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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 615 di giovedì 28 aprile 2016

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

  La seduta comincia alle 9,30.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  EDMONDO CIRIELLI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Alfreider, Amendola, Amici, Artini, Baretta, Bernardo, Bindi, Biondelli, Bobba, Bonafede, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Bratti, Bressa, Brunetta, Caparini, Capelli, Casero, Catania, Cicchitto, Costa, D'Alia, Dambruoso, Damiano, Dellai, Di Gioia, Epifani, Faraone, Ferranti, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Galati, Garofani, Gelli, Gozi, Lorenzo Guerini, Guerra, Lauricella, Locatelli, Losacco, Lotti, Madia, Manciulli, Marazziti, Mazziotti Di Celso, Meta, Migliore, Orlando, Pes, Piccoli Nardelli, Piepoli, Pisicchio, Portas, Quartapelle Procopio, Realacci, Rosato, Domenico Rossi, Rossomando, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scanu, Scotto, Speranza, Tabacci, Velo, Vignali e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centododici, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,39).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 10.

  La seduta, sospesa alle 9,40, è ripresa alle 10.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1738 – Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace (Approvato dal Senato) (A.C. 3672); e delle abbinate proposte di legge: Greco; Carrescia ed altri; Tartaglione ed altri (A.C. 1338-1669-1696).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di Pag. 2legge, già approvato dal Senato, n. 3672: Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace; e delle abbinate proposte di legge: Greco; Carrescia ed altri; Tartaglione ed altri nn. 1338-1669-1696.
  Ricordo che nella seduta del 26 aprile si è conclusa la discussione sulle linee generali e i relatori e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
  Avverto che fuori dalla seduta sono stati ritirati dal presentatore tutti gli emendamenti a prima firma Dambruoso.

(Esame degli articoli – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del progetto di legge e degli emendamenti presentati.
  Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A – A.C. 3672), che sono in distribuzione.
  Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principio o riassuntive ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare. A tal fine, la componente politica Alternativa Libera-Possibile del gruppo Misto è stata invitata a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3672).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  GIUSEPPE GUERINI, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. Relativamente agli emendamenti presentati all'articolo 1, c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Il relatore di minoranza Turco ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Presidente, se me li può magari elencare lei...

  PRESIDENTE. Subito. Emendamento Colletti 1.1 ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Emendamento Andrea Maestri 1.3 ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Colletti 1.4 ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento Colletti 1.5 ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento Colletti 1.6 ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento Colletti 1.7 ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Andrea Maestri 1.80 ?

Pag. 3

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Adesso il relatore di minoranza Colletti. Prego.

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Sugli emendamenti Colletti 1.1, Andrea Maestri 1.3, Colletti 1.4, 1.5, 1.6 e 1.7 il parere è favorevole; sull'emendamento Andrea Maestri 1.80 mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Il Governo ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Grazie, Presidente. I pareri del Governo sono conformi a quelli espressi dal relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Come ho spiegato durante la relazione di minoranza, noi siamo contrari a questo provvedimento non perché non sia necessario, anzi è necessario perché da troppi anni la magistratura onoraria vive una situazione di estrema precarietà; il problema è come risolvere questa precarietà. La vera questione è che questo provvedimento in realtà va ad istituzionalizzare questa precarietà, rendendo un lavoro – quello del magistrato onorario – accessorio, ma a tempo determinato.
  La nostra visione è completamente diversa e con i nostri emendamenti è così che la vogliamo esprimere: è una visione per cui coloro che fino ad ora hanno fatto davvero i magistrati onorari, quali GOT o VPO, insieme a magistrati togati, debbano entrare all'interno dell'ufficio del processo quali funzionari pubblici di carriera, in modo da far funzionare veramente questo buon istituto che è l'ufficio del processo. Entrare attraverso non una mera stabilizzazione, ma attraverso dei concorsi pubblici per titoli e per esami, come per qualsiasi altro concorso pubblico.
  Solo così potremmo avere una giustizia davvero più efficiente, una giustizia corretta e giusta, ma soprattutto una giustizia che tenga conto del lavoro delle persone, perché, dietro ogni magistrato onorario, non c’è solo una sigla, ma c’è una persona che lavora, che ha diritto alla previdenza, che ha diritto all'assistenza, che ha diritto alla malattia...

  PRESIDENTE. Colleghi, il tono della voce, per favore.

  ANDREA COLLETTI. ... e che ha diritto alla gravidanza. Tutto questo non è previsto dalla vecchia legislazione, né dalla nuova legislazione ed è per questo che chiedo il parere favorevole, sia al relatore per la maggioranza che al Governo, e il voto favorevole.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Grazie, Presidente. Come componente di Alternativa Libera-Possibile ho appena cinque minuti di tempo per poter discutere gli emendamenti, comprensivi anche della dichiarazione di voto finale che farà il collega Maestri. Quindi, io interverrò veramente poco.

  PRESIDENTE. No, giusto per darle un'informazione, quella viene consentita al di là dei tempi. Quindi, quei tempi lì sono preservati al di là di quanto impegnerà lei nella discussione. Prego.

  TANCREDI TURCO. Grazie. Al di là di questo, siamo evidentemente di fronte ad un provvedimento blindato, nel senso che, già in Commissione giustizia, sono stati presentati molti emendamenti e tutti quanti hanno avuto da parte del relatore per la maggioranza e da parte del Governo un parere contrario.Pag. 4
  Questo è un provvedimento blindato, perché il 31 maggio scadrà il termine di proroga per quanto riguarda sia i GOT, sia i VPO, sia i giudici di pace. Tra l'altro, faccio un «in bocca al lupo» al Governo, perché il 31 maggio è tra poco più di un mese e, quindi, non credo che sarà facile riuscire ad arrivare ad una definitiva approvazione della legge, comprensiva, poi, dei vari provvedimenti di delega.
  È un provvedimento che riguarda la totalità della magistratura onoraria e che vede, però, i diretti interessati – quindi, sia giudici di pace, che i VPO, che i GOT – contrari. Mi riferisco soprattutto agli interventi che abbiamo avuto nel corso delle audizioni: si sono dichiarati contrari l'Associazione della magistratura onoraria, la Confederazione giudici di pace, l'Unità democratica giudici di pace ed onorari, il Movimento «Sei luglio».
  È da far presente, poi, che nell'ultima legge di stabilità è stato previsto un taglio per quanto riguarda la magistratura onoraria e che in questo provvedimento, invece, si tende ad ampliare quelle che sono le competenze dei giudici di pace. Questo è sicuramente un controsenso.
  In linea di principio, io non sono contrario ad un ampliamento delle competenze della magistratura onoraria, ma, allora, è chiaro che bisogna anche prevedere che i giudici abbiano una retribuzione congrua ed adeguata come tutti i lavoratori.

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  TANCREDI TURCO. La ringrazio e, nel poco tempo che avrò a disposizione dopo, farò altri interventi sugli emendamenti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore Colletti e sul quale il relatore Turco si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Vazio, Sandra Savino, D'Ambrosio. Abbiamo colleghi che stanno registrando la tessera, li aspettiamo. Vi chiedo solo un po’ di velocità. Paglia, Cuomo, D'Incà, Tentori, Quaranta lo aspettiamo. Capozzolo, che sta votando adesso. Baldassarre. Forza, colleghi. Aspettiamo chi si sta recando al posto e chiudiamo. Duranti, Schullian, Petraroli, Sibilia, Di Lello. Aspettiamo Di Lello e chiudiamo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  309   
   Votanti  306   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  154   
    Hanno votato  108    
    Hanno votato no  198.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Andrea Maestri 1.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marotta, Patriarca, Latronico, Iacono. Chi non riesce a votare ? Colonnese. Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  318   
   Votanti  316   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato  111    
    Hanno votato no  205.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 5

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Presidente, con questo provvedimento il Governo amplia, e di molto, la competenza dei giudici di pace in materia civile e penale. Già, in Italia, per sostenere il diritto all'accesso alla giustizia previsto dall'articolo 24 della Costituzione si pagano fra le tasse più alte d'Europa: ebbene, con questo provvedimento, con le tasse più alte d'Europa, un singolo cittadino non ha il diritto nemmeno di veder decisa la propria controversia da un giudice togato. Questo perché questo provvedimento, come vedremo nell'articolo successivo, estende, ritenendole forse di poca importanza, le cause del giudice di pace sino a 50 mila euro. Un valore di 50 mila euro – vorrei farlo presente al sottosegretario Ferri, che è qui presente – è pari, più o meno, al triplo del reddito medio di un cittadino italiano. Pensare che 50 mila euro possa essere un limite massimo per un giudice non togato significa non rendersi conto che, quando abbiamo a che fare con i diritti delle persone, queste persone hanno diritto ad avere un giudice togato che decida nella loro controversia.
  E faccio presente anche un altro problema. Giustamente, il Ministro si è lodato per l'avvento del PCT, il processo civile telematico, che, per carità, è da anni e anni che era in itinere e che, finalmente, in questo anno e mezzo, è entrato quasi a pieno regime. Il vero problema è che, purtroppo, non ci sarà il collegamento con il processo civile telematico per quanto riguarda i giudici di pace e lo stesso problema sussiste, ad esempio, attualmente, per i giudici onorari. Questo vuol dire, quindi, che tutti i soldi che lo Stato ha speso per il processo civile telematico, e, quindi, per la giustizia digitale, saranno spesi inutilmente.
  Capisco anche perché lo Stato voglia fare questo ampliamento di competenza: per evitare di fare concorsi per la magistratura togata e perché, a parità di contributo unificato, pagato dai cittadini, la magistratura onoraria costa notevolmente di meno rispetto alla magistratura togata e, quindi, è un ampliamento che prende le direttive direttamente dal Ministero dell'economia e delle finanze, secondo la direttiva primaria che è quella di non investire nel settore giustizia. È per questo che presentiamo questo emendamento: per sopprimere la lettera di delega che prevede l'ampliamento per il giudice di pace civile.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Grazie, Presidente. Intervengo su questo emendamento e, poi, anche sui successivi, nei limiti, ovviamente, di tempo consentiti, Presidente, per fare alcune considerazioni con riferimento a questo disegno di legge, partendo da una premessa: ovviamente, da parte mia e da parte del gruppo della Lega, va un sentito ringraziamento alla magistratura onoraria e ai giudici di pace che, attualmente, in condizioni di assoluta precarietà e considerati magistrati di serie B rispetto ai magistrati ordinari, svolgono una funzione assolutamente importante, fondamentale, direi imprescindibile per il funzionamento del sistema giustizia del nostro Paese.
  In maniera estremamente chiara dobbiamo dire che è con questa magistratura, che per troppo tempo, in modo particolare dalla sinistra, è stata considerata di «serie B», che il sistema giustizia del Paese riesce a garantire, tra mille difficoltà e tra mille problemi, la funzionalità e il funzionamento del sistema giustizia. Sistema giustizia che, evidentemente il dibattito di questi giorni lo sta oltremodo dimostrando, presenta dei problemi tali per cui anche la sinistra che governa ormai il Paese da quattro anni non è stata in grado, non è stata nelle condizioni, non è nelle condizioni, di ridare quella funzionalità che i cittadini italiani meritano e si aspettano. Ricordiamo che il nostro Paese rimane comunque il Paese dove, per poter arrivare a una sentenza definitiva in ambito Pag. 6civile, servono oltre otto anni. Il nostro è un sistema dove abbiamo circa 5 milioni di cause civili pendenti e oltre 3 milioni di cause penali pendenti. Qualche minimo avanzamento rispetto alla classifica della doing business conferma comunque che il sistema giustizia del nostro Paese è malato e che quindi servono interventi strutturali organici. La campanellina era per me, Presidente ?

  PRESIDENTE. No, era per fare allontanare dai banchi del Governo.

  NICOLA MOLTENI. Quindi, è da anni che sosteniamo la necessità, l'urgenza e l'impellenza di arrivare ad una riforma organica e strutturale della magistratura onoraria, finalmente ci si arriva, ma credo che potevamo arrivarci in condizioni e con metodi assolutamente diversi. Per qualcuno questo è un grande risultato, che la riforma verrà portata a casa; per me invece è una grande occasione persa. È una grande occasione perché si poteva fare meglio e di più, perché, come sempre capita, come spesso capita, nel dibattito all'interno di quest'Aula, in modo particolare su alcuni temi riferiti alla giustizia, e lo vedremo tra qualche settimana sul tema delle unioni civili, dal Senato arriva un testo blindato e non sempre i testi che arrivano da Senato, almeno in materia di giustizia, sono testi, dal punto di vista del merito giuridico, ineccepibili. Sono stati presentati da parte della Lega e da parte dei colleghi del MoVimento 5 Stelle alcuni emendamenti di merito, alcuni emendamenti che raccolgono sollecitazioni di merito che arrivano dalle magistrature onorarie. Magistrature onorarie che per la prima volta, spesso divise su tante battaglie politiche, hanno formulato un documento unico ed unitario, facendo delle osservazioni precise, chiare, migliorative del testo, che sono state poi trasposte in emendamenti presentati da varie forze politiche che, per l'ennesima volta, vengono non presi in considerazione, proprio perché il testo rimane blindato, rimane vincolato. È un'occasione persa, lo potevamo migliorare, lo potevamo condividere. Da questo Parlamento poteva uscire un voto forte, unanime, di condivisione, di incoraggiamento e di sostegno alla nuova magistratura onoraria.
  Non tutti i nodi inerenti alla magistratura onoraria sono stati risolti e sciolti. Penso in modo particolare al tema della stabilizzazione. Anche alla luce di questa riforma – che è sì un passo in avanti rispetto al passato – non si trasforma la magistratura onoraria in funzionari effettivi, rimangono ancora dei precari, e nemmeno precari di lusso, poco pagati. Quindi su questi temi, sulla retribuzione, quota fissa e quota incentivata, sulla stabilizzazione, quindi sulla rinnovabilità dell'incarico, rimane ancora un aspetto grigio, nebuloso, che non fa chiarezza e che non ridà alla magistratura onoraria, che, ripeto, ringrazio per quello che fa e per quello che farà, quella dignità che si merita e quella dignità che consente di poter garantire un minimo di funzionamento del sistema giustizia (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.4, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza Turco, e favorevole del relatore di minoranza Colletti.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Carloni, Vacca, Di Battista, Fabbri, Vito, Casellato, Lavagno, D'Incecco, Airaudo, Lo Monte...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  356   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  127    
    Hanno votato no  229.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 7Colletti 1.5, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza Turco, e favorevole del relatore di minoranza Colletti.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Misuraca, Paolo Russo, Ottobre, Fregolent...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  355   
   Votanti  354   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  127    
    Hanno votato no  227.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.6, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza Turco, e favorevole del relatore di minoranza Colletti.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni, Zan, Dieni, Grande, Bruno Bossio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  359   
   Votanti  358   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato  125    
    Hanno votato no  233.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.7, con il parere contrario della Commissione, del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sgambato, Palese, Capezzone, Tancredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  363   
   Votanti  362   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato  134    
    Hanno votato no  228.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Andrea Maestri 1.80, con il parere contrario della Commissione e del Governo, favorevole del relatore di minoranza Turco, e sul quale il relatore di minoranza Colletti si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pastorelli, Giuliani, Santerini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  368   
   Votanti  308   
   Astenuti   60   
   Maggioranza  155   
    Hanno votato   75    
    Hanno votato no  233.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Frusone, Sandra Savino, Carfagna.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 8
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  370   
   Votanti  352   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato  239    
    Hanno votato no  113.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Dallai ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3672).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  GIUSEPPE GUERINI, Relatore per la maggioranza. Presidente, vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, di tutti gli emendamenti.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Il relatore Colletti ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Presidente, sugli emendamenti Molteni 2.1, Sannicandro 2.3 e Turco 2.4 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Colletti 2.5, 2.6 e 2.7 il parere è favorevole. Sull'emendamento Turco 2.10 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Colletti 2.12 il parere è favorevole. Sull'emendamento Sarro 2.208 il parere è contrario. Sugli emendamenti Sarro 2.209 e Colletti 2.15 il parere è favorevole. Sull'emendamento Sarro 2.210 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Colletti 2.16, Molteni 2.13, Colletti 2.17, 2.18, 2.19, 2.20, 2.21 e 2.22, gli identici Sannicandro 2.24 e Andrea Maestri 2.25, Colletti 2.29 e 2.34 il parere è favorevole. Sull'emendamento Sarro 2.211 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Colletti 2.36 il parere è favorevole. Sull'emendamento Sarro 2.212 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Molteni 2.200 il parere è contrario.
  Sull'emendamento Colletti 2.37 il parere è favorevole. Sull'emendamento Molteni 2.38 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Colletti 2.42, 2.43, 2.45 e 2.46, Sannicandro 2.54, Andrea Maestri 2.258 e gli identici Sannicandro 2.80 e Colletti 2.201 il parere è favorevole.
  Sugli emendamenti Daniele Farina 2.59, Sarro 2.213 e 2.214, mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Molteni 2.60 e Sarro 2.215 il parere è contrario. Sull'emendamento Colletti 2.70, sugli identici emendamenti Colletti 2.72 e Molteni 2.73, nonché sugli emendamenti Andrea Maestri 2.74, Colletti 2.75 e 2.77 il parere è favorevole. Sull'emendamento Turco 2.82 il parere è contrario. Sull'emendamento Colletti 2.83 il parere è favorevole. Sull'emendamento Chiarelli 2.216 il parere è contrario. Sugli identici emendamenti Bonafede 2.86 e Dambruoso 2.89, Bonafede 2.91 e Sarro 2.94, Colletti 2.95 e Sarro 2.217 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Sarro 2.105, 2.107 e 2.101 il parere è contrario. Sugli identici emendamenti Bonafede 2.96 e Sarro 2.98 il parere è favorevole. Sull'emendamento Sarro 2.110 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Chiarelli 2.118 il parere è contrario. Sugli identici emendamenti Molteni 2.113, Colletti 2.202 e Chiarelli 2.219 il parere è favorevole, nonché sugli emendamenti Colletti 2.112, 2.114, 2.115 e 2.116 il parere è favorevole. Sull'emendamento Molteni 2.117 il parere è contrario. Sull'emendamento Colletti 2.259 il parere è favorevole. Sull'emendamento Molteni 2.119 il parere è contrario. Sugli emendamenti Colletti 2.120, 2.121 e 2.125 e Molteni 2.126 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Molteni 2.127 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Molteni 2.128 e 2.129, Sannicandro 2.130, Chiarelli 2.203, 2.204 e 2.205 il parere è contrario. Sull'emendamento Chiarelli 2.206 il parere è favorevole. Sull'emendamento Chiarelli 2.207 il parere è contrario. Pag. 9Sull'emendamento Colletti 2.136 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Sannicandro 2.142 e 2.144 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Chiarelli 2.220 il parere è favorevole. Sull'emendamento Sarro 2.221 mi rimetto all'Assemblea. Sugli identici emendamenti Colletti 2.145 e Sarro 2.222, nonché sugli emendamenti Colletti 2.155 e Chiarelli 2.223 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Collega Turco ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Presidente, sull'emendamento Molteni 2.1 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Sannicandro 2.3, Turco 2.4 e Colletti 2.5 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Colletti 2.6 e 2.7 il parere è contrario. Sull'emendamento Turco 2.10 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Colletti 2.12 e Sarro 2.208 il parere è contrario. Sugli emendamenti Sarro 2.209, Colletti 2.15 e Sarro 2.210 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Colletti 2.16, Molteni 2.13, Colletti 2.17, 2.18 e 2.19 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Colletti 2.20 e 2.21 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Colletti 2.22, sugli identici Sannicandro 2.24 e Andrea Maestri 2.25 e Colletti 2.29 il parere è favorevole. Sull'emendamento Colletti 2.34 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Sarro 2.211 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Colletti 2.36 e Sarro 2.212 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Molteni 2.200, Colletti 2.37 Molteni 2.38, Colletti 2.42 e 2.43 il parere è favorevole. Sull'emendamento Colletti 2.45 il parere è contrario. Sull'emendamento Colletti 2.46 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Molteni 2.48 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Sannicandro 2.54, Andrea Maestri 2.258 e Sannicandro 2.80 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Scusi un attimo, dobbiamo tornare indietro. Il parere sull'emendamento Molteni 2.48 ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Colletti, su questo emendamento lei che parere aveva espresso ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Mi risulta non segnalato.

  PRESIDENTE. L'emendamento Andrea Maestri 2.49 non è segnalato, l'emendamento Molteni 2.48 c’è.

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. La stessa cosa sull'emendamento Daniele Farina 2.50, lo chiedo a tutti e due. Il parere, Turco ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Colletti ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Sta bene. Andiamo avanti, Turco, eravamo all'emendamento Sannicandro 2.54, su cui vi è parere favorevole.

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Presidente, sugli emendamenti Andrea Maestri 2.258, Sannicandro 2.80, Colletti 2.201, Daniele Farina 2.59, Sarro 2.213 e 2.214 e Molteni 2.60 il parere è favorevole. Sull'emendamento Sarro 2.215 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Colletti 2.70 e 2.72, Molteni 2.73, Andrea Maestri 2.74, Colletti 2.75 e 2.77 e Turco 2.82 il parere è favorevole. Sull'emendamento Colletti 2.83 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Chiarelli 2.216 il parere è favorevole. Dopodiché, dall'emendamento Bonafede 2.86 all'emendamento Colletti 2.121...

  PRESIDENTE. A che pagina ?

Pag. 10

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Io sto guardando un altro testo, comunque sono una trentina di emendamenti.

  PRESIDENTE. Allora ci faccia la cortesia...

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Su tutti questi emendamenti mi rimetto all'Assemblea, è per accelerare i lavori.

  PRESIDENTE. È che, se non ce li indica tutti, è un po’ difficile.

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Allora glieli elenco tutti.

  PRESIDENTE. Sì, grazie, abbia pazienza.

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Sugli emendamenti Bonafede 2.86, Sarro 2.88, Dambruoso 2.89, Bonafede 2.91, Dambruoso 2.93 e Sarro 2.94 mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Gli emendamenti Dambruoso 2.89 e 2.93 sono ritirati.

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Ok. Sugli emendamenti Colletti 2.95, Sarro 2.217 e Sarro 2.105 mi rimetto all'Assemblea.
  Emendamento Sarro 2.107, mi rimetto all'Aula. Emendamento Sarro 2.101, mi rimetto all'Aula. Identici emendamenti Bonafede 2.96 e Sarro 2.98, mi rimetto all'Aula. Emendamento Sarro 2.110, mi rimetto all'Aula. Emendamento Chiarelli 2.118, mi rimetto all'Aula. Identici emendamenti Molteni 2.113, Colletti 2.202 e Chiarelli 2.219, mi rimetto all'Aula. Emendamento Colletti 2.212, mi rimetto all'Aula. Emendamento Colletti 2.114, mi rimetto all'Aula. Emendamento Colletti 2.115, mi rimetto all'Aula. Emendamento Colletti 2.116, mi rimetto all'Aula. Emendamento Molteni 2.117, mi rimetto all'Aula. Emendamento Colletti 2.259, mi rimetto all'Aula. Emendamento Molteni 2.119, mi rimetto all'Aula. Emendamento Colletti 2.120, mi rimetto all'Aula. Emendamento Colletti 2.121, mi rimetto all'Aula. Emendamento Daniele Farina 2.123, parere favorevole.

  PRESIDENTE. Colletti, anche lei era favorevole su questo, l'emendamento Daniele Farina 2.123 ? A pagina 32 del fascicolo.

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole Turco, andiamo avanti.

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Emendamento Colletti 2.125, parere favorevole. Emendamento Molteni 2.126, parere contrario. Emendamento Molteni 2.127, parere contrario. Emendamento Molteni 2.128, parere contrario. Emendamento Molteni 2.129, parere contrario. Emendamento Sannicandro 2.130, parere favorevole. Emendamento Chiarelli 2.203, parere favorevole. Emendamento Chiarelli 2.204, parere favorevole. Emendamento Chiarelli 2.205, mi rimetto all'Aula. Emendamento Chiarelli 2.206, mi rimetto all'Aula. Emendamento Chiarelli 2.207, parere favorevole. Emendamento Colletti 2.136, parere favorevole. Emendamento Sannicandro 2.142, parere favorevole. Emendamento Sannicandro 2.144, parere favorevole. Emendamento Chiarelli 2.220, parere favorevole. Emendamento Sarro 2.221, parere favorevole. Identici emendamenti Colletti 2.145 e Sarro 2.222, parere favorevole. Emendamento Colletti 2.155, parere favorevole. Emendamento Sannicandro 2.157, parere favorevole.

  PRESIDENTE. Colletti, su questo ? Sull'emendamento Sannicandro 2.157 ? Sugli emendamenti Sannicandro 2.157 e Sannicandro 2.169... Siamo alle pagine 43 e 44 del fascicolo. Le chiederei un attimo al volo il suo parere, perché li abbiamo saltati.

Pag. 11

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Emendamento Sannicandro 2.157, parere favorevole. Emendamento Sannicandro 2.169, parere favorevole.

  PRESIDENTE. Sta bene. Scusi, onorevole Turco, ma avevamo un problema di impaginazione del fascicolo.

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Nessun problema. Emendamento Sannicandro 2.169, parere favorevole. Identici emendamenti Molteni 2.172 e Chiarelli 2.223, parere favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 2.1...

  ARCANGELO SANNICANDRO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, vorrei farle notare che ho chiesto di parlare sul complesso degli emendamenti.

  PRESIDENTE. L'abbiamo vista ?

  ARCANGELO SANNICANDRO. No, non mi ha visto in effetti.

  PRESIDENTE. Mi dispiace.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Però, non è che il fatto che voi non guardiate a sinistra, oltre che a destra, può sempre ricadere sulle nostre spalle. Capisco che la Presidenza è rivolta per la postura direttamente al centro; però avete due assistenti, qualcuno dovrebbe guardare anche da questo lato.

  PRESIDENTE. Può capitare, ma io...

  ARCANGELO SANNICANDRO. Lo dico non per fare polemiche, però il fatto sta succedendo sempre più spesso. Comunque, mi dica lei...

  PRESIDENTE. Se per lei va bene, svolge la dichiarazione di voto sull'emendamento Molteni 2.1, e lascerò un po’ più ampia...

  ARCANGELO SANNICANDRO. No, perché avrei meno tempo di quanto ne avrei avuto discutendo sul complesso degli emendamenti. Questa è la questione !

  PRESIDENTE. Lo so, Sannicandro: mi dispiace, ma può capitare. È capitato anche con altri suoi colleghi in passato. Ci dispiace, ma... Grazie.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Va bene, d'accordo, d'accordo.
  Colleghi, questo disegno di legge è stato depositato al Senato il 13 gennaio 2015, ed è arrivato alla Commissione competente del Senato il 3 marzo 2015; è stato licenziato il 10 marzo 2016, praticamente dopo un anno. Nelle more, il Governo decise che l'ultima proroga che era stata varata per i magistrati onorari scadesse il 31 maggio: per cui noi oggi dovremmo in fretta e furia, così come già accaduto in Commissione, approvare un purchessia disegno di legge per consentire al Governo di emanare nel giro di un mese i decreti legislativi, passarli un'altra volta alle Camere e quindi farli entrare in vigore, nonostante tra l'altro la vacatio legis. Quindi il Senato, nonostante la decisione del Governo, ha proceduto tranquillamente ad esercitare le proprie prerogative: così non è accaduto da noi, perché la Commissione, che è una Commissione zelante, non lo nego, che lavora con adeguata competenza, comunque ha dovuto per questo motivo, per soggiacere al ricatto del Governo, rigettare i 156 emendamenti che erano stati proposti dalla maggioranza e dall'opposizione. Voi capite che con 156 emendamenti probabilmente Pag. 12qualcuno aveva un certo valore: però c'era il diktat del Governo !
  Qui noi oggi ci accingiamo a celebrare una farsa, aggravata dal fatto che ciascuno di noi, forse ingenuamente, ha presentato pure degli emendamenti in quest'Aula. Dico subito – svilupperò poi dopo evidentemente il concetto a rate, nel prossimo intervento – che noi non ci stiamo: noi ritireremo i nostri emendamenti man mano che arriveranno alla discussione, perché non intendiamo coprire questo stato di cose. È evidente che questo disegno di legge non va bene per molta parte, ma non va bene soprattutto perché non viene incontro alle richieste del mondo dei magistrati onorari: si tratta di 5.450 persone, così com’è stato illustrato dal sottosegretario nella discussione generale, che porta avanti il peso della giustizia italiana in modo più che soddisfacente, a fronte di 8 mila e qualcosa magistrati togati. Orbene, con questo disegno di legge si mette su un'architettura ordinamentale, ma si trascura appieno quali sono i diritti e le esigenze del mondo che quell'impalcatura deve tenere in piedi: è stata illustrata un'ottima architettura, ma un'architettura che ha le fondamenta precarie, lo abbiamo già detto e lo ripetiamo, perché con questa riforma (chiamiamola così) non si pone attenzione a quelle che vengono chiamate volgarmente le risorse umane. E se non si pone attenzione ai diritti e alle esigenze delle risorse umane, non si va da nessuna parte !
  Poiché credo che siano scaduti i cinque minuti, io... Non ancora ?

  PRESIDENTE. Ha ancora quaranta secondi.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Quaranta secondi. Allora termino qui, perché poi entriamo nel merito al prossimo emendamento.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Colgo l'occasione per salutare studenti e docenti del liceo scientifico «Giuseppe Seguenza» di Messina, che seguono i nostri lavori (Applausi).
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Presidente, io sottoscrivo parola per parola le affermazioni che sono state pronunciate dal collega Sannicandro. Tra l'altro, faccio presente che sull'articolo 1 il gruppo della Lega si è astenuto ed è una chiara dimostrazione da parte nostra, che sul punto abbiamo presentato una nostra riforma complessiva e organica della magistratura onoraria. È una riforma nella quale crediamo, nella quale ci siamo spesi, sulla quale abbiamo aperto e manteniamo aperto, anche successivamente all'approvazione di questa riforma, un tavolo di confronto con gli organismi rappresentativi delle magistrature non togate. Crediamo fortemente nel ruolo di questi magistrati, e crediamo che a questi magistrati, che consentono il funzionamento del sistema giustizia, devono essere riconosciuti quei diritti, quelle prerogative, quella dignità che meritano onesti lavoratori che in una situazione di precarizzazione e di estremo precariato, nella quale ancora vivranno nonostante questa riforma, meritano un'attenzione da parte del Parlamento.
  Presidente, faccio presente a lei che stiamo parlando di una delega e, quindi, tutto è delegato al Governo, che avrà pochi giorni e poche settimane, entro il 31 maggio; scadenza che non giustifica la velocità con cui si è voluto approvare questo disegno di legge alla Camera, perché sono anni che si discute della riforma della magistratura e sono mesi che questa riforma giace nell'Aula del Senato, più precisamente alla Commissione giustizia del Senato. È una delega, quindi tutto è delegato al Governo. Vedremo che i criteri direttivi di cui all'articolo 2 sono estremamente estesi, che rappresentano sostanzialmente una delega in bianco al Governo. Il tempo è contingentato; il relatore per la maggioranza dà parere contrario su tutto; il relatore si piega supinamente ai voleri del Governo; non c’è dibattito e non c’è confronto, a parte qualche legittimo intervento da parte delle opposizioni. Io, a differenza del collega Sannicandro, i miei Pag. 13emendamenti li mantengo e li faccio votare, perché almeno un'opera di testimonianza e di rispetto del lavoro operato dalla magistratura onoraria lo voglio confermare. Voglio, quindi, che rimangano agli atti determinati emendamenti, che non sono emendamenti politici, Presidente, ma sono emendamenti di merito ! Sono emendamenti che tendono da un lato a riscrivere meglio questa finta e falsa riforma e dall'altro lato tentano di migliorarla, come è compito di questo Parlamento. Il Parlamento – oggi, la Camera – non può essere il «ratificatoio» di decisioni assunte dal Governo, rispetto alle quali il Governo non intende muovere neanche una virgola.
  Non si sta facendo una buona riforma e non è accettabile che questa Camera, su un provvedimento così importante, rispetto al quale da anni si auspica un confronto all'interno di questa stessa Camera, debba liquidare il tutto in poche ore, contingentando il dibattito, tappando e tarpando qualunque volontà di modifiche e di miglioramento da parte di maggioranza e opposizione a questo provvedimento.
  Ripeto, era un'occasione storica, e questa occasione storica rischia di essere buttata al vento per l'arroganza di questo Governo e di questa maggioranza, calpestando tra l'altro il lavoro, la dignità e i diritti di lavoratori che in questi anni sono stati sfruttati; per troppo tempo sono stati considerati magistrati di serie B, magistrati meno importanti rispetto ai togati, magistrati invece grazie ai quali il sistema giustizia ha potuto produrre quell'efficienza che dovrebbe essere migliorata, ma che, sicuramente, senza il loro lavoro e senza il loro contributo sarebbe stata ulteriormente minore e dannosa per i cittadini.
  Ci piacerebbe capire anche dal Governo, che il Governo interloquisse su questo tema, che il Governo ci dicesse cosa ne pensa, che il Governo ci dicesse il motivo per cui non ritiene opportuno neanche accogliere un emendamento, ripeto, di merito e migliorativo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo, mentre i due relatori di minoranza si rimettono all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pannarale, Palma, Formisano, Romele.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  373   
   Votanti  283   
   Astenuti   90   
   Maggioranza  142   
    Hanno votato   41    
    Hanno votato no  242.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sannicandro 2.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Riprendo il discorso a rate. Il Governo poteva tranquillamente fare un decreto-legge, non è che sia un Governo che, come dire, prova un po'di imbarazzo ad emettere decreti-legge. Poteva tranquillamente fare un decreto-legge per spostare la data, magari al 31 dicembre di quest'anno, e farci affrontare con serenità il nostro lavoro, ma così non è stato. Questa Camera si è supinamente assoggettata a quanto chiesto dal Governo.
  Entrando nel merito, noi voteremo su tutti gli emendamenti dei colleghi scheda bianca, non perché non apprezziamo i loro emendamenti, anzi vi diciamo subito che il lavoro che, da noi e dalle altre parti, è stato fatto per rendere più concreta questa riforma, sarà raccolto in un disegno di legge di iniziativa parlamentare, proprio per colmare le lacune che ci sono in questo disegno di legge.Pag. 14
  Quindi, il lavoro non deve andare perduto, perché è un lavoro importante, che viene incontro alle esigenze della magistratura onoraria. Quindi, noi ci asterremo su tutti gli emendamenti, non ci presteremo al gioco della maggioranza e voteremo contro questa legge per le sue carenze, che cercheremo di illustrare di volta in volta.
  Entrando nel merito, al di là dell'architettura ordinamentale che qui è stata stabilita, rimane un problema. Il problema è il seguente: i 5.450 magistrati onorari in che maniera vengono indennizzati, anzi, diciamo meglio, in che maniera vengono retribuiti ? Perché si tratta in sostanza, al di là della formula giuridica, di lavoratori veri e propri. Lavoratori forse dipendenti, perché sono di fatto, come sapete, alle dipendenza di qualcuno, dal presidente del tribunale al presidente di sezione, dal Consiglio superiore della magistratura al Consiglio giudiziario. Ora, un giudice di pace quanto riscuote ? Prende per ogni udienza 36 euro lordi – chiaro ? 36 euro lordi ! – e non può fare tante udienze in quanto vi è un limite di 110 udienze all'anno, quindi c’è un fisso di 3.960 euro all'anno. Chiaro ? Quindi, quando andate di fronte a un giudice di pace dovete sapere questo, e dovete sapere che la sua sentenza, la sentenza che il cittadino chiede e che gli sarà eventualmente data, viene retribuita al magistrato onorario 56 euro lordi – 56 euro lordi ! –, mentre se si tratta di un decreto ingiuntivo prende 10 euro lordi. Quindi, quando un cittadino si trova di fronte a un magistrato onorario gli sorge il dubbio se questo sta lì a badare alle sue questioni o sta badando al suo reddito, perché deve badare, certamente, a fare presto e al meglio, ovviamente, quanto può, perché altrimenti a fine anno e a fine mese, ripeto, si troverà con il portafoglio vuoto.
  Quando svolge la sua funzione in campo penale, come GIP, prende 10 euro per ogni archiviazione. A sua volta, quando va nei CIE per decidere la sorte degli extracomunitari prende 10 euro per ogni provvedimento di accoglimento o di respingimento. A loro volta, i giudici onorari di tribunale prendono 68 euro a udienza e basta ! 68 euro ad udienza e basta ! Prima erano 90 euro ad udienza, oggi sono 68 euro ad udienza. Lo stesso vale per i vice procuratori onorari, che prendono 68 euro ad udienza, mentre prima ne prendevano 90 ! Questa è la condizione economica di questi magistrati.
  Ora, vi sono magistrati che esercitano quest'attività, cosiddetta volontaria, da decenni. In questa legge non si assicura loro un minimo di stabilità, anche se ormai raggiunti i 50 o i 60 anni; un minimo di stabilità che consenta di approdare ad una qualsiasi pensione in modo più o meno sereno. Ovviamente, non godono di ferie, non godono di tredicesima, non godono di indennità di maternità, non godono di nulla. Tutto ciò in contrasto con la cultura giuridica dell'Europa ! Quella Europa tanto spesso invocata a sproposito, soprattutto quando si tratta di picchiare i lavoratori, quando se ne esce dando la colpa all'Europa. Non ci si richiama invece all'Europa quando si tratta di soddisfare le esigenze dei lavoratori.
  Questa è la situazione concreta, quindi; da un lato ovviamente i nuovi assunti non possono che essere a termine, non c’è dubbio, ma dall'altro lato, per quanto riguarda coloro i quali da anni servono lo Stato in questa maniera, dovranno fare gli esami praticamente ogni quattro anni ! Ho finito Presidente, riprendo alla prossima puntata (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Turco. Le chiedo se vuole parlare come relatore o come membro della sua componente, perché come membro della sua componente ha ancora due minuti e mezzo, dopodiché...

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Come relatore, Presidente.

  PRESIDENTE. Prego, ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Molto brevemente, Presidente. Non Pag. 15posso che condividere ed associarmi alle considerazioni svolte dal collega Sannicandro e dal collega Molteni, e invitare maggioranza e Governo a cambiare il parere almeno ad un emendamento, in modo che possa essere approvato un emendamento e il provvedimento sia costretto quindi a una seconda lettura al Senato.
  Dopodiché, è chiaro che con una decretazione d'urgenza il termine del 31 maggio per la proroga della magistratura onoraria possa arrivare tranquillamente al 31 dicembre e dare, quindi, al Parlamento la possibilità effettiva di cambiare in meglio questo provvedimento, che, ripeto, vede la totale contrarietà dei diretti interessati, ovverosia di tutta la magistratura onoraria.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sannicandro 2.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza Turco e su cui il relatore di minoranza Colletti si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simone Valente, Castelli... chi altro ? Simone Valente ancora non riesce a votare... bene, ha votato. Mucci... qualcun altro ? Giuliani... qualcun altro ancora ? Non mi pare.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  281   
   Astenuti  102   
   Maggioranza  141   
    Hanno votato   42    
    Hanno votato no  239.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Zan ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Turco 2.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Grazie, Presidente. Voglio sottolineare che questa questione della retribuzione dei magistrati ordinari non è una questione, come dire, sindacale, per capirci, ma è una questione che attiene all'indipendenza della magistratura. Le retribuzioni dei magistrati – che sono certamente superiori alla media di quanto prendono, non so, cittadini che sono impiegati in pari responsabilità – sono giustificate, appunto, dal fatto, giustissimo, che bisogna garantire l'indipendenza dei magistrati, e ciò anche è stabilito nella giurisprudenza dei massimi livelli italiani (Corte costituzionale, Corte di cassazione).
  Ricordavo prima, l'altro giorno, che, quando questo Parlamento votò la norma sul contributo di solidarietà da parte di chi percepisce una retribuzione superiore a 90 mila euro, per il primo scaglione, e 110, se non ricordo male, per il secondo scaglione, i magistrati impugnarono questa normativa. La impugnarono ed ebbero ragione. Ebbero ragione proprio perché si disse: con questo provvedimento si lede l'indipendenza della magistratura sotto due profili, perché la magistratura in questa maniera, come dire, è sotto attacco da parte del Governo e perché la magistratura in questa maniera, se non è garantita economicamente una sua indipendenza, non è garantita adeguatamente anche la sua indipendenza di giudizio.
  Ora, tutto ciò, se vale per la magistratura togata, deve valere anche per la magistratura ordinaria ! E questo non nell'interesse del magistrato togato o del magistrato onorario, ma nell'interesse del cittadino che accede al servizio giustizia ! Perché il cittadino che accede al servizio giustizia deve sapere che quell'uomo, che sta di fronte a lui e che deve emanare una sentenza in nome del popolo sovrano, lo stia facendo per lui, soltanto badando a lui e non ad altri interessi. Per questo motivo, ripeto, noi continueremo a votare, ad astenerci; tutto quanto i deputati hanno Pag. 16elaborato sarà oggetto di un altro disegno di legge e invito i colleghi, come dire, a collaborare in tal senso, perché la farsa che stiamo celebrando quest'oggi appaia in tutta la sua evidenza !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 2.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza Turco e su cui il relatore di minoranza Colletti si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Frusone... Qualcun altro ? Caso.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  283   
   Astenuti  102   
   Maggioranza  142   
    Hanno votato   43    
    Hanno votato no  240.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole di entrambi i relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Dell'Aringa, Gigli, D'Ambrosio... Ci siamo ? Marzana ha votato... Chi altro ? Qualcun altro ? No.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  389   
   Votanti  362   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato  120    
    Hanno votato no  242.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 2.6.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Ho descritto in precedenza quale sarebbe l'idea del MoVimento 5 Stelle per quanto riguarda l'ufficio del processo della magistratura onoraria e qui spiego anche qual è l'idea del MoVimento 5 Stelle per quanto riguarda i giudici di pace.
  Attualmente, ma lo saranno ancora di più in futuro qualora dovesse passare questo disegno di legge delega e anche i decreti delegati, i giudici di pace avranno un ruolo molto aumentato: più del doppio rispetto all'attualità. In realtà, dal nostro punto di vista, un modo per rendere e per far tornare davvero la funzione dei giudici di pace come una funzione onoraria, sarebbe quello di limitare il numero delle cause che ogni giudice di pace ogni anno può avere nel proprio ruolo – e per limitarle abbiamo messo un limite, come numero, pari a cento – di modo che si possa permettere allo stesso giudice di pace, libero professionista, di avere anche un lavoro accessorio e, quindi, far sì che essa sia davvero una funzione onoraria al servizio della cittadinanza e non un lavoro, magari a tempo determinato, per anni e anni, sottopagato e senza nessuna tutela assistenziale o previdenziale.
  Ed è questa la ratio del limite: inserire un limite di tal fatta vuol dire, oltretutto, avere un numero maggiore di giudici di pace, che seguono un numero minore di casi, quindi anche con maggiore coerenza, con maggiore impegno e con maggiore visione anche del proprio ruolo, ma significa anche permettere di avere un lavoro accessorio e ausiliario a una platea molto più ampia di persone, i liberi professionisti. E vista anche la crisi delle varie libere professioni, questo potrebbe aiutare tutta quella schiera di liberi professionisti che, in questo momento, sono davvero nel Pag. 17pieno della crisi che avvolge l'Italia, molto più di alcune categorie che, in realtà, sono protette, anche perché possono prevedere delle protezioni come cassa integrazione o indennità di disoccupazione. Ed è per questo che chiediamo il voto favorevole a questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non ha votato ? Paola Bragantini, Donati... qualcun altro ? Non mi pare.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  353   
   Astenuti   26   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato  111    
    Hanno votato no  242.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.7, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza Turco e con il parere favorevole del relatore di minoranza Colletti.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi è che non riesce a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  324   
   Astenuti   59   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato   77    
    Hanno votato no  247.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Turco 2.10, sul quale vi è il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, allo scopo di completare il quadro, voglio richiamare l'attenzione dell'Aula sulle modalità di retribuzione, ancora, dei magistrati.
  Il comma 13 dell'articolo 2 di questo provvedimento di delega prevede che i magistrati vengano retribuiti come i metalmeccanici o, meglio, come si vorrebbe che venissero retribuiti gli operai dell'industria.
  C’è un dibattito nel Paese: c’è un dibattito per cui non bisogna più dare una retribuzione fissa mensile, ma, per quanto è possibile, una retribuzione che sia collegata alla produzione. Quindi, mettendo sullo stesso piano le sentenze con i bulloni, mettendo sullo stesso piano le sentenze con altra merce, cosa prevede questo disegno di legge di delega ? Prevede che, in favore dei magistrati onorari, siano stabiliti degli obiettivi – il presidente del tribunale stabilisce degli obiettivi: devi fare tante sentenze, per capirci in modo semplice – e che la retribuzione sia collegata al raggiungimento anche di questi obiettivi. Da un lato, c’è una parte fissa e ne abbiamo parlato: allo stato attuale, la parte fissa, per i giudici di pace, è di 3.960 euro annui, lordi; dall'altro lato, c’è una parte variabile. Qui si migliora un pochino la situazione, ma sempre a vantaggio della parte variabile.
  Cosa si chiedeva e cosa chiederemmo noi, se potessimo dialogare ? Noi chiederemmo che la parte fissa fosse, perlomeno, uguale a quella che prende una segretaria di uno studio legale e, cioè, non meno di 36 mila euro lordi all'anno. Lo ripeto: non meno di 36 mila euro lordi all'anno. È inconcepibile che questi magistrati vengano pagati come le badanti extracomunitarie, Pag. 18che, ripeto, stanti le necessità, purtroppo, della vita, si adattano a paghe, molto spesso, da fame.
  Ma c’è ancora qualcosa di peggio. Quando si affronta il problema della loro previdenza, colleghi, si stabilisce, sì, che noi ci penseremo, ma i contributi te li devi pagare tu, nel senso che è previsto che, siccome questo provvedimento non deve costare niente, da dove prendiamo i soldi per assicurare un minimo di copertura assicurativa ? Si dice qui, a chiare lettere, che dovranno essere trovati i soldi riducendo la tua paga. D'altra parte, abbiamo un precedente: abbiamo visto che dai 90 euro si è passati ai 68 euro e non so dove andremo a finire, se qui non ci sarà una levata di scudi e non ci sarà un sussulto da parte del Parlamento.
  Quindi, io vorrei dire al presidente di Confindustria: non si affanni troppo con i sindacati. Lei ha un bel precedente, che è qui, che è nel cuore dello Stato. Lo prenda e lo sbandieri e vedrà – chissà – se non riesce pure a convincere i sindacati (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale...
  Scusate, revoco l'indizione della votazione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Bianconi. Ne ha facoltà.

  MAURIZIO BIANCONI. Faccio il punto un secondo, abbiate pazienza.

  PRESIDENTE. Prego.

  MAURIZIO BIANCONI. Presidente, siccome abbiamo la fortuna di avere un sottosegretario che fa il magistrato e vedo che un collega anche avvocato fa delle giuste rimostranze di carattere economico, vogliamo dire come sta la questione ?
  La questione è che noi abbiamo una pseudomagistratura a cottimo, che raduna tutti quelli che: a) non gli è venuto bene fare gli avvocati; b) non hanno fatto il concorso in magistratura; c) non hanno altra occupazione; d) sono animati da animo volontaristico, che dovrebbero garantire la giustizia in una sequela infinita di casi e, spesso, non la garantiscono, ma non perché è cattiva gente, ma perché gli mancano i fondamentali. Come l'avvocato deve fare il suo concorso per fare l'avvocato, il magistrato, sia che decida di due noci sia che decida di 2 miliardi, il suo concorsino lo deve fare.
  Sacrifichiamo, poi, da un punto di vista economico, una categoria di gente che effettivamente sta lì a lavorare. Allora, preparategli dei corsi di formazione, teneteli due o tre anni a prepararsi, fategli fare un concorsino e fategli fare i magistrati, altrimenti, il risultato qual è ? È che avremo sempre una giustizia sempre più scadente per l'assoluta inappetibilità della funzione, i cittadini si allontaneranno da una giustizia sfiduciata e scadente e questo, a meno che – Presidente, lo dico a lei perché il sottosegretario intenda – non ci sia un compito più vasto di questo Governo, che non è garantire una migliore giustizia, ma fare una giustizia tanto schifosa che i cittadini smettono di rivolgersi alla giustizia e così si risparmia una barca di quattrini: perché questo pare che sia l'intendimento.
  Quindi, questo è l'appello vero che io cerco di fare in ordine a questo brutto disegno di legge di delega, che, non a caso, è di delega: così si fanno i cavoli loro, come nelle altre vicende uguali.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 2.10, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore Turco e sul quale il relatore di minoranza Colletti si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Covello, Cominardi, Silvia Giordano. Qualcun altro che non riesce a votare ? Di Battista. Fontana non riesce a votare ? Magorno, Catanoso, Carbone. Aspettiamo Martino. Martino sta andando a votare. Pag. 19Martino ancora non ha votato, non riesce a votare. Martino ha votato. Sembra che abbiano votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  394   
   Votanti  289   
   Astenuti  105   
   Maggioranza  145   
    Hanno votato   47    
    Hanno votato no  242.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  L'emendamento successivo Colletti 2.12 risulta ritirato.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarro 2.208.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sarro. Ne ha facoltà.

  CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Approfittiamo anche noi, come gruppo di Forza Italia, della illustrazione di questo emendamento per associarci alla critica e alla censura che sono state mosse al Governo rispetto a questo provvedimento, perché assume a pretesto l'imminente scadenza degli incarichi della magistratura onoraria – problema affrontabile e risolvibile agevolmente con un decreto-legge, atteso che questo Governo di decreti-legge ne sforna uno a settimana – e consentire un dibattito più approfondito e serio su un tema delicato, qual è quello, appunto, della magistratura onoraria e dell'esercizio, più in generale, della funzione giurisdizionale.
  L'emendamento richiede in sostanza un'affermazione che dovrebbe essere ovvia quando parliamo di un giudice, ovvero che sia garantita la posizione di terzietà, in primo luogo, in considerazione di quello che è lo status che viene assicurato al magistrato, e quindi si afferma la necessità di avere un rapporto esclusivo da parte del titolare della funzione e non immaginare di continuare ad avere, così come oggi purtroppo accade, un esercito di magistrati che sono sostanzialmente a mezzo servizio. Quindi, richiedere il rapporto esclusivo significa anche garantire una remunerazione adeguata e, soprattutto, anche una selezione altrettanto coerente con l'importanza e la delicatezza della funzione che viene esercitata.
  Si tratta di un approccio diametralmente opposto rispetto a quello che viene praticato con il provvedimento in esame e soprattutto di un metodo di considerazione e di selezione dei magistrati onorari che porrebbe fine ad una situazione dove noi registriamo soltanto dati sostanzialmente negativi, al di là del lodevole sforzo che, a livello individuale molti dei magistrati onorari conducono.
  Di fatto, comunque, noi continuiamo a perpetuare un sistema dove viene svilita la funzione giurisdizionale, perché abbiamo dei magistrati, quelli onorari, che sono sicuramente considerati di «serie B» o di «serie C» rispetto ai magistrati ordinari. Abbiamo una mortificazione anche della loro professionalità e della loro dignità come lavoratori, ma soprattutto abbiamo un serio e preoccupante pregiudizio per i cittadini, che sono costretti a ricevere e ad accedere ad un servizio che inevitabilmente risente dei limiti e delle criticità di questo tipo di impostazione.
  Allora, vi è la necessità di una revisione complessiva e, a fronte di questa esigenza, noi, invece, registriamo la posizione del Governo che è di totale chiusura, blindatura del testo, impraticabilità di qualsiasi variazione, anche di quelle che sono dettate dal buonsenso.
  Nell'esame degli emendamenti precedenti noi abbiamo sostenuto anche emendamenti che sono stati sottoscritti e proposti da altri colleghi parlamentari, anche portatori di una visione diversa dalla nostra, ma che rispondevano a delle esigenze reali, con le quali qualsiasi operatore del diritto quotidianamente si misura; noi le abbiamo condivise e le abbiamo sostenute.
  È incomprensibile questo atteggiamento di chiusura del Governo, che cerca, come giustamente ha sottolineato il collega Bianconi, attraverso uno scadimento progressivo della funzione giurisdizionale e del servizio giurisdizionale, di praticare una drastica, quanto assolutamente inammissibile, Pag. 20politica deflattiva del contenzioso, riducendo le cause, ma non perché funzionano meglio i rapporti tra i cittadini, o tra i cittadini e la pubblica amministrazione, ma semplicemente perché il servizio giustizia diviene sempre più inaccessibile.
  Concludo, volendo ricordare quanto negli anni Settanta fu compiuto allorché si istituì per la prima volta la magistratura amministrativa di primo grado, che andava a completare il circuito Consiglio di Stato-tribunali amministrativi regionali. Anche in quella occasione si dovette procedere rapidamente e sollecitamente alla istituzione di un nuovo ruolo di magistrati, eppure anche in quella circostanza si fece ricorso ad una procedura selettiva, ad un concorso per titoli, che potesse garantire il reclutamento sotto il profilo della qualità e del merito. Esigenza, questa, particolarmente avvertita, non solo perché già oggi i magistrati onorari hanno competenze e funzioni importanti, ma perché questo provvedimento addirittura ne prevede la possibilità di assegnazione ai collegi, dove vi sono particolari carenze di organico.
  Quindi, davvero, è una estensione del problema e un ulteriore aggravamento della situazione, che ci trova in totale disaccordo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.208, con il parere contrario della Commissione, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Magorno, Cominardi, Mannino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  396   
   Votanti  352   
   Astenuti   44   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato   40    
    Hanno votato no  312.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarro 2.209.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Affrontiamo un altro capitolo collegato con quelli precedenti. Con l'aumento della competenza civile e penale dei giudici onorari si fa un'operazione che non è adeguatamente motivata. Faccio presente che la figura storica del giudice di pace era il giudice conciliatore, che i giovani certamente non ricordano. Una figura antica che in effetti era presente in ogni Paese ed esercitava funzioni attribuite normalmente ad un avvocato più o meno anziano; il cancelliere era un impiegato comunale, il messo di notificazione era un impiegato comunale che discuteva e trattava evidentemente ed effettivamente delle questioni di poca importanza. Nel corso degli anni, invece, questi giudici onorari moderni hanno acquisito competenze sempre maggiori e sempre più impegnative. Quindi, un aumento della competenza quantitativamente superiore e altrettanto qualitativamente superiore. In questo caso si arriva addirittura, ho letto, anche a dare la competenza per alcuni reati gravi in pratica. Ora si aumenta la competenza, si sposta l'asticella dalla competenza dei magistrati togati alla competenza dei magistrati onorari e qual è il risultato ? Il risultato è che la produttività dei magistrati togati a livello europeo – a livello europeo ! – aumenta notevolmente perché il lavoro è di dieci, ma la produttività è commisurata su cinque. Questo è quanto è stato denunziato alla Commissione europea a proposito della formazione – come dire – delle statistiche delle graduatorie circa le performance delle magistrature europee. Noi, lo ripeto, è stato scoperto e denunziato, stiamo ai posti buoni in graduatoria, proprio grazie a questi espedienti. Tratterò successivamente un altro capitolo (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

Pag. 21

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.209.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sani, Archi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  337   
   Astenuti   45   
   Maggioranza  169   
    Hanno votato  101    
    Hanno votato no  236.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.15, con il parere contrario della Commissione e del Governo, favorevole del relatore di minoranza Colletti, e sul quale si rimette all'Aula il relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Magorno, Furnari, Baroni, Micillo, Spadoni, Placido...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  347   
   Astenuti   38   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato  111    
    Hanno votato no  236.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Piccione ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarro 2.210.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. No, Presidente, non avevo chiesto di parlare.

  PRESIDENTE. Va bene. Come vede, adesso la chiamiamo anche quando non si prenota.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.210.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dallai, Fabbri, Tancredi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  389   
   Votanti  278   
   Astenuti  111   
   Maggioranza  140   
    Hanno votato   43    
    Hanno votato no  235.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Piccione ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 2.16.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Presidente, in questo provvedimento viene altresì prevista una forma di tirocinio prima di prendere l'incarico: tutto molto giusto, peccato che, anche questo tirocinio, non prevede alcuna forma di indennità a favore dei tirocinanti. Oltretutto, neanche è prevista la durata del tirocinio, quindi noi dovremmo votare su un provvedimento ove i tirocinanti non sanno quanto durerà questo tirocinio – almeno per quanto ci consta adesso – ma soprattutto dovremmo Pag. 22votare il fatto che lo faranno gratuitamente. Ovvero, permettiamo ciò che in realtà non è permesso agli imprenditori privati, cioè far lavorare gratuitamente delle persone. Rendiamoci conto, quindi, di come lo Stato sia il primo sfruttatore di manodopera in Italia, rispetto ai privati.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.16, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  386   
   Votanti  344   
   Astenuti   42   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato  108    
    Hanno votato no  236.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.13, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo, Scuvera, Battelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  354   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  120    
    Hanno votato no  234.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 2.17, su cui vi è il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, capitolo contratto a termine. Quanto è compatibile la legislazione italiana con la legislazione e con la giurisprudenza europea ?
  La Corte di giustizia europea ci ha ammoniti dicendo che è consentito stipulare dei contratti a termine, ma non è consentito abusarne, e noi abbiamo di recente sperimentato quanto è accaduto nel mondo della scuola. Lì la giustificazione era che non si facevano i concorsi e, siccome non si facevano i concorsi, si andava di proroga in proroga. Qui, invece, la giustificazione è un'altra, cioè il fatto che una riforma organica della magistratura ordinaria tarda a venire. Nel caso di specie, abbiamo una serie di magistrati che per lunghi anni hanno esercitato questa attività e la Corte di giustizia europea se ne sta già interessando. Immaginate un po’ cosa potrebbe accadere qualora quella giurisprudenza fosse applicata al caso di specie: dovremmo appunto correre con decreti-legge – quelli che oggi non si vogliono fare – per cercare di tamponare la falla, come è accaduto per la scuola. Anche in questo caso sarebbe bene seguire gli ammonimenti della magistratura europea.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Presidente, questa è un'altra assurdità del disegno di legge delega. Parliamo di alcune incompatibilità con la funzione di magistrato onorario e sarebbe interessante spiegare la differenziazione tra l'incompatibilità di cui al numero 1) e quella di cui al numero 3). Le spiego brevemente. Al numero 1) si afferma che non possono esercitare funzione Pag. 23– giustamente – di magistrato onorario i membri del Parlamento nazionale, del Parlamento europeo, i membri del Governo, gli assessori e i consiglieri regionali, provinciali e comunali; invece, al numero 3) si spiega che, per tre anni dalla cessazione di un incarico direttivo o esecutivo nei partiti politici o nelle associazioni sindacali, queste persone non possono esercitare le funzioni di magistrato onorario. Quindi, abbiamo due differenze: se si faceva parte di un partito politico, per tre anni non si può esercitare; se si era addirittura in una posizione di preminenza, come Ministro, sottosegretario o parlamentare italiano, il giorno dopo si può esercitare come magistrato onorario.
  Io avevo domandato in Commissione le motivazioni di ciò, perché in realtà mi sembrava molto più importante l'incompatibilità con la funzione di parlamentare o di assessore regionale e di assessore comunale piuttosto che quella con incarico direttivo in un partito politico o in un sindacato, e sono qui ancora a chiedere le motivazioni di questa differenza, perché così com’è in realtà stiamo per approvare una norma a favore dei politici tout-court, ovvero quelli che hanno delle cariche, piuttosto che dei politici che non hanno carica ma solo delle funzioni direttive all'interno dei partiti politici o delle associazioni sindacali, come se loro, coloro che sono all'interno dei partiti politici, avessero molto più potere rispetto ai parlamentari, ai sottosegretari, ai Ministri o addirittura agli assessori regionali.
  È una differenziazione che non si spiega, è una differenziazione forse anche un tantino incostituzionale, in questo caso, che noi vorremmo andare a riperimetrare, prevedendo quindi un'incompatibilità per cinque anni per chi esercita fattivamente la funzione di parlamentare, di assessore e di consigliere comunale, provinciale o regionale.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.17, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luciano Agostini, Carella, Taricco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  342   
   Astenuti   40   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato   81    
    Hanno votato no  261.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 2.18.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, un altro capitolo. Si dice che il matrimonio non si fa con i fichi secchi: non lo dico io, ma lo dice l'articolo 9 di questo disegno di legge, il quale stabilisce che questa bella architettura non dovrà costare nulla, e qualora si scoprisse successivamente che costi qualcosa, i decreti legislativi non potranno entrare in vigore se non quando saranno trovate le risorse adeguate. «Qualora uno o più decreti legislativi determinino nuovi o maggiori oneri che non trovano compensazione al proprio interno, i medesimi decreti legislativi sono emanati solo successivamente o contestualmente all'entrata in vigore dei provvedimenti legislativi che stanzino le occorrenti risorse finanziarie»: quindi un fabbricato sulle sabbie mobili, e un fabbricato che resterà tale fino a quando non si troveranno le adeguate risorse.
  Presidente, ho dimenticato di dirle che man mano che arrivano i nostri emendamenti, si intendono ritirati salvo parere contrario. Man mano che arrivano i nostri, cioè diamolo già per...

Pag. 24

  PRESIDENTE. Li diamo già per ritirati ?

  ARCANGELO SANNICANDRO. Sì, a meno che non...

  PRESIDENTE. Man mano che ci sono...

  ARCANGELO SANNICANDRO. Che arrivano, sì.

  PRESIDENTE. Quando ci arriviamo li ritiriamo. Sta bene.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.18, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pannarale, Russo, Romele, Scuvera...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  389   
   Votanti  346   
   Astenuti   43   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no  254.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Romanini ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.19, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cristian Iannuzzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  343   
   Astenuti   42   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato   84    
    Hanno votato no  259.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.20.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  388   
   Votanti  340   
   Astenuti   48   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato   80    
    Hanno votato no  260.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.21, con il parere contrario della Commissione e del Governo, favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sgambato, Benedetti, Di Battista...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  392   
   Votanti  343   
   Astenuti   49   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato  111    
    Hanno votato no  232.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Colgo l'occasione per salutare studenti e docenti dell'Istituto di istruzione superiore Pag. 25«Chino Chini» di Borgo San Lorenzo in provincia di Firenze, che seguono i nostri lavori (Applausi).
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.22, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Occhiuto, Sanga...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  387   
   Votanti  346   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato  116    
    Hanno votato no  230.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Avverto che, a questo punto, l'emendamento Sannicandro 2.24 è ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Andrea Maestri 2.25, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giuliani, Palma, Sandra Savino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  396   
   Votanti  334   
   Astenuti   62   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato   97    
    Hanno votato no  237.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.29, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sani, Del Grosso, Patriarca, Giuliani, Baldassarre...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  392   
   Votanti  327   
   Astenuti   65   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato   90    
    Hanno votato no  237.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.34, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giuliani, Binetti, Donati, Caso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  395   
   Votanti  347   
   Astenuti   48   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no  240.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.211, con il parere contrario di Commissione e Governo, si rimette all'Aula il relatore di minoranza Colletti, parere favorevole del relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 26

  Misiani, Carloni, Scuvera, Grillo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  395   
   Votanti  285   
   Astenuti  110   
   Maggioranza  143   
    Hanno votato   44    
    Hanno votato no  241.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Censore ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 2.36.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie Presidente. Noi abbiamo partecipato pochi giorni fa, come Sinistra Italiana, ad una iniziativa di una certa importanza: gli stati generali dell'esecuzione penale, che sono stati organizzati presso il carcere di Rebibbia. In quel caso si trattava di altro tema, ovviamente: il carcere, le sue alternative, la terraferma circostante. In quella sede sono state accennate, o a volte esplicate e messe sullo sfondo, certamente una serie di questioni che ritroviamo poi anche in questo provvedimento: durata dei processi, funzioni, riorganizzazione della macchina giudiziaria. Tuttavia, sinceramente, non troviamo in questo provvedimento elementi coerenti con quelle dichiarazioni e quegli obiettivi, che poi, tra l'altro, sono stati ribaditi su più questioni nei giorni successivi, attraverso interviste ai giornali dallo stesso Ministro della giustizia anche a più riprese.
  Questo provvedimento era un'occasione, è già stato detto. Noi abbiamo avuto un'occasione frettolosamente esaurita. Noi abbiamo avuto, veniva ricordato dal collega Sannicandro precedentemente, di fatto quarantotto giorni per esaminare questo provvedimento dal momento in cui il Senato l'ha trasmesso alla Camera dei deputati al momento in cui oggi lo ritroviamo in quest'Aula. Quarantotto giorni di un dialogo tra sordi, un anno di discussione al Senato, quarantotto giorni per questa Camera. Tra l'altro, devo dire che in questi quarantotto giorni la Camera dei deputati ha trovato il tempo di approvare una delega al Governo per la riforma del processo civile, che ha una qualche coerenza con alcuni dei temi trattati in questo provvedimento, e perfino una pessima riforma della Costituzione. Eppure, non si è trovato il tempo delle domande e delle risposte per questo provvedimento. Io non credo che il tema sia sindacale, sul trattamento economico della magistratura ordinaria, sullo stato di precarietà perdurante in cui versa, e verserà, quella come altre categorie di lavoratori di giustizia, che abbiamo avuto modo di incontrare, di cui abbiamo discusso più volte e che, ancora una volta, dentro questi provvedimenti da risvolti economici zero, cioè privi di risorse e di copertura, rimangono nell'alea di una riforma totalmente ordinamentale.
  Vi era una strada, che si poteva discutere, sono state fatte in passato delle stabilizzazioni di magistrati onorari. Sono molto antiche, sono due degli anni Settanta. Certamente la legislazione è successivamente cambiata, si sono, diciamo, frapposti veti e blocchi, e tuttavia era una strada, forse la migliore, che avrebbe potuto quanto meno mettere un punto su una storia che dura decine di anni, perché, se quelle stabilizzazioni arrivano dagli anni Settanta, possiamo immaginare cosa è successo dopo, cioè nulla ! Di questo non si è voluto minimamente discutere. Anche qui è intervenuto un meccanismo come quello che abbiamo sentito in sede di riforma costituzionale: sono tantissimi anni che aspettiamo la riforma della Costituzione, oggi finalmente ci siamo, via di fretta e di cavalcata. Bene, in questo caso si dice: è dal 1998 che si aspetta la riforma. Noi, in quarantotto giorni variamo sostanzialmente, come Camera dei deputati, questa pessima riforma, continuando la tradizione di un sistema monocamerale, a parti invertite in questo Pag. 27caso, perché non si tratterà come post Costituzione riformata della sola Camera dei deputati e di un ancillare Senato della Repubblica; qui abbiamo fatto noi la parte dell'ancella. Ma il risultato del sistema monocamerale rimarrà, purtroppo, lo stesso: questa è una pessima riforma, quella costituzionale altrettanto.

  PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.36, con il parere contrario di Commissione e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Latronico, Micillo, Magorno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  397   
   Votanti  323   
   Astenuti   74   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato   83    
    Hanno votato no  240.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.212, con il parere contrario di Commissione e Governo, mentre si rimettono all'Aula i due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sarro, Pellegrino, Occhiuto, Latronico, Archi, Vignaroli, Manfredi, Binetti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  403   
   Votanti  281   
   Astenuti  122   
   Maggioranza  141   
    Hanno votato   38    
    Hanno votato no  243.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 2.200.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Presidente, intervengo brevemente sull'emendamento 2.200 e poi anche successivamente sull'emendamento 2.38; faccio un'unica dichiarazione, per richiamare il relatore per la maggioranza e per richiamare il Governo su questi due emendamenti.
  Questi emendamenti, come tra l'altro indirettamente anche quelli precedenti e quelli successivi, toccano il tema della durata dell'incarico del magistrato onorario e, quindi, della rinnovabilità del suo incarico. Noi abbiamo sempre detto e sempre sostenuto, e tutti coloro i quali ritengono che il ruolo della magistratura onoraria sia un ruolo fondamentale per il funzionamento del sistema giustizia ne hanno sempre riconosciuto la necessità, anche a fronte di richieste precise ed esplicite da parte degli stessi magistrati onorari e giudici di pace, di far sì che questa figura – ripeto, fondamentale ed essenziale per il mantenimento del sistema giustizia, tanto che detto in maniera un po’ più chiara, senza la magistratura onoraria il sistema giustizia non funzionerebbe –, ovviamente con quelle accortezze che il collega Bianconi prima ha evidenziato, diventi un organo di magistratura competente, preparato e qualificato, garantisca l'efficacia e la funzionalità del sistema giustizia. Uno degli elementi, che è sempre stato oggetto e ambito di confronto, di discussione e di richiesta da parte della magistratura onoraria stessa, era la possibilità di rendere questa particolare categoria di magistrati stabile, superando la precarizzazione di questa funzione, legata, sempre e volentieri, spesso a dei rinnovi annuali che, evidentemente, minavano, e minano, l'autonomia, l'indipendenza e la professionalità, la capacità di poter essere efficienti e funzionali nel sistema giustizia. Pag. 28La riforma che voi fate non crea questa stabilizzazione e mantiene una forma di precarizzazione di questa attività, di questa funzione pubblica fondamentale.
  Noi con i nostri emendamenti, fermo il presupposto della professionalità, della competenza, della qualificazione, dell'idoneità rispetto alla funzione che viene svolta, evidentemente chiediamo il rispetto della dignità del lavoro e del lavoratore di questa particolare categoria di magistrati. Ed è il motivo per cui noi con questo emendamento chiediamo che l'incarico quadriennale venga sempre rinnovato, in modo tale da dare quella stabilizzazione che oggi non ha.
  Nell'emendamento successivo, invece, chiediamo che il rinnovo venga fatto sempre per quattro anni alla volta, fino al raggiungimento dei limiti d'età e, rispetto ai limiti d'età, poi ci saranno altri emendamenti in cui si chiede l'equiparazione del limite dell'età del magistrato onorario rispetto al magistrato togato, ovvero non sessantotto anni come previsto nella riforma, bensì settant'anni. Se entrambi – onorari e togati – svolgono una funzione fondamentale ed entrambi sono indispensabili e imprescindibili per funzionamento del sistema giustizia, non si capisce – e lo diremo dopo – perché alcuni vanno in pensione a settant'anni e altri, invece, possono andare in pensione a sessantotto anni.
  Io credo che, se questo dibattito non fosse stato condizionato dall'arroganza del Governo che ne ha impedito il dibattito, per la modifica e il miglioramento, con riferimento a questo emendamento – anche per rispetto delle magistrature stesse e dei magistrati, uomini e donne, che garantiscono il funzionamento del sistema giustizia –, come a qualcun altro degli emendamenti sul tema del rinnovo e della stabilizzazione (dato che, ripeto, questa figura non viene stabilizzata), con un po’ più di serietà e con un po’ meno arroganza da parte del Governo e della maggioranza, probabilmente avremmo trovato un elemento di caduta comune, per garantire effettivamente quella stabilizzazione che oggi in questo disegno di legge non viene assolutamente prevista e, soprattutto, garantita.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.200, ove i pareri sono tutti contrari, tranne quello del relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fregolent... chi altro ha difficoltà a votare ? Monchiero, Latronico... c’è qualcun altro ? Romele... Latronico ancora... Scuvera... la collega Scuvera oggi ha un dispositivo che non fa il suo dovere.... qualcun altro ? Non mi pare.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  401   
   Votanti  375   
   Astenuti   26   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato   61    
    Hanno votato no  314.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.37, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vito, Mognato... chi non riesce a votare ? Giuliani ancora non riesce a votare... Duranti... Ci siamo ? Sembra di sì.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  402   
   Votanti  340   
   Astenuti   62   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato   93    
    Hanno votato no  247.    

Pag. 29

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Molea ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.38, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza Turco e su cui il relatore di minoranza Colletti si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giuliani ancora non riesce a votare... qualcun altro ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  404   
   Votanti  311   
   Astenuti   93   
   Maggioranza  156   
    Hanno votato   63    
    Hanno votato no  248.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.42, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dall'Osso... qualcuno non riesce a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  395   
   Votanti  344   
   Astenuti   51   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato  103    
    Hanno votato no  241.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Baroni ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.43, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Montroni, Occhiuto, Fantinati... qualcun altro ? Baroni sta andando a votare... Pastorino... altri ? Carrozza... c’è qualcun altro che non riesce a votare ? Non mi pare.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  399   
   Votanti  339   
   Astenuti   60   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato   95    
    Hanno votato no  244.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.45, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza Turco, e con il parere favorevole del relatore di minoranza Colletti.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Montroni, Cera... ah, no ! Secco, Pastorino, Gadda, Donati... qualcun altro ? Donati ancora non riesce a votare... anche Gadda ha problemi. Allora, Donati è riuscito, Gadda anche è riuscita. C’è qualcun altro che non riesce a votare ? Non mi pare.Pag. 30
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  401   
   Votanti  338   
   Astenuti   63   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato   88    
    Hanno votato no  250.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.46, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza Colletti, e sul quale il relatore di minoranza Turco si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer... qualcun altro non riesce a votare ? Burtone, Monchiero, Malpezzi, Secco, Palma, Monchiero.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  402   
   Votanti  330   
   Astenuti   72   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato   85    
    Hanno votato no  245.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.48, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Formisano, Tidei, Donati, Paola Bragantini, Zan... Zan ancora non riesce a votare... Bragantini ha votato... Zan ha votato... hanno votato tutti ? Sembra di sì.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  403   
   Votanti  349   
   Astenuti   54   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato  103    
    Hanno votato no  246.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Daniele Farina 2.50, che a questo punto è ritirato.
  Passiamo all'emendamento Sannicandro 2.54, che a questo punto è ritirato.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Andrea Maestri 2.258.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Andrea Maestri 2.258, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani... chi altro non riesce a votare ? Di Battista... poi ? Paola Bragantini, che ha votato... qualcun altro non riesce a votare ? Non mi pare. Scuvera.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  407   
   Votanti  341   
   Astenuti   66   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato   95    
    Hanno votato no  246.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Ricordo che l'emendamento Sannicandro 2.80 è stato ritirato, ma rimane l'identico emendamento Colletti 2.201, sul quale il parere della Commissione e del Governo è contrario, mentre il parere dei relatori di minoranza è favorevole. Passiamo, dunque, ai voti.Pag. 31
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.201.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lainati... Malpezzi... Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  410   
   Votanti  372   
   Astenuti   38   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato  123    
    Hanno votato no  249.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Ricordo che l'emendamento Daniele Farina 2.59 è stato ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.213, con il parere contrario della Commissione e del Governo; il relatore Colletti si rimette all'Aula, mentre il relatore Turco è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Formisano... Secco... Peluffo... Del Grosso... Pellegrino... Bolognesi... Peluffo... Bolognesi... Mognato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  409   
   Votanti  296   
   Astenuti  113   
   Maggioranza  149   
    Hanno votato   45    
    Hanno votato no  251.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.214, con il parere contrario della Commissione e del Governo; il relatore Colletti si rimette all'Aula, mentre il relatore Turco è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi... Formisano... Dall'Osso... Furnari... Basilio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  403   
   Votanti  291   
   Astenuti  112   
   Maggioranza  146   
    Hanno votato   45    
    Hanno votato no  246.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 2.60.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Sarò velocissimo, però credo che questo sia un altro tema. Non capisco come si possa evitare qualunque forma di confronto e di dibattito su questo tema: la retribuzione e lo stipendio del magistrato onorario. Qui non stiamo chiedendo emolumenti d'oro, stiamo semplicemente chiedendo che, rispetto alla previsione prevista nel disegno di legge di una retribuzione composta da una parte fissa e una parte variabile legata alla produttività, ci sia un'equa valutazione dell'ammontare di quest'ultima rispetto alla parte fissa, visto che stiamo parlando di una delega e quindi sarà poi il Governo, attraverso i decreti attuativi, a stabilire, rispetto ad una indicazione di massima di 25.000 euro, se questa retribuzione sia equa, sufficiente, equilibrata, degna del lavoro di magistrato onorario che ha la funzione di garantire il funzionamento del sistema giustizia non su cause bagatellari, come spesso afferma la sinistra.
  Il magistrato onorario, il giudice di pace – si afferma – si occupa di cause secondarie, bagatellari, quelle che magari voi tentate, volete e avete depenalizzato legandole alla particolare tenuità del fatto Pag. 32proprio perché le considerate di minore importanza, secondarie. Queste sono la stragrande maggioranza del contenzioso, ed è la conflittualità giudiziaria tra cittadini normali e cittadini comuni. Quindi credo che chi si occupa, anche a fronte dell'aumento delle competenze che avviene attraverso questo disegno di legge, dei conflitti quotidiani tra cittadini deve avere una retribuzione, uno stipendio giusto, equilibrato, consono rispetto all'attività che viene svolta. Tra l'altro, credo sia interessante capire meglio (questa è materia non di giustizia ma di economia): considerato che la parte fissa viene quantificata in 25.000 euro, che noi con questo emendamento portiamo a 36.000 euro perché 36.000 euro lordi all'anno era la proposta portata sul tavolo della trattativa tra Governo e magistratura onoraria, se questa quota viene quantificata e, quindi, lo Stato mette da parte i soldi per poter pagare i magistrati onorari; vorremmo capire rispetto alla quota variabile che evidentemente non è quantificabile, che evidentemente viene legata a fattori che vengono chiamati obiettivi, che vengono inseriti all'interno del disegno di legge delega e che saranno prestabiliti dal Governo e quindi non sappiamo nemmeno quali saranno e rispetto ai quali viene ancorata la quota variabile, sarebbe interessante capire, dicevo, da dove prende i soldi il Governo, da dove arrivano i soldi che il Governo dovrebbe stanziare per poter pagare la parte di stipendio e di retribuzione legata alla produttività. Capisco che questo discorso sta annoiando, capisco che a nessuno interessa formalmente e ufficialmente della magistratura onoraria, però che qualcuno almeno sui temi principali – non sono settantamila i temi principali ma sono quattro temi – almeno su quei quattro temi il Governo, sottosegretario Ferri che è sempre disponibile, rispondesse. Non stiamo perdendo tempo, non vogliamo perdere tempo, però almeno su alcuni punti qualificanti, ad esempio sulla retribuzione, fate sentire la vostra voce, date una giustificazione politica, morale ed etica anche a quei magistrati che in questo momento magari stanno ascoltando questo dibattito in modo tale da giustificare il motivo per cui la retribuzione viene determinata secondo le modalità che avete stabilito in questo disegno di legge. Non è tempo perso ma, a mio avviso, è un dibattito utile e costruttivo. Poiché andate a riformare la magistratura onoraria, perdete un'occasione ma quanto meno ne stiamo discutendo: portate almeno un minimo e un briciolo di testimonianze di dibattito all'interno di quest'Aula, anche e soprattutto per rispetto nei confronti non tanto nostri, che tanto ormai sappiamo qual è il ruolo nel quale veniamo relegati ma soprattutto rispetto a quei 5000 magistrati onorari che stanno attendendo questa riforma e che stanno attendendo su alcuni temi almeno un minimo, un briciolo di risposta. Sottosegretario Ferri, almeno su questo tema diteci qualcosa perché credo sia meritevole di dibattito.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Colleghi...

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Onorevole Molteni, rispondo alla sua sollecitazione che poi era stata affrontata anche in altri interventi. Intanto in questo disegno di legge delega affrontiamo il tema dell'indennità che era un tema comunque particolare e che era giusto affrontare e quindi non ci siamo nascosti ma, anzi, abbiamo affrontato la questione, tenendo conto però che si tratta di un incarico onorario perché altrimenti dimentichiamo la premessa che invece sottolineiamo nuovamente. Voglio ribadire come comunque dopo anni, anni, anni questo Governo affronta il tema della magistratura onoraria a trecentosessanta gradi anche con lo schema e la previsione dell'ufficio del processo che serve – rispondo anche a una sollecitazione dell'onorevole Colletti – al tema che riguarda l'informatizzazione, sulla quale stiamo investendo per quanto riguarda il processo civile telematico. Infatti Pag. 33durante il periodo in cui il giudice onorario comunque farà parte dell'ufficio del processo avrà modo anche di comprendere, di applicare il processo civile telematico che abbiamo intenzione poi di estendere e quindi sul quale stiamo continuando ad investire.
  Per quanto riguarda la retribuzione, abbiamo indicato il criterio dell'indennità, che è un'indennità che deve essere compatibile con la natura non stabile della prestazione onoraria (quindi si può parlare solo di indennità), con il processo di responsabilizzazione di queste nuove figure, con il loro inserimento nell'ufficio del processo e la valutazione del rendimento ai fini del conseguimento di quegli obiettivi individuati dal dirigente che ha indotto a introdurre dei correttivi e dei temperamenti nella determinazione delle indennità in base ai risultati ottenuti. Si prevede che l'indennità sarà composta da una parte fissa, e abbiamo indicato che è inferiore per le attività preparatorie e strumentali all'esercizio delle funzioni dei togati, e una parte variabile, tra il 15 e il 50 per cento, della parte fissa. Se vi sarà poi il raggiungimento degli obiettivi individuati dal dirigente per anno solare, in base a criteri oggettivi fissati dal CSM, il dirigente liquiderà questa parte alla fine dell'anno dopo la verifica. Quindi, c’è un doppio binario nel decreto delegato. Terremo conto anche del dibattito che è emerso in questa sede e dovremo confrontarci con il MEF per quanto riguarda poi il quantum. Ci sono alcuni ordini del giorno sui quali noi potremmo essere anche aperti a dare dei pareri favorevoli come raccomandazioni, ma quando si indicano poi dei tetti dovremmo coordinarci in sede anche di decreto delegato con la copertura finanziaria.
  Voglio solo segnalare che questa previsione che viene introdotta sull'indennità è in linea con il ddl di riforma del processo civile dove si sta rivedendo anche tutta quella impostazione della disciplina dei programmi di gestione di cui all'articolo 7, del decreto-legge n. 98 del 2011, che introduce nella programmazione dell'attività da parte del dirigente un riferimento ai risultati conseguiti in relazione ai programmi degli anni precedenti. In questo caso, il dirigente dovrà redigere un sintetico resoconto annuale sull'andamento del programma dell'anno precedente che, accompagnato dai dati statistici forniti dal Ministero sulle pendenze civili ultratriennali, quinquennali e decennali, costituirà la base per l'assegnazione dei premi incentivanti agli uffici più virtuosi sul territorio nazionale. Insomma, da una parte noi vogliamo inquadrare i magistrati onorari, che mantengono la loro onorarietà e temporaneità (non è una stabilizzazione, l'abbiamo sempre detto, ci vuole un pubblico concorso), dall'altra però, come stiamo facendo per i magistrati togati, vogliamo valutare il rendimento dell'ufficio e quindi monitorare, per i magistrati onorari, la professionalità, il rendimento, il regime delle incompatibilità. Vogliamo puntare sulla professionalità e nello stesso tempo, però, sottoporla a tutta una serie di controlli che è giusto che ci siano sul rendimento che deve essere anche legato – ed è questo lo spirito – all'altro criterio, che viene considerato, della retribuzione. Mi sembra sia una garanzia non solo della stessa professionalità e del rendimento dei magistrati onorari, ma anche della qualità della risposta di giustizia, perché guardiamo anche alla qualità. Mi sembra che il Governo, con l'aiuto poi della Commissione giustizia, e del lavoro che è stato fatto anche al Senato, abbia trovato questo punto di equilibrio che riteniamo essenziale per quanto riguarda la dignità professionale, che è giusto garantire, dei magistrati professionali, e il rendimento, senza dimenticare che va valutato il regime di incompatibilità che andrà seguito (ci saranno i consigli giudiziari anche a vigilare) considerato che il magistrato onorario svolge anche un'altra professione, quella di avvocato. Questa è un'attività che presta al servizio giustizia come magistrato onorario, ma contemporaneamente svolgerà la sua attività professionale come avvocato. Ridimensioniamo anche il discorso della indennità che è giusto che ci sia, che è giusto che sia qualificata, che è giusto che Pag. 34rispetti la dignità professionale di questi magistrati onorari. Tutti noi siamo consapevoli dell'importanza, del sacrificio e dell'impegno che hanno, in questi anni, prestato al servizio giustizia, però rimane l'indennità, perché si tratta di un magistrato onorario e perché svolge anche un'altra attività.

  PRESIDENTE. Avverto che i gruppi della Lega Nord e Autonomie e Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà hanno esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame. Essendone stata fatta richiesta, e come da prassi, la Presidenza concederà un tempo aggiuntivo pari ad un terzo di quello originariamente previsto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Vorrei soltanto sottolineare che bene ha fatto, con termini appropriati, il sottosegretario a chiarire la filosofia che ormai anima il Governo, e come si sia fatta strada questa malsana idea della produttività del raggiungimento degli obiettivi che già con difficoltà è gestibile nelle aziende, nell'industria, ma che si vuole trasferire ormai nel sistema della giustizia, che non ha nulla a che vedere con la grande fabbrica. Già con la legge n. 98, il decreto-legge del 2011, ha introdotto in effetti il criterio della sostenibilità del carico dei magistrati. Io, per esperienza, vi posso dire che quel criterio si sta rivelando un criterio affinché i magistrati siano al riparo di qualunque censura, qualora non superassero quel limite. In altre parole, chi raggiunge quel limite sta tranquillo, anche se può fare di più. Si tratta di uno strumento improprio, non vedo che possono essere dal CSM, dal Ministero, individuati criteri oggettivi per poter amministrare questa materia, addirittura la retribuzione dei magistrati onorari. Sostanzialmente non si tratta, lo ripeto, di produrre bulloni, non si tratta di produrre automobili, ma di produrre sentenze e, molto spesso, per fare una sola sentenza, ci si impiega del tempo per fare mille decreti ingiuntivi. Quindi si tratta di strumenti inadeguati, inappropriati, che purtroppo il decadimento della cultura giuridica, e più in generale della cultura di questo Paese, sta introducendo in sistemi etici e non produttivistici.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.60, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza Colletti, favorevole del relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malpezzi, Iori, Nicchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  375   
   Votanti  283   
   Astenuti   92   
   Maggioranza  142   
    Hanno votato   49    
    Hanno votato no  234.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che l'emendamento Sarro 2.215 è stato ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.70, con il parere contrario della Commissione, del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni, Mognato, Peluffo, Richetti, Giachetti, Censore, Aiello, Borghi, Greco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  389   
   Votanti  328   
   Astenuti   61   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato   84    
    Hanno votato no  244.    

Pag. 35

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Colletti 2.72 e Molteni 2.73, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fabbri, Grimoldi, De Rosa, Tripiedi, Palazzotto, Palma.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  396   
   Votanti  371   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato  123    
    Hanno votato no  248.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Andrea Maestri 2.74, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Casati.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  391   
   Votanti  355   
   Astenuti   36   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no  248.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.75, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (ore 12,30)

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  341   
   Astenuti   35   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato  104    
    Hanno votato no  237.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata D'Incecco ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario. Il deputato Catanoso ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.77, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Gregori, Pilozzi, Grillo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  357   
   Astenuti   36   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  111    
    Hanno votato no  246.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 36

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 2.82, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e il parere favorevole del relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cera, Melilla, Gregori, Garavini, Carnevali.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  392   
   Votanti  329   
   Astenuti   63   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato   22    
    Hanno votato no  307.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che ha votato favorevole, ma voleva votare contro).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.83, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle, mentre si rimette all'Assemblea il relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Pilozzi, Sanga, Cominardi, Terzoni, Calabrò.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  392   
   Votanti  352   
   Astenuti   40   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato  109    
    Hanno votato no  243.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiarelli 2.216, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e il parere favorevole del relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Montroni, Currò.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  395   
   Votanti  359   
   Astenuti   36   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato   45    
    Hanno votato no  314.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Massimiliano Bernini ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Bonafede 2.86 e Sarro 2.88, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle, mentre si rimette all'Assemblea il relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Gigli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  399   
   Votanti  367   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato  106    
    Hanno votato no  261.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 37

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Bonafede 2.91 e Sarro 2.94.

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Presidente, vorrei spiegare il motivo della nostra contrarietà o comunque di un giudizio di astensione su tutti gli emendamenti che vanno nella direzione di ridurre le competenze della magistratura onoraria.
  Noi non siamo in linea di principio contrari ad aumentarne le competenze, perché chiunque frequenti con una certa assiduità le aule dei tribunali sa che, se la giustizia in Italia non è ancora arrivata al collasso, è grazie all'enorme lavoro della magistratura onoraria.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (ore 12,35)

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Se, quindi, in linea di principio, si vuole andare nella direzione di ridurre le competenze della giustizia onoraria, bisogna contemporaneamente prevedere l'aumento del numero dei giudici togati, altrimenti nel giro di pochi anni si arriverebbe al totale collasso di tutti i tribunali in Italia.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Bonafede 2.91 e Sarro 2.94, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fossati, Malpezzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  391   
   Votanti  352   
   Astenuti   39   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato  108    
    Hanno votato no  244.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Tartaglione ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Colletti 2.95 e Sarro 2.217, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre si rimette all'Assemblea il relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fabbri, Galli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  397   
   Votanti  358   
   Astenuti   39   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato  112    
    Hanno votato no  246.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.105, con il parere contrario di Commissione e Governo, contrario del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Tidei, Marroni...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 38
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  403   
   Votanti  369   
   Astenuti   34   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato   48    
    Hanno votato no  321.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Adesso siamo in presenza di una serie di emendamenti a scalare. Ai sensi dell'articolo 85, comma 8, primo periodo del Regolamento, e secondo la prassi consolidata, voteremo l'emendamento Sarro 2.107, e poi gli identici emendamenti Bonafede 2.96 e Sarro 2.98.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.107, su cui tutti hanno espresso parere contrario, tranne il relatore di minoranza Turco che si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Catanoso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  403   
   Votanti  371   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato   46    
    Hanno votato no  325.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Bonafede 2.96 e Sarro 2.98, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti, Carra, Caso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  400   
   Votanti  371   
   Astenuti   29   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato  118    
    Hanno votato no  253.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Avverto che l'emendamento Sarro 2.110 è stato ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiarelli 2.118, con il parere contrario di Commissione, Governo e relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  398   
   Votanti  366   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato   57    
    Hanno votato no  309.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato De Rosa ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario. Il deputato Busto ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 2.113, Colletti 2.202 e Chiarelli 2.219, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Zan, Cominardi, Pellegrino, Archi...

Pag. 39

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  404   
   Votanti  345   
   Astenuti   59   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no  251.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.112, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carnevali, Murer, Marzano, Giachetti, Tripiedi...

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  402   
   Votanti  330   
   Astenuti   72   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato   81    
    Hanno votato no  249.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.114, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fedi, Pilozzi, Nicoletti, Segoni, Prina...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  395   
   Votanti  326   
   Astenuti   69   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato   77    
    Hanno votato no  249.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.115, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Formisano, Occhiuto, Covello, Petraroli, Malpezzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  395   
   Votanti  327   
   Astenuti   68   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato   79    
    Hanno votato no  248.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.116, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Placido, Tancredi, Caso, Nicchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 40
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  395   
   Votanti  325   
   Astenuti   70   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato   78    
    Hanno votato no  247.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.117, i pareri sono tutti contrari, tranne che per il relatore di minoranza Turco che si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pellegrino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  361   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato   54    
    Hanno votato no  307.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.259, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sanga, Palma, Del Grosso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  395   
   Votanti  316   
   Astenuti   79   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato   68    
    Hanno votato no  248.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.119, con il parere contrario di Commissione, Governo e del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Di Battista..
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  400   
   Votanti  357   
   Astenuti   43   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato   41    
    Hanno votato no  316.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.120, con il parere contrario di Commissione e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Da Villa, Monchiero, Binetti...Pag. 41
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  390   
   Votanti  339   
   Astenuti   51   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato   96    
    Hanno votato no  243.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Busto ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole. Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.121, con il parere contrario di Commissione e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Duranti, Furnari, Monchiero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  386   
   Votanti  309   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  155   
    Hanno votato   68    
    Hanno votato no  241.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.125, con il parere contrario di Commissione e Governo ed il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pellegrino, Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  394   
   Votanti  317   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato   72    
    Hanno votato no  245.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.126, con il parere contrario di Commissione, Governo e del relatore di minoranza Turco ed il parere favorevole del relatore di minoranza Colletti.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palma..
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  356   
   Astenuti   37   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  108    
    Hanno votato no  248.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.127, con il parere contrario di Commissione, Governo e del Pag. 42relatore di minoranza Turco, mentre il relatore di minoranza Colletti si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Furnari, Taglialatela...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  397   
   Votanti  294   
   Astenuti  103   
   Maggioranza  148   
    Hanno votato   39    
    Hanno votato no  255.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Ruocco ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto di astensione. Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.128, con il parere contrario di Commissione, Governo, e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  392   
   Votanti  352   
   Astenuti   40   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato   14    
    Hanno votato no  338.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.129, con il parere contrario di Commissione, Governo, e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pastorino, Burtone, Caso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  389   
   Votanti  354   
   Astenuti   35   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato   14    
    Hanno votato no  340.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito a votare).

  Segnalo che l'emendamento Sannicandro 2.130 è ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiarelli 2.203, con il parere contrario di Commissione, Governo, e del relatore di minoranza Colletti ed il parere favorevole del relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Rabino, Fucci, Gigli, Alberti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  355   
   Astenuti   38   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato   42    
    Hanno votato no  313.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito a votare).

Pag. 43

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiarelli 2.204, con il parere contrario di Commissione, Governo, e del relatore di minoranza Colletti ed il parere favorevole del relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Di Benedetto, Peluffo, Massimiliano Bernini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  353   
   Astenuti   40   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato   39    
    Hanno votato no  314.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Zan ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario; il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiarelli 2.205, con il parere contrario di Commissione, Governo, e del relatore di minoranza Colletti, mentre il relatore di minoranza Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giammanco ...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  394   
   Votanti  349   
   Astenuti   45   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato   35    
    Hanno votato no  314.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiarelli 2.206, con il parere contrario di Commissione e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza Colletti, mentre si rimette all'Aula il relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Carfagna, Stella Bianchi, Pilozzi, Bolognesi, Guidesi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  394   
   Votanti  348   
   Astenuti   46   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no  243.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiarelli 2.207, con il parere contrario di tutti, tranne del relatore di minoranza Turco che è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Montroni, Carella... hanno votato tutti ? Sembra di sì.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  341   
   Astenuti   42   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato   46    
    Hanno votato no  295.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito a votare).

Pag. 44

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.136, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, D'Ambrosio... ci siamo ? Sembra di sì.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  343   
   Astenuti   40   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no  238.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito a votare).

  Gli emendamenti Sannicandro 2.142 e 2.144 sono ritirati.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiarelli 2.220, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Sembra di sì... Caso, Grillo, Lupo... poi, qualcun altro ? Carloni... sembra che ci siamo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  351   
   Astenuti   42   
   Maggioranza  176   
    Hanno votato  111    
    Hanno votato no  240.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito a votare).

  L'emendamento Sarro 2.221 è ritirato.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Colletti 2.145 e Sarro 2.222, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Occhiuto, Massa.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  389   
   Votanti  354   
   Astenuti   35   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  113    
    Hanno votato no  241.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.155, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Furnari, Palese, Marti.
  Dichiaro chiusa la votazione. Ah, c'era Tidei... chiedo scusa, non l'avevamo visto.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  343   
   Astenuti   39   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato  106    
    Hanno votato no  237.    

Pag. 45

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito a votare).

  Gli emendamenti Sannicandro 2.157 e 2.169 sono ritirati.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 2.172 e Chiarelli 2.223, con il parere contrario di tutti, tranne del relatore di minoranza Colletti, che è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Furnari.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  386   
   Votanti  357   
   Astenuti   29   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  120    
    Hanno votato no  237.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Silvia Giordano, Ottobre... ci siamo ? Sembra di sì.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  380   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato  241    
    Hanno votato no  139.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3672).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  GIUSEPPE GUERINI, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. C’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti.

  PRESIDENTE. Turco ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Sugli emendamenti Colletti 3.1 e 3.2 mi rimetto all'Assemblea; sull'emendamento Sarro 3.200 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Colletti ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole su tutti gli emendamenti.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  GENNARO MIGLIORE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il parere è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 3.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza Colletti e sul quale il relatore di minoranza Turco si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cancelleri, Caso... ci siamo ? Sembra di sì... Occhiuto.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 46
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  381   
   Votanti  335   
   Astenuti   46   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato  104    
    Hanno votato no  231.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 3.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza Colletti e sul quale il relatore di minoranza Turco si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Zan... chi non riesce a votare ? Camani... ha votato. Ci siamo ? Carrozza, Camani ancora non riesce a votare... Fabbri ha votato... sembra che abbiano votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  377   
   Votanti  330   
   Astenuti   47   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato   96    
    Hanno votato no  234.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 3.200, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Occhiuto, Carrozza... qualcun altro non riesce a votare ? Non mi pare.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  377   
   Votanti  334   
   Astenuti   43   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato  100    
    Hanno votato no  234.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fabbri, Mognato... ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  388   
   Votanti  364   
   Astenuti   24   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato  237    
    Hanno votato no  127.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3672).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sugli emendamenti riferiti all'articolo 4.

  GIUSEPPE GUERINI, Relatore per la maggioranza. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Colletti 4.1 e 4.2.

  PRESIDENTE. Onorevole Colletti ?

Pag. 47

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Ovviamente esprimo parere favorevole su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 4.

  PRESIDENTE. Onorevole Turco ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Aula su entrambi gli emendamenti all'articolo 4.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  GENNARO MIGLIORE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il Governo esprime parere contrario su entrambi gli emendamenti riferiti all'articolo 4.

  PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Colletti 4.1 non accedono all'invito al ritiro.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 4.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo, il parere favorevole del relatore Colletti, mentre si rimette all'Aula il relatore Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Patriarca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  330   
   Astenuti   48   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato   70    
    Hanno votato no  260.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 4.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo, il parere favorevole del relatore Colletti mentre il relatore Turco si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gnecchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  372   
   Votanti  325   
   Astenuti   47   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato   68    
    Hanno votato no  257.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Le deputate Carrozza e Nardi hanno segnalato di non essere riuscite ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4. Colleghi, il tono della voce....
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani... Tidei...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  285   
   Astenuti   97   
   Maggioranza  143   
    Hanno votato  234    
    Hanno votato no  51.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 5 – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 (Vedi l'allegato A – A.C. 3672), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 48

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  355   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  304    
    Hanno votato no  51.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Carrozza ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 6 – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 (Vedi l'allegato A – A.C. 3672), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Del Grosso... Busto... Grillo... Giammanco... Carbone... Palazzotto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  381   
   Votanti  294   
   Astenuti   87   
   Maggioranza  148   
    Hanno votato  241    
    Hanno votato no  53.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 7 – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 (Vedi l'allegato A – A.C. 3672), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rabino... Di Benedetto... Grillo... Toninelli... Lupo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  359   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato  311    
    Hanno votato no  48.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 8 – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e degli articoli aggiuntivi ad esso presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 3672).
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lainati... Palese...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  353   
   Astenuti   26   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato  304    
    Hanno votato no  49.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Invito il relatore Guerini ad esprimere il parere della Commissione sugli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 8.
  Ricordo che l'articolo aggiuntivo Sannicandro 8.01 è stato ritirato.

Pag. 49

  GIUSEPPE GUERINI, Relatore per la maggioranza. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli articoli aggiuntivi Turco 8.03 e Colletti 8.02.

  PRESIDENTE. Deputato Colletti ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 8.

  PRESIDENTE. Deputato Turco ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 8.

  PRESIDENTE. Governo ?

  GENNARO MIGLIORE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il Governo esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 8.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Turco 8.03, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colonnese... Malpezzi... Galperti... Carra...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  375   
   Votanti  340   
   Astenuti   35   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato   78    
    Hanno votato no  262.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Colletti 8.02.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.
  Prego colleghi, il tono della voce, per favore.

  ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Con questo articolo aggiuntivo vogliamo mettere fine al limite delle tre consegne per il concorso in magistratura. È un limite che direi anacronistico, è un limite che in realtà sussiste solo per il concorso in magistratura e quello notarile e non per tutti gli altri concorsi pubblici.
  In molti ci chiedono di togliere questo limite perché non ha alcun senso dal nostro punto di vista. Basterebbe un voto favorevole da parte di quest'Aula per mettere fine a un'ingiustizia perché, dal nostro punto di vista, si può sempre partecipare a un concorso pubblico e non vi devono essere limiti di sorta nella partecipazione a concorsi pubblici.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 8.02.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti... Carra... Carloni... Grassi... Zan...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  360   
   Votanti  319   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  160   
    Hanno votato   90    
    Hanno votato no  229.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 9 – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3672).Pag. 50
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore Guerini ad esprimere il parere della Commissione.

  GIUSEPPE GUERINI, Relatore per la maggioranza. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Colletti 9.1.

  PRESIDENTE. Può esprimere il parere anche sull'articolo aggiuntivo Colletti 9.03 ?

  GIUSEPPE GUERINI, Relatore per la maggioranza. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'articolo aggiuntivo Colletti 9.03.

  PRESIDENTE. Deputato Turco ?

  TANCREDI TURCO, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Colletti 9.1, mentre mi rimetto all'Aula sull'articolo aggiuntivo 9.03.

  PRESIDENTE. Deputato Colletti ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole su entrambe le proposte emendative riferite all'articolo 9.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  GENNARO MIGLIORE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Esprimo parere contrario su entrambe le proposte emendative riferite all'articolo 9.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 9.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  345   
   Votanti  306   
   Astenuti   39   
   Maggioranza  154   
    Hanno votato   86    
    Hanno votato no  220.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi... Gnecchi... Raciti... Palma...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  366   
   Votanti  346   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato  228    
    Hanno votato no  118.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 9.03, con il parere contrario della Commissione e del Governo, favorevole del relatore di minoranza Colletti e sul quale si rimette all'Aula il relatore di minoranza Turco.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  368   
   Votanti  327   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato   76    
    Hanno votato no  251.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 51

  (La deputata Rubinato ha segnalato di avere espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimerne uno contrario).

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 3672).
  Qual è il parere del Governo sugli ordini del giorno presentati ?

  GENNARO MIGLIORE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Presidente, chiederei una brevissima pausa, perché devo valutare, sono arrivati cinque, sei, ordini del giorno nel corso delle ultimissime...

  PRESIDENTE. Le bastano 5 minuti ?

  GENNARO MIGLIORE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Sì, 5 minuti.

  PRESIDENTE. Sospendo la seduta che riprenderà alle 13,25.

  La seduta, sospesa alle 13,15, è ripresa alle 13,30.

  PRESIDENTE. Chiedo al Governo il parere sugli ordini del giorno presentati.

  GENNARO MIGLIORE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Grazie, signor Presidente. Mi scuso con l'Aula del protrarsi di questa valutazione.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Pagano n. 9/3672/1, mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Marotta n. 9/3672/2. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Fontana n. 9/3672/3, mentre esprime parere contrario sull'ordine del giorno Schullian n. 9/3672/4.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno Schullian n. 9/3672/4 è stato ritirato.

  GENNARO MIGLIORE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Sta bene. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Plangger n. 9/3672/5, mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Ottobre n. 9/3672/6. Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Carrescia n. 9/3672/7, mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Tartaglione n. 9/3672/8.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Guerini n. 9/3672/9, mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Marzano n. 9/3672/10.
  Il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Dambruoso n. 9/3672/11, Zan n. 9/3672/12 e Baruffi n. 9/3672/13, mentre esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Ferranti n. 9/3672/14.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Cardinale n. 9/3672/15, mentre accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Pili n. 9/3672/16 e Molteni n. 9/3672/17.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/3672/18, mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Maestri n. 9/3672/19.
  Il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Turco n. 9/3672/20 e Matarrelli n. 9/3672/21.

  PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno Pagano n. 9/3672/1; il parere è contrario si va avanti o si chiede di metterlo in votazione ? Ritirato.
  L'ordine del giorno Marotta n. 9/3672/2 è accolto come raccomandazione, va bene ? Va bene. Sull'ordine del giorno Gregorio Fontana n. 9/3672/3, vi è un parere favorevole, se non si insiste si va avanti. Sull'ordine del giorno Plangger n. 9/3672/5, vi è un parere favorevole, si va avanti. L'ordine del giorno Ottobre n. 9/3672/6 è accolto come raccomandazione, andiamo avanti. L'ordine del giorno Carrescia n. 9/3672/7 è stato ritirato. L'ordine del giorno Tartaglione n. 9/3672/8 è accolto come raccomandazione, va bene. Sull'ordine del giorno Giuseppe Guerini n. 9/3672/9, vi è un parere favorevole, si Pag. 52va avanti. L'ordine del giorno Marzano n. 9/3672/10 è accolto come raccomandazione, va bene. Sull'ordine del giorno Dambruoso n. 9/3672/11, vi è un parere contrario, chiede di metterlo in votazione ? Prego, deputato Vargiu.

  PIERPAOLO VARGIU. È ritirato.

  PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno Zan n. 9/3672/12, vi è un parere contrario. È ritirato.
  Sull'ordine del giorno Baruffi n. 9/3672/13, vi è un parere contrario.

  DAVIDE BARUFFI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE BARUFFI. Grazie Presidente. Annuncio naturalmente il ritiro, a fronte di questo parere contrario. Invito il Governo, in ogni caso, a valutare con sobrietà successivamente, quando emanerà i decreti legislativi, su come sia positiva la previsione che gli oneri previdenziali siano a carico dell'indennità, ma esistono comunque professionisti che già versano nella propria gestione previdenziale; del problema il Governo ne dovrà tener conto. Confido che, nella fretta, non si sia potuto esaminare questo aspetto.

  GENNARO MIGLIORE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GENNARO MIGLIORE, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Presidente, ringrazio il collega, ma vorrei solo precisare che il parere contrario è relativo al fatto che l'impegno al Governo, in relazione a un indirizzo che deve riguardare le casse private, ci sembra non corrispondente alle nostre funzioni. Pertanto, ovviamente terremo ben presente la sua sollecitazione, quella che è contenuta nell'ordine del giorno, ma non è un impegno diretto per il Governo in termini di attuazione dei regolamenti e disposizioni specifiche.

  PRESIDENTE. Quindi, andiamo avanti.
  Sull'ordine del giorno Ferranti n. 9/3672/14 il parere è favorevole. L'ordine del giorno Cardinale n. 9/3672/15 è ritirato. L'ordine del giorno Pili n. 9/3672/16 è accolto come raccomandazione, va bene, non si insiste per la votazione. L'ordine del giorno Molteni n. 9/3672/17 è accolto come raccomandazione, va bene, non si insiste per la votazione.
  Sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/3672/18 il parere è contrario: prendo atto che si insiste per la votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/3672/18.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Albanella, Parentela, Pastorino, Iori, D'Uva, Spessotto.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  313   
   Votanti  286   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  144   
    Hanno votato   89    
    Hanno votato no  197.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  L'ordine del giorno Andrea Maestri n. 9/3672/19 è accolto come raccomandazione, non si insiste per la votazione. Sull'ordine del giorno Turco n. 9/3672/20 il parere è contrario: prendo atto che si insiste per la votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Turco n. 9/3672/20.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fava, De Lorenzis.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 53
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  316   
   Votanti  314   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  158   
    Hanno votato  114    
    Hanno votato no  200.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Sull'ordine del giorno Matarrelli n. 9/3672/21 il parere è contrario: prendo atto che si insiste per la votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Matarrelli n. 9/3672/21.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Montroni, Caso, Binetti, Sanga, Carella.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  320   
   Votanti  313   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  157   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  203.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà, per due minuti.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, la ringrazio per avermi consentito questa precedenza. Devo soltanto annunciare che, per quanto stamattina abbiamo illustrato, credo che sia sufficiente rifarmi a quanto detto, per cui annuncio il voto favorevole dell'intero gruppo (Commenti dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà). Presidente, rettifico: annuncio il voto contrario dell'intero gruppo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Abrignani. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO ABRIGNANI. Presidente, con il suo consenso dichiaro il voto favorevole di ALA e consegno il testo integrale della mia dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. È autorizzato.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Maestri. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAESTRI. Presidente, nonostante la disattenzione generale dell'Aula e l'assenza del Ministro...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore, il tono della voce. Il tono della voce !

  ANDREA MAESTRI. ... vorrei articolare un intervento per dichiarazione di voto; annuncio già il voto contrario della componente Alternativa Libera-Possibile su questo provvedimento. Una stabilizzazione della magistratura onoraria che superi la precarietà e dia regole certe a questo fondamentale pezzo della giustizia: con queste parole si esprimeva il responsabile giustizia del Partito Democratico al salone di Rimini nel 2010. Diventato Ministro, con portafoglio ma ancora senza laurea, Andrea Orlando delega se stesso a riformare la magistratura onoraria per interposta allineatissima maggioranza. L'obiettivo politico è fin troppo chiaro: non mettere un euro in più nel settore giustizia, trasformare definitivamente i magistrati onorari in giudici di serie B a tutti gli effetti, aggravare il loro carico di lavoro, farne dei lavoratori precari a tempo parziale privi di tutele previdenziali e assistenziali per malattia, maternità, ferie.Pag. 54
  E pensare che è proprio grazie al lavoro, alla passione e al sacrificio di questi professionisti che la giustizia non implode e mantiene standard accettabili di qualità. Questa precarietà, che è anche insufficienza e incertezza retributiva, si tradurrà in uno scadimento della qualità del servizio, perché parliamo di oltre 5 mila magistrati onorari a fronte di circa 9 mila magistrati togati. Noi abbiamo vanamente tentato di superare le macroscopiche criticità di questo provvedimento, con emendamenti ragionevoli, ma con la scusa della fretta c’è stato propinato un testo blindato e inemendabile. Avete approvato proprio con la legge di stabilità una proroga di soli sei mesi per limitare al minimo il dibattito parlamentare; avete tagliato le risorse per la magistratura onoraria proprio all'interno della legge di stabilità e oggi ci somministrate l'ennesima riforma ad invarianza finanziaria, ma non si fanno buone riforme senza risorse adeguate. Nemmeno vi rendete conto che la magistratura onoraria, lungi dall'essere una magistratura di serie B, ha una precisa, cogente radice costituzionale nell'articolo 106 della Costituzione.
  Concludo denunciando la mortificazione e l'umiliazione di persone, di magistrati onorari, come il dottor Calogero, GOT del tribunale di Napoli da diciotto anni, che, attinto da una grave malattia, dopo una prima operazione chirurgica è dovuto rientrare al lavoro prima della fine della convalescenza per non perdere il suo posto. Il lavoro giudiziario, signor Ministro oggi assente in Aula, è un lavoro tra i più complessi, delicati e preziosi per una comunità. Svilire e umiliare il lavoro e la dignità di un'intera categoria non potrà che avere pesanti ripercussioni sull'intero settore della giustizia. Di qui il nostro fermo, deciso e motivato voto contrario (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa Libera-Possibile).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Chiarelli. Ne ha facoltà.

  GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Presidente, duole doversi ripetere ancora una volta nell'esporre le ragioni del voto contrario dei Conservatori e Riformisti. Ci troviamo di fronte all'ennesimo pasticcio fatto dal Governo, l'ennesima prova di un'assoluta arroganza di chi ormai ritiene di poter essere autosufficiente e di poter fare a meno di ogni contributo. Purtroppo tutta l'azione di Governo in tema di giustizia, finora, si è caratterizzata con provvedimenti a macchia di leopardo, approvati – ma è meglio dire imposti – a forza di fiducia e senza alcuna possibilità di contribuire a migliorare provvedimenti che i fatti dicono essere poco efficaci, per usare un eufemismo. Questa riforma della magistratura doveva essere già stata fatta nel 2003, fu prorogata per cinque anni e successivamente ci sono state proroghe annuali fino a quella ultimativa del 31 maggio 2015. Essa doveva garantire due obiettivi: garantire che non venisse meno l'attuale contributo dei giudici onorari dei tribunali, vice procuratori onorari e giudici di pace in servizio, e risolvere una volta per tutte le criticità insite nell'attuale impiego degli stessi.
  Abbiamo presentato una serie di emendamenti, ma ancora una volta non ci è stato consentito in Commissione, considerando i tempi ristretti (appena arrivato il 24 marzo dal Senato) di apportare dei miglioramenti.

  PRESIDENTE. Per favore, i banchi del Governo. Per favore, i banchi del Governo.

  GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Abbiamo depositato, noi come Conservatori e Riformisti, a firma del sottoscritto, una serie di emendamenti, proprio perché la complessità in materia richiedeva una maggiore attenzione; invece si è voluto liquidare con il solito provvedimento pasticciato. Illustrare nel merito i miei emendamenti, gli emendamenti dei Conservatori e Riformisti, non è consentito dall'esiguo tempo a disposizione, ma sinteticamente vorrei dire che si tratta ancora una volta dell'ennesimo provvedimento a macchia di leopardo, come dicevo, redatto dal Governo.
  Vorrei solo rimarcare all'attenzione dell'Aula che le inefficienze graveranno Pag. 55sugli operatori, e soprattutto sui cittadini, sommando questo ulteriore pasticcio ai precedenti, che hanno riguardato il taglio lineare, indiscriminato delle sedi periferiche; e temo purtroppo i prossimi tagli che questo Governo, questa maggioranza vorrà fare per le corti di appello, ai quali dichiariamo sin da ora fermamente la nostra contrarietà e la nostra battaglia.
  Il nostro «no», dunque, è un «no» convinto, che guarda soprattutto al merito del provvedimento e in generale alla visione complessiva che questo Governo dimostra di avere in tema di giustizia. Un «no» anche all'arroganza di chi associa ad una palese incompetenza il rifiuto di ogni forma di dialogo e di confronto. Ancora una volta vi siete dimostrati sordi e arroccati sulle vostre posizioni, assumendovi tutte le responsabilità di creare nuove sacche di inefficienza e di calpestare la dignità di professionisti che finora hanno sorretto il sistema giustizia nei tribunali italiani: ecco perché i Conservatori e Riformisti votano «no» a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Rizzetto. Ne ha facoltà. Però chiedo di liberare i banchi del Governo, per favore.

  WALTER RIZZETTO. Presidente, va immediatamente detto che di fatto questa è una riforma che si chiede da anni, e quindi tendenzialmente ciò può essere considerato quasi – e sottolineo il «quasi» – come un merito rispetto a quanto di fatto abbiamo votato, e stiamo facendo in queste ore. Ma, Presidente, con questa riforma, visto che rispetto al cuore pulsante della stessa, ovvero alle cosiddette coperture previdenziali ed assistenziali dei magistrati, in questa legge delega c’è una riga, e dico una riga, è chiaro che non si pone fine a quello che negli intenti poteva essere il problema fondamentale rispetto a quanto detto e a quanto scritto. Dopodiché, Presidente, sottosegretario, c’è sempre il problema della delega, nel senso che a questo punto io intendo che, quando il Parlamento tutto vuole andare a votare una delega al Governo, ebbene, è come se il Parlamento dovesse dare carta bianca all'Esecutivo per legiferare; quindi questo è un ulteriore punto di caduta della politica italiana: non siamo stati capaci – a questo punto al netto delle opposizioni, mi sento di dire – di cercare di creare un qualcosa di corposo, di formante, per quanto riguarda il provvedimento in oggetto, ma si delega, e quindi il Parlamento italiano viene spogliato della sua funzione legislativa fondamentale, attraverso un'ennesima delega.
  Diciamo che in questo caso si vanno di fatto ad aumentare esponenzialmente le competenze della stessa magistratura, senza andare ad amplificarne, come in un qualsiasi lavoro, i diritti. Quindi una riga per quanto riguarda la copertura previdenziale ed assistenziale, il solito metodo della delega, quasi il Governo, l'Esecutivo avesse paura di far legiferare coloro che sono deputati a farlo, ovvero noi, ovvero i deputati, ovvero il Parlamento, ovvero la politica. E quindi noi andremo sicuramente in primis a sottolineare il fatto che erano molti anni che si cercava di trattare un tema del genere: lo si è trattato, lo si sta trattando male. Speriamo a questo punto, e per questo esprimiamo un voto in termini di astensione, che di fatto l'Esecutivo con una delega riesca quantomeno ad aumentare quanto prima detto, e quanto può essere considerato ancora ad oggi un punto di caduta: cercate di fare le cose bene !
  Avete in questo caso, e ci sarà probabilmente sulla base delle votazioni, la delega da parte della Camera dei deputati al Governo per fare qualcosa; ma immagino che siccome è un provvedimento che viene atteso da molto tempo, penso e spero si possa fare sicuramente meglio. E quindi, Presidente, preannuncio un voto in termini di astensione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Capelli. Ne ha facoltà.

Pag. 56

  ROBERTO CAPELLI. Presidente, due battute, perché poi chiedo di poter consegnare il testo.

  PRESIDENTE. È autorizzato sin da ora.

  ROBERTO CAPELLI. Intervengo soltanto per sottolineare: siamo ben consci che siamo di fronte ad un provvedimento abbastanza settoriale, seppure importante. Il gruppo di Democrazia Solidale-Centro Democratico approverà e dà il suo consenso, nell'ottica di quella necessaria riforma della giustizia che è sempre più attesa e che sempre di più si avvicina al noto personaggio di Godot. Siamo di fronte ad un intervento parziale, ma comunque apprezzabile e necessario. Con questo spirito, appunto, riporto il voto favorevole del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico.
  Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna di considerazioni integrative della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Presidente, mi rifaccio integralmente agli interventi che abbiamo svolto come gruppo della Lega durante il dibattito, lo scarno e misero dibattito avvenuto in mattinata. Con questa riforma, o con questa mezza riforma, si conferma a mio avviso l'ostilità da parte della sinistra rispetto alla magistratura onoraria: la sinistra continua a considerare i magistrati onorari come magistrati di serie B, come magistrati meritevoli di minori tutele, di minori garanzie, di minore dignità; e io invece colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente tutti coloro i quali, appartenenti alla magistratura onoraria nelle varie sfaccettature, giudici di pace, in questi anni, in una situazione di assoluta precarietà e di assoluta precarizzazione del lavoro e delle condizioni del proprio lavoro, hanno garantito il funzionamento del sistema giustizia.
  Oggi, con questa riforma, non si risolvono integralmente i problemi della magistratura onoraria, non si ridà dignità a questi lavoratori, rimangono lavoratori precari e discriminati nell'ambito del sistema giustizia; anche le modalità di retribuzione scontano gravi incongruenze ed errori da parte del Governo, incongruenze ed errori che durante il dibattito avremmo potuto tranquillamente evitare, accogliendo e discutendo, com'era giusto che fosse, gli emendamenti che sono stati presentati, emendamenti di merito opportuni che andavano tutti esattamente nella stessa direzione: a riconoscere pienamente, in modo serio, completo ed integrale i diritti di quei lavoratori, di quei magistrati non professionisti, ma al contempo la cui funzione è assolutamente importante e fondamentale per tenere in piedi il sistema giustizia. Non lo si è voluto fare, si è blindato il testo, si dà al Governo una delega in bianco che verrà esercitata in modo frettoloso, senza approfondire e senza completare in maniera piena ed efficace i presupposti necessari affinché la magistratura onoraria possa essere quella magistratura di supporto e di sostegno per il funzionamento della giustizia. Una mezza riforma che non risolve i problemi !
  Ripeto, era l'occasione storica, perché finalmente dopo anni, dopo decenni si affrontava e si poneva mano ad una riforma chiesta, auspicata, voluta, desiderata e necessaria: si è persa un'occasione. Il gruppo della Lega, di fronte a queste critiche, esprimerà un voto di astensione, ma non è un voto di astensione nei confronti della riforma o un voto di astensione nei confronti del Governo: è un voto di astensione e di solidarietà e di vigilanza e di rispetto nei confronti della magistratura onoraria. A loro va il nostro ringraziamento per quello che hanno fatto, per quello che fanno e per quello che continueranno a fare, ancora purtroppo in situazioni di disagio e di precarietà; e questo per un Governo che non ha avuto il coraggio di assumersi integralmente la Pag. 57propria responsabilità nei loro confronti (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie Presidente. Signori rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, Scelta Civica voterà a favore di questo provvedimento. La riforma della magistratura onoraria è una riforma attesa da molto tempo. Noi condividiamo l'impostazione generale della legge, sia la creazione dell'ufficio unico sia la delega al Governo che avrà come effetto la limitazione e la regolamentazione della durata, la nuova determinazione del corrispettivo e, in generale, il principio in base al quale non si creano più delle funzioni sostanzialmente eterne e prorogabili per sempre. Perché, contrariamente a quello che si è detto, la magistratura onoraria, se tale è, non può diventare magistratura ordinaria, e quindi la limitazione e le regole particolari che vengono introdotte ci trovano d'accordo.
  Particolare importanza avrà, evidentemente, sia il modo in cui sarà attuata la delega che, devo dire, è tutto tranne che una delega in bianco, perché ci sono pagine e pagine di criteri direttivi. In relazione ad altre deleghe che ci hanno visto più critici questa è sicuramente più precisa.
  Grande importanza assumerà la supervisione che avrà il presidente del tribunale sull'ufficio, perché, anche in relazione ai compensi, saranno previsti degli obiettivi di risultato. Poiché la funzione della magistratura è quella di portare un servizio al cittadino, è essenziale che sia nell'attuazione della delega e sia, soprattutto, nell'attuazione delle norme della delega, la gestione dell'ufficio, i criteri di assegnazione delle cause, i criteri con i quali i magistrati coinvolgeranno i magistrati onorari nell'esercizio delle loro funzioni, tutto questo sia organizzato e coordinato in maniera tale da migliorare il servizio al cittadino.
  Noi riteniamo, però, che comunque nel complesso la delega vada nella direzione giusta e per questo voteremo a favore.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marotta. Ne ha facoltà.

  ANTONIO MAROTTA. Grazie Presidente. La magistratura onoraria nasce molti anni fa e nel tempo consolida la propria posizione all'interno del sistema giustizia. Era nata come la magistratura del buon padre di famiglia per le attività che svolgeva e per i campi nei quali si muoveva. Col passare del tempo ci si è resi sempre di più conto della importanza e della necessità della magistratura onoraria.
  Questa legge, allora, che finalmente arriva – dico finalmente arriva perché sono anni che si procedeva di proroga in proroga – era attesa molto e, al di là delle luci ed ombre che tutte le normative e tutte le leggi comportano, quindi valutiamo assolutamente gli aspetti positivi.
  Erano due le direttrici in cui si muoveva e si è mosso il Governo nell'ambito di questa legge delega. La prima: impossibilità di rinunciare al contributo della magistratura onoraria oggi da parte del sistema giustizia. Lo dico perché i risultati e le statistiche parlano di un contributo che oggi diventa assolutamente necessario, soprattutto con riferimento alla crisi che viviamo nel nostro sistema giustizia. Il secondo aspetto, e questo lo dico con la massima chiarezza: impossibilità di equiparare quello che è il percorso della magistratura onoraria al percorso della magistratura ordinaria. Ce lo vieta la Carta costituzionale e di questo io penso che, col tempo, anche la magistratura onoraria se n’è fatta una ragione. Con questa normativa si affrontano i problemi della giustizia, non i problemi che servono a risolvere, nell'ambito della giustizia, i problemi dei magistrati. Questo perché per tutto l'iter di questo provvedimento, e nel corpo del provvedimento stesso, voi vedete che per certi versi si è cercato di equiparare la struttura e il metodo della valutazione Pag. 58della magistratura onoraria a quelli della magistratura ordinaria. Basta leggere quello che si è fatto con riferimento all'accesso, che è diventato più qualificato e, quindi, ci si aspetta una magistratura onoraria più professionale per quanto riguarda la formazione.
  Lo voglio dire perché la formazione è un elemento importante, che questa normativa finalmente pone al centro della propria attività. Formazione che inizia trimestralmente o semestralmente nel tribunale di appartenenza per arrivare a una formazione decentrata e ad una formazione centrale attraverso il Consiglio superiore della magistratura. Un sistema di incompatibilità che lo avvicina molto alla magistratura ordinaria. Valutazioni ai fini del rinnovo dell'attività stessa. L'ufficio del processo, questo nuovo fatto giuridico che aiuterà il sistema giustizia, nel quale saranno parte integrante e determinante anche i magistrati onorari. La durata e i compensi, che sono legati al risultato, e forse su questo dovremmo aprire una parentesi, ma inizialmente andiamo avanti in un sistema, che fino a questo momento, bene o male, ha retto.
  Si è data anche alla magistratura onoraria la possibilità di avere riferimento nei consigli giudiziari e nel Consiglio superiore della magistratura. Gli illeciti disciplinari, che sono stati finalmente valutati e tipizzati per quanto riguarda le condotte. Il sistema della incompatibilità, diciamo l'ufficio unico nel quale è raggruppato tutto il sistema della magistratura onoraria.
  Ci sono dei punti oscuri, come in tutte le normative, e valuteremo, col passare del tempo, dopo che sarà applicata questa nuova normativa e ci saranno i decreti delegati, dove intervenire, e si interverrà in quei punti in cui sicuramente si dovrà intervenire.
  Certo che noi valutiamo e apprezziamo, e valorizziamo molto, il contributo che la magistratura onoraria ha dato in questo periodo. Questo è un grande riconoscimento, e qui non posso fare a meno, come già peraltro è stato fatto, di ringraziare il lavoro, l'abnegazione e la professionalità fin qui raggiunta dalla magistratura onoraria. Non lo dico e non lo penso solo io; basta risentire la relazione del primo presidente della Suprema Corte nelle dichiarazioni per l'inizio dell'anno giudiziario, in cui si dà atto della forza, della professionalità, dell'esigenza, della valorizzazione e della ormai impossibilità di fare a meno della magistratura onoraria.
  Quindi, io, nell'annunciare il voto favorevole del gruppo di Area Popolare, voglio concludere ancora una volta questo mio telegrafico intervento ringraziando e invitando la magistratura onoraria a valutare positivamente questo primo provvedimento, che, dopo tanti anni, finalmente dà un quadro generale alla categoria. Se ci saranno delle modifiche da fare, e sicuramente ci saranno, ci troverà sempre a fianco, come forza politica, nell'attuare quelle modifiche necessarie (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sarro. Ne ha facoltà.

  CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Ci troviamo, ancora una volta, di fronte ad un provvedimento che potremmo definire sicuramente l'ennesima incompiuta; una riforma annunciata, accompagnata da tanti proclami, da tante indicazioni in termini di prospettiva, come risultato finale, e alla fine l'articolato che ci viene consegnato, e che viene soprattutto licenziato da quest'Aula, è assolutamente carente, monco, insufficiente ad affrontare i veri temi e problemi posti da questa esperienza pluridecennale della magistratura onoraria.
  Qual è il vero punto critico ? È che si continua in questa finzione, si continua ad utilizzare questo espediente nominalistico, per cui continuiamo a parlare di magistratura onoraria, ma in realtà l'insieme di norme, e soprattutto l'approccio che noi abbiamo con il riordino di questo corpo, è sostanzialmente quello riferibile al corpo della magistratura ordinaria.
   Sarebbe stato, quindi, necessario compiere una scelta più coraggiosa, che, da un Pag. 59lato, rappresentasse il riconoscimento vero e definitivo di un percorso di formazione, che in questi anni ha contraddistinto l'operato dei tanti magistrati onorari impegnati nel nostro Paese, e, dall'altro, garantisse un assetto non solo in termini di trattamento economico e di status giuridico, ma di riconoscimento della funzione espletata, coerente con un sistema costituzionale e, vorrei anche aggiungere, con un sistema autenticamente democratico.
  In realtà, noi continuiamo sulla strada della precarizzazione, continuiamo sulla strada dello sfruttamento di questi operatori del diritto, se pensiamo, ad esempio, alle norme che sono state introdotte a proposito del ricorso all'istituto dell'assegnazione a collegi giudicanti di questi magistrati; collegi giudicanti ordinari naturalmente, e quindi noi continuiamo ad estendere il loro coinvolgimento, il loro ruolo, la loro funzione. Al limite, abbiamo reso ancora più elastico e ancora più fluido il tipo di impiego che possiamo fare di questo personale, passando da una sorta di funzione servente, che viene attribuita quando sono chiamati i magistrati ordinari a collaborare negli uffici dei giudici ordinari e, quindi, a svolgere compiti di istruttoria preventiva, di riordino, per così dire, del fascicolo relativo al singolo giudizio, fino poi ad una integrazione vera e propria con i collegi giudicanti, come nel caso dell'assegnazione.
   Ma questa ampia gamma di possibilità di impiego non segna, comunque, una corrispondente stabilizzazione ed una corrispondente correzione dello status giuridico e del trattamento economico e soprattutto un riordino complessivo, che avrebbe dovuto prevedere, così come da parte nostra si era sostenuto, la necessità – per rendere la soluzione coerente con il sistema costituzionale – di istituire un ruolo ad esaurimento per quanti, sino ad oggi, hanno operato nel settore come magistrati onorari e prevedere l'istituzione di un nuovo ruolo che si andasse ad affiancare, che fosse costituito attraverso un meccanismo di reclutamento più attento, che richiedesse maggiore sindacato in ordine alla professionalità e potesse garantire questo requisito, che è indispensabile quando parliamo dell'esercizio della funzione giurisdizionale, e che mantenesse anche un sistema di garanzie proprio capaci di rendere effettiva la posizione terza del giudice onorario e, soprattutto, la libertà nell'esercizio della funzione giurisdizionale.
  Tutto questo non c’è nel provvedimento, perché rimane una situazione di sostanziale precarietà: pensiamo, ad esempio, alla possibilità che il presidente del tribunale, il capo dell'ufficio, possa anche trasferire di ufficio il singolo magistrato, quindi nessuna garanzia, nessuna protezione in senso costituzionale della funzione; quindi, un appannamento di quello che è il ruolo e il carattere di terzietà, la insufficienza dei mezzi economici e l'idea ricorrente – e, ancora una volta, presente anche in questo provvedimento – di impiegare questo personale per supplire a carenze e insufficienze che, se da un lato sono croniche e da tempo si trascinano nel sistema giustizia e nell'organizzazione di questo settore così delicato ed importante, di certo non possono trovare risposta in soluzioni precarie, in soluzioni insufficienti e che, comunque, sono prive di ogni respiro di prospettiva, che, viceversa, un settore così centrale ed importante meriterebbe.
  L'insieme di queste criticità sopravanza ampiamente i pochi elementi positivi che contraddistinguono questa legge. Dunque, anche per rispetto di quella che è la funzione che i magistrati onorari sono chiamati ad esercitare, della dignità con la quale hanno saputo, pur tra mille difficoltà e mille limiti, svolgere il loro compito e la loro funzione, essi meritano da parte nostra un sentimento di rispetto e di gratitudine, e proprio per il rispetto che si deve agli operatori del settore e a quanti andranno, comunque, ad occupare posti di questo tipo e ad esercitare una funzione così delicata, vorrei esprimere il nostro voto contrario al provvedimento, affinché davvero una riflessione seria possa aprirsi e permettere finalmente a questo corpo di raggiungere un assetto normativo idoneo e degno, soprattutto, della importante funzione Pag. 60esercitata (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Dobbiamo dire chiaramente che, senza il lavoro della magistratura onoraria, la giustizia sarebbe andata al collasso in tutti questi anni.
  E dobbiamo anche ricordare che tutto il ruolo della magistratura onoraria sarebbe dovuto durare cinque anni, mentre, come succede ovviamente sempre in Italia, vi è stato, anno per anno, un rinvio dello statuto della magistratura, non solo onoraria, perché il vero problema è che, quando andiamo a comprendere cosa significa per il legislatore ’magistratura onoraria’, dobbiamo anche comprendere cosa significhi per il legislatore la parola ’giustizia’, perché a questa è intimamente correlata.
  Ebbene, in tutti questi anni la magistratura onoraria è stata utilizzata come una magistratura precaria, dei professionisti precari, pagati anche una miseria rispetto al lavoro che facevano, poiché il Governo e i vari Governi che si sono succeduti, di ogni colore politico, non volevano investire nel settore giustizia, e ne capiamo bene i motivi: le varie lobby non hanno interesse affinché una vera giustizia civile, a tutela dei cittadini, degli utenti e dei consumatori possa funzionare. I vari imputati, i vari prescritti che si sono succeduti anche in queste Aule parlamentari e nelle stanze di Governo non avevano minimamente voglia di una giustizia penale che potesse funzionare, e quindi si è portata avanti questa modalità, per non farla funzionare, una giustizia diciamo a basso costo per lo Stato, ma ad elevato costo per i cittadini, per moltissimi anni.
  Molti speravano che le cose cambiassero con questo provvedimento di legge, ma la realtà è ben diversa. Abbiamo un disegno di legge delega che prevedrà d'ora in avanti – da quando usciranno i decreti delegati, che da quanto mi risulta sono in realtà già pronti e vedremo quando saranno presentati – una forma di istituzionalizzazione del precariato, perché i magistrati onorari – quelli per i quali la magistratura onoraria non è un vero e proprio lavoro, ma devono associarlo a un lavoro principale – avranno una sorta di contratto a tempo determinato per ben otto lunghi anni; un contratto a tempo determinato che non vede eguali nemmeno nella legislazione per quanto riguarda gli imprenditori privati. E allora ci chiediamo: ma è davvero questo il modo per risolvere il problema della giustizia italiana civile e penale ? Ma la risposta è «no», la risposta è data dal fatto che tutta questa legge delega e tutti i decreti delegati saranno fatti senza mettere un euro in più nel settore giustizia: è qui il vero problema.
  Il Governo – lo ha dimostrato con questo provvedimento – non ha voglia davvero di investire risorse nel settore giustizia e si dimostra uguale ai Governi e alle maggioranze precedenti, che utilizzavano o, anzi, non «utilizzavano», cercavano di non far funzionare la giustizia per interessi propri, interessi di bottega e dei propri amici, per così dire. E questo è il motivo per il quale voteremo contro la proposta sulla magistratura onoraria. Noi abbiamo un'idea totalmente diversa di come dovrebbe funzionare la giustizia in Italia rispetto al Governo e alla maggioranza. Abbiamo l'idea che la precarietà non possa essere istituzionalizzata nel settore pubblico, così come è stato fatto nel settore privato. Abbiamo l'idea che, per far funzionare veramente la macchina della giustizia, bisogna cambiare un paradigma: bisognerebbe iniziare ad investire dei soldi nel settore giustizia e anche a ripensarlo. Abbiamo l'ufficio del processo, che è un elemento che potrebbe davvero funzionare per dare efficienza alla macchina giustizia, ma che non funziona perché ovviamente mancano le risorse. La nostra idea era quella per cui i così detti GOT e VPO, che sono la vera ossatura della magistratura onoraria, diventassero, previo concorso, dei veri e propri funzionari pubblici di Pag. 61carriera, rientranti nell'ufficio del processo e che, con la loro esperienza e competenza, potessero aiutare il magistrato togato, verso cui un cittadino si rivolge, a elaborare meglio e ad emettere meglio i propri provvedimenti.
  Abbiamo un'idea diversa anche del cosiddetto giudice di pace, che inizialmente avrebbe dovuto giudicare solo sulle cause di non elevato valore, anche se affermare che 10 mila euro non sia «di elevato valore» mi sembra un po’ troppo. Con questo provvedimento si allarga fino alla somma incredibile di 50 mila euro, per quanto riguarda, ad esempio, un settore difficile come il settore dei sinistri stradali.
  La nostra idea non è quella, perché se noi come cittadini italiani paghiamo un contributo salatissimo per accedere alla giustizia civile e paghiamo un contributo altrettanto salato – molto più alto di tutti gli altri Paesi d'Europa – per avere la sentenza, una specie di tassa sulla sentenza oltre la tassa sulla giustizia, ebbene noi come cittadini ci meritiamo che almeno a giudicare sulla nostra controversia sia un giudice professionale, anzi professionista perché in realtà anche i giudici di pace e i magistrati onorari sono professionali. D'altro canto la nostra proposta era facile: volete risparmiare delegando ai giudici di pace un numero abnorme di provvedimenti ? Allora diminuite la tassa sulla giustizia che è in capo ad un italiano. Visto che tutto questo non interessa la maggioranza e non interessa il Governo giacché sia in Commissione sia in Aula è stato impossibile discutere nel merito dei provvedimenti – infatti ovviamente in quest'Aula poco interessa il merito dei provvedimenti ma interessa dimostrare di fare qualcosa, anche se inutile e anche se dannoso – bene, per tutti questi motivi noi come MoVimento 5 Stelle convintamente voteremo contro questo inutile provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Bazoli. Ne ha facoltà.

  ALFREDO BAZOLI. Grazie, Presidente. Mentre il dibattito pubblico anche in queste ultime settimane e in questi ultimi giorni sembra per lo più dominato dalla questione vecchia e un po’ frusta del rapporto tra la politica e la giustizia, ora gli echi di inchieste più o meno rilevanti che lambiscono in qualche caso anche il mondo della politica e anche in quest'Aula si ha spesso l'impressione che il tema giustizia venga più brandito come arma di lotta politica nella convinzione, che io credo peraltro miope e velleitaria, che ciò sia la via più semplice per il consenso, mentre tutto questo accade noi, cioè la maggioranza, il Governo, il nostro partito, il Partito Democratico continuiamo invece silenziosamente, passo dopo passo, metro dopo metro, a costruire e a pavimentare la strada sulla quale far transitare una macchina della giustizia più veloce ed efficiente nell'interesse dei cittadini, delle imprese e del Paese. Lo facciamo consapevoli che per risolvere un problema endemico, quello della inefficienza della giustizia, affrontato in passato in modo episodico, frammentato, inadeguato ci vuole un ventaglio di interventi perché a problemi complessi si risponde con soluzioni complesse, non basta la bacchetta magica. Facciamo questo percorso di riforma della giustizia affrontando quindi i problemi a trecentosessanta gradi, occupandoci cioè di organizzazione, di risorse umane ed economiche, di struttura dei processi, di norme e disciplina sostanziale, di modalità ed esecuzione delle sanzioni, confortati dai risultati che danno ragione del nostro sforzo e del nostro lavoro. Oggi questo percorso si arricchisce di un ulteriore, piccolo ma non per questo meno importante tassello: la riforma organica della magistratura onoraria, una riforma attesa da tempo se si pensa che le leggi istitutive dei giudici onorari di tribunale e dei giudici di pace rispettivamente del 1998 e del 1991 avevano espressamente previsto che la disciplina dovesse trovare compiuta attuazione in un riordino complessivo del loro ruolo e delle loro funzioni e che da allora ad oggi si è andati avanti con il troppo frequente e abusato strumento Pag. 62delle proroghe. Ma questa riforma è attesa e importante anche se si pensa – lo hanno ricordato tutti quelli che sono intervenuti prima di me – quale funzione abbia assunto oggi complessivamente il personale della giustizia interessato da questo provvedimento cioè i giudici onorari del tribunale, i viceprocuratori onorari e giudici di pace, destinatari di attribuzioni e compiti sempre più rilevanti e significativi per la corretta amministrazione della giustizia. Ebbene finalmente con questo provvedimento legislativo si sana una lacuna che il nostro ordinamento si trascinava da oramai vent'anni e più e si dota la magistratura onoraria di una disciplina organica coerente e funzionale al ruolo ricoperto.
  E voglio ricordare, anche se per sommi capi, gli interventi più significativi, i principali profili di novità del disegno di legge delega che oggi approviamo. Mi riferisco alla unificazione della magistratura giudicante onoraria, mediante il superamento della distinzione tra giudice di pace e GOT e l'istituzione del giudice onorario di pace; l'introduzione di uno statuto unico della magistratura onoraria in ordine alle modalità di accesso, alla formazione, al tirocinio, alla durata e alla decadenza dell'incarico, alla revoca e alla dispensa dal servizio, alle incompatibilità e ai trasferimenti, alla responsabilità disciplinare e alla disciplina dell'indennità; una riorganizzazione dell'ufficio del giudice di pace posto sotto il coordinamento del presidente del tribunale; l'istituzione di una specifica struttura organizzativa dei vicepretori onorari presso le procure; una rideterminazione del ruolo e delle competenze dei magistrati onorari con una estensione delle loro competenze sia in campo civile sia in campo penale e una specifica attribuzione di funzioni nel funzionamento dell'ufficio del processo, una delle misure organizzative più rilevanti per dare efficienza al nostro sistema.
   Oggi quindi – concludo – con l'approvazione di questo disegno di legge delega ci sentiamo orgogliosamente artefici di un ulteriore piccolo pezzo della strada sulla quale camminerà una giustizia più efficace e capace di rispondere alle attese e alle esigenze di un Paese moderno e democratico. Per questo daremo il nostro voto convinto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3672)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3672, già approvato dal Senato, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia... Simone Valente... Catalano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
  S. 1738 – «Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace» (Approvato dal Senato) (3672):

   Presenti  337   
   Votanti  322   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato  214    
    Hanno votato no  108    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (I deputati Pastorelli, Impegno, Zan e Rubinato hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).

  Dichiaro così assorbite le proposte di legge nn. 1338, 1669, 1696.

Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare (ore 14,20).

  PRESIDENTE. Comunico che il deputato Dino Secco, proclamato in data 27 Pag. 63aprile 2016, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.

Sui lavori dell'Assemblea.

  PRESIDENTE. Avverto che gli ulteriori argomenti per i quali sono previste votazioni sono rinviati ad altra seduta.
   Sospendiamo la seduta che riprenderà alle ore 15 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

  La seduta, sospesa alle 14,25, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Caparini, Capelli, Cirielli, De Menech, Dellai, Di Gioia, Ferranti, Fraccaro, Mazziotti Di Celso, Migliore, Rosato, Sanga, Sani, Tabacci e Zolezzi sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente centoquattordici, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie e il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.

(Problematiche relative alla partecipazione italiana ad un eventuale intervento militare in Libia, con particolare riferimento al rischio di aumento dei flussi migratori e di attentati terroristici – n. 3-02213)

  PRESIDENTE. Il deputato Scagliusi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Manlio Di Stefano n. 3-02213, concernente problematiche relative alla partecipazione italiana ad un eventuale intervento militare in Libia, con particolare riferimento al rischio di aumento dei flussi migratori e di attentati terroristici (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario, per un minuto.

  EMANUELE SCAGLIUSI. Grazie Presidente. Sulla Libia aleggiano nuovi venti di guerra, il primo contingente di militari italiani, si parla di duecentocinquanta uomini, potrebbe partire già nei prossimi giorni o tra qualche settimana. Notizie provenienti da fonti della difesa parlano di un primo nucleo di una missione che, nel medio periodo, si allargherà quando formalmente ci sarà una richiesta della Libia e una risoluzione dell'ONU.
  Un intervento che, come il MoVimento 5 Stelle ha più volte denunciato, è un intervento in salsa neocoloniale, nell'assenza di una politica estera e militare comune, ognuno in Europa pensa per sé. Francia e Gran Bretagna sono già in Libia e, come ai tempi in cui si divertivano a disegnare con un righello le sorti di intere popolazioni, stiamo assistendo ad una corsa frenetica tra forze speciali per accaparrarsi per primi le risorse petrolifere della Libia, Paese per ora inerme e diviso, quindi una facile preda. Al-Sarraj, l'uomo che la comunità internazionale ha portato in Libia con un gommone, e che non riesce nemmeno ad uscire dal suo bunker, ha il solo scopo di dare il via al piano. Tutta la grande stampa ha già iniziato a dare i Pag. 64numeri. Per questo chiediamo qui in Parlamento, al Ministro, che senso ha inviare militari in Libia, senza una legittimazione parlamentare del Governo al-Sarraj e senza una risoluzione dell'ONU.

  PRESIDENTE. Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Gentiloni Silveri, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  PAOLO GENTILONI SILVERI, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Grazie Presidente, vorrei ribadire rispondendo agli interroganti che il Governo non ha nessuna intenzione di inviare forze militari in Libia al di fuori del contesto di cui abbiamo parlato in queste settimane, che è un contesto che per il momento non si è realizzato. Noi stiamo lavorando in questo momento per cercare di consolidare la presenza del Governo di accordo nazionale dopo la sua installazione a Tripoli e stiamo lavorando nella convinzione che questo consolidamento è la premessa per raggiungere l'obiettivo, da un lato di isolare la minaccia terroristica, e dall'altro di limitare, prevenire, i fenomeni migratori. L'unica condizione per raggiungere questi obiettivi è la stabilizzazione che sarà molto lunga, graduale e faticosa; la stabilizzazione di un quadro libico. A questo siamo impegnati come Italia e non è alle viste nessun intervento militare senza che ci siano richieste sul terreno della sicurezza di un Governo libico e senza che ci sia una validazione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Finora questa richiesta non è arrivata neanche sul terreno, lo voglio precisare, di cui pure si è parlato in molti giornali negli ultimi giorni, della protezione dei pozzi petroliferi, perché anche su quel punto nessuna richiesta è arrivata al Governo italiano e, a quanto ci risulta, ad altri Governi dei Paesi occidentali, da parte delle autorità libiche. La nostra netta impressione è che le autorità libiche stiano puntando per ora sul consolidamento della loro presenza, allargandola, piano, piano, dalla base navale in cui si sono insediate, adesso hanno preso possesso di otto Ministeri a Tripoli e stanno gradualmente consolidando la loro presenza e solo in base a questo consolidamento poi potranno chiedere anche un contributo per il training delle forze di sicurezza, o per altre funzioni, alla comunità internazionale.
  In questo contesto si potrà parlare, ma se ne discuterà innanzitutto in Parlamento, e avremo bisogno di una cornice di legalità internazionale fornita dalle Nazioni Unite. Mi auguro che questi argomenti tranquillizzino gli interroganti.

  PRESIDENTE. Il deputato Manlio Di Stefano ha facoltà di replicare, per due minuti.

  MANLIO DI STEFANO. Grazie Presidente. Grazie Ministro, sinceramente io non posso più fidarmi di quello che mi dite perché l'ultima volta che la abbiamo sentita parlare della situazione libica diceva che l'Italia era il perno di questo nuovo dialogo tra l'autorità di Tobruk, l'autorità di Tripoli e la comunità internazionale. Oggi si trovano in una situazione paradossale in cui il Presidente che avete sostanzialmente imposto alla Libia è arrivato con un gommone, si è insediato su una nave e da una nave sta cercando di fare un Governo contrastato dal Governo di Tobruk, del generale Haftar (con cui prima parlavate quindi era il vostro punto di riferimento), e anche dalla stessa parte vecchia del Governo di Tripoli, con una sua maggioranza che non si sa da chi sia composta. È incredibile pensare che si possa stabilizzare un Paese dove non avete mai coinvolto tutte le varie forme statuali del Paese. Le tribù sono in rivolta, c’è una guerra civile in corso sostanzialmente, e lei ci parla di aver messo in sicurezza otto Ministeri, come se il problema fosse mettere in sicurezza i Ministeri e non trovare una vera pace interna al Paese. La verità dal nostro punto di vista è che la guerra all'Isis non la state facendo e non la farete certamente stabilizzando la Libia con i militari, ma andrebbe fatta con il gruppo di contrasto al finanziamento all'Isis di cui lei fa parte. Ma ci dica Ministro: per quale Pag. 65motivo a questo gruppo di contrasto al finanziamento partecipano soltanto i sottosegretari e non i Ministri che sono il vertice poi della politica estera internazionale ? Cosa ha scoperto questo gruppo di contrasto relativamente al finanziamento all'Isis ? Forse avete scoperto che l'Arabia Saudita, che fa parte del gruppo di contrasto, è uno dei primi finanziatori dell'Isis. Diciamoci le cose come stanno, io credo che l'insediamento di al-Sarraj porterà con una velocità lampo a firmare soltanto una carta in cui si chiederà l'appoggio alla comunità internazionale e l'esercito è già pronto per andare in Libia a dividersi il territorio in tre parti, una alla Francia, una all'Inghilterra e una all'Italia, concludendo così quel percorso iniziato nel 2011 che fa comodo tanto alle multinazionali del petrolio e alla Francia, ma certamente non al popolo italiano. Per qualsiasi morto in guerra italiano la responsabilità sarà sicuramente vostra !

(Chiarimenti in merito ai tempi di adozione del decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali per l'anno 2016, nonché in merito all'esistenza di un «piano per l'intervento militare italiano in Libia» – n. 3-02212)

  PRESIDENTE. Il deputato Palazzotto ha facoltà di illustrare l'interrogazione Scotto ed altri n. 3-02212, concernente chiarimenti in merito ai tempi di adozione del decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali per l'anno 2016, nonché in merito all'esistenza di un «piano per l'intervento militare italiano in Libia» (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario, per un minuto.

  ERASMO PALAZZOTTO. Grazie, signora Presidente. Signor Ministro, il «decreto missioni», quello che autorizza le missioni internazionali nel nostro Paese, è scaduto da 118 giorni, il che ci fa pensare che quando tornerà in Aula un «decreto missioni» sarà di fatto per ratificare delle scelte che sono già state prese e non tanto per decidere, come è legittimo per questo Parlamento, l'opportunità di proseguire quelle missioni o di stabilirne delle altre. Gli scenari internazionali sono in continua evoluzione e richiedono una visione strategica che oggi pare non appartenga alla politica estera e di difesa di questo Paese (ne sono la dimostrazione il balletto delle cifre sui continui possibili interventi militari: la Ministra Pinotti ne annunciava 5 mila pronti a partire per la Libia, sono diventati 900 negli ultimi giorni, 250 a protezione delle sedi diplomatiche) e neanche alle politiche messe in campo da Paesi nostri alleati; l'assenza di visione strategica è anche dell'Unione europea. La Francia è già in Libia, finanzia e sostiene Haftar che destabilizza la situazione e il Governo di unità nazionale. È per questo che oggi chiediamo di sapere con chiarezza se e quanti uomini il Governo sta pensando di inviare in Libia o in Iraq, altro scenario controverso, e perché non è stato ancora presentato a questo Parlamento il «decreto missioni» che oggi è l'unico strumento di controllo parlamentare sulla politica militare del nostro Paese.

  PRESIDENTE. Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Gentiloni Silveri, ha facoltà di rispondere.

  PAOLO GENTILONI SILVERI, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Grazie Presidente. In tre minuti non è facilissimo, ma cercherò comunque di rispondere sui diversi temi sapendo che, sia la nostra presenza in Libia, che la nostra presenza in Iraq, saranno poi oggetto di discussione in Parlamento anche nell'iter di approvazione del decreto missioni che è all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di domani. Per quanto riguarda la Libia, in parte ho già risposto nell'interrogazione precedente. Credo sia molto chiaro da parte nostra: noi abbiamo fatto un grande sforzo sul piano diplomatico e i risultati che sono stati ottenuti a dicembre sul piano diplomatico, prima a Roma, poi a Skhirat e poi alle Nazioni Unite, si sono Pag. 66gradualmente spostati sul terreno. L'insediamento del nuovo Governo è del 30 marzo; la mia visita è del 12 aprile. Abbiamo dei rapporti bilaterali che vanno avanti. Ci auguriamo che questo col tempo produca un consolidamento della situazione. Non abbiamo numeri, onorevole Palazzotto, in questo momento da rivelare nel senso che abbiamo sempre detto che risponderemo sul terreno della sicurezza a eventuali richieste del Governo libico che per il momento non ci sono e lo faremo ovviamente dopo averne discusso in Parlamento e con un'autorizzazione delle Nazioni Unite. Quindi, siamo molto lontani da un meccanismo che decide 5.900; per il momento si tratta di voci, indiscrezioni, ma non certo di decisioni che il Governo si accinge a prendere.
  Per quanto riguarda l'Iraq, abbiamo due missioni principali, come l'onorevole Palazzotto sa bene. La prima è di fornitura di armi e di addestramento in Kurdistan e la seconda è quella di consolidamento delle aree liberate attraverso la polizia irachena, in particolare nella regione dell'Anbar. A queste si aggiungeranno altre iniziative nei prossimi mesi. Il Ministro Pinotti ha già informato il Parlamento della questione, mi pare il 20 aprile, inizialmente in un question time. Le iniziative riguarderanno sia la protezione dei lavori della diga di Mossul, sia le operazioni di recupero dei feriti in teatro. Naturalmente, anche i dettagli di queste operazioni che si svolgeranno in futuro saranno discussi in Parlamento nell'iter di approvazione del decreto missioni.

  PRESIDENTE. Il deputato Palazzotto ha facoltà di replicare.

  ERASMO PALAZZOTTO. Grazie Presidente. Signor Ministro, noi possiamo ritenerci soddisfatti di aver saputo oggi da lei che domani il decreto missioni sarà all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri. Esprimiamo, comunque, la preoccupazione per il fatto che un decreto così importante per la visione strategica sulla politica estera e militare del nostro Paese arrivi con 118 giorni di ritardo. Quindi, verosimilmente noi discuteremo nel prossimo mese delle missioni internazionali dovendo ratificare le scelte che già sono state prese dal Governo. Ed è esattamente questo che ci preoccupa, anche rispetto alla Libia e all'Iraq, ovvero noi siamo contrari a ogni forma di intervento militare che non sia guidato dalla politica. Noi vorremmo sapere quali sono le cose di cui avete discusso al G5 di Hannover con la Francia, essendo un dato di fatto che oggi i nostri più vicini alleati, come i francesi, giocano un ruolo di destabilizzazione in diversi scenari in cui siamo impegnati. La Libia è uno di questi, giocando una partita molto sporca, mi permetta di dirlo, anche con l'Egitto. L'ultima visita del Presidente Hollande a omaggiare il generale al-Sisi, ignorando quello che sta accadendo nel nostro Paese rispetto alla vicenda che ha riguardato Giulio Regeni, noi la riteniamo scandalosa. Quella visita prelude anche a scelte tattiche e militari sulla Libia perché il generale Haftar è sostenuto e armato dal Governo francese e dal Governo egiziano. E lei sa bene che il generale Haftar è oggi uno dei principali elementi di destabilizzazione del Paese e di difficoltà rispetto all'insediamento del Governo di unità nazionale, su cui, le do atto, lei ha lavorato alacremente.
  Ed è per questo che noi pensiamo che bisogna fare chiarezza e che l'Italia debba avere una voce forte rispetto ai nostri partner per avere una visione comune, intanto dei partner europei, su qual è la strategia da mettere in campo in Libia. Altrimenti, qualunque invio di uomini, che non sono solo indiscrezioni giornalistiche, ma anche interviste e parole rilasciate dalla Ministra della difesa di questo Paese, è...

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole.

  ERASMO PALAZZOTTO. ...non solo inopportuno, ma anche avventuristico (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

Pag. 67

(Iniziative diplomatiche nei confronti dei Paesi ritenuti responsabili di violazioni dell'embargo sulla vendita di armi alla Libia e sull'acquisto di petrolio libico – n. 3-02214)

  PRESIDENTE. Il deputato Artini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02214, concernente iniziative diplomatiche nei confronti dei Paesi ritenuti responsabili di violazioni dell'embargo sulla vendita di armi alla Libia e sull'acquisto di petrolio libico (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  MASSIMO ARTINI. Grazie Presidente. L'interrogazione verte su un fatto accaduto ultimamente, ma riguarda tutta una serie di fatti accaduti in merito alla violazione dell'embargo che dal 2011 e in particolare anche successivamente, dopo il 1o aprile 2016, dopo l'insediamento del Governo al-Sarraj, riguardano il traffico, sia verso la Libia di armi, che verso l'esterno di petrolio.
  È notizia degli ultimi giorni che circa 1.050 mezzi fortemente blindati sono stati consegnati, attraverso rotte commerciali, direttamente nella zona di pertinenza del Governo e del Parlamento di Tobruk, dove il generale Haftar ha una presenza militare effettivamente molto forte.
  La domanda che ci poniamo è quali sono le azioni diplomatiche che questo Governo sta facendo nei confronti di questi Paesi perché alcune aziende – e concludo, Presidente – che hanno fatto questi trasporti sono emiratine, statunitensi o turche.
  Inoltre, a fronte di questo, vogliamo comprendere – e riporto le parole dello stesso Governo – qual è la situazione...

  PRESIDENTE. Però deve concludere.

  MASSIMO ARTINI. ...rispetto – e concludo – al mantenimento di una situazione bilanciata di poteri tra le forze. Una delle cose che non ha fatto scatenare la Siria rispetto alla Libia è il fatto che non ci siano armi pesanti in Libia, soprattutto in questa realtà.

  PRESIDENTE. Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni Silveri, ha facoltà di rispondere.

  PAOLO GENTILONI SILVERI, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Grazie. Il tema sollevato dall'onorevole Artini è naturalmente molto serio. Le regole sono in teoria stabilite dalle Nazioni Unite. L'embargo viene prorogato e in una certa misura precisato con diverse risoluzioni; l'ultima risoluzione è la n. 2278 del 31 marzo scorso e fissa appunto le regole che hanno un obiettivo, nell'ultima risoluzione, molto chiaro e, cioè, quello di dire che i movimenti, sia di armi, sia di petrolio, che non passino attraverso il Governo di accordo nazionale, vengono riconosciuti come illeciti dalla comunità internazionale.
  Questo, ovviamente, è uno dei modi per dare – questo è il grande impegno italiano di questi mesi – più forza, più legittimità e gradualmente più stabilità al Governo al-Sarraj.
  Che cosa abbiamo fatto in questi giorni ? Ci siamo mossi, a livello internazionale, sia parlando con diversi colleghi Ministri degli esteri, sia contribuendo a decisioni delle Nazioni Unite. Infatti, questi tipi di movimenti sono, sia traffici di petrolio, sia violazioni dell'embargo di armi, che pure è un po’ più ambiguo perché l'embargo di armi tiene fuori le armi fornite per combattere il terrorismo. E qui si entra in un'ambiguità enorme, che non è solo in Libia, ma è anche, ahimè, in Siria.
  C’è stata una reazione ieri, questa notte in Italia: il Comitato sanzioni delle Nazioni Unite, ad esempio, ha aggiunto alla lista dei sanzionati la società armatrice della petroliera che aveva fatto questo carico illegale che attualmente è parcheggiato a diciotto miglia dalle coste di Malta. Quindi, c’è una reazione della comunità internazionale perché una cosa deve essere Pag. 68chiara, ossia che per, consolidare e stabilizzare il Governo di al-Sarraj, serve che loro possano esercitare un'azione loro contro il terrorismo e, quindi, se l'embargo deve essere modificato per azioni contro il terrorismo, va fatto a favore del Governo legittimo. E loro devono essere in grado di utilizzare i proventi del petrolio. Senza queste due condizioni è molto difficile il consolidamento del Governo.
  Io voglio assicurare l'onorevole Artini che noi ci stiamo muovendo a livello bilaterale e multilaterale esattamente in questa direzione.

  PRESIDENTE. Il deputato Artini ha facoltà di replicare.

  MASSIMO ARTINI. Grazie, Presidente. Grazie, signor Ministro della risposta. Effettivamente era quello che speravo e le notizie anche di stampa di oggi confermano l'effettiva volontà, non solo da parte della comunità internazionale, ma anche poi della nostra compagine governativa, di agire in quel senso.
  Il rischio è il non controllo del trasferimento di armi e lo sbilanciamento di forze con la parte comandata dal generale Haftar, che ha dietro effettivamente non solamente la parte libica, ma è coperta, da un punto di vista politico, non solo da Paesi come l'Egitto e come gli Emirati, ma anche, purtroppo, pure se non in maniera molto chiara, da Paesi europei.
  Il problema è proprio questo: diplomaticamente, anche rispetto a quei Paesi europei che hanno un potere reale nei confronti di questa formazione militare, in capo al generale Haftar, ma anche politica rispetto a quello che era il Parlamento di Tobruk, quell'azione diplomatica deve essere di contrasto al trasferimento di armi, all'embargo, alla creazione di sedicenti NOC che vengono poi presi a riferimento dall'altra parte di Tobruk. È proprio l'azione per arrivare a fare in modo che il Parlamento di Tobruk possa finalmente votare, con un numero legale, quel tipo d'accordo rispetto al Governo Sarraj.
  Quello che, non dico rassicura, ma mi tranquillizza, vedendo i fatti, è che in questi mesi, alla luce di tutta una serie di dichiarazioni, poi effettivamente ci siamo mossi in una direzione che per me è quella corretta nei confronti della Libia – concludo –, ossia il non voler agire da un punto di vista militare, ma attendere che sia effettivamente quel Governo a riuscire a formare un esercito che possa combattere l'ISIS. Io leggevo ieri la notizia dell'armata misuratina in direzione di Sirte e non vorrei che questo provocasse uno scontro fra le due fazioni. Questa è una situazione particolare.

(Chiarimenti ed iniziative in merito agli adempimenti relativi all'esenzione dal pagamento del canone Rai – n. 3-02215)

  PRESIDENTE. Il deputato Caparini ha facoltà di illustrare per un minuto la sua interrogazione n. 3-02215, concernente chiarimenti ed iniziative in merito agli adempimenti relativi all'esenzione dal pagamento del canone Rai (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  DAVIDE CAPARINI. Da sempre ci battiamo per cancellare questo odioso balzello. Non ultimo, due settimane fa avete votato contro la nostra proposta di eliminazione del canone RAI. Avete fatto di peggio, avete tramato un perverso meccanismo di estorsione per cui ad una utenza elettrica corrisponde un canone RAI. Quindi, paghi la bolletta della luce e ti becchi anche la tassa sul possesso dall'apparecchio televisivo.
  Avete messo in piedi un meccanismo che è proprio un bel raggiro: avete contato le utenze elettriche (30 milioni), avete contato quelli che oggi sono abbonati al canone RAI (25 milioni), la differenza corrisponde a 5 milioni di persone, che, secondo anche le associazioni dei consumatori, si vedranno recapitare delle vere e proprie cartelle pazze, cioè gli verrà chiesto di pagare quello che non devono pagare. Infatti, lei, Ministro, mi confermerà che pagherà solo la famiglia anagrafica, ovvero un componente per tutto l'ambito familiare. Cosa state facendo per informare i cittadini dei loro diritti ?

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  PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere per tre minuti.

  PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Grazie, Presidente. Onorevole, con il provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate del 24 marzo 2016, sono state definite le modalità e i termini di presentazione della dichiarazione di non detenzione di apparecchio televisivo ai fini dell'esenzione del pagamento del canone di abbonamento alla televisione per uso privato ed è stato approvato il relativo modello.
  Con lo stesso provvedimento, è stato stabilito che la dichiarazione di non detenzione dell'apparecchio televisivo per il 2016 potesse essere presentata sia a mezzo del servizio postale, entro il 30 aprile 2016, sia in via telematica, entro il 10 maggio 2016.
  Successivamente, con il provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate del 21 aprile 2016, il termine per la presentazione della dichiarazione di non detenzione dell'apparecchio televisivo, sia in forma cartacea che in modalità telematica, è stato prorogato al 16 maggio 2016.
  I contribuenti che chiedono di non addebitare il canone TV sulla propria utenza elettrica, in quanto lo stesso è dovuto in relazione ad altra utenza elettrica intestata ad altro componente della propria famiglia anagrafica, possono invece presentare la dichiarazione sostitutiva in qualsiasi momento dell'anno.
  Sull'informazione nei confronti dei cittadini ricordo che i modelli e le istruzioni approvate con i citati provvedimenti sono stati pubblicati sia sul sito Internet dell'Agenzia delle entrate sia sul sito Internet della RAI.
  Per avvisare i contribuenti della disponibilità dei modelli e delle istruzioni nonché dei termini per la trasmissione della dichiarazione di non detenzione sono stati diffusi due comunicati stampa (24 marzo e 21 aprile 2016). Inoltre, nel mese di maggio è stata programmata una campagna informativa sulla possibilità di chiedere l'esenzione dal pagamento del canone mediante pubblicazioni su quotidiani e riviste in versione web nonché mediante una campagna pubblicitaria programmata per le reti RAI. Tra l'altro, tutti i programmi contenitore dei canali generalisti riserveranno spazi informativi dedicati, con ospiti e temi ad hoc.
  Infine, si segnala che, in data 27 aprile 2016, la sezione normativa del Consiglio di Stato ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle Finanze, concernente il sistema di addebito e riscossione del canone di abbonamento alla televisione per uso privato.

  PRESIDENTE. Il deputato Caparini ha facoltà di replicare.

  DAVIDE CAPARINI. Premesso che è immorale estorcere 100 euro a un pensionato per pagare i lauti compensi alla RAI, ai suoi dirigenti e ai vari conduttori – cito uno fra i tanti: Fazio –, bisogna informare i cittadini, bisogna informare gli utenti. Voi fino ad ora non l'avete fatto. Allora, lo facciamo noi. Utilizziamo questi due minuti per ricordare che, entro il 16 maggio, chiunque sia famiglia anagrafica, quindi anche le coppie di fatto – cosa che lei non ha detto –, chiunque condivide una residenza deve pagare il canone RAI se ha una bolletta elettrica e lo fa per tutto il nucleo familiare. Quindi, se ci sono più utenze, chi non pagherà il canone RAI è costretto a segnalarlo, pena il fatto di pagarlo due volte. Questo lo dovete dire, perché altrimenti i cittadini non sono informati e si ritrovano 100 euro in bolletta e 100 euro sono tanti, soprattutto in questo periodo.
  Non dite – ed è importante, invece, avvisare – che coloro che non hanno un apparecchio televisivo, compresi smartphone, tablet, cellulari e quant'altro, non pagano il canone RAI. Ma se hanno questa benedetta bolletta sull'allacciamento elettrico, glielo addebitereste comunque se, entro il 16 maggio di quest'anno, non presentassero la dichiarazione di non possesso dell'apparecchio televisivo, che trovano sul sito dell'Agenzia delle entrate.Pag. 70
  Ma se voi non glielo dite, come fa un cittadino non informato a trovare questa dichiarazione ? Gli stessi cittadini che, per esempio, hanno aderito alle numerose campagne di disdetta del canone RAI, quelle della Lega come quelle delle associazioni di categoria, che quindi hanno chiesto il suggellamento, anche loro possono non pagarlo e bisogna dirglielo. Entro il 16 maggio, quindi, anche coloro che ci guardano in questo momento devono fare questa richiesta all'Agenzia delle entrate, un'autocertificazione, in modo tale da non vedersi addebitati impropriamente 100 euro. Voi siete i soliti furfanti...

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole.

  DAVIDE CAPARINI. ...che mettono le mani nelle tasche dei cittadini e lo fanno in tutti i modi possibili e immaginabili (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

(Iniziative di competenza per la fissazione della data della prossima conferenza nazionale sulla famiglia – n. 3-02216)

  PRESIDENTE. Il deputato Sberna ha facoltà di illustrare per un minuto la sua interrogazione n. 3-02216, concernente iniziative di competenza per la fissazione della data della prossima conferenza nazionale sulla famiglia (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  MARIO SBERNA. Grazie, signora Presidente. Signor Ministro, premetto che non è a lei che dovremmo porre questa domanda, sapendo che ha appena ricevuto la delega alla famiglia e, peraltro, ha già dimostrato che il tema le è molto caro. Tuttavia, devo chiedere a lei perché la conferenza nazionale sulla famiglia, voluta dal Governo Prodi e rifatta nel 2010, è scomparsa dall'agenda. Il Premier Renzi aveva detto che l'avrebbe fatta entro la fine del semestre europeo. Non so se si intendeva questo semestre europeo o quello che avremo tra quindici anni, perché di fatto non c’è stata nel 2014 e pare, non ci sono notizie, che ci sia nel 2016. È un momento istituzionale di partecipazione, di confronto e di elaborazione sui temi della famiglia, che prevede il coinvolgimento delle diverse realtà politiche, sociali, produttive e culturali del Paese.
  Insomma, gli obiettivi della conferenza sono davvero prioritari. Non si tratta, infatti, di promuovere eventi celebrativi vuoti e formali, ma di indicare vere proposte, verificate in termini di sostenibilità e in grado di realizzare una piena cittadinanza sociale alla famiglia. Vorremmo sapere che questo avverrà prima della fine del 2016.

  PRESIDENTE. Il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Enrico Costa, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  ENRICO COSTA, Ministro per gli affari regionali e le autonomie. Signora Presidente, in via preliminare, desidero esprimere una condivisione in merito a quanto segnalato dagli onorevoli interroganti su un punto in particolare, una frase, un'affermazione: il rilancio delle politiche familiari non ha bisogno di eventi celebrativi vuoti e formali, ma di proposte concrete. Ha bisogno – questo lo dico io – che siano in grado di interpretare i bisogni delle famiglie, che siano capaci di garantire la tutela dei diritti delle famiglie in tutte le sue componenti e in tutte le problematiche generazionali, ma anche di assicurare l'attuazione delle politiche della famiglia in ogni ambito, che sia lavorativo, che sia economico, che sia socio-educativo. Io sono il presidente dell'Osservatorio nazionale della famiglia, che è istituito presso il Dipartimento per le politiche della famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e questo organismo sarà un organismo molto prezioso per fornire un efficace supporto tecnico-scientifico che ci possa aiutare a fornire delle risposte che siano risposte adeguate, innovative, attuali, come politiche per la natalità e per l'infanzia, la conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro, il sostegno alle famiglie Pag. 71numerose e a quelle che si prendono cura dei disabili e degli anziani. Proprio in vista anche di questo obiettivo, sto procedendo alla ricostituzione di questo organismo. È imminente ormai la fase di acquisizione di tutte le designazioni e potrò quindi provvedere a convocare questo Osservatorio. Perché ho fatto questa premessa ? Perché all'avvio dei lavori dell'Osservatorio potranno quindi essere definite e concordate anche le iniziative necessarie ad individuare i temi e le modalità per l'indizione dello svolgimento della III Conferenza nazionale sulla famiglia, come sollecitato dagli onorevoli interroganti. Ai fini dell'elaborazione di politiche nazionali e per la famiglia è infatti necessaria la sintesi e l'apporto costruttivo di tutti gli attori coinvolti, lo hanno evidenziato gli interroganti, a partire dalle famiglie, le istituzioni governative, gli enti territoriali, le organizzazioni pubbliche e private, ciascuno con il proprio ruolo, con le proprie competenze, con le proprie risorse, per concorrere ad un obiettivo comune, quindi sostenere le politiche familiari e creare contestualmente concrete opportunità di sviluppo a livello nazionale e locale per la famiglia stessa. Consideriamo la famiglia il nucleo fondamentale e naturale della società, che a sua volta cresce e si sviluppa se sussiste un costante e quotidiano impegno e soprattutto, aggiungo, un approccio coerente e un approccio organico. Ci sono tanti provvedimenti finalizzati a sostenere la famiglia, sono nel nostro ordinamento piuttosto frammentari, è necessario unirli, coordinarli, renderli organici e dare quindi, anche dal punto di vista normativo, un punto di riferimento chiaro di presenza dello Stato a sostegno delle famiglie.

  PRESIDENTE. Il deputato Gigli, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare. Ha due minuti.

  GIAN LUIGI GIGLI. Signora Presidente, grazie signor Ministro perché dalle sue parole rileviamo innanzitutto un'attivazione concreta, già in essere, per quanto riguarda la costituzione e il riavvio di questo importante strumento che è l'Osservatorio per la famiglia. Poi prendiamo atto di un impegno, certamente non stiamo qui noi a fare le pulci sui tempi che sono stati dati, perché, come è stato rilevato, è appena entrato in attività e ciononostante questa sensibilità ci lascia ben sperare. Le chiediamo però di fare presto, perché su questi temi delle politiche familiari un gap, come quello che di fatto si rileverà, di circa otto anni alla fine, non è poca cosa. Noi abbiamo osservato in questi anni interventi episodici, spesso con caratteristiche assistenziali. C’è bisogno invece di un piano organico per la famiglia, c’è bisogno di un welfare a misura di famiglia e per fare questo c’è bisogno del supporto di tutto il mondo associativo, degli attori in particolare appunto che si muovono da sempre, con passione e con coraggio, per il sostegno alla famiglia, penso al forum delle famiglie, penso a tutte le associazioni familiari. Noi le chiediamo appunto di far presto, perché c’è ormai un'urgenza: le famiglie, non voglio dire che sono alla canna del gas, ma certamente non sono state oggetto di attenzione speciale. Si continua ad avere una cultura che è basata sull'individuo, sui suoi diritti, non a caso l'accelerazione sul tema delle unioni civili avrebbe meritato di essere l'accelerazione appunto per i temi per la famiglia.
  Non c’è stata certamente la stessa attenzione. Recuperiamo, facciamo qualche cosa, perché altrimenti noi questo Paese lo perderemo, lo perderemo intanto dal punto di vista della natalità, lo perderemo dal punto di vista della speranza di futuro, lo perderemo dal punto di vista dei giovani che se ne stanno andando tutti quanti perché le loro famiglie non ce la fanno più a sostenerli.

(Iniziative volte alla risoluzione delle problematiche relative ai pagamenti della domanda unica e dello sviluppo rurale della politica agricola comune 2015 e all'attribuzione dei titoli definitivi per la politica agricola comune 2016 – n. 3-02217)

  PRESIDENTE. Il deputato Sani ha facoltà di illustrare l'interrogazione Oliverio ed altri n. 3-02217, concernente iniziative Pag. 72volte alla risoluzione delle problematiche relative ai pagamenti della domanda unica e dello sviluppo rurale della politica agricola comune 2015 e all'attribuzione dei titoli definitivi per la politica agricola comune 2016 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario. Ha un minuto.

  LUCA SANI. Signora Presidente, signor Ministro, c’è una difficoltà diffusa e crescente da parte degli agricoltori a ricevere i pagamenti PAC da parte di AGEA. Analoghe difficoltà le registriamo sull'assegnazione dei titoli necessari a presentare la domanda PAC 2016, così come sui piani assicurativi, a fronte – va detto – di una PAC che si presenta particolarmente complessa. È una situazione pesante, che riguarda tutte le regioni italiane, al di là del fatto che i pagamenti avvengano attraverso organismi regionali o meno e questo paradossalmente avviene in una fase politica in cui il Governo è tornato a investire significativamente in agricoltura con il suo Ministero, di cui appunto la legge di stabilità ne è un esempio e anche la stessa riforma degli enti, di cui AGEA fa parte. Per questo, chiediamo quali iniziative intenda assumere in attesa che la riforma di AGEA sia compiuta, perché appunto questi ritardi rischiano di vanificare quelle politiche importanti che il Governo ha fin qui messo. Gli agricoltori devono contare su risorse certe in tempi certi...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  LUCA SANI. ... per programmare e investire nelle loro attività e per conquistare quella competitività di cui l'agricoltura italiana ha bisogno.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha facoltà di rispondere. Ha tre minuti.

  MAURIZIO MARTINA, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signora Presidente, onorevoli deputati, ringrazio per questa interrogazione, che ci dà modo di chiarire alcuni punti e di affrontare un problema annoso, che si trascina certamente da tempo. Noi siamo consapevoli di alcune criticità richiamate dall'interrogazione e sono in corso anche in queste ore interventi correttivi proprio per superare queste difficoltà emerse. Proprio nelle prossime giornate AGEA ha programmato di effettuare una tranche di pagamenti per ulteriori 7 mila agricoltori per un ammontare di 35 milioni di euro, entro giugno AGEA stabilirà definitivamente il completamento dei pagamenti dei saldi rimanenti, che coinvolgono 650 mila beneficiari per un ammontare complessivo di circa 550 milioni di euro. Ad oggi AGEA ha già provveduto al pagamento di 1,12 miliardi di euro e con i predetti saldi completerà le erogazioni, arrivando al totale di 1,75 miliardi di euro. Siamo davanti al primo anno di applicazione della PAC riformata, noi lo sappiamo, PAC che ha dimostrato nei fatti quello che più volte noi abbiamo sostenuto e cioè che l'obiettivo della semplificazione nella sua gestione è un obiettivo ancora non raggiunto, penso ad esempio alle regole sul greening piuttosto che ad altre incombenze che hanno oggettivamente ritardato le procedure in quasi tutti gli Stati membri. Per questo siamo impegnati per tagliare concretamente burocrazia e semplificare fin dove possiamo, proprio la riforma degli enti che stiamo costruendo insieme ne è l'esempio credo più lampante dello sforzo che stiamo cercando di fare tutti. Aggiungo che, proprio in ragione di questa situazione, anche per la presentazione della nuova domanda per gli aiuti, noi siamo fiduciosi che proprio in queste ore la Commissione europea proroghi il termine, venendo così incontro alle richieste nostre e di altri Paesi per gestire al meglio un anno oggettivamente particolare come questo. Non c’è alcun dubbio che da queste riforme, da questi cambiamenti passa uno dei fronti cruciali del rinnovamento del sistema a tutela del settore agricolo e agroalimentare e non c’è alcun dubbio che il lavoro fatto in questi due anni insieme, dal Parlamento e dal Governo, ha messo oggettivamente l'agricoltura Pag. 73e l'agroalimentare al centro dello sforzo istituzionale. Quello che posso garantirvi è che continueremo a lavorare in questo senso con l'obiettivo di semplificare e potenziare fino in fondo un settore cruciale per lo sviluppo del nostro Paese.

  PRESIDENTE. Il deputato Oliverio ha facoltà di replicare, ha due minuti.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Presidente, abbiamo toccato con mano nel corso degli ultimi due anni un crescendo di interesse e un insieme di risultati positivi nel settore agroalimentare, interesse e risultati che non hanno precedente. L'agricoltura, grazie al Ministro Martina, è tornata centrale nell'agenda di Governo e nello sforzo legislativo del Parlamento. Questo rilevante impegno corre un grosso rischio, che è quello di essere vanificato dalle inefficienze e dai gravi ritardi di AGEA, chiamata a realizzare le misure della politica agricola comune. Per questo, ci siamo fatti carico delle preoccupazioni degli agricoltori e delle sollecitazioni delle regioni che nei giorni scorsi hanno chiesto al Governo un intervento urgente per superare la grave situazione che si è venuta a creare a causa del ritardo accumulato da AGEA nei pagamenti della domanda unica e dello sviluppo rurale e nel rilascio dei titoli definitivi.
  Per i nostri agricoltori la situazione economica e finanziaria è diventata insostenibile, basti solo pensare che per l'anno 2014 il residuo pagato tra maggio e giugno era l'8 per cento del totale e che l'anno successivo era il 9,89, mentre nel 2016 arriva alla cifra preoccupante del 38 per cento del totale. Sono le imprese più grandi a non avere ancora ricevuto alcun pagamento. Questa insufficiente gestione, tra l'altro, non consente di individuare le responsabilità e le irregolarità dei procedimenti, che ancora sono molte e di una certa gravità. Ministro, AGEA non può più continuare nel suo immobilismo. Se nelle casse dell'ente pagatore è oggi immobilizzato un miliardo di euro, mentre gli agricoltori sono costretti a ricorrere al credito agrario a tassi da capogiro o addirittura a cadere nelle grinfie della malavita, c’è qualcosa che non va.
   Ci rassicura però, signor Ministro, il suo impegno coerente e prioritario del percorso di riforma del sistema di AGEA, salvaguardando il livello occupazionale. Ma non sfugge a nessuno, signor Presidente, che è necessaria una svolta, una governance nuova, che abbia obiettivi certi e che sia all'altezza della sfida dei tempi nuovi, che mi auguro presto verranno.
   Signor Presidente, in agricoltura si dice che vino nuovo chiede otri nuove; così è anche per il sistema agricolo dell'erogazione della nuova PAC (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

(Iniziative per il rilancio del settore agrumicolo – n. 3-02218)

  PRESIDENTE. Il deputato Basilio Catanoso ha facoltà di illustrare per un minuto la sua interrogazione n. 3-02218, concernente iniziative per il rilancio del settore agrumicolo (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  FRANCESCO CATANOSO GENOESE detto BASILIO CATANOSO. Grazie, onorevole Presidente. Onorevole Ministro, il comparto agrumicolo italiano è di rilevante importanza nel nostro mondo agricolo, sia da un punto di vista economico, che sociale, interessa 80.000 aziende e copre 130.000 ettari circa di superficie. Vive in questo momento un particolare momento di difficoltà e richiede urgenti azioni orientate alla salvaguardia e alla valorizzazione delle produzioni. È di quest'anno la notizia che i prezzi, i prezzi medi che sono rivelati da ISMEA sono in continuo crollo, dal 2015 particolarmente, e la tendenza è confermata nel 2016. Qualcosa si dovrebbe pur fare. Ci sono varie azioni che mirano a ribaltare questa situazione.
  Noi, signor Ministro, vorremmo chiederle quali iniziative e provvedimenti intende adottare per risolvere le problematiche che solo per cenni ho potuto esporre.

Pag. 74

  PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Martina, ha facoltà di rispondere.

  MAURIZIO MARTINA, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Grazie, signor Presidente, onorevoli deputati, la tutela dell'agrumicoltura è una priorità per noi e per questa ragione stiamo adottando misure urgenti per la difesa del reddito degli agricoltori e la tutela fitosanitaria delle colture. Ne è la prova anche la proposta di legge, oggi all'esame della Commissione agricoltura del Senato, sulla salvaguardia degli agrumeti caratteristici, volta proprio alla valorizzazione del patrimonio nazionale.
   Venendo alla necessità di contrastare l'espansione del virus della tristezza degli agrumi, faccio presente che occorre intervenire con decisione sul rinnovo varietale attraverso la sostituzione progressiva del portinnesto sensibile, con portinnesti tolleranti, utilizzando gli strumenti di intervento già cofinanziati dall'Unione europea, come i programmi regionali di sviluppo rurale e i programmi operativi dell'organizzazione comune di mercato nel settore ortofrutticolo.
   A questo proposito va anche ricordato che, a difesa delle produzioni italiane da organismi nocivi importati da Paesi terzi, anche su nostra richiesta, il Comitato fitosanitario permanente di Bruxelles ha recentemente adottato nuove misure per rafforzare le tutele.
  Stiamo lavorando poi con decisione sul fronte della ricerca, anche attraverso una specifica convenzione tra Ministero e Consiglio per la ricerca in agricoltura, al fine di realizzare azioni sinergiche in materia di protezione delle piante e di selezione di nuovi portinnesti resistenti al virus della tristezza. Ci siamo poi impegnati a Bruxelles perché l'Europa garantisse un intervento contro gli effetti dall'embargo russo ed è stato possibile procedere al ritiro anche di 6.300 tonnellate di agrumi. Grazie al nostro intervento, è stata già presentata alla Commissione europea la proroga del Regolamento delegato riguardante proprio gli agrumi, estendendone la validità fino al 30 giugno 2017. Infine, per quel che riguarda l'organizzazione interprofessionale, voglio precisare che Ortofrutta Italia ha già presentato la domanda di riconoscimento al Ministero, ora in fase di istruttoria; al momento dell'eventuale riconoscimento dell'OI potrà chiedere l'estensione delle regole. Per il miglioramento della competitività del settore, io ritengo comunque indispensabile fare uno sforzo maggiore, al fine di favorire l'aggregazione dell'offerta e la programmazione dalla produzione, problema che troppo spesso affligge molte realtà agrumicole non organizzate.

  PRESIDENTE. Il deputato Catanoso ha facoltà di replicare, per due minuti.

  FRANCESCO CATANOSO GENOESE detto BASILIO CATANOSO. Grazie, Presidente. Lei, signor Ministro, è in piena linea con il Governo del dottor Renzi: dice delle cose diverse da quelle che invece poi fa e che prova a realizzare.
   La situazione dell'agricoltura italiana e dell'agrumicoltura in generale è davvero disastrosa. A parte la sua presenza in occasione dell'Expo, non abbiamo visto alcun tipo di beneficio per l'agricoltura italiana e invece soffriamo di una politica estera che fa dei trattati con la Mogherini, il Governo Renzi e i parlamentari del centrosinistra e del PD che li votano, che sono assolutamente contrari agli interessi dell'Italia. Non sappiamo davvero a cosa si riferisce quando cerca di tranquillizzare l'agricoltore italiano.
  Di ieri, è la notizia che l'ex sindaco di Messina è stato condannato per omicidio colposo perché non aveva i soldi per realizzare delle opere. Allora è certamente politicamente da condannare ed è esecrabile il suo atteggiamento perché, avendo i soldi nel Ministero, a differenza che nei comuni, non fa assolutamente nulla affinché l'agricoltura italiana esca dalla crisi. Non ci sono aiuti alla ricerca, non c’è stato un solo euro di aumento da questo punto di vista, ci sono dei ritardi di pagamento allucinanti che gli agricoltori italiani devono subire, e di questo è testimonianza Pag. 75l'interrogazione dei colleghi del PD, che purtroppo anche loro hanno dovuto fare, riconoscendo la situazione in cui versa la vita dell'agricoltore italiano; c’è un'assoluta assenza nella possibilità di arrivare a un vero credito agrario. Anche nella vicenda della tristezza potremmo dire qualcosa. Dovrebbe secondo me, signor Ministro, pensare a creare un organismo unico, come è stato fatto nei decenni passati da altri Paesi europei quando sono stati colpiti da problematiche di questo tipo, o attivare i commissariamenti per le regioni, come la Sicilia, per esempio, altro governo dello stesso colore, che non sta facendo nulla a questo proposito.
  C’è uno stato di crisi reale, per cui ci sono le condizioni e si potrebbe benissimo fare in modo che ciò venga riconosciuto ufficialmente. Adesso bisogna soltanto riconoscere il fallimento di questo Governo nei confronti dell'agricoltura.

(Iniziative per la tutela del reddito degli agricoltori, con particolare riferimento alle regioni del Mezzogiorno – n. 3-02219)

  PRESIDENTE. Il deputato Antonino Bosco ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02219, concernente iniziative per la tutela del reddito degli agricoltori, con particolare riferimento alle regioni del Mezzogiorno (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  ANTONINO BOSCO. Grazie, Presidente. L'agricoltura del nostro Paese sta attraversando, come tutti i comparti produttivi italiani, una grave crisi economica, seppure qualche segnale di miglioramento inizia a manifestarsi. Tale crisi è aggravata da fenomeni come il dumping e le frodi alimentari, che hanno determinato una forte contrazione dei prezzi dei raccolti e non assicurano agli agricoltori la copertura delle spese di produzione.
   A soffrire della crisi economico-sociale è soprattutto il Mezzogiorno del nostro Paese. I prodotti italiani costituiscono l'eccellenza a livello europeo e mondiale e sono determinanti per lo sviluppo della nostra economia, soprattutto per l’export. Pertanto, è necessaria una loro tutela attraverso misure dirette a rafforzare la tracciabilità del prodotto e controlli, oltre a quelli già attivati, per verificare il rispetto della normativa vigente, anche al fine di tutelare il consumatore.
   Ma è opportuno intervenire adottando misure sul piano della semplificazione amministrativa e fornire incentivi alle imprese al fine di tutelare e favorire la crescita del reddito degli agricoltori del nostro Paese.
  Chiediamo pertanto al signor Ministro quale iniziativa intenda adottare per valorizzare e promuovere ancor meglio il settore agricolo, nello specifico in riferimento ai produttori agricoli che operano nel Mezzogiorno del nostro Paese in condizioni socio-economiche già di grande difficoltà.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha facoltà di rispondere.

  MAURIZIO MARTINA, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Grazie, Presidente. Onorevoli deputati, il Mezzogiorno rappresenta per tutti noi una colonna fondamentale del sistema agroalimentare del Paese e, tenuto conto che oltre la metà delle imprese del settore opera proprio in quei territori, supportare lo sviluppo di queste aziende è un impegno che stiamo praticando con scelte quotidiane, strategiche, concrete per contrastare anche situazioni contingenti e agire su problemi strutturali mai affrontati negli anni passati.
  Per prima cosa mi preme ricordare che con riferimento proprio alle regioni del Mezzogiorno con la legge di stabilità 2016 abbiamo esteso il credito di imposta per gli investimenti produttivi anche all'agricoltura e alla pesca, rafforzando così ancora di più gli interventi per il settore. In merito alle iniziative a tutela del reddito degli agricoltori del Sud faccio presente che i nuovi programmi di sviluppo rurale Pag. 76approvati dall'Unione europea alla fine dell'anno scorso prevedono oltre 10 miliardi di euro di investimenti in agricoltura tra finanziamenti europei e finanziamenti nazionali. Molte sono le misure utilizzabili per affrontare la crisi del settore come il sostegno agli investimenti, il finanziamento di nuove imprese, l'infrastrutturazione delle aree rurali marginali, gli accordi di filiera, il sostegno alle esportazioni all'estero anche attraverso nuove forme aggregative come la cooperazione o le reti di impresa; strumenti che stiamo cercando di valorizzare al massimo. In questo contesto il Ministero assisterà anche le regioni attraverso la rete rurale nazionale al fine di assicurare l'efficace spesa di queste risorse. Riguardo alla gestione del rischio è in fase di adozione, proprio in questi giorni, il decreto ministeriale contenente le disposizioni per il riconoscimento, la costituzione e la gestione dei fondi di mutualizzazione; questo rappresenta uno strumento nuovo, cruciale soprattutto per le aree del sud più esposte ai rischi idrogeologici per contrastare le perdite economiche causate da avversità atmosferiche, dal diffondersi di malattie di piante o animali o dal verificarsi di un'emergenza ambientale piuttosto che per le perdite causate da un drastico calo del reddito; un tema enorme che stiamo cercando di gestire anche in ambito europeo e internazionale a seguito di una serie di criteri legati al commercio internazionale che oggettivamente fin qui hanno irrigidito l'utilizzo di questi strumenti. Questi interventi si aggiungono alle assicurazioni agevolate che beneficiano già dal 2015 del sostegno comunitario assicurato dal FEASR, il cui programma prevede una dotazione finanziaria per questi strumenti superiore a un miliardo e seicento milioni di euro fino al 2022.
   In conclusione dico che c’è sicuramente ancora tanto da fare soprattutto sul fronte organizzativo dell'aggregazione dell'offerta ma i passi fondamentali, che abbiamo costruito soprattutto in quest'ultimo periodo, personalmente li ritengo giusti; credo che possono dare beneficio soprattutto nei territori del Sud che sono potenzialmente i territori più interessanti di questo Paese anche dal punto di vista agricolo e agroalimentare.

  PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il deputato Bosco.

  ANTONINO BOSCO. Ringrazio il signor Ministro per la risposta puntuale e completa e anche per l'impegno che il Ministro e l'intero Governo stanno mettendo in campo rispetto al settore agricolo ma, come detto dal Ministro stesso, bisogna fare ancora di più per tutelare il settore agricolo e per promuovere al meglio la nostra agricoltura soprattutto rispetto ai fenomeni internazionali che attaccano il nostro comparto agricolo. Da una parte sussiste il fenomeno della contraffazione, chiamato anche Italian sounding, intorno al quale gira un business di 54 miliardi circa e che arreca danni enormi ai nostri agricoltori e ai nostri imprenditori. Per non parlare di un altro fenomeno internazionale che ci attacca pesantemente che è quello del dumping ovvero l'esportazione dei prodotti agricoli a costi inferiori rispetto a quelli di produzione, fenomeno che soprattutto va ad attaccare e a colpire i nostri piccoli imprenditori. Noi riteniamo che questo Governo abbia messo in campo la massima attenzione, che stia facendo tanto ma che sia necessario fare ancora di più per salvaguardare, valorizzare, tutelare e allo stesso tempo promuovere gli imprenditori agricoli italiani e soprattutto, signor Ministro, i produttori agricoli come gli imprenditori agricoli che operano nel Mezzogiorno del Paese che versano in condizioni già di per sé difficilissime sotto l'aspetto socio-economico.
  Noi confidiamo nel suo lavoro e nel lavoro di questo Governo, faremo da pungolo, saremo attenti e verificheremo l'operato del Governo affinché il nostro settore agricolo, che rappresenta un volano di cui il Paese non può fare a meno, ritorni a marciare insieme a tutta la nazione.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Pag. 77

Sull'ordine dei lavori (ore 15,55).

  FRANCESCO D'UVA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO D'UVA. Grazie, Presidente. Appena sei mesi fa c’è stato il crollo, c’è stato un guasto che ha costretto la città di Messina a rimanere senz'acqua. Recentemente in questi giorni c’è stato un nuovo guasto che per fortuna è stato risolto ma nel frattempo pare siano state trovate trentanove criticità nell'acquedotto che deve portare l'acqua a Messina. Voglio informare l'Aula che basterebbero 6 milioni di euro per risolvere questo problema. Ricordo perfettamente che sei mesi fa chiamammo qui il Ministro Galletti per parlare di questi argomenti in sede di question time. Questi ci disse che erano stanziati 100 milioni euro per il 2016 e 800 milioni per sette regioni diverse per risolvere il problema del dissesto idrogeologico. Rispondemmo che quelli in realtà erano soldi già stanziati e quindi la sua risposta in realtà era poco calzante. Voglio far presente questo, Presidente, che qui in Aula vengono sparate cifre altissime e poi non si riescono a trovare 6 milioni di euro – si è parlato in questa sede di 600, di 800 milioni mentre in quel caso si parla di 6 milioni di euro – e si rischia ancora una volta di lasciare una città senz'acqua alla prima valanga, qualsiasi cosa possa capitare là, qualsiasi valanga possa esserci, non appena il terreno frana. Questo è molto grave, perciò voglio renderlo noto ai colleghi dell'Aula.

  DAVIDE BARUFFI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE BARUFFI. Grazie, Presidente. Mi unisco alla staffetta che ha visto intervenire in questi giorni anche diversi miei colleghi per porre all'attenzione della Camera e del Governo la questione dei call center. Si tratta di un settore che vede oggi ottomila persone a rischio di licenziamento. Chiediamo al Governo una forte presa in carico di tutte le vertenze aperte come positivamente ha fatto per Almaviva. Chiediamo la piena applicazione delle regole, in particolare della legge n. 83 del 2012 che impone l'obbligo per l'operatore di comunicare all'utente in avvio di conversazione da dove stia chiamando, assicurando a quest'ultimo il diritto di decidere da chi farsi gestire la chiamata, da quale operatore collocato sul territorio nazionale. Chiediamo il rispetto rigoroso della clausola sociale che abbiamo introdotto con la recente legge n. 11 del 2016. Si tratta in generale di norme di civiltà per le quali ci siamo battuti e che faticosamente abbiamo conquistato. Il Governo deve vigilare perché siano tassativamente rispettate e, nel caso, sanzionate le violazioni. Chiediamo che per questo settore sia introdotta la cassa integrazione straordinaria come per l'industria. Chiediamo che il Governo si impegni a promuovere con le parti sociali un solo contratto nazionale, superando la giungla che premia i comportamenti meno virtuosi e le condizioni peggiori di sfruttamento del lavoro. Chiediamo, infine, una politica industriale per il settore: passare cioè da una strategia difensiva ad una espansiva fatta di qualità, investimenti e diritti.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Venerdì 29 aprile 2016, alle 9,30:

  Svolgimento di interpellanze urgenti.

  La seduta termina alle 16.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE DEI DEPUTATI IGNAZIO ABRIGNANI E ROBERTO CAPELLI SUL DISEGNO DI LEGGE (A.C. 3672)

  IGNAZIO ABRIGNANI. Presidente, onorevoli colleghi, membri del Governo.Pag. 78
  Il disegno di legge in esame è un provvedimento atteso da tempo. Lo si dice di tante proposte che ci troviamo a votare in quest'aula ma questa volta non temiamo di essere smentiti. L'oggetto è infatti la riforma organica della magistratura onoraria, già prevista da un decreto legislativo del 1998, il numero 51 per la precisione. La scadenza originaria prevista da quel decreto era il 2 giugno 2004. 12 anni di ritardo ma sembra che questa finalmente sia la volta buona. Confidiamo che il Governo sia celere coi decreti delegati.
  La magistratura onoraria assolve a un compito fondamentale e vitale per il buon funzionamento della giustizia, ma nello stesso tempo ha goduto fino ad oggi di un trattamento inadeguato rispetto alla funzione svolta. L'intervento normativo ha l'obiettivo di attuare una riforma organica attraverso la predisposizione di uno statuto unico applicabile ai giudici di pace, ai giudici onorari di tribunale e ai vice procuratori onorari. Ciò che serviva.
  Sappiamo dell'importanza, del ruolo fondamentale della magistratura onoraria nell'insieme del sistema giudiziario italiano. L'intervento coinvolge una serie di materie, che – seppur forse piccole se prese singolarmente – sono poi quelle che prevalentemente intasano i tribunali. Si va dalle questioni condominiali, a quelle successorie, dai diritti reali di varia natura, dai beni mobili ai risarcimenti da incidenti stradali e, soprattutto, alla giurisdizione volontaria in tutte le questioni di minore complessità.
  Venendo al merito del provvedimento. È molto importante che si presti attenzione alla formazione dei giudici di pace e dei magistrati onorari. Su questo punto è doveroso ricordare alcune innovazioni proposte: il tirocinio per la nomina a magistrato onorario che si svolgerà necessariamente presso un magistrato professionale; la formazione dei magistrati onorari che si deve esplicare per l'intera durata dell'incarico: l'obbligo per i magistrati professionali di organizzare riunioni periodiche che coinvolgano i magistrati onorari per favorire lo scambio di esperienze giurisprudenziali e di prassi innovative. Si prevede inoltre la partecipazione obbligatoria dei magistrati onorari a questi percorsi formativi, ponendo tale partecipazione quale condizione inderogabile per la conferma nell'incarico.
  Non può che essere salutato favorevolmente anche l'allargamento delle competenze del giudice di pace e della magistratura onoraria, che porterà, evidentemente, ad una riduzione del carico di lavoro per i giudici ordinari. Proprio sulla magistratura ordinaria ci sarebbe piaciuto che si fosse deciso di intervenire ma sappiamo esistere limitazioni di vario tipo che per ora ci costringono ad intervenire solo limitatamente sulla giustizia. Noi lo abbiamo fatto in passato e continuiamo a farlo: auspichiamo che in futuro gli interventi in materia possano essere più ampi.
  Non neghiamo che ci siano alcune cose che ci convincono meno in questa proposta. Non abbiamo presentato emendamenti perché l'orientamento volto all'approvazione definitiva era chiaro fin da subito e del resto questo provvedimento deve essere operativo entro maggio. Ci sia però consentire fare alcuni piccoli rilievi.
  Citiamo, per esempio, la determinazione del compenso dei magistrati che viene completamente demandata al Governo senza nessuna soglia minima o massima prevista dal disegno di legge. Un altro aspetto su cui potrebbero esserci problemi addirittura di natura costituzionale – che i colleghi del nostro gruppo al Senato hanno fatto già notare mesi or sono – è la previsione di conferire eccezionalmente potere giurisdizionale al giudice onorario addetto all'ufficio di giudice di pace per questione di semplice soluzione. Questioni di semplice soluzione, di minore complessità, che però non sono specificate.
  Nonostante questi ultimi rilievi noi riteniamo preminente l'interesse ad avere una regolamentazione chiara della magistratura onoraria che ha un ruolo sempre più importante all'interno del sistema giudiziario italiano.

  ROBERTO CAPELLI. Il disegno di legge delega approvato dal Senato il 10 marzo Pag. 792016, e che ha ottenuto la dichiarazione d'urgenza da parte della Camera, riforma la disciplina della magistratura onoraria, intervenendo in particolare sulle figure attualmente esistenti quali magistrati onorari, ossia i Giudici di Pace, i Giudici Onorari di Tribunale (GOT) e i Vice Procuratori Onorari (VPO). Il testo, composto di nove articoli, e approvato in Commissione giustizia il 21 aprile 2016, in particolare, introduce uno statuto unico della magistratura onoraria, per quel che riguarda le modalità di accesso, la formazione, il tirocinio, la durata, ecc. Appare importante, in particolare il superamento della distinzione tra Giudice di Pace e GOT e l'istituzione del Giudice Onorario di Pace (GOP), oltre all'istituzione di una specifica struttura organizzativa dei VPO presso le Procure, e la rideterminazione del ruolo e delle competenze dei magistrati onorari.
  È utile ricordare che con l'espressione «magistratura onoraria» sono attualmente ricomprese diverse categorie di magistrati non professionali, che si distinguono dai magistrati c.d. «laici» per distinguerli dai togati o professionali. Queste categorie di magistrati onorari si distinguono tra loro per le materie che trattano e per la diversa qualificazione giuridica e il diverso rapporto collaborativo che li lega alle funzioni che esercitano. La presenza della magistratura onoraria si fonda sull'articolo 106 della Costituzione, comma 2, che prevede che «l'ordinamento giudiziario può ammettere la nomina, anche elettiva, di magistrati onorari per tutte le funzioni attribuite a giudici singoli», mentre la suddivisione attuale è ancora precedente, dato che risale al 1941, quando l'Ordinamento giudiziario dispose che accanto ai magistrati ordinari appartengano all'ordine giudiziario come magistrati onorari, i giudici di pace, i giudici onorari di tribunali, i vice procuratori ed altre figure analoghe.
  Tutte queste figure avevano in origine una funzione suppletiva che si è via via accresciuta, in particolare per i giudici di pace, ai quali è stata affidata la gestione del contenzioso minore in campo civile e penale, i GOT e i VPO, che si trovano a svolgere carichi di lavoro sempre maggiori, acquisendo sempre più competenze. Il decreto legislativo 51/1998 aveva stabilito che i GOT e i VPO potessero essere utilizzati nei tribunali sino alla riforma complessiva del ruolo e delle funzioni della magistratura onoraria, e comunque non oltre il 31 dicembre 2009. Lo stesso doveva valere per i giudici di pace, come previsto dall'articolo 7 della legge 374/1991, che fissava la permanenza temporanea (tre quadrienni) del magistrato onorario «in attesa della complessiva riforma dell'ordinamento dei giudici di pace».
  È, però, noto che in Italia le riforme della giustizia, non solo di quella onoraria, sono ispirate alla surreale pièce teatrale di Samuel Beckett, Aspettando Godot, con la riforma nei panni del suddetto Godot che tutti aspettano ma che non arriva mai. Nel frattempo si è proceduto in regime di proroghe legislative che ha comportato la permanenza in carica delle varie categorie di magistrati onorari oltre tutti i limiti temporali fissati dalle leggi. Ultima proroga la troviamo nella Stabilità 2016, che fissa il termine di scadenza al 31 maggio 2016. Appare, quindi, apprezzabile il fatto che il Governo abbia cercato di far arrivare Godot, almeno per quel che riguarda la magistratura onoraria, con il DDL delega che stiamo esaminando, e che ha avuto anche articolato parere del CSM il 24 febbraio 2016.
  Tra gli elementi che appaiono particolarmente importanti, si osserva quel che riguarda l'impiego dei magistrati onorari nei tribunali. Viene, infatti, ripresa la normativa attuale, ma viene aggiunta – pur con ampie ed opportune cautele – la possibilità di inserire i giudici onorari anche nei collegi giudicanti civili e penali. Il Governo dovrà esercitare la delega rispettando tre principi e criteri direttivi:
   1. attribuire al Presidente del tribunale il compito di inserire i giudici onorari nell'ufficio per il processo;
   2. disciplinare la possibile applicazione dei giudici onorari nel collegio;
   3. pur escludendo che il magistrato onorario possa essere applicato quale Pag. 80componente delle sezioni specializzate, consentire al Presidente del tribunale di applicare i giudici onorari di pace, che abbiano svolto già 2 anni d'incarico, quali componenti dei collegi giudicanti civili e penali. Si precisa che tale applicazione deve essere «non stabile» e prevista in casi «tassativi, eccezionali e contingenti» e in presenza di precisi presupposti.

  Inoltre, sarà possibile applicare i giudici onorari per la trattazione di procedimenti civili e penali di competenza dei tribunali ordinari, anche qui con la caratteristica che i magistrati onorari abbiano svolto 2 anni di incarico. La delega prevede che anche in questo caso il Governo emani rigidi limiti per l'impiego dei magistrati onorari, esclusi da una serie di decisioni di particolare importanza in sede civile. Al contrario, in sede penale, essi potranno trattare:
   contravvenzioni;
   delitti puniti con la pena della reclusione non superiore nel massimo a 4 anni o con la multa, sola o congiunta alla predetta pena detentiva;
   violenza o minaccia a un pubblico ufficiale prevista dall'articolo 336 del codice penale;
   resistenza a un pubblico ufficiale prevista dall'articolo 337 del codice penale; oltraggio a un magistrato in udienza aggravato a norma dell'articolo 343, secondo comma, del codice penale;
   violazione di sigilli aggravata a norma dell'articolo 349, secondo comma, del codice penale;
   rissa aggravata a norma dell'articolo 588, secondo comma, del codice penale, con esclusione delle ipotesi in cui nella rissa taluno sia rimasto ucciso o abbia riportato lesioni gravi o gravissime;
   furto aggravato a norma dell'articolo 625 del codice penale;
   ricettazione prevista dall'articolo 648 del codice penale.

  Si tratta, come si vede, di situazioni non di poco conto e che evidenziano il ruolo che la magistratura onoraria ha raggiunto nello smaltimento del pesante carico di lavoro della giustizia.
  Si nota, inoltre, che la durata dell'incarico del magistrato onorario non può superare gli otto anni (due quadrienni). Si nota, però, che la delega ha previsto, nelle disposizioni transitorie, che la permanenza in carica di tutti i magistrati onorari in servizio alla data dell'entrata in vigore del decreto legislativo, ovvero dell'ultimo decreto legislativo emanato in attuazione della delega stessa, possa essere confermata per quattro ulteriori mandati di quattro anni. In pratica un nuovo magistrato onorario potrebbe restare in carica per otto anni, ed uno «vecchio» anche sedici, oltre a quelli già svolti. Inoltre, la delega prevede che nell'ultimo quadriennio di mandato i GOT possono lavorare nell'ufficio del processo e i VPO debbano soltanto coadiuvare il sostituto procuratore nell'attività preparatoria relativa alle sue funzioni; il CSM, però, può valutate le esigenze di servizio confermare il magistrato onorario per l'ultimo quadriennio destinandolo all'esercizio di funzioni giudiziarie; inoltre, la disciplina indicata sarà applicabile anche ai magistrati onorari che abbiano compiuto 65 anni alla scadenza di tre quadrienni, che potranno essere confermati fino al raggiungimento del limite di età. Il limite di età per i magistrati ordinari è fissato a 68 anni, mentre attualmente è a 65 anni.
  Appare importante anche la previsione e regolamentazione del potere del Presidente del tribunale di coordinare i giudici onorari di pace. La disciplina attuale, infatti, prevede che l'ufficio del giudice di pace sia una struttura autonoma dal punto di vista funzionale e da quello organizzativo, con a capo il giudice di pace coordinatore dell'ufficio stesso. La delega, invece, come detto, prevede che il compito di coordinatore passi al Presidente del tribunale, chiamato alla gestione complessiva dei magistrati onorari, ma anche del personale amministrativo. Lo stesso Presidente provvederà a predispone una tabella Pag. 81di organizzazione dell'ufficio onorario, da proporre poi al Presidente della Corte d'appello. Sarà usando in modo automatico questa tabella che verranno assegnati gli affari ai vari giudici ordinari di pace dipendenti dal tribunale.
  Siamo, quindi, di fronte ad un provvedimento settoriale, importante, che il Gruppo Democrazia Solidale – Centro Democratico approva, nell'ottica di quella necessaria riforma della giustizia che non può interpretare sempre il personaggio di Godot sopra ricordato. Siamo di fronte ad un intervento parziale ma, comunque, apprezzabile e necessario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 3672 e abb. - em. 1.1 309 306 3 154 108 198 106 Resp.
2 Nom. em. 1.3 318 316 2 159 111 205 105 Resp.
3 Nom. em. 1.4 356 356   179 127 229 102 Resp.
4 Nom. em. 1.5 355 354 1 178 127 227 102 Resp.
5 Nom. em. 1.6 359 358 1 180 125 233 102 Resp.
6 Nom. em. 1.7 363 362 1 182 134 228 102 Resp.
7 Nom. em. 1.80 368 308 60 155 75 233 102 Resp.
8 Nom. articolo 1 370 352 18 177 239 113 102 Appr.
9 Nom. em. 2.1 373 283 90 142 41 242 102 Resp.
10 Nom. em. 2.3 383 281 102 141 42 239 101 Resp.
11 Nom. em. 2.4 385 283 102 142 43 240 101 Resp.
12 Nom. em. 2.5 389 362 27 182 120 242 101 Resp.
13 Nom. em. 2.6 379 353 26 177 111 242 101 Resp.


F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.


INDICE ELENCO N. 2 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 2.7 383 324 59 163 77 247 101 Resp.
15 Nom. em. 2.10 394 289 105 145 47 242 101 Resp.
16 Nom. em. 2.208 396 352 44 177 40 312 101 Resp.
17 Nom. em. 2.209 382 337 45 169 101 236 101 Resp.
18 Nom. em. 2.15 385 347 38 174 111 236 101 Resp.
19 Nom. em. 2.210 389 278 111 140 43 235 101 Resp.
20 Nom. em. 2.16 386 344 42 173 108 236 101 Resp.
21 Nom. em. 2.13 385 354 31 178 120 234 101 Resp.
22 Nom. em. 2.17 382 342 40 172 81 261 101 Resp.
23 Nom. em. 2.18 389 346 43 174 92 254 101 Resp.
24 Nom. em. 2.19 385 343 42 172 84 259 101 Resp.
25 Nom. em. 2.20 388 340 48 171 80 260 101 Resp.
26 Nom. em. 2.21 392 343 49 172 111 232 101 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 2.22 387 346 41 174 116 230 101 Resp.
28 Nom. em. 2.25 396 334 62 168 97 237 101 Resp.
29 Nom. em. 2.29 392 327 65 164 90 237 101 Resp.
30 Nom. em. 2.34 395 347 48 174 107 240 101 Resp.
31 Nom. em. 2.211 395 285 110 143 44 241 101 Resp.
32 Nom. em. 2.36 397 323 74 162 83 240 101 Resp.
33 Nom. em. 2.212 403 281 122 141 38 243 101 Resp.
34 Nom. em. 2.200 401 375 26 188 61 314 101 Resp.
35 Nom. em. 2.37 402 340 62 171 93 247 101 Resp.
36 Nom. em. 2.38 404 311 93 156 63 248 101 Resp.
37 Nom. em. 2.42 395 344 51 173 103 241 101 Resp.
38 Nom. em. 2.43 399 339 60 170 95 244 101 Resp.
39 Nom. em. 2.45 401 338 63 170 88 250 101 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 2.46 402 330 72 166 85 245 101 Resp.
41 Nom. em. 2.48 403 349 54 175 103 246 101 Resp.
42 Nom. em. 2.258 407 341 66 171 95 246 101 Resp.
43 Nom. em. 2.201 410 372 38 187 123 249 101 Resp.
44 Nom. em. 2.213 409 296 113 149 45 251 101 Resp.
45 Nom. em. 2.214 403 291 112 146 45 246 101 Resp.
46 Nom. em. 2.60 375 283 92 142 49 234 99 Resp.
47 Nom. em. 2.70 389 328 61 165 84 244 99 Resp.
48 Nom. em. 2.72, 2.73 396 371 25 186 123 248 99 Resp.
49 Nom. em. 2.74 391 355 36 178 107 248 99 Resp.
50 Nom. em. 2.75 376 341 35 171 104 237 100 Resp.
51 Nom. em. 2.77 393 357 36 179 111 246 100 Resp.
52 Nom. em. 2.82 392 329 63 165 22 307 100 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 2.83 392 352 40 177 109 243 100 Resp.
54 Nom. em. 2.216 395 359 36 180 45 314 100 Resp.
55 Nom. em. 2.86, 2.88 399 367 32 184 106 261 100 Resp.
56 Nom. em. 2.91, 2.94 391 352 39 177 108 244 99 Resp.
57 Nom. em. 2.95, 2.217 397 358 39 180 112 246 99 Resp.
58 Nom. em. 2.105 403 369 34 185 48 321 99 Resp.
59 Nom. em. 2.107 403 371 32 186 46 325 99 Resp.
60 Nom. em. 2.96, 2.98 400 371 29 186 118 253 99 Resp.
61 Nom. em. 2.118 398 366 32 184 57 309 99 Resp.
62 Nom. em. 2.113, 2.202, 2.219 404 345 59 173 94 251 99 Resp.
63 Nom. em. 2.112 402 330 72 166 81 249 99 Resp.
64 Nom. em. 2.114 395 326 69 164 77 249 99 Resp.
65 Nom. em. 2.115 395 327 68 164 79 248 100 Resp.


INDICE ELENCO N. 6 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 2.116 395 325 70 163 78 247 100 Resp.
67 Nom. em. 2.117 393 361 32 181 54 307 99 Resp.
68 Nom. em. 2.259 395 316 79 159 68 248 99 Resp.
69 Nom. em. 2.119 400 357 43 179 41 316 99 Resp.
70 Nom. em. 2.120 390 339 51 170 96 243 99 Resp.
71 Nom. em. 2.121 386 309 77 155 68 241 99 Resp.
72 Nom. em. 2.125 394 317 77 159 72 245 99 Resp.
73 Nom. em. 2.126 393 356 37 179 108 248 99 Resp.
74 Nom. em. 2.127 397 294 103 148 39 255 99 Resp.
75 Nom. em. 2.128 392 352 40 177 14 338 99 Resp.
76 Nom. em. 2.129 389 354 35 178 14 340 99 Resp.
77 Nom. em. 2.203 393 355 38 178 42 313 99 Resp.
78 Nom. em. 2.204 393 353 40 177 39 314 99 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. em. 2.205 394 349 45 175 35 314 99 Resp.
80 Nom. em. 2.206 394 348 46 175 105 243 98 Resp.
81 Nom. em. 2.207 383 341 42 171 46 295 98 Resp.
82 Nom. em. 2.136 383 343 40 172 105 238 98 Resp.
83 Nom. em. 2.220 393 351 42 176 111 240 98 Resp.
84 Nom. em. 2.145, 2.222 389 354 35 178 113 241 98 Resp.
85 Nom. em. 2.155 382 343 39 172 106 237 98 Resp.
86 Nom. em. 2.172, 2.223 386 357 29 179 120 237 98 Resp.
87 Nom. articolo 2 393 380 13 191 241 139 98 Appr.
88 Nom. em. 3.1 381 335 46 168 104 231 98 Resp.
89 Nom. em. 3.2 377 330 47 166 96 234 98 Resp.
90 Nom. em. 3.200 377 334 43 168 100 234 98 Resp.
91 Nom. articolo 3 388 364 24 183 237 127 98 Appr.


INDICE ELENCO N. 8 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. em. 4.1 378 330 48 166 70 260 98 Resp.
93 Nom. em. 4.2 372 325 47 163 68 257 98 Resp.
94 Nom. articolo 4 382 285 97 143 234 51 98 Appr.
95 Nom. articolo 5 378 355 23 178 304 51 98 Appr.
96 Nom. articolo 6 381 294 87 148 241 53 98 Appr.
97 Nom. articolo 7 382 359 23 180 311 48 98 Appr.
98 Nom. articolo 8 379 353 26 177 304 49 98 Appr.
99 Nom. articolo agg. 8.03 375 340 35 171 78 262 98 Resp.
100 Nom. articolo agg. 8.02 360 319 41 160 90 229 98 Resp.
101 Nom. em. 9.1 345 306 39 154 86 220 98 Resp.
102 Nom. articolo 9 366 346 20 174 228 118 98 Appr.
103 Nom. articolo agg. 9.03 368 327 41 164 76 251 98 Resp.
104 Nom. odg 9/3672 e abb./18 313 286 27 144 89 197 99 Resp.


INDICE ELENCO N. 9 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 105 AL N. 107)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
105 Nom. odg 9/3672 e abb./20 316 314 2 158 114 200 99 Resp.
106 Nom. odg 9/3672 e abb./21 320 313 7 157 110 203 99 Resp.
107 Nom. Ddl 3672 e abb. - voto finale 337 322 15 162 214 108 96 Appr.