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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 630 di martedì 24 maggio 2016

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

  La seduta comincia alle 11.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  GIANNI MELILLA, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Baretta, Bindi, Boccia, Bolognesi, Catania, Cicchitto, D'Ambrosio, Damiano, De Menech, Epifani, Faraone, Gentiloni Silveri, Mazziotti Di Celso, Meta, Palazzotto, Santerini e Scanu sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centoquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 11,04).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle 11,30.

  La seduta, sospesa alle 11,05, è ripresa alle 11,30.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2299 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca (Approvato dal Senato) (A.C. 3822).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3822: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca.
  Ricordo che nella seduta del 23 maggio si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore di minoranza è intervenuto in sede di replica, mentre la relatrice per la maggioranza e il rappresentante del Governo vi hanno rinunciato.

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(Esame di una questione pregiudiziale – A.C. 3822)

  PRESIDENTE. Passiamo alla discussione della questione pregiudiziale presentata.
  Avverto che, a norma del comma 3 dell'articolo 40 e del comma 3 dell'articolo 96-bis del Regolamento, la questione pregiudiziale può essere illustrata per non più di dieci minuti da uno solo dei proponenti. Potrà, altresì, intervenire un deputato per ognuno degli altri gruppi, per non più di cinque minuti.
  Il deputato Stefano Borghesi ha facoltà di illustrare la sua questione pregiudiziale n. 1. Prego, collega.

  STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Innanzitutto, iniziamo dicendo che siamo fermamente contrari al metodo utilizzato dalla maggioranza e dal Governo per affrontare una tematica così delicata come quella relativa, appunto, al settore della scuola. Il provvedimento, infatti, è stato fermo per molto, molto tempo in Senato, e questo non a causa dell'ostruzionismo delle opposizioni, ma appunto perché...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore, il tono della voce. Prego.

  STEFANO BORGHESI. ...la maggioranza ed il Governo l'hanno tenuto per troppo tempo al Senato, quindi è stata posta la questione di fiducia, il provvedimento è arrivato alla Camera ormai in scadenza e non ci sono stati i tempi per una discussione approfondita, né in Commissione e immagino che anche qui in Aula la discussione verrà fatta in tempi molto celeri, sicuramente non sufficienti per garantire un adeguato approfondimento su quello che è un tema sicuramente importante.
  Oltre a questo, non abbiamo riscontrato alcun caso di straordinaria necessità, così come previsto dall'articolo 77 della Costituzione, in quanto ogni anno il Governo ricorre alla decretazione di urgenza per procrastinare, senza alcuna proposta di soluzione definitiva, dei problemi irrisolti. E, ancor meno, si ravvisano i presupposti di costituzionalità in un provvedimento che proroga i servizi di pulizia nelle scuole che avevano stipulato la vecchia convenzione, alla luce dello scandalo emerso intorno al cartello costituitosi per restringere la concorrenza e condizionare gli esiti della gara Consip da 1,6 miliardi, secondo quanto ricostruito dall'Antitrust.
  È opinione mia e dei firmatari di questa pregiudiziale che i problemi come la manutenzione delle scuole debbano essere risolti in via ordinaria con la buona amministrazione e non debbano essere oggetto di decretazione d'urgenza di evidente dubbia costituzionalità.
  Inoltre, riteniamo alquanto anomala ed irrituale l'istituzione, per decreto-legge, di una nuova Università – la Gran Sasso Science Institute – la cui missione è di svolgere ricerche, formando giovani ricercatori insieme all'Università de L'Aquila e ai laboratori del Gran Sasso dell'INFN. Non si ravvisa, appunto, in tale intervento alcuna urgenza corrispondente all'articolo 77 della Costituzione, a parte rimediare last minute ad un'inadempienza del Ministero, che era ovviamente a conoscenza della scadenza dei finanziamenti della sperimentazione ed avrebbe, pertanto, potuto utilizzare più correttamente gli strumenti di programmazione adatti per decidere nei tempi con delle procedure ordinarie senza ricorrere, appunto, a un decreto.
  La presentazione, poi, di questo decreto-legge, che è in esame qui oggi alla Camera, appare come un pretesto per apportare correzioni alla legge n. 107 del 2015, i cui effetti negativi hanno avuto nel frattempo il loro esito, come l'imposizione ai precari delle graduatorie ad esaurimento (GAE) di fare domanda in ambito nazionale, invece che regionale, ai fini dell'assunzione, con la conseguenza di ritrovarsi trasferiti centinaia di chilometri lontani dalle proprie famiglie e richiederne l'avvicinamento. Sono, infatti, circa 45 mila gli insegnanti delle GAE che hanno preferito non presentare domanda Pag. 3di assunzione per non subire pesanti trasferimenti.
  Con la legge n. 107 del 2015 non è stata fatta alcuna assunzione dei precari delle scuole dell'infanzia presenti nelle GAE, per cui era immaginabile che presto si sarebbe aperto un problema di giustizia sociale e carenza di personale in queste scuole, ed ora si utilizza la decretazione...

  PRESIDENTE. Mi scusi, collega Borghesi, mi dispiace interromperla, ma abbiamo un vocio troppo forte. Per favore, se è possibile abbassare il tono della voce. C’è un'Aula semipiena, quindi, abbiamo un problema di eco. Colleghi, per favore. Prego.

  STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Dicevo che era immaginabile che presto si sarebbe aperto un problema di giustizia sociale e carenza di personale in queste scuole ed ora si utilizza la decretazione d'urgenza quale strada per inserire articoli aggiuntivi, come nella fattispecie l'articolo 1-quater, che possono sanare o, almeno, compensare precedenti lacune.
  Quindi, per tutte queste motivazioni noi abbiamo presentato questa pregiudiziale, che riteniamo debba essere votata (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Siamo qui a discutere l'ennesima pregiudiziale sull'ennesimo decreto che è stato fatto da questo Governo, l'ennesimo decreto che fa acqua da tutte le parti sia per quanto riguarda, appunto, una questione di merito sia per quanto riguarda, ovviamente, il metodo.
  Questo decreto è l'ennesima dimostrazione che questo Governo – che si sta apprestando, ricordiamolo, a modificare la Costituzione per avere ancora di più le mani libere –, di fatto, già oggi può fare quello che vuole. Vediamo perché. Ricostruiamo un po’ la storia di questo atto.
  Questo è stato un decreto che, nella sua sintetica elaborazione iniziale, era già fortemente eterogeneo. È quasi un primato: un decreto composto da quattro articoli, molto semplice, già molto eterogeneo, perché conteneva argomenti molto differenti tra di loro. È arrivato al Senato più di un mese e mezzo fa e, di fatto, è stato bloccato per tantissimo tempo al Senato non perché si è avviato un dibattito parlamentare, costruttivo nel merito, con un confronto leale tra forze di maggioranza e forze di opposizione, ma, semplicemente, perché il Governo ha utilizzato questo decreto – ovviamente, con l'accondiscendenza della maggioranza – semplicemente per aggiustare o mettere delle toppe ad uno dei provvedimenti più vergognosi che questo Governo ha fatto, ovvero quello che ha distrutto, che ha assestato un colpo mortale alla scuola pubblica italiana, ovvero la legge n. 107, cosiddetta buona scuola.
  Quindi, questo decreto è una sorta di – potremmo dire – prima dichiarazione di fallimento da parte della maggioranza e del Governo, perché si sono resi conto che molte cose non vanno – come, d'altronde, noi diciamo da tantissimo tempo e dall'inizio –, che l'impianto previsto dalla legge n. 107 inizia a fare acqua tutte le parti e, quindi, hanno dovuto far approvare ed inserire a forza degli emendamenti del Governo e della maggioranza in questo decreto per cercare di arginare questa deriva o, quanto meno, mettere dei correttivi per fare andare avanti le nostre scuole e permettergli almeno di aprire, anche se in ritardo, l'anno scolastico prossimo.
  Quindi, è stato fermo al Senato non perché c’è stato un dibattito, ma perché, di fatto, il Governo l'ha utilizzato per inserire man mano, ora con un emendamento, ora con un altro, dei correttivi, dando in parte ragione al MoVimento 5 Stelle, che già un anno fa – più di un anno fa – metteva in guardia il Governo dai disastri che stava compiendo con la legge n. 107.
  Quindi, un decreto che prima era eterogeneo, anche se composto soltanto da quattro articoli, è diventato man mano Pag. 4ancora più eterogeneo, ancora più diversificato e, quindi, alla fine, a coronamento di questo procedimento, è arrivata la fiducia, che è stata posta al Senato, con una mortificazione – come è solito fare questo Governo – del dibattito parlamentare non senza precedenti, ma con molti precedenti, purtroppo, nella storia di questo Governo.
  Quindi, questo provvedimento, che man mano che passava il tempo diventava sempre più eterogeneo e diventava sempre più un provvedimento con molti elementi diversi, diversificati, è arrivato alla Camera dopo un voto di fiducia al Senato blindato; cioè, è arrivato alla Camera con poco tempo a disposizione e, quindi, gli emendamenti sono stati di fatto presentati, discussi, ma non votati o, comunque, votati, ma soltanto per pura formalità.
  Quindi, ci troviamo qui alla Camera a discutere un ennesimo decreto-legge, che si è man mano accresciuto, senza aver la possibilità di modificare o di incidere o, quanto meno, senza che si sia svolto un dibattito – ripeto – su un provvedimento delicato come la legge n. 107, su cui si è avviato un dibattito in tutto il Paese, tranne che in queste Aule parlamentari.
  Per tutte queste ragioni, preannuncio che il MoVimento 5 Stelle esprimerà parere favorevole su questa pregiudiziale e che, quindi, voterà favorevolmente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Buttiglione. Ne ha facoltà. Con calma, non si preoccupi. Prego.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ci troviamo, come sempre, davanti ad una richiesta di remissione del provvedimento o ad una pregiudiziale di costituzionalità, la quale è diventata ormai un fatto rituale nella nostra attività parlamentare. Io vorrei soffermare per un attimo la vostra attenzione su questo fatto. Tutti noi conosciamo la favola del pastorello, il quale gridava sempre «al lupo, al lupo»: andava fuori con le pecore e gridava «al lupo, al lupo», perché voleva mobilitare l'atmosfera, far venire la gente, far loro uno scherzo e divertirsi. Poi, quando arrivò davvero il lupo, lui gridò «al lupo, al lupo» e nessuno si mobilitò. Ora, il rendere rituale su tutti i decreti-legge del Governo e, talvolta, anche sulle proposte di legge questa domanda di incostituzionalità rischia di svilire uno strumento fondamentale del nostro sistema. Lo strumento fondamentale è che vi invito a riflettere sulla congruità del provvedimento con i principi fondamentali della nostra legislazione.
  Noi sappiamo che il nostro sistema è abbastanza disastrato: vale a dire che esistono forti ritardi dovuti al fatto che il sistema risulta essere mal congegnato, in parte anche per queste forme di ostruzionismo rituale, in parte per altre e diverse ragioni, e stiamo facendo una riforma istituzionale proprio per affrontare questi ritardi istituzionali e per restituire al decreto-legge la sua funzione originaria, che era legata alla necessità urgente di provvedere a questioni che si fossero improvvisamente determinate.
  Nel tempo, noi abbiamo avuto un'evoluzione, di fatto, di quella che Costantino Mortati chiamerebbe la «Costituzione materiale del Paese»; e noi potremmo chiamare, in questo caso, non solo la Costituzione «materiale», ma anche i Regolamenti parlamentari «materiali», cioè le consuetudini interpretative che si sono determinate per far fronte a delle situazioni oggettive. Qual è la vera necessità ed urgenza ? La vera necessità ed urgenza è la lentezza del sistema. Allora, noi abbiamo avuto l'uso improprio, che io teoricamente condanno: se facessi una lezione all'università, io condannerei l'uso improprio dei decreti-legge per assicurare, per velocizzare i tempi dell'approvazione parlamentare dei provvedimenti. Tuttavia, in un sistema semi-bloccato, questo è stato uno strumento fondamentale che ha rimesso il sistema in movimento.
  Allora, ritornare ogni volta, sistematicamente, su questo elemento: esistono davvero condizioni di necessità ed urgenza ? Sì, esistono perché, altrimenti, non si riescono ad approvare i provvedimenti. Sono condizioni di necessità e di urgenza Pag. 5a monte ? In parte, sono questioni di necessità ed urgenza che sono determinate dal procedimento parlamentare stesso, e tuttavia, sussistono egualmente. Sono determinate, a volte, anche da inefficienze del Governo ? Ma certo che sono determinate da inefficienze del Governo ! Il provvedimento sulla nuova scuola universitaria o facoltà universitaria del Gran Sasso poteva più efficacemente essere collocato in altro precedente provvedimento. D'accordo. Posto che questo non è successo e posto che noi vogliamo che questo dottorato inizi i suoi lavori, perché ha un elevato valore scientifico e può dare un contributo importante alla ricerca italiana nel mondo, cosa facciamo ?

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Siccome il Governo se ne è dimenticato, diremo che non deve usare la prima occasione possibile per poter recuperare ? Lo stesso discorso... scusate, mi segnalano che i tempi sono...

  PRESIDENTE. Ha cinquanta secondi ancora.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Lo stesso discorso andrebbe fatto sull'altra questione, che è quella della omogeneità di materia, perché le questioni che vengono sempre sollevate sono l'omogeneità di materia e l'effettiva necessità ed urgenza. La ristrettezza di termini non mi permette di affrontarlo, ma non dubito che alla prossima occasione avremo una nuova proposta di dichiarare la incostituzionalità del provvedimento, egualmente fondata sulle stesse ragioni su cui è fondata questa, cioè su ragioni friabili che noi non approviamo. Quindi voteremo contro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Rocchi. Ne ha facoltà.

  MARIA GRAZIA ROCCHI. Presidente, colleghi, nell'ambito del dibattito sulla pregiudiziale presentata dalla Lega Nord sul decreto-legge n. 42 del 2016, che reca appunto disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca, vorrei partire dalla critica che viene mossa all'utilizzo della decretazione d'urgenza da parte del Governo, che adesso ci ricordava anche l'intervento del collega Buttiglione. La Costituzione consente al Governo, qualora ricorrano casi straordinari di necessità e di urgenza, di adottare atti normativi con forza di legge, che sono immediatamente presentati alle Camere ai fini della conversione. Lo strumento dunque della decretazione d'urgenza ha un fondamento costituzionale, e la Costituzione chiama il Parlamento a controllare l'operato del Governo, decidendo se convertire o meno il decreto-legge, e nella conversione se mantenere inalterato il testo dell'Esecutivo oppure modificarlo, come spesso avviene (lo sappiamo bene), e come peraltro è avvenuto al Senato anche per il decreto-legge che stiamo discutendo.
  Ora, richiamando l'articolo 77 della Costituzione, si evidenzia che il potere normativo del Governo si fonda sulla sussistenza di requisiti di necessità e urgenza: nel caso del decreto-legge in discussione tale urgenza, per ragioni diverse, appare rinvenibile in più punti, e anche significativi. Per esempio, per quanto riguarda il piano «scuole belle» citato anche nella pregiudiziale presentata dalla Lega Nord, si ricorda che è necessario garantire continuità di un impegno assunto dal Governo già precedentemente con un accordo, consentendo la prosecuzione del piano, altrimenti destinato a cessare ogni effetto contrattuale. A tale fine sono state destinate apposite risorse.
  Ricordo peraltro che il piano «scuole belle» va ad incrementare risorse già destinate alla pulizia delle scuole, affidata a ditte esterne sulla base di una gara Consip indetta precedentemente – è stata indetta già nella precedente legislatura – e che comunque ha generato impegni contrattualmente rilevanti. In assenza del piano menzionato, quello appunto che si va a prorogare con questo decreto-legge, verrebbero meno servizi utili alla funzionalità delle scuole, oltre ad avere importanti e significative ricadute sull'occupazione. Sull'urgenza Pag. 6dunque di questo intervento convengono peraltro gli stessi presentatori della pregiudiziale, che ad un punto della medesima asseriscono di riconoscere un profilo di urgenza al provvedimento. Mi sembra, quindi, di non dover su questo punto aggiungere altro.
  Vorrei però, Presidente, soffermarmi su un altro punto, che è quello che riguarda la possibilità per i docenti assunti in fase B del piano assunzionale previsto dalla legge n. 107 del 2015. Mi preme ricordare che non si va a fare una modifica alla legge n. 107, in quanto essa introduce sostanzialmente il piano straordinario di mobilità, ma non tocca minimamente gli istituti delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie.
  Il provvedimento, così come modificato al Senato, introduce la possibilità di concorrere all'assegnazione provvisoria anche ai docenti di nuova assunzione, che in molti casi hanno ottenuto ruoli ben distanti dai luoghi di residenza. La possibilità dunque di ottenere una sede, sebbene provvisoria, su posti non vacanti ma in ogni modo disponibili in altra provincia, può contenere il disagio di molti insegnanti. Appare quindi evidente la necessità di intervenire con una tempistica adeguata all'attuazione della fase di mobilità, che di norma si attiva nei mesi di giugno e luglio. Dunque, sulla base di queste motivazioni, annuncio il voto contrario del mio gruppo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sulla questione pregiudiziale.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla questione pregiudiziale Borghesi ed altri n. 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ruocco, La Marca, Zaratti, Franco Bordo, Boccuzzi, Laffranco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  309   
   Votanti  289   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  145   
    Hanno votato   81    
    Hanno votato no  208.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo unico – A.C. 3822)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione (Vedi l'allegato A – A.C. 3822), nel testo recante le modificazioni apportate dal Senato (Vedi l'allegato A – A.C. 3822).
  Avverto che le proposte emendative presentate si intendono riferite agli articoli del decreto-legge, nel testo recante le modificazioni apportate dal Senato (Vedi l'allegato A – A.C. 3822).
  Avverto, altresì, che sono state presentate proposte emendative riferite all'articolo unico del disegno di legge di conversione (Vedi l'allegato A – A.C. 3822).
  Avverto che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A – A.C. 3822), che sono in distribuzione.
  Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7 del Regolamento e sulla base della costante prassi applicativa in materia di ammissibilità degli emendamenti riferiti ai decreti-legge, le seguenti proposte emendative, già presentate in sede referente: Simonetti 1-quater.03, che prevede l'installazione di telecamere a circuito chiuso negli asili nido, nelle scuole dell'infanzia e nelle strutture socio-assistenziali per anziani, per disabili e per minori in situazioni di disagio; Labriola 1-quater.04, che prevede l'introduzione per i docenti della scuola dell'infanzia di test psico-attitudinali in relazione alla valutazione dell'idoneità all'insegnamento; Giancarlo Giordano 1-sexies.5, volto ad eliminare i test INVALSI degli esami di licenza media; Melilla 02.01, Pannarale 2-bis.09, Ciracì 2-sexies.05, recanti finanziamenti in favore di singole specifiche istituzioni scolastiche Pag. 7o istituti di ricerca; Giancarlo Giordano 2-bis.01, Carlo Galli 2-bis.02, 2-bis.05, 2-bis.06 e 2-bis.07, Pannarale 2-bis.03, 2-bis.04 e 2-bis.08 e Centemero 2-sexies.01 e 2-sexies.02, che intervengono in materia di personale docente universitario o di personale ad esso equiparato, di finanziamento alle università e alla ricerca scientifica, nonché di riconoscimento dei collegi universitari.
  La Presidenza non ritiene altresì ammissibili, secondo la consolidata prassi applicativa, gli articoli aggiuntivi Giancarlo Giordano 1.03 e Pannarale 1.010, nonché Centemero 1-quater.01, in quanto incidono, nell'ambito del procedimento di conversione di un decreto-legge, su norme di delega.
  Faccio presente, con riferimento alle proposte emendative finora elencate, che si tratta di emendamenti che in sede referente sono stati ammessi, pur essendo stato rilevato dalla presidenza della Commissione che avrebbero dovuto essere ritenuti estranei per materia.
  La Presidenza non ritiene altresì ammissibili, ai sensi dell'articolo 86, comma 1, e 96-bis, comma 7, del Regolamento, in quanto non strettamente attinenti al contenuto del provvedimento, le seguenti proposte emendative, non previamente presentate in Commissione: Brugnerotto 1-quater. 06, che istituisce un fondo per il risarcimento dei danni conseguenti dalla mancata ricostruzione di carriera in favore del personale docente delle scuole di istruzione secondaria ed artistica; Duranti 02. 02, recante un contributo per gli istituti musicali pareggiati.

  ANNALISA PANNARALE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANNALISA PANNARALE. Presidente, non intervengo sul complesso degli emendamenti, ma sulla notizia che ha appena dato all'Aula, perché sono stati resi inammissibili circa ventidue emendamenti – così mi sembra di aver contato – e di questi soltanto due sono gli emendamenti nuovi presentati per l'Aula. Quindi, venti emendamenti sono stati tagliati dalla discussione di questa mattina, nonostante siano stati discussi e votati in Commissione cultura.
  Io considero questo un punto francamente discutibile, perché si sta sostanzialmente delegittimando il lavoro che i commissari, qualche giorno fa, hanno fatto per diverse ore in una Commissione referente di questa Camera, cioè nella Commissione che dovrebbe istruire tutto quel lavoro che entra nei provvedimenti che poi vengono discussi e votati nell'Aula. Noi prendiamo naturalmente atto, non possiamo fare altro, ma voglio segnalare che il lavoro che i deputati e le deputate fanno nelle Commissioni non è un trastullo, ma un qualcosa di molto più serio. Oggi, il Governo e la maggioranza hanno deciso di non porre la questione di fiducia, ma, grazie, al taglio di venti, ventidue emendamenti, abbiamo ridotto notevolmente i tempi, e questo si aggiunge al fatto che questo decreto-legge, su cui al Senato è stata posta la questione di fiducia dopo una riscrittura pressoché totale da parte del Governo, arriva a questa Camera senza alcuna possibilità di modifica perché blindato. Questo dovrebbe ancora rientrare in un sistema cosiddetto democratico e parlamentare di questo Paese.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, nel mio intervento precedente, respingendo la proposta di incostituzionalità, facevo notare che c’è stato uno «slittamento» del significato di necessità ed urgenza dei decreti, che ne ha ampliato la sfera applicativa, e anche il tema dell'omogeneità di materia, per giuste e comprensibili ragioni, è stato interpretato in modo molto ampio. Non è possibile, però, che questo criterio ampio valga per il provvedimento come tale e poi, invece, nella valutazione degli emendamenti, si applichino criteri molto più restrittivi, che Pag. 8io capisco e sarebbero giustificati se ci fosse un'applicazione omogenea di criteri restrittivi al provvedimento e agli emendamenti, oppure di criteri più ampi al provvedimento ma allora anche agli emendamenti.
  Sento che un paio di emendamenti vengono dichiarati inammissibili perché riguardano interventi puntuali all'interno del sistema della ricerca, ma il provvedimento contiene un intervento puntuale all'interno del sistema della ricerca ! Capisco che le decisioni sono insindacabili, però, a futura memoria e magari per migliori valutazioni in altra occasione, ritengo opportuno sottolineare che la collega Pannarale questa volta non ha tutti i torti, anzi ha molte ragioni.

  ANTONIO PALMIERI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Signor Presidente, intervengo per unire anche la nostra voce a quelle della collega Pannarale e del collega Buttiglione, perché è vero quanto ha detto la collega Pannarale: abbiamo lavorato in Commissione alacremente e senza alcun intento ostruzionistico, però è come se ci fossero due Regolamenti, a questo punto, cioè un Regolamento per la Commissione e un Regolamento per l'Aula.
  Allora, o è stata esageratamente buona nei nostri confronti, per così dire, la presidente Piccoli Nardelli – ma non è stata buona, è stata una persona di buonsenso e avveduta, che ha capito che c'era un tentativo, di fronte a un provvedimento comunque blindato, di tentare comunque un lavoro parlamentare, quindi ha usato l'articolo del Regolamento che non è scritto ma è quello del buonsenso – viceversa, venire qui in Aula e vedere questa moria di emendamenti... Uno solo riguarda noi, ma questo poco importa, è il criterio in sé, il principio.
  Quindi, mi unisco al richiamo dei colleghi perché ci sia un rispetto del lavoro fatto dai commissari nella Commissione di competenza, da un lato, e, da un altro, una chiarezza del modo con il quale il lavoro dei singoli parlamentari e dei singoli gruppi politici viene preso in considerazione dalla Presidenza della Camera.

  PRESIDENTE. Solo per dare qualche chiarimento, è chiaro che la valutazione di ammissibilità della Presidenza sui decreti-legge è molto rigorosa, ed è stata applicata anche in questo caso. D'altronde, la stessa presidenza di Commissione aveva sollevato il fatto che alcuni emendamenti fossero estranei per materia; è chiaro anche che, quando questi emendamenti estranei per materia sono poi arrivati qui in Aula, la Presidenza ha dovuto fare un vaglio sui criteri che ha sempre adottato.
  C’è stata un'ampia discussione in Commissione, ma il vaglio di ammissibilità ha dei criteri rigorosi, che sono stati applicati qui in Aula, anche per ammissione della stessa presidenza di Commissione, che ha sollevato il fatto che fossero estranei per materia alcuni emendamenti, da quello che risulta a noi. Poi, è chiaro che in questa discussione, che entra nel merito, il collega Buttiglione ovviamente diceva che si interveniva sulla ricerca, ma su un aspetto, non su tutti gli aspetti del settore ricerca: è quello il vaglio di ammissibilità che andiamo a fare, quando escludiamo degli emendamenti.
  Detto questo, do la parola, prima alla relatrice e poi al Governo, per l'espressione dei pareri.

  ANNA ASCANI, Relatrice per la maggioranza. Presidente, il parere su tutti gli emendamenti è di invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANGELA D'ONGHIA, Sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Relatore Luigi Gallo ?

Pag. 9

  LUIGI GALLO, Relatore di minoranza. Presidente, sugli emendamenti Marzana 1.1, Pannarale 1.3 e 1.2 il parere è favorevole. Sull'emendamento Borghesi 1.4 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Borghesi 1.5, 1.7 e 1.8, gli identici Borghesi 1.9 e Baldassarre 1.10 e Borghesi 1.11 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Baldassarre 1.12, 1.13 e 1.14 il parere è contrario. Sugli emendamenti Baldassarre 1.15, Borghesi 1.16, Pannarale 1.17 e 1.18 e Di Benedetto 1.19 il parere è favorevole. Sugli articoli aggiuntivi Giancarlo Giordano 1.01 e 1.02, Pannarale 1.010 e Giancarlo Giordano 1.03 il parere è favorevole. Sull'emendamento Centemero 1-bis.1...

  PRESIDENTE. È inammissibile, e anche quello precedente, Pannarale 1.010.
  Sull'emendamento Centemero 1-bis.1 ?

  LUIGI GALLO, Relatore di minoranza. Parere favorevole. Sugli emendamenti Centemero 1-bis.2, Pannarale 1-ter.1, Vacca 1-ter.2, Luigi Gallo 1-ter.3, Vacca 1-ter.4 e gli articoli aggiuntivi Pannarale 1-ter.01 e Giancarlo Giordano 1-ter.02 il parere è favorevole.
  Sugli emendamenti Borghesi 1-quater.1 e Bechis 1-quater.2 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Pannarale 1-quater.3 e 1-quater.4 il parere è favorevole. Sull'emendamento Centemero 1-quater.5 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Centemero 1-quater.6 il parere è contrario.
  Sugli emendamenti Chimienti 1-quater.7 e Marzana 1-quater.8 il parere è favorevole. Sull'articolo aggiuntivo 1-quater. 01 il parere è contrario.

  PRESIDENTE. È inammissibile, così come gli articoli aggiuntivi Simonetti 1-quater.03 e Labriola 1-quater.04. Andiamo all'articolo aggiuntivo Vacca 1-quater.05.

  LUIGI GALLO, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Vacca 1-quater.05, e sugli emendamenti Marzana 1-quinquies.8, Vacca 1-quinquies.1, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Bechis 1-quinquies.3.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Pannarale 1-quinquies.4, 1-quinquies.5 e 1-quinquies.6, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Giancarlo Giordano 1-quinquies.7.
   Esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Vacca 1-quinquies.01, e sugli emendamenti Chimienti 1-sexies.1, Giancarlo Giordano 1-sexies.2 e 1-sexies.3, mentre esprimo parere contrario sull'articolo aggiuntivo Centemero 1-sexies.01.
   Esprimo parere favorevole sugli articoli aggiuntivi Giancarlo Giordano 1-sexies.02, Vacca 1-sexies.012 e Centemero 1-sexies.011, sugli identici emendamenti Borghesi 1-septies.1, Bechis 1-septies.2, Centemero 1-septies.3 e Vacca 1-septies.4.
  Esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Carlo Galli 2-bis.010, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Centemero 2-ter.1.
  Esprimo parere favorevole sugli articoli aggiuntivi Carlo Galli 2-ter.01 e Vacca 2-ter.02.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Chimienti 2-quater.1 e 2-quater.2, e Pannarale 2-quater.3, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Borghesi 2-quinquies.1.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Pannarale 2-quinquies.2, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Palmieri 2-quinquies.3 e Borghesi 2-quinquies.4 e 2-quinquies.5.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Grillo 2-sexies.1, Baroni, 2-sexies.3. Pannarale 2-sexies.2, sugli identici emendamenti Mantero 2-sexies.4 e Pannarale 2-sexies.5, Lorefice 2-sexies.6, sugli identici emendamenti Pannarale 2-sexies.7 e Colonnese 2-sexies.8, e Di Vita 2-sexies.9 e Pannarale 2-sexies.10, e sugli emendamenti Pannarale 2-sexies.11 e 2-sexies.12, e Silvia Giordano 2-sexies.13.
  Esprimo parere favorevole sugli articoli aggiuntivi Brescia 2-sexies.03, Di Benedetto 2-sexies.04 e Ciracì 2-sexies.06.Pag. 10
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Pannarale 3.1, sugli identici emendamenti Pannarale Dis.1.1, Marzana Dis.1.2 e Bechis Dis.1.6, e sugli emendamenti Luigi Gallo Dis.1.3, Dis.1.4 e Dis.1.5.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Marzana 1.1 con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Marzana. Ne ha facoltà.

  MARIA MARZANA. Grazie Presidente. Passiamo quindi alla prima modifica che apportiamo che è una delle più rilevanti e più importanti per migliorare questo decreto. Stiamo parlando del blocco della proroga del programma cosiddetto «scuole belle». Di bello vorrei dire che non c’è proprio nulla in questo programma, perché le scuole sicuramente non hanno bisogno di una mano di maquillage per essere belle; sicuramente i lavoratori impiegati in questo programma dovrebbero essere trattati in maniera diversa, dovrebbero essere assicurate loro condizioni di lavoro molto più degne rispetto a quelle invece a cui sono costretti in questo momento. Sicuramente a guadagnarci non è il decoro, non è l'igiene, non è la manutenzione delle scuole, perché il servizio da quando è stato esternalizzato è decisamente peggiorato e a dirlo non è l'opposizione, la principale forza di opposizione di questo Parlamento, ma sono gli utenti, quelli che ricevevano questo servizio.
  Quindi stiamo parlando degli studenti, stiamo parlando delle famiglie e stiamo parlando anche di coloro che attualmente lo garantiscono. Voi avete messo insieme il servizio della pulizia con quello della manutenzione, affidandolo alle stesse persone che naturalmente non hanno la preparazione adeguata, né tanto meno avete fornito loro l'attrezzatura per poter svolgerle adeguatamente queste mansioni; quindi manca anche la sicurezza degli stessi lavoratori.
  Vorrei dire, poiché questo programma per noi è assolutamente inopportuno, insufficiente, che sta causando solamente uno spreco di denaro pubblico, perché, con la misura che è prevista in questo decreto, si prevede la proroga del programma, quindi oltre il mese di marzo 2016, data entro la quale doveva terminare. Viene prorogato invece per un ulteriore semestre, stanziando ulteriori 64 milioni che se, in minima parte, nella misura di 15 milioni, vengono effettivamente prelevati dalla Fondo destinato per i servizi di pulizia, ben 59 milioni invece vengono prelevati dal Fondo delle istituzioni scolastiche; stiamo parlando del Fondo ordinario che serve per il funzionamento regolare delle strutture scolastiche. Con questi soldi si pagano le supplenze, le sostituzioni, si acquista il materiale igienico, il materiale didattico, si dovrebbe migliorare l'offerta formativa e invece questo Governo che cosa fa ? Utilizza questi soldi, che già sono insufficienti, per garantire le esigenze ordinarie e quotidiane della scuola, soldi che vengono invece distratti e vengono stanziati per questo programma molto discutibile che dovrebbe mantenere i livelli occupazionali dei lavoratori coinvolti. Stiamo parlando dei cosiddetti ex LSU e lavoratori dei cosiddetti appalti storici che sono assunti alle dipendenze delle cooperative che sono le uniche a guadagnarci, a trarre beneficio da questo fallimentare programma governativo.
  Questo Governo, mi permetta Presidente, vorrei ricordare che non solo non ha ascoltato gli studenti, i genitori nell'esame del disegno di legge sulla «buona scuola», ma non ascolta nemmeno le autorità che garantiscono in questo Paese la legalità, la trasparenza, la concorrenza. Sto parlando dell'Autorità anticorruzione presieduta dal tanto caro al Presidente Renzi, Cantone, che ha proprio ammonito il Presidente...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  MARIA MARZANA. Ha espresso delle forti perplessità sulle continue proroghe perché non garantiscono la concorrenza, la trasparenza, né tanto meno il risparmio per le casse pubbliche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Pag. 11

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Allora qui dobbiamo capirci perché il Governo non ha ascoltato dal 2013 il MoVimento 5 Stelle che ha detto che questa proposta fa acqua da tutte le parti, fa spendere più soldi, garantisce un servizio peggiore alle nostre scuole e ai lavoratori. Non ascolta l'Antitrust, non ascolta l'ANAC, l'Agenzia anticorruzione; chi ascolta il Governo ? È possibile che questo Governo ascolti soltanto le multinazionali o le lobby (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), e con loro si veda costantemente e non ascolti, invece, chi gli sottopone dei problemi che sono sotto gli occhi di tutti e continua a perpetrare un sistema che, invece, fa acqua da tutte le parti ? Noi continueremo a proporre la nostra soluzione, continueremo ad ammonire questo Governo, perché, se continua andare avanti su questa strada e a non internalizzare il servizio, i danni saranno sempre maggiori e le spese per lo Stato saranno sempre di più.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Brescia. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE BRESCIA. Grazie, Presidente. Questa è una questione molto semplice: c’è un servizio che è palesemente essenziale, che è quello della pulizia nelle scuole, che viene considerato e continua ad essere considerato dal Governo non essenziale; viene affrontato e gestito come qualcosa di emergenziale, vengono stanziati dei fondi con una cadenza annuale per tenere in vita un sistema che, come diceva il mio collega, fa acqua da tutte le parti. E qual è questa acqua ? L'acqua significa che ci sono delle scuole sporchissime, dove vanno i nostri figli e i nostri insegnanti; significa che ci sono dei lavoratori che vengono mantenuti come dei precari vita natural durante, ai quali vengono assegnate pochissime ore a settimana, che guadagnano poche centinaia di euro e che, con queste poche centinaia di euro, dovrebbero far campare delle famiglie intere. Questo...

  PRESIDENTE. Concluda.

  GIUSEPPE BRESCIA. ... è il modo di concepire il servizio di sicurezza nel sistema italiano da parte di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Caso. Ne ha facoltà.

  VINCENZO CASO. Grazie, Presidente. Noi, con questo primo emendamento, vogliamo essere chiari: riteniamo che l'esternalizzazione del personale all'interno delle scuole non abbia funzionato. Non ha funzionato se parliamo di costi, non ha funzionato se parliamo di qualità dei servizi all'interno delle scuole e non funziona per la vita dei lavoratori che, poi, devono lavorare all'interno delle scuole, perché sono sempre dei precari e hanno degli stipendi bassissimi. L'unica cosa che ha funzionato è l'arricchimento delle cooperative che vi appoggiano, questa è la verità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Noi vi stiamo chiedendo di andare da un'altra parte, vogliamo che sia lo Stato a impegnarsi all'interno della scuola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Dall'Osso. Ne ha facoltà.

  MATTEO DALL'OSSO. Grazie, Presidente. Solo per aggiungere una piccola postilla all'intervento del collega e amico Giuseppe Brescia: acqua che cola anche dai soffitti, da alcuni soffitti della scuola. Quindi, non lo so, più di così cosa dobbiamo fare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

Pag. 12

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega D'Uva. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO D'UVA. Quindi, Presidente, da un lato, abbiamo circa 12 mila persone che potrebbero benissimo fare questo lavoro senza bisogno di un'esternalizzazione, dall'altro, il Governo decide di esternalizzare i servizi di pulizia e manutenzione, chiaramente a tutto vantaggio delle cooperative. Sulle cooperative, ottimo lavoro, grazie per tutto quello che fanno, ma sicuramente, per essere assunti in una cooperativa, non è necessario fare un concorso. Noi, con questo emendamento, chiediamo di fare un bando e fare in modo che possano partecipare a questo concorso persone che hanno fatto tre anni di servizio ATA.
  A noi sembra una cosa abbastanza intelligente per assorbire tutto quell'organico che, in questo momento, aspetta di trovare lavoro; invece di dare questa possibilità alle cooperative, che è importante, cerchiamo di fare comunque del bene a chi cerca lavoro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Nuti. Ne ha facoltà.

  RICCARDO NUTI. Grazie, Presidente. Il sistema delle esternalizzazioni è il sistema che hanno adottato i partiti per continuare a ricattare i lavoratori e offrire servizi di scarsa qualità con un trucchetto: quello di affidare il servizio, in questo caso, come ha detto il collega D'Uva, a delle cooperative; dopodiché il contratto a queste cooperative viene rinnovato, magari, ogni anno o ogni due anni e questi lavoratori, ovviamente, sono costretti, spesso in prossimità delle scadenze elettorali, a fare delle manifestazioni o, magari, ad avvicinarsi a qualche politico o a seguire delle indicazioni di voto per qualche politico per ottenere il rinnovo del contratto a quelle cooperative, e quindi poter continuare a lavorare. Noi, invece, chiediamo che questo tipo di servizio venga internalizzato, anche perché costa meno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. Qui noi stiamo chiedendo la stabilizzazione, e quindi l'assunzione, di 12 mila persone, con un piano pluriennale, all'interno della scuola, perché 12 mila persone sono i posti accantonati da quando è partito questo sistema di esternalizzazione del servizio di pulizia. Questa esternalizzazione ci è costata tantissimo: solo l'ultimo appalto, un miliardo e 700 milioni di euro, che costituiscono una cifra enorme, considerando anche il fatto che l'Antitrust ha condannato le ditte e le cooperative perché hanno fatto cartello. Quindi, nessuna economicità per questo Stato, lavoro precario e non garantiamo servizio nelle scuole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Chimienti. Ne ha facoltà.

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente. Il Governo non ci ha mai fornito una sola ragione oggettiva per cui questo servizio debba essere mantenuto esterno e non venga internalizzato, perché tutto parla a favore della nostra proposta, della nostra soluzione. Questo servizio, esternalizzato, costa di più; arricchisce sì le cooperative, ma vorrei ricordare che i lavoratori delle cooperative continuano ad essere sfruttati e hanno paghe da fame, e, soprattutto, le scuole restano sporche. Quindi, vi preghiamo di aprire veramente una riflessione su questo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Massimiliano Bernini. Ne ha facoltà.

Pag. 13

  MASSIMILIANO BERNINI. Grazie, Presidente. Con le politiche che questo Governo sta portando avanti per quanto riguarda la scuola pubblica, esso continua ad umiliare il personale precario, sia docente che ATA; personale che, in questi decenni, ha permesso il buon funzionamento della scuola pubblica italiana e che con questi provvedimenti riceve un bel calcio nel sedere. Questo emendamento chiede una cosa di assoluto buonsenso, ovvero che il personale ATA, che abbia maturato un'anzianità di servizio di almeno tre anni in un'istituzione scolastica pubblica, venga inserito a domanda nelle relative graduatorie provinciali. Quindi, mi sembra una cosa assolutamente di buonsenso e non capisco per quale ragione non si voglia appoggiare questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Grazie, Presidente. Io sono stato nelle scuole della provincia di Venezia in cui è stato esternalizzato il servizio: la conseguenza è che le scuole sono sporche. Le stesse lavoratrici, spesso donne, che prima lavoravano 6-7 ore al giorno, adesso lavorano 6-7 ore a settimana; devono fare lo stesso lavoro, la stessa pulizia. È stato fatto un appalto semplicemente sui metri quadri. Quindi, veniva misurato con il cronometro quanto tempo ci si metteva a riempire un secchio, per cui potete immaginare lo stress vissuto da queste persone, molte volte madri di famiglia, quindi in una condizione di sfruttamento perpetrata dalle cooperative. Quindi, l'esternalizzazione non porta benefici: fa solo malessere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Castelli. Ne ha facoltà.

  LAURA CASTELLI. Presidente, grazie. In un Paese che si rispetti, il Governo e il proprio Parlamento fanno le analisi costi-benefici; soprattutto, di solito, vengono fatte a monte. Questo, invece, è il caso in cui non solo non è stata fatta un'analisi costi-benefici prima di iniziare ad utilizzare questo atteggiamento nei confronti di un servizio che è sicuramente un servizio pubblico, ma non viene fatta neanche dopo, neanche a consuntivo. Se fosse stata fatta prima, non avremmo avuto lo spreco che abbiamo potuto osservare nei bilanci pubblici e, soprattutto, oggi non ci troveremmo in questa situazione, dove è evidente che si sono sprecate un sacco di risorse pubbliche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Colonnese. Ne ha facoltà.

  VEGA COLONNESE. Qui ci troviamo davanti a del personale che potrebbe essere qualificato a fare un lavoro in Italia, nel Paese dove c’è il più alto tasso di disoccupazione, abbiamo una proposta che va in questo senso, che è intelligente, che chiede di dare dignità e di ridare dignità a persone che si sono formate per poter essere utili, e non si capisce perché si debba stare qui a cercare di convincere a fare qualcosa di obiettivo, di reale. Allora, la domanda è una sola: ma gli emendamenti vengono letti o meno da chi poi deve governare questo Paese ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Grazie, Presidente. Penso che dovremmo essere qui per far risparmiare soldi ai cittadini, cercando di dargli un servizio migliore. Noi sappiamo che anche il Governo, in un decreto, ha chiaramente detto che si potrebbe risparmiare, internalizzando i servizi, ma anche personalmente lo stesso accade nel comparto sanità. Sono andato da poco a visitare l'ospedale di Mistretta e mi sono reso conto che, rispetto alle informazioni che mi avevano dato, ovvero Pag. 14che l'ospedale avrebbe avuto dei risparmi utilizzando delle cooperative per il trasporto con le ambulanze, in realtà, caro Presidente, tale servizio costa di più all'ospedale, perché giustamente è un Paese di anziani che si fanno male soprattutto per quanto riguarda il servizio di ortopedia, e quindi il rapporto costi-benefici è negativo nei confronti dei cittadini. Possiamo almeno avere una valutazione tecnica che va contro la stessa valutazione tecnica che avete fatto voi, Governo, due anni fa, almeno per dare una posizione chiara a questo tema (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Fraccaro. Ne ha facoltà.

  RICCARDO FRACCARO. Grazie, Presidente. Storicamente abbiamo visto come internalizzare rappresenti un minor costo per il pubblico e, soprattutto, rappresenti un servizio migliore per le scuole e, quindi, per gli studenti che le devono frequentare. Allora la domanda è: perché si continua con l'esternalizzazione ? Io credo, Presidente, molto umilmente, che la questione sia la solita: il ricatto del lavoro. Questo Governo si basa sul ricatto del lavoro, altrimenti non avrebbe i voti per andare avanti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Se un cittadino ha un diritto a lavorare e non deve chiedere il favore per lavorare, come avviene con le cooperative di sinistra, allora è anche libero di esprimere un giudizio sulla classe politica che l'ha condannato alla schiavitù del lavoro un po’ più onesto e un po’ più franco (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, qui, su una questione apparentemente minore, si pone un problema di principio che riguarda la concezione dello Stato: noi pensiamo che lo Stato debba fare meno cose, debba restringere il perimetro del proprio intervento, e quelle «meno cose» debba farle bene, e che, delle cose che lo Stato fa, alcune le debba fare direttamente, il meno possibile, quelle che riguardano la libertà, quelle che riguardano la difesa, quelle che riguardano la sicurezza, quelle dove sono in gioco valori fondamentali della convivenza civile. Dovunque lo Stato, invece, eroga servizi, sarebbe bene che lo Stato erogasse servizi in un sistema di competizione, aprendo un mercato e vedendo quali sono le offerte che il mercato esprime. Con mercati trasparenti, lo Stato spende di meno. Non solo, ma otteniamo maggiore efficienza di servizi. Io ho molti dubbi sul fatto che la internalizzazione dei servizi generi risparmi, non mi pare che l'esperienza confermi questa visione.
  Ma, al di là di questo, voglio dare un consiglio agli amici dell'opposizione grillina: se c’è una cosa su cui dovreste, invece, appuntare la vostra attenzione è che i mercati siano trasparenti, che gli appalti vengano fatti secondo le regole, che ci sia competizione ! Questa è, nel cammino di riforma dello Stato, una cosa importante e utile, in cui, molte volte, chi ha il potere, viene meno. Ma non chiedeteci di assumere tutti e di trasformare l'Italia in un Paese di impiegati pubblici, perché questo è esattamente quello che ha portato allo sfascio del bilancio dello Stato, perché è il metodo seguito dalle generazioni precedenti della politica. Se il bilancio italiano è andato in rovina, se abbiamo accumulato un enorme debito pubblico, è perché è passata l'idea che lo Stato assume tutti e fa tutto lui direttamente, non chiamando la società civile a competere per produrre servizio pubblico, ma erogando lui, producendo lui, senza ascoltare gli utenti, una cosa che forse non è esattamente quella che gli utenti vorrebbero e a costi più elevati.
  Qui ci sono due concezioni dello Stato, per questo noi voteremo contro questo emendamento e io mi auguro che si apra, invece, un dibattito. Vogliamo evitare il clientelismo di tipo nuovo, che si può certamente addensare nei nuovi modelli ? Pag. 15Più competizione, più trasparenza ! Non chiedeteci di trasformare l'Italia in un Paese di impiegati pubblici.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Vorrei rispondere al collega Buttiglione che lo sfascio del bilancio dello Stato, presumibilmente, l'ha portato avanti lui, dando l'appoggio a tutti i Governi passati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà) nell'arco di queste decine di anni in cui siede in Parlamento.
  E quella visione che lui è riuscito a dare a questo Paese è quello che ci troviamo oggi, quindi lo ringraziamo per non aver saputo fare nulla di diverso da quello che ci troviamo oggi. Ci chiede di concentrarci sugli appalti e la trasparenza: le ricordo, collega Buttiglione, che lei ha bocciato qualsiasi emendamento che vada verso la trasparenza degli appalti e l'accesso da parte dei cittadini alle informazioni sugli appalti, che vengono sempre più nascosti e sempre più secretati. Non c’è l'accessibilità diretta del cittadino alle informazioni della pubblica amministrazione.
  Se si vuole impegnare veramente, lo faccia e non dica più baggianate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marzana 1.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Pannarale. Qualcun altro non riesce a votare ? Boccuzzi, Capua, Arlotti, Brescia. Qualcun altro ? Non mi pare.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  358   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato   83    
    Hanno votato no   275.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Marantelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pannarale 1.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Pannarale. Ne ha facoltà.

  ANNALISA PANNARALE. Grazie, Presidente. In questo emendamento e in quello successivo poniamo il punto su una questione assolutamente importante e urgente, che è quella della bonifica dall'amianto degli istituti scolastici. In questo emendamento e in quello successivo chiediamo non soltanto di incrementare il Fondo unico per l'edilizia scolastica, per accelerare questi interventi di bonifica e di messa in sicurezza degli edifici, ma chiediamo anche un aggiornamento dell'anagrafe dell'edilizia scolastica, che andrebbe completato con gli stessi dati sull'amianto. Un'anagrafe che, peraltro, al di là dei toni trionfali con cui è stata presentata, procede francamente a rilento e questo è un problema per lo stesso Governo, perché in assenza di dati aggiornati e completi diventa difficilissimo anche stanziare fondi, ma soprattutto programmare quelli che devono essere gli interventi di messa in sicurezza.
  Tra l'altro, questo Governo ha deciso di investire moltissimo sul programma «Scuole belle», come sappiamo, che però ha a che fare con lavori di piccola manutenzione. Noi invece sappiamo che nelle scuole e negli edifici scolastici servirebbe ben altro, servirebbero degli interventi di messa in sicurezza che siano a medio e lungo termine. Tra l'altro, gli stessi ultimi rapporti del 2005 di Legambiente e di Cittadinanzattiva sulla qualità dell'edilizia Pag. 16e sulla sicurezza degli edifici scolastici ci dicono che ben il 40 per cento degli istituti scolastici in questo Paese avrebbe bisogno di interventi di messa in sicurezza e uno su cinque presenta lesioni strutturali; non soltanto, abbiamo anche un istituto su tre che manca di una serie di certificati: quello di agibilità statica, quello di agibilità igienico-sanitaria, la certificazione antincendio.
  Perché dico tutto questo ? Perché sull'edilizia scolastica non si può continuare a fare soltanto propaganda, bisogna veramente decidere di intervenire in maniera assolutamente seria. Ora, questi emendamenti – lo dico al sottosegretario Toccafondi – noi non li presentiamo soltanto oggi, in quest'Aula, e quindi il fatto che vengano bocciati dovrebbe essere legato al fatto che il decreto scade il 28 maggio e, quindi, non c’è la possibilità di ritornare ad un terzo passaggio al Senato. Questi emendamenti sono stati presentati anche nel primo passaggio che questo decreto ha avuto al Senato, dunque ho la sensazione che per il Governo questa non sia una questione urgente, non tanto urgente da poter essere affrontata con un decreto d'urgenza, quelli cui sempre ricorrete.
  Eppure il CENSIS nel 2014 ci dice che in 2000 scuole italiane sono 342.000 gli allievi che sono a rischio amianto quotidiano nelle scuole dove dovrebbero formarsi, dove vanno ogni giorno per poter essere educati. Allora, questa è una questione urgente. Il Governo ha deciso di espungerla e di non metterla in discussione. Noi ci auguriamo che, nei prossimi provvedimenti, si possa, diciamo, assumere questo dato come una questione sulla quale intervenire immediatamente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Zolezzi. Ne ha facoltà.

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie, Presidente. La pochezza di quest'ennesimo provvedimento si misura anche dall'assenza di interventi strutturali per il gravoso problema dell'amianto nelle scuole. Già nel famoso, nel famigerato provvedimento «buona scuola», non c'era niente. Avevamo provato a spiegare al Ministro, quando era in Aula e quando non c'era, qual è l'entità del problema, ma non aveva capito e lo conferma questo testo. Sono più di 2.400 le scuole impattate; alcune nella stessa Firenze, come l'istituto «Leonardo da Vinci», dove gli studenti, fino a un paio d'anni fa, si esercitavano con dei forni completamente pieni di amianto, i quali, scaldandosi, chissà quanto gliene hanno fatto respirare. Lo stesso «rapporto mesoteliomi» dell'anno scorso, anche se si riferiva a cinque anni prima, riferiva di una settantina di decessi per mesotelioma fra gli operatori scolastici, senza nessun'altra spiegazione, quindi un rischio enorme per gli operatori e appunto per gli studenti, visto che purtroppo neppure a Firenze, nelle scuole di Firenze, quando era sindaco una persona che ben conosciamo, si è fatto nulla e immaginiamo che probabilmente dovremmo portarci delle slide in Aula per spiegare a questo Governo di cosa si parla (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Brescia. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE BRESCIA. Grazie, Presidente. Io sono perfettamente d'accordo con quanto è stato detto dalla collega Pannarale su tutto, tranne che sull'ultimo passaggio, cioè sull'auspicio che si possa fare qualcosa su questo tema fondamentale in una prossima occasione.
   Ora si sta parlando qui in Parlamento di un decreto che riguarda la scuola e che riguarda anche l'edilizia scolastica, di questo tema fondamentale, e non vedo per quale motivo debba essere rinviato ad altra data, ad un altro provvedimento una decisione importante su questo tema. Sono d'accordissimo sul fatto che sull'edilizia scolastica – ed è il problema fondamentale della presenza di amianto nei nostri istituti – si sia fatta molta propaganda e pochi fatti, a partire proprio da quello che si è detto sull'anagrafe dell'edilizia scolastica.Pag. 17
   In un minuto ovviamente è impossibile dire tutto quello che è necessario dire e lo faremo in un prossimo intervento. Chiudo soltanto dicendo che in Commissione vi è stata una lunghissima e importante indagine conoscitiva e da quella si dovrebbe partire per tante iniziative di questo Parlamento per migliorare la situazione strutturale delle scuole.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Presidente, per annunciare che noi voteremo i due emendamenti della collega Pannarale e per fare una domanda al Governo. Nel 2009 e nel 2010 il Governo Berlusconi stanziò una somma importante proprio attorno a un miliardo di euro, proprio con questo tipo di destinazione. Il 24 novembre del 2010 le Commissioni cultura e bilancio di questo ramo del Parlamento e successivamente le corrispondenti Commissioni del Senato avevano definito tutta una serie di destinazioni di questi fondi. Ci piacerebbe sapere che fine hanno fatto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. L'edilizia scolastica è uno dei temi su cui bisognerebbe mettere da parte la retorica e soprattutto la propaganda e fare un discorso serio, cosa che invece il Governo purtroppo non fa perché, da quando si è insediato, continua a sbandierare soldi che non ha mai messo, miliardi di euro che sarebbero andati all'edilizia scolastica, ma che sono in realtà risorse stanziate dai Governi precedenti, oppure risorse che vengono dall'Europa e che tutti i Governi stanziano per queste finalità.
   Quindi, noi votiamo favorevolmente questo emendamento perché ovviamente – come abbiamo proposto varie volte in Commissione – noi vogliamo che questo argomento si affronti senza retorica e senza propaganda e ci aspettiamo che una volta almeno nella vita politica di questo Governo si affronti il problema analizzando le reali esigenze delle scuole, quindi il dramma che i nostri ragazzi vivono nelle nostre aule, e non si faccia propaganda sulla pelle dei nostri alunni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega D'Uva. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO D'UVA. Presidente, il problema è proprio questo. Questo emendamento che viene dalla collega Pannarale e dai colleghi di SEL è di buonsenso. Noi voteremo a favore di questo emendamento perché, a quanto pare, solo le opposizioni evidentemente si preoccupano di questo problema del dissesto idrogeologico delle zone sismiche che vanno a colpire gli edifici scolastici, perché abbiamo delle scuole che sono messe non male, ma malissimo. Scusate se questo può sembrare retorico, però, oltre al problema amianto, abbiamo proprio un problema di messa in sicurezza delle scuole.
   Vogliamo mettere dei fondi nuovi o vogliamo semplicemente stare con una lavagna e il gessetto, come ha fatto l'ultima volta il Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ? Credo si possa fare qualcosa di più. Vogliamo utilizzare i fondi europei ? Benissimo, noi siamo contenti di questo, però non diciamo che il Governo ha fatto; il Governo non ha fatto nulla, ha preso dei fondi che già c'erano e li ha sbandierati come una cosa propria.
   Noi chiediamo invece che il Governo si prenda la responsabilità invece di dire: «Ecco, noi abbiamo messo questi soldi». Vogliamo essere zittiti, come opposizioni, sui fatti e non sui metodi, come è stato fatto con questi emendamenti che sono stati dichiarati tutti inammissibili.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Chimienti. Ne ha facoltà.

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente. Io chiedo a quest'Aula: vi sembra Pag. 18da Paese civile che noi consentiamo che ogni giorno i nostri ragazzi e i nostri bambini frequentino scuole con amianto, scuole non a norma, scuole prive dei certificati antincendio, scuole costruite negli anni Trenta e Quaranta, quando ancora non esisteva la normativa antisismica? Vi sembra normale che i nostri ragazzi siano costretti ogni giorno d'inverno ad andare a scuola, a tenere i cappotti in classe per non avere freddo ? Ecco, a noi questo non sembra normale, secondo noi questo non sarà un Paese civile finché tutte le scuole d'Italia non saranno sicure e accoglienti. E, quando il MoVimento 5 Stelle sarà al Governo, questa sarà per noi una priorità assoluta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Di Benedetto. Ne ha facoltà.

  CHIARA DI BENEDETTO. Grazie, Presidente. Il tema dell'edilizia scolastica è uno dei temi che è stato affrontato, diciamo, in maniera più urgente, forse apparentemente, dal Governo del PD e anche da Renzi, che incentra tutta la sua propaganda proprio su questo tema.
   In realtà, quello che è stato fatto per edilizia scolastica è molto poco. I fondi nuovi che sono stati stanziati sono pochissimi, una piccolissima parte rispetto invece ai fondi che sono stati principalmente riutilizzati, raccolti e, diciamo anche, sbandierati come nuovi investimenti.
   Quello che serve all'edilizia scolastica nel nostro Paese è una programmazione di intervento che sia a lungo termine. Ecco perché noi abbiamo presentato, subito dopo l'indagine conoscitiva che è stata svolta all'interno della Commissione cultura, una proposta di legge che andava proprio in questa direzione, che, ovviamente, è stata ignorata perché il contenuto della proposta di legge non è stato minimamente inserito nella «Buona Scuola», che pure era la legge con cui era stato abbinato il disegno di legge del MoVimento 5 Stelle.
   Questo per dire, Presidente, che in realtà tutte le belle parole e tutti gli impegni del Governo sono soltanto degli spot vuoti e che le proposte, come questa che viene portata avanti dall'emendamento della collega Pannarale, ci sono ma manca la volontà politica di attuarle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Grazie, Presidente. Io intervengo perché vivo in una città che ha il vulcano dietro la schiena. Quello della sicurezza sismica degli edifici scolastici è un problema rilevante e mi sembra incredibile come questo Governo perda l'occasione di fare le cose che servono a questo Paese: il decoro è sicuramente importante, però la prossima volta che il Presidente del Consiglio, Renzi, viene a Catania per firmare il patto con il sindaco Bianco, peraltro un sindaco che ha grossissimi problemi di bilancio e la Ministra Boschi viene per propagandare la riforma della Costituzione, io l'invito anche a farsi un giro per le scuole della provincia e a verificare, con i propri occhi, lo stato di sicurezza sismica delle scuole di una città come quella di Catania (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Marzana. Ne ha facoltà.

  MARIA MARZANA. Grazie, Presidente. Io vorrei ricordare a quest'Aula, in particolare alla maggioranza oltre che al Governo, che quella posta dalla collega di SEL è una questione emergenziale: questa sì, è un qualcosa da affrontare con emergenza, la rimozione dell'amianto da delle scuole, da delle strutture pubbliche, dove ci sono dei bambini; quindi stiamo parlando di sicurezza, di incolumità delle nuove generazioni. Invece che cosa si fa ? Questo Governo continua solamente ad inneggiare con degli spot, sia per quanto riguarda le risorse stanziate che per Pag. 19quanto riguarda gli interventi che vengono effettuati nelle scuole. Noi ripetiamo che non serve maquillage, non serve una mano di pittura nelle scuole, ma servono degli interventi che mettano prima di tutto in sicurezza le strutture: questo è quello che chiedono gli italiani, e questo Governo e la maggioranza dovrebbero cominciare ad ascoltare le vere esigenze, e non quindi continuare...

  PRESIDENTE. Concluda, per favore.

  MARIA MARZANA. ...a pensare al consenso che deriva da misure spot.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, io rimango veramente allibito. Appena ho visto l'emendamento mi sono girato verso i miei colleghi della Commissione cultura per chiedere: ma quest'emendamento verrà sicuramente approvato ? Perché, Presidente, stiamo parlando della salute dei nostri figli, stiamo parlando dei bambini che vanno a scuola e che vivono e che operano in scuole che hanno un prodotto, l'amianto, che è vietato da questo Stato, che è bandito da questo Stato ! Cioè, voi veramente volete bocciare questo emendamento, soprattutto dopo che la settimana scorsa abbiamo speso, Presidente, più di 2 miliardi di euro per la Banca Asiatica d'Investimento, e oggi non riusciamo a trovare un miliardo per la salute dei nostri bambini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ? Si dovrebbe vergognare, questo Parlamento, se boccia un emendamento del genere, che non è neanche del MoVimento 5 Stelle !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Dall'Osso. Ne ha facoltà.

  MATTEO DALL'OSSO. Presidente, di recente sono stato a Catania, nella città della mia collega e amica Giulia Grillo, e davvero lo trovo inconcepibile, inconcepibile: qui il Governo sta giocando a monopoli perdendo, e noi siamo qui a dargli una mano anche con un emendamento non nostro. Davvero mi chiedo come sia possibile, com’è possibile. È incredibile come si possa non aiutare... Non è aiutare: è dare il giusto alle generazioni future ! E davvero siamo tutti uniti contro questo parere del Governo; davvero è incredibile, incredibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Colonnese. Ne ha facoltà.

  VEGA COLONNESE. Signor Presidente, ripeto anche io le parole del mio collega, è incredibile; anche perché c’è una reale esigenza del territorio nella richiesta di messa in sicurezza degli edifici scolastici: tant’è vero che anche noi, come MoVimento 5 Stelle, i nostri consiglieri regionali in Campania hanno destinato parte delle restituzioni ad un edificio scolastico nel Beneventano. Questo perché ? Perché c’è una richiesta da parte della gente, delle persone a cui poi voi chiedete il voto, di una messa in sicurezza. Questa volta noi appoggeremo questo emendamento, proprio perché noi appoggiamo le buone idee e le buone pratiche: cerchiamo di dare una risposta reale, prima di chiedere il voto alle persone.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, farei brevemente un parallelismo tra quello che prevede oggi l'articolo, dove c’è scritto «interventi di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti a sedi», e quello che chiede oggi l'emendamento della collega Pannarale, cioè di aggiungere «interventi di bonifica da amianto e di messa in sicurezza»: capite come questo Governo ancora una volta sia un Governo di facciata, a cui interessa soltanto sistemare il decoro, quindi una Pag. 20pavimentazione all'interno di una scuola, e non preoccuparsi che all'interno delle canne fumarie ci sia l'amianto, che sul tetto ci sia l'amianto, che non ci siano i certificati di prevenzione incendi come per la maggior parte delle scuole italiane. È una situazione ben nota a tutti, compreso il Ministero dell'interno ! Questa situazione non viene contemplata: si rimanda semplicemente ad un decoro, il decoro del tweet (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Dadone. Ne ha facoltà.

  FABIANA DADONE. Presidente, io non so se parte dei colleghi in quest'Aula abbiano letto questo emendamento, ma si parla di incrementare interventi di bonifica da amianto e messa in sicurezza per gli edifici scolastici. Ma avete mai fatto un giro nelle scuole ? Gli edifici pubblici più fatiscenti e penosi sono proprio gli edifici scolastici, quelli in cui mandiamo a scuola, anzi mandate a scuola, i figli di tutti i cittadini italiani. Ci sono delle crepe negli edifici che fanno spavento ! Mi ricordo il liceo che frequentavo, era un liceo indecoroso ! Io non so come una classe politica si permetta uno scempio di questo genere. Mettetevi una mano sulla coscienza, perché ci mandate dei ragazzini, non ci andate voi coi vostri «sederini» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Duranti. Ne ha facoltà.

  DONATELLA DURANTI. Presidente, intervengo solo per dire che questo Governo dovrebbe ricordare che ha un obbligo, un obbligo che gli discende dalla legge n. 93 del 2001 e dal decreto ministeriale n. 101 del 2003, in riferimento alla mappatura e alla bonifica degli edifici pubblici e privati, quindi anche delle scuole. Peraltro, il sottosegretario De Vincenti il 29 aprile, nella conferenza «Piano nazionale amianto» indetta da CGIL, CISL e UIL, si era impegnato a concretizzare immediatamente il disposto appunto dal decreto ministeriale n. 101 del 2003, ma, come sappiamo, nel DEF che voi avete presentato non c’è un centesimo in riferimento alle bonifiche. È per questo che vi chiediamo con questo emendamento di provare almeno ad inserire la mappatura e le bonifiche definitive degli edifici scolastici in questo modo, in attesa poi che rispondiate ad un dettato preciso di legge.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Terzoni. Ne ha facoltà.

  PATRIZIA TERZONI. Presidente, onestamente non capisco il voto contrario, perché vorrei ricordare due ordini del giorno che sono stati accolti dal Governo: uno è il n. 9/2679-bis-B/7 a mia prima firma, in cui entro il 31 dicembre 2016 il Governo doveva fare la mappatura completa di tutti gli edifici contenenti amianto; ed inoltre 9/2679-bis-B/73 a prima firma Busto, con il quale il Governo si è impegnato a verificare l'amianto entro il 30 giugno 2015 – quindi è già scaduto – negli edifici scolastici: quindi, il Governo già dovrebbe avere la mappatura negli edifici scolastici; ma soprattutto entro il 1o gennaio 2020 a rimuovere completamente l'amianto dalle scuole pubbliche: quindi, se non inizia ora, per il 2020 non ci arriva. Quindi, questo emendamento dev'essere assolutissimamente approvato, altrimenti va contro il suo stesso impegno approvato in quest'Aula.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Nuti. Ne ha facoltà.

  RICCARDO NUTI. Presidente, dal parere contrario da parte del Partito Democratico e del Governo su questo emendamento si comprendono quali sono le priorità e come si ha intenzione di destinare le risorse economiche in questo Paese: da un lato, abbiamo coloro che fanno i favori alle slot-machine, coloro che non vedono Pag. 21l'ora di mettere le mani sul terzo settore; e dall'altro abbiamo, invece, una proposta come questa. La leggo per chi ancora non l'ha compresa o non ha avuto modo di leggerla: «al fine di accelerare gli interventi di bonifica da amianto e di messa in sicurezza degli edifici scolastici, il Fondo unico per l'edilizia scolastica è incrementato di 1 miliardo di euro per l'anno 2016».
  Ora, questo parere contrario dimostra come la vostra volontà non sia quella di fare il bene dei cittadini, ma di fare i vostri interessi; e, se parliamo del sottosegretario De Vincenti, è meglio stendere un velo pietoso: avremo modo di spiegare il perché successivamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Frusone. Ne ha facoltà.

  LUCA FRUSONE. Presidente, con un parere contrario si capisce chiaramente che non si vogliono destinare nuovi fondi all'edilizia scolastica e questo denota proprio il fallimento in un certo senso dello Stato.
  Quando si parla di edilizia scolastica, in realtà, dovremmo metterci un po’ nei panni delle mamme e dei papà che consegnano i loro figli nelle mani dei professori, dei maestri, pensando di riaverli tutti sani e salvi al suono della campanella: cosa che oggi, con le problematiche che ci sono all'interno della scuola, difficilmente accade e c’è sempre più preoccupazione; e qui lo Stato fallisce, manca, e devono ovviare magari altre persone, facendo raccolte fondi, oppure, come è successo in Basilicata, con i nostri consiglieri regionali, che hanno destinato parte del loro stipendio proprio a dei progetti per quanto riguarda l'accessibilità all'interno delle scuole, la manutenzione e via dicendo.

  PRESIDENTE. Concluda.

  LUCA FRUSONE. Sì, Presidente. Quindi, bisogna capire questo: i cittadini non possono sostituirsi allo Stato in una materia così importante (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Rizzetto. Ne ha facoltà.

  WALTER RIZZETTO. Presidente, sono sincero, sono dovuto andare a leggermi bene questo emendamento della collega Pannarale, poiché, anche visivamente, si capisce quanto siamo distanti, ad esempio, da alcune posizioni di una certa parte politica. Tuttavia, Presidente, leggendo questo emendamento non posso far altro che preannunciare il nostro voto favorevole.
  Mi rivolgo nello specifico al sottosegretario e in questo senso alla maggioranza, per dire che stanno evidentemente sbagliando tutto. State sbagliando tutto per l'ennesima volta, perché è vero che questo provvedimento parla di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca – ed è il suo seno –, ma, se evidentemente qualche cosa riguarda anche la cosiddetta edilizia scolastica, penso che anche i deputati della maggioranza che hanno dei figli che magari frequentano la scuola pubblica possano plasticamente accorgersi di quanto le scuole, a livello edilizio, siano carenti.
  Se la collega Pannarale chiede di aumentare un fondo rispetto ad un dramma che si è vissuto in Italia, come quello dell'amianto – sottosegretario, penso che lei sappia perfettamente cosa significhi l'amianto per l'Italia; abbiamo fatto qualcosa anche nella Commissione che frequento, come ad esempio, per gli ammalati di asbestosi, che sono coloro che si ammalano dopo aver inalato la fibra di amianto – non riesco a capire come questa scellerata maggioranza non riesca quantomeno a riformulare un emendamento di questo tipo, anche andando eventualmente a dimezzare le cifre. Possiamo dimezzare queste cifre ? Facciamo che ci mettiamo 500 mila euro e non più 1 miliardo, penso che la collega Pannarale possa essere d'accordo anche con questo piccolo segnale.
  Quindi, sottosegretario e Presidente, il Partito Democratico, tirato con i fili del Pag. 22Governo Renzi, va per l'ennesima volta in pochi mesi ad incidere nella carne viva di quelle che sono le fasce deboli della popolazione, in questo caso degli studenti, degli istituti e delle strutture scolastiche. L'avete fatto con l'ISEE in seno alla legge di stabilità, l'avete fatto e lo state facendo con i truffati delle banche e lo state facendo anche sugli studenti.
  Allora, ad un certo punto, ditelo, dite: noi siamo con i forti, contro i deboli, contro la fascia debole della popolazione. Questa, sottosegretario, è una vera e propria vergogna ! Lo rinnovo: vada a leggersi quello che ha fatto l'amianto in Italia ! Se lei, sottosegretario, permette che non venga toccato o non venga fatto un ragionamento ampio in seno a questo tipo di emendamento, che io voterò convintamente in modo favorevole, ebbene, in questo caso vuol dire che lei, il Governo e i deputati che voteranno in coscienza questo emendamento stesso andranno a capire di fatto quanto è successo. Quindi, questa è una vera e propria vergogna, ma non preoccupatevi, perché pian piano i cittadini italiani si stanno accorgendo del pessimo Governo, del pessimo Esecutivo che state portando avanti, inoltre a colpi di fiducia !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Presidente, sempre parlando di esperienza personale degli interventi sulla «buona scuola», «scuole belle» e «scuole sicure» – sono questi gli hashtag venduti su Internet, su Twitter, dal Primo Ministro –, in una scuola del mio comune è stato semplicemente ripassato l'intonaco di due facciate. Quali ? Quelle lato strada. Quindi, questi interventi, il più delle volte, sono semplicemente interventi di facciata, per far vedere che state facendo qualcosa, ma in realtà non state facendo assolutamente niente.
  Qui si tratta di mettere in sicurezza le scuole, che non hanno molte volte né l'agibilità né il certificato di prevenzione incendi e che hanno anche l'amianto, che basta una fibra per ammalarsi.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Lombardi. Ne ha facoltà.

  ROBERTA LOMBARDI. Presidente, anch'io volevo dare la mia esperienza come mamma. Tra l'altro, proprio qualche giorno fa abbiamo notato, come genitori, in una scuola dell'infanzia di Roma, terzo municipio, zona semiperiferica, una porta di ferro con la scritta «pericolo amianto», che era semplicemente «scotchiata» ai bordi, quindi era stato applicato un normale scotch da pacchi: quello era l'isolamento che il responsabile della sicurezza del municipio e della scuola pensava di poter offrire.
  Adesso la situazione in realtà è cambiata: hanno tolto la scritta, su nostra segnalazione, e alla richiesta di spiegazioni è stato detto ai genitori che procurava allarme nella popolazione che frequentava la scuola. Quindi, siamo per nascondere la polvere sotto il tappeto.
  Non so i figli di questi signori della maggioranza che scuole frequentino, ma noi frequentiamo e viviamo le scuole pubbliche normali e pretendiamo che venga tutelata la salute dei nostri bambini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Malpezzi. Ne ha facoltà.

  SIMONA FLAVIA MALPEZZI. Presidente, stavo ascoltando con attenzione i numeri che sono stati dati – per non dire che vengono dati proprio dei numeri –, perché i colleghi che oggi si indignano per un parere contrario a questo emendamento sono gli stessi che, per esempio, durante la legge sulla «buona scuola», la legge n. 107, hanno votato contro quelli che erano invece tutti gli articoli che riguardavano interventi in edilizia scolastica, senza andare a considerare tutto l'extra che era stato fatto.Pag. 23
  Faccio un esempio: all'interno della «buona scuola» c'era un'aggiunta a quelli che sono stati i finanziamenti per i mutui BEI, per arrivare alla cifra di 905 milioni, stanziati proprio per l'edilizia scolastica, che andavano anche in direzione della bonifica dell'amianto. Non solo. C'erano 40 milioni per il controllo di tutti i soffitti e i controsoffitti delle scuole in Italia. Evidentemente a loro non andava bene, poi dicono che piove dentro, ma noi i soldi li abbiamo stanziati, anche per il monitoraggio.
  Ma a parte questo, a parte lo sblocco del Patto di stabilità, a parte il fatto che sono stati stanziati complessivamente, in due anni, più di 4 miliardi, vado nel dettaglio e nello specifico, perché sono stati stanziati 400 milioni specifici proprio per la bonifica dell'amianto, tanto che le buone e valide amministrazioni – mi riferisco a un comune che conosco bene, quello di Milano –, grazie ad un'azione molto forte dell'assessore ai lavori pubblici, ha bonificato quasi tutte le scuole, per una spesa complessiva di 74 milioni, perché, dove si amministra bene, le opportunità ci sono.
  Il Governo ha il compito di stanziare i soldi, dopodiché tutto passa – lo sappiamo – alle regioni, che, attraverso l'opera di programmazione che viene presentata dai diversi comuni, stabiliscono la graduatoria.
  Funziona così, per ora; per ora funziona in questo modo, con cifre che sono assolutamente importanti. Non sono ancora sufficienti, ma ce ne sono altre in circolo. È vero, però, che, quando ci si sofferma maggiormente su alcuni aspetti, forse per distrarre da quello che altre amministrazioni non virtuose non sono state capaci di fare, è facile lanciare l'allarme e l'attacco a chi, invece, il proprio dovere lo sta facendo, continuando a metterci i soldi. Infatti, per esempio, penso ad un'amministrazione a noi vicina, quella di Pomezia, che non è certo del PD: forse pensava di poter fare un po’ di soldi, di cassa, facendo pagare il dolce ai bambini che magari non se lo potevano permettere, quindi distinguendo assolutamente con menù di serie A e menù di serie B. Questo sappiamo che sono capaci di farlo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Bagheria: vogliamo ricordarlo il taglio a tutta la disabilità, il taglio ai trasporti e il fatto stesso che, per riuscire ad avere un pulmino di collegamento nei pressi del comune di Palermo, ci ha dovuto pensare il Partito Democratico ? Vogliamo ancora andare avanti ?
  L'elenco è lunghissimo: Parma – che forse non vi sta più così tanto simpatico – aveva tagliato 200 posti tra scuola dell'infanzia e nidi.
  Questi sono i numeri; la prossima volta state attenti a quello che presentiamo in Aula, perché i conti sono chiari e trasparenti e i cittadini, anche quelli abituati ad informarsi sul web, possono andare sul sito www.italiasicura.governo.org, dove trovano tutti i numeri dell'edilizia scolastica. Sono trasparenti, sono chiari e ci sono (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, annuncio il voto chiaramente favorevole agli emendamenti che prevedono un incremento delle risorse per la bonifica delle scuole nel nostro Paese dall'inquinamento da amianto, ma non è per questo, signor Presidente, che ho chiesto la parola, perché è scontato ed è evidente che il voto sarà favorevole: ho chiesto la parola per rappresentare al Governo e alla maggioranza un problema molto serio: noi abbiamo avuto 4 miliardi di euro di flessibilità da parte dell'Europa, nell'ultima trattativa che c’è stata, a una condizione: la condizione è che i 4 miliardi di euro debbono essere spesi entro questo esercizio finanziario e a condizione che rientrino in una spesa di progetti cofinanziati dall'Unione europea.
  Attenzione, rispetto a questo, il Governo non si lasci sfuggire questa occasione di sfruttare i 4 miliardi di euro della Pag. 24flessibilità, perché noi siamo già a maggio e non è stato impegnato un euro del programma 2014-2020. Quindi, noi siamo a circa trenta mesi e le regioni sono in grandissimo ritardo.
  C’è questa grande opportunità, in riferimento alle scuole, in riferimento alle bonifiche che debbono essere fatte sull'amianto, in riferimento a questi settori, che sono alcune delle tante emergenze. Allora, se è così, che il Governo almeno dia la disponibilità ad attenzionare questo aspetto, perché in questa maniera noi possiamo certissimamente mantenere l'impegno della flessibilità richiesta da parte del Governo italiano nei confronti dell'Unione europea, che è stata concessa, ma a queste condizioni.
  Sicuramente un piano nazionale sulla bonifica delle scuole, sulla ristrutturazione delle scuole, soprattutto in riferimento all'amianto, deve essere preso in considerazione oltre alle già qui riportate coperture finanziarie, che comunque ci sono. Al di là di queste coperture, il Governo dovrebbe fare molta attenzione all'utilizzo delle risorse a cui poco fa ho fatto riferimento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signor Presidente. Intervengo solo per dire questo: io capisco che ciascuno deve difendere la propria parrocchia e fare un po’ di propaganda alla vigilia delle amministrative, ma questo emendamento interviene su una questione delicatissima.
  Noi chiediamo che venga messo un miliardo sul Fondo unico per l'edilizia scolastica, perché è necessario bonificare le scuole dall'amianto. Ci sono comuni che l'hanno fatto, altri che sono in ritardo; le risorse sono scarse, non possiamo tirare fuori numeri e cifre ogni volta per confondere le acque. Mettiamo queste risorse, facciamolo tutti quanti insieme e risolviamo un problema.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Ruocco. Ne ha facoltà.

  CARLA RUOCCO. Grazie, Presidente. Innanzitutto i soldi che il PD mette nelle scuole sono messi talmente in trasparenza che nelle scuole non si vedono proprio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti), perché chiunque metta piede all'interno di una scuola pubblica si accorge che i bambini... c’è poco da ridere, evidentemente non vi rendete conto...

  PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza, per favore.

  CARLA RUOCCO. Non vi rendete conto che la situazione versa veramente in difficoltà estreme. Certo, dare dei soldi in una posta, togliendoli da un'altra parte, il saldo è sempre zero, oppure si vogliono destinare 40 milioni di euro per tutto il territorio nazionale, per la messa in sicurezza di tutte le scuole.
  Bene i bambini a scuola non possono neanche più andare in bagno e aspettano che suoni la campanella per tornare in bagno nelle loro case. Questa è la situazione nelle scuole, che la vogliate vedere o no (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. Evidentemente, tanti cittadini italiani hanno le allucinazioni, perché non si trovano le fantastiche scuole tutte ammodernate e con i problemi risolti che racconta questa maggioranza. Quando parliamo di provvedimenti e di 4 miliardi e mezzo per l'edilizia scolastica, innanzitutto dobbiamo dire che voi non spendete i soldi (per esempio, come è accaduto con la legge n. 107) per intervenire sui problemi strutturali dell'edilizia scolastica, riprendete quei fondi e li utilizzate per la scuola innovativa, così sono bravi tutti a moltiplicare i soldi.Pag. 25
  Lo stesso vale nel momento in cui avete dato i soldi ai comuni: non date risorse fresche, ma sostanzialmente dei prestiti da restituire e oggi i comuni non vogliono indebitarsi per la situazione in cui sono (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 1.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco, Pannarale, Palma, Greco, Frusone, Ginoble, Carella, Labriola...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  361   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato  129    
    Hanno votato no   232.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Rotta e Borghi hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pannarale 1.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zolezzi. Ne ha facoltà.

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie, Presidente. Ora succede di arrivare qua dopo aver visto delle strane slide, con dei soldi che per ora non sono ancora arrivati nelle scuole. Però, adesso la discussione credo che sia stata approfondita e abbiamo portato alcuni dati della realtà scolastica.
  Noi abbiamo presentato una proposta di legge, atto Camera n. 3664, che cerca di agire su tutta la filiera dell'amianto, perché è un tema che va affrontato e non va solo insabbiato, come succede quando l'amianto viene buttato da qualche ecomafioso sotto la sabbia di qualche spiaggia per nasconderlo. È questo che va fatto per riuscire anche a risolvere chiaramente la priorità, che è quella dell'esposizione delle classi di età più giovani, che sono i bambini; esposizione che se la portano per tutta la vita, con dei rischi gravissimi di sviluppare poi delle patologie.
  Per cui è chiaro che non bastano le diapositive, quando si parla di cose così gravi, perché parliamo di oltre 4 mila decessi stimati sia dall'Osservatorio nazionale amianto, che da Legambiente, che dalle principali associazioni che cercano di occuparsi del problema, visto che l'INAIL, in qualche modo, fa fatica a fornire i dati sulla mortalità, anche perché l'INAIL ha un chiaro conflitto di interessi, anche se ha in mano dei dati che tutti noi vorremmo sapere per capire questa tragedia dei decessi da amianto.
  Probabilmente, avendo dei dati chiari, riusciremmo anche ad investire le risorse, non basandole sulle scuole avveniristiche che erano contenute nei provvedimenti che ha citato la parlamentare del PD in precedenza, ma semplicemente sulla riqualificazione delle scuole esistenti, che deve comprendere appunto l'eliminazione di queste sostanze cancerogene, che hanno fatto purtroppo già molte vittime.
  Per cui, in questa proposta semplicemente chiediamo che la mappatura sia fatta in maniera omogenea. Non è possibile che magari nel comune del sindaco più amico del cuore si faccia la mappatura e in buona parte dei comuni le scuole non si sa se abbiano o meno l'amianto, se sia contenuto nei laboratori.
  Ho fatto l'esempio prima dalla scuola di Firenze, dove nessun sindaco, tanto meno l'attuale Premier, si è mai occupato di mappare l'amianto e di verificare che gli studenti non fossero esposti a questa grave sostanza proprio durante le attività principali di didattica applicativa. È necessario mapparlo con grande attenzione negli edifici pubblici e nelle scuole prima Pag. 26di tutto. Non è possibile che manchino all'appello oltre tre quarti delle scuole italiane, dove non si sa con precisione se c’è l'amianto, dove è, e se qualcuno se lo sta ancora respirando come fibre libere; se no, tutto il resto è mafia.
  L'amianto è un business e, se ci sono dai 30 ai 40 milioni di tonnellate di materiale contenente amianto in Italia, questo vuol dire che, valutando circa 1.000 euro a tonnellata per la rimozione e per lo smaltimento, servirebbero dai 30 ai 40 miliardi di euro, se ci fosse una gestione adeguata.
  La gestione mafiosa è quella del «turismo», per cui lo tolgo da un posto e lo butto da un'altra parte, che però non è adeguata, quindi poi lo sposto. Questa è la logica della mafia che sta andando avanti indisturbata, perché il Governo non è in grado di disturbare la mafia. È un Governo che è simbiotico con la mafia anche in questo grave tema (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)... no bisogna dirlo, perché il fatto che il Piano amianto non comprenda gli...

  PRESIDENTE. Collega Zolezzi, collega Zolezzi. La definizione che ha fatto è una definizione molto forte e quindi io la richiamo all'ordine.

  ALBERTO ZOLEZZI. Perfetto.

  PRESIDENTE. E la prego di non continuare con questo tono e con questa definizione. Andiamo avanti.

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie, Presidente. Il fatto che manchino siti adeguati di discarica dentro a ciascuna regione è gravissimo, è gravissimo. È semplicissimo fare una discarica di amianto, perché è un deposito, comunque, che riduce al massimo il rischio. Poi, è chiaro che si può fare ricerca sull'inertizzazione e quant'altro, e anche su questo, purtroppo, il Governo si sta muovendo troppo poco, però sappiamo che le discariche che abbiamo visto, che sono costate pochi milioni di euro, garantiscono l'inizio della filiera. È inutile mappare e rimuovere l'amianto, se, poi, non si sa neanche dove metterlo. Lo abbiamo visto in quasi tutte le regioni d'Italia.
  Il Veneto, addirittura, ha i formulari dell'amianto che va in Germania e poi, invece, si vede che l'amianto è depositato in discariche abusive, che continuano a mantenere il rischio.
  Per cui, su questo tema ci vuole la massima serietà, altrimenti si fanno interessi altri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega D'Uva. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO D'UVA. Grazie, Presidente. Volevo, anche ricollegandomi a quanto abbiamo detto poco fa, fare i complimenti, intanto, alla collega Malpezzi del Partito Democratico, perché non è nemmeno facile, secondo me, fare l'avvocato del diavolo, e lei ci riesce benissimo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Quindi, veramente complimenti, perché io non so se riuscirei a difendere così bene l'operato di un Governo, che, di fatto, è quasi inesistente, visto che i fondi sono europei. Bravissima davvero, mi piacerebbe diventare così bravo anch'io !
  Tra le altre cose, quello che mi sorprende, a quanto pare, è che, se abbiamo dei ragazzi e dei bambini nelle scuole che vedono delle situazioni disastrose, quello che viene suggerito dalla collega è di collegarsi a www.italiasicura.governo.it. Quindi, a quanto pare, non dobbiamo più lamentarci delle situazioni e delle condizioni delle nostre scuole, ma dobbiamo andare in rete e guardare queste cose. Il MoVimento 5 Stelle usa la rete in modo molto più intelligente; poi, se il Governo vuole utilizzarla in questo modo, che lo faccia pure (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Crippa. Ne ha facoltà.

Pag. 27

  DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Al di là dell'intervento spot della collega del PD, quello che ci rimane è la situazione in cui versano oggi le scuole italiane. È una situazione che è ben visibile agli occhi di tutti e dai proclami poco o nulla è stato fatto, tant’è che ci troviamo, ancora una volta, a chiedervi di gestire l'emergenza dell'amianto nelle scuole, della sicurezza delle scuole, della mancanza dei certificati di prevenzione statica, impiantistica. Manca tutto ! Ci sono scuole che non rispettano nessun tipo di normativa. Se basta collegarsi a un sito per far avere questi documenti, lo faremo, ma credo che quella sia «Malpezziland» e non sia lo Stato italiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Allora, un istituto tecnico di Firenze, poco tempo fa, aveva inviato questa circolare agli alunni e a tutti gli operatori scolastici: diceva di non forare, graffiare, non urtare le pareti, non correre all'interno dell'edificio e non chiudere porte e finestre in maniera violenta, perché l'edificio era pieno di amianto.
  Ecco, le nostre scuole, molte delle nostre scuole, purtroppo, versano ancora in questo stato.
  Al 2012, i morti accertati, gli insegnanti morti a causa dell'amianto nelle scuole erano una sessantina, ma il picco si è raggiunto proprio negli ultimi anni. Quindi, i monitoraggi successivi, sicuramente, purtroppo, aumenteranno il numero.
  Se non è un'emergenza questa, ci dica il Governo qual è un'emergenza da affrontare con risorse aggiuntive (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Brescia. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE BRESCIA. Presidente, io, con tutta la calma possibile, voglio dire che davvero su un tema di questo tipo si dovrebbe abbandonare qualsiasi divisione politica e qualsiasi tentativo di fare propaganda. Lo dico con tutta sincerità, perché sono problemi troppo gravi e che toccano delle persone così indifese, quali sono i nostri figli e anche gli operatori scolastici, le persone che si dovrebbero occupare di formare le generazioni future.
  Noi abbiamo partecipato al dibattito che c’è stato sulla legge n. 107, che è stato richiamato anche dalla collega Malpezzi.
  Quei 4 miliardi a cui faceva riferimento si sono moltiplicati, sono serviti a tutto: servivano sia per il reclutamento che per l'edilizia scolastica, per tutto. In realtà, hanno fatto soltanto una semplice cosa: assicurare che ci fosse il ricambio generazionale degli insegnanti a scuola. Poi, per il resto, tutto il resto è stato fatto con pochi spiccioli, a cominciare dall'edilizia scolastica...

  PRESIDENTE. Concluda.

  GIUSEPPE BRESCIA. ...per la quale sono stati stanziati solo 40 milioni in più rispetto a quelli che già c'erano precedentemente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Presidente, grazie. Rimango sinceramente sorpresa del silenzio assordante di questo Governo, che, su un tema come quello della salute pubblica, perché di questo si tratta, della salute dei lavoratori che vivono nelle scuole come dei bambini che in quelle scuole ci vanno, e davanti a una proposta sensata, che rientra all'interno, tra l'altro, del Piano nazionale della prevenzione, che prevede, ovviamente, la prevenzione anche degli inquinanti ambientali, tace e non dice qual è la sua proposta alternativa, cosa sta facendo concretamente, al di là dei tweet e al di là degli spot.
  Ma, Presidente, non mi stupisco, perché questo atteggiamento si sovrappone alla Pag. 28condanna avuta dal Ministero della difesa proprio su un nostro militare al quale non era stata riconosciuta una patologia connessa al servizio. Quindi, non ho alcun stupore nei confronti di un Governo che non protegge per primi i suoi militari, quindi figuriamoci i cittadini che lavorano nelle scuole e i bambini che in quelle scuole ci vanno. Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Cecconi. Ne ha facoltà.

  ANDREA CECCONI. Grazie, Presidente. Non so quanti di voi abbiano bambini che vanno a scuola, ma la verità è che le nostre scuole sono piene d'amianto, e non sappiamo neanche in quali scuole ci sia l'amianto, perché il problema è che non esiste il censimento delle scuole contenenti amianto, e ogni tanto si viene a sapere, da organi di stampa soprattutto locali, che durante lavori di rifacimento degli istituti scolastici scappa fuori che un muro, un tetto o una palestra di una scuola è infarcita di amianto. Scuole in cui tutti i bambini vanno e in cui tutti i bambini sono andati negli anni. E poi ci preoccupiamo delle malattie respiratorie o allergiche che i bambini stanno presentando in questo periodo !
  Noi sappiamo benissimo che l'amianto fa male, che l'amianto è mortale, e le prime persone da tutelare sono i bambini, che non hanno nessuna colpa, che sono negli istituti scolastici perché è un obbligo...

  PRESIDENTE. Concluda.

  ANDREA CECCONI. ...andare a scuola, e noi Stato, e voi Governo avete l'obbligo di tutelare i bambini che vanno a scuola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Colonnese. Ne ha facoltà.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (ore 13,25)

  VEGA COLONNESE. Allora, in realtà da qui si vede l'ipocrisia di chi dice di voler tutelare la popolazione, di voler tutelare i bambini: si fanno grandi proclami, si parla di sicurezza, di salute, e poi, nei fatti, viene a cadere tutto nel momento in cui si trova una proposta, un emendamento che parla di messa in sicurezza degli edifici scolastici, di ripulirli dall'amianto, che è stata una delle cose più gravi che sono capitate nel nostro Paese, e si decide di ignorare totalmente questa richiesta. Prima, su un emendamento simile, la mia collega Terzoni aveva detto che era stato anche approvato un ordine del giorno sullo stesso tema, e questo fa capire quanto sia inutile la discussione in questa sede, quando, poi, non si vengono a fare delle cose di buonsenso. Quindi, l'approvazione di questo emendamento sarebbe una cosa di buonsenso, che mi auguro possa avvenire, almeno per una volta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Di Benedetto. Ne ha facoltà.

  CHIARA DI BENEDETTO. Grazie, Presidente. Continuiamo ad assistere a questo tentativo disperato del PD di affermare che il Governo Renzi ha stanziato 4 miliardi per l'edilizia scolastica. Non sappiamo più in che maniera spiegare ai cittadini che questa cosa non è vera, perché non sono stati stanziati 4 miliardi di euro; piuttosto, sono stati ribaditi dei fondi che già erano esistenti. Questo è il tipico atteggiamento del Governo, Presidente, cioè quello di far passare una cosa per un'altra, come far passare, ad esempio, la pubblicazione dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica come una cosa fatta. Lo strumento dell'Anagrafe edilizia scolastica è lo strumento principale che deve servire per la programmazione degli interventi. Bene, dopo più di vent'anni, ancora questo Pag. 29strumento, in realtà, non funziona, perché è stato pubblicato in maniera assolutamente incompleta e assolutamente inutile per lo scopo per cui invece era stato pensato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Alberti. Ne ha facoltà.

  FERDINANDO ALBERTI. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare la collega Malpezzi, perché penso che abbia fatto il più grande spot elettorale per il MoVimento 5 Stelle. Nel suo intervento ha detto che gli amministratori degli enti locali, se vogliono, possono. Sono state stanziate decine di migliaia di euro per fare la qualunque, quindi se vogliono, possono.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (ore 13,27)

  FERDINANDO ALBERTI. Ora, dato che gli enti locali sono praticamente solamente in mano vostra, e se son vere le testimonianze che stanno portando i miei colleghi sullo stato disastrato delle scuole, allora la conseguenza è una sola, la soluzione è una sola: i vostri amministratori non vogliono, non è che non possono, non vogliono ! Quindi di conseguenza votiamo il MoVimento 5 Stelle, perché magari loro vorranno fare quello che i vostri amministratori non vogliono fare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Nuti. Ne ha facoltà.

  RICCARDO NUTI. Grazie, Presidente. Secondo me – faccio almeno una considerazione – la parola «buonsenso» andrebbe abolita in quest'Aula, perché, ogni volta che c’è una proposta di buonsenso, la maggioranza, il Partito Democratico, praticamente subito dà parere contrario e non è neanche disposta a valutare e ad ascoltare questo tipo di proposte. Quindi, io eviterei di utilizzare la parola «buonsenso» perché sembra che ci sia un po’ di allergia a questa parola.
  Per quanto riguarda il tema dell'amianto e la situazione nelle scuole italiane, come diceva anche il mio collega Alberti, voi non è che potete venire qui e presentarvi come «nuovi», perché amministrate praticamente quasi tutte le regioni d'Italia, la maggior parte dei comuni, e ci venite a proporre delle cose che, in realtà, in questi decenni non avete fatto. Quindi, anziché litigare o far finta di litigare su ampie cavolate varie, cercate almeno di dibattere su questi temi, che forse sono un po’ più concreti per i cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Marzana. Ne ha facoltà.

  MARIA MARZANA. Grazie, Presidente. Qui si sente invitare l'opposizione e i cittadini ad andare in un sito Internet per verificare questo programma «Scuole sicure»: beh, qui di sicuro c’è solamente la presa in giro di questo Governo, perché se pensiamo che per la tinteggiata delle pareti sono stati stanziati più di 500 milioni e invece per mettere in sicurezza le scuole sono stati stanziati come nuove risorse solo 40 milioni, ecco abbiamo la misura della presa in giro di questo Governo nei confronti dei cittadini e di coloro che sono più deboli.
  Oltretutto qui parliamo di un tema cruciale, perché è quello della salute dei cittadini, e uno Stato, un Governo, che fa ? Affida il compito di occuparsi della soluzione della questione agli enti locali oppure alle regioni. Per uno Stato che dovrebbe essere vicino ai cittadini è veramente vergognosa una cosa del genere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Cominardi. Ne ha facoltà.

  CLAUDIO COMINARDI. Grazie, Presidente. Io sono molto indignato per quanto Pag. 30riguarda la questione. Perché ? Perché questo Governo ha finanziato con 320 milioni di euro una delle autostrade più inutili e costose, per quanto riguarda il pedaggio, che è la BreBeMi. Ora, questi aiuti di Stato, impropri, illegittimi, verso un'autostrada che doveva essere privata perché vi erano dei soggetti privati, è attenzionata dall'Unione europea, quindi probabilmente verremo sanzionati e la pagheremo due volte !
  Tra l'altro, questa autostrada, dove vicino abbiamo il cantiere TAV e il cantiere BreBeMi, è stata attenzionata dalle Procure, perché pare che sotto ci abbiano messo i rifiuti di tutti i tipi, magari anche l'amianto stesso che bisognerebbe togliere dalle scuole. Allora, questo per dire cosa, in sintesi ? Che i soldi per determinati faccendieri e per determinati affari – come i cicli dei rifiuti e il movimento terra – ci sono, per la salute dei bambini e dei ragazzi no ! È assurdo ! Un esame di coscienza, grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Baroni. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Credo che sia estremamente importante riuscire a spiegare questo emendamento con una metafora, Presidente, perché di fatto stiamo andando a modificare una rubrica, ovvero l'articolo 1, in buona sostanza, che dice «Disposizioni per il decoro degli edifici scolastici per lo svolgimento dei servizi di pulizia e ausiliari nelle scuole». Quindi si vuole dare, sostanzialmente, un bel vestito a che cosa ? A una questione che è di fondamentale importanza.
  È come se noi offrissimo un panino del McDonald's a dei bambini, sapendo che la carne è cancerogena. Con questo emendamento noi chiediamo e ci assicuriamo che la carne all'interno del panino del McDonald's che si vuole offrire ai bambini non sia cancerogena, e la maggioranza, il Governo, sta dicendo: no, lo faremo più tardi. Questo è il quadro della situazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Di Battista. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Da quando il partito unico – che già c'era allora – ha fatto finta di eliminare il finanziamento pubblico ai partiti, i partiti si sono intascati oltre 2 miliardi di euro. Da quando siamo entrati in guerra in Afghanistan, una guerra infame, sono stati spesi soldi nostri – 5 miliardi di euro – per fare una guerra infame. Il Mose è stato un tangentificio, e lo è tuttora. L'Expo, il vostro Expo, è stato un fallimento.
  Presidente, Roma ha un debito, probabilmente, di 15 miliardi di euro, creato da questo partito unico, chiaramente in combriccola con Mafia capitale, comprando con i soldi di noi romani, molto probabilmente, molti titoli tossici e prodotti derivati, perché avete grandi amici nel capitalismo finanziario. E in tutto ciò, non si riescono a trovare dei soldi da destinare alle scuole, per sostenerle, per non farle cadere giù e per bonificarle dall'amianto. Vi dovete vergognare, traditori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza e con rispetto al Parlamento, per favore.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Vi dovete vergognare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente...

Pag. 31

  PRESIDENTE. Scusi, Bonafede, non è rivolto a lei. Si sta tenendo un dibattito sul merito, molto civile, che entra nello specifico. Invito tutti colleghi a continuare con questo tenore di dibattito. Prego.

  ALFONSO BONAFEDE. Assolutamente, Presidente ! Presidente, io mi permetto di spiegare al partito di maggioranza che questo è un emendamento. Cos’è un emendamento ? Un emendamento è una proposta di modifica di una legge, in quest'Aula, nell'interesse dei cittadini. Di solito arriva in Aula di giorno. Ora, capisco che voi riconoscete soltanto gli emendamenti che arrivano di notte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza, Bonafede.

  ALFONSO BONAFEDE. ...a favore dei petrolieri o delle banche...

  PRESIDENTE. E si attenga al merito, per favore.

  ALFONSO BONAFEDE. Sì, Presidente. E se ogni tanto capita, il partito di maggioranza può votare anche un emendamento di giorno, a favore dei cittadini, in questo caso addirittura delle bonifiche dall'amianto delle scuole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 1.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Secco. Chi altro ? Pannarale, Frusone, Gigli. Ci siamo ? Ancora Pannarale. Ci siamo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  374   
   Votanti  372   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato  134    
    Hanno votato no   238.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Borghesi 1.4.

  ANTONIO PALMIERI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Presidente, semplicemente sull'ordine dei lavori per capire come ci orientiamo per la fine mattinata.

  PRESIDENTE. C’è un accordo per sospendere alle ore 14.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 1.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e sul quale il relatore di minoranza si è rimesso all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  370   
   Votanti  286   
   Astenuti   84   
   Maggioranza  144   
    Hanno votato   49    
    Hanno votato no   237.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Borghesi 1.5.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gallo. Ne ha facoltà.

Pag. 32

  LUIGI GALLO. Presidente, questo è un emendamento che affronta un tema che abbiamo già discusso qualche minuto fa in quest'Aula, però l'emendamento della Lega, Borghesi 1.5, è la dimostrazione che in quest'Aula parlamentare, in questo Parlamento ci sono tre forze politiche dell'opposizione che stanno segnalando al Governo, ormai da tre anni, che quello che sta avvenendo nelle scuole, con gli appalti di pulizie, che poi sono diventate tinteggiature perché le persone che per dieci anni hanno fatto pulizie nelle scuole all'improvviso hanno fatto un corso di un mese e sono diventati perfetti pittori, aggiustano tutto nella scuola, aggiustano gli infissi; immaginiamo noi come possono avvenire questi lavori.
   Queste tre forze politiche vi stanno segnalando – perché probabilmente ascoltano maggiormente il territorio e ascoltano tutte le problematiche che arrivano sia dai lavoratori, sia dai genitori, sia dagli studenti – che questo sistema non funziona; è un sistema introdotto dal centrodestra nel 2000-2001 ed è andato avanti con l'alternanza dei Governi tra centrosinistra e centrodestra, mantenendo in piedi società, ditte e cooperative a cui vengono date continuamente delle risorse, senza nessun criterio naturalmente, né di libero mercato, perché sono sempre le stesse ditte a vincere, né di stabilità di questi lavoratori, che, sebbene facciano lo stesso lavoro da dieci anni, hanno ancora un lavoro precario, perché ogni volta, quando arriva una proroga – e oramai in soli tre anni abbiamo votato dieci proroghe su questo provvedimento – , in pratica incomincia il tira e molla tra l'azienda e i lavoratori, si mettono in liquidazione i lavoratori, i lavoratori cominciano a non prendere le risorse per qualche mese, ad avere degli stipendi di 80 euro in busta paga (solo 80 euro, non gli 80 euro in più che promette il Presidente del Consiglio). Ebbene, quando arrivano questi tira e molla secondo voi che cosa succede nelle scuole ? Cosa succede ? Avremo delle scuole pulite ? Avremo delle scuole ben tinteggiate, o avremo sempre la solita cosa non efficace ? È stato detto addirittura in discussione sulle generali che questo è un provvedimento che salva l'occupazione. Ma questi lavoratori li tenete ostaggio voi del Governo, li tenete ostaggio da dieci anni questi lavoratori. Non è un problema occupazionale: li tengono in ostaggio i Governi, li tengono in ostaggio alcuni sindacati e li tengono in ostaggio le ditte e le cooperative. Invece attualmente – cosa che certificate anche voi con i vostri documenti quando li presentate in una sede ufficiale come il Parlamento: sono documenti tecnici che non possono smentire la realtà dei fatti – troviamo che, per avere lo stesso servizio con personale internalizzato, quindi 12.000 posti stabili di personale ATA (amministrativi, tecnici e ausiliari) abbiamo bisogno di 270 milioni. Voi invece volete spendere miliardi e miliardi perché dovete darli alle cooperative, cooperative che fanno cartello e si dividono gli appalti o i lotti e quindi arriva la sentenza dell'Autorità Antitrust, poi arriva anche Cantone, arriva all'ANAC e dice: guardate le proroghe che state facendo non producono una libera concorrenza; c’è una possibilità di infiltrazione, una possibilità di corruzione, ma voi non sentite né l'Autorità dell'Antitrust, né l'Autorità dell'anticorruzione; forse aspettate che intervenga un'autorità divina a dirimere la questione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Marzana. Ne ha facoltà.

  MARIA MARZANA. Grazie, Presidente. La nostra ferma contrarietà rispetto all'esternalizzazione di questi servizi l'abbiamo ampiamente affermata. Qui, comunque, succede una cosa ancora più grave perché ciò che è previsto che si debba fare per legge e, quindi, l'affidamento dei servizi tramite regolare gara Consip non avviene; abbiamo effettivamente una trasgressione della legge prevista per legge, perché ci sono delle regioni in cui questa gara non è stata mai espletata dall'inizio del programma, come in Sicilia o in Campania, ci sono delle convenzioni sospese, oppure convenzioni che scadranno a breve e il Pag. 33Governo, anziché garantire la regolarità di questi appalti, proroga l'affidamento alle aziende che svolgevano questo servizio in precedenza e questo è profondamente ingiusto nei confronti di tutti i cittadini, perché stiamo parlando di soldi pubblici che non vengono spesi in maniera obiettiva (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega D'Uva. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO D'UVA. Presidente, l'emendamento del collega Borghesi, seppur forse poco puntuale, porta all'attenzione dell'Aula questo problema dell'esternalizzazione nelle scuole, in generale dell'esternalizzazione. Perché bisogna esternalizzare, Presidente ? Io non voglio farla troppo lunga, anche perché non ho il tempo di farla – diciamolo –, ma qual è il vantaggio di esternalizzare ? È molto semplice, Presidente. Se oggi un cittadino vince un concorso ed entra nella pubblica amministrazione, ebbene quel cittadino sarà libero di esprimere il proprio voto un giorno come vorrà, ma se quell'altra persona, per poter lavorare e per fare lo stesso lavoro, dovrà entrare dentro una cooperativa o dentro un qualsiasi tipo di società che magari è collegata a un politico di turno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), vediamo così come poter continuare a lavorare in quella società, visto che non è entrato per concorso, ma per chiamata diretta che può anche palesare un legame di questo tipo; questo è il vantaggio che si dà quando si esternalizza. Il MoVimento 5 Stelle è contrario. Perché il Partito Democratico e la maggioranza sono favorevoli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Brescia. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE BRESCIA. Presidente, io praticamente mai mi trovo d'accordo con il collega Buttiglione, però su questa questione mi trovo d'accordo, cioè qui c’è una differenza di principio nell'approccio alla tematica delle esternalizzazioni. Mentre ci siamo noi che pensiamo che certi servizi essenziali non possano in nessun modo essere esternalizzati, perché devono assicurare appunto qualcosa di fondamentale per la vita delle persone e dei cittadini italiani, c’è chi, come il collega Buttiglione, la maggioranza e il Governo pensa che alcuni servizi debbano essere esternalizzati, per – la scusa che si dice è questa – pesare meno sulle casse dello Stato, ma la verità è quella che stiamo denunciando noi in quest'Aula, ossia per tenere dei bacini di cittadini da ricattare in vista delle elezioni. Questo è il vero motivo per cui si esternalizzano determinati servizi. Ci sono questi lavoratori che, di volta in volta, vengono ricattati e sono tenuti al guinzaglio dal Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 1.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Gregori, Taricco, Sorial...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  357   
   Votanti  331   
   Astenuti   26   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato  104    
    Hanno votato no   227.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 1,7, con parere contrario della Commissione e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.Pag. 34
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caso, Pannarale, Segoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  358   
   Votanti  357   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no   250.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 1.8, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pannarale, Covello, Polverini, Di Benedetto, Tartaglione, Casellato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  357   
   Votanti  334   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato  109    
    Hanno votato no   225.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Borghesi 1.9 e Baldassarre 1.10, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Fabbri, Tartaglione, Peluffo, Binetti, Boccuzzi, Casellato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  363   
   Votanti  342   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato  113    
    Hanno votato no   229.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 1.11, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Micillo, Beni, Marzana, Lauricella, Rotta, L'Abbate, Scuvera...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  364   
   Votanti  361   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato  113    
    Hanno votato no   248.

  (Il deputato Rabino ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Baldassarre 1.12.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Segoni. Ne ha facoltà.

  SAMUELE SEGONI. Presidente, lo scorso mese di luglio, in sede di approvazione della «buona scuola», in quest'Aula vi spiegammo come il Governo stesse violando le norme contenute nel codice degli appalti, prorogando fino al luglio 2016 gli appalti per la pulizia delle scuole nelle regioni dove non c'erano le convenzioni Consip e dove erano state sospese. Inoltre si stabiliva che in quelle regioni il prezzo Pag. 35per il servizio fosse lo stesso di quello pagato nelle regioni vicine, dove erano attive le convenzioni Consip: vi spiegammo come la scelta di pretendere tali pezzi come termine di riferimento fosse una scelta assurda, visto che alcune delle imprese che si erano aggiudicate le gare Consip erano sotto inchiesta da parte dell'Antitrust per aver truccato le gare. Il Parlamento se n’è allegramente infischiato delle nostre segnalazioni, e, nel frattempo, l'Antitrust ha condannato le imprese sotto inchiesta (tra cui ne spiccava una finita nelle indagini su Mafia Capitale) al pagamento di una multa da 110 milioni di euro per un'intesa restrittiva della concorrenza nella gara per la pulizia delle scuole. Successivamente l'Anac ha scritto al Parlamento per chiedere di mettere fine al sistema delle proroghe nel settore della pulizia delle scuole: la segnalazione dell'Anac sottolinea come «le scelte normative implementate mediante la richiamata disciplina di fatto hanno comportato l'affidamento dei servizi in deroga alla disciplina nazionale ed europea sugli appalti, sottraendo al libero confronto concorrenziale commesse pubbliche, anche di rilevanza comunitaria, per un ampio arco temporale su tutto il territorio nazionale».
  In altri termini, con specifico riferimento ai servizi di pulizia nelle scuole, il contesto normativo ha contribuito alla restrizione delle condizioni del mercato di riferimento e al consolidarsi delle posizioni degli incumbent. E per tutta risposta il Governo ha emanato il decreto-legge n. 42 del 2016, che oggi siamo qui a convertire, con cui non solo si estende ulteriormente la proroga per il servizio di pulizia nelle scuole nelle regioni dove non esistono convenzioni Consip, ma si prorogano per l'anno scolastico 2016-2017 anche le convenzioni Consip che scadranno nel corso di quest'anno solare.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  SAMUELE SEGONI. Ho quasi concluso, Presidente. Tutto questo con buona pace dei cittadini, che continueranno con le loro tasse a pagare prezzi più alti per dei servizi di pulizia che sono stati aggiudicati con delle gare truccate; con buona pace delle imprese oneste, che se si indicessero nuove gare potrebbero magari sperare di vincerle; con buona pace della legge, che vieta la proroga degli appalti; con buona pace dell'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, che ha chiesto di cancellare questo obbrobrio; e con buona pace dei dipendenti delle cooperative che fanno le pulizie nelle scuole, che non saranno assunti dagli istituti scolastici per fare i bidelli (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa Libera-Possibile).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Presidente, su questo emendamento noi voteremo contro, per un motivo molto semplice: perché è vero quello che dice Baldassarre, che ci sono continue proroghe, quindi in sostanza non c’è stato mai un vero intervento del mercato: tanto che la gara è stata inficiata addirittura da un accordo tra le ditte, visto che l'Antitrust è intervenuta. Ma qui il problema in questo caso specifico non si risolve con una nuova gara: il problema in questo caso specifico si risolve con l'internalizzazione del servizio; che ripetiamo, costa meno allo Stato, quindi non si capisce perché non farlo: si internalizza se si vuole risparmiare ed efficientare il sistema, non certo perché bisogna dare soldi a determinate organizzazioni di imprese o cooperative; e poi il servizio non è efficace, i lavori sono precarizzati. Quindi è un'operazione, quella che fanno i Governi dal 2000, tutta in perdita. Non possiamo andare ad un nuovo appalto; già il primo tra l'altro, anche con tutti gli interventi di Consip, in realtà ha visto il suo limite, cioè l'accordo di cartello tra le aziende che hanno vinto.
  Questo schema, però, ci serve anche a vedere chiaro su un altro tema, cioè quello del codice degli appalti. Il codice degli appalti che ha messo in piedi questo Governo è un codice degli appalti che produce queste distorsioni, che oggi vediamo Pag. 36nel servizio di internalizzazione dei servizi di pulizia, perché è un codice degli appalti che spinge le società ad aggregarsi, a diventare sempre più grandi, e quindi diventano tutte società come la Manutencoop, tutte società come organizzazioni di un certo tipo, e finisce per le piccole e medie imprese. Le piccole e medie imprese, voi avete fatto un'operazione per spazzarle via da questo Paese, e fare in modo che arrivasse tutto in mano alle cooperative, alle multinazionali, alle grosse corporation: non è una vera operazione di risparmio, che state ponendo in atto. D'altronde si vede da qui: se volevate risparmiare sceglievate l'internalizzazione; invece voi avete fatto un'operazione per togliere gli appalti alle piccole e medie imprese, e darle in realtà alle grosse corporation, a quelle con cui avete contatto voi. Voi difendete il potere sia delle cooperative, sia delle grosse multinazionali, e avete concentrato i grossi gruppi di interesse con il Presidente del Consiglio venuto da Firenze, quei gruppi di interesse che prima afferivano al centrosinistra, insieme ai gruppi di interesse che adesso afferiscono al centrodestra. È questo che rappresentate, ma non fate il bene del Paese: il bene del Paese si fa dando 12 mila posti ai lavoratori stabili, perché si risparmia nelle scuole e si garantisce il servizio ai bambini, che non devono restare a casa perché le scuole sono chiuse (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Presidente, la soluzione al problema non è certo fare nuove gare Consip; anche perché ricordiamolo, l'Antitrust ha usato parole durissime proprio recentemente per denunciare quello che è accaduto quando è stata fatta una gara Consip tra le varie cooperative, che poi si sono spartite la torta. Ricordiamolo: 1 miliardo 600 milioni, che in realtà non sono stati destinati per pulire le nostre scuole e garantire un servizio ottimale nelle nostre scuole.
  Solo una piccola parte di quei soldi va alle scuole e ai lavoratori, gran parte di quei soldi va invece a foraggiare il sistema, a continuare a dare risorse a queste cooperative che, in realtà, sappiamo benissimo, molto spesso e volentieri girano una parte dei proventi ai partiti, che finanziano lautamente nelle campagne elettorali e nelle cene elettorali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Presidente, chiedo scusa per la segnalazione poco tempestiva, però, in effetti, anche questi emendamenti segnalano un fatto sul quale il Governo ha tutta la convenienza a fare chiarezza, perché già i colleghi hanno ricordato i pronunciamenti dell'Antitrust, quindi vale veramente la pena di prendere in considerazione questi emendamenti da parte vostra, appunto per sgombrare ogni nube e fare ogni chiarezza possibile. Il metodo usato con l'istituzione della Consip, che ormai data quasi vent'anni, è quello di centralizzare gli acquisti per risparmiare, ma evidentemente questo non può andare a scapito della chiarezza e della trasparenza in quello che succede. Quindi, è realmente vostro vantaggio e sarebbe un guadagno per voi mettere la parola fine su tutte queste polemiche. In merito all'argomentazione per la quale il decreto scade – lo diremo ancora più avanti, l'abbiamo già detto in Commissione che il decreto scade il 28 maggio – questo Governo, questa maggioranza e il Premier – diciamolo bene – hanno già dimostrato che sulle cose alle quali lui tiene il tempo lo trova. Scade il 28 maggio, oggi è il 24 maggio – il Piave mormora – e voi potreste contemporaneamente pensare che il 26 maggio al Senato si possa fare un passaggio rapido, chirurgico, su tre emendamenti significativi – noi ne segnaleremo due nel corso dei nostri lavori – e risolvere ogni tipo di problema e contestazione. Invece, vi siete incaponiti su questa linea appunto del Piave, di tenere rigidamente il Pag. 37«no» su questo monocameralismo di fatto, per il quale i decreti-legge si approvano sostanzialmente in una sola Camera, vizio che risale ai tempi del Governo Monti e che voi continuate a portare avanti in modo pervicace. Tutto questo è veramente incomprensibile, ma non dal nostro punto di vista di opposizione, dal vostro punto di vista, compreso il fatto che siamo in campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Marzana. Ne ha facoltà.

  MARIA MARZANA. Presidente, io vorrei ricordare che la condanna dell'Antitrust e quella dell'Autorità anticorruzione, in ordine di tempo, sono solo le ultime condanne che arrivano, per quanto riguarda l'affidamento attraverso la proroga dei servizi di pulizia, perché già nel lontano 2002 il Governo subì la condanna da parte dell'Europa. Lo Stato in quell'occasione era subentrato rispetto all'assunzione di questo personale alle dipendenze degli enti locali; si aprì una procedura di infrazione europea proprio perché non venivano svolte regolarmente le gare di affidamento degli appalti. Adesso arrivano pure queste altre autorità di garanzia, è chiaro che il Governo è recidivo rispetto a questa esigenza di legalità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baldassarre 1.12, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Fitzgerald, Casellato, Nicchi, Morani.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  331   
   Votanti  330   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato   59    
    Hanno votato no   271.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Sospendo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà alle ore 15.

  La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Matteo Bragantini, Bueno, Carbone, Dambruoso, Damiano, Di Gioia, Epifani, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Lorenzo Guerini, Locatelli, Losacco, Manciulli, Mazziotti Di Celso, Rampelli, Realacci, Rosato, Santerini, Scotto, Speranza, Tabacci, Tofalo e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente centodieci, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame dell'articolo unico – A.C. 3822)

  PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3822. Ricordo Pag. 38che nella parte antimeridiana della seduta è stato da ultimo respinto l'emendamento Baldassarre 1.12.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Baldassarre 1.13.

  CATERINA BINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CATERINA BINI. Grazie Presidente. Ci risulta che ci siano ancora delle Commissioni in corso, se può fare gentilmente una verifica.

  PRESIDENTE. Verifichiamo subito, ci faranno sapere.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ascani. Ne ha facoltà.

  ANNA ASCANI. L'emendamento Baldassarre 1.13 è un emendamento che sostanzialmente va nella direzione delle cose che abbiamo già discusso questa mattina. Io in fase di relazione illustrativa, come i colleghi avranno avuto modo sicuramente di leggere dal resoconto, ho spiegato la necessità del prolungamento del programma «scuole belle», che in realtà è un programma che riceve con questo decreto altri 64 milioni di euro che vengono destinati al decoro delle nostre scuole. Quindi, da un lato c’è uno sforzo ulteriore rispetto a quelli che il Governo ha già fatto sull'edilizia scolastica, dimostrando la volontà e anche la capacità di farsi carico di un problema che invece era stato totalmente ignorato da chi è venuto prima. Bisogna anche avere il coraggio di dirsi che se gli edifici scolastici di questo Paese versano nello stato in cui versano, è perché i Governi del passato non si sono fatti carico davvero delle problematiche di quegli edifici, basti pensare che fino a qualche tempo fa non esisteva neppure un'anagrafe dell'edilizia scolastica. Dunque, è assolutamente un provvedimento che va nella giusta direzione, perché abbiamo bisogno di luoghi, di edifici scolastici, che siano accoglienti, per i nostri docenti, per il personale che lavora nella scuola e soprattutto per i nostri bambini e i nostri ragazzi. Questi soldi sono soldi ben spesi !
  Dall'altro lato, vi è la questione occupazionale. Ne abbiamo parlato qui oggi, ma è evidente che questo problema risale a diversi anni fa, a quando con i Governi Berlusconi si decise di ridurre gli stanziamenti per i servizi di pulizia nelle scuole e di conseguenza si arrivò all'affidamento a Consip. La risoluzione di questo problema è andata a toccare direttamente i livelli occupazionali all'interno delle scuole ovvero di tutto quel personale che direttamente ha risentito di quella scelta. Con il programma «scuole belle» si è data risposta a circa 12 mila ex LSU e questo significa aver fatto un investimento anche di risorse umane.
  Per cui io capisco i dubbi dei colleghi, ma tra l'altro la proroga di cui i colleghi parlano in realtà riguarda soltanto le situazioni di due regioni che sono la Campania e la Sicilia e in Sicilia si è arrivati a sentenza e quindi il problema non si pone più. Quindi, evidentemente, la questione riguarda soltanto i servizi di pulizia all'interno di una singola regione che è appunto la Campania, dove o facciamo così oppure non siamo in grado di garantire il regolare svolgimento di questo anno scolastico, almeno fino al 31 dicembre 2016, quando questi appalti andranno a naturale scadenza.
  Quindi, è importante fare chiarezza, perché ho sentito tante cose, siamo arrivati a parlare della guerra in Afghanistan, e di altri temi, che davvero nulla c'entrano con il decoro delle nostre scuole, mentre io credo che, stando al merito, vada riconosciuto, sia se si è in maggioranza, che all'opposizione, che questo Governo ha fatto una scelta precisa, che probabilmente porta meno consenso di altre. La scelta precisa di questo Governo è investire ingentissime risorse per migliorare lo stato dei nostri edifici scolastici.
  È chiaro che questo percorso è un percorso lungo, perché rimettere a posto le scuole italiane, proprio perché per tanti anni non lo si è fatto, naturalmente vedrà i propri risultati tra qualche anno. Noi però quelle risorse le abbiamo volute comunque Pag. 39investire lì, e tra l'altro nella nostra Commissione, questa discussione, si è fatta più volte. Lo ricordava prima un collega dell'opposizione, c’è stata anche un'indagine conoscitiva molto, molto seria, che ci ha portato finalmente ad attenzionare come si deve la situazione degli edifici scolastici.
  Io credo che, stando al merito della questione, con tutti i dubbi che si possono sollevare e che ho sentito sollevare, vada però riconosciuto che questi 64 milioni che vengono spesi in questo decreto per continuare il programma «scuole belle», sono soldi ben spesi per i nostri ragazzi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Coscia. Ne ha facoltà.

  MARIA COSCIA. Grazie, Presidente. Prima io ho sentito degli interventi che francamente con questo decreto c'entrano ben poco. In realtà, bisognerebbe stare ogni volta al tema dei provvedimenti di cui si discute e questo decreto affronta delle questioni assolutamente rilevanti per quanto riguarda il funzionamento della scuola italiana. In primo luogo, è stato detto anche adesso da Anna Ascani, c’è il problema di poter continuare l'esperienza positiva che riguarda le «scuole belle» e cioè quello di dare proprio alle scuole italiane delle possibilità, oltre che degli interventi strutturali che, come ricordava la collega Malpezzi, sono stati attivati con una serie di finanziamenti notevoli e credo che sia il primo Governo che lo faccio in questo modo. Tuttavia gli argomenti che sono stati utilizzati francamente hanno avuto un carattere strumentale. Vorrei ricordare che il provvedimento è stato notevolmente migliorato con una serie di emendamenti già approvati dal Senato.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baldassarre 1.13, con il parere contrario della Commissione, del Governo e anche del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Benamati, Sgambato, Formisano, Monchiero, Oliaro, Galperti, Valiante, Ferro, Gribaudo, Famiglietti, Valiante...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Alfreider ? Mi dispiace.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  211   
   Maggioranza  106   
    Hanno votato
  10    
    Hanno votato
no  201).    

  Sono in missione 108 deputati.

  (La deputata Vezzali ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Onorevole Alfreider, mi dispiace non ho fatto in tempo.

  ANTONIO PALMIERI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Scusi, solo sull'ordine dei lavori: per quante persone c'era il numero legale ?

  PRESIDENTE. Non l'ho letto. Adesso, se vuole, glielo riguardo. Non ce l'ho più scritto.

  ANTONIO PALMIERI. Per regolarci, per allietare la maggioranza sulle prossime votazioni.

  PRESIDENTE. Va bene, però adesso non ce l'ho più scritto, per cui me lo devono comunicare gli uffici. Glielo leggo appena me lo portano.
  Passiamo all'emendamento Baldassarre 1.14.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 40Baldassarre 1.14, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cassano, Fitzgerald Nissoli, Carrozza, Mongiello, Iacono, Pili, Bosco, Adornato, Lavagno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  311   
   Votanti  268   
   Astenuti   43   
   Maggioranza  135   
    Hanno votato
  56    
    Hanno votato
no  212).    

  Sono in missione 107 deputati.

  (Il deputato Preziosi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Per quanto riguarda la votazione di prima, presenti 211, votanti 211, maggioranza 106, favorevoli 10, contrari 201, figurativi 20. Quindi, il numero legale era raggiunto per quattro votanti (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non ricordo se ho dato il risultato di questa ultima votazione: la Camera respinge. Colleghi, calma, non siamo allo stadio. Colleghi, colleghi, per favore, tenete bassa la voce.
  Passiamo all'emendamento Baldassarre 1.15.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baldassarre 1.15, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Camani, Palese, Mura, Monchiero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  318   
   Votanti  317   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato
 104    
    Hanno votato
no  213).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 1.16, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Secco, Binetti, Lauricella...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  322   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato
 107    
    Hanno votato
no  215).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pannarale 1.17.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente (Commenti della deputata Pannarale).

  PRESIDENTE. No, chi chiede prima la parola ha la precedenza, onorevole Pannarale, guardi; poi le do la parola. Perfetto. Prego, onorevole Gallo.

  LUIGI GALLO. Grazie. In questo emendamento si affronta non solo il tema che stiamo discutendo da questa mattina in Parlamento – ma non è la prima volta, perché, purtroppo, il Governo ci porta continuamente, quasi ogni mese, il tema delle pulizie nelle scuole, con le proroghe, con gli interventi in deroga, e quindi ci Pag. 41troveremo sempre ad affrontare questo tema –, ma si introduce con questo emendamento – quindi, ringrazio la proponente – anche un altro punto sensibile della scuola italiana, che è quello degli amministrativi, cioè del personale amministrativo, tecnico e ausiliare racchiuso nella sigla ATA. Ebbene, dobbiamo dire che questo Governo ha scelto di ignorare questo personale da quando si è insediato, nonostante sia un personale che è indispensabile per la scuola.
  Infatti, stiamo parlando del personale che apre le scuole, che sorveglia i corridoi, sorveglia le aule. Quando non ci sono gli appalti, naturalmente, c’è questo personale anche a gestire la pulizia, a gestire il materiale che deve essere portato all'interno delle classi, le circolari, ma c’è anche, poi, la parte dell'amministrazione tecnica, perché abbiamo tre sigle che indicano che c’è un personale tecnico, quello all'interno delle segreterie, che poi sono il cuore pulsante della scuola in termini di organizzazione, perché sono quelli che si occupano dei finanziamenti europei, sono quelli che devono scrivere i bandi, sono quelli che si occupano del personale, sono quelli che si occupano degli studenti; quindi, tutta una macchina organizzativa che viene portata avanti da queste persone, senza le quali non avremmo neanche risorse per la scuola, perché oggi la macchina è diventata molto complessa.
  Quindi, sono persone a cui viene richiesto spesso lo straordinario, di lavorare il pomeriggio, di lavorare nei week-end, perché è necessario stare dietro alle scadenze dei fondi europei, dei fondi nazionali e dei fondi regionali. Ebbene, in merito a tutto questo personale il Governo ha scelto di intervenire non solo ignorandolo, ma anche cancellando 2 mila posti di questo personale nella precedente legge di stabilità, che poi è stata certificata da un provvedimento, da uno schema di decreto che abbiamo affrontato in Commissione cultura. In questo provvedimento non solo non si interviene a potenziare – il MoVimento 5 Stelle propone un piano pluriennale di almeno 12 mila assunzioni del personale ATA –, ma, invece, si tagliano ancora i lavoratori e, inoltre, si riversa nella scuola addirittura il personale che proviene dalle province.
  Quindi, in questo modo si rischia di bloccare per sempre l'assunzione di persone già qualificate, che già hanno fatto servizio all'interno di questo settore e che portano, naturalmente, qualità e benessere alla scuola. Questo personale, in realtà, non solo viene tagliato e ignorato, ma in previsione, se andiamo a leggere la legge n. 107, c’è addirittura un pericolo di ulteriore riorganizzazione, per cui si vuole costruire reti di scuola e non più assegnare il personale amministrativo alle singole istituzioni scolastiche, ma assegnare il personale amministrativo a un insieme di reti di scuole subprovinciali.
  Quindi, sono in arrivo altri tagli, un'altra scure che si abbatte sui lavoratori della scuola. È necessario dare dignità a questa categoria, che non viene assolutamente considerata dal Governo, pur essendo essenziale, e quindi noi voteremo a favore di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Pannarale. Ne ha facoltà.

  ANNALISA PANNARALE. Grazie, Presidente. Questo emendamento, come sappiamo, non passerà, però quello che non può continuare a passare è il fatto che questa sia una questione che viene costantemente rinviata. È stata affrontata già in numerosissimi interventi prima. Noi lo abbiamo detto sia in discussione in Commissione cultura, ma anche nella discussione sulle linee generali di ieri: la scelta da parte del Governo di inserire nel decreto la proroga degli appalti per i servizi ausiliari e di pulizia delle scuole è una misura assolutamente positiva e, aggiungo, necessaria. Peraltro, già alla fine di dicembre di fronte alla scadenza della convenzione quadro Consip, alla non attuazione e alla scadenza al 31 marzo del programma «Scuole belle», circa 8 mila, 9 mila lavoratori e lavoratrici avevano già cominciato a ricevere lettere di licenziamento. Dunque, la misura è assolutamente Pag. 42necessaria, il problema però è enorme, è una questione sociale grandissima, occupazionale altrettanto grande, riguarda circa 21.000 lavoratori e lavoratrici e metà di questi lavoratori sono nelle regioni del sud, è una questione talmente importante da non poter più essere rinviata. Allora, bene questa proroga, ma finiamola con le proroghe e proviamo a dare una soluzione definitiva al problema. Lo dico al Governo che ha deciso, ancora una volta, per una misura tampone, però dovrebbe provare ad interrogarsi su come si risolve definitivamente questa questione e noi proviamo a dirlo in questo emendamento ed è la ragione per cui intervengo: le esternalizzazioni sono state un fallimento, credo che questo sia un punto sul quale si possa essere tutti d'accordo, un fallimento sul piano della qualità dei servizi, un fallimento sul piano della trasparenza, sul piano della stabilità occupazionale; ci sono lavoratori e lavoratrici che vengono chiamati a ricoprire delle mansioni per le quali non sono formati, che sono assolutamente inappropriate rispetto a quella che è la loro formazione. Allora noi lo diciamo negli emendamenti che abbiamo presentato a questo decreto: bisogna puntare ad una reinternalizzazione di questi servizi, bisogna porsi il problema di una progressiva stabilità occupazionale di questi lavoratori e di queste lavoratrici e bisogna, quanto prima, urgentemente, cosa che non è stata fatta in sede di discussione della legge n. 107, predisporre un piano straordinario di assunzione per tutto il personale ATA che è un pezzo assolutamente fondamentale di quel progetto educativo che ogni giorno viene costruito nelle scuole. Io mi auguro, sottosegretario Toccafondi, che a questa misura necessaria, si faccia seguire in maniera definitiva una soluzione chiara.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Marzana. Ne ha facoltà.

  MARIA MARZANA. Grazie, Presidente. È il caso di ribadire, ancora una volta, che questo Governo non ascolta le vere esigenze della scuola, di chi la scuola la vive tutti i giorni, la frequenta o ci lavora. In particolare, voglio soffermarmi sugli ATA, quindi gli assistenti tecnici amministrativi e i collaboratori scolastici. Ebbene, quello che serve loro non è tanto la proroga dell'appalto del servizio quanto un potenziamento degli organici, perché i collaboratori scolastici sono essenziali per tenere le scuole aperte, per attuare quella famosa autonomia che il Governo ha svuotato di contenuto; per tenere le scuole aperte anche nel pomeriggio sono necessari i collaboratori scolastici; così come è importante potenziare gli assistenti tecnici e amministrativi perché la digitalizzazione non è assolutamente una motivazione fondata che può portare ad una restrizione dell'organico, semmai ad una riqualificazione. Invece, quello che ha fatto di recente questo Governo, oltre a non attuare nessun potenziamento, è pure un taglio di questi organici.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Duranti. Ne ha facoltà.

  DONATELLA DURANTI. Signora Presidente, per ribadire che si tratta, appunto, di 21.000 lavoratrici e lavoratori che hanno, da sempre, un problema di stabilità del posto di lavoro, un problema legato al reddito che, a volte, è davvero pari a pochissimi euro all'ora; è un problema ovviamente anche di dignità, di dignità personale e di dignità come lavoratori e come lavoratrici.
  Si tratta di lavoratori e lavoratrici che, da anni, si trovano in una situazione ormai insostenibile; è una vera e propria questione sociale che andrebbe affrontata e risolta una volta per tutte. Io lo voglio ricordare, si tratta di lavoratori e lavoratrici che periodicamente sono costretti, per chiedere il diritto alla stabilizzazione, il diritto al reddito e alla dignità, anche a scioperare; domani, se non ricordo male, ci sarà uno sciopero di questi lavoratori e di queste lavoratrici. Sarebbe un bel segnale da parte di quest'Aula se si proponesse una soluzione per loro.

Pag. 43

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Ricordo oltretutto all'Aula l'opera di smantellamento della scuola pubblica messa in campo da questo Governo e che riguarda, in parte, anche uno dei servizi essenziali per il funzionamento delle nostre scuole, cioè i collaboratori scolastici e il personale amministrativo. Uno dei provvedimenti che vanno in questa direzione è stato attuato proprio recentemente; di fatto, oggi, i cittadini italiani devono sapere che se manca un collaboratore scolastico per cinque giorni, ad esempio un collaboratore scolastico che fa sorveglianza al piano di una scuola, ebbene questo posto non verrà rimpiazzato per cinque giorni, ciò vorrà dire che il piano d'aula di una scuola potrebbe restare scoperto perché una legge ha previsto, appunto, che non ci fossero supplenze per i collaboratori scolastici fino a sette giorni, lo stesso vale per gli amministrativi che stanno nelle segreterie – sappiamo quanto siano oberate di lavoro le segreterie, dopo gli accorpamenti che ci sono stati negli ultimi anni – che non possono essere rimpiazzati se l'organico è superiore a tre.

  PRESIDENTE. Concluda.

  GIANLUCA VACCA. Mi avvio a concludere. Una povera segreteria di un istituto comprensivo di magari 2000 alunni che ha la sfortuna di avere quattro assistenti amministrativi, se se ne ammala uno non posso rimpiazzarlo con le conseguenze negative sul funzionamento della scuola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 1.17 con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Fregolent, Piepoli, Pili, Di Battista, Coppola, Bargero, Causin, Ruocco, Mazziotti Di Celso, Ribaudo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  350   
   Votanti  327   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato
  89    
    Hanno votato
no  238).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pannarale 1.18.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pannarale. Ne ha facoltà.

  ANNALISA PANNARALE. Grazie, Presidente. Devo dire che gli sforzi sono, in genere, talmente modesti e talmente superficiali che anche quando cercate di sanare un errore – e nella legge n. 107 di errori ne avete fatti moltissimi, tanto da ammetterlo in questo decreto, dove provate a risolvere soltanto qualche pasticcio tra i tanti che avete compiuto –, qualche situazione, riuscite ad aprire nuove discriminazioni e nuove incongruenze. Allora, una misura positiva, contenuta in questo decreto, sta nell'assunzione di quei docenti della scuola dell'infanzia delle graduatorie di merito del concorso 2012, lo avevamo detto da subito, lo abbiamo richiesto in numerosi passaggi in questi mesi, dopo l'approvazione della legge n. 107 del 2015 che aveva completamente dimenticato la fascia della scuola dell'infanzia.
  Avete assunto dunque finalmente questi docenti delle graduatorie di merito, riconoscendo un loro pieno diritto; avete dimenticato però i 18 mila docenti dell'infanzia che sono ancora nelle graduatorie ad esaurimento, ai quali evidentemente si può rispondere con un «aspettate, rimanete nel limbo, perché tanto prima o poi succederà che queste graduatorie riusciremo ad esaurirle». Ci rispondete – lo Pag. 44ricordavo anche ieri in discussione generale – dicendo che, a differenza delle graduatorie di merito, sottosegretario, le graduatorie ad esaurimento saranno chiuse soltanto dopo il loro effettivo esaurimento. La domanda però che continuiamo a fare, e ieri devo dire che non ho avuto risposta neanche dal Governo presente, e che facciamo qui con questo emendamento, è come pensate di esaurire queste graduatorie se non avete ancora previsto il potenziamento per la scuola dell'infanzia. Cioè, da un lato individuate una misura, devo dire giustissima, ma ahimè, fatta così e fatta in questo momento, devo dire molto elettorale; dall'altro non vi preoccupate di avere uno sguardo di insieme su un terreno, come quello della scuola dell'infanzia, che è fondamentale, non soltanto per l'accesso alla cittadinanza, ma anche per cominciare da subito quella lotta alla dispersione e agli abbandoni scolastici che sono un problema enorme per la scuola italiana. Continuate a rinviare alla delega «0-6 anni»; di questa delega non abbiamo traccia, e mi auguro che non saremo costretti a doverla leggere nell'arco di 24 ore nelle Commissioni, perché generalmente si fa così in questo Parlamento con i decreti attuativi.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Presidente, come ha ricordato l'intervento che mi ha preceduto, si sono fatte tante discriminazioni nella legge n. 107 del 2015 e si continuano a farle: come quando si è deciso di introdurre un nuovo strumento, che è per esempio l'organico potenziato, che noi abbiamo contestato per il modo con cui è stato inserito, visto che permetteva ad un docente specializzato su determinate discipline di poter insegnare tutte le altre discipline, o di poter cambiare anche ordine di scuola. Non è stato poi previsto un potenziamento per tutte le categorie, quindi né per il personale amministrativo tecnico ed ausiliare di cui abbiamo parlato prima, né del personale dell'infanzia; ricordando che noi veniamo da un periodo in cui la scuola primaria era l'eccellenza nel mondo, perché aveva gli elementi di co-presenza, aveva la gestione in moduli, aveva tutta una serie di eccellenze che poi, quando è arrivato il centrodestra al Governo e ha introdotto il maestro unico e dei tagli che hanno ridotto anche il tempo pieno, sono naturalmente eccellenze che abbiamo perso.
  Quindi, una misura di potenziamento che certamente servirebbe per la scuola dell'infanzia: il MoVimento 5 Stelle voterà favorevolmente questo emendamento; e dimostra come nei provvedimenti della scuola – purtroppo lo abbiamo imparato sulla nostra pelle – da parte dei partiti c’è stato sempre un divide et impera di tutte le categorie. Si consideri che, addirittura solo per la mobilità, per il trasferimento dei docenti da una scuola ad un'altra, da un territorio ad un altro, essi sono stati suddivisi in quattro categorie: mobilità 0, mobilità A, mobilità B, mobilità C, ognuno con le sue categorie. Naturalmente tutte queste categorie entrano in conflitto tra di loro, e incominciano a tirare la giacchetta di qualche politico per avere una riserva di legge solo per la propria specifica categoria. Noi abbiamo imparato che nel mondo della scuola uno dei problemi che hanno creato i partiti è proprio quello della suddivisione delle categorie in mille rivoli, e abbiamo tentato di avere un approccio differente, abbiamo un approccio differente: le nostre proposte di legge parlano chiaro, e cercano di salvaguardare e mettere insieme questa categoria, perché la scuola possa partire da una collegialità, possa partire da un sentire unico, perché quello è il primo valore che devono trasmettere i nostri insegnanti, la categoria dei lavoratori nella scuola all'interno del comparto.
  Per questo voteremo favorevolmente, e invitiamo l'Aula a farlo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Brescia. Ne ha facoltà.

Pag. 45

  GIUSEPPE BRESCIA. Presidente, con questo emendamento la collega cerca di riparare un danno, l'ennesimo perpetrato dal Governo, nel cercare di riparare ad un danno già fatto ai lavoratori della scuola. Che cosa si è fatto con i lavoratori della scuola, con gli insegnanti ? Li si è divisi in tante categorie, e ad ognuna di queste categorie si cerca di dare il contentino, guarda caso sempre poco prima di qualche elezione.
  È lo stesso discorso che abbiamo fatto prima con le esternalizzazioni: in questo caso lo si fa con gli insegnanti. Con questa misura il Governo assume delle persone per la scuola dell'infanzia, ma toglie il 15 per cento delle persone dalle nuove assunzioni: scatenando la solita guerra tra bande, tra categorie di insegnanti abilitati, che avrebbero tutti diritto di essere immessi in ruolo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Marzana. Ne ha facoltà.

  MARIA MARZANA. Presidente, si sta verificando quello che è successo con le risorse ad esempio dell'edilizia scolastica, per quanto riguarda l'assunzione del personale, in questo caso dei docenti della scuola dell'infanzia. In che senso ? Nel senso che, così come non ci sono delle risorse fresche, nuove per l'edilizia scolastica, ma vengono riciclate quelle che già erano state stanziate, la stessa cosa accade per quanto riguarda l'assunzione dei docenti della scuola dell'infanzia: stiamo parlando di un contingente di personale che non è nuovo, perché viene sottratto rispetto ai posti messi a bando per il nuovo concorso. Quindi abbiamo un calcolo del fabbisogno che è stato fatto, e semplicemente si anticipa l'assunzione su questo fabbisogno; ma anche in questo caso non è previsto alcun potenziamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Chimienti. Ne ha facoltà.

  SILVIA CHIMIENTI. Presidente, vorrei intanto sottoscrivere questo emendamento e dire che anche noi ne abbiamo presentato uno simile, che mira appunto a cancellare la gravissima discriminazione che si sta attuando in questo momento nei confronti dei docenti delle graduatorie ad esaurimento per quanto riguarda la scuola dell'infanzia: saranno veramente gli unici delle graduatorie ad esaurimento a non essere destinatari di un piano assunzionale prima che vengano bandite nuove prove concorsuali. Quindi tutti gli altri hanno avuto, in maniera comunque scriteriata, con la legge n. 107 del 2015, la possibilità di essere immessi in ruolo, con l'organico del potenziamento nelle fasi B e C, tranne questi docenti delle graduatorie ad esaurimento dell'infanzia. In questo senso, quindi, il Governo dovrebbe assolutamente riflettere e trovare una soluzione, perché davvero si è di fronte ad una gravissima disparità di trattamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.

  RICCARDO NUTI. Presidente, io noto anche in questo argomento, che è quello della scuola d'infanzia e dei docenti, come è sempre frequente il gioco cosiddetto delle tre carte: si tende a dire che si aumenteranno i docenti nella scuola d'infanzia, e poi però in realtà sono nuove mancate assunzioni. Come è stato detto poc'anzi, manca un piano delle assunzioni per questi docenti; e manca perché probabilmente, come in tanti altri casi (si parlava poc'anzi delle esternalizzazioni per quanto riguarda i servizi di pulizia delle scuole), c’è la volontà sicuramente politica, e non solo, di tenere in un continuo stato di precarietà o di incertezza le persone, perché poi sull'incertezza la politica ha sempre cercato di giocare a proprio vantaggio, chiedendo dei voti e illudendole di un rinnovo, di una stabilizzazione solo in cambio di voti.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Nuti.

Pag. 46

  RICCARDO NUTI. Questo è il solito ricatto che c’è da tanti anni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 1.18, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Folino, Furnari Oliverio, Monchiero, Piepoli, Abrignani, Cominardi, Misuraca, Rondini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  360   
   Votanti  358   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
 128    
    Hanno votato
no  230).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Di Benedetto 1.19.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Di Benedetto. Ne ha facoltà.

  CHIARA DI BENEDETTO. Presidente, con il mio emendamento torniamo un attimo a parlare di edilizia scolastica e chiedo all'Aula di fare un salto temporale di almeno due anni: siamo nel 2014 e ci apprestiamo a votare la legge di stabilità; il MoVimento 5 Stelle presenta un emendamento a prima firma Cariello che prevede l'istituzione dell'otto per mille per l'edilizia scolastica; l'emendamento viene votato favorevolmente dalla maggioranza e diventa legge. Cosa succede ? In tutta Italia, moltissimi attivisti, cittadini normali, si organizzano, presentano richieste ai propri comuni per far sì che gli stessi comuni mandino richieste, insomma inviino dei progetti per la ristrutturazione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici che ovviamente necessitano di intervento in quei comuni. Questa iniziativa è partita da moltissimi cittadini su tutto il territorio italiano, che ovviamente, a nome del MoVimento 5 Stelle, ringrazio, perché è grazie a questi cittadini che sono arrivate moltissime richieste al Ministero, probabilmente anche più di quelle che generalmente arrivavano, forse perché i comuni sono stati anche sollecitati da quest'interesse mostrato da parte dei cittadini. Cosa succede, però ? Dopo un anno circa, un anno e mezzo, arriva questo famoso provvedimento della «buona scuola», che ha messo mano un po’ dappertutto e non facendo proprio dei miglioramenti alla situazione attuale, infatti peggiora quanto era stato approvato un anno prima dal Parlamento, ovvero quel famoso emendamento sull'otto per mille per l'edilizia scolastica. Come lo fa ? Cambiando la destinazione di questi fondi che derivano dall'indicazione dei cittadini durante la propria dichiarazione dei redditi e destinando sì questi fondi ad interventi di edilizia scolastica, ma a quegli interventi che si rendono necessari a seguito di eventi eccezionali e imprevedibili. Di conseguenza, diviene il classico provvedimento da parte del Governo che va verso una direzione emergenziale e non strutturale, nella risoluzione di un problema che è invece strutturale nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ovviamente, abbiamo subito cercato di intervenire riportando la situazione a com'era prima, cercando di ristabilire il contenuto e il merito dell'emendamento che due anni prima eravamo riusciti a fare approvare. Purtroppo, però, in occasione della discussione della «buona scuola» non è stato possibile farlo; sappiamo tutti come è andata la discussione di quel provvedimento. Qualche giorno fa, in Commissione cultura ho presentato questo emendamento, che è stato bocciato nuovamente. L'emendamento non fa altro che sopprimere il riferimento proprio agli eventi eccezionali e imprevedibili, certamente non perché siamo contrari ad intervenire sull'edilizia Pag. 47scolastica laddove si presentino queste occasioni eccezionali e imprevedibili – penso, ad esempio, alle calamità naturali, ai terremoti, ad altri fattori di questo tipo o semplicemente all'incuria che dopo anni determina delle situazioni di emergenza e di urgenza – ma è chiaro che un provvedimento, per come era nato, che tra l'altro era stato richiesto da moltissime associazioni e realtà che operano da anni nel settore dell'edilizia scolastica come ad esempio Cittadinanzattiva, è stato snaturato ed è stato utilizzato ovviamente come meglio il Governo pensava di fare, con il solito atteggiamento di interventi spot, isolati e non strutturali.
  L'emendamento prevede di sopprimere queste parole, prevede di riconsegnare la funzione e il merito d'investimento e finanziamento strutturale per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici. Mi spiace che oggi non sia qui presente il sottosegretario Faraone, che invece era presente in Commissione, anche se non ha proferito parola sul merito. È sempre presente laddove si svolgono convegni o incontri sul tema dell'edilizia scolastica, sembra molto sensibile al tema, ma non è stato in grado di dare una risposta in merito; mi auguro che almeno i colleghi siano favorevoli a questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Cariello. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO CARIELLO. Presidente, porto all'Aula un po’ di informazioni relative a quanto ha prodotto quella norma che destinava le quote dell'8 per mille gestite dallo Stato all'edilizia scolastica. La commissione giudicatrice ha giudicato circa 2.500 domande provenienti da comuni che hanno richiesto l'utilizzo di quel fondo, e su queste 2.500 domande solo sei scuole sono state assegnatarie di quei fondi, per un problema, che è quello dell'utilizzo dei fondi dell'8 per mille, che ogni volta, questi Governi, tutti i Governi che si sono succeduti, hanno utilizzato come bancomat.
  Il dato significativo è che quei sei progetti totalizzano 6,7 milioni di euro, che paragonati ai 40 milioni di euro di cui questo Governo tanto si vanta si capisce come, con una sola norma, il MoVimento 5 Stelle è riuscito a fare più del 15 per cento di quanto invece questo Governo pretende di fare con il decreto «la buona scuola» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Brescia. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE BRESCIA. Presidente, quello dell'8 per mille è uno dei tanti esempi di come il Governo prenda in giro i cittadini italiani, purtroppo. È una misura molto chiara, molto sensata, che dà la possibilità ai cittadini, in fase di dichiarazioni dei redditi, di scegliere a chi e a cosa destinare una parte dei loro redditi. Noi siamo riusciti, da forza di opposizione, ad inserire questa misura nell'ordinamento, e il Governo ha fatto di tutto per snaturarla e svilirla. Era molto semplice dare la possibilità ai cittadini di scegliere e tracciare questa scelta in maniera trasparente, come abbiamo proposto più volte. Bastava dare la possibilità anche di scegliere la sottocategoria dell'8 per mille alla quale destinare questa parte del proprio reddito e poi pubblicare, dopo aver fatto gli interventi, la destinazione effettiva di questi soldi. Questo non si fa, perché si sceglie di utilizzare quei soldi per tutt'altro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Presidente, l'esempio dell'8 per mille è una delle tante proposte che fa il MoVimento 5 Stelle e che la maggioranza approva perché ritenuta di buon senso, poi ovviamente vi è una legge successiva e viene depotenziata, come in questo caso. Qui cerchiamo di fare un'altra proposta, cioè di riportare Pag. 48alle origini ciò che era stato proposto e votato favorevolmente, quindi non potete far altro che votare favorevolmente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Colonnese. Ne ha facoltà.

  VEGA COLONNESE. Presidente, questo è l'emblema dello scollamento che c’è tra l'Aula e la cittadinanza, perché la cittadinanza risponde, vuole destinare l'8 per mille, vuole fare una scelta, prende una decisione e la risposta è tutt'altro: ignorare assolutamente quella che è stata la risposta e decidere di fare altro. Chiedere di cancellare le parole «che si rendono necessari a seguito di eventi eccezionali e imprevedibili» è importante, perché cerca di portare un nuovo tema nella disciplina delle leggi che vengono fatte nel nostro Paese. Non può essere tutto gestito per via emergenziale, non può essere tutto destinato per condizioni emergenziali, perché quelle condizioni emergenziali sono diventate abitudine e prassi anche per gli edifici scolastici.
  Se ci sono edifici scolastici che hanno bisogno di opere strutturali, dev'essere garantita la possibilità di destinare dei fondi sicuri alla ristrutturazione di quelle opere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Colonnese.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Frusone. Ne ha facoltà.

  LUCA FRUSONE. Grazie, Presidente. Vediamo, come sempre, che una cosa si rincorre in questo Paese: la normalità. Non cose straordinarie, ma noi ci accontenteremmo già della normalità, di avere un Paese normale. Quando si parla di edilizia scolastica assolutamente non siamo nella normalità. In molti comuni basta fare un giro, un accesso agli atti, per capire che la maggior parte delle scuole non sono nemmeno accatastate e, quindi, non hanno nemmeno l'agibilità. Poi, ci troviamo questo paradosso dell'8 per mille destinato all'edilizia scolastica. Devo dire che si tratta di un'ottima misura, portata avanti da noi anche con ferocia in alcune occasioni, perché sono tantissime le lettere e le e-mail che riceviamo dai genitori preoccupati per la situazione degli immobili della scuola e ora vediamo, invece, come anche qui si fa qualcosa di anormale e si devia rispetto ad un'idea che inizialmente era molto interessante...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Frusone.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Allora qui la maggioranza e il Governo dovrebbero chiarirci una cosa: lo school bonus, l’art bonus e qualsiasi forma di contribuzione da parte dei privati a un determinato progetto va bene, se è proposta dal Governo; quando il MoVimento 5 Stelle invece propone e fa approvare una norma per cui una parte della tassazione che i cittadini pagano va all'edilizia scolastica non va bene o quanto meno deve andare alle emergenze o agli eventi calamitosi, cosa alla quale dovrebbe ovviamente pensare il Governo e non avere bisogno, invece, di uno stanziamento preventivo.
  Quindi, c’è una sorta di preclusione verso tutte le proposte del MoVimento 5 Stelle ? Evidentemente sì, perché il Governo invece, quando si tratta di sue proposte, porta avanti questa linea anche in maniera molto più spinta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Vacca.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Dall'Osso. Ne ha facoltà.

  MATTEO DALL'OSSO. Grazie, Presidente. Scusi se ho cambiato posto. Sa, io davvero... cioè è incomprensibile – è incomprensibile ! – e non riesco a capire Pag. 49come sia possibile. Cioè, davvero mi chiedo come si fa a seguire uno che alza la mano e fa così e si vota si o no senza sapere cosa si vota. A parte il fatto che probabilmente tutti i vostri figli andranno in scuole private, bellissime e «fighettissime». Ma porca miseria ! Come si fa ? Ma come si fa ? Cioè è civiltà ! L'8 per mille lo si può lasciar scegliere ai cittadini ed è per questo che vi ripeto di votare favorevolmente su quello che prima vi ha presentato la mia collega e amica Chiara Di Benedetto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Marzana. Ne ha facoltà.

  MARIA MARZANA. Grazie, Presidente. Qui c’è una questione di metodo e di merito. È di metodo perché praticamente ancora una volta il Governo esclude la partecipazione diretta degli enti locali, in questo caso per la gestione dell'8 per mille all'edilizia scolastica. Era una misura virtuosa che avvicinava gli amministratori locali alla gestione centrale e questo invece – fortemente voluto e ottenuto dal MoVimento 5 Stelle – è stato impedito e adesso precluso dal Governo.
  Ma poi c’è una questione pure di merito. Se c’è qualcuno che «gufa» in questo Paese – è il caso di dirlo – è il Presidente del Consiglio Renzi, che stanzia e che prevede di destinare dei soldi, in un decreto-legge che si occupa di materia emergenziale, per eventuali emergenze. Dovrebbe saperlo bene il Presidente del Consiglio Renzi...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole...

  MARIA MARZANA. ...che all'occorrenza stanzia nuove risorse e non le prevede in maniera strutturale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Marzana.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Dieni. Ne ha facoltà.

  FEDERICA DIENI. Grazie, Presidente. La prima cosa che aveva detto Renzi, quando è stato nominato Presidente del Consiglio, era quella di occuparsi delle scuole e, quindi, di ristrutturare tutte le scuole, cosa che non è ovviamente avvenuta.
  Non è avvenuta ed è dimostrazione di tutti i giorni il fatto che purtroppo per casi fortuiti – quando non ci sono anche delle vittime – cadono tetti e colpiscono ovviamente i ragazzini che sono in classe.
  Ora una cosa positiva era stata fatta: approvare il nostro emendamento con il quale si prevedeva che quantomeno l'8 per mille fosse destinato all'edilizia scolastica. Adesso si vuole buttare nel cestino tutta questa norma positiva e si vuole limitare la possibilità di ristrutturare ad eventi fortuiti o eccezionali.
  Quindi, noi ci opponiamo con tutte le nostre forze a questo tipo di norma, perché riteniamo che occuparsi dell'edilizia scolastica sia doveroso per un Governo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Grazie, Presidente. Noi siamo da sempre favorevoli a tutti gli strumenti di democrazia fiscale che allargano la sussidiarietà. Come ho ricordato ieri, nel mio intervento in discussione sulle linee generali sulla riforma del Terzo settore, è il Governo Berlusconi, per esempio, che ha inventato il 5 per mille, sul quale in questi giorni e in queste settimane vediamo le associazioni del Terzo settore fare campagna di promozione per chiedere ai cittadini di destinare loro, appunto, la quota del 5 per mille.
  Quindi, con piacere annuncio che voteremo favorevolmente su questo emendamento presentato dalla collega Di Benedetto perché, come sempre ci sforziamo di fare, noi guardiamo la proposta e non il Pag. 50proponente (niente di personale, ma evidentemente si parla dei proponenti intesi come forza politica).
  La questione, però, rimane nuovamente e ci troviamo di fronte a un gioco delle tre carte: nel momento in cui con un provvedimento si approva una certa misura, con un altro provvedimento la si amputa e le si toglie una parte. Devo dire che siamo ormai abituati a tutto sia lei che io, Presidente Sereni, e abbiamo una grande esperienza di come vanno le cose in questa politica e conosciamo gli atteggiamenti dei vari Governi, però in effetti su questa materia sarebbe auspicabile un cambio di rotta da parte del Governo se non in questo provvedimento in provvedimenti successivi.
  Quindi confermo, appunto, il nostro voto favorevole e mi auguro che nel corso del dibattimento si riescano a trovare motivazioni tali per convincere maggioranza e Governo a mutare il loro atteggiamento di totale chiusura nei confronti di ogni modifica proposta dalle opposizioni.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Palmieri. Le faccio presente che non aveva finito. Mi scusi: ero sovrappensiero...

  ANTONIO PALMIERI. Presidente, non abuso del suo tempo né del tempo dei colleghi.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Zolezzi. Ne ha facoltà.

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie, Presidente. Pensare di proseguire con la politica delle emergenze vuol dire che davvero questo Governo deve proprio lui andare un pochino a scuola. Viviamo in periodi di instabilità di tutti i tipi, non solo sociale e politica ma anche climatica. Questa è già conclamata e non c’è bisogno di pensare ad un futuro cambiamento climatico. In quest'epoca pensare ad affrontare le emergenze è assolutamente scellerato, per cui questi fondi devono essere assolutamente strutturali e l'abbiamo detto mille volte. Ma d'altronde è così: il Governo non studia e, soprattutto, non studia la Costituzione, pensando di riferirla a una sola persona.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole D'Uva. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO D'UVA. Presidente, questo emendamento cerca di correggere il tiro, per certi versi, rispetto a quello che è successo. In questo momento l'8 per mille è stanziato anche – anzi, diciamo esclusivamente – per quanto riguarda i danni, cioè soltanto per le questioni emergenziali e non per le questioni ordinarie. Questo significa che il cittadino è quasi costretto a dare i soldi dell'8 per mille all'edilizia scolastica – parliamoci chiaro – perché se tu sai che è l'unica fonte utile per risolvere problemi ed emergenze non resta che fare questo.
  Noi vorremmo, invece, che fosse il Governo a cercare i fondi per risolvere le emergenze e che i soldi devoluti dai cittadini attraverso l'8 per mille siano invece soltanto per la quota ordinaria, ovvero per fare in modo che la manutenzione e tutto il resto siano date da questo fondo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Dadone. Ne ha facoltà.

  FABIANA DADONE. Grazie Presidente. Quando si parla, in materia di edilizia scolastica, di destinare dei fondi per degli eventi eccezionali ed imprevedibili, non si può che pensare a degli eventi quali i terremoti. In quel caso, vi garantisco che la scuola sarebbe da rifare e non basterebbero mai i fondi dell'8 per mille. D'altro lato, vi dico che questa era un'iniziativa legislativa bellissima venuta da noi e votata anche da voi e che è stata recepita molto bene dai cittadini italiani e che per una volta ha ridotto quell'enorme scollamento che c’è tra voi e la cittadinanza. Se si riportasse la destinazione di quei fondi a quella che era, visto che, d'altronde, Renzi ha promesso ovunque che avrebbe Pag. 51aggiustato l'edilizia scolastica, si potrebbe migliorare ulteriormente quello che è un ambito che veramente è fatiscente e che non è dignitoso per uno Stato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Grazie Presidente. A me dispiace che si è perso il senso di questa misura. L'8 per mille, quando è stato introdotto dal MoVimento 5 Stelle, diceva una cosa ben precisa: i cittadini possono scegliere di destinare proprie risorse all'edilizia scolastica. Ma poi diceva una seconda cosa importante e, cioè, che sui territori i cittadini attivi si possono attivare per segnalare al proprio sindaco e, quindi, ai governi quali interventi fare, su quale scuola, quali sono quelle scuole che hanno più necessità. Invece, questo Governo ha di nuovo centralizzato l'operazione e decide quali sono le misure emergenziali su cui intervenire. Questo non fa altro che allontanare sempre di più la classe politica dai cittadini perché Renzi preferisce che i sindaci gli mandino l’e-mail per decidere su quali scuole intervenire e farlo in assoluta assenza di trasparenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marchi. Ne ha facoltà.

  MAINO MARCHI. Grazie Presidente. Su questa questione dell'8 per mille, due riflessioni. La prima è che abbiamo appena presentato, a prima firma del presidente della Commissione bilancio e poi di gran parte dei capigruppo della Commissione stessa, un progetto di legge per quanto riguarda le norme sul bilancio, che dovrà essere approvato entro l'estate, perché ci guiderà poi rispetto agli appuntamenti di fine anno. E in questo progetto si prevede che non siano più utilizzabili come è avvenuto in questi anni né i fondi dell'8 per mille, né quelli del 5 per mille. Quindi, è una questione che si trascina da tempo e che penso che con l'approvazione di quel progetto di legge si possa risolvere a partire dai prossimi anni e dal prossimo anno stesso. La seconda questione, però, è relativa all'edilizia scolastica. Quando abbiamo accolto quell'emendamento, che non veniva solo dai 5 Stelle, ma c'erano proposte che venivano anche dal gruppo del Partito Democratico, abbiamo però sempre detto che non sarebbe stato certamente con l'8 per mille che si risolveva il problema dell'edilizia scolastica in Italia, ma che occorrevano altre norme, altri provvedimenti, come quelli che poi il Governo ha mandato avanti. Sarebbe stato illusorio, per la dimensione dei fondi, anche se questi non vengono toccati per altre finalità. La ripartizione nelle cinque finalità e l'ammontare dei fondi disponibili non permette certamente di risolvere questo problema. Devo dire la verità: avevo un dubbio ad approvare quell'emendamento, ossia che un giorno si arrivasse a questo, cioè a strumentalizzare quell'approvazione per dire che non si vuole portare avanti perché è stato proposto dal MoVimento 5 Stelle. Non è così. C’è un problema che riguarda, ripeto, l'8 per mille nel suo complesso e c’è l'altro problema per cui, anche se tutti i fondi vengono destinati per le finalità previste dalla legge, la dimensione è tale che comunque l'edilizia scolastica non si risolve con quello strumento. Ce ne vogliono altri, il Governo li ha messi in campo in questi anni e credo che occorra andare avanti nelle modalità che il Governo si è dato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Alberti. Ne ha facoltà.

  FERDINANDO ALBERTI. Grazie Presidente. Beh, l'ultimo intervento è il classico intervento degli «invecisti». Guardi, al di là del fatto che l'8 per mille possa andar bene per risolvere tutto il problema dell'edilizia scolastica o meno, c’è una cosa che voi dovete andare a raccontare e andare a spiegare ai sindaci in prima persona.Pag. 52
  Dovete andare a spiegare il perché 2.500 domande e solo 6 scuole accettate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questa è la risposta che dovete dare ai vostri sindaci perché voi dovete capire che noi sul territorio ci siamo. Quella dell'8 per mille per la scuola pubblica, per l'edilizia scolastica, è stata una nostra battaglia e i sindaci, tutti i sindaci, di ogni colore, venivano da noi a chiederci: ma io ho fatto domanda, quand’è che me l'accettano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ? Ma io la domanda l'ho fatta, ho passato la prima fase e, quindi, la seconda ? E continuavano a chiederci, a chiederci e a chiederci. Quindi, per favore, votate pure contro questo emendamento, ma andate dai vostri sindaci e spiegate perché 2.500 domande e solo 6 accolte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.

  RICCARDO NUTI. Grazie Presidente. Ogni volta che c’è una discussione sul merito i colleghi del Partito Democratico, che hanno la maggioranza in questa Camera, parlano sempre di altro o comunque, come ha detto il mio collega in precedenza, c’è sempre un «invece». Io penso che questa proposta che è stata fatta e che è stata accettata tempo fa sull'8 per mille non aveva l'obiettivo di risolvere definitivamente il problema dell'edilizia scolastica – nessuno di noi lo ha mai detto –, però sicuramente era uno strumento utile che voi poi successivamente avete vanificato con le bellissime paroline che ripeto: «si rendono necessari a seguito di eventi eccezionali e imprevedibili». Ora noi stiamo chiedendo con questo emendamento di sopprimere queste parole per poter far funzionare meglio quella che è stata una nostra proposta e che, a vostro dire, anche da parte vostra era stata presentata. Allora, detto ciò...

  PRESIDENTE. Grazie onorevole, detto ciò deve concludere. Ha finito il tempo.

  RICCARDO NUTI...tutto quello che si aggiunge è inutile e, quindi, approvate questo emendamento anziché parlare di altro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Di Benedetto 1.19, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Tripiedi, Vico, Misuraca, Sorial, Fossati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  347   
   Votanti  344   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato
 118    
    Hanno votato
no  226).    

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Giancarlo Giordano 1.01, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Secco, Tidei, Crippa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  341   
   Votanti  340   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato
  88    
    Hanno votato
no  252).    

  (I deputati Gutgeld e Librandi hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

Pag. 53

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Giancarlo Giordano 1.02, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cassano, D'Incà. D'Incà a posto; forse no. Sblocchiamo D'Incà e lei tolga quello che c’è dentro che forse adesso funziona, se lo togliamo... Arriva il tecnico, onorevole D'Incà.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  349   
   Votanti  348   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato
  88    
    Hanno votato
no  260).    

  (I deputati Gutgeld e Librandi hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Centemero 1-bis.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Grazie, Presidente. Questo emendamento, a prima firma della collega Centemero, responsabile per la scuola di Forza Italia, e anche il successivo, sempre a sua prima firma, aiutano il Governo a fare meglio, in modo più adeguato e idoneo ciò che è contenuto nella previsione dell'articolato attualmente presente nel testo, dando delle indicazioni molto più circoscritte, molto più pertinenti e molto più operative, proprio al fine di garantire la funzionalità del sistema di mobilità del personale docente della scuola. Quindi, noi su questi due emendamenti invitiamo il Governo a modificare il proprio atteggiamento negativo, proprio perché vogliamo che le cose funzionino meglio. Non abbiamo un atteggiamento di natura sfascista: la cultura del tanto peggio, tanto meglio non ci appartiene. Da sempre abbiamo a cuore che il sistema scolastico sia perfettamente funzionante, per garantire alle ragazze e ai ragazzi che frequentano le nostre scuole la migliore accoglienza e il miglior accompagnamento possibile, in un percorso che sia tanto di istruzione quanto di educazione. Per questo motivo, suggeriamo, con questi due emendamenti al Governo, di cambiare in meglio la previsione del testo che ci viene sottoposto.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Centemero 1-bis.1, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lo Monte, Oliverio.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  354   
   Votanti  330   
   Astenuti   24   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato
 102    
    Hanno votato
no  228).    

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Centemero 1-bis.2, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 54

  Marotta, Villarosa, Giuditta Pini.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  351   
   Votanti  326   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato
 101    
    Hanno votato
no  225).    

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 1-ter.1, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Marco Di Maio, Giovanni Sanga, Sberna.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  362   
   Votanti  328   
   Astenuti   34   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato
  97    
    Hanno votato
no  231).    

  (I deputati Gutgeld e Piepoli hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Vacca 1-ter.2.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Questo emendamento è particolarmente importante, a nostro avviso, perché ripropone un quesito referendario, sul quale si stanno raccogliendo le firme proprio in questi giorni, che andrebbe ad abrogare uno dei provvedimenti più contestati della legge n. 107, ovvero la cosiddetta «Buona Scuola», che poi stiamo vedendo, in questi mesi, tutto è tranne che buona. Chiamata diretta: ovvero, il potere che è stato dato ai dirigenti scolastici di chiamare, in maniera del tutto arbitraria, un docente piuttosto che un altro.
  Forse non tutti conoscono la situazione, non tutti conoscono qual è stata l'innovazione normativa che è stata introdotta e qual è stata la novità che si è introdotta con la legge n. 107: i docenti che verranno chiamati sono docenti già assunti dallo Stato, assunti e abilitati in una determinata disciplina, una determinata materia. Sono stati assunti o con concorso o con lo scorrimento di graduatoria, con il piano assunzione dell'anno scorso; insomma, sono docenti già abilitati e assunti dallo Stato per insegnare una determinata disciplina. Quindi, si presume che tutti i docenti assunti dallo Stato siano in grado di insegnare nelle nostre scuole e siano tutti quanti docenti idonei e abilitati a insegnare nelle nostre classi.
  Qual è la ratio, allora, che si cela dietro la cosiddetta chiamata diretta ? Perché un dirigente scolastico dovrebbe chiamare un docente di matematica piuttosto che un altro ? Mario Rossi piuttosto che Luigi Antonio ? Il motivo è del tutto sconosciuto, almeno non c’è un motivo apparente. Non c’è stata una motivazione plausibile che il Governo e la maggioranza hanno dato su questo cambiamento. Si tratta di un cambiamento che – ricordiamolo –, oltretutto, crea una disparità di trattamento, anche con dei profili probabilmente di incostituzionalità, tra il corpo docente. Infatti, succederà che i docenti assunti dall'anno scorso in poi verranno gestiti tramite la chiamata diretta e, invece, i docenti assunti precedentemente all'anno scolastico scorso continueranno a operare con la mobilità, i trasferimenti, eccetera, secondo la vecchia normativa, quindi secondo le vecchie disposizioni, come avveniva prima. Semplicemente, il docente che è titolare di una cattedra in una scuola, se ha esigenze di trasferirsi, fa domanda di trasferimento. Pag. 55Se ci sono posti disponibili in quella provincia o in quella città, si trasferisce, altrimenti resta nella assegnazione che aveva precedentemente. Questo è un criterio che, oltretutto, aveva sempre garantito un ottimale funzionamento delle nostre scuole; non c'erano mai stati intoppi nella gestione dei trasferimenti e delle assegnazioni dei docenti. Quindi, non si capisce il motivo per cui era stata introdotta, l'anno scorso, la chiamata diretta. Non c’è nessuna motivazione funzionale nell'introduzione di questa novità, a meno che non si abbia un'idea di scuola completamente diversa da una scuola che funziona bene; a meno che non si voglia riproporre nelle scuole il sistema di gestione che c’è nei partiti o un sistema di controllo all'interno delle nostre scuole, che parte dal Ministero e arriva fino ai docenti della scuola italiana. Infatti, con questa chiamata diretta, ci chiediamo quali saranno le conseguenze, che già si iniziano a intravedere nelle nostre scuole, perché già, purtroppo, stiamo assistendo ad alcuni comportamenti, da parte dei dirigenti scolastici, che nulla hanno a che fare con una buona conduzione del corpo docente o del collegio dei docenti. Quale sarà la conseguenza ? La conseguenza sarà che un docente, piuttosto che rischiare di andare ad insegnare, magari, a 50 o a 40 chilometri di distanza, soltanto perché ha dato fastidio o ha detto qualcosa contro la volontà del dirigente scolastico della propria scuola, sarà costretto, volente o nolente, consciamente o inconsciamente, ad abbassare la testa e ad accettare tutte le decisioni del dirigente; oppure il dirigente scolastico potrà trovarsi di fronte a pressioni che potranno venire dal territorio, magari da un facoltoso imprenditore che, guarda caso, ha un figlio docente e dà un finanziamento alla scuola – e concludo – e poi chiede magari al dirigente di chiamare il proprio figlio ad insegnare in quella scuola. Insomma, è un meccanismo perverso che è assolutamente da arginare e da evitare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vacca 1-ter.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Benedetto, Borghi, Famiglietti, Ventricelli, Battelli, Luciano Agostini.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  352   
   Votanti  311   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  156   
    Hanno votato
  89    
    Hanno votato
no  222).    

  (I deputati Gutgeld e Senaldi hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Luigi Gallo 1-ter.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Palese, Stella Bianchi, Grassi, Nicchi, Formisano, Mannino, Berretta, Tidei.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  344   
   Votanti  306   
   Astenuti   38   
   Maggioranza  154   
    Hanno votato
  89    
    Hanno votato
no  217).    

  (I deputati Gutgeld e Senaldi hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere Pag. 56voto contrario. Il deputato Baroni ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Vacca 1-ter.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Marzana. Ne ha facoltà.

  MARIA MARZANA. Grazie, Presidente. Anche questo emendamento verte sul quesito referendario per eliminare la chiamata diretta, quindi la nomina da parte del dirigente scolastico nei confronti degli insegnanti, che è una pesante stortura della riforma della scuola, che avrà pesanti conseguenze sul funzionamento della scuola, sulla conduzione didattica, perché gli insegnanti non si sentiranno più liberi nello svolgimento delle loro funzioni, né tanto meno di poter criticare, di fare magari delle osservazioni di contrarietà rispetto a quello che viene proposto nel collegio dei docenti, proprio perché i docenti che possono essere destinatari di una proposta di nomina da parte del dirigente, nel momento che vengono ad eludere le aspettative del dirigente, che non si capisce quali siano (su cosa si baserà nel giudicare), potrebbero non essere riconfermati nel ruolo dell'insegnamento in quella determinata scuola.
  E io sto pensando ad un episodio specifico, tra l'altro, che è accaduto di recente in Sardegna, ove delle insegnanti sono state sospese e quindi le stesse poi in seguito potrebbero magari non vedersi rinnovato l'incarico perché si sono opposte all'obbligo posto dal dirigente di allenare gli studenti rispetto al superamento delle prove INVALSI.
  Stiamo parlando di un'altra stortura del sistema scolastico, un aspetto che viene fortemente condannato dai docenti, dagli studenti proprio perché non valuta in maniera efficace gli apprendimenti degli studenti, a maggior ragione se la valutazione viene fatta in seguito ad un esercizio tecnico-meccanico sul superamento di questi test. Capite bene che non sarà mai una prova a questo punto affrontata con le risorse che nel tempo gli studenti hanno accumulato e che costituiscono il loro bagaglio. Quindi, queste docenti si sono opposte rispetto a questo obbligo del famoso teach to test per continuare normalmente la loro didattica, per portare avanti il programma secondo le proprie intenzioni. E questo è costato caro, molto caro a queste docenti, perché è chiaro che la sospensione, oltre ad essere una sanzione disciplinare, naturalmente è anche la sottrazione di una parte dello stipendio che – voglio ricordare – è una cosa invece su cui si dovrebbe intervenire perché i docenti sono i peggio pagati d'Europa e quindi un aspetto che andrebbe affrontato, in ottica emergenziale, sarebbe quello di aumentare, ad esempio, il loro stipendio.
   Allora, io con questo intervento ho voluto mettere in luce due aspetti molto critici della «Buona Scuola», che di buono a questo punto veramente non ha nulla: la chiamata diretta del dirigente, così come la valutazione da parte del dirigente nei confronti dei docenti. Infatti, se è vero che c’è un comitato di valutazione che si sta costituendo presso le scuole, è anche vero che questo comitato ha solamente il compito di decidere i criteri che dovrebbero essere utilizzati per la valutazione, criteri che naturalmente non sono vincolanti per il dirigente; chi farà la valutazione dei docenti sarà il dirigente, che quindi lo potrebbe fare e lo farà sicuramente in maniera discrezionale perché potrebbe essere l'occasione per favorire un docente piuttosto che un altro.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vacca 1-ter.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bordo Franco, Marantelli, Nardi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 57

   (Presenti  358   
   Votanti  357   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato
  87    
    Hanno votato
no  270).    

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pannarale 1-ter.01, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Furnari, Formisano, Lo Monte, D'Uva, Tripiedi, Monchiero.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  358   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
  84    
    Hanno votato
no  274).    

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Giancarlo Giordano 1-ter.02, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lo Monte... Patriarca... Garavini... Raciti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  369   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato
  87    
    Hanno votato
no  282).    

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 1-quater.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rabino... Frusone... Fanucci...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  374   
   Votanti  310   
   Astenuti   64   
   Maggioranza  156   
    Hanno votato
  48    
    Hanno votato
no  262).    

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bechis 1-quater.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dellai... Lo Monte... Librandi... Vico... Agostini Luciano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  377   
   Votanti  283   
   Astenuti   94   
   Maggioranza  142   
    Hanno votato
  42    
    Hanno votato
no  241).    

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

Pag. 58

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 1-quater.3, con il parere contrario di Commissione e Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco... Nicchi... Boccuzzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  378   
   Votanti  341   
   Astenuti   37   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato
 102    
    Hanno votato
no  239).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 1.quater.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo, il parere favorevole del relatore di minoranza e il parere contrario della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grillo, Palmieri...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  379   
   Votanti  377   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato
  90    
    Hanno votato
no  287).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Centemero 1-quater.5.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento, sempre a prima firma della collega Elena Centemero, noi proseguiamo nella nostra azione – lasciatemi dire – instancabile per cercare di fluidificare questo provvedimento e renderlo meno iniquo in alcune sue parti. In questa parte, che riguarda gli insegnanti delle scuole dell'infanzia, si cela appunto uno di questi aspetti di ingiustizia, a nostro giudizio, nei confronti di questa categoria di insegnanti e per questo l'emendamento propone di equiparare la condizione e la situazione dei candidati che hanno superato il concorso, così come hanno fatto gli insegnanti per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, e di congelare gli effetti di questo concorso anziché escluderli. Per questo motivo, proprio nell'ottica di migliorare e di non compiere ingiustizia ai danni di fette e di parti del corpo docente, vi invitiamo a prendere in considerazione questo emendamento. Sappiamo che abbiamo, per così dire, scarse speranze di essere stati convincenti ma non demordiamo sul fatto che prima o poi possiate cambiare idea.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Centemero 1-quater.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Formisano... Coppola... Tidei... Iori...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  373   
   Votanti  287   
   Astenuti   86   
   Maggioranza  144   
    Hanno votato
  50    
    Hanno votato
no  237).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Centemero 1-quater.6, con il parere Pag. 59contrario della Commissione e del Governo e anche del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer... Oliverio... Furnari... Adornato... Furnari e Lo Monte... Vazio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  377   
   Votanti  376   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato
  51    
    Hanno votato
no  325).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Chimienti 1-quater.7.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Chimienti. Ne ha facoltà.

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente. Con questo decreto-legge che, come abbiamo già detto in precedenza, contiene solo una serie di rattoppi alla vergognosa legge n. 107 approvata l'anno scorso, il Governo ha deciso di prorogare la graduatoria del concorso 2012 per la scuola dell'infanzia e di consentire quindi agli idonei iscritti in questa graduatoria di partecipare alle procedure assunzionali e di poter chiedere anche il trasferimento in altre regioni nella misura del 15 per cento dei posti disponibili. Noi però vorremmo ancora una volta ricordare al Governo che ci sono ancora oltre 20.000 docenti dell'infanzia iscritti nelle graduatorie ad esaurimento che sono precari da decenni e che sono stati gli unici a non aver avuto accesso al piano assunzionale dello scorso anno e precisamente alle fasi B e C dello stesso. Quindi noi riteniamo che si configuri una grande disparità di trattamento rispetto a tutti gli altri docenti delle graduatorie ad esaurimento, i quali, comunque, hanno avuto la possibilità di essere assunti seppure nella maniera caotica e scriteriata che vi siete inventati di sana pianta con la legge n. 107. Infatti, questi docenti delle graduatorie ad esaurimento hanno avuto la precedenza, almeno per un anno, sui nuovi concorsi, su nuove procedure concorsuali e sono stati assunti sull'organico potenziato che, come tutti sanno ormai, per il momento ha provocato più danni che benefici alle scuole. Con questo emendamento noi chiediamo quindi di prevedere un piano straordinario di immissione in ruolo rivolto a tutti i soggetti iscritti a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente della scuola dell'infanzia, preceduto da un censimento che attesti l'effettiva consistenza numerica degli iscritti, anche prevedendo la possibilità di revisionare i limiti minimi e massimi degli alunni per classe perché, vede, Presidente, nei nostri asili nido, nelle nostre scuole dell'infanzia, le educatrici e le maestre si trovano talora in due in classi da 30-35 neonati, bambini piccolissimi che hanno l'esigenza di essere accuditi e seguiti costantemente. Allora, invece che improvvisare un sistema 0-6 che magari costringerà perfino le maestre dell'infanzia a cambiare i pannolini, dopo decenni di precariato, perché non pensare invece a ridurre il numero degli alunni per classe ? Questa sarebbe una cosa di buonsenso. Ma se parliamo di scuola dell'infanzia c’è un altro enorme problema che va sottolineato, che merita di essere quantomeno citato in quest'Aula, cioè il problema delle maestre dell'infanzia e dei nidi di Roma e di altri comuni italiani. Allora, anche in questo caso il problema del precariato è diventato insostenibile, cioè il problema è sotto gli occhi di tutti e danneggia prima di tutto chi usufruisce dei servizi, quindi i bambini e le famiglie. Ci sono migliaia – sono circa 5 mila – di educatrici e maestre di Roma, soltanto di Roma, che ogni mattina da decenni si recano alla fermata della metro più vicina a casa loro in attesa della chiamata giornaliera delle scuole romane. A me questo non sembra degno di un Paese civile. La situazione di caos che è dovuta sicuramente alla mala gestione di chi ha governato Roma fino ad oggi è però aggravata colpevolmente ed enormemente dal blocco Pag. 60del turnover e dal Patto di stabilità, che di fatto legano le mani agli enti locali e impediscono appunto alle amministrazioni di garantire un livello adeguato dei servizi pubblici. Quindi questo quadro magnifico è completato anche dalla malcelata volontà di arrivare alla privatizzazione totale e definitiva dei servizi, privatizzazione che il MoVimento 5 Stelle intende combattere con ogni mezzo, perché questo è l'unico disegno che avete in mente e mi riferisco al Partito Democratico: bloccare le assunzioni e privatizzare i servizi. Fortunatamente però presto il vento cambierà e il MoVimento 5 Stelle potrà restituire ai cittadini i servizi pubblici che il Partito Democratico ha saccheggiato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chimienti 1-quater.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Lo Monte, Dallai, Coppola, Nicchi, Caso, Sberna...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  365   
   Votanti  364   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato
  85    
    Hanno votato
no  279).    

  (I deputati Piepoli e Rotta hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario. Il deputato Matteo Bragantini ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto di astensione).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Marzana 1-quater.8.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marzana. Ne ha facoltà.

  MARIA MARZANA. Signora Presidente, qui stiamo parlando di una fascia di età molto delicata che è quella che va da zero a sei anni, fasce a cui il Governo sta dedicando un provvedimento ad hoc che ancora non ci è dato sapere che cosa contenga, però già in questo decreto comunque ci sono dei segnali e degli elementi che poi andranno a confluire in quel decreto e sono degli elementi molto preoccupanti.
  Mi riferisco all'uso in maniera indistinta che si fa dell'espressione «servizi essenziali e fabbisogni standard». Di che cosa stiamo parlando ? I servizi essenziali sono servizi che sono essenziali per la vita di un cittadino, tra cui rientrano anche l'educazione e l'istruzione 0-6; anche l'Europa dice che questo servizio dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini di tutto il territorio nazionale in maniera omogenea, perché oggi c’è una forte discrepanza, lo dice l'Europa ma già lo dice la Costituzione. Quindi il Governo non dovrebbe fare altro che determinare...

  PRESIDENTE. Colleghi, abbassiamo un po’ il tono della voce ? C’è veramente un rumore pazzesco. Prego, onorevole Marzana.

  MARIA MARZANA. Il Governo non dovrebbe fare altro che determinare questi livelli essenziali di prestazione e fare in modo che questo servizio sia a domanda collettiva e non individuale, perché oggi viene garantito a chi comunque può permetterselo, invece dovrebbe essere, ripeto, garantito a tutti. Questo comunque lo si può fare attraverso lo stanziamento di risorse, attraverso la creazione di nuove scuole per la prima infanzia e per l'infanzia statali e lo si fa naturalmente attraverso un piano straordinario di assunzione dei docenti della scuola dell'infanzia in maniera da assicurare appunto un'offerta formativa dedicata ai bimbi. Oltretutto questa misura interverrebbe dopo che sono stati attuati pesanti tagli Pag. 61all'organico della scuola dell'infanzia, mi riferisco a quelli attuati dal precedente Governo di destra, Berlusconi, che adesso comunque non vengono rimpiazzati da questo Governo che, ripeto, non fa altro che anticipare semplicemente le assunzioni previste dal nuovo concorso, quindi stiamo parlando di circa 6 mila assunzioni per la scuola dell'infanzia su 63 mila circa posti messi a bando. Quindi occorre un'offerta che sia distribuita su tutto il territorio delle scuole dell'infanzia e della prima infanzia e occorre potenziare il tempo scuola, perché i tagli attuati comunque dalla Ministra Gelmini hanno comportato pure l'impossibilità di proseguire l'attività educativa, ad esempio anche nel pomeriggio, che è una misura essenziale soprattutto per le zone magari più disagiate, per i bimbi che provengono da famiglie magari più povere a livello culturale ed educativo. Quindi sicuramente questo emendamento che noi andiamo a proporre darebbe una risposta concreta alle famiglie, alla crescita e all'educazione dei bambini e assicurerebbe anche una conduzione educativa di qualità nelle scuole, perché questo potenziamento dell'organico garantirebbe anche la compresenza di due docenti, perché parliamo comunque di bimbi molto piccoli che hanno bisogno di attenzioni particolari e quindi un docente è insufficiente a dedicarsi all'educazione di tutti, e questo consentirebbe di prevenire pure gli episodi di cui siamo venuti a conoscenza ultimamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marzana 1-quater.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dellai, Grande, Villarosa, Piso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  379   
   Votanti  374   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato
  91    
    Hanno votato
no  283).    

  (I deputati Matteo Bragantini e Rotta hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo all'articolo aggiuntivo Vacca 1-quater.05, a pagina 15 del fascicolo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Come la precedente, anche questa proposta emendativa va a toccare un altro dei punti più contestati della legge n. 107 – sul quale anche qui si stanno raccogliendo le firme per abrogare questa norma –, ovvero il cosiddetto «comitato di valutazione». Sappiamo benissimo – forse non tutti, ma molti di noi avranno letto sui giornali – quello che sta accadendo in moltissime scuole d'Italia, ovvero quello che emerge, perché quello che poi magari non arriva sui giornali potrebbe essere altrettanto grave, cioè che si stanno sperimentando, sulla pelle dei docenti italiani, una giungla di provvedimenti, una giungla di atteggiamenti e una giungla di comportamenti che in realtà non hanno nessuna ragione logica. Ovviamente, noi avevamo previsto tutto quanto già un anno e mezzo fa. Che cosa sta accadendo ? Sta accadendo che, in assenza di direttive o quantomeno di indicazioni precise, ogni scuola si sta regolando come vuole e assistiamo alle iniziative più disparate: ci sono le scuole che sottraggono punti e danno una sorta di punteggio, come se i docenti poi partecipassero a una competizione; ci sono le scuole dove vengono date le pagelle soltanto da parte degli studenti; altre scuole in cui, invece, gli studenti sono del tutto assenti. Insomma, c’è una giungla Pag. 62completamente caotica di iniziative, anche talvolta bizzarre, che di fatto stanno generando il caos in tantissime scuole.
  Ebbene, la valutazione scolastica dei processi d'apprendimento è un argomento molto delicato sul quale sono stati scritti ovviamente tantissimi testi e sul quale il dibattito è ancora in corso e intervenire, come è stato fatto, in questo modo così retorico e propagandistico, cioè soltanto per andare in TV e dire che abbiamo finalmente introdotto la valutazione nelle scuole, mentre i docenti italiani, tutti brutti e cattivi, non vogliono farsi valutare, produce ovviamente soltanto distorsioni e non fa di certo il bene delle scuole ma, anzi, può incancrenire alcune dinamiche che già avvengono oggi all'interno degli istituti scolastici.
  Noi che cosa avevamo proposto ? Avevamo proposto il contrario, cioè di avviare e di elaborare delle linee guida – eventualmente in un dibattito, anche con la partecipazione di esperti e con la società civile, cioè con tutte le parti in causa –, di sperimentarle eventualmente in alcuni istituti scolastici, avviando così una fase di sperimentazione in alcuni istituti scolastici, e poi, dopo un monitoraggio, trarre delle conclusioni, dopo un tot di anni, e solo successivamente avviare un percorso dopo aver studiato ovviamente i metodi e le modalità migliori e più funzionali alle esigenze della scuola.
  Qui c’è anche un problema alla base: che cosa si vuole fare con la valutazione scolastica. Dobbiamo chiederci se si vuole dare, come sta facendo il Governo, sostanzialmente un potere in mano ai dirigenti, perché ricordiamo che nel sistema attuale è previsto che i criteri, che sono molto generali, devono essere elaborati da questo fantomatico comitato di valutazione, che anche qui assume le forme più disparate nelle varie realtà scolastiche, ma poi alla fine è il dirigente che applica l'eventuale maggiorazione, l'eventuale premio ai docenti che meglio si qualificano in questa classifica così disastrosa. Quindi, è un potere che viene dato in mano ai dirigenti ed è di fatto l'ennesima arma che si dà ai dirigenti per gestire e per piegare, spesso in maniera anche coercitiva o in maniera anche dispotica, il volere del collegio dei docenti alle proprie esigenze o alla propria volontà.
  Quindi, con questo emendamento noi riproponiamo una battaglia che sta avvenendo all'intero delle nostre scuole, che il MoVimento 5 Stelle ovviamente supporta e che si ripromette di portare avanti in qualsiasi modo riterrà opportuno – ovviamente secondo modalità democratiche – per bloccare questa ennesima deriva disastrosa che sta rovinando e che soprattutto in futuro rovinerà ancora di più le nostre scuole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Chimienti. Ne ha facoltà.

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente. Intervengo solo per aggiungere a quello che ha detto il mio collega che ci sono già delle derive a cui si sta arrivando in questa riforma che vi siete votati e approvati da soli a luglio scorso. È infatti di questi giorni la notizia che in un liceo di Chivasso, vicino Torino, il comitato di valutazione ha deciso che tra i criteri per valutare i docenti ci sarà anche l'indice di gradimento degli studenti. Quindi, gli studenti di fatto saranno controllori dell'attività dei docenti, che verranno indotti dunque a soddisfare quella che diventerà una vera e propria clientela. Soprattutto si fornirà al dirigente scolastico uno straordinario strumento di pressione sui docenti, anche in vista del sistema del bonus premiale.
  Allora, perché accade tutto questo ? Perché è stato messo su, in maniera frettolosa, un sistema di valutazione che non garantisce assolutamente trasparenza...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Vacca 1-quater.05, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.Pag. 63
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Castelli, Ragosta, Dellai. Ragosta ancora non riesce. Kronbichler, Ruocco, Borghi, che sta arrivando. Sblocchiamo la postazione dell'onorevole Ragosta, perché non riesce a votare. Lodolini, che ha votato. Piepoli, Dell'Aringa e poi chiudiamo la votazione.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  364   
   Votanti  363   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato
  87    
    Hanno votato
no  276).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marzana 1-quinquies.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  MARIA MARZANA. Presidente, avevo chiesto di parlare per dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. Revoco l'indizione della votazione.
  Però, segnalatemi un po’ l'intervento.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marzana. Ne ha facoltà. Ricordo che stiamo parlando dell'emendamento Marzana 1-quinquies.8, a pagina 16 del fascicolo. Prego, onorevole Marzana.

  MARIA MARZANA. Grazie, Presidente. Qui stiamo parlando di un'altra questione molto critica contenuta in questo decreto-legge, che è quella di assegnare nuove risorse alle scuole paritarie con un éscamotage quasi disarmante, perché si utilizza la presenza eventuale di studenti e alunni con disabilità per ottenere nuovi fondi pubblici.
  A nostro avviso, questo modo di procedere è, insomma, quasi disonesto, perché, da una parte, abbiamo un nuovo finanziamento che viene assegnato alle scuole paritarie, che si aggiunge a quello che viene fatto annualmente e che ammonta a circa 500 milioni all'anno; dall'altra, abbiamo, appunto, questa trovata per aumentare ulteriormente questo budget. D'altra parte, ci sono le scuole pubbliche che invece soffrono particolarmente la mancanza di strumenti adeguati per poter far fronte alle esigenze particolari manifestate da alunni e studenti, sia con disabilità, che con altri tipi di problematiche. È per questo che noi attraverso questo emendamento vogliamo che queste nuove risorse siano invece assegnate alle scuole pubbliche, anche perché oggi non sono effettivamente pubbliche e gratuite, considerato che i genitori degli alunni sono costretti a pagare annualmente una sorta di retta per poter garantire ai propri figli la frequenza della scuola pubblica. Questo lo si fa sia a scopo assicurativo, sia per consentire agli alunni comunque di ricevere un'istruzione con strumenti adeguati e con un'offerta adeguata. Aspetti che molto spesso sono carenti nelle scuole perché non si riescono a garantire con le risorse stanziate dallo Stato per cui i genitori devono intervenire per sostenere appunto l'attività delle scuole pubbliche. Quindi, noi qui vogliamo invece ripristinare la giustizia sociale destinando le risorse pubbliche alle scuole pubbliche perché chi comunque si può permettere una scuola privata può scegliere liberamente di andare nella scuola privata; chi, invece, non se la può permettere, sarebbe penalizzato se frequentasse appunto una scuola che non offre un'istruzione pienamente di qualità. Quindi, vi chiediamo di riflettere su questo emendamento affinché queste risorse siano destinate in maniera equa e non in maniera così parziale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Pag. 64

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Presidente, a me spiace sinceramente che una collega come l'onorevole Marzana e il gruppo che lei rappresenta, ma estendo quello che sto per dire anche alle colleghe e ai colleghi di Sinistra Italiana, si ostinino a rimanere attaccati a una posizione culturale che è superata abbondantemente dalla storia e dalla realtà; ancorati a una concezione arcaica che non riesce a comprendere come, soprattutto oggi in un momento in cui le risorse dello Stato, di tutti gli Stati per la verità, da destinare all'istruzione e al welfare sono in drastico calo, l'unica possibilità è quella di allargare i confini della sussidiarietà; l'unica possibilità è quella di capire una volta per tutte che pubblico è il servizio e non chi lo eroga. Finché voi non supererete questo punto, questo Paese farà sempre fatica. Ed è un punto culturale dirimente dal quale poi derivano tutta una serie di scelte politiche compresa quella di presentare una serie di emendamenti che vogliono cancellare uno degli aspetti sicuramente positivi di questo decreto-legge circa gli allievi con disabilità che frequentano le scuole pubbliche paritarie. Ripeto: gli allievi con disabilità che frequentano le scuole pubbliche paritarie, perché di questo parliamo, di un sistema che è composto di scuole pubbliche statali e di scuole pubbliche paritarie. L'aggettivo pubblico è riferito ad entrambe perché appunto pubblico è il servizio che entrambe svolgono. E, allora, in questo provvedimento è contenuto questo elemento di giustizia perché i soldi vanno a sostenere gli insegnanti di sostegno per gli alunni con disabilità che non trovano spesso spazio nelle strutture gestite dallo Stato. È veramente inconcepibile, ingiusto e anacronistico continuare ad attardarsi su posizioni che non sono più nemmeno di retroguardia, ma sono spazzate via dalla storia e dalla realtà di questi anni tumultuosi che stiamo vivendo.
  Quindi, realmente io invito le colleghe e i colleghi del MoVimento 5 Stelle e le colleghe e i colleghi di Sinistra Italiana a modificare il proprio orientamento, non solo su questi emendamenti, ma su tutti i provvedimenti che consentono appunto di allargare la sussidiarietà e di ribadire il fatto che del bene comune ce ne prendiamo carico tutti, non solamente lo Stato in quanto tale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Causin. Ne ha facoltà.

  ANDREA CAUSIN. Grazie Presidente, molto brevemente. Io sono un difensore della scuola pubblica, della scuola pubblica statale e anche delle scuole pubbliche paritarie, perché questa è la definizione. Io posso comprendere che l'ostruzionismo porta ad un profilo artificiale del dibattito che si fa in Aula, però, siccome la scuola paritaria è una scuola pubblica, è costituzionalmente una scuola pubblica, perché concorre al nostro sistema di istruzione, è anche giusto e opportuno che ci siano le misure, per esempio, per l'integrazione delle diverse abilità. Io lo trovo corretto. In ultima battuta, ho sentito delle parole che a me non sono piaciute dai colleghi del MoVimento 5 Stelle. Io da padre di due figli ritengo che sia inammissibile che ci sia una professione, che ha a che fare con la vita dei miei figli, una professione pubblica, che non si sottopone a nessuno tipo e sistema di valutazione. Io credo che sia importante perché in quest'Aula abbiamo parlato molto di scuola, ne abbiamo parlato durante il dibattito della «Buona scuola», però abbiamo parlato di dirigenti, abbiamo parlato di scuole, abbiamo parlato di insegnanti e abbiamo parlato poco di ragazzi e poco di figli e questo io lo voglio dire da genitore (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC) e di deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

Pag. 65

  LUIGI GALLO. Grazie Presidente. Qui è mancata l'informazione su questo tipo di operazione, che io non reputo vergognosa, che sta facendo il partito di maggioranza. Perché, che cosa succede ? Oggi molte scuole private rimandano il bambino disabile a casa perché non vogliono accogliere la disabilità. Loro parlano di assenza di risorse, però ad oggi c’è una legge che obbligherebbe questi istituti privati ad accogliere tutti, altrimenti non avrebbero avuto né risorse, né inserimento all'interno del sistema paritario. Allora, che cosa fa il Governo ? Inserisce le risorse in modo che, poi, quando ci saranno i controlli che dice che farà, gli istituti privati si troveranno in ordine. Allora, io chiedo: come mai questo non accade per la pizzeria che chiude perché c’è un bagno su cui magari deve fare degli interventi ?

  PRESIDENTE. Grazie.

  LUIGI GALLO. Però a loro non gli diamo prima le risorse per poi risolvere...

  PRESIDENTE. Grazie onorevole Luigi Gallo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Pannarale. Ne ha facoltà.

  ANNALISA PANNARALE. Grazie Presidente. Entrerò brevemente nel merito di questo punto con i prossimi emendamenti, però il collega Palmieri ha chiamato in causa Sinistra Italiana e, quindi, mi preme soltanto segnalare al collega Palmieri, che peraltro è un acuto osservatore ed è anche una persona che generalmente argomenta con grande attenzione, forse una insufficiente lettura di quelli che sono stati gli emendamenti proposti su questo punto. Non intendo partecipare a nessuna dicotomia ideologica in questo caso, ma intendo soltanto porre due punti e lì riproporrò quando arriveranno gli emendamenti di Sinistra Italiana. C’è un continuo drenaggio di risorse della scuola statale verso quella non statale privata e c’è anche un altro elemento che sottopongo al collega Palmieri, sul quale mi piacerebbe avere un confronto piuttosto che essere sempre collocati in un ambito: le scuole paritarie si dividono in scuole paritarie degli enti locali e scuole paritarie private. La nostra Costituzione prevede che i privati aprano le loro scuole senza oneri per lo Stato. Le scuole paritarie degli enti locali, invece, svolgono una funzione spesso importantissima, sussidiaria, in maniera particolare nella fascia dell'infanzia. Allora, non sarebbe stato più ragionevole – lo dico al Governo – prevedere in questo caso una distinzione e, dunque, andare a valorizzare l'opera delle scuole paritarie e degli enti locali e possibilmente sostenere le scuole statali, che continuano ad avere un'enorme carenza di docenti del sostegno ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Prendiamo atto che ormai, di fronte al partito della nazione, che potremmo anche definire il partito delle scuole private, perché, di fatto, c’è sostanziale convergenza di vedute tra Forza Italia – insomma, come si chiamano adesso – e il Partito Democratico, assistiamo a una sostanziale perfetta identità su questo argomento, ma non solo su questo. Io a entrambi, comunque, vorrei ricordare o, magari, suggerire la lettura di un paio di testi. Il primo è l'articolo 33 della Costituzione, che forse non tutti conoscono magari e che recita testualmente: «Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato». Inoltre, suggerisco di leggere una interessante sentenza della Corte di cassazione, delle Sezioni Unite Civili, che, nel 2014, cioè due anni fa, hanno sentenziato che, di fatto, l'articolo 33 della Costituzione fa sì che non esista, in capo alle scuole private, nessun diritto a chiedere un rimborso per l'obbligo che hanno di avere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Vacca.Pag. 66
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rubinato. Ne ha facoltà.

Testo sostituito con errata corrige volante   SIMONETTA RUBINATO. Presidente, innanzitutto volevo ringraziare il Governo, che, nel passaggio al Senato di questo decreto-legge, ha cominciato a dare attuazione a un ordine del giorno alla stabilità del 2016, che era stato accolto in quest'Aula e che chiedeva di farsi carico, finalmente, di un minimo di sostegni di contributo a queste scuole per il pagamento delle retribuzioni degli insegnanti che si occupano dei bambini disabili in questo comparto, quello che la scuola paritaria, che accoglie oggi 12 mila bambini certificati con disabilità. Questo è, dopo tanti anni, il primo contributo che viene dato per remunerare queste professionalità e per consentire alle famiglie che esercitano la libertà di scelta educativa – le famiglie, lo ripeto – e che scrivono questi bambini certificati disabili alla scuola paritaria di avere un minimo di contributo rispetto a quello che è un pagamento dovuto.
  È vero che queste scuole, secondo l'articolo 33, devono aprire senza oneri per lo Stato, ma la gestione è un'altra cosa, soprattutto perché queste scuole devono accogliere i bambini disabili. Lo devono fare perché sono nel sistema nazionale di istruzione, è un loro dovere. Ma, francamente, è farisaico pensare che le famiglie possano iscriverli esercitando la libertà di educazione, che le scuole, che sono all'interno del sistema nazionale, il debbano accogliere e questo a zero euro per le casse pubbliche, per famiglie che pagano le imposte come le altre famiglie, che magari hanno la fortuna – perché non sempre di libertà di scelta educativa si tratta – di trovare, invece, la scuola materna, per esempio, statale e, quindi, l'insegnante per il disabile completamente – come è giusto – retribuito dallo Stato.
  Quindi, qui si sta parlando di 12 milioni, di mille euro di contributo a bambino disabile l'anno, di 100 euro al mese perché questi bambini abbiano un minimo di riconoscimento di dignità per loro, le loro famiglie e i loro insegnanti. Questo è un piccolo grande investimento per lo Stato, che ha esonerato, in questi casi, dall'assumersi l'integrale carico della spesa degli insegnanti per gli alunni certificati disabili.
  Francamente, mentre in Europa le classifiche migliori nel livello di apprendimento degli studenti le ricoprono le nazioni europee dove la libertà di scelta educativa è concretamente possibile, non solo di nome, ma anche di fatto, perché ci sono i finanziamenti pubblici, è veramente triste che questo Paese, anziché discutere della qualità dell'istruzione e della libertà di scelta di educazione, sia ancora oggi fermo a questa retroguardia ideologica in cui si parla semplicemente di continuare a non finanziare un pezzo del sistema nazionale di istruzione, riconosciuto da una legge approvata dal Parlamento nel 2000. Io spero davvero che facciamo dei passi in avanti nell'interesse dei ragazzi del nostro Paese, delle famiglie del nostro Paese. E trovo strano che una forza anche di innovazione e, a parole, dalla parte dei cittadini, come il MoVimento 5 Stelle, continui a fare ragionamenti che non hanno alcun legame con la realtà (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  SIMONETTA RUBINATO. Presidente, innanzitutto volevo ringraziare il Governo, che, nel passaggio al Senato di questo decreto-legge, ha cominciato a dare attuazione a un ordine del giorno alla stabilità del 2016, che era stato accolto in quest'Aula e che chiedeva di farsi carico, finalmente, di un minimo di sostegno di contributo a queste scuole per il pagamento delle retribuzioni degli insegnanti che si occupano dei bambini disabili in questo comparto, quello della scuola paritaria, che accoglie oggi 12 mila bambini certificati con disabilità. Questo è, dopo tanti anni, il primo contributo che viene dato per remunerare queste professionalità e per consentire alle famiglie che esercitano la libertà di scelta educativa – le famiglie, lo ripeto – e che scrivono questi bambini certificati disabili alla scuola paritaria di avere un minimo di contributo pubblico rispetto a quello che è un pagamento dovuto agli insegnanti.
  È vero che queste scuole, secondo l'articolo 33, devono aprire senza oneri per lo Stato, ma la gestione è un'altra cosa, soprattutto perché queste scuole devono accogliere anche i bambini disabili. Lo devono fare perché sono nel sistema nazionale di istruzione, è un loro dovere. Ma, francamente, è farisaico pensare che le famiglie possano iscriverli esercitando la libertà di educazione, che queste scuole, che sono all'interno del sistema nazionale, il debbano accogliere e questo a zero euro per le casse pubbliche, per famiglie che pagano le imposte come le altre famiglie, che hanno la fortuna – perché non sempre di libertà di scelta educativa si tratta – di trovare, invece, la scuola materna, per esempio, statale e, quindi, l'insegnante per il disabile completamente – come è giusto – retribuito dallo Stato.
  Qui si sta parlando di 12 milioni, di mille euro di contributo a bambino disabile l'anno, di 100 euro al mese perché questi bambini abbiano un minimo di riconoscimento di dignità per loro, le loro famiglie e i loro insegnanti. Questo è un piccolo, grande investimento per lo Stato, che è esonerato, in questi casi, dall'assumersi l'integrale carico della spesa degli insegnanti per gli alunni certificati disabili.
  Francamente, mentre in Europa le classifiche migliori nel livello di apprendimento degli studenti le ricoprono le nazioni europee dove la libertà di scelta educativa è concretamente possibile, non solo di nome, ma anche di fatto, perché ci sono i finanziamenti pubblici, è veramente triste che questo Paese, anziché discutere della qualità dell'istruzione e della libertà di scelta di educazione, sia ancora oggi fermo a questa retroguardia ideologica in cui si sostiene di continuare a non finanziare un pezzo del sistema nazionale di istruzione, riconosciuto da una legge approvata dal Parlamento nel 2000. Io spero davvero che facciamo dei passi in avanti nell'interesse dei ragazzi del nostro Paese, delle famiglie del nostro Paese. E trovo strano che una forza anche di innovazione e, a parole, si dice dalla parte dei cittadini, come il MoVimento 5 Stelle, continui a fare ragionamenti che non hanno alcun legame con la realtà (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Chimienti. Ne ha facoltà.

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente. Vorrei leggere un messaggio di una insegnante che mi arrivato in questo momento: «Lavoro da marzo in una paritaria, dove firmo buste paga (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Colleghi !

  SILVIA CHIMIENTI. ... solo per formalità. Qualche volta aggiungo anche ore di straordinario a queste corvée. Mi pagano solo i contributi: una miseria, insomma. Non ti nascondo che, giorno dopo giorno, provo un'amarezza che mi fa mettere in dubbio ciò che sto facendo». Questo Pag. 67messaggio mi è arrivato in questo istante. Allora, io vorrei chiedere, tramite lei Presidente, all'onorevole Palmieri se il fatto di non retribuire i docenti – cosa che avviene in alcune scuole paritarie italiane – è una posizione ideologica e storicamente superata oppure no (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signora Presidente. Signora Presidente, onorevoli colleghi, siamo stati tutti invitati a leggere l'articolo 33 della Costituzione. Leggiamo. Cosa dice ? Dice che enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo Stato. I testi costituzionali bisogna saperli leggere. Nella lingua italiana, non solo del linguaggio tecnico, ma della lingua italiana usuale «istituire» significa fare iniziare ad esistere. Quando io voglio fare una scuola, i costi per mettere in piedi questa scuola li pago io. Una volta che questa scuola esiste e funziona e contribuisce al servizio pubblico della istruzione nazionale, ho il diritto che, almeno in parte, questi costi vengano riconosciuti e sostenuti dallo Stato. È un principio costituzionale. Voi lo volete riconoscere ponendovi in una posizione chiaramente anticostituzionale...

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

  ROCCO BUTTIGLIONE. ... contro la migliore tradizione della sinistra italiana. Ricordo che Antonio Gramsci diceva che la scuola libera è uno dei pilastri della libertà dello Stato.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà.

  GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Io resto veramente allibito nell'ascoltare alcune delle cose che abbiamo, purtroppo, dovuto ascoltare quest'oggi, a cominciare dalla penultima. Se qualcuno ha dei problemi di scarsa tutela dei suoi diritti sindacali, può rivolgersi al giudice del lavoro, può rivolgersi ai sindacati, ma non vedo cosa questo c'entri con i principi che quest'oggi stiamo affrontando, che hanno a che fare con la assistenza scolastica ai disabili.
  Così come sono rimasto straordinariamente stupito nell'ascoltare, da parte della collega di Sinistra Italiana, un concetto di sussidiarietà che include nella sussidiarietà esclusivamente agli enti locali, come se le altre forme di sussidiarietà, che hanno a che fare con la capacità di autorganizzazione dei cittadini e con la risposta dal basso ai problemi, non fossero contemplate dalla legislazione di questo Paese.
  Venendo comunque al tema, vale la pena aggiungere a quello che ha detto l'onorevole Buttiglione come tutto il dibattito che ci fu attorno alla Costituzione – vale la pena ricordare tra tutti proprio colui che volle il «senza oneri per lo Stato», che fu Epicarmo Corbino – prevedeva comunque la possibilità che poi ci fosse per l'utenza e per le famiglie la possibilità appunto di accedere ad una vera libertà di scelta educativa. E la libertà di scelta educativa non può darsi se è una libertà solo per gli abbienti, se è una libertà solo per chi ha i soldi per pagarsela. Quella non è libertà, quello si chiama privilegio e non c’è bisogno eventualmente di chiederlo. Allora, io credo che noi, a distanza ormai di 16 anni dalla «legge Berlinguer», che ha riproposto in termini seri in questo Paese per la prima volta un sistema nazionale integrato dell'istruzione pubblica, del quale fanno parte sia le scuole statali che quelle paritarie, dovremmo renderci conto una volta per tutte che questo quadro descritto dalla «legge Berlinguer» non è ancora stato pienamente attuato, che la libertà di scelta educativa in questo Paese non è ancora data a tutti, che siamo anni luce lontani dal resto dell'Europa e siamo lontani solo per motivi ideologici, che le scuole paritarie continuano a chiudere, non a fare affari in questo Paese. Stanno chiudendo di morte lenta per asfissia perché non Pag. 68riescono più a stare in piedi e, per quanto riguarda questa piccola goccia di 100 euro al mese che è arrivata per l'accoglienza dei ragazzi disabili, che erano già accolti – questo vale la pena ripeterlo come ha detto l'onorevole Rubinato: ce n'erano già 12.000 accolti nel circuito dell'istruzione paritaria –, bene questa goccia di 100 euro al mese per il sostegno ai disabili non servirà certamente a rimettere le scuole paritarie nelle condizioni di stare in piedi e alla fine diciamocela pure tutta: se oggi chiudessero le scuole paritarie che assorbono 500 milioni di euro all'anno per circa un milione e dispari di studenti, se oggi questo accadesse, i costi di tutta quest'operazione si ribalterebbero moltiplicati per 7 sul circuito statale dell'istruzione. Vediamo se questa è lungimiranza. Non abbiamo a che fare con il rispetto della libertà di educazione, siamo fuori linea rispetto all'Europa, ma siamo addirittura masochisti perché gli oneri di questa operazione meramente ideologica ricadranno esclusivamente sullo Stato e non vedo chi ci andrà a guadagnare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Brescia. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE BRESCIA. Presidente, i colleghi la possono rigirare come vogliono per trovare le giustificazioni che servono loro per dare i soldi alle scuole private, ma fatto sta che stanno violando la Costituzione e stanno andando contro la sentenza della Corte di Cassazione che dice esattamente il contrario di quello che è contenuto in questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Dice che le scuole private paritarie devono, sono tenute ad accettare gli alunni disabili – e ci mancherebbe altro – senza a chiedere nulla allo Stato, quindi il Governo non deve nulla alle scuole paritarie, che prendono i soldi dalle rette e da quelle devono provvedere a pagare gli insegnanti. Io chiedo a questo punto che il Governo intervenga – perché qui sembra che stiamo parlando da soli – per giustificare la propria azione, che è contro la costituzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zolezzi. Ne ha facoltà.

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie, Presidente. 380 milioni è quello che servirebbe per dare proprio i servizi essenziali alle scuole, si parla anche della stessa carta igienica; le scuole private ricevono in Italia oltre mezzo miliardo, quindi più di questa cifra e adesso vogliamo dagliene ancora ? Ma cerchiamo di dare dignità alla scuola pubblica, che vuol dire dignità per tutto il popolo italiano. La visione oligarchica che avete è volta a difendere solo determinati ceti. È un tema delicato ma sappiamo che in qualche modo le scuole private per accreditarsi devono anche dare assistenza a studenti disabili; è un tema delicatissimo, ma attenzione che non sia proprio solo un modo di accreditarsi. La visione oligarchica in realtà è una visione misantropia; ormai c’è bisogno di reti e non ci si può più dividere tra figli di ricchi e figli di persone normali.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. Io volevo approfittare di questo minuto per ringraziare sentitamente l'onorevole Buttiglione, che oggi mi ha illuminato, perché io francamente è da quando avevo circa quindici anni che mi chiedevo perché in questo Paese fosse possibile – nonostante un dettato costituzionale che a me era sembrato molto chiaro nell'impedire o nel vietare che con fondi pubblici e statali si finanziassero le scuole private – finanziarle. Oggi finalmente ho capito perché: c’è una spiegazione linguistica molto raffinata che mi dice che quello che è vietato in Italia – mi pare di capire – è costruire scuole private e istituirle, ma che, una volta che queste siano in essere, tutto è lecito. Francamente, io inviterei anche chi è favorevole Pag. 69al finanziamento delle scuole private e quindi ad andare contro il dettato costituzionale, ad adottare dei sofismi retorici un po’ più realistici, un po’ più comprensibili, perché i giochi linguistici non servono e non possono servire a giustificare ciò che è inaccettabile.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Baroni. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Io vorrei ammonire tramite lei, Presidente, il collega, deputato Buttiglione, che forse non si rende conto che inconsapevolmente si sta adoperando per emulare il dottor Matteo Renzi, attuale Presidente del Consiglio, in quanto, come lui, sta degradando ad un uso privatistico della lingua italiana anche le più semplici definizioni, in quanto se, qualora la mia insegnante di italiano fosse ancora viva, e avesse sentito la definizione di «istituire» del deputato Buttiglione si sarebbe rivoltata, diciamo, di parecchio e avrebbe cerchiato di rosso perché «far iniziare ad esistere» non significa «istituire» e quindi chiediamo un attimo per cercare di stabilire esattamente il senso del significato...

  PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Io penso che il dibattito non dovrebbe portarsi tra scuole – come è stato già detto con chiarezza – private e scuole pubbliche, perché sono scuole pubbliche tutte e sono scuole pubbliche in modo particolare anche le scuole paritarie. Il dibattito andrebbe centrato piuttosto tra ragazzi con disabilità e ragazzi senza disabilità.
  Nel caso concreto, l'articolo 3 della Costituzione, quello che prevede che non si facciano discriminazioni di nessun tipo e sollecita lo Stato a rimuovere gli ostacoli a queste potenziali discriminazioni, dovrebbe riconoscere ai ragazzi con disabilità pari opportunità rispetto a quelle dei ragazzi senza disabilità. Il tema è che questa cifra è vincolata esattamente alla difficoltà che questi ragazzi hanno e a garanzia della loro libertà di poter scegliere fra le diverse opzioni esattamente come tutti gli altri. Questo non è un contributo alle scuole, è un contributo alle persone con disabilità.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marzana 1-quinquies.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Monchiero, Lattuca, Greco, Lo Monte.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  359   
   Votanti  356   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato
  90    
    Hanno votato
no  266).    

  (Il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Onorevole Buttiglione, me lo faccia almeno chiamare. Passiamo alla votazione dell'emendamento Vacca 1-quinquies.1. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signora Presidente. Casualmente avevo con me il dizionario Treccani, ho cercato la voce «istituire» che dice: «stabilire nell'uso, fondare, dare inizio a cose di pubblica utilità o comunque d'importanza morale o sociale». Non è con gli insulti a me che si sovverte la lingua italiana.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 70
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vacca 1-quinquies.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lo Monte... Cassano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  372   
   Votanti  370   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
  91    
    Hanno votato
no  279).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bechis 1-quinquies.3, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza nonché della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lo Monte... Fabbri... Ribaudo... Fabbri...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  364   
   Votanti  362   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato
  41    
    Hanno votato
no  321).    

  (La deputata Terzoni ha segnalato che ha erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pannarale 1-quinquies.4. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto Pannarale. Ne ha facoltà.

  ANNALISA PANNARALE. Grazie, Presidente. Questo non è un dibattito sulla disabilità. Qualcuno lo ha detto prima e vorrei che sgombrassimo il campo da questo: non stiamo ragionando di disabilità. Il supporto, il sostegno alla disabilità è un punto incontrovertibile, su questo siamo tutti d'accordo e non è di questo che stiamo discutendo. Stiamo discutendo, invece, delle garanzie costituzionali nell'accesso al diritto allo studio e sono garanzie costituzionali rispetto alle quali lo Stato e questo Governo continuano ad indietreggiare. In questo decreto-legge si stanziano 12 milioni di euro per gli alunni disabili delle scuole paritarie. Questi alunni dovrebbero essere circa 12.000, dunque stiamo parlando di 1000 euro ad alunno. Questa misura è stata inserita in questo decreto-legge al Senato con un emendamento della Ministra Giannini. Ora questi 12 milioni di euro si aggiungono ai 225 milioni di euro che sono già stati stanziati in legge di stabilità 2016 per le scuole private. Questi 12 milioni più i 225 milioni di euro si aggiungono alle stesse detrazioni fiscali per gli alunni che frequentano le scuole paritarie che sono già state previste dalla legge n. 107. Mi chiedo: la scuola statale è sempre una priorità per questo Governo, è ancora una priorità per questo Governo perché anche questa misura di sostegno alla disabilità viene costruita drenando risorse da quel Fondo per il miglioramento della didattica che è un Fondo delle scuole statali.
  Allora il punto è esattamente questo e di questo stiamo discutendo: se un Governo può continuare a sottrarre risorse alle scuole statali per una libertà, per la salvaguardia di una libertà di scelta, che, sulla base del dettato costituzionale, prevede che ci siano tutele da salvaguardare per le scuole paritarie degli enti locali che hanno vincoli al pari delle scuole statali e per quelle scuole private che, una volta istituite, devono avere la capacità di camminare con le proprie gambe perché la Costituzione esclude che ci siano oneri per lo Stato. Ora vorrei chiedere al Governo, vorrei anche che il Governo ascoltasse questo dibattito peraltro...

Pag. 71

  PRESIDENTE. Onorevole Coscia, mi scusi, c’è solo la sottosegretaria e bisogna lasciarla ascoltare. Prego, onorevole Pannarale.

  ANNALISA PANNARALE. Abbiamo presentato emendamenti puntuali, non emendamenti soppressivi perché ci facciamo carico del punto ma abbiamo chiesto: possiamo operare una distinzione – ribadisco – tra scuole paritarie degli enti locali e scuole paritarie private, atteso che le scuole private non hanno gli stessi obblighi delle scuole paritarie degli enti locali perché le scuole paritarie degli enti locali, sottosegretaria D'Onghia, devono rispettare quelle che sono le limitazioni del turnover, devono rispettare quelli che sono i vincoli del Patto di stabilità e allora forse non è la stessa cosa. Forse non è la stessa cosa provare a guardare con attenzione alle scuole statali dove ci sono 234.000 disabili, dove il 40 per cento degli insegnanti di sostegno sono ancora precari e non diventeranno stabili dopo questo concorso e dove non si raggiungono mai neanche le 18 ore di sostegno. Siamo al di sotto persino delle 18 ore e gli insegnanti curriculari rimangono da soli perché non ci sono gli insegnanti di sostegno. Questa è una realtà con la quale dovete fare i conti. Di questo stiamo parlando, non della disabilità (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. Qui dobbiamo fare i conti con il quadro generale del sistema dei finanziamenti che arrivano alle scuole. Attualmente mancano 380 milioni alle scuole statali e sono soldi che si sentono sulla pelle dei cittadini. Lo percepiscono tutti i genitori perché, quando vanno a scuola e parliamo della scuola dell'obbligo – quelli che portano i figli alla scuola dell'obbligo che va dai 6 ai 16 anni che per legge deve essere garantita e gratuita per tutti – arrivano a confrontarsi con i dirigenti, con la scuola e con le risorse che non ci sono e i dirigenti chiedono, oramai quasi sotto ricatto, di versare contributi che dovrebbero essere volontari ma sono diventati tasse di iscrizione occulta. Questi contributi rappresentano 380 milioni e spingono i genitori a dover spendere dagli 80 ai 120 euro quando iscrivono i loro figli a scuola, quando la Costituzione dice che la scuola dovrebbe essere aperta a tutti e la legge dice che deve essere garantita e gratuita perché e scuola dell'obbligo. Dall'altra parte abbiamo oltre mezzo miliardo che viene destinato alle scuole private e anche lì i genitori naturalmente sono costretti a pagare una quota. Abbiamo scuole private che, dobbiamo dire, non rispettano i criteri, quindi dovrebbero ad oggi già essere sbattute fuori dal sistema paritario perché la legge è chiara: dovrebbero rispettare dei criteri e, oltre a quelli sulla disabilità, ce ne sono tanti altri anche sul personale che non sono rispettati perché sono tanti i fascicoli di denuncia mandati al Ministero ma il Ministero non fa i controlli, aumenta solo le risorse alle scuole private. Di questo stiamo parlando: stiamo parlando di questo e voi che cosa fate ? Date un nuovo stanziamento alle scuole private, un nuovo stanziamento mascherato non tenendo in considerazione le priorità. Quindi se anche volessimo dare per buone le parole di Buttiglione, qui c’è un problema di priorità, c’è un problema che non si garantiscono né le leggi, né la Costituzione e quando poi l'impresa privata è un editore e quando l'impresa privata è una scuola, allora il Governo è pronto a stanziare fondi, a garantire a queste imprese delle risorse; quando invece è una piccola e media impresa qualsiasi, invece, deve sottostare a tutti i balzelli, senza nessun aiuto, e spesso queste aziende sono costrette a chiudere. Quindi qui c’è un sistema complessivo, un'idea di Paese che voi avete completamente a mio avviso distorta e qui, in quest'Aula, fate solo interventi per confondere le acque.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 72
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 1-quinquies.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Locatelli, Lo Monte, Sgambato, Di Salvo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  368   
   Votanti  364   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato
  89    
    Hanno votato
no  275).    

  (Il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 1-quinquies.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lo Monte, Dall'Osso, Amodio, Capezzone, Minnucci...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  367   
   Votanti  366   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato
  90    
    Hanno votato
no  276).    

  (Il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 1-quinquies.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  365   
   Votanti  364   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato
  88    
    Hanno votato
no  276).    

  (Il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giancarlo Giordano 1-quinquies.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lo Monte, Palese, Ottobre, Massa, Gebhard, Formisano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  381   
   Votanti  316   
   Astenuti   65   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato
  26    
    Hanno votato
no  290).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Vacca 1-quinquies.01, con il parere Pag. 73contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti, Pastorino, Vacca, Marco Di Maio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  384   
   Votanti  382   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato
  92    
    Hanno votato
no  290).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Chimienti 1-sexies.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Chimienti. Ne ha facoltà.

  SILVIA CHIMIENTI. Signora Presidente, io non so se il Governo si è accorto di quello che è accaduto quest'anno, cioè riguardo al pagamento degli stipendi dei supplenti che mandano avanti le scuole italiane, perché appunto quest'anno si sono avuti oltre 30 mila supplenti che hanno dovuto aspettare per mesi e mesi il pagamento degli stipendi, quindi alcuni ancora lo scorso mese aspettavano le retribuzioni degli stipendi di settembre, ottobre, novembre e dicembre del 2015. Quindi complice un po’ il malfunzionamento del sistema informatico SIDI, un po’ gli stanziamenti e le erogazioni che venivano annunciate ma poi effettivamente non arrivavano, insomma questa è la situazione incresciosa che si è verificata quest'anno. Quindi noi riteniamo che sarebbe doveroso istituire un sistema che disincentivi questi gravissimi ritardi e quindi con questo emendamento abbiamo immaginato un supplemento, che viene messo in busta paga qualora ci sia una morosità da parte appunto del pagamento degli stipendi da parte delle amministrazioni. Quindi chiediamo che, in caso di ritardo di pagamento pari o superiore a trenta giorni, al lavoratore sia corrisposta un'indennità pari al 20 per cento della somma spettante. Quindi forse, inserendo un disincentivo di questo tipo, eviteremmo il riproporsi dell'incresciosa situazione che si è verificata quest'anno.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chimienti 1-sexies.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Coppola, Pastorino, Lo Monte...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  363   
   Votanti  359   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
 102    
    Hanno votato
no  257).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giancarlo Giordano 1-sexies.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paola Bragantini, Caso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  368   
   Votanti  338   Pag. 74
   Astenuti   30   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato
  81    
    Hanno votato
no  257).    

  (La deputata Polverini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giancarlo Giordano 1-sexies.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pastorino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  371   
   Votanti  332   
   Astenuti   39   
   Maggioranza  167   
    Hanno votato
  81    
    Hanno votato
no  251).    

  (La deputata Piccione ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giancarlo Giordano 1-sexies.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pastorino, Micillo, Carloni, Lo Monte, Giuliani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  371   
   Votanti  366   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato
  84    
    Hanno votato
no  282).    

  (La deputata Piccione ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Centemero 1-sexies.01, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza e con il parere contrario anche della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Furnari, Ricciatti, Frusone.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  378   
   Votanti  375   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato
  36    
    Hanno votato
no  339).    

  (Il deputato Rabino ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Giancarlo Giordano 1-sexies.02, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Lo Monte, Rabino, Fraccaro.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  380   
   Votanti  379   Pag. 75
   Astenuti    1   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato
  99    
    Hanno votato
no  280).    

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Vacca 1-sexies.012.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Con questo emendamento vogliamo porre all'attenzione della Commissione o comunque dell'Aula, in questo caso, un problema che si sta verificando non tanto nelle scuole ma al di fuori, a latere, o comunque all'interno del mondo dei supplenti e dei docenti che resteranno esclusi dal piano assunzionale del Governo e dal prossimo concorso. Attualmente, infatti, è previsto che chi ha raggiunto i 36 mesi di supplenze a settembre non potrà più avere degli incarichi di supplenza. Cioè, questo vuol dire che il Governo non solo sta lasciando a casa almeno 120 mila docenti, che è il numero degli abilitati esclusi dal concorso, ai quali non verrà data nessuna prospettiva per il futuro, ma a questi 120 mila il Governo ha detto: «Cari miei, se avete fatto già tre anni di supplenza invece di provare a darvi una prospettiva un futuro vi lascio a casa e non potete fare neanche un giorno di supplenza in più».
  Questo, a nostro avviso, è un sistema proprio di eliminazione quasi fisica dei supplenti, perché in questo modo non si dà una soluzione a un problema che ha creato lo Stato. Ricordiamoci che il problema del precariato nella scuola non è stato creato da qualche marziano, ma è stato creato dai Governi, dall'attuale e dai precedenti Governi, e, quindi, è un problema creato dallo Stato italiano e dal Ministero. A questo problema si sta dando una soluzione che prevede, appunto come in questo caso, «l'eliminazione fisica» dei supplenti.
  Noi con questo emendamento chiediamo una proroga dell'entrata in vigore della norma e di questo limite, che dovrebbe scattare il 1o settembre 2016 e che noi proroghiamo al 2017. Noi continueremo a chiedere al Governo e alla maggioranza di portare all'attenzione del Parlamento questa problematica, anche se non in questa sede ma in futuro, e di trovare una soluzione che non preveda l'impossibilità, da parte dei supplenti, di entrare nelle nostre scuole dal 1o settembre 2016. Parliamo di persone che hanno già insegnato per molto tempo, quindi di persone che sono abilitate, che sono idonee, almeno per quanto riguarda le procedure che sono state seguite in passato, a insegnare nelle nostre scuole, di persone a cui non si può sbattere la porta in faccia come invece il Governo attualmente prevede.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carocci. Ne ha facoltà.

  MARA CAROCCI. Grazie, Presidente. Intervengo solo per chiarire che quanto è stato appena detto non risponde alla verità e questo lo dico per tranquillizzare tutti quei docenti precari che, in seguito a queste notizie, sono fortemente preoccupati per il loro futuro lavorativo. Dal 1o settembre 2016 si conteranno i famosi 36 mesi e, quindi, i 36 mesi già fatti non verranno conteggiati per l'assunzione a tempo determinato. Inoltre, c’è ancora da precisare una cosa: i 36 mesi verranno calcolati soltanto per le assunzioni a tempo determinato su posti vacanti e disponibili e, quindi, non sulle normali supplenze.
  Siccome questi posti vacanti e disponibili saranno occupati da personale in ruolo a tempo determinato in seguito alle assunzioni straordinarie, rimarranno per lo più le supplenze su posti soltanto disponibili, cioè quelli per maternità, per comandi, per aspettative. Su questi si continuerà ad assumere supplenti, ma i mesi lavorati per questo tipo di supplenze non verranno conteggiati nei 36 mesi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Chimienti. Ne ha facoltà.

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  SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente. Io non credo comunque che i docenti precari italiani possano essere tranquillizzati da questo intervento perché, nonostante appunto si dica che il conteggio dei 36 mesi partirà dal 1o settembre 2016, noi sappiamo che comunque i 36 mesi verranno conteggiati e, quindi, a un certo punto questi docenti, cioè coloro che non saranno destinatari di un'immissione in ruolo, potranno essere lasciati a casa senza alcun problema.
  Noi vogliamo ricordare che la sentenza della Corte di giustizia europea e la direttiva europea impongono ai Paesi membri di dotarsi di una legislazione che impedisca l'abuso dei contratti a termine e parlano di 36 mesi come limite oltre il quale bisogna assumere il personale e non licenziarlo. Quindi, il modo in cui avete interpretato questa direttiva è alquanto singolare. Per cui noi crediamo che questo concorso...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole...

  SILVIA CHIMIENTI. ... sia insufficiente e vadano prese altre misure per tutelare i docenti precari abilitati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. Proprio per non fare nessun tipo di deformazione di quello che è scritto nel provvedimento, faccio presente che al comma 131 si dice: «A decorrere dal 1o settembre 2016 i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliare non possono superare la durata complessiva di 36 mesi per la copertura di posti vacanti e disponibili». Questo che cosa significa ? Che se uno ha, ad esempio, 29 mesi e deve fare un contratto di 12 mesi, perché è un contratto annuale, non gli verrà data la possibilità di contrarre questo nuovo contratto dal 1o settembre 2016 e, come diceva la collega Carocci, potrà fare solo supplenza su maternità, su qualcuno che si assenta...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Gallo...

  LUIGI GALLO. ... ma non potrà avere un contratto annuale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Vacca 1.sexies.012, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marzana.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  365   
   Votanti  364   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato
  93    
    Hanno votato
no  271).    

  A questo punto passiamo all'esame dell'articolo aggiuntivo Centemero 1-sexies.011.

  ANTONIO PALMIERI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Presidente, il mio voto, in realtà, è un intervento sull'ordine dei lavori, dato per scontato che voteremo favorevolmente sull'articolo aggiuntivo Centemero 1-sexies.011. Siccome girano delle voci sui lavori dell'Aula, se lei potesse chiarire, visto che il mio gruppo non ha ricevuto nessun tipo di comunicazione, su come intendiamo procedere.

Pag. 77

  PRESIDENTE. A me non arrivano voci, diciamo così. Non ho sentito voci. Il calendario è quello che voi avete ricevuto e noi stiamo andando avanti. C’è la possibilità di prosecuzione notturna, che per il momento è solo una possibilità. Quindi, noi stiamo semplicemente andando avanti. Non ho notizie particolari. Poi, in genere, se c’è una persona informata dei fatti è l'onorevole Palese, che sta lì vicino a lei: glielo chieda (Applausi).
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Centemero 1-sexies.011, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini non riesce a votare ancora, sblocchiamo. Provi, onorevole.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  370   
   Votanti  349   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato
  95    
    Hanno votato
no  254).    

  (Il deputato Capodicasa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Borghesi 1-septies.1, Bechis 1-septies.2, Centemero 1-septies.3 e Vacca 1-septies.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Grazie Presidente. Se è possibile, vorrei l'attenzione del Governo e dei relatori su questo soppressivo. Quanto scritto nella norma, così come delineata, presuppone innanzitutto all'interno di questo decreto di regolamentare solo le professioni dei periti industriali. Quindi, lasciamo fuori altri diplomati quali, ad esempio, i geometri, iscritti anche loro a un collegio. All'interno di questo provvedimento si decide che si mette la mano solo sui periti. Dovete un po’ spiegarcelo perché, in realtà, credo che nei vari istituti superiori spesso insegnino anche parecchi geometri. Un aspetto basilare di questa norma è che da un certo punto in poi sarà possibile iscriversi al collegio dei periti solo dopo aver preso una laurea triennale. Mi spiega, la relatrice, secondo quale titolo di laurea ? Infatti, all'interno della norma si fa riferimento solo al comma 1 dell'articolo 55 del decreto del Presidente della Repubblica n. 328 del 2001. E il comma 1 non prevede l'elenco dei titoli di laurea, ma li prevede invece il comma 2. Allora, o avete sbagliato a scrivere la norma o fondamentalmente l'avete fatto apposta per renderla inapplicabile perché, riferendosi soltanto al comma 1, c’è scritto che si deve essere in possesso di titolo di laurea. Al comma 2 si dice quali sono. Voi, nel vostro provvedimento, fate riferimento solo al comma 1. Vi ricordo che sulla diatriba delle varie classi di laurea si è aperta in passato una battaglia per quali titoli fossero ammessi o non ammessi per le iscrizioni ai collegi o agli albi. Questo tipo di modalità di intervento è un intervento a gamba tesa, fatto soltanto a tutela di una classe, che è quella dei periti, che fondamentalmente, però, sancisce di fatto il fallimento di un Governo, cioè di non avere una visione unitaria di una riforma delle professioni. Vado a prendere solo quella dei periti perché è giusto e mi hanno passato solo quell'emendamento; tra l'altro, me l'hanno passato anche male perché quanto c’è scritto nell'emendamento non mi permette di fare riferimento a dei titoli di laurea ben stabiliti. Io credo, però, che qua, almeno gli uffici della Camera, abbiano fatto un servizio, che è quello del fascicolo delle schede di lettura, dove viene messo nero su bianco che sarebbe opportuno indicare quali siano i titoli di laurea abilitanti. Non li avete messi, almeno sopprimiamolo, perché di fatto sarebbe cercare di regolamentare una professione, Pag. 78una e non tutte, facendolo in un modo sbagliato, non prevedendo quali sono i titoli di laurea per l'iscrizione al collegio dei periti.
  La vostra modalità di approccio e di tutela delle professioni è quella di cercare di restringere il numero possibile degli iscritti, invece che creare delle possibilità lavorative per tutti e, quindi, rilanciare i settori dove i periti insieme ai geometri, agli ingegneri e agli architetti lavorano, ad esempio nelle riqualificazioni energetiche, visto che sono due anni e mezzo che stiamo aspettando i vostri decreti attuativi sull'efficienza della pubblica amministrazione. Dall'altro lato, però, attenzione quando fate questi provvedimenti all'interno di un decreto che dovrebbe riguardare le funzionalità del sistema scolastico e della ricerca. Non può essere ammissibile, Presidente, all'interno di un regolamento della Camera, che ci sia un articolo che riguardi le professioni e la regolamentazione dei requisiti di iscrizione a una professione. A una, non a tutte le altre. Immaginate un ragazzo che debba scegliere un percorso di iscrizione e a un certo punto ha davanti a sé uno scenario, quello di andare a iscriversi a una scuola per perito, arrivare in fondo al percorso di cinque anni e poi dover fare ancora tre anni eventualmente per essere iscritto al collegio; oppure, scegliere una strada diversa, che è quella di andare, ad esempio, in una scuola per geometri e dopo cinque anni ha la possibilità, dopo il tirocinio, di essere iscritto al collegio. Mi spiegate qual è la ratio che avete in mente nella gestione di questo provvedimento ?
  Perché a me sembra ci sia un po’ di follia alla base di tutto questo. Non c’è una linearità di pensiero. I diplomati dovrebbero essere quantomeno trattati tutti allo stesso modo. Non è possibile fare interventi a spot come avete fatto in questo caso. Peraltro, io pregherei tutti di guardare veramente all'interno della norma perché quanto oggi avete scritto è carente delle classi di laurea ben stabilite. Questo vorrebbe dire rendere inapplicabile questa norma e contenziosi su contenziosi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Presidente, questo è uno dei punti focali del provvedimento. Io capisco che i deputati e le deputate della maggioranza, quando si parla di scuola, a un certo punto si ricordano di quando erano a scuola e, quindi, tendano ad annoiarsi, però li inviterei a porre attenzione su questo provvedimento. Cosa è successo ? È successo che al Senato qualcuno – io non sono stato in grado di capire chi – ha inserito questa norma con la quale sostanzialmente quindici, venti giorni fa abbiamo cambiato il destino di migliaia di ragazzi e delle loro famiglie che stanno facendo un percorso di scuola secondaria superiore convinti che una volta conseguito il diploma potranno andare a lavorare. In più, la stragrande maggioranza, come abbiamo detto in Commissione in questi giorni, dei ragazzi che si diplomano come periti non vanno a fare la libera professione, bensì vanno a lavorare come lavoratori dipendenti o nel pubblico o nel privato. Allora, è veramente inconcepibile come mai il Governo non voglia cancellare questa norma che è una palese ingiustizia. Non abbiamo ricevuto su questo SMS; abbiamo ricevuto, però, centinaia di e-mail da parte di ragazzi e delle loro famiglie che ci richiamano a un elementare principio di giustizia e ci invitano a riflettere. In realtà, invitano voi perché noi l'abbiamo già fatto in Commissione. Forza Italia, per protesta, sulla volontà ostinata su questo punto del Governo e della maggioranza di non cambiare la norma, non ha partecipato al voto finale del mandato al relatore, proprio per segnalare il proprio profondo disaccordo con questa ingiustizia che sta per essere perpetrata ai danni di queste persone. È veramente inconcepibile perché il Governo e la maggioranza non vogliano toccare quest'unico punto del provvedimento. L'ho Pag. 79già detto stamattina e lo ripeto oggi pomeriggio: il nuovo «Presidente della Camera», Rocco Palese, mi ha confermato prima che lavoreremo fino a tarda notte per portare avanti il provvedimento. Avete tutto il tempo di riportarlo al Senato domani pomeriggio, venerdì mattina, per poter sanare questo unico punto. È veramente, veramente, veramente inconcepibile il motivo per il quale non volete farlo su una norma per la quale la pensate esattamente come noi, cioè il bello – il brutto – è che non è una norma divisiva. Se i deputati e le deputate della maggioranza potessero votare come nelle loro reali intenzioni, voterebbero con noi la soppressione di questo punto. Allora, pensateci, sospendiamo, accantoniamo questo emendamento; il Governo abbia un sussulto di vitalità; la sottosegretaria che ci sta seguendo con grande attenzione prenda in mano il telefono, chiami il Presidente del Consiglio e fate un punto su questa situazione che veramente è totalmente inconcepibile e macchia in modo indelebile questo provvedimento. Non sappiamo più come fare per dirvelo. Peraltro, il collega Crippa ha ricordato come avete anche scritto una norma inapplicabile perché è sbagliata, perché c’è un riferimento sbagliato a un comma sbagliato di una legge precedente. Rendetevi conto, siete ancora in tempo, potete ancora fermarvi, fare marcia indietro: sapientis est mutare consilium. L'abbiamo detto in latino e se fossi il presidente Buttiglione potrei dirvelo in tedesco. Non so più in che lingua dirvelo, ma fermatevi ! Fermatevi ! Avete ancora la possibilità di cambiare questo punto che in questo provvedimento è un grave errore e una grande ingiustizia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. Questo dimostra un po’ anche una schizofrenia della politica del Governo o almeno quella apparente, quella di cui parla. Infatti, abbiamo sentito la retorica di una scuola che si deve avvicinare al mondo del lavoro, tant’è che dobbiamo raddoppiare l'alternanza scuola lavoro, la portiamo da 200 a 400 e la inseriamo nei licei. Però – che cosa fa ? – nel frattempo sono stati smantellati tutti i laboratori nella scuola, sono stati declassati i docenti a insegnanti tecnici pratici e adesso togliamo anche i titoli professionali ai periti. È successo già con istituti tecnici nautici, è successo con i geometri e adesso succede con tutti gli istituti tecnici, informatici, civili, elettronici, elettrotecnici. Questo non fa altro che allontanare il lavoro dai ragazzi, che, dopo la scuola, vogliono entrare in un'azienda. Stiamo parlando di un settore dove, tra l'altro...

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole.

  LUIGI GALLO. ... abbiamo sempre meno persone rispetto a quelle necessarie al mercato del lavoro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Pellegrino. Ne ha facoltà.

  SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Questa porzione di legge mette in chiaro la criticità della situazione com’è oggi in Italia e di come noi dobbiamo andare a uniformarla per poter essere al pari con l'Europa.
  Io ho partecipato più volte a convegni dei periti industriali in cui chiedevano di poter essere equiparati, con una riforma coerente, discussa e dibattuta. Non solo i periti industriali, ma anche i geometri e gli altri professionisti, che attualmente svolgono la libera professione, perché dal 1925 in poi gli è dovuto e loro possono svolgere la libera professione. Oggi, evidentemente, con le direttive europee non lo possono più fare e, quindi, bisogna uniformare la norma.
  L'idea di sopprimere questa porzione di legge è giusta solo e soltanto perché noi dobbiamo pensare che tutte le professioni Pag. 80devono essere equiparate. Voglio chiarire meglio e in maniera molto semplice. I geometri non hanno aderito a questa proposta, nel momento in cui è stata fatta al Senato, perché desideravano avere un'equipollenza chiara con le lauree. I periti industriali hanno accettato – lo dico così – questo compromesso. La criticità di questa situazione è evidente, perché vuol dire che noi oggi dobbiamo adempiere a una riforma chiara e coerente delle professioni e occorre che il Ministro della giustizia prenda in mano questo tema e dia a tutti la capacità di poter esercitare la libera professione esattamente come devono fare tutti gli Stati membri europei.
  La criticità e l'incoerenza di come la questione è stata posta all'interno di questo provvedimento, nel maxiemendamento, oggi sarebbero passate sottotraccia con la con la fiducia. Invece, ci ritroviamo qui a discuterla. Ebbene, io non voglio né puntare il dito né dire «no i geometri e i periti sì»; no, noi dobbiamo davvero a prendere in mano la riforma delle professioni e, con chiarezza, essere onesti e portare avanti una riforma chiara e coerente, che possa essere in linea con l'Europa.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Borghesi 1-septies.1, Bechis 1-septies.2, Centemero 1-septies.3 e Vacca 1-septies.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, Piepoli
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  358   
   Votanti  347   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato
 128    
    Hanno votato
no  219).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Carlo Galli 2-bis.010, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Montroni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  354   
   Votanti  326   
   Astenuti   28   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato
  94    
    Hanno votato
no  232).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Centemero 2-ter.1, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capua, Borghi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  358   
   Votanti  336   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  169   
    Hanno votato
  55    
    Hanno votato
no  281).    

  (La deputata Scuvera ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Carlo Galli 2-ter.01, con il parere contrario della Commissione, del Governo Pag. 81e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco, Casellato, Dall'Osso, Lombardi, Pilozzi, Donati.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  366   
   Votanti  365   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato
  90    
    Hanno votato
no  275).    

  (Il deputato Dallai ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Vacca 2-ter.02, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capua, Di Benedetto, Alfreider, Lombardi, Pagani, Villarosa.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  371   
   Votanti  370   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
  86    
    Hanno votato
no  284).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chimienti 2-quater.1, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  362   
   Votanti  361   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato
  82    
    Hanno votato
no  279).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chimienti 2-quater.2, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pastorino, D'Uva.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  365   
   Votanti  364   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato
  85    
    Hanno votato
no  279).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 2-quater.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palmieri, Secco e Giammanco.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 82
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  370   
   Votanti  369   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato
  81    
    Hanno votato
no  288).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 2-quinquies.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Secco.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  373   
   Votanti  371   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
  35    
    Hanno votato
no  336).    

  (Il deputato Villarosa ha segnalato che ha votato erroneamente a favore mentre avrebbe voluto votare contro. Il deputato Zaratti ha segnalato che ha votato erroneamente a favore mentre avrebbe voluto astenersi).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 2-quinquies.2, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ricciatti, Villarosa, Tripiedi, Donati, Alberti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  380   
   Votanti  359   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
  89    
    Hanno votato
no  270).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palmieri 2-quinquies.3, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Maria, Greco, Villarosa, Tidei.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  384   
   Votanti  381   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato
  39    
    Hanno votato
no  342).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 2-quinquies.4, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco, Malisani, Secco, Ciracì, Martino Piero Domenico, Carloni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  389   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato
  42    
    Hanno votato
no  347).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 83Borghesi 2-quinquies.5, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sanga.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  386   
   Votanti  384   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato
  43    
    Hanno votato
no  341).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grillo 2-sexies.1, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Carloni, Donati, Palma, Rubinato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  389   
   Votanti  385   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato
  92    
    Hanno votato
no  293).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 2-sexies.3, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colletti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  379   
   Votanti  361   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato
  87    
    Hanno votato
no  274).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 2-sexies.2, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fabbri.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  367   
   Votanti  361   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato
  93    
    Hanno votato
no  268).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Mantero 2-sexies.4 e Pannarale 2-sexies.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  380   
   Votanti  363   Pag. 84
   Astenuti   17   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato
 109    
    Hanno votato
no  254).    

  (Il deputato Cassano ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lorefice 2-sexies.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Fucci, Donati, Colaninno, Amoddio.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  388   
   Votanti  372   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato
  94    
    Hanno votato
no  278).    

  (I deputati Cassano e Covello hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Pannarale 2-sexies.7 e Colonnese 2-sexies.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palma, Taricco, Boccuzzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  391   
   Votanti  355   
   Astenuti   36   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato
  94    
    Hanno votato
no  261).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Di Vita 2-sexies.9 e Pannarale 2-sexies.10, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  376   
   Votanti  371   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
 118    
    Hanno votato
no  253).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 2-sexies.11.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Formisano... Librandi... Fucci... Piepoli... Leva...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  379   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato
 124    
    Hanno votato
no  255).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 2-sexies.12, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.Pag. 85
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  378   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato
 132    
    Hanno votato
no  246).    

  (Il deputato Rampi ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Silvia Giordano 2-sexies.13, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Massa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  382   
   Votanti  380   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato
 130    
    Hanno votato
no  250).    

  (I deputati Cassano e Covello hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Brescia 2-sexies.03, a pagina 37.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Brescia. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE BRESCIA. Grazie, Presidente. Con questa proposta emendativa riproponiamo la misura cui facevo riferimento prima quando abbiamo parlato di otto per mille in favore dell'edilizia scolastica. Abbiamo ripercorso la storia di questa possibilità che in legge di stabilità due anni fa noi del MoVimento 5 Stelle – anche con i voti e con una proposta di iniziativa del Partito Democratico, è bene ricordarlo – abbiamo dato ai cittadini. In quell'occasione si disse che i cittadini potevano destinare il proprio otto per mille anche a questa finalità oltre a quelle già previste dalla legge. Qui si vuole fare un passo ulteriore in avanti dopo i tanti passi indietro che il Governo e la maggioranza hanno fatto sulla stessa misura indebolendola e svilendola rispetto al suo intento iniziale. Si vuole dare la possibilità ai cittadini di scegliere una di queste sottocategorie perché, come sappiamo, l'otto per mille può essere destinato a più sottocategorie compresa quella dell'edilizia scolastica. Gli vorremmo dare questa possibilità e, secondo noi, andrebbe approvata perché siamo certi che, se i cittadini potessero scegliere, destinerebbero quella piccola parte delle proprie dichiarazioni dei redditi alla messa in sicurezza delle scuole e non, come è stato detto, alla sola messa in sicurezza di quegli istituti che vengono colpiti da calamità naturali perché non è questo quello che dovrebbe fare un Governo lungimirante. Un buon amministratore dovrebbe pensare a prevenire quel tipo di problematiche e non ad intervenire soltanto quando le tragedie accadono. Noi dobbiamo intervenire in maniera strutturale su questo problema affinché le tragedie non accadano e quindi dovremmo destinare la quota dell'otto per mille a questa finalità, utilizzarla davvero per questa finalità, tracciare il percorso che questi soldi fanno, dal contribuente allo Stato, ai progetti destinati all'otto per mille e dare un risultato pubblico del lavoro che è stato fatto. Solo così non tradiremmo la volontà del contribuente che in fase di dichiarazione dei redditi dichiara di voler dare una piccola parte dei propri contributi alla finalità di messa in sicurezza delle scuole, che ci sembra un problema davvero prioritario. L'ennesimo parere contrario che giunge dal Governo ci dice che voi volete andare in una direzione completamente diversa, cioè continuare a Pag. 86fare solo ed esclusivamente interventi emergenziali, e affrontate tutti gli argomenti con questo stesso approccio.
  Il risultato è che l'Italia purtroppo su moltissimi settori fa acqua da tutte le parti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Brescia 2-sexies.03, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Coppola... Dellai...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  359   
   Votanti  358   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  236).    

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Di Benedetto 2-sexies.04.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Benedetto. Ne ha facoltà.

  CHIARA DI BENEDETTO. Grazie, Presidente. Dunque con la proposta emendativa a mia prima firma, dato che gli altri emendamenti che riguardavano l'otto per mille all'edilizia scolastica sono stati respinti dalla maggioranza e hanno avuto il parere contrario da parte del Governo, in questo caso si propone un'ulteriore alternativa a quello che era stato proposto prima, un'alternativa o comunque una soluzione aggiuntiva rispetto a quello che già si prevede per l'edilizia scolastica. Si propone di destinare le somme che derivano da tutti i contribuenti che non specificano e non barrano la crocetta per indicare con precisione una sottocategoria tra le voci comprese sotto la voce «Stato». Tutte queste somme, quindi l'inoptato, dovrebbe e potrebbe essere destinato al Fondo per l'edilizia scolastica. Questo sarebbe un provvedimento di grande rilevanza e di grande importanza, perché stiamo parlando di una cifra probabilmente superiore anche a quella che è stata fino ad oggi destinata all'edilizia scolastica attraverso l'indicazione precisa dei contribuenti. Ovviamente, se la proposta emendativa presentata dal mio collega Brescia fosse stata approvata, si tratterebbe di una norma che avrebbe sicuramente un peso maggiore rispetto al singolo provvedimento dell'otto per mille, così come prima il collega del PD sottolineava. È chiaro che queste non sono manovre in grado di risolvere in toto il problema dell'edilizia scolastica ma è pur vero che se il problema dell'edilizia scolastica esiste e continua ad esistere è perché finora i Governi non sono stati in grado di risolverli del tutto. Quindi qualsiasi forma aggiuntiva di sostegno a questo settore è assolutamente da approvare e appoggiare e non certo da respingere come, invece, fa il PD (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Grazie, Presidente. Mi rivolgo, tramite lei, all'onorevole Marchi che questa mattina è intervenuto spiegando che la Commissione bilancio ha iniziato un iter – se ho capito bene – per rivedere tutto il meccanismo dell'otto per mille. Abbiamo votato l'articolo aggiuntivo a prima firma del collega Brescia e voteremo favorevolmente su questo a prima firma della collega Di Benedetto ma, stante che non passeranno, lascio ai colleghi della Commissione bilancio e come capofila al collega Marchi il fatto di riflettere sull'idea che più si raffina lo strumento, vale a dire più si dà ai cittadini la libertà di scegliere con precisione a chi destinare il proprio otto per mille, più si Pag. 87allarga la sussidiarietà fiscale, e questo è solo un bene. Di fatto con il cinque per mille succede così: ognuno sceglie a chi destinare la propria quota. Allo stesso modo, se fosse possibile prevedere una serie di voci tra cui quella relativa all'edilizia scolastica come destinazione dell'otto per mille che i cittadini scelgono di devolvere allo Stato, credo che potrebbe essere un passo in avanti robusto nei termini che ho appena detto. Quindi lascio questo come promemoria per i futuri lavori della Commissione bilancio e speriamo che ne tengano conto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mannino. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Signora Presidente, la ringrazio. Vorrei aggiungere una motivazione in più per valutare positivamente questo articolo aggiuntivo, cercando di condividere con l'Aula le motivazioni che oggi hanno portato i nostri istituti scolastici ad essere delle catapecchie. Sappiamo tutti che queste sono delle responsabilità politiche ben precise, perché negli ultimi vent'anni o comunque negli ultimi decenni non è mancata finanziaria che abbia deviato gli oneri di urbanizzazione destinati anche alle manutenzioni dell'edilizia pubblica per altri scopi, per altre destinazioni. Queste sono delle scelte politiche che un Governo deve sempre prendersi e non può far finta di separare le argomentazioni le une dalle altre. Quindi quantomeno questo ulteriore emendamento volto a destinare l'8 per mille a questi scopi credo che possa essere preso in seria considerazione da una classe politica che ne ha la responsabilità.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Di Benedetto 2-sexies.04, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli, Nissoli Fitzgerald, Lavagno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  357   
   Votanti  355   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato
 116    
    Hanno votato
no  239).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Ciracì 2-sexies.06, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dallai...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  363   
   Votanti  342   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato
 101    
    Hanno votato
no  241).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 3.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vignaroli...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 88
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  363   
   Votanti  337   
   Astenuti   26   
   Maggioranza  169   
    Hanno votato
  93    
    Hanno votato
no  244).    

  (La deputata Nicchi ha segnalato di non essere riuscita a votare).

  Passiamo agli emendamenti riferiti all'articolo unico del disegno di legge di conversione.
  Passiamo quindi alla votazione degli identici emendamenti Pannarale Dis. 1.1, Marzana Dis. 1.2 e Bechis Dis. 1.6.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pannarale. Ne ha facoltà.

  ANNALISA PANNARALE. Signora Presidente, il punto dell'accesso ai servizi educativi e alle scuole dell'infanzia è un punto fondamentale perché ha a che fare con diritti primari, con diritti essenziali. Voi in questo decreto decidete di sostituire la definizione di livelli essenziali che è un principio costituzionalmente garantito, con quello di fabbisogni standard.
  Lo abbiamo motivato in Commissione e lo abbiamo detto anche in discussione generale: questi non sono due principi sovrapponibili. I fabbisogni standard hanno a che fare con indicatori economici, hanno a che fare con l'erogazione di servizi che devono essere organizzati con economicità ed efficienza dei costi e a questo dovrebbero attenersi gli enti locali. I livelli essenziali, per il loro profilo costituzionale, hanno a che fare con il minimo di garanzia di un diritto. Voi state sostanzialmente abbandonando quello che è un profilo costituzionale, garantito dalla definizione di livelli essenziali, che peraltro con la riforma del Titolo V doveva garantire l'indivisibilità nella fruibilità dei diritti, con una definizione, che è quella appunto di fabbisogni standard, che in sostanza afferma che l'esigibilità dei diritti è vincolata agli obiettivi finanziari, alle compatibilità economiche. Questo è un punto per noi di grande preoccupazione, che sta ovviamente passando nella distrazione generale dell'Aula, ma in termini molto concreti significa trasformare diritti primari per la collettività in servizi via via privatizzati e quindi facoltativi alla persona. Se questo è l'impianto che intendete dare alla delega 0-6 anni, ribadisco, c’è da essere particolarmente preoccupati, perché è esattamente un passaggio di fase che ci sta portando verso una privatizzazione sempre più diffusa di quella che dovrebbe essere la rete degli asili nido e in particolar modo delle scuole dell'infanzia ed è una privatizzazione già in atto. È già in atto con le 1.600 sezioni che a Roma rischiano di chiudere, con le scuole comunali a Firenze oppure a Milano che vengono date in appalto ai privati. Sono sperimentazioni che evidentemente state provando ad allargare per farne un modello nazionale. Questo è quello che rischia di passare; forse su questo avreste dovuto approfondire davvero la riflessione, perché stiamo parlando di diritti fondamentali delle persone (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Pannarale Dis. 1.1, Marzana Dis. 1.2 e Bechis Dis. 1.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, Massa, Galperti, Pilozzi, Saltamartini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  367   
   Votanti  354   
   Astenuti   13   Pag. 89
   Maggioranza  178   
    Hanno votato
  90    
    Hanno votato
no  264).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Luigi Gallo Dis. 1.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Signora Presidente, qui evidenziamo un'enorme ingiustizia e una norma di non razionalità che c’è nella legge n. 107, cioè non prevedere la fase transitoria, prima di arrivare ad un nuovo regime di reclutamento e formazione per i lavoratori della scuola, che riguarda i docenti che hanno avuto l'abilitazione e ai quali sono stati accordati dei corsi di formazione di un anno, anche delle selezioni, e hanno avuto un'abilitazione all'insegnamento. Molti di questi docenti sono persone che lavorano nella scuola anche da dieci anni, pluriformati e attualmente il Governo ha previsto, solo per una parte, la possibilità di essere inseriti all'interno del mondo della scuola. Restano fuori 120 mila docenti per i quali non è previsto nulla se non, addirittura, un nuovo concorso-formazione di tre anni, che in pratica equivale alle persone che si stanno laureando e alle persone che non hanno titoli di abilitazione. Noi chiediamo un'altra strada: chiediamo che per altri 120 mila posti ci siano delle possibilità – per queste persone – anche con procedure concorsuali, così come definiamo all'interno di questo provvedimento.
  Dobbiamo dare chiarezza a chi certamente deve programmare la sua vita, perché sono persone che per tanti anni hanno fatto un lavoro per la scuola pubblica, per i nostri figli e hanno portato al diploma tante persone. Non riconoscere poi a queste persone una possibilità di programmare è veramente assurdo, perché le si lascia in un limbo senza programmazione. Si può risolvere questo problema intervenendo direttamente su quella che viene definita dallo stesso Governo come fase transitoria, ma specificando in modo da dare chiarezza alle persone che sanno che cosa le aspetta, che devono programmare una vita e che devono poter decidere consapevolmente quale apporto dare a questo Stato e in quale modalità.
  Questa proposta del MoVimento 5 Stelle, in linea con quanto abbiamo proposto con il nostro provvedimento sul reclutamento e sulla formazione, è di buonsenso ed è sostenuta da tutte le categorie della scuola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Luigi Gallo Dis. 1.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Forza colleghi, prendete posto ! Mognato, Dambruoso, Ribaudo, Nicchi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  363   
   Votanti  349   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato
  87    
    Hanno votato
no  262).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Luigi Gallo Dis. 1.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Presidente, è stato appena bocciata, in questo Parlamento, la proposta di dare un periodo transitorio per assorbire insegnanti che sono abilitati. Che cosa fa il Governo ? Non solo non prevede per i docenti abilitati un percorso di assorbimento nel mondo della scuola, ma ha in mente di procedere ad altre fasi di abilitazioni perché ha promesso un nuovo TFA per abilitare altre persone Pag. 90all'insegnamento, quando abbiamo ancora 120 mila docenti che devono essere assorbiti.
  Allora, noi chiediamo che questa abilitazione non possa partire se non per il necessario fabbisogno della scuola, cioè se veramente ci sono classi di concorso in cui non abbiamo docenti che hanno questo titolo di abilitazione che non possono essere utilizzati. È assurdo ! Abbiamo una platea di 120 mila docenti che possono da domani mattina essere assunti per insegnare nella scuola e invece abbiamo uno Stato che abilita ancora un altro gruppo di docenti, probabilmente per creare una macchina che fa comodo solo all'università, a questo punto, che fa dei corsi di specializzazione che hanno dei costi ben sostenuti. Quindi, noi crediamo che tutto questo non abbia senso. Almeno fermiamo qualsiasi nuovo corso di abilitazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Luigi Gallo Dis.1.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marchi, Iori, Caso.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  358   
   Votanti  346   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato
  96    
    Hanno votato
no  250).    

  (Il deputato Micillo ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Luigi Gallo Dis.1.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi; sblocchiamo la postazione dell'onorevole Archi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  345   
   Votanti  327   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato
  84    
    Hanno votato
no  243).    

  Si è così concluso l'esame degli emendamenti.
  Sospendo a questo punto la seduta per 15 minuti, se la sottosegretaria D'Onghia pensa che 15 minuti siano sufficienti.

  ANGELA D'ONGHIA, Sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Sì, signora Presidente.

  PRESIDENTE. Sta bene. Dunque, sospendo a questo punto la seduta per 15 minuti, anche al fine di consentire al Governo di valutare gli ordini del giorno da ultimo presentati.

  La seduta, sospesa alle 19, è ripresa alle 19,20.

Si riprende la discussione.

  PRESIDENTE. Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

Pag. 91

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 3822)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 3822). Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

  ANGELA D'ONGHIA, Sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Parere favorevole sull'ordine del giorno Santerini n. 9/3822/1 con la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di prendere iniziative, fermo restando il principio dell'accesso tramite concorso, anche di carattere legislativo (...)», e via seguitando. Parere favorevole sull'ordine del giorno Labriola n. 9/3822/2 con la seguente riformulazione: «impegna il Governo a valutare l'istituzione di test (...)». Parere favorevole sugli ordini del giorno Gregorio Fontana n. 9/3822/3 e Carrescia n. 9/3822/4. Invito al ritiro oppure parere contrario sull'ordine del giorno Pili n. 9/3822/5. Parere favorevole sull'ordine del giorno Di Lello n. 9/3822/6 con la seguente riformulazione: «impegna il Governo a valutare ogni iniziativa utile (...)». Parere contrario sugli ordini del giorno Milanato n. 9/3822/7, Crimi n. 9/3822/8, Palmieri n. 9/3822/9, Occhiuto n. 9/3822/10 e Centemero n. 9/3822/11. Parere favorevole sull'ordine del giorno Malpezzi n. 9/3822/12 se riformulato nel senso di espungere all'ultimo rigo le parole: «riconducibili a posto intero». Quindi, il periodo si ferma a «luglio 2015, n. 107». Parere favorevole sugli ordini del giorno Sgambato n. 9/3822/13 e Ascani n. 9/3822/14. Parere favorevole sull'ordine del giorno Rostellato n. 9/3822/15 con la seguente riformulazione: «impegna il Governo a valutare l'opportunità e la possibilità, anche al fine di avviare un processo di riqualificazione (...)». Parere favorevole sull'ordine del giorno Rocchi n. 9/3822/16 con la seguente riformulazione: al terzultimo rigo: «a valutare la possibilità e l'opportunità di promuovere eventuali interventi tesi a dare risposte (...)». Parere favorevole sull'ordine del giorno Carocci n. 9/3822/17. Invito al ritiro oppure parere contrario sull'ordine del giorno Cimbro n. 9/3822/18. Parere favorevole sugli ordini del giorno Matarrelli n. 9/3822/19 e Baldassarre n. 9/3822/20. Parere favorevole sull'ordine del giorno Segoni n. 9/3822/21 con la seguente riformulazione: «impegna il Governo a prevedere, anche in successivi interventi normativi, la tempestiva indizione di nuove gare in coincidenza del termine di quelle esistenti, tenuto conto dei livelli occupazionali». Parere favorevole sull'ordine del giorno Turco n. 9/3822/22 con la seguente riformulazione: «a valutare la possibilità e l'opportunità di una disciplina che garantisca le assunzioni». Parere favorevole sull'ordine del giorno Artini n. 9/3822/23 con la seguente riformulazione: «impegna il Governo a valutare la possibilità di misure di sostegno economico dirette a facilitare (...)», eccetera. Parere favorevole sull'ordine del giorno Bechis n. 9/3822/24. Parere contrario sull'ordine del giorno Brignone n. 9/3822/25. Parere favorevole sull'ordine del giorno Marzano n. 9/3822/26. Parere contrario sull'ordine del giorno Vezzali n. 9/3822/27. Parere favorevole sull'ordine del giorno Miotto n. 9/3822/28.
  Accolto come raccomandazione l'ordine del giorno Chimienti n. 9/3822/29 con la seguente riformulazione: bisogna cancellare all'ultimo rigo le parole: «funzionamento delle istituzioni scolastiche degli enti locali». Quindi, cancellare anche le parole: «prevedendo meccanismi», eccetera. Parere favorevole sull'ordine del giorno Marzana n. 9/3822/30 con la seguente riformulazione: «a valutare la possibilità di intendere nella scuola dell'infanzia il modello a tempo pieno». Parere favorevole sull'ordine del giorno Di Benedetto n. 9/3822/31 con la seguente riformulazione: «al fine di aumentare le risorse destinate all'edilizia scolastica, valutare la possibilità di prevedere la facoltà del dichiarante (...)». Parere favorevole sull'ordine del giorno Brescia n. 9/3822/32. Parere favorevole sull'ordine del giorno D'Uva n. 9/3822/33 con la seguente riformulazione: Pag. 92«al fine di semplificare l'attività degli enti coinvolti nel sistema della ricerca, a valutare la possibilità di porre in essere (...)», eccetera. Parere favorevole sugli ordini del giorno Vacca n. 9/3822/34 e Grillo n. 9/3822/35. Parere favorevole sull'ordine del giorno Lorefice n. 9/3822/36 con la seguente riformulazione: «impegna il Governo a valutare la possibilità di provvedere all'esclusione del reddito (...)». Parere favorevole sull'ordine del giorno Di Vita n. 9/3822/37 con la seguente riformulazione: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di valutare gli effetti applicativi della norma richiamata al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a provvedere all'applicazione (...)», eccetera. Parere favorevole sull'ordine del giorno Baroni n. 9/3822/38 con la seguente riformulazione: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare (...)». Parere favorevole sull'ordine del giorno Silvia Giordano n. 9/3822/39 con la seguente riformulazione: «nelle more dell'adozione delle modifiche al regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (...) garantire comunque il mantenimento degli attuali livelli essenziali concernenti le prestazioni degli utenti dei servizi sociali». Parere contrario sull'ordine del giorno Mantero n. 9/3822/40. Parere favorevole sull'ordine del giorno Colonnese n. 9/3822/41 con la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di provvedere all'applicazione (...)». Parere contrario sull'ordine del giorno Luigi Gallo n. 9/3822/42. Invito al ritiro o parere contrario sugli ordini del giorno Nicchi n. 9/3822/43 e Duranti n. 9/3822/44. Parere favorevole sull'ordine del giorno Pannarale n. 9/3822/45 con la seguente riformulazione: «a valutare la possibilità di valorizzare e rafforzare all'interno (...)». Parere favorevole sull'ordine del giorno Taricco n. 9/3822/46. Parere contrario sugli ordini del giorno Ribaudo n. 9/3822/47 e Simonetti n. 9/3822/48. Parere favorevole sull'ordine del giorno Borghesi n. 9/3822/49 con la seguente riformulazione: «impegna il Governo, entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, ad individuare una soluzione definitiva». Il periodo si ferma alle parole: «una soluzione definitiva».

  PRESIDENTE. Va bene. Riprendiamo dall'ordine del giorno Santerini n. 9/3822/1; c’è una proposta di riformulazione, va bene ? Ok. Sull'ordine del giorno Labriola n. 9/3822/2 c’è una proposta di riformulazione, va bene ? Nessuno ci fa segno da quelle parti. Va bene, chi tace acconsente, suggerimento accolto. Sull'ordine del giorno Gregorio Fontana n. 9/3822/3 il parere è favorevole, ok. Sull'ordine del giorno Carrescia n. 9/3822/4 il parere è favorevole. Onorevole Pili, sul suo ordine del giorno n. 9/3822/5 c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Se lei vuole, lo mettiamo in votazione.

  MAURO PILI. Grazie, Presidente. Ovviamente chiedo di votarlo. Però vorrei richiamare l'attenzione del Governo, che sta, invece, chiacchierando.

  PRESIDENTE. Aspetti un secondo, perché la sottosegretaria è impegnata con gli uffici. Aspetti un attimo. Bene, onorevole Pili continui, perché adesso la sottosegretaria l'ascolta.

  MAURO PILI. Grazie, Presidente. Intervengo per richiamare l'attenzione del Governo sugli impegni che il Ministro ha assunto con il presidente della regione in tema di insularità e del riconoscimento per i docenti sardi che sono gravati – oltre 2 mila hanno già rinunciato alla fase A e B –, ma che sono ovviamente condizionati da un elemento drammatico, che è quello della continuità territoriale. La richiesta che si faceva qui e che il presidente della regione ha dichiarato più volte di aver concordato con il Ministro è di recepire questi divari insulari e di renderli, sul piano normativo, compatibili con un'esigenza chiarissima e netta, che è appunto scritta in questo ordine del giorno. Dire di no significa, da una parte, smentire quello che ha detto il Ministro, ma, dall'altra, riconoscere un torto che viene messo in campo nei confronti dei docenti della Pag. 93Sardegna e delle regioni insulari, quindi anche della Sicilia, che hanno difficoltà ad attuare questa riforma proprio per le difficoltà legate alla continuità territoriale, aerea e marittima.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pili n. 9/3822/5, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Marco Di Maio, Fanucci, Fusilli alza la mano, ma ha già votato. Ci siamo ? Dadone, Mucci, Castelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  342   
   Votanti  259   
   Astenuti   83   
   Maggioranza  130   
    Hanno votato
  23    
    Hanno votato
no  236).    

  (La deputata Piccione ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).

  L'ordine del giorno Di Lello n. 9/3822/6 è accolto con riformulazione, ok. Sull'ordine del giorno Milanato n. 9/3822/7 c’è il parere contrario.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Grazie, Presidente. Vorrei chiedere alla sottosegretaria le motivazioni di questo parere negativo a un semplice ordine del giorno. Il nostro Paese è caratterizzato da una forte mobilità degli studenti universitari. I collegi universitari sono dei luoghi che consentono non solo un alloggio a prezzi calmierati, ma anche la possibilità di una vita, per così dire, comunitaria, che è anche fonte di conoscenza fra i ragazzi, è fonte di iniziative culturali e ricreative di qualità. Quindi, dire che il Governo possa valutare l'opportunità di procedere all'istituzione e al riconoscimento di nuovi collegi universitari ci sembra una cosa molto tranquilla, che non comporta, peraltro, oneri in più per lo Stato.
  Davvero non comprendiamo – sono portavoce, in questo senso, dell'onorevole Milanato – i motivi di questo diniego così totale e perentorio.

  PRESIDENTE. Ma è andata via la voce o si è spento il microfono ?

  ANTONIO PALMIERI. Ho chiesto al Governo di spiegarci le motivazioni.

  PRESIDENTE. Perfetto, se il Governo ritiene, lo farà, altrimenti lo devo mettere in votazione. Se la sottosegretaria non chiede di nuovo di parlare, io metto in votazione l'ordine del giorno Milanato.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Milanato n. 9/3822/7, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  337   
   Votanti  312   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  157   
    Hanno votato
  32    
    Hanno votato
no  280).    

  (La deputata Lombardi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Sull'ordine del giorno Crimi n. 9/3822/8 il parere è contrario.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto di nuovo l'onorevole Palmieri. Ne ha facoltà. Poi non può parlare più, perché può svolgere solo due interventi. Prego, onorevole.

Pag. 94

  ANTONIO PALMIERI. Presidente, infatti contavo di comprendere anche il successivo ordine del giorno in questo brevissimo intervento. La motivazione è sempre quella: con entrambi gli ordini del giorno noi chiediamo semplicemente il riconoscimento dell'autonomia di quelle università che rispetto i parametri previsti dalla legge, in termini di bilancio in positivo e che, quindi, possono autonomamente, in base alla legge, decidere di assumere nuovo personale docente. Per questo mi piacerebbe e ci piacerebbe sapere le motivazioni, anche in questo caso, di questo diniego così forte. Credo che non le avremo e, quindi, voteremo serenamente a favore dei nostri ordini del giorno, con rammarico e dispiacere, non per noi, ma per il Governo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Crimi n. 9/3822/8, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Pilozzi, Piepoli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  346   
   Votanti  326   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato
  27    
    Hanno votato
no  299).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Palmieri n. 9/3822/9, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Locatelli, D'Incà, Misuraca, Nicchi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  346   
   Votanti  328   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato
  85    
    Hanno votato
no  243).    

  Sull'ordine del giorno Occhiuto n. 9/3822/10 il parere è contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Occhiuto n. 9/3822/10, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Iori, D'Incà, Alfreider.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  339   
   Votanti  325   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato
  86    
    Hanno votato
no  239).    

  (La deputata Antezza ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Sull'ordine del giorno Centemero n. 9/3822/11 il parere è contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Centemero n. 9/3822/11, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco, D'Incà.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 95
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  341   
   Votanti  282   
   Astenuti   59   
   Maggioranza  142   
    Hanno votato
  39    
    Hanno votato
no  243).    

  (La deputata Antezza ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  L'ordine del giorno Malpezzi n. 9/3822/12 è accolto con una riformulazione, va bene. Sull'ordine del giorno Sgambato n. 9/3822/13 il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Ascani n. 9/3822/14 il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Rostellato n. 9/3822/15 vi è riformulazione, va bene ? Sì. Sull'ordine del giorno Rocchi n. 9/3822/16 vi è una riformulazione, va bene, onorevole ? Sì. Sull'ordine del giorno Carocci n. 9/3822/17 il parere è favorevole, ok. L'ordine del giorno Cimbro n. 9/3822/18 è stato ritirato. Sull'ordine del giorno Matarrelli n. 9/3822/19 il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Baldassarre n. 9/3822/20 il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Segoni n. 9/3822/21 va bene la riformulazione ? Sì. Onorevole Turco va bene la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/3822/22 ? Sì. Ordine del giorno Artini n. 9/3822/23 con riformulazione, va bene ? Sì. Ordine del giorno Bechis 9/3822/24 è favorevole.
  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Brignone n. 9/3822/25, non accettato dal Governo.

  BEATRICE BRIGNONE. Grazie, Presidente. Con questo ordine del giorno chiedevo semplicemente, per il fatto che questo provvedimento prevede una corresponsione di un contributo per le paritarie in base agli alunni con disabilità frequentanti, che un analogo contributo potesse essere previsto anche per le scuole statali. Prendo atto del parere contrario del Governo, ma chiedo che venga posto in votazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Brignone n. 9/3822/25, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  343   
   Votanti  325   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato
  62    
    Hanno votato
no  263).    

  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Marzano n. 9/3822/26, accettato dal Governo.
  Chiedo alla presentatrice se insista per la votazione dell'ordine del giorno Vezzali n. 9/3822/27, non accettato dal Governo.

  MARIA VALENTINA VEZZALI. Presidente, il parere contrario del Governo non rende giustizia ad una categoria di persone che, non avendo il diritto di iscriversi all'albo professionale, rischiano di non poter esercitare un percorso professionalizzante sostenuto dalla «Buona Scuola», che vuole promuovere la formazione tecnico-professionale. Aver chiesto al Governo di trovare una soluzione a mezzo di una legge ordinaria sembra essere l'unica soluzione possibile, anche in linea con quanto chiesto dalla maggioranza. Per questo chiedo di poterlo mettere in votazione.

  ANGELA D'ONGHIA, Sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANGELA D'ONGHIA, Sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca.Pag. 96Devo dire all'onorevole Vezzali che c’è già un ordine del giorno che assorbe il suo. Ecco perché il parere è contrario. È quello mi pare a prima firma Malpezzi. Non so il numero.

  PRESIDENTE. Sottosegretaria D'Onghia, questa però non può essere una motivazione per dare un parere contrario. Se lei mi dice che l'ordine del giorno è assorbito e che il contenuto è lo stesso mi sembra complicato.

  ANGELA D'ONGHIA, Sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Non è assorbito, ma delimita e riordina il settore. Quindi io pregherei la presentatrice di ritirarlo.

  PRESIDENTE. Onorevole Vezzali ?

  MARIA VALENTINA VEZZALI. Ritiro l'ordine del giorno a mia firma.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Prendo atto non si insiste per la votazione dell'ordine del giorno Miotto n. 9/3822/28, accettato dal Governo.
  Prendo atto che si accetta la riformulazione e non si insiste per la votazione dell'ordine del giorno Chimienti n. 9/3822/29, accettato dal Governo come raccomandazione, purché riformulato.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Marzana n. 9/3822/30 e Di Benedetto n. 9/3822/31, accettati dal Governo, purché riformulati.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Brescia n. 9/3822/32, accettato dal Governo.
  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno D'Uva n. 9/3822/33, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Sull'ordine del giorno Vacca n. 9/3822/34 la sottosegretaria D'Onghia aveva chiesto di fare una precisazione, quando io l'ho interrotta perché stavamo per votare un altro ordine del giorno.

  ANGELA D'ONGHIA, Sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Grazie Presidente. Riguardo all'ordine del giorno Vacca n. 9/3822/34 ho dimenticato di dire che va riformulato, nel senso che l'impegno del Governo termina con le parole: «diretta di 80 milioni». Vanno eliminate le parole: «ente sprovvisto delle competenze specifiche nelle materie e i contenuti di scienze» fino al punto.

  PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Vacca n. 9/3822/34, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Grillo n. 9/3822/35, accettato dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Lorefice n. 9/3822/36, Di Vita n. 9/3822/37, Baroni n. 9/3822/38 e Silvia Giordano n. 9/3822/39 accettati dal Governo, purché riformulati.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Mantero n. 9/3822/40, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mantero n. 9/3822/40, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Caso.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 97
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  348   
   Votanti  341   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato
  98    
    Hanno votato
no  243).    

  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Colonnese n. n. 9/3822/41, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Luigi Gallo n. n. 9/3822/42, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Luigi Gallo n. 9/3822/42, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Coppola, Tidei.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  341   
   Votanti  338   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato
  98    
    Hanno votato
no  240).    

  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Nicchi n. 9/3822/43 su cui vi è un invito al ritiro, formulato dal Governo.

  MARISA NICCHI. Sì, Presidente.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Nicchi n. 9/3822/43, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Marzano, Carrozza, Zappulla.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  348   
   Votanti  347   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato
 103    
    Hanno votato
no  244).    

  Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Duranti n. 9/3822/44 non accedono all'invito al ritiro formulato dal Governo ed insistono per la votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Duranti n. 9/3822/44, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Kronbichler.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  351   
   Votanti  342   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato
  90    
    Hanno votato
no  252).    

  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Pannarale n. 9/3822/45, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Taricco n. 9/3822/46, accettato dal Governo.Pag. 98
  Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Ribaudo n. 9/3822/47, non accettato dal Governo.

  FRANCESCO RIBAUDO. Grazie, Presidente. Vorrei che fosse chiaro di cosa stiamo parlando, di cosa proponevo nell'ordine del giorno. Parliamo di novecento lavoratori, che sono lavoratori ATA e assistono nelle scuole, lavorano nelle segreterie delle scuole – e c'era un emendamento della collega Pannarale sull'argomento –, sono lavoratori che hanno un contratto co.co.co. Questo Parlamento ha deciso che, dal gennaio 2017, i contratti co.co.co. non ci saranno più. Ora io voglio capire e ho chiesto al Governo cosa pensa di fare, gli ho chiesto di assumere un impegno e dire cosa pensa di fare. Ho chiesto cosa vorrà fare al 31 dicembre. Li manda a casa ? Voglio ricordare a tutti che questi 900 lavoratori hanno dei posti accantonati perché ogni anno vengono accantonati dei posti (con la legge n. 124 del 1999 hanno già accantonato quasi la metà dei posti), coprono e svolgono mansioni su posti di pianta organica, però non diciamo niente. Io ho detto semplicemente: il Governo valuti cosa fare dal gennaio 2017. Se non si può valutare neanche questo ! Non capisco perché il parere è contrario. Dovrà comunque assumerla una decisione. Non credo che sarà quella di mandarli a casa. Adesso magari mi dirà che non si potrà fare la stabilizzazione e infatti io ho votato contro l'emendamento della collega Pannarale perché non si potrà affrontare probabilmente in quest'Aula, ma mi aspetto che il Governo assuma una responsabilità e capisca cosa fare. Quindi mi sarei aspettato, sottosegretario, una riformulazione nel senso di valutare la possibilità di come procedere con questi lavoratori che – ripeto – non sono i 20.000 pulizieri delle cooperative dell'LSU. Non sono quelli, sono 900, sono un numero chiuso di persone che hanno dei posti accantonati e che hanno avuto un percorso particolare.
  Quindi, rispetto a questo, se il sottosegretario vuole proporre una riformulazione perché comunque il Governo il problema se lo dovrà porre, ben venga, altrimenti sarò costretto a ritirarlo, però faccia lei.

  ANGELA D'ONGHIA, Sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANGELA D'ONGHIA, Sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, invito al ritiro di questo ordine del giorno.

  PRESIDENTE. L'onorevole Ribaudo ha già detto che non intende ritirarlo, per cui lo poniamo in votazione.

  FRANCESCO RIBAUDO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO RIBAUDO. Ho capito che il Governo non vuole riformularlo ?

  PRESIDENTE. Onorevole Ribaudo, mi deve solo dire se lo ritira o se insiste per la votazione.

  FRANCESCO RIBAUDO. Va bene. Lo ritiriamo.

  PRESIDENTE. Sta bene. Ordine del giorno Simonetti n. 9/3822/48, parere contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Simonetti n. 9/3822/48, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lupo...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 99
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  343   
   Votanti  280   
   Astenuti   63   
   Maggioranza  141   
    Hanno votato
  25    
    Hanno votato
no  255).    

  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Borghesi n. 9/3822/49, accettato dal Governo, purché riformulato.
  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
  Interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento che riprenderà nella seduta di domani a partire dalle ore 9 con lo svolgimento delle dichiarazioni di voto e del voto finale.

Sui lavori dell'Assemblea (ore 19,50).

  PRESIDENTE. Avverto che, come già preannunciato ai gruppi, nella seduta di domani, dopo lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, avrà luogo la commemorazione dell'onorevole Marco Pannella.

Sull'ordine dei lavori (ore 19,51).

  GIORGIO ZANIN. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIORGIO ZANIN. Signora Presidente, desidero sottoporre all'attenzione dell'Aula una vicenda minore tuttavia con risvolti...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Zanin. Colleghi, uscite il più silenziosamente possibile dall'Aula, lasciate che si sentano almeno gli interventi. Prego, onorevole Zanin.

  GIORGIO ZANIN. Lo scorso mese di gennaio una ragazza di dodici anni a Pordenone è stata vittima di episodi di bullismo e si è gettata dal balcone, un gesto estremo che ha molto colpito la scuola e ovviamente anche la comunità. Per fortuna l'incidente non è risultato mortale. Nel giorno in cui abbiamo votato a lungo per la scuola, mentre si avvicina la conclusione dell'anno scolastico, ho scelto di ricordare questo episodio per raccontare in una sola volta due buone azioni che vengono dalla scuola, due buona lezioni – oserei dire – giunte da due lettere. La prima è quella di un gruppo di dirigenti della provincia di Pordenone che hanno scritto una lettera aperta al Ministro dell'istruzione Giannini per sottolineare il danno costituito dall'azione mediatica e dalle contestuali violazioni dei diritti dei minori. È una lettera forte che chiede anzitutto di sostituire le accuse generiche all'istituzione scolastica, uno sport che sembra piacere non si sa a chi e che colpisce spesso in modo cieco anche altre istituzioni, con il disconoscimento facile e pregiudiziale della realtà. Il clamore – dicono i presidi – è del tutto inutile per capire il fenomeno che sta dilagando tra i giovanissimi. Il clamore è dannoso per i messaggi che veicola e per l'allarmismo che suscita, primo tra tutti sul fatto che la scuola sarebbe l'unica responsabile del fatto per non essere adeguatamente intervenuta. Queste le parole semplici e dirette dei presidi che stabiliscono una lezione a quanti si occupano di informazione a tutela dei minori, a tutela dell'istituzione, a tutela della verità. La seconda, che pare corrispondere anche all'auspicio dei presidi, è quella dei ragazzi della scuola secondaria di Campoformido in provincia di Udine che hanno accettato la sfida dei loro insegnanti di riflettere su questa vicenda e sono stati in grado di agire da grandi, scrivendo una lettera alla coetanea che ha tentato il suicidio.

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, onorevole Zanin.

  GIORGIO ZANIN. Dicono i ragazzi: ogni bullo dentro di sé nasconde una debolezza e quelle come te, apparentemente Pag. 100deboli, sono le più forti. Probabilmente avevi a cuore alcuni compagni che ti hanno presa in giro e ancora...

  PRESIDENTE. Deve concludere proprio, onorevole Zanin.

  GIORGIO ZANIN. ...ti diamo un altro consiglio: scrivi tanto. Ecco, queste sono le lezioni di oggi questa Camera.

  FLORIANA CASELLATO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Mi raccomando i tempi. Purtroppo questi interventi sono di due minuti.

  FLORIANA CASELLATO. Grazie, Presidente. Mi unisco ai colleghi e alle colleghe che da qualche settimana pongono alla nostra attenzione ciò che sta accadendo nel settore dei call center. Vi lavorano circa 80.000 persone e si rischiano 8.000 esuberi da oggi a fine anno. Almaviva, Gepin e Optima hanno già avviato le procedure e sono in corso difficili confronti che il Governo sta seguendo. Al Governo noi chiediamo in particolare che sia fatto rispettare l'articolo 24-bis della legge n. 83 a cominciare dall'obbligo per l'operatore di comunicare in apertura di telefonata da quale Stato parta la conversazione, che si vigili sull'applicazione corretta della clausola sociale di salvaguardia occupazionale per le aziende che vincono gli appalti e, in particolare, che il Governo intervenga nei confronti delle aziende pubbliche quotate in borsa per evitare forme di massimo ribasso mascherato che provocano disoccupazione e un peggioramento dei servizi, che i call center, che occupano migliaia di lavoratori, siano considerati per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali alla stregua delle imprese industriali della logistica e della grande distribuzione estendendo al settore la cassa integrazione straordinaria, di agire infine con gli strumenti a propria disposizione affinché si arrivi a un contratto di settore cancellando i contratti pirata e che siano migliorate le strategie di sviluppo per consolidare il settore e permettere l'avvio di investimenti in innovazione e ricerca (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 25 maggio 2016, alle 9:

   (ore 9 e ore 16,15)

  1. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   S. 2299 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca (Approvato dal Senato) (C. 3822).
  — Relatori: Ascani, per la maggioranza; Luigi Gallo, di minoranza.

  2. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (C. 2617-B).
  — Relatrice: Lenzi.

  3. – Seguito della discussione della proposta di legge:
   S. 54-B – D'INIZIATIVA DEI SENATORI: AMATI ed altri: Modifica all'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, in materia di contrasto e repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale (Approvata dal Senato, modificata dalla Camera e nuovamente modificata dal Senato) (C. 2874-B).
  — Relatori: Verini e Sarro.

Pag. 101

  4. – Seguito della discussione della relazione sulla contraffazione nel settore della mozzarella di bufala campana, approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo (Doc. XXII-bis, n. 5).

  5. – Seguito della discussione delle mozioni Pisicchio e Palese n. 1-01192, Vacca ed altri n. 1-01268 e Centemero e Occhiuto n. 1-01283 concernenti iniziative volte a favorire l'accesso agli studi universitari, con particolare riferimento ad un'equa ripartizione delle risorse sul territorio nazionale.

   (ore 15)

  6. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  La seduta termina alle 20.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 3822 - quest. preg. n. 1 309 289 20 145 81 208 89 Resp.
2 Nom. Ddl 3822 - em. 1.1 358 358 180 83 275 85 Resp.
3 Nom. em. 1.3 361 361 181 129 232 85 Resp.
4 Nom. em. 1.2 374 372 2 187 134 238 84 Resp.
5 Nom. em. 1.4 370 286 84 144 49 237 84 Resp.
6 Nom. em. 1.5 357 331 26 166 104 227 84 Resp.
7 Nom. em. 1.7 358 357 1 179 107 250 83 Resp.
8 Nom. em. 1.8 357 334 23 168 109 225 83 Resp.
9 Nom. em. 1.9, 1.10 363 342 21 172 113 229 83 Resp.
10 Nom. em. 1.11 364 361 3 181 113 248 83 Resp.
11 Nom. em. 1.12 331 330 1 166 59 271 83 Resp.
12 Nom. em. 1.13 211 211 106 10 201 108 Resp.
13 Nom. em. 1.14 311 268 43 135 56 212 107 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 1.15 318 317 1 159 104 213 107 Resp.
15 Nom. em. 1.16 322 322 162 107 215 106 Resp.
16 Nom. em. 1.17 350 327 23 164 89 238 104 Resp.
17 Nom. em. 1.18 360 358 2 180 128 230 102 Resp.
18 Nom. em. 1.19 347 344 3 173 118 226 99 Resp.
19 Nom. articolo agg. 1.01 341 340 1 171 88 252 99 Resp.
20 Nom. articolo agg. 1.02 349 348 1 175 88 260 99 Resp.
21 Nom. em. 1-bis.1 354 330 24 166 102 228 99 Resp.
22 Nom. em. 1-bis.2 351 326 25 164 101 225 99 Resp.
23 Nom. em. 1-ter.1 362 328 34 165 97 231 98 Resp.
24 Nom. em. 1-ter.2 352 311 41 156 89 222 98 Resp.
25 Nom. em. 1-ter.3 344 306 38 154 89 217 98 Resp.
26 Nom. em. 1-ter.4 358 357 1 179 87 270 98 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. articolo agg. 1-ter.01 358 358 180 84 274 98 Resp.
28 Nom. articolo agg. 1-ter.02 369 369 185 87 282 98 Resp.
29 Nom. em. 1-quater.1 374 310 64 156 48 262 98 Resp.
30 Nom. em. 1-quater.2 377 283 94 142 42 241 98 Resp.
31 Nom. em. 1-quater.3 378 341 37 171 102 239 98 Resp.
32 Nom. em. 1-quater.4 379 377 2 189 90 287 98 Resp.
33 Nom. em. 1-quater.5 373 287 86 144 50 237 98 Resp.
34 Nom. em. 1-quater.6 377 376 1 189 51 325 98 Resp.
35 Nom. em. 1-quater.7 365 364 1 183 85 279 98 Resp.
36 Nom. em. 1-quater.8 379 374 5 188 91 283 98 Resp.
37 Nom. articolo agg. 1-quater.05 364 363 1 182 87 276 98 Resp.
38 Nom. em. 1-quinquies.8 359 356 3 179 90 266 96 Resp.
39 Nom. em. 1-quinquies.1 372 370 2 186 91 279 95 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 1-quinquies.3 364 362 2 182 41 321 95 Resp.
41 Nom. em. 1-quinquies.4 368 364 4 183 89 275 95 Resp.
42 Nom. em. 1-quinquies.5 367 366 1 184 90 276 95 Resp.
43 Nom. em. 1-quinquies.6 365 364 1 183 88 276 95 Resp.
44 Nom. em. 1-quinquies.7 381 316 65 159 26 290 95 Resp.
45 Nom. articolo agg. 1-quinquies.01 384 382 2 192 92 290 95 Resp.
46 Nom. em. 1-sexies.1 363 359 4 180 102 257 95 Resp.
47 Nom. em. 1-sexies.2 368 338 30 170 81 257 95 Resp.
48 Nom. em. 1-sexies.3 371 332 39 167 81 251 95 Resp.
49 Nom. em. 1-sexies.4 371 366 5 184 84 282 95 Resp.
50 Nom. articolo agg. 1-sexies.01 378 375 3 188 36 339 95 Resp.
51 Nom. articolo agg. 1-sexies.02 380 379 1 190 99 280 95 Resp.
52 Nom. articolo agg. 1-sexies.012 365 364 1 183 93 271 95 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. articolo agg. 1-sexies.011 370 349 21 175 95 254 95 Resp.
54 Nom. em. 1-septies.1, 2, 3, 4 358 347 11 174 128 219 95 Resp.
55 Nom. articolo agg. 2-bis.010 354 326 28 164 94 232 95 Resp.
56 Nom. em. 2-ter.1 358 336 22 169 55 281 95 Resp.
57 Nom. articolo agg. 2-ter.01 366 365 1 183 90 275 95 Resp.
58 Nom. articolo agg. 2-ter.02 371 370 1 186 86 284 95 Resp.
59 Nom. em. 2-quater.1 362 361 1 181 82 279 95 Resp.
60 Nom. em. 2-quater.2 365 364 1 183 85 279 95 Resp.
61 Nom. em. 2-quater.3 370 369 1 185 81 288 95 Resp.
62 Nom. em. 2-quinquies.1 373 371 2 186 35 336 94 Resp.
63 Nom. em. 2-quinquies.2 380 359 21 180 89 270 94 Resp.
64 Nom. em. 2-quinquies.3 384 381 3 191 39 342 94 Resp.
65 Nom. em. 2-quinquies.4 389 389 195 42 347 94 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 2-quinquies.5 386 384 2 193 43 341 94 Resp.
67 Nom. em. 2-sexies.1 389 385 4 193 92 293 94 Resp.
68 Nom. em. 2-sexies.3 379 361 18 181 87 274 94 Resp.
69 Nom. em. 2-sexies.2 367 361 6 181 93 268 94 Resp.
70 Nom. em. 2-sexies.4, 5 380 363 17 182 109 254 94 Resp.
71 Nom. em. 2-sexies.6 388 372 16 187 94 278 94 Resp.
72 Nom. em. 2-sexies.7, 8 391 355 36 178 94 261 94 Resp.
73 Nom. em. 2-sexies.9, 10 376 371 5 186 118 253 94 Resp.
74 Nom. em. 2-sexies.11 379 379 190 124 255 94 Resp.
75 Nom. em. 2-sexies.12 378 378 190 132 246 94 Resp.
76 Nom. em. 2-sexies.13 382 380 2 191 130 250 93 Resp.
77 Nom. articolo agg. 2-sexies.03 359 358 1 180 122 236 93 Resp.
78 Nom. articolo agg. 2-sexies.04 357 355 2 178 116 239 93 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. articolo agg. 2-sexies.06 363 342 21 172 101 241 93 Resp.
80 Nom. em. 3.1 363 337 26 169 93 244 93 Resp.
81 Nom. em. Dis. 1.1, 1.2, 1.6 367 354 13 178 90 264 93 Resp.
82 Nom. em. Dis. 1.3 363 349 14 175 87 262 92 Resp.
83 Nom. em. Dis. 1.4 358 346 12 174 96 250 91 Resp.
84 Nom. em. Dis. 1.5 345 327 18 164 84 243 91 Resp.
85 Nom. odg 9/3822/5 342 259 83 130 23 236 90 Resp.
86 Nom. odg 9/3822/7 337 312 25 157 32 280 90 Resp.
87 Nom. odg 9/3822/8 346 326 20 164 27 299 90 Resp.
88 Nom. odg 9/3822/9 346 328 18 165 85 243 90 Resp.
89 Nom. odg 9/3822/10 339 325 14 163 86 239 90 Resp.
90 Nom. odg 9/3822/11 341 282 59 142 39 243 90 Resp.
91 Nom. odg 9/3822/25 343 325 18 163 62 263 90 Resp.
INDICE ELENCO N. 8 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 96)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. odg 9/3822/40 348 341 7 171 98 243 90 Resp.
93 Nom. odg 9/3822/42 341 338 3 170 98 240 90 Resp.
94 Nom. odg 9/3822/43 348 347 1 174 103 244 90 Resp.
95 Nom. odg 9/3822/44 351 342 9 172 90 252 90 Resp.
96 Nom. odg 9/3822/48 343 280 63 141 25 255 90 Resp.