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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 550 di martedì 19 gennaio 2016

Pag. 1

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

  La seduta comincia alle 10,35.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  CATERINA PES, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 15 gennaio 2016.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Aiello, Alfreider, Artini, Baretta, Bindi, Catania, Cicchitto, D'Ambrosio, Damiano, Epifani, Faraone, Gentiloni Silveri, Mazziotti Di Celso, Meta, Piccoli Nardelli, Scanu e Schullian sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente novantadue, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Annunzio di petizioni (ore 10,36).

  PRESIDENTE. Invito la deputata segretaria a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.

  CATERINA PES, Segretaria, legge:
   MASSIMILIANO VALDANNINI, da Roma, chiede l'abrogazione delle norme del decreto legislativo n. 564 del 1996 in materia di trattamento previdenziale dei lavoratori chiamati a ricoprire cariche sindacali (1037) – alla XI Commissione (Lavoro);
   MICHELE VECCHIONE, da Alatri (Frosinone), chiede:
    che nei documenti di identità sia indicato il gruppo sanguigno (1038) – alla XII Commissione (Affari sociali);
    che non possa candidarsi a sindaco chi abbia ricoperto la carica di parlamentare o di presidente o consigliere regionale (1039) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
   EDMONDO CESARONI, da Roma, chiede:
    nuove norme a tutela dei consumatori in materia di assicurazione obbligatoria degli autoveicoli (1040) – alla VI Commissione (Finanze);
    che gli autoveicoli siano equipaggiati con dispositivi idonei a segnalare eventuali malori del conducente (1041) – alla IX Commissione (Trasporti);Pag. 2
    interventi per la riduzione delle liste di attesa nella sanità (1042) – alla XII Commissione (Affari sociali);
    nuove norme in materia di tutela della concorrenza e di tecniche di trasmissione nel settore radiotelevisivo (1043) – alle Commissioni riunite VII (Cultura) e IX (Trasporti);
   ANDREA MARCHIORI, da Macerata, chiede norme per la regolamentazione dell'attività delle sale gioco (1044) – alla VI Commissione (Finanze);
   PIETRO BALDASSARRI HOGER VON HOGERSTHAL, da Roma, chiede norme in materia di esenzione dall'IMU per i cittadini italiani residenti all'estero (1045) – alla VI Commissione (Finanze);
   ROBERTO NISI, da Frosinone, e altri cittadini chiedono nuove norme in materia di violazione della libertà vigilata (1046) – alla II Commissione (Giustizia);
   ANTONIO MINARDI, da Piane Crati (Cosenza), chiede iniziative a tutela del diritto di critica dei cittadini nei confronti dei politici (1047) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
   RENATO LELLI, da San Pietro in Cariano (Verona), chiede:
    nuove norme in materia di vigilanza sul sistema creditizio (1048) – alla VI Commissione (Finanze);
    modifiche all'articolo 52 del codice penale in materia di legittima difesa (1049) – alla II Commissione (Giustizia);
    iniziative per contrastare l'immigrazione clandestina (1050) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
    interventi in favore dei militari colpiti da infermità derivanti dall'esposizione all'uranio impoverito (1051) – alla IV Commissione (Difesa);
    l'incremento delle risorse destinate al Corpo dei vigili del fuoco (1052) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
   ROBERTO CRISAFULLI, da Bellaria Igea Marina (Rimini), e altri cittadini chiedono iniziative per la riduzione degli impianti radiotelevisivi e di telefonia mobile, a tutela dei cittadini dai campi elettromagnetici (1053) – alla VIII Commissione (Ambiente);
   MARCO ZAGANELLI, da Montevarchi (Arezzo), chiede nuove norme in materia di corresponsione di indennizzi a favore dei cittadini italiani che hanno dovuto lasciare la Somalia in seguito al conflitto del 1991 (1054) – alla V Commissione (Bilancio);
   PASQUALE IMPROTA, da Potenza, chiede nuove disposizioni in materia di assistenza psichiatrica (1055) – alla XII Commissione (Affari sociali);
   FRANCESCO DI PASQUALE, da Cancello ed Arnone (Caserta), chiede:
    nuove norme in materia di prevenzione e di dispositivi medici per il diabete (1056)alla XII Commissione (Affari sociali);
    iniziative per evitare la morte dei migranti (1057) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
    interventi diversi per il miglioramento dei trattamenti pensionistici e assistenziali e la lotta contro la povertà (1058) – alle Commissioni riunite XI (Lavoro) e XII (Affari sociali);
   MATTEO LA CARA, da Vercelli, chiede:
    nuove norme in materia di responsabilità civile dei magistrati (1059) - alla II Commissione (Giustizia);
    l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'operato degli istituti bancari (1060) – alla VI Commissione (Finanze).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,39).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono Pag. 3da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 11.

  La seduta, sospesa alle 10,40, è ripresa alle 11.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2145 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185, recante misure urgenti per interventi nel territorio. Proroga del termine per l'esercizio delle deleghe per la revisione della struttura del bilancio dello Stato, nonché per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa (Approvato dal Senato) (A.C. 3495).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3495: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185, recante misure urgenti per interventi nel territorio. Proroga del termine per l'esercizio delle deleghe per la revisione della struttura del bilancio dello Stato, nonché per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa.
  Ricordo che nella seduta del 14 gennaio 2016 è stato da ultimo respinto l'emendamento Corda 4.1.

(Ripresa esame dell'articolo unico – A.C. 3495)

  PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione nel testo approvato dal Senato (vedi l'allegato A della seduta del 14 gennaio 2016 – A.C. 3495) e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge nel testo approvato dal Senato (Vedi l'allegato A – A.C. 3495).
  Avverto che è stato presentato un emendamento riferito all'articolo unico del disegno di legge di conversione (Vedi l'allegato A – A.C. 3495).
  Passiamo quindi alla votazione degli identici emendamenti Pannarale 5.2 e Cancelleri 5.3.
  Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto l'onorevole Peluffo. Ne ha facoltà.

  VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO. Presidente, rappresentanti del Governo, colleghi deputati, mi preme intervenire in merito all'articolo 5, che è quello che stiamo iniziando ad esaminare, per sottolinearne l'importanza, perché con l'articolo 5, con i suoi commi, il Governo mantiene gli impegni presi rispetto al futuro delle aree che hanno ospitato Expo 2015. Del resto era stato lo stesso Presidente del Consiglio a Milano a presentare le linee guida di un progetto che vuole mantenere un fortissimo legame con quello che è stato Expo 2015, con quello che è stato un successo del nostro Paese, del nostro sistema economico, e vogliamo essere all'avanguardia dei temi che sono stati sollevati nel corso dei sei mesi di Expo.
  Significa anche mantenere gli impegni rispetto alle sollecitazioni che ci sono state da parte degli enti locali nel corso di queste settimane e dei mesi passati: al primo comma il Governo mantiene innanzitutto l'impegno di partecipare direttamente alla governance della società che è proprietaria delle aree di Expo. Voglio ricordare che la società Arexpo è a capitale maggioritario pubblico: regione Lombardia detiene circa il 34 per cento del capitale, così come il comune di Milano; vi è poi la Fondazione Fiera Milano con il 27 per cento, e infine Città metropolitana ha una quota del 2 per cento e il comune di Rho dell'1 per cento. Ebbene, con il comma 1 autorizziamo il Governo a partecipare del capitale pubblico di Arexpo.
  Il secondo comma, invece, interviene rispetto alla definizione, il sostegno e la Pag. 4realizzazione del progetto che deve essere il progetto guida rispetto al futuro di queste aree. Infatti, con il secondo comma vengono attribuite all'Istituto italiano di tecnologia, che è una delle eccellenze italiane nel campo della ricerca, un primo contributo di 80 milioni di euro per il 2015, e ad esso dovrà continuare il sostegno negli anni successivi per la realizzazione di un progetto scientifico: quello che il Presidente del Consiglio ha definito come Human Technopole, cioè mettere il nostro Paese all'avanguardia della ricerca e dell'innovazione, portando con sé anche una serie di altri investimenti che vedano il protagonismo delle università, delle imprese, secondo le disponibilità che sono già state definite da Università degli studi di Milano, da Confindustria, Assolombarda, quindi la realizzazione di un progetto scientifico e di ricerca che sia costruito sentendo gli enti territoriali principali e tutte le istituzioni scientifiche interessate. Tale progetto, che dovrà essere elaborato con queste caratteristiche, dovrà essere poi approvato con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del MEF.
  Presidente, vorrei utilizzare questi istanti che credo di avere ancora a disposizione per aggiungere anche un elemento: perché vede, Presidente, in questi giorni e nelle settimane precedenti c’è stata una lunga discussione rispetto ai risultati di Expo. Credo che sia all'evidenza di tutti che Expo sia stato un successo per il nostro Paese, ma sono state sollevate anche diverse questioni rispetto ai suoi conti.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO. Ebbene, faccio un lavoro di segnalazione, di rassegna stampa anche ai colleghi. Basta guardare le pagine locali, e non solo, per vedere che la società Expo ha presentato al CdA di ieri il bilancio preconsuntivo, che poi verrà presentato all'assemblea dei soci del 29 gennaio, dove si vede che i ricavi sono per 736 milioni, di cui 373 dai biglietti (sono stati venduti 21.476.957 biglietti, con un incasso medio per biglietto di 17,4 euro), e i costi di gestione sono stati di 721 milioni di euro: quindi un patrimonio netto di 14 milioni di euro. Questo a significare che l'Expo, anche dal punto di vista economico, rispetto alla gestione della società, è stato un successo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pannarale. Ne ha facoltà.

  ANNALISA PANNARALE. Presidente, penso sia il caso, al di là dell'effettiva possibilità di modificare questo decreto-legge, di spiegare la ragione di questo emendamento e di quelli successivi all'articolo 5: a cominciare da questo, dal primo, un emendamento soppressivo.
  L'articolo 5 è uno dei più discutibili e spinosi di questo decreto-legge. Cosa fa in questo articolo il Governo ? Decide di colmare il vuoto di prospettive del dopo Expo con un'idea di costruzione di un centro di ricerca all'avanguardia, di un presidio tecnico-scientifico: e fin qui, si potrebbe dire, nulla di scandaloso. Certo, potremmo discutere su cosa è stato Expo: qualcuno dice un successo, lo diceva prima l'onorevole Peluffo; qualcun altro invece potrebbe portare ulteriori elementi. Potremmo discutere di quelle che sono state le ricadute effettive sull'economia reale di questo Paese, oppure anche sulla vita dei poveri del mondo, che tanto sono stati utilizzati ad uso e consumo della propaganda, a cominciare dalle brochure. Potremo discutere di tutto questo, però non lo farò, perché ci allontaneremmo dal contenuto del decreto-legge.
  Per colmare il vuoto di prospettiva e di senso, questo Governo decide nell'articolo 5 di finanziare l'Istituto italiano di tecnologia di Genova con 80 milioni di euro: la costituzione di tale polo tecnico-scientifico viene affidata a questo ente, voglio ricordarlo, di ricerca privato, che ha già nel corso degli ultimi undici anni raccolto una mole assolutamente ingente di risorse pubbliche, potremmo dire una media di 90 milioni di euro all'anno. E stiamo parlando Pag. 5di un istituto di ricerca privato ! E questo nonostante ci siano numerosi elementi di non chiarezza: incerti sono i risultati scientifici dello stesso Istituto italiano di tecnologia, con un certo disequilibrio (come peraltro era già noto da alcune interrogazioni che questa maggioranza aveva presentato nella passata legislatura) tra risorse e pubblicazioni; tanto che non è stato ancora reso noto il famoso contenuto del rapporto che era stato richiesto dallo stesso Ministro Padoa-Schioppa, redatto da una commissione internazionale indipendente, e però ancora a noi sconosciuto nonostante numerose interrogazioni, l'ultima delle quali dell'onorevole Fassina di Sinistra Italiana. Allora, incerti risultati scientifici; poco chiara la gestione finanziaria (e del resto di istituto privato si tratta); assolutamente discrezionali i criteri di scelta del personale scientifico e manageriale, e sempre di istituto di ricerca privato si tratta.
  Lo voglio allora chiedere al Governo: sulla base di quali elementi di valutazione di un'eccelsa qualità della ricerca si decide di finanziare con ben 80 milioni di euro questo istituto tecnologico ?
  E lo si fa non con una selezione pubblica, aperta al coinvolgimento dell'università e degli enti pubblici di ricerca, ma lo si fa per decreto, per decretazione d'urgenza, in maniera assolutamente discrezionale.
  Lo chiedo ancora al Governo: perché si fa questa scelta, nonostante l'università pubblica e gli enti pubblici di ricerca continuino ad essere strozzati nelle loro possibilità da tagli continui, che hanno riguardato tutti i Governi, non ultimo il Governo Renzi ? Allora, penso che si possa parlare di insulto, Presidente; penso che si possa parlare di insulto a tutti quei ricercatori che, ogni giorno, con il loro lavoro, provano a dare un contributo fondamentale alla competitività scientifica internazionale del nostro Paese, e lo fanno con contratti precari, lo fanno con stipendi che sono assolutamente da fame, lo fanno, addirittura, dovendosi cercare i committenti, per poter continuare in questo loro prezioso e importantissimo lavoro di ricerca.
  Allora, credo che si possa decidere per una volta – lo dico nuovamente al Governo...

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Pannarale.

  ANNALISA PANNARALE. ...ma anche alla maggioranza – di non perseverare nelle scelte sconsiderate. C’è una ricchezza in questo Paese: è quella dell'università pubblica e della ricerca pubblica. Per una volta, si può decidere di non buttarla via e, con essa, il futuro del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

Su un lutto del deputato Marco Rondini.

  PRESIDENTE. Comunico che il collega Marco Rondini è stato colpito da un grave lutto: la perdita del padre.
  La Presidenza della Camera ha fatto pervenire al collega le espressioni della più sentita partecipazione al suo dolore, che desidero ora rinnovare anche a nome dell'intera Assemblea.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame dell'articolo unico – A.C. 3495)

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà. Colleghi dietro l'onorevole Simonetti, gentilmente...tutti quanti, colleghi, abbassiamo un pochino il tono della voce ed eliminiamo i capannelli, per favore. Grazie. Prego, onorevole Simonetti.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente. Il tema dell'Expo è certamente un tema importante; è tanto importante che vede il suo manager, Sala, candidato per il centrosinistra nella città di Milano. Qui Pag. 6sarebbe, però, interessante capire che succede oltre questi 80 milioni che vengono dati per la ricerca, appunto, e per utilizzare una parte di queste superfici destinate all'Expo, solo un 10 per cento, quasi, perché si parla di 70 mila metri quadrati contro quasi un milione di metri quadrati di tutta l'area.
  Non venite a spiegarci che cosa si farà in tutta l'altra parte di quell'enorme piazzale, ora urbanizzato, ma non tutto bonificato, tanto che, quando fu messo al bando, nessuno lo comprò. Quando il pubblico lo ha comprato, lo ha utilizzato, i privati di allora non lo hanno bonificato; quindi, sarebbe interessante capire quanto sarà il costo di queste bonifiche e se ed effettivamente ci sono degli utili. Peluffo ci ha dato dei numeri, che ha letto su un giornale, ci dice sulla stampa locale, ma alla regione Lombardia i bilanci non sono ancora arrivati, dopo due mesi che questa kermesse internazionale è finita.
  Il manager Sala non ha portato nulla, non ci sono numeri definitivi e non ci sono neanche i numeri certificati del bilancio di Expo. Fa specie che Sala dica, quando si presenta alle primarie, che vorrà sottoporre i bilanci del comune di Milano a Cantone dell'Autorità anticorruzione: sarebbe interessante che inizi a presentare i bilanci di quello che ha fatto, non di quello che, forse, farà (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini), perché di questa parte qui nessuno sa nulla e, anzi, sarebbe interessante che Cantone andasse a vedere anche quei bilanci così facciamo ancora prima.
  E, poi, sarebbe interessante capire se questi 80 milioni dati all'ITT contribuiscano al finanziamento di questa campagna elettorale, al finanziamento occulto di questa campagna elettorale che sta seguendo il manager Sala, tanto che lo abbiamo visto, in fotografie fatte dai suoi esponenti, dal suo comitato organizzativo per le primarie, proprio nelle sale dell'Expo, organizzarsi la campagna per le primarie. Se questa è la logica, in cui il pubblico diventa privato, che è la logica tipica della sinistra, ecco, noi non ci stiamo; quindi, diventa effettivamente ridicola questa posizione e ridicoli sono questi fondi che vengono destinati non si capisce bene a fare che cosa.
  È chiaro che sarebbe interessante capire, oltre al costo della kermesse internazionale, anche il risultato, il ritorno politico, il ritorno che lo spirito spesso dell'Esposizione internazionale doveva avere, che era quello del suo tema, «Nutrire il pianeta, energia per la vita».
  Noi, a parte le grandi abbuffate ai tavoli dei padiglioni, non abbiamo visto altro, non abbiamo visto alcuna iniziativa di peso sul tema, appunto, di nutrire il pianeta. Sarà stata una grande Disneyland per architetti ed ingegneri, ma, di fatto, il tema non è stato toccato a fondo. Sarebbe interessante anche dibattere, all'interno di questo Parlamento, dell'acquisizione e del raggiungimento delle finalità che ci si era dati.
  Quindi, Presidente, questo è un tema importante: noi abbiamo presentato diversi emendamenti sul tema, soprattutto per dare la possibilità al territorio milanese, al territorio lombardo, di poter usufruire di queste strutture e di queste aree, affinché ci sia una prosecuzione vera e pertinente di questo che potrebbe essere l'inizio di un'esperienza, e non certo la fine. Concludo, dicendo che sarebbe opportuno davvero entrare nel merito della parte politica, diciamo così, ed economica dell'Esposizione universale, che, all'attualità, non è presente in alcuna sede istituzionale e ufficiale.
  Quindi, Cantone, prima di parlare dei bilanci di Milano, ci ragguagli bene dei bilanci di Expo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Pannarale 5.2 e Cancelleri 5.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 7

  Colleghi, è il primo voto, e quindi saremo pazienti e tolleranti. Bolognesi, Casellato, Bombassei, Lainati, Boccuzzi. Colleghi, mi accingo a chiudere la votazione, quindi vi suggerirei di accelerare il raggiungimento dei vostri posti. Magorno, Boccuzzi ancora non riesce a votare e anche Lainati continua ad avere problemi. Capodicasa, Matarrelli, Rizzetto...onorevole Lainati, ancora non abbiamo risolto ? Rizzetto ha votato ? Va bene.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  390   
   Votanti  387   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  194   
    Hanno votato 92    
    Hanno votato no  295.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Guidesi 5.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Grazie, Presidente. Approfitto di questo emendamento, sul quale noi voteremo favorevolmente, per dire che Forza Italia sosterrà una serie di emendamenti della Lega, ma anche delle altre forze di opposizione, che vanno nella direzione di contrastare quello che possiamo chiamare il nuovo centralismo democratico del principale partito della sinistra, che è passato dal centralismo democratico di antica memoria del Partito Comunista, al nuovo centralismo democratico del segretario Premier che accentra, come si può vedere, se avete la voglia e l'opportunità di leggere questo articolo, nuovamente su di sé, cioè su Palazzo Chigi, la regia di questa importante organizzazione per il futuro di Expo.
  Expo, motivo per il quale noi non abbiamo votato l'emendamento soppressivo, è una cosa che abbiamo voluto noi e portato noi a casa per il bene del nostro Paese. Per questo motivo abbiamo a cuore che l'esperienza che si è consumata in questi sei mesi non vada poi dispersa.
  Presidente Giachetti, lei come me, come dico sempre, è in questo Parlamento dal 2001 e ha quindi buona memoria per ricordare come il suo partito dell'epoca si oppose strenuamente alla creazione dell'Istituto italiano di tecnologia. Ora, noi siamo sempre stati abituati ad avere molta pazienza con la sinistra, come con quei bambini che sono un po’ lenti, ma con l'andare del tempo poi ci arrivano. Quindi è, oserei dire, quasi commovente vedere il modo con il quale il Premier e il suo partito adesso riconoscono che quella intuizione, voluta dall'allora Presidente del Consiglio Berlusconi, con il Ministro Tremonti e il Ministro Moratti (Moratti, guarda caso, ritorna anche in questa circostanza), fu e sia stata un'intuizione vincente e utile per il nostro Paese.
  Quindi, mi avvio alla conclusione confermando il voto favorevole di Forza Italia e riservandomi poi, in un futuro intervento, di parlare invece dell'atteggiamento di uno dei principali candidati alle primarie del Partito Democratico a sindaco di Milano che ha avuto, per così dire, qualche responsabilità in Expo e che sta usando Expo, facendosi scudo di quella iniziativa, per la propria campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Al di là del voto su questo emendamento, credo che valga la pena di fare il punto su questo articolo 5 e sul complesso degli emendamenti presentati, perché presenta un grado di indeterminatezza e di opacità. Ma ciò non poteva essere differentemente, perché l'annuncio del Governo di questi 150 milioni di euro, per dieci anni, destinati alla riqualificazione dell'area dell'Esposizione universale, è avvenuto svariate Pag. 8settimane fa, potremmo dire mesi, con grande clamore di stampa. Tuttavia, la via, diciamo, il veicolo, attraverso il quale realizzare questa valorizzazione (poi entreremo anche nel merito della parzialità della scelta che è stata effettuata) avviene in questi giorni, perché a me risulta che la due diligence fornita al Ministero, al fine di valutare il veicolo che abbiamo capito essere la società Arexpo, è stata fornita nella scorsa settimana e credo che i nodi siano stati sciolti non prima di giovedì della settimana scorsa. Questo per dire cosa ? Per dire che, al di là della valutazione che possiamo fare di politica generale su quale utilità abbia avuto l'evento dell'Expo per nutrire il pianeta e dare energia alla vita (questa sarebbe una valutazione politica che ci dividerebbe, ma io sono keynesiano e quindi resto nel merito), c’è il tema che questo Parlamento ha discusso di questo articolo 5, del futuro di un'importante area derivante da un evento così lungamente caldeggiato e così visibile anche a livello internazionale, senza avere alcun elemento per valutare questo articolo 5. Sono di ieri, credo, le dimissioni del presidente di Arexpo, peraltro annunciate. Capiamo che il Governo, quindi il MEF, vogliano entrare nell'azionariato della società rilevando le quote di Fondazione fiera, però, tuttavia, tutto questo nell'articolo non c’è scritto, ma è frutto di un'evoluzione successiva. Io credo che il Parlamento avrebbe avuto la necessità di conoscere questi ed altri elementi successivi, perché nulla è scritto, per poter valutare più attentamente questo articolato.
  Quindi, abbiamo un articolo che distribuisce questi 150 milioni di euro in varie tranche (ci torneremo poi sul progetto concreto che si vorrebbe installare con questa prima finalizzazione) suddivise fra attori diversi che, a questo punto, ci sembra di capire sarebbero il comune di Milano, la regione Lombardia e non più la Fondazione fiera, ma il MEF. Capite che gli emendamenti che vedremo, a seconda della parte politica che li propone, sono semplicemente un tirar la coperta verso uno di questi attori. Ma, per quello che c’è scritto in questo articolato, vige semplicemente un principio di assoluta opacità e sto solo parlando dell'articolo 1. Quando troverete quegli emendamenti soppressivi delle parole «anche mediante partecipazione al capitale della società proprietaria delle stesse», quell’«anche» identifica le cose che prima vi ho detto, ma non c’è scritto in questo articolato, molto a priori è stata fatta questa scelta. Allora, forse, si poteva discutere con più cognizione, mettendo le carte sul tavolo e aprendo un dibattito franco fra le forze politiche.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 5.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fregolent, Malpezzi, Frusone, Amendola, Giammanco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  408   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato   47    
    Hanno votato no  361.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 5.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Saltamartini, Fanucci, Lombardi, Richetti, Adornato, Binetti, Carfagna, Frusone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  407   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato  55    
    Hanno votato no  352.    

Pag. 9

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 5.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fabbri, Giorgis, Parentela...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  418   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  54    
    Hanno votato no  364.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Da Villa 5.8.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Da Villa. Ne ha facoltà.

  MARCO DA VILLA. Signor Presidente, questo emendamento è perfettamente in linea con la battaglia che il MoVimento 5 Stelle ha portato avanti su Expo in consiglio regionale della Lombardia. Il problema si può riassumere in: socializzazione delle perdite e dei costi e privatizzazione dei ricavi. Qual è il punto ? Il punto è che i terreni su cui è sorta Expo sono terreni che hanno avuto la necessità di essere bonificati e queste bonifiche dovevano essere, ad avviso del MoVimento 5 Stelle, in carico ai proprietari che hanno venduto e trasferito questi terreni. Quindi, quello che temiamo con questo articolo 5 è che, tra le altre cose, si esonerino surrettiziamente i privati, cioè in particolare la famiglia Cabassi e la Fondazione Fiera, da questo compito di bonificare i terreni e, con l'entrata nella partecipazione societaria del Governo e dello Stato, in qualche modo vengano sostituiti dallo Stato e quindi dai soldi che tutti i contribuenti, tutti i cittadini conferiscono allo Stato con le tasse. Quindi la nostra intenzione è proprio che questi soldi, con cui si entra in partecipazione statale, non siano utilizzati per le bonifiche perché riteniamo che le bonifiche debbano farle i privati, debbano farle quei soggetti che hanno fatto grossi profitti trasferendo questi terreni a Expo e quindi da questi grossi profitti deve derivare anche quest'onere di trasferire i terreni perfettamente bonificati per l'utilizzo pubblico che se ne vuole fare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Signor Presidente, sarebbe anche qui interessante che qualcuno ci spieghi questa posizione del management di Expo, se effettivamente ha fatto o non ha fatto le bonifiche, che tra l'altro erano presenti nell'accordo quadro iniziale dell'utilizzo di quelle aree, ma io vedo che questo Governo non si distingue tanto da quelli della Prima Repubblica, in cui si privatizzavano i guadagni e si socializzavano le perdite e i problemi, tant’è che oltre a questo problema legato alle bonifiche dell'area Expo vediamo che un'altra bonifica, quella della Terra dei fuochi, fatta ovviamente da un'incapacità di gestione di una determinata classe dirigente di una determinata regione, che è quella della Campania, viene di nuovo scaricata sulle tasche dei cittadini attraverso il finanziamento della regione con 150 milioni di euro per spostare un settimo di tutti i problemi. Questo è un finto Governo rottamatore, Renzi di fatto usa i metodi della Prima Repubblica, come quello di aumentare il debito per fare ricchezza privata e per farsi un tornaconto suo, elettorale, personale. Io credo che non vada a lungo che questo finto nuovismo venga smascherato e venga mandato a casa (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento Pag. 10elettronico, sull'emendamento Da Villa 5.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Lorenzis, Romele, Garavini, Martino, Abrignani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  425   
   Votanti  401   
   Astenuti   24   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato  89    
    Hanno votato no  312.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Della Valle 5.10, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Fitzgerald, Monchiero, Adornato, Fanucci, Vazio, Gagnarli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  425   
   Votanti  416   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato  85    
    Hanno votato no  331.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sorial 5.40, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Garavini, Bolognesi, Tofalo, Di Lello, De Maria, Mannino, Kronbichler, Cuomo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  426   
   Votanti  418   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  81    
    Hanno votato no  337.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Caso 5.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Fitzgerald, Piccolo, Taricco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  424   
   Votanti  415   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato  74    
    Hanno votato no  341.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Cassano e De Micheli hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Guidesi 5.5.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Signor Presidente, noi voteremo questo emendamento, come annunciato prima, perché sebbene noi siamo – come ho detto nel precedente intervento – coloro i quali hanno voluto l'Istituto italiano di tecnologia, al tempo stesso noi vogliamo che le istituzioni universitarie e scientifiche della Lombardia, che sono le prime della nostra nazione e tra le prime in Europa, non siano tagliate fuori da quello che il Premier segretario, Pag. 11nella sua riaggiornata edizione del centralismo democratico, sta attuando, accentrando tutto a Palazzo Chigi e tagliando potenzialmente fuori tante eccellenze – come ho detto – lombarde, nazionali e internazionali.
  Per questo motivo noi voteremo convintamente questo emendamento e anche per il fatto che, come sempre, quando si tratta della sinistra, si passa dal conflitto di interessi agli interessi senza conflitto. In questo caso il riferimento è all'ex coordinatore di Expo, il candidato alle primarie Giuseppe Sala, il quale continua imperterrito a farsi la campagna elettorale, come già è stato opportunamente ricordato, sulle spalle di Expo. Noi riteniamo che questa, appunto, sia la versione aggiornata di questo antico comportamento della sinistra che ha sempre fatto i propri interessi elettorali e non, scaricandoli, da un lato, sulle spalle dei cittadini, dall'altro, sugli oppositori politici.
  Per questo motivo noi convintamente e con forza, come ha già fatto ieri la coordinatrice di Forza Italia in Lombardia, l'onorevole Gelmini, intimiamo al candidato Premier, anzi, a uno dei candidati sindaci, non Premier – mai porre limiti all'ambizione altrui – intimiamo, appunto, a uno dei candidati alle primarie di Milano del Partito Democratico di smetterla ! Di smetterla di farsi bello di questa, che è stata un'azione collettiva, per un interesse personale e politico della parte che rappresenta colui il quale, un anno, fa era andato in televisione a dichiarare che mai avrebbe fatto politica e che non era assolutamente contiguo col Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Prima usavo il termine «opacità» per descrivere questo articolo; mi sembra che, a mano a mano che la nostra discussione avanza, ciò si manifesti in tutta la sua interezza.
  Abbiamo assistito a un balletto sulle cifre di questi famosi 50 milioni, fra poco assisteremo al balletto delle cifre per i restanti 80 che declinano, definiscono il «cosa» dovrebbe nascere sulle aree di Expo.
  Noi sappiamo che questi 50 milioni, lo abbiamo capito in questi giorni, andranno a costituire di fatto una nuova società proprietaria di quei terreni, la nuova Arexpo, cambiandone uno dei soci, ma questo lo abbiamo già discusso precedentemente, con il MEF al posto della Fondazione. La parte rimanente dovrebbe – se capiamo bene, ma può darsi che siamo tratti in errore, sempre da quelle opacità – coprire il disavanzo di Expo Spa, dovrebbe... Ciò vuol dire che, in qualche modo, la campagna elettorale milanese, quella che si va svolgendo per le primarie del 7 febbraio, viene chiamata in causa; perché non c’è limpidezza neppure sui conti della grande kermesse internazionale, ma temo che questa limpidezza maggiore la vedremo soltanto a primarie avvenute per non azzoppare il candidato predestinato, il dottor Sala, a sindaco di Milano, anche se ci risulta che sia in gravissima difficoltà a mano a mano che si avvicina il termine del 7 febbraio. Quindi, adesso, dal proprietario dei terreni, passeremo a discutere del «cosa» si debba realizzare.
  Noi non siamo contrari all'intervento, alle competenze e ai saperi dell'Istituto italiano di tecnologia di Genova, anzi, pensiamo possano rappresentare un valido contributo; si parla della partecipazione a quel progetto, anch'esso indefinito – ma ne discuteremo al comma 2 – anche di istituzioni pubbliche, universitarie, scientifiche dell'area lombarda e ciò sarebbe opportuno; ovviamente, non si capisce il perché di questa scelta completamente «extraterritoriale» quando esistono su quel territorio, che ha ospitato il grande evento, saperi, competenze ed eccellenze che pure sono stati chiamati in causa nello svolgimento dei mesi dell'Expo.
  Quindi, noi non siamo contrari, ci piacerebbe però vederci chiaro, anche perché i soldi, le risorse sono effettivamente tante in tempi di scarsità. Questo sarebbe Pag. 12l'obiettivo, ci asterremo su questo emendamento, perché, pare, dichiara guerra fra istituzioni territorialmente non sovrapposte, ovvero quelle genovesi e quelle milanesi. Forse sarebbe occorsa anche qui una maggior limpidezza sul perché delle scelte, sullo svolgimento e sul che fare. Così sembra risultare una delega in bianco, ma è argomento, credo, dei successivi emendamenti e del seguito della nostra discussione (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 5.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Adornato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  432   
   Votanti  398   
   Astenuti   34   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato  56    
    Hanno votato no  342.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Piccione ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Incà 5.39, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Furnari...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  429   
   Votanti  427   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato  89    
    Hanno votato no  338.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Bombassei ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mantero 5.43, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gigli, Fitzgerald, Grande, Sandra Savino, Vazio, Bruno Bossio, Bonafede, Di Lello...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  433   
   Votanti  409   
   Astenuti   24   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no  302.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 5.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fico, Benedetti, Gigli, Fitzgerald, Rotta, Bombassei, Giuliani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  420   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no  315.    

Pag. 13

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pannarale 5.21.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pannarale. Ne ha facoltà.

  ANNALISA PANNARALE. Grazie, Presidente; intervengo rapidamente, sia su questo, ma anche sull'emendamento successivo, per ribadire un po’ quanto detto all'inizio di queste votazioni.
  Non stiamo contestando la scelta da parte del Governo di individuare un'idea che possa, diciamo così, riempire quella che è stata la sperimentazione fatta su un pezzo delle aree Expo, stiamo contestandone la modalità.
  Stiamo contestando una scelta tutta discrezionale, fatta, appunto, per decreto, senza criteri di indipendenza e di trasparenza. Dunque, in questo emendamento, così come nel successivo, proponiamo che si possa costituire e aprire una selezione pubblica, un bando. Un bando cui possano partecipare tutte le ricchezze del nostro Paese, l'università pubblica, gli enti pubblici di ricerca, tutte quelle intelligenze e tutte quelle risorse che, ogni giorno, danno il loro contributo importante, e che lo si faccia sulla base di criteri di libertà e di indipendenza: perché la ricerca, quella vera, quella che serve alla crescita e alla prospettiva di un Paese, è sicuramente la ricerca sganciata da qualunque forma di patronaggio; una ricerca, invece, capace di quella libertà e di quella indipendenza che la rende, appunto, ricca e capace di lasciare il suo segno su una prospettiva di progresso per un Paese che ha da colmare tante lacune e da recuperare tantissimo rispetto a quella che è la media europea.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 5.21, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Gigli, Marzano, Carfagna, Binetti. Altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  432   
   Votanti  429   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato  123    
    Hanno votato no  306.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pannarale 5.22.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Qui siamo passati dai 50 agli 80 milioni, nel comma 1, ne abbiamo lungamente parlato: il problema dell'assetto azionario e del ripianamento dei bilanci delle società coinvolte, Expo, Arexpo Spa. Adesso passiamo agli 80, cioè al che fare. E qui si apre un altro capitolo interessante, ne abbiamo parlato, sui criteri che hanno condotto il Presidente del Consiglio dei ministri, di fatto, ad individuare l'Istituto italiano di tecnologia di Genova come il maker, il progettatore dell'operazione sulle aree.
  Ci tocca, tuttavia, segnalare che, anche qui, il metodo è abbastanza singolare, perché si dice il chi, si dice una prima frazione del quanto, ma nulla si dice del cosa dovrebbe valorizzare quelle ampie aree al fine di non lasciarle alla sterpaglia. Ecco, allora, che è legittimo, di fronte a questa confusione – io l'ho chiamata più volte opacità –, che i colleghi si esercitino nello spostamento di queste risorse – 80 milioni – verso altre destinazioni che sembrano egualmente meritevoli ed egualmente bisognose.
  Tra l'altro, questo articolo si conclude, diciamo, con un cameo, che, se ho capito bene, revoca le risorse finalizzate alla riqualificazione della linea tranviaria extraurbana Milano-Limbiate e le destina Pag. 14sostanzialmente ad Expo Spa, sempre al ripianamento di quei conti non a posto, per far fronte al mancato contributo della provincia di Milano. Complimenti !
  Qui abbiamo, quindi, dei progetti che per mesi e mesi, anni addirittura, hanno esercitato le migliori menti dell'area metropolitana milanese sul che fare successivamente all'Expo, che, sostanzialmente, vengono per il momento cancellati. Se voi ricordate, si è lungamente discusso se poteva essere sede di un polo, di un grande campus universitario, almeno parzialmente; se potesse diventare una grande piattaforma logistica per i mercati generali milanesi; si è discusso di una possibile sede della RAI e di un polo della comunicazione. Di tutto questo forse sarà, ma ne dubitiamo: quanto meno sarebbe stato opportuno che, visto che l'Expo è a lungo tempo durato e che per lunghissimo tempo è stato preparato, che si arrivasse a questo punto – complici i Governi precedenti e l'attuale –, si arrivasse ad un qualche elemento di chiarezza in più.
  Quindi, noi pensiamo che, fatta salva la necessità di dare un seguito a questa vicenda – sto parlando di quella dell'Expo – troppo marcatamente tirata in ballo per fini che con la necessità di nutrire il pianeta e dare energia alla vita nulla avevano a che fare – ma questo credo sia comprensibile a tutti –, è legittimo che i colleghi colgano la contraddizione e trovino destinazioni alternative a questi finanziamenti.
  Ecco, quindi, Presidente, che comincia a chiarirsi oggi – ho concluso – ciò che, però, doveva essere chiaro prima. Infatti citavo atti formali, una due diligence, la riunione al Ministero della fine settimana scorsa, che sono avvenuti quando questo provvedimento era già in esame in quest'Aula: noi ne stavamo già discutendo sostanzialmente. E che lavoro possono aver fatto le Commissioni competenti se, a tutt'oggi, è opaco il contenuto di questo articolato ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, signor Presidente. Man mano che l'Aula analizza ed esamina questo provvedimento, questo decreto-legge, ci si accorge che è vero che arriveremo al prossimo articolo, che riguarda il Giubileo, ma, sostanzialmente, noi qui discutiamo di tre grossi problemi che impegnano grandi risorse da parte del Governo e, quindi, da parte dei cittadini italiani. In pratica, nella scorsa seduta abbiamo parlato per ore ed ore di un grande problema che è ad altissimo costo, cioè la questione della «Terra dei fuochi» e il problema che riguarda rifiuti e bonifiche della Campania, adesso è la volta di Expo, poi avremo il Giubileo.
  Noi voteremo a favore di questo emendamento. Voteremo a favore, perché ci sembra molto strano che possa escludersi, davanti ad un investimento di risorse così cospicuo, la possibilità della cosiddetta tanto sbandierata trasparenza da parte del Governo della sinistra, in riferimento a quella che può essere una procedura minima per poter assicurare trasparenza, legalità e buon utilizzo, spero, di queste risorse, nel senso che si cerca di fare un bando per poter, poi, andare a comprendere quello che effettivamente si deve fare.
  È strano veramente che per quello che, signor Presidente, i colleghi hanno esposto, un po’ si è visto che qui c’è anche un gioco delle parti su uno dei tanti affari del secolo, che è quello di Expo 2015, indipendentemente dai risultati che sono stati ottenuti all'interno di quello che possono essere i costi e i benefici della mostra universale. Io non entro nel merito di quel che può aver fruttato come immagine, e non solo come immagine, al nostro Paese, sta di fatto, però, che, in termini di impegno di risorse pubbliche, anche in questo caso, la classe dirigente non ha brillato, così come non ha brillato e continua a non brillare per la «Terra dei fuochi», come anche su questo impegno di risorse pubbliche le inchieste parlano chiaro di Expo e, peggio ancora, per quello che riguarda Roma capitale con il Giubileo.

Pag. 15

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  ROCCO PALESE. Per questo motivo, noi voteremo a favore di questo emendamento, perché, perlomeno, contribuisce a cercare di evitare che ci siano scelte al di fuori della legalità, al di fuori della trasparenza e che non si vada, invece, come al solito, nella direzione che è più facile...

  PRESIDENTE. Onorevole Rampi, gentilmente raggiunga la sua postazione. Ha concluso, onorevole Palese.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 5.22, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Taricco, Greco, Sannicandro, Fassina. Altri ? Busto. Mi sembra che abbiano votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  432   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato  125    
    Hanno votato no  307.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Basilio 5.19, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Palese, osservi bene alla sua sinistra... bene. Altri ? Rotta, Vazio, Gigli... è che fa fatica anche il Presidente a vedere... Fregolent... ci siamo ? No, l'onorevole Carbone. Altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  444   
   Votanti  431   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  119    
    Hanno votato no 312.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Vacca. 5.20.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente. Qui, come è stato sollevato anche precedentemente da altri colleghi, il punto non è ovviamente essere contrari all'Istituto italiano di tecnologia (IIT) o andare contro questo istituto. È vero che ci sono state molte critiche in passato sulla sua presunta produttività, un termine che a noi non piace tanto applicato alla ricerca, ma che è tanto caro al Governo, il quale applica gli stessi criteri soltanto quando gli fa comodo e quando, invece, non gli fa comodo, magari sorvola su questi criteri che vengono adottati; quindi, ci sono state critiche sull'indice di produttività dei ricercatori dell'IIT, ci sono state molte critiche in passato su alcuni finanziamenti che a molti sembrano alti rispetto al lavoro che viene svolto da questo istituto, ma il punto adesso non è entrare nel merito, anche perché noi non sappiamo che cosa questo Istituto italiano di tecnologia andrà a fare nel sito Expo, il punto è un altro. Il punto è che un giorno il Presidente del Consiglio si è svegliato e non si capisce in base a quali criteri e per quale motivo ha deciso che nelle zone Expo dovesse insediarsi, appunto, l'Istituto italiano di tecnologia. Noi capiamo che, per chi è abituato a ragionare secondo logiche feudali e a trattare il potere in maniera feudale, sia difficile da comprendere, però i fondi normalmente dovrebbero essere assegnati secondo altre logiche.
  Con questo emendamento, ad esempio, noi che cosa chiediamo ? Chiediamo di fare una procedura pubblica, aperta a Pag. 16tutte le università e agli enti di ricerca nazionali, per decidere e vedere qual è il progetto migliore, per valutare l'assegnazione di questi soldi in base ai progetti: cioè, prima si valutano i progetti, si vede che idea si vuole realizzare e poi, eventualmente, si assegnano i soldi. Dovrebbe essere un principio logico, un principio di buonsenso, anche per attirare e stimolare le iniziative e le idee migliori, ma a quanto pare il Governo è sordo, vuole operare secondo logiche oscure e vuole assegnare questi soldi secondo logiche di cui nessuno è a conoscenza.
  Ricordiamo che quando il Governo tirò fuori questa idea, si sollevarono le critiche di tutto il mondo scientifico italiano proprio per questo motivo: perché sono oscure le logiche dietro a questa scelta e proprio perché, oltre al coinvolgimento di tutti gli enti di ricerca e le università del territorio, ci potrebbero essere altre idee, altri progetti per l'area Expo, che probabilmente potrebbero essere anche migliori rispetto a quello che, invece, l'IIT vuole realizzare e di cui, comunque, nessuno è a conoscenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vacca 5.20, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gigli... ha votato ? Borghi e D'Incà... D'Incà lo abbiamo risolto, Borghi ha fatto quindi mi pare che abbiamo votato tutti... no, Taricco... bene.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  426   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato  115    
    Hanno votato no  311.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Uva 5.23, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? No, onorevole Tofalo... altri ? Onorevole Gagnarli acceleriamo... onorevole Fabbri... bene.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  441   
   Votanti  428   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato  119    
    Hanno votato no  309.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Dobbiamo ora passare ad una serie a scalare composta di sette emendamenti che si differenziano tra loro esclusivamente per gli importi dei contributi di cui si dispone lo stanziamento. In base all'articolo 85, comma 8, del Regolamento, come applicato nella prassi assolutamente costante, la Presidenza porrà in votazione il primo emendamento, Battelli 5.12, un emendamento intermedio, Massimiliano Bernini 5.15, e l'ultimo emendamento della serie, Businarolo 5.18, dichiarando assorbiti gli altri.
  Passiamo, quindi, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Battelli 5.12, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gigli... ci siamo ? Galperti.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 17
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  431   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  117    
    Hanno votato no  314.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Massimiliano Bernini 5.15, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Lorenzis, Placido, Di Lello... non vedo altre mani alzate... Tidei... onorevole Grillo... Colletti... altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  436   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  121    
    Hanno votato no  315.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Businarolo 5.18, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare alzi la mano... Stumpo, Ciprini... Mannino ha votato... chi altro ? Vazio.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  448   
   Votanti  435   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  119    
    Hanno votato no  316.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cariello 5.26, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Abbiamo votato tutti ? Greco, Sandra Savino, Grassi... altri ? Mi pare che abbiano votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  443   
   Votanti  440   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato  125    
    Hanno votato no  315.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 5.27, con parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Massa, Furnari, D'Incecco, Gallinella, Cani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  446   
   Votanti  444   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  157    
    Hanno votato no  287.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 5.25, con parere contrario di Commissione e Governo.Pag. 18
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Vazio, Grillo, Gallinella, Carloni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  452   
   Votanti  368   
   Astenuti   84   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  85    
    Hanno votato no  283.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vignaroli 5.24, con parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Furnari...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  452   
   Votanti  448   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  141    
    Hanno votato no  307.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Crippa 5.29 e Pannarale 5.28.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pannarale. Ne ha facoltà.

  ANNALISA PANNARALE. Presidente, su questo punto siamo un po’ all'ultima opzione, perché abbiamo presentato numerose proposte emendative. Le proposte si fanno per...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Pannarale... Grazie, molto gentile. Prego.

  ANNALISA PANNARALE. Dicevo, Sinistra Italiana ha presentato numerose proposte emendative sul punto. Le proposte si fanno per costruire mediazioni, per aprire interlocuzioni con la maggioranza, con il Governo che possano essere anche migliorative: fino ad ora non ci siamo riusciti. Si è deciso dunque per decreto-legge di istituire sulle aree Expo un progetto scientifico-tecnologico; si è deciso per decreto-legge in maniera discrezionale di finanziare questo progetto con 80 milioni di euro per il 2015, e di devolvere queste risorse pubbliche ad una fondazione privata: noi chiediamo in questo emendamento che almeno l'affidamento del progetto esecutivo all'Istituto italiano di tecnologia possa avvenire previo parere delle Commissioni parlamentari competenti.
  È veramente un suggerimento, una proposta composta e di buonsenso, che probabilmente potrà non interessare il Governo: io la rivolgo al relatore di maggioranza. Credo che quantomeno in questo modo si possa restituire questo passaggio e questa scelta importante ad una riflessione e ad una modalità condivisa, che non c’è stata.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, la presentatrice dell'emendamento ha spiegato ed illustrato il tenore dello stesso. Ritengo veramente poco opportuno che il Governo e la maggioranza esprimano parere contrario su questo emendamento, atteso che si tratta di avere un parere neanche vincolante, per così com’è formulato, da parte del Parlamento, in riferimento all'utilizzo di grandi ed ingenti risorse. Così come sono fortemente meravigliato che addirittura anche alcuni gruppi dell'opposizione abbiano votato contro il precedente emendamento, che prevedeva che l'erogazione delle risorse dello Stato fosse attuata solo al momento Pag. 19dell'esistenza, della presentazione di un progetto. Ma noi siamo qui ad un piè di lista, e chi vuole attivare procedure illecite gioca praticamente senza portiere; perché di questo si tratta: gioca senza portiere ! E molto più grande è il sospetto che proprio su questi punti vi sia l'espressione di consociativismo già, se non predefinita, comunque nei fatti, perché è così. Per questo motivo noi riteniamo di votare a favore di questi emendamenti.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Presidente, intervengo per dire che anche Forza Italia voterà questo emendamento come già in precedenza ha votato emendamenti di questa natura, che sottraggono, o per meglio dire limitano, quel «neo-centralismo democratico» del segretario-Premier del Partito Democratico, che accentra tutto su di sé a Palazzo Chigi. Lo dico ai colleghi della maggioranza, e lo dico al rappresentante del Governo, che in questo momento è distratta, onorevole De Micheli: varrebbe la pena effettivamente che ci ripensaste; lo dico al presidente Boccia, ai relatori del provvedimento da parte della maggioranza: varrebbe veramente la pena che ci ripensaste. È un emendamento veramente, come si sarebbe detto anticamente, di buonsenso; e soprattutto siamo al primo passaggio di questo provvedimento: non c’è neanche la scusante del fatto che il provvedimento sia blindato, e quindi non ci si possa mettere mano. Per cui realmente l'invito è al presidente Boccia, che so essere sensibile al fatto che ci sia una salvaguardia delle prerogative del Parlamento, e anche un controllo del Parlamento su quello che fa l'Esecutivo, perché contribuisca a rivedere questa posizione che non ha realmente fondamento.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Palmieri. Io non l'ho interrotta, però lei ha una lunga esperienza qui dentro: ogni volta che qualcuno si accosta al Governo personalmente io lo richiamo sempre; però se i funzionari della Camera, per il lavoro che devono svolgere, interloquiscono con il sottosegretario, mi pare del tutto evidente... Bene, la ringrazio.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Crippa 5.29 e Pannarale 5.28, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Fabbri, Giorgis, Bruno Bossio, Fossati, Donati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  426   
   Votanti  422   
   Astenuti    4   
    Maggioranza  212   
    Hanno votato  153    
    Hanno votato no  269.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 5.30, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Adornato, Casellato, Vezzali, Simona Valente...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  430   
   Votanti  353   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato  54    
    Hanno votato no  299.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Occhiuto 5.50.Pag. 20
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.

  ROBERTO OCCHIUTO. Grazie, Presidente. Noi abbiamo votato contro tutte le proposte emendative che miravano a cancellare la spesa per le iniziative volte alla valorizzazione delle aree Expo. Ora, però, con questo emendamento, chiediamo che queste iniziative, finalizzate, appunto, alla valorizzazione di queste aree, vengano disposte sì con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, come dice il testo che ci proponete, ma di concerto con la regione.
  Questo lo facciamo anche perché, quando questo Governo stanzia risorse per il territorio – lo abbiamo visto più volte, in più occasioni, anche durante la legge di stabilità –, lo fa sempre e unicamente con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Noi troviamo questo modo di procedere sbagliato, perché dimostra che per il Governo non esistono le regioni, non esistono i comuni, non esistono, cioè, quelle realtà territoriali che conoscono, con maggiore livello di prossimità, le potenzialità e i problemi dei territori. Questo alla faccia del principio di leale collaborazione, che dovrebbe essere instaurato tra il Governo nazionale e gli altri livelli di governo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, signor Presidente. È inevitabile che il Governo dovesse esprimere parere favorevole su questo punto, perché mi sembra pressoché scontato, se si vuole che ci sia una realizzazione dei lavori anche in tempi certi, che ci debba essere il concerto della regione nel contesto generale di quello che deve essere l'approvazione del progetto.
  Infatti, questo consente di fare un'intesa, cioè un accordo con cui, poi, si superano tutte le situazioni e i vincoli di natura autorizzativa. È veramente strano che il Governo, se ha l'interesse di realizzare opere, di realizzare situazioni diverse, di realizzare il progetto che si propone, non lo faccia di concerto con la regione Lombardia, in questo caso, ma il discorso sarebbe stato valido per qualsiasi tipo di regione, perché tutto ciò consente un'accelerazione e anche la realizzazione delle opere necessarie per il progetto che si vuole presentare.
  Quindi, noi, chiaramente, voteremo a favore. Anche in questo caso, ci sembra veramente incredibile come il Governo dica una cosa, ma poi, nei fatti, ne faccia altre.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Occhiuto 5.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Fitzgerald Nissoli...

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  441   
   Votanti  410   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato  134    
    Hanno votato no 276.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vallascas 5.42, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Bonafede, Bolognesi, Civati, Boccuzzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 21
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  423   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato  118    
    Hanno votato no  305.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Centemero 5.32 e De Rosa 5.33.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Grazie, Presidente. Vale la pena ricordare che siamo all'articolo 5 del «decreto Giubileo» e di Giubileo ancora non abbiamo parlato, questo lo ricorderò all'infinito. Certo che di cose da farvi perdonare ne avete tante e, forse, sarebbe stato meglio parlare di Giubileo. Qui parliamo di togliere dei soldi al trasporto pubblico su rotaia, praticamente, perché la provincia di Milano non ha pagato dei soldi che doveva a Expo, che era andato così bene, secondo i vostri calcoli, ma necessita continuamente di apporti finanziari, per poter rimanere in piedi e non andare in fallimento.
  Qui un ente come la provincia di Milano, che, dalle vostre parole, non esiste più da un pezzo, deve dei soldi ancora ad Expo. E da dove li prendiamo questi soldi ? Proprio in un momento in cui – il sottosegretario lo ha già sentito l'altro giorno – abbiamo parlato di smog, polveri sottili, morti nelle nostre città, sotto il periodo di Natale, voi uscite con questo decreto e proponete di togliere dei soldi per la riqualificazione di alcune ferrotramvie per darli ad Expo.
  Per esempio, con riferimento alla Milano-Limbiate, che è fondamentale collegamento dall’hinterland verso Milano per evitare il traffico, il congestionamento e le malattie dei pendolari che devono stare in coda per ore per arrivare a Milano al lavoro, bene, nello stesso momento in cui stavate protocollando un accordo antismog, stabilendo di stanziare 12 milioni, appena 12 milioni, per il trasporto pubblico locale e la mobilità condivisa per le grandi città, ne toglievate, solo per la Milano-Limbiate, 58 milioni.
  Questo non è qualcosa di cui potete disinteressarvi, fare finta di niente: l'altro giorno nessuno ascoltava in Aula, oggi vedo che l'attenzione è la stessa, ma è un'attenzione che dovreste agli 84 mila morti per inquinamento che ci sono ogni anno in Italia e che sono certificati dall'Europa, che tanto vi è cara in alcuni momenti e con cui fingete di battibeccare in altri momenti, quando dovete distrarre l'attenzione.
  Potremmo puntare su altro: potremmo puntare, appunto, su queste opere, ma potremmo anche puntare su un ecobonus stabile, che creerebbe e ridurrebbe le emissioni, quel terzo di emissioni che sono dovute all'inquinamento per il riscaldamento delle case, e quindi potremmo puntare veramente alla riqualificazione energetica, creando posti di lavoro. Invece, la vostra soluzione è fare un protocollo, che potete annunciare in TV, stanziare 12 milioni, che sono briciole, per questi interventi e toglierne solo per una metro- tranvia 58 milioni, e molti altri di più per altre opere.
  Allora, o mi dite dove sta la vostra coerenza oppure voi mi state dicendo, in faccia e anche con poco rispetto verso gli 84 mila morti censiti, che non vi interessa degli italiani: a voi interessa far tornare i conti di una manifestazione fallimentare, ma degli italiani e della soluzione del trasporto locale non vi interessa assolutamente nulla. Quindi, noi chiediamo che sia rivisto questo passaggio del «decreto Giubileo» e che si rispetti il rapporto che si è avuto con i cittadini e le promesse che si sono fatte sul territorio.
  Le opere fondamentali per i pendolari vanno mantenute: questi soldi prendeteli dalle grandi opere, prendeteli dalle opere e dagli interventi fallimentari che fate con le banche e con le grandi cooperative con cui fate i grossi affari, che sono solo nei vostri interessi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Pag. 22

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Centemero. Ne ha facoltà.

  ELENA CENTEMERO. Presidente, grazie. Io interverrò sull'emendamento successivo, anziché su questo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, signor Presidente. Per la copertura finanziaria di questo provvedimento, di questo decreto-legge, e per giustificare la stessa accelerazione nel tentativo di approvare questo decreto prima della pausa di Natale, quindi entro l'esercizio finanziario 2015, più volte si è sostenuto che c'era la necessità di dovere utilizzare delle risorse non sospese o non impegnate perché le stesse non andassero in economia o, peggio ancora, in perenzione perché non spese. Al di là del merito e della sostenibilità tecnica, rispetto anche a questo tipo di impostazione, permane un dubbio: il Parlamento oggi si trova davanti a una situazione del genere, a uno spostamento di risorse da un capitolo all'altro per poter avere la copertura necessaria (il collega poco fa nell'illustrare l'emendamento ha fatto un esempio) senza però che il Parlamento stesso abbia la possibilità di capire le motivazioni del perché in questo Paese si continuano a stanziare risorse importanti per interventi importanti e che poi non vengono addirittura neanche impegnate, non solo non spese, neanche impegnate, dopo anni, anni e anni. È questo è uno dei problemi principali, così come abbiamo visto anche nella discussione che c’è stata nella seduta precedente rispetto a «risorse sì», «risorse »no”, per le bonifiche della regione Campania. Anche in quel caso, noi abbiamo avuto negli anni, indipendentemente dalle maggioranze regionali e non solo regionali, e indipendentemente dai Governi che si sono succeduti, un'anomalia incredibile di risorse per le bonifiche provenienti da fondi strutturali che poi avevano avuto bisogno della necessità dell'autorizzazione legislativa, attraverso una legge dello Stato, perché la regione fosse autorizzata a utilizzare quelle risorse per poter pareggiare i disavanzi sanitari. Sono delle cose veramente incredibili e anomale che non danno la possibilità di avere un percorso di un Paese normale. Per questo motivo noi riteniamo non solo ingiusto e inqualificabile che siano state spostate queste risorse, ma ancora più grave, che il Governo non abbia relazionato in nessun atto le motivazioni del perché non sono state spese; che sono state spostate e come sono state spostate ci è stato detto, ma mai perché in tanti anni non sono state impegnate e spese, causando provvedimenti e azioni correttive perché ciò non accadesse più. Per questo voteremo a favore.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Tripiedi. Ne ha facoltà.

  DAVIDE TRIPIEDI. Grazie, Presidente. Qui si capisce la lungimiranza del Partito Democratico. Mi scusi Presidente, ma la dobbiamo mettere proprio in questo modo, perché si preferisce spendere 5 miliardi di euro per fare un'opera inutile come la Pedemontana lombarda, mettendo a rischio la vita dei cittadini, perché ritornerà fuori quel disastro della diossina che l'Icmesa tirò fuori con quell'esplosione, piuttosto che riqualificare le aree che permetterebbero di snellire così il traffico che da Limbiate porta a Milano. Quindi, in proposito, io vorrei sentire l'onorevole Cimbro che partecipò alla manifestazione per ripristinare quei fondi che il Governo tolse con un colpo di spugna. Fatevi sentire: è meglio spendere soldi per una mobilità lenta, uccidendo i cittadini, facendo un'opera dannosa come Pedemontana lombarda ?

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Centemero 5.32 e De Rosa 5.33, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 23
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gallinella, Greco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  437   
   Votanti  430   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  160    
    Hanno votato no  270    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Centemero 5.34.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Centemero. Ne ha facoltà.

  ELENA CENTEMERO. Grazie, Presidente. Questo emendamento si lega a quello precedente e a quello successivo. Con questo emendamento noi continuiamo una battaglia che facciamo e abbiamo già fatto nella legge di stabilità e che ha portato ad un'approvazione di un mero ordine del giorno nel quale il Governo sì dichiarava disponibile a valutare l'opportunità di ripristinare questi fondi. Voglio sottolineare due cose di grande importanza. La prima che i 58,9 milioni di euro che dovevano servire per coprire il primo lotto, cioè il 60 per cento dell'intera opera, furono stanziati nel 2008 dal governo Berlusconi, proprio perché noi abbiamo ritenuto, e riteniamo tuttora, questa opera strategica e importantissima per la Brianza, per il trasporto della provincia di Monza e Brianza e per il trasporto nell'area extraurbana rispetto a Milano. Voglio sottolineare anche che il CIPE, nel 2011, diede parere favorevole a questo intervento e lo stesso, il 20 marzo del 2015, ha ribadito il suo parere favorevole. Nonostante questo, nonostante il fatto che la regione Lombardia abbia stanziato come quota di cofinanziamento ben 13,6 milioni di euro proprio a favore di questa opera così importante e così strategica, il Governo, la Presidenza del Consiglio, il Presidente del Consiglio hanno deciso, non si capisce per quale ragione, di spostare i fondi da quest'opera già stanziati, già approvati dal CIPE, con il cofinanziamento di regione Lombardia, verso un'altra destinazione. Allora qui, ancora una volta, ci troviamo di fronte all'ennesima manovra di questo Governo che prende da una parte risorse, in questo caso togliendo ad una infrastruttura strategica per il trasporto, ma anche per il territorio di Monza e Brianza, e le mette inopinatamente da un'altra parte.
  Voglio anche sottolineare che in regione Lombardia tutti i gruppi politici hanno sottoscritto e votato all'unanimità una mozione che chiede il ripristino di questi fondi. Io mi chiedo come mai il Governo e il Partito Democratico non prendano in assoluta considerazione un'esigenza che viene dal territorio, che è approvata da tutti i gruppi politici, compreso il Partito Democratico.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, signor Presidente. Io sono un po’ sorpreso da questo emendamento, non per i problemi che la collega presentatrice ha rappresentato rispetto al rifinanziamento, ma per le modalità di presentazione e di reperimento delle risorse. Il reperimento di queste risorse va su un capitolo del trasporto pubblico locale. Il trasporto pubblico locale e già, secondo quello che viene asserito dalle regioni nel contesto delle Conferenze, sottodimensionato. Queste risorse che sono sottodimensionate e che sono materia di ulteriore rivendicazione e trattativa da parte delle regioni in riferimento al trasporto pubblico locale, non sono adeguate rispetto ai trasferimenti degli anni precedenti e determinano un'ulteriore impoverimento. Ecco perché dico, ferme restando le motivazioni per poter incrementare le risorse per ciò che è necessario, certamente non Pag. 24si può attingere o coprire da quel capitolo. Per questo motivo noi votiamo contro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Per dirla un po’ tutta ai cittadini, questi soldi erano stati stanziati una parte dallo Stato, una parte dalla regione, una parte doveva arrivare dai comuni, ma era una parte minoritaria dello stanziamento. Eppure c'erano stati dei problemi dalle amministrazioni locali che poi, lo sappiamo benissimo, si rifanno sempre al PD.
  Quindi non stiamo parlando...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole De Rosa. Onorevole Palese, grazie. Prego, onorevole De Rosa.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Non stiamo parlando di altri partiti, stiamo parlando dello stesso partito sul territorio, che sul territorio promette una cosa ma poi nei fatti fa altro.
  Allora, in un momento in cui siamo in emergenza – e non potete dire che il Governo si è salvato perché ha piovuto, perché questo è quello che è successo – dobbiamo trovare una soluzione....

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole De Rosa. Colleghi, se ci sono dei problemi risolviamoli da un'altra parte però. Prego, onorevole De Rosa.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Ci sono tensioni.

  PRESIDENTE. In tutti noi, onorevole De Rosa.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. In un momento di emergenza noi cosa facciamo ? Invece di puntare su soluzioni strutturali – questa poteva essere una – puntiamo su delle soluzioni di immagine, come ho già detto.
  Bene, ma questi soldi, da un'interrogazione della collega Cimbro del Partito Democratico, depositata circa sei mesi fa, sembra che proprio fossero stati trovati anche all'interno dei comuni e si fosse trovato l'accordo. Allora ci dovete spiegare, io esigo una risposta e spero che arrivi per i cittadini, non per me, una risposta sul perché si è deciso comunque di prendere questi fondi e destinarli ad Expo invece di mantenerli sul territorio, perché nelle premesse di un'interrogazione, ripeto, di una collega del PD abbiamo l'evidenza che questi accordi erano già stati presi. Questa interrogazione è già depositata, non ha mai avuto risposta naturalmente come molte delle richieste fatte a questo Governo.
  Allora, se si devono prendere dei soldi con tutti gli sprechi che ci sono in Italia e con tutti gli sprechi che sta portando avanti questo Governo che, ricordiamo, non dà i soldi agli enti locali ma continua a mantenere una spesa pubblica altissima, con tutti questi sprechi noi andiamo a pescare proprio dove ci sono delle opere utili e volute dai cittadini ? Questo mi sembra veramente assurdo, Presidente.

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, colleghi, in merito alla questione sollevata dall'emendamento in discussione, volevo chiarire innanzitutto il percorso che ha portato alla conferma in questa legge del definanziamento dell'opera pubblica, che è un percorso che nasce da una delibera CIPE che è stata approvata l'anno scorso, nel 2015, che era figlia di un monitoraggio rispetto all'effettiva veloce cantierabilità dell'opera.
  Ciò non toglie che, tra gli ordini del giorno che mi sono premurata già di verificare nell'ambito di quelli che sono già stati depositati, ci siano ordini del giorno, anche appunto del collega De Rosa Pag. 25oltre che dei colleghi della maggioranza, che chiedono al Governo di impegnarsi a rifinanziare ma anche ad eseguire evidentemente e a dare un contributo determinante per eseguire evidentemente quest'opera. Questi ordini del giorno avranno il parere favorevole del Governo perché, nell'ambito della negoziazione che avviene non ora, in questo decreto, ma già allora quando ci fu la delibera del CIPE, nell'ambito della negoziazione anche con il territorio si decise questo percorso proprio per poter sfruttare al massimo le risorse che immediatamente non erano comunque utilizzabili ma per garantire comunque al territorio una realizzazione dell'opera quanto prima possibile.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Centemero. Ne ha facoltà.

  ELENA CENTEMERO. Signor Presidente, solo per ricordare al sottosegretario De Micheli che un ordine del giorno di Forza Italia è stato già approvato nella legge di stabilità, come margine alla legge di stabilità, e anche noi abbiamo presentato ulteriormente, oltre a questi emendamenti, un ulteriore ordine del giorno; ma gli ordini del giorno non ci bastano, noi vogliamo delle risposte da questo Governo su un'opera che è fondamentale, come la tranvia Milano-Limbiate, e rispetto alla quale tutte le forze politiche che sono nel consiglio regionale di regione Lombardia hanno, su istanza ovviamente di una mozione presentata dal gruppo di Forza Italia, dato parere favorevole. Noi vogliamo delle risposte subito.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Signor Presidente, una breve replica, giusto perché l'ordine del giorno non diventi un «valutare l'opportunità di». Io spero che sia un impegno concreto. Diciamo sempre ai cittadini che l'ordine del giorno per questo Governo ha valenza quasi zero, quindi terremo monitorata la questione.
  Certo è che c'erano già dei pareri in Commissione ambiente accettati anche dalla maggioranza, quindi da vostri stessi colleghi, che spingevano per evitare appunto questo definanziamento della riqualificazione.
  Allora io mi chiedo perché tutte le volte dobbiamo arrivare in Aula e si promette con un ordine del giorno che si sistemeranno le cose poi e si vedrà poi. Facciamolo ora, facciamolo adesso, proponete eventualmente un emendamento dei relatori, proponete qualcosa che sistemi subito la situazione perché i cittadini di sentirsi dire «lo vediamo la prossima volta» ne hanno le tasche piene.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Centemero 5.34, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Greco, Magorno, Gelmini, Fossati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  436   
   Votanti  428   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato   47    
    Hanno votato no 381.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Centemero 5.37, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bruno Bossio, Furnari, Tartaglione...Pag. 26
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  417   
   Votanti  415   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato  54    
    Hanno votato no  361.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

   Passiamo alla votazione dell'emendamento Saltamartini 6.2.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Squeri. Ne ha facoltà.

  LUCA SQUERI. Signor Presidente, in realtà io volevo intervenire su quello precedente, se mi dà la facoltà di farlo la ringrazio per l'appunto.
  Devo dire che è abbastanza curioso che, in un testo normativo dove si parla di Giubileo, in realtà poi Expo, che è un evento diciamo molto importante ma che col Giubileo non ha niente a che fare, invece ha una parte significativa proprio nel giorno in cui il dibattito che si ha sul tema sta prendendo più forma e vediamo anche oggi diverse cronache di giornale che vanno a toccare diversi punti dell'Expo; per esempio scopriamo che Giuseppe Sala in realtà è stato indagato – ancorché archiviato – rispetto all'aver concesso a Eataly un appalto senza gara ma non solo con questa anomalia ma anche avendogli assicurato condizioni più favorevoli rispetto a tutti gli altri che hanno partecipato ad appalti del genere. Per fortuna – devo dire in particolare per fortuna per gli esponenti della sinistra – la procura di Milano delle volte ragiona per cui non arriva a inquisire o addirittura andare oltre rispetto a fatti del genere. Purtroppo questo ragionare particolare, spesso per quello che compete i nostri rappresentanti politici, invece non è contemplato.
  Poi, non solo, vediamo altri articoli di giornale dove scopriamo che la sede dell'Expo in questo momento è la sede operativa della campagna per le primarie di Giuseppe Sala; ma non solo, vediamo che all'interno di questa sede operativa c’è il consigliere Gabbai, che era presidente della Commissione Expo, che dunque doveva essere colui il quale andava a controllare i conti dell'Expo, e vediamo che fa parte della squadra di Sala. Ancora...

  PRESIDENTE. Onorevole Squeri, io ho cercato di sanare un problema, dandole la parola sull'emendamento, adesso però la pregherei di concludere, perché è complicato non toglierle la parola.

  LUCA SQUERI. Mi avvio a concludere, Presidente, pensavo di avere cinque minuti...

  PRESIDENTE. Sì, però per parlare dell'emendamento in questione; abbiamo trovato un punto d'incontro, però non mi metta in difficoltà.

  LUCA SQUERI. Bene, mi avvio a concludere; il concetto che voglio stigmatizzare è che, in questa serie di anomalie che l'Expo ci porta, davvero, l'emendamento che abbiamo preso in esame è un compimento concreto di quanto l'Expo ci lascia. L'Expo ha dato, certo, positività al contesto milanese, lombardo e nazionale, ma, in realtà, con il costringere la comunità milanese e lombarda a non poter realizzare questa importante opera tranviaria che andrebbe a decongestionare il traffico in una delle zone più intensamente urbanizzata d'Europa, devo dire che se c’è da ricordare cosa l'Expo ci lascia, ci ricorderemo quello che l'Expo non ci lascia...

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Squeri.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Saltamartini 6.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 27
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Iori...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  431   
   Votanti  402   
   Astenuti   29   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato   59    
    Hanno votato no   343.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Le deputate Covello e Argentin hanno segnalato di non essere riuscite ad esprimere voto contrario. La deputata Pellegrino ha segnalato che avrebbe voluto astenersi).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Daga 6.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Placido, Fitzgerald, D'Ottavio, Adornato, Ravetto, Ragosta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  435   
   Votanti  406   
   Astenuti   29   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato  135    
    Hanno votato no   271.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Le deputate Covello e Argentin hanno segnalato di non essere riuscite ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 6.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sgambato. Bragantini, Miccoli, Palese, Galgano, Mucci...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  441   
   Votanti  437   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  161    
    Hanno votato no   276.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  GIULIO MARCON. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIULIO MARCON. Signor Presidente, vorrei intervenire per rettificare il voto di Sinistra Italiana sull'emendamento Daga 6.3. Erroneamente il gruppo ha votato per l'astensione, ma in realtà la nostra posizione era a favore di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Grazie, rimane agli atti.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Saltamartini 6.5.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Saltamartini 6.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sgambato, D'Attorre, Pilozzi, Villarosa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  445   
   Votanti  336   Pag. 28
   Astenuti  109   
   Maggioranza  169   
    Hanno votato   60    
    Hanno votato no   276.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin e il deputato Manfredi hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Brugnerotto 6.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rotta, Fregolent, Monchiero, Schirò, Toninelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  442   
   Votanti  435   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  109    
    Hanno votato no   326.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin e il deputato Manfredi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon 6.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Bruno Bossio, Berretta, Mucci, Caso, Realacci...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  442   
   Votanti  369   
   Astenuti   73   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato   70    
    Hanno votato no   299.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Manfredi, Argentin e Falcone hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rampelli 6.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capua, Placido, Giuliani, Pilozzi, Zardini, Porta ...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  440   
   Votanti  353   
   Astenuti   87   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato   85    
    Hanno votato no   268.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin e il deputato Manfredi hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rampelli 6.51, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palmieri, Occhiuto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  437   
   Votanti  427   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato  158    
    Hanno votato no   269.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 29

  (La deputata Argentin e il deputato Manfredi hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Saltamartini 6.7.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

  BARBARA SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Io continuo a essere sempre più sconcertata da quello che accade in quest'Aula e soprattutto dall'evidente volontà, anche da parte della maggioranza di questo Parlamento, di voler concedere alla Presidenza del Consiglio e, quindi, al Presidente Renzi, qualsiasi facoltà di decidere in tutto e per tutto le sorti del nostro Paese. Quindi, il Presidente Renzi avoca a sé tutti gli incarichi, anzi, la possibilità, scusate, di fare nomine, avoca a sé la possibilità di controllare le partecipate, di decidere chi saranno i nominati delle partecipate, il controllo sull'Agenzia delle entrate e sulle Agenzie di natura fiscale. Alcune di queste cose sono presenti anche nei prossimi decreti sulla pubblica amministrazione che andremo a valutare nelle prossime settimane. In questo emendamento, vista la supponenza che ha il Presidente del Consiglio nel voler decidere con suoi decreti, tramite decreti della Presidenza del Consiglio, come destinare le risorse del Fondo per il Giubileo, noi chiediamo una cosa molto semplice, in ragione di quel principio di trasparenza che dovrebbe essere a garanzia di tutti, anche di noi parlamentari: che il Governo relazioni in base al Fondo e a come ha distribuito le risorse di questo Fondo, attraverso appunto i decreti della Presidenza del Consiglio, sia per l'anno 2015 sia per l'anno 2016, ovviamente nell'anno successivo.
  Mi chiedo quale sia il problema e perché, di fronte a un principio di trasparenza, il Governo, il relatore e quindi anche la maggioranza – che, zitta zitta, sta sempre acquattata perché guai a contraddire il Premier Renzi – dicano di no ad un emendamento che chiede solo trasparenza e che venga – come è giusto che sia – informato il Parlamento su come verranno utilizzati i fondi previsti in questo articolo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Saltamartini 6.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Schullian, Furnari, Taricco, Sbrollini, Baruffi, Giordano, Sorial, Brugnerotto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  452   
   Votanti  448   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  169    
    Hanno votato no   279.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cozzolino 6.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brignone Mucci ...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  440   
   Votanti  424   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato  131    
    Hanno votato no   293.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 30

  Il deputato Borghese ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole; la deputata Argentin ha segnalato di non essere riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lorefice 6.13, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mucci, Di Lello, Fregolent, Binetti, Tancredi, Giuliani ...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  435   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  160    
    Hanno votato no   275.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Saltamartini 6.9, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tofalo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  445   
   Votanti  411   
   Astenuti   34   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato  136    
    Hanno votato no   275.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Le deputate Covello e Argentin hanno segnalato di non essere riuscite ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rampelli 7.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Palese, Amoddio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  446   
   Votanti  373   
   Astenuti   73   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato   98    
    Hanno votato no   275.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Zolezzi ha segnalato che avrebbe voluto astenersi; la deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon 7.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stella Bianchi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  453   
   Votanti  432   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato  154    
    Hanno votato no   278.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 31

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Melilla 7.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Ravetto, Donati ...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  452   
   Votanti  435   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  128    
    Hanno votato no   307.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Artini 7.51, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capelli, Gutgeld, Carrozza, Zoggia, Sandra Savino ...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  448   
   Votanti  416   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato  138    
    Hanno votato no   278.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Paolo Russo 8.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Un altro dei temi trattati in questo treno giubilare (il Presidente saprà che i righi dedicati al Giubileo sono quarantotto, più o meno, su mille complessivi, quindi ragioniamo di Giubileo, ma questo tema in realtà vale meno del 5 per cento dell'intero provvedimento), un altro dei vagoni di questo treno è rappresentato da un sostegno ad una iniziativa già in essere sul fronte del made in Italy. Non bastavano i 240 milioni di euro a sostegno di un marchio di cui nessuno sentiva l'esigenza; non bastavano i marchi dei prodotti, i marchi europei. L'Italia se ne è inventato un altro: un marchio, peraltro anche brutto dal punto di vista visivo, una bandiera mordicchiata, che rappresenta – soprattutto nel panorama dei mercati americani – un elemento di aggressione a quei mercati.
   Noi, con questo articolo, proviamo a dare ulteriore sostegno a questa iniziativa. La domanda che io formulo a quest'Aula con questo emendamento, provando anche a migliorare la performance della norma è questa: qual è il made in Italy che si andrà a sostenere in giro per il mondo, negli States ? È il made in Italy tracciato in che modo ? È il made in Italy delle aziende italiane, delle aziende delle filiere agricole nazionali, o è il made in Italy di talune aziende che acquisiscono prodotti dall'estero, per esempio la passata di pomodoro cinese, la lavorano un po'sul territorio nazionale e la rispediscono, a basso costo, nei mercati esteri ? Qual è il made in Italy che si vuole sostenere ? Qual è quello che avrà davvero il bollino dell'italianità ?
  È quello della filiera nazionale agricola tracciata ? È quello dei prodotti a marchio ? O alimenteremo una competizione innaturale e sbagliata tra due modelli di agricoltura: quello della qualità, della tracciabilità, dell'essenza, della vivacità dei produttori da una parte, e quello invece della scarsa qualità dei prodotti che vengono Pag. 32dall'estero, della indifferenziabilità e della scarsa tracciabilità ? Qual è l'agricoltura che noi vogliamo alimentare nel nostro Paese sostenendo il made in Italy nel mondo ?
  Per questa ragione provo ad aggiungere, con l'emendamento qui presentato, la possibilità di aiutare, di sostenere quelle imprese che assicurino una assoluta tracciabilità dei prodotti italiani. Non mi sembra una grande invenzione, mi sembra soltanto il tentativo di indicare e di disporre per norma che il made in Italy sia tale, che la prospettiva agricola del nostro Paese sia vincolata ad un modello, che è il modello culturale e colturale del nostro Paese. Per questa ragione inviterei ad una riflessione e a votare questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 8.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Turco, Abrignani, Carrozza, Fabbri, Oliverio, Calabria... Vedo altri ? No.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  440   
   Votanti  438   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  167    
    Hanno votato no   271.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Russo 8.2.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Sì, Presidente. La Camera ha ritenuto di non garantire alle imprese che assicurino la tracciabilità del prodotto made in Italy un sostegno sul piano delle attività internazionali, sull'internazionalizzazione di queste imprese.
  Proporrei, allora, un altro elemento: proviamo a concentrare l'azione, prima che su tutti, sui prodotti a marchio, sulle grandi eccellenze del nostro Paese, sui grandi players internazionali del nostro Paese, che rendono l'agricoltura del nostro Paese straordinariamente efficace ed appetibile. Perché non proviamo prevalentemente ad aiutare nei mercati internazionali queste aziende ? Guardate che, se così non è e si alimenta la concorrenza improvvida, noi ci troveremo al cospetto, nei mercati internazionali, di due mozzarelle di bufala: quella campana DOP, tracciata, e quella prodotta in Italia, con cagliata ucraina e spedita negli States, e l'Italia aiuterà prevalentemente la seconda, che costa meno, ad entrare in quei mercati a tutto danno delle produzioni agricole del nostro Paese.
  Per questa semplice ragione, invito a votare questo emendamento e a garantire, in questo modo, che non ci sia l'anomala concorrenza tra i grandi vini a marchio del nostro Paese e un po’ di schifezza che passa per l'Italia e viene spedita negli Stati Uniti con il marchio distintivo presuntivamente nazionale, che vogliamo provare con questa norma a modificare. Vi inviterei per questo a votare a favore di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 8.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vediamo se hanno votato tutti... Adornato, Manfredi, Richetti, Colletti... non si affretti, onorevole Colletti, non c’è nessuna urgenza. Altri ?Pag. 33
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  438   
   Votanti  434   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  167    
    Hanno votato no   267.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 8.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Grassi, Giancarlo Giordano, Stella Bianchi, Binetti... onorevole Binetti, ha votato ? Sì. Ci siamo ? Chi è che ha detto no ? Onorevole Giordano, le chiedo scusa, non volevo approfittare del momento... abbiamo votato tutti ? No, Paola Boldrini... bene.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  431   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  165    
    Hanno votato no   266.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Argentin, Rotta e Vazio hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Russo 8.51.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Con questo emendamento mi riferisco alle competenze maturate – e molti colleghi della Commissione agricoltura lo sanno – dai dipendenti, da quella dozzina di uomini, di competenze e di sensibilità di Buonitalia, che, con una norma del 2011, si volle, attraverso una procedura concorsuale, potessero transitare proprio per le competenze misurate e manifestate, proprio per le competenze maturate sul fronte dell’italian sounding, e qui si vuole rafforzare l'ICE proprio su questo fronte. Con quella norma si indicò come questi lavoratori potessero, ad esame, transitare verso ICE.
  Son trascorsi ormai quattro anni abbondanti e questo atto, nonostante ci sia stata una selezione con valutazione positiva, ancora non si è formalizzato, celebrato.
  Io, raccogliendo la mission di questa norma, che è quella di rafforzare l'ICE sul fronte dell’italian sounding (cose che servono, non i marchietti per sponsorizzare qualche amico), provo a sollecitare quest'Aula ed indicare con chiarezza come ciò sia possibile con un atto normativo, peraltro solo atto che dà ulteriore sostanza ad una norma già approvata a larga maggioranza nella scorsa legislatura, per consentire, non solo di evitare un “causidico” enorme a tutto danno dello Stato e dell'Italia, ma anche per cominciare a utilizzare subito intelligenze e competenze che si sono dimostrate particolarmente vantaggiose per il nostro Paese negli anni addietro. Per questa ragione suggeriamo di votare questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 8.51, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi... ha votato. Altri ? Fossati, Vito... bene.
  Dichiaro chiusa la votazione... onorevole Vito, mi dispiace, purtroppo stavo Pag. 34chiudendo.... mi dispiace anche per l'onorevole Fossati, lasciatemelo dire.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  425   
   Votanti  421   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato   87    
    Hanno votato no   334.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Fossati e Argentin hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Rimanga agli atti che anche l'onorevole Vito non è riuscito a votare.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 8.4, con parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gallinella, Fitzgerald Nissoli, Richetti, Giorgis, Anzaldi, Palazzotto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  433   
   Votanti  430   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  163    
    Hanno votato no   267.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 8.5, con parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi, Malisani, Pisano, Magorno, Massa, Mauri, Furnari, Sgambati, Scuvera...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  436   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  166    
    Hanno votato no   270.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 8.6, con parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colonnese, Locatelli, Caparini, Scuvera...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  437   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato   53    
    Hanno votato no   384.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fantinati 8.7, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Lorenzis, Locatelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 35
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  438   
   Votanti  435   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  166    
    Hanno votato no   269.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Alberto Giorgetti 9.50.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alberto Giorgetti. Ne ha facoltà.

  ALBERTO GIORGETTI. Presidente, noi abbiamo presentato questi tre emendamenti, che vorrei illustrare insieme per guadagnare ulteriormente tempo; ovviamente, a partire dal primo. Li riteniamo particolarmente importanti alla luce del combinato disposto delle azioni che ha svolto il Governo Renzi, sia per quello che riguarda la legge di stabilità che per questo provvedimento, in materia di opere pubbliche.
  Noi nutriamo parecchie riserve sulla «serenità politica» di questo intervento, che viene presentato – così com’è accaduto in legge di stabilità – come un importante intervento di revoca finanziamenti non attuati. Noi, nella logica della trasparenza, proporremmo che, rispetto agli interventi non attuati (così come per quello che riguarda le risorse che vengono riprogrammate con la nuova contabilità approvata in legge di stabilità in materia di ANAS, così come per le nuove procedure che vengono previste per l'allocazione delle risorse in sede CIPE), vista la rilevanza dell'intervento, ci fosse una comunicazione idonea alle Camere.
  In particolar modo, con questo emendamento proponiamo che ciò avvenga attraverso una richiesta di un parere preventivo delle Commissioni di riferimento: che riterremo un'azione particolarmente trasparente alla luce del fatto che, nel momento in cui si vanno a ridefinire gli stanziamenti che non sono stati utilizzati, dobbiamo capire quali sono i criteri sulla base dei quali li riteniamo non utilizzati. Integralmente ? In parte ? In riferimento allo stato di avanzamento lavori che non sono determinanti ancora per considerare un'opera definitivamente impegnata ? Ecco, sono tutti i dubbi che nutriamo, che credo dovrebbero essere chiariti. Questa è la prima soluzione; nel successivo emendamento Alberto Giorgetti 9.51 addirittura noi riterremmo importante che si arrivasse alla comunicazione, da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di una azione a posteriori per quello che riguarda il corretto utilizzo di queste risorse.
  Infine, l'altro tema che affrontiamo è il tema dell'infrastrutturazione strategica che riguarda gli aeroporti. C’è un intervento che, a nostro modo di vedere, porta il Governo a disimpegnarsi rispetto a risorse che saranno, o potrebbero essere definite ancora, fondamentali per lo sviluppo del sistema aeroportuale. Con questo intervento si va ad eliminare quello che è un impegno del Governo, che era stato annunciato più volte da Renzi, e si lasciano sostanzialmente le società di gestione aeroportuali con le loro capacità di investimento e senza le verifiche che, dal punto di vista del Piano infrastrutture strategiche, sarebbero di competenza del Ministero e del Governo.
  Noi vorremmo quindi con questo pacchetto emendativo, Presidente, che ci fosse più attenzione nei confronti del Parlamento, più trasparenza per quello che riguarda queste azioni, e non il dubbio di un ulteriore intervento forte, di potere dirigistico centrale da parte di un Governo che sembra essere, dal punto di vista delle risorse recuperate della spesa, bulimico.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Alberto Giorgetti 9.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 36
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  428   
   Votanti  427   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato  164    
    Hanno votato no   263.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Colleghi, se siamo d'accordo, mancano tre minuti: votiamo i due emendamenti che rimangono all'articolo 9, e poi la seduta sarà sospesa come eravamo d'accordo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Alberto Giorgetti 9.51, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dallai, Rizzetto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  412   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato  162    
    Hanno votato no   250.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Alberto Giorgetti 9.52, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tidei, Locatelli, Gnecchi, Airaudo, Monchiero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  415   
   Votanti  414   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato  157    
    Hanno votato no   257.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Sospendo, a questo punto, l'esame del provvedimento, che riprenderà alle ore 15.

Sull'ordine dei lavori (ore 13,30).

  RICCARDO FRACCARO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  RICCARDO FRACCARO. Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori perché rischiamo di trovarci di fronte al più grave atto mai commesso dal Governo Renzi. È atteso, infatti, per domani, in Consiglio dei ministri, l'esame dei decreti attuativi della legge di riforma della pubblica amministrazione che fa capo al Ministro Madia e, secondo indiscrezioni, secondo le notizie a mezzo stampa, secondo le bozze che stanno circolando in questo momento e secondo anche le denunce che provengono dall'Associazione dei magistrati della Corte dei conti, notizie mai smentite dal Governo, sia nella giornata di ieri che nella giornata di oggi, verrà fortemente limitata la giurisdizione della Corte dei conti nei confronti delle partecipate al 100 per cento pubbliche.
  Quindi, si tratta, Presidente, del rischio di vederci domani di fronte a un maxi Pag. 37condono di tutti quelli che sono gli illeciti commessi in questi anni, e anche in futuro, all'interno delle partecipate pubbliche. Anziché semplificare e razionalizzare, anziché far risparmiare soldi dei cittadini italiani, il Governo si sta apprestando a salvare gli amministratori all'interno delle partecipate che, per nome e per conto dei politici, hanno rubato i soldi dei cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Il Governo si sta apprestando...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Fraccaro...

  RICCARDO FRACCARO. Mi lasci finire, Presidente.

  PRESIDENTE. Onorevole Fraccaro, lei ascolti me, poi finisce. Lei ha fatto un intervento...

  RICCARDO FRACCARO. Ma prima lei ascolti me, poi risponderà.

  PRESIDENTE. Onorevole Fraccaro, mi ascolti e le spiego perché la sto interrompendo: se lei fa un intervento sull'ordine dei lavori, deve riguardare l'ordine dei lavori. Siccome siamo a metà dell'intervento e non ha ancora fatto una richiesta formale, sto già facendo un'eccezione; la pregherei di indicare, nel tempo che le rimane, la ragione per cui intende intervenire sull'ordine dei lavori, altrimenti è un intervento politico, che si fa a fine seduta.

  RICCARDO FRACCARO. Non è assolutamente un intervento politico, e qui, Presidente, lei è chiamato in causa, perché, in questo modo, i politici si puliranno la faccia, adesso, in campagna elettorale: pensi solo alle partecipate di Roma, a cosa succederà in questi giorni, quanti amministratori nominati dal suo partito verranno salvati con questo decreto attuativo.
  Quindi, chiediamo che il Ministro Madia venga immediatamente a riferire in Aula per rispondere di fronte agli italiani di questo ennesimo scandalo del Governo Renzi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Era esattamente quello che le chiedevo, onorevole Fraccaro.

  ROCCO PALESE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Immagino sul medesimo argomento.

  ROCCO PALESE. Presidente, sul medesimo argomento. Dalle notizie di stampa viene riportato questo. Riteniamo che anche nel passato sia stato fatto qualche tentativo: il Presidente della Repubblica, all'epoca il Presidente Napolitano, pretese, addirittura, su una legge finanziaria, che ci fosse la contestuale abrogazione di una norma similare, che, sostanzialmente, toglieva la competenza o riduceva il tempo di intervento della Corte dei Conti su atti di giunta o quant'altro.
  Nella fattispecie, non c’è solo il fatto di eliminare la competenza della Corte dei conti, ma, addirittura, c’è la cancellazione di un eventuale possibile danno erariale; il danno potrebbe essere chiesto solamente dalle società stesse. Quindi, è una norma che va in controtendenza e contro le tasche dei cittadini, se dovesse essere fatto qualcosa del genere. Ritengo che sulla situazione delle partecipate debba rimanere una piena, anzi, rafforzata... ci sarebbe l'esigenza di rafforzare l'azione di controllo della Corte dei Conti per un eventuale danno erariale.

  ARTURO SCOTTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Penso sul medesimo argomento.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signor Presidente. Per associarmi alla richiesta che veniva fatta dal collega del MoVimento 5 Stelle e dal collega Palese. Penso che sia giusto che la Ministra Madia venga in Aula a riferire in tempi rapidi e urgenti.

Pag. 38

  PRESIDENTE. Bene, mi pare che siano state raccolte le indicazioni e le richieste dei diversi gruppi su questo medesimo argomento. La Presidenza si farà carico, ovviamente, di informare il Governo.
  Con questo, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 15.

  La seduta, sospesa alle 13,35, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Bratti, Bueno, Caparini, Capelli, Catania, De Micheli, Dellai, Epifani, Fico, Gregorio Fontana, Locatelli, Losacco, Manciulli, Mazziotti Di Celso, Piccoli Nardelli, Ravetto Realacci, Rosato, Sanga, Schullian e Scotto sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente novantuno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 3495.

(Ripresa esame dell'articolo unico – A.C. 3495)

  PRESIDENTE. Ricordo che, nella parte antimeridiana della seduta, è stato da ultimo respinto l'emendamento Alberto Giorgetti 9.52.
  Avverto che fuori della seduta l'articolo aggiuntivo Roberta Lombardi 14.04 è stato ritirato dalla presentatrice.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pili 10.50, a pagina 17 del fascicolo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Mura. Ne ha facoltà.

  ROMINA MURA. Presidente, intervengo per sottolineare l'importanza e la grande portata della previsione finanziaria di cui all'articolo 10, comma 1, del decreto che stiamo esaminando, previsione che stabilisce il trasferimento alla regione Sardegna di 30 milioni di euro destinati all'ottimizzazione del sistema di continuità territoriale e aerea da e per l'isola. Ricordo al riguardo che la legge n. 296 del dicembre 2006, ai commi 837 e 840, stabilì, a partire dal 2010, il trasferimento alla regione Sardegna delle funzioni relative alla continuità territoriale aerea e dei relativi oneri finanziari, i quali a partire da allora sono a totale carico del bilancio regionale, così come quelli attinenti al trasporto pubblico locale. Più volte, in questa sede, nelle competenti commissioni parlamentari, abbiamo evidenziato con interventi, attraverso diversi e numerosi atti ispettivi, la necessità che lo Stato intervenisse e, in qualche modo, compartecipasse alla costruzione di un servizio di continuità territoriale e aerea maggiormente funzionale a garantire la mobilità dei sardi tutto l'anno, con tariffe agevolate da e per le più importanti città della penisola, senza, al contempo, penalizzare i non residenti, considerato a riguardo quanto sia determinante il fattore trasporti per il settore turismo, una delle voci principali che possono impattare sullo sviluppo economico dell'isola.
  I 30 milioni previsti dal «decreto Giubileo» vanno in questa direzione e, per la prima volta, dopo anni, siamo dinanzi a un atto concreto che, appunto, va nella giusta direzione, con l'impegno del Governo, che formalizzeremo attraverso uno specifico ordine del giorno, di trovare le modalità e i percorsi per trasformare l'intervento da annuale a triennale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 39Pili 10.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  243   
   Votanti  242   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  122   
    Hanno votato   84    
    Hanno votato no   158.    
  Sono in missione 84 deputati.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Capodicasa, Vargiu, Romanini e Cassano hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Paolo Nicolò Romano 10.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie Presidente. Volevo chiedere alla Presidenza: io ho presentato degli emendamenti che sono stati ritenuti inammissibili per estraneità di materia, ma l'articolato proprio dell'articolo 10, al comma 2-bis, che è stato introdotto dal Senato, quindi che non faceva parte del decreto originale, inserisce una tematica legata agli impianti a fune. Io ho presentato degli emendamenti appunto su quella tematica, spalmati su altri articoli, ma comunque inerente a questa materia (emendamenti 1.50, il 3.50 e il 13.5), che sono stati ritenuti inammissibili. Però, se il comma 2-bis parla di impianti a fune, e io mi riferivo a quella materia, non riesco a capire perché i miei emendamenti siano stati ritenuti inammissibili.
  Quindi, mi rivolgo alla sua gentilezza, se è possibile, per avere una risposta nel merito, grazie.

  PRESIDENTE. Innanzi tutto, erano già inammissibili in Commissione e poi sull'inammissibilità si pronuncia comunque la Presidenza, come lei ben sa. Avete fatto una richiesta di riesame ? A noi non risulta.

  ROBERTO SIMONETTI. L'ho fatta in Commissione.

  PRESIDENTE. In Commissione, dove sono stati giudicati inammissibili, è stato respinto anche il riesame che avete richiesto.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 10.3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bonafede, Stella Bianchi, Ragosta, Nicchi, Antimo Cesaro, Tripiedi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  315   
   Votanti  295   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  148   
    Hanno votato   83    
    Hanno votato no   212.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Piras 10.2.

  DANIELE DEL GROSSO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DANIELE DEL GROSSO. Presidente, le posso chiedere se ci sono ancora delle Commissioni convocate, perché a noi risulta, ad esempio, che la Commissione cultura sia ancora convocata, quindi se si può fare una verifica.

Pag. 40

  PRESIDENTE. Adesso verifichiamo subito, in ogni caso le Commissioni devono essere sconvocate.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piras 10.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  318   
   Votanti  315   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  158   
    Hanno votato  104    
    Hanno votato no   211.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liuzzi 10.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

   Casellato. Del Grosso. La Commissione cultura non è più convocata, è stata sconvocata.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  335   
   Votanti  334   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no   227.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Dallai ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Nicola Bianchi 10.5.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Nicola Bianchi. Ne ha facoltà.

  NICOLA BIANCHI. Signor Presidente, vorrei spendere due parole su questo emendamento. La questione della continuità territoriale è molto complessa, lo sappiamo bene, ma finora non è stata mai affrontata con lungimiranza e pragmatismo. Questa assurda mancia che Renzi dà al presidente Pigliaru, 30 milioni alla Sardegna per la continuità territoriale infilata tra le righe di un decreto che si occupa di tutte altre questioni, non fa altro che creare titoloni sui giornali locali da mesi, 30 milioni che ovviamente non possiamo rifiutare ma non sono utili neanche a mettere una toppa al problema. Questa toppa si riapre tra qualche mese. Una misura una tantum non può bastare e non deve bastare, per la garanzia della continuità territoriale, di risorse ne servono molte di più. Per questo motivo ho presentato questo emendamento con cui chiedo l'istituzione presso il Ministero dell'economia e della finanze del Fondo nazionale per la continuità territoriale delle isole e delle isole minori in Italia con dotazione pari a 120 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016 per garantire la continuità territoriale da e per le isole, anche minori, e ridurne i disagi derivanti dalle condizioni appunto di insularità. Tali risorse sono assegnate in proporzione alle spese sostenute da ciascuna regione. Una misura concreta, una misura lungimirante e a lungo termine. I 30 milioni si spenderanno presto e saremo di nuovo punto e a capo. Il Fondo praticamente sarà sempre lì, disponibile per tutti, a disposizione non solo della Sardegna ma di tutte le altre isole per la tutela appunto di tutti i cittadini e per garantire la mobilità, ma la volontà di questo Governo, con il parere contrario a quest'emendamento, mi sembra abbastanza chiara, non vuole tutelare i cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marchi. Ne ha facoltà.

Pag. 41

  MAINO MARCHI. Signor Presidente, solo per precisare che un emendamento di questo genere credo che non corrisponda alla ratio complessiva del decreto. Il decreto è stato fatto per recuperare risorse che altrimenti sarebbero andate perse nel 2015 e poterle utilizzare immediatamente. Qui si va ben oltre, si fa un fondo che può avere la sua motivazione certamente rilevante, 120 milioni, ma è più un intervento, come dire, da legge di stabilità e anche da legge di stabilità di una certa dimensione, perché avrebbe probabilmente avuto difficoltà anche in quella sede, però in ogni caso rispetto a questo decreto la ratio è completamente diversa. Quindi ci tengo a sottolinearlo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, in realtà se l'emendamento si può votare, vuol dire che la ratio c’è e che i criteri di ammissibilità ci sono, quindi la decisione è: si vota a favore perché si è favorevoli a questo emendamento e al suo contenuto o si vota contro perché si è contrari a questo emendamento e al suo contenuto. Da quanto ci è stato detto, la maggioranza è contraria al contenuto di questo emendamento, è semplice. Ce lo dicano chiaramente e noi lo andremo a dire ovviamente ai cittadini che aspettano queste misure (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nicola Bianchi 10.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vico, Occhiuto, Grillo, Kronbichler...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  366   
   Votanti  364   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato  125    
    Hanno votato no   239.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nicola Melilla 10.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Casellato, Rubinato, Brescia, Calabria, Gebhard...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  373   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato   33    
    Hanno votato no   340.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Piras 10.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Furnari, Giammanco, Brescia, Giancarlo Giordano, Schirò...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  386   
   Votanti  385   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato  136    
    Hanno votato no   249.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 42

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Bergamini 10.02, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco, Tidei, Capezzone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  389   
   Votanti  296   
   Astenuti   93   
   Maggioranza  149   
    Hanno votato   48    
    Hanno votato no   248.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dell'Orco 11.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Binetti, Paolo Bernini, Rigoni, Vignaroli, Marazziti, Vezzali, Di Lello...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  401   
   Votanti  397   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato  144    
    Hanno votato no   253.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Marcon 12.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marcon. Ne ha facoltà.

  GIULIO MARCON. Grazie, Presidente. Vorrei illustrare molto brevemente il senso di questo emendamento. Questo emendamento prevede di aggiungere 20 milioni ai 100 milioni previsti per il servizio civile nazionale. A una prima occhiata, mettere 100 milioni in questo decreto-legge sembra una cosa fantastica, 100 milioni in più per il servizio civile nazionale, ma c’è un «ma»; il ma è questo: che nel 2015 sono stati spesi circa 300 milioni per il servizio civile nazionale e sono partiti circa 48.000 ragazzi e ragazze. Nel 2016 abbiamo, nella legge di stabilità, uno stanziamento di 115 milioni, aggiungendo questi 100 milioni arriviamo a 215 milioni, e partiranno, con questi 215 milioni, sulla base di stime fatte dal dipartimento per il servizio civile, circa 37.000 giovani. Quindi, il confronto che bisogna fare è questo: nel 2015 sono partiti 48.000 giovani, utilizzando i residui, Garanzia Giovani e altri fondi, e sono stati spesi circa 300 milioni di euro; nel 2016 noi avremo la possibilità di spendere 215 milioni di euro, quindi, 85 milioni in meno rispetto al 2016, e partiranno 37.000 giovani a confronto dei 48.000 che erano partiti nel 2015, quindi, con una riduzione di 11.000 ragazzi e ragazze.
  Pertanto, non è che stiamo mettendo soldi in più per il servizio civile nazionale, stiamo semplicemente mettendo una toppa al definanziamento del servizio civile nazionale che, dal 2015 al 2016, vede una diminuzione, complessivamente, di 85 milioni di euro di quelle risorse che sono state effettivamente spese nel corso, appunto, dell'anno appena passato. Siccome tra l'altro il Premier, il Primo Ministro, il Presidente del Consiglio Renzi – ma non solo il Presidente del Consiglio, ne abbiamo discusso anche in questa Camera – ha annunciato il servizio civile universale e, quindi, la possibilità di far partire almeno 100.000 giovani nel 2017, cosa che comporterebbe un importo, una spesa molto superiore a quella prevista, noi proponiamo di aggiungere, almeno per il 2016, 20 milioni in più. Venti milioni in più che permetterebbero di far partire qualche migliaio di giovani in più anche nel 2016, avvicinandoci al numero di giovani che sono partiti nel 2015 e, quindi, non dando un segnale negativo che, chiaramente, potrebbe minare la credibilità Pag. 43delle dichiarazioni e di quanto è stato detto da questo Governo nel corso di questi mesi.
  Quindi, noi proponiamo con questo emendamento 20 milioni in più, per dare il segno che c’è un investimento e una credibilità delle scelte e delle dichiarazioni che vengono fatte e, quindi, la possibilità di avere almeno quasi lo stesso numero di ragazzi e ragazze che partiranno nel 2016, come è stato nel 2015.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon 12.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paris, Vazio, Giuliani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  394   
   Votanti  389   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato  147    
    Hanno votato no   242.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 13.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Taricco, Casellato, Mucci, Vazio, Lorefice...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  406   
   Votanti  338   
   Astenuti   68   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato   87    
    Hanno votato no   251.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castelli 13.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vazio, Zaccagnini, Barbanti, Matarrese ...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  413   
   Votanti  402   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato  117    
    Hanno votato no   285.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Nesci 13.50.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Nesci. Ne ha facoltà.

  DALILA NESCI. Grazie, Presidente. Aumentare in questo modo i fondi per le categorie di precari calabresi ha un effetto pericoloso e non giova all'emancipazione economica e sociale del territorio. In Calabria la politica vive in larga misura di promesse e qualcuno di voi, qui dentro, lo sa bene: ad ogni tornata elettorale garantisce l'assunzione o la stabilizzazione di persone che sperano legittimamente in un futuro lavorativo, nel frattempo, nei supermercati, nei negozi di abbigliamento o nell'edilizia, gli addetti ricevono una miseria e firmano buste paga gonfiate di proposito. Non c’è un altro posto nelle democrazie occidentali nel quale i lavoratori siano così privi di garanzie.Pag. 44
  La ’ndrangheta nasce da questo humus, da una parte, cioè, si illudono migliaia di persone, appese alle decisioni di palazzo e obbligate a una fedeltà elettorale che alla fine dovrebbe premiarle con un posto, uno stipendio forse, una misura tampone, dall'altra parte, invece, si ignora del tutto che la parte produttiva è completamente sfruttata e sottomessa. Questo non è uno Stato giusto, non è uno Stato di diritto, anzi è uno Stato che crea volutamente un sottile e strisciante conflitto sociale, costringendo i più giovani a piegare la schiena o, nella migliore delle ipotesi, a chiudere la valigia e ad andare via, magari all'estero. Il problema non sono i lavoratori che hanno perduto il reddito o l'hanno avuto a singhiozzo, il problema sono gli sfruttatori politici di questi precari. Mentre prosegue questa voluta distruzione del Mezzogiorno che oggi ha il suo cavallo di Troia nel Partito Democratico, le imprese, le start-up innovative sono abbandonate a loro stesse e anche ostacolate.
  Questo emendamento, quindi, è un concreto intervento del MoVimento 5 Stelle per agevolare in Calabria un tessuto realmente produttivo e sottrarre unità di personale alla ’ndrangheta, favorendo così la libertà della democrazia. La maggioranza capisca anche una volta per tutte che il reddito di cittadinanza è una soluzione definitiva al ricatto perpetuo della politica la quale ha sempre lasciato nel bisogno le popolazioni meridionali, soprattutto calabresi per rimanere saldamente al potere. (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Bruno Bossio. Ne ha facoltà.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Approfitto per chiarire una volta per tutte in quest'Aula che, quando si parla di precari calabresi, bisogna avere prima di tutto il rispetto di capire di che cosa si sta parlando. Ci sono vari precari calabresi come ci sono vari precari in Italia. Ci sono i cassintegrati in deroga, c’è la mobilità in deroga, ci sono i forestali e ci sono gli LSU e gli LPU. Gli LSU calabresi non sono dei lavoratori in mobilità in deroga o che hanno bisogno sostanzialmente di un sussidio. Sono dei lavoratori dipendenti a tutti gli effetti che finora hanno praticamente avuto per quindici anni un sussidio. Dal dicembre 2013 come parlamentari calabresi del PD, fornendo l'appoggio al Governo che è proseguito in questi due anni, abbiamo deciso di mettere fine allo sfruttamento del lavoro nero dei dipendenti della pubblica amministrazione dei comuni calabresi e degli enti territoriali e abbiamo avviato di concerto con il Governo un percorso non solo di contrattualizzazione ma di stabilizzazione. Dopodiché sicuramente esiste un problema del welfare in Italia che va riformato ma non facciamo confusione così come non facciamo confusione sull'altra categoria che sono i forestali calabresi che finora hanno difeso – quando erano in tanti, adesso sono pochi – le nostre città e i nostri territori. Quindi chiedo per favore rispetto del Mezzogiorno e nessuna strumentalità: la politica che, per così dire, usa i precari è quella che li vuole ammazzare come certi interventi che ho sentito in quest'Aula (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Non mi pare ci siano altri interventi. Indico...
  Revoco l'indizione della votazione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie, Presidente. Non volevamo intervenire, ma sentendo l'intervento della collega, speravo in un sussulto di orgoglio di tutti quei rappresentanti, nostri colleghi, del Mezzogiorno che pensano che la rappresentazione del Mezzogiorno non siano i forestali calabresi proprio per l'orgoglio che il Mezzogiorno deve avere. Non posso pensare che l'esempio che portate in quest'Aula sono – lo ricordo – un forestale ogni mezzo chilometro quadrato. Quello non è il Mezzogiorno che vuole svilupparsi, quello è il Mezzogiorno dell'assistenzialismo. Continueremo a combattere contro Pag. 45l'assistenzialismo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, signor Presidente. Penso che nei prossimi giorni, quando avremo modo e maniera, signor Presidente, così come ha stabilito la Conferenza dei Presidenti di gruppo, di parlare e di esaminare una volta per tutte e di fare il punto sulla situazione del Mezzogiorno, probabilmente avremo un quadro più preciso. Infatti è vero ed è inutile negarlo che c’è stata una serie di situazioni che riguardano precari, forestali e quant'altro, soprattutto LSU e soprattutto in alcune regioni. Sono cose risapute e sono cose che poi sono state avallate, supportate e approvate dai vari Governi con tutte le disposizioni sulle risorse. Effettivamente non abbiamo alcuna necessità di rivendicare risorse per la situazione del Mezzogiorno, cioè non abbiamo alcuna necessità di stare con il cappello in mano o avallare l'assistenzialismo. Riteniamo tuttavia che il Governo centrale debba assumere decisioni importanti sulla situazione del Mezzogiorno.
  Infatti, non è possibile (si tratta di provvedimenti che personalmente condivido) che, quando si tratta di inadempienze sulla sanità o con riferimento alla situazione di disavanzi soprattutto nella gestione della sanità, vi siano provvedimenti sostitutivi, con commissariamenti e quant'altro, mentre, quando si tratta dell'utilizzazione dei fondi strutturali (2007-2013, ma peggio ancora stiamo viaggiando sul 2014-2020), non ci sia un altrettanto provvedimento sostitutivo, perché questa sarebbe l'unica strada. Perché ciò non viene fatto ? Non viene fatto per un motivo molto semplice, perché fa comodo: i precedenti Governi hanno utilizzato le risorse dei fondi strutturali come bancomat, ad esempio per pagare le quote latte o le multe o per «parare», peggio ancora; ultimamente questo Governo in carica addirittura ha cambiato per due volte alcuni vincoli; per esempio, con riferimento alle intere risorse, all'intero programma, l'85 per cento era destinato alle regioni dell'obiettivo 1 e il 15 per cento al resto del Paese; tale rapporto è stato cambiato, con uno scippo pari circa a 4 miliardi di euro, complessivamente per l'intero programma, dal 2014 al 2020, in 80 e 20; peggio ancora, ultimamente la riforma, che è stata apportata all'interno della stabilità, che di recente è stata approvata, non dà alcuna possibilità di conferma di queste risorse, sia per quelle da riprogrammare sul 2007-2013 (mi riferisco chiaramente alla quota nazionale del programma comunitario 2007-2013) e, peggio ancora, sul 2014-2020, dove abbiamo un arretrato strutturale in riferimento a ciò. Noi vorremmo che, invece, ci fosse...

  PRESIDENTE. Collega, dovrebbe concludere.

  ROCCO PALESE. Sì, mi avvio alla conclusione. Noi vorremmo che per il Mezzogiorno il vincolo di destinazione fosse confermato per queste risorse e che queste risorse fossero spese bene nei tempi e, siccome ci sono alcune regioni chiaramente che non sono attrezzate...

  PRESIDENTE. Grazie...

  ROCCO PALESE. ...che non spendono, né bene né tanto meno...

  PRESIDENTE. Grazie. Mi dispiace ma aveva due minuti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signor Presidente, vorrei provare a riportare questo dibattito alla realtà; ho ascoltato le parole del collega della Lega, la critica rispetto all'abuso, che è stato fatto in tanti anni, di forme assistenziali di lavoro e, tuttavia, dovremmo provare tutti quanti insieme a fare uno sforzo.
  Il precariato, talvolta, è stato utilizzato dalle classi dirigenti politiche per manovrare Pag. 46il consenso in assenza di investimenti produttivi e in assenza di un'economia in grado di crescere autonomamente. Questo è dovuto al fatto – ne discuteremo la prossima settimana, lo ricordava prima di me il collega Palese in un dibattito sul Mezzogiorno che mi auguro meno rituale possibile – che, nel corso degli ultimi vent'anni, i trasferimenti ordinari al Mezzogiorno sono stati progressivamente taglieggiati: venti punti di prodotto interno lordo in conto capitale; parliamo di miliardi. Se immaginiamo di fare un paragone tra l'unificazione della Germania dell'Est e della Germania dell'Ovest rispetto al complesso delle risorse che sono state investite per ridurre il gap tra il sud ed il nord del Paese, ci metteremmo le mani nei capelli, perché ci renderemmo conto che il Mezzogiorno è stato penalizzato e depredato di investimenti produttivi e ha subito progressivamente una marginalizzazione rispetto ad altre aree del Paese.
  Abbiamo bisogno di una politica; noi pensiamo di avanzare una proposta: qui c’è un fondo di 50 milioni, ma il tema per noi è ripristinare un principio che era contenuto all'interno della famosa clausola Ciampi all'indomani della fine dell'intervento straordinario, ossia che il 45 per cento degli investimenti pubblici di questo Paese vada al Mezzogiorno d'Italia. Questo è un modo, e concludo, più efficace rispetto ai rischi di utilizzo del precariato ad uso politico o di sprechi, che talvolta ci sono stati sicuramente, ma che però, in realtà, hanno riguardato larghe fasce del Paese.
  Infine, andiamo a vedere bene come sono state utilizzate le risorse dei fondi europei. Ci sono stati degli abusi, ci sono state regioni che non sono state in grado di spenderle, ma, guardate, i fondi europei talvolta sono stati sostitutivi rispetto ai trasferimenti ordinari e sono andati a coprire quelle risorse che, invece, andavano messe per gli investimenti.
  Io penso che questa sia la realtà e penso che il dibattito meriterebbe questa altezza, invece di gettarci tra di noi, come se fossero corpi contundenti, i cosiddetti precari della forestale calabrese (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Occhiuto. Ne ha facoltà.

  ROBERTO OCCHIUTO. Grazie, Presidente. Anche io concordo con il collega Scotto: nella prossima settimana, in quest'Aula, ci sarà un dibattito sul Mezzogiorno e in quell'occasione parleremo anche di quanto non è stato fatto nel corso degli anni per il sud e del fatto che le risorse aggiuntive sono diventate spesso risorse sostitutive. Ma oggi noi discutiamo di questo emendamento.
  Io vorrei dire ai colleghi della maggioranza che una maggioranza e un Governo che ascrivano al loro merito l'aver trovato i soldi per i precari calabresi, facendo passare questo intervento come un intervento di grande impatto, di grande importanza per il Mezzogiorno, sono una maggioranza e un Governo che non hanno capito nulla dei problemi del Mezzogiorno. Noi vorremmo che ci fossero maggiore impegno, maggiore attenzione da parte di maggioranza e Governo sulle questioni sulle quali, invece, non si è intervenuto, per esempio, nella legge di stabilità. Vorremmo che sapessero riempire di contenuti, di programmi, di proposte concrete, per esempio, le politiche attive del lavoro.
  Le regioni del Mezzogiorno sono governate da maggioranze e da governi di sinistra, che non riescono a produrre, insieme al Governo nazionale, politiche attive per il lavoro, politiche capaci di creare lavoro. Vorremmo che queste idee venissero e che queste idee fossero utili a riempire il vuoto pneumatico che finora abbiamo ascoltato quando avete provato a parlare, farfugliando, di Mezzogiorno (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 47Nesci 13.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Carrozza, Bonaccorsi, Lo Monte, Marazziti, Currò.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  409   
   Votanti  406   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato  141    
    Hanno votato no   265.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Pellegrino ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Simonetti 13.6.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente. Se la sinistra effettivamente ha così tanto desiderio di risolvere il problema dei lavoratori socialmente utili, non capisco perché, all'interno del provvedimento, proroghi di un anno la risoluzione di questa problematica. Di fatto al comma 1-bis si dice: «per consentire il completamento delle procedure di cui alla legge, da concludere inderogabilmente entro il 31 dicembre 2016». L'emendamento facilita la risoluzione che la deputata del Partito Democratico prima voleva sostenere.
  Noi diciamo: fatelo entro il 30 giugno, almeno date una possibilità di certezza maggiore ai vostri elettori. È quello che diceva Scotto sostanzialmente, cioè precariato in funzione della ricerca di consenso.
  Però, io trovo molto particolare che certe categorie di lavoratori devono essere sempre difese e altri lavoratori vengono completamente ignorati.
  Faccio riferimento all'appello che avevo riferito alla Presidenza precedentemente, che era quello del settore dell'impiantistica a fune, quello del turismo legato alla neve, che sta subendo quasi una calamità naturale, che è quella della siccità nevosa. Quei lavoratori, che sono stagionali, non hanno lavorato quest'anno, ma non sono da difendere, non sono meritevoli di attenzione da parte di questa maggioranza e di questo Governo, tant’è che ci sono tavoli territoriali, tavoli regionali per affrontare questa problematica, che è una problematica seria nei territori di montagna, che non sono solo al nord; certamente non sono al sud, ma non sono solo al nord. Però, di questi lavoratori bisogna fregarsene, mentre gli LSU della Calabria possono ricevere i loro 50 milioni di euro annuali di rito. Noi diciamo: va bene, risolvete la questione entro il 30 giugno, così riduciamo la spesa.
  Tra l'altro, andrebbe anche segnalato questo: se questi lavoratori sono utilizzati dagli enti locali e dagli enti regionali, perché devono dipendere dalla fiscalità nazionale e non da quella locale ? Se questi sindaci, come nel comune di Diamante, hanno la necessità di avere 12, 15 LSU, perché non se li pagano con le tasse dei loro cittadini e dobbiamo pagarli noi che non usufruiamo di questo servizio. Questo sarebbe anche un tema da approfondire, perché, se c’è un tema legato al precariato, c’è anche un tema di chi paga questo precariato. È giusto che chi utilizza queste forze lavoro se ne carichi la spesa, altrimenti non andiamo d'accordo.
  Non siamo assolutamente d'accordo che sia sempre la fiscalità generale a risolvere i problemi di una parte del Paese, mentre per un'altra, come ho detto prima, il Governo non ci sente, non affronta le strutture sindacali aziendali di quelle imprese. Il Parlamento ci dice che sono inammissibili gli emendamenti e neanche vuole toccare il tema, mentre altrove si portano a casa i 50 milioni di euro di rito, poi con il piagnisteo che abbiamo sentito, ai forestali della Calabria bisogna dare un premio perché hanno fatto il loro lavoro, se poi effettivamente Pag. 48l'hanno fatto (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Per tramite suo, signor Presidente, io non vorrei polemizzare con il collega della Lega né bacchettarlo rispetto alle dichiarazioni che ha fatto. Anche in questo caso, nessun riflesso corporativo né alcuna volontà di difendere talvolta anche sacche di assistenzialismo clientelare, però parliamo di persone in carne ed ossa. Quando lui dice: «Sulla fiscalità generale scaricate l'incapacità di alcune regioni di affrontare i temi dell'occupazione e della stabilizzazione dei precari», vorrei ricordare al collega della Lega che, sulla fiscalità generale, in particolare sulle risorse del Fondo sociale europeo destinate al sud, talvolta si sono pagate le casse integrazioni dei lavoratori del nord e nessun meridionale ha mai detto che quelli sono soldi rubati al sud per darli ai lavoratori del nord. Altrimenti, se affrontiamo questa discussione sul tema «ciascuno padrone a casa propria», rischiamo di portare il Paese sull'orlo di una crisi che produce anche separazioni.
  D'altra parte, sarebbe interessante (non è questo il provvedimento; l'ho detto, avremo la possibilità di affrontarlo la prossima settimana) discutere, insieme ai colleghi della Lega e anche ai colleghi della maggioranza, del Partito Democratico in particolar modo, rispetto all'idea di modello di sviluppo che vogliamo provare a portare avanti nel Mezzogiorno. Oggi, per esempio, c’è una notizia molto importante: la Consulta si è espressa a favore del referendum sulle trivellazioni, dopo che nove regioni avevano richiesto questo appuntamento. Quella è una possibilità per mettere in campo un confronto su un'altra idea di Governo, centrata sull'autonomia, anche delle regioni, delle politiche energetiche e rispetto all'idea che il territorio non può essere sfruttato, soprattutto sul terreno degli interessi delle grandi multinazionali.
  Io vorrei parlare anche di questo quando parliamo di un Mezzogiorno che, a testa alta, prova a cambiare il proprio destino e, soprattutto, il proprio modello di sviluppo imposto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Bruno Bossio. Ne ha facoltà.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Signor Presidente, un minuto per dire, ancora una volta...

  PRESIDENTE. Ne ha cinque.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Io posso parlare in un minuto.

  PRESIDENTE. Prego.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. ... per dire, una volta per tutte, che non c’è una contrapposizione fra il Mezzogiorno dei precari, che hanno diritto ad essere stabilizzati, il Mezzogiorno delle start-up innovative e il Mezzogiorno che sta cambiando. In Calabria, la mia regione, le start-up innovative non sono meno di quelle delle altre regioni, tranne la Lombardia. Quest'idea di un Mezzogiorno piagnone non esiste più ! Esiste un Mezzogiorno in questo momento difeso da questa maggioranza, che prova a difendere i diritti di quelli che lavorano, a darli a quelli che non lavorano e a aiutare soprattutto le imprese innovative. Questi 50 milioni non sono un'elemosina, ma uno dei tanti finanziamenti che sono fatti perché questa nostra terra, anche il Mezzogiorno, possa cambiare.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 13.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 49
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marazziti, Furnari. Marazziti ha votato. Valente.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  420   
   Votanti  346   
   Astenuti   74   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato   34    
    Hanno votato no   312.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Placido 13.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marazziti, che ha ancora problemi con il dispositivo; adesso ha votato. Qualcun altro non riesce a votare ? Non mi sembra. C’è sempre Valente, Valeria Valente...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  412   
   Votanti  325   
   Astenuti   87   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato   46    
    Hanno votato no   279.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Micillo 14.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Binetti. Qualcun altro ? Non mi pare. Famiglietti, che ancora non ha votato; non tolga la tessera.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  426   
   Votanti  407   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato  115    
    Hanno votato no   292.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Preziosi ha segnalato che avrebbe voluto astenersi).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaratti 14.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fratoianni, Paris, Binetti, Artini; Artini ancora non ha votato. Braga, Baradello.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  430   
   Votanti  410   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato  145    
    Hanno votato no   265.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario. Il deputato Preziosi ha segnalato che avrebbe voluto astenersi).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pellegrino 14.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni, Vecchio. Mi pare che abbiano votato tutti...Pag. 50
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  426   
   Votanti  408   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato  123    
    Hanno votato no   285.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Gutgeld e De Micheli hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fassina 14.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Sani, Richetti... no, Binetti: chiedo scusa, collega Richetti. Bergonzi. Qualcun altro ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  432   
   Votanti  413   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato  150    
    Hanno votato no   263.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Micillo 14.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Venittelli, Pesco, Borghese.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  432   
   Votanti  415   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato  125    
    Hanno votato no   290.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 14.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente. La Lega Nord voterà contro su questo emendamento proposto dalla deputata Agostinelli del MoVimento 5 Stelle, in quanto l'articolo 5 del decreto citato reca la seguente rubrica: «Lotta alla occupazione abusiva di immobili».
  Quindi, a nostro avviso, chi occupa abusivamente un immobile deve essere ovviamente allontanato e certamente bisogna intensificare la lotta all'occupazione abusiva di immobili, anche perché l'articolato dispone che «chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l'allacciamento a pubblici servizi in relazione all'immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge».
  Io non riesco a capire perché il MoVimento 5 Stelle proponga che quando uno occupa abusivamente, senza titolo, un appartamento, un'abitazione, possa poi ottenere dei diritti contro legge. Questo davvero non riesco a capirlo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 14.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 51
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Cesaro Antimo, Marcon...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  420   
   Votanti  415   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato  106    
    Hanno votato no   309.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Micillo 14.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Binetti, Colletti, Mognato, Piras...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  428   
   Votanti  424   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no   317.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Rampelli ha segnalato che avrebbe voluto astenersi).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Marcon 15.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marcon. Ne ha facoltà.

  GIULIO MARCON. Grazie, Presidente. Il senso di questo emendamento è collegato al titolo dell'articolo di questo decreto, articolo che recita esattamente: «Disposizioni relative a misure urgenti per favorire la realizzazione di impianti sportivi nelle periferie urbane». In realtà, è un titolo un po'ambiguo, direi un po’ furbo, perché in realtà questo dispositivo e le misure contenute in questo articolo fanno riferimento a un sostegno diretto al CONI per realizzare o completare alcune strutture che probabilmente saranno situate in zone periferiche naturalmente, prevalentemente nelle zone periferiche di Roma, legate alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024.
   Ci sono due aspetti particolarmente preoccupanti. Il primo è l'assenza di ogni concertazione con il sistema delle autonomie locali, quindi con i comuni in principal luogo; si stabilisce un asse diretto tra comune, CONI e Consiglio dei ministri, oltrepassando ogni forma di partecipazione, di controllo e di programmazione degli enti locali e questo è il primo aspetto che noi non possiamo ovviamente condividere. C’è un secondo aspetto, perché, se si parla di sport e di periferie, a tutti viene in mente il ruolo importante che hanno gli enti di promozione sportiva, enti non profit solitamente, nella promozione dello sport nelle periferie delle grandi città, ma non solo delle grandi città. Di fatto, diciamo che questi enti sono esclusi e, tra l'altro, sono esclusi perché una delle caratteristiche di queste misure è che queste strutture devono avere degli standard legati allo svolgimento di attività e quindi devono essere strutture che abbiamo caratteristiche di natura olimpionica. Questo significa, ad esempio, che se c’è in una periferia una piscina di 40 metri, invece che di 50, la richiesta di intervento, ad esempio di un ente di promozione sportiva, per la ristrutturazione o l'ammodernamento di questa struttura non potrà avere probabilmente alcun esito positivo perché si parla espressamente di caratteristiche che hanno a che vedere con lo svolgimento di attività con standard di natura olimpionica. Quindi, ci sembra, in qualche modo, un po’ una presa in giro il titolo di questo articolo e ci sembra in qualche modo una misura che va direttamente a beneficiare il CONI, con tutte le sue inefficienze e tutte le sue anche opacità rispetto all'utilizzo di queste risorse.Pag. 52
  Ci sembra anche molto grave che, di fatto, sia gli enti locali, i comuni, sia gli enti di promozione sportiva, che hanno un ruolo importantissimo nel presidiare le periferie delle nostre città, vengano esclusi, diciamo, dai benefici di questa misura. Quindi, noi con questo emendamento proponiamo delle correzioni che vanno invece nel senso del coinvolgimento degli enti locali e degli enti di promozione sportiva.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Presidente, vorrei, per il suo tramite, fare i complimenti al collega Marcon, perché credo che non si sarebbe potuto illustrare con parole migliori il contenuto reale di questo articolo e di questa parte del provvedimento perché, ancora una volta, il Premier è andato in televisione di fronte all'opinione pubblica, spacciando un intervento di 100 milioni a favore dello sport e delle periferie, bypassando completamente – come ha ricordato il collega – sia gli enti locali, sia gli enti di promozione sportiva e, sostanzialmente, finalizzando questo in modo surrettizio alla candidatura italiana alle Olimpiadi. Non c’è niente in contrario a questa candidatura; chiamiamo però le cose col loro nome e come stanno realmente e non prendiamoci in giro; non prendiamo in giro soprattutto le migliaia di persone che lavorano realmente nelle periferie delle nostre città, a favore di bambine e bambini, proponendo loro un'attività sportiva che spesso è l'unico antidoto e l'unico rimedio a un'esistenza altrimenti destinata a finire poco bene.
  Per cui, veramente, mi complimento con i colleghi. Ancora una volta, guardiamo il merito delle cose e non il proponente.
  Grazie. Buon lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente. Intervengo su questo emendamento – e non credo lo farò sugli altri proposti dal gruppo – proprio per evidenziare, anche noi, quanto sia ridicola questa proposta di finanziare la richiesta di ottenere le Olimpiadi a Roma nel 2024, che doveva essere a costo zero. Mancano otto anni e, fra la legge di stabilità e questi provvedimenti, se non sbaglio, siamo già a quota 30 milioni, che poi di fatto si spenderanno in banchetti, ricevimenti, slide e qualche e-mail, però la candidatura doveva essere a costo zero e siamo invece già a 30 milioni di banchetti, di fatto.
  Però il problema subdolo di questo articolato è quello tipico di questo Presidente e di questa Presidenza del Consiglio ed è quello di accentrare a sé ogni sorta di «marchettone» possibile ed immaginabile. Con questo, si fa un altro «marchettone» da 100 milioni, a scapito dei territori, a scapito di quei territori – come è stato ricordato prima – che vivono di sport, non grazie a questo articolo o grazie all'aiuto economico che potrebbe derivare da questo articolo, ma vivono di sport grazie all'intervento dei privati, all'intervento dei genitori che pagano le loro rette per mandare i figli a fare sport, all'investimento privato dei presidenti che, di tasca loro, investono nelle società sportive e poi si vedono ricevere le ingiunzioni di pagamento e si vedono ricevere i controlli della Guardia di Finanza (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini), perché ovviamente questa non va a controllare le grandi società sportive e i grandi calciatori che evadono e che si beano di guadagnare milioni di euro al mese, ma va a rompere le scatole alle società sportive di base, dove effettivamente c’è il vero sport e la vera aggregazione sociale.
   Qui, con questo emendamento, il Presidente del Consiglio si farà indicare dal CONI i provvedimenti di spesa, si farà indicare dal CONI tutte quelle strutture da andare a finanziare e secondo me – l'ho già detto – saranno (lo vedremo fra un paio di mesi) proprio in quelle realtà in cui si andrà ad elezioni. E questo Fondo Pag. 53fa il paio con il Fondo periferie, da 500 milioni, sempre inserito all'interno della Presidenza del Consiglio e ci sarà anche una Commissione inserita all'interno della Presidenza del Consiglio che sceglierà gli interventi da farsi: io scommetto che saranno a Bologna, Milano, Torino, Napoli, saranno in tutti quei centri in cui il PD un po’ governa e un po’ vuole tornare a governare, e saranno quei «marchettoni» su cui Renzi ci metterà la sua firma.
  Se effettivamente questa maggioranza – e questo Governo – vuole veramente aiutare lo sport di base e le società sportive, vada a finanziare il comma 6, come negli emendamenti che abbiamo proposto noi. Non lasci all'iniziativa privata l'ammodernamento e la ristrutturazione dell'impiantistica sportiva, perché è troppo comodo dare al CONI 100 milioni di euro affinché venga rigenerata quell'impiantistica sportiva con destinazione ad attività agonistica nazionale. Andate ad aiutare anche quelle regionali e quelle locali e non lasciate allo spirito privato dei territori di dover mettere di tasca loro i fondi per ripristinare le manutenzioni delle strutture sportive. Infatti, al comma 6, voi dite, al di fuori di tutto quello che è finanziato, che i privati possono mettersi d'accordo con l'ente locale affinché l'ente locale dia in gestione le strutture, al posto di far pagare un affitto come ammortamento di tutti i contributi privati che questi mettono. Tutto ciò affinché la struttura venga ad essere ammodernata. E al massimo gli toglie il vincolo di avere la tassazione locale, come lo sgombero dell'immondizia e quant'altro. Quindi, l'ente locale ci perde delle entrate e il privato deve mettere i soldi, mentre la vera «ciccia», che è quella del fondo statale, sarà in capo a Renzi che la utilizzerà squisitamente per la sua perenne campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Brandolin. Ne ha facoltà.

  GIORGIO BRANDOLIN. Grazie Presidente, solo per mettere un po’ in ordine le cose che ho sentito. Questi 100 milioni di euro sono destinati giustamente alla ristrutturazione e all'ammodernamento degli impianti sportivi di carattere nazionale perché ricordo al collega Simonetti, tramite lei, che quando il Governo ha fatto un piano di finanziamento per gli impianti sportivi di carattere regionale, la regione Veneto ha fatto ricorso alla Corte costituzionale e quei 200 milioni di euro sono stati persi da tutte le regioni e da tutti gli impianti sportivi locali. Quindi, è così !

  GIANCARLO GIORGETTI. Ha sbagliato a fare la legge ! Era incostituzionale !

  PRESIDENTE. Collega Giorgetti, per favore !

  GIORGIO BRANDOLIN. Ecco che si è dovuta mettere questa parolina apposta per non incorrere ancora una volta nell'intelligenza del presidente della regione Veneto che ha fatto perdere...

  ROBERTO SIMONETTI. È tifoso della Juventus !

  PRESIDENTE. Collega Simonetti, ma avete modo di intervenire se volete intervenire ! Non c’è bisogno di urlare.

  GIORGIO BRANDOLIN. ... all'impiantistica sportiva centinaia di milioni di euro. Detto questo, 30 milioni di euro sono già stati distribuiti e gli altri 70 milioni di euro saranno distribuiti in un piano 2016-2017. Ed è una commissione costituita da un prefetto e da alcuni tecnici del CONI e della Presidenza del Consiglio che deciderà sulla base di richieste che sono pervenute dal territorio. La volontà è quella di non costruire nuovi impianti, ma di ristrutturare e rendere efficienti impianti che adesso sono stati abbandonati e chiusi nel territorio della nostra Italia, di livello ovviamente nazionale, altrimenti avremmo perso anche questi soldi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 54
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon 15.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Iori, Capelli, Di Lello, Marcon...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  430   
   Votanti  355   
   Astenuti   75   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no   263.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon 15.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non ha votato ? Pastorino, Monchiero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  433   
   Votanti  358   
   Astenuti   75   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no   266.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 15.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Sgambato, Polverini, Giammanco. Chi altro ? Caruso, Villecco Calipari. C’è qualcun altro ? Caruso, Sgambato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  433   
   Votanti  430   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato   93    
    Hanno votato no   337.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 15.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carnevali, Ermini, Capelli, Capua, Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  440   
   Votanti  400   
   Astenuti   40   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato   47    
    Hanno votato no   353.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon 15.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Montroni, Di Lello, Fedriga, Bruno Bossio, Caso, Lauricella...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 55
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  445   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  173    
    Hanno votato no   272.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Luigi Gallo 15.7.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Grazie Presidente. C’è una storia che dobbiamo raccontare ed è la storia del pugile Marco Maddaloni, un campione di judo italiano, e la storia del padre Gianni che a Scampia da anni cerca di tenere aperta una palestra. Per tanti ragazzi, Gianni Maddaloni è l'allenatore che dà loro la possibilità di togliersi dalla strada, dalla droga e dalla malavita e rifugiarsi nello sport; una speranza per non finire arruolati nella manovalanza della criminalità organizzata. Per farlo, il padre di Marco Maddaloni non fa pagare quasi nulla, massimo 20 euro al mese, altrimenti i ragazzi non potrebbero permetterselo. Il punto vero è che il Governo parla di periferia in questo decreto, parla di sport e di rimuovere gli squilibri economici e sociali, ma appunto parla, perché nei fatti non inserisce alcun principio concreto, anzi c’è il solito rischio di speculazione urbanistica e politico-clientelare quando non si sceglie una procedura trasparente e quando si decide di seguire la strada degli affidamenti diretti. Noi dobbiamo esigere strumenti per combattere la criminalità e garantire ai minorenni che vivono in periferie degradate un altro futuro.
  Lo sport può fare miracoli in questo; ci sono esempi a Scampia ma anche in ogni parte del globo. Per questo, il MoVimento 5 Stelle chiede, con questa proposta che stiamo portando ai voti, di vincolare i nuovi impianti sportivi del CONI e la riqualificazione delle periferie e degli impianti sportivi esistenti ad un utilizzo sociale, concreto. Quello che chiediamo è che in pratica si assicuri alle società e alle associazioni sportive l'uso degli impianti sportivi se queste società hanno tra gli iscritti adolescenti e giovani svantaggiati o a rischio devianza indicati dai servizi sociali. Questa è una misura concreta per sottrarre terreno alla camorra, alle mafie, alla criminalità organizzata e fare qualcosa che non sia semplicemente il solito spot (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Luigi Gallo 15.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giammanco, Bergonzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  438   
   Votanti  437   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  172    
    Hanno votato no   265.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Segoni 15.51, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fratoianni, Carrescia, Pellegrino.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  427   
   Maggioranza   214   
    Hanno votato  168    
    Hanno votato no   259.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 56

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Simonetti 15.8 e Simone Valente 15.9.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Vazio, Franco Bordo, Amoddio.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  439   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  154    
    Hanno votato no   285.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon 15.12, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Simone Valente, Binetti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  439   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  169    
    Hanno votato no   270.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon 15.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  436   
   Votanti  435   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  166    
    Hanno votato no   269.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 15.10, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lo Monte, Zan, Donati.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  446   
   Votanti  445   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  170    
    Hanno votato no   275.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 15.13, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Petraroli, Grande, Currò.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  446   
   Votanti  445   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  173    
    Hanno votato no   272.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 15.14, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 57
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carbone, Di Lello, Marazziti, Patriarca, Fitzgerald Nissoli, Baroni, Lavagno.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  446   
   Votanti  445   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  174    
    Hanno votato no   271.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 15.15, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Del Grosso, Totaro, Stella Bianchi, Capua, Di Lello, Magorno, D'Attorre, Donati, Oliverio.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  446   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  163    
    Hanno votato no   283.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 15.16, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  448   
   Votanti  447   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  172    
    Hanno votato no   275.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 15.17, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  444   
   Votanti  443   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  171    
    Hanno votato no   272.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata De Micheli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carinelli 15.18, parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi, Bolognesi, Leva...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  448   
   Votanti  419   
   Astenuti   29   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no   309.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 58

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Silvia Giordano 15.19, parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Totaro, Stella Bianchi
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  449   
   Votanti  447   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  140    
    Hanno votato no   307.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo ora ad una serie a scalare composta di tre emendamenti, che si differenziano tra di loro esclusivamente per la quota percentuale delle risorse stanziate. In base all'articolo 85, comma 8, del Regolamento, come è applicato nella prassi assolutamente costante, la Presidenza porrà in votazione il primo emendamento Simonetti 15.20 e l'ultimo della serie, Simonetti 15.22, dichiarando assorbito l'emendamento intermedio Simonetti 15.21.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 15.20, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giuliani, D'Ottavio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  460   
   Votanti  372   
   Astenuti   88   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato   90    
    Hanno votato no   282.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 15.22, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marzana, Corda...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  458   
   Votanti  371   
   Astenuti   87   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato   91    
    Hanno votato no   280.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prima di passare alla prossima votazione, sono lieto di informarvi che la collega Fabiana Dadone ha avuto un bambino di nome Primo (Applausi) e il collega Giuseppe Brescia ha avuto un bambino di nome Federico (Applausi). Gli auguri della Presidenza vanno a loro e ai loro consorti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 15.24, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Donati, Dallai...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  451   
   Votanti  446   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  173    
    Hanno votato no    273.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marzana 15.25, con il parere contrario di Commissione e Governo.Pag. 59
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giuliani, Locatelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  448   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  172    
    Hanno votato no    276.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chimienti 15.26, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  443   
   Votanti  441   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato  165    
    Hanno votato no    276.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ciprini 15.27, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Quintarelli, Nicchi, Giancarlo Giordano, Girolamo Pisano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  445   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  172    
    Hanno votato no    273.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 16.1, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Binetti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  455   
   Votanti  453   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato  175    
    Hanno votato no    278.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Alberti 17.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  448   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  154    
    Hanno votato no    294.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 17.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 60
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Vezzali, Grassi, Tancredi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  452   
   Votanti  449   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  143    
    Hanno votato no  306.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Melilla Dis.1.1., con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  440   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato  165    
    Hanno votato no    275.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Si è così concluso l'esame delle proposte emendative, ma, prima di passare all'esame degli ordini del giorno, sospendo brevemente la seduta, che riprenderà alle ore 16.50.

  La seduta, sospesa alle 16,45, è ripresa alle 16,55.

  PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3495.
  Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 3495)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 3495).
  Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 89, comma 1, del Regolamento, in quanto del tutto estranei all'oggetto della discussione i seguenti ordini del giorno, che riproducono il contenuto ovvero riguardano la medesima materia di proposte emendative già dichiarate inammissibili: Massimiliano Bernini n. 9/3495/7, Benedetti n. 9/3495/8, in materia di valorizzazione della «via Francigena» (sulla stessa materia si veda l'articolo aggiuntivo Dallai 6.02), Fassina n. 9/3495/19, limitatamente al secondo impegno, in materia di Fondo per il salario accessorio dei dipendenti di Roma Capitale, che riprende il contenuto dell'emendamento Fassina 7.6; Sorial n. 9/3495/34, in materia di iniziative di verifica sugli effetti degli incentivi per le energie rinnovabili, che riprende il contenuto dell'emendamento Zolezzi 2.40.
  Avverto che è in distribuzione una nuova formulazione dell'ordine del giorno Daga n. 9/3495/30.
  Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito la rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Può restare seduta, se vuole...

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze. Grazie, Presidente. Va bene così, la ringrazio, molto gentile.
  Abbiamo lavorato su questi ordini del giorno, anche approfittando di un dibattito molto approfondito, anche in questo ramo del Parlamento. Troverete sicuramente alcune riformulazioni e anche alcune approvazioni secche, che in alcuni casi sono Pag. 61dovute al fatto che già le norme sono così orientate. Faccio subito un esempio, cominciando dall'ordine del giorno Lupo n. 9/3495/1, che ha il parere favorevole proprio perché in realtà impegna il Governo a fare una cosa che è già prevista da questo decreto, appunto all'articolo 15, che è quello relativo agli stanziamenti per lo sport; sull'ordine del giorno Lorefice n. 9/3495/2 il parere è favorevole con la riformulazione – diciamo così – più canonica «a valutare la possibilità di prevedere tra gli interventi (...)»; sull'ordine del giorno Baroni n. 9/3495/3 il parere è favorevole, anche in questo caso con la riformulazione «a valutare la possibilità di (...)»; sull'ordine del giorno Silvia Giordano n. 9/3495/4, invece, il parere è contrario, come sull'ordine del giorno Nesci n. 9/3495/5. Sull'ordine del giorno Ciprini n. 9/3495/6, se riformulato con la formula «a valutare la possibilità di», il parere è favorevole; gli ordini del giorno Massimiliano Bernini n. 9/3495/7 e Benedetti n. 9/3495/8 sono inammissibili. Sull'ordine del giorno Bianchi Dorina n. 9/3495/9, con una riformulazione del dispositivo, il parere è favorevole. Leggo la riformulazione, Presidente: «Impegna il Governo a sottoporre all'attenzione del CONI, in sede di approvazione del Piano in materia di impianti sportivi, di cui al comma 3 dell'articolo 5 del provvedimento in esame, la possibilità di dotare di adeguate risorse (...)»; sull'ordine del giorno Carrescia n. 9/3495/10, con la riformulazione «a valutare la possibilità di (...)», il parere è favorevole, così come sull'ordine del giorno Cova n. 9/3495/11, anche questo se riformulato. Sull'ordine del giorno Burtone n. 9/3495/12 il parere è contrario, perché in realtà questa normativa non è modificabile, essendo in corso la fase di passaggio alla nuova normativa e, quindi, di fatto, interromperebbe un processo legislativo e attuativo in corso.
  L'ordine del giorno Pellegrino n. 9/3495/13 è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno Scotto n. 9/3495/14 il parere è favorevole, con la riformulazione «a valutare la possibilità di (...)».
  L'ordine del giorno Pannarale n. 9/3495/15 avrebbe il parere favorevole, con la seguente riformulazione: «a valutare la possibilità di adottare iniziative per coinvolgere (...)»; quindi, bisognerebbe togliere le prime tre righe, onorevole Pannarale: «coinvolgere pienamente, nell'ambito delle iniziative, (...)» e poi fino alla fine.
  Sull'ordine del giorno Costantino n. 9/3495/16 il parere è contrario sui primi due capoversi del dispositivo («a valutare gli effetti applicativi (...)» e «a dedicare almeno il 50 per cento (...)»), mentre è favorevole sul terzo capoverso, purché sia riformulato come segue: «a valutare il coinvolgimento nelle scelte (...)». Sull'ordine del giorno Giancarlo Giordano n. 9/3495/17 il parere è favorevole, purché sia riformulato nel senso di inserire la formula «a valutare l'adozione di misure che riconoscano il prezioso e indispensabile lavoro» e poi fino alla fine. Sull'ordine del giorno Marcon n. 9/3495/18 il parere è contrario. L'ordine del giorno Fassina n. 9/3495/19 è inammissibile nella seconda parte del dispositivo, mentre per la prima parte, con la formula: «a valutare la possibilità di» il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Melilla n. 9/3495/20 il parere è contrario. Sull'ordine del giorno Ricciatti n. 9/3495/21 il parere è favorevole, con la seguente riformulazione: «impegna il Governo, compatibilmente alle normative vigenti, a valutare la possibilità di». Sull'ordine del giorno Zaratti n. 9/3495/22 il parere è contrario. Sull'ordine del giorno Caso n. 9/3495/23 si propone la riformulazione: «a valutare eventuali iniziative volte al coinvolgimento (...)»; bisogna cancellare «a porre in essere iniziative volte a». Sull'ordine del giorno Micillo n. 9/3495/24 si propone la riformulazione: «a valutare la possibilità di», anche se, in realtà, la parte importante di questo dispositivo è già prevista dalla norma. Sull'ordine del giorno Mannino n. 9/3495/25 il parere è favorevole, con la riformulazione: «a valutare la possibilità di». Sugli ordini del giorno Busto n. 9/3495/26, Terzoni n. 9/3495/27, Vignaroli n. 9/3495/28 e Zolezzi n. 9/3495/29 il parere è contrario. Sull'ordine del giorno Pag. 62Daga n. 9/3495/30 (Nuova formulazione) il parere è favorevole, con la riformulazione: «a valutare che le risorse previste da tale provvedimento siano destinate prioritariamente, togliendo almeno il 50 per cento, alla mobilità». Sull'ordine del giorno De Rosa n. 9/3495/31 il parere è favorevole. È quello di cui abbiamo parlato prima, relativo alla Milano – Limbiate. Sull'ordine del giorno Castelli n. 9/3495/32 il parere è contrario, in quanto un'ipotesi di questo tipo si sovrapporrebbe con la realizzazione del Sistri, con la possibilità di consultare quindi quel tipo di tracciabilità che è legge. Sull'ordine del giorno Cariello n. 9/3495/33, con la riformulazione: «a valutare la possibilità di», il parere è favorevole. L'ordine del giorno Sorial n. 9/3495/34 mi sembra inammissibile, mi corregga, Presidente.

  PRESIDENTE. Esattamente.

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze. Sull'ordine del giorno Covello n. 9/3495/35, sulla prima parte del dispositivo che reca le parole: «a valutare l'opportunità di (...)», il parere è contrario, mentre, sulla seconda parte del dispositivo, si propone la seguente riformulazione: «nonché a valutare la possibilità di convocare in tempi rapidi (...)» e, in questo caso, il parere sarebbe favorevole. Sull'ordine del giorno Pili n. 9/3495/36 il parere è contrario. Sull'ordine del giorno Mucci n. 9/3495/37 il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Vargiu n. 9/3495/38, con la riformulazione: «a valutare la possibilità di», il parere è favorevole. Così come per l'ordine del giorno Battaglia n. 9/3495/39, sempre con la riformulazione: «a valutare la possibilità di», il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Anzaldi n. 9/3495/40, con la riformulazione: «a valutare la possibilità di», il parere è favorevole.
  Sull'ordine del giorno Brignone n. 9/3495/41, con la riformulazione «a valutare la possibilità di», il parere è favorevole, così come per l'ordine del giorno Civati n. 9/3495/42, con la riformulazione «a valutare la possibilità di prevedere, anche in successivi provvedimenti» il parere è favorevole. L'ordine del giorno Baldassarre n. 9/3495/43, in realtà, riprende una norma che abbiamo già approvato, che è il comma 304 della legge di stabilità, dove sono previsti 150 milioni di euro per le bonifiche. Però, credo che con la formula «a valutare la possibilità di», proprio perché il Governo ha già impegnato nello stanziamento e nella realizzazione... Ho sbagliato, scusate. Questo, invece, è il fondo sociale. Nel comma 304 abbiamo già rifinanziato il Fondo per l'occupazione. Vi chiedo scusa. Su questo ordine del giorno ovviamente c’è il parere favorevole, anche perché l'abbiamo già fatto.

  PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno Baldassarre n. 9/3495/43 ?

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze. Sì. Ho sbagliato io, le chiedo scusa, Presidente. Sull'ordine del giorno Segoni n. 9/3495/44 il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Artini n. 9/3495/45 il parere è contrario. Sull'ordine del giorno Turco n. 9/3495/46, la prima parte è accolta come raccomandazione, mentre sulla seconda parte del dispositivo il parere è contrario. Sull'ordine del giorno Pastorino n. 9/3495/47 il parere è contrario. Sull'ordine del giorno Cimbro n. 9/3495/48, con la riformulazione «a valutare la possibilità di», il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Venittelli n. 9/3495/49, per la prima parte si propone la riformulazione: «compatibilmente con le risorse disponibili», mentre la seconda parte va riformulata con «a valutare la possibilità di assumere le iniziative di competenza». Con questa riformulazione il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Bechis n. 9/3495/50, con la riformulazione «a valutare l'opportunità di adottare ulteriori interventi di efficientamento energetico», il parere è favorevole. Dico «ulteriori» perché, come è noto, ne sono in corso numerosi, anche previsti dalla legge di stabilità. Sugli ordini del giorno Mura n. 9/3495/51 e Schirò n. 9/3495/52 il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Pag. 63Piras n. 9/3495/53 il parere è contrario. Sull'ordine del giorno Casati n. 9/3495/54 il parere è favorevole. L'ordine del giorno Lombardi n. 9/3495/55 è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno Matarrelli n. 9/3495/56, con la riformulazione «a valutare la possibilità di» il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Andrea Maestri n. 9/3495/57, con la riformulazione «a valutare la possibilità di», il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Centemero n. 9/3495/58 il parere è favorevole. Anche questo è l'ennesimo ordine del giorno sulla Milano – Limbiate. Sull'ordine del giorno Gregorio Fontana n. 9/3495/59 il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Russo n. 9/3495/60 era quello al quale mi sono erroneamente riferita prima e riguarda le bonifiche del sottosuolo. «A valutare la possibilità di» è la riformulazione, ricordando comunque all'onorevole Russo, che sui primi articoli ha insistito molto su questo tema, che la legge di stabilità comunque stanzia già 150 milioni di euro per le bonifiche. Quindi, comunque, il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Sarro n. 9/3495/61, sempre con la formula «a valutare la possibilità di», anche in questo caso, il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Castiello n. 9/3495/62 il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Luigi Cesaro n. 9/3495/63, con la formula « a valutare la possibilità di adottare ogni opportuna iniziativa» il parere è favorevole.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Basso n. 9/3495/64.
  Il Governo accetta l'ordine del giorno Sbrollini n. 9/3495/65, a condizione che siano inserite le parole: «a valutare la possibilità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Plangger n. 9/3495/66, ordine del giorno che è arrivato in extremis.

  PRESIDENTE. Prendo atto che la presentatrice non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Lupo n. 9/3495/1, accettato dal Governo.
  Prendo atto che la presentatrice accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Lorefice n. 9/3495/2, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Baroni n. 9/3495/3, accettato dal Governo, purché riformulato.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, non ho sentito la riformulazione.

  PRESIDENTE. È possibile rileggere la riformulazione, sottosegretaria ?

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze. Sì, Presidente: «a valutare la possibilità di richiedere all'Istituto italiano di tecnologia (...)» e poi segue fino in fondo.

  PRESIDENTE. Collega Baroni, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/3495/3, accettato dal Governo, purché riformulato ?

  MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, chiedo che il mio ordine del giorno n. 9/3495/3 sia posto in votazione e chiedo, altresì, di parlare per dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. Dunque, rifiuta la riformulazione proposta dal Governo e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Prego, ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Intervengo molto brevemente. Qui la questione è relativa a un'erogazione di 80 milioni di euro l'anno in cui non si specifica bene all'interno del provvedimento di legge, in quanto c’è una formula vaga relativa a un primo contributo di 80 milioni che potrebbe celare, come negli atti in premessa, un contributo successivo che potrebbe essere erogato per anni, ad libitum, senza certezza nei tempi di elaborazione del citato progetto.
  Quindi, noi riteniamo che, a fronte di un'erogazione anche abbastanza sostanziosa, ci debbano essere degli impegni abbastanza importanti, perché altrimenti Pag. 64significa praticamente finanziare un provvedimento di dichiarazioni di intenti. Per cui, non vorremmo finanziare delle dichiarazioni di intenti, ma un impegno che prende un istituto pubblico. Gli impegni non li prende solo il Governo nei confronti di importanti istituti di ricerca, ma anche gli istituti di ricerca sono in grado di prendere degli impegni in occasione di un'erogazione di tal specie.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Baroni n. 9/3495/3, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carbone non riesce a votare. Chi non riesce a votare ? Ginefra. Aspettiamo che i colleghi arrivino al proprio posto; velocemente, per favore. A Ginefra stanno sostituendo il dispositivo; aspettiamo un attimo. Mi pare che abbiano votato tutti; sembra di sì.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  414   
   Votanti  411   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato  154    
    Hanno votato no   257.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Silvia Giordano n. 9/3495/4, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sempre Carbone; è una congiura. Stella Bianchi, La Marca. Chi non riesce a votare ? Pastorino
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  416   
   Votanti  413   
   Astenuti   3   
   Maggioranza   207   
    Hanno votato  154    
    Hanno votato no  259.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Nesci n. 9/3495/5, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Pilozzi, Bolognesi, Miotto. Qualcun altro ? Non mi pare...Marcon. Chi altro non riesce a votare ? Benedetti ha votato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  416   
   Votanti  413   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato  154    
    Hanno votato no   259.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Ciprini n. 9/3495/6, Dorina Bianchi n. 9/3495/9, Carrescia n. 9/3495/10 e Cova n. 9/3495/11, accettati dal Governo, purché riformulati.
  Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Burtone n. 9/3495/12, non accettato dal Governo.

  GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Presidente, invito il Governo a cambiare la propria posizione e quanto meno ad accogliere come raccomandazione l'invito a superare alcune ristrettezze poste dal decreto. Si tratta di dare alcune garanzie di tutela a dei lavoratori che sono veramente in difficoltà.Pag. 65
  Quindi, io mi permetto di sollecitare il Governo perché cambi il proprio parere o, quantomeno, accolga come raccomandazione il mio ordine del giorno. Altrimenti, chiedo che si voti.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Burtone n. 9/3495/12. Dunque, prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Burtone n. 9/3495/12.
  Prendo atto che la presentatrice non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Pellegrino n. 9/3495/13, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Collega Scotto, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/3495/14, accettato dal Governo, purché riformulato ? Prendo atto che non accetta la riformulazione e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signor Presidente. Se posso illustrarlo in pochissimi secondi...

  PRESIDENTE. Può intervenire.

  ARTURO SCOTTO. Presidente, parliamo di una vicenda molto delicata, molto sentita a Napoli, che riguarda il destino dell'area di Bagnoli. Da molto tempo si è aperta una discussione in città e anche un confronto molto serrato, critico e pesante tra il comune di Napoli e il Governo. Sul destino di quest'area in questo decreto ci sono risorse importanti, anche se non sufficienti.
  Ora viene chiesto da più parti, a partire dall'amministrazione comunale, tramite anche una consultazione ampia dei cittadini e del consiglio comunale, di prendere le opportune misure affinché quella proposta, che chiede non soltanto che quell'area venga in qualche modo inserita, come già è oggi, nella zona rossa, ad alto rischio vulcanico, ma che venga in qualche modo collocata dentro la proposta avanzata dalla Protezione civile e, quindi, sottratta anche a rischi molto concreti di speculazione edilizia.
  Io non penso che possa bastare l'espressione «a valutare». Siccome c’è stato un passaggio democratico e siccome rischiamo di consegnare, all'indomani anche delle elezioni amministrative che ci saranno, a qualsiasi sindaco dovesse vincere un'area a sovranità limitata, dove il ruolo e la funzione del comune è molto labile, visto il commissariamento, io chiedo di modificare la riformulazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Scotto n. 9/3495/14, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Lorenzis, Gallinella, Sandra Savino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  418   
   Votanti  416   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato  157    
    Hanno votato no   259.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Pannarale n. 9/3495/15, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che i presentatori non accettano la riformulazione e insistono per la votazione dell'ordine del giorno Costantino n. 9/3495/16, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Costantino n. 9/3495/16, con il parere contrario del Governo.Pag. 66
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Miotto, Brignone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  416   
   Votanti  414   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato  157    
    Hanno votato no   257.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Giancarlo Giordano n. 9/3495/17, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Marcon n. 9/3495/18, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Marcon n. 9/3495/18, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marotta, Tartaglione, Vecchio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  412   
   Votanti  411   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato  143    
    Hanno votato no   268.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo all'ordine del giorno Fassina n. 9/3495/19, che è inammissibile limitatamente al secondo impegno. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fassina n. 9/3495/19, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Melilla n. 9/3495/20, non accettato dal Governo.

  GIULIO MARCON. Presidente, vorrei far notare che questo ordine del giorno prevede semplicemente che non bisogna più utilizzare i fondi dell'8 per mille per esigenze straordinarie di finanza pubblica. Si chiede un'altra cosa: di reintegrare i fondi che il Governo utilizza al fine di rispettare la volontà dei cittadini, che hanno destinato i soldi dell'8 per mille allo Stato per realizzare appunto quegli obiettivi che la legge del 1985 prevede.
  Quindi, sono molto stupito che il Governo dica sostanzialmente che i cittadini che scelgono di destinare i soldi allo Stato possono non vedere rispettate le loro intenzioni e che addirittura non ci si impegna a fare quello che altri Governi, prima di questo, avevano detto di voler fare dando parere favorevole a mozioni che avevano lo stesso obiettivo di questo ordine del giorno di reintegrare i fondi che dovrebbero essere utilizzati per le finalità della legge e non – diciamo – per la copertura di leggi o di provvedimenti che il Governo ci propone in Parlamento.
   Tra l'altro, ricordo che parliamo di una quota molto, molto significativa: mediamente una quota tra l'80 e il 90 per cento dei soldi dell'8 per mille di pertinenza statale vengono utilizzati per le più svariate esigenze di finanza pubblica.
  Quindi si tratterebbe di rispettare la volontà dei cittadini. Pertanto, noi chiediamo al Governo di modificare il parere su questo ordine del giorno e di trasformarlo in parere favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze. Presidente, l'ordine del giorno potrebbe essere Pag. 67accolto come raccomandazione. Forse non è sufficiente per i presentatori, ma questo è quello che può confermare il Governo.

  PRESIDENTE. Sta bene. Andiamo avanti.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ricciatti n. 9/3495/21, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Zaratti n. 9/3495/22, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Zaratti n. 9/3495/22, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marazziti, Monchiero, Capua...  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  423   
   Votanti  419   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  139    
    Hanno votato no   280.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Caso n. 9/3495/23, accettato dal Governo, purché riformulato.

  VINCENZO CASO. Presidente, vorrei un attimo risentire la riformulazione, se è possibile.

  PRESIDENTE. Sì. La parola al Governo.

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze. Impegna il Governo «a valutare eventuali iniziative volte al coinvolgimento» e quindi andrebbero espunte le parole: «a porre in essere iniziative volte».

  PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione del suo ordine del giorno.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Micillo n. 9/3495/24 e Mannino n. 9/3495/25, accettati dal Governo, purché riformulati.
  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Busto n. 9/3495/26, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Busto n. 9/3495/26, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Ventricelli, Magorno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  427   
   Votanti  426   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato  159    
    Hanno votato no   267.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Terzoni n. 9/3495/27, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pagani, Turco...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 68
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  412   
   Votanti  410   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato  151    
    Hanno votato no   259.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Vazio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Vignaroli n. 9/3495/28, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Altieri, Grassi, Occhiuto, Luigi Gallo, Fitzgerald, Tofalo ...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  427   
   Votanti  425   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato  159    
    Hanno votato no   266.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Zolezzi n. 9/3495/29, non accettato dal Governo.

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie Presidente. Proprio ieri abbiamo avuto l'onore di audire il governatore della regione Campania, un esempio di rispetto delle normative della giurisprudenza italiana tanto che nell'audizione in Commissione ecomafie si è dovuto dilungare sulla sua situazione giudiziaria proprio perché è davvero complessa. Ieri ci ha rivelato che il suo piano per gestire le ecoballe in realtà riguarda solamente un settimo dei quasi 6 milioni di metri cubi di ecoballe. Pertanto, mi stupisco che un ordine del giorno così semplice non venga accettato, in quanto impegna a recuperare materia, visto che poi, come ripeto, siamo tutti a favore delle encicliche papali che parlano appunto di blue economy e di recupero di materia. Il piano di gestione ecoballe è assolutamente fallimentare in partenza; è solo una boutade per dimostrare che, nonostante i procedimenti giudiziari, questa persona sta facendo qualcosa in Campania. Per cui non riesco a capire come si faccia, invece, a cercare di bruciare queste ecoballe, magari all'estero a 150 euro a tonnellata, favorendo le aziende che trasportano e sfavorendo chi comunque si troverà a respirare le emissioni di queste schifezze. Quando c’è lo smog e ci sono le polveri sottili alte, si riempiono le pagine di giornale di interventi per evidenziare l'emergenza; poi, però, quando c’è da prendere qualche provvedimento sensato di lungo termine, dopo gli errori gravissimi sulla gestione delle ecoballe, non si fa nulla. Questo è un semplice ordine del giorno; vi invito davvero a ripensarci. Tra le varie audizioni fatte in Commissione ecomafie due legislature fa, il generale Jucci ci disse candidamente: se si recuperasse materia dalle ecoballe per buona parte e si smaltisse la parte rimanente in qualche deposito definitivo – perché, insomma, le discariche per ora esistono ancora – si spenderebbero 35 milioni di euro. L'incenerimento già sette anni fa era stimato in 700 milioni di euro. È chiaro che se si facesse politica come a casa propria io credo che la risposta sarebbe semplice. Purtroppo, si fa politica per spolpare il prossimo, per inquinare e, quindi, non si riesce a fare di più (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Zolezzi n. 9/3495/29, con il parere contrario del Governo.Pag. 69
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Miccoli, Cariello, Luigi Gallo, Tancredi, Chimienti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  426   
   Votanti  425   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato  125    
    Hanno votato no   300.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che la presentatrice accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno, Daga n. 9/3495/30, accettato dal Governo, purché riformulato. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno De Rosa n. 9/3495/31, accettato dal Governo e testé sottoscritto anche dal deputato Tripiedi.
  Prendo atto che la presentatrice insiste per la votazione dell'ordine del giorno Castelli n. 9/3495/32, con il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Castelli n. 9/3495/32, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo, Occhiuto, Fratoianni, Pellegrino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  424   
   Votanti  423   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato  146    
    Hanno votato no   277.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che la presentatrice non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Cariello n. 9/3495/33, riformulato, accettato dal Governo. L'ordine del giorno Sorial n. 9/3495/34 è inammissibile. Prendo atto che la presentatrice accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Covello n. 9/3495/35, accettato dal Governo, purché riformulato. Onorevole Pili, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3495/36, con il parere contrario del Governo ?

  MAURO PILI. Grazie Presidente. Io non chiedo al Governo di riesaminare questo parere, ma è talmente grave il fatto che si proponga di abbattere le tariffe per i residenti e i non residenti e il Governo non accolga questo.
  È evidente, così come ho detto nella discussione sulle linee generali, che questo è un ulteriore regalo ad Alitalia: 30 milioni di euro per Alitalia senza poter estendere ai non residenti per tre mesi all'anno, completando la tariffa unica, e, dall'altra, abbattendo i costi della continuità territoriale che è dovuta. Infatti, i costi che vengono qui dimostrati dichiarano che la Sardegna con Roma può essere collegata con 25 euro e, con Milano, con 30 euro. Sono dati scritti, che il Governo poteva controvertere e invece non l'ha fatto. Quindi, è la dimostrazione che questo è un decreto fatto non per la continuità territoriale e per la Sardegna e per i sardi, ma per un ulteriore grave regalo all'Alitalia.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pili n. 9/3495/36, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Caparini, Boccuzzi, Marzana...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 70
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  426   
   Votanti  425   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato  158    
    Hanno votato no   267.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Mucci n. 9/3495/37, con il parere favorevole del Governo. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Vargiu n. 9/3495/38 e Battaglia n. 9/3495/39, con il parere favorevole del Governo, purché riformulati. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Anzaldi n. 9/3495/40, riformulato, con il parere favorevole del Governo. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Brignone n. 9/3495/41 e Civati n. 9/3495/42, con il parere favorevole del Governo, purché riformulati. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Baldassarre n. 9/3495/43 e Segoni n. 9/3495/44, con il parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Artini n. 9/3495/45, con il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Artini n. 9/3495/45, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Basso, Amoddio, Kronbichler...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  422   
   Votanti  420   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato  144    
    Hanno votato no   276.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  L'ordine del giorno Turco n. 9/3495/46 è accolto come raccomandazione riformulato. Prendo atto che i presentatori accettano e non insistono per la votazione.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Pastorino n. 9/3495/47, con il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pastorino n. 9/3495/47, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capelli, Monchiero, Gallinella, Maestri...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  427   
   Votanti  351   
   Astenuti   76   
   Maggioranza  176   
    Hanno votato   83    
    Hanno votato no   268.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che la presentatrice non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Cimbro n. 9/3495/48, riformulato, con il parere favorevole del Governo. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Venittelli n. 9/3495/49 e Bechis n. 9/3495/50, con il parere favorevole del Governo, purché riformulati. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del Pag. 71giorno Mura n. 9/3495/51 e Schirò n. 9/3495/52, con il parere favorevole del Governo.
  Onorevole Piras, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3495/53, con il parere contrario del Governo ?

  MICHELE PIRAS. Grazie, Presidente. Mi stupisce un po’ il parere contrario del Governo per un fatto fisico-geografico. Il Trattato di Amsterdam del 1997 riconosce la condizione di insularità come una condizione di intrinseco svantaggio per le regioni che vivono di questa condizione e la riconosce nel momento in cui venga indicata dall'Unione europea una condizione di questo tipo.
  È stato così per Spagna e Portogallo, lo hanno fatto per le Baleari e per le Azzorre, per fare solamente alcuni esempi, ma anche le Canarie, Madeira; riconosce delle condizioni particolari di esenzione e di deroga alle norme comunitarie. Condizioni particolari che potrebbero avvantaggiare particolarmente una terra come la mia, la Sardegna, che vive già di una condizione di gravissima crisi e di un oggettivo stato di insularità. Ecco perché non riesco a capire per quale ragione il Governo non dovrebbe far propria questa battaglia e ricercare nelle norme europee già esistenti flessibilità, quella flessibilità che invece ricerca, anche in questi giorni, in queste ore, in uno scontro anche piuttosto aspro, con la Commissione europea.
  Allora, cosa intende negare il Governo di questo ordine del giorno ? Che la Sardegna viva in una condizione di violenta crisi economica e sociale – requisito peraltro non richiesto, in quanto considerato oggettivo (la condizione di insularità, per il Trattato di Amsterdam) – oppure intende probabilmente negare che la Sardegna sia un'isola ? Forse sarebbe il caso di rivedere questo parere, perché mi pare veramente una cosa ai limiti dell'offensivo.

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze. Presidente, senza voler ovviamente offendere nessuno, l'ordine del giorno è accoglibile come raccomandazione.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Piras n. 9/3495/53, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Casati n. 9/3495/54, accettato dal Governo.
  Prendo atto che la presentatrice non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Lombardi n. 9/3495/55, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Matarrelli n. 9/3495/56 e Andrea Maestri n. 9/3495/57, accettati dal Governo, purché riformulati.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Centemero n. 9/3495/58 e Gregorio Fontana n. 9/3495/59, accettati dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Russo n. 9/3495/60 e Sarro n. 9/3495/61 accettati dal Governo, purché riformulati.
  Prendo atto che la presentatrice non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Castiello n. 9/3495/62, accettato dal Governo.
  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Luigi Cesaro n. 9/3495/63, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Basso n. 9/3495/64, accettato dal Governo.
  Prendo atto che la presentatrice accetta la riformulazione e non insiste per la Pag. 72votazione dell'ordine del giorno Sbrollini n. 9/3495/65, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Plangger n. 9/3495/66, accettato dal Governo.
  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 3495)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Oreste Pastorelli. Ne ha facoltà.

  ORESTE PASTORELLI. Presidente, intervengo per esprimere il voto favorevole della componente socialista e chiedere che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna il testo integrale della mia dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. È autorizzato.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Giovanni Mottola. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Presidente, sottosegretario, prese singolarmente, le misure contenute nel provvedimento che ci apprestiamo a votare, meriterebbero attenzione positiva, se non altro per gli obiettivi che il Governo si è posto. Ed anche il fine ultimo della ragione per cui il Governo ha deciso di deliberare un unico decreto (punto questo su cui tornerò in seguito) non è di per sé è sbagliato.
  Abbiamo esaminato un provvedimento che, per portata economica e forse anche simbolica, può essere definito una mini legge di stabilità, tante sono la consistenza degli stanziamenti e l'ampiezza dei confini entro cui si muovono le azioni contenute. Sono proprio questi fattori che ci lasciano perplessi.
  Siamo convinti, ad esempio, che l'annoso problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania sia veramente risolvibile con lo stanziamento di un fondo straordinario ? O forse non meritava affrontare la questione in maniera strutturale, anche innestando le poste stanziate in un piano organico, in grado di tappare le falle di un sistema che mostra evidenti lacune in Campania come altrove ? E ancora, perché limitare l'azione politica a tutela del made in Italy a uno stanziamento di fondi una tantum e non varare un provvedimento organico e di ampio respiro, in grado di difendere oggi e in futuro le eccellenze del nostro Paese ?
  Per esigenze di sintesi mi limito a citare solo questi due esempi, ma analoghe riflessioni potrebbero coinvolgere anche altre misure presenti nel provvedimento, misure – ribadisco – che di per sé non sono sbagliate, se non fossero nei fatti dei «fermìni», gli spuntini che si fanno quando la fame morde, ma non è ancora l'ora di cena.
  Si dirà che l'ottimo è nemico del bene e che intanto si è intervenuti su questioni importanti, reperendo somme non indifferenti, ma credo che per la parte delle questioni presenti nel disegno di legge il «fermìno» serva a far passare temporaneamente la fame, rovinando al tempo stesso una cena che, con maggiore impegno, sarebbe stata più salutare.
  A ciò si aggiunga, da un punto di vista del metodo, magari meno evidente, ma comunque rilevante, che molte misure contenute nel provvedimento vanno a sovrapporsi ad altre presenti in altri atti, in primis la legge di stabilità, di recente approvazione.
  Il voto negativo che i deputati di ALA esprimeranno su questo disegno di legge vuole, in sintesi, essere da stimolo, affinché in futuro il Governo agisca con maggiore metodo e minore improvvisazione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Presidente, preannuncio il voto contrario della componente Pag. 73Conservatori e Riformisti, perché ci troviamo di fronte a un provvedimento che è un decreto omnibus, di fatto. Questo decreto, che è un decreto omnibus, non può riscontrare il nostro favore. Non può riscontrare il nostro favore per un motivo molto semplice: si è approvata adesso la legge di stabilità, che ha 999 commi e praticamente è una legge omnibus, sconfinata, che interviene su tutto.
  Come se non bastasse, in piena legge di stabilità, il Governo decide di varare questo decreto-legge con le coperture che vengono individuate sostanzialmente con una giustificazione. Cioè, siccome queste sono risorse non spese, non impegnate, seppur in presenza del bilancio dello Stato, cambiamo loro la destinazione e le impegniamo su questo decreto; peggio ancora, anche altre risorse, che forse andavano anche in perenzione, e la determinazione che si è avuta rispetto alla perenzione, nel contesto della sostenibilità tecnica pure di quanto era emerso su questo decreto in termini di coperture, ha ricevuto tante perplessità anche da parte della Ragioneria generale dello Stato.
  Sostanzialmente, in che cosa consiste ? Parte di questo decreto-legge, per quello che è l'aspetto principale, riguarda in pratica il Giubileo, ma di fatto non è così, perché il Giubileo è, sì, contenuto in questo decreto, però si parla anche di interventi per la regione Campania, in particolare per i rifiuti, le bonifiche e le ecoballe della Terra dei fuochi, di Expo e poi del Giubileo e, inoltre, della situazione dell'impiantistica sportiva.
  In merito all'impiantistica sportiva non è stato accettato nessun tipo di correzione, nessun tipo di emendamento da parte del Governo e della maggioranza, rischiando anche qui che possa «scatenarsi» l'ennesimo conflitto di attribuzione rispetto alle competenze delle regioni. Questo conflitto di competenza sarà sicuramente aperto dalle regioni, perché titolari esclusive delle competenze in materia sportiva, quindi è fin troppo evidente che, nel momento in cui non si accettano modifiche, cioè che i piani dovevano essere fatti dal Governo, ma d'intesa con la regione oppure in accordo con le regioni, è inevitabile che possa scatenarsi questo contenzioso.
  In più, non sono stati accettati degli accorgimenti e dei suggerimenti rispetto ai comuni, che sono titolari in via esclusiva della competenza urbanistica rispetto al proprio territorio.
  Quindi, come al solito, ci sono proprio degli stravolgimenti, da parte del Governo, ma volevo soffermarmi in maniera particolare sulla situazione della Terra dei fuochi, che è stata oggetto di discussione di un'intera giornata. Noi riteniamo che il provvedimento che è stato varato dal Governo sia completamente insufficiente. Non c’è dubbio che bisogna porre rimedio e riparo alle ecoballe, ma noi, signor Presidente, siamo sotto infrazione per il fatto che mancano le bonifiche. Non si prevede nulla rispetto alle bonifiche in Campania, sin dal 1995, nonostante ci siano stati Governi diversi e maggioranze diverse nell'arco di questi ventun'anni, anche maggioranze e governi diversi a livello regionale e a livello territoriale, cioè dei comuni, i più svariati e i più articolati.
  Noi a tutt'oggi continuiamo a non riuscire a risolvere questo problema e, quindi, c’è un intero fallimento della classe dirigente. Inoltre, come se tutto ciò non bastasse, questo provoca anche un danno dal punto di vista finanziario, perché essere sotto infrazione provoca un danno alle tasche dei cittadini. Io mi limito a descrivere, grosso modo, quello che è successo e quello che lo Stato italiano è stato costretto a pagare alla Comunità europea come infrazione, perché non sono state affrontate le bonifiche in Campania nella Terra dei fuochi.
  Primo dicembre 2014, la Corte di giustizia europea condanna l'Italia a pagare una multa di 40 milioni di euro per non aver contrastato lo sversamento illegale di rifiuti tossici in Campania, multa pagata nel febbraio 2015. Giugno 2015 la Commissione europea rileva che 185 siti gravemente inquinati della Terra dei fuochi non sono stati bonificati e condanna l'Italia a pagare altri 40 milioni di euro, multa pagata dal Governo nell'agosto 2015. Luglio Pag. 742015, la Corte di giustizia europea infligge all'Italia un'altra multa di 20 milioni per la mancata bonifica dei siti inquinati e ordina una sanzione di 120.000 euro al giorno finché le autorità italiane non hanno risolto il problema; l'Italia paga i 20 milioni a settembre, mentre la sanzione di 120.000 euro è tuttora in vigore.
  Il problema non è solo del Governo, è anche di una regione che negli anni non ha utilizzato i soldi per le bonifiche, e non è giusto che si continui ad eludere il problema giocando a ping pongi. Io ho sentito, chiaramente con grande rispetto, le posizioni dei colleghi del territorio che si rimpallano le responsabilità in riferimento, e, invece, non sollecitano il Governo a fare un intervento sostitutivo, magari anche attraverso un intervento gestionale e militare rispetto a queste situazioni, perché solamente in questa maniera si possono risolvere i problemi che la politica e una classe dirigente nel suo complesso, per ben 21 anni, non è stata capace di risolvere e che anzi li aggrava con gli scandali, li aggrava con la gente che si ammala di cancro, li aggrava in tutti i sensi rispetto a questo dato, senza avere la possibilità di risolverli. E, come se non bastasse, i soldi dati per le bonifiche sono utilizzati, previa autorizzazione da parte di questo Parlamento, a che possano poi ripianare i debiti della sanità, altra nota dolente dove la corruzione, è noto, la fa da padrona in tutte le regioni.
  Detto questo, per consentire all'Italia di bonificare le aree inquinate, l'Unione europea aveva concesso alla Campania 140 milioni di euro da spendere nel periodo 2007-2013, ma, a fine 2013, risultavano investiti e certificati appena 8 milioni. Bruxelles, per venire incontro all'Italia, concesse altri due anni, ma anche a fine 2015 i fondi europei disponibili, 132 milioni, non risultavano ancora spesi. Renzi ha chiesto alla Commissione UE di poter disporre dei fondi europei non spesi finora e si è impegnato a investirli insieme a quelli stanziati nella legge di stabilità 2016, 300 milioni in tre anni, di cui 100 quest'anno, 150 nel 2017 e 50 nel 2018.
  È fin troppo evidente che, davanti ad una situazione del genere, è inutile che ci prendiamo in giro. Che il piano sia del presidente della regione x o del commissario y, che sia poi supportato dal Governo di centrodestra o di centrosinistra o da altri Governi, tecnici e non, hanno fatto tutti un buco nell'acqua; c’è un fallimento generale. Occorre che ci sia un intervento sostitutivo serio a difesa dei cittadini, della salute dei cittadini, a difesa delle tasche dei cittadini, non solo delle tasche dei cittadini della Campania, ma delle tasche dell'intero Paese, perché poi paghiamo tutti per poter risolvere questo problema.
  Tutto ciò che è stato proposto finora è stato un grande fallimento a me spiace che vi sia una avversione ideologica, forse supportata anche da qualche ricerca, ad un modesto inquinamento in riferimento al mega e dannoso inquinamento che c’è attualmente in Campania. Mi riferisco all'installazione dei termovalorizzatori, dove non c’è altro scampo e altra soluzione, occorre farne 3 o 4, così si smaltiscono le ecoballe, così si mette fine a questo grande problema.
  Certamente il solo trasporto di queste ecoballe, oltre a porre problemi di legalità, perché dobbiamo andare a vedere come e da chi viene fatto, oltre a porre problemi di costi ci pone anche un problema di immagine e un problema anche di inquinamento, perché i mezzi per trasportarle inquinano più di un qualsiasi tipo di termovalorizzatore. Per questo motivo noi voteremo contro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rampelli. Ne ha facoltà.

  FABIO RAMPELLI. Grazie Presidente. Colleghi, sottosegretario, riteniamo questo decreto la più classica delle occasioni mancate. Mi rendo conto di non essere particolarmente originale, però davvero si continua a cedere alla tentazione di fare i decreti omnibus, di prendere a pretesto un evento, magari di portata nazionale e internazionale come l'Anno Santo del 2016, indetto da Papa Francesco, per mettere Pag. 75dentro al provvedimento le solite classiche «marchette». Ormai è noioso anche denunciarlo, dichiararlo, introdurlo all'interno delle proprie dichiarazioni di voto. Non c’è niente di originale e la particolarità è esattamente questa: non c’è mai nulla di originale. I decreti omnibus prevedono fatalmente una serie di provvedimenti tra loro assolutamente discontinui, disarticolati, disomogenei, e poi i classici, altrettanto vituperati e altrettanto scontati, interventi di finanziamenti a pioggia, dati un tanto al chilo. Se a Roma vengono conferiti 150-160 milioni di euro, vuoi non darne altrettanti a Milano con la scusa dell'Expo, che poi nessuno ci sa dire con precisione che cosa sarà di quel po'po'di roba che è stata realizzata per l'Esposizione universale di Milano. E mentre il Governo pensa di poter mettere in piedi un meccanismo simile a quello che poi ha gestito la mancata Esposizione universale del 1942 a Roma, la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra e si procede alla messa in fallimento dell'Eur Spa, con buona pace di tutti.
  Si campa alla giornata, si fa sterile propaganda, si distribuiscono soldi immancabilmente anche alla regione Campania, e così ci vedremo al prossimo decreto per parlare delle stesse cose senza che si parli di nulla, perché l'argomento disarmante, o l'assenza di argomenti che provengono dalla impostazione data anche attraverso questo decreto more solito dal Governo, è quello di non entrare mai nel merito di nulla ! Non è che si dice appunto: noi vogliamo spendere 150 milioni di euro per Milano con questo obiettivo e si discute di questo obiettivo, entrando concretamente nella materia e nobilitando anche il dibattito parlamentare, ascoltando gruppi e partiti, che magari a loro volta si sono consultati con movimenti, associazioni, sindacati, per prendere una decisione di merito, come dovrebbe accadere in qualunque istituto democratico ! Non è che si parla dei rifiuti della Campania per l'ennesima volta con un ennesimo finanziamento, per decidere una volta per tutte, come si debba fare, lì e altrove, cioè in tutto lo Stivale, ad occuparsi di questo piccolo grande problema, che hanno risolto quasi tutte le nazioni del mondo evoluto tranne che l'Italia. Per cui si vagheggia della possibilità di realizzare nuovi inceneritori nella utopistica idea di poter distruggere la materia, cosa leggermente difficile (si può trasformare la materia, ma non si può mai distruggere, non si può cancellare un rifiuto). E allora varrebbe la pena, posto che il rifiuto proviene dalla terra, posto che la terra non è illimitata ed eterna, varrebbe la pena di attivare fino in fondo le procedure della raccolta differenziata, della chiusura del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti, della politica dei rifiuti zero, dell'esempio della città di San Francisco, attraverso delle modifiche legislative che consentano, per esempio, di non produrre più ciò che non è riutilizzabile !
  Questo non dipende da un comune: il comune si trova, ha a che fare quotidianamente con la materia dei rifiuti e, in particolare, con i rifiuti che non sono recuperabili e riutilizzabili finché non ci sarà una legge dello Stato a vietarli e a indurre, ad esempio, i produttori a limitare i contenitori dei beni in uso, dei beni commerciali ovvero ad utilizzare comunque dei materiali che siano riutilizzabili, bandendo quelli non utilizzabili. Questa è materia parlamentare. Infatti nelle vostre iniziative, né nei disegni di legge né nei decreti-legge sempre a pioggia, sempre decreti omnibus – così per il Giubileo come per l'uso del territorio – non c’è mai la consuetudine di immaginare che il territorio sia finito e che non vada consumato. Non c’è l'idea di finanziare per 150, 200, 300 milioni una politica di recupero, di sostituzione edilizia, di città diffusa, di densificazione, di risparmio ambientale e di riqualificazione, facendo cessare la pratica della esplosione verso l'esterno, della cementificazione e, allo scopo di passare dallo sviluppo urbanistico alla mobilità, entrando anche nel merito della gestione delle ex-municipalizzate, delle società partecipate dai comuni delle quali ancora aspettiamo che voi andiate a rivedere il numero, limitandolo il più possibile, secondo Pag. 76gli annunci fatti dall'immancabile latitante Presidente Renzi nel corso dei mesi e ormai degli anni.
  No, no, non si fa nulla di tutto questo: non c’è una soluzione, non si dice che il privato deve entrare e magari con maggioranza pubblica cercare di attivare una sfida che può essere interessante tra una proprietà pubblica, anzi mista pubblica-privata, e una gestione privata, anzi mista privato-pubblica. Non c’è niente di simile. Si parla, appunto, di un grande evento anche turistico come quello giubilare e non c’è traccia della sussidiarietà nella gestione del patrimonio culturale. Però, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo sta lì e si fa i gargarismi con il patrimonio dei beni monumentali, artistici e naturalistici italiani considerato un giacimento petrolifero, una ricchezza inestimabile: ma come si mette a frutto questa ricchezza ? Forse con il modello Colosseo ? Chiunque tra i 630 parlamentari presenti dovesse gestirne gli ingressi e la bigliettazione avrebbe esattamente i 50 milioni di euro di incassi che hanno le cooperative rossa, Coopculture, e l'altra azienda che afferisce alla Mondadori che gestiscono l'Anfiteatro Flavio e che si mettono in tasca un patrimonio inestimabile senza fare nulla, perché non hanno certo costruito loro il Colosseo: esattamente lo stesso numero di visitatori a bocce ferme andrebbe ad acquistare il biglietto di ingresso per visitare il Colosseo. Non c’è traccia, non è che si fanno interventi risolutivi, non c’è una prospettiva, non c’è una visione, non c’è nulla ! Non c’è nulla ! C’è solo il desiderio di appostare tutte le risorse su Palazzo Chigi in maniera dirigista, inaccettabile, accentratrice, scavalcando le amministrazioni comunali, consentendo senza colpo ferire nel caso del capo dell'Expo di Milano, l'ormai noto candidato sindaco di Milano, Sala, di fatto di anticipare la sua campagna elettorale per le prossime amministrative utilizzando, come hanno denunciato i nostri consiglieri comunali a Milano, i beni strumentali dell'Expo e quindi, di fatto, facendo pagare, almeno in quota parte, la sua campagna elettorale ai cittadini italiani. Non c’è nulla ! Non c’è nulla: solo interventi a pioggia, solo approssimazione, perdite di tempo, sovrapposizione di interessi per tentare di dare risposte al gruppetto di parlamentari calabresi piuttosto che a quelli sardi, piuttosto che a quelli lombardi, piuttosto che a quelli romani, piuttosto che a quelli campani in modo da raffazzonare un numero legale, in assenza di contenuti, che possa consentire al Presidente del Consiglio, disponendo delle risorse finanziarie dei cittadini italiani – concludo, se non ho ascoltato male il colpo di campanella del Presidente di turno – di fare il presidente di municipio, di fare il sindaco, di fare il commissario, di fare tutto lui.
  Chapeau ! Eccolo lì, l'uomo solo al comando, nessun contenuto, nessuna strategia, nessun obiettivo primario, solo quattrini, sparsi a destra e a sinistra, con gli impresentabili, ormai stucchevoli, decreti omnibus.
  Per queste ragioni noi non ci stiamo e Fratelli d'Italia voterà contro questo provvedimento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capelli. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAPELLI. Grazie, Presidente, una sintetica e pragmatica dichiarazione di voto. Non volendo scambiare questa assise in una piazza dove fare il solito comizio elettorale, molto semplicemente esprimo il voto favorevole del gruppo di Democrazia Solidale-Centro Democratico, pur nella consapevolezza dell'estrema frammentarietà di questo provvedimento, dalla richiesta di proroga per il completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato, con il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, al Giubileo straordinario, al dopo Expo, passando per le ecoballe, all'area di Bagnoli e alla Terra dei fuochi. Ancora, si prende in considerazione la diffusione dello sport e il recupero delle periferie, la continuità territoriale sarda, l'Istituto italiano di tecnologia, il potenziamento dell'ICE, la promozione dell'internazionalizzazione Pag. 77delle imprese, il servizio civile nazionale. Molto sinteticamente, ciascuno di questi argomenti meriterebbe un intervento legislativo, inquadrato in una visione generale di intervento. In conclusione, tenendo fede alla promessa iniziale di essere pragmatico, sintetico e breve, il fatto che l'approvazione di questo decreto avvenga a valle della legge di stabilità e nella contestualità dell'esame del milleproroghe, il cui titolo è da solo, da sempre, tutto un programma, solleva ancora una volta la questione centrale della qualità della nostra legislazione (Applausi dei deputati del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente. Questo è un decreto omnibus; noi abbiamo anche proposto all'Assemblea la costituzionalità di questo provvedimento, che è stata purtroppo bocciata; è stata bocciata perché voi ritenete che questo provvedimento, pur essendo costituito in maniera eterogenea da mille argomenti che nulla hanno a che fare l'uno con l'altro, può essere oggetto di decretazione d'urgenza. Però non può essere modificato; può essere proposto all'Aula, può essere dibattuto ma non può essere modificato anche se le tempistiche c'erano per una conversione al Senato entro i sessanta giorni di rito; quindi, non ho capito perché numerose proposte che sono pervenute dalla minoranza non siano state accolte, misure, quelle emendative, certamente migliorative che avrebbero potuto dare spazio a chi è escluso da queste eterogeneità, che però fa sempre solo comodo alla vostra parte politica. Noi abbiamo evidenziato molte delle lacune e delle, diciamo così, pericolosità di questo testo; abbiamo evidenziato quanto viene celato nel provvedimento, per esempio sulla tematica dell'Expo; voi utilizzate nuovamente il mezzo del finanziamento di questa esposizione universale, probabilmente per aiutare nuovamente un vostro candidato. Adesso poi vedremo se, alle primarie, vincerà e sarà quindi candidato a sindaco. Spiace però che, nel momento in cui proprio vi è la conversione di un decreto che stanzia dei fondi per il futuro di quelle aree, il commissario Sala utilizzi certe cose.
  Abbiamo visto delle fotografie sui giornali, poi nessuno le ha smentite – perlomeno le smentite non le ho viste – in cui è ritratto assieme al suo comitato organizzativo delle primarie proprio nelle sale dell'Expo che voi oggi andate a finanziare. Finanziate, però, per una sorta di riutilizzo di una parte di quelle aree: 70 mila metri, su un milione di metri quadri. Quindi, non si capisce quale sarà il destino di tutte quelle strutture. Poi fate partire l'immondizia – nuovamente, tutta la raccolta non differenziata delle ecoballe della Campania – e la fate arrivare nuovamente al nord, dove ci sono le strutture che, in funzione del bando che il presidente della regione Campania andrà a fare, sono tutte strutture che sono squisitamente stanziate al nord, sia dal punto di vista di discarica sia dal punto di vista di termovalorizzazione. Però, spendete 150 milioni di euro senza andare a risolvere alla base, alla radice, il problema della raccolta rifiuti dalla regione. Tutto il sistema che è stato creato, che avete creato attraverso una incapacità gestionale delle amministrazioni pubbliche e locali, dal livello provinciale, dal livello comunale, dal livello regionale, ha prodotto una quantità enorme, stanziata sul territorio campano, pari a 5 milioni di tonnellate di rifiuti in ecoballe, pari a più di 4 milioni di ecoballe in unità. Queste, però, verranno spostate in una piccolissima parte: un settimo di quello che è lì abbancato prenderà il via, con più di 300 mila veicoli, e inizierà a girare per l'Europa, per l'Italia, con un costo di 150 milioni di euro, come dicevo, senza andare a risolvere il problema, non solo quello dello smaltimento di questa montagna di rifiuti, ma addirittura della gestione del futuro della raccolta, che ovviamente non potrà che finire in una nuova realizzazione di una nuova montagna di rifiuti.Pag. 78
  Abbiamo visto oggi, negli emendamenti, come vengono trattati diversamente i lavoratori. Se i lavoratori sono quelli socialmente utili della Calabria, sono meritevoli di attenzione, tanto che vengono stanziati 50 milioni di euro affinché questa problematica possa essere risolta entro il 31 dicembre dell'anno prossimo. Però, queste date perentorie sono vent'anni che vengono prorogate di anno in anno e ogni anno vengono finanziate. Noi abbiamo chiesto di dare una mano anche a quei lavoratori stagionali che non hanno potuto essere assunti a termine, durante il periodo delle feste invernali, perché questa siccità nevosa ha creato una calamità naturale per quelle aziende che lavorano in quelle aree. Però, nulla il Governo ha voluto prendere in considerazione dei nostri emendamenti, tanto che addirittura il Presidente Boldrini ha dichiarato inammissibili gli emendamenti che parlavano di questa problematica, benché, all'interno dall'articolo 10, il Senato abbia introdotto una modifica. Di là si può fare tutto; al Senato si possono aggiungere emendamenti, mentre qui alla Camera sono inammissibili, pur essendo comunque pertinenti in funzione della congruità del testo prodotto dal Governo.
  Abbiamo poi la problematica delle società sportive. Può essere lodevole l'iniziativa di stanziare 100 milioni di euro affinché le periferie abbiano dei fondi per l'ammodernamento delle strutture sportive, delle palestre, delle piste di atletica e quant'altro. Il problema di fondo è che il Governo fa finta di stanziarli per le realtà locali e per tutte quelle realtà sportive che fanno veramente aggregazione e che hanno uno scopo anche e soprattutto sociale. Infatti, andando ad inserire il termine «nazionale» – quindi, strutture utilizzate per l'agonismo nazionale – significa andare ad aiutare tutte quelle società sportive che già sono piene di soldi delle pubblicità, dei diritti televisivi, dei diritti di pubblicità di tesseramento e, quindi, di pubblicità. Quindi, noi abbiamo chiesto che, oltre all'indicazione di una territorialità nazionale, fosse indicata anche un'indicazione di territorialità regionale, un agonismo regionale, un agonismo locale, affinché le società sportive di base abbiano la possibilità di poter accedere a questi fondi, accedere a questa possibilità di ristrutturare le loro strutture sportive.
  Invece, a loro non sono concessi dei soldi. Ai presidenti e alle famiglie che costituiscono, attraverso l'apporto dell'iscrizione dei loro figli a queste società, è data la possibilità di tirar fuori – loro – dei soldi, affinché vengano utilizzati soldi privati per la ristrutturazione e l'ammodernamento delle strutture e, al massimo, il comune gli può concedere un'assegnazione più lunga, in modo tale che possano rientrare dal loro impegno economico. Ma questo sostanzialmente è un intervento privato, ove il pubblico non vuole intervenire. Infatti, il Governo, rispetto al nostro emendamento, che prevedeva di inserire il comma 6 all'interno del finanziamento del comma 2, ha dichiarato parere contrario. Non vuole finanziare l'attività di base, vuole solo finanziare quelle realtà che il CONI, i ricchi, la grande struttura nazionale andrà a indicare, a chi ? A Renzi, che, all'interno della sua struttura di bilancio, quella della Presidenza del Consiglio, ha la possibilità di distribuire, su indicazione del CONI, questi 100 milioni di euro, che fanno il paio, come già ricordato, con quei 500 milioni di euro dei fondi per le periferie urbane, per andare a collegare le periferie al centro; quei 500 milioni di euro che, però, sono sempre in capo non al Ministero delle infrastrutture e dei lavori pubblici o a quello che poteva essere degli affari regionali. No, solo il Presidente del Consiglio ha titolo di decidere ove fare approdare quei fondi, ovviamente attraverso una commissione che avrà comunque, anche essa, sede alla Presidenza del Consiglio.
  Quindi, vedete, noi non possiamo votare favorevolmente questo provvedimento, che, come al solito, va a penalizzare i lavoratori del nord, dove si produce, dove si produce reddito, dove si produce finanza pubblica nazionale. Invece tutti quei proventi vengono utilizzati per finanziare quei territori che – sì – hanno la necessità di uscire da un periodo di crisi, Pag. 79da un periodo di bisogno, ma non è attraverso questi metodi che si risolve il problema. Io ho chiesto di risolvere il problema degli LSU della Calabria entro il 30 giugno, non entro il 31 dicembre, come previsto dal vostro testo, ma avete votato in modo contrario, giusto perché sapete e volete non risolvere quel problema in sei mesi; volete tenerlo lungo dodici mesi, per poi riproporre, con un altro «mille proroghe» l'anno prossimo, il finanziamento di altri 50 milioni di euro per i lavoratori socialmente utili della Calabria.
  Quindi, è un voto decisamente e convintamente contrario a questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Librandi. Ne ha facoltà.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Grazie, signor Presidente. Signora sottosegretario, onorevoli colleghi, il decreto-legge n. 185, già approvato dal Senato, pur nella diversità dei suoi contenuti, prevede una serie di disposizioni che affrontano problematiche urgenti e rilevanti, che sono risultate ancora irrisolte nel 2015. È un decreto-legge importante qualitativamente e quantitativamente. Dal punto di vista qualitativo, si prevedono interventi per sostenere aree territoriali in situazione di forte criticità, per rendere più sicuro e fruibile il Giubileo della Misericordia, per valorizzare l'area che ha ospitato Expo 2015. Positivo sarà anche l'impatto che avranno le misure per il recupero degli alloggi di edilizia popolare pubblica, per il sostegno al made in Italy, per la promozione del servizio civile, per il recupero delle periferie o il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga. Dal punto di vista quantitativo, questo decreto viene finanziato per oltre un miliardo di euro da risorse disponibile del bilancio 2015: fondi stanziati, ma per vari motivi non impegnati, che probabilmente, senza questo decreto, sarebbero finiti fra le risorse non utilizzate.
  Si compie, perciò, un primo passo nel non semplice processo di passaggio da una contabilità pubblica per competenza a una per cassa, che permetterà un più rapido ed efficace utilizzo dei fondi pubblici. Ritengo molto ingenerose ed ingiuste le critiche di chi ha voluto negare l'urgenza delle misure previste da questo provvedimento o lo ha definito, con disprezzo, un «decreto regali». Non c’è urgenza nell'affrontare il tema dello smaltimento delle ecoballe della regione Campania, che per una sentenza della Corte di giustizia europea ci costa 120 mila euro al giorno ? Non c’è urgenza nel destinare risorse per potenziare i servizi di trasporto e sanitari legati al Giubileo ? Ed è forse un regalo rifinanziare gli ammortizzatori sociali in deroga ? È un regalo sostenere il made in Italy ed aiutare le nostre imprese nella difficile conquista dei mercati esteri ?
  È un regalo destinare 25 milioni di euro alla riqualificazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica ? È un regalo, infine, recuperare un'ampia fascia di patrimonio abitativo da destinare ai cittadini in difficoltà ? Taluni giudizi, avventati e anche molto superficiali, dovrebbero essere lasciati da parte, alla luce dell'importanza dei problemi e dell'emergenza che questo decreto affronta.
  Dobbiamo affrontare l'emergenza ambientale innanzitutto, che riguarda la realizzazione della prima fase della bonifica dell'area di Bagnoli, con lo stanziamento di 50 milioni di euro e il piano straordinario di interventi per lo smaltimento delle ecoballe, che affida da subito al presidente della regione Campania l'incarico di predisporre, in 30 giorni, interventi per lo smaltimento fino al 30 per cento dei rifiuti.
  Dobbiamo affrontare l'emergenza relativa al Giubileo, con la previsione di nuove risorse per gli interventi nel settore della mobilità, del decoro urbano e del sistema dei servizi sanitari, a cui va aggiunto un ampliamento del piano di impiego delle Forze armate, con la previsione della presenza di un ulteriore contingente di 1.500 unità.Pag. 80
  Dobbiamo affrontare l'emergenza post Expo, con la necessità di evitare che, come spesso è accaduto in passato, l'area teatro di un importante evento internazionale si trasformi, in pochi anni, in una zona degradata e abbandonata. Si destinano, perciò, 80 milioni di euro all'Istituto italiano di tecnologia, per la realizzazione di un progetto scientifico che promuoverà lo sviluppo tecnologico del Paese e l'alta formazione.
  Dunque, sono interventi diversi, certamente, ma interventi che affrontano dei problemi urgenti, propongono soluzioni e danno dei tempi certi e che tutti dovrebbero accogliere con favore e non con critiche spesso assai strumentali.
  Ma oltre alle emergenze ci sono le urgenze. Nel 2014 le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari hanno superato i 34 miliardi di euro, contribuendo in modo considerevole alle esportazioni nazionali. Ma l'impatto della contraffazione dell’italian sounding ha raggiunto i 60 miliardi, più o meno la metà dell'intero fatturato dell'industria agroalimentare italiana e praticamente il doppio rispetto all’export. Il fenomeno dell’italian sounding è cresciuto del 180 per cento negli ultimi dieci anni, raggiungendo in alcuni casi livelli sconcertanti: negli Stati Uniti, per esempio, sono contraffatti il 97 per cento dei sughi per pasta, il 94 per cento delle conserve sott'olio e il 76 per cento dei pomodori in scatola e solo un prodotto su otto di questi, venduti come made in Italy, è effettivamente italiano. In questo panorama non può essere che accolto con grande soddisfazione uno stanziamento di 8 milioni di euro per la promozione strategica del prodotto italiano e il contrasto dell’italian sounding, smascherando i truffatori con il brand «Non è made in Italy».
  Un'altra urgenza che questo decreto affronta è quella della casa. L'edilizia residenziale pubblica è un patrimonio di circa un milione di alloggi, di cui 850 mila gestiti dalle aziende casa. Questi alloggi ospitano poco meno di 2 milioni di persone, molte delle quali in situazioni di grave fragilità sociale: 150 mila disabili, 410 mila anziani ultrasettantenni, con un terzo delle famiglie che dichiarano redditi inferiori a 10 mila euro all'anno. Grazie all'autorizzazione di spesa di 25 milioni, prevista in questo decreto, saranno possibili interventi di ripristino che rimetteranno nel circuito abitativo alloggi inadeguati per mancanza di manutenzione. Sarà perciò possibile dare qualche risposta positiva in più alle oltre 650 mila domande di assegnazione rispondenti ai requisiti dei bandi e, quindi, in graduatoria che giacciono presso i comuni italiani.
  È un'operazione di alta valenza sociale, così come potrebbe esserlo l'istituzione, prevista all'articolo 15 del decreto, del Fondo sport e periferie. Tale Fondo dovrà però essere finalizzato alla realizzazione e riqualificazione non solo di impianti sportivi destinati all'attività agonistica nazionale ma, anche e soprattutto, alle attività sportive nelle aree disagiate di periferia. La ricucitura delle nostre periferie, usando un termine caro a Renzo Piano, non riguarda solo il tessuto urbano, con interventi architettonici strutturali, per quanto importanti, ma deve mirare, anche e soprattutto, ad una riaggregazione del tessuto della struttura sociale. Lo sport e la pratica sportiva possono dare un forte contributo al raggiungimento di questo obiettivo.
  Accogliamo favorevolmente il rifinanziamento del Fondo per le emergenze nazionali, per garantire la presenza e il forte sostegno dello Stato a chi è colpito da calamità naturali, situazioni purtroppo sempre più frequenti.
  Siamo favorevoli alla concessione ai comuni di maggiori spazi finanziari per interventi nel settore dei trasporti, con l'auspicio di poter avere, in un prossimo futuro, un allentamento del Patto di stabilità anche per più modesti interventi infrastrutturali.
  Per concludere, è un decreto con tanti provvedimenti diversi che, però, affrontano una serie di emergenze e di urgenze del Paese, proponendo soluzioni e stanziando fondi. È un decreto concreto, che testimonia la volontà di questo Governo di agire, di darsi da fare e di risolvere.Pag. 81
  Scelta Civica per l'Italia voterà a favore della conversione del decreto-legge in esame. Da parte mia, uno speciale ringraziamento va al sottosegretario che, con pazienza, mi ha ascoltato nonostante... (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Presidente, voglio esordire dicendo che noi daremo un voto positivo su questo decreto, non perché tutto quello che c’è risponde esattamente alle aspettative che noi avevamo nei suoi confronti, non perché tutto quello che contiene esaurisca davvero quelli che sono bisogni e necessità a tanti livelli del Paese, ma perché noi ci auguriamo che quello che c’è scritto in questo disegno di legge, in questo decreto, di fatto si realizzi e, se lo strumento del decreto è uno strumento decisionale più veloce, più agile e più sicuro, noi ci auguriamo che la realizzazione di quello a cui il decreto si impegna sia altrettanto veloce, agile e sicuro.
  Questo è senz'altro il primo motivo di giudizio e di valutazione positiva, ma anche di perplessità. Come ho già avuto modo di dire intervenendo nel dibattito, la prima perplessità nasce dal fatto che quello che va sotto il nome di «decreto per il Giubileo» di fatto non solo tratti il tema del Giubileo soltanto in due degli articoli che ne fanno parte ma, soprattutto, lo tratti con un ritardo impressionante. A questo punto il nostro auspicio è che questo ritardo, con l'approvazione oggi pomeriggio di questo decreto, si converta in una spinta e in un'accelerazione. È un'accelerazione di cui ha bisogno la città di Roma, urgentemente. Ne ha bisogno il decoro della città, ne ha bisogno il piano dei trasporti, ne ha bisogno anche quella componente importante che sono le periferie della città. Ne ha bisogno, infine, quella che noi possiamo chiamare l'edilizia popolare, veramente molto fragile non solo in questa città ma nel Paese intero.
  Tutto quello che è contenuto in questo articolo richiede punto per punto una presa in carico operativa, forte e determinata ed è questo quello che noi ci auguriamo che si faccia. Ma la parola chiave di questo disegno di legge è quella, «Giubileo», ed effettivamente il Giubileo della misericordia ci fa pensare alla misericordia di cui c’è bisogno per potere, come dire, accettare che si mettano in gioco risorse in un periodo in cui queste avrebbero dovuto essere state già spese e spese senza avere contratto ulteriori debiti e, quindi, senza dover pagare ulteriori interessi. Se c’è questo ritardo, che a nostro avviso esige proprio un atteggiamento di comprensione nei confronti di un legislatore che finora è apparso francamente un po’ distratto rispetto all'obiettivo che era in gioco, purtuttavia ci sono parole chiave, in questo decreto, che meritano di essere sottolineate con la giusta attenzione. Una per tutte è quella che fa riferimento alla salute e, quindi, quella che fa riferimento ai piani di bonifica. Che siano i piani di bonifica di Bagnoli, che riguardino la regione Campania, in ogni caso noi sentiamo il bisogno di dire un «no» chiaro a quello che è stato finora uno sfruttamento del territorio a fronte di un disprezzo reale per le condizioni di salute pubblica.
  Il fatto che questo sia il primo articolo di questo decreto – e, per esempio, il primo articolo non sia quello che fa riferimento al Giubileo – ci dice come la salute vada messa al primo posto. È la salute come tutela di cittadini e la salute non solo in una visione positiva, che guarda al futuro e, quindi, anche a una condizione di benessere della popolazione, ma anche la salute intesa come un debito che abbiamo contratto, come un danno che abbiamo occasionato e per il quale c’è urgente bisogno della riparazione. Anche per questo abbiamo bisogno di misericordia. Abbiamo bisogno di misericordia per la cattiva gestione, per il malgoverno che è stato fatto finora in queste regioni.
  Bonificare Bagnoli significa non soltanto rettificare quella che è stata una politica che in qualche modo ha maltrattato quello che poteva essere un distretto industriale positivo e produttivo, riducendolo – come spesso accade, nelle immagini Pag. 82che ci rimanda la televisione, ma anche nelle immagini che è possibile procurarsi andando direttamente sul territorio – a uno squallore di abbandono. Bagnoli sembra in certi momenti una sorta di discarica a cielo aperto, come succede spesso con i territori che vengono in qualche modo accantonati, lontano dallo sguardo attento di chi governa, e che finiscono col diventare come quegli stanzini bui delle case in cui si accumulano tutti gli impicci che non si sa dove mettere e tutte le cose di cui non si riesce a fare a meno.
  Noi abbiamo bisogno che Bagnoli recuperi lo splendore, lo splendore della sua natura, lo splendore della sua bellezza, lo splendore del suo mare, la concreta ricchezza della promessa di salute che può derivare da un territorio come quello, ma anche che recuperi quell'anima industriale che per un periodo di tempo ha avuto, ma che ha perso. Essendo stata mal gestita – perché è stata gestita con canoni intellettuali, culturali, imprenditoriali, che trasferivano direttamente dal nord al sud in una sorta di FAQ, una sorta di modello fotocopia – non poteva trovare quella risposta positiva che la creatività, lo spirito di iniziativa e l'ingegnosità anche tipicamente del popolo napoletano avrebbe potuto far trovare, come tutte le volte che si vogliono esportare delle soluzioni che, avendo funzionato in certi distretti, si presuppone che in automatico possono funzionare in altri. Non è così. Quindi, da questo punto di vista, veramente non solo Bagnoli, ma il resto della Campania – abbiamo sentito tutto il dibattito sulle ecoballe – è diventato un po’ la discarica d'Italia, quello che avrebbe dovuto e potuto essere invece uno dei territori, anche dal punto di vista remunerativo, per il turismo italiano, veramente fiore all'occhiello.
  Un'altra cosa che però ci sembra interessante, che questo disegno di legge e questo decreto affronta con coraggio – e io mi auguro che il coraggio si traduca in azioni concrete –, è proprio quella che riguarda la conversione del territorio di Expo per farne una sorta di cittadella scientifica d'Italia. Quel riferimento alla quantità di giovani ricercatori, si dice al di sotto dei quarant'anni, che dovrebbero trasferire lì, in quel territorio, fantasia, energia giovanile e anche voglia di portare a casa degli spin-off interessanti e importanti e delle scoperte immediatamente applicabili, è una delle cose interessanti. Nei progetti di ricerca che si fanno per questo nuovo territorio, per questa sorta di Tecnopolis, che dovrebbe sorgere nella terra dell'Expo, si fa precisamente riferimento a due parametri: da un lato, la gioventù dei ricercatori, dall'altro, la necessità di produrre un sapere transnazionale che possa essere facilmente applicato, per esempio, non solo nel settore agroalimentare, ma anche nel settore farmaceutico, anche nel settore delle nanotecnologie, laddove tutto questo possa servire e possa servire direttamente e presto anche all'uomo per godere dei frutti del suo ingegno.
   Un altro aspetto interessante, però, di questo disegno di legge, di questo decreto, che non trascurerei affatto, è come, accanto a questa attenzione al tema salute, accanto all'attenzione al tema ricerca, accanto all'attenzione specifica per quella che è la città di Roma e quindi per la bonifica di una città che troppo ha sofferto quest'anno per l'ombra di mafia capitale, che in qualche modo si estendeva su tutto il suo territorio, è invece quello che si capovolge e che pone al centro dell'attenzione il tema delle periferie.
   Si è discusso molto, anche oggi pomeriggio, esaminando una serie di emendamenti, se questi impianti sportivi che si vogliono creare nelle zone periferiche siano un regalo al CONI, siano piuttosto una forma di – come dire – captatio benevolentiae per ottenere le Olimpiadi di Roma, o non siano piuttosto quello che dovrebbero essere: un'opportunità concreta per considerare lo sport un'occasione importante per dare ai giovani motivi di aggregazione, luoghi di aggregazione, luoghi anche di integrazione.
  È di oggi – l'ho letto – la bella notizia del disegno di legge del collega Molea che, in qualche modo, vede anche ragazzi stranieri, ragazzi immigrati poter partecipare a pieno titolo a tutte le società sportive che ci sono sul territorio nazionale e poter Pag. 83interagire con gli altri in quel modo in cui avviene soltanto con lo sport. Soltanto lo sport riesce a creare quei vincoli di fraternità, di collaborazione, di integrazione e di capacità di fare squadra, che sono alcuni di quei fattori di coesione sociale di cui abbiamo più bisogno.
  L'altro aspetto che non sottovaluterei, accanto a questa attenzione così forte e così profonda per questi territori, quali sono le periferie, è l'attenzione appunto all'edilizia popolare. L'attenzione all'edilizia popolare costituisce uno di quei vulnus nel nostro Paese che, per esempio, tante volte, è stato evidenziato come uno dei fattori di ritardo più frequenti per cui i giovani molte volte non riescono ad accedere al matrimonio come vorrebbero, al loro far famiglia perché non trovano un posto di lavoro, non trovano un luogo dove poter andare a vivere che possa essere la loro casa a condizioni accessibili anche sotto il profilo economico.
  E ai giovani si dedica questa parte, ma si dedica anche un altro passaggio che è il passaggio che guarda alla formazione, che guarda all'aggiornamento, che guarda alla possibilità di creare profili professionali che siano immediatamente spendibili con le necessità del Paese. Non è poca cosa questo immaginare di leggere con una chiave, come dire, trasversale questi punti: la casa, il lavoro, la formazione e, in qualche modo, anche attraverso la fantasia con cui si può aggredire tutto l'ambito del made in Italy, la possibilità per ognuno di loro di mettere in gioco la propria creatività a trovare soluzioni.
  Per queste e per molte altre ragioni, noi voteremo «sì» a questo decreto e ci auguriamo soltanto che il nostro «sì» al decreto sia un «sì» del decreto alle cose che promette e che non sempre però vengono fatte (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Marcon. Ne ha facoltà.

  GIULIO MARCON. Grazie, Presidente. Signora sottosegretaria, colleghi e colleghe, il decreto che ci apprestiamo a votare è l'ennesimo provvedimento zibaldone, che contiene tutto e il contrario di tutto, le misure più varie, alcune urgenti e altre no: dall'Expo al Giubileo, dalla candidatura alle prossime Olimpiadi a Roma al servizio civile, da Bagnoli alla Terra dei fuochi e tanto altro ancora. Prima è stato denominato «decreto Giubileo», poi «decreto per gli interventi sui territori», denominazione ufficiale, generica quanto fumosa, e ipocrita. Qualcuno ci deve spiegare cosa c'entrano le norme per il completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato con gli interventi sul territorio.
   Il Governo ripropone qui i soliti vizi di procedure e di metodo istituzionale e legislativo. Si fa un decreto per misure che, in parte sono urgenti, e in parte no, e quindi non ci sarebbero i fondamenti per decreto. Non ci sono omogeneità e unitarietà delle misure, ma la più completa eterogeneità e, anche in questo caso, non ci sarebbero i fondamenti per un decreto.
  Entrambi gli aspetti sono stati affrontati nella discussione sulle pregiudiziali, ma la maggioranza ha fatto finta di niente. Inoltre, non è corretto dal punto di vista procedurale e regolamentare discutere di provvedimenti che comportano rilevanti impegni di spesa durante la discussione della legge di stabilità e, per non farci mancare niente, il Governo al Senato ha messo la fiducia.
  In ogni caso, facciamo qui alla Camera una discussione in seconda lettura totalmente finta e inutile. Poiché il decreto scade tra sei giorni, sono stati negati alle opposizioni i tempi per apportare alcuna modifica, abbiamo presentato centinaia di emendamenti a futura memoria; su alcuni la maggioranza era pure d'accordo, ma ha votato contro per ordini di scuderia. Ed è questo il motivo per cui i rappresentanti delle opposizioni si sono rifiutati di partecipare la settimana scorsa alle votazioni sugli emendamenti in Commissione bilancio, quando il capogruppo del PD in Commissione ha candidamente annunciato che tanto sarebbero stati tutti bocciati, non Pag. 84per il merito, ma in via pregiudiziale, per evitare di apportare cambiamenti ad un provvedimento blindato.
  Di fronte a questa assenza di senso istituzionale, abbiamo deciso di abbandonare i lavori della Commissione e noi di SEL di non partecipare alla inutile discussione generale di un provvedimento su cui era già stata scritta la parola fine.
  È stato detto da parte della maggioranza che l'origine di questo provvedimento trovava e trova ragione nella necessità di non disperdere risorse da impegnare entro il 2015; ma intanto noi diciamo che non si può fare un decreto d'urgenza con questa motivazione, dato che la Costituzione non ce lo dice; in secondo luogo, è una motivazione in parte vera e in parte no. Prendiamo un esempio: il caso dei 27 milioni di euro utilizzati per la copertura di questo decreto, i fondi dell'8 per mille di competenza statale: i soldi dell'8 per mille non sono stati utilizzati non perché non ci sono o non c'erano progetti da finanziare, ma semplicemente perché è usanza da anni ormai, da decenni, di utilizzare i fondi dell'8 per mille non per le finalità proprie della legge, bensì come salvadanaio per tappare i buchi finanziari dei provvedimenti più disparati.
  Naturalmente, come ogni provvedimento omnibus ci sono alcune misure necessarie, come quelle per Bagnoli, per il Giubileo, per lo smaltimento dei rifiuti della Campania, per il servizio civile, per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, per la continuità territoriale, in modo comunque non risolutivo, della Sardegna.
  Per il Giubileo poche risorse e genericamente indirizzate; risorse che avrebbero potuto essere molte di più e finalizzate molto meglio, con una chiara priorità, che per la città è quella del miglioramento del trasporto pubblico locale. Ma ci sono anche tante cose sbagliate, opache, senza coinvolgimento delle istituzioni locali e indeterminate e alcune ambigue. Sono le misure previste per il post Expo. Totalmente sbagliata a nostro riguardo è la decisione di dare 80 milioni di euro all'Istituto italiano di tecnologia, invece di investire quelle risorse nelle attività di ricerca delle istituzioni pubbliche, come quelle delle università e del CNR. Vorrei ricordare ancora una volta l'origine dell'Istituto italiano di tecnologia, una fondazione di diritto privato istituita nel 2003 per decreto e voluta da Tremonti, Letizia Moratti e Berlusconi, cui si opposero tenacemente allora i DS, ma anche personalità così diverse come Carlo Rubbia e persino Giorgio Squinzi, l'attuale presidente di Confindustria; ma si opposero tenacemente soprattutto i ricercatori pubblici. Tutto questo per imitare il modello americano del MIT; tutto questo a detrazione della ricerca pubblica esistente. Il nostro Istituto italiano di tecnologia ha continuato a succhiare risorse pubbliche mentre veniva definanziata la ricerca universitaria e venivano ridotti gli stanziamenti al CNR, tanto che, alla faccia dell'efficienza e della managerialità, l'Istituto italiano di tecnologia ha accumulato in questi anni ben 430 milioni di euro che sono ancora da spendere.
  Oppure prendiamo l'articolo sugli impianti sportivi in periferia. Come ho ricordato prima, un titolo a questo articolo di questo decreto assolutamente ambiguo e furbo. Tutto questo è un favore al CONI e alla sua inefficienza, che non è mai riuscito a finire le piscine a Roma dei campionati mondiali di nuoto, e non un favore allo sport in periferia, agli enti no profit di promozione sportiva che in periferia hanno i loro insediamenti e le loro strutture. La misura nel decreto non favorisce lo sport in periferia, ma solamente le strutture del CONI, quelle olimpioniche, situate in periferia. Facciamo un esempio: la struttura UISP «Fulvio Bernardini» a Primavalle a Roma – e nessuno può mettere in dubbio che la UISP a Primavalle non faccia attività di promozione di sport per tutti nella periferia – non potrà mai usufruire di quei finanziamenti per il motivo che la sua piscina non raggiunge i 50 metri, che è la misura standard per una struttura olimpionica. Una misura, questa di questo decreto, che intende promuovere lo sport in periferia e non coinvolge gli Pag. 85enti locali e non coinvolge gli enti di promozione sportiva che lo sport in periferia lo organizzano, francamente inaccettabile e una totale furbata.
  Facciamo un altro esempio, prendiamo la misura per il servizio civile. Sembrerebbe una misura fantastica: 100 milioni di euro in più per il servizio civile. Ma c’è un piccolo «ma»: nel 2015 sono stati spesi 300 milioni di euro per il Servizio civile nazionale e sono partiti 48 mila giovani in servizio civile. Nel 2016, quest'anno, la legge di stabilità prevede 115 milioni di euro. Questo decreto aggiunge 100 milioni di euro e si arriva così a 215 milioni di euro. Quindi, nel 2016 ci sono 85 milioni di euro in meno rispetto a quelli che sono stati spesi nel 2015 e con questi soldi partiranno 37 mila giovani, mentre nel 2015 ne erano partiti 11 mila in più. Quello che viene indicato come finanziamento del servizio civile è in realtà solamente una toppa che argina e riduce al 25 per cento il definanziamento nel 2016 del Servizio civile nazionale. E menomale che Renzi aveva annunciato – non solo Renzi, ma anche queste Camere – l'istituzione del Servizio civile nazionale per il prossimo anno ! Cento mila giovani per i quali servirebbero, non 215 milioni di euro, ma più di 550 milioni di euro.
  Nei due minuti che mi rimangono, non ho il tempo per affrontare le rimanenti misure, che sono molte, previste da questo decreto. Il nostro giudizio, nelle more di alcune limitate misure che non possono che essere condivisibili, non può che essere negativo e voteremo contro. Per l'ennesima volta è stato operato uno strappo costituzionale e procedurale verso le Camere; per l'ennesima volta è stata messa la fiducia, in questo caso al Senato; per l'ennesima volta discutiamo di un provvedimento zibaldone, eterogeneo, su quale è letteralmente impossibile un'attività legislativa ed emendativa coerente e razionale; per l'ennesima volta abbiamo un provvedimento blindato; per l'ennesima volta, con la scusa dell'urgenza e dell'emergenza, si fanno passare misure spot senza la possibilità di un dibattito parlamentare trasparente; per l'ennesima volta questo Governo usa gli stessi strumenti e gli stessi escamotage dei Governi precedenti: mette all'angolo il Parlamento e umilia la lettera e le disposizioni della nostra Costituzione.
  Non si governa il Paese con i trucchetti dei decreti e rivestendo di urgenza l'incapacità di governare e di gestire quello che urgente non è. Ed è per questi motivi che SEL-Sinistra italiana voterà contro questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Quali sono i profili di criticità rispetto a questo provvedimento ? Uno di metodo e uno di merito. Per quello di metodo, comincerei dal profilo di incostituzionalità: materia eterogenea, vicende distanti le une dalle altre, contrastanti, talvolta addirittura contrapposte. Scadenze tanto brevi che sembrano più utili a motivare l'urgenza che ad essere efficaci di per loro. Scadenze che si sovrappongono tra vigenza del decreto ed entrata in vigore della legge di conversione. Una sorta di concentrazione della spesa, centralizzazione della spesa; una cabina di regia della spesa a Palazzo Chigi che alimenta queruli atteggiamenti dei comuni, degli enti locali e perfino le rappresentanze diventano così relegate a ruolo di comparsa.
  Insomma, questo è un decreto che serve a costituire un tesoretto a Palazzo Chigi per spruzzare un po’ di dollari, regalini e prebende ad libitum. Lo chiamate «Giubileo»: quarantotto righi su mille, meno del 5 per cento. Lo chiamerei «decreto senza pudore» o, se preferite, «senza vergogna». La misericordia giubilare utilizzata come manto pietoso per coprire ogni impudicizia e ogni vergogna. Possibile che non avete ritenuto, in queste settimane di esame tra la Commissione e l'Aula, degno di accoglimento nessun emendamento ? Non uno vi è sembrato utile a migliorare la norma ? Non uno avete ritenuto capace di migliorare l'efficienza, l'efficacia, la performance della Pag. 86norma ? Questa è la vostra disponibilità al dialogo ? Questo è il rispetto del Parlamento ? Così si confeziona una norma, partendo da una parte e rimanendo sordi agli altri ? Certo che no ! Un caravanserraglio di norme, le più disparate e distanti, da Bagnoli agli impianti sportivi, dai militari al made in, dalle ecoballe ai trasporti.
  Intanto, ho capito che basta che un vostro boiardo di Stato dia la disponibilità a candidarsi ovunque nella prossima tornata elettorale ed ecco che arrivano risorse su risorse. È il caso di Expo e di Sala; è il caso di Bagnoli per Nastasi, ma poi, quando si registra che Nastasi è meno disponibile, spuntano le risorse anche per l'ICE di Monti, probabile candidato del PD a Napoli. Insomma, la cassa di Palazzo Chigi, che serve ad alimentare lo strumento utile alle prossime elezioni amministrative del PD.
  Il merito, però, è tutt'altro, molto peggio. Partiamo dalla prima ecoballa, l'ecoballa delle ecoballe, ossia quella delle sentenze della Corte europea. Le sentenze della Corte europea dicono una cosa e voi rispondente in tutt'altro modo con questo decreto. Le sentenze dicono che c’è un problema di raccolta differenziata e voi non rispondete su questo fronte.
  Le sentenze dicono: c’è un problema di delicatezza del sistema impiantistico, e voi non rispondete su questo fronte. Le sentenze dicono: attivate le procedure di bonifica, e voi non ci pensate nemmeno. Le sentenze dicono: mai più rifiuti fuori regione, e voi, nientepopodimeno che, pensate di inviarne fuori regione ancora 6 milioni di tonnellate. Guardate che – perché sappiano anche i colleghi che sono intervenuti prima di me – le multe non sono scalari. Non è che rimuovendo un pezzo della vicenda si riducono i 120 mila euro al giorno. Bisogna rimuovere complessivamente la procedura, quindi siamo al cospetto di un decreto che non affronta nemmeno l'unica emergenza che avrebbe potuto affrontare, quella della multa nei confronti del nostro Paese. Poi suggerirei qualche riflessione, ma son certo che queste le farà meglio di me il presidente Cantone: i bandi, i posti in essere, indicano come costo dell'operazione più o meno 150 euro a tonnellata; guardate che negli scorsi cinque anni sono state smaltite 200 mila tonnellate di quelle ecoballe al costo di 38 euro a tonnellata. Il responsabile del registro regionale dei tumori, l'Istituto superiore di sanità ai massimi vertici, la comunità scientifica internazionale e l'Accademia tutta, tutti indicano con chiarezza che è assolutamente indispensabile bonificare quei territori. Voi provvedete a curare le ferite superficiali, non il cancro ! Togliete le piramidi azteche che voi stessi avete messo qualche anno fa, il veleno che è sotto, invece, lo lasciate lì dov’è. Scambiate le fiction per la realtà e vi innamorate del gesto rispetto alla sostanza. Piuttosto, occorrerebbe un Piano Marshall delle bonifiche, risarcimento questo meritato da tutto il territorio. Poi, provate a leggere la relazione Balestri: quella relazione dice con chiarezza che, se non si interviene rapidamente sulle bonifiche, in quella terra si produrrà una ferita non più rimarginabile, perché verrà inquinata la falda acquifera profonda. A chi attribuire questa responsabilità se non a voi, che state investendo 450 milioni di euro per curare le ferite superficiali e non per andare a fondo ? Per fare tutto questo impiegherebbe 300 mila mezzi meccanici, un consumo di energia senza pari, un consumo di CO2 che manda Kyoto a farsi benedire e tanti soldi, tanti, forse troppi soldi, per rimuovere solo le ecoballe. Manca pure in questo provvedimento – lo potevate mettere, c'era di tutto ! – l'unica cosa che serviva: la proroga dell'unico commissario che sta facendo qualcosa di buono in quella regione, che è il commissario per le bonifiche dell'area di Giugliano. Mi direte che sta nel «milleproroghe»: nemmeno lì avete previsto che ci sia ! Poi, volete procedere a fare qualcosa di post Expo, di dopo Expo, da soli, in modo autarchico, in modo autoreferenziale, da spocchiosi quali siete. Da soli e contro tutti non si va da nessuna parte. Il successo di Expo è stato il modello che ha fatto sentire il Paese tutti dalla stessa parte, qui invece provate ad andare da soli Pag. 87e andrete purtroppo a sbattere. Poi c’è un pezzo piccolino che riguarda il Giubileo: potevate aspettare ancora un po’, così finiva. L'intervento per il Giubileo dopo il Giubileo, quindi ci dobbiamo aspettare il post Giubileo perché è già quasi finito. Vi siete accorti che siamo già in una fase avanzata e finale ?
  Poi, c’è un intervento sul made in, ma made in per chi ? Per quale marchio ? Per quali prodotti ? Per quale impresa ? Per quale filiera ? Per quelle che alimentano il prodotto che viene dall'estero e viene solo un po’ rimescolato qui in Italia ? Non bastano i 330 milioni ? Serve ancora dell'altro ?
  Noi proveremo qui in Parlamento ad indicarvi quella che è la nostra linea. In questo provvedimento vi è poco da salvare, oserei dire nulla: norme fatte male, confezionate peggio, inopportune, dannose e discriminatorie.
  Voteremo convintamente «no» perché il Paese sappia che nulla c'entra questo provvedimento con il Giubileo, semmai c'entra con la misericordia, con la misericordia che dovrebbe animare ognuno di noi ed essere pietosi nei confronti di uno dei peggiori provvedimenti di questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Castelli. Ne ha facoltà.

  LAURA CASTELLI. Presidente, questa è l'unica dichiarazione di voto, secondo noi, ammissibile in quest'Aula, perché siamo gli unici a non essere corresponsabili dello scempio che provate indegnamente a sistemare con questo decreto.
  È chiaro che questo è un decreto che è stato condito con altre cose: gli date un nome e poi aggiungete molti altri argomenti; avete anche avuto la faccia, in Commissione bilancio, di provare a tutti i costi ad accelerare il processo, chiedendo alle opposizioni di votare con un voto unico tutti gli emendamenti delle opposizioni, oltre cento; ciò è indegno e vergognoso per una Commissione come la Commissione bilancio.
  Di che cosa si parla ? Intanto si parla della campagna elettorale che i partiti pensano di poter fare regalando denaro sui propri territori; per questo il nostro modo di opporci a questo decreto è stato molto forte; si parla di Giubileo e si parla di pochi e tardivi soldi dati alla mercé del Presidente del Consiglio, che può utilizzare in assoluta autonomia e che – scusate se abbiamo questo parere – non crediamo per nulla possa utilizzare in modo decente e soprattutto con l'obiettivo di far bene ai cittadini romani; anche questa volta i cittadini romani non se ne accorgeranno, ne siamo certi.
  Certo è che questi soldi vanno, ancora una volta, a diventare di fatto un'arma per le vostre lotte interne di partito, e questo, quando finisce per pesare sulla testa dei cittadini, è veramente quasi un reato.
  Un decreto quindi blindato, che dentro ha molti argomenti importanti che nulla c'entrano con il titolo del decreto, per esempio. Sì, perché voi avete elargito soldi per sostenere il made in Italy, ma poi abbandonate le vere battaglie sul marchio di origine e non prendete posizioni chiare e urgenti affinché alla Cina non venga riconosciuto lo status di economia di mercato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Così facendo – forse i colleghi non se ne sono resi conto – decadono le misure protettive interne all'Unione europea; ciò facendo, dunque, le nostre aziende non sono per nulla tutelate proprio in quei settori chiave della nostra economia, dell'economia italiana.
  Quindi, per favore, quando andate in giro a parlare di made in Italy ricordatevi la giornata di oggi, nella quale potevate proteggere il made in Italy in un certo modo, ma evidentemente non ne siete capaci.
  Dopodiché, si parla di regione Campania: 150 milioni di euro in nome dell'emergenza dovuta all'ormai incancrenita presenza delle ecoballe. Voi dite che noi siamo quelli del «no», ma da quello che ci è parso – perché dovete sapere che, prima di entrare in questo posto come cittadini, eravamo fuori a fare, giorno per Pag. 88giorno, la lotta contro il vostro modo di fare corruzione e di appoggiare la criminalità organizzata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) –, ancora una volta, ci avete fatto vedere come destra e sinistra qui dentro sono veramente la stessa cosa; devo dire che questo concetto a noi cittadini italiani è entrato in testa pienamente.
  Voi ci dite che siamo quelli del «no», mentre noi le proposte e le soluzioni le abbiamo anche in questo caso, perché siamo proprio noi del Movimento 5 Stelle che abbiamo elaborato una proposta chiamata «distretto del riciclo» e che abbiamo consegnato anche nelle mani di personaggi che in un Paese civile avrebbero potuto intervenire in una maniera intelligente: parliamo dell'ex Ministro Orlando, parliamo di Galletti, parliamo dell'ex presidente della regione Caldoro, dell'ex assessore Romano e dell'ex commissario straordinario per l'inceneritore Carotenuto. Queste persone hanno ricevuto la nostra proposta, che ha una soluzione reale rispetto a questo tema e si divide in alcuni punti, che ci tengo a enunciare in quest'Aula, perché i cittadini che stanno fuori devono sapere che voi siete contrari a una soluzione reale e immediata a questo problema.
  Noi parliamo di analisi accurata del contenuto delle ecoballe, di spacchettamento e individuazione del materiale contenuto in ogni ecoballa, di separazione e di recupero delle frazioni una volta individuate, del riciclo delle frazioni individuate come materia prima e materia seconda e del trattamento termico senza combustione per i residui non riciclabili. Senza combustione, a differenza della vostra solita politica dell'incenerimento !
  La soluzione al problema esiste, e noi del Movimento 5 Stelle l'abbiamo; soluzione che tutela in primis la salute dei cittadini, come se al nord voi non moriste di nessuna malattia ! Bisogna solo avere il coraggio di portarle avanti queste proposte e voi, probabilmente, non avete il coraggio di attuarle. Noi le motivazioni le abbiamo capite e anche la gente fuori, che non vi può più sentire parlare di questo tema.
  Vi è poi il tema dell'Expo ancora una volta si parla di Expo, di questo evento ormai terminato, che, oltre a nutrire il Paese, il pianeta e le vostre tasche, divora e continua a divorare le risorse dei cittadini italiani. In particolare ci chiediamo: perché si incarica l'Istituto italiano di tecnologia per realizzare progetti scientifici e di ricerca con un contributo di 80 milioni, quando si potevano utilizzare le risorse professionali e scientifiche del Politecnico di Milano, che non mi sembra per niente essere l'ultimo degli istituti di ricerca e le altre università presenti in Lombardia ? Date 80 milioni a un progetto non identificato, che per noi andava messo nelle mani di istituti di ricerca pubblici, tipo il CNR, o le università (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Anche questa volta avete scelto istituti privati nelle mani di uomini che gestiscono ben altre cose, tipo finanza e assicurazioni, e la cosa che ci fa veramente sorridere è che continuate a dire che l'Expo è un successo ! Ma allora perché gli date altri soldi ? Servono forse per la bonifica di quei terreni, che ad oggi non è ancora stata fatta ? Noi non riusciamo proprio a comprendere: forse per dare i soliti soldi agli amici. Quello che più è evidente è che l'Expo calza perfettamente nella metafora che spiega bene chi siete ! Expo è costruita, esattamente come voi, su un terreno inquinato ! Costruita grazie alla corruzione e al malaffare, condito da disinformazione e da uno dei migliori regimi che si poteva mettere in atto; è un contesto in cui tutto ciò sguazza nella disinformazione e nell'ignavia !
  Noi, Presidente, siamo entrati in Parlamento proprio per questo, per lottare contro questi brutti modi di fare ! Votiamo contro quest'oggi a questo ennesimo decreto che è fatto a vostra immagine e somiglianza ! L'unica cosa che ci viene da dirvi, visto che noi siamo sempre quelli del «no», è che un uomo solo che grida il suo «no» è un pazzo, mentre milioni di uomini che gridano lo stesso «no» potrebbero cambiare davvero questo Paese, e noi Pag. 89è quello che cerchiamo di fare tutti i giorni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Grassi. Ne ha facoltà.

  GERO GRASSI. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, colleghi deputati, il decreto-legge in discussione contiene, a differenza di alcuni provvedimenti del passato, elementi di seria programmazione territoriale, di giustizia sociale, di sussidiarietà, di sana economia, di recupero di somme di danaro non speso, di efficienza occupazionale.
  Il decreto è impropriamente soprannominato, giornalisticamente, «Decreto Giubileo»; se fosse solo questo già si giustificherebbe perché accompagna un evento che coinvolge l'intera comunità mondiale, non solo quella dei credenti.
  Il decreto fa propria la volontà del Giubileo, tenere al centro la persona, ma il decreto non è solo Giubileo, è anche Giubileo ! Credo si possa affermare che, come il Giubileo voluto da Papa Francesco è un evento straordinario, che ha sede in tutte le parrocchie del cattolicesimo, il decreto guarda all'intero Paese Italia con un occhio particolare, tendente al recupero di ritardi strutturali, debolezze sociali, al riutilizzo di risorse umane e logistiche tendenti al rilancio dell'economia, la filosofia del decreto ben si inserisce nell'azione del Governo Renzi: occupazione, certezza finanziaria, rilancio dell'economia, fiducia nel sistema Italia, che passa attraverso la consapevolezza che il Paese ritorna ad essere centrale soprattutto se si indirizzano le aree deboli al rilancio economico.
  Un Paese, l'Italia, consapevole della propria grande storia, un grande Paese che non dimentica il passato, ma che su questo intende costruire il futuro, facendo sentire protagonisti del cambiamento i cittadini e gli enti locali. Un Paese consapevole, che, pur ristagnando la crescita economica e sociale di alcuni grandi Stati non europei, il Mediterraneo resta centrale per la storia, la cultura, l'arte, la vivacità economica, la capacità di adattarsi e proiettarsi nei tempi che ci è dato vivere.
  Il contenuto sommario del decreto: sono prorogati i termini delle deleghe previste dalla legge di contabilità e finanza pubblica; 50 milioni sono destinati alla prima fase di bonifica ambientale e della rigenerazione urbana del comprensorio Bagnoli-Coroglio di Napoli, con insieme il recupero dell'area e destinazione funzionale; 150 milioni all'emergenza dei rifiuti nella regione Campania per le criticità degli anni passati, insieme all'applicazione di un sistema di gara, di un protocollo stipulato tra la regione Campania e Autorità nazionale anticorruzione, questo perché sappiamo bene che la gestione dei rifiuti spesso produce criminalità ed intrecci malavitosi; 10 milioni al comune di Reggio Calabria, a seguito dello scioglimento degli organi elettivi per infiltrazioni mafiose, e 50 milioni per i contratti a tempo determinato per i lavoratori socialmente utili della sola Calabria; 50 milioni per il finanziamento del Fondo nazionale emergenze per interventi in Sardegna per i territori colpiti precedentemente; ulteriori 30 milioni per la Sardegna sono destinati alla continuità territoriale aerea per la Sardegna stessa, con riguardo però a tutti i cittadini italiani; 150 milioni per il riutilizzo delle aree Expo, con la realizzazione di progetti scientifici e di ricerca; 159 milioni per interventi destinati al Giubileo, con priorità ai settori della mobilità, del decoro urbano, della riqualificazione delle periferie, che spesso sono luoghi dove povertà, miseria culturale e degrado morale favoriscono il reclutamento da parte della criminalità dei giovani e l'insediamento di veri creatori di morte, quanti producono e spacciano sostanze stupefacenti, che portano ai commercianti fiumi di denaro e a tanti giovani l'assuefazione ad un modello di vita anomalo, il carcere e la morte.
  Sempre nella parte del Giubileo si intende giustamente realizzare, con l'intervento di 17 milioni, il potenziamento del sistema ferroviario da e verso la stazione di Roma-San Pietro e, con 30 milioni, Pag. 90il potenziamento e l'efficienza del sistema dei servizi sanitari di «Roma Capitale», non per Roma Capitale. Dieci milioni sono finalizzati al supporto del made in Italy, fiore all'occhiello dell'Italia nel mondo.
  È prevista la revoca di alcuni finanziamenti non attuati e l'abrogazione di alcune procedure per le esecuzioni infrastrutturali nei grandi aeroporti. Cinquanta milioni sono destinati ad interventi nel settore delle linee metropolitane e 100 incrementano la previsione finanziaria destinata al servizio civile; 350 milioni sono per il Fondo sociale per l'occupazione e la formazione dei lavoratori e 25 milioni per l'edilizia residenziale pubblica, 100 milioni per il potenziamento dell'attività sportiva. Infine, è previsto l'aumento del Fondo destinato alla fruizione del credito d'imposta a favore degli investimenti nel settore cinematografico.
  Il decreto ha copertura finanziaria con denaro che proviene dai risparmi dei diversi ministeri e dalla spending review. È un dato, questo, che ritengo giustamente di dover sottolineare.
  Il gruppo del Partito Democratico voterà per l'approvazione del decreto e respingiamo al mittente l'idea di un decreto che sparge denaro a pioggia senza programmazione; respingiamo l'idea che approviamo un decreto fondato sulle bugie o su una distorta verità. Quanti sostengono la falsità del successo dell'Expo non amano il nostro Paese e hanno problemi di miopia sociale. Quel successo non è stato soltanto del Governo: il successo dell'Expo è successo dell'intera Italia, degli espositori, di quelli che hanno investito, di quelli che hanno lavorato, di tutti quelli che ci hanno creduto. Al Governo va il merito di aver sostenuto l'Expo, perché sosteneva l'Italia, ma soprattutto la volontà del Paese di dare un segnale al mondo, un segnale di crescita, di speranza, di rigore morale, di efficienza, di tecnologia avanzata.
  Il gruppo del Partito Democratico è lieto di contribuire con il proprio voto all'approvazione di un decreto che ha con sé la consapevolezza di una filosofia di vita positiva, che tiene al centro la persona, con particolare riguardo agli svantaggiati, e che coinvolge regioni e comuni nella realizzazione di un modello di Paese che guarda al futuro e che intende infondere speranza in un domani migliore.
  Il cittadino che ascolta, che legge i giornali o vede le televisioni, quando il decreto sarà approvato – perché vi garantisco che il Partito Democratico e le forze politiche che amano il Paese lo approveranno –, sentirà, tra l'altro, che un fiume di danaro si sta per riversare sul Paese. A questo proposito abbiamo un dovere supplementare e lo dico apertamente, senza alcuna remora. Lo dico a me, lo dico a voi, lo dico al Governo, lo dico agli organi dello Stato: nemmeno un euro dell'ingente somma stabilita può essere sprecato con inefficienze, ritardi, malversazioni; nemmeno un euro di questo denaro finalizzato al miglioramento del Paese deve finire in corruzione, alla malavita o alla criminalità. Chi governa in Calabria, in Campania, in Lombardia, nel Lazio e in ogni parte d'Italia sappia che le risorse pubbliche devono essere spese con il massimo rigore morale e con la consapevolezza che il danaro pubblico non è res nullius ma res communis omnium.
  Si poteva fare meglio e di più, sì, ma la politica è anche realismo. Non si tratta di accontentarsi, ma di offrire una soluzione. Il decreto è la soluzione di quanti amano il Paese, perché, al di là delle divisioni e delle strumentalizzazioni con cui la politica spesso armeggia, resta l'Italia, i cittadini, che vanno aiutati e amati. Facendo questo renderemo un servizio al Paese. Oggi, con il decreto, non approviamo un arido elenco di cose da fare: con il decreto forniamo al Paese uno strumento di crescita, di recupero di ritardi sociali, di redistribuzione delle risorse in base al principio della solidarietà umana, che deve tendere sempre, anche e soprattutto, nell'azione del Governo, a dare di più a chi ha di meno, perché un Paese in grado di fare questo è un Paese giusto, è un Paese che vuole crescere.Pag. 91
  Per tutto questo, annuncio il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3495)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3495, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marotta Chimienti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
  S. 2145 – «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185, recante misure urgenti per interventi nel territorio. Proroga del termine per l'esercizio delle deleghe per la revisione della struttura del bilancio dello Stato, nonché per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa» (Approvato dal Senato) (3495):

   Presenti  405   
   Votanti  404   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato  256    
    Hanno votato no   148.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (I deputati Manfredi e Braga hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).

  L'esame degli ulteriori argomenti iscritti all'ordine del giorno, per i quali sono previste votazioni, è rinviato alla seduta di domani.

Discussione della proposta di legge: S. 859-1357-1378-1484-1553 – D'iniziativa dei senatori: Scilipoti Isgrò; Falanga; Moscardelli ed altri; Stucchi; Ginetti: Introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali, nonché disposizioni di coordinamento al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e al decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274 (Approvata, in un testo unificato, dal Senato, modificata dalla Camera e nuovamente modificata dal Senato) (A.C. 3169-B) (ore 19,15).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge, già approvata, in un testo unificato, dal Senato, modificata dalla Camera e nuovamente modificata dal Senato, n. 3169- B, d'iniziativa dei senatori Scilipoti Isgrò; Falanga; Moscardelli ed altri; Stucchi; Ginetti: Introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali nonché disposizioni di coordinamento al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e al decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274.
  Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è pubblicato nel resoconto stenografico del 15 gennaio 2016.

(Discussione sulle linee generali – A.C. 3169-B)

  PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
  Avverto che il presidente del gruppo Movimento 5 Stelle ne ha chiesto l'ampliamento senza limitazioni nelle iscrizioni a parlare ai sensi dell'articolo 83, comma 2, del Regolamento.
  Avverto che le Commissioni II (Giustizia) e IX (Trasporti) si intendono autorizzate a riferire oralmente.
  Ha facoltà di intervenire la relatrice per la Commissione giustizia, deputata Alessia Morani. Per favore, liberate i banchi del Governo e un po'di silenzio in aula, grazie.

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  ALESSIA MORANI, Relatrice per la maggioranza per la II Commissione. Grazie, Presidente, mentre i colleghi defluiscono, speriamo silenziosamente, vorrei illustrare all'Assemblea, cercando di essere più breve possibile, il provvedimento all'ordine del giorno.
  Il provvedimento, che abbiamo già approvato lo scorso 28 ottobre e che è stato modificato dal Senato, introduce nel codice penale i delitti di omicidio stradale e di lesioni personali stradali. Prima di procedere all'illustrazione del contenuto del provvedimento, ritengo opportuno anzitutto esprimere un ringraziamento particolare nei confronti delle associazioni delle vittime della strada, in particolare Alberto Pallotti, Marina Fontana e tutti gli altri che ci hanno aiutato a mettere insieme un buon provvedimento e, soprattutto, ci hanno supportato in tutto quello che è stato l'iter legislativo, che ha comportato diverse letture, tra Camera e Senato.
  In più, vorrei sinteticamente dar conto delle modifiche che sono state introdotte dall'altro ramo del Parlamento, ossia la riformulazione dell'attenuante (sia per l'omicidio stradale che per lesioni stradali), che comporta la riduzione della pena fino alla metà, quando l'evento lesivo non sia esclusiva conseguenza dell'azione o dell'omissione del colpevole...

  PRESIDENTE. I banchi del Governo per favore...

  ALESSIA MORANI, Relatrice per la maggioranza per la II Commissione.. .. la specificazione delle circostanze aggravanti delle lesioni personali stradali, che non possono dar luogo a bilanciamento con le attenuanti; la previsione dell'arresto obbligatorio in flagranza per «il delitto di omicidio colposo stradale», solo nelle ipotesi più gravi, punite con la reclusione da 8 a 12 anni; l'abrogazione dell'articolo 189, comma 8, del codice della strada che esclude l'arresto in flagranza per il responsabile di un incidente dal quale derivi il delitto di omicidio colposo o di lesioni personali colpose, se il conducente si ferma, presta assistenza e si mette a disposizione delle autorità; nonché l'introduzione di specifiche disposizioni sulla sospensione o sul ritiro della patente quando il conducente sia titolare di una patente di guida rilasciata da uno Stato estero.
  Con riferimento al provvedimento in discussione, segnalo che il testo approvato dalla Camera si componeva di otto articoli che sono stati ricondotti ad un articolo unico composto da otto commi. L'articolo 1, comma 1, del testo inserisce nel codice penale il delitto di omicidio stradale, articolo 589-bis, attraverso il quale è punito, a titolo di colpa, con la reclusione, di diversa entità in ragione del grado della colpa, il conducente di veicoli a motore, la cui condotta imprudente costituisca causa dell'evento mortale. Anzitutto per ragioni sistematiche, viene spostata nel nuovo articolo 589-bis la fattispecie di omicidio colposo commesso con violazione delle norme sulla circolazione stradale.
  La pena rimane la reclusione da due a sette anni, già prevista dall'articolo 589, secondo comma, del codice penale. Per coordinamento, all'articolo 3, questa fattispecie viene espunta dall'articolo 589, che, pertanto, nella parte residua, riguarderebbe ora il solo omicidio colposo commesso con violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro.
  In particolare, l'articolo 589-bis punisce con la reclusione da otto a dodici anni l'omicidio stradale colposo commesso da conducenti un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcolica grave, con tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, di alterazione psicofisica conseguente all'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, in stato di ebbrezza alcolica con tassi alcolemici superiori a 0,8 grammi per litro, di alterazione psicofisica conseguente all'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, laddove si tratti di specifiche categorie di conducenti.
  È invece punito con la reclusione da cinque a dieci anni l'omicidio stradale colposo commesso da conducenti di un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcolica con tasso alcolemico superiore a 0,8, ma non superiore a 1,5 grammi per Pag. 93litro, che abbiano superato specifici limiti di velocità, pari o superiore al doppio della velocità consentita e, comunque, di almeno 70 chilometri orari in un centro urbano, ovvero superiore di almeno 50 chilometri rispetto alla velocità massima consentita su strade extraurbane, che abbiano attraversato le intersezioni semaforiche disposte a rosso o abbiano circolato contromano, che abbiano effettuato manovre di inversione del senso di marcia in prossimità o in corrispondenza di intersezioni, curve o dossi, che abbiano effettuato sorpassi azzardati.
  In tutti i casi previsti, la pena è diminuita, fino a alla metà, quando l'omicidio stradale, pur cagionato dalle suddette condotte imprudenti, sia conseguenza anche di altre circostanze. Su questo punto, in particolare, è intervenuto il Senato per specificare che la riduzione di pena si ha quando l'evento non sia esclusiva conseguenza dell'azione o dell'omissione del colpevole. La pena è, invece, aumentata se l'autore del reato non ha conseguito la patente o non ha assicurato il proprio veicolo a motore.
  L'ultimo comma del nuovo articolo 589-bis prevede, invece, un aumento della pena nel caso in cui il conducente provochi la morte di più persone ovvero la morte di una o più persone e le lesioni di una o più persone. Anche in questo caso si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse, aumentata fino al triplo. Il limite massimo viene, però, fissato in diciotto anni. Quest'ultimo comma riproduce quanto previsto dal quarto comma dell'articolo 589 del codice penale vigente, con la differenza che il limite massimo di pena attuale è di anni quindici.
  L'articolo 1, comma 1, della proposta di legge introduce, infine, nel codice penale l'articolo 589-ter, il quale reca una specifica circostanza aggravante nel caso in cui il conducente responsabile di un omicidio stradale colposo si sia dato alla fuga. In tale ipotesi, la pena è aumentata da un terzo a due terzi e non può, comunque, essere inferiore a cinque anni. Al riguardo, ricordo che il reato consistente nella fuga del conducente dopo un incidente con danni alle persone è previsto attualmente dall'articolo 189 del codice della strada (reclusione da sei mesi a tre anni e sospensione della patente di guida da uno a tre anni). Rispetto a questa fattispecie, quindi, quella di cui all'articolo 589-ter risulta essere un'ipotesi speciale.
  Il comma 2 disciplina, con il riformulato articolo 590-bis del codice penale, il reato di lesioni personali stradali gravi o gravissime e introduce, di seguito, nel codice penale tre ulteriori articoli. Le diverse fattispecie del reato di cui all'articolo 590-bis appaiono quasi del tutto speculari a quelle dell'articolo 589-bis, che introduce l'omicidio stradale. Anche in questo caso, come per l'omicidio stradale...

  PRESIDENTE. I banchi del Governo, per favore...

  ALESSIA MORANI, Relatrice per la maggioranza per la II Commissione.. .. in relazione all'articolo 589-bis, viene spostata, per motivi sistematici, nel nuovo articolo 590-bis la fattispecie di lesione personale con violazione delle norme sulla circolazione stradale.
  L'entità delle pene detentive per le lesioni personali stradali rimane invariata rispetto all'attuale. È, tuttavia, eliminata la possibile pena alternativa della multa da 500 a 2 mila euro in caso di lesioni stradali gravi.
  L'articolo 590-bis sanziona in misura maggiore le lesioni personali stradali – le gravi, con la pena della reclusione da tre a cinque anni; le gravissime, con la reclusione da quattro a sette anni –, provocate, per colpa, da un conducente di un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcolica con tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro di alterazione psicofisica conseguente all'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, coloro che esercitano professionalmente l'attività di trasporto di persone e di cose, i conducenti di autoveicoli, anche con rimorchi, di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate, di autobus, di altri veicoli destinati Pag. 94al trasporto di persone nonché i conducenti di autoarticolati e di autosnodati che guidino in stato di ebbrezza alcolica con tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro di alterazione psicofisica conseguente all'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope. La reclusione è da un anno e sei mesi a tre anni per le lesioni gravi e da due a quattro anni per le lesioni gravissime, quando le lesioni derivano dalle stesse violazioni del codice della strada individuate al nuovo articolo 589-bis per l'omicidio stradale, cioè per conducenti che si trovano in stato di ebbrezza alcolica con tasso alcolemico superiore a 0,8, ma non superiore a 1,5 grammi per litro, conducenti che procedono a velocità pari o superiore al doppio di quella consentita e, comunque, di almeno 70 chilometri orari nel centro urbano e di 50 chilometri orari in una zona extraurbana, conducenti di veicoli a motore che non abbiano rispettato le intersezioni semaforiche o che abbiano circolato contromano, conducenti di veicoli a motore che abbiano effettuato manovre di inversione del senso di marcia in prossimità di intersezioni, curve o dossi.
  La pena è aumentata se il fatto è commesso da un conducente senza patente o con patente sospesa o revocata o privo dell'assicurazione per la responsabilità civile delle automobili. Con riguardo a queste ipotesi, è prevista, come per l'omicidio stradale, una diminuzione di pena fino alla metà se l'evento lesivo sia conseguenza, oltre che dell'azione o dell'omissione del colpevole, anche di altre circostanze. Anche su questo punto è intervenuto il Senato.
  L'ultimo comma del nuovo articolo 590-bis prevede un ulteriore aumento della pena nei casi in cui il conducente cagioni lesioni a più persone. In tali casi, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse, aumentata fino al triplo, con il limite massimo dei sette anni. L'attuale limite – è bene ricordarlo – è di cinque anni. Come per l'omicidio stradale, l'articolo 590-ter introduce un'ulteriore circostanza aggravante in caso di fuga del conducente, aumentando la pena da un terzo a due terzi, con un minimo di pena di tre anni di reclusione nell'ipotesi di lesioni personali stradali.
  Il nuovo articolo 590-quater, riproducendo sostanzialmente il vigente articolo 590-bis, reca una disciplina derogatoria rispetto all'articolo 69 del codice penale in materia di computo delle circostanze. La disposizione stabilisce il divieto di equivalenza o prevalenza delle concorrenti circostanze attenuanti, diverse da quelle previste agli articoli 98 e 114 del codice penale, rispetto alle circostanze aggravanti di cui agli articoli 589-bis, dal secondo al sesto comma (omicidio stradale), 589-ter (fuga del conducente in caso di omicidio stradale), 590-bis (lesioni personali stradali gravi e gravissime), 590-ter (fuga del conducente in caso di lesioni personali stradali).
  Sul punto il Senato è intervenuto per specificare che nelle lesioni personali stradali gravi e gravissime le circostanze aggravanti sottratte al bilanciamento sono quelle previste dai commi dal secondo al sesto del nuovo articolo 590-bis del codice penale, eliminando, dunque, il richiamo alle lesioni gravi o gravissime derivanti da semplice violazione del codice della strada (primo comma) e l'aggravante prevista per le lesioni a più persone (ottavo comma). Per espressa previsione normativa, le diminuzioni di pena per effetto di circostanze attenuanti vanno operate sul quantum di pena determinato ai sensi delle aggravanti medesime.
  Il comma 3, non modificato dal Senato, coordina alcune disposizioni del codice penale a seguito dell'introduzione dei nuovi reati di cui agli articoli 589-bis e 590-bis. In particolare, viene modificato l'articolo 157 del codice penale, viene modificato l'articolo 582 del codice penale, vengono soppressi i riferimenti e le fattispecie stradali dell'omicidio colposo e sono abrogate le aggravanti ad effetto speciale previste dall'articolo 589 del codice penale e dall'articolo 590.
  Il comma 4, non modificato dal Senato, reca modifiche al codice di procedura penale in materia di operazioni peritali di Pag. 95prelievo coattivo di campioni biologici. L'intervento sull'articolo 359-bis del codice di procedura penale riguarda, invece, i consulenti tecnici del PM, con l'inserimento del nuovo comma 3-bis.
  Il comma 5, invece, reca modifiche di coordinamento del codice di procedura penale che riguardano l'arresto obbligatorio in flagranza e l'arresto facoltativo. Infine, il Senato è intervenuto in maniera opportuna rispetto alla disciplina della revoca delle patenti per le patenti prese all'estero, poiché, finché non è intervenuta questa modifica del Senato, c'era una contraddizione rispetto alla normativa che riguardava le patenti italiane od estere.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il relatore per la maggioranza per la IX Commissione, Gandolfi, si riserva di intervenire nel prosieguo della discussione.
  Ha facoltà di intervenire il relatore di minoranza Vittorio Ferraresi.

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Grazie, Presidente. Visti i tempi limitati e le leggere modifiche che sono state fatte dal Senato, io mi rimetto, per quanto riguarda l'illustrazione tecnica, ovviamente a quanto detto dalla collega, la relatrice Morani. Andrò a illustrare solo, come relatore di minoranza, i punti critici di questo testo, senza ulteriori considerazioni politiche ma con considerazioni tecniche che sono state già avanzate in questi lavori parlamentari.
  Il testo introduce un nuovo reato nel codice penale. Abbiamo già sottolineato come si poteva intervenire in altra maniera, utilizzando la norma già esistente dell'articolo 589 del codice penale, relativa all'omicidio colposo, e aggravando le pene, senza andare a stravolgere un impianto già collaudato all'interno del nostro codice.
  Il secondo punto critico è che, ovviamente, ci sono delle discriminazioni palesi all'interno di questo provvedimento, soprattutto per il tipo di violazioni che sono sanzionate dalla norma penale. Questo non solo crea discriminazioni tra chi persegue queste condotte, quindi tra le persone che si macchiano di questi reati, in quanto avranno pene differenti per condotte molto simili, ma anche per quanto riguarda la giustizia nei confronti delle vittime del reato, che si vedranno, appunto, offese da reati che hanno pene diverse.
  Vado subito a spiegare in cosa consiste questa divergenza. Si tratta del fatto che per alcune violazioni del codice della strada specificate nel provvedimento, come ad esempio l'inversione ad U, ci sarà una pena, appunto, per chi uccide oppure per chi crea lesioni gravi con una di queste violazioni (come, appunto, l'inversione ad U), che va dai 5 ai 10 anni. La pena più severa, invece, sarà riservata a chi guida e viola il codice della strada essendo ubriaco o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti – sarà una pena molto più alta – mentre, appunto, per la maggior parte dei casi relativi a lesioni e a omicidio sulla strada, ovvero il caso di distrazione, il caso di uso del cellulare, il caso di superamento dalla velocità in minima parte o di superamento del tasso alcolemico anche non grave, la pena rimarrà dai 2 ai 7 anni. Questa è una discriminazione ovvia, sotto gli occhi di tutti, che creerà ovviamente problemi di uguaglianza per le vittime e problemi di uguaglianza, appunto, per le persone che commettono questi reati.
  Come ci siamo già chiesti in precedenza, non si capisce perché una vittima, che è investita da una persona che guida con un leggero tasso di alcolemia, oppure superando il limite di velocità o utilizzando il telefono cellulare, per distrazione meriti la pena da 2 a 7 anni e la stessa persona, che investe, appunto, una vittima facendo un'inversione a U, solo per questa violazione meriti una pena dai 5 ai 10 anni. È una discriminazione assurda e bizzarra, che noi non volevamo. Abbiamo proposto un emendamento ma non è passato.
  Ulteriore discriminazione ovviamente – cito velocemente – anche nei confronti delle violazioni riguardanti gli obblighi di sicurezza sul lavoro, che non è stata assolutamente presa in considerazione creando di certo un dislivello tra pene, che rimangono ancora sui 2-7 anni.Pag. 96
  Ovviamente, la terza problematica di questo provvedimento è il fatto che quando c’è una colpa non esclusiva, una condotta non esclusiva che determina l'evento da parte del reo, cosa succederà ? Succederà che ci sarà una diminuzione di pena fino alla metà. Questo cosa comporterà ? Non solo comporterà una diminuzione notevole di pena per reati gravi – e, quindi, andrà contro l'intento di questo provvedimento già per i reati che verranno configurati con l'approvazione di questa proposta di legge – ma darà anche la beffa alle vittime della strada. Perché ? Perché sostanzialmente tutti i processi in corso, in cui c’è un'attività della vittima che non ci fa dire, appunto, che il reo è colpevole al 100 per cento, tutti i processi che prevedono le pene precedenti, quindi le pene più basse previste dalla vecchia legge, saranno pregiudicati da un ulteriore sconto di pena fino alla metà.
  Quindi, non solo per i reati istituiti con questo provvedimento, ma anche per i processi in corso, se c’è, appunto, una partecipazione della vittima nell'evento, se al 100 per cento il reo non sarà colpevole in esclusiva di avere cagionato con la sua condotta questo evento, cosa succederà ? Ci sarà uno sconto di pena fino alla metà. Già le pene prima erano basse, ma, se andiamo a scontare ulteriormente fino alla metà le stesse, cosa succede ? Che l'obiettivo di questo provvedimento non verrà raggiunto, anzi si farà un passo indietro; praticamente si farà quello che non si vuole fare con l'istituzione di questa misura. Quindi, assolutamente un'assurdità.
  Quarto ed ultimo punto che non va in questo provvedimento – ed è un punto nuovo, perché arriva dalla modifica che il Senato ha fatto su questa proposta di legge, l'ultima che è arrivata con modifiche del Senato, approvate con la fiducia, quindi con la posizione della questione di fiducia al Senato – è senz'altro quella della soppressione del comma 8 dell'articolo 189 del codice della strada.
  Il MoVimento 5 Stelle aveva fatto rilevare, in Aula alla Camera, come ci fosse un conflitto tra la normativa che si voleva approvare, ovvero quella dell'arresto obbligatorio del conducente che viene colto in flagranza per questi reati che si vogliono istituire, e l'articolo 189, comma 8, del codice della strada, che dice che, se la persona si mette a disposizione dell'autorità, prestandosi e rimanendo sul luogo senza ovviamente scappare, l'arresto non è consentito. È una norma di buonsenso, perché invita chi ha appena commesso lesioni od omicidio a rimanere nelle vicinanze, magari a prestare soccorso e a mettersi a disposizione delle autorità. Questo conflitto ovviamente non è stato capito. Io l'ho spiegato in tutte le salse. Alla Camera non è stato risolto questo conflitto ed è passata la palla al Senato, che ha fatto poche modifiche e tra queste modifiche c'era la soppressione proprio dell'articolo 189, comma 8.
  Quindi, come si è risolto questo conflitto ? In maniera assolutamente assurda, cioè dicendo che l'arresto obbligatorio in flagranza c’è sempre. Questo mi potrebbe anche andar bene formalmente, ma cosa succederà nella sostanza, Presidente ? Succederà che, quando la persona si ritroverà lì, dopo aver commesso lesioni od omicidio, dovrà scegliere, ovviamente, se rimanere, mettersi a disposizione dell'autorità, prestare soccorso oppure scappare. Queste sono le due vie che di solito si verificano nella realtà. Quindi, noi dovremmo cercare di incentivare il fatto che la persona si presti all'autorità, faccia i controlli per vedere, appunto, se era sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o sotto l'effetto di sostanze alcoliche e presti ovviamente soccorso alla vittima. Invece, se noi gli diciamo che l'arresto può arrivare sia che il soggetto rimanga sia che il soggetto scappi, è ovvio che stiamo dando un messaggio sbagliato. Stiamo dando un messaggio assurdo, anche perché, se la persona è sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o se la persona ha un tasso alcolemico che supera notevolmente quello consentito, fuggirà. Perché fuggirà ? Perché, se fugge e non viene preso, i successivi rilevamenti potrebbero anche non verificare, non accertare, il tasso alcolemico e l'alterazione da Pag. 97sostanze stupefacenti; se, invece, la persona rimane lì, è ovvio che questi controlli verranno fatti subito.
  Allora, perché sia che la persona scappi sia che la persona si metta a disposizione dell'autorità, io la devo arrestare comunque ? Questo significa dare un messaggio chiaro a chi commette questi reati, ovvero che io ti arresto in ogni caso. Quindi, il messaggio è: «ti conviene scappare».
  Questa è un'ulteriore assurdità che è stata messa in questo provvedimento, che va contro l'intento di garantire giustizia e sicurezza alle vittime del reato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
  È iscritta a parlare la collega Rostan. Ne ha facoltà.

  MICHELA ROSTAN. Grazie, Presidente. Riprendiamo oggi il cammino per l'approvazione di uno dei provvedimenti legislativi più delicati dell'intera legislatura. Non lo dico cedendo alla tentazione di sollecitare la discussione dell'Aula, toccando tasti e coscienze sensibili a questo tema; lo dico, piuttosto, al solo pensiero delle circa 3.000 persone che perdono la vita ogni anno sulle strade italiane per incidenti stradali, un dato a dir poco agghiacciante, specie se confrontato con un'altra statistica, quella degli omicidi volontari, seicento o poco più, quelli con arma da fuoco o da taglio.
  Quali e quante riflessioni dovrebbero stimolare questi dati ? La prima, la più immediata: dietro a queste 3.000 vittime di incidenti stradali, ci sono altrettante famiglie che si perdono, affetti che si spezzano, storie che si interrompono. Oltre a queste migliaia di morti, contiamo altre centinaia di feriti, molti di questi gravi ed invalidati per sempre. Tante di queste 3.000 e più persone scomparse, strappate alla vita in un solo istante, sono, per lo più, vittime innocenti e inconsapevoli, inaspettatamente strappate via alla propria esistenza, magari da un ignaro automobilista distratto, impegnato durante la guida ad utilizzare il cellulare o, ancor peggio, non in grado di condurre un veicolo perché sotto l'effetto di stupefacenti o di alcol; 3.000 vittime, 3.000 ingiustizie, un'ecatombe, rispetto alla quale questo Governo e quest'Aula non possono rimanere inermi, non possono rimanere in silenzio.
  Un silenzio rotto da altri partner europei in altri Paesi – dove pure in molti punti la rete stradale è anche più sicura della nostra – sono state introdotte norme analoghe per strutture e finalità all'atto in esame. Nel Regno Unito, negli Stati Uniti e nei Paesi Bassi l'omicidio commesso alla guida di un veicolo costituisce una tipologia di reato distinta e disciplinata che si configura quando un conducente guida in maniera pericolosa, definendo con precisione l'aggettivo «pericolosa» un atto rispetto al quale Camera e Senato, con le rispettive Commissioni coinvolte, hanno già svolto, credo, un buon lavoro, un testo che probabilmente, a prescindere dalle appartenenze politiche, proprio per le indiscutibili finalità sociali che persegue, potrà a mio avviso incrociare un ampio e diffuso consenso fra le forze parlamentari.
  Il provvedimento approvato dalla Camera lo scorso 28 ottobre, e poi modificato dal Senato, introduce nel codice penale i delitti di omicidio stradale e di lesioni personali stradali. Entrambi gli illeciti sono puniti a titolo di colpa. Quello che mi preme sottolineare e ricordare oggi sono le ragioni che ci hanno portati a discutere dell'introduzione dell'omicidio stradale nel nostro ordinamento giuridico.
  La legge inserisce nel codice penale italiano il delitto di omicidio stradale, attraverso il quale è punito, a titolo di colpa, con la reclusione di diversa entità, in ragione del grado della colpa stessa, il conducente di veicoli a motore la cui condotta imprudente costituisca causa di un evento mortale e lo fa con una censura particolare e severa della guida in stato di ebbrezza, specie se di ubriachezza volontaria si tratta. Lo fa con l'introduzione dell'articolo 589-bis del codice penale e lo fa con la preliminare affermazione secondo Pag. 98la quale l'ubriachezza non esclude, né diminuisce, la capacità di intendere e di volere. Si trasferisce l'elemento soggettivo del momento in cui si cagiona lo stato di ubriachezza alla commissione del reato.
  Questa disciplina codicistica molto criticata, che ha suscitato una serie di discussioni nel mondo dei penalisti è tuttavia dimostrativa di una tradizionale durezza del trattamento legislativo nei confronti dell'ubriachezza, che mi sento di condividere appieno. Dobbiamo comprendere che la soluzione dei problemi, di cui parlavo in premessa, è costituita dalla prevenzione, ovvero da un sistema di sicurezza dei cittadini che transiti effettivamente attraverso il controllo, un controllo sociale e collettivo, rispetto al quale, in nome di controversi ideali liberali, in passato, si sono fatti troppi passi indietro per non meglio chiare e meritevoli ragioni. Scelte da rivedere, insomma, al fine di infondere nella società una reale e concreta cultura della prevenzione, del controllo e, al tempo stesso, della repressione e repulsione sociale di certe condotte dissennate e deplorevoli, quale appunto quella di chi si mette a guidare un'auto, non essendo presente a se stesso.
   È chiaro: un semplice intervento normativo, per quanto mirato e circostanziato, non può da solo costituire una soluzione drastica ed esaustiva. C’è la necessità, in altre parole, di associare a questa attività sanzionatoria e a questo controllo collettivo un altrettanto capillare controllo e presidio del territorio – l'uno non esclude l'altro – e questo per una ragione molto semplice, che è intrinseca nella stessa tipologia del reato colposo, che, per quanto ovvio, implica una non volontarietà del reato e, quindi, assenza di una disobbedienza volontaria del reo.
  Imperizia, imprudenza, negligenza sono tutte categorie che fanno del responsabile un soggetto non pienamente consapevole delle disastrose conseguenze della sua condotta, ne fanno cioè un soggetto non del tutto incline a rispondere positivamente a quella che è una mera attività preventiva.
  Ciò che invece il testo di legge va a perseguire è la fase immediatamente preparatoria rispetto alla commissione del reato, ovvero l'assunzione volontaria di sostanze stupefacenti o psicotrope e alcoliche. La loro assunzione è senza dubbio connotata da un elemento di volontarietà, di discrezionalità, di decisionalità del futuro reo, che l'ordinamento giustamente va a censurare con asprezza o comunque con maggior durezza rispetto al passato. L'assunzione di alcol o droghe abbinata alla successiva messa alla guida della persona determinano già di per sé una situazione di grave pericolo, che merita un'adeguata sanzione da parte dell'ordinamento. Il punto è che con questo provvedimento il legislatore ha inteso dare un significato differente alla colpa, innescando su di esso un modello che si frappone fra la colpa grave ed il dolo eventuale, una colpa da probabilità, se così possiamo definirla, che macchia la condotta di quell'individuo che, ben consapevole della probabilità e concreta possibilità che dalla sua condotta alterata potranno determinarsi conseguenze gravi ed irreparabili, perpetra comunque quel comportamento. Nel sistema anglosassone una forma analoga di colpe è la cosiddetta recklessness ossia quella che potremmo definire sconsideratezza, un livello censurabile, intollerabile e insostenibile. L'individuo che uccide o lede gravemente un altro individuo perché si è posto alla guida in stato di ebbrezza sa bene, pur non volendo uccidere o ledere l'altra persona, che potrà farlo, e potrà farlo, seppur involontariamente, perché in modo sconsiderato ha scelto di bere, drogarsi e poi guidare un veicolo. Ecco, in questa complessa serie di condotte si concretizza la gravità della colpa dell'omicidio stradale e delle lesioni gravi, ed è da questa gravità che, secondo il legislatore, dall'entrata in vigore di questa legge scaturiranno conseguenze sanzionatorie e processuali più gravi. Sia chiaro, dovrà essere sempre attenta e rigorosa la valutazione circa la sussistenza o meno della colpevolezza dell'autore del fatto. Non dobbiamo correre il rischio opposto, quello di condannare a prescindere da una seria ed attenta valutazione circa la sussistenza di tutti gli elementi necessari per poter disporre una Pag. 99valutazione di colpevolezza piena. È proprio su questi aspetti che ritengo che il legislatore, attraverso il lavoro svolto dalle Commissioni giustizia della Camera e del Senato, abbia raggiunto con il testo di cui discutiamo quest'oggi un giusto equilibrio, che mi pare sia stato raggiunto non soltanto nella prima parte del testo ma anche nella parte dedicata alla guida incosciente ed azzardata sui circuiti urbani o con manovre sconsiderate; così come pure sono ampiamente condivisibili gli aumenti di pena per chi invece commette il reato per essersi messo alla guida senza patente o alla guida di un veicolo sprovvisto di copertura assicurativa. Elemento di sicuro interesse e pregio della legge è inoltre il contenuto dell'articolo 4, che, nel modificare il codice di procedura penale, inserisce il reato di omicidio stradale e di lesioni gravi stradali fra quei reati per i quali il giudice, anche d'ufficio, può disporre con ordinanza motivata l'esecuzione coattiva del prelevamento di campioni biologici. È inoltre previsto che il PM, quando proceda ad accertamenti, rilievi descrittivi o ogni altra operazione tecnica in relazione ai delitti di omicidio e lesioni stradali, debba avvalersi di esperti nella ricostruzione di incidenti stradali iscritti all'albo degli ingegneri o dei periti industriali. L'intervento normativo consente anche che il prelievo coattivo possa essere disposto dal PM. Quando infatti il conducente rifiuta di sottoporsi ad accertamenti dello stato di ebbrezza alcolica o di alterazione correlata all'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope ed in tutti quei casi urgenti in cui sussiste il pericolo che dal ritardo possa derivare grave o irreparabile pregiudizio alle indagini, il PM può disporre il prelievo coattivo di campioni con decreto motivato, dandone tempestiva notizia al difensore dell'interessato. Viene inserita altresì la previsione normativa dell'arresto obbligatorio in flagranza di reato per l'omicidio e facoltativo per le lesioni. Un giro di vite, in estrema sintesi, che costituisce senza dubbio un primo passo, un compromesso fra più posizioni, un segnale, un accenno di reazione che non può tuttavia esaurirsi in questo tema ma che deve andare anche oltre. Mi riferisco alla necessità che abbiamo tutti di rimettere al centro della politica nazionale il tema della sicurezza stradale, un dibattito troppo spesso relegato ai margini dell'agenda politica del Paese e che, invece, i fatti e i numeri della premessa del mio intervento dovrebbero riportare prepotentemente in auge. Facciamo un passo in avanti, in altre parole, ma un passo che deve essere l'inizio di un cammino e di un percorso a trecentosessanta gradi; un percorso che sia in grado di conferire alla politica il ruolo di attore che agisce nella direzione di limitare e, se possibile, azzerare del tutto gli effetti drammatici delle tragedie che quotidianamente si consumano sulle nostre strade. La direzione giusta è stata intrapresa ed è per questo che auspico il maggior consenso possibile per le norme che andremo ad approvare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Biasotti. Ne ha facoltà.

  SANDRO BIASOTTI. Presidente, io vorrei entrare un po’ più nel merito.
  Certo, il problema dei morti sulle strade e dei feriti gravi è un problema enorme che abbiamo l'obbligo morale, se non di risolvere del tutto, ma certamente di cercare di attenuare. Non ci possiamo permettere 3 mila morti all'anno e 200 mila feriti gravi. Però questa legge che ci accingiamo a votare nelle prossime ore io credo che sia una soluzione iniqua, ingiusta, demagogica, come purtroppo questo Governo ci ha abituato spesso e volentieri. Perché faccio queste osservazioni ? Perché la pena per chi uccide sotto l'effetto di alcol o di droga è già punita severamente oggi, da 3 a 10 anni. Quindi, noi troviamo non corretto alzare questa pena da 8 anni a 12 anni, secondo noi con un'iniquità che non trova logicità, cioè aumentiamo di 5 anni il minimo e di 2 anni il massimo. Ma lasciamo perdere un attimo i drogati o gli ubriachi e pensiamo alle persone normali, astemie. Ho già fatto questo esempio un'altra volta: una mamma che porta il Pag. 100bambino a scuola ha la sfortuna di fare un sorpasso azzardato, ha la sfortuna di passare con un rosso perché magari era giallo e cercava di fare in fretta e ha la sfortuna di avere un incidente. È condannata, è un'assassina, una criminale: è condannata da 5 a 10 anni. Solo in questi quattro casi qua. Ma se per caso giocava al giochino con l'iPad, telefonava, aveva le gomme lisce o qualsiasi altro tipo di infrazione, niente, da 2 a 7 anni. Quindi, lo troviamo veramente ingiusto. Certo, capisco che l'opinione pubblica ha bisogno di pene sempre più alte, però credo, come ripeto, sia parlare alla pancia del Paese e non ragionare con una certa obiettività. Questa ingiustizia è stata rilevata, non da Forza Italia, dal MoVimento 5 Stelle, da SEL, ma dall'Associazione nazionale dei magistrati, dalle camere penali, da diversi costituzionalisti, da parte dell'opinione pubblica. Quindi, io mi auguro che il Governo su questo argomento voglia ragionarci. Io speravo che si parlasse di prevenzione; io speravo che si potesse introdurre l'obbligatorietà del kit per sapere se sei ubriaco o meno nelle automobili oppure comunque nei luoghi pubblici, nelle discoteche, nei luoghi in cui ci si ubriaca, diciamo non abitualmente, ma spesso e volentieri. Invece, non c’è una riga di risorse in più per la polizia, per fare i controlli. Noi siamo un Paese, l'Italia, in cui viene fatta la decima parte dei controlli di Francia, Inghilterra e Germania. Questo non per cattiva volontà delle forze dell'ordine, ma perché non ci sono risorse e non ci sono metodologie. È iniquo anche per gli accertamenti. Se sei ubriaco, credo che ormai il sistema sia abbastanza radicato, quello del tasso alcolemico che si misura direi con una certa stabilità. Ma per chi si droga, beh non c’è una certezza, come ci hanno detto tutti quelli che abbiamo audito. Quindi, anche qua daremo un materiale al magistrato e secondo me veramente creeremo una serie di casi incredibili e complicatissimi.
  Uno degli ultimi aspetti è l'aver aggravato, nel passaggio al Senato, il fatto che chi si ferma e presta soccorso a una vittima è incentivato a scappare. L'ha spiegato bene il collega prima. Infatti, se tu hai una pena minima di 5 anni e se hai un reato magari che è colpito con 2 anni, ha una logica non fermarsi e scappare; ma se ti arrestano assolutamente obbligatoriamente, credo sia naturale e umano cercare di avere il meno danno per il soggetto che ha la sfortuna di compiere un omicidio stradale. Quindi, noi ribadiamo le nostre fortissime criticità per una norma che non ci piaceva neanche nel passaggio precedente alla Camera. Credo – poi ci sarà la dichiarazione di voto – che avremo ancora da valutare una eventuale astensione, ma le criticità sono fortissime, perché, come ripeto, ci sono troppe cose che non vanno bene. Anche – e chiudo – la Commissione affari costituzionali del Senato ha dichiarato inique alcune di queste norme. Però è stato messo il voto di fiducia e, quindi, non è stata data la possibilità ai senatori, ai nostri colleghi, di poter entrare nel merito come ho cercato di fare immeritatamente in questo momento io (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

(Repliche dei relatori e del Governo – A.C. 3169-B)

  PRESIDENTE. Prendo atto che i relatori e il rappresentante del Governo rinunciano alla replica.
  Il seguito del dibattito pertanto è rinviato ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo (ore 19,53).

  PIA ELDA LOCATELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 101

  PIA ELDA LOCATELLI. Grazie, signor Presidente. Oggi ricorre il sedicesimo anniversario della morte di Bettino Craxi, segretario del Partito Socialista Italiano, vicepresidente dell'Internazionale socialista, Primo Presidente del Consiglio socialista, incaricato personale del Segretario generale dell'ONU, Perez De Cuellar per i problemi del debito del Terzo Mondo. Sono passati 16 anni dalla sua morte ed è tempo, ahimè, con ritardo, di fare una riflessione pacata e serena, lontana dalle polemiche aspre, troppo spesso strumentali di molti, come ha detto oggi l'attuale segretario del PSI, Riccardo Nencini, dobbiamo fare una riflessione da storici.
  Noi che non abbiamo condiviso la rottamazione generalizzata, a maggior ragione non possiamo accettare la rottamazione della memoria, e per questo riteniamo giusto ricordare Bettino Craxi, leader socialista, proprio in questa Aula, di cui ha fatto parte per anni, svolgendo un ruolo di rinnovatore troppo spesso non capito. Bettino Craxi ha dato all'Italia un ruolo da protagonista nel mondo, con una politica estera originale e coraggiosa, in particolare contro le dittature di tutti i colori e in difesa dei diritti e delle libertà dei popoli.
  Craxi è sepolto ad Hammamet, in Tunisia, la sua seconda patria, e a proposito di libertà sulla lapide ha voluto che fosse scritto: la mia libertà equivale alla mia vita. Lo ricordiamo con rispetto.

  SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Testo sostituito con errata corrige volante   SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente. Ho molto apprezzato l'intervento dell'onorevole Locatelli in ricordo del presidente Craxi che, da solo in quest'Aula lo scorso anno ho avuto il piacere di ricordare, avendo avuto l'onore di conoscerlo; mi auguro che ogni anno qualcuno in più si ricordi della morte di quest'uomo, che è morto lontano dalla propria patria, convinto di essere stato processato politicamente e giudiziariamente in maniera ingiusta.
  Credo che Bettino Craxi abbia scelto di volersi far giudicare dalla storia, e non è un caso che tanti di coloro che erano a suo tempo suoi nemici e detrattori, oggi iniziano a rivalutare questa figura storica. Io non so se oggi – come ha detto qualcuno – ci fosse stato Craxi, sarebbe andato in India a riprendersi i marò, ma certamente, guardando alla politica attuale e alla politica degli ultimi anni, la figura di Bettino Craxi risuona come la figura di un gigante. Allora, per questo, io credo che, in un Parlamento che lo ha visto protagonista da Presidente del Consiglio, da esponente e da leader di partito, ricordare questa figura controversa, su cui è legittimo dividersi, ma su cui io ritengo una riflessione storica vada fatta con serenità e pacatezza, sia un atto dovuto alla memoria non solo di un uomo, ma alla memoria del nostro Paese (Applausi della deputata Locatelli).
  SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente. Ho molto apprezzato l'intervento dell'onorevole Locatelli in ricordo del presidente Craxi, che lo scorso anno, da solo in quest'Aula, ho avuto il piacere di ricordare, avendo avuto l'onore di conoscerlo e credo e mi auguro che ogni anno qualcuno in più si ricordi di quest'uomo, che è morto lontano dalla propria patria, convinto di essere stato processato politicamente e giudiziariamente in maniera ingiusta.
  Credo che Bettino Craxi abbia scelto di volersi far giudicare dalla storia, e non è un caso che tanti di coloro che un tempo erano suoi nemici e detrattori, oggi iniziano a rivalutare questa figura storica. Io non so se, come ha detto qualcuno, se oggi ci fosse stato Craxi, sarebbe andato in India a riprendersi i marò, ma certamente, guardando alla politica attuale, alla politica degli ultimi anni, la figura di Bettino Craxi risuona come la figura di un gigante. E in un Parlamento che lo ha visto protagonista da Presidente del Consiglio, da esponente e da leader di partito, io credo che ricordare questa figura controversa, su cui è legittimo dividersi, ma su cui una riflessione storica va fatta con serenità e pacatezza, sia un atto dovuto alla memoria non solo di un uomo, ma alla memoria del nostro Paese (Applausi della deputata Locatelli).

  GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Presidente, intervengo per sollecitare una risposta del Governo su una mia interrogazione che riguarda la crisi occupazionale del petrolchimico di Gela. Dalle 4 di questa mattina i lavoratori hanno iniziato un presidio nella strada Catania-Gela e nella strada Gela-Licata; sono i lavoratori dello stabilimento ENI, ma anche dell'indotto. Attendono da due anni che venga firmato il protocollo di intesa tra lo Stato, la regione, il comune, le parti sociali e l'ENI perché vengano avviati i lavori per il risanamento delle discariche e dei siti inquinati, ma soprattutto venga portata avanti una strategia vera, concreta, di una riconversione verde dello stabilimento ENI di Gela.
  Ecco perché domani ci sarà un ulteriore sciopero di otto ore, uno sciopero che mobiliterà la comunità, non soltanto di quella città ma di tutto un territorio, perché la crisi occupazionale che si sta aprendo in quelle realtà è molto preoccupante. Pag. 102Ci possono essere ripercussioni sociali, perché non vi è più una copertura dal punto di vista della disoccupazione, dei necessari presidi di tutela dei lavoratori in difficoltà.

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Quindi, il mio invito al Governo è di fare presto, di riprendere le redini di un'iniziativa e portare avanti quelle attività concrete che possano dare una risposta vera a quelle comunità.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 20 gennaio 2016, alle 9,30:

  1. – Seguito della discussione della proposta di legge:
  BUSINAROLO ed altri: Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato (C. 3365-A).
   e delle abbinate proposte di legge: BUSINAROLO ed altri; FERRANTI ed altri (C. 1751-3433).
  – Relatrici: Businarolo, per la II Commissione; Casellato, per l'XI Commissione.

  2. – Seguito della discussione delle mozioni Capua, Lenzi, Nizzi, Calabrò, Gigli, Locatelli ed altri n. 1-01055, Rondini ed altri n. 1-01092, Palese ed altri n. 1-01094 e Gregori ed altri n. 1-01096 concernenti iniziative per il contrasto delle infezioni in ambiente ospedaliero e sanitario.

  3. – Seguito della discussione della proposta di legge:
  S. 859-1357-1378-1484-1553 – D'INIZIATIVA DEI SENATORI: SCILIPOTI ISGRÒ; FALANGA; MOSCARDELLI ed altri; STUCCHI; GINETTI: Introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali, nonché disposizioni di coordinamento al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e al decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274 (Approvata, in un testo unificato, dal Senato, modificata dalla Camera e nuovamente modificata dal Senato) (C. 3169-B).
  – Relatori: Morani (per la II Commissione) e Gandolfi (per la IX Commissione), per la maggioranza; Ferraresi, di minoranza.

  (ore 15)

  4. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  (ore 16)

  5. – Comunicazioni del Ministro della giustizia sull'amministrazione della giustizia, ai sensi dell'articolo 86 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, come modificato dall'articolo 2, comma 29, della legge 25 luglio 2005, n. 150.

  La seduta termina alle 20.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE DEL DEPUTATO ORESTE PASTORELLI SUL DISEGNO DI LEGGE N. 3495.

  ORESTE PASTORELLI. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, il decreto che oggi siamo chiamati a convertire in legge contiene misure tra loro diverse ma tutte unite da un unico filo conduttore: lo sviluppo e la tutela del territorio.
  Vorrei dunque richiamare l'attenzione su alcune di queste, sulle quali ho da sempre insistito e creduto: primo fra tutti il potenziamento del made in Italy.
  Questo decreto promuove l'internazionalizzazione delle imprese italiane e agevola il contrasto alle contraffazioni, stanziando 10 milioni di euro per l'Istituto Pag. 103nazionale per il commercio estero: un segnale forte, che da tempo si attendeva.
  Nella stessa direzione vanno anche quelle disposizioni per la valorizzazione dell'area utilizzata per l'Expo di Milano, perché ciò che è stato costruito possa rappresentare un'ulteriore fonte di attrazione per i turisti che visitano il nostro Paese.
  Vi sono poi altre misure importanti che riguardano più da vicino la cittadinanza: si pensi alla previsione di 25 milioni di euro per il recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica e alle misure per la continuità territoriale con le isole e per il trasporto pubblico nelle città.
  Appare allora evidente come quelli contenuti in questo provvedimento siano veri e propri strumenti di governo del territorio di cui gli amministratori hanno urgente bisogno e senza i quali sarebbe impossibile gestire determinati problemi.
  Esprimo, dunque, il voto favorevole della componente socialista al presente disegno di legge di conversione.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 3495 - em. 5.2, 5.3 390 387 3 194 92 295 78 Resp.
2 Nom. em. 5.4 408 408 205 47 361 75 Resp.
3 Nom. em. 5.6 407 407 204 55 352 75 Resp.
4 Nom. em. 5.7 418 418 210 54 364 74 Resp.
5 Nom. em. 5.8 425 401 24 201 89 312 74 Resp.
6 Nom. em. 5.10 425 416 9 209 85 331 73 Resp.
7 Nom. em. 5.40 426 418 8 210 81 337 73 Resp.
8 Nom. em. 5.1 424 415 9 208 74 341 73 Resp.
9 Nom. em. 5.5 432 398 34 200 56 342 71 Resp.
10 Nom. em. 5.39 429 427 2 214 89 338 71 Resp.
11 Nom. em. 5.43 433 409 24 205 107 302 71 Resp.
12 Nom. em. 5.11 434 420 14 211 105 315 71 Resp.
13 Nom. em. 5.21 432 429 3 215 123 306 71 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 5.22 434 432 2 217 125 307 71 Resp.
15 Nom. em. 5.19 444 431 13 216 119 312 69 Resp.
16 Nom. em. 5.20 439 426 13 214 115 311 69 Resp.
17 Nom. em. 5.23 441 428 13 215 119 309 68 Resp.
18 Nom. em. 5.12 447 431 16 216 117 314 68 Resp.
19 Nom. em. 5.15 450 436 14 219 121 315 68 Resp.
20 Nom. em. 5.18 448 435 13 218 119 316 68 Resp.
21 Nom. em. 5.26 443 440 3 221 125 315 68 Resp.
22 Nom. em. 5.27 446 444 2 223 157 287 68 Resp.
23 Nom. em. 5.25 452 368 84 185 85 283 68 Resp.
24 Nom. em. 5.24 452 448 4 225 141 307 68 Resp.
25 Nom. em. 5.29, 5.28 426 422 4 212 153 269 69 Resp.
26 Nom. em. 5.30 430 353 77 177 54 299 69 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 5.50 441 410 31 206 134 276 69 Resp.
28 Nom. em. 5.42 434 423 11 212 118 305 69 Resp.
29 Nom. em. 5.32, 5.33 437 430 7 216 160 270 68 Resp.
30 Nom. em. 5.34 436 428 8 215 47 381 68 Resp.
31 Nom. em. 5.37 417 415 2 208 54 361 68 Resp.
32 Nom. em. 6.2 431 402 29 202 59 343 68 Resp.
33 Nom. em. 6.3 435 406 29 204 135 271 68 Resp.
34 Nom. em. 6.4 441 437 4 219 161 276 68 Resp.
35 Nom. em. 6.5 445 336 109 169 60 276 67 Resp.
36 Nom. em. 6.6 442 435 7 218 109 326 67 Resp.
37 Nom. em. 6.1 442 369 73 185 70 299 67 Resp.
38 Nom. em. 6.50 440 353 87 177 85 268 67 Resp.
39 Nom. em. 6.51 437 427 10 214 158 269 67 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 6.7 452 448 4 225 169 279 67 Resp.
41 Nom. em. 6.8 440 424 16 213 131 293 67 Resp.
42 Nom. em. 6.13 450 435 15 218 160 275 67 Resp.
43 Nom. em. 6.9 445 411 34 206 136 275 67 Resp.
44 Nom. em. 7.50 446 373 73 187 98 275 68 Resp.
45 Nom. em. 7.1 453 432 21 217 154 278 67 Resp.
46 Nom. em. 7.2 452 435 17 218 128 307 67 Resp.
47 Nom. em. 7.51 448 416 32 209 138 278 67 Resp.
48 Nom. em. 8.1 440 438 2 220 167 271 68 Resp.
49 Nom. em. 8.2 438 434 4 218 167 267 67 Resp.
50 Nom. em. 8.3 434 431 3 216 165 266 67 Resp.
51 Nom. em. 8.51 425 421 4 211 87 334 66 Resp.
52 Nom. em. 8.4 433 430 3 216 163 267 66 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 8.5 439 436 3 219 166 270 66 Resp.
54 Nom. em. 8.6 439 437 2 219 53 384 66 Resp.
55 Nom. em. 8.7 438 435 3 218 166 269 66 Resp.
56 Nom. em. 9.50 428 427 1 214 164 263 66 Resp.
57 Nom. em. 9.51 412 412 207 162 250 66 Resp.
58 Nom. em. 9.52 415 414 1 208 157 257 66 Resp.
59 Nom. em. 10.50 243 242 1 122 84 158 84 Resp.
60 Nom. em. 10.3 315 295 20 148 83 212 83 Resp.
61 Nom. em. 10.2 318 315 3 158 104 211 83 Resp.
62 Nom. em. 10.4 335 334 1 168 107 227 82 Resp.
63 Nom. em. 10.5 366 364 2 183 125 239 81 Resp.
64 Nom. em. 10.7 376 373 3 187 33 340 81 Resp.
65 Nom. em. 10.6 386 385 1 193 136 249 80 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. articolo agg. 10.02 389 296 93 149 48 248 80 Resp.
67 Nom. em. 11.50 401 397 4 199 144 253 79 Resp.
68 Nom. em. 12.1 394 389 5 195 147 242 79 Resp.
69 Nom. em. 13.1 406 338 68 170 87 251 79 Resp.
70 Nom. em. 13.3 413 402 11 202 117 285 79 Resp.
71 Nom. em. 13.50 409 406 3 204 141 265 75 Resp.
72 Nom. em. 13.6 420 346 74 174 34 312 74 Resp.
73 Nom. em. 13.11 412 325 87 163 46 279 74 Resp.
74 Nom. em. 14.50 426 407 19 204 115 292 74 Resp.
75 Nom. em. 14.3 430 410 20 206 145 265 73 Resp.
76 Nom. em. 14.4 426 408 18 205 123 285 72 Resp.
77 Nom. em. 14.5 432 413 19 207 150 263 72 Resp.
78 Nom. em. 14.6 432 415 17 208 125 290 72 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. em. 14.7 420 415 5 208 106 309 72 Resp.
80 Nom. em. 14.8 428 424 4 213 107 317 72 Resp.
81 Nom. em. 15.3 430 355 75 178 92 263 71 Resp.
82 Nom. em. 15.2 433 358 75 180 92 266 71 Resp.
83 Nom. em. 15.4 433 430 3 216 93 337 71 Resp.
84 Nom. em. 15.5 440 400 40 201 47 353 71 Resp.
85 Nom. em. 15.6 447 445 2 223 173 272 71 Resp.
86 Nom. em. 15.7 438 437 1 219 172 265 72 Resp.
87 Nom. em. 15.51 427 427 214 168 259 73 Resp.
88 Nom. em. 15.8, 15.9 439 439 220 154 285 72 Resp.
89 Nom. em. 15.12 439 439 220 169 270 71 Resp.
90 Nom. em. 15.11 436 435 1 218 166 269 71 Resp.
91 Nom. em. 15.10 446 445 1 223 170 275 71 Resp.
INDICE ELENCO N. 8 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. em. 15.13 446 445 1 223 173 272 71 Resp.
93 Nom. em. 15.14 446 445 1 223 174 271 71 Resp.
94 Nom. em. 15.15 447 446 1 224 163 283 71 Resp.
95 Nom. em. 15.16 448 447 1 224 172 275 71 Resp.
96 Nom. em. 15.17 444 443 1 222 171 272 71 Resp.
97 Nom. em. 15.18 448 419 29 210 110 309 70 Resp.
98 Nom. em. 15.19 449 447 2 224 140 307 70 Resp.
99 Nom. em. 15.20 460 372 88 187 90 282 70 Resp.
100 Nom. em. 15.22 458 371 87 186 91 280 70 Resp.
101 Nom. em. 15.24 451 446 5 224 173 273 70 Resp.
102 Nom. em. 15.25 450 448 2 225 172 276 70 Resp.
103 Nom. em. 15.26 443 441 2 221 165 276 70 Resp.
104 Nom. em. 15.27 447 445 2 223 172 273 70 Resp.


INDICE ELENCO N. 9 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 105 AL N. 117)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
105 Nom. em. 16.1 455 453 2 227 175 278 70 Resp.
106 Nom. em. 17.3 450 448 2 225 154 294 70 Resp.
107 Nom. em. 17.7 452 449 3 225 143 306 70 Resp.
108 Nom. Dis. 1.1 447 440 7 221 165 275 70 Resp.
109 Nom. odg 9/3495/3 414 411 3 206 154 257 70 Resp.
110 Nom. odg 9/3495/4 409 407 2 204 147 260 70 Resp.
111 Nom. odg 9/3495/5 416 413 3 207 154 259 70 Resp.
112 Nom. odg 9/3495/14 418 416 2 209 157 259 70 Resp.
113 Nom. odg 9/3495/16 416 414 2 208 157 257 70 Resp.
114 Nom. odg 9/3495/18 412 411 1 206 143 268 70 Resp.
115 Nom. odg 9/3495/22 423 419 4 210 139 280 69 Resp.
116 Nom. odg 9/3495/26 427 426 1 214 159 267 69 Resp.
117 Nom. odg 9/3495/27 412 410 2 206 151 259 69 Resp.
INDICE ELENCO N. 10 DI 10 (VOTAZIONI DAL N. 118 AL N. 124)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
118 Nom. odg 9/3495/28 427 425 2 213 159 266 69 Resp.
119 Nom. odg 9/3495/29 426 425 1 213 125 300 69 Resp.
120 Nom. odg 9/3495/32 424 423 1 212 146 277 69 Resp.
121 Nom. odg 9/3495/36 426 425 1 213 158 267 69 Resp.
122 Nom. odg 9/3495/45 422 420 2 211 144 276 69 Resp.
123 Nom. odg 9/3495/47 427 351 76 176 83 268 69 Resp.
124 Nom. Ddl 3495 - voto finale 405 404 1 203 256 148 68 Appr.