Camera dei deputati

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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 667 di mercoledì 3 agosto 2016

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

  La seduta comincia alle 9,30.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  CATERINA PES, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Amendola, Amici, Baretta, Bellanova, Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonafede, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Bratti, Bressa, Caparini, Capelli, Catania, Damiano, De Micheli, Dellai, Di Gioia, Faraone, Ferranti, Fioroni, Franceschini, Galati, Garofani, Gelli, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Guerra, Lauricella, Locatelli, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Mazziotti Di Celso, Meta, Migliore, Piccoli Nardelli, Piepoli, Pisicchio, Portas, Rampelli, Realacci, Rosato, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scanu, Velo, Venittelli e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente novantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,34).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo, pertanto, la seduta, che riprenderà alle 9,55. La seduta è sospesa.

  La seduta, sospesa alle 9,35, è ripresa alle 10.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

Seguito della discussione congiunta dei documenti: Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2015 (Doc. VIII, n. 7); Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2016 (Doc. VIII, n. 8).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione congiunta dei Pag. 2documenti: Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2015 (Doc. VIII, n. 7); Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2016 (Doc. VIII, n. 8).
  Ricordo che nella seduta di ieri, dopo la replica del deputato questore Gregorio Fontana, ha avuto luogo l'espressione del parere sugli ordini del giorno da parte del deputato questore Paolo Fontanelli.

(Ripresa esame degli ordini del giorno – Doc. VIII, n. 8)

  PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli ordini del giorno presentati (vedi l'Allegato A – Doc VIII, n. 8).
  Il primo ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/1 Caparini è accolto se riformulato, nel senso di mantenere soltanto le lettere a) e c) del paragrafo 3. Deputato Caparini, prego.

  DAVIDE CAPARINI. Sì, grazie. Noto che nella proposta di riformulazione c’è un errore, in quanto per quanto riguarda...

  PRESIDENTE. Non la sento, come ? Per favore, colleghi, dobbiamo interloquire. C’è un errore, dove ?

  DAVIDE CAPARINI. Presumo ci sia una svista da parte dei proponenti della riformulazione perché tutte le lettere del paragrafo 3, in base ai pareri espressi sugli ordini del giorno successivi, potrebbero essere accolte. Comunque, Presidente, su questo mio primo ordine del giorno – e lo dico anche per i colleghi del MoVimento 5 Stelle che potrebbero essere interessati, in seguito, a votare favorevolmente su alcuni ordini del giorno che sono riassunti in questo – vorrei insistere per la votazione e spiegarne alcuni punti. In questo ordine del giorno noi sottolineammo alcuni aspetti fondamentali per quanto riguarda l'opera di rinnovamento che riteniamo fondamentale per il corretto ed economico funzionamento della Camera. Non si può pretendere di...

  PRESIDENTE. Colleghi ! È possibile abbassare il tono della voce e consentire al deputato Caparini di illustrare l'ordine del giorno ? Per favore.

  DAVIDE CAPARINI. Noi siamo convinti che bisogna partire da una riorganizzazione strutturale delle funzioni di questa Camera, partendo da cosa noi dobbiamo fare, dalla nostra missione, per arrivare poi a svolgerla nel miglior modo possibile e quindi in modo appropriato, economico ed efficiente. Per questo noi abbiamo pensato che il primo ordine del giorno dovesse riassumere i punti importanti come, per esempio, la corretta valutazione delle funzioni del personale, la cancellazione di funzione ridondanti, l'introduzione di meccanismi premiali e non automatici nel riconoscimento della qualità del lavoro svolto, l'utilizzo di meccanismi che introducano un criterio meritocratico all'interno di questa Assemblea che troviamo fondamentale. Come troviamo fondamentale anche il fatto di togliere dei vecchi retaggi che purtroppo ancora oggi ci sono – ne discuteremo poi in seguito approfondendo alcuni ordini del giorno – come le odiose e purtroppo intoccate prebende e privilegi che sono a disposizione degli ex Presidenti di questa Camera, che noi troviamo assolutamente inconcepibili, assolutamente assurde, che devono essere rimosse, che gridano vendetta. Non esiste al mondo che ancora oggi ci siano ex Presidenti di questa Camera che godono di privilegi assolutamente immotivati e purtroppo onerosi per quanto riguarda il bilancio dello Stato.
  Quindi, io chiederò di votare comunque questo ordine del giorno, al di là del parere espresso. Io apprezzo il fatto che i questori abbiano cercato di accogliere le proposte della Lega Nord, ma su alcuni punti, purtroppo, la distanza è tale, e la visione talmente diversa, che noi chiederemo di votare e chiederemo anche di dibattere su questi temi che noi crediamo essere fondamentali per il corretto funzionamento di una delle più importanti istituzioni del Paese.

Pag. 3

  PRESIDENTE. Va bene, quindi non accetta la riformulazione.

  RICCARDO FRACCARO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  RICCARDO FRACCARO. Grazie Presidente. Siccome non abbiamo sentito il collega per il rumore di fondo, che è normale a inizio seduta, o almeno è solito essere così, vorrei chiedere la votazione per parti separate se è possibile, e vorrei annunciare, per esempio, la nostra astensione sul primo punto, il numero 1), che riguarda l'adeguamento dello status economico dei deputati. Riteniamo che non si debba adeguare rispetto agli altri Paesi europei, ma al reddito degli italiani, e questa sarà una posizione che terremo per tutta la discussione di oggi. Voteremo contro al punto numero 4), perché riteniamo che alcuni ambiti di gestione amministrativa possono essere gestiti assieme al Senato, ma non tutti, come ad esempio bilancio e finanza, perché l'autonomia della Camera deve essere garantita e voteremo contrario al punto numero 9), perché non siamo ostili all'applicazione della cosiddetta «legge Frattini», visto che è un principio anche dall'ordinamento esterno, ma vorremmo che fosse garantita l'assenza di conflitti di interesse, quindi auspichiamo una riformulazione in tal senso dei questori, in caso contrario il nostro voto è di astensione o contrario.

  GIANNI MELILLA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Grazie, signora Presidente. Noi riteniamo che il parere espresso dai questori sia assolutamente motivato nel senso di spacchettare un po’ un ordine del giorno che raggruppa tante indicazioni. Noi non potremo, ad esempio, votare questo ordine del giorno perché al numero 6) si propone di sospendere immediatamente la realizzazione di tutti gli eventi che abbiano finalità musicale, artistica, culturale. Noi riteniamo che la Camera debba incentivare queste attività. Dall'inizio della legislatura, forse non tutti lo sanno, noi abbiamo avuto quasi un milione di cittadini italiani – quasi un milione di cittadini italiani ! – che hanno varcato i nostri ingressi; sono entrati qui alla Camera e hanno avuto modo di vedere come funziona la Camera, che cosa fa la Camera. Ora l'apertura della Camera noi la consideriamo un fatto straordinariamente positivo, quindi noi non possiamo votare, al di là dei singoli punti su cui c’è anche un'attinenza, questo ordine del giorno perché contravviene ad un principio per noi assolutamente giusto, quello dell'apertura della Camera ai cittadini italiani.

  PAOLO FONTANELLI, Questore. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PAOLO FONTANELLI, Questore. Ovviamente in questo caso – come dire – conta molto, a parere nostro, la valutazione delle presentatore. Noi avevamo fatto una proposta di riarticolazione di questo ordine del giorno partendo dal fatto che molti di quei punti si trovano in singoli ordini del giorno che seguono e sui quali abbiamo espresso dei pareri puntuali. In questo senso, noi chiedevamo al presentatore il ritiro e la votazione solo su uno di questi che non era ricompreso negli altri singoli presentati. Ovviamente, se viene meno questa volontà del presentatore la nostra opinione è di un voto contrario sull'insieme dell'ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Deputato Caparini, sulla base di questa spiegazione lei insiste per votarlo nel suo complesso ?

  DAVIDE CAPARINI. Presidente, la richiesta di votarlo per parti separate mi precluderebbe poi il voto sui singoli ordini del giorno e, quindi, i colleghi del MoVimento 5 Stelle, laddove intravvedessero la possibilità di votare a favore, avranno la possibilità di farlo in futuro.Pag. 4
  Per quanto riguarda invece questo ordine del giorno, posso anche accogliere la proposta dei questori e poi rinviamo la discussione agli altri ordini del giorno.

  PRESIDENTE. Quindi, onorevole Caparini, lei accoglie la riformulazione; sta bene.
  Onorevole Caparini, anche sul suo ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/2 c’è una riformulazione. Prendo atto che la riformulazione va bene; d'accordo.
  Onorevole Caparini, accetta la riformulazione sul suo ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/3 ?

  DAVIDE CAPARINI. Presidente, non accetto la riformulazione e vorrei intervenire.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CAPARINI. Presidente, qui parliamo di un tema nevralgico e fondamentale, ovvero quello della indennità dei parlamentari. Prima di tutto analizziamo quelli che sono i macro centri di costo di questa Camera. Li abbiamo esplicitati in ogni ordine del giorno, anche per rendere più fruibile ai colleghi un'analisi veloce della situazione del nostro bilancio che consente di capire che per quanto riguarda l'incidenza dei costi dei deputati, cioè di tutti noi, sia di quelli in carica sia degli ex deputati, questa è intorno al 25 per cento, cioè un quarto del costo totale.
  Per quanto riguarda poi le indennità, queste indennità sono circa la metà di quello che è il costo totale dei deputati. Quindi, i deputati in pensione e i deputati in corso di mandato più o meno incidono nello stesso modo sul bilancio. Noi – e io non capisco come mai ci sia un parere contrario da parte del Collegio dei questori – chiediamo semplicemente, in base anche a quelli che sono stati gli studi precedenti – e sappiamo che è stata anche svolta un'importante comparazione tra il nostro sistema e quello di altri Paesi – sempre nell'ambito della sfera di autonomia del Regolamento della Camera chiediamo, appunto, di uniformare il trattamento economico complessivo dei deputati agli standard europei. Perché usiamo questa formula ? Perché lo abbiamo esplicitato nelle nostre proposte di legge, che sono ferme in I Commissione, con relatore il collega Mazziotti Di Celso, che è anche il presidente dalla Commissione stessa, e abbiamo chiesto di parametrare lo stipendio dei parlamentari a quello base dei cittadini, ovvero di creare un moltiplicatore non rispetto ai giudici ma rispetto a quello che è lo stipendio base e normalmente percepito nel Paese, in modo tale che sia più facile da parametrare e sia anche più facile, da parte del cittadino elettore, fare un paragone rispetto a quello che evidentemente è il suo potere d'acquisto. Ora tutto questo è fermo in Commissione. Cogliamo questa occasione per chiedere anche al relatore nonché presidente, che in doppia veste è anche agevolato, di poter finalmente dare un impulso e una spinta al dibattito e all'approvazione di questo provvedimento che noi riteniamo fondamentale.
  Ma tornando al nostro ordine del giorno, abbiamo proprio proposto questa formula, che è molto più blanda, per andare incontro – e noi ne eravamo convinti – a quelle che sono state, fino ad oggi, anche le relazioni dei questori all'Ufficio di Presidenza e quello che ci sembrava l’idem sentire dello stesso Ufficio di Presidenza.
  Quindi, quello che noi vorremmo che venisse fatto è semplicemente un'armonizzazione, cioè trovare un meccanismo per cui la nostra indennità sia commisurata ai servizi per quanto riguarda l'espletamento del mandato e, quindi, ci sia un riequilibrio. In questo senso, quindi, la formula che abbiamo usato non capisco perché non possa essere accolta dai questori. È per questo che ne chiedo la votazione.

  PRESIDENTE. Quindi, non accetta la riformulazione del suo ordine del giorno.

  GIANNI MELILLA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 5

  GIANNI MELILLA. Grazie, signora Presidente. Siccome questo ordine del giorno della Lega Nord praticamente nel dispositivo – non tanto dalla premessa – è simile al mio ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/92, è bene che motiviamo la ragione per la quale voteremo questo ordine del giorno della Lega Nord. Anche noi pensiamo che si debba andare verso un'armonizzazione degli stipendi, delle indennità e dei servizi per i parlamentari, anche se ci rendiamo conto che la situazione che esiste in Europa è molto diversificata. Ci sono Paesi, come la Germania e come la Francia, che danno servizi estremamente più qualificati ai parlamentari. In Italia forse c’è stata un'eccessiva penalizzazione dei servizi rispetto alla monetizzazione degli stessi. Però, noi partiamo da una premessa che dobbiamo fare per onore della verità: i trattamenti per indennità e servizi dei parlamentari negli ultimi anni sono diminuiti in modo significativo e questo i cittadini lo devono sapere. La spesa tendenziale per gli stipendi dei deputati quest'anno è di 47 milioni in meno. Come sono stati prodotti questi risparmi ? Si è intervenuti una prima volta nel 2006 con una decurtazione giustissima del 10 per cento delle indennità; si è intervenuti una seconda volta con un'altra riduzione, nel settembre del 2011; sono stati bloccati, dal 2006, tutti gli adeguamenti derivanti dall'aggancio alle retribuzioni dei magistrati e ciò ha comportato questa riduzione di 47 milioni della spesa.
  Inoltre, sono state fatte, anche sul terreno dei servizi, delle piccole ma significative scelte di trasparenza e di risparmio quali: l'eliminazione dei rimborsi dei viaggi all'estero; il rimborso delle spese di trasporto per gli ex parlamentari; la riduzione del 60 per cento dei rimborsi delle spese telefoniche; la rendicontazione puntuale del 50 per cento delle spese di esercizio del mandato parlamentare; la riforma del Regolamento dei vitalizi, con il passaggio al sistema contributivo; la revoca dei vitalizi per i parlamentari condannati; l'eliminazione del rimborso delle spese delle apparecchiature informatiche a partire dalla prossima legislatura. Queste cose sono fatti concreti di cui i cittadini devono essere informati. Siamo ancora arrivati al dunque ? No ! È possibile ancora fare. Per questo noi chiediamo un'armonizzazione a livello europeo. Qualcuno potrà dire: ma sui servizi forse dovremmo andare in aumento, visto che ai parlamentari italiani non è stata concesso, anzi è stata revocato, anche l'ufficio, ed è un sacrificio giusto che abbiamo chiesto ai deputati ma è un sacrificio molto oneroso, perché molti deputati non sanno neanche dove ricevere le persone che vengono qui per questioni connesse al loro mandato istituzionale.
  Quindi, non è vera la favola, il racconto purtroppo alimentato da una stampa qualunquistica, da giornalisti che fanno della disinformazione la loro missione professionale. Sono state fatte molte cose, non sufficienti. Andiamo avanti e per questo noi voteremo questo ordine del giorno analogo nel dispositivo, non nella premessa, al nostro, volto appunto all'armonizzazione a livello europeo delle indennità e dei servizi (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  EDMONDO CIRIELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signora Presidente, colleghi, ovviamente il tema proposto da questo ordine del giorno come già si è visto suscita una valutazione di carattere generale. Volevo dire che il nostro gruppo voterà favorevolmente, ma ci teniamo a chiarire la nostra posizione perché è un tema su cui la demagogia risulta essere facilitata anche da poteri esterni al Parlamento che in qualche maniera in questi anni agiscono per delegittimare la rappresentanza popolare ed evidentemente per delegittimare la democrazia. Io mi trovo molto con quello che ha detto il collega di Sinistra Italiana, Melilla e tuttavia credo che qualche brevissima valutazione me la consentirà. Noi riteniamo Pag. 6che lo stipendio dei parlamentari sia innanzitutto da ancorare all'andamento economico del Paese, oltre che a standard europei, perché è evidente che è anche in base alle performance di una nazione, che derivano anche dall'impegno parlamentare, che può essere giudicato complessivamente l'operato di un Parlamento e del parlamentare. Ma è evidente che negli ultimi anni, anche per effetto di leggi spinte dall'esterno, elettorali, si è voluto sempre di più far diventare il parlamentare una sorta di persona che vota, un impiegato del voto, ed ecco poi le polemiche demagogiche sui mesi di vacanza, sui giorni di vacanza. Un vero parlamentare lavora soprattutto a rappresentare il popolo e lavora soprattutto sul territorio, ma giacché non ci sono più le preferenze, giacché non ci sono più i collegi, i parlamentari sono nominati a livello nazionale, non rappresentano più il popolo, sono deboli e sono facilmente colpibili dai mezzi di informazione che, guarda caso, non sono neutri in Italia – infatti siamo i 77esimi nel mondo come libertà di stampa – perché sono frutto di un asservimento a potentati finanziari ed economici che sono gli stessi che in qualche maniera giornalmente delegittimano la politica per appropriarsi del potere della rappresentanza.
  Allora, per noi il problema del costo della politica, del costo della democrazia, del costo dei parlamentari è un problema di qualità, non di quantità. Dobbiamo dare servizi adeguati e meno soldi, ma poi quando i parlamentari, anche grazie a una nuova legge, torneranno a essere parlamentari rappresentanti del territorio, riteniamo che il problema della remunerazione debba essere coerente e intelligente. Non ci dimentichiamo che la grande battaglia per le indennità dei parlamentari è una grande battaglia del Novecento del Partito Socialista, contro le lobby dei potenti, dei ricchi, che serviva a consentire ai figli del popolo di essere liberi, indipendenti e difendere le ragioni del popolo. E, allora, cerchiamo di essere seri, cerchiamo di riconquistare la democrazia nel nostro Parlamento con ragionamenti intelligenti e non ci facciamo mettere in bocca da qualche giornalista prezzolato, da banche e da assicurazioni quello che dobbiamo dire in Aula.

  PAOLO FONTANELLI, Questore. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PAOLO FONTANELLI, Questore. Intervengo per essere abbastanza chiari rispetto a questo, nel momento in cui noi avevamo chiesto al collega Caparini di accogliere la riformulazione che avevamo fatto. La riformulazione non è un rifiuto da parte nostra del ragionamento sull'armonizzazione rispetto agli standard europei. Su questo si può lavorare e si deve lavorare, ma siccome gli ordini del giorno rappresentano per noi un impegno concreto e immediato, noi possiamo dire che alle verifiche finora fatte gli standard europei sono molto più onerosi e costosi dei nostri se mettiamo insieme le indennità con il costo dei servizi. Quindi su questo bisogna lavorare e assumere un impegno immediato sarebbe incompatibile con l'impegno e la priorità che ci siamo dati di contenere la spesa della nostra Istituzione.
  Per questo noi, come anche l'anno passato, abbiamo espresso, su questo, un parere di tipo contrario, non perché rifiutiamo di ragionarne, anzi ci si può ragionare, ma perché nell'immediato questo contraddirebbe questa priorità che tutti quanti diciamo di volere perseguire, ossia quella di ridurre, appunto, il costo della nostra istituzione.
  Ecco, questo è il punto, mentre noi accettavamo nella riformulazione il secondo paragrafo dell'ordine del giorno, pur affermando che, nell'azione di prosecuzione del contenimento delle spese per le consulenze, i risultati sono già abbastanza evidenti perché si è passati da 490 mila euro spesi nel 2013 a 210 mila del 2016. Quindi, questo lo accoglieremmo perché è una prosecuzione, ma anche in questo senso sottolineando che un lavoro è già in corso.

  PRESIDENTE. Sì, grazie per il chiarimento, questore Fontanelli.

Pag. 7

  DAVIDE CAPARINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CAPARINI. Grazie. L'intervento a chiarimento del questore lo trovo molto importante e, quindi, dato che poi ci sarà un ordine del giorno, il n. 24, su analoga questione e ci saranno anche i nn. 93 Melilla e 97 Di Salvo, accolgo la riformulazione e spostiamo la discussione più avanti.

  PRESIDENTE. Va bene, allora accoglie la riformulazione. Quindi andiamo avanti e passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/4 Caparini, che è accolto come raccomandazione. Deputato Caparini ? Va bene ? Andiamo avanti.
  Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/5 Caparini, che è riformulato. Lei ha letto la riformulazione ? L'accetta ?

  DAVIDE CAPARINI. Grazie, Presidente. No, in questo caso non l'accetto e credo che anche il futuro intervento del questore, se ci sarà, non mi convincerà a non votare questo ordine del giorno, al di là del grande lavoro che è stato fatto da questo Ufficio di Presidenza e, quindi, da questo Collegio dei questori, ma anche dal precedente, perché ricordiamo che la riforma strutturale per quanto riguarda vitalizi e indennità è stata fatta nella precedente legislatura, quella spesso citata da tanti colleghi qui in Aula, che ha spostato il sistema previdenziale dei deputati dal retributivo al contributivo.
  Detto questo, noi siamo convinti che bisogna fare di più bisogna fare molto di più e anche meglio in quanto possiamo incidere sull'organizzazione della Camera, sulla sua funzionalità e qui lo chiediamo esplicitamente al fine di individuare compiti e funzioni ridondanti e anche di improntare la gestione di questa istituzione a criteri di maggiore efficienza, efficacia, economicità e soprattutto appropriatezza.
  Allora, in questo caso noi siamo convinti che ci sia ancora tantissimo da fare perché ci sono purtroppo tante funzioni che sono del tutto superate e ci sono delle piante organiche che fanno riferimento a un mondo che non esiste più.
  È evidente che la Camera dei deputati in questi anni è cambiata e sono cambiate anche di molto le sue funzioni. E noi crediamo che non ci sia stato, in termini di gestione, un adeguato ammodernamento.
  E, allora, noi chiediamo, con questo ordine del giorno, di poter intervenire su quelli che sono i veri costi perché ad oggi non è ancora possibile sapere, per esempio, Presidente, quanto ci costa un'ora di seduta; non è possibile sapere quanto ci costa un'ora di funzionamento delle Commissioni o una giornata di lavoro. Per avere solo un'idea di quanto noi oggi costiamo al netto della spesa previdenziale, a settimana questa Camera costa 10 milioni e 107 mila euro. Capite che è una cifra spaventosa ? Costiamo ogni giorno un milione e mezzo di euro. Questo, se restiamo aperti o chiusi. Questi sono i costi.
  Allora, si tratta di capire come possiamo incidere su questa mole di denaro spaventosa, proprio partendo dall'inizio, dalle basi, dalle fondamenta, cioè dove poter individuare i centri di costo e lì aggredirli per fare il nostro lavoro nel miglior modo possibile, banalmente una migliore allocazione delle risorse.
  Quando io ho fatto questo ragionamento in Ufficio di Presidenza mi è stato detto che non siamo un'azienda e non possiamo utilizzare questo tipo di criteri gestionali. Io non ne sono convinto perché è vero che siamo una istituzione, è vero che abbiamo una legge speciale perché di fatto ci autoregolamentiamo, in quanto istituzione e in quanto corpo costituzionale, però questo non ci esime dall'utilizzare al meglio le risorse dei cittadini, le tasse dei cittadini e quello che hanno guadagnato con tanto sangue e sudore. Quindi, non possiamo metterci nelle condizioni di non attivare la migliore gestione, improntata sulla economicità, e per farlo ci serve sapere prima di tutto quali sono i centri di costo ed aggredirli, ma per farlo bisogna spacchettare e riniziare l'organizzazione da zero. Pag. 8
  Questo è il lavoro immane che chiediamo di fare al Collegio dei questori e all'Ufficio di Presidenza, sul quale purtroppo, al di là di tanta buona volontà, ancora oggi non abbiamo visto nulla.

  PRESIDENTE. Chiede di parlare il deputato Melilla. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Presidente, pur valutando positivamente l'invito a ulteriori risparmi da parte della Camera, però dobbiamo dire che non corrisponde al vero che noi non abbiamo fatto niente. Per l'acquisto di beni e servizi siamo passati dai 163 milioni di euro che si spendevano nel 2012 agli attuali 83 milioni di euro. Per quanto riguarda le spese del personale, quest'anno c’è stata un'ulteriore diminuzione del 10 per cento, ma se consideriamo l'ultimo decennio dobbiamo tener conto che nel 2006 anzi al 1o gennaio 2008 per l'esattezza, alla Camera lavoravano 1.779 persone; siamo scesi l'anno scorso e stiamo scendendo ancora (io ho l'ultimo dato dell'anno scorso) a 1.281 persone, con un decremento di 498 unità, pari al 30 per cento in meno di personale. Quindi, i risparmi si sono fatti, naturalmente dobbiamo continuare a farne, ma non possiamo non evidenziare il sacrificio del personale della Camera, che si sottopone a carichi di lavoro enormemente superiori rispetto al passato e non dobbiamo sottovalutare che, anche per quanto riguarda i beni e i servizi, siamo in presenza di un processo virtuoso.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 8/5 Caparini, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Blazina, Boccuzzi, Simoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  426   
   Votanti  385   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato   95    
    Hanno votato no  290    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Busto e Gutgeld hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/6 Caparini c’è una riformulazione. Il deputato Caparini l'accetta. Ordine giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/7 Caparini: c’è una riformulazione; va bene, andiamo avanti. Ordine giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/8 Caparini: c’è una riformulazione, deputato Caparini: va bene. Ordine giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/9 Caparini: c’è una riformulazione: va bene. Ordine giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/10 Caparini: è stato accolto. Ordine giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/11 Caparini: c’è una riformulazione; va bene. L'ordine giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/12 Caparini è stato accolto. Ordine giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/13 Caparini: c’è una riformulazione; va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/14 Caparini c’è una riformulazione. Il deputato Caparini vuole intervenire. Prego, deputato.

  DAVIDE CAPARINI. Grazie, Presidente. Anche qui apprezzo lo sforzo dei questori, però siamo veramente distanti da quello che dovrebbe secondo noi essere il processo virtuoso di cui prima parlava anche il collega Melilla. Collega, è vero che siamo passati da oltre 1.700 dipendenti a 1.281 però le vorrei far presente che nel contempo nel Paese sono state tante le imprese che hanno dovuto, per forza di cose, modificare il loro processo produttivo e hanno fatto tagli che sono ben superiori al 30 per cento di cui lei parlava, ovvero l'innovazione tecnologica che ha portato con sé anche un cambiamento dei processi e delle funzioni inevitabilmente ha indotto una contrazione del personale nelle aziende. Basta solo questo a spiegare il fatto che servono meno dipendenti per svolgere le medesime funzioni: una volta Pag. 9erano previste delle funzioni che oggi evidentemente non esistono più; basti guardare al centro dell'emiciclo dove una volta c'erano dei bravissimi stenografi, i migliori del Paese, al punto tale che alla Camera dei Deputati si tenevano dei corsi che insegnavano al resto del Paese come fare perché qui c'era un'accademia, quindi era veramente il fiore all'occhiello. Oggi rimane il fiore all'occhiello perché siamo in grado di esprimere, primi fra i Parlamenti in Europa, nei Paesi occidentali, un resoconto stenografico dettagliato in corso di seduta ed è una cosa di cui noi tutti dovremmo essere orgogliosi perché ha comportato una ricerca, un'innovazione di processo e di prodotto che altri Parlamenti non sono stati in grado di fare e un contenimento conseguente dei costi, accoppiato a un'efficienza perché oggi il cittadino che vuole informarsi, che vuole capire cosa sta accadendo qui lo può fare direttamente, non solo attraverso la web TV, ma anche attraverso un resoconto in corso di seduta che certifica ciò che qui sta avvenendo, quindi a testimonianza del fatto che è possibile innovare e lo si può, anzi in questo caso lo si deve fare, proprio per migliorare le nostre funzioni e anche per migliorare la qualità dei servizi che offriamo. Noi abbiamo proposto per l'ennesima volta quello che abbiamo definito il lodo Iotti, ovvero la Presidente che prima fra tutte ha posto il problema di riformare le funzioni della Camera, identificandone la mission e lo ha fatto individuando un advisor perché io sono particolarmente convinto che noi non possiamo riformare noi stessi, ma dobbiamo affidarci a qualcuno che ha un approccio terzo e che quindi può individuare quali sono i punti nevralgici e le linee guida per la futura organizzazione di questa Camera. È un approccio che normalmente le aziende fanno; noi siamo un'azienda da oltre, o quasi un miliardo di costo all'anno, dobbiamo affidarci a qualcuno che ci dica come dobbiamo intervenire e dove dobbiamo intervenire per avere una appropriatezza della gestione delle risorse. È per questo quindi che io per l'ennesima volta propongo all'Aula questo ordine del giorno, memore del fatto che non sto proponendo una cosa nuova perché prima di me un autorevole Presidente lo ha fatto, ma non solo: so anche che, nel corso degli anni, i vari Uffici di Presidenza ed i Collegi dei questori comunque si sono affidati a dei pareri terzi per avere un'idea di quale avrebbe potuto essere un nuovo schema organizzativo. Il problema poi è che dalla progettualità non si è mai passati alla realizzazione, evidentemente anche per la difficoltà, ma questo, insomma, fa parte delle cose della vita. Noi non sosteniamo che sia facile riorganizzare la Camera, sosteniamo che sia necessario.

  PRESIDENTE. Bene, allora non accetta la riformulazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/14 Caparini, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer, Greco, Covelli, Colaninno, Dellai, D'Agostino, Matarrelli, Murgia, Adornato, Crippa, Nicchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  431   
   Votanti  409   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato  138    
    Hanno votato no  271.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Pagani e Gutgeld hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/15 Pisicchio è accolto. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/16 Caparini c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

Pag. 10

  DAVIDE CAPARINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CAPARINI. Signora Presidente, qui evidentemente, essendoci un invito al ritiro, chiederò di votare questo ordine del giorno che chiede di eliminare totalmente i contributi destinati all'Associazione degli ex parlamentari, in quanto voi sapete benissimo che gli ex parlamentari ci costano 135 milioni di euro l'anno. Se vogliono sostenere un'associazione di ex parlamentari se la possono tranquillamente permettere e possono, con dazioni liberali, consentirne l'attività e la vita stessa. Su questo ordine del giorno poi trovo fondamentale anche sottolineare un altro aspetto che purtroppo non c’è stato dato modo di discutere, ovvero quello inerente l'ammontare dei vitalizi degli ex parlamentari, perché questi 135 milioni di euro, un monte considerevole di denaro che ogni anno viene drenato a questi ex colleghi, sono evidentemente una stortura del nostro sistema perché sono stati elargiti con modalità e meccanismi nel passato – sottolineo nel passato perché dopo il 2012 evidentemente è cambiato il modello pensionistico della Camera dei deputati, siamo passati dal contributivo al retributivo, quindi è cambiato tutto – ma ciò che rimane per il passato evidentemente sono quelle storture che anche ieri alcuni colleghi sottolineavano e che in qualche modo devono essere affrontate. Evidentemente non lo si vuole fare in Aula, c’è chi sostiene che non lo si possa fare in Aula. Se seguiamo questo filone logico per cui non si può affrontare questo nodo nevralgico di costi, con questo strumento noi chiediamo di farlo nel modo più appropriato, secondo quello che ci è stato detto anche dalla Presidenza, con il dibattito che è ancora fermo in I Commissione (Affari costituzionali), in cui giacciono alcune proposte di legge per cui i colleghi della Lega Nord ma anche i colleghi del MoVimento 5 Stelle chiedono di rivedere il meccanismo dell'attribuzione dei vitalizi e lo propongono anche con debite misure, parametrandolo alle nuove esigenze del contenimento dei costi.
  Noi non capiamo come, a distanza di un anno – perché io ricordo un anno fa il medesimo dibattito – c’è stato chi si è alzato dai banchi di Scelta Civica dicendo: prendiamo in mano noi la situazione, affronteremo con un progetto di legge, risolveremo la questione in modo tale che non ci sarà più il tema da discutere perché contemporaneamente questa proposta di legge di contenimento dei vitalizi degli ex parlamentari verrà affrontata nella Commissione apposita. Purtroppo così non è avvenuto, purtroppo siamo ancora all'anno zero in materia e dal 2012 ad oggi evidentemente non è stato fatto quello che avremmo dovuto fare in materia di vitalizi. Questo è un ordine del giorno simbolico, vista la cifra che viene riportata, ma trovo comunque importante che perlomeno non si diano nuove risorse a degli ex parlamentari che mi sembrano abbondantemente beneficiati da parte dei cittadini italiani.

  LUDOVICO VICO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LUDOVICO VICO. Signora Presidente, intervengo perché sento ripetutamente parlare degli ex parlamentari e vorrei qui dire a noi tutti e all'onorevole Caparini che la storia di questo Parlamento è fatta da chi è ex parlamentare. La nostra storia, quella repubblicana e prima di quella repubblicana, è stata fatta dai Parlamenti, dagli ex parlamentari. Quando lei non sarà più parlamentare, sarà un pezzo della storia della Repubblica italiana. Poi lei sta dalla XIII legislatura qui, quindi potrà anche dare un contributo ulteriormente maggiore alla storia del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e in tal senso a tutti i parlamentari, quelli presenti, l'auspicio e l'augurio di proseguire e di dare un contributo tutti al Paese. E quelli che lo sono stati rappresentano la nostra storia, nel bene e nel male e, come si diceva un tempo, onore ai deputati e ai senatori di questa Repubblica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Pag. 11

  LUIGI DI MAIO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LUIGI DI MAIO. Signora Presidente, noi abbiamo alla voce «altri contributi» 55 mila euro che diamo anche all'Associazione degli ex parlamentari, di cui si raccontavano le lodi nell'intervento che prima è stato fatto. Io voglio far presente che, al di là del fatto che ci sia o meno un patrimonio storico tra questi ex parlamentari iscritti all'Associazione ex parlamentari, al di là del loro valore e della loro importanza nella storia del nostro Paese e di quanto abbiano fatto di bene per questo Paese soprattutto negli ultimi quindici anni questi ex parlamentari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) a cui finanziamo l'Associazione, faccio presente che gran parte degli iscritti prendono anche il vitalizio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi gli diamo il vitalizio, fino all'anno scorso gli pagavamo i viaggi che gli abbiamo fatto saltare e gli finanziamo anche l'Associazione. Ora, la domanda che voglio fare ai questori è: gli ex parlamentari ci hanno mai spiegato come spendono i soldi che la Camera dà alla loro associazione ogni anno, se è possibile ? Grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ricordo che il gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame. Essendone stata fatta richiesta e, come da prassi, la Presidenza concederà un tempo aggiuntivo pari ad un terzo di quello originariamente previsto.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/16 Caparini, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cristian Iannuzzi. Hanno votato tutti i colleghi ? Agostini, Piras ha votato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  437   
   Votanti  430   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  112    
    Hanno votato no  318.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/17 Caparini, accettato dal Collegio dei Questori, purché riformulato.
  L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/18 Caparini, lo avevamo superato.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/19, Caparini, accolto dal Collegio dei Questori.
  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/20 Caparini, accettato dal Collegio dei Questori, purché riformulato.
  Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/21 Caparini, accettato dal Collegio dei Questori, purché riformulato.

  DAVIDE CAPARINI. Grazie, Presidente. In questo caso, invece, vorrei che si votasse, perché sono assolutamente convinto che la Camera, contrariamente a quello che altri colleghi hanno affermato in quest'Aula, debba svolgere la sua funzione legislativa punto e basta. Non deve essere sala per convegni: ci sono tantissime sale per convegni a Roma, tantissime, molto belle, attrezzate, economiche. Non capisco perché noi si debba supplire a una carenza Pag. 12che, evidentemente, a Roma non c’è come centri espositivi per mostre e quant'altro.
  Noi siamo alla Camera dei deputati, la nostra funzione è legislativa e, soprattutto, io invito i colleghi che, invece, sostengono ancora che oggi noi si debba svolgere funzioni assolutamente inappropriate e incongrue ad andare a vedere quelli che sono i risultati delle tante mostre che vengono fatte, quanti visitatori ci sono. Si renderanno conto che il costo di quei biglietti è pari al costo di un concerto di Beyoncé, non certo a quello di una mostra alla Camera dei deputati. Quindi, dato che se voglio andare a vedere Beyoncé liberamente vado su TicketOne e mi compro il biglietto, vorrei che anche ai cittadini – ai pochi cittadini che hanno frequentato queste mostre – fosse chiaro che il costo esorbitante viene suddiviso tra di loro.
  Io, invece, sono convinto che una cosa è visitare le tribune di quest'Aula o visitare il Palazzo, un'altra cosa è inventarsi – perché questo avviene – convegni, inventarsi mostre, che il più delle volte, poi, sono funzionali ad un disegno politico di questo o di quel Presidente, perché è anche evidente. E non cito i tanti casi in cui, purtroppo, siamo incorsi: non ultimo, l'invito ad un imam da parte della Presidente Boldrini, poi, in fretta e furia cancellato.
  Questo per dire che la Camera dei deputati deve funzionare in qualità di istituzione, perché, poi – badate bene –, questi costi sono costi di apertura, come per esempio quelli del sabato o quelli – una volta – della domenica, che vanno a finire nella voce dei risparmi. Invito i Questori a relazionare l'Aula su quanto abbiamo risparmiato con le chiusure domenicali e su quanto risparmieremmo con le chiusure del sabato, perché vi ricordo che tenere aperta questa istituzione costa più di 10 milioni di euro alla settimana, 1,5 milioni di euro al giorno. Sono costi che, evidentemente, possono essere aggrediti solo nel momento in cui si tagliano le spese superflue e questa evidentemente è una spesa superflua.
  Quindi, l'invito che faccio ai Questori è di continuare evidentemente su quello che hanno fatto, perché non dico che non sia stato fatto nulla, ma il fatto di avere, per esempio, Presidente, un calendario preciso dei tempi certi consentirebbe una programmazione e degli evidenti risparmi.
  Altri Parlamenti già lo fanno, perché il fatto di avere delle convocazioni a determinate ore consente, prima di tutto, di programmare gli spostamenti, i trasporti e, quindi, di diminuire i costi degli spostamenti; consente di mantenere una programmazione che equivale, inevitabilmente, ad una economicità. Il fatto di non sapere che un'ora in più o meno costa tot rende praticamente impossibile anche avere la consapevolezza delle spese che si affrontano nel momento in cui si prende la decisione di tenere aperta l'Aula per una seduta notturna oppure durante il fine settimana. Tutto questo nell'ordine del giorno noi chiediamo che venga approvato, perché dobbiamo essere consapevoli di quali sono i reali costi, anche di funzionamento, dell'Aula.

  MARINA SERENI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MARINA SERENI. Grazie, Presidente. Credo che meriti una risposta quest'ultima considerazione fatta dal collega Caparini che, essendo esponente di un partito che decise, dal Governo, di aprire delle sedi ministeriali a Monza tanto per risparmiare un po’ di soldi pubblici (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), ora ci viene a spiegare che cosa dobbiamo fare e, soprattutto, non dice che lo stiamo già facendo. Personalmente, ho sostituito il collega Lupi, per poco più di qualche mese, a presidente del Comitato sicurezza e, personalmente, ho deciso, insieme ai colleghi Questori, che sarebbe stato utile chiudere alcune sedi, chiudere in alcuni momenti della notte degli ingressi, chiudere le sedi della Camera in alcuni prefestivi. E la riformulazione che hanno proposto i colleghi Questori esattamente va in quella direzione e dice: già chiudiamo Pag. 13in molti prefestivi, in altri prefestivi, non il sabato, possiamo decidere di volta in volta, perché possiamo risparmiare, tenendo conto che questa è la casa del popolo italiano e che, qualche volta, anche facendo una piccola spesa, è giusto che il popolo italiano venga in queste sale, capisca che cosa facciamo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Non è giusto, collega Caparini, che da quest'Aula si dica solo quello che non funziona: ci sono tante cose che non funzionano, e va bene e ci stiamo mettendo le mani e stiamo cambiando, ma è anche giusto che, ogni tanto, vengano qui, perché i cittadini hanno diritto di vedere, hanno diritto di partecipare a degli eventi, hanno diritto di vedere che questa è anche la loro casa, che può ospitare degli eventi importanti per far crescere la democrazia e la partecipazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Allora, non vi nascondete dietro a sciocche e demagogiche posizioni sul contenimento dei costi. Noi stiamo già contenendo i costi, ma questo è un Palazzo che deve rimanere aperto e deve, soprattutto, essere il luogo in cui i cittadini possano capire come funziona la democrazia. Se il problema è che costa tanti soldi, può arrivare sempre un uomo o una donna che vi dirà che è meglio chiuderlo il Parlamento, perché così si risparmia un sacco (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) !

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie, Presidente. Io non capisco la veemenza con la quale ha risposto al collega Caparini la Vicepresidente Sereni. Io penso che il collega Caparini abbia proposto delle cose di buonsenso. Non ha detto di chiudere l'Aula, di non discutere più all'interno dell'Aula i provvedimenti, anzi, se dobbiamo entrare in questa materia politica, mi sembra che sia il Governo, con la continua posizione di questioni di fiducia, a togliere democrazia e possibilità ai parlamentari di votare: non sicuramente un'ora in più o un'ora in meno l'Aula aperta. Quindi, utilizzare questa tesi mi sembra assolutamente riduttivo e fuori dalla realtà.
  Semplicemente, il collega Caparini ha detto una cosa di buonsenso che utilizzano moltissimi Paesi europei: programmare i lavori. Non credo che, per esempio, la chiusura in alcuni sabati o nei sabati voglia dire non far partecipare il popolo alla vita democratica. Magari, non fare partecipare il popolo alla vita democratica vuol dire non avere il confronto, non dire quello che si fa, raccontare menzogne in televisione rispetto ai decreti che questo Governo porta avanti: non sicuramente l'impossibilità di fare, ogni tanto, la visita il sabato. Allora, o torniamo con i piedi per terra e, anche in uno spirito collaborativo cerchiamo di fare una programmazione che sia utile, anche attraverso un contributo della Camera dei deputati, per avere dei risparmi, utilizzando meno le risorse che pagano con il sudore, con le tasse, con la fatica, i cittadini, per le attività di questo ramo del Parlamento, oppure continueremo, come ho sentito, a fare dei discorsi demagogici: bisogna spendere milioni e milioni di euro per tenere aperta un sabato in più la Camera, perché altrimenti si perde democrazia; è obbligatorio invitare un imam che vuole ammazzare, uccidere, eliminare, fare sparire Israele, perché altrimenti perdiamo di democrazia in questo Paese. Non credo che quella sia democrazia, penso che la democrazia si abbia con il confronto costante con il popolo, magari facendo vedere che utilizziamo anche un po’ di razionalità nei lavori di quest'Aula per far ritornare un po’ di soldi alla gente. Soldi che si utilizzano per tenere aperto questo posto che sicuramente è di democrazia, ma questo forse dovete dirlo a Renzi non ai colleghi parlamentari (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PAOLO FONTANELLI, Questore. Chiedo di parlare.

Pag. 14

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PAOLO FONTANELLI, Questore. Io vorrei precisare, primo, che il sabato di norma è chiuso. Quello che noi abbiamo riformulato, cercando di raccogliere in positivo la sollecitazione del collega Caparini, è il fatto che ovviamente non si possono avere decisioni rigide. Noi siamo già intervenuti sulla riprogrammazione per quanto riguarda l'uso delle sale storiche della Camera, con l'idea di evitare un'eccessiva utilizzazione, quindi di avere una selezione anche per quanto riguarda i convegni che debbono avvenire nei giorni in cui la Camera è sostanzialmente aperta. Però, questo lavoro è in essere, e il sabato è già chiuso. Quello che si dice è che dobbiamo avere comunque la possibilità di valutare di volta, in volta. Se invece l'obiettivo è quello di dire che la Camera non deve mai aprirsi ai cittadini, io credo che sia un obiettivo sbagliato, non condivisibile. Nella nostra riformulazione la preoccupazione del collega Caparini c’è, se invece si punta ad altro, a dire che la Camera deve essere chiusa ai cittadini, noi non siamo d'accordo.

  MARIALUISA GNECCHI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MARIALUISA GNECCHI. Grazie Presidente. Volevo solo ringraziare tutte coloro e tutti coloro che hanno organizzato la mostra per i settant'anni del diritto di voto alle donne qui alla Camera (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà), perché in un periodo in cui ci accorgiamo che sempre meno gente va a votare, ricordare il sacrificio che tante e tanti hanno fatto per conquistare il diritto di voto universale, vale veramente la pena. Quindi penso, e pensiamo, che tutte le iniziative che servono per ricordare la storia di questo Paese, la storia della democrazia, la partecipazione al voto, la partecipazione alla democrazia e la partecipazione delle donne, siano veramente importanti, così come tanti convegni che vengono fatti alla Camera sono convegni utili e interessanti e che vengano fatti in un'istituzione come questa è sicuramente un dare valore ai contenuti che si vogliono presentare. Quindi, ci sono tanti risparmi da fare, ma ci sono anche tante, tante risorse, che sono reali investimenti, investimenti per la cultura, investimenti per la partecipazione, investimenti per la democrazia, investimenti per avere cittadini e cittadine degni e che rendano degno questo luogo del Paese che cerchiamo di governare o nel quale cerchiamo di essere cittadini e cittadine che vogliono il bene di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/21 Caparini, sul quale vi è un parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Occhiuto, Gregori, Dell'Aringa, Monchiero, Librandi, Bratti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  451   
   Votanti  366   
   Astenuti   85   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato   21    
    Hanno votato no  345    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/22 Caparini, c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Lo ritira ? No, vuole porlo in votazione.
  Passiamo ai voti.Pag. 15
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/22 Caparini, sul quale vi è un parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  439   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  138    
    Hanno votato no  301    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/23 Caparini, c’è una riformulazione. È accettata.
  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/24 Caparini, c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Lo ritira ? No, vuole la votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/24 Caparini, sul quale vi è un parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Russo, Coppola, Caparini, Brignone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  449   
   Votanti  350   
   Astenuti   99   
   Maggioranza  176   
    Hanno votato   48    
    Hanno votato no  302    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/25 Caparini, c’è un invito al ritiro. Vuole la votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/25 Caparini, sul quale vi è un parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mazzoli, Marguerettaz...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  452   
   Votanti  429   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato   97    
    Hanno votato no  332    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/26 Caparini, c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Lo votiamo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/26 Caparini, sul quale vi è un parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Zaratti, D'Attorre, Grassi, Lombardi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  449   
   Votanti  403   
   Astenuti   46   
   Maggioranza  202   Pag. 16
    Hanno votato   97    
    Hanno votato no  306.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Senaldi e Gutgeld hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/27 Caparini, con il parere contrario del Collegio dei Questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tutti hanno votato ? Mi pare di sì.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  453   
   Votanti  405   
   Astenuti   48   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato   99    
    Hanno votato no  306.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/28 Caparini, su cui il Collegio dei Questore ha espresso un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Ha chiesto di parlare il deputato Caparini. Ne ha facoltà. Tuttavia, prima che lei inizi il suo intervento, la informo che sono esauriti i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza al gruppo della Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini. Quindi, come già fatto in analoghe circostanze, la Presidenza consentirà ai deputati lo svolgimento di brevi interventi della durata di un minuto, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale. Per cui le concedo un minuto, deputato Caparini. Prego.

  DAVIDE CAPARINI. Sì, magnanime. Devo dire che lo spazio di democrazia e la possibilità di dibattere su una cosa importante come il bilancio della Camera è risibile. Questo è un dato di fatto; non abbiamo avuto modo di parlare dei vitalizi e ora non c’è dato neanche modo di illustrare gli ordini del giorno. L'anno prossimo possiamo anche andare oltre e derubricare a un semplice voto questo passaggio che, invece, dovrebbe essere un dibattito attento e approfondito su una questione che è fondamentale per i cittadini, perché stiamo parlando di un miliardo di euro dei loro soldi, non certo dei nostri.
  Comunque, in questo ordine del giorno noi chiediamo di abolire definitivamente qualsiasi vantaggio, qualsiasi beneficio, qualsiasi prebenda e qualsiasi tipo di agevolazione che viene data agli ex Presidenti della Camera, che vengono equiparati agli ex parlamentari e nient'altro. Capisco che lei si indispettisce visto che sarà anche lei una ex Presidente, però io non trovo giusto che quando lei perderà la carica debba beneficiare di auto, uffici e altro – personale – perché lo trovo assolutamente ingiusto, uno spreco di soldi dei cittadini.

  PRESIDENTE. Comunque le regole d'intervento dei gruppi sono stabiliti dal Regolamento. Il contingentamento non lo stabilisce la Presidenza.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Caparini n. 9/Doc. VIII, n. 8/28, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Monchiero. Mi pare che tutti abbiano votato... Attaguile.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 17
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  455   
   Votanti  445   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  121    
    Hanno votato no  324.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/29 Luigi Di Maio, con il parere contrario del Collegio dei Questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Zan, Boccuzzi. Ecco, il tecnico; vediamo se il tecnico riesce a sbloccare la situazione. Un attimo di pazienza. Stanno rimuovendo il dispositivo; vediamo se riusciamo a farlo votare. Allora, deputato Zan, ce la facciamo ? Bene, tutti hanno votato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  460   
   Votanti  450   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato  142    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Borghi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/30 Luigi Di Maio, su cui c’è una riformulazione che non viene accettata.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 8/30 Luigi Di Maio, con il parere contrario del Collegio dei Questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Verini, Galperti, Guerini, Miotto.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  455   
   Votanti  450   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato  141    
    Hanno votato no  309.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Borghi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 8/30 Luigi Di Maio formulato dal Governo.

  LUIGI DI MAIO. Grazie, Presidente. Con questo e con i prossimi ordini del giorno, che chiederemo di mettere in votazione, cercheremo di sfoltire il trattamento economico e di privilegi delle cariche istituzionali di questo ramo del Parlamento. Le cariche istituzionali qui hanno un trattamento composto da 10.400 euro lordi di indennità, 3.500 di diaria, 3.690 di esercizio del mandato, un badge per voli e treni illimitato, Telepass gratuito, auto blu, una doppia indennità, spese di rappresentanza, assicurazione sanitaria, assicurazione infortuni anche da morsi di insetto, fondo per le spese telefoniche e, fino a qualche tempo fa, anche un appartamento.
  Con questo ordine del giorno noi chiediamo di eliminare le spese di rappresentanza, 6.500 euro per la personalizzazione dei doni di rappresentanza, colazioni e pranzi di rappresentanza sostenuti presso esercizi pubblici e/o servizi di catering, Pag. 18spese per il noleggio di autoveicoli, taxi e carburante e spese per l'alloggio nei limiti previsti dalla normativa. Dunque, i 6.500 euro si sommano a quello che ho letto prima e per noi è assolutamente una spesa inutile, che si può risparmiare. Iniziamo da questo. L'anno scorso abbiamo votato insieme l'abolizione delle spese di viaggio agli ex parlamentari, che venivano citati prima; iniziamo ad abolire una serie di spese inutili che si sommano a quelle che già ha un normale deputato e sono già abbastanza per quanto ci riguarda. Poi interverremo su tutti gli altri che seguono per le altre voci di spesa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Melilla. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Grazie, signora Presidente. Siccome noi abbiamo un ordine del giorno, il n. 9/Doc. VIII, n. 8/83, un po’ diverso da questo, che comunque chiede una significativa diminuzione delle spese di trasparenza, vorrei, però, premettere una cosa: fino alla scorsa legislatura, i titolari di cariche istituzionali avevano il doppio di quanto è previsto in questa rappresentanza e non avevano nessun obbligo di rendicontazione; l'avevano a livello forfettario. In questa legislatura si è tolta ai titolari di cariche istituzionali questa indennità di rappresentanza a livello forfettario; si è dimezzata la possibilità, nel caso ci sia la necessità di ospitare ovviamente cariche istituzionali che si recano in visita qui alla Camera, di poter utilizzare questo fondo, premesso che chi parla e chi stava prima di me in Ufficio di Presidenza non ha mai utilizzato un euro e, quindi, noi potremmo benissimo cancellarlo definitivamente. Ci rendiamo, però, conto che a volte può anche essere giustificata una dotazione minima di un fondo di rappresentanza per le cariche istituzionali interne. Pertanto, noi chiediamo ciò nel nostro ordine del giorno e per questo non voteremo il presente ordine del giorno che prevede la soppressione del fondo di rappresentanza. Noi voteremo il nostro che prevede una significativa riduzione. E mi sembra che il Collegio dei questori abbia anche avuto una valutazione concorde nello studiare e nel valutare questa possibilità. Quindi, io intervengo solo per informare i cittadini, perché qui i deputati lo sanno come stanno le cose, che in questa legislatura sono stati aboliti i fondi di rappresentanza forfettaria che c'erano stati fino alla scorsa legislatura (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  ILEANA ARGENTIN. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ILEANA ARGENTIN. Grazie Presidente. Mi rivolgo ai questori. Non ho presentato un ordine del giorno, ma credo che sia necessario, quando si parli di rappresentanza, dire una cosa: questo Parlamento è molto attento alla disabilità e, come sappiamo, ci sono delle voci specifiche sull'assistenza. Ma credo che sia arrivato il momento, visto che si parla sempre dei tagli alle auto blu e alle auto delle persone che appunto svolgono questo mandato, di ricordare che forse sarebbe opportuno creare un mezzo di trasporto accessibile per chi vive una situazione di disabilità ed è dentro il Parlamento. Io personalmente, lo dico con grande forza anche se mi costa molto, non posso viaggiare in aereo perché in aereo le carrozzine non possono essere portate e mi trovo sempre a dover rinunciare agli spostamenti, per esempio dopo la legge per il dopo di noi. Sarebbe necessario un trasporto accessibile. Mi sembra vergognoso che in tutto il parco macchine non ci sia una macchina prevista con una pedana (Applausi).

  RICCARDO FRACCARO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  RICCARDO FRACCARO. Per rispondere al collega Melilla. Noi crediamo, Presidente, che con 3.500 euro di diaria al Pag. 19mese non rendicontata, 3.690 euro di rimborso spese per l'esercizio del mandato, per il 50 per cento non rendicontate, con un'indennità di funzione quale membro dell'Ufficio di Presidenza, a cui il MoVimento 5 Stelle rinuncia e che voi prendete senza essere tassati, ebbene con quei soldi, forse, se avete una colazione di rappresentanza, vi potete pagare la colazione da soli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  STEFANO DAMBRUOSO, Questore. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Questore, si alzi.

  STEFANO DAMBRUOSO, Questore. Grazie Presidente. Certo. Accolgo la sollecitazione che va benissimo. Invece, circa quanto ci ha ricordato fondatamente la collega Argentin, non solo l'abbiamo sollecitato già da prima di questo incontro, ma senz'altro lo faremo, non solo e soltanto per la sua sollecitazione, ma perché davvero è un progetto assolutamente da tutti condiviso. Quindi, davvero lo faremo di qui a poco.

  PAOLO FONTANELLI, Questore. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PAOLO FONTANELLI, Questore. Solo ai fini dell'informazione perché a volte nel dibattito emergono dei punti che sembrano di una rilevanza tale da incidere in maniera enorme nelle spese di bilancio. Per quanto riguarda le spese di rappresentanza, volevo ricordare che sono state non solo diminuite, ma drasticamente diminuite dall'inizio della legislatura, oltre al fatto che sono stati inseriti elementi di obbligo di rendicontazione, ma i dati ci dicono questo: nel 2013 il fondo ha speso 45 mila euro; nel 2014, 23 mila euro; nel 2015, 46 mila euro. Tanto per dare il senso delle cifre di cui si parla.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/31 Luigi Di Maio, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco, Nardi, Baruffi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  442   
   Votanti  431   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  108    
    Hanno votato no  323.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Borghi e Gutgeld hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/32 Luigi Di Maio. Anche qui c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Chiede di intervenire ? Prego.

  LUIGI DI MAIO. Grazie Presidente. Questo è il quarto anno che votiamo il bilancio della Camera; è il quarto bilancio che votiamo in questa legislatura e per il quarto bilancio consecutivo gli stipendi, solo le indennità dei deputati, costano 81 milioni e 300 mila euro. Stiamo dicendo che solo per i prossimi quaranta giorni di vacanze di questo ramo del Parlamento pagheremo come cittadini 9 milioni di euro di stipendi ai deputati (Commenti di deputati dei gruppi Partito Democratico, Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Misto-Conservatori e Riformisti). Ora, quello che io...Presidente, se si può parlare ? Se si può parlare...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore ! Colleghi ! Prego.

Pag. 20

  LUIGI DI MAIO. Grazie. Quello che noi proponiamo, oltre al dimezzamento delle indennità ai deputati, con i prossimi ordini del giorno è anche la rendicontazione dei rimborsi, limitare il fondo illimitato per i viaggi, abolire il parco auto blu, abolire la doppia indennità alle cariche istituzionali, abolire le spese di rappresentanza, come vi ho detto prima e voi ci avete bocciato. Questa proposta è una proposta che facciamo da quattro anni e voi come maggioranza ci bocciate da quattro anni. Oltre a dirvi che non potrete essere maggioranza per sempre e, quindi, arriverà il momento in cui vi taglieremo tutti questi privilegi una volta per tutte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti), noi proponiamo anche un'altra cosa molto importante – l'abbiamo fatto all'inizio della legislatura – e, cioè, che tutto quello che tagliamo da questi privilegi e da questi sprechi debba essere trattenuto in un fondo della Camera per aiutare, ad esempio, le piccole e medie imprese italiane. Infatti, nessuno sta dicendo una cosa molto importante, di cui si è reso conto tutto l'Ufficio di Presidenza quest'anno, che, quando la Camera si vanta di aver restituito milioni di euro allo Stato, non sta dicendo dove stiano andando questi milioni di euro allo Stato, perché la Camera quello che restituisce lo dà al Ministero dell'Economia e delle Finanze, che – ci testimoniano relazioni dei Questori – come spesa centrale dello Stato è aumentata del 12 per cento, cioè cari signori ogni volta che sentite la Presidenza della Camera che giustamente si vanta di aver restituito dei milioni di euro dalla Camera al Ministero dell'economia e delle finanze probabilmente stiamo finanziando con quei soldi il nuovo aereo blu di Renzi, la scorta di Alfano e tutti gli altri sprechi che fanno nei Ministeri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, noi non solo proponiamo di tagliare indennità e tante altre voci di spesa in busta paga, ma anche di trattenere quei soldi qui e farci qualcosa di utile per i cittadini, perché restituire solo i soldi a Padoan che li dà a Palazzo Chigi per il giocattolo di Renzi non è assolutamente una riduzione degli sprechi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  RICCARDO FRACCARO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  RICCARDO FRACCARO. Grazie, Presidente. Notiamo ogni anno che, quando parliamo di riduzione degli stipendi dei parlamentari, dalla parte degli onorevoli che siedono qui in questo ramo del Parlamento c’è una certa insofferenza, come se non capissero come mai l'opinione pubblica è così attenta a quanti soldi percepiscono. Allora, io vorrei ricordare a tutti gli onorevoli presenti che fuori da qui, se non se ne sono accorti, c’è una crisi e c’è una crisi da anni, ormai da decenni. I cittadini italiani non ce la fanno più ad arrivare a fine mese e forse se voi aveste speso il vostro tempo per fare il bene della collettività, anziché massacrare gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) con tasse, burocrazia, con spese inutili, con spese di rappresentanza, con auto blu, con scorte, forse non ci sarebbe tutta questa attenzione sui vostri stipendi. Allora, Presidente, noi chiediamo il dimezzamento dell'indennità parlamentare e lo chiediamo da persone che, a differenza vostra, già lo fanno, perché i parlamentari del MoVimento 5 Stelle, se non lo sapete, si dimezzano già lo stipendio e non abbiamo aspettato un ordine del giorno per farlo (Commenti-Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E ci dimezziamo lo stipendio per dare questi soldi (Commenti). Va bene così, possono parlarmi sopra senza far sentire ai miei colleghi quello che stiamo dicendo.

  PRESIDENTE. Proceda, proceda, la seguiamo, deputato Fraccaro (Commenti).

  RICCARDO FRACCARO. Quindi possono intervenire ?

  PRESIDENTE. Proceda. State facendo chiasso, non sento il deputato Fraccaro. Proceda, deputato Fraccaro.

Pag. 21

  RICCARDO FRACCARO. Bene, Presidente. Quindi, chiediamo con questo ordine del giorno di fare semplicemente quello che noi già facciamo, quello che noi facciamo cercando di dare l'esempio, per far vedere come si può anche vivere l'attività parlamentare senza necessariamente rubare i soldi dalle tasche dei cittadini, ma fare il bene dei cittadini (Commenti – Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore.

  RICCARDO FRACCARO. Vede, Presidente, c’è una differenza sostanziale tra noi e i partiti. La differenza è questa loro fanno promesse, noi manteniamo le promesse. È questo che ci divide ed è un abisso incolmabile finché voi continuate a tenervi tutti i privilegi senza nemmeno tagliarvi un euro di fronte a questa crisi che sta imperversando qui fuori da quest'Aula.
  Voglio ricordare anche all'Aula che, a differenza di quello che viene detto, gli stipendi dei parlamentari, dal 1948 ad oggi, sono aumentati di sei volte al netto dell'inflazione e non sono mai stati tagliati. Ora mi chiedo: gli stipendi degli italiani hanno subito lo stesso trattamento in questi anni ? Io credo proprio di no, io credo che grazie alle vostre politiche scellerate lo stipendio e il reddito degli italiani sia diminuito, mentre il vostro sia aumentato. È per questo motivo che c’è questa attenzione verso la vostra retribuzione. Se voi date un segnale – ed è questo che noi proponiamo – all'esterno, forse gli italiani torneranno ad avere credibilità nella politica e in chi in questo momento li sta rappresentando, cioè voi. Li state rappresentando molto male (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  CLAUDIA MANNINO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Grazie, Presidente. Ci terrei a ribadire appunto cosa richiediamo noi in questo ordine del giorno. Noi in questo ordine del giorno chiediamo anche trasparenza perché è fattibile l'idea di avere dei rappresentanti del popolo che guadagnano una cifra che sia, quanto meno, avvicinabile alla media degli altri cittadini, infatti non a caso noi parliamo di utilizzare il nostro stipendio con un calcolo basato sulla media degli stipendi degli italiani, e non con delle cifre che sono sempre invariate come ha detto il collega Fraccaro.
  Chiediamo inoltre che i rimborsi che ricevono i deputati debbano essere semplicemente rendicontati, resi pubblici nelle nostre pagine che abbiamo all'interno del sito istituzionale, in modo tale che i cittadini si possano rendere conto di quello che effettivamente guadagniamo o incassiamo, come preferite, e lo dico semplicemente perché appunto i cittadini italiani noi siamo convinti che abbiano bisogno di un esempio perché lo ha detto anche il collega Melilla poco fa: tutti i tagli che noi possiamo inventarci, spesso tagli indiscriminati che mettono anche in seria difficoltà il buon funzionamento dell'istituzione, perché non tengono conto dei carichi di lavoro, non tengono conto degli orari assurdi che facciamo all'interno di quest'Aula e anche delle Commissioni ovviamente, non funzionano, non servono a convincere la cittadinanza che questo Parlamento è qui e lavora per loro e invece non siamo qui per lavorare per noi stessi.
  Allora partire da quello che ci tocca personalmente può dare un input ai cittadini a non pensare che abbiamo dei parlamentari che guadagnano, come talvolta si legge sui giornali, anche cifre inesistenti (25.000 o 30.000 euro di stipendio). E allora semplicemente proponiamo la riduzione significativa dello stipendio dei deputati a 5.000 euro lordi e tutto quello che viene rimborsato deve essere pubblicato sul nostro sito. Non fare questo e andare contro la trasparenza veramente è anche andare contro tutte le leggi che noi ci inventiamo in termini di trasparenza e di digitalizzazione delle procedure (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Pag. 22

  MANLIO DI STEFANO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MANLIO DI STEFANO. Grazie, Presidente. Anticipo, qualora avessero mai voglia di parlare, un argomento che viene spesso usato per bocciare questo tipo di emendamento che abbiamo sempre fatto, che è quello che dare uno stipendio dignitoso ai parlamentari, dignitoso secondo l'ordine di idee di questa Camera (perché fuori da qui dignitoso è già 1.500 euro) di 10.000 euro lordi a questi parlamentari li tenga distanti ad esempio dalla corruzione o permetta a quelli che vengono da realtà sociali molto disagiate di poter scegliere questa professione, che teoricamente è temporanea, lasciando quello che avevano già in corso. Poi però vai sul sito della Camera a guardare la carriera di tutti i deputati seduti qui in quest'Aula e ti rendi conto che non ce n’è uno che abbia fatto altro nella vita (Commenti)...

  PRESIDENTE. Colleghi ! Deputato, la prego di non offendere i colleghi in quest'Aula perché qui ci sono molte professionalità. Lei non può affermare quello che non è vero. Molti colleghi hanno lavori e professioni.

  MANLIO DI STEFANO. Grazie, Presidente. L'avvocato lo possono pagare anche fuori da qui.

  PRESIDENTE. No, glielo dico in quanto Presidente, perché tutti in quest'Aula hanno diritto a essere rispettati. Tutti.

  MANLIO DI STEFANO. Se vuole, Presidente, le porto una lista (Commenti). Zaccagnini sostiene che sono un coglione, Presidente. Se lo vuole redarguire.

  PRESIDENTE. ...E molti di noi hanno lasciato incarichi e professioni.

  MANLIO DI STEFANO. Va bene, Presidente. Se vuole poi le fornisco un elenco di persone che hanno fatto solo politica nella loro vita che sono qui dentro (Commenti).

  PRESIDENTE. La prego di essere rispettoso di tutti, di tutti. Colleghi, per favore, cerchiamo di mantenere la calma. Colleghi ! Deputato Zaccagnini ! Deputato Zaccagnini la esorto a ritornare al suo posto (Commenti). Per favore, deputato. Invito i deputati a stare ai propri banchi. Adesso vi prego di riprendere posto. Il deputato Di Stefano stava facendo il suo intervento.

  MANLIO DI STEFANO. Presidente, se mi avesse lasciato parlare, avevo già detto «mi correggo», cioè che, da quando sono entrati in quest'Aula, non hanno mai più fatto altro per almeno trent'anni (Commenti). Nel senso che, Presidente, se mi fa parlare io...

  PRESIDENTE. Sì, io la faccio parlare, però lei tenga anche un modo di esprimersi rispettoso di tutti.

  MANLIO DI STEFANO. Se io dovessi interrompermi ogni volta che dite cose fuori dal mondo, sarei qui a lavorare tutto il giorno. Quindi mi faccia parlare.

  PRESIDENTE. Non lo so qui chi le dice fuori dal mondo. Prego.

  MANLIO DI STEFANO. Allora, che cosa intendo, che la scusa dello stipendio lauto per garantire una continuità con il lavoro precedente quando si tornerà alla vita normale, si interrompe nel momento in cui ci si accorge che qui dentro si tende a entrare e rimanere per trent'anni, motivo per il quale il MoVimento 5 Stelle ha una regola che prevede il massimo di due mandati, perché ? Perché l'obiettivo principale di un politico è quello di creare un mondo migliore per chi sta fuori da questo palazzo e se tu in quel mondo ci tornerai hai anche questo obiettivo mentre sei qui dentro. Se Miccoli, oltre a parlare della Roma parla anche di politica ogni tanto, Presidente (Commenti)...

Pag. 23

  PRESIDENTE. Colleghi ! Però, scusi un secondo. Così non andiamo avanti, così non andiamo avanti, colleghi ! Allora, vi prego tutti, chi parla e chi ascolta, di portare rispetto (Commenti del deputato Crippa). Ho detto tutti ! Ho detto tutti, deputato Crippa. La prego, deputato Crippa.

  MANLIO DI STEFANO. Presidente, lei ha la possibilità di richiamare chi interviene così.

  PRESIDENTE. Io richiamo chi non consente a lei di intervenire, ma richiamo anche chi non rispetta gli altri colleghi. Quindi, non ci sono gesti da fare. No, deputato. Lei vada avanti nel suo intervento.

  MANLIO DI STEFANO. Metto dietro le braccia come i calciatori, così Miccoli capisce che sto facendo. Presidente, volevo dire quindi che mi dispiace perché i cittadini italiani oggi capiscono una cosa in più, che se si fossero scaldati così quando parlavamo di mafia o di altri argomenti forse oggi non saremmo il Paese che siamo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). A me va bene che si scaldino e lo dovrebbero fare in altre circostanze. Noi oggi diciamo una cosa semplice: voi col vostro voto certificherete soltanto una cosa, voi ritenete che 10 mila euro lordi che prendete, più tutti quegli altri rimborsi di cui vi hanno già parlato Fraccaro, Di Maio e Mannino prima, siano una cifra senza la quale voi non potete fare una vita normale ? Perché io non credo che qui dentro si entri per fare una vita speciale, ma è per fare una vita normale al servizio degli italiani. Se ritenete che sia una cifra normale, boccerete il nostro ordine del giorno e lo andrete a dire agli italiani qua fuori che con 11 mila euro al mese si vive mediamente bene quando loro vivono con mille euro al mese e con una disoccupazione giovanile, in Sicilia ad esempio al 63 per cento. Se ritenete invece che non sia normale e che il buon esempio sia importante, potete con un semplice voto dare mandato ai questori di ridurre lo stipendio a 5 mila euro lordi con cui, vi assicuro, io ci vivo benissimo, con 5 mila euro lordi, e non rinuncio a nulla di quello che l'attività parlamentare mi chiede di fare. È solo questo quello che votiamo oggi, è inutile che vi scaldate più di tanto, un voto e decidete quello che volete dire agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  CARLO SIBILIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CARLO SIBILIA. Signora Presidente, onestamente questo clima diciamo non fa bene a nessuno, con deputati che vengono a provocare il gruppo del MoVimento 5 Stelle perché chiaramente vi sentite in una posizione di difficoltà. Perché vi sentite in una posizione di difficoltà ? Perché il MoVimento 5 Stelle ha dimostrato con i fatti che è possibile fare politica rinunciando al finanziamento pubblico, 42 milioni di euro che vi siete intascati anche con la legge Boccadutri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) che avete votato in quattro ore e poi dite che volete fare la riforma costituzionale per far andare più veloce il processo legislativo. E poi 17 milioni di euro degli stipendi dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle che sono andati a finire a finanziare le piccole e medie imprese che oggi abbiamo creato, con 3 mila piccole e medie imprese nuovamente create e oltre 5 mila posti di lavoro. Chi dice che sono un bugiardo, può tranquillamente querelarci (Commenti)...

  PRESIDENTE. Colleghi ! Colleghi, per favore !

  CARLO SIBILIA. Ci può querelare, ci può denunciare, tranquillamente. Allora voi dovete rispondere a quello che non fate ai cittadini italiani...

  PRESIDENTE. Si rivolga a me, per favore, deputato.

  CARLO SIBILIA. Per quale motivo – chiedo a lei Presidente e a tutti i deputati Pag. 24in quest'Aula – visto che abbiamo un fondo aperto presso il Ministero dello sviluppo economico, al quale il MoVimento 5 Stelle e tutti i suoi deputati hanno versato 17 milioni di euro, se l'avessero fatto tutti ad oggi avremmo oltre 300 milioni di euro finanziati e versati in quel fondo e questa è una cosa intollerabile che oggi in un periodo di crisi succeda questo, mi chiedo cosa osta, cosa impedisce a tutti questi deputati che ci stanno urlando contro le peggio cose a votare a favore e a rinunciare ai loro insulsi privilegi ? Ed è per questo che la gente non vi vota più e che ve ne andrete a casa molto presto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Chiedo di parlare, per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Signora Presidente, io ritengo – e le spiegherò anche i motivi e il perché – sia paradossale, quando noi interveniamo e in quest'Aula si parla degli stipendi parlamentari, il suo comportamento, che non riprende chi ci urla contro e chi non permette di finire gli interventi ma riprende direttamente noi che stiamo facendo un intervento politico che avremmo tutto il diritto di completare. Le spiego perché voglio sottolineare questo comportamento: perché noi oggi stiamo continuando a ricevere una serie insulti dal deputato Miccoli, che è stato più volte, Presidente, oggetto di nostri incontri. Se lei ricorda, ricorderà benissimo, Presidente. Se vuole glielo ripeto io, Presidente.

  PRESIDENTE. Prego, continui, non si preoccupi di me, vada avanti.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. No, mi preoccupo Presidente...

  PRESIDENTE. Vada avanti, io nel frattempo devo fare più cose insieme. Vada avanti.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Allora aspetto che finisca quello che sta facendo per poi continuare l'intervento.

  PRESIDENTE. Lei vada avanti e non si preoccupi, io la ascolto.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Cosa ho detto ? Presidente, cosa le ho chiesto ? Posso avere una risposta a quello che le ho appena chiesto (Commenti) ?

  PRESIDENTE. Deputato, non si renda ridicolo. Vada avanti. Continui, sta facendo un richiamo al Regolamento e lo faccia.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Meritiamo lo stesso rispetto che lei dà ai deputati che ritiene della sua parte politica.

  PRESIDENTE. Prego, continui con il suo richiamo al Regolamento.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Continuo, perché il deputato Miccoli, Presidente, che è stato oggetto più di una volta di nostri incontri in merito anche a quello che ha testimoniato in maniera falsa, come è emerso dalla requisitoria dei questori l'inverno scorso, continua ad atteggiarsi e ad avere dei comportamenti che sono completamente irrispettosi e completamente denigratori nei nostri confronti. Le abbiamo chiesto più di una volta di prendere dei provvedimenti, le avevamo chiesto l'inverno scorso di raccontare anche all'Aula quello che era successo tra il deputato Miccoli, che raccontava il falso e ha raccontato il falso e scusarsi direttamente anche con l'Aula e col deputato Tofalo, ma lei non l'ha fatto. Il deputato Miccoli, che non viene richiamato mai in quest'Aula, continua a tenere dei comportamenti scorretti. Per questo motivo, Presidente, io le chiedo in maniera molto diretta, chiara e gentile, di fare la stessa cosa che fa con noi: richiamare immediatamente tutti i deputati che si mettono a urlare nei nostri confronti e non ci permettono di completare i nostri interventi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Pag. 25

  PRESIDENTE. Sì, l'episodio a cui lei fa riferimento ha avuto tutta l'attenzione nell'Ufficio di Presidenza, che è il luogo preposto. Quello è il luogo dove si sanzionano i comportamenti che non rispondono al Regolamento, non è l'Aula, mi spiace. Per quanto riguarda il resto, io cerco di riprendere tutti i colleghi che non lasciano parlare chi sta intervenendo, a prescindere dall'orientamento e a prescindere dall'appartenenza. Quindi la posso rassicurare su questo.

  CATERINA BINI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CATERINA BINI. Signora Presidente, articoli 8 e seguenti. Peraltro vorrei ricordare al deputato Sorial che quando si interviene sul Regolamento si cita il numero dell'articolo su cui si deve intervenire. Detto questo (Commenti)...

  PRESIDENTE. Colleghi, lasciate parlare la collega. Sì, scusate, vale per tutti.

  CATERINA BINI. Presidente, io parlo ugualmente anche se non mi fanno parlare, però quello che volevo sottolineare intanto è che è inaccettabile questa aggressione continua al Presidente di turno salvo quando non è della propria parte politica, che noi non siamo più disponibili a tollerare, perché è una questione di scorrettezza nei confronti della Presidenza e di queste istituzioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Secondo, che ci vengano dati dei segnali e dei messaggi di buon comportamento da chi ha quasi sfasciato i banchi dell'Aula, urlando onestà e spaccando tutto, da chi sia imbavagliato ed assalito i banchi del Governo, sedendosi o sdraiandosi sopra, da chi ha insultato le nostre colleghe deputate con parole inaccettabili...credo che non spetti a noi difendere il nostro collega Miccoli, che è un deputato che fa bene il suo mestiere e che non ha bisogno di difese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Presidente, noi non abbiamo imbarazzo in questo dibattito: noi siamo consapevoli che la politica ha un costo, siamo consapevoli che gli stipendi dei parlamentari sono più alti degli stipendi della media degli italiani, siamo consapevoli che questo accade in tutti i Paesi e siamo qui a dire che c’è una ragione se ciò accade. Questo accade per i nostri deputati, per i loro deputati, per tutti coloro che sono in quest'Aula, così come avviene per molti amministratori, anzi, se devo dire, fuori dai dibattiti un po’ sterili che accadono, noi abbiamo tanti amministratori, in particolare gli amministratori locali, che prendono stipendi molto più bassi di quanto dovrebbero prendere, a cominciare dai tanti sindaci con grandi responsabilità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E noi dovremmo saper affrontare questi temi con più rigore, meno demagogia, più rispetto per le cose che stiamo facendo.
  Questa Camera dei deputati, in questa legislatura, ha fatto cose che non erano mai state fatte prima: ha ridotto drasticamente i costi, dopo che nell'altra legislatura abbiamo cancellato i vitalizi e i deputati che sono qui alla prima legislatura non prenderanno mai il vitalizio. Questo è un messaggio che noi dobbiamo comunicare semplicemente per rispetto a chi è fuori: solo quest'anno 50 milioni di risparmio. È chiaro – lo dico anche al collega Caparini, che prima citava i costi della Camera – che se noi cominciassimo ad analizzare il bilancio e vedessimo il costo previdenziale dei dipendenti diremmo che nessuno calcola il costo del Ministero dell'istruzione mettendo dentro le pensioni degli insegnanti degli ultimi trent'anni, nessuno lo calcola; nessuno calcola il costo del Ministero della difesa mettendo dentro il costo delle pensioni. Solo qui calcoliamo in una percentuale molto irrilevante, ma, naturalmente, non è colpa dei pensionati, è il sistema che è stato fatto così: secondo me erroneamente, Pag. 26ma è stato fatto così. Il costo di questa istituzione è un costo che deriva da un sommarsi di scelte che sono state fatte nel passato, su cui, in questa legislatura, si è inciso con coraggio.
  Dopodiché oggi c’è il tema delle indennità. Io vorrei che anche su questo si uscisse dalla demagogia: la demagogia, intanto, di chi vende un prodotto falso. Il MoVimento 5 Stelle dice delle sciocchezze (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), basta andare sul loro sito a vedere le sciocchezze che dicono: dove prendono 8 mila euro al mese anche loro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), dove i parlamentari del PD e degli altri partiti fanno la scelta di finanziare il partito con i loro soldi, mentre loro lo finanziano con un sito il loro partito (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), con i loro video, che finanziano la pubblicità delle lavatrici nei siti della politica, mettendoci i video di Di Battista e Di Maio e ci finanziano le lavatrici (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! Oppure ci vendono le energie rinnovabili di qualche ditta dei loro interessi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! E, poi, vengono qui dicendo che si scalano gli scontrini: ma quali scontrini, che sono tutte cifre inventate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Commenti) ? Con appartamenti di 2 mila euro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! Ma chi vive in appartamento di 2 mila euro ! Abbiate pazienza, basta con questa demagogia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) !
  Presidente, ma lo sa che a Livorno sono riusciti a rimettere rimborsi spese per la benzina degli assessori ? Erano trent'anni che non c'erano rimborsi spese per la benzina degli assessori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! Vedremo a Livorno, vedremo a Roma cosa farete sui costi, sui costi della politica ! Se sono solo bugie, come sosteniamo noi, o se ci sono fatti concreti. Perché noi su questi temi vogliamo misurarci veramente, ma fuori dalla demagogia. E affronteremo le cose con rispetto come abbiamo sempre fatto, tagliando i costi inutili, ma difendendo il costo della politica e della democrazia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  ANDREA CECCONI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANDREA CECCONI. Presidente, vorrei ricordare – ovviamente attraverso lei – al capogruppo del Partito Democratico che in questa legislatura, in I Commissione, si sta proprio affrontando una serie di proposte di legge sulle indennità dei parlamentari: l'unica proposta di legge del Partito Democratico è una proposta di legge a prima firma Lenzi, e oggi della sottosegretaria Amici, che dice esattamente – esattamente ! – quello che noi stiamo mettendo in votazione con questo ordine del giorno, perché la proposta di legge dice che i deputati devono prendere quanto prende un sindaco di un centro abitato con più di 250 mila abitanti – che, per chi non lo sapesse, sono 5.780 euro lordi, quindi poco di più di quello che noi indichiamo con questo ordine del giorno – e aggiunge che i deputati che non abitano a Roma – quindi esclude tutti i romani – possono chiedere un rimborso spese rendicontato, per le spese di vitto e alloggio, durante la loro permanenza a Roma, che è esattamente quello che noi chiediamo con l'ordine del giorno.
  Quindi, prima di infervorarsi e dire che si sta inventando tutto, non mi aspetto che voi votiate sì a questo ordine del giorno, ma mi aspetto che la Lenzi voti sì a questo ordine del giorno, perché è esattamente quello che lei ha proposto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ma se per lei, capogruppo, è un atto di fede quello di tutelare i soldi per la politica, allora chieda alla capogruppo in Commissione affari sociali, Lenzi, di ritirare quella proposta di legge, perché non rappresenta il suo partito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  FERDINANDO ADORNATO. Chiedo di parlare.

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  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FERDINANDO ADORNATO. Presidente, mi pare evidente che il MoVimento 5 Stelle ha scelto l'occasione della discussione del bilancio alla Camera, così come anche negli scorsi anni, per fare una specie di summa teologica della sua filosofia, di attacco generalizzato alla politica, alle istituzioni parlamentari e a noi che siamo seduti qui. Da questo punto di vista, non importa se il gatto è rosso o nero, basta che acchiappi il topo: se si tratta dei 55 mila euro degli ex parlamentari o della questione più complessa delle indennità o di altre cose che abbiamo già discusso oggi, l'importante è acchiappare il topo, cioè l'importante è sceneggiare questo gigantesco, forte attacco alla politica e alle istituzioni parlamentari.
  Credo che prima ancora che rispondere polemicamente ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, bisogna capire che cos’è davvero questo attacco, qual è il topo che il loro gatto rosso o nero vuole acchiappare. Prima di cercare di dare la mia spiegazione, vorrei fare solo un piccolo riferimento alla questione degli stipendi: il problema non è stabilire se il mio stipendio è x o y in una standardizzazione bulgara, come se la politica parlamentare fosse una professione; il problema non è quanto prende un parlamentare, il problema è quanto prendeva prima di diventare parlamentare, perché viceversa noi chiuderemmo la porta del Parlamento a interi ceti sociali, perché c’è chi guadagna poco – è una bella maggioranza – ma c’è anche chi guadagna tanto, e un Parlamento è tale se riesce a rappresentare tutti.
  Se voleste davvero fare una proposta rivoluzionaria, se l'essere parlamentare è un servizio alla nazione, proponete «zero», non 5 mila, come voi dite ! Zero lire, solo che uno mantiene lo stipendio che aveva prima con l'azienda che aveva prima, se è un servizio alla nazione. Zero ! È ancora più rivoluzionario di quello che dite voi, ma dobbiamo porci il problema di un Parlamento che rappresenta tutti o no ? Lo stipendio non è una variabile della demagogia politica, è un ragionamento sulla funzionalità di un esercizio istituzionale. Ma non volevo parlare di questo, perché a voi dei costi, compresi gli stipendi, non importa tanto, perché altrimenti ogni vostro intervento comincerebbe oggi così, con questa premessa: premesso che finalmente la politica sta risparmiando, premesso che la Presidente Boldrini ha fatto in modo che qui si risparmiasse tantissimo, poi ci sono altre cose. No, i vostri interventi non cominciano così, quindi non usate il buonsenso per dire che i segnali di questo Parlamento stanno già arrivando.
  No, per voi ogni segnale viene superato perché c’è sempre un obiettivo più avanti, perché il problema non è il costo della politica. Questa è la spiegazione che volevo dare qui, non per fare polemica. Io ho già bisticciato un poco con il mio amico Giuliano Ferrara un anno e mezzo fa perché, scrivendo un pezzo sul suo giornale, dicevo che voi, il MoVimento 5 Stelle non siete un movimento di protesta. Giuliano sosteneva «finiranno, finiranno, perché è un movimento di protesta». Io sostengo che il MoVimento 5 Stelle non è un movimento di protesta, non si arriva alle percentuali che il movimento ha raggiunto se si è solo un movimento di protesta, perché poi si è destinati a calare ovviamente. Secondo me il MoVimento 5 Stelle esprime un'utopia, non prenderebbe tanti voti se non fosse anche così. E qual è questa utopia ? Non è un'utopia nuova, cari colleghi, è l'utopia che agli inizi del secolo qualcuno esprimeva dicendo che «la cuoca doveva governare lo Stato». Non sto dicendo che Beppe Grillo raggiunge la tragica grandezza di Lenin, questa è piuttosto l'epoca di MasterChef (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare (NCD-UDC) e Partito Democratico), ma l'utopia è la stessa: è la cuoca che deve governare lo Stato. Allora il problema non è l'attacco alla politica, il problema è che se così stanno le cose l'attacco alla politica è un attacco a tutte le mediazioni della democrazia, a tutti i corpi intermedi, a tutti gli strumenti che rendono tale una democrazia perché implicano una mediazione, il Pag. 28MoVimento 5 Stelle invece vuole che la politica si faccia attraverso il blog, attraverso la rete, attraverso la democrazia elettronica: se è possibile un rapporto diretto tra il cittadino e il potere perché avere di mezzo tutte queste mediazioni ? E le prime mediazioni sono i partiti. Allora cari colleghi, fuori dall'imbarazzo, fuori dai sensi di colpa, che non ne abbiamo, se non quelli che sono stati decisi dai cittadini o dai magistrati in alcuni casi. Fuori dall'imbarazzo, perché noi, difendendo la politica, e dobbiamo farlo con la faccia ancora più aperta e disponibile e non con la paura di chi si vergogna, non stiamo difendendo noi stessi, ma stiamo difendendo la democrazia (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare (NCD-UDC), Partito Democratico e Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà) !

  MASSIMO ENRICO BARONI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie Presidente. Questo dibattito si è spostato sul tentativo da parte del MoVimento 5 Stelle di spiegare che un altro modo di concepire la politica, un altro modo di sentirsi soddisfatti col proprio stipendio, è possibile. Quindi noi presentiamo e proponiamo un'alternativa. Il problema, quello che succede in Aula, e che poi la indispettisce Presidente, è il fatto che abbiamo un potere di attivazione. Un potere di attivazione che riguarda la consapevolezza di essere sostanzialmente nel giusto e non nel giusto da oggi, perché noi siamo la prima forza più votata dal 2013 presso la Camera dei deputati. Forse dovreste fare ancora una riflessione su quanto siete cambiati dal momento che il vuoto che voi attraete intorno a voi ha permesso a uno tsunami di entrare in Parlamento e voi adesso siete costretti a confrontarvi con le vostre omissioni e con i vostri fantasmi. Ed è per questo che io, in questo momento, sto parlando di un potere di attivazione, Presidente, perché anche lei è perfettamente consapevole del fatto che ha un potere di attivazione sull'Aula nel momento in cui conduce l'Aula. Noi vorremmo condurre la politica italiana perché leader significa essere conduttori, questa è la traduzione corretta, e nel momento in cui lei ha un potere di attivazione può averlo in un senso positivo o può averlo in un senso negativo. Allora in alcuni casi, purtroppo, per alcune menti malate lei ha un potere di attivazione negativo. Queste menti malate in un tribunale americano sarebbero praticamente condannate a fare un servizio di riabilitazione di tipo psichico, una psicoterapia obbligatoria. Ma torniamo a questo potere di attivazione perché questo è molto importante. Vorrei citare un'intervista di Jung alla BBC, magari non tutti conoscono Jung, e preferiscono citare Lenin, ma qui abbiamo un problema di coscienza e noi in questo momento vogliamo essere la coscienza di questo Parlamento.
  Quando l'intervistatore della BBC chiese «vorrei sapere da lei, Carl Gustav Jung, che è un famosissimo psicoterapeuta, lei crede in Dio ?», Jung rispose a questo intervistatore radio della BBC «io non ho bisogno di credere in Dio, io so». Quando il mio collega Fraccaro discuteva questo ordine del giorno diceva «noi diamo l'esempio a questo Parlamento», io le posso dire che sbagliava.
  Presidente, lei sa bene cosa vuol dire confrontarsi con l'esempio, sia quando fallisce in questo suo tentativo e sia quando lei porta un buon esempio. Allora, le dico una cosa: il capogruppo del PD che prova a fare demagogia spicciola, lo vorrei accompagnare presso il mio studio alla Camera dei deputati, così gli faremo vedere che questi scontrini sono veri, sono reali, sono rendicontati uno per uno, e sono questi che ci hanno permesso di restituire, nel mio caso, 43 mila euro l'anno in tre anni, oltre a mettere personale sempre completamente in regola, cosa che non è una referenza dei deputati della Camera nella storia di questa istituzione. Se tutti noi avessimo fatto così, oltre ai 40 milioni di cui il PD si vanta di aver Pag. 29risparmiato, ne avremmo risparmiati altri 27 milioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Concludo, Presidente, dicendo che noi non solo cerchiamo di dare l'esempio, noi in questo momento, proprio come nel 2013 non avete capito nulla di quello che vi stava accadendo intorno, sappiamo di essere l'esempio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Deputato Baroni, visto che lei mi ha chiamato in causa, posso dirle che, per quanto mi riguarda, io ho fatto le mie scelte dal primo giorno che sono entrata in quest'Aula: il secondo giorno che sono stata eletta Presidente ho deciso, per mia libertà, di tagliarmi lo stipendio del 30 per cento.
  Dopodiché, io trovo rispettabilissima la scelta di chi vuole dare una somma di denaro al proprio partito, perché crede nell'idea che il partito svolga un ruolo sociale, perché una democrazia c’è se ci sono anche i partiti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, io non penso che ci siano più bravi o meno bravi, ognuno fa le scelte che ritiene; ognuno fa le scelte che ritiene !

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Presidente, abbiamo appreso che lei reputa assolutamente legittimo e giusto, e da considerare positivamente, destinare parte del proprio stipendio da parlamentare della Repubblica ai partiti politici, è la sua idea politica che lei ha espresso di fronte all'Aula.
  Io vorrei però raccontarle una storia, che è una storia reale e sfido Rosato a venire con noi. Alla Basilica di San Paolo, a Roma sud, c’è una paninoteca che è di un ragazzo che si chiama Luca, che ha 24 anni ed è romano. Doveva comprarsi la licenza perché non ce la faceva ad andare avanti e non aveva i denari per comprarsi la licenza e le banche a lui non lo sostengono, le stesse banche che sostengono i vostri amici e gli amici degli amici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Luca è riuscito ad ottenere il prestito attraverso il fondo appunto per il microcredito dove noi, e soltanto noi, diamo i nostri stipendi tagliati.
  Io guadagno 3.100 euro netti e ho restituito a metà legislatura 170 mila euro, non mi pago neanche l'affitto di casa – e non ho una casa di proprietà – con i soldi della diaria, perché essendo romano non mi sembra etico, ma questo fa parte della mia etica che non è la vostra (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Fatto sta che questo Luca, Presidente, che è riuscito ad ottenere il finanziamento, sta mandando avanti una paninoteca, è riuscito ad assumere un altro ragazzo romano di vent'anni e oggi abbiamo due ragazzi romani di vent'anni che anziché scappare in Australia lavorano a Roma, anche grazie ai denari che restituisce tutto il gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle del quale mi onoro di far parte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Ecco, quella soddisfazione di parlare con Luca e di vedere 2 mila imprese sostenute grazie ai nostri stipendi tagliati, è più forte delle vostre menzogne, dei vostri indegni insulti di oggi, delle vostre scomposte reazioni...

  PRESIDENTE. Si rivolga a me, deputato.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Di chi sa di essere un politicante morente che dà gli ultimi colpi di coda (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Presidente, i partiti politici qui dentro si sono intascati oltre 2 miliardi di euro di rimborsi elettorali utilizzando la truffa negli ultimi vent'anni e nessuno sa come li avete spesi: sedi su sedi e il MoVimento 5 Stelle non ha una sede.
  Voi date quattrini ai partiti politici e non alle imprese private italiane, le piccole e medie imprese che generano posti di lavoro. Questa è l'idea diversa. Per qualcuno Pag. 30è populismo, è demagogia. Noi qui vi chiediamo di tagliarvi gli stipendi e voi ci accusate di demagogia, insultate e vi scaldate; quando noi, invece, diciamo questo nelle piazze d'Italia, dove voi non entrate più, difesi, molti di voi, dalle auto blu e dalle scorte, riceviamo applausi, pacche sulle spalle, abbracci e sempre le stesse frasi: «continuate così e non mollate» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questo vale per noi – e mi sento di esprimere il sentimento del gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle – un'enorme soddisfazione. La dignità, il camminare a testa alta per le piazze, non vale 12 mila o 13 mila euro di stipendi mensili, che voi vi intascate da sempre. Non li vale: vale molto di più !
  Con questo ordine del giorno, che per voi è populismo e per noi, invece, è concretezza – e ripeto: c’è un fondo – noi chiediamo che i parlamentari della Repubblica debbano guadagnare 5 mila euro lordi, quindi circa 3.100 euro netti al mese, con i quali si vive una vita più che dignitosa. Contemporaneamente chiediamo: spendete tutto quello che dovete spendere di spese di esercizio del mandato, ma rendicontate senza intascarvi la restante parte; contemporaneamente chiediamo: spendete per i taxi, spendete per i cellulari, spendete quel che dovete spendere per la vostra attività parlamentare, ma quello che non spendete restituitelo ai legittimi proprietari che sono i cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Per voi questo è populismo, per noi è etica, è sobrietà e lo è ancora di più quando si vive con 400 euro di pensione al mese (e qui ci sono anche pensionati d'oro).
  Questa è un'idea diversa che noi abbiamo di Paese rispetto a voi. Non vi lamentate, però, se non avete più consenso, non vi lamentate se Renzi deve essere ogni giorno difeso dalla scorta, lui che diceva: «mi difende la gente», ma forse intendeva: «l'agente» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non vi lamentate più se vi tirano anche del letame – e noi condanniamo, per l'amor di Dio –, se non vi fanno entrare in una piazza senza scorta. Non vi lamentate ! Noi camminiamo a testa alta e portiamo avanti questa battaglia. Vi chiediamo di far parte di questo progetto, di destinare questi soldi alle piccole e medie imprese, perché aumenta la qualità della vita se fai il tuo dovere. Se lo volete fare bene, altrimenti vi assumete la vostra responsabilità, ma sappiate che quando ci saremo noi in quei banchi, come forza di governo, la prima cosa che faremo in un giorno solo sarà questo taglio e vedervi minoranza quel giorno sarà un piacere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rizzetto. Ne ha facoltà.

  WALTER RIZZETTO. Grazie, Presidente. Al netto del fatto, Presidente, che probabilmente il nostro gruppo si era iscritto qualche minuto prima di altri, perché le ricordo che si va per ordine di alzata di mano non per ordine di importanza di gruppo. Comunque, questa è una cosa che evidentemente vedremo...

  PRESIDENTE. No, mi scusi però, deputato, questa non è una direzione...

  WALTER RIZZETTO. Presidente, io non voglio fare polemica con lei, però ho visto la lista.

  PRESIDENTE. Però, mi sta dicendo che io non le ho dato la parola...

  WALTER RIZZETTO. Sì, è corretto.

  PRESIDENTE. ...quando lei era iscritto a parlare. Non è così ?

  WALTER RIZZETTO. Infatti, le sto dicendo proprio questo, tanto è vero che per trasparenza, se vuole pubblicare la lista che io ho visto pochi minuti fa, vedrà che effettivamente il mio nome era prima rispetto ai nomi che hanno parlato adesso. Comunque, non c’è nessun tipo di problema. Era soltanto una puntualizzazione.Pag. 31
  Presidente, io sicuramente apprezzo questo ordine del giorno. Lo trovo giusto e condito a tratti – io ho ascoltato vari interventi – con pesante demagogia e ho ascoltato man mano interventi dei colleghi. Ad esempio, ho ascoltato l'intervento del capogruppo del Partito Democratico, Rosato, mio corregionale, che parla di rispetto e di stipendi per quanto riguarda gli amministratori locali. Questa, Presidente, è pura demagogia fatta all'interno dell'Aula della Camera dei deputati, poiché ricordo che la premiata ditta presidente Serracchiani, Partito Democratico e lo stesso capogruppo Rosato hanno appena votato e fatto votare in Friuli Venezia-Giulia quelle che si chiamano unioni territoriali, che vanno, di fatto, a decapitare i sindaci e non a dare loro un feedback positivo, come citato dal collega Rosato. Quindi, questa è pura demagogia.
  Tra l'altro, lo stesso collega Rosato, sempre per suo tramite Presidente, parla di pubblicità fatta sul blog di Beppe Grillo – forse non ha citato il blog di Beppe Grillo; lo cito io – rispetto a ditte – e sono andato a segnarlo – di loro interesse. Cioè, sembra che le ditte che fanno pubblicità su un blog, in questo caso il blog di Beppe Grillo, siano di interesse dello stesso. Ora, Presidente, io anche grazie alla mia storia non devo difendere nessuno, però posso garantire al collega che io stesso ho fatto pubblicità sul blog di Beppe Grillo con la mia azienda e non c'era nessun tipo di interesse; anzi nel 2006, 2007 e 2008 io probabilmente non l'avevo neanche mai incontrato Beppe Grillo, pur facendo parte, voglio dire, dei gruppi che inizialmente in quel luogo e in quel territorio si formavano.
  Tra l'altro, è interessante quanto riporta il collega Adornato quando parla di quanto prende un deputato. Ho apprezzato il suo intervento e la proposta di portare gli stipendi dei deputati a zero.
  Io vorrei, in questo mio intervento, sottolineare anche il fatto – cosa che non ho sentito in quest'Aula – della produttività degli stessi, ovvero io cercherei di andare a tagliare effettivamente e progressivamente gli stipendi di deputati che da circa quattro anni qui dentro non fanno nulla, perché se vediamo la produttività di molti deputati qui alla Camera, piuttosto che nelle Commissioni, ci rendiamo conto che è una produttività quasi pari a zero, con pochissimi emendamenti, probabilmente fatti, scritti e assegnati loro dal gruppo stesso e con una frequentazione dell'Aula piuttosto scarsa. Quindi, anche in termini di produttività, noi dovremmo andare a sottolineare quanto fanno i deputati, perché i deputati sono pagati per legiferare, per mettere la testa bassa sui libri e studiare, proporre e fare proposte di legge, fare i legislatori e non tanto per andare in televisione, anche se chiaramente questa è una cosa giusta.
  Ho ascoltato gli interventi interessanti del collega Di Stefano e della collega Mannino. Ebbene, io sono perfettamente d'accordo con la collega Mannino quando dice che gli stessi media, gli stessi mezzi stampa vanno a fare pura e mera demagogia quando affermano che i deputati prendono 20 o 30 mila euro al mese. Ebbene, deputati, questa è sicuramente una cosa vera, ma ricordo che in questo caso, ritornando sempre al principale strumento di comunicazione del MoVimento 5 Stelle, era lo stesso blog di Beppe Grillo che diceva che i deputati prendevano 20 mila euro al mese in quel famoso post, allorché ci fu l'espulsione di quattro senatori e venne scritto in questo comunicato, in questo post, che «i senatori ora possono godersi i loro 20 mila euro al mese».
  Sono d'accordo – o in parte – anche con il deputato Di Stefano, anche se ricordo a lui che effettivamente, prima di fare questo lavoro, ci sono delle persone che avevano ed hanno una famiglia, avevano un lavoro, hanno acceso un mutuo, hanno pagato molte bollette di Enel piuttosto che di qualcos'altro e sicuramente potevano anche guadagnare più di 10 mila euro lordi al mese. Quindi, io tenderei a non sottolineare soltanto questo aspetto, perché si va evidentemente soltanto a fare demagogia, pur restando, questo ordine del giorno del collega Luigi Di Maio, Pag. 32sicuramente un qualcosa di interessante e un qualcosa che da qualche tempo si va a discutere.
  Ricordo – e concludo, Presidente – anche il fatto che ci sono deputati che, per loro volontà e senza farne molta pubblicità, loro stessi si tagliano lo stipendio e vanno a dare questo stipendio o al partito o ad associazioni o ad ONLUS o a persone in difficoltà. Ci sono prove e riprove di tutto ciò. Questo per dirle, Presidente, che la patente di onestà non deve in democrazia restare soltanto da una parte. Ciononostante, dopo questa breve analisi, io mi sento di sottoscrivere questo ordine del giorno e di preannunziare, da parte del nostro gruppo, il voto favorevole.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Distaso. Ne ha facoltà.

  ANTONIO DISTASO. Grazie, Presidente. Parlo naturalmente sull'ordine del giorno in oggetto e parto da questo, dal merito, e poi farò alcune considerazioni ad esso legate. A ragionare con onestà intellettuale, che è cosa diversa da quella scontata del non rubare che va praticata oltreché declamata – ma su questo tornerò –, da questo ordine del giorno si potrebbe estrapolare una parte positiva dal punto di vista concettuale, che è dire che i risparmi che la Camera opera nel proprio bilancio interno abbiano una destinazione vincolata in favore di determinate attività. Questo è un concetto che si potrebbe anche ampliare e condividere e su cui io non mi scandalizzo assolutamente.
  Il problema – ed è qui l'abisso profondo che ci divide, per riprendere delle parole che ho sentito – è tra chi fa politica per fare politica, con una passione per la politica come servizio – per chi si ricorda chi usava queste parole oltre trent'anni fa, ma credo che siano pochi ormai – e chi, invece, la fa per due motivi, ossia per venire a provocare qui reazioni diciamo sotto la cintura oppure proprio quelle viscerali così da mostrare sempre più al Paese un'immagine di un Parlamento negletto, fatto di ignoranti, gente che non ha mestiere – poi parleremo anche di questo e vediamo chi ha il mestiere e chi non ce l'ha – e poi anche per andare sui social come Facebook per farsi vedere, per dire che gliele abbiamo cantate, che gliele abbiamo suonate, eccetera. Questo non è fare politica per la gente. Fare politica per la gente significa individuare soluzioni perché la politica è individuare soluzioni insieme, confezionarle e poi proporle. Venire qua a fare chi la spara più grossa per prendere tanti like sui social è un esercizio veramente a cui io mi sottraggo totalmente perché è il gioco che una piccola parte di questo Parlamento sta facendo, purtroppo, trascinando una parte maggioritaria del Parlamento che cade in una provocazione ormai così evidente su cui io non ritengo di dovermi soffermare ulteriormente.
  Io dico la mia perché così scendiamo nel concreto. Dato che vengono fatte accuse generalizzate, a me hanno insegnato invece che a parlare deve essere la nostra coscienza e bisogna parlare di cose concrete. Io, con chiunque di questi egregi signori che mi hanno preceduto, non ho timore a confrontarmi dal punto di vista della professione, del reddito, dell'attività politica svolta in oltre vent'anni con vari ruoli, dall'amministratore comunale al parlamentare, senza aver ricevuto neanche una virgola di sospetto. Voglio vedere se ciascuno di loro ha lo stesso pedigree che ho io, perché io non parlo di altri, ma parlo di me stesso. E con ciascuno di loro sono disposto a fare un dibattito pubblico, citando cifre, dati, circostanze, non accuse generiche, perché loro non sono capaci di fare altro che accuse generiche e di declamare un'onestà che, fino ad ora, abbiamo sentito molto declamata, ma molto poco praticata. L'episodio del comune di Roma, del conflitto di interessi dell'assessore alle aziende, ne è l'ultima dimostrazione.
  Allora, io voglio parlare di questi ordini del giorno e rivolgo anche, Presidente, un appello a lei, perché io a lei mi rivolgo. Vede, anche col suo predecessore è iniziata una china discendente. Questo Parlamento l'ha iniziata, secondo me, nel 1993 quando ha modificato il comma Pag. 33secondo dell'articolo 68 della Costituzione riguardo all'immunità parlamentare perché ha creato un disequilibrio tra i poteri dello Stato.
  Non era la norma in sé. All'epoca abbiamo dato più forza alla magistratura, che comandava effettivamente insieme ai media, decideva chi era colpevole, chi era innocente a prescindere. Adesso la stiamo dando all'Esecutivo. Noi siamo qui per convertire in gran parte decreti-legge. Ci sono tante altre cose fatte sull'onda della folla, che è insaziabile, perché la pancia è insaziabile. Tanta gente, rispetto a cui qui abbiamo concesso l'autorizzazione all'arresto, mentre io no, è andata in galera e poi si è rivelato in modo ingiusto.
  Il finanziamento pubblico: io sono tra i pochi ad aver votato contro perché quella è una forma lecita di finanziamento. Sì, bisogna aumentare i controlli e le pene, ma quella è una forma lecita di finanziamento. Perché dobbiamo renderci dipendenti dai privati ?
  Allora, Presidente, veramente, da questo punto di vista, il suo predecessore negli ultimi anni ha subito una china discendente che non ha difeso il Parlamento, non i parlamentari, ma l'istituzione parlamentare. Infatti, qui, qual è il disegno ? È distruggere le istituzioni che fanno da filtro con la società e avere che cosa ? Il direttorio ? Non tagliare i privilegi, ma tagliare le teste come Robespierre.
  Allora, se vogliamo confrontarci con una follia al potere, bene, ma dato che qua ci stanno tante menti e tante coscienze che ragionano e che credo siano persone perbene, io dico: lasciamo da parte le provocazioni, prendiamo quello che di buono c’è, rendiamolo in positivo e cerchiamo, però, da questo punto di vista sì, che questo Parlamento diventi permeabile alla società, che non risulti, grazie a chi lo vuole far risultare tale, un fortino inespugnabile, perché, altrimenti, noi faremo soltanto il gioco di chi vuole distruggere e non di chi vuole costruire (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Melilla. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Grazie, signora Presidente. Io vorrei fare un ragionamento, il più possibile pacato, anche perché ritengo che i 47 milioni di euro che la Camera quest'anno ha risparmiato, più i 50 milioni di euro in meno di dotazione finanziaria che ha chiesto allo Stato e che, quindi, hanno comportato nei fatti un risparmio di 97 milioni di euro e su tre anni addirittura di 270 milioni di euro, siano frutto del lavoro di molti.
  E io penso che il MoVimento 5 Stelle abbia dato un contributo innegabile. Sbaglia chi magari si rifugia nella difesa dello status quo per negare un'evidenza: il MoVimento 5 Stelle ha delle istanze che sono valide, ai fini anche di un'autoriforma del Parlamento. Però questo, cari amici del MoVimento 5 Stelle, verso i quali ho tanta simpatia umana, non può consentirvi di fare delle proposte che non hanno un valore effettivo, al di là di quello propagandistico.
  Io sono un cultore della materia nel campo del finanziamento e dei costi della democrazia e, quindi, ho letto da molti mesi, con grande serietà, perché vi ritengo persone serie, i vostri rendiconti. Sono andato a vedere analiticamente e ho visto, cari colleghi, che le vostre restituzioni nell'ultimo mese sono, senza fare nomi, di 1.677 euro, 3.078 euro, 2.962 euro, 1.471 euro, 3.700 euro, 4.800 euro, 1.700 euro, ancora 1.700 euro, 1.146 euro. Insomma, io ho fatto una media, anche sulla scorta dei vostri assegni, di circa 2 mila euro al mese. Nei vostri rendiconti si dice: 3.200 euro è il mio stipendio. Benissimo. Poi andiamo alla voce rimborsi, che sono 8.186 euro e togliamo i 1.845 euro che devono essere rendicontati, secondo però i criteri della Camera, e arriviamo a circa 6 mila euro. E ho visto che, oltre ai 3.200-3.300 euro che prendete dallo stipendio – lo stipendio netto di ognuno di noi è 5 mila euro, lo ricordo –, ci sono i rimborsi. C’è chi ha speso 8 mila euro, chi 7 mila, chi 6 mila, chi 6.500. Ho visto i rendiconti... (Applausi dei deputati dei gruppi Pag. 34Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico). No, no, no, io sto facendo un discorso serio, non voglio assolutamente strumentalizzare questa vicenda. Voglio dialogare, capire. Allora, ho visto chi è di fuori Roma: 800, 1.000, 1.200, 1.500 euro per l'alloggio; le spese di telefono, 200 euro; il taxi: in alcuni casi ho visto 900 euro di taxi, 1.100 euro di taxi. Ho visto il vitto, pranzi e cene: 800, 900, 1.000 euro al mese. Alla fine, tra i circa 1.600-1.700 euro che restituite dall'indennità e quello che restituite dai rimborsi che prendiamo, arriviamo a queste cifre di, ripeto mediamente, 2 mila euro.
  Allora, cari colleghi, voi non è che prendete 3.200 euro; voi prendete 3.200 euro più circa 5,6,7 mila euro (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico). Queste sono le cose. Questi sono i fatti.
  Allora, cari colleghi, versate a questo fondo 2 mila euro. Io penso che anche sul fondo micro-credito a 5 Stelle dobbiamo essere molto chiari. Il Parlamento vi ha consentito con una legge, a cui avete votato contro, la legge n. 98 del 2013, di poter versare i vostri contributi a questo fondo. Questo fondo è generale, il vostro è un «sotto fondo», di questo fondo complessivo che riguarda l'erogazione di prestiti alle piccole e medie imprese – è un fondo di garanzia che sviluppa miliardi di euro di finanziamenti. Voi avete concorso a questo fondo, che non è il «fondo microcredito» del MoVimento 5 Stelle, ma è un fondo di garanzia statale a cui voi avete dato il contributo con i 10 milioni versati l'anno scorso, dello 0,076 per cento (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico).
  Allora, cari colleghi, non inventiamoci le cose, ma confrontiamoci: se c’è da assumere delle decisioni le assumiamo, ma non dite che i miliardi di euro che lo Stato italiano dà alle piccole e medie imprese è il fondo microcredito 5 Stelle. Non è vero, voi date un contributo, noi lo diamo per altri versi. Noi versiamo un po’ di più di voi, noi versiamo 3.500 euro al mese (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico – Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Concluda, deputato. Ha terminato il tempo.

  GIANNI MELILLA. Nella mia città, Pescara, c’è una scuola popolare – ho concluso – in cui diamo ripetizioni gratuite alla povera gente e lo facciamo (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Grazie, deputato.
  Ha chiesto di parlare la deputata Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Presidente, è passato talmente tanto tempo da quando avevo chiesto di intervenire che vorrei soltanto sintetizzare in poche parole. Molte delle persone che sono qua dentro non è affatto vero che non hanno fatto nulla prima di entrare qua dentro. Volevo semplicemente citare quarant'anni di lavoro professionale in ospedale e in università, un lavoro sempre molto intenso, un'attività fatta di collaborazione con varie altre organizzazioni di vario tipo, di cui né mi vanto, né tanto meno do, come dire, lista pubblica e volevo dire che però questa mia posizione è condivisa da tantissima altra gente che è qua dentro e che contribuisce al proprio lavoro di parlamentare con le esperienze professionali specifiche acquisite in altri contesti.
  Probabilmente anche l'età giovane dei colleghi 5 Stelle e di qualcun altro impedisce loro di avere acquisito questa esperienza a monte, ma voglio dire che un lavoro positivo di contributo è dato anche da quel patrimonio di cultura, di iniziative, di scambi oggettivi e di collaborazione in altri fronti che abbiamo fatto.
  Trovo falso, ipocrita e veramente contrario al più elementare senso della verità quello che è stato detto, con l'aggravante che, di tutto questo, quello che si vuole fare è semplicemente un elemento di spettacolarizzazione Pag. 35che separa i puri e i casti da quella che è la casta. Tutta questa è una falsità che meritava forse di essere – come dire – resa palese forse un'ora fa, un'ora e mezza fa, ma che comunque mi premuro di fare presente in questo momento (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Giuditta Pini. Ne ha facoltà.

  GIUDITTA PINI. Grazie, Presidente. Io vorrei cercare di iniziare questo breve intervento, perché ho ascoltato con attenzione quello che hanno detto i miei colleghi del MoVimento 5 Stelle, anche per l'età che spesso ci avvicina, citando Antonio Gramsci. «La tendenza a diminuire l'avversario è di per se stessa un documento dell'inferiorità di chi ne è posseduto» (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico); «si tende infatti a diminuire rabbiosamente l'avversario per poter credere di esserne decisamente vittoriosi. In questa tendenza è perciò insito oscuramente un giudizio sulla propria incapacità e debolezza». E, quindi, io capisco, Presidente, che si possa pensare che, visto che uno studente fuoricorso può diventare Vicepresidente della Camera, chiunque fa il Vicepresidente della Camera debba essere un fuoricorso, ma non è così (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Ma lui ha la stessa identica dignità – perché siamo in una Repubblica parlamentare democratica – di chi svolge un'altra professione e quindi, ascoltando quello che i miei colleghi dicevano, ho fatto quello che voi mi avete consigliato di fare, o meglio quello che voi consigliavate a chi guarderà poi i video su YouTube, andando a cliccare, però l'ho fatto qua. Insomma, sono andata sul sito di rendiconto, che ovviamente rimanda al sito di Grillo (ma qui avremo modo di parlarne prima o poi), ho guardato e ho controllato proprio chi su se stesso ha fatto l'esempio. Non mi piace fare questa roba, però l'hanno fatto e così ho trovato che non ci sono gli stipendi di giugno – immagino che li stiano caricando –, neanche quelli di maggio, neanche quelli di aprile e ho trovato quelli di febbraio. Benissimo; allora ho controllato lo stipendio dell'onorevole Di Battista, che lui dichiara in 5.246 euro. Ne ha dati indietro 2.058 e abbiamo un netto di 3.187 euro. Poi abbiamo la voce «rimborsi», che sono 8.379 euro – tolgo i centesimi per carità di patria –, ne ha restituiti una parte e sono rimasti 6.287 euro. Abbiamo quindi un totale di 9.475,46 – qui non li tolgo per carità di patria – euro, a cui aggiungiamo 135 euro di spese telefoniche, 341 euro per i trasporti e 1.142 euro di vitto.
  Benissimo, non succede nulla perché lui è un deputato della Repubblica e con quei soldi svolge un'attività politica, va in giro per le città, per i paesi a fare propaganda elettorale, a portare avanti le istanze del suo MoVimento – si chiama politica – e allora la differenza tra fare propaganda e fare politica è il rispetto che uno ha nei suoi confronti e nei confronti dell'avversario, cosa che in questo momento pare un pochino non esserci.
  Allora vi do una notizia che forse non troverete sul blog di Grillo, però insomma tante volte basta andare anche su Google e digitare qualcosa, oppure andare in una biblioteca – noi abbiamo una biblioteca bellissima qui alla Camera dei deputati, ma chiedo troppo, lo so –: l'articolo 49 della Costituzione – quella per cui voi vi siete imbavagliati, per la quale siete saliti sul tetto e che adesso difendete con le unghie e con i denti lecitamente perché non c’è problema, non è che, se voi lo fate, siete dei mostri – dice che i cittadini concorrono alla crescita democratica e politica della nazione attraverso i partiti. Io non discuto su come voi volete organizzare il vostro partito – ci mancherebbe altro – e non discuto neanche di come lo vogliono organizzare quelli di Sinistra Italiana o chiunque altro, basta che stia nei dettami della legge, ma noi, per esempio, cari onorevoli colleghi, versiamo i nostri contributi al Partito Democratico: è una cosa che facciamo con orgoglio e onore e ha la stessa dignità e onore di chiunque altro voglia versare i propri soldi a un altro progetto che lui ritiene importante. Pag. 36
  Io ritengo importante che in questo Paese, in questo momento, con la crisi politica e democratica più grave che ci sia stata dal dopoguerra a oggi, esista un partito che possa andare avanti a prescindere dalle lobby, a prescindere dagli incontri che facciamo fuori, a prescindere dai finanziatori. Certo, ha bisogno anche dei finanziatori, però io lo ritengo importante e, quindi, verso il contributo lì.
  Allora, cari colleghi, evitiamo anche la distopia del parlare di noi, di noi del PD, brutti cattivi, «pidioti», come la casta, mentre voi siete i cittadini. Voi siete cittadini come noi, ma soprattutto siete deputati come noi. Io non ho la scorta, non ho l'auto blu e trovo scorretto che ci sia chi, invece, va a dire in giro che tutti i deputati del PD hanno la scorta e l'auto blu. Chi ha la scorta non lo fa per divertimento; lo fa perché c’è un fondato pericolo sulla sua vita e non è una cosa su cui scherzare in questo Paese, perché abbiamo visto troppe volte com’è andata a finire.
  Allora io vi chiedo, anche per rispetto della nostra generazione che per la prima volta è entrata in quest'Aula, per rispetto di noi stessi e per rispetto di chi ci ascolta, di avere prima di tutto rispetto di noi e poi rispetto di chi abbiamo davanti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signora Presidente, veramente avevo chiesto la parola un po’ di tempo fa, quando un deputato si era lamentato perché non gli era stata data la parola secondo l'ordine di domanda, per ricordare che il Regolamento prevede che il Presidente dà la parola secondo l'ordine di iscrizione ma anche valutando prudentemente l'andamento del dibattito e facendo alternare voci di una direzione e voci di un'altra direzione, quindi ha una discrezionalità. Penso che dobbiamo difendere i poteri del Presidente perché troppo spesso vengono ingiustamente attaccati.
  Ma, visto che ho la parola, non starò qui a dire che anch'io, come l'onorevole Binetti, ho una certa carriera professionale alle spalle e forse guadagnavo molto di più quando facevo un altro mestiere, perché è un dettaglio biografico non molto interessante.
  Ricorderò che quando sono entrato in quest'Aula mi hanno detto: guarda che tu devi dare un contributo al partito. Io ho continuato fedelmente a darlo fino a qualche mese fa... sempre lo stesso, sempre quello con lo scudo crociato. Ho continuato fedelmente a darlo fino a qualche mese fa, quando ho smesso perché mi sono accollato alcuni debiti del partito. Davo 1.000 euro ogni mese, lo facevano tutti i deputati quando io sono entrato in quest'Aula, non so se, dopo, questa abitudine sia rimasta per tutti, ma allora lo facevano tutti. E mi hanno detto anche: tu devi sostenere le spese del partito nell'area nella quale sei stato eletto. Costava 1.000 euro al mese sostenere le spese, il contributo, diciamo così, locale al partito. E penso proprio di sì, non siamo molto lontani dalle cifre dell'onorevole Di Battista e questo l'hanno fatto centinaia di deputati, era la regola della prima Repubblica. Nella seconda, non lo so, mi auguro che sia rimasta. Da alcune parti è rimasta, da altre parti non è rimasta. Certo, c’è una differenza: noi investivamo i denari nel partito perché eravamo convinti che i partiti fossero strumenti fondamentali di partecipazione democratica e che questo fosse importante per difendere la democrazia in Italia. Io continuo a pensare che lo siano. Certo, andrebbero rinnovati e purificati.

  MARIA EDERA SPADONI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MARIA EDERA SPADONI. Signora Presidente, articolo 8 e seguenti. In questa discussione ho sentito dire che siamo dei truffatori, perché se il collega Rosato parla di scontrini falsificati mi sta dando della truffatrice. Ho sentito dire dal collega Pag. 37Melilla che tutti gli altri gruppi parlamentari pensano più di noi rispetto, invece, a noi che pensiamo di meno. Ho sentito parlare di spettacolarizzazione da parte del gruppo e anche di inferiorità ultimamente. Quindi, visto che lei esige il rispetto da parte del MoVimento 5 Stelle nei confronti degli altri gruppi, gradirei che esigesse lo stesso rispetto da parte degli altri gruppi nei confronti del gruppo MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Pizzolante. Ne ha facoltà.

  SERGIO PIZZOLANTE. Signora Presidente, potrei fare una cosa che non si fa mai in quest'Aula o anche fuori di quest'Aula, dire di essere soddisfatto di alcuni interventi che ho ascoltato per dire che semplicemente mi rappresentano. Penso all'intervento del collega Melilla e penso all'intervento della collega Giuditta Pini e, quindi, potrei fermarmi qui.
  Voglio soltanto aggiungere una cosa piccola, che poi tanto piccola non è. I colleghi del MoVimento 5 Stelle hanno come parola d'ordine, qua dentro e anche fuori da qua dentro, la parola onestà. Ora, io ricordo che Benedetto Croce diceva che la disonestà materiale è una cosa non degna, è una brutta cosa, ma la disonestà intellettuale non è meno grave della disonestà materiale. Ora, pensare che si è disonesti se si ruba qualcosa ma invece si è onesti se si dice il falso è intellettualmente disonesto, non è etico per usare un'altra parola che si usa spesso e a sproposito in quest'Aula da parte dei colleghi del MoVimento 5 Stelle; utilizzare questa giornata come la giornata del marketing elettorale del MoVimento 5 Stelle non è etico, non è onesto, perché porta i colleghi del MoVimento 5 Stelle ad usare argomenti disonesti, falsi per alimentare il loro marketing elettorale all'interno di quest'Aula.
  Quando i colleghi del MoVimento 5 Stelle dicono qui oggi, ma non soltanto oggi, che i parlamentari guadagnano 10, 15, 20 mila euro, è una cosa falsa, perché io, come hanno detto altri, guadagno fra i 4 mila ed i 5 mila euro al mese e poi non dico come utilizzo questi soldi per l'attività politica o per attività sociali di diverso tipo, simili a quelle di versare dei soldi in un fondo per la piccola impresa. Non lo vengo a dire perché l'onestà è un fatto anche molto personale, perché la morale io sono abituato e mi hanno insegnato a farla prima di tutto a me stesso, perché se io la morale la faccio soltanto agli altri quella è una falsa morale. Allora è disonesto, è falso dire che, mentre il popolo italiano ha visto ridursi gli stipendi, qui noi li abbiamo aumentati. È falso, perché io sono entrato qui dentro nel 2006 e l'analisi che è stata fatta per esempio dal senatore Malan o da altri, o anche del deputato Melilla oggi qui dimostra che gli stipendi dei parlamentari e i vari compensi aggiuntivi sono stati complessivamente ridotti di circa il 30 per cento in questi anni. Quindi è falso dire il contrario. Tornando a Croce, la disonestà intellettuale non è meno grave della disonestà materiale. Dire, come è stato detto, che tutti qui dentro, escluso il MoVimento 5 Stelle, prima di entrare qui dentro non hanno fatto nessun altro tipo di mestiere, è falso perché è vero il contrario, che buona parte dei colleghi del MoVimento 5 Stelle sono al primo lavoro e al primo impiego con questa attività all'interno del Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare (NCD-UDC) e Partito Democratico) ! È falso, è falso, voi fate e dite cose false per alimentare una politica falsa che è costruita sull'imbroglio degli italiani. Questo è il punto. E allora, ritornando a Benedetto Croce, voi fate un esame di coscienza, visto che parlate di coscienza, visto che parlate di etica: smettete di essere disonesti almeno intellettualmente (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cominardi. Ne ha facoltà.

  CLAUDIO COMINARDI. Signora Presidente, innanzitutto per il suo tramite, rispondendo a Pizzolante, io lavoro da Pag. 38quando ho quindici anni e sono già quasi vent'anni che lavoro, ma lavoro veramente, non per finta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Poi, altra cosa particolare, surreale e paradossale è che in quest'Aula parlare di restituire, di rinunciare sembra come se bestemmiassimo, cioè si indigna tutta l'Aula. Questo è allucinante. Quanto è stato detto poc'anzi dal collega Melilla per quanto riguarda le restituzioni nostre è completamente inesatto. Si parla di matematica, ha parlato di 2 mila euro al mese che restituiamo. Guardi, io ho restituito 200 mila euro, 200 mila euro verificabili, c’è il bonifico e la scansione del bonifico in originale con tanto di firma del cassiere della mia banca. 200 mila euro bonificati e qui si parla di 2 mila euro al mese che per tre anni fanno circa 70 mila euro, una bella differenza, si parla del triplo. In più dobbiamo aggiungere l'indennità di fine mandato, che noi non sappiamo nemmeno cosa è perché è la nostra prima esperienza. Però cosa facciamo alla nostra prima esperienza ? Rinunciamo, quindi si parla anche di 70 mila euro. Ve li ricordate i rimborsi elettorali ? Ho rinunciato anche a 43 milioni di euro. È tutta fuffa ? Sono invenzioni ? È vero, anche per la nostra attività parlamentare spendiamo. Spendiamo, è vero, perché siamo qui dal lunedì al venerdì, perché abbiamo dei collaboratori e li paghiamo. Noi invece vediamo che qualcuno qui, che fa il fenomeno per risparmiare e fare la cresta sui rimborsi forfettari che noi critichiamo, magari viene a Roma due giorni alla settimana per passare una o due notti in hotel, così da risparmiare, magari sottopaga i propri collaboratori e quindi mi domando: chi è il disonesto in questa storia ? Non è che vogliamo fare quelli migliori di tutti, ma qui carta canta, perché, se 2 mila imprese hanno beneficiato del microcredito, queste non sono favole, perché questo si trova sul sito del Ministero dello sviluppo economico, perché il Fondo per il microcredito l'hanno istituito loro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gigli. Ne ha facoltà.

  GIAN LUIGI GIGLI. Presidente, devo dire che intervengo un po’ malvolentieri, perché sono discussioni che sono sempre antipatiche e ricche di livore e di demagogia. Tuttavia, credo che alcune cose non possano non essere dette, e alla fine mi permetterò anche di fare una piccola proposta. A livello personale avrei la vita molto facile, basta andare a confrontare le dichiarazioni dei redditi tra l'anno di ingresso in questo Parlamento, che si riferivano a quello precedente, e l'anno dopo: ho perso semplicemente 75 mila euro. Ma non è questo il punto, è un altro, per dirlo con l'onorevole Binetti, che ha parlato prima, vale a dire se il Parlamento deve rappresentare lo specchio del Paese, quindi anche di tutte le sue professioni, di tutte le sue ricchezze intellettuali e quant'altro, oppure essere semplicemente un luogo di stipendiati, possibilmente a salario basso, che svolgono, magari diretti da qualche altra parte, delle mansioni non eccessivamente qualificate.
  Io credo che l'interesse del Paese sia invece che le professioni entrino e che non si riduca il Parlamento ad un'accozzaglia di persone che si qualificano solo attorno a due poli: coloro che non hanno nulla e coloro che non hanno bisogno di nulla, o, per dirla in altri termini, i nullatenenti e i paperoni, perché per questi non c’è nemmeno bisogno, in realtà, di uno stipendio. Non possiamo pensare di calmierare, per così dire, gli stipendi dei parlamentari senza renderci conto di questo aspetto, altrimenti ci sarà un impoverimento di tutta la classe politica. Non possiamo pensare altrimenti di andare al di là di una demagogia che lascia il tempo che trova e che rischia di essere esiziale per il funzionamento di questo Paese.
  Secondo me sono maturi i tempi per un altro approccio, ed è questa la proposta che vorrei fare, che voglio lasciare semplicemente a futura memoria, perché certamente non vedrà questa legislatura che uso farne: perché non rivoluzioniamo, in una maniera copernicana, il sistema di Pag. 39reddito dei parlamentari agganciandolo a ciò che guadagnavano prima, agganciandolo, per esempio, alle ultime tre dichiarazioni dei redditi che avevano fatto nella loro vita precedente (Applausi dei deputati del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico) ? Servirebbe ad evitare che qualcuno veda la politica come un'occasione di arricchimento, innanzitutto; farebbe anche maturare forse qualche dichiarazione dei redditi più veritiera, e infine eliminerebbe a monte quel bisogno, che è stato sollevato da parte dei colleghi, di tener conto delle fluttuazioni della redditività della popolazione generale rispetto a quello che è lo stipendio dei parlamentari: si allineerebbero da soli.
  Allora, ripeto, e lo dico con sincerità agli amici del MoVimento 5 Stelle: perché non cavalchiamo questo nuovo meccanismo di retribuzione ? Con un tetto massimo che può essere definito, siano le retribuzioni agganciate a ciò che uno guadagnava prima, e nessuno venga qui per guadagnare di più di quello che guadagnava nella sua vita professionale precedente o del lavoro che non faceva da disoccupato.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Murgia. Ne ha facoltà.

  BRUNO MURGIA. Presidente, ruberò solo alcuni minuti, anzi un minuto, un minuto e mezzo. Io voterò sì a questo ordine del giorno, non fosse altro perché in questi ultimi tre anni ho fatto delle altre cose e probabilmente mi sono reso conto che c’è ancora molta distanza tra la vita normale e questo Parlamento. Però, voglio dire agli amici del MoVimento 5 Stelle che per un attimo, vi dico la verità, ho pensato di astenermi o anche di votare contro, per un semplice motivo: porre il problema come viene posto, cioè noi persone perbene e tutti gli altri ladri, secondo me non è tanto giusto. E vi dico che la mia storia, che è una storia di destra – adesso mi sono autoconfinato al gruppo Misto, spero non per molto tempo – mi ha insegnato alcune cose.
  Io ho avuto dei padri politici e ho anche molti amici che sono qui in Parlamento; dei padri politici che stanno nella destra. Penso a Giorgio Almirante: mio padre era un vecchio missino e, se scoprisse che uso i soldi impropriamente, si rivolterebbe nella tomba.
  Siamo tutte delle persone oneste. Io sono entrato qui nel 2006, con un percorso politico di grande fatica, ve lo posso assicurare, di fine settimana buttati via, usati per la passione politica, per costruire progetti, utilizzando i fondi che abbiamo avuto. Io qui ho tanti amici – vedo Barbara Saltamartini, Fabio Rampelli, Giorgia Meloni, Alberto Giorgetti –, tutta gente perbene che ovviamente ha cambiato anche il proprio stile di vita, perché fare il parlamentare è diverso dal vivere una vita normale; ma vi posso assicurare che questi temi fanno parte anche della storia di molte persone che magari non sono come voi.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

  SIMONE BALDELLI. Presidente, non mi appassiono particolarmente alle polemiche su rimborsi e faccende del genere, però una riflessione voglio farla: se i colleghi del MoVimento 5 Stelle fanno il loro restitution day e vengono acclamati come salvatori della patria, mentre, restituendo – se non sbaglio, vado a memoria –, mi pare 17-18 milioni di euro, tra gruppo Camera e gruppo Senato, e la Camera fa 270 milioni di tagli in tre anni, e piazza Montecitorio – almeno quando sono entrato io, fino a qualche tempo fa – non è gremita di persone che ci applaudono e ci ringraziano, né tanto meno piazza del Parlamento, probabilmente c’è un problema di comunicazione. Infatti, sono convinto che siano vere molte delle cose che vengono sottolineate all'interno di questo dibattito. Se faccio un calcolo, anche sulla mia esperienza personale, dico che io entro in questo Parlamento nel 2006 e, dal 2006 ad oggi, la retribuzione e le competenze di un parlamentare sono diminuite di circa 1.500 euro al mese, che per dodici mesi sono 18 mila euro l'anno; quindi si tratta di tagli. Se a questo Pag. 40aggiungiamo un altro taglio, non imposto dall'alto, dall'Unione europea, da Marte o dalle forze del male, ma scelto dalla politica, quindi, anche in questo senso, una scelta vera e propria, quella che noi chiamiamo «mancato adeguamento», vale a dire il non adeguare la retribuzione del parlamentare al pari, per esempio, invece, di come fanno i magistrati, che guadagnano 7.500 euro netti – quella sarebbe la retribuzione del parlamentare se ogni anno l'Ufficio di Presidenza non facesse e non deliberasse il blocco degli emolumenti – e quindi, anche lì, sostanzialmente parliamo di un netto di 2.500 euro al mese, che, moltiplicato per 12, fa 30 mila euro, noi possiamo dire di aver tagliato, o di subire un taglio, almeno chi è entrato dal 2006, di circa 240 mila euro per cinque anni, vale a dire 48 mila euro l'anno.
  È di tutta evidenza che c’è un problema di comunicazione, Presidente, perché la Camera non riesce a trasferire questo messaggio, perché non parla sostanzialmente di restituzione. C’è una pratica che gli economisti chiamano «marchiamento dell'orecchio», che finalizza ad un obiettivo concreto queste cose. I colleghi del MoVimento 5 Stelle, scegliendo uno strumento di propaganda, che è diverso da quelli che fanno i manifesti, che è diverso da quelli che comprano gli spazi televisivi, che è diverso da quello che comprano gli spazi sui giornali, scelgono di fare questo genere d'iniziativa, cioè alimentare il fondo per le piccole imprese e per le start up. È legittimo e, tra l'altro, Presidente, aggiungo di più, funziona ! Funziona perché, in base a questo, oggi qualsiasi persona si sente legittimata a incontrare un parlamentare e dirgli: perché non ti tagli lo stipendio ? Probabilmente, però, Presidente non funziona il fatto che nessuno di noi, questa istituzione, riesca a trasferire all'esterno il fatto che, in ciascuna legislatura, ciascun deputato restituisce, non ad un obiettivo preciso, 240 mila euro l'anno. Un'ambulanza, Presidente, costa più o meno 50 mila euro, ciascun deputato compra cinque ambulanze in una legislatura. Sarebbe bello che si potessero avere cinque ambulanze dove c’è scritto «fatte con i tagli dello stipendio dei deputati». Questa è la cosa bella che si potrebbe fare per finalizzare.
  Concludo con una considerazione di carattere generale. Io appartengo a un partito che crede nel contributo della società civile e lo sta dimostrando, tra l'altro, anche di recente. Al netto dello stipendio del fondatore che altrimenti ci fa sballare i conti, Presidente, il mio partito ha portato qui dentro, manager, imprenditori, docenti universitari, professionisti, opinionisti, tutta una quantità di persone che a fare il deputato ci ha rimesso, non ci ha guadagnato, quindi è anche il punto di partenza che fa la differenza. Ricordiamoci che, se vogliamo portare in questo Parlamento la qualità, dobbiamo sempre tener presente che c’è tutta una quantità di personaggi, dal filosofo, dall'imprenditore, dall'avvocato, dal grande professionista, al campione dello sport, che, per dare il segnale di un impegno civile al servizio del Paese, da quando sono entrati e per quanto sono stati qui dentro, non vi hanno guadagnato, ma vi hanno perso (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ottobre. Ne ha facoltà.

  MAURO OTTOBRE. Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghi, colleghe, io ho sempre pensato che il politico non è quanto costa, ma quanto rende, come in una normale azienda. Un dirigente prende tanti soldi evidentemente se riesce a renderli, senza produrli e anche così dovrebbe essere il politico. Credo anche che non sia generoso dire che i nostri colleghi del MoVimento 5 Stelle siano delle persone disoneste; almeno intellettualmente, sono delle persone che possiamo dire onestissime Ciò però che rende strano è che questi colleghi non riescono ancora a capire che la loro politica ha una certa funzionalità, nel momento in cui sarebbe credibile, nei confronti del loro ideatore. Questo è quello che non riesco a capire, che non capiamo. In questo Parlamento Pag. 41ho provato alcune volte, per esempio, a dire delle cose molto semplici, con degli emendamenti: vale a dire che qualsiasi sito riconducibile a movimenti di partito o a partiti non sia a scopo di lucro. Il fatto che ci sia un signore che, per tutta la vita, ha fatto il comico, l'ha fatto bene, ha fatto ridere gli italiani, e che oggi percepisca del denaro per il lavoro dei colleghi del MoVimento 5 Stelle, io credo che non sia una cosa moralmente accettabile, perché di questo stiamo parlando. Io vorrei sapere i dati per esempio dei prossimi giorni del blog di Grillo in merito a tutte le gazzarre che hanno fatto in quest'Aula, quanto può percepire in termini di denaro, in termini di visualizzazioni, in termini di consenso. Io credo che se anche noi facessimo della pubblicità sui nostri siti, finanziando il sito di un singolo, non politico, moralmente non sarebbe accettabile. Quindi è questo colleghi del Cinque Stelle che non riusciamo in tanti a capire: per quale ragione voi dite delle cose a vantaggio di Grillo. Poi avete ragione, le start-up, i giovani, le banche, le grandi banche che non finanziano, e questo è un problema; neanche se portano la firma dei genitori finanziano un'iniziativa di start-up; avete ragione su queste cose. Evidentemente avete fatto anche un fondo e tanto di cappello se queste realtà hanno trovato degli spazi perché altrimenti non si crea occupazione, non si crea lavoro. Anche queste cose sono giuste e dobbiamo dircelo. Però – vivaddio – evitiamo di far guadagnare persone singole con la politica e rivolgiamoci più agli italiani con la politica giusta.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Egregia Presidente, ed egregi colleghi, io sono uno di quelli che si è irritato, come è stato detto dai colleghi del MoVimento 5 Stelle, ma non per le ragioni a cui loro alludono, ma perché è una sovversione completa, come è stato anche ricordato da parte di qualcuno, per disonestà intellettuale, del problema. Qui si parla di stipendi, retribuzioni, ferie, si dimentica completamente che noi non siamo lavoratori subordinati, siamo rappresentanti del popolo (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e di deputati del gruppo Partito Democratico); è chiaro ? Siamo politici, diciamo, tant’è che la Costituzione tali ci qualifica.
  Voglio ricordare, visto che si parla di produttività con un linguaggio aziendale, che la nostra Costituzione all'articolo 62 dice che le Camere si riuniscono normalmente, in via ordinaria, due volte all'anno, quindi ciò è in contrasto con la concezione produttivistica. Due volte all'anno in via ordinaria e in via straordinaria ogni volta che c’è necessità di vedersi. Per cui mi sembrano sciocche, e comunque strumentali, tutte quelle affermazioni che ci vogliono vedere impegnati qui da lunedì al sabato. Noi dobbiamo venire qui quando serve, e non dobbiamo venire quando non serve, come spesso accade. Noi in una legislatura come questa abbiamo fatto circa 500 atti normativi che sono una iradiddio, quasi che l'Italia non è nata il 1861, ma è nata il 2013, come se non avessimo una legislazione su ogni materia. La nostra Costituzione prevede non una retribuzione, prevede una indennità, sul presupposto che qualcuno abbia un mestiere e sul presupposto che qualcuno quando entra qui dentro deve essere immune da tentativi di corruzione, non deve essere subordinato a lobby. La indennità di carica deve essere collegata a qualche cosa di obiettivo, tant’è vero che vi è una norma che è stata sospesa che considerando che siamo uno dei tre poteri dello Stato aggancia le nostre indennità, e non retribuzioni, ai giudici, ai primi presidenti delle sezione di Cassazione, proprio perché siamo tre poteri dello Stato, e quindi dovremmo essere, da questo punto vista, anche equiparati. Quindi perché tutto questo ragionamento, che qui si sta facendo, come se fossimo lavoratori subordinati dell'ultima categoria dei metalmeccanici o di altre categorie ? Come giustamente un deputato qui una volta propose, con un disegno di legge, da uno a dieci, noi chi siamo, se la vogliamo mettere su questo piano ? Noi chi siamo da uno a dieci ? È Pag. 42stato ritenuto a suo tempo che noi fossimo uno dei tre poteri dello Stato e che in tale maniera si dovessero rapportare le indennità. La proposta emendativa che abbiamo discusso secondo la quale l'indennità di carica dovrebbe essere di 5000 euro lordi – voglio fare una provocazione – ma senza un limite per i rimborsi, potrebbe andare bene, perché lo ripeto: senza un limite per i rimborsi, sempre per l'esercizio dell'attività parlamentare, significa che non c’è un limite. Io posso andare all'albergo a quattro stelle, cinque stelle, tanto non c’è un limite e così per quanto riguarda i ristoranti. Ora è evidente che si è scelta la strada della forfettizzazione. A questo proposito io voglio anche sfatare il mito della rendicontazione perché la rendicontazione è quella che ha mandato sotto processo, normalmente ingiustificatamente, molti consiglieri regionali. Io come consigliere regionale, e tutti i miei colleghi in una certa regione, non siamo passati attraverso questo calvario perché lì c'era la forfettizzazione, la quale è anche più economica. Si sapeva quanto era la distanza da casa mia fino al capoluogo di regione, la distanza dalla casa dall'altro collega fino al capoluogo di regione, e si moltiplicava per i venti giorni che presumibilmente si doveva partecipare all'attività del consiglio regionale. Poteva accadere anche di andare con un passaggio di qualche collega che ti accompagnava al capoluogo di regione, ma è evidente che si fa una comparazione di valori e di interessi, e in questo caso e in questa comparazione la regione scelse la forfettizzazione. Così si è fatto qui per la nostra diaria. Questa storia di rendicontare: io potrei rendicontare e superare o raggiungere tranquillamente il tetto che qui è stato posto a 3.500 euro. Qual è questa funzione, come dire, taumaturgica della rendicontazione ? Il collega Melilla ha dimostrato che la rendicontazione alla fine, nella migliore delle ipotesi, porta alle stesse somme che noi invece spendiamo in modo forfettario. Un'ultima cosa e chiudo velocemente. Prima e dopo: egregi colleghi, come disse l'onorevole Tabacci – lo voglio citare – in tempi non sospetti, cioè già due anni fa, noi dobbiamo mettere fuori le dichiarazioni dei redditi quando veniamo qui, non di quando stiamo qui, perché io ho fatto una breve rassegna, velocemente, mentre si stava parlando, di quelli che parlavano e ho visto che qui è già entrata gente con 3 mila euro di reddito o con zero euro di reddito e sta a 90 mila euro di reddito – questa è la verità –, mentre c’è gente che guadagnava fior di quattrini che oggi sta a reddito zero. Quindi, andiamo cauti con certe affermazioni, perché se la mettiamo su questo piano credo che molti qui non potrebbero entrare (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Capelli. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAPELLI. Signora Presidente, grazie. Io cercherò, con questo intervento, di anticipare il mio intervento sul bilancio della Camera, perché ho trovato a volte stucchevole questo dibattito. L'onorevole Sannicandro ha anticipato alcuni dei concetti che voglio esprimere, ma soprattutto non vuole essere un intervento che vuole entrare in polemica con quanto detto da altri colleghi. Io credo che ci sia un presupposto di base che viene dimenticato e che non viene mai applicato o preso in considerazione. In un dibattito serio tra noi dovremo definire, una volta per tutte, cosa vale la prestazione politica, quanto vale la prestazione politico-lavorativa di un deputato. Se noi non partiamo da questo presupposto – stesso discorso faccio per l'esame del bilancio della Camera dei deputati o di qualsiasi bilancio –, se io non parto dal presupposto di quanto deve costare qualcosa non troverò mai il momento di condivisione con chi dice 0, 1, 10, 100 e, quindi, ci sarà la gara alla demagogia.
  Io credo che quando ci rapportiamo, in un discorso e in un confronto serio, e valutiamo il lavoro, allora non ci sarà più spazio per determinare la corsa al ribasso che si è fatta anche nella discussione di oggi e che probabilmente si rifarà anche nel prossimo futuro. Quindi, stabilire che Pag. 43cosa vale questo tipo di prestazione determina la chiusura di questo dibattito. Quanto vale ? A che cosa va parametrata la prestazione di un deputato della Repubblica, di un senatore, di un sindaco, di un consigliere regionale o quant'altro ? Il nostro riferimento è la dirigenza o un'altra prestazione minore di tipo professionale al servizio della Repubblica. Tutti questi sono denari pubblici, tutti sono pagati dai cittadini.
  Altro argomento sono i rimborsi ed anche la pubblicità degli stessi. Io non voglio dire qui come spendo i miei denari; lo dico perché c’è una valutazione comune in cui dobbiamo rendicontare tutto, ma – permettetemi – io mangio in maniera diversa da qualcun altro, peggio o meglio; ho deciso di dormire sotto i ponti o di andare in un albergo a cinque stelle. Io non chiedo ai magistrati, per esempio, come spendono la loro indennità, non chiedo dove mangiano, cosa fanno, come si vestono, dove dormono. Io credo che questa sia una grandissima stupidaggine, nel momento in cui decido che quella prestazione ha un costo. Quindi, come amministro quel costo non è assolutamente dovuto per niente e per nessuno, perché ognuno decide di suo.
  Così la smettiamo anche di dire che regaliamo soldi a qualcuno, che facciamo opere di beneficenza. Io odio la beneficenza fatta sotto i riflettori, odio la grande disponibilità nel dare quando questo è fatto sotto i riflettori e se ci troviamo nella condizione di dover decidere di dare qualcosa vuol dire allora che ognuno ritiene, nel suo intimo, secondo la sua condizione sociale secondo il suo sistema di vita, di donare del suo. Il problema è: lo consideriamo nostro, dovuto o superfluo ? Se noi esaminiamo dettagliatamente tutto questo allora arriviamo a determinare i costi dello Stato, compreso quello dei deputati.
  Noi abbiamo risparmiato – e plaudo al lavoro svolto dai questori – 270 milioni in tre anni. Ma è un vero risparmio ? Sarà un vero risparmio nel momento in cui avremo fatto un investimento per decidere quanto deve costare la Camera dei deputati, quanto è il fisiologico costo di un sistema e non di un'impresa, badate bene, perché non è assolutamente paragonabile all'impresa l'organizzazione di un'istituzione e di un servizio; è un'altra cosa, è un altro campo economico, finanziario, sociale, organizzativo.
  Allora, nel momento in cui noi riusciamo a determinare il costo fisiologico del sistema spacchettato – costo del deputato, costo delle riunioni, degli immobili, di tutto ciò che ruota intorno al sistema Camera dei deputati e all'istituzione – allora potremo dire: «abbiamo risparmiato...

  PRESIDENTE. Concluda !

  ROBERTO CAPELLI. ... abbiamo speso bene, abbiamo speso troppo, dobbiamo rivedere le condizioni». Purtroppo, dal 1871 ad oggi, questa Camera è andata in crescendo nella spesa per tantissimi motivi leciti, la gran parte leciti, ma nessuno mai ha studiato il costo fisiologico del sistema. Se determiniamo questo forse un altro risparmio si potrebbe avere nel risparmiare parole e riunioni come queste, che costano ai cittadini e al servizio pubblico (Applausi dei deputati del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cera. Ne ha facoltà.

  ANGELO CERA. Grazie, Presidente. Io ho riflettuto molto su quello che il Vicepresidente Baldelli ha detto qualche istante fa: come è possibile che la più alta carica, la più alta istituzione, la Camera, riesca ad uscire in maniera, come dire, così poco ascoltata all'esterno da parte dei giornali, dei media e delle televisioni ? È una cosa gravissima ciò che ho ascoltato. E, allora, sono andato indietro di qualche giorno; ho letto sui giornali quelli che sono gli stipendi di alcune parti dello Stato: le televisioni, con 250 mila e 300 mila euro, e poi ho sentito, qualche istante fa, quelli che sono gli stipendi dei magistrati: 7.500 euro al mese. Allora, mi sono chiesto: ma qui dentro c’è stato qualcuno che l'altro Pag. 44giorno, quattro giorni fa, cinque giorni fa, ha alzato la voce per additare agli italiani quelli che sono gli stipendi dei direttori generali delle televisioni di RAI Uno o quelli che sono complessivamente gli stipendi, diciamo, della informazione nazionale ? Non c’è stato nessuno che ha detto una parola rispetto a ciò e questa è una forma di servilismo che la politica paga perché si indebolisce. Allo stesso modo abbiamo ascoltato quanto è il netto di un magistrato.
  E, allora, conviene non toccare, non toccare alcuni, e si fa bene perché voi state aggredendo l'istituzione democratica, quella eletta democraticamente, perché vi serve – e lo dico ai deputati del MoVimento 5 Stelle – un'informazione destabilizzata che vi aiuta e una magistratura destabilizzata che vi aiuta (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), tutte forme che vanno contro la democrazia. Altrimenti quelle cose che ho ascoltato... cioè, la Camera e ciò che abbiamo fatto in tanti anni di sacrificio – tre anni, quattro anni – all'esterno nessuno dei cittadini lo ha nemmeno ascoltato né sentito. Non è raggiunta dal popolo italiano perché ci sono evidentemente le vostre televisioni e i vostri giornali che evidentemente fanno quello che serve a voi, cioè otturare l'informazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/32 Luigi Di Maio, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lombardi, Tartaglione, Giuliani, Molea, Bordo, Vezzali...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  427   
   Votanti  420   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato  98    
    Hanno votato no  322.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Censore e Monchiero hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/33 Luigi Di Maio, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Pastorino, Gebhard, Sorial...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  435   
   Votanti  419   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  100    
    Hanno votato no  319.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Censore e Monchiero hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/34 Luigi Di Maio, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi, Monchiero, Pesco, Binetti, Vecchio, Tripiedi, Fossati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  409   
   Astenuti   38   
   Maggioranza  205   Pag. 45
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no  302.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/35 Luigi Di Maio, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tidei, Stumpo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  444   
   Votanti  422   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato  98    
    Hanno votato no  324.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/36 Luigi Di Maio, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stella Bianchi, Marchi, Giammanco, Fraccaro...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  444   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  117    
    Hanno votato no  327.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Stella Bianchi ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).
  Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/37 Mannino. C’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Deputata, vuole parlare ? Prego.

  CLAUDIA MANNINO. Sì, Presidente, velocissimamente. Questo ordine del giorno, anche continuando la logica di trasparenza che vorremmo portare all'interno di questa Istituzione, chiede semplicemente di rendicontare i viaggi in relazione ai propri mandati parlamentari. E questo, sempre in forma di trasparenza, deve essere pubblico nelle pagine dei deputati. Spero, visto che appunto il parere era addirittura di ritiro, ci possa essere una riformulazione o comunque la collaborazione dell'Aula.

  PRESIDENTE. Comunico che i gruppi MoVimento 5 Stelle e Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà hanno esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame. Essendone stata fatta richiesta e come da prassi la Presidenza concederà un tempo aggiuntivo pari a un terzo di quello originariamente previsto. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/37 Mannino, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Caso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  448   
   Votanti  440   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato  103    
    Hanno votato no   337.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 46

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/38 Luigi Di Maio, con il parere contrario del Collegio dei questori, dato che il proponente non accoglie la riformulazione proposta.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  443   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  134    
    Hanno votato no   309.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/39 Luigi Di Maio, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marcon...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  448   
   Votanti  412   
   Astenuti   36   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato   98    
    Hanno votato no   314.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Vargiu ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/40 Luigi Di Maio, sul quale vi è una proposta di riformulazione. È d'accordo sulla riformulazione ? Vuole parlare ? Prego.

  LUIGI DI MAIO. Sì, grazie Presidente. Io ringrazio i questori per le riformulazioni, soltanto che io queste riformulazioni le ho già accolte negli ultimi tre anni e, quindi, ambisco quest'anno magari a farmi approvare l'ordine del giorno così com’è. E non è che io voglia istituire il servizio di car sharing per i parlamentari e soprattutto per i membri dell'Ufficio di Presidenza pur lasciando il parco delle auto blu, perché altrimenti così produciamo solo un costo aggiuntivo. L'ordine del giorno n. 40 era legato all'approvazione dell'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/39 Luigi Di Maio, cioè aboliamo le auto blu e mettiamo i membri dell'Ufficio di Presidenza nelle auto del car sharing con una convenzione apposita. Quindi, se io adesso accogliessi l'idea di mandare avanti una convenzione col servizio car sharing addirittura individuando degli spazi appositi vicino alla Camera per mettere le auto del car sharing significherebbe produrre un costo aggiuntivo. Sono anni che chiediamo di eliminare tutte le auto blu della Camera dei deputati eccetto quella della Presidenza della Camera che per motivi di sicurezza ovviamente ne potrebbe aver bisogno, salvo il fatto che magari il Ministero dell'interno non fornisca direttamente un'auto, ma nel caso in cui non fosse così, allora ci sarebbe quella del parco macchine della Camera. Bocciando l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/39 Luigi Di Maio, voi avete negato ancora una volta la nostra richiesta di eliminare le auto blu in dotazione alle cariche istituzionali della Camera dei deputati e quindi noi, a questo punto ritiriamo l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/40 Luigi Di Maio perché non vogliamo portare delle spese aggiuntive a ridosso del bilancio della Camera perché già ci sono le auto blu, che speriamo di abolire il prima possibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Quindi l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/40 Luigi Di Maio è stato ritirato. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/41 Cozzolino è inammissibile. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. Pag. 47VIII, n. 8/42 Paolo Nicolò Romano abbiamo un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Il presentatore non accede all'invito al ritiro.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/42 Paolo Nicolò Romano, con il parere contrario del collegio dei Questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  418   
   Astenuti   29   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no   324.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/44 Ciprini.
  Ha chiesto di parlare la deputata Ciprini. Ne ha facoltà.

  TIZIANA CIPRINI. Ripropongo anche quest'anno l'ordine del giorno sui drug test ai parlamentari per un Parlamento pulito in tutti i sensi. Lo scorso anno i colleghi di alcuni partiti, come la Lega, per esempio, non votarono a favore del mio ordine del giorno sostenendo che era una cosa blanda perché avevo previsto la facoltà per i parlamentari di sottoporsi ai controlli. Allora quest'anno, per ovviare alle obiezioni, ho previsto l'obbligatorietà dei drug test anche perché c’è un elemento di novità, cioè la dichiarazione del senatore Barani di professione medico che, nel febbraio 2016, ha dichiarato che, su 315 senatori, a suo giudizio, tra 50 e 70 farebbero uso di droghe pesanti anche nei bagni del Senato, circostanza verificabile – dice il medico senatore – dall'osservazione delle pupille miotiche o midriatiche e suggerì al Presidente del Senato di effettuare verifiche ambientali. Ricordo inoltre che esiste già nel nostro sistema legislativo una norma che, in nome della sicurezza del lavoro, impone a particolari categorie di lavoratori, come autisti, camionisti, addetti ai trasporti interni alle aziende, conducenti di treni, piloti, Forze armate e polizia l'obbligo di essere sottoposti prima dell'assunzione e successivamente con controlli a campione, quindi a sorpresa, quindi in forma periodica, questo allo scopo di salvaguardare la salute degli stessi lavoratori ma anche della collettività. Quindi risulterebbe alquanto discutibile, per non dire scandaloso, che i deputati della Repubblica, che dovrebbero dare il buon esempio, in virtù del ruolo di responsabilità, le cui decisioni impattano in modo rilevante sulla collettività, che i parlamentari facciano uso di droghe pesanti nell'esercizio delle loro funzioni. Gli stessi, in quanto cittadini, dovrebbero essere destinatari dei medesimi provvedimenti riservati alla gente comune, non essendo più concepibile un trattamento preferenziale, soprattutto in considerazione della grande importanza sociale che assume il ruolo del parlamentare e dell'imprescindibile legame che unisce lo sviluppo del Paese a una sana politica. I parlamentari tra l'altro, godendo dell'immunità, non possono essere sottoposti ai controlli da parte di cani antidroga, che vengono spesso utilizzati anche dentro le scuole, durante le campagne di contrasto e prevenzione all'uso di sostanze, quindi non si capisce perché questi cani non debbano entrare anche in Parlamento.
  Quindi, in sostanza, con questo ordine del giorno, propongo, senza maggiori oneri per l'Amministrazione, controlli obbligatori per verificare l'uso di droghe pesanti tra i parlamentari attraverso l'utilizzo di specifici kit antidroga da sottoporre a totale carico economico degli esaminati, pubblicando altresì i risultati sul sito della Camera, a garanzia del rapporto di trasparenza con i cittadini elettori. Propongo poi di compiere periodicamente nei locali della Camera verifiche ambientali, in particolare nei luoghi di possibile assunzione come i bagni, pubblicando sul sito della Pag. 48Camera le risultanze sotto forma di dati aggregati e infine propongo controlli periodici con cani antidroga innanzi gli accessi dei locali della Camera e all'interno degli stessi, previo accordo con i parlamentari, che dovrebbero rinunciare momentaneamente all'immunità per le ispezioni specifiche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Applausi ironici di deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rizzetto. Ne ha facoltà.

  WALTER RIZZETTO. Presidente, mi fa piacere che i colleghi del Partito Democratico applaudano in modo ironico a questa che mi pare tutto sommato una proposta di buonsenso (Commenti).

  PRESIDENTE. Colleghi ! Per favore abbassate il tono della voce. Per favore !

  WALTER RIZZETTO. Forse siamo già in euforia preapprovazione della legalizzazione della cannabis. Comunque sia, io immagino, Presidente, che – come ricordato dalla collega Ciprini – il deputato, come spesso accade – prima abbiamo parlato di stipendi, cioè dobbiamo tagliarci gli stipendi perché dobbiamo dare l'esempio alle persone che prendono 480 euro di pensione minima al mese – debba dare anche altri stipendi; per quanto mi riguarda, nulla osta a poter effettuare sui nostri corpi qualsiasi tipo di esame farmacologico rispetto all'uso, soprattutto, come sottolinea la collega, di droghe pesanti. Non lo so se tutti possano essere d'accordo con questo passaggio e, vista l'ilarità che scatena questo ordine del giorno, mi pare proprio di no, permettetemi questa forzatura. Io penso Presidente – e non penso sia un concetto d'altri tempi – che soprattutto in questi tempi il deputato e il senatore debbano dare prova ed esempio di onestà anche sotto questo punto di vista, oltre che dare prova di assoluta lucidità perché, se è vero che una persona che guida un'auto sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, viene fermato, la patente viene ritirata e l'auto non la può più guidare, è vero che chi guida un Paese deve necessariamente essere lucido e quindi non vedo – voglio dire – perché non votare a favore di questo ordine del giorno, anzi vorrei sottolineare un fatto perché, scorrendo gli ordini del giorno – e preannuncio d'accordo anche con il collega Cirielli il voto favorevole a questo ordine del giorno da parte del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale – noto che c’è una particolarità e la particolarità è questa: vedo che in tutti gli ordini del giorno del MoVimento 5 Stelle c’è la firma del Vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, tranne che in questo, quindi vorrei per il suo tramite, Presidente, chiedere perché il Vicepresidente della Camera che ha un ruolo, evidentemente molto ampio, importante e prestigioso anche nei confronti di un passaggio di un ordine del giorno secondo noi corretto e virtuoso non appone in questo ordine del giorno la sua firma, come ha fatto su tutti gli altri ordini del giorno. Quindi, Presidente, per noi è un voto favorevole.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Io, differentemente dalla collega Ciprini e dagli altri firmatari dell'ordine del giorno, credo che noi dovremmo fare un percorso inverso, cioè non pensare che ciò che è applicato al Paese debba essere applicato anche in Parlamento in materia di sostanze stupefacenti, ma dovremmo forse riflettere su ciò che è applicato al Paese, perché io ho dei dubbi sull'attività e sulla funzione pedagogica dei cani antidroga, ma non ho tanti dubbi qua, dove si vorrebbero introdurre, ce li ho ad esempio nelle scuole, dove viene fatto largo uso di questa attività repressiva e forse servirebbe più informazione, più educazione, più prevenzione, magari anche finanziando quel fondo nazionale che, ahimè, da anni non viene più irrobustito e quindi vedrei più quello. Ma vedrei anche altro, perché noi oggi, proprio sul tema del rapporto uomo-macchina, forse dovremmo Pag. 49rivedere il Codice della strada o adeguare quello che succede alla legislazione che noi abbiamo cambiato, perché, collega Rizzetto, la dizione «sotto effetto di sostanze stupefacenti» non c’è più nel Codice della strada, c’è «stato di alterazione», che la giurisprudenza ha stabilito essere cosa molto diversa, attuale. E sui luoghi di lavoro il demansionamento dei lavoratori dovrebbe avvenire su questa dizione, «stato di alterazione», non un generico consumo magari di mesi o di anni o di settimane precedenti. Pertanto io credo che su questa materia, più che ordini del giorno che hanno – lo capisco – degli elementi di provocazione, forse dovremmo fare una disamina seria della legislazione vigente e magari smetterla di sospendere la patente a migliaia di cittadini italiani ogni anno, particolarmente giovani, che in realtà sono perfettamente in grado di guidare una macchina, un muletto, una gru in perfetta sicurezza. Io credo che su queste cose forse dovremmo concentrarci su quello che già non va, più che aggiungere cose che non andrebbero (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signora Presidente, noi sosterremo questo ordine del giorno con il nostro voto favorevole, crediamo altresì che i controlli debbano essere allargati anche al Governo, visto che si parla di guida del Paese (Commenti) e aggiungo inoltre che alcuni interventi di questa mattina ne giustificano l'approvazione (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Pagano. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO PAGANO. Signora Presidente, sarò molto telegrafico perché il clima vacanziero impone questo e, al di là della retorica, penso che l'ordine del giorno della stimata collega Ciprini debba essere preso seriamente in considerazione, perché noi abbiamo in discussione in quest'Aula in questo momento in Commissione giustizia – perché penso che poi vi sarà pure un ritorno in Commissione giustizia – il decreto sulla legalizzazione della cannabis. Pertanto non mi pare che sia il tema fuori da ogni contesto, dobbiamo avere anche l'onestà intellettuale di affrontarlo da ogni punto di vista e questo penso che sia un tema di riflessione serio a cui sicuramente non ci possiamo sottrarre. Quindi, con assoluta convinzione, dico che voterò «sì» a questo ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Invernizzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signora Presidente, io chiederei però se possibile il voto per parti separate, perché personalmente sono d'accordo sul controllo antidroga personale mediante kit di controllo appunto, non sono d'accordo sul discorso dell'analisi anche per esempio nei bagni, visto che sono locali che non sono frequentati solo ed esclusivamente dai deputati ma da parecchie persone estranee anche all'Aula e per questo motivo non vedo perché dovremmo poi magari noi deputati assumersi la responsabilità di eventuali controlli positivi antidroga, così come non sono d'accordo anche – per una questione non soltanto estetica ma proprio etica – sull'utilizzo dei cani antidroga all'entrata dell'Aula a cui noi dovremmo sottoporci. Io mi auguro che...vado alla conclusione...è un'immagine bruttissima quella del cane antidroga fuori dal Parlamento e secondo me è più che sufficiente nei confronti dell'opinione pubblica la pubblicazione dei test antidroga.

  PRESIDENTE. Concluda.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Arrivo a conclusione. Per questo chiedo di poter sottoporre al voto il presente ordine del giorno per parti separate, grazie.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.

Pag. 50

  ARCANGELO SANNICANDRO. Signora Presidente, io sono imbarazzato, perché non ho capito se questi cani devono stazionare durante questi lunghi dibattiti (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà) oppure dopo la lettura del verbale oppure all'uscita, e non sono in condizione di votare per questo motivo, perché non c'ho capito nulla.

  PRESIDENTE. Allora, deputato Invernizzi, se ho capito bene, vuole dividere la premessa e il primo capoverso...scusate, colleghi, mi fate capire come vuole votare ? Premessa e primo capoverso una votazione, secondo e terzo capoverso un'altra ? È così che vuole fare ? D'accordo, va bene. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/44 Ciprini, limitatamente alla premessa e al primo capoverso del dispositivo, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capone, Tancredi, Librandi, Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  434   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  98    
    Hanno votato no  336.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/44 Ciprini, limitatamente al secondo e terzo capoverso del dispositivo, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capone, Murgia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  437   
   Votanti  432   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato   88    
    Hanno votato no  344.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Capodicasa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/45 Ciprini, sul quale vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Lo mettiamo in votazione ? Sì.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/45 Ciprini, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capone, Adornato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  432   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato   83    
    Hanno votato no  349.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/46 Spessotto è ritirato. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/47 Spessotto c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Che cosa fa ? Lo mettiamo in votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del Pag. 51giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/47 Spessotto, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capone, Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  441   
   Votanti  411   
   Astenuti   30   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato   99    
    Hanno votato no  312.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  L'ordine del giorno n. 9/Doc VIII, n. 8/48 Spessotto è stato accolto. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc VIII, n. 8/49 Sorial c’è un invito al ritiro: lo votiamo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc VIII, n. 8/49 Sorial, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Iannuzzi, Zaratti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  436   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  126    
    Hanno votato no  310.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc VIII, n. 8/50 Carinelli, sul quale vi è un invito al ritiro. Ha chiesto di parlare la deputata Carinelli. Ne ha facoltà.

  PAOLA CARINELLI. Presidente, ripropongo questo ordine del giorno che avevo già riproposto l'anno scorso, nella speranza che quest'anno i questori abbiano magari cambiato idea e abbiano valutato la mia proposta, anche se la vedo dura, visto che c’è un invito al ritiro. Probabilmente, il fatto che il Collegio dei questori sia fatto tutto da uomini non aiuta. Il mio ordine del giorno si riferisce allo spazio bimbi che è presente a palazzo Theodoli; è uno spazio – lo ricordo, magari anche per chi non lo conosce – che non è un asilo: è uno spazio che la Camera mette a disposizione dove il parlamentare o un proprio collaboratore può andare con il proprio bambino.
  Quello che chiedo con questo ordine del giorno è una cosa semplicissima: dare la possibilità anche ai dipendenti della Camera di usufruire di questo spazio. Credo che qua tutti lavoriamo per la Camera, noi parlamentari come anche tutti i dipendenti. Credo che non ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B e soprattutto non ci siano mamme di serie A o mamme di serie B: siamo tutte e mamme papà che lavorano. Per cui, chiedo semplicemente che questo spazio, che, tra l'altro, al momento è sottoutilizzato, perché chi lo frequenta sa bene che non è particolarmente frequentato, per cui non ci sono problemi di ristrettezza di spazi, perché veramente questo è uno spazio molto grande che al momento viene utilizzato da poche persone, venga aperto anche ai dipendenti della Camera. In questo modo lo userebbe qualche persona in più, ma non credo proprio che ci sarebbe la coda, perché veramente di spazio ce n’è. Ripeto: per me è solo una questione che siamo tutti dipendenti della Camera, indipendente dal fatto che facciamo i parlamentari o che siamo dipendenti della Camera. È una cosa semplicissima, per cui chiedo ai questori se magari possono ripensarci (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PAOLO FONTANELLI, Questore. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 52

  PAOLO FONTANELLI, Questore. Presidente, intervengo per ribadire che il nostro parere contrario è legato a elementi oggettivi: non ci sono gli elementi normativi e le modalità organizzative per potere consentire l'utilizzazione dello spazio bimbi ai dipendenti. Peraltro, già per le parlamentari e i parlamentari abbiamo dei problemi proprio legati alle modalità organizzative, perché le norme non sono compatibili con quello che sarebbe un nido, una scuola materna o comunque una struttura in materia infantile. Quindi, su questo problema continueremo a riflettere, ma la soluzione per i dipendenti non può essere questa. Mi auguro che magari possa nascere l'idea di un nido o di una scuola materna per i dipendenti anche vicino alla Camera, ma è un altro discorso da questo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Saltamartini. Ne ha facoltà.

  BARBARA SALTAMARTINI. Presidente, a me dispiace che il questore non abbia voluto cambiare il parere su un ordine del giorno che condivido e per il quale credo che tutto il nostro gruppo voterà a favore. Ma soprattutto mi dispiace perché ancora una volta vorrei ricordare che è quest'Aula che fa le norme, siamo noi che le facciamo. La difficoltà di aprire l'asilo nido all'interno delle nostre istituzioni l'avevamo già superata con un Governo di tanti anni fa, quando l'allora Ministro Prestigiacomo aprì un asilo nido per i figli non solo dei parlamentari ma dei dipendenti. Quell'asilo nido non esiste più. Abbiamo chiesto nelle legislature successive, anche nell'ultima, più di una volta, magari di adibire alcuni locali che sono presenti in questo palazzo e che magari sono poco usati, vedi, per esempio – e so che magari solletico le risate di qualche collega –, la famosa barberia, anziché a quell'utilizzo ad un utilizzo molto più utile.
  Infatti, se noi siamo in uno Stato in cui c’è un calo demografico pazzesco, in cui ci diciamo spesso e volentieri che siamo a difesa e a tutela della famiglia, della maternità, del valore di diventare genitori, bambini, fare i figli su e giù, poi siamo i primi a non permettere che ciò possa accadere per chi fa il parlamentare o magari per chi fa il dipendente di quest'Aula. Ecco l'ingiustizia a cui voi state andando incontro (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/50 Carinelli, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Silvia Giordano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  423   
   Votanti  417   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato  137    
    Hanno votato no  280.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/51 Spadoni vi è una riformulazione: deputata, accetta la riformulazione ? Non accetta. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/51 Spadoni, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  426   
   Votanti  390   
   Astenuti   36   
   Maggioranza  196   Pag. 53
    Hanno votato   90    
    Hanno votato no  300.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/54 De Lorenzis, sul quale vi è una riformulazione: deputato De Lorenzis, l'accetta ? No, non l'accetta, lo mettiamo in votazione. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/54 De Lorenzis, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Ciracì, Pilozzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  435   
   Votanti  396   
   Astenuti   39   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato   97    
    Hanno votato no  299.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/55 Gagnarli è accolto con riformulazione: deputata, accetta la riformulazione ? Sì. Andiamo avanti. Ordine del girno n. 9/Doc. VIII, n. 8/56 Mannino, anche qui vi è riformulazione: deputata Mannino, accetta la riformulazione ? Sì, bene.
  Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/57 Mannino: deputata, accetta la riformulazione ? Sì. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/58 Mannino è stato accolto. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/59 Mannino c’è una riformulazione: l'accoglie ? No. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/59 Mannino, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  428   
   Votanti  396   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato   99    
    Hanno votato no  297.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/60 Mannino è stato ritirato.
  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/61 Mannino, vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Lo vuole in votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/61 Mannino, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Massa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  407   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato   83    
    Hanno votato no  324    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/62 Mannino, vi è una riformulazione. Lo vuole in votazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/62 Mannino, con il parere contrario del Collegio dei questori.Pag. 54
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco, Caso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  437   
   Votanti  388   
   Astenuti   49   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato   86    
    Hanno votato no  302    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/65 Fraccaro, vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Lo vuole in votazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/65 Fraccaro, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fraccaro...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  438   
   Votanti  421   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato   97    
    Hanno votato no  324    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/66 Fraccaro, vi è una riformulazione. Lo vuole in votazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/66 Fraccaro, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cera, Capone.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  425   
   Votanti  394   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato   96    
    Hanno votato no  298    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/67 Fraccaro, vi è una riformulazione. Lo vuole in votazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/67 Fraccaro, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Occhiuto, Brandolin, Albanella, Capone.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  433   
   Votanti  391   
   Astenuti   42   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no  299    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/68 Fraccaro, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cera, Tancredi, Boccuzzi, Matarrelli, Alberti.Pag. 55
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  432   
   Votanti  399   
   Astenuti   33   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato  103    
    Hanno votato no  296    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/70 Fraccaro, vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Lo vuole in votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/70 Fraccaro, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  409   
   Votanti  400   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato  88    
    Hanno votato no  312     

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/71 Fraccaro, vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Lo vuole in votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/71 Fraccaro, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  428   
   Votanti  414   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato  118    
    Hanno votato no  296    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/72 Fraccaro, vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  RICCARDO FRACCARO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  RICCARDO FRACCARO. Presidente, in questa giornata di discussione abbiamo sentito molti deputati cercare di giustificare varie voci di spesa del bilancio della Camera. Ora chiedo a lei, Presidente, e chiedo anche ai questori, come possa ritenersi minimamente giustificabile il capitolo 1130 del bilancio della Camera dei deputati per l'esercizio 2016 che prevede di spendere 350 mila euro di soldi dei cittadini per coprire l'assicurazione vita, invalidità e infortunio dei deputati. Stiamo parlando di soldi dei cittadini per assicurare i politici, i parlamentari deputati, in questi casi, e li vado a elencare perché questa è l'assicurazione che i cittadini stanno pagando oggi: punture e morsi di animali, malattie tropicali (se i deputati vanno in vacanza, vanno all'estero, vanno ai Caraibi, contraggono la malattia, pagano gli italiani), affogamento, ernie addominali, escursioni in montagna (i deputati vanno in montagna e chi paga l'assicurazione ? I cittadini italiani), colpi di sole. Buone ferie a tutti, tanto state tranquilli, se prendete un colpo di sole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) o un colpo di calore – è scritto qui – pagano gli italiani; tranquilli, 350 mila euro ogni anno.
  Ma non è finita, in caso di calamità naturali pagheranno gli italiani: terremoto, inondazioni, alluvioni, eruzioni vulcaniche. Pag. 56Questa è la migliore, Presidente, si metta le mani nei capelli perché anch'io ho proprio questo sentimento quando leggo queste cose: paghiamo l'assicurazione ai deputati se essi subiscono un infortunio in stato di ebbrezza. Cioè io capisco che questo è lo stato con cui voi scrivete le leggi, evidentemente, ma chiedere agli italiani di pagarvi l'assicurazione se fate un incidente e siete ubriachi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), è una cosa inaccettabile. Ma forse questa supera ancora quella precedente: un'assicurazione se subite dei danni in caso di sommosse, insurrezione o tumulti popolari. Fate delle leggi che effettivamente un po’ certe cose le stanno anche stimolando nell'opinione pubblica, sia mai che avvengano, magari subite un infortunio durante una sommossa, e da chi ve li fate pagare i danni ? Dagli stessi che vi hanno magari malmenato in quel momento a causa del vostro comportamento, che ovviamente noi scongiuriamo. Infine, l'assicurazione per tutti i casi in cui subite un infortunio per colpa grave dall'assicurato, per vostra colpa grave; 350 mila euro che spendono i cittadini per assicurarvi mentre fuori nell'ambito della sanità nazionale sono stati tagliati dal Governo Renzi 4,3 milioni al Fondo sanitario nazionale, mentre ci sono 11 milioni di italiani che rinunciano alle cure o le rinviano. Secondo il rapporto Censis il 41,7 per cento delle famiglie ha rinunciato ad almeno una prestazione sanitaria e il 72 per cento dei pazienti afferma infatti di non potersi permettere le lunghissime liste di attesa. Mentre la spesa sanitaria privata è aumentata del 3,2 per cento sotto il Governo Renzi, chiedete 350 mila euro agli italiani ogni anno per coprirvi l'assicurazione sanitaria ? Ora, signori, io credo che se un'assicurazione deve essere pagata è quella che i partiti devono pagare agli italiani per i danni che con le vostre leggi gli arrecate ogni giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Luigi Di Maio. Ne ha facoltà.

  LUIGI DI MAIO. Presidente, 350 mila euro per un'assicurazione che assicura i deputati da danni per punture di insetto e una spesa medico-sanitaria in questo palazzo che è aumentata da 705 mila euro a 805 mila euro in un solo anno (più 14,18 per cento). Ci sono 100 mila euro di spese sanitarie in più, 350 mila euro di assicurazione, come avete visto, anche dalle insolazioni e un'altra serie di sprechi e privilegi che abbiamo visto e che abbiamo discusso stamattina. Se questo non è allontanamento delle istituzioni dai cittadini ditemi voi che cosa è ! Se questo Paese, che ha 11 milioni di persone che hanno rinunciato a curarsi per difficoltà economiche, deve vedere una polizza assicurativa a favore dei deputati che li protegge anche da danni per guida in stato d'ebbrezza, ad esempio, se questo non è allontanamento delle istituzioni dai cittadini ditemi voi che cosa è.
  È inutile continuare a decantare i risparmi del bilancio, è inutile continuare a decantare i soldi che restituite: qui è una questione di percezione e i cittadini hanno ragione quando dicono che qui dentro non si capisce la realtà che c’è lì fuori, perché una cosa del genere non esiste da nessuna parte, in nessuna realtà lavorativa. Questa non è la normale assicurazione che si fa ai lavoratori per infortuni sul lavoro: queste sono delle voci e dei capitoli, in questa polizza assicurativa, vergognosi, che tra l'altro ci costano 350 mila euro e vi stiamo chiedendo di abolirli con un ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/72 Fraccaro, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Calabrò, Di Battista, Rizzetto, Cirielli, Zampa.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 57
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  414   
   Votanti  399   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato  122    
    Hanno votato no  277.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Avverto che il MoVimento 5 Stelle ha esaurito anche gli ulteriori tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. Come già fatto in precedenti occasioni analoghe, la Presidenza consentirà ai deputati di tale gruppo lo svolgimento di brevi interventi della durata di un minuto da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 8/73 Fraccaro, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Adornato, Fraccaro.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  413   
   Votanti  400   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato   95    
    Hanno votato no  305.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 8/74 Fraccaro, su cui c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Lo mettiamo in votazione ? No; vuole intervenire. Prego, deputato Fraccaro.

  RICCARDO FRACCARO. Presidente, qui si interviene semplicemente per far rispettare un principio democratico che mi sembra abbastanza banale. Se chiediamo con un referendum ai cittadini di esprimersi su una materia – e sto parlando del referendum costituzionale che ci sarà ad ottobre, novembre o forse fra cent'anni, visti i sondaggi – credo che dobbiamo aspettare l'esito di quel referendum prima di approvare le norme che sono contenute.
  L'articolo 40, comma 3, di quel testo costituzionale prevede l'istituzione del ruolo unico e lei, Presidente, insieme anche al PD voleva e intendeva approvarlo prima dell'esito del referendum, ma io chiedo che venga approvato dopo per rispettare almeno la volontà del popolo italiano quando è chiamato, raramente purtroppo, a esprimersi attraverso uno strumento di partecipazione diretta come il referendum.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 8/74 Fraccaro, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Hanno votato tutti ? Coppola.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  414   
   Votanti  389   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  279.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 8/75 Fraccaro. Che cosa fa, deputato ? Lo mettiamo in votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 8/75 Fraccaro, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.Pag. 58
  (Segue la votazione).

  Fregolent. Tutti hanno votato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  405   
   Votanti  394   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no  302.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Micillo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Adesso sospendo l'esame del bilancio della Camera, che riprenderà nella parte pomeridiana della seduta, al termine dello svolgimento dell'informativa urgente del Governo sullo stato del sistema creditizio italiano, prevista alle ore 16,15.
  La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 15 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

  La seduta, sospesa alle 14,20, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro della giustizia, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, la Ministra della difesa, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministro dell'economia e delle finanze.

(Iniziative di competenza in relazione alla vicenda di un cittadino, detenuto nel carcere di Madonna del Freddo a Chieti, affetto da fibromialgia – n. 3-02444)

  PRESIDENTE. L'onorevole Melilla ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02444, concernente iniziative di competenza in relazione alla vicenda di un cittadino, detenuto nel carcere di Madonna del Freddo a Chieti, affetto da fibromialgia (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  GIANNI MELILLA. Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, ieri Fabrizio Pellegrini è stato scarcerato. Fabrizio Pellegrini è un musicista, un pianista, che alcuni anni fa si è ammalato di fibromialgia o sindrome di Atlante. Questa malattia rara procura intensi dolori muscolari cronici e insonnia. E l'infiammazione degli arti e dei muscoli che provoca Fabrizio Pellegrini non può curarla, innanzitutto perché non esistono farmaci. Questa è una malattia orfana, perché non ha una ricerca farmacologica. È una delle 5 mila malattie orfane di questo Paese. Fabrizio Pellegrini è finito in carcere perché per curarsi dai profondi e intensi dolori di cui soffriva...

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole Melilla.

  GIANNI MELILLA. ...ha dovuto far ricorso alla cannabis. Come è potuta succedere una cosa del genere ?

  PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Andrea Orlando, ha facoltà di rispondere.

  ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Grazie, Presidente. In riferimento alla vicenda di Fabrizio Pellegrini, rappresento di aver disposto accertamenti preliminari attraverso l'ispettorato e di aver chiesto specifica relazione al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria con Pag. 59particolare riguardo alle condizioni del detenuto. Dagli elementi informativi pervenuti dalla procura generale presso la corte d'appello de L'Aquila, risulta che al Pellegrini era stato notificato in data 29 aprile 2016 il provvedimento di carcerazione con contestuale sospensione dell'esecuzione e che, in assenza di richiesta di ammissione a misure alternative, il medesimo ordine era stato eseguito in data 8 giugno 2016. Risulta, altresì, che in data 1o agosto il magistrato di sorveglianza di Pescara ha concesso al Pellegrini in via provvisoria ed in attesa della decisione del tribunale di sorveglianza de L'Aquila, sull'istanza formulata soltanto il 19 luglio 2016, la misura della detenzione domiciliare in atto dal giorno successivo. Dal provvedimento del magistrato di sorveglianza consta che Pellegrini è affetto da sindrome fibromialgica, ma che le condizioni di salute del predetto non sono state ritenute compatibili con la detenzione. Nel rendere informativa nell'ambito della procedura pendente davanti al magistrato di sorveglianza, anche il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha evidenziato come il medico della struttura avesse escluso ipotesi di incompatibilità con il regime detentivo. Nella relazione trasmessa, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha inoltre evidenziato come il Pellegrini sia stato visitato anche da un proprio sanitario di fiducia e che, in ragione delle condizioni di salute, il medesimo è stato adeguatamente sostenuto sotto il profilo sanitario e psicologico. Non sono stati, pertanto, allo stato rilevati profili di trascuratezza nel trattamento detentivo del Pellegrini, nei cui confronti l'autorità giudiziaria, all'esito delle valutazioni rimesse alle proprie prerogative, ha emesso di recente il provvedimento citato bilanciando opportunamente il diritto alla salute con le modalità di esecuzione della pena. In generale, il potenziamento dell'assistenza sanitaria delle persone detenute costituisce una priorità attentamente perseguita dal mio Dicastero e all'approfondimento della materia è stato anche riservato uno specifico tavolo nell'ambito dei lavori degli stati generali i cui esiti sono già oggetto di puntuali riflessioni destinate a tradursi in ulteriori misure migliorative. Quanto, infine, al titolo di reato per il quale il Pellegrini è stato condannato con sentenze irrevocabili, va rilevato che, come è noto, la normativa attuale sanziona le condotte di coltivazione di stupefacente, sebbene finalizzato all'uso personale e a quello terapeutico. I magistrati, dunque, sono chiamati allo stato ad applicare la legge, anche in ipotesi di destinazione a fini terapeutici. È affidata, pertanto, alla dialettica parlamentare ogni ulteriore riflessione rispetto ai presupposti per l'incriminazione e alla congruità delle pene che derivano da tale incriminazione e poi dalla condanna.

  PRESIDENTE. L'onorevole Melilla ha facoltà di replicare.

  GIANNI MELILLA. Signor Ministro, quante migliaia di Fabrizio Pellegrini ci sono in Italia ? Quante persone che potrebbero curarsi con la marijuana e non lo possono fare ? Quante persone che non disturbano nessuno e si vogliono coltivare alcune piante di cannabis a casa e non lo possono fare ? Cosa si aspetta ad intervenire, anche da parte del Governo, con una legge che è attualmente all'esame peraltro del Parlamento, che legalizzi finalmente l'uso personale della cannabis ? Toglieremmo 10 miliardi di euro alla criminalità organizzata, che lucra e sfrutta tanti poveri ragazzi e consumatori di cannabis. Un appello alle autorità sanitarie e anche alla regione Abruzzo e al Ministero della salute: Fabrizio Pellegrini adesso è agli arresti domiciliari a casa sua, da solo e non si può curare. Quella sua malattia degenerativa non può essere curata. Quando io sono andato in carcere, caro Ministro, ho visto un ragazzo, pianista, che non può più suonare il piano perché la mano destra non la può articolare più, perché quei dolori muscolari hanno aggredito la sua mano destra ed erano in procinto di aggredire la sinistra. E stava in cella con altri sei detenuti, i quali solidarizzavano, tra l'altro, con lui. Chiedo, pertanto, che questa vicenda non finisca qua e si apra Pag. 60un faro enorme su una vicenda che interessa migliaia e migliaia di giovani, di persone nel nostro Paese che purtroppo soffrono per questa mentalità esclusivamente repressiva e che non affronta alla radice il tema vero: la legalizzazione della cannabis (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

(Misure a favore dei produttori italiani di frumento, con particolare riferimento alle quotazioni di mercato del grano – n. 3-02445)

  PRESIDENTE. L'onorevole Russo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02445, concernente misure a favore dei produttori italiani di frumento, con particolare riferimento alle quotazioni di mercato del grano (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Onorevole Ministro, sembra la crisi del grano e basta, invece è la crisi di un modello di sviluppo agricolo. In pochi mesi le quotazioni del grano duro si sono dimezzate sino a giungere a 18 centesimi al chilo; stessa vicenda per il grano tenero, sceso a 16 centesimi. Evidenti sono i comportamenti speculativi e predatori, ma è sempre l'Europa la grande assente, quella che manca, la madre di tutti questi disagi. I contributi disaccoppiati, ormai slegati dalle produzioni da dieci anni, premiano i soliti noti di poche grandi aziende. Chiediamo come, Ministro, il Governo vuole mettere in campo un'iniziativa concreta che prescinda da tavoli irrituali e stantii e ridia il reddito a quegli agricoltori che col sudore provano a fare grande nel mondo il nostro Paese e non gravano sui sussidi ed ammortizzatori sociali ed in più garantiscono la salvaguardia ambientale.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha facoltà di rispondere.

  MAURIZIO MARTINA, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Grazie, signor Presidente. Onorevoli deputati, noi stiamo lavorando per tutelare il reddito degli agricoltori e aumentare sempre di più l'approvvigionamento di grano 100 per cento italiano di qualità da parte dei trasformatori, puntando a migliorare i rapporti di filiera. Questo è un grande tema che noi stiamo cercando di gestire da ormai due anni. Con l'approvazione proprio ieri al Senato del decreto-legge «enti locali» abbiamo concretamente stanziato i primi 10 milioni di euro per dare avvio al piano cerealicolo nazionale. Dopo anni torniamo a ragionare di un piano cerealicolo nazionale. Queste risorse potranno essere ulteriormente integrate anche attraverso i fondi regionali dei programmi di sviluppo rurale. Tra gli interventi finanziabili sono stati previsti investimenti per infrastrutture di stoccaggio, un grande tema per noi sul territorio, dedicate proprio a favorire la valorizzazione delle produzioni di qualità, oltre che progetti di ricerca e di innovazione a supporto del frumento duro. Il nostro obiettivo è anche quello di favorire una più equa distribuzione del valore aggiunto lungo tutta la filiera e garantire maggiore trasparenza nella formazione del prezzo. Proprio per questo abbiamo proposto la creazione concreta di una commissione unica nazionale per il frumento duro, sfruttando le possibilità che ci sono date dal decreto interministeriale che istituisce le CUN, presentato proprio il 21 luglio scorso in Conferenza Stato-regioni. In più, sempre tenendo conto della difficile situazione di mercato che sta attraversando la produzione di grano duro, il plafond destinato al sostegno accoppiato PAC per questa coltura è stato incrementato settimana scorsa di circa otto milioni di euro annui, per un ammontare totale complessivo dell'aiuto specifico sui sette anni di oltre 450 milioni.

  PRESIDENTE. L'onorevole Russo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  PAOLO RUSSO. Grazie. Bell'annata per il frumento, questa, ottime rese ed un'eccellente qualità. Peccato che viceversa Pag. 61siamo al cospetto di un mercato fatto di incursori, di speculatori e insider senza scrupoli, che con un clic sul PC ammazzano le speranze di reddito di migliaia e migliaia di agricoltori. Pensate il paradosso: con queste quotazioni, 5 chilogrammi di grano servono per pagarsi un caffè, quello del bar; qui 14 chilogrammi di grano per un chilo di pane che ci viene poi restituito. Rispettiamo certo il libero mercato, ma non per questo l'Europa, quella poco incline alla tracciabilità e all'etichettatura; non per questo l'Europa, che non deve assumersi la responsabilità di garantire il reddito ai nostri agricoltori. Altro che leggi sul caporalato – eppure servono –, altro che leggi sulla sicurezza dei lavoratori e tutele ambientali: con questo dumping sociale si rendono le nostre aziende agricole più deboli, più povere, più nane ed inclini naturalmente a sottopagare i lavoratori e a chiudere gli occhi proprio sulle tutele dei lavoratori e su quelle ambientali. Si perdono così competenze, conoscenze, storia, si depaupera un'importante filiera che rende il made in Italy della pasta forte e famoso nel mondo. Subito, Ministro, moratoria sui mutui, assicurazione sul reddito, contratti più trasparenti tra agricoltori e industria e soprattutto quel piano cerealicolo a cui lei ha fatto riferimento e che noi attendiamo da troppo tempo per quelle aziende che utilizzano esclusivamente grano italiano. Non interventi tampone, non pannicelli caldi, ma una strategia che consideri la filiera del grano centrale per la nostra agricoltura, che guardi alla nostra agricoltura come opportunità, non solo per generare ricchezza e lavoro, ma anche per indicare un modello etico di sviluppo.

(Misure a favore dei militari della riserva selezionata, in considerazione delle disposizioni del decreto legislativo n. 8 del 2014 – n. 3-02446)

  PRESIDENTE. L'onorevole Baradello ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02446 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), concernente misure a favore dei militari della riserva selezionata, in considerazione delle disposizioni del decreto legislativo n. 8 del 2014.

  MAURIZIO BARADELLO. Grazie, Presidente. Signor Ministro, come citato nella nostra richiesta, con il decreto legislativo n. 8 del gennaio 2014 sono stati equiparati in toto i militari della riserva selezionata a quelli della riserva di complemento e sono state abbassate le età massime di impiego all'estero. Siamo a chiedere con questa nostra questione di rivedere questa decisione, perché ci sembra che queste persone sono persone motivate, hanno maturato esperienza, hanno anche fatto grossi momenti di formazione, l'età loro non aggrava i costi e siamo a chiedere che venga ripristinata e rialzata l'età di queste persone.

  PRESIDENTE. La Ministra della difesa, Roberta Pinotti, ha facoltà di rispondere.

  ROBERTA PINOTTI, Ministra della difesa. Grazie, Presidente. Il Progetto «riserva selezionata», come lei ha detto, onorevole interrogante, è stato avviato al fine di disporre di un bacino di personale, uomini e donne, in possesso di particolari professionalità di interessi (interpreti, tecnici e medici) non compiutamente disponibili nell'ambito delle Forze armate, per soddisfare eventuali specifiche esigenze operative addestrative e logistiche. Possono far parte di tale bacino gli ufficiali di complemento in congedo oppure i professionisti, uomini e donne, provenienti dalla vita civile che, superando un iter selettivo, vengono nominati ufficiali di complemento. L'età massima prevista per il richiamo del personale della riserva è disciplinata – come lei ha detto – dall'articolo 988-bis, così come aggiornato dall'articolo 7, comma 1, del decreto legislativo dell'agosto del 2014, e prevede 56 anni di età per gli ufficiali superiori e 52 anni di età qualora ufficiale inferiore. In tal modo, sono stati resi omogenei i limiti di età per gli ufficiali del bacino delle riserve. Va precisato che la citata Pag. 62unificazione tra riserva selezionata e riserva di complemento non ha compresso le possibilità di impiego all'estero del personale, bensì ne ha grandemente ampliato lo spettro. Infatti, prima della novella, il personale della riserva di complemento poteva essere richiamato esclusivamente in caso di conflitto bellico o grave crisi internazionale, mentre per la riserva selezionata non vi era un'esplicita normativa di riferimento. Dopo l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 8 del 2014, invece, il personale può essere richiamato in relazione all'esigenza della singola Forza armata per gli impieghi in teatro operativo ed a prescindere dai limiti prima imposti.
  Aggiungo che le valutazioni sui limiti di età sono frutto di una riflessione di carattere tecnico-operativo che tiene conto della natura e della delicatezza del richiamo dell'impiego di personale proveniente dal congedo, sia in territorio nazionale, sia nei teatri operativi all'estero, dove l'impiego non può prescindere dal possesso di peculiari capacità complessive. Ma nel riconoscere l'importanza che riveste per le Forze armate la materia delle forze di riserva voglio sottolineare che una riforma di tutto il tema della riserva è previsto nell'ambito del libro bianco che avvierà a breve il suo percorso parlamentare e sarà possibile approfondire la tematica che lei ha qui proposto per recepire possibili migliorie.

  PRESIDENTE. L'onorevole Baradello ha facoltà di replicare.

  MAURIZIO BARADELLO. Grazie, signor Ministro. Questo è un fatto molto importante per noi proprio perché sottolineo quello che già dicevo prima: sono persone motivate nel prendere queste iniziative nella propria vita, sono persone che hanno avuto anche formazione di alto livello, con il Cimic, con lo Psyops, con altre realtà che li rendono veramente esperti nei teatri in cui vengono chiamati. Come dicevo, spesso sono teatri, anzi sono quasi esclusivamente teatri in cui ci sono interventi di pace nostri, non militari, e il ruolo che persone che vivono normalmente nel civile, nella loro vita quotidiana e si prestano per questo servizio in teatri complessi di conflitti credo che sia un utilissimo strumento da riportare. Lei citava alcune esperienze, penso anche ad avvocati, penso ai giornalisti che sono impegnati in questo campo che hanno esperienze miste su tutto questo che facilitano notevolmente quelli che sono i compiti dei nostri italiani che sono all'estero che tentano e cercano di riportare con grande volontà e grande disponibilità la pace nel mondo. Quindi, grazie per quello che ci ha detto. Lavoreremo anche noi per sostenere questo percorso e per rialzare almeno di un po’ questa età di queste persone che sono veramente disponibili a farlo.

(Chiarimenti in merito al coinvolgimento dell'Italia in relazione alle operazioni aeree statunitensi contro i militanti dell'Isis in Libia – n. 3-02447)

  PRESIDENTE. L'onorevole D'Arienzo ha facoltà di illustrare l'interrogazione Moscatt n. 3-02447, concernente chiarimenti in merito al coinvolgimento dell'Italia in relazione alle operazioni aeree statunitensi contro i militanti dell'Isis in Libia (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario.

  VINCENZO D'ARIENZO. Grazie, Presidente, signor Ministro. Premetto l'interesse italiano a che, a pochi metri, non ci sia una situazione ingestibile, una polveriera ingestibile per chiunque. L'interrogazione ha lo scopo di capire appunto rispetto alla delicata situazione libica come il Governo italiano intenda comportarsi anche alla luce delle ricostruzioni molto fantasiose della stampa quotidiana. In particolare è noto che da lunedì scorso sono in corso dei bombardamenti aerei da parte di unità statunitensi e, così come richiesto direttamente agli Stati Uniti, dal Governo unitario libico sostenuto dall'ONU e quindi dal Premier al-Sarraj. Gli attacchi appunto sono in corso da lunedì scorso, sono emerse anche dalle altre audizioni delle Pag. 63preoccupazioni da parte del Governo libico su ciò che accade a Sirte in particolare e quindi la richiesta verso il Governo è quella di sapere qual è la situazione in atto e qual è soprattutto il ruolo che assumerà l'Italia.

  PRESIDENTE. La Ministra della difesa, Roberta Pinotti, ha facoltà di rispondere.

  ROBERTA PINOTTI, Ministra della difesa. Grazie. Il Governo ritiene che il successo della lotta tesa alla eliminazione delle centrali terroristiche dell'ISIS in Libia sia di fondamentale importanza per la sicurezza, non solo di quel Paese, ma anche dell'Europa e dell'Italia. Aggiungo che l'Italia è fin dall'inizio convintamente parte della lotta anti ISIS e con altrettanta determinazione sostiene come fondamentale il coinvolgimento diretto e attivo delle popolazioni e dei Governi locali nella lotta al terrorismo, cui dare, su specifica richiesta, il necessario supporto.
   Tale richiesta di supporto emerge chiaramente dalle parole del Presidente al-Sarraj che lei ha ricordato che, nell'affermare l'adesione della Libia alla coalizione anti ISIS, dichiara che tutte le nazioni non devono lasciare i giovani libici combattere da soli questo nemico e al posto loro, reiterando inoltre il suo apprezzamento e considerazione per tutte le nazioni che daranno supporto alla Libia in questa impresa.
   Per tali ragioni il Governo mantiene aperta una linea di dialogo diretta e assidua sia con la controparte libica sia con gli alleati americani per verificare lo sviluppo dell'operazione e le eventuali esigenze di supporto indiretto. In tale ottica, il Governo è pronto a considerare positivamente un eventuale utilizzo delle basi e degli spazi aerei nazionali a supporto dell'operazione, dovesse tale evenienza essere ritenuta funzionale ad una più efficace e rapida conclusione dell'azione in corso. L'operazione cui l'interrogante si riferisce non ha finora interessato l'Italia né logisticamente né per il sorvolo del territorio nazionale. L'attività condotta dalle forze statunitensi si sviluppa in piena coerenza con la risoluzione delle Nazioni Unite n. 2259 del 2015 e in esito a una specifica richiesta di supporto formulata dal legittimo Governo libico per il contrasto all'Isis nell'area di Sirte. Come è noto, le forze locali libiche, in particolare quelle che hanno riconosciuto il Governo di al-Sarraj, stanno combattendo una dura battaglia per contrastare l'Isis proprio nella regione di Sirte. È tuttavia un contrasto portato avanti fra grandi difficoltà e a caro prezzo per i militari governativi e la popolazione civile, in particolare per la mancanza di capacità per l'identificazione dei bersagli militari e per il loro ingaggio di precisione. L'azione americana sarà limitata nel tempo e nell'area di operazioni, non prevede l'utilizzo di forze a terra ed è circoscritta a consentire alle forze libiche di sconfiggere con successo le forze terroristiche nella zona di Sirte.

  PRESIDENTE. L'onorevole Moscatt ha facoltà di replicare.

  ANTONINO MOSCATT. Signor Presidente, Ministro, per prima cosa teniamo a ringraziarla per la tempestività con la quale è venuta in Aula a rispondere a questa interrogazione su un tema così importante. Siamo ben consapevoli che stiamo vivendo una situazione grave dal punto di vista internazionale e che in una situazione così complessa bisogna agire, come lei e come questo Governo sta facendo, con autorevolezza, con serietà ma allo stesso tempo con grande sobrietà e rifuggendo, come qualcuno prova a fare, dal proporre ricostruzioni fantasiose, tendenziose e in alcuni casi pericolosamente populiste. È proprio per questo che a nome mio e del gruppo esprimo la piena soddisfazione per la sua risposta, che è stata puntuale, ma non solo per quella. Soddisfazione per l'impegno che lei e il Governo mettete in campo, garantendo la sicurezza del nostro Paese e dei nostri cittadini e l'attività e l'operatività in tutti i teatri internazionali, come lei stessa agitava poc'anzi, dove siamo presenti con riconosciuta qualità e competenza. Da parte nostra, in un quadro così mutevole, Pag. 64non possiamo che confermare la nostra presenza, non possiamo che confermare che monitoreremo come gruppo la situazione, visto che si tratta di un quadro mutevole, e siamo a disposizione sua e del Governo per rafforzare la nostra politica di difesa, per rafforzare la nostra politica di sicurezza anche quando è necessario prendere delle scelte forti ma che possono garantire diritti, che possono garantire cittadinanza e che possono garantire la libertà di tanti cittadini e soprattutto che ci possano permettere, in una coalizione ampia, di sconfiggere il terrorismo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

(Elementi e iniziative in ordine a notizie di stampa relative alla presenza in Kosovo di campi di addestramento organizzati dallo Stato islamico – n. 3-02448)

  PRESIDENTE. L'onorevole Giorgia Meloni ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02448, concernente elementi e iniziative in ordine a notizie di stampa relative alla presenza in Kosovo di campi di addestramento organizzati dallo Stato islamico (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  GIORGIA MELONI. Signor Presidente, signor Ministro, diversi organi di stampa italiani ed esteri, in particolare il New York Times e L'Espresso, hanno riportato la notizia secondo la quale in Kosovo, cioè nel cuore dell'Europa, a pochi chilometri dall'Italia, in una zona posto sotto controllo Nato e nella quale segnatamente oggi il controllo della forza internazionale sarebbe proprio in mano all'Italia, esisterebbero cinque campi di addestramento di Isis per aspiranti jihadisti, tra i quali anche componenti della famigerata brigata balcanica che, insomma, è abbastanza nota per le sue atrocità. Quindi, tutto questo avverrebbe all'ombra delle basi Nato, in particolare all'ombra della base di Camp Bondsteel, che è la più grande base americana mai costruita al di fuori degli Stati Uniti dopo la fine della guerra del Vietnam e quindi noi vorremmo sapere da lei di quali informazioni sia in possesso il Governo, come vengono esattamente impegnati cinquecentottanta militari italiani dispiegati in Kosovo e quali siano le iniziative che il Governo intende assumere per impedire la radicalizzazione di una zona dei Balcani posto sotto tutela NATO.

  PRESIDENTE. La Ministra della difesa, Roberta Pinotti, ha facoltà di rispondere.

  ROBERTA PINOTTI, Ministra della difesa. Signor Presidente, la sua interrogazione, onorevole Meloni, firmata anche da altri, prospetta un ampio spettro di considerazioni che riguardano anche competenze di altri Dicasteri, come gli Esteri e gli Interni, e l’Intelligence, ma colgo il senso profondo della domanda, cioè la preoccupazione riguardo alla minaccia terroristica che potrebbe venire dai Balcani. Non è mio compito confermare o smentire articoli di giornale, ma dalle informazioni che abbiamo a noi non risulta. Non sottovalutiamo i rischi che possono provenire da quell'area; l'assistenza e l'operato dell'Italia verso il Kosovo per rafforzare le istituzioni e lo Stato di diritto e favorire lo sviluppo economico ha anche il fine di evitare la radicalizzazione nelle aree meno sviluppate del Paese. Il Presidente Thaci, che ho incontrato personalmente, ha confermato anche nelle ultime settimane la volontà di contrastare con determinazione la radicalizzazione. Per questo siamo favorevoli alla prospettiva dell'adesione del Kosovo a Interpol, che le autorità kosovare ritengono uno strumento in più per contrastare il terrorismo. Ricordo tra l'altro che il primo dicembre del 2015 c’è stata una brillante operazione delle forze di polizia italiane congiunta con le forze di polizia kosovare che ha consentito l'arresto di presunti terroristi. Cooperazione molto attiva anche da parte delle nostre Intelligence; non dimentichiamo infatti che il Kosovo ha la presenza più alta di foreign fighters in rapporto alla popolazione, Pristina – anche questa è una notizia positiva – si è attivamente impegnata nel varo di Pag. 65leggi miranti a colpire il fenomeno dei foreign fighters diretti dal Kosovo verso l'Iraq e la Siria, in particolare con l'adozione della strategia sulla prevenzione dell'estremismo violento e della radicalizzazione verso il terrorismo. In collaborazione con i Paesi balcanici principalmente interessati sono stati rafforzati i controlli alle frontiere e ovviamente alta è l'attenzione anche rispetto alla rotta migratoria balcanica. L'Italia, come lei ha ricordato, continua ad essere impegnata nella missione NATO in Kosovo per il sostegno alle forze di sicurezza e al mantenimento della stessa, ma ovviamente ha nuovi importanti compiti anche di prevenzione. Il comandante generale Miglietta, con cui ho parlato pochi giorni fa, mi ha assicurato che la nostra missione è ritenuta importante non soltanto in Kosovo ma da tutti i Paesi dell'area, anche proprio riguardo agli sviluppi che stanno avvenendo in quest'area e quindi per la delicatezza attuale il comando NATO sta lavorando per rendere i compiti operativi sempre più rispondenti alla fase attuale.

  PRESIDENTE. L'onorevole Giorgia Meloni ha facoltà di replicare.

  GIORGIA MELONI. Signor Presidente, Ministro, io la ringrazio e mi rendo perfettamente conto del fatto che chiaramente il merito dell'interrogazione non afferisce semplicemente al suo Ministero, afferisce anche e forse soprattutto al Ministero degli esteri, però diciamo che la dicitura a noi non risulta; non è una dicitura che, nel caso dei fatti di cui stiamo parlando, ci tranquillizza completamente. Qui dobbiamo focalizzare il problema che stiamo trattando, noi trattiamo il problema di un Kosovo che è stato strappato alla Serbia nel 1999 dai bombardamenti della NATO, che è sotto controllo dell'Alleanza atlantica; attualmente la missione è nello specifico sotto controllo italiano, dall'altra parte, in buona sostanza ci si dice che l'Arabia Saudita – che non sta facendo questo lavoro solamente in territorio balcanico – porta avanti un processo di proselitismo e di propaganda della sua visione integralista dell'Islam e noi rischiamo di trovarci nel cuore dell'Europa, a poche centinaia di chilometri dall'Italia, una zona grigia dove di fatto si dice si stiano formando gli integralisti ed i jihadisti. Ora io penso che questa questione qui dovrebbe insomma allarmare un tantino di più di quanto sento dalla sua risposta il Governo italiano, perché la cosa più pericolosa che può accadere in assoluto è che il terrorismo abbia una copertura statuale, è esattamente quello che significherebbe per noi non poter più garantire sicurezza per i nostri cittadini. Allora – e chiudo, Presidente, la ringrazio – io penso che l'Italia debba porre immediatamente la questione in sede Nato e in sede Unione europea; penso che, se il Kosovo è come è, una zona sotto tutela della Nato, allora in Kosovo debba essere vietata la propaganda integralista dei sauditi e che debba essere repressa ogni organizzazione che simpatizzi per i terroristi, altrimenti significa che noi rischiamo di essere complici dei terroristi e che usiamo i nostri militari per fare da cani da guardia – che sarebbe molto umiliante per le nostre Forze armate – dei fondamentalisti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale).

(Iniziative di competenza per rendere pubblica la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, nonché per garantire un'adeguata informazione sulla costruzione del deposito nazionale unico per i rifiuti radioattivi – n. 3-02449)

  PRESIDENTE. L'onorevole Latronico ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02449, concernente iniziative di competenza per rendere pubblica la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, nonché per garantire un'adeguata informazione sulla costruzione del deposito nazionale unico per i rifiuti radioattivi (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata). Prego i colleghi di abbassare un pochino il tono della voce. Prego, onorevole Latronico.

  COSIMO LATRONICO. Grazie, signor Presidente. Il senso dell'interrogazione è Pag. 66questo e vale per sollecitare il Governo su un impegno europeo che abbiamo, vale a dire la definizione del sito unico nazionale per conservare il materiale nucleare che oggi è distribuito in molte sedi nel nostro territorio. È inutile dire che l'Italia, insieme al Portogallo e alla Grecia, ancora non si è dotata di questo deposito e, quindi, siamo in fase d'infrazione comunitaria e questo comporta il rallentamento di questo impegno e comporta, ovviamente, anche oneri finanziari. Inoltre, aggiungo che la Sogin, che è la società incaricata, ha predisposto il materiale necessario e il Governo, non sappiamo per quale ragione, non ha ancora resa nota questa mappa sui siti idonei.

  PRESIDENTE. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, ha facoltà di rispondere.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Grazie, Presidente. Il percorso istituzionale che ha sinora caratterizzato la procedura, a cui faceva riferimento l'onorevole Latronico per la localizzazione del deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, come ho più volte riferito, è stato contrassegnato da un'intensa attività istruttoria. Il Dipartimento nucleare, rischio tecnologico e industriale dell'ISPRA, dopo aver valutato l'aggiornamento della CNAPI effettuato proprio dalla Sogin SpA, ha trasmesso ai Ministeri dell'ambiente e dello sviluppo economico la relazione finale di valutazione della carta, la CNAPI, comunicando di non avere ulteriori rilievi. I Ministeri competenti stanno ora procedendo alla fase conclusiva dell'istruttoria, che si concretizzerà con l'emanazione del nullaosta alla Sogin alla pubblicazione proprio della carta. Questo passaggio segnerà di fatto l'avvio, non certo la conclusione, di una lunga procedura che vedrà coinvolti regioni, enti locali, cittadini e, soprattutto, la comunità scientifica.
  Va precisato che questo processo normativo non attribuisce ai Ministeri alcuna discrezionalità sull'inclusione/esclusione pregiudiziale di specifiche aree fra quelle da prendere in considerazione per l'individuazione del sito, che invece sono regolate dalla legge stessa. Il nullaosta riveste invece, come è evidente, un'alta valenza istituzionale. La mancata conclusione allo stato del procedimento si deve proprio alla necessità di ponderare ulteriormente i rilievi di competenza ministeriale che Sogin dovrà recepire prima di pubblicare la carta.
  Aggiungo che le competenti direzioni generali dei Ministeri interessati, quali autorità procedenti, hanno avviato, il 18 marzo scorso, il procedimento amministrativo di VAS, la valutazione ambientale e strategica, proprio sul programma nazionale per la gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi, che contiene anche gli obiettivi generali della politica nazionale sulla gestione del combustibile esaurito tra cui proprio la procedura di localizzazione e la costruzione ed esercizio del deposito nazionale. Nell'ambito del procedimento di VAS la fase di consultazione sul rapporto preliminare con i soggetti competenti in materia ambientale si è già conclusa a fine maggio 2016 e attualmente si sta preparando il rapporto ambientale sui possibili impatti significativi del programma nazionale, necessario proprio per avviare la consultazione pubblica che è prevista anche dalla stessa direttiva.
  La pubblicazione della proposta della carta si collocherà, dunque, in un momento sicuramente successivo a questa consultazione. I passaggi seguenti saranno: il seminario nazionale, in cui verranno approfondite le problematiche e gli aspetti tecnici riguardanti il deposito, cui seguirà l'istruttoria finale di approvazione della carta nazionale sulla cui base potranno essere formulate le dichiarazioni di interesse da parte delle amministrazioni regionali interessate proprio ad ospitare il deposito, fase questa che durerà quindici mesi e che arriverà con un accordo fra tutte le amministrazioni interessate. È evidente, Pag. 67quindi, che la localizzazione del deposito nazionale è frutto di una procedura ampiamente partecipativa.

  PRESIDENTE. Onorevole Meloni, io sono convinto che lei aiuterà la Presidenza a concludere questo question time nel modo migliore.
  L'onorevole Latronico ha facoltà di replicare.

  COSIMO LATRONICO. Grazie, signor Presidente. Io ringrazio il Ministro per l'impegno che ha offerto a noi e all'Aula su questo tema, ma restano ancora delle questioni non molto chiare.
  C'era un tempo che il legislatore e il Governo si erano dati, che era settembre 2015, per conoscere i contenuti di questa carta, che poi sarebbero i siti idonei in cui poter realizzare, dopo questo dibattito pubblico, il sito unico nazionale. Ora questa carta è stata redatta, è stata depositata presso i Ministeri competenti, però è ancora coperta da segreto di Stato. Noi più volte abbiamo sollecitato il Governo a conoscerla, per poi dar luogo alla complessa procedura di partecipazione pubblica, perché, come tutti sappiamo, si è scelta una strada di partecipazione e di sollecitazione di eventuali interessi sui territori idonei. Ora è strano ancora che non sia venuta fuori – e si evince anche nelle parole del Ministro – la ragione di fondo per cui si sta continuando a prendere tempo. Il tempo ci vorrà sicuramente per arrivare al deposito unico nazionale, ma io voglio anche sottolineare – e so di incrociare una sensibilità del Governo – che qui siamo in presenza non solo di un impegno internazionale ma di un interesse del Paese a tenere sotto tutela, in un sito efficiente e sicuro, materiale che viene prodotto, perché non è solo il materiale del ciclo nucleare, ma è anche materiale nucleare che viene correntemente prodotto da ospedali e aziende.
  Quindi, c’è un problema di sicurezza nazionale e anche di strategia industriale nazionale. È un grande progetto che potrebbe interessare alcune parti del Paese e da ultimo e non per ultimo c’è un obbligo europeo che ci costerà sanzioni, ove mai noi continuassimo a perdere tempo o a prendere tempo.

(Iniziative di competenza volte a bonificare i terreni siti in contrada Manganelli a Molfetta (Bari), nonché a porre definitivamente rimedio alle continue inondazioni da parte dei reflui urbani – n. 3-02450)

  PRESIDENTE. L'onorevole Matarrese ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02450, concernente iniziative di competenza volte a bonificare i terreni siti in contrada Manganelli a Molfetta (Bari), nonché a porre definitivamente rimedio alle continue inondazioni da parte dei reflui urbani (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  SALVATORE MATARRESE. Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, in contrada Manganelli a Molfetta è ormai solita una situazione anomala di inondazione di terreni, con acque reflue che esondano da un canale e che, di fatto, creano problematiche sia nella falda sottostante sia nelle coltivazioni dei terreni limitrofi. È una situazione che non trova soluzione e per la quale ci sono stati esposti in procura e diverse iniziative locali. Quindi, le chiedo quale azione può essere fatta a livello governativo per porre rimedio a questa emergenza che interessa un'area di ben 40 mila metri quadrati.

  PRESIDENTE. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, ha facoltà di rispondere.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Grazie, Presidente. Il problema sollevato dall'onorevole Matarrese riguarda competenze della regione. Per cui, io ho chiesto elementi al competente ente territoriale, cioè alla regione, per poter rispondere all'interrogazione (e poi dirò anche che cosa il Ministero fa).Pag. 68
  Si fa presente, in via preliminare, che la regione Puglia ha comunicato che non risultano pervenute agli atti notizie o segnalazioni di alcun tipo da parte degli enti locali. In particolare, ha evidenziato che gli interessati depuratori di Terlizzi e Ruvo di Puglia sono in realtà un unico depuratore al servizio dei due centri abitati e che è in corso un intervento di potenziamento e adeguamento dell'impianto. Questo scarica i propri reflui nel rispetto della legge nel canale dell'Aglio, che dopo un percorso di oltre 10 chilometri, attraversando in sotterranea la zona industriale di Molfetta, sfocia proprio nel mare Adriatico. La località Manganelli di Molfetta risulterebbe vicina alla più famosa località costiera Torre Calderina, dove è programmata la realizzazione di una condotta sottomarina al servizio proprio dei depuratori dei comuni di Molfetta, Bisceglie, Corato e, appunto, Ruvo e Terlizzi.
  Sempre secondo quanto riferito dalla regione Puglia, il canale dell'Aglio nel 2012 è stato oggetto di lavori funzionali alla chiusura ed isolamento di un inghiottitoio posto a valle di circa due chilometri e mezzo dal punto di scarico dello stesso impianto depurativo. Sulla base di queste informazioni, la regione ha fatto presente che, per quanto la distanza del punto di scarico del depuratore dalla località Manganelli sia di circa 10 chilometri, la qualità dello scarico del refluo, nel rispetto della tabella prima citata, non si concilia con l'ipotesi dell'allagamento causato da detto scarico. La stessa ha comunque attivato le verifiche del caso, sia in riferimento alla relazione tra gli allagamenti verificatisi e lo scarico del depuratore sia in relazione all'attività di manutenzione del canale, per capire se è inadeguato o è una mancanza di manutenzione.
  Peraltro, sempre la regione Puglia ha precisato che non risultano pervenuti documenti utili per l'avvio del procedimento ambientale di bonifica, secondo quanto previsto dalla legge del Testo unico ambientale.
  Ecco, alla luce di queste informazioni esposte e data l'importanza della questione che l'onorevole interrogante ha sollevato e anche dell'urgenza, il Ministero monitorerà, da oggi in poi, la situazione presso gli enti territoriali competenti.

  PRESIDENTE. L'onorevole Matarrese ha facoltà di replicare.

  SALVATORE MATARRESE. Signor Ministro, la ringrazio per la risposta e per l'impegno che lei prende nel monitorare questa situazione.
  Mi sorprende che non ci sia un'informativa sulla vicenda, perché è evidente l'oggettività dell'inondazione e del danno ambientale che si è creato, quindi il fatto che non si trova ancora oggi rimedio credo che meriti un'attenzione particolare, perché sicuramente è un problema ascrivibile ad acque che esondano da qualche percorso, come questo canale, che evidentemente non garantisce la tenuta idonea.
  Quindi prendo ancora atto del suo impegno e spero che con questo intervento si acceleri quel processo decisionale e risolutivo che dev'essere fatto nell'interesse dei cittadini per risolvere queste problematiche, soprattutto quando interessano le campagne e le attività produttive in zone di pregio, come lei ha ricordato, nell'oasi di Calderina, che è una zona di particolare rilievo.
  Quindi questa situazione, che si verifica periodicamente e che è oggetto appunto di esposti presso la magistratura, credo che avrebbe dovuto trovare ben prima un interessamento della regione, degli organi competenti, e oggi avremmo dovuto avere una risposta a lei compiuta su un'azione già messa in essere.
  Comunque la ringrazio per l'impegno e per quello che potrà fare per risolvere questa problematica su questo territorio.

(Iniziative di competenza in ordine alla situazione della gestione dei rifiuti a Roma – n. 3-02451)

  PRESIDENTE. L'onorevole Binetti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02451, concernente iniziative di competenza in ordine alla situazione della Pag. 69gestione dei rifiuti a Roma (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  PAOLA BINETTI. Presidente, signor Ministro, io credo che, più che illustrare l'interrogazione, basta andare in giro per la strada per rendersi conto del degrado assoluto in cui è ridotta questa città, che non è soltanto la capitale d'Italia, ma è anche un punto di riferimento di gente che viene da tutto il mondo, un punto di orizzonte culturale particolarmente elevato, che invece si presenta con la sua peggiore immagine ai cittadini che vi abitano e a coloro che vengono da fuori.
  Sono dalle 200 alle 300 tonnellate i rifiuti a terra, sono praticamente situazioni in cui noi abbiamo visto – perché poi, con la voracità che ha la rete ! – i topi gironzolare intorno a tutti i cassonetti.
  Sappiamo, perché è nota su tutti i giornali, la vicenda che circonda la consulente Muraro rispetto a questo grande tema.
  Ci chiediamo cosa faccia il Ministro e se per caso non stiate lasciando troppo sola il sindaco di Roma.

  PRESIDENTE. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, ha facoltà di rispondere.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Grazie all'onorevole Binetti per la possibilità di affrontare una questione che per me e il Ministero è motivo oggi di profonda preoccupazione: nella capitale d'Italia la situazione dei rifiuti si è fatta francamente preoccupante, come ricordava l'onorevole Binetti.
  Le competenze del Ministero dell'ambiente, lo chiariamo subito, riguardano solo il rispetto della normativa comunitaria, la vigilanza sul ciclo integrato dei rifiuti e l'esercizio del potere regionale di pianificazione: questo vuole dire che la realizzazione della rete integrata e adeguata degli impianti e il rilascio delle relative autorizzazioni spetta alla regione e la corretta gestione del servizio di raccolta riguarda Roma Capitale.
  È dunque compito del comune, anche tramite la sua società in house AMA, avviare il rifiuto in impianti autorizzati, nel rispetto dei principi comunitari di prossimità, economicità e sostenibilità ambientale, garantendo all'utenza un servizio adeguato e commisurato al sistema tariffario, che, ricordo, a Roma Capitale è uno dei più alti d'Italia, secondo il rapporto rifiuti ISPA 2015.
  La situazione odierna, come è noto ormai a tutti gli italiani e anche purtroppo all'estero, è caratterizzata da una grave difficoltà in tutti i quartieri della città, con condizioni limite ampiamente documentate dagli organi di informazione.
  Il Ministero le sta monitorando con grande attenzione e ha provveduto, proprio nelle ultime ore, a richiedere alla regione Lazio di voler eseguire, anche con il supporto dell'ARPA, i dovuti necessari controlli sulla corretta operatività di tutti gli impianti a servizio di Roma Capitale, finalizzati, oltre che all'efficacia del trattamento, anche alla qualità dei rifiuti in ingresso e in uscita.
  Però, il problema sta a monte, onorevole, e si protrae da tempo: è il deficit infrastrutturale di Roma e del Lazio nel ciclo dei rifiuti, che non può dirsi chiuso e che rende infatti necessario trovare altre soluzioni ed è evidente che il conferimento in discarica non può più essere la soluzione così come non può rappresentare una risposta di sistema far viaggiare all'estero i rifiuti capitolini, perché ciò non contribuisce a garantire l'autosufficienza ed espone la regione ad infrazioni comunitarie.
  L'articolo 35 dello «sblocca Italia» individua, nell'ambito della rete nazionale di termovalorizzatori, la necessità per la regione Lazio di dotarsi di un impianto di 210.000 tonnellate, oltre che di costruire impianti di trattamento necessari a rispondere ad un fabbisogno residuo di compostaggio che ammonta a 500.000 tonnellate annue.
  Già esistono dunque gli strumenti di legge per uscire dall'emergenza.
  Chiedo davvero al sindaco Raggi ed al presidente Zingaretti di usarli e di non Pag. 70farsi condizionare dalla nota contrapposizione ideologica su quella norma, che equivarrebbe a rassegnarsi a un'emergenza continua.
  Rinnovo la disponibilità al confronto e a fornire il supporto tecnico all'amministrazione della città, ma è una disponibilità nell'immediato, che il sindaco Raggi non potrà pretendere dal Ministero quando sarà ormai troppo tardi.
  La programmazione a Roma non è più rinviabile, è un'urgenza di ordine ambientale e sociale, ma anche di immagine per la capitale d'Italia, che certo non merita di stare in queste condizioni.

  PRESIDENTE. L'onorevole Binetti ha facoltà di replicare.

  PAOLA BINETTI. Ma Ministro, quello che lei dice mi sembra – come dire ? – evidente, necessario e a questo punto non più rimandabile.
  Il problema vero però è un altro: che abbiamo vissuto recentissimamente una campagna elettorale, per le recenti elezioni amministrative, tutta giocata all'insegna di Roma pulita, tutta giocata all'insegna del nuovo decoro della città.
  Abbiamo avuto, tutto sommato, nella città di Roma, un'elezione che è al di fuori di ogni dubbio, perché essere eletti con il 60 per cento di voti è un impegno che uno assume con tutti i cittadini, ma di questo noi non abbiamo visto nulla, non abbiamo visto nulla né in quello che lei chiama il servizio nell'immediato, né in quello che lei usa come riferimento, l'impegno sotto il profilo strutturale.
  Noi ci troviamo davanti, come romani, ad un'offensiva e sistematica perdita di credibilità, non solo per le istituzioni – stamattina sono state ampiamente mortificate le istituzioni qui, le istituzioni nell'ambito del palazzo di Montecitorio – ma ci troviamo davanti a un'alternativa di veridicità delle cose che sono state dette, che è radicalmente contraddetta dai fatti.
  Noi abbiamo sentito promettere mari e monti e non abbiamo visto nulla, anzi abbiamo visto un peggiorare sistematico delle cose, con l'aggravante di quella cultura del sospetto – un secondo soltanto e concludo – che mentre immagina che ci saranno rinnovamenti radicali nella situazione, perché tutti gli altri sono colpevoli di chissà quali misfatti, in questo caso la continuità che c’è tra il sindaco, il consulente e l'assessore è una continuità che al nostro occhio è profondamente degna del massimo sospetto, perché veramente ci sembra incredibile la presa in giro quotidiana, sistematica e velleitaria che attraversa la stampa.

(Chiarimenti in merito a presupposti e garanzie relative alla decisione dell'Associazione degli enti previdenziali privati di investire nel fondo «Atlante 2», a sostegno del salvataggio di Monte dei Paschi di Siena – n. 3-02452)

  PRESIDENTE. L'onorevole Busin ha facoltà di illustrare l'interrogazione Molteni n. 3-02452, concernente chiarimenti in merito a presupposti e garanzie relative alla decisione dell'Associazione degli enti previdenziali privati di investire nel fondo «Atlante 2», a sostegno del salvataggio di Monte dei Paschi di Siena (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario.

  FILIPPO BUSIN. Ministro, la notizia secondo la quale gli enti previdenziali privati sarebbero stati disponibili a versare 500 milioni al fondo «Atlante 2», che doveva soccorrere e acquistare gli Npl di Monte dei Paschi di Siena, sembra, è conseguente a una riunione dei vertici e dell'Adepp, seguente a sua volta una riunione avvenuta fra il Ministro dell'economia e delle finanze, il Premier Renzi e Alberto Olivetti, che è il presidente dell'Adepp.
  Allora noi ravvisiamo, in questa sede una sequenza molto chiara di eventi, un evidente conflitto di interessi fra il Ministero, che è ente vigilante rispetto alle casse dei privati ed è azionista di Mps nello stesso tempo e che quindi, in questa funzione, si trova in conflitto di interessi e chiediamo soprattutto cosa è stato promesso Pag. 71all'Adepp e cosa ha fatto fare retromarcia all'Adepp, notizia fresca di questa mattina, che ha ritirato la sua disponibilità a partecipare a questo fondo speculativo.

  PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere.

  PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Grazie Presidente e grazie onorevole. «Atlante» è un veicolo di investimento di iniziativa privata, che ha come caratteristica principale il recupero e la valorizzazione di attività deteriorate. Attraverso queste azioni di recupero e valorizzazione si favorisce il ripristino di un adeguato livello di patrimonializzazione del sistema bancario, che rappresenta una condizione imprescindibile per rafforzare la crescita.
  L'effettivo coinvolgimento dei singoli enti previdenziali all'iniziativa di «Atlante» dipende esclusivamente dalle autonome valutazioni e decisioni dei singoli organi di amministrazione delle singole casse e fondi. Questi, operando per mandato nel solo interesse dei propri aderenti, valuteranno il possibile coinvolgimento alla stregua di un qualsiasi altro investimento, ponderandone la congruità con i propri obiettivi di rischio e rendimento, all'interno dell'orizzonte di lungo termine entro cui dispiegano la propria attività. A questa impostazione si è sempre attenuto il Governo. Riteniamo, infatti, che non possa e non debba esserci alcuna ingerenza sulle scelte gestionali ed operative delle casse previdenziali.
  Aggiungo anche che l'eventuale e libera partecipazione degli enti previdenziali al capitale del fondo «Atlante 2» riguarderebbe un ammontare residuale rispetto al loro patrimonio complessivo. Non pregiudica il risparmio previdenziale ad essa affidato, che deve essere investito ottimizzando la combinazione rischio-rendimento, nel contesto di un'ampia diversificazione e di un'attenta valutazione e monitoraggio dei rischi. Si tratta di un'operazione di iniziativa privata e di mercato, realizzata secondo una logica di sistema e preordinata a rafforzare la stabilità del sistema Paese nel suo complesso e a irrobustire il quadro macroeconomico, in particolare il sentiero di crescita.
  Siamo convinti che, purché siano rispettati i presidi prudenziali, che presto saranno codificati in un decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, in ossequio al decreto-legge n. 98 del 2011, l'investimento in quote del fondo «Atlante 2» rientra nella piena prerogativa e autonomia decisionale degli enti previdenziali, che autonomamente o a livello di categoria potranno decidere di destinare una porzione delle proprie risorse a questo tipo di impiego.

  PRESIDENTE. L'onorevole Busin ha facoltà di replicare.

  FILIPPO BUSIN. È poco credibile la spiegazione data dal Ministro, perché la riunione che c’è stata con Alberto Olivetti è stata resa pubblica, non so se volontariamente o meno, e comunque il collegamento con la disponibilità poi subito dopo dimostrata dall'Adepp ad aderire al fondo «Atlante 2» mi sembra difficilmente negabile.
  Qui stiamo assistendo ad una riedizione dell'IRI, praticamente a rate, con «Atlante 1», «Atlante 2», «Atlante n» e con Penati nel ruolo che fu di Alberto Beneduce durante il ventennio fascista. Quanto grave è la situazione del sistema bancario e quanto poco studiata e prudente è la gestione di questa crisi sistemica da parte del Governo ? Dopo aver distrutto con i suoi interventi i risparmi di decine di migliaia, per non dire centinaia di migliaia, di risparmiatori, adesso si va ad intaccare anche quelli che sono i fondi pensione, cioè non si sa più da che parte parare. Addirittura si sottopongono queste casse private a dei rischi veramente elevati, perché il fondo «Atlante» ha bisogno di questi fondi e il Governo sollecita gli enti ad aderire al fondo «Atlante», proprio perché le azioni del fondo «Atlante» non hanno mercato, perché a loro volta non hanno mercato gli NPL di Monte Pag. 72Paschi di Siena, come non avevano mercato le azioni delle due popolari venete, che hanno visto l'intervento necessario di fondo «Atlante 1», con un miliardo e mezzo nella vicentina e un miliardo in Veneto Banca.
  Come si possa azzardare un suggerimento del genere a delle casse previdenziali da parte di un Governo che è anche vigilante nella corretta e prudente gestione di queste casse, penso sia assolutamente inconcepibile. Lascio a chi ha ascoltato quest'interrogazione il giudizio finale su questa vicenda veramente penosa.

(Chiarimenti in merito alla determinazione del valore complessivo di cessione delle sofferenze di Monte dei Paschi di Siena – n. 3-02453)

  PRESIDENTE. L'onorevole Alberti ha facoltà di illustrare l'interrogazione Pesco ed altri n. 3-02453, concernente chiarimenti in merito alla determinazione del valore complessivo di cessione delle sofferenze di Monte dei Paschi di Siena (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario.

  FERDINANDO ALBERTI. Grazie, Presidente. Signor Ministro, Monte dei Paschi di Siena: sappiamo da fonti di stampa che è prevista una cessione di oltre 9 miliardi sofferenze nette, a un valore di circa il 33 per cento.
  L'ultima grande svalutazione che ci viene in mente è quella fatta otto mesi fa per le quattro banche. In quell'occasione è stata fatta una svalutazione delle sofferenze pari al 17,6 per cento. Otto mesi fa ! Ora la prima domanda dovrebbe essere: come il mercato è cambiato in otto mesi ? Perché ora è al 33 per cento e otto mesi fa al 17,6 per cento. Ma c’è di più, perché basta fare due calcoli.
  E ringraziamo l'Associazione vittime del «salva banche», che hanno fatto questi semplici calcoli e hanno visto che la copertura delle sofferenze con garanzie ipotecarie per le quattro banche era del 56,5 per cento, mentre se andiamo a vedere i bilanci del Monte dei Paschi la copertura con garanzie ipotecarie è del solo 44 per cento. Dovete spiegarci il perché in quell'occasione la svalutazione è stata fatta al 18 per cento e in quest'occasione al 33 per cento. Diteci le motivazioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere.

  PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Grazie, Presidente. Si propone un confronto fra la valutazione dell'operazione di cartolarizzazione di sofferenze presso la banca Monte dei Paschi di Siena, che la banca sta predisponendo, con il valore di trasferimento delle sofferenze presenti nei bilanci delle quattro banche avviate alla risoluzione del novembre 2015, in media 17,6 per cento del valore lordo, successivamente ridefinito al 22,4.
  I due casi non sono in alcun modo comparabili. Le quattro banche sono state sottoposte alla procedura di risoluzione, ai sensi della direttiva cosiddetta BRRD dell'Unione europea e il relativo decreto di recepimento. Nel caso della procedura di risoluzione, ai sensi dell'articolo 42 della BRRD, la valutazione delle sofferenze ai fini della risoluzione deve essere effettuata sulla base dei criteri previsti in BRRD, ma anche laddove, come nel caso in specie, sia previsto l'intervento del fondo di risoluzione nel rispetto della normativa in materia di aiuti di Stato.
  Rileva a tal fine la comunicazione della Commissione europea del 25 febbraio 2009. La valutazione derivante si discosta da quella utilizzata nelle ordinarie prassi contabili. La Commissione ha considerato accettabile una valutazione dei crediti deteriorati collateralizzati pari al 25 per cento del valore lordo e di circa l'8 per cento per quelli non collateralizzati. Ai sensi dell'articolo 36 della BRRD è necessario predisporre anche una valutazione definitiva delle attività e delle passività della banca, secondo i criteri indicati nella direttiva. La valutazione definitiva è stata Pag. 73predisposta da esperti indipendenti, come prescritto, e ha rilevato un valore pari a circa il 22,4 del valore lordo.
  La vicenda del Monte dei Paschi di Siena è completamente estranea a scenari di risoluzione ed intervento del fondo di risoluzione o comunque di aiuto di Stato. Il piano complessivo, che contempla il deconsolidamento del bilancio dell'intero portafoglio dei crediti in sofferenza, è un aumento di capitale fino a 5 miliardi ed è completamente privato ed è stato discusso con l'Autorità di vigilanza unica, alla quale competono tutte le relative valutazioni. In ogni caso non trovano applicazione i criteri enunciati in BRRD o quelli previsti dalla comunicazione sulle attività deteriorate.

  PRESIDENTE. L'onorevole Pesco ha facoltà di replicare.

  DANIELE PESCO. Grazie Presidente, siamo totalmente insoddisfatti dalla risposta del Ministro, al quale vorrei ricordare che ieri è stato arrestato Vincenzo Consoli, ex presidente di Veneto Banca. Ci chiediamo perché continuiamo a influenzare l'azione della banca pur stando all'esterno. Ci chiediamo quando anche il Governo e il Ministro smetteranno di influenzare il sistema bancario italiano grazie alle vostre scelte e grazie alle vostre decisioni. Speriamo avvenga veramente presto questo giorno.
  Ebbene, Presidente, voi, su Monte Paschi, ma anche sul sistema bancario, ne state combinando una dietro l'altra. In merito all'azione di responsabilità verso i manager Monte dei Paschi, avete votato contro l'azione di responsabilità, non avete detto una sola parola sul fatto che la stessa banca è andata a patteggiare nel processo di Milano sui derivati falsi, presenti appunto in banca Monte Paschi. E adesso tirate fuori un piano di risanamento, dove prevedete che qualcuno metterà 5 miliardi. Ma questo qualcuno a un certo punto potrà tirarsi indietro, quindi, il vostro piano di risanamento non sta né in cielo né in terra.
  Ma soprattutto ci chiediamo come fate a valutare le sofferenze di Monte dei Paschi al doppio rispetto delle quattro banche. Non ci venga a raccontare della BRRD, perché non sta né in cielo né in terra neanche questo. Ebbene, sofferenze peggiori di quelle delle quattro banche sono state valutate al doppio rispetto a quelle delle quattro banche. Non sta né in cielo né in terra ! Presidente, Ministro, ne state combinando una dietro l'altra. Ci chiediamo veramente quando verrà il giorno in cui deciderete di restare a casa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
  Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 16,15 con lo svolgimento di un'informativa urgente del Governo sullo stato del sistema bancario italiano, con particolare riferimento alla situazione del Monte dei Paschi di Siena.

  La seduta, sospesa alle 16, è ripresa alle 16,20.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Artini, Baldelli, Michele Bordo, Bratti, Caparini, Capelli, Catania, Cirielli, Dellai, Epifani, Ferrara, Fico, Garofani, Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Guerini, Locatelli, Lupi, Manciulli, Mazziotti Di Celso, Pisicchio, Portas, Rampelli, Rosato, Sanga, Sani, Scotto, Speranza, Tofalo, Vignali e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente centocinque, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Pag. 74

Informativa urgente del Governo sullo stato del sistema bancario italiano, con particolare riferimento alla situazione del Monte dei Paschi di Siena (ore 16,21).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento dell'informativa urgente del Governo sullo stato del sistema bancario italiano, con particolare riferimento alla situazione del Monte dei Paschi di Siena.
  Dopo l'intervento del rappresentante del Governo interverranno i rappresentanti dei gruppi in ordine decrescente, secondo la rispettiva consistenza numerica, per cinque minuti ciascuno. Un tempo aggiuntivo è attribuito al gruppo Misto.

(Intervento del Ministro dell'economia e delle finanze)

  PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan.

  PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Signora Presidente, onorevoli deputati, innanzitutto vorrei ringraziare per questa opportunità, per fornire un'informativa sugli eventi che hanno riguardato il settore bancario nelle ultime settimane. In queste settimane il Governo ha continuato a lavorare su più fronti: è stato valutato con le autorità di vigilanza bancaria lo stato di salute del settore; è stato ascoltato il punto di vista degli intermediari finanziari; sono state valutate con la Commissione europea le opzioni a disposizione di ciascuno Stato membro davanti al rischio di crisi sistemiche nel settore bancario. Sono state incoraggiate le iniziative private, sono stati consultati tutti i soggetti interessati ad una soluzione dei problemi del credito: soggetti che sono numerosi, perché un settore del credito risanato dalle scorie della lunga crisi è un patrimonio del Paese. In sintesi, la strategia del Governo si è basata e si basa sullo sfruttamento delle sinergie tra intervento pubblico ed iniziativa di mercato.
  Durante queste settimane abbiamo assistito anche a polemiche inconsulte: il Governo è stato accusato, alternativamente, di non aver fatto nulla o, al contrario, di aver interferito oltre le proprie prerogative; molto spesso le polemiche si sono basate su informazioni del tutto fantasiose e strumentalizzazioni, che finiscono per nuocere al settore e al Paese. È, invece, necessario valutare in modo preciso sia gli stress test condotti dalle autorità bancarie europee sia il piano di rilancio del Monte dei Paschi di Siena. Le considerazioni che seguono non si basano, quindi, su entusiasmi improvvisati, ma su dati oggettivi.
  L'Autorità bancaria europea, l'EBA, ha reso noto lo scorso 29 luglio i risultati delle prove di stress condotte sulle principali banche europee. I risultati hanno dimostrato che la dotazione patrimoniale delle banche italiane avrebbe una buona capacità di resistenza anche qualora si verificasse il grave stress ipotizzato nel corso della prova, con una sola eccezione.
  Alla luce della severità della prova, della lunga e pesante fase recessiva attraversata dall'economia italiana e delle ripetute tensioni a cui gli intermediari finanziari sono stati sottoposti negli ultimi anni, si tratta di un risultato che conferma la resilienza del sistema italiano. Nello scenario avverso ipotizzato nel test, il coefficiente di capitale più importante delle cinque banche italiane nel loro insieme, il cosiddetto CET-1, subirebbe una riduzione di circa 4 punti percentuali, dall'11,7 al 7,7 per cento: una contrazione in linea con quella osservata sia per il complesso delle banche europee, risultata pari a 3,8 punti percentuali, sia per il sottoinsieme delle banche dei Paesi della vigilanza unica europea, risultata pari a 3,9 punti percentuali.
  Escludendo il Monte dei Paschi, l'impatto medio dello scenario avverso sul capitale delle altre quattro grandi banche italiane sarebbe di soli 3 punti percentuali, quindi migliore della media europea. In Pag. 75altre parole, il sistema bancario italiano non è in una situazione di crisi sistemica, né è fonte di vulnerabilità per altri sistemi bancari.
  Va poi ricordato che tutte le banche italiane hanno realizzato in questi anni significativi aumenti di capitale: alla fine del 2015 in media il capitale di migliore qualità aveva raggiunto il 12,3 per cento degli attivi a rischio, 5,2 punti in più rispetto al 2007. A differenza di quanto avvenuto in altri Paesi, questo rafforzamento patrimoniale è stato conseguito con un sostegno pubblico molto limitato, quasi nullo, realizzato senza perdite finali a carico dell'erario e nonostante la crisi abbia colpito il settore bancario su due fronti: da una parte, intaccando la redditività delle banche e, dall'altra, determinando la crescita della massa dei crediti deteriorati.
  Il processo di deterioramento della qualità del credito, che si era manifestato già da qualche anno, sta ora rallentando: nel primo trimestre del 2016 il flusso di nuovi NPL per l'intero sistema bancario è sceso al 2,9 per cento, attestandosi sui valori più bassi dal 2008; nello stesso periodo, l'incidenza del totale degli NPL sul complesso dei prestiti dei gruppi bancari si è ridotta. Ma, soprattutto, va ricordato che gli intermediari finanziari hanno già rettificato il valore dei crediti deteriorati sui loro bilanci: se la massa dei crediti deteriorati al valore nominale è di circa il 18 per cento degli attivi, il valore della massa dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche scende al 10,5 per cento; entrambi gli indicatori sono in calo.
  L'elevato stock di crediti deteriorati non è di per sé una minaccia per la stabilità finanziaria, visto che le risorse che le banche hanno accantonato a copertura di tali crediti e le garanzie che li assistono sono ampie. Il loro riassorbimento è necessario per facilitare la ripresa del credito a imprese e famiglie e ridurne il costo, ma questo processo richiederà inevitabilmente del tempo per completarsi e dovrà essere valutato in un orizzonte temporale di medio periodo.
  Per quanto riguarda il Monte dei Paschi di Siena in particolare, esso subirebbe un impatto particolarmente elevato dallo scenario avverso, a cui mi riferivo prima, della prova di stress dell'Autorità bancaria europea, con una riduzione del CET1 di 14,2 punti percentuali. La metodologia dell'EBA è risultata particolarmente penalizzante per MPS, che – ricordo – ha in corso un piano di ristrutturazione. La metodologia del test fotografa la situazione della banca in un momento specifico, cristallizza per tutta la durata dell'esercizio alcune fragilità e non prende in considerazione le operazioni ordinarie e straordinarie che il management assumerebbe per attenuare l'impatto di uno scenario avverso.
  In attesa del risultato dello stress test, MPS ha elaborato un piano industriale che l'Autorità di vigilanza europea ha autorizzato lo stesso 29 luglio. Il piano prevede la cessione di sofferenze per 27,7 miliardi di euro al Fondo Atlante, al fine di pulire completamente la banca da ogni rischio legato ai crediti deteriorati; a questa operazione potrà contribuire la garanzia dello Stato sulla tranche senior Gacs emessa nella successiva operazione di cartolarizzazione. La garanzia sarà concessa a titolo oneroso, e comunque a condizione che i titoli ottengano un rating adeguato.
  La pulizia di bilancio si accompagna ad un aumento di capitale fino a un massimo di 5 miliardi di euro: un importo coerente con il piano industriale, orientato ad aumentare ricavi e profittabilità, grazie al re-rating della banca, alla riduzione del costo del credito e alla valorizzazione della rete commerciale.
  Torniamo adesso al quadro complessivo. All'origine dei problemi del sistema bancario ci sono numerosi fattori: la crisi economica, rigidità strutturali che si sono accumulate nel tempo e a cui la politica non ha dedicato attenzione; in alcuni casi gli errori del management, in altri casi la condotta illecita del management. Nel frattempo, il quadro regolatorio in cui il sistema opera è profondamente cambiato, con il progresso verso l'Unione bancaria e l'introduzione del bail-in. Nel 2013 le Pag. 76regole europee sono diventate molto più esigenti e restrittive rispetto alla possibilità di interventi pubblici. Considerazioni sull'operato del Governo che non tengano conto, tra l'altro, di queste profonde modifiche, sono quanto meno dettate da scarsa consapevolezza o dal rifiuto di riconoscere la realtà dei fatti.
  Davanti ai cambiamenti normativi e ai limiti strutturali del settore, il Governo ha introdotto una serie di interventi che si configurano come una riforma complessiva ed organica. Con la riforma delle banche popolari il sistema si muove verso l'efficienza e la trasparenza; con la riforma delle banche di credito cooperativo si riduce la frammentazione del settore, favorendo il rafforzamento del tessuto del credito cooperativo; con il contributo all'autoriforma delle fondazioni bancarie si sono definitivamente recisi i legami tra la governance bancaria e i circuiti politici locali. L'apertura del mercato del credito ad altri intermediari finanziari contribuirà progressivamente a ridurre la dipendenza delle imprese dalle banche.
  Inoltre, il Governo è intervenuto per accelerare la risoluzione dei crediti deteriorati. Le misure adottate dal Parlamento sulle procedure fallimentari ed esecutive, prima nell'estate dell'anno scorso e poi nei mesi recenti, ridurranno i tempi di recupero dei crediti, contribuendo a riaccendere l'interesse ad investire nelle attività deteriorate delle banche italiane.
  L'accordo raggiunto dal Ministero dell'economia e delle finanze con la Commissione europea su uno schema di garanzia pubblica a titolo oneroso per la cartolarizzazione delle sofferenze, totalmente conforme con la disciplina degli aiuti di Stato, contribuisce a sviluppare un mercato secondario dei crediti deteriorati. Lo schema di garanzia pubblica, unitamente al miglioramento delle procedure di recupero, può fungere da stimolo alla ripresa del mercato, anche attraverso un più agevole accesso alle risorse finanziarie per l'acquisto dei crediti deteriorati e un possibile aumento dei prezzi di vendita di tali attività.
  Anche il Fondo Atlante contribuisce allo sviluppo di tale mercato. Sul Fondo Atlante si continuano a leggere molte cose infondate. Atlante è un fondo gestito da un intermediario finanziario specializzato; si tratta di un'iniziativa privata che introduce nello scenario la prospettiva di un investimento paziente sui crediti deteriorati, con un ritorno ragionevole e non speculativo. Il Governo ha visto con favore la nascita di questo strumento di intervento; non abbiamo forzato né intendiamo forzare alcuna scelta di adesione allo strumento. Gli operatori sono liberi di fare le proprie scelte: Atlante è un'opportunità, a ciascuno la decisione se coglierla o ignorarla.
  Onorevoli deputati, signora Presidente, compito del Governo è di fornire indicazioni chiare e credibili della propria azione, il cui fine ultimo è la creazione di occupazione e di benessere per i cittadini; un sistema del credito efficiente e in buona salute è un mezzo per conseguire questo fine. Riforme attese da vent'anni stanno riconfigurando il sistema del credito affinché sostenga la crescita dell'economia nei prossimi vent'anni. Come tutti i cambiamenti, anche questi possono essere difficili, ma i danni che alcuni investitori hanno registrato in questi anni hanno altre origini. Le origini dei danni sofferti da alcuni sono evidenti: includono la mancata rimozione di ostacoli strutturali, la cattiva gestione dei manager di alcune banche, le manipolazioni e le pratiche illecite di alcuni manager. Davanti alle responsabilità penali di singoli individui la posizione del Governo è molto chiara: chi ha sbagliato deve pagare, e noi siamo, come sempre, fiduciosi nell'azione della magistratura e favorevoli alle azioni di responsabilità da parte dei nuovi organi amministrativi.
  Il Governo si è fatto carico di problemi da lungo tempo irrisolti; al tempo stesso, abbiamo affrontato con pragmatismo le conseguenze della crisi e, allo stesso tempo, la necessità di adeguamento al nuovo quadro globale ed europeo. Un sistema del credito che si rafforza sosterrà la crescita dell'economia; quest'ultima, a Pag. 77sua volta, permetterà di accelerare il processo di aggiustamento nel sistema bancario (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Area Popolare (NCD-UDC), Scelta Civica per l'Italia e Democrazia Solidale-Centro Democratico).

(Interventi)

  PRESIDENTE. Passiamo agli interventi dei rappresentanti dei gruppi.
  Ha chiesto di parlare il deputato Pelillo. Ne ha facoltà.

  MICHELE PELILLO. Grazie, Presidente. Signor Ministro, penso che sia utile e opportuno ricordare all'Aula lo scenario avverso che si è ipotizzato negli stress test di qualche giorno fa, del 29 luglio. Lo scenario avverso che si ipotizza per l'Italia è una caduta del PIL reale, nel triennio 2016-2018, di quasi 6 punti percentuali rispetto alle previsioni dello scenario di base. Nel 2018 il livello del prodotto sarebbe di circa 10 punti percentuali inferiori a quelli osservati all'inizio della crisi finanziaria nel 2007. Si tratterrebbe di una perdita senza precedenti dall'ultimo conflitto mondiale.
  Lo scenario avverso ipotizza, inoltre, un aumento nel triennio del rendimento dei titoli di Stato italiani a lungo termine di circa 100 punti base, che comporterebbe una svalutazione del 12 per cento di tali titoli. Mi sembra opportuno ricordare questo all'Aula per sottolineare come lo scenario ipotizzato nelle prove di stress dall'Autorità europea sia uno scenario oggettivamente particolarmente avverso nei confronti della nostra economia. E questo dimostra come questo test possa effettivamente essere rivelatore dal punto di vista della solidità del sistema bancario italiano.
  L'esito di queste prove di stress lo conosciamo: hanno promosso quattro banche su cinque, tra l'altro ponendo anche uno dei nostri istituti tra i primi istituti europei. Ora, il Governo aveva ragione a rispedire al mittente le accuse o le insinuazioni che, specialmente nelle scorse settimane, ci sono state sullo stato di salute del sistema bancario italiano da parte anche di interventi venuti dall'estero, che ipotizzavano che il sistema bancario italiano fosse un problema per l'Unione europea e volevano far credere che l'anello debole della catena proprio del sistema europeo bancario fossero gli istituti italiani.
  L'esito del 29 luglio smentisce questi facili profeti e conferma quello che il Governo, attraverso di lei, Ministro, e attraverso il Presidente del Consiglio, ha sempre affermato, senza esitazione e a voce alta, e cioè che il sistema italiano, nonostante la crisi che ha dovuto attraversare, è un sistema che offre garanzie di solidità. Perché questo ? Perché c’è stato negli ultimi anni un riassetto organizzativo, con una riduzione dei costi operativi da parte degli intermediari finanziari; perché c’è stata da parte loro certamente una gestione più attenta, condizionata anche dalle nuove regole europee; infine perché ci sono stati, in modo particolare negli ultimi due anni, importanti interventi legislativi, a cui ha fatto riferimento e che, ovviamente, non voglio ripetere, anche perché quest'Aula li conosce molto bene.
  Con sufficiente onestà intellettuale, Presidente, possiamo ammettere che gli interventi legislativi che abbiamo approvato, che il Governo ha proposto al Parlamento e che sono stati approvati, certamente sono stati molto utili, anche se non ancora risolutivi. Il PD conferma il proprio sostegno all'azione del Governo, da questo punto di vista, per consolidare i risultati ottenuti e per migliorarli. Mentre il sistema italiano è più solido della media europea, le banche italiane soffrono, signor Ministro, di meno redditività: un gap che merita l'attenzione della politica, perché nel medio-lungo periodo una scarsa redditività erode la solidità, e comunque, in caso di necessità di andare sul mercato, una bassa redditività allontana gli investitori.
  Un ultimo aspetto, e chiudo, Presidente: la fiducia dei risparmiatori. Che può fare ancora la politica ? Il Partito Democratico pensa che bisogna completare l'unione bancaria europea con l'assicurazione sui Pag. 78depositi, la terza gamba mancante per il completamento dell'unione bancaria europea, riaprire la vicenda del bail-in e del burden sharing, convincere la UE a concedersi un supplemento di riflessione, quanto meno per modulare l'impatto nei confronti degli investitori risparmiatori retail.
  Presidente, concludo: ringrazio il Ministro per l'informativa chiara e puntuale e le confermo, signor Ministro, l'impegno del gruppo parlamentare del Partito Democratico a sostenere ogni iniziativa del Governo tesa a rafforzare il nostro sistema del credito, per sostenere al meglio la crescita economica del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, volevo iniziare il mio intervento con calma, ma quel signore lì si dovrebbe dimettere oggi ! Quel signore lì, se ne deve andare a casa subito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti) !

  PRESIDENTE. Però sta parlando di un Ministro, può essere rispettoso nel linguaggio ? Deputato Villarosa...

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. È un signore, è un signore, non è un Ministro. Non è rispettoso il Ministro, Presidente !

  PRESIDENTE. È un Ministro e si rivolga a lui come Ministro !

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. È un signore. Non è rispettoso e qua c’è la prova, Presidente.

  PRESIDENTE. Non è un signore, è un Ministro.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. No, è un signore, non è un Ministro.

  PRESIDENTE. È un Ministro e la prego di essere rispettoso, deputato Villarosa...

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Non è un servitore dei cittadini... Lei mi sta offendendo per un semplice motivo: perché non mi sta facendo parlare.

  PRESIDENTE. Lei deve riferirsi con rispetto al Ministro ! Prego, continui il suo intervento.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. «Signore» non è un'offesa. Ma non è un Ministro.

  PRESIDENTE. Deputato Villarosa, la richiamo all'ordine !

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Mi richiami, le faccio vedere questo documento.

  PRESIDENTE. La richiamo all'ordine per la seconda volta ! Deputato Villarosa, tolga questo cartello ! Se lei si rivolge al Ministro, lo deve fare con rispetto ! Allora, proceda nel suo intervento. Prego.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Grazie, per avermi dato tempo per parlare, Presidente, gentilissima, come sempre, lei.
  Questo non è un cartello, è un documento che afferma, che conferma che quel Ministro, quel Ministro ha votato contro l'azione di responsabilità per i banchieri, per far arrestare i banchieri, contro ha votato, contro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Io ero calmo prima di sentirlo, ero calmo, ma qua c’è la prova, c’è un verbale, il 14 aprile 2016, su Viola e su Profumo, cosa avete votato ? A favore dell'azione di responsabilità o no ? Nel question time di oggi, in Commissione ci avete risposto come se fossimo dei ragazzini: «eh, ma l'azione di responsabilità non spetta al MEF, spetta agli azionisti». Voi siete azionisti, voi avete votato contro, e questa è la prova. Quindi, lei si deve dimettere ora, subito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Si deve dimettere ora, se ha rispetto per i cittadini, per quei 130 mila risparmiatori, tra azionisti e obbligazionisti, che avete messo in mezzo alla strada, persone invalide, cieche, persone di ottant'anni, Pag. 79senza il merito per poter acquistare quei prodotti e voi, di azione di responsabilità, di colpa di Banca d'Italia, di colpa di Consob, non avete mai detto nulla.
  Lei poco fa viene qui a dirci: noi siamo favorevoli all'azione di responsabilità. Ma chi vuole prendere per i fondelli, chi vuole prendere per i fondelli ? C’è una prova, c’è un verbale; 14 aprile 2016, 99,9 per cento di voti favorevoli. Allora, cosa mi dice ? Non si dimette ? Sta lì ? Si deve dimettere, io glielo ripeto per l'ennesima volta, perché questo non è modo di trattare i cittadini, i cittadini che l'hanno votata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), anzi, a lei, probabilmente, non l'hanno votata, come tutti quelli che stanno qua, come Renzi, come Letta, nessuno, nessuno li ha votati, cosa ci fanno qui ? E mi parla di un sistema sano. Abbiamo un sistema sano; avete fatto 13 provvedimenti a favore delle banche, abbiamo un sistema sano; abbiamo 200 miliardi di sofferenze, un sistema sano; abbiamo MPS che prima degli stress-test stava bene, abbiamo il suo Premier, il suo Presidente, mai successo nella storia, che va sui giornali a dire: ora MPS è risanata, cittadini investite in MPS. Investire in MPS ? Ma quando mai si è sentito un Premier che fa una dichiarazione del genere e fa perdere i soldi a chi ha investito in MPS, perché hanno perso i soldi, quei cittadini ai quali voi avete fatto investire in MPS. E io dovrei stare calmo, con lei lì seduto ? Lei, lì, non può stare, dopo che fa queste dichiarazioni, lei, lì, non può stare. È un sistema bancario che se crolla (Commenti) – state in silenzio, avete parlato, parlate quando è il vostro turno...

  PRESIDENTE. Lei faccia il suo intervento.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, lei deve fare il suo lavoro, però. Non lo devo fare io, lei lo deve fare.

  PRESIDENTE. Faccia il suo intervento, lei è garantito e deve fare il suo intervento. Vada avanti. Colleghi, io ho già richiamato due volte il deputato Villarosa, lasciate fare a me. Lei continui nel suo intervento.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Ministro, voglio sapere qual è il vostro obiettivo, perché ancora non l'abbiamo capito. Non avevamo capito i Tremonti-bond, non abbiamo capito i Monti-bond, mettete soldi, mettete toppe, ma senza avere un obiettivo lungimirante. Dove volete arrivare ? Perché sui Monti-bond c'eravate anche voi, non è che vi tirate indietro, come oggi sui giornali, tra Monti e Renzi: no, sei stato tu, no, sono stato io; ma chi volete fare ridere o piangere, perché la gente perde i soldi e perde futuro; voi probabilmente i soldi ce li avete nel conto ma ci sono persone che vivono con 485 euro al mese, che avevano ricevuto quei fondi – mi hanno raccontato personalmente – dopo una disgrazia e quando sono andati in banca con ottanta anni di età e con nessuna conoscenza e quel banchiere gli ha detto: «sa che cosa fa, 80.000 euro li investa, non li tenga nel conto corrente, li investa in obbligazioni subordinate». E voi, invece di chiedere l'azione di responsabilità verso queste persone, gli avete azzerato i conti correnti ! Fate pena e buttatemi fuori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Renato Brunetta. Ne ha facoltà.

  RENATO BRUNETTA. Signora Presidente, signor Ministro, una premessa: a me sembra che inconsulta e fantasiosa sia stata tutta l'azione del Governo e del suo Ministero in tema di crisi del settore bancario. Quindi, rispedisco al mittente la sua premessa. Inconsulta, fantasiosa e incompetente è stata la vostra azione in questi anni rispetto alla crisi del sistema bancario. I mercati sono in tensione rispetto alla condizione del sistema bancario del nostro Paese, i mercati hanno reagito male ai risultati degli stress-test dell'Autorità bancaria europea e se i mercati hanno sempre o, quasi sempre, ragione, cosa ci stanno dicendo i mercati con le Pag. 80loro oscillazioni di questi giorni ? Ci dicono dell'incertezza che non è solo nelle banche, ma è anche nell'imprevedibilità delle regole europee e soprattutto nella perdurante situazione di crisi economica in Europa, e in special modo per il nostro Paese, dal suo Governo sempre negate. Il piano di mercato per il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena, ci dicono sempre i mercati, ammesso che riesca a salvare la banca e ammesso che sia davvero di mercato, non è credibile. Questo ci dicono i mercati; il necessario aumento di capitale di 5 miliardi se ci sarà, sarà a novembre, le sette banche internazionali che hanno sottoscritto il contratto di pre garanzia e JP Morgan che ha offerto il prestito ponte costano al Paese, sicuramente, commissioni salatissime, ma nessuno sa, perché lei non ce l'ha detto, chi rischia e che cosa rischia da questo prestito ponte. Non siamo per niente sicuri, signor Ministro, e non lo sono i mercati, non lo è lei stesso, che l'operazione si concluda davvero a novembre. Il rischio per i risparmiatori, per gli investitori, per gli italiani tutti è che entro la fine dell'anno non si faccia a tempo neanche ad attuare il piano B, quello per cui il Governo italiano interverrebbe con capitali pubblici, avendo ottenuto non meglio definite – quali ? – deroghe al bail-in da parte della Commissione europea. A novembre, signor Ministro, l'aumento di capitale di 5 miliardi è molto probabile che non ci sia, che non ci sarà; le grandi banche, i grandi fondi che, lo ripetiamo, a caro prezzo hanno dato la loro disponibilità, oggi, hanno già fatto capire, che se le condizioni economiche e di mercato a novembre non saranno favorevoli si tireranno indietro. In un momento in cui anche un'altra banca, UniCredit, avrà bisogno di reperire setto o otto miliardi di euro per il suo aumento di capitale le risorse non ci saranno né per MPS né per UniCredit e voi state usando, sembra che stiate usando quest'arma anche come ricatto rispetto al referendum che si celebrerà in autunno. Se il referendum vi andrà male salterà tutto. Bell'atteggiamento rispettoso del popolo italiano. Così come il Governo e il Presidente del Consiglio, di fatto, prendono in giro gli italiani dicendo che anche il problema dei crediti deteriorati del Monte dei Paschi di Siena, per ora 10 miliardi di euro, è ormai risolto perché li compra il Fondo Atlante 2. Ma con quali risorse, se ogni giorno chi dovrebbe contribuirvi si tira indietro. Le casse previdenziali, giustamente, non parteciperanno più; anche Poste Italiane ha fatto capire che il contributo sarà minimo. Di questo passo, di giorno in giorno, dopo il fallimento di Atlante 1, anche Atlante 2 si svuoterà. A proposito di Atlante, come ha fatto notare recentemente il Financial Times, il Fondo è guardato molto da vicino da Bruxelles perché viola le regole europee sugli aiuti di Stato in quanto, anche se si trattasse, come vorreste farci credere lei e il suo Presidente del Consiglio, di un'operazione che coinvolge il settore privato, il Governo agisce lo stesso come custode e in ogni caso le decisioni su come e quando utilizzare il Fondo sono imputabili al decisore pubblico. Non solo, la valutazione che è stata fatta dei crediti deteriorati al 32 per cento del valore nominale, invece che al 17,6 applicato a Banca Etruria e poi rispetto al 22,4, non rispetta le regole di mercato e conferisce quindi a MPS un vantaggio selettivo da parte di un'Autorità pubblica nazionale. Lo dico tra virgolette, dovrebbe conoscerla lei, signor Ministro, questa frase: l'esatta definizione di aiuto di Stato. Ma di cosa ci state parlando lei il suo flying Presidente del Consiglio, che con l'Air Force One italiano sta andando alle Olimpiadi ? Infine, a quanto ho già detto, la fattispecie sanzionata dalla Commissione europea si configura, come nel caso del Monte dei Paschi di Siena, non solo per il ruolo ambiguo di Cassa depositi e prestiti, ma anche per gli incontri diretti che il Presidente Renzi ha avuto con i principali attori coinvolti nel piano di salvataggio.

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  RENATO BRUNETTA. Finisco con una battuta. A me sembra che lei, il suo Presidente del Consiglio e il Governo, vi Pag. 81stiate comportando come Don Ferrante ne I promessi sposi: la peste non esiste, perché non è né forma, né sostanza. Avevano torto: morirono di peste. Questo non vogliamo che succeda all'economia italiana, al sistema bancario italiano (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giovanni Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. Noi nel marzo 2015 presentammo una risoluzione in Commissione Finanze alla Camera dei deputati, in cui chiedevamo che lo Stato, in quanto allora prossimo azionista del Monte dei Paschi di Siena, si impegnasse anche in un'attività di ricapitalizzazione di quella banca. Non c'era ancora il bail-in, non c'era ancora la BRRD, e lo dicevamo semplicemente perché allora vedevamo, come avrebbe visto chiunque, le condizioni di fragilità, estrema fragilità, di quell'istituto di credito. Si è scelto di non fare nulla, anzi abbiamo anche dovuto ascoltare a più riprese il Presidente del Consiglio garantire i mercati e invitare ad acquistare azioni e ad investire su una banca che, man mano, diventava più fragile, e nelle parole del Presidente del Consiglio diventava sempre più robusta. Invece noi avremmo dovuto ammettere allora quello che oggi, finalmente, è chiaro a tutti: che esiste in questo Paese un problema Monte dei Paschi di Siena, e i problemi vanno nominati e risolti, e che se esiste un problema Monte dei Paschi di Siena, esiste anche un problema di stabilità del sistema bancario italiano, fino a che quel problema non verrà risolto. Perché non è possibile raccontare a nessuno che, finché c’è un problema sulla terza banca del Paese, se quella dovesse essere coinvolta nel bail-in o peggio, questo non andrebbe a riverbero su tutto il sistema bancario.
  Quindi, quello di cui noi dovremmo discutere oggi e avremmo dovuto discutere, in realtà, ieri, se questo Paese avesse una classe dirigente, è di come risolvere quel problema specifico, cioè il Monte Paschi, che però rischia di diventare un problema di sistema. Non è stato fatto, non è stato fatto nemmeno ora e proverò a spiegare perché, dal mio punto di vista. Ora, quello che io credo è che il Governo, con questa operazione di sistema, abbia semplicemente provato a guadagnare tempo e lo abbia fatto esclusivamente per ragioni politiche e le ragioni politiche sono andare oltre il referendum costituzionale, prima di dover decidere se mettere risorse pubbliche o chiedere soldi ai risparmiatori (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e del deputato Brunetta). A questa operazione sciagurata si sono prestate le grandi banche d'affari internazionali e in modo non disinteressato, e anche di questo porterà responsabilità il Governo (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).
  Noi abbiamo, per il momento, una cosa certa di questa operazione di sistema: la cosa certa è che, da oggi, al Monte Paschi sono imposti 40 punti di copertura dei crediti deteriorati – non le sofferenze, ma i crediti incagliati – con questo rischiando di mettere a rischio anche la stabilità delle altre banche che le coprono molto meno. Questa è la cosa certa: succede già da oggi.
  Andiamo al resto, perché bisogna tanto anche capire quello di cui si parla: 27 miliardi di sofferenze lorde, che dovrebbero essere tolte da quel bilancio al prezzo di 9 miliardi di euro; 27 miliardi di sofferenze non sono un'entità metafisica, sono una cosa reale; 22 miliardi di sofferenze lorde collegate a crediti immobiliari, cioè con garanzia immobiliare sotto, quindi almeno 27-28 miliardi di euro di valore immobiliare che deve essere venduto sul mercato, perché il recupero di quei crediti significa vendere sul mercato 27-28 miliardi di euro fra capannoni e immobili residenziali, concentrati in buona parte fra Toscana e Veneto.
  Ora qualcuno qui deve spiegare come il mercato può credere che in 3-4 anni si vendano 27-28 miliardi di euro di immobili in questo Paese, e se lo si fa al 33 per cento del valore, che impatto ha questo sul valore del mercato immobiliare complessivo. Pag. 82Perché noi possiamo pure vendere 28 miliardi, se li vendiamo, a 10 miliardi, ma le altre case quanto valgono il giorno dopo ? E questo quanto impatta, a sua volta, sulla stabilità del sistema economico ?
  Per questo noi crediamo che si sia comprato tempo, perché questa cosa non sta in piedi. Non a caso le banche d'affari non v'hanno dato niente, v'hanno dato un pre-impegno ad impegnarsi qualora le condizioni di mercato lo consentano. Noi a dicembre saremo di nuovo qui a discutere di quello che io adesso torno a dirvi: il Monte dei Paschi di Siena va ricapitalizzato con denaro pubblico ! Vanno fatte azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori precedenti e si deve impostare una diversa politica per il futuro: altra strada non c’è !
  Dicono che repetita iuvant, se c’è qualcuno disposto ad ascoltare, perché altrimenti repetita tediant, annoia, io comincio ad essere annoiato a dover ripetere la stessa cosa da un anno: non c’è una soluzione di mercato quando i problemi sono troppo gravi, c’è un interesse pubblico a salvare quella banca, bail-in o non bail-in, burden sharing o non burden sharing, si vada in Europa e si dica che noi non permettiamo che il nostro sistema di credito venga messo a rischio da regole assurde europee. Anche perché lei mi deve spiegare una cosa, Ministro: si ammette che si può derogare sia il bail-in che il burden sharing, ma deve decidere la Commissione europea. Perché debba prendere una decisione politica la Commissione europea e non il Parlamento nazionale, questo ce lo deve spiegare ! Perché un'organizzazione non democratica deve essere responsabile anziché il Parlamento di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e di deputati della Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini e di deputati Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Paolo Tancredi. Ne ha facoltà.

  PAOLO TANCREDI. Grazie, Presidente. Signor Ministro, noi di Area Popolare concordiamo con gran parte del contenuto dell'informativa del Governo, ma anche col percorso che il Governo sta seguendo in questo difficile momento contingente per la situazione bancaria, che influisce anche sul sistema economico in generale, dell'Europa e dell'Italia in particolare.
  In questi cinque minuti io, però, vorrei mettere in evidenza alcuni punti che per noi di AP hanno un'importanza particolare e anche mettere in evidenza alcune differenziazioni sul nostro pensiero rispetto al percorso, che pur condividiamo, del Governo. L'esito degli stress-test – lei lo ha detto molto bene – dimostra che la struttura del sistema bancario italiano è solida, è forte. I fondamentali requisiti patrimoniali delle grandi banche italiane sono i migliori a livello europeo, questo conferma EBA e credo che l'autorevolezza di EBA non possa essere messa in discussione.
  Naturalmente, fa eccezione il Monte dei Paschi di Siena. Però, anche il Monte dei Paschi di Siena, e la sua situazione particolare, ha avuto un via libera da parte dell'Autorità Bancaria Europea sul progetto di salvataggio che dovrebbe avvenire nell'ambito delle attuali regole europee sulla risoluzione e salvataggio degli istituti bancari, così come disegnato da lei anche nell'informativa di quest'oggi. Noi – ci mancherebbe altro – siamo favorevolissimi a un salvataggio e una risoluzione all'interno delle regole e che privilegi la soluzione di mercato, però, Ministro, rispetto a questo pensiamo che si debba fare di più, immaginando anche un intervento del pubblico, anche solo con una garanzia. È chiaro che questo tranquillizzerebbe anche i mercati, che oggi sono un fattore di stabilità delle borse e anche per la solidità delle banche, e renderebbe più sicuro l'esito positivo del percorso anche immaginato dal Governo. È utile ricordare solo brevemente come il percorso di consolidamento dei requisiti patrimoniali delle banche europee, alla luce della crisi e delle regole stringenti imposte da Bruxelles, e su questo poi dirò qualcosa, ha Pag. 83visto le banche italiane ricapitalizzarsi dal 2007 ad oggi – sono cifre che è bene ripetere – di un importo pari circa a 60 miliardi di euro. Ebbene, questo sforzo è stato fatto dal sistema bancario italiano senza nessun aiuto da parte dello Stato e di fondi pubblici, mentre contemporaneamente, lo sappiamo tutti, negli altri grandi Paesi europei lo Stato entrava ed oggi è presente in maniera pesante nel capitale di rischio degli istituti. Sappiamo quali sono le obiezioni: non abbiamo spazi di debito come Stato per poter utilizzare la leva del debito per la ricapitalizzazione delle banche, però noi crediamo che questa disparità sia troppo grande nei termini in cui si è definita.
  La nostra opinione, quindi, è che si debba prendere comunque in considerazione, seriamente, la copertura dello Stato sulla soluzione immaginata attraverso il mercato. Soluzione che ci vede, beninteso, pienamente d'accordo, ma nella situazione contingente in cui non si ci troviamo, non si può escludere, non ci dobbiamo scandalizzare, rispetto a un intervento pubblico, perché oggi il problema principale è la fiducia e la credibilità del sistema bancario, come dimostrano le fibrillazioni in atto sui mercati e sulle borse.
  Altro argomento, Ministro, a cui anche lei ha accennato, è il sistema di garanzia dei depositi. Su questo non possiamo più transigere, il Governo italiano sta facendo molto, ed è stata anche isolata la posizione della Germania. Noi siamo partiti tutti molto convintamente con l'implementazione dell'unione bancaria, abbiamo portato avanti il sistema di vigilanza unico, abbiamo portato avanti il sistema di risoluzione unica e tutto questo ha creato delle rigidità che oggi non andiamo a sfogare in un sistema unico di garanzia dei depositi a livello europeo. Penso che ciò sia una delle cause delle incertezze e delle fibrillazioni che in questo momento abbiamo ovvero l'esitazione della Germania. Credo che il nostro lavoro di negoziato, il suo lavoro di negoziato, stia avendo buoni esiti da questo punto di vista. In Europa io credo che dobbiamo stressare ancora di più le istituzioni europee sull'implementazione del sistema di garanzia dei depositi. E anche qui voglio sfondare un tabù: non è detto che poi ci si debba accontentare, al di là dei dettagli del sistema di garanzia dei depositi, dei 100 mila euro di tetto per la garanzia sui conti correnti, perché l'obiettivo potrebbe essere anche quello di andare oltre questo tetto nella gestione del periodo temporaneo di implementazione. Io credo che l'aprire a una maggiore tutela il limite dei depositi tutelati, che ad oggi è fissato in tutta Europa a 100 mila euro, possa essere anche questo un elemento di rassicurazione e di fiducia sul sistema economico rispetto alle banche. In ogni caso, l'entrata in vigore appunto del sistema di garanzia dei depositi completerebbe l'unione bancaria. È un impegno che portiamo a termine e che credo possa essere un segnale forte. Le opposizioni tedesche non possono essere prese in considerazione in questa fase, non può essere che loro pensino che quando siamo arrivati a una vigilanza unica e a una risoluzione unica, allora andiamo sul sistema di garanzia dei depositi. Questo penalizzerebbe troppo. Comunque, come ho detto, la posizione tedesca in questo momento è abbastanza isolata e questo lo dobbiamo anche al buon negoziato.
  L'ultima cosa infine, Presidente, che devo dire, è la questione delle responsabilità. Non è la prima volta che noi enfatizziamo questo punto e siamo qui in questa sede a ripeterlo. Vorremmo ribadire anche qui che il problema dell'accertamento delle responsabilità non può non essere al centro anche dell'azione politica e parlamentare; sì Commissioni d'inchiesta. Conosciamo le perplessità che ha il sistema bancario, ma io credo che sarebbe peggio non andare avanti su questa iniziativa. Non sarà possibile recuperare credibilità e fiducia se cittadini, famiglie e imprese, non avranno la certezza che i comportamenti scorretti e illegittimi – come lei ha detto – degli amministratori, che hanno messo a rischio i loro risparmi, non vengano sanzionati e puniti pesantemente (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)) !

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  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giancarlo Giorgetti. Ne ha facoltà.

  GIANCARLO GIORGETTI. Grazie Presidente. Premetto subito che non sono d'accordo col collega Villarosa, il problema qui non è il Ministro Padoan, il problema è il Presidente del Consiglio Renzi. Il problema è quello di un Presidente del Consiglio che fa della «politica dell'annuncio» la sua ragion d'essere e si tratta di annunci senza politica. Con riferimento a queste vicende bancarie, purtroppo, sul Governo grava un vizio di origine che si chiama Etruria e parti correlate. Io penso che in tutta questa vicenda c’è una riserva quasi mentale che ha condizionato tutta l'azione del Governo e ha impedito di prendere le decisioni che dovevano essere prese nei tempi in cui dovevano essere prese.
  Detto questo, io dico che le banche italiane pagano non tanto per essere banche, ma soprattutto per essere banche italiane e banche europee, perché per tutti credo che sia molto difficile fare banca quando c’è un tasso d'interesse zero, in deflazione, con l'economia in crisi come viviamo oggi. Ma essere una banca italiana, con un Governo che temporeggia, che quando deve cogliere l'attimo, come sul bail-in, non lo coglie, diventa più complicato.
  Ed essere banca in Europa è un po’ più complicato che farlo magari negli Stati Uniti, con delle autorità che ti chiedono un coefficiente di patrimonializzazione sempre in incremento, totalmente avulse dal contesto dei mercati, da quello che succede anche in politica, vedi la Brexit, e che quindi alimentano la speculazione, perché gli aumenti di capitale seriali evidentemente inducono a pensare che si possa sostanzialmente diventare azionisti per poco o niente, anzi più niente che poco. Quindi, di fatto, ci sono responsabilità a livello europeo, in realtà, che alimentano la speculazione, che vediamo anche in questi giorni, su alcuni istituti di credito italiani.
  Detto questo, noi abbiamo ascoltato in questi giorni la retorica e il mantra della soluzione di mercato, perché il Presidente del Consiglio chiaramente non è che poteva partire per il Brasile dicendo agli italiani «guardate che abbiamo preso soldi pubblici per salvare il Monte dei Paschi di Siena». Sappiamo tutti, lo sa anche lei, signor Ministro, che questo è falso. Falso, perché innanzitutto il ruolo della Cassa depositi e prestiti, al di là delle questioni di carattere nominale, le garanzie pubbliche, sappiamo perfettamente cosa significhi. Sappiamo che quello che ha detto il Presidente del Consiglio Renzi prima di partire, ovvero che abbiamo trovato la soluzione finale, a parte l'uso di un termine che francamente sarebbe da evitare in qualsiasi contesto, non è una soluzione finale, perché sul collocamento dei 5 miliardi necessari al Monte dei Paschi Siena, le incertezze sono state ampiamente documentate, anche da colleghi parlamentari del Partito Democratico, in articoli che si possono leggere tranquillamente oggi sulla stampa quotidiana. È vero che è finale. La soluzione è finale perché dopo questo è chiaro che non c’è più niente da andare a raschiare, le casse previdenziali sono già scappate e non penso che altri istituti di credito possano intervenire ulteriormente oltre a quello che hanno già fatto con Atlante uno, Atlante due, Atlante tre, Atlante quattro; non lo so cosa potete immaginare. Dopo di questo è la fine di questo discorso, dopo di questo c’è soltanto lo Stato e voi lanciando il messaggio della soluzione finale avete detto ai mercati «sotto a chi tocca, qual è il prossimo istituto di credito da sottoporre a speculazione e da mettere in ginocchio ?», perché a quel punto poi non ci sarà più nessun Guzzetti, nessuno che possa salvare la situazione.
  Questa è la realtà, se vogliamo dircela tutta. E dobbiamo dire anche al Presidente del consiglio Renzi, che ovviamente in questo momento ritiene di essere sereno sul sistema, che quando annuncia queste roboanti dichiarazioni, un conto è se le fa Draghi, un conto se le fa Renzi, perché il Pag. 85bazooka di Draghi è credibile, quello di Renzi «no», non ci crede nessuno sui mercati.
  Tre considerazioni finali, rapidissime. Primo, questo continuo cambio di politiche non può creare una disparità di trattamento tra risparmiatori. I risparmiatori etruschi, veneti o senesi non possono avere un trattamento diverso, una tutela diversa (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) da parte dello Stato. Seconda osservazione, abbiamo espulso le fondazioni dalle banche perché era una cosa negativa, sono uscite da banche sane, ci rientrano trionfalmente in banche malate. Ultima e terza considerazione, caro Ministro Padoan, agisca lei, confido in lei più che sul Presidente del Consiglio Renzi. Io penso che tra breve, quest'Aula e lei, ovviamente, avranno di fronte un drammatico trade off: o chiedere all'Europa un salvataggio e un occhio di benevolenza verso il salvataggio del sistema bancario italiano, o chiedere un atto di benevolenza su una finanziaria, una legge di bilancio, chiamatela come volete voi, allegra o elastica, come va di moda dire adesso, pre-elettorale e pre-referendaria. Io penso che in quel momento bisognerà scegliere, non varrà la benevolenza per tutti e due gli elementi, quello sarà un momento in cui servirà la politica e non basteranno più gli annunci (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie Presidente. Signor Ministro, onorevoli colleghi. Ringrazio il Ministro per l'esposizione. È vero che i risultati degli stress test ci hanno presentato un sistema bancario molto meno in difficoltà di quello che è stato raccontato, fatta eccezione per il Monte dei Paschi di Siena, ed è sicuramente vero che in questi ultimi anni il Governo ha fatto, anche con il sostegno del gruppo di Scelta Civica, una serie di riforme del sistema bancario che erano tutte condivisibili, a partire da quella delle banche popolari, che molti di quelli che oggi contestano il Ministro in quest'Aula avevano osteggiato, salvo oggi accorgersi di quanto fosse viziato, per non dire corrotto, il sistema di alcune delle grandi banche. Ed è vero che l'intervento sul Monte dei Paschi di Siena, la soluzione di mercato, è una soluzione che sarebbe ed è quella ideale per risolvere situazioni di questo tipo.
  È evidente che se si riuscirà, attraverso l'intervento di Atlante, a spostare le sofferenze da un lato e a risolvere il problema e dall'altro, attraverso l'aumento di capitale sottoscritto ai privati, a ricapitalizzare il Monte dei Paschi, l'operazione sarà la più positiva che possa avvenire, perché si è parlato del fatto che ci sono costi per lo Stato e ci possono essere sotto forma di garanzie, ma è evidente che è del tutto diverso da un intervento pubblico vero e proprio.
  Quindi l'operazione di mercato, che peraltro è necessaria anche – lo ricordo a chi ha parlato in quest'Aula – per qualsiasi intervento pubblico, in base alla normativa sul bail in, in ogni caso è necessario il passaggio per un'operazione di mercato, per qualsiasi intervento precauzionale, è sicuramente la soluzione che Scelta Civica ha sempre preferito e auspicato, perché noi vogliamo sempre evitare l'intervento pubblico.
  In questo senso, fa abbastanza specie che si siano sentiti una serie di interventi che più o meno esplicitamente invocavano l'intervento pubblico, ma sono poi quegli interventi che dicono: «Però non bisogna toccare i risparmiatori». Piacerebbe molto anche a noi, il problema è che la normativa vigente in Europa è tale per cui l'intervento, senza toccare i risparmiatori, è estremamente difficile ed è estremamente difficile proprio per le norme sul bail in.
  Quindi il passaggio per un'operazione di mercato è sicuramente la soluzione potenzialmente migliore. Ci sono indubbiamente delle incognite, perché i tempi possono essere lunghi e perché, come qualcuno ha ricordato, le nostre banche Pag. 86sono esposte anche alle condizioni del mercato italiano ed europeo, dell'economia italiana ed europea, e fra oggi e quando si chiuderà l'operazione di mercato esistono delle incertezze macroeconomiche che riguardano l'Italia, l'Europa e il mondo in generale.
  Quindi io credo che il Governo dovrebbe continuare, in questa fase, il suo dialogo con l'Europa, dovrebbe continuarlo per assicurarsi che, se le condizioni di mercato peggioreranno al punto da rendere difficile la chiusura dell'operazione MPS, ci sia una rete di salvataggio e una rete di intervento pubblica, sulla base delle norme esistenti, perché noi preferiamo la soluzione di mercato, ma sappiamo anche che in questi casi, in molti Paesi, a partire dagli Stati Uniti, l'intervento pubblico c’è stato.
  Quell'intervento pubblico bisogna sapere che ha un costo e chi oggi urla contro questa soluzione ha urlato parecchio quando si è trattato di far pagare un costo ai risparmiatori di Etruria e delle altre banche, dicendo che andavano tutti risarciti come se ci fosse una fideiussione del contribuente italiano su chiunque compra titoli azionari e obbligazionari; bene, quel tipo di intervento per noi deve essere un intervento di ultima istanza, ma credo che sia in generale sui temi dell'Europa, dell'unione bancaria e del rafforzamento del sistema bancario europeo, sia specificamente sulla possibilità di interventi a tutela del nostro sistema bancario, il Governo debba continuare a lavorare perché tra oggi e la chiusura delle operazioni su MPS intercorrerà del tempo e non si può sapere se e quando ci saranno delle bufere.
  Chiudo sulle responsabilità: qui qualche rilievo lo devo muovere; si è parlato moltissimo delle responsabilità del management, si deve parlare moltissimo delle responsabilità della politica, che ha saccheggiato – e non esiste un altro termine – molte di queste banche, a partire da MPS, e si deve parlare e comunque verificare l'esistenza di responsabilità anche delle autorità di vigilanza.
  Come Scelta Civica, noi abbiamo chiesto più volte che quella Commissione di inchiesta a cui faceva riferimento l'onorevole Tancredi prima sia effettivamente avviata.
  Capiamo le difficoltà, soprattutto di fronte a un'opposizione che su questi temi non propone mezza soluzione e si limita a dire che il Governo fa male, quindi capiamo perfettamente la difficoltà, capiamo che possa essere strumentalizzata, ma di fronte a quello che è successo bisogna rispondere a quei cittadini, che chiedono come mai si siano verificate determinate situazioni, che oggi portano all'arresto di manager anche in relazione a fatti che erano chiaramente sotto l'osservatorio e il controllo delle nostre autorità di vigilanza, in un periodo anche abbastanza lungo.
  Quindi noi insistiamo sul fatto che quella Commissione vada avanti e pensiamo che la forza del Governo e la credibilità delle riforme del Governo sarà rafforzata se sarà accompagnata da un chiaro accertamento delle responsabilità (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bruno Tabacci. Ne ha facoltà.

  BRUNO TABACCI. Signora Presidente e signor Ministro, io ho apprezzato la sua prudenza, a tratti anche la sua reticenza. Mi auguro che abbia delle carte in mano consistenti e la valutazione che lei ha fatto sul mutamento del quadro regolatorio è totalmente corretta, tra l'altro devo ricordare che solo nel maggio 2015 è stato introdotto un decreto attuativo che conferisce alla Banca d'Italia potere di intervento diretto, per cui la polemica che abbiamo sentito prima dai Cinque Stelle era mal posta.
  Purtuttavia, Ministro, mi pare che anche dalle sue preoccupazioni si evidenzi il fatto che non servono polemiche con i Governi passati. Il richiamo alla responsabilità dei Governi precedenti appare pericolosa e ritorcibile, anche per evitare di avvalorare la tesi, molto cara all'onorevole Brunetta, che nel 2011 in autunno ci Pag. 87sarebbe stato un colpo di mano in Italia ad opera di un potere esterno che voleva intervenire sul Governo italiano, quindi non è il caso di prendere quella strada.
  C’è il problema però di mettere insieme i punti che noi affermiamo, le soluzioni di mercato, con la fiducia dei mercati e qui c’è una certa discrasia. Gli investitori in Europa si muovono con diffidenza e in una logica breve e il giudizio sulle banche dell'area dollaro è molto diverso da quello sull'area dell'euro, ne ha fatto cenno anche il collega Giorgetti. Pensiamo ad un rapporto tra la capitalizzazione di borsa rispetto agli attivi: la JP Morgan capitalizza il 9,4 dei suoi attivi, la Deutsche Bank lo 0,94: c’è un rapporto di 1 a 10 e parliamo di due banche che come attività possono essere paragonate. L'UniCredit è a 1,2, Intesa a 4,3 il Monte Paschi a 0,46, quindi le banche europee risentono oggettivamente di una crisi economica che permane, dalla quale noi non siamo usciti. E i mercati si chiedono: cosa si nasconde nei bilanci delle banche ? Perché malgrado gli stress test positivi, che sono stati ripetuti, prevale l'incertezza ?
  Il rinvio a novembre – è questo il punto, Ministro – delle richieste che la BCE avanzerà ci lascia in una terra di nessuno.
  Noi oggi siamo ai primi di agosto, ma come arriviamo a novembre, vivi o morti ? Perché a novembre la BCE dovrà comunicare, rispetto agli istituti che sono stati sottoposti agli stress test, quali sono le indicazioni di ricapitalizzazione; e secondo voi, gli aumenti di capitale annunciati, che diluiscono ancor di più gli azionisti, che effetto fanno ? Fanno fuggire gli azionisti.
  Allora vedo, in questo contesto, che ci sono state delle posizioni ondivaghe anche da parte della vigilanza europea, non ci può essere un'altra spiegazione.
  Su Monte Paschi, ad esempio, introduce un piano più duro su svalutazione e cessione dei crediti deteriorati, rispetto a quello di pochi mesi fa. Il mercato richiede: cosa chiederà ora la vigilanza con riferimento a novembre ? Dove collocherà l'asticella ? Ed è su questo che si dà da fare la speculazione, perché intravede uno spazio di iniziativa che è consistente: è una speculazione a breve, non è una speculazione a lungo.
  Allora – ed ho concluso – certo non vorrei essere nei suoi panni, ma non c’è dubbio che il Governo deve cercare di valorizzare le azioni che ha portato avanti in questi mesi per convincere gli investitori a lungo termine che la strada è giusta, mettendo insieme la positiva azione del Fondo Atlante – per fortuna che c’è stata quell'iniziativa, diversamente le due banche venete sarebbero andate al tappeto – e quelle del Governo su procedure concorsuali e su Gacs, che vanno nella giusta direzione.
  Potrebbero non bastare, per questo ho detto che mi auguro che lei abbia nelle carte un asso nella manica, di cui io non sono in grado di decifrare la forza e la potenza, ma mi auguro davvero che ce l'abbia (Applausi dei deputati del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rampelli. Ne ha facoltà.

  FABIO RAMPELLI. Grazie Presidente. Colleghi deputati, signor Ministro, dal 1o gennaio 2016 gli Stati possono ricapitalizzare banche in crisi solo con i soldi di azionisti, obbligazionisti, correntisti, fino a 100 mila euro per ora di patrimonio depositato. Sappiamo che questa è una regola data dall'Unione europea. Non è scritto altrove, se non in un codice e questo codice può modificarsi nel corso del tempo e questo detto può persino essere dimezzato. È la logica del bail in, ovvero la cosiddetta cauzione interna. Questa è la traduzione in italiano di un termine che comunque si fa immediatamente percepire in maniera ostile dagli italiani, più tardivamente, direi, dalla classe politica, probabilmente invece in largo anticipo da chi ci ha governato, da lei, Ministro, e dal suo Presidente del Consiglio, Renzi.
  Noi riteniamo che il nodo della questione su cui siamo chiamati a intervenire e ad assumerci delle responsabilità sia collocato esattamente qui e di questo è Pag. 88giusto che si parli. Si tratta comunque di un provvedimento su cui ci siamo poco intrattenuti e tardivamente e che, a nostro giudizio, è incostituzionale. Un provvedimento diverse volte e per diversi argomenti incostituzionale e che voi fareste bene – questa è la proposta su cui alla fine tornerò – a rivedere, a rinegoziare, a porre con una certa energia sul tavolo delle trattative di Bruxelles, al cospetto degli altri Capi di Stato e cancellierati, perché la salvaguardia del sistema del credito italiano non ha a che fare soltanto con la materia economica e con il portafoglio dell'Italia, ma ha a che fare con valori che allo stesso si accompagnano. Parliamo di indipendenza e parliamo di sovranità, concetti alti e importanti che non sono nella disponibilità di alcun Governo pro tempore della Repubblica italiana. Nessuno di voi è proprietario della sovranità e dell'indipendenza di questa nazione e nessuno può permettersi di assumere decisioni al riguardo che, invece di intervenire sull'ordinaria amministrazione, rischiano di smantellare qualcosa che ci è stato consegnato in eredità da generazioni e generazioni, che per la stessa hanno combattuto e talvolta hanno sacrificato la vita.
  Le norme incostituzionali, a nostro avviso, sono quelle per esempio legate a una nuova legge, ancorché derivata da una delle più odiose direttive europee che non può modificare un diritto – si chiamano diritti acquisiti e la Corte costituzionale al riguardo su vari altri aspetti si è più volte pronunciata – a meno che non ci sia stato un vantaggio doloso all'atto del concepimento di un provvedimento ordinario, ma non è questo certamente il caso dei poveri correntisti, per esempio, o degli obbligazionisti, che sono stati letteralmente turlupinati perché assenti di informazioni proprie e, purtroppo, assenti anche di informazioni che sarebbero dovute pervenire dalle autorità di controllo del sistema del credito.
  Il coinvolgimento degli interessati, infatti, presuppone una cultura finanziaria, tale da fare comprendere l'affidabilità di una banca, cosa del tutto impossibile. C’è una violazione dell'articolo 47 sull'incoraggiamento e la tutela del risparmio – questo prevede la nostra Costituzione – e una violazione dell'articolo 3 sulla disparità di trattamento tra azionisti, obbligazionisti e correntisti.
  C’è una violazione dell'articolo 42, che peraltro è perfettamente in sintonia con l'articolo 17 della Carta dei diritti europei, ovvero quello che prevede che la proprietà privata può essere sì espropriata, ma solo salvo adeguato indennizzo e per vicende che comunque intervengono sulla tutela degli interessi generali. Invece, le operazione legate al bail in, che vedono un trasferimento di responsabilità ad azionisti, obbligazionisti e correntisti, vanno di fatto a vessare i soggetti dichiarati per tutelare un interesse privato.
  Bankitalia – lo ricordo e concludo – aveva chiesto un approccio alternativo al bail in, aveva chiesto comunque un rinvio dell'applicazione del bail in al 2018. Ma, come vogliamo chiamarlo, l’«estroverso» Presidente del Consiglio fiorentino ha frettolosamente proceduto, perché voleva farsi una verginità al cospetto della Merkel. Ecco, noi riteniamo – e concludo – che gli elementi della sua relazione siano esattamente in sintonia con le nostre preoccupazioni.

  PRESIDENTE. Concluda, deputato.

  FABIO RAMPELLI. E riteniamo che sia indispensabile dare un segnale forte all'Europa, perché è l'unica possibilità di rimettere in sesto il nostro sistema del credito. Al di là dei conti che vanno fatti con il passato e si potrebbero fare con un congresso straordinario della sinistra italiana, penso che sia indispensabile poterlo fare, questo aggiustamento di rotta, attraverso l'intervento dello Stato, a tutela dei suoi interessi e della sua indipendenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Capezzone. Ne ha facoltà.

  DANIELE CAPEZZONE. Signora Presidente, signor Ministro, lei sa che, pur nel Pag. 89dissenso, da parte nostra c’è sempre stato un atteggiamento di rispetto nei suoi confronti. Però ci permetta di dirle che la posizione del Governo e, sia consentito, la sua personale stanno diventando sempre meno sostenibili in questa vicenda.
  Da liberali, contrari al bail out e ai vecchi salvataggi di Stato, vi avevamo chiesto di avere un diverso percorso di preparazione al bail in. Ci avete detto «no». Avevamo chiesto almeno una campagna di informazione ai cittadini, agli investitori e ai risparmiatori affinché potessero valutare come diversificare i loro risparmi e investimenti. Ci avete detto «no». Alla crisi delle prime quattro banche, vi avevamo incoraggiato a difendere con più forza la possibilità del fondo interbancario di tutela dei depositi, denaro privato. Ci avete detto «no» e vi siete fatti dire «no» dall'Europa. Vi avevamo incoraggiato a valutare l'opzione warrant per ristorare i risparmiatori, come si era fatto con il Banco Ambrosiano nel 1982. Ci avete detto «no». Vi avevamo indicato la fragilità del cerotto «Atlante 1». Ci avete detto che avrebbe risolto. Vi abbiamo indicato la fragilità del nuovo cerotto «Atlante 2» e ora assistiamo a un fuggi fuggi, perché nessuno vuole dare l'oro alla patria, meno che mai l'oro a MPS e a Renzi.
  Dopo tutti questi errori, signor Ministro, resta una carta che dovete valutare e lei sa qual è. Peccato che non lo dica pubblicamente. È valutare una richiesta di intervento all'ESM. La Spagna l'ha fatto. Certo, si subiscono delle condizioni, ma la Spagna l'ha fatto e, signor Ministro, è meglio essere noi a bussare da fuori, piuttosto che attendere che ci aprano da dentro e ci impongano condizioni ancora più umilianti. Ci rifletta, signor Ministro. Cosa aspettate ? La corsa agli sportelli a settembre ? Pensate che ci siano altri pronti a bruciare denaro in questa fase ? Sto per concludere, signora Presidente. Chi pensate che venga a ricapitalizzare e a bruciare denaro in pochi giorni, nel momento in cui c’è ancora tutta l'immondizia degli NPL ?
  Signor Ministro – concludo davvero in dieci secondi – c’è una cosa concreta sui mercati che si chiama fiducia. Lei sa cos’è. Vedere ieri e sentire in un inglese francamente surreale il Presidente del Consiglio che straparlava a Cnbc per rassicurare i mercati, e i mercati gli rispondevano affondando uno dopo l'altro i titoli bancari (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti) è una cosa su cui dovreste riflettere. Lo dico con dolore, da italiano: buona fortuna, signor Ministro, a voi ma anche a noi; l'Italia ha bisogno di molta fortuna, purtroppo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Andrea Maestri. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAESTRI. Signora Presidente, Ministro Padoan, il tonfo borsistico del titolo MPS e di altri importanti istituti certifica drammaticamente l'inadeguatezza dell'intervento del Governo sul sistema bancario: la Corte dei Conti ha pesantemente censurato il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti, che – ricordiamolo – custodisce i risparmi postali degli italiani, nel Fondo Atlante 2 per il salvataggio delle banche. Lei ha parlato della necessità di smaltire le scorie di questa lunga crisi, cito testualmente: d'accordo, signor Ministro, ma non a costo di sacrificare l'anello più debole della filiera del credito. Noi vogliamo dare voce in quest'Aula ai lavoratori autonomi, già impoveriti dalla crisi e il cui patrimonio previdenziale oggi è messo a rischio dal paventato e forse sventato coinvolgimento delle casse previdenziali private nel Fondo Atlante 2: i 70 miliardi di euro amministrati dalle casse fanno gola al Governo, ma non possono essere usati per operazioni ad altissimo rischio come il salvataggio di MPS attraverso l'acquisto ad un prezzo pari al 32 per cento del loro valore dei 46 miliardi di crediti deteriorati che l'istituto senese ha in pancia. Vogliamo dare voce alla «Coalizione 27 febbraio» e all'associazione forense MGA, che hanno dato vita in queste ore ad una mobilitazione senza precedenti per scongiurare questo scenario.Pag. 90
  Vigileremo, signor Ministro, attivamente e rumorosamente perché non si metta a rischio il patrimonio previdenziale di architetti, geometri, avvocati, commercialisti, giornalisti, ingegneri, veterinari, parafarmacisti: di tutte quelle categorie della cosiddetta classe media impoverita e umiliata, senza diritti sociali e senza welfare, cui vorreste togliere anche il diritto e la dignità della pensione (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa Libera-Possibile).

  PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Pia Locatelli. Ne ha facoltà.

  PIA ELDA LOCATELLI. Signora Presidente, signor Ministro, abbiamo provato insieme soddisfazione e sollievo per l'esame superato sulla tenuta del sistema bancario europeo ed italiano. Per il nostro Paese l'esito è stato positivo con la sola eccezione del Monte dei Paschi, che si è attrezzato subito per rimediare alla situazione con risorse private.
  Ma siamo al sicuro ? Non proprio: lo dimostra l'andamento delle borse dell'altro ieri e di ieri. Il problema è che chi lavora sul mercato in cerca di profitti cerca appunto profitti, e lo stress test affronta un solo, anche se importante, aspetto: quello della solidità patrimoniale; ma ora bisogna pensare all'equilibrio dinamico, perché senza redditività permanente nessun livello di patrimonio protegge da possibili criticità future. Un esempio per tutti, e lo ha citato il professor Comana della LUISS in un quotidiano di Bergamo, la mia città: le strutture operative costano ora come quando gli spread erano tra 5 e 10 punti.
  Dà comunque soddisfazione vedere che l'Italia è ben piazzata nella classifica, smentendo certi pregiudizi nei nostri confronti e mostrando che altri Paesi, che salgono spesso in cattedra, hanno a loro volta alcuni problemi da risolvere. Rimane aperta la partita delle piccole banche, non tenute allo stress test e la cui situazione patrimoniale e gestione impattano sulla vita di tante persone, alcune delle quali accorte, altre troppo fiduciose, perché delle banche sotto casa ci si fida, o meglio ci si fidava a priori; e abbiamo visto cosa è successo con Banca Etruria, Banca Marche e così via.
  Infine una raccomandazione: dobbiamo accelerare il percorso verso una piena unione bancaria. Bisogna però definire cosa intendiamo per unione bancaria, perché ci sono ancora tanti dossier aperti sul tema a Bruxelles, ed è urgente definirli per poterli chiudere e partire tutti alla pari. L'esperienza di chi ha dato forti aiuti pubblici e poi ha considerato gravissimo che altri potessero seguirne l'esempio, anche se fuori tempo, non ha giovato a far percepire le nuove come regole eque.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'informativa urgente del Governo.
  Ora sospendiamo brevemente la seduta, che riprenderà alle 17,45 con il seguito della discussione del bilancio interno della Camera.
  La seduta è sospesa.

  La seduta, sospesa alle 17,35, è ripresa alle 17,45.

Si riprende la discussione del Doc. VIII, nn. 7 e 8.

(Ripresa esame degli ordini del giorno – Doc. VIII, n. 8)

  PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione congiunta dei documenti: Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2015 e Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2016.
  Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato da ultimo respinto l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/75 Fraccaro.
  Passiamo quindi all'ordine del giorno...

  FEDERICA DIENI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 91

  FEDERICA DIENI. Grazie. Vorrei far presente qui, in quest'Aula, quello che è successo oggi all'interno della Giunta per il Regolamento che lei presiede, Presidente, perché su nostra richiesta...

  PRESIDENTE. Scusi, ma questo è un intervento di fine seduta. Noi stiamo parlando adesso...

  FEDERICA DIENI. No, è importante farlo adesso, perché, Presidente, lei deve tutelare le opposizioni parlamentari.

  PRESIDENTE. No, noi parliamo del Conto consuntivo della Camera. Mi dispiace, deputata, non è questo il momento.

  FEDERICA DIENI. Ci è stata impedita la possibilità di partecipare...

  PRESIDENTE. A fine seduta le darò la parola. Allora, andiamo avanti. Dicevo...

  DANILO TONINELLI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Non intendo aprire una discussione adesso riguardo al merito della Giunta per il Regolamento, qui, in questo momento. A fine seduta lei avrà la parola.

  DANILO TONINELLI. Ma io immagino, Presidente, che lei non voglia aprire un dibattito, avendo zittito le opposizioni in quella che è stata una Giunta per il Regolamento priva di opposizioni presenti. Lei si dimostra...

  PRESIDENTE. Va bene, ho detto che non è questa la sede. Noi ci riaggiorniamo a fine seduta.

  DANILO TONINELLI... sempre di più a tutela della maggioranza...

  PRESIDENTE. La ringrazio, deputato.
  Ricordo che eravamo rimasti all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/75 Fraccaro. Passiamo, quindi, all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/77 Palese, sul quale il deputato questore ha formulato un invito al ritiro. Deputato Palese, mi dica, lo votiamo ? Sì.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/77 Palese, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rostellato, Carbone...prego i colleghi di affrettarsi, siamo in votazione, grazie. Coppola, Carloni, Locatelli, Fabbri, Oliverio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  336   
   Votanti  335   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato  74    
    Hanno votato no  261.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Morani e il deputato Gutgeld hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/78 Pisicchio è stato accolto. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/79 Boccadutri è accolto. Andiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/80 Nicoletti: qui c’è una riformulazione. Il deputato Nicoletti chiede la parola, prego.

  MICHELE NICOLETTI. Grazie, Presidente. Voglio solo, anche a nome dei colleghi dei tanti partiti che hanno sottoscritto l'ordine del giorno, ringraziare i questori per l'attenzione e sottolineare il fatto che hanno colto una delicata questione istituzionale relativa alla specificità di questi organismi che dipendono anche dal diritto internazionale, in parte, e sono soggetti, quindi, anche a degli obblighi Pag. 92esterni, e che quindi avranno bisogno di un approfondimento in altre sedi, sia legislativa che regolamentare.
  Per quanto riguarda lo specifico degli aspetti di bilancio e amministrativi, accogliamo la riformulazione proposta, con l'auspicio che questa specificità, che è stata riconosciuta, venga dunque pienamente valorizzata anche sul piano amministrativo e del bilancio.

  PRESIDENTE. La ringrazio, deputato Nicoletti. Quindi, accetta la riformulazione, d'accordo. Allora andiamo avanti, siamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/81 Valeria Valente: c’è anche qui una riformulazione. Accetta la riformulazione. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/82 Valeria Valente c’è una riformulazione, va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/83 Melilla c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Lo metto in votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/83 Melilla, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Caso, Fraccaro, Artini, Petraroli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  358   
   Votanti  357   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  104    
    Hanno votato no  253.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Vezzali e il deputato Vargiu hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/84 Melilla c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Lo votiamo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/84 Melilla, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  356   
   Votanti  354   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  102    
    Hanno votato no  252.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Vezzali e il deputato Vargiu hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/85 Melilla è accolto; l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/86 Melilla è accolto. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/87 Melilla c’è una riformulazione, la accetta ? Sì, bene, andiamo avanti. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/88 Melilla c’è una riformulazione: va bene, andiamo avanti. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/89 Melilla c’è una riformulazione: va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/90 Melilla c’è una riformulazione: bene, andiamo avanti.
  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/91 Melilla c’è una riformulazione: va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/92 Melilla c’è un invito al ritiro. Lo ritira o lo mettiamo in votazione ? In votazione.
  Passiamo ai voti.Pag. 93
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/92 Melilla, con il parere contrario del Collegio dei questori.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dell'Aringa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  366   
   Votanti  365   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato  106    
    Hanno votato no  259.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Vezzali e i deputati Vargiu e Gutgeld hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/93 Melilla c’è una riformulazione: va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/94 Melilla c’è una riformulazione: va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/96 Cristian Iannuzzi c’è un invito al ritiro. Vuole parlare ? Prego.

  CRISTIAN IANNUZZI. Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno è nato da un'idea per delle problematiche che sono venute fuori in Aula durante questi tre anni, visto che sono stato testimone di diverse cadute di computer e smartphone per via dei banchi inclinati e dello scivolamento che producono. Soltanto, visto il parere negativo dei questori, spero che il suggerimento serva comunque a risolvere in qualche modo la problematica e ritiro l'ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Quindi lo ritira ? Sì, lo ritira.
  Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/97 Di Salvo. C’è una riformulazione. Onorevole Di Salvo ? C’è davanti il deputato Guerini, se si siede altrimenti io non riesco a vedere la deputata Di Salvo.

  TITTI DI SALVO. Grazie, Presidente. La riformulazione che i questori hanno proposto coglie il senso principale dell'ordine del giorno, quindi li ringrazio. Penso che l'approfondimento che voi proponete potrebbe essere più efficace se coinvolgesse l'associazione dei collaboratori e delle collaboratrici parlamentari. Io vi chiederei di integrare la vostra riformulazione con questa aggiunta.

  PRESIDENTE. Questore Fontanelli ?

  PAOLO FONTANELLI, Questore. Sì, in effetti, rispetto all'ordine del giorno presentato, nel formulare la nostra riformulazione, abbiamo un po’ saltato uno dei punti che venivano sollecitati. Quindi, se viene accolta, devo fare un inserimento sulla nostra riformulazione, inserendo questo passaggio, dopo: «approfondimento in merito alla disciplina del rapporto di lavoro tra deputato e collaboratore», «anche avvalendosi del contributo delle associazioni maggiormente rappresentative costituite da collaboratori parlamentari». Se va bene...

  PRESIDENTE. Va bene. D'accordo, allora, deputata, accetta la riformulazione così come è stata adesso esposta dal Questore Fontanelli.
  Quindi, andiamo avanti, siamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/98 Baldelli. C’è una riformulazione su questo ordine del giorno.

  SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente. L'ordine del giorno tratta un tema, che abbiamo già affrontato nel corso dello scorso bilancio proprio con un ordine del giorno, che è quello del personale, della pianta organica dei consiglieri e dei documentaristi, e chiede di bandire un concorso. Ricordiamo che gli ultimi ingressi di consiglieri parlamentari risalgono al 2003. Io accetto la riformulazione, in particolar modo perché tiene conto, malgrado e nonostante il percorso verso il ruolo unico, Pag. 94anche delle esigenze specifiche di questo ramo del Parlamento, con l'augurio che questo percorso possa essere un percorso attrattivo per le migliori intelligenze di questo Paese che hanno la legittima ambizione, anche, di partecipare a un concorso bandito dal Parlamento italiano per i posti di consigliere e documentarista, visto che molti consiglieri, molti documentaristi sono andati in pensione negli scorsi anni e visto che la grande qualità professionale spesso e volentieri è anche oggetto di richieste di distacco presso organi di Governo e, quindi, c’è un riconoscimento unanime della professionalità dei nostri dipendenti, dei nostri consiglieri e dei nostri documentaristi.

  PRESIDENTE. Allora andiamo avanti, l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/99 Bernardo è stato accolto. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/100 Binetti c’è una riformulazione.
  Deputata Binetti, c’è una riformulazione, la accetta ? Deputata Binetti, mi fa sapere se accetta la riformulazione ? Sì, bene, la ringrazio.
  Allora andiamo avanti; l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/101 Pagano è stato accolto. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/102 Giorgia Meloni è stato accolto. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/103 Occhiuto è stato accolto. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/104 Laffranco è stato accolto.
  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto – Doc. VIII, nn. 7 e 8)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sul conto consuntivo che, per prassi, avranno luogo congiuntamente a quelle sul progetto di bilancio.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lello Di Gioia. Ne ha facoltà.

  LELLO DI GIOIA. Grazie, signora Presidente. Noi voteremo a favore perché abbiamo verificato il gran lavoro che i Questori hanno realizzato con questo bilancio della Camera e, quindi, va a loro la nostra stima e la nostra fiducia. Si sono ridotte di 47 milioni, in questo anno, le spese della Camera, la più alta riduzione mai verificatasi, e, dal 2013 ad oggi, 270 milioni di euro, complessivamente. Si è ridotta la spesa del personale, si è ridotta la spesa complessiva della Camera. A proposito del personale, mi consentirà, signora Presidente, di ringraziare tutto il personale della Camera, perché nonostante la riduzione di 500 unità, lavorano con grande responsabilità e, soprattutto, con grande senso dell'istituzione e io credo che a loro vada un plauso e un gran ringraziamento per il lavoro che svolgono nelle Commissioni e per il lavoro che svolgono anche nell'Aula. Noi crediamo che questa sia la strada giusta, pensiamo anche che questi siano momenti particolari per poter far verificare, in tribuna, quelli che sono anche alcuni aspetti estremamente populistici, ma io credo che nel discutere il bilancio della Camera ci sia bisogno di grande responsabilità, di grande senso di responsabilità, appunto, come dicevo, perché l'istituzione è una cosa estremamente importante. Guai, guai, a delegittimare l'istituzione, se si delegittima l'istituzione, si mette in discussione la stessa democrazia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Caparini. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CAPARINI. Grazie, Presidente. Da subito chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti). Ovviamente non posso esimermi, però, da fare alcune precisazioni. La prima è che noi siamo profondamente delusi, arrabbiati, anche, per il fatto di non essere stati messi in condizione, da lei, di poter discutere su uno dei nodi principali, uno dei costi che attanaglia la nostra istituzione, ovvero Pag. 95quello dei vitalizi. Noi, e quando dico noi, intendo noi quando eravamo in maggioranza, abbiamo avuto la lungimiranza, nonché la determinazione di mettere mano a quella che era una vergogna, un retaggio della Prima Repubblica e di cambiare il sistema da contributivo a retributivo e, quindi, equiparare, per lo meno per quanto riguarda il trattamento pensionistico, i parlamentari ai cittadini. Perché l'abbiamo fatto noi, e ve lo ricordo, nel 2012. Il punto fondamentale è che rimane una mole enorme di privilegi che deve essere in qualche modo affrontata. Lei, ci ha impedito di discutere di tutto ciò che sarà, perché il nostro ordine del giorno chiedeva di mettere mano a quelle che saranno le previsioni future, non quelle passate e lei, con una giustificazione assolutamente puerile, priva di alcun tipo di fondamento, non ci ha dato la possibilità e non ha dato la possibilità all'Aula, di affrontare questo nodo nevralgico. Rimane il fatto, qui lo ricordo a tutti i colleghi, che in Commissione affari costituzionali, vedo che c’è anche il presidente, che è il relatore stesso del provvedimento, ci sono più proposte di legge, tra cui quella della Lega Nord che chiede di mettere mano al pregresso, di aggredire un centro di costo che vale 143 milioni di euro ogni anno e che deve essere in qualche modo affrontato, una volta per tutte, per togliere, tagliare, recidere il cordone ombelicale con il retaggio della Prima Repubblica.
  In tema di Prima Repubblica e di ex parlamentari io ricordo anche che qui, in questo bilancio, invece – ed era un altro ordine del giorno che noi abbiamo presentato –, continuiamo a finanziare un'associazione di ex parlamentari. Ci sono stati anche colleghi che si sono stati alzati in Aula per decantare le lodi di questi ex parlamentari, che, badate bene, pur guadagnando 135 milioni di euro in vitalizi, non riescono a mettere da parte i 100 euro per finanziare l'associazione, la loro associazione, e quindi per mantenerne il lustro. Noi abbiamo chiesto, ovviamente, di togliere anche questo retaggio della Prima Repubblica, questa ulteriore sconcezza.
  E a proposito di ex, ricordo anche che abbiamo chiesto una cosa che è assolutamente legittima e che mi chiedo come, all'alba del terzo millennio, non possa essere discussa seriamente, che è quella della dotazione, in termini di auto, uffici, personale, degli ex parlamentari. Anche questo è un retaggio che non sta né in cielo, né in terra. E siccome la prossima sarà lei, Presidente, quindi mi rivolgo anche a lei, mi aspetto perlomeno un gesto da parte sua di rinuncia a quelle che saranno le future dotazioni, come altri Presidenti hanno fatto con grandissima lungimiranza, in attesa che finalmente l'Assemblea o la futura maggioranza prenda in mano la questione e la cancelli come deve essere fatto.
  E andiamo al punto fondamentale, perché qui noi stiamo parlando, evidentemente, di quelli che sono dei privilegi che devono essere rimossi, ma dobbiamo anche affrontare quello che è il cuore nevralgico del nostro lavoro e del bilancio, ovvero il riassetto, la riorganizzazione di questa Aula e dei lavori di questa Aula, i lavori dell'intero Parlamento e della Camera dei deputati. Io vi ricordo che, depurati dalle spese per quanto riguarda tutto ciò che è pensionistico o legato comunque ai vitalizi, rimangono qualcosa come 525 milioni, ovvero un costo settimanale di oltre 10 milioni di euro, che fa un milione e mezzo al giorno. Questo è quello che pagano i cittadini per il funzionamento di questa Assemblea.
  Allora noi chiediamo che ci sia finalmente una riorganizzazione funzionale alla missione, che è evidentemente legislativa – non c’è nient'altro – sia di Camera che di Senato, perché ci sono degli odiosi doppioni, ci sono degli sprechi evidenti, ci sono retaggi del passato, ci sono funzioni assolutamente anacronistiche (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) che devono essere eliminate, che devono essere cancellate, che devono essere viste nell'ottica di una modernizzazione di questa Aula.
  E, badate bene, non lo dice solo la Lega, non lo dice solo chi è nato e Pag. 96cresciuto nella Seconda Repubblica, ma anche un esponente della Prima Repubblica, come Nilde Iotti, nel 1984, era arrivata esattamente alle stesse identiche conclusioni e noi l'abbiamo più volte evocata perché siamo convinti che ci debba essere un cambio di marcia e che questo sia possibile solo esclusivamente se si utilizza un soggetto terzo, un advisor, che possa in qualche modo analizzare quelle che sono le nostre funzioni, ovviamente dettate dalla politica, e in base a quelle poi darci un progetto che sia efficace, che porti un efficientamento della nostra macchina, che possa finalmente essere efficace, appropriato, economico, che è quello che ci chiedono i cittadini, ma che è anche quello che, evidentemente, chiediamo anche noi.
  E per quanto riguarda – e concludo – la missione di questa istituzione, ora, noi non dobbiamo fare né mostre, né convegni, né concerti. Io ho sentito alcuni esponenti della sinistra evocare una sorta di nostra richiesta di esclusione dei cittadini: ai cittadini non gliene frega niente se qui facciamo le mostre, non gliene frega niente se qui facciamo i concerti, che sono, tra parentesi, costosissimi, perché se vogliono andare a vedere un convegno o una mostra, se vengono a Roma, sicuramente hanno l'imbarazzo della scelta.
  A loro interessa la trasparenza, interessa avere l'accesso agli atti, interessa l'economicità, interessa poter sapere cosa succede dall'Ufficio di Presidenza, come si comporta il loro eletto, interessa sapere cosa accade nelle Commissioni, avere contatto, anche diretto, che è possibile attraverso la digitalizzazione di tutte le nostre Commissioni, e quindi avere un controllo sul nostro operato. Non gli interessa certo venire qua – tra parentesi, in pochissimi – perché io vi invito ad andare a vedere quali sono i dati di coloro che vengono alle mostre tanto decantate da alcuni colleghi e si renderanno conto che sono alcune decine di cittadini, contro dei costi che sono assolutamente spropositati e ingiustificati.
  Questo per dirvi che ai cittadini interessa che noi facciamo il nostro lavoro, che è lavoro di legislatori e lo facciamo nel modo migliore possibile, il più economico possibile. E questo deve essere il nostro faro, il nostro obiettivo ultimo. E badate bene: questo è il punto di partenza, non di arrivo, di un processo che deve portare all'ammodernamento di questa istituzione e siamo molto, molto, molto distanti dall'obiettivo finale, che non è certo quello di tagliare alcune decine di milioni di euro. Qui si tratta di dimezzare i costi di questa Assemblea e portarla ai parametri di quelle che sono assemblee simili alla nostra, Parlamenti che sono simili ai nostri, di altri Paesi. Questo deve essere il nostro obiettivo, non quello di dare, con il bilancio, il contentino per poter dire: abbiamo tagliuzzato qualcosa. Eh no ! Perché si fa sempre il riferimento ai costi storici: è l'errore che abbiamo fatto anche quando abbiamo discusso la spending review dell'intero Paese. Non è un problema di costo storico, qui bisogna vedere l'appropriatezza dei costi e delle funzioni, ed è lì che dobbiamo intervenire ed è lì che, purtroppo, ancora oggi, avete mancato (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Deputato Caparini, lei può esprimere il suo parere in quest'Aula quando e come vuole, però lei non può dire che i criteri di inammissibilità sono puerili. E sa perché non lo può fare ? Perché questi criteri sono basati sui principi dell'ordinamento interno e sulle sentenze della Corte costituzionale (Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini), quindi lei non può definire puerili i criteri di inammissibilità adottati dalla Presidenza. Lei questo non lo può fare. Andiamo avanti.
  Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il deputato Gianfranco Librandi (Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini)... no, no, no... andiamo avanti...

Pag. 97

  DAVIDE CAPARINI. No, Presidente, lei non ha letto il mio ordine del giorno (Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini)...

  PRESIDENTE. Onorevole Caparini, le ho già detto che lei può esprimere il suo parere, ma non offendere la Presidenza nel dire che è puerile il criterio di inammissibilità. Non è puerile ! È basato sui principi dell'ordinamento e sulle sentenze della Corte ! L'ho ripetuto in Ufficio di Presidenza e l'ho ripetuto in quest'Aula, va bene ? Quindi la prego di consentirci di andare avanti nei nostri lavori (Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).
  No, la prego, io ho già detto quello che dovevo dire, ho già detto (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini)...

  DAVIDE CAPARINI. Mi citi il numero della sentenza !

  PRESIDENTE. La sentenza del luglio 2016, gliel'ho già detto ! Se non se lo ricorda, se lo vada a rivedere ! Allora, prego deputato Librandi (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini)...

  DAVIDE CAPARINI. Non ci sono le sentenze !

  PRESIDENTE. Se viene qui, gliele faccio vedere ! Venga qua, deputato Caparini, venga a parlare con me ! Lasciamo andare (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini)... l'Aula l'ha già saputo ! L'ha già saputo perché io l'ho già detto ! L'ho già detto ! Deputato Caparini, io voglio andare avanti con i lavori ! Ho fatto una specifica perché lei ha offeso la Presidenza: la Presidenza non è puerile (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) ! Deputato Simonetti, la richiamo all'ordine... lei non può usare quel linguaggio...

  ROBERTO SIMONETTI. Non si offenda sempre !

  PRESIDENTE. Io non mi offendo, ho detto che bisogna portare rispetto, a me o ai Vicepresidenti !
  E sto dicendo che Librandi sta in attesa di intervenire per dichiarazione di voto, se lo lasciamo parlare... grazie !

  GIANFRANCO LIBRANDI. Signora Presidente, signori del Governo, onorevoli colleghi e caro collega Caparini, l'Assemblea è chiamata oggi a votare il conto consuntivo 2015 ed il progetto di bilancio 2016 della Camera. Inizio il mio intervento riportando la frase con cui il Collegio dei Questori introduce la relazione all'Ufficio di Presidenza: «Il conto consuntivo 2015 conferma gli esiti positivi del processo di razionalizzazione e contenimento della spesa perseguito dagli organi di direzione politica nella presente legislatura».
  Una frase molto chiara che ribadisce un'innegabile realtà: l'impegno che la Camera dei Deputati sta approfondendo dall'inizio della legislatura nel processo di graduale riduzione della spesa sostenuta per il suo funzionamento sta dando risultati positivi, continui e tangibili ed ancora di più si potrebbe fare se si limitassero azioni ostruzionistiche, carichi burocratici che non solo sviliscono l'azione parlamentare ma incidono sui costi che, oltre al resto, soprattutto per quanto riguarda il settore energetico potrebbero essere ridotti grazie al supporto di sponsor ed in collaborazione con i privati. Nel 2016 la Camera dei deputati restituirà al bilancio dello Stato 47 milioni di euro; nel 2015 l'importo restituito fu di 34,7 milioni di euro; 28,3 nel 2014 e 10 nel 2013: un totale di 120 milioni di euro che, sommati alla riduzione della dotazione annuale di 50 milioni, contabilizzata a partire dall'esercizio 2013 e confermata fino al 2018, fanno sì che da inizio Legislatura il minor onere a carico del bilancio statale per il funzionamento della Camera ammonti a ben 320 milioni di euro. È un dato significativo, un trend in crescita costante e un chiaro segnale che in tema di spending Pag. 98review la Camera sta facendo la sua parte. Le spese correnti di cui al Titolo I sono impegnate nel consuntivo 2015 per 929,4 milioni con una netta diminuzione rispetto ai 1000 milioni del 2014. Le spese per il funzionamento della Camera si posizionano perciò stabilmente al di sotto del miliardo di euro, traguardo che solo pochi anni fa sembrava estremamente difficile da raggiungere. In particolare le spese per le retribuzioni del personale in servizio sono impegnate per 230,5 milioni rispetto ai 251,7 del 2014 e ai 264,4 milioni nel 2013 grazie anche alle deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza in tema di riduzione dei trattamenti retributivi. Anche le spese dei deputati in carica vedono una riduzione degli impegni di spesa che passano da 143,1 milioni del 2014 agli attuali 142,7 milioni. Su questo tema va ricordato che l'Ufficio di Presidenza ha prorogato fino alla fine del 2018 le misure di contenimento dei costi oggi vigenti in tema di indennità parlamentari e di rimborsi ai deputati. Diminuisce anche l'impegno di spesa per i deputati cessati dal mandato che passa a 135,4 milioni rispetto ai 136,6 del 2014: su questo tema voglio evidenziare con soddisfazione la decisione assunta dall'Ufficio di Presidenza circa la cancellazione nel bilancio del 2016 dello stanziamento relativo al rimborso spese di viaggio per i deputati cessati. Ne parlai diffusamente l'anno scorso nel mio intervento sul bilancio previsionale per il 2015: che senso aveva spendere circa un milione di euro per quel tipo di spesa a favore di soggetti che già possono godere di trattamenti pensionistici di grande favore ? A nessun pensionato vengono pagate spese di viaggio e la decisione assunta, sostenuta da un ordine del giorno approvato lo scorso anno, è certamente positiva. In ogni caso, pur registrando ancora l'anomalia che vede a carico del bilancio della Camera un pressoché pari importo di spesa per i deputati in carica e quelli cessati, per la prima volta dopo anni si inverte la tendenza che, a fronte di una diminuzione delle spese relative ai primi, vedeva aumentare quelle relative ai secondi. Una serie di dati positivi su cui non voglio ulteriormente dilungarmi, vista l'approfondita analisi già effettuata dall'Aula in sede di discussione generale, che vengono confermati ed ulteriormente migliorati nel bilancio di previsione per il 2016. Il dato generale che voglio sottolineare in primis è che pressoché tutte le forze politiche presenti in questo Parlamento, seppur con toni e sfumature diverse, hanno riconosciuto lo sforzo che è stato messo in campo per proseguire nell'opera di razionalizzazione delle spese della Camera. C’è ancora molto da fare ma è innegabile che passi avanti ci sono e soprattutto che questo percorso verso l'ottimizzazione dei costi di funzionamento non ha arrecato alcun pregiudizio o frapposto alcun ostacolo allo svolgimento dell'azione parlamentare ed alle funzioni di supporto. Sottolineo un punto. La Costituzione attribuisce alla Camera delle funzioni che devono sempre essere svolte in modo decoroso e dignitoso. Gli indispensabili processi di riduzione della spesa quindi devono sempre tenere ben presente la differenza fra le spese necessarie per garantire all'attività parlamentare un livello corrispondente alle responsabilità costituzionalmente attribuite che devono essere ottimizzate e rese trasparenti ed efficienti e gli sprechi, le clientele, i privilegi che devono invece essere eliminati.
  Concludo con una considerazione finale: gli sforzi che si stanno compiendo e che sicuramente la Camera continuerà a compiere sul fronte della migliore e più oculata gestione delle risorse pubbliche sono rilevanti. La mia speranza è che l'opinione pubblica possa apprezzarli e considerarli un primo passo in un processo di riduzione della spesa a favore dell'intera collettività. Giuste e legittime le critiche e le censure quando necessarie ma altrettanto doveroso e opportuno dovrebbe essere l'onesto riconoscimento dei risultati che un'azione efficace e seria sta ottenendo. Annuncio pertanto il voto favorevole di Scelta Civica all'approvazione del bilancio consuntivo 2015 e del previsionale 2016 della Camera dei deputati (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

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  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vignali. Ne ha facoltà.

  RAFFAELLO VIGNALI. Grazie, Presidente. Prima di entrare nel merito della dichiarazione di voto, vorrei ringraziare il Collegio dei questori e tutto il personale della Camera per il grande lavoro che hanno fatto per la redazione del bilancio e che fanno quotidianamente per tutti noi. Vorrei sottolineare solo quattro dati, quattro fatti che emergono da questo bilancio perché i fatti sono fatti, mentre le opinioni valgono molto meno. Il primo è la restituzione al bilancio dello Stato di circa 60 milioni che è la restituzione più consistente mai operata dalla Camera dei deputati e, se le restituzioni effettuate nel periodo dal 2013 al 2016 si considerano insieme alla minor dotazione, richiesta cioè 150 milioni nel triennio 2013-2015 rispetto al 2012, come hanno giustamente sottolineato i questori, il risparmio complessivo per il bilancio dello Stato raggiunge una cifra realmente ragguardevole: 270 milioni di euro dal 2013 al 2016. E su questo una piccola precisazione: questa mattina il collega Di Maio ha detto che questi soldi andrebbero al Ministro dell'economia pro tempore che deciderebbe cosa farne. Vorrei ricordare sommessamente che il bilancio dello Stato non lo fa, non lo decide autonomamente il Ministro dell'economia e delle finanze, ma lo decide il Parlamento e viene approvato con legge dello Stato. Siamo noi che decidiamo che queste risorse vadano a beneficio dell'intera collettività nazionale secondo i bisogni che vengono individuati e questo per una questione di trasparenza. Secondo aspetto, entrando nel merito di alcune macro-voci di spesa, innanzitutto vorrei sottolineare la minor spesa per i deputati perché apparentemente sembra una spesa congelata ma, in realtà, c’è una riduzione consistente: il netto effettivo, infatti, è stato quantificato giustamente in 50 milioni di euro all'anno e anche questa non mi sembra una cifra da poco. Un altro elemento, la voce relativa al personale, evidenzia una riduzione rilevante: nel 2018 determinerà un risparmio di 70 milioni di euro se si prende a riferimento l'ultimo anno della precedente legislatura, il 2012. Ultimo dato, la spesa per l'acquisto di beni e servizi, che è ridotta del 3 per cento rispetto all'anno precedente e che nell'immediato futuro, come giustamente hanno relazionato i questori, si ridurrà ulteriormente anche grazie alle nuove gare in corso tra cui quella di un annoso problema sottolineato da tempo: l'affidamento del servizio di elaborazione stampa degli atti parlamentari che ha un elevato costo economico. Noi riteniamo che questi siano risultati molto positivi. Intanto costituiscono un primato rispetto ai risultati conseguiti da altre amministrazioni pubbliche in Italia e di questi risultati noi ci permettiamo di andare orgogliosi. Chiudo dicendo che questi sono fatti, non sono affermazioni demagogiche per lucrare consensi e spero, fra l'altro, che non si sentano mai più a proposito di demagogia affermazioni in quest'Aula come abbiamo sentito questa mattina che giustificano anche il linciaggio di deputati che la pensano diversamente. È accaduto poche settimane fa in Gran Bretagna questo, non credo che sia stato un grande esempio di democrazia, anzi.
  E come diceva il grande Charles Péguy, il trionfo della demagogia è momentaneo, ma le sue rovine sono eterne, e le rovine sono per la democrazia e noi crediamo convintamente che la delegittimazione demagogica del Parlamento non faccia bene alla democrazia. È un film che l'Italia purtroppo ha già visto nel secolo scorso purtroppo e non è andata bene.
  Noi alla democrazia siamo affezionati e per questo preferiamo la responsabilità di costruire alla speculazione politico-elettorale di breve periodo e per questo, anche per questo, voteremo a favore del conto consuntivo 2015 della Camera dei deputati.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Melilla. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Signora Presidente, il gruppo di Sinistra Italiana voterà la Pag. 100proposta di bilancio della Camera e siamo anche orgogliosi di essere stati parte modesta del lavoro che il Collegio dei Questori e l'Ufficio di Presidenza hanno fatto in questi anni.
  La spesa totale della Camera – questo devono sapere i cittadini – diminuisce per il quinto anno consecutivo: i risparmi realizzati dal 2013 al 2016 sono stati di ben 270 milioni di euro.
  Nel 2011 la Camera aveva una dotazione del bilancio interno di un miliardo e 108 milioni, oggi di 943 milioni, quindi siamo in discesa da molti anni e i risparmi realizzati riguardano tutti i settori: la spesa per i deputati è stata ridotta in modo significativo nell'ultimo anno del triennio rispetto all'andamento tendenziale di 46 milioni di euro; chi dice il contrario dice il falso.
  Il nostro ordine del giorno sull'armonizzazione a livello europeo dei servizi e delle indennità potrebbe produrre, se bene interpretato, ulteriori passaggi per rendere questo circuito ancora più virtuoso.
  La spesa per il personale – per il vituperato personale: purtroppo abbiamo una pubblicità negativa assolutamente da respingere – segna un forte ridimensionamento, a seguito del complesso delle deliberazioni assunte dall'Ufficio di Presidenza in questa legislatura. Ricorderete la protesta che per la prima volta si fece qui, alla Camera, da parte di un gruppo di dipendenti della Camera: non penso che sia stato bello, per la Presidente della Camera o per i componenti dell'Ufficio di Presidenza, assumere quelle decisioni, dolorose ma giuste, necessarie, perché il riformismo comporta a volte come diceva Federico Caffè, una dose di solitudine, ma quando si hanno delle ragioni solide, dei principi forti si può anche affrontare una certa solitudine.
  La spesa per il personale del 2016 passa da 196 milioni a 175 milioni, una diminuzione del 10 per cento. E colleghi, noi non dobbiamo dimenticare – lo dicevamo stamattina – la drastica riduzione degli organici effettivi della Camera: siamo al 30 per cento in meno nell'arco di 8 anni, un salasso che ovviamente si ripercuote sulla funzionalità dei servizi della Camera, sull'organizzazione del lavoro; è necessario fare dei cambiamenti: il ruolo unico tra dipendenti della Camera e del Senato sarà una straordinaria occasione per rivedere complessivamente l'organizzazione del lavoro del Parlamento.
  Sta di fatto che noi dobbiamo essere grati al personale della Camera, dalla Segretaria generale all'ultimo dipendente, che magari si occupa dei lavori manuali, per quello che hanno saputo fare in questi anni: sobbarcarsi sacrifici, capire che bisognava voltare pagina e quindi concepire questi sacrifici come un investimento sul loro lavoro, sulla considerazione istituzionale e sociale del loro lavoro, anche sui beni e servizi: l'ultimo anno li riduciamo ulteriormente del 2,9 per cento, ma nel corso degli ultimi quattro anni, cari colleghi, siamo passati da 163 milioni di euro a 83 milioni di euro, la metà, e io non capisco perché noi vogliamo negare questi risultati.
  Noi dobbiamo essere così bravi da prenderci il merito di questi risultati, perché sono frutto dell'apporto di tutti, io dicevo stamattina anche dei colleghi del MoVimento 5 Stelle, che sicuramente hanno svolto una funzione importante, che io personalmente non sottovaluto nel modo più assoluto.
  Dunque possiamo essere soddisfatti del bilancio consuntivo 2015 e del bilancio preventivo del 2016.
  Naturalmente – e questo non lo dico perché è un discorso di circostanza – siamo consapevoli di essere solo in cammino, ma ogni viaggio inizia dai primi passi e noi di passi ne abbiamo fatti molti in questa legislatura.
  Certo io non mi demoralizzo, noi di Sinistra Italiana non ci demoralizziamo per il fatto che quello che stiamo facendo non arriva ai cittadini e alla pubblica opinione, che continua ancora ad immaginare una realtà istituzionale prigioniera dei suoi privilegi: non è così, stiamo cambiando le cose con un passo riformista quindi gradualista, in grado di fare i conti con molte realtà che si sono costruite negli ultimi decenni.Pag. 101
  Per esempio, si parla dei vitalizi: colleghi, a parte che tutti i deputati in questa prima legislatura, in questa legislatura eletti per la prima volta, non avranno questo vitalizio, i cittadini devono saperlo; si è fatta una riforma, nel 2012, importante, che ha cambiato il meccanismo.
  Certo rimane una realtà, molto gravida dal punto di vista economico, che riguarda i vitalizi in essere, ma dobbiamo sapere che sui vitalizi in essere ci sono delicate questioni dal punto di vista giuridico, di cui noi ci dobbiamo far carico, che noi dobbiamo sapere che esistono, non possiamo creare dei contenziosi che possono concludersi con una sconfitta da parte del Parlamento.
  Il fatto che noi abbiamo risparmiato nell'ultimo anno 10 milioni di euro dai vitalizi e dalle pensioni del personale della Camera a seguito della legge fatta dal Governo Letta, che ha introdotto la tassa di solidarietà, ci dice che quella è la strada: noi dobbiamo creare, sui vitalizi e le pensioni più alte, dei meccanismi correttivi, in linea con quello che la Corte costituzionale ha stabilito per cercare di sanare una questione che sicuramente esiste, però dobbiamo sapere che dietro quei vitalizi non ci sta soltanto quel deputato che ha versato per cinque anni, dopo aver esercitato la funzione di deputato solo per qualche settimana, quello è un esempio, è un esempio limite, ma ci stanno tante persone che onestamente hanno fatto il loro lavoro, nella Prima Repubblica hanno costruito la democrazia, che magari hanno un'età avanzata o magari le loro mogli hanno avuto il 60 per cento di reversibilità o hanno anche dei figli disabili ai quali è stata data la reversibilità e dietro quelle storie ci stanno tante storie, di cui noi dobbiamo farci carico per cercare di trovare una soluzione seria ed equa per tutti (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e di deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).
  Infine, cari colleghi, una considerazione anche rispetto alle tante cose che noi abbiamo fatto in questi anni alla Camera. Non sono poche, noi non dobbiamo essere ipocriti e dimenticarci di quello che abbiamo fatto. Vorrei citare solo alcune cose. Il tempo è finito quindi vado veramente a volo d'uccello, ma noi siamo intervenuti non solo sui vitalizi. Noi siamo intervenuti sulle spese di trasporto, sulle rendicontazioni dei rimborsi, sull'abolizione nell'assistenza sanitaria integrativa di spese discutibili. Abbiamo ridotto del 60 per cento le spese telefoniche, abbiamo messo a carico dei deputati l'accesso alla ZTL di Roma. Il quotidiano Il Tempo, qualche settimana fa, ha fatto una pagina intera, in cui ha detto che l'accesso a Roma – un accesso giustamente costoso, perché bisogna puntare sul trasporto pubblico – ovvero 1.700 euro, lo paga la Camera. No ! Prima lo pagava la Camera, adesso lo pagano i deputati che vogliono venire in centro storico nelle zone ZTL con la macchina. Abbiamo abolito le spese di rappresentanza per i deputati titolari di cariche interne, sono stati adeguati i prezzi al bar e al ristorante. Sono stati eliminati gli uffici dei deputati nei vari palazzi Marini, con il risparmio di decine di milioni di euro. Si è abolito il contributo a partire dalla prossima legislatura per l'acquisto di apparecchiature informatiche.
  Insomma, cari colleghi, una rondine non fa primavera, è vero, ma qui siamo in presenza di tante rondini e, quindi, siamo in presenza di una primavera. Naturalmente questa primavera, sia chiaro, non deve mettere in discussione l'autorevolezza, il prestigio e la centralità del Parlamento nella vita politica e sociale del nostro Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

  SIMONE BALDELLI. Grazie Presidente, noi siamo uno dei Paesi, per così dire, civili e moderni, in cui è maggiore la distanza tra la percezione dei fenomeni e i numeri reali. Lo è per esempio sulla Pag. 102media anagrafica dell'età del nostro Paese, lo è su tanti fenomeni (ad esempio, la presenza di immigrati), lo è anche nella quantificazione di alcuni fenomeni economici.
  C’è un libro che riprende uno studio di Ipsos, un libro di Pagnoncelli, che interviene e spiega la fenomenologia di questa distanza. Nel commentare questo libro Gian Antonio Stella, qualche settimana fa, dalle colonne del Corriere della Sera, cita questo pubblico di orecchianti che per sentito dire, senza avere bene contezza delle dimensioni economiche dei fenomeni, si occupano di tante cose tra cui anche il mondo che noi viviamo in prima persona, cioè quello della rappresentanza popolare. Dice Gian Antonio Stella, per fare un esempio di codesti orecchianti, che il debito pubblico è salito a 2.215 miliardi di euro e che la soluzione per questi orecchianti è tagliare le paghe dei parlamentari e i parlamentari stessi. Domanda Gian Antonio Stella: anche se la Camera e il Senato insieme, dal gingerino al bar alla paga dei barbieri, dai vitalizi alle bollette, costano molto meno di un millesimo di quel debito e i tagli (fossero pure giusti) avrebbero effetti limitatissimi ? Eh, signora mia, chissà come ce la raccontano. Ecco, questo è un po’ il ragionamento di fondo. Allora, se noi affrontiamo il bilancio interno – ogni anno, peraltro, quindi con lo stesso identico rito – con questa logica qui, io credo che non facciamo un bel servizio a noi stessi, al Parlamento e a chi curiosamente segue i nostri lavori da fuori. L'ho già detto stamattina e lo ripeto.
  Credo che le cose fatte bene debbano in qualche modo essere copiate. I colleghi del MoVimento 5 Stelle di Camera e Senato restituiscono in un anno 17 milioni di euro, finalizzati al fondo per le start up delle microimprese e vengono salutati come i salvatori della patria. Infatti i colleghi del MoVimento 5 Stelle raccontano e spendono questa loro iniziativa politica, legittimamente, in ogni occasione pubblica e svolgono quella che, a parer mio, è una legittima iniziativa di propaganda, che può essere paragonata per altri partiti, per altre scelte, per altre sensibilità, all'acquisto di manifesti, di spazi sui giornali e di spazi televisivi. Ma tant’è: è una scelta politica. È una scelta politica, io aggiungo, anche premiante dal loro punto di vista.
  Ora nel 2013, 2014 e 2015 noi abbiamo 120 milioni di restituzione della dotazione, 150 milioni di riduzione della dotazione, per un totale di 270 milioni di euro, eppure, Presidente Boldrini, né piazza Montecitorio né piazza del Parlamento sono gremite di persone festanti che ci applaudono. Evidentemente abbiamo un problema grosso come una casa nel comunicare tutto questo. Abbiamo un problema grosso come una casa nello spiegare che si fa tutto questo. Abbiamo un problema grosso come una casa, Presidente Boldrini, nel raccontare che il blocco degli adeguamenti dei deputati – che è un taglio – impedisce che in questo Parlamento i deputati possano prendere 7.500 euro netti al mese, al pari dei magistrati a cui è indicizzata la nostra retribuzione. E questo taglio, la cui differenza evidentemente è un taglio di 2.500 euro netti al mese, per un totale di 30 mila euro l'anno, va sommato al decremento dello stipendio e di tutte le varie indennità dei parlamentari, che dal 2006 ad oggi – quindi in dieci anni – è diminuito di 1.500 euro al mese, ovvero 18 mila euro l'anno (quindi complessivamente sono 48 mila euro l'anno). Ogni deputato alla fine della legislatura, grazie anche alle scelte che l'Ufficio di Presidenza svolge con una deliberazione esplicita, restituisce 240 mila euro l'anno.
  Per fare un esempio concreto, Presidente Boldrini, se un'ambulanza costa 50 mila euro, noi con 270 milioni di euro possiamo comprare 5.400 ambulanze, cioè possiamo sostanzialmente fornire di ambulanze tutti i comuni italiani sopra i 10 mila abitanti, scrivendo sulla fiancata di queste ambulanze: «donato dalla Camera dei deputati con i tagli di gestione realizzati nella XVII legislatura». Presidente, questo non accade. Noi non possiamo farlo in sede di bilancio, ma io credo che in sede di approvazione della legge di stabilità, sarà opportuno anche confrontarsi su dove vadano a finire e come Pag. 103vadano finalizzati i soldi di questa restituzione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).
  Anche perché, Presidente, parliamoci chiaro, dal 2011 ad oggi, la spesa della Camera diminuisce del 12 per cento e nelle pubbliche amministrazioni centrali aumenta dell'11 per cento. Sa quant’è il divario ? Il 23 per cento ! Significa che, mentre il Governo, mentre lo Stato spende di più, la Camera risparmia. E noi diamo a quelli che spendono di più i «nostri» soldi. «Nostri», insomma, quelli che risparmiamo non senza qualche sacrificio, non senza qualche impegno, non senza un lavoro del Collegio dei questori, dell'Ufficio di Presidenza e della stessa Presidenza. Ufficio di Presidenza di cui fanno parte tutti i componenti dei vari gruppi parlamentari che siedono in quest'Aula. Allora darsi un obiettivo ha forse senso e a questo punto occorre cominciare a superare anche i luoghi comuni, perché io quando sento parlare di privilegio, insomma... ora basta ! Perché non è un privilegio la retribuzione di un deputato, perché il deputato non cade dall'albero né viene sorteggiato né ha un diritto divino di discendenza. Il deputato è un eletto. Nessuno può sentirsi nel diritto di dire a un deputato: «perché non ti tagli lo stipendio ?» Intanto, perché è già tagliato, di 2500 euro al mese; ma, soprattutto, perché chiunque si candidi e venga eletto può fare il deputato. Non c’è un mestiere del deputato, un accesso all'ordine dei deputati: nella democrazia chi gode di diritti politici ha la facoltà di candidarsi e di essere eletto. In questa legislatura, Presidente, il 66 per cento dei deputati sono nuovi: la scorsa legislatura ha ricambiato il 66 per cento di deputati, il che significa che il ricambio c’è ! Chiunque voglia fare la scelta di servire il Paese nella politica, dal consiglio comunale al Parlamento, può farlo. Certo, deve avere i voti, questo sì: deve avere perlomeno delle qualità per poter accedere agli incarichi elettivi.
  Così come, Presidente, anche questa storia dei dipendenti del Parlamento, che campeggia su tanti giornali: io sono molto felice che sia stato approvato il mio ordine del giorno, con una riformulazione importante che tiene conto delle esigenze anche di questo specifico ramo del Parlamento, al di là del ruolo unico e di quello che sarà, perché, insomma, è dal 2003 che non entra un consigliere parlamentare che ha vinto un concorso ! Ma, insomma, come è accettabile che noi sentiamo ogni volta dire: i dipendenti la Camera sono privilegiati ? I dipendenti della Camera, è vero, guadagnano bene, guadagnano spesso molto di più di quanto guadagnino gli stessi deputati: i dipendenti della Camera vincono un concorso pubblico ! Allora, chiunque voglia partecipare ad un concorso pubblico partecipa, lo vince e diventa consigliere parlamentare, documentarista e tutto il resto. Noi abbiamo assistenti parlamentari, quelli che normalmente sono conosciuti come commessi, che hanno due lauree, che sono avvocati, che hanno fatto quel concorso perché non ce n'erano altri ! Ma sono persone di una preparazione a tutti i livelli eccellente, sono le nostre eccellenze: ce le chiede il Governo ! Perché c’è una qualità !

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  SIMONE BALDELLI. Allora, ecco, il privilegio è un'altra cosa: il privilegio è una cosa che ti viene data senza merito, senza diritto, senza niente, a cui nessun altro può accedere.
  Facciamo tanti risparmi, Presidente, a volte anche non richiesti: io non sono un amante, come lei sa bene, del risparmio a tutti i costi; io credo che poi, quando si fa la corsa forsennata al risparmio, bisogna ad un certo punto fermarsi ed operare una gestione oculata di buonsenso. Però credo, Presidente, che il sacrificio, l'impegno che viene portato avanti dal Collegio dei questori, dall'Ufficio di Presidenza e dall'Assemblea tutta di questo ramo del Parlamento, spesso e volentieri non abbia il giusto riconoscimento all'esterno, perché prevale solo l'elemento negativo, perché Pag. 104prevale soltanto l'elemento scandalistico, perché abbiamo pagine e pagine di giornali che si dedicano magari alla barberia ma non si dedicano ad un lavoro importante, serio, costruttivo, che viene fatto quotidianamente in quest'Aula: e questo, Presidente, lascia un po’ l'amaro in bocca. Ma nulla mi toglie dalla testa che forse è anche un po’ colpa nostra, perché l'antipolitica nel senso anche dell'odio o della cattiveria che si sviluppa contro le istituzioni, è un mostro che ha sempre fame, e quindi alimentarlo non va bene; e soprattutto non va alimentato, specie da parte di chi in questa istituzione ci siede, e devo dire onestamente spesso e volentieri ci siede con onore, e fa l'errore di pensare che alimentare il mostro dell'antipolitica possa essere uno strumento per trarne vantaggio elettorale: invece questo non è, perché è un mostro che finisce per mordere la mano di chi lo alimenta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fraccaro. Ne ha facoltà.

  RICCARDO FRACCARO. Presidente, deputati questori e colleghi, questo è il quarto bilancio della Camera che il MoVimento 5 Stelle discute in Parlamento: questa è la quarta volta che veniamo in Aula a denunciarne lo sperpero di denaro pubblico; e dopo tutto questo tempo, continuate a liquidarci come populisti e demagoghi: ancora oggi considerate i vostri privilegi come diritti acquisiti, ricompensi dovuti. Non avete capito che non si tratta di una battaglia per un voto in più o per un voto in meno, ma una battaglia per un Paese più o meno democratico.
  La democrazia si caratterizza per tre principi: l'attribuzione al popolo dell'effettiva potestà di governo, l'uguaglianza dei cittadini e la trasparenza nella gestione della cosa pubblica; e il primo sentore, il primo indizio del tradimento di questi principi è la concentrazione di potere e di privilegi nelle mani di una casta chiusa ed autoreferenziale. È così da sempre !
  Nella polis greca la sola sperequazione delle risorse tra cittadini era considerata fonte di corruzione: Platone, nella sua Repubblica, si scaglia contro gli sprechi della classe dirigente, giudicandoli fonte di instabilità politica, e considera non democratico uno Stato che vive nel lusso. Sperperi e fasti sono associati ai regimi dispotici. Vedete, la crisi della democrazia in Italia è parallela al vostro distacco dalla realtà, alla vostra ostinata difesa di inaccettabili privilegi.
  Affacciatevi fuori da questo palazzo: per colpa vostra ci sono 8 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà relativa, 4 milioni e mezzo di cittadini che vivono in povertà assoluta, oltre 1 milione di bambini in condizione di malnutrizione, 11 milioni di italiani che nell'ultimo anno sono stati costretti a rinunciare alle cure mediche, quasi 400 aziende che ogni giorno chiudono i battenti. Lo scorso anno sono fallite 15 mila imprese, l'Italia è al quarantanovesimo posto per la competitività dietro la Lituania, e al quarantacinquesimo posto nella classifica mondiale sulla felicità stilata dall'ONU. E mentre accade tutto questo, tranquillamente, beatamente la Camera spende 84 milioni per i vostri stipendi, stipendi che dal 1948 ad oggi sono aumentati di ben sei volte al netto dell'inflazione e che non vi siete mai tagliati, a differenza del MoVimento 5 Stelle che si è dimezzato lo stipendio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Agli 84 milioni dei vostri stipendi da 10 mila euro al mese si aggiungono 64 milioni per i cosiddetti rimborsi per l'esercizio del mandato, che incassate senza rendicontare né pagare le tasse: non rendete conto a nessuno delle vostre spese, e poi scagliate Equitalia contro i cittadini. Anche passando dalla poltrona di Montecitorio a quella di casa, continuate a pesare sulle tasche degli italiani: il costo dei vitalizi degli ex deputati anche quest'anno ammonta a 135 milioni di euro; 135 milioni di euro di vitalizi, mentre ai cittadini avete Pag. 105negato il diritto di andare in pensione con un assegno dignitoso, e alle future generazioni avete negato il diritto stesso di andare in pensione !
  Ogni anno vengono stanziati 12 milioni di euro per le spese informatiche senza riuscire ad attuare un piano di digitalizzazione, visto che ancora oggi la sola stampa degli atti parlamentari costa ai cittadini 5 milioni di euro: questo è il divario che avete creato ! Questa ingordigia tra stipendi, rimborsi, vitalizi, assegni di fine mandato ci costa 280 milioni di euro ogni anno. Il vostro mandato non era saccheggiare le risorse pubbliche, ma migliorare la vita degli italiani: avete tradito questo mandato, e per questo andrete a casa.
  È vero, Presidente, per la prima volta il bilancio della Camera è sceso sotto il miliardo; ma lo ammetta per una volta, abbia il coraggio di ammetterlo per una volta, che questo è stato possibile solo grazie al MoVimento 5 Stelle e alle sue battaglie sugli affitti d'oro, sugli emolumenti dei deputati e del personale, sulle spese di viaggio degli ex parlamentari e sui tagli per beni e servizi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Siamo riusciti ad eliminare alcuni sprechi, solo alcuni sprechi del bilancio di Montecitorio, da movimento di opposizione: pensate cosa saremo in grado di fare al Governo ! Siamo l'unica forza politica credibile e concreta, e lo dimostriamo nei comuni dove amministriamo (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Il primo...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore !

  RICCARDO FRACCARO. Il primo sindaco nella storia del MoVimento 5 Stelle si chiama Roberto Castiglion, e amministra il comune veneto di Sarego: in questo comune, il primo ad avere un sindaco a 5 Stelle, dopo quattro anni di amministrazione il piano regolatore prevede consumo zero di suolo, la gestione dei rifiuti avviene con la tariffa puntuale, facendo pagare in base alla quantità di rifiuti effettivamente prodotta, gli edifici pubblici costano il 10 per cento in meno di energia per il riscaldamento, è stata costruita una nuova scuola per l'infanzia in bioedilizia, la carta negli edifici pubblici è stata completamente eliminata dematerializzando gli atti amministrativi, i cittadini si possono collegare gratuitamente ad Internet in sei diversi hotspot pubblici, è vietato l'utilizzo delle slot machine nei pressi delle scuole o in altri luoghi sensibili, è stato introdotto il referendum propositivo e abrogativo senza quorum, il debito pubblico è stato ridotto di oltre il 50 per cento. E nonostante questo non abbiamo mai aumentato le tariffe comunali in quattro anni, nonostante i vostri tagli di trasferimenti, i tagli ai trasferimenti che i vostri Governi hanno imposto anche quest'anno ai nostri comuni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Così governa il MoVimento 5 Stelle: risaniamo i bilanci, tagliamo gli sprechi accumulati in anni ed anni di malgoverno, eliminiamo rendite di posizione e clientelismi per finanziare gli interventi a favore della collettività. E ora voi, che non siete mai riusciti a fare nulla di tutto ciò, ci venite a dire che, per tagliare gli sprechi, dobbiamo demolire la Costituzione. Falsi e ipocriti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Non bisogna demolire la Costituzione per ridurre i costi della politica, per ridurre i costi della politica non vanno tagliati i diritti dei cittadini: vanno eliminati i privilegi dei parlamentari. Presidente, come ho cercato di spiegare all'inizio del mio intervento, la storia insegna che l'abolizione degli sprechi, la trasparenza nell'utilizzo dei fondi pubblici e l'equa distribuzione delle risorse sono elementi che vanno di pari passo con il grado di democrazia delle istituzioni. La riforma di Renzi, Boschi e Verdini, che introduce il modello dell'uomo solo al comando, va, invece, di pari passo con la proliferazione dei privilegi.
  Ora, che cosa c'entri la riforma e la Costituzione di Verdini con il bilancio della Camera è presto detto: l'articolo 40 del testo incostituzionale prevede l'approvazione del ruolo unico dei dipendenti dei due rami del Parlamento. Un testo unico che contiene la disciplina giuridica ed Pag. 106economica degli stipendi, per intenderci, dei funzionari e che dovrebbe essere approvato sulla base delle riforme, ma che il PD ha già scritto, anzi, sottoscritto, con le organizzazioni sindacali. Eccolo qui, Presidente: che cosa prevede questo testo ? Prevede di aumentare le indennità di funzione. Ci saranno aumenti di stipendio mensile fino a 2 mila euro netti in più per chi già guadagna 300 mila euro all'anno. Altro caso, insieme a quello della RAI, di fantomatico tetto di 240 mila euro !
  Se la riforma costituzionale di Renzi, quindi, dovesse essere approvata, le indennità di funzione ci costerebbero 3 milioni di euro in più ogni anno. Le pseudoriforme non servono a eliminare i privilegi, ma servono a blindare i vostri privilegi, e gli italiani hanno capito, e per questo voi avete paura. Avete paura di perdere i vostri privilegi, perché, quando vinceremo le prossime elezioni, ve li taglieremo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), e sarà esattamente ciò che accadrà, nonostante le vostre manovre per restare avvinghiati alle poltrone. Taglieremo gli stipendi dei parlamentari, aboliremo i vitalizi d'oro, cancelleremo le auto blu, metteremo dei veri tetti alle retribuzioni dei burocrati, elimineremo tutti gli sprechi di questo palazzo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), ma, soprattutto, istituiremo un «politometro» per verificare gli arricchimenti illeciti dei politici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Ora è chiaro: chi vive di privilegi non si taglierà mai i privilegi; chi vive di sprechi non taglierà mai gli sprechi. Gli italiani lo hanno capito e per questo voteranno «no» al referendum e voteranno MoVimento 5 Stelle alle prossime elezioni. Manca poco, manca veramente poco; per questo, cari, carissimi colleghi, godetevi le vostre non meritate vacanze (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marantelli. Ne ha facoltà.

  DANIELE MARANTELLI. Grazie, Presidente. La nostra discussione deve tenere conto di due aspetti fondamentali, proprio quei temi, cioè, che sono al centro delle aspettative dei cittadini nei riguardi delle istituzioni: la legittima richiesta di sobrietà e capacità di razionalizzazione dei costi e delle spese da parte della politica e la forte domanda di efficienza e capacità di intervento legislativo, in grado di dare risposte concrete alle domande che giungono dal Paese. Allo stesso tempo, non dobbiamo mai dimenticare che la democrazia, il sistema di garanzie e gli strumenti per un suo corretto funzionamento hanno un costo, e occorrono le risorse sufficienti per giungere a questo obiettivo.
  Se questo è il contesto in cui ci muoviamo, è bene anche ricordare, sfatando alcuni luoghi comuni, che, mettendo a confronto i dati omogenei dei costi della nostra istituzione con quelli dei parlamenti di altri Paesi, scopriamo che la nostra istituzione spende, ad esempio, meno delle Camere basse di Germania e Gran Bretagna, posizionandoci nella stessa fascia in cui si collocano altri importanti Paesi di solida tradizione democratica. Ma veniamo all'oggetto di questo dibattito: in che direzione stiamo andando ? Non ci sono dubbi nel dire che siamo all'interno di un percorso virtuoso del piano di contenimento e razionalizzazione della spesa della Camera dei deputati.
  Possiamo dire di aver fatto tutto e completato la nostra opera ? Certamente no, ma siamo convinti di avere intrapreso la strada giusta, una direzione che rende possibile ottenere in futuro ulteriori sviluppi positivi nella politica di bilancio perseguita in questi anni. È incontestabile il fatto che ci sia stata e continui ad esserci una riduzione netta delle spese.
  Se entriamo nel merito, non si può non notare, ad esempio, come la spesa prevista per il 2016 sia decisamente inferiore a quella dell'anno precedente. Una spesa che scende per il quinto anno consecutivo: la riduzione, rispetto al 2011, è stata del 12,8 per cento. Perché non cogliere l'importanza di questo dato ? Come non apprezzare lo sforzo fatto in questa istituzione in Pag. 107una fase in cui altre amministrazioni dello Stato non registrano una così chiara riduzione dei costi ? È il giusto segnale che la Camera sta dando ad un Paese nel momento in cui questo cerca di uscire da un lungo periodo di crisi e chiede, giustamente, sobrietà e rigore. Per essere ancora più espliciti nei dati, ci troviamo di fronte, nel 2016, ad una restituzione da parte della Camera al bilancio dello Stato di 47 milioni di euro.
  Un vero e proprio record, nonostante i colleghi del MoVimento 5 Stelle, caro collega Fraccaro, non per merito vostro, professionisti dell'ostruzionismo. Vedremo cosa saprete fare nei prossimi mesi al comune di Roma, dove l'inizio non mi pare particolarmente esaltante. Va precisato, per una corretta lettura dei bilanci, che la restituzione allo Stato di parte dell'avanzo prefigura per la Camera una spesa. Ovviamente, non è una spesa, ma un risparmio a beneficio dei cittadini. Le stime ci dicono che nel corso della XVII legislatura dalla Camera arriverà un risparmio complessivo di 270 milioni di euro: sono risorse che potranno essere messe a disposizione dei cittadini. Non è retorica, è il segno di una politica che prende coscienza, e ci attendiamo che stampa e TV, molto attente sempre a condannare giustamente sprechi e disservizi, dedichino lo spazio a queste cifre e offrano un'obiettiva informazione su questa importante inversione di rotta.
  È fondamentale considerare che, nel momento in cui parliamo di risparmi, manteniamo anche l'attenzione a garantire un buon funzionamento delle istituzioni, perché un buon funzionamento dell'attività parlamentare è una garanzia fondamentale della democrazia. È garanzia per tutti, per chi è maggioranza, ma, forse, ancor di più, per chi svolge il ruolo di opposizione. È apprezzabile l'impegno di Camera e Senato a sviluppare un lavoro di integrazione funzionale dei servizi. Rilevanti sono stati i risparmi sul personale, senza il cui apporto prezioso non potremmo fare il nostro lavoro: meno 10,5 per cento.
  E, come rappresentante del più grande gruppo parlamentare, voglio anche ricordare l'importanza di due elementi che abbiamo introdotto sulle spese dei gruppi: il controllo e la trasparenza, elementi fondamentali che ogni gruppo che siede in quest'Aula è tenuto a rispettare senza ombre, perché lo deve a tutti i cittadini. Lo diciamo a chi di continuo si erge ad autorità morale, e mi riferisco ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, senza avere sempre i requisiti necessari, come hanno dimostrato il capogruppo Rosato e i colleghi Melilla e Pini nei loro magistrali interventi di questa mattina. Tutti devono fare chiarezza sull'uso delle risorse destinate ai gruppi parlamentari, anche voi, e, quando parliamo di necessità di buon funzionamento della Camera, lo facciamo partendo dalla convinzione che, al di là di come ognuno si è posto rispetto ai provvedimenti esaminati, non c’è dubbio che ci sia stato un grande impegno in quest'Aula.
  Lo dimostrano i dati sul numero delle sedute, sulle leggi esaminate, sull'attività di sindacato. Noi, in particolare, siamo soddisfatti per una stagione di riforme che è stata intensa: vale la pena ricordare gli interventi incisivi su scuola, lavoro, PA, per la sicurezza dei nostri cittadini, per il rilancio del nostro patrimonio culturale e artistico, le cruciali riforme che stanno migliorando la giustizia italiana, sia nel settore civile che in quello penale. Vorrei anche ricordare alcuni degli interventi più recenti: quello sulle unioni civili, che ci ha fatto fare un passo avanti di civiltà, recuperando uno storico e non più tollerabile ritardo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico); la legge sul «dopo di noi», che ha tolto dall'angoscia migliaia di famiglie che vivevano con ansia il futuro dei figli disabili, garantendo a questi di poter vivere con tranquillità anche dopo la scomparsa dei genitori.
  Nei prossimi mesi, con il referendum sulle riforme costituzionali, mi auguro possa concretizzarsi forse il più importante dei passi avanti che il nostro Paese deve fare, con l'approvazione delle scelte che sono state compiute in Parlamento. I temi di cui stiamo discutendo oggi sono Pag. 108legati anche a questo appuntamento. Le riforme costituzionali, infatti, oltre a garantire un miglior funzionamento dello Stato e porre fine alla lunga transizione italiana, riguardano anche un aspetto di razionalizzazione dei costi. Partendo dai dati forniti dalla Ragioneria generale dello Stato, si può stimare che la riforma porterà un risparmio immediato di centinaia di migliaia di euro grazie all'eliminazione delle indennità e dei costi relativi a gruppi parlamentari e Commissioni del Senato, al superamento definitivo delle province, all'abolizione del CNEL.
  A questa cifra vanno aggiunti ulteriori risparmi dovuti al tetto imposto agli stipendi dei consiglieri regionali e all'abolizione dei finanziamenti ai gruppi nei consigli regionali, ma la riforma, ci auguriamo, porterà anche effetti benefici alla crescita economica del Paese. Poi, rispettiamo le opinioni di tutti, di chi non è d'accordo su questo punto; abbiamo, però, ascoltato nel dibattito riproporre in modo stucchevole argomenti già oggetto, negli scorsi anni, di rilevanti decisioni assunte, come quelle sui vitalizi, sulle spese di trasporto e così via. Si trascura, poi, che i tagli sulle indennità parlamentari hanno raggiunto i 50 milioni all'anno. Occorre, sì, recuperare il grado di sfiducia dei cittadini, uno su due non ha votato, recentemente, per il proprio sindaco; un allarme per tutti. È, quindi, interesse di tutti avere una democrazia solida; la propaganda è un tratto necessario della politica, la demagogia, invece, produce sempre danni incalcolabili, innanzitutto per i cittadini. Il collega Caparini si è distinto per un particolare attivismo; vorrei ricordare che nel 1996 il Milan vinceva il suo quindicesimo scudetto grazie anche al talento di Roberto Baggio e Ron cantava «Vorrei incontrati fra cent'anni», non saranno trascorsi cent'anni, ma essendo deputato dal 1996, e cioè da vent'anni, il collega Caparini avrebbe avuto tutto il tempo, tanto più nei lunghi anni di maggioranza, per risolvere i problemi che ha sollevato in questi giorni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).
  Il cuore del problema è come restituire autonomia alla politica e autorevolezza alle istituzioni, una politica fatta di soldatini ostaggio di potentati costerà sempre troppo. Da giovane segretario di sezione non mi sono mai chiesto, specie durante la terribile stagione del terrorismo, quanto guadagnassero Enrico Berlinguer, Sandro Pertini o Aldo Moro; potremo dividerci sulle prospettive politiche; di fronte alla paura di non farcela c’è chi alimenta tensioni, divisioni, evoca muri; noi, in un mondo che non conosceva trasformazioni così grandi da secoli, invece, pensiamo sia nostro dovere declinare i timori, lottando apertamente contro vecchie e nuove disuguaglianze. Questo fa parte del normale e legittimo dibattito. Quel che conta è tenere al riparo le istituzioni dalla polemica politica. Oggi, purtroppo, non è accaduto e mi dispiace, men che mai da parte di un Vicepresidente della Camera. Vorrei dire al collega Di Maio, che a suo tempo votai come Vicepresidente, che non saranno i trucchetti su scontrini e rimborsi spese fantasiosi a farlo diventare Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Concluda.

  DANIELE MARANTELLI. Con l'approvazione del conto consuntivo 2015 – ho concluso, cara Presidente Boldrini – e del bilancio per il 2016 siamo in linea con una più complessiva azione di modernizzazione delle nostre istituzioni e di questo dobbiamo ringraziare lei, i questori e la Presidenza nel suo insieme per la profondità e l'equilibrio di questi interventi, tutti motivi per il convinto voto favorevole del gruppo del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sul conto consuntivo e sul progetto di bilancio.

Pag. 109

  STEFANO DAMBRUOSO, Questore. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  STEFANO DAMBRUOSO, Questore. Presidente, cari colleghi, non per una sterile e banale consuetudine il Collegio dei questori intende, con convinzione, ringraziare il lavoro, anche quest'anno, per il quarto anno consecutivo, fatto dall'amministrazione guidata dalla Segretaria generale, dottoressa Lucia Pagano, che ha svolto un lavoro che abbiamo trovato, anche quest'anno, inappuntabile dal punto di vista della razionalizzazione delle spese. Quindi, c’è un sentito ringraziamento da parte del questore Fontana, del questore Fontanelli, da parte di chi vi parla e una vicinanza per tutte le parole aggressive che, comunque, anche oggi non sono mancate. Quindi, grazie, davvero, per l'ottimo lavoro, ci auguriamo di proseguire con la stessa professionalità l'anno prossimo che è un anno che tutti sappiamo essere particolarmente impegnativo per il lavoro di unificazione dei ruoli che ci aspetta.

  PRESIDENTE. Prima di passare ai voti, colleghi e colleghe, lasciatemi dire che anch'io voglio ringraziare l'Ufficio di Presidenza, il Collegio dei questori per l'impegno profuso e, soprattutto, per i risultati ottenuti, perché in questa legislatura noi abbiamo risparmiato 270 milioni di euro. Non era mai successo prima e di questo io ringrazio tutti in quest'Aula (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà ). Non era mai successo prima e dobbiamo essere orgogliosi di questo risultato.
  È un risultato che non ci sarebbe stato senza il contributo fattivo e costruttivo di questa amministrazione. Quindi, io mi sento di ringraziare, in questa Aula, la Segretaria generale, la dottoressa Pagano e attraverso di lei tutti i dipendenti della Camera per il loro sforzo continuo a mandare avanti questa istituzione parlamentare e il sistema democratico del nostro Paese (Applausi).

(Votazioni – Doc. VIII, nn. 7 e 8)

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2015.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vezzali, Oliaro, Monchiero, Caso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  390   
   Votanti  375   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato  303    
    Hanno votato no   72    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2016.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Coppola, Massa, Oliaro, Agostino, Rabino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  378   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato  304    
    Hanno votato no   74    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Rabino ha segnalato che non è riuscito ad esprimere il voto favorevole).

Pag. 110

Seguito della discussione delle mozioni Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331, Gianluca Pini ed altri n. 1-01333, Capezzone ed altri n. 1-01334, Rampelli ed altri n. 1-01335, Scotto ed altri n. 1-01336 e Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337 sulle linee della politica europea ed estera dell'Italia alla luce delle recenti emergenze internazionali (ore 19,10).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle mozioni Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), Gianluca Pini ed altri n. 1-01333, Capezzone ed altri n. 1-01334, Rampelli ed altri n. 1-01335, Scotto ed altri n. 1-01336 e Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337 sulle linee della politica europea ed estera dell'Italia alla luce delle recenti emergenze internazionali (Vedi l'allegato A – Mozioni).
  Avverto che, dopo la conclusione della discussione sulle linee generali, che ha avuto luogo nella seduta di lunedì 1o agosto 2016 e nella quale è intervenuto il rappresentante del Governo, sono state presentate le mozioni Rampelli ed altri n 1-01335, Scotto ed altri n. 1-01336 e Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, che sono già state scritte all'ordine del giorno.
  Avverto, inoltre, che in data odierna sono state presentate le mozioni Artini ed altri n. 1-01338 e Brunetta ed altri n. 1-01339 (Vedi l'allegato A – Mozioni). I relativi testi sono in distribuzione.

(Parere del Governo)

  PRESIDENTE. Invito il rappresentante del Governo, il sottosegretario Amendola, ad esprimere il parere sulle mozioni presentate.

  VINCENZO AMENDOLA, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Grazie, Presidente. Sulle mozioni Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), Gianluca Pini ed altri n. 1-01333, Capezzone ed altri n. 1-01334, Rampelli ed altri n. 1-01335 e Scotto ed altri n. 1-01336, il parere è contrario. Sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, il parere è favorevole. Sulle mozioni Artini ed altri n. 1-01338 e Brunetta ed altri n. 1-01339, il parere è contrario.

(Dichiarazioni di voto)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Pia Locatelli.

  PIA ELDA LOCATELLI. Grazie, signora Presidente. La componente Socialista voterà a favore della mozione di maggioranza, che ha sottoscritto e della quale condivide pienamente gli impegni. I temi affrontati nelle mozioni in discussione sono molteplici e tutti di estrema importanza: Europa, migrazione, terrorismo, Russia e Turchia, e da ultimo, ma solo in termini temporali, l'intervento USA in Libia.
  Difficile stabilire priorità ed urgenze, ma come presidente del Comitato diritti umani della Commissione affari esteri della Camera, voglio incentrare questo intervento sulla Turchia del dopo golpe. Il maldestro e fallimentare push militare, che tutti abbiamo condannato, è servito ad Erdogan a mettere in atto una pesante repressione. All'indomani del tentato colpo di Stato, abbiamo assistito all'arresto di migliaia tra giudici, giornalisti, docenti, avvocati, intellettuali, come se ci fossero liste di proscrizione già pronte in attesa di essere usate.
  E la purga continua: gli ultimi arresti di giornalisti, 47, di cinque giorni fa, e poi sono state chiuse complessivamente 33 radio, 45 quotidiani, 15 magazine, 29 case editrici, 16 reti televisive, 934 scuole, 215 atenei; sono stati mandati a casa 1577 presidi, chiusi oltre 100 dormitori studenteschi, sciolte 1200 associazioni, 104 fondazioni, 20 sindacati, persino 35 strutture sanitarie; per non parlare di cosa succede Pag. 111dentro i ministeri e nell'esercito: gli arresti dei militari sono stati quasi 9 mila, tra questi 123 generali e ammiragli, licenziati 1500 dipendenti del Ministero delle finanze e all'interno della stessa struttura del Primo Ministro sono stati espulsi 247 dipendenti.
  Sono cifre che non hanno bisogno di commenti e oltre a tutto questo, la sospensione della Convenzione dei diritti umani.
  È chiaro che ad Erdogan delle minacce dell'Europa e di un ingresso della Turchia nell'Unione importa ben poco ora. Dalla sua, ha una micidiale arma di ricatto, che è la gestione dei profughi, che nemmeno sono considerati tali, sono solo ospiti temporanei.
  L'accordo UE-Turchia ci ha visto sempre critici e dovrà essere rivisto. Siamo consapevoli del fatto che la Turchia è un alleato strategico in un'area di primaria importanza geopolitica, ma non possiamo assolutamente tollerare azioni non compatibili con la civiltà giuridica europea. Anche la Realpolitik ha i suoi limiti e lo Stato di diritto i suoi doveri (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Giovanni Mottola. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Gentile Presidente, annuncio il voto favorevole di Alleanza Liberalpopolare Autonomie sulle mozioni Rampelli ed altri, Capezzone ed altri e Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri, e dato l'impegno della giornata, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. Sì, d'accordo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Artini. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ARTINI. Grazie, Presidente. Io rimango abbastanza stupito dai pareri espressi dal Governo su una sessione che doveva essere di discussione sulla politica estera, la totale chiusura su tutte le mozioni, non prendo solamente il merito della mozione abbiamo scritto come Alternativa Libera-Possibile, ma effettivamente stupisce questo, il non voler ragionare nel merito di tutta una serie di questioni.
  Andrò a prendere alcuni spunti rispetto agli impegni che avevamo dettagliato nella nostra mozione. In particolare, voglio far riferimento alle azioni di politica estera che non sono assolutamente di interesse preminente per l'Italia. Andavamo, infatti, a trattare quella che è la questione che ultimamente anche la Ministra Pinotti ha voluto ribadire, cioè il fatto dell'Afghanistan, il fatto della nostra presenza in Afghanistan.
  Noi chiedevamo una rivalutazione di quella che era la nostra competenza e presenza in Afghanistan. Questo è un tema che è sempre più un tabù, anche se non si capisce come è possibile che, se la spiegazione sta nel fatto che noi conosciamo bene quel terreno e quindi ci dobbiamo impegnare quasi ancora mille soldati, il periodo in cui la protezione di forza veniva fatta dagli spagnoli, in quel periodo la nostra componente di conoscenza del terreno dov'era andata a finire ? Per cui, questo è un tema che non si riesce a comprendere.
  Così come non si comprende – e non entro nel merito dei fatti turchi – quella che è la che la volontà attuale del nostro Governo rispetto alla Turchia. Noi siamo presenti con una missione militare, che ne fa anche un'azione di politica estera, che è la Active Fence. Non si comprende, al netto di tranquillizzarci sulla logistica e sul fatto che il catering venga ancora effettuato per i nostri soldati, qual è l'azione da fare verso la Turchia in questo momento drammatico per quella democrazia. Dovremo perciò concentrarci almeno su temi come tutta la parte che riguarda il Nord Africa, sia per l'immigrazione, che per – tema caldo di oggi – la Libia, ma domandiamoci anche cosa comporta il voto espresso dai cittadini britannici rispetto all'uscita dall'Unione europea.Pag. 112
  L'Italia, nei tre anni che abbiamo visto in questa legislatura, non ha fatto niente se non accorgersi ultimamente – lo leggo anche nelle mozioni del Partito Democratico – che è necessaria una riforma delle istituzioni europee in senso democratico, ovvero una partecipazione reale del Parlamento europeo come legislatore e non come organo di consultazione di una Commissione che ha un potere assoluto. Questo probabilmente ha portato, e sta portando sempre di più, a una distanza che i cittadini vedono sempre più elevata rispetto a quell'Europa che si era prospettata all'inizio del dopoguerra e negli anni a venire.
  Parlando di Libia e di migranti, la situazione libica è preoccupante e l'Italia dovrebbe avere come unico obiettivo la gestione, non solamente militare, di quell'aspetto. Non può essere esclusivamente un problema militare, per quanto la situazione a Sirte sia critica e le forze di Misurata, che sono fedeli al Governo nazionale di Al Sarraj hanno subito forti perdite. È un periodo militare molto duro per quell'area.
  È anche vero che la nostra azione dovrebbe essere nei confronti anche di quelli che sono i nostri supposti alleati: questa parola, in questo periodo, è senz'altro quasi priva di significato. Penso, in particolare, a quella che potrebbe essere l'azione nei confronti della Francia, che si viene a scoprire essere in questo momento a supporto di quella forza che è contraria al Governo riconosciuto dall'ONU, e tutto questo impatta sulla gestione dei migranti. Ben venga la possibilità di formare la guardia costiera libica, questo è un passaggio che aveva perfettamente senso, ma ci domandiamo: è solo questa la modalità di gestione ? È solo affidarsi a un Migration compact ? Cioè, il periodo è solamente questo ? Sono queste settimane che ci colpiscono e solo durante questo periodo si ha il problema dell'immigrazione, oppure sarà un problema strutturale che deve essere risolto, di qui ai prossimi anni, non solamente incrementando il benessere delle aree in cui la migrazione ha origine, ma anche cercando di stabilizzare altre realtà, penso alla Siria e al Libano ?
  Un ultimo spunto, Presidente, e concludo, riguarda i rapporti con la Russia, in cui io leggo veramente blandi spunti da parte dei partiti di maggioranza. In realtà, è una situazione che dovrebbe essere gestita in maniera completamente diversa, soprattutto per rispetto dei nostri interessi nazionali.
  Infine, avevamo fatto un piccolo appunto su un tema che è sempre fuori dall'ordine del giorno, ma che riguarda l'Artico: anche se il parere è contrario rispetto alla nostra mozione, chiedo al Governo di valutare con attenzione quel tema, perché è un tema che riguarderà e cambierà totalmente l'approccio economico al sistema dei trasporti di quello che è il mondo nella sua totalità.
  Concludo Presidente, dicendo un'ultima cosa: io spero che l'introduzione della legge quadro ci permetta di non avere solamente momenti che vengono richiesti dalle forze politiche, ma che costantemente si possa trattare di politica estera in questo Parlamento. È un cambio radicale, è un cambio che evita il fatto che si debba arrivare sempre dopo, a scelte fatte da parte del Governo rispetto alle missioni. Sarà nostro compito fare un buon lavoro su questa legge per metterla in pratica per quella che era l'ispirazione avuta dall'Aula parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa Libera-Possibile).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Distaso. Ne ha facoltà.

  ANTONIO DISTASO. Grazie, Presidente. Prendo atto del parere espresso dal sottosegretario sulla nostra mozione a prima firma Capezzone e di tutti gli altri colleghi della componente dei Conservatori e Riformisti che cercherò di esporre in breve, partendo da un interminabile elenco: dalle due torri nel 2001, Madrid, Londra, Parigi, Bruxelles, Nizza, l'Asia, l'Africa, il sacrilego atto di Rouen. Da questo punto di vista credo che la risposta Pag. 113della comunità internazionale, a partire da quello che una volta era il blocco atlantico, appare francamente inadeguata né oggi possiamo non chiamare le cose con il loro nome: sì, sono atti terroristici ma che possono portare a una guerra. Noi non abbiamo alcuna volontà di far partire i nostri soldati per forza con l'elmetto, però le cose vanno viste così come sono. Così come in questo momento storico sembra che sia inutile per esempio evocare l'irrilevanza del fattore religioso o appellarsi a patologie mentali degli attentatori. Va anche sottolineato il fatto che nel mondo islamico sembra prevalere il pensiero e l'azione di chi interpreta in modo violento, dogmatico, fondamentalista quel credo religioso. Certo questo non avviene dalla parte cristiana. Da questo punto di vista dobbiamo interrogarci anche sulla nostra identità, sul fatto che non abbiamo combattuto nella Costituzione europea per inserire le radici cristiani in Europa, su quello che sta avvenendo in Turchia, in Libia, in Siria e gli scenari di guerra: domani i sottosegretari saranno in Commissione esteri e difesa riunite per quanto riguarda la Libia. Noi dobbiamo partecipare e chiedere che le missioni internazionali ci siano, che l'Italia abbia un ruolo non, come al solito, un mezzo ruolo ma abbia un ruolo e sul piano interno affiancare alla doverosa attività di intelligence anche alcune altre attività che sono ormai divenute ineludibili: la chiusura immediata delle moschee irregolari, dei luoghi di culto irregolari e, dall'altra parte, in materia di immigrazione porre fine a una logica di accettazione senza limiti ma agire affinché l'immigrazione possa invece essere controllata e anche resa compatibile con il mercato del lavoro. Queste sono le nostre richieste che crediamo siano di buonsenso e ritorniamo sugli scenari più aperti: la Libia è questione di questi giorni ma la Siria è troppo spesso dimenticata, la strage di civili e il ruolo che esercitano Putin e la Russia che non possiamo semplicemente stigmatizzare. Quando c’è una nostra assenza c’è un ruolo che viene esercitato da altri. Con la Russia bisogna anche interloquire, non lasciare uno come Erdogan in mano a Putin: noi dobbiamo parlare anche con Putin ma soprattutto l'Italia, l'Occidente, il Patto atlantico devono appropriarsi di un protagonismo in politica estera che certamente anche in politica europea – ma su questo stendo un velo pietoso – negli ultimi anni è sicuramente scemato (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rampelli. Ne ha facoltà.

  FABIO RAMPELLI. Grazie Presidente, colleghi deputati, rappresentante del Governo, spero che alla ripresa dell'attività ci possa essere lo spazio, ci possano essere le condizioni per un dibattito alla presenza del Ministro Gentiloni ma ritengo che forse – non per sminuire ci mancherebbe altro il ruolo del sottosegretario – la materia sia ormai talmente delicata da meritare, come peraltro ci ha chiesto diverse volte il Presidente del Consiglio stesso, la Presidenza di Renzi in persona perché quello che accade sul quadrante internazionale è destinato ad avere una maggiore rilevanza in futuro di quanta già non ne abbia oggi e qui.
  Da poche ore abbiamo assistito a un intervento militare americano richiesto dal Governo libico riconosciuto dall'ONU, quindi in teoria l'unico Governo in carica, anche se l'altro Governo invece ha relazioni con alcuni Paesi non dello sperduto Oriente ma alcuni Paesi europei e questo la dice lunga su uno degli argomenti che non possono non essere affrontati con la giusta dose di energia sullo stato dell'Unione: uno stato comatoso o precomatoso se preferite. Una volta l'Unione europea era la Comunità economica europea, aveva competenze quasi esclusivamente di carattere commerciale. Quando si è autopromossa a organismo di carattere politico ha messo in evidenza tutte le sue latenze, le sue fragilità paradossalmente: non essere riuscita a diventare un organismo politico, autonomo, sovrano, indipendente, capace di intervenire direttamente e compattamente sulle controversie internazionali ne Pag. 114ha indebolito persino la capacità di operare nel campo a lei più consono cioè quello commerciale, economico e finanziario. Abbiamo parlato giustappunto nella giornata odierna delle difficoltà del sistema bancario europeo e delle difficoltà del sistema bancario italiano. Questo sistema non si regge più: o l'Europa si rifonda o la Brexit del Regno Unito è destinata ad essere soltanto il primo caposaldo di una lunga serie di estromissioni dei Paesi europei dall'Unione stessa. Abbiamo e viviamo nel rischio, nel timore di un progressivo sfaldamento dell'Unione europea. Ma veniamo ai temi di casa nostra perché la politica estera, dicevamo, ha un ruolo decisivo per le sorti italiane. Oggi abbiamo appreso – noi l'avevamo denunciato senza avere pezzi di carta in mano – di un ruolo nell'Unione europea della Francia di Sarkozy nell'intervento in Libia per defenestrare e deporre l'ex colonnello defunto Gheddafi in buona sostanza orientato ad un indebolimento dell'Italia. Quindi che cosa accade in Europa ? In Europa accade che la seconda guerra mondiale, la prima guerra mondiale, le controversie storiche e belliche che hanno contraddistinto il rapporto tra gli Stati nazionali europei non sono mai cessate di esistere. C’è una guerra mondiale latente che purtroppo è combattuta sia da un punto di vista dei metodi finanziari ed economici sia da un punto di vista dell'azione dei servizi sia dal punto di vista delle diverse misure che vengono poste in atto in relazione alle crisi internazionali.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (ore 19,33)

  FABIO RAMPELLI. Oggi è il momento del terrorismo, che conosce comunque un suo picco e che sbarca in Europa o come terrorismo organizzato o, peggio, ancora come terrorismo fai da te in quanto tale ancor più infingardo e difficile da gestirsi. O la grande problematica dei flussi migratori incontrollati che non trova nell'Europa una unica risposta possibile o la demagogia fine a se stessa con la quale vengono trattate le richieste di ingresso in Europa e mi riferisco in questo caso in particolare al rapporto controverso con la Turchia che in linea strettamente teorica dovrebbe essere una democrazia ma che invece, come abbiamo potuto verificare anche nel tentativo di colpo di Stato e nella reazione micidiale che vi è stata da parte di Erdogan, nella repressione attraverso la quale decine di migliaia di persone sono state di fatto colpite direttamente o indirettamente da provvedimenti limitativi della libertà personale, è certamente al di sopra di tutte le norme, le convenzioni, i diritti europei ed internazionali, che la Turchia, al contrario, avrebbe dovuto confermare, nel caso in cui avesse voluto e volesse fare il proprio ingresso in Europa.
  C’è quindi anche un'incapacità di delimitare il perimetro culturale dell'Europa: non si può stare in Europa per convenienza economica, non si può stare in Europa per percepirne 5 o 6 miliardi, per tentare di arrestare o contenere i flussi migratori che viceversa l'Europa meridionale non riesce a contenere, anche a causa di una certa demagogia, di un approccio astratto, che di fatto favorisce trafficanti di uomini, organizzazioni criminali e manovalanza delle stesse nelle persone degli scafisti o nelle organizzazioni anche statuali che avvantaggiano il fenomeno dello scafismo. C’è uno scafismo di Stato, che purtroppo è sempre più evidente, che poi si manifesta a casa nostra attraverso i centri d'accoglienza, attraverso le operazioni di profitto che vengono messe in campo per tentare di sfruttare a piacimento i fenomeni appunto degenerativi e delinquenziali che partono dall'Africa e che si concludono dal cuore dell'Africa all'Africa che si affaccia sul Mediterraneo e quindi alle coste della Libia.
  C’è quindi un'incapacità sostanziale del Governo Renzi di offrire delle ricette, di metterle in campo, di avere delle proposte sia per arrestare i fenomeni degenerativi e sia per dare all'Italia un protagonismo di cui l'Italia ha bisogno.
  La domanda – e concludo – che viene posta al Governo è una domanda retorica: Pag. 115se sono due anni che si parla di Libia, sono due anni che si chiede alla Mogherini – chi l'ha vista, perché avremmo in teoria un Ministro addetto in Europa alle vicende internazionali di cui nessuno parla e che spesso viene estromesso persino dai tavoli di negoziato – abbiamo chiesto che attraverso anche l'azione del Ministro Mogherini, del Commissario Mogherini, si potesse dare priorità ed evidenza alla vicenda libica ed alla crisi libica. Non abbiamo saputo fare altro che stare alla finestra, abbiamo rinunciato a ogni ruolo di protagonisti, nonostante le poche miglia che distanziano le coste di Lampedusa dalla Libia fino al punto da vedere un altro protagonismo distante decine di migliaia di chilometri dalla Libia, quello americano, dopo che vi era stato quello francese di Sarkozy, in Italia in queste ore si parla della possibilità di mettere a disposizione le basi, la base di Sigonella in particolare, per le operazioni americane, questo in assenza di una procedura dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, in assenza di un qualche il ruolo baricentrico da parte dell'Italia in questa vicenda.
  Ora io penso che tutti siamo nelle condizioni di capire che possa accadere in Libia – in modo particolare dico in Libia, ma comunque in tutta l'area di influenza e di interesse nazionale – tutto, quindi si può non intervenire militarmente in Libia e si può intervenire militarmente; in tutti e due i casi, l'Italia deve avere un ruolo. Se non si interviene, l'Italia deve far valere la propria voce per dire che non si può intervenire, per non gettare ulteriore instabilità in quel quadrante di riferimento; se si interviene militarmente, l'Italia ci deve essere.
  Accade esattamente il contrario di quello che dovrebbe manifestarsi per la tutela degli interessi nazionali e questo noi lo ribadiamo nella nostra mozione e ci dispiace che il Governo, ancora una volta per spirito di fazione, abbia deciso di ostacolare l'approvazione della nostra mozione.

  PRESIDENTE. Prima di dare la parola all'onorevole Dambruoso pregherei il Governo di prestare attenzione. Avverto che sono pervenute alla Presidenza alcune richieste di votazione per parti separate delle mozioni, quindi, nel tempo che noi abbiamo davanti per le dichiarazioni di voto, pregherei il Governo di prendere nota, in maniera che poi siamo in grado di formulare i pareri sulle parti separate. Grazie.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Dambruoso. Ne ha facoltà.

  STEFANO DAMBRUOSO. Onorevole Presidente, rappresentanti del Governo e onorevoli colleghi, come gruppo di Scelta Civica abbiamo sottoscritto e voteremo con convinzione a favore della mozione di maggioranza per le motivazioni che cercherò di esporre davvero sinteticamente.
  L'Europa, negli ultimi anni, ha subito sempre di più le conseguenze di dinamiche conflittuali e di tensioni che traggono origine al di fuori del suo territorio, ma che inevitabilmente si ripercuotono spesso in termini amplificati nei nostri Paesi.
  Per la sua collocazione geografica, l'Europa è infatti esposta ad attacchi di diversa origine e natura; particolarmente preoccupante, come sappiamo, è la situazione della sponda meridionale e orientale del Mediterraneo. L'instabilità che contraddistingue quasi tutti i Paesi arabi, che hanno vissuto gli scorsi anni esperienze delle cosiddette primavere, aggravata dalla situazione drammatica della Libia e della Siria, moltiplica le occasioni di conflitti e di tensione.
  Si alimenta in tal modo l'esplosione dei flussi migratori verso l'Europa di tanti uomini, donne e bambini, che cercano di sfuggire ai violenti scontri provocati dalle vere e proprie guerre civili in corso. Vengono favorite le organizzazioni criminali transfrontaliere, che lucrano sulla tratta di esseri umani, sul traffico di armi e che finanziano i gruppi radicali e terroristici, anche mediante il riciclaggio di proventi di attività illecite. La situazione del conflitto in Libia, il voto per il Brexit, il golpe fallito in Turchia, le terribili stragi terroristiche che hanno sconvolto l'Europa dall'inizio Pag. 116del 2016 creano davvero un clima di incertezza e per certi versi di sfiducia dei cittadini verso la politica internazionale, da cui si aspettano risposte ed azioni risolutive.
  Il Mediterraneo rappresenta purtroppo uno dei centri nevralgici delle tensioni internazionali, acuiti anche dal ruolo della Turchia nella politica migratoria e dai rischi soprattutto in termini di impatto sui flussi migratori, che potrebbe provocare una potenziale rottura tra quest'ultima nell'Unione europea.
  Eppure al vertice NATO dell'8 e del 9 luglio si è affrontato non solo il tema della crisi a est, verso la Russia, ma anche i temi dell'immigrazione e della sicurezza. Sul punto è emersa la necessità di dare maggiore sicurezza al Mediterraneo e la nuova missione Sea Guardian avrà questo obiettivo. Anche la dichiarazione congiunta Unione europea-Nato ha rappresentato un importante traguardo a livello internazionale, garantendo maggiore cooperazione tra le due organizzazioni in tema proprio di cyber security, sicurezza marittima ed esercitazioni comuni.
  Ma andiamo più velocemente per dire che i risultati significativi sono stati già raggiunti grazie a importanti riforme approvate proprio da questo Parlamento: penso per esempio alle innovative misure di prevenzione e contrasto al terrorismo contenute nel decreto-legge n. 7 del 2015, poi convertito con la legge n. 43 del 2015 o al parere espresso dalla Commissione giustizia lo scorso 21 giugno sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla lotta contro il terrorismo, tutti argomenti che con convinzione il nostro partito, anche perché io ne sono stato relatore, ha votato a favore.
  Su questi temi la Commissione europea propone un approccio trasversale, con la consapevolezza che il tema che si vuole affrontare richiede una combinazione di risposte e di strumenti e una stretta sinergia tra i diversi Stati membri.
  In particolare, allo scopo di monitorare i movimenti sospetti di terroristi combattenti, sia in uscita che in entrata nel territorio europeo, si preannuncia la presentazione, entro la fine dell'anno, di una revisione del sistema di informazione Schengen, che prevedrebbe il rafforzamento del monitoraggio e dello scambio di informazioni sui rimpatri, l'uso dell'immagine facciale ai fini dell'identificazione biometrica e il rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne dell'Unione europea, con particolare riguardo all'istituzione della Guardia di frontiera europea.
  Tra le misure invece di carattere preventivo è utile anche segnale l'attuazione in tempi rapidi della direttiva sui dati del codice di prenotazione PNR adottata dal Consiglio il 21 aprile scorso.
  La Commissione quindi si propone di consentire agli Stati membri il ricorso alla flessibilità per quanto concerne le regole del Patto di stabilità e con questo la crescita che ci consente, anche con riferimento alle misure che potranno essere adottate in presenza di situazioni straordinarie, che richiedono interventi aggiuntivi in relazione ai minacce terroristiche.
  Da ultimo, la Commissione attribuisce notevole importanza allo sforzo di grande e maggiore coerenza tra le azioni interne e quelle esterne.
  Le vicende recenti in Francia, in Germania, in Inghilterra e in Belgio, hanno consentito di colpire duramente purtroppo la Francia, purtroppo il Belgio e purtroppo la Germania, dimostrando ormai chiaramente che le minacce terroristiche non vengono soltanto dall'esterno, ma soprattutto in quest'ultimo contesto dall'interno.
  Per tutte queste finalità, la risposta decisiva può venire soltanto dalla sempre più intensa collaborazione tra le diverse autorità nazionali ed europee. Per tutte queste ragioni riteniamo che la politica del Governo italiano, alla luce delle recenti emergenze internazionali, si stia dimostrando davvero di grande efficacia a livello sia interno che internazionale. Con la nostra mozione, con quella della maggioranza, invitiamo davvero il Governo a proseguire sulla strada intrapresa, per dare nuovo slancio al progetto di un'Unione europea fondata sulla solidarietà, sulla legittimità democratica e su una Pag. 117grande opportunità per il futuro di tutti noi. Presidente, consegno anche il testo della mia dichiarazione di voto e ho terminato.

  PRESIDENTE. La ringrazio, è autorizzato. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Picchi. Ne ha facoltà.

  GUGLIELMO PICCHI. Grazie Presidente. Ancora una volta la politica estera in quest'Aula viene trattata nei ritagli di tempo, una sera, ad Aula mezza vuota. Ancora una volta si sottovaluta l'importanza nella vita dei nostri cittadini e nella vita di tutti i giorni che la politica estera ricopre. Politica estera, immigrazione, sicurezza sono cose che hanno un impatto diretto sulle nostre imprese, sulle nostre famiglie, sulle nostre vacanze. Tutti i recenti fatti di cronaca confermano quanto mai sia centrale nel dibattito politico la nostra politica estera.
  Politica estera dovrebbe essere anche visione di un Paese: guardare avanti che cosa vogliamo che questo Paese sia tra venti o trent'anni. Ebbene, dalla mozione della maggioranza, dall'atteggiamento del Governo, ci pare quantomeno confuso quello che vogliamo essere. Si vive in attesa del referendum costituzionale e non abbiamo chiare linee guida di dove andremo nel nostro futuro. Questo è ancora più grave per il fatto che le conseguenze sono nella vita di tutti i giorni dei nostri cittadini.
  Vogliamo ribadire pochi e semplici concetti nella nostra mozione. Il perno della nostra politica di sicurezza rimane l'Alleanza atlantica. Siamo nella NATO, ma il nostro Paese deve farsi sentire all'interno della NATO. Non possiamo fare i pacifisti con i soldati americani, tagliare sulle spese militari e pensare di non poterci difendere da soli. Le azioni intraprese dagli americani o dai russi nella lotta all'ISIS sono azioni che noi approviamo. Sosteniamo questo tipo di interventi e ricordiamo che, mentre ad Aleppo ci sono persone che muoiono di fame, il nostro Paese non sta facendo assolutamente niente. Ci rifiutiamo di combattere veramente fino in fondo la lotta all'ISIS e continuiamo a non far sentire la nostra voce all'interno della NATO, come se la priorità della NATO fosse di schierare truppe e fare esercitazioni nei baltici e non la priorità di guardare ciò che avviene nella sponda sud del Mediterraneo.
  Questo è grave, ovvero che il nostro Governo non riesca a far sentire la propria voce all'interno della NATO e a trovare un modo di collaborare con la Federazione Russa, che invece si sporca le mani, va in Siria, va a liberare Palmira. Noi annunciamo i caschi blu della cultura, mentre Palmira viene liberata dai russi. A Palmira ci sono gli archeologi russi che già stanno restaurando i monumenti. Là ci sono stati i loro caschi blu della cultura, noi siamo stati assenti. Non possiamo prescindere dal nostro ruolo nella NATO, ma dobbiamo far sì che la NATO collabori con la Federazione Russa. L'Europa ha sempre avuto la Russia nella propria storia. Anche all'interno delle politiche dell'Unione europea dobbiamo collaborare con la Federazione Russa. Questo è un perno fondamentale della nostra politica estera e tutto questo noi non lo stiamo facendo.
  E veniamo all'Unione europea, che è un altro dato scoperto, dove l'assenza italiana è totale. La mozione di maggioranza continua sulla linea vaga, fumosa, di un Migration compact, dove si dice tutto e il contrario di tutto, ma non si fa niente. Ricordiamo che altri Paesi, anche a guida socialista per l'accoglienza e il multiculturalismo, le rotte dei migranti le hanno chiuse. Hanno mandato un chiaro segnale (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) che è possibile venire, limitatamente se sei un migrante economico e regolare. Invece rimane aperta la rotta mediterranea e noi usiamo la nostra Marina militare per portare dei poveri disgraziati all'interno del nostro Paese, senza potergli dare una prospettiva di futuro. Infatti, se fossimo un Paese a crescita del 4, 5, 6 per Pag. 118cento, come tante altre economie europee, forse potremmo essere in grado anche di assorbire forza lavoro.
  Invece non solo mandiamo via i nostri giovani e li facciamo emigrare, ma sostituiamo manodopera qualificata e di alto livello con dei poveretti, che, come sappiamo dalle statistiche, per meno del 5 per cento scappano dalla guerra. E quelli sì vanno aiutati, vanno protetti e vanno sostenuti.
  E veniamo all'altro punto. Noi ci impegneremo e vogliamo che il Governo si impegni – e lo chiediamo nella mozione – a fermare i flussi finanziari di quei Paesi – penso, per esempio, a Qatar e ad Arabia Saudita – che finanziano, finanziano e finanziano i movimenti jihadisti. Sappiamo tutti quali sono i flussi finanziari, dove passano e dove vanno, ma non facciamo assolutamente niente. Qualche giorno fa, quando ci siamo astenuti sulla ratifica del Trattato di cooperazione con il Qatar, abbiamo voluto dare quel segnale: non si può, da un lato, combattere il jihadismo e, dall'altro, finanziarlo. Serve chiarezza. Anche sull’export di armi, dobbiamo essere cauti, dobbiamo sapere a chi vanno le armi e non dobbiamo portare armi in modo illimitato e senza senso a quei Paesi che poi fanno sì che le armi vengano usate contro di noi. Questo è assolutamente inaccettabile.
  Voglio concludere con un passaggio forse meno importante. Gradirei che i membri del Governo italiano si astenessero da fare campagna elettorale per questo o per quel Presidente degli Stati Uniti. Ricordo che ministri che hanno già avuto problemi con qualche banca qui in Italia (Etruria non so se vi dice qualche cosa)... era beatamente a una convention di una parte politica a sostenere... Siccome le elezioni non sappiamo come possano andare e noi dobbiamo collaborare con chiunque diventerà Presidente degli Stati Uniti, il Governo italiano si occupasse di politica estera, veramente, in modo serio, e lasciasse la campagna elettorale americana agli altri (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cicchitto. Ne ha facoltà.

  FABRIZIO CICCHITTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, noi esprimiamo la nostra adesione al documento presentato dalla maggioranza, proprio perché esso implica una via per fare i conti con un dramma che è davanti a noi. Il primo dramma è costituito dal fatto che l'azione di ISIS o Daesh, come vogliamo chiamarlo, sta cambiando l'assetto culturale e antropologico del Medio Oriente.
  In primo luogo sono sotto attacco i cristiani. Abbiamo una realtà assai negativa, per cui c’è un massacro di cristiani nel Medio Oriente, che rischia di cambiare complessivamente quella che era una struttura antropologica-culturale assai ricca e viva. E, quindi, questo implica la necessità di un intervento articolato, sociale, economico, ma anche militare, per quello che riguarda quest'area.
  Aggiungo anche un altro dato, che deve essere al centro della nostra preoccupazione in un altro punto completamente diverso dal Medioriente, che è la Francia. Infatti la Francia non solo è stata colpita così duramente dal terrorismo, ma in Francia 15 mila ebrei hanno abbandonato quel Paese e sono andati in Israele, perché sono colpiti, non dal terrorismo, ma da una aggressività islamica che evidentemente fa sì che la loro situazione personale e familiare venga colpita e messa a repentaglio. Questo è un nodo e una questione sulla quale dobbiamo riflettere e parlarne, mentre invece c’è su di essa un silenzio totale.
  Di fronte all'assassinio, mentre celebrava la messa, di un sacerdote, Papa Francesco ha dato una visione della situazione che certamente ha avuto un risultato positivo, quello di evitare, di disinnescare immediatamente la possibilità di uno scontro fra la comunità cattolica cristiana e la comunità mussulmana. Dobbiamo però anche sapere – e ce lo dice un eminente esponente del mondo islamico, il rettore di al-Azhar – che per altro verso, però, c’è chi fa la guerra di religione: c’è Pag. 119una guerra di religione che è posta in essere da un settore del mondo islamico, quello fondamentalista e wahabita, che ha portato alle estreme conseguenze questo tipo di estremismo, prima ideologico e religioso, culturale, e poi adesso operativo. Questo nucleo del fondamentalismo islamico colpisce in più di una direzione: colpisce certamente nei confronti dell'Occidente, colpisce i cristiani, colpisce gli ebrei, ma colpisce anche i mussulmani. E questo ci dà il senso anche di un'altra faccia della medaglia: guai a noi se non manteniamo, non rafforziamo un rapporto con tutta una parte di quel mondo musulmano che è insediato in Italia non da oggi, e non per effetto degli ultimi fatti o per colpa del Governo Renzi, ma per un insediamento che deriva dalla storia del passato e che diventa realtà, che è diventato realtà, ed una parte della stessa economia del nostro Paese è segnata da questa presenza. Trascurare questo dato significherebbe non fare i conti con la realtà, e anzi, peggio ancora, fare il gioco del fondamentalismo islamico. Da questo punto di vista, quindi, certe polemiche lasciano il tempo che trovano, o hanno anzi in se stesse insita la caduta nella provocazione: perché non c’è dubbio che il terrorismo islamico vuole provocare una lacerazione profonda nel mondo occidentale, e specialmente in Europa, ed è favorito dall'affermazione di posizioni di tipo estremistico.
  Tutto questo implica, quindi, che la nostra risposta, che la risposta del mondo nel quale noi ci collochiamo, che è il mondo occidentale, che è all'interno della NATO, deve essere una risposta che riguarda certamente le questioni economiche e sociali che il nostro Governo ha posto, ed anche una risposta di tipo militare. A me francamente sorprende il fatto che, in una situazione nella quale non noi direttamente, ma indirettamente diamo un parere positivo ad un'azione di sostegno da parte degli Stati Uniti nei confronti di una richiesta avanzata dal Governo libico, ci siano, al di là dei dati formali, delle contrapposizioni che non hanno senso. Perché o noi abbiamo sul merito una posizione che fu quella dell'onorevole Di Battista qualche tempo fa, il quale diceva «se a bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato a distanza, io ho una sola strada per difendermi, a parte le tecniche non violente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana»; io mi auguro che questo non sia più la valutazione dell'onorevole Di Battista, ma se non abbiamo questa valutazione, è chiarissimo che occorre un intervento nei confronti di una realtà così drammatica e così aggressiva e così distruttiva, qual è quella del terrorismo islamico: dobbiamo dare una risposta in cui il complesso degli strumenti sia variegato, ma ci sia anche la dimensione militare, perché se escludiamo quella, allora ci presentiamo inermi rispetto ad un avversario che usa assolutamente tutti i mezzi e tutti gli strumenti che possono essere dati.
  Nel caso del quale noi stiamo discutendo, poi, siamo di fronte all'ipotesi che ci tocca profondamente dal punto di vista politico per l'importanza della Libia, ma molto marginalmente dal punto di vista operativo: l'uso della base di Sigonella da parte USA è oggetto di precisi accordi di carattere internazionale fra Italia e Stati Uniti, che vanno evidentemente rispettati.
  Nel caso di specie, la richiesta di sostegno pervenuta da parte del Governo di al-Sarraj è limitata al sostegno delle forze locali, e tali operazioni rientrano tra quelle per le quali l'autorizzazione alle sortite in volo è garantita previa notifica alle autorità italiane per cui non si capisce il senso delle contestazione.
  Quanto al rapporto fra Governo e Parlamento, non sussiste allo stato nessun obbligo giuridico che imponga un'autorizzazione, trattandosi in questo caso di operazioni militari che non superano la lettera di accordi internazionali in essere e che avvengono in un quadro di legittimità internazionale più che certo, derivante dalla lettera della risoluzione n. 2259, con particolare riferimento al capoverso 12 che è citato nella mozione di maggioranza. Per queste ragioni il nostro gruppo dà il Pag. 120suo voto alla mozione di maggioranza, che riteniamo cogliere gli elementi essenziali della situazione internazionale in questo momento (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piras. Ne ha facoltà.

  MICHELE PIRAS. Io sento il dovere, Presidente, signor sottosegretario, colleghi, di ricordare. Ma non per una questione sentimentale, più forse per una questione politica: la mia generazione è quella che quindici anni fa scese in piazza a Genova, all'alba del nuovo millennio. In questi giorni si è ricordata la morte di Carlo Giuliani, di un ragazzo che assieme ad altri pensò di provare, insieme ad altri milioni di persone in tutto il mondo, a fermare quella spirale di guerra, di violenza e di terrore che da quegli anni in poi abbiamo visto precipitare nella situazione che conosciamo oggi. Con quella instabilità, la dottrina Bush, il blairismo, si pensò che forse sarebbe divenuto più facile, dopo il crollo del campo sovietico, governare il mondo e perseguire interessi economici di questa parte del mondo; e oggi leggiamo le cifre, quelle ufficiali, delle organizzazioni internazionali, di questa enorme tragedia umanitaria che è stata prodotta dopo l'Iraq, dopo l'Afghanistan, e più di recente dopo gli interventi in Libia, le guerre per procura nel quadrante mediorientale, e in particolare in Siria.
  Il rapporto UNHCR sul numero degli sfollati a causa di guerre e conflitti indica in 65,3 milioni le persone costrette ad abbandonare le proprie case, e il 51 per cento sono bambini. Il numero totale dei conflitti dal 2010 al 2015 è salito da 31 a 40, le vittime degli attacchi terroristici dal 2015 sono aumentate dell'80 per cento. Ecco, questa è l'eredità più brutale, messa in cifre, in numeri, che sono persone, che sono carne, sangue ed ossa, di quella che è stata la dottrina di Bush della guerra permanente e dell'ordine fondato su un'instabilità, dell'interesse economico e commerciale che calpesta esistenze e vite umane e che distrugge sogni e progetti di vita.
  Dall'alba del nuovo millennio in poi l'Occidente ha generato un disastro di proporzioni planetarie, e oggi paghiamo ogni conto in termini di vite umane, di persone uccise dalla guerra, dalla devastazione e affogate nel Mediterraneo, asfissiate e soffocate nelle stive dei barconi. Afghanistan, Iraq, Libia, Siria non sono più Stati, ma atti di accusa di una logica guerrafondaia, egoista, di rapina, di saccheggio e di colonizzazione economica, che almeno noi, almeno noi in Italia, almeno noi con la nostra Costituzione in vigore, almeno noi col nostro articolo 11 avremmo il dovere di respingere anche in queste ore, nelle quali ci si chiede di continuare a fare ciò che negli ultimi quindici-vent'anni si è fatto.
  Il risultato è un mondo meno sicuro: l'esatto opposto di ciò che si perseguiva; il terrore che colpisce da noi, le nostre abitudini, la nostra quotidianità, i luoghi di aggregazione e di svago. Un'intera classe dirigente mondiale di quegli anni andrebbe portata davanti ad un tribunale internazionale, secondo me, per ciò che ha generato, per il sorriso spento delle generazioni come la mia, che hanno visto nell'Europa una speranza di pace, di scambio culturale, e che oggi torna ad essere grigia, sospettosa, xenofoba; un'Europa che non ha saputo giocare alcun ruolo positivo nel Mediterraneo, che si è piegata e ritratta, complice ed artefice, che oggi erige nuovi muri rivolti al Sud del mondo, ed anche verso gli altri europei: capita in Francia, in Polonia, in Ungheria, in Austria, in Gran Bretagna. Si rompe Schengen, si torna alle piccole patrie, si guarda al Mediterraneo con paura, sospetto e rancore: un vero gran bel risultato ! E, invece di proporre canali umanitari, proponiamo respingimenti; invece di praticare il dialogo culturale e religioso, invochiamo guerre sante, senza neanche tenere in considerazione che l'80 per cento dei morti degli attacchi terroristici e delle guerre sono musulmani. E proclamiamo anche a mezzo stampa il nostro odio, come ci è capitato di leggere in questi Pag. 121giorni su Libero, quotidiano a tiratura nazionale, in un editoriale dai toni irripetibili e che andrebbe censurato e sanzionato come istigazione all'odio religioso.
  Colleghi, negli ultimi cinque anni, di fronte al rogo dell'intero Medio e Vicino Oriente, l’export delle armi verso quei Paesi è cresciuto del 30 per cento, e, in particolare, quello italiano è cresciuto del 200 per cento solamente nel 2015. All'Arabia Saudita, nel 2015, abbiamo venduto armi per 257 milioni, al Qatar per 35 milioni, e il Qatar ha ordinato una commessa agli Stati Uniti d'America pari a 11 miliardi. Qatar, Arabia Saudita e Kuwait sono anche i canali principali di sovvenzionamento economico delle casse del Daesh, pur formalmente alleati nella coalizione per la lotta al califfato. Noi pensiamo di dover svuotare questi canali e che su questo terreno noi dovremmo dire una parola precisa, ad iniziare da noi, ad iniziare dalla quantità di armi che noi trasferiamo a quei Paesi e che agiscono in una triangolazione ad elusione della legge n. 185 del 1990, che impedirebbe di vendere armi a Paesi antidemocratici e in conflitto.
  Pensiamo di svuotare questi canali, quello finanziario e quello degli armamenti, e pensiamo che sia il primo passo, persino banale, per fermare il terrore, per svuotare la guerra dei suoi principali strumenti. Se non ci sono armi, non c’è guerra; se non ci sono soldi, non si possono acquistare le armi. Certo, sarebbe un bel danno per la nostra industria, ma immaginate solamente – può darsi che possa sembrare un appello retorico – quante vite umane si potrebbero salvare, quante vittime in meno nel nostro mare e nelle terre al di là del nostro mare. Abbiamo bisogno di produrre una svolta, allora, un rovesciamento deciso dalla linea fin qui seguita. Rafforzare le azioni di dialogo fra culture diverse; coinvolgere Paesi, come la Russia e l'Iran, in un progetto di pacificazione del Medioriente ed anche dell'Europa orientale; sostenere, attraverso la cooperazione, quei Paesi di fragile e giovane democrazia come la Tunisia; sostenere la riapertura di un tavolo di pace fra Israele e Palestina, uno dei nodi irrisolti, a partire dal riconoscimento dello Stato di Palestina, su cui questo Parlamento, questa Camera, si è espresso ormai diverso tempo fa.
  Dovremmo mettere in campo un piano Marshall per la ricostruzione statuale e civile dei territori liberati dal Daesh, un progetto politico di ricostruzione statuale e di ricostruzione civile, promuovere un processo di pace duraturo fra Turchia e popolo curdo, che imponga il pieno rispetto dei diritti di questo popolo e alla Turchia il pieno rispetto dei diritti umani, perché noi non pensiamo che si democratizzi il Paese attraverso un golpe militare, ma non pensiamo che sia accettabile che alle porte dell'Europa, alle porte dell'Asia e alle porte dell'Africa e del Medioriente capiti quello che sta capitando in queste ore con il contro golpe di Erdogan (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà), lavorare allo sradicamento del terrorismo, prosciugare le radici dell'odio, quindi, innanzitutto, combattendo qui da noi e altrove l'ingiustizia, la disuguaglianza e l'esclusione sociale che genera le precondizioni per l'arruolamento e per il richiamo della propaganda di organizzazioni terroristiche come quella dello Stato Islamico.
  E anche perciò avremo bisogno, probabilmente, di più Europa, ma non quella dei banchieri e dei tecnocrati, che troppo spesso foraggiamo, ma quella dei popoli, delle culture, dell'accoglienza e del dialogo; un'Europa con un progetto per il Mediterraneo, mare di scambio culturale, mare di pace, libertà, eguaglianza e fraternità. E sulla Libia, anche alla luce delle dichiarazioni piuttosto inequivocabili che oggi abbiamo sentito dal Ministro della difesa, e quindi sulla concessione delle nostre basi ai cacciabombardieri americani, noi vogliamo dire una parola chiara: non solo che non siamo d'accordo, ma che non concederemo al Governo, tanto meno quando si tratta dell'articolo 11 della Costituzione, di trattare il Parlamento come un passacarte, e chiediamo che questo Parlamento possa discutere e che questo Parlamento espliciti con un voto il proprio Pag. 122parere rispetto al sostegno ai bombardamenti americani (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).
  Ecco, abbiamo provato a dire, forse brevemente e velocemente, o male, ancora una volta, queste cose, ancora una volta parole di pace in un tempo di guerra, ma pensiamo sia la storia recente a darci ragione e ad aver dato ragione alla generazione di Genova. E oggi, di fronte ai nuovi ulteriori venti di guerra, noi qui staremo, con le ragioni dei popoli, con le ragioni del dialogo, dell'accoglienza, dell'intelligenza, dell'umanità e della pace (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carfagna. Ne ha facoltà. Colleghi, vi pregherei di abbassare un pochino il tono della voce, grazie.

  MARIA ROSARIA CARFAGNA. Grazie, Presidente. La discussione sulle mozioni presentate all'attenzione di quest'Aula ci consente di procedere ad una riflessione sulle strategie di politica estera adottate dal nostro Paese in un momento in cui gli equilibri geopolitici mondiali sono sconvolti, sono messi in discussione da guerre, da conflitti, da terrorismo, da escalation di tensione tra potenze mondiali. Di fronte al terrorismo, che sta insanguinando anche l'Europa, di fronte ai continui massacri e attentati in Medioriente, di fronte alla drammatica situazione in Turchia, di fronte all'instabilità in Libia, sono tanti gli interrogativi che ci poniamo e che rischiano di restare senza una risposta. Dov’è l'Europa ? Che direzione intende intraprendere ? E quale ruolo intende giocare l'Italia sullo scacchiere internazionale ?
  È triste ammetterlo, ma c’è confusione sotto il cielo europeo e anche sotto il cielo italiano, e questo rappresenta una fonte di grande rischio, di grande preoccupazione e di grande incertezza per i popoli europei. Affrontare un tema come la politica estera non vuol dire parlare di cose astratte o lontane da noi, ma vuol dire parlare della quotidianità dei cittadini, del nostro futuro, del ruolo che il nostro Paese deve svolgere nel mondo, della nostra sicurezza. E la nostra sicurezza, oggi, è in pericolo, è inutile negarlo; così come non si può negare l'impotenza dell'Europa e l'incapacità dell'Italia di incidere con efficacia sullo scenario internazionale. Eppure riteniamo che sia questo il momento per assumere scelte precise e chiare sulle politiche di contrasto al terrorismo, sulle politiche migratorie, sulle scelte strategiche necessarie per costruire la pace di fronte al caos e al disordine mondiale.
  Sono tanti gli scenari di crisi che meriterebbero una riflessione approfondita; il tempo non me lo consente, e quindi mi limiterò a fare soltanto alcune considerazioni. Prima di tutto, la Libia: gli Stati Uniti, su richiesta libica, hanno bombardato le roccaforti dell'ISIS in Siria. Presto i loro aerei decolleranno dall'Italia, oggi il Ministro Pinotti non lo ha escluso, ma, per salvarsi l'anima davanti ai pacifisti, il Partito Democratico e il Governo gireranno la testa dall'altra parte, diranno che i decolli avverranno dalle basi americane in Italia, quindi è territorio americano, noi non siamo responsabili. Questa, colleghi, si chiama ignavia, e in politica estera l'ignavia non paga (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente). A nessuno piace bombardare, ma, se gli Stati Uniti intervengono a nome della coalizione che sostiene il Governo libico riconosciuto, ci chiediamo se sia giusto restare alla finestra, soprattutto perché la Libia è a un passo dalle nostre coste ed è dalla Libia che partono i barconi che trasportano i disperati sulle nostre coste.
  Il 93 per cento dei flussi dei clandestini diretti in Europa passa dall'Italia, e forse non sono soltanto clandestini. La mia parte politica, Forza Italia, ha sempre offerto collaborazione e dialogo riguardo alle scelte di politica estera, e continueremo a farlo, ma collaborazione e responsabilità non significa connivenza con chi dimostra di non avere l'autorevolezza e anche il coraggio politico di fare delle Pag. 123scelte, esponendo così il Paese al rischio di essere irrilevante sullo scenario internazionale. E allora, proprio perché consideriamo l'ignavia un peccato mortale in politica estera, vogliamo dire subito e senza finzioni pacta sunt servanda, soprattutto con chi ci ha garantito e ci continua a garantire sicurezza da 70 anni. Quindi, innanzitutto, fedeltà all'Alleanza atlantica; anzi, l'Italia deve fare di più, deve spingere la NATO a considerare il terrorismo il suo nuovo nemico (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente) e deve allargare ancora di più i suoi orizzonti, onorando la sua tradizionale attitudine ad essere un ponte di pace tra Stati Uniti e Federazione Russa, promuovendo – e lo diciamo, perché non abbiamo paura delle ombre – una nuova Pratica di Mare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente), perché, dinanzi ad un nemico totalitario, la lotta senza quartiere non può che tradursi in un'alleanza militare coesa che unisca il più vasto arco di Paesi che hanno come obiettivo proprio la lotta al terrore.
  Escludere la Russia è un errore: meno ottusità politica e diplomatica nei confronti della Russia, perché la Russia è impegnata come noi nella lotta al terrorismo internazionale. Per quanto riguarda poi il rapporto con le istituzioni europee, al di là dell'assenza dell'Europa, al di là del fatto che l'Europa non abbia una politica estera unitaria e chiara, una politica di difesa e di sicurezza comune, oggi stiamo subendo anche l'effetto dell'imposizione di idee prodotte da una classe burocratica europea distante dal popolo, non eletta dal popolo, ma che impone le sue scelte ai popoli europei, scelte che si trasformano in parametri stabiliti e fissati in tempi di pace. Ma, oggi, colleghi, siamo in guerra, i parametri di Maastricht vennero fissati nel 1992, nove anni dopo è successo di tutto: l'11 settembre, la guerra in Iraq, in Afghanistan, in Libia, ancora in Iraq e in Siria, Al Qaeda, i talebani, l'Isis, ma i parametri di Maastricht sono ancora lì, sono rimasti gli stessi, sopravvivono e mettono in ginocchio la nostra economia e limitano l'azione e la nostra azione a tutela della sicurezza dei nostri popoli. Il paradosso è che la sicurezza viene dopo il pareggio di bilancio; è più importante per l'Europa avere un bilancio in ordine che non investire per garantire sicurezza e libertà. La cosa bella, però, è che i trattati possono essere modificati e, noi diciamo, debbono essere modificati, devono essere adattati alla nuova realtà. Allora, se il Governo si muovesse in questa direzione, noi, ancora una volta, saremmo pronti a collaborare. Pensate che la NATO chiede che i Paesi dell'Alleanza atlantica investano il 2 per cento del PIL in sicurezza e difesa. Noi arriviamo soltanto all'1,2 per cento, perché, se andassimo oltre, sforeremmo quei parametri. È ridicolo, è inaccettabile, è fuori dal tempo; per la mia parte politica la vita umana ha un valore superiore a quello di un freddo parametro europeo e ci attendiamo che le scelte del Governo, con la prossima legge di bilancio, vadano in questa direzione.
  Venendo all'immigrazione, anche qui assistiamo alla debolezza intrinseca di Renzi, unico Premier europeo non eletto, quindi, debole, più debole di tutti nei consessi internazionali. La Merkel preoccupata dell'immigrazione che proviene dalla rotta balcanica è riuscita a imporre all'Unione europea il finanziamento di 3 miliardi da versare alla Turchia; noi ci siamo accontentati del Piano Junker, miseramente fallito, e di tante promesse fatte, a partire dal Migration compact che, evidentemente, giace in qualche cassetto a Bruxelles. L'Italia non ha ottenuto nulla su quote, su ricollocamenti e su rimpatri e subisce un fenomeno dalle dimensioni epocali. Eppure, questo fenomeno andrebbe controllato, gestito, contingentato, soprattutto quando supera i livelli di guardia e diventa preoccupante per gli italiani e inaccettabile per i profughi che sono costretti a lunghe e rischiose traversate a bordo di imbarcazioni precarie.
  Crediamo, pertanto, che sia necessario uno sforzo comune e chiediamo al Governo di adoperarsi in tal senso per rafforzare la gestione delle frontiere esterne Pag. 124all'Europa, l'abbiamo detto tante volte, così come abbiamo chiesto tante volte di rendere più efficace il sistema dei rimpatri, di modificare il sistema di Dublino, ormai superato, di contribuire a migliorare le condizioni nei campi profughi e di passare alla fase 3 dell'operazione di Eunavfor Med. Serve, quindi, in sostanza, una politica migratoria europea comune e coerente che l'Italia, in questi mesi, non è mai riuscita ad ottenere.
  Per concludere, mi rivolgo al Governo affinché abbia l'umiltà di chiedere un mandato parlamentare ampio, che non rifiuteremo di dare se dovesse andare nella giusta direzione, quella della tutela della sicurezza dei cittadini, con un'aspra lotta al terrorismo e con scelte che devono essere chiare già dalla prossima legge di stabilità. Chiediamo al Governo di rendere chiare quali sono le priorità per questo Paese e, ancora, chiediamo al Governo di farsi promotore di una nuova pratica di mare, dove gli attori dello scacchiere mondiale giochino una partita comune contro la minaccia globale del terrorismo. Ancora, chiediamo di ottenere a livello europeo una gestione condivisa del fenomeno migratorio e una politica di cooperazione internazionale finalizzata a frenare le ondate migratorie. La complessità della crisi che abbiamo dinanzi ci impone di essere responsabili; noi lo saremo, non è tempo di essere allarmisti, è tempo di essere seri e di essere responsabili, ma chiediamo al Governo di chiudere la stagione della retorica e di passare dalle parole ai fatti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Battista. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Presidente, subito dopo l'ultima strage, quella di Nizza, il MoVimento 5 Stelle ha chiesto, appunto, un dibattito in Aula per affrontare delle linee generali di politica estera. Penso che il Parlamento, tutte le forze politiche abbiano il diritto di esprimere delle opinioni e questa giornata può essere fruttuosa.
  Noi abbiamo delle linee, le abbiamo sviluppate in questi tre anni di lavoro, diamo dei suggerimenti al Governo, sperando di essere presi in considerazione, perché quello a cui assistiamo è: strage, attentato, se ne parla, tutti i media si interessano, poi, dopo qualche giorno, di nuovo silenzio, poi c’è un'altra strage e si ritorna a parlare. Però, il Parlamento in questi mesi non si è espresso, non ha portato avanti delle linee, non ha votato delle mozioni. Oggi voteremo delle mozioni, ognuno voterà quel che vuole e questo è un dovere del Parlamento: fare delle discussioni approfondite di politica estera. Il MoVimento 5 Stelle ha delle posizioni, ha delle linee. Siamo entrati nella terza guerra mondiale, solo che si combatte a pezzetti; è lecito fermare l'aggressore ingiusto, sottolineo il verbo: fermare; non dico: bombardare o fare la guerra, perché dobbiamo avere memoria di quante volte, con la scusa di fermare l'aggressore ingiusto, le potenze si sono impadronite dei popoli e hanno fatto vere e proprie guerre di conquista. Queste parole le ha pronunciate Papa Francesco qualche mese fa e le facciamo nostre.
  Oggi, assistiamo ad una terza guerra mondiale a pezzetti; per il MoVimento 5 Stelle l'unica soluzione è iniziare a buttare acqua sul fuoco, quindi iniziare a smorzare dei conflitti che ci sono in tutto il mondo, altrimenti non se ne esce. Afghanistan: ad oggi la missione in Afghanistan ci è costata 6 miliardi di euro, oltre che tantissimi morti civili e anche tra i nostri soldati. Il popolo afgano oggi sta meglio di quindici anni fa ? Siate sinceri, c’è più sicurezza, c’è più benessere, c’è più ricchezza o c’è morte quotidiana ? In più, sappiate che oggi l'Afghanistan produce, dopo quindici anni di intervento, il 90 per cento dell'oppio a livello mondiale, cioè la guerra, oltre ad essere stata inutile, dannosa, mortale, ingiusta e illegale, ha contribuito a creare un narco Stato che produce quella stessa droga che uccide anche i giovani italiani. Sei miliardi di euro in Afghanistan sono stati appunto spesi dal Pag. 125popolo italiano in questi anni di missione militare; 6 miliardi in totale sono circa un milione di euro al giorno, siate onesti, se noi avessimo investito un milione di euro al giorno dividendolo in 500.000 euro in missioni di cooperazione internazionale, anche in Afghanistan, magari sostenendo organizzazioni come Emergency, e 500.000 euro al giorno a tutela delle nostre Forze dell'ordine, noi oggi avremmo un Paese più stabile in Afghanistan, più giusto, e non avremmo una situazione di maggiore sicurezza in Italia ? Con un milione di euro al giorno, spesi negli ultimi quindici anni per una guerra ingiusta, che, tra l'altro, voi ci avete detto – eravamo appena entrati, era il 2013 – sarebbe finita nel 2014 e qualche settimana fa è stata prorogata ulteriormente. Ecco, con questa mozione noi chiediamo il ritiro delle truppe dall'Afghanistan e l'investimento di questi denari, buttati in bombe, appunto, in progetti di cooperazione internazionale in Afghanistan e a sostegno delle Forze dell'ordine, Polizia e Carabinieri, perché ci siamo resi conto che il problema del terrorismo è in casa.
  Libia: noi abbiamo l'impressione che i bombardamenti di questi giorni, da parte degli Stati Uniti d'America, oltre ad essere un'azione militare, siano anche un'azione politica, una sorta di messaggio che viene dato, di supporto, appunto, al Presidente, poi, di fatto, imposto dagli Stati Uniti d'America, magari anche all'opinione pubblica nordamericana in epoca di elezioni, un messaggio anche a Putin, come dire: ci siamo ancora, noi, dopo una serie di errori che ha fatto Obama. Ecco, oggi, per noi ha senso, dato che siamo ancora considerati abbastanza amici dal popolo libico estremamente frazionato, prendere posizione, Viceministro, dare le basi militari e, magari, ricompattare una serie di frazioni, di fazioni, di tribù una contro l'altra contro il nemico occidentale ? Per noi è una follia, come fu una follia quell'intervento scellerato del 2011 contro Gheddafi, che, lo ricordo ancora una volta, era un vostro alleato, voi gli baciavate la mano, non certo il MoVimento 5 Stelle. E non è che Forza Italia se la può cavare dicendo: ma noi eravamo contrari. È vero che Berlusconi era contrario, ma quindi siete doppiamente responsabili, perché, nonostante siate stati contrari, avete avallato quell'intervento illegale, ingiusto, che ha causato il disastro che c’è oggi. Per cui siete stati doppiamente colpevoli. Per il MoVimento 5 Stelle, Presidente, i dittatori è giusto destituirli, ed è nel pieno diritto dei popoli sovrani destituire dittature o regimi, anzi, invitiamo all'indignazione; anche in Italia abbiamo sempre invitato all'indignazione, ma è compito dei popoli sovrani, non degli interventi stranieri, non delle bombe della NATO, non delle bombe francesi, che poi causano condizioni e situazioni peggiori di quelle trovate in precedenza.
  E lo stesso deve avvenire con Assad, che non è amico nostro. Anzi, il Presidente Napolitano lo incontrò – era già Presidente della Repubblica – nel 2010, e disse di Assad: esempio di laicità e difensore della libertà. Queste parole le pronunciò il vostro Presidente, doppiamente eletto, della Repubblica, Giorgio Napolitano, quando visitò la Siria di Assad. È uno stinco di santo ? Assolutamente no, ma sarà compito del popolo siriano destituirlo, non magari di qualche terrorista armato, direttamente o indirettamente, anche dai Paesi del Golfo, ai quali voi, il Governo italiano, vende le armi, perché noi vendiamo anche le armi all'Arabia Saudita; negli ultimi anni sono aumentati i traffici di armi, tra l'altro poi utilizzati dall'Arabia Saudita-Yemen anche in barba al diritto internazionale.
  Allora, si può sconfiggere il terrorismo con questa enorme contraddizione ? No, poi vanno spenti altri focolai, altre ragioni di conflitto. Noi non siamo affatto filorussi o filoamericani, siamo, Presidente, filoitaliani, lo diciamo sempre, è nell'interesse dell'Italia smorzare il conflitto con la Federazione Russa: uno, perché è costato instabilità; due, perché c’è costato anche dal punto di vista economico. Secondo la CGIA di Mestre, le sanzioni alla Russia e le conseguenti contromisure adottate da Mosca hanno pesato sull’export italiano per 3,7 miliardi di euro rispetto a quel che vendevamo, esportavamo e scambiavamo Pag. 126nel 2013. Tra l'altro, secondo l'istituto di ricerca economica austriaco, le sanzioni alla Russia, di fatto imposte da Obama, che ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare, il Nobel per la pace Obama, hanno fatto perdere all'Italia circa 80 mila posti di lavoro.
  Renzi è stato poche settimane fa a San Pietroburgo, parlando, poi, lui, dovunque va, assume sempre la posizione più gradita all'interlocutore che ha davanti, tranne chiaramente quando sta davanti ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), e in quel caso assume la posizione dell'interlocutore, che sono le banche. Fatto sta, ha parlato di stop alle sanzioni alla Russia. Ecco, in questa mozione si vota, per noi è decisivo: uno, nell'interesse generale e nell'interesse anche delle imprese italiane; due, per scongelare una serie di frizioni, che tra l'altro non abbiamo creato noi, perché noi abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con la Federazione russa; tre, soprattutto, per riuscire, grazie a questo gesto, a iniziare a collaborare sul serio nella lotta al terrorismo, perché oggi il nemico è il terrorismo, non è certo la Federazione Russa, e noi pensiamo che l'unico modo per sconfiggere il terrorismo internamente sia investire in sicurezza, in Intelligence, e far collaborare, in una collaborazione senza precedenti, le forze di Intelligence dei Paesi NATO, dei Paesi UE e della Federazione Russa.
  Anche perché i russi l'hanno affrontato anche internamente il terrorismo islamico e ci siamo resi conto che le bombe non servono. Negli ultimi anni, da quando c’è stato l'attentato alle Torri gemelle, sono stati spesi oltre 5 mila miliardi di dollari nella lotta al terrorismo e quello che si è ottenuto è stata la nascita di nuove sigle del terrorismo internazionale e anche le vittime si sono, Viceministro, quintuplicate. Quintuplicate ! Perché è evidente che succede questo, non è soltanto l'intervento straniero e occidentale tra le cause del terrorismo, ma evidentemente permette quell'acutizzarsi della radicalizzazione che sta dietro anche a fenomeni terroristici.
  Questa è la nostra posizione, ma è anche la vostra posizione, se non foste spesso degli scendiletto, appunto, della NATO. Per noi la NATO è una risorsa, ma noi vogliamo essere alleati degli americani, non sudditi degli americani, non vogliamo accettare supinamente il TTIP, così come non avremmo accettato supinamente, noi del MoVimento 5 Stelle, gli interventi in Afghanistan, e chiediamo il ritiro in Iraq, fallimento totale, o in Libia, un intervento che ha esclusivamente tolto alcuni interessi italiani (petrolio, gestione), anche legati al fenomeno dell'immigrazione, che venivano contenuti, come sappiamo, anche con il pugno duro, per l'amor di Dio. Ma ripeto, gli baciavate le mani voi, a Gheddafi, ma comunque venivano gestiti in maniera maggiore di oggi. E quell'intervento ha regalato il petrolio e una serie anche di interessi ai francesi di Sarkozy: questo ormai lo riconoscete e noi lo denunciamo dal primo anno.
  Ecco, sono delle linee politiche, Viceministro: scongelare determinati rapporti, considerare la Federazione Russa un alleato oggi, iniziare a ragionare che si è in guerra, una guerra diversa, una guerra «a pezzetti», una definizione purtroppo felice, nel senso che il Santo Padre, Papa Francesco, ha colto nel segno. E poi vogliamo, finalmente, una posizione certa sul non sostegno – né in termini economici, né in termini di vendita delle armi – a tutti quei Paesi che fanno il doppio gioco, e tra questi c’è stata anche la Turchia. Guardate che il MoVimento 5 Stelle ha assunto una posizione di condanna del regime di Erdogan già mesi fa, quando per voi era un interlocutore, quando per la Merkel era il migliore amico e quando voi avete avallato e fatto un accordo – miliardi di quattrini degli europei alla Turchia – in cambio della gestione dei flussi migratori.
  E noi che cosa dicemmo ? Denunciammo la possibilità, da parte di Erdogan, di avere un'arma di ricatto immensa. Un giorno si sarebbe potuto svegliare e avrebbe potuto dire: o mi date più soldi oppure io apro i rubinetti dei flussi migratori. Questo è stato un errore grave, che Pag. 127hanno commesso il Governo italiano e tutta l'Unione europea, e oggi che succede ? Che Erdogan, che fino all'altro ieri era un vostro amico, oggi vi rendete conto delle violazioni dei diritti umani che compie sul territorio turco – concludo, Presidente – che cosa dice ? Che o andiamo avanti con gli accordi relativi ai visti con i cittadini turchi oppure finisce l'accordo sui migranti e sulla gestione dei flussi migratori. Questa è la dimostrazione che avete sbagliato tutto negli ultimi anni, perché siete stati spesso scendiletto, perché non avete mai ragionato nell'interesse generale, nell'interesse collettivo e anche in uno spirito un minimo nazionale. Sono i nostri interessi ! Era nel nostro interesse portare avanti linee politiche differenti in Libia ed è nel nostro interesse, oggi, non farci percepire come nemici. Per cui considereremmo un errore enorme concedere le basi per questi bombardamenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Manlio Di Stefano. Ne ha facoltà.

  MANLIO DI STEFANO. Grazie, Presidente. Prima una nota di merito. Il mondo è nel caos: terrorismo e attentati ovunque, una guerra mai così vicina come quella in Ucraina e, in questo scenario apocalittico, avevate provato a dirci che non c'era tempo di mettere una discussione sulla politica estera in calendario. Abbiamo dovuto mandare due lettere, Presidenti Grasso e Boldrini, abbiamo dovuto proporre la sostituzione di una nostra mozione in quota minoranza in calendario per poter fare questo dibattito e alla fine ce l'abbiamo fatta. Grazie a tutti, oggi avete la possibilità di dirci se realmente quello che a volte affermate davanti a ministri e Presidenti all'estero lo crediate davvero oppure no, perché finalmente quest'Aula si potrà esprimere con delle mozioni, quindi con dei voti che testimoniano quanto abbiate davvero a cuore quello che dite o quanto sia soltanto uno «spottone» che venite a fare quando parlate con i Presidenti che vi stanno più o meno vicini e simpatici.
  Ora, il MoVimento 5 Stelle ha delle proposte chiare e le porta avanti da anni. Purtroppo, come è successo nel caso della mozione sull'immigrazione nel 2014, spesso addirittura le votate, spesso le approvate, ma rimangono semplicemente un buco nell'acqua, perché voi non avete il coraggio o forse la capacità di portarle avanti in Europa. Io, però, voglio dirvi quali sono le nostre proposte per i vari ambiti della politica estera che oggi riteniamo caldi. Ed è interessante capire, però, una cosa: che oggi parlare, ad esempio, di lotta al terrorismo, significa parlare di politica estera a trecentosessanta gradi, significa parlare di Europa, di NATO, dei nostri rapporti con il Medioriente e quant'altro.
  I recenti attentati dimostrano una cosa su tutte: il nemico l'abbiamo in casa e va scovato in casa nostra; non è più, o meglio forse non è mai stato, a 6 mila chilometri di distanza, come qualcuno ci faceva credere ai tempi dell'intervento in Afghanistan. Voi volete trascinarci in una nuova guerra in Libia, noi diciamo, invece, che dobbiamo trovare un metodo per sconfiggerlo qui, in casa nostra. Perché lo dico ? Perché gli attentatori francesi erano dei francesi, gli attentatori che abbiamo avuto in Europa erano tutti cittadini, magari non autoctoni, ma di seconda generazione, ma comunque risiedevano sul nostro territorio, ed è lì che dobbiamo agire.
  Allora proponiamo di: escludere ogni azione militare con causa sinora di maggiore astio verso l'Occidente (questa è una cosa che è evidente a tutti e basta parlare con chi opera in quei territori – Emergency e le altre associazioni – per dirvi che è una certezza comprovata); aumentare le risorse dell'Unione europea alla sicurezza interna, potenziando l’Intelligence nazionale e soprattutto collaborando con quei Paesi che il terrorismo l'hanno già sconfitto, la Russia ad esempio, come anche i Paesi del Nord Africa; i Paesi che oggi sono stabili in quella zona, come il Marocco o la Tunisia ad esempio, lo hanno fatto e hanno ottenuto questo risultato con Pag. 128delle tecniche con le quali noi oggi dovremmo avere l'accortezza di confrontarci.
  Crediamo fermamente nella libera circolazione dei popoli, ci mancherebbe altro, ma crediamo anche che il fenomeno dei foreign fighters non possa essere ignorato, quindi abbiamo l'esigenza di rafforzare le frontiere esterne e anche di dare un maggior controllo ai flussi migratori in entrata, perché è innegabile che anche da lì potrebbe nascere qualche problema.
  Proponiamo la costruzione di una rete di Intelligence che monitori le rotte dei traffici illeciti che finanziano il terrorismo internazionale, e qui torno a fare l'ennesimo appello al nostro Ministro Gentiloni, che anche oggi non ci ha fatto il piacere di essere con noi, cioè: vogliamo o possiamo avere un report di questo benedetto gruppo di controllo e di monitoraggio dei finanziamenti all'ISIS o torniamo all'idea che forse non si può avere, perché dentro questo gruppo siedono anche i Paesi come l'Arabia Saudita, che sono i primi finanziatori del terrorismo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?
  Io questo l'ho detto a Gentiloni una cinquantina di volte, ma evidentemente fa finta di non sentire. Proponiamo un piano europeo per la sicurezza cibernetica che agisca nel cosiddetto deep web. Sia chiaro: non chiediamo nessuna stretta su Internet dove le persone normali agiscono perché voi ci mettete un attimo a convertire qualcosa che ha a che fare con il terrorismo in una limitazione alla libertà personale. Chiediamo il controllo nel deep web dove prevalentemente si addestrano e si informano gli attentatori jihadisti. Il radicalismo e la propaganda attecchiscono prevalentemente tra le sacche più povere e più deboli della società. È per questo che sarebbe ora di iniziare a superare il concetto che si è creato in tutta Europa dei ghetti e delle diversità sociali e iniziare a lavorare su progetti di cooperazione anche dentro i nostri Paesi per integrare queste parti di popolazione spesso abbandonata a se stessa. Di immigrazione mi sono stancato di parlarvi e ve ne ho parlato miliardi di volte e nel 2014 avete approvato la nostra mozione e ancora non avete fatto nulla di quello che avete approvato. Parliamo di altro tema molto più caldo in questo momento: i rapporti con la Russia. Come diceva il mio collega Di Battista, noi siamo anche andati a dirlo direttamente in Russia che non siamo né filoamericani né filorussi ma filoitaliani che vuol dire questo: con una perdita economica di 4 miliardi e con un muro creato al livello di relazioni dalle sanzioni e dalle controsanzioni è impossibile pensare di cooperare con un Paese importante e strategico come la Russia che oggi è il vero nemico dell'Isis, ad esempio in Siria, perché chiaramente i rapporti diplomatici si sono interrotti. Vogliamo o non vogliamo eliminare queste sanzioni che sono un'assurdità fuori contesto completamente ? Poi se volessimo parlare del perché avete applicato quelle sanzioni, vi potrei dire che vi sono almeno altri dieci territori e altri dieci Paesi che meriterebbero altrettante sanzioni nel mondo ma, siccome sono amici vostri storicamente, li lasciate lì e li rispettate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Turchia: argomento molto molto significativo del fallimento totale della politica estera europea che oggi in realtà, al di fuori del nome di Federica Mogherini, non esiste di fatto. Vi siete giocati la dignità per mettere un po’ di polvere sotto il tappeto e far gestire ad Erdogan la questione dei migranti dandogli fior fior di miliardi (sei che potevano diventare nove) che ora avete congelato per un minimo di dignità. Ora però vi siete accorti che avevamo ragione perché noi – vi sfido a cercarlo – nove mesi fa vi dicevamo: state dando la pistola ad Erdogan che ce la punterà alla testa. Lo ha fatto e ora ci svegliamo in un'epoca in cui Erdogan non ha più nessuna intenzione di entrare in Europa in realtà perché ha capito di poter essere il sultano di un nuovo califfato nella parte orientale dove i rapporti con la Russia e con gli altri Paesi mediorientali sono sicuramente più stabili che con l'Europa. Noi chiediamo una cosa semplice. Noi siamo per il principio di non ingerenza: ci preoccupiamo delle violazioni della democrazia interna alla Turchia ma non chiederemo mai di Pag. 129essere noi quelli che vanno a cambiare le regole interne alla Turchia perché i turchi sceglieranno quello che fare. Ma una cosa è certa: possiamo scegliere con chi ci sediamo a tavola e il MoVimento 5 Stelle non vuole a tavola persone che non rispettano il minimo diritto democratico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Pertanto blocchiamo subito l'accordo sui migranti, blocchiamo l'accordo del 2005 di preadesione all'Unione europea, blocchiamo l'accordo sui visti, la liberalizzazione dei visti dei cittadini turchi e oltretutto iniziamo anche a parlare della permanenza della Turchia nella NATO. La Turchia è il secondo esercito della NATO, 50 bombe atomiche stimate in Turchia che è un Paese con il quale oggi, se noi ci parliamo, loro ci rispondono: pensate alla mafia che a Gülan ci pensiamo noi. Questa è la follia dei nostri rapporti con la Turchia.
   La Siria è un altro argomento particolare: l'obiettivo americano era chiaro sin dal primo momento e quindi anche il vostro perché siete ovviamente pappa e ciccia. Eliminare l'ultimo accesso russo al Mediterraneo, destabilizzando la Siria dove ha sede l'ultima base russa nel Mediterraneo ovvero quella di Tartus. Ovviamente questo faceva comodo anche alle varie monarchie del Golfo che hanno un nemico nella Presidenza sciita di Assad, loro che sono sunniti. Così, per stessa ammissione del Vicepresidente americano Joe Biden, l'America ha in qualche modo foraggiato e quindi creato i cosiddetti «ribelli moderati» che oggi si possono definire sostanzialmente il principio di quello che noi chiamiamo oggi ISIS-progetto, scappato di mano per stessa ammissione sia di Hillary Clinton, prossimo Presidente degli Stati Uniti probabilmente, sia appunto di Joe Biden. Solo che questo essergli scappato di mano ha creato la più grande e atroce situazione di terrorismo degli ultimi cinquant'anni: peccato che noi non abbiamo mai avuto voce in capitolo in tal senso. Che ne dite se magari, dopo tutto questo tempo e questi errori, iniziassimo a pensare di ristabilire rapporti con il Governo della Repubblica araba siriana e far rispettare quella famosa risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU n. 2170 per il contrasto a ogni supporto all'ISIS ?
  Forse sarebbe una cosa giusta: ve la chiediamo in questa mozione. Libia: sulla Libia avete toccato veramente il fondo. Abbiamo tre organi che si contrastano: le Nazioni Unite, la NATO e l'Unione europea, perché l'Unione europea, anche tramite il nostro Ministro Gentiloni, proponeva un'azione in tre fasi di stabilizzazione della Libia senza intervento armato. L'ONU ha approvato una risoluzione in cui diceva che l'intervento armato era soltanto da applicare su richiesta di un Presidente legittimato a livello politico e a livello territoriale, cioè che avesse il controllo territoriale. Sarraj non ha né l'uno né l'altro, ma una notte all'improvviso si sveglia Obama e dice di andare a bombardare: noi che facciamo ? Dopo che il Ministro Gentiloni ci ha detto che avrebbe chiesto al Parlamento l'autorizzazione, va in televisione, perché come sempre vivete due realtà separate, e dice che le nostre basi sono a disposizione. Benvenuti nel fantastico mondo della pazzia di Renzi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Dunque sulla Libia proponiamo di avviare un processo di riconciliazione che porti a libere elezioni e dimenticarsi Sarraj, perché veramente non ci crede nessuno, e di utilizzare come referenti territoriali l'unica entità che esiste ancora, politicamente parlando: i sindaci che hanno il controllo del territorio e possono spiegarci come agire e come mettere al tavolo davvero tutte le rappresentanze libiche. Ultimo punto, Presidente: la NATO. Sulla NATO...

  PRESIDENTE. Onorevole Di Stefano, mi venga incontro.

  MANLIO DI STEFANO. Ho chiuso, ho chiuso...

  PRESIDENTE. Onorevole Grillo, la pregherei di stare tranquilla.

  MANLIO DI STEFANO. Sulla NATO, come dicevo anche per la Turchia, dovremmo Pag. 130avviare un serio ragionamento sull'utilizzo che viene fatto delle nostre basi militari, sullo stazionamento di bombe atomiche, chimiche e batteriologiche e sul nostro apporto alla NATO, che ci costa tanto e che ci porta problemi, perché poi i flussi migratori, come anche il terrorismo e la destabilizzazione, non li subisce l'America, ma li subiamo noi, che siamo sul Mediterraneo. Oggi abbiamo chiesto di votare per parti separate perché vorremmo che una volta tanto il Partito Democratico ci dicesse per ognuno di quei punti che abbiamo proposto come la pensa davvero, al di là delle chiacchiere che fanno Gentiloni e Renzi in televisione.

  PRESIDENTE. Onorevole Di Stefano...

  MANLIO DI STEFANO. Avete l'opportunità di farlo, metteteci alla prova e mettetevi voi stessi alla prova (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nicoletti. Ne ha facoltà.

  MICHELE NICOLETTI. Grazie, Presidente. Mi pare che questa discussione si stia svolgendo anche in modo interessante e forse è anche l'occasione per cercare di contestare quello che viene detto dalle opposizioni, cioè che la nostra maggioranza e il nostro Governo non hanno una politica estera chiara, non abbiamo delle chiare linee guida, procediamo in modo confuso. A me pare, invece, che in Europa e nel mondo sia molto chiaro quello che l'Italia sta facendo in questo momento. Siamo in uno dei momenti di maggiore difficoltà nel secondo dopoguerra, una crisi dalle dimensioni spaventose, e ci sono due strade davanti: ci sono gli Stati che ripiegano su di sé, rispolverano il nazionalismo, il razzismo, i loro imperi di un tempo, e ci sono degli Stati, come il nostro, che scommettono sull'altra via, sulla via del rafforzamento degli organismi internazionali e della costruzione di una società civile internazionale. Noi questo lo dobbiamo dire ai nostri cittadini: non crediamo in questo solo per ragioni ideali e morali, ma perché il nostro Paese già una volta nella storia si è incamminato sulla via del nazionalismo e del ripiegamento su di sé, che è stata una grande tragedia. La seconda questione è che noi abbiamo chiare linee guida, che ci sono date dalla nostra Costituzione, a cui cerchiamo di essere fedeli. Può darsi che sui singoli punti non ci riusciamo, ma le grandi linee della Costituzione sono quelle che fanno da guida a questa maggioranza e a questo Governo (articolo 10 e articolo 11). Le voglio sintetizzare così: la pace attraverso il diritto. È chiara la finalità della nostra politica estera: la costruzione della pace e la giustizia tra le nazioni. Non è solo il rifiuto della guerra, non è solo la lotta contro il terrorismo, ma è la costruzione di un ordine internazionale basato sulla pari dignità di tutti i popoli. Nella nostra Costituzione è detto chiaramente: «a condizioni di parità», non è solo una clausola per contrarre delle obbligazioni, ma è un modello di società in cui noi ci battiamo perché venga rispettata la libertà, la dignità di ogni popolo e di ogni Stato nel mondo, perché possa sedere nella storia del mondo come un protagonista e non come un oggetto di sfruttamento.
  Ulteriore questione: la via del diritto. Il nostro è uno Stato di diritto, noi siamo per il Rule of law all'interno e all'esterno, siamo per lo Stato di diritto nei rapporti con i nostri cittadini e siamo per lo Stato di diritto nei rapporti tra le nazioni.
  L'ha detto chiaramente e non poteva essere più efficace il Presidente Renzi ieri al Presidente Erdogan: altro che scendiletto, noi siamo uno Stato di diritto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Questo lo vediamo chiaramente anche nel modo in cui noi combattiamo il terrorismo: in prima linea, con tutti gli strumenti della cooperazione internazionale, chiediamo delle gestioni comuni dell’intelligence e delle azioni di contrasto, ma al tempo stesso diciamo sempre, anche sulla base della nostra storia, che il terrorismo va contrastato, ma nel rispetto dei diritti umani.Pag. 131
  Non è vero che non parliamo su queste materie: abbiamo parlato nei confronti della Francia, quando ha sospeso la Convenzione europea dei diritti umani, abbiamo parlato nei confronti della Turchia, prima del golpe fallito, criticando la sospensione dell'immunità parlamentare, criticando l'uso arbitrario del coprifuoco nelle regioni del sud-est, criticando le compressioni della libertà di opinione, ma certamente noi, con i partiti di opposizione presenti nel Parlamento turco, non siamo d'accordo a sovvertire l'ordine democratico e un Governo democraticamente eletto, le cui elezioni sono state monitorate dagli organismi internazionali e anche da noi, attraverso un colpo di mano militare.
  E noi dobbiamo riaffermare che il destino dei popoli sta nelle mani delle elezioni e della democrazia, però non accetteremo nessuno sconto sulla base del rispetto delle libertà fondamentali e nei confronti della paventata reintroduzione della pena di morte non dobbiamo limitarci a dire che questo minaccerà rapporti con l'Unione Europea, ma questo compromette fin da subito l'appartenenza della Turchia al Consiglio d'Europa, avendo la Turchia firmato e sottoscritto il protocollo 13 della Convenzione europea dei diritti umani, che abolisce la pena di morte non solo in tempo di pace, ma in qualsiasi circostanza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e noi dobbiamo chiedere il rispetto delle convenzioni internazionali ai nostri amici e ai nostri partner, quindi siamo disponibili ad ascoltare anche i consiglieri del Presidente Erdogan in materia di lotta alla mafia, ma noi pretendiamo il rispetto della nostra magistratura, che quanto a lotta alla mafia ha versato un contributo di sangue per tutti i cittadini italiani, ma anche per la società civile internazionale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Sulla questione della Russia, anche qua io vorrei che fossimo chiari se crediamo o non crediamo nel Rule of Law: noi, come Paese, siamo in prima linea a rilanciare il dialogo con la Russia, e non solo per ragioni di convenienza economica, ma perché siamo convinti che per sconfiggere il terrorismo internazionale sia necessaria la cooperazione anche con la Federazione russa. Ancor di più: noi non siamo capaci di concepire un'Europa senza la tradizione russa, senza il contributo russo, e noi vogliamo comprendere e rispettare le buone ragioni che la Russia ha anche sulla scena internazionale e che noi qualche volta forse non siamo stati in grado di capire, ma se noi ci battiamo per la legalità, per il rispetto del Rule of Law, non possiamo dimenticarci che le sanzioni che pure ci penalizzano sono state comminate a livello europeo perché vi è una violazione del diritto internazionale degli accordi di Helsinki del 1975, che prevedono da parte di tutti gli Stati contraenti il rispetto dell'integrità territoriale di tutti i partner, e il problema dell'Ucraina mi sembra che sia un problema a cui noi dobbiamo essere sensibili.
  Quindi, la scommessa è esattamente quella di continuare in questo lavoro di dialogo, di reciproco riconoscimento delle ragioni dell'altro, ma al tempo stesso di fermezza sul rispetto del diritto internazionale.
  E infine, sulla questione della Libia: anche qua c’è un problema di diritto internazionale. La nostra posizione è la posizione delle Nazioni Unite, deliberata all'unanimità nel dicembre del 2015, dunque anche con il consenso della Federazione russa: all'articolo 12, che già è stato citato, si dice che si sollecitano – si sollecitano – gli Stati membri delle Nazioni Unite a prestare rapidamente assistenza al Governo di unità nazionale libica, che noi abbiamo intensamente voluto e che siamo tenuti a sostenere nel rispondere alle minacce alla sicurezza libica e a sostenere attivamente il nuovo Governo nello sconfiggere – defeating – ISIS, al-Sharia, Al Qaeda, eccetera.
  Qui non è in discussione la legittimità, anzi, ci sarebbe da ragionare sull'obbligazione che vincola ogni Paese membro a rispondere ad una richiesta del Governo libico di essere assistito nella lotta contro l'ISIS, posto che abbiamo riconosciuto tutti la pericolosità di questo fenomeno.Pag. 132
  Altra cosa è monitorare, come sempre dobbiamo fare, a partire dal nostro Parlamento, come si sviluppa un intervento militare: questo sì è doveroso da parte dei Parlamenti e delle opinioni pubbliche e in questo senso noi apprezziamo la disponibilità del Governo italiano a riferire costantemente in Parlamento, come già accaduto questa mattina e come ancora accadrà domani.
  Quindi – e finisco – la nostra presenza sul piano internazionale si vuole caratterizzare per questa costruzione della pace attraverso il diritto e questo è anche il modo in cui noi stiamo in Europa.
  Il nostro Governo ha lanciato un'iniziativa a Ventotene: questo è il modo in cui noi vogliamo proporre non solo il meglio della nostra tradizione giuridica, ma quello che è una via per l'Europa, uscita dalla guerra e dai nazionalismi, indicare la via del diritto come la via del rispetto di ogni persona e di costruzione di pace e giustizia per tutti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.
  L'onorevole sottosegretario ha chiesto di intervenire, ho capito bene ?
  Allora colleghi, così ci capiamo: l'ora è quella che è, vi pregherei di seguire diligentemente e pazientemente il Presidente, perché diversamente dobbiamo riunire una capigruppo e andare in seduta fiume fino a domani mattina per chiudere la giornata, questo per essere chiari. No, era una battuta ovviamente. Ovviamente adesso il Governo deve riformulare i pareri. È stata chiesta la votazione per parti separate delle seguenti mozioni: mozione Manlio Di Stefano, mozione Scotto, mozione Artini, mozione Rosato e anche la mozione Brunetta.
  Quindi, dovremo procedere a un numero cospicuo di votazioni, che, se riusciamo a fare in modo ordinato, risolviamo in un tempo ragionevole, se no veramente ci troveremo in difficoltà.
  Ora do la parola al sottosegretario.

  VINCENZO AMENDOLA, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Grazie Presidente, allora, dato che c’è questa procedura per parti separati, evitando riformulazioni, che vista l'ora potrebbero essere un po’ inquietanti: sulla mozione Manlio Di Stefano ed altri il parere è favorevole solo nella parte dispositiva dell'impegno del Governo, unicamente al punto 2, lettere a) e b) e al punto 7, lettere a) e b); sulla mozione Scotto ed altri il parere è favorevole solo nella parte dispositiva dell'impegno del Governo, unicamente ai punti 3, 12 e 18; sulla mozione Artini ed altri n. 1-01338: parere favorevole solo nella parte dispositiva dell'impegno del Governo unicamente alla lettera b) della parte sul terrorismo transnazionale di matrice jihadista e alla lettera a) della parte sulla crisi in Libia.
  Mozione Brunetta ed altri n. 1-01339: parere favorevole solo nella parte dispositiva dell'impegno del Governo unicamente ai punti 2, 4, 5, 6, 7, 8, 12, 13, 14 e 15.

  PRESIDENTE. La ringrazio.

(Votazioni)

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Colleghi, cominciamo dalla mozione dell'onorevole Manlio Di Stefano. Ci siamo ?
  Come da prassi, le mozioni saranno poste in votazione per le parti non assorbite e non precluse dalle votazioni precedenti.
  Avverto che è stata chiesta la votazione per parti separate della mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), nel senso di votare la premessa distintamente da ciascuno dei capoversi del dispositivo, salvo che per il capoverso secondo del dispositivo, in relazione al quale saranno poste in votazione le lettere sulle quali il Governo ha espresso parere favorevole, distintamente dalle lettere sulle quali il Governo ha espresso parere contrario.
  Analogamente a quanto già fatto in precedenti sedute, costituendo la premessa un elemento complementare ed accessorio Pag. 133rispetto al dispositivo, procederemo alla votazione della premessa dopo la votazione per parti separate del dispositivo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), limitatamente al primo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cristian Iannuzzi, Coppola, D'Ambrosio, Occhiuto, Oliaro... Occhiuto e Cristian Iannuzzi non riescono a votare, pregherei se è possibile di dare una mano... Anche l'onorevole D'Ambrosio... Bene, Occhiuto ce l'ha fatta... Onorevole Crippa, il Presidente vede, non mi crederà ma riesce a vedere. Ancora l'onorevole Cristian Iannuzzi e l'onorevole D'Ambrosio... Il presidente Crippa è diffidente, ma io invece ci vedo. Onorevole D'Ambrosio, bisogna avere pazienza, adesso arriva anche da lei il tecnico.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  337   
   Votanti  315   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  158   
    Hanno votato  66    
    Hanno votato no  249.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), limitatamente al secondo capoverso del dispositivo, lettere a) e b), su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Oliaro, Brandolin... onorevole Palese grazie.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  334   
   Votanti  325   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato  311    
    Hanno votato no  14.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), limitatamente al secondo capoverso del dispositivo, lettere c), d) ed e), su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rabino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  332   
   Votanti  329   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato  71    
    Hanno votato no  258.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), limitatamente al terzo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carinelli, Vezzali...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 134
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  332   
   Votanti  331   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato   76    
    Hanno votato no  255.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Sarti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), limitatamente al quarto capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Polverini, Palma...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  339   
   Votanti  338   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato   79    
    Hanno votato no  259.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), limitatamente al quinto capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malpezzi, Locatelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  337   
   Votanti  332   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  167   
    Hanno votato   74    
    Hanno votato no  258.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), limitatamente al sesto capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marcon, Gigli, Fitzgerald Nissoli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  333   
   Votanti  328   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato   58    
    Hanno votato no  270.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Chaouki ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), limitatamente al settimo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Gregori, Arlotti...Pag. 135
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  331   
   Votanti  326   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato  298    
    Hanno votato no  28.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Scuvera ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  ARTURO SCOTTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Siamo tutti un po'stanchi e rischiamo in queste, per così dire, votazioni multiple di perdere il conto dei capoversi. Ora, mi pare...

  PRESIDENTE. Abbiamo votato il settimo capoverso, su cui c'era il parere favorevole del Governo.

  ARTURO SCOTTO. Perfetto. La richiesta che le volevo fare è se il prossimo capoverso sarebbe in relazione alla crisi turca, la lettera a) ?

  PRESIDENTE. Attenda un secondo, onorevole Scotto.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, perché...

  PRESIDENTE. Come lei sa, il Presidente ha dei limiti. No, è quello riguardante la NATO, in ordine alle questioni riguardanti la NATO. Alla lettera a) parla di sottoporre al Parlamento un'agenda per il progressivo disimpegno dell'Italia... Va bene ? Ci siamo ? Bene.
  Passiamo ai voti.
  Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), limitatamente all'ottavo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Stiamo votando l'ottavo capoverso. Sorial...
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  337   
   Votanti  335   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato   80    
    Hanno votato no  255.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), limitatamente al nono capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  330   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato   61   
    Hanno votato no  269.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  A seguito dell'approvazione di parti del dispositivo della mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), ne verrà ora posta in votazione la premessa.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Manlio Di Stefano ed altri n. 1-01331 (Nuova formulazione), limitatamente alla premessa, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marcon, Cristian Iannuzzi, Bindi...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 136
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  335   
   Votanti  321   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  161   
    Hanno votato   63    
    Hanno votato no  258.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  ARTURO SCOTTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Sull'ultimo capoverso su cui abbiamo votato, chiedo di poter modificare il voto da contrario in favorevole.

  PRESIDENTE. D'accordo. Rimane agli atti, ovviamente, onorevole Scotto. Sta bene.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Gianluca Pini ed altri n. 1-01333, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cristian Iannuzzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  334   
   Votanti  271   
   Astenuti   63   
   Maggioranza  136   
    Hanno votato   11    
    Hanno votato no  260.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Capezzone ed altri n. 1-01334, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Micillo, Silvia Giordano, Benedetti, D'Ambrosio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  334   
   Votanti  323   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato   13    
    Hanno votato no  310.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rampelli ed altri n. 1-01335, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Silvia Giordano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  334   
   Votanti  324   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato   13    
    Hanno votato no  311.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione della mozione Scotto ed altri n. 1-01336.
  Avverto che ne è stata chiesta la votazione per parti separate, nel senso di votare le parti su cui il Governo ha espresso parere favorevole distintamente da quelle sulle quali il Governo ha espresso parere contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Scotto ed altri n. 1-01336, ad eccezione dei capoversi terzo, dodicesimo e diciottesimo del dispositivo. Il parere del Governo è contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Massa, Dall'Osso, Alberti, Cani, Matarrelli...Pag. 137
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  333   
   Votanti  279   
   Astenuti   54   
   Maggioranza  140   
    Hanno votato   22    
    Hanno votato no  257.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Scotto ed altri n. 1-01336, limitatamente ai capoversi terzo, dodicesimo e diciottesimo del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  331   
   Votanti  264   
   Astenuti   67   
   Maggioranza  133   
    Hanno votato  245    
    Hanno votato no  19.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione della mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337.
  Avverto che ne è stata chiesta la votazioni per parti separate, nel senso di votare ciascuno dei capoversi del dispositivo distintamente dalla premessa.
  Anche in questo caso procederemo dapprima alla votazione dei singoli capoversi del dispositivo, e successivamente, solo nel caso in cui il dispositivo risulti in tutto o in parte approvato, alla votazione della premessa.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al primo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carra, Carinelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  328   
   Votanti  251   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  126   
    Hanno votato  245    
    Hanno votato no  6.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al secondo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Massa, Zaratti, Dallai...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  325   
   Votanti  251   
   Astenuti   74   
   Maggioranza  126   
    Hanno votato  247    
    Hanno votato no  4.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al terzo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.Pag. 138
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Locatelli, Gigli, Piccolo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  328   
   Votanti  317   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato  258    
    Hanno votato no  59.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Galgano ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al quarto capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  323   
   Votanti  313   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  157   
    Hanno votato  237    
    Hanno votato no  76.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al quinto capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rabino, Locatelli, D'Agostino, Matarrelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  331   
   Votanti  319   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  160   
    Hanno votato  256    
    Hanno votato no  63.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al sesto capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fauttilli, Fregolent...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  332   
   Votanti  323   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato  248    
    Hanno votato no  75.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al settimo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  326   
   Votanti  265   
   Astenuti   61   
   Maggioranza  133   
    Hanno votato  253    
    Hanno votato no  12.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 139

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente all'ottavo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole...
  Mi dica, onorevole Spadoni, cosa non si capisce ? Stiamo votando da circa 35 minuti, adesso non capiamo ? Glielo ripeto, così può votare in modo consapevole.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente all'ottavo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione
  (Segue la votazione).

  Taricco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  331   
   Votanti  253   
   Astenuti   78   
   Maggioranza  127   
    Hanno votato  247    
    Hanno votato no  6.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al nono capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rabino, Gregori, Boccuzzi, Fossati, Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  333   
   Votanti  265   
   Astenuti   68   
   Maggioranza  133   
    Hanno votato  259    
    Hanno votato no  6.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al decimo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fregolent, Crippa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  331   
   Votanti  267   
   Astenuti   64   
   Maggioranza  134   
    Hanno votato  261    
    Hanno votato no  6.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente all'undicesimo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cicchitto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  324   
   Votanti  262   
   Astenuti   62   
   Maggioranza  132   
    Hanno votato  256    
    Hanno votato no  6.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Sarti ha segnalato che ha erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto astenersi).

Pag. 140

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al dodicesimo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colleghi, vi pregherei di abbassare un po’ il tono della voce. Malisani, Casellato, Gandolfi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  328   
   Votanti  250   
   Astenuti   78   
   Maggioranza  126   
    Hanno votato  244    
    Hanno votato no  6.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al tredicesimo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colleghi, vi posso pregare, per favore, di tenere più basso il tono della voce ? Grazie. Onorevole Causi, la ringrazio. Arlotti, Matarrelli, Covello, Tartaglione, Artini... Onorevole Artini, se lei alza la mano... Onorevole Brignone, il problema è che io penso che sia lei, capisce, siccome la serata è già abbastanza.... Onorevole Di Stefano, se lei si siede, io vedo se l'onorevole Brignone dietro di lei ha votato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  321   
   Votanti  261   
   Astenuti   60   
   Maggioranza  131   
    Hanno votato  241    
    Hanno votato no    20.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al quattordicesimo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  324   
   Votanti  262   
   Astenuti   62   
   Maggioranza  132   
    Hanno votato  256    
    Hanno votato no   6.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente al quindicesimo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Carbone, Matarrelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  320   
   Votanti  245   
   Astenuti   75   
   Maggioranza  123   
    Hanno votato  225    
    Hanno votato no   20.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri Pag. 141n. 1-01337, limitatamente al sedicesimo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colleghi alla mia sinistra, gentilmente. Onorevole Melilla. Gregori...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  319   
   Votanti  251   
   Astenuti   68   
   Maggioranza  126   
    Hanno votato  231    
    Hanno votato no   20.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  A seguito dell'approvazione del dispositivo della mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, ne verrà ora posta in votazione la premessa.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rosato, Lupi, Monchiero, Locatelli ed altri n. 1-01337, limitatamente alla premessa, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carra...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  317   
   Votanti  308   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  155   
    Hanno votato  225    
    Hanno votato no   83.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione della mozione Artini ed altri n. 1-01338.
  Avverto che ne è stata richiesta la votazione per parti separate, nel senso di votare le parti su cui il Governo ha espresso parere favorevole distintamente da quelle su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Artini ed altri n. 1-01338, ad eccezione del primo capoverso, lettera b), del dispositivo e del quarto capoverso, lettera a), del dispositivo. Il parere del Governo è contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  315   
   Votanti  255   
   Astenuti   60   
   Maggioranza  128   
    Hanno votato   31    
    Hanno votato no   224.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Carbone ha segnalato che ha erroneamente votato a favore, mentre avrebbe voluto votare contro, e la deputata Sarti ha segnalato che non è riuscita ad astenersi).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Artini ed altri n. 1-01338, limitatamente al primo capoverso, lettera b), del dispositivo e al quarto capoverso, lettera a), del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Zan...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  313   
   Votanti  248   
   Astenuti   65   
   Maggioranza  125   
    Hanno votato  241    
    Hanno votato no   7.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 142

  Passiamo alla votazione della mozione Brunetta ed altri n. 1-01339.
  Avverto che ne è stata chiesta la votazione per parti separate, nel senso di votare le parti su cui il Governo ha espresso parere favorevole distintamente da quelle su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Brunetta ed altri n. 1-01339, limitatamente alla premessa e ai capoversi primo, terzo, nono, decimo, undicesimo e sedicesimo del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marzano, Arlotti, Caso, Fantinati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  316   
   Votanti  310   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  156   
    Hanno votato   12    
    Hanno votato no   298.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Colleghi, siamo all'ultimo voto, ne approfitto per augurare a voi buone vacanze e soprattutto a tutti i funzionari che, in particolare in questi minuti, hanno fatto un lavoro eccezionale, di cui non possiamo che ringraziarli (Applausi).
  Passiamo ai voti.
  Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Brunetta ed altri n. 1-01339, limitatamente ai capoversi secondo, quarto, quinto, sesto, settimo, ottavo, dodicesimo, tredicesimo, quattordicesimo e quindicesimo del dispositivo, per quanto non assorbita dalla precedenti votazioni, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cicchitto, Toninelli, Giuliani, Fraccaro, Casellato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  317   
   Votanti  296   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  149   
    Hanno votato  235    
    Hanno votato no   61.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  È così esaurito l'esame delle mozioni in materia di politica estera.

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari (ore 21,27).

  PRESIDENTE. Comunico che con lettera pervenuta in data odierna il deputato Giuseppe Stefano Quintarelli, già iscritto al gruppo parlamentare Misto, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Scelta Civica per l'Italia. La presidenza di tale gruppo, con lettera pervenuta in pari data, ha comunicato di aver accolto la richiesta.
  Comunico che con lettera pervenuta in data odierna la deputata Maria Valentina Vezzali, già iscritta al gruppo parlamentare Scelta Civica per l'Italia, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Misto a cui risulta pertanto iscritta.

Modifiche nella composizione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (ore 21,28).

  PRESIDENTE. Comunico che in data odierna, ai sensi dell'articolo 20 della legge 21 luglio 2016, n. 145, la Presidente della Camera e il Presidente del Senato hanno chiamato a far parte del Comitato parlamentare della sicurezza della Repubblica, rispettivamente, il deputato Ettore Rosato e il senatore Paolo Romani.

Pag. 143

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (ore 21,29).

  PRESIDENTE. Comunico che la Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati la deputata Chiara Braga, in sostituzione della deputata Michela Rostan, dimissionaria.

Per richiami al Regolamento (ore 21,30).

  DANILO TONINELLI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Colleghi, però, vi prego; colleghi, vorrei, se fosse possibile, proseguire la seduta, atteso che voi avete terminato, noi dobbiamo andare avanti e, se ce lo fate fare, ve ne saremo grati. Onorevole Toninelli, prego.

  DANILO TONINELLI. Presidente, volevo lasciare agli atti, in quest'Aula, che oggi la Boldrini, per permettere ai signori onorevoli di scappare a casa, stasera, portandosi in tasca i 40 o 50 giorni di ferie, ha fatto una scelta organizzativa dei lavori dell'Assemblea, dell'Aula e del Parlamento in generale, scandalosa. Molto brevemente, l'avremmo voluto dire in un richiamo al Regolamento. Alle 13 di oggi è arrivata, dalla Presidente, la convocazione per una Giunta del Regolamento delle 14,30, cioè un'ora e mezza dopo; il sottoscritto ha detto: abbia pazienza, ai sensi dell'articolo 8 e 23 del Regolamento, che ovviamente Boldrini non conosce per nulla, lei ha il compito di organizzare i lavori dell'Aula...

  PRESIDENTE. No guardi, onorevole Toninelli. Si fermi, ascolti. Io la sto facendo parlare, lei non può dire che la Presidente della Camera...

  DANILO TONINELLI. Lasci finire me...

  PRESIDENTE. Onorevole Toninelli, mi deve ascoltare. Io la lascio finire ma lei deve ascoltare me.

  DANILO TONINELLI. La signora Boldrini...

  PRESIDENTE. Lei non può dire che la Presidente della Camera non conosce il Regolamento.

  DANILO TONINELLI. Perfetto, questa è la sua opinione.

  PRESIDENTE. Vada avanti e concluda.

  DANILO TONINELLI. Alle 14, Presidente, erano convocate le Commissioni; al che, il sottoscritto, insieme ad altri di tutte le opposizioni, ha fatto presente che la Commissione affari costituzionali aveva un importante provvedimento da votare e la richiesta ufficiale è stata quella di spostare alla sera, cioè adesso, o a domani mattina la convocazione di Giunta. Ebbene, Boldrini ha deciso di convocare ugualmente...

  PRESIDENTE. La Presidente della Camera, si chiama.

  DANILO TONINELLI. Bene, Presidente; ha deciso di convocare ugualmente la Giunta, di fare una votazione su un argomento fondamentale che è l'unico piccolo potere che quest'Aula ha lasciato alle opposizioni che sono gli atti di sindacato ispettivo. Boldrini ha fatto votare all'unanimità alla sola maggioranza la tagliola su tutti gli atti di sindacato ispettivo, trasformando interpellanze, question time in poco più di un tweet. Questo senza la presenza delle opposizioni. Ovviamente, Presidente, io non mi scaldo, perché Boldrini non merita...

  PRESIDENTE. Onorevole Toninelli, o lei appella la Presidente della Camera col titolo che le spetta o io le tolgo la parola. Pag. 144Quindi, decida che cosa vuole fare. La Presidente della Camera, Boldrini, va bene; Boldrini, non esiste.

  DANILO TONINELLI. Se l'ha detto lei...

  PRESIDENTE. No, non l'ho detto io, lo deve dire lei, onorevole Toninelli, è chiaro ?

  DANILO TONINELLI. Io la prego, in quanto Presidente dell'Aula in questo momento, di riportare a quella persona quello che è accaduto oggi...

  PRESIDENTE. Va bene, la ringrazio, la ringrazio.

  FEDERICA DIENI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FEDERICA DIENI. Presidente, anch'io sono qui per rilevare che, oggi, non sono state rispettate le opposizioni, in quanto la Presidente Boldrini, che deve dirigere l'Aula e ha anche il compito di dirigere, convocare e presiedere la Giunta per il Regolamento, di cui io e il collega Toninelli facciamo parte, non ha tenuto conto del fatto che noi non siamo ubiqui, non possiamo essere ovunque contemporaneamente, quindi, dovevamo rinunciare o a partecipare alla Commissione o a partecipare alla Giunta per il Regolamento. Per impedire che questa Giunta venisse convocata adesso, quindi, al termine dell'Aula, o domani mattina, visto che, comunque, ci sono quaranta giorni di ferie, e non c'era una decisione urgente da prendere, si è deciso comunque di andare avanti e votare senza le opposizioni, votare senza il MoVimento 5 Stelle un atto così importante. Quindi, questo è sicuramente qualcosa che va a nocumento delle opposizioni che la Presidente dovrebbe tutelare. Di questo noi ci rammarichiamo, siamo veramente dispiaciuti, perché questo dimostra la sua volontà di rappresentare soltanto la forza politica di maggioranza; questo non è accettabile, non è accettabile da una Presidente che dovrebbe, soprattutto, tutelare le opposizioni che, per via dei numeri stravolti da una legge incostituzionale, non possono, ovviamente, ottenere alcunché alla prova dei numeri in quest'Aula. Quindi, questo è un fatto grave, increscioso e riteniamo che si doveva procedere diversamente. Le vacanze dei parlamentari potevano essere procrastinate di un giorno soltanto, la risposta che è stata degli Uffici, ossia che domani probabilmente il numero dei parlamentari presenti sarebbe stato inferiore a quello di oggi, non ha alcun fondamento, in quanto quella era una scelta, adesso noi siamo stati obbligati a non partecipare a questa seduta. Quindi, questo è abbastanza grave e ci dispiace anche che la Presidente non sia qui, questa sera, perché non ci ha fatto intervenire in precedenza e adesso si faccia da portavoce nostro nei confronti della Presidente, perché questo non è accettabile. Non è accettabile e non è ammissibile che un gruppo parlamentare come quello del MoVimento 5 Stelle non abbia potuto partecipare a questa votazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Non ho altre richieste su questo richiamo al Regolamento, quindi con la mia risposta si concludono gli interventi su questo.
  Onorevole Toninelli e onorevole Dieni, la convocazione della Giunta per il Regolamento è stata diramata e fatta arrivare a tutti i membri il giorno 26 luglio e vi era scritto: al termine dei lavori antimeridiani dell'Aula. Evidentemente, la Giunta per il Regolamento è stata convocata una settimana fa con questo orario. Qualora siano intervenute delle Commissioni, che sono state convocate dopo, comunque il tema andava posto alla Commissione quando è stata convocata, poiché questa era già convocata. Quindi, questo è il primo argomento sul quale, diciamo, la contestazione è del tutto irrilevante. La Giunta per il Regolamento è stata convocata il 26 luglio al termine della seduta antimeridiana, esattamente come è accaduto. La seduta antimeridiana, come spesso accade, Pag. 145anziché finire all'una e mezza, chiusura convenzionale dei nostri lavori, si è prolungata fino alle due, e si è, quindi, riunita la Giunta per il Regolamento in modo del tutto regolare.
  Peraltro, segnalo, onorevole Toninelli, visto che lei mi ha sollecitato – ma vedo che esce, va bene, glielo riferiranno –, che è assolutamente normale, fisiologico, che la Giunta per il Regolamento coincida con la riunione di altre Commissioni, perché non è una Commissione permanente, è una Giunta particolare, della quale fanno parte tanti deputati che appartengono anche ad altre Commissioni. Quindi è del tutto evidente – e con questo abbiamo concluso, ma semplicemente per dire che sono del tutto infondate le questioni che avete posto – che comunque la convocazione della Giunta per il Regolamento è avvenuta una settimana fa, era prevista esattamente la fascia oraria e se avevate delle rimostranze da fare dovevate farle ai presidenti di Commissione che hanno convocato le Commissioni in contemporanea con la Giunta per il Regolamento. Dopodiché, le ripeto che questo accade spesso perché la Giunta è composta da persone che fanno parte anche di altre Commissioni.

Per fatto personale (ore 21,37).

  MARCO MICCOLI. Chiedo di parlare per fatto personale.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MARCO MICCOLI. Presidente, intervengo alla fine dei lavori dell'Aula, come è previsto da Regolamento, per fatto personale. Oggi, nel corso del dibattito riguardo il bilancio della Camera, l'onorevole Sorial ed altri del MoVimento 5 Stelle mi hanno accusato di aver interrotto l'intervento dell'onorevole Manlio Di Stefano, di aver insultato e di aver fatto gesti. Ora, io voglio dire che è del tutto legittimo che si facciano interventi nel merito degli emolumenti dei parlamentari, delle spese, abbiamo assistito anche a un dibattito che ha parlato dei cani antidroga da portare in Aula, dei tappetini antiscivolo da mettere sulle postazioni, insomma abbiamo sentito di tutto. È tutto legittimo e nessuno ha interrotto, non è stata interrotta nemmeno l'onorevole Mannino, che è intervenuta nel merito di quell'emendamento, quello che ha esposto anche l'onorevole Di Stefano, senza essere interrotta. L'interruzione c’è stata e la protesta c’è stata mentre parlava l'onorevole Di Stefano semplicemente perché l'onorevole Di Stefano ha insultato tutta l'Aula, ha detto sostanzialmente che nessuno in quest'Aula ha mai lavorato. Ora, non capisco perché il MoVimento 5 Stelle se la sia presa col sottoscritto, dal momento che, appunto, tutta l'Aula è intervenuta in protesta; ma quello che vorrei sottolineare è che quella reazione – spontanea, sicuramente non corretta – era dovuta alla gravità di questa accusa.
  Ora, qua ognuno ha la sua storia: c’è chi ha una lunga storia, c’è chi la ha più corta, c’è chi la ha addirittura inesistente, qualcuno sta qui per caso, io però la mia storia non me la lascio infangare da nessuno. E allora vorrei tranquillizzare l'onorevole Manlio Di Stefano che il sottoscritto, per esempio, così come tanti colleghi, prima di essere parlamentare, prima di diventare deputato, ha fatto per ventisette anni l'operaio, esattamente l'operaio tipografico. Ne troverà, sul mio estratto contributivo dell'Inps, solo ventitré, perché quattro li ho dovuti fare come lavoro nero. E quindi invierò all'onorevole Manlio Di Stefano il mio estratto contributivo, magari potremmo pubblicare il mio e il suo sul blog di Grillo, per confrontare, appunto, chi tra di noi è quello che qui ha lavorato.

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole.

  MARCO MICCOLI. La seconda cosa che ha indispettito e che ha fatto arrabbiare – e concludo, Presidente – è il fatto che ogni volta qui siamo sottoposti a una lezioncina di morale: la morale che ci fa l'onorevole Di Stefano. Bene, da oggi in poi, però, ci vuole una patente per fare la morale. La Pag. 146patente, l'onorevole Di Battista non ce l'ha più, non ce l'ha più da quando il MoVimento 5 Stelle governa molti comuni, ma soprattutto non ce l'ha più dai quaranta giorni in cui il MoVimento 5 Stelle governa Roma.

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

  MARCO MICCOLI. Perché, mentre oggi l'onorevole Di Battista attaccava gli emolumenti dei parlamentari, mentre oggi faceva questo, nelle stesse ore difende un emolumento di un milione e 117 mila euro dell'assessore all'ambiente Muraro. Questo per noi diventa, francamente, incoerente e insopportabile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Ordine del giorno della prossima seduta.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

  Venerdì 5 agosto 2016, alle 9,30:

  Svolgimento di interpellanze urgenti.

  La seduta termina alle 21,40.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE DEL DEPUTATO DAVIDE CAPARINI SUL CONTO CONSUNTIVO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI PER L'ANNO FINANZIARIO 2015 (DOC. VIII, N. 7); PROGETTO DI BILANCIO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI PER L'ANNO FINANZIARIO 2016 (DOC. VIII, N. 8).

  DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, torniamo a celebrare la stanca liturgia della discussione del bilancio interno di questa Amministrazione, del miliardo di euro che ogni anno estorciamo ai cittadini per il malfunzionamento di questa istituzione.
  Per il secondo anno consecutivo lamentiamo la fallacia del metodo utilizzato; ancora una volta non ci è dato sapere quale sia lo stato di attuazione degli impegni già assunti con gli ordini del giorno accolti, discussi, ridiscussi e riformulati nelle passate sessioni di bilancio.
  Un bilancio che anche nella forma gode di fastidiosi quanto ingiustificati privilegi. Infatti, siamo nella sclerotica situazione per cui, da un lato, imponiamo alle amministrazioni dello Stato regole e paletti ben precisi su come redigere i propri conti e, dall'altro, siamo i primi a derogarvi. Incoerentemente, cioè, contravveniamo a quegli stessi principi contabili che, anche a livello europeo, abbiamo sottoscritto e che l'Europa ha imposto agli altri Parlamenti.
  A questa nostra constatazione viene obiettato che la Camera dei deputati è un organo costituzionale, dotato di autonomia amministrativa e contabile, e che nessun'altra pari istituzione ha mai adottato la contabilità analitica. Che sia, forse, per questa assenza di controllo e trasparenza che le nostre istituzioni sono le più costose del mondo occidentale ?
  Paragonando le spese della Camera a quelle dei suoi omologhi inglese e francese si può notare come l'Italia guidi la classifica, con un netto distacco.
  Nel 2009 il Parlamento francese (920 parlamentari) ha speso circa la metà di quello italiano (875.592.657 euro), quello inglese (1439 parlamentari) solo 627.755.258 euro ovvero il 40% dei 1.581.158.419 euro necessari al funzionamento di quello italiano (945 parlamentari). Se a ciò aggiungiamo il miliardo e 790 milioni che costano i 751 eurodeputati, un cittadino italiano per essere rappresentato in Italia (euro 27,15) e in Europa (euro 3,58) spendendo così 30,73 euro all'anno.
  Se facciamo un paragone tra le Camere basse, i risultati non cambiano. Sempre nel 2009 l’Assemblée Nationale ha speso 531.567.286 euro, la House of Commons 502.034.635 euro, la Camera dei Deputati 1.039.397.947 euro.
  Voi stessi affermate che, al netto della spesa previdenziale che non grava sui bilanci di diversi parlamenti stranieri, la Pag. 147spesa per il funzionamento della Camera dei deputati nel 2016 sarà pari a 562,5 milioni di euro inferiore alla spesa del Bundestag e della House of Commons. Quindi anche voi, come la Lega Nord ed Autonomie ed il presidente dell'INPS hanno già fatto, mettete il dito nella piaga ancora aperta: il debito pensionistico lasciato dalla prima Repubblica.
  La riclassificazione funzionale della spesa ci aiuta a comprendere meglio quanto incidono i centri di costo sul totale della spesa che per il 2015 è di 949.413.670 euro. Il 54,95% è destinato al personale (27,89% pari a 264.795.143 in stipendi e il 27,06% pari a 256.876.628 in pensioni), il 78,78% è destinato ai deputati in carica o decaduti (il 14,26% pari a 135.414.851 in vitalizi per gli ex deputati, il 13,52% pari a 128.407.832 nelle indennità dei deputati in carica), il 3,35% nelle dotazioni per i gruppi parlamentari (31.802.680), il 3,32% in imposte e tasse (31.511.874), il 2,34% nella manutenzione ordinaria e straordinaria (22.232.628), 1'1,75% in informatica (16.585.199), 1'1,28% in trasporti (12.121.164), 1'1,24% in servizi di informazione (11.797.847), il 0,70% in servizi di pulizia (6.601.495), il 0,69% in utenze (6.537.892), il 0,59% in beni di consumo e beni durevoli (5.567.538), il 0,57% in altri servizi (5.384.383), il 0,31% in locazioni e servizi accessori (2.902.678), il 0,30% in servizi di facchinaggio (2.876.462), il 0,24% in servizi di ristorazione (2.319.954), il 0,20% per le Commissioni, Giunte e Comitati (1.900.956), il 0,19% altre spese (1.796.878), il 0,12% per le assicurazioni (1.106.640), il 0,08% per il pronto soccorso (757.116), il 0,01% in studi e ricerche (115.832).
  Ne risulta, quindi, che il grosso della spesa è dovuto per il 41,33% alla previdenza, il 28,04% per il funzionamento degli organi della Camera dei deputati, il 10,72% nell'amministrazione, il 6,76% nelle spese generali, il 5,27% in custodia, mantenimento e valorizzazione delle sedi, il 3,45% nella documentazione, il 2,01% per le attività per le relazioni esterne, il 0,88% per le attività internazionali.
  Di fatto, un bilancio pesantemente influenzato dalle scelte del passato.
  Ci è stato detto che l'85 per cento della spesa della Camera è rappresentato da poste obbligatorie connesse ai trattamenti spettanti ai deputati in carica e cessati dal mandato, dal personale in servizio e in quiescenza, nonché dagli oneri per esigenze di funzionamento dei gruppi e di altri organi parlamentari.
  Abbiamo rilevato quanto sia difficile avere una rendicontazione trasparente. Sia chiaro: non stiamo assolutamente sostenendo che quello che è scritto nel bilancio non sia veritiero; al contrario, il problema è la sua leggibilità.
  Infatti, alle nostre domande molto semplici, oserei dire elementari, quali: quanto costa un'ora di Commissione funzionante, quanto costa una giornata di lavoro d'Aula, quanto costa una giornata di apertura della Camera, quanto per il funzionamento delle Commissioni voi non siete in grado di darmi una risposta.
  La imputazione dei costi è fondamentale per esprimere un qualsiasi tipo di giudizio sul nostro operato, sull'organizzazione che ci siamo dati, sugli obiettivi da raggiungere, su cosa tagliare e dove investire.
  Analizziamo i saldi di bilancio: passiamo dai 977.534.342 euro del 2016 ai 982.106.571 euro del 2017 per arrivare ai 996.336.571 del 2018. Allora, il punto fondamentale è che mentre tra il 2008 e il 2015 c’è, e si vedono, gli effetti dell'opera di riduzione dei costi dal 2016 in poi tendiamo a rallentare il trend di decremento. Come dire: tutto ciò che è stato fatto, era tutto ciò che avremmo potuto fare, quindi l'opera di risanamento si ferma qui.
  Al di là di tutte le enunciazioni, al di là di tutti i buoni propositi, stiamo infierendo sulle parti deboli del sistema, vedi il tema delle indennità dei dipendenti, degli straordinari non pagati o delle ferie non godute. Interventi scomposti che creano disfunzioni e vanno a colpire chi lavora per questa Istituzione. Al contrario non sciogliamo i nodi che genererebbero ingenti risparmi.Pag. 148
  Andiamo al nocciolo della questione: questa è un'istituzione che nel corso degli anni ha modificato le sue funzioni, ma alcuni settori non si sono di pari passo adeguati.
  È evidente come gli uffici della Camera dei deputati spesso svolgano servizi ed abbiano personale con mansioni e/o funzioni ridondanti. Questo vale ancor di più se osserviamo il combinato disposto di Camera e Senato.
  È, quindi, di palmare evidenza la necessità di accorpare, razionalizzare e riorganizzare tutte le strutture alla luce di compiti e funzioni duplicate, al fine di raggiungere una gestione tesa a criteri di maggiore efficienza, efficacia ed economicità. Di fronte all'evidente immobilismo e all'incapacità di riformare noi stessi la Lega Nord e Autonomie ha proposto un approccio laico. E lo abbiamo fatto traendo insegnamento da una esperienza maturata in periodo non sospetto in cui, comunque, la questione dell'efficienza e dell'economicità nella gestione di questa istituzione iniziava a farsi largo nell'agenda politica. Il 2 e 3 luglio 1984 nell'Aula di Palazzo Montecitorio si tenne una conferenza sulle prospettive di riforma e ammodernamento della Camera dei deputati, promossa dall'allora Presidente Nilde Iotti. A quei lavori parteciparono i membri dell'Ufficio di Presidenza, i gruppi parlamentari, i deputati, i responsabili dei vertici amministrativi, i dipendenti, i rappresentati delle organizzazioni sindacali oltre ai giornalisti parlamentari, al termine dei quali la Presidente Iotti individuò «una volontà comune di trovare criteri di organizzazione e di funzionamento degli apparati parlamentari capaci di assicurare le migliori condizioni di lavoro per i singoli e la più alta efficienza della struttura». Come documentato dal settimanale «Epoca» nove esperti della società di consulenza aderenti all'ASSCO vennero successivamente incaricati dall'Ufficio di Presidenza della Camera di effettuare un'indagine che, come si legge da un comunicato dell'ANSA del 2 giugno 1989, ha «accertato due linee di tendenza: la prima è che il personale di Montecitorio, funzionari, impiegati e commessi, nel suo insieme è di ottima qualità. Professionisti seri, preparati, corretti, che potrebbero benissimo figurare in qualunque azienda privata. La seconda linea di tendenza che emerge dall'indagine è che la macchina amministrativa, così com’è congegnata, risente di disfunzioni cumulate nel tempo, di sovrapposizioni di ruoli e di competenze fra i diversi uffici e servizi. Ma i super-esperti mettono soprattutto l'accento su un dato: il personale, se fosse utilizzato secondo criteri aziendali, potrebbe rendere assai meglio di come ha reso finora. Urgono rimedi».
  È da tempo che insistiamo sull'attuazione del nostro ordine del giorno «Nilde Iotti» che indica la strada maestra: dei superconsulenti, tra parentesi volontari, che erano stati chiamati e che avevano individuato, guarda caso, esattamente le stesse criticità di cui oggi stiamo dibattendo.
  Ci viene spesso obiettato che non siamo un'azienda, che siamo un'istituzione di rango costituzionale. Egregi colleghi, ciò non ci autorizza a sperperare i denari dei cittadini o a mal funzionare. Prendiamo atto che non possiamo fare esattamente le stesse cose che si facevano nel 1948.
  Vi sono settori in cui l'evoluzione, indotta dall'esterno, è stata ineludibile. Ricordo che al centro dell'emiciclo vi erano eccellenti stenografi, c'era la macchina Michela, una Scuola di formazione professionale e di addestramento nella stenografia parlamentare della Camera dei deputati, convegni di studi stenografici a cui partecipavano gli stenografi parlamentari giustamente ritenuti tra le eccellenze del Paese in materia. Laddove c'erano carta e penna oggi il resoconto stenografico è digitale ed in tempo reale rendendo fruibili – a portata di click – testi, documenti di seduta, dossier e i video. Anche qui, come lo erano in passato, hanno raggiunto un grado di complessità ed efficienza eccezionale. Un settore nevralgico per la trasparenza e l'accesso alle informazioni dei cittadini ha saputo stare al passo coi Pag. 149tempi, si è qualificato; non vedo i motivi perché altri settori all'interno della Camera non debbono farlo.
  Altro punto nevralgico che ad ogni piè sospinto viene utilizzato come feticcio dell'intoccabilità di questa istituzione: l'autodichia. Impedire l'intromissione di organi esterni nella gestione amministrativa degli organi costituzionali, con la funzione di tutelarne l'interesse costituzionale all'indipendenza, comporta, inevitabilmente il sacrificio di altri principi costituzionalmente garantiti, in particolare quelli relativi alla tutela giurisdizionale. Questo però non può e non deve andare a discapito dei cittadini. A maggior ragione occorre trovare un sistema che dia ai cittadini che lavorano nelle nostre Istituzioni, in particolare Camera e Senato, una garanzia dei loro diritti ed interessi legittimi.
  L'autodichia della Camera dei Deputati può e deve avere il suo filtro di legalità interna tutte le volte in cui essa viene esercitata nel rispetto della Costituzione e della normativa europea, i cui Trattati penetrano nell'ordinamento interno anche per quanto riguarda gli Organi costituzionali attraverso il parametro dell'articolo 117, comma 1, della Costituzione.
  Il Presidente della Repubblica, proprio in ragione dell'autodichia dell'Organo costituzionale, ha applicato la normativa interna e i principi europei per stabilizzare il personale precario del Quirinale, pur non essendo obbligato a farlo, lanciando un chiaro e inequivocabile segnale, anche alla Camera e al Senato: il rapporto tra poteri dello Stato, la Presidenza della Repubblica e la giurisdizione nazionale devono essere leali e rispettosi delle fonti del diritto costituzionale ed europeo.
  Al contrario, la Camera dei Deputati, in barba agli accordi Comunitari sottoscritti nel tempo e recepiti dal nostro Ordinamento (ex articolo 117 della Costituzione), viola costantemente i diritti dei lavoratori cosiddetti a «Decreto» ovvero «Decretati» cercando riparo nell'autodichia che, evidentemente, non può essere utilizzata per legittimare una condotta irregolare. Questa situazione sino a poco tempo fa coinvolgeva anche i lavoratori del Quirinale, il quale però preso atto degli impegni sottoscritti in Europa ha immediatamente emesso un recentissimo Decreto con il quale ha disposto la definitiva ed inevitabile stabilizzazione dei precari del Quirinale.
  Il lavoro va pagato. La pessima gestione ed organizzazione dei lavori d'aula, indipendente dai voleri dell'amministrazione, ha generato pesanti ingiustizie: straordinari e ferie non godute e non pagate. È imprescindibile che ci si dia una organizzazione certa, rispettosa dei tempi e, soprattutto dei costi. Se si tiene l'Aula aperta la notte è ovvio che si chiedono gli straordinari ed alla gente che chiede gli straordinari non si può dire: non te li pago.
  La domanda da porsi è: è necessario che noi teniamo aperta l'Aula la notte ? È necessario che la teniamo aperta il sabato avendo già deciso la chiusura domenicale ?
  Dobbiamo essere certi dei costi, imputarli e, in base a quello, prendere le decisioni nell'organizzazione dei lavori delle Commissioni o dell'Assemblea.
  A chi ci obietta che non siamo una fabbrica, rispondiamo che questa quantificazione ha un precedente. Quando (dal mio punto di vista) i colleghi del MoVimento 5 Stelle hanno manifestato impegnando la Camera in una apertura straordinaria i costi di questo atto dimostrativo gli sono stati imputati.
  La democrazia costa e spetterà ai cittadini, al momento del voto, valutare la congruità dell'atto in questo caso dimostrativo.
  Quando lei Presidente, anche per avere qualche titolo sui giornali, convoca l'Assemblea il 20 agosto per incardinare il decreto contro il femminicidio, spreca il denaro e non fa certo un servizio alla democrazia. Una seduta di 2 minuti preceduta da due settimane di vacanze e seguita da altre due settimane di vacanze spacciata anche per «lavori dell'aula» ha un suo onere.
  Una razionale organizzazione dei lavori è tra le principali azioni che porterebbe immediati risparmi.
  Sono tante le storture a cui vogliamo porre rimedio.Pag. 150
  Tra i tanti org presentati ce ne è’ uno che riassume un po’ la posizione della Lega Nord e Autonomie in materia e, oltre ad uniformare il trattamento dei deputati agli standard europei e a cancellare vecchi ed assurdi privilegi come i vitalizi della prima Repubblica. Ormai si perde il conto degli anni in cui le proposte della Lega di ridimensionare le indennità e il numero di Parlamentari e consiglieri regionali giacciono impolverate nei cassetti della Commissione affari costituzionali.
  Non volete mettere mano alle indennità e cancellare i vitalizi ? Ribadiamo che ci sono alcune poste su cui si può intervenire da subito, ottenendo degli immediati risparmi. Per esempio, non ci è chiara la ragione per cui perché stiamo ancora dando delle dotazioni agli ex Presidenti della Camera. Potete spiegarci perché dobbiamo garantire segreteria e scorta a Fini e a Casini ? Noi, ancora una volta, proponiamo di cancellarle, da subito.
  Auditorium parco della musica (peraltro progettato da Renzo Piano), sala Casella dell'Accademia Filarmonica Romana, Auditorium del Centro di Assistenza Sociale e Culturale della Banca d'Italia, Auditorium Augustinianum, Auditorium del Villaggio della Musica, aula magna dell'Università Roma Tre sono tutti spazi attrezzati e assegnati ai concerti. Che senso ha per la Camera fargli concorrenza, peraltro spendendo cifre da capogiro ? Se i cittadini sapessero quanti gli costa un concerto ce le suonerebbero loro a noi.
  Questa è la Camera dei deputati, qui si fanno le leggi, punto. Non è un auditorium, non è un centro convegnistico, la convegnistica va fatta altrove e ci sono centri specializzati che costano un centesimo di noi. Le mostre poi vanno fatte negli spazi espositivi, i convegni nei centri congressuali.
  Abbiamo convintamente sostenuto i colleghi del MoVimento 5 Stelle per togliere qualsiasi tipo di locazione compreso quell'abominio di palazzo Marini. Ora esortiamo ad una certa parsimonia nel prevedere spazi e servizi ai parlamentari sfrattati, quello che temiamo è che poi le previsioni di risparmio siano nettamente ridotte nel momento in cui ovviamente, in spazi poco flessibili e molto pregiati come quelli nei quali dobbiamo operare, qualsiasi tipo di modifica rischia di avere dei costi altissimi se non proibitivi.
  Allora – e chiudo – per quanto riguarda il discorso del bilancio, il nostro gruppo è molto perplesso. In Ufficio di Presidenza ci siamo astenuti perché apprezziamo gli sforzi fatti: in questi tre anni abbiamo risparmiato 270 milioni e dal 2011 la nostra spesa è diminuita del 12,8% mentre quella del resto del pubblico è aumentata dell'11%. Se non fossimo in una situazione eccezionale probabilmente sarebbero bastati, ma non è così.
  In conclusione, ci rendiamo conto che siamo di fronte ad un moloc la cui opera di risanamento è improba ma se mi si risponde che l'85 per cento delle poste di bilancio sono obbligatorie perché noi siamo «speciali» in quanto organo costituzionale, capite che mi cadono le braccia.
  Qui si spreca denaro dei cittadini a causa dell'utilizzo inappropriato di risorse d'eccellenza. È su questo che ci dobbiamo concentrare, è su questo che insistiamo, ed è su questo che noi presenteremo i nostri ordini del giorno, per un dibattito che ci auguriamo porti finalmente alla tanto agognata svolta riformatrice.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO DEI DEPUTATI GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA E STEFANO DAMBRUOSO SULLE MOZIONI CONCERNENTI LINEE DELLA POLITICA EUROPEA ED ESTERA DELL'ITALIA ALLA LUCE DELLE RECENTI EMERGENZE INTERNAZIONALI

  GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Gentile Presidente, onorevoli colleghi, la condizione che sta vivendo il nostro continente in relazione agli attentati terroristici ed all'evolversi della situazione geopolitica in alcuni paesi a ridosso dell'Europa, non ultimo in Turchia, devono spingerci a fare una profonda riflessione politica.
  L'occidente in questi ultimi mesi ha subito attacchi terroristici senza precedenti Pag. 151e sta mettendo in mostra, ove ce ne fosse stato ancora bisogno, i suoi paurosi limiti.
  Le sue paure, l'incedere fin troppo cauto e incerto nelle pieghe di una guerra aperta, da tempo dichiarata dal fondamentalismo islamista, e mai di fatto accettata come tale da quella parte dell'emisfero.
  Quasi fosse una profanazione per l'immagine della democrazia, una bestialità per i predicatori di pacifismo, una offesa al senso comune. Eppure, non ci voleva molto a prendere atto che in questa guerra asimmetrica scatenata da spietate milizie estremiste, alimentata da un odio furioso, sorretto da allucinanti e bestiali interpretazioni coraniche, con la fede e la religione brandita come una spada per diffondere orrore, a rimetterci sarebbe stata la parte più debole, cioè noi occidentali.
  Perché questo è il punto fondamentale, dal quale bisogna ripartire. Capire che il male, prima ancora che nelle azioni degli ultimi attentatori in giro per l'Europa, risiede nella nostra sottovalutazione del fenomeno, nel credere che sia sufficiente esportare democrazia, ammesso e non concesso che ci si riesca, per neutralizzare il fanatismo.
  Ovviamente, quando parliamo del male dell'Occidente ci riferiamo alla miopia dei leader europei, alla straordinaria leggerezza con cui si continua a trattare il tema di un esercito comune, di una comune intelligence, di un più chiaro e coerente approccio alle questioni che, dall'Africa alla Siria, hanno portato a stravolgere assetti, squilibrato poteri, esautorato precari equilibri.
  Sono questioni particolarmente spinose che richiedono un orientamento politico e su questo ci aspettiamo delle risposte chiare dal Governo.
  Prevenzione e repressione devono essere i comuni denominatori di una politica volta a dare risposte concrete per consentire ai cittadini europei di potersi sentire appartenenti ad una comunità che li protegga.
  Abbiamo letto e approfondito le mozioni presentate e vogliamo ribadire quanto l'Alleanza Atlantica deve rimanere il perno della nostra politica di sicurezza.
  In una situazione geopolitica in continuo mutamento che parte dalla Turchia, per arrivare a ciò che sta avvenendo in Medioriente, il ruolo dell'Europa può e deve tornare ad essere centrale per la stabilizzazione dell'intera area.
  Al rinascimento dell'Europa, l'alternativa è il suo declino, frammentato e inesorabile. Per questa ragione essere europeisti in questo momento così delicato è di fondamentale importanza, per non farci sottrarre la speranza del futuro.
  Alleanza liberal popolare autonomie voterà favorevolmente a tutte le mozioni che andranno in questa direzione.

  STEFANO DAMBRUOSO. Onorevole Presidente, Rappresentanti del Governo, onorevoli Colleghi, come gruppo di Scelta Civica abbiamo sottoscritto e voteremo convintamente a favore della mozione di maggioranza per le motivazione che cercherò di esporre brevemente.
  L'Europa negli ultimi anni ha subito sempre di più le conseguenze di dinamiche conflittuali e di tensioni che traggono origine al di fuori del suo territorio ma che inevitabilmente si ripercuotono, spesso in termini amplificati, nei nostri Paesi.
  Per la sua collocazione geografica, l'Europa è infatti esposta ad attacchi di diversa origine e natura; particolarmente preoccupante è la situazione generale della sponda meridionale e orientale del Mediterraneo.
  L'instabilità che contraddistingue quasi tutti i paesi arabi che hanno vissuto negli scorsi anni l'esperienza delle cosiddette Primavere, aggravata dalla situazione drammatica della Libia e della Siria moltiplica le occasioni di conflitto e di tensione. Si alimenta in tal modo l'esplosione dei flussi migratori verso l'Europa di tanti, uomini, donne e bambini, che cercano di sfuggire ai violenti scontri provocati dalle vere e proprie guerre civili in corso; vengono favorite le organizzazioni criminali transfrontaliere che lucrano sulla tratta degli esseri umani, sul traffico di armi, e che finanziano gruppi radicali e terroristici Pag. 152anche mediante il riciclaggio di proventi di attività illecite.
  Siamo in presenza di una situazione che per molti aspetti non trova precedenti: lo stravolgimento degli equilibri che per tanti decenni, dopo la seconda guerra mondiale, avevano dominato gli scenari internazionali ha provocato la moltiplicazione dei focolai di tensione e instabilità e moltiplicato gli attori in gioco, sempre meno identificabili con i confini territoriali dei singoli Stati.
  La situazione dei conflitti in Libia, il voto per il Brexit, il golpe fallito in Turchia, le terribili stragi terroristiche che hanno sconvolto l'Europa dall'inizio del 2016, creano un clima di incertezza e per certi versi di sfiducia dei cittadini verso la politica internazionale da cui ci si aspettano risposte e azioni risolutive. Il Mediterraneo rappresenta purtroppo uno dei centri nevralgici delle tensioni internazionali, acuite, anche dal ruolo della Turchia nella politica migratoria e dai rischi – soprattutto in termini di impatto sui flussi migratori – che potrebbe provocare una potenziale rottura fra quest'ultima e l'Unione europea.
  Occorre quindi optare per un ripensamento sulle politiche di austerity europee e investire su quelli che sono i valori fondanti dell'Unione: i principi di solidarietà, democrazia, certezza del diritto e pari opportunità.
  Il vertice NATO dell'8 e 9 luglio ha affrontato non solo il tema della crisi a est, verso la Russia, ma anche i temi dell'immigrazione e della sicurezza. Sul punto è emersa la necessità di dare maggior sicurezza al Mediterraneo e la nuova missione Sea Guardian avrà questo obiettivo. Anche la dichiarazione congiunta Unione europea-NATO, ha rappresentato un importante traguardo a livello internazionale garantendo maggiore cooperazione tra le due organizzazioni in tema di cyber sicurezza, sicurezza marittima ed esercitazioni comuni.
  Sul tema della migrazione, poi, l'Italia manterrà un ruolo guida sul fronte del Sud e del Mediterraneo, sostenendo il Migration Compact che deve essere una risposta fondata su un partenariato strategico con i Paesi del Sahel e dell'Africa subsahariana, aree queste di maggiore provenienza di immigrati dall'Africa.
  Sul fronte, invece, della lotta al terrorismo jihadista oltre ad una strategia militare sul campo della coalizione anti Daesh occorre un coinvolgimento delle comunità musulmane che si attivino e si esprimano chiaramente per una netta condanna degli atti terroristici e di violenza – come già avvenuto domenica scorsa – isolando i fiancheggiatori del terrorismo e combattendoli senza ambiguità.
  Occorre, quindi, insistere su una strategia comune e unitaria, che tenga conto delle nuove sfide economiche e che trovi delle soluzione certe e credibili all'emergenza migratoria dall'Africa verso il nostro Paese oppure dalla via balcanica verso l'Europa, e alla minaccia jihadista che nell'ultimo anno ha colpito centinaia di vittime innocenti.
  Risultati significativi sono già stati raggiunti grazie alle importanti riforme approvate proprio da questo Parlamento – penso ad esempio alle innovative misure di prevenzione e contrasto del terrorismo contenute nel decreto legge 18 febbraio 2015 n. 7 (convertito nella legge n. 43/2015) o al parere espresso dalla Commissione Giustizia lo scorso 21 giugno sulla «Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla lotta contro il terrorismo e che sostituisce la decisione quadro del Consiglio 2002/475/GAI sulla lotta contro il terrorismo» – ma ancor di più si potrà fare con l'adozione dell'Agenda europea sulla sicurezza per combattere il terrorismo e preparare il terreno sull'Unione della sicurezza”, oggi all'esame delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia di cui sono peraltro relatore. Su questi temi la Commissione europea propone un approccio trasversale, con la consapevolezza che il tema che si vuole affrontare richiede una combinazione di risposte e di strumenti e una stretta sinergia tra diversi Stati membri, vari attori istituzionali e non, a livello sia Pag. 153nazionale che europeo, nonché una stretta collaborazione con organismi e istituzioni extra europei.
  Il carattere transnazionale costituisce un dato strutturale del terrorismo odierno, e in particolare, del terrorismo di matrice radicale islamica. Le istituzioni europee, e, in particolare Europol, segnalano che la quasi totalità di vittime di attentati terroristici registratisi in Europa dal 2015 ad oggi sono riconducibili alla violenza jihadista.
  L'Agenda europea individua, pertanto, nel terrorismo, nella radicalizzazione e nella criminalità organizzata, oltre che in quella informatica, le principali minacce cui l'Europa deve far fronte nell'attuale fase storica. Vengono quindi individuate fra le priorità strategiche lo scambio di informazioni fra i diversi organismi competenti alla lotta al terrorismo e le agenzie dell'Unione europea; il rafforzamento della cooperazione operativa di polizia e della formazione del personale specializzato a livello europeo.
  In particolare, allo scopo di monitorare i movimenti sospetti di terroristi combattenti, sia in uscita che in entrata dal territorio europeo, si preannuncia la presentazione entro la fine dell'anno di una revisione del sistema di informazione Schengen che prevedrebbe il rafforzamento del monitoraggio e dello scambio di informazioni sui rimpatri; l'uso dell'immagine facciale ai fini dell'identificazione biometrica e il rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne dell'Unione europea, con particolare riguardo alla istituzione della Guardia di frontiera europea. Tra le misure di carattere preventivo è utile anche segnalare l'attuazione in tempi rapidi della direttiva sui dati del codice di prenotazione PNR, adottata dal Consiglio il 21 aprile scorso.
  La Commissione propone, poi, di consentire agli Stati membri il ricorso alla flessibilità per quanto concerne le regole del Patto di stabilità e crescita con riferimento alle misure che potranno essere adottate in presenza di situazioni straordinarie che richiedano interventi aggiuntivi in relazione alle minacce terroristiche.
  Da ultimo, la Commissione attribuisce notevole importanza allo sforzo di garantire maggiore coerenza tra azioni interne e azioni esterne nel campo della sicurezza ed al riguardo alcune iniziative sono già state avviate attraverso il raccordo con paesi prossimi alle frontiere dell'Unione europea, che sono più esposti a situazioni critiche, anche con riferimento all'afflusso di migranti dalla Siria. Si tratta di: Giordania, Libano, Marocco, Tunisia e Turchia.
  Sono inoltre attivi presso le delegazioni dell'Unione europea in Algeria, Iraq, Giordania Marocco, Nigeria, Arabia Saudita, Tunisia e Turchia esperti europei di lotta al terrorismo.
  La prospettiva cui la Commissione europea sta lavorando è quella di attivare veri e propri partenariati antiterrorismo, in primo luogo con i paesi del bacino del Mediterraneo e di realizzare una stretta cooperazione con i paesi limitrofi per quanto concerne il controllo del traffico di armi, la tratta di esseri umani, il traffico di sostanze stupefacenti e il monitoraggio dei flussi finanziari per recidere complicità e connivenze.
  Il terrorismo è sempre di più un fenomeno transnazionale; le ramificazioni delle organizzazioni terroristiche, analogamente a quelle criminali, sono sempre più diffuse. La disponibilità delle reti informatiche e la presenza, all'interno dell'Unione europea, di un numero consistente di potenziali terroristi favorisce la diffusione della propaganda e il reclutamento di nuovi adepti.
  Le vicende recenti che hanno così duramente colpito la Francia, il Belgio, la stessa Germania, dimostrano ormai chiaramente che le minacce terroristiche non vengono soltanto dall'esterno ma anche dall'interno dell'Unione europea. È quindi assolutamente apprezzabile lo sforzo della Commissione europea di delineare un quadro organico delle misure che devono essere adottate per prevenire e sconfiggere la minaccia terroristica in tutte le sue forme, in vista della realizzazione di un'Unione della sicurezza che può rappresentare la nuova frontiera del processo di integrazione a livello europeo.Pag. 154
  La ripresa del percorso di integrazione sarà tanto più efficace e apprezzata dai cittadini, anche in risposta al diffuso euroscetticismo, quanto più saprà rispondere su un terreno concreto ai problemi che si pongono. I numeri a disposizione per quanto concerne gli attentati già compiuti (oltre a quelli sventati) e le vittime provocate dal terrorismo dimostrano che il rafforzamento della capacità di prevenzione e risposta costituisce una assoluta priorità per consentire all'Unione europea di recuperare la fiducia dei cittadini.
  Per tutte queste finalità la risposta decisiva può venire soltanto dalla sempre più intensa collaborazione tra diverse autorità, nazionali ed europee, e dallo scambio di informazioni, passando anche per il puntuale monitoraggio delle attività di reclutamento e di propaganda terroristica per il quale l'Unione europea già si è mossa attraverso la creazione del centro di eccellenza della rete europea di sensibilizzazione del problema della radicalizzazione e l'attivazione di un forum europeo su internet, nonché con l'istituzione, presso Europol, di una specifica unità incaricata di segnalare le attività di propaganda terroristica online.
  Per tutte queste ragioni riteniamo che la politica del Governo Italiano alla luce delle recenti emergenze internazionali si stia dimostrando di grande efficacia a livello sia interno che internazionale e, con la nostra mozione, invitiamo il Governo a proseguire sulla strada intrapresa, per dare nuovo slancio al progetto di una Unione Europea fondata sulla solidarietà, sulla legittimità democratica e su una grande opportunità per il futuro di tutti noi.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
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1 Nom. Doc. VIII, n. 8 - odg n. 5 426 385 41 193 95 290 83 Resp.
2 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/14 431 409 22 205 138 271 80 Resp.
3 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/16 437 430 7 216 112 318 80 Resp.
4 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/21 451 366 85 184 21 345 80 Resp.
5 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/22 447 439 8 220 138 301 80 Resp.
6 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/24 449 350 99 176 48 302 80 Resp.
7 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/25 452 429 23 215 97 332 80 Resp.
8 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/26 449 403 46 202 97 306 80 Resp.
9 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/27 453 405 48 203 99 306 80 Resp.
10 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/28 455 445 10 223 121 324 80 Resp.
11 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/29 460 450 10 226 142 308 79 Resp.
12 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/30 455 450 5 226 141 309 79 Resp.
13 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/31 442 431 11 216 108 323 79 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/32 427 420 7 211 98 322 75 Resp.
15 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/33 435 419 16 210 100 319 75 Resp.
16 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/34 447 409 38 205 107 302 74 Resp.
17 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/35 444 422 22 212 98 324 74 Resp.
18 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/36 450 444 6 223 117 327 74 Resp.
19 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/37 448 440 8 221 103 337 74 Resp.
20 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/38 447 443 4 222 134 309 74 Resp.
21 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/39 448 412 36 207 98 314 74 Resp.
22 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/42 447 418 29 210 94 324 74 Resp.
23 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/44 p.I 439 434 5 218 98 336 74 Resp.
24 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/44 p.II 437 432 5 217 88 344 74 Resp.
25 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/45 434 432 2 217 83 349 74 Resp.
26 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/47 441 411 30 206 99 312 75 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/49 439 436 3 219 126 310 74 Resp.
28 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/50 423 417 6 209 137 280 74 Resp.
29 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/51 426 390 36 196 90 300 74 Resp.
30 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/54 435 396 39 199 97 299 74 Resp.
31 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/59 428 396 32 199 99 297 75 Resp.
32 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/61 434 407 27 204 83 324 74 Resp.
33 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/62 437 388 49 195 86 302 74 Resp.
34 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/65 438 421 17 211 97 324 74 Resp.
35 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/66 425 394 31 198 96 298 74 Resp.
36 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/67 433 391 42 196 92 299 74 Resp.
37 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/68 432 399 33 200 103 296 74 Resp.
38 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/70 409 400 9 201 88 312 74 Resp.
39 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/71 428 414 14 208 118 296 74 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/72 414 399 15 200 122 277 74 Resp.
41 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/73 413 400 13 201 95 305 74 Resp.
42 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/74 414 389 25 195 110 279 74 Resp.
43 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/75 405 394 11 198 92 302 74 Resp.
44 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/77 336 335 1 168 74 261 93 Resp.
45 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/83 358 357 1 179 104 253 88 Resp.
46 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/84 356 354 2 178 102 252 88 Resp.
47 Nom. odg 9/Doc. VIII, n. 8/92 366 365 1 183 106 259 88 Resp.
48 Nom. Doc. VIII, n. 7 - voto finale 390 375 15 188 303 72 83 Appr.
49 Nom. Doc. VIII, n. 8 - voto finale 393 378 15 190 304 74 83 Appr.
50 Nom. Moz.Di Stefano M. e a.1-1331 nf pI 337 315 22 158 66 249 83 Resp.
51 Nom. Moz.Di Stefano e a.1-1331 nf pII 334 325 9 163 311 14 83 Appr.
52 Nom. Moz.Di Stefano e a.1-1331 nf pIII 332 329 3 165 71 258 83 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. Moz.Di Stefano e a.1-1331 nf pIV 332 331 1 166 76 255 83 Resp.
54 Nom. Moz.Di Stefano M. e a.1-1331 nf pV 339 338 1 170 79 259 83 Resp.
55 Nom. Moz.Di Stefano e a.1-1331 nf pVI 337 332 5 167 74 258 83 Resp.
56 Nom. Moz.Di Stefano e a.1-1331 nf pVII 333 328 5 165 58 270 83 Resp.
57 Nom. Moz.Di Stefano e a.1-1331 nf pVIII 331 326 5 164 298 28 83 Appr.
58 Nom. Moz.Di Stefano e a.1-1331 nf pIX 337 335 2 168 80 255 83 Resp.
59 Nom. Moz.Di Stefano M. e a.1-1331 nf pX 330 330 166 61 269 83 Resp.
60 Nom. Moz.Di Stefano e a.1-1331 nf pXI 335 321 14 161 63 258 83 Resp.
61 Nom. Moz. Pini G. e a. n.1-1333 334 271 63 136 11 260 83 Resp.
62 Nom. Moz. Capezzone e a. n.1-1334 334 323 11 162 13 310 83 Resp.
63 Nom. Moz. Rampelli e a. n.1-1335 334 324 10 163 13 311 83 Resp.
64 Nom. Moz. Scotto e a. n.1-1336 pI 333 279 54 140 22 257 83 Resp.
65 Nom. Moz. Scotto e a. n.1-1336 pII 331 264 67 133 245 19 83 Appr.
INDICE ELENCO N. 6 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.I 328 251 77 126 245 6 83 Appr.
67 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.II 325 251 74 126 247 4 83 Appr.
68 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.III 328 317 11 159 258 59 83 Appr.
69 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.IV 323 313 10 157 237 76 83 Appr.
70 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.V 331 319 12 160 256 63 83 Appr.
71 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.VI 332 323 9 162 248 75 83 Appr.
72 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.VII 326 265 61 133 253 12 83 Appr.
73 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.VIII 331 253 78 127 247 6 83 Appr.
74 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.IX 333 265 68 133 259 6 83 Appr.
75 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.X 331 267 64 134 261 6 83 Appr.
76 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.XI 324 262 62 132 256 6 83 Appr.
77 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.XII 328 250 78 126 244 6 83 Appr.
78 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.XIII 321 261 60 131 241 20 83 Appr.


INDICE ELENCO N. 7 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 86)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.XIV 324 262 62 132 256 6 83 Appr.
80 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.XV 320 245 75 123 225 20 83 Appr.
81 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.XVI 319 251 68 126 231 20 83 Appr.
82 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1337 p.XVII 317 308 9 155 225 83 83 Appr.
83 Nom. Moz. Artini e a. n.1-1338 p.I 315 255 60 128 31 224 83 Resp.
84 Nom. Moz. Artini e a. n.1-1338 p.II 313 248 65 125 241 7 83 Appr.
85 Nom. Moz. Brunetta e a. n.1-1339 p.I 316 310 6 156 12 298 83 Resp.
86 Nom. Moz. Brunetta e a. n.1-1339 p.II 317 296 21 149 235 61 83 Appr.