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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 547 di giovedì 14 gennaio 2016

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

  La seduta comincia alle 9,30.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  EDMONDO CIRIELLI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Michele Bordo, Bratti, Bueno, Capelli, Carbone, Catania, Crippa, Dambruoso, Damiano, De Menech, Dellai, Di Gioia, Epifani, Fedriga, Ferranti, Gregorio Fontana, Giancarlo Giorgetti, Guerra, Locatelli, Losacco, Lupi, Manciulli, Mannino, Marazziti, Meta, Migliore, Piccoli Nardelli, Pisicchio, Ravetto, Realacci, Rosato, Sanga, Sani, Schullian, Scotto, Tabacci, Valeria Valente e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente novantacinque, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,34).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 10.

  La seduta, sospesa alle 9,35, è ripresa alle 10,10.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2145 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185, recante misure urgenti per interventi nel territorio. Proroga del termine per l'esercizio delle deleghe per la revisione della struttura del bilancio dello Stato, nonché per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa (Approvato dal Senato) (A.C. 3495).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3495: Pag. 2Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185, recante misure urgenti per interventi nel territorio. Proroga del termine per l'esercizio delle deleghe per la revisione della struttura del bilancio dello Stato, nonché per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa.
  Ricordo che nella seduta del 13 gennaio 2016 si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore ed il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico – A.C. 3495)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione (Vedi l'allegato A – A.C. 3495) e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A – A.C. 3495).
  La Commissione I (Affari Costituzionali) ha espresso il prescritto parere, che è in distribuzione (Vedi l'allegato A – A.C. 3495).
  Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, già dichiarate inammissibili in Commissione: Simonetti 1.50, 2.42, 2.43, 3.50 e 13.5; Taglialatela 2.54, analogo agli emendamenti 2.31, 2.32 e 2.33, già dichiarati inammissibili in sede referente; Russo 2.01 e 2.02, nonché l'analogo emendamento 2.55; Guidesi 3.2; Fassina 6.10, 6.11, 7.4, 7.6, nonché l'analogo emendamento Rampelli 6.52; Fassina 7.7, 7.9 e 8.8; Zaratti 7.8; Russo 8.9; Bergamini 9.01, 11.01, 13.01, 14.01 e 15.01; Centemero 11.01; Pannarale 13.7; Giancarlo Giordano 13.8, 13.9 e 13.10; Melilla 14.2.
  La Presidenza non ritiene altresì ammissibile, ai sensi articolo 86, comma 1, e 96-bis, comma 7, del Regolamento, in quanto del tutto estraneo al contenuto del decreto-legge in esame, l'emendamento Dieni 13.51, non previamente presentato in Commissione, che interviene sul comma 1-bis dell'articolo 13 e che è volto a destinare fondi per il contrasto alla povertà degli anziani e per migliorare i servizi a sostegno delle famiglie con minori, laddove la disposizione modificata reca misure in favore dell'occupazione.
  Avverto che, fuori della seduta, gli emendamenti Carrescia 2.14 e 2.25, nonché Simone Valente 15.50 sono stati ritirati dai presentatori.
  Avverto altresì che il fascicolo non comprende l'emendamento Grande 1.20, che è in distribuzione e che sarà posto in votazione dopo l'emendamento Scotto 1.21, a pagina sei del fascicolo.
  Ha chiesto di parlare sul complesso delle proposte emendative l'onorevole Carinelli. Ne ha facoltà.

  PAOLA CARINELLI. Grazie, Presidente. Volevo intervenire in particolare sugli emendamenti che riguardano questo famoso Piano dopo Expo, di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi. Infatti, questo Piano è stato presentato dal Premier non eletto da nessuno il 10 novembre a Milano, come è suo costume, con una grande conferenza stampa, in pompa magna: una grande presentazione, articoloni, fiumi di inchiostro.
  Ma ora che le luci della ribalta si sono spente, ora che i giornalisti se ne sono andati, che la conferenza stampa è finita, andiamo a vedere veramente questo grande piano per il dopo Expo. Eccolo, Presidente, è questo il piano per il dopo Expo, è un foglio bianco, perché questo è il dopo Expo: nulla. È esattamente il nulla (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché in questo decreto-legge non c’è scritto nulla: vengono dati un po'di soldi, sicuramente, come al solito, un po'così, in maniera molto allegra – tanto quando paga Pantalone... –, però è stato tutto puntato sul famoso centro di ricerca.
  Io, però, vorrei parlare dei numeri, perché sono i numeri che ci fanno un po'capire come vanno le cose: infatti, il terreno di Expo è pari a più di un milione di metri quadrati; questo centro di ricerca di cui Renzi ha tanto parlato è pari a 70 mila metri quadrati. Quindi, stiamo parlando Pag. 3di 70 mila metri quadrati su un milione: non si sa esattamente nulla di che cosa sarà degli altri 930 mila. Tra l'altro, noi veramente abbiamo qualche piccola informazione, perché sappiamo solo che sono stati dati dei soldi per un centro di ricerca, ma per gli altri 930 mila metri quadrati non si sa. Tra l'altro, è stato fatto un bando per quest'area, appunto per il dopo Expo: era il 2014. Piaceva talmente tanto quest'area che il bando è andato deserto.
  La gara non ha avuto nessun esito perché è andata deserta. Evidentemente nessuno voleva investire in quest'area, chissà come mai. Sarà che forse è inquinata ? Ci sono un sacco di bonifiche da fare. Ed ecco, allora, che, come al solito, arriva lo Stato, perché alla fine, quando nessuno ci vuole mettere i soldi, paga lo Stato. Tanto paga Pantalone, come se fossero soldi di nessuno, invece sono soldi dei cittadini. Quindi – ripeto – su un milione di metri quadrati, noi adesso stiamo parlando di 70 mila metri quadrati; degli altri 930 mila chi lo sa ? È un grande punto interrogativo.
  E sono anche altri i punti interrogativi: qual è il bilancio della manifestazione ? Quanti soldi veramente sono entrati e quanti ne sono usciti ? Perché i terreni sono stati pagati dieci volte più del loro valore ? Come mai i costi delle bonifiche sono lievitati, raggiungendo la cifra record di 72 milioni di euro ? Soprattutto, perché le bonifiche le dovrebbero pagare i cittadini e non i precedenti proprietari dell'opera ? Tanti, appunto, i punti interrogativi e una sola certezza: Expo è stato un grande bluff, una grande illusione collettiva. Della serie: il trucco c’è, ma non si vede. E, come in tutti gli spettacoli di illusionismo, gli spettatori sanno che c’è un trucco, ma non importa, fanno finta di non saperlo e alla fine applaudono comunque. Come diceva una canzone, il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura.
  L'illusionista, l'artefice di questo grande bluff – lo sappiamo – è Giuseppe Sala, il commissario neo aspirante sindaco PD. Lui, folgorato sulla via del Nazareno, che, con un impeto di coerenza, con nonchalance, passa da uomo di destra, fido direttore generale del comune di Milano in epoca Moratti, a convinto uomo di sinistra, candidato sindaco del PD. Della serie: cosa non si farebbe per una poltrona, anche se poi in realtà sappiamo che il PD di sinistra ormai ha ben poco. E, per l'occasione, l'illusionista Sala ha tirato fuori il trucco dei trucchi. Riporto un pezzo di un articolo di Barbacetto e Marco Maroni dell'11 gennaio, perché è molto interessante. Dice: «In questo quadro, in cui non si capisce bene dove finisce il Sala commissario Expo e dove comincia il Sala aspirante sindaco, è però almeno chiaro che gran parte del lavoro di promozione è già stato fatto. E con i soldi di Expo, cioè nostri: Sala ha avuto, per i sei mesi dell'evento, un'altissima esposizione mediatica, con una vera e propria celebrazione della sua immagine. Mica gratis: ai principali mezzi di comunicazione, grazie ai suoi super poteri di deroga alle norme sugli appalti, ha distribuito fiumi di denaro. In comunicazione sono stati spesi da Expo 50 milioni di soldi pubblici. Una parte di questi è andata anche direttamente a giornali e TV». Solo qualche esempio. Il Corriere della Sera ha ricevuto 500 mila euro. Altri 500 mila euro sono andati a la Repubblica. Alla RAI sono andati 5 milioni di euro. All'agenzia di stampa ANSA 310 mila; al Sole 24 Ore 64 mila; a Il Foglio 85 mila. E non è finito, perché, più in generale, il Sala di Expo ha distribuito a Milano milioni di euro, dati ad aziende, professionisti, personalità, intellettuali, artisti, ambassador, fondazioni, giornali, TV, che ora il Sala candidato capitalizza sotto forma di grande consenso in città: una sorta di immenso finanziamento pubblico, che gli è arrivato negli anni di Expo e che ora sfuggirà ai radar dei controlli e dei rendiconti della campagna elettorale.
  Come andrà a finire non lo so. Riuscirà all'illusionista il suo ultimo trucco ? Per il bene dei milanesi spero di no (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Daga. Ne ha facoltà.

Pag. 4

  FEDERICA DAGA. La ringrazio, Presidente. Anch'io mi soffermerò solamente su una parte degli articoli che vengono trattati da questo decreto. Si chiama «decreto Giubileo», in realtà sul Giubileo ci sono solo due articoli su diciotto. Allora andiamo a dargli un'occhiata.
  Certo che approfittare del Giubileo, annunciato ormai mesi fa, esattamente il 13 marzo 2015, per fare questo decreto minestrone non è una cosa misericordiosa. Con mesi di ritardo, dopo averci fatto assistere al macabro teatrino che ha portato alle dimissioni notarili dell'ex sindaco Marino, al balletto scoordinato dei «soldi sì» e dei «soldi no», di chi, tra Gabrielli e Orfini dovesse fare da badante al sindaco, alle ipotesi di commissariamento del commissariamento, ecco arrivare 160 milioni di euro in un fondo per la realizzazione di interventi giubilari da spendere genericamente.
  Genericamente sì, ma con priorità per la mobilità, il decoro urbano e la riqualificazione delle periferie. Quindi, dopo aver discusso per mesi di codici degli appalti, criteri per decidere le stazioni appaltanti, le modalità e le credenziali, dopo aver affidato al nuovo Messia Cantone la purezza degli affidamenti e dei bandi, dopo aver nominato prima Gabrielli e poi sette commissari, guidati dal prefetto commissario Tronca, per gestire, come uno Stato di polizia, la città di Roma, in cui voi – e dico voi, partito di Governo – avete praticamente fallito, avete fallito in questa città da vent'anni, oggi ci costringete a votare un provvedimento in cui non si sa dove vanno a finire i soldini e in cui, in pratica, decide solo la Presidenza del Consiglio. Questo si chiama commissariamento del commissariamento del commissariamento, dove il Presidente del Consiglio fa il badante del badante del badante di questa città. Fa un po’ ridere.
  Allora, visto che l'erogazione di questi fondi, grazie allo strumento del decreto-legge, è bella che cominciata, vorremmo sapere – soprattutto lo vorrebbero sapere i cittadini – cosa dicono questi decreti, quali sono gli interventi sulla mobilità, sul decoro e sulla riqualificazione delle periferie che sono stati avviati. Infatti, a Roma – che io sappia – non se n’è accorto praticamente nessuno e siamo già a gennaio 2016.
  Mi sfugge qual è il concetto di decoro urbano, di mobilità e di riqualificazione delle periferie che avete. Forse per decoro urbano intendete una città accogliente, pulita, a misura di bambino, con aree verdi e aree gioco attrezzate pulite e accessibili, con i marciapiedi in cui anziani e disabili possono passeggiare in sicurezza, senza discariche abusive in ogni dove. Oppure per mobilità intendete quella sostenibile, quella leggera, quella delle piste ciclabili ovunque, dei tram, che una volta consentivano di girarla quasi tutta questa Roma. Però, era un'altra Roma, non è quella di oggi dei palazzinari, che è completamente a loro svenduta, piena di invendute speculazioni edilizie inutili, ingigantita senza un senso logico e senza nemmeno le infrastrutture minime. Intendete sicuramente la manutenzione dei mezzi già in funzione e l'attivazione di un bike sharing efficiente e funzionale.
Certo, mica vorrete proseguire con lo scempio della Metro C. E sicuramente per riqualificazione delle periferie intendete dire che vanno sostenute e valorizzate tutte quelle piccole realtà associative e aggregative che, dal basso, hanno reso accessibile attività sportive e culturali anche per chi non se lo poteva permettere. Mica penserete a sfratti, sgomberi e alla costruzione e gestione privatistica di impianti sportivi e culturali ? Provvederete sicuramente a migliorare anche i collegamenti nelle periferie e dalle periferie verso il centro e dalle periferie verso i musei, i teatri, le università. Riaprirete i cinema comunali chiusi e renderete cultura e integrazione un miracolo possibile.
  Però, ho la strana sensazione che questo non sia il vostro programma, non siano le vostre intenzioni, ma, in realtà, è quello vorremmo fare noi. Quindi, con questi 160 milioni di euro da spendere non si sa bene come, e con l'enorme debito che avete contribuito a creare in questa città, con i piani di rientro che privatizzano qualsiasi cosa e renderanno ancora più strozzati sia Pag. 5il comune che i cittadini stessi, potrete giusto continuare a fare del male a questa meravigliosa città, che mi ha adottata ormai sei anni fa e che vorrei, in qualche modo, difendere, mi sembra anche giusto.
  Ora, il Giubileo dura un anno e poi finisce e i pellegrini se ne tornano a casa loro. Però, qui c’è chi ci vive: ci sono circa 5 milioni di persone che ruotano intorno a questa città e vorrebbero continuare a farlo anche con dignità. Quindi, ci chiediamo che cosa resterà a loro dopo il Giubileo. E dopo l'esplosione di Mafia capitale, ancor di più dopo questo commissariamento completo, qualcuno forse si aspettava che le cose sarebbero cambiate, ma così non è stato. Ripeto, nessuno si è accorto di alcun cambiamento in questa città. E, al di là di qualche arresto esemplare e qualche condanna della settimana passata, è rimasto in piedi per intero tutto il sistema degli appalti pubblici senza controllo e delle cooperative, che non solo è all'origine della corruzione, ma è anche causa di lavoro non pagato.
  E noi, anzi voi, di che cosa vi preoccupate in questo anno giubilare della misericordia ? Di spendere due briciole magari per pulire due muri da qualche scritta o mettere qualche nuova aiuola nel percorso dei pellegrini.
  Il tutto per nascondere quanto accade sulla questione della Metro C, per nascondere il disagio di chi in periferia attende per ore un autobus e per nascondere quella che è la disoccupazione che sta dilagando in questa città e tutte le crisi occupazionali grazie alle vostre privatizzazioni.
   Tutto questo mentre la politica ha fallito, la vostra – lo ripeto, giusto per essere un po'precisi – perché è da più di vent'anni che amministrate questa città. Non sarà il grande evento del Giubileo o delle Olimpiadi, che state cercando di prendervi, che risolverà i problemi di questa città. Vi ripeto e vi ricordo che questa città di Roma è tenuta a galla, anche per chi aspetta un figlio, solo dalla passione di migliaia di lavoratori e di milioni di cittadini che ogni giorno la mandano avanti, perché la grande bellezza di Roma è sotto gli occhi di tutti, nonostante voi. Voi che volete uccidere questa città a colpi di privatizzazioni e speculazioni, voi che siete responsabili del fatto che ogni programmazione dell'amministrazione ordinaria degli ultimi quindici anni è stata fatta seguendo il principio dell'emergenza e avete trasformato qualsiasi cosa in un problema da liquidare con la scusa del pareggio di bilancio, voi che continuate a proporre bonus per gli affitti che creeranno nuove morosità e a programmare la vendita del patrimonio pubblico, cioè del patrimonio alloggiativo delle case popolari, pensando a una cancellazione definitiva della casa popolare come strumento di welfare. Voi avete il vizio di guardare a chi ha le possibilità nella vita e di dimenticarvi completamente di chi non ce la fa; li abbandonate completamente e questo è stato chiesto anche al sindaco, all'ex sindaco Marino, quando chiedeva i fondi per il «Salva-Roma», ma se ne è bellamente sbattuto altamente di chi non ce la fa e delle periferie romane. Non c’è nemmeno stato un blocco degli sfratti durante il periodo delle feste natalizie, nonostante il Giubileo, come sapete, sia iniziato l'8 dicembre scorso. È stata chiesta anche da questi cittadini una tregua, ma lo Stato di polizia è andato avanti; è stata chiesta una tregua anche al Papa, che, vabbè, ha dato la sua risposta – non risposta e tutto questo perché né lo Stato, né il comune danno realmente risposte alle esigenze della cittadinanza. Ma probabilmente questa è la sicurezza per voi. La sicurezza dalla città di Roma per voi sono solo gli sgomberi e parlare di sicurezza in questo momento è un po'tardivo. Direi di lasciar perdere questa parte perché fa un po'male a tutti e chi ha una coscienza sa di che cosa si sta parlando e sa che cosa sta succedendo a questa città.
  Non ho altre parole per chi gioca con le difficoltà di una città e dei suoi abitanti e non ha intenzione di risolvere assolutamente nulla. Avete creato dei mostri, avete creato un abbassamento della coscienza nelle persone, uno stato di necessità continuo e costante e, di sicuro, non saranno gli articoli 6 e 7 che ridaranno respiro a Pag. 6questa città e vediamo cosa succederà nei prossimi mesi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  GIAMPIERO GIULIETTI, Relatore. Grazie, Presidente. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti, compreso l'emendamento fuori fascicolo, Grande 1.20.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  PAOLA DE MICHELI, Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 1.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Laffranco, Capezzone, Vico...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  378   
   Votanti  377   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato
  16    
    Hanno votato
no  361).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 1.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo, Ansaldi, Giammanco, Capua, Biancofiore, Nicoletti, Toninelli, Bechis, Casellato, Marco Di Stefano, Franco Bordo, Lo Monte, Simone Valente, Stella Bianchi, Martinelli, Bianconi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  397   
   Votanti  395   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato
  15    
    Hanno votato
no  380).    

  (Le deputate Sgambato e Scuvera hanno segnalato di non essere riuscite ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 1.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grillo, De Lorenzis, Sandra Savino, Monchiero, Sanga, D'Attorre, Giorgis, Massa, Sgambato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  392   
   Votanti  327   
   Astenuti   65   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato
  16    
    Hanno votato
no  311).    

  (La deputata Sgambato ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 1.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 7

  Capua, Montroni, Sgambato, Galperti, Bianchi, Fregolent...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  406   
   Votanti  400   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  16    
    Hanno votato
no  384).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Guidesi 1.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente. Abbiamo capito che quest'Aula questi 50 milioni di euro a Bagnoli...

  PRESIDENTE. Onorevole Simonetti, siamo alla votazione dell'emendamento Giancarlo Giordano 1.5. Chiedo scusa: è l'emendamento Giancarlo Giordano 1.5.

  ROBERTO SIMONETTI. Allora, avevo ragione io prima, perché il mio emendamento 1.50 era inammissibile, credo.

  PRESIDENTE. L'emendamento Simonetti 1.50 è inammissibile. Abbiamo votato gli emendamenti Simonetti 1.3 e Guidesi 1.4.

  ROBERTO SIMONETTI. Quindi, adesso siamo all'emendamento Giancarlo Giordano 1.5. Presidente, intendevo intervenire sull'emendamento Guidesi 1.4, però...

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giancarlo Giordano 1.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  405   
   Votanti  401   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
 118    
    Hanno votato
no  283).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Manlio Di Stefano 1.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simoni, Centemero, Kronbichler.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  411   
   Votanti  407   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
 125    
    Hanno votato
no  282).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Camani, Capua, Caso, Centemero.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  409   
   Votanti  405   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  283).    

Pag. 8

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colonnese 1.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Elvira Savino, Bolognesi, Rotta.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  409   
   Votanti  384   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato
  99    
    Hanno votato
no  285).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 1.9, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  385   
   Votanti  360   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato
  91    
    Hanno votato
no  269).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cominardi 1.10, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ciprini, Totaro, Rampelli, Marguerettaz.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  413   
   Votanti  407   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
 147    
    Hanno votato
no  260).    

  (Il deputato Realacci ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mannino 1.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  403   
   Votanti  401   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
 150    
    Hanno votato
no  251).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Ambrosio 1.13, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giorgis, Ciracì, Martinelli, Anzaldi; provi a votare, provi a votare, provi a votare.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  410   
   Votanti  409   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  254).    

Pag. 9

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Del Grosso 1.16, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Bragantini, Sorial, Giorgis, Cani. Giorgis è riuscito. Cani, Manfredi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  418   
   Votanti  417   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato
 159    
    Hanno votato
no  258).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Fraccaro 1.12 e Giancarlo Giordano 1.15, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Totaro, Zoggia, Binetti. Ci siamo ? Capua, Lainati.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  421   
   Votanti  420   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato
 162    
    Hanno votato
no  258).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Lorenzis 1.14, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Ciprini.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  410   
   Votanti  409   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato
 154    
    Hanno votato
no  255).    

  (La deputata Nicchi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dell'Orco 1.17, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stella Bianchi, Nicchi, Rotta.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  415   
   Votanti  414   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato
 136    
    Hanno votato
no  278).    

  (Il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giancarlo Giordano 1.18, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brignone, Taricco. Altri ? Giancarlo Giordano, Binetti, Pagano, Donati.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 10

   (Presenti  423   
   Votanti  346   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato
  88    
    Hanno votato
no  258).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Scotto 1.21, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capua, Terzoni, Tancredi, Franco Bordo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  418   
   Votanti  341   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato
  88    
    Hanno votato
no  253).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grande 1.20, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  419   
   Votanti  372   
   Astenuti   47   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato
 115    
    Hanno votato
no  257).    

  (Il deputato Preziosi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Frusone 1.19, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Malisani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  418   
   Votanti  412   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
 114    
    Hanno votato
no  298).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gagnarli 1.22, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Montroni, Bonomo, Giordano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  417   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato
 118    
    Hanno votato
no  299).    

   Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grillo 1.23, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Villarosa, Giorgis, Massa, Furnari, Ciprini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 11

   (Presenti  426   
   Votanti  421   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato
 116    
    Hanno votato
no  305).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giancarlo Giordano 1.24, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Salutiamo studenti e insegnanti dell'istituto comprensivo statale «Giuseppe Garibaldi» di Genzano (Roma), che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
  Gigli, Rabino, D'Attorre, Benamati, Parisi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  431   
   Votanti  414   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato
 113    
    Hanno votato
no  301).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento L'Abbate 1.25, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capelli, Galperti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  427   
   Votanti  423   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 126    
    Hanno votato
no  297).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lupo 1.26, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Buttiglione, Adornato, Sisto, Donati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  412   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
 152    
    Hanno votato
no  260).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Scotto 1.27, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malpezzi, Taricco, Garavini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  356   
   Astenuti   73   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato
  96    
    Hanno votato
no  260).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dall'Osso 1.28, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Calabria, Placido, Nicoletti, Pellegrino, Marcon, Alberti, D'Incà...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 12

   (Presenti  436   
   Votanti  428   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
 165    
    Hanno votato
no  263).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 1.30, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  433   
   Votanti  409   
   Astenuti   24   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato
  80    
    Hanno votato
no  329).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Scotto 1.32, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Beni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  432   
   Votanti  431   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato
 161    
    Hanno votato
no  270).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 2.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marcon, Dellai...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  439   
   Votanti  347   
   Astenuti   92   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato
  79    
    Hanno votato
no  268).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Russo 2.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Grazie Presidente. Cominciamo a ragionare della questione ecoballe. In realtà, più che della questione ecoballe, ragioniamo della questione ecoballa perché il testo della norma che la maggioranza intende approvare si riferisce o si motiva nelle sentenze della Corte europea.
  Ebbene, la vera ecoballa è rappresentata dal fatto che quelle sentenze fanno riferimento a tutt'altro e per essere più precisi quelle sentenze della Corte europea fanno riferimento alla ridotta raccolta differenziata della regione Campania ed evidentemente nulla fa questo decreto per incrementare la raccolta differenziata. Quelle sentenze a cui fa riferimento la norma si riferiscono anche al sistema impiantistico delicato, fragile e non adeguato nella sua complessità della regione Campania ed evidentemente questa norma nulla fa per migliorare la performance del sistema impiantistico e nulla fa per implementare il sistema impiantistico, non un impianto di trattamento finale, non un impianto intermedio, non un impianto di compostaggio, non un digestore anaerobico, nulla di nulla. Questa norma fa riferimento sempre alla sentenza della Corte e la sentenza della Corte stigmatizza e punisce l'Italia con una sanzione significativa rispetto anche al fatto che l'Italia adusa a trattare i rifiuti lontano dalla produzione e noi con la norma che andate a presentare e ad approvare facciamo Pag. 13l'esatto contrario; continuiamo a moltiplicare la quantità di rifiuti prodotti da una parte e trattati lontano. Quindi non solo non rispondiamo alle misure delle sentenze della Corte europea ma addirittura creiamo un vulnus maggiore, aumentiamo la criticità, aumentiamo la difficoltà su questo fronte. Poi marginalmente queste sentenze si riferiscono anche alle ecoballe. Gli emendamenti presentati provano a restituire un minimo di dignità alla norma, ad evitare la finzione, ad evitare la balla per le ecoballe, ad evitare cioè che si dica in norma una cosa che poi non si fa. Su questo tema poniamo una questione centrale: ma siamo proprio sicuri che la prima emergenza della regione Campania, dal punto di vista ambientale, sia rappresentata dalle piramidi azteche della stagione del PD bassoliniano ? Siamo proprio sicuri che la prima emergenza è rappresentata da ecoballe con un potere calorico importante tanto da essere disseminate in ogni parte d'Italia e addirittura d'Europa ? Siamo proprio sicuri che quello è il vulnus dal punto di vista ambientale della regione Campania o piuttosto il vulnus non è rappresentato dalle ecoballe che non si vedono, che stanno sotto, che sono sotterrate e per le quali necessiterebbe viceversa un'attività di bonifica significativa ?

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Russo 2.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Altieri, Sanga, Calabrò, Valeria Valente, Duranti, Distaso, Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  415   
   Votanti  317   
   Astenuti   98   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato
  58    
    Hanno votato
no  259).    

  (I deputati Pellegrino e Matteo Bragantini hanno segnalato che avrebbero voluto astenersi; i deputati Preziosi e Covello hanno segnalato che avrebbero voluto esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Russo 2.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Signor Presidente, proviamo a spiegare, anche alla luce dei dati che son venuti fuori pubblicati in queste settimane non solo dall'Istituto superiore di sanità ma anche dal registro tumori della Campania, che vi è una criticità complessivamente intesa e non riferita soltanto alla Terra dei fuochi ma riferita ad un ambito anche più vasto che indica come non soltanto la speranza di vita, non soltanto l'indice di mortalità, non soltanto l'incidenza tumorale ma anche l'incidenza tumorale neonatale, infantile è significativamente incrementata e tutti gli studi scientifici, tutti i riferimenti di esperti della materia indicano come evidentemente se vi è una criticità, se vi è la madre di tutte le criticità in quella regione, questa è rappresentata non prevalentemente ma del tutto dalla necessaria necessità di bonifica dei trentotto siti altamente inquinati. Parlo non solo delle discariche non autorizzate e non bonificate, quelle discariche che venivano utilizzate dal sistema criminale, dalla camorra per trasferire rifiuti tossici, nocivi, speciali dal nord per essere tombati, interrati lì. È evidente che, se non si interviene con energia, con decisione sulla vera criticità e si fanno operazioni di maquillage, non solo non si è reso un servigio a quel territorio ma addirittura si è condannato quel territorio ad utilizzare malamente risorse che viceversa potrebbero servire per le prossime generazioni a ridare una condizione di dignità a quei territori.
  Presidente, quella terra ha bisogno di un Piano Marshall delle bonifiche, ha Pag. 14bisogno di un'azione vera ma le bonifiche non si vedono perché non fanno marketing, perché le ecoballe stanno sotto; si vedono quelle che stanno sopra, queste piramidi azteche che rappresentano un insulto grave ma dal punto di vista paesaggistico più che altro, mentre quelle che stanno sotto non fanno scena, non consentiranno a nessuno di fare operazioni di marketing ma quelle bonifiche rappresenterebbero davvero un'azione risolutiva e soprattutto un'azione risarcitoria dello Stato, non di una maggioranza ma dello Stato, nei confronti di quei territori.
  Per questa ragione proviamo con una serie di emendamenti a suggerire alla maggioranza di Governo di orientare queste risorse verso la prima grande emergenza. Come si scelgono le emergenze nel mondo dal punto di vista ambientale, dal punto di vista sanitario ? Si scelgono individuando criteri precisi, criteri scientifici. La comunità scientifica internazionale costruisce dei modelli matematici, delle griglie attraverso le quali si sa esattamente qual è la prima emergenza dal punto di vista ambientale e tutti questi riferimenti indicano con chiarezza che la prima emergenza non sono le balle, la prima emergenza è rappresentata dalla necessità di bonificare le discariche non autorizzate e quelle autorizzate prima gestite dai privati e poi gestite dallo Stato e tutte comunque utilizzate dal sistema criminale per tombare i rifiuti che provenivano da ogni dove.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, se dobbiamo essere onesti e corretti almeno con noi stessi in riferimento alla situazione che da anni sconvolge la regione Campania sulla situazione dei rifiuti, il problema dei rifiuti non riguarda solo la situazione Campania, dove c’è una vera e propria emergenza.
  Dovremmo essere onesti e corretti: la vera emergenza siamo noi della politica che, in tanti anni, non siamo stati capaci ad affrontare tutto ciò, indipendentemente dai colori politici che hanno gestito la regione e le realtà territoriali e indipendentemente anche dal livello centrale, dove vari Governi, di vario colore si sono succeduti, compresi anche quelli di emergenza e di larghe intese; ma questa situazione, continua e spero che a ciò questo provvedimento possa contribuire.
  Quindi andare a scegliere le priorità, come diceva poco fa il collega Russo, signor Presidente, è un problema perché non si sa da dove cominciare, ma la priorità assoluta non c’è dubbio che è rappresentata dalle bonifiche; perché davanti all'Organizzazione mondiale della sanità, davanti all'Istituto superiore della sanità, ove in maniera inequivocabile si ritiene che per i siti inquinati vi sia necessità delle bonifiche, rispetto alla situazione della Terra dei fuochi e non solo, occorre per forza cercare di provvedere al risanamento ambientale in maniera efficace con un piano straordinario; ciò perché vi sono in primo luogo i danni alla popolazione: noi parliamo di una parte enorme di popolazione che ha già contratto malattie neoplastiche e altri ancora rischiano; in secondo luogo, ci sono danni all'intero Paese per l'immagine che continuamente diamo devastante di questa situazione; in terzo luogo, vi è anche una situazione economica che è importante, nel senso che siamo sotto infrazione continua dell'Europa e quindi ci sono costi esorbitanti, costi esorbitanti rispetto a quello che è successo, costi esorbitanti per il trasporto di questi rifiuti che viaggiano sempre quindi in varie regioni all'estero e quant'altro.
  Ma siamo sicuri che tutto ciò che riguarda questa programmazione, che tutto ciò che si va a programmare sempre negli anni (ormai parliamo da venti anni di queste cose) sia giusto, sia corretto ? Siamo sicuri che, dal punto di vista dell'inquinamento e dei danni soprattutto alla salute e all'ambiente, poi vediamo anche quelli finanziari... perché non sarebbe stato forse meglio fare i termovalorizzatori invece di andare a credere a tutti questi furori ideologici e basta ? Pag. 15
  Dobbiamo essere corretti, ancora noi continuiamo a far viaggiare le balle, tutto questo non serve a niente. Prendiamo una volta per tutte una decisione seria perché, se andiamo a vedere ciò che è successo in venti anni in questi territori, dove non esiste nessuna possibilità al mondo, le amministrazioni sono in preda ai gruppi criminali, la gestione dei rifiuti, lo dice la Guardia di Finanza, lo dicono tutte le inchieste, è gestita dalla camorra, dalla ’ndrangheta, da organizzazioni criminali dappertutto; le amministrazioni vengono penetrate in qualsiasi momento da questi soggetti e sono vittime; davanti a questa situazione l'unica strada possibile è quella di un piano che vada a risolvere veramente queste cose; farebbe meno danni. Io non dico che sono la panacea del mondo, ma, guardando in venti anni che cosa è successo, sarebbe pure ora di prendere una decisione e di andare lì a spiegare se vogliono morire con un po’ di inquinamento con il termovalorizzatore o morire di cancro, di camorra, di mafia e quant'altro. Questo dobbiamo discutere (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Manfredi. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO MANFREDI. Presidente, io credo che sia utile evitare che, su questa vicenda, si facciano strumentalizzazioni, soprattutto sulla pelle dei cittadini campani e soprattutto sull'iter di quello che è successo in questi anni; qui noi abbiamo un elemento straordinario di novità, c’è un impegno straordinario del Governo che ci mette la faccia, le risorse a cui, punto numero 1, oltre i 450 milioni, c’è un impegno straordinario di lavoro che ci mette la giunta regionale della Campania, mentre noi stiamo ragionando; sono stati già appaltati i lotti, già fatte le gare per lo smaltimento delle ecoballe; non vorrei che però, su questa vicenda, noi facessimo l'errore di sentirci dei turisti della politica.
  Ha ragione il collega Russo quando dice che, in Campania, c’è un problema di impiantistica; il problema dell'impiantistica incompleta del sistema del ciclo dei rifiuti della Campania è il seguente: rispetto all'impiantistica regionale che si è conclusa con il governo del centrosinistra, dopo 5 anni di governo del centrodestra, non vi è un solo impianto aggiuntivo per il completamento di quel ciclo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), tranne uno, che è stato inaugurato dal presidente Caldoro, che si faceva nel salernitano e che è stato realizzato dall'allora commissario di Governo, attuale presidente della regione Campania. Seconda cosa: è sbagliato dire che in questo provvedimento noi dobbiamo occuparci del sistema impiantistico, per due motivi. Innanzitutto, facciamo chiarezza, la Campania è sotto infrazione da anni per la vicenda delle ecoballe, ma il Piano regionale dei rifiuti della giunta regionale Caldoro – che è anche oggetto di infrazione comunitaria, per la percentuale di differenziata detta e gli impianti, il famoso termovalorizzatore di Napoli est che scompariva e ricompariva – è stato bocciato due volte. Sull'impiantistica, il coinvolgimento dei comuni, che è normale, è sintetico, in quanto già il presidente De Luca ha detto che su questa operazione sentirà i comuni, ma è normale, è scritto persino nel bando, riguarda la nuova legge regionale dei rifiuti che è oggetto di discussione in commissione e in consiglio, e che noi siamo costretti a fare, dopo cinque anni del governo regionale, perché la legge precedente non funzionava, in quanto non corrispondeva – relazione di Bruxelles – agli obiettivi indicati.
  Detto tutto questo, parliamo di un intervento straordinario, di una nuova legge regionale che si sta già facendo, è già in Commissione, è in discussione da 15 giorni, e quella riguarda anche il concerto e l'aiuto dei comuni. Terza cosa, lo dico da cittadino, come il collega Russo che è nato come me e altri colleghi nella Terra dei fuochi: non strumentalizziamo il dramma, chiedendo ad un provvedimento straordinario, che riguarda una cosa specifica, una vicenda drammatica. Quest'Aula, congiuntamente, ha approvato un decreto che è Pag. 16quello della Terra dei fuochi; degli obiettivi sono stati raggiunti, su altri stiamo indietro, concentriamoci sull'applicazione e il completamento di quella norma e non mettiamo in campo strumentalizzazioni che non servono ad altro che ad aumentare il dramma sociale e di salute per chi lo vive, il dramma economico e aziendale delle speculazioni, e diamo ad ogni provvedimento il suo compito. Io credo che su questa vicenda dovremo dimostrare tutti un po'di serietà. C’è chi ha governato, come noi, e ha commesso degli errori, gli altri si sono candidati dopo e non hanno fatto niente; questo è il fatto, adesso c’è un Governo che ci mette la faccia e mentre noi discutiamo c’è un presidente della giunta che già l'ultima settimana di dicembre ha pubblicato i bandi per la rimozione e per l'utilizzo di queste risorse. Quindi, noi passiamo dalle chiacchiere e dalla filosofia del problema al coraggio e ai mezzi per poterlo affrontare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, accolgo molto volentieri l'invito ad evitare strumentalizzazioni, ma una volta tanto non posso concordare con la critica universale che il collega Palese ha svolto nei confronti della politica, perché in politica è noto che le responsabilità, come nel diritto penale, sono personali e, numeri alla mano, se noi dovessimo valutare l'operato del presidente Caldoro e quello del presidente De Luca, dobbiamo dire con molta chiarezza che le bonifiche sono state azionate dal presidente Caldoro, non sono azionate dal presidente De Luca. Questo va detto con grande chiarezza, va detto con grande puntualità, perché la massificazione delle responsabilità non deve appartenere a quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Grazie, Presidente; non volevo intervenire, ma poi ho sentito l'intervento del collega Manfredi che stimo, ma capisco che l'appartenenza politica a volte porta a dire delle cose che non stanno né in cielo né in terra. Allora, giusto così, perché resti agli atti, siccome sono anche salernitano, l'unico impianto in provincia di Salerno di compostaggio – e non è vero che è l'unico – è realizzato da privati; ottimi privati, bravissimi imprenditori, con un finanziamento dell'Unione europea per realizzare questo impianto di circa 20 milioni di euro. Giusto per dire che, dopo quel finanziamento, in realtà, è stato deciso che i nuovi impianti venissero realizzati in project financing, quindi, non sono stati realizzati nuovi impianti, perché non si sono trovati investitori per quegli impianti.
  Invece quell'impianto realizzato è stato fatto non dal pubblico, ma da privati con fondi pubblici: quindi, non c'entra niente il governatore attuale della Campania De Luca.
  Ma la vicenda più interessante sugli impianti che si potevano realizzare penso che sia giusto rimanga agli atti della Camera: infatti, io sono stato, in qualità di presidente della provincia, commissario dopo l'allora commissario che, guarda caso, si chiama sempre De Luca; e non è un caso di omonimia, è proprio De Luca, già sindaco di Salerno, adesso governatore della Campania. L'allora commissario De Luca espropriò un suolo a Salerno per realizzare il termovalorizzatore: nella qualità duplice di commissario e sindaco cambiò la destinazione urbanistica, prevedendola a suolo per realizzare il termovalorizzatore. Quando fu poi commissariato dall'allora sottosegretario Bertolaso, con la mia persona disse pubblicamente: o il termovalorizzatore lo decide il comune di Salerno o io cambio destinazione urbanistica. Mentre era in corso una gara da parte della provincia per realizzare il nuovo termovalorizzatore in project financing, Pag. 17con una gara internazionale, come promesso – dico io, come minacciato –, il comune di Salerno ha variato nuovamente il Piano urbanistico, trasformando l'area in zona destinata a commercio, nel corso della gara. A seguito di questo c’è stato un conflitto istituzionale e anche giudiziale, perché la provincia e il comune di Salerno sono praticamente di fronte ai tribunali amministrativi per questa causa.
  Questo per dire che, se non si è fatto un impianto importante che poteva far svoltare e non farci trovare con la situazione non solo delle ecoballe, ma anche di tante discariche e con il fatto che la Campania spende un sacco di soldi per esportare la propria immondizia, è proprio perché l'attuale governatore, da sindaco, per una ripicca, siccome non poteva lui realizzare il termovalorizzatore, è arrivato a cambiare la destinazione urbanistica di un suolo che già a lui aveva destinato per realizzare un termovalorizzatore.
  Questo per chiarezza e per dire che le responsabilità sono molto chiare. Personalmente, le ho rappresentate alla Commissione europea e sono uno di quelli che, con onore e con orgoglio, rivendica il fatto di aver detto alla Commissione europea perché in Campania non si fanno i nuovi impianti: è perché ci sono interessi chiari a farli fare dai privati o, meglio, ad esportare l'immondizia in tutto il mondo, con costi altissimi sulle spalle dei cittadini, ma anche con tempi lunghissimi e, quindi, con una grave esposizione per rischi ambientali per i cittadini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tofalo. Ne ha facoltà.

  ANGELO TOFALO. Grazie, Presidente. Sarò breve, perché il collega Cirielli, da salernitano mi ha già anticipato in alcuni contenuti, che condivido. Però, dato che il collega Manfredi del Partito Democratico ha descritto l'operato dell'ex sindaco di Salerno commissario come se fosse un Dio sceso in terra, volevo, per dovere di cronaca, ricordare a tutti che, in data 16 luglio 2009, quando il signor Vincenzo De Luca era sindaco di Salerno e commissario straordinario per la realizzazione del termovalorizzatore fu audito nella Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Bene, basta andare a prendere il testo di questa audizione e leggerlo – collega Manfredi invito soprattutto lei a leggere questa dichiarazione – per vedere che il signor Vincenzo De Luca, in materia di ecoballe, diceva addirittura che si potevano bruciare nel termovalorizzatore, bastava non dirlo a nessuno: cioè, quell'informazione non doveva uscire da quell'aula.
  Quindi, prima di dire certe cose cerchiamo di capire con chi abbiamo a che fare, con persone che cercano di operare sempre di nascosto e all'ombra dell'opinione pubblica e dei cittadini salernitani e campani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Carfagna. Ne ha facoltà.

  MARIA ROSARIA CARFAGNA. Grazie, Presidente. Quello che vorrei che fosse chiaro è che noi non contestiamo lo stanziamento di 450 milioni per la rimozione delle ecoballe. Noi contestiamo il fatto che il Governo Renzi e il governo De Luca si preoccupano e si occupano soltanto dell'aspetto più visibile della questione della Terra dei fuochi.
  La vera emergenza è costituita dai rifiuti tossici sversati illegalmente nel sottosuolo campano: quello è il veleno che sta avvelenando l'aria, l'ambiente della Campania. La gente ha paura, la gente muore, i bambini si ammalano e muoiono. Io dico al Governo che devono togliere quella roba da lì sotto, perché quella roba sta avvelenando l'ambiente, il sottosuolo, le falde acquifere. E, se quei rifiuti non vengono tirati fuori da lì sotto, si rischia di compromettere l'ambiente, il territorio della Campania per i prossimi secoli. Il governo Caldoro aveva stanziato 316 milioni di euro per le bonifiche del sottosuolo: questo governo ha stanziato zero euro per le Pag. 18bonifiche (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colonnese. Ne ha facoltà.

  VEGA COLONNESE. Grazie, Presidente. Ogni volta che si parla di questo argomento assisto a questo teatrino. Le responsabilità politiche: ma chi è che ha governato la regione Campania ? Chi è che ha amministrato la regione Campania ? Chi c'era quando Prodi diceva che bisognava bruciare tutto, perché in Campania c'era un'emergenza che non si riusciva a capire ? Quali sono quei comuni in cui ci sono delle discariche a cielo aperto, in cui veramente le persone si ammalavano di tumore ? E dove eravate quando noi, dieci anni fa, dicevamo che si moriva di tumore e voi ci raccontavate che non poteva essere spiegata l'incidenza scientifica tra i malati di tumore in Campania e la devastazione che avete generato voi ? Voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Perché noi eravamo quelli che stavano lì, cercando di avere delle spiegazioni ! E voi – voi – non le avete mai sapute dare (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Mai ! Allora...

  PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza.

  VEGA COLONNESE. Sì, alla Presidenza, e mi rivolgo a tutti, al Parlamento tutto...

  PRESIDENTE. No, lei si rivolga alla Presidenza, poi può parlare di ciò che vuole.

  VEGA COLONNESE. Per il suo tramite, mi rivolgo...

  PRESIDENTE. Bravissima ! Perfetto.

  VEGA COLONNESE. ... a tutti, in modo tale che si smetta con questa ipocrisia, perché i nomi sono ben conosciuti. E io mi auguro, mi auguro davvero che questi vengano segnati nella mente dei cittadini campani, perché i cittadini campani devono ricordarsi di quanto sono stati presi in giro in quest'Aula con questi decreti, che sono una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 2.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sani, Occhiuto, Petrenga, Ciriacì, Martinelli, Di Benedetto, Greco, Misiani, Casati, Casellato, e poi chiudiamo. Benamati, Di Salvo. Onorevole Di Salvo ci faccia segno lei, perché la postazione è coperta.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  428   
   Votanti  320   
   Astenuti  108   
   Maggioranza  161   
    Hanno votato
  64    
    Hanno votato
no  256).    

  (I deputati Covello e Preziosi hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Micillo 2.5.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MICILLO. Grazie, Presidente. In questi cinque minuti, giusto ?

  PRESIDENTE. Sì.

  SALVATORE MICILLO. ... proverò a mettere insieme le problematiche della regione Campania. Da una parte, abbiamo una distesa di ecoballe, da una parte abbiamo la problematica della Terra dei Pag. 19fuochi e, dall'altra parte, abbiamo il problema dei rifiuti interrati e, quindi, delle bonifiche. Mettendo tutto insieme, la Corte di giustizia europea ha detto che la Campania deve pagare 120 mila euro al giorno per multa inferta dall'Europa.
  In tutto questo, abbiamo lo smantellamento del Corpo forestale dello Stato, da un'altra parte abbiamo il Ministro della salute che dice che si muore per gli stili di vita, l'Istituto superiore di sanità dice, invece, che c’è una grossa mortalità in Campania. In tutto questo, si dice che ci sono i siti di compostaggio chiusi, in tutto questo, c’è un'impiantistica che, con dei revamping, potrebbe essere aggiornata a ciò che richiede l'Europa. Quindi, le problematiche sono tre, messe in disposizioni alterne che danno il problema totale della gestione rifiuti. Chi dice che è stato il centrodestra, chi dice che è stato il centrosinistra con riferimento alle amministrazioni che sono avvenute in questi vent'anni di emergenza rifiuti.
  La differenza è che oggi vorremmo mettere in primo piano ovviamente le bonifiche e lo spegnimento dei veleni che avvengono tutti i giorni nella Terra dei fuochi, perché crediamo che quella sia la priorità. Ma, siccome questo Governo ha deciso di iniziare dalle cosiddette ecoballe, noi abbiamo chiesto al Ministro Orlando prima, al Ministro Galletti poi, all'ex assessore Romano, all'ex presidente Caldoro, all'ex presidente commissario straordinario, tramite i deputati che hanno parlato con De Luca, il nostro distretto del riciclo per quelle ecoballe. Ecco, noi abbiamo presentato questa richiesta a tutti.
  Con questo emendamento, noi diciamo chiaramente che, visto che c’è questa problematica, visto che i territori hanno subito per vent'anni queste ecoballe, chiediamo semplicemente questo. Non stiamo stravolgendo il testo, stiamo decidendo, insieme ai sindaci, insieme agli esperti, insieme ai comitati dei cittadini, di mettersi insieme ad un tavolo, che sia il più tecnico possibile e che dia una soluzione. Abbiamo visto che per vent'anni questo è stato il risultato di una politica, sia economica sia ambientale, distruttiva.
  Noi cerchiamo di fare meno propaganda possibile quando si parla di questi territori. Vorremmo, insieme a chi vuole il bene di questa terra, sederci a un tavolo e dire che quella è stata la parte più dolorosa e buia della nostra terra. Insieme potremmo ripartire (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, signor Presidente. Non c’è dubbio che, visti i risultati deludenti e disastrosi di ventun'anni – perché non dimentichiamoci che, per quello che posso ricordare io, il commissariamento per l'emergenza ambientale inizia nel 1995 con il commissario straordinario presidente Rastrelli, forse anche prima, però, sicuramente per quello che riguarda la mia memoria è così –, è fin troppo ovvio che quello che riguarda le responsabilità penali di affiliazione e di corruzione e quello che riguarda le affiliazioni esterne e non esterne con associazioni criminali mafiose e non mafiose, riguarda le responsabilità personali, ma questa, complessivamente, è una responsabilità politica. È una responsabilità politica, di una classe dirigente complessiva, che, a tutt'oggi, non riesce a risolvere questo problema. Questo problema non viene risolto e si continua in un ping pong infinito: la colpa è quella e questa; questo sta facendo questo programma e quello ne ha fatto un altro; occorrono ecoballe e la bonifica; c'era Bertolaso o c'era Bassolino; c'era questo o c'era quell'altro. Lì la gente muore e, ad oggi, non si dà nessun'altra soluzione se non quella di spostare le ecoballe, che vanno spostate.
  Ma in questo caso si continua a non parlare del problema vero: ad oggi, noi abbiamo certezze o abbiamo qualche barlume che non si continuano a sversare tutti i rifiuti tossici ? Abbiamo qualche certezza che non si continuano a produrre ecoballe ? Infatti, da quello che sento dai colleghi del territorio, siamo ai bandi, neanche pannicelli caldi. Questa è un'incapacità Pag. 20complessiva della politica, indegna di una classe dirigente di questo Paese complessivamente. Altro che ! Le responsabilità politiche sono evidenti a tutti, basta andare a vedere il resoconto di questa discussione che stiamo facendo oggi.
  Mi auguro che possa esserci un barlume di speranza. E non è solo un fatto della Campania. La Campania, Presidente, è la punta di un iceberg relativamente a questa situazione. Infatti, se dovessimo parlare delle altre regioni del sud, la situazione è peggiore. Le dico pure che se ne parla, da anni, da secoli e secoli, – parlo della mia regione – di raccolta differenziata. In dieci anni ancora siamo, sì e no, al 16,17 per cento, con fiumi di risorse che vengono spesi in campagne, attrezzature eccetera. E i cittadini, dappertutto, perlomeno nelle regioni del sud, sono costretti a pagare i due terzi in più – i due terzi in più ! – rispetto al servizio che viene reso per la raccolta e lo spazzamento, perché ci sono bandi viziati, ricorsi ai TAR, al Consiglio di Stato, ci sono transazioni, verifiche e quant'altro, che vengono spalmate continuamente a danno dei cittadini. C’è chi si arricchisce in tutto questo sistema e chi, invece, si impoverisce e si ammala, così come in Campania.
  Queste risposte, oggi, questo Parlamento continua a non darle (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Facimm ammuina, buttiamola in caciara e proviamo, così, a non concentrarci sul tema di quest'oggi. Saranno occasioni filosofiche che consentiranno di valutare le responsabilità di questi anni. Ognuno le attribuirà ad un altro e vedremo chi la spunterà su questo fronte.
  Io proverei a concentrarmi su quello che sta accadendo oggi. Il Governo Renzi stanzia 450 milioni di euro dicendo: Terra dei fuochi, bonifiche. Chapeau ! Ma servono questi 450 milioni di euro ad affrontare la prima emergenza di quel territorio ? Questo è il tema; tutte le altre cose appartengono al dibattito e al teatrino dalla politica: chi ha ragione, chi ha torto ? La raccolta differenziata è aumentata, è cresciuta ? Noi non stiamo ragionando del sistema della raccolta dei rifiuti urbani di quella regione, che ha raggiunto un equilibrio. Stiamo ragionando del maquillage o della necessità dell'intervento chirurgico ? Stiamo ragionando di quale è la prima emergenza di quei territori, che la comunità scientifica ha individuato o del fatto che vogliamo, in chiave politica, scegliere la priorità ? Come si fa nel mondo ? Come si è fatto nella Germania dell'Est ? Come si fa negli Stati del nord degli States ? Come si scelgono le priorità ? Le sceglie il principe di turno, per un'operazione di marketing, perché così una volta toglie una piramide azteca, da una parte, e un'altra volta ne promette un'altra ? È questa la strategia ?
  Noi contestiamo questo. Noi diciamo che è un grave errore, che è un errore che rimane come un marchio sulla pelle di questo Governo, perché non va ad affrontare, pur avendo le risorse, la grande emergenza di quella regione. E la grande emergenza di quella regione, senza voler speculare su niente, sono le bonifiche, le bonifiche, le bonifiche ! Non altro.
  E allora perché non si vuole dare risposta a questa prima, a questa grande emergenza ? Ci sarà una ragione politica ? Ci sarà una ragione di marketing ? Quello che volete. Allora proviamo a rivolgerci – gli emendamenti lo consentono – alla comunità scientifica internazionale e non troverete uno, non troverete uno scienziato o un esperto che vi dirà che la prima emergenza è togliere le balle da lì. Ma troverete centinaia e centinaia di accademici, italiani e stranieri, che vi diranno: ma che state facendo ? Ma perché buttate questi soldi ? Ma perché sperperate ? Perché sprecate queste risorse ? La prima emergenza è un'altra cosa: la prima emergenza è togliere quei rifiuti che non si vedono e che non possono fare scena di Pag. 21marketing in una nuova fiction di straordinaria responsabilità e operatività di chi vuole questa scelta. Ma, viceversa, si potrebbe affrontare il problema anche in chiave di ricerca, anche in chiave di innovazione: un grande laboratorio, una regione che diventa prima nel mondo per questa materia, attraverso un'azione energica di tipo pubblico, ma anche coinvolgendo le migliori esperienze internazionali, l'accademia, la scienza, le professioni. Così si dà speranza a una regione, non togliendo le ecoballe.
  Guardate, inviterei quelli che non vogliono speculare e che non vogliono che altri speculino a leggere la relazione Balestri – non sono molte pagine, sono una settantina di pagine –, un geologo – concludo – incaricato dal commissario per le bonifiche della famosa Resit di Giugliano. Nei prossimi trenta, cinquant'anni, se non si interviene, c’è il rischio, la possibilità, la certezza che sarà inquinata la falda acquifera profonda. E chi di queste cose ne capisce sa che sarà una vicenda epocale: non sarà più possibile mungere un litro d'acqua da quella terra. E noi che facciamo ? Togliamo le ecoballe !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cuomo. Ne ha facoltà.

  ANTONIO CUOMO. Grazie, Presidente. Io intervengo soprattutto spinto dall'ultimo intervento, quello del collega Russo, che in parte condivido, ma l'altra parte, soprattutto quella finale, lascia all'interpretazione della demagogia. Infatti, tutti conosciamo la storia della Terra dei fuochi; quando è iniziato questo percorso scellerato nella nostra regione, quella campana, già da quindici anni, si è cercato di trovare una soluzione, però – come prendo atto stamattina – questo Parlamento continua a parlare, a fare chiacchiere, per non dire a fare filosofia. Mentre noi continuiamo a fare filosofia, rimbalzando le responsabilità da destra a sinistra, c’è da pochi mesi un governatore, De Luca, con tutto il suo carattere particolare, che ha messo a punto un piano, per la prima volta, un piano sostenuto dal Governo Renzi: per intanto rimuovere – per la prima volta dopo quindici anni – le ecoballe. E sentite, cari colleghi, io faccio una scommessa: noi tra quattro o cinque mesi, fra poche settimane o fra pochi mesi avremo, per la prima volta, la constatazione effettiva che le ecoballe sono più di 6 milioni nel nostro territorio e che non sono state prodotte dai cittadini campani e quindi la responsabilità è politica, sociale e nazionale. Quindi, per la prima volta, un Governo sostiene un governatore della Campania, che metterà mano a quella situazione, mettendoci la faccia e sappiamo tutti che il bando di gara e tutta la procedura amministrativa è passato al vaglio anche della presidenza Cantone, che ha dato il via libera per iniziare questa procedura.
  Certo, caro collega Russo, il problema della Campania non sono le ecoballe, ma sono anche le ecoballe e De Luca sta lavorando su due fronti, quello di rimuovere le ecoballe; e chiedo come mai negli anni, negli ultimi quindici anni, non si è mossa una ecoballa e adesso scopriamo che se, un governatore della regione, finalmente, trova la soluzione e la procedura per rimuovere le ecoballe, quasi, quasi, qui dentro stiamo per dire: «ma perché lo facciamo ?» Ma come ? Perché lo facciamo ? Lo facciamo perché la rimozione delle ecoballe è il primo passo e De Luca si sta muovendo anche sull'aspetto tecnico, sull'aspetto scientifico, perché la Campania potrà diventare quello è.
  Leggevo stamattina su un giornale che le visite ai musei, ai siti archeologici e a tutto quello che riguarda i beni culturali quest'anno hanno superato addirittura quelle della Toscana, per dire la grande potenzialità che ha il territorio della Campania.
  Allora, miei cari colleghi, io non voglio fare demagogia, qui la facciamo. Diamo tempo al tempo, lasciamo lavorare il governatore De Luca e anzi le risorse stanziate dal Governo Renzi. Visto che la collega Carfagna parlava del fatto che negli anni passati il Governo stanziò 360 milioni, ebbene, cara collega Carfagna, che Pag. 22cosa hanno prodotto quei 360 milioni ? Probabilmente non sono stati spesi. Oggi, il Governo Renzi ha messo a disposizione 450 milioni: sono pochi per far ritornare la Campania in un clima di normalità, ma servono per dare una speranza a quel territorio e per avviare, per la prima volta, una vera procedura dei fatti. Facciamo lavorare De Luca e non facciamo chiacchiere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Carfagna. Ne ha facoltà.

  MARIA ROSARIA CARFAGNA. Grazie, Presidente. Per ribadire il concetto, perché forse non è chiaro: il dibattito che si sta svolgendo in quest'Aula questa mattina è surreale. Volete rimuovere le ecoballe ? Giusto, bene, siamo d'accordo, ma dovete tirare fuori i soldi per le bonifiche, perché la vera emergenza sono i veleni che sono stati interrati nel sottosuolo campano e, mentre voi vi sperticate in lodi per il Presidente De Luca, mentre voi dite quanto è bravo De Luca e: «meno male che c’è De Luca», c’è gente che muore.

  ANTONIO CUOMO. Moriva pure prima !

  MARIA ROSARIA CARFAGNA. Andate a fare un giro al Pausilipon e andate a vedere i bambini che si ammalano di tumori al sistema nervoso centrale e di leucemie. Quella è la nostra gente ! Non parliamo di De Luca e non parliamo di Caldoro ! Tirate fuori i soldi per le bonifiche (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente – Commenti del deputato Bianconi).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

  FILIBERTO ZARATTI. Grazie, Presidente. Io credo che il fatto che finalmente si possano spostare le ecoballe sia un obiettivo che tutti quanti dobbiamo perseguire. È un obiettivo importante ed è un primo passo tardivo per cercare di risanare una situazione drammatica.
  Ora sembra, a sentire alcuni colleghi che il problema sia nato ieri, o addirittura oggi, ma dov'erano i colleghi, diciamo del centrodestra, quando governavano e hanno governato questo Paese ? Quando hanno fatto le campagne sulla spazzatura di Napoli e ci hanno costruito un teorema ? Quando hanno fatto un accordo con dei gruppi camorristici per cercare di gestire i rifiuti in Campania ?

  STEFANIA PRESTIGIACOMO. No ! Questo non lo puoi dire !

  FILIBERTO ZARATTI. Dov'erano ? E ora ci vengono a dire che non basta fare questo. Io penso che sia doveroso (Commenti della deputata Prestigiacomo)...

  PRESIDENTE. Onorevole Prestigiacomo, se vuole, chieda di intervenire...

   FILIBERTO ZARATTI. Penso che sia una questione di onestà intellettuale riconoscere le proprie responsabilità. Lo dico ai colleghi del centrodestra (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Presidente, lei non può permettere che qui si parli di accordi tra il centrodestra e la camorra, perché noi abbiamo tanto da insegnarvi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente). Vergognatevi ! Avete governato vent'anni, vent'anni la regione Campania, avete prodotto il problema della spazzatura e della Terra dei fuochi. Un Governo solo, di centrodestra, con Berlusconi, tenne il Consiglio dei ministri a Napoli e fece sì che l'unico impianto ad Acerra potesse essere messo in funzione per toglierci la vergognata dalla faccia Pag. 23davanti al mondo intero, per poter pulire e ripulire la regione Campania. Qui, oggi, il problema è un altro ed io che vivo in quei territori, insieme a mio figlio e ai nostri figli, stiamo respirando, Presidente, tutti i giorni esalazioni che provengono dall'inquinamento di quei terreni, perché si continua a sversare, tutti i giorni. Qui, ci sono le colleghe campane del centrosinistra, che invito ad intervenire, di Giugliano, dove ci sono campi rom che sono diventati il centro dell'attenzione di sversamenti, di rifiuti, di ingombranti perché, per pochi euro, vengono comprati questi signori che sversano lì dentro e tutte le sere ci sono roghi tossici in continuazione e nulla si fa. C’è la necessità della bonifica, ma anche di un controllo del territorio. Io ed il collega Russo venerdì saremo dal prefetto. Invito i colleghi campani, che tanto parlano, del centrosinistra, a porre questo problema perché lì si muore (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO BRATTI. Io non voglio entrare in questa diatriba e in questa polemica, che credo faccia assolutamente poco bene, nel senso che siamo di fronte a uno stanziamento importante per risolvere una problematica antica, sulle cui responsabilità hanno indagato diverse Commissioni d'inchiesta, di cui si è parlato più volte in questo consesso e di cui si è occupato e si sta occupando ancora la magistratura.
La stessa ultima emergenza campana presenta dei lati molto oscuri che sono oggi in corso di revisione e che, in parte, sono ancora oggetto di indagini giudiziarie. Qui, però, stiamo parlando di un finanziamento che è sicuramente importante. I problemi, come veniva detto prima, in quella regione sono tanti, così come i tanti problemi legati al ciclo dei rifiuti e all'eredità del passato sono presenti sul territorio nazionale, anche nel nord Italia. Magari se ne parla meno, ma non è che in alcune regioni, come la Lombardia o come il Piemonte o anche come l'Emilia, non ci sono delle problematiche legate all'eredità del passato.

  PRESIDENTE. La prego di concludere.

  ALESSANDRO BRATTI. Concludo in fretta, Presidente. Quello che voglio dire è che questi fondi devono essere spesi bene e voglio ricordare anche che una parte di questi fondi saranno utilizzati per risolvere un problema importante come quello dell'Isochimica di Avellino. Nessuno l'ha ricordato, ma si risolve un problema di bonifica in questo caso di grande importanza sanitaria ed ambientale.

  PRESIDENTE. Grazie...

  ALESSANDRO BRATTI. Poi mi riserverò di intervenire successivamente per confermare il ragionamento...

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Bratti.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà. Colleghi, riusciamo a prendere posto, per favore ? Prego.

  DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Credo di assistere a un corso di formazione di sceneggiatura napoletana (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché credo che a questo punto ci troviamo davanti a dei tentativi, delle prove in corso di attività teatrale, perché non è ipotizzabile che all'interno di quest'Aula ci sia il bue che dà del cornuto all'asino (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché non è possibile che all'interno di quest'Aula ci sia un gruppo politico del centrodestra che dica al centrosinistra e quello del centrosinistra che dica al centrodestra che la colpa è di uno o dell'altro. Palesemente, vi siete spartiti la gestione politica per anni di quei territori, con la continuità politica e di intenti perfettamente in linea. Vi dovete vergognare (questo in primis).Pag. 24
  Il secondo punto: smettetela di fare del teatro perché oggi, a meno che sia un tentativo di inizio di stagione culturale della Camera, non ne vogliamo avere di queste prese di posizioni, perché sono veramente ridicole e ledono la dignità dell'essere umano, non dei parlamentari, dell'essere umano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  STEFANIA PRESTIGIACOMO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  STEFANIA PRESTIGIACOMO. Presidente, mi scusi, ma poco fa sono state pronunciate delle parole estremamente gravi da parte del collega di SEL. Il nostro gruppo pretende delle scuse formali, perché la dialettica politica può essere anche aspra ma non è ammissibile che in quest'Aula vengano formulate accuse di questa gravità. Lei ha detto che il centrodestra, quando ha governato, per rimuovere la spazzatura da Napoli ha fatto accordi con la camorra. Questo non è ammissibile !
  Presidente, lei deve intervenire, deve chiedere al collega di chiedere scusa, altrimenti noi non vogliamo proseguire i lavori di quest'Aula. È inammissibile (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Pensate a Quarto, voi pensate a Quarto ! Voi pensate a Quarto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente), dato che stiamo parlando della Campania !
  Quindi, Presidente, o il collega chiede scusa o i lavori non possono andare avanti, perché noi iniziamo un'azione di ostruzionismo e su questo decreto o mettete la fiducia o non lo portate a casa.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. In stretta connessione con quanto giustamente osservato dalla collega Prestigiacomo, io richiamo gli articoli 58 e 59 del Regolamento: «Quando nel corso di una discussione un deputato sia accusato di fatti che ledano la sua onorabilità (...)». Io non credo che vi sia una differenza fra l'accusa di un deputato e l'accusa di un intero gruppo, perché dire che il centrodestra ha fatto accordi con la camorra per smaltire i rifiuti è inaccettabile, assolutamente inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente – Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Allora, l'articolo 58 del Regolamento, ma in subordine, se l'articolo 58 non fosse ritenuto applicabile per la genericità, direi per la massificazione dell'accusa, io la prego, Presidente, ai sensi dell'articolo 59 del Regolamento, di richiamare nominativamente il collega Zolezzi, perché ha pronunciato delle espressioni di grande sconvenienza nei confronti di un intero gruppo. Credo che ne abbiamo diritto, se in questo Parlamento nessuno si può permettere di formulare calunniose accuse nei confronti di un gruppo. La invito formalmente al richiamo nominativo del collega Zolezzi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente – Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole Sisto, per la precisione, si tratta di un intervento da parte del collega Zaratti. L'onorevole Zolezzi appartiene al gruppo MoVimento 5 Stelle (Commenti del deputato Di Battista)... Onorevole Di Battista, non si scaldi. È evidente che si tratta di un fraintendimento nominale.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, chiedo scusa per l'errore di nome, Pag. 25ma vale tutto quello che ho detto al di fuori del nome.

  PRESIDENTE. Sì, la cosa mi è chiara.
  Ovviamente, io non ho ascoltato le parole del collega Zaratti, ma adesso sto facendo verificare, anche acquisendo il resoconto stenografico. Colleghi, allora ! Per favore ! Lei ha fatto un richiamo a due articoli: uno riguarda il Giurì d'onore e non può essere interpretato cumulativamente. Pur tuttavia, io mi farò tramite, verso la Presidenza, della sua richiesta.
  In relazione alla seconda questione, è evidente che io, purtroppo, non ho ascoltato nel momento specifico. Infatti, vi era l'onorevole Prestigiacomo, nel senso che io ero rivolto da questa parte e proprio l'onorevole Prestigiacomo mi ha fatto segno (Commenti del deputato Sisto). Nel momento in cui mi ha fatto segno io ho perduto il passaggio che il collega ha fatto.
Dopodiché, ovviamente, io non posso richiamare ex post un collega. Tuttavia, posso acquisire il resoconto e prenderne atto. Faccio appello, da questo punto di vista, al buonsenso di tutti. La discussione è delicata, i problemi sul tappeto sono importanti e io credo che nessun collega debba offendere l'onorabilità degli altri colleghi. È evidente che si tratta di un tema molto sensibile e che la questione territoriale prevede anche la presenza di infiltrazioni di carattere camorristico. È di altrettanta evidenza che se ci si comincia ad accusare di camorrismo, da una parte o dall'altra, questo dibattito finisce in malora.
  Quindi, io faccio appello al buonsenso di tutti, a partire da coloro che prendono la parola, per fare in modo che ci sia rispetto da parte di tutti i gruppi, che non si pronuncino parole sconvenienti o lesive dell'onorabilità di gruppi, di componenti del Governo e di tutti i soggetti istituzionali che in questo momento vengono interessati dal dibattito.
  Ha chiesto di parlare l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signor Presidente. Non era intenzione del collega Zaratti offendere il centrodestra e dire che il centrodestra è colluso con la camorra. L'onorevole Zaratti faceva una valutazione di carattere storico, che è legata anche al protagonismo di alcuni personaggi politici che hanno avuto anche incarichi di Governo in questo Paese e che sono stati, tra l'altro, anche da questo Parlamento, nella legislatura precedente, affrontati, compreso anche un mandato di cattura che fu poi autorizzato da quest'Aula. Parliamo dell'onorevole Nicola Cosentino richiamato da molti...

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Ma che dici !

  ARTURO SCOTTO. ... richiamato da molti pentiti per le sue responsabilità e per i suoi rapporti con la criminalità organizzata di quel territorio, anche in collegamento con la vicenda rifiuti.

  STEFANIA PRESTIGIACOMO. Non sei un giudice !

  ARTURO SCOTTO. Ora, questo non significa nessuna condanna preventiva. Ci sarà un processo, ci saranno tutte le garanzie del caso, ma io eviterei di strumentalizzare una frase che stava dentro un contesto completamente diverso.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Vergognati !

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo di parlare sempre per richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Signor Presidente, le parole dell'onorevole Scotto, benché pronunciate con grande pacatezza, aggravano quello che ha detto il collega Zaratti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente) e mi dispiace che una persona equilibrata e cultore della presunzione di non colpevolezza, come l'onorevole Scotto, si permetta di difendere Pag. 26un'espressione che io chiedo al collega che l'ha pronunciata lealmente di confermare o smentire.
  Questa è un'Aula in cui la lealtà deve comunque essere invocata e deve essere applicata. Se il collega ha detto quella cosa, dica se non l'ha detta, chieda scusa e l'incidente finisce qui. Ma dire che si richiama Nicola Cosentino, che con i rifiuti non ha niente a che spartire, come se fosse un'immagine, un ologramma da invocare ad ogni tema e ad ogni passaggio, è assolutamente non consentito e vergognoso. Lo dico con pacatezza. L'espressione letterale è stata gravissima e io le chiedo di richiamare e di chiedere al collega se l'ha pronunciata o meno. Ce lo dica lui: l'ha pronunciata o meno...

  PRESIDENTE. Onorevole Sisto, le chiedo scusa. Esiste un resoconto stenografico e, quindi, l'istituto del Presidente che domanda a un collega che cosa ha dichiarato non esiste. Però, c’è il resoconto stenografico. Dopodiché, è evidente che chi si sentisse offeso, ha anche facoltà, grazie a questo, di promuovere, come lei sa bene, tutta una serie di azioni.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colonnese. Ne ha facoltà.

  VEGA COLONNESE. Grazie, Presidente. Funziona così quando vuoi ristabilire l'onorabilità di un popolo che viene sempre infangato in quest'Aula, quello della Campania. Funziona che quando c’è, anche solo il sentore di qualcosa che non va, esiste che questa persona viene mandata via. Non viene neanche pensato che un Bassolino possa ricandidarsi e pensare di essere il sindaco di Napoli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non si pensa una cosa del genere, perché, poi, quando venite a fare la campagna elettorale a Napoli e in Campania, le sapete dire le bugie. E funziona anche che i commissariamenti per mafia della mia regione sono quasi all'ordine del giorno nella periferia, soprattutto di Napoli. Allora, invece di far finta che non esista questa cosa, cominciamo a fare l'elenco di chi si è macchiato di questa infamia e sta macchiando un'intera regione. Fatelo questo elenco, cacciateli ! Fate come abbiamo fatto noi: cacciate, mandate via, aria pulita ! Mandateli via (Prolungati applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, io prendo la parola per esprimere una grave preoccupazione. Se si tratta di una strumentalizzazione retorica da parte del centrodestra, ancora ancora potrei anche non turbarmi. Ma se fossero convinti della verità di ciò che loro dicono e, cioè, che noi come forza politica non possiamo dare un giudizio estremamente negativo di un'altra forza politica, è una cosa gravissima. Qua si disconosce il diritto di una forza politica di esprimere, anche con frasi pesanti, un giudizio su un'altra. Faccio un esempio pratico: i 5 Stelle, quando parlano del PD, ne dicono di tutti i colori (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle): partito di ladri, di sciacalli, che fa schifo e via discorrendo. Io vi riconosco il diritto di dirlo; io vi riconosco il diritto di dirlo; io vi riconosco il diritto di dirlo ! Io vi riconosco il diritto di dirlo e comunque lo motiviate. Poi toccherà al dibattito politico, all'opinione pubblica, giudicare se le vostre accuse sono fondate o non fondate, se vi sono elementi a supporto di quello che dite. E altrettanto dico a quei signori: noi possiamo dare un giudizio estremamente negativo sulla base di quello che diciamo e non esiste più, caro collega Sisto...

  PRESIDENTE. La ringrazio.

  ARCANGELO SANNICANDRO. ... il vilipendio alle istituzioni. Lei sta al Medioevo (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà) ! Vanno tutelate le persone, non le istituzioni. Io posso criticare anche la funzione del Governo, la funzione...

Pag. 27

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Sannicandro. Questo fermo restando, onorevole Sannicandro, che, al di là del giudizio politico, non si può accusare la parte avversaria di compiere dei reati. Questo mi sembra pacifico. Dopodiché, io faccio appello una seconda volta al rispetto reciproco perché, se ci si comincia a tirare addosso accuse, il dibattito finisce in malora.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Presidente Sisto, su che cosa ? Perché, poi, dobbiamo anche chiuderla.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Per chiarire la natura dalla nostra richiesta (Commenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà). Noi...

  EMANUELE COZZOLINO. Ha già parlato !

  PRESIDENTE. Presidente Sisto, lei è intervenuto.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. No, Presidente, l'articolo 59...

  PRESIDENTE. Era abbastanza chiaro.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Noi chiediamo la verifica con il resoconto stenografico.

  PRESIDENTE. Mi è chiaro, presidente.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. E poi il richiamo personale del collega che ha pronunciato quell'espressione.

  PRESIDENTE. È tutto molto chiaro.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cera. Ne ha facoltà.

  ANGELO CERA. La gravità delle cose che si dicono in quest'Aula vengono immediatamente trasmesse all'esterno, per cui tutte le frasi che vengono dette in libertà vengono tramutate in opinione da parte dalla gente che ci ascolta e che ci vede.
  Non è assolutamente corretto, giusto per fare accademia, dirci qualcosa uno contro l'altro e, poi, come è successo al sottoscritto, ritrovarsi nella stessa giornata in cui l'episodio è avvenuto minacciato di morte ben tredici volte, vilipeso, umiliato, offeso, io, la mia famiglia, i miei figli, i miei nipoti, la mia generazione.

  PRESIDENTE. Onorevole Cera, lei sta parlando a nome del gruppo in dichiarazione di voto.

  ANGELO CERA. Io mi sto riferendo a quello su cui stiamo parlando, sulle cose che si dicono in quest'Aula. Pertanto, io ritengo che le cose debbano ritornare nella normalità. Le offese debbono uscire fuori, all'esterno, perché c’è un caso, che tutto ciò che noi diciamo qui dentro, volete o non volete, viene trasmesso all'esterno e all'esterno viene amplificato secondo come piace a chi lo trasmette.

  PRESIDENTE. La ringrazio.

  ANGELO CERA. Allora, ecco, la mia preghiera che dico dal profondo del cuore, perché non è facile girare e passare per delinquente. Infatti, le cose che si dicono qui dentro...

  PRESIDENTE. Grazie.

  ANGELO CERA. ... sono di una gravità assurda.

  PRESIDENTE. Onorevole Cera, poi, tra l'altro, il suo provvedimento è stato oggetto anche di un giurì, di cui personalmente mi sono occupato, e non può essere oggetto di dibattito in Parlamento.

  ROBERTO OCCHIUTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Su che cosa, onorevole Occhiuto ?

Pag. 28

  ROBERTO OCCHIUTO. Sempre per un richiamo al Regolamento e sempre riferendomi all'articolo 59. Lei sa quanto noi apprezziamo la sua imparzialità nella gestione dell'Aula, della discussione e il suo equilibrio, però il collega Sisto le ha fatto una richiesta specifica: le ha chiesto di applicare l'articolo 59 del Regolamento laddove si dice che, se un deputato pronuncia parole sconvenienti, viene richiamato. Allora, la Presidenza ha avuto tutto il tempo di verificare dai resoconti stenografici se queste parole sconvenienti siano state o non siano state pronunciate. Secondo noi, onorevole Sannicandro, sono state pronunciate. Lei è un avvocato: non può confondere il giudizio politico con il giudizio di collusione con la camorra che un parlamentare rivolge ad un altro gruppo politico (Commenti del deputato Sannicandro). Pertanto, le chiederei, prima di andare avanti, Presidente, di fare questa semplice e veloce verifica sui resoconti e, poi, se riterrà, come noi pensiamo, di richiamare l'onorevole Zorzato affinché...

  PRESIDENTE. No, abbia pazienza, l'onorevole Zorzato ha fatto parte di un'altra legislatura.

  ROBERTO OCCHIUTO. Mi scuso.

  PRESIDENTE. E nemmeno l'onorevole Zolezzi.

  ROBERTO OCCHIUTO. Mi scuso con gli onorevoli Zorzato e Zolezzi.

  PRESIDENTE. Onorevole Occhiuto, io ho compreso la questione. Ovviamente, come lei vede, io sto presiedendo la seduta e, quindi, ho chiesto il testo del resoconto che, come lei sa, è in corso di seduta. Ovviamente, è singolare il richiamo postumo. Io credo che le cose si potrebbero risolvere con un po’ di buonsenso ed eventualmente con delle scuse, ma siccome proprio l'onorevole Zaratti ha chiesto la parola, io mi auguro che alla fine riusciamo a mettere un punto su questa vicenda. Ovviamente, se io avessi ascoltato e avessi percepito parole sconvenienti, lo avrei richiamato all'istante. Però, purtroppo, non avendolo sentito... Prego.

  FILIBERTO ZARATTI. La ringrazio, Presidente. Intanto vorrei dire questo: se i colleghi del centrodestra si sono sentiti offesi personalmente dalle mie affermazioni, me ne dispiace. Ovviamente, di questo mi posso anche scusare. Ma se i colleghi del centrodestra qui presenti si sono sentiti offesi dovrebbero anche ricordare però le evidenze che ci sono rispetto a questi argomenti che stiamo trattando, non ultime, per esempio, le affermazioni fatte dal magistrato del CSM Ardituro davanti alla Commissione antimafia rispetto alla trattativa con Zagaria. Quindi, ci sono delle evidenze processuali e ci sono anche delle evidenze rispetto agli atti delle Commissioni parlamentari d'inchiesta che ci portano a dire che quelle mie affermazioni non fossero prive di fondamento. Ovviamente, il mio rispetto ai colleghi del centrodestra è tutto intatto, così come al popolo del centrodestra che ovviamente rispetto come tutti quanti dobbiamo rispettare. Ciò detto, le evidenze processuali e le evidenze che ci sono negli atti parlamentari non possono essere taciute.

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Zaratti. Per fortuna i processi non si fanno in questa sede.

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Prego.

  ETTORE ROSATO. Presidente, con molta pacatezza. Credo che le cose dette dal collega Zaratti possano servire per chiudere questa vicenda, che nello scontro parlamentare ci sta sempre tutta.
  Ma credo che nel confronto tra persone, che peraltro si rispettano anche reciprocamente, vanno consegnate a un dibattito che parli di fatti concreti e di evidenze provate e soprattutto, come diceva lei, che i processi non si svolgano in quest'Aula, ma si svolgano nelle sedi deputate a ciò. Su questo intervengo perché – poi veramente senza polemica, perché i Pag. 29fatti che avvengono fuori da quest'Aula stimolerebbero un altro intervento da parte mia, ma non lo voglio fare – con riferimento alle cose che diceva la consigliera e la collega del MoVimento 5 Stelle sul collega Bassolino, sull'allora presidente Bassolino, che veniva richiamato in una vicenda di rifiuti da cui, per esempio, è stato completamente assolto, e quindi richiamarlo in maniera provocatoria in questa sede mi sembra assolutamente sbagliato, sconveniente, inutile e, anche se accompagnato da un applauso adesso, mi sembra anche veramente provocatorio, provocazione a cui noi non vogliamo incorrere. Vogliamo solo richiamare che qui noi siamo ad approvare un provvedimento importante, anche per affrontare un tema vero, che è quello dei rifiuti in Campania. Sono intervenuti prima alcuni miei colleghi del gruppo a spiegare la rilevanza delle cose che sono contenute in questo provvedimento e noi ci richiamiamo a quelle e chiediamo anche veramente che si resti sui fatti. Invito veramente anche i colleghi del MoVimento 5 Stelle a fare un discernimento tra i fatti veri e i fatti inventati. In questo caso coinvolgere il presidente Bassolino è un fatto meramente inventato, come la magistratura ha dimostrato con la sua assoluzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Presidente Sisto, su cosa ?

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Signor Presidente, ho ascoltato con la solita attenzione l'intervento del collega...

  PRESIDENTE. Presidente, su cosa ?

  FRANCESCO PAOLO SISTO. ... sul fatto che insistiamo che quanto detto dal collega... ridetto, ribadito sull'emergenza (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)... Scusate, scusate !

  PRESIDENTE. Presidente Sisto, mi è chiaro.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. ... sono cose che non hanno nessuna attinenza, inducono e rafforzano la nostra richiesta ai sensi dell'articolo 59.

  PRESIDENTE. Va bene, presidente Sisto, la ringrazio.

  DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare per un richiamo all'articolo 8 del Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, si sta facendo scappare la discussione di mano ed è palese. Lei non può permettere...

  PRESIDENTE. Palese lasciamolo...

  DAVIDE CRIPPA. Non faccia battute inutili, perché è un richiamo al Regolamento, la vergogna deve essere il primo sentimento che deve provare in questo momento. Nel momento in cui...

  PRESIDENTE. Si occupi dei sentimenti che prova lei.

  DAVIDE CRIPPA. Io sto facendo un richiamo al Regolamento e lei mi sta mancando di rispetto.

  PRESIDENTE. No, io non le sto mancando di rispetto, la sto ascoltando (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Prego.

  DAVIDE CRIPPA. Le sto dicendo, ai sensi dell'articolo 8, che lei non può permettere che un gruppo politico, benché sia il suo, possa continuare a prendere la parola, nonostante gli sia stato più volte detto che una volta che viene sollevata una questione regolamentare, poi gli uffici potranno fare ovviamente l'analisi del testo dello stenografico, verificare quanto è e poi ci sono una serie di strade, come Pag. 30giustamente ha preannunciato prima, da poter percorrere. Non possiamo andare avanti sul tema ridando la parola al collega Zaratti, che teoricamente, almeno che io mi ricordi, ai sensi del Regolamento dovrebbe parlare a fine seduta, perché di fatto ogni volta che il nostro gruppo assume un atteggiamento di questa natura ci viene ampiamente caldeggiato l'intervento a fine seduta, evitando di intervenire nel dibattito stesso. Invece qua stiamo trascinando questo tipo di atteggiamento e di situazione con il fatto che lei si senta probabilmente parte in causa all'interno di questa discussione. Le chiedo, se non è in grado di sostenerla in questo momento, di lasciar spazio a un altro Presidente o altrimenti di cercare di mantenere un minimo di coerenza rispetto al Regolamento, invitando i colleghi a fare interventi a fine seduta per specificare meglio – perché a noi è consentito così – l'intento delle parole o addirittura rinviarlo alla lettura dello stenografico o con una correzione del verbale, visto che si può fare ed è consentito dal Regolamento, ma non reintervenire sulle stesse questioni, consentendo un dibattito ampio su una questione che è regolamentare e per la quale ai gruppi parlamentari, quali il nostro, viene sempre giustamente, nel rispetto al Regolamento, rinviato ad altra seduta oppure addirittura a fine seduta o come intervento sullo stenografico. Credo che un minimo di coerenza dovrebbe mantenerla e quindi le chiedo formalmente di applicare quello che è il Regolamento della Camera (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Come lei probabilmente sa, anche le richieste per fatto personale, visto che si era aperta una discussione su un caso specifico, possono essere svolte anticipatamente se la Presidenza le ritenga, vista l'eccezionalità della cosa, necessarie, e quindi questo si è fatto.
  Per quanto riguarda il rispetto del suo richiamo al Regolamento, ha visto che l'ho ascoltata pacatamente e sono pronto anche a rispondere alle obiezioni che lei ha sollevato. Dopodiché, non ho altri interventi. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Micillo 2.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Boccuzzi, Palese, Gasparini, Tripiedi, Binetti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  452   
   Votanti  440   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
 135    
    Hanno votato
no  305).    

  (Il deputato Rabino ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Parentela 2.6.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MICILLO. Signor Presidente, io cercherò di tornare sul problema, che è annoso, difficile e problematico. Come ho detto prima, abbiamo presentato più volte il nostro distretto del riciclo e più volte tutti quanti hanno detto: bellissimo, è possibilissimo, mettiamoci insieme. Ma nessuno l'ha fatto, sia le precedenti amministrazioni regionali sia quella presente. Io con questo emendamento, a prima firma Parentela, ripropongo ancora il problema principale, cioè che fino a questo momento nessuno mai si è occupato di parlare con i comuni e con i cittadini per le decisioni prese. Ogni decisione veniva presa da poche persone, veniva stipulato un appalto e si faceva un impianto o qualsiasi cosa. Allora, per dare un senso di respiro a quei cittadini che voi stessi avete detto che stanno morendo, voi stessi avete Pag. 31detto che l'Istituto superiore di sanità ha proclamato un alzamento di raccolta di rifiuti tossici interrati, perché vorrei ricordare sempre che, quando parliamo di Terra dei fuochi, non parliamo soltanto di Napoli e Caserta. Io vorrei chiedere a quest'Aula quella giusta espressione, che quella terra, Italia, spesse volte viene detta la Terra dei fuochi, quasi come se fosse un problema non vostro, invece lo ripeto ancora una volta: è Italia, è Europa e siamo qui a parlare di un problema italiano. Fa piacere che De Luca voglia affrontarlo, fa piacere che De Luca stia facendo questo e tanto altro, vorrei ricordare che però sono tante le problematiche e sono tante le questioni aperte in regione. Il collega che ha parlato prima ha detto che De Luca sta facendo questo per le ecoballe. Bene, io vorrei capire però queste ecoballe che fine faranno, perché al momento non lo sappiamo. Al momento non sappiamo una parte dove andrà, un'altra parte dove andrà. È questa la nostra preoccupazione. Non vi stiamo dicendo che il progetto non ci piace, vi stiamo dicendo che il progetto non lo conosciamo. Un primo passaggio fondamentale è stato quello di ritirare il bando per l'inceneritore e questo è un buon risultato; un altro buon risultato, ovviamente lo rivotiamo, è la legge sui reati ambientali; un altro buon risultato è quello delle bonifiche che abbiamo messo nella legge di stabilità per altri 30 milioni, però vi stiamo chiedendo con semplicità: queste balle che fine faranno ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, a me fa piacere che il clima sia ritornato, anche se la storia ci è molto chiara e solo chi non vuol capirla continua a non voler capire quello che è successo in Campania in maniera un po’ più eclatante, ma nelle altre regioni sul problema della situazione dell'impiantistica dei rifiuti e della raccolta e dello spazzamento le cose non è che stiano meglio rispetto alla situazione della Campania.
  Questo, cioè, sia ben chiaro e, chiaramente, mi riferisco ai dati delle regioni del centro sud o quant'altro, compresa pure la situazione di Roma su quella discarica che molto tempo fa è stata oggetto anche di attenzione della magistratura e di scandali. Qui, noi, oggi, siamo, ancora una volta, dopo 21 anni, in un contesto in cui si continua a discutere senza affrontare il problema; l'analisi del problema qual è ? La ribadisco fino alla noia, che dopo ventun'anni c’è stata una classe dirigente complessiva, dappertutto, che non ha risolto il problema. Non parliamo dei danni e delle situazioni che si sono risolte, parliamo di cosa, invece, bisogna fare per poterlo affrontare, perché la storia di quello che è successo, di quando i Presidenti del Consiglio – in quanto tali, indipendentemente da chi fossero i Presidenti del Consiglio – si sono dovuti recare in loco, perché Napoli era diventata una situazione disastrosa, al limite del colera e della peste, perché questa è la realtà che abbiamo visto, con le ruspe e quant'altro, è una sconfitta di tutta la classe dirigente, non è un dato da tirar fuori oggi.
  Ora noi siamo in un contesto in cui il Governo affronta in maniera decisa un solo aspetto, quello di togliere via queste ecoballe. Ebbene, siamo d'accordo, ma noi ci stiamo rendendo conto che, risolto quello, ci sono problemi molto più vasti ? Ci rendiamo conto, caro signor Presidente – e mi rivolgo al capogruppo del PD in termini di sollecitazione, al collega Rosato, per il suo tramite – che noi siamo in presenza di una regione come la Campania, basta andare a leggersi gli atti e le finanziarie che sono state fatte in questi ultimi anni, rispetto, anche, ad alcuni provvedimenti di finanza pubblica in cui, spesso e ben volentieri la regione Campania è venuta qui a piatire al Governo e ai Parlamenti dell'epoca che si sono susseguiti di poter utilizzare risorse che erano per la difesa del suolo, per le bonifiche e quant'altro, per pagare i deficit sanitari. Noi di queste cose dobbiamo parlare, per cercare di fare in modo che non accadano più ! Per fare in modo che le situazioni vengano risolte ! Lì c’è una incapacità Pag. 32generale di tutta la politica, altro che questo ping pong a destra e a sinistra, poi ci sono la camorra, le responsabilità penali di chi ha sbagliato, non parliamo di questo; queste cose se le vede la magistratura, noi dobbiamo cercare di capire e renderci conto che dopo 21 anni di fallimenti, io esprimo chiaramente la mia idea, occorre fare i termovalorizzatori e, se occorre l'esercito per farli, facciamo come è stato fatto per la TAV, perché fanno meno male di tutte le altre cose; in ventuno anni ci sono stati solo disastri (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cuomo. Ne ha facoltà.

  ANTONIO CUOMO. Grazie, Presidente, pochi minuti, giustamente il collega del MoVimento 5 Stelle ha fatto una giusta osservazione dicendo: dove andranno le ecoballe ? Ma ci vuole un po’ di buonsenso per capire come rimuovere e come risolvere definitivamente il problema rifiuti nella regione Campania. Noi sappiamo che la politica messa in campo da De Luca è fortemente indotta verso l'aspetto ambientale. Noi abbiamo un termovalorizzatore, l'inceneritore di Acerra, che è sufficiente a garantire il fabbisogno attuale della regione Campania. De Luca ha detto: non più un provvedimento per nuovi inceneritori nella nostra regione, allora le ecoballe andranno trasferite fuori dalla Campania e andranno negli altri inceneritori dove altre regioni e altre nazioni stanno provvedendo a incenerire e a bruciare i rifiuti in più. Quindi, la soluzione per la Campania qual è ? Intanto, rimuovere le ecoballe, che sono oltre sei milioni, avviare e rafforzare la politica ambientale, aumentare la soglia della differenziata, tutto quello che sta facendo De Luca. Certo, con un carattere forte, ma lo sta facendo e, possiamo dire, piaccia o non piaccia, che in Campania è iniziata la svolta. È vero che ci sono stati vent'anni di responsabilità di centrodestra, di centrosinistra, io per quel poco che posso rappresentare credo che ci siano state anche responsabilità in buona fede del mio partito, del centrosinistra, ma oggi possiamo dire con grande tranquillità che la strada giusta è stata finalmente affrontata.
  Diamo il tempo, nei prossimi mesi, nei prossimi due o tre anni, e sono convinto che, finalmente, il problema della Terra dei fuochi – che non so chi l'ha detto prima, non è un problema della Campania, ma è un problema del nostro Paese, dell'Italia – possa essere definitivamente accantonato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, Presidente, soltanto per puntualizzare una questione. Ho ascoltato l'intervento del collega del PD; con grande rispetto vorrei dirgli che, ovviamente, le responsabilità sono ventennali, ma non è questo il luogo per fare uno spot al presidente della regione De Luca, anche perché mi pare che trasportare le ecoballe fuori dalla regione Campania, e i rifiuti, non sia una grande novità; mi pare una cosa che si trascina da molti anni. Quindi, non parliamo di svolta, ma parliamo esclusivamente di una continuità.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Parentela 2.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nel frattempo saluto gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto superiore di istruzione Giovanni XXIII di Roma che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
  Stella Bianchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 33

   (Presenti  442   
   Votanti  432   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 166    
    Hanno votato
no  266).    

  (Il deputato Ferrari ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Russo 2.50.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente; io provo a sottrarmi sempre alla vivacità della polemica sulle responsabilità del passato per continuare a ragionare del provvedimento che è all'attenzione di questo Parlamento. Abbiamo detto che esiste, a nostro avviso, un'emergenza, che è l'emergenza delle bonifiche; abbiamo anche suggerito di provare, come accade in altri Paesi d'Europa e del mondo, ad utilizzare gli strumenti scientifici per individuare le emergenze e da quali emergenze partire per investire risorse. Qui non si contestano le risorse ingenti, si contesta una cosa diversa, che queste risorse urgenti ingenti, in via d'urgenza, vanno utilizzate per la cosa più importante, per la cosa che serve di più, non per imbellettare i territori, ma per agire direttamente sul vero cancro di quella regione, quindi, prima di ogni cosa, le bonifiche, le bonifiche di quelle aree rimpinzate di rifiuti tossici, di rifiuti nocivi, di rifiuti pericolosi. Se possiamo parlare di tutto questo, oggi, e se c’è un provvedimento del genere, è perché l'emergenza dal punto di vista dei rifiuti urbani non c’è più, questo è evidente. E allora la nostra sollecitazione è che si misuri esattamente, ma è corretto investire risorse nel rimuovere le ecoballe quando abbiamo un disastro così forte nascosto alla vista ? E mi rivolgo agli attenti colleghi del PD che hanno anche spiccate sensibilità ambientali: ma siamo proprio sicuri che le politiche dell'ambientalismo moderno, le politiche del buonsenso, della ragionevolezza, l'etica indichino che la prima emergenza di quella regione è questa ?
  Piuttosto non sarebbe semplice coinvolgere il mondo scientifico internazionale e nazionale, rileggere la relazione Balestri, provare a fare quello che è stato fatto in Campania in questi anni, investendo 316 milioni sul fronte delle bonifiche ? Ma ne servono altri 700, ne servono altri 700 ! A questa domanda nessuno risponde. Registro grande sensibilità sul piano delle politiche ambientali dai colleghi parlamentari campani e non, ma la domanda centrale, la domanda che esige una risposta, Presidente, è: una famiglia che ha una tragedia in casa, investe le risorse in quella tragedia o pensa a lavare i vetri di casa ? Qual è la prima emergenza ? Cosa dicono gli scienziati, i medici, i professionisti, che si sono dedicati una vita a questo mondo ? Cosa dicono ? Dicono che forse non abbiamo più tempo, ma abbiamo la fortuna di un investimento cospicuo, perché non orientarlo verso la vera emergenza che sono le bonifiche ?
  Allora, provo a far finta, seguendo il vostro ragionamento, il ragionamento di autorevoli colleghi che ho sentito, che le bonifiche si siano fatte, perché è l'unica ragione, è l'unico modo per poter pensare a rimuovere le ecoballe, c’è una sola ragione per cui si possa dire «ma suvvia rimuoviamo questa vergogna, rimuoviamo queste piramidi che rappresentano plasticamente il disagio, lo scempio, la violenza rispetto a quella regione».
  Non mi sentirete dire la violenza da quale parte è arrivata, in quale anno è arrivata. Ha detto bene il presidente Bratti: è già scritto nelle relazioni delle Commissioni parlamentari di inchiesta, peraltro approvate all'unanimità. Quindi, non è questo il tema di quest'oggi. Oggi il tema è che c’è un solo modo per poter affrontare la rimozione delle ecoballe e quel modo è aver già adempiuto a un obbligo che è l'obbligo di celebrare le bonifiche, di affrontare il tema delle bonifiche, e se non si è affrontato il tema Pag. 34delle bonifiche, è eticamente scorretto, oserei dire, consentitemelo, immorale, affrontare il tema delle ecoballe.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie Presidente. Ho sentito parlare prima di assoluzione, una assoluzione morale che l'onorevole Rosato ha fornito e rimbalzato in merito all'assoluzione delle procure del vecchio presidente Bassolino, vecchio sia politicamente, che anche dal punto di vista esperienziale, perché l'esperienza importa, l'esperienza conta. In questa assoluzione, Presidente, io le chiederei cortesemente, se è possibile, che lei assolva tutti i parlamentari di questa legislatura, tutti i parlamentari qui presenti, per reato di ignavia, perché nel reato di ignavia c’è il fatto di non volersi occupare, sostanzialmente, dei problemi e che, invece, condanni l'onorevole Zolezzi perché la sua proposta di legge per un registro epidemiologico, incardinata nella proposta di legge del registro tumori, è stata accettata in Commissione affari sociali e sanità. Per cui, mentre tutti qui si riempiono la bocca nel parlare, parlare, parlare, chi cerca di creare le condizioni per creare un nesso causale tra la responsabilità dello Stato e il fatto che su alcuni territori è presente una percentuale di tumori esageratamente alta, è purtroppo il movimento che cerca di riparare ai danni di questa classe politica che da vent'anni fa «fuffa» e non si occupa dei problemi reali.
  Noi abbiamo un registro tumori obbligatorio in Campania, con l'obbligatorietà di una persona, di un funzionario del Ministero della salute, che deve andare a presenziare alle riunioni dei registri tumori in Campania e a livello governativo, a livello parlamentare, non è mai stata fatta una proposta di legge sull'obbligatorietà dei registri tumori, impedendo la possibilità di creare un nesso causale tra le responsabilità dello Stato e le omissioni dello Stato su alcuni territori, sullo sversamento dei rifiuti e su quante persone si ammalino all'interno di questi tumori. Ecco Presidente, lei assolva tutti i parlamentari di questa legislatura perché non risulta agli atti nessuna proposta di legge sul registro tumori, di nessun parlamentare di questa legislatura, né di nessun'altra legislatura. Invece, condanni l'onorevole Zolezzi, per aver richiesto l'obbligatorietà del registro tumori da parte dello Stato in situazioni di sanità pubblica, perché al momento li fanno le associazioni questi registri tumori. L'abbiamo delegato, nel silenzio, al volontariato, per l'inettitudine di questa classe politica, per le incapacità di prevedere, di elaborare, un minimo di dati statistici che possano permettere ai decisori politici di decidere laddove ci sono dei territori che chiaramente sono inquinati e laddove ci sono dei territori su cui invece, magari, non occorre intervenire e su cui, magari, possiamo pensare che c’è un ambiente sano. Presidente, condanni l'onorevole Zolezzi per aver fatto questa proposta di legge e assolva tutti gli altri, insieme all'onorevole Bassolino (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Baroni. Ovviamente, la Presidenza non assolve né condanna nessuno, e l'ignavia non è un reato, semmai è un peccato e ognuno ne risponde alla propria coscienza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MICILLO. Presidente, io approfitto sempre di questa finestra sul problema, per avere quelle risposte che ho sempre chiesto tramite interrogazioni e interpellanze e che poche volte sono arrivate. Una prima risposta è arrivata per quanto riguarda la fine che faranno le ecoballe. Bene, queste ecoballe andranno fuori regione o fuori dai territori italiani. La seconda domanda allora, a questo punto, è: quali regioni e quali nazioni vorranno i rifiuti della Campania, perché Pag. 35si apre un dibattito a livello nazionale ? Già sono stati avvertiti i presidenti di regione, già sono stati avvertiti gli altri sindaci che dovranno, in un certo senso, accudire queste ecoballe. Approfitto, appunto, di questa finestra, per fare queste ed altre domande durante il dibattito.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Volevo dire che fortunatamente il collega Baroni, sollevando il problema del registro dei tumori, ha messo l'accento su uno di quei lavori che in questo momento stanno occupando con maggior interesse proprio la XII Commissione, che sta discutendo una proposta di legge presentata dall'onorevole Baroni, ma anche, comunque, altri provvedimenti che convergono; per esempio, dal PD, la collega Amato ha presentato una proposta di legge e anche dalla nostra Area è arrivato un progetto di legge. Quindi, questo vuol dire che, sia pure con una certa lentezza, sia pure con una certa fatica, l'idea che ci sia bisogno di guardare a questo problema, non solo nel quadro del singolo paziente, ma con una visione epidemiologica a tutto campo sul territorio nazionale, c’è. Però bisogna anche dire che, per esempio, l'AIRTUM, che è l'associazione che si occupa dei tumori, da tempo fornisce degli studi molto attenti e ha recentissimamente pubblicato un volume in questo senso che meriterebbe di essere preso in considerazione, anche per cogliere quelle evidenze che non sono così immediate, ma che richiedono una grande sensibilità.
  Ma l'interesse di questo mio intervento, e concludo, è che sempre di più il decisore politico deve stabilire canali di comunicazione intensa con quello che è il committente delle richieste di risorse che proviene dal mondo scientifico e dal mondo della clinica. Oggi come oggi, come diciamo più volte, bioetica, biogiuridica, biopolitica, funzionano solo se funzionano insieme e la decisione politica funziona solo se ha un substrato forte dal punto di vista scientifico. Ma lo studio scientifico, a sua volta, non va da nessuna parte, non ha gambe, se non ci sono poi le risorse concrete che la politica può mettere a sua disposizione (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 2.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Misuraca, L'Abbate.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  437   
   Votanti  426   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 157    
    Hanno votato
no  269).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Russo 2.51.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Io proverei a chiedere alla Camera un atto di riflessione ancora, anche un sussulto d'orgoglio, un atto di resipiscenza, insomma un modo per provare a dare risposta al tema che abbiamo offerto, anche provando a rispondere al primo tema che abbiamo invocato, cioè che l'articolo 2 recita: «al fine di dare esecuzione alle sentenze». «Al fine di dare esecuzione alle sentenze» e questo provvedimento non dà esecuzione a quelle sentenze. Abbiamo detto che non migliora la raccolta differenziata. Peraltro, in regione ormai la raccolta differenziata ha raggiunto, se non fosse per il comune di Napoli, una buona performance. Non risponde all'esigenza di migliorare il sistema impiantistico. Come avete visto, non risponde Pag. 36alle bonifiche, anzi dimentica le bonifiche. Noi, viceversa, chiediamo di rispondere rispetto alle bonifiche.
  Poi, su un tema che è stato già indicato dall'Europa come uno dei temi critici, il trasferimento di rifiuti fuori regione, noi, secondo le cose che abbiamo ascoltato anche in quest'Aula, aggraviamo la posizione dell'Italia. Quindi, quella multa di 120 mila euro, più i 20 milioni di euro – i primi al giorno, i 20 milioni una tantum – è evidente che non sarà mai ridotta. Infatti, non solo non rispondiamo alla Corte europea, ma, addirittura, a quella Corte rispondiamo creando un disagio ancora maggiore.
  Ma proviamo a dare anche qualche altro numero. Il presidente De Luca ha già prodotto un bando – devo dire che sulla celerità non vi è nulla da dire – per un impegno di spesa di 117 milioni di euro. Con 117 milioni di euro – mi rivolgo sempre ai colleghi che sono intervenuti, prima che agli altri – si trasferirà il 15 per cento dei 6 milioni di tonnellate. Quindi, vuol dire che se viene bene, questa opera ciclopica si ridurrà al 50 per cento delle ecoballe: una ragione in più per indicare come questi 450 milioni di euro, viceversa, potrebbero essere utilizzati appieno e del tutto per affrontare la vera emergenza, che sono le bonifiche. Ma a quale costo ? Ovviamente, io sono certo che tutto è fatto bene. Peraltro, c’è anche la salvificazione dell'ANAC, quindi sono sicuro che, sul fronte delle attività di controllo e di contrasto, ci sarà un'azione straordinariamente efficace.
  Ma proviamo a indicare al Parlamento qualche numero anche su questo fronte, in modo tale che quella ignavia richiamata possa far riscattare, viceversa, i colleghi parlamentari. Negli scorsi cinque anni sono state rimosse, più o meno, 200 mila tonnellate di quelle ecoballe, al costo di 38 euro a tonnellata. Il bando di De Luca, viceversa, prevede un costo medio più o meno di 150 euro a tonnellata. Io non penso nulla di male e, se pensassi qualcosa di male, lo direi qui e apertamente, ma pongo un problema che è diverso: ma è quella la modalità di esecuzione, con il trasferimento di centinaia e centinaia di migliaia di ecoballe in giro per l'Italia e per l'Europa ? Mi richiamo alla sensibilità ambientale dei tanti colleghi attenti su questo fronte. Ma cosa ci ha insegnato la prima lezione di chi si è approcciato a questi temi ? Che i rifiuti si trattano sul posto, che se c’è un chilometro zero che deve essere celebrato questo vale ancor di più e sempre per i rifiuti, non solo per una questione di costi, ma soprattutto per una questione di tracciabilità e per evitare, collega Zaratti, che ci possano essere condizioni di infiltrazione criminale, perché più lontano è il trasferimento di quel rifiuto, il trattamento di quel rifiuto e più è facile per la criminalità organizzata investire ed infiltrarsi.
  Per questa ragione noi chiediamo buonsenso. Per questa ragione noi chiediamo ai colleghi di guardare nel merito, non alla polemica politica, ma nel merito. Ci sono risorse utili che potrebbero far svoltare quella regione e la potrebbero far svoltare a tutto tondo, non soltanto sulla gestione di rifiuti interrati, ma anche alimentando il sistema delle università di quella regione, anche alimentando il sistema delle conoscenze e delle competenze e della ricerca.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MICILLO. Grazie, Presidente. Continuo con le questioni che pongo a questa Assemblea, ovviamente a chi vuole rispondere. Abbiamo detto che non si costruiranno più inceneritori in Campania. Bene, quindi andiamo contro quello che ha detto Renzi: ci saranno 12 inceneritori in tutt'Italia, così è stato scritto.
  La seconda domanda è: nel momento in cui noi stanziamo questi soldi per le ecoballe e nel momento in cui le regioni che dovranno recepire queste ecoballe non le vorranno e, quindi, vi saranno manifestazioni di cittadini che non vorranno queste benedette ecoballe, cosa succederà ? C’è un piano B ? C’è un piano di discussione ? Possiamo parlarne ? Si può discutere Pag. 37di questo o è tutto già definito, quindi è inutile anche un'assemblea del genere ?

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 2.51, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Librandi, Di Stefano.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  421   
   Votanti  412   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
 154    
    Hanno votato
no  258).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Russo 2.52.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Ve lo dice l'Istituto superiore di sanità, ve lo dice il registro dei tumori in Campania, ve lo dicono le sensibilità civiche, le associazioni, ve lo dicono i sindaci, ve lo dicono tutti che la prima emergenza è quella delle bonifiche.
  Siate certi: io non alluderò mai a valutazioni e interessi; ne faccio sempre una ragione e una questione tutta di scelta politica sbagliata, disastrosa ed errata. Guardate, si sbaglia quando non si hanno le risorse, ma è più facile sbagliare, anche con un atteggiamento un po’ narciso, quando le risorse si hanno e si investono sulla cosa sbagliata. È sbagliato; non è sbagliato togliere le ecoballe, è sbagliato non affrontare la prima emergenza. Ma abbiamo detto che c’è un solo modo per ragionare delle ecoballe: se noi facciamo finta, con una grande finzione, che le bonifiche sono state fatte. Guardate, altrimenti sarebbe anche un atteggiamento poco etico discutere qui di ecoballe, sapendo che le bonifiche non sono state nemmeno iniziate per la gran parte – in realtà, in alcune aree sono state iniziate – e poi discuteremo anche di questo.
  Vi siete dimenticati: c’è un emendamento appresso che consente la proroga del commissario, dell'unico commissario che sta facendo qualcosa di buono, la bonifica dell'area Resit di Giugliano, l'unico; è scaduto il 31 dicembre, è privo di copertura e vi sarà un emendamento, ma capisco il parere contrario del Governo, del relatore, tutto, la fine del mondo, non si può far nulla.
  Dicevo: ve lo dice l'Istituto superiore di sanità, ve lo dice il registro dei tumori, i sindaci, le sensibilità scientifiche, il mondo accademico, ve lo dicono tutti e voi resistete. E allora proverò a mimare ciò che immagino accada: 6 milioni di tonnellate di rifiuti che dovranno viaggiare nel nostro Paese. Onorevole Ministro, lei sa quanti mezzi meccanici occorrono per muovere queste 6 milioni di tonnellate di ecoballe ? Trecento mila. Non devo dirlo io; lo dicono le inchieste della magistratura, delle distrettuali d'Italia, lo dicono le Commissioni d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, lo dice la Commissione antimafia. Se non c’è un settore nel quale la mafia, la ’ndrangheta, la camorra, la sacra corona unita, le organizzazioni criminali la fanno da padrona, se c’è un settore è quello della logistica e noi ci affideremo – ma abbiamo la straordinaria protezione dall'ANAC, quindi andrà tutto bene ed io lo spero e faccio il tifo in questa direzione – al sistema della logistica come elemento essenziale di questa grande opera ambientale e di questa grande operazione ambientale. Ci affidiamo a questo sistema. Ma chiunque pratica l'ambientalismo saggio sa che ogni pratica deve essere misurata con tre parametri: il primo parametro è il consumo di energia, quanta energia si consuma per costruire questo bicchiere, quanta energia si consuma per fare quest'operazione di turismo dei rifiuti, quanta energia si consuma. Sempre per pietà e carità di patria, evito di infierire su questo fronte. Immaginate 300 mila mezzi, immaginate i bilici, immaginate il trasferimento, Pag. 38immaginate lo spacchettamento e poi l'impacchettamento e tutto questo che viaggia per l'Italia. No, viaggia forse per l'Europa. Ma l'Europa è contenta di questo ? L'Europa è la solita Europa: da una parte, sarà contenta perché incasserà le nostre risorse, dall'altra parte, continuerà a sanzionarci come ha fatto con la sentenza della Corte qui invocata che dice l'esatto contrario, dice: «non dovete utilizzare il sistema per portare i rifiuti fuori regione».

  GIAMPIERO GIULIETTI, Relatore. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIAMPIERO GIULIETTI, Relatore. La ringrazio. Solo per sottolineare che l'emendamento in votazione dice: al comma 1, alinea, dopo le parole: «, il Presidente della regione Campania» aggiungere le seguenti: «, sentiti tre esperti anche internazionali». Dico questo perché non parlava certo degli argomenti che ha trattato l'onorevole Russo, anche se, se parliamo di bonifiche, occorre ricordare che nella legge di stabilità è stato costituito un fondo per emergenze appunto economico-sociali e ambientali di 150 milioni per il 2016 e 150 milioni per il 2017; sono 300 milioni di euro di cui anche questa discussione potrà orientare al meglio l'utilizzo per la Terra dei fuochi. Aggiungo altresì, proprio riferendomi invece all'emendamento al quale si fa riferimento, che il comma 1 dell'articolo 2 dice che, al fine di dare esecuzione alle sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2010 e a quella del 16 luglio 2015, affida al Presidente della regione Campania il compito di predisporre un piano straordinario di interventi. Nella sentenza del 4 marzo 2010 – perché si fa sempre riferimento a sentenze che sembra non c'entrino nulla con il provvedimento – pronunciata nella causa n. 297 del 2008, la Corte di giustizia ha stabilito che l'Italia ha violato gli obblighi comunitari di corretta gestione dei rifiuti nella regione Campania, in particolare per la mancanza di una rete integrata di gestione dei rifiuti nella regione, rilevando che il programma attuativo per la realizzazione degli interventi necessari ad adempiere agli obblighi stabiliti nella citata sentenza, predisposto e approvato dalla regione Campania non è stato rispettato. Il 10 dicembre 2013, la Commissione europea ha nuovamente deferito lo Stato italiano innanzi alla Corte di giustizia per la mancata esecuzione della medesima sentenza. Con sentenza del 16 luglio 2015, pronunciata nella causa n. 653, la Corte di giustizia ha condannato l'Italia, ai sensi dell'articolo 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea per non essersi conformata alla citata sentenza del 2010.
   In questa logica, questo provvedimento affida al presidente della regione Campania proprio il compito di predisporre un piano straordinario di interventi, che riguarda lo smaltimento, la bonifica, la riqualificazione ambientale e il ripristino. Ricordo anche che, in base al comma 2 dell'articolo in esame, il piano straordinario corredato da un cronoprogramma di attuazione deve essere approvato dai competenti organi regionali entro 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto-legge in esame e costituisce una variante del vigente Piano di gestione dei rifiuti. Chi ha minima dimestichezza, benché trattasi qui di una situazione di emergenza, con le normative regionali, sa bene che una variante al Piano regionale dei rifiuti non può farsi se non tramite un percorso minimo e necessario di partecipazione, che senta ovviamente quei soggetti interessati, a cominciare dalle amministrazioni locali.
   Quindi – e concludo – qui non si tratta di richiamarci a gironi danteschi degli ignavi. Per questa volta credo, al di là delle responsabilità passate o future, che questa volta si cerchi davvero di risolvere il problema e forse andrebbe meglio studiato Dante e ricordato chi erano gli ignavi.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 39Russo 2.52, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  439   
   Votanti  428   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
 157    
    Hanno votato
no  271).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Simonetti 2.7.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Presidente, a testimonianza del fatto che la nostra non è un'azione né ostruzionistica né contraria in chiave aprioristica, io vorrei sollecitare il relatore. Io ho registrato che vi è una novità e, ovviamente, aspetto che su questo punto si esprima il Governo. Io non solo saluterei favorevolmente la novità, ma è esattamente quello che chiediamo, la svolta. Cioè, il relatore ha detto che c’è nella legge di stabilità la previsione di altri 300 milioni di euro. È vero: 150 per il 2016 e 150 per il 2017, che potranno – a noi occorre, come dire, un passo in avanti – essere utilizzati prevalentemente per le bonifiche, prioritariamente per le bonifiche.
  Se così fosse, intanto l'azione delle ecoballe sarebbe limitata al 15 per cento. Va bene così ! Noi non siamo contro in chiave aprioristica; riteniamo che esista una priorità. E, allora, se dal Governo ci arriva un chiarimento, per il quale si può confidare che vi è una strategia articolata e diversa, che non consentirà di sperperare queste risorse per fare viaggiare i rifiuti per l'Italia per l'Europa, noi non solo siamo ben lieti e ben contenti, ma siamo pronti anche a dare una mano, perché la nostra non è un'azione ostruzionistica e contraria a prescindere.
  Noi vogliamo sapere se avete la medesima consapevolezza del Paese che c’è una priorità in quella regione e poi ci sono altre, tante criticità, ma una priorità è la priorità rappresentata dalle bonifiche. Se ci dite, e se il Governo ci dice, che i 300 milioni ulteriori saranno prioritariamente investiti – ripeto: prioritariamente investiti; non diciamo nemmeno tutti, ma prioritariamente investiti – sul fronte delle necessità delle attività di bonifica emergenti in quella regione, secondo tutti i dati scientifici acclarati, noi siamo pronti a fare anche ammenda, noi siamo pronti a fare anche ammenda.
  Non ascoltiamo questo, però, e invitiamo, ovviamente apprezzando le parole del relatore, il Governo a chiarirci qual è la sua posizione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carrescia. Ne ha facoltà.

  PIERGIORGIO CARRESCIA. Grazie, Presidente. A me sembra che tutto il dibattito si sia concentrato, perché quello è l'oggetto dell'articolo, sugli interventi per la regione Campania, ma con molte imprecisioni e anche con alcune mistificazioni.
  Intanto, l'emergenza Campania nasce nel 1994, come è stato detto; ha avuto delle vicende che hanno toccato anche il piano giudiziario, ha coinvolto amministrazioni di ogni colore, dalle amministrazioni regionali del presidente Rastrelli a quelle del presidente Bassolino, dal Governo Dini, al Governo Berlusconi, al Governo Prodi e via discorrendo.
  Ora, il problema viene affrontato dal Governo con questa proposta di intervento straordinario, che parte, però, da un elemento che dobbiamo indicare con molta chiarezza: stiamo parlando delle ecoballe. Ho sentito dire che derivano da trasferimenti di rifiuti dal nord, dal centro, da destra e da sinistra. In realtà, le ecoballe sono rifiuti che provengono dalla raccolta dei rifiuti urbani fatta e fatta male. Nel 1998 una Commissione parlamentare già denunciò il fatto che da parte delle amministrazioni Pag. 40locali non c'era collaborazione.
  Il fatto, poi, che la raccolta differenziata in Campania sia stata a livelli molto, molto bassi per decenni, denota che ci sono anche delle responsabilità locali. Soprattutto, il problema è che quelle ecoballe non possono essere smaltite in termovalorizzatori perché contengono componenti umidi dei rifiuti che non ne permettono quel conferimento. Tutt'altro è il problema della Terra dei Fuochi. Non mescoliamo due cose che sono connesse, ma che hanno delle soluzioni diverse.
  Ora il problema delle bonifiche e quant'altro nel decreto, se viene letto con attenzione, è visto come uno degli interventi prioritari, così come lo smaltimento delle ecoballe negli inceneritori non è la soluzione elettiva o definitiva o comunque prioritaria.
  Nell'articolo 2, che veniva prima richiamato dal collega, si prevede che lo smaltimento venga effettuato, ove occorra, anche attraverso la messa in sicurezza permanente in situ. Quindi, è una delle possibilità che viene prevista, ma non è l'unica.
  Piuttosto, io porrei l'attenzione sui tempi che sono stati fissati dal decreto, cioè i 30 giorni per l'approvazione del piano straordinario. Sono termini che non sono rispettabili, obiettivamente e oggettivamente, viste le procedure che richiede la modifica di un piano regionale per la gestione dei rifiuti, e che comportano poi l'applicazione della procedura sanzionatoria di cui al comma 6 successivo, che abbiamo modificato con la legge di stabilità.
  Quindi, io invito il Governo anche a fare una riflessione sulla connessione tra il comma 6 e il piano straordinario del comma 2, che è cosa diversa dal piano stralcio che, invece, viene richiamato e che è stato adottato dalla giunta della Campania il 26 novembre. Però, smettiamola di collegare cose che non hanno connessione fra loro e smettiamola di dire che le ecoballe derivano da rifiuti speciali o da quant'altro, ma prendiamo cognizione che derivano da un'inefficiente raccolta dei rifiuti urbani e che le soluzioni che vengono indicate in questo decreto ci sono, che le risorse sono messe ora a disposizione e, quindi, che sta alla classe dirigente, locale e nazionale. Mi ricollego, per inciso, al problema dei termovalorizzatori dell'articolo 35, comma 4, perché la bozza prevista dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare prevede ed ipotizza la realizzazione di un altro impianto di termovalorizzazione in Campania, sulla base delle esigenze che sono state valutate.
  Resta, ovviamente, il problema di dare soluzione a tutto il pregresso, ai 5 o 6 milioni di rifiuti che sono giacenti e che non necessariamente devono finire in termovalorizzatori fuori dalla regione (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Taglialatela. Ne ha facoltà.

  MARCELLO TAGLIALATELA. Presidente, io non so quale sia la fonte che ha utilizzato il collega che mi ha preceduto, ipotizzando un coinvolgimento giudiziario del presidente Rastrelli nelle vicende dei rifiuti, ma è una menzogna clamorosa. Presidente, il presidente Rastrelli è l'unico che venti anni fa aveva realizzato un piano rifiuti accettato dall'Europa e poi solo grazie al governatore Bassolino è iniziata la tragedia che ancora comporta tanti lutti e tante devastazioni per la nostra regione.
  Fatte queste premesse per richiamare alla verità quest'Aula, è opportuno anche fare una valutazione ulteriore. Se qualcuno immagina che la soluzione dei problemi sia direttamente proporzionale all'uso delle risorse pubbliche che quest'Aula metterà a disposizione, vale la pena di ripercorrere la storia che ha contraddistinto l'utilizzo delle risorse pubbliche in Campania quando esisteva il Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, Antonio Bassolino, e i risultati che l'utilizzo di quelle risorse hanno prodotto.
  Per quello che ci riguarda, noi contestiamo, all'interno di questo provvedimento Pag. 41legislativo, la priorità che viene data allo smaltimento delle ecoballe rispetto alle bonifiche dei territori, tenendo conto che le bonifiche dei territori sono l'unica questione che in questo momento nell'opinione pubblica viene richiesta a gran voce e questo provvedimento la soluzione non la dà. Utilizza fondi, così come è stato fatto nel passato, ma li utilizzerà male e creerà ricchezza per coloro i quali avranno la fortuna, tra virgolette, di aggiudicarsi gli appalti, ma le bonifiche del territorio rimangono ancora una pia illusione ed è questa la denunzia più forte che in quest'Aula noi intendiamo portare avanti.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente. Qui stiamo parlando – state parlando – di una situazione che vede oggetto solo 800.000 tonnellate rispetto ai 5 milioni di tonnellate che sono abbancate nelle zone campane.
  E devo dire che la preoccupazione che noi abbiamo è quella relativa al costo di tutta questa operazione, che non è di bonifica, né di messa a regime di un sistema di raccolta differenziata o comunque di un sistema di raccolta organizzata dei rifiuti, e che per le casse del Paese consiste in più di un miliardo di euro senza risolvere il problema. Infatti, se 800 mila tonnellate costano 150 milioni di euro, per sbancarne 5 milioni, con le dovute proporzioni, si supera il miliardo di euro. Tra l'altro, quello che mi fa specie è che al comma 1, lettera b), il decreto parla di bonifica e riqualificazione ambientale. Io sono andato sul sito della regione Campania a vedermi il piano di azione relativo alla sentenza, che è collegato alla delibera che lo stesso giorno di emanazione di questo decreto la giunta ha fatto. Quindi, sostanzialmente, la giunta campana sapeva già che sarebbe stato emesso in data 27 novembre questo decreto perché poi l'ha già inserito in delibera. Il piano legato a quella delibera, al punto 4.4, stabilisce, appunto, di redigere un bando al quale parteciperanno delle aziende per recuperare su tutto il territorio nazionale quello che è stato abbancato dai rifiuti campani. Tutti questi rifiuti vostri verranno da noi perché solo al nord ci sono quelle strutture che hanno la possibilità di trattare i rifiuti identificati dai codici CER 19.12.10 e 19.12.12 attraverso o l'abbancamento in discarica o la termovalorizzazione. Tra l'altro, con il combinato disposto dell'articolo 33 dello «sblocca Italia», il decreto-legge n. 133 dell'anno scorso, si fa in modo che i termovalorizzatori possano aumentare i loro quantitativi di rifiuti da poter bruciare. Infatti, con quell'articolo si dà la possibilità di aumentare il potere calorifero degli impianti di termovalorizzazione. E, di più, la bonifica io non l'ho vista nel piano. Quindi, al collega del PD che prima ha detto che c’è l'intervento di bonifica, vorrei dire che io non l'ho visto nel piano; se mi può illustrare dove l'ha trovato. Infatti, al punto 4.5 del piano di azione della regione Campania, che si chiama «riconsegna delle aree», si fa riferimento al fatto che l'impresa aggiudicataria dovrà provvedere alla pulizia del sito di stoccaggio mediante tecniche a secco come lo spazzamento meccanico. Se questo è considerato bonifica, probabilmente abbiamo la necessità di confrontarci sul termine bonifica, che è il problema che noi evidenziamo, cioè sostanzialmente lo Stato, con le tasse dei cittadini di tutto il Paese, mette dei soldi, quindi un miliardo di euro (adesso 150 milioni di euro, ma per fare tutto costerà un miliardo), per sbancare queste tonnellate di rifiuti che continuano comunque ad accumularsi perché il sistema di raccolta locale non c’è. Il sistema di raccolta locale non c’è e con questi fondi non si va a creare un sistema di raccolta autonomo regionale. E, dall'altro lato, non c’è la bonifica vera e propria della Terra dei fuochi e, quindi, quei problemi dei territori e dei cittadini che avevano evidenziato prima i colleghi come Palese non verranno risolti. Spesi questi 150 milioni di euro, i bambini non andranno a giocare in quei campi; non ci Pag. 42sarà la possibilità di avere l'erba verde e i bambini che vanno a giocare in quelle zone.
  Chiudo dicendo che l'emendamento parla di responsabilizzazione sostanzialmente, che è quello che è emerso anche nel dibattito di prima. Noi chiediamo, quindi, se c’è la volontà veramente di risolvere il problema, che ognuno si risolva i suoi problemi e non scarichi i problemi sulle altre regioni. Noi, con riguardo appunto a tutto questo sistema di gestione dell'abbancamento e con riguardo ai rifiuti solidi urbani, chiediamo di attuare tutto all'interno del territorio regionale, cioè sostanzialmente ognuno si aggiusti a casa propria e non scarichi i suoi problemi a casa d'altri.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 2.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Misiani, Palese, Petrenga, Biasotti, Cesaro...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  416   
   Votanti  344   
   Astenuti   72   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato
  55    
    Hanno votato
no  289).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 2.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caso, Spadoni, Galati, Prina, Ciracì...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  417   
   Votanti  345   
   Astenuti   72   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato
  56    
    Hanno votato
no  289).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Russo 2.9.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Per rassicurare i colleghi proverò a riferirmi direttamente all'emendamento in questione. E l'emendamento in questione è quello centrale e dice: queste risorse devono essere utilizzate prioritariamente per la bonifica integrale dei siti censiti e definiti «francamente contaminati», così come approvati nel piano di bonifica della regione Campania. Ora, votare contro questo emendamento significa accedere ad un'altra ipotesi strategica, quella che prevede il transito transfrontaliero, il turismo internazionale dei nostri rifiuti. Ma proverei a ripercorrere un attimo un aspetto che avevo lasciato in sospeso: come si misura una pratica dal punto di vista della compatibilità ambientale. Si misura con tre parametri. Abbiamo detto il primo, il consumo di energia, è solo la carità che ognuno di noi ha; non vuole misurare quanta sarà l'energia necessaria per far muovere 300 mila veicoli sul territorio nazionale e d'Europa per portare a spasso le ecoballe campane. C’è un altro parametro, che serve a misurare la compatibilità ambientale ed è la produzione di CO2. È la produzione di CO2. Credo che Kyoto se ne vada in benedizione per la quantità di CO2 prodotta dal traffico autoveicolare di 300 mila mezzi. C’è un ulteriore parametro che misura la compatibilità ambientale di un'opera ed è il costo, ossia quanto costa. Lascio a voi la valutazione se, in un'Italia nelle difficoltà in cui è posta, in un Mezzogiorno nelle difficoltà in cui è posto, la priorità di quella regione è individuata nel portare a spasso questi rifiuti. Poi chi li porterà sarà l'ANAC a dircelo e magari saranno le Pag. 43inchieste giudiziarie a dirci anche quali saranno i clan che avranno infiltrato operazioni del genere. Non lo auspico e non lo so, ma è quello che è accaduto naturalmente in tutte le operazioni con questo modello.
  È un modello questo che è costruito così, è un modello. Gli anticorpi nel nostro Paese sono tali e tanti, sono certo che le forze di polizia, l'ANAC, le distrettuali sapranno ognuno fare la propria parte ma il modello del trasferimento di rifiuti a tanta distanza è un modello che fa perdere la tracciabilità. Intervengano i colleghi che hanno esperienza in questo settore e ci dicano come si fanno nel mondo le bonifiche, come si fanno gli smaltimenti se non in situ, a chilometro zero. Costano meno, sono più tracciati e generano lì ricchezza, perché generano una ricchezza che è anche di tipo scientifico, di tipo culturale, di ricerca, di innovazione, di metodo, di coinvolgimento sociale; altra storia invece quando questi rifiuti scarrozzano per le nostre autostrade; diventa un rifiuto e non una grande ricchezza, una grande potenzialità, una grande opportunità. Per questa ragione vi chiediamo di recedere dal vostro pervicace intendimento fallace; per questa ragione vi chiediamo di riflettere, per questa ragione non comprendiamo la vostra chiusura a riccio su questo fronte. Certo, io sto ancora attendendo che il Governo ci dica: va bene, i prossimi 300 milioni, quelli previsti dalla legge di stabilità, saranno investiti prioritariamente nelle bonifiche. Se ciò non accade, abbiamo da pensare e da pensare male che risorse che potrebbero essere utilizzate per dare sviluppo ad una regione, per dare salute ad una regione e a un territorio e a chi abita quel territorio vengono viceversa utilizzate per trasferire i rifiuti, per mobilizzare i rifiuti e per incenerire i rifiuti lontano, come se, dal punto di vista etico e ambientale, l'inceneritore in casa non si deve fare, ma l'inceneritore fuori casa ci può essere, perché lì c’è qualcuno più stupido dei nostri concittadini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, provo velocemente a concludere alcune cose che stavo dicendo prima che riguardano comunque l'oggetto sollevato dal collega, onorevole Russo. Intanto vi è da dire che queste sono risorse molto importanti per risolvere un problema che non è solo un tema estetico, perché, al di là dell'infrazione comunitaria, oggi gestire quelle ecoballe ha un costo. Ci sono dei costi di affitto, ci sono dei costi di manutenzione, ci sono dei costi di smaltimento di percolato e quindi c’è un tema anche economico che si deve assolutamente affrontare, fermo restando che il tema bonifiche e messa in sicurezza è sicuramente un tema di grande importanza in quella regione e non solo, ripeto, in quella regione, perché ci sono altri 57 siti, alcuni riclassificati regionali che sono in attesa di finanziamenti importanti, tanti dislocati nel nord, tantissimi nel sud, su cui io credo bisognerebbe avere una politica uniforme, quindi benissimo l'attenzione per la Campania. Tra l'altro ricordo, rispondendo anche a un intervento fatto dal collega del MoVimento 5 Stelle, che i recenti dati pubblicati sulle mortalità da parte dell'Istituto superiore di sanità non sono stati pubblicati per un intervento delle associazioni ambientaliste ma sono state pubblicate perché sono un obbligo preciso del decreto Terra dei fuochi che qui dentro abbiamo discusso e approvato, quindi la politica non è sempre foriera di proposte negative. In questo caso stiamo parlando di un provvedimento importante fatto dall'Istituto superiore di sanità deciso in quest'Aula e approvato in un decreto-legge e questo non va dimenticato. Voglio poi anche dire un'altra cosa rispetto al trasporto dei rifiuti in lungo e in largo per l'Italia, che sicuramente non va alimentato ma è anche vero che sono anni che questo capita, che gli imprenditori del nord si sono arricchiti grazie a questo trasporto di rifiuti negli ultimi anni, quindi le lamentazioni che vengono tante volte dai banchi Pag. 44della Lega dovrebbero considerare anche questa questione.
  Quindi va benissimo, ripeto, il ragionamento sulle bonifiche o messe in sicurezza, tenendo presente che non è solo la Campania, però questa priorità delle ecoballe non può essere sminuita, questo tentativo di risolvere un problema decennale come solo meramente un maquillage estetico.
  È chiaro, ci deve essere un controllo, ci sarà un controllo anche del Parlamento rispetto all'efficacia e alla celerità di come queste ecoballe verranno smaltite ed è anche vero – e non va confuso, lo diceva e lo ricordava prima il collega Carrescia – che un conto sono questi rifiuti che derivano di fatto dai rifiuti urbani della regione Campania, per quanto qualche roba diversa ci possa essere all'interno, un conto è ciò che purtroppo invece troviamo nel sottosuolo di quella regione.
  Bisogna anche ricordare una cosa se vogliamo essere onesti, perché qui si sparano cifre come se fosse una lotteria. I 360 o i 316 milioni di euro messi dalla regione Campania piuttosto utilizzando anche magari fondi europei bisogna vedere come si sono concretizzati poi operativamente, perché nei viaggi che noi abbiamo fatto come Commissione di inchiesta diversi colleghi di diverse parti politiche possono aver visto che purtroppo di aree riconsegnate – come prevede l'iter della bonifica – allo stato originario in Campania non ne sono state fatte in questi anni, ce ne sono state pochissime di bonifiche o messe in sicurezza attivate. Non voglio dire vicino allo zero, però è evidente che ci siano delle manchevolezze perché per anni in tutte le audizioni nelle Commissioni d'inchiesta è stato raccontato – parlo degli ultimi sette, otto o dieci anni – che venivano messi fondi, venivano fatte operazioni però allo stato dell'arte, quando ci si presenta fisicamente a vedere cosa è successo, diciamo che la percentuale di successo è assolutamente risibile. Quindi non è solo un tema di risorse ma è anche un tema certamente di priorità, di organizzazione e anche di efficacia e di efficienza dell'azione della classe politica locale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Carrescia. Ne ha facoltà.

  PIERGIORGIO CARRESCIA. Signor Presidente, brevemente per integrare anche l'intervento del collega Bratti, si è parlato di compatibilità ambientale e si è fatto riferimento al costo. Il costo non è un criterio di valutazione né dell'impatto né della compatibilità ambientale. L'altro aspetto è che noi abbiamo una normativa che prevede che per i rifiuti che sono destinati ad impianti di recupero anche energetico non è possibile la bacinizzazione e la regionalizzazione, quindi è inutile che proponiamo emendamenti che vanno in senso contrario perché quella è una norma molto chiara del testo unico dell'ambiente.
  Colgo l'occasione per precisare al collega Simonetti che il mio riferimento alle bonifiche faceva luogo al Piano stralcio che è stato approvato dalla regione Campania, non al Piano straordinario che è previsto dal primo comma; e al collega dei Fratelli d'Italia vorrei fare presente che non ho collegato assolutamente il presidente Rastrelli né nessun altro a fenomeni di criminalità, ho semplicemente fatto una cronistoria di amministrazioni che si sono succedute tra cui c'era anche quella del presidente Rastrelli.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Russo 2.9, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Intanto una precisazione: con riferimento a quanto chiesto dei colleghi Sisto e Occhiuto in relazione all'intervento del collega Zaratti precedente, preciso che il Pag. 45richiamo previsto dall'articolo 59 in sé non ha valenza sanzionatoria, ma è volto ad interrompere un comportamento non corretto, cosa che ovviamente non può avvenire ex post e dunque non rientra nella facoltà della Presidenza, come ho già detto, procedere a un richiamo in una fase successiva all'intervento.
  Avendo preso visione comunque del contenuto dell'intervento che non avevo compiutamente ascoltato nel momento del suo svolgimento, desidero precisare che esso avrebbe avuto i requisiti per essere oggetto di richiamo e pertanto, ove lo avessi ascoltato direttamente, avrei senz'altro richiamato il deputato interessato ai sensi articolo 59 del Regolamento. Con ciò credo che la questione possa considerarsi esaurita.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  414   
   Votanti  339   
   Astenuti   75   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato
  82    
    Hanno votato
no  257).    

  (I deputati Cassano e Preziosi hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 2.10, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Quintarelli, Bruno Bossio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  415   
   Votanti  307   
   Astenuti  108   
   Maggioranza  154   
    Hanno votato
  48    
    Hanno votato
no  259).    

  (Il deputato Preziosi ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario, mentre il deputato De Rosa avrebbe voluto astenersi).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 2.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Frusone, Giuliani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  420   
   Votanti  377   
   Astenuti   43   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato
 118    
    Hanno votato
no  259).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 2.12, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giorgis, Boccuzzi, Sorial...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  420   
   Votanti  356   
   Astenuti   64   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato
  65    
    Hanno votato
no  291).    

  (La deputata Benedetti ha segnalato di aver erroneamente votato contro, mentre avrebbe voluto astenersi).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 46Petraroli 2.13, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Berlinghieri, Di Salvo, Rabino ...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  423   
   Votanti  413   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
 153    
    Hanno votato
no  260).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 2.15, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  421   
   Votanti  341   
   Astenuti   80   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato
  82    
    Hanno votato
no  259).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 2.18, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piras, Giorgis...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  418   
   Votanti  309   
   Astenuti  109   
   Maggioranza  155   
    Hanno votato
  28    
    Hanno votato
no  281).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 2.16, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gadda, Pannarale...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  420   
   Votanti  308   
   Astenuti  112   
   Maggioranza  155   
    Hanno votato
  50    
    Hanno votato
no  258).    

  (Il deputato Borghi ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pisano 2.17, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palma...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  411   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
 121    
    Hanno votato
no  290).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 2.41, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 47

  Totaro, Matarrese, Oliaro...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  425   
   Votanti  342   
   Astenuti   83   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato
  15    
    Hanno votato
no  327).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Rizzo 2.20.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MICILLO. Grazie, Presidente. Con questo emendamento chiediamo che il cronoprogramma venga messo su un sito web istituzionale, che sia quello della regione o quello del Ministero, per capire, ovviamente anche grazie all'ANAC e alla lente anticorruzione di Raffaele Cantone, esattamente, questi fondi dove vanno, come vengono spesi, quali sono gli spostamenti, per avere una maggiore trasparenza di quello che avviene su questi svariati, svariati milioni. Credo che sia soltanto l'abbiccì della trasparenza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rizzo 2.20, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fregolent, Monchiero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  416   
   Votanti  406   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
 149    
    Hanno votato
no  257).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ruocco 2.21.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MICILLO. Grazie, Presidente; come quello di prima, oltre al sito della regione Campania, chiediamo anche al Ministero dell'economia e delle finanze che sul proprio sito istituzionale voglia dare trasparenza a questa enorme, enorme trasposizione di soldi dal Governo alla regione. Dove vanno, che fine fanno, in piena trasparenza, null'altro.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ruocco 2.21, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco, Dallai, Binetti, Caso, Civati, Fabbri...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  419   
   Votanti  413   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  258).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Busto 2.23, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  401   
   Votanti  373   
   Astenuti   28   
   Maggioranza  187   Pag. 48
    Hanno votato
 108    
    Hanno votato
no  265).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zolezzi 2.24, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Occhiuto, Sgambato, Alberti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  409   
   Votanti  400   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
 114    
    Hanno votato
no  286).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Scagliusi 2.26, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  403   
   Votanti  396   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato
 123    
    Hanno votato
no  273).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Terzoni 2.27.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MICILLO. Grazie Presidente. Intervengo un po’ per spiegare quello che è il nostro piano per queste ecoballe. Un revamping di quelli che possono essere gli impianti di tritovagliatura, i cosiddetti STIR, dei comuni di Giugliano, di Caivano e di Santa Maria Capua Vetere, oppure aprire quelle cosiddette ecoballe, recuperare il più alto tasso di materia al loro interno e, attraverso il ritrattamento dei rifiuti, poter avere quella materia rivendibile e quindi riaccumulabile. Questa è una delle tante proposte che abbiamo sempre messo a disposizione di tutti, dei vari presidenti di regione e consiglieri regionali. Chiediamo fino alla fine un confronto per poter avere anche questa ipotesi nel piano che De Luca sta affrontando per queste ecoballe.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Presidente, intanto viene fuori, anche dal dibattito di quest'oggi, che forse sul tema delle bonifiche andrebbe fatta una riflessione di carattere normativo più piena. Dice bene il collega Bratti, andiamo a vedere anche i risultati delle attività di bonifica che sono state fatte nel Paese. Devo dire che complessivamente nel Paese il risultato è deludente, diciamolo così. Ovviamente, questo nulla ha a che vedere con l'emergenza che tutta rimane, che è un'emergenza che appare ancora più grande e che viceversa viene saltata a piè pari da questo provvedimento con il trasferimento dei rifiuti fuori regione, chissà dove. L'emendamento dei colleghi del MoVimento 5 Stelle è un emendamento che io leggo in chiave critica, come una delle soluzioni.
  Nel trattamento della materia non c’è mai una soluzione, non c’è mai la soluzione, non c’è mai la verità. È una delle soluzioni, una delle opzioni che possono essere utilizzate per, intanto, rispondere ad una domanda, e la domanda è quella che verrà fuori dopo la caratterizzazione di questo prodotto, ovvero: che cosa c’è esattamente in questo prodotto ? Alla luce di quello che c’è, non v’è dubbio che anche la soluzione ipotizzata e sollecitata dai colleghi del MoVimento 5 Stelle è una delle opzioni.
  C’è una sola cosa che l'Europa ci dice di non fare e per la quale ci ha sanzionato, e noi invochiamo quella sanzione, vogliamo Pag. 49rispondere a quella sanzione, aumentando la criticità. C’è una sola cosa che, con chiarezza, l'Europa ci ha detto di non fare, che è esattamente quella di spedire i rifiuti fuori regione. Mi pare che il primo bando, il bando del pre-piano, il piano di emergenza del presidente De Luca, vada esattamente in quella direzione, prevedendo di termodistruggere, termovalorizzare le ecoballe in impianti fuori dalla regione o anche fuori dalla nazione. È evidente che c’è una contraddizione in termini se la Corte di giustizia europea ci sanziona esattamente per questa cosa, insieme alle altre (insieme alla raccolta differenziata, insieme all'impiantistica, insieme a tutto il resto), e noi viceversa rispondiamo a questa censura, a questa sanzione, a questa multa di 120 mila euro al giorno, più 20 milioni una tantum, aumentando la quantità di rifiuti che trasferiamo fuori regione. Mi pare in qualche modo si tratti se non altro di una condizione distonica, una condizione schizoide, vogliamo dire così ? Ma è evidente che è così. Intanto la sollecitazione dei colleghi del MoVimento 5 Stelle è una delle opzioni che dovrebbe essere valutata, magari valutata non dal principe, dall'amico del principe di turno, ma da un comitato di esperti, dalla comunità scientifica dall'accademia, da qualcuno che ha anche l'autorevolezza per dire qual è la migliore soluzione, quella più compatibile dal punto di vista ambientale per affrontare questa emergenza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Terzoni 2.27, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  395   
   Votanti  388   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato
 128    
    Hanno votato
no  260).    

  (La deputata Morani ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Spadoni 2.28.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MICILLO. Presidente, si apre in questo emendamento la differenza che c’è tra un mondo di chi vuole i rifiuti inceneriti negli inceneritori e chi vuole il riutilizzo della materia. Chiediamo che – punto primo – questi rifiuti non vengano inceneriti in altri inceneritori, perché non cambia il problema. Noi crediamo che gli inceneritori facciano male ovunque, non soltanto in Campania, quindi non chiediamo che vengano trasferiti e non vengano nel nostro giardino per la sindrome di NIMBY. Noi chiediamo che questi temi siano affrontati in maniera più larga possibile, che finalmente venga messo da parte l'incenerimento, che finalmente venga realizzato quello che i cittadini campani, per un piano alternativo dei rifiuti, hanno sempre detto: la raccolta differenziata, i siti di compostaggio, trattamento meccanico manuale; tutto quello che abbiamo sempre chiesto ai vari Ministeri e ai presidenti di regione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Non me ne vogliano i colleghi, pensavo anche a quante potrebbero essere le vicende affrontate con questi 450 milioni di euro, ma mi taccio per rispetto di quest'Aula. I colleghi del MoVimento 5 Stelle pongono una questione nelle modalità di trattamento di questi rifiuti. A mio sommesso avviso, incorrono in un errore che è tipico della politica tutta, quello di voler scegliere le quote, per Pag. 50cui si avventurano nel provvedimento lasciando che una quota del 30 per cento debba essere correttamente smaltita.
  Il problema è che non possiamo stabilire noi qual è la quota: il 20, il 30. Credo che a noi interessi che queste ecoballe siano rimosse e siano rimosse in una condizione di assoluta salubrità, di assoluta tutela per la salute umana e anche per i territori. Cominciare a porre paletti su percentuali e su dimensioni significa, in qualche misura, non raccogliere la sollecitazione, che viene dal mondo scientifico, di essere parte di questo processo, essere protagonista di questo processo, ma significa, viceversa, voler in qualche misura intervenire in questioni che avranno tutte caratteristiche tecniche. Sarà soltanto la caratterizzazione di quelle ecoballe che indicherà con chiarezza qual è il destino tecnicamente compiuto e corretto quei medesimi prodotti. È evidente che, riguardo a ogni intervento, come quello che decide di mandare i rifiuti all'estero o come quello che, a tutti i costi, decide di indirizzarli in una certa direzione, si tratta di interventi politici, che non sono sostanziati da quel dato tecnico che io auspico sia il dato preminente e prevalente che possa consentire la tutela della salute, dei territori e dei cittadini.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Spadoni 2.28, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fitzgerald, Misiani.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  383   
   Votanti  372   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato
 108    
    Hanno votato
no  264).    

  (I deputati Borghi e Preziosi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Spessotto 2.29.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Micillo. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MICILLO. Presidente, come chiedevamo prima, in questo emendamento mettiamo nero su bianco e chiediamo: bene, la regione Campania ci chiede questi soldi per fare cosa ? Quindi, noi chiediamo che, tramite questo decreto, ci sia prima il piano di come verranno smaltite queste ecoballe e che poi siano dati i soldi per questo piano. Infatti, sembra alquanto surreale non sapere cosa faranno di questi soldi. Quindi, noi chiediamo prima un piano prestabilito, il più possibile trasparente, rispetto a quello che succederà alle ecoballe e, in un secondo momento, chiediamo di votare questo piano.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Spessotto 2.29, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Lo Sacco, Tripiedi, Gnecchi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  395   
   Votanti  389   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato
 118    
    Hanno votato
no  271).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tripiedi 2.30, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.Pag. 51
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  391   
   Votanti  377   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato
 102    
    Hanno votato
no  275).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 3.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Duranti, Piccoli Nardelli, Baruffi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  391   
   Votanti  384   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato
  81    
    Hanno votato
no  303).    

  (Il deputato Ferraresi ha segnalato di avere erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 3.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  380   
   Votanti  371   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
  75    
    Hanno votato
no  296).    

  (Il deputato Ferraresi ha segnalato di avere erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 3.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  393   
   Votanti  387   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  194   
    Hanno votato
  21    
    Hanno votato
no  366).    

  (La deputata Ciprini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario. Il deputato Villarosa ha segnalato di avere erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 3.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  378   
   Votanti  368   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato
  12    
    Hanno votato
no  356).    

  (La deputata Antezza ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Pag. 52

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Segoni 4.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  391   
   Votanti  317   
   Astenuti   74   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato
  48    
    Hanno votato
no  269).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Corda 4.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Occhiuto, Archi, Giammanco, Gallo, Zoggia, Boccuzzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  389   
   Votanti  355   
   Astenuti   34   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato
 113    
    Hanno votato
no  242).    

  (La deputata Terzoni ha segnalato di essersi erroneamente astenuta mentre avrebbe voluto votare a favore).

  Secondo le intese intercorse, interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di martedì 19 gennaio a partire dalle ore 10,30, per concludersi, sempre secondo le medesime intese, entro la fine della parte pomeridiana della seduta di martedì 19 gennaio.

Sui lavori dell'Assemblea.

  PRESIDENTE. Avverto che, come già comunicato ai rappresentanti dei gruppi, le comunicazioni del Ministro della giustizia sull'amministrazione della giustizia, già previste per giovedì 21 gennaio, avranno luogo mercoledì 20 gennaio alle ore 16.

Rinnovo della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

  PRESIDENTE. Comunico che, a seguito di quanto convenuto nella Conferenza dei presidenti di gruppo, la Delegazione della Camera dei deputati presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa sarà formata, nella sessione annuale del 2016, dai componenti attualmente in carica. Ricordo che la Delegazione è composta dai seguenti deputati: membri effettivi: Anna Ascani, Deborah Bergamini, Elena Centemero, Manlio Di Stefano, Florian Kronbichler, Michele Nicoletti, Lia Quartapelle Procopio, Andrea Rigoni, Milena Santerini; membri supplenti: Ferdinando Aiello, Tamara Blazina, Khalid Chaouki, Eleonora Cimbro, Luca D'Alessandro, Giuseppe Galati, Adriana Galgano, Maria Edera Spadoni, Sandra Zampa.
  Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 15 per lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  La seduta, sospesa alle 13,55, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bratti, Capelli, Dambruoso, Fico, Gregorio Fontana, Giancarlo Giorgetti, Losacco, Migliore, Piccoli Nardelli, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Pag. 53Sanga, Sani, Schullian, Scotto, Tabacci, Valeria Valente e Zampa sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente novantasei, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno la Ministra della difesa, la Ministra dello sviluppo economico, il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

(Iniziative in relazione alla permanenza in Italia di Massimiliano Latorre, nonché per assicurare il rientro di Salvatore Girone, entrambi sottoposti a procedimento giudiziario in India – n. 3-01919)

  PRESIDENTE. Il deputato Elio Vito ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01919, concernente iniziative in relazione alla permanenza in Italia di Massimiliano Latorre, nonché per assicurare il rientro di Salvatore Girone, entrambi sottoposti a procedimento giudiziario in India (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto. Prego, onorevole.

  ELIO VITO. Signora Presidente, in sede di illustrazione farò alcune considerazioni su quanto accaduto ieri e in sede di replica alcune proposte al Governo. L'India ieri ha continuato ad esercitare una giurisdizione interna che non andava proprio avviata e consentita: ha fissato udienze e date che non le competono; ha proseguito nel balletto di proroghe e rinvii che procede da quattro anni; si è fatta beffe dell'Italia e del Tribunale internazionale, che ha ordinato la sospensione di tutti i procedimenti interni. Il nostro atteggiamento è stato, ancora una volta, attendista. Abbiamo atteso, cioè, che arrivassero le conclusioni della Corte suprema per dire quello che andava detto all'inizio e prima: Massimiliano Latorre non sarebbe tornato, non doveva tornare e non poteva tornare in India. Credo che il nostro Governo e il nostro Paese debbano fare di più per affermare le ragioni della loro innocenza e per ottenere la loro piena e definitiva libertà. Ce lo dimostri, signora Ministro, la ascoltiamo.

  PRESIDENTE. La Ministra della difesa, Pinotti, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  ROBERTA PINOTTI, Ministra della difesa. Presidente, come gli onorevoli interroganti sanno, la tematica oggetto dell'atto in discussione nonché il quesito posto non investono profili di sola competenza del Dicastero della difesa, e pertanto si riferisce anche a nome del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Approssimandosi la scadenza del periodo concesso al fuciliere di Marina, Massimiliano Latorre, per rimanere in Italia, in coerenza con la decisione del 13 luglio 2015 della Corte Suprema indiana, la stessa Corte si è riunita il 13 gennaio 2016 a Nuova Delhi per esaminare il caso. Nel merito del quesito posto, comunico che in tale udienza l'Italia ha informato la Corte degli sviluppi intervenuti nel contesto dell'arbitrato internazionale – quindi non ha accettato una posizione dell'India ma ha ribadito e spiegato in quel contesto che, stante quella decisione, la posizione è quella che ora andrò a descrivere – avviato su nostra iniziativa, riguardo la vicenda Enrica Lexie, il 26 giugno 2015, ai sensi dell'Annesso VII della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. In particolar modo – e qui è il punto –, l'Italia ha informato la Corte Suprema indiana delle conseguenze sulla posizione del fuciliere Latorre della decisione del Tribunale internazionale del diritto del mare di Amburgo del 24 agosto 2015, che ha stabilito la sospensione di tutti i procedimenti Pag. 54giudiziari interni in Italia e in India e il divieto di aggravio della disputa. L'Italia ha pertanto ribadito di ritenere che, sulla base di detta decisione del Tribunale di Amburgo, è preclusa alla Corte Suprema ogni decisione relativa al fuciliere Latorre e che pertanto lo stesso potrà rimanere in Italia. Il Governo indiano ha chiesto alla Corte Suprema la concessione di un periodo di tempo al fine di poter indicare la propria posizione sulla questione, quindi non c’è stato un accettare nuovamente la giurisdizione indiana. Assolutamente no. La stessa Corte, nel concedere il tempo richiesto, ha aggiornato l'udienza al prossimo mese di aprile, quindi sulla base dell'approfondimento che il Governo indiano ha richiesto sulla posizione italiana. Per quanto riguarda il fuciliere Girone, l'Italia ha depositato, lo scorso 11 dicembre, una richiesta di misure provvisorie al tribunale arbitrale de L'Aja, chiedendone l'immediato rientro in patria e la possibilità che possa restarvi per tutta la durata dell'arbitrato. Il prossimo 18 gennaio, il tribunale arbitrale che ha preso in carico la domanda italiana fisserà la data per la relativa discussione nel merito e stabilirà le regole di procedura del tribunale stesso. Confermo, infine, come già rappresentato in precedenti occasioni, che ogni iniziativa futura troverà la sua sede naturale nell'ambito degli strumenti previsti dal diritto internazionale.

  PRESIDENTE. Il deputato Elio Vito ha facoltà di replicare, per due minuti.

  ELIO VITO. Grazie, Presidente. I marò sono innocenti. I marò sono innocenti. I marò sono innocenti. La risoluzione del caso avverrà solo coinvolgendo la comunità internazionale e le istituzioni internazionali, non attraverso trattative più o meno riservate e bilaterali con l'India. Il Presidente del Consiglio faccia quello che sa fare meglio: faccia un tweet, faccia una slide: spieghi al mondo e ai nostri partner che i marò sono innocenti. Lo dimostra la stessa documentazione depositata dall'India: non coincidono le rotte, non coincidono i proiettili. Cos'altro aspettiamo a dichiararlo e ad affermarlo ? Si faccia una campagna sulla durata abnorme e inammissibile della carcerazione preventiva: quattro anni detenuti dall'India in varie e gravi forme senza formulare un capo di imputazione. Si faccia una campagna internazionale di pressione sul Tribunale internazionale affinché sia immediatamente concessa piena libertà a Massimiliano Latorre e affinché sia concesso a Salvatore Girone di rientrare in Italia. Noi non permetteremo che trascorrano altri due-tre anni, della durata dell'arbitrato internazionale, senza che sia stata data piena e definitiva libertà ai nostri fucilieri di Marina e siano state affermate le ragioni della loro innocenza. Non permetteremo che i bambini diventino adolescenti, che gli adolescenti diventino adulti, che i loro figli non abbiano i loro padri nella loro crescita (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

(Intendimenti del Governo in ordine all'impiego di personale militare appartenente alle Forze Armate per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità nelle città italiane – n. 3-01920)

  PRESIDENTE. Il deputato Caruso ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01920 concernente intendimenti del Governo in ordine all'impiego di personale militare appartenente alle Forze Armate per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità nelle città italiane (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto. Prego, onorevole.

  MARIO CARUSO. Presidente, gentilissimo Ministro, in Italia sono impegnati nell'ambito dell'operazione «Strade sicure», in supporto alle forze di polizia, circa 5.500 militari: uomini e donne della difesa che quotidianamente, con grande dedizione e spirito di sacrificio, svolgono una proficua attività di controllo del territorio. Pag. 55Inoltre, altri 600 militari danno il loro prezioso contributo nella missione «Mare sicuro», che, come è noto, dall'inizio del 2015, svolge, in applicazione della legislazione nazionale degli accordi internazionali vigenti, attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale. Dati recenti forniti dalla questura di Roma rivelano che, con riferimento al primo mese di questo Giubileo straordinario, reati quali rapine, furti, scippi e borseggi sono diminuiti di circa il 30 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno nella capitale. Un indubbio merito di questo dato positivo è certamente anche della presenza nelle strade della città di militari, che supportano le forze dell'ordine. Detta presenza dei nostri militari (non solo a Roma) aumenta la percezione di sicurezza dei cittadini, nonostante il grave momento storico che stiamo vivendo per la minaccia terroristica. La legge di stabilità 2016, tra i suoi elementi cardine, ha avuto anche quello di destinare maggiori risorse per la sicurezza; chiediamo, quindi, con quali modalità e tempistiche il Governo intenda proseguire sulla strada intrapresa al fine di garantire il massimo grado di sicurezza ai cittadini.

  PRESIDENTE. La Ministra della difesa, Pinotti, ha facoltà di rispondere, per tre minuti. Prego, Ministra.

  ROBERTA PINOTTI, Ministra della difesa. Presidente, la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica si annovera tra le competenze del Ministero dell'interno che, in caso di particolari esigenze, può promuovere l'impiego del personale delle Forze armate. In tale contesto, sin dal 2008, ha autorizzato l'impiego di un contingente di militari delle Forze armate nell'ambito dell'operazione denominata «Strade sicure». L'operazione prevede l'espletamento da parte dei militari di servizi di vigilanza su siti e obiettivi sensibili, assicurando alle forze di polizia un maggiore impiego nelle attività istituzionali di contrasto alla criminalità. Con specifiche decisioni del Governo, ma sempre nell'ambito della stessa operazione, nel tempo sono stati assegnati ulteriori compiti legati a particolari esigenze di sicurezza del territorio. Tra questi – cito il più recente –, l'importante dispositivo organizzato per contribuire alla sicurezza e alla sorveglianza dell'Expo 2015 a Milano. In merito al quesito posto dall'onorevole interrogante, evidenzio che la legge di stabilità 2016 ed altri provvedimenti, rispondendo all'esigenza di garantire il massimo grado di sicurezza dei cittadini, ha autorizzato l'impiego di un contingente di militari delle Forze armate di complessive 6300 unità. Di queste, 4800 per l'operazione «Strade sicure», 1500 di rinforzo per le esigenze di sicurezza connesse allo svolgimento del Giubileo, di cui oltre 2200 nella sola città di Roma in supporto alle forze dell'ordine per specifiche esigenze di prevenzione della criminalità.
  Inoltre, a seguito dell'aggravarsi della minaccia terroristica, si è reso necessario un potenziamento del dispositivo aeronavale dispiegato nel Mediterraneo centrale al fine di tutelare i molteplici interessi nazionali e assicurare coerenti livelli di sicurezza marittima. Dal 12 marzo 2015 è schierato detto dispositivo con il compito di svolgere, in applicazione della legislazione nazionale e degli accordi internazionali vigenti, attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale, nello specifico tratto della zona di mare prospiciente le acque libiche. La missione, ricompresa nell'ambito dei compiti assegnati al Ministero della difesa, si colloca nell'alveo della protezione, tutela e sostegno degli interessi nazionali e degli spazi aeromarittimi. Essa è denominata «Mare sicuro» per richiamare, anche in alto mare, le esigenze di sicurezza, in parallelo con «Strade sicure».
  A riprova della bontà delle decisioni assunte dal Governo, sottolineo quanto citato anche dall'interrogante circa la diminuzione del 30 per cento dei reati fra dicembre 2014 e dicembre 2015, come riportato nel rapporto sulla sicurezza recentemente presentato dal questore di Roma. Tali provvedimenti elevano quindi Pag. 56la percezione di sicurezza e pongono ancora una volta le donne gli uomini delle Forze armate come parte attiva ed integrante del sistema di sicurezza pubblica.

  PRESIDENTE. Il deputato Caruso ha facoltà di replicare.

  MARIO CARUSO. Grazie per la sua gentile e molto attenta risposta. Io mi auguro che questo bell'esempio relativo alla città di Roma venga esteso anche ad altre città, perché il nostro Paese ha veramente bisogno di maggiore sicurezza. In un Paese dove non c’è sicurezza sicuramente viene meno la democrazia e viene meno la dovuta libertà. Grazie ancora, e mi auguro che tutto questo possa essere veramente portato avanti, consolidando questo bel progetto che è stato avviato nella città di Roma (Applausi dei deputati del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico).

(Iniziative di competenza in relazione alla decisione della prefettura di Treviso di acquisire parte della ex caserma Zanusso di Oderzo per la realizzazione di un centro straordinario di accoglienza per i profughi – n. 3-01921)

  PRESIDENTE. Il deputato Rondini ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fedriga ed altri n. 3-01921 concernente iniziative di competenza in relazione alla decisione della prefettura di Treviso di acquisire parte della ex caserma Zanusso di Oderzo per la realizzazione di un centro straordinario di accoglienza per i profughi (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario.

  MARCO RONDINI. Grazie Presidente. Come lei ricordava, citando l'oggetto della nostra interrogazione, la vicenda dalla ex caserma Zanusso di Oderzo, in provincia di Treviso, di cui la Prefettura di Treviso ha confermato con comunicazione al comune di Oderzo, datata 24 dicembre 2015, di voler rilevare dall'Agenzia del demanio una porzione, allo scopo di allestirvi un centro straordinario di accoglienza destinato ad immigrati irregolari richiedenti tutela internazionale, noi riteniamo confligga – questa decisione – con la politica di dismissioni attuata dalla Difesa, della quale era parte anche la valorizzazione degli immobili da collocare sul mercato, anche allo scopo di accrescerne l'appetibilità.
  Quindi, chiediamo al Governo se non intenda intervenire e rivedere, per quanto di sua competenza, questa decisione, posto che le prefetture sono suoi uffici territoriali.

  PRESIDENTE. La Ministra della difesa, Roberta Pinotti, ha facoltà di rispondere.

  ROBERTA PINOTTI, Ministra della difesa. La Difesa ha avviato da anni, come diceva l'interrogante, un progetto di dismissione del patrimonio immobiliare teso all'individuazione degli immobili ritenuti non più utili ai fini istituzionali, da riconsegnare all'Agenzia del demanio per gli inserimenti in programmi di dismissione e valorizzazione. Il patrimonio demaniale infatti è un bene dello Stato, che, nella sua funzione di elemento logistico fondamentale per il corretto funzionamento dello strumento militare, deve essere caratterizzato da un efficace e utile impiego.
  Al riguardo, appena assunto l'incarico di ministro, ho costituito un'apposita task force per accelerare il complesso iter procedimentale per ridurre, il più possibile, il numero degli immobili necessari, al fine di contenere i costi di gestione e al contempo rilasciare risorse infrastrutturali da far gestire all'Agenzia del demanio. Ritengo si possa affermare che alcuni importanti obiettivi sono già stati raggiunti. A mero titolo esemplificativo rendo noto che, dal mese di aprile 2014 ad oggi, sono stati resi disponibili oltre seicento beni immobili. Tanto premesso, per quanto riguarda la gestione dell'accoglienza dei migranti e per affrontare l'ondata di nuovi flussi migratori di richiedenti asilo, il ministero dell'interno ha chiesto di poter disporre di ricoveri e di zone di aggregazione allo Pag. 57scopo di organizzare i necessari servizi logistico-sanitari di emergenza.
  La Difesa ha fornito e fornisce un contributo importante per la gestione del fenomeno, non solo in mare, al momento dello sbarco e dei trasferimenti, ma anche rendendo disponibili infrastrutture e spazi, caserme, alloggi e terreni al Ministero degli interni sempre per il tramite dell'Agenzia del demanio per le esigenze di accoglienza di alloggiamento. È in atto un tavolo di coordinamento, che opera costantemente, sette giorni la settimana, tra il Ministero dell'interno, Dipartimento dell'immigrazione e accoglienza e Gabinetto del ministro, per identificare prontamente e rendere disponibili infrastrutture ancora nella disponibilità del Dicastero, dislocate su tutto il territorio nazionale, non più utili alle funzioni Difesa, ma idonee allo scopo.
  Tanto chiarito, per quanto attiene al quesito posto dagli onorevoli interroganti, devo evidenziare che la caserma Zanusso di Oderzo non è più nella disponibilità della Difesa a far data dal 20 dicembre 2007, in quanto riconsegnata all'Agenzia del demanio. Pertanto, l'impiego dell'immobile non rientra più nelle competenze del mio Dicastero, più in generale la gestione sul territorio dei fenomeni migratori, della relativa accoglienza e delle connesse attività, procedure e interventi sono attribuite alle prefetture, che, come è noto, risalgono per profili di direzione e coordinamento al Ministero dell'interno.

  PRESIDENTE. Il deputato Rondini ha facoltà di replicare.

  MARCO RONDINI. Non siamo naturalmente soddisfatti della risposta, perché vi è un rimpallo di responsabilità fra ministeri: il Ministero dalla Difesa verso il Ministero dell'interno. Rileviamo però, come comunque una decisione corretta – come era quella che avrebbe dovuto portare alla dismissione e alla valorizzazione degli immobili di proprietà della Difesa, per restituirli e per fare in parte cassa, o magari restituirli ad un'altra destinazione, e che, quindi, avrebbero potuto andare incontro alle richieste delle comunità – si piega a quella volontà che guida questo Governo, la volontà comunque di ricercare ad ogni costo lo spazio e i modi per garantire quella sorta di invasione assistita, alla quale, inerme, la nostra popolazione, che voi mal rappresentate, continua quotidianamente ad assistere. Così quella caserma diventa lo spazio dove raccogliere e ricoverare i clandestini, azione che fa seguito a quell'altra scellerata azione di trasporto dei clandestini sul nostro territorio, al quale faceva riferimento nella sua risposta il Governo, dicendoci che, naturalmente, il Ministero della difesa, oltre a trovare gli spazi per la sistemazione dei clandestini è anche molto impegnata nel recupero dei clandestini in mare per scaricarli sul nostro territorio. Bene, questa politica dell'immigrazione che voi avete adottato si piega a quell'obiettivo ideologico che avete in mente e del quale questo Governo è strumento. L'obiettivo ideologico è quello di raggiungere la paradisiaca società multietnica. Ed allora, ogni azione di questo Governo è tesa in quella direzione.

(Orientamenti del Governo per uno sfruttamento delle risorse energetiche volto a sostenere lo sviluppo socio-economico del Paese – n. 3-01923)

  PRESIDENTE. Il deputato Pizzolante ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01923, concernente orientamenti del Governo per uno sfruttamento delle risorse energetiche volto a sostenere lo sviluppo socio-economico del Paese (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  SERGIO PIZZOLANTE. Grazie Presidente. Signor Ministro, a nostro avviso le perforazioni in Adriatico, e non solo, garantiscono la salvaguardia dell'ambiente. L'Italia ha in assoluto le norme più restrittive, come si sa, e l'impatto ambientale nel settore risulta fra i più bassi in Europa. Ciononostante, si è sviluppato un dibattito pubblico molto ideologico, che Pag. 58non fa capire ai cittadini quale sia la vera realtà. A tale proposito noi le chiediamo di conoscere e di chiarire quali sono le linee e gli indirizzi sul terreno della ricerca delle risorse energetiche, il loro impatto sullo sviluppo socio-economico e anche sull'ambiente.

  PRESIDENTE. La Ministra dello sviluppo economico, Federica Guidi, ha facoltà di rispondere.

  FEDERICA GUIDI, Ministra dello sviluppo economico. Signora Presidente, rispondo all'onorevole interrogante che certamente il Ministero dello sviluppo economico sta perseguendo una strategia di lungo termine di sviluppo del sistema energetico, che tiene conto anche – come lei diceva – dei massimi criteri da un punto di vista ambientale, dei risvolti in termini economici, e naturalmente anche dei requisiti tecnici di altissimo livello.
  La Strategia energetica nazionale adottata nell'ambito del Pacchetto clima-energia cosiddetto 20-20-20 e della Energy Roadmap del 2050 dell'Unione europea è prioritariamente orientata, sicuramente alla promozione dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, ma prevede anche, sia pure in maniera sempre più sussidiaria, il ricorso alla produzione nazionale anche di fonti fossili, quindi gas e olio; e infatti lo sfruttamento sostenibile delle fonti indigene, quindi domestiche, è ritenuto necessario anche a livello internazionale ai fini della sicurezza strategica degli approvvigionamenti, anche per consentire un processo di transizione verso la cosiddetta decarbonizzazione. Inoltre, le fonti fossili danno comunque ancora un importante contributo al PIL e all'occupazione: parliamo di migliaia di posti di lavoro in molte aree del nostro Paese. La normativa vigente, come lei diceva giustamente, è tale da garantire il rispetto dei più elevati standard a livello internazionale in termini di sicurezza e di tutela dell'ambiente, come è giusto che sia, che rimangono per noi una assoluta e totale priorità.
  Con particolare riferimento alle risorse off-shore che lei citava, anche per andare incontro alle richieste di alcune regioni, con la legge di stabilità, come lei sa, abbiamo comunque precluso l'avvio di nuove attività entro il limite delle 12 miglia; mentre al di là di tale limite, quindi oltre le 12 miglia, abbiamo oggi una disciplina che è fra le più rigorose in Europa, e vorrei dire anche al mondo. Per esempio, per le attività di prospezione geofisica è richiesta una specifica valutazione di impatto ambientale; per la realizzazione di qualunque pozzo esplorativo è necessario ottenere un'ulteriore VIA, quindi una valutazione di impatto ambientale, a valle di quelle relative alle indagini geofisiche. Il Ministero dello sviluppo economico, poi, ha inoltre svolto un ruolo particolarmente attivo nel recepimento della direttiva 2013/30/UE sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, che pone il nostro Paese all'avanguardia in questo settore; e di conseguenza, fra l'altro, il mio Ministero ha tempestivamente provveduto a distinguere in modo netto le funzioni in materia di sicurezza delle operazioni nel settore idrocarburi da quelle relative alla regolamentazione delle medesime risorse in mare.
  Quindi, in conclusione, non posso che ribadire che il Governo si è impegnato nel garantire, da un lato, la valorizzazione sostenibile delle risorse nazionali, dall'altro il rispetto degli standard ambientali più severi, in piena coerenza con la strategia europea di decarbonizzazione della nostra economia.

  PRESIDENTE. Il deputato Pizzolante ha facoltà di replicare, per due minuti.

  SERGIO PIZZOLANTE. Signora Presidente, Ministro, la ringrazio per la risposta molto articolata e puntuale. Io credo che il Governo debba proseguire su questa linea, perché è di fondamentale importanza il lavoro che si sta facendo per garantire all'Italia le risorse energetiche e per fare in modo che queste possano avere un impatto forte sullo sviluppo economico e sociale italiano. Ribadisco ancora – ma lei lo ha detto con più forza e più argomenti – che tutte queste attività hanno un Pag. 59impatto assolutamente sostenibile sull'ambiente, che in Italia si fa molto di più di ciò che si fa in quasi tutti gli altri Paesi europei; ed è necessaria, Ministro, una campagna di informazione più forte, forse, per fare in modo che tutte le polemiche ideologiche e strumentali che si fanno su questo terreno possano essere respinte con forza e con chiarezza.

(Chiarimenti in merito ad una possibile partecipazione italiana alla realizzazione del raddoppio del gasdotto Nord Stream, anche in rapporto alla Strategia energetica nazionale – n. 3-01922)

  PRESIDENTE. Il deputato Vallascas ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01922, concernente chiarimenti in merito ad una possibile partecipazione italiana alla realizzazione del raddoppio del gasdotto Nord Stream, anche in rapporto alla Strategia energetica nazionale (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  ANDREA VALLASCAS. Signora Presidente, Ministra, la Strategia energetica nazionale del 2013, da lei più volte richiamata, quale ispiratrice delle scelte pro-fossili di questo Governo, è fortemente orientata alla promozione del cosiddetto «Corridoio Sud» per l’import di gas dall'area del Caspio ed altri Paesi verso l'Italia. Questa scelta è ritenuta coerente con gli indirizzi dell'Unione europea per individuare percorsi fornitori in grado di ridurre la dipendenza dell'Unione europea dalle forniture di gas dalla Russia.
  È il caso di ricordare che in tal senso, e in linea con la SEN, l'Italia ha programmato ingenti investimenti per far sì che il nostro Paese diventi un hub del Mediterraneo del gas verso i Paesi europei. Secondo indiscrezioni e notizie apparse sui giornali, sembrerebbe ci sia viceversa un recente interesse da parte del Governo nell'eventuale partecipazione dell'Italia alla realizzazione del raddoppio del Nord Stream, gasdotto che trasporta il gas dalla Russia alla Germania. In quale modo, quindi, un eventuale impegno italiano può risultare coerente con la Strategia energetica nazionale e con gli investimenti per realizzare un hub del gas verso i Paesi europei ?

  PRESIDENTE. La Ministra dello sviluppo economico, Federica Guidi, ha facoltà di rispondere.

  FEDERICA GUIDI, Ministra dello sviluppo economico. Signora Presidente, rispondo all'onorevole interrogante che la posizione del Governo italiano è stata ben espressa dal Presidente Renzi in sede di Consiglio europeo gli scorsi 17 e 18 dicembre 2015, ponendo la questione soprattutto in termini di coerenza all'interno delle decisioni europee. In quell'occasione era stata chiesta, infatti, un'attenta valutazione in merito alla compatibilità dell'infrastruttura, quindi del raddoppio del Nord Stream, con il Terzo pacchetto e le regole dell'Unione europea, così come era avvenuto per il progetto South Stream, dov'erano presenti anche degli interessi italiani.
  Questa posizione è stata recepita anche nelle conclusioni del Consiglio europeo, dove si dice che tutte le nuove infrastrutture dovrebbero essere pienamente conformi al Terzo pacchetto energia e alle altre normative dell'Unione Europea applicabili, nonché agli obiettivi dell'Unione dell'energia; e a nostro avviso, non è affatto scontato che il raddoppio del Nord Stream rispetti questi requisiti. Questa è la nostra valutazione, quindi, rispetto a quest'opera.
  Oltre a ciò (e queste sono informazioni che già stiamo trasferendo all'Unione europea), i volumi di gas russo che potenzialmente arriverebbero dal Nord Stream 2 sarebbero sempre equivalenti agli attuali volumi che transitano attraverso l'Ucraina. L'Italia, come sappiamo, importa dalla Russia, che è il principale fornitore del nostro Paese, tra il 45 e il 50 per cento della domanda annuale di gas nazionale, e questo spostamento di flussi richiederebbe anche nuovi investimenti sulla rete interna europea e sulle connessioni fra Stati membri, Pag. 60necessari anche per mantenere le attuali forniture di gas europeo all'Ucraina; e analoghi problemi sorgerebbero anche per alimentare i Paesi dell'area balcanica, nel caso in cui la rotta ucraina dovesse essere abbandonata.
  Inoltre, i costi indiretti del progetto per il conseguente potenziamento delle reti interne all'Unione europea e degli stoccaggi europei per il bilanciamento sembrano essere rilevanti: occorre anche, a nostro avviso, evitare che questi vengano eventualmente sostenuti dagli operatori delle reti gas, e poi scaricati sui consumatori. È quindi, tutta una serie di valutazioni anche di impatto economico che noi stiamo facendo, e che trasferiremo alla Commissione.
  Da un punto di vista di mercato, infine, il prezzo del gas europeo si verrebbe verosimilmente a formare rispetto al punto d'ingresso tedesco, e questo a nostro avviso potrebbe in qualche modo avvantaggiare l'industria tedesca, con qualche ripercussione probabilmente per la competitività invece dell'industria italiana e degli altri Stati membri, e più in generale per i mercati europei del gas.
  Quindi, alla luce di quanto detto, questa è la nostra valutazione rispetto al raddoppio del Nord Stream, che – ribadisco – chiediamo venga valutato con le stesse regole precedentemente utilizzate per il South Stream.
  Ribadiamo invece la nostra volontà di promuovere l'Italia come hub del gas, anche secondo quanto abbiamo previsto nella nostra Strategia energetica nazionale.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  FEDERICA GUIDI, Ministra dello sviluppo economico. In base a questa logica, noi abbiamo anche sostenuto, come lei sa, l'apertura del «Corridoio Sud», non solo attraverso il gasdotto TAP, ma anche per mezzo dell'interconnessione fra la Grecia e la Bulgaria denominata IGB; ed ugualmente importanti sono lo sviluppo delle nuove risorse di gas del Mediterraneo orientale e la Strategia nazionale per lo sviluppo del GNL nell'area del Mediterraneo che il Ministero dello sviluppo economico sta portando avanti.

  PRESIDENTE. Il deputato Vallascas ha facoltà di replicare.

  ANDREA VALLASCAS. Grazie, Presidente. Non mi ritengo certamente soddisfatto della risposta del Governo, che, comunque, è in linea con la sua politica in materia energetica.
  Vorrei ricordare che è uscito oggi un articolo de Il Sole 24 Ore dove si dice che Saipem risulterebbe essere tra i candidati per il Nord Stream. Saipem sappiamo che è stato acquistato dal Fondo strategico, quindi diciamo che, sicuramente, una parte delle sue quote è in capo allo Stato. Quindi, diciamo che c’è una leggera contraddizione, un comportamento mosso, alla fine, dall'assenza di strategia e dal mancato rispetto anche degli stessi strumenti di programmazione e pianificazione esistenti, più volte richiamati, per giunta, per giustificare scelte spesso in contraddizione, come appunto questa, con l'obiettivo di sostenibilità ambientale del sistema energetico italiano.
  Quindi, noi riteniamo che il nostro Paese dovrebbe avere bisogno di seguire percorsi chiari di transizione verso un sistema energetico meno impattante, una fase che impegna, tra l'altro, cospicui investimenti in infrastrutture a carico dei consumatori italiani. Come abbiamo detto in diverse circostanze, il gas potrebbe svolgere un ruolo centrale, ma limitato nel tempo, nella transizione per traghettarci verso un sistema energetico sostenibile. In questo senso, non possiamo quindi navigare a vista, né ci possiamo permettere ripensamenti o incertezze o soluzioni così fantasiose.
  Come ha detto lei, ricordo che la Strategia energetica nazionale del 2013 attribuisce importanza all'apertura del Corridoio Sud per l'importazione di gas dal Mar Caspio verso l'Italia. La stessa SEN indica l'Italia come futuro hub del gas verso i Paesi del nord Europa, e quindi, come ha indicato lei, è il caso di riferire l'impegno Pag. 61dell'Italia nella realizzazione del Trans Adriatic Pipeline, gasdotto che attraverserà Grecia, Albania e Italia; un impegno concretizzato con l'incerto ingresso di SNAM, società a forte partecipazione pubblica, nel consorzio TAP.
  Tutti questi sforzi, già poco condivisibili, difficilmente si concilierebbero con un'eventuale partecipazione italiana al Nord Stream, che, viceversa, rafforzerebbe proprio la dipendenza dal gas russo e agevolerebbe unicamente la Germania.

(Intendimenti del Governo in merito all'abrogazione del reato di «immigrazione clandestina» – n. 3-01924)

  PRESIDENTE. Il deputato Daniele Farina ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01924 concernente intendimenti del Governo in merito all'abrogazione del reato di «immigrazione clandestina» (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente, signor Ministro: reato di immigrazione clandestina. Il Parlamento ha delegato il Governo a trasformare la fattispecie penale in illecito amministrativo. Questo accadeva con la legge del 28 aprile 2014, n. 67. Ora, questo non è accaduto, nonostante il parere condizionato della Commissione giustizia della Camera in questa direzione; non ora – le giustificazioni – ma dentro un provvedimento più complesso, diciamo una più articolata spiegazione.
  Questo nonostante perfino l'Associazione nazionale magistrati e la procura nazionale antimafia siano addivenuti, nel tempo, alle stesse conclusioni che noi da molto tempo andavamo argomentando. Allora, signor Ministro, semplicemente per chiedere: non ora, in un provvedimento più articolato. Di cosa stiamo parlando ?

  PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Andrea Orlando, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Il quesito posto dagli onorevoli interroganti mi consente di chiarire la discussa questione della depenalizzazione della norma incriminatrice che sanziona la presenza sul territorio nazionale degli stranieri privi di un regolare titolo di soggiorno. Il tema coinvolge il dibattito in corso relativo al delicato equilibrio tra esigenze di sicurezza, esasperate anche dalle recenti minacce terroristiche, e la necessità di un intervento sul sistema dell'incriminazione, con l'obiettivo di deflazione del carico processuale, di razionalizzazione delle risorse e di effettiva efficacia della capacità di deterrenza del diritto penale.
  È noto che il reato di immigrazione clandestina è stato inserito tra le fattispecie interessate dall'intervento di depenalizzazione, in quanto ritenuto non solo inidoneo a contrastare efficacemente il fenomeno dell'ingresso clandestino, ma anche perché la fattispecie ad oggi prevista si traduce in un rallentamento all'espulsione e in un ostacolo per le indagini, specie quelle relative alla tratta di esseri umani, come segnalato, come lei ricordava, anche dal procuratore nazionale antiterrorismo Franco Roberti.
  Nel quadro delineato dalla delega per la materia in discussione è sopravvenuta l'esigenza di ulteriori approfondimenti, in considerazione della necessità di confrontarsi con il complesso degli strumenti volti ad affrontare il problema dell'immigrazione: in particolare con il potenziamento delle misure espulsive dei soggetti non legittimati alla permanenza nel nostro Paese, ma anche con la revisione delle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato.
  È dunque in virtù del sistematico ripensamento di tutta la materia, che coinvolge competenze diversificate e anche valori di diverso rango, che è stato deciso di ricondurre l'intervento ad un più ampio pacchetto: nel quale verrà declinata la gamma delle misure più idonee a fronteggiare il delicato tema dell'immigrazione, tenendo conto delle diverse posizioni che Pag. 62si sono delineate al riguardo, dei pareri del Parlamento e delle questioni, anche tecniche, che sono emerse nel dibattito.
  Vorrei aggiungere che non si tratta di un rinvio sine die, perché è evidente che noi, per una serie di ragioni che riguardano anche l'interazione con l'Europa, abbiamo l'esigenza di intervenire rapidamente su questo tema; e lo faremo anche alla luce del fatto che l'accelerazione delle procedure amministrative per il riconoscimento dello status di rifugiato implica una parallela risposta sul fronte giurisdizionale, soprattutto in quanto alla giurisdizione si ricorre contro i provvedimenti di diniego della richiesta dello status di rifugiato.

  PRESIDENTE. Il deputato Fratoianni, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare, per due minuti.

  NICOLA FRATOIANNI. Presidente, signor Ministro la ringrazio. Per la verità, non siamo soddisfatti di questa risposta, non perché manchi di dettaglio, ma ci sono alcuni problemi. Il primo perfino i cittadini italiani lo hanno letto, visto.
  Il motivo per cui avete scelto di rinviare la depenalizzazione di questa norma è un altro, lo ha dichiarato candidamente il Presidente del Consiglio, dicendo: sì, è una norma sbagliata, che non funziona, anzi, che è perfino un ostacolo, ma non lo si può fare ora, non sarebbe capito.
  È forse un calcolo elettorale, per carità, legittimo, ma forse inopportuno di fronte ad una materia tanto complessa. E poi c’è un punto: il reato di immigrazione clandestina è inefficace, lo ha ricordato lei, citando le prese di posizione dell'Associazione nazionale magistrati, del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, aggiungo del capo della polizia, Pansa, qualche giorno fa; ma è anche e soprattutto un reato odioso e uno strumento odioso, perché con quel reato si è in qualche modo dato continuità a un punto di fondo del modo con cui questo Paese, in questi anni, ha affrontato un tema così complesso, difficile, certamente fatto di molte questioni, come quello dell'immigrazione.
  Lo ha affrontato, cioè, sulla base dell'idea che un fenomeno strutturale potesse essere trattato permanentemente come un fenomeno emergenziale, come se l'immigrazione fosse il flusso che da un rubinetto, a un certo punto, si dirama e che può essere bloccato chiudendo quel rubinetto. Invece, non è così: il reato di immigrazione clandestina è stato lo strumento con il quale si è fatta la lotta ai clandestini e non alla clandestinità. È come se, per battere la povertà, si facesse una guerra contro i poveri.
  I clandestini sono vittime di una condizione e con la legislazione italiana, quella vigente, la Bossi-Fini, che ancora aspettiamo di vedere modificata in un disegno organico, che tutti auspichiamo; con quella legislazione, oggi, entrare in Italia, quando si scappa da una guerra, dalla fame, anche qui, in nome di quella divisione, un po’ odiosa, tra migranti economici e profughi, quando si entra in Italia in quella condizione, ci si entra quasi sempre e solo come clandestini rispetto all'attuale normativa.
  Allora, vede, per queste ragioni, l'abolizione del carattere penale innanzitutto di quel reato, e forse di quel reato, e la revisione complessiva di questa legislazione non è solo un fatto di giustizia: è una necessità, un'urgenza, di fronte alla dignità degli uomini e delle donne disperate che arrivano ogni giorno sul nostro territorio, e anche di fronte...

  PRESIDENTE. Concluda.

  NICOLA FRATOIANNI. ...all'efficacia di una legislazione altrimenti incapace di confrontarsi con un fenomeno così importante e così complesso.

(Intendimenti circa la richiesta della regione Sardegna per il trasferimento al patrimonio regionale dell'ex casa circondariale di Buoncammino a Cagliari – n. 3-01925)

  PRESIDENTE. Il deputato Vargiu ha facoltà di illustrare la sua interrogazione Pag. 63n. 3-01925 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), concernente intendimenti circa la richiesta della regione Sardegna per il trasferimento al patrimonio regionale dell'ex casa circondariale di Buoncammino a Cagliari, per un minuto.

  PIERPAOLO VARGIU. Signor Presidente, signor Ministro, parliamo di Cagliari. Quattordici mesi fa lo Stato ha abbandonato il carcere di Buoncammino: si tratta di 15 mila metri quadrati, strategici per l'identità e per lo sviluppo economico della nostra città, che si interroga sul loro utilizzo. I media sardi ci informano che l'Agenzia delle entrate ci sta temporaneamente sistemando uffici e archivi per risparmiare gli affitti.
  Le devo dire che i cagliaritani rabbrividiscono, sanno che regione e comune si stanno battendo come leoni perché, ai sensi dell'articolo 14 dello statuto regionale sardo, questo bene rientri nel possesso dalla città di Cagliari e della regione e possa essere utilizzato a fini turistici e a fini di sviluppo economico. È questa la domanda che io le faccio: quando ce lo restituite ?

  PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Andrea Orlando, ha facoltà di rispondere.

  ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Signor Presidente, nell'interrogazione dell'onorevole Vargiu si lamenta la destinazione degli uffici dell'ex istituto penitenziario di Buoncammino e si auspica la restituzione alla regione autonoma Sardegna, ai sensi dell'articolo 14 dello statuto regionale, a norma del quale i beni connessi a servizi di competenza statale restano allo Stato finché dura tale condizione. In proposito, però, occorre premettere che lo stabile in questione appartiene al patrimonio indisponibile dello Stato ed è stato dato in uso al Ministero della giustizia per lo svolgimento delle sue funzioni istituzionali. Con il trasferimento della casa circondariale di Cagliari dal vecchio stabile al nuovo penitenziario di Uta si sono create le premesse per trasferire nella sede dismessa gli uffici del provveditorato regionali, ubicati fino a quel momento all'interno di sei appartamenti presi in affitto da privati, con un esborso di danaro pubblico annuo stimato in circa 132 mila euro, diventato ovviamente insostenibile e contrario a criteri di economicità e risparmio previsti in materia di spending review.
  Inoltre, sempre in considerazione della priorità e della necessità di contenimento della spesa pubblica derivante dalle locazioni passive, hanno trovato allocazione all'interno dell'ex compendio carcerario anche la commissione immigrazione del Ministero dell'interno, gli archivi della corte d'appello di Cagliari e quelle del giudice di pace, evitando così il ricorso alle locazioni di immobili di proprietà di terzi, con il conseguente onere di canoni di locazione passiva. È esclusa, allo stato, la destinazione dei locali come sede di detenzione dei minori ospitati presso l'Istituto penale per i minorenni di Quartucciu, mentre sono state avviate le attività finalizzate al trasferimento dell'ufficio dell'esecuzione penale esterna, attualmente ubicato in uffici non statali, con la locazione passiva per il canone annuo di 75 mila euro. Proprio quest'ultima circostanza contribuirà a realizzare sul territorio il potenziamento degli uffici di esecuzione penale esterna previsto come uno dei principali obiettivi riformatori del Ministero. Si aggiunga che l'edificio in parola è già stato teatro di importanti manifestazioni culturali, tra cui quella organizzata dal Fondo ambiente italiano, con la partecipazione di migliaia di cittadini cagliaritani e sardi: ciò a testimonianza di come l'impiego di parte della struttura ad uffici pubblici non comporti necessariamente la completa sottrazione del monumento storico alla fruizione collettiva.
  Dopodiché, per togliere i brividi ai cagliaritani, dico che se, anziché battersi come leoni, la regione Sardegna e il comune sono in grado di offrire soluzioni alternative agli uffici collocati, che evitino però il pagamento di esborsi e di fitti passivi, vi è la mia massima disponibilità Pag. 64a prendere in considerazione proposte alternative. Fino a quel momento, io credo che sia mio dovere non buttare dalla finestra i soldi dei contribuenti.

  PRESIDENTE. Il deputato Vargiu ha facoltà di replicare, per due minuti.

  PIERPAOLO VARGIU. Signor Presidente, signor Ministro, devo dire di essere del tutto insoddisfatto ovviamente della sua risposta, nel senso che lei mi dice che vengono risparmiati 200 mila euro all'anno. Forse lei non conosce la struttura del carcere di Buoncammino, perché se la conoscesse e sapesse qual è il ruolo vitale che questa struttura può esercitare per lo sviluppo economico della città, difficilmente avrebbe dato una risposta che liquida in maniera, secondo me, un po’ troppo grossolana e forse anche brutale un'esigenza che in città è sentita con grande forza. Apprezzo il pezzo della risposta che lei ha dato in quest'Aula, in cui dice: Si facciano parte attiva sia la regione che il comune a trovare soluzioni alternative per uffici. Però mi sembra che i sei appartamenti destinati prima agli uffici del provveditorato regionale, alla commissione immigrazione, agli archivi della corte d'appello e del giudice di pace, possano trovare congiuntamente una destinazione, tra Ministero, regione e comune, in un'altra sede, lasciando una struttura di quella importanza per lo sviluppo economico e per l'identità culturale della città all'utilizzo della città di Cagliari. Hanno ragione, ad oggi, i cittadini cagliaritani ad avere paura e a rabbrividire.

(Elementi ed iniziative in merito alla cosiddetta esecuzione penale esterna anche al fine di promuovere un efficace recupero e reinserimento sociale dei detenuti – n. 3-01926)

  PRESIDENTE. La deputata Giuditta Pini ha facoltà di illustrare l'interrogazione Verini ed altri n. 3-01926, concernente elementi ed iniziative in merito alla cosiddetta esecuzione penale esterna anche al fine di promuovere un efficace recupero e reinserimento sociale dei detenuti (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmataria, per un minuto.

  GIUDITTA PINI. L'articolo 27 della nostra Costituzione stabilisce che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. L'Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo con la sentenza Torreggiani e poi ha avuto anche un accorato appello alle Camere dal Presidente Napolitano. Dopo quest'appello, il Governo e il Parlamento hanno dato vita a un percorso di interventi in materia carceraria come la messa alla prova e l'ammissione al lavoro esterno.
  Sappiamo bene che la strada è ancora lunga e richiede impegno, investimento di risorse e determinazione. Chiediamo, però, se il Ministro non ritenga utile e opportuno riferire e fornire i dati, più possibile aggiornati, in merito all'effettivo grado di applicazione sull'ammissione al lavoro esterno, nonché in merito all'impatto relativo all'applicazione delle nuove norme in materia di messa alla prova e, infine, quali ulteriori iniziative intenda adottare al fine di assicurare un decisivo impulso alla formazione del personale al lavoro esterno, alla socializzazione e al reinserimento dei detenuti, in linea con quanto emerso anche nei lavori degli stati generali dell'esecuzione penale.

  PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Andrea Orlando, ha facoltà di rispondere.

  ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Come giustamente ricordano gli onorevoli interroganti il tema del sovraffollamento carcerario ha rappresentato una delle questioni principali e più gravi con le quali ci si è dovuti confrontare sin dall'inizio di questa legislatura. Oggi possiamo affermare di essere usciti dall'emergenza, anche se naturalmente resta molto Pag. 65da fare. La centralità accordata dal Governo all'utilizzo sempre più ampio delle misure alternative al carcere, come elemento strutturale di una nuova politica di esecuzione della pena, emerge anche dalla nuova architettura offerta dal regolamento del Ministero della giustizia che prevede la istituzione del nuovo Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, che coniuga la sperimentata capacità del settore minorile nel trattamento al di fuori del circuito penitenziario con l'esecuzione penale esterna per gli adulti.
  Il bilancio che può tracciarsi all'esito del primo anno di applicazione delle norme che hanno introdotto sanzioni non detentive è decisamente incoraggiante. Al 31 dicembre 2015 la popolazione carceraria è scesa a 52.164 detenuti, sono invece ben 39.274 i soggetti che si trovano in regime di esecuzione penale esterna. Per comprendere il salto di qualità cito un altro dato: alla fine del 2010, l'anno in cui venivano notificati i ricorsi Torreggiani al Governo italiano, il numero dei soggetti in esecuzione penale esterna era di 21.494 ed erano 67.971 i ristretti in carcere; una crescita di quasi 18.000 unità in termini assoluti e quasi del 100 per cento in termini percentuali. Ciò significa che nel ridurre la popolazione carceraria non abbiamo generato impunità, posto il numero di detenuti trattati dal sistema penale che è rimasto grosso modo invariato. È cambiata la cultura dell'esecuzione della pena e questo risultato si deve anche al lavoro straordinario svolto dalla magistratura e dalla polizia penitenziaria e all'apporto degli enti locali che sono chiamati sempre più spesso ad offrire possibilità di lavoro esterno per i detenuti. Peraltro, si sta sperimentando, in occasione dell'anno giubilare in corso, proprio un progetto di carattere significativo su questo tema. Le convenzioni stipulate nel corso del 2015, peraltro, hanno reso disponibili 12.687 posti di lavoro per lo svolgimento di attività di carattere riparativo. A fine del 2015 i detenuti ammessi al lavoro esterno erano 1.413 mentre la sanzione della messa alla prova era in corso in favore di 6.557 condannati in luogo dei 505 destinatari della misura al 1ogennaio dello stesso anno. Anche il dato delle misure eseguite nell'intero periodo, pari a 9.690, descrive un trend assolutamente positivo, dimostrando altresì da parte di avvocati e magistrati la condivisione di una comune cultura innovativa concretamente orientata nella prospettiva di cambiamento e di attuazione del dettato costituzionale.

  PRESIDENTE. Il deputato Verini ha facoltà di replicare, per due minuti.

  WALTER VERINI. Grazie Presidente. La risposta del Ministro alla nostra interrogazione è da un lato importante, dall'altro incoraggiante. Importante perché i dati che ci ha fornito attestano come il lavoro compiuto in questi anni dal Governo e dal Parlamento lungo la strada del carcere come extrema ratio, lungo la decarcerizzazione, lungo l'adozione di provvedimenti che portano l'esecuzione penale all'esterno, abbia dato dei risultati importanti e naturalmente si parla di reati di non grave allarme sociale. Al tempo stesso sono dati incoraggianti, perché confermano l'inversione, anche culturale, che si è avuta in questi anni per affermare un concetto di pena e di certezza della pena che non sia vendetta. La Costituzione, ma anche i principi dell'umanità, il livello di civiltà europea dicono che il carcere deve essere un luogo dove chi ha sbagliato paga, ma dove viene rieducato, recuperato e reinserito. Occorre investire in questo senso, anche con il lavoro che avete compiuto e che si sta compiendo con l'esito degli stati generali dell'esecuzione penale, e si deve – secondo noi Ministro, e su questo invitiamo ancora il Governo ad andare avanti e troverà il nostro appoggio – lavorare ancora di più per fornire alle nostre carceri dotazioni e risorse per fare sempre più formazione, per insegnare un mestiere, per socializzare. Investire in queste cose, non significa soltanto, come è stato spesso detto, investire in umanità, ma anche in sicurezza, perché un detenuto che ha sbagliato, che paga il suo debito e che poi esce dal carcere reinserito, recuperato, con un mestiere in mano, non Pag. 66torna a delinquere; lo dicono le statistiche e lo dice la civiltà giuridica e penale del mondo occidentale. Questo, anche dal punto di vista dello spread che a noi interessa, è uno spread da saldare; l'Italia sarà più civile con delle carceri di questo tipo.

(Iniziative normative per l'adozione di misure cautelari conservative del patrimonio degli amministratori, dei revisori e dei soggetti competenti a vigilare sulla situazione finanziaria dei quattro istituti di credito oggetto del cosiddetto «decreto salva banche» – n. 3-01927)

  PRESIDENTE. Il deputato Baldassarre ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01927, concernente iniziative normative per l'adozione di misure cautelari conservative del patrimonio degli amministratori, dei revisori e dei soggetti competenti a vigilare sulla situazione finanziaria dei quattro istituti di credito oggetto del cosiddetto «decreto salva banche» (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  MARCO BALDASSARRE. Grazie, Presidente. È trascorso oltre un mese dal cosiddetto «decreto salva banche» e ancora non risulta che sia stato disposto alcun provvedimento cautelare e conservativo del patrimonio degli amministratori, dei revisori e di chi avrebbe dovuto vigilare e sorvegliare sulla situazione finanziaria delle quattro banche sottoposte a procedura di risoluzione. Questo immobilismo delle autorità e del Governo sembra non tener conto di quanto avviene sistematicamente in casi simili, ovvero del fatto che questi soggetti possono facilmente spogliarsi dei loro beni cedendoli a parenti compiacenti o a prestanome improvvisati, magari costituendo anche trust e fondi imprenditoriali. È prevista dal codice civile e dal codice di procedura civile la possibilità di ottenere provvedimenti anticipatori in attesa dell'accertamento dell'eventuale responsabilità dei suddetti soggetti. Sarebbe stato opportuno agire prima del 31 dicembre 2015, per evitare che gli eventuali reati commessi nel 2005 andassero in prescrizione, ma nulla è stato fatto. Vorremmo sapere cosa il Governo intenda fare in merito e se voglia sollecitare l'adozione di misure cautelari dirette alla conservazione del patrimonio degli ex amministratori, revisori e di chi doveva vigilare negli ultimi dieci anni.

  PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Andrea Orlando, ha facoltà di rispondere.

  ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Grazie, Presidente. Il tema posto dall'atto di sindacato ispettivo porta all'attenzione una vicenda che, per la sua delicatezza, è oggetto di un'attenta valutazione da parte del Governo. C’è la consapevolezza del valore primario della tutela del risparmio; il Governo, infatti, è intervenuto, attraverso il decreto legislativo n. 180 del 2015 con il fine di introdurre nell'ordinamento un regime per la gestione delle crisi delle banche e degli altri intermediari finanziari e con l'obiettivo di assicurare che il dissesto degli organismi di credito possa essere affrontato tempestivamente, garantendo al contempo la continuità delle funzioni essenziali. Il decreto segue, peraltro, una direttiva europea del maggio del 2014, allineando anche l'amministrazione straordinaria delle banche e la liquidazione coatta amministrativa alla normativa europea; inoltre, attribuendo alla Banca d'Italia la funzione di autorità di risoluzione nazionale. È proprio in questo contesto che si comprendono le ragioni di preoccupazione dei risparmiatori che hanno subito un pregiudizio dal dissesto finanziario dei quattro istituti di credito menzionati dagli onorevoli interroganti, ma anche di quelli che sono stati colpiti da crack precedenti, e si ricorda come l'ordinamento individui nei rimedi ordinari delle azioni risarcitorie di responsabilità lo strumento riparatorio: sulla carta un valido strumento riparatorio; tra questi rimedi ordinari sono da annoverarsi anche le azioni cautelari che sono idonee a Pag. 67conservare il patrimonio dei debitori, proprio in vista della definizione delle relative azioni di merito.
  Tuttavia, proprio in considerazione dell'esigenza di rendere più efficace la tutela dei risparmiatori coinvolti, in questi giorni sono in corso valutazioni, naturalmente di concerto con il MEF, volte ad individuare strumenti più snelli, individuati allo stato in forme arbitrali di composizione assimilabili a procedure di natura amministrativa. Queste procedure consentiranno l'accesso al Fondo di solidarietà istituito con la legge di stabilità 2016, con una capienza di 100 milioni di euro. Ricordo, infine, come lo stesso decreto abbia previsto ulteriori forme di protezione, quali il citato articolo 35 che assegna al commissario speciale la legittimazione ad esercitare l'azione sociale di responsabilità e l'azione dei creditori sociali contro i membri degli organi di gestione e di controllo della banca che è andata in dissesto.

  PRESIDENTE. Il deputato Baldassare ha facoltà di replicare.

  MARCO BALDASSARRE. Grazie, Presidente; no, non posso ritenermi soddisfatto della risposta del Ministro in quanto non c’è stata, praticamente, perché rispecchia, ancora una volta, l'assoluta incapacità da parte del Governo di trovare una soluzione alla vicenda che vede migliaia di risparmiatori frodati, frodati e gabbati, anche da chi avrebbe dovuto tutelarli, e appare inspiegabilmente sempre più sordo alla richiesta di giustizia. Le indagini della magistratura faranno il loro corso e ci auguriamo che tutto, ma proprio tutto, venga alla luce; ci auguriamo che sia garantita la completa indipendenza della magistratura e che chi ha commesso errori, negligenze, omissioni e atti fraudolenti venga punito. Ci auguriamo anche che nel corso delle indagini i magistrati possano fare davvero chiarezza anche sul ruolo e sulle responsabilità della Banca d'Italia e di Consob, perché rimane tuttora inspiegabile come gli organismi che hanno il compito di vigilare e sorvegliare sul sistema bancario e sul risparmio abbiano colpevolmente dormito. Lo ripeto, era ed è possibile emettere provvedimenti cautelari e conservativi del patrimonio dei soggetti responsabili su cui rivalersi, sarebbe stato opportuno agire in questo senso prima del 31 dicembre 2015, per evitare che gli eventuali reati commessi nel 2005 andassero in prescrizione. Avete dormito e sorge il dubbio che una longa manus politica abbia in qualche modo intralciato l'accertamento della verità e soprattutto il recupero del maltolto. Vorremmo che quest'approccio mutasse e che la logica familistica che ha finora mosso il Governo venisse messa in soffitta una volta per tutte.

(Chiarimenti in merito alla realizzazione di un nuovo hub ferroviario per il collegamento diretto degli scavi archeologici di Pompei alla rete ferroviaria dell'alta velocità – n. 3-01928)

  PRESIDENTE. Il deputato Taglialatela ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01928, concernente chiarimenti in merito alla realizzazione di un nuovo hub ferroviario per il collegamento diretto degli scavi archeologici di Pompei alla rete ferroviaria dell'alta velocità (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  MARCELLO TAGLIALATELA. Grazie, Presidente. Ministro, recentemente, il 24 dicembre, il Presidente del Consiglio Renzi ha annunciato, nel corso di una sua visita a Pompei, la realizzazione di un hub ferroviario per migliorare la raggiungibilità del sito turistico. Il sindaco, in quell'occasione, ha lamentato una mancata concertazione e ha sottolineato il rischio che il progetto che fino ad oggi sembra essere stato preso in considerazione dal Ministero, sia un progetto che, sostanzialmente, escluderebbe la città da un qualsiasi coinvolgimento di carattere economico e, quindi, con una inevitabile ricaduta negativa per lo sviluppo occupazionale dell'intera area vesuviana. Il sindaco ha anche ribadito la possibilità di individuare Pag. 68un'area diversa dove migliorare i collegamenti ferroviari, anche sottolineando la necessità di concepire un miglioramento delle infrastrutture, non solo per le Ferrovie dello Stato, ma anche per quanto riguarda la Ferrovia Circumvesuviana. Quindi, l'interrogazione è volta a comprendere se allo studio del Ministero vi sia un progetto diverso e perché non sia stato minimamente coinvolto il sindaco della città di Pompei.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha facoltà di rispondere.

  GRAZIANO DELRIO, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente, grazie, onorevole; Pompei, come lei sa, è stata dichiarata patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco, è una città sede di straordinari reperti archeologici, ha 50 ettari di scavi e per questo è stato oggetto di interesse da parte dei Governi precedenti attraverso il Grande Progetto Pompei e un'apposita struttura chiamata Unità Grande Pompei che assicura la collaborazione dei Ministeri e di tutte le Soprintendenze degli enti locali in un'unica sede concertativa. Il progetto di valorizzazione complessiva di tutta l'area archeologica, quindi, include anche una migliore accessibilità all'area stessa, come è logico che sia. In tale ottica, Rete ferroviaria italiana RFI, è stata incaricata di predisporre uno studio di prefattibilità per il nuovo collegamento ferroviario tra il porto di Napoli e gli scavi di Pompei con la realizzazione anche di un nodo trasportistico integrato in corrispondenza dell'intersezione delle due linee, quella che riguarda le linee regionali (la EAV) e la nostra linea nazionale. Lo studio è stato presentato nel settembre 2015 a una riunione del Comitato di gestione del Grande progetto Pompei, a cui anch'io ho partecipato insieme al signor ministro Franceschini, al presidente della regione Campania, a tutti i sindaci del circondario, appunto, all'amministratore delegato di Ferrovie, e lì si è riconosciuta la centralità di questo progetto. La riunione del comitato è terminata con l'accordo sulla realizzazione, sul proseguimento della realizzazione dell’hub ferroviario e quindi lo sviluppo di un progetto d'intesa con gli enti locali. La parte di discussione con gli enti locali quindi è prevista, non è assolutamente stata bypassata, è già stata fatta e continuerà. Gli elaborati progettuali preliminari sono stati illustrati il primo dicembre 2015 presso l'ufficio del sindaco di Pompei alla presenza di RFI e del comune.
  Il nuovo hub ha la funzione di permettere di raggiungere facilmente l'area archeologica della Grande Pompei, non solo di Pompei, e quindi è un servizio di area vasta, come tale va concepito da un punto di vista trasportistico, il che non significa che esaurisce in sé la potenzialità di trasporto. Da lì i viaggiatori che raggiungono velocemente Pompei potranno distribuirsi in tutte le aree circostanti, che tutte meritano attenzione, da Ercolano a Portici, a Torre Annunziata, insomma l'area è di grandissimo valore artistico e turistico, come lei sa. Favorire un veloce raggiungimento di quel sito significa favorire lo sviluppo economico di un'intera area.
  Il progetto continuerà comunque a essere discusso insieme agli enti locali, ma va concepita, questa stazione, non come il punto in cui si arriva e da cui si riparte velocemente; la possibilità di tenere i turisti nell'area dipende dal pacchetto di offerta turistica integrata, di coordinamento dell'offerta turistica che verrà predisposta insieme a questo progetto, che non esaurisce in sé il Progetto Pompei; è un pezzo, ripeto, di una veloce accessibilità, esattamente come un viaggiatore, un turista può raggiungere Parigi atterrando all'aeroporto Charles De Gaulle e poi prende una metropolitana e si sposta nei vari siti che vuole visitare. Quindi si tratta di garantire, non in contrasto con lo sviluppo della città, anzi esattamente discutendo con lo sviluppo della città, discutendo di come unire la facilità del collegamento con uno sviluppo turistico integrato ed è quello che garantiamo sicuramente nel corso del prosieguo della discussione che sarà, come lei può immaginare, Pag. 69ancora lunga perché la predisposizione di un progetto di questo tipo richiede tempo e quindi avremo tutto il tempo per coordinarci e per tenere presenti gli elementi che sono stati sottolineati dal comune e da tutti gli enti intorno. A me sembra che l'investimento di 35 milioni per far raggiungere facilmente l'area degli scavi, sia un grande risultato e una grande potenzialità per tutta l'area.

  PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il deputato Marcello Taglialatela, prego.

  MARCELLO TAGLIALATELA. Signor Presidente, Ministro, è del tutto evidente che c’è l'interesse affinché non solo i 35 milioni arrivino e vengano utilizzati, ma soprattutto che vengano utilizzati bene. Lei avrà sicuramente letto l'intervista del sindaco, le preoccupazioni non solo del sindaco di Pompei, ma anche dei sindaci di tutta l'area. Di fatto la sensazione, leggendo le interviste, è che la concertazione non ci sia stata. Tra l'altro, per quello che io so, non vi è stato nemmeno un passaggio con l'Area Metropolitana; lei è stato Sindaco, sa bene che cosa significa immaginare, appunto, un progetto integrato che coinvolga non solamente Pompei ma anche la città di Napoli. La sensazione è che l'annuncio sia stato fatto per ottenere qualche titolo di giornale, ma lo studio di concertazione, e quindi anche di realizzazione, sia ancora lacunoso. Il che non è affatto un aspetto del tutto negativo se, e io colgo in positivo la sua risposta, vi è la disponibilità a riconsiderare le esigenze del territorio. Tenga conto Ministro, per carità non riguarda il suo dicastero, ma la città di Pompei da tutti i visitatori che arrivano agli scavi non percepisce nemmeno un euro, nulla del biglietto di ingresso agli scavi di Pompei rimane sul territorio, va tutto al Ministero e quindi il sospetto, la preoccupazione è che il progetto vada in qualche modo a favorire i grandi investitori.
  Lei ha parlato di un hub nel quale le persone non solamente arrivano e ripartono ma trovano anche dei servizi, servizi turistici, anche di carattere ricettivo, che possa essere un progetto che escluda completamente l'ambito territoriale locale. Bene mi pare di capire che lei questo lo esclude e quindi immagino che questa informazione, questa risposta possa essere data il più presto possibile ai sindaci, ai rappresentanti politici e delle associazioni di categoria, che hanno espresso esattamente le stesse preoccupazioni di cui io quest'oggi sono stato interprete attraverso l'interrogazione parlamentare.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Venerdì 15 gennaio 2016, alle 9,30:

  Svolgimento di interpellanze urgenti.

  La seduta termina alle 16,05.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 3495 - em. 1.1 378 377 1 189 16 361 84 Resp.
2 Nom. em. 1.2 397 395 2 198 15 380 83 Resp.
3 Nom. em. 1.3 392 327 65 164 16 311 82 Resp.
4 Nom. em. 1.4 406 400 6 201 16 384 82 Resp.
5 Nom. em. 1.5 405 401 4 201 118 283 82 Resp.
6 Nom. em. 1.6 411 407 4 204 125 282 82 Resp.
7 Nom. em. 1.7 409 405 4 203 122 283 82 Resp.
8 Nom. em. 1.8 409 384 25 193 99 285 82 Resp.
9 Nom. em. 1.9 385 360 25 181 91 269 82 Resp.
10 Nom. em. 1.10 413 407 6 204 147 260 81 Resp.
11 Nom. em. 1.11 403 401 2 201 150 251 81 Resp.
12 Nom. em. 1.13 410 409 1 205 155 254 81 Resp.
13 Nom. em. 1.16 418 417 1 209 159 258 81 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 1.12, 1.15 421 420 1 211 162 258 81 Resp.
15 Nom. em. 1.14 410 409 1 205 154 255 81 Resp.
16 Nom. em. 1.17 415 414 1 208 136 278 81 Resp.
17 Nom. em. 1.18 423 346 77 174 88 258 81 Resp.
18 Nom. em. 1.21 418 341 77 171 88 253 81 Resp.
19 Nom. em. 1.20 419 372 47 187 115 257 81 Resp.
20 Nom. em. 1.19 418 412 6 207 114 298 81 Resp.
21 Nom. em. 1.22 422 417 5 209 118 299 81 Resp.
22 Nom. em. 1.23 426 421 5 211 116 305 81 Resp.
23 Nom. em. 1.24 431 414 17 208 113 301 81 Resp.
24 Nom. em. 1.25 427 423 4 212 126 297 80 Resp.
25 Nom. em. 1.26 429 412 17 207 152 260 80 Resp.
26 Nom. em. 1.27 429 356 73 179 96 260 80 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 1.28 436 428 8 215 165 263 80 Resp.
28 Nom. em. 1.30 433 409 24 205 80 329 80 Resp.
29 Nom. em. 1.32 432 431 1 216 161 270 80 Resp.
30 Nom. em. 2.2 439 347 92 174 79 268 80 Resp.
31 Nom. em. 2.3 415 317 98 159 58 259 79 Resp.
32 Nom. em. 2.4 428 320 108 161 64 256 78 Resp.
33 Nom. em. 2.5 452 440 12 221 135 305 75 Resp.
34 Nom. em. 2.6 442 432 10 217 166 266 75 Resp.
35 Nom. em. 2.50 437 426 11 214 157 269 74 Resp.
36 Nom. em. 2.51 421 412 9 207 154 258 74 Resp.
37 Nom. em. 2.52 439 428 11 215 157 271 75 Resp.
38 Nom. em. 2.7 416 344 72 173 55 289 75 Resp.
39 Nom. em. 2.8 417 345 72 173 56 289 75 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 2.9 414 339 75 170 82 257 75 Resp.
41 Nom. em. 2.10 415 307 108 154 48 259 75 Resp.
42 Nom. em. 2.11 420 377 43 189 118 259 75 Resp.
43 Nom. em. 2.12 420 356 64 179 65 291 75 Resp.
44 Nom. em. 2.13 423 413 10 207 153 260 75 Resp.
45 Nom. em. 2.15 421 341 80 171 82 259 75 Resp.
46 Nom. em. 2.18 418 309 109 155 28 281 75 Resp.
47 Nom. em. 2.16 420 308 112 155 50 258 75 Resp.
48 Nom. em. 2.17 422 411 11 206 121 290 75 Resp.
49 Nom. em. 2.41 425 342 83 172 15 327 75 Resp.
50 Nom. em. 2.20 416 406 10 204 149 257 75 Resp.
51 Nom. em. 2.21 419 413 6 207 155 258 75 Resp.
52 Nom. em. 2.23 401 373 28 187 108 265 75 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 64)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 2.24 409 400 9 201 114 286 75 Resp.
54 Nom. em. 2.26 403 396 7 199 123 273 75 Resp.
55 Nom. em. 2.27 395 388 7 195 128 260 75 Resp.
56 Nom. em. 2.28 383 372 11 187 108 264 75 Resp.
57 Nom. em. 2.29 395 389 6 195 118 271 75 Resp.
58 Nom. em. 2.30 391 377 14 189 102 275 75 Resp.
59 Nom. em. 3.4 391 384 7 193 81 303 75 Resp.
60 Nom. em. 3.1 380 371 9 186 75 296 75 Resp.
61 Nom. em. 3.5 393 387 6 194 21 366 75 Resp.
62 Nom. em. 3.3 378 368 10 185 12 356 75 Resp.
63 Nom. em. 4.50 391 317 74 159 48 269 75 Resp.
64 Nom. em. 4.1 389 355 34 178 113 242 75 Resp.