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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 611 di giovedì 21 aprile 2016

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

  La seduta comincia alle 9,30.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  ANNA MARGHERITA MIOTTO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Bonafede, Michele Bordo, Bueno, Capelli, Catania, Epifani, Fedi, Ferrara, Gregorio Fontana, Fraccaro, Fusilli, Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Guerini, Guerra, Lacquaniti, Lauricella, Mazziotti Di Celso, Moscatt, Pes, Piccoli Nardelli, Piepoli, Pisicchio, Realacci, Rosato, Sanga, Scotto, Speranza, Tabacci, Tofalo, Velo, Villecco Calipari e Vito sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centotrentatré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Seguito della discussione della proposta di legge: Pes ed altri: Dichiarazione di monumento nazionale della Casa Museo Gramsci in Ghilarza (A.C. 3450) (ore 9,35).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge n. 3450: Pes ed altri: Dichiarazione di monumento nazionale della Casa Museo Gramsci in Ghilarza.
  Ricordo che nella seduta del 18 aprile si è conclusa la discussione sulle linee generali e il rappresentante del Governo è intervenuto in sede di replica, mentre la relatrice vi ha rinunciato.

(Esame dell'articolo unico – A.C. 3450)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico della proposta di legge, al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Abbiamo un problema, non vediamo più la relatrice, quindi intanto io finisco di leggere, poi, se no, sospendiamo la seduta finché la relatrice non rientra.
  Avverto che, consistendo la proposta di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
  Nel frattempo è arrivata la relatrice.

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(Esame degli ordini del giorno – A.C. 3450)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 3450).
  Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Grazie, Presidente. Buongiorno. Sull'ordine del giorno Matarrelli n. 9/3450/1, il parere è favorevole a condizione che venga accolta la seguente riformulazione: sostituire le parole: «ad adottare» con le parole: «a valutare la possibilità di adottare». Se accolta tale riformulazione, il parere del Governo è favorevole.
  Per quanto riguarda, poi, l'ordine del giorno Ghizzoni n. 9/3450/2, il parere è favorevole e voglio aggiungere, anzi, che, non solo è favorevole, ma è una necessità su cui, secondo me, tra l'altro, il Governo, in piena collaborazione con la Commissione parlamentare cultura, sta lavorando per introdurre un coordinamento, che si ritiene necessario, tra una legge che individui e inquadri tutti i beni identificabili a monumento nazionale con dei criteri generali e, inoltre, col codice dei beni culturali, che si ritiene necessario per quanto riguarda tutte quelle norme che riguardano il vincolo che poi va posto su questi monumenti nazionali. Quindi, sull'ordine del giorno Ghizzoni n. 9/3450/2 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Grazie, signor sottosegretario. A questo punto, prendo atto che non ci sono obiezioni sulle riformulazioni e nessuno insiste per porli ai voti.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,40).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 3450)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mottola. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, tra poco più di una settimana ricorrerà il settantanovesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci, uno degli intellettuali più rilevanti nella storia italiana e internazionale del ventesimo secolo. Filosofo, linguista, critico letterario, storico, giornalista politico, Gramsci, nel corso della sua pur breve esistenza, riuscì a vestire i panni di ognuna di queste figure e riuscì a farlo non in maniera approssimativa, ma primeggiando per capacità, profondità di pensiero, accuratezza di analisi, capacità divulgativa.
  Teorizzatore della figura dell'intellettuale organico, di cui forse fu il primo esempio, fu uomo di parte, critico della democrazia, sostenitore dei Soviet, fondatore del Partito Comunista. Il suo pensiero può non essere condiviso da chi, come me, ha una formazione liberale e certo non lo sente suo, ma non si può negare l'importanza del suo pensiero e della sua elaborazione intellettuale. Eppure, Gramsci oggi è una di quelle figure che si citano, molte volte a sproposito, per strappare consenso, ma che in realtà godono di insufficiente conoscenza e hanno ricevuto ben poca riconoscenza.
  Ciò per dire che dichiarare monumento nazionale la Casa Museo Gramsci a Ghilarza è – mi si conceda l'espressione che, con ogni probabilità, avrebbe fatto inorridire Gramsci – il minimo sindacale. In Pag. 3quel piccolo paese della provincia di Oristano, Gramsci è cresciuto, trascorrendovi una travagliata infanzia e lì sarebbe voluto tornare, se il regime fascista prima e lo stato di salute poi glielo avessero permesso. Se concedere lo status di monumento nazionale significa riconoscere ufficialmente la rilevanza simbolica di un luogo nell'ambito della storia e della cultura nazionale, allora è impossibile non dire «sì» a questa proposta di legge.
  Ed è quello che il gruppo di Alleanza Liberalpopolare Autonomie farà: un riconoscimento che si andrebbe a sommare a quello della regione Sardegna, che ha già dichiarato la Casa Museo Gramsci – la cui proprietà è della Fondazione Enrico Berlinguer – bene di interesse storico e artistico. Ma, allo stesso tempo, non possiamo non evidenziare come, in realtà, la legge sia lacunosa nel definire il tema: leggi post-unitarie e decreti regi sono punti di riferimento per un corpus normativo, che, forse, meriterebbe di essere rivisto e corretto, così come non è stato fatto neanche dal Codice dei beni culturali del 2004. Sollecitato ripetutamente in tal senso, il Ministero dei beni e delle attività culturali ha redatto una circolare – la n. 13 del 5 giugno 2012 – per risolvere le problematiche scaturenti dalla normativa vigente sui beni rientranti nella categoria monumenti nazionali: circolare che ha ribadito che l'indicazione del monumento nazionale deve operare con norma di rango primario, come accade oggi, ma definendo allo stesso tempo non auspicabile questo iter, perché porrebbe il problema di stabilire il regime giuridico applicabile agli eventuali beni così dichiarati. Per questo, comunque, noi voteremo favorevolmente a questo provvedimento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capelli, di cui constato l'assenza in Aula.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Per annunciare il voto di astensione del gruppo della Lega Nord a questo provvedimento, in quanto non ravvisiamo una procedura corretta oppure una procedura lineare per il riconoscimento a monumento nazionale non solo in questo caso, ma a nostro parere servirebbe o fare una legge-quadro, che possa raccogliere le diverse sensibilità e quindi valorizzare più d'uno in una sola volta, oppure, come era stato precedentemente sottolineato dal sottosegretario, cambiare appunto un iter procedurale, che, ad oggi, sembra essere troppo, troppo macchinoso e dispersivo. Alla luce di questo, quindi, annuncio il voto di astensione da parte del nostro gruppo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vezzali, di cui constato l'assenza in Aula. Si intende, quindi, che vi abbia rinunciato.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, è una legge un po’ inusuale, perché in fondo non dovrebbe essere necessario, non è necessario, fare una legge per proclamare un monumento nazionale. Noi tuttavia voteremo a favore di questa proposta di legge, come già abbiamo fatto in Commissione. Perché ? Perché si tratta di un monumento nazionale che ha un significato particolare: onorando la memoria di Gramsci, noi onoriamo un pezzo fondamentale della storia d'Italia. Pensate: un giovane sardo, che nasce a Ghilarza, alla estremità massima del sistema economico-sociale italiano di allora, un'economia agropastorale, trasferito a Torino, nel cuore dell'industria italiana che nasce, e che, lì, incontra il pensiero socialista, ma lo incontra con una variante che lo inserisce profondamente nella tradizione nazionale italiana.
  Benedetto Croce, quando furono pubblicati i Quaderni del carcere di Gramsci, scrisse una recensione, in cui dice: sì, questo è un marxista, ma è nostro, appartiene alla storia della cultura e della filosofia italiana – perché Croce questo voleva dire –, appartiene alla storia dell'idealismo italiano.Pag. 4
  E in un certo senso Gramsci è figlio più di Croce che non di Marx: basti pensare all'articolo con il quale saluta la Rivoluzione d'ottobre, la rivoluzione contro il capitale, cioè la sottolineatura del momento della libertà, della decisione umana, dell'impegno che cambia la storia, contro una visione meccanicistica della storia per la quale l'uomo è fatto dalla storia, invece di essere il soggetto che fa la storia. E in questo modo tenta di inserire l'idea della Rivoluzione d'ottobre dentro quella storia ideale della libertà che Croce veniva tracciando; per la verità, quando questo articolo viene scritto l'idea della storia della libertà non è così chiara neanche nella testa di Croce, ma si svilupperà in qualche modo lungo la direzione che il giovanissimo Gramsci indica in quell'articolo. Non sarebbe stata possibile la democrazia italiana se Palmiro Togliatti non avesse recuperato questa idea di Croce con la sua prima edizione dei Quaderni del carcere, un'edizione la quale ha costituito la Bibbia di una generazione di politici italiani, una generazione della quale fa parte Giorgio Napolitano, che ha mostrato anche recentemente quale ricchezza potenziale possa sprigionare da questa tradizione, perché entra in contatto con il pensiero nazionale. Gramsci alimentò quella tradizione, alimentò l'idea di una rivoluzione comunista in Occidente, ad un livello culturale di civiltà più alto di quello sovietico, che incorporasse in sé il momento della libertà. Su questo si è poi costruita la politica del Partito comunista, che ha portato la sua progressiva evoluzione. Io, che sono stato un avversario sempre del Partito comunista, non posso non salutare in questo processo storico un momento fondamentale del processo di costruzione della democrazia italiana, senza il quale la democrazia italiana non sarebbe stata possibile. Idealmente Gramsci tende la mano a De Gasperi, quel De Gasperi che egualmente inserisce profondamente, sulla scorta del pensiero di Rosmini, il tema della libertà nella tradizione culturale e politica del cattolicesimo italiano. È così che nasce la democrazia italiana. Da Gramsci parte anche in qualche modo la crisi dell'eurocomunismo; l'edizione dei Quaderni del carcere, fatta da Valentino Gerratana molti anni dopo, ci mostrò la complessità del pensiero di Gramsci, l'artificiosità del tentativo di Togliatti di ricondurre tutto ad un'unica sintesi e il fatto che questo pensiero alla fine inevitabilmente fuoriesce dal quadro del marxismo, non semplicemente lo invera coniugandolo con la tradizione italiana, ma ci costringe a guardare oltre il termine del marxismo, aprendo una fase nuova di pensiero problematica, in cui tutto è in qualche modo rimesso in gioco, salvo il valore della libertà che si coniuga sempre più profondamente con il valore della persona umana; quel legame che trova poi la sua consacrazione nella Costituzione italiana.
   Auspico che non si ripetano troppe dichiarazioni di monumenti nazionali tramite leggi del Parlamento e quindi mi rivolgo, tramite lei, signor Presidente, anche alla nostra presidente di Commissione per provvedere in modo adeguato perché il tema dei monumenti nazionali venga regolato in modo diverso, più moderno e più adeguato anche riconoscendo magari il fatto che ci siano personalità di straordinario rilievo per una cultura regionale e, quindi, che ci sia una dimensione regionale di questo peso. Un uomo come Nicola Spedalieri ogni siciliano non può non sentirlo come un elemento della sua cultura, magari uno che sta in Valle d'Aosta un filo di meno; allora, magari c’è anche una dimensione regionale da considerare e responsabilità delle regioni da chiamare a convergere in una futura possibile legge che regoli l'intera materia.
  In nessun modo negandola, anzi chiedendo che questo avvenga, noi però comprendiamo profondamente le ragioni che spingono oggi a proporre questa legge e quindi voteremo a suo favore.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vargiu. Ne ha facoltà.

  PIERPAOLO VARGIU. Grazie, Presidente. Io da sardo, da italiano e devo dire anche da liberale confermo che le parole, Pag. 5che sono appena echeggiate in quest'Aula per bocca del professor Buttiglione – nel senso che ascoltarlo dà l'idea dello spessore culturale della persona e anche piacere nell'ascolto –, sono parole profondamente radicate nell'animo di tutti i sardi e credo anche nell'animo di tutti coloro che sono comunque affascinati dal messaggio culturale che viene dall'epoca che il professor Buttiglione ha appena ricordato.
  Per cui, io farei una brevissima riflessione nel dichiarare il voto favorevole del mio gruppo su questa proposta di legge che arriva in Aula e cioè che non sembri, quello che è racchiuso nelle due righe del provvedimento, una mera formalità, perché non lo è; non lo è per i sardi, non lo è per gli italiani, non lo è per tutti coloro che hanno voglia di fermarsi un momento a ragionare su ciò che questa Aula sta facendo in questo momento. Forse, le due righe di questa legge, apparentemente così banale, sono quelle che certificano che casa Gramsci a Ghilarza, luogo della memoria per tutti noi sardi, diventa in questo modo, in modo suggellato e in modo certificato, il tempio laico della libertà e ci ricorda quel clima di riforma morale e intellettuale che è figlio del magistero di Benedetto Croce, ricordato da Rocco Buttiglione, che ha animato la prima metà del secolo scorso, portando a lavorare insieme persone che erano apparentemente estremamente differenti come estrazione culturale e che, ancora oggi, vengono considerate appartenenti a mondi completamente diversi tra di loro. Io voglio affiancare al nome di Antonio Gramsci, mio conterraneo, il nome di chi mio conterraneo non è, ma rappresenta più da vicino la cultura di riferimento a cui io mi sento appartenente, Piero Gobetti. Piero Gobetti si incontrò con Antonio Gramsci – avevano dieci anni di differenza – a Torino, perché per un sardo la realizzazione culturale difficilmente poteva avvenire all'interno della propria terra, più facilmente avveniva in terra che noi sardi consideriamo continentale, quando non straniera, quindi avveniva a Torino. Allievi di maestri identici – e ne cito soltanto uno, Luigi Einaudi – con Piero Gobetti che fonda quel periodico, La Rivoluzione liberale, che ancora oggi lo rende un maestro di riferimento per tutti coloro che hanno la cultura liberale come riferimento. La Rivoluzione liberale aveva in testa quello che per Gobetti era il modo di vivere; una frase: «Che ho a che fare io con gli schiavi ?» che, credo, che fosse nella testa anche di Antonio Gramsci; Antonio Gramsci che Piero Gobetti ricorda. Ciò va sottolineato perché, in un mondo che oggi appare molto più divisivo che in passato, i maestri di riferimento forse lo erano molto meno: Piero Gobetti pubblica su La Rivoluzione liberale «La storia dei comunisti torinesi scritta da un liberale». Concludo: io credo che questo messaggio dovrebbe essere ricordato dall'Aula e dovrebbe essere il senso profondo della proposta di legge che noi ci accingiamo ad approvare, perché noi ormai abbiamo un mondo che tende alla cialtroneria, in cui ci si divide più per appartenenza e per tifoseria, che non per reale confronto delle idee e facciamo un torto a quelli che sono stati maestri delle culture diverse, che anche in quest'Aula sono presenti. Rischiamo di avere in testa una politica che tende a dividere più che a trovare gli elementi di confronto e qualche volta gli elementi che consentono di lavorare insieme; una politica che tende a prendere invece che a restituire, cosa che profondamente avevano in testa sia Antonio Gramsci che Piero Gobetti, entrambi morti nello stesso modo sostanzialmente, l'uno per gli esiti delle percosse dei fascisti, Piero Gobetti, e l'altro per gli stenti passati in carcere, Antonio Gramsci.
  Credo che casa Gramsci possa essere oggi il punto di riferimento – e bene fa questa proposta di legge a dire che è un monumento nazionale – di chi ha dato la vita per le proprie idee e possa ricordare anche a tutti noi deputati che indegnamente stiamo in quest'Aula, ripercorrendo culturalmente il filone che loro hanno tracciato, che il modo per confrontarci è quello che ci hanno insegnato persone così importanti, che Pag. 6hanno destinato la loro vita al bene della loro collettività per difendere la forza delle idee in cui credevano.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carlo Galli. Ne ha facoltà.

  CARLO GALLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, che la casa museo di Antonio Gramsci in Ghilarza, dopo essere stata dichiarata dalla commissione regionale per il patrimonio culturale della Sardegna bene di interesse culturale, storico e artistico, venga ora definita «monumento nazionale» è certamente un riconoscimento prima di tutto al lavoro volontario di quanti l'hanno fino ad ora gestita, non senza fatiche e difficoltà, ma è soprattutto l'occasione per una breve riflessione che può essere interpretata come l'avvio delle celebrazioni, fra un anno, dell'ottantesimo anniversario della morte di Gramsci, avvenuta il 27 aprile 1937.
  Che un gruppo parlamentare che si definisce di sinistra, come quello di cui io faccio parte, sia favorevole a fare della casa di Gramsci un monumento nazionale non è di per sé sorprendente. Quello che mi preme sottolineare è, piuttosto, che le motivazioni dell'assenso di Sinistra Italiana su questo provvedimento vanno oltre il patriottismo di partito e vanno oltre la pura ovvia e legittima ascrizione di Gramsci a una precisa parte politica. Qui si tratta di un monumento nazionale il cui significato vale – dovrebbe valere – per tutti.
  Qual è, dunque, questo significato ? Cominciamo dal capire che cosa significa la parola «monumento»: significa memoria, ricordo, e, in senso oggettivo, significa un luogo o un manufatto che reca alla memoria ciò che è degno di essere ricordato. In senso soggettivo è importante capire chi è che ricorda: in questo caso chi ricorda è la nazione, la quale ricorda un personaggio che l'ha fatta grande non soltanto perché egli stesso è stato grande, cosa indubbiamente vera dato che Gramsci, insieme a Dante e a Machiavelli, è l'autore italiano più letto, tradotto e commentato al mondo. Su di lui c’è una bibliografia, al momento, di circa 20.000 volumi.
  È stato grande non soltanto nel pensiero; è stato grande nella lotta politica condotta con coraggio personale in condizioni non sempre facili anche rispetto all'Unione Sovietica, all'Internazionale comunista e, a tratti, anche rispetto al suo stesso partito, oltre ovviamente rispetto al fascismo che lo vide e lo considerò come l'arcinemico al cui cervello non si doveva permettere di pensare pubblicamente per almeno vent'anni. Ma è stato grande – questo è il punto – anche perché ha dato all'Italia un modo per pensare a se stessa, perché è stato uno dei grandi mediatori dell'autocoscienza nazionale, perché ha elaborato un'idea di Italia, un'idea non astratta ma sostenuta da una robusta e articolata cultura storico-politica che si è generata attraverso una riflessione complessa su Machiavelli, sul Risorgimento, sul meridione, sul fascismo, sul ruolo degli intellettuali, sul partito. Una cultura non libresca ma concreta, che parla all'Italia dell'Italia. Un'idea, una cultura che coinvolgono, davanti alle quali si deve prendere posizione, che obbligano a pensare. Un'idea fra le possibili certamente, ma che è importante per il peso specifico che ha, per la sua latitudine, per la sua capacità di abbracciarne altre, di dare rilievo ad altre.
  La complessità e la grandezza di quel pensiero lo rendono e lo hanno reso conteso tra mille scuole, lo hanno esposto a mille interpretazioni, ne hanno fatto il terreno centrale di confronto e di scontro in merito al rapporto fra politica e cultura, tra teoria e prassi, fra strutture e soggettività. Attraverso Gramsci è stato affermato ora il primato della società civile, ora il primato dell'economia, ora il primato della politica, ora il primato della produzione. Non è questo il luogo e manca il tempo per dare anche soltanto un elenco sommario delle principali interpretazioni alle quali Gramsci è stato esposto. Abbiamo avuto un Gramsci nazionaldemocratico, un Gramsci leninista, un Gramsci consigliarista, un Gramsci capace di superare il rapporto meccanico fra struttura e sovrastruttura, un Gramsci filosofo criticato Pag. 7in quanto filosofo o apprezzato, al contrario, in quanto il filosofo, un Gramsci gentiliano, un Gramsci liberaldemocratico post-statuale, un Gramsci mercatista, un Gramsci teorico della traducibilità delle esperienze e dei concetti da un contesto all'altro, un Gramsci talmente vivo che ancora oggi sono in corso nuove edizioni delle sue opere (edizioni anastatiche dei Quaderni e l'edizione nazionale degli scritti).
  Il suo pensiero, soprattutto oggi, è nel mondo anglofono il veicolo di una buona parte del pensiero critico, che è giunto quasi a sostituire la stessa fonte marxista nei cultural studies.
  Questa contesa sul suo pensiero e questo confronto sul suo pensiero dimostrano che Gramsci non muore col Partito comunista italiano, che questo ne sia stato l'erede o il traditore. Il suo pensiero vivente ci insegna, ancora oggi, l'analisi accurata e non sbrigativa della realtà, ci insegna soprattutto a vedere nelle strutture sociali e nelle forme di vita, nei processi materiali e culturali, il segno del potere, dei dislivelli di potere, a vedervi le contraddizioni storiche reali che innervano la nostra società. Ci insegna la serietà e la grandezza della politica. Il pensiero di Gramsci è, insomma, un organismo ancora vivente, grazie proprio al suo spessore e alla sua complessità.
  Ogni tempo ha il suo Gramsci o può averlo se si impegna a pensare la politica in modo coerente. Il pensiero di Gramsci non è necessariamente uno strumento di analisi, ma è, in senso lato, un esempio, uno fra i possibili, di coscienza critica, di alta valutazione della politica, di esercizio impegnato di questa, il che fa di Gramsci un maestro etico, politico e intellettuale.
  Insomma, non vi è alcun bisogno di essere gramsciani in senso ideologico per trovare giusto e ragionevole questo provvedimento di legge che fa della Casa Museo di Ghilarza un monumento nazionale, perché è giusto e ragionevole – direi necessario – che una nazione rifletta su se stessa attraverso la riflessione sui suoi grandi uomini. È giusto e necessario che una nazione si ricordi di se stessa, che faccia memoria di se stessa, ed è giusto che la politica, cioè questa Camera, sia promotrice di questa riflessione e sia promotrice anche di una politica che, anche se non è come voleva Gramsci – la sostanza della filosofia e della storia –, si sforzi, tuttavia, di nutrirsi sistematicamente di cultura e di essere, quindi, qualcosa di più che non un disinvolto pragmatismo condito da molta narrazione e da qualche generico riferimento a valori (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e di deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nizzi. Ne ha facoltà.

  SETTIMO NIZZI. Presidente, colleghi, Antonio Gramsci è originario di un piccolo paese della provincia di Oristano, Ales, e per tutta la sua vita è stato fortemente ancorato all'identità isolana, giungendo al contempo a elaborare e ad essere interprete di un pensiero universale che è andato oltre il proprio tempo.
  In Sardegna, a Ghilarza, Gramsci trascorse la parte più lunga e duratura della sua pur breve e tormentata vita. Con la Sardegna, con le sue radici egli mantenne sempre un rapporto molto stretto e non solo per motivi affettivi.
  La casa di Gramsci, la Casa Museo di Gramsci in Ghilarza, appartiene, è bene ricordarlo, al patrimonio immobiliare della Fondazione «Enrico Berlinguer», ente senza fini di lucro che ha lo scopo di favorire la migliore conoscenza del pensiero e dell'opera gramsciana attraverso la fruizione del centro da parte dei visitatori, fra i quali molti studenti.
  È fondamentale ribadire, come è stato più volte fatto anche nel corso dell'esame in Commissione cultura, l'importanza che la figura di Gramsci ha avuto nel Novecento italiano e che va oltre la dimensione per la quale per lo più è ricordato: un uomo politico fondatore del Partito comunista d'Italia. Gramsci, infatti, è stato un intellettuale a tutto tondo, un fine studioso di glottologia, un autorevole esponente di Pag. 8quella società civile molto spesso richiamata anche a sproposito. Pertanto, è importante preservarne la memoria, per testimoniare al nostro presente e al futuro cosa significhi fare nobilmente la politica.
  In una lettera molto toccante del 1928, rivolta alla propria madre, Gramsci manifesta tutta la sua caparbietà nell'affermare le proprie idee: «Non ho mai voluto mutare le mie opinioni per le quali sarei disposto a dare la vita, non solo a stare in prigione. Vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato ma non potevo fare diversamente. La vita è così molto dura e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini.».
  Con il provvedimento che ci apprestiamo a votare si intende riconoscere l'abitazione dove Gramsci ha vissuto molti anni della sua travagliata vita in Casa Museo. La Casa Museo ha in sé il significato simbolico di monumento nel senso più autentico della parola: un luogo in cui la memoria può essere custodita e rinnovata in testimonianza, perché resiste al trascorre del tempo e continua a raccontare la storia di un grande intellettuale italiano riconosciuto in tutto il mondo.
  È per queste ragioni che annuncio il voto favorevole di Forza Italia al provvedimento in esame, con la speranza che, tra qualche centinaio di anni o forse prima, quando verrà riscritta la storia politica dell'Italia dal 1994 in poi, anche il PD o quello che sarà del PD in quel tempo a cui mi sono riferito vorrà dar merito ad un personaggio politico che in questo periodo ha lottato per la democrazia, iniziando innumerevoli riforme istituzionali e imprimendo la vera riforma politica nel nostro Paese, il bipolarismo, dal quale difficilmente si tornerà indietro. Il nome di questo politico è sicuramente quello di Silvio Berlusconi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simone Valente. Ne ha facoltà.

  SIMONE VALENTE. Grazie, Presidente. Come premessa è importante ricordare ancora una volta, come ho già fatto ieri in quest'Aula e come ho fatto in Commissione, che le criticità che il MoVimento 5 Stelle ha sempre sollevato rispetto a questa proposta di legge non vanno assolutamente contro l'associazione Casa Museo Gramsci, né tanto meno contro la figura storica che rappresenta Antonio Gramsci. Ho sentito parecchi interventi fino a questo punto e devo dire che, tuttavia, nessuno si è preoccupato degli effetti giuridici che avrà questa proposta di legge, perché in fondo siamo legislatori e di questo ci dovremmo occupare in primis.
  La proposta di legge in esame consta di un solo articolo che recita: «La Casa Museo Gramsci in Ghilarza, nella provincia di Oristano, è dichiarata monumento nazionale.». Va subito sottolineato che nel nostro ordinamento non vi è alcuna definizione di monumento nazionale, né tanto meno è rinvenibile una disciplina allo stesso applicabile. Da ciò deriva l'impossibilità di far derivare dalla dichiarazione che si propone alcun effetto giuridico. Quindi, dal punto di vista giuridico, questa proposta di legge è totalmente inutile. L'unico effetto della proposta, come già sottolineato in alcuni interventi, è la mera onorificenza, un riconoscimento.
  Ma allora i cittadini si chiederanno: per quale motivo il Parlamento ha impiegato ore, sedute di Commissione, speso soldi pubblici con cui noi siamo pagati, per discutere di una proposta di legge di tre righe che non ha alcun effetto giuridico ? Era necessario impegnare il Parlamento per conferire un'onorificenza ? Secondo noi, no e la risposta a queste domande che si pongono i cittadini è semplice e il gioco è chiaro.
  Questa maggioranza parlamentare non si occupa di risolvere i veri problemi del Paese, non si occupa di istituire il reddito di cittadinanza, di approvare una seria legge sul conflitto di interessi o di elaborare una strategia energetica nazionale basata su fonti rinnovabili, ma lascia al Governo la definizione di tutte le politiche Pag. 9per ottenere in cambio la discussione di questo genere di leggi, che servono al singolo deputato per tornare sul proprio territorio e dimostrare che si è fatto qualcosa per la singola associazione, fondazione o istituzione culturale. E questo accade nel migliore dei casi, perché nel peggiore, invece, si fanno favori ad amici, a parenti o a multinazionali del petrolio.
  Questo sistema distorto e malato è in completa contrapposizione con i principi fondamentali di eguaglianza e imparzialità dettati dall'articolo 3 della Costituzione, che tutti qua dentro dovremmo rispettare. Invece, voi continuate a creare canali preferenziali per i vostri interessi e al centro di tutto c’è sempre l'assalto alle casse statali per drenare fondi pubblici.
  Anche nel caso della Casa Museo Gramsci, il cui l'immobile è di proprietà della Fondazione Berlinguer, dove CdA e consiglio di indirizzo sono rappresentati da dirigenti o ex dirigenti del Partito Democratico, l'obiettivo finale potrebbe essere accedere a fondi pubblici facendosi forti del riconoscimento che con questa proposta di legge le state dando: un percorso privilegiato avviato con la proposta di legge della collega Pes.
  Ma allora perché questa associazione sì e altre no ? Perché non si sono trovate vie alternative per conferire questo riconoscimento ? Eppure, in Commissione se ne è discusso moltissime volte.
  Non è la prima volta che ci troviamo davanti a un caso simile. Infatti il caso non appare così diverso dalla legge già approvata dalla Commissione VII di questa Camera. In occasione dell'approvazione della legge con cui si è dichiarato monumento nazionale la Basilica Palladiana di Vicenza, guarda caso monumento situato nel Veneto dell'ex presidente di Commissione Galan, si sono susseguite sulla stampa le dichiarazioni dell'assessore della provincia di Vicenza che riteneva che l'importanza del riconoscimento risiedesse proprio nella possibilità di drenare finanziamenti pubblici. Questo dimostra che il vostro modo di agire è assolutamente trasversale: lo vediamo tutti gli anni durante la legge di stabilità. Due anni fa la Corte dei Conti ha detto che in legge di stabilità sono state inseriti 2 miliardi di marchette, lo abbiamo visto già in quest'Aula quando avete approvato una legge per conferire 100.000 euro a una singola fondazione pugliese. Guardiamo globalmente i lavori di questa Camera e, per favore, veramente vi chiedo di non portare avanti la vostra riforma costituzionale e dire che servirà a velocizzare l'iter legislativo o a semplificare il funzionamento delle Camere, perché questo caso dimostra che il problema è la vostra mentalità e il vostro modo di agire. Questi sono i problemi e noi saremo sempre qua a denunciarlo, a dirlo ogni volta che presenterete un atto del genere e solleveremo in questa sede le criticità perché i cittadini ci hanno votato anche per questo e state certi che questo modo di agire che voi avete incancrenito in tutti questi anni presto finirà. Presidente, per tutti questi motivi, per tutte le criticità che ho sino a qui sollevato, annuncio il voto contrario a questa proposta di legge da parte del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Manzi. Ne ha facoltà.

  IRENE MANZI. Colleghi, Ghilarza è un piccolissimo centro in provincia di Oristano, la casa dove una volta stavano i Gramsci, come ci ricorda Giuseppe Fiori proprio nella biografia dedicata ad Antonio Gramsci.

  PRESIDENTE. Colleghi, possiamo abbassare un po’ il tono della voce ? Grazie.

  IRENE MANZI. Quella casa di pietra lavica rossastra a un piano è nel centro di Ghilarza, al numero 57 di Corso Umberto I. In quella casa, in quel piccolo centro dove i Gramsci si trasferirono dopo gli sconvolgimenti familiari che ne toccarono la serenità familiare e la stabilità economica, il giovane Nino formò la sua personalità. Di quella casa, ormai da tempo adibita a museo e centro di documentazione e ricerca, proprio con lo scopo di Pag. 10favorire la migliore e più ampia conoscenza del pensiero e dell'opera gramsciana, il Parlamento oggi è chiamato ad occuparsi con la dichiarazione di monumento nazionale, una dichiarazione che cade quasi a novant'anni dall'arresto di Gramsci, l'8 novembre 1926, un atto di prepotente barbarie del regime fascista a cui purtroppo ne seguirono altri nei mesi e negli anni a venire, compiuto in spregio all'immunità parlamentare di cui il deputato Gramsci godeva. Oggi questo stesso Parlamento prova – speriamo – a porre parziale rimedio a quell'atto di violenza contro un uomo in spregio all'ordinamento costituzionale e democratico. Abbiamo appena ascoltato anche in discussione sulle linee generali da parte di alcuni colleghi articolate motivazioni normative che osterebbero all'approvazione di questa proposta di legge.

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Manzi. Onorevole Chiarelli, quelli sono i posti riservati al Governo, ovviamente l'auspicio è che lei presto posta occuparli legittimamente ma per il momento dobbiamo liberarli. Prego, onorevole Manzi.

  IRENE MANZI. Tali motivazioni appunto osterebbero all'approvazione di questa proposta di legge perché, in assenza di una definizione e di una disciplina normativa, il riconoscimento in questione sarebbe un atto essenzialmente e meramente simbolico. In primo luogo mi piace ricordare che lo scorso 26 gennaio la Casa Museo di Ghilarza è stata già dichiarata un bene di interesse culturale, storico e artistico dalla commissione regionale per il patrimonio culturale della Sardegna, ovviamente con tutti i vincoli che ne conseguono, e che il Governo, dando parere favorevole ad un ordine del giorno presentato dalla collega Ghizzoni e dalla collega Malisani, ha già manifestato la sua piena disponibilità ad affrontare il tema dei monumenti nazionali e a stabilire una disciplina. Però c’è un motivo in realtà per cui è opportuno, ragionevole e necessario approvare oggi questa proposta di legge perché, anche se i suoi effetti saranno essenzialmente simbolici, è grazie anche ai simboli che vivono e crescono le istituzioni. E il messaggio che oggi vogliamo dare in quest'Aula approvando questa legge è che per le istituzioni repubblicane quella casa ha un valore importante perché parte costitutiva dell'identità di questo Paese e perché Antonio Gramsci rappresenta una parte fondante della nostra storia.
   Sarebbe tra l'altro riduttivo circoscrivere questa legge ad una semplice, ma dovuta operazione legata alla memoria. È anche questo, ma è soprattutto altro. È un atto non solo rivolto alla nostra storia e al nostro passato, ma profondamente proiettato verso il futuro, per una piena comprensione ed attualizzazione del pensiero gramsciano. La democrazia del futuro, che deve fare i conti con i grandi numeri, con il populismo, con la manipolazione del consenso, che incontra lungo la sua strada la necessaria educazione delle masse e lo sviluppo di una cultura democratica e popolare, ha bisogno di Antonio Gramsci perché Gramsci, come ha ricordato anche il collega Galli, è un monumento, ma non è una statua ed il suo non è un pensiero pietrificato nel Novecento, ma un complesso di idee in continuo movimento e di profonda attualità. Pensate alle sue riflessioni sul consenso, sulla necessità di formulare un linguaggio ed un progetto politico culturale in grado di tradurre i progetti politici in idee semplici ed accessibili anche all'ultimo dei cittadini. Pensate all'attenzione gramsciana verso la formazione dell'individuo, verso l'accrescimento della cultura, autentico strumento di emancipazione e di libertà. Idee che devono costituire temi di riflessione, non per una singola forza politica, ma per la coscienza civile e politica italiana ed internazionale. E quella casa che oggi vogliamo dichiarare monumento nazionale rappresenta una parte importante di quella personalità e di quel pensiero. È il luogo dove ebbe inizio quella vicenda esistenziale in una terra a cui Gramsci restò profondamente legato anche negli anni successivi della sua vita. Quella casa-museo è il luogo della storia e della memoria gramsciana e allo stesso tempo Pag. 11dell'Italia democratica ed antifascista presente e futura. Questa proposta di legge è allora un riconoscimento chiaro del valore di quel museo e il pensiero di chi in quelle stanze ha vissuto, studiato, pensato deve rappresentare per questo Paese. In quella casa-museo tanti giovani hanno conosciuto e incontrato il giovane Nino e continuano a farlo; hanno letto le sue opere, ascoltato le voci e le testimonianze di chi ha condiviso con lui un tratto della sua esistenza. Grazie a quella casa il passato si fa presente e si fa futuro, la memoria e la cittadinanza consapevole si intrecciano e camminano insieme. E questo oggi, grazie alla proposta di legge della collega Caterina Pes, rimarchiamo in quest'Aula. E, allora, colleghi prendiamoci questa responsabilità chiara ed inequivocabile. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. E allora, colleghi, siamo partigiani, facciamo una scelta e non sprechiamo questa occasione dividendoci. E per questo motivo annuncio il voto favorevole del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capelli. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAPELLI. Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto in quanto ho saltato la chiamata perché impegnato in Commissione. (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti). Ma approfitto della sua cortesia per un minuto. A seguito delle dichiarazioni che ho ascoltato ovviamente il rischio è quello di cadere nella retorica, ma non è questo il caso dei precedenti interventi che sfociano nel pensiero burocratico e amministrativo non rendendo onore al significato dell'istituzione della casa-museo Gramsci in Ghilarza. Così come l'accostamento a politici contemporanei credo che sia stato molto inopportuno. Politici contemporanei con cui l'unica sovrapposizione possibile con Gramsci è stata quella di essere perseguitati dallo Stato di allora e dallo Stato di oggi secondo alcuni. Ma l'unico aspetto sovrapponibile è il fatto di essere stati condannati, Gramsci per il suo pensiero, per la sua azione politica, per i suoi scritti, per le sue parole, mentre altri per evasione fiscale o per essere andati contro il codice penale, che è ben altra cosa.
  In conclusione, vorrei dire, Presidente, che questo atto non fa altro che riconoscere il valore storico e culturale della casa-museo Gramsci a Ghilarza, contribuendo a ricordare il pensiero e l'opera di quel piccolo grandissimo sardo che dovrebbe essere caro alla memoria di tutti i democratici a prescindere dai colori politici. Il gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico con il voto favorevole alla dichiarazione di monumento nazionale della casa-museo Gramsci in Ghilarza vuole contestualmente rendere onore al politico, al filosofo, all'uomo Antonio Gramsci che odiava l'indifferenza (Applausi dei deputati del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
  Colleghi, prima di passare al voto finale informo che è nato Federico, il figlio del nostro collega Tommaso Currò. A lui, alla mamma, e, ovviamente, a Federico i nostri auguri (Applausi).

  MARA CAROCCI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MARA CAROCCI. Presidente, solo per ringraziare gli uffici per la consueta disponibilità e professionalità. Ma mi consenta di dirlo per la passione con cui ci hanno aiutato nel nostro lavoro.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3450)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.Pag. 12
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge n. 3450, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Frusone, Brescia, Falcone, Burtone, Invernizzi, Caparini, Elvira Savino, Bossi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
  «Dichiarazione di monumento nazionale della Casa Museo Gramsci in Ghilarza» (3450):

   Presenti  338   
   Votanti  322   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato  290    
    Hanno votato no   32.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Trasferimento a Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 2520 (ore 10,24).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'assegnazione di una proposta di legge a Commissione in sede legislativa.
  Propongo alla Camera l'assegnazione in sede legislativa della seguente proposta di legge, della quale la IX Commissione permanente (Trasporti) ha chiesto il trasferimento in sede legislativa, ai sensi dell'articolo 92, comma 6, del Regolamento:
   Quintarelli ed altri: « Disposizioni in materia di fornitura dei servizi della rete internet per la tutela della concorrenza e della libertà di accesso degli utenti » (2520). La Commissione ha elaborato un nuovo testo.
  Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
  (Così rimane stabilito).

Seguito della discussione della proposta di legge: Molteni ed altri: Modifica all'articolo 59 del codice penale in materia di difesa legittima (A.C. 2892-A) (ore 10,25).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge Molteni ed altri n. 2892-A: Modifica all'articolo 59 del codice penale in materia di difesa legittima.
  Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il seguito della discussione è pubblicato in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
  Ricordo che nella seduta del 10 marzo hanno avuto inizio gli interventi sul complesso degli emendamenti. Ha chiesto di intervenire sull'ordine lavori l'onorevole Marotta. Ne ha facoltà.

  ANTONIO MAROTTA. Grazie Presidente. Il gruppo di Area Popolare, con riferimento a questa proposta di legge, ha valutato di chiedere all'Aula la possibilità del ritorno in Commissione di questo provvedimento, sulla base di queste concrete considerazioni.
  Tutti sappiamo che questo è un provvedimento particolarmente seguito dall'opinione pubblica, perché riguarda i cittadini ed è questo uno dei motivi per cui io voglio subito dire che, nel prosieguo dei lavori, ove mai fosse accettata l'idea del rinvio in Commissione, l'intera Aula parlamentare, tutte le forze politiche qui rappresentate dovranno lavorare insieme e seriamente per varare una normativa che corrisponda sostanzialmente a quello che si aspettano i cittadini.
  D'altronde, ove mai anche approvassimo il provvedimento così come oggi arriva in un'Aula, ci troveremmo, di qui a un poco, di fronte a...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore, possiamo abbassare un po’ il tono della voce ?

  ANTONIO MAROTTA. ... una proposta di legge popolare. E tutti quanti sappiamo Pag. 13che poi dovremmo rifare il percorso alla luce anche di questa iniziativa popolare.
  Voglio subito dire che il lavoro fatto finora dalla Commissione, per cui ringrazio tutti i componenti ed il presidente, è un lavoro serio, ragionato, consapevole e di cui sicuramente terremo conto ove mai ritornassimo in Commissione. Quali erano gli elementi nuovi che noi intendevamo apportare a questo istituto ? Molti di quelli che sono stati uditi in Commissione hanno detto che così come è, al di là di alcuni interventi mirati, questo è un ottimo provvedimento. Tra i nuovi elementi vi è quello di rafforzare la legittima difesa, perché, con riferimento ad episodi della cronaca di cui un giorno sì e un giorno no si parla, tutti quanti viviamo il sentimento dei cittadini. Quindi, pensiamo ad una maggiore tutela dei cittadini proprio nella difesa e nel momento in cui vedono violato un loro diritto. Sappiamo, però, anche – e di questo dobbiamo tenere conto – che è uno dei pochi casi in cui il legislatore dà la possibilità al singolo cittadino di venire meno alla legislazione in materia e gli dà la possibilità di difendersi, anche arrivando all'omicidio di chi furtivamente si introduce nel domicilio. Quindi, è una grande responsabilità per il legislatore, a cui deve seguire una grande responsabilità di chi vuole modificare questa legge e dei cittadini che si troveranno in queste situazioni.

  PRESIDENTE. Per favore, lasciate libero il tavolo del Governo. Prego, onorevole Marotta.

  ANTONIO MAROTTA. Questo era il primo aspetto. Qual era il secondo aspetto che avevamo tutti valutato ? Restringere al massimo la possibilità di intervento con interpretazioni soggettive e discrezionali da parte del magistrato. Ecco perché, di fronte a questa situazione, noi avevamo avviato, con una nostra proposta, un progetto di legge che interveniva sulla proporzionalità dell'offesa. Rispetto al provvedimento attuale, di cui pure diamo atto al relatore Ermini di aver fatto un buon lavoro, dobbiamo rilevare che non interviene sull'articolo 52 – ed è il primo elemento – e interviene sull'articolo 59, che riguarda le circostanze del reato, ma, nel momento in cui parla di gravi conseguenze e turbamento psichico, ancora una volta questo turbamento psichico va valutato dal magistrato e, quindi, torniamo un'altra volta lì dove eravamo.

  PRESIDENTE. Grazie. Deve chiudere.

  ANTONIO MAROTTA. Propongo all'Aula di votare il rinvio in Commissione di questo provvedimento.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie, Presidente. Mi riferisco all'articolo 24, comma 3, del Regolamento. Le opposizioni hanno il diritto di poter discutere le proposte di legge che chiedono nella Conferenza dei capigruppo in quota loro.
  Adesso diventa inaccettabile che una proposta di legge, richiesta dalla Lega, proposta dalla Lega e, oltretutto, stravolta dal Partito Democratico, per la seconda volta non possa essere discussa in quest'Aula. Io ricordo ai colleghi di NCD che è da novembre che si è iniziata la discussione in Commissione, il provvedimento è arrivato in Aula, non è che sulla via di Damasco, forse per qualche articolo di giornale, hanno capito che la difesa deve essere sempre legittima. C'era il tempo di discutere in Commissione e in Aula ed è inaccettabile che quest'oggi cerchino di nuovo di bloccare la nostra proposta di legge, nella sostanza per andare a insabbiare il provvedimento.
  Noi chiediamo che venga rispettato il Regolamento. È un nostro diritto, è un diritto dell'opposizione discutere. Si prendano la responsabilità il partito del Ministro dell'interno e il Partito Democratico di votare contro i cittadini onesti e di continuare a difendere i delinquenti, ma è inaccettabile che a questo Parlamento sia impedito di votare, di discutere e di prendere Pag. 14una decisione (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. La ringrazio anche per aver espressamente citato l'articolo Regolamento. Sono state sollevate obiezioni per il fatto che possa essere deliberato il rinvio in Commissione relativamente al provvedimento in esame, inserito nel calendario su proposta di un gruppo di opposizione, ai sensi del comma 3 dell'articolo 24 del Regolamento. Al riguardo, faccio presente che, come precisato dal Presidente della Camera nella seduta della Giunta per il Regolamento del 24 settembre 1998 e, successivamente, nella seduta dell'Assemblea del 29 settembre 1998, il rinvio in Commissione costituisce uno strumento che non incide sul provvedimento in discussione, ma solo sulla procedura per il suo esame.
  Ai sensi dell'articolo 41, comma 1, del Regolamento, la decisione sui suddetti richiami spetta al Presidente, il quale può chiamare l'Assemblea a pronunziarsi. La proponibilità e l'ammissibilità delle richieste di rinvio in Commissione e, più in generale, dei richiami sull'ordine dei lavori non possono, dunque, essere contestate neppure nei riguardi dei provvedimenti inseriti in calendario su richiesta dei gruppi di opposizione.
  Sulla base di questi elementi citati, che sono testuali, sono state, nella prassi, ammesse e votate richieste di rinvio in Commissione di progetti di legge in quota opposizione: Commissione d'inchiesta su Tangentopoli (29 settembre 1998), previa Conferenza dei presidenti di gruppo; rappresentanze sindacali (7 ottobre 1999); immigrazione (5 dicembre 2000); Fondo per il sostegno delle persone non autosufficienti (26 febbraio 2004); circostanza aggravante in materia di omofobia (13 ottobre 2009); orari di apertura di esercizi commerciali (22 ottobre 2013); conflitto di interessi (11 dicembre 2014).
  Poiché alla deliberazione di rinvio in Commissione non è connessa alcuna conseguenza definitiva sul merito del provvedimento, non essendo la stessa idonea a comportare effetti lesivi delle prerogative che il Regolamento riconosce alle opposizioni, la Presidenza non può che consentire che su di essa si pronunci l'Assemblea.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Intervengo solo per un chiarimento, Presidente. Vorrei sapere se, rispetto ai precedenti che lei ha citato, si è trattato anche di continui rinvii successivi. Io faccio un'ipotesi – magari lo si chiede anche alla Giunta del Regolamento –: se, per ipotesi, ad ogni seduta in cui viene calendarizzato un provvedimento in quota alle opposizioni – ricordo che spetta un quinto del tempo alle opposizioni per trattare gli argomenti che hanno proposto – questo venisse rimandato in Commissione, nella sostanza si vieta alle opposizioni di poter discutere in quest'Aula. Questa è la differenza. Non è un caso sporadico che avviene una volta. In questo caso siamo già alla seconda volta in cui viene impedito all'opposizione di discutere. Se la prossima volta il provvedimento viene rimandato in Commissione e lei citerà gli stessi precedenti, per me questo è un punto dirimente per capire se il comportamento della maggioranza è legittimo o no. Altrimenti sarebbe troppo facile calendarizzare le proposte delle opposizioni, dopodiché non discuterle in modo ripetitivo.

  PRESIDENTE. Onorevole Fedriga, io le assicuro che, ovviamente, trasferirò alla Presidente della Camera questa sua riflessione. Vorrei dirle, però, che lo strumento che è stato utilizzato in precedenza è un altro. L'altra volta il provvedimento era stato rinviato ad altra seduta. Oggi lo strumento che viene utilizzato è quello del rinvio in Commissione. Sono due strumenti diversi, che ovviamente seguono anche procedure diverse.
  Allora, prima di dare la parola ad un oratore contro e uno a favore, devo prima avere il parere del relatore per la maggioranza Pag. 15sulla richiesta di rinvio in Commissione, ammesso che il relatore per la maggioranza sia con noi e partecipi con noi a questa nostra seduta, se c’è un relatore per la maggioranza, e magari... onorevole Ferranti, io sto chiedendo il parere del relatore per la maggioranza su questo provvedimento.

  DONATELLA FERRANTI. Non sono io il relatore di questo provvedimento.

  PRESIDENTE. Lo capisco, però, siccome sta parlando con lei, se qualcuno magari me lo dà. Prego, c’è una richiesta di rinvio in Commissione.

  DAVID ERMINI, Relatore per la maggioranza. Questo l'avevo capito. Sulla richiesta di rinvio il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Grazie. Adesso per favore, se c’è un relatore di minoranza, deve però manifestarsi al banco del Comitato dei nove, se no io non posso darle la parola come relatore di minoranza. Onorevole Molteni, si metta dove vuole, però quello è il tavolo del Comitato dei nove, dove stanno i relatori. Prego.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Presidente, come relatore di minoranza, anzi ex relatore per la maggioranza, poi diventato relatore di minoranza, ovviamente esprimo il parere totalmente contrario ! Presidente, il tema qua è meramente politico ! Qua c’è una spaccatura politica all'interno della maggioranza sul testo della maggioranza ! Voglio ricordare al collega Marotta che, tra gli emendamenti che sono stati presentati, peraltro emendamenti tutti bocciati, ci sono emendamenti anche di NCD, che vanno esattamente nella direzione auspicata di modifica della legge di NCD ! Quindi, Presidente, di cosa stiamo parlando ? Questo Parlamento deve avere coraggio, su un tema così importante, su un tema così delicato, su un tema rispetto al quale chi sta fuori da questo Parlamento, ovvero cittadini normali, si aspettano che il Parlamento intervenga in maniera seria e autorevole per estendere i principi e gli effetti della legittima difesa ! Oggi questo Parlamento e, soprattutto, chi voterà per il rinvio, ovvero per l'affossamento – perché chi vota per il rinvio vota per insabbiare, per riportare in Commissione e mai più fare uscire da quella Commissione questo testo –, si assume la responsabilità rispetto a quelle decine, centinaia e migliaia di cittadini italiani che si aspettano un atto di responsabilità e di serietà dalla politica. Sarebbe il secondo rinvio ! La politica non si assume la responsabilità ! È una politica vigliacca, è una politica di codardi, quella che oggi ancora una volta nasconde la testa sotto la sabbia per non assumersi la propria responsabilità.
  E lo dico da relatore di minoranza e da rappresentante della Lega, che ha presentato questa proposta di legge, Presidente: perché se oggi discutiamo, come un mese fa, di legittima difesa, è perché qualcuno, il gruppo della Lega, ha presentato una legge, ci ha creduto, ha chiesto delle audizioni all'interno della Commissione giustizia. Abbiamo formulato un testo, su quel testo abbiamo chiesto il confronto, ma non abbiamo accettato il compromesso, la legge della Lega è stata prima bocciata e poi stravolta: siamo venuti in Aula per battagliare su questa legge, per prenderci le nostre responsabilità, per difendere le vittime dei reati e non è accettabile l'ennesimo schiaffo morale e politico alle persone, che, fuori da quest'Aula, si attendono una risposta di giustizia !
  Oggi voi negate la giustizia alle vittime dei reati e vi assumete davanti al Paese la responsabilità di prendere per l'ennesima volta a schiaffi le persone oneste e le persone perbene. La Lega non accetta questa logica, la Lega chiede di votare, la Lega chiede di assumersi la responsabilità del voto di una legge pessima, di una legge che non migliora la legittima difesa, una legge che, per l'ennesima volta, è un regalo a criminali e delinquenti (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Molteni, penso che il rappresentante della Pag. 16Lega interverrà adesso; lei interveniva come relatore, ovviamente.
  Allora, colleghi, adesso io adesso dovrei dare la parola a un deputato a favore e a uno contro; però, poiché ritengo che l'argomento sia di particolare rilevanza e delicatezza, la Presidenza ha deciso di dare la parola a un rappresentante per gruppo che intenda intervenire. Ci sono già numerose richieste di intervento.
  Ha chiesto di parlare l'onorevole Faenzi. Ne ha facoltà.

  MONICA FAENZI. Presidente, noi ci associamo alla richiesta di NCD di rinvio in Commissione e lo facciamo, contrariamente a quanto pensa la Lega, proprio perché riteniamo anche noi che ciò che è stato prodotto dalla Commissione al riguardo non sia un buon lavoro.
  Riteniamo, infatti, che la proposta di legge del collega Molteni – che peraltro è uguale identica ad una proposta di legge presentata anche da me e dal gruppo ALA – sia stata completamente snaturata dall'emendamento interamente sostitutivo presentato dal collega Ermini. Riteniamo, proprio per le ragioni addotte dalla Lega, che questo sia un argomento estremamente delicato, una legge sentita dai cittadini italiani, i quali spesso si trovano a dover fare i conti con l'articolo 52, rimasto totalmente inadeguato rispetto a quello che i fatti di cronaca ormai ci dimostrano e a quello che sta accadendo in Italia.
  Occorre maggior tutela, naturalmente, per chi si trova in uno stato di perturbamento psichico. Non a caso, in ambedue le proposte di legge, sia quella della Lega sia quella interamente sostitutiva del Partito Democratico, si parla proprio di perturbamento psichico. Noi crediamo, infatti, che colui che si trova violato nella propria sfera privata sia sempre perturbato, quindi che la difesa sia sempre legittima, per cui è necessario tornare in Commissione e fare una buona legge per i cittadini italiani.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Verini. Ne ha facoltà.

  WALTER VERINI. Presidente, credo che anche l'intervento del relatore di minoranza in qualche modo confermi l'opportunità della proposta che il presidente di gruppo in Commissione, Marotta, ha avanzato, di un approfondimento ulteriore in Commissione. Infatti, temi delicati come questo, e noi siamo pronti a discutere la proposta di Ermini (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini)... la proposta che il PD, attraverso Ermini, ha formulato è una proposta che ha a cuore davvero la difesa della sicurezza, però la vuole sottrarre dalla propaganda elettorale.
  Ricordo che un mese fa, quando (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini)... Presidente, chiederei un po’ di silenzio, per cortesia.

  PRESIDENTE. Sì, colleghi... onorevole Bianconi... onorevole Bianconi... grazie.

  WALTER VERINI. Un mese fa ci alzammo per chiedere di spostare in Aula la discussione e l'approvazione del nostro provvedimento proprio per l'ostruzionismo della Lega, perché la Lega trasformava – e lo vediamo anche oggi – in spettacolo un tema delicatissimo (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). Noi abbiamo fatto un buon lavoro in Commissione...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore... onorevole Fedriga... onorevole Fedriga, gentilmente, lasciamo parlare l'onorevole Verini.

  WALTER VERINI. Perché la sicurezza, ripeto, che sta a cuore davvero ai cittadini, non può essere affrontata dimenticando ogni proporzionalità tra offesa e legittima difesa, non può essere affrontata con una logica da far west, che è quella a cui sembrano indirizzate certe proposte come quelle della Lega (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini)...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore, gentilmente.

Pag. 17

  WALTER VERINI. Voglio ricordare, Presidente, una frase di un signore, che disse appena un anno fa: no, non sono un eroe, né un modello da imitare, né tanto meno un simbolo, lo dico subito, la gente non deve sparare in mio nome, né in Veneto né in Sicilia, solo l'idea mi fa paura, non è che adesso ognuno si deve sentire autorizzato a sparare, se no cosa facciamo, il far west ? Bene, questo era il benzinaio Graziano Stacchio, che visse un'esperienza drammatica, sparò e uccise un rapinatore che teneva con mitra, sotto scacco, una ragazza e che aveva rapinato più volte quella cosa.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Ha fatto bene !

  WALTER VERINI. Queste parole dovrebbero far riflettere, perché, vedete, la necessità di un ulteriore approfondimento dentro una cornice che non è quella dell’«occhio per occhio, dente per dente» ci trova favorevoli a queste condizioni; altrimenti noi siamo pronti per votare, ma riteniamo che sia giusto approfondire questo tema con la delicatezza e con lo spirito di discussione che ci ha animato.
  Voglio ricordare, infine, che noi siamo davvero per la sicurezza, però, sarà questione di gusti, però noi – che comprendiamo le paure, anche quelle percepite, anche quelle indotte da parte dei cittadini – vorremmo vivere in un mondo dove non ci siano né muri da innalzare, né armi da imbracciare. Ecco, è un mondo molto diverso da quello a cui, per ragioni elettorali, con le felpe o le T-shirt d'ordinanza, la Lega sembra guardare. La sicurezza è una cosa seria e non la possiamo lasciare a Salvini (Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini – I deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini indossano una maglietta recante, in colore verde, la scritta: «La difesa è sempre legittima») !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Buttiglione. Nel dare la parola all'onorevole Buttiglione, vorrei avvisare l'onorevole Saltamartini che, se lei non toglie quella maglietta, io, nel momento in cui lei deve parlare, ovviamente non le posso dare la parola (Commenti del deputato Bianconi).
  Onorevole Bianconi, la vedo particolarmente vivace questa mattina. Prego, onorevole Buttiglione.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Quante donne esistono senza la giacca ?

  PRESIDENTE. Onorevole Fedriga, sto semplicemente applicando il Regolamento. Se l'onorevole Saltamartini vuole mettersi la giacca e sta come gli altri, io lo posso consentire, ma non posso far parlare l'onorevole Saltamartini in questo modo (Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). Gliel'ho detto prima così evitiamo problemi. Sto spiegando che, con quella maglietta (Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini)... Onorevole Fedriga, abbiamo risolto il problema. Prego, onorevole Buttiglione.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, in realtà avevo chiesto la parola prima per un richiamo al Regolamento, ma visto che me l'ha data, esporrò un breve pensiero: è evidente che questa legge ha bisogno di essere ulteriormente discussa, perché non esiste un accordo pieno all'interno della maggioranza, ma questo accordo può maturare, forse può maturare anche un accordo con la minoranza – questo lo sappiamo di meno – e proprio per questo è bene che la legge torni in Commissione per essere discussa. Ma perché tornano le leggi in Commissione ? Per queste ragioni: per cercare un consenso, e vorrei dire alla Lega che noi teniamo a questa legge e che riteniamo che un accordo ragionevole possa essere raggiunto. Qual è il problema ? Il problema è che noi in Italia purtroppo abbiamo un'abitudine della magistratura di essere eccessivamente padrona della legge, di dare delle applicazioni talvolta discutibili della legge. Quello che ci propone la Lega è un percorso Pag. 18il quale tenta di togliere totalmente il potere di interpretazione: togliere il potere di interpretazione alla magistratura non è possibile, perché l'interpretazione è naturalmente immanente ad ogni atto che concretizza una norma generale e astratta in un provvedimento particolare e concreto come una sentenza. Quindi, bisogna dialogare avendo anche fiducia nel buonsenso della magistratura e trovare le formule adeguate che consentano di valutare sia il dato oggettivo grave (uno entra in casa mia), ma anche la componente soggettiva, perché, se quello che è entrato in casa mia chiaramente non è in grado di farmi del danno, io non ho diritto di sparare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Sinistra Italiana è favorevole al rinvio in Commissione di questa legge (Commenti del deputato Bianconi).

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Farina. Onorevole Bianconi, è la terza volta: sia gentile ! Onorevole Bianconi, non è che lei può urlare e impedire agli oratori di parlare. Abbia pazienza ! Prego, onorevole Farina.

  DANIELE FARINA. Dicevo che Sinistra Italiana è favorevole al rinvio in Commissione, ma lo è per motivi diametralmente opposti a quelli che sono stati da alcuni colleghi spiegati: noi siamo di fronte alla seconda manomissione in pochi anni delle norme che sovrintendono alla legittima difesa. Già nel 2006 era stata varata una pessima, chiamiamola riforma, che introduceva il «far west domiciliare», cioè sostanzialmente un luogo in cui è legittimo oggi sparare alla schiena qualora ricorrano alcune condizioni. Non stiamo parlando, come fanno i colleghi della Lega, solo del domicilio privato della propria abitazione, ma stiamo parlando del domicilio in generale, stiamo parlando delle pertinenze, stiamo parlando dei luoghi di lavoro, territorio amplissimo. E già oggi, non soltanto si può sparare per difendere l'incolumità propria e dei propri familiari, ma anche i beni, i beni materiali, laddove ricorrano alcune condizioni. Questo tentativo di seconda manomissione vorrebbe eliminare quelle condizioni e rendere sostanzialmente sempre lecito sparare – ecco il senso dell'affermazione che la difesa sarebbe sempre legittima –, vorrebbe fare quest'operazione di ulteriore allargamento. Ma che cosa ha prodotto la riforma del 2006 ? Ha prodotto che il numero delle licenze di porto d'armi per uso sportivo – l'ho già ricordato in quest'Aula – sono raddoppiate in pochi anni: un giro d'affari importante.
  Allora, io ho già avuto modo di esprimere il dubbio che forse quelle magliette che alcuni colleghi indossano dovrebbero cambiare scritta e dovrebbero recare il marchio, il brand di qualche azienda della Valtrompia, piuttosto che del lecchese – si può anche dire –, magari si può mettere «Beretta», invece di «Difesa sempre legittima», oppure «Fiocchi» (Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) e penso che il senso sia abbastanza...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore. Siamo in un'Aula, dove ognuno può liberamente dire quello che vuole, senza che bisogno che gli altri condividano.

  DANIELE FARINA. Noi riteniamo che quella proposta sullo specifico dell'articolo 52 dai colleghi della Lega, di Fratelli d'Italia e altri, sia una versione molto hard: si può sparare alla schiena e magari anche usare la motosega dopo (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). Poi c’è una versione soft, che è quella del Partito Democratico...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore...

  DANIELE FARINA. ... per la quale si può sparare alla schiena, ma se ricorrono alcune condizioni, quali il turbamento grave, eccetera. Io credo che abbiamo di fronte una pessima norma, credo che Pag. 19dovremmo andare alle ragioni profonde del perché c’è tutta questa insistenza sulla materia; altro che la sicurezza dei cittadini: sono tutte balle. È una strumentalizzazione costante di fatti di cronaca che contengono degli interessi: sono interessi economici importanti, noi siamo il secondo produttore al mondo di armi leggere, esportiamo tra l'altro armi anche in Paesi, Egitto compreso, che forse non meriterebbero, in base ad un'antica legge che ha compiuto quest'anno 25 anni, ma credo anche che dovremmo entrare nel merito, perché credo sia da otto anni che, nonostante quella legge preveda che il Parlamento discuta su una relazione annuale che dovrebbe essergli fornita, sostanzialmente non c’è traccia, e quella relazione diventa sempre più opaca, scompaiono i nomi, scompaiono le quantità, scompaiono i quattrini. Allora, credo che, piuttosto che di difesa legittima, in quest'Aula dovremmo discutere di quella reazione quest'anno, porla all'ordine del giorno dei lavori dell'Aula, e andiamo a vedere dove finiscono le armi leggere italiane (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà), altro che ampliare il mercato interno. Facciamola questa discussione, facciamola fino in fondo (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Garnero Santanchè. Ne ha facoltà.

  DANIELA GARNERO SANTANCHÈ. Grazie, Presidente. Forza Italia naturalmente voterà «no» al rinvio in Commissione e lo facciamo per più motivi, ma il motivo principale è che non riusciamo a capire questa continua fuga dal Parlamento, questa non voglia di discutere di un problema importante per i cittadini italiani perché il Partito Democratico vuole assolutamente far capire che la sicurezza dei cittadini italiani è una cosa che non gli importa assolutamente niente.
   Noi viviamo in un Paese insicuro e non lo dicono gli estremisti, non lo dicono soltanto Forza Italia, la Lega o Fratelli d'Italia, ma questa è la percezione netta che hanno i cittadini italiani. Hanno ormai paura di vivere nelle proprie case, che spesso vengono trasformate in prigioni, tra antifurti, tra sbarre di ferro alle proprie finestre, perché non si sentono sicuri in casa propria.
   Io credevo che il Partito Democratico avesse abbandonato l'approccio ideologico, quando si parla di sicurezza, credevo che avesse fatto un salto di qualità, un salto che lo avvicinasse ai tanti problemi degli italiani; invece, ancora oggi c’è questa dimostrazione netta: fuggire, scappare dalle responsabilità della politica, allontanarsi da quelli che sono i bisogni primari, perché ricordo che la sicurezza è un bisogno primario, sentirsi sicuri a casa propria dovrebbe essere scontato per chi vive in un Paese dove dovrebbe vincere la legge, che dovrebbe tutelare le persone perbene, perché la difesa dovrebbe essere sempre legittima.
   Ancora una volta, vediamo la vostra impronta ideologica, ancora una volta capiamo che la sicurezza per voi è un tema spinoso, che vi divide, ed è per questo che noi convintamente siamo contrari, come succede sempre, alla fuga da questo Parlamento.
  Devo dire anche che mi sorprende moltissimo che a chiedere il rinvio sia un parlamentare che fa parte del movimento politico del Ministro dell'interno, perché credevo anzi che il Ministro Alfano desse il coraggio – e mi sembra giusto questo termine – per continuare a cercare di risolvere il problema della legittima difesa. Invece, ancora una volta chi dovrebbe essere al vertice, per tutelare la sicurezza, aiuta a scappare. Tutto questo fa molto male a voi, ma fa male a tutti, perché sui temi della sicurezza non dovrebbero esserci divisioni, non dovrebbero esserci complicanze per motivi ideologici; dovrebbero esserci semplificazioni, dovremmo tutti insieme capire che gli italiani ci chiedono di poter vivere in un Paese più sicuro e ci chiedono che la proprietà privata, come sta scritto anche nella nostra Costituzione, dovrebbe essere Pag. 20sacra e inviolabile. Invece, a voi questo non interessa. Auguri, perché presto gli italiani si renderanno conto di chi li sta governando (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente – Una voce dai banchi del gruppo del Partito Democratico: Auguri a te !).

  PRESIDENTE. Calma, gentilmente.
  Ha chiesto di parlare l'onorevole Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Grazie, signor Presidente. Per il suo tramite vorrei ricordare al collega Verini, sempre aulico e ampolloso quando prende parola su questi temi, che questa proposta è giacente in Commissione da oltre sei mesi e che quindi tutto può venirci a spiegare oggi, per argomentare un'ennesima richiesta di rinvio, piuttosto che la necessità di fare ulteriori riflessioni, perché cose di ben maggiore impatto sull'economia e sulle finanze degli italiani hanno richiesto, da parte di questa maggioranza, qualche cosa come sei minuti di riflessione, non sei mesi.
  Così come, sempre per il suo tramite, onorevole Presidente, vorrei ricordare al mio dirimpettaio, collega Farina, che nella sua volgare accezione secondo la quale chi oggi sostiene questa proposta lo farebbe per difendere gli interessi dei produttori di armi, che tutto sommato venircelo a raccontare da quei banchi, il giorno dopo che il suo partito ha chiesto e ottenuto da questo Parlamento il voto favorevole per applicare una tassa alle aziende che imbottigliano l'acqua solo e soltanto per lo scopo di destinare quei soldi alle casse delle associazioni, contigue e attigue al suo movimento politico, che si occupano di cooperazione internazionale, francamente fa ridere.
  Detto questo, onorevole Presidente, io vorrei ricordare, nella importanza di questo provvedimento e quindi nella totale condivisione con quanto hanno detto i colleghi della Lega, che curiosamente la richiesta di rinvio viene oggi portata da un collega verso il quale nutro grande stima, l'onorevole Marotta, ma che mi risulta sia iscritto a un gruppo parlamentare il cui Presidente – il cui Presidente ! – proprio in questi giorni sta facendo, insieme alla Lega, una campagna politica per le amministrative a Milano all'insegna della sicurezza. Ora siccome non dubito della buonafede dei colleghi della Lega, voglio invitarli ad un atto di resipiscenza e a prendere atto che a Milano stanno riproponendo un'accozzaglia che è il motivo per il quale oggi il centrodestra non è più credibile (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Il MoVimento 5 Stelle voterà contro questa richiesta di rinvio in Commissione semplicemente perché non esistono motivazioni plausibili per rinviare in Commissione questa proposta. Questo è un giochino perverso della maggioranza che utilizza NCD per dire: «Vogliamo il rinvio perché vogliamo che la norma sia modificata perché così non va bene» e poi, dall'altra parte, dicono: «No, la norma non va bene; quindi, la rinviamo per non fargli fare propaganda elettorale».
  Presidente, che sia un rinvio ad altra seduta o che sia un rinvio in Commissione l'intenzione e il fine sono sempre gli stessi: non fare discutere all'opposizione una proposta che legittimamente ha portato in Aula. Quindi, se continuiamo con questo meccanismo perverso di non far discutere all'opposizione la proposta di legge, lei capisce che una sorta di risposta la Presidenza secondo me la deve dare, guardando anche al Regolamento e guardando alle prerogative dell'opposizione e della minoranza.
  Noi siamo per discutere nel merito la proposta. Non abbiamo preclusioni sulla proposta del Partito Democratico. Abbiamo una nostra proposta, ma non abbiamo preclusioni sulla proposta della Lega Nord.
  Che sia una pessima norma non cambia il risultato. Noi abbiamo votato tante Pag. 21pessime norme che sono diventate leggi dello Stato ma dobbiamo discuterle in ogni caso, perché, anche se è una pessima norma, ha diritto di essere discussa in questo Parlamento, anche per tutelare le prerogative della minoranza.
  Mi viene da sorridere quando sento che questo provvedimento sarebbe fatto per propaganda elettorale. Quindi, se un mese prima delle elezioni si danno 80 euro o si fa finta di dare 80 euro ai cittadini italiani va bene per propaganda elettorale del PD e se, invece, vuole farlo la Lega Nord, non si può ? Ma che vergogna è questa ? Allora la propaganda la può fare solo il PD in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?
  «Strumentalizzare le persone e strumentalizzare i giudici»: ne ho sentite veramente di ogni tipo su questo provvedimento. Potrebbe veramente essere una cosa spiacevole, soprattutto se portata avanti da un Partito Democratico che continuamente, in modo contiguo col passato, sta attaccando i giudici. Il MoVimento 5 Stelle, ripeto, voterà contro su questa proposta di rinvio, perché vuole discutere nel merito. Buona o cattiva che sia la proposta di legge il Parlamento ha diritto di discuterla, le opposizioni hanno il diritto di mantenere le loro prerogative e questo squallido giochino, appunto, non fa che ledere queste prerogative. Noi ci siamo, noi vogliamo discutere e, quindi, voteremo «no» su questa richiesta di rinvio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

  BARBARA SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il gruppo della Lega Nord voterà «no» sulla richiesta di rinvio in Commissione. Ho sentito un sacco di baggianate – si può dire baggianate in quest'Aula ? Penso di sì – nell'argomentare...

  PRESIDENTE. Abbiamo sentito tante altre cose.

  BARBARA SALTAMARTINI. ... nell'argomentare, dicevo, le motivazioni per la richiesta del Partito Democratico di rinviare in Commissione il testo. Vorrei ricordare al Partito Democratico che intanto questo è il vostro testo. Con il rinvio in Commissione voi state disconoscendo il lavoro fatto dalla Commissione giustizia in questi giorni, il lavoro fatto dalla vostra presidente della Commissione giustizia in questi giorni (e questo è il primo punto).
  Ecco il secondo punto; caro onorevole Verini, per il tramite del Presidente, sappia che questo provvedimento è importante non perché è proposto dalla Lega. Questa proposta di legge è importante perché dà una risposta alle esigenze dei cittadini, perché i cittadini hanno diritto ad avere sicurezza e a potersi difendere (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) ed è paradossale che questo Parlamento, che il Partito Democratico, che Matteo Renzi, per approvare una legge che salva quattro banche, ci mettono un giorno e per approvare una legge che interessa milioni di cittadini rinviano tutto in Commissione (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini), rinunciando ancora una volta a svolgere un proprio compito. Voi oggi state dicendo ai cittadini che sono fuori da questo palazzo: «Di voi non ci interessa nulla, anche su una nostra legge (che poi magari non è tanto nostra, perché altrimenti facciamo un favore a qualcun altro)». Ecco la vostra ipocrisia, ecco la vostra vigliaccheria: «Non la votiamo perché tanto a noi dei cittadini che sono qui fuori non ci frega nulla o magari ai cittadini che sono qui fuori diamo una mancetta di 80 euro e così ce li teniamo buoni per la campagna elettorale». Ecco la gravità di quello che voi state facendo !
  Ne ho sentite tante: «Cerchiamo con qualche emendamento di trovare una soluzione; magari la diamo se in casa ci sono minori». Ma se in casa ci fossero solo donne ? Se in casa ci fossero solo anziani ? Se in casa ci fosse una persona soltanto che deve difendersi, non gliela diamo ? Non gliela diamo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Pag. 22Popoli-Noi con Salvini) ? In quel caso la difesa non è legittima ? Ma che cosa state dicendo !
  Non avete il coraggio di affrontare i problemi reali della vita dei cittadini, ve ne fregate. Il rinvio in Commissione è esattamente questo: lasciar perdere quelli che sono gli interessi di chi è qui fuori per continuare, invece, ad approvarvi in poche ore, in un giorno solo, magari a botte di fiducia, quelli che sono i provvedimenti che salvano le grandi banche, le lobby, gli interessi personali. Questo è un Governo, questo è un partito, il Partito Democratico, che è in perenne conflitto di interessi con se stesso, perché sta approvando solo norme che garantiscono al Presidente del Consiglio di acquisire potere, finalizzato soltanto al suo tornaconto personale. Non state lavorando per l'Italia che è qui fuori (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) !
  Ecco perché, caro Presidente (I deputati Saltamartini e Invernizzi mostrano una maglietta recante la scritta: «La difesa è sempre legittima»)...

  PRESIDENTE. Grazie... onorevole Saltamartini, per favore ! L'ho già pregata. Onorevole Saltamartini...

  BARBARA SALTAMARTINI. ... voi state negando a tutti noi di poter parlare di un tema fondamentale, che è il tema della legittima difesa, che è il tema della difesa dei cittadini, ma i cittadini lo sanno, lo devono sapere...

  PRESIDENTE. Onorevole Saltamartini...

  BARBARA SALTAMARTINI. ... e vi puniranno qui fuori !

  PRESIDENTE. Grazie !
  Passiamo ai voti.
  Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico, senza registrazione di nomi, la proposta di rinvio in Commissione del provvedimento in esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione – I deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini espongono cartelli recanti la scritta: «La difesa è sempre legittima»).

  Vico... Luigi Gallo... Gallinella...
  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva per 160 voti di differenza.

  Colleghi della Lega, per favore non si possono tenere i cartelli in aula, togliete quei cartelli, grazie. Pregherei i commessi di intervenire. Grazie ai colleghi della Lega per la collaborazione, diamo i cartelli ai commessi e procediamo con l'ordine del giorno della seduta.

Seguito della discussione del disegno di legge: Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2015 (A.C. 3540-A) (ore 11,10).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3540-A: Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2015.
  Ricordo che, nella seduta del 18 aprile, si è conclusa la discussione sulle linee generali svolta congiuntamente a quella relativa alla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2015 e che il rappresentante del Governo è intervenuto in sede di replica, mentre i relatori vi hanno rinunciato.

(Esame degli articoli – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge comunitaria nel testo della Commissione.
  Le Commissioni Affari costituzionali e Bilancio hanno espresso i prescritti pareri che sono in distribuzione (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).Pag. 23
  Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principio e riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazione a scalare.
  A tal fine, il gruppo Lega Nord-Autonomie e il deputato Christian Iannuzzi del gruppo Misto sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione. Avverto che fuori dalla seduta l'emendamento Gianluca Pini 9.2 è stato ritirato dal presentatore.

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 1.

  MICHELE BORDO, Relatore. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Kronbichler 1.4 e 1.5 e Villarosa 1.50. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Tancredi 1.51 purché sia riformulato nel senso di mantenere soltanto la parte iniziale: «Al comma 1, allegato B), sopprimere il numero 10» e tutto il resto è soppresso.

  PRESIDENTE. Quindi, in pratica, è soppressa la parte consequenziale.
  Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Kronbichler 1.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vico... Brandolin...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  336   
   Votanti  272   
   Astenuti   64   
   Maggioranza  137   
    Hanno votato   28    
    Hanno votato no   244.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Kronbichler 1.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Covello... Simoni... Carrozza... Marroni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  358   
   Votanti  286   
   Astenuti   72   
   Maggioranza  144   
    Hanno votato   28    
    Hanno votato no   258.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 1.50, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bergonzi... Borghi...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 24
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  366   
   Votanti  357   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato   45    
    Hanno votato no   312.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Onorevole Tancredi, accetta la riformulazione del suo emendamento 1.51 ?

  PAOLO TANCREDI. Presidente, l'accetto e vorrei fare una breve dichiarazione di voto se possibile.

  PRESIDENTE. Prego.

  PAOLO TANCREDI. Intanto ringrazio il relatore e il Governo nella persona del sottosegretario Gozi per la riformulazione proposta, che accetto in quanto evidenzia la piena condivisione del Governo delle ragioni che hanno ispirato la formulazione del mio emendamento ovvero la necessità che una direttiva così delicata per i consumatori, come quella sui prodotti assicurativi, non sia attuata senza criteri specifici come invece accadrebbe qualora non fosse soppresso il numero 10 all'allegato B).
   Ricordo a quest'Aula che ormai una grandissima parte del mercato finanziario è assorbito da prodotti che formalmente sono vestiti da prodotti assicurativi ma che di fatto sono veri e propri contratti di investimento. Detto in termini più semplici sono polizze a contenuto finanziario e ad elevato profilo speculativo in quanto utilizzano il trend dei mercati finanziari per valutare il proprio capitale. Ebbene, in tale scenario, soprattutto alla luce di quanto accaduto nel corso degli ultimi mesi, in cui abbiamo potuto toccare con mano le difficoltà a comprendere realmente cosa si sta acquistando che spesso incontra chi si avvicina a prodotti finanziari, ritengo sia doveroso da parte nostra fornire un tessuto normativo quanto più possibile efficace che assicuri adeguata protezione ai risparmiatori. In tale contesto non si può prescindere dal prevedere un sistema di vigilanza rafforzata che possa intervenire capillarmente con specificità e capacità di conoscenza e di penetrazione. Nel corso di questi ultimi due anni ci siamo occupati, sia in sede recepimento della direttiva Solvency II sia nella legge di delegazione dello scorso anno, delle competenze da attribuire per la vigilanza su questi prodotti specifici. In entrambi i casi, all'esito di più opportuni approfondimenti tecnici e audizioni svolte, sono state operate delle scelte ben precise che proprio in considerazione della complessità e pericolosità di tali prodotti assicurativi di investimento ci hanno portato ad assoggettare l'offerta e la distribuzione di questi prodotti alla vigilanza della Consob ovvero di quell'Autorità che già è competente a vigilare sul mercato finanziario e sugli strumenti finanziari e di investimento. Mentre l'IVASS ha assunto a pieno titolo un ruolo centrale esclusivo nella vigilanza di stabilità delle imprese di assicurazione. Auspico, quindi, che in occasione della legge di delegazione del prossimo anno il Governo, nel predisporre i principi direttivi e i criteri specifici con cui recepire la direttiva in materia di intermediazione assicurativa (IDD) e nell'assicurare la corrispondenza e la piena osservanza degli assetti di competenza esistenti a legislazione vigente e che saranno ulteriormente definiti entro il prossimo agosto all'esito dell'adeguamento del quadro normativo nazionale al regolamento UE 1286/2014 relativo ai documenti contenenti le informazioni chiave per i prodotti di investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati, possa offrire all'esame del Parlamento un testo che sia frutto di un lavoro congiunto in sede tecnica tra le autorità interessate, cioè l'IVASS e la Consob, oltre che dei Ministeri interessati, il MEF e il MISE. Solo in questo modo ritengo, Presidente, si possano esprimere criteri specifici che siano in linea con le esigenze di equilibrio delle competenze assegnate a due autorità che devono avere come loro obiettivo la massima tutela per i risparmiatori e i consumatori, al di là delle prese di posizione Pag. 25radicate sulla conquista o sul mantenimento di competenze a cui purtroppo abbiamo assistito nel corso di questi ultimi due anni e che senza il mio emendamento avrebbero portato al recepimento di una direttiva così importante senza criteri specifici, con la conseguenza che la vigilanza sull'osservanza delle regole di condotta su tali prodotti sarebbe rimasta priva di una specifica disciplina normativa. Quindi, accetto la riformulazione sul mio emendamento e il mio gruppo Area Popolare voterà favorevolmente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie Presidente. Mentre la formulazione originaria dell'emendamento del collega Tancredi ci poteva trovare concordi per le stesse motivazioni, che non ripeto, che il collega ha appena espresso in senso più compiuto, le richieste di modifica e di riformulazione del relatore e del Governo non ci trovano pienamente soddisfatti. Quindi, riteniamo di dover votare contrariamente al parere espresso dal relatore e dal Governo e, dunque, è un voto contrario rispetto all'emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tancredi 1.51, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ferraresi, Mannino, Vazio, Parentela, Prataviera, Rubinato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  357   
   Votanti  334   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato  250    
    Hanno votato no  84.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mannino, Sandra Savino, Colletti, Gregori...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  365   
   Votanti  259   
   Astenuti  106   
   Maggioranza  130   
    Hanno votato  253    
    Hanno votato no   6.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Franco Bordo ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto di astensione).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Binetti, Frusone, Nicchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  364   
   Votanti  272   
   Astenuti   92   
   Maggioranza  137   
    Hanno votato  270    
    Hanno votato no   2.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 26

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MICHELE BORDO, Relatore. Presidente, parere contrario su tutti gli emendamenti all'articolo 3.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Contrario su tutti, Presidente.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Innanzitutto, un chiarimento su altro. Al Comitato dei nove di ieri l'emendamento 3-bis.7 aveva parere favorevole, sia del relatore, che del Governo. Quindi, non so cosa sia cambiato.

  PRESIDENTE. Dopo, è un altro articolo, onorevole Gianluca Pini.

  GIANLUCA PINI. Scusate. Allora, colgo l'occasione per ritirare l'emendamento 3.2 a mia firma e di altri colleghi perché è stato presentato un ordine del giorno dal contenuto analogo che il Governo in qualche modo andrà a valutare.

  PRESIDENTE. Va bene. Torniamo all'emendamento Gianluca Pini 3.3.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Pastorino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  371   
   Votanti  364   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato   38    
    Hanno votato no  326.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Borghi ha segnalato di non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capua, Gregori, Gribaudo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  370   
   Votanti  366   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato   41    
    Hanno votato no  325.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capua, Librandi, Simoni, Silvia Giordano, Vazio...Pag. 27
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  369   
   Votanti  322   
   Astenuti   47   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato   37    
    Hanno votato no  285.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.9, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carbone, Bolognesi, Brignone, Matarrese, Gigli, Di Lello, Peluffo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  375   
   Votanti  373   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato   40    
    Hanno votato no  333.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Kronbichler 3.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).
  Matarrelli, Dall'Osso, Colonnese, D'Ambrosio, Chimienti, D'Incà, Boccuzzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  377   
   Votanti  343   
   Astenuti   34   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato   88    
    Hanno votato no  255.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Palese, Binetti, Micillo, Colaninno.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  380   
   Votanti  283   
   Astenuti   97   
   Maggioranza  142   
    Hanno votato  281    
    Hanno votato no   2.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 3-bis – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3-bis e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MICHELE BORDO, Relatore. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Gianluca Pini 3-bis.3, 3-bis.6 e 3-bis.2. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Gianluca Pini 3-bis.7, purché sia riformulato nel senso di aggiungere, dopo la parola: «nonché», la parola: «anche» e successivamente le parole: «delle misure specifiche previste dall'articolo 8-bis della direttiva n. 720 del 2015 per le». È cancellata la parte che va dalla parola: «di» fino a «delle».

  PRESIDENTE. Il Governo ?

Pag. 28

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore, Presidente.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3-bis.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Nicchi, Pes, Nuti, Fabbri, Quintarelli, Grassi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  380   
   Votanti  360   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato   35    
    Hanno votato no  325.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3-bis.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Di Lello, Tacconi, De Lorenzis.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  370   
   Votanti  352   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato   32    
    Hanno votato no  320.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3-bis.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Casellato, Baruffi, Ciracì, Binetti, Formisano, Marantelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  373   
   Votanti  359   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato   33    
    Hanno votato no  326.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3-bis.7.
  Chiedo all'onorevole Pini se accetta la riformulazione.

  GIANLUCA PINI. Presidente, cortesemente, posso chiedere al relatore di rileggere la riformulazione ?

  PRESIDENTE. Onorevole relatore, gentilmente può rileggere la riformulazione ?

  MICHELE BORDO, Relatore. La riformulazione è la seguente: «al comma 2, lettera f), aggiungere, in fine, le parole: “nonché anche nelle more dell'adozione da parte della Commissione dell'Unione Europea delle misure specifiche previste dall'articolo 8-bis della direttiva europea n. 720 del 2015, per le borse di plastica biodegradabili e compostabili”» e così fino alla fine.

  PRESIDENTE. Onorevole Pini ?

  GIANLUCA PINI. Direi che la riformulazione tecnicamente è anche più specifica. Quindi, accetto la riformulazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 29
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3-bis.7, come riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Carrescia, Librandi, Beni, Di Lello, Furnari, Bargero.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  375   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato  293    
    Hanno votato no  82.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3-bis, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fitzgerald, Ciracì, Colaninno.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  375   
   Votanti  311   
   Astenuti   64   
   Maggioranza  156   
    Hanno votato  309    
    Hanno votato no  2.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MICHELE BORDO, Relatore. La Commissione esprime parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 4.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il parere del Governo è contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 4.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 4.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fratoianni, Tartaglione, Grassi, Arlotti, Sandra Savino.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  384   
   Votanti  319   
   Astenuti   65   
   Maggioranza  160   
    Hanno votato   49    
    Hanno votato no  270.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 4.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti, Dall'Osso.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 30
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  375   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato  102    
    Hanno votato no  273.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 4.15, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Baruffi, Fabbri, Luigi Gallo. Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  386   
   Votanti  366   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato   41    
    Hanno votato no  325.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 4.20, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Luigi Gallo, Garavini, Capone, Baruffi, Simone Valente, Simoni. Bene, altri ? Non vedo altre mani alzate. Sì, l'onorevole Garavini ancora non riesce.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  387   
   Votanti  368   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato   64    
    Hanno votato no  304.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento L'Abbate 4.8.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole L'Abbate. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE L'ABBATE. Grazie, Presidente. Il consumatore chiede trasparenza nell'etichettatura e questo emendamento non fa altro che interpretare la volontà di tutti i consumatori, perché i consumatori vogliono sapere chiaramente qual è la sede o qual è lo stabilimento di trasformazione o produzione di un prodotto e vuole leggerlo chiaramente, come ha fatto fino a poco tempo fa, fino ad ora. Grazie ad una forte pressione che i consumatori hanno fatto al Governo e grazie anche alle nostri azioni in Parlamento, siamo riusciti a far reintrodurre l'obbligo di dicitura dello stabilimento di produzione o trasformazione in etichetta; però c’è un éscamotage, perché questo viene indicato con una sigla alfanumerica, e questo sicuramente non porta trasparenza al consumatore, perché, se devo leggere in etichetta una sigla e poi andare su un eventuale sito e inserire quella sigla per andare a recuperare e, quindi, a decifrare qual è lo stabilimento di produzione, sicuramente ciò non agevola il consumatore, perché non ha un'indicazione ben chiara e trasparente, nel senso di prendere il prodotto in mano, guardare l'etichetta e vedere subito qual è lo stabilimento. Allora, questo emendamento va a tradurre la volontà del consumatore, ma ormai è palese e chiara, ed è diffusa in tutto il nostro Paese. Quindi, votando favorevolmente questo emendamento, diciamo che in etichettatura deve essere scritto – ben chiara – qual è la sede di trasformazione o produzione di un prodotto. Crediamo che sia un emendamento che vada nell'interesse di tutti, anche e soprattutto delle imprese, perché un'impresa italiana, che si vanta dei prodotti che produce, vuole far sapere anche Pag. 31al consumatore quello che fa e, quindi, è un emendamento che coniuga sia il volere delle imprese di far conoscere i propri prodotti, sia la richiesta del consumatore di avere massima chiarezza. Quindi, invitiamo la maggioranza a votare questo emendamento, che serve sicuramente a tutti i cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Per sottoscrivere l'emendamento e per dichiarare il voto favorevole del gruppo Lega Nord sullo stesso.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento L'Abbate 4.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stella Bianchi. Ci siamo ? Abbiamo votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  363   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato  116    
    Hanno votato no  247.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 4.22 con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione... Chiedo scusa, revoco la votazione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Scusi, Presidente, non ero attento. Chiedo al relatore e al Governo di rivedere il parere su questo emendamento, anche perché è totalmente in linea con quelli che sono i richiami specifici, che poi abbiamo anche indicato nello stesso testo dell'emendamento, con quanto previsto dall'ultimo Regolamento in materia di etichettatura – il n. 1169 del 2011 –, il quale, come sappiamo, è cogente e, quindi, ha valore e forza di legge già di per sé, ma che, nelle more del recepimento della direttiva che noi andiamo a richiamare, fa chiarezza relativamente a delle norme non dico contrastanti, ma che danno interpretazioni difformi per quanto attiene alla normativa interna.
  Abbiamo studiato questo emendamento, che è a prima firma del collega Guidesi, proprio per fare definitivamente chiarezza, sia a favore dei consumatori, ma sia anche per sburocratizzare e rendere di più facile interpretazione, diciamo così, tutto quel coacervo di norme che ci sono relativamente all'etichettatura dei prodotti alimentari. Questo metterebbe definitivamente un freno a interpretazioni che possono essere fatte in maniera difforme, da un'azienda sanitaria piuttosto che da un'altra, nel controllo di prodotti, o quanto anche ai NAS, o per prodotti che vengono importati anche dagli uffici di sanità marittima e area di frontiera.
  Quindi, chiediamo cortesemente al Governo di rivedere, anche perché – ripeto – di fatto è una norma interpretativa, che va a sanare la possibilità di interpretare in maniera differente norme interne e – richiamando in maniera specifica il Regolamento, che ha forza di legge di per sé e quindi non deve essere recepito con una norma apposita – definitivamente togliere dal tavolo qualsiasi tipo di strumento interpretativo da parte degli organi preposti al controllo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 4.22 con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 32
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini. Altri ? Non vedo mani alzate.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  381   
   Votanti  363   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato  116    
    Hanno votato no  247.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Squeri 4.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Anche qui, sottoscrivo l'emendamento. Io capisco la fretta e l'urgenza da parte della maggioranza e del Governo di approvare questo testo, però la fretta ogni tanto rischia di portarci in errore o di creare norme che non sono chiare. Prima abbiamo fatto un tentativo, andato a vuoto, relativamente a una questione interpretativa, qui invece i colleghi Squeri ed Elvira Savino hanno giustamente e correttamente fatto rilevare la necessità di armonizzare il periodo transitorio, che si era già visto in precedenti regolamenti comunitari, in precedenti normative riguardanti l'etichettatura dei prodotti alimentari. Addirittura ci sono stati dei regolamenti che davano tempo ventiquattro o addirittura trenta mesi per esitare le scorte di magazzino degli imballaggi. Qui si chiedevano dodici mesi e invece neanche questi dodici mesi vengono concessi. È chiaro che si mettono pesantemente in difficoltà quelle aziende che hanno produzioni importanti, soprattutto produzioni italiane che, per essere competitive sul mercato, fanno scorte di imballi e questi imballi, se non sono immediatamente coerenti con quella che è la nuova normativa, rischiano di essere presi e buttati, e, quindi, di rendere ancor meno competitive le nostre aziende sul mercato.
  Dodici mesi, visto che la shelf life media di un prodotto alimentare è appunto di dodici mesi, è un tempo assolutamente congruo affinché l'esitazione del packaging che le aziende hanno in magazzino possa essere effettuata senza sprechi. Non si capisce il perché – visto che ci sono stati, ripeto, periodi transitori ben più lunghi – non si accetti un periodo transitorio assolutamente congruo e di buonsenso. Quindi, anche qui faccio un invito al collega Bordo e al Governo, al sottosegretario Gozi, che so essere molto sensibile alla questione, eventualmente ad accantonare l'emendamento e a farne una ulteriore valutazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Squeri 4.3, con il parere contrario della commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capelli, Pagani, Colaninno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  326   
   Astenuti   59   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato   47    
    Hanno votato no  279.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Zaccagnini 4.11.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. L'emendamento che proponiamo tratta appunto della questione delle frodi agroalimentari e della qualità dei prodotti. Pag. 33Tende a rafforzare il sistema di controllo italiano in un'ottica e in un contesto che sta mutando, il contesto globale appunto che vede di fronte a nuove sfide, in relazione alle quali l'Italia sta diventando sempre più un Paese trasformatore, e in più l'avallo da parte di questo Governo del TTIP, senza una posizione quanto meno critica su alcuni aspetti di questo, ci potrebbe portare in una dimensione dove la trasparenza e la qualità dei prodotti potrebbero essere messe a rischio e dalle stime di oggi certamente lo sarebbero.
  Cosa proponiamo ? Proponiamo che il miglior sistema al mondo di controlli, quale quello italiano, al momento, venga rafforzato con il lavoro della Commissione ministeriale e con la produzione e l'elaborazione normativa che è stata fatta all'interno di questa Commissione. Non solo sottolineiamo la condivisione degli emendamenti proposti precedentemente, quali quello della modifica dell'indicazione dello stabilimento, la modifica della sigla, affinché sia realmente trasparente per il consumatore il luogo in cui vengono trasformati i prodotti, ma oltretutto crediamo che appunto si debbano rafforzare gli strumenti dell'etichettatura dei prodotti, in modo appunto da recepire le indicazioni di questa Commissione.
  Credo inoltre che vada sottolineato, adesso che abbiamo la possibilità in Aula di discutere un momento sulle questioni dell'agroalimentare in connessione con le indicazioni europee e vada un attimo fatta una riflessione maggiore sull'impostazione che noi abbiamo riguardo al TTIP: invece che ricercare una riduzione del danno, perché appunto le stime sono abbastanza irrisorie, se non truccate a volte, dei benefici che arriveranno, è importante comunque essere consapevoli – perché a me pare tante volte che la nostra classe dirigente non lo sia – che si sta per equiparare l'indicazione geografica protetta al trademark, al marchio. Questa armonizzazione porterà a una criticità molto forte delle filiere agroalimentari e anche a un rischio riguardo alla sicurezza agroalimentare del nostro Paese, perché appunto non mettiamo in sicurezza questo settore, ma anzi lo esponiamo a investimenti di fondi di investimento, a investimenti finanziari, che potranno entrare ed acquistare quote del marchio.
  Oggi non si possono fare acquistare quote di un'indicazione geografica protetta, perché oggi l'indicazione geografica protetta risponde ad una varietà, ad un territorio e ad un processo produttivo; il marchio – come ben si sa – risponde alle logiche di mercato e ad una logica privatistica. Io credo che, se apriamo una riflessione maggiore in questo senso, sottosegretario, in Italia, ne potremo solo che beneficiare: le quaranta e oltre indicazioni geografiche protette, che crediamo che verranno protette appunto e riconosciute negli Stati Uniti – non sarà effettivamente così, cosa che invece dovremmo richiedere – verranno equiparate semplicemente ad un marchio.
  Credo appunto che oltretutto sarebbe l'ora di aprire le sale di lettura, sottosegretario, se fosse possibile, riguardo alla documentazione sul TTIP e inoltre faccio un ultimo passaggio sulla questione dei nuovi OGM, in quanto anche questa un po’ sottaciuta nell'opinione pubblica, in realtà si sta cercando anche a livello europeo di denominare le nuove tecniche di ingegneria genetica come «non OGM» per dargli una nuova denominazione. Ora, questa nuova denominazione ha senso se non si tratta di ingegneria genetica, ma se comunque il prodotto è sottoposto a manipolazione genetica, crediamo che debbano essere mantenuti i processi autorizzativi e anche l'etichettatura chiara.
  Vado a concludere, dicendo appunto che ci teniamo che il sistema di controllo abbia maggiori strumenti di lotta alle frodi alimentari e di tutela della qualità e credo che questo emendamento potrebbe andare in questa direzione, quindi invito il sottosegretario a cambiare il parere.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 4.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 34
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Massa, Carloni, Marti, De Lorenzis, Brugnerotto, Chimienti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  381   
   Votanti  357   
   Astenuti   24   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato   42    
    Hanno votato no  315.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 4.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Revoco l'indizione della votazione. Chiedo scusa, onorevole Parentela.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Parentela. Ne ha facoltà.

  PAOLO PARENTELA. Grazie, Presidente. Questo articolo delega il Governo all'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del famoso regolamento dell'Unione europea n. 1169 del 2011. Con l'introduzione di questo regolamento, lo Stato membro aveva la possibilità quindi di notificare alla Commissione europea la volontà di mantenere quest'obbligo, ovvero di indicare lo stabilimento di produzione o confezionamento per i prodotti agroalimentari del nostro Paese. Il Governo ovviamente, per tutto questo tempo, ha dormito, cioè non ha fatto nulla e, nonostante le pressioni da parte dei consumatori, le petizioni popolari che sono nate da parte soprattutto di giornali on-line e quotidiani che trattano questa materia, quindi nonostante la pressione dei cittadini e anche del MoVimento 5 Stelle, il Governo purtroppo non ha rispettato questa scadenza e non ha comunicato la volontà di mantenere quest'obbligo.
  Ovviamente, il MoVimento 5 Stelle non è stato a guardare, ha scritto all'ex Ministra Guidi, che magari era molto distratta dall'affare petrolio, ha scritto anche al Ministro Martina, che forse era troppo impegnato ad occuparsi delle multinazionali e di Expo; noi non ci siamo arresi, abbiamo presentato interrogazioni, interpellanze, risoluzioni e anche una proposta di legge a mia prima firma, proprio per dare questa possibilità al Governo, visto che era distratto, di occuparsi di questa importante materia che – come abbiamo detto prima – tocca gli interessi dei consumatori e dei cittadini che vogliono, ancora di più, trasparenza, totale trasparenza per i prodotti che acquistano.
  Infatti, i consumatori devono essere consapevoli delle materie prime ma anche di dove vengono trasformate queste materie prime e poi ci sono anche gli interessi delle aziende che magari, essendo appunto aziende italiane, vogliono tutelare il made in Italy e, quindi, vogliono comunicare questa informazione ai consumatori.
  Quindi, nonostante questo, il Governo è stato a guardare. Abbiamo fatto diversi atti parlamentari e ora siamo arrivati, con un anno e mezzo di ritardo finalmente, a questa legge delega con cui il Governo si impegnerà a mantenere questo obbligo. Certo non siamo soddisfatti, visto che comunque è un compromesso al ribasso quello che abbiamo ottenuto. Le aziende potranno inserire questa dicitura in etichetta, inserendola anche in modo troppo disordinato attraverso dei codici alfanumerici. Quindi, non c’è questa totale trasparenza da parte dei consumatori che vogliono, appunto, essere consapevoli di ciò che acquistano.
  Tuttavia, è comunque un passo in avanti. Il MoVimento 5 Stelle continuerà a battagliare su questo argomento perché noi vogliamo che le etichette siano totalmente trasparenti. Vogliamo dare questa possibilità ai consumatori e ai cittadini italiani di sapere cosa acquistano e, quindi, essendo comunque un passo in avanti, nonostante queste critiche di cui ho parlato prima, voteremo a favore di quest'articolo, con la speranza che il Governo si svegli ma, qualora non dovesse farlo ci penserà il MoVimento 5 Stelle a dare Pag. 35giustizia su questa battaglia di trasparenza in etichetta (applausi dei deputati del Movimento 5 stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Porti rispetto per la Presidenza, onorevole Palese... Hanno votato tutti ? Hanno votato tutti bene ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  367   
   Votanti  321   
   Astenuti   46   
   Maggioranza  161   
    Hanno votato  318    
    Hanno votato no  3.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 5 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Non vedo mani alzate. Pesco, ha votato ? Civati, Romanini, Paolo Russo. Altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  384   
   Votanti  279   
   Astenuti  105   
   Maggioranza  140   
    Hanno votato  277    
    Hanno votato no  2.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 6 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MICHELE BORDO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario su tutte le proposte emendative.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Presidente, intervengo solo per annunciare il ritiro del mio emendamento 6.15 e la presentazione di un conseguente ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Quindi, ritira il suo emendamento 6.15, a pagina 11 del fascicolo degli emendamenti.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 6.16.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 6.16, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Bueno. Altri ? Lattuca, acceleriamo. Richetti. Altri ? Scuvera.Pag. 36
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  354   
   Astenuti   28   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato   30    
    Hanno votato no  324.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Duranti 6.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Duranti. Ne ha facoltà.

  DONATELLA DURANTI. Grazie, signor Presidente. Con questo emendamento vogliamo in qualche maniera rafforzare il ruolo delle Commissioni competenti in riferimento alla prevista espressione di pareri sullo schema di decreto legislativo. Giudichiamo questo tipo di acquisizione e di espressione di pareri molto generica per cui, appunto, proviamo a rafforzare il ruolo delle Commissioni, soprattutto tenuto conto della delicatezza delle materia oggetto dell'articolo 6, su cui torneremo ovviamente nell'illustrazione degli altri emendamenti del gruppo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duranti 6.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Capua, Gallinella, Duranti, Carinelli. Mi pare che hanno votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  384   
   Votanti  363   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato  115    
    Hanno votato no  248.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Duranti 6.2.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Duranti. Ne ha facoltà.

  DONATELLA DURANTI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento, invece, provvediamo ad espungere qualsiasi riferimento nel testo al principio della semplificazione delle procedure di autorizzazione all'esportazione di prodotti. Voglio esprimere un giudizio su questo articolo. Già al comma 1, in riferimento, appunto, alla prevista semplificazione, è estremamente negativo, secondo noi, l'eccesso di delega che si dà al Governo – o, meglio, che il Governo ha dato a se stesso – fino a prevedere semplificazioni, razionalizzazioni e riduzione di oneri a carico delle imprese, quando invece la normativa europea non si occupa per niente di tutto questo. Anzi, voglio sottolineare che la relazione illustrativa è conforme al dettato normativo europeo, ma poi l'articolato del provvedimento che stiamo discutendo e votando prevede tutt'altro.
  Quindi, noi chiediamo di espungere appunto le parole: «della semplificazione» in riferimento a questi prodotti (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duranti 6.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Onorevole Pastorino. Altri che non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  356   
   Astenuti   23   Pag. 37
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  112    
    Hanno votato no  244.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Ciprini ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto favorevole).

  L'emendamento Gianluca Pini 6.15 è ritirato.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Duranti 6.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Duranti. Ne ha facoltà.

  DONATELLA DURANTI. Grazie, Presidente. L'emendamento proposto è finalizzato a vincolare l'esercizio della delega legislativa al rigoroso rispetto di quanto previsto dalla legge n. 185 del 1990, che individua, in via generale e preventiva, alcune fattispecie di divieto ad esportare e importare materiali d'armamento e i requisiti indispensabili per poter operare nel settore; fissa, oltre tutto, dettagliatamente le modalità e le varie fasi dei procedimenti autorizzativi, nonché le misure sanzionatorie in caso di violazione delle norme. Per cui, secondo noi, non è sufficiente dire: «fermo restando quanto previsto dalla legge 9 luglio 1990, n. 185», ma bisogna esplicitare e dire chiaramente «nel rigoroso rispetto di» quanto previsto dalla nostra legge n. 185 del 1990, che, voglio ricordare all'Aula, è la più avanzata in tema di esportazione e importazione di armamenti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duranti 6.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Borghi... Becattini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  341   
   Astenuti   42   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no  247.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Duranti 6.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Duranti. Ne ha facoltà.

  DONATELLA DURANTI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento, invece, chiediamo di sopprimere al comma 2, lettera c), la parola «determinate». Al fine di assicurare la semplificazione e la coerenza logica, sistematica e lessicale della normativa dei prodotti a duplice uso, la lettera c) dei criteri di delega impone al Governo l'obiettivo dell'unitarietà della disciplina relativa ai richiamati beni, nonché della normativa relativa al «commercio di determinate merci» (ma, per noi, non meglio specificate merci) «che potrebbero essere utilizzate per la pena di morte, per la tortura o per altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti». Siccome non ci è chiaro che cosa significhi la parola «determinate» e chi decida quali sono le «determinate merci», perché non è assolutamente chiaro, proponiamo di sopprimere la parola «determinate» per la vaghezza e la mancanza di chiarezza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duranti 6.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi... Sandra Savino... Gigli... Zan... D'Agostino... Richetti...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 38
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  334   
   Astenuti   49   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no  242.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Duranti 6.5.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palazzotto. Ne ha facoltà.

  ERASMO PALAZZOTTO. Grazie, Presidente. Con questo emendamento poniamo il tema della semplificazione di alcuni processi autorizzativi che risultano in grave contrasto con la ratio stessa della legge non solo perché, da un lato, rispetto all'industria armamenti si parla di vere e proprie riduzione di oneri a carico delle imprese e non si capisce neanche bene se questi oneri poi vanno a carico dello Stato e dei cittadini, e quindi se andiamo in qualche modo a gravare sulle tasche dei contribuenti il peso delle operazioni e delle esportazioni di armamenti, ma anche perché la previsione di strumenti autorizzativi semplificati indebolisce l'efficacia della tracciabilità rispetto a prodotti, quali sono gli armamenti, su cui la tracciabilità invece è un elemento fondamentale, non solo per individuare dove vanno a finire, ma anche per quanto riguarda il processo autorizzativo. Pertanto questo emendamento prova a razionalizzare in qualche modo la norma e a fare diventare la norma omogenea perché, appunto, c’è un contrasto rispetto alla ratio, alla motivazione con cui è nata la legge n. 185.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duranti 6.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gigli... Marroni... Luigi Gallo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  373   
   Votanti  326   
   Astenuti   47   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato   89    
    Hanno votato no  237.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Bueno ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duranti 6.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gadda... De Rosa... Capua...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  276   
   Astenuti  102   
   Maggioranza  139   
    Hanno votato   36    
    Hanno votato no  240.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duranti 6.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gigli... Gallinella...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 39
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  370   
   Votanti  329   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato   82    
    Hanno votato no  247.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Duranti 6.8.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palazzotto. Ne ha facoltà.

  ERASMO PALAZZOTTO. Anche in questo caso si prova ad intervenire sul tema delle sanzioni rispetto alla violazione della legge n. 185. Il testo propone, o meglio, il testo prevede che le sanzioni devono essere «efficaci, proporzionate e dissuasive». Ora, l'utilizzo di termini come «proporzionate» e «dissuasive» rischia di rendere nulla l'efficacia stessa, nel senso che attribuisce a una valutazione troppo arbitraria l'idea che queste sanzioni possono essere proporzionate o dissuasive, addirittura lasciando la possibilità che le stesse diventino inefficaci nel momento in cui difetti la proporzionalità: soprattutto in questo momento in cui il business dell'esportazione di armamenti ha assunto volumi così considerevoli, si potrebbe considerare che l'elemento dissuasivo non sia sufficiente a giustificare il mancato guadagno che, invece, la violazione stessa della norma potrebbe far conseguire. Pertanto il riferimento alla sola parola «efficace» circoscrive di più l'ambito di identificazione delle sanzioni e quindi rende più applicabile la norma stessa. Vorrei ricordare che in questo momento siamo passati, dal 2013 al 2014, ad un incremento del 400 per cento delle esportazioni di armi dai Paesi dell'Unione europea verso il Medio Oriente: probabilmente una qualche correlazione logica ed economica rispetto ai conflitti che in quel terreno si giocano e alla nascita di organizzazioni terroristiche così armate ci sarà pure, altrimenti non si capirebbe come mai questo incremento è giunto in questi anni (Applausi SI-SEL).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duranti 6.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani... Malpezzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  297   
   Astenuti   81   
   Maggioranza  149   
    Hanno votato   38    
    Hanno votato no  259.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duranti 6.9, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  355   
   Votanti  266   
   Astenuti   89   
   Maggioranza  134   
    Hanno votato   29    
    Hanno votato no  237.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Micillo ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto di astensione).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 40Duranti 6.10, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  354   
   Astenuti   24   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato   78    
    Hanno votato no  276.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 6.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Duranti. Ne ha facoltà.

  DONATELLA DURANTI. Grazie, signor Presidente. Sì, per una breve dichiarazione di voto. Il gruppo di Sinistra Italiana voterà in maniera contraria all'articolo 6 perché inserisce, a nostro giudizio, un criterio di delega che appare completamente slegato dalla ratio della legge n. 185 del 1990. Lo abbiamo detto, abbiamo provato a spiegarlo e a modificare l'articolo 6 con i nostri emendamenti, prevedendo, con riferimento ai prodotti a duplice uso, ossia ai beni e alle tecnologie utilizzabili in applicazioni civili, ma anche nella produzione, sviluppo e utilizzo di beni militari, che comprendono anche i software digitali, la razionalizzazione delle procedure di rilascio delle licenze di esportazione con riduzione degli oneri a carico delle imprese e con previsione dell'utilizzazione di strumenti autorizzativi semplificati. Noi crediamo, appunto, che, in riferimento a queste materie, non sia possibile né semplificare né tantomeno ridurre gli oneri a carico delle imprese. E ci siamo chiesti il motivo di questo principio di delega voluto dal Governo e della necessità di sostenere un principio di questo tipo. Noi pensiamo che non abbia senso una procedura di semplificazione del genere, tanto più che, appunto, la previsione di strumenti autorizzativi semplificati secondo noi indebolirebbe, come è già stato detto, la tracciabilità dei prodotti a duplice uso.
  Peraltro, voglio ricordare che in questi giorni sulla stampa nazionale e internazionale è riportata la notizia che il Mise avrebbe assestato un colpo potenzialmente duro al business di Hacking Team, l'azienda milanese specializzata in software spionistico che nei mesi scorsi aveva subito un furto dei suoi dati, ma che nel 2015 era stata autorizzata proprio dal nostro Ministero dello sviluppo economico e attraverso un'autorizzazione di tipo globale, la più estesa che ci possa essere, a esportare i suoi prodotti di tecnocontrollo in quarantasei Stati diversi al di fuori dell'Unione europea, e tra questi l'Egitto. Dopo il terribile caso Regeni, l'assassinio di Regeni, sono venute fuori appunto notizie giornalistiche che dicono che il software dall'azienda di cui stavamo parlando potrebbe essere stato utilizzato proprio per accedere al cellulare del ragazzo e, quindi, per determinare il suo sequestro e poi il suo brutale assassinio. Dopo questo caso, il Mise ha deciso di revocare anzitempo la licenza. Ricordo che la licenza sarebbe dovuta scadere il 30 aprile del 2018 e, invece, il Mise si è affrettato a revocare la licenza inibendo, appunto, la vendita di Galileo e RCS, di quei sistemi di telecontrollo, in Paesi dove si assiste alla violazione sistematica dei diritti umani. Oltre all'Egitto, Mongolia, Messico, India, Brasile, eccetera. Però, anche se è stata revocata la licenza, rimane un problema di fondo secondo noi, cioè non capiamo come sia possibile che il Mise abbia autorizzato una società come Hacking Team alla vendita di un bene a duplice uso quale appunto il software Galileo a una lista di Paesi che violano sistematicamente i diritti umani, e oltretutto con un'autorizzazione in violazione della normativa europea e quali siano stati i criteri adottati. Ve lo diciamo così: siccome di questo Governo non ci fidiamo, noi voteremo contro l'articolo 6 (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

Pag. 41

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stella Bianchi, Dall'Osso, Luigi Gallo, Zan, Marcon...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  372   
   Votanti  262   
   Astenuti  110   
   Maggioranza  132   
    Hanno votato  229    
    Hanno votato no  33.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 7 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MICHELE BORDO, Relatore. Parere favorevole sull'emendamento 7.500 del Governo e parere contrario su tutti gli altri.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme al relatore, Presidente.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.500 del Governo. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.500 del Governo, con il parere favorevole della Commissione.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nizzi, Leva, Rabino, Fabbri, Rondini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  339   
   Astenuti   44   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato  236    
    Hanno votato no  103.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Parentela ha segnalato di aver espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimerne uno contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 7.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo, Dall'Osso, Micillo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  346   
   Astenuti   33   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no  239.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 7.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Casellato, Marantelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 42
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  380   
   Votanti  298   
   Astenuti   82   
   Maggioranza  150   
    Hanno votato   57    
    Hanno votato no  241.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 7.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  334   
   Astenuti   45   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato   91    
    Hanno votato no  243.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Monchiero ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 7.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Capua...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  387   
   Votanti  360   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato  113    
    Hanno votato no  247.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Tartaglione ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Sanna...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  388   
   Votanti  310   
   Astenuti   78   
   Maggioranza  156   
    Hanno votato  302    
    Hanno votato no  8.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Pastorelli ha segnalato di aver espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimerne uno favorevole).

(Esame dell'articolo 8 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MICHELE BORDO, Relatore. Parere contrario su tutti gli emendamenti.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

Pag. 43

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Parere Conforme.

  GIANLUCA PINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Ci deve essere qualche corto circuito. Ieri nel Comitato dei nove è stato dato parere favorevole e oggi al Comitato sono stati affrontati solo due accantonati. Però, ieri è stato dato parere favorevole all'emendamento 8.3 dei colleghi Capelli e Sberna, che è uguale all'emendamento 8.10 a mia prima firma e a firma di altri colleghi. Quindi, cerco di capire se è stato mutato il parere o se è una svista del relatore.

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Pini. Colleghi, però gentilmente... Colleghi ! Onorevole Corsaro ! Onorevole Bianconi ! Colleghi ! Noi dovremmo provare a lavorare, dovreste abbassare un po’ il tono della voce. Prego, onorevole Pini.

  GIANLUCA PINI. Devo capire. A questo punto, se l'atteggiamento è quello di cambiare le carte in tavola dalla sera alla mattina, poi dopo cambia anche l'atteggiamento da parte delle opposizioni. Non è che si può chiudere e poi riconvocare il Comitato dei nove. Purtroppo, per vari motivi, uno arriva tardi, tra il treno e una cosa e l'altra, e si cambiano continuamente i pareri. A questo punto, è chiaro che gli accordi che sono stati presi non vengono più mantenuti.

  PRESIDENTE. Forse il relatore vuole intervenire ?

  MICHELE BORDO, Relatore. Il parere è cambiato questa mattina. Abbiamo svolto il Comitato dei nove. Comunque, voglio dire che ieri su questo emendamento c'eravamo presi una pausa di riflessione, avremmo fatto un approfondimento e questa mattina abbiamo ritenuto di cambiare il parere.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 8.7.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. È chiaro che l'emendamento che abbiamo presentato, come altri emendamenti che sono stati discussi prima, soprattutto quelli a firma Duranti e dei colleghi di Sinistra Italiana, cerca di coinvolgere il più possibile nelle scelte decisionali, nelle valutazioni dei processi formativi delle varie norme interne di recepimento delle disposizioni dei vari regolamenti o delle direttive proprio quando vengono poste delle deleghe. Il fatto stesso del conferimento di deleghe al Governo presuppone che vi sia un'ampia, ampissima condivisione su quelli che devono essere i temi trattati. Allora, noi, nel caso specifico, visto che si parla di armonizzazione di normative, non ci siamo limitati a chiedere, giustamente, com’è previsto già dalla norma generale, l'acquisizione del parere delle competenti Commissioni parlamentari, ma abbiamo ritenuto assolutamente necessario andare anche nella direzione di sentire le principali associazioni di categoria, rappresentative a livello nazionale delle imprese della filiera di produzione e di distribuzione dei prodotti di cui si parla.
  Visto che vengono svolte tutta una serie di audizioni proprio in fase di formazione delle leggi, è chiaro che al momento viene lasciata la discrezionalità ai presidenti delle varie Commissioni parlamentari competenti di sentirle o meno. Su un tema così delicato e specifico, a questo punto, noi, invece, chiedevamo che fosse codificato in qualche modo questo tipo di audizione, in modo da poter coinvolgere effettivamente le categorie produttive. Infatti, si sente tanto parlare di difesa della produzione, di difesa del settore produttivo italiano e tutto il resto. Poi, però, quando si fa una norma per cercare di coinvolgerli su temi che li toccano direttamente e magari questo coinvolgimento può portare anche a qualche suggerimento per evitare intoppi o inghippi burocratici, ecco che sistematicamente questo Governo Pag. 44invece rifiuta il confronto. Ne prendiamo atto e continueremo la nostra battaglia.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 8.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lattuca, Malpezzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  313   
   Astenuti   65   
   Maggioranza  157   
    Hanno votato   45    
    Hanno votato no  268.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Kronbichler 8.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Gigli, Grassi, Rotta, Tancredi, Fabbri, Burtone, Del Grosso.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  380   
   Votanti  348   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato  104    
    Hanno votato no  244.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Squeri 8.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Marzano, Pannarale, Monchiero.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  369   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  121    
    Hanno votato no  248.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Squeri 8.2, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Montroni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  379   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato  132    
    Hanno votato no  247.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Falcone ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Kronbichler 8.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gigli, Formisano, Matarrese, Sandra Savino, Palazzotto, Nesci, Fava.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 45
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  387   
   Votanti  368   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  117    
    Hanno votato no  251.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Falcone ed Argentin hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 8.9.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Anche in questo caso chiedo lumi al Governo, più che al relatore, perché proprio nell'ottica di dare la massima correttezza nell'informazione e nella trasparenza, per quello che riguarda la regolarità nell'applicazione della certificazione della marcatura CE, non si capisce perché, viste anche tutte le risorse che il Ministero dello sviluppo economico ha in termini capacità informativa, non si debba accettare una proposta molto semplice, cioè quella di istituire e gestire un portale informatico, cui si accede attraverso il sito istituzionale del Ministero dello sviluppo economico, in cui si raccoglie e si pubblica l'elenco di tutti i prodotti e materiali per i quali è obbligatoria la marcatura CE. Questo è per evitare concorrenza sleale, falsificazioni e, quindi, di fatto, un impoverimento delle nostre produzioni o, comunque, delle produzioni a livello europeo, a tutto vantaggio, invece, di quelle produzioni farlocche, che alimentano, anche in questo caso, le mafie, visto che si parla tanto di contrasto alle mafie.
  Proprio le false certificazioni CE sono quelle che sappiamo benissimo provenire da determinati Paesi e alimentare in maniera pesantissima i falsi. Quindi anche qui, voglio dire, si sentono tante belle parole, tanti intenti nobili all'interno di quest'Aula quando il Governo viene a parlare di difesa delle produzioni del made in Italy, di lotta alla contraffazione e ci si straccia le vesti quando c’è il rapporto annuale della Commissione anticontraffazione. Qui si tratta di una normativa semplicissima che aiuta in qualche modo a far capire al consumatore e non solo al consumatore quali sono i prodotti che hanno l'obbligatorietà della marcatura CE e quali invece no, e come devono essere fatti. Capisco che possa essere un impegno per qualche dipendente del Ministero dello sviluppo economico o per qualche dirigente, ma probabilmente, con tutte le risorse che ci sono, non è sicuramente un costo aggiuntivo per lo Stato. Quindi anche qui, ripeto, c’è un Governo che dice delle cose e poi va in direzione totalmente opposta, quindi chiedo cortesemente un ripensamento su questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 8.9, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Burtone. Ci siamo ? Massa. Abbiamo votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  377   
   Votanti  371   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato  126    
    Hanno votato no  245.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Falcone ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici Pag. 46emendamenti Capelli 8.3 e Gianluca Pini 8.10, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Non vedo mani alzate. Sì, Monchiero. Altri ? Tartaglione, Gianni Farina. Ci siamo ? Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  303   
   Astenuti   75   
   Maggioranza  152   
    Hanno votato   60    
    Hanno votato no  243.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Falcone ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pellegrino 8.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Massa, Burtone, Ciprini, Malisani, Busto, Monchiero. Chi altro non riesce a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  371   
   Votanti  355   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  112    
    Hanno votato no  243.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Falcone ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi... stiamo votando l'articolo 8... Burtone, Richetti, Busto, Pollastrini, De Lorenzis, Ferranti, Carbone, Pini. Ci siamo ? Abbiamo votato tutti ? Marroni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  343   
   Astenuti   42   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato  279    
    Hanno votato no  64.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 9 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MICHELE BORDO, Relatore. Sull'emendamento Gianluca Pini 9.1 il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il parere è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 9.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Anche qui, io inizio veramente a ritenere inutile questo esercizio di analisi del testo perché anche in questo caso viene cambiato il parere che è Pag. 47stato espresso ieri in Comitato dei nove. Adesso io chiedo cortesemente al Governo di dare una spiegazione, perché non è assolutamente accettabile. Oltretutto, su questo tema era stato fatto un approfondimento in quella sede del Comitato dei nove, non questa mattina. Adesso qualcuno deve spiegare perché il parere sull'emendamento 9.1 diventa improvvisamente contrario. Io posso capire la necessità, rispetto a un testo così ampio, di ottenere una sorta di riformulazione da parte del Governo, questo lo posso anche accettare, ci sta, ma che passi immediatamente nel giro di poche ore da parere favorevole a parere contrario, questo invece è assolutamente inaccettabile.
  Quindi chiedo al Governo cortesemente, anche per un fatto di rispetto nei confronti delle opposizioni, di esprimersi su questo emendamento 9.1.

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Prego, onorevole Gozi.

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. No, il Governo è sensibile alle esigenze sollevate da questo emendamento e per questo abbiamo fatto un approfondimento.
  Il punto su cui si può, eventualmente, lavorare per trovare un compromesso, collega Pini, è l'origine di questo emendamento e la base su cui si pone. Lei sa che parliamo di una raccomandazione del Comitato europeo per il rischio sistemico e il Comitato europeo per il rischio sistemico, lei lo sa bene, si occupa innanzitutto di questioni macro-prudenziali e di questioni legate alla stabilità finanziaria. Ciò non toglie che non possa rientrare in questo Comitato, in qualità di osservatore, così come lo sono anche altre autorità, anche l'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Il modo in cui, però, è formulato il suo emendamento, va al di là della raccomandazione e del mandato specifico che il Comitato europeo per il rischio sistemico raccomanda agli Stati membri.
  Io, se lei è d'accordo, posso proporre una riformulazione molto semplice, che mira a raggiungere lo scopo da lei perseguito, senza andare al di là della raccomandazione del mandato e, quindi, senza creare anche una situazione di incertezza giuridica, semplicemente lasciando l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ed eliminando tutto quello che viene dopo l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, perché lei qui definisce un'attività specifica, che tra l'altro è molto più ristretta rispetto all'attività dell'Autorità e che non è l'obiettivo principale della raccomandazione.
  Quindi, se lei è d'accordo, l'obiettivo verrebbe raggiunto, perché l'Autorità garante della concorrenza e del mercato sarebbe, in qualità di osservatore, nel Comitato europeo per il rischio sistemico, e semplicemente elimineremmo la parte recante «per la vigilanza (...)» e tutto quello che segue in questo emendamento.
  Dunque, Presidente, se il collega Pini è d'accordo con la riformulazione del Governo, il parere del Governo da contrario diventa favorevole.

  PRESIDENTE. Allora, andiamo per ordine. Onorevole Gianluca Pini, intanto lei mi deve dire se eventualmente accetti questa riformulazione, che, se non ho capito male, prevede che il suo emendamento termini con la parola «(AGCM)» e poi tutto il resto viene espunto, perché, a seconda di quello che lei mi dice, poi noi andiamo oltre.

  GIANLUCA PINI. Guardi, Presidente, la riformulazione va nell'ottica dello spirito con cui era stato presentato questo emendamento. Per chiarire: l'aggiunta era per circoscrivere, però se lo stesso sottosegretario mi dice che, togliendo l'aggiunta, addirittura vi è un respiro ancora più ampio del ruolo dell'AGCM, non posso che essere favorevole.

  PRESIDENTE. Meraviglioso.Pag. 48
  Adesso, onorevole Pini, abbiamo un problema. Per risolvere in modo trionfale questo nostro momento legislativo, dobbiamo fare in modo che il Comitato dei nove mi dica se sostanzialmente, anzi formalmente, è favorevole a questa riformulazione, se no dovremmo sospendere la seduta e riunire il Comitato dei nove, però, questa è l'occasione, penso, nella quale possiamo approfittare di questa evidente consonanza per ritenere che ci sia un parere formale favorevole anche da parte del Comitato dei nove alla riformulazione del Governo e, quindi, così lo mettiamo ai voti.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 9.1, così come riformulato dal Governo, con il parere favorevole della Commissione e del Governo stesso.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Abbiamo votato tutti ? No. Abbiamo votato tutti bene ? Sicuramente stiamo provando a farlo, e poi abbiamo votato tutti ? Mi pare di sì.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  380   
   Votanti  377   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato  374    
    Hanno votato no  3    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Abbiamo votato tutti ? No... De Lorenzis, Ferranti... altri ? Non vedo mani alzate.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  277   
   Astenuti  101   
   Maggioranza  139   
    Hanno votato  276    
    Hanno votato no  1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 10 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MICHELE BORDO, Relatore. Sull'emendamento 10.55 del Governo il parere è favorevole, sugli altri è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 10.500 del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.500 del Governo, con il parere favorevole della Commissione.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bruno Bossio, Cecconi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  285   Pag. 49
   Astenuti   93   
   Maggioranza  143   
    Hanno votato  244    
    Hanno votato no  41.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  È così precluso l'emendamento Pastorino 10.5.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Paglia 10.3 e Squeri 10.51, con il parere contrario del relatore e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).
  Bolognesi, Magorno.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  367   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato  113    
    Hanno votato no  254.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Zaccagnini ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).
%

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 10.4, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gadda, Rotta, Luigi Gallo, Dellai, Pannarale, Pilozzi, Murer...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  379   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato  112    
    Hanno votato no  267.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pannarale, Micillo, Del Grosso.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  279   
   Astenuti  100   
   Maggioranza  140   
    Hanno votato  274    
    Hanno votato no  5.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'articolo aggiuntivo Boccadutri 10.050.
  Qual è il parere della Commissione ?

  MICHELE BORDO, Relatore. Parere favorevole con la seguente riformulazione: al primo comma, dopo le parole: «con i Ministri della giustizia» aggiungere le seguenti: «, degli affari esteri e della cooperazione internazionale» e poi il resto tutto uguale.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Boccadutri 10.050.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pesco. Ne ha facoltà.

  DANIELE PESCO. Grazie, Presidente. Non capiamo come mai delle intere direttive vengano, non dico recepite, ma ne venga delegato al Governo il recepimento Pag. 50attraverso l'emendamento di un parlamentare. Sarebbe forse opportuno riuscire ad avere una discussione un po’ più ampia, quindi avere la possibilità anche di subemendare alcune decisioni.
  Non troviamo assolutamente giusto il fatto che si decida in questo modo di recepire tout court una direttiva europea, tra l'altro sugli strumenti e sui mezzi pagamento, quando in realtà forse dovremmo parlarne in modo un pochino più approfondito.

  PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione dell'articolo aggiuntivo Boccadutri 10.050.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Boccadutri 10.050, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Montroni, Murer, Grillo, Pilozzi, Mongiello, Casellato, Sani, Ciprini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  365   
   Votanti  299   
   Astenuti   66   
   Maggioranza  150   
    Hanno votato  234    
    Hanno votato no  65.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Le deputate Covello e Fabbri hanno segnalato di non essere riuscite ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 11 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Verini, Sandra Savino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  374   
   Votanti  268   
   Astenuti  106   
   Maggioranza  135   
    Hanno votato  264    
    Hanno votato no  4.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Ferrari ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole e la deputata D'Incecco ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).

(Esame dell'articolo 13 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MICHELE BORDO, Relatore. Parere contrario su tutti gli emendamenti.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  GIANLUCA PINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, intervengo per annunciare il ritiro degli Pag. 51emendamenti a mia firma 13.8 e 13.7 e la conseguente presentazione di ordini del giorno.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 13.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giuseppe Guerini, Colaninno, Luciano Agostini.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  371   
   Votanti  323   
   Astenuti   48   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato   86    
    Hanno votato no  237.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata D'Incecco ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 13.51, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Carnevali, Monchiero, Venittelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  373   
   Votanti  330   
   Astenuti   43   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato   70    
    Hanno votato no  260.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 13.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marchi, Grillo, Ciprini, Bruno Bossio, Carnevali, Tripiedi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  373   
   Votanti  355   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no  261.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 13.52, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ciprini, Del Grosso, Casellato, Marcon, Pastorino.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  372   
   Votanti  334   
   Astenuti   38   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no  242.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 13.53, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 52

  Carra, Grillo, Giancarlo Giordano, Bolognesi, Fratoianni, Bianconi, Pellegrino.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  377   
   Votanti  307   
   Astenuti   70   
   Maggioranza  154   
    Hanno votato   61    
    Hanno votato no  246.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 13.54, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Non vedo mani alzate. Malpezzi, Turco, Pilozzi, Peluffo. Tartaglione ha votato. Onorevole Rosato; io però non vedo: ha votato, onorevole Rosato ?
  Dichiaro chiusa la votazione. Chiedo scusa, onorevole Peluffo.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  329   
   Astenuti   50   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato   84    
    Hanno votato no  245.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  L'emendamento Gianluca Pini 13.8 è ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 13.55, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Zan, Formisano. Altri ? Zan ha votato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  326   
   Astenuti   53   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato   59    
    Hanno votato no  267.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato De Mita ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 13.56, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Fragomeli, Zan. Chi altro non riesce a votare ? Ermini, Impegno. Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  381   
   Votanti  340   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato   95    
    Hanno votato no  245.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Gli emendamenti Gianluca Pini 13.7 e Camani 13.57 sono ritirati.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Arlotti, Fossati, Pilozzi, Tancredi. Qualcuno che non riesce a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  262   
   Astenuti  116   Pag. 53
   Maggioranza  132   
    Hanno votato  254    
    Hanno votato no  8.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Lattuca ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 14 – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MICHELE BORDO, Relatore. Presidente, la Commissione esprime parere contrario su tutte le proposte emendative, tranne che sull'emendamento Berlinghieri 14.51, sul quale il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pastorino 14.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Ci siamo ? Non vedo mani alzate. Lattuca, ha votato ? Altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  291   
   Astenuti   85   
   Maggioranza  146   
    Hanno votato   51    
    Hanno votato no  240.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pastorino 14.12, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Io non vedo mani alzate. Luigi Gallo, Casellato, Giancarlo Giordano.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  363   
   Votanti  274   
   Astenuti   89   
   Maggioranza  138   
    Hanno votato   37    
    Hanno votato no  237.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pastorino 14.13, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Marcon, Carinelli, Luigi Gallo, Pilozzi. Ci siamo ? Albanella, Tullo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  375   
   Votanti  281   
   Astenuti   94   
   Maggioranza  141   
    Hanno votato   38    
    Hanno votato no  243.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 54Pastorino 14.14, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Tartaglione. Altri ? Massa; ha votato ? Altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  336   
   Astenuti   40   
   Maggioranza  169   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no  244.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Bonomo ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pastorino 14.15, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Carinelli, Richetti, Carbone, Formisano, Cristian Iannuzzi. Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  372   
   Votanti  333   
   Astenuti   39   
   Maggioranza  167   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no  241.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pastorino 14.16, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Fitzgerald Nissoli, Casellato, Luigi Gallo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  372   
   Votanti  336   
   Astenuti   36   
   Maggioranza  169   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no  242.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pastorino 14.17, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pastorelli, Agostinelli. Onorevole Pastorelli, ha votato ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  380   
   Votanti  321   
   Astenuti   59   
   Maggioranza  161   
    Hanno votato   73    
    Hanno votato no  248.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Abrignani 14.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pastorino. Altri che non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  377   
   Votanti  359   Pag. 55
   Astenuti   18   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato   33    
    Hanno votato no  326.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Berlinghieri 14.51, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Magorno, Richetti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  283   
   Astenuti   96   
   Maggioranza  142   
    Hanno votato  272    
    Hanno votato no  11.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Vazio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Silvia Giordano, che ha votato. Cominardi. Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  273   
   Astenuti  106   
   Maggioranza  137   
    Hanno votato  269    
    Hanno votato no  4.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Fabbri ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 14-bis – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14-bis(Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14-bis.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione... Turco... Monaco... Marco Di Stefano... Ferranti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  373   
   Votanti  301   
   Astenuti   72   
   Maggioranza  151   
    Hanno votato  297    
    Hanno votato no  4.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 14-ter – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14-ter e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MICHELE BORDO, Relatore. Favorevole sull'emendamento Gianluca Pini 14-ter.50.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Favorevole.

Pag. 56

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 14-ter.50, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Coscia... Cozzolino... Benamati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  375   
   Votanti  369   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  277    
    Hanno votato no  92.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14-ter, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tripiedi... Cozzolino... Ghizzoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  373   
   Votanti  302   
   Astenuti   71   
   Maggioranza  152   
    Hanno votato  299    
    Hanno votato no  3.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 14-quater – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14-quater(Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14-quater.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Lorenzis... Paola Bragantini... Monchiero... De Lorenzis ancora non riesce a votare... Patriarca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  371   
   Votanti  346   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato  286    
    Hanno votato no  60.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata D'Incecco ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 14-quinquies – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14-quinquies e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere della Commissione.

  MICHELE BORDO, Relatore. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Gianluca Pini 14-quinquies.50, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Gianluca Pini 14-quinquies.51.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme al relatore.

Pag. 57

  GIANLUCA PINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Ritiro l'emendamento 14-quinquies.51 da me presentato.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 14-quinquies.50, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Lorenzis... Marotta... Cecconi... Marotta....
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  372   
   Votanti  295   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  148   
    Hanno votato  264    
    Hanno votato no  31.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14-quinquies, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carinelli... altri che non riescono a votare... Gregori... Ventricelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  370   
   Votanti  258   
   Astenuti  112   
   Maggioranza  130   
    Hanno votato  257    
    Hanno votato no  1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 14-sexies – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14-sexies e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Ha chiesto di parlare sul complesso degli emendamenti l'onorevole Rotondi. Ne ha facoltà.

  GIANFRANCO ROTONDI. Signor Presidente e colleghi, una osservazione sul complesso degli emendamenti per una questione che considero politica. Il testo fa riferimento ad una esenzione che riguarda la corresponsione dei diritti d'autore per spettacoli inferiori a cento persone. Naturalmente sorvolo sulle questioni di costituzionalità che pure potrebbero essere poste ma osservo che materialmente è impossibile accertare di volta in volta se vi sono più o meno di cento persone a uno spettacolo e pertanto l'unico modo che la SIAE avrebbe per esser sicura di non chiedere ciò che non è dovuto è esentare tutti i locali con una capienza inferiore a cento persone. Questo comporterebbe un minore introito calcolabile tra i 36 e i 50 milioni di euro. La perdita secca per questa azienda, che si è convenuto ancora, con il voto di stamane, essere esclusa dalla definizione di ente pubblico, di questi 36-50 milioni, sarebbe approssimativamente sugli 11 milioni, con un mancato introito da parte dei mandatari approssimativamente calcolabile sui 5 milioni; a ciò si aggiunga che, in modo confuso, si fa riferimento comunque a un dovere di corresponsione dei diritti agli autori da parte della SIAE, che aggrava ulteriormente la perdita di circa 30 milioni di euro. A questo punto dobbiamo ipotizzare un costo sociale a grandi linee di 100 dipendenti in meno e un rischio di sopravvivenza per il 35 per cento dei 500 mandatari. Quindi, per una normetta della quale sinceramente non si scorge l'utilità sociale, perché dubitiamo che si metta in ginocchio l'economia delle piccole manifestazioni per il pagamento dei diritti di autore allo spettacolino, per questa incomprensibile Pag. 58ragione si affligge sul piano sociale una platea di persone che vivono del proprio lavoro o di lavoratori dipendenti che rischiano il proprio posto di lavoro, introducendo persino il rischio che sia la stessa SIAE a crescentemente valutare se, in definitiva, gli convenga ancora questa competenza esclusiva di fronte a un quadro che segnala da un po'di tempo a questa parte e in maniera addirittura violenta con questa norma un'aggressione a questa azienda, con il dubbio – è la considerazione politica con cui concludo – che sia la linea di questo Governo: ove c’è qualcosa che funziona o se ne impadronisce o la smantella.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Capezzone. Ne ha facoltà.

  DANIELE CAPEZZONE. Grazie, signor Presidente. Sarò molto breve ma mi sia consentito prima di ogni cosa di deplorare la scelta della maggioranza di procedere su un tema così importante con la valigia in mano, quando le forze di opposizione avevano chiesto di valutare con molta maggiore attenzione tutto quello che c’è nel pentolone di questo disegno di legge di delegazione europea ed è sintomatico che dentro questo pentolone ci sia la difesa a corpo morto del carrozzone della SIAE alla quale purtroppo nessun Governo si è sottratto nel passato e non si sottrae nemmeno il Governo del presente. Questa è una brutta storia di contrarietà dei Governi italiani ai più elementari principi di concorrenza. Ma vi pare possibile che nel 2016 autori ed editori siano ancora sottoposti a una legge del 1941 che impone loro di essere sottoposti al monopolio della SIAE per la intermediazione dei relativi diritti ? C’è stata una rivoluzione tecnologica, è cambiato il mondo e noi siamo ancora appesi a questo tipo di monopolio difeso per ragioni francamente misteriose. Per non parlare della frettolosità con cui il Governo ha respinto emendamenti provenienti non solo dall'opposizione, ma dalla sua stessa maggioranza, nelle Commissioni parlamentari, per aprire a un elementare principio di concorrenza. Per una volta, perfino l'Unione Europea dice «apritevi alla concorrenza» e la risposta è assolutamente no. La scusa che è stata data per tanti anni su questa materia è meglio avere un soggetto unico, le economie di scala funzionano. Balla clamorosa, perché, in realtà, in Paesi come l'Inghilterra, dove vige un principio di concorrenza per autori ed editori, ci sono guadagni anche maggiori. Allora, la realtà è un'altra; è che si vuole tenere in piedi un carrozzone di Stato che serve ad imporre aggravi a carico dei consumatori. Penso alle sciagurate decisioni del Governo Renzi, Ministro Franceschini, sul cosiddetto equo compenso. Ci dite di non chiamarla tassa, ma questo è; è un aggravio a carico di chi acquista device, di chi acquista diciamo mezzi, tablet, telefonini, eccetera. È un grandissimo errore. Voi avevate due possibilità: la meno buona, ma comunque accettabile, era quella di impostare una vera e grande riforma della SIAE e avete detto no; la migliore era quella di aprire davvero alla liberalizzazione e alla concorrenza e avete detto di no anche in questo caso. La verità è che volete perpetuare un carrozzone e ancora nel 2016...

  PRESIDENTE. Liberare i banchi del Governo, grazie.

  DANIELE CAPEZZONE. ... fingete di non comprendere che su tutti i temi, su tutte le materie, su tutti i beni, anche i beni legati alla fruizione in questo caso culturale, musicale, editoriale, la via migliore non è un aggeggio più o meno parastatale, ma è la concorrenza, la competizione, il mercato a favore di tutti, sia di chi ha fatto l'opera dell'ingegno, sia dei consumatori finali. Ce lo ricorderemo la prossima volta che il Presidente Renzi e il Governo...

  PRESIDENTE. Colleghi, al Comitato dei nove abbassare un po’ la voce, grazie. Prego.

  DANIELE CAPEZZONE. Saranno impegnati con la SIAE, avranno conversazioni...

Pag. 59

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Capezzone.

  DANIELE CAPEZZONE. No, sto concludendo.

  PRESIDENTE. Ah, pensavo avesse concluso.

  DANIELE CAPEZZONE. No, sto concludendo, signor Presidente, e mi spiace che con questa frettolosità si affronti un tema di questo tipo che riguarda la grande cultura, ma riguarda anche l'acquisto di un telefonino e l'acquisto di un tablet. Fate tanto tutti quanti i modernizzatori, fate tanto quelli cool e quelli fighi, come si dice in altri ambienti, ma la verità è che su questa materia non volete smuovere un monopolio antico e inefficiente (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. Ha terminato ? Bene. Salutiamo gli studenti dell'Università americana IES Abroad di Roma che sono presenti in tribuna (Applausi).
  Ha chiesto di parlare l'onorevole Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Grazie Presidente. Anch'io intervengo su questo tema perché ancora una volta il Parlamento ha abbassato la testa di fronte a quello che devo definire un mobbing del Governo sui rappresentanti del popolo che oggi sono in quest'Aula. Infatti, ricordiamo che il Ministro Franceschini, quando era deputato nella scorsa legislatura, era per la liberalizzazione del settore, per garantire che nascessero altre società a tutelare i diritti d'autore dei vari artisti. Poi, d'improvviso, è diventato Ministro in un Governo solitamente schiavo delle lobby e in questo caso delle major e delle lobby del monopolio SIAE, e ha cambiato improvvisamente idea e ha fatto tutta un'operazione di mobbing anche nella Commissione cultura. Prima ha fatto intervenire il presidente della SIAE che diceva che il modello SIAE addirittura è il migliore di tutta Europa perché è l'unico che riesce a tutelare gli artisti del Paese. E, poi, invece, andiamo a vedere in Francia e non esiste un monopolio che in pratica gestisce tutti gli artisti; e andiamo a vedere negli altri Paesi, andiamo negli Stati Uniti, andiamo in Gran Bretagna e vediamo come giovani artisti emergenti, giovani band emergenti, facilmente riescono ad arrivare ad un pubblico più vasto perché c’è una maggiore possibilità di scalare all'interno di questo sistema musicale e artistico di ogni Stato.
  Abbiamo presentato degli emendamenti e noi ci aspettiamo che questo Parlamento non risponda necessariamente alle solite pressioni che arrivano dall'esterno, dal Ministro e dalle lobby, perché questo sistema attuale aiuta solo i grandi artisti e lascia sempre con un cerino in mano tutti gli altri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paglia. Onorevole Paglia, la dovrei informare che al suo gruppo sono rimasti tre minuti e mezzo. Io, ovviamente, automaticamente le do il tempo aggiuntivo che sono altri sette minuti, ma a dieci minuti, però, la devo interrompere. Lei sa che il tempo per il complesso degli emendamenti è di più di dieci minuti e, quindi, io comunque a dieci minuti la devo interrompere. Per favore, se possiamo liberare davanti al Governo, grazie. Prego, onorevole Paglia.

  GIOVANNI PAGLIA. Non intendevo prendermi un quarto d'ora. Era solo per dire che quello previsto all'interno di questo provvedimento invece è esattamente il minimo sindacale. La SIAE non è una società che tutela gli artisti...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Paglia. Allora, per favore, al banco del Comitato dei nove non è possibile fare questa confusione. Sta parlando una persona e va ascoltata e rispettata come le altre, grazie. Prego.

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie Presidente. Stavo dicendo che la SIAE è una strana Pag. 60società che drena risorse verso il basso per concentrarle tutte verso l'alto. A beneficiare della SIAE sono i grandi artisti o cosiddetti tali di questo Paese, alcuni dei quali anche dimenticati. Quelli che pagano sono il più delle volte i piccoli locali e i piccoli artisti. È un'istituzione medioevale sotto certi aspetti; è un residuo corporativo che io credo andrebbe assolutamente riformato se non cancellato. Voi pensate che nell'ultimo anno quello per cui il grande pubblico ha avuto notizia di questa società sono state le multe fatte all'interno delle scuole perché qualcuno metteva della musica all'interno di una festa di fine anno. Tutti i locali di questo Paese conoscono la SIAE perché quando si prova a far suonare un artista emergente, non conosciuto, persino dilettantesco, la prima che arriva è sempre esattamente la SIAE un minuto dopo a chiedere soldi o addirittura ad imporre sanzioni. Liberalizzare, almeno sotto i cento frequentanti di un locale, dal dover pagare quello che altro non è che un balzello è una norma che io non ho alcuna esitazione a definire di civiltà. Noi liberiamo in questo modo il diritto anche degli italiani, in particolar modo di quelli giovani, di poter fare imprenditoria da un certo punto di vista, o anche solo di divertirsi, senza dover avere tutte le volte sulle spalle questo peso, non solo economico, ma anche organizzativo, burocratico, di cui non si sente assolutamente bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rampi. Ne ha facoltà.

  ROBERTO RAMPI. Presidente, solo per ribadire che il lavoro che citava l'onorevole Capezzone, approfondito e lungo, è stato fatto ed è stato fatto in questi mesi in Commissione e anche in quest'Aula in un dibattito che, come spesso succede nei dibattiti generali, non è molto partecipato. E anche gli interventi di questi ultimi minuti dimostrano una cosa e, cioè, che quella proposta è una soluzione di grande equilibrio che prevede due aspetti assolutamente non scontati che il Parlamento ha voluto fare, ovvero inserire un emendamento lungo, corposo, dettagliato, che prevede una riqualificazione delle modalità di raccolta e di tutela del diritto d'autore. Infatti, è un errore ed è una superficialità confondere il diritto d'autore, che è un diritto sacrosanto, importante, che è un diritto che riguarda il lavoro creativo, cioè pagare il lavoro delle persone e fare in modo che le opere esistano, perché se non paghiamo chi crea le opere, le opere non esisteranno più, con una tassa, cosa che non è, e con problemi di gestione della raccolta del diritto d'autore che noi in maniera puntuale e anche molto rigorosa esplicitiamo in questo emendamento, provando a indicare in maniera molto netta una soluzione per risolverli, per risolvere quei problemi e per indicare una serie di realtà e di situazioni in cui è giusto prevedere un'esenzione del diritto d'autore. Quindi, c’è modernità, c’è innovazione, c’è attenzione, ma c’è anche la volontà di evitare che salti la tutela del lavoro di chi lavora nella cultura e nella creatività. Infatti, noi dobbiamo certo, ad esempio, permettere che ci siano concerti di ragazzi giovani o concerti in realtà sotto i cento posti e favorire questo riducendo quel costo.
  Ma dobbiamo anche fare in modo che ci siano gli artisti che ricevono il loro diritto d'autore e che, quindi, ci sia qualcuno che possa suonare, che possa scrivere delle canzoni, che possa fare dei pezzi di teatro, altrimenti per difendere una cosa uccidiamo tutto il resto. Fare pasticci in questo settore è maledettamente sbagliato. Questo è un ottimo punto di equilibrio e credo lo dimostri il fatto che abbiamo sentito posizioni opposte, da una e dall'altra parte e di solito, quando sia ha contro da una e dall'altra parte, vuol dire che si è trovata una buona soluzione intermedia di Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iannuzzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN IANNUZZI. Grazie, Presidente. Il problema principale di questo Pag. 61testo, che è uscito dalla Commissione, è che in realtà non recepisce la filosofia della direttiva, che prevede che ci sia un mercato aperto, in modo che le varie società a livello europeo possono concorrere. Adesso il punto e il nodo vero è che la SIAE ha un doppio ruolo in questo Paese: è monopolista sia per quanto riguarda la gestione dei diritti collettivi, sia per quanto riguarda il controllo in riferimento al fatto se vengono rispettati e se vengono pagati questi diritti. In pratica, svolge un doppio ruolo che non permette a nessun'altra società, in questo momento, di concorrere con lei e neanche dopo l'approvazione di questa di questa legge, quindi di questa delega al Governo, e dopo il decreto che ne seguirà, si potrà superare questo aspetto.

  PRESIDENTE. Concluda.

  CRISTIAN IANNUZZI. Quindi, è questo il problema che dobbiamo superare e spero che verrà approvato qualche emendamento al riguardo.

  PRESIDENTE. Non ho altri iscritti a parlare sul complesso degli emendamenti, quindi invito il relatore ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 14-sexies.

  MICHELE BORDO, Relatore. La Commissione esprime parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 14-sexies, tranne che sull'emendamento 14-sexies.100 della Commissione e sull'articolo aggiuntivo 14-sexies.0500 del Governo, su cui il parere della Commissione è favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

  GIANLUCA PINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Intervengo per ritirare l'emendamento 14-sexies.4 a mia prima firma.

  PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole Cristian Iannuzzi, lei ha parlato sul complesso degli emendamenti, non posso darle la parola su un emendamento da lei firmato.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cristian Iannuzzi 14-sexies.63, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stella Bianchi, Vito, Marco Di Maio, Marantelli, Fregolent.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  333   
   Votanti  306   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  154   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no  212.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Causin 14-sexies.51, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pastorino, Carnevale, Dallai.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  333   
   Votanti  250   
   Astenuti   83   
   Maggioranza  126   
    Hanno votato   38    
    Hanno votato no  212.    

Pag. 62

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Falcone ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Battelli 14-sexies.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Battelli. Ne ha facoltà.

  SERGIO BATTELLI. Grazie, Presidente. Lo sapete come viene definito e tradotto l'acronimo SIAE fuori da questo palazzo ? Società Impegnata Ad Estorcere. Hanno perfettamente ragione tutti a dirlo, perché di fatto oggi la SIAE è così.
  La SIAE è una struttura obsoleta, ambigua, senza controlli adeguati, che va contro ogni logica moderna. È il classico simbolo del carrozzone all'italiana e sfido qualcuno a smentirmi su questo. È monopolista, per legge, dal 1941: settantacinque anni di monopolio, settantacinque anni di monopolio contro ogni logica, settantacinque anni di ombre, settantacinque anni di conti in rosso, settantacinque anni ad accumulare immobili, dimenticando artisti ed editori, settantacinque anni di ispettori SIAE che si inventano tariffe diverse ogni giorno. Questa è la SIAE nel 2016.
  Oggi dobbiamo e possiamo cambiare, votando questo emendamento. Addirittura, due giorni fa centinaia di artisti ed editori hanno scritto al Governo, sordo, dicendo una sola cosa: aboliamo il monopolio della SIAE, aboliamolo ! Migliaia di artisti oggi vogliono poter scegliere a quale società affidare i propri diritti e oggi in Italia non si può fare, non lo possiamo fare. Voi oggi state negando alle persone, agli artisti, agli imprenditori che vogliono investire in Italia, la libertà di scegliere. Voi negate una libertà !
  Questo è molto interessante: il Ministro Franceschini è riuscito a dichiarare che l'Europa ci invidia la SIAE. Lo ha dichiarato: l'Europa invidia la SIAE. L'Europa ci deride perché noi siamo gli unici, insieme alla Repubblica Ceca, ad avere il monopolio. L'Europa ci deride, ci deride (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  La direttiva 2014/26/UE, che è contenuta all'interno della delega, parla molto chiaro: autori ed editori devono poter esser liberi di scegliere la società di intermediazione dalla quale farsi rappresentare. Il messaggio è molto chiaro, l'hanno sentito tutti, anzi quasi tutti. Infatti, il Ministro Franceschini, come diceva il mio collega Gallo, è venuto in Commissione politiche europee dicendo che, assolutamente, la SIAE va rivista. Lo statuto della SIAE, scritto e portato avanti in regime di commissariamento durante la legislatura del Governo Monti, è vergognoso. Lo sanno tutti, e voi non lo avete mai voluto cambiare, perché oggi il procedimento e il valore dei voti dentro la SIAE è così: più hai i soldi e più conti. Questa è la SIAE oggi: più hai i soldi e più conti. E chi conta ? Solo le major, solo le grandi aziende, come dappertutto d'altronde. Il Ministro, ovviamente, ha proposto un emendamento, in cui si rivede la SIAE e si mettono un po’ di toppe qua e là. Però, l'unica cosa che si doveva fare oggi in Italia era abolire il monopolio, cosa che non avete fatto. È questo quello che noi vogliamo oggi: abolire il monopolio. Lo possiamo fare con questo emendamento.
  La SIAE è una società assurda. La quota di iscrizione alla SIAE è una delle più care d'Italia e al collega Rampi dico che il 70 per cento degli artisti che sono iscritti alla SIAE, con le ripartizioni, non riesce neanche a ripagarsi i soldi della quota. Oggi la SIAE non funziona, è vecchia, è da chiudere, non funzionerà. La SIAE chiede denaro a tutti: matrimoni, manifestazioni no profit, compleanni, cori. Se non la fermiamo, chiederà soldi anche a gente che fischietta per strada una canzone, perché questo fa la SIAE (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Quindi, concludo, alla SIAE va tolto ora il monopolio, ora e per sempre. Facciamolo votando questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 63
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Battelli 14-sexies.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Saluto gli alunni e i docenti dell'Istituto di istruzione superiore Diana di Benevento, che assistono ai nostri lavori (Applausi). Chi non riesce a votare ? Borghi, Di Vita.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  332   
   Votanti  310   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  156   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  200.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Battelli 14-sexies.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  Colleghi, revoco l'indizione della votazione; ho sbagliato perché l'emendamento Battelli 14-sexies.3 lo abbiamo già votato.
  Dobbiamo ora passare alla votazione degli identici emendamenti Battelli 14-sexies.1 e Gianluca Pini 14-sexies.50.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. È ritirato, per quello di competenza nostra.

  PRESIDENTE. Sta bene. Quindi rimane solo l'emendamento Battelli 14-sexies.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. Io rimango sempre più stupito da questo Parlamento, perché sono in una Commissione, la Commissione cultura, che ha visto sostanzialmente tre Presidenti del Consiglio: prima siamo arrivati che c'era la legge di stabilità e le misure del DEF di Monti, poi è arrivato Letta e poi è arrivato Renzi. Ebbene, ad ogni Presidente del Consiglio, io ho visto persone affianco a me cambiare politica e votazione all'interno della Commissione: come cambia il Presidente del Consiglio, cambiano idea. Questi sono i deputati della Repubblica italiana, senza spina dorsale !

  PRESIDENTE. Onorevole Gallo, gentilmente, usi un linguaggio più rispettoso dei colleghi.

  LUIGI GALLO. Era una valutazione politica !

  PRESIDENTE. Usi un linguaggio più rispettoso per quest'Aula.

  LUIGI GALLO. Il deputato Romano, passato al Partito Democratico, ha addirittura presentato una mozione in Aula in cui voleva la liberalizzazione del settore; voleva portare Copyleft e il Copyright, tutti gli usi liberi e open, che naturalmente anche il MoVimento 5 Stelle sostiene, poi è arrivato un semplice comunicato del Presidente della SIAE per far scomparire la votazione su quella mozione, l'unica mozione in questa legislatura dove si è fatta una discussione generale e non si è arrivato al voto: guardate come sono potenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Queste lobby sono potentissime !
  Poi, d'improvviso, Romano va nel Partito Democratico, presenta gli emendamenti, li presentano anche altri esponenti che condividono la nostra visione – la condivideva anche Franceschini, nella precedente legislatura – poi arriva il capo, arriva nuovamente il Presidente della SIAE, arriva nuovamente il Ministro Franceschini e all'improvviso si dimenticano delle loro idee, si dimenticano di quello che hanno promesso agli elettori, vengono qui e votano il monopolio della SIAE: cioè, un cittadino, un artista, che vuole far Pag. 64tutelare i propri diritti da un altro soggetto, deve andare all'estero, deve prendere i propri diritti a darli ad un gestore francese o tedesco. E dove stanno gli uffici territoriali per fare questo ? È assurdo ! Vogliamo rimanere un Paese antico: antico nei fossili, antico nella gestione dei rifiuti, antico nella democrazia, perché il mondo va verso la democrazia diretta e voi accentrate tutto, cambiate la Costituzione, rimanete in questo mondo antico, ma la gente prima o poi vi spazzerà via (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Battelli 14-sexies.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Tripiedi... altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  340   
   Votanti  327   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato  112    
    Hanno votato no  215.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Quintarelli 14-sexies.66.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cristian Iannuzzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN IANNUZZI. Grazie, Presidente. Il parere negativo per questo emendamento veramente, secondo me, grida vendetta...

  PRESIDENTE. Mi scusi, non può parlare, onorevole Iannuzzi, lei è cofirmatario di questo emendamento, non avevo visto. Purtroppo...

  CRISTIAN IANNUZZI. Presidente, mi scusi, l'onorevole Gallo è intervenuto sul complesso degli emendamenti...

  PRESIDENTE. Onorevole Iannuzzi, provi a seguirmi però, perché io lo posso ripetere anche tre volte: lei ha parlato sul complesso degli emendamenti, non può più parlare su tutti gli emendamenti di cui è firmatario o cofirmatario. La differenza è qua.

  CRISTIAN IANNUZZI. Scusi, questo è giusto, ma la regola vale per tutti, perché il collega Gallo è intervenuto...

  PRESIDENTE. Ha ragione lei e le chiedo scusa, onorevole Iannuzzi, ma non mi sono accorto che anche l'onorevole Gallo aveva parlato sul complesso degli emendamenti. La prego di concludere rapidamente, ho sbagliato io, le chiedo scusa.

  CRISTIAN IANNUZZI. Ok, grazie. Semplicemente è stabilire che il titolare dei diritti è libero di affidare a chi vuole la gestione dei suoi diritti: se non siete d'accordo su questo, non so.

  PRESIDENTE. Grazie. Le chiedo scusa, onorevole Iannuzzi, è successo perché io prima ero passato a un altro emendamento, quindi richiamando l'emendamento firmato dall'onorevole Gallo, mi sono distratto e non mi sono ricordato che aveva già parlato.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Quintarelli 14-sexies.66, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Ci siamo.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 65
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  340   
   Votanti  328   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato  116    
    Hanno votato no  212.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Artini 14-sexies.67, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Tartaglione... ci siamo ? Abbiamo votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  342   
   Votanti  330   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato  108    
    Hanno votato no  222.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Vargiu ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14-sexies.100 della Commissione, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Capua... altri ? L'onorevole Capua non riesce, Albanella... bene... altri che non riescono a votare ? Albanella ancora non riesce ? Però, onorevole Albanella, tolga la pallina così facciamo prima, grazie.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  348   
   Votanti  252   
   Astenuti   96   
   Maggioranza  127   
    Hanno votato  249    
    Hanno votato no  3.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  L'emendamento Gianluca Pini 14-sexies.4 è ritirato.
  L'emendamento Rotondi 14-sexies.5 è precluso dall'approvazione dell'emendamento 14-sexies.100 della Commissione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rotondi 14-sexies.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Basso... altri ? Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  340   
   Votanti  326   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato   27    
    Hanno votato no  299.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Mantero ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rotondi 14-sexies.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Tartaglione ha votato... Fanucci, Di Vita. Altri ?Pag. 66
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  340   
   Votanti  333   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  167   
    Hanno votato   28    
    Hanno votato no  305.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Battelli 14-sexies.2 e Gianluca Pini 14-sexies.62, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Capua. Altri che non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  335   
   Votanti  325   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato  106    
    Hanno votato no  219.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rotondi 14-sexies.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Gigli... altri ? Fabbri, Carrozza... altri che non riescono a votare ? Parisi, Dieni... bene. Altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  347   
   Votanti  342   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato   33    
    Hanno votato no  309.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rotondi 14-sexies.9, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colletti, Prina, Scagliusi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  351   
   Votanti  284   
   Astenuti   67   
   Maggioranza  143   
    Hanno votato   30    
    Hanno votato no  254.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rotondi 14-sexies.10, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Malpezzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  349   
   Votanti  286   
   Astenuti   63   
   Maggioranza  144   
    Hanno votato   29    
    Hanno votato no  257.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 67Rotondi 14-sexies.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marcon, Brignone.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  337   
   Votanti  276   
   Astenuti   61   
   Maggioranza  139   
    Hanno votato   25    
    Hanno votato no  251.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Nardi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rotondi 14-sexies.12, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carinelli, Marcon.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  345   
   Votanti  336   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  169   
    Hanno votato   32    
    Hanno votato no  304.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Segoni 14-sexies.71, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Albanella.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  343   
   Votanti  332   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  167   
    Hanno votato  108    
    Hanno votato no  224.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Busto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14-sexies, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Busto.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  344   
   Votanti  256   
   Astenuti   88   
   Maggioranza  129   
    Hanno votato  248    
    Hanno votato no  8.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Rabino ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 14-sexies.0500 del Governo, con il parere favorevole della Commissione.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colletti, Sgambato, Turco...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 68
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  348   
   Votanti  330   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato  240    
    Hanno votato no  90.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gozi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 3540-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 3540-A).
  Nessuno chiedendo di intervenire sul complesso degli ordini del giorno, chiedo al Governo di esprimere il parere.

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Carrescia n. 9/3540-A/1, Fontana n. 9/3540-A/2, Senaldi n. 9/3540-A/3, Tancredi n. 9/3540-A/4, Tullo n. 9/3540-A/5 e Scuvera n. 9/3540-A/6.
  Il parere è contrario sull'ordine del giorno Borghesi n. 9/3540-A/7.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Guidesi n. 9/3540-A/8, con la seguente riformulazione: «a valutare la possibilità, compatibilmente con la normativa europea, di rendere obbligatoria (...)». Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Busin n. 9/3540-A/9. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Simonetti n. 9/3540-A/10, se riformulato nel seguente modo: «a valutare le apposite iniziative possibili affinché (...)». Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Allasia n. 9/3540-A/11, mentre esprime parere contrario sugli ordini del giorno Invernizzi n. 9/3540-A/12 e Grimoldi n. 9/3540-A/13. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Bossi n. 9/3540-A/14 ed esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Caparini n. 9/3540-A/15. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/3540-A/16, se riformulato nel seguente modo: «a tenere conto, nel rispetto delle competenze del Comitato per le politiche macroprudenziali, dei principi e criteri direttivi esplicitati in premessa, nell'attuazione della normativa in oggetto». Il parere è favorevole sugli ordini del giorno Albini n. 9/3540-A/17, Bonomo n. 9/3540-A/18 e Marzano n. 9/3540-A/19, mentre è contrario sull'ordine del giorno Pili n. 9/3540-A/20. Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Occhiuto n. 9/3540-A/21, Palladino n. 9/3540-A/22 e Sammarco n. 9/3540-A/23. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Battelli n. 9/3540-A/24 con la seguente riformulazione dell'impegno: «a valutare l'opportunità di promuovere gradualmente (...)». Il parere è favorevole sull'ordine del giorno Matarrelli n. 9/3540-A/25. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Segoni n. 9/3540-A/26, con la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di adottare misure normative (...)». Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Cristian Iannuzzi n. 9/3540-A/27. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Taricco n. 9/3540-A/28 con la seguente riformulazione dell'impegno: «a valutare la possibilità di individuare altre strade normative per risolvere il problema esposto in premessa» e si ferma lì. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Buttiglione n. 9/3540-A/29 e accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Vignali n. 9/3540-A/30. Il parere è favorevole sugli ordini del giorno Rondini n. 9/3540-A/31 e Molteni n. 9/3540-A/32.

  PRESIDENTE. Sta bene.

  CINZIA MARIA FONTANA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 69

  CINZIA MARIA FONTANA. Signor Presidente, accettiamo tutte le proposte di riformulazione e non facciamo porre in votazione gli ordini del giorno.

  GIANLUCA PINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Accettiamo tutte le riformulazioni e chiederemo di porre in votazione solo gli ordini del giorno su cui è stato espresso parere contrario.

  PRESIDENTE. Prendo atto che anche per l'onorevole Tancredi vale lo stesso ragionamento.
   Possiamo procedere. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Carrescia n. 9/3540-A/1, Fontana n. 9/3540-A/2, Senaldi n. 9/3540-A/3, Tancredi n. 9/3540-A/4, Tullo n. 9/3540-A/5, Scuvera n. 9/3540-A/6, accolti dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Borghesi n. 9/3540-A/7, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Borghesi n. 9/3540-A/7, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Piras, Battelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  323   
   Votanti  294   
   Astenuti   29   
   Maggioranza  148   
    Hanno votato   85    
    Hanno votato no  209.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Oliverio ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Guidesi n. 9/3540-A/8, accettato dal Governo, purché riformulato. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Busin n. 9/3540-A/9, accettato dal Governo. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Simonetti n. 9/3540-A/10, accettato dal Governo, purché riformulato. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Allasia n. 9/3540-A/11, accettato dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Invernizzi n. 9/3540-A/12, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/3540-A/12, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marcon, Silvia Giordano, Gallinella.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  324   
   Votanti  237   
   Astenuti   87   
   Maggioranza  119   
    Hanno votato   27    
    Hanno votato no  210.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Oliverio ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Grimoldi n. 9/3540-A/13, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 70

  Chi non riesce a votare ? Non vedo mani alzate. Gigli. Altri ? Rotta, che ha votato, Gagnarli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  331   
   Votanti  260   
   Astenuti   71   
   Maggioranza  131   
    Hanno votato   27    
    Hanno votato no  233.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Oliverio ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Bossi n. 9/3540-A/14 e Caparini n. 9/3540-A/15, accettati dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/3540-A/16, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Albini n. 9/3540-A/17, Bonomo n. 9/3540-A/18 e Marzano n. 9/3540-A/19, accettati dal Governo.
  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Pili n. 9/3540-A/20, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pili n. 9/3540-A/20, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Carra. Altri ? Micillo. Ci sono ancora altri che non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  332   
   Votanti  246   
   Astenuti   86   
   Maggioranza  124   
    Hanno votato   32    
    Hanno votato no  214.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Senaldi ha segnalato di non essere riuscito a votare).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Occhiuto n. 9/3540-A/21, Palladino n. 9/3540-A/22 e Sammarco n. 9/3540-A/23, accettati dal Governo.
  Prendo atto che il presentatore non accetta la riformulazione e insiste per la votazione dell'ordine del giorno Battelli n. 9/3540-A/24, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Battelli n. 9/3540-A/24, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Carloni. Altri ? Non vedo altre mani alzate...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  325   
   Votanti  317   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato  101    
    Hanno votato no  216.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Senaldi ha segnalato di non essere riuscito a votare).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Matarrelli n. 9/3540-A/25, accettato dal Governo.Pag. 71
  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Segoni n. 9/3540-A/26, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Onorevole Cristian Iannuzzi, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3540-A/27, accolto dal Governo come raccomandazione ?

  CRISTIAN IANNUZZI. Presidente, siccome si chiede soltanto di introdurre quello che già è comunque scritto nella direttiva riguardo le due tipologie di società che gestiscono i diritti, chiederei se il Governo potesse accogliere così il mio ordine del giorno, altrimenti comunque accetto anche la raccomandazione.

  PRESIDENTE. Chiedo al rappresentante del Governo se vi sia la possibilità di accogliere l'ordine del giorno Cristian Iannuzzi n. 9/3540-A/27.

  SANDRO GOZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Presidente, il Governo accoglie l'ordine del giorno Cristian Iannuzzi n. 9/3540-A/27.

  PRESIDENTE. Sta bene. Allora, l'ordine del giorno Cristian Iannuzzi n. 9/3540-A/27 è accolto nel testo originario.
  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Taricco n. 9/3540-A/28, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Buttiglione n. 9/3540-A/29, accettato dal Governo.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Vignali n. 9/3540-A/30, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Rondini n. 9/3540-A/31 e Molteni n. 9/3540-A/32, accettati dal Governo.
  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
  Secondo le intese intercorse, interrompo a questo punto l'esame del provvedimento. Lo svolgimento delle dichiarazioni di voto e la votazione finale avranno luogo in altra seduta. L'esame degli altri argomenti iscritti all'ordine del giorno è rinviato ad altra seduta.
  La seduta è sospesa e riprenderà al termine della riunione delle Conferenza dei presidenti di gruppo.

  La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

Sul calendario dei lavori dell'Assemblea e aggiornamento del programma.

  PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, l'organizzazione dei lavori per la prossima settimana è stata così rimodulata:

  Martedì 26 aprile (ore 15, con eventuale prosecuzione notturna)

  Discussione sulle linee generali dei disegni di legge:
   n. 3672 ed abbinate – Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace (Approvato dal Senato) (deliberata l'urgenza);
   n. 2039 ed abbinate – Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato.

  Mercoledì 27 aprile (ore 10 e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) (con votazioni)

  Esame del Documento di economia e finanza (DEF) 2016 (Doc. LVII, n. 4).

  Seguito dell'esame del disegno di legge n. 3540 – Delega al Governo per il recepimento Pag. 72delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2015 e Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2015 (Doc. LXXXVII, n. 4).

  Esame della Relazione della Giunta delle elezioni sulla elezione contestata del deputato Giancarlo Galan per la VII Circoscrizione Veneto 1 (Doc. III, n. 1).

  Seguito dell'esame delle mozioni Lupi ed altri n. 1-01195, Carfagna ed altri n. 1-01187, Roccella ed altri n. 1-01218, Spadoni ed altri n. 1-01223, Dellai ed altri n. 1-01225, Rondini ed altri n. 1-01226, Vezzali e Monchiero n. 1-01227, Rampelli ed altri n. 1-01228 e Nicchi ed altri n. 1-01230 concernenti iniziative, in ambito nazionale e sovranazionale, per il contrasto di tutte le forme di surrogazione di maternità.

  Giovedì 28 aprile (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 29 aprile) (con votazioni)

  Seguito dell'esame dei disegni di legge:
   n. 3672 ed abbinate – Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace (Approvato dal Senato) (deliberata l'urgenza);
   n. 2039 ed abbinate – Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato).

  Esame della Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di Francesco Barbato (deputato all'epoca dei fatti) (Doc. IV-ter, n. 16).

  Martedì 26 aprile (antimeridiana) non avrà luogo lo svolgimento del sindacato ispettivo.
  Lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata (question time) avrà luogo giovedì 28 aprile, sempre dalle ore 15.
  L'organizzazione dei tempi per la discussione dei disegni di legge n. 3672 ed abbinate, n. 2039 ed abbinate e della Relazione della Giunta delle elezioni è pubblicata in calce al resoconto stenografico della seduta odierna.
  Il programma si intende conseguentemente aggiornato.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.

  ALESSANDRO ZAN. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO ZAN. Presidente, voglio portare alla sua attenzione la preoccupante situazione del fiume Brenta, per la quale, con l'onorevole Camani e altri colleghi, ho presentato un'interrogazione al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Dalla disastrosa alluvione del 1966 gli argini e le rive del fiume non hanno mai avuto un'adeguata manutenzione, e oggi la situazione è allarmante: sono infatti circa 170 mila le persone che risiedono nella ventina dei comuni del Brenta che potrebbero essere vittime di un'eventuale nuova alluvione. La cosa grave è che in questi giorni è iniziata un'intensa attività di disboscamento, e fino ad oggi il medio corso del Brenta è stato sottoposto all'escavazione selvaggia di milioni di tonnellate di ghiaia per la costruzione degli argini: un'escavazione massiccia ed estremamente impattante, che ha abbassato ulteriormente l'alveo del fiume e causato rilevanti modifiche morfologiche e rischi di dissesto ambientale, nonché la distruzione dell'habitat fluviale, faunistico e floreale del Brenta.
  A questo si aggiunge il fatto che la regione Veneto, anziché intervenire concretamente per la manutenzione degli argini, ha programmato alcuni interventi di scavo di cinque nuovi pozzi di dubbia utilità pubblica per il prelievo dell'acqua dolce in falda, con l'obiettivo di rifornire Pag. 73gli acquedotti della bassa pianura veneta. Il tutto senza che però sia garantita alcuna opera per rimpinguare la falda stessa. Si tratta, pertanto, di un prelievo sovradimensionato, che rischia di compromettere irrimediabilmente l'ambiente e la sicurezza idrogeologica del territorio. La regione Veneto, oltre a non aver rispettato l'accordo di programma – ad esempio, non sono state eseguite le verifiche dei livelli di falda da parte dell'ARPA –, è del tutto inadeguata a gestire la situazione.

  PRESIDENTE. Concluda.

  ALESSANDRO ZAN. Sono necessari, e concludo, interventi tempestivi del Ministro dell'ambiente a difesa dei comuni del Brenta, per accelerare le opere di messa in sicurezza dei suoi argini, evitando, però, che queste si realizzino con il metodo della compensazione, provocando ulteriori e devastanti escavazioni di ghiaia, che rischiano di causare danni maggiori rispetto a quelli che si vorrebbero evitare.

  VITTORIA D'INCECCO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  VITTORIA D'INCECCO. Grazie, Presidente. In data 16 ottobre 2015, nella seduta n. 504, è stata presentata dal Partito Democratico un'interrogazione a risposta orale, la n. 3/01772, a mia prima firma, su un tema delicato ed importante, che riguarda il linfedema. Si tratta di una patologia disabilitante che coinvolge circa 450 mila persone in Italia, attualmente gestita dal sistema sanitario nazionale in regime ambulatoriale – in alcune regioni, però, purtroppo, anche in maniera inadeguata –, e raggiunge, in stadi clinici avanzati, delle situazioni di estrema gravità.
  Quando succede questo, non trova risposte appropriate nelle strutture sanitarie del nostro Paese e, spesso, i pazienti sono costretti, con sacrificio, a ricorrere alle cure di altre strutture sanitarie in Europa – Germania, Svizzera, Austria – con conseguenti e rilevanti costi per il sistema sanitario nazionale e gravi disagi per loro stessi e le proprie famiglie.
  È per questo, signor Presidente, che è quanto mai urgente un intervento coordinato dei governi nazionale e regionali e le chiedo di sollecitare la risposta del Governo all'interrogazione che le ho citato.

  ANDREA MARTELLA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANDREA MARTELLA. Grazie, signor Presidente. Prendo la parola per rendere omaggio in quest'Aula ad uno dei più grandi fotografi italiani, che ci ha lasciato nella giornata di martedì. Parlo di Fulvio Roiter, artista dell'immagine che ha avuto il merito, fin dagli anni Cinquanta, di regalare al mondo intero, con i suoi scatti, tutta la bellezza e la poesia di Venezia, una città che, amava dire, rappresentava una sfida; e forse non solo perché si tratta di una delle città più fotografate al mondo.
  Roiter era nato a Meolo, un comune del veneziano, ottantanove anni fa ed era conosciuto come il fotografo di Venezia, ma è stato un narratore della realtà e della bellezza di tutto il nostro Paese, grazie ai suoi reportage dalla Sicilia all'Umbria alla Sardegna. Il suo è stato un talento raro, che lo ha portato a girare il mondo, ottenendo riconoscimenti a livello internazionale. I suoi occhi, il suo saper prevedere, vedere e catturare istanti fuggenti, trasformandoli in qualcosa di unico e di poetico, sono una parte rilevante della cultura italiana.
  Un patrimonio, quello dei suoi scatti e dei suoi libri, che rimarrà vivo e che oggi, in quest'Aula, mi sembra opportuno ricordare, riconoscendone il giusto tributo.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Venerdì 22 aprile 2016, alle 9,30:

  Svolgimento di interpellanze urgenti.

  La seduta termina alle 15,10.

Pag. 74

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE DEL DEPUTATO ROBERTO CAPELLI SULLA PROPOSTA DI LEGGE (A.C. 3450)

  ROBERTO CAPELLI. Il testo di legge in discussione è stato presentato il 25 novembre 2015, mentre la discussione è iniziata in VII Commissione il 27 gennaio 2016 con l'intervento introduttivo della relatrice Carocci.
  Il bene di cui ci si propone la dichiarazione di «monumento nazionale» è la casa dove Antonio Gramsci visse dal 1898 al 1914 a Ghilarza, tra Oristano e Macomer. Si tratta, come ricorda la relazione introduttiva alla proposta di legge, che cita la bellissima biografia di Gramsci pubblicata da Peppino Fiori nel 1966 della casa «dove una volta stavano i Gramsci, di pietra lavica rossastra, a un piano (...)», che fu acquistata nel 1965 dal Partito comunista e trasformata in «Centro di documentazione e ricerca sull'opera gramsciana e sul movimento operaio». Ora appartiene al patrimonio immobiliare della Fondazione Enrico Berlinguer, e vi ha sede l'associazione «Casa Museo di Antonio Gramsci – centro di documentazione, ricerca e attività museali», costituitasi in Onlus nel 1999.
  Perché occuparsi oggi di Gramsci ? Sarebbe da rispondere con un provocatorio «e perché no ?». Il pensiero di Gramsci, non solo come esponente politico e fondatore del Pci, va studiato e compreso, inserendolo ovviamente nel suo tempo, senza farne una sorta di profeta che dal carcere fascista aveva previsto ed indovinato ogni cosa. Ma Nino, come lo chiamavano i familiari, non era e non voleva essere un profeta. La sua storia è notissima e non serve certo ricordarla qui, ma la dichiarazione di «monumento nazionale» della sua casa di Ales serve anche a questo. A ricordare il pensiero e l'opera di un italiano importante, di uno studioso di grande spessore e cultura, capace di comprendere i fenomeni storici anche quando, nelle carceri fasciste e con una salute sempre più minata, non viveva certo nelle condizioni ottimali di uno studioso che ha libri ed agi per poter lavorare e pensare.
  La casa di Ghilarza, dunque, come testimonianza dell'inizio dell'attività intellettuale di Gramsci, ma anche luogo di cultura importante e da preservare. Museo e biblioteca, fornita di oltre 3000 volumi.
  Durante l'istruttoria legislativa sono, però, emerse delle difficoltà che sono state affrontate. In particolare, come ricorda il dossier dell'Ufficio Studi, le disposizioni relative alla tutela previste dal Decreto legislativo 42/2004, Codice dei beni culturali e del paesaggio, riguardano anche i beni inalienabili, ed hanno ad oggetto i beni culturali, stabilendo tra l'altro che: «qualora opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risale ad oltre cinquanta anni, se mobili, o ad oltre settanta anni, se immobili, sono sottoposti alle disposizioni di tutela fino a quando non sia stata effettuata la verifica di interesse culturale: vige, cioè, la presunzione di interesse culturale, fino a quando non sia stata effettuata la relativa verifica. La verifica della sussistenza dell'interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico (c.d. interesse culturale) è effettuata, d'ufficio o su richiesta dei soggetti cui le cose appartengono, da parte dei competenti organi del Mibact. In caso di accertamento positivo dell'interesse culturale (decreto di vincolo), i beni restano definitivamente soggetti alle disposizioni di tutela. Qualora la verifica si concluda con un esito negativo, i beni sottoposti al procedimento vengono esclusi dall'applicazione della disciplina richiamata». Si tratta anche del caso della Casa Museo di Ghilarza, per la quale, a quanto risulta, sarebbe in corso un procedimento di verifica dell'interesse culturale da parte della Regione Sardegna. Più complicata la vicenda relativa alla dichiarazione di «monumento nazionale». Questa dizione, infatti, sembrerebbe distinta da quella di «interesse culturale» prima ricordata, quasi che si debba pensare ad un mero titolo onorifico, visto anche il parere dell'Ufficio legislativo del Ministero dei Beni e delle Attività culturali che nel parere del 27 marzo 2012 (citato sempre nel dossier Pag. 75del Servizio Studi), affermava «non auspicabili» nuove dichiarazioni di «monumento nazionale», perché si potrebbe porre il problema di stabilire il regime giuridico applicabile ai beni così qualificati.
  La questione è stata affrontata dal Governo nella seduta della Commissione del 1o marzo 2016, quando il Sottosegretario Antimo Cesaro confermava che dall'istruttoria intrapresa dagli uffici del Ministero: «non emergono motivi ostativi alla prosecuzione dell’iter legislativo. Ricorda poi che sussiste anche un'apposita disposizione del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo n.42 del 2004, vale a dire l'articolo 10, comma 3, lettera d), che prevede la possibilità di dichiarare taluni immobili di interesse storico-identitario, con apposito provvedimento amministrativo». La risposta non ha convinto gli esponenti del 5 Stelle che si sono opposti alla richiesta, accolta da tutti gli altri Gruppi, di procedere all'approvazione della Legge in Commissione, passando da sede referente a sede legislativa. La scelta delle opposizioni, ovviamente, è legittima ma è un peccato che per un mero formalismo non si sia voluti giungere ad una approvazione più rapida di un testo che, come detto, non fa altro che riconoscere il valore storico e culturale della Casa Museo di Gramsci a Ghilarza, contribuendo a ricordare il pensiero e l'opera di quel piccolo, grandissimo, sardo che dovrebbe essere caro alla memoria di tutti i democratici a prescindere dai colori politici.
  Il Gruppo Democrazia solidale-Centro Democratico con il voto favorevole alla Dichiarazione di monumento nazionale della Casa Museo Gramsci in Ghilarza vuole contestualmente rendere onore al politico, al filosofo, all'uomo Antonio Gramsci che odiava l'indifferenza.

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ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DEL DOC. III, N. 1, E DEI DISEGNI DI LEGGE NN. 2039 ED ABB. E 3672 ED ABB.

Doc. III, n. 1 – Relazione Giunta delle elezioni (on. Galan)

Tempo complessivo: 4 ore (*).

Relatore per la maggioranza 15 minuti
Relatore di minoranza 10 minuti
Richiami al Regolamento 5 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 38 minuti (con il limite massimo di 5 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 2 ore e 47 minuti
 Partito Democratico 48 minuti
 MoVimento 5 Stelle 20 minuti
 Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 16 minuti
 Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia e Libertà 13 minuti
 Area Popolare (NCD - UDC) 13 minuti
 Scelta Civica per l'Italia 11 minuti
 Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini 11 minuti
 Democrazia Solidale – Centro
 Democratico
10 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 10 minuti
 Misto: 15 minuti
  Conservatori e Riformisti 3 minuti
  Alternativa Libera 2 minuti
  Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA – MAIE - Movimento Associativo italiani all'estero 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) –
  Liberali per l'Italia (PLI)
2 minuti
  Unione Sudamericana Emigrati Italiani 2 minuti
  FARE! – PRI 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 10 minuti per il gruppo di appartenenza del deputato interessato.

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Ddl n. 2039 e abb. – Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato

Tempo complessivo: 18 ore, di cui:
• discussione generale: 8 ore;
• seguito dell'esame: 10 ore.

Discussione generale Seguito dell'esame
Relatori per la maggioranza 30 minuti

(complessivamente)

30 minuti

(complessivamente)

Relatori di minoranza 30 minuti

(complessivamente)

30 minuti

(complessivamente)

Governo 20 minuti 30 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 15 minuti
Tempi tecnici 2 ore
Interventi a titolo personale 1 ora e 10 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 1 ora e 9 minuti (con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 5 ore e 20 minuti 5 ore e 6 minuti
 Partito Democratico 45 minuti 1 ora e 12 minuti
 MoVimento 5 Stelle 30 minuti 46 minuti
 Forza Italia – Popolo della
 Libertà – Berlusconi Presidente
30 minuti 33 minuti
 Sinistra Italiana – Sinistra
 Ecologia e Libertà
30 minuti 25 minuti
 Area Popolare (NCD - UDC) 32 minuti 23 minuti
 Scelta Civica per l'Italia 31 minuti 21 minuti
 Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini 30 minuti 20 minuti
 Democrazia Solidale – Centro
 Democratico
31 minuti 19 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza
 Nazionale
30 minuti 17 minuti
 Misto: 31 minuti 30 minuti
  Conservatori e Riformisti 7 minuti 7 minuti
  Alternativa Libera 6 minuti 6 minuti
  Alleanza Liberalpopolare
  Autonomie ALA – MAIE –
  Movimento Associativo italiani all'estero
6 minuti 5 minuti
  Minoranze Linguistiche 4 minuti 4 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 3 minuti 3 minuti
  Unione Sudamericana Emigrati Italiani 3 minuti 3 minuti
  FARE! – PRI 2 minuti 2 minuti
Pag. 78

Ddl n. 3672 e abb.– Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria

Tempo complessivo: 17 ore, di cui:
• discussione generale: 8 ore;
• seguito dell'esame: 9 ore.

Discussione generale Seguito dell'esame
Relatore per la maggioranza 20 minuti 30 minuti
Relatori di minoranza 20 minuti

(complessivamente)

30 minuti

(complessivamente)

Governo 15 minuti 30 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 20 minuti
Tempi tecnici 1 ora e 30 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 16 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 1 ora e 3 minuti (con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 5 ore e 39 minuti 4 ore e 37 minuti
 Partito Democratico 54 minuti 1 ora e 7 minuti
 MoVimento 5 Stelle 32 minuti 42 minuti
 Forza Italia – Popolo della
 Libertà – Berlusconi Presidente
32 minuti 29 minuti
 Sinistra Italiana – Sinistra
 Ecologia e Libertà
31 minuti 23 minuti
 Area Popolare (NCD - UDC) 33 minuti 20 minuti
 Scelta Civica per l'Italia 32 minuti 18 minuti
 Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini 31 minuti 18 minuti
 Democrazia Solidale – Centro
 Democratico
31 minuti 17 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza
 Nazionale
30 minuti 16 minuti
 Misto: 33 minuti 27 minuti
  Conservatori e Riformisti 7 minuti 6 minuti
  Alternativa Libera 7 minuti 5 minuti
  Alleanza Liberalpopolare
  Autonomie ALA – MAIE –
  Movimento Associativo italiani all'estero
6 minuti 5 minuti
  Minoranze Linguistiche 4 minuti 3 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 3 minuti 3 minuti
  Unione Sudamericana Emigrati Italiani 3 minuti 3 minuti
  FARE! – PRI 3 minuti 2 minuti

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Pdl 3450 - voto finale 338 322 16 162 290 32 118 Appr.
2 Nom. Pdl 3540-A em. 1.4 336 272 64 137 28 244 115 Resp.
3 Nom. em. 1.5 358 286 72 144 28 258 115 Resp.
4 Nom. em. 1.50 366 357 9 179 45 312 115 Resp.
5 Nom. em. 1.51 rif. 357 334 23 168 250 84 115 Appr.
6 Nom. articolo 1 365 259 106 130 253 6 115 Appr.
7 Nom. articolo 2 364 272 92 137 270 2 115 Appr.
8 Nom. em. 3.3 371 364 7 183 38 326 115 Resp.
9 Nom. em. 3.4 370 366 4 184 41 325 115 Resp.
10 Nom. em. 3.5 369 322 47 162 37 285 115 Resp.
11 Nom. em. 3.9 375 373 2 187 40 333 115 Resp.
12 Nom. em. 3.1 377 343 34 172 88 255 115 Resp.
13 Nom. articolo 3 380 283 97 142 281 2 115 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 3-bis.3 380 360 20 181 35 325 115 Resp.
15 Nom. em. 3-bis.6 370 352 18 177 32 320 115 Resp.
16 Nom. em. 3-bis.2 373 359 14 180 33 326 115 Resp.
17 Nom. em. 3-bis.7 rif. 383 375 8 188 293 82 115 Appr.
18 Nom. articolo 3-bis 375 311 64 156 309 2 115 Appr.
19 Nom. em. 4.1 384 319 65 160 49 270 114 Resp.
20 Nom. em. 4.2 385 375 10 188 102 273 114 Resp.
21 Nom. em. 4.15 386 366 20 184 41 325 114 Resp.
22 Nom. em. 4.20 387 368 19 185 64 304 114 Resp.
23 Nom. em. 4.8 382 363 19 182 116 247 114 Resp.
24 Nom. em. 4.22 381 363 18 182 116 247 114 Resp.
25 Nom. em. 4.3 385 326 59 164 47 279 114 Resp.
26 Nom. em. 4.11 381 357 24 179 42 315 113 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. articolo 4 367 321 46 161 318 3 113 Appr.
28 Nom. articolo 5 384 279 105 140 277 2 113 Appr.
29 Nom. em. 6.16 382 354 28 178 30 324 113 Resp.
30 Nom. em. 6.1 384 363 21 182 115 248 113 Resp.
31 Nom. em. 6.2 379 356 23 179 112 244 113 Resp.
32 Nom. em. 6.3 383 341 42 171 94 247 113 Resp.
33 Nom. em. 6.4 383 334 49 168 92 242 113 Resp.
34 Nom. em. 6.5 373 326 47 164 89 237 113 Resp.
35 Nom. em. 6.6 378 276 102 139 36 240 113 Resp.
36 Nom. em. 6.7 370 329 41 165 82 247 113 Resp.
37 Nom. em. 6.8 378 297 81 149 38 259 113 Resp.
38 Nom. em. 6.9 355 266 89 134 29 237 113 Resp.
39 Nom. em. 6.10 378 354 24 178 78 276 113 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. articolo 6 372 262 110 132 229 33 112 Appr.
41 Nom. em. 7.500 383 339 44 170 236 103 112 Appr.
42 Nom. em. 7.2 379 346 33 174 107 239 112 Resp.
43 Nom. em. 7.4 380 298 82 150 57 241 112 Resp.
44 Nom. em. 7.5 379 334 45 168 91 243 112 Resp.
45 Nom. em. 7.6 387 360 27 181 113 247 112 Resp.
46 Nom. articolo 7 388 310 78 156 302 8 112 Appr.
47 Nom. em. 8.7 378 313 65 157 45 268 112 Resp.
48 Nom. em. 8.6 380 348 32 175 104 244 112 Resp.
49 Nom. em. 8.1 383 369 14 185 121 248 112 Resp.
50 Nom. em. 8.2 382 379 3 190 132 247 112 Resp.
51 Nom. em. 8.5 387 368 19 185 117 251 112 Resp.
52 Nom. em. 8.9 377 371 6 186 126 245 112 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 8.3, 8.10 378 303 75 152 60 243 112 Resp.
54 Nom. em. 8.4 371 355 16 178 112 243 112 Resp.
55 Nom. articolo 8 385 343 42 172 279 64 111 Appr.
56 Nom. em. 9.1 rif. 380 377 3 189 374 3 111 Appr.
57 Nom. articolo 9 378 277 101 139 276 1 111 Appr.
58 Nom. em. 10.500 378 285 93 143 244 41 111 Appr.
59 Nom. em. 10.3, 10.51 376 367 9 184 113 254 111 Resp.
60 Nom. em. 10.4 382 379 3 190 112 267 111 Resp.
61 Nom. articolo 10 379 279 100 140 274 5 111 Appr.
62 Nom. articolo agg. 10.050 rif. 365 299 66 150 234 65 111 Appr.
63 Nom. articolo 11 374 268 106 135 264 4 111 Appr.
64 Nom. em. 13.50 371 323 48 162 86 237 111 Resp.
65 Nom. em. 13.51 373 330 43 166 70 260 111 Resp.


INDICE ELENCO N. 6 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 13.6 373 355 18 178 94 261 111 Resp.
67 Nom. em. 13.52 372 334 38 168 92 242 111 Resp.
68 Nom. em. 13.53 377 307 70 154 61 246 111 Resp.
69 Nom. em. 13.54 379 329 50 165 84 245 111 Resp.
70 Nom. em. 13.55 379 326 53 164 59 267 111 Resp.
71 Nom. em. 13.56 381 340 41 171 95 245 111 Resp.
72 Nom. articolo 13 378 262 116 132 254 8 111 Appr.
73 Nom. em. 14.11 376 291 85 146 51 240 111 Resp.
74 Nom. em. 14.12 363 274 89 138 37 237 111 Resp.
75 Nom. em. 14.13 375 281 94 141 38 243 111 Resp.
76 Nom. em. 14.14 376 336 40 169 92 244 111 Resp.
77 Nom. em. 14.15 372 333 39 167 92 241 111 Resp.
78 Nom. em. 14.16 372 336 36 169 94 242 111 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. em. 14.17 380 321 59 161 73 248 111 Resp.
80 Nom. em. 14.50 377 359 18 180 33 326 111 Resp.
81 Nom. em. 14.51 379 283 96 142 272 11 111 Appr.
82 Nom. articolo 14 379 273 106 137 269 4 110 Appr.
83 Nom. articolo 14-bis 373 301 72 151 297 4 110 Appr.
84 Nom. em. 14-ter.50 375 369 6 185 277 92 110 Appr.
85 Nom. articolo 14-ter 373 302 71 152 299 3 110 Appr.
86 Nom. articolo 14-quater 371 346 25 174 286 60 110 Appr.
87 Nom. em. 14-quinquies.50 372 295 77 148 264 31 110 Appr.
88 Nom. articolo 14-quinquies 370 258 112 130 257 1 110 Appr.
89 Nom. em. 14-sexies.63 333 306 27 154 94 212 110 Resp.
90 Nom. em. 14-sexies.51 333 250 83 126 38 212 110 Resp.
91 Nom. em. 14-sexies.3 332 310 22 156 110 200 110 Resp.


INDICE ELENCO N. 8 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. em. 14-sexies.1 340 327 13 164 112 215 110 Resp.
93 Nom. em. 14-sexies.66 340 328 12 165 116 212 110 Resp.
94 Nom. em. 14-sexies.67 342 330 12 166 108 222 110 Resp.
95 Nom. em. 14-sexies.100 348 252 96 127 249 3 110 Appr.
96 Nom. em. 14-sexies.6 340 326 14 164 27 299 110 Resp.
97 Nom. em. 14-sexies.7 340 333 7 167 28 305 110 Resp.
98 Nom. em. 14-sexies.2, 14-sexies.62 335 325 10 163 106 219 110 Resp.
99 Nom. em. 14-sexies.8 347 342 5 172 33 309 110 Resp.
100 Nom. em. 14-sexies.9 351 284 67 143 30 254 110 Resp.
101 Nom. em. 14-sexies.10 349 286 63 144 29 257 110 Resp.
102 Nom. em. 14-sexies.11 337 276 61 139 25 251 110 Resp.
103 Nom. em. 14-sexies.12 345 336 9 169 32 304 110 Resp.
104 Nom. em. 14-sexies.71 343 332 11 167 108 224 110 Resp.


INDICE ELENCO N. 9 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 105 AL N. 111)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
105 Nom. articolo 14-sexies 344 256 88 129 248 8 110 Appr.
106 Nom. articolo agg. 14-sexies.0500 348 330 18 166 240 90 110 Appr.
107 Nom. odg 9/3540-A/7 323 294 29 148 85 209 109 Resp.
108 Nom. odg 9/3540-A/12 324 237 87 119 27 210 109 Resp.
109 Nom. odg 9/3540-A/13 331 260 71 131 27 233 109 Resp.
110 Nom. odg 9/3540-A/20 332 246 86 124 32 214 109 Resp.
111 Nom. odg 9/3540-A/24 325 317 8 159 101 216 109 Resp.