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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 660 di venerdì 22 luglio 2016

Pag. 1

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

  La seduta comincia alle 9,30.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  RICCARDO FRACCARO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Amendola, Baretta, Bratti, Bueno, Caparini, Catania, Damiano, De Micheli, Di Gioia, Epifani, Ferranti, Gregorio Fontana, Fontanelli, Garofani, Giancarlo Giorgetti, Marazziti, Gianluca Pini, Pisicchio, Portas, Realacci, Rosato, Sanga, Sani e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente novantadue, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 9,35).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Orientamenti del Governo in ordine all'applicazione della normativa in materia di incompatibilità in relazione all'assunzione della carica di assessore al bilancio di Roma Capitale da parte di un dirigente della Consob – n. 2-01430)

  PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Giampaolo Galli ed altri n. 2-01430, concernente orientamenti del Governo in ordine all'applicazione della normativa in materia di incompatibilità in relazione all'assunzione della carica di assessore al bilancio di Roma Capitale da parte di un dirigente della Consob (Vedi l'allegato A – Interpellanze urgenti).
  Chiedo al deputato Giampaolo Galli se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

  GIAMPAOLO GALLI. Onorevole Presidente, il tema è quello del doppio incarico dell'attuale assessore al bilancio al comune di Roma, con delega anche al patrimonio e riorganizzazione delle partecipate, che è il dottor Marcello Minenna, un funzionario della Consob.
  Da quanto si è appreso dalla stampa, il neoassessore avrebbe comunicato alla Consob che manteneva – non che desiderava o intendeva mantenere – lo stipendio e, soprattutto, il suo incarico di capo ufficio presso la Consob.Pag. 2
  Sembrava agli interpellanti che ciò fosse in conflitto con la legge istitutiva della Consob, quella del 1974, nonché in contrasto con il regolamento attuativo di quella norma (il regolamento del personale), che prevede – cito – che quando ciò sia riconosciuto di interesse per l'amministrazione, con deliberazione della Commissione, i dipendenti possono essere autorizzati ad assumere un impiego presso amministrazioni, autorità ed altri enti, eccetera, e che, in tali casi, il dipendente che assume il suddetto impiego è collocato in aspettativa senza diritto a retribuzione.
  Desta, comunque, stupore e preoccupazione, ad avviso degli interpellanti, l'eventualità che incarichi così impegnativi vengano svolti contemporaneamente e, dunque, di necessità a tempo parziale o in modo residuale. La città di Roma ha diritto ad avere un assessore al bilancio che svolga questa funzione con un impegno pieno. Per quanto riguarda l'attività della Consob, le attività devono essere di necessità coordinate da un dirigente, che svolga la sua attività in modo non residuale rispetto ad altri compiti.
  Si sottolinea, infine, che tra i compiti affidati all'assessore Minenna vi sono quelli relativi alla riorganizzazione delle società partecipate, fra i quali anche ACEA Spa, società quotata in borsa e, quindi, soggetta al controllo della Consob. Quindi, si configura quella che appare come un'indebita commistione fra controllato e controllore, potenzialmente foriera di conflitto d'interesse, tenuto conto che, come si legge sul sito della Commissione, l'ufficio a cui è preposto il dottor Minenna elabora analisi quantitative e funzionali allo svolgimento dell'attività di vigilanza in continuo sui mercati e non può, dunque, essere considerato egli estraneo all'attività di vigilanza.
  Da notizie di stampa risulta che successivamente la pubblicazione di questa interpellanza, la Consob abbia deciso di collocare il dipendente in aspettativa senza diritto a retribuzione: ma per ora queste sono solo notizie di stampa.
  Tenuto conto che la Consob è un'autorità indipendente, si chiede al Governo quali siano gli orientamenti in relazione all'applicabilità dell'articolo 2 della legge istitutiva della Consob in materia di incompatibilità in una fattispecie come questa e se, comunque, non ritenga di assumere iniziative per implementare la citata disciplina in materia di incompatibilità.

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Pier Paolo Baretta, ha facoltà di rispondere.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Grazie, Presidente. Al riguardo, come riferisce la Consob, il dottor Marcello Minenna, in data 6 luglio ultimo scorso, ha comunicato alla stessa Consob di essere stato nominato assessore con delega al bilancio, al patrimonio e alla riorganizzazione delle partecipate di Roma Capitale.
  Il dottor Marcello Minenna, nel comunicare con la medesima nota che sarebbe stata sua cura garantire la continuità dell'attività dell'ufficio analisi quantitative ed innovazione finanziaria dallo stesso diretto, ha concluso evidenziando – fra virgolette – che: «Questa comunicazione, affinché la Commissione ne prenda atto per quanto di competenza».
  Successivamente, in data 15 luglio 2016, il dottor Marcello Minenna ha presentato formale istanza per essere posto in aspettativa non retribuita per motivi politici, ai sensi dell'articolo 81 del decreto legislativo n. 267 del 2000, per tutto il periodo di tempo per il quale ricoprirà la carica di assessore di Roma Capitale.
  Con provvedimento assunto in data 15 luglio 2016, il dottor Marcello Minenna è stato collocato in aspettativa, ai sensi dell'articolo 81 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, a decorrere dalla data di nomina ad assessore al bilancio, al patrimonio e alla riorganizzazione delle partecipate di Roma Capitale.
  Con riferimento alla domanda esplicita dell'interpellante rispetto all'orientamento del Governo, il Governo conferma l'orientamento di applicare sempre e comunque le norme vigenti.

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  PRESIDENTE. Il deputato Giampaolo Galli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

  GIAMPAOLO GALLI. Presidente, sicuramente questa risposta fa molta chiarezza su molte questioni. Noto due fatti: uno, che dalla risposta del sottosegretario risulta che il dipendente in questione sia stato messo in aspettativa ex tunc, cioè dal momento in cui egli è stato nominato assessore. Non è una questione di pochi giorni in più o in meno: il punto è che il decreto legislativo 30 marzo 2001 prevede che i dipendenti pubblici non possano svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente autorizzati dalle amministrazioni di appartenenza, anche al fine di verificare potenziali situazioni di conflitto di interesse.
  Questo ha conseguenze: in caso di inosservanza del divieto, il dipendente pubblico è soggetto, fra l'altro, a responsabilità disciplinare. Il conferimento di incarichi senza la previa autorizzazione determina, fra l'altro, la nullità di diritto del relativo procedimento. Ci si chiede, quindi, e si invita il Governo a fare una verifica, se la Consob potesse fare questa sorta di sanatoria retroattiva, dal momento che il dipendente aveva accettato l'incarico di assessore senza esserne opportunamente autorizzato. Un secondo punto un po’ più politico – concludo – : appena saputo di questa interpellanza, è uscita una nota di agenzia, firmata da una sigla: «MoVimento 5 Stelle Roma», che non era chiarissimo chi fosse almeno allora e chi rappresentasse, che parlava di furiosi attacchi nei confronti dell'assessore al bilancio di Roma, attacchi che mostravano, ancora una volta – citiamo – «l'incapacità di una certa politica di concentrarsi sui reali problemi dei cittadini». E ancora, la nota ci accusava di aver «inventato una presunta incompatibilità fra l'incarico in Consob e quello di assessore al bilancio con delega, fra l'altro, sulle partecipate, tra cui Acea, quotata in borsa»: è sempre una citazione. Stupisce da parte nostra tanta superficialità su un tema, quello del conflitto di interessi e dunque del rapporto con le lobby, che è uno dei cavalli di battaglia del MoVimento a cui appartiene il sindaco di Roma. Forse un chiarimento è necessario. La decisione della Consob e questa risposta del Governo aiutano a fare questo chiarimento e aiutano a farlo con i fatti. Concludo esprimendo l'auspicio che il dottor Minenna faccia un buon lavoro, il miglior lavoro possibile perché questo è nell'interesse di tutti i cittadini romani.

(Chiarimenti in ordine ad un'asserita situazione di incompatibilità del sindaco di Cosenza, alla luce della relazione del commissario prefettizio – n. 2-01434)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Santelli e Occhiuto n. 2-01434, concernente chiarimenti in ordine ad un'asserita situazione di incompatibilità del sindaco di Cosenza, alla luca della relazione del commissario prefettizio (Vedi l'allegato A – Interpellanze urgenti).
  Chiedo al deputato Occhiuto se intenda illustrare l'interpellanza di cui è cofirmatario o se si riservi di intervenire in sede di replica.

  ROBERTO OCCHIUTO. Sì, molto brevemente, riservandomi poi di intervenire eventualmente in maniera più compiuta in sede di replica. L'interpellanza, signora Presidente, è un'interpellanza a prima firma dell'onorevole Santelli, che avrei preferito illustrasse ella stessa oggi al mio posto, ma è impossibilitata a farlo, anche perché l'interpellanza riguarda il sindaco della mia città, che è una persona che io conosco abbastanza bene per essere cresciuto insieme a lui. L'interpellanza riguarda per l'appunto la mia città, dove il consiglio comunale a febbraio di quest'anno è stato sciolto per le dimissioni di 17 consiglieri comunali, a pochi mesi quindi alla scadenza naturale. Da lì in poi è iniziata una violentissima campagna elettorale che ha assunto a volte dei toni giudicati non solo da noi ma da tutti i commentatori incivili, che peraltro non sono stati nemmeno premiati dai cittadini Pag. 4perché alle elezioni del 5 giugno il sindaco uscente, oggetto di questi attacchi molto violenti, è stato riconfermato al primo turno con il 59 per cento dei voti.
   Ebbene, l'argomento principale della polemica politica in questi mesi verteva sulla situazione patrimoniale del sindaco che era un architetto di caratura nazionale, un imprenditore e, come molti imprenditori, aveva debiti e crediti. Alcuni dirigenti politici del centrosinistra sostenevano che, in ragione dei suoi debiti privati, potesse sorgere qualche risibile, inesistente e falsa incompatibilità che poteva essere in atto o potenziale. Ci risulta che il commissario prefettizio, Angelo Carbone, che era stato deputato a reggere l'amministrazione comunale in quei mesi, abbia risposto a queste polemiche, che peraltro sono state oggetto anche di altri atti di sindacato ispettivo. Abbiamo intenso proporre questa interpellanza perché questa polemica si è in qualche modo riaccesa in maniera evidentemente strumentale. Sarebbe opportuno nell'interesse della città che si facesse chiarezza perché molti sostengono addirittura che il Ministero degli interni potrebbe dichiarare una sorta di incompatibilità. Lo sostengono in maniera assolutamente risibile però noi stessi abbiamo voluto proporre questo atto di sindacato ispettivo perché il Ministero potesse far chiarezza e potesse renderci edotti in ordine alle comunicazioni fornite dal prefetto Carbone rispetto a eventuali o potenziali incompatibilità.
  La stampa ne ha dato notizia nei mesi passati, ha evidenziato che Carbone ha concluso le sue note dicendo che non sussistono contenziosi tra il comune e il candidato a sindaco, però, nonostante questo, si è proseguito in questa polemica. Chiediamo appunto che il Ministero possa mettere una parola conclusiva ad una polemica strumentale e pretestuosa, ma anche un po’ incivile.

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Domenico Manzione, ha facoltà di rispondere.

  DOMENICO MANZIONE, Sottosegretario di Stato per l'interno. Grazie, Presidente. Con l'interpellanza all'ordine del giorno, gli onorevoli Santelli e Occhiuto chiedono che siano resi noti i contenuti di un'informativa con cui il Commissario straordinario del comune di Cosenza, il dottor Carbone, or ora rammentato, avrebbe fornito chiarimenti al Ministero dell'interno sull'insussistenza, tra il comune e Mario Occhiuto, di contenziosi tali da determinare l'incompatibilità di quest'ultimo alla carica di sindaco.
  Premetto che, nell'ambito dell'istruttoria condotta da questo Ministero, per rispondere a un'interpellanza urgente presentata nello scorso mese di maggio, giustappunto sull'incompatibilità di Mario Occhiuto, si è reso necessario assumere elementi informativi presso quell'amministrazione comunale. Ciò in quanto si è rilevato che le questioni sollevate attenevano in via esclusiva alla sfera di autonomia accertativa, valutativa e gestionale di quell'ente locale.
   L'allora commissario straordinario del comune ha rappresentato quanto segue: i procedimenti riguardanti Mario Occhiuto, che hanno visto il coinvolgimento del comune come terzo pignorato o sostituto del debitore principale, sono complessivamente sei. Due di essi si sono estinti per mancata comparizione del creditore procedente e del debitore esecutato. Due procedimenti sono sospesi, essendo pendenti i giudizi civili di accertamento dell'obbligo del terzo, ai sensi dell'articolo 548 del codice di procedura civile. Le relative udienze sono state fissate rispettivamente per i mesi di giugno e luglio 2017. In un altro procedimento il comune ha regolarmente adempiuto l'ordinanza del giudice dell'esecuzione, provvedendo a trattenere in favore del creditore un quinto delle indennità di carica e di fine mandato dell'allora sindaco; il trattenimento di tali somme si è ovviamente interrotto con la cessazione anticipata della consiliatura. In un ultimo procedimento risulta che la società creditrice, dopo aver ottenuto dal giudice dell'esecuzione l'ordinanza non munita di formula esecutiva che fa carico al comune, terzo pignorato, di pagare un debito del sindaco, non abbia dato corso Pag. 5all'esecuzione. Il commissario straordinario ha concluso la disamina riferendo che allo stato non sussistevano pendenze giudiziarie tra il comune e l'allora candidato sindaco, aggiungendo tuttavia che non era possibile prevedere futuri contenziosi, attesa la complessità delle procedure e che, d'altra parte, in ogni momento sarebbe potuto intervenire il pagamento spontaneo del debitore esecutato.
   Aggiungo, per completezza di informazione, che sempre il commissario straordinario ha interessato l'autorità giudiziaria, la Corte dei conti, per la valutazione, a carico dei dirigenti preposti ai citati procedimenti, di eventuali profili di rilevanza penale o di danno erariale connessi all'inosservanza degli adempimenti di cui agli articoli 546 e 547 del codice di procedura civile. Più di recente, dopo l'elezione di Mario Occhiuto a sindaco, l'amministrazione comunale, rispondendo alla richiesta di aggiornati elementi informativi ha fatto sapere che né nel proprio database tributario, né nella banca dati Equitalia risultano pendenze o debiti a carico del sindaco medesimo. Tanto detto rimane però ovvio che la valutazione delle circostanze testé riferite ai fini della compatibilità o meno di Mario Occhiuto alla carica di sindaco è rimessa esclusivamente al neo eletto consiglio comunale che vi provvederà in sede di convalida degli eletti nella prima seduta della consiliatura convocata per il prossimo 28 luglio.

  PRESIDENTE. Il deputato Occhiuto ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta all'interpellanza Santelli n. 2-01434, di cui è cofirmatario.

  ROBERTO OCCHIUTO. Grazie, Presidente. Io mi ritengo molto soddisfatto anche perché finalmente si fa chiarezza in ordine alla circostanza, peraltro più volte rappresentata anche attraverso atti di sindacato ispettivo e note alla stampa da parte di dirigenti politici locali, di presunte incompatibilità che il Ministero avrebbe accertato. Come è nelle cose, il Ministero, per il tramite del sottosegretario, oggi ci dice che il prefetto Carbone ha risposto dicendo che non sussistevano queste incompatibilità e che comunque valutazioni di questo tipo non sono attinenti al Ministero stesso, per cui si fa definitiva chiarezza in ordine ad un modo di intendere da dialettica politica in alcune realtà della mia regione che spesso rasenta davvero l'inciviltà. Sono contento, anche perché la circostanza è utile per rendere evidente che sul piano della trasparenza degli atteggiamenti e sul piano dell'onorabilità personale nessuno ha intenzione di fare sconti ad alcuno, ma su questo terreno è evidente che la polemica politica dovrebbe essere molto più attenta e molto più civile, perché peraltro spesso accade che chi agita questi argomenti appartiene a parti politiche che sono oggetto di pesanti accertamenti da parte delle autorità giudiziarie in Calabria in queste settimane e in questi mesi; questo i cittadini lo sanno, questo i cittadini lo capiscono e per questo i cittadini – per esempio nella mia città – ultimamente hanno punito quanti hanno fatto campagna elettorale su questi argomenti e hanno riconosciuto che chi aveva governato meritava fiducia, premiandolo con un consenso straordinario al primo turno, un consenso appunto del 60 per cento circa. Grazie sottosegretario, grazie signora Presidente.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

Sui lavori dell'Assemblea (ore 9,53).

  PRESIDENTE. Avverto che, con lettera trasmessa in data 20 luglio, il presidente della Commissione lavoro, anche a nome del presidente della Commissione affari costituzionali, ha comunicato che le Commissioni riunite non hanno concluso l'esame in sede referente della proposta di legge n. 261 e abbinate in materia di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia, nonché presso le strutture socio-assistenziali, prevista nel vigente calendario dei lavori con la clausola «ove conclusa dalle Commissioni» a Pag. 6partire da lunedì prossimo 25 luglio, chiedendone il rinvio ad altro calendario. L'esame di tale provvedimento non sarà pertanto iscritto all'ordine del giorno delle sedute della prossima settimana.
  Avverto inoltre che, con lettera trasmessa in data 21 luglio la presidente della Commissione giustizia, anche a nome del presidente della Commissione affari sociali, ha comunicato che le Commissioni riunite hanno convenuto all'unanimità di concludere l'esame referente, senza conferire il mandato ai relatori a riferire in Assemblea, sulla proposta di legge n. 3235 in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis, iscritta nel vigente calendario dei lavori a partire da lunedì prossimo 25 luglio, rappresentando inoltre che i gruppi hanno altresì convenuto all'unanimità di chiedere il rinvio del seguito dell'esame del provvedimento al calendario del mese di settembre. Conseguentemente, secondo le intese intercorse tra i rappresentanti di tutti i gruppi, nella seduta di lunedì 25 luglio, come già previsto, avrà luogo la discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 3235, la cui organizzazione dei tempi sarà pubblicata in calce al resoconto stenografico della seduta odierna, mentre il seguito dell'esame di tale provvedimento non sarà iscritto all'ordine del giorno delle sedute della prossima settimana. Sempre in calce al resoconto stenografico della seduta odierna, sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi relativa alla discussione sulle linee generali del Testo unificato delle proposte di inchiesta parlamentare, Doc. XXII nn. 65-69-A, recante l'istituzione di una Commissione d'inchiesta monocamerale sullo stato della sicurezza e del degrado delle città italiane e delle loro periferie.

Ordine del giorno della prossima seduta.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

  Lunedì 25 luglio 2016, alle 12:

  1. – Discussione sulle linee generali del disegno di legge:
   Conversione in legge del decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative in materia di processo amministrativo telematico (C. 3954-A)
  — Relatrice: Ferranti.

  2. – Discussione sulle linee generali della mozione Grillo ed altri n. 1-01178 concernente iniziative relative al regime dei farmaci e dei relativi rimborsi da parte del Servizio sanitario nazionale, con particolare riferimento alla questione dei cosiddetti farmaci innovativi.

  3. – Discussione sulle linee generali della proposta di legge:
   GIACHETTI ed altri: Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati (C. 3235)

  4. – Discussione sulle linee generali del testo unificato delle proposte di inchiesta parlamentare:
   LUPI ed altri; COSTANTINO ed altri: Istituzione di una Commissione di inchiesta monocamerale sullo stato della sicurezza e del degrado delle città italiane e delle loro periferie (Doc. XXII, nn. 65-69-A).
  — Relatore: Misuraca.

  La seduta termina alle 9,55.

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ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME – PDL N. 3235 E DOC. XXII, NN. 65 E 69

Pdl n. 3235 – Legalizzazione della cannabis

Discussione generale: 9 ore.

Relatori 30 minuti
Governo 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 28 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato)
Gruppi 6 ore e 32 minuti
 Partito Democratico 1 ora e 15 minuti
 MoVimento 5 Stelle 44 minuti
 Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 37 minuti
 Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà 35 minuti
 Area Popolare (NCD - UDC) 35 minuti
 Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini 33 minuti
 Scelta civica per l'Italia 32 minuti
 Democrazia Solidale – Centro
 Democratico
32 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 31 minuti
 Misto: 38 minuti
  Conservatori e Riformisti 9 minuti
  Alternativa Libera - Possibile 8 minuti
  Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA –MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero 7 minuti
  Minoranze Linguistiche 4 minuti
  FARE! - Pri 3 minuti Pag. 8
  USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani) 3 minuti
  Movimento PPA –Moderati 2 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) –
  Liberali per l'Italia (PLI)
2 minuti

Doc. XXII, nn. 65 e 69 – Commissione parlamentare d'inchiesta monocamerale sulle condizioni di sicurezza e sul degrado delle città e delle periferie

Discussione generale: 7 ore.

Relatore 15 minuti
Governo 15 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 10 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato)
Gruppi 5 ore e 10 minuti
 Partito Democratico 35 minuti
 MoVimento 5 Stelle 32 minuti
 Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 31 minuti
 Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà 31 minuti
 Area Popolare (NCD - UDC) 31 minuti
 Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini 30 minuti
 Scelta civica per l'Italia 30 minuti
 Democrazia Solidale – Centro
 Democratico
30 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 30 minuti
 Misto: 30 minuti
  Conservatori e Riformisti 6 minuti
  Alternativa Libera - Possibile 6 minuti
  Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA –MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero 6 minuti
  Minoranze Linguistiche 4 minuti
  FARE! - Pri 2 minuti Pag. 9
  USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani) 2 minuti
  Movimento PPA –Moderati 2 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) –
  Liberali per l'Italia (PLI)
2 minuti