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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 492 di martedì 29 settembre 2015

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

  La seduta comincia alle 9,30.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  EDMONDO CIRIELLI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Baretta, Bindi, Catania, D'Ambrosio, Damiano, Dellai, Epifani, Faraone, Fauttilli, Gentiloni Silveri, Grande, Mazziotti Di Celso, Meta, Pagano, Piccoli Nardelli, Rossomando, Schullian, Sereni, Stumpo, Tofalo e Zampa sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centocinque, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.

(Misure a favore del comparto cerasicolo della Puglia, anche in relazione all'abbassamento dei prezzi verificatosi nel periodo della raccolta del 2015 – n. 3-01557)

  PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Elvira Savino n. 3-01557, concernente misure a favore del comparto cerasicolo della Puglia, anche in relazione all'abbassamento dei prezzi verificatosi nel periodo della raccolta del 2015 (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
  Il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione, ha facoltà di rispondere.

  GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Governo è impegnato nella tutela del reddito degli agricoltori attraverso misure concrete di intervento: da una migliore gestione dei fondi europei, alle azioni di semplificazione, fino alla semplificazione dell'accesso al credito. Consapevoli delle opportunità, così come delle difficoltà di mercato, siamo intervenuti con due decreti d'urgenza per il settore agroalimentare, proprio a testimonianza dell'attenzione per il comparto.
  In particolare, per il settore ortofrutticolo, ciliegie comprese, abbiamo rafforzato le iniziative per favorire l'aggregazione delle imprese, soprattutto in associazioni. Si tratta di uno strumento per affrontare insieme e meglio le problematiche del mercato e le eventuali crisi di mercato che si dovessero presentare, accrescendo il potere contrattuale della parte agricola. L'obiettivo è attenuare le Pag. 2azioni speculative avanzate da altri soggetti operanti a valle della filiera, incrementando la competitività su un mercato sempre più globale.
  In particolare, la disciplina europea, di cui al regolamento europeo n. 1308 del 2013, completata da disposizioni attuative nazionali, prevede il finanziamento di programmi di attività espletate da organizzazioni di produttori riconosciute. Per la realizzazione delle azioni finalizzate ad incrementare e salvaguardare la qualità dei prodotti, migliorare le condizioni di commercializzazione, promuovere i prodotti e prevenire e gestire le crisi di mercato, è previsto generalmente un aiuto fino ad un massimo del 50 per cento da parte dell'Unione europea, che, per taluni interventi, può raggiungere anche il 100 per cento.
  Peraltro, tra gli interventi finanziabili con i programmi operativi, che possono riguardare sia strutture associative che aziende singole, trovano spazio investimenti in stabilimenti di lavorazione, macchine ed attrezzature, rinnovi varietali, apprestamenti per la difesa da grandine e pioggia, schemi certificativi per la qualità, assistenza tecnica, campagne promozionali e ritiri dal mercato in caso di crisi. La capacità di utilizzo di tali strumenti, tuttavia, è in stretta relazione alla tendenza ad aggregarsi dei produttori, che nelle regioni meridionali, purtroppo, risulta ancora relativamente molto bassa.
  Per quanto riguarda il riconoscimento di eventuali DOP e IGP, il Ministero è pronto a valutare tutte le istanze che i produttori pugliesi dovessero presentare per valorizzare il loro prodotto, al fine di superare la crisi di mercato rappresentata dall'interrogante. Preciso che il riconoscimento di un prodotto come DOP e IGP non può avvenire d'ufficio da parte del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ma seguendo la procedura di cui al decreto ministeriale del 14 ottobre 2013, secondo quanto previsto dal regolamento dell'Unione europea n. 1151 del 2012, che prevede la competenza specifica della Commissione europea per l'esame delle domande di riconoscimento.
  Com’è noto, infatti, l'assegnazione di una DOP o di una IGP, di una «indicazione geografica protetta», può avvenire solo quando, con l'istanza di parte, i produttori chiedono la registrazione di un nome che identifica, nel caso della DOP, un prodotto originario di un luogo determinato, le cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente all'ambiente geografico. Nel caso, invece, della «indicazione geografica protetta», il nome identifica un prodotto originario di un determinato luogo alla cui origine geografica è attribuibile una qualità.
  Quanto alla proposta di attivazione di un fondo per le finalità prospettate nell'interrogazione, occorre precisare che l'iniziativa non è compatibile con le regole comunitarie sull'organizzazione comune di mercato.
  Comunque i fondi di mutualizzazione e gli strumenti per la stabilizzazione del reddito, così come richiesti nell'interrogazione, sono previsti e saranno attivati non appena il relativo Programma annuale di sviluppo rurale sarà approvato dalla Commissione europea, approvazione prevista entro la fine del prossimo mese di novembre. Non appena avremo il Programma nazionale annuale di sviluppo rurale da parte della Commissione europea potremo intervenire anche con i fondi di mutualizzazione o con la stabilizzazione del reddito, così come chiesto dalla interrogante.

  PRESIDENTE. L'onorevole Elvira Savino ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

  ELVIRA SAVINO. Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario per essere intervenuto in Aula a rispondere a questa mia interrogazione e della quale mi ritengo parzialmente soddisfatta.
  Il sottosegretario certamente sa che la crisi del settore cerasicolo va avanti da diversi anni, questo è determinato da diverse cause: la concorrenza dei Paesi del Mediterraneo, i costi di produzione molto alti e, in generale, la crisi dei consumi.Pag. 3
  Io credo che occorra un intervento prioritario finalizzato ad evitare che le conseguenze di questa situazione diventino sempre più gravi. La situazione spinge gli imprenditori ad impiegare lavoratori in nero, cosa che rende ulteriormente più grave la crisi della nostra economia. Bisognerebbe rendere più forti i nostri imprenditori, iniziando, ad esempio, a rendere meno esose le aliquote contributive e previdenziali, un aspetto fondamentale di queste attività, che in Italia sono altissime, soprattutto in Puglia, pari al 35 per cento, lontanissime da quelle di altri Paesi UE, come il Regno Unito che le ha al 12 per cento, la Spagna che le ha al 15, il Portogallo che le ha al 21 o come la Germania che le ha addirittura allo 0,5 per cento.
  Credo che occorra anche monitorare con maggiore attenzione e severità chi stabilisce i prezzi di acquisto dei prodotti agricoli per evitare che la grande distribuzione e i commercianti si accordino tra loro per lucrare e profittare di quella che, oggettivamente, come lei ha ben descritto, è una debolezza dei nostri imprenditori, che probabilmente non si aggregano e, tuttavia, resta il fatto che essi rappresentano una colonna portante della nostra economia agricola (i piccoli imprenditori). Il fatto che non si aggreghino è una realtà, ma non è una buona ragione per non tutelarli.
  Quest'anno i prezzi fissati dai buyer sono stati una vera e propria offesa, uno schiaffo a quella che noi consideriamo in assoluto l'economica agricola di eccellenza del nostro territorio, che, a mio avviso, non merita di essere trattata in questo modo e che va tutelata e garantita subito. Il nostro «oro rosso» di Puglia, come noi lo chiamiamo, è stata venduta a prezzi discutibili che hanno messo in ginocchio la nostra economia e che, lo sottolineo, rappresenta una fonte di reddito primaria per migliaia di nuclei familiari in Puglia.
  Mi sarei aspettata, per esempio, nonostante quanto lei ci ha spiegato, l'erogazione di un contributo immediato, concreto, che potesse ristorare i nostri imprenditori agricoli dalle conseguenze gravissime della campagna cerasicola di quest'anno, ma che soprattutto venga strutturato quanto prima un iter legislativo chiaro, che tuteli i piccoli imprenditori agricoli in generale, ma che soprattutto tenga conto della particolarità di questa coltura della sua specificità e della sua rarità, che si coltiva nelle sue qualità di maggior rilievo ed eccellenza soltanto in Puglia.
  Le procedure di riconoscimento della DOP e della IGP vanno bene, ma non bastano, perché non so se lei è a conoscenza del fatto che, in maniera quasi fraudolenta, vengono vendute in Italia ciliegie prodotte altrove con l'etichetta italiana generica. A questo proposito, al di là del riconoscimento della DOP e della IGP che, appunto, come lei ci ha spiegato, richiedono comunque un intervento particolare molto strutturato, ci dovrebbe essere una maggiore rigidità nei controlli durante l'importazione di alimenti agricoli da parte di altri Paesi, anche per assicurare la possibilità ai nostri consumatori di acquistare i prodotti locali e di essere certi della provenienza dei prodotti che acquistano e, soprattutto, se i Paesi dai quali questi prodotti provengono possono assicurare gli stessi standard qualitativi che offre il nostro Paese.
  Vorrei che il Governo, in qualche modo, riuscisse a imporre un limite quantitativo ai prodotti da importare, per favorire il consumo e la vendita a prezzi dignitosi dei prodotti locali. Credo che, comunque, fino ad oggi, non sia stata fatta del tutto chiarezza su quello che è accaduto quest'anno in Puglia, sui motivi di questo abbassamento così repentino e tragico – oserei dire – dei prezzi delle nostre ciliegie e credo...

  PRESIDENTE. Concluda.

  ELVIRA SAVINO. Sì, ho quasi concluso, Presidente. Credo che vada garantito il mercato nella sua trasparenza e nella sua legittimità.
  Credo che di questo sia comunque responsabile anche la Comunità europea, che, come al solito, si guarda bene dall'intervenire Pag. 4e limitare i danni che sono derivati. Credo che i nostri agricoltori chiedano respiro e ristoro dopo un anno di duro lavoro. Noi abbiamo il dovere di rispondere alle loro richieste. Penso che la strada sia ancora lunga, ma dobbiamo comunque impegnarci per fare chiarezza e rilanciare questo importante settore dell'economia.

(Iniziative in relazione alla riorganizzazione delle prefetture prevista da un recente schema di regolamento del Presidente della Repubblica – n. 2-01091)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Quaranta ed altri n. 2-01091, concernente iniziative in relazione alla riorganizzazione delle prefetture prevista da un recente schema di regolamento del Presidente della Repubblica (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
  L'onorevole Zaratti ha facoltà di illustrare l'interpellanza, di cui è cofirmatario, per quindici minuti.

  FILIBERTO ZARATTI. Grazie, signor Presidente. Signor rappresentante del Governo, abbiamo appreso da notizie di stampa che sarebbe pronto e sarà presto approvato un decreto del Presidente della Repubblica recante il regolamento di organizzazione del Ministero dell'interno. Tale provvedimento sembrerebbe che preveda la soppressione di ben ventitré prefetture; contestualmente prevederebbe anche la soppressione di molte questure e di comandi dei vigili del fuoco.
  Molte sono le province interessate a tale riduzione. Alcune sono molto delicate, anche perché in quelle zone ci sono problemi di protezione civile, ci sono problemi di infiltrazione di organizzazioni mafiose e in molti territori ci sono problemi legati ai flussi migratori e ai tassi di criminalità.
  Ora, in una situazione come quella che sta vivendo il nostro Paese, in cui si chiede maggiore legalità, maggiore sicurezza e maggiori capacità di intervento di protezione civile, è abbastanza significativo e, per certi versi, bizzarro che il Governo, invece, decida una riduzione così drastica, ignorando sostanzialmente i problemi dei cittadini, sia quelli legati alle gravi problematiche di cui abbiamo parlato, sia i problemi di ordinaria amministrazione che riguardano il nostro territorio.
  Io vorrei far presente che anche questo accorpamento delle prefetture non può avvenire per un mero calcolo matematico, nel senso che si accorpano le province non conoscendo il territorio, perché faccio l'esempio della provincia di Rieti e dello spostamento della prefettura di Rieti a Viterbo: si tratta di due piccole province della regione Lazio, ma chi conosce il territorio sa che sono due parti del territorio completamente diverse, oltretutto distanti decine e decine di chilometri, più di 100 chilometri. È lo stesso discorso che riguarda l'accorpamento di Cremona a Mantova. Anche in questo caso, ci troviamo di fronte a province molto ampie, a territori che già adesso hanno una carenza sostanziale di personale per quanto riguarda la vigilanza e la copertura del territorio; figuriamoci quando saranno soppresse le prefetture e anche le questure e il comando dei vigili del fuoco.
  Ora, io penso che bisogna avere un'idea del governo del territorio e della pubblica amministrazione e mi pare che il suo Governo, signor rappresentante del Governo, non abbia questa visione, perché non si può contemporaneamente sostenere la nuova legge sulla protezione civile, che questo ramo del Parlamento ha recentemente approvato e che prevede il rafforzamento dell'intervento di protezione civile, e, contemporaneamente, smobilitare i livelli di vigilanza che i vigili del fuoco hanno sul territorio. Non si può continuare a dire che questo Paese vuole avere una gestione intelligente e moderna del problema della immigrazione e smobilitare gli uffici che sono presenti all'interno delle prefetture per quanto riguarda l'immigrazione.
  Non si può venire in quest'Aula a dire che si è contro la mafia, contro le organizzazioni criminali nel territorio e poi eliminare la prefettura di Benevento. Io Pag. 5penso che sia sbagliato. Non si può eliminare la prefettura di Cremona, quando noi sappiamo che, proprio in quel territorio, c’è un'alta vigilanza, in questo momento, per infiltrazioni di tipo mafioso e camorristico di organizzazioni criminali che provengono da una zona, purtroppo, in questo momento attenzionata come quella dell'Emilia-Romagna.
  Allora, io penso che tutte queste ragioni dovrebbero portare il Governo a una riflessione più ampia. Non si può tagliare con l'accetta e non si possono sempre fare gli stessi errori. Vi concediamo la possibilità di fare nuovi errori, ma fare sempre gli stessi, no ! Già avete fatto un pasticcio enorme con le province. Vogliamo continuare su questa strada ? Vogliamo continuare il pasticcio anche sulle prefetture, anche sulle questure, anche sui comandi dei vigili del fuoco ? Io penso che dovreste prendere una strada diversa.
  Oltretutto, rimane completamente in una situazione di incertezza la disciplina dei lavoratori delle prefetture: saranno spostati ? Saranno trasferiti ? A volte il disagio di questi lavoratori sarà forte, perché dovranno affrontare un trasferimento di centinaia di chilometri dalla propria sede a una nuova sede.
  Detto questo, io penso che il Governo dovrebbe forse cercare di riflettere un pochino di più e, quanto meno, cominciare una discussione con gli enti territoriali e con i territori su quelle che sono le necessità specifiche. Non si può tagliare con l'accetta, non si possono semplicemente accorpare piccole province, senza tenere conto della morfologia e delle caratteristiche sociali, politiche e delle organizzazioni criminali di quel territorio. È una cosa sbagliata !
  È per questo che noi chiediamo al Governo un ripensamento. Chiediamo di sospendere l'approvazione di questo decreto, di fare un confronto serrato e serio con tutti gli organismi territoriali interessati per cercare di arrivare a una soluzione che non penalizzi così tanto i nostri territori e che non lasci una parte significativa del territorio nazionale senza alcuna vigilanza dal punto di vista della legalità.
  Sappiamo quanto abbiamo bisogno di legalità in questo Paese, quanto abbiamo bisogno di certezza, quanto abbiamo bisogno di un intervento serio, quanto abbiamo bisogno di protezione civile, quanto abbiamo bisogno, cioè, di un'organizzazione moderna dello Stato, che sia più vicino ai cittadini e che si basi sul principio di vicinanza con gli enti locali.
  Io penso che sia un grave errore quello che si sta commettendo e speriamo fortemente che il Governo possa ripensarci e iniziare questa discussione con gli enti territoriali interessati.

  PRESIDENTE. Il Viceministro dell'interno, Filippo Bubbico, ha facoltà di rispondere.

  FILIPPO BUBBICO, Viceministro dell'interno. Grazie, signor Presidente. Voglio subito dire che il provvedimento di cui stiamo discutendo non costituisce attuazione della legge delega di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, approvata dal Parlamento prima della pausa estiva, ma rappresenta lo sviluppo del complessivo processo di spending review, che ha avuto avvio con l'articolo 2 del decreto-legge n. 95 del 2012 e ha trovato completamento con l'articolo 21-bis del decreto-legge n. 90 del 2014.
  L'intervento dà luogo a una coerente ridefinizione delle strutture centrali e periferiche del Ministero dell'interno, che, unitamente al processo di indispensabile riordino e rideterminazione delle competenze dei propri uffici, consentirà di sviluppare, ancor più, le capacità di governo del territorio e di amministrazione generale da sempre rimesse al Ministero dell'interno in materia di politiche della sicurezza, della difesa e della protezione civile, oltre che di garanzia delle libertà civili e del regolare funzionamento dei meccanismi elettorali, di sostegno e di supporto alle autonomie territoriali. L'intento è di rafforzare l'unitarietà di queste azioni.Pag. 6
  Per quanto riguarda la nuova organizzazione dell'amministrazione periferica del Ministero, va rilevato come essa continui ad essere imperniata sulle prefetture, sulle questure e sulle strutture periferiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Tuttavia, l'ambito territoriale di esercizio delle funzioni di tali uffici non è più necessariamente ancorato al solo livello provinciale, ma in alcuni casi assume una dimensione più ampia, che risulta comunque in grado di garantire un efficientamento complessivo dell'attività dell'Amministrazione e di generare, conseguentemente, effetti positivi sulla spesa pubblica, senza alcun pregiudizio per la qualità dei servizi resi alla cittadinanza.
  Il nuovo disegno organizzativo individua 23 nuovi e più ampi ambiti territoriali, con contestuale accorpamento di altrettante prefetture, questure e uffici periferici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con ciò conservando il modello di unitarietà territoriale delle autorità di pubblica sicurezza e delle forze di polizia di cui alla legge n. 121 del 1981. I nuovi ambiti territoriali sono stati individuati sulla base di un'analisi ponderata di 21 indicatori oggettivi capaci di misurare le attività attinenti alle missioni istituzionali del Ministero e alla specificità dei singoli territori.
  Si fa riferimento ai parametri demografici, all'incidenza della criminalità organizzata, all'andamento della delittuosità, all'esposizione a fenomeni di calamità naturali e/o di criticità sociali, all'incidenza del fenomeno migratorio e al funzionamento degli enti locali. Quanto alle ricadute negative paventate dagli onorevoli interpellanti sui servizi resi ai cittadini dalle questure e dai comandi dei vigili del fuoco, posso assicurare che non vi sarà alcun arretramento dei presidi di legalità e sicurezza, in quanto non sono previste riduzioni dei dispositivi operativi di polizia e di soccorso pubblico.
  In sostanza, la capacità di risposta dello Stato sul territorio rimarrà inalterata, mentre a mutare sarà l'organizzazione di vertice, mediante l'attestazione dei livelli di responsabilità sulle questure e sui comandi provinciali accorpanti. Per quanto riguarda l'asserita assenza di disposizioni inerenti alla disciplina dei lavoratori delle prefetture, rilevo che lo schema di provvedimento si fa carico di rideterminare le dotazioni organiche del personale dirigenziale e non dirigenziale del Ministero dell'interno, demandando a un successivo decreto del Ministro l'individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale nell'ambito degli uffici centrali e periferici, la definizione dei relativi compiti, nonché la distribuzione dei predetti uffici e delle relative risorse.
  Vi è anche una disposizione transitoria in base alla quale le strutture interessate dalla ridefinizione degli ambiti territoriali non cessano di esercitare le loro funzioni immediatamente, ma secondo un piano graduale definito con decreto del Ministro dell'interno e comunque non oltre il 31 dicembre 2016. Inoltre, è previsto che, per non oltre un anno dalla data di cessazione della effettiva operatività degli uffici interessati dal citato processo, possano essere mantenuti sportelli per lo svolgimento di specifici servizi.
  Segnalo, comunque, che i temi riguardanti il personale saranno oggetto di discussione con le organizzazioni sindacali nell'ambito delle procedure di consultazione avviate proprio in questi giorni. Ricordo, infine, che la procedura di approvazione dello schema del provvedimento in questione prevede l'acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari competenti in materia, che potranno, quindi, fornire il loro prezioso contributo di analisi e di proposte emendative al testo, segnalando la nostra massima attenzione nel riesaminare le questioni che eventualmente fossero poste.

  PRESIDENTE. L'onorevole Zaratti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta all'interpellanza Quaranta ed altri n. 2-01091, di cui è cofirmatario.

  FILIBERTO ZARATTI. Grazie, signor Presidente. Signor Viceministro, no, non siamo soddisfatti della risposta perché la risposta è incentrata su affermazioni – mi Pag. 7scuserà il Viceministro – prive di qualunque fondamento. Si dice: «la nuova organizzazione consentirà comunque l'espletamento dei servizi necessari»; si dice: «non ci saranno disagi»; si dice: «tutto funzionerà a meraviglia». Ora, che questo possa avvenire, può darsi pure che sia nelle possibilità, ma certamente ci saremmo aspettati una risposta più documentata e con maggiori dati oggettivi. Queste sono speranze che gli estensori del provvedimento, evidentemente, cercano di comunicare. Così non è, perché le lacune sono evidenti, e d'altro canto, se si pensa che, come c’è stato detto, per un anno saranno tenuti aperti sportelli per specifici servizi, quindi si cerca di mantenere una certa transizione tra un modello e l'altro, è evidente che questa necessità di transizione si basa sul fatto che effettivamente i disagi saranno presenti per i cittadini. Oltretutto, io penso che sia da sottolineare che è sbagliata proprio la logica del provvedimento, che non tiene conto delle necessità attuali del Paese. Di che cosa ha bisogno il Paese ? Di maggiore legalità, di maggiore controllo del territorio, di maggiore protezione civile, ha bisogno di tutte queste questioni che sono fondamentali per la crescita del Paese. Ora, è del tutto evidente che per centrare questi obiettivi non ci si può basare sulla spending review, non si può dire è necessario che noi risparmiamo una «x percentuale» sulle spese del Ministero dell'interno, per quanto riguarda le strutture periferiche, quindi tagliamo ventitré prefetture, ventitré comandi, cerchiamo di farlo alla meno peggio in modo tale che non ci siano troppo danni. Sarebbe necessario il contrario, egregio signor Viceministro. Sarebbero necessari maggiori investimenti. Ma voi pensate davvero che si possano combattere i poteri criminali, si possa combattere la mafia con il fatto che riduciamo le prefetture, le questure ? I corpi di polizia non hanno neanche più soldi per pagarsi la benzina. Ma ci rendiamo conto che la mafia non è più quella di una volta, quindi con la coppola e la doppietta sulle spalle, ma sono poteri forti, poteri organizzati dal punto vista anche tecnologico e finanziario e che per contrastare tali fenomeni servono risorse, più strutture, più controllo del territorio ? È dire una cosa strana dire che, purtroppo, per i cambiamenti climatici, eventi calamitosi sono sempre più frequenti nel nostro territorio e addirittura zone che non sono mai state interessate da eventi di questo tipo sono state colpite e, purtroppo, saranno colpite nel prossimo periodo, che quindi è necessaria una maggiore rete di protezione dei nostri territori, una maggiore capacità dello Stato di intervenire e che credo che il sistema migliore sia quello forse legato al Corpo dei vigili del fuoco che ha dato ampie garanzie di professionalità, di intervento limitatamente, anche in questo caso, ai mezzi a disposizione ? Oppure voi pensate che tutta questa partita della protezione civile la possiamo lasciare bellamente nelle mani delle associazioni dei volontari i quali sono encomiabili, straordinari ? Forse c’è necessità di un intervento certo da parte dello Stato. Voi pensate di poterlo fare riducendo ancora di più le scarse risorse che ci sono sul territorio ? Pensate che è sufficiente appellarsi alla spending review per giustificare tutto ? Io penso che un Governo serio dovrebbe, anche nelle limitatezza delle risorse, scegliere dove investire e bisogna investire nella legalità, nella difesa della legalità, bisogna investire nella sicurezza del territorio, bisogna investire nel dare maggiori servizi ai cittadini. Ma voi pensate che un cittadino di Rieti debba andare a Viterbo per qualunque necessità abbia in relazione agli sportelli e ai servizi che devono rendere le prefetture ai cittadini ?
  Io penso che, francamente, state piano piano trasformando questo Paese non in un Paese più moderno, come spesso ci viene detto dalla televisione, dalle pagine dei giornali e, qualche volta, non troppo spesso in verità, dai banchi del Governo di quest'Aula, non in un Paese in grado di competere, non in un Paese che crea il presupposto per una sua crescita positiva, ma, in verità, è proprio il contrario. State trasformando piano piano questo Paese in un Paese che è in declino, un Paese che ha Pag. 8sempre minore capacità di reazione, un Paese che non ha capacità di investimento in quei settori fondamentali che possono assicurare riqualificazione del territorio, riqualificazione del lavoro e rilancio di una crescita positiva della nostra economia.
  Per questo sono insoddisfatto della risposta che ci ha dato il Viceministro, il quale, peraltro, ringrazio per la competenza e per la puntualità sempre dimostrate. Ma siamo insoddisfatti e pensiamo che, per l'ennesima volta, non soltanto si sta perdendo un'occasione, quella di una riforma che in qualche modo avvicini le istituzioni ai cittadini e che le renda più funzionali alle necessità dei territori, ma addirittura stiamo peggiorando un quadro che è già complicato. Stiamo riducendo risorse a un settore che ha già risorse limitate. Non diamo la possibilità ai nostri bravi operatori che lavorano nelle prefetture, nelle questure, nei comandi dei vigili del fuoco di dare le risposte necessarie ai cittadini e di avere i necessari mezzi per contrastare il malaffare, per contrastare i rischi del territorio, per contrastare le illegalità diffuse nel territorio.
  Io spero che ci possa essere un ripensamento. Comunque, nell'ambito della discussione nelle Commissioni parlamentari, noi avremo modo di rafforzare questa nostra posizione, con la speranza che i provvedimenti possano essere migliorati.

(Elementi ed iniziative di competenza in merito alle attività di Casapound nella città di Cremona – n. 3-01319)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Franco Bordo n. 3-01319, concernente elementi ed iniziative di competenza in merito alle attività di Casapound nella città di Cremona (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
  Il Viceministro dell'interno, Filippo Bubbico, ha facoltà di rispondere.

  FILIPPO BUBBICO, Viceministro dell'interno. Grazie, signor Presidente. Con l'interrogazione all'ordine del giorno, l'onorevole Bordo richiama l'attenzione sulla manifestazione di avvio del tesseramento 2015 organizzata da Casapound Cremona presso la propria sede il 21 febbraio scorso, manifestazione che ha costituito la ripresa ufficiale dell'attività della sede dopo gli scontri tra aderenti a Casapound e al centro sociale Dordoni, avvenuti il 18 gennaio, con il ferimento in maniera grave di un esponente dell'antagonismo locale. In relazione a tali episodi, viene chiesto al Ministero dell'interno di valutare la sussistenza dei presupposti per la chiusura della sede cremonese di Casapound, che si ispirerebbe al disciolto partito fascista. Tale misura – a parere dell'onorevole interrogante – varrebbe tra l'altro a far cessare la dispersione delle risorse umane, strumentali e finanziarie impiegate dalle forze di polizia a tutela dell'attività del movimento.
  Informo preliminarmente che alla festa del tesseramento hanno partecipato circa cinquanta militanti provenienti anche dalle province limitrofe. Per l'occasione è stato predisposto un adeguato servizio di ordine e vigilanza da parte delle forze di polizia, che ha consentito di prevenire qualsiasi turbativa. Il servizio di polizia si è reso necessario anche perché – come ho accennato prima – la manifestazione cadeva a ridosso degli scontri del 18 gennaio e anche della manifestazione nazionale antifascista del 24 gennaio, degenerata in tafferugli con le forze di polizia e nella devastazione delle aree percorse dal corteo.
  Per quanto attiene alle problematiche di ordine pubblico connesse alla presenza di Casapound sul territorio, rappresento che, ancor prima dei fatti del gennaio scorso, si erano registrate situazioni di conflitto tra i militanti di quel movimento ed esponenti del centro sociale Dordoni, risolte, tuttavia, senza gravi conseguenze. Successivamente agli eventi soprarichiamati, il movimento Casapound ha continuato a promuovere attività propagandistiche, ma rivolte essenzialmente ai propri associati, quali conferenze e presentazione di testi, senza dar luogo a problematiche di ordine pubblico.Pag. 9
  Ultimamente, delegazioni di militanti di Casapound hanno presenziato, senza esporre vessilli, né simboli del movimento, a sostegno dei comitati cittadini costituitisi in alcuni paesi del territorio cremonese, durante lo svolgimento di presidi promossi per contestare la collocazione in tali ambiti di migranti. È da segnalare, inoltre, il gesto intimidatorio, avvenuto nella notte tra il 27 ed il 28 giugno scorso, quando l'autovettura in uso al responsabile di Casapound Cremona è stata data alle fiamme e interamente distrutta. Per l'accaduto, la Digos della questura di Cremona ha compiutamente riferito all'autorità giudiziaria.
  In merito ai dubbi espressi dall'onorevole Bordo circa la legittimità di Casapound Cremona, informo che l'attività del movimento, che conta in provincia oltre trenta aderenti e circa ottanta simpatizzanti, ruota attorno ad un'associazione no profit, costituita nell'autunno del 2012, denominata «Stoccafisso-Associazione culturale e di promozione sociale», che, pur essendo formalmente distinta da Casapound, di fatto ne rappresenta la locale articolazione. Nello statuto dell'associazione non è rinvenibile alcuna teorizzazione del ricorso alla violenza quale strumento di lotta politica. Giova anche ricordare che, ai sensi della cosiddetta «legge Scelba» menzionata dallo stesso onorevole interrogante, l'adozione di un provvedimento di scioglimento di movimenti che si ispirano al fascismo è consentita solo a seguito di una sentenza penale irrevocabile che abbia accertato il verificarsi in concreto della fattispecie della riorganizzazione del disciolto partito fascista. Allo stato attuale, non risulta che Casapound sia stata destinataria di pronunce giurisdizionali che legittimino l'adozione di siffatto provvedimento di rigore. Soggiungo che, in occasione delle elezioni comunali del 2014, il movimento ha presentato un proprio candidato sindaco e una propria lista che sono stati ammessi alle consultazioni dalle competenti commissioni elettorali, riportando, tuttavia, un numero di voti insufficiente ad accedere al consiglio comunale.
  Per l'insieme degli argomenti che ho appena illustrato, in risposta al quesito rivoltomi dall'onorevole Bordo, si ritiene che non sussistano i presupposti per la chiusura della sede di Casapound Cremona. Informo, per completezza, che la sede è stata acquisita dal responsabile locale del movimento con un regolare contratto di locazione, con scadenza nel novembre 2018. Allo stato, essa continua ad essere regolarmente utilizzata dal movimento, che, a fronte delle manifeste intenzioni della proprietà di riacquisirne quanto prima il possesso, si è dichiarato disponibile a lasciarla subordinatamente all'individuazione di una nuova sede del sodalizio. Su un piano più generale, come ho già avuto modo di assicurare in risposta ad un'interrogazione dell'onorevole Bordo vertente sullo stesso argomento, il Ministero dell'interno continuerà a dedicare la massima attenzione all'attività dei movimenti politici estremistici qualunque ne sia l'orientamento, per prevenire e reprimere le iniziative che possano sfociare in episodi di violenza o di reciproca aggressività. In particolare, l'attività di prevenzione si svilupperà in un attento monitoraggio ed un'accurata raccolta informativa nei confronti dei movimenti in questione, compreso Casapound, al fine di cogliere il minimo segnale di turbativa dell'ordine e della sicurezza pubblica e di deviazione dalle regole del diritto e della pacifica convivenza tanto da disporre i necessari e previsti provvedimenti.

  PRESIDENTE. L'onorevole Franco Bordo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  FRANCO BORDO. Presidente, grazie sottosegretario per la sua risposta. Io non posso non rilevare che da un certo punto di vista è puntuale, ma, ovviamente, non posso dichiararne la soddisfazione da un punto di vista politico e soprattutto per quello che a mio avviso dovrebbe essere il comportamento del Ministero nelle sue articolazioni.
  Certo, sono a conoscenza del fatto che per dichiarare Casapound un'organizzazione Pag. 10illegale abbiamo bisogno di una sentenza giudiziaria in questo senso. Però non possiamo negare, almeno io non posso che non evidenziare, che il supporto, la preparazione ad una sentenza di questo tipo oggi da parte del Ministero dell'interno, dal nostro punto di vista, non è sufficientemente garantita. Infatti questa attività di monitoraggio che lei ha citato e che voglio anche apprezzare, vorrei anche vederla concretizzarsi, signor sottosegretario, nei confronti di un movimento che si autodefinisce «organizzazione fascista del terzo millennio», che fa della propaganda dell'ideologia fascista piena zeppa di contenuti e di azioni razziste. Anche lei giustamente ha citato come, in provincia di Cremona e in tante altre province, si articola sul territorio l'attività di essa spesso ostentando simboli che fanno riferimento anche all'ideologia fascista appunto di stampo razzista in netto contrasto tra l'altro alle attività del suo stesso Dicastero che è quello impegnato per l'accoglienza dei profughi e dei migranti, con motivazioni e tesi razziste pubblicate su tutti i siti, nei loro volantini e nei loro strumenti. Non so di cosa abbiamo bisogno ancora perché il Governo metta in piedi un'azione di informazione nei confronti dell'autorità giudiziaria perché si pervenga alla messa fuori legge di questa organizzazione. Infatti questa è una organizzazione che richiama e si basa sull'autocostruzione del disciolto Partito fascista. Non è sufficiente dire che la sede di Cremona è intestata a una associazione no-profit che, guarda caso, hanno intitolato Stoccaffisso. Lei, signor sottosegretario, sa cosa vuol dire «stoccafisso ? Non stiamo parlando di un piatto, stiamo parlando di quello strumento che i fascisti usavano al posto del bastone che era uno stoccafisso indurito per punire, per picchiare gli operai, i comunisti, i socialisti, i democratici. Soltanto quel nome, soltanto quel nome già ci dice con chi abbiamo a che fare. A Cremona, certo, abbiamo avuto degli episodi gravissimi da parte dei rappresentanti locali di Casapound e non soltanto dei rappresentanti locali. Ho presentato interrogazioni anche sui comportamenti di altri soggetti, come lei ben sa, che sono sfociati in quella sciagurata manifestazione del 24 gennaio scorso ma, detto questo, penso che – concludo – non soltanto tollerare ma autorizzare con il dispiegamento di uomini e di mezzi la ripresa del tesseramento cioè perfino coprire, permettere l'attività di Casapound, credo che sia stata una scelta sbagliata e forse è anche il caso di dire che certe scelte non devono essere compiute sul territorio da parte dei rappresentanti dello Stato, da parte delle prefetture, da parte delle questure e su questo è stato commesso un errore. Eravamo in un clima di piena violenza e Casapound in quel momento era chiusa: con un dispiegamento di uomini e di mezzi dello Stato se ne è permessa la riapertura per una giornata per permettere il tesseramento a Casapound cioè a un movimento fascista. Non possiamo dire che non sia stata una scelta coerente con quanto intende portare avanti il Ministero. Nel monitoraggio forse bisogna riportare anche questo aspetto.

(Iniziative volte ad evitare la soppressione del posto di polizia di Cetraro (Cosenza) – n. 3-01727)

  PRESIDENTE. Il Viceministro dell'interno, Filippo Bubbico, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Covello n. 3-01727, concernente iniziative volte ad evitare la soppressione del posto di polizia di Cetraro (Cosenza) (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).

  FILIPPO BUBBICO, Viceministro dell'interno. Signor Presidente, con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Covello chiede al Ministro dell'interno chiarimenti in merito alla soppressione del posto di polizia di Cetraro in provincia di Cosenza, disposta nel mese di dicembre 2014. Al riguardo, va precisato che il provvedimento ha avuto alla base diverse motivazioni. Innanzitutto, lo stabile adibito a sede del presidio era ubicato in un'area classificata a rischio molto elevato di frana, ragion per cui si rendeva necessario Pag. 11salvaguardare l'incolumità degli operatori, che sono stati trasferiti, quindi, presso il commissariato di pubblica sicurezza di Paola. Va anche rilevato che il posto di polizia mostrava una ridotta valenza in termini di prevenzione, controllo del territorio e servizi per l'utenza, in quanto riusciva ad assicurare mediamente la presenza di un solo equipaggio in un arco antimeridiano o pomeridiano.
  Viceversa, con il potenziamento dell'organico dell'ufficio controllo del territorio del commissariato di Paola, si è reso possibile assicurare un equipaggio in ogni quadrante nell'arco delle 24 ore sia presso il territorio del comune di Cetraro, che in quello del comune di Paola. Si aggiunga, infine, che, in sede di adozione del provvedimento di chiusura, sono stati valutati anche i profili di spesa connessi alla ricollocazione «in loco» del presidio presso un altro immobile, al suo adeguamento alle esigenze del servizio e alla sua gestione.
  Le argomentazioni che ho appena esposto evidenziano come la chiusura del posto di polizia di Cetraro – oltre che rispondere a fondamentali esigenze di sicurezza degli operatori di polizia sul luogo di lavoro – abbia realizzato un'ottimizzazione delle risorse a disposizione dell'amministrazione della pubblica sicurezza nella provincia di Cosenza.
  Su un piano più generale, rilevo che l'interrogazione contiene un riferimento al piano di razionalizzazione della presenza delle forze dell'ordine sul territorio sottoposto nei primi mesi dello scorso anno al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza. Informo che il piano a tutt'oggi non è ancora definito, essendo sopravvenute di recente delle novità normative non ancora delineate nei contenuti di dettaglio, delle quali occorrerà tenere conto in sede di elaborazione del documento. Mi riferisco alla legge n. 124 del 2015, che, nel delegare il Governo all'emanazione di una serie di decreti legislativi in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, individua alcuni importanti criteri direttivi proprio in tema di riordino del sistema della sicurezza.
  La legge tratteggia un primo indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive nell'esercizio delle funzioni di polizia, nonché di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica. Un ulteriore criterio direttivo individuato dal provvedimento è legato, invece, al riordino delle funzioni di polizia nei campi della sicurezza agroalimentare e della tutela dell'ambiente e del territorio, riordino per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del Corpo forestale dello Stato in altra forza di polizia.
  Alla luce del nuovo quadro normativo, solo quando verranno emanati i decreti legislativi attuativi che puntualizzeranno i contenuti della riorganizzazione del sistema della sicurezza, si potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione dei presidi di polizia su tutto il territorio nazionale. Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento e di adeguamento organizzativo alla trasformazione tecnologica e infrastrutturale del Paese, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze di sicurezza del cittadino.
  A tale riguardo, va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quelli della telecomunicazione, dell'informatica e dei trasporti – l'evoluzione del Paese è stata molto rapida, con caratteri di sostenuta innovazione. Alla luce di tale processo evolutivo, si pone, quindi, l'esigenza di una ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della Polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, al fine di evitare il rischio di un arretramento della risposta statale rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando. Sotto altro profilo, occorre considerare l'esigenza di conferire un più adeguato rilievo, anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio, a un fattore che ha finito con l'assumere un peso sempre Pag. 12maggiore, vale a dire la percezione della sicurezza. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri Paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali. La prima, da concertare con il Comando generale dell'Arma dei carabinieri, riguarderà la revisione e la messa a punto di un criterio di compensazione tra le due forze di polizia a competenza generale per garantire il presidio del territorio. Si eviterà, cioè, di avere in taluni posti la compresenza di polizia e carabinieri e in altri posti l'assenza totale. L'obiettivo primario concerne, nella sostanza, il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due Corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi. La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presidi delle quattro specialità della Polizia di Stato e cioè la stradale, ferroviaria, postale e la polizia di frontiera, la cui organizzazione risale ai decreti ministeriali del 1989 e appare legata ad una realtà ormai abbondantemente superata. Anche in relazione alle specialità l'obiettivo che si persegue è il recupero di risorse da destinare a compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che è allo studio e terrà conto dei contenuti dei decreti legislativi attuativi della legge n. 124 – risponderà esclusivamente alla logica del costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica, ma nell'intento di migliorare il rendimento degli investimenti pubblici e di accrescere la qualità e la quantità dei servizi offerti ai cittadini, soprattutto nel settore sicurezza.

  PRESIDENTE. L'onorevole Covello ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

  STEFANIA COVELLO. Signor Presidente, signor Viceministro, intanto la ringrazio per la sua consueta disponibilità e precisione nei dettagli. Intanto, prendo atto di questa buona notizia che il piano, ai sensi della legge n. 124, non è ancora definito e della risposta del Governo. Questo atto di sindacato ispettivo fu presentato a suo tempo, ormai a dicembre scorso, all'inizio dell'anno, quando abbiamo appreso di questa riorganizzazione degli uffici di polizia sul territorio e che interveniva direttamente in un comprensorio, quale quello dell'alto tirreno cosentino, che come lei ben sa presenta non poche problematicità nell'ambito dell'organizzazione criminale in quelle zone e della criminalità organizzata e quindi di ordine pubblico. Spesso si pensa che dietro queste proteste vi siano dei problemi di campanile, ma così non è.
  In questo caso vi era la richiesta di prestare la dovuta attenzione ad un territorio complesso e delle sue parole sono soddisfatta, perché questo sicuramente avverrà. È forte la richiesta di controllo del territorio e la prossimità di un commissariato sicuramente aiuta a consolidare un sentimento di coraggio che serve e necessita sempre in terre così difficili. Sappiamo che dobbiamo andare incontro ad una riorganizzazione degli uffici dello Stato e Cetraro in questo periodo sta affrontando anche la questione delicatissima del futuro del suo ospedale, così come è in atto una forte mobilitazione per quello che riguarda tutto il mantenimento delle prefetture, ma sappiamo bene qual è l'iter del Governo in merito a tutto ciò. Il Ministero dell'interno è sicuramente uno dei luoghi più sensibili per quel che concerne la spending review ed è a mio avviso utile modificare i paradigmi attraverso i quali si stabiliscono criteri che poi verranno Pag. 13applicati contestualmente sul territorio. La Calabria, come lei ben sa, è una terra particolare, con le sue peculiarità, ed è lapalissiano che il criterio per il numero di abitanti diventa difficile comprenderlo in un comprensorio in cui quotidianamente devi purtroppo confrontarti con la forza di segmenti avversi e molto avversi allo Stato.
  Quindi, mi rassicura quanto da lei detto in merito alla riorganizzazione. Questa è la storia del posto fisso di Cetraro ed è per questo che chiediamo che il Ministero possa assicurare, come lei bene ha detto poc'anzi, una maggiore presenza di uomini e di mezzi della polizia di Stato, anche per dare concretezza agli impegni di presidio e di controllo sul territorio. Siamo consapevoli della necessità di affrontare processi non indolore, ma vorremmo che questi stessi processi di riorganizzazione avessero, come ha detto lei, quella capacità di comunicare le proprie ragioni, altrimenti il rischio è che l'opinione pubblica possa constatare anche in questi casi quella che chiamo la sindrome del distributore, cioè che la benzina sale quando aumenta il prezzo del greggio e lo stesso prezzo è refrattario a scendere quando il costo del greggio diminuisce, cioè che a fronte di una soppressione non si ravveda un potenziamento delle dotazioni di mezzi e uomini, come lo stesso sindacato di polizia sollecita. Conosco la sensibilità del Viceministro e sono certa che saprà far tesoro di queste nostre sollecitazioni nell'interesse della Calabria, proprio perché, come ha detto lei, si partirà da un logico piano di riorganizzazione che riguarderà la pubblica sicurezza, ai fini – questo siamo noi stessi a chiederlo, come calabresi – dell'efficientamento dell'organizzazione sulla base di una pubblica sicurezza sempre maggiore. Siamo noi che vogliamo, come dice lei Viceministro, un ammodernamento e dal punto di vista strutturale e dal punto di vista dell'innovazione tecnologica, quindi sulla base di una concertazione nuova che possa vedere questa revisione. Però, non vorremmo che venissero meno le basi per capire, come ben sappiamo tutti, che, in comuni così difficili, presidi come la Chiesa, il posto di polizia o dei carabinieri e la scuola sono importanti per la crescita culturale dei nostri figli e delle nuove generazioni. Fiduciosa dell'attenzione del Ministero e dell'attenzione del signor Viceministro, sono sicura che in questo piano di revisione Cetraro rimarrà appunto all'attenzione del Ministero.

(Misure di competenza per il contrasto della criminalità nell'area del Miranese, in provincia di Venezia – nn. 3-01084 e 3-01728)

  PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni Causin n. 3-01084 e n. 3-01728, concernenti misure di competenza per il contrasto della criminalità nell'area del Miranese, in provincia di Venezia, che, vertendo sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
  Il Viceministro dell'interno, Filippo Bubbico, ha facoltà di rispondere.

  FILIPPO BUBBICO, Viceministro dell'interno. Grazie, signor Presidente. Con le due interrogazioni all'ordine del giorno l'onorevole Causin richiama l'attenzione sulla percezione di insicurezza che si è diffusa nei cittadini di Martellago e degli altri comuni dell'area del Miranese, interessati negli anni scorsi da un'asserita recrudescenza degli episodi di microcriminalità predatoria e, nel febbraio di quest'anno, da una grave aggressione a sfondo sessuale in danno di una cittadina quarantenne. Voglio subito assicurare che la situazione della sicurezza pubblica nelle predette zone del veneziano è oggetto di costante attenzione da parte della prefettura di Venezia e delle forze di polizia.
  L'area in questione ricade nella competenza dell'Arma dei carabinieri, il cui dispositivo comprende la stazione di Martellago, istituita nell'ottobre 2013, e quelle di Spinea, Mirano, Noale e Scorzè, con una forza complessiva di 77 militari, costantemente supportati dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Mestre.Pag. 14
  In tale ambito, le attività di controllo del territorio sono state incrementate, soprattutto in orari serali e notturni, avvalendosi anche del contributo della Polizia di Stato, che coopera nelle attività di pattugliamento e controllo con equipaggi della locale questura e del reparto prevenzione crimine del Veneto. Tali servizi, nei primi sette mesi del corrente anno, hanno dato significativi risultati sotto il profilo del contrasto della criminalità, consentendo di deferire all'autorità giudiziaria 589 persone, di cui 43 in stato di arresto. Sono ancora in corso, invece, gli accertamenti di polizia giudiziaria volti a ricostruire la dinamica e a identificare l'autore della citata aggressione dello scorso 14 febbraio.
  In ordine al tema oggetto della odierna interrogazione, voglio sottolineare che le iniziative assunte dalla prefettura e dal comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica sono state pronte e determinate. Già nel dicembre 2013, in concomitanza con un brusco incremento dei reati predatori nelle frazioni e nelle abitazioni più isolate, il prefetto aveva partecipato ad un incontro pubblico nel municipio di Martellago per affrontare l'argomento e illustrare anche alla popolazione le principali strategie di intervento.
  Inoltre, il 27 ottobre dello scorso anno, a fronte dell'accadimento di ulteriori fatti delittuosi, il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica ha dedicato un'apposita seduta alla rinnovata domanda di sicurezza della cittadinanza di Martellago, coinvolgendo il sindaco di quel comune. In tale sede è stata rilanciata la linea di colloquio già avviata proficuamente tra i comitati dei cittadini e le forze dell'ordine, all'interno di uno specifico «tavolo sulla sicurezza», volto a potenziare la cultura della legalità e a diffondere comportamenti cautelativi in grado di prevenire la commissione di determinati tipi di reati predatori.
  Rappresento che nella stessa seduta del comitato – e con questo rispondo a una specifica richiesta dell'onorevole Causin – il sindaco di Martellago ha comunicato l'avvio di iniziative volte ad implementare i sistemi di videosorveglianza. E in effetti risulta che, nello scorso mese di luglio, il comune abbia avviato la procedura di progettazione dei dispositivi video da installare in luoghi sensibili.
  Tutto ciò consente di asserire che, al di là della percezione della cittadinanza, di cui comunque bisogna tenere conto, la situazione della sicurezza pubblica a Martellago e nel Miranese è monitorata di continuo e sostanzialmente sotto controllo. Essa non presenta, al momento, profili di particolare criticità, nonostante si verifichino ciclicamente episodi di criminalità predatoria connessi alla presenza di una delinquenza «di transito» o «itinerante».
  Si ritiene significativo, in proposito, segnalare come i dati relativi all'andamento della delittuosità nei primi sette mesi del 2015, confrontati con quelli dell'analogo periodo del 2014, mostrino un sensibile calo dei delitti consumati nel Miranese, con particolare riferimento ai reati di tipo predatorio. Per quanto riguarda, poi, il comune di Martellago, si evidenzia, in relazione all'analogo periodo, un decremento sia del totale dei delitti censiti (meno 22 per cento), sia dei furti in generale (meno 32 per cento), sia ancora dei furti in abitazione in modo specifico (meno 37,7 per cento).
  Concludo assicurando che la prefettura e le forze di polizia manterranno una vigile attenzione sulla situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica nei territori citati, al fine di cogliere ogni minimo segnale utile a prevenire e contrastare l'evoluzione di fenomeni che possano mettere in pericolo la serena e pacifica convivenza civile; tutto ciò verrà sviluppato in un quadro di proficua cooperazione con le comunità e le istituzioni locali.

  PRESIDENTE. L'onorevole Causin ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  ANDREA CAUSIN. Grazie, signor Presidente. Ringrazio anche il sottosegretario Bubbico e mi dichiaro soddisfatto e anche più tranquillo, come cittadino e abitante Pag. 15del Miranese e di Martellago, perché i dati, soprattutto gli ultimi che ha riportato, sono confortanti ed evidenziano con grande chiarezza che il lavoro interforze, che è stato fatto e organizzato dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, e anche il lavoro prezioso compiuto dai carabinieri del Miranese, che sono coordinati dalla compagnia di Mestre, ha dato dei frutti rilevanti: meno 22 per cento di delitti, come citava il sottosegretario, meno 32 per cento di furti e meno 37 per cento di furti nelle abitazioni.
  Sono dati sorprendentemente distanti dalla comune percezione, che è, in tutta evidenza, alimentata e amplificata da un sistema di stampa che continua a dare le cattive notizie e ad omettere le buone. I numeri dei reati e dei delitti – ho acquisito anche alcuni dati dai comandi dei carabinieri – comunque in termini assoluti rimangono molto alti, perché, come ricordava il sottosegretario, esiste una delinquenza di transito, soprattutto con l'asse dell'est Europa; tuttavia, l'interrogazione evidenzia con grande chiarezza che il lavoro di contrasto che stanno facendo le forze dell'ordine è un lavoro efficace e sta portando risultati.
  Colgo anche l'occasione per ringraziare soprattutto i militari delle forze dell'ordine, i carabinieri e la polizia di Stato, per il lavoro che svolgono non solo quotidianamente, ma anche durante le ore notturne.

  PRESIDENTE. Si è così esaurito lo svolgimento della interpellanza e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
  Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 11 con il seguito della discussione delle mozioni concernenti iniziative per la conclusione dei lavori dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e il potenziamento del sistema dei trasporti della regione Calabria.

  La seduta, sospesa alle 10,40, è ripresa alle 11.

Seguito della discussione delle mozioni Occhiuto ed altri n. 1-00923, Franco Bordo ed altri n. 1-00987, Parentela ed altri n. 1-00990, Barbanti ed altri n. 1-00991, Dorina Bianchi ed altri n. 1-00993, Bruno Bossio ed altri n. 1-00999, Matarrese ed altri n. 1-01001 e Rampelli ed altri n. 1-01004 concernenti iniziative per la conclusione dei lavori dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e il potenziamento del sistema dei trasporti della regione Calabria.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle mozioni Occhiuto ed altri n. 1-00923 (Nuova formulazione), Franco Bordo ed altri n. 1-00987, Parentela ed altri n. 1-00990 (Nuova formulazione), Barbanti ed altri n. 1-00991, Dorina Bianchi ed altri n. 1-00993, Bruno Bossio ed altri n. 1-00999, Matarrese ed altri n. 1-01001 e Rampelli ed altri n. 1-01004, concernenti iniziative per la conclusione dei lavori dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e il potenziamento del sistema dei trasporti della regione Calabria (Vedi l'allegato A – Mozioni).
  Avverto che, dopo la conclusione della discussione sulle linee generali, che ha avuto luogo nella seduta di lunedì 21 settembre 2015, sono state presentate le mozioni Bruno Bossio ed altri n. 1-00999, Matarrese ed altri n. 1-01001 e Rampelli ed altri n. 1-01004 e una nuova formulazione della mozione Parentela ed altri n. 1-00990, che sono già state iscritte all'ordine del giorno.
  Avverto altresì che in data odierna è stata presentata la mozione Saltamartini ed altri n. 1-01005 (Vedi l'allegato A – Mozioni). Il relativo testo è in distribuzione.

(Intervento e parere del Governo)

  PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, che esprimerà altresì il parere sulle mozioni all'ordine del giorno.

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  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. La premessa è che il tema delle carenze infrastrutturali della rete dei trasporti viari e ferroviari della regione Calabria è un problema che deve trovare al più presto adeguate soluzioni e ciò può avvenire attraverso il concorso di tutti per avviare finalmente un'azione coordinata di interventi tale da far diventare la Calabria territorio vitale del Mezzogiorno, un grande bacino di scambio nazionale, europeo e intercontinentale, che attragga investimenti, sia capace di generare posti di lavoro e di marginalizzare ogni forma di abuso e di malaffare.
  Le mozioni presentate, compresa quella di stamani, la mozione Saltamartini ed altri n. 1-01005, indicano obiettivi che in moltissimi casi sono comuni a tutte le forze politiche, quindi vi è una grande identità in larga parte delle mozioni presentate ed è per questa ragione che, con alcuni distinguo che di seguito elenco, mi accingo a fornire i pareri del Governo.
   Sulla mozione Occhiuto ed altri 1-00923 (Nuova formulazione) il Governo esprime parere favorevole, a condizione che l'ultimo paragrafo del dispositivo, relativo al ponte sullo Stretto di Messina, venga espunto, poiché trattasi di un intervento che non è presente nell'agenda del Governo e la cui complessità richiederebbe uno specifico approfondimento, che può tranquillamente essere rimandato ad altro momento.
  Sulla mozione Franco Bordo ed altri n. 1-00987 il Governo esprime parere favorevole, a condizione che il dodicesimo paragrafo delle premesse e il quarto paragrafo del dispositivo, sempre relativi al ponte sullo Stretto di Messina, vengano espunti, poiché trattasi di intervento – come ho già riferito – non presente nell'agenda del Governo e la cui complessità richiederebbe uno specifico approfondimento, che può essere rinviato ad altro momento.
  Lo stesso discorso vale per la mozione Parentela ed altri 1-00990 (Nuova formulazione), sulla quale il Governo esprime parere favorevole, ad eccezione degli ultimi tre paragrafi delle premesse e dell'ultimo paragrafo del dispositivo, sempre relativi al ponte sullo Stretto di Messina, con le motivazioni che ho innanzi indicato anche per le mozioni Occhiuto ed altri n. 1-00923 (Nuova formulazione) e Franco Bordo ed altri n. 1-00987.
  Sull'ordine del giorno Barbanti ed altri n. 1-00991 il Governo esprime parere favorevole. Sull'ordine del giorno Dorina Bianchi ed altri n. 1-00993...

  PRESIDENTE. Sottosegretario, sono tutte mozioni, non ordini del giorno.

  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti.
  Presidente, chiedo scusa, ho sbagliato. Sì, si tratta di mozioni.
  Sulla mozione Dorina Bianchi ed altri n. 1-00993 il Governo esprime parere favorevole, a condizione che i paragrafi ventunesimo, ventiduesimo e ventitreesimo delle premesse e l'ultimo paragrafo del dispositivo, relativi al ponte sullo Stretto di Messina, vengano espunti, con le motivazioni che ho innanzi indicato e che vengono integralmente riportate.
  Il Governo esprime parere favorevole sulle mozioni Bruno Bossio ed altri n. 1-00999, Matarrese ed altri n. 1-01001 e Rampelli ed altri n. 1-01004.
  Il Governo esprime altresì parere favorevole sulla mozione Saltamartini ed altri n. 1-01005, presentata appunto testé, a condizione che il settimo paragrafo delle premesse e il terzo paragrafo del dispositivo vengano espunti, trattandosi, come ho riferito, di intervento non presente attualmente nell'agenda del Governo e la cui complessità richiederebbe un approfondimento specifico, che può essere rimandato ad altro momento.

(Dichiarazioni di voto)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.Pag. 17
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbanti. Ne ha facoltà.

  SEBASTIANO BARBANTI. Grazie. Presidente, onorevoli colleghi, nelle regioni italiane le condizioni delle infrastrutture hanno condizionato in maniera differente la crescita delle varie realtà territoriali, con particolare riferimento tra nord e sud. Il nostro è un Paese che, purtroppo, viaggia a tutti gli effetti a due velocità, in tutto e per tutto, e d'altronde l'importanza delle vie di comunicazione ce la insegna anche la storia, dato che il grande impero romano fu reso tale proprio dall'efficienza, dall'efficacia e dalla ramificazione delle sue vie di comunicazione.
  Ebbene, in Calabria siamo ben lungi da quella situazione, purtroppo. La carenza delle reti infrastrutturali di trasporto ha assunto ormai da diverso tempo carattere emergenziale e, visto che il settore riveste o, quanto meno, dovrebbe rivestire un ruolo fondamentale nell'economia nazionale, appare ormai ineludibile imprimere un'accelerazione concreta alla messa in opera delle tante promesse fatte finora in tale ambito.
  È evidente che, senza infrastrutture efficienti ed efficaci e trasporti adeguati ai bisogni dei cittadini e delle imprese, non ci può essere l'auspicabile e tanto attesa ripresa della crescita economica. È altrettanto evidente che, senza la volontà politica di rilanciarlo, il sud – e la Calabria con esso – non prenderà mai il treno giusto – e queste mi sembrano che siano proprio le giuste parole – per crescere ed affrancarsi dall'etichetta di «zavorra del Paese».
  D'altra parte, da uomo del sud e da cittadino calabrese e a nome di tantissimi miei conterranei, posso dire di essere davvero stanco e nauseato di sentire suonare sempre lo stesso disco rotto su cosa dovrebbero fare i meridionali. I problemi infrastrutturali, le carenze nei servizi, la vetustà del materiale, il costo elevato, determinato da una politica che ha puntato all'emarginazione di un pezzo del Paese, sono gli argomenti su cui bisognerebbe concentrarsi prima di parlare di quello che dovrebbero fare i meridionali per emancipare il sud e portarlo allo stesso livello delle altre regioni italiane. Un po’ invertendo la famosa frase, bisognerebbe dire che in questo caso occorrerebbe chiedersi cosa lo Stato italiano possa fare per il sud e non il contrario, visto che sembra che il sud abbia dato (e anche abbastanza).
  Per quanto concerne la viabilità del sud del nostro Paese, il tracciato della Salerno-Reggio Calabria, che è lunga ben 443 chilometri e che attraversa i territori della Campania, della Basilicata e, appunto, della Calabria, rappresenta un'arteria principale per gli spostamenti da nord a sud, oltre che un asse strategico della rete autostradale nazionale ed europea. Ebbene, per completarla, visto che ancora ci sono tanti cantieri da iniziare e altri da chiudere, c’è un cantiere aperto da quasi 50 anni ed è il più lento d'Europa.
  Eppure, il presidente della regione Calabria, Mario Oliverio, nell'incontro del settembre 2015 ha affrontato con il Ministro Delrio i principali temi per lo sviluppo della regione: i collegamenti ferroviari tra la Calabria e Roma, in direzione della realizzazione dell'alta velocità tra Battipaglia e Reggio Calabria, senza trascurare l'ammodernamento e il miglioramento dei servizi ferroviari della fascia jonica.
  Al miglioramento della logistica saranno destinati gli interventi del PON trasporti, al fine di rafforzare i servizi tra Gioia Tauro, area centrale del sistema logistico regionale, e la direttrice jonica. Le misure sul sistema infrastrutturale stradale saranno destinate prevalentemente a: interventi di completamento della Salerno-Reggio Calabria; di ammodernamento, finalmente, della statale n. 106 «Jonica», con la messa in sicurezza nei tratti che presentano maggiori criticità; di messa in sicurezza, tra l'altro, della statale n. 18, fondamentale per la viabilità costiera tirrenica; di completamento delle trasversali, a partire dalla trasversale delle Serre.
  Il presidente Oliverio ha illustrato anche al Ministro Delrio l'ultimo provvedimento adottato dalla giunta per l'attivazione della ZES a Gioia Tauro, sulla quale Pag. 18il Governo ha garantito il suo massimo impegno, e si è infine vagliata anche la possibilità di istituire un'autorità unica portuale per tutta la portualità calabrese ed il collegamento ferroviario con i porti di Corigliano e Crotone, nonché la realizzazione del gateway a Gioia Tauro. Vi è da augurarsi che non si tratti delle solite e vuote promesse.
  Ancora più a tinte fosche è il quadro delineato dal funzionamento del trasporto ferroviario in Calabria. A fronte, infatti, di un mancato miglioramento del servizio per alcune tratte tra la Calabria e Roma, i prezzi dei biglietti sono notevolmente aumentati. Vi faccio un esempio per quel che riguarda il tragitto tra Paola, che è lo snodo principale per Cosenza, il primo capoluogo della provincia e della regione in Calabria – il primo, ovviamente, geograficamente parlando –, e Roma.
  Nell'ottobre del 2009, l'Eurostar, il treno 9372, costava, in seconda classe, circa 52 euro, partiva alle ore 8.31 ed arrivava a Roma alle ore 12.00. Oggi abbiamo il Frecciargento, che, combinazione, ha lo stesso codice, 9372, per dire che è cambiato il nome, ma, purtroppo, le situazioni non sono cambiate, in quanto la percorrenza è rimasta inalterata: parte alle ore 8.26 e arriva alle ore 11.55, risparmiamo qualche minuto. L'unica cosa che è cambiata è il prezzo, 67 euro; quindi, stiamo parlando di quasi 20 euro in più, parliamo di circa il 30 per cento in più del prezzo del biglietto.
  I tempi di percorrenza presentano condizioni di enorme disagio in alcune aree anche tra Calabria e Puglia, dove si utilizzano treni obsoleti e in condizioni sanitarie oggettivamente impraticabili; sulla costa ionica, in alcune parti, vi è una sola via ferrata e ancora funziona a diesel. Basti pensare che da Taranto a Reggio Calabria, 473 chilometri, riusciamo ad impiegare ben 7 ore e 5 minuti, mentre, per raggiungere Roma da Crotone, vi è bisogno di prendere 4 treni diversi, con una media di percorrenza di 9 ore. È il caso di dire che faremmo prima ad arrivare in America !
  Considerando tutto questo, è assolutamente necessario che il Governo si impegni su alcuni assi fondamentali: quello di ridurre questo gap, finalmente, di infrastrutture che vi è nelle vie di comunicazione tra nord e sud; quello di potenziare e di migliorare i servizi di Trenitalia, portare finalmente l'alta velocità; completare l'autostrada A3 e completare sicuramente anche la parte ionica; soprattutto, cercare di favorire le ditte calabresi, gli operai calabresi, visto che, di otto miliardi che è costata attualmente l'autostrada, ben poco è rimasto in Calabria, perché le ditte appaltatrici sono al di fuori della Calabria e portano lavoratori al di fuori della Calabria. Ora, se la Calabria funzionasse come il Veneto, tutto sarebbe risolto, aveva detto...

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole Barbanti.

  SEBASTIANO BARBANTI. ...qualche tempo fa – sto concludendo – il Presidente del Consiglio. Ecco, avrebbe dovuto dire, caso mai, che, se alla Calabria avessimo garantito gli stessi mezzi, le infrastrutture e il tasso di legalità del Veneto, tutto sarebbe potuto essere risolto. Ora, lo stesso Renzi...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  SEBASTIANO BARBANTI. ...disse che la Calabria è la madre di tutte le battaglie. Bene, lo dimostri impegnandosi seriamente nel garantire ai cittadini calabresi le necessarie opere infrastrutturali, che potrebbero assicurare alla regione di viaggiare alla stessa velocità del resto del Paese.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Abrignani. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO ABRIGNANI. Grazie, signor Presidente. Anche noi vogliamo intervenire su questo argomento, che riguarda le infrastrutture in Calabria. Certamente, ogni volta che si interviene sulla Salerno-Reggio Pag. 19Calabria è un refrain che, non dico i nostri padri, ma addirittura i nostri nonni, in qualche modo, hanno contribuito a far crescere e creare. È un'opera, un cantiere, che da 49 anni – infatti, fu inaugurato nel 1966 – non è ancora giunto alla sua fine ed è sicuramente un grosso blocco, non solo per quel che riguarda la Calabria, ma per quello che riguarda anche il sud.
  I problemi infrastrutturali sono, infatti, uno dei grandi problemi del nostro Mezzogiorno e, come ricordava anche il collega, non riguardano soltanto la parte dell'infrastruttura autostradale, ma anche quella ferroviaria e quella semplice viaria. Leggiamo ogni estate, sulla statale 106, che, in qualche modo, è la principale arteria stradale della Calabria, quali sono i problemi che coinvolgono cittadini, turisti e, soprattutto, gli abitanti del posto, che hanno questo grandissimo handicap.
  Infatti, se vogliamo far crescere il nostro sud, che, sicuramente, da tutto quello che dice anche il Governo, è uno degli asset su cui puntare, il turismo dovrebbe essere uno degli elementi su cui il Mezzogiorno dovrebbe fondare la sua crescita e, soprattutto, la sua rinascita da un punto di vista non solo culturale, ma anche economico. Ma un turismo senza infrastrutture non è assolutamente plausibile.
  Al sud mancano autostrade, strade, ferrovie, mancano soprattutto aeroporti. La Calabria stessa, al di là dei piccoli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria, non ha sicuramente la possibilità di accogliere quella massa di turisti che dovrebbe esserci. Per cui la nostra istanza deriva dal fatto che oggi siamo ancora davanti ad una mozione che riguarda la Salerno-Reggio Calabria, la crescita del sud e il turismo per il sud. E ci dispiace che ancora oggi il Governo voglia rinviare un argomento di grande ammodernamento, come è sempre stato, il ponte sullo Stretto, questo che noi riteniamo, invece, potrebbe essere un vero volano di crescita di PIL, ma soprattutto di speranza per tutti quei meridionali che vedono nel rapporto tra la loro terra e il nord Italia, ma soprattutto il nord Europa, un motivo di flusso e di crescita. Per cui siamo favorevoli a tutte le mozioni presentate oggi, le valuteremo, ma insomma diciamo che la motivazione è assolutamente plausibile per questa scelta di chiedere ancora al Governo il completamento di un'opera che da troppi anni aspettano i cittadini del sud, ma direi tutti i cittadini italiani che ogni volta che devono programmare, anche internamente, le loro vacanze al sud hanno questo problema. Diciamo che molti lavori sono stati fatti, sicuramente oggi non è come qualche anno fa. Ma il fatto che ancora oggi, dal 1966, una autostrada non sia completata, ritengo che sia un gap che vede il nostro Paese in deficit rispetto a tutto quello che è la dorsale italiana verso l'Europa. Per cui è evidente che l'autostrada è il primo segnale su cui muoversi, però non possiamo anche noi non richiamare gli altri tipi di vettori che esistono in Italia, perché che la Frecciarossa si fermi a Salerno è sicuramente una discriminante, anche questa, senza senso. Il prolungamento della nostra rete ferroviaria migliore in collegamento con il sud potrebbe essere sicuramente un valido supporto e un'alternativa valida a questa autostrada che – ripeto – deve essere sicuramente completata, ma che da sola non basta però a recuperare quel gap che esiste tra il nostro sud e il resto d'Italia.
  Per cui noi sosterremo convintamente queste mozioni, alcune ancora le stiamo valutando, che spingono il Governo a occuparsi di questo problema. È sicuramente un'idea di crescita del sud che passa attraverso la costruzione di questa autostrada, ma che passa anche attraverso una nuova cultura del turismo verso il sud. Il turismo, lo ripeto, al di là di essere un volano per il nostro Paese, è sicuramente il motivo di maggiore crescita del sud. Allora, noi ci auguriamo che il Governo affronti insieme al nodo infrastrutturale anche il nodo del turismo.
  Ci avviamo a chiedere, a presentare, anche noi, delle richieste al Governo su questo argomento, perché è vero che l'aspetto infrastrutturale è un aspetto dei trasporti, che riguarda la logistica, ma logistica e turismo nel nostro Paese, proprio per la sua conformazione, sono legati Pag. 20indubbiamente da un nesso inscindibile. Per cui, se vogliamo recuperare un'idea di sud, un'idea di crescita del nostro Paese, azioni come queste vanno sicuramente estese anche ad altri tipi di settore vettoriale.
  L'auspicio che oggi la nostra componente fa è che queste mozioni siano per l'ultima volta presentate in Aula, perché finalmente, la prossima volta, noi avremo da discutere semplicemente il completamento di un'autostrada che dopo tanti anni merita il nostro Paese, ma meritano, soprattutto, i cittadini del sud (Applausi dei deputati del gruppo Misto – Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, colleghi, il tema dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, oltre ad essere un tema – ahimé e ahinoi – tristemente storico, è anche l'occasione per porre l'accento, l'attenzione, da parte del Parlamento, quindi speriamo del Governo, al problema complessivo del ritardo infrastrutturale, dell'arretratezza infrastrutturale che investe le regioni meridionali dell'Italia.
  È chiaro che partiremo proprio da questo: la Calabria, così come la Basilicata, sono le regioni più duramente colpite da una latitanza dello Stato veramente vergognosa.
  Allora, al di fuori e al di là di ogni retorica meridionalista, il partito di Fratelli d'Italia è un partito nazionale, è un partito patriottico: per noi dall'Alto Adige – giusto per ricordarlo – fino alla Sicilia, da Otranto fino alla Valle d'Aosta, fino all'Occitania è Italia e, quindi, riteniamo che questa nazione vada trattata come un tutt'uno. Pertanto, niente retorica meridionalista, ma l'idea logica che un Paese debba crescere in maniera armoniosa. Oggi la rete delle infrastrutture del sud è vergognosamente arretrata. Non solo è a livello di tutti gli altri Paesi che vivono drammi incredibili, come quelli balcanici e quelli dell'Europa meridionale in genere....

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Cirielli; onorevole Abrignani lei ha parlato al microfono, adesso magari consenta agli altri di parlare al microfono.

  EDMONDO CIRIELLI. Grazie, Presidente. Non mi disturba, siamo abituati. La rete infrastrutturale (porti, aeroporti, strade, ferrovie) è assolutamente inadeguata rispetto al resto dei Paesi occidentali e, in genere, dell'Europa, purtroppo anche dell'est.
  Allora, basta guardare la cartina geografica e vedere, per esempio, non tanto e soltanto le autostrade che percorrono in senso longitudinale la nostra nazione dal nord al sud, per capire quanto con la Salerno-Reggio Calabria siamo in ritardo, considerando che oggi è un'autostrada adeguata soltanto fino alla provincia di Salerno. Ma se poi andiamo a verificare i corridoi autostradali e ferroviari di attraversamento orizzontale (quindi, tra ovest ed est) ed andiamo a vedere il nord Italia, ci rendiamo conto di quante strade importanti, quante tangenziali, quante autostrade, quante ferrovie solcano il territorio tra Torino e Venezia. Per uscire dalla Calabria, in direzione della Puglia, passando per la Basilicata, gli abitanti del reggino e del crotonese ci mettono anche quattro o cinque ore perché c’è una vergogna ancora più grande che si chiama statale 106 Jonica. È inammissibile che dalla Calabria alla Puglia non ci sia un'autostrada. Così come è una vergogna – lo dico ai Governi di sinistra, che non solo governano l'Italia da tanti anni, ma che anche a livello regionale hanno governato e continuano a governare quella regione – come la Basilicata non abbia un'autostrada e abbia solo alcune strade a scorrimento veloce e di fatto non abbia, non dico un'alta velocità, ma una linea ferroviaria degna di questo nome.
  Se poi veniamo agli aeroporti, quello di Foggia, quello di Crotone, così come anche quello di Salerno – che servirebbero non soltanto la provincia di Salerno o piuttosto Pag. 21l'alto pugliese, ma servirebbero un comparto complessivo (quello salernitano, per esempio, l'alto cosentino e la zona della Basilicata) – sono fermi non perché non hanno possibilità potenziali di sviluppo. Anzi, a detta di qualunque compagnia aerea, si tratta di aeroporti da 2-3 milioni di passeggeri, per motivazioni turistiche e perché ci abitano complessivamente oltre 10 milioni di abitanti...

  PRESIDENTE. Onorevole Bianchi, onorevole Bianchi...

  EDMONDO CIRIELLI. Però, Presidente, se mi interrompe lei, fa peggio dei colleghi che disturbano. Giusto per poter concludere. Non si preoccupi.

  PRESIDENTE. Io la ringrazio, onorevole Cirielli, però non è solo un problema suo. Il fatto è che il Governo deve seguire chi sta parlando. È una questione di rispetto per lei e per l'Aula. Se mi consente, stabilisco io. Mi dispiace interromperla, prego, riprenda.

  EDMONDO CIRIELLI. La carenza di questi aeroporti non dipende, come in maniera spesso scandalistica viene scritto sui giornali o viene detto nei mezzi di informazione, dal fatto che sono aeroporti carrozzone, ma semplicemente dal fatto che lo Stato mantiene bloccate le risorse che servono ad adeguare la pista, ad adeguare lo scalo, a rendere tecnologicamente sicuri quegli aeroporti per consentire alle compagnie aeree di avere una convenienza economica ad atterrare lì. Quindi, un'intera zona della nostra nazione – la provincia di Salerno, la Calabria, la Basilicata e, se pensiamo all'assoluto e incompleto collegamento tra il fronte tirrenico e quello jonico, parliamo anche di Taranto, Lecce e della parte bassa della zona di Matera – è tagliata fuori dalle grandi infrastrutture.
  In questa condizione è impossibile ogni forma di sviluppo economico. Già l'Italia meridionale è lontana dai mercati europei e, quindi, ha un aggravio dei costi di trasporto. Se, poi, lo Stato non fa nulla, rendendo quelle zone arretrate dal punto di vista infrastrutturale, con colpa, quindi, precisa del Governo, chiaramente non c’è nessuna possibilità. E, allora, poi vediamo che, a fronte delle chiacchiere del Governo Renzi, l'aeroporto di Crotone è stato escluso dal contratto di programma dei servizi di ENAV per il triennio 2016-2018 e l'aeroporto di Salerno, che è tra gli scali di rilevanza nazionale messi dallo scorso Governo di centrodestra, non soltanto è escluso dallo stesso contratto, ma addirittura l'ENAV e l'ENAC bloccano 50 milioni di euro pronti per essere spesi per allungare la pista e riammodernare lo scalo perché si dice che non ci sono i passeggeri. Ma se non ci sono la pista e l'aerostazione, non ci saranno mai i passeggeri.
  E così vediamo vergognosamente che il piano infrastrutturale presentato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a febbraio 2015 alla Commissione europea, in piena era Renzi, contiene opere solo in minima parte localizzate nel sud Italia. E se aggiungiamo, unico caso in Europa, che prevediamo che i fondi europei debbono essere cofinanziati dalla regione e il cofinanziamento della regione rientri nel Patto di stabilità, ecco che abbiamo la risposta plastica alla domanda del perché i fondi non vengono spesi nelle regioni meridionali.
  Allora, se non c’è un cambio di programma; se non c’è un'inversione di mentalità; se non la si smette di fare promesse e si fanno i fatti; se non si dota il sud delle infrastrutture che merita, non perché il meridione merita più di altre parti d'Italia, ma perché il meridione ha una rete infrastrutturale ferma praticamente un altro po’ al Ministro Nicotera che ha fatto la statale delle Calabrie e ha fatto la linea ferroviaria, ma stiamo parlando del 1800, veramente ci troveremo in una situazione di grande difficoltà. Quasi cinquant'anni fa è partito l'intervento della Salerno-Reggio Calabria che per ora si ferma a Salerno. In altre parole, ci abbiamo messo cinquant'anni per arrivare da Roma a Salerno. Peraltro, quell'infrastruttura non è collegata al resto del sud e non è collegata con una strada a scorrimento veloce tra Pag. 22Padula e la zona di Maratea e con un'autostrada adeguata fino a Reggio Calabria.
  Quindi, noi aspettiamo che il Governo innanzitutto metta tra le priorità il collegamento auspicabile Napoli-Bari dell'alta velocità e il potenziamento di un'autostrada che è ancora fatiscente, come la Napoli-Bari, ma soprattutto la reale conclusione dei lavori della Salerno-Reggio Calabria e il miglioramento della statale n. 18, soprattutto nei tratti calabresi, ma, come ricordo, anche nei tratti salernitani. Basta pensare che, furbescamente, la cilentana, che sarebbe la statale n. 18, viene data in più parti alla provincia; province che avete abrogato e che non hanno i soldi. Quindi, abbiamo la strada statale n. 18 bloccata in provincia di Salerno nel parco nazionale che avete voluto che poi diventasse semplicemente un blocco per il territorio.
  Se non potenziamo questa rete infrastrutturale, non c’è nessuna possibilità per il Sud, non c’è nessuna possibilità per i giovani del sud. Ed è una vergogna che il Governo ancora una volta utilizzi quei soldi dove magari fa comodo spenderli come ritorno immediato sul piano economico, ossia al nord, ma dove di fatto si è già in una situazione di piena occupazione. Pensiamo che alle parole debbano conseguire i fatti. Se questo Governo non lo fa, speriamo ci sia presto un nuovo Governo di centrodestra capace di affrontare con coraggio e determinazione questo grave problema, non del Sud, ma dell'Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

  BARBARA SALTAMARTINI. Grazie Presidente, noi riteniamo che i trasporti in particolare rappresentino servizi essenziali per tutti i cittadini. Servizi che hanno un carattere strategico sulla garanzia del diritto ai cittadini per la comunicazione e la mobilità e la loro efficienza rispecchia la qualità della vita. Purtroppo, oggi nel nostro Paese contribuiscono a caratterizzare la vera e propria qualità della cittadinanza che è profondamente differente, screditando i cittadini delle aree geografiche nelle quali risiedono o sono nati. E la qualità è appunto su alcuni servizi essenziali quali quello dei trasporti. Quindi, io per trasporti intendo ovviamente tutto il sistema: la rete autostradale, aeroportuale e ferroviaria.
  Siccome noi riteniamo che tutti i cittadini godano degli stessi diritti, ci chiediamo perché, a distanza di cinquant'anni da quando è stata messa in cantiere l'opera relativa alla Salerno-Reggio Calabria, ancora oggi purtroppo si trovi in condizione di incompletezza. Infatti l'opera non è stata completata, l'opera purtroppo non ha avuto quegli interventi di ammodernamento necessari per riportarla a quelli che erano gli standard richiesti anche dall'Unione europea che più di una volta è intervenuta proprio per segnalare tutto ciò. Da questo discende che il gap infrastrutturale che noi abbiamo nel Mezzogiorno, in particolare in Calabria che stiamo trattando in questa mozione ma questo vale in altre realtà del nostro Meridione, raggiunge livelli di guardia che ci portano a dire che siamo in una fase emergenziale. Con riguardo a quanto detto più volte dal Governo, penso anche all'ultimo intervento che è stato fatto in quest'Aula per rispondere ad un'interpellanza fatta dal Partito Democratico sul sud, nella quale si chiedeva anche di capire perché i fondi non venivano spesi, perché non c'era un intervento strutturale da un punto di vista strategico da parte di questo Esecutivo nei confronti del sud. Le risposte che abbiamo avuto dall'esponente del Governo che era qui quel giorno, che non è lo stesso che abbiamo oggi qui in Aula, sono state risposte assolutamente evasive, risposte nelle quali addirittura sia è notato tra le righe, si è potuto ascoltare tra le righe un atto di denuncia da parte del Governo rispetto alle regioni, in particolare Abruzzo, Calabria e, se non sbaglio, Puglia, che non hanno presentato la documentazione per il POR, di fatto venendo meno alla possibilità di utilizzare stanziamenti previsti proprio per migliorare le condizioni non solo infrastrutturali ma generali Pag. 23del nostro Mezzogiorno. Allora rispetto a questo, siccome sappiamo bene qual è la rilevanza strategica di alcune opere soprattutto per poter inserire parti del nostro territorio in quello che è un contesto transeuropeo – penso, ad esempio, al grande e strategico tema dei corridoi transeuropei Ten-T – dove, nel momento in cui la Calabria non sia dotata di quelle opere infrastrutturali necessarie, utili e almeno sufficienti per poter entrare nell'ambito del corridoio – penso al corridoio che taglia tutta la nostra penisola dal nord al sud – è ovvio che essa non potrà essere ricompresa e questo sarà un danno per l'economia del sud ma è un danno per l'economia italiana. Allo stesso modo penso ad altri territori italiani, il Veneto, il Piemonte, alcune parti del territorio che sono state al momento escluse da quelli che sono i corridoi transeuropei. Rispetto a questo non possiamo tacere che indubbiamente ci sono stati in cinquant'anni sprechi di risorse. Sicuramente in cinquant'anni non c’è stata quella lungimiranza e quella capacità quindi ovviamente non imputabile soltanto alla attuale fase politica ma, quando si parla di questo tema, non si può non ricordare l'intera storia che parte dal 1966, se non sbaglio, e arriva ai giorni nostri. Rispetto a questo è indubbio che le risposte che sono arrivate ad oggi da parte del Governo, secondo noi, sono risposte sufficienti ma non possono esaudire totalmente quello che è il problema in sé. E vengo ad un altro punto. Il Governo nell'annunciare i pareri sulle nostre mozioni chiede a tutti i presentatori delle mozioni, laddove ve ne sia traccia, di espungere la parte relativa al ponte sullo stretto di Messina. Mi dispiace che non sia più presente l'esponente del Governo che ci ha dato le nostre notizie: purtroppo Zanetti non sa quello che ha detto il suo collega prima ma solo per questo non me ne voglia, non penso che sia meno competente di Del Basso De Caro, tuttavia il Governo ci chiede di sopprimere un punto. Voglio leggerlo, ci dice di sopprimere: «a chiarire definitivamente le intenzioni politiche e i programmi di Governo in merito alla realizzazione dell'opera relativa al ponte sullo stretto di Messina, nonché all'eventuale stanziamento...» eccetera eccetera.
  Quindi, ci chiede di levare un punto su cui, in realtà, il Governo ci ha risposto, cioè il Governo ci ha detto, in questa sede, che il ponte sullo stretto di Messina non rientra tra le opere strategiche, infrastrutturali, che sono in campo, previste dall'attuale Governo e, quindi, ci chiede di toglierlo; ci ha già risposto, non capisco perché dovremmo togliere questo punto. Quindi, probabilmente, il Governo in questo senso, prima che chiedere a noi di togliere un punto sul quale fare chiarezza, forse farebbe bene a telefonare al Ministro dell'interno che ha ribadito, in più di una occasione, che il ponte sullo stretto di Messina si farà.
  Allora, a questo punto, mi chiedo: vale la pena togliere questo punto ? No, perché all'interno del Governo non c’è chiarezza su questo punto e siccome noi non chiediamo un impegno preciso a realizzare il ponte sullo stretto, ma noi chiediamo di avere notizia circa le intenzioni politiche e programmatiche del Governo sul ponte sullo stretto di Messina, io mi chiedo per quale motivo all'interno del Governo essendoci due tesi contrastanti si chieda a noi di fare un passo indietro. A maggior ragione questo punto non può essere espunto dalla nostra mozione, perché la contraddizione, quindi la necessità di chiarimenti è proprio all'interno del Governo e le dichiarazioni del sottosegretario Del Basso De Caro ce lo confermano, confermano che non ci sarà nulla sullo stretto di Messina nelle opere previste da questo Governo, smentendo di fatto un autorevole Ministro del Governo Renzi, l'onorevole Angelino Alfano.
  In tal senso, ovviamente, noi non possiamo accogliere la richiesta di espungere questo punto, perché non chiediamo nulla se non informazioni, non chiediamo nulla se non una risposta. Poiché il sottosegretario la risposta ce l'ha data, mi chiedo perché doverlo togliere. Fa parte della nostra mozione, è ovviamente una delle cose che noi chiediamo, perché nella nostra mozione noi chiediamo – e sono Pag. 24contenta che qui il Governo lo abbia accolto – che venga istituito, presso il sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, comunque sia, una pagina dove i cittadini possano essere informati di quanti soldi effettivamente sono stati, fino ad oggi, impegnati per le opere infrastrutturali, penso alla Salerno-Reggio Calabria così come alle altre due tratte stradali importantissime per il sistema calabrese, ma in generale del Mezzogiorno, ossia la strada statale 106 e la strada statale 18, la Tirrena inferiore. Chiediamo di sapere come queste risorse sono state spese e chiediamo di sapere anche, a seguito di numerose indagini portate avanti dalla magistratura, che fine hanno fatto, che cos’è successo, perché ci sono stati ritardi, perché queste opere non sono state concluse. Ricordo, tra l'altro, che una di queste strade coinvolte è denominata la «strada della morte» perché dal 1996 al 2014 ci sono state oltre 600 vittime e circa 9 mila feriti, quindi, parliamo di opere fondamentali, dove si è perso tempo, dove, probabilmente, c’è stata anche una mancanza di gestione oculata delle risorse. E mi chiedo come sia possibile – vedi per esempio la Salerno-Reggio Calabria di cui nello sblocca Italia viene vista la conclusione, ovviamente, della messa in cantiere dei lavori, al 31 ottobre 2015, posto che alcune di queste tratte non hanno la caratteristica di essere cantierabili – arrivare a quella data con questi dati certi e, soprattutto, se a quel punto le risorse non andranno disperse ancora una volta a discapito ovviamente di una fiscalità generale che pagano i cittadini e non soltanto i cittadini del sud, non soltanto i cittadini della Calabria, ma i cittadini di tutto il nostro territorio, di tutto il Paese. Credo, quindi, che non sia giusto e neanche serio continuare ad andare avanti in questo modo.

  PRESIDENTE. Concluda.

  BARBARA SALTAMARTINI. Il Governo ci ha detto, e mi avvio a concludere, l'ultima volta che è venuto Delrio in Aula, che non si ha più intenzione di dare stanziamenti a pioggia. Se questo fosse vero noi non possiamo che essere contenti, però qualcuno ci deve far vedere, nel momento in cui si cambia passo, quali siano effettivamente le opere, quali siano gli stanziamenti, ma soprattutto quali siano anche le procedure di gara per gli appalti che, spesso e volentieri, hanno lasciato tracce di dubbio e soprattutto di mala gestione.

  PRESIDENTE. Onorevole Saltamartini, mi consenta solo una precisazione per un fatto di correttezza nei confronti del Governo. Quando io presiedo penso che il Governo debba ascoltare l'oratore e garantire la sua presenza attenta all'Aula. Lei è una parlamentare, non di lunga data, ma con una certa esperienza, può capitare, durante le mozioni, che un sottosegretario debba alzarsi per risolvere una questione.
  Il sottosegretario competente ha dato le valutazioni sulle mozioni e sono stato io, siccome c'era un problema, che ho chiesto di garantire che il Governo ascoltasse quello che l'oratore dicesse senza quella pratica, che ogni tanto accade, di deputati che vanno a parlare con il Governo. Questa è l'unica ragione per la quale non era presente in questo momento il sottosegretario competente, ma sono sicuro che l'onorevole Zanetti avrà modo di riferire al sottosegretario Del Basso De Caro le ragioni del suo intervento che si è perso perché in questo momento occupato in altre cose. Solo questo volevo dirle.

  BARBARA SALTAMARTINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà, però rapidamente.

  BARBARA SALTAMARTINI. Signor Presidente, rapidamente, per dirle che la correttezza con cui lei gestisce l'Aula non è assolutamente in discussione e anzi la ringrazio per aver provveduto a fare il cambio. Certo, però, non posso che sottolineare che il sottosegretario in questo momento si è assentato proprio con il gruppo dell'NCD, guarda caso, sul punto centrale del mio intervento.

Pag. 25

  PRESIDENTE. Onorevole Saltamartini, non so con chi si sia assentato, però se il sottosegretario mi chiede di poter fare degli approfondimenti sulle mozioni che sono all'ordine del giorno, penso che sia normale e naturale, come lei sa, che questo accada.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Matarrese. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MATARRESE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il gruppo di Scelta Civica per l'Italia dichiara voto favorevole sulle mozioni che hanno ad oggetto la Salerno-Reggio Calabria, ma in particolare la Regione Calabria in senso lato, ed evidenzia che questa mozione che oggi esaminiamo in realtà non è altro che una mozione collegata alle problematiche del sud, perché la Calabria è indietro rispetto al Sud e il Sud, a sua volta, è molto indietro rispetto al resto del Paese.
  Discutiamo di una problematica che viene da lontano, che ha come origine la sperequazione delle risorse che lo Stato ha messo al Sud nella storia, rispetto a quelle che ha messo al Nord (parliamo di un rapporto quasi doppio al Nord rispetto al Sud) e le conseguenze sono quelle che tutti noi viviamo e verifichiamo essere gravose in Calabria. Di fatto, la Calabria è una regione isolata dal punto di vista infrastrutturale se consideriamo che in 49 anni la Salerno-Reggio Calabria è ancora oggi in corso di esecuzione, se consideriamo che la statale n. 106 che collega la Calabria alla Basilicata e alla Puglia è ancora oggi, dopo 20 anni, in esecuzione, se consideriamo la statale n. 18 sul lato tirrenico anch'essa sempre oggetto di interventi di manutenzione. La ferrovia non offre servizi di alta velocità che si ferma a Salerno ed è un po’ la problematica anche della Puglia che l'alta velocità si ferma a Napoli. La portualità: straordinariamente un Porto come Gioia Tauro al centro del Mediterraneo non riesce ancora ad avere quelle strutture di logistica e di collegamento che sono fondamentali per qualsiasi portualità di quelle dimensioni e di quel livello che dovrebbero avere ben altri numeri rispetto a quelli che drammaticamente oggi hanno.
  Quindi, quello della Calabria non è un problema solo della Calabria ma di tutta l'Italia sul quale questo Parlamento qualcosa ha fatto: ha con lo «sblocca Italia» movimentato delle risorse – recentemente, con un decreto interministeriale il Ministero dell'economia ha messo già a disposizione 2 miliardi di euro dei quali già 410 milioni sono disponibili per lavori da effettuare in Calabria – e ha posto in essere delle azioni anche per quanto riguarda il piano operativo dei trasporti che è una programmazione fondamentale nell'ambito dell'accordo stipulato con la comunità europea che riguarda proprio i nodi e i collegamenti interregionali. E qui interviene un'altra problematica assai rilevante che penalizza il sud è la capacità di fare coordinamento nelle realizzazioni infrastrutturali, la capacità di avere una cabina di regia che dia qualificazione e valenza agli investimenti che vanno fatti.
  Ecco perché noi abbiamo chiesto come impegno al Governo che l'agenzia di azione e coesione abbia un particolare avvicinamento alla regione Calabria perché questa regione ha anche per problematiche di bilancio difficoltà nel garantire il cofinanziamento dei fondi comunitari, ha difficoltà nella spesa dei fondi comunitari e di fatto la regione è fanalino di coda nella spesa dei fondi comunitari (siamo sotto il 20 per cento). Una grave penalizzazione per una regione che non può però essere abbandonata da questo Paese non utilizzando le risorse ordinarie. Quindi, abbiamo chiesto questo intervento speciale verso la Calabria, impegni perché si possano completare finalmente queste arterie infrastrutturali fondamentali e un particolare riguardo per il porto di Gioia Tauro affinché possa entrare nelle famose ZES, zone economicamente sviluppate, affinché si possa garantire delle condizioni agevolate proprio per favorire la logistica, per favorire gli investimenti, per garantire quella retroportualità che non può non avere i collegamenti che portano le merci sui mercati prioritari. Quindi, il collegamento con gli altri porti calabresi e con i Pag. 26porti della Puglia. Quindi, tutti i collegamenti ferroviari e stradali che prima ho citato sono fondamentali per dare motivi alla regione Calabria di sentirsi parte integrante di questo Paese.
  Quindi noi dichiariamo voto favorevole e dichiariamo presenza di Scelta civica in tutte le azioni finalizzate a ristabilire un equilibrio tra le risorse al Sud e le risorse al nord, perché il sud è una grande opportunità per questo Paese e la Calabria ancor di più perché può coniugare industria, turismo e una grande partecipazione all'economica del nostro Paese.
  Il sud è un'opportunità e non possiamo continuare a far finta che non esista. Tutte le azioni che il Governo pone in essere avranno sviluppo a partire dal 2016, nel frattempo occorre programmare al meglio e porre in essere operazioni concrete perché si possa dotare, non solo la Calabria ma anche il sud, dei servizi minimi indispensabili per far sentire anche i cittadini del sud parte di un'Italia che non può e non deve continuare ad andare paradossalmente a due velocità (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Franco Bordo. Ne ha facoltà.

  FRANCO BORDO. Grazie, Presidente. La dotazione regionale delle reti infrastrutturali dei trasporti calabresi è complessivamente la metà della media nazionale e la condizione della mobilità soffre di rilevanti criticità che determinano gravissime ricadute negative su cittadini, imprese, economia del sud Italia. In ambito di discussione sulle linee generali, dalla mia collega Ricciatti è stata esposta, illustrata, la nostra mozione con dovizia di particolari, in questo momento richiamo soltanto le più evidenti criticità: la mancanza di un'integrazione intermodale e intramodale di cui sono esempi evidenti i collegamenti – meglio dire la mancanza di collegamenti – degli aeroporti calabresi con la rete ferroviaria; l'incertezza dei tempi di realizzazione delle opere autostradali, di cui è un esempio evidente la mancata conclusione dei lavori di realizzazione dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria; la scarsa capacità di governare i processi di pianificazione, progettazione e realizzazione del sistema, di cui è esempio più evidente l'assenza di un progetto per migliorare la linea ferroviaria Battipaglia-Reggio Calabria; per ultimo, la mancanza di coerenza rispetto alle politiche nazionali ed europee. In questo caso l'esempio più importante e negativo è connesso al rischio di una sostanziale emarginazione della regione Calabria rispetto alle reti TEN e ai relativi progetti prioritari, compreso quello del sistema portuale. Molto brevemente, questi sono i nodi principali che dobbiamo affrontare e in questo quadro la mozione di Sinistra Ecologia Libertà intende impegnare il Governo ad adottare con urgenza ogni iniziativa, anche normativa, finalizzata a pervenire alla definitiva conclusione di tutti i lavori connessi all'autostrada Salerno-Reggio Calabria, definendo al contempo delle soluzioni per rilanciare la rete infrastrutturale dei trasporti calabresi, realizzando finalmente in forma integrata il sistema dei trasporti, potenziando e riqualificando il complesso delle infrastrutture esistenti e rafforzando – aspetto non di poco conto – la rete di trasporto pubblico collettivo calabrese su gomma; ad adottare un approccio di analisi del territorio dove le persone e le imprese siano posti al centro del sistema, favorendo modelli partecipativi all'iter decisionale pubblico che consenta di raccogliere le istanze provenienti dal basso e ricondurle a un approccio di sistema; ad adottare ogni iniziativa di competenza volta a favorire da parte della regione Calabria il perseguimento dello sviluppo sostenibile in linea con gli altri territori europei, in modo tale che il sistema dei trasporti calabrese possa contribuire a incrementare il livello di occupazione nella regione, il livello di coesione territoriale, l'aumento della sicurezza dei cittadini, il contrasto allo spopolamento del territorio e a ridurre i livelli di emissione di inquinanti nel territorio; a confermare che la realizzazione dell'opera relativa al ponte dello stretto di Messina Pag. 27rappresenti realmente un capitolo chiuso per l'attuale Esecutivo, nonché ad astenersi da qualsiasi iniziativa volta a favorire in qualsiasi modo il rilancio e la realizzazione del progetto del ponte sullo stretto di Messina.
  Lo affermiamo perché purtroppo la regione Calabria, come pure la regione Sicilia, ormai da molti, troppi, anni, si trovano al centro di un dibattito che comprende l'area dello stretto e l'ipotesi di realizzazione di un'opera faraonica. Un dibattito poco utile e controproducente allo sviluppo di questo territorio in termini complessivi, con il rischio concreto di rendere sterile qualsiasi iniziativa efficace per il futuro della Calabria e di affossare l'obiettivo prioritario di potenziare e riqualificare le infrastrutture esistenti.
  Infatti, sotto tale profilo suscitano particolare perplessità e preoccupazione le recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa nazionale da parte del Ministro dell'interno, l'onorevole Angelino Alfano, che ha dichiarato: «Non vediamo la ragione per la quale non si debba più parlare di ponte sullo Stretto. Abbiamo pronto un disegno di legge per rimettere al centro la questione, questo è un progetto che vogliamo rilanciare».
  È un intervento, quello del Ministro Alfano, avvenuto dopo che nel novembre 2014 l'ex Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, l'onorevole Maurizio Lupi, dello stesso partito del Ministro Alfano, aveva dichiarato pubblicamente: «Il capitolo del ponte sullo Stretto è chiuso perché lo ha chiuso il Parlamento (...). Nel 2012 con una legge è stata assunta la decisione di mettere in liquidazione la società.» Lupi concludeva la sua dichiarazione dicendo: «Le leggi in Italia si rispettano». Ecco, noi oggi, dopo queste dichiarazioni, dopo la legge che mette in liquidazione la società per la realizzazione del ponte sullo Stretto, vediamo una posizione che definiamo ambigua del Governo italiano.
  Pochi giorni fa il Ministro Delrio, nel rispondere ad una interrogazione in Commissione trasporti, come verbalizzato, ha dichiarato: «Ad oggi il ponte non è all'interno delle linee programmatiche del Ministero». Ecco, questa posizione, ad oggi pronunciata in una dichiarazione ufficiale del Ministro, noi la giudichiamo come anche quella espressa questa mattina dal sottosegretario Del Basso De Caro, che non ha voluto entrare nel merito della questione della realizzazione del ponte sullo Stretto, ma semplicemente ha chiesto di espungere dalle mozioni chi sosteneva una maggior chiarezza in senso di contrarietà rispetto alla realizzazione, o chi invece sosteneva, come la mozione Dorina Bianchi ed altri, una decisa posizione a favore della ripresa dei lavori e a favore della realizzazione del ponte, soltanto dicendo: togliamo da una parte e dall'altra. Noi vediamo che questa diventa una posizione pilatesca e che va a cozzare – e lo voglio dire anche con chiarezza ai colleghi del Partito Democratico – contro quella posizione espressa e su cui anche è stato conseguito, comunque, il voto popolare nel 2013, in cui il Partito Democratico affermava con chiarezza che bisognava chiudere il capitolo del ponte sullo Stretto e assolutamente non riaprirlo.
  Il voler non aprire il dibattito e non affrontare la questione per noi crea un cono d'ombra che ci preoccupa molto. Noi, invece, sosteniamo la contrarietà, fino in fondo, alla realizzazione di questo progetto. Perché, innanzitutto, come è stato detto, ovviamente vogliamo che gli investimenti e i fondi vadano effettivamente dove abbiamo bisogno, in modo particolare sul termine delle opere in essere e sul finanziamento di nuove opere di riqualificazione di infrastrutture, oggi della regione Calabria, come anche della regione Sicilia, di cui effettivamente c’è bisogno. Mentre, invece, dietro alla questione del ponte vediamo ancora una volta un grande rischio di business e di sperpero di denaro pubblico e di denaro pubblico, sulla questione del ponte, ne abbiamo già sperperato fin troppo (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).
  Noi vogliamo una posizione chiara, che sia di contrarietà, per cui chiediamo al Parlamento di esprimersi e non accettiamo di eliminare il punto che abbiamo inserito, che vuole fare chiarezza e che affermi che Pag. 28il Parlamento italiano ritiene superato quel tipo di progetto, per cui noi chiediamo di votare per parti separate sulla nostra mozione...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  FRANCO BORDO. ...mettendo al voto anche le parti – quelle relative al ponte sullo Stretto di Messina – che il sottosegretario ha chiesto di espungere.
  Noi voteremo, quindi, a favore delle mozioni, perché condividiamo i contenuti, oltre che della nostra, anche delle altre mozioni, ma vogliamo anche votare – e chiediamo al Parlamento e alla Camera dei deputati di esprimersi con chiarezza – in merito allo Stretto di Messina; vogliamo che la maggioranza di Governo rinnovi, coerentemente col suo programma elettorale, quanto detto in campagna elettorale e col mandato ricevuto dai cittadini, non soltanto quelli della regione Sicilia e della regione Calabria, ma tutti i cittadini italiani.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  FRANCO BORDO. Vogliamo anche capire con maggior chiarezza che cosa intenda fare la Lega Nord sulla partita dello Stretto di Messina, visto che ha inserito un passaggio piuttosto ambiguo nella sua mozione (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Prima di dare la parola all'onorevole Dorina Bianchi, salutiamo gli alunni e i docenti dell'Istituto comprensivo «Giovanni XXIII» di Baiano, in provincia di Avellino, che sono in tribuna. Grazie di seguire i nostri lavori (Applausi) !
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dorina Bianchi. Ne ha facoltà.

  DORINA BIANCHI. Signor Presidente, vorrei ricordare in quest'Aula il rapporto Svimez del 2015 in cui il Mezzogiorno del nostro Paese ancora non vede significativi segni di ripresa, nonostante l'Italia stia uscendo dalla crisi, da una crisi che – voglio ricordare – è una delle crisi più lunghe del dopoguerra. È l'ennesima rappresentazione di un'Italia nettamente divisa e di quel profondo divario tra il sud e il nord che continua a crescere.
  La regione dove la situazione è peggiore per il PIL pro capite, sempre per quanto diffuso dal rapporto Svimez, è la Calabria. La Calabria è la regione con maggiori difficoltà nel sistema meridionale, ma è anche quella che occupa una posizione geograficamente centrale in quest'area: lo sviluppo e la crescita di questo territorio dipende anche dal fatto che l'intero sistema dei trasporti della regione appare critico sotto più punti di vista. Ciò, oltre a limitare la possibilità di crescita delle imprese e a deprimere le condizioni sociali dei calabresi, naturalmente si riflette non soltanto sulla Calabria, ma sull'intero territorio del Mezzogiorno e costituisce sicuramente un elemento negativo per il nostro Paese, sia dal punto di vista della competitività sia della produttività del sistema economico.
  Ricordiamo, in primo luogo, come il sistema viario abbisogni di una costante manutenzione straordinaria di strade, viadotti, gallerie, che richiederebbe una programmazione di investimenti costante. Il Governo, pertanto, deve intervenire soprattutto in termini di ammodernamento delle reti esistenti su scala regionale, in quanto, come già detto, intere porzioni del territorio calabrese, come, ad esempio, le province ioniche, non assicurano condizioni di mobilità alle persone e ai soggetti economici paragonabili a quelle di tutto il resto del territorio.
  A questo riguardo, vorrei anche dare voce ad un appello che oggi esce su vari giornali calabresi, in cui si dice: dimentichiamo la statale n. 106 ? E si fa un lungo elenco di vittime di questa strada, tra cui giovanissimi. Io voglio dire ai tanti cittadini del versante ionico che oggi hanno scritto questa lettera sui giornali calabresi che non è vero che i parlamentari del sud e il Governo non siano attenti a questa cosa e la mozione che oggi andiamo a discutere in quest'Aula lo dimostra.Pag. 29
  La principale arteria stradale di collegamento della regione con il resto del Paese, l'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, è di fatto l'unica che percorre il versante sud-occidentale della penisola, nodo di traffico di enorme rilievo per i collegamenti e l'approvvigionamento di merci e beni di prima necessità. Qualunque interruzione di questa arteria ha effetti gravissimi sulle condizioni quotidiane di vita delle persone e dell'intera economia regionale.
  Oltre alla A3, la Calabria dispone, come è noto, di due strade costiere di viabilità stradale primaria, la statale n. 18 sul versante tirrenico e, soprattutto, la strada n. 106, che prima ricordavo, sul versante ionico, per tutti i collegamenti tra la Calabria, la Puglia e l'autostrada A14, oltre che per il trasporto interno fra l'area della Sibaritide, del crotonese, dello Ionio catanzarese, della Locride e del versante sud-orientale dell'Aspromonte.
  Si tratta di un sistema fragile e troppo esposto, in quanto la statale n. 106 presenta naturalmente delle criticità infrastrutturali importanti. È fondamentale, pertanto, che la statale n. 106 sia oggetto di investimenti attraverso la riprogrammazione dei fondi PON delle reti e mobilità.
  È da sottolineare, altresì, che il 6 agosto 2015 il CIPE ha approvato il contratto di programma 2015. Lo stesso programma prevede la realizzazione di 254 interventi sulla rete stradale, per un valore economico di 1 miliardo e 115 milioni circa di euro. In particolare, per la regione Calabria sono previsti 29 interventi, per la somma di 105,7 milioni di euro: ciò sicuramente rappresenta un fatto positivo, che consentirà di intervenire sulle arterie stradali calabresi con grandi benefici.
  È altresì da sottolineare che il decreto-legge cosiddetto «sblocca Italia» ha approvato interventi di manutenzione straordinaria per la statale n. 18. Il cosiddetto «decreto del fare» ha previsto, inoltre, lo stanziamento di risorse economiche sempre per la statale n. 18.
  Ma è soprattutto sui collegamenti ferroviari che si registrano gravi carenze, dovute all'inadeguatezza di molte linee locali e al ridimensionamento del servizio: in particolare, si segnala il grave isolamento ferroviario della zona ionica, che è sotto i livelli di servizio oggi ritenuti essenziali per la qualità della vita e per la possibilità di relazioni economico-commerciali.
  È da considerare, comunque, che il miglioramento della rete ferroviaria del sud è uno degli interventi previsti dal Piano di azione e coesione definito dal Governo nel dicembre 2011 e successivamente aggiornato nel mese di maggio 2012, anche sulla base degli aggiornamenti derivanti dal contratto di programma RFI 2007-2011. Secondo il Piano di azione e coesione ed in coerenza con il contratto di programma RFI 2007-2011, la Calabria risulta beneficiaria di tre macro-interventi, oggetto del contratto istituzionale di sviluppo per il completamento della direttrice ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, siglato il 18 dicembre 2012 tra il Ministro per la coesione territoriale, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, le regioni Calabria, Campania e Basilicata, Ferrovie dello Stato italiano spa e Rete Ferroviaria italiana spa.
  Tali macro-interventi sono: l'asse ferroviario Salerno-Reggio Calabria (velocizzazione della linea Battipaglia-Reggio Calabria); la dorsale ionica e il collegamento Lamezia Terme-Catanzaro; la tratta Taranto-Sibari-Gioia Tauro.
  Per quanto concerne il traffico merci, la direttrice tirrenica non rappresenta ancora, a causa di alcune limitazioni infrastrutturali e di capacità, una delle vie privilegiate di diffusione del traffico container che interessa il porto di Gioia Tauro.
  Per quanto riguarda la situazione del servizio aeroportuale, occorre sottolineare l'importanza di andare verso la creazione di una società unica di gestione dei tre aeroporti calabresi, che potrebbe rappresentare la soluzione per assicurare e rafforzare la credibilità e la competitività del sistema aeroportuale calabrese. Ciò consentirebbe, altresì, di sviluppare politiche commerciali e turistiche più articolate, di incrementare le opportunità di trasporto Pag. 30rispetto ai diversi target di utenza, oltre che a rafforzare economicamente le attuali singole società aeroportuali. Un'unica società garantirebbe, inoltre, anche una maggiore trasparenza nel controllo delle procedure e delle attività amministrative.
  È necessario, infine, ribadire l'impegno dell'Italia alla realizzazione dei corridoi longitudinali e, segnatamente, del corridoio ferroviario alta velocità e alta capacità lungo l'intero asse tirrenico, includendo sia i collegamenti con il polo portuale di Gioia Tauro, sia la continuità con la Sicilia: ciò consentirà di garantire le esigenze degli operatori economici, dei residenti e dei visitatori.
  A tale proposito, mi rivolgo al sottosegretario, chiedendo, da questo punto di vista, proprio in relazione a quanto sia il sottosegretario, sia il Ministro Delrio hanno molte volte detto – ossia che l'asse ferroviario nord-sud dell'alta velocità deve essere potenziato, soprattutto per quanto riguarda la questione del trasporto ferroviario –, di valutare l'opportunità di riformulare in qualche modo l'ultima parte della nostra mozione, che egli aveva chiesto di sopprimere.
  Se il sottosegretario mi potesse ascoltare, o se potessi fargli pervenire una riformulazione scritta, perché io chiedevo che l'ultimo capoverso del dispositivo fosse riformulato.
  Se mi segue, semmai leggo la riformulazione:

  PRESIDENTE. Ha 30 secondi, onorevole Dorina Bianchi.

  DORINA BIANCHI. ...«a valutare l'opportunità di una riconsiderazione del progetto del ponte sullo Stretto di Messina, limitatamente alle infrastrutture ferroviarie, con particolare riferimento alle analisi costi-benefici, quale possibile elemento di una strategia di riammagliatura del sistema infrastrutturale del Mezzogiorno».

  PRESIDENTE. Onorevole Bianchi, ovviamente, come lei sa, le riformulazioni non le propongono i deputati, ma le propone il Governo. Sicuramente, comunque, il sottosegretario Del Basso De Caro potrà, avendola ascoltata, trarre, eventualmente, le dovute conclusioni. Però, la titolarità delle riformulazioni spetta al Governo.
  Onorevole sottosegretario, intende intervenire ?

  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti.
  Grazie, Presidente. Sì, io penso che la formulazione alla quale si potrebbe pervenire – ferma restando l'espunzione dalle premesse dei capoversi ventunesimo, ventiduesimo e ventitreesimo, perché sono molto più cogenti, per la verità, del dispositivo – sia proprio la seguente: «a valutare l'opportunità di una riconsiderazione del progetto del ponte sullo Stretto di Messina, come infrastruttura ferroviaria, previa valutazione e analisi rigorosa del rapporto costi-benefici, quale possibile elemento di una strategia di riammagliatura del sistema infrastrutturale del Mezzogiorno». Ripeto: fermo restando però l'espungimento dei paragrafi ventunesimo, ventiduesimo e ventitreesimo delle premesse perché sono assai più stringenti rispetto alla formulazione dell'ultimo paragrafo della mozione.

  PRESIDENTE. Onorevole Dorina Bianchi, accetta questa riformulazione del dispositivo della mozione a sua prima firma, che è quella che fa testo ?

  DORINA BIANCHI. Sì, Presidente. Accetto la riformulazione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.

  ROBERTO OCCHIUTO. Grazie, Presidente. Del Mezzogiorno d'Italia si parla troppo spesso in seguito alla diffusione dei dati dello Svimez. Se ne parla ogni anno con grande intensità per qualche giorno e poi tutto resta come prima. È successo anche quest'anno ad agosto: ancora una volta, subito dopo la diffusione dei dati Pag. 31tragici dello Svimez, tanti take di agenzia, tante dichiarazioni, il solito rito insomma, le solite ricette e la solita retorica.
  Il Presidente del Consiglio quest'anno ha addirittura convocato d'urgenza una direzione del Partito Democratico nella quale ha annunciato un master plan per il sud del quale ancora non c’è traccia. Noi riteniamo, invece, che il modo migliore di occuparsi del Mezzogiorno sia quello di cominciare ad assumere impegni concreti, impegni puntuali sui singoli problemi che ne impediscono lo sviluppo.
  Per questo, abbiamo proposto una mozione che potesse impegnare il Governo concretamente su quella che è diventata il simbolo delle incompiute, non solo in Italia, ma in tutta Europa, ci riferiamo all'autostrada Salerno-Reggio Calabria, un'autostrada iniziata 49 anni fa e che ancora non si è conclusa, nonostante gli annunci e le dichiarazioni del Presidente del Consiglio che un anno fa sosteneva che nel 2015 i lavori avrebbero subito una accelerazione e che l'autostrada si sarebbe conclusa di lì a poco.
  Il tema dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, però, è strettamente connesso a quello dello sviluppo infrastrutturale del Mezzogiorno, del Mezzogiorno in generale e della Calabria in particolare, perché questa autostrada insiste per due terzi proprio in Calabria dove ci sono circa 90 chilometri non ancora conclusi o addirittura non ancora finanziati.
  È un tema che va inquadrato in quello più complessivo della dotazione infrastrutturale di questa regione, dove anche la viabilità secondaria è fatiscente, dove non ci sono treni «Frecciarossa» e dalla quale parte soltanto un treno «Frecciargento» e due «Frecciabianca».
  Si tratta di una regione dove i biglietti aerei per Milano costano più di quelli da Milano per New York e dove c’è un porto, quello di Gioia Tauro, che potrebbe essere davvero un hub strategico per tutto il Paese e che, invece, stenta a decollare per l'assenza di collegamenti con il resto d'Europa.
  Mi chiedo, allora, che senso abbiano i master plan, annunciati dal Governo per il Mezzogiorno, se poi non si mette mano concretamente a colmare il gap infrastrutturale del Sud attraverso investimenti in infrastrutture. Non basta concentrare l'attenzione sui fondi strutturali. Certo, è utile individuare procedure innovative, per concentrarne in modo strategico l'utilizzo, per velocizzarne la spesa, in maniera che questi non vengano restituiti, come troppo spesso è accaduto nel corso degli anni passati. Ma i fondi strutturali dell'Unione europea sono risorse aggiuntive che, come dice l'articolo 119 della nostra Costituzione, non devono essere considerate risorse ordinarie, come invece per troppi anni è stato in questo Paese.
  Se il Governo vuole davvero occuparsi del Sud con nuovo slancio e se gli annunci ripetuti di Renzi non sono soltanto spot, faccia allora il suo dovere: cominci con aumentare la spesa in conto capitale ordinaria dello Stato per potenziare il sistema infrastrutturale del Paese e del Sud, in particolare.
  Non ci pare, però, che si stia andando in questa direzione. La quota degli investimenti nel bilancio dello Stato diminuisce costantemente. Aumenta soltanto la spesa corrente, nonostante la spending review, e la parte di investimenti per il Sud è ancora più bassa. Come può crescere allora il Mezzogiorno ? Mi chiedo dove sono gli investimenti annunciati da Renzi per l'alta velocità qualche settimana fa al meeting di Rimini, quando disse che si doveva fare l'alta velocità ferroviaria fino in Calabria, salvo poi essere smentito il giorno dopo dal Ministro Delrio, che gli ha ricordato che l'alta velocità in Calabria non si può fare e che, tutt'al più, si può fare un treno forse un po’ più veloce.
  Noi speriamo che questa volta con gli impegni che il Governo ha inteso assumere, grazie allo stimolo offerto dalla nostra mozione e anche grazie alle mozioni successive, proposte dagli altri gruppi parlamentari, si cominci a fare sul serio e si passi dal rito degli annunci alle assunzioni concrete di responsabilità.
  Vorremmo, in conclusione, che ci fosse più responsabilità, che ci fosse il coraggio di compiere scelte chiare come quelle che Pag. 32sollecitiamo sulla questione del ponte sullo Stretto. Io appartengo, Presidente, ad una formazione politica che nella sua maggioranza è sempre stata favorevole a quest'opera. Personalmente, però, non mi iscrivo alla categoria dei tifosi del ponte. Credo sia un'opera importante, il cui finanziamento, però, non deve essere sostitutivo degli investimenti primari in strade, in ferrovie, in porti, in aeroporti, di cui è carente il Sud. Sarebbe necessario, però, che il Governo facesse chiarezza anche su questo, perché non si può avere un atteggiamento pilatesco. Il Governo deve dire se il ponte sullo Stretto di Messina vuole farlo oppure no. Noi accogliamo la riformulazione che il Governo chiede, quella, cioè, che consiste nell'espungere dalla nostra mozione la parte che riguarda il ponte sullo Stretto. Lo facciamo perché non vorremmo che si vanificasse altrimenti l'impegno a fare investimenti concreti sulle strade, sulle ferrovie, sui porti, sugli aeroporti. Però, non si può dire che bisogna espungere questa parte perché non è nell'agenda di Governo e poi non informare il Ministro Alfano che questa parte non è nell'agenda di Governo, perché il Ministro Alfano continua a dire che il ponte sullo Stretto è centrale nell'azione del Governo. Ora, o non ha letto l'agenda di Governo, oppure lo dice sapendo di dire una menzogna. E anche la riformulazione proposta a quattro mani dalla collega Dorina Bianchi e dal sottosegretario ci pare un bizantinismo, che non è degno dell'Aula della Camera dei deputati. Ci pare un espediente per acquisire formalmente un impegno che, invece, sostanzialmente il Governo non intende acquisire.
  Per quanto mi riguarda, io chiedo prima tempi certi e finanziamenti per concludere l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, l'alta velocità, l'alta capacità ferroviaria, Freccerosse come nel resto d'Italia, più treni, biglietti aerei più accessibili e più collegamenti aerei.
  Su queste cose che chiediamo, il Governo oggi ha preso degli impegni davanti al Parlamento. Noi vigileremo perché questi impegni non restino chiacchiere; lo faremo con la speranza di chi vuol bene al Paese e sa che esso non può rinunciare allo sviluppo del sud. Lo ha dichiarato anche il Governo, nei mesi passati, che lo sviluppo del sud è necessario per lo sviluppo del Paese, e lo ha dichiarato attraverso il Presidente Renzi; lo ha dichiarato, ma poi si è dimenticato di dimostrarlo nel DEF, dove pochissimo è previsto per il sud e dove, anzi, la parola «Mezzogiorno» è contenuta soltanto due volte. Per queste ragioni, vigileremo con speranza, ma anche con la diffidenza di chi ogni giorno è costretto a registrare la distanza abissale tra ciò che il Governo promette e ciò che effettivamente realizza (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 12,15).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

(Ripresa dichiarazioni di voto)

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Parentela. Ne ha facoltà.

  PAOLO PARENTELA. Grazie, Presidente. Un popolare film, parlando del meridione d'Italia, diceva: «Quando vieni al Sud piangi due volte, quando arrivi e quando parti». Per la Calabria è diverso, un cittadino che deve arrivare in Calabria piangerà tre volte: quando arriva, quando parte e durante il viaggio.

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Parentela. Grazie, onorevole Rosato.

Pag. 33

  PAOLO PARENTELA. Un cittadino di Crotone, oggi, impiega mediamente 8 ore per raggiungere Roma, quando va bene, in treno, e ha soltanto sei soluzioni di viaggio nelle 24 ore, quattro delle quali tra le 6 e le 10 di mattina. In tutte le soluzioni, la costante è sempre una: almeno tre cambi di treno. Prima un treno da Crotone a Catanzaro Lido, poi un treno o un autobus per arrivare a Lamezia Terme e poi, finalmente, un treno a lunga percorrenza verso Roma. Un cittadino di Roma che vuole passare le vacanze in Calabria, ad esempio a Soverato, può impiegare anche 11 ore, sempre quando gli va bene, per arrivare a destinazione; per il viaggio in treno deve prevedere almeno tre cambi. Un cittadino che parte dal Trentino, invece, per arrivare a Roma ci mette solo quattro ore, con un treno diretto.
  Questa vera e propria odissea è dovuta a due motivi principali: l'abbandono e il degrado quasi totale della tratta ionica calabrese e i collegamenti quasi inesistenti tra la fascia ionica e Lamezia Terme, principale nodo ferroviario per la Calabria centrale.

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Parentela. Colleghi, capisco che stiamo entrando in Aula perché tra poco si vota, però non si vota proprio tra pochissimo e l'onorevole Parentela ha diritto di parlare con il silenzio che ha assistito tutti gli altri interventi; quindi, vi pregherei di abbassare il tono della voce, grazie. Prego.

  PAOLO PARENTELA. Ho citato due esempi emblematici per descrivere la situazione dei trasporti in Calabria e la frustrazione a cui è condannato chiunque voglia viaggiare da e per questa parte d'Italia. La tratta ferroviaria che attraversa la costa ionica è praticamente ad un solo binario di percorrenza. Attenzione: non un binario in direzione nord e uno in direzione sud. Uno e basta ! È come se si fosse deciso di lasciare soli i cittadini che decidono di restare a vivere sulla costa ionica calabrese. È come se i Governi di questo Paese negli ultimi 30 anni avessero dato loro un messaggio cifrato, ma ben comprensibile: dovete muovervi dalla Calabria soltanto per emigrare lontano. Quelli che decidono di rimanerci, sono costretti a farlo vivendo lontani dal resto del mondo, come se vivessero su isole del Pacifico, lontani mille miglia dai primi segni di civiltà.
  Le Ferrovie dello Stato hanno deciso di abbandonare la Calabria, che, già per caratteristiche geomorfologiche, è una regione in cui i collegamenti interni sono difficili. Basti pensare che la tratta Catanzaro-Lamezia Terme non è ancora elettrificata, eppure serve per collegare il capoluogo di regione con il principale nodo viario dell'intera Calabria centrale, distante solo 40 chilometri. Nella nostra mozione, a mia prima firma, abbiamo chiesto investimenti adeguati a garantire collegamenti ferroviari adeguati agli standard nazionali.
  Un dovere per questo Stato, un diritto per i cittadini che vivono nella fascia ionica calabrese. Un diritto anche per gli operatori turistici, un diritto per la Calabria, terra stupenda che vuole mostrarsi al mondo, ma che oggi è difficilmente raggiungibile. Matteo Renzi si fa bello delle cifre del turismo in Italia. Ci chiediamo se sia questa la sua idea di turismo nel 2015: costringere i potenziali turisti a viaggi della speranza che scoraggerebbero chiunque.
  Passiamo agli aeroporti. La Calabria ne possiede tre: Crotone, Reggio Calabria e Lamezia Terme. Quello di Lamezia Terme è invaso dalle indagini che colpiscono i politici all'interno del cda della Sacal, la società che lo gestisce. Reggio Calabria e Crotone, invece, nonostante il Governo li abbia inseriti tra i 38 scali di interesse nazionale soltanto pochi mesi fa, rischiano la chiusura nel brevissimo termine, nel caso di Crotone addirittura alla fine del mese di ottobre; nonostante siano arrivati qui – parlo di Crotone – tre aerei, e sono proprio tre di numero, non è un'espressione per dire pochi, i passeggeri sono aumentati del 1143 per cento. Insomma, evitarne la chiusura era semplicissimo, bastava mettere qualche volo in più, per soddisfare una richiesta evidentissima. Pag. 34Questo Governo cosa intende fare per salvare gli aeroporti della Calabria ? Attendiamo risposte, anche agli atti di sindacato ispettivo che abbiamo già presentato da diverso tempo.
  La Calabria ha infrastrutture viarie da medioevo e non solo perché sono scarsi i collegamenti a lunga percorrenza verso le città principali di questo Paese. In Calabria sono difficili, quando non impossibili, anche i collegamenti interni. I comuni dell'entroterra sono praticamente irraggiungibili anche a causa dell'assenza di strade che possano raggiungerli. Il caso più emblematico è quello della strada del Medio Savuto, che avrebbe dovuto collegare i comuni dell'entroterra catanzarese con Catanzaro, Lamezia Terme e la Salerno-Reggio Calabria, quindi anche con Cosenza. Un'arteria stradale che avrebbe dovuto sostituire le vecchie mulattiere, oggi asfaltate, di epoca borbonica, progettata sul finire degli anni Settanta, finanziata negli anni Ottanta e mai completata, tanto da essere soprannominata «la strada che non c’è». Oggi, attraversando le montagne del Reventino si vedono soltanto i resti dei cantieri, alcuni piloni alzati qua e là, come cattedrali nel deserto. Praticamente, stiamo parlando di un ecomostro lungo chilometri. Nella mozione, quindi, abbiamo chiesto al Governo il completamento di questa strada, che serve non soltanto ai pendolari dei comuni che dovrebbe attraversare, ma anche al rilancio economico dell'area, che possiede al proprio interno prodotti anche agricoli d'eccellenza che sono destinati a non poter raggiungere mercati più importanti proprio a causa dell'assenza di infrastrutture.
  Nel 2006 è stato chiuso al traffico il ponte sul Savuto, sulla strada provinciale 163/1, ex statale 18, nel comune di Nocera Terinese. Nel 2008 è crollato e da allora non è mai stato ricostruito. La strada provinciale in questione rappresenta l'unica alternativa alla statale 18. L'assenza di questo ponte provoca numerosi disagi a cittadini ed imprese della zona, rendendo quasi impossibili i collegamenti con i centri più grossi. Inspiegabilmente la regione Calabria ha recentemente ridotto gli stanziamenti per la ricostruzione del ponte. La situazione è peggiorata dalle pessime condizioni in cui versa la statale 18 nei pressi del porto di Amantea. I lavori sono stati già appaltati, ma non si capisce quali lungaggini burocratiche ne stiano frenando l'inizio. Nella mozione, quindi, abbiamo chiesto anche di attuare, per le parti di competenza, le opportune iniziative affinché, in tempi rapidi, sia ricostruito il ponte sul Savuto e si proceda alla messa in sicurezza della statale 18.
  La seconda arteria stradale, per importanza, di tutta la regione Calabria è la famosa statale 106, che collega Reggio Calabria con Taranto, soprannominata «la strada della morte» per l'altissimo numero di incidenti mortali. Da qualche anno si sta procedendo alla costruzione della nuova statale 106, con la lentezza che contraddistingue la costruzione di nuove opere in questo Paese e in Calabria in particolare. Sui tratti già consegnati, si continuano a ripetere crolli e piccole frane, che hanno aumentato esponenzialmente i costi di costruzione. Sono in fase di esecuzione nuovi lotti. Abbiamo chiesto di impegnare il Governo a provvedere, nel minor tempo possibile, alla messa in sicurezza dei tratti esistenti e alla realizzazione dei nuovi tratti in tempi certi, rivalutando in alcuni tratti l'analisi costi-benefici e riducendo al minimo l'impatto ambientale dell'opera.
  Passiamo ora al fiore all'occhiello delle infrastrutture viarie calabresi: l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, famosa in tutto il mondo per essere una buona autostrada, ma solo se ci trovassimo in un Paese del terzo mondo nel 1930. Le promesse di rinnovamento dell'infrastruttura sono state il segno distintivo di ogni Governo degli ultimi 30 anni, e, ovviamente, non poteva mancare il Governo Renzi che, in perfetta continuità con i precedenti Governi, spende parole vuote, sui giornali soprattutto, come «alta velocità», «ponte sì e ponte no sullo Stretto», «finiremo la Salerno-Reggio Calabria in pochissimo tempo». Un copione già visto e sentito troppe volte. Ad oggi la presenza dei cantieri permanenti sull'A3 ha raggiunto Pag. 35essenzialmente due obiettivi; regalare qualche battuta facile ai comici di Zelig e rimpinguare le casse della ’ndrangheta, che grazie agli appalti ed i subappalti sull'A3, ha concluso i migliori affari. Vogliamo impegnare il Governo per far sì che vengano presto ammodernati o ricostruiti i 20 chilometri di tracciato che attendono ancora di essere completati e vogliamo che vengano ultimati i quasi 99 chilometri che devono ancora essere cantierizzati.
  Le nostre richieste attengono ad una più attenta analisi sul rischio di infiltrazioni malavitose sugli appalti soprattutto (anche sulla manutenzione), magari anche con l'aiuto concreto dell'ANAC. I recenti fatti di cronaca hanno visto anche la morte di operai che lavoravano sui cantieri dell'autostrada. Questi fatti ci spingono a chiedere al Governo, quindi, che si assicuri un più attento controllo sul rispetto delle norme di sicurezza. Un'ultima vicenda è avvenuta pochi mesi fa, con un giovane operaio che è caduto dal viadotto Italia e ha perso la vita. Il ponte, tra l'altro, è rimasto interrotto per diversi mesi e questo ha causato disagi in tutto il meridione.
  Per la famosa opera che doveva nascere sono stati spesi diversi milioni di euro: parlo del ponte sullo Stretto. È chiaro che abbiamo speso già milioni di euro solo per annunciare la sua costruzione, figuriamoci quanto sprecheremmo se volessimo veramente realizzare quest'opera. Su questo punto noi, però, non accettiamo la riformulazione del Governo. Noi vogliamo che riguardo al ponte sullo Stretto sia il Parlamento ad esprimersi. Quindi, chiediamo una votazione per parti separate sul punto che riguarda il ponte sullo Stretto. Noi chiediamo che non venga realizzato e che si chiuda una volta per tutte questo capitolo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Se i Governi passati avessero destinato quelle somme al miglioramento delle opere già presenti e alla costruzione di nuove infrastrutture in Calabria, oggi i calabresi non si troverebbero costretti a convivere con collegamenti da Medioevo.
  Lo sviluppo economico, sociale e turistico della Calabria passa attraverso la presenza di strade degne di un Paese del XXI secolo in Europa. La Calabria è ultima in tutte le classifiche relative agli standard di sviluppo ed è palesemente la regione più povera d'Europa, una regione che decresce di continuo e vede i suoi giovani fuggire via. Renzi vuole rottamare i piagnistei per il sud e intanto non ha mosso un dito per sanare una situazione grottesca. Non è credibile parlare di un piano per il sud quando in una parte dell'Italia, nel 2015, si viaggia come nel Medioevo.
  Concludo, Presidente. La Calabria potrebbe esportare molto altro, non solo le sue migliori menti. È ora che il Governo ed il Parlamento si rendano conto dell'attuale situazione insostenibile che questo e altri Governi hanno causato in Calabria ed agiscano immediatamente per mettervi fine.
  Noi lo abbiamo già fatto e per questo sosterremo con convinzione la nostra mozione, certi che possa rappresentare il primo passo verso lo sviluppo della Calabria e di tutto il meridione d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Censore. Ne ha facoltà.

  BRUNO CENSORE. Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, il mio vuole essere un breve contributo al dibattito sulle mozioni per il potenziamento del sistema dei trasporti della Calabria. Chiaramente il mio collega, onorevole Bruno Bossio ha in maniera autorevole sviscerato le questioni che sono alla base di questa mozione e ancor di più e meglio di me farà il mio collega, onorevole Magorno in conclusione del dibattito.
  La Calabria, signor Presidente, è stata correttamente definita come caso esemplare nel Mezzogiorno di non sistema dei trasporti, non solo per l'assenza o la scarsità di infrastrutture, ma soprattutto per l'incompletezza e i vuoti nella filiera di Pag. 36trasporto, che è priva di importanti anelli di collegamento all'interno di infrastrutture strategiche.
  In Calabria mancano maglie essenziali nel reticolato dei trasporti...

  PRESIDENTE. Un attimo, onorevole Censore. Colleghi, vale per l'onorevole Censore quello che valeva per gli altri, per favore.

  BRUNO CENSORE. Insufficienti e soprattutto incompleti sono i vincoli strategici tra gli assi portanti di collegamento del territorio regionale. E un simbolo dell'abbandono nel quale sono stati lasciati per molto tempo la Calabria e l'intero Mezzogiorno è la nuova strada Trasversale delle Serre, tuttora incompiuta, nonostante siano passati oltre trent'anni dal primo appalto, aggiudicato nel 1983. È una delle direttrici più importanti della Calabria, un'opera essenziale che attraversa il territorio delle Serre calabresi, per collegare direttamente la costa tirrenica prossima a Vibo Valentia con quella Jonica nei pressi di Soverato, creando tra le sponde un collegamento rapido e alternativo al percorso lungo e tortuoso della strada 182 delle Serre.
  Con il completamento delle opere relative alle altre due direttrici costiere, la n. 106 jonica e l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, costituisce il reticolo viario principale di un'area vasta del centro del Mediterraneo, snodo di traffico di importanti flussi di merci e di persone da e verso il porto di Gioia Tauro.

  PRESIDENTE. Onorevole Arlotti ! Grazie.

  BRUNO CENSORE. Ritengo essenziale che siano adottate tutte le iniziative utili a garantire tempi celeri per il completamento dell'intera infrastruttura, anche con l'immediata disponibilità delle risorse necessarie e l'accelerazione delle procedure per la cantierabilità dei lotti mancanti. Un collegamento strategico, dunque, come la Trasversale delle Serre, incompleto, che vincola il territorio calabrese a condizioni di marginalità geografica ed economica e che condiziona ogni prospettiva di sviluppo, non solo delle aree interne, ma di tutta la regione.

  PRESIDENTE. Concluda.

  BRUNO CENSORE. La Calabria, con un efficiente sistema di trasporto, può essere la porta di accesso ai mercati dei traffici commerciali dell'est asiatico.

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  BRUNO CENSORE. Ho finito. Un territorio in posizione centrale e baricentrica del Mediterraneo, che si configura come snodo di transito privilegiato tra tre continenti. Chiudo.

  PRESIDENTE. No, deve proprio chiudere, onorevole.

  BRUNO CENSORE. In Calabria, come in tutte le aree svantaggiate, l'uscita da una condizione di arretratezza richiede politiche forti e di sistema sulle infrastrutture e sui servizi di trasporto per garantire scambi regolari ed efficienti ed un agevole accesso ai mercati esterni, nazionali ed internazionali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Magorno. Ne ha facoltà.

  ERNESTO MAGORNO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la mozione che oggi presentiamo racconta e descrive le gravi carenze infrastrutturali di cui soffre la Calabria e che rappresentano un ostacolo alla crescita di questa regione. Una regione esasperata dalla crisi economica e in perenne precariato e ancora troppo distante dal resto del Paese. Una regione che, secondo gli ultimi dati Svimez, resta ancora la Cenerentola d'Italia. Una terra poverissima in un sud sempre più povero, dove si registra una costante discesa del PIL e un'impennata della disoccupazione. Questa condizione, onorevole Occhiuto, è Pag. 37certamente da attribuire soprattutto agli ultimi vent'anni di Governo, di cui lei ha fatto parte. È stata governata appunto dalla sua parte politica. Tante sono le criticità della Calabria: dalla crisi economica al dissesto del territorio; dalla sanità all'incuria nella quale sono lasciati i bisogni dei soggetti più deboli; dal sistema sociale al fragile sistema produttivo ed industriale; dai nodi dei trasporti a quelli dell'edilizia; dalla disoccupazione al precariato, fino alla pessima gestione dei fondi comunitari che non hanno costituito per come avrebbero potuto e dovuto la risposta al decollo economico e produttivo della nostra regione. A ciò si aggiungono la criminalità organizzata e i poteri forti che hanno consentito che il malaffare e la corruzione entrassero all'interno dei partiti politici e delle istituzioni condizionandone l'immagine e lo sviluppo.
  In Calabria, il sistema di viabilità e di trasporto delle merci e dei passeggeri risente di un'assenza di interventi, di ritardi e di inefficienze nei lavori di ammodernamento e di sviluppo della rete infrastrutturale regionale. Le pessime condizioni della SS18 tirrenica, la Salerno-Reggio Calabria, il drammatico abbandono della SS106 ionica, la Taranto-Reggio Calabria, e gli infiniti e mai ultimati lavori di manutenzione e di messa in sicurezza non garantiscono un collegamento efficiente e sicuro. E anche se gran parte dei lavori di ammodernamento dell'autostrada A3, la Salerno-Reggio Calabria, sono in via di conclusione, non bisogna dimenticare che purtroppo sussiste ancora una condizione difficile tra gli svincoli di Laino Borgo e Mormanno a causa del crollo del viadotto «Italia» ed è del tutto indispensabile ed urgente avviare i lavori di ammodernamento nella provincia di Cosenza e in altre zone. Inoltre, la fortissima carenza di collegamenti ferroviari e il drastico taglio delle corse ferroviarie avvenuto negli ultimi anni stanno a poco a poco condannando la Calabria ad un atavico isolamento. L'alta velocità si ferma a Salerno, come è stato già detto, ed esiste un solo servizio ferroviario al giorno classificato «Freccia argento». Per quanto riguarda il sistema aeroportuale, gli scali di Lamezia Terme, che è un aeroporto strategico, di Reggio Calabria e di Crotone sono tra i trentotto aeroporti di interesse nazionale, come ha ribadito il Governo in un provvedimento ad agosto. La Calabria, tra l'altro, è l'unica regione d'Italia che ha ben tre aeroporti nei quali sono in corso di realizzazione interventi di potenziamento strutturale, ma che necessitano di ulteriori strategie gestionali ed organizzative.
  È evidente che c’è bisogno di un nuovo scenario economico che valorizzi e promuova la Calabria. Lo ha ben capito il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, onorevole Occhiuto, che è venuto personalmente più volte nella nostra regione per programmare un piano di interventi volti a far fronte alle emergenze più gravi nella piena consapevolezza che l'Italia non rinasce se non rinascono il sud e la Calabria. Basti pensare al ruolo che è chiamata a svolgere questa nostra regione in questa epoca di grande emigrazione dal continente africano e dal Medio Oriente verso l'Europa. Ormai anche in Calabria, che è porta sul Mediterraneo e sull'Oriente, gli immigrati sono una presenza organica quotidiana in continua espansione che potrebbe rappresentare una preziosa risorsa favorendo la crescita economica e demografica dei nostri territori. Ma la Calabria deve diventare anche e soprattutto logisticamente la porta dell'Italia e dell'Europa. Penso al porto di Gioia Tauro, al più grande terminal del Mediterraneo, sul cui rilancio è l'Italia intera che si gioca una partita importante, come del resto hanno immediatamente compreso il Governo e la giunta regionale calabrese che su questa infrastruttura intendono investire. Il porto di Gioia Tauro può essere infatti il vero cancello di ingresso tra l'Europa e il Mediterraneo nel raccordo con le nuove rotte e con le grandi reti transnazionali europee. Per questo vanno attuate adeguate politiche nazionali per le tasse di ancoraggio e le accise ma soprattutto va finalmente istituita una zona economica speciale sulla cui realizzazione il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l'onorevole Luca Lotti, proprio nell'ultima Pag. 38visita in Calabria ha garantito il massimo impegno del Governo nazionale. Appare dunque sempre più chiaro che la Calabria ed il sud possono assolvere ad una funzione strategica per la logistica, gli scambi, i flussi di merce e i trasporti all'interno di un quadro strategico internazionale. Negli ultimi anni il territorio è stato considerato come una risorsa inesauribile e l'aggressione al territorio e la mancanza di controlli sono sempre più la causa principale dei dissesti idrogeologici e delle alluvioni, come è accaduto di recente a Rossano e a Corigliano con ingenti danni al patrimonio pubblico e privato, ragion per cui, in un piano di interventi infrastrutturali per il sud e per la Calabria, diventa prioritaria una politica di difesa e di tutela delle risorse ambientali, di manutenzione, di riassetto dei centri abitati e dei centri storici che si trovano in uno stato di profondo degrado. Sono necessarie misure urgenti per la messa in sicurezza delle scuole, degli ospedali, dei centri storici, delle aree interne e di tutte le strutture pubbliche. Ma la Calabria ha anche e soprattutto bisogno di investimenti in cultura, formazione, scuola, università, ricerca, beni culturali.

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Magorno, se i colleghi di Fratelli d'Italia magari..., grazie onorevole Rampelli, grazie onorevole Cirielli...

  ERNESTO MAGORNO. ... la centralità della cultura intesa con valorizzazione della nostra identità, della nostra storia ma anche come produzione di arte, letteratura, teatro, cinema, ricerca scientifica e innovazione. Ed è per tutto questo che abbiamo elaborato e voteremo questa mozione che impegna il Governo a sostenere con determinazione i programmi nei Ministeri competenti destinati al settore delle infrastrutture e della logistica, rafforzando gli investimenti e programmando nuove misure finalizzate a favorire uno sviluppo dei trasporti in grado di sostenere l'incremento del livello di occupazione nella nostra regione, la coesione territoriale, la sicurezza dei cittadini e di contrastare lo spopolamento del territorio. La situazione attuale che sta vivendo questa nostra regione deve spingere il Governo, che per la prima volta ha dimostrato grande interesse e attenzione per questa terra, ad accelerare gli interventi già previsti e programmati che non sono e non vogliono essere in alcun modo né un dannoso pietismo né un vuoto assistenzialismo che tanto danno hanno fatto al Mezzogiorno e alla nostra regione. Quello che noi chiediamo per il sud e per la Calabria in particolare è l'interesse concreto all'interno di un quadro di sviluppo e di crescita nazionale. Il Mezzogiorno è in grande difficoltà e più di una responsabilità grava sulla sua classe politica, da sempre troppo preoccupata di difendere lo status quo piuttosto che far rispettare i diritti della propria gente. È fondamentale che la classe politica e dirigenziale calabrese si occupi a tutti i livelli della propria regione, ne rappresenti le istanze per fa sì che finalmente questa terra possa riconquistare credibilità e centralità e conseguire quel definitivo sviluppo che per le sue straordinarie potenzialità ed eccellenze merita. Come più volte ci ha ricordato Renzi, dobbiamo essere noi, classe dirigente politica, i primi a lavorare, utilizzando al meglio le nostre risorse e soprattutto ascoltando i territori perché è qui la Calabria vera con le sue criticità, le sue aspettative ma anche con tanta voglia di riscatto.
  «Il calabrese vuole essere parlato» – scriveva Corrado Alvaro – «Bisogna parlargli come a un uomo che ha sentimenti, doveri, bisogni: insomma, come a un uomo». Parliamo, allora, alla Calabria, ascoltiamo e capiamo i calabresi in quanto cittadini di questa terra, per comprendere che cos’è e che cosa può essere la Calabria, se vogliamo costruire giorni sempre migliori e un futuro dignitoso per le giovani generazioni, nella speranza che la nostra regione continui a crescere e possa camminare a testa alta e a schiena diritta in Italia, in Europa e nel mondo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Pag. 39

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Grazie Presidente, non voglio girarci troppo attorno, ma ho l'impressione che oggi si sia fatto una piccola svolta politica e vorrei che quest'Aula l'affrontasse con meno distrazione. Prendo atto che il Governo per la prima volta ha aperto all'ipotesi di costruire il ponte sullo Stretto di Messina seppur sul terreno di un'infrastruttura ferroviaria utilizzata come cavallo di Troia per dare un cenno di attenzione al Nuovo Centrodestra di Alfano che l'aveva annunciato urbi et orbi. È un grave tradimento, non solo del programma elettorale, ma di decenni di battaglie ambientaliste, oltre che un'operazione completamente sbagliata, perché sono anni che sulle progettazioni si fanno affari e si sprecano i soldi.
  Non vorremmo che per qualche altra forza politica ci sia l'idea di fare l'ennesima campagna elettorale sul ponte sullo Stretto. Per cui, chiediamo ai colleghi di votare la nostra mozione che dice chiaramente che si deve chiudere questa stagione (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazioni)

  PRESIDENTE. Come da prassi, le mozioni saranno poste in votazione per le parti non assorbite e non precluse dalle votazioni precedenti.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Occhiuto ed altri n. 1-00923 (Nuova formulazione), come riformulata su richiesta del Governo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Saltamartini, Capua, Dorina Bianchi, Crippa, Ghizzoni, Parrini, Marzana, Buttiglione...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  398   
   Votanti  394   
   Astenuti    4   
    Maggioranza  198    
    Hanno votato  394.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Alberto Giorgetti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione della mozione Franco Bordo ed altri n. 1-00987. Poiché i presentatori non hanno accettato di espungere il dodicesimo capoverso della premessa e il quarto capoverso del dispositivo, il parere del Governo deve intendersi contrario su tali capoversi.
  Avverto, altresì, che i presentatori della mozione hanno chiesto la votazione per parti separate, nel senso di votare le parti su cui il Governo ha espresso parere favorevole distintamente da quelle su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Indìco, dunque, la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Franco Bordo ed altri n. 1-00987, per quanto non assorbita dalla precedente votazione, ad eccezione del dodicesimo capoverso della premessa e del quarto capoverso del dispositivo. Il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer, Vito, Zardini, Gelmini, Donati, Impegno.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  406   
   Votanti  404   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  203   Pag. 40
    Hanno votato  393    
    Hanno votato no   11.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco, dunque, la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Franco Bordo ed altri n. 1-00987, limitatamente al dodicesimo capoverso della premessa e al quarto capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  403   
   Votanti  399   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato   98    
    Hanno votato no  301.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione della mozione Parentela ed altri n. 1-00990 (Nuova formulazione). Poiché i presentatori non hanno accettato di espungere il trentottesimo, trentanovesimo e quarantesimo capoverso della premessa e il decimo capoverso del dispositivo, il parere del Governo deve intendersi contrario su tali capoversi.
  Avverto che i presentatori della mozione hanno chiesto la votazione per parti separate, nel senso di votare le parti su cui il Governo ha espresso parere favorevole distintamente da quelle su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Parentela ed altri n. 1-00990 (Nuova formulazione), per quanto non assorbita dalle precedenti votazioni, ad eccezione del trentottesimo, trentanovesimo e quarantesimo capoverso della premessa e del decimo capoverso del dispositivo. Il parere del Governo è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giuliani, Carbone.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  404   
   Votanti  395   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato  383    
    Hanno votato no  12.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Nardi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Parentela ed altri n. 1-00990 (Nuova formulazione), limitatamente al trentottesimo, trentanovesimo e quarantesimo capoverso della premessa e al decimo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fregolent, Donati, Migliore, Tidei.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  404   
   Votanti  402   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Cassano ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Barbanti ed altri n. 1-00991, per quanto Pag. 41non assorbita dalle precedenti votazioni, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colleghi, scusate, il Presidente ha sbagliato: ho letto «parere contrario». Revoco l'indizione della votazione, perché ho letto un parere sbagliato. Riprendiamo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Barbanti ed altri n. 1-00991, per quanto non assorbita dalle precedenti votazioni, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carra, Mazziotti Di Celso, Pagani, Beni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  409   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato  395    
    Hanno votato no  14.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Le deputate Argentin e Nicchi hanno segnalato che non sono riuscite ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Dorina Bianchi ed altri n. 1-00993, come riformulata su richiesta del Governo e per quanto non assorbita dalle precedenti votazioni, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Palese.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  408   
   Votanti  387   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  194   
   Hanno votato  289    
    Hanno votato no  98.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Le deputate Argentin e Nicchi hanno segnalato che non sono riuscite ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Bruno Bossio ed altri n. 1-00999, per quanto non assorbita dalle precedenti votazioni, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bossa, Adornato, Lainati, Causin, Calabrò.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  413   
   Votanti  340   
   Astenuti   73   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato  330    
    Hanno votato no  10.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Le deputate Argentin e Nicchi hanno segnalato che non sono riuscite ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Matarrese ed altri n. 1-01001, per quanto non assorbita dalle precedenti votazioni, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, Giuliani, D'Agostino.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 42
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  410   
   Votanti  404   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato  394    
    Hanno votato no  10.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Le deputate Argentin e Nicchi hanno segnalato che non sono riuscite ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rampelli ed altri n. 1-01004, per quanto non assorbita dalle precedenti votazioni, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stiamo votando la mozione a prima firma dell'onorevole Rampelli.
  Carloni, Librandi... Ci sono altri colleghi ? Duranti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  415   
   Votanti  413   
   Astenuti    2   
    Maggioranza  207   
    Hanno votato 413.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin e il deputato Catanoso hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione della mozione Saltamartini ed altri n. 1-01005.
  Poiché i presentatori non hanno accettato di espungere il settimo capoverso della premessa e il terzo capoverso del dispositivo, il parere del Governo deve intendersi contrario sulla mozione nella sua interezza.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Saltamartini ed altri n. 1-01005, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Moscatt... Altri colleghi ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  417   
   Votanti  402   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato   64    
    Hanno votato no  338.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin e il deputato Senaldi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 20 settembre 2015, n. 146, recante misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione (A.C. 3315) (Esame e votazione di una questione pregiudiziale) (ore 13).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame della questione pregiudiziale Chimienti ed altri n. 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 3315), presentata al disegno di legge n. 3315: Conversione in legge del decreto-legge 20 settembre 2015, n. 146, recante misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione.
  Avverto che, a norma del comma 3 dell'articolo 40 e del comma 3 dell'articolo 96-bis del Regolamento, la questione pregiudiziale può essere illustrata per non più di dieci minuti da uno solo dei proponenti. Pag. 43Potrà altresì intervenire un deputato per ognuno degli altri gruppi per non più di cinque minuti.
  Illustra la questione pregiudiziale Chimienti ed altri n. 1, l'onorevole Chimienti. Prego, ne ha facoltà.
  Pregherei i colleghi che intendono uscire di farlo rapidamente e soprattutto in silenzio.

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente. La nostra richiesta è molto semplice ed è quella di bloccare sul nascere l'esame del decreto-legge al nostro esame, n. 146.
  Fiaccare il dibattito parlamentare perfino su una norma come quella contenuta nel decreto in esame, rinunciando allo strumento e all'iter del normale disegno di legge e procedendo per decreto, ci sembra l'ennesimo atto di sopruso del Governo, che ha posto fino ad oggi il maggior numero di fiducie nella storia repubblicana.
  Ma, cosa ancor più grave...

  PRESIDENTE. Onorevole Chimienti, attenda.
  Le interrompo il tempo, lei resti in silenzio e quando i colleghi avranno deciso di fare silenzio, in modo che lei possa parlare serenamente, noi riprendiamo. Aspettiamo.
  Prego, onorevole Chimienti.

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie.
  Ma, cosa ancor più grave, è una palese violazione delle norme a tutela dello Stato di diritto.
  A prescindere dal contenuto sostanziale del decreto-legge, è la forma di questo atto a violare i principi cardine della nostra Costituzione. E la forma, Presidente, è importante quanto la sostanza, se si parla di diritto e di rapporti tra poteri e tra fonti giuridiche del nostro ordinamento. In questi casi, la forma può rappresentare l'ultimo baluardo a presidio della democrazia e procedere sistematicamente a violare le regole del gioco non è più tollerabile.
  Concentrandoci sulla forma, dunque, non si può non rilevare come nel caso di specie il disposto dell'articolo 77 della Costituzione sia stato, ancor più che in altri casi, completamente snaturato: questa volta – oserei dire – con una sfrontatezza e un'arroganza che rasentano l'autoritarismo.
  Forse, più che necessaria e urgente l'assimilazione a servizio pubblico essenziale della fruizione del patrimonio artistico e culturale, è diventato necessario e urgente che questo Governo tenti di dare una prova di forza, mostrando i muscoli e rispolverando la retorica della «politica del fare» che è da sempre buona solo per i titoli di giornale. E, però, Presidente, nel caso di specie, al Governo dovrebbe essere posto un freno: l'Esecutivo non può sostituirsi al potere legislativo emanando un atto avente appunto forza di legge senza rispettare l'articolo 77.
  «Straordinaria necessità ed urgenza», si è detto. Ebbene, analizziamo la ratio di questo decreto-legge. Nella relazione tecnica allegata si dice che occorre «colmare una lacuna normativa nella disciplina della legge n. 246 del 1990, al fine di rendere un servizio pubblico essenziale l'accesso al patrimonio culturale pubblico». Stiamo parlando di una legge di 25 anni fa; e dopo 25 anni, occorre un decreto-legge per colmare una lacuna normativa ?
  Il Governo prosegue sostenendo che l'urgenza derivi «dal ripetuto verificarsi, nelle ultime settimane, di manifestazioni sindacali e scioperi, che hanno impedito l'apertura al pubblico e l'accesso ai luoghi della cultura di appartenenza pubblica, specialmente a siti di particolare...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Chimienti... Prego.

  SILVIA CHIMIENTI. ... specialmente ai siti di particolare interesse culturale e attrattività turistica, come appunto Pompei e il Colosseo».
  Sul punto è opportuno citare una sentenza di fondamentale importanza, emessa dalla Corte costituzionale nel 2008. La Corte ha stabilito che la sussistenza dei presupposti «(...) non può essere sostenuta Pag. 44da apodittica enunciazione della sussistenza dei richiamati presupposti, né può esaurirsi nella eventuale constatazione della ragionevolezza della disciplina». Dunque, non basta scrivere nella relazione tecnica che i presupposti di necessità ed urgenza ci sono, ma occorre che tale affermazione sia riscontrabile nella realtà; e la disposizione contenuta nel decreto-legge n. 146 del 2015 manca chiaramente di un riscontro oggettivo circa la sua necessità e urgenza.
  La sentenza n. 128 del 2008, oltre ad avere smontato la tesi circa il potere sanante della legge di conversione in riferimento alla mancanza dei requisiti previsti dalla Costituzione, ha richiamato il Governo e il Parlamento alle proprie funzioni di controllo sulla mancanza dei presupposti ex articolo 77 e ha, per la prima volta, svolto una verifica puntuale sulla sussistenza in concreto dei requisiti di necessità e urgenza.
  Ed è a questo richiamo della Consulta che noi facciamo appello oggi, Presidente: il Parlamento ha un'enorme responsabilità nel giudicare l'ammissibilità costituzionale di questo decreto-legge, non solo perché i fatti di Roma dei giorni scorsi hanno evidentemente esaurito i loro effetti, ma anche perché nel caso in esame il Governo è intervenuto a disciplinare una materia, il diritto di sciopero, coperta da riserva di legge (articolo 40 della Costituzione).
  Ricordiamo che la funzione della riserva di legge è essenzialmente garantista: si vuole, cioè, assicurare che, in materie particolarmente delicate, le decisioni vengano prese dall'organo più rappresentativo, il Parlamento appunto, in cui trova spazio la dialettica democratica fra maggioranza e opposizione. I manuali di diritto costituzionale, evidentemente, sono indigesti a questo Governo, che, pur di mostrarsi decisionista ed efficace, è pronto a calpestare quelle poche, pochissime, norme che ancora glielo impedirebbero.
  Non si dovrebbe, pertanto, discutere della forza formale richiesta all'atto per soddisfare la riserva, ma dell'opportunità che alcune materie non siano sottratte al dibattito parlamentare per un capriccio governativo.
  Nel 2004 la nota costituzionalista Lorenza Carlassare, nello spiegare perché l'istituto della riserva di legge dovrebbe costituire un limite alla decretazione d'urgenza, utilizzava come argomento proprio la necessità di un dibattito parlamentare, che, grazie alla pubblicità dei lavori, garantisca l'emergere delle posizioni dissenzienti. Le considerazioni brillantemente esposte in quell'occasione dovrebbero far riflettere quest'Aula e meritano di essere lette: «Nel caso in cui, nonostante le reazioni, la legge venisse egualmente approvata, la forza degli argomenti contrari – resi noti dai mezzi d'informazione – esporrebbe la maggioranza al rischio del sorgere o del rafforzarsi di un dissenso diffuso, in grado di ripercuotersi negativamente sull'esito delle elezioni. Questo, s'intende, qualora il sistema democratico funzioni in tutte le sue componenti: e, dunque, se l'opposizione fa il suo dovere, se l'informazione è libera e aperta, se i cittadini sono attenti e se la maggioranza non è troppo potente e arrogante: quindi, se esistono cioè le condizioni indispensabili ad una democrazia» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Noi, lo dichiaro subito, non voteremo questa pregiudiziale, in quanto riteniamo che quanto accaduto nelle ultime settimane debba essere stigmatizzato e debbano essere prese delle contromisure, in quanto, se questo Paese ha un patrimonio storico e artistico invidiato da tutti, è altrettanto vero che questa risorsa che tutti ci invidiano deve essere utilizzata nel migliore dei modi.
  Purtroppo, come abbiamo visto con i recenti casi, mi riferisco a quelli di Pompei e del Colosseo, in particolare, abbiamo ravvisato che, oltre alle brutte figure compiute, vi è stata la dimostrazione che questo patrimonio storico, artistico e culturale Pag. 45non è una risorsa adeguatamente sfruttata. Serve, quindi, un cambio di marcia, un cambio di normativa.
  Abbiamo visto con favore questo disegno di legge, che in sostanza precisa che, fra i servizi pubblici essenziali interessati dalle norme in materia di sciopero, oltre ai servizi di vigilanza dei beni culturali fa rientrare anche l'apertura al pubblico di musei e dei luoghi della cultura.
  Dal nostro punto di vista, i canoni di necessità e urgenza, visto quanto accaduto, ci sono e devono essere sottolineati; quindi, questa pregiudiziale non incontra il nostro favore. Ravvisiamo comunque una problematica che è stata palesata dai casi di Pompei e del Colosseo, una problematica che, purtroppo, si trascina da troppo tempo e che di fatto non può essere più ignorata.
  La Lega Nord voterà contro la pregiudiziale e ci accingeremo poi ad affrontare questo provvedimento con spirito assolutamente costruttivo, essendo consapevoli che la problematica è reale, esiste e deve affrontata e risolta nell'immediato.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, Scelta Civica per l'Italia voterà contro la pregiudiziale, perché le ragioni di urgenza sono evidenti, nonostante quello che è stato detto prima dalla collega del MoVimento 5 Stelle. È irrilevante se una legge è vecchia o nuova, il punto è se si manifesti l'urgenza rispetto a delle situazioni di fatto ed è evidente che in questi ultimi mesi si sono verificate delle situazioni di una gravità tale per la reputazione anche del nostro Paese da richiedere un intervento immediato.
  Noi siamo quindi convinti che vi sia l'urgenza, perché il nostro patrimonio culturale deve essere accessibile, particolarmente in un momento – ci stiamo avvicinando anche al Giubileo – in cui questa risorsa sarà sotto gli occhi di tutto il mondo.
  Credo che quello che è accaduto rappresenti una circostanza che giustifica in ogni modo questo tipo di intervento. Tra l'altro, il MoVimento 5 Stelle cita una sentenza della Corte costituzionale che richiede un fatto preesistente – si dice – per poter intervenire con un decreto-legge: qui i fatti preesistenti ci sono eccome e sono tutti quelli che si sono verificati in questi ultimi mesi, che hanno fatto il giro del mondo sulla stampa, che hanno danneggiato il nostro Paese e per questo il requisito dell'urgenza sicuramente sussiste.
  Anche per quel che riguarda la riserva di legge, la pregiudiziale è inspiegabile, perché non si capisce come la giurisprudenza della Corte costituzionale vada bene a corrente alternata. Quindi, se dice ciò che serve per poter contestare un provvedimento, allora la Corte diventa un oracolo incontestabile; se, invece, dice qualcosa che non sta bene, diventa irragionevole e inspiegabile a fronte di una dottrina che, per quanto autorevole, è totalmente isolata.
  La riserva di legge si può rispettare con il decreto-legge, che è norma primaria esattamente come ogni altra legge dello Stato. Nessuno sta esautorando il Parlamento che potrà discutere di questo provvedimento, ma, al tempo stesso, dati i requisiti d'urgenza, è stato giustissimo ricorrere al decreto-legge, quindi voteremo contro la questione pregiudiziale.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mottola. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA. Grazie, Presidente. Ancora una volta, ci troviamo a dover votare su una questione pregiudiziale di costituzionalità e ci si comincia a domandare se sia più grave il ricorso alla decretazione d'urgenza, o il ricorso a questi continui sistemi per cercare di rallentare i provvedimenti legislativi, anche perché, ogni qualvolta non si ricorre a questi sistemi e si fa un dibattito, non si strozza un dibattito, come si diceva negli anni Sessanta e ai miei tempi all'università, e il dibattito, poi si Pag. 46sviluppa in una serie di insulti e nella ripetizione continua di affermazioni prive di qualunque significato.
  In questo caso, invece, la decretazione d'urgenza si è resa necessaria perché il caso in esame è stato sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo e ha causato un danno notevole all'immagine di questo Paese. È quindi il caso che si ricorra ad una decretazione d'urgenza, è quindi il caso che si affermi finalmente in modo deciso che i beni culturali di questo Paese sono un patrimonio, un patrimonio pubblico, un patrimonio che deve essere difeso, che deve essere difeso in tutti i modi.
  Quindi, ben venga questo provvedimento, che noi della componente dell'Alleanza Liberalpopolare Autonomie approviamo. Voteremo quindi naturalmente e convintamente contro questa questione pregiudiziale.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rampelli. Ne ha facoltà.

  FABIO RAMPELLI. Grazie, Presidente. Quando si presentano le questioni pregiudiziali, in linea di principio, si dovrebbe tentare di entrare nel merito della ragione per la quale la questione pregiudiziale è stata depositata e, in questo caso, come in molti altri casi – la volpe perde il pelo, ma non il vizio – ci troviamo in presenza di motivi non così straordinari e urgenti e non c’è stato fin qui un solo intervento che abbia potuto manifestare puntualmente l'esistenza di motivi d'urgenza tali da giustificare l'ennesimo decreto-legge.
  Io penso che non sia molto opinabile, perché il fatto che il nostro patrimonio culturale e monumentale sia un patrimonio importante, importantissimo, è sicuramente una constatazione e quindi un dato oggettivo. Il fatto che la fruibilità di questo patrimonio debba essere migliorata è un dato altrettanto oggettivo, però non si può neanche colpevolizzare quel gruppo di lavoratori e, ahimé, questo è il giudizio che abbiamo già espresso nelle scorse settimane, strumentalizzato dalle rappresentanze sindacali, le quali avrebbero certamente potuto evitare di convocare un'assemblea sindacale lasciando l'anfiteatro Flavio per qualche ora nell'impossibilità di essere visitato dai turisti. Però va detto che, a maggior ragione, ricorrere alla decretazione d'urgenza significa cercare di delegittimare questi lavoratori e, cosa ancor più grave, significa scaricare di responsabilità il Ministero dei beni culturali e il Ministro, laddove l'informazione invece sulla convocazione dell'assemblea era già stata fatta pervenire con giorni e giorni di anticipo al Ministero stesso; quindi, il Ministero è stato negligente, non ha preso l'iniziativa, non è intervenuto, non ha convocato le parti, non ha dato rassicurazioni rispetto ai diritti che erano stati comunque oggettivamente calpestati perché – come sappiamo – era, per quel che attiene alla questione del Colosseo, da mesi che non venivano riconosciuti gli straordinari al personale che lavorava presso il Colosseo.
  Quindi, c'erano tutte le possibilità per evitare una cosa che comunque non si sarebbe dovuta manifestare e su questo noi abbiamo espresso giudizi chiarissimi fin dal principio. Ma ora costruire addirittura un decreto d'urgenza su questa fattispecie mi pare eccessivo. Non c’è un'urgenza, non esiste un'urgenza. C’è tutto lo spazio per approfondire questo dibattito; ci deve essere e si deve trovare tutto lo spazio per entrare nel merito, in profondità, rispetto all'accessibilità di questi monumenti, per capire meglio alcuni aspetti collaterali che non sono chiari e che magari svilupperemo nel corso delle dichiarazioni di voto.
  Si tratta, per esempio, della collaborazione pubblico-privato, perché le regole di ingaggio in questa «sussidiarietà» – chiamiamola così, impropriamente, molto semplicemente perché non si capisce bene che cosa dia in cambio il privato, non perché sia sbagliato il concetto di sussidiarietà – non chiariscono cosa debba tendenzialmente dare il privato, mentre dovrebbe essere chiaro quello che può introitare. Per esempio, sulla bigliettazione una legge vigente prevede che non si possa comunque superare il 30 per cento degli Pag. 47incassi, quando c’è una concessione da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
  Ma fatta la legge, trovato l'inganno, per aumentare in maniera spropositata questi incassi da parte della cooperativa o dell'associazione, sebbene nel caso dell'Anfiteatro Flavio si tratta di un'associazione temporanea di imprese, che vinse l'unica gara nel 1997, se non vado errato, dopodiché ci sono state proroghe, solo e soltanto proroghe, e nessun aggiornamento di questa convezione, per cui siamo, di fatto, nella più totale irregolarità, tant’è che la Corte dei conti ha definito – e concludo – invalida questa concessione. Ebbene, come dicevo si è trovato il meccanismo per scantonare questo tetto della «legge Ronchey» e, quindi, di questo dobbiamo parlare, perché se c’è un tetto questo tetto avrà una ragione e non è stato di certo messo per poi essere aggirato e per consentire alle associazioni private, che gestiscono un bene monumentale, di lucrare sulla concessione stessa.
  Queste sono le ragioni per le quali Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale voterà a favore della questione pregiudiziale, non ravvisando alcuna urgenza e, viceversa, vedendo che il Governo continua a manifestare il suo desiderio di procedere a passi frettolosi, utilizzando e inflazionando lo strumento della decretazione d'urgenza.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rampi. Ne ha facoltà.

  ROBERTO RAMPI. Presidente, il nostro patrimonio artistico-culturale è un patrimonio straordinario e probabilmente in Italia risiede gran parte del patrimonio dell'umanità. Questo è un grande onore per noi, ma è un grande onere e noi abbiamo il dovere di garantire la fruizione e l'accesso a questo patrimonio.
  Questo è il senso di questa normativa, cioè riconoscere anche la fruizione, tra i servizi di pubblica utilità, e non solo la tutela. Tra l'altro, significa rimettere nella giusta relazione la fruizione con la tutela, perché la tutela non è slegata dalla fruizione e la fruizione non è nemica della tutela ma, anzi, è il principale motivo e il principale veicolo della tutela, perché proprio il riconoscimento e l'amore dei cittadini verso il proprio patrimonio ne garantiscono una tutela.
  Ma, appunto, sono partito dal patrimonio dell'umanità perché noi abbiamo, in questo senso, un dovere verso il mondo, verso le donne e gli uomini che vengono nel nostro Paese e che hanno il diritto, se è patrimonio dell'umanità, di accedere a quello che è il loro patrimonio, oltre che il nostro.
  E qui sta anche il requisito dell'urgenza, perché troppe volte noi abbiamo assistito all'impossibilità di esercitare questo diritto. Di fronte abbiamo un diritto che esiste e che rimane, che è il diritto dei lavoratori, che è il diritto di sciopero, che è il diritto ad esercitare le proprie manifestazioni e che non viene meno nel riconoscimento della pubblica utilità, perché altrimenti dovremmo dire – e credo sarebbe un po’ surreale – che ad esempio nei treni, nei trasporti pubblici, nelle metropolitane, nella scuola, non esiste oggi il diritto di sciopero. Credo che nell'esperienza quotidiana di tutti noi sappiamo bene che quel diritto esiste.
  Si tratta solo di esercitarlo contemperando un altro diritto, quello che oggi non c’è, ossia il diritto alla fruizione da parte dei cittadini e questo elemento vuol dire anche introdurre potenzialmente una serie di valori positivi anche per quei lavoratori, perché a maggior ragione, se da oggi la fruizione dei beni culturali diventa un diritto da garantire, questo vorrà dire anche garantire, a maggior ragione, gli investimenti, che sono investimenti su quel patrimonio e sono investimenti su quei lavoratori, per garantire una qualità del lavoro di quei lavoratori.
  Ho ascoltato con attenzione l'illustrazione della questione pregiudiziale e non capisco una cosa: noi siamo in Parlamento, collega Chimienti, e quindi siamo qui a discuterne. Possiamo entrare nel merito di questa vicenda, abbiamo tutta la possibilità di raccontare nel merito e con precisione per quali ragioni siamo favorevoli Pag. 48o siamo contrari a riconoscere questo valore della fruizione del nostro patrimonio. Certo, poi, a un certo punto, è anche necessario decidere, perché, se sono 25 anni che questo problema è aperto, forse è anche il tempo di chiuderlo.
  Presidente, il patrimonio del nostro Paese non è un giacimento di petrolio, come è stato erroneamente detto; è piuttosto un campo di grano da coltivare con cura e con attenzione, per farne il pane. Però, quando ne fai il pane, non puoi trovare il forno chiuso. È questo il senso di questo principio, che dice: giusto garantire i diritti, ma non lasciamo chiuso il nostro forno quando abbiamo la grande opportunità di avere tutto il mondo che guarda a noi e al nostro futuro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Airaudo. Ne ha facoltà.

  GIORGIO AIRAUDO. Grazie, Presidente. Ci risiamo: un altro decreto e un'altra questione pregiudiziale. Ormai avete abituato questa Camera a lavorare ai limiti, ma questa volta i limiti li avete superati. Non ci avete presentato un decreto d'urgenza per risolvere «quota 96», ormai 106; non ci avete presentato un decreto d'urgenza per risolvere il problema dei macchinisti e del personale viaggiante; non ci avete presentato un decreto d'urgenza per mettere mano agli errori, gravi, della riforma Fornero e agli esodati.
  Ci presentate un decreto d'urgenza dove non è necessario, ce lo presentate su una materia che è già regolata, ce lo presentate con un carattere di urgenza che non esiste, come è già stato dimostrato da altri colleghi, e su una materia già ampiamente regolata da leggi e da accordi. Peraltro, parlate di sciopero, quando, invece, parliamo del diritto di assemblea, che in quest'Aula dovrebbe essere sacro, il diritto a parlare.
  Peraltro, forse, più che un decreto d'urgenza, il Governo avrebbe dovuto, con il decisionismo del suo Premier, mandare una nota a casa al Ministro Franceschini, una censura, perché questo guaio al turismo lo ha fatto il Ministro di questo Governo. Infatti, se questo Ministro convocava le parti sociali e pagava e retribuiva il dovuto del salario accessorio, cioè gli straordinari, a quel personale che garantisce l'apertura di quel patrimonio su cui questo Governo non investe, su cui questo Governo non assume, forse non avremmo avuto l'assemblea, e cioè la necessità di quei lavoratori di discutere su come recuperare il loro giusto salario, quel giusto salario che andrebbe garantito, per quanto accessorio.
  Quindi, non esistono i caratteri di urgenza, non esiste il riferimento alla Costituzione: esistono leggi e norme, esistono prassi sindacali, esiste già una regolamentazione. L'unica ragione per cui lo avete fatto è una necessità di propaganda e di opportunità politica: state preparando le condizioni per una limitazione del diritto di sciopero. Questo state preparando ! E state usando un clima propagandistico.
  Capisco che quest'Aula – dire «si emozioni» è un po’ troppo – prenda a cura se The New York Times parla di quello sciopero, ma perché quest'Aula non prende a cura quando si parla della riduzione dei salari reali dei nostri concittadini, quando si parla del blocco della contrattazione del pubblico impiego, che tutti i Governi hanno prorogato e che solo una sentenza della Corte costituzionale consente oggi di riaprire ? Quindi, non una decisione politica, ma un diritto violato e, per fortuna, riconosciuto.
  Non sento scandalo, non sento indignazione, quando si parla di quei lavoratori, che, loro sì, difendono questo Paese, ogni giorno, lavorando. Quando si usa l'urgenza dove non necessario, non solo si abusa di un diritto e si viola la Costituzione, ma si offendono le persone che lavorano, soprattutto se non le si paga. Quindi, tirate le orecchie a Franceschini ! Per queste ragioni, voteremo la questione pregiudiziale (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

Pag. 49

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dorina Bianchi. Ne ha facoltà.

  DORINA BIANCHI. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, questo provvedimento che noi esamineremo interviene per stabilire che tra i servizi pubblici essenziali interessati dalle norme in materia di sciopero, oltre ai servizi di vigilanza sui beni culturali, vi rientrino anche l'apertura al pubblico di musei e luoghi di cultura. In sostanza, si tratta di un intervento che mira a riconoscere come servizio pubblico essenziale una risorsa fondamentale per il nostro Paese come il patrimonio storico e artistico. La Carta costituzionale prevede, infatti, all'articolo 9, che la Repubblica promuova lo sviluppo della cultura e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione, mentre il codice dei beni culturali e del paesaggio stabilisce che i musei e i luoghi di cultura che appartengono a soggetti pubblici sono destinati alla pubblica fruizione ed espletano un servizio pubblico. La stessa legge n. 146 del 1990 indica come non tassativi e definitivi i servizi pubblici essenziali elencati nelle sue disposizioni, pertanto è possibile che a quelli elencati dalla stessa legge se ne possano aggiungere degli altri.
  Lo scopo di questo decreto-legge è quello di assicurare la costante e continuativa fruizione del servizio offerto dai musei e dai siti archeologici e di contemperare due diritti fondamentali: uno, il diritto del cittadino alla fruizione dei servizi pubblici essenziali, l'altro, l'esercizio del diritto di sciopero che hanno i lavoratori, prevedendo delle regole da rispettare e delle procedure da seguire per assicurare l'effettività dei medesimi diritti.
  Pertanto, nel ribadire il voto contrario di Area Popolare alla pregiudiziale presentata, voglio chiarire che non c’è nessun intento punitivo nei confronti dei lavoratori che possono esercitare liberamente il diritto di sciopero costituzionalmente garantito, ma all'interno di un preciso e ben definito quadro di regole.

  PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sulla questione pregiudiziale.
  Colleghi, allora, vi pregherei di prendere posto.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla questione pregiudiziale Chimienti ed altri n. 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colleghi, vi pregherei di accelerare il raggiungimento dei vostri posti.
  Carbone, L'Abbate, Gallinella, Lauricella, Gagnarli, Dambruoso, Casellato, De Girolamo, Elvira Savino, Monchiero, Frusone, Oliaro, Ferrari...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  356   
   Votanti  349   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato  113    
    Hanno votato no  236.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Sospendiamo a questo punto la seduta che riprenderà alle ore 15 con il seguito dell'esame del disegno di legge in materia di concorrenza.
  La seduta è sospesa.

  La seduta, sospesa alle 13,30, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Boccia, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Bratti, Dambruoso, Garofani, Losacco, Pag. 50Mazziotti Di Celso, Migliore, Gianluca Pini, Portas, Ravetto, Realacci, Sani, Scotto e Vignali sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente centocinque, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Seguito della discussione del disegno di legge: Legge annuale per il mercato e la concorrenza (A.C. 3012-A) e delle abbinate proposte di legge: Causi e Benamati; Marco Di Stefano ed altri; Moretto ed altri; Colletti ed altri; Vignali; Russo ed altri; Simonetti ed altri (A.C. 2437-2469-2684-2708-2733-3025-3060) (ore 15,02).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3012-A: Legge annuale per il mercato e la concorrenza e delle abbinate proposte di legge: Causi e Benamati; Marco Di Stefano ed altri; Moretto ed altri; Colletti ed altri; Vignali; Russo ed altri; Simonetti ed altri nn. 2437-2469-2684-2708-2733-3025-3060.
  Avverto che il nuovo schema recante la ripartizione dei tempi per il seguito dell'esame del provvedimento, predisposto a seguito dell'ampliamento della componente politica ALA-MAIE, è pubblicato in calce al resoconto stenografico della seduta del 25 settembre 2015.
  Ricordo che nella seduta del 21 settembre 2015 si è conclusa la discussione sulle linee generali e i relatori e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame degli articoli – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge nel testo delle Commissioni.
  Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A), che sono in distribuzione.
  Ricordo che, a norma dell'articolo 123-bis, comma 3-bis, ultimo periodo, del Regolamento, gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi dichiarati inammissibili dalle Commissioni riunite non possono essere ripresentati in Assemblea e – ove ripresentati – non sono pubblicati.
  Inoltre non sono pubblicati, in quanto non ricevibili, gli emendamenti già presentati presso le Commissioni, ma in quella sede ritirati, i nuovi emendamenti, non previamente presentati presso le Commissioni, riferiti a parti del testo non modificate dalle Commissioni stesse, ovvero che non risultino consequenziali rispetto alle modifiche apportate in sede referente.
  Comunico che la Presidenza, sulla base del parere espresso dalla V Commissione nella riunione di ieri, 28 settembre, non ritiene ammissibili, a norma dell'articolo 123-bis del Regolamento, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura, le seguenti proposte emendative: Paglia 6.01; Luigi Di Maio 6-bis.03; Paolo Nicolò Romano 16.12; Ricciatti 18.2; Colletti 26.18, 28-bis.403, 28-bis.404 e 28- bis.405; gli identici Molteni 30.2, Bernardo 30.3, Scotto 30.4 e Pisicchio 30.5; Pellegrino 31.02.
  Avverto, inoltre, che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi del punto 5.2) della circolare del 10 gennaio 1997, gli identici emendamenti Colletti 10.11 e Paglia 10.12 in quanto volti a modificare in modo del tutto frammentario e parziale disposizioni contenute in atti normativi non aventi forza di legge.
  Avverto, infine, che le Commissioni hanno presentato l'emendamento 14.600 che è in distribuzione e in relazione al quale risulta alla Presidenza che tutti i gruppi abbiano rinunciato alla fissazione del termine per la presentazione di subemendamenti.

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad Pag. 51esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 1.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Grazie, signor Presidente. Le Commissioni esprimono parere contrario sull'emendamento Colletti 1.1, sugli articoli aggiuntivi Paglia 1.01, Colletti 1.02, sugli identici articoli aggiuntivi Paglia 1.03 e 1.04, sull'articolo aggiuntivo Paglia 1.05, sugli identici articoli aggiuntivi Paglia 1.06 e Colletti 1.07, sugli articoli aggiuntivi Colletti 1.08, Paglia 1.09, sugli identici articoli aggiuntivi Paglia 1.010 e Colletti 1.011 e sugli articoli aggiuntivi Colletti 1.012 e Paglia 1.013.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il relatore di minoranza Allasia non è presente in Aula. Il Governo ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza per la VI Commissione.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Moretto. Ne ha facoltà.

  SARA MORETTO. Grazie Presidente, come abbiamo già avuto modo di dichiarare nel corso della discussione sulle linee generali, dopo sei anni in quest'Aula giunge il primo provvedimento in qualità di legge annuale per la concorrenza e per il mercato. È un provvedimento sul quale, ovviamente, anche per i temi che vengono trattati, riteniamo siano necessari un'attenzione e un impegno come ci sono stati anche nel dibattito nelle Commissioni. Abbiamo trattato argomenti diversi e importanti e abbiamo toccato dei settori particolarmente delicati nei quali c'erano diverse aspettative rispetto a questo provvedimento. Riteniamo che il risultato di questa discussione e di questo lavoro sia un risultato buono, che ha visto l'impegno serio e concreto, sia delle forze di maggioranza, che di opposizione, e un'attenzione e una volontà di ascolto da parte del Governo per cercare di trovare un punto d'incontro tra le esigenze che venivano da diversi punti di vista poste nelle Commissioni. Ed è proprio per questo motivo che riteniamo che l'emendamento in discussione in questo momento sia, com’è evidente dalla lettura, una provocazione. Una provocazione che, però, non riteniamo accettabile proprio per le questioni che vi ho appena elencato, proprio per la serietà con la quale abbiamo affrontato la discussione di questo provvedimento, proprio per i punti delicati e proprio per gli interessi coinvolti. Con il provvedimento in discussione andiamo a toccare direttamente la quotidianità dei nostri cittadini e andiamo a toccare l'operatività delle nostre imprese. Incominciare il dibattito su questo provvedimento con una provocazione di questo tipo ci pare assolutamente poco rispettoso riguardo al lavoro come ripeto serio e concreto che è stato svolto nelle Commissioni.
  Proprio per questo motivo, ovviamente, ribadiamo il voto contrario a questo emendamento e riteniamo che in quest'Aula la discussione invece possa procedere in maniera costruttiva com’è stato già fatto per cercare eventualmente di migliorare ulteriormente un provvedimento che, però, ha già raggiunto a nostro parere un livello di discussione e di condivisione sicuramente elevato. Ecco, quindi, che confermo appunto il voto contrario all'emendamento e mi auguro che negli emendamenti seguenti sia possibile affrontare più nel merito e con maggiore serietà i punti che sono stati già discussi nelle Commissioni.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Presidente, sarò breve. Questo emendamento è identico ad Pag. 52uno che ho già presentato nelle Commissioni. Mi premeva fare questa aggiunta perché con questa aggiunta volevamo dare un tocco di verità a quello che era il disegno di legge concorrenza così come uscito dal Governo, ossia un grande favore alle compagnie di assicurazione e alle banche a spese di tutti i cittadini, a spese degli artigiani, a spese dei piccoli imprenditori e a spese dei liberi professionisti. Devo dire che siamo riusciti a migliorare questo irricevibile disegno di legge che impropriamente viene chiamato concorrenza. Più che concorrenza io lo chiamerei oligopolio magari. Oligopolio di quelle stesse compagnie che magari danno sostanziosi contributi elettorali a deputati, senatori o a partiti politici oppure a Ministri, Viceministri o sottosegretari e per i quali si aspettano un contraltare e si aspettano, pertanto, che il Governo adotti un disegno di legge del genere. Sì, è una provocazione che, però, in questo teatro, anzi in questo teatrino che fa il Governo quotidianamente, vuole semplicemente togliere quel velo di ipocrisia che ammanta questa legislazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.1, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Zardini... De Menech... Caon... Becattini...Tripiedi... Cariello... Turco... Andrea Romano... Sottanelli... Becattini... Massa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  344   
   Votanti  335   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato   69    
    Hanno votato no  266.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capezzone... Marotta... Tancredi... Rotta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  346   
   Votanti  281   
   Astenuti   65   
   Maggioranza  141   
    Hanno votato  237    
    Hanno votato no  44.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Nicchi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Paglia 1.01, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  D'Agostino... Impegno... Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  362   
   Votanti  358   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato   88    
    Hanno votato no  270.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 1.02, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stella Bianchi, Latronico, Culotta...Pag. 53
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  369   
   Votanti  366   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato   88    
    Hanno votato no  278.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Paglia 1.03 e Colletti 1.04, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capezzone, Kronbichler, Piazzoni, Valiante...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  370   
   Votanti  367   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato   87    
    Hanno votato no  280.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Paglia 1.05, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marchi, Scuvera, Cassano, Turco, Di Salvo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  368   
   Votanti  365   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato   85    
    Hanno votato no  280.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Paglia 1.06 e Colletti 1.07, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Capezzone, Patriarca, Vignaroli, Marco Di Stefano, Carbone, Nesci...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  373   
   Votanti  370   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato   89    
    Hanno votato no  281.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato De Rosa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 1.08, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Archi, Cassano, Gregori.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  377   
   Votanti  375   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato   91    
    Hanno votato no  284.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 54

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Paglia 1.09, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cani, Romele, Pilozzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  376   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato  104    
    Hanno votato no  272.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Paglia 1.010 e Colletti 1.011, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti, Archi, Luigi Gallo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  374   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato  102    
    Hanno votato no  272.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 1.012, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Frusone, Pilozzi, Palese.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  376   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no  271.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Paglia 1.013, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bossa, Villecco Calipari, Greco, Leva, Fitzgerald Nissoli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  381   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no  287.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere delle Commissioni.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Signor Presidente, il parere è contrario sugli emendamenti Schullian 2.1, Paglia 2.2, Colletti 2.3, Paglia 2.4, 2.5 e 2.6, Allasia 2.7, Da Villa 2.8 e 2.9, Schullian 2.10 e Paglia 2.11.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

Pag. 55

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Schullian 2.1, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Caruso, Speranza.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  386   
   Votanti  384   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato  103    
    Hanno votato no  281.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 2.2, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Zappulla.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  384   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato  101    
    Hanno votato no  283.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Catanoso ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 2.3, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Boccuzzi, Zardini, Tidei, Calabrò, Costantino.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  388   
   Votanti  387   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  194   
    Hanno votato  109    
    Hanno votato no  278.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 2.4, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ricciatti, Moscatt, Stella Bianchi, Roccella, Archi, Dorina Bianchi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  392   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato  111    
    Hanno votato no  281.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Dallai ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 2.5, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 56

  Gadda, Vazio, Marroni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  391   
   Votanti  390   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no  283.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 2.6, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer, Sgambato, Porta, Massa, Carrozza, Malisani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  394   
   Votanti  393   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  283.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Allasia 2.7, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco, Cassano, Stella Bianchi, Gigli, Polverini, Frusone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  406   
   Votanti  405   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato  152    
    Hanno votato no  253.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Da Villa 2.8, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bossa, Capua, Zardini, Antimo Cesaro, Palladino, Altieri...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  411   
   Votanti  410   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato  120    
    Hanno votato no  290.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Da Villa 2.9, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Piccione, Richetti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  413   
   Votanti  412   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato  117    
    Hanno votato no  295.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Schullian 2.10, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.Pag. 57
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Saltamartini, Arlotti, Villecco Calipari, Sgambato, Giammanco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  414   
   Votanti  412   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato  111    
    Hanno votato no  301.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 2.11, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Placido, Cassano, Kronbichler...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  417   
   Votanti  347   
   Astenuti   70   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato   48    
    Hanno votato no  299.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giuliani, Costantino, Frusone..
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  418   
   Votanti  323   
   Astenuti   95   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato  256    
    Hanno votato no  67.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere delle Commissioni.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Grazie, Presidente. Il parere è contrario sugli emendamenti Pesco 3.1, Paglia 3.2 e 3.3, Sottanelli 3.20 e Da Villa 3.4. Il parere è, invece, favorevole sull'emendamento Taranto 3.400 (Nuova formulazione) e sugli identici emendamenti Polidori 3.401 e Sottanelli 3.402, poiché si ritengono ricompresi nell'emendamento dell'onorevole Taranto.
  Il parere è contrario sugli emendamenti Busin 3.5 e 3.6, Colletti 3.7, Paglia 3.8, Pagano 3.9 e 3.10, Pesco 3.403 e 3.404, Da Villa 3.11 e 3.12, Sottanelli 3.13, Pesco 3.14, Paglia 3.15, Colletti 3.16 e sugli identici emendamenti Pagano 3.405 e Polidori 3.406.
  Esprimo parere contrario sull'emendamento Giampaolo Galli 3.408.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Giampaolo Galli 3.408 è stato ritirato.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Esprimo parere contrario sull'emendamento Polidori 3.409, sugli identici emendamenti Sottanelli 3.410 e Pagano 3.411, sugli emendamenti Polidori 3.412, Sottanelli 3.407, Colletti. 3.413, Pesco 3.414, Ruocco 3.415 e 3.416, Pesco 3.417, Ruocco 3.418, Pesco 3.419, Allasia 3.430, Pesco 3.420, 3.421 e 3.422, Sottanelli 3.423 e Pag. 58sugli identici emendamenti Pagano 3.17 e Sottanelli 3.18, mentre il parere è favorevole sugli identici emendamenti Sottanelli 3.424 e Boccadutri 3.450. Esprimo parere contrario sugli identici emendamenti Sottanelli 3.425 e Boccadutri 3.451.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Boccadutri 3.451 è stato ritirato.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Pesco 3.426 e 3.427. Esprimo parere contrario, altresì, sugli identici articoli aggiuntivi Paglia 3.01, Pastorelli 3.02, Prataviera 3.03, Locatelli 3.04, Vignali 3.05 e Allasia 3.06. Il parere è, infine, contrario sull'articolo aggiuntivo Pesco 3.07.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 3.1, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco, Gregori, Taricco, Colonnese, Palma, D'Agostino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  411   
   Votanti  399   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato  100    
    Hanno votato no  299.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 3.2, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dall'Osso, Luigi Gallo, Chimienti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  411   
   Votanti  407   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato  115    
    Hanno votato no  292.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 3.3, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini... Stella Bianchi... Carfagna... Nesci.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  415   
   Votanti  412   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato  114    
    Hanno votato no  298.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sottanelli 3.20.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sottanelli. Ne ha facoltà.

Pag. 59

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Grazie, Presidente. Noi abbiamo presentato in Aula circa trenta emendamenti e una ventina li ritiriamo. Approfitto per dirle quali emendamenti riferiti all'articolo 3 ritiriamo (se prende nota): sono i miei emendamenti 3.407, 3.410 e 3.423.

  PRESIDENTE. Quindi, si tratta degli emendamenti Sottanelli 3.407, 3.410 e 3.423. Prego.

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Mentre il mio emendamento 3.20, che è all'attenzione dell'Aula, noi vorremmo porlo in votazione, appunto perché riteniamo sia un emendamento di buon senso e certamente non sono stato bravo a farmi comprendere in Commissione. È una precisazione che vogliamo fare rispetto al corpo del comma. Qui si parla di applicare ai mediatori di assicurazione, agli intermediari che hanno mandato con le imprese, alcune norme che vanno a tutela dei consumatori.
  Il nostro emendamento vuole includere, oltre agli agenti di assicurazioni che hanno il mandato con le imprese di assicurazione, anche i broker, che non hanno mandato dalle imprese di assicurazione ma dai propri clienti. Quindi, se non viene precisato che la norma – che, ripeto, è a tutela dei consumatori – vale per tutti gli intermediari, agenti e broker, c’è, ovviamente, un'interpretazione che non tutela ampiamente gli assicurati.
  Per questo motivo chiedo alla relatrice e al Governo di cambiare il parere contrario espresso in quanto ritengo sia un emendamento di buon senso che precisi meglio la norma e tuteli i cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sottanelli 3.20, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Mi pare che abbiano votato tutti. Placido. Mi pare che abbiano votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  419   
   Votanti  417   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato  136    
    Hanno votato no  281.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Da Villa 3.4, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Saltamartini, che ha votato. Invernizzi, Misiani, Zoggia. Chi non riesce a votare ? Mi pare che abbiamo votato tutti; sembra di sì.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  418   
   Votanti  417   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato  118    
    Hanno votato no  299.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato De Rosa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Taranto 3.400 (Nuova formulazione), con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 60

  D'Agostino, Pilozzi, Marti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  427   
   Votanti  396   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato  378    
    Hanno votato no  18.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Gli identici emendamenti Polidori 3.401 e Sottanelli 3.402 sono preclusi dall'approvazione dell'emendamento Taranto 3.400 (Nuova formulazione).
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Busin 3.5, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Scusi, onorevole Busin. Revoco l'indizione della votazione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Presidente, semplicemente per ribadire che, quando si intitola un disegno di legge come «legge annuale per il mercato e la concorrenza», ci si aspetta che, in un ambito in cui più settori sono collegati tra di loro in filiera, come per l'RC-auto, e nel caso in cui in questa filiera vi siano settori nettamente predominanti rispetto ad altri, per garantire una maggiore concorrenza, si intervenga nei settori dove questa concorrenza manca e dove questo potere contrattuale è particolarmente forte.
  Questo, a nostro avviso, sarebbe uno degli interventi da fare e questo emendamento, che, abbiamo visto, è stato proposto anche da altre forze politiche, va in questa direzione, perché colpisce o cerca di attenuare quella specie di cartello oligopolistico che si è creato nel settore delle assicurazioni RC-auto, che, è meglio ricordarlo, è un'assicurazione obbligatoria, dove il 60 per cento del mercato è detenuto fondamentalmente da quattro compagnie assicuratrici e dove nel 2014 si sono registrati utili circa di due miliardi e mezzo, e, per il 2015, probabilmente saranno anche in crescita.
  Quello che è stato presentato – che poi, per fortuna, è stato emendato, almeno nelle parti più penalizzanti, dal Governo – è stato, viceversa, un insieme di norme che va a colpire quel settore nella filiera che, invece, è più concorrenziale, dove ci sono 10 mila imprese, in generale individuali, medie o piccole, che offrono un prodotto di alta qualità – possiamo parlare di un'eccellenza per il nostro Paese – a un prezzo adeguato per il mercato, oltretutto garantendo un alto livello di sicurezza e anche di garanzia per quanto riguarda il rispetto delle norme ambientali.
  Questo, da parte del Governo, non è stato fatto; in parte, è stato corretto, giustamente, con la soppressione di parti della legge particolarmente penalizzanti per il settore dei carrozzieri. Sul versante del settore assicurativo non si è fatto nulla. Con questo emendamento si cerca di rimediare e invitiamo i colleghi a riflettere su questo punto.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Busin 3.5, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fitzgerald, Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione. Scusi, onorevole Vignaroli, non l'ho vista.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  421   
   Votanti  418   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  144    
    Hanno votato no  274.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 61

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Busin 3.6, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vignaroli, Marotta, Patriarca, Rabino, Invernizzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  425   
   Votanti  391   
   Astenuti   34   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato  126    
    Hanno votato no  265.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Albanella ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 3.7, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Antezza, Placido, Vignaroli, Pilozzi...Antezza ancora non ha votato, vediamo se riesce a votare. Le mandiamo un tecnico...se toglie la scheda è peggio. Adesso arriva il tecnico. Galperti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  431   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  123    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 3.8, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marotta, Carloni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  429   
   Votanti  428   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato  121    
    Hanno votato no  307.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pagano 3.9, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paris...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  432   
   Votanti  431   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  321.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pagano 3.10, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 62
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  433   
   Votanti  428   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no  323.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 3.403, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colleghi, il tono della voce per favore. Giachetti, Marotta, Marti, Tripiedi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  432   
   Votanti  430   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  122    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 3.404, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  435   
   Votanti  434   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  124    
    Hanno votato no  310.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Da Villa 3.11, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Segoni, Cassano... Segoni ancora non riesce a votare...anche Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  430   
   Votanti  428   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato   96    
    Hanno votato no  332.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Borghi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Da Villa 3.12, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ricciatti, Elvira Savino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  432   
   Votanti  430   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  118    
    Hanno votato no  312.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sottanelli 3.13.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sottanelli. Ne ha facoltà.

Pag. 63

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Grazie Presidente. È previsto uno sconto, o meglio, l'obbligo da parte della compagnia di effettuare uno sconto a chi ha installato la scatola nera. Il nostro emendamento vuole cercare di togliere un paradosso: il primo anno si installa la scatola nera, l'anno dopo si vuole cambiare la compagnia; secondo l'articolato che ci viene proposto, nel secondo anno la compagnia ha giustamente l'obbligo di fare lo sconto, ma non c’è scritto e non viene precisato che, oltre al possesso della scatola nera, deve esserci ovviamente anche scritta nell'articolato la parola «portabilità». Infatti, se rimane questo articolato, non è possibile fare patrimonio di tutti i dati acquisiti l'anno precedente dalla scatola nera, che possono e aiutano a profilare il rischio alla compagnia che subentra e che quindi prende il rischio.
  Quindi, il mio emendamento voleva aggiungere quale elemento per ottenere lo sconto, oltre al possesso della scatola nera, anche la portabilità dei dati, per fare in modo che la nuova compagnia che va ad assicurare riesca a profilare meglio il rischio.
  Anche in questo caso pensiamo che sia un paradosso. Era un piccolo intervento che cercava di dare un contributo per fare in modo di essere il più precisi possibile nel lavoro che facciamo e di generare meno contenziosi futuri.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Grazie, Presidente. Intervengo solo per rassicurare il collega Sottanelli sul fatto che la portabilità dei dati è già inserita nella normativa, al comma 3. Quindi, il parere negativo sull'emendamento è perché esso è eccessivo, visto che la portabilità dei dati è già prevista nell'articolato.

  IVAN CATALANO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  IVAN CATALANO. Grazie, Presidente. Volevo sottoscrivere l'emendamento.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sottanelli 3.13. I pareri sono contrari.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  419   
   Votanti  418   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  137    
    Hanno votato no  281.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 3.14, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco, Gigli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  421   
   Votanti  420   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato  109    
    Hanno votato no  311.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Paglia 3.15.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Paglia. Ne ha facoltà.

Pag. 64

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. In generale, all'interno di questo provvedimento traspare una grandissima fiducia rispetto al fatto che l'installazione di scatole nere su tutti i veicoli italiani porterà a una riduzione delle tariffe. Questo è auspicabile e sarà tutto da dimostrare. Poi se ne parlerà anche più avanti. Ci sono stati emendamenti di questo tipo; il non aver voluto indicare una scontistica fissa anche da questo punto di vista potrebbe portare qualche problema. Comunque c’è l'idea che sui nostri mezzi debbano esserci dei registratori in grado di registrare e di dare testimonianza di quella che è la vita del veicolo.
  Ora, io credo che questo sia un tema che si sarebbe dovuto trattare con più attenzione, soprattutto sotto il profilo della privacy. In particolar modo, non è molto chiaro cosa significhi, per esempio, quando nel testo si dice che potrà essere utilizzato anche ai fini tariffari. Significa che si andrà a tracciare l'abitudine di guida del passeggero e si andrà poi l'anno dopo, eventualmente, a contestare questo in termini di ricontrattazione della polizza ? Non è chiaro in che modo i dati registrati con una scatola nera dovranno influire anche rispetto agli accertamenti di responsabilità all'interno di un sinistro.
  Soprattutto non è chiaro, almeno dal mio punto di vista, di chi sia la proprietà, per esempio, dei dati che, attraverso la scatola nera, saranno acquisiti. Resteranno nella disponibilità delle compagnie di assicurazione ? A chi potranno eventualmente essere ceduti ? Tutte queste cose avrebbero avuto bisogno di un approfondimento molto serio e questo non è stato fatto.
  In particolar modo, con questo emendamento comunque ci si limita ad intervenire almeno togliendo la parte che riguarda l'utilizzo automatico sia per la determinazione delle tariffe sia per la responsabilità in caso di sinistro.
  Peraltro, se non sbaglio, ma, su questo vorrei essere smentito dalla relatrice perché ne avevamo discusso ed era una nostra richiesta che avevamo fatto anche nelle Commissioni, non c’è alcun obbligo di fatto di dare un'adeguata manutenzione a queste scatole nere. Non c’è un obbligo semestrale, non c’è un obbligo annuale, non c’è niente di tutto questo. Siamo in un Paese in cui, anche di recente, abbiamo saputo, ma è normale che sia così, che pure i telepass sballano, tant’è che le corti hanno detto che, non avendo una manutenzione ordinaria e costante, non può essere utilizzato un telepass come prova del superamento di un'alta velocità. Bene, ora noi avremo delle scatole nere che registreranno dati su cui non c’è un obbligo di manutenzione costante; verranno portate in giudizio, verranno utilizzate unilateralmente da chi poi, di fatto, ne possiede i dati, cioè le compagnie assicuratrici, per intervenire sulle tariffe. Vorrei evitare il rischio, ma lo vedo qui, che tutte le macchine vengano riempite di scatole nere perché viene proposta una scontistica iniziale, ma che poi, una volta messe queste scatole nere, se ne possa fare qualsiasi tipo di abuso, a uso e consumo esclusivo di quelle che sono le compagnie che ne hanno la disponibilità. Non confondiamo il fatto che la proprietà viene lasciata nelle mani del conducente o, comunque, del proprietario del veicolo; mi riferisco alla proprietà fisica, cioè al fatto che sostanzialmente deve essere gratuita l'installazione e portabile poi l'apparecchio. Il tema vero è il proprietario dei dati che quell'apparecchio raccoglie, non tanto chi è proprietario dell'apparecchio fisico. Ecco, su questo credo che noi garanzie adeguate non ne abbiamo e credo che ci prendiamo una grande responsabilità anche in termini della tutela della privacy dei nostri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente, voglio chiarire che una critica che noi portiamo rispetto a tutto il provvedimento riguarda la modalità con cui questo provvedimento è arrivato in Aula perché ricordo che il provvedimento incide sui Pag. 65diritti dei cittadini, riguarda settori importanti del diritto sostanziale e la Commissione giustizia si è potuta esprimere soltanto in sede consultiva. Questa è una critica che non ha fatto soltanto il MoVimento 5 Stelle, ma che è venuta fuori in tutta una serie di audizioni in Commissione giustizia. Giuristi di tutti i settori del diritto, dalla magistratura all'accademia, eccetera, fino all'avvocatura, hanno specificatamente detto che è assurdo che un provvedimento, che incide in maniera così importante sui diritti dei cittadini e su settori come, per esempio, quello della responsabilità civile e del risarcimento dei danni non patrimoniali, non abbia avuto un esame in Commissione giustizia in sede referente. Infatti, anche l'esame in una Commissione piuttosto che in un'altra dà un messaggio perché sembra che questo provvedimento sia soltanto importante sotto il profilo delle finanze e dell'economia delle assicurazioni, a svantaggio totale invece dei diritti dei singoli cittadini. E, allora, quello della scatola nera è un esempio che è importante. Noi siamo favorevoli come MoVimento 5 Stelle all'applicazione di tutta una serie di norme che aiutino le assicurazioni a smascherare le truffe ? A questa domanda non ci possono essere dubbi: la risposta è certamente «sì». Ma, chiaramente, non vogliamo che soltanto per fare risparmiare le assicurazioni dietro l'alibi delle truffe, ci sia una lesione totale dei diritti dei cittadini. In questo caso, l'apposizione di una scatola nera che nel caso di sinistro stradale consenta all'assicurazione di ricostruire la dinamica è certamente un elemento a cui guardare con favore. Ma se poi si inserisce un riferimento generale che è ai fini tariffari, ci rendiamo conto che qui si mette a rischio il diritto alla privacy dei cittadini senza circoscrivere in confini ben precisi quale potrà essere l'attività di monitoraggio delle assicurazioni tramite la scatola nera. E, ancora, chi detiene questi dati ed entro quali limiti possono essere detenuti questi dati ? Il punto è fondamentale perché dobbiamo stabilire un equilibrio e l'equilibrio è quello per cui le assicurazioni devono essere aiutate a smascherare le truffe, ma non possono controllare la vita dei cittadini per poter risparmiare nei loro bilanci.
  Anche perché, dati alla mano, è dimostrato che, anche in presenza di diminuzione di sinistri stradali e in particolare di richieste di risarcimento danni, non c’è stata in questi anni una diminuzione delle tariffe per i consumatori. Dunque, su questo punto, ribadisco, sarebbe importante, soprattutto rispetto a chi la scorsa settimana, per mettere il bavaglio alla stampa, ha parlato e ha usato l'alibi della privacy (della propria privacy perché di quella norma non gliene fregava niente ai cittadini se non alla casta che voleva proteggersi), parlare della privacy vera dei cittadini e, secondo me, è su questa che il Parlamento sta attribuendo una delega in bianco troppo generica che invece andrebbe ampiamente circoscritta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, soltanto per chiarire alcune questioni poste e già affrontate comunque anche abbondantemente in Commissione all'onorevole Sottanelli e all'onorevole che ha parlato del problema della manutenzione. Credo che tutto è risolto dal comma 3 dell'articolo 3, proprio dove si parla dei costi di installazione, disinstallazione, sostituzione, portabilità, eccetera. La sostituzione evidentemente diventa necessaria se l'apparecchio si guasta, altrimenti questa parola non si renderebbe necessaria al fine di imputare eventuali costi. Tutti questi costi sono comunque a carico dell'impresa. Voglio anche ricordare che aderire alla scatola nera così come utilizzare la carta di credito che consente la tracciabilità di chi la usa, è una scelta assolutamente volontaria; è una scelta alla quale chi aderisce lo fa con estrema consapevolezza, Pag. 66è una scelta che il consumatore fa perché ritiene di essere virtuoso e di poter monitorare i propri movimenti ed eventualmente metterli a disposizione del sistema in alcuni territori e in alcune regioni dove già la pratica, l'utilizzo e la scelta da parte del consumatore della scatola nera ha innescato meccanismi così virtuosi da poter determinare per il consumatore stesso e quindi per il cliente finale un risparmio e un costo. Ricorderete come non si era affrontato l'obbligo della scontistica in passato e come era stato risolto: la scelta volontaria è una scelta assolutamente a discrezione che non appesantisce, anzi in alcuni casi, quando la prova della scatola nera non è contestata da cattivi funzionamenti, può aiutare anche in fase di processo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Colgo l'occasione dell'intervento della sottosegretaria per segnalare come in realtà questa facoltà da parte del cliente di un'assicurazione di avvalersi del dispositivo denominato scatola nera, in realtà rappresenta un qualcosa che sembra già vissuto ultimamente a livelli di centraline che controllano quello che succede a bordo di un mezzo e con i benefici per l'assicurazione. Questo perché voi avete scritto all'interno del comma b) che questo possa anche essere utilizzato per stabilire la responsabilità in caso di sinistri. Sottosegretario, ma chi certificherà il corretto funzionamento della scatola nera ? Noi questa osservazione l'avevamo già posta in Commissione. La scatola nera è uno strumento di misura: misurerà la velocità, misurerà l'ubicazione, dove un soggetto teoricamente era in quel momento. Chi mi assicura del corretto funzionamento della scatola nera durante l'utilizzo dell'autovettura ?
  È possibile che nessuno si sia posto oggi – visto anche lo scandalo delle centraline taroccate da parte della Volkswagen – il dubbio che qualcuno possa manomettere le centraline di funzionamento delle scatole nere e, in qualche modo, utilizzare quelle scatole nere con degli artifici particolari tali per cui sia forse necessario un intervento del Ministero che preveda dei controlli su quelle scatole nere almeno da quando vengono installate a quando vengono utilizzate, un controllo periodico ? È possibile che oggi – visto che non lo avete fatto in passato sui contatori elettrici, per cui oggi abbiamo degli apparecchi che misurano cose che nessuno è in grado di certificare da un punto di vista contabile, perché non sono effettivamente degli strumenti di misura – voi stiate facendo la stessa cosa con le scatole nere ? Oggi, sono degli strumenti di misura, perché dite che le scatole nere possono essere utilizzate per stabilire la responsabilità di un utente durante il loro utilizzo e, quindi, per dare dei valori durante il loro funzionamento e, dall'altro lato, però, non c’è un sistema ministeriale messo in piedi per valutare la veridicità di quei dati.
  Allora, io faccio un appello in questo caso ai relatori e al sottosegretario Vicari nonché al collega Benamati – che sui controlli, almeno, spesso, aveva dato una visione tendenzialmente aperta nel garantire il consumatore e aumentare in qualche modo l'attenzione del Ministero verso queste apparecchiature di misura – che forse sarebbe il caso che i relatori, visto che oggi siamo in fase di dibattito in Aula e spetta soltanto a loro o al Governo presentare un emendamento che vada a chiarire questa situazione, chiariscano se questa scatola nera verrà mai controllata da qualcuno. Qualcuno sarà in grado di controllare il corretto funzionamento della scatola nera da quando viene installata oppure dovremo aspettare che venga fuori un altro scandalo come quello della Volkswagen ? Io credo che siamo qui, oggi, per riuscire a migliorare questo sistema e credo ci siano tutti i tempi per farlo. Chiedo, pertanto, che questo emendamento venga accantonato e eventualmente venga presentato un emendamento da parte dei relatori in questo senso.

Pag. 67

  PRESIDENTE. Quindi lei propone formalmente l'accantonamento. Chiedo un parere al relatore e prendo atto che il parere è contrario.

  ALFONSO BONAFEDE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Onorevole Bonafede, io adesso metterei in votazione la richiesta di accantonamento. Se poi lei vuole intervenire... chiedo chi intenda parlare a favore dell'accantonamento. Intanto do la parola all'onorevole Bonafede.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente, l'enormità pronunciata dal Governo dimostra a tutti che probabilmente sarebbe stato necessario che la Commissione giustizia esaminasse il provvedimento in sede referente, perché evidentemente era necessario che ci fosse lì seduto qualcuno esperto in termini di giustizia e in termini di diritto. Il sottosegretario viene a dire qui che il consumatore – e questo si lega alla proposta di accantonamento, Presidente – va all'assicurazione e, liberamente, pone in essere una volontà e una sua libera scelta di fronte a uno sconto che gli fa l'assicurazione; ma lei, sottosegretario, non può dire un'enormità del genere, perché se c’è una certezza su cui si basa il nostro ordinamento giuridico è che ci sono dei diritti della personalità indisponibili – guardi, è nella premessa di tutti i libri di diritto, la invito a leggerli – cioè qualsiasi diritto della personalità è indisponibile e non può essere contrattato dal consumatore.
  Allora, cosa c'entra il discorso della scatola nera e dello sconto ? Si può fare uno sconto a quel consumatore che in caso di sinistro permetta all'assicurazione di ricostruire la dinamica del sinistro, e su questo ha ragione lei. Ma noi qui stiamo dando un monitoraggio incontrollato e una delega in bianco al Governo a definire il monitoraggio che le assicurazioni potranno avere dei cittadini in genere su cui non ci può essere sconto, sottosegretario. È proprio incostituzionale dire che un cittadino possa pensare che siccome c’è uno sconto ha l'assicurazione che gli mette il chip nella macchina e lo segue a fini tariffari.
  Per cui quello che chiediamo alla Camera (se davvero la Camera non prende ordini in maniera pedissequa, perché qui stiamo parlando di prendere ordini dalle lobby delle assicurazioni, senza nemmeno pronunciare parola su basi minime del diritto) è un accantonamento per valutare una modifica che stabilisca che la scatola nera può essere utilizzata nella ricostruzione della dinamica del sinistro e che non sia generale e non sia riferita ad un monitoraggio a fini tariffari. Guardate, è una richiesta di buon senso che addirittura salva la costituzionalità della norma, stabilendo questo oppure chi può controllare questi dati. Credo che la risposta che il Governo o che la maggioranza deve sentirsi in obbligo e in dovere di dare è se per caso qualcuno qui dentro si è posto il problema di chi controlla i movimenti dei cittadini quando sono in macchina, oppure il problema sorge soltanto quando qualcuno controlla le telefonate con mafiosi o corrotti in giro per l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle) ?
  Vi chiediamo di utilizzare un metro che sia un minimo, perché non si possono confrontare i disonesti con gli onesti, però quanto meno risponderci e dirci se vi siete posti il problema perché se non vi siete posti il problema l'accantonamento è uno strumento in questo caso di minima salvaguardia dei diritti dei cittadini, per cui si pone un limite riguardo alla delega e possiamo andare tranquillamente avanti, tutti consapevoli che la scatola nera servirà alle assicurazioni a smascherare le truffe (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare contro l'accantonamento l'onorevole Taranto. Ne ha facoltà.

  LUIGI TARANTO. Signor Presidente, la ragione della contrarietà all'accantonamento ha a che fare con l'aureo principio che recita est modus in rebus. Ho sentito Pag. 68evocare principi primi di straordinaria portata, ma in realtà va ricordato che il ricorso alla scatola nera semplicemente come strumento concorrente ad un processo di controllo e di riduzione del sistema tariffario è concorrente all'efficientamento del sistema assicurativo avviene all'interno di un tessuto normativo ed istituzionale che già esiste e che continuerà ad esistere. Voglio dire semplicemente che le autorità preposte dal garante per la privacy all'IVASS intervengano ovviamente anche in questi campi e quanto al fatto che la questione non sia stata minimamente affrontata corre l'obbligo di ricordare le disposizioni dell'articolo 8 e fra le tante mi consentirà di ricordare il comma 2 ove tra l'altro si dice che l'interoperabilità e la portabilità dei meccanismi elettronici, anche nei casi di sottoscrizione da parte dell'assicurato, sono garantite da operatori, di seguito denominati «provider», i cui dati identificativi sono comunicati all'IVASS. I dati sull'attività del veicolo sono gestiti in sicurezza dagli operatori del settore sulla base dello standard tecnologico di cui eccetera e continua oltre l'articolo.
  Dunque vi è già un embrione di principi di regolamentazione a tutela della giusta riservatezza dei cittadini-utenti ed inoltre – e lo sottolineo – queste disposizioni intervengono all'interno di un tessuto in cui ci sono istituzioni preposte anche ad agire su questo terreno.
  Per questo considero la richiesta di accantonamento dal mio punto di vista, non confacente.

  PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo parlare, passiamo ai voti.
  Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di accantonamento dell'emendamento Paglia 3.15.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione)

  Malpezzi, Polverini, Lombardi, Placido, Gebhard.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge per 187 voti di differenza.
  Passiamo quindi alla votazione dell'emendamento Paglia 3.15.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Presidente, questo emendamento di Paglia, che sottoscrivo e nei confronti del quale ovviamente mi esprimo favorevolmente, mi dà lo spunto per denunciare le eccessive aspettative che sono state riposte in questa famigerata scatola nera e anche un eccessivo potere probatorio in fase di istruttoria. Voglio riportare l'attenzione dei colleghi su cosa sia in pratica questa scatola nera, perché sembra un apparecchio sofisticato, inamovibile, ma così non è. È una semplicissima scatola, delle dimensioni di una memoria esterna di un computer, che viene collegata con due cavetti a una batteria; allora vi invito a pensare alla facilità con cui si può simulare un incidente e quindi truffare le assicurazioni, con le ripercussioni che abbiamo visto anche sui costi dell'assicurazione. Una facilità estrema di manipolare i dati e di creare degli incidenti in modo artefatto e totalmente artificiale. Vi invito a riflettere per l'ultima volta, visto che adesso votiamo l'emendamento. Ripeto: io sono a favore di questo emendamento di Paglia.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 3.15, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vico.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  410   
   Votanti  408   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  298.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 69

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 3.16, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dall'Osso, Narduolo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  417   
   Votanti  415   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato  116    
    Hanno votato no  299.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Polidori 3.406, essendo l'identico emendamento Pagano 3.405 già ritirato.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Polidori. Ne ha facoltà.

  CATIA POLIDORI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento proponiamo di sopprimere il comma 1-bis. Con l'inserimento di questi commi si prevede che lo sconto relativo all'accettazione di alcune clausole non possa essere inferiore ad una percentuale determinata dall'Ivass e la percentuale di sconto poi sarà maggiorata per le regioni a maggior tasso di sinistrosità. Secondo noi questo è un vincolo fortemente dirigistico e anticoncorrenziale. Siamo sempre stati per il liberismo economico e per la libera formazione delle regole di mercato, pur dovendo tutelare il consumatore, ma la cosa su cui vorremmo di più porre l'attenzione è il fatto che ci sono delle forti perplessità sotto il profilo della congruità con i principi del diritto comunitario, in quanto l'imposizione di sconti obbligatori predefiniti è, infatti, lo sappiamo, in aperto conflitto con il principio della libertà tariffaria delle compagnie e viola la normativa europea (vi salto tutti i riferimenti sulla normativa).
  Su questi stessi profili si è espressa anche la Corte di giustizia, che ha dichiarato in contrasto con il principio di libertà tariffaria sia un sistema di blocco dei prezzi, sia la prescrizione dei vincoli alla fissazione dei premi sulla base dei criteri prefissati. Noi siamo convinti che il consumatore sappia comunque scegliere, siamo convinti che non scelga solo in base alla scontistica ma anche alla qualità, all'affidabilità dell'agenzia, dell'agente e della compagnia di assicurazioni, e quindi siamo altresì convinti che probabilmente non dovremmo intervenire sulla libera concorrenza che ogni agenzia possa fare e sul menù che ogni agenzia possa proporre al consumatore.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Signor Presidente, noi invece siamo contrari a questo emendamento, e francamente ritengo che si potesse evitare anche di fare l'ennesimo spot contro l'Unione europea: nel senso che dire che l'Unione europea sarebbe contraria anche al fatto che lo Stato italiano possa disporre una scontistica attraverso l'Ivass determinata a quelle che sono le condizioni che la legge consente alle assicurazioni, sarebbe una cosa a mio modo di vedere abnorme. Anche perché noi dobbiamo smetterla di parlare di quello assicurativo come di un mercato libero, un mercato libero non è. Il mercato assicurativo nel caso dell'RC-auto è un mercato ad oligopolio, che si fonda sul fatto che i cittadini italiani sono obbligati per legge a contrarre una polizza RC-auto: la polizza RC-auto di fatto è una tassa, non è un servizio che si va liberamente ad acquisire sul mercato; e quindi essendo una tassa imposta dallo Stato, giustamente imposta dallo Stato, è altrettanto giusto che poi lo Stato si faccia carico di quelle che devono essere tariffe massime e minime.
  Non arriviamo fino a lì. Noi avremmo preferito che fosse il Parlamento, attraverso una sua assunzione di responsabi
Pag. 70lità, a determinare il livello delle scontistiche da accostare ad ognuna delle tipologie di condizioni che abbiamo introdotto. Si è deciso di farlo attraverso l'Ivass. Noi riteniamo che sia da questo punto di vista un passaggio che determina opacità, perché comunque mettiamo tutto ciò in capo ad una agenzia terza, che ha rapporti peraltro con le compagnie, e ha dimostrato di averne anche in passato; ma almeno rispetto a quella che era la previsione originaria, per cui erano le compagnie stesse a dover provvedere a sconti significativi – cioè a nulla, perché la parola «significativo» ha un significato troppo aleatorio –, almeno con questa condizione entro 60 giorni sapremo, i cittadini italiani sapranno esattamente a cosa corrisponda in termini di sconto obbligatorio ognuna delle condizioni messe.
  Poi si tratterà – ma di questo parleremo successivamente – di vedere se abbiamo introdotto (io credo di no) condizioni sufficientemente garantiste rispetto al fatto che lo sconto da una parte poi non si traduca in un innalzamento di tariffa dall'altra; e tuttavia questo, almeno questo passaggio introdotto grazie al lavoro in Commissione, è una delle cose che io francamente mi sento di difendere all'interno di questo provvedimento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 3.406, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gelmini, Malpezzi, Crippa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  424   
   Votanti  345   
   Astenuti   79   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato   44    
    Hanno votato no  301.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 3.409, parere contrario di Commissioni e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Carloni, Fiano, Cera...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  428   
   Votanti  409   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato   45    
    Hanno votato no  364.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 3.412, parere contrario di Commissioni e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dall'Osso, Giorgis, Malpezzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  428   
   Votanti  406   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato   46    
    Hanno votato no  360.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  L'emendamento Sottanelli 3.407 è stato ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 3.413, parere contrario di Commissioni e Governo.Pag. 71
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Maria...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  430   
   Votanti  427   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato  119    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Inizia ora una serie di emendamenti a scalare, metteremo quindi in votazione il primo, poi l'emendamento Ruocco 3.416 e l'ultimo emendamento della serie Ruocco 3.418.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 3.414, parere contrario di Commissioni e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Tancredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  438   
   Votanti  419   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato   91    
    Hanno votato no  328.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ruocco 3.416, parere contrario di Commissioni e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti, Anzaldi, Borghi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  432   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato  116    
    Hanno votato no  316.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ruocco 3.418, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fabbri, Rabino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  432   
   Votanti  430   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  115    
    Hanno votato no  315.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 3.419, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Dall'Osso, Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  436   
   Votanti  435   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  116    
    Hanno votato no  319.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 72

  (La deputata Albanella ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Allasia 3.430, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti, Giuditta Pini, Ragosta, Pesco, Coccia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  438   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  118    
    Hanno votato no  320.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  DANIELE PESCO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DANIELE PESCO. Signor Presidente, vorrei chiedere come mai è stato saltato l'emendamento Pesco 3.419.

  PRESIDENTE. No, a me risulta che l'abbiamo votato. Chiedo anche agli altri delegati d'Aula: è stato votato, andiamo avanti.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pesco 3.420.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pesco. Ne ha facoltà.

  DANIELE PESCO. Signor Presidente, i prossimi emendamenti sono abbastanza simili e si chiede solo di fare un pochino di trasparenza su un servizio, quello dell'RC auto, obbligatorio per legge.
  Questo servizio, offerto logicamente da moltissime assicurazioni, offre una copertura assicurativa in cambio del pagamento di un premio, però nulla si sa su come questo premio assicurativo viene calcolato. In più noi ora stiamo andando per legge a dare la possibilità di offrire degli sconti su un premio che non sappiamo assolutamente come è stato calcolato.
  Con questo emendamento, ma anche con quelli seguenti, chiedo solo che si faccia un pochino di trasparenza e che quindi venga pubblicato l'algoritmo con il quale viene creato e calcolato il premio assicurativo, quali sono le caratteristiche che incidono sul premio, in modo da far sapere a un assicurato se sta pagando tanto perché abita in una città o in un'altra oppure per l'età oppure per il lavoro che fa.
  Ci serve solo sapere per avere un po’ di trasparenza, solo trasparenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Ci dicono che non si può fare, però secondo noi sarebbe veramente essenziale riuscire a fornire qualche informazione in più a chi ogni anno spende per un settore, quello dell'Rc auto, che probabilmente è uno dei settori nei quali girano più soldi in tutta Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Sibilia. Ne ha facoltà per un minuto.

  CARLO SIBILIA. Grazie, Presidente. Intervengo per sostenere le parole del mio collega. È incredibile che non si prenda neanche in considerazione, neanche da parte dei relatori, l'inserimento di elementi di trasparenza.
  La prima cosa per abbassare le tariffe, per diminuire le tariffe e, quindi, per andare incontro agli utenti, è proprio quella di spiegare agli utenti come possono fare per pagare di meno. Oggi sappiamo tutti che c’è una forbice di discriminazione tra il nord e il sud. Oggi una persona del sud, che non fa incidenti da cinque anni, paga il doppio o il triplo rispetto alla stessa persona che, magari, al nord non fa incidenti da cinque anni. Eppure, sono entrambi autisti virtuosi.
  Come è possibile che quando si deve parlare dei problemi dei cittadini invece Pag. 73aumentano sempre gli interessi delle lobby, che voi sempre accondiscendete e siete sempre al loro servizio ? Questa è una cosa incredibile. Mi chiedo per quale motivo né i relatori né il Governo dicono una parola su una questione sacrosanta: la trasparenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 3.420, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ragosta, Malisani, Anzaldi. Chi non ha votato ? Giuseppe Guerini, Antimo Cesaro. Non mi pare ci siano altri.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  436   
   Votanti  434   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  324.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pesco 3.421, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. L'emendamento in questione pone la stessa problematica che veniva posta dall'emendamento precedente, cioè l'obbligo di trasparenza da parte delle assicurazioni.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (ore 16,55)

  ALFONSO BONAFEDE. Cosa è che sta accadendo in questo momento ? Il legislatore si rivolge alle assicurazioni e dice loro che metterà tutta una serie di norme che favoriranno le assicurazioni su un mercato in cui l'assicurazione è obbligatoria, come diceva il collega Pesco. Quindi, il legislatore si muove verso alcune imprese e per quelle imprese predispone un impianto normativo di particolare favore. Perché ? Perché il legislatore spera che dietro a quel nuovo impianto normativo ci possa essere uno sconto a favore dei consumatori (almeno questa è la scusa con cui vendete un evidente regalo alle assicurazioni, che hanno praticamente scritto queste norme).
  Allora, quello che diciamo noi è che, se davvero volete portare avanti quell'alibi e quelle giustificazioni, allora mettete i consumatori e i cittadini nella possibilità di controllare quali siano le dinamiche con cui le assicurazioni vanno ad applicare lo sconto, perché non basta fare un regalo a norma di legge alle assicurazioni e dire: «Va bene, riducete i premi», perché io voglio sapere, dopo questa norma, quanto guadagneranno in più le assicurazioni, nonostante lo sconto che hanno fatto. Questo è il punto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Non me ne frega niente se c’è uno sconto di dieci euro sul premio assicurativo. Voglio sapere a quello sconto che tipo di guadagno corrisponde dopo questa norma a favore delle assicurazioni.
  Infatti, questo spiega se qui state facendo una norma a favore dei consumatori, come andate dicendo in giro, o se, invece, state facendo, e noi siamo convinti che sia così, l'ennesimo regalo alle assicurazioni, totalmente ingiustificato, visto che le assicurazioni hanno dimostrato di non rispondere alle leggi del mercato. Se noi avessimo avuto in questi anni interlocutori sul mercato assicurativo che si muovevano coerentemente ed applicavano i prezzi in coerenza con le richieste di risarcimento danni, potrei giustificare anche l'atteggiamento di fiducia – chiamiamolo così: se non vogliamo parlare di servilismo rispetto alle lobby, parliamo di fiducia – rispetto alle assicurazioni.Pag. 74
  Ma, siccome le assicurazioni, in questi anni, hanno dimostrato di fregarsene di quale era l'andamento delle richieste di danni e hanno sempre apportato un aumento ai costi da parte dei cittadini, allora vorrei che, in questo momento, ci fosse un atteggiamento non di sfiducia, ma di oggettiva coerenza con quella che è stata la dimostrazione in questi anni del comportamento delle assicurazioni.
  Infatti, è un po’ fastidioso continuare a sentire parlare dei cittadini che hanno i sinistri come di truffatori, perché in Inghilterra viene scoperto il doppio delle truffe che ci sono in Italia e nessuno, in Parlamento, si permette di parlare dei cittadini che subiscono i sinistri come state facendo voi oggi. Allora, dico: volete indicare delle norme per agevolare la possibilità di smascherare le truffe ?
  Ribadisco, perché non vi siano equivoci e strumentalizzazioni, che siamo perfettamente d'accordo, ma, in questa nuova ottica di mercato, il Governo dovrebbe avere a cuore la possibilità per le assicurazioni di controllare le dinamiche dei sinistri dei cittadini e dovrebbe avere altrettanto a cuore, però, la possibilità per i cittadini di controllare le dinamiche con cui le assicurazioni stabiliscono il premio assicurativo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 3.421, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Galperti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  421   
   Votanti  420   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato  103    
    Hanno votato no  317.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Dallai ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pesco 3.422.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pesco. Ne ha facoltà.

  DANIELE PESCO. Grazie, Presidente. L'obiettivo è sempre la trasparenza nel pagamento di un servizio obbligatorio. Prima abbiamo chiesto la formula e capiamo che, magari, la formula può essere un concetto un po’ troppo difficile da far capire, forse un po’ troppo trasparente. Ebbene, qui chiediamo qualcos'altro: chiediamo solo che vengano messi in luce quali sono i parametri che incidono sul prezzo che tutti i guidatori, tutti i proprietari di auto pagano per poter essere assicurati, e anche in che misura questi parametri incidano sullo stesso costo di assicurazione.
  Quindi, si chiede solo una pubblicità in più, pubblicità di dati, pubblicità di criteri; serve solo sapere quali sono i criteri che incidono sul prezzo dell'assicurazione. Non chiediamo nient'altro: un atto di lealtà, di giustizia e di trasparenza verso tutti i cittadini che tutti gli anni si trovano a pagare cifre ingenti per un servizio che è obbligatorio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 3.422, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Totaro, Arlotti, Patriarca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  423   
   Votanti  413   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato  101    
    Hanno votato no  312.    

Pag. 75

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Ricordo che gli emendamenti Sottanelli 3.423 e Pagano 3.17 sono stati ritirati.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sottanelli 3.18.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sottanelli. Ne ha facoltà.

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento vorremmo inserire la possibilità di introdurre una percentuale unica di sconto sui contratti assicurativi, perché nella polizza RC-auto, quella obbligatoria ovviamente, nel medesimo contratto spesso si acquistano più garanzie (assistenza, tutela legale, incendio, furto); quindi, si tratta di un complesso di garanzie. Volevamo estendere la percentuale di sconto con un'unica indicazione di un'unica percentuale sull'intero contratto. Questo perché spesse volte alcune tipologie di garanzia producono per la compagnia un profitto maggiore. In questo modo, quindi, si poteva e si può andare a compensare eventualmente anche il costo della polizza pura della RC-auto, della garanzia base. Era un emendamento per inserire complessivamente un'unica percentuale per tutte le garanzie.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sottanelli 3.18, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  420   
   Votanti  379   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato   69    
    Hanno votato no  310.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Gadda e il deputato Librandi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Sottanelli 3.424 e Boccadutri 3.450, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Romano, Ragosta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  429   
   Votanti  330   
   Astenuti   99   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato  308    
    Hanno votato no  22.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Prendo atto che gli identici emendamenti Sottanelli 3.425 e Boccadutri 3.451 sono stati ritirati.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pesco 3.426.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 3.426, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Vico, Casellato, Kronbichler...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  426   
   Votanti  401   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato   93    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 76

  (Il deputato Epifani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 3.427, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Fanucci, Dall'Osso, Grassi, Portas, Patriarca, Marti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  430   
   Votanti  426   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato  112    
    Hanno votato no  314.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Da Villa, Antimo Cesaro, Carrozza....
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  432   
   Votanti  418   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  273    
    Hanno votato no  145.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Pastorelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole. Il deputato Cirielli ha segnalato di aver espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione degli identici articoli aggiuntivi Paglia 3.01, Pastorelli 3.02, Prataviera 3.03, Locatelli 3.04, Vignali 3.05 e Allasia 3.06, alle pagine 21-23 del fascicolo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie Presidente. Si tratta di un articolo aggiuntivo che io, personalmente, ritengo molto significativo, non a caso è stato presentato anche poi da molti altri colleghi con analoghi articoli aggiuntivi.
  Punta – in conclusione anche ad un dibattito che abbiamo avuto in Commissione, ma che è un dibattito annoso – a provare, a stabilire, una volta per tutte, che è un diritto di ogni automobilista – ma potrei dire di ogni cittadino –, qualora il suo automezzo riceva un danno per cui ha diritto ad un indennizzo in caso di incidente, farlo riparare da chi lui creda o non da chi creda la compagnia assicuratrice o altri. Qui non si tratta ovviamente sempre di difendere, come qualcuno ha detto, gli autoriparatori, che pure sono una categoria importante in questo Paese, sicuramente anche con un livello di concorrenza interno molto superiore a quello delle compagnie assicuratrici; si tratta molto banalmente di difendere il diritto di ciascuno di noi, quando ha ricevuto un danno, di decidere quale sia il modo migliore per porre rimedio a quel danno, come è da diritto rispetto al fatto che siamo assicurati.
  L'idea che tutti gli autoriparatori siano uguali, l'idea che non esista una professionalità, l'idea che un lavoro non possa essere fatto in modo migliore o peggiore, semplicemente l'idea che non esista o non possa esistere un rapporto di fiducia tra un cittadino, un cliente o un consumatore in questo caso, e un professionista, è un'idea che ci sembrerebbe folle, come in effetti probabilmente è in qualsiasi altro campo.
  Pensate a cosa succederebbe – e poi paradossalmente può anche succedere – se una compagnia assicuratrice in campo medico ci imponesse di andare solo ed esclusivamente da un professionista, anziché da un altro, a curarci, perché qui Pag. 77parliamo di questo. Chiaramente non parliamo di diritto alla salute, che è un bene molto più prezioso, ma parliamo comunque di quelli che sono rapporti economici normali tra persone.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (ore 17,10).

  GIOVANNI PAGLIA. Per cui prevedere, come quest'articolo aggiuntivo propone, che, qualora una compagnia pretenda di inserire una cosa di questo genere, sia considerata una clausola vessatoria e quindi nulla, ci sembra un modo per tutelare i consumatori e anche per tutelare la concorrenza. Perché, ripeto, tra gli autoriparatori concorrenza ce n’è sicuramente; tra le compagnie assicuratrici di concorrenza ce n’è pochissima ed anche quella apparente, come quella delle telefoniche per esempio, è appunto apparente, tant’è che ogni compagnia tradizionale controlla poi una propria compagnia telefonica. E anche questo non sarà un caso.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Paglia 3.01, Pastorelli 3.02, Prataviera 3.03, Locatelli 3.04, Vignali 3.05 e Allasia 3.06, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Gagnarli....
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  427   
   Votanti  423   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato  119    
    Hanno votato no  304.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Marcon ha segnalato di aver espresso voto contrario, mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole. Il deputato Pastorelli e la deputata Locatelli hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pesco 3.07, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dadone, Sgambato, Frusone.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  429   
   Votanti  428   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato  118    
    Hanno votato no  310.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti presentati all'articolo 4, invito la relatrice per la maggioranza ad esprimere il parere delle Commissioni.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Le Commissioni esprimono parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 4.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Il parere del Governo è conforme a quello della relatrice per la maggioranza.

Pag. 78

  PRESIDENTE. Onorevole Allasia ?

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Grazie, Presidente. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Paglia 4.1 e parere contrario sugli emendamenti Colletti 4.2, Luigi Di Maio 4.3 e Colletti 4.4 e sull'articolo aggiuntivo Catalano 4.01.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 4.1, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Colaninno, Ginato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  425   
   Votanti  423   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato  113    
    Hanno votato no  310.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 4.2, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dell'Aringa, De Maria.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  427   
   Votanti  426   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato  102    
    Hanno votato no  324.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Luigi Di Maio 4.3, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Totaro, Giuliani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  430   
   Votanti  429   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato   93    
    Hanno votato no  336.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 4.4, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carra, Marroni, Patriarca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  429   
   Votanti  427   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no  333.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Librandi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.Pag. 79
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Totaro, Allasia, Carra...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  429   
   Votanti  427   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato  360    
    Hanno votato no  67.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Catalano 4.01.
  Ha chiesto di parlare l'onorevole Catalano. Ne ha facoltà.

  IVAN CATALANO. Grazie Presidente, prima di valutare se ritirare o porre in votazione l'articolo aggiuntivo, volevo chiedere al Governo se il contenuto o parte del contenuto è condivisibile se trasformato in un ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Presidente, no, il parere resterebbe contrario anche su un ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Deputato Catalano ?

  IVAN CATALANO. Allora lo poniamo in votazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Catalano 4.01, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Turco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  432   
   Votanti  431   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  121    
    Hanno votato no  310.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 5 – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice per la maggioranza per la VI Commissione ad esprimere il parere delle Commissioni.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Presidente, le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento 5.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, mentre esprimono parere contrario su tutte le restanti proposte emendative.

  PRESIDENTE. Il relatore di minoranza Allasia ?

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Grazie, Presidente. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Sottanelli 5.1 e Colletti 5.3. Esprimo, invece, parere favorevole sugli emendamenti Paglia 5.4, 5.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, e Colletti 5.5. Esprimo parere contrario sugli articoli aggiuntivi Luigi Di Maio 5.0400, 5.0401, 5.0402 e 5.0403.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.

Pag. 80

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Sottanelli 5.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sottanelli. Ne ha facoltà.

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Grazie, Presidente. Come Scelta Civica siamo stati molto favorevoli nel portare avanti questo provvedimento perché riteniamo che da molti anni non veniva proposto un provvedimento sulla concorrenza: saranno più di sei anni da quando è stata istituita la legge annuale sulla concorrenza. Quindi abbiamo dato un buon contributo e siamo convinti di alcune parti del provvedimento. Tuttavia abbiamo presentato questo emendamento all'articolo 5 che propone di sopprimere tutto l'articolo perché riteniamo che sia un articolo che non c'entri nulla con la concorrenza, un articolo che tende a mettere il sud contro il nord o viceversa, un articolo che non coglie l'obiettivo. L'obiettivo che vuole Scelta Civica è quello di abbassare le tariffe auto in tutta Italia da Bolzano a Palermo. Questo è un articolo con il quale, nelle sue parti come nei vasi comunicanti, si plafona al sud il premio assicurativo per farlo aumentare al nord. Noi riteniamo che le tariffe debbano essere abbassate anche al sud ma la strada sia diversa cioè sia diversa nel cercare di mettere in atto azioni più forti contro le frodi, di migliorare le infrastrutture perché molti incidenti e, quindi, la frequenza dei sinistri e l'aumento del rischio avvengono perché al sud c’è carenza di infrastrutture, quindi sono altri i mezzi per abbattere le tariffe che al sud sono oggettivamente insopportabili. Quindi affermiamo che, nell'abbassare le tariffe, siamo favorevoli all'obiettivo ma riteniamo che non sia corretta questa strada introdotta dell'articolo 5 per calmierare al sud e alzare al nord il costo dei premi assicurativi. Ho sentito che il parere del collega della Lega Nord era contrario al nostro emendamento: questo significa che la Lega Nord ovviamente sta dando il suo contributo per far alzare le tariffe al nord (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sottanelli 5.1, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani... D'Arienzo... Polverini... Cariello... Carinelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  405   
   Votanti  401   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato   41    
    Hanno votato no  360.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Micillo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 5.3, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Benamati... Grassi... Greco... Speranza...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  408   
   Votanti  405   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato   91    
    Hanno votato no  314.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 81Paglia 5.4, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  404   
   Votanti  403   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato  112    
    Hanno votato no  291.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lavagno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  412   
   Votanti  346   
   Astenuti   66   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato  303    
    Hanno votato no  43.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Cirielli ha segnalato di aver espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 5.5, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Longo. Ne ha facoltà.

  PIERO LONGO. Grazie signor Presidente. Io non riesco a comprendere cosa significhi questo emendamento Colletti 5.5, perché l'italiano non credo funzioni. Dice: «In ogni caso qualora il contraente non sia dotato di un valido attestato di rischio, l'impresa di assicurazione» – attenzione – «non può assegnare al contratto una classe di merito non più favorevole della nona ovvero a quella media». Vorrei sapere se ha questo significato: non può assegnare al contratto una classe di merito più sfavorevole della nona, ovvero di quella media. Se qualcuno, magari il deputato Colletti, volesse illuminarci, io gli sarei grato. Grazie Presidente.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 5.5, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Lattuca, D'Incecco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  413   
   Votanti  411   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato   79    
    Hanno votato no  332.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 5.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5 nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Patriarca...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 82
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  419   
   Votanti  348   
   Astenuti   71   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato  277    
    Hanno votato no  71.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Luigi di Maio 5.0400, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Stella Bianchi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  419   
   Votanti  414   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato   96    
    Hanno votato no  318    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Luigi Di Maio 5.0401, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  420   
   Votanti  417   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato   99    
    Hanno votato no  318    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Luigi Di Maio 5.0402, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palma, Rabino, Ventricelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  426   
   Votanti  424   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato   99    
    Hanno votato no  325    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Luigi Di Maio 5.0403, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Segoni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  430   
   Votanti  428   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato  101    
    Hanno votato no  327    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 6 – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).Pag. 83
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere delle Commissioni.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Signor Presidente, il parere è contrario su tutti gli emendamenti. Se vuole le do il parere sull'articolo 6-bis.

  PRESIDENTE. Esaminiamo prima l'articolo 6.
  Chiedo al relatore di minoranza di esprimere il parere.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Signor Presidente, il parere è favorevole sugli identici emendamenti Vignali 6.1 e Colletti 6.2, così come sugli identici emendamenti Colletti 6.3, Prataviera 6.4, Pizzolante 6.5, Locatelli 6.14, Gebhard 6.6 e Pastorelli 6.7. Sugli emendamenti Pagano 6.8 e Sottanelli 6.9 mi rimetto all'Aula, mentre sull'emendamento Colletti 6.400 il parere è contrario. Il parere è invece favorevole sugli emendamenti Colletti 6.401 e Paglia 6.10.
  Sugli identici emendamenti Sottanelli 6.11 e Pagano 6.12 e sull'emendamento Da Villa 6.13 il parere è favorevole. Sull'articolo aggiuntivo Paglia 6.01 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Vignali 6.1 e Colletti 6.2, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  423   
   Votanti  422   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato  114    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Colletti 6.3, Prataviera 6.4, Pizzolante 6.5, Locatelli 6.14, Gebhard 6.6 e Pastorelli 6.7, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Monchiero.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  420   
   Votanti  419   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  120    
    Hanno votato no  299.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Saltamartini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pagano 6.8, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Russo.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 84
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  428   
   Votanti  426   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato  4    
    Hanno votato no  422.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sottanelli 6.9.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sottanelli. Ne ha facoltà.

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Grazie, Presidente. Abbiamo detto che bisogna abbassare le tariffe e ovviamente le frodi sono il principale nemico da combattere, allora bene ha fatto il Governo con l'articolo 6, perché in Italia esistono delle professioni particolari e una di queste è essere sempre testimoni nei vari incidenti stradali che accadono. Il nostro emendamento a questo articolo vuole allargare ulteriormente la fattispecie e vorremmo sostituire le parole «con soli danni a cose» con la parola «sinistri», cioè l'estensione dell'identificazione dei testimoni per i sinistri con i danni anche alla persona. Non lo vorremmo definire esclusivamente come segnalazione da parte delle compagnie e quindi dell'Ivass alla procura limitatamente ai danni alle cose ma allargarla a tutti gli eventi, a tutti i sinistri, quindi anche a quelli con danni alle persone (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Antimo Cesaro. Ne ha facoltà.

  ANTIMO CESARO. Signor Presidente, intervengo solo per sottoscrivere l'emendamento del collega.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sottanelli 6.9, con il parere contrario di Commissioni e Governo e sul quale il relatore di minoranza si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco, Calabria, Pilozzi, Fanucci...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  415   
   Votanti  413   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato   26    
    Hanno votato no  387.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 6.400, con parere contrario di Commissioni, Governo e relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  415   
   Votanti  413   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato   84    
    Hanno votato no  329.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 6.401, con parere contrario di Commissioni e Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 85
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  420   
   Votanti  419   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  108    
    Hanno votato no  311.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 6.10, con parere contrario di Commissioni e Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fabbri, Grillo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  423   
   Votanti  352   
   Astenuti   71   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato   37    
    Hanno votato no  315.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sottanelli 6.11.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Antimo Cesaro. Ne ha facoltà.

  ANTIMO CESARO. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere e aggiungere la mia firma a quella dei colleghi Sottanelli e Galgano, e in dichiarazione di voto su questo emendamento approfitterei di cinque minuti per fare un po’ il punto della posizione di Scelta Civica su questo argomento.
  Le parole guida del nostro gruppo sono perseguire i reati, scovare le truffe, reprimere senza se e senza ma frodi e raggiri (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia). Bisogna inasprire le pene e aumentare le attività di controllo e di monitoraggio, per evitare – e questo è il tema di questo specifico emendamento – il professionismo della testimonianza.
  Signor Presidente, in molte zone del sud, davanti ad un'omertà strisciante davanti a fenomeni delittuosi, dobbiamo prendere atto del singolare paradosso rappresentato da uno strano individuo, che ha, nell'arco di un lustro, lo straordinario privilegio di essere l'uomo giusto nel posto giusto, testimone indefesso di un sinistro automobilistico (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).
  Gente dotata di sesto senso, gente che davanti all'agguato camorristico non vede, non sente e non parla e che davanti al sinistro automobilistico diviene ipermetrope, udente come un felino e straordinariamente loquace (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia). Ecco, noi consideriamo il testimone di professione uno strumento non indispensabile, di cui anzi faremmo volentieri a meno nella dialettica processuale. Uno strumento duttile in mano ad azzeccagarbugli, che vivono esclusivamente di un contenzioso costruito in vitro, a tavolino. Ecco perché consideriamo che anche il lasso di tempo che può intercorrere tra il fatto, l'incidente e la denuncia, essendo di quasi due anni, ci dà forza nel nostro sospetto. Dobbiamo dunque presupporre che, oltre alla loquacità e alla ipermetropia, i professionisti della testimonianza siano dotati di una memoria prodigiosa. Gente che si ricorda quanto accaduto due anni prima e la esatta circostanza, che rende testimonianza senza battere ciglio, gente che a paragone di Pico della Mirandola fa diventare quest'ultimo un «personaggetto».
  Noi di Scelta Civica condividiamo la ratio e gli esiti dei provvedimenti in esame, se questi sono volti con l'impegno del collega Impegno, nomen omen, alla razionalizzazione delle tariffe, anche perché si supera finalmente una sorta di antropologia giuridica di matrice lombrosiana che vedeva nel cittadino residente al sud un delinquente potenziale, meritevole pertanto di un premio assicurativo maggiorato. Pag. 86Direbbe Totò: a prescindere (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia) !
  Noi parlamentari di Scelta Civica non siamo contenti, però, e lo dico da deputato campano, che gli alti, altissimi premi assicurativi, siano eventualmente spalmati tra tutti gli automobilisti assicurati d'Italia, da Bolzano a Ragusa. Sarebbe questa una ben magra soddisfazione, che pur apportando un vantaggio relativo alle tasche dei cittadini meridionali non ci soddisfa in termini assoluti. Non si parli dunque di un provvedimento a favore degli assicurati meridionali, ma di un provvedimento che, se sarà in grado di contrastare truffe e raggiri, riuscirà a calmierare i premi assicurativi di tutti i cittadini italiani.
  Gli emendamenti di Scelta Civica, a prima firma Sottanelli e poi Galgano, 6.9 e 6.11, vanno in questa direzione: evitare che sfuggano ai controlli dell'Ivass e, dunque, alla lente di ingrandimento delle procure, i professionisti della testimonianza. Il Governo ha avuto orientamento contrario, siamo ancora in tempo per ripensarci ed è questo che chiedo al Governo. Scelta Civica comunque voterà convintamente gli emendamenti in questione (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fregolent. Ne ha facoltà.

  SILVIA FREGOLENT. Grazie, Presidente. Il mio accento penso non lasci dubbi sulla mia provenienza geografica. Io abito a Torino e di testimoni di professione quando facevo pratica ne vedevo anche là. Apprezzo la ilarità del collega, immagino dal suo accento, campano, ma il tentativo che abbiamo fatto è proprio quello di impedire i testimoni di professione attraverso una dinamica, quella della individuazione temporale, che mi sembra essere l'unica se si conserva ancora un giudizio positivo sulla giustizia italiana, cosa che noi abbiamo. Abbiamo stabilito una dinamica temporale sulla identificazione dei testimoni, tale identificazione ci sembra chiarire la nostra volontà di evitare le truffe, cosa che anche le assicurazioni dovrebbero evitare, evitando magari quei risarcimenti omnia dove c’è un po’ di tutto e un po’ di più, diventando magari un po’ più precisi anche quando si procede ai risarcimenti nelle cause. Tuttavia, visto che noi siamo legislatori e non vogliamo fare polemiche con alcuna categoria, abbiamo stabilito un limite temporale proprio per venire incontro a chi eventualmente truffa da Bolzano a Caltanissetta – perché le truffe sono antipatiche in qualsiasi posto esse avvengano – e proprio, attraverso una più puntuale eliminazione delle truffe, venire incontro a quello che noi pensiamo essere un emendamento di grande civiltà, cioè finalmente dare la possibilità a certe zone del Paese, dove effettivamente le assicurazioni sono molto più care perché molto più numerose sono le truffe, ai cittadini onesti che esistono da quelle parti, di trovare un'assicurazione che li assicuri agli stessi prezzi dei cittadini onesti di altre zone d'Italia.
  Per questo noi abbiamo espresso un giudizio negativo, perché invece la quantificazione di quante volte uno testimonia non ci sembra adeguata, ma la questione invece temporale e la fiducia nella magistratura faranno il resto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Prataviera. Ne ha facoltà, per tre minuti.

  EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, non posso essere assolutamente d'accordo con l'impostazione quanto meno filosofica dell'approccio degli emendamenti presentati e appena supportati dal collega Vaccaro. I partenopei inizino ad essere un po’ più regolari, un po’ più sinceri e meno truffaldini e vedrà che sicuramente i premi delle assicurazioni scenderanno. Per questo non devono pagare il resto dei cittadini onesti, gli automobilisti onesti e il resto del Paese.
  Quindi, è una logica che non può e non deve andare avanti questa meridionale, di colui che continua a fare il furbo a danno e a scapito di tutto il resto del Paese.

Pag. 87

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, semplicemente per dire che ritengo allucinante che in un Parlamento e in una Camera dei deputati, che è a livello nazionale, si parli in questi termini di una regione, di una terra e di una parte dei cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Lo trovo veramente offensivo del ruolo che noi siamo chiamati a svolgere qui dentro nell'interesse di tutti gli italiani, quindi questo continuo riferimento ai partenopei... Io non sono partenopeo, non sono campano, ma è molto fastidioso, offensivo e credo che ciascuno all'interno di quest'Aula si dovrebbe considerare offeso da questo atteggiamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Sottanelli. Ne ha facoltà.

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Signor Presidente, scusi il collega non era Vaccaro ma era Cesaro...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore, il tono della voce.

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Il collega stava cercando – ha fatto sicuramente molto meglio di me – di evidenziare che l'emendamento 6.11, che noi abbiamo ovviamente presentato, tende a modificare il richiamo alle tre testimonianze con riferimento non all'atto della causa in fase di giudizio, ma in una fase precedente, cioè nel momento della denuncia; quindi, formalmente le assicurazioni acquisiscono il nome e cognome del testimone, a quel punto si comunica alla banca dati Ivass e le tre testimonianze devono essere riferite alla banca dati Ivass. Infatti, se le andiamo a prendere in tribunale ci sono tanti sinistri che vengono chiusi in fase stragiudiziale e quindi andiamo ad alimentare, a dare ulteriori possibilità ai professionisti delle testimonianze, non applicando quelle norme stringenti, forti che tendono ad abbattere ovviamente il dolo e la frode.
  Questo è un emendamento che va contro le frodi per cercare quindi di essere più restrittivi...

  PRESIDENTE. Concluda.

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. È un provvedimento più serio.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Nizzi. Ne ha facoltà.

  SETTIMO NIZZI. Signor Presidente, anch'io volevo intervenire sulla discriminazione di alcuni colleghi di cui non ricordo il nome, ma che non voglio ricordare. Se avessero pensato a quello che è stato il contributo degli uomini e delle donne del sud per la costruzione dell'Italia, forse si sarebbero anche vergognati di fare certi interventi.

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Franco Bruno. Ne ha facoltà, però stiamo sull'emendamento.

  FRANCO BRUNO. Signor Presidente, stiamo sull'emendamento, tuttavia io faccio osservare all'Aula che se uno prende tutta una serie di dati, non ultimo quello sullo scudo fiscale, nota un fatto secondo me rilevantissimo per il nostro Paese: la concentrazione degli evasori fiscali in Lombardia. Eppure, le assicuro che nessun parlamentare ha mai chiesto che i cittadini lombardi pagassero più tasse del resto d'Italia. Questa è la questione e su questa questione è chiaro che c’è sempre stata una discriminazione a favore delle casse delle assicurazioni, non degli altri italiani.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Catalano. Ne ha facoltà.

  IVAN CATALANO. Grazie, Presidente. Intervengo solo per sottoscrivere l'emendamento.

Pag. 88

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. Noi voteremo a favore di questo emendamento. Siamo in un dibattito che abbiamo già cominciato a fare prima. Se si vogliono combattere le frodi, io credo che il punto decisivo sia costruire, implementare e utilizzare banche dati aggiornate e integrate e possibilmente in mano, diciamo, a organismi pubblici, come quelle dell'Ivass. Questo conta molto di più di tante altre cose, come, appunto, la scatola nera, di cui prima si parlava. È solo attraverso la costruzione di banche dati organizzate che all'estero si è riusciti a ridurre il fenomeno delle frodi.
  Ha ragione il collega Sottanelli: non sempre, non è sufficiente andare a cercare all'interno dei giudizi. L'Ivass dovrebbe avere una banca dati – ripeto – più aggiornata e più completa. D'altronde, anche con l'emendamento, se lo approvassimo, non si va a inserire un automatismo: cioè, non è automatico solo perché ci sono testimoni ricorrenti. Si va a introdurre una procedura che andrà valutata anche dal giudice, per verificare se si è in presenza di frode o se si è in condizioni ordinarie e normali. Il mio edicolante, che ha la sfortuna di essere in una strada molto trafficata e vede venti incidenti all'anno, probabilmente se la caverebbe anche in questo caso, anche se finirebbe nella banca dati dell'Ivass.
  Quindi, io credo che il Governo e la maggioranza, la relatrice e il relatore, potrebbero avere un supplemento di riflessione su questo punto. Non è un atteggiamento inquisitorio; si tratta semplicemente di utilizzare bene i dati che si hanno e poi di chiedere alle assicurazioni, perché qui c’è una loro responsabilità, di trasmettere, in modo leale ed efficace, i dati in loro possesso. Credo che faremmo un servizio complessivo alla trasparenza ma, soprattutto, anche all'efficacia e all'efficienza del sistema assicurativo italiano.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente. Io credo che bisogna farsi due domande su questo emendamento: la prima è se qualche testimone non andrebbe a testimoniare perché viene inserito nella banca dati, perché questo darebbe una chiara idea del tipo di testimone; la seconda è quanti di noi conoscono qualcuno che ha fatto da testimone in più di un incidente stradale o, vogliamo dire, in più di due incidenti stradali. È una coincidenza abbastanza strana.
  La realtà è che tutti andrebbero inseriti nella banca dati. La banca dati dovrebbe essere completa, in maniera tale da potere avere poi un'informativa completa per tutti ed eliminando tutti gli elementi geografici si potrebbero, però, ridurre molto le truffe. Invece, qui stiamo discutendo del fatto se sono due o tre, su tre anni o su cinque anni. Io credo che gente che ha testimoniato in una causa automobilistica due volte in una vita sia abbastanza poca, in generale (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Vazio. Ne ha facoltà.

  FRANCO VAZIO. Presidente, a me sembra che questa discussione sia un po’ surreale, perché trattiamo i testimoni come se fossero in una professione e non mi pare che sia così nei fatti.
  Io credo che il testo, che è stato presentato al nostro esame, sia particolarmente rigoroso, perché delinea, nella prima fase del testo, una dinamica temporale all'interno della quale devono essere tempestivamente indicati i testimoni e successivamente, attraverso un meccanismo che è previsto appunto dall'indicazione sull'Ivass, quelli che devono essere poi eventualmente segnalati dalla magistratura.Pag. 89
  Tutto il resto è solamente una cosa che appartiene esclusivamente alla fantasia. Essere testimoni significa essere presenti sui fatti. Se uno è presente sul fatto ha il diritto di testimoniare, perché questo è un diritto sacrosanto, che è riconosciuto dalla Costituzione italiana. Non è che possiamo modificarla a seconda se siamo a Napoli o se siamo a Trento o a Bolzano. Questo è il punto.
  Io credo che il testo che è stato presentato sia un testo assolutamente equilibrato...

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  FRANCO VAZIO. ...e che sotto questo profilo debba essere respinto, senza se e senza ma, l'emendamento presentato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Grazie, Presidente. Anche se mi trovo in questa parte dell'emiciclo, ribadisco che non appoggio il provvedimento ma appoggio l'emendamento, eventualmente.
  Intervengo solo per rispondere a una frase, che non c'entra nulla nella macedonia che si sta facendo. Tra pizze e fichi, il tasso di evasione in Lombardia si attesta al 14 per cento ed è il più basso in assoluto per quello che riguarda le regioni italiane.
  Però, sulla questione e sull'emendamento stesso non mi sembra si stia facendo, soprattutto da parte dei presentatori, di cui appoggio l'emendamento – non lo sottoscrivo, ma lo appoggiamo come gruppo della Lega Nord – una questione nord-sud ed est-ovest. Vorremmo solo enfatizzare e cercare, dal nostro punto di vista, oltre la temporaneità, come giustamente è stato fatto nella rigorosità del testo dell'articolo, di fare in modo che vi sia la possibilità di avere una banca dati ulteriore, che male non fa.
  Tante banche dati sono state inserite con questo testo, non capiamo le motivazioni per cui non si possa ulteriormente valutare. Personalmente, non conosco nessuno che conosca un testimone di professione; non perché abito a Torino o in altra città italiana, ma, indubbiamente, si sa, per la cronistoria dei nostri giornali, per la cronistoria della cinematografia o didattica, che ci può essere, eventualmente, questa fattispecie, e i dati statistici danno, eventualmente, questa peculiarità, questo modo di fare poco gradevole, che va a inasprire le tariffe in tutto il Paese.
  Perciò, è evidente che sosteniamo questo emendamento, ma, indubbiamente, vorremmo capire più che altro qual è l'intenzione del Parlamento per cercare di contrastare un fenomeno che non ha né colore politico né assolutamente latitudine o longitudine. Perciò, avremo il piacere, eventualmente, di fare una valutazione politica per vedere chi sta dalla parte degli onesti e, eventualmente, chi, nelle maglie delle leggi, ha intenzione ulteriormente di lasciare alla magistratura. Vedo ormai un po’ difficile che la magistratura possa, eventualmente, ripiegarsi e trovare una situazione per fermare e contrastare questo fenomeno, che già esiste e che già essa avrebbe dovuto fermare, ma questo non lo sta facendo. Perciò, il nostro parere è favorevole su questo emendamento, come su altri analoghi.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sottanelli 6.11, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gadda, Molteni, Gitti, Cristian Iannuzzi, Nardi, Pierdomenico Martino...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 90
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  366   
   Votanti  286   
   Astenuti   80   
   Maggioranza  144   
    Hanno votato   57    
    Hanno votato no  229.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata D'Incecco ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Da Villa 6.13, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, Tancredi, Benedetti, Vignaroli, Matarrelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  358   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato   74    
    Hanno votato no  284.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 6.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Dunque, l'articolo 6 pone un problema che è molto grave, ed è relativo al comma 3-bis. Cosa accade ? Io vorrei che per un attimo ogni parlamentare si mettesse nei panni di un cittadino onesto – magari qualcuno potrà fare fatica, ma ci può provare – che subisce un sinistro stradale. Cosa accade e cosa interessa a noi ? A noi interessa che non ci siano truffe, a noi interessa però che il cittadino che ha pagato l'assicurazione, che l'ha pagata regolarmente, in condizioni in cui ha diritto ad ottenere un risarcimento, lo ottenga. Noi non possiamo creare dei meccanismi che ostacolano il cittadino nell'ottenere il risarcimento, nell'ottenere la tutela di un suo diritto che è stabilito per legge, ma anche contrattualmente. Allora, secondo questo meccanismo perverso che è stato previsto, siamo sempre lì: va bene smascherare le truffe, ma se questo deve essere utilizzato per disincentivare i cittadini, anzi per portarli ad un punto in cui si arrendono di fronte a qualsiasi offerta che arriva dalle assicurazioni, allora qui non stiamo più tutelando il mercato delle assicurazioni di fronte alla disonestà dei truffatori, qui state facendo un regalo alle assicurazioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Allora, cosa deve fare il cittadino ? Sembra veramente incredibile, ma il cittadino subito nella richiesta di risarcimento, che il cittadino presenta prima per interrompere la prescrizione, a volte quando fa la richiesta di risarcimento, non ha ancora contezza di quale sia la quantificazione dei danni; a volte ci sono feriti, per esempio, e prima di centoventi giorni non avrà il verbale. In ogni caso, qui ci riferiamo a lesioni alle cose e il cittadino che fa una richiesta di risarcimento danni deve già conoscere i testimoni. Ma ammettiamo che non li conosca e che si affidi al fatto che ci fossero delle telecamere. Mettiamo che sia palese il fatto che quel cittadino ha ragione. Si dà comunque la possibilità all'impresa di assicurazione di chiedergli, entro 60 giorni, di indicare eventuali testimoni. A quel punto, lui che non aveva nessuna intenzione di trovarli, deve aspettare un ulteriore termine di 60 giorni per indicare i testimoni. Attenzione, sono 120 giorni in cui stiamo chiedendo ad un cittadino che stava semplicemente guidando la macchina, e che è stato danneggiato senza sua colpa, di compiere un atto per cui dovrebbe avere bisogno dell'assistenza di un legale. Voi gli state precludendo il diritto di avvalersi dei testimoni Pag. 91in virtù di una lettera di risarcimento danni che può scrivere senza l'assistenza di un avvocato. Ora, io posso capire che, non lo so, dovete scrivere le norme sotto dettatura delle lobby delle assicurazioni, ma qui c’è un...

  PRESIDENTE. Collega, si rivolga alla Presidenza, per favore.

  ALFONSO BONAFEDE. Sì, Presidente, mi scusi. Però, Presidente, il Parlamento dovrebbe mantenere una dignità, un minimo di dignità che porti a tutelare un minimo dei diritti dei cittadini. Qui il cittadino non sa niente, sta scrivendo una lettera di risarcimento danni, non ha l'obbligo di rivolgersi all'avvocato e gli viene preclusa la possibilità di avvalersi di testimoni anche nel caso in cui, senza sua colpa, questi testimoni emergessero in un secondo momento in sede giudiziaria. Noi non abbiamo problemi e siamo d'accordo sulle segnalazioni che devono essere fatte per quei testimoni, abbiamo presentato anche emendamenti in questo senso per migliorare e per aumentare le segnalazioni nel caso in cui ci siano testimoni che vogliano entrare in un quadro di truffa alle assicurazioni, ma non si può privare il cittadino di testimoni riguardo ad un momento in cui lui non sa nemmeno che deve rivolgersi all'avvocato, né lo Stato lo sta obbligando a farlo. Oltretutto aggiungo, Presidente, che oltre a dare...

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  ALFONSO BONAFEDE. Sì finisco. Questa norma vale soltanto per il cittadino assicurato.
  Per il terzo trasportato non vale ! Quindi noi creiamo, rispetto allo stesso sinistro, un diritto ai testimoni che è discriminato per due cittadini, senza che nessuno dei due abbia colpa, per cui debba esserne privato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vazio. Ne ha facoltà.

  FRANCO VAZIO. Grazie Presidente. Come al solito, il collega Bonafede interpreta un po’ le norme come ritiene opportuno. Faccio presente una cosa: noi abbiamo qui due interessi, l'interesse ad evitare che vi siano testimoni, per così dire, compiacenti rispetto ai sinistri e, dall'altro, il diritto di colui che subisce un danno di vederselo risarcito.
  La formulazione di quest'articolo mi sembra equilibrata. È, infatti, evidente che il cittadino può scrivere da solo la propria richiesta di risarcimento danni, ma è altrettanto vero che il cittadino, se vuole fare a meno di un professionista, deve leggere le norme che sottintendono quel tipo di diritto. Ora, quando stabiliamo che, nella richiesta di risarcimento danni, deve essere indicato il testimone, credo sia una cosa ragionevole. Dopodiché abbiamo evitato che invece la denuncia del sinistro sic et simpliciter, così come quella che veniva fatta oralmente, dovesse contenere il testimone e abbiamo preteso, nel caso in cui la compagnia di assicurazione venisse a richiederli, il termine per poterli indicare.
  Credo che comprimere un po’ i diritti in assoluto sia ragionevole, quando viene mantenuto fermo il diritto al risarcimento danni ed anche il diritto e il dovere di indicare i testimoni. Credo che, sotto questo profilo, non possiamo nascondere il fatto che vi siano molti casi in cui i testimoni vengono individuati dopo molto tempo e anche «a babbo morto», come si dice in gergo.
  Secondo me questa formulazione, invece, mette in equilibrio il diritto della compagnia di vedere individuati da subito i testimoni, ma anche il diritto di colui che chiede il risarcimento danni di indicarli quando questo viene richiesto dalla compagnia. Secondo me è una norma equilibrata. Lo dico come persona che lavora anche su questi casi e credo che non si debba fare polemica in maniera strumentale su tale formulazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.Pag. 92
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marroni, Di Benedetto, Placido, Turco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  400   
   Votanti  377   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato  226    
    Hanno votato no  151.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 6-bis – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6-bis e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice per la maggioranza per la VI Commissione ad esprimere il parere delle Commissioni.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Presidente, per quanto riguarda le proposte emendative stiamo verificando la compatibilità tecnica di alcune richieste, alcune anche a sua firma tra l'altro, ma questo non vuol dire nulla. Con altri deputati ci siamo confrontati per quanto riguarda una migliore precisazione del tema, che lei ben conosce e che altri colleghi hanno affrontato, sulla scontistica di determinate aree del Paese e soprattutto su quanto bisogna intendere temporalmente questa scontistica.
  Pertanto, in base al confronto con i colleghi che mi hanno sollecitato un accantonamento, accantoneremmo queste proposte emendative per fare una verifica puntuale.
  Invece dico subito che le Commissioni esprimono parere contrario sugli articoli aggiuntivi Luigi Di Maio 6-bis.01, 6-bis.02 e 6-bis.03.
  Quindi, l'accantonamento riguarda le proposte emendative presentate all'articolo 6-bis fino alla votazione dell'articolo, mentre, sugli articoli aggiuntivi, il parere è contrario. Spero di essere stata chiara.

  PRESIDENTE. Si, deputata Fregolent, è stata chiarissima e la ringrazio. Ha chiesto di parlare il deputato Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Ringrazio sia i relatori che il Governo per l'accantonamento, perché così riusciremo finalmente a rendere chiarezza ai numerosi dubbi che vi sono su questa parte dell'articolo 6-bis. Quindi, speriamo di riuscire finalmente a renderlo perfetto.

  PRESIDENTE. La ringrazio, ma si chiede di intervenire solo se si è in contrasto con la proposta di accantonamento. Non mi pare ci sia qualcuno che voglia intervenire contro. Quindi, l'articolo 6-bis e le relative proposte emendative si intendono accantonati. Invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri sugli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 6-bis.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Le Commissioni esprimono parere contrario sugli articoli aggiuntivi Luigi Di Maio 6-bis.01 e 6-bis.02.

  PRESIDENTE. L'articolo aggiuntivo Luigi Di Maio 6-bis.03 è inammissibile.
  Onorevole Allasia ?

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sugli articoli aggiuntivi Luigi Di Maio 6-bis.01 e 6-bis.02.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello della relatrice per la maggioranza.

Pag. 93

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Luigi Di Maio 6-bis.01, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  400   
   Votanti  398   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato   73    
    Hanno votato no  325.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Luigi Di Maio 6-bis.02, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Polverini, Malisani.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  401   
   Votanti  398   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato   90    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Ricordo che l'articolo aggiuntivo Luigi Di Maio 6-bis.03 è inammissibile.

(Esame dell'articolo 7 – A.C. 3012-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3012-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti presentati all'articolo 7, invito la relatrice per la maggioranza ad esprimere il parere delle Commissioni.

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Le Commissioni esprimono parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 7.

  PRESIDENTE. Onorevole Allasia ?

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sugli identici emendamenti Paglia 7.1 e Colletti 7.2 e sugli emendamenti Paglia 7.3 e 7.4 e Colletti 7.5 e 7.6. Mi rimetto all'Aula sugli emendamenti Paglia 7.7 e 7.8. Esprimo parere contrario sull'emendamento Colletti 7.9. Mi rimetto all'Aula sull'emendamento Sottanelli 7.10. Esprimo parere contrario sull'emendamento Paglia 7.11. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Sottanelli 7.12, Paglia 7.13 e Sottanelli 7.14 e 7.401. Esprimo parere contrario sull'emendamento Colletti 7.140 e sugli identici emendamenti Sottanelli 7.402 e Polidori 7.403. Mi rimetto all'Aula sugli identici emendamenti Polidori 7.404, Gianpaolo Galli 7.405 e Sottanelli 7.406.

  PRESIDENTE. L'emendamento Gianpaolo Galli 7.405 è ritirato.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sull'emendamento Sottanelli 7.15. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Sottanelli 7.407 e Polidori 7.408 e sull'emendamento Sottanelli 7.16. Esprimo parere contrario sull'emendamento Paglia 7.17. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Sottanelli 7.18. Esprimo parere contrario sull'emendamento Vargiu 7.19.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Sottanelli 7.20 e Paglia 7.21 e Pag. 947.22, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Colletti 7.409, 7.23, 7.24 e 7.410. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Sottanelli 7.25, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Pagano 7.26 e Colletti 7.27. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Sottanelli 7.28, mentre esprimo parere contrario sugli identici emendamenti Gebhard 7.411 e Colletti 7.412 e sull'emendamento Schullian 7.29. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Schullian 7.30 e Molteni 7.31, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Schullian 7.32. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Paglia 7.33, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Colletti 7.34, 7.35, 7.36, 7.37, 7.38 e 7.39. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Vignali 7.40, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Colletti 7.41 e Paglia 7.42, 7.43 e 7.44. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Paglia 7.45 e Vignali 7.46, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Paglia 7.47.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Amato 7.413 è stato ritirato.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sull'emendamento Colletti 7.414, mentre mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Colletti 7.415. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Molteni 7.48 e Schullian 7.49, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Sottanelli 7.50 e Colletti 7.416. Mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Colletti 7.51, mentre esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Allasia 7.01. Mi rimetto all'Assemblea sull'articolo aggiuntivo Colletti 7.02, mentre esprimo parere contrario sull'articolo aggiuntivo Colletti 7.03 e sugli identici articoli aggiuntivi Paglia 7.04 e Russo 7.05. Infine, esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Paglia 7.06.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza per la VI Commissione.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Paglia 7.1 e Colletti 7.2, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente, la norma in questione si occupa del risarcimento dei danni non patrimoniali derivanti da sinistri stradali. Non è necessario che io ricordi a tutti che parliamo di uno dei settori più importanti dei diritti della persona. Parliamo della salute. Non pensate subito al colpo di frusta che già non è più praticamente risarcibile. Pensiamo a tutti i casi di persone che subiscono un danno grave da un sinistro stradale. Innanzitutto, devo ribadire la denuncia della gravità del fatto che la Commissione giustizia abbia avuto la possibilità di intervenire soltanto in sede consultiva.
  Detto questo, Presidente, faccio presente che c’è una proposta di legge a mia prima firma che riguarda proprio il risarcimento dei danni non patrimoniali. La mia proposta di legge parte da un presupposto e io chiedo a chiunque sia in grado di negare quel presupposto di alzarsi qui e intervenire e dire che effettivamente su questo punto ho torto perché allora si giustifica perché c’è stato l'intervento del Governo su questa norma. Solo così si giustificherebbe. Qual è il presupposto ? Il presupposto è che, se tizio perde un braccio mentre sta lavorando o lo perde in occasione di un sinistro stradale o lo perde in qualsiasi altra situazione in cui sia stato ingiusto perderlo e può chiedere un risarcimento del danno, a quel punto un braccio è sempre un braccio. Non si può pensare che un braccio perso venga risarcito in maniera differente a seconda che il danno derivi da un sinistro stradale o da un'altra situazione. E io Pag. 95invito davvero qualcuno a smentirmi, perché, altrimenti, il dubbio qual è ?
  Che un braccio vale in maniera differente a seconda che chi paga il risarcimento sia una assicurazione o un qualsiasi altro soggetto che non è una assicurazione: noi non possiamo fare una differenza di questo tipo. Dunque nella mia proposta di legge si faceva riferimento ad un sistema di risarcimento del danno che viene comunque quantificato in base alle cosiddette tabelle di Milano, che sono state avvalorate come criterio dalla Corte di Cassazione, e si stabiliva che c’è un risarcimento che viene quantificato in via omogenea in tutti i territori italiani per cui è assurdo che un risarcimento venga quantificato in maniera differente a Milano piuttosto che a Palermo e, nello stesso tempo, che il risarcimento sia uniforme a prescindere dalla condizione in cui sia avvenuto il danno: sinistro stradale, lavoro, eccetera, eccetera. Questa proposta di legge è arrivata alle sue battute finali in Commissione, ha lavorato anche il Comitato ristretto, siamo praticamente alla presentazione degli emendamenti. Nonostante ciò, il Governo, a totale disprezzo del lavoro della Commissione – infatti c’è stato un lavoro di circa un anno e mezzo su quella proposta di legge condiviso da tutte le forze politiche – nonostante questo, il Governo interviene a gamba tesa e decide che i danni non patrimoniali devono essere risarciti in maniera differente se siamo in presenza di sinistri. Ma ciò che è incredibile è che, quando si è arrivati in sede consultiva quello spazietto riservato che è stato così concesso alla Commissione giustizia, il relatore per la maggioranza ha chiesto lo stralcio di questo articolo – non lo ha chiesto il MoVimento 5 Stelle – e lo ha chiesto giustificando la richiesta perché c'era una proposta di legge, che era quella a mia prima firma, che interveniva in maniera organica nella materia del risarcimento dei danni non patrimoniali. Nonostante questo, la Commissione Finanze, fregandosene totalmente di quella che era stata la voce della Commissione Giustizia, ha ritenuto di dover inserire comunque questa norma, di dover calpestare il lavoro della Commissione Giustizia sia in consultiva sia sulla mia proposta di legge, regalando alle assicurazioni i diritti dei cittadini che vedranno risarciti i danni in maniera differente soltanto perché a pagarli è un'assicurazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vazio. Ne ha facoltà.

  FRANCO VAZIO. Senza mancare di rispetto a nessuno, mi pare che l'intervento che mi ha preceduto sia rimasto indietro rispetto a quanto si è sviluppato nelle Commissioni perché l'onorevole Bonafede fa riferimento ad un testo che oggi non esiste più, che è stato profondamente modificato dal lavoro delle Commissioni: è stato profondamente modificato dal lavoro della Commissione giustizia con il proprio parere ed è stato profondamente modificato dall'accoglimento di emendamenti che i relatori hanno fatto propri nel testo che è stato posto all'esame di quest'Aula. Non è vero, onorevole Bonafede, che il danno non patrimoniale o il danno patrimoniale verrà risarcito in maniera differente per i sinistri stradali rispetto agli altri sinistri. È una cosa che è completamente inventata. Il testo all'esame dice esattamente che al Governo è demandata l'elaborazione di una tabella unica nazionale e, quindi, su tutto il territorio nazionale, tenendo conto della giurisprudenza di legittimità e quindi delle tabelle che la Corte di Cassazione e il tribunale di Milano hanno via via interpretato. Pertanto non esiste più lo sdoppiamento del risarcimento danni.
  Mi rendo conto che magari quando uno presenta una proposta di legge vuole mettere la firma per dire che è il più bravo. Credo che il lavoro fatto dalle Commissioni e in particolare dalla Commissione di riferimento che ha portato al testo in esame in Aula sia stato un ottimo lavoro ed è esattamente in linea con le aspettative di tutti coloro che chiedono di essere risarciti sia per il danno morale sia per il danno biologico, ma in quel criterio di Pag. 96univocità di danno che la giurisprudenza di legittimità oggi, non ieri, sta applicando. Quindi sostenere che questo testo disciplini in maniera diversificata il danno alla persona a seconda del territorio e a seconda del tipo di sinistro è un'invenzione completamente fuori da ogni logica.
  Sotto questo profilo va respinto quello che dice l'onorevole Bonafede, ed io ritengo che possiamo votarlo con assoluta tranquillità e serenità. Quello in esame è un testo che va incontro alle esigenze di coloro che hanno risarcito un danno ed otterranno il giusto risarcimento per quello che hanno subito (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Paglia 7.1 e Colletti 7.2, con il parere contrario di Commissioni, Governo e relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo... D'Incà... Magorno... Antezza... Carbone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  399   
   Votanti  398   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato  102    
    Hanno votato no  296.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  DANIELE DEL GROSSO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DANIELE DEL GROSSO. Grazie, Presidente, viste le numerose votazioni le chiediamo, se possibile, una breve pausa tecnica. Grazie.

  PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni, sospendo la seduta per dieci minuti. La seduta riprenderà alle ore 18,45. La seduta è sospesa.

  La seduta, sospesa alle 18,35, è ripresa alle 18,45.

  PRESIDENTE. Ricordo che prima della sospensione sono stati da ultimo respinti gli identici emendamenti Paglia 7.1 e Colletti 7.2.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Paglia 7.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Moretto. Ne ha facoltà.

  SARA MORETTO. Signor Presidente, l'emendamento in discussione, se andiamo a leggere la formulazione, prevede che entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge le compagnie individuino, a parità di classe di merito, una tariffa unitaria per tutto il territorio nazionale, ovviamente, in relazione all'RC auto. Già in questa prima parte dell'emendamento riscontriamo assolutamente degli elementi per i quali siamo contrari. Prima di tutto perché l'emendamento in oggetto va assolutamente in contrasto con la libertà di impresa. Con l'emendamento quindi si andrebbe ad imporre una tariffazione a delle imprese che comunque, ricordiamo, sono imprese private e che devono avere la possibilità di formulare le loro tariffe. Vorrei ricordare a quest'aula quello che immagino sia l'obiettivo di questo emendamento, ovvero quello di cercare di limitare le grosse differenze che si riscontrano tra i premi RC auto nelle diverse zone del nostro paese, lo abbiamo cercato di perseguire con il lavoro fatto in Commissione e con alcuni emendamenti approvati, tra i quali, per esempio, quello che prevede che gli sconti siano commisurati anche al livello di sinistrosità delle diverse aree del nostro paese. Quindi, l'obiettivo – se è questo – dell'emendamento di cercare di ridurre le differenze tra le aree del nostro paese, cercare quindi di garantire agli automobilisti il diritto ad un'equa tariffazione, è un obiettivo che Pag. 97condividiamo e che abbiamo assolutamente, anche con il lavoro in Commissione, cercato di ottenere attraverso il meccanismo degli sconti. Imporre per legge l'obbligo a delle imprese private di stabilire una tariffa unica ci pare assolutamente inadeguato, oltre che contrario a delle normative europee. Proprio per questo motivo, condividendo lo scopo di questo emendamento ma non il metodo qui proposto, devo esprimere il parere contrario su questo emendamento.
  Nella seconda parte dell'emendamento si fa riferimento in seguito anche ad un meccanismo che prova a premiare gli automobilisti virtuosi, in particolare, quelli che non hanno provocato sinistri negli ultimi cinque anni. Anche questo obiettivo è stato perseguito con il lavoro in Commissione e sempre attraverso il meccanismo degli sconti perché è proprio nelle aree in cui sono presenti gli automobilisti più virtuosi che verranno praticati gli sconti maggiori. Quindi, condividendo gli obiettivi dell'emendamento, riteniamo più opportuna la linea che è stata individuata in Commissione e proprio per questo riteniamo che sia opportuno bocciare questo emendamento e proseguire con la linea che abbiamo definito nel resto del provvedimento.

  PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.3, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo, Boccuzzi sta votando, Coccia.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  346   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato   85    
    Hanno votato no  261.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.4, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Patriarca, Galperti, Gandolfi, Mognato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  355   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato   86    
    Hanno votato no  269.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 7.5.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. L'emendamento mi dà l'occasione di replicare all'intervento che aveva fatto prima il collega Vazio. Non so se ho inventato, a me è bastato leggere quello di cui stiamo parlando, per arrivare alle mie conclusioni. Non so cosa abbia letto il collega Vazio, il quale dice che sbaglio se dico che stiamo applicando una norma speciale per i danni derivanti da sinistri stradali. Basta leggere quello di cui stiamo parlando: parliamo delle modifiche al codice delle assicurazioni private, in particolare al danno biologico derivante da lesioni che avvengono in occasione di sinistro stradale. Dico al collega Vazio: basta leggere, prima di parlare ! Per quanto riguarda il parere che la Commissione aveva dato, parere su cui ci sarebbe stato il grande miglioramento – evidentemente il collega Vazio non ha ascoltato quello che avevo detto –, mi riferivo al parere nella parte in cui il relatore del PD suggeriva lo stralcio non per questioni Pag. 98particolarmente riguardanti i singoli aspetti della norma ma semplicemente perché – leggo –: «in effetti, considerata la complessità di questo tema, sembrerebbe opportuno esaminarlo specificamente piuttosto che nell'ambito di un disegno di legge di contenuto più ampio». Basta leggere, a volte, prima di parlare. E ancora, è evidente che la proposta di legge di cui io sono primo firmatario implica una riforma che riguarda tutti i danni non patrimoniali. Collega Vazio, non è una questione di mio, tuo o di un altro: a me non me ne frega niente ! Il collega Vazio sa benissimo che quando ho visto che lui era interessato a quella tematica l'ho invitato a far parte del comitato ristretto che analizzava la mia proposta di legge. A me non interessa rivendicare una mia proposta di legge, credo però sia giusto che se abbiamo lavorato insieme per due anni ad una proposta di legge dovremmo difendere quel lavoro di fronte all'intervento del Governo a gamba tesa. Noi siamo qui per fare le leggi, non per farci dire da Renzi come le dobbiamo fare e per schiacciare il tastino verde quando arriva il diktat di Matteo Renzi che, tra l'altro, in questo caso, avviene sotto dettatura delle assicurazioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  E ancora, in quella proposta di legge le tabelle di legge le facciamo noi, le inseriamo nel codice civile e le applichiamo a tutti i cittadini in tutti i casi di risarcimento dei danni non patrimoniali, non diamo al Governo una delega, e ritorniamo sempre allo stesso discorso: perché io non conosco ancora la tabella che farà il Governo e non capisco perché la deve fare il Governo su un argomento così importante, su cui la potevamo fare noi tutti insieme.
  Inoltre – e concludo – in questa proposta di legge evidentemente, nonostante si prenda in considerazione l'orientamento della Corte di cassazione sulla quantificazione dei danni, c’è un punto debole molto importante: la Corte di cassazione ha spiegato che c’è, di fronte ad un risarcimento, ad una richiesta di risarcimento, un danno non patrimoniale a 360 gradi che può anche non avere un danno biologico. E sappiamo che quando c’è un danno che può essere soltanto morale o esistenziale e prescindere da un danno alla salute – il che accade, e può accadere – l'ordinamento dev'essere in grado ugualmente di dare il risarcimento a quel soggetto. Questa norma invece prevede il danno morale, o cosiddetto esistenziale, come una mera percentuale che dipende necessariamente dal danno biologico; e questo è un punto molto grave, che è in contrasto con la Corte di Cassazione. Ribadisco, Presidente: basta leggere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.5, con parere contrario di Commissioni, Governo e relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dall'Osso, Zoggia, Taranto, D'Ottavio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  368   
   Votanti  367   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato   91    
    Hanno votato no  276.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.6, con parere contrario di Commissioni, Governo e relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fabbri, Fossati, Villecco Calipari, Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 99
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  366   
   Votanti  365   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato   84    
    Hanno votato no  281.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.7, con parere contrario di Commissioni e Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Stella Bianchi, Liuzzi, Marti, Roberta Agostini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  375   
   Votanti  304   
   Astenuti   71   
   Maggioranza  153   
    Hanno votato   19    
    Hanno votato no  285.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.8, parere contrario di Commissioni e Governo, si rimette all'Aula il relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco, Donati, Fabbri...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  306   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  154   
    Hanno votato   14    
    Hanno votato no  292.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.9, parere contrario di Commissioni, Governo e relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Patriarca.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  381   
   Votanti  380   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato   83    
    Hanno votato no  297.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sottanelli 7.10.
  Ha chiesto di parlare il deputato Sottanelli. Ne ha facoltà.

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Grazie, Presidente. Noi di Scelta Civica abbiamo presentato dodici emendamenti all'articolo 7. Preso atto dei pareri del relatore e del Governo ne ritiriamo undici, quindi se gentilmente vuole prenderne nota le indico quelli che ritiriamo: Sottanelli 7.10, 7.12, 7.14, 7.401, 7.402, 7.406, 7.407, 7.16, 7.18, 7.20 7.25, 7.28 e 7.50. Pertanto manteniamo solo l'emendamento Sottanelli 7.15.

  PRESIDENTE. Bene.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.11, parere contrario di Commissioni, Governo, e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Caruso, Locatelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 100
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  382   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato   90    
    Hanno votato no  292.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.13, parere contrario di Commissioni e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  D'Agostino, Librandi, Marzano..
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  382   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato   89    
    Hanno votato no  293.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.140, parere contrario di Commissioni, Governo e relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  384   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no  292.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Busto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole)

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 7.403, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giachetti, Palma...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  390   
   Votanti  316   
   Astenuti   74   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato   31    
    Hanno votato no  285.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 7.404, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  389   
   Votanti  317   
   Astenuti   72   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato   33    
    Hanno votato no  284.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sottanelli 7.15.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sottanelli. Ne ha facoltà.

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Signor Presidente, uno dei motivi che riempiono Pag. 101i tribunali sotto l'aspetto del contenzioso assicurativo certamente è la definizione del risarcimento del danno non patrimoniale, quindi i cittadini aspettano anni per ricevere giustizia, i tribunali sono affollati, gli avvocati percepiscono le parcelle e il cittadino aspetta. Questo emendamento voleva creare una cornice ben definita su cosa si intende per danno non patrimoniale di modo che il cittadino possa avere certezza all'atto dell'indennizzo e quindi del danno subito; prevede la tabella di Milano, quindi significa indennizzo uguale per il cittadino di Milano e per il cittadino della Sicilia, cosa che oggi non è; poi queste cose che io sto dicendo, mi dicono che non faccio parte della Commissione giustizia, ma in audizione informale in Commissione giustizia del 17 giugno il magistrato Travaglino insieme agli avvocati Martini e Alpa hanno proprio evidenziato questa criticità e io penso quindi di poter tranquillamente definire meglio il danno non patrimoniale per dare certezza del diritto e certezza quindi della giustizia ai cittadini, svuotare, snellire un pochino i tribunali di questa tipologia di contenzioso che oggi penso nel settore assicurativo rappresenti circa l'80 per cento di tutto il contenzioso. Questo era il nostro intento, prendiamo atto che il Governo e il relatore ci hanno espresso parere negativo, speriamo che in Senato, così come è stato detto anche dal sottosegretario nel Comitato dei nove, alcuni aggiustamenti vengano fatti e speriamo che questo sia uno di quelli che possano essere fatti per cercare di dare certezza del risarcimento ai cittadini e che possano essere trattati tutti quanti uguali.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Fregolent. Ne ha facoltà.

  SILVIA FREGOLENT. Grazie, signor Presidente. Il tema vero è avere dato una definizione, per la prima volta, di danno non patrimoniale: è questa la vera rivoluzione dell'articolo 7. Probabilmente, le audizioni fatte dalla Commissione giustizia sono avvenute prima della riformulazione fatta dai relatori e grazie all'ausilio, ovviamente, dei colleghi deputati.
  A me sembra e a noi è sembrato – e per questo il parere è negativo – che invece la cornice che l'onorevole Sottanelli vuole porre non è tanto una cornice di definizione, ma una cornice di delimitazione. Ma noi abbiamo fatto tutti i riferimenti necessari per essere uguali in tutto il territorio nazionale, quando si parla di tabella unica. Dunque, si parla di tabella unica perché questa venga applicata a tutte le latitudini del nostro Paese. Noi abbiamo fatto riferimento a giurisprudenza consolidata pensando al tribunale di Milano, ma il tribunale di Milano è uno dei tribunali. Ci sono sentenze che riguardano altre parti del Paese che non sono così generose rispetto al risarcimento dei danni.
  Pertanto, abbiamo respinto l'emendamento non perché vogliamo l'incertezza del diritto e che queste materie siano oggetto di eterni contenziosi, dove il cittadino non vede giustizia, ma per l'esatto opposto: avendo definito in maniera precisa che cosa è il danno non patrimoniale, avendo richiamato il tribunale di Milano e avendo, quindi, anche previsto qual è l'orientamento verso cui il Governo deve andare per la quantificazione del danno, ci sembrava di essere molto più coerenti rispetto a una cornice che a noi sembrava, invece, molto più restrittiva per gli stessi cittadini che si vogliono tutelare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. L'emendamento in astratto cerca di migliorare, quanto meno in linea di principio, la norma, perché effettivamente prende atto di quelle che sono state le audizioni e della necessità di rivolgersi al danno non patrimoniale a 360 gradi e non solo al danno biologico. Tuttavia, diventerebbe un groviglio di errori perché anche se migliora una parte, di fatto è incompatibile con un'altra parte della norma e per questo noi ci asterremo su questo emendamento.Pag. 102
  Invece, riguardo all'intervento che mi ha preceduto, non basta sostituire il titolo da «danno biologico» a «danno non patrimoniale», che è una premessa corretta per quello che, però, poi non è stato fatto. Dunque, invito la relatrice per la maggioranza a leggere con attenzione la norma e potrà verificare che il risarcimento del danno non patrimoniale non biologico viene comunque legato sempre al danno biologico, all'esistenza di un danno alla salute. È sempre visto come una percentuale o, comunque, in proporzione al danno biologico.
  Gli auditi, di cui si è parlato nell'intervento ancora precedente, avevano invece chiarito non che dovevamo cambiare una parola rispetto all'altra, perché quando uno ha l'esperienza che ha il professor Alpa nell'accademia italiana, oppure come il giudice Travaglino in Corte di cassazione o l'avvocato Martini, è chiaro che non ci si riferisce alle parole ma ci si riferisce alla sostanza del diritto. Voi avete cambiato una parola, ma continuate ad ancorare il risarcimento del danno non patrimoniale all'esistenza di una lesione fisica, che può anche non esserci, e questo è un vuoto normativo gravissimo alla luce degli ultimi dieci, quindici anni di orientamenti della Corte di cassazione e della Corte costituzionale, così come letti anche da tutti i maggiori professori e luminari del diritto nell'ambito dell'università italiana.
  Ogni tanto ripensare le proprie scelte non è un gesto di debolezza, ma può essere anche un gesto di coerenza e un segnale di ascolto rispetto alle forze dell'opposizione, che in questo caso stanno facendo una segnalazione che è di assoluto buonsenso e che è il frutto di quelli che sono gli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali consolidati nel nostro ordinamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sottanelli 7.15.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  377   
   Votanti  304   
   Astenuti   73   
   Maggioranza  153   
    Hanno votato   49    
    Hanno votato no  255.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polidori 7.408.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  303   
   Astenuti   75   
   Maggioranza  152   
    Hanno votato   41    
    Hanno votato no  262.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.17, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cova, Carrozza, Da Villa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  380   
   Votanti  339   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato   82    
    Hanno votato no  257.    

Pag. 103

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vargiu 7.19, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza...
  Revoco l'indizione della votazione. Mi dica, onorevole Sottanelli, è ritirato anche questo ? Questo è un emendamento a prima firma Vargiu, di cui lei è cofirmatario: prendo atto che l'emendamento Vargiu 7.19 è ritirato.
  L'emendamento Sottanelli 7.20 è ritirato.
  Passiamo all'emendamento Paglia 7.21.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.21, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capodicasa, Grillo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  318   
   Astenuti   67   
   Maggioranza  160   
    Hanno votato   31    
    Hanno votato no  287.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.22, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nardi, Magorno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  379   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato   95    
    Hanno votato no  284.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.409, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo, Placido, Matarrese...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  376   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato   90    
    Hanno votato no  286.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.23, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Monchiero, Nardi, Cariello...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  381   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato   91    
    Hanno votato no  290.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 104

  (La deputata Nardi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario)

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.24, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simone Valente, Vignali, Palladino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  384   
   Votanti  382   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato   90    
    Hanno votato no  292.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.410, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  386   
   Votanti  385   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato  101    
    Hanno votato no  284.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.27, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Lorenzo Guerini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  384   
   Votanti  382   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato   93    
    Hanno votato no  289.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Sottanelli 7.28. Ci risulta che questo non sia ritirato. Abbiamo capito male noi ?

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Erano tutti ritirati tranne quello su cui ho svolto l'intervento e che abbiamo già votato.

  PRESIDENTE. Va bene, allora, abbiamo capito male noi.
  Dunque, gli emendamenti Sottanelli 7.28 e Gebhard 7.411 sono stati ritirati.
  Passiamo quindi all'emendamento Colletti 7.412, a pagina 46 del fascicolo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.412, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza....
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  380   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato   93    
    Hanno votato no  287.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 105

  (Il deputato Fossati ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario)

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 7.31, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Matarrese, Tancredi....
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  381   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato   24    
    Hanno votato no  357.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.33, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  374   
   Votanti  370   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato   89    
    Hanno votato no  281.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.34, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Monchiero, D'Ambrosio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  377   
   Votanti  376   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato   78    
    Hanno votato no  298.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.35, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Luigi Gallo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  377   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato   83    
    Hanno votato no  294.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.36, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer, Gadda...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 106
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  378   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato   81    
    Hanno votato no  297.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.37, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carra, Galperti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  374   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato   91    
    Hanno votato no  283.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Oliaro ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.38, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cancelleri, Magorno, Verini.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  375   
   Votanti  374   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato   87    
    Hanno votato no  287.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.39 con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer, Cani.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  371   
   Votanti  370   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato   85    
    Hanno votato no  285.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vignali 7.40, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer, Maestri.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  290   
   Astenuti   93   
   Maggioranza  146   
    Hanno votato    2    
    Hanno votato no  288.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Malisani ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

Pag. 107

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.41, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Monchiero.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  380   
   Votanti  370   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no  276.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.42, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Carnevali.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  376   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato   90    
    Hanno votato no  286.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.43, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fabbri...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  378   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato   88    
    Hanno votato no  290.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.44, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dall'Osso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  380   
   Votanti  379   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato   93    
    Hanno votato no  286.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Paglia 7.45 e Vignali 7.46, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carra, Grassi, Greco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  380   
   Votanti  379   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato   97    
    Hanno votato no  282.    

Pag. 108

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 7.47, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  375   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato   88    
    Hanno votato no  287.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.414, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Zan, Malisani, Galperti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  381   
   Votanti  380   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no  288.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.415, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e sul quale il relatore di minoranza si è rimesso all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Segoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  374   
   Votanti  367   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato   89    
    Hanno votato no  278.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 7.48, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Dambruoso, Antimo Cesaro, Grillo, Bianchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e Votanti  376   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato  101    
    Hanno votato no  275.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Ricordo che gli emendamenti Schullian 7.49 e Sottanelli 7.50 sono stati ritirati.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.416, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 109
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  375   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato   93    
    Hanno votato no  282.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.51, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo mentre il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello... Colaninno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  369   
   Votanti  360   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato   90    
    Hanno votato no  270.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marchi... Sarti... Patriarca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  367   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato  241    
    Hanno votato no  126.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Melilla ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Allasia 7.01, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  370   
   Votanti  314   
   Astenuti   56   
   Maggioranza  158   
    Hanno votato   23    
    Hanno votato no  291.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 7.02, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo mentre il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Impegno... Grillo... Colaninno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  367   
   Votanti  355   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato   77    
    Hanno votato no  278.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato De Rosa ha segnalato di essersi astenuto mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole).

Pag. 110

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Colletti 7.03, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Russo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  372   
   Votanti  365   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato   82    
    Hanno votato no  283.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Paglia 7.04 e Russo 7.05.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Signor Presidente, si tratta di una materia ben nota a quest'Aula ed anche particolarmente approfondita nelle Commissioni congiunte e che attiene ad un aspetto di merito relativo al fatto di rendere i cittadini italiani, gli automobilisti italiani, uguali di fronte allo Stato, alle norme e alla obbligatorietà nello stipulare l'RC-auto. Poi vi è anche una valutazione più squisitamente tecnica e di metodo: abbiamo accantonato una serie di emendamenti che, grosso modo, afferivano alla medesima materia e chiederei ai relatori se non ritengano di accantonare anche questo, ma, indipendentemente dalla valutazione che si farà, mi piace rappresentare un dato.
  Qui non si vuole significare come si debba difendere taluna furbizia. Non si vuole rappresentare come talune truffe incidano e quanto incidano sulla definizione e sull'ammontare della tariffa.
  Si vuole soltanto provare ad introdurre riguardo ai cittadini virtuosi – quei cittadini che nei cinque anni precedenti non hanno commesso incidenti, né per responsabilità diretta, né per compartecipazione alla responsabilità – un elemento stabile, senza ulteriori aggiunte. In Commissione si è giunti ad un punto di sintesi, onestamente debole e stitico, che disegna come un cittadino, un automobilista di alcune aree del Paese, continua ad essere vessato e diverso rispetto ad altre parti.
  Per esempio, se un cittadino automobilista della provincia di Avellino è posto in una condizione virtuosa, cioè da cinque anni non ha fatto incidenti, attraverso un utile emendamento della Commissione (utile, quanto stitico) si è determinata una condizione per la quale questo cittadino può avere una scontistica. Ma può avere questa scontistica solo se è posto in determinate condizioni che non sono suggerite e non sono imposte ad altri cittadini di altre parti del nostro Paese. Insomma, ontologicamente, alcuni cittadini per la sola residenza, per la sola condizione di abitare in determinate aree geografiche – cioè, non basta essere cittadini normali e capaci di non fare incidenti – sono obbligati ad un'ulteriore condizione, che potrebbe essere giusta – vado a concludere – o giustificata soltanto se questa condizione fosse eguale in ogni altra parte del Paese.
  Allora, l'emendamento che andiamo ad approvare, a valutare – e ovviamente io voterò favorevolmente – è un emendamento che prova a rendere i cittadini uguali, null'altro rispetto a ciò che la Commissione ha provato a mettere in campo, con una sola sostanziale differenza: nessuna altra condizione è posta a quel cittadino se abita a Milano o se abita a Reggio Calabria, se abita a Venezia o se abita a Palermo. Esattamente nelle medesime condizioni, quindi nulla di diverso, soltanto la possibilità che quei cittadini virtuosi siano trattati esattamente allo stesso modo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli Pag. 111aggiuntivi Paglia 7.04 e Russo 7.05, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Bonafede.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  354   
   Votanti  344   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato  103    
    Hanno votato no  241.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Paglia 7.06, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

   Maria Stella Bianchi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  352   
   Votanti  350   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  176   
    Hanno votato  97    
    Hanno votato no  253.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Marcon ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Con questo voto interrompiamo l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani, a partire dalle ore 9 e sino alle 10,30. A tale ora la seduta sarà sospesa in occasione dello svolgimento delle esequie dell'onorevole Pietro Ingrao, che avranno luogo in piazza Montecitorio.
  La seduta riprenderà alle ore 15 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata con la partecipazione del Presidente del Consiglio, al termine delle quali proseguirà l'esame del provvedimento.

Modifica nella composizione di una componente politica del gruppo parlamentare Misto.

  PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data odierna, il deputato Franco Bruno ha dichiarato di dimettersi dalla componente politica «Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento associativo italiani all'estero», continuando ad aderire al gruppo parlamentare Misto.

Sull'ordine dei lavori (ore 19,55).

  ROBERTA AGOSTINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROBERTA AGOSTINI. Grazie, Presidente. Lucia Ottobrini si è spenta il 26 settembre a 91 anni. Nata a Roma, fino al 1939 Lucia visse in Alsazia, dove imparò bene il francese e il tedesco, che poi le permetterà di infiltrarsi facilmente fra i nazifascisti. A 18 anni entrò nella Resistenza romana e fece parte del GAP centrale, guidato da Mario Fiorentini, suo compagno di vita, con cui quest'anno, insieme ai settant'anni della Resistenza, ne ha festeggiato altrettanti di matrimonio. Tra le tante azioni alle quali ha partecipato, quelle con Marisa Musu e Carla Capponi, dinanzi alla caserma di via Giulio Cesare, per ottenere la liberazione dei civili arrestati e l'azione gappista di via Rasella. Il giorno dell'attentato di via Rasella è Lucia a riempire di esplosivo il carretto della nettezza urbana che sarà utilizzato per l'attacco al reggimento «Bozen». Pag. 112Nei giorni seguenti Lucia e Mario lasciano Roma per Tivoli e Lucia garantisce i collegamenti a piedi con la capitale. Dopo i bombardamenti di Tivoli le venne riconosciuto il grado di capitano e inviata a dirigere un nucleo partigiano per difendere una centrale idroelettrica. Nel 1953 le viene assegnata una medaglia d'argento al valor militare. Lucia è stata una delle protagoniste della lotta al nazifascismo a Roma, città che paga un tributo altissimo di vite all'occupazione nazifascista; città medaglia d'oro alla Resistenza grazie alla scelta di Lucia e di tante donne. La guerra, Presidente, non è solo una cosa da uomini, nonostante un certo senso comune e nonostante che i libri di scuola ne parlino ancora troppo poco. È la guerra delle donne che rimangono a casa e affrontano fame, bombardamenti e privazioni; è la guerra delle donne che scelgono da che parte stare, anche impugnando le armi. È con la Resistenza, infatti, che le donne italiane cominciano a partecipare alle decisioni del proprio Paese, prendono in mano il proprio destino e quello del Paese. Con la Resistenza le donne affermano il proprio ruolo e l'aspirazione a partecipare alla vita attiva.
  Noi oggi ringraziamo e onoriamo Lucia, e con lei quelle donne e quegli uomini grazie ai quali oggi l'Italia è democratica e antifascista, avendo il compito essenziale non solo di ricordare le tante storie che hanno fatto la Resistenza, trasmettendole ai più giovani, ma anche e soprattutto di far vivere con le nostre decisioni i valori e gli ideali di giustizia, libertà e pace delle generazioni che per questo hanno combattuto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  DONATELLA AGOSTINELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA AGOSTINELLI. Signor Presidente, in data 29 luglio ho presentato al MIT, attraverso il servizio studi della Camera, apposita richiesta per acquisire alcuni elementi di documentazione in merito alle procedure arbitrali attivate nei confronti del MIT e riguardanti l'attuazione dei piani di ricostruzione post-bellica dei comuni di Ancona, Ariano Irpino e Macerata. Precisamente la richiesta era volta ad ottenere copia delle tre distinte ordinanze che risultano essere state emanate dai collegi arbitrali costituiti appunto per risolvere le controversie dei piani di costruzione di Ancona, Ariano Irpino e Macerata, per definire rispettivamente i compensi degli arbitri, dei segretari e dei CTU, nonché della relativa corrispondenza intercorsa tra l'amministrazione, l'Avvocatura dello Stato ed i collegi. In data 8 settembre ho provveduto ancora, e purtroppo invano, a sollecitare tale richiesta: ad oggi non ho ricevuto risposta.
  Dato l'assoluto e vergognoso silenzio osservato dal MIT mi rivolgo a lei, chiedendole per favore di adoperarsi per ottenere dal Ministero copia di questa documentazione. Si tratta, signor Presidente, di una grave lesione del principio di trasparenza, in una vicenda importantissima ed urgentissima che potrebbe comportare un esborso a carico dello Stato di miliardi di euro. Insomma, che questi documenti mi vengano dati, oppure nero su bianco vengano indicate le ragioni di questo diniego illegittimo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Signor Presidente, credo che uno dei meriti del MoVimento 5 Stelle, che può essere riconosciuto a qualsiasi livello, sia il coinvolgimento, che i partiti avevano perso, dei cittadini nell'attivismo e nella partecipazione; e quando noi parliamo di attivismo e di partecipazione, parliamo della possibilità da parte dei cittadini di andare finalmente di nuovo a riscoprire quello che è il lavoro, quella che è la politica svolta all'interno dei comuni.
  Io oggi, Presidente, chiedo anche la sua solidarietà, e quella di tutta l'Aula, perché Pag. 113quando ad un ragazzo, un giovane attivista – Michele, si chiama – di Barletta, assieme a tutto il gruppo degli attivisti del MoVimento 5 Stelle, giunge una lettera che dice semplicemente, Presidente: «Grillino, parli troppo: la prossima volta ti tagliamo la lingua», io credo che una minaccia del genere, fatta logicamente, perché è da vigliacchi, in maniera anonima, nei confronti di un ragazzo di 24 anni per farlo tacere, perché il ragazzo sta imparando a studiare le delibere, e a capire cosa avviene nel suo comune, sia un atteggiamento infame, un atteggiamento mafioso. Però nei confronti di chi ha rivolto questo gesto a Michele, noi del MoVimento 5 Stelle vorremmo semplicemente dire: guarda che nel MoVimento 5 Stelle puoi anche tagliare la lingua ad un qualsiasi attivista o portavoce, ma dietro troverai tantissime altre lingue pronte a denunciare perennemente quegli atti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Ma non solo: dietro quella lingua ci sono tante braccia e gambe che lavorano perennemente per il bene di ogni comune, perché il MoVimento 5 Stelle non è quello che vedete in quest'Aula, ma milioni di attivisti che ogni giorno lavorano in ogni singolo comune per tirare fuori le nefandezze che i partiti fanno in ogni singolo comune (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Grazie. Presidente. Intervengo solo affinché rimanga agli atti di questa Camera, oggi, dopo dieci anni, anche per fare una riflessione con quelli che, come me e come tanti, attraverso il ruolo parlamentare e la Commissione di cui facciamo parte, cercano di rendere giustizia a ciò che ormai rappresenta un vulnus che, da troppo tempo, vede persone soffrire perché rimangono sotto processo per tantissimi anni. Oggi abbiamo avuto, e voglio che rimanga agli atti della Camera, l'assoluzione dell'onorevole Fitto da una vicenda che lo vedeva coinvolto da ben dieci anni. Non ho sentito nessuno di tutti coloro che, spesso in quest'Aula, hanno evidenziato o deriso la situazione dell'onorevole Fitto. Mi sarei aspettato che qualcuno prendesse la parola e chiedesse quantomeno scusa o perlomeno riflettesse sul modo di fare giustizia in questa società.
  A distanza di dieci anni, l'onorevole Fitto è stato assolto perché il fatto non sussiste, in relazione ad un provvedimento per cui, dieci anni fa, la procura di Bari ne aveva chiesto l'arresto e che ha comportato, non solo al politico, ma anche all'uomo e alla sua famiglia, tanto fango, ma, soprattutto, tanta sofferenza. Dico ciò perché ritengo che questo fatto debba essere di esempio d'ora in avanti: prima di giudicare, probabilmente dobbiamo valutare e attendere che la giustizia, poiché in Italia vi sono tre gradi di giudizio, faccia il suo corso.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 30 settembre 2015, alle 9:

  (ore 9, fino alle ore 10,30 e ore 16)

  1. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   Legge annuale per il mercato e la concorrenza. (C. 3012-A)
   e delle abbinate proposte di legge: CAUSI e BENAMATI; MARCO DI STEFANO ed altri; MORETTO ed altri; COLLETTI ed altri; VIGNALI; RUSSO ed altri; SIMONETTI ed altri (C. 2437-2469-2684-2708-2733-3025-3060)
  Relatori: Fregolent (per la VI Commissione) e Martella (per la X Commissione), per la maggioranza; Allasia, di minoranza.

Pag. 114

  2. – Seguito della discussione della proposta di legge:
   BRESCIA ed altri: Abolizione del finanziamento pubblico all'editoria. (C. 1990-A).
  – Relatore: Rampi.

  3. – Seguito della discussione della proposta di legge:
   S. 1209 – D'INIZIATIVA DEI SENATORI: PUGLISI ed altri: Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, sul diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare (Approvata dal Senato) (C 2957).
  e delle abbinate proposte di legge: PES ed altri; ELVIRA SAVINO; SANTERINI ed altri; MARZANO e MARTELLI. (C 350-910-2040-3019).
  – Relatore: Verini.

  4. – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge (previo esame e votazione della questione pregiudiziale di costituzionalità presentata):
   D'INIZIATIVA POPOLARE; DI LELLO ed altri; VENDOLA ed altri; BRESSA; BRESSA; PES ed altri; ZAMPA; CAPARINI ed altri; BERSANI ed altri; VACCARO; MARAZZITI ed altri; FEDI ed altri; LA MARCA ed altri; CARUSO ed altri; GOZI; BUENO ed altri; CARUSO ed altri; PORTA ed altri; POLVERINI; SORIAL ed altri; MERLO e BORGHESE; CENTEMERO; BIANCONI; DORINA BIANCHI; FITZGERALD NISSOLI ed altri: Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza (C 9-200-250-273-274-349-369-404-463-494-525-604-606-647-707-794-836-886-945-1204-1269-1443-2376-2495-2794-A).
   – Relatori: Fabbri, per la maggioranza; Invernizzi e La Russa, di minoranza.
  (ore 15)

  5. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  La seduta termina alle 20,05.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 12 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Moz. Occhiuto e a. 1-923 n.f. rif. 398 394 4 198 394 88 Appr.
2 Nom. Moz. Bordo F. e a. 1-987 I p. 406 404 2 203 393 11 88 Appr.
3 Nom. Moz. Bordo F. e a. 1-987 II p. 403 399 4 200 98 301 88 Resp.
4 Nom. Moz. Parentela e a. 1-990 n.f. I p 404 395 9 198 383 12 88 Appr.
5 Nom. Moz. Parentela e a. 1-990 n.f.II p 404 402 2 202 94 308 88 Resp.
6 Nom. Moz. Barbanti e a. 1-991 409 409 205 395 14 88 Appr.
7 Nom. Moz. Bianchi D. e a. 1-993 rif. 408 387 21 194 289 98 88 Appr.
8 Nom. Moz. Bruno Bossio e a. 1-999 413 340 73 171 330 10 88 Appr.
9 Nom. Moz. Matarrese e a. 1-1001 410 404 6 203 394 10 88 Appr.
10 Nom. Moz. Rampelli e a. 1-1004 415 413 2 207 413 88 Appr.
11 Nom. Moz. Saltamartini e a. 1-1005 417 402 15 202 64 338 88 Resp.
12 Nom. Ddl 3315 – quest. preg. n. 1 356 349 7 175 113 236 87 Resp.
13 Nom. Ddl 3012-A e abb. – em. 1.1 344 335 9 168 69 266 98 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). – C = Voto contrario (in votazione palese). – V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). – A = Astensione. – M = Deputato in missione. – T = Presidente di turno. – P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. – X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 12 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. articolo 1 346 281 65 141 237 44 98 Appr.
15 Nom. articolo agg. 1.01 362 358 4 180 88 270 98 Resp.
16 Nom. articolo agg. 1.02 369 366 3 184 88 278 98 Resp.
17 Nom. articolo agg. 1.03, 1.04 370 367 3 184 87 280 98 Resp.
18 Nom. articolo agg. 1.05 368 365 3 183 85 280 98 Resp.
19 Nom. articolo agg. 1.06, 1.07 373 370 3 186 89 281 98 Resp.
20 Nom. articolo agg. 1.08 377 375 2 188 91 284 98 Resp.
21 Nom. articolo agg. 1.09 378 376 2 189 104 272 98 Resp.
22 Nom. articolo agg. 1.010, 1.011 376 374 2 188 102 272 98 Resp.
23 Nom. articolo agg. 1.012 376 376 189 105 271 97 Resp.
24 Nom. articolo agg. 1.013 382 381 1 191 94 287 96 Resp.
25 Nom. em. 2.1 386 384 2 193 103 281 96 Resp.
26 Nom. em. 2.2 385 384 1 193 101 283 96 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 12 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 2.3 388 387 1 194 109 278 96 Resp.
28 Nom. em. 2.4 393 392 1 197 111 281 96 Resp.
29 Nom. em. 2.5 391 390 1 196 107 283 96 Resp.
30 Nom. em. 2.6 394 393 1 197 110 283 96 Resp.
31 Nom. em. 2.7 406 405 1 203 152 253 95 Resp.
32 Nom. em. 2.8 411 410 1 206 120 290 95 Resp.
33 Nom. em. 2.9 413 412 1 207 117 295 95 Resp.
34 Nom. em. 2.10 414 412 2 207 111 301 95 Resp.
35 Nom. em. 2.11 417 347 70 174 48 299 95 Resp.
36 Nom. articolo 2 418 323 95 162 256 67 95 Appr.
37 Nom. em. 3.1 411 399 12 200 100 299 94 Resp.
38 Nom. em. 3.2 411 407 4 204 115 292 94 Resp.
39 Nom. em. 3.3 415 412 3 207 114 298 94 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 12 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 3.20 419 417 2 209 136 281 94 Resp.
41 Nom. em. 3.4 418 417 1 209 118 299 94 Resp.
42 Nom. em. 3.400 n.f. 427 396 31 199 378 18 94 Appr.
43 Nom. em. 3.5 421 418 3 210 144 274 94 Resp.
44 Nom. em. 3.6 425 391 34 196 126 265 94 Resp.
45 Nom. em. 3.7 434 431 3 216 123 308 94 Resp.
46 Nom. em. 3.8 429 428 1 215 121 307 94 Resp.
47 Nom. em. 3.9 432 431 1 216 110 321 94 Resp.
48 Nom. em. 3.10 433 428 5 215 105 323 95 Resp.
49 Nom. em. 3.403 432 430 2 216 122 308 94 Resp.
50 Nom. em. 3.404 435 434 1 218 124 310 94 Resp.
51 Nom. em. 3.11 430 428 2 215 96 332 94 Resp.
52 Nom. em. 3.12 432 430 2 216 118 312 94 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 12 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 3.13 419 418 1 210 137 281 94 Resp.
54 Nom. em. 3.14 421 420 1 211 109 311 94 Resp.
55 Nom. em. 3.15 410 408 2 205 110 298 93 Resp.
56 Nom. em. 3.16 417 415 2 208 116 299 91 Resp.
57 Nom. em. 3.405, 3.406 424 345 79 173 44 301 92 Resp.
58 Nom. em. 3.409 428 409 19 205 45 364 92 Resp.
59 Nom. em. 3.412 428 406 22 204 46 360 92 Resp.
60 Nom. em. 3.413 430 427 3 214 119 308 92 Resp.
61 Nom. em. 3.414 438 419 19 210 91 328 92 Resp.
62 Nom. em. 3.416 434 432 2 217 116 316 92 Resp.
63 Nom. em. 3.418 432 430 2 216 115 315 92 Resp.
64 Nom. em. 3.419 436 435 1 218 116 319 92 Resp.
65 Nom. em. 3.430 439 438 1 220 118 320 92 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 12 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 3.420 436 434 2 218 110 324 92 Resp.
67 Nom. em. 3.421 421 420 1 211 103 317 93 Resp.
68 Nom. em. 3.422 423 413 10 207 101 312 93 Resp.
69 Nom. em. 3.18 420 379 41 190 69 310 93 Resp.
70 Nom. em. 3.424, 3.450 429 330 99 166 308 22 93 Appr.
71 Nom. em. 3.426 426 401 25 201 93 308 93 Resp.
72 Nom. em. 3.427 430 426 4 214 112 314 93 Resp.
73 Nom. articolo 3 432 418 14 210 273 145 92 Appr.
74 Nom. articolo agg. 3.01,02,03,04,05,06 427 423 4 212 119 304 91 Resp.
75 Nom. articolo agg. 3.07 429 428 1 215 118 310 91 Resp.
76 Nom. em. 4.1 425 423 2 212 113 310 91 Resp.
77 Nom. em. 4.2 427 426 1 214 102 324 91 Resp.
78 Nom. em. 4.3 430 429 1 215 93 336 91 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 12 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. em. 4.4 429 427 2 214 94 333 91 Resp.
80 Nom. articolo 4 429 427 2 214 360 67 91 Appr.
81 Nom. articolo agg. 4.01 432 431 1 216 121 310 91 Resp.
82 Nom. em. 5.1 405 401 4 201 41 360 91 Resp.
83 Nom. em. 5.3 408 405 3 203 91 314 91 Resp.
84 Nom. em. 5.4 404 403 1 202 112 291 91 Resp.
85 Nom. em. 5.500 412 346 66 174 303 43 91 Appr.
86 Nom. em. 5.5 413 411 2 206 79 332 91 Resp.
87 Nom. articolo 5 419 348 71 175 277 71 91 Appr.
88 Nom. articolo agg. 5.0400 419 414 5 208 96 318 91 Resp.
89 Nom. articolo agg. 5.0401 420 417 3 209 99 318 91 Resp.
90 Nom. articolo agg. 5.0402 426 424 2 213 99 325 91 Resp.
91 Nom. articolo agg. 5.0403 430 428 2 215 101 327 91 Resp.
INDICE ELENCO N. 8 DI 12 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. em. 6.1, 6.2 423 422 1 212 114 308 91 Resp.
93 Nom. em. 6.3, 4, 5, 14, 6, 7 420 419 1 210 120 299 91 Resp.
94 Nom. em. 6.8 428 426 2 214 4 422 91 Resp.
95 Nom. em. 6.9 415 413 2 207 26 387 91 Resp.
96 Nom. em. 6.400 415 413 2 207 84 329 91 Resp.
97 Nom. em. 6.401 420 419 1 210 108 311 91 Resp.
98 Nom. em. 6.10 423 352 71 177 37 315 91 Resp.
99 Nom. em. 6.11 366 286 80 144 57 229 91 Resp.
100 Nom. em. 6.13 385 358 27 180 74 284 91 Resp.
101 Nom. articolo 6 400 377 23 189 226 151 91 Appr.
102 Nom. em. 6-bis.01 400 398 2 200 73 325 91 Resp.
103 Nom. em. 6-bis.02 401 398 3 200 90 308 91 Resp.
104 Nom. em. 7.1, 7.2 399 398 1 200 102 296 91 Resp.


INDICE ELENCO N. 9 DI 12 (VOTAZIONI DAL N. 105 AL N. 117)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
105 Nom. em. 7.3 346 346 174 85 261 91 Resp.
106 Nom. em. 7.4 355 355 178 86 269 91 Resp.
107 Nom. em. 7.5 368 367 1 184 91 276 90 Resp.
108 Nom. em. 7.6 366 365 1 183 84 281 90 Resp.
109 Nom. em. 7.7 375 304 71 153 19 285 90 Resp.
110 Nom. em. 7.8 383 306 77 154 14 292 90 Resp.
111 Nom. em. 7.9 381 380 1 191 83 297 90 Resp.
112 Nom. em. 7.11 383 382 1 192 90 292 90 Resp.
113 Nom. em. 7.13 382 382 192 89 293 90 Resp.
114 Nom. em. 7.140 384 384 193 92 292 90 Resp.
115 Nom. em. 7.403 390 316 74 159 31 285 90 Resp.
116 Nom. em. 7.404 389 317 72 159 33 284 90 Resp.
117 Nom. em. 7.15 377 304 73 153 49 255 90 Resp.
INDICE ELENCO N. 10 DI 12 (VOTAZIONI DAL N. 118 AL N. 130)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
118 Nom. em. 7.408 378 303 75 152 41 262 90 Resp.
119 Nom. em. 7.17 380 339 41 170 82 257 90 Resp.
120 Nom. em. 7.21 385 318 67 160 31 287 90 Resp.
121 Nom. em. 7.22 382 379 3 190 95 284 90 Resp.
122 Nom. em. 7.409 378 376 2 189 90 286 90 Resp.
123 Nom. em. 7.23 383 381 2 191 91 290 90 Resp.
124 Nom. em. 7.24 384 382 2 192 90 292 89 Resp.
125 Nom. em. 7.410 386 385 1 193 101 284 89 Resp.
126 Nom. em. 7.27 384 382 2 192 93 289 89 Resp.
127 Nom. em. 7.412 382 380 2 191 93 287 89 Resp.
128 Nom. em. 7.31 383 381 2 191 24 357 89 Resp.
129 Nom. em. 7.33 374 370 4 186 89 281 89 Resp.
130 Nom. em. 7.34 377 376 1 189 78 298 89 Resp.


INDICE ELENCO N. 11 DI 12 (VOTAZIONI DAL N. 131 AL N. 143)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
131 Nom. em. 7.35 378 377 1 189 83 294 89 Resp.
132 Nom. em. 7.36 379 378 1 190 81 297 89 Resp.
133 Nom. em. 7.37 376 374 2 188 91 283 89 Resp.
134 Nom. em. 7.38 375 374 1 188 87 287 89 Resp.
135 Nom. em. 7.39 371 370 1 186 85 285 89 Resp.
136 Nom. em. 7.40 383 290 93 146 2 288 89 Resp.
137 Nom. em. 7.41 380 370 10 186 94 276 89 Resp.
138 Nom. em. 7.42 378 376 2 189 90 286 89 Resp.
139 Nom. em. 7.43 379 378 1 190 88 290 90 Resp.
140 Nom. em. 7.44 380 379 1 190 93 286 89 Resp.
141 Nom. em. 7.45, 7.46 380 379 1 190 97 282 89 Resp.
142 Nom. em. 7.47 376 375 1 188 88 287 90 Resp.
143 Nom. em. 7.414 381 380 1 191 92 288 89 Resp.
INDICE ELENCO N. 12 DI 12 (VOTAZIONI DAL N. 144 AL N. 153)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
144 Nom. em. 7.415 374 367 7 184 89 278 89 Resp.
145 Nom. em. 7.48 376 376 189 101 275 89 Resp.
146 Nom. em. 7.416 376 375 1 188 93 282 89 Resp.
147 Nom. em. 7.51 369 360 9 181 90 270 89 Resp.
148 Nom. articolo 7 376 367 9 184 241 126 89 Appr.
149 Nom. articolo agg. 7.01 370 314 56 158 23 291 89 Resp.
150 Nom. articolo agg. 7.02 367 355 12 178 77 278 89 Resp.
151 Nom. articolo agg. 7.03 372 365 7 183 82 283 89 Resp.
152 Nom. articolo agg. 7.04, 7.05 354 344 10 173 103 241 89 Resp.
153 Nom. articolo agg. 7.06 352 350 2 176 97 253 89 Resp.