104 Resp.
16 Nom. em. 1.35 397 396 1 199 138 258 104 Resp.
17 Nom. em. 1.1, 1.4, 1.13, 1.42, 1.59 402 401 1 201 401 104 Appr.
18 Nom. em. 1.5 405 403 2 202 150 253 104 Resp.
19 Nom. em. 1.54 407 407 204 406 1 104 Appr.
20 Nom. em. 1.55 rif. 398 325 73 163 325 104 Appr.
21 Nom. em. 1.16 411 410 1 206 123 287 104 Resp.
22 Nom. articolo 1 404 404 203 402 2 104 Appr.
23 Nom. em. 2.51 409 400 9 201 400 104 Appr.
24 Nom. em. 2.50 rif. 409 409 205 409 104 Appr.
25 Nom. em. 2.6 rif. 405 403 2 202 337 66 104 Appr.
26 Nom. em. 2.4, 2.5, 2.52 416 415 1 208 160 255 104 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 2.19 417 383 34 192 124 259 104 Resp.
28 Nom. em. 2.24 415 312 103 157 55 257 104 Resp.
29 Nom. em. 2.25 426 403 23 202 64 339 103 Resp.
30 Nom. em. 2.54 422 422 212 163 259 103 Resp.
31 Nom. articolo 2 425 425 213 424 1 103 Appr.
32 Nom. em. 3.52 423 423 212 163 260 103 Resp.
33 Nom. em. 3.54 427 426 1 214 165 261 103 Resp.
34 Nom. em. 3.12 421 421 211 160 261 103 Resp.
35 Nom. subem. 0.3.100.1 429 429 215 162 267 103 Resp.
36 Nom. subem. 0.3.100.2 429 429 215 429 103 Appr.
37 Nom. em. 3.100 431 431 216 431 103 Appr.
38 Nom. em. 3.2 422 419 3 210 419 103 Appr.
39 Nom. em. 3.28 430 429 1 215 168 261 103 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 3.56 428 428 215 167 261 102 Resp.
41 Nom. em. 3.61 428 428 215 168 260 102 Resp.
42 Nom. em. 3.29 425 425 213 425 102 Appr.
43 Nom. em. 3.25 rif. 422 422 212 422 102 Appr.
44 Nom. subem. 0.3.101.1 417 416 1 209 416 102 Appr.
45 Nom. em. 3.101 413 413 207 413 102 Appr.
46 Nom. em. 3.3 tif. 429 429 215 429 102 Appr.
47 Nom. em. 3.17 431 403 28 202 140 263 102 Resp.
48 Nom. em. 3.19 425 425 213 425 102 Appr.
49 Nom. em. 3.50 427 392 35 197 327 65 102 Appr.
50 Nom. em. 3.55 422 325 97 163 66 259 102 Resp.
51 Nom. em. 3.59 414 297 117 149 297 102 Appr.
52 Nom. em. 3.65 422 407 15 204 407 102 Appr.


INDICE ELENCO N. 5 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 3.5 425 425 213 147 278 102 Resp.
54 Nom. articolo 3 420 407 13 204 407 102 Appr.
55 Nom. articolo agg. 3.050 422 352 70 177 97 255 102 Resp.
56 Nom. em. 4.1 386 386 194 148 238 101 Resp.
57 Nom. em. 4.10 401 308 93 155 63 245 101 Resp.
58 Nom. em. 4.3 rif. 403 402 1 202 402 101 Appr.
59 Nom. em. 4.7 394 394 198 394 101 Appr.
60 Nom. em. 4.51 rif. 410 400 10 201 400 101 Appr.
61 Nom. articolo 4 413 413 207 413 100 Appr.
62 Nom. em. 5.1 398 395 3 198 153 242 100 Resp.
63 Nom. em. 5.4 396 396 199 396 100 Appr.
64 Nom. em. 5.5 404 404 203 150 254 100 Resp.
65 Nom. em. 5.6 403 402 1 202 151 251 100 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. articolo 5 409 409 205 409 100 Appr.
67 Nom. em. 6.3 407 306 101 154 306 100 Appr.
68 Nom. em. 6.52 407 406 1 204 406 100 Appr.
69 Nom. articolo 6 401 401 201 401 100 Appr.
70 Nom. articolo 7 402 402 202 402 100 Appr.
71 Nom. em. 8.2 411 411 206 156 255 99 Resp.
72 Nom. em. 8.50 411 341 70 171 339 2 99 Appr.
73 Nom. articolo 8 408 408 205 408 99 Appr.
74 Nom. em. 9.101 406 330 76 166 330 99 Appr.
75 Nom. em. 9.52 413 335 78 168 58 277 99 Resp.
76 Nom. articolo agg. 9.013 rif. 398 397 1 199 396 1 99 Appr.
77 Nom. em. 10.50, 10.51 406 394 12 198 48 346 98 Resp.
78 Nom. em. 10.6 397 396 1 199 145 251 98 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. em. 10.52, 10.53 400 322 78 162 54 268 97 Resp.
80 Nom. em. 10.54 411 344 67 173 331 13 97 Appr.
81 Nom. em. 10.55 rif. 399 388 11 195 387 1 97 Appr.
82 Nom. em. 10.56, 10.57 403 393 10 197 49 344 97 Resp.
83 Nom. articolo 10 405 405 203 404 1 97 Appr.
84 Nom. em. 11.50 rif. 322 308 14 155 308 97 Appr.
85 Nom. articolo 11 331 331 166 331 97 Appr.
86 Nom. articolo agg. 11.02 334 253 81 127 36 217 97 Resp.
87 Nom. em. 12.52 348 261 87 131 36 225 97 Resp.
88 Nom. em. 12.13, 12.53 348 348 175 130 218 97 Resp.
89 Nom. em. 12.51 343 343 172 332 11 97 Appr.
90 Nom. em. 12.2 350 348 2 175 124 224 97 Resp.
91 Nom. em. 12.15 346 259 87 130 40 219 97 Resp.
INDICE ELENCO N. 8 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. em. 12.14 341 261 80 131 42 219 97 Resp.
93 Nom. articolo 12 352 352 177 352 97 Appr.
94 Nom. articolo agg. 12.01 354 329 25 165 38 291 97 Resp.
95 Nom. articolo agg. 12.02 rif. 350 350 176 350 97 Appr.
96 Nom. em. 13.1, 13.9 348 285 63 143 63 222 97 Resp.
97 Nom. em. 13.50 345 287 58 144 67 220 97 Resp.
98 Nom. em. 13.11 347 286 61 144 65 221 97 Resp.
99 Nom. em. 13.10, 13.14, 13.51 351 350 1 176 349 1 97 Appr.
100 Nom. em. 13.2 349 348 1 175 125 223 97 Resp.
101 Nom. em. 13.12 340 284 56 143 68 216 97 Resp.
102 Nom. em. 13.52 345 282 63 142 39 243 97 Resp.
103 Nom. articolo 13 350 348 2 175 348 96 Appr.
104 Nom. articolo agg. 13.01 348 266 82 134 42 224 96 Resp.


INDICE ELENCO N. 9 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 105 AL N. 117)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
105 Nom. articolo agg. 13.04, 13.028, 13.056 347 284 63 143 61 223 96 Resp.
106 Nom. articolo agg. 13.061 347 345 2 173 121 224 96 Resp.
107 Nom. articolo agg. 13.05, 13.020 345 345 173 123 222 96 Resp.
108 Nom. articolo agg. 13.047 347 287 60 144 64 223 96 Resp.
109 Nom. articolo agg. 13.08, 13.018, 13.059 344 343 1 172 120 223 96 Resp.
110 Nom. articolo agg. 13.063 343 261 82 131 41 220 96 Resp.
111 Nom. articolo agg. 13.022, 13.058 346 346 174 123 223 96 Resp.
112 Nom. articolo agg. 13.09, 13.052 348 278 70 140 56 222 96 Resp.
113 Nom. articolo agg. 13.011, 13.019, 13.054 347 286 61 144 72 214 96 Resp.
114 Nom. articolo agg. 13.045 339 339 170 121 218 96 Resp.
115 Nom. articolo agg. 13.062 350 263 87 132 37 226 96 Resp.
116 Nom. articolo agg. 13.06, 13.057 347 286 61 144 64 222 96 Resp.
117 Nom. articolo agg. 13.010, 13.025, 13.053 334 276 58 139 62 214 96 Resp.
INDICE ELENCO N. 10 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 118 AL N. 126)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
118 Nom. articolo agg. 13.040 342 341 1 171 125 216 96 Resp.
119 Nom. articolo agg. 13.055 344 278 66 140 56 222 96 Resp.
120 Nom. articolo agg. 13.041 341 340 1 171 122 218 96 Resp.
121 Nom. em. 14.50 339 257 82 129 255 2 96 Appr.
122 Nom. articolo 14 339 303 36 152 303 96 Appr.
123 Nom. articolo 15 340 340 171 340 96 Appr.
124 Nom. em. 9.53 rif. 335 335 168 335 96 Appr.
125 Nom. em. 9.100 333 333 167 333 96 Appr.
126 Nom. articolo 9 333 333 167 333 96 Appr.