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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 496 di martedì 6 ottobre 2015

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

  La seduta comincia alle 10,30.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  ANNA MARGHERITA MIOTTO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 2 ottobre 2015.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Luciano Agostini, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Artini, Barbanti, Baretta, Bellanova, Benedetti, Bernardo, Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonifazi, Michele Bordo, Borghese, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Busin, Caparini, Capelli, Carrozza, Casero, Castiello, Castiglione, Catania, Centemero, Antimo Cesaro, Cicchitto, Cirielli, Cominelli, Costa, D'Alia, D'Ambrosio, Damiano, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Epifani, Faraone, Fauttilli, Fava, Fedriga, Ferrara, Ferrari, Fico, Fiorio, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Fossati, Franceschini, Gagnarli, Garofani, Gentiloni Silveri, Giacomelli, Gigli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Invernizzi, L'Abbate, La Marca, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Maietta, Manciulli, Marazziti, Mazziotti Di Celso, Merlo, Meta, Migliore, Oliverio, Orlando, Pagano, Paglia, Palma, Pelillo, Pes, Pesco, Petrini, Piccoli Nardelli, Giuditta Pini, Pinna, Pisicchio, Polverini, Porta, Portas, Quaranta, Ravetto, Realacci, Rosato, Domenico Rossi, Rossomando, Rostan, Rughetti, Russo, Sanga, Sani, Sandra Savino, Scalfarotto, Schullian, Scotto, Sereni, Sorial, Sottanelli, Speranza, Tabacci, Tofalo, Valeria Valente, Velo, Vignali, Vignaroli, Villecco Calipari, Zaccagnini e Zanetti sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centotrentacinque come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Annunzio di petizioni (ore 10,35).

  PRESIDENTE. Invito la deputata segretaria a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.

  ANNA MARGHERITA MIOTTO, Segretaria, legge:
   NICOLA ABRATE, da Avellino, e numerosissimi altri cittadini chiedono interventi Pag. 2per consentire il prepensionamento dei dipendenti dell'ex Isochimica di Avellino (982) – alla XI Commissione (Lavoro);
   SEBASTIANO CUBEDDU, da Guidonia Montecelio (Roma), e altri cittadini chiedono iniziative per il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico dell'aeroporto «Alfredo Barbieri» (983) – alla VII Commissione (Cultura);
   MICHELANGELO DI PIETRO, da Borgo San Siro (Pavia), chiede:
    un provvedimento di amnistia e indulto per i reati minori commessi da persone in condizioni di disagio economico (984) – alla II Commissione (Giustizia);
    modifiche al sistema sanzionatorio e carcerario per promuovere la rieducazione e il reinserimento sociale dei condannati (985) – alla II Commissione (Giustizia);
    interventi diversi per migliorare le condizioni di vita all'interno delle carceri (986) – alla II Commissione (Giustizia);
   FRANCO BRUGNOLA, da Sabaudia (Latina), chiede che le cariche di sindaco e consigliere comunale siano incompatibili con lo svolgimento di attività sanitarie in strutture pubbliche o convenzionate (987) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
   CARMINE GONNELLA, da Bromley (Regno Unito), chiede l'introduzione del quorum della maggioranza dei due terzi dei componenti della Camera di appartenenza per la concessione delle autorizzazioni di cui all'articolo 68 della Costituzione (988) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
   GIUSEPPE FABRIS, da Treviso, chiede iniziative per la stipula di accordi con i Paesi africani ai fini della gestione dei flussi migratori (989) – alla III Commissione (Affari esteri);
   GABRIELLA CUCCHIARA, da Roma, chiede nuove norme in materia di strumenti di misurazione dei consumi di acqua (990) – alla VIII Commissione (Ambiente);
   MASSIMILIANO VALDANNINI, da Roma, chiede:
    norme per l'immissione nelle Forze dell'ordine di personale di madre lingua non italiana (991) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
    l'abolizione della quota riservata al personale delle Forze armate per l'accesso nelle Forze di polizia (992) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
    interventi per la liberalizzazione del servizio di taxi e nuove norme in materia di noleggio di vetture con conducente (993) – alla IX Commissione (Trasporti);
    interventi per regolamentare la circolazione nel territorio italiano di veicoli immatricolati all'estero (994) – alla IX Commissione (Trasporti);
   OLIVIERO GULOT, da Ornago (MB), chiede norme a tutela dei contribuenti in caso di irregolarità formali e debiti di importo ridotto (995) – alla VI Commissione (Finanze);
   MICHELE VECCHIONE, da Alatri (Frosinone), chiede:
    l'istituzione di un attestato da conferire ai cittadini che si distinguono per il rispetto delle norme vigenti (996) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
    misure per evitare che le donazioni tra parenti siano effettuate per accedere indebitamente ad agevolazioni o sussidi pubblici (997) – alla II Commissione (Giustizia);
    modifiche alle norme sulle targhe dei veicoli, prevedendo che vi compaia il nome delle città capoluogo di aree metropolitane (998) – alla IX Commissione (Trasporti);
   FRANCESCO DI PASQUALE, da Cancello ed Arnone (Caserta), chiede nuove norme in materia di limitazioni alla circolazione stradale delle persone affette da alcolismo o tossicodipendenza (999) – alla IX Commissione (Trasporti);
   FABIO BRONZINI, da Pisa, e altri cittadini chiedono l'introduzione dell'assicurazione Pag. 3obbligatoria per i rischi professionali degli amministratori di società a responsabilità limitata e altre norme a tutela dei creditori delle medesime società (1000) – alla VI Commissione (Finanze);
   LUCIANO GRECO, da Fuscaldo (Cosenza), chiede: l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema carcerario (1001) – alla II Commissione (Giustizia); nuove norme in materia di responsabilità civile dei magistrati (1002) – alla II Commissione (Giustizia);
   FEDERICO BONOLLO, da Jesolo (Venezia), ed altri cittadini chiedono la soppressione del quorum di partecipazione per la validità delle consultazioni referendarie (1003) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
   MARIA AMINA ALESSIO, da Gioia Tauro (RC), chiede modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico da parte dei lavoratori in congedo (1004) – alla XI Commissione (Lavoro).

Svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.

(Iniziative volte alla prevenzione ed al contrasto della diffusione di sostanze dopanti e «doping affini» presso la popolazione giovanile, nell'ambito delle attività sportive dilettantistiche e amatoriali – n. 2-00601)

  PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza all'ordine del giorno Binetti n. 2-00601, concernente iniziative volte alla prevenzione ed al contrasto della diffusione di sostanze dopanti e «doping affini» presso la popolazione giovanile, nell'ambito delle attività sportive dilettantistiche e amatoriali (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
  Chiedo all'onorevole Binetti se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

  PAOLA BINETTI. Presidente, l'iter di questa interpellanza è stato più lungo del solito, con alcuni solleciti, come consta agli atti, e già questo fatto mi ha sorpreso, trattandosi di un tema comunque caldo e di concreto interesse per il mondo dei giovani e soprattutto per i giovani che praticano sport.
  Anzi, soprattutto per questi ultimi, tenendo conto, non solo dello sport come fatto di costume e, in alcuni casi, vera e propria moda sociale, ma anche perché lo sport è considerato tra i quattro determinanti di salute, accanto all'alimentazione e all'astinenza dal fumo e dalle droghe.
  Per di più, il Ministero della salute deve presentare annualmente al Parlamento una relazione sullo stato di attuazione della legge n. 376 del 2000, nonché delle attività svolte dalla Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive, in base all'articolo 8 della legge n. 376 del 2000. Cosa che è accaduta puntualmente il 1o ottobre scorso.
  Com’è noto, la relazione al Parlamento riguarda principalmente: l'attività di controllo svolta durante l'anno dal Comitato vigilanza doping, i controlli antidoping effettuati dallo stesso Comitato, il consumo da parte degli atleti di sostanze farmacologicamente attive non vietate per doping e i progetti approvati in tema di prevenzione del doping e tutela della salute nelle attività sportive.
  L'attuale interpellanza, presentata diciotto mesi fa, concretamente il 1o luglio 2014, e sollecitata, sia a gennaio, che a luglio di quest'anno, vuole sapere due cose fondamentali: quali iniziative si intendano assumere presso i medici sportivi, i medici di famiglia, gli allenatori e i diversi tecnici sportivi, per una più appropriata formazione sportiva che consenta di ridurre l'uso di sostanze che, pur non rientrando Pag. 4direttamente tra quelle considerate dopanti, rivelano comunque una cultura doping-affine; inoltre, quali iniziative si intendano assumere presso i giovani, ragazzi e ragazze, perché il crescente diffondersi delle manifestazioni di carattere amatoriale e dilettantistico, rivolte soprattutto a loro, genera contestualmente false credenze sullo sviluppo delle capacità psicofisiche e diffonde una cultura pseudoscientifica pericolosa proprio ai fini di un corretto sviluppo della loro personalità, oltre che dell'assetto globale del mondo giovanile.
  Quando l'interpellanza venne presentata, i dati disponibili risalivano al 2013 e già allora emergeva un vistoso gap tra il lavoro svolto dalla Commissione e i risultati ottenuti. Infatti, mentre la Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive aveva condotto una serie di iniziative finalizzate alla lotta ed alla prevenzione della diffusione del fenomeno doping nella popolazione giovanile e nei settori sportivi amatoriali, promuovendo iniziative in tema di ricerca e formazione superiore, per incrementare le conoscenze sul fenomeno, l'uso e il consumo di sostanze doping affini era via via cresciuto soprattutto nei giovani adulti, età 25-35 anni, e in alcuni sport in particolare, per esempio il ciclismo, ma evidentemente non solo in questo sport, dal momento che anche tra i frequentatori abituali delle palestre, tra gli appassionati della corsa e tra i maratoneti era aumentato il consumo di integratori doping affini.
  Inoltre, mentre in attuazione dell'articolo 2, comma 3, della legge n. 376 del 2000, la commissione aveva provveduto ad aggiornare la lista dei farmaci e delle sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e delle pratiche mediche il cui impiego è considerato tipo doping, adeguandola anche alla lista internazionale di riferimento, ed aveva formulato una proposta recepita con decreto 17 aprile 2013, nonostante ciò, appariva evidente l'impegno da parte di alcune aziende a mettere continuamente sul mercato nuovi prodotti extratabellari e, quindi, non individuabili sul piano immediatamente commerciale.
  Il Ministero da parte sua considerava di aver fatto e concluso il suo dovere, dando attuazione con uno specifico decreto al previsto adeguamento alla lista internazionale, emanata annualmente dall'Agenzia mondiale antidoping, sempre ai sensi della legge 26 novembre 2007, n. 230, recante: Ratifica ed esecuzione della Convenzione internazionale contro il doping nello sport, adottata a Parigi nella XXXIII Conferenza generale UNESCO il 19 ottobre 2005. Ma evidentemente si trattava di una operazione necessaria ma non sufficiente dal momento che uso ed abuso continuavano soprattutto tra le due categorie identificate: giovani e sportivi e soprattutto giovani sportivi, abitualmente impegnati a sfidare se stessi e il proprio contesto sociale.
  Uno dei meriti che aveva il decreto del 2013 riguardava proprio la definizione e la precisazione di cosa dovesse intendersi per «agente anabolizzante esogeno» e «agente anabolizzante endogeno» e cosa fossero i famosi fattori di rilascio.
  Altro merito di quel decreto era quello di aver interpellato direttamente le farmacie non solo per conoscere i dati commerciali, ma anche per sapere usi e consumi delle preparazioni estemporanee, relativamente alle quantità di principi attivi, appartenenti alle classi indicate nella lista dei farmaci e delle sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, il cui impiego è considerato doping, ai sensi dell'articolo 2 della legge 14 dicembre 2000, n. 376, utilizzati nelle preparazioni estemporanee, e successive modifiche.
  Dall'analisi dei dati relativi alle preparazioni galeniche dichiarate dai farmacisti nel 2013, risultava un aumento delle preparazioni allestite in farmacia e comunicate al Ministero della salute.
  Inoltre, tra le sostanze maggiormente prescritte con relativa ricetta c'erano quelle appartenenti ai diuretici, agli anabolizzanti e agli stimolanti, oltre ad una serie di agenti mascheranti. Queste classi di principi attivi rappresentavano da sole circa il 75 per cento del totale delle Pag. 5dichiarazioni rilasciate dai farmacisti. Tra questi principi attivi, i più utilizzati nel periodo 2007-2013, a cui risale di fatto l'interpellanza, sono stati il deidroepiandrosterone ed il testosterone considerati tra gli agenti anabolizzanti con maggiore efficacia.
  La percentuale più elevata di principi attivi in occasione di controlli antidoping appartiene quindi alla classe degli agenti anabolizzanti, seguiti da ormoni e sostanze correlate e da cannabinoidi. È interessante notare che alcune sostanze vietate per doping presenti nella lista sono anche inserite nelle tabelle delle sostanze stupefacenti e, quindi, i controlli antidoping forniscono anche un utile contributo informativo sull'epidemiologia del fenomeno delle tossicodipendenze.
  In attesa di sentire la risposta del Governo vorrei solo sottolineare come la relazione del 2013, a cui di fatto ha fatto seguito la relazione pubblicata pochi giorni fa nel 2015 ma relativa evidentemente al 2014, contiene dati sostanzialmente analoghi salvo l'incremento che c’è nell'uso e consumo, salvo il cambiamento dell'età che si è andata abbassando, salvo la riduzione che c’è nel gap tra uomini e donne che in qualche modo si è ridotto ma evidentemente a tutto svantaggio delle donne tra le quali è cresciuto l'uso di queste sostanze dopanti.

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo, ha facoltà di rispondere.

  VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Presidente, onorevoli, in merito alle iniziative di formazione ed informazione, che sono alcuni dei punti contenuti nell'interpellanza dell'onorevole Binetti, al fine di contrastare il fenomeno dell'uso di sostanze che, pur non rientrando tra quelle vietate per doping, rivelano una cultura cosiddetta «doping affine» soprattutto nel mondo sportivo giovanile ed amatoriale, ricordo che il Ministero della salute promuove e finanzia annualmente i programmi rivolti alla formazione e all'informazione approvati proprio da quella commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive che è stata citata dall'onorevole Binetti.
  Nel corso degli ultimi anni sono state realizzate diverse iniziative sulle problematiche evidenziate nell'interpellanza. In particolare, è stato realizzato in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità, il corso di formazione a distanza dal titolo: «La tutela della salute nelle attività sportive e la prevenzione del doping», al fine di formare i professionisti sanitari su tematiche inerenti alla prevenzione del doping e alla tutela della salute nelle attività sportive.
  Il master è rivolto ai medici di medicina generale, ai medici specialisti di medicina dello sport tesserati della Federazione medico sportiva italiana, e ai medici dello sport del Servizio sanitario nazionale. Gli obiettivi formativi riguardano: il corretto inquadramento del fenomeno del doping; l'acquisizione di informazioni circa le caratteristiche farmaco-tossicologiche delle sostanze vietate per doping; la promozione di una cultura di tutela della salute dei praticanti attività sportiva; l'acquisizione di una prospettiva di prevenzione del doping e di promozione della salute di praticanti attività sportiva. L'iniziativa ha ricevuto un alto numero di adesioni e un rilevante grado di apprezzamento anche tra i partecipanti.
  Per quanto riguarda il mondo dello sport, è in corso di realizzazione un progetto finalizzato a un'indagine conoscitiva sulle abitudini degli atleti rispetto al consumo di nutraceutici ed integratori, anche al fine di acquisire informazioni circa la percezione della variazione della performance da parte dello sportivo stesso.
  Le informazioni acquisite durante la prima fase hanno descritto una storia dell'utilizzo di integratori, aminoacidi e nutraceutici (descrizione delle tipologie, delle dosi, delle frequenze e delle modalità di utilizzo delle sostanze assunte dallo sportivo), durante l'allenamento e la preparazione all'evento sportivo, e l'impatto della percezione sulla variazione anche della performance da parte dell'atleta.Pag. 6
  Tali informazioni sono state ottimizzate e trasferite attraverso la preparazione di messaggi «mirati» agli atleti di tutte le categorie (giovanili, agonistiche e amatoriali), da diffondere attraverso una campagna informativa, che coinvolgerà anche le federazioni sportive nazionali, le discipline associate e gli enti di promozione sportiva. La campagna sarà rivolta alla promozione di un uso responsabile, cosciente e misurato di queste sostanze, con l'obiettivo di diffondere nello sportivo una cultura volta alla tutela della salute.
  Il progetto, coordinato dal reparto di farmacodipendenza, tossicodipendenza e doping dell'Istituto superiore di sanità, è svolto in collaborazione con l'Istituto di medicina e scienza dello sport e l'ufficio ricerca e sperimentazione clinica dell'Agenzia italiana del farmaco.
  Inoltre, la commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive ha approvato e finanziato, tramite la pubblicazione di bandi annuali, numerose campagne formative e informative, i cui obiettivi strategici sono stati perseguiti e raggiunti soprattutto in ambito scolastico (studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado), nel mondo sportivo attraverso il coinvolgimento di atleti di categoria giovanile, di operatori sportivi e di associazioni sportive e anche nel mondo medico attraverso il coinvolgimento di medici specialisti in medicina dello sport, medici di medicina generale e anche medici pediatri.
  Tali iniziative, i cui risultati sono stati molto efficaci, hanno evidenziato un diffuso bisogno di informazione sulle problematiche inerenti al doping, rilevandosi utili strumenti di prevenzione di un fenomeno che ha assunto una rilevanza sociale non limitata soltanto al mondo dello sport agonistico, come veniva indicato, per la verità, anche nelle osservazioni dell'onorevole Binetti.
  In tal senso la commissione, valutata la positività dei risultati finali e intermedi ottenuti attraverso la realizzazione di campagne informative, ha deliberato di promuovere un ulteriore bando di formazione che è stato pubblicato proprio il 15 settembre 2015.
  Il bando 2015 si caratterizza per alcune tematiche innovative rispetto alle precedenti esperienze e per la maggiore estensione delle categorie destinatarie dei progetti. Per completezza, le tematiche contenute nell'ultimo bando sono le seguenti: implementare le attività e i materiali formativi e informativi e/o sviluppare modelli a fini divulgativi, per realizzare campagne rivolte agli insegnanti, alla popolazione giovanile, agli atleti e agli operatori del settore sportivo. Gli interventi formativi devono dare evidenza dell'utilizzo di metodologie formative di provata efficacia, in coerenza con le indicazioni dei principali Piani di pianificazione sanitaria (Piano sanitario nazionale e il Piano nazionale di prevenzione).
  Devono inoltre prevedere un'adeguata valutazione dell'efficacia dell'intervento formativo, oltre alla verifica anche dell'apprendimento delle buone pratiche lì descritte ed indicate.
  Per quanto riguarda le iniziative da assumere presso i giovani ed indirizzate a promuovere un sano e corretto stile di vita, nonché a valorizzare il ruolo sociale ed etico dello sport, la commissione, nell'anno in corso, ha fissato l'obiettivo di realizzare, proprio in collaborazione con il MIUR, un progetto di formazione e di informazione rivolto alla popolazione scolastica (scuole secondarie di primo e secondo grado) esteso a livello nazionale. A questo proposito, è opportuno segnalare che, sulla base dei dati emersi da precedenti progetti, risulta che la popolazione scolastica più sensibile e ricettiva rispetto al fenomeno dell'uso improprio dei farmaci e del doping a tutti i livelli di pratica sportiva, appartiene proprio alla fascia di età compresa tra gli undici e i quattordici-quindici anni di età. Un ulteriore elemento importante per la commissione sarà l'obiettivo educazionale, che si intende raggiungere attraverso l'attività di formazione e di informazione realizzata in una quantità di scuole che si stanno per indicare nella programmazione della stessa Pag. 7commissione. Non a caso, le iniziative tese a sviluppare le capacità di autoregolazione dei ragazzi, rientrano in quelle competenze psicosociali intra ed interpersonali, che l'Organizzazione mondiale della sanità riconosce come efficaci per contrastare l'abuso di sostanze pericolose per la salute.

  PRESIDENTE. L'onorevole Binetti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

  PAOLA BINETTI. Presidente, la risposta del sottosegretario è esauriente dal punto di vista di quella che è la raccolta dei dati che è stata fatta in questo secondo anno rispetto a quello a cui mi riferisco io, in quanto la mia indagine volgeva soprattutto sui dati del 2013. I dati riportati sono sostanzialmente relativi al 2014 e, da questo punto di vista, il valore aggiunto è costituito dalla collaborazione tra Ministero della salute e MIUR, proprio ai fini di quella che possiamo considerare l'azione educativa che dovrebbe essere la più incisiva nel modulare, attraverso atteggiamenti liberi e responsabili dei giovani, la capacità di fare sport accettando i loro limiti, sfidando le loro capacità, ma rimanendo all'interno di quelle che sono le potenzialità che ognuno di loro ha. C’è un aspetto che a me sembra interessante, che mi aveva comunque colpito e che non mi sembra di aver sentito emergere: il fatto che la commissione – sempre la commissione di cui abbiamo parlato –, attraverso un sistema informativo reporting system doping, aveva svolto, sempre nel 2013, un'elaborazione dei dati sull'uso dei farmaci consentiti intervistando direttamente gli atleti che erano risultati positivi all'uso di questa sostanza. Questa potrebbe essere la ragione per cui esiste un gap così marcato tra quello che si dice, quello che si afferma, quello che si vorrebbe fare, quello che si auspica che di fatto avvenga e quello che invece sostanzialmente avviene. I dati riferiti dai ragazzi confermavano la tendenza dei praticanti l'attività sportiva ad assumere grandi quantità di farmaci non vietati per doping e prodotti salutistici. Quindi, il primo atteggiamento è la sfida (capire che cosa è proibito e che cosa non è proibito), dopodiché collocarsi nell'ambito di ciò che non è proibito, ma spingendo talmente tanto il piede sull'acceleratore su questi farmaci da indurre comunque un danno alla loro salute. Che cosa assumevano questi giovani per loro stretta e personale affermazione ? Il 70 per cento di loro ha dichiarato di aver assunto prodotti farmaceutici, compresi prodotti omeopatici. Resta da dimostrare se i prodotti omeopatici sono prodotti dopanti sul piano reale, cosa di cui dubito profondamente, considerata la diluizione a cui vanno incontro i prodotti omeopatici, ma sono prodotti che possono essere dopanti sotto il profilo psicologico. Sono quel tipo di prodotto in cui il combinato disposto tra la motivazione interiore, che agisce come una sorta di endorfina, e quella che è la sollecitazione sportiva a cui sono sottoposti li spinge in qualche modo a credere di poter «premere l'acceleratore» sfidando se stessi, quindi andando oltre quelle che sono le naturali resistenze, immaginando che il farmaco assunto li copra abbastanza.
  C’è un grande uso poi ovviamente di vitamine e di sali minerali, di amminoacidi, di integratori: tutte sostanze in cui il margine della pubblicità è un margine enorme, perché mentre nessuno può fare pubblicità ad una sostanza facilmente identificata come doping o doping affine, è evidente che invece la pubblicità degli integratori per gli sportivi diventa una pubblicità che sollecita in qualche modo i ragazzi a eccedere nell'uso e nell'abuso di questi farmaci.
  Altri farmaci poi molto utilizzati sono quelli antinfiammatori, farmaci antinfiammatori non steroidei, i famosi FANS, che sono utilizzati per oltre il 49 per cento dei casi. Che vuol dire questo ? Se un soggetto che fa sport, fa attività sportiva, usa ed abusa di prodotti antinfiammatori, che sono quelli che in un certo senso ti tolgono il senso del dolore, sono quelli che usi ex post: ci sono dei farmaci che utilizzi ex ante perché immagini che potenzino le tue capacità e ti rendano più idoneo a sfidare Pag. 8e a vincere raggiungendo delle mete che sono oltre quelle che tu hai raggiunto fino a quel momento; ma ci sono invece dei farmaci che assumi ex post perché lo sforzo fatto provoca dolore, provoca stanchezza, provoca quella sensazione di disagio fisico che senti il bisogno di compensare. Se il 49 per cento di loro fa uso e abuso di FANS, vuol dire che la sollecitazione a cui hanno sottoposto il proprio organismo è una sollecitazione oggettivamente eccessiva.
  Questo è quello che dicono i giovani. Quello che a me sembra, l'altra informazione importante che viene fuori viene fuori proprio nell'ambito degli allenamenti spinti, degli allenamenti che precedono le gare più importanti, che precedono quel tipo di manifestazione in cui i giovani vedono messa in gioco la loro immagine, la voglia di successo, la voglia di affermazione, la voglia di abbattere un record, che non sarà il record mondiale, che non sarà nemmeno il record nazionale, ma sicuramente il record della scuola, il record della società: cioè è questo essere continuamente sollecitati sotto il profilo di uno sport che fa della competizione uno dei modelli della realizzazione personale nei giovani.
  Ora, io mi chiedo se effettivamente la collaborazione tra Ministero della salute e Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca dovrebbe cambiare questa mentalità; ma non credo che basterà a cambiarla, se poi il mondo degli sportivi professionisti invece si muove lungo la linea di una serie eccessi. Allora, è probabilmente andando ad incidere anche nelle manifestazioni sportive che vengono proiettate in televisione, che vengono raccontate sulla grande stampa, forse andando ad incidere proprio su questa visione dello sport sempre come sport estremo – e sport estremo non soltanto quello di chi fa deltaplano o altri sport di questo genere, ma è sport estremo anche quello di chi sta facendo una corsa in bicicletta, perché non è strano che uno degli sport in cui anche i giovani, anche i dilettanti fanno più uso e più abuso di questi farmaci sia proprio il ciclismo –, probabilmente è lì che va rivisto il modello. Sembra quasi che il modello delle grandi gare debba sempre proporre gare sempre più difficili, che richiedono uno sforzo sempre più grande, e quindi come tali che mettono in condizione l'atleta di dover andare oltre quelli che sono i limiti naturali. Per cui mentre da un lato io ringrazio il sottosegretario della risposta, e penso che la linea giusta sia davvero quella di una collaborazione sempre più stretta anche con il MIUR, dall'altro invito anche a tenere molto presente la rappresentazione comunque dello sport «dei campioni», perché è lì che, bene o male, si gioca lo stereotipo più importante.
  L'ultima cosa che voglio dire riguarda il riferimento, che emerge sia nella relazione di quest'anno che nella relazione dell'anno scorso, in merito all'uso di cannabinoidi utilizzati come stimolatori, come sostanze che possono togliere il senso della fatica, come sostanze che ti permettono di raggiungere obiettivi che magari altrimenti non raggiungeresti. Dico questa cosa perché, essendo calendarizzato il disegno di legge sulla liberalizzazione delle droghe, mi sembra che questo riferimento, questo rischio e questo pericolo meritino di essere pienamente presi in considerazione; e non vorrei che noi facessimo politiche totalmente contrastanti, per cui da un lato facciamo una politica anti-doping, e poi facciamo una politica che invece facilita l'accesso a farmaci che comunque sono percepiti dal pubblico come doping affini.

(Iniziative per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del comune di Venosa (Potenza) – n. 3-01740)

  PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Liuzzi n. 3-01740, concernente iniziative per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del comune di Venosa (Potenza) (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
  La sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Francesca Barracciu, ha facoltà di rispondere.

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  FRANCESCA BARRACCIU, Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo. Grazie Presidente. Mi riferisco all'interrogazione parlamentare dell'On.le Liuzzi, in merito alle condizioni di fruibilità dei siti archeologici di Venosa.
  La colonia latina di Venusia, fondata nel 291 a.C. e patria del poeta latino Orazio, è un centro archeologico caratterizzato da particolare importanza e bellezza. Si ricordano, per inciso, il Parco archeologico, in località San Rocco, nel quale l'anfiteatro, le terme, la domus, il complesso della SS. Trinità testimoniano la vanitas, emblema di un antico splendore. Il sito si completa con il parco paleontologico di Notarchirico e le catacombe ebraiche. Nel museo, infine, è ospitata una mostra permanente che illustra anche le fasi più antiche della presenza dell'uomo nel territorio di Venosa. Luoghi e monumenti sono tali da far vivere l'atmosfera di una «città incantata».
  Con specifico riferimento alle problematiche sollevate in tema di vigilanza e fruizione dei siti appena ricordati, mi preme sottolineare che la riforma ministeriale in atto è proprio rivolta a rafforzare la valorizzazione dei siti culturali ai fini della loro migliore fruizione pubblica. L'attuazione del progetto di riforma richiede necessariamente un periodo di tempo per raggiungere la piena operatività, al termine del quale i siti museali confluiranno nell'unico ufficio regionale «Polo museale»; ciò consentirà una visione regionale complessiva e la migliore distribuzione delle risorse economiche e di personale assegnate, finalizzate alla valorizzazione. La Soprintendenza affiancherà il Polo, dedito alla valorizzazione, garantendo lo svolgimento delle funzioni di tutela.
  In linea generale si evidenzia che, se la vigilanza notturna, oltre che diurna, dei siti culturali va necessariamente garantita, le misure per sopperire alla carenza del personale di custodia non sono di facile attuazione. Per esempio, la vigilanza notturna interna, alla quale il Ministero è tradizionalmente ricorso, assicura delle «indennità» aggiuntive di turnazione al personale; inoltre l'assegnazione del personale a una diversa sede di servizio abbisogna di procedure di mobilità volontaria, che dipendono, in sostanza, dalla disponibilità del personale interessato.
  Stante la carenza ormai cronica di personale, in molti siti dislocati sul territorio nazionale è stata sperimentata la «reperibilità notturna», che consente il ricorso alla sorveglianza notturna esterna; tuttavia, la stessa comporta un onere economico aggiuntivo a carico dell'ufficio disponente, a valere sulle risorse per il funzionamento. Nelle more dell'attuazione della riforma, che comporterà la consegna ufficiale dei Musei che sono confluiti nel Polo museale della Basilicata, tra cui la sede di Venosa, il personale è ancora amministrato dalla Soprintendenza archeologia della Basilicata.
  Gli orari di apertura sono i seguenti: il Museo di Venosa è attualmente aperto tutti i giorni (eccetto martedì mattina) dalle ore 9.00 alle ore 20.00; il Parco archeologico di Venosa è attualmente aperto tutti i giorni (eccetto martedì mattina) dalle ore 9 alle ore 14.00; le catacombe ebraiche e il Parco di Notarchirico sono aperti solo su prenotazione, ma trattandosi di aree archeologiche la loro gestione resta nelle competenze della Soprintendenza archeologica. Attualmente, il personale di custodia è pari a sole 14 unità per la sorveglianza di tutti i siti sopraindicati e la turnazione si svolge su tre turni con i seguenti orari: 8-14; 14-20; 20-08 del giorno successivo.
  Il Polo regionale della Basilicata, da poco istituito, si è attivato da subito per trovare ogni soluzione possibile per garantire la più ampia fruizione dei siti. Nel periodo che va dal 6 marzo 2015 e sino a tutto il 31 maggio 2015, il Segretariato regionale ha disposto la soppressione temporanea del turno notturno a Venosa, sia per intervenire a supporto della sede di Melfi, altrettanto carente con appena 12 unità di personale di custodia, sia per ampliare la fruibilità del parco archeologico nelle ore pomeridiane. Superata l'emergenza Melfi la disposizione, in Pag. 10quanto temporanea, è stata revocata e il turno notturno ripristinato, ma si è nuovamente riproposta la questione della fruizione del parco archeologico e degli altri siti di Venosa in orari più ampi.
  A giugno 2015 è stata istituita, presso il Segretariato regionale della Basilicata, una commissione tecnica con il compito di analizzare i problemi in essere e formulare proposte operative relativamente alla sicurezza delle sedi e alla razionalizzazione delle turnazioni, anche in vista della possibilità di istituire la reperibilità notturna. Conseguentemente sono stati autorizzati dalla Soprintendenza archeologia interventi di manutenzione sul sistema di sicurezza e sugli impianti tecnologici, propedeutici all'introduzione dell'istituto della reperibilità anche per i siti di Venosa. L'amministrazione si è anche attivata ricorrendo a personale di supporto, quale ad esempio i giovani del servizio civile, o mediante convenzioni con gli enti locali opportunamente coinvolti nel tentativo di individuare soluzioni condivise. Il Ministero è ben consapevole della grave carenza di personale di custodia, che affligge alcune regioni in particolare, come per esempio la Basilicata, personale necessario a garantire la valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed archeologico non solo di Venosa ma di tutti i musei afferenti al polo museale.
  Proprio recentemente (si veda la Gazzetta Ufficiale 4o Serie speciale – concorsi ed esami – n. 58 del 31 luglio 2015) il Ministero ha bandito un concorso pubblico per la selezione di 10 risorse nel profilo di operatore alla custodia, vigilanza e accoglienza da impiegare in Basilicata, Emilia-Romagna e Lazio. Il concorso è riservato alle categorie protette, che verranno assunte a tempo indeterminato.
  Inoltre, a seguito della riforma ministeriale, l'amministrazione con decreto del 6 agosto 2015 ha approvato le piante organiche di tutti gli uffici centrali e periferici, dopo un'attenta e capillare ricognizione, atto propedeutico alle procedure di mobilità che consentiranno la miglior gestione e distribuzione delle risorse umane disponibili. Tra i risultati della ricognizione vi è appunto l'assegnazione presso i diversi poli museali regionali del personale di custodia, prima variamente distribuito presso le Soprintendenze, necessario a garantire la vigilanza dei siti, ciò che consentirà di elaborare le migliori strategie per la distribuzione del personale, sia mediante compensazione degli eventuali esuberi con le carenze, ricorrendo a procedure di mobilità, sia garantendo una visione complessiva dell'allocazione delle risorse umane.

  PRESIDENTE. L'onorevole Liuzzi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

  MIRELLA LIUZZI. Signor Presidente, sono soddisfatta in merito alle informazioni, però ovviamente non sono soddisfatta in merito a quello che è purtroppo l'attuazione del decreto legge «Art-Bonus e turismo», che risale a più di un anno fa, ormai. È proprio per il problema che anche il sottosegretario sottolineava di difficile attuazione per via di due organismi che sono presenti sul territorio e quindi la Sovrintendenza archeologica e i poli museali, sono proprio queste competenze non chiare che portano a problemi come quello esplicitato nella mia interrogazione relativa a Venosa, ma che sicuramente anche in altre parti d'Italia sono presenti.
  Il nostro Paese ovviamente è un Paese che si basa sulla storia, sull'archeologia ed è soprattutto in merito alla prossima capitale della cultura, che sarà nel 2019 proprio in Basilicata e proprio in Italia, Matera, che noi vogliamo puntare l'attenzione sul nostro patrimonio artistico, soprattutto del sud Italia. Ed è per questa ragione che è incredibile come un parco archeologico e un museo così importanti nella città di Orazio sia stato chiuso durante il periodo estivo e abbia fatto anche abbastanza clamore sui giornali, perché anche persone di spiccata notorietà sono venute a visitarlo e hanno trovato il museo chiuso. Nella mia interrogazione richiamo anche le catacombe ebraiche, che ho potuto visitare ma previa un'autorizzazione, Pag. 11quindi anch'io per visitarle ho dovuto compilare moduli, chiamare dei dirigenti e questo non è ovviamente ammissibile in un Paese che si potrebbe proprio reggere sul turismo. Lo abbiamo sempre detto, lo diciamo sempre nelle conversazioni, lo diciamo sempre in Aula che questo è un Paese, l'Italia, che si potrebbe reggere sul turismo, però poi ci sono degli eventi, delle carenze di personale e delle carenze del servizio notturno che purtroppo non permettono una totale fruizione da parte dei turisti e da parte dei viaggiatori di questi siti.
  Nella stessa città di Venosa noi abbiamo dei consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle che mi segnalano quanto segue.
  Mi segnalano che il servizio notturno è stato ripristinato, ma si configura un'altra fattispecie tipica italiana, ossia che le chiavi del castello ducale che ospita il museo, a fine turno, vengono consegnate ai vigili, per poi essere riprese il giorno dopo dallo stesso comando dei vigili.
  La legge prevede che il turno notturno debba essere soppresso solo in presenza di impianti di sicurezza adeguati, di cui il museo al momento non dispone; l'allarme può suonare, come è già accaduto, durante tutta la notte senza che nessuno possa andare a spegnerlo. Ci sono queste situazioni veramente ridicole che potrebbero trovare una soluzione se solo ci fosse il personale adeguato e se solo ci fosse una programmazione. Il problema, in questo caso, è proprio la mancanza di una programmazione e di una stesura delle competenze a livello regionale.
  Mi stupisco che, dopo un anno che è stato emanato questo decreto, il 31 maggio del 2014, ci sia ancora una fase di attuazione così lunga. Spero che questa interrogazione e questo dibattito in Aula abbiano sottolineato che questi episodi possono succedere per esempio nella mia regione, ma possono succedere – e succedono, immagino – anche in altre, proprio per via di queste competenze non chiare e per via di una programmazione non lineare.
  Auspico che questo comitato che ha citato possa portare a una migliore programmazione dell'attività culturale e turistica in Basilicata, però cerchiamo di essere anche più attenti a vigilare su quello che succede, proprio in attuazione dei decreti che qui votiamo – nella fattispecie il «decreto turismo» lo abbiamo votato anche noi – e, quindi, prestiamo un attimo di attenzione su quello che accade poi nelle regioni.

(Iniziative di carattere normativo a tutela del diritto degli ascendenti a mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni, ai sensi dell'articolo 317-bis del codice civile – n. 3-01742)

  PRESIDENTE. Passiamo alla interrogazione Turco n. 3-01742, concernente iniziative di carattere normativo a tutela del diritto degli ascendenti a mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni, ai sensi dell'articolo 317-bis del codice civile (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
  Il Viceministro della giustizia, Enrico Costa, ha facoltà di rispondere.

  ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Nell'interrogazione in oggetto, viene affrontato il tema dei rapporti tra i nipoti minorenni e i loro ascendenti, su cui è intervenuto il decreto legislativo n. 154 del 2013 – di attuazione della delega contenuta nella legge n. 219 del 2012 – che, riscrivendo l'articolo 317-bis del codice civile, ha riconosciuto agli ascendenti la legittimazione a promuovere azione civile a tutela del diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni.
  Gli onorevoli interroganti si dolgono degli effetti derivanti dalla modifica dell'articolo 38 delle disposizioni di attuazione del codice civile, che ha attribuito al tribunale per i minorenni la competenza, esclusiva e inderogabile, a trattare tali giudizi, riprendendo il ragionamento prospettato dal tribunale per i minorenni di Bologna che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale, censurando la norma sotto il profilo dell'irragionevolezza e dell'eccesso di delega.Pag. 12
  Come noto, il novellato articolo 38 ha istituito una competenza funzionale ed inderogabile del tribunale per i minorenni, anche in caso di contestuale pendenza di procedimento, ex articolo 337-bis del codice civile (separazione, divorzio, procedimenti relativi ai figli nati fuori dal matrimonio) di spettanza dei tribunali ordinari.
  Il giudice rimettente ha ritenuto irragionevole tale intervento normativo in quanto, in tal modo, i minori, già coinvolti nel procedimento di separazione pendente dinanzi al tribunale ordinario, sarebbero, solo relativamente ai rapporti con gli ascendenti, chiamati a giudizio dinanzi al tribunale per i minorenni. In tal modo – sostiene il tribunale di Bologna – verrebbe realizzata una frantumazione delle tutela processuale in danno dell'interesse preminente del minore, tutelato dall'intero impianto della legge n. 219 del 2012, configurandosi altresì anche il vizio di eccesso di delega. A tale frantumazione conseguirebbe – sempre per il tribunale bolognese – una proliferazione di processi con duplicazione di attività istruttorie, in specie l'ascolto dei minori, e conflitti di competenza tra tribunale ordinario e tribunale per i minorenni.
  Viene chiesto, pertanto, quali iniziative di carattere normativo si intendano adottare, nelle more del suddetto giudizio di legittimità costituzionale, al fine di definire precisamente i limiti di competenza funzionale, con riferimento all'esperimento dell'azione di cui all'articolo 317-bis del codice civile.
  Ciò premesso, si rappresenta che la riforma sulla filiazione di cui al citato decreto legislativo n. 153 del 2013, in attuazione della delega contenuta nella legge n. 219 del 2012, è stata varata sulla scorta dei lavori posti in essere dalla Commissione ministeriale presieduta dal professor Bianca.
  Nella relazione svolta dalla Commissione vi è ampia illustrazione delle ragioni che hanno determinato l'attribuzione della suindicata competenza al tribunale per i minorenni: non ultima, l'opportunità di adeguarsi all'orientamento giurisprudenziale dominante, che riconduce tali controversie nell'alveo dell'articolo 333 del codice civile, secondo il quale è il predetto tribunale a poter adottare provvedimenti nel caso di condotta del genitore che sia pregiudizievole ai figli.
  A ciò si aggiunga che l'articolo 38 delle disposizioni di attuazione subordina la vis attractiva a favore del giudizio instaurato dinanzi al tribunale ordinario, per cause di separazione, divorzio e procedimenti relativi ai figli nati fuori dal matrimonio, all'ipotesi in cui vi sia una pendenza tra le stesse parti della questione proposta ai sensi dell'articolo 333 del codice civile dinanzi al tribunale per i minorenni. Tale possibilità viene, di fatto, preclusa laddove siano gli ascendenti ad agire per vedere riconosciuto il loro diritto a mantenere rapporti significativi con il minore.
  Per quanto riguarda, invece, la censura sollevata dal tribunale di Bologna in merito all'ipotizzato eccesso di delega, si segnala – come precisato dal competente ufficio legislativo del Ministero – l'infondatezza della doglianza. Infatti, l'articolo 2, comma 1, lettera p), della legge n. 219 del 2012, enuncia, tra i criteri di delega, «la previsione della legittimazione degli ascendenti a far valere il diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minori» ed al secondo comma assegna al legislatore delegato l'espresso compito di apportare il necessario coordinamento tra le norme recate dai decreti delegati e quelle previste dalle disposizioni per l'attuazione del codice civile.
  Quanto alle iniziative governative nella materia in disamina, si segnala come uno dei primi interventi del Ministro Orlando in materia civile sia stata l'istituzione di una apposita commissione, a cui, tra le altre, è stato conferito il compito di avanzare proposte per un'organica revisione della disciplina processuale in tema di famiglia.
  Da tali lavori è scaturito il disegno di legge n. 2953, recante delega al Governo per la riforma del processo civile, attualmente all'esame della Camera, il quale – al punto b) dell'articolo 2 – prevede l'istituzione delle sezioni specializzate della famiglia presso i tribunali ordinari, con un Pag. 13principio di delega relativo proprio alla riformulazione dell'articolo 38 delle disposizioni di attuazione del codice civile.
  Dal confronto dialettico che scaturirà dal dibattito in sede parlamentare potranno, pertanto, discendere spunti propositivi per un'eventuale riformulazione della previsione in esame nel senso auspicato dagli onorevoli interroganti, anche in merito alla specifica questione sollevata in interrogazione.

  PRESIDENTE. L'onorevole Tancredi Turco ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  TANCREDI TURCO. Presidente, non posso che essere lieto della risposta, così celere, a questa mia interrogazione da parte del Governo. Infatti, è un'interrogazione che ho depositato pochi giorni fa. È un'interrogazione relativa, appunto, alla stagnazione dei procedimenti dei nonni che si rivolgono al tribunale dei minori per ottenere una decisione che consenta loro di mantenere rapporti significativi con i nipoti.
  Approfitto, però, a questo punto, per segnalare anche che, oltre a questa, ho depositato, nel corso di questa legislatura, almeno una cinquantina di interrogazioni, alcune – due – anche più di due anni fa e sono ancora in attesa di una risposta a queste interrogazioni. Per cui, sollecito il Governo a fornire una risposta anche a quelle interrogazioni.
  La celerità della risposta su questa interrogazione è dovuta all'altrettanto veloce sentenza a cui è arrivata la Corte costituzionale, appunto, in ordine alla questione di costituzionalità sollevata dai tribunali di Bologna e di Napoli. Non posso che dichiararmi comunque soddisfatto della risposta del Governo e, a questo punto, ci terrei a ringraziare le numerose associazioni che frequentemente mi segnalano tutte queste problematiche relative al diritto di famiglia. Ci tengo a ricordarne soprattutto due: il Centro antiviolenza bigenitoriale e il Comitato «19 marzo».
  A questo punto ne approfitto, in questo mio intervento, e colgo l'occasione per evidenziare che il diritto di famiglia, in Italia, si scontra con innumerevoli ostacoli che spesso non rendono le decisioni dei tribunali in linea con ciò che vorrebbe, invece, essere il senso della legge in materia di affidamento dei minori.
  Mi riferisco, in particolare, al diritto alla bigenitorialità, che viene troppo spesso sbilanciato verso il genitore con un affidamento prevalente. Mi riferisco, poi, alla mancanza di meccanismi sanzionatori che fungono da deterrenti nei casi di mancato rispetto del diritto di visita del minore da parte del genitore con affidamento prevalente.
  Mi riferisco a un sistema di assistenza sociale che troppo spesso allontana i minori dalle famiglie di origine, indirizzandoli in strutture residenziali, senza aiutare direttamente la famiglia.
  Le riforme del diritto di famiglia degli ultimi anni sanciscono il diritto dei bambini a ricevere amore da entrambi i genitori, oltre che dai nonni. Purtroppo, però, assai di frequente il diritto dei minori non viene tutelato dalle decisioni giurisprudenziali che, seppur in nome della bigenitorialità, finiscono per svilire le possibilità di contatto con i minori da parte della figura paterna, figura quasi mai valorizzata all'interno dei procedimenti giudiziali di affido condiviso.
  Mi auguro, pertanto, che il Ministero della giustizia prenda esempio dalla decisione di alcuni comuni, tra cui Verona, che hanno creato un registro della bigenitorialità, nel quale sono indicati i nominativi e le residenze di entrambi i genitori dei minori posti in affidamento congiunto, di modo da consentire la comunicazione paritaria con entrambi i genitori da parte delle istituzioni pubbliche, scolastiche e socio-sanitarie principalmente.
  Mi avvio a concludere questo mio intervento, dichiarandomi soddisfatto della risposta del Governo e auspicando che le altre questioni e le altre problematiche sul diritto di famiglia che ho testé elencato possano trovare presto una soluzione e un intervento da parte del Governo.

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  PRESIDENTE. Saluto gli studenti dell'Istituto comprensivo statale «Via dei Sesami» di Roma, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
  È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
  Sospendo a questo punto la seduta che riprenderà alle ore 12, con il seguito della discussione delle mozioni concernenti iniziative per la tutela dei diritti dei consumatori nei confronti degli operatori del mercato dell'energia elettrica e del gas.

  La seduta, sospesa alle 11,25, è ripresa alle 12.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

Seguito della discussione delle mozioni Baldelli, Bernardo, Matarrese, Allasia, Gigli, Rampelli, Rizzetto ed altri n. 1-00967, Ricciatti ed altri n. 1-00984, Ruocco ed altri n. 1-00985, Allasia ed altri n. 1-00986, Vargiu ed altri n. 1-00995 e Benamati ed altri n. 1-00996, concernenti iniziative per la tutela dei diritti dei consumatori nei confronti degli operatori del mercato dell'energia elettrica e del gas.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle mozioni Baldelli, Bernardo, Matarrese, Allasia, Gigli, Rampelli, Rizzetto ed altri n. 1-00967, Ricciatti ed altri n. 1-00984, Ruocco ed altri n. 1-00985, Allasia ed altri n. 1-00986, Vargiu ed altri n. 1-00995 e Benamati ed altri n. 1-00996, concernenti iniziative per la tutela dei diritti dei consumatori nei confronti degli operatori del mercato dell'energia elettrica e del gas (Vedi l'allegato A – Mozioni).
  Ricordo che nella seduta di lunedì 14 settembre 2015 si è conclusa la discussione sulle linee generali. Ricordo, altresì, che nella seduta di mercoledì 23 settembre 2015 è intervenuto il rappresentante del Governo, che ha espresso parere favorevole sulle mozioni presentate, a condizione che venissero accolte diverse riformulazioni. Dopo l'espressione del parere, anche a seguito di contatti intercorsi con i presentatori delle mozioni, il rappresentante del Governo ha chiesto il rinvio del seguito del dibattito ad altra seduta, al fine di svolgere ulteriori approfondimenti per poter formulare i pareri ed eventualmente giungere a testi che raccolgano il più ampio consenso possibile.

(Parere del Governo)

  PRESIDENTE. Invito, dunque, la rappresentante del Governo ad intervenire per precisare il contenuto del parere sulle mozioni presentate.
  Colleghi, vi pregherei di abbassare un pochino il tono della voce. Grazie. Prego, sottosegretaria.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, onorevoli colleghi, abbiamo cercato, come ci era stato chiesto dall'Aula e con l'auspicio della Presidente Sereni, di trovare riformulazioni che potessero raggiungere gli obiettivi che i presentatori si erano prefissi. Per cui, se voi siete d'accordo, io partirei dal dirvi i punti che sono stati risolti anche con riformulazioni, superando le riformulazioni che erano state dal Governo presentate nella seduta precedente dedicata a questo tema.

  PRESIDENTE. Bene.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Per quanto riguarda la mozione Baldelli, Bernardo, Matarrese, Allasia, Gigli, Rampelli, Rizzetto ed altri n. 1-00967 si propone al primo capoverso del dispositivo la seguente riformulazione: «ad intervenire, nell'ambito delle proprie competenze, affinché venga assicurato dagli operatori del settore una moratoria sulle recenti maxi bollette derivanti da conguagli superiori a Pag. 15due anni finché le autorità non abbiano completato gli accertamenti circa eventuali violazioni del codice del consumo».
  Al secondo capoverso del dispositivo si propone la seguente riformulazione: «ad intervenire per quanto di competenza anche eventualmente a livello legislativo, stabilendo che, nel caso in cui le autorità competenti ravvisino comportamenti illegittimi da parte dei gestori dei servizi, i consumatori coinvolti non siano obbligati al pagamento dei conguagli considerati errati o delle fatture basate su consumi stimati per le quali il cliente abbia già comunicato i dati sull'autolettura o questi siano stati teleletti ovvero ricevano tempestivamente il rimborso delle somme eventualmente già versate, ma non dovute».

  PRESIDENTE. Allora, un attimo solo, signor sottosegretario. Stiamo parlando della riformulazione dei due capoversi del dispositivo.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Sono tre i capoversi del dispositivo.

  PRESIDENTE. Deduco che le premesse siano accolte.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Esatto.

  PRESIDENTE. Bene.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Al terzo capoverso del dispositivo si propone la seguente riformulazione: «ad assumere iniziative per rafforzare il principio secondo cui la fatturazione deve avvenire sulla base del consumo effettivo almeno con cadenza annuale anche inasprendo le sanzioni in caso di violazione del principio per cui nessun utente consumatore può essere chiamato a sostenere spese per conguagli concernenti consumi presunti anteriori ai due anni la data di fatturazione».

  PRESIDENTE. Bene, questa è la mozione Baldelli.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Perfetto. Per quanto riguarda la mozione Ricciatti ed altri n. 1-00984, il primo capoverso del dispositivo viene assorbito dalla riformulazione del secondo capoverso della mozione dell'onorevole Baldelli. Il secondo capoverso del dispositivo della mozione Ricciatti non è accolto.

  PRESIDENTE. Signora sottosegretario, questo nell'eventualità che venga approvata la mozione a prima firma Baldelli. Però, siccome noi non lo sappiamo, dobbiamo conoscere il parere anche su questo punto, cioè se vale la stessa riformulazione. Lei propone la stessa riformulazione ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Sì, vale la stessa riformulazione. Mi esprimo meglio. Il primo punto del dispositivo viene riformulato così come il secondo punto del dispositivo della mozione a prima firma Baldelli.
  Il secondo punto del dispositivo della mozione a prima firma Ricciatti non è accolto. Il terzo punto del dispositivo è accolto con la seguente riformulazione – che era quella che avevo già espresso anche l'altra volta –: «ad attivarsi, con le iniziative di competenza, affinché il contesto competitivo nel settore della vendita dell'energia elettrica sul mercato libero impedisca il sorgere di posizioni dominanti a danno dei consumatori».

  PRESIDENTE. La premessa ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. È accettata. Sono accettate le premesse di tutte le mozioni presentate.
  Per quanto riguarda la mozione Ruocco ed altri 1-00985, è accolto il primo punto del dispositivo. Il secondo punto del Pag. 16dispositivo è accolto come raccomandazione. Il terzo punto del dispositivo viene riformulato...

  PRESIDENTE. Scusi, signor sottosegretario. La raccomandazione non è prevista per le mozioni. Quindi, sul punto per il quale lei proponeva l'accoglimento come raccomandazione deve dirmi se il parere del Governo è favorevole o contrario oppure se lo riformula.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Siamo contrari, anche se ne condividiamo lo spirito. Comunque, ottempereremo a quanto da loro richiesto al secondo punto del dispositivo della mozione a prima firma Ruocco. Ma se il parere deve essere assolutamente secco, siamo contrari. Politicamente, come raccomandazione possiamo accettarlo, anche se non è previsto.
  Il terzo punto del dispositivo viene riformulato così come il primo punto del dispositivo della mozione a prima firma Baldelli.

  PRESIDENTE. Signor sottosegretario, se ho capito bene, sul terzo punto lei propone la stessa riformulazione che ha proposto per il primo punto del dispositivo della mozione a prima firma Baldelli. Per quanto riguarda il primo punto del dispositivo, ha letto la riformulazione che propone. Per quanto riguarda il secondo punto del dispositivo, ascoltate le sue parole, credo che quello che lei è nelle condizioni di fare è di rimettersi all'Aula e di lasciare che l'Aula decida senza che il Governo esprima un parere su questo punto.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Grazie, Presidente. È esatto.
  Per quanto riguarda la mozione Allasia ed altri 1-00986, il primo punto del dispositivo viene riformulato così come il primo punto della mozione a prima firma Baldelli. Il secondo punto viene riformulato così come il secondo punto della mozione a prima firma Baldelli. Il terzo punto è accolto.
  Per quanto riguarda la mozione Vargiu ed altri 1-00995, il primo punto del dispositivo viene riformulato come il primo punto della mozione a prima firma Baldelli. Il secondo punto viene riformulato come il secondo punto della mozione a prima firma Baldelli. Il terzo punto viene riformulato come il terzo punto della mozione a prima firma Baldelli. Il quarto punto viene riformulato come il terzo punto della mozione a prima firma Baldelli. Il quinto punto viene riformulato sempre come il terzo punto della mozione a prima firma Baldelli. Il sesto punto è accolto.

  PRESIDENTE. Andiamo alla mozione a prima firma Benamati.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico.Per quanto riguarda la mozione Benamati ed altri 1-00996, il primo punto del dispositivo è accolto. Il secondo punto è riformulato come segue: «a promuovere l'emanazione di più congrue modalità e tempistiche di fatturazione e conguaglio, anche tenendo conto delle innovazioni tecnologiche (contatori e reti intelligenti, elettrotecnologie, domotica) che siano volte a ridurre, a vantaggio del cliente finale, i casi di fatture con consumi sottostimati cui facciano seguito conguagli di importo elevato, così come i casi di fatture con consumi sovrastimati rispetto ai consumi effettivi, e prospetticamente l'entità dei conguagli e il numero dei reclami presentati». Il terzo, il quarto e il quinto punto del dispositivo sono accolti.
  Se mi consente, signor Presidente, vorrei cogliere l'occasione...

  PRESIDENTE. Un attimo, sottosegretario Vicari. Abbiamo un problema con la mozione a prima firma Vargiu. Riprendiamola un attimo all'esame. Lei ha individuato la riformulazione di due o tre capoversi del dispositivo indicando come testo la riformulazione del terzo capoverso della mozione a prima firma Baldelli. Però, se tutti e tre sono come il capoverso Pag. 17della mozione a prima firma Baldelli, rischiamo di avere tre capoversi uguali; il che non ha molto senso.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Possiamo dire che sono assorbiti ?

  PRESIDENTE. Lei mi deve dire quali sono i tre capoversi. Così diventa uno solo.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Allora, circa la mozione Vargiu ed altri n. 1-00995, i capoversi terzo, quarto e quinto sono riformulati come il terzo capoverso, unico testo, della mozione a prima firma Baldelli.

  PRESIDENTE. Quindi, intendiamo che non esistono più in quanto tali i capoversi terzo, quarto e quinto, ma vengono sostituiti da un unico capoverso, che è il terzo capoverso della mozione a prima firma Baldelli.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Esatto.

  PRESIDENTE. E il sesto capoverso, della mozione Vargiu ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. È accolto.

  PRESIDENTE. Adesso, se vuole fare delle considerazioni, prego.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Sì, per completezza, anche rispetto alle cose che avevamo detto nella seduta scorsa, vorrei anticipare che il Governo comunque si impegna ad istituire un tavolo tecnico, presso il nostro Ministero, con le associazioni dei consumatori presenti nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (CNCU), l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico insieme con le associazioni maggiormente rappresentative degli operatori del mercato elettrico e del gas, al fine proprio di individuare eventuali ostacoli ancora esistenti alla fatturazione e al conguaglio di consumi difformi rispetto a quelli reali, valutando, altresì, l'adozione di un protocollo di autoregolamentazione che garantisca adeguate forme di rateizzazione degli importi conguagliati a carico del consumatore.

(Dichiarazioni di voto)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto. Ovviamente, coloro che sono primi firmatari delle mozioni in esame, nel corso del loro intervento dichiarino anche se accettano le riformulazioni che sono state proposte dal Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pastorelli. Ne ha facoltà.

  ORESTE PASTORELLI. Grazie, signor Presidente, signora rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, quello delle bollette anomale per i servizi di fornitura di luce e gas è un problema grave sul quale bisogna intervenire una volta per tutte. L'urgenza sta proprio nel fatto che simili prassi commerciali poste in essere dai distributori abusando della propria forza contrattuale incidono fortemente sul costo della vita, con gravissimo danno per i ceti medi e per i meno abbienti, i più colpiti dalla crisi di questi ultimi anni.
  Prendiamo atto con soddisfazione delle recenti iniziative prese dalle competenti autorità amministrative indipendenti, ma il timore è che ogni misura da esse adottata costituisca un'arma spuntata. A ben vedere c’è, infatti, bisogno di un intervento normativo che, al tempo stesso, ridisegni a livello nazionale l'intero sistema di tutele del consumatore e ponga in capo ai distributori precisi oneri di trasparenza nella gestione e nella fatturazione delle forniture.
  In questo senso, la mozione di maggioranza, impegnando il Governo a farsi promotore di iniziative, anche normative, che perseguono questi obiettivi, rappresenta un primo passo verso una maggiore tutela degli utenti. Rispetto ad essa, dunque, Pag. 18esprimo, anche a nome della componente socialista, un convinto voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alessandro. Ne ha facoltà.

  LUCA D'ALESSANDRO. Presidente, onorevoli colleghi, le mozioni che ci accingiamo a votare affrontano un tema che riguarda migliaia di famiglie italiane che in questi mesi, per non dire anni, hanno visto lesi i propri diritti a causa dei comportamenti degli operatori del mercato dell'energia elettrica e del gas. Sempre più spesso, anche tramite gli organi di stampa, siamo messi a conoscenza di frequenti casi in cui vengono recapitate bollette del gas e dell'energia elettrica con importi esorbitanti per conguagli pluriennali. Un disservizio la cui causa risiede nell'atteggiamento delle aziende che non emettono le fatture periodiche e che spesso ignorano le autoletture inviate dai consumatori. Ad essere colpite, oltre alle famiglie, sono anche le aziende italiane che, come è giusto ricordare, già scontano un gap competitivo con le concorrenti europee per il costo delle forniture energetiche nel nostro Paese. Un costo molto più alto rispetto a quello registrato negli altri Paesi del continente.
  In un contesto di fragile ripresa economica le aziende italiane non possono dover affrontare anche inconvenienti derivanti da comportamenti di altre aziende che nel loro capitale sociale hanno anche enti pubblici. Esemplare è il caso del Teatro «Manzoni» di Roma che solo poche settimane fa si è visto riconoscere come pazza una maxi-bolletta da oltre 90 mila euro che gli era stata recapitata per i consumi energetici. Ma addirittura lo scorso 25 settembre sui quotidiani abbiamo letto di un pensionato di Ivrea che ha ricevuto una bolletta di 70 mila euro per consumi dal 2004 al 2014. Qui entra in gioco anche un altro discorso: l'esigibilità dei crediti commerciali che, secondo il codice civile, scadono dopo cinque anni e la prescrizione dei crediti non può certo aver inizio, come vorrebbero le aziende, dalla data di fatturazione, altrimenti diciamo semplicemente che la prescrizione dei debiti commerciali non esiste più.
  L'intervento dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che lo scorso 13 luglio ha avviato un'istruttoria nei confronti di cinque aziende del settore della fornitura del gas e dell'energia elettrica, sarà sicuramente utile a chiarire alcuni aspetti di questa vicenda. È opportuno ricordare che tra le violazioni del codice del consumo che potrebbero essere contestate ai fornitori ci sono: la mancata considerazione delle autoletture, la fatturazione basata sui consumi presunti, la mancata registrazione dei pagamenti effettuati, il mancato rimborso dei crediti maturati e la fatturazione a conguaglio di consumi pluriennali.
  Ci auguriamo che il procedimento aperto giunga a conclusione nel più rapido tempo possibile, ma nel frattempo il Governo e il Parlamento non possono certo essere solo spettatori. Soprattutto il Governo che possiede partecipazioni nel capitale sociale di alcune aziende nei cui confronti è stata aperta l'istruttoria non può chiudere gli occhi dinanzi all'atteggiamento perpetrato da alcune aziende nel settore energetico che, con l'emissione di bollette che in alcuni casi arrivano a valere alcune migliaia di euro, mettono in difficoltà tante aziende e famiglie italiane già colpite dalla difficile situazione economica.
  Dobbiamo dare risposte ai cittadini e alle aziende coinvolte e le questioni sul tavolo sono due: cosa fare per risolvere l'emergenza cioè i casi aperti e cosa fare per il futuro. Vanno studiate forme di moratorie sul pagamento delle bollette quando esse siano superiori ad una determinata cifra. Non possiamo certo chiedere al pensionato di Ivrea di versare 70 mila euro in attesa degli esiti delle istruttorie avviate. Bisogna intervenire prima bloccando i pagamenti.
  Per il futuro, invece, è ormai evidente a tutti come sia necessario intervenire sui Pag. 19conguagli, evitando che essi possano riferirsi a consumi avvenuti troppo indietro nel tempo. Crediamo quindi, a prescindere da cosa si deciderà di fare sulla moratoria, che servano nuove norme per il futuro su due fronti: da un lato, da un punto di vista energetico, l'implementazione della diffusione dei contatori intelligenti che evitano il ricorso all'utilizzo dei consumi presunti per l'emissione delle bollette tramite la telelettura. Su questo punto è soprattutto il mercato della distribuzione del gas ad essere decisamente indietro, ma è proprio di ieri la notizia che entro dicembre, nella città di Bari, saranno diecimila i contatori intelligenti installati. Le soluzioni tecniche sono, quindi, evidentemente possibili.
  Da un punto di vista legislativo, invece, va imposto alle aziende di distribuzione un termine perentorio entro cui emettere i conguagli ovvero l'impossibilità per le aziende di emettere bollette a conguaglio per consumi anteriori di anni ed anni dalla data di emissione. Ciò permetterebbe, da un lato, di adeguarsi alle norme europee ma anche italiane già vigenti e, dall'altro, di evitare l'emissione di fatture corrispondenti ad importi non sostenibili per l'economia delle nostre famiglie e delle nostre aziende.
  Sosterremo pertanto le mozioni presentate dai colleghi e tutte le iniziative che il Parlamento e il Governo metteranno in campo per trovare finalmente soluzione ad una vicenda che da troppo tempo aspetta di essere risolta.

  PRESIDENTE. Saluto gli alunni e i docenti dell'Istituto di istruzione superiore «Rinaldo D'Aquino» di Montella (Avellino) e gli alunni e i docenti dell'Istituto comprensivo statale «De Amicis di Altamura» (Foggia), che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi). Grazie per aver seguito nostri lavori.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capelli. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAPELLI. Grazie, Presidente. Governo, onorevoli colleghi, è bene premettere che le mozioni oggi in votazione, sottoscritte da deputati di opposizione e di maggioranza, testimoniano il fatto che l'argomento toccato recepisce una sensibilità diffusa e condivisa da tutte le parti politiche. Appare, infatti, evidente che il rapporto tra l'utente finale e gli operatori privati attivi nei mercati dell'energia e del gas non è certo facile ed è fortemente sbilanciato in senso sfavorevole nei confronti dei cittadini, costretti spesso a pagare somme esorbitanti, non dovute, non avendo la forza e la possibilità di opporsi a richieste dei gestori, richieste che non sempre o, meglio, quasi mai appaiono accettabili.
  E che la questione non sia infondata lo dimostra in particolare la decisione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, l'Antitrust, di aprire, nel luglio scorso, dei procedimenti istruttori nei confronti di ACEA Energia, EDISON Energia, Enel Energia, Enel servizio elettrico ed ENI, a fronte di numerosi reclami e segnalazioni ricevuti da parte di molte associazioni di consumatori nel corso negli anni.
  Consultando il Bollettino n. 26 del 2015 dell'Antitrust, pubblicato nel sito www.ageon.it, il 20 luglio 2015, si legge con chiarezza quali siano le contestazioni mosse agli operatori sopra indicati: procedura di messa in mora, recupero crediti e sospensione della fornitura in relazione a richieste di pagamento in fattura di importi erronei, anomali o non correttamente stimati, crediti di notevole entità maturati nei confronti dei clienti in caso di prolungato ritardo dell'emissione di fatture e di conguagli effettuati a distanza di diversi anni dall'avvenuto consumo, richieste di pagamento di fatture già saldate dal cliente. L'Antitrust in merito osserva, inoltre, che nonostante le segnalazioni, i ricorsi e le richieste di verifica da parte dei consumatori, gli operatori avrebbero dato seguito alle procedure di riscossione senza fornire un pronto e sostanziale riscontro alle istanze o sospendere il processo di riscossione né proceduto alle rettifiche necessarie.
  L'indagine è ancora in corso e, naturalmente, se ne devono attendere gli esiti, ma appare chiaro che qualcosa non funziona Pag. 20nel mercato dell'energia, così come in quello del gas. Io stesso avevo segnalato, con lettera del 18 marzo 2015, indirizzata all'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, un'anomalia che sembrava inaccettabile e che riguardava il sistema sanzionatorio nei confronti, in particolare, delle compagnie fornitrici dei servizi elettrici, come stabilito dalla deliberazione dell'Autorità stessa n. 67/2013/R/COM del 21 febbraio 2013. Nella lettera ricordata osservavo che, se veniva giustamente fissato un principio sanzionatorio per le compagnie fornitrici, qualora non rispettassero una serie di formalità poste a garanzia dell'utente, la tenuità delle sanzioni previste, da 20 a 30 euro, era tale da non apparire congrua a evitare eventuali forzature da parte delle compagnie fornitrici nei confronti dell'utente, ancora una volta parte debole tra le due e non garantito da possibili abusi.
  Non ottenendo risposta da parte dell'Autorità presentavo un'interrogazione, a cui poi veniva data risposta durante il question time dal Ministro dello sviluppo economico Guidi la quale rispondeva, nel luglio scorso, proprio in coincidenza con l'apertura dell'indagine da parte dell'Antitrust, osservando preliminarmente che il problema posto era di primaria importanza per il funzionamento del mercato e assicurando che il Governo stava facendo quanto di sua competenza per sanare la situazione descritta e, in particolare, per rendere congrua la sanzione prevista nei confronti degli operatori che non rispettassero quanto previsto dalla normativa. Positiva appariva, in particolare, la conclusione del Ministro che osservava come l'insieme delle misure avviate è finalizzato a rendere maggiormente efficace l'azione a tutela dei consumatori, azione da rafforzare nell'ambito delle modifiche che si stanno delineando al quadro normativo regolatorio di riferimento per i clienti domestici.
  Le problematiche evidenziate però fanno notare un dettaglio generale che non può essere trascurato. Il mercato dell'energia e del gas non funziona come dovrebbe, essendo stato concepito oltre vent'anni fa e presenta molte falle, in particolare per quello che riguarda la tutela del consumatore finale. Appare, dunque, importante l'impegno del Governo per quanto di sua competenza nella concreta tutela dei consumatori finali, ovviamente in collaborazione con le Autorità indipendenti preposte alla vigilanza e al controllo come previsto dalle direttive europee.
  Per questi motivi il gruppo Per l'Italia – Centro Democratico esprimerà voto favorevole alle mozioni presentate, in particolare alla mozione Baldelli, Bernardo, Matarrese, Allasia, Gigli, Rampelli, Rizzetto ed altri n. 1-00967, sottoscritta anche a nome del nostro gruppo dal collega Gigli.
  In ultimo, qualora consentito vorrei, sempre a nome del gruppo, poter apporre la firma alla mozione Vargiu ed altri n. 1-00995.

  PRESIDENTE. Prima di andare avanti devo correggere un imperdonabile errore. Per fortuna i ragazzi e i docenti sono ancora in tribuna perché l'istituto comprensivo statale si chiama De Amicis Altamura ed è di Foggia, perché notoriamente Altamura non è in provincia di Foggia, bensì in provincia di Bari. Chiedo scusa per l'imperdonabile errore commesso.
  Prima di andare avanti, siccome credo che la sottosegretaria Vicari abbia da fare delle precisazioni rispetto al parere espresso riguardo due mozioni, quella a prima firma dell'onorevole Ruocco 1-00985 e quella a prima firma dell'onorevole Benamati 1-00996, le darei la parola per queste due precisazioni.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Grazie, Presidente. La correzione è la seguente – la riflessione concitata comunque è sempre apprezzabile e anche segno di umiltà –: sul secondo capoverso della mozione Ruocco ed altri n. 1-00985, che noi avevamo accettato come raccomandazione e che non si poteva invece inserire nella Pag. 21mozione, per noi il parere diventa favorevole; quindi il secondo capoverso resta con il parere favorevole del Governo.

  PRESIDENTE. Quindi non si rimette più all'Aula ma c’è un parere favorevole.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Sì. Per quanto riguarda l'errore che ho commesso sulla mozione presentata dagli onorevoli del PD, sul secondo capoverso non vi è nessuna riformulazione da proporre, in quanto già scritto in maniera corretta; quindi, il parere è favorevole senza riformulazione.

  PRESIDENTE. Stiamo parlando della mozione Benamati ed altri n. 1-00996.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Sì, perfetto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Grazie. Onorevole Presidente, rappresentante del Governo, come si vede vi sono numerose mozioni presentate da quasi tutti i gruppi parlamentari ma ovviamente, con onestà intellettuale, dobbiamo riconoscere al collega Baldelli la primogenitura, la paternità della discussione in Aula, che si è protratta fino ad oggi per cercare di trovare una condivisione assoluta, purtroppo, ahimè, non una condivisione e unità di intenti nelle mozioni, però con un parere indubbiamente più positivo del Governo rispetto alle premesse. Nelle premesse delle mozioni abbiamo citato il problema in essere per cui – cito testualmente – sono sempre più numerosi i casi di inefficienze denunciati dai consumatori relativi all'offerta di energia elettrica e del gas; addebiti eccessivi, doppia fatturazione, cambio non richiesto del fornitore, sovraccosti legati al cambio del contatore, sono soltanto alcuni dei problemi che quotidianamente affliggono i consumatori, costringendoli a svolgere lunghi adempimenti burocratici per dimostrare l'erroneità dei dati e a sostenere costi aggiuntivi e imprevisti; i consumatori, che non possiedono le informazioni necessarie per far valere i propri diritti, preferiscono, in molti casi, pagare le bollette energetiche, anche se con costi spropositati e non rispondenti ai consumi reali di energia, piuttosto che rimanere vittime del complesso sistema di accertamento amministrativo e/o giudiziario. Oltretutto, il mancato pagamento delle bollette contestate determina in ogni caso il distacco dell'energia elettrica, con ulteriori problemi all'utente; sono poi frequenti i casi in cui vengono recapitate bollette energetiche di importi esorbitanti per conguagli risalenti ad anni passati. Molto spesso il conguaglio eccessivo è dovuto a inadempimenti del fornitore o del distributore piuttosto che all'utente stesso, che nel tempo ha cercato di trovare una soluzione con il distributore e il fornitore che, ad esempio, omette di effettuare le letture periodiche del contatore oppure non emette le bollette periodiche. Una bolletta con costi smisurati, in questo momento di difficile congiura economica, può far saltare il bilancio di una piccola azienda, così come un conguaglio esorbitante può mettere seriamente in difficoltà la maggioranza dei cittadini e delle famiglie italiane. Per gran parte dei consumatori, le bollette energetiche appaiono documenti di non facile lettura e di difficile interpretazione, soprattutto per quanto concerne le voci di costo relative ai consumi e ai conguagli. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha recentemente avviato diversi procedimenti istruttori nei confronti dei principali fornitori di energia al fine di accertare, a fronte di numerosi reclami e segnalazioni, eventuali violazioni del codice del consumo in merito a varie condotte degli operatori, dalla fatturazione basata su consumi presunti alla fatturazione a conguaglio di importi significativi, passando per la mancata considerazione delle autoletture.
  Ma entrando ancor più nel merito della mozione e delle problematiche, valutiamo Pag. 22con positività l'atteggiamento del Governo, teso a cercare sicuramente una soluzione adatta e a non penalizzare le famiglie e le aziende né tantomeno le aziende stesse che forniscono i servizi, con enormi disavanzi strutturali in alcune parti del Paese, perché bisogna essere coscienti delle problematiche che ci sono su tutto il territorio nazionale.
  Il tavolo tecnico, anche se pare l'ennesimo tavolo, l'ennesima presa in giro dei consumatori, può essere una soluzione momentanea. Sicuramente gli impegni che abbiamo posto, che hanno posto tutte le mozioni, dalla mozione Baldelli ed altri n. 1-00967, fino a quella del PD, passando per la nostra, della Lega Nord, cercano di adottare le misure più utili a risolvere il problema, senza creare disavanzi alle aziende fornitrici o ai produttori, tuttavia per cercare di risolvere il problema alle famiglie e alle piccole aziende.
  Senza toccare, ed evidenziando, che laddove ci sono stati degli errori ci devono essere delle soluzioni, delle moratorie; laddove ci sono state delle frodi da parte di aziende, o anche eventualmente di piccoli consumatori, delle famiglie, ci deve essere assolutamente la certezza della pena, della punibilità di questi truffatori; perché nel mucchio, purtroppo come abbiamo visto in passato, nel caos dei problemi, si annidano anche i truffatori.
  Noi voteremo a favore delle mozioni, di tutte le mozioni come sono state riformulate per cercare di arrivare ad un compromesso, ad una soluzione finale che può essere la riduzione e una moratoria definitiva per risolvere il problema dei cittadini e delle piccole e medie imprese. Indubbiamente la battuta nasce spontanea, perché l'ennesimo tavolo tecnico fra autorità, consumatori, aziende, produttori e quant'altro sicuramente può essere utile, però ne abbiamo già visti di altri. Le autorità competenti esistono, dovrebbero funzionare ancora al meglio; però, permettete, quando avete finito il tavolo spegnete la luce (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vargiu. Ne ha facoltà.

  PIERPAOLO VARGIU. Signor Presidente, colleghi, anche il gruppo di Scelta civica, per mio tramite, ringrazia l'onorevole Baldelli per avere opportunamente introdotto in Aula l'argomento che stiamo trattando, esprime consenso per la riformulazione della mozione di cui sono primo firmatario, così come è stata proposta dal Governo, e dichiara il proprio voto positivo rispetto alle mozioni su cui il Governo ha espresso – cioè tutte con riformulazione – il proprio parere favorevole.
  Però vorremmo fare alcune sottolineature sul tema che sta arrivando in Aula, che sono sottolineature anche di apprezzamento del fatto che questo tema sia in Aula. Perché ? Colleghi, perché il tema che è stato portato è un tipico esempio di cattivo funzionamento nei rapporti tra il cittadino ed il gestore a cui vengono affidati, molto spesso in regime di monopolio, delle capacità importanti nel gestire risorse che sono considerate di utilizzo collettivo, e quindi di proprietà, o comunque di interesse, particolarmente elevato per le comunità di riferimento. Molte di queste attività sono, come voi sapete, opzionate, attivate e gestite in regime monopolistico.
  Allora il tema che noi poniamo schematicamente è riassunto negli impegni finali della nostra mozione. Primo aspetto: la certificazione del titolo del gestore. Noi sappiamo che sempre più frequentemente i cittadini denunciano l'arrivo di bollette che non sono coerenti rispetto ai consumi che il cittadino stesso ritiene di aver effettuato. Questo non è un elemento secondario, perché agisce e si verifica in un sistema di asimmetria totale dei rapporti tra l'ente che produce la bolletta e il cittadino che la riceve, nel senso che la quantità di conoscenze, la quantità di elementi a disposizione da parte del cittadino e da parte dell'emittente la bolletta è ovviamente totalmente sproporzionata; e anche la qualità e la quantità degli strumenti Pag. 23di difesa con cui l'ente può tutelare la sua richiesta e con cui il cittadino deve invece tutelare la propria posizione è chiaramente sproporzionata e asimmetrica.
  In un sistema di garanzie, regole e norme liberali è evidente che il piccolo deve essere tutelato da ogni attività di carattere prepotente e aggressiva da parte del gestore del servizio che, evidentemente, non ricorre al meccanismo elementare richiesto in ogni transazione commerciale, che è quello secondo il quale qualsiasi titolo di cui viene richiesto il pagamento deve essere certificato in modo chiaro, netto e inoppugnabile.
  Secondo aspetto importante: i canali di comunicazione. Il cittadino che riceve una bolletta asimmetrica, per così dire, una bolletta che ritiene non coerente rispetto a consumi di beni essenziali che lui stesso avrebbe effettuato, ha necessità di avere una interfaccia collaborativa con cui riferirsi. Oggi i call center in cui sono articolati la maggior parte degli enti gestori rappresentano una specie di attività proteiforme indefinita con cui si scontra ogni volontà e capacità di richiesta del cittadino. Sfido chiunque di voi, nel caso in cui abbia da contestare una bolletta di un gestore pubblico o di cosa pubblica, a mettersi in contatto attraverso il sito web o il call center del gestore e ottenere una comunicazione normale, quella che comunemente si definisce one to one, invece che una comunicazione atipica, spersonalizzata, in cui è difficilissimo riuscire a verificare la correttezza del modo di procedere del gestore. Questo per il cittadino comporta, è stato ricordato anche da altri interventi, una spesa di tempo che qualche volta induce al doppio pagamento della bolletta fatturata, perché il doppio pagamento diventa paradossalmente una scorciatoia economica rispetto al tentativo di accertare l'effettiva certificazione del titolo con cui viene richiesto il pagamento.
  Terzo problema. Spesso i gestori, per loro problemi interni di fatturazione si dimenticano di fatturare per diverso tempo. In Sardegna, ad esempio, ciò è accaduto con il gestore unico dell'acqua, in regime di monopolio, che si chiama Abbanoa, gestore pubblico. Ebbene, Abbanoa ha iniziato una revisione della propria fatturazione per cui ha inviato ad utenze industriali bollette molto alte e cospicue dal punto di vista economico. È evidente che in questo caso, non essendo colpa dell'utente il fatto che sia mancata la fatturazione per lungo tempo, quand'anche la fatturazione fosse corrispondente ai consumi realmente effettuati, esiste la necessità di un frazionamento del debito nei confronti dell'utente, in quanto non può essere che il debito venga considerato uno di quegli elementi inderogabili che magari portano al fallimento tante piccole aziende non in grado di corrispondere immediatamente il pagamento del debito.
  Quarto punto: il ruolo e la valorizzazione dell'associazione dei consumatori. Oggi, la tutela dell'utente nei confronti del gestore non può essere individuale, perché gli strumenti a disposizione sono asimmetrici. Qualunque gestore ha nella sua disponibilità un ufficio legale con molti avvocati, mentre il singolo utente ha a disposizione soltanto la certezza che l'atto di cui gli viene richiesto il pagamento non sembri o non sia coerente rispetto ai consumi realmente effettuati. È evidente che a questo punto è necessario dare un peso diverso alle associazioni dei consumatori, ed è evidente che noi non possiamo semplicemente attendere l'intervento dell'autorità normalmente garante di questi mercati. Recentemente – parlo sempre del gestore idrico, perché è uno dei pochi che non sono stati focalizzati in modo altrettanto chiaro come quelli del gas e dell'energia elettrica nelle altre mozioni – il gestore idrico si è trovato in una situazione assolutamente analoga: agisce in regime di monopolio e normalmente gestisce una risorsa che, anche referendariamente, è stata sancita essere un bene pubblico. Quando il gestore agisce in regime di monopolio non può essere difeso esclusivamente da una autorità, ci si deve porre la esigenza di dare in mano all'utente delle normative che consentano a chiunque sia di piccole dimensioni di tutelarsi da chi ha posizioni dominanti sul mercato, siano esse acquisite in regime di Pag. 24libero mercato o siano esse conseguite per effetto della volontà dei cittadini di mantenere nella gestione pubblica e nell'utilizzo pubblico beni considerati di pubblica utilità come l'acqua.
  Quindi il tema che noi abbiamo voluto porre – ringrazio il Governo per la sua capacità di comprendere quali sono gli elementi che l'Aula ha tentato in tutti i modi di trasferire al Governo – è che esiste l'esigenza di una modifica della normativa, anche della normativa di legge oltre che di quella regolamentare, che agisca verso la tutela del consumatore singolo, verso la tutela delle associazioni dei consumatori e verso la capacità di dare alle associazioni dei consumatori la possibilità di costituirsi come enti di tutela di interessi diffusi. Questo è fondamentale, perché in tutti i mercati – lo ripeto – in cui si acquisiscono delle posizioni di dominanza, è interesse di chiunque abbia un minimo di cultura liberale avere bene in testa il fatto che la difesa del singolo consumatore non può più essere affidata al singolo consumatore, perché esiste un'asimmetria di strumenti di difesa che è tale per cui tale difesa non esisterebbe. Siccome io credo che sia – lo crediamo tutti noi che siamo iscritti al gruppo Scelta Civica – importantissimo che esista questo meccanismo di tutela del singolo consumatore, ringraziamo il Governo per quanto ha fatto accogliendo le mozioni e lo riteniamo impegnato nei passi successivi, che sono quelli di dare un sistema di norme, di regole e di garanzie che dia la massima certezza possibile di tutela al singolo consumatore (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Saluto gli studenti dell'Istituto comprensorio statale «Marcelli» di Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nastri. Ne ha facoltà.

  GAETANO NASTRI. Signor Presidente, il gruppo Fratelli d'Italia voterà a favore della mozione presentata a prima firma del collega Baldelli, in quanto affronta una tematica sociale ed economica che interessa i bilanci di moltissime famiglie italiane, alle prese quotidianamente con problemi spesso gravissimi di tenuta dei propri bilanci, in evidente difficoltà a causa degli oneri di vario genere che gravano quotidianamente su di loro. Moltissimi utenti italiani continuano a ricevere delle maxi-bollette di luce e gas che invitano al pagamento di sostanziosi conguagli che, in molti casi, così come riportato anche dalla stampa, sono stati il frutto di anni di addebiti dovuti a conteggi di consumi stimati, ma non effettivi, poiché spesso vengono ignorate le letture dei contatori, e ad errori di valutazione, comunque, a fatturazioni incongrue certamente non imputabili agli utenti. Al riguardo, numerosi consumatori, non avendo strumenti idonei per difendersi e far valere i propri diritti o più semplicemente per non entrare nel complesso ed oneroso meccanismo per l'accertamento della verità per via amministrativa o giudiziaria, rischiano di trovarsi di fatto costretti a pagare cifre importanti di alcune migliaia di euro, per evitare il distacco dell'energia elettrica. Pertanto, a fronte di numerosi reclami e segnalazioni ricevuti anche da parte di diverse associazioni dei consumatori, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato lo scorso luglio ha dato notizia di aver avviato quattro procedimenti istruttori nei confronti delle società per azioni Eni, Acea energia, Edison energia, Enel energia, Enel servizio elettrico, un'indagine che è finalizzata ad accertare eventuali violazioni del Codice del consumo in merito a varie condotte degli operatori: la fatturazione basata su consumi presunti, la mancata considerazione delle autoletture, la fatturazione a conguaglio di importi significativi, anche a seguito di conguagli pluriennali, la mancata registrazione dei pagamenti effettuati, con conseguente messa in mora dei clienti fino talvolta al distacco, nonché il mancato rimborso dei crediti maturati dai consumatori. Pertanto colleghi, con la crisi economica che ha già colpito duramente tante Pag. 25famiglie, queste maxi-bollette di conguaglio non fanno altro che peggiorarne la situazione finanziaria.
  Ora al Governo la parola, ovvero la risposta a questi problemi e alla mozione – che porta la firma di numerosi colleghi appartenenti a diversi gruppi, e che riteniamo, noi di Fratelli d'Italia, vada nella giusta direzione – affinché gli impegni rivolti all'Esecutivo, articolati e di diversa natura, accelerino le misure necessarie per fronteggiare una serie di comportamenti e anomalie degli operatori in merito alle eventuali violazioni del Codice del consumo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ricciatti. Ne ha facoltà.

  LARA RICCIATTI. Signor Presidente, i giorni scorsi, in maniera anche provocatoria, il gruppo Sinistra Ecologia Libertà ha chiesto al Governo di schierarsi e di dire da che parte sta il Governo, se con i consumatori oppure se con i gestori di utenze che, se da un lato vanno ricercando il proprio profitto collettivo, dall'altro però rischiano di danneggiare i diritti delle persone.
  Se abbiamo iniziato – diciamocelo – male la discussione e anche la prima parte del lavoro su queste mozioni, oggi devo dare atto alla sottosegretaria Vicari – ed è giusto che lo faccia anche e soprattutto l'opposizione – di aver voluto ascoltare le richieste che le opposizioni hanno avanzato e di aver cercato un compromesso anche attraverso le riformulazioni buone e positive che il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà peraltro accetterà, cercando di trovare un punto e di dire una cosa: innanzitutto, erano tre le sfere d'ambito attorno alle quali tutte le mozioni orbitavano; il comune denominatore, la richiesta, che comunque veniva avanzata in tutte le mozioni di tutti i gruppi parlamentari, era di una moratoria su tutte le maxi bollette.
  Io voglio ringraziare la sottosegretaria Vicari per aver voluto ascoltare e accogliere la nostra richiesta. Per quello che riguarda la nostra mozione – ma che, seppur con aspetti e con sfaccettature e partendo da posizioni diverse, riguarda anche le posizioni degli altri gruppi – noi chiedevamo anche la non obbligatorietà dei pagamenti da parte dei consumatori in assenza di conguagli e, soprattutto, che la fatturazione avvenisse su consumi effettivi e non su quelli stimati, a prescindere dalle varie autoletture che si potessero fare.
  Per questo il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà accetta le due riformulazioni che il Governo è venuto in Aula a proporci; chiederemo però il voto anche sul secondo impegno della nostra mozione che ha ottenuto un parere contrario.
  Perché dico questo ? Perché bene la proposta che la sottosegretaria ha voluto fare a margine dei pareri che ha espresso sulle varie mozioni, dicendo che è intenzione del Ministero dello sviluppo economico convocare un tavolo tecnico con le varie autorità e i consumatori, però noi di Sinistra Ecologia Libertà avremmo voluto di più, cioè noi avremmo voluto che fosse avviata un'indagine ministeriale, di cui al secondo impegno, e per questo chiediamo un voto per parti separate. Noi avevamo chiesto, sulla scorta di questa indagine ministeriale, anche la moratoria che invece il Governo ha voluto accogliere.
  Noi diciamo questo perché per noi è indispensabile che si impedisca con tutti gli strumenti, ed intervenendo anche e soprattutto a livello legislativo, l'insorgere di posizioni dominanti a danno dei consumatori e delle consumatrici. Perché diciamo questo ? Voglio ringraziare anche il collega Baldelli, a cui va la paternità delle varie mozioni, per aver voluto portare in Aula con la sua mozione questa problematica, permettendo anche a tutti gli altri gruppi parlamentari di poter esprimere la propria opinione su un tema che è molto caro.
  Lo ricordava il collega di Scelta Civica, in un momento di crisi economica forte, tranciante e anche violenta, come questa, colpire tutte quelle famiglie che non possono permettersi il lusso di poter pagare delle maxi bollette dettate dai conguagli, vedendosi verosimilmente staccare la luce, il gas e quindi tutte quelle utenze che di Pag. 26fatto sono di prima necessità, finisce per allargare la forbice, già larga ed ampia, a danno di coloro che stanno pagando di più questa crisi economica e stanno cedendo a questa crisi economica tutti i diritti fondamentali di tutte le persone.
  Noi con queste mozioni proviamo oggi a fare un passo in avanti dicendo che ci sarà questa moratoria e che, quindi, le persone che sono state colpite da un atto ingiusto o sbagliato commesso da tutti i gestori delle varie utenze oggi possono avere la possibilità di non vedersi danneggiati e di non vedersi negato il diritto di poter avere dei beni di prima necessità, come la luce e il gas. Quindi, facciamo un passo in avanti verso non dico la tutela e la garanzia dei diritti delle persone, ma cerchiamo intanto di posizionare una serie di tasselli e di mettere un punto: cioè che non può essere che in questo Paese paghino le persone e non quelle aziende e quelle imprese che perseguono i loro interessi e i loro profitti. Per una volta, diamo atto al Governo di voler guardare più alla tutela dei consumatori, che all'interesse privato di alcune aziende fornitrici di servizi.
  Per questo, noi voteremo a favore anche delle altre mozioni, chiedendo di poter votare per parti separate il secondo impegno che il Governo non ha voluto accogliere: il Governo propone un tavolo, noi invece chiediamo un'indagine ministeriale.
  Però, riconosciamo al Governo di avere fatto un passo in avanti verso la tutela di tutti i diritti di tutti i consumatori e di tutte le consumatrici.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 12,52).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

(Ripresa dichiarazioni di voto)

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alli. Ne ha facoltà.

  PAOLO ALLI. Grazie, Presidente. Anche io voglio ringraziare il collega Baldelli, la cui mozione abbiamo sottoscritto per questa iniziativa importante.
  Io intendo, più che entrare nel merito della mozione stessa, che è già stato bene evidenziato nella discussione sulle linee generali e anche nei molti interventi che mi hanno preceduto, brevemente evidenziare, invece, il metodo positivo che la discussione di queste mozioni introduce, ossia un esempio di collaborazione positiva tra Parlamento e Governo. Qui devo anch'io unirmi ai ringraziamenti al sottosegretario Vicari, per la sensibilità con la quale ha voluto accogliere le istanze, riformularle adeguatamente, ma comunque coglierne la sostanza.
  Io credo che dimostrare che il Parlamento ha a cuore gli interessi dei cittadini, non solo nelle grandi riforme ma anche nelle piccole cose, in quelle che appaiono piccole per le discussioni che normalmente avvengono in quest'Aula, ma che sono importanti per le tasche delle famiglie, soprattutto di coloro che fanno più fatica ad arrivare alla fine del mese, è un segnale positivo, è un segnale di apertura, così come i toni di questa discussione sono un segnale di grande responsabilità da parte di quest'Aula.
  Tutelare i consumatori contro i rischi, rischi sui quali spesso non si vede il confine tra l'errore, l'equivoco e la malafede – diciamocelo pure chiaramente – e che sono rischi legati a sovrafatturazioni, errori di fatturazione, mancanza di trasparenza nella gestione delle fatturazioni di questi servizi, che sono poi servizi di pubblica utilità, è un dovere di tutti e, quindi, è giusto che se ne parli in quest'Aula. Pag. 27
  Certamente è positivo anche che alla soluzione di questi problemi si arrivi con il metodo del dialogo con gli operatori, perché non si può solo pensare a strategie punitive. Quindi, è giusto che esistano dei tavoli di discussione, dove bisogna, ovviamente, essere molto determinati e, se necessario, anche duri, perché è logico che gli operatori fanno il proprio interesse mentre i cittadini non hanno la possibilità di tutelarsi e di difendersi e, quindi, in questo caso il Governo o le autorità competenti dovranno per forza prendere una posizione in nome e a favore dei cittadini.
  I servizi pubblici locali sono un diritto universale – questo ormai è acquisito anche dalla normativa europea – e, come tali, vanno concepiti anche rispetto alla tutela dei cittadini. Io credo che sia necessario, quindi, mettere in atto le azioni previste e proposte da queste mozioni, ma mi permetto di rivolgermi al sottosegretario Vicari e di suggerirle che ritengo che non sia sufficiente una posizione difensiva, che è doverosa nei confronti dei consumatori e dei cittadini.
  Bisogna in realtà, secondo me, lavorare per prevenire questi fatti, per fare in modo che questi fatti non accadano o accadano sempre meno, perché certamente può esserci un errore umano, ma l'errore umano c’è laddove non c’è una buona organizzazione da parte degli erogatori di questi servizi, laddove mancano le professionalità, laddove l'organizzazione è carente e, magari, non esistono adeguate certificazioni di qualità, laddove non esistono, peraltro, controlli ferrei su questo da parte delle autorità centrali, le varie authority che devono ricordare di non essere lì solo per difendere gli interessi degli operatori ma – ripeto – anche quelli dei cittadini, ma anche da parte delle autorità locali. Chi di noi – e credo che in quest'Aula siamo in diversi – ha avuto la possibilità e l'onore di fare l'esperienza di amministratore locale, sa quanto sia critico per le famiglie e per i cittadini il tema della gestione delle acque, del gas, dei rifiuti, dell'energia, che sono questioni che toccano la quotidianità, il benessere quotidiano delle nostre famiglie e dei nostri cittadini.
  Allora è chiaro che occorre, in questo tipo di gestione, trasparenza e capacità gestionale ma anche, per così dire, attenzione a tanti aspetti come la sensibilità ambientale, che cresce sempre di più anche nei cittadini e negli utenti. Insomma, è necessario che il dibattito sia ripreso. Per esempio, in questa mozione stiamo parlando di grandi aziende, ma c’è tutto il tema delle aziende di servizio pubblico locale anche di minori dimensioni, delle quali troppo spesso ci si limita a parlarne in quanto ci sono troppe poltrone e bisogna ridurne i consigli di amministrazione. Bisogna piuttosto incrementare l'efficienza e la capacità e la professionalità di queste realtà che forniscono servizi ai cittadini, perché questo è il vero nodo del problema.
  Dunque, bene queste mozioni e bene l'atteggiamento del Governo. Area Popolare voterà favorevolmente la mozione Baldelli, ma anche le altre mozioni come riformulate dal Governo. Ci auguriamo che questo buon esempio di metodo di lavoro si ripeta sempre quando c’è in gioco la tutela dei consumatori e la tutela dei nostri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli, che è stato chiamato più volte in causa per la paternità di questo atto di indirizzo e l'onorevole Baldelli, di paternità, in queste settimane ne sa qualcosa. Ha facoltà di parlare.

  SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente Giachetti. Ringrazio i colleghi che hanno fatto riferimento alla mozione «madre» in questo senso, che è quella di cui ho l'onore di essere firmatario, peraltro sottoscritta da colleghi di diversi gruppi, che ha avuto il merito di porre in quest'Aula questo problema molto serio del comportamento di alcuni distributori e di alcune aziende erogatrici di servizi di energia, gas e acqua.Pag. 28
  Penso all'attività posta in essere dall'Antitrust, a cui si contrappone una curiosa inerzia dell'autorità che, invece, avrebbe la competenza sull'energia, sull'acqua e sul gas. L'attività ispettiva, l'attività di indagine, accompagnata anche dall'attività di indagine dei nuclei della Guardia di finanza credo sia stata un'operazione positiva, che ha avviato questo meccanismo di sindacato ispettivo e di atti di indirizzo, che sono le mozioni. Credo che oggi si giunga ad un punto di svolta – voglio fare un ringraziamento in quest'Aula pubblicamente – anche grazie all'operato del Governo, nella figura del sottosegretario Vicari, specie a fronte di come era partita questa vicenda, ovvero in relazione ai pareri espressi nel corso della seduta precedente in cui si è trattato questo tema.
  Credo che il tempo abbia portato consiglio, ma anche che il lavoro che è stato fatto dal Governo di approfondimento sui temi che sono stati posti dalle forze politiche e dai gruppi – in primis da noi ma anche da altri in questa sede – sia stato un lavoro importante e proficuo, per il quale ringrazio per un verso anche il personale tecnico del Ministero dello sviluppo economico, così come ringrazio il personale dei diversi gruppi – a partire dal mio, ovviamente – che ha approfondito questo tema.
  Credo che stiamo scrivendo una bella pagina politica. Credo che la difesa dei diritti dei cittadini consumatori sia un modo alto e nobile di adempiere anche al mandato parlamentare. Oggi il Governo ci dice che accoglie alcuni principi che sono, secondo me, molto importanti in questo senso. Il primo principio è la moratoria di queste maxi bollette sui conguagli superiori ai due anni e questo è un principio sacrosanto. Ci sono delle indagini in corso e si sta verificando se questi operatori hanno commesso delle scorrettezze in relazione alla violazione del codice del consumo. Quindi, il Governo accetta l'impegno, per parte propria, secondo le proprie competenze, a disporre o a chiedere agli operatori di sospendere questi pagamenti. Principio sacrosanto giustissimo, che avevamo posto come punto centrale della nostra mozione la volta scorsa.
  L'altro punto è l'intervento, anche eventualmente legislativo. Io mi auguro – e lo dico al sottosegretario Vicari – che con la stessa passione con cui ha seguito questo provvedimento, segua anche il decreto legislativo correttivo del decreto legislativo n. 102 del 2014, che in questo momento è all'attenzione della X Commissione (Attività produttive) in questa sede parlamentare.
  Ecco io mi auguro che sia quella la sede in cui si possa stabilire un altro principio fondamentale: di fronte a comportamenti illegittimi – parliamo di conguagli errati, parliamo di mancata considerazione delle autoletture o delle teleletture – si stabilisca il principio che il cittadino consumatore non debba pagare e che coloro che abbiano pagato abbiano rimborsate o accreditate queste somme.
  Mi auguro che anche questo principio, al pari del principio iniziale, quello della moratoria, ma in particolare questo, sia inserito insieme al terzo principio, vale dire quello che la fatturazione – questo è già previsto – debba avvenire sui consumi effettivi, con cadenza annuale; che questo principio sia stabilito in maniera incondizionata e che a questo principio si aderisca, oltre alla previsione del tetto dei due anni per i conguagli. Non si può pensare che a casa di una famiglia, di uno studio legale, di un'azienda arrivino conguagli pluriennali ! Si tratta di inciviltà giuridica ! e quasi sempre queste cose avvengono per colpe, per negligenze di cui gli operatori sono protagonisti !
  Non stiamo parlando di figure o di utenti morosi, stiamo parlando di figure che ricevono bollette su consumi presunti, che è un modo assolutamente irresponsabile. Alla faccia del consumo responsabile ! Tu ricevi a casa i consumi presunti: sempre la stessa cifra a prescindere da ciò che consumi.
  Questa serie di comportamenti è insopportabile, intollerabile ! Famiglie, cittadini, piccole imprese, non possono sottostare ad angherie e prepotenze di questo genere ! Pag. 29Anche la mancata considerazione delle autoletture, ma aggiungo di più ! Un fenomeno che si verifica con un operatore importante, nella capitale d'Italia, su Roma, Acea: Acea non considera le domiciliazioni. Se un utente va dalla propria banca e dice alla propria banca di pagare in automatico le bollette dell'Acea, spesse volte l'Acea non accetta la domiciliazione e dopo qualche mese gli staccano la corrente, perché risultano non pagate queste bollette ! È una questione indecente ! Acea è partecipata dal comune di Roma ! Ora lasciamo stare le considerazioni su Marino, sull'efficienza e sui drammi che il comune di Roma si porta appresso, ma insomma c’è del pubblico in tutto questo !
  Allora, hai voglia a parlare di mercato libero ! Qui stiamo parlando di questioni operative quotidiane, di fronte alle quali queste aziende sono incapaci di dar corso ad un normale rapporto di trasparenza, di decenza, di rispetto tra cliente-consumatore e azienda. Questo è indecente ! Questi signori, che pure percepiscono, al vertice di queste aziende – nominati non si sa bene come – degli stipendi importantissimi, dovrebbero sentirsi responsabili del dramma quotidiano che famiglie hanno quando arriva a casa loro un maxi conguaglio, una mega-bolletta o viene staccata la luce non per colpa della famiglia, ma per inadempienza del distributore o dell'operatore !
  Sono cose indecenti ! Le persone sono esasperate ! Nella nostra vita quotidiana il cittadino non può essere costretto a difendersi anche dalle angherie e dalle prepotenze di questi mostri giganteschi !
  Allora, io sono un liberale, credo che si debba difendere il cittadino quando ha ragione nel proprio diritto anche contro lo Stato, figuriamoci contro dei privati che evidentemente manifestano delle inadempienze o delle scorrettezze ! Adesso aspettiamo l'esito dell'istruttoria da parte dell'autorità Antitrust e anche della Guardia di finanza e dove ci sono, non solo scorrettezze rispetto al codice del consumo, ma degli illeciti, noi ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso ! Ma insomma, ecco, crediamo che oggi stiamo scrivendo, anche grazie al fatto che il Governo è giunto a più miti consigli dopo la seduta della volta scorsa, di due settimane fa, una bella pagina, perché tutte le forze politiche, seppur con dei distinguo, con delle differenze di opinione, però, stanno convergendo sulla tutela dei diritti dei cittadini consumatori. Io credo che questo sia un passaggio molto importante.
  Lo dico con grande soddisfazione perché, in qualche modo, come diceva prima il Presidente Giachetti, mi sento e sono padre di questa prima mozione capofila – e di questi tempi io di paternità, me ne intendo – però credo che, con grande soddisfazione, oggi stabiliamo dei principi. Mi auguro che presto, all'interno del decreto legislativo che in questo momento è in Commissione attività produttive, si possano tradurre in norma – attraverso il parere, che poi va al Governo, sullo schema di decreto legislativo – queste indicazioni.
  E faccio un'altra domanda, forse un po’ retorica, ma addirittura mi giunge voce che, in data 16 settembre, il Ministro dell'economia e delle finanze abbia sottoscritto un decreto ministeriale che affida a Equitalia, con l'iscrizione in ruolo, la riscossione dei crediti dell'ACEA sulle bollette idriche. Credo che siamo di fronte a qualcosa di veramente sconsiderato. Mi auguro che non sia vero, anche questo è un aspetto da approfondire.
  Tutto questo per dire che sui diritti dei cittadini consumatori non si molla di un millimetro. Grazie al Governo, e al sottosegretario Vicari, che questa volta ha manifestato attenzione e volontà di venire incontro alle questioni poste in questa sede dai gruppi, faccio presente che su questo siamo disposti a continuare a dare battaglia, se questi impegni del Governo non avranno seguito. Ci auguriamo, veramente, che lo abbiano (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ruocco. Ne ha facoltà.

Pag. 30

  CARLA RUOCCO. Grazie, Presidente. Ancora una volta il confronto con il resto dell'Unione europea in materia di tassazione sui costi dei servizi è veramente sconfortante per noi. L'Italia detiene il record europeo per le tasse sull'energia, la pressione fiscale incide sulle bollette per il 37 per cento, per quello che riguarda la luce, e per il 34 per cento, per quanto riguarda il gas, contro una tassazione media che in Europa è del 32 per cento sull'elettricità e del 23 per cento sul gas.
  Con questi presupposti si apprende la notizia per cui, da questo mese, le bollette saranno più pesanti. L'Autorità per l'energia ha deciso che, dal prossimo mese, per l'elettricità ci sarà un aumento del 3,4 per cento e per il gas del 2,4 per cento: l'ennesimo aumento.
  Sostengono Federconsumatori e Adusbef che si tratta di un aumento immotivato, perché le quotazioni petrolifere sui mercati internazionali segnano un ribasso, considerato che i cittadini già si fanno carico dei costi sostenuti per energia e gas utilizzati dallo Stato per il normale svolgimento dell'erogazione dei servizi e per la manutenzione: più oneri, non del tutto motivabili, visto che lo Stato e i comuni percepiscono attraverso l'imposizione fiscale già compensi salatissimi per la copertura di questi servizi.
  Anche qui va sottolineato ciò che, evidentemente, sfugge al Governo: se il Governo ancora non ne fosse al corrente, si fa presente che gli aumenti in proporzione impattano principalmente su famiglie, partite IVA e piccole imprese. Stiamo parlando proprio delle piccole e medie imprese, di quella categoria di imprese su cui si basa l'intero tessuto produttivo della nostra economia e che paga ancora, tuttora, pesantemente, il prezzo della crisi economica. Ad essere avvantaggiata, al contrario, è sempre la grande industria, i grandi produttori, in questo caso, di energia, le grandi società continuamente tutelate anche da questo Governo.
  Noi voteremo positivamente per queste mozioni perché, comunque, rappresentano un passo avanti. È stato messo alla luce un problema che, peraltro, noi, in Commissione già avevamo evidenziato: avevamo fatto approvare, a questo proposito, degli emendamenti, che rendessero più trasparenti le bollette e dessero più onere... però così non riesco a continuare... ragazzi...

  PRESIDENTE. In effetti, colleghi, vi pregherei di fare un po’ di silenzio.

  CARLA RUOCCO. ... in modo che i gestori, che le società che gestiscono e che erogano questi servizi venissero onerate di alcuni doveri come quelli, per esempio, della lettura puntuale, quanto meno una volta l'anno.
  Tutto questo ad oggi per gli utenti, per i consumatori finali è ancora nell'inevaso. Pertanto, ci saremo aspettati dal Governo una presa di posizione molto più dura nei confronti di queste società, che comunque continuano a gravare pesantemente di oneri i cittadini, le famiglie e le imprese. Tuttavia, registriamo oggi, con queste mozioni, un piccolo passo in avanti, ma assolutamente esso non basta rispetto, come dicevo, alla quantità di emendamenti presentati e anche parzialmente respinti dal Governo.
  Per quello che riguarda le responsabilità, a monte di questa catena di disservizi ci sono varie responsabilità. Non sono stati recepiti gli obblighi prescritti dall'Unione europea sulla conformità dei contatori elettrici, in virtù dei quali i contatori installati conformemente alle direttive nn. 72 e 73 del 2009 consentono informazioni sulla fatturazione precise e basate sul consumo effettivo. Io trovo assurdo che ancora oggi dobbiamo chiedere al Governo di fare addebitare a un consumatore semplicemente ciò che ha consumato. Ancora noi siamo qui in Aula a discuterne. Già questo ci dovrebbe far riflettere.
  Oggi 40 milioni di misuratori non sono mai stati certificati da un ente terzo indipendente...

  PRESIDENTE. Colleghi, vi pregherei proprio tutti di abbassare un po’ il tono della voce. Prego, onorevole Ruocco.

Pag. 31

  CARLA RUOCCO. E i cittadini si vedono negato il diritto alla trasparenza, alla certezza e all'imparzialità del calcolo dei consumi.
  Infatti, da un'indagine condotta dalla Federconsumatori sui reclami raccolti nel 2011 emerge che oltre il 10 per cento dei disservizi denunciati proviene da utenti che non sono in grado di ricostruire i propri consumi del gas perché il fornitore non effettua la lettura periodica. La mancata verifica a domicilio spesso ostacola il passaggio verso un altro operatore. Questo è un altro punto importante della nostra mozione, che chiede chiarezza nell'esposizione della bolletta ed anche nelle varie tipologie di offerta, in modo che il consumatore si possa regolare e cambiare eventualmente gestore secondo i propri interessi e con facilità.
  Oltre il 30 per cento delle lamentele raccolte riguarda contestazioni sulla lettura del misuratore fornita dalla stessa azienda. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato quattro procedimenti istruttori nei confronti delle società ACEA energia, Edison energia, Enel energia, Enel servizio elettrico ed ENI.
  Dal 2015 i consumatori riceveranno una nuova tipologia di bolletta elettrica, in grado di assicurare una maggiore trasparenza e trasferire informazioni utili ai consumatori. Ma, allo stesso tempo, ancora non è stata fatta chiarezza sull'omologazione dei contatori elettrici installati nelle case degli italiani.
  Noi ci auguriamo che questo sia solo un passo iniziale, ma monitoreremo affinché il percorso della trasparenza nella gestione di questo importante aspetto della vita e della carne viva delle persone sia concretizzato alla svelta dal Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Becattini. Ne ha facoltà.

  LORENZO BECATTINI. Grazie, Presidente. Colleghi, la tutela dei diritti dei consumatori nei confronti degli operatori nel mercato dell'energia elettrica e del gas è una questione di grande importanza, come hanno sottolineato i colleghi che sono intervenuti prima di me, anzitutto perché coinvolge una grande quantità, la quasi totalità, dei cittadini, delle imprese e delle famiglie del nostro Stato e poi anche perché segna il livello di efficienza o di inefficienza di un sistema, in questo caso su un settore molto importante, che è quello del mercato dell'energia.
  Naturalmente, quando parliamo dei cittadini e quando parliamo delle imprese la nostra attenzione principale va a coloro che sono in maggiore difficoltà, tenuto conto che i grandi consumatori hanno capacità di negoziazione molto superiori rispetto al cosiddetto mercato retail.
  È positivo oggi che tutti i gruppi, pur con sfumature di partenza iniziali, abbiano attribuito importanza a questo confronto. È una bella pagina del Parlamento, che dovrebbe essere anche di insegnamento per altri momenti nella vita istituzionale; vi è stata una convergenza sostanziale sulle mozioni che sono state presentate. Sarà capitato anche a molti di voi in queste settimane, dal momento dell'avvio di questo confronto, di essere fermati dai cittadini per chiedere a coloro che siedono in Parlamento qualcosa di operativo, di concreto, che vada nella direzione di poter avere un sistema più semplice e con meno patologie. Non stiamo parlando di massimi sistemi, ma di cose concrete, che hanno a che fare con la vita di tutti i giorni delle famiglie e che spesso mettono in difficoltà le famiglie quando si vedono recapitare delle bollette che sono fuori controllo e che incidono negativamente sul bilancio familiare, specialmente in un momento di grande crisi.
  Ma di cosa stiamo parlando ? Stiamo parlando di violazioni al codice del consumo, di una norma del 2005, guarda caso nata a cavallo tra le due grandi liberalizzazioni, quella del gas, che porta la data del 2003, e quella dell'energia elettrica del 2007. Parliamo di conteggi errati, di consumi stimati e non effettivi, di sistemi di calcolo imprecisi e, in generale, di una Pag. 32scarsa trasparenza in un settore cruciale, quello dell'energia, che ha visto più volte l'autorità sanzionare gli operatori. Ed è – come è stato ricordato – di qualche mese fa l'avvio di un'altra istruttoria, il 13 luglio, nei confronti di alcuni operatori che, naturalmente, saranno sottoposti a questa verifica. Che, poi, queste disfunzioni siano particolarmente avvertite dai cittadini lo dimostrano due semplici dati, che cito, presi dallo sportello del consumatore, dove il 26 per cento e il 39 per cento delle comunicazioni riguardano, appunto, le fatturazioni, rispettivamente, nel settore dell'energia elettrica e nel settore del gas. Questo comparto, quindi, come possiamo dire senza tema di essere smentiti, ha forti margini di miglioramento.
  E anch'io mi voglio unire ai ringraziamenti per il collega Baldelli che per primo ha avuto la sensibilità di portare questo argomento in questa Assemblea. Penso che quando una persona appunto coglie un punto rilevante che interessa tante persone gli si debba rendere il merito giusto.
  Il momento politico e istituzionale che stiamo attraversando ha in sé alcuni momenti che possono accompagnare efficacemente queste nuove misure che vanno introdotte, anzitutto da iscriversi nel tema più generale della semplificazione. La semplificazione è tale se arriva a risolvere anche questi problemi. E, poi, è stato fatto un lavoro prezioso nelle Commissioni per la legge sul mercato e la concorrenza, dove la tutela dei cittadini per avvicinarsi al mercato liberalizzato per il 2018 è stata affrontata con giudizio, con professionalità e oggi le norme, che sono state già approvate in parte dal Parlamento, sono sicuramente più garantiste e più efficaci rispetto a come ci erano entrate.

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Becattini. Colleghi, anche il collega Becattini ha diritto a poter parlare, almeno a provare a parlare. Quindi, vi pregherei di abbassare il tono della voce, tutti, grazie. Prego.

  LORENZO BECATTINI. Grazie, Presidente. Sottolineavo il fatto che abbiamo uno strumento importantissimo, come è stato già rammentato: le correzioni al decreto legislativo sull'efficienza energetica, il n. 102 del 2014. Quella può essere la sede naturale per poter accompagnare le misure di trasformazione di cui stiamo parlando.
  Inoltre, sono state apportate anche alcune innovazioni che voglio ricordare. Sicuramente, va nella direzione giusta il documento di consultazione dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico che portava, appunto, come data di conclusione della consultazione il 30 settembre per quanto riguarda il tema dell'accesso ai dati e la consapevolezza dei clienti finali e la possibilità per ciascun cittadino-utente di regolare il proprio consumo.
  E in quel documento ci sono alcune cose che sono di buon senso: il divieto di invio di fatture miste, che sono oltre il 40 per cento – le bollette miste sono i consumi effettivi e stimati – inoltre la promozione dell'autolettura, che è un cardine fondamentale per potere far evolvere tutto questo sistema.
  Infine, vorrei ricordare il fatto che dal 1o gennaio 2016 dovremmo avere finalmente la bolletta 2.0. Consentitemi, colleghi, di dire che forse ci si poteva arrivare prima. Infatti, dopo una liberalizzazione che ha dodici e otto anni, dovevamo arrivarci prima alla bolletta 2.0, perché oggi è una barriera incredibile ricevere una bolletta del gas e dell'energia elettrica in cinque pagine e non capire quello che si sta pagando. Penso che sia possibile farlo in un foglio A4, come avveniva un tempo. Inoltre, bisogna anche ragionare sul merito e sulla tecnologia....

  PRESIDENTE. Scusi, non è proprio possibile... Colleghi, attenda, onorevole Becattini... Colleghi, sta parlando un vostro collega o, perlomeno, sta tentando di farlo. Mi rivolgo anche ai colleghi del gruppo dell'onorevole Becattini. Onorevole Manfredi, grazie.

  LORENZO BECATTINI. Grazie, Presidente. Riprovo e mi avvio a concludere. Dicevo che, nel fare uno sforzo per andare Pag. 33oltre, ci sono anche soluzioni tecnologiche che in parte sono state rammentate, cioè se oggi avessimo avuto un livello molto più alto di contatori elettronici sul gas, probabilmente una parte di questi problemi sarebbero stati risolti e anche il tema della foto-lettura sarebbe giusto che venisse all'attenzione dell'Autorità per potere essere introdotto nei provvedimenti di correzione e di aggiornamento delle norme che vengono poste a guida nel sistema della vendita.
  Insomma abbiamo un lavoro da fare e ringrazio il Governo per aver ragionato bene e accolto una serie di indicazioni e anche aver voluto istituire un tavolo di confronto dove sono presenti molti protagonisti, ciascuno a diverso titolo interessati: in primis le associazioni dei consumatori, le società di distribuzione, le società di vendita, le Autorità. Questo è il sistema più giusto per non fare oggi una passerella ma stimare, magari tra sei mesi, che abbiamo fatto passi avanti, come si fa, del resto, in un'impresa: dopo un po’ si fa la semestrale e si guarda dove siamo arrivati.
  Anche noi nella nostra mozione abbiamo sottolineato molti di questi aspetti: il diritto degli utenti a non pagare i conguagli errati e a ricevere sollecitamente rimborsi di somme non dovute, una più congrua tempistica per quanto riguarda la fatturazione del conguaglio e così via dicendo. Insomma un lavoro per tirare fuori quelle anomalie che oggi sono state evidenziate da tutti e che mettono in grande difficoltà l'utente finale rispetto alla gestione del servizio.
  Concludendo, dobbiamo lavorare e abbiamo oggi gettato una pietra importante per questo lavoro sulla semplicità e sulla trasparenza e dobbiamo anche ragionare sui costi perché non ci può bastare solo la semplicità e la trasparenza. Oggi ancora l'energia è un mercato troppo caro.
  Quindi, credo che questo passaggio sia stato importante e ringrazio anch'io tutti i gruppi che hanno lavorato su questo fronte. Penso che abbiamo fatto un passo in avanti e che si possa arrivare ad una votazione unitaria sulle mozioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazioni)

  PRESIDENTE. Come da prassi, le mozioni saranno poste in votazione per le parti non assorbite e non precluse dalle votazioni precedenti.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Baldelli, Bernardo, Matarrese, Allasia, Gigli, Rampelli, Rizzetto ed altri n. 1-00967, come riformulata su richiesta del Governo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sannicandro, Vico, Tripiedi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  402   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato  402.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Rabino ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione della mozione Ricciatti ed altri n. 1-00984.
  Avverto che i presentatori di tale mozione hanno accettato le riformulazioni proposte dal Governo con riferimento ai capoversi primo e terzo del dispositivo.
  Contestualmente, i medesimi presentatori hanno chiesto la votazione per parti separate, nel senso di votare: dapprima la mozione nella sua interezza, come riformulata Pag. 34su richiesta del Governo, ad eccezione del secondo capoverso del dispositivo e, quindi, a seguire, il secondo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Ricciatti ed altri n. 1-00984, come riformulata su richiesta del Governo e per le parti non assorbite dalla precedente votazione, ad eccezione del secondo capoverso del dispositivo, con il parere favorevole del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  402   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato  402.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Ricciatti ed altri n. 1-00984, limitatamente al secondo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Adornato, Arlotti, Marzana...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  415   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato  150    
    Hanno votato no  265.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Ruocco ed altri n. 1-00985, come riformulata su richiesta del Governo e per le parti non assorbite dalle precedenti votazioni, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Guidesi, Stumpo, Tabacci, Brugnerotto, Simone Valente, Frusone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  419   
   Votanti  418   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  414    
    Hanno votato no  4.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Allasia ed altri n. 1-00986, come riformulata su richiesta del Governo e per le parti non assorbite dalle precedenti votazioni, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Marzana.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  416   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato  416.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Vargiu, ed altri n. 1-00995, come riformulata su richiesta del Governo e per le parti Pag. 35non assorbite dalle precedenti votazioni, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Giammanco, Rondini, Carrozza, Catanoso.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  423   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato  422    
    Hanno votato no  1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (I deputati Gutgeld e Capodicasa hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Benamati ed altri n. 1-00996, per quanto non assorbita dalle precedenti votazioni, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Russo, Alberto Giorgetti, Capodicasa, Agostinelli, Agostini.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  425   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato  425.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Sospendiamo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 15 con il seguito della discussione del disegno di legge in materia di mercato e concorrenza.

  La seduta, sospesa alle 13,35, è ripresa alle 15,05.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Michele Bordo, Caparini, Capelli, Antimo Cesaro, Dambruoso, Di Lello, Garofani, Giancarlo Giorgetti, Losacco, Mazziotti Di Celso, Nicoletti, Gianluca Pini, Ravetto, Realacci, Sanga, Sani, Schullian, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente cento, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

  PRESIDENTE. Comunico di aver chiamato a far parte della Commissione parlamentare per le questioni regionali il deputato Ivan Catalano in sostituzione del deputato Giovanni Monchiero, dimissionario.

Seguito della discussione del disegno di legge: Legge annuale per il mercato e la concorrenza (A.C. 3012-A) e delle abbinate proposte di legge: Causi e Benamati; Marco Di Stefano ed altri; Moretto ed altri; Colletti ed altri; Vignali; Russo ed altri; Simonetti ed altri (A.C. 2437-2469-2684-2708-2733-3025-3060).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3012-A: Legge annuale per il mercato e la concorrenza, e delle abbinate proposte di legge: Causi e Benamati; Marco Di Stefano ed altri; Moretto ed altri; Colletti ed altri; Vignali; Russo ed altri; Simonetti ed altri nn. 2437-2469-2684-2708-2733-3025-3060.Pag. 36
  Ricordo che nella seduta del 1o ottobre 2015 è stato da ultimo respinto l'articolo aggiuntivo Fantinati 29.01.
  Avverto che fuori dalla seduta le proposte emendative Misiani 31.3 e 31.400, Bonomo 31.450, Boccadutri 32-quater.01, Marco Di Stefano 32.04 e 32.08 e Zoggia 32.0450 e 32.0451 sono state ritirate dai presentatori. Sempre fuori della seduta il deputato Vignali ha ritirato tutte le proposte emendative a sua prima firma ad eccezione dell'emendamento 32.400.
  Avverto inoltre che le Commissioni hanno presentato l'emendamento 31.600 (versione corretta) che è in distribuzione. Avverto infine che la Commissione bilancio ha espresso su tale emendamento il prescritto parere, che è distribuzione (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).

(Esame dell'articolo 30 – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 30 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori per la maggioranza ad esprimere i pareri delle Commissioni.

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Signora Presidente, i pareri agli emendamenti riferiti all'articolo 30 sono tutti contrari.

  PRESIDENTE. Il relatore di minoranza ?

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Signora Presidente, i pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 30 sono tutti favorevoli.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signora Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza: tutti contrari.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ricciatti 30.1, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni, Rostellato, Boccuzzi, Manfredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  345   
   Votanti  291   
   Astenuti   54   
   Maggioranza  146   
    Hanno votato   39    
    Hanno votato no  252.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Librandi 30.6, Molteni 30.8, Pisicchio 30.9 e Scotto 30.10.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Librandi. Ne ha facoltà.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Grazie, Presidente. Scopo dell'emendamento è quello di eliminare il limite temporale previsto dalla disposizione che si vuole abrogare, che consente agli aspiranti di partecipare soltanto a tre concorsi per la nomina. In tal modo si favorirebbe l'accesso ai giovani, abrogando un limite che si risolve di fatto in un disincentivo, ferme restanti le regole per lo svolgimento del concorso, che ne garantiscono rigore e serietà. Si chiarisce altresì che la cancellazione dal registro dei praticanti non determina perdita del diritto di partecipare al concorso. Non comprendo il perché del parere contrario, ma ritiro comunque il mio emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 37
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 30.8, Pisicchio 30.9, Scotto 30.10, parere contrario di Commissioni e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco, Piepoli, Carra, Malisani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  373   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato  109    
    Hanno votato no  264.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Librandi 30.11, Molteni 30.12 e Scotto 30.14.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Librandi. Ne ha facoltà.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Grazie, Presidente. L'emendamento consente ai notai di svolgere la propria funzione anche nelle sedi diplomatiche e consolari all'estero al fine di consentire ai cittadini italiani, quando sono all'estero, di scegliere il notaio di fiducia anche quando gli atti vengono rogati nelle suddette sedi. Non capisco il parere contrario e gradirei che qualcuno me lo spiegasse. Ritiro comunque il mio emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 30.12 e Scotto 30.14, parere contrario di Commissioni e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mottola, Marotta, Patriarca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  385   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato  40    
    Hanno votato no  345.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 30.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Blazina, Carrescia, Beni, Petrenga, Impegno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  406   
   Votanti  334   
   Astenuti   72   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato  265    
    Hanno votato no  69.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 30.01, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Misiani, Tabacci, Oliverio, Basilio, Kronbichler, Albanella, Altieri...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 38
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  424   
   Votanti  395   
   Astenuti   29   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato   87    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Librandi 30.02.
  Ha chiesto di parlare il deputato Librandi. Ne ha facoltà.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Signora Presidente, lo ritiro.

  PRESIDENTE. Sta bene.

(Esame dell'articolo 31 – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 31 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A). Ad esso è riferito l'emendamento 31.600 (versione corretta) delle Commissioni, in relazione al quale la Presidenza ha fissato un termine, per la presentazione dei subemendamenti, alle ore 15,45. Quindi, non essendo ancora giunti a tale ora, dobbiamo accantonare l'articolo 31 e i relativi emendamenti. Passiamo dunque all'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 31.
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori ad esprimere il parere delle Commissioni.

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Signora Presidente, il parere sugli articoli aggiuntivi è contrario.

  PRESIDENTE. Relatore di minoranza, Allasia ?

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Signora Presidente, il parere sugli identici articoli aggiuntivi Abrignani 31.01 e Rizzetto 31.04 e sull'articolo aggiuntivo Pellegrino 31.03 è favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signora Presidente, il parere del Governo è contrario.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici articoli aggiuntivi Abrignani 31.01 e Rizzetto 31.04, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Abrignani. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO ABRIGNANI. Grazie, Presidente. Io sono rimasto molto sorpreso del «no» del Governo. So che non c’è stata completa unanimità nella scelta di questo parere contrario, perché si tratta di un emendamento che, proprio nello spirito del disegno di legge della legge annuale per il mercato e la concorrenza, cerca di aprire la platea dei soggetti chiamati a difendere i cittadini nelle commissioni tributarie.
  A chi si rivolge ? Ai tributaristi, cioè a quelle associazioni che noi, in quest'Aula, abbiamo indicato con la legge n. 4 del 2013 come soggetti atti, secondo determinate certificazioni, a difendere i cittadini nei luoghi preposti.
  Pertanto, questo emendamento non fa altro che consentire, in linea con quello che prevede la legge n. 4 del 2013, approvata – ripeto – da questo Parlamento, e in base alle certificazioni che il Ministero dello sviluppo economico dà a queste associazioni, di potere difendere i propri clienti, i cittadini che si rivolgono a loro, anche presso le commissioni tributarie.
  Noi abbiamo più volte chiesto al Governo di riguardare questo emendamento, anche perché non comporta alcun impegno di spesa, ma oggi ci vediamo attribuire ancora questo parere contrario.Pag. 39
  Però, ci tengo a lasciare agli atti dell'Aula che, secondo me, è un atteggiamento assolutamente sbagliato, perché non solo va a privare alcuni professionisti della possibilità di poter continuare il loro lavoro presso le commissioni tributarie – lo ripeto: sono i tributaristi e lo dice lo stesso termine, lo stesso nome, quanto siano legati alle commissioni tributarie –, ma impedisce anche ai cittadini di potere continuare a valersi, presso le commissioni tributarie, dei soggetti professionisti a cui si erano rivolti.
  Io ritengo che sia una grande ingiustizia e, dunque, chiedo il voto dell'Aula su questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Abrignani 31.01 e Rizzetto 31.04.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Blazina, Capelli, Gigli, Monchiero, Corsaro, Greco, Giammanco, Civati. Mi pare che abbiano votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  437   
   Votanti  366   
   Astenuti   71   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato   87    
    Hanno votato no  279.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pellegrino 31.03, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cassano, Pilozzi, Grassi. Pilozzi ancora non riesce a votare. Chi altro deve votare ? Mi pare che ci siamo; hanno votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  435   
   Votanti  363   
   Astenuti   72   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato   61    
    Hanno votato no  302.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito a votare).

(Esame dell'articolo 31-bis – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 31-bis (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 31-bis.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Andrea Romano. Chi altro deve votare ? Andrea Romano ancora non riesce a votare. Romano è riuscito ? Sì.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  438   
   Votanti  432   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato  277    
    Hanno votato no   155.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito a votare).

Pag. 40

(Esame dell'articolo 32 – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 32 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere delle Commissioni.

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Signora Presidente, il parere delle Commissioni è contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 32, tranne che per l'emendamento Gelli 32.404.

  PRESIDENTE. Quindi, sull'emendamento Gelli 32.404 il parere è favorevole, mentre su tutti gli altri è contrario. Relatore Allasia ?

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 32 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Tutti favorevoli, va bene. Sottosegretaria ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Parere conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Mantero 32.1, Ricciatti 32.2 e Palese 32.3, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Scusate, devo revocare l'indizione della votazione, perché la deputata Ricciatti aveva alzato la mano, ma non me ne ero accorta in tempo utile. Prego, deputata Ricciatti.

  LARA RICCIATTI. Grazie, signora Presidente. Non vorrei rallentare il corso dell'esame di questo provvedimento, però l'articolo 32 rischia di essere quello più complesso e controverso, che, probabilmente, farà discutere tutti i gruppi parlamentari molto più di tutti gli altri articoli. Il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà ha deciso e ha scelto di presentare un emendamento totalmente soppressivo dell'articolo 32, perché con esso il Governo e questa maggioranza decidono di consentire l'ingresso di società di capitali nella titolarità dell'esercizio della farmacia detenuta da un privato.
  Questa è una cosa che noi non riteniamo né giusta né, soprattutto, equa. Infileremo, cioè, e affideremo alle società di capitali tutta la gestione dell'industria e del settore farmaceutico. I soci – altra novità che introducete con l'articolo 32 – non dovranno più essere necessariamente dei farmacisti: questo significa che non sarà più necessaria una laurea in farmacia per poter essere socio di una farmacia. E non vi è più nemmeno, fate sparire, sempre con questo articolo 32, il limite delle quattro licenze per un identico soggetto nel settore delle farmacie. La novità introdotta, di fatto, è che state mettendo il sistema farmaceutico in mano alle multinazionali.
  Sappiamo anche che, quindi, le multinazionali potranno diventare titolari di farmacie private, essendo decaduto, peraltro, l'obbligo del titolare di farmacia di essere in possesso del titolo di farmacista. È bene capire, però, quale sarà l'impatto finale dell'articolo 32 e delle norme che, magari nell'indifferenza generale e collettiva di quest'Aula, andremo o non andremo a votare. Il rischio forte è proprio che avete chiamato questo provvedimento come «legge per la concorrenza», mentre, invece, guardate che, rispetto all'articolo 32, di concorrenza non c’è nulla; forse c’è qualche regalo a qualche amico di qualche altro amico, ma di concorrenza non c’è nulla.
  Con l'articolo 32, voi state sancendo la morte delle farmacie rurali, voi state sancendo la morte, da un punto di vista Pag. 41professionale, di tutti quei farmacisti titolari di parafarmacie. Il risultato sarà solamente uno: con questo provvedimento, le piccole farmacie sono destinate a chiudere. Quindi, l'appello che voglio fare alla sottosegretaria Vicari e a questa maggioranza è di accantonare l'articolo 32, o, forse, sarebbe meglio sopprimerlo ed affrontarlo con tempi molto più ampi e, probabilmente, anche con coscienze molto più serene, e affrontarlo in un provvedimento ad hoc, in un provvedimento dedicato, per poter capire come possiamo infilare e affrontare il tema di tutte le farmacie, del settore farmaceutico e dell'industria farmaceutica secondo le linee guida della concorrenza.
  Però, vi preghiamo, questo è uno degli ultimi appelli che il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà vuole fare a questo Governo: sfiliamo l'articolo 32 da questo provvedimento, affrontiamo la questione nella sede più opportuna che è la Commissione affari sociali, andiamo a consultarci con chi volete, riapriamo un ciclo di audizioni e proviamo a ragionare senza paraocchi e senza posizioni precostituite. Per una volta, proviamo a fare politica liberi dal potere lobbistico (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente, anche noi siamo per la soppressione dell'articolo 32 così com’è stato formulato. Questo provvedimento, che va sotto il nome di «concorrenza e liberalizzazione», in riferimento all'articolo 32 sul servizio farmaceutico, non liberalizza assolutamente nulla e non mette in concorrenza assolutamente nulla. Crea, invece, una struttura completamente nuova che è solo economica e finanziaria, di natura commerciale, e distrugge – distrugge ! – completamente un servizio, il servizio farmaceutico, che era una ricchezza del nostro Paese fino a poco tempo fa.
  Io penso che su questo bisogna fare pure una riflessione complessiva, perché non c’è solo questo aspetto, questa situazione determinante in riferimento alla prospettiva successiva, ma addirittura costringe anche quel poco che è rimasto agli accorpamenti, costringe alla scomparsa totale sia delle parafarmacie, sia soprattutto anche di quelle rurali. Quindi, quale servizio nuovo si introduce ? Quale concorrenza ? Quale liberalizzazione se non quella di costruire un potentato economico e finanziario ? Ma il servizio farmaceutico è un servizio per i cittadini, un servizio importante. La liberalizzazione, la concorrenza vanno fatte con le case farmaceutiche, con le lobby, con le multinazionali. Lì bisogna avere il coraggio. Non incidere, invece, sulle farmacie, dove invece hanno a che fare gli utenti e dove ha a che fare l'assistenza sanitaria.
  È sulle lobby delle multinazionali che va sconfitto eventualmente il problema, vanno create la liberalizzazione e la concorrenza, con i brevetti e con quello che consiste tutta la galassia del servizio farmaceutico e non solo, quindi, della parte che riguarda i medicinali e la situazione concorrenziale anche a livello internazionale. Quindi, invito la maggioranza e il Governo ad una riflessione vera, perché noi saremmo prontissimi a votare un provvedimento che metta veramente in concorrenza e liberalizzi il servizio farmaceutico, che è una parte importante. Non solo, vi è anche il rispetto delle condizioni economico-finanziarie, perché lo sappiamo tutti che cosa succede poi a livello di mercato vero e proprio. Adesso lo stanno trasformando in un mega ipermercato, in una mega società, magari poi andranno anche in Borsa per determinare queste situazioni. Questo non ha nulla a che vedere né con la concorrenza, né con le liberalizzazioni e, soprattutto, non si innova nulla. La cosa certa è che si distrugge una realtà che attualmente funziona (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Crippa. Ne ha facoltà.

Pag. 42

  DAVIDE CRIPPA. Esprimo il parere contrario del MoVimento 5 Stelle.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Anche noi abbiamo presentato un emendamento soppressivo di questo articolo. Io voglio ricordare a quest'Aula che il settore della distribuzione e della vendita del farmaco è un settore che in Italia è stato ritoccato numerosissime volte e, secondo noi, non in maniera fruttuosa, per gli obiettivi che si riteneva di raggiungere. Io ricordo a quest'Aula che ancora sono ferme le procedure di attribuzione delle nuove sedi concorsuali che sono state riconosciute e attivate con il «cresci Italia», quindi siamo ancora in una situazione di incertezza rispetto alla totale pianta organica delle farmacie. Riteniamo opportuno intervenire un'altra volta sul mercato delle farmacie, peraltro ribaltando quello che era il disegno primitivo di questo decreto che era quello di liberalizzare i farmaci di «fascia C».
  Tra l'altro, si trattava semplicemente del completamento di una liberalizzazione, che era stata già avviata con il decreto Bersani. Quindi, semplicemente noi avremmo potuto fare vendere i farmaci di fascia C con ricetta medica, visto che quelli da banco senza necessità di ricetta medica già sono in capo alle parafarmacie. Sarebbe stata forse l'unica cosa lineare da fare. Invece questo Governo ha deciso in quella famosa riunione del Consiglio dei ministri – avrei voluto esserci per capire cosa abbia spinto il Governo a cambiare completamente questa impostazione – di fare entrare invece le società di capitali dentro la distribuzione del farmaco...

  PRESIDENTE. Concluda, deputata Grillo.

  GIULIA GRILLO. ... senza che nessuno, da parte della maggioranza, ci abbia spiegato realmente quale sia l'effetto positivo sulla concorrenza di questa determinazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà. Siamo sugli identici emendamenti Mantero 32.1, Ricciatti 32.2 e Palese 32.3.

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie Presidente. Trovo abbastanza sorprendente sentire dire dalla rappresentante di SEL che l'ingresso di capitali farà andare in crisi tutte le farmacie, rurali soprattutto. Due sono i casi: o quelle farmacie sono in zone senza clientela e allora è difficile che arrivino i capitali e la concorrenza dei privati; oppure sono in zone dove invece un «mercato» – tra virgolette, perché so che la parola fa abbastanza orrore a molti gruppi qui dentro, ma un mercato esiste – e allora non ci sarà nessun tipo di crisi a meno che l'effetto non sia quello «terribile» che la concorrenza porti ad un abbassamento del prezzo dei farmaci.
  Trovo non sorprendente, perché è già successo una quindicina di volte negli ultimi provvedimenti, che la posizione di Forza Italia sia sempre e sistematicamente contro qualsiasi intervento sul mercato. Ho sentito attaccare il mercato, i capitali, le grandi società e la quotazione in Borsa. Se questa è la posizione di un partito che da sempre dice di essere per il libero mercato all'americana, come diceva un tempo il leader di Forza Italia, davvero io sono nato su un altro pianeta (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia e di deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Grazie Presidente. Invece io, come diceva la mia collega Grillo, vorrei capire sia dal Governo che dai relatori la ratio che sta alla base di questa riforma. Infatti, Presidente, Pag. 43qua si cerca di aumentare la concorrenza in un mercato che però è chiuso: le farmacie hanno numero chiuso ben definito. Quindi, che concorrenza deve aumentare ? Dove deve aumentare la concorrenza ? Il secondo effetto di questa concorrenza quale dovrebbe essere ? Dovrebbe essere l'abbassamento dei prezzi sul mercato ? Ebbene, io vorrei informare l'Aula che a gennaio 2013 l'università Bocconi, che è un'università che viene spesso presa come riferimento qua dentro – vengono invitati professori della stessa università Bocconi – ha chiaramente detto che i farmaci in Italia rispetto ai cinque big d'Europa, che sono Germania, Francia, Inghilterra e Spagna, costano meno. In Italia ad oggi i farmaci costano il 19 per cento in meno in farmacia e l'8 per cento in meno negli ospedali. Quindi, il mercato è chiuso, le farmacie non aumentano, non date la fascia C, le parafarmacie le mantenete in quel limbo assurdo creato da quel decreto famoso e i prezzi sono più bassi. La ratio ? Dovete spiegarci la motivazione di quest'articolo, perché attualmente non la troviamo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie Presidente. Intervengo per dire che il mercato che piace a noi è quel mercato in cui un ragazzo che abbia studiato farmacia abbia la possibilità, una volta laureatosi, di aprire la propria farmacia, di entrare nel mercato, di concorrere liberamente e anche di costruire, attraverso le sue capacità e le conoscenze che ha appreso, il proprio futuro. Mi chiedo cosa abbia a che fare con questo – che io credo sia il mercato da difendere – l'idea qui espressa dal collega Mazziotti Di Celso, cioè quella di un mercato dominato dai grandi oligopoli, che anziché prestare attenzione alla produzione e all'attenzione del cliente, prestano attenzione a raccogliere capitali in Borsa, a partecipare ad un'economia che diventa finanziaria anziché reale, a dominare il mercato, ad ottenere più licenze e via dicendo. Questo tipo di mercato cos’è ? Dal nostro punto di vista ha una sola risposta, si chiama oligopolio, che è esattamente il contrario di quello che il mercato dovrebbe essere. Per noi qualsiasi legge va fatta nella direzione di ampliarlo. Quel tipo di visione invece punta esattamente a restringerlo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Mantero 32.1, Ricciatti 32.2 e Palese 32.3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Benamati, Giorgis, D'Incà....
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  449   
   Votanti  447   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  168    
    Hanno votato no  279.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ricciatti 32.4, su cui vi è il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e parere favorevole del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Ricciatti Ne ha facoltà.

  LARA RICCIATTI. Signora Presidente, per suo tramite, vorrei dire che io invidio l'ottimismo del collega Mazziotti Di Celso. Beato lui che è convinto che le multinazionali, che poi gestiranno le farmacie, andranno ad investire soldi, denaro e risorse nei piccoli centri e nei piccoli borghi in giro per l'Italia. Mi piacerebbe davvero, collega Mazziotti Di Celso, avere il suo ottimismo !Pag. 44
  Noi, con questo emendamento, signora Presidente, introduciamo la possibilità della vendita dei farmaci di fascia C con ricetta anche fuori dalle farmacie. Questa importante previsione era stata prevista fin dalle prime bozze del disegno di legge in esame, ma, alla fine, è prevalsa la lobby dei farmacisti proprietari e, con il plauso dello stesso Ministro Lorenzin e della stessa Federfarma, questa norma è scomparsa dal testo definitivo del disegno di legge sulla concorrenza.
  Noi proponiamo questo emendamento, capendo però che il sentiero è stretto in quanto pesa la sentenza della Corte costituzionale che ha sancito che non contrasta con la Costituzione la disciplina che riserva alle sole farmacie la vendita del farmaco di fascia C. Riteniamo però, noi del gruppo di Sinistra Ecologia Libertà, che solo dando la possibilità alle parafarmacie, ai corner di salute, di vendere anche i farmaci di fascia C con ricetta, si produrrà linfa vitale per la concorrenza e a tutto vantaggio di tutte le cittadine e di tutti i cittadini.
  Guardate, l'istituto «Bruno Leoni», non il gruppo di SEL, ha sottolineato che, consentire anche alle parafarmacie e corner GDO – quelli per intenderci che si trovano all'interno di alcuni supermercati – di vendere questo tipo di medicinali, non sarebbe stata una rivoluzione, ma solo un'iniziativa di ragionevolezza e di buonsenso.
  Da segnalare, infine, giusto per provare ad inserire una modalità di voto, che è quello consapevole, che la Commissione europea stessa ha evidenziato come nell'articolo 32 di questo provvedimento ci sia di tutto, fuorché la concorrenza.
  Noi continuiamo a suggerire una riflessione rispetto a questo, perché, guardate, continuo a ripeterlo e lo ripeterò per tutto il tempo che avrà a disposizione il mio gruppo: noi, cercando di aprire alla fascia C e, quindi, permettere a tutti quei farmacisti titolari di parafarmacie e a quelle farmacie rurali di poter vendere tutti i farmaci di fascia C, favoriamo – questo sì – la concorrenza; non solo, non condanniamo un migliaio di farmacisti, che hanno una laurea, figli di un dio minore, che hanno scelto di inseguire Bersani nel 2006 aprendo delle parafarmacie – ricordo che questa grande «genialata» della parafarmacia è quell'ibrido che è nato nel 2006 con Bersani –, che oggi con questo articolo 32 rischiano di chiudere.
  Proviamo a fare della concorrenza il comune denominatore di questo articolo, salvando il salvabile, apriamo il farmaco di fascia C anche ai corner GDO e alle parafarmacie.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Mi sembra che in questo dibattito il tema dell'occupazione, rispetto a questo punto concreto del disegno di legge, occupi un aspetto molto importante nella preoccupazione dei colleghi. Però, il fatto è che le farmacie non sono luoghi in cui si vendono farmaci come se fossero prodotti commerciali come tutti gli altri. Con ogni farmaco si vende, in un certo senso, un progetto di servizio, si vende un progetto di terapia. La persona che compra la medicina, nello stesso tempo, si rivolge al farmacista per chiedere consiglio, si rivolge al farmacista per chiedere un contributo concreto sulle modalità di assunzione, su eventuali rischi secondari. Nella percezione del paziente il farmacista è parte integrante del farmaco che sta comprando.
  Non si può pretendere di ridurre questa relazione, che è importante e che è profondamente legata alla tutela della salute, riducendo il lavoro del farmacista a un puro esercizio commerciale che possa essere svolto in un qualunque supermercato. Se si vuole, si aprono farmacie all'interno dei centri commerciali. Ma che siano farmacie e non semplicemente banchi in cui si vendono farmaci di fascia C a qualunque condizione.
  Questo è un dibattito che su questo punto già è stato affrontato in quest'Aula, durante le legislature precedenti, e sempre è risultata dominante la tutela della salute dei pazienti. Ecco perché siamo profondamente Pag. 45contrari alla vendita dei farmaci di fascia C in luoghi che non siano le farmacie.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Io intervengo per dichiarare il nostro voto favorevole all'emendamento della collega Ricciatti. Faccio presente, ancora una volta, che questo provvedimento era quello che aveva previsto il Ministro Guidi prima che venisse ribaltata la sua posizione in Consiglio dei Ministri.
  Faccio presente che dalla maggioranza sono arrivate giustificazioni – che vorrei rimanessero agli atti per far capire il livello del dibattito – secondo le quali non si dovrebbero liberalizzare i farmaci di fascia C. Nell'ordine, è stato detto da esponenti della maggioranza quanto segue. Primo, fa male alla salute, prendere nota. Secondo, le farmacie non si acquistano. Questo mi è stato detto quando io contestavo, perché, come è noto, le farmacie vengono regalate a tutti. Quindi, le farmacie non si comprano: questa è stata l'altra genialata. In terzo luogo, quando io ho chiesto: «Ma mi fate capire la concorrenza come viene sviluppata con l'ingresso delle società di capitali ?» la risposta è stata: «Perché, in effetti, i farmacisti oggi sono diventati un po’ più scarsi a gestire le farmacie perché sono cambiati i tempi». E che c'entra ? Basta rinnovarsi, basta adeguarsi ai tempi, se questo è il problema dei farmacisti.
  Queste sono le giustificazioni e le motivazioni che vengono addotte da questo arco parlamentare per non liberalizzare i farmaci di fascia C. Ripeto, stiamo parlando di concorrenza. Quindi, si tratta di una misura proposta dal Governo ed è una misura, quella di liberalizzare i farmaci di fascia C, che – sì – avrebbe consentito uno sconto per i cittadini qualora questi farmaci fossero andati nelle parafarmacie. Nessuno mi ha saputo dare una motivazione logica, che non fossero queste stupidaggini paurose. Come se un'aspirina venduta in una farmacia fa bene, poi se la si vende in parafarmacia fa male. Sono questi concetti veramente di alta scienza.
  Peraltro, in questa sede voglio sottolineare che la primitiva bozza di liberalizzazione solo con i farmaci di fascia C senza ricetta medica non ha portato fuori dalle farmacie la gran parte della vendita di questi farmaci, che è rimasta dentro le farmacie. Quasi l'80 per cento dei farmaci di fascia C senza prescrizione medica sono ancora in capo alle farmacie. Quindi, mi piacerebbe capire qual è questo terrore che aveva una parte – questo lo voglio sottolineare – della classe dei farmacisti. Infatti, mi si consenta, non credo proprio che Federfarma rappresenti tutti i farmacisti titolari di farmacia; ne rappresenta sicuramente una parte, ma, secondo noi, non li rappresenta tutti.
  Infatti, noi abbiamo interloquito con tutte le parti nell'iter di questo provvedimento e, quindi, riteniamo che questo atteggiamento di una parte dei farmacisti sia alquanto incomprensibile. Non solo, ma noi riteniamo che sia incomprensibile anche perché, dall'altro lato, non è assolutamente comprensibile, invece, quale sia l'esito positivo di introdurre le società di capitali, se non quello di cannibalizzare un mercato. Cannibalizzare un mercato dentro il quale i farmacisti ed i titolari di farmacia sono stati miopi secondo me. Infatti, se fosse avvenuta la liberalizzazione di fascia C, avrebbero dovuto concorrere sì, ma con dei loro pari o, comunque, con dei loro quasi pari, che erano i titolari di parafarmacia e, quindi, c'era una concorrenza tra soggetti diciamo alla pari. Ora, invece, questa grande furbizia di introdurre le società di capitali porterà il farmacista a dover competere con un competitor forte dal punto di vista economico, come la società di capitali, con il quale non potrà mai competere. Potrà avere un piccolo giovamento momentaneo, che sarà evidentemente l'aumento di disponibilità economica da parte dell'acquirente della farmacia, ma mi spiegate questo dove favorisce la concorrenza, chi favorisce e datemi spiegazioni anche sui prezzi dei farmaci di fascia C che, come Pag. 46ricordo, sono i farmaci che sono usciti dalla fascia A convenzionata. Pertanto, magari, alcuni sono anche importanti per i cittadini. Da stime recenti – ho controllato i dati –, dal 2013 al 2014 si è ridotta di 100 milioni di euro la spesa per i farmaci di fascia C. Ricordo che ammonta a 5 miliardi di euro quella con ricetta medica. Quindi, sicuramente poco, ma è diminuita. Non vorrei, quindi, che ciò si traducesse in un'impossibilità per i cittadini di curarsi.
  Finisco qua, Presidente, facendo solo una domanda a questo Governo. Chiedo se per caso questo vostro cambio di rotta sia stato influenzato da un incontro, magari legittimo, con qualche stakeholder del settore come Alliance Boots.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie signora Presidente, per affermare ancora una volta, ove ce ne fosse bisogno, che noi siamo a favore delle liberalizzazioni e della concorrenza. Siamo contro le false liberalizzazioni e le false concorrenze. Infatti, in questo caso specifico è alla nostra attenzione una proposta del Governo e della maggioranza che è esattamente un falso. Io mi ribello al fatto che le farmacie possano andare a finire, rispetto alla loro titolarità e alla loro proprietà, in una situazione che nulla ha a che vedere con la concorrenza e le liberalizzazioni. A chi le facciamo gestire ? A un nuovo Ricucci ? Perché di questo noi stiamo parlando. Chi poi si interessa del vero farmacista e del servizio ? Chi prepara i prodotti galenici e quant'altro ove ce ne fosse bisogno ? Noi, invece, la concorrenza dobbiamo determinarla sul prezzo dei farmaci. È lì che c’è il cancro che bisogna risolvere. È lì che ci sono le lobby. È lì che ci sono le multinazionali. È lì che ci sono i grandi affari. È lì che ci sono gli impedimenti a che ci siano sul mercato subito i farmaci efficienti e quant'altro per tutelare le vecchie produzioni. Che cosa diciamo rispetto alle liberalizzazioni quando vediamo sotto i nostri occhi che c’è stato un impedimento e vediamo le lotte che si sono dovute fare sui farmaci griffati rispetto ai generici ? Qui c’è stato un grande risparmio avendo gli stessi effetti sul problema della salute, delle malattie e quant'altro. E che cosa diciamo quando le case farmaceutiche, invece di fare liberalizzazioni e concorrenza, cambiano un principio attivo di pochissimo che non ha nulla a che vedere con l'effetto e con il meccanismo del farmaco, cambiando, però, il numero della confezione e il numero del principio attivo rispetto a quello che poi si viene a determinare ? Invece di avere venti compresse, ne abbiamo dieci e le paghiamo lo stesso. Davanti a queste situazioni, noi dobbiamo cercare di intervenire e di fare chiarezza, non rispetto a tutta la situazione complessiva di chi è a favore e di chi non è a favore delle liberalizzazioni. Noi sicuramente siamo contro le false liberalizzazioni e la falsa concorrenza e siamo contro chi vuole determinare la trasformazione di un servizio che finora è stato efficiente, il servizio farmaceutico, in situazioni di società di affari e di lobby per cercare di fare speculazioni di ogni tipo e di ogni grado.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Pagano. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO PAGANO. Non pensavo toccasse a me ...

  PRESIDENTE. Sì, è il suo turno.

  ALESSANDRO PAGANO. Sì, grazie. Presidente, noi siamo assolutamente a favore della liberalizzazione cioè non siamo un partito arroccato su posizioni ideologiche di tipo opposto. Tuttavia mi sembra di cogliere in questo dibattito e soprattutto nella tendenza che accade in questi ultimi anni qualcosa di assolutamente surreale nel senso che, invertendo posizioni, si è assistito ad una vera e propria lotta che a questo punto oserei dire anche ideologica, visto che non posso pensare a cose peggiori. Mi rifiuto soltanto lontanamente di immaginare che ci possano essere interessi. Pag. 47Quindi l'aspetto ideologico è quello che io colgo in questa battaglia, che è a dir poco surreale; vorrei dirlo in pochi minuti per lasciare traccia sintetica rispetto ad un intervento che rischia però di diluire l'essenza del problema. Noi oggi vediamo una quantità enorme di situazioni favorevoli circa le parafarmacie e i corner dei supermercati. Provo ad elencarne qualcuna perché mi pare abbastanza sintomatico. Le parafarmacie non devono chiedere e ottenere alcuna autorizzazione all'apertura, non hanno alcun vincolo geografico, non hanno alcun vincolo per quanto riguarda gli orari di apertura e chiusura, non sono sottoposte ad alcuna ispezione preventiva e le assicuro, Presidente, che ci sono almeno altri sei o addirittura sette elementi favorevoli, oltre a quelli che ho elencato su questo punto. A tutto questo si aggiungono altri elementi che sono sintomatici, vale a dire che in questo momento i farmaci omeopatici ad uso umano che possono essere venduti in farmacia sono circa 132 mila prodotti censiti. Abbiamo un altro dato emblematico per non dire paradossale: i farmaci ad uso non veterinario – mi avvio alla conclusione – sono 4.218 prodotti a dimostrazione che c’è una gamma infinita di prodotti che possono essere venduti da parafarmacie e addirittura i corner della grande distribuzione hanno qualcosa come 130 mila prodotti che non vendono. Allora delle due l'una: o qua si sta esagerando nel portare avanti gli interessi delle parafarmacie e dei corner e in tutto questo...

  PRESIDENTE. Concluda.

  ALESSANDRO PAGANO. ... portate avanti un dibattito dicendo che il problema è esattamente opposto a sfavore delle farmacie oppure c’è qualcosa che non quadra. È un elemento su cui certamente oggi questo Parlamento si deve interrogare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marazziti. Ne ha facoltà.

  MARIO MARAZZITI. Grazie, Presidente. Ovviamente la concorrenza e la competitività sono un valore importante e su questo il Governo si sta muovendo bene. Il tema delle farmacie e dell'apertura di nuovi spazi o di innovazioni nella distribuzione farmaceutica come questo provvedimento prevede, in sé può offrire delle possibilità e dei vantaggi anche ai cittadini in un campo in cui qualunque miglioramento della qualità, dell'offerta, dei prezzi possa tornare utile alla collettività. Ma c’è un altro polo ed è quello delle farmacie e della professionalità della componente dei farmacisti che nella nostra società ha un'antica storia e un grande valore. Dunque anche per il lavoro che abbiamo fatto in Commissione Affari sociali mi sento di intervenire in questo momento in quest'Aula per dire che noi vogliamo lavorare senz'altro affinché il Paese abbia maggiore competitività in tutti i campi e quindi riteniamo comprensibile il fatto che in questo provvedimento di legge si arrivi anche al tema della distribuzione farmaceutica. Ma il tema delle farmacie nel nostro Paese, di questa rete capillare, è un tema che merita e meriterà un lavoro di questo Parlamento perché dobbiamo immaginare un nuovo modello in cui questi presidi non siano né solo negozi né semplicemente distributori di cose utili. Abbiamo una rete che è simile a quella che nel nostro immaginario chiamiamo la rete capillare dei carabinieri che sono presenti in tutto il nostro territorio. Abbiamo questa rete che è un punto di forza e di presidio sul territorio in un tempo in cui sentiamo la necessità di avvicinarci ai cittadini e di offrire sempre più servizi ai cittadini.
  E abbiamo le farmacie che hanno una legislazione un po’ antiquata e hanno un modello che nasce in epoche antiche, ma che comunque è stato ripensato forse nell'Ottocento o all'inizio del Novecento, ma non possiamo immaginare che questa rete diventi solo negozi. Noi, quindi, il Governo, la nostra Commissione, questo Parlamento, abbiamo bisogno di fare un lavoro di studio per ragionare su come la grande rete delle farmacie possa diventare Pag. 48un'aggiunta e una crescita del nostro Servizio sanitario nazionale per andare a riprenderci il territorio e per andare a fare dei punti di prossimità, di consiglio, di consulenza molto più vicini alla gente, persino nella forma, nella struttura dei luoghi e, quindi, sempre meno parafarmacie e sempre più presidi di prossimità e di salute per i cittadini.
  Quindi, vorrei, in questa occasione, che da questo Parlamento ci fossero i gruppi e le energie che decidessero di lavorare insieme al Governo per pensare a questo anche come a una innovazione aggiuntiva, in più, verso il futuro del nostro Servizio sanitario nazionale che ha bisogno di competitività, ma ha bisogno, soprattutto, di qualità, di professionalità – e i farmacisti ne hanno e dobbiamo utilizzarla bene – e vicinanza ai cittadini, recuperando il territorio.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie Presidente, intervengo solo per dire che trovo molto sbagliato, per non dire intollerabile, che all'interno di questo dibattito vengano chiamate in causa delle cose sacrosante come il diritto alla salute o la tutela dei malati o dei consumatori. Questo non c'entra assolutamente niente, è un argomento che è sempre stato invocato in modo capzioso da chi si oppone all'unica liberalizzazione vera che era contenuta anche in questo disegno di legge, originariamente, e che poi è stata tolta. Quanto alle ragioni per cui si è andati allo stralcio di quella parte e all'obbrobrio in cui è stato trasformato questo articolo, credo semplicemente una cosa: che sia del tutto inutile chiedere spiegazioni in questo Parlamento, se si devono chiedere spiegazioni, queste vanno chieste alle lobby e a Federfarma perché quello è il contesto in cui è maturata, evidentemente, questa modifica e, quindi, lì vanno chieste le spiegazioni del caso.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Lenzi. Ne ha facoltà.

  DONATA LENZI. Grazie Presidente, vorrei fare un intervento di carattere generale e non soltanto sullo specifico emendamento, d'altronde è quello che hanno detto anche i colleghi. Vorrei ricordare che il 1o luglio del 2015, cioè di quest'anno, è uscita la direttiva del Ministero della salute in applicazione di norme europee che ha aperto alla vendita online dei farmaci da banco, vendita sotto un marchio controllato dall'Aifa e autorizzata alle farmacie e alle parafarmacie. Il mercato dei farmaci da banco è stimato intorno ai 2,4 miliardi di euro; permettetemi di dire che, forse, è una liberalizzazione maggiore di quella che noi stiamo discutendo adesso e che è una liberalizzazione che riguarda la modalità di acquisto, nel futuro, in misura molto maggiore che non la territorialità di cui stiamo discutendo adesso. Permettetemi di ricordarvi che nel 2009 la direttiva del Ministero della salute ha previsto le farmacie dei servizi convenzionate con il Sistema sanitario nazionale, cioè farmacie dove, oltre che erogare farmaci, si possono erogare servizi, elencati puntualmente, di cui forse quello più diffuso, che conosciamo tutti, è quello della prenotazione degli esami attraverso i vari sistemi informatizzati di CUP, ma che sono stati previsti dal 2009.
  Il percorso che era stato avviato era un percorso che mirava a superare le parafarmacie -perché il numero delle parafarmacie in Italia è quello nel mondo, perché nel resto del mondo non ci sono – e per superarle ci si occupava di quella piccola fascia rispetto all'universo delle parafarmacie che riguarda veramente chi ha aperto la parafarmacia coi soldi e coi suoi risparmi e non è il farmacista già proprietario di una farmacia e non è l'angolo corner dentro il supermercato.
  La strada che si era individuata era il concorso, da una parte – che è attualmente in via di esecuzione –, e l'abbattimento Pag. 49dei numeri, che vincolavano a cinque mila abitanti l'apertura della farmacia, in modo tale da offrire più sedi e più possibilità.
  Questo disegno di legge sulla concorrenza riguarda la vendita della farmacia, non la vendita dei farmaci; riguarda, quindi, che cosa si fa della proprietà della farmacia, non la vendita dei farmaci di una fascia o di un'altra.
  Ribadisco quindi una contrarietà di principio a moltiplicare tipologie di farmacie: quella che può vendere solo una cosa, accettare solo quella ricetta o altro. C’è stato un tentativo di apertura del mercato che adesso possiamo riportare ad ordine, dove c’è un modello di farmacia.
  Piuttosto, la discussione vera – mi sembra – è se continuiamo a vedere la vendita del farmaco come parte del Servizio sanitario nazionale oppure se la riteniamo un negozio come un altro regolato dal settore della concorrenza. Il nodo vero, che implica anche un conflitto tra i due Ministeri – ma quello è solo un aspetto del significato più profondo –, è se noi continuiamo a vedere la farmacia come un pezzo del Servizio sanitario, sottoposto a regole, a vincoli, regole anche relative all'incompatibilità che abbiamo previsto qui, e quindi limitata, per garantire una sua presenza su tutto il territorio, o se, invece, riteniamo che sia un'attività commerciale come un'altra.
  Poiché io continuo a ritenere, proprio perché abbiamo fatto la farmacia dei servizi, proprio perché abbiamo voluto regolamentare ancora questa applicazione importante, che è la vendita dei farmaci, che deve stare all'interno delle regole del Servizio sanitario nazionale, non posso che ribadire la contrarietà rispetto all'emendamento presentato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Galgano. Ne ha facoltà.

  ADRIANA GALGANO. Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto favorevole di Scelta Civica, dal momento che l'emendamento di SEL, rispetto ai medicinali di fascia C, va nella direzione del nostro emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Baruffi. Ne ha facoltà.

  DAVIDE BARUFFI. Grazie, Presidente. Io non unirò il mio voto a quello delle opposizioni, perché ho un atteggiamento di responsabilità verso le indicazioni del mio partito e, quindi, verso le indicazioni di voto espresse dai relatori.
  Però, credo che stiamo facendo una cosa non positiva in questo provvedimento, perché non ci stiamo occupando di concorrenza e, come ha sottolineato la mia collega Donata Lenzi, non ci stiamo occupando di vendita di farmaci, ma di vendita delle farmacie. Noi consentiamo una maggiore concentrazione di licenze e consentiamo al capitale privato di entrare, cosa che in sé può essere né buona né cattiva e io non voglio stigmatizzare nulla, nessun provvedimento in sé rappresenta il bene o il male. Certo è che aprire a monte e non consentire nulla a valle è, almeno in principio, pienamente contraddittorio con il titolo del disegno di legge in esame.
  L'ultima considerazione, Presidente, avendo sentito anche la collega Binetti e altri intervenire: com’è che il rapporto diventa economico e di mercato in senso negativo solo quando riguarda un professionista come il farmacista e il cliente, paziente o utente, e non lo è mai quando riguarda la vendita delle licenze in quanto tali ? Cosa è mai questo modo di concepire il sistema sanitario nazionale ?

  PRESIDENTE. Concluda, deputato.

  DAVIDE BARUFFI. Ripeto: per disciplina voterò come il mio gruppo, ma esprimo pubblicamente il mio dissenso.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 50Ricciatti 32.4, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Benedetto, Pellegrino, Terzoni, Giammanco, Nesci, Spadoni... C’è un problema con la postazione di voto della deputata Nesci...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  449   
   Votanti  434   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  146    
    Hanno votato no  288.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.5, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Guerini, Folino, Di Lello, Caruso, Catania, Tino Iannuzzi, Franco Bordo, Grassi, Caruso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  455   
   Votanti  347   
   Astenuti  108   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato   66    
    Hanno votato no  281.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.6, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grillo, Greco, Di Lello, Bruno Bossio, Fabbri, Nicoletti, Alli, Capezzone, Molea...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  459   
   Votanti  344   
   Astenuti  115   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato   63    
    Hanno votato no   281.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.7, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  465   
   Votanti  453   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato  170    
    Hanno votato no  283.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.8, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.Pag. 51
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Bolognesi, Vico...  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  468   
   Votanti  461   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  231   
    Hanno votato  168    
    Hanno votato no  293.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ricciatti 32.9, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli, Benamati, Borghi, Albanella...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  474   
   Votanti  389   
   Astenuti   85   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato   59    
    Hanno votato no  330.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 32.10, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, con questo emendamento vogliamo eliminare il senso dell'articolo, perché, da quando abbiamo iniziato l'esame del provvedimento, ancora nessuno ci ha spiegato cosa accadrà nel mercato farmaceutico una volta che questo provvedimento diventerà legge. Non ci hanno portato degli studi che ci rappresentino il futuro del mercato farmaceutico, questo futuro che viene venduto come più concorrenziale.
  I dati reali, invece, parlano chiaro. I dati reali ci dicono che nel mondo le farmacie si stanno concentrando nelle mani di pochissimi soggetti. Ho già detto in Commissione e ripeterò anche qui in Aula, per chi non è a conoscenza del mercato farmaceutico mondiale, che esistono dei gruppi come Walgreens Boots Alliance. Questa società è il frutto di una ulteriore fusione tra due enormi società: la Walgreens americana e Alliance Boots, che è una società che detiene ben 6 mila farmacie soltanto in Inghilterra, pensate 6 mila farmacie su 12 mila complessive.
  Ebbene, questa nuova società, guarda caso, è di proprietà di un italiano che si chiama Stefano Pessina. Questo italiano è uno degli uomini più ricchi in Italia e detiene 13.200 punti vendita in 25 Paesi. Solo facendo un calcolo approssimativo, arriviamo a circa 528 farmacie per Paese, ma sicuramente saranno molte di più in Italia, perché 25 sono i Paesi in cui possiede farmacie, ma in alcuni ne avrà anche più della media. In Italia ne avrà sicuramente molte di più di 528.
  Ma cos’è Walgreens Boots Alliance ? È una fusione che, tra le altre cose, ha preoccupato molto il Governo americano. Volete saperne un'altra ? Poco prima della fusione cosa voleva fare Alliance Boots insieme a Walgreens ?
  Voleva trasferire la sede in Svizzera. Avete capito ? Quindi, noi non stiamo aumentando la concorrenza all'interno di un mercato, diciamo ai cittadini quello che stiamo facendo oggi: stiamo dando la possibilità a queste grosse società, che già operano con catene di farmacie che in Italia non esistono, di entrare anche in Italia, impossessarsi delle migliori farmacie, buttando fuori i titolari, trasformando in dipendenti tutti i farmacisti rimanenti nel mercato e dandogli uno dei mercati più importanti di tutta Italia.Pag. 52
  Un'altra cosa: lo sapete dov’è che andrete a fare concorrenza con questo provvedimento ? Andrete a fare concorrenza contro le piccole botteghe, contro i piccoli negozi. Perché in realtà Buzzi in Inghilterra non vende solo farmaci, Buzzi in Inghilterra, Presidente, le vende anche le calze, le vende il dentifricio, le vende i pezzi di ricambio e le vende anche i panini, i sandwich. All'interno di una farmacia, Presidente, le vendono i sandwich !
  Quindi, non è vero che si aumenterà la concorrenza all'interno di quel mercato, ma dirittura si ridurrà la concorrenza, perché gli attori sempre meno e non solo; queste farmacie, con la scusa di avere il farmaco e di avere il cliente che è obbligato ad andare nelle farmacie, perché il farmaco si trova solo nelle farmacie, una volta che si troverà all'interno delle farmacie comprerà i sandwich, comprerà il dentifricio o comprerà altro, distruggendo ulteriori mercati presenti in Italia.
  Quindi, diciamo ai cittadini cortesemente la verità: state dando in mano a queste grosse multinazionali il mercato delle farmacie in Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Giancarlo Giordano. Ne ha facoltà.

  GIANCARLO GIORDANO. Signora Presidente, per dichiarare il voto favorevole del gruppo Sinistra Ecologia Libertà.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Ricciatti. Ne ha facoltà.

  LARA RICCIATTI. Signora Presidente, attualmente la farmacia è una società di persone. Da domani, nel caso dovesse venire approvato questo articolo, entrerà nei capitali, il che vuol dire che con dei soldi uno potrà comprarsi una porzione o tutta una farmacia, il 100 per cento. Potranno anche comprarsi tutte le farmacie che ci sono sul territorio nazionale, una catena di multinazionali. Per intenderci, una multinazionale farmaceutica o una multinazionale dell'agroalimentare potrebbe, in base a questo articolo, scegliere di comprare delle quote di farmacie, dei pezzi, con buona pace di tutti coloro che hanno fatto sacrifici per laurearsi, per poter provare ad aprire una loro attività. Di fatto, possiamo dire loro che possono bellamente appendere al muro la loro laurea, perché diventeranno dei dipendenti dei proprietari delle multinazionali.
  Il povero ragazzo, che si laurea in farmacia e non ha i soldi per costituire una srl oppure per aprire una società, si troverà a fare il dipendente di una persona che di farmaceutica non ne capisce nulla, ma è nelle condizioni, attraverso il denaro, di poter acquisire come proprietà una farmacia. Benvenuti in Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signora Presidente, onorevoli colleghi, scriveva una volta Gilbert Keith Chesterton che è possibile che un animale sia troppo grasso, da una parte, e troppo magro, magari, da un'altra; ma, in genere, se di un animale ci dicono contemporaneamente che è troppo grasso ed è troppo magro, noi tendiamo a mettere in dubbio l'attendibilità di chi ci fa questa affermazione.
  In quest'Aula ho sentito dire che questa legge è contro la concorrenza, perché rifiuta di liberalizzare la vendita dei farmaci da banco; adesso sento dire che questa legge è drammaticamente a favore della concorrenza e delle grandi multinazionali. Non è che per caso non avete capito esattamente cosa c’è scritto in questa legge ?
  Perché, vedete, io sono noto per essere amico degli Stati Uniti, Paese dove ho insegnato, dove ho tanti amici, che credo dobbiamo imitare su tante cose, ma non su tutte. Prendiamo il caso della sanità: benché gli italiani credano che la sanità italiana sia la peggiore del mondo, nella realtà la sanità italiana è una delle migliori del mondo, è la seconda nel mondo, come testimoniato dal fatto che la durata della vita in Italia è la seconda nel mondo.Pag. 53
  Certo, c'entrerà il sole, c'entreranno gli spaghetti, ma c'entra anche il fatto che il nostro sistema sanitario non è da buttare. È il secondo nel mondo, con una spesa sanitaria di molto inferiore a quella americana e notevolmente inferiore anche a quella tedesca e a quella francese.
  Perché ? Perché la sanità italiana è partita da un principio: i medicinali sono una cosa pericolosa. In America la vendita delle armi è libera e quella dei medicinali pure; e, infatti, hanno tanti omicidi e tanta gente che muore per un uso sbagliato di medicinali. In Italia, è strettamente controllata, l'una e l'altra. Io sono per il libero mercato, ma il libero mercato non è la panacea di tutti i mali: va realizzato secondo regole che lo orientino verso il bene comune. Nel caso italiano, fare in modo che la vendita del farmaco sia rigidamente controllata da una persona competente, la quale vi chiede per di più una ricetta medica, per tutto un certo tipo di farmaci, è una garanzia per la salute che ha funzionato. A me sembra che questo provvedimento voglia mantenere questa garanzia e contemporaneamente aprire a più competizione, a più concorrenza.
  Quanto al povero ragazzo che si laurea e vorrebbe aprire una farmacia, se non ha i soldi una farmacia non l'apre neanche oggi, perché oggi per aprire una farmacia è necessario un capitale non indifferente. Se la farmacia ce l'ha papà, l'avrà domani come ce l'ha oggi e, se la venderà, vi assicuro che non la regalerà per pochi soldi; la venderà per tanti denari e magari aprirà un'altra farmacia o farà quel che diavolo gli pare opportuno di fare, investendo i suoi soldi dove crede.
  L'idea che il mercato sia nemico dell'uomo è sbagliata, come è sbagliata anche l'idea che il mercato sia a priori un fattore positivo. Noi vogliamo un mercato orientato al bene della persona umana. Si dice «economia sociale di mercato»: economia che usa la forza del mercato al servizio del bene comune e della società. Questa legge può essere criticata ? Ma su tante cose può essere criticata. Ci saranno degli errori ? Infinitamente e non mi permetto io di segnalarli, perché non sono un esperto del settore. Ma non è demonizzandola, o da un lato o dall'altro, che si capisce qual è il suo intento e si può contribuire a migliorarla. È certamente migliorabile, ma non merita di essere svillaneggiata nel modo che si è fatto.
  Questo dà, tra l'altro, ai cittadini una cattiva informazione e i cittadini, per poter decidere in democrazia, hanno bisogno di informazioni corrette. Uno poi dà i suoi giudizi, ma la verità dei fatti va sempre rispettata, altrimenti quello che ne va di mezzo è la democrazia. Il popolo decide sempre la cosa giusta se la classe politica dirigente gli spiega quali sono le alternative reali. È quello che a volte alcune parti che intervengono in questo dibattito non fanno (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Presidente, io mi voglio ricollegare al discorso fatto dal collega Alessio Villarosa. Effettivamente, capisco che queste grandi multinazionali abbiano tutto l'interesse a entrare in questo mercato, perché è una fetta di mercato che vale circa 20 miliardi l'anno, quindi è una fetta grandissima in cui più della metà è pagata dal Servizio sanitario nazionali. Quindi, sono soldi sicuri che entrano nelle tasche di queste famose società di capitali, di questi famosi soggetti che diventeranno proprietari di fatto, nel giro di neanche dieci anni, di tutta la catena farmaceutica italiana.
  Io rifaccio la domanda fatta prima: vorrei sapere se questo Presidente del Consiglio e questo Governo hanno avuto un incontro con questi stakeholder in qualche modo, tra cui Alliance Boots, che possa aver fatto cambiare idea. Ripeto: non è illegittimo avere un incontro. Gradirei una risposta: o sì o no.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bianconi. Ne ha facoltà.

Pag. 54

  MAURIZIO BIANCONI. Grazie, Presidente. Io penso che bisogna, da un lato, non guardare il dito ma guardare la luna e, dall'altro, fare l'operazione inversa. Mi spiego meglio. È inutile criticare, come fanno molti di noi, questi provvedimenti pezzettino a pezzettino.
  L'altra volta c'erano gli avvocati, oggi ci sono le farmacie, e, nel merito di questi segmenti, tutti portiamo le nostre motivazioni. Ma, nella realtà, sfugge il piano di base; piano, onorevole Buttiglione, che penso che sfugga anche alla classe politica nazionale, perché, altrimenti, sarebbe un atto di complicità talmente criminale da non avere scusanti.
  Vi è un piano chiaro di gregarizzazione dell'economia nazionale. L'economia italiana ha il carattere della specialità. L'economia italiana non è un'economia compatta: è un'economia segmentata, che si basa su genio, inventiva, iniziativa e tante altre cose. E sono state create delle aziende, del modo di fare economia, che risponde a tale cultura di questo Paese. Migliorare questa cultura, cercare di mettere a sistema tutto questo può essere un'impresa, ma è l'unica cosa da fare.
  Cancellare tutto e fare dell'avvocato un dipendente, del farmacista un impiegato, del commerciante un impiegato di supermercato significa semplicemente snaturare la cultura di questo Paese, significa semplicemente non fare un'operazione economica, ma fare un'operazione etico-culturale. E qui siamo a questo punto !
  Non vogliamo pensare che, circa le farmacie, Pessina abbia il suo peso; certo che l'Unità l'ha comprata e l'ha rimessa al mondo. Poi, ognuno giudicherà come vuole, però è un particolare, perché la via generale è questa. È quella via che voleva che in Italia si comprimessero i consumi interni, è quella via che voleva e che vuole che i migliori pezzi dell'economia italiana siano comprati da industrie estere.
  È tutto qui: se abbiamo la forza di recuperare il senso della politica, che ha, come primo scopo, salvare il modo di vivere dei nostri connazionali, migliorarlo, preservare il diritto al lavoro e alla libertà del commercio e di tutto questo, oppure se si decide, in nome di grandi principi – ecco perché non bisogna più guardare la luna, ma bisogna guardare il dito –, di rendere schiavi i nostri connazionali, sapendo che un giovane che studia legge, forse, avrà la vita difficile per fare l'avvocato con quello che penso io, ma sicuramente avrà la vita del dipendente con quello che pensano gli altri, questo è il punto; se dobbiamo pensare che la proprietà della casa sia un valore secondo i nostri principi oppure siano soldi buttati via, come diceva la Fornero, che sosteneva che era meglio investire e fare studiare i figlioli, per fare i dipendenti agli amici della Fornero, perché lei li voleva specializzati i dipendenti, senza casa e specializzati. Questo è il punto vero della questione.
  Quindi, siamo sempre punto e a capo: ci state rovinando l'Italia, lo fate in nome, penso, di una gregarizzazione culturale e di un'incultura impressionante; forse, qualcuno di voi lo farà anche per interesse, non lo so, non sono di quelli che pensa male. Penso che tutti dobbiamo riflettere su dove stiamo portando questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, Forza Italia voterà a favore di questo emendamento. Credo che si tratti di un emendamento equilibrato, perché il discorso della collega Lenzi è un discorso importante, cioè stabilire se chi vende un farmaco è un commerciante o un professionista. Penso che, quando si somministra un farmaco, si è professionisti e non si può essere commercianti.
  Non si tratta di vendere un prodotto precostituito, ma ci sono degli obblighi precisi a carico del farmacista, che si traducono, notoriamente, in responsabilità penali, se quella somministrazione non avviene secondo un canone prestabilito e, comunque, conforme alle leggi dell'arte. Pag. 55La soluzione, invece, a me sembra ragionevole: eliminare le società di capitali, che sono solo quelle impersonali. Lasciare quelle personali e quelle cooperative a responsabilità limitata, ma le società di capitali sono fatalmente impersonali.
  Chiunque potrebbe essere detentore di una farmacia. Ecco, a me questo sembra in rotta di collisione assoluta con i principi che regolano la professione di farmacista: voteremo a favore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 32.10, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco, Duranti, Costantino, Vico, Ferrari...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  456   
   Votanti  450   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato  172    
    Hanno votato no  278.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palese 32.11, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  453   
   Votanti  375   
   Astenuti   78   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato  103    
    Hanno votato no  272.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Di Salvo e il deputato Magorno hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Prodani 32.12, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Quintarelli. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE STEFANO QUINTARELLI. Grazie, Presidente. Intervengo solo per sottoscrivere l'emendamento del collega Arlotti e dichiarare il voto favorevole di Scelta Civica per l'Italia. Questo è un...

  PRESIDENTE. Stiamo sull'emendamento Prodani 32.12.

  GIUSEPPE STEFANO QUINTARELLI. Ho sbagliato, chiedo scusa.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Prodani 32.12.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Piepoli, Ciracì, Manfredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  454   
   Votanti  377   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato  102    
    Hanno votato no  275.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 56

  (Il deputato Magorno ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palese 32.13, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Ciracì, Locatelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  459   
   Votanti  452   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato  176    
    Hanno votato no  276.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Magorno ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ricciatti 32.14, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni, Grillo, Di Lello...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  463   
   Votanti  461   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  231   
    Hanno votato  178    
    Hanno votato no  283.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.15, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Locatelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  467   
   Votanti  387   
   Astenuti   80   
   Maggioranza  194   
    Hanno votato   79    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grillo 32.401, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marotta, Librandi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  461   
   Votanti  456   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  229   
    Hanno votato  173    
    Hanno votato no  283.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Prodani 32.402, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.Pag. 57
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Elvira Savino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  472   
   Votanti  471   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  236   
    Hanno votato  179    
    Hanno votato no  292.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Nicchi 32.403 su cui vi è il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Grazie Presidente. Dichiaro il voto favorevole del mio gruppo.

  PRESIDENTE. Il gruppo MoVimento 5 Stelle ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame. Essendone stata fatta richiesta, come da prassi costante, la Presidenza concederà un tempo aggiuntivo pari ad un terzo di quello originariamente previsto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Grazie Presidente. Intervengo a titolo personale, ma anche per firmare il presente emendamento, perché il presente emendamento della collega dice chiaramente una cosa: evitare, oltre a quel famoso conflitto di interessi di cui parlavamo prima, ovvero di società che vogliano fare il Pac-man all'interno del nostro mercato di farmacie, anche chi già produce o intermedia farmaci. Vi immaginate un'azienda grande, ad esempio la Teva, che è una delle più grandi produttrici di farmaci, israeliana, che decide di impegnarsi solo ed esclusivamente nel comprare farmacie ? Loro sono produttori e intermediari.
  Se iniziassero a vendere solo i farmaci che dicono loro all'interno delle farmacie ? Chi lo potrebbe vietare ? Quindi, non solo non creeremo concorrenza all'interno del mercato delle farmacie, ma addirittura creeremo una sleale concorrenza anche nella produzione e intermediazione del farmaco ! Quindi, questo emendamento vorrei firmarlo, perché è assolutamente di buonsenso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nicchi 32.403.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Di Gioia, Binetti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  467   
   Votanti  466   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  234   
    Hanno votato  178    
    Hanno votato no  288.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gianni Farina ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Villarosa 32.450 (versione corretta), le Commissioni e il Governo hanno dato parere contrario, favorevole il relatore di minoranza. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cozzolino.

  EMANUELE COZZOLINO. Grazie Presidente, dichiaro il voto favorevole del gruppo MoVimento 5 Stelle.

Pag. 58

  PRESIDENTE. D'accordo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Signor Presidente, visto che il Governo e i relatori hanno provato almeno successivamente, perché nel testo originario non c'era, ad evitare questi famosi conflitti di interessi tra produttore e proprietario di farmacie, e visto che ormai viviamo nel 2015 e le conosciamo tutti le tecniche anche di evasione e di elusione, io chiedo la possibilità di evitare il conflitto di interessi anche per parti correlate.
  Cosa significa parti correlate ? Parti correlate, per esempio, è il controllo, controllo congiunto, che esiste quando un soggetto possiede la metà o una quota minore dei diritti di voto esercitabili, ma li possiede anche per accordi interni. Influenza notevole: è il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali di un'entità senza averne il controllo, stretti familiari, società controllata, società collegata, joint venture. Allora queste potrebbero essere tutte tecniche per eludere quella norma sul conflitto di interessi che voi avete inserito nel testo, quindi se volete realmente che non esista un conflitto di interessi né diretto ma soprattutto indiretto, approvate questo emendamento perché altrimenti da domani sarà possibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 32.450 (versione corretta).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  462   
   Votanti  457   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  229   
    Hanno votato  133    
    Hanno votato no  324.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Oliaro ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 32.16 con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Fabbri, Invernizzi, Massa.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  470   
   Votanti  467   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  234   
    Hanno votato  132    
    Hanno votato no  335.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Sgambato e i deputati Oliverio e Falcone hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.17 con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  468   
   Votanti  464   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  233   
    Hanno votato  165    
    Hanno votato no  299.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 59

  (I deputati Oliverio e Falcone hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.18, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Monchiero, Capelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  457   
   Votanti  455   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  228   
    Hanno votato  163    
    Hanno votato no  292.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.19, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ermini, Pellegrino.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  472   
   Votanti  395   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato  100    
    Hanno votato no  295.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.20, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Montroni, Dall'Osso, Colonnese, Binetti, Fanucci.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  462   
   Votanti  458   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  230   
    Hanno votato  168    
    Hanno votato no  290.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che si è erroneamente astenuta, mentre avrebbe voluto votare a favore).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.21, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco, Pilozzi, Duranti, Tancredi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  467   
   Votanti  465   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  233   
    Hanno votato  173    
    Hanno votato no  292.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palese 32.22, con il parere contrario Pag. 60delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carra.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  471   
   Votanti  468   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  235   
    Hanno votato  177    
    Hanno votato no  291.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.23, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  470   
   Votanti  447   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  155    
    Hanno votato no  292.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.26, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  471   
   Votanti  468   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  235   
    Hanno votato  154    
    Hanno votato no   314.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Albanella e il deputato Fossati hanno segnalato che non sono riusciti a votare contro).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Mantero 32.24.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Dichiaro il voto favorevole del mio gruppo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Presidente, la Commissione affari sociali ha approvato un parere favorevole a questo disegno di legge proprio prevedendo che venisse recepito quanto sto chiedendo con questo emendamento e cioè che le novità normative introdotte con l'articolo 32 entrino in vigore solo in seguito alla conclusione delle procedure concorsuali previste dall'articolo 11, comma 1, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1.
  Questo perché ci sono ancora quasi 7 mila nuove sedi farmaceutiche non ancora assegnate. Quindi, noi modifichiamo, ancora una volta, il sistema della filiera della distribuzione del farmaco in Italia senza neanche avere risolto il nodo della attribuzione di queste nuove sedi farmaceutiche tutte pendenti per ricorsi al TAR. Questo era anche un lavoro fatto dalla collega Amato con grande diligenza in Commissione, approvato da tutta la Commissione affari sociali. Se le consultive non servono a nulla ditecelo, così non perdiamo più tempo nelle Commissioni a riunirci in sede consultiva.

Pag. 61

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Io penso che anche nella ricerca del «progresso», del miglioramento nella gestione di taluni fenomeni, che io continuo a definire professionali, c’è un rispetto di taluni princìpi. Allora, è evidente che se ci sono delle sedi che non sono state assegnate per contenzioso questo non può essere un discrimen per intervenire a piedi uniti su diritti che si possono ritenere assolutamente quesiti. Il tema mi sembra di grande rilevanza perché, se così fosse, soltanto la casualità del contenzioso determinerebbe la possibilità per società di capitali di inserirsi in assegnazioni di sedi farmaceutiche che invece – a mio avviso – hanno già una loro destinazione. Questo emendamento mi sembra ragionevole. Non è un emendamento che sconvolge la riforma ma fa saldi e salvi i diritti di chi, io credo, abbia prima di questa legge acquisito titolo a ricevere questa titolarità – scusate il bisticcio di parole – e si evita così che degli interventi normativi, solo in virtù di una sorta di vento progressista, vadano a travolgere princìpi che mi sembra invece debbano essere, proprio in nome di questo progresso, tenuti ben fermi. Voteremo a favore di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mantero 32.24, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo ed il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  447   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  168    
    Hanno votato no  279.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Zan ha segnalato che non è riuscito a votare contro).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.25, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi... Gribaudo... Stella Bianchi... Tartaglione...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  444   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  165    
    Hanno votato no   279.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Zan ha segnalato che non è riuscito a votare contro).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (ore 17,04)

  PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 32.27, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 62
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  447   
   Votanti  378   
   Astenuti   69   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato
  96    
    Hanno votato
no  282).    

  (Il deputato Zan ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ricciatti 32.28, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  447   
   Votanti  377   
   Astenuti   70   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato
  70    
    Hanno votato
no  307).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mantero 32.29, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pellegrino... Morani... Ragosta... Calabrò...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  465   
   Votanti  438   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato
 104    
    Hanno votato
no  334).    

  (Il deputato Senaldi e la deputata Covello hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 32.30, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi... Ricciatti... Sgambato... Caruso... Carloni... Donati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  466   
   Votanti  434   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
  96    
    Hanno votato
no  338).    

  (La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Silvia Giordano 32.31, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ricciatti. Ne ha facoltà.

  LARA RICCIATTI. Signor Presidente, ho insistito per poter intervenire, perché ho la necessità, per una questione anche di correttezza, di argomentare il perché il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà si sta astenendo. Infatti, se da un lato noi condividiamo il principio – ciò vale per lo scorso emendamento dove era indicato l'1 per cento del valore di fatturato e questo dove è indicato che il 3 per cento dei Pag. 63profitti (utili) vadano a finire in un fondo di solidarietà rivolto all'istituzione e alla tutela di farmacie rurali che operano in territori al di sotto delle 1.200 persone – noi non vogliamo inseguire – e lo dico senza alcuna velleità e senza alcuno spirito provocatorio – i colleghi del MoVimento 5 Stelle in una lotta fra gli ultimi e i penultimi, utili e penultimi che, di fatto, verranno entrambi asfaltati dall'articolo 32 in esame. Non vale mettere in contrapposizione fra loro il farmacista che ha una farmacia rurale e il farmacista titolare di parafarmacie perché, guardate, un secondo dopo l'approvazione dell'articolo 32, si ritroveranno in compagnia e a braccetto per strada con la propria attività chiusa.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Grazie Presidente, dichiaro il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Grazie Presidente, intervengo solo per spiegare che noi questi emendamenti li avevamo presentati perché dovevano andare in accoppiata all'idea di poter aggiungere la liberalizzazione dei farmaci di fascia C. Visto che non era possibile levare questo ingresso delle società di capitali, poiché nessuno ha detto che le due cose fossero incompatibili, quindi, se proprio questo Governo doveva piegarsi a queste società di capitali magari era anche possibile aggiungere alle società di capitali la liberalizzazione dei farmaci di fascia C. In quel caso, noi cercavamo di avere una visione di insieme del problema e di tutelare – a differenza di quello che fa il Governo che vuole schiacciare come pidocchi tutte le persone normali e qui mi ricollego al bel discorso fatto dal collega Bianconi che, secondo me, ha le idee molto più chiare di tantissimi colleghi della maggioranza – e di aiutare anche queste piccole realtà. Apprezzo comunque l'intervento della collega.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Silvia Giordano 32.31, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole della relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Palese, Albanella, Oliverio, D'Uva, Luigi Gallo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  459   
   Votanti  414   
   Astenuti   45   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato
  86    
    Hanno votato
no  328).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Di Vita 32.32, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole della relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  448   
   Votanti  407   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
  84    
    Hanno votato
no  323).    

  (La deputata Sgambato ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Librandi 32.33.Pag. 64
  Ha chiesto di parlare l'onorevole Librandi. Ne ha facoltà.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Grazie Presidente, ritiro il mio emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.34, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole della relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cinzia Fontana, Matarrese, Fico...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  462   
   Votanti  454   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  228   
    Hanno votato
  65    
    Hanno votato
no  389).    

  (La deputata Sgambato ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palese 32.35, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  460   
   Votanti  452   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato
 159    
    Hanno votato no  293).    

  (La deputata Sgambato ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Mantero 32.36.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Presidente, questo emendamento è per noi molto importante, perché chiediamo che delle società di capitali che potranno entrare nelle proprietà delle farmacie non possano partecipare – lo leggo così tutti vi rendete conto – in qualità di soci, anche di minoranza, sia direttamente che indirettamente, le aziende farmaceutiche, le fondazioni bancarie, gli enti creditizi, gli intermediari finanziari e le assicurazioni. Quindi, stiamo semplicemente chiedendo che fra le società di capitali che acquisteranno le farmacie in Italia non ci siano assicurazioni, banche e aziende farmaceutiche. Mi sembra evidente che si tratti di un emendamento di buon senso, che non vuole mettere le farmacie nelle mani delle solite imprese che già hanno cannibalizzato praticamente tutto il mercato; quindi vuole eventualmente residuare a quelle società virtuose che veramente vogliono fare servizio al cittadino – ci vogliamo credere – investendo capitale nelle farmacie o perlomeno che non siano sempre le solite note. Giustamente si dice che quelli del MoVimento 5 Stelle pensano sempre male, ma qualcuno diceva che a pensare male si fa peccato ma si indovina, tant’è vero che ci stiamo indovinando sempre. A tal proposito, vorrei che rimanesse agli atti di questo dibattito parlamentare – tanto ci indoviniamo anche sul taglio alla sanità – che nel famoso taglio che è stato sancito nel decreto-legge n. 78 del 2015, per 2 miliardi 350 milioni di euro, secondo noi c'era una longa manus, che è quella che vuole svendere di fatto la sanità pubblica alla sanità privata. Vi leggo quanto riportato in un articolo di Milano Finanza del 3 ottobre di Paola Valentini, la quale, scrivendo proprio del decreto-legge n. 78 del 2015, dice: con una mossa a sorpresa – poi a sorpresa non si sa perché, in Pag. 65quanto già c'era stata la Conferenza Stato-regioni a febbraio – contenuta nel decreto-legge n. 78 del 2015, che avrebbe dovuto contenere disposizioni urgenti in materia di enti territoriali ma che di fatto è diventata una piccola grande manovra, il Governo ha rivisto l'elenco di visite ed esami coperti dal Servizio sanitario nazionale; senza dubbio, nel varo del provvedimento, si ritrovano alcune linee guida del lavoro svolto da Marco Carrai, presidente del Cambridge Management Consulting Labs e vicino a Matteo Renzi. L'articolo continua per poi finire con una bella tabella in cui vengono rappresentate le assicurazioni integrative offerte sul mercato da Generali Italia, da RBM Salute, da UniSalute, da UnipolSai Assicurazioni, da Allianz, da Reale Mutua, Cattolica Assicurazioni, Europ Assistance, Axa assicurazioni, Zurich Insurance, con tutto quello che coprono queste belle assicurazioni integrative. Tra l'altro, so che anche Enel si sta espandendo nel campo dell'assicurazione sanitaria integrativa. Voglio dirvi che voi pensate di essere furbi e che noi siamo tutti completamente cretini, che non ci accorgiamo di quello che succede. Pensate che noi crediamo che le cose vengono decise in questo Parlamento ? Noi sappiamo, come tutti i dieci milioni di cittadini che ci seguono, che non è così, perché se ne sono accorti anche i muri. Quindi, quello che voi state facendo con questo emendamento è quello che è già successo – quindi abbiamo anche la prova empirica – in Inghilterra, con le farmacie: farete entrare nel mercato soggetti divoratori – letteralmente divoratori ! – di una fetta grossissima di mercato ancora finanziata dal Servizio sanitario nazionale quando non sarà finanziata dalle assicurazioni; comunque di una fetta certa, visto che grazie alle vostre politiche noi continuiamo ad ammalarci. Anzi, ci ammaleremo sempre di più, quindi vanno in un mercato certo.
  E tutto questo – come diceva il collega Bianconi, lo cito – per fare dei cittadini italiani un popolo di schiavi pronti ad essere semplicemente «cannibalizzati» dalla vostra inconsapevole complicità, o peggio ancora, complicità in malafede (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ricciatti. Ne ha facoltà.

  LARA RICCIATTI. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del gruppo Sinistra Ecologia Libertà a questo emendamento e per sottoscriverlo.
  Però vede, signor Presidente, a me piacerebbe capire, è dalle 3 che siamo in quest'Aula, sono due ore e un quarto che stiamo votando, le opposizioni stanno portando, o meglio cercando di portare, anche arricchendo, seppur in maniera condivisibile o meno, un dibattito con la proprie posizioni; silenzio assordante da parte del Governo e dei relatori per quello che riguarda la maggioranza. E io proprio su questo emendamento vorrei aprire una interlocuzione con i relatori e con la signora sottosegretaria, perché si tratta di un elemento di buon senso, che di politico non ha nulla, che cerca di mantenere un minimo di etica e un minimo di morale in questo articolo: dato che avete deciso di subappaltare alle multinazionali e alle società di capitali tutto il sistema farmaceutico, almeno che non sia il gioco dell'oca e un circolo vizioso di puro denaro. Su questo sinceramente mi piacerebbe sapere il perché del parere contrario.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Signor Presidente, anche io mi associo alla collega: vogliamo avere risposte ! Non è possibile che non ci possa essere all'interno di quest'Aula un dibattito. Anche prima, quando ho presentato solo una parte del regolamento Consob, l'ho presentata perché in Commissione qualcuno della maggioranza mi aveva detto: quello è un regolamento che vale solo ed esclusivamente per le società quotate in borsa; allora ho preso solo l'Allegato 1, però non Pag. 66riusciamo ad ottenere da parte né della maggioranza né del Governo delle risposte. Stiamo parlando con i muri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mantero 32.36, con parere contrario di Commissioni e Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Abrignani, Sanga...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  440   
   Votanti  424   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato  123    
    Hanno votato no  301.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lorefice 32.37, con parere contrario di Commissioni e Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fabbri, Di Stefano, Abrignani, Tidei.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  437   
   Votanti  435   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  123    
    Hanno votato no  312.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Silvia Giordano 32.38.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Signor Presidente, preannuncio voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Signor Presidente, solo perché sempre rimanga agli atti, perché so che tanto non veniamo ascoltati da queste persone qui dentro in questo momento, con questo emendamento noi chiediamo due cose importanti. Chiediamo che le società di capitali che entreranno nel mondo farmaceutico italiano si iscrivano entro 30 giorni dal loro ingresso, nel momento in cui acquisiscono ovviamente delle farmacie, con la relativa compagine sociale, in un apposito albo istituito presso gli ordini provinciali dei farmacisti. Chiediamo anche che il 50 per cento dei soci dovrà essere composto da farmacisti, restando salve le incompatibilità e le relative sanzioni previste dalla legislazione vigente (vorrei sapere poi queste incompatibili quali sono). In ogni caso la partecipazione al capitale sociale dei farmacisti dev'essere tale da determinare la maggioranza dei due terzi nelle deliberazioni e decisioni dei soci.
  Il venire meno di tale condizione costituisce causa di scioglimento della società e il consiglio dell'ordine presso il quale è iscritta la società procede alla cancellazione della stessa dall'albo. Questo è un emendamento che ancora una volta tende a valorizzare il ruolo del cittadino italiano che in questo Paese studia e si laurea per una professione e che deve avere, secondo noi, una protezione da parte dello Stato rispetto alle società di capitali. Altrimenti facciamo così: la cittadinanza la diamo alle società di capitali, noi ce ne andiamo tutti quanti dall'Italia e vengono loro a vivere qui (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Pag. 67

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Silvia Giordano 32.38, parere contrario di Commissioni e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Abrignani, Spadoni, Taricco, Garofalo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  450   
   Votanti  448   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato
 124    
    Hanno votato
no  324).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grillo 32.39, parere contrario di Commissioni e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  436   
   Votanti  432   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 118    
    Hanno votato
no  314).    

  (Il deputato Monchiero ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.40, parere contrario di Commissioni e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fucci, Sisto, Carloni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  447   
   Votanti  420   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato
  56    
    Hanno votato
no  364).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 32.41, parere contrario di Commissioni e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  456   
   Votanti  453   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato
 132    
    Hanno votato
no  321).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.42, parere contrario di Commissioni e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Centemero, Mucci.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  445   
   Votanti  440   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
 148    
    Hanno votato
no  292).    

Pag. 68

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.43, parere contrario di Commissioni e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ricciatti, Gregori...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  453   
   Votanti  451   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato
 169    
    Hanno votato
no  282).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 32.44, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fratoianni; Carloni, provi a votare; Antimo Cesaro, provi anche lei senza pallina...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  456   
   Votanti  449   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato
 164    
    Hanno votato
no  285).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mazziotti Di Celso 32.45, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lainati, Manfredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  470   
   Votanti  433   
   Astenuti   37   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
  45    
    Hanno votato
no  388).    

  (Il deputato Borghi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ricciatti 32.46.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ricciatti. Ne ha facoltà.

  LARA RICCIATTI. Signor Presidente, con questo emendamento noi chiediamo un abbassamento della soglia di popolazione richiesta per l'apertura delle farmacie, passiamo da 3.300 abitanti richiesti a 2 mila. Questo perché appunto innanzitutto potremmo provare, abbassando il numero della soglia degli abitanti richiesti, a favorire la concorrenza e poter garantire anche un principio di differenziazione e soprattutto per cercare di salvare... La collega del Partito Democratico negli interventi passati parlava di un concorso: è bene non prendere in giro tutti coloro che si sono laureati, hanno fatto dei sacrifici, si sono laureati in farmacia, hanno scelto di aprire una farmacia e magari, grazie al decreto Bersani del 2006, hanno aperto una parafarmacia, quell'ibrido lì, ora gli venire a dire di stare tranquilli perché arriverà il concorso e che siamo in fase di ultimazione, perché questo «aspettare Godot» si protrae dal 2012, anno in cui è stato bandito il concorso.
  Oggi, che stiamo trattando l'articolo 32, non si sa bene perché arriverà il concorso. Bene, questo concorso non si è fatto dal 2012 fino ad oggi, non capiamo perché oggi dobbiamo fidarci di questa maggioranza sul fatto che si farà un concorso. Quindi, nell'immediato, per cercare di non far chiudere tutte quelle farmacie rurali e Pag. 69quei farmacisti titolari di parafarmacie, nel frattempo abbassiamo la soglia della popolazione per far sì che si possano aprire nuove farmacie, perché temiamo, noi di Sinistra Ecologia Libertà, che si diventerà vecchi e andranno in pensione coloro che oggi hanno un'attività aspettando ancora il concorso indetto nel 2012.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ricciatti 32.46, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli, Benamati, D'Arienzo, Tartaglione, Grillo; onorevole Lattuca, esperisca almeno un tentativo di voto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  462   
   Votanti  457   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  229   
    Hanno votato
 125    
    Hanno votato
no  332).    

  (La deputata Zampa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Mazziotti Di Celso 32.47.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Signor Presidente, molto velocemente. Questo emendamento prevede che le farmacie comunali che sono in perdita da almeno due anni debbano essere cedute a privati per non continuare a pesare sui contribuenti. Vorrei che almeno su questo emendamento coloro che hanno detto che con i capitali si aiutano le grandi imprese e non si aumenta il numero degli operatori nel mercato privato almeno dimostrino di non essere anche statalisti e votino per scaricare il costo di questi enti costosi in maniera assurda dai contribuenti.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Grazie, Presidente. Intervengo per dire che questo emendamento, che parrebbe di buon senso, manca di una considerazione aggiuntiva fondamentale. Poiché è dato che una farmacia tendenzialmente possa chiudere in perdita nei primi anni di acquisto della proprietà, periodo nel quale l'ammortamento dell'avviamento incide in modo sostanziale nella determinazione del suo conto economico, fattispecie che non è data per le farmacie comunali, che evidentemente non hanno da ammortizzare alcun avviamento, non avendo acquistato da alcuno la farmacia, si dà il caso che, se una farmacia comunale chiude in perdita, significa, sostanzialmente, che chi vi ha lavorato dentro ci ha messo fortemente del suo perché quella farmacia non raggiungesse almeno un equilibrio di bilancio.
  Allora, io mi chiedo se non sia possibile integrare questa proposta del collega Mazziotti Di Celso dicendo che chi ha lavorato dentro a una farmacia comunale che ha chiuso in perdita non possa, neanche indirettamente, partecipare all'eventuale gara bandita dal comune.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ricciatti. Ne ha facoltà.

  LARA RICCIATTI. Grazie, signor Presidente. Intervengo per spiegare le ragioni per cui il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà voterà contro questo emendamento. Noi, caro collega Mazziotti Di Celso, che sui servizi essenziali siamo fortemente statalisti, pensiamo che il servizio della farmacia sia un servizio alla collettività. Capisco che ci siano colleghe e colleghi di altri gruppi parlamentari che lo Pag. 70intendono come un mero esercizio per raggiungere il profitto, però per noi le farmacie, come tante altre realtà, a volte sono anche dei settori che garantiscono dei presidi e dei servizi.
  Io immagino che una piccola farmacia di un piccolo paese di cinquecento anime il più delle volte è lì ed esiste proprio perché è una farmacia comunale, perché a volte io temo che possa non avere grandi profitti una farmacia che è in un piccolo centro. Però, le garantisco che dà grandi servizi, perché il più delle volte, quando sono piccoli centri, sono anche abitati per lo più da persone anziane.
  Poi, però, tornando all'ottimismo del collega Mazziotti Di Celso di tanti emendamenti fa, ma sullo stesso argomento di qualche ora fa, io vorrei poter condividere con lui che, quando arriveranno le grandi multinazionali, esse andranno a investire in maniera indiscriminata in tutte le farmacie presenti sul territorio italiano. Però, siccome noi non siamo d'accordo, nell'incertezza votiamo contro.

  PRESIDENTE. Avverto che il gruppo Sinistra Ecologia Libertà ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Essendone stata fatta richiesta, come da prassi costante la Presidenza concede un tempo aggiuntivo pari a un terzo di quello originariamente previsto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Presidente, intervengo giusto perché il collega ha chiamato in causa tutti quelli che sono intervenuti. Io voglio fare riflettere il collega che, se esistono le farmacie comunali, un motivo c’è, o no ? Quindi, se la farmacia comunale non funziona, è un conto ed è giusto intervenire. Ma vendere la farmacia comunale, quindi privarla di quella sua caratteristica ontologica, cioè del fatto che esiste per quello, non ha senso e non è una questione di essere statalisti: la farmacia comunale ha un senso perché è una farmacia comunale ! Se io la vendo, non c’è più la farmacia comunale e, quindi, diventa una farmacia privata a tutti gli effetti.
  Quindi, la risposta – poi magari se vuole ci confrontiamo – all'emendamento del collega è questa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mazziotti Di Celso 32.47, con il parere contrario delle Commissioni e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lombardi, Civati, Rubinato, Sorial, Labriola.  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  465   
   Votanti  450   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato
  34    
    Hanno votato
no  416).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 32.408, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lainati, Spadoni, Grillo, Minardo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  465   
   Votanti  434   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
 115    
    Hanno votato
no  319).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Busin 32.409, con il parere contrario Pag. 71delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Spadoni, Tancredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  457   
   Votanti  432   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  310).    

  (Il deputato Senaldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gelli 32.404, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chiedo scusa, revoco l'indizione della votazione. Onorevole Ricciatti, se ce lo fa sapere un po’ prima... Prego.

  LARA RICCIATTI. Grazie, signor Presidente. Riconosco che vi è stata un'apertura nel voler dare parere favorevole a un emendamento che, comunque, il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà non voterà; non lo voterà perché su questo sì vorrei aprire un'interlocuzione nel merito. Fatemi capire, Governo e maggioranza, perché decidete di dare parere favorevole a un emendamento che quantifica e contestualizza un'apertura di credito sulle farmacie rurali nei contesti di 6.600 abitanti. Ho provato a fare una richiesta per vedere di quante farmacie stiamo parlando: mi puzza tanto di legge ad personam il fatto che noi apriamo un varco e diamo un credito alle farmacie rurali, in realtà di 6.600 abitanti.
  Ora, il tema è questo: a noi i salvacondotti sono sempre piaciuti e ci sono piaciuti anche poco, però il tema è che dobbiamo decidere se confrontarci e salvare tutte quelle farmacie rurali e tutte quelle parafarmacie, cercando di difendere dall'entrata di soci di capitale almeno quelle competenze. Proviamo a ripristinare il fatto che serva una laurea in farmacia, proviamo a rimettere il limite della proprietà di quattro farmacie. Però, davvero, non capiamo perché andiamo a sanare una situazione che, nell'economia generale degli sfortunati della situazione che verranno colpiti dall'articolo 32, e quindi circa mille farmacisti titolari di parafarmacia e un po’ meno di farmacie rurali, noi andiamo a sanare solo una situazione, andando a infilare il criterio della popolazione di 6.600 abitanti. Poi, guarda caso, si conclude l'emendamento prevedendo: «previo pagamento di una tassa di concessione governativa una tantum pari a 5 mila euro». Certo, perché una farmacia che è in procinto di chiudere – perché voi fate questo emendamento e date parere favorevole a questo emendamento per evitare la chiusura di quelle farmacie – ha nell'immediato la facoltà di poter pagare, una tantum, una tassa di 5 mila euro ! Davvero questo è un emendamento ad personam.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Dichiaro il voto contrario del MoVimento 5 Stelle.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lenzi. Ne ha facoltà.

  DONATA LENZI. Presidente, questo emendamento raccoglie quanto era emerso dal parere della XII Commissione in riferimento al testo che abbiamo, nel quale si prevede l'inserimento al comma 2-bis dell'articolo 32, della disposizione per cui nei comuni fino a 6.600 abitanti, alle farmacie che risultano soprannumerarie Pag. 72è consentito il trasferimento. Quindi, esso modifica un testo che già parlava di 6.600 abitanti e parlava di trasferimento.
  Lo fa – e si riferisce alle aree urbane, in decremento di popolazione – a garanzia proprio di quelli che hanno partecipato al concorso, in modo tale che questo trasferimento non blocchi surrettiziamente il concorso che è già finito. Non è assolutamente vero quello che ho sentito qui che si farà, e così via: è finito in quasi tutte le regioni italiane, salvo in quelle dove qualcuno ha fatto ricorso, ma a prove già effettuate. Li tutela in modo tale che questa possibilità di trasferimento non riduca la possibilità per coloro che hanno concorso di acquisire sedi.
  Colgo l'occasione di questo intervento per chiarire anche che attualmente il potere di intervento dei comuni, che qui non è stato modificato, riguarda la collocazione sia delle farmacie comunali, sia delle farmacie private e riguarda la loro possibilità di programmazione degli insediamenti di qualsiasi tipo di farmacia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Premesso che nessuno di noi ha mai detto che i concorsi non sono stati effettuati, noi abbiamo detto che sono stati effettuati, ma è bloccato il meccanismo di assegnazione delle sedi. Mi sembrava che fosse chiaro, evidentemente no e bisogna ripetersi.
  Allora, su questo emendamento, però, bisogna fare un appunto: la modifica di cui ha parlato la mia collega prima è avvenuta in Commissione, ovvero non vi era nella stesura iniziale di questo articolo. Adesso quello che vorrei capire dagli esimi, illustri rappresentanti del Governo, è la ratio di questo criterio: 6.600 abitanti. Vorrei sapere dove l'avete preso, quale riferimento normativo avete utilizzato per parlare di 6.600 abitanti, perché, altrimenti, al di là di quello che ha precisato la collega Lenzi, i dubbi sollevati dalla collega Ricciatti ci sono eccome. Poi, naturalmente, noi andremo a controllare chi aveva veramente ragione e scopriremo, purtroppo, che avevamo ragione noi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Buttiglione rinunzia a parlare.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gelli 32.404, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Gandolfi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  438   
   Votanti  379   
   Astenuti   59   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato
 263    
    Hanno votato
no  116).    

  Passiamo all'emendamento Vignali 32.400.

  RAFFAELLO VIGNALI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  RAFFAELLO VIGNALI. Grazie, Presidente. Accetto l'invito al ritiro che hanno formulato i relatori, anche perché l'emendamento Gelli 32.404 che abbiamo appena approvato aveva le medesime finalità. Quindi, non vi è motivo, evidentemente, di farlo bocciare, rientrando esattamente in ciò che abbiamo approvato.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Passiamo alla votazione dell'articolo 32. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 32, nel testo emendato.Pag. 73
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stella Bianchi, Piepoli, Tancredi, Piras, Ricciatti, Pes...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  446   
   Votanti  425   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 258    
    Hanno votato
no  167).    

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Marco Di Stefano 32.01.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marco Di Stefano. Ne ha facoltà.

  MARCO DI STEFANO. Grazie Presidente. Quest'articolo aggiuntivo cerca in qualche modo di trovare una mediazione su quanto si è discusso sulla fascia C, «sì alla parafarmacia», «no alla parafarmacia». Cerca anche di dare una risposta, secondo me legittima, a chi sostiene che, essendovi tra le medicine di fascia C alcuni medicinali particolari, ad esempio gli antitumorali, non sia possibile fare uscire queste medicine di fascia C da luoghi che non siano farmacie o luoghi dove non ci siano farmacisti.
  Con quest'articolo aggiuntivo si propone l'istituzione di un nuovo canale, le farmacie non convenzionate, che intende inserire sul mercato della concorrenza soggetti che già sono pronti e già sono strutturati. È un primo piccolo passo: non prendere in considerazione tutte le parafarmacie, ma prendere in considerazione perlomeno soltanto quelle parafarmacie che sono di proprietà dei farmacisti. Chiaramente queste nuove farmacie non convenzionate devono avere tutti i requisiti, devono avere giuste le distanze, devono avere l'obbligo del medico al bancone e possono diventare farmacie non convenzionate pagando una tassa in percentuale sul loro fatturato, che andrà alle farmacie rurali, che sono in grande difficoltà. Queste farmacie potranno vendere tutti i farmaci a pagamento con l'obbligatorietà della ricetta bianca del medico, così non incideranno sul servizio sanitario e sulle spese dello Stato.
  Voglio dare soltanto alcuni numeri, Presidente. Oggi le farmacie convenzionate in Italia sono 16.500 e hanno un fatturato di 22 miliardi di euro. La fascia C incide per questi 22 miliardi di euro per il 13 per cento, ossia per 2 miliardi 800 milioni. Se si approvasse quest'articolo aggiuntivo, con le farmacie non convenzionate avremmo una situazione di questo genere: 16.500 farmacie «normali», tra virgolette, e circa 1.200 farmacie non convenzionate di proprietà di farmacisti. Ossia le non convenzionate andrebbero a intaccare per l'8 per cento il fatturato della fascia C delle farmacie cosiddette normali.
  Le farmacie normali, quelle che ci sono oggi, fatturano circa 2 miliardi 800 milioni di fascia C. Vuol dire che le farmacie non convenzionate andrebbero a recuperare un mercato di 200 milioni di euro. Per fare i conti in soldoni, questi 200 milioni di euro, diviso 16.500 farmacie, diviso 365 giorni, inciderebbero sul fatturato di una farmacia per 33 euro al giorno, a fronte di una categoria che tutti sappiamo, nelle dichiarazioni dei redditi, essere soltanto dopo quella dei notai. Pochi spicci, pochi spicci in cambio del salvataggio di circa 1.200 aziende, che attualmente danno un contributo erariale e anche posti di lavoro.
  Voglio ricordare, Presidente, che il farmacista è l'unica professione ordinistica non libera in Italia. Il farmacista, dopo che si laurea, deve fare un esame di Stato per abilitarsi e per iscriversi all'ordine, così come fanno i medici, come fanno gli ingegneri, come fanno gli architetti, come fanno i geometri. A differenza di queste professioni, è l'unico che non può esercitare liberamente la propria professione.
  Queste cose le diceva nel 1888 Crispi in un discorso alla Camera. Diceva: la professione dei farmacisti è la sola che conserva ancora le forme medievali della corporazione. Ecco, io al collega che prima Pag. 74diceva che è surreale la battaglia per le farmacie, dico che è surreale che, dopo 127 anni, stiamo ancora a parlare di questa vicenda. Ancora oggi le farmacie vengono vinte per concorsi, quando si fanno e quando non hanno l'epilogo bizzarro come sta accadendo in Sicilia. Si possono vendere o si possono dare in eredità ad un figlio, addirittura se anche il figlio non è farmacista facendo un trust. Un giovane laureato farmacista, che vuole avere una farmacia, o è figlio di farmacista o deve avere qualche milione di euro per acquistare una farmacia o l'alternativa è quella di fare il dipendente dentro una farmacia ed essere pagato 7 euro 20 centesimi l'ora, senza neanche avere la qualifica di professione sanitaria.
  Credo che una legge importante, quella che stiamo facendo, che vuole aprire al mercato, che cita la concorrenza, che vuole modernizzare, che vuole far fare un passo in avanti al nostro Paese non possa non rendersi conto che ci sono anche delle minoranze che sono in difficoltà e che hanno bisogno di una grossa mano. Io non riesco a rimanere sordo alle preghiere e alle suppliche di decine e decine di parafarmacisti che stanno per fallire, che tra qualche giorno, tra qualche mese, falliranno. Credo sia un'incongruenza che un Governo, che sta facendo tanto bene per potere dare occupazione, debba fra qualche mese ritrovarsi con 1.200 – o anche di più visto l'indotto – persone che sono senza lavoro.
  Per cui, chiedo scusa al mio gruppo se non ritiro l'articolo aggiuntivo, anzi chiedo ai relatori di fare un'ulteriore verifica su questo articolo aggiuntivo e mi chiedo soprattutto e chiedo a tutti se bisognerà attendere altri 127 anni in questo paese per assistere ad una scena di questo genere, che un ragazzo laureato, specializzato in farmacia, una volta avute le sue concessioni amministrative, possa alzare una saracinesca in questo benedetto paese ed immettersi nel mercato e sfidare quelli che sono invece farmacisti dal titolo nobiliare.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di intervenire il relatore per la maggioranza per la X Commissione.

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Grazie Presidente, vorrei solamente specificare i pareri sugli articoli aggiuntivi, a partire dall'articolo aggiuntivo Marco Di Stefano 32.01, di cui stiamo discutendo, di cui si è parlato in questo momento, e vorrei dire che i pareri sono tutti contrari, fino all'articolo aggiuntivo 31.011, a pagina 26, e poi, invece, sempre con riferimento agli emendamenti...

  PRESIDENTE. Si riferisce all'articolo aggiuntivo Baroni 32.011 ?

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Sì, Baroni 32.011.

  PRESIDENTE. Su quello, invece, il parere è favorevole, quindi ?

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. No, fino a qui sono tutti contrari...

  PRESIDENTE. Ok, quindi, questo è incluso ?

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. È incluso. Sull'articolo aggiuntivo Arlotti 32.012 il parere è favorevole. Gli articoli aggiuntivi Prodani 32.014 e Pizzolante 32.015 sono pressoché identici, anche se proceduralmente non è così, all'articolo aggiuntivo precedente, ma sono, di fatto, preclusi, quando sarà votato, dall'articolo aggiuntivo Arlotti 32.012, su cui appunto ho espresso parere favorevole. Sull'articolo aggiuntivo Colletti 32.016 il parere è contrario...

  PRESIDENTE. Però, chiedo scusa, relatore, lei, comunque, il parere dovrebbe darcelo lo stesso, atteso che si vota prima l'articolo aggiuntivo Arlotti 32.012.

Pag. 75

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Ribadisco, è meglio ritirare questi articoli aggiuntivi...

  PRESIDENTE. C’è quindi un invito al ritiro.

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Sì, un invito al ritiro. Sugli articoli aggiuntivi Colletti 32.016 e 32.017 e Pellegrino 32.018 il parere è contrario e così terminiamo questa parte degli articoli aggiuntivi presentati all'articolo 32.

  PRESIDENTE. Va bene. Allora, i pareri risultano come è stato già inteso da parte della Presidenza, salvo che per l'articolo aggiuntivo Arlotti 32.012, su cui il parere è favorevole.
  Anche il relatore di minoranza intende svolgere precisazioni sugli articoli aggiuntivi ?

  STEFANO ALLASIA. Relatore di minoranza. Gli articoli aggiuntivi, come i precedenti, hanno parere favorevole.

  PRESIDENTE. Va bene. Il Governo ?

  ANTONELLO GIACOMELLI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza, salvo che sull'articolo aggiuntivo Arlotti 32.012, e, naturalmente, se vengono votati, con le precisazioni che ha fatto l'onorevole Martella sugli identici articoli aggiuntivi Prodani 32.014 e Pizzolante 32.015 e sull'articolo aggiuntivo Abrignani 32-quater.05 su cui il Governo si rimette all'Aula.

  PRESIDENTE. Stiamo parlando dell'articolo aggiuntivo Arlotti 32.012 e poi dei successivi identici articoli aggiuntivi Prodani 32.014 e Pizzolante 32.015. Su questi il Governo si rimette all'Aula.
  Allora, torniamo all'articolo aggiuntivo Marco Di Stefano 32.01 su cui è già intervenuto l'onorevole Di Stefano e su cui ha chiesto di intervenire l'onorevole Pizzolante. Ne ha facoltà.

  SERGIO PIZZOLANTE. Accetto l'invito al ritiro del relatore, in quanto il mio articolo aggiuntivo, successivo a quello di Arlotti 32.012, è sostanzialmente identico; c’è una differenza di forma. Io lo ritiro e chiedo di aggiungere la mia firma a quello dell'onorevole Arlotti 32.012.

  PRESIDENTE. Va bene. Quindi è ritirato l'articolo aggiuntivo Pizzolante 32.015.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Marco Di Stefano 32.01 con il parere contrario delle Commissioni e del Governo ed il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caruso, Giachetti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  416   
   Votanti  400   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  49    
    Hanno votato
no  351).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Grillo 32.05, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Grillo, Baroni, Leva, Vito.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 76
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  417   
   Votanti  409   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato
 125    
    Hanno votato
no  284).    

  (Il deputato Magorno ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Grillo 32.06, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  414   
   Votanti  397   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato
 117    
    Hanno votato
no  280).    

  (Il deputato Kronbichler ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole. La deputata Sgambato e il deputato Magorno hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Galgano 32.07.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Galgano. Ne ha facoltà.

  ADRIANA GALGANO. Il nostro emendamento riguarda la liberalizzazione dei farmaci di fascia C, che sono i farmaci che, prescritti da un medico, i cittadini, però, si pagano da soli. La prima osservazione che faccio è che, nel dibattito in quest'Aula e nelle Commissioni, ho sentito troppo poco parlare di cittadini. È importante ricordare che un provvedimento sulla concorrenza ha come primo scopo quello di creare vantaggi per i cittadini e far pagare di meno, mantenendo la qualità di ciò che acquistano.
  Scelta Civica ha scelto questo come emendamento bandiera perché è importante per i cittadini e non ha controindicazioni. Liberalizzando i farmaci di fascia C, infatti, si abbassano i loro prezzi e i cittadini risparmiano. Non ci sono aumenti di costi per lo Stato, perché sono farmaci che i cittadini si pagano da soli. Non c’è rischio di aumento di consumo dei farmaci, perché sono farmaci prescritti dal medico. Non c’è rischio per la salute dei cittadini, perché, oltre ad essere prescritti da un medico, sono sempre proposti al cittadino da laureati in farmacia. C’è più equità, perché riduciamo un'odiosa discriminazione tra laureati in farmacia che lavorano in farmacia e laureati in farmacia che lavorano nelle parafarmacie e nei corner, ai quali fino ad ora la legge consente di essere farmacisti a metà. Non contravveniamo alla sentenza della Corte costituzionale, perché la Corte costituzionale ha solo stabilito che non è vietato riservare ai farmacisti la vendita dei farmaci, non ha imposto questa soluzione.
  Una proposta emendativa, molti vantaggi. Siamo, quindi, molto sorpresi dal parere del Governo e dal veto che una forza di Governo, di cui facciamo parte, ha posto alla nostra richiesta di rimettere il voto all'Aula. Prima che un torto a Scelta Civica, oggi si consuma un grave torto nei confronti dei cittadini, soprattutto di quelli più colpiti dalla crisi economica e questo è particolarmente odioso.
  Chiediamo a tutti coloro che tengono ai cittadini in quest'Aula di votare a favore del nostro emendamento. Comunque vada, noi continueremo nel nostro impegno a favore dei cittadini e a favore dell'equità (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

Pag. 77

  PAOLA BINETTI. Sono già intervenuta prima su questo argomento. Il tema è che, da un lato, mettiamo avanti una logica di tipo economico. Vendere i farmaci in queste condizioni costerebbe meno perché aumenterebbe il livello di competitività. Dall'altro lato, mettiamo avanti una logica – peraltro, assolutamente rispettabile – di non discriminare la qualità professionale di una persona se lavora in un posto piuttosto che in un altro, perché sono la sua competenza e la sua disponibilità che la definiscono.
  Ma sull'altro piatto della bilancia noi mettiamo una cosa a cui non intendiamo rinunciare, che è la tutela della salute dei cittadini, la considerazione che il farmaco non è un prodotto come tutti gli altri. Unito al farmaco vanno sempre uniti il servizio, la garanzia e la tutela. Ridurre i farmaci ad oggetti come tutti gli altri inevitabilmente, anche dal punto di vista della mentalità che si induce, crea una sorta di uso-abuso del farmaco, perché viene meno quella dimensione che si regge proprio nella relazione di competenza tra chi prescrive e chi, in qualche modo, acquisisce il diritto a poter utilizzare quel farmaco in condizione della massima sicurezza personale. Quindi, voteremo contro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ricciatti. Ne ha facoltà.

  LARA RICCIATTI. Grazie signor Presidente, vorrei preannunciare il voto favorevole del gruppo di Sinistra Ecologia Libertà e provare a portare una conclusione finale, perché l'articolo 32 è stato votato e siamo agli articoli aggiuntivi, rispetto a quello che il mio gruppo, Sinistra Ecologia Libertà, ha provato a spiegare anche all'interno di questo dibattito con i nostri emendamenti. Però, prima di tutto, permettetemi di esprimere un rammarico: c’è stato un dialogo fra sordi. C’è stato un dialogo meramente corrispettivo fra le varie opposizioni. Non abbiamo capito, non sapremo mai, perché la maggioranza ha scelto di bocciare tutti i nostri emendamenti perché non abbiamo avuto l'onore di poter avere anche una spiegazione. La collega Binetti, preannunciando il voto contrario del suo gruppo parlamentare su questi emendamenti, ci ha parlato dell'uso-abuso del farmaco. Io non so quale film e quale vita conduca la collega Binetti fuori di qui. Perché a noi hanno raccontato di persone che si vedono negato oggi il diritto alla salute, che a causa di questa crisi economica non hanno più nemmeno la possibilità di curarsi. Quindi, figuriamoci, se, liberalizzando la fascia C, si aumenterà l'uso-abuso del farmaco ! Le persone non hanno più denaro per potersi curare, il diritto alla salute non è più un diritto ma, già da un po’ di tempo, cara, collega Binetti. Allora, però, collega Binetti, vorrei collegarmi alle sue parole. Questa era una tematica tanto importante e tanto delicata perché non riguarda solo il diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini. Non riguarda soltanto il tema del poter garantire i diritti alle consumatrici e ai consumatori e, anche, – aggiungo io – il diritto alle aziende di cercare il loro profitto, seppure in un contesto di concorrenza e di legalità. Ma era sbagliato inserire questa tematica all'interno di un principio blindato quale la concorrenza. Non può esserci alcuna concorrenza quando parliamo dei diritti delle persone. Non può esserci alcuna concorrenza quando subappaltiamo alle società di capitali tutta l'industria farmaceutica di questo Paese. Non può esserci alcuna equità quando diciamo che non ci sono più i requisiti per cui una laurea è uguale al nord e al sud del Paese. Perché oggi noi qui sanciamo una differenziazione: la stessa laurea non è uguale per tutti. Usciti dall'università con lo stesso pezzo di carta, noi avremo i laureati figli di un Dio potente, delle lobby, e avremo i laureati che non sono amici di Federfarma e quindi saranno costretti ad aprire una parafarmacia e a chiuderla entro un anno. Questo stiamo facendo, care colleghe e cari colleghi ! Mi dispiace, però, che oggi – alla fine della votazione di tutti gli emendamenti – capiamo da parte di alcuni gruppi parlamentari della Pag. 78maggioranza che non era questo il contesto. Ora mi domando, perché non avete avuto il coraggio all'interno dell'aula parlamentare, quella deputata a legiferare, di votare il soppressivo dell'articolo 32 ? Guardi, cara collega Binetti, non avrebbe vinto questa battaglia il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà piuttosto che il gruppo del MoVimento 5 Stelle. Avremmo vinto tutti, e per una volta avremmo avuto il coraggio di dire una cosa: siamo stati un Parlamento con il coraggio di emanciparsi dalle lobby e dagli amici degli amici. Abbiamo perso una grande occasione. (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Scelta Civica per l'Italia)

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Probabilmente questa discussione, come tante altre, non è altro che la prova tecnica del nuovo Parlamento di Renzi dove ci saranno tutti gli yes men che voteranno qualunque cosa e il Senato dei nominati che non servirà assolutamente a niente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, cara collega, noi ci impegniamo perché abbiamo questo senso morale di responsabilità che sembra quasi una malattia qui dentro. Però, penso che la gente fuori lo apprezzi. Detto questo, il MoVimento 5 Stelle voterà a favore dell'emendamento della collega Galgano, pur avendo una visione – e questo naturalmente lo dobbiamo dire – completamente diversa proprio di approccio all'economia, all'economia di mercato, all'economia dei capitali, eccetera. Riteniamo, tuttavia, importante dimostrare, con questo voto favorevole all'emendamento anche di Scelta Civica, la nostra determinazione nel dimostrare l'assoluta contraddittorietà di un Governo che prima fa una cosa, poi ne fa un'altra, che non si giustifica e non sa dire perché la fa.
  Dicono le cose nelle riunioni ma poi non sono in grado di intervenire. C’è veramente un appiattimento culturale e morale di proporzioni enormi di cui prendiamo atto e che probabilmente costituisce il motivo che ci sta aiutando a crescere nel consenso popolare e, quindi, in un certo senso ci fa anche piacere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vignali. Ne ha facoltà.

  RAFFAELLO VIGNALI. Grazie, Presidente. Anzitutto respingiamo al mittente certe accuse assolutamente infondate. Noi abbiamo delle ragioni per una posizione che, peraltro, non sono semplicemente le nostre: basta leggere i documenti dell'Aifa che dimostrano che sui farmaci che si vendono anche nelle parafarmacie non vi è stato alcun abbattimento di prezzi, anzi c’è stato un aumento dei consumi e questo non è un bene perché l'aumento di consumo di farmaci non è bene, mentre invece nei farmaci di fascia C in farmacia c’è stata una contrazione della spesa a carico del cittadino del 3 per cento. Riguardo invece all'aspetto... è stata citata giustamente...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore ! Onorevole Biasotti... onorevole Sisto... onorevole Palese... per favore !

  RAFFAELLO VIGNALI. È stata citata a sproposito la sentenza della Corte costituzionale n. 216 del 2014 – il redattore, lo ricordo perché forse qualcuno lo ha dimenticato – si chiamava Mattarella che dice: «L'incondizionata liberalizzazione di quella categoria di farmaci inciderebbe, con effetti che non sono tutti prevedibili, sulla distribuzione territoriale delle parafarmacie le quali, non essendo inserite nel sistema di pianificazione sopra richiamato» – cioè quello della distribuzione territoriale delle farmacie – «potrebbero alterare il sistema stesso, che è posto, prima di tutto, a garanzia della salute dei cittadini.». Forse, è bene che queste cose ce le ricordiamo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

Pag. 79

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Intervengo solo per dire, rispondendo a quello che diceva l'onorevole Binetti e che altri hanno detto, che noi stiamo, anche insieme all'onorevole Ricciatti almeno su questo punto, chiedendo dall'inizio della discussione qual è la differenza nella tutela della salute tra una farmacia e una parafarmacia, essendo dei posti sostanzialmente simili dove è presente un farmacista (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia). Su questo tema non si è mai avuta una risposta, si è solo sentito dire che si sceglie la salute rispetto al mercato. In realtà, in questo caso la tutela della salute non c'entra nulla. È una scelta per dire: voglio tutelare il sistema attuale delle farmacie rispetto ad un sistema più liberalizzato, posizione per noi sbagliata ma lecita ma non mettiamoci di mezzo la salute (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Grazie, Presidente. Provo a dare una risposta all'ultimo quesito che è stato sollevato. Presidente, salumiere è uno e salumiere è l'altro, ma non vi è dubbio che ciascuno di noi quando va a comprare un etto di prosciutto si sente, come dire, maggiormente assistito e curato nella propria scelta quando entra in una salumeria piuttosto che quando passeggia davanti ai banconi refrigerati di una catena di grande distribuzione dove pure c’è il salumiere da qualche parte che mette le buste sugli scaffali del frigorifero. Figuriamoci se questo non vale nel momento in cui l'acquirente, invece che cercare di comprare un etto di prosciutto, deve andare a prendere, ad esempio, la pillola abortiva o uno psicofarmaco. Questo è il motivo per il quale c’è una sostanziale differenza tra la possibilità di accesso del cliente al farmaco cosiddetto di fascia C in una rete di catena distributiva impersonale e il contatto diretto con il titolare o con il farmacista all'interno dell'ambito farmaceutico. Questo per dire che, se proprio vogliamo andare fino in fondo a questo annoso tema della fascia C, su cui si concentra un attacco ripetuto e costante in ogni provvedimento da diverse legislature a questa parte, il vero tema di interesse economico non sta dalla parte di chi cerca di sostenere la correttezza del sistema attualmente vigente, ma semmai dalla parte di chi sta cercando, con il reiterato tentativo di allargare la distribuzione del farmaco di fascia C, di dare il destro alla diffusione di strutture fortemente organizzate che cercano di entrare nel sistema della produzione e della distribuzione del farmaco con propria marchiatura.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Grazie Presidente, ho sentito citare una sentenza della Corte costituzionale. Ebbene, credo che sia proprio quella con cui la Corte costituzionale dichiarò illegittima la legge della regione Puglia con la quale noi abbassammo il parametro del rapporto tra popolazione e farmacie. È una sentenza veramente bislacca, se la si legge bene, alla luce di quello che noi deliberammo, cioè sembrerebbe che salti il sistema di distribuzione delle farmacie sul territorio nazionale, o meglio, pugliese, solo perché noi dicemmo che ci vuole una farmacia ogni duemila abitanti e non ogni quattromila. Faccio presente che nei comuni pugliesi, del leccese soprattutto, del Salento, da cui viene il presidente Palese, ci sono paesi che non superano i 6 mila abitanti, per cui, poiché una farmacia ci può stare quando la popolazione è pari al parametro più il 50 per cento, accade che tutti i comuni del Salento nel mese estivo siano privi di farmacie, perché chiudono per le ferie e mettono dietro la porta il cartello: vai al comune x che dista anche 15 chilometri. Da qui nacque l'esigenza di fare quella famosa legge. Quella sentenza io per decenza non l'avrei citata.

Pag. 80

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Catalano. Ne ha facoltà.

  IVAN CATALANO. Grazie Presidente, volevo ricordare semplicemente al collega Corsaro che le pillole abortive non fanno parte dei farmaci di fascia C e che in ogni corner di vendita vi è un farmacista.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Galgano 32.07, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione... Revoco l'indizione della votazione...
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lenzi. Onorevole Lenzi, se avvisate un po’ prima... A me è stato detto adesso. Prego, ne ha facoltà.

  DONATA LENZI. Signor Presidente, per puntigliosità, ho alzato la mano mentre parlava l'onorevole Ricciatti, alla quale mi volevo rivolgere, dicendo che mi dispiace che abbia ritenuto i miei interventi non sufficientemente convincenti e non tali da riconoscere un'interlocuzione positiva con le opposizioni, io credo che noi abbiamo spiegato le ragioni della nostra opposizione. All'onorevole Galgano vorrei dire che non capisco dove sia il vantaggio dell'abbassamento dei prezzi nella vendita di un prodotto che è a prezzo amministrato deciso dall'Aifa. Non capisco neanche dove sia il vantaggio dei cittadini visto che la rete della nostra farmacie, onorevole Sannicandro, è tale da essercene una ogni 3.300 abitanti, il che forse spiegherà perché vi è il tetto dei 6.600, onorevole Grillo. Ma il tema è quello iniziale: se stanno dentro al Servizio sanitario nazionale, stanno dentro a certe regole che mirano a garantire che ce ne sia un adeguato numero su tutto il territorio nazionale, se le mettiamo fuori e stiamo in una logica di mercato – e mi meraviglia molto che in tal senso ci sia una forza che in genere è sempre schierata a difesa del Servizio sanitario – allora andiamo in un'altra logica che dice: sono negozi come tutti gli altri. Noi continuiamo a dire qui che sono un pezzo del Servizio sanitario (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie Presidente, questo articolo aggiuntivo lo voto, lo voto a titolo personale, perché ho visto che l'orientamento del rappresentante del gruppo nel Comitato dei nove è di parere contrario. Però, se c’è un piccolo elemento di liberalizzazione in tutto questo articolo 32, questo è solo questo articolo aggiuntivo. Solo per una questione di consenso elettorale, cioè per tenersi buono l'attuale sistema dei farmacisti, si dice no ad altrettante farmacie, ad altrettante competenze e ad altrettante situazioni rispetto all'aspirina, rispetto al Fastum gel, rispetto a medicinali che ormai, se noi andiamo dal tabaccaio, ce li vende lo stesso. Quindi, è veramente uno scandalo che tutto ciò sia solo per motivi speculativi elettorali della corporazione dei farmacisti e, quindi, anche in questo caso, non c'entrano niente i pazienti, qui c’è chi dice che le cose sono per i pazienti e quant'altro, ma non vi è nulla a che vedere; si fa un provvedimento per la concorrenza e le liberalizzazioni e invece si pensa a chissà quali azioni di tipo commerciale dissennato. Molto probabilmente scopriremo scandali e quant'altro tra qualche anno rispetto a questo tipo di impostazione di natura finanziaria e non, con tutto quello che si sta creando. Si dice liberalizzazioni, e l'unico elemento non lo si fa, si dice che tutto ciò è per i cittadini e per l'utenza, peggio ancora !
  È solamente un imbroglio continuo !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sottanelli. Ne ha facoltà.

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Grazie, Presidente. Intervengo solo per precisare Pag. 81alla collega Lenzi che già la normativa prevista nel decreto-legge n. 1 del 2012 permette ai farmacisti di fare degli sconti sui farmaci; tutto questo a vantaggio dei cittadini. Stiamo discutendo di un provvedimento sulla concorrenza e penso che sia alquanto attinente.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Galgano 32.07, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  440   
   Votanti  435   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
 135    
    Hanno votato
no  300).    

  Ricordo che i successivi articoli aggiuntivi nel fascicolo sono ritirati. Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Pagano 32.09. Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pagano 32.09, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Frusone. Provi a votare...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  445   
   Votanti  332   
   Astenuti  113   
   Maggioranza  167   
    Hanno votato
  16    
    Hanno votato
no  316).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Silvia Giordano 32.010, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Binetti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  449   
   Votanti  441   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
 113    
    Hanno votato
no  328).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Baroni 32.011, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Manfredi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  449   
   Votanti  440   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
 111    
    Hanno votato
no  329).    

  (Il deputato Dallai ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Arlotti 32.012.Pag. 82
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palmieri. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Grazie, Presidente. Intervengo per aggiungere la mia firma su questo articolo aggiuntivo e credo anche dell'intero gruppo di Forza Italia, autorizzato dal nostro responsabile d'Aula. Questo è un articolo aggiuntivo ortopedico, nel senso che risolve una distorsione che c’è sul mercato attualmente a favore dei piccoli albergatori rispetto allo strapotere delle grandi piattaforme globali di prenotazione, che impongono spesso clausole capestro, che limitano la concorrenza, impediscono il sorgere di altre piattaforme e, in ultimo, determinano un costo degli alberghi molto più alto rispetto a quello che potrebbe essere se, invece, liberalizzeremo con questa proposta emendativa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Palmieri. Per quanto riguarda la sua firma e quella dell'onorevole Palese, che pure ha dato indicazioni, va bene; per quanto riguarda il resto dei colleghi, l'adesione è una dichiarazione politica, però poi quelli che vogliono firmarlo possono farlo anche al banco della Presidenza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, intervengo per confermare la sottoscrizione di questo articolo aggiuntivo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Prataviera. Ne ha facoltà.

  EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, intervengo per chiedere di aggiungere anche la mia firma, perché si tratta di un articolo aggiuntivo giusto, di buonsenso.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Signor Presidente, intervengo per aggiungere anche la mia firma a quella dell'onorevole Ricciatti a questo articolo aggiuntivo. Lo avevo già fatto in Commissione, quando i relatori ed il Governo avevano dato in prima battuta parere contrario, tant’è che era stato bocciato: fortunatamente l'onorevole Arlotti ha deciso di continuare la battaglia, di portarlo fino in Aula. Noi siamo contenti adesso di poterlo rifirmare, come l'abbiamo difeso allora in Commissione; crediamo ci siano tutte le ragioni per restituire, in condizione di libero mercato, alle strutture ricettive del nostro Paese fino in fondo la possibilità di determinare il prezzo e di lasciare che poi sia il mercato e la soddisfazione degli utenti a determinare se sia congruo o meno, e non piattaforme con base estera. Verremo poi al banco della Presidenza per la firma.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto onorevole Benamati. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA BENAMATI. Signor Presidente, anche a nome del mio gruppo, per esprimere soddisfazione sul parere positivo di questo articolo aggiuntivo, che come è già stato detto era stato trattato ampiamente in Commissione. Ricordo ai colleghi che parliamo di un articolo aggiuntivo che fa nulle le condizioni pattizie sui prezzi fra le strutture ricettive e soggetti terzi che promuovono quell'offerta, quindi l'annosa questione – come è già stato detto – delle piattaforme e dei portali di prenotazione. Uno strumento che poniamo nelle mani degli albergatori, in questa lotta spesso impari; seguiamo su questa strada, ci accompagna su questa strada anche la Francia, che ha utilizzato una norma simile all'interno della legge Macron; c’è un lavoro della Commissione europea con queste entità sovranazionali, questi portali, per trovare una soddisfazione globale a questo problema, sia dal punto di vista della gestione dei prezzi sia dal punto di vista della natura e dell'ammontare delle commissioni. Ci auguriamo anche che questa scelta del Parlamento Pag. 83italiano sia uno stimolo positivo per raggiungere anche a livello continentale un accordo globale su questo tema (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alfreider. Ne ha facoltà.

  DANIEL ALFREIDER. Signor Presidente, considero anch'io importante intervenire su questa questione: si tratta di una vera liberalizzazione, proposta con forza anche dalla nostre associazioni di categoria. Con questo emendamento interveniamo finalmente su una questione aperta da anni, dei portali di prenotazione online: togliendo la clausola che impone il miglior prezzo, le migliaia di strutture alberghiere italiane, piccole e grandi, avranno la possibilità di offrire liberamente i loro servizi su portali online, valutando soprattutto le diverse percentuali di commissione sul mercato. Siamo convinti che questa modifica aprirà alla concorrenza, e allo stesso tempo offrirà ai tantissimi operatori turistici in Italia la possibilità di offrire il proprio servizio con una maggiore flessibilità. Non dimentichiamo, infine, che sostenere le prenotazioni dirette fa sì che elevate percentuali di indotto di tutto il settore turistico rimangano finalmente in Italia, e non finiscano come sempre all'estero. Annuncio, quindi, il parere favorevole del nostro gruppo all'articolo aggiuntivo, e aggiungo la firma di tutti noi.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto con l'onorevole Mucci. Ne ha facoltà.

  MARA MUCCI. Signor Presidente, se possibile vorremmo aggiungere anche le nostre firme a questo articolo aggiuntivo, che riteniamo molto importante per ristabilire un po’ di equilibrio per quanto riguarda lo strapotere delle online travel agency, che esercitano soprattutto sul mondo online e che non consentono ad oggi di esercitare la libera impresa per quanto riguarda i prezzi, che fissano gli albergatori, ma anche per quanto riguarda la disponibilità delle camere stesse. Per noi questo articolo aggiuntivo era quindi molto importante, perché queste clausole andavano a limitare significativamente la concorrenza e sul prezzo e sulle condizioni di offerta tra diverse piattaforme e tra diversi canali che esistono sia online che offline. Quindi, con piacere sottoscriviamo questo articolo aggiuntivo, e ringraziamo anche la maggioranza.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Credo occorra ringraziare il collega Arlotti perché riporta il centro di questo provvedimento sull'unico protagonista: il cittadino. Sostanzialmente non si tratta di una regola dettate per il mercato, ma dettata contro quel mercato che molto spesso penalizza i cittadini ingiustificatamente. Mi sembra che questa sia la via giusta e ovviamente intendo sottoscrivere questo emendamento, ma forse se avessimo sempre tenuto presente questo principio tante cose non le avremmo fatte e altre magari le avremmo invece fatte.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Catalano. Ne ha facoltà.

  IVAN CATALANO. Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto favorevole del gruppo di Scelta Civica.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà.

  GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere l'emendamento, che reputo molto migliorativo dell'attuale organizzazione della vendita on-line della ricettività alberghiera, a vantaggio non solo del consumatore, ma anche a vantaggio soprattutto della piccola impresa, quella diffusa sul territorio, quella Pag. 84che nel nostro Paese riesce molte volte a sostenere la domanda turistica, così importante per la nostra economia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, l'onorevole Abrignani. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO ABRIGNANI. Grazie, Presidente. Anche la componente di ALA intende aderire a questo emendamento. Peraltro si tratta di un emendamento che la nostra componente aveva già presentato, infatti uno di quelli di cui si chiede il ritiro era stato presentato dal sottoscritto. Pertanto, essendo già in linea con quanto presentato dal collega Arlotti non facciamo altro che dare il nostro parere favorevole in conformità con l'emendamento da noi presentato.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Arlotti 32.012, parere favorevole delle Commissioni e del relatore di minoranza, mentre il Governo si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  441   
   Votanti  438   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato
 434    
    Hanno votato
no    4).    

  A seguito dell'approvazione di questo articolo aggiuntivo, l'articolo aggiuntivo Prodani 32.014 si considera assorbito.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 32.016, parere contrario di Commissioni e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Benamati, Tancredi, Minardo, Fanucci...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  437   
   Votanti  434   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
 131    
    Hanno votato
no  303).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 32.017, parere contrario di Commissioni e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  447   
   Votanti  444   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato
 129    
    Hanno votato
no  315).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pellegrino 32.018, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  448   
   Votanti  446   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato
 128    
    Hanno votato
no  318).    

Pag. 85

(Esame dell'articolo 32-bis – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 32-bis (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 32-bis.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bergonzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  450   
   Votanti  431   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato
 376    
    Hanno votato
no   55).    

(Esame dell'articolo 32-ter – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 32-ter (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 32-ter.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tidei, Fanucci...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  435   
   Votanti  419   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato
 358    
    Hanno votato
no   61).    

  (Il deputato Dal Moro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 32-quater – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 32-quater (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 32-quater.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  452   
   Votanti  449   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato
 392    
    Hanno votato
no   57).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Adesso chiedo al relatore i pareri sugli articoli aggiuntivi all'articolo 32-quater.

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Signor Presidente, il parere è contrario e intendo anche l'articolo aggiuntivo Abrignani 32-quater.05, sul quale c’è un invito al ritiro, ma mi pare che l'onorevole Abrignani abbia già comunicato la volontà di ritirarlo.

  PRESIDENTE. L'articolo aggiuntivo Abrignani 32-quater.05 in realtà è assorbito dall'articolo aggiuntivo 32.012, che è stato già approvato, quindi non serve ritirarlo. Pag. 86Ad ogni buon conto, i pareri sono tutti contrari. Il relatore di minoranza, onorevole Allasia.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Signor Presidente, il parere è favorevole su tutti gli articoli aggiuntivi.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANTONELLO GIACOMELLI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici articoli aggiuntivi Prodani 32-quater.03 e Abrignani 32-quater.04.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Prodani 32-quater.03 e Abrignani 32-quater.04, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  448   
   Votanti  367   
   Astenuti   81   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato
  53    
    Hanno votato
no  314).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Cancelleri 32-quater.06, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Grillo, Venittelli, Monchiero. Onorevole Grillo, provi a votare; provi a votare senza pallina.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  451   
   Votanti  440   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
 121    
    Hanno votato
no  319).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Da Villa 32-quater.07.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Da Villa. Ne ha facoltà.

  MARCO DA VILLA. Grazie, Presidente. Con questo emendamento e con i seguenti, che declinano lo stesso argomento con sfumature diverse, si intende intervenire sulle commissioni che gli esercenti si trovano costretti a sostenere in seguito a pagamenti con carte di debito.
  Sappiamo che l'Unione europea è intervenuta con un regolamento sulle commissioni interbancarie, per cui dal 9 dicembre ci sarà un tetto alle commissioni interbancarie che saranno sostenute, ma nulla si dice delle commissioni cosiddette «per i servizi agli esercenti».
  Quindi, con questi emendamenti noi intendiamo porre un limite alle commissioni che, appunto, gli esercenti devono sostenere e che sono particolarmente gravose, in particolare per alcune categorie come quelle dei tabaccai e dei benzinai, ma riteniamo che per tutti gli esercenti debba essere posto un limite a queste commissioni. Questa posizione è stata già accolta dal Governo con un ordine del Pag. 87giorno, appunto che è stato valutato positivamente. Per cui, chiediamo un voto favorevole su questi emendamenti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Da Villa 32-quater.07, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marroni. Ci siamo ? Caruso; provi a votare, non a sbloccarla, a votare. Togliete quelle palline infernali...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  442   
   Votanti  434   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  312).    

  (Il deputato Romanini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Da Villa 32-quater.08, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Anzaldi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  435   
   Votanti  428   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
 119    
    Hanno votato
no  309).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Da Villa 32-quater.09, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  442   
   Votanti  436   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato
 125    
    Hanno votato
no  311).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Da Villa 32-quater.010, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grillo, Piepoli, Roberta Agostini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  424   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 123    
    Hanno votato
no  301).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Da Villa 32-quater.011, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 88
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  442   
   Votanti  436   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato
 121    
    Hanno votato
no  315).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Da Villa 32-quater.012, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  443   
   Votanti  437   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  315).    

  (Il deputato Kronbichler ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Da Villa 32-quater.013, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vico...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  458   
   Votanti  452   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato
 127    
    Hanno votato
no  325).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Da Villa 32-quater.014, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vico, Stella Bianchi, Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  454   
   Votanti  448   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato
 127    
    Hanno votato
no  321).    

  (Il deputato Preziosi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Da Villa 32-quater.015, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malpezzi...esperisca, onorevole Malpezzi. Turco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  454   
   Votanti  448   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato
 126    
    Hanno votato
no  322).    

  (Il deputato Fossati ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Pag. 89

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Da Villa 32-quater.016, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  452   
   Votanti  446   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato
 126    
    Hanno votato
no  320).    

  (Il deputato Magorno ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo all'articolo aggiuntivo Catalano 32-quater.017.

  IVAN CATALANO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  IVAN CATALANO. Grazie, Presidente. Annunzio che ritiro l'articolo aggiuntivo 32-quater.017 in quanto con la sottosegretaria Vicari abbiamo raggiunto un'intesa sull'approvazione del contenuto dell'articolo aggiuntivo come ordine del giorno, in quanto rispecchia anche il contenuto del parere espresso dalla IX Commissione in merito all'argomento del trasporto pubblico non di linea.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Vargiu 32-quater.018.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vargiu. Ne ha facoltà.

  PIERPAOLO VARGIU. Grazie, Presidente. È difficile comprendere le motivazioni per cui questo articolo aggiuntivo non viene accettato. È una proposta emendativa che va nell'interesse del consumatore, perché allinea il costo del pagamento per i bollettini postali, sia che questi vengano eseguiti presso le poste, sia da altre strutture autorizzate, presso le tabaccherie o gli altri circuiti. In questo momento il costo di questi bollettini, se viene eseguito attraverso il circuito parallelo, è di 2 euro, mentre è di un 1,30 euro, o meno, se viene eseguito presso gli uffici postali.
  È ovviamente interesse di tutti avere la possibilità che i consumatori vadano a pagare questi bollettini a un prezzo analogo all'interno dei circuiti che sono ugualmente autorizzati, perché questo consente di risparmiare tempo e denaro e di avere un circuito parallelo che incrementa di molto l'offerta. Quale occasione migliore di un disegno di legge che si occupa di concorrenza per riuscire a creare una situazione che favorisce il consumatore ? Francamente è difficile comprendere il motivo per cui il Governo non abbia espresso un parere favorevole su questo articolo aggiuntivo, di cui io chiedo la votazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Vargiu 32-quater.018, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  450   
   Votanti  442   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato
 142    
    Hanno votato
no  300).    

  (I deputati Magorno e Falcone hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

Pag. 90

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Fantinati 32-quater.019.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fantinati. Ne ha facoltà.

  MATTIA FANTINATI. Grazie, Presidente. La contraffazione ci costa 8 miliardi l'anno, ci fa perdere 130 mila posti di lavoro ed è figlia della delocalizzazione. Ricordo a tutti che solo il MoVimento 5 Stelle ha fatto approvare una legge per impedire alle aziende che ricevono contributi statali di scappare con il bottino all'estero. Nessuno ci aveva pensato prima, forse per non disturbare alcune grandi multinazionali di proprietà di politici illustri, come l'Indesit della senatrice Merloni, oppure ancora più illustri come il Ministro dello sviluppo economico Guidi, che con la sua Ducati ha preso soldi pubblici, ha licenziato qui e ha – come definito da lei – multilocalizzato in Croazia, alla faccia del buon esempio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Tralasciamo per un attimo che il Governo ha bruciato la sua occasione durante il semestre di Presidenza europea...

  PRESIDENTE. Colleghi, se possiamo liberare il banco del Governo... Prego.

  MATTIA FANTINATI. Tralasciamo per un attimo che il Governo ha bruciato la sua occasione durante il semestre di Presidenza europea di scrivere una norma comunitaria per la valorizzazione del made in, anche se ci sarebbe da chiedersi: se non allora, quando ?
  Se il made in Italy fosse un brand, sarebbe il terzo al mondo dopo Coca Cola e Visa. Perciò va difeso dai delinquenti che ne abusano senza titolo, punendoli severamente, perché di fatto imbrogliano il consumatore. I due prossimi articoli aggiuntivi a mia prima firma sono a difesa del vero made in Italy.
  I due articoli aggiuntivi nascono da un'indicazione dell'Agenzia delle dogane che, durante un'audizione in X Commissione (Attività produttive), ha evidenziato la necessità di modificare l'articolo 4, comma 49-bis della legge n. 350 del 2003 (finanziaria 2004), che ha trasformato, in alcuni importanti casi, la fallace indicazione del marchio di un prodotto da reato penale a illecito amministrativo. Inoltre, ha previsto quale unico obbligo di un importatore quello di fornire una dichiarazione con cui si impegna ad assicurare un'idonea informazione sul luogo di produzione delle merci in fase di commercializzazione. Così facendo, si disperde il controllo: non più in entrata del prodotto in dogana, ma alla commercializzazione sugli scaffali.
  In parole povere, se io importo un semilavorato, non sono obbligato ad etichettare la sua provenienza, ma posso fare un'autodichiarazione in cui mi impegno a farlo nella commercializzazione del prodotto finito. Poi, posso anche applicare una fallace etichetta made in Italy: anche se esistesse una remota, ma davvero remota, possibilità di venire scoperto, la pena sarebbe una multa pecuniaria. L'impatto, profondamente negativo, infatti, sul sistema dei controlli, ha portato da 11 milioni di prodotti sequestrati nel 2008 a un milione e mezzo sequestrati nel 2013.
  Pochi giorni fa ha fatto molto scalpore il servizio delle Iene, relativo alla passata di pomodoro. Secondo il servizio, ditte cinesi vendono a ditte italiane un semilavorato di concentrato di pomodoro scadente e nocivo. Queste aziende italiane, dopo una lavorazione finale banalissima, commercializzano il prodotto finito con il marchio made in Italy. Tutti voi indignati a gridare lo scandalo. Ma noi ci chiediamo: ma che fine hanno fatto tutti i Governi che dicevano di promuovere il made in Italy e di lottare contro la contraffazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), ma che di fatto la stanno favorendo, depenalizzando il reato ?

  PRESIDENTE. Mi perdoni, onorevole Fantinati, chiedo ai colleghi di non fare riprese in Aula durante gli interventi. Prego, continui, onorevole Fantinati.

Pag. 91

  MATTIA FANTINATI. Grazie. Forse non vogliono disturbare quelle aziende che producono all'estero e, dopo una piccola lavorazione finale, si legittimano, apponendo un'etichetta made in Italy (Deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle espongono cartelli che riproducono la scritta: VERO MADE IN ITALY e mostrano bottiglie di passata di pomodoro) ?

  PRESIDENTE. Chiedo agli assistenti parlamentari di togliere i cartelli dei colleghi (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente). Va bene, grazie... Per favore, colleghi.

  MATTIA FANTINATI. In Parlamento l'anno scorso il MoVimento 5 Stelle ha proposto una mozione, impegnando il Governo ad agire secondo quanto...

  PRESIDENTE. Onorevole Fantinati, la invito ad attendere che i colleghi smettano di fare questa cosa, sennò io sono costretto a interromperla. Per favore, colleghi, altrimenti l'onorevole Fantinati non può continuare. Onorevole Gallinella, non faccia foto. Onorevole Sibilia, per favore.

  MATTIA FANTINATI. In Parlamento, l'anno scorso, il MoVimento 5 Stelle ha proposto una mozione, impegnando il Governo ad agire secondo quanto disposto da questi due articoli aggiuntivi che andremo a votare. Mozione approvata all'unanimità, con parere favorevole anche del Governo. Ora spero che davvero non vi rimangiate la parola. Siate per una volta coerenti e abbiate il coraggio di seguire il MoVimento 5 Stelle nella sua battaglia per la tutela del vero made in Italy (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole Ciprini, onorevole Tripiedi, non fate foto in Aula.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ricciatti. Ne ha facoltà.

  LARA RICCIATTI. Signor Presidente, per chi si candida a fare politica ci sono alcune imprescindibili doti, che uno deve dimostrare sempre e comunque, tutti i giorni, in qualsiasi luogo egli faccia politica. Sono l'etica e la morale. Sulle prime due non ho alcun motivo di mettere in discussione il MoVimento 5 Stelle. Sull'onestà intellettuale un po’ sì.
  Il collega Fantinati adesso ha dimostrato di non avere tanta onestà intellettuale, perché è in giacenza presso la X Commissione una proposta di legge, che peraltro porta la mia prima firma, contro le delocalizzazioni, in cui noi lo mettiamo nero su bianco.
  Tra l'altro, è una proposta di legge che ha avuto l'onore di avere la sottoscrizione di molte colleghe e colleghi, anche della maggioranza, dove c’è scritta una cosa semplice, ossia che chi prende i soldi pubblici da parte dello Stato e decide di abbassare la saracinesca, deve restituire quei soldi, deve pagarci gli interessi e deve pagare una multa.
  Vede, io sottoscrivo anche le virgole di quello che ha detto il collega Fantinati, ma non ci si approccia ad una questione così importante cercando di dimostrare di essere i detentori di verità assolute e detentori di meriti assoluti. Le battaglie di questo tipo, importanti come il made in Italy, non si vincono a livello di gruppi parlamentari, perché, vedete, care colleghe e cari colleghi, noi la sfida sul made in Italy non l'abbiamo persa qui dentro, perché, in maniera trasversale, tutti i gruppi parlamentari hanno approvato una mozione sulla tutela del made in italy: l'hanno persa questo Governo e Renzi durante il semestre di Presidenza italiana dell'Unione europea ! Aveva promesso una cosa, che avrebbe riportato a casa la tutela del made in Italy, prendendo in giro tutti quei piccoli, medi e anche grandi imprenditrici e imprenditori, garantendo loro che avrebbe portato a casa il risultato del made in Italy. Questo non è stato fatto. Questo non l'ha fatto.
  Noi di Sinistra Ecologia Libertà ci abbiamo creduto per un po’, poi siamo andati a fare delle ricerche. Appunto – come ha detto il collega Fantinati –, come la Ministra Guidi, titolare del dicastero allo sviluppo economico, può far passare una proposta di legge di questo tipo, come Pag. 92ad esempio quella che abbiamo avanzato noi sulle delocalizzazioni, quando appunto la sua azienda di famiglia, la Ducati Energia, è delocalizzata all'estero ?
  Però, vedete, care colleghe e cari colleghi, noi voteremo i vostri due articoli aggiuntivi e ripeto che sottoscrivo anche le virgole, però queste battaglie da soli non si vincono, si fanno delle pessime figure (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Taranto. Ne ha facoltà.

  LUIGI TARANTO. Grazie, Presidente. Io penso che la questione non sia quella di ragionare sui titoli, ma quella di trovare vie efficaci per l'effettiva tutela del made in Italy.
  Allora, proprio le questioni che sono state sollevate negli interventi precedenti ci dicono che, anche in questo caso, sarebbe utile far tesoro di un principio, principio che, in questo caso, recita più meno così: Historia magistra vitae. E, dunque, dovremmo avere chiaro che la ricerca di una più efficace definizione della fallace indicazione, così come la ricerca di un più efficace apparato sanzionatorio, sono questioni che meritano di essere affrontate esattamente in quella cornice europea che è stata evocata. Il fatto che questa cornice europea si sia rivelata complessa da praticare, non toglie che, volenti o nolenti, è in quella dimensione che va ricercata la soluzione al problema.
  Quanto al secondo degli articoli aggiuntivi che sono stati proposti, che propone di cassare una parte del comma 49-bis dell'articolo 4 della legge n. 350 del 2003, voglio ricordare che, laddove approvato, esso sostanzialmente concentrerebbe sul momento doganale tutto il sistema dei controlli.
  Ora questa norma è esattamente nata proprio allo scopo di consentire una diffusione del sistema dei controlli anche oltre il momento doganale. Naturalmente, la questione che dobbiamo porci è, piuttosto, quella dell'efficacia complessiva del sistema di controlli e che su questo versante occorra fare passi avanti la questione pacifica. In particolare, ricordo che sarebbe davvero importante portare il più rapidamente a regime l'esperienza dello sportello unico doganale.
  Ma, lo ripeto: un conto è porre la questione dell'efficacia dei controlli, altro è pensare di risolvere il problema tornando a incentrare tutto il sistema dei controlli sul solo momento doganale. Non renderemmo più efficace il sistema dei controlli e l'unico risultato che avremmo è di rendere più complessa la gestione delle procedure doganali.
  Dall'altra parte, ricercare definizioni più efficaci del concetto di fallace indicazione non è operazione che può essere condotta al di fuori di una dimensione di intesa all'interno della Commissione europea (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Vico. Ne ha facoltà.

  LUDOVICO VICO. Signor Presidente, sono dieci anni che in questo Parlamento è stata prodotta una serie di leggi sul made in Italy, sia sul full made in italy sia sui marchi, e puntualmente, quando si va alla notifica al Consiglio europeo e alla Commissione europea, quella notifica viene respinta.
  Infatti, la madre di tutte le questioni del made in è la mancata approvazione, da parte del Consiglio d'Europa, di una legge che, per l'ottava volta, è stata respinta dai grandi Paesi europei, Germania, Francia e persino Spagna !
  Questo è il problema – le chiedo scusa, ancora per un attimo –, perché sul versante della contraffazione si pone un'altra questione, che non è solo legata alla delocalizzazione. Io voglio solo segnalare che oggi, nel nostro Paese e in Europa, le prevalenti merci contraffatte che entrano sono prodotti farmaceutici e ricambistica. Questi sono i dati dell'Agenzia delle dogane, monitorati con puntualità ogni anno. Richiamo, quindi, questa vivacità di affrontare Pag. 93questo problema come un problema vero, da affrontare congiuntamente in questa sede importante che è la Camera dei deputati (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. Ha già detto la collega Ricciatti che noi voteremo a favore di questi articoli aggiuntivi. A proposito di made in Italy, ne approfitto solo per ricordare all'Aula che oggi è tornata di grande attualità la questione del Trattato transatlantico sugli investimenti (TTIP), dopo che ieri si è arrivati a un accordo sul trattato con l'area del Pacifico da parte degli Stati Uniti.
  Anche oggi il giornale della Confindustria invitava proprio questo Parlamento ad essere molto meno attento alle questioni dell’italian sounding, molto meno pretenzioso, perché si tratterebbe e si tratterà di chiudere con più facilità questo accordo transatlantico sugli investimenti con un Paese, gli Stati Uniti, che evidentemente di made in Italy e di tutela dei marchi, eccetera, non ne vuole sentir parlare.
  La liberalizzazione del commercio e degli investimenti significa anche questo. Significa adottare le regole altrui, che non prevedono questo tipo di eccezioni, e significa affidare di fatto ad una concorrenza internazionale senza alcun freno quelli che sono i nostri prodotti di qualità, all'interno di un sistema in cui prevale e prevarrà sempre la capacità del capitale finanziario, anziché la capacità e la qualità nel produrre.
  Questo Parlamento – ne approfitto per dirlo – deve discutere di questo. Ne sta discutendo il mondo, ne discutono negli Stati Uniti, ne discutono in Europa. Non è possibile che qui dentro non si dia mai la possibilità sia di conoscere sia di dibattere su quello che sarà il tema centrale dei prossimi mesi.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fantinati 32-quater.019, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Albanella.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  417   
   Votanti  402   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato
 126    
    Hanno votato
no  276).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fantinati 32-quater.02, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Terrosi, Tancredi, Frusone.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  415   
   Votanti  409   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato
 108    
    Hanno votato
no  301).    

  (Il deputato Magorno ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Ricordo che avevamo accantonato gli emendamenti riferiti all'articolo 31, unitamente alla votazione dell'articolo stesso, in quanto il Comitato dei diciotto e la Commissione Pag. 94bilancio non si erano ancora espressi sui subemendamenti riferiti all'emendamento 31.600 delle Commissioni. A tale riguardo, chiedo al relatore per la maggioranza, onorevole Martella, se intenda a questo punto riunire il Comitato dei diciotto e di quanto tempo effettivamente abbia bisogno per questo adempimento.

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Grazie Presidente. È opportuno riunirlo ma sono sufficienti quindici minuti di sospensione.

  PRESIDENTE. A questo punto, poiché si deve riunire anche la Commissione bilancio per l'espressione del parere sui subemendamenti riferiti all'articolo 31.600 delle Commissioni, io chiedo anche al presidente Boccia se va bene un quarto d'ora. È importante che poi, però, si riprenda con puntualità.

  FRANCESCO BOCCIA, Presidente della V Commissione. È più che sufficiente.

  PRESIDENTE. Perfetto. Allora, sospendiamo la seduta che riprenderà tra 15 minuti. La seduta è sospesa.

  La seduta, sospesa alle 19,10, è ripresa alle 19,25.

  PRESIDENTE. La seduta è ripresa e chiedo ai colleghi di liberare i banchi del Governo.
  Ricordo che, prima della sospensione, è stato da ultimo respinto l'articolo aggiuntivo Fantinati 32-quater.02. Avverto che, fuori dalla seduta, è stato ritirato dalla presentatrice l'emendamento Pellegrino 31.4. Avverto inoltre che la Commissione Bilancio ha espresso il parere, che è in distribuzione, sui subemendamenti riferiti all'emendamento 31.600 della Commissione (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).

(Ripresa esame dell'articolo 31 – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 31 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).
  Invito i relatori ad esprimere il parere delle Commissioni sugli emendamenti riferiti all'articolo 31 (non nel senso ovviamente del gruppo ma l'articolo 31 quello vero... !).
  Prego i colleghi di prendere posto. Onorevole Martella, prego. Siamo a pagina 5 del fascicolo. Colleghi per favore, se prendete posto.

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Scusi Presidente, devo trovare il fascicolo.

  PRESIDENTE. Siamo a pagina 5 del fascicolo, all'emendamento soppressivo Polidori 31.1 su cui deduco che ci sia parere contrario.

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Le Commissioni esprimono parere contrario sugli emendamenti Polidori 31.1, Vignali 31.2...

  PRESIDENTE. Quelli successivi sono emendamenti identici e peraltro sono stati ritirati prima dell'inizio della seduta.

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Presidente, le Commissioni esprimono parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 31 e anche sui subemendamenti.

  PRESIDENTE. Benissimo, salvo l'emendamento 31.600 delle Commissioni su cui c’è il parere favorevole.
  L'onorevole Allasia non è in Aula.
  Il Governo ? Immagino che il Governo esprimerà un parere conforme a quello del relatore per la maggioranza.

Pag. 95

  ANTONELLO GIACOMELLI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Non vorrei meravigliare l'Aula ma il Governo esprime parere conforme al relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Siamo certi che l'Aula non si stupirà della sua aderenza ai pareri del relatore per la maggioranza.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 31.1, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  C’è un clima natalizio in una parte dell'emiciclo...
  Duranti... Carrozza... prendiamo posto così chiudiamo la votazione ... che c’è onorevole Binetti ? Che succede ?... Onorevole Buttiglione vive e lotta con noi, è qui presente...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  345   
   Votanti  344   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato
 107    
    Hanno votato
no  237).    

  (I deputati Borghi e Magorno hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Crippa 0.31.600.1, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nizzi... Tancredi... Rondini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  358   
   Votanti  356   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato
  92    
    Hanno votato
no  264).    

  (La deputata Albanella ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Polidori 0.31.600.3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Saltamartini, Simonetti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  374   
   Votanti  372   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  250).    

  Passiamo alla votazione sul subemendamento Crippa 0.31.600.2.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Grazie Presidente, brevemente, diamo un nome e un cognome anche alle modifiche di queste proposte emendative. La collega Bonomo, per risolvere una marchetta territoriale, oggi, mette in ampia difficoltà un mondo di professionisti, andando innanzitutto a fare una sanatoria – come era già stata fatta e prevista in altri emendamenti sempre presentati dalla stessa collega in altri provvedimenti – per quelle società di ingegneria che si occupavano anche di progettazione in qualche modo riconducibile all'ambito privato. Il problema è che normativamente questa situazione era stata già sanzionata da diversi tribunali per il fatto che non si potesse fare, perché la normativa non lo permetteva. Voi oggi andate a condonare coloro i quali hanno Pag. 96fatto, in maniera sicuramente anche fraudolenta, questo tipo di associazione, in maniera tale che una concorrenza sleale, perché non era permessa dalla legge, di fatto, venga sanata completamente.
  Ma andiamo oltre; voi oggi fate un altro passo in più, quello verso il futuro. Le società di ingegneria così come le pensate non devono neanche essere iscritte agli albi, secondo voi, e questo perché comunque vi è iscritto il professionista che, magari, poi, prende un appalto dalla società stessa. Alla fine, però, purtroppo, c’è sempre un legame tra controllore e controllato, cioè colui che ti paga è, alla fine, colui che ti dà il lavoro. In una congiuntura economica come quella attuale, in cui il mondo delle professioni vi è dentro fino al collo, con un sacco di professionisti in difficoltà anche solo per pagare le quote di iscrizione agli albi, voi oggi state andando a dire che la signora Maria potrà scegliere tra una società di ingegneria non iscritta agli albi e il professionista singolo che, invece, deve sottostare a un codice deontologico.
  Ricordo a tutti, giusto perché qualcuno magari se lo dimentica, che l'iscrizione all'albo, in questo caso, rappresenta anche una formalità di riconoscimento verso il Ministero della giustizia. La stessa cosa, invece, non era stata fatta per le società di ingegneria, cioè le società di ingegneria vengono pubblicate sul sito dell'ANAC, senza che l'ANAC, in qualche modo, sancisca quali si possano iscrivere e quali no; viene dato un elenco in pubblicazione. Questo vuol dire, semplicemente, fare due pesi e due misure per la medesima tipologia di attività.
  Allora io vi chiedo: chi è che può controllare, dal punto di vista deontologico, della correttezza, l'operato di queste società di ingegneria ? Nessuno, perché, in qualche modo ne risponderà sempre il singolo professionista. Questo vuol dire che la società di ingegneria potrebbe comportarsi in maniera fraudolenta, in maniera costante e continua, cambiando professionista ogni mese, perché lo troverà sempre, in un periodo di crisi, il professionista compiacente che firmerà pur di portare a casa la pagnotta o perché è certo che tanto nessuno ormai lo perseguirà più in questo Paese dove non c’è neanche più una regola che viene mantenuta.
  Oggi, ancora una volta, Confindustria vi fa una richiesta e voi dite sì, certamente sì, perché vi vogliamo far fare anche le società di ingegneria. Ma perché non le iscrivete – come chiediamo noi – all'interno degli albi, così almeno rispettano le stesse regole che i singoli professionisti devono rispettare ? A questa domanda, ovviamente, non ci è stato risposto in maniera decente e chiara. Il concetto alla base di tutto è sempre: facciamo una bella marchetta territoriale, così mettiamo in difficoltà tutti i professionisti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonomo. Ne ha facoltà.

  FRANCESCA BONOMO. Grazie, Presidente. Vorrei giusto intervenire per chiarire la situazione e specificare appunto perché andiamo a votare questo emendamento, che, tra l'altro, è un emendamento dei relatori. Ringrazio anche i relatori, che hanno fatto un ottimo lavoro rispetto a tutto il provvedimento ed in particolare a questa questione. Volevo anche specificare e chiarificare attraverso lei, al collega che è appena intervenuto, che questo articolo, in realtà, già per come è stato inserito dal Governo all'interno di questo provvedimento, è una nota interpretativa. Una nota interpretativa, nella legge, va a chiarificare quello che era l'obiettivo originario del legislatore. Infatti, non so perché il collega Crippa l'ha definita una sanatoria, visto che le società di ingegneria agiscono e operano nel nostro settore a partire dal 1994, dalla legge Merloni. Questo articolo, già in origine, andava appunto a chiarificare un'incertezza legislativa data dal susseguirsi delle norme nel tempo. Certo, sono state alcune sentenze a porre in essere quest'incertezza, una sentenza del tribunale di Torino, in particolare, del 2013, che aveva dichiarato nullo un contratto privato perché ovviamente concluso Pag. 97da una società che faceva solo progettazione. Vorrei solo specificare anche al collega Crippa che questa sentenza, tra l'altro, è già stata superata da un'altra sentenza successiva del tribunale Bologna, che ha detto l'esatto contrario. Che cosa succede, però ? Visto che ci sono due sentenze, una che ha detto l'esatto contrario dell'altra, vuol dire che è chiaro che c’è un'incertezza legislativa. Questo articolo andava solo a chiarificare queste tipo di incertezza. Invece, operazioni di altro genere del collega, ma ovviamente anche posizioni differenti di altri colleghi, andavano a richiedere, attraverso una modifica in Commissione, l'iscrizione all'albo direttamente delle società di ingegneria. I professionisti che lavorano nelle società di ingegneria, che, vorrei specificare, nel nostro Paese sono 6 mila – 6 mila ! – e lavorano nel nostro Paese e anche all'estero, sono già iscritti all'albo degli ordini professionali e sono tenuti ovviamente alla deontologia professionale. Quello che vorrei ancora specificare e che è ben chiaro, anche dall'attuale emendamento dei relatori, che l'obiettivo del Governo e del Partito Democratico in particolare è quello di garantire la concorrenza tra i diversi attori del settore, ovviamente tra società di professionisti e società di ingegneria. Peraltro, vorrei anche specificare che le società di ingegneria si occupano di progettazione solo per una percentuale minima (20 per cento), offrono però un altro tipo di servizi (consulenze integrate), quindi hanno proprio una specificità data da questo tipo di attività che svolgono. Per concludere e quindi per chiarificare anche sulla trasparenza e sul rispetto della deontologia, vorrei dire che nell'emendamento dei relatori è stato previsto per questo tipo di società, soprattutto per la conclusione dei contratti privati, la stipula di una polizza rispetto ai contratti stessi, nonché l'indicazione appunto dei professionisti che vanno a firmare la progettazione, che ovviamente sono responsabili del rispetto della loro deontologia professionale. Se, invece, l'interesse degli ordini era quello di ottenere fondi dall'iscrizione delle società di ingegneria, allora questa può essere una cosa che, secondo me, non può essere accettata, sia dal punto di vista del principio stesso ma anche dal punto di vista della normativa europea. Se in Europa e nel mondo esistono le società di ingegneria come figure professionali e societarie, non vedo perché noi in Italia dovremmo richiedere caratteristiche differenti, quindi andando a richiedere ai nostri operatori dei criteri aggiuntivi rispetto a quello che è previsto in Europa e nel mondo. Penso che, in un disegno di legge come quello sulla concorrenza, con il quale vogliamo garantire che i nostri operatori agiscano sul mercato nazionale ed internazionale in maniera consona ed in maniera competitiva rispetto agli altri, non possiamo che cercare di valorizzarli e cercare di mettere in sicurezza quelle che sono le loro attività.
  Questo fa questo emendamento dei relatori, e io ringrazio veramente tutti per il lavoro svolto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pellegrino. Ne ha facoltà.

  SERENA PELLEGRINO. Signor Presidente, finalmente l'onorevole Bonomo ha raggiunto il suo risultato. Ci ha provato più volte, lo ricordo: con il decreto-legge cosiddetto competitività al Senato è stato inserito un emendamento alla velocità della luce, che prevedeva che le società di ingegneria «asfaltassero» tutti i liberi professionisti delle professioni tecniche. È arrivato qui alla Camera, è stato riaperto quel decreto-legge perché il Governo voleva riaprirlo per altri motivi; e per fortuna il Viceministro De Vincenti aveva compreso che effettivamente entrare tout court nel comparto dei contratti privati, come di fatto c’è già nei contratti pubblici, avrebbe distrutto tutto il comparto delle reti delle professioni tecniche, e quindi accettò il mio emendamento soppressivo.
  Cosa accade ? Che con il decreto-legge «sblocca-Italia» verso le 10 di sera – voi ricorderete bene che cosa è accaduto durante la discussione di quel decreto-legge – Pag. 98arriva un emendamento da parte del Governo, in totale sordina, dove si ripristina e si chiede di nuovo l'inserimento delle società di ingegneria che «asfaltino» nuovamente le reti delle professioni; ma in quel caso in Commissione ambiente si è deciso di non prenderlo in considerazione, dal momento che già nel decreto-legge cosiddetto competitività era stato accettato come abrogazione di quella norma.
  Ma purtroppo, cosa accade ? Che successivamente, con il decreto-legge cosiddetto «concorrenza», il Governo lo inserisce direttamente all'interno della norma del provvedimento: non è più in Commissione ambiente, si ritrova in altre Commissioni. Le Commissioni fanno un ottimo lavoro per riuscire a non condonare i «pregressi», diciamo pure così, ma a dare pari dignità a queste società di ingegneria: perché si dice che sono società di ingegneri, allora vivaddio, dovranno avere le stesse responsabilità deontologiche delle reti delle professioni.
  Bene: si arriva ad un accordo, i relatori concordano insieme ai commissari delle Commissioni un provvedimento, una norma chiara, evidente, che mette comunque tutti quanti sullo stesso piano. Cosa succede ? Perché bisogna dire chiaro i nomi e i cognomi, perché io non me la prendo con l'onorevole Bonomo, che sta semplicemente facendo da «alfiere» all'interno del Parlamento: l'OICE e una porzione delle cooperative vogliono che questo emendamento venga modificato, che questa parte dell'emendamento prodotto nelle due Commissioni competenti venga modificato.
  Allora c’è un passaggio, una richiesta eventualmente di costituire un albo speciale per le società di ingegneria: ebbene, non vale neanche questo, che dal mio punto di vista sarebbe stato comunque un cavallo di troia all'interno degli ordini professionali. Che cosa otteniamo ? Otteniamo un registro Un registro ? Una cosa che uno va e prende direttamente da Internet e verifica chi sono ? Noi dobbiamo sanare 6 mila società di ingegneria ? Io vi ricordo che, durante il decreto-legge cosiddetto competitività, il Corriere della Sera disse che io stavo facendo riferimento alle leggi razziali del 1939 (peraltro sono del 1938), quando andavo a difendere le professioni tecniche. Contro chi ? Contro i poveri ingegneri delle società di ingegneria. Io vi dico che le società di ingegneria non sono quattro poveri ingegneri: i quattro poveri ingegneri sono tutti quelli che lavorano a 600 euro e sono al libro paga delle società di ingegneria, che possono essere di proprietà di medici, avvocati, di tutt'altra professione, tranne che progettisti.
  Veramente io vorrei mettere il punto a questa situazione, perché è un emendamento voluto chiaramente dal Governo, in totale opposizione a quello che è accaduto finora in Parlamento. Chiedo veramente un moto da parte tutti i parlamentari, di una riflessione su quanto sta accadendo in questo momento (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pesco. Ne ha facoltà.

  DANIELE PESCO. Grazie, Professore...

  PRESIDENTE. La ringrazio (Applausi).

  DANIELE PESCO. Chiedo scusa, Presidente.

  PRESIDENTE. Non ha detto una cosa proprio sbagliata, nel mio piccolo ho anche una docenza..

  DANIELE PESCO. Volevo rispondere alla collega del PD. Quando si parla di una norma che interpreta una legge, in realtà non è così in questo caso. Dopo la legge Merloni è stato commesso un abuso, quando le società di ingegneria hanno cominciato ad operare anche per il privato, quando il privato non era contemplato tra i possibili clienti delle società di ingegneria, e hanno fatto diversi lavori per il comparto privato a cui sono seguite diverse sentenze anche contrastanti tra loro. Quindi, adesso si compie l'abuso vero: concedere alle società di ingegneria Pag. 99di lavorare tranquillamente anche per il privato. Si dice che le società di ingegneria sono formate soltanto da ingegneri quando in realtà non è così, perché in queste società c’è anche il socio privato, e il socio privato è quello che, come giustamente ha ricordato la collega poco fa, mette a libro paga i professionisti e, visto il periodo congiunturale, questi sono costretti ad accettare anche paghe notevolmente inferiori a quelle che dovrebbero essere le paghe reali. Stiamo facendo uno sfregio alla professione e a tutti i professionisti. L'Italia, in questo momento, non si merita una legge come questa, stiamo aprendo il mercato in modo non degno di un Paese civile, stiamo facendo delle norme che vanno contro le professioni. Lo avete fatto con gli avvocati, consentendo la possibilità di creare delle società di capitali negli studi forensi e la stessa cosa la state prevedendo per gli ingegneri e i professionisti in generale. È veramente una cosa non tollerabile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Tofalo. Ne ha facoltà.

  ANGELO TOFALO. Grazie, Presidente. Questo emendamento va a stravolgere ed attaccare una professione come quella dell'ingegnere. Mi associo alle parole dei miei colleghi. In precedenza la collega ha fatto il sunto dell'iter, mentre c’è qualcuno, la collega Bonomo, che si sta prestando ad un gioco molto sporco. Mi meraviglio anche del silenzio di altri colleghi del Partito Democratico. C’è l'ingegner Brandolini, che appena si esce fuori dalla linea parte a spron battuto, mentre questa volta sta stranamente in silenzio. Ebbene, questo emendamento proviene dalle più alte lobby, che gestiscono alcuni mercati e distruggerà una professione seria come quella degli ingegneri. Mi meraviglio come ci si possa prestare ad un gioco del genere. È un anno che leggiamo queste parole e le vediamo ficcate in ogni decreto. Siamo riusciti a bloccarle sempre, in maniera congiunta con tutti i professionisti di questo Parlamento, questa volta i colleghi professionisti del Partito Democratico si sono inginocchiati e stanno in silenzio. Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Crippa 0.31.600.2, parere contrario di Commissioni e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Frusone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  360   
   Votanti  345   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato
 118    
    Hanno votato
no  227).    

  (La deputata Saltamartini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 31.600 della Commissione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Visto che gli interventi svolti in precedenza hanno suscitato una certa curiosità nei colleghi su cosa stia succedendo cerchiamo di esemplificare. Con questi emendamenti proposti dalla collega Bonomo in primis e poi ripresi dal Governo di fatto si va a fare una sanatoria di quella che è stata un'attività illecita per 18 anni, ossia di lavorare per le società di ingegneria in appalti e contratti con privati, ma oltre questo si fa di più. Si dice a un certo punto che da domani il professionista che deve andare a fare una ristrutturazione a casa della signora Maria di fatto ha due scelte davanti.Pag. 100
  Uno, il professionista singolo deve rispettare anche un codice deontologico al proprio interno. La società di ingegneria si può avvalere di un professionista che eventualmente anche lui deve rispettare il codice deontologico, però attenzione: le modalità di indipendenza di una professione, che credo siano quanto di più necessario in un Paese che ha il più alto tasso di corruzione, rappresentano forse un qualcosa da salvaguardare. Il fatto che ci sia un progettista o un professionista che possa esprimersi in maniera indipendente nei riguardi di un'impresa di realizzazione – perché poi le società di ingegneria non si occupano solo di progettazione, certo, si occupano anche di realizzazione – vorrei far presente che in quel caso la società di ingegneria che si occupa anche di realizzazione avrebbe la facoltà, anzi, ha la facoltà di pagare direttamente il professionista, quindi la seconda volta che il professionista gli dice: guarda che non va bene come stai eseguendo i lavori, io sono il direttore dei lavori, non va bene perché stai facendo opere difformi rispetto al progetto, alla terza volta non ti chiama più, e va avanti con un altro professionista connivente. L'indipendenza della professione, caro collega Bonomo, forse è qualcosa che ha un criterio fondante, se poi vogliamo parlare di necessità di rivedere i codici disciplinari degli ordini sono il primo, ma nel momento in cui oggi andiamo invece a sottrarre questo compito, immaginate una società di ingegneria che è in mano a dei soci privati e di fatto questi, con il potere del denaro e della moneta, vengono e vanno dal professionista compiacente, che in un periodo di crisi non si fa fatica a trovare, e gli fanno fare quello che vogliono. Il concetto è: questa è garanzia e tutela della collettività ? Secondo me, no, ma non perché rappresento anche il mondo delle professioni perché provengo da quel mondo, perché ho vissuto in quel mondo direttamente come giovane ingegnere e un giovane ingegnere oggi, se venisse preso all'interno di una di queste società, rischierebbe, se la società va avanti in maniera fraudolenta – e ce ne saranno, collega Bonomo, come ce ne sono di quelle che invece lo fanno in maniera virtuosa, però purtroppo ci sono anche quelle che lo fanno in maniera fraudolenta – quelle che lo fanno in maniera fraudolenta ahimè avranno vita facile, perché non dovranno rispondere. Se noi le avessimo inserito all'interno degli albi in qualche modo sarebbero state sanzionabili, si poteva ritirare loro la licenza di esercizio, invece succederà che se beccano il professionista pagato dalla società che ha fatto una progettazione, una direzione dei lavori, un collaudo viziato da interessi e quindi di conseguenza dovrà essere sanzionato il professionista, la società continuerà ad operare in maniera fraudolenta, andrà a prendere un altro soggetto. Poi, finito quello, andrà da un altro ancora, questo perché voi state svilendo il mercato delle attività professionali. Ricordo a tutti – e chiudo con questo – che oggi ad esempio – cito questo tema perché magari è caro anche a diversi colleghi – le certificazioni energetiche vengono svendute per 30-40 euro, ci sono dei prezzi assolutamente indecenti tali da non rappresentare nemmeno lontanamente il decoro di una professione, ma neanche il decoro di uscire di casa e andare a vedere l'appartamento della signora Maria e tornare a casa e fare la certificazione energetica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ecco, oggi voi con questo sistema andate ad avallare le società di ingegneria che in questo modo faranno delle bellissime certificazioni energetiche a pochissimo prezzo e pinzeranno eventualmente solo il professionista finale. La società di ingegneria continuerà ad andare avanti con il suo modus operandi perché l'unico criterio che la porta avanti è quello del profitto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pesco. Ne ha facoltà.

  DANIELE PESCO. Signor Presidente, veramente faccio un appello ai relatori. Magari siete ancora in tempo per ritirare Pag. 101questo emendamento, sappiamo che non piace neanche a voi, quindi vi prego veramente, fate il possibile per la professione, per gli ingegneri. Fate il possibile per ritirare questo emendamento, torniamo magari se necessario al Comitato dei nove. Veramente, ne va del futuro del nostro Paese, ne va del futuro della collettività (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Tofalo. Ne ha facoltà.

  ANGELO TOFALO. Signor Presidente, io qui non sto a rappresentare quella che è stata ed è anche la mia professione da giovane ingegnere, come diceva anche il collega Crippa.
  Noi siamo i primi – e lo abbiamo detto da anni, pubblicamente – ad essere per l'abolizione degli ordini professionali. Per cui, invito ad un ripensamento completo magari più su uno stile inglese di grandi scuole accademiche che hanno anche una storia secolare e sono molto più serie delle nostre.
  Ma qui il concetto è un altro. Io vorrei veramente una risposta dal Partito Democratico per sapere che cosa è successo in queste ore, in queste ultime ore, perché è un anno – è un anno ! – che c’è stata una compattezza e un'unità d'intenti su questo argomento assurdo e adesso non mi spiego qual è stata l'offerta, perché avete ceduto. Io lo voglio capire, Presidente ! Qual è stata l'offerta che vi hanno fatto Renzi e il Governo ? Cosa vi mettete, ancora una volta, nelle tasche per dire «no» ? È un anno che avete fatto una battaglia comune ed era una delle poche battaglie comuni. Invece no ! Adesso portate alla distruzione anche una professione.
  Almeno qualcuno che abbia il coraggio di spiegare questo cambio di marcia. Presidente Rosato, lo faccia lei. Qualcuno ci spieghi la ragione, visto che dopo un anno c’è questo stravolgimento di intenti. Era forse una delle pochissime cose sulle quali tutti i professionisti, al di là del MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico e di Forza Italia... eravamo tutti d'accordissimo in Commissione, all'unanimità, tranne la collega Bonomo, che ce lo infilava ripetutamente. E oggi cosa succede ? Qualcuno ci fa capire ? Lo fa capire ai migliaia di professionisti che ci chiedono spiegazioni fuori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Grazie, Presidente. Avevo comunque in animo, al di là delle sollecitazioni che sono state fatte dai colleghi che sono intervenuti, di intervenire per spiegare la ratio, le motivazioni e le ragioni di questo emendamento delle Commissioni, che è stato oggetto di un'approfondita discussione e di valutazioni che hanno tenuto conto di un ragionamento legato alla necessità di fare finalmente chiarezza su una vicenda annosa e di lunga data.
  Vorrei dire, innanzitutto, che non c’è nessuna visione retroscenistica, non c’è niente dietro, non c’è niente che possa fare pensare a qualcosa che non sia legato ad un intervento legislativo che tenta di essere il più efficace possibile. Cerco di spiegarne le ragioni. Innanzitutto, definiamo, con questo emendamento delle Commissioni, quelle che sono le condizioni di operatività per le società di ingegneria, che riassumo in questo modo: innanzitutto, viene stabilita la necessità della stipula di una polizza di assicurazione per la copertura dei rischi derivanti dalla responsabilità civile conseguente allo svolgimento della attività dedotte in contratto; in secondo luogo, è posta la garanzia dello svolgimento delle attività professionali da parte di professionisti nominativamente indicati ed iscritti negli albi professionali; in terzo luogo, è previsto, nell'emendamento delle Commissioni, la tenuta di un elenco delle società di ingegneria presso il sito Anac.Pag. 102
  È stato obiettato, da parte di alcuni che sono intervenuti, che in questo modo non si realizza la condizione dell'iscrizione del soggetto societario presso l'albo professionale, a differenza di quanto avviene nel modello, ad esempio, di cui qui abbiamo parlato nei precedenti emendamenti, cioè delle società tra professionisti.
  Vorrei dire, a questi colleghi, che però bisogna considerare, a questo riguardo, che nell'operatività delle società di ingegneria è assai difficile che il comparto delle attività professionali di progettazione possa risultare strutturalmente prevalente rispetto al complesso dell'operatività del soggetto societario.
  Si è quindi ritenuto congruo il fatto di inserire queste garanzie a cui prima ho fatto riferimento, ossia la stipula della polizza di assicurazione, la garanzia dello svolgimento delle attività professionali da parte di professionisti iscritti all'albo e di prevedere, in ultimo, la soluzione dell'elenco Anac e non dell'iscrizione presso l'ordine degli ingegneri o presso altri ordini, anche in considerazione del fatto che, per previsione del codice degli appalti pubblici, le società di ingegneria sono tenute all'iscrizione presso apposito casellario Anac e all'aggiornamento delle relative informazioni poste a disposizione delle stazioni appaltanti.
  Infine, come detto, accanto all'elenco Anac opera, inoltre, l'obbligo di indicazione nominativa dei professionisti iscritti all'albo ed incaricati dello svolgimento di attività professionali.
  Quanto, infine, ai temuti comportamenti vessatori da parte delle società di ingegneria nei confronti dei professionisti iscritti all'albo, è evidente che, laddove ciò accadesse, ci troveremmo, innanzitutto, di fronte a fattispecie illecite e perseguibili ai sensi dei principi generali civilistici e penalistici del nostro ordinamento.
  Questa è la spiegazione dell'emendamento delle Commissioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Avverto che i gruppi MoVimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia Libertà hanno esaurito i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. Come già fatto in precedenti analoghe circostanze, la Presidenza consentirà ai deputati di tali gruppi lo svolgimento di brevi interventi della durata di un minuto, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pellegrino. Ne ha facoltà.

  SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente, sarò brevissima. L'onorevole Tofalo ha chiesto perché accade questo: accade questo perché non vi è più ciccia per gatti per quello che riguarda gli appalti pubblici – lo sappiamo bene – e le società di ingegneria operavano prevalentemente su questo, lasciando l'1,4 per cento alle società di professionisti per quello che riguarda la progettazione: l'1,4 per cento, giusto perché si sappia.
  Noi stiamo andando a operare sul codice degli appalti, perché concentrava in pochissime società di capitali tutta la parte di progettazione: lì non vi è più da mangiare, per cui dov’è che si va ? A comprare il lavoro da qualche altra parte ! Quindi, dove ? Nei contratti privati, dove andrà a mangiare la maggior parte del comparto e ci si ritroverà di nuovo con le società tra professionisti che avranno l'14 per cento, sì e no, di operatività e il resto se lo porteranno a casa le società di capitali. E i professionisti cosa faranno, a 600 euro ? Diventeranno padroni e schiavi, di nuovo, in una vecchia società (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 31.600 (versione corretta) delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 103
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  346   
   Votanti  326   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato
 194    
    Hanno votato
no  132).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 31, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Revoco l'indizione della votazione. Prego, onorevole Crippa (Commenti). Colleghi, per favore. Onorevole Crippa, ha un minuto.

  DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Brevemente, in replica al collega Martella: ci mancherebbe che all'interno delle società di ingegneria non fosse obbligatorio avere una polizza di responsabilità civile, anche perché, se fanno anche ponti, infrastrutture e quant'altro, credo che minimo una polizza di responsabilità civile forse ce l'abbiano già. Altro aspetto è quello che, certo, almeno la professione, poi, però, attenzione, la facciamo fare ai soggetti che sono iscritti agli albi ! Ci mancherebbe, perché, altrimenti, sarebbe esercizio abusivo della professione, collega Martella. Lei, all'interno di quell'emendamento, ha scritto una serie di banalità, una dietro l'altra, e di ridondanze rispetto alla legge, che prevede responsabilità civile e l'iscrizione agli albi.
  Quindi, di conseguenza, se non aveste scritto quelle cose, le società andavano incontro a illeciti ? No, perché già oggi operavano in quella medesima maniera. Quello che chiedevamo è avere le stesse regole, e le stesse regole, per noi, voleva dire sotto il medesimo controllo del Ministero della giustizia, e non sotto l'Anac – e concludo, Presidente – dove, all'interno dell'Anac, signori, attenzione, quali sono i requisiti per cui una società di ingegneria si può iscrivere ? Questo non è dato sapere: è soltanto un registro di pubblicazione. Quali siano le condizioni alle quali una società possa iscriversi o meno non ce lo ha spiegato nessuno ! Collega Martella, deludente (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia Libertà) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 31, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vico, Bernardo, Paglia, Civati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  353   
   Votanti  334   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato
 210    
    Hanno votato
no  124).    

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).
  Avverto che l'ordine del giorno Lenzi n. 9/3012-A/2 è stato ritirato dalla presentatrice.
  Avverto, inoltre, che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 89, comma 1, del Regolamento i seguenti ordini del giorno, in quanto del tutto estranei rispetto al contenuto del provvedimento: Giacomoni n. 9/3012-A/1, in materia di requisiti di professionalità dell'amministratore di condominio, e Senaldi n. 9/3012-A/46, recante iniziative in materia di home restaurant.
  Per dare ordine ai nostri lavori, avverto sin d'ora che, dopo gli eventuali interventi per l'illustrazione degli ordini del giorno e Pag. 104l'espressione del parere da parte del Governo, interromperemo l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani, a partire dalle ore 10, con le votazioni sugli ordini del giorno presentati, affinché tutti sappiano poi come si va avanti.
  Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno invito il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri. Prego, sottosegretario Vicari.
  Colleghi, vi invito cortesemente ad uscire in silenzio, perché è di tutta evidenza che, se voi non mettete il sottosegretario nelle condizioni di comunicare con l'Assemblea e la Presidenza di ascoltare le comunicazioni del sottosegretario, c’è un problema anche nell'acquisizione dei pareri.
  Ricordo che cominceremo dall'ordine del giorno Boccadutri n. 9/3012-A/3, poiché il primo ordine del giorno, Giacomoni n. 9/3012-A/1 è stato dichiarato inammissibile e l'ordine del giorno Lenzi n. 9/3012-A/2 è stato ritirato.
  Sottosegretario Vicari, cominciamo con l'espressione del parere sull'ordine del giorno Boccadutri n. 9/3012-A/3.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Presidente, lei comprenderà che bisogna avere un poco anche di lentezza nel lavoro, perché...

  PRESIDENTE. Quella di solito abbonda...

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico.. .. personalmente mi sono dovuta anche recare in Senato per fare le votazioni, per cui ho letto e ho fatto tutto abbastanza velocemente.

  PRESIDENTE. Se crede, possiamo sospendere la seduta per cinque minuti, così permettiamo ai colleghi che devono andare via di farlo e riprendiamo tra cinque minuti con i pareri, anziché interromperci, se crede.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Va bene, cinque minuti, grazie.

  PRESIDENTE. A questo punto, sospendo per cinque minuti la seduta, che riprenderà alle 20,15.

  La seduta, sospesa alle 20,10, è ripresa alle 20,15.

  PRESIDENTE. Siamo all'ordine del giorno Boccadutri n. 9/3012-A/3. Colleghi, per favore, abbassiamo il tono della voce oppure usciamo.
  Qual è il parere del Governo sugli ordini del giorno presentati ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Boccadutri n. 9/3012-A/3.

  PRESIDENTE. Onorevole Palese, non suggerisca.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Il parere è favorevole sugli ordini del giorno Prodani n. 9/3012-A/4 e Miotto n. 9/3012-A/5, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di...».
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Losacco n. 9/3012-A/6 e Carrescia n. 9/3012-A/7, mentre esprime contrario sull'ordine del giorno Villarosa n. 9/3012-A/8.
  Il parere è favorevole sull'ordine del giorno Plangger n. 9/3012-A/9, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di...».
  Il Governo esprime contrario sull'ordine del giorno Gebhard n. 9/3012-A/10, mentre esprime favorevole sull'ordine del giorno Dellai n. 9/3012-A/11.
  Il parere è favorevole sull'ordine del giorno Luigi Di Maio n. 9/3012-A/12, a condizione che sia accolta una riformulazione, nel senso di sostituire la parola: «provinciale», con le seguenti: «aree di tariffazione».

Pag. 105

  PRESIDENTE. Ordine del giorno Bini n. 9/3012-A/13 ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Grazie della collaborazione, Presidente.
  Il parere è favorevole sull'ordine del giorno Bini n. 9/3012-A/13, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di...».
  Il Governo esprime contrario sull'ordine del giorno Pisano n. 9/3012-A/14, mentre esprime favorevole sugli ordini del giorno Sammarco n. 9/3012-A/15 e Giampaolo Galli n. 9/3012-A/16.
  Il parere è favorevole sugli ordini del giorno Russo n. 9/3012-A/17 e Giovanna Sanna n. 9/3012-A/18, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di...».
  Il Governo esprime favorevole sull'ordine del giorno Garavini n. 9/3012-A/19.
  Il parere è favorevole sull'ordine del giorno Da Villa n. 9/3012-A/20, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di...».
  Il Governo esprime favorevole sull'ordine del giorno Paglia n. 9/3012-A/21.
  Il parere è favorevole sugli ordini del giorno Pellegrino n. 9/3012-A/22, Nicchi n. 9/3012-A/23 e Zaratti n. 9/3012-A/24, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di...».
  Il parere è contrario sull'ordine del giorno Ricciatti n. 9/3012-A/25, perché è già assorbito nel testo, è ultroneo, già lo abbiamo previsto. È un emendamento che abbiamo già approvato.

  PRESIDENTE. E quindi è contrario ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. È già previsto.

  PRESIDENTE. Glielo chiedo, perché, se è previsto, logica vorrebbe... Però, è una valutazione che fa il Governo. Quindi come lo segniamo ? Favorevole ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Va bene, sull'ordine del giorno Ricciatti n. 9/3012-A/25, mettiamo parere favorevole con riformulazione, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di...». Così vediamo un po’ meglio.

  PRESIDENTE. Ordine del giorno Ferrara n. 9/3012-A/26 ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Anche questo è già previsto nell'articolo 7. Se volete, se insistete...

  PRESIDENTE. No, guardi, la Presidenza non insiste. È facoltà del Governo esprimere i pareri.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Ferrara n. 9/3012-A/26.
  Il Governo esprime parere contrario anche sugli ordini del giorno Placido n. 9/3012-A/27 e Airaudo n. 9/3012-A/28.
  Il parere è favorevole sull'ordine del giorno Gallinella n. 9/3012-A/29, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di...».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Schirò n. 9/3012-A/30.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Basilio n. 9/3012-A/31, purché sia riformulato, nel senso di eliminare nella parte dispositiva le parole dopo la parola: «comunitaria», perché il riferimento è sbagliato.
  Il parere è favorevole sugli ordini del giorno Paolo Nicolò Romano n. 9/3012-A/32 e Liuzzi n. 9/3012-A/33, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di...».
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Spessotto n. 9/3012-A/34.
  Il parere è favorevole sull'ordine del giorno Carinelli n. 9/3012-A/35, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di...».Pag. 106
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Nicola Bianchi n. 9/3012-A/36.
  Il parere è favorevole sull'ordine del giorno Grillo n. 9/3012-A/37, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di...».
  Il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Mantero n. 9/3012-A/38, Lorefice n. 9/3012-A/39 e Crippa n. 9/3012-A/40, mentre esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Vallascas n. 9/3012-A/41.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Occhiuto n. 9/3012-A/42, Boccuzzi n. 9/3012-A/43 e Fantinati n. 9/3012-A/44, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Burtone n. 9/3012-A/45.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'ordine del giorno Senaldi n. 9/3012-A/46 è inammissibile.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Galgano n. 9/3012-A/47, a condizione che ci si fermi alla parola: «mercato».

  PRESIDENTE. Quindi, con riformulazione.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Vargiu n. 9/3012-A/48, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Catalano n. 9/3012-A/49, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Palese n. 9/3012-A/50, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Zoggia n. 9/3012-A/51, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Rabino n. 9/3012-A/52, perché comunque è già previsto nel testo. Comunque è favorevole.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Antimo Cesaro n. 9/3012-A/53, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Pinna n. 9/3012-A/54, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Catania n. 9/3012-A/55, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Monchiero n. 9/3012-A/56, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Sottanelli n. 9/3012-A/57, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Bargero n. 9/3012-A/58, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Crippa n. 9/3012-A/59, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Scuvera n. 9/3012-A/60.Pag. 107
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Caparini n. 9/3012-A/61.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Polidori n. 9/3012-A/62, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Capodicasa n. 9/3012-A/63.
  Il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Pastorelli n. 9/3012-A/64, Mongiello n. 9/3012-A/65 e Fraccaro n. 9/3012-A/66, mentre esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Mazziotti Di Celso n. 9/3012-A/67, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Coppola n. 9/3012-A/68 ed esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Colletti n. 9/3012-A/69, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Mura n. 9/3012-A/70 e Abrignani n. 9/3012-A/71, mentre esprime parere contrario sull'ordine del giorno Pili n. 9/3012-A/72 e ci abbiamo già un Pilot in corso dalla Comunità europea.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Mucci n. 9/3012-A/73, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «a valutare l'opportunità di».

  PRESIDENTE. Perfetto. Siamo sicuri di non volerli ripetere... ?
  Il seguito dell'esame del provvedimento è rinviato alla seduta di domani.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro.

  PRESIDENTE. Comunico che la Presidente ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro il deputato Giovanni Palladino, in sostituzione del deputato Andrea Romano, dimissionario.

Annunzio della nomina di una Commissione di indagine ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.

  PRESIDENTE. Comunico che l'onorevole Angelo Cera, con lettera pervenuta il 22 settembre scorso, ha richiesto, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, la nomina di una Commissione di indagine che giudichi la fondatezza delle accuse rivoltegli dal deputato Giuseppe d'Ambrosio nel corso della seduta dell'Assemblea del 5 agosto 2015.
  Sussistendone i presupposti, la Presidente della Camera ha dato corso alla richiesta e ha conseguentemente nominato una Commissione di indagine, di cui ha chiamato a far parte il deputato Simone Baldelli, in qualità di presidente, e i deputati Anna Rossomando e Manfredi Schullian.
  La Commissione dovrà riferire alla Camera entro il 13 novembre 2015.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo (ore 20,25).

  FRANCESCO D'UVA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO D'UVA. Grazie, Presidente. Intervengo solo per mettere al corrente i colleghi della Camera di quello che sta succedendo in Sicilia. È una notizia già vecchia quella del crollo di un viadotto dell'autostrada Catania-Palermo. Sappiamo benissimo quello che ha fatto il MoVimento 5 Stelle finanziando una trazzera. Nel momento in cui quella trazzera è stata per un attimo inagibile per motivi Pag. 108di forti piogge, ecco che c’è stato un grande movimento nei giornali per far sapere questa cosa.
  Invece, sembra non ci sia alcun tipo di eco mediatica quando si parla di una frana che blocca la A18, l'autostrada che collega Messina a Catania. Infatti, all'altezza di Letojanni è successo che una carreggiata è totalmente chiusa per colpa di questa frana. Hanno aperto l'altra carreggiata lato mare nel doppio senso. Questo sicuramente permette alle due città di essere collegate in qualche modo. Ciò non toglie che in questo momento la Sicilia vive disagi fortissimi sia nell'autostrada Messina-Catania che nella Catania-Palermo.
  Aggiungiamo che recentemente ci sono stati pure dei crolli nella strada statale 114, all'altezza di Capo Alì, ed ecco che il gioco è fatto. Quindi, Presidente, io spero che ci possa essere maggiore attenzione quando si parla di infrastrutture del meridione, come quando si parla di dissesto idrogeologico.

  SILVIA CHIMIENTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente. Io intervengo per sollecitare la risposta all'interrogazione n. 5-06523. A Torino si sta verificando proprio in questi giorni un vero e proprio abuso. In maniera totalmente arbitraria il comune di Torino ha deciso che i docenti della scuola dell'infanzia con più di 36 mesi di servizio, che sono a tutti gli effetti precari storici e hanno diritto al ruolo, non solo per ora non vengano assunti a tempo indeterminato, come prevede la legge n. 107, ma vengano anche puniti dal comune, che – lo ripeto – in maniera totalmente arbitraria, decide di non assegnare loro neppure la consueta supplenza annuale, nonostante la circolare emanata dal Ministro Madia in merito e nonostante a Roma e in altri comuni d'Italia si stia agendo in maniera opposta.
  Quindi, per timore dei risarcimenti per i 36 mesi, il comune si espone a un nuovo rischio, il rischio concreto di nuovi ricorsi, perché sta completamente saltando le graduatorie e assegnando le supplenze solo a chi non ha i 36 mesi di servizio, cosa che non può assolutamente fare. Neppure di fronte alle pressanti richieste da parte della nostra consigliera comunale, Chiara Appendino, di un parere scritto che motivi questa scelta pericolosa e illegittima del comune, abbiamo ottenuto alcuna risposta.
  Quindi, a questo punto ci rivolgiamo al Ministro Giannini affinché dirima una volta per tutte la questione e chiarisca nuovamente quale deve essere il comportamento delle amministrazioni in merito all'assegnazione delle supplenze annuali nei nidi e nelle materne comunali. Visto che sono in gioco le vite di professionisti che al momento si vedono scavalcati e si trovano disoccupati, chiediamo al Ministro di rispondere urgentemente alla nostra interrogazione e di fare chiarezza una volta per tutte.

  PRESIDENTE. Onorevole Chimienti, la Presidenza si farà parte diligente nel sollecito.

  VEGA COLONNESE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  VEGA COLONNESE. Io vorrei sollecitare la risposta all'interrogazione n. 4-09399, depositata il 9 giugno, che riguardava dei fatti che erano stati indicati prima grazie a un'inchiesta svolta da Fanpage il 4 giugno, che riguardava l'Arci Napoli di Casoria. L'Arci Napoli di Casoria si occupa di un centro di accoglienza di minori non accompagnati, che adesso sono ritornati di nuovo alla ribalta della cronaca grazie a ulteriori inchieste giornalistiche e grazie al lavoro dell'Associazione 3 Febbraio, che ci ha segnalato il caso.
  Io credo che adesso sia opportuna la risposta a questa interrogazione proprio perché l'ulteriore inchiesta giornalistica che è stata svolta ha portato di nuovo alla luce le condizioni disastrose di questo Pag. 109centro, in cui, ricordo, ci sono minori non accompagnati che non hanno né vestiti né condizioni igieniche adeguate.
  Questo sollecito è anche relativo al fatto che l'Arci Napoli è presieduta dal coordinatore provinciale del PD, quindi questo è un sollecito anche alla maggioranza di Governo, e ha utilizzato 742 mila euro come fondi. Quindi, una richiesta di chiarezza è più che pertinente in questo momento.

  EMANUELE SCAGLIUSI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà ma devo chiederle la cortesia di cambiare microfono perché questo fa un rumore strano e non si riesce neanche a sentire bene ciò che lei dice.

  EMANUELE SCAGLIUSI. Grazie, Presidente. Il 4 settembre scorso il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da Poste Italiane in merito alla decisione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato per pubblicità ingannevole relativa alla promozione della rete in franchising Kipoint; ne ha vietato l'ulteriore diffusione e ha comminato alla società la sanzione pecuniaria di 100 mila euro. Ma sul tema il Governo ed il Viceministro dello sviluppo economico hanno preferito non rispondere alle mie richieste, limitandosi ad addossare le colpe agli imprenditori. Adesso che siamo di fronte alla sentenza del Consiglio di Stato che fuga quindi ogni dubbio, PosteShop non deve fare altro che prendere atto delle proprie colpe e risarcire immediatamente le centinaia di famiglie che avevano riposto in Kipoint i sacrifici di una vita. È giunto il momento per il Governo di assumersi le proprie responsabilità e con Poste Italiane aprire un tavolo di trattative al fine di porre rimedio a questo pasticcio, invece di continuare a fare orecchie da mercante a discapito dei cittadini e delle piccole imprese.

  GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Signor Presidente, intervengo per sollecitare il Governo a venire in Commissione per rispondere ad una mia interrogazione che ha come oggetto le conseguenze dei temporali che si sono verificati nella Sicilia orientale nella scorsa settimana. C’è questa vicenda legata all'autostrada Catania-Messina: il blocco all'altezza del tratto Giardini Naxos – Roccalumera; in parte la viabilità è stata ripristinata, ma chiedo sollecitamente che il Governo faccia fino in fondo la propria parte. C’è la necessità di dare una risposta tempestiva perché la Sicilia non può subire danni economici e di immagine per il fatto di non essere percorribile. A novembre sarà restituita di nuovo alla comunità siciliana la percorribilità della Palermo-Catania perché saranno completati i lavori dell'ANAS. Si chiede che vi sia la stessa tempestività anche per la Catania-Messina e che il Governo porti avanti un piano straordinario per mettere in sicurezza le strade più importanti della Sicilia.

  ANGELO CERA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANGELO CERA. Signor Presidente, drammatiche notizie, che giungono dalla Francia, dalla Costa Azzurra, hanno segnato per la comunità sammarchese, che è la mia comunità, la morte di un mio connazionale, di un mio concittadino, Giovanni Sabatino. Alla famiglia e a tutta la comunità sammarchese della Costa Azzurra esprimo veramente le condoglianze vivissime a nome dell'intera comunità sammarchese e se lei mi consente, Presidente, anche del Parlamento italiano per questo nostro concittadino così sfortunato, morto in Costa Azzurra.

  MAURO PILI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 110

  MAURO PILI. Signor Presidente, da ormai cinque giorni sette lavoratori occupano il campanile della chiesa di Carloforte: sono i lavoratori della Saremar. Altrettanto sta avvenendo a La Maddalena dove decine di lavoratori sono in sciopero della fame da ormai sei giorni e i lavoratori della Saremar ieri hanno occupato una nave in Corsica nel collegamento tra Santa Teresa di Gallura e Bonifacio. Si tratta di una vertenza durissima. Ci sono diverse interrogazioni che sono state presentate sulle quali il Governo non ha ancora dato alcuna risposta. Si tratta di una violazione di legge, una legge approvata da questo Parlamento, che dice sostanzialmente che quel tipo di servizio deve restare in capo ad una società pubblica, la Saremar, e tutto questo non sta avvenendo.
  Si tratta di una norma che viene violata e tutti i 186 lavoratori, più quelli esterni, sono stati licenziati. Quindi, credo sia un fatto unico in Italia che i dipendenti pubblici vengano licenziati, venga chiusa una società che ha avuto una delega precisa dal Parlamento. Credo che sia necessario che il Governo venga a rispondere all'interrogazione.

  PRESIDENTE. Ovviamente, se si tratta di un sollecito, la Presidenza si farà parte diligente anche in questo.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 7 ottobre 2015, alle 10:

  (ore 10 e ore 16)

  1. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   Legge annuale per il mercato e la concorrenza (C. 3012-A).
  e delle abbinate proposte di legge: CAUSI e BENAMATI; MARCO DI STEFANO ed altri; MORETTO ed altri; COLLETTI ed altri; VIGNALI; RUSSO ed altri; SIMONETTI ed altri (C. 2437-2469-2684-2708-2733-3025-3060).
  — Relatori: Fregolent (per la VI Commissione) e Martella (per la X Commissione), per la maggioranza; Allasia, di minoranza.

  2. – Seguito della discussione della proposta di legge:
   BRESCIA ed altri: Abolizione del finanziamento pubblico all'editoria (C. 1990-A).
  — Relatore: Rampi.

  3. – Seguito della discussione della proposta di legge:
   S. 1209 – D'INIZIATIVA DEI SENATORI: PUGLISI ed altri: Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, sul diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare (Approvata dal Senato) (C. 2957).
  e delle abbinate proposte di legge: PES ed altri; ELVIRA SAVINO; SANTERINI ed altri; MARZANO e MARTELLI (C. 350-910-2040-3019).
  — Relatore: Verini.

  4. – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge (previo esame e votazione della questione pregiudiziale di costituzionalità presentata):
   D'INIZIATIVA POPOLARE; DI LELLO ed altri; VENDOLA ed altri; BRESSA; BRESSA; PES ed altri; ZAMPA; CAPARINI ed altri; BERSANI ed altri; VACCARO; MARAZZITI ed altri; FEDI ed altri; LA MARCA ed altri; CARUSO ed altri; GOZI; BUENO ed altri; CARUSO ed altri; PORTA ed altri; POLVERINI; SORIAL Pag. 111ed altri; MERLO e BORGHESE; CENTEMERO; BIANCONI; DORINA BIANCHI; FITZGERALD NISSOLI ed altri; FABBRI ed altri: Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza (C. 9-200-250-273-274-349-369-404-463-494-525-604-606-647-707-794-836-886-945-1204-1269-1443-2376-2495-2794-3264-A).
  — Relatori: Fabbri, per la maggioranza; Invernizzi e La Russa, di minoranza.

  (ore 15)

  5. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  La seduta termina alle 20,35.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Moz. Baldelli e a. n. 1-967 rif. 402 402 202 402 99 Appr.
2 Nom. Moz. Ricciatti e a. 1-984 I p. rif 402 402 202 402 98 Appr.
3 Nom. Moz. Ricciatti e a. n. 1-984 II p. 415 415 208 150 265 97 Resp.
4 Nom. Moz. Ruocco e a. n. 1-985 rif. 419 418 1 210 414 4 95 Appr.
5 Nom. Moz. Allasia e a. n. 1-986 rif. 416 416 209 416 95 Appr.
6 Nom. Moz. Vargiu e a. n. 1-995 rif. 423 423 212 422 1 95 Appr.
7 Nom. Moz. Benamati e a. n. 1-996 425 425 213 425 94 Appr.
8 Nom. Ddl 3012-A e abb. – em. 30.1 345 291 54 146 39 252 88 Resp.
9 Nom. em. 30.8, 30.9, 30.10 376 373 3 187 109 264 88 Resp.
10 Nom. em. 30.12, 30.14 393 385 8 193 40 345 87 Resp.
11 Nom. articolo 30 406 334 72 168 265 69 87 Appr.
12 Nom. articolo agg. 30.01 424 395 29 198 87 308 84 Resp.
13 Nom. articolo agg. 31.01, 31.04 437 366 71 184 87 279 82 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). – C = Voto contrario (in votazione palese). – V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). – A = Astensione. – M = Deputato in missione. – T = Presidente di turno. – P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. – X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. articolo agg. 31.03 435 363 72 182 61 302 82 Resp.
15 Nom. articolo 31-bis 438 432 6 217 277 155 82 Appr.
16 Nom. em. 32.1, 32.2, 32.3 449 447 2 224 168 279 79 Resp.
17 Nom. em. 32.4 449 434 15 218 146 288 75 Resp.
18 Nom. em. 32.5 455 347 108 174 66 281 75 Resp.
19 Nom. em. 32.6 459 344 115 173 63 281 75 Resp.
20 Nom. em. 32.7 465 453 12 227 170 283 75 Resp.
21 Nom. em. 32.8 468 461 7 231 168 293 75 Resp.
22 Nom. em. 32.9 474 389 85 195 59 330 75 Resp.
23 Nom. em. 32.10 456 450 6 226 172 278 74 Resp.
24 Nom. em. 32.11 453 375 78 188 103 272 74 Resp.
25 Nom. em. 32.12 454 377 77 189 102 275 74 Resp.
26 Nom. em. 32.13 459 452 7 227 176 276 74 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 32.14 463 461 2 231 178 283 74 Resp.
28 Nom. em. 32.15 467 387 80 194 79 308 74 Resp.
29 Nom. em. 32.401 461 456 5 229 173 283 74 Resp.
30 Nom. em. 32.402 472 471 1 236 179 292 74 Resp.
31 Nom. em. 32.403 467 466 1 234 178 288 74 Resp.
32 Nom. em. 32.450 462 457 5 229 133 324 74 Resp.
33 Nom. em. 32.16 470 467 3 234 132 335 74 Resp.
34 Nom. em. 32.17 468 464 4 233 165 299 74 Resp.
35 Nom. em. 32.18 457 455 2 228 163 292 74 Resp.
36 Nom. em. 32.19 472 395 77 198 100 295 74 Resp.
37 Nom. em. 32.20 462 458 4 230 168 290 74 Resp.
38 Nom. em. 32.21 467 465 2 233 173 292 74 Resp.
39 Nom. em. 32.22 471 468 3 235 177 291 74 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 32.23 470 447 23 224 155 292 74 Resp.
41 Nom. em. 32.26 471 468 3 235 154 314 74 Resp.
42 Nom. em. 32.24 450 447 3 224 168 279 73 Resp.
43 Nom. em. 32.25 447 444 3 223 165 279 73 Resp.
44 Nom. em. 32.27 447 378 69 190 96 282 72 Resp.
45 Nom. em. 32.28 447 377 70 189 70 307 72 Resp.
46 Nom. em. 32.29 465 438 27 220 104 334 72 Resp.
47 Nom. em. 32.30 466 434 32 218 96 338 72 Resp.
48 Nom. em. 32.31 459 414 45 208 86 328 72 Resp.
49 Nom. em. 32.32 448 407 41 204 84 323 72 Resp.
50 Nom. em. 32.34 462 454 8 228 65 389 72 Resp.
51 Nom. em. 32.35 460 452 8 227 159 293 72 Resp.
52 Nom. em. 32.36 440 424 16 213 123 301 72 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 32.37 437 435 2 218 123 312 72 Resp.
54 Nom. em. 32.38 450 448 2 225 124 324 72 Resp.
55 Nom. em. 32.39 436 432 4 217 118 314 72 Resp.
56 Nom. em. 32.40 447 420 27 211 56 364 72 Resp.
57 Nom. em. 32.41 456 453 3 227 132 321 72 Resp.
58 Nom. em. 32.42 445 440 5 221 148 292 72 Resp.
59 Nom. em. 32.43 453 451 2 226 169 282 72 Resp.
60 Nom. em. 32.44 456 449 7 225 164 285 72 Resp.
61 Nom. em. 32.45 470 433 37 217 45 388 72 Resp.
62 Nom. em. 32.46 462 457 5 229 125 332 71 Resp.
63 Nom. em. 32.47 465 450 15 226 34 416 71 Resp.
64 Nom. em. 32.408 465 434 31 218 115 319 71 Resp.
65 Nom. em. 32.409 457 432 25 217 122 310 71 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 32.404 438 379 59 190 263 116 71 Appr.
67 Nom. articolo 32 446 425 21 213 258 167 71 Appr.
68 Nom. articolo agg. 32.01 416 400 16 201 49 351 71 Resp.
69 Nom. articolo agg. 32.05 417 409 8 205 125 284 71 Resp.
70 Nom. articolo agg. 32.06 414 397 17 199 117 280 71 Resp.
71 Nom. articolo agg. 32.07 440 435 5 218 135 300 71 Resp.
72 Nom. articolo agg. 32.09 445 332 113 167 16 316 71 Resp.
73 Nom. articolo agg. 32.010 449 441 8 221 113 328 71 Resp.
74 Nom. articolo agg. 32.011 449 440 9 221 111 329 71 Resp.
75 Nom. articolo agg. 32.012 441 438 3 220 434 4 70 Appr.
76 Nom. articolo agg. 32.016 437 434 3 218 131 303 70 Resp.
77 Nom. articolo agg. 32.017 447 444 3 223 129 315 70 Resp.
78 Nom. articolo agg. 32.018 448 446 2 224 128 318 70 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. articolo 32-bis 450 431 19 216 376 55 70 Appr.
80 Nom. articolo 32-ter 435 419 16 210 358 61 71 Appr.
81 Nom. articolo 32-quater 452 449 3 225 392 57 70 Appr.
82 Nom. em. 32-quater.03,32-quater.04 448 367 81 184 53 314 70 Resp.
83 Nom. articolo agg. 32-quater.06 451 440 11 221 121 319 70 Resp.
84 Nom. articolo agg. 32-quater.07 442 434 8 218 122 312 70 Resp.
85 Nom. articolo agg. 32-quater.08 435 428 7 215 119 309 70 Resp.
86 Nom. articolo agg. 32-quater.09 442 436 6 219 125 311 70 Resp.
87 Nom. articolo agg. 32-quater.010 429 424 5 213 123 301 70 Resp.
88 Nom. articolo agg. 32-quater.011 442 436 6 219 121 315 70 Resp.
89 Nom. articolo agg. 32-quater.012 443 437 6 219 122 315 70 Resp.
90 Nom. articolo agg. 32-quater.013 458 452 6 227 127 325 70 Resp.
91 Nom. articolo agg. 32-quater.014 454 448 6 225 127 321 70 Resp.
INDICE ELENCO N. 8 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 102)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. articolo agg. 32-quater.015 454 448 6 225 126 322 70 Resp.
93 Nom. articolo agg. 32-quater.016 452 446 6 224 126 320 70 Resp.
94 Nom. articolo agg. 32-quater.018 450 442 8 222 142 300 70 Resp.
95 Nom. articolo agg. 32-quater.019 417 402 15 202 126 276 70 Resp.
96 Nom. articolo agg. 32-quater.02 415 409 6 205 108 301 70 Resp.
97 Nom. em. 31.1 345 344 1 173 107 237 70 Resp.
98 Nom. subem. 0.31.600.1 358 356 2 179 92 264 70 Resp.
99 Nom. subem. 0.31.600.3 374 372 2 187 122 250 70 Resp.
100 Nom. subem. 0.31.600.2 360 345 15 173 118 227 70 Resp.
101 Nom. em. 31.600 346 326 20 164 194 132 70 Appr.
102 Nom. articolo 31 353 334 19 168 210 124 70 Appr.