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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 487 di martedì 22 settembre 2015

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

  La seduta comincia alle 10,10.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  DAVIDE CAPARINI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Baretta, Benamati, Bindi, Boccia, Catania, Antimo Cesaro, Cimbro, Damiano, Epifani, Faraone, Ferrara, Gentiloni Silveri, Manciulli, Meta, Sanga, Tofalo, Vignali e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente novantacinque, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di una interrogazione.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interrogazione.

(Iniziative volte a rafforzare gli organici delle articolazioni periferiche della motorizzazione civile in Sardegna – n. 3-01594)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione all'ordine del giorno Vallascas n. 3-01594, concernente iniziative volte a rafforzare gli organici delle articolazioni periferiche della motorizzazione civile in Sardegna (Vedi l'allegato A – Interrogazione).
  Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ha facoltà di rispondere.

  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. Il trasferimento di funzioni disposto dall'articolo 1, comma 94, della legge di stabilità 2014 e reso operativo con l'entrata in vigore del DPCM 8 gennaio 2015, come ogni cambiamento di competenza, necessita di congrui margini di tempo per l'assestamento degli uffici. Nella fattispecie, gli uffici periferici della motorizzazione si trovano a dover affrontare nuove funzioni a risorse invariate, in quanto non vi è stata la possibilità di procedere al contestuale trasferimento delle risorse umane impiegate presso le province e dedicate a tali funzioni. Ovviamente le difficoltà emerse riguardano anche gli uffici motorizzazione della regione Sardegna.Pag. 2
  Segnalo, in primo luogo, che l'accordo Stato-città e autonomie locali del 23 aprile 2015 ha previsto un periodo transitorio di sei mesi, non per mantenere in tale lasso temporale la competenza nella materia in capo alle province, ma per consentire la conclusione della fase istruttoria dei procedimenti già avviati dalle province medesime alla data di pubblicazione del citato DPCM. La competenza ad adottare il provvedimento finale, seppur sulla scorta delle predette istruttorie, è comunque passata agli uffici periferici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in base alla normativa menzionata.
  In ordine agli interventi del Ministero per risolvere le evidenziate criticità, occorre precisare che già con la circolare n. 2 del 2015 le prime indicazioni sono state quelle dirette a gestire le nuove competenze in un'ottica di massima flessibilità organizzativa degli uffici periferici. Si è, infatti, previsto che l'istruttoria delle domande di iscrizione all'albo sarà svolta, sotto il profilo operativo e se necessario al buon andamento dell'azione amministrativa, attraverso la migliore strutturazione organizzativa individuata dalla singola direzione generale territoriale, sulla scorta delle specifiche risorse disponibili. Tale facoltà consente di sfruttare al meglio le professionalità diversamente esistenti nei vari uffici sul territorio.
  Un ulteriore indirizzo fornito è incentrato su un forte ricorso agli strumenti di autocertificazione e di promozione della semplificazione amministrativa, per i quali sono stati forniti prontamente una prima serie di moduli standardizzati utilizzabili per la produzione delle domande e, successivamente, la circolare n. 4/2015 del 24 luglio 2015 ha previsto un altro stock di modelli corrispondenti alle varie esigenze di modifica della situazione delle imprese interessate o di comunicazione di informazioni obbligatorie, i quali faciliteranno gli adempimenti dell'utenza e degli stessi uffici, anche grazie alla standardizzazione. Nel contempo, si sta lavorando per consentire una gestione delle pratiche con il più ampio ausilio delle risorse informatiche.
  Per quanto riguarda la disponibilità di risorse umane, considerati i tempi e la complessità delle procedure previste dalla normativa in materia di mobilità del personale, è in corso l'iter per l'acquisizione in comando di 14 unità di personale dei ruoli delle province, già coinvolte presso tali enti nell'attività concernente le funzioni ora trasferite. Tali unità di personale verranno assegnate alle direzioni generali territoriali secondo priorità dettate dalla situazione concreta esistente sul territorio.
  Si sta, inoltre, valutando la possibilità di ricorrere all'utilizzo temporaneo di personale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti attraverso l'istituto della missione, con particolare riguardo agli uffici della regione Sardegna.
  È chiaro che l'assegnazione di personale comandato ovvero l'invio in missione di personale dello stesso Ministero delle infrastrutture e dei trasporti presso uffici aventi bisogno di sostegno comporterà, in concreto, una sorta di formazione in costanza di lavoro, di cui potranno beneficiare gli impiegati degli uffici periferici che hanno ereditato le nuove competenze, i quali risulteranno nei fatti affiancati dal predetto personale integrativo, almeno in parte esperto della materia.
  In materia di revisione di veicoli a motore, faccio presente che la circolazione in ambito nazionale di un veicolo industriale oltre il mese di scadenza della revisione è espressamente prevista dalle norme che regolamentano la revisione generale dei veicoli a motore, qualora la prenotazione dell'operazione di revisione annuale sia stata regolarmente effettuata entro i termini di scadenza della revisione stessa.
  Quanto alle criticità operative, dovute essenzialmente a carenza di personale, è stata prevista una razionalizzazione delle risorse umane e l'individuazione di una task force di operatori per attività di supporto in casi di particolari emergenze. Infatti, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nonostante il decennale blocco del turnover, continua ad offrire i medesimi servizi all'utenza, ricercando livelli di qualità sempre maggiori, sia attraverso Pag. 3l'ottimizzazione delle risorse disponibili, che con l'adozione di procedure di semplificazione. Ricordo, in proposito, l'adozione della strong authentication, cioè l'autenticazione a due fattori, e della firma digitale remota per il rilascio dei certificati di revisione, finalizzata a qualificare ulteriormente l'attività di revisione dei veicoli a motore senza influire sull'operatività. Infatti, il numero delle revisioni effettuate nel periodo marzo-luglio 2015, cioè da quando è operativa la suddetta procedura, è sostanzialmente in linea con quello dello stesso periodo dell'anno 2014.

  PRESIDENTE. L'onorevole Vallascas ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  ANDREA VALLASCAS. Grazie, Presidente. Ricordo che il settore dell'autotrasporto è tra quelli che maggiormente hanno sofferto le conseguenze devastanti della crisi economica. Se l'economia rallenta, i primi a fermarsi sono proprio gli autotrasportatori, che possono essere considerati uno specchio dell'andamento del nostro sistema produttivo. Le dimensioni della crisi che ha subito il settore sono drammatiche: tra il 2009 e il 2014, in cinque anni, hanno chiuso i battenti 15.275 aziende dell'autotrasporto, il 13,3 per cento in meno. Le aziende che sono rimaste sul mercato sono 99.802 e di queste ben il 61,7 per cento è rappresentato dal comparto artigiano. Si tratta di aziende tra le più colpite nel quinquennio precedente, con un meno 20 per cento di autotrasportatori sul mercato.
  Di fronte a questi dati, ci saremmo aspettati dal Governo maggiore attenzione e sostegno nei confronti della piccola e media impresa e della grande tradizione artigiana del nostro Paese che rappresenta l'ossatura portante dell'economia italiana. Viceversa, si continuano a produrre provvedimenti che rendono sempre più difficile fare impresa in Italia, con una serie di disposizioni che, lungi dal fare chiarezza, creano spesso disorientamento e incertezza tra gli operatori.
  In questo contesto, si inserisce il provvedimento che trasferisce dalle province alle motorizzazioni le competenze, le funzioni e gli adempimenti tecnico-operativi relativi alla gestione degli albi provinciali degli autotrasportatori. Un atto che mi permetto di definire sconsiderato, perché conferma ancora una volta la distanza dell'Esecutivo dal Paese reale. Sembra che il Ministero sia del tutto ignaro delle condizioni tecnico-operative in cui versano i suoi uffici periferici.
  Alle motorizzazioni sono state trasferite nuove e complesse competenze senza tenere conto di un dato che da anni le associazioni di categoria conoscono e denunciano: la cronica carenza di personale degli uffici della motorizzazione. Le ricordo che le ultime assunzioni risalgono a vent'anni fa.
  Lo stesso architetto Maurizio Vitelli, direttore generale della Motorizzazione, per spiegare le cause delle gravi difficoltà dell'organismo, nel mese di giugno, ha dichiarato: «La carenza di personale ovviamente è un problema molto pesante anche per noi: nel 2000 eravamo 7 mila, ora siamo 3.500 e abbiamo anche più competenze di prima». Vitelli ha anche aggiunto: «Le recenti attribuzioni di competenze alla Motorizzazione, segnatamente agli albi provinciali degli autotrasportatori, ci hanno posto davanti all'esigenza di uniformare le procedure in quanto ci sono delle differenze tra province».
  Nel frattempo, diverse motorizzazioni civili sono nel caos. Alcune, addirittura, hanno liste di attesa lunghe un anno per la revisione dei veicoli per l'autotrasporto.
  In questi casi non si comprende bene come si devono comportare gli autotrasportatori: se si debbano rivolgere a un'altra motorizzazione, con un aumento dei costi; se siano a rischio sanzione, oppure se la prenotazione sia valida come documento sostituivo. Insomma, è una situazione di incertezza inconciliabile con le necessità di gestione e con la stessa operatività di un'azienda di autotrasporto.
  Appena la settimana scorsa, il quotidiano regionale L'Unione Sarda ha pubblicato la notizia dal titolo: «Nuoro, Motorizzazione, è paralisi: apre una volta la Pag. 4settimana». Questa è la fotografia di un provvedimento preso dal Governo, senza alcuna programmazione e senza alcuna attenzione per un comparto che, come dimostrano i dati, è in grave difficoltà.
  Io sono convinto che il Ministero avrebbe potuto prevedere le difficoltà che sarebbero sorte col trasferimento di competenze, difficoltà accentuate non solo dalla mancanza di personale, ma anche di addetti qualificati a svolgere le nuove mansioni che il trasferimento di competenze comporta.
  La stessa necessità di uniformare i procedimenti, come segnalato dal direttore del dipartimento, è un ulteriore atto d'accusa nei confronti del Ministero per quanto attiene la programmazione e la corretta gestione degli uffici periferici. Il Ministero avrebbe dovuto programmare una fase di transizione, modulando il trasferimento per singoli servizi, in base alle reali condizioni operative delle strutture locali. In questo modo si stanno unicamente sottraendo servizi ai territori, spesso quelli periferici e meno serviti.
  Pertanto, in base a tutto ciò, non mi ritengo soddisfatto della risposta del Ministero. Andava previsto in maniera preventiva tutto quello che sarebbe potuto accadere. Ringrazio, comunque, per la risposta.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'interrogazione all'ordine del giorno.
  Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 11 con il seguito della discussione del disegno di legge recante modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena.

  La seduta, sospesa alle 10,25, è ripresa alle 11,04.

Preavviso di votazioni elettroniche.

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 11,25.

  La seduta, sospesa alle 11,05, è ripresa alle 11,25.

Seguito della discussione del disegno di legge: Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena (A.C. 2798-A); e delle abbinate proposte di legge: Ferranti ed altri; Ferranti ed altri; Ferranti ed altri; Caparini ed altri; Fratoianni e Daniele Farina; Di Lello; Ermini ed altri; Gullo; Gullo; Bruno Bossio ed altri (A.C. 370-372-373-408-1285-1604-1957-1966-1967-3091).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2798-A: Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena; e delle abbinate proposte di legge Ferranti ed altri; Ferranti ed altri; Ferranti ed altri; Caparini ed altri; Fratoianni e Daniele Farina; Di Lello; Ermini ed altri; Gullo; Gullo; Bruno Bossio ed altri nn. 370-372-373-408-1285-1604-1957-1966-1967-3091.
  Ricordo che nella seduta di giovedì 17 settembre 2015 è stato da ultimo approvato l'articolo 26 e sono stati accantonati gli articoli 27, 28, 29 e 30.Pag. 5
  Avverto che la Commissione ha presentato gli emendamenti 27.600, 29.600 e 30.601, che sono in distribuzione ed in relazione ai quali il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato alle ore 12,30 di oggi.
  Ha chiesto di intervenire la presidente della Commissione giustizia, onorevole Ferranti. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Presidente, grazie della parola. Come lei ha detto poc'anzi, la Commissione, in sede di Comitato dei nove, ha presentato tre emendamenti, che sono su punti che attengono ai tre articoli fondamentali che andiamo a trattare in chiusura del provvedimento, quindi gli articoli 27, 29 e 30. Riguardano appunto l'assunzione di testimonianze in videoconferenza, la delega sulle intercettazioni telefoniche e la pubblicabilità degli atti relativi alle intercettazioni telefoniche e – l'articolo 30 – l'ordinamento penitenziario.
  Siccome è necessario, per poter procedere in maniera organica, esaminare gli articoli in maniera organica anche su questi punti, riterrei opportuno poter avere il quadro d'insieme anche dei subemendamenti, trattandosi di tre emendamenti che attengono ai tre articoli di fondo, perché poi gli altri articoli sono di completamento e non tanto di merito del provvedimento.
  Quindi, proporrei all'Assemblea, anche per andare più spediti successivamente, di poter ricominciare i lavori un quarto d'ora dopo, quindi alle 12,45, rispetto al termine finale per la presentazione dei subemendamenti, anche per poter riunire il Comitato dei nove sui subemendamenti presentati.

  PRESIDENTE. Sta bene. Per riepilogare: visto che alle 12,30 scade il termine per la presentazione dei subemendamenti, la richiesta della presidenza della Commissione giustizia è quella di aggiornare i lavori alle 12,45, se ho ben capito. Vero, presidente Ferranti ?

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Sì.

  PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 12,45.

  La seduta, sospesa alle 11,28, è ripresa alle 12,55.

  PRESIDENTE. Avverto che, fuori della seduta, sono state ritirate le seguenti proposte emendative: Busto 29.300, Busto 29.305, De Rosa 29.306, Micillo 29.307, Terzoni 29.308, Zolezzi 29.309, Busto 29.310, Daga 29.311, De Rosa 29.312, De Rosa 29.316, Busto 29.319, Daga 29.320, Mannino 29.321, Zolezzi, 29.322, Micillo 29.331, Terzoni 29.332, Zolezzi 29.343, De Rosa 29.342, De Rosa 29.345, Zolezzi 29.347, Daga 29.349, Zolezzi 29.380, Daga 29.381, Micillo 29.389, Micillo 29.391 e Busto 29.393.

(Esame dell'articolo 27 – A.C. 2798-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 27 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2798-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Signor Presidente, sull'articolo 27...

  PRESIDENTE. Mi perdoni, presidente. Colleghi, per favore, abbassiamo il tono della voce.
  Intanto salutiamo studenti ed insegnanti dell'Istituto comprensivo statale «Giovanni XXIII» di Montefalcone, provincia di Avellino, che assistono ai nostri lavori dalla tribuna (Applausi).
  Se prendete posto dietro il Comitato dei nove, permettiamo così alla presidente Ferranti di dare i pareri. Colleghi, per favore ! Prego, presidente.

Pag. 6

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Signor Presidente, il parere è favorevole solo sull'emendamento 27.600 della Commissione; i pareri sugli altri emendamenti e subemendamenti sono contrari.

  PRESIDENTE. Onorevole Ferraresi, prego.

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, il parere sull'emendamento Sarti 27.61 è favorevole, sull'emendamento Giuseppe Guerini 27.153 è contrario, mentre sull'emendamento 27.600 della Commissione è favorevole.

  PRESIDENTE. Ci sono anche i due subemendamenti Occhiuto 0.27.600.1 e 0.27.600.2.

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Avverto che l'emendamento Giuseppe Guerini 27.153 è stato ritirato dal presentatore.
  Il Governo ?

  ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 27.61, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Scopelliti, Ghizzoni, Zan, Amoddio, Rossomando...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  434   
   Votanti  413   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
  77    
    Hanno votato
no  336).    

  Ricordo che l'emendamento Giuseppe Guerini 27.153 è ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Occhiuto 0.27.600.2, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piccoli Nardelli, Mucci, Adornato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  439   
   Votanti  426   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
  45    
    Hanno votato
no  381).    

  (Il deputato Senaldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Occhiuto 0.27.600.1, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Ragosta, Fossati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  450   
   Votanti  447   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato
  46    
    Hanno votato
no  401).    

Pag. 7

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 27.600 della Commissione, con il parere favorevole della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  455   
   Votanti  410   
   Astenuti   45   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
 408    
    Hanno votato
no    2).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 27, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  D'Agostino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  460   
   Votanti  289   
   Astenuti  171   
   Maggioranza  145   
    Hanno votato
 289).    

  (Il deputato Dal Moro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole. Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito a votare).

(Esame dell'articolo 28 – A.C. 2798-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 28 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2798-A).
  Nessuno chiedendo di parlare sull'articolo 28 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 28.500 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento) e sull'emendamento 28.600 della Commissione. Sugli altri emendamenti la Commissione esprime parere contrario.

  PRESIDENTE. Onorevole Ferraresi ?

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Molteni 28.1, Santelli 28.2 e Sarti 28.3. Mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento 28.500 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento). Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Sarti 28.4 e 28.150, nonché sull'emendamento 28.600 della Commissione.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore di maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 28.1, Santelli 28.2 e Sarti 28.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Grazie, Presidente. Abbiamo pochi minuti, ma vogliamo spenderli tanto sull'articolo 28, quanto sull'articolo 29. Qui credo che si stia realizzando un vero vulnus rispetto alla democrazia e rispetto alla rappresentatività del Parlamento. Pensare di poter intervenire in materia di ordinamento penitenziario e successivamente in materia di intercettazioni telefoniche sostanzialmente attraverso una delega in bianco al Governo, cioè dicendo al Governo di fare esattamente quello che vuole su due temi così sensibili, come il tema dell'ordinamento Pag. 8penitenziario – che riguarda, tanto per intenderci, tutti i principi relativi all'esecuzione della pena e alle modalità di applicazione delle pene alternative, di cui abbiamo discusso in questi due anni, attraverso i cinque decreti «svuota carceri», – quindi dire al Governo di fare esattamente quello che vuole sulla esecuzione delle pene, anche ad esempio in materia di benefici, in materia di sconti, in materia di permessi nei confronti di chi commette reati credo che sia indegno e vergognoso e questo è il motivo per cui noi abbiamo presentato emendamenti soppressivi, tanto sull'articolo 28, quanto sull'articolo 29. Dare al Governo o agli uffici del Ministero la possibilità di cambiare nuovamente le norme relative a coloro i quali sono in carcere, probabilmente alleviando le loro condizioni, ad esempio togliendo gli automatismi sulla negazione dei benefici nei confronti dei recidivi, significa aprire le porte a nuovi decreti «Svuota carceri». Questo per noi è inaccettabile e in quei pochi minuti che abbiamo a disposizione vogliamo comunque lasciarne traccia in questo debole e flebile dibattito parlamentare.

  PRESIDENTE. Avverto che il gruppo della Lega Nord e Autonomie ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza.
  Come già fatto in precedenti analoghe circostanze, la Presidenza consentirà ai deputati di tale gruppo lo svolgimento di brevi interventi da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Solo per segnalare come l'emendamento soppressivo che Forza Italia ha presentato a nome della collega Santelli ha soltanto la funzione di limitare l'ambito di una delega che appare sinceramente eccessivamente aperta e consente al Governo e a chi coopera con il Governo per scrivere queste norme una libertà di azione, a nostro avviso, incompatibile con una discussione parlamentare di importanti capisaldi del processo penale.
  È evidente che le tematiche trattate in questo titolo sono tematiche assolutamente fondamentali, dalle intercettazioni, all'ordinamento penitenziario; vedremo anche che c’è un emendamento sul riordino delle norme già esistenti nell'ambito del codice penale. Sostanzialmente, noi stiamo mettendo nelle mani del Governo una grossa scommessa che, ad avviso di Forza Italia, sarebbe stato molto più opportuno discutere nell'ambito del Parlamento perché il dibattito potesse essere ovviamente più ampio, ma allo stesso tempo più dettagliato, senza dare all'Esecutivo un potere che sostanzialmente in questa materia credo questa norma descriva con ampiezza eccessiva. Noi voteremo contro.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 28.1, Santelli 28.2 e Sarti 28.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dambruoso, Paolo Russo, Carbone, Monchiero. Altri che non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  462   
   Votanti  460   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  231   
    Hanno votato
 170    
    Hanno votato
no  290).    

  (Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 928.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo e sul quale il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marotta, Manfredi. Ci siamo ? Di Lello.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  466   
   Votanti  348   
   Astenuti  118   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato
 346    
    Hanno votato
no    2).    

  (Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 28.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gelmini, Oliverio. Altri ? Carrozza. Ci siamo ? Io non la vedo; mi faccia segno lei. Altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  467   
   Votanti  459   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  230   
    Hanno votato
 168    
    Hanno votato
no  291).    

  (Il deputato Senaldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario. Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 28.150.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.

  GIULIA SARTI. Grazie, Presidente. Stiamo arrivando al cuore di questo provvedimento, ai due articoli cruciali in cui sostanzialmente si dà al Governo la facoltà di poter scrivere quello che vuole nei decreti legislativi delegati, sia in materia di intercettazioni, sia in materia di ordinamento penitenziario, con i pochi paletti messi dall'articolo 30 e dall'articolo 29.
  I cittadini non sanno qual è il procedimento che sta dietro a queste deleghe e allora vediamo di raccontarlo. Il Governo si scrive il suo disegno di legge, lo presenta al Parlamento e in questo disegno di legge delega se stesso a scrivere, appunto, quello che vuole nei futuri decreti legislativi. Quando arrivano questi decreti legislativi, il Parlamento non può fare emendamenti su questi testi, ma può semplicemente esprimere dei pareri: le Commissioni competenti esprimono entro 45 giorni dei pareri non vincolanti al Governo.
  Che cosa è successo fino ad ora ? È successo che molto spesso il Governo se ne fregava altamente dei pareri delle Commissioni competenti e quindi, dato che questi pareri non sono mai stati vincolanti e continuano a non essere vincolanti, il Governo sostanzialmente se ne frega delle osservazioni del Parlamento. La funzione di noi parlamentari viene ridotta allo zero assoluto e questo grazie proprio alla modalità di delega adottata tantissimo anche da questo Governo Renzi.
  Allora, con questo emendamento noi vogliamo cercare di rendere più vincolanti i pareri delle Commissioni e cosa prevediamo ? Prevediamo che quando il Governo non si vuole attenere ai pareri delle Commissioni parlamentari che si sono espresse deve motivare le ragioni.
  Deve fare arrivare alla Commissione competente il proprio parere sul perché non vuole attenersi e, successivamente, le Pag. 10Commissioni possono nuovamente esprimersi, dare un altro parere, e il Governo sarà vincolato a questo secondo parere espresso dalle Commissioni. Ora, noi siamo contenti, perché il dibattito che vi è stato su questa delega ha permesso, in sede di Commissione, di presentare un successivo emendamento, che è quello che andremo a votare dopo il mio, dove almeno si prevede questo secondo passaggio.
  Quindi, il fatto che il Governo debba motivare il perché non si vuole attenere ai pareri delle Commissioni finalmente verrà sancito e viene previsto dall'emendamento successivo, e di questo siamo ben felici. Vorremmo però – la differenza sta qui fra il mio emendamento e quello successivo – che, quando la Commissione si esprime nuovamente, questo nuovo parere venga reso vincolante, e quindi che il Governo, per una volta nella vita, si debba attenere a quello che dice il Parlamento, non a quello che vuole fare lui.
  Altrimenti, quello che noi facciamo qui, ogni giorno, nelle Commissioni, viene praticamente vanificato nel momento in cui stiamo sostanzialmente e semplicemente ratificando quello che vuole fare il Governo Renzi. Noi non ci stiamo: questo vuole dire svilire le opposizioni, questo vuole dire svilire il potere del Parlamento, e non in materie superficiali. Stiamo parlando del codice penale, stiamo parlando del codice di procedura penale, stiamo parlando delle intercettazioni, stiamo parlando dell'ordinamento penitenziario, stiamo parlando dei detenuti nelle carceri, stiamo parlando di argomenti e di temi fondamentali per la vita democratica di un Paese.
  Ed è per questo che chiamiamo tutti alla responsabilità, anche quando dovremo votare i successivi emendamenti sull'articolo 29 e sull'articolo 30, perché non possiamo più permetterci, in questo Paese, di delegare a un Governo non votato da nessuno di poter fare quello che gli pare anche su materie così importanti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Per questo, se ritenete che il nostro compito qui non sia semplicemente quello di mettere il ditino e votare «sì», «no» o «astenuto», e magari poter avere anche un ruolo più importante, il ruolo che ci hanno dato i cittadini, allora sarebbe il caso di votare favorevolmente a questo emendamento e a quelli che verranno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, Forza Italia voterà favorevolmente su questo emendamento, con una spiegazione molto chiara: è evidente che si tratta di una sorta di moral suasion – o, se volete, di legal suasion – nei confronti del Governo perché gestisca questa delega con grande senso di responsabilità. È evidente che la tipologia dei beni, come correttamente diceva la collega Sarti, induce, su questa delega, ad una particolare attenzione, ad un calibro dell'esercizio della delega perfettamente controllato e controllabile dal Parlamento. Da questo punto di vista, l'emendamento ha questo spirito e noi voteremo favorevolmente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Presidente, per esprimere il voto favorevole da parte della Lega all'emendamento della collega Sarti, che credo sia l'introduzione di un sacrosanto principio di bilanciamento rispetto al tentativo di esautorare il Parlamento, e quindi l'unico organo, probabilmente, legittimato a disciplinare una materia così delicata, laddove siamo di fronte, lo ripetiamo, ad una delega sostanzialmente in bianco su temi, da un lato, estremamente delicati e, dall'altro lato, rispetto ai quali il Parlamento in passato si è espresso, in modo particolare sulla modifica dell'ordinamento penitenziario con i decreti o con i disegni di legge «svuota carceri» di cui parlavamo prima.Pag. 11
  Riteniamo quanto meno legittimo che il Parlamento e le Commissioni possano esprimere non semplicemente un parere, che il Governo, nella stragrande maggioranza dei casi, non tiene in considerazione, ma un equilibrato e sacrosanto bilanciamento di poteri e di competenze.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Volevo dare un esempio concreto di quanto sia poco rilevante l'attività del Parlamento, che è ormai diventato lo zerbino del Governo Renzi. La scorsa settimana, in Commissione, è arrivato il decreto sulla delega fiscale, che è l'ennesimo regalo agli evasori.
  Tanto per dirne una, si aumenta la soglia da 50 mila a 150 mila sotto la quale l'evasione per dichiarazione infedele non è reato. Le Commissioni riunite giustizia e finanze di Camera e Senato, non il MoVimento 5 Stelle, avevano chiesto che le pene, visto che si era aumentata la soglia, chiaramente solo per lavarsi un po’ la coscienza, fossero aumentate, sia quella per la dichiarazione fraudolenta, sia quella per la dichiarazione infedele. Questo era il parere votato dalla maggioranza nelle Commissioni riunite giustizia e finanze.
  Cosa ha fatto il Governo ? Ha presentato il decreto dicendo che non aumenta un bel niente. Perché ? Qual è la motivazione ? Perché non le vuole aumentare, perché sono congrue le pene che ci sono già. Questo è il modo in cui mortificate costantemente il Parlamento italiano e il motivo per cui dovreste essere qui, cioè lavorare per i cittadini e non per gli evasori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 28.150, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  464   
   Votanti  463   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  232   
    Hanno votato
 170    
    Hanno votato
no  293).    

  (Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 28.600 della Commissione, con il parere favorevole della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  465   
   Votanti  464   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  233   
    Hanno votato
 463    
    Hanno votato
no    1).    

  (La deputata Nardi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole. Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 28, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bernini, Gelmini, Zoggia...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 12
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  463   
   Maggioranza  232   
    Hanno votato
 300    
    Hanno votato
no  163).    

  (La deputata Terzoni ha segnalato che ha erroneamente votato a favore, mentre avrebbe voluto votare contro. Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito a votare).

(Esame dell'articolo 29 – A.C. 2798-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 29 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2798-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 29.600 della Commissione e sull'emendamento Verini 29.152, se riformulato sostituendo la parola: «utilizzabili» con la seguente: «utilizzate». La Commissione esprime parere contrario su tutte le altre proposte emendative riferite all'articolo 29.

  PRESIDENTE. Il relatore di minoranza ?

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Grazie. Esprimo parere contrario sull'emendamento Santelli 29.50, mentre esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Molteni 29.1 e Daniele Farina 29.150 e sugli emendamenti Ferraresi 29.2, Mannino 29.301, Micillo 29.302, Terzoni 29.303, Zolezzi, 29.304 e 29.309. Sull'emendamento Mannino 29.313...

  PRESIDENTE. Aspetti un secondo, gli emendamenti Zolezzi 29.309, Busto 29.310, Daga 29.311 e De Rosa 29.312, sono stati ritirati. Arriviamo, invece, al subemendamento Ferraresi 0.29.600.1

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sul subemendamento Ferraresi 0.29.600.1.

  PRESIDENTE. Poi ci sono i subemendamenti Occhiuto 0.29.600.2, 0.29.600.3 e 0.29.600.4.

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sul subemendamento Occhiuto 0.29.600.2, mentre esprimo parere contrario sui subemendamenti Occhiuto 0.29.600.3 e 0.29.600.4.

  PRESIDENTE. Poi c’è l'emendamento 29.600 della Commissione a cui si riferiscono questi subemendamenti.

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Poi c’è l'emendamento Mannino 29.313.

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Sull'emendamento Micillo 29.314 ?

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole.
   Il parere è, inoltre, favorevole sugli emendamenti Terzoni 23.315, Mannino 29.317 e Micillo 29.318. Il parere è, invece, contrario sull'emendamento Santelli 29.4, mentre è favorevole sugli emendamenti De Rosa 29.323, Mannino 29.330 e Ferraresi 29.156.
  Sugli identici emendamenti Ferraresi 29.157 e Turco 29.158...

  PRESIDENTE. Immagino sia favorevole.

Pag. 13

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. ... il parere è favorevole, mentre sull'emendamento Verini 29.152 ci rimettiamo all'Aula.
  Il parere è, altresì, favorevole sull'emendamento Busto 29.340. L'emendamento Daga 29.341 è stato ritirato ?

  PRESIDENTE. No, l'emendamento Daga 29.341 non è ritirato.

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Lo ritiriamo.

  PRESIDENTE. È ritirato, sta bene.

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Il parere è, inoltre, favorevole sugli emendamenti Mannino 29.346, Micillo 29.348, Ferraresi 29.160, De Rosa 29.350, Mannino 29.351, Micillo 29.352, Terzoni 29.353, Zolezzi 29.354, Busto 29.355, Ferraresi 29.161, Turco 29.154, Daga 29.360, De Rosa 29.365, Mannino 29.366, Micillo 29.361, Terzoni 29.370, Zolezzi 29.371, Ferraresi 29.162, Turco 29.153 e 29.155, De Rosa 29.385, Busto 29.386, Zolezzi 9.387, Terzoni 29.388, Mannino 29.390, sugli identici emendamenti Ferraresi 29.163 e Santelli 29.165, nonché sugli emendamenti Ferraresi 29.10, Zolezzi 29.392, Terzoni 29.394 e Daga 29.395.
  Il parere è, poi, contrario sugli identici emendamenti Santelli 29.166 e Sannicandro 29.151, è favorevole sull'emendamento Ferraresi 29.13, mentre è contrario sull'emendamento Santelli 29.167. Il parere è, inoltre, favorevole sugli emendamenti Sarti 29.168, Mannino 29.396, Ferraresi 29.14, sugli identici emendamenti Ferraresi 29.15 e Molteni 29.16, sugli identici emendamenti Molteni 29.20 e Ferraresi 29.21 e sugli identici emendamenti Santelli 29.169 e Turco 29.170.
  Il parere è, infine, contrario sugli emendamenti Santelli 29.171 e 29.172.

  PRESIDENTE. La ringrazio, anche per la velocità.
  Il Governo ?

  ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Perfetto. Siamo a pagina 9, passiamo dunque alla votazione dell'emendamento Santelli 29.50.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 29.50, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Frusone, Malpezzi... Frusone è riuscito ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  465   
   Votanti  445   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato
  51    
    Hanno votato
no  394).    

  (La deputata Rotta ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario. Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 29.1 e Daniele Farina 29.150.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Dopo quattro giorni di discussione e circa 300 emendamenti votati, siamo arrivati a quello che per alcuni è il cuore di questo provvedimento: la disciplina delle intercettazioni. In realtà parliamo di una frazione di questa disciplina. Tuttavia, per essere arrivati fin qua, cioè, all'articolo 29, con tutto questo lavoro alle spalle, vuol dire Pag. 14che abbiamo modificato il codice di procedura penale e molte altre cose. Però, se leggiamo il giornale e la stampa – diciamolo – soprattutto quotidiana, questo è il provvedimento sulle intercettazioni, che è un fatto abbastanza singolare.
  Il tema è certamente delicato, tanto è vero che il Parlamento, in più legislature, si è cimentato, devo dire, con scarsa fortuna o scarsi risultati.
  Il tema è delicato, perché si tratta di contemperare il diritto alla riservatezza delle conversazioni e il diritto all'informazione, il diritto di cronaca, fatte salve ovviamente le esigenze di indagine, che sono a latere di quanto noi andremo a modificare.
  Ma sul fatto che questa parte della disciplina in discussione debba essere riformata noi non abbiamo dubbi. Abbiamo, invece, fortissimi dubbi e contrarietà, direi decisive, sul veicolo che è stato scelto, che è quello di una delega al Governo: una delega che era vaga nella formulazione iniziale ed è diventata ancor più fumosa. È sostanzialmente una carta in bianco al Governo.
  Non abbiamo dubbi che si debba smettere di buttare in piazza i fatti di terzi non rilevanti ai fini di giustizia penale. Troppe volte, infatti, abbiamo letto cose che con il diritto di cronaca o con il diritto degli italiani ad essere informati c'entrano poco o nulla. C'entravano più e c'entrano più con i click e con le copie vendute.
  Rispetto a questa parte del provvedimento si è parlato di un rischio bavaglio. Noi diciamo che più che quello, c’è un rischio delega, o meglio che quel rischio bavaglio è inserito nella delega, che, come ho già avuto modo di dire, è troppo generica e troppo lasca.
  Tuttavia, esprimendo la totale contrarietà al veicolo delega per la riforma della disciplina delle intercettazioni, non voteremo quegli emendamenti che hanno una chiara marca ostruzionistica, di cui purtroppo sono seminate le prossime ore del nostro lavoro.
  Diverso sarà ovviamente l'atteggiamento quando si discuterà, sempre nel medesimo luogo, delle registrazioni fraudolentemente effettuate, che è un capolavoro di norma ad personam. Ma per arrivare a questo abbiamo ancora un po’ di strada da fare (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. L'articolo 29 è, senza mezzi termini, uno dei più grossi attacchi alla libertà di informazione, alla Costituzione e alla democrazia di questo Paese degli ultimi trent'anni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  In una volta sola si riesce ad andare ad attaccare dalla pubblicazione e pubblicabilità delle intercettazioni alle registrazioni di privati cittadini, al diritto di ricorso in Cassazione e anche i tabulati telefonici sono ristretti con la garanzia giurisdizionale. Non a caso questa estate la ex presidente della Commissione giustizia, nonché avvocato, Bongiorno ha detto che il Governo Renzi sta facendo più di quello che pensava di fare Berlusconi sulle intercettazioni.
  E non a caso, Presidente, il Partito Democratico, con questo bel volantino (Mostra un volantino), diceva che il disegno di legge sulle intercettazioni non ha nulla a che fare con la tutela della riservatezza personale. «Vogliono limitare pesantemente la libertà di informazione, a tutela degli interessi dei potenti». Presidente, questo è il volantino che il PD aveva pubblicato solo qualche anno fa e ora si stanno rimangiando totalmente la parola intervenendo sulle intercettazioni.
  E allora, Presidente, cosa si vuole fare con questo articolo ? Si vuole intervenire per dire semplicemente che alcune intercettazioni non devono finire negli atti, che alcune intercettazioni non possono essere pubblicate dai giornalisti, anche se sono vere. Magari sono rilevanti per la vita pubblica del Paese, per la vita politica di persone, politici che hanno compiuto nefandezze e vergogne alle spalle dei cittadini, ma i cittadini non lo devono sapere Pag. 15(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  C’è un'emergenza privacy in questo Paese ? Secondo noi non c’è un'emergenza privacy per i cittadini. Infatti, le violazioni in questo caso sono pochissime. Ma per i politici c’è questa emergenza ? Assolutamente sì. I politici hanno l'emergenza di mettere il bavaglio al giornalismo di inchiesta, per fare in modo che intercettazioni scomode non possano uscire sui giornali, quindi per fare in modo che i cittadini, che da lì a poco li andranno a votare, non possano essere informati.
  Questa è una vergogna, Presidente. È una vergogna che arriva soprattutto dal Partito Democratico. Qualche anno fa forse in questo senso si sarebbero potuti fare anche i girotondi, le barricate, ostruzionismo vario, ma questa volta sono tutti in silenzio. Tutti in silenzio, se non il MoVimento 5 Stelle e qualche giornalista coraggioso.
  Ringraziamo ancora quei giornalisti che si sono messi in gioco per difendere la libertà di informazione, la libertà di democrazia, di ricevere, appunto, informazioni su quelli che sono gli scandali della politica. E ancora una volta, Presidente, il Partito Democratico – in modo ipocrita ! – dice che difende la libertà dei giornalisti, dice che difende la libertà di informazione, ma con questo provvedimento gli mette il bavaglio, mette il bavaglio ai magistrati, nel silenzio più totale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole Ferraresi, io non l'ho interrotta, però le ricordo che non si possono esporre volantini, manifesti e altro in Aula.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Verini. Ne ha facoltà.

  WALTER VERINI. Grazie, Presidente. Sento il bisogno anch'io di intervenire nel momento in cui si inizia a trattare questo articolo, su cui molto si è discusso, sia pubblicamente, nell'opinione pubblica, nei mezzi di comunicazione, sia nel lavoro importante che ha fatto la Commissione giustizia, la quale, nel procedere verso questo appuntamento d'Aula e prima di licenziare il provvedimento in Commissione, ha audito personalità di grande spessore, sia esperti e magistrati, sia personaggi che rappresentano il mondo dell'informazione, come direttori di giornali e rappresentanti delle associazioni di giornalisti.
  Io credo che si tratti di un tema davvero delicato e posso dire – io che sono qui dalla precedente legislatura – che si sta affrontando questo tema nel modo giusto. In questo Parlamento e in questo Paese, per fortuna, per la prima volta dopo troppi anni, si affronta il tema della giustizia in maniera sistemica, ossia si parla dei temi della giustizia dal punto di vista del sistema della giustizia e non sull'onda di procedimenti che riguardano questa o quella parte, questo o quel personaggio. E in questo provvedimento, in quest'articolo, si cerca di tenere insieme due principi costituzionalmente inviolabili: il diritto all'informazione, che è intangibile, soprattutto e sempre in un sistema democratico, e il diritto alla riservatezza delle persone.
  In questo senso, non è sospettabile di connivenza, tra virgolette, con il Governo anche il rappresentante di SEL Daniele Farina, che poco fa su questi temi ha usato toni e parole del tutto condivisibili, quando ha invitato giustamente a tenere insieme queste due esigenze. Io credo, obiettivamente, che il lavoro fatto tenga insieme queste esigenze.
  Innanzitutto, inviterei coloro che provano fastidio per ogni cambiamento che questo Governo e questa maggioranza portano avanti, che vorrebbero un Parlamento paralizzato per poter sputare ancora sulle istituzioni che non fanno le leggi, che non cambiano il Paese, a una riflessione: gridare sempre «Al lupo ! Al lupo !» può essere pericoloso, controproducente, perché, qualora poi il lupo arrivasse davvero, allora nessuno crederebbe a questi allarmi.
  Abbiamo iniziato questa discussione dicendo: vedete, voi volete limitare, colpire il potere della magistratura di usare le intercettazioni Pag. 16per fare le indagini. Una balla, una bugia, un «Al lupo ! Al lupo !» perché né il Governo, né questa maggioranza, né tantomeno il Partito Democratico hanno mai pensato, per un solo momento, che si potesse limitare il potere della magistratura per le indagini. Anzi, cerchiamo di fluidificarle, soprattutto per i reati che riguardano la pubblica amministrazione. Quindi, una balla smentita dai fatti.
  Si dice adesso: si vuole limitare il potere della stampa di scrivere. Ma, guardate, io lo dico nel mio piccolo, in quanto sono iscritto all'ordine dei giornalisti dal 31 gennaio 1978 come giornalista professionista e da due anni prima come giornalista pubblicista.
  Lo dico non perché sia un titolo da vantare, non è proprio il caso, ma perché sono sensibile, anche personalmente oltre che come tutto il mio gruppo parlamentare, all'esigenza di tutelare la libertà di informazione, di tutelare il giornalismo d'inchiesta. Ma lo dico io, che giornalismo d'inchiesta è quello che pensa che l'unico modo per fare inchiesta sia quello di pubblicare, come una bacheca, i brogliacci delle intercettazioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente) ? Dobbiamo dirlo questo, lo dico da giornalista, perché quando c'erano giornali e giornalisti senza che le intercettazioni venissero usate così come se piovesse, le inchieste c'erano e io venivo da un giornale, sia pure in provincia, che si chiamava Paese Sera e che faceva le inchieste senza nessun timore reverenziale nei confronti del potere.
  Aggiungo anche un'altra cosa, e qui lo dico a tutti noi, lo dico anche a me, io continuo a pensare che in questo Paese il problema fondamentale sia la corruzione, sia il fatto che la corruzione è troppo invasiva e non dico altro, sapete di cosa parlo, però, al tempo stesso, come si può ignorare il fatto che cittadini, politici o non politici, perché si vuole veramente non tenere conto del fatto che la vita...

  PRESIDENTE. Concluda.

  WALTER VERINI. Io credo di avere del tempo, Presidente.

  PRESIDENTE. Lei ne ha quanto ne hanno i gruppi, cioè cinque minuti. Ha superato il tempo da più di 40 secondi, quindi la inviterei a concludere.

  WALTER VERINI. Mi avevano detto che il nostro gruppo aveva del tempo, chiedo scusa, Presidente. Avevo capito che il nostro gruppo avesse del tempo per questo, comunque sto finendo.

  PRESIDENTE. Lei ha il tempo massimo per gli interventi a nome del gruppo che è di cinque minuti. Finito quello, io la invito a concludere.

  WALTER VERINI. Mi avvio a concludere, allora. Vorrei invitare semplicemente a tenere conto anche del diritto delle persone quando non c'entrano niente, quando le intercettazioni non hanno rilevanza penale, quando non c’è nessuna attinenza e quando ci sono persone che non c'entrano niente con il procedimento penale.

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  WALTER VERINI. Ebbene, costoro hanno il diritto di non vedere la propria vita messa in piazza. È un principio democratico, non lo sottovalutate. Poi, e chiudo senza polemiche, quando leggeremo sui giornali le intercettazioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Onorevole Verini, mi dispiace, la ringrazio, ma siamo un minuto e mezzo oltre il suo tempo, non posso darle di più.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, io non sempre sono d'accordo con Pag. 17l'onorevole Verini, ma questa volta sono, invece, così d'accordo che vorrei continuare il suo intervento, credo che dirò alcune cose che lui avrebbe detto se ne avesse avuto il tempo. Guardate che la Costituzione italiana tutela il diritto alla segretezza della corrispondenza e noi dobbiamo bilanciare i valori costituzionali. Si può dire che questa legge ecceda nel privilegiare il diritto alla segretezza della corrispondenza, il diritto alla privacy rispetto ad altri diritti ? Si può dire, discutiamone, ma interventi i quali ignorano il fatto che esista un diritto alla privacy e che questo vada tutelato si pongono fuori dell'ambito costituzionale. Si dice: i politici devono vivere in una sfera di vetro, il diritto va tutelato per gli altri, ma non per i politici. Ma nelle intercettazioni è coinvolto un sacco di gente che parla con il politico, ma non fa politica. Non difenderemo neanche il loro diritto alla privacy ? Non difenderemo il diritto alla privacy di una ragazza della quale si pubblicarono cose che riguardavano soltanto lei e il suo fidanzato, se ne aveva uno, e che è stata sputtanata – scusate l'espressione – su tutti i giornali italiani ? Non difenderemo neanche questo tipo di diritti ?
  Veniamo ai politici; Talleyrand, che era un farabutto, ma capiva le cose del mondo, ha scritto una volta: datemi il controllo della corrispondenza di una persona e io vi farò impiccare anche il più onesto degli uomini. Avendo a disposizione una massa enorme di affermazioni – vere, false, provate, non provate, dirette, indirette, sentito dire, non sentito dire, tutte cose che il giudice deve sapere per scoprire la verità –, tagliando e cucendo, è possibile mettere sulla bocca di chiunque le cose più terribili. Questa cosa per la verità la sapeva già Sant'Anselmo. Sant'Anselmo ci ha detto che la Sacra scrittura dice che Dio non c’è. Se andate a leggere la Sacra scrittura troverete l'espressione: Dio non c’è. Certo, bisognerebbe leggerla tutta: Dicit stultus in corde suo non est Deus.
  Dice lo stolto nel suo cuore, non c’è Dio. Se io taglio e dico soltanto metà della frase, arrivo a dire che la scrittura afferma che non c’è Dio. Quante operazioni di taglia e cuci abbiamo visto sui nostri giornali, fatte con grande disinvoltura ? Un magistrato impiega anni a capire quale è la verità in atti giudiziari che coprono tutti gli scaffali di una biblioteca e un giornalista, tagliando e cucendo, crea una sentenza che viene proposta agli uomini, alla gente e al pubblico molto prima che il processo abbia avuto luogo. Quella sentenza ti rimane addosso e poi non era vero niente. Non era vero niente ma, nella memoria della gente, rimangono delle ricostruzioni fantasiose che non hanno nessuna base nella realtà.
  Allora, inviterei a maggiore serietà nella discussione. Esiste un diritto alla privacy, esiste per tutti, e tutelare la privacy anche del politico è una cosa che serve al cittadino, perché il cittadino ha il diritto di farsi un'opinione sul politico sulla base di fatti veri e non sulla base di fatti falsi che sono stati pubblicati come se fossero veri. Ha detto che Dio non c’è, a morte ! No, un momento: siamo in grado di ricostruire come l'ha detto, quando l'ha detto, perché l'ha detto e in che contesto l'ha detto ? Lasciamo che questo lo faccia il giudice e poi permetta che al cittadino arrivino notizie penalmente rilevanti e controllate, le quali abbiano un fondamento di verità. Non so se questa legge ci dà il bilanciamento perfetto dei diritti costituzionalmente garantiti. So che non la si può affrontare senza avere in mente che esiste un diritto della pubblica opinione ad essere informati; esiste un diritto del cittadino alla privacy, anche del cittadino politico, ma esiste un diritto di tutti alla verità, perché la questione di fondo è la questione della verità. Se il cittadino non è informato in modo corretto non potrà neanche dare il suo giudizio in modo corretto ed avremo elezioni falsate e una democrazia che va a picco. Dobbiamo evitarlo. Ricordiamoci la Costituzione nella sua integralità e tentiamo di raggiungere il giusto equilibrio dei valori che la Costituzione tutela (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare (NCD-UDC), Pag. 18Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fantinati. Ne ha facoltà.

  MATTIA FANTINATI. Signor Presidente, credo che lasciare ad un Governo, a questo Governo, la delega in bianco sulle intercettazioni è come lasciare la delega ad un ladro a scrivere la legge sul furto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Onorevole Fantinati, la invito comunque a paragoni un po’ più congrui.

  MATTIA FANTINATI. Eh già, direi proprio: «Eh già», perché, in questi ultimi mesi, di casi di intercettazioni che hanno svelato la malapolitica ce ne sono stati davvero tanti e mi riferisco a Incalza e Lupi, Renzi e Adinolfi, la De Girolamo, Mafia Capitale, Berlusconi e Tarantino e quant'altro. Quello che mi chiedo è soprattutto questo: ma i cittadini siamo sicuri che vorrebbero una cosa del genere ? Alla fine, la domanda che sorge spontanea è: ma che c'avete da nascondere ? Quando la Presidente Boldrini, nel suo discorso di insediamento, parlò di come rendere quest'aula una casa di vetro, pensavo – e chiudo – che si riferisse alla trasparenza, non certo ad un isolamento acustico Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, riguardo all'intervento del deputato Verini, che si dice orgoglioso di essere iscritto all'ordine dei giornalisti, sarebbe curioso chiedere all'ordine dei giornalisti se sia orgoglioso della sua iscrizione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole Bonafede, però, chiedo scusa...

  ALFONSO BONAFEDE. Presidente, ciascuno qui dentro può esporre le proprie curiosità o no ? Se poi volete saperlo, dal mio punto di vista, l'ordine dei giornalisti dovrebbe essere altamente non orgoglioso di quella iscrizione, visto l'intervento che ha fatto.

  PRESIDENTE. Onorevole Bonafede...

  ALFONSO BONAFEDE. Ho la libertà di pensiero e qui nessuno mi imbavaglia.

  PRESIDENTE. L'ordine dei giornalisti è altra cosa rispetto al dibattito. La invito ad attenersi al testo, perché, se cominciamo a pizzicarci sul piano personale, ciascuno con chi la pensa diversamente, questa Assemblea perde anche un po’...
  Prego, onorevole Bonafede.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente. Voglio precisare che era stato il Presidente del Consiglio, Renzi, a dire in una conferenza stampa – una delle tante – l'anno scorso che sarebbe stato necessario sentire i giornalisti e i direttori dei giornali per capire cosa si doveva fare sulle intercettazioni. Ebbene, sono stati ascoltati e l'hanno bocciata praticamente tutti la vostra legge bavaglio.
  Nonostante questo, state andando avanti con una norma che è liberticida, rispetto ad un Paese la cui democrazia è già ridotta agli sgoccioli. Presidente, nessuno dice che il giornalismo d'inchiesta è fatto soltanto di intercettazioni, ma togliere al giornalismo d'inchiesta le intercettazioni vuol dire privarlo di uno dei suoi strumenti di informazione più importanti. Questo è evidente a tutti, tranne a voi, che vi state difendendo come casta Pag. 19dall'informazione e dall'opinione pubblica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà. Invito i colleghi a rivolgersi alla Presidenza.

  GIULIA SARTI. Presidente, spero di aver capito male, dagli interventi precedenti, quando si dice: «non stiamo agendo sulla scia di casi eclatanti». «Mafia Capitale» che cos’è ? Le intercettazioni non penalmente rilevanti su «Mafia Capitale» che cos'erano ? Si sono dimessi due Ministri per colpa di intercettazioni non penalmente rilevanti: De Girolamo e Lupi ! Queste come le chiamiamo (Commenti della deputata De Girolamo) ? Era un'intercettazione ambientale, registrazione, è uguale (Commenti della deputata De Girolamo). Ho l'ex Ministro De Girolamo che ovviamente si incaponisce non sul contenuto di questa delega, ma sulla sua situazione personale.

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore !

  GIULIA SARTI. Il punto, Presidente, è che come le intercettazioni erano una priorità per il Governo Berlusconi diventano nuovamente una priorità per il Governo Renzi, ma la pubblicazione delle intercettazioni non può essere una priorità per questo Paese. Noi qui vogliamo parlare di lotta alla corruzione seria, di prevenzione alla corruzione, di lotta alla criminalità organizzata, di reddito di cittadinanza, di lavoro, non di come disciplinare la pubblicazione delle intercettazioni con una delega in bianco ! Questo è quello che non vuole il MoVimento 5 Stelle, ma è quello che invece vuole fare il PD, con il beneplacito di tutti i parlamentari della maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà. Con calma, presidente Sisto, non metta a repentaglio la sua sicurezza e quella dei colleghi intorno.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Soprattutto quella dei colleghi, come sa, Presidente. Io – devo essere sincero – ho due osservazioni da muovere. La prima, che deriva un po’ da una sorta di stupore di pascoliana memoria: benvenuti nell'ambito di coloro che hanno ritenuto le intercettazioni telefoniche dannose, assurde, un sinonimo di inciviltà. Dopo dieci anni che Forza Italia protesta contro questo modo di fare, finalmente in quest'Aula del Parlamento si prende atto che le intercettazioni sono uno strumento di percussione non consentita nei confronti della vita dei cittadini (Applausi polemici dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Ho ascoltato con attenzione l'intervento del professor Buttiglione e del collega Verini, che credo sia un onore avere fra i giornalisti, perché si tratta comunque di chi ha prestato la sua attività con passione, e le sue opinioni certo non intaccano la sua immagine e la sua capacità, però devo dire che questo stupore di fronte ad una presa d'atto che noi abbiamo denunciato da molti anni – abbiamo cercato di farla questa riforma, non c’è stato consentito per tante ragioni che qui non sto ovviamente a elencare –, quindi, il dato che culturalmente oggi quest'Aula riconosca che l'uso delle intercettazioni è un uso che può fare male, credo sia un riconoscimento agli sforzi che Forza Italia ha sempre posto in essere da molti anni, prendendo atto del tiro a bersaglio che nei confronti di tanti suoi esponenti – indipendentemente dai nomi e dai cognomi – ha consentito l'espulsione a mezzo stampa – giusta, ingiusta, comunque illegittima e ingiustificata – di tanti esponenti politici.
  Il processo mediatico – lo dico con grande consapevolezza di chi frequenta anche i marciapiedi delle aule giudiziarie, nel senso buono del termine, cioè con i piedi per terra – è il processo peggiore, quello che fa più male, quello che non ha appello, che non ha possibilità di intervento. Pag. 20Qualsiasi intervento in difesa diventa un intervento di accusa con il contro-commento del giornalista; una sorta di percorso assolutamente perverso che colpisce chiunque – scusate se lo dico –, indipendentemente dalle responsabilità. Questo è un dato di cui il Parlamento deve prendere atto, che oggi culmina in uno sforzo normativo che però, Presidente, intendo criticare, Forza Italia intende criticare, con un secondo ragionamento.
  Primo: la delega che viene affidata con questo articolo 29 è una delega assolutamente generica, che riguarda tanti argomenti e tanti temi, e che credo manifesti in tutta la sua pienezza l'incapacità di raggiungere un obiettivo di tipo parlamentare. Chiarisco: in questo tipo di norme il dettaglio conta molto più del principio. Non basta che una norma abbia un indirizzo: deve avere un dettaglio, perché una parola, un attimo, un secondo, una frazione di secondo di una norma incriminatrice o del processo penale è determinante ! Noi stiamo affidando, su una materia così delicata di diritto penale sostanziale e processuale, al Governo una delega amplissima: di questo noi dobbiamo avere contezza. La eserciterà bene, la eserciterà male, ma il metodo è un metodo che io credo estraneo all'autonomia del Parlamento del dover decidere sul dettaglio di queste norme di garanzia.
  Secondo: stiamo sanzionando l'uso delle intercettazioni fraudolente, tese soltanto a danneggiare l'immagine del cittadino. Bene. Sarà proposto dal Governo, o dal relatore con parere favorevole del Governo, un emendamento che farà salvo il diritto di cronaca, farà salva, giustamente, l'utilizzazione delle intercettazioni nel processo. Io voglio mettere in guardia il Parlamento su questo rischio: che si ritenga, per differenza, che il diritto di cronaca possa comunque ledere l'immagine e la reputazione dei cittadini, e per questo non essere ritenuto lesivo; in contrasto clamoroso con la giurisprudenza della Cassazione, che invece vede nella verità, nella continenza e nell'interesse pubblico le tre categorie che contraddistinguono la violazione per il reato di diffamazione. Attenzione a non trasformare una norma di garanzia nei confronti degli incolpevoli cittadini che si vedono colpiti da intercettazioni fraudolente in una sorta di «contro-garanzia», un diritto di cronaca che possa addirittura essere lesivo dell'immagine. Io credo che in un equilibrato bilanciamento dei poteri la stampa valga quanto i cittadini, i cittadini valgano quanto la giustizia, ma che nessuno si possa arrogare il diritto, per informare, di infrangere la legge, e soprattutto la vita di ciascun cittadino (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pagano. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO PAGANO. Signor Presidente, nel breve tempo a mia disposizione tutto avrei potuto immaginare tranne che si creassero le condizioni per cui io prendessi le difese dell'onorevole Verini; il quale non ha bisogno sicuramente di essere difeso dal sottoscritto, però ha detto una serie di cose assolutamente condivisibili e che non appartengono ad un partito, o comunque ad un'alleanza o ad un componente del Parlamento: appartengono al buonsenso. Quel buonsenso che era sta stato smarrito per anni a seguito di personalismi dei quali la politica si è imbevuta, oggi è stato ritrovato.
  Il ragionamento su cui noi oggi dobbiamo assolutamente porre l'attenzione è quello che esiste tra un certo tipo di giornalismo squalificato, che dobbiamo assolutamente condannare.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  ALESSANDRO PAGANO. Un giornalismo che si nutre di gossip, che si alimenta di giustizialismo e che tende solo a distruggere l'immagine delle persone (sfido chiunque a dire che è normale pubblicare «giornalate» intere pur di distruggere l'immagine di persone), e un giornalismo di inchiesta. Giornalismo come quello, per Pag. 21esempio, che abbiamo visto in questi giorni con la trasmissione Le Iene che ha consentito lo smascheramento di un diffuso sistema di potere, che vedeva assieme fette di magistratura, certamente deviate, e che ha consentito, nell'ambito dei processi sui beni confiscati alla mafia, di farne un uso proprio. Questo è giornalismo di inchiesta, queste sono situazioni che vanno difese.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Di Battista. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Signor Presidente, «il Parlamento degli ipocriti» si scandalizza in quest'Aula più se si pronuncia la parola «ladri» che se si ricorda la disoccupazione giovanile che è arrivata al 60 per cento. «Il Parlamento degli ipocriti» torna dopo l'estate, e le prime due leggi che discute, una serve ad intascarsi i soldi dei rimborsi elettorali senza controllo, e la seconda per mettere mano alle intercettazioni. «Il Parlamento degli ipocriti», con la scusa di voler tutelare la privacy dei cittadini, l'unica cosa che intende tutelare è qualche malefatta di qualche malfattore dall'informazione dell'opinione pubblica.
  Io da cittadino voglio sapere se il figlio di Lupi ha preso un Rolex, anche se non è reato lo voglio sapere se l'ha preso dalla cricca degli appalti di Incalza e delle grandi opere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Io da cittadino voglio sapere se Buzzi, colui che vi finanzia – a voi del Partito Democratico – ritiene Fabio Fucci, il sindaco di Pomezia, un incorruttibile. Lo voglio sapere ! Verini, il MoVimento 5 Stelle non parla e non dice «al lupo ! Al lupo !», dice «al ladro ! Al ladro !» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zolezzi. Ne ha facoltà.

  ALBERTO ZOLEZZI. Signor Presidente, 73 intercettazioni chieste nell'inchiesta a Varese sull'allora Premier Berlusconi, che si vantava con i suoi ospiti che potevano far lavorare chi volevano, dicendolo alle coinvitate. È un'inchiesta in corso, però io penso che sia giusto che i cittadini italiani sappiano se eventualmente il loro Presidente del Consiglio è, come si dice in Liguria, un «can da bagasce», devono saperlo !

  PRESIDENTE. Onorevole Zolezzi, cerchi di avere un linguaggio consono a quest'Aula, non mi costringa a toglierle la parola. Intanto, la richiamo, grazie.

  ALBERTO ZOLEZZI. Devono saperlo perché un Presidente del Consiglio magari è chiamato a decidere se bombardare o meno la Libia, devono sapere se questo Presidente è ricattabile o meno. Questo tramite le intercettazioni si è potuto sapere e magari questa forza non c’è stata, adesso abbiamo un milione di profughi. Anche da lì le intercettazioni sono all'essenza della politica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ermini. Ne ha facoltà.

  DAVID ERMINI. Signor Presidente, volevo chiarire alcuni aspetti. All'onorevole Sisto vorrei dire: mi dispiace, Sisto, ma non siamo uguali. Le intercettazioni noi non le tocchiamo, lo strumento delle intercettazioni rimarrà totalmente pieno e in mano alla magistratura. Questo Parlamento non lo tocca. Non siamo però nemmeno uguali a quelli che vengono qui a scaricare le loro frustrazioni personali e professionali, a quelli che vengono a sfogare il loro assenso di inutilità, i loro fallimenti umani, la mancanza dei rapporti umani e di rispetto reciproco (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! Non siamo uguali a quelli abituati al regime del loro partito, nel terrore della non ricandidatura o dell'espulsione in cui vivono e non contraddistinguono il rispetto con il diritto. Noi non siamo questi, noi siamo al di là di Pag. 22tutto questo, con l'equilibrio e il buonsenso, rispettiamo la Costituzione nella difesa della giustizia e del diritto della stampa. Non siamo proprio uguali a voi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Toninelli. Ne ha facoltà.

  DANILO TONINELLI. Signor Presidente, io vorrei fare una disamina da buon padre di famiglia, cioè come fossi un cittadino che guarda dall'esterno (Commenti)...

  PRESIDENTE. Colleghi, allora, che cos’è questo commento ?

  DANILO TONINELLI. ... quello che sta avvenendo in questo Parlamento e da buon padre di famiglia oggi vedo che l'Italia è al primo posto – lo dice l'agenzia Transparency – per corruzione tra i 28 Paesi dell'Unione europea, che l'Italia è al settantatreesimo posto al mondo per libertà di informazione. Questi due dati portano a che cosa ? A un Parlamento dove il partito di maggioranza che abbiamo visto essere gemello siamese del partito di centro-destra di Silvio Berlusconi cosa fa ? Limita, anzi, cancella le intercettazioni con rilevanza penale, ciò significa che toglie il principale strumento che serve ai cittadini per sapere se il proprio rappresentante o governante è onesto o disonesto. Io pongo a voi signori una domanda: chi aiutate con questa norma ? I cittadini normali o quella casta costituita da quell'assembramento di persone, politici e imprenditori, uniti dalla collusione e dalla voglia di fare gli interessi propri ? Evidentemente la prima, ma il vostro fine è chiarissimo, è sempre lo stesso: voi solo facendo così, mettendo il bavaglio alla consapevolezza dei cittadini, potrete essere ancora votati, altrimenti nessuno mai vi potrà più votare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ricordo di rivolgersi direttamente alla Presidenza. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signor Presidente, qui appunto c’è la conferma di come il giustizialismo e la mancanza di rispetto della verità per fini propagandistici ed elettoralistici sia un dato costitutivo del MoVimento 5 Stelle. Infatti il vertice del MoVimento 5 Stelle, oltre ad essere guidato da Casaleggio, che è un provocatore come Grillo, un suo blogger che sostanzialmente conferma quello che ha sempre fatto con Di Pietro, quando lanciava comunicati provocatori per far rispondere con delle repliche esponenti politici poi da querelare, sostanzialmente continua nella sua opera di non riconoscimento del diritto di privacy.
  Soprattutto, è abbastanza ipocrita il fatto che ci si appelli a dare più forza all'informazione pubblica. Ma qual è l'informazione pubblica che voi fate ? È spazzatura, è disinformazione, tze-tze, quella roba lì...

  PRESIDENTE. Onorevole Zaccagnini, si rivolga alla Presidenza.

  ADRIANO ZACCAGNINI. ... è la vostra informazione pubblica, la vostra idea di informazione pubblica; o l'ipocrita Di Battista, che va in televisione a dire che la TASI non c’è nei comuni dove governano (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico). Questo è il modo in cui informate o disinformate ?
  Concludo, dicendo che io credo che il giornalismo squalificante, il giornalismo che non è giornalismo d'inchiesta è quello che ha creato i presupposti per arrivare poi ad un riequilibrio sulla materia, a una stretta, come viene definita dai deputati del MoVimento 5 Stelle. Ma io credo che sia un riequilibrio e gli attacchi strumentali (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà e di deputati del gruppo Partito Democratico)...

Pag. 23

  PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, Presidente. Io ritengo che chi è impegnato in politica, in generale, non possa mettere minimamente in discussione l'importanza e l'utilizzo delle intercettazioni in una serie enorme di indagini. Quindi, ritengo, personalmente, che, per esempio sul cellulare o quant'altro, sia un grande strumento trasparenza se siano disposte delle intercettazioni.
  Detto questo, non possiamo accettare lezioni da chicchessia, oppure differenze su cosa sia meglio o peggio. Non so cosa sia meglio o peggio: ritengo che sia giusto, ma ritengo che nel nostro Paese, fino a tutt'oggi, ci sia stato un utilizzo barbarico per quanto riguarda alcune pubblicazioni delle intercettazioni, cosa completamente diversa rispetto allo strumento di cui la magistratura deve disporre.
  Al collega Ermini dico solo una cosa: ribadisco che non so dove stia il meglio e il peggio, ma sicuramente voi, attraverso il controllo di spezzoni di magistratura e l'utilizzo politico di alcune indagini e di alcune intercettazioni, in quell'ambito siete stati e continuate forse ad essere il peggio.
  Su questo non c’è alcun dubbio e la storia scriverà parecchio su questo tipo di utilizzazione delle intercettazioni, in riferimento a quelle che ci sono e continuano ad esserci anche con l'utilizzo barbarico dello strumento mediatico-giudiziario. Questo siete e questo forse rimarrete sempre (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Massa. Ne ha facoltà.

  FEDERICO MASSA. Signor Presidente, francamente resto un po’ stupito dall'assoluta distanza tra il testo di quello che stiamo votando e la discussione che stiamo facendo. È una contraddizione che è emersa, a mio modo di vedere, in maniera assolutamente chiara confrontando la tesi del MoVimento 5 Stelle con quella poi sostenuta dall'onorevole Sisto e, da ultimo, dall'onorevole Palese.
  La delega, non è generica perché vincola il Governo alla ponderazione degli interessi in gioco. Da una parte, invece abbiamo la rivendicazione del giustizialismo assoluto, ma non del giustizialismo, perché in questa legge non c’è nulla che impedisca le intercettazioni per accertare i reati, che è lo scopo delle intercettazioni. Qui stiamo discutendo delle intercettazioni come strumento di informazione; l'intercettazione è lo strumento processuale per garantire l'accertamento della verità e, come noi abbiamo impedito che si limitasse la possibilità di intercettare per accertare la verità, in un equilibrio che è garantito dal giudice, io resto veramente sorpreso dinanzi a una legge che rimette al giudice la valutazione, una canea che presuppone aprioristicamente la volontà di porre il bavaglio.
  Siete voi che non avete fiducia nel giudice e nel giudicante. È un equilibrio che serve per salvaguardare l'intera democrazia e la Costituzione, che non può essere presa a pezzetti e per i pezzetti che convergono (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Morani. Ne ha facoltà.

  ALESSIA MORANI. Grazie, Presidente. Qui si parla di pubblicazione di intercettazioni di persone terze che non c'entrano nulla con il processo e che non hanno rilevanza penale. Io avrei una domanda per i paladini del diritto dell'informazione e della trasparenza che siedono alla mia sinistra: perché non è diritto all'informazione sapere quanto hanno speso nella loro manifestazione ad Imola ? Perché non è diritto di informazione sapere i conti del loro partito (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)  ?
  Perché se il diritto di informazione esiste o è sempre o è mai. Quindi, tante Pag. 24chiacchiere, come sempre, e pochi fatti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Dall'Osso. Ne ha facoltà.

  MATTEO DALL'OSSO. Presidente, vorrei avvisare l'onorevole che prima ha parlato che i costi della manifestazione, che terremo a Imola, li pubblicheremo dopo aver fatto la manifestazione a Imola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  E noi, Presidente, non ci siamo intascati i milioni di euro che si sono intascati loro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. All'onorevole Morani dico che bisognerebbe attenersi al merito, perché se si cominciano a fare provocazioni tra un gruppo e l'altro noi andiamo avanti tutto il pomeriggio a risponderci su argomenti che sono cosa altra dal testo in esame.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Presidente, innanzitutto ringrazio la collega Morani per la non voluta pubblicità all'evento del 17 e 18 ottobre (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), per cui invito tutti quanti a Imola. Vorrei poi fare presente che logica vuole che non si possono dire dei costi che non si sono ancora sostenuti, però l'illogicità alberga nel PD.
  Per quanto riguarda questo provvedimento, Presidente, io da cittadino vorrei sapere ed essere messo a conoscenza del fatto che un generale della Guardia di finanza, che deve indagare sul sindaco di Firenze, ora Presidente del Consiglio, appelli bonariamente la stessa persona, su cui deve indagare, come «uno stronzo». Mi interessa e mi interessa parecchio questa situazione: non potrei conoscerla qualora dovesse passare questo disegno di legge (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole Colletti, sarebbe bene avere un linguaggio consono almeno dentro quest'Aula.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 29.1 e Daniele Farina 29.150, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Carloni, Marotta, Cominardi, Vazio, Simoni. Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  436   
   Votanti  432   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  277).    

  (La deputata Di Salvo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Sospendo ora la seduta. Il seguito del provvedimento è rinviato alla ripresa pomeridiana della seduta, che inizierà alle ore 15,30.

  La seduta, sospesa alle 14,10, è ripresa alle 15,40.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Boccia, Michele Bordo, Causin, Costa, Dambruoso, Dellai, Di Lello, Ferranti, Gregorio Fontana, Garofani, Giancarlo Giorgetti, Losacco, Antonio Martino, Mazziotti Di Celso, Merlo, Migliore, Pes, Piccoli Nardelli, Portas, Realacci, Pag. 25Rosato, Sanga, Sani, Scotto, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente novantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

  PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data odierna, la deputata Nunzia De Girolamo, già iscritta al gruppo parlamentare Area Popolare (NCD-UDC), ha chiesto di aderire al gruppo parlamentare Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente.
  La presidenza di tale gruppo, con lettera pervenuta in pari data, ha comunicato di avere accolto la richiesta.

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 2798-A (ore 15,42).

(Ripresa esame dell'articolo 29 – A.C. 2798-A)

  PRESIDENTE. Ricordo che, nella parte antimeridiana della seduta, sono stati da ultimo respinti gli identici emendamenti Molteni 29.1 e Daniele Farina 29.150.
  Avverto che, fuori della seduta, tutti gli emendamenti a prima firma della deputata Bruno Bossio riferiti all'articolo 30 sono stati ritirati dalla presentatrice.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 29.2.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. L'emendamento all'articolo 29 in questione sopprime la lettera a) al comma 1, ovvero sopprime la delega sulle intercettazioni. Presidente, vorrei chiedere un po’ di silenzio dall'Aula.

  PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Ferraresi. Colleghi, per favore, mentre vi accomodate, direi che potete abbassare il tono della voce o, addirittura, stare zitti. Prego, onorevole Ferraresi.

  VITTORIO FERRARESI. Sembra che...

  PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, parlo con quelli che chiacchierano, non so come altro dirlo. Per favore, abbassate il tono della voce ! Prego, onorevole Ferraresi.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Dicevo che, con questo emendamento, si vuole sopprimere all'articolo 29 la lettera a), ovvero la delega sulle intercettazioni. Sono state dette tante cose negli interventi precedenti, alcune totalmente sbagliate, altre fuori luogo, come quella sul fatto che noi ci siamo espressi in termini di intercettazioni, delle modalità delle intercettazioni, a livello di ricerca della verità. In realtà, le nostre critiche sono proprio sul fatto della pubblicazione e della pubblicabilità delle intercettazioni.
  Spiego subito i motivi: questa è una delega in bianco, ovviamente una delega molto aperta, che sarà ampliata ulteriormente con un emendamento successivo della Commissione. È una delega che ha delle criticità molto importanti e molto pregiudizievoli, soprattutto per il diritto di informazione e anche per la nostra democrazia.
  Le spiego: primo, con questo intervento, e sono sicuro che nessuno mi smentirà, molto probabilmente si introdurranno sanzioni ai giornalisti, il contrario di quello che ha detto il giornalista Verini poco tempo fa. La controprova l'avremo proprio in un emendamento successivo, che vuole togliere da questa delega le possibili sanzioni ai giornalisti che possono essere inserite. Vi è un emendamento, a mia prima firma, successivo.
  Bene, questo potrebbe creare non solo una paura ai giornalisti a pubblicare intercettazioni Pag. 26che sono vere (stiamo parlando, come diceva l'onorevole Buttiglione, di questioni vere), ma anche il fatto che le stesse in mano a ben meno persone possano essere utilizzate anche a fini ricattatori o utilizzate in altro modo, visto che ci sarà una ristretta cerchia di persone che le conoscerà, mentre la cittadinanza tutta non potrà avere queste informazioni. Quindi, se verranno inserite delle sanzioni pecuniarie elevate ai giornalisti, si parla di migliaia di euro, solo alcune case importanti con alle spalle famiglie importanti potranno pubblicare queste intercettazioni perché ovviamente qualora l'intercettazione fosse rilevante politicamente, pubblicamente, sopratutto all'indomani di un appuntamento elettorale, cose che è successa nel 2006 con la vicenda Berlusconi-Fassino, potrebbero essere pubblicate comunque da case potenti che non hanno paura di queste sanzioni e che, quindi, pubblicherebbero lo stesso le intercettazioni andando incontro anche una sanzione che, per il livello economico della stessa casa, sarebbe assolutamente irrilevante. Ma alcune case editrici oppure quei giornali più piccoli, ovviamente, sarebbero inibiti dal pubblicare queste intercettazioni vere, perché con una sanzione elevata potrebbero addirittura vedersi chiudere il proprio giornale, visto che comunque ciò potrebbe inficiare il livello economico della stessa.
  L'altra questione è di non fare arrivare informazioni in un livello cautelare del processo, quindi in un momento molto delicato per le indagini, un momento molto distante anche dalla sentenza di primo grado, pur molto importante per la vita pubblica e politica del Paese.

  PRESIDENTE. Concluda.

  VITTORIO FERRARESI. Quindi, in questo momento, non far uscire questo tipo di informazioni contenute nelle intercettazioni, che pur non rilevanti per il processo, sono assolutamente rilevanti per la vita pubblica e politica del Paese, vorrebbe dire che, magari, attendendo importanti impegni elettorali, certi personaggi dell'imprenditoria e della politica non sarebbero riconosciuti dall'opinione pubblica e dai cittadini che li andrebbero, in questo caso, a votare come le stesse persone che hanno espresso alcune opinioni pubblicamente e che si professano prima, davanti all'opinione pubblica, trasparenti, onesti, persone sicuramente in buona fede, ma, dall'altra parte, sono dei mezzi criminali o comunque delle persone da non sdegnare dal punto di vista criminale.

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  VITTORIO FERRARESI. Quindi, in questo senso, si potrebbe avere la situazione in cui i cittadini non sono a conoscenza di altarini o nefandezze che questi soggetti compiono alle loro spalle in un momento molto delicato della vita elettorale. Se questo provvedimento passerà in questo modo, sia queste sanzioni, sia alcune preclusioni nella fase cautelare, potrebbero impedire ai cittadini di sapere queste importante informazioni.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Rossomando. Ne ha facoltà.

  ANNA ROSSOMANDO. Grazie, Presidente. Quest'ultimo intervento, che pur non condivido assolutamente nelle valutazioni, se non altro ci ha riportato in parte, solo in parte, al merito di quello che stiamo discutendo. Vorrei difendere innanzitutto il vocabolario italiano e il significato di alcune parole molto importanti. Queste parole sono «democrazia», «trasparenza», «verità» e «libertà». Allora, intanto, quando parliamo di democrazia, parliamo anche di democrazia parlamentare e vedo, soprattutto nella prima parte della mattinata, che vecchi metodi quali quelli di «buttarla in caciara», di esasperare gli attacchi personali, hanno molto poco a che fare con la democrazia del Parlamento. Sulla trasparenza, non mi stancherò mai di chiedere a tutti una maggiore attenzione sul fatto che la trasparenza non è spettacolo, spettacolarizzazione. Noi tutti teniamo alla trasparenza; Pag. 27quello che non ci sta bene è la spettacolarizzazione dietro la quale si nasconde anche sempre un uso non mite delle informazioni e della trasparenza.
  E poi la verità. Diciamo una cosa: noi oggi possiamo discutere serenamente di pubblicazione dei contenuti delle intercettazioni – un tema molto delicato, che ha a che vedere anche con l'ampiezza dei mezzi che oggi ci sono per poter entrare nella vita privata dei cittadini e per poter diffondere – perché, nella passata legislatura, c’è stato chi si è battuto per difendere, invece, le intercettazioni come strumento di indagine, proprio con riferimento a quei reati che hanno a che fare, purtroppo, a volte con la funzione pubblica (vedi corruzione). Infatti, qualcuno si è preoccupato di difendere, per esempio, anche l'iniziativa delle indagini da proposte che ritenevano che si potesse iniziare un'indagine solo se fosse arrivata la notizia di reato dalla polizia giudiziaria.
  Ora, tutto questo mi porta a dire che io considero un bene che anche chi si faceva portatore di queste proposte oggi discuta con noi e possa eventualmente – io ovviamente lo auspico – votare favorevolmente su questo provvedimento, su un tema vero e reale. Considero un bene che si possa discutere di garanzie di tutti i cittadini e non solo di alcuni, con una maggiore libertà, perché si è perso molto tempo da questo punto di vista. Erano provvedimenti sbagliati ed erano sbagliati soprattutto perché ci hanno impedito di discutere bene e seriamente di garanzie.
  Poi c’è il tema delle libertà. In questo caso non esiste e non esiterà mai un diritto indiscriminato di chiunque di poter intercettare e diffondere contenuti di conversazioni private. Io lo dico serenamente al collega Bonafede: in questo caso ci divide sicuramente qualcosa. Io non sono perché ci sia un commissario del popolo e magari il commissario del popolo lo faccia Bonafede, ovviamente con la simpatia e la stima per il collega. In questo caso non c’è il commissario del popolo, perché le intercettazioni si possono fare, intanto, in quanto c’è un procedimento penale che indaga e investiga su una notizia di reato. Non è che c’è un'intercettazione a prescindere.
  E vorrei anche dire che io capisco che c’è anche una abitudine nella ola del gridare: «Al ladro ! Al ladro !». Magari, collega Di Battista, le piacerebbe coordinarci nel gridare: «Chi non salta ladro è» o qualcosa del genere. Il problema è che noi siamo legislatori. Noi possibilmente dobbiamo acchiappare i ladri e dare gli strumenti per acchiapparli e per essere più efficaci.
  Concludo. Signora Presidente e colleghi, è molto serio l'argomento di misurarci con le libertà individuali in un'era in cui si può potenzialmente arrivare ovunque e comunque e in cui i metodi di diffusione sono molto ampi. Sono esattamente questa sensibilità e questo impegno che ci dividono e ci distinguono da regimi autoritari. Oggi, affinché ci sia un regime autoritario, non c’è bisogno dei carri armati, si possono avere tanti mezzi. Io ho in mente un'immagine di un bellissimo film: «Le vite degli altri». E in questo caso mi rivolgo anche ai colleghi 5 Stelle. Che cos’è che distingue la democrazia liberale ? Perché la democrazia, senza essere liberale, non è democrazia; la distingue il fatto di ritenere che siano necessari regole e principi, perché non c’è nessuno che, credendosi nel giusto, può fare qualsiasi cosa. Si parte dal presupposto che non si è nel giusto a prescindere. Questa è una grande conquista delle democrazie liberali e moderne e noi su queste conquiste vogliamo rimanere, possibilmente anche con voi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Pesco. Ne ha facoltà.

  DANIELE PESCO. Grazie, Presidente. Si parla di intercettazioni, di consentire o non consentire la pubblicazione di eventuali intercettazioni. Il tema è molto importante, soprattutto perché queste intercettazioni spesso, anche se acquisite nell'ambito di altre indagini, possono favorire Pag. 28l'apertura di nuove indagini. Ed è quello che vogliamo noi: far stabilire il fatto che, se vengono fuori delle cose non troppo pulite all'interno di certe indagini, è giusto che i testi di queste intercettazioni vengano pubblicati.
  Ed è il caso di quanto è successo pochi mesi fa con l'intercettazione tra il Primo Ministro Matteo Renzi e il generale in seconda della Guardia di finanza Michele Adinolfi. Ebbene, proprio in quel caso si scoprono le carte.
  Il giorno dopo che Renzi è andato da Letta per proporgli il Quirinale e, probabilmente, dopo aver ricevuto il rifiuto per il Quirinale, allora il Premier Renzi si sfoga con Adinolfi e dice che forse potrebbe essere utile un appoggio esterno al Governo ancora esistente. Dice: «Michele, mi sa che bisogna fare quelli che la prendono...» e non aggiungo altro...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Pesco.

  DANIELE PESCO. E aggiunge: «Poi, vediamo, magari mettiamo qualcuno di questi ragazzi dentro, nella squadra a sminestrare un po’ di roba»...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Pesco.

  DANIELE PESCO. Che cosa si intende con «sminestrare» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente, la collega Rossomando mi ha chiamato in causa e ha iniziato il suo intervento facendo riferimento alla libertà, alla trasparenza, alla democrazia, sottolineando che difende il vocabolario italiano. Io consiglio alla collega, se questo vocabolario lo legge quand’è nella sede del suo partito, di alzare un po’ la testa e di guardare se democrazia, libertà e trasparenza esistono realmente, non se lo legge sul vocabolario (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Le chiedo di verificare se quei concetti esistono realmente all'interno di questo Parlamento ogni volta che approva supinamente quello che porta avanti il Governo. E aggiungo, Presidente, che io non ho mai detto che ci vuole un diritto alle intercettazioni a prescindere e non ho mai detto di voler fare il commissario del popolo. Se mi chiede, però, se voglio che il popolo sia il commissario dei partiti, che il popolo grazie alle intercettazioni possa commissariare i partiti...

  PRESIDENTE. Grazie.

  ALFONSO BONAFEDE. ... e valutare quanto è alta la loro disonestà, allora dico: «sì, voglio il commissariamento» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sibilia. Ne ha facoltà.

  CARLO SIBILIA. Grazie Presidente, in realtà eliminare la possibilità della pubblicazione delle intercettazioni è anche un danno che fate a voi stessi perché molto spesso i criminali che vengono intercettati vi riconoscono dei meriti. Quelli che fanno affari con voi e che vengono intercettati parlando con voi vi riconoscono dei meriti. Parlo, ad esempio, del caso della Cpl Concordia, che è quella storia di mazzette nella quale eravate coinvolti. Ve la ricordate ? Mazzette, favori, consulenze posticce, cooperative rosse. Ovviamente, tutto a spese dei cittadini. Uno degli indagati, un certo Francesco Simone, che era il consulente della Cpl Concordia, quello che, per intenderci, ha comperato 2 mila bottiglie del vostro amico D'Alema e 500 libri, sempre del vostro amico D'Alema, riconosce un merito anche a quelli bravi del Partito Democratico, cioè a quelli che fanno affari con la mafia, quelli quindi che fanno carriera, e a quelli meno bravi.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sibilia.

Pag. 29

  CARLO SIBILIA. Infatti, dice: D'Alema mette le mani nella merda (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sibilia. La richiamo anche ad un linguaggio consono, ma aveva finito il tempo in questo caso.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Carinelli. Ne ha facoltà.

  PAOLA CARINELLI. Grazie Presidente, io volevo usare questo minuto soltanto per ricordare due cose a quest'Aula perché credo sia importante riportarci sempre con i piedi per terra. In primo luogo, il dato sulla disoccupazione giovanile, che è oltre il 40 per cento con una disoccupazione generale che è ben oltre il 12 per cento. In secondo luogo, vi è un altro dato terrificante, cioè il fatto che gli ultimi dati dicono che nel 2015 sono fallite cinquantanove imprese al giorno, ossia due imprese ogni ora. Ma dobbiamo veramente parlare di intercettazioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ? Parlare di intercettazioni è veramente l'urgenza di questo Parlamento ? Seicentotrenta persone che usano il loro tempo – e ricordo che prima di questo abbiamo parlato di finanziamenti pubblici ai partiti – per parlare di intercettazioni. Ci sono cose molto più importanti.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Carinelli.

  PAOLA CARINELLI. Noi proponiamo, per esempio, il reddito di cittadinanza, ma anche l'abolizione dell'IRAP. Se non siete d'accordo, però discutiamo di questo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Businarolo. Ne ha facoltà.

  FRANCESCA BUSINAROLO. Grazie Presidente, state portando avanti il progetto di delegare il Governo su una materia, come le intercettazioni, che non ha nessun effetto reale sui cittadini. Però un effetto ce l'ha, in realtà, ossia sull'informazione, che dovrebbe essere il cane da guardia di quello che fanno i politici. Infatti, ci sono due categorie di rappresentanti dei cittadini. Ci sono dei rappresentati dei cittadini che sono cittadini, che non credono che questo sia un lavoro a tempo indeterminato, che lo fanno con impegno e dedizione. Poi c’è un'altra categoria, a cui piace particolarmente, diciamo così, collaborare in maniera illecita con personaggi di basso spessore e magari farsi anche comprare. Ecco, questi sono i corrotti.
  Come pensiamo di poter individuare questi corrotti se non anche grazie alle indagini degli organi di informazione e alle indagini e alle intercettazioni di questo tipo ?

  PRESIDENTE. Grazie.

  FRANCESCA BUSINAROLO. Quindi invito la maggioranza che mi sta ascoltando – spero – a cambiare orientamento e magari a votare positivamente alla soppressione prevista in questo emendamento.

  PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Cecconi. Ne ha facoltà.

  ANDREA CECCONI. Grazie, Presidente. Oggi noi in quest'Aula stiamo decidendo che da domani i cittadini italiani dovranno venire a conoscenza soltanto di questioni penalmente rilevanti mentre l'etica della politica, cioè i comportamenti dei politici, anche se non penalmente rilevanti, ma che comunque mettono in cattiva luce l'istituzione che oggi rappresentiamo ed evidenziano il disonore verso altre istituzioni e anche verso i cittadini che ci guardano fuori dall'Italia, da oggi nessuno deve più venirne a conoscenza. E quello che Berlusconi non è riuscito a fare in venti anni, oggi il Partito Democratico Pag. 30gli va in soccorso e lo fa in qualche mese. Questo ribasso verso il metodo dei politici di non accettare che i cittadini e i giornalisti possano in qualche modo venire a conoscenza di fatti non certamente penalmente rilevanti ma che vanno a toccare l'etica e quindi il disonore che un cittadino può rilevare in un politico è una disposizione assolutamente inaccettabile.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Sarti. Ne ha facoltà.

  GIULIA SARTI. Grazie, Presidente. Il problema di questa delega è che, come dicevamo, mentre nelle passate legislature almeno c'era un testo e disposizioni concrete su cui andare a discutere e su cui anche voi del PD dite di esservi dibattuti, in questa legislatura invece e in questa situazione ci ritroviamo noi dell'opposizione ad avere un testo di dieci righe che vorrebbe delegare al Governo come scrivere tutta questa materia dedicata alla pubblicazione delle intercettazioni cioè come cambiare le norme. Noi oggi siamo indignati perché purtroppo non sappiamo che intenzione avrà il Governo successivamente o meglio la possiamo solo immaginare. Certo come possiamo fidarci di quello che farete e di quello che scriverete nei decreti legislativi dopo che abbiamo visto tutti gli scandali perpetrati in questi anni anche da parte di esponenti del Partito Democratico ? Questo è il motivo della nostra indignazione. Noi vogliamo un testo su cui confrontarci che non definisca paletti così ridicoli ma sul quale veramente possa esserci un dibattito che non c’è stato... (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Grazie.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato D'Uva. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO D'UVA. Grazie, Presidente, giusto per completare il discorso che aveva iniziato il collega Sibilia perché purtroppo non aveva avuto il tempo di finirlo. Diceva appunto Simone...

  PRESIDENTE. La richiamo ad un linguaggio adeguato perché ricordo bene l'ultima parola dell'onorevole Sibilia... (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) Prego, prego...

  FRANCESCO D'UVA. La ringrazio per l'invito...

  PRESIDENTE. È un invito preventivo.

  FRANCESCO D'UVA. Simone appunto diceva: D'Alema mette le mani nella melma.

  PRESIDENTE. Ecco.

  FRANCESCO D'UVA. Ho detto: melma. Come ha già fatto con noi, ci ha dato delle cose: queste le parole di Simone. Così il GIP Primavera ha dovuto per forza spiegare che «per comprendere sino in fondo e per delineare in maniera completa il sistema affaristico organizzato e gestito da CPL Concordia, appare rilevante soffermarsi sui rapporti intrattenuti tra i vertici della cooperativa e l'esponente politico che è stato per anni il leader dello schieramento politico di riferimento per la stessa CPL Concordia, che è tra le più antiche cosiddette «cooperative rosse» ovvero l'onorevole Massimo D'Alema». Questa conversazione, Presidente, appare di estremo rilievo, oltre che per il riferimento a D'Alema e ad alcuni appartenenti alle forze dell'ordine, anche per il modo in cui gli interlocutori distinguono i politici, le istituzioni e i loro referenti, operando la netta differenza non tra destra e sinistra ma tra chi si sporca le mani e chi non se le sporca. Ritengo che i cittadini debbano sapere questa differenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caso. Ne ha facoltà.

  VINCENZO CASO. Grazie, Presidente. Oggi il Parlamento si scopre uno strenuo difensore della privacy, però guarda caso non si parla della privacy comune di tutti Pag. 31i cittadini ma principalmente della privacy dei politici perché chi viene messo in prima pagina per un'intercettazione ? Per la maggior parte si tratta, guarda caso, di politici. Voi ci dite che, se una cosa non è penalmente rilevante, non deve essere pubblicata. Ma c’è anche un'altra questione. Il politicamente rilevante che voi sempre dimenticate: il caso del famoso Rolex era o non era politicamente rilevante ? Altrimenti non si capisce perché un ministro si sia dimesso in questo caso. Mentre voi ci dite che i cittadini non dovevano saperlo.
  Quindi, un cittadino non deve sapere se un politico, che all'esterno, in TV, porta avanti dei principi o dice di portare avanti dei principi nelle istituzioni, poi nel segreto, invece, fa tutt'altro; questo i cittadini non devono saperlo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Caso.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole De Lorenzis. Ne ha facoltà.

  DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente; io volevo ricordare alcune delle intercettazioni che sono emerse negli ultimi mesi e che hanno reso possibile, anche se non penalmente rilevanti, l'emergere, per esempio, dell'incompetenza di un Ministro a cui il dirigente Ercole Incalza spiegava la differenza su un'opera tra una strada e una ferrovia, prima che questo andasse in televisione a spiegarla agli italiani. Quindi, faceva ripetizioni ai nostri Ministri.
  Ancora, sullo scandalo di Roma «Mafia capitale», c'era Buzzi che diceva: se resta sindaco Marino – il vostro sindaco, quello del PD – ci mangiamo Roma. Ebbene, con queste intercettazioni il Partito Democratico dovrebbe molto di più interpellarsi sui falsi negativi, cioè su coloro che magari sono coinvolti a vario titolo nelle intercettazioni e non proteggerli, piuttosto che sui falsi positivi, cioè su quei cittadini che vengono coinvolti a loro insaputa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole De Lorenzis...
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Di Battista. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Grazie Presidente, ogni giorno la Camera dei deputati costa a noi cittadini due milioni 584 mila euro; questo è il quinto giorno di discussione sul provvedimento riguardante le intercettazioni, quindi, ad oggi, questa Camera ha speso quasi 13 milioni di euro per discutere, appunto, la problematica delle intercettazioni. Considerate che l'attuale Governo Renzi per l'emergenza alluvione a Rossano Calabro ha stanziato zero euro. La domanda che facciamo, appunto, ai cittadini che purtroppo ancora votano Partito Democratico, Forza Italia o Forza Italia e Partito Democratico (sono, lo ripeto, la stessa cosa) è: i 13 milioni di euro a disposizione, i 13 milioni di euro che vengono dal contribuente, è più necessario investirli per modificare le intercettazioni e salvare qualche delinquente o per salvare il popolo, nello specifico quello di Rossano Calabro, che è andato sotto il fango ? Questa è la domanda che dobbiamo farci. I cittadini si devono fare questa domanda e un cittadino informato è un cittadino sovrano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.

  RICCARDO NUTI. Grazie Presidente, io mi domando, ma con dieci milioni di poveri è consono rubare con la legge sul finanziamento pubblico ai partiti ? È consono mandare i controlli per far vedere chi comanda ? È consono truccare gli appalti in cambio di soldi e Rolex ? È consono far modificare la legge sulle intercettazioni alla classe politica più corrotta della storia d'Italia ? Ecco, secondo me la risposta è semplice: voi non siete consoni né alla Costituzione né alle istituzioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Pag. 32

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie Presidente, mentre ascoltavo qualche intervento precedente mi veniva in mente una frase del compagno Stalin; perché perdere tanto tempo con queste questioni che riguardano la libertà delle persone, la libertà è il pane per il popolo.
  Le liberaldemocrazie sono convinte che la libertà sia importante quanto il pane e che valga la pena di investire per riflettere e prendere decisioni giuste sulla libertà dei cittadini.
  Vorrei dire agli amici grillini che forse c’è un altro punto di vista che va preso in considerazione: voi vi preoccupate della trasparenza, prendete in considerazione il punto di vista della verità. Il popolo deve sapere tutto, sì, ma deve sapere tutto quello che è vero e se al popolo noi propiniamo notizie false – negli atti giudiziari c’è un mare di cose vere, semivere, false, completamente false – se noi le portiamo tutte sui giornali è peggio; se diamo diritto a dei giornalisti di scegliere quali notizie pubblicare e quali no, cucendole come a loro pare, in modo da sostenere il loro punto di vista fazioso e settario, il risultato è che il cittadino verrà avvelenato. Le notizie che gli daremo saranno notizie false. Non solo, daremo anche alla magistratura un potere enorme perché sarà sempre possibile, facendo filtrare le notizie buone, quelle che servono a una certa parte politica, distruggere un'altra parte politica.
  Avete fatto questa riflessione ? La trasparenza deve essere trasparenza di contenuti veri. Il processo esiste per selezionare contenuti e per capire cosa vogliono dire, quali dichiarazioni sono vere, quali sono vere e quali sono false, quali sembrano avere un significato, ma ne hanno un altro. Facciamo un esempio. Immaginiamo che un figlio dell'onorevole Leoni riceva in dono un Patek Philippe in occasione della sua festa di laurea. Nasce il dubbio. Sarà dato in cambio di favori illeciti fatti dal padre ? A parte il fatto che anche un orologio di grandissimo valore non è nulla in confronto alle cifre che tratta un ministro e un ministro che si occupi di infrastrutture. A parte questo, che ne sappiamo noi se quello è un amico carissimo e l'onorevole Leoni ha cercato di imporre al figlio di restituire l'orologio e non ci è riuscito ? Che ne sappiamo se, avendo ricevuto l'orologio da un amico di famiglia, questo si sia indebitato e ha fatto un mutuo per fare, in occasione del matrimonio della figlia del donatore, un dono di egual valore in modo che sia chiaro che lui non è comprabile ? Che ne sappiamo noi ? E adesso io sento che qualcuno dà addirittura la pubblicazione di una intercettazione telefonica come prova di colpevolezza dove il giudice non si è assolutamente pronunciato sul valore di questa vicenda.
  Vorrei concludere, ricordando una cosa. Le intercettazioni giudiziarie sono una intrusione grave nella sfera di libertà del cittadino che ha una motivazione per seguire un reato penale. Se il reato penale non c’è, il giudice deve curare la distruzione di queste intercettazioni. Ci sono notizie interessanti che potrebbero essere acquisite al pubblico ? Bene, i giornalisti le cerchino e non se le facciano dare dai magistrati ! Perché il diritto del magistrato di fare le intercettazioni è strettamente correlato al suo dovere di esercitare l'azione penale e di cercare i delinquenti, poi in qualunque altro modo ci riescano, bravi. Ma qualora se le fanno dare dalle procure questo è un attentato alla libertà dei cittadini. Sono un amico di un grande giurista americano, Antonino Scalia, un nome italiano ma lui è americano, forse il più grande giurista di questa generazione, che mi ha detto una volta, quando ci fu un caso di uno evidentemente colpevole, rimesso in libertà dalla Corte Suprema perché erano stati violati i suoi diritti e gli dissi, come è possibile, quello è un assassino ! Lui mi rispose: per la libertà del popolo americano è più pericoloso un assassino in libertà o dei giudici che si abituano ad agire oltre il limite della legge (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare Pag. 33(NCD-UDC) e Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente) ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Signor Presidente, credo che il punto fondamentale in questa discussione sia capire chi è il mandante di questo provvedimento, chi è la mente malpensante che ha ideato, perché qui abbiamo vari indizi, potrebbero esser tante persone. Magari, Berlusconi, non lo so, quello che diceva di avere due bambine a casa disponibili, una era una giornalista RAI, un'altra era invece una bella brasiliana di 21 anni. Oppure, magari Nardella, al quale Adinolfi diceva che De Gennaro e Letta hanno Napolitano per le palle, cito testualmente. Oppure, magari, lo stesso Presidente del Consiglio che – ricordiamolo – riteneva Letta così incapace di governare tanto da proporlo come Presidente della Repubblica.
  Quindi, il punto è proprio questo: chi è il mandante di questo provvedimento, chi è la mente (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle) ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fraccaro. Ne ha facoltà.

  RICCARDO FRACCARO. Signor Presidente, non mi illudo di poter convincere questo Parlamento, purtroppo, in mano ai partiti per colpa di una legge elettorale incostituzionale, di votare contro la legge bavaglio sulle intercettazioni perché penso che chiedere a un sistema corrotto, come è quello partitico, di votare contro una norma che favorisce la corruzione sia pure illusione.
  Voglio far notare ai miei concittadini come, se questa norma fosse stata approvata qualche anno fa, persone come Lupi e De Girolamo sarebbero ancora Ministri della Repubblica italiana, tanto per comprendere la gravità di questa norma che il Parlamento italiano si appresta a votare. Il problema vero, Presidente, è che, mentre questo Paese ha bisogno come il pane di una lotta senza quartiere alla corruzione, i partiti in Italia lottano per non far sapere ai cittadini che loro sono corrotti. Questo è il male di questo Paese, e per questo il MoVimento 5 Stelle chiede ai concittadini di...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Fraccaro.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Brescia. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE BRESCIA. Grazie, Presidente. Ci sono diversi modi per intaccare la libertà di stampa. Si può, ad esempio, pagare gli editori, così come hanno fanno tutti i governi, da quello fascista in poi. Pensate, sono stati elargiti in favore degli editori circa 1,5 miliardi di euro, nel corso degli anni, per farli tacere. Li hanno pagati e hanno acquistato in cambio il loro silenzio. Oppure si può fare come state facendo voi in questo momento, ossia imbavagliarli, vietando ai giornalisti di pubblicare le intercettazioni. Voi mettete in campo tutti questi strumenti per raggiungere il lusinghiero obiettivo di vedere l'Italia dietro Paesi del terzo mondo nella classifica della libertà di stampa. Per questo i cittadini italiani vi ringraziano di cuore.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Liuzzi. Ne ha facoltà.

  MIRELLA LIUZZI. Grazie, Presidente. Oggi in Aula la maggioranza ha detto che, dal vietare le intercettazioni non penalmente rilevanti, da questo passaggio nasce addirittura la salvaguardia della democrazia, come se l'inserimento di questa norma possa garantire democrazia ai cittadini in un Paese dove l'elettività è a rischio grazie alle riforme che lo stesso partito della maggioranza sta portando avanti in maniera del tutto autoritaria; lo vediamo da due anni in mezzo. E in modo assolutamente discriminatorio nei confronti delle Pag. 34opposizioni, ci viene passata come democrazia e quindi salvaguardia del bene massimo della Costituzione e di tutti i cittadini non saper ad esempio che il fondatore e promotore della Orte-Mestre, autostrada costata 10 miliardi di euro, possa, tramite Ettore Incalza, chiamare dei deputati del Nuovo Centrodestra e dire: «presentate questi emendamenti». In questo modo la democrazia non è intaccata, ma con le intercettazioni, ahimè, potrebbe esserla, per il Partito Democratico. Complimenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. Quella che leggerò è un'intercettazione archiviata che non ha rilevanza penale, ma, proprio grazie al fatto di essere stata pubblicata da un giornale, ha fatto aprire una nuova inchiesta in un'altra procura, a partire dalla relazione tra Renzi e il generale Adinolfi. Voi volete che questo non accada più, con questa legge. Il 10 gennaio 2014, Renzi, ore 9,11, risponde al comandante interregionale della Guardia di finanza Michele Adinolfi e in sostanza Renzi anticipa a un generale – non a un suo consulente, ma al limite un solo controllore – una strategia che nessuno ha mai svelato: la staffetta, il rimpastone, con un risarcimento, il Quirinale nel 2017 per l'inquilino sfrattato da Palazzo Chigi, l'ex onorevole Letta. Proposta rifiutata. Due problemi, spiega Renzi al generale: Letta ha 46 anni e dovrebbe aspettarne tre per il compimento dei 50, soglia minima per il Colle, e non si fida; inoltre, il numero uno, alias Napolitano, giustamente è contrario.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Gallo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Grazie, Presidente. Presidente, questo è un Governo forte con i deboli e debole con i forti. Dall'inizio dell'anno ad oggi la Guardia di finanza ha denunciato un danno erariale di 3 miliardi di euro. Contro la corruzione, la forza di questo Governo si è dimostrata assolutamente inefficiente: 35 a 1 è lo spread che abbiamo con la Germania per numero di colletti bianchi in carcere. Capisco che la casta abbia paura della gogna mediatica, ma vi dico che è anche difficile per un cittadino vivere con la casa pignorata dalle banche o con l'assegno di invalidità civile pignorato da Equitalia, cosa che voi non avete neanche idea di cosa sia. Invece no, dovete anche tutelarvi dalla gogna mediatica, perché, a dispetto di patrimoni, carriere infinite, figli sistemati, case ereditate e case acquistate, non potete sopportare due, tre giorni eventualmente per qualcosa che forse avrete pure penalmente commesso. Complimenti, siete veramente coraggiosi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole D'Incà. Ne ha facoltà.

  FEDERICO D'INCÀ. Signor Presidente, rimango colpito dal costo che il collega Di Battista ha fatto notare, i 2 milioni 600 mila euro al giorno della Camera, e quindi i 13 milioni per questo disegno di legge sulle intercettazioni.
  Rimango colpito anche dal fatto che io vorrei essere intercettato invece, sempre, ogni giorno: quando parlo con i cittadini di Dolo, di Pianiga e di Mira, queste persone che sono colpite da un tornado e che sono dimenticate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Io vorrei essere intercettato ogniqualvolta un coltivatore, un agricoltore di una piccola azienda soffre perché il costo del latte è così basso, perché il made in Italy viene derubato delle sue qualità e ogni persona non riesce a pagare i costi della propria attività. Io vorrei essere intercettato ogniqualvolta un imprenditore mi chiama per dirmi che non ce la fa più, e che le banche gli hanno tolto il credito. Io vorrei essere intercettato ogni volta che una persona, un cittadino del nostro Paese subisce le conseguenze Pag. 35della povertà. Io vi prego di intercettarmi ogni santo giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 29.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo ed il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Massa, Luigi Gallo, Casellato, Di Lello, Marzano, Prestigiacomo, Zoggia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  451   
   Votanti  414   
   Astenuti   37   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  292).    

  (Il deputato Ermini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Mannino 29.301.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, «il disegno di legge sulle intercettazioni non ha nulla a che fare con la tutela della riservatezza personale: vogliono limitare pesantemente la libertà di informazione a tutela degli interessi dei potenti. Noi diciamo «no» alla legge bavaglio, perché la democrazia non vuole censure. Difendiamo la libertà di informazione e la sicurezza dei cittadini».
  Queste non sono parole mie, Presidente: queste sono parole del Partito Democratico che venivano scritte e diffuse tramite questa locandina (mostra una locandina), che mostro al Partito Democratico se mai la memoria fosse troppo corta, e la loro a quanto pare è cortissima (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole Bonafede, adesso abbiamo capito. Dovrebbe concludere...

  ALFONSO BONAFEDE. Sì, Presidente, era a scopo illustrativo. Grazie.

  PRESIDENTE. Era solo per evitare che...

  ALFONSO BONAFEDE. Ora, Presidente, che differenza c’è – perché la domanda sorge spontanea – tra ora ed allora ? Cosa è cambiato tra quando queste cose le portava avanti Berlusconi, e adesso che le porta avanti il Partito Democratico ? Io questa domanda me la sono fatta e mi sono dato anche qualche risposta: che lui difendeva se stesso dalla giustizia, voi state difendendo tutta la casta dalla giustizia ! Lui, con l'editto bulgaro, attaccava solo i giornalisti che lo ostacolavano; voi state mettendo il bavaglio a tutta la stampa italiana e a tutti i giornalisti italiani !
  E mi chiedo: le persone che hanno portato avanti quelle battaglie dove sono ? Lo chiedo al collega Bersani, che è lì seduto e che spesso rivendica l'esistenza della «ditta»: io gli chiedo, si alzi qui in piedi e rivendichi le battaglie di quella «ditta», quella che portava avanti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Presidente, qui vengono dette tante fandonie.
  Noi qui stiamo difendendo non soltanto il diritto di informazione ma il diritto alla democrazia, perché un cittadino non informato, un cittadino che non ha la possibilità di accedere a tutte le informazioni che gli fanno giudicare e valutare la classe politica non dà poi un voto pienamente consapevole. Qui non stiamo parlando soltanto di informazione e sento tutti portare avanti cavilli e deviare il discorso dal suo Pag. 36punto centrale. Cosa c'entrano le offese, qualcuno che denigra altri a mezzo stampa ? C’è il reato di diffamazione, chiunque viene diffamato può chiedere che lo Stato agisca contro chi lo ha diffamato, può chiedere il risarcimento dei danni per integrare la lesione dell'onore e della dignità che ha subito. Questo non c'entra con quello che state portando avanti. Sento parlare del diritto alla privacy e qui, Presidente, si richiama esattamente la diversa concezione che noi abbiamo del parlamentare rispetto a quella che avete voi, perché la violazione della privacy vi è se un giornalista viene a disturbarvi mentre portate i vostri figli a passeggio al parco; non c’è violazione della privacy se il giornalista diffonde dialoghi che sono politicamente rilevanti e che riguardano la vostra figura politica, cioè voi mentre state lavorando per i cittadini. Voglio capire perché con il «Jobs Act» è possibile che un datore controlli i propri dipendenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e con le intercettazioni non è possibile che i nostri datori controllino i loro dipendenti, che sono seduti qui in Parlamento ? Non chiediamo di accusare penalmente qualcuno. È ingiusto perché qui si dice che è per tutti, io non vi ho sentiti fare un solo esempio e non credo che ci siano cittadini che oggi vogliano che noi stiamo qui a lottare per questa legge, ma io sono sicuro che è ingiusto che abbiate uno stipendio totalmente spropositato rispetto a qualsiasi stipendio dei cittadini, è ingiusto che vi sottraiate agli arresti come avete fatto con Azzollini e che sottraiate gli amici degli amici alla giustizia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), ma se accettate di avere una situazione di privilegio – e l'avete accettato – allora dovete anche sobbarcarvi gli oneri, perché voi non potete giudicare voi stessi con un metro differente soltanto quando conviene a voi. Presidente, io non capisco come possa cambiare l'opinione di una persona; ormai con il Presidente del Consiglio siamo abituati ma l'anno scorso lui disse che la Cancellieri avrebbe dovuto dimettersi per un'intercettazione che non rilevava niente di penalmente rilevante, ma un contatto tra il Ministro della giustizia di allora e la famiglia Ligresti: perché ora la pensa diversamente ? Presidente, ci sono coincidenze che andrebbero sottolineate...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Bonafede.

  ALFONSO BONAFEDE. ... è il caso – finisco – di «mafia Capitale», scoppiato all'inizio del dicembre 2014; venti giorni dopo il Governo sfornava questa ennesima porcata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Signor Presidente, credo sia necessario un chiarimento, anche perché si tirano in ballo e si chiede conto anche di posizioni che sono state assunte nelle precedenti legislature. Faccio riferimento appunto alla scorsa legislatura, di cui l'onorevole Bonafede parla senza sapere, però la sottoscritta può parlare a fronte alta, sapendo. Quindi, quando si mescolano provvedimenti che non hanno nulla di comune o finalità che non hanno nulla di comune, allora questo poi sì che può creare una falsa o non adeguata informazione, perché noi, anche in questo momento, stiamo facendo informazione perché questo è un dibattito pubblico. Allora, si impone il chiarimento perché il Partito Democratico e anche la sottoscritta, che nella scorsa legislatura era capogruppo in Commissione giustizia, si è opposta a una riforma delle intercettazioni che limitasse l'uso delle intercettazioni medesime nell'accertamento dei reati; si è opposta a norme che creassero un black-out informativo della stampa fino all'udienza preliminare e tutto questo coerentemente non lo ritroviamo nel principio di delega, adeguatamente precisato, addirittura con riferimento alla Costituzione che è nella lettera a) che si vorrebbe Pag. 37sopprimere o modificare o che si dice che è fonte di assoluto impedimento all'informazione certa.
  Qui la riservatezza è quella delle persone estranee alle indagini, che non hanno titolo per entrare nelle fonti informative della stampa. Questo si intende evitare attraverso le udienze stralcio o i procedimenti di selezione: si intende evitare che chi è estraneo alle indagini venga coinvolto, perché vorrei ricordare ai colleghi, anche a quei colleghi che finora hanno detto: «Vorrei essere intercettato tutti i giorni», che si può essere intercettati, per Costituzione, quando si compiono dei reati. Quello è il limite. L'intercettazione non serve per invadere la sfera della privacy o del lavoro o dell'attività privata delle persone; l'intercettazione è uno strumento delicato, invasivo della libertà personale, che viene ad essere utilizzato e può essere utilizzato su autorizzazione solo dell'autorità giudiziaria quando si commettono reati, quando ci sono indizi di reato.
  Ed ecco che a questo punto la delega va a stabilire, nei confronti di quelle persone, un percorso circa la pubblicabilità. Perché parliamo di pubblicabilità con dei limiti nel corso delle indagini ? Perché le indagini normalmente e per principio sono segrete, altrimenti non sarebbero indagini, e i varchi di non segretezza, nell'ambito delle indagini, devono essere disciplinati adeguatamente e questo adeguatamente deve essere disciplinato con riferimento alle intercettazioni. Quindi, è giusto che vengano conosciuti gli esiti delle intercettazioni, ma ci sono dei limiti che sono quelli della Costituzione, che sono quelli attinenti alla rilevanza penale e che tengono fuori chi è fuori del procedimento. Quella è la riservatezza.
  Non confondiamo, perché la riservatezza, di cui si parla per la delega, non è la riservatezza dell'indagato; è la riservatezza di chi è estraneo alle indagini e ha diritto a non essere buttato in pasto a nessuno. Estraneo all'indagine vuol dire anche che è fuori dal suo contesto e già oggi, se venissero utilizzate tutte le norme processuali adeguatamente, questo avverrebbe. Questa delega vuole soltanto creare un'uniformità, tanto è vero che alcune procure già hanno emesso delle circolari che disciplinano quello che è ostensibile e quello che non lo è, perché siamo in fase di indagine. Nel dibattimento, invece, sarà tutto pubblico. Qui siamo in una fase dove deve essere garantita l'indagine penale, il diritto a conoscere ma anche la riservatezza di chi è estraneo.

  PRESIDENTE. Grazie...

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Quindi, cerchiamo di fare informazione positiva, che non strumentalizza una norma che invece è applicazione di principi della Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Massa. Ne ha facoltà.

  FEDERICO MASSA. Presidente, su questo emendamento, dopo l'intervento della presidente Ferranti, non ho nulla da aggiungere.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Come ha già detto la presidente Ferranti, la legge c’è già. Lo spiego ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, quelli del PD, e quindi non si dovrebbe intervenire su una legge che già, appunto, garantisce questo tipo di diritti.
  In secondo luogo, rilevanza penale è un termine che viene usato in modo improprio, perché non è rilevanza penale ma è rilevanza per il processo, che riguarda sia il soggetto indagato o coinvolto in un reato ma anche i soggetti che non sono implicati in quel reato ma che comunque danno una testimonianza che rileva per il processo. Quindi, non è che quelli che non sono coinvolti, quelli che sono estranei all'intercettazione devono sempre farla Pag. 38franca e le cose che dicono non devono mai essere riportate. Semplicemente devono essere riportate quando rilevino per il processo, per accertare fatti che sorgono nel processo. Quindi, in questo senso sia chi commette il reato sia chi non lo commette può rientrare nel processo e tutto deve essere riportato. Dunque, le finalità non sono del tutto diverse.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Ferraresi...

  VITTORIO FERRARESI. La prima è intanto andare contro la pubblicazione delle intercettazioni con sanzioni ai giornalisti, ovvero chiudere la bocca ai giornalisti. Questa è la vostra finalità, sì o no (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mannino 29.301, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Tancredi, Palma, Stella Bianchi, Boccuzzi, Casellato... Stella Bianchi non riesce ancora a votare... Abrignani... non vedo altre mani alzate...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  466   
   Votanti  442   
   Astenuti   24   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato
  86    
    Hanno votato
no  356).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Micillo 29.302, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fregolent, Marotta... Fregolent ancora non riesce a votare... Casellato, Di Lello, Colonnese, Caruso, Marotta... Caruso provi... togliamo quello che c’è dentro al dispositivo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  471   
   Votanti  458   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  230   
    Hanno votato
  97    
    Hanno votato
no  361).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Terzoni 29.303, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Duranti, Colonnese, Minnucci, Moscatt, Ravetto, Grassi, Abrignani, Piccoli Nardelli, Gebhard...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  475   
   Votanti  463   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  232   
    Hanno votato
  99    
    Hanno votato
no  364).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Zolezzi 29.304.
  Onorevole Bonafede, è una mano alzata per parlare ? Bene. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

Pag. 39

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente, solo per dichiarare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie Presidente. È molto interessante questa classifica per legislatori illuminati e con grande visione del partito al Governo: Finlandia libera; Norvegia libera; Svezia libera; Belgio libera; Danimarca libera; Lussemburgo libera; Paesi Bassi libera; Svizzera libera; Andorra libera; Islanda libera; Liechtenstein libera; Irlanda libera; Monaco libera; Germania libera; Portogallo libera; San Marino libera; Austria libera; Regno Unito libera; Cipro libera; Malta libera; Francia libera; Spagna libera; Grecia libera; Italia semilibera; Turchia semilibera. Siete dei pagliacci !

  PRESIDENTE. Onorevole Baroni...

  MASSIMO ENRICO BARONI. Siete dei pagliacci (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Siete dei pagliacci !

  PRESIDENTE. Onorevole Baroni, mantenga, per favore...
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, a proposito di pagliacci, non ho capito cosa fossero tutte quelle cose libere, ma certo non le intercettazioni, in tutti quei Paesi. È sicuro che in tutti quei Paesi le intercettazioni fatte dalla magistratura non vengono pubblicate e non sono libere.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente, rispondo all'onorevole Buttiglione: sono i casi in cui la stampa è libera, ovvero non condizionata dal potere politico e soprattutto in questi Stati molto probabilmente ha ragione l'onorevole Buttiglione... Presidente scusi, non riesco a parlare.

  PRESIDENTE. Colleghi ! Colleghi, non accentuiamo la difficoltà di questo lavoro. Prego onorevole Ferraresi.

  VITTORIO FERRARESI. E soprattutto in questi paesi non si sanzionano i giornalisti con sanzioni pecuniarie qualora pubblichino il vero, è questa la grossa differenza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zolezzi 29.304, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo, Colonnese, Lo Monte, Stella Bianchi, Casellati, Di Salvo, Roberta Agostini, Piccoli Nardelli, Venittelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  471   
   Votanti  457   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  229   
    Hanno votato
  95    
    Hanno votato
no  362).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sul subemendamento Ferraresi 0.29.600.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marotta, Ciracì, Antimo Cesaro...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 40
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  472   
   Votanti  439   
   Astenuti   33   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato
  78    
    Hanno votato
no  361).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sul subemendamento Occhiuto 0.29.600.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Piccoli Nardelli... L'onorevole Brunetta dice: verde... Locatelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  475   
   Votanti  465   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  233   
    Hanno votato
 167    
    Hanno votato
no  298).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sul subemendamento Occhiuto 0.29.600.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  L'onorevole Sisto, voleva intervenire, dobbiamo revocare ? No, va bene, grazie. Ciracì, Malpezzi, Santerini, Grillo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  475   
   Votanti  444   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato
  76    
    Hanno votato
no  368).    

  (Le deputate Ruocco, Businarolo e Agostinelli e il deputato Dall'Osso hanno segnalato che hanno erroneamente votato a favore, mentre avrebbero voluto votare contro).

  Passiamo al subemendamento Occhiuto 0.29.600.4. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente. Il subemendamento Occhiuto 0.29.600.4 presentato da Forza Italia, analogamente al precedente, tende ad evitare che l'esigenza delle indagini così definita nel testo, possa in qualche modo prevaricare il diritto di difesa e segnatamente il diritto al contraddittorio nella difesa.
  L'espressione «fatte salve le indagini» la riteniamo generica e sostanzialmente incapace, nell'ambito della delega, di spiegare un minimo di vincolo che costringa il legislatore delegato, il Governo comunque, a formulare in modo corretto il rapporto tra diritto alla selezione delle intercettazioni nel contraddittorio e esigenze che unilateralmente possono derivare delle indagini.
  In altri termini, non si comprende come e se le indagini possano interagire, e quindi limitare quello a cui le parti hanno diritto, cioè selezionare personalmente le intercettazioni eventualmente degne di proseguire il loro percorso nell'ambito del procedimento penale, perché l'esigenza delle indagini potrebbe essere arbitrariamente, uso un termine...

  PRESIDENTE. Scusate, colleghi, sono singolarmente colpita dal fatto che sotto l'onorevole Sisto vi sia un convegno, particolarmente allegro, peraltro. Abbiate pazienza, fate parlare l'onorevole Sisto.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, è il piacere di avere l'onorevole Bindi tra i nostri banchi, che in qualche modo...

Pag. 41

  PRESIDENTE. E quindi la festeggiate, va bene !

  FRANCESCO PAOLO SISTO. ... spiega un ruolo decisivo su questo convegno. Detto questo, credo che questo subemendamento, che propone la sostituzione delle parole: «fatte salve» con le seguenti: «tenendo conto delle indagini», sia una buona mediazione, che dia la possibilità non di utilizzare con la scure delle indagini come una sorta di veto o di vincolo, ma di tenerle nella debita considerazione, senza limitare il fondamentale diritto alla difesa e alla difesa nel contraddittorio secondo l'articolo 111 della Costituzione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Massa. Ne ha facoltà.

  FEDERICO MASSA. Presidente, francamente, non comprendo la differenza tra «fatte salve le esigenze di indagine» e «tenendo conto delle indagini», se ho ben capito. La prima citazione del collega Sisto poteva essere fuorviante: sarebbe stato un criterio generico o, addirittura, vi sarebbe stata l'assenza di un criterio, se si fosse detto «fatte salve le indagini», così come l’incipit del collega Sisto, ma scrivere «fatte salve le esigenze di indagine» mi pare che sia la mera, peraltro, reiterazione di una serie di norme contenute con riguardo alla fase delle indagini preliminari, nella quale la segretazione, il segreto, la limitazione di intervento è funzionale all'espletamento delle indagini, non sopprimendo, ma differendo l'esercizio del diritto di difesa.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Occhiuto 0.29.600.4, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nardi, Malisani, Sani, Marotta, Luigi Gallo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  467   
   Votanti  448   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato
  55    
    Hanno votato
no  393).    

  (Il deputato Placido ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.600 della Commissione, con il parere favorevole del Governo e con il parere contrario del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fauttilli, Iori, Grillo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  464   
   Votanti  453   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato
 287    
    Hanno votato
no  166).    

  A questo punto, l'emendamento Mannino 29.313 risulta precluso dall'approvazione dell'emendamento 29.600 della Commissione.
  Passiamo all'emendamento Micillo 29.314.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Micillo 29.314, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 42

  Lainati, Ciracì, Simone Valente...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  469   
   Votanti  438   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato sì  77    
    Hanno votato
no  361).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Terzoni 29.315, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Bolognesi, Grassi, Librandi, Rotta, Russo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  468   
   Votanti  435   
   Astenuti   33   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
  75    
    Hanno votato
no  360).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mannino 29.317, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ciracì, Carrozza, Boccuzzi, Impegno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  460   
   Votanti  429   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
  76    
    Hanno votato
no  353).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Micillo 29.318, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Luigi Gallo, Marotta, Grassi, Colonnese, Currò, Impegno... provi onorevole, tolga quello che c’è dentro e provi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  471   
   Votanti  438   
   Astenuti   33   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato
  77    
    Hanno votato
no  361).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 29.4, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Luigi Gallo, Colonnese, Minardo, Zan...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  473   
   Votanti  469   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  235   
    Hanno votato
  67    
    Hanno votato
no  402).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 29.323, con il parere Pag. 43contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dall'Osso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  469   
   Votanti  442   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato
  84    
    Hanno votato
no  358).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mannino 29.330, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gadda, Casellato, Borghi, Monchiero.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  473   
   Votanti  467   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  234   
    Hanno votato
  79    
    Hanno votato
no  388).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 29.156.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Siamo arrivati all'emendamento cosiddetto «prova del nove», in quanto con questo emendamento aggiungiamo alla delega sulle intercettazioni queste parole: «In alcun modo le disposizioni devono contenere sanzioni per i giornalisti che le pubblicano».
  Quindi, la legge c’è già. Volete modificarla ? Va bene, ma prevediamo che in alcun modo si tocchino con sanzioni pecuniarie i giornalisti che pubblicano intercettazioni vere. Altrimenti vuol dire che in questo caso volete mettere davvero il bavaglio ai giornalisti, ma non a tutti i giornalisti, ai giornalisti che non si possono permettere la pubblicazione di certe intercettazioni – ripeto – vere, pena la sanzione pecuniaria elevata di migliaia di euro.
  Quindi, ci saranno giornali che si potranno permettere di usare queste intercettazioni, pubblicandole anche a scopo politico, e non sentiranno queste sanzioni in quanto sono economicamente saldi e forti. Mentre ci saranno i giornali più piccoli che non potranno permettersi di pubblicare intercettazioni vere, pena una sanzione pecuniaria elevata e, quindi, la chiusura.
  Con questo emendamento, che chiedo ai colleghi di votare, si elimina nel provvedimento la possibilità di agire contro i giornalisti e, quindi, di irrogare sanzioni pecuniarie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Amoddio. Ne ha facoltà.

  SOFIA AMODDIO. Presidente, signori deputati, io mi domando se il MoVimento 5 Stelle ha ben letto questa delega. Infatti, parliamo dell'articolo 29, comma 1, lettera a), ossia la delega al Governo per rivedere alcune disposizioni sulla riservatezza delle intercettazioni e sulla pubblicabilità, che non prevede assolutamente alcuna sanzione a carico dei giornalisti.
  Forse è meglio guardare alle parole esatte della legge, che sono chiarissime per tutti: non garantire la riservatezza dell'imputato – la riservatezza non è garantita all'imputato, perché l'imputato nella captazione dei suoi colloqui non ha mai diritto alla riservatezza –, ma garantire Pag. 44semplicemente la riservatezza delle persone che sono occasionalmente coinvolte nei dialoghi – in particolare i difensori nei colloqui con l'assistito, perché vige un principio costituzionalmente garantito che è il principio di difesa, costituzionalmente garantito come quello della riservatezza e come quello dell'informazione – e delle comunicazioni non rilevanti ai fini della giustizia penale. I giornalisti non possono pubblicare intercettazioni che non siano rilevanti ai fini della giustizia penale. Ma non sono previste sanzioni per i giornalisti né pecuniarie né di altro tipo.
  Quindi, se occasionalmente un soggetto colloquia con l'imputato può essere intercettato l'imputato, può essere pubblicato cosa dice l'imputato ai fini di scoprire un reato penale, ma non certamente la vita privata delle persone occasionalmente coinvolte (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. La collega Amoddio forse si è persa gli ultimi quattro mesi di informazione. Lo so che dal vostro punto di vista quel tempo è agli sgoccioli per la nostra democrazia, ma in questi quattro mesi bastava leggere un qualsiasi giornale e basta anche leggere la delega per capire che il Governo avrà libertà di prevedere sanzioni per i giornalisti che pubblicheranno le intercettazioni.
  Ma voglio per un attimo – per un attimo, Presidente – pensare che siamo noi che abbiamo questi pregiudizi contro il PD e che nessuna sanzione verrà messa contro i giornalisti. Bene, votate l'emendamento. L'emendamento non dice nulla se non che in alcun modo le disposizioni devono contenere sanzioni per i giornalisti che le pubblicano.
  È un emendamento che è una clausola di salvaguardia, visto che voi siete esperti, che evita che il Governo possa prendersi la libertà di sanzionare il comportamento dei giornalisti in violazione della «legge porcata» che ha intenzione di emanare. Parliamo di fatti concreti, piuttosto che attaccarci ancora al cavillo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole Bonafede, non l'ho interrotta, ma aveva già esaurito il suo tempo. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 29.156, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti, Malisani, Gregori, Caruso, Turco, Sarti, Cecconi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  462   
   Votanti  444   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato
 100    
    Hanno votato
no  344).    

  (La deputata Piccione ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Ferraresi 29.157 e Turco 29.158, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Luigi Gallo, De Mita, Giammanco, Becattini, Librandi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  462   
   Votanti  438   
   Astenuti   24   Pag. 45
   Maggioranza  220   
    Hanno votato
  99    
    Hanno votato
no  339).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Verini 29.152, sul quale vi è un parere favorevole della Commissione e del Governo, a condizione che sia riformulato. Onorevole Verini, accetta la riformulazione ?

  WALTER VERINI. Presidente, accetto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pagano. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO PAGANO. Presidente, solo per mostrare un compiacimento. Poco fa ho fatto un piccolo intervento; eravamo nell'ambito del minuto che mi era concesso. Adesso, invece, abbiamo qualche minuto in più e desidero fare qualche considerazione, soprattutto per sgombrare il campo rispetto alle politiche riguardanti questa materia così come è stata spiegata oggi dal MoVimento 5 Stelle. Francamente, ci hanno lasciato sbigottiti. Infatti, al di là di un refrain di argomentazioni continue, anche condite da fatti personali, ritengo che essi non siano riusciti a dare un contributo serio e concreto al dibattito odierno. Lo dico anche con il massimo rispetto. Io penso invece che in quest'Aula oggi abbiamo assistito a un salto qualitativo rispetto al passato. È successo qualcosa di innovativo, autenticamente innovativo. Probabilmente ciò era dovuto al fatto che in passato c'erano delle politiche sulla giustizia improntate sul personalismo, sul fatto che, quando venivano affrontati certi argomenti venivano subito identificati in nome e per conto di qualcuno. Forse sarà stato per questo, o forse perché c’è stata una maturazione complessiva del Paese, forse anche una indignazione collettiva, forse perché ci sono stati qualcosa come 24 mila casi che sono stati conclamati in termini di «ingiustizia» ai danni di persone innocenti, forse perché ci sono state centinaia di milioni di euro di risarcimento alle stesse, fatto sta che abbiamo osservato un cambiamento di regime, un cambiamento di impostazione culturale. Il nostro partito – e da questo punto di vista non posso che essere compiaciuto – è stato protagonista all'interno di questa nuova stagione. Quindi, bene ha fatto il Parlamento nella sua interezza, ad eccezione, appunto, del gruppo del MoVimento 5 Stelle, a operare in quella che è una logica di assoluto buonsenso e nel rispetto della Costituzione. Dire questo sembra un'ovvietà, ma bisogna ripetere questo fino alla nausea. Chesterton diceva, all'inizio del secolo scorso, che arriveranno momenti in cui, per dire le ovvietà bisognerà sguainare le spade o comunque immaginare tenzoni.
  È esattamente quello che sta accadendo in questa Aula. Noi abbiamo detto cose ovvie, abbiamo citato la Costituzione che prevede e garantisce il diritto alla privacy. Ma il buonsenso lo dice, e non bisogna scomodare nulla e nessuno; eppure qui abbiamo assistito al festival del «bastian contrario». Cosa diciamo con questo emendamento ? Si punisce chi reca un danno alla reputazione e all'immagine del cittadino – quel cittadino tante volte evocato a sproposito dal gruppo appena citato – quando non ci sono fatti penalmente rilevanti. Quando, invece, ci sono (ed anche questo è un fatto assolutamente scontato) indagini, oppure quando c’è il diritto di cronaca, è evidente che in questo caso finisce la sfera della tutela del cittadino e subentra la sfera della tutela della collettività.
  In questi ultimi venti-venticinque anni abbiamo assistito ad un’escalation incredibile; intere paginate di vergogna sono state messe tutte assieme senza nemmeno un minimo di ritegno sui giornali. Abbiamo letto sui giornali di tutto e di più: discussioni familiari, discussioni fra amici, tutto inserito dentro un articolo forse solo con lo scopo di buttare discredito su qualcuno. Ma un popolo che smarrisce il senso del dovere nei confronti dei più deboli – in questo caso il cittadino è la parte debole – è un popolo che ha smarrito la civiltà. Noi oggi siamo in controtendenza e ci arroghiamo – per quanto Pag. 46non sia ancora una norma compiuta nel suo divenire – il diritto di dire che finalmente qualcosa è cambiato. Faccio riferimento alle derive che da un lato erano giudiziarie – dico e confermo che se vengono pubblicate certe cose ciò vuol dire che c’è stato qualcuno che gli incartamenti li passava – e dall'altro di tipo giornalistico, con pubblicazioni di gossip e pettegolezzi che hanno abbeverato l'opinione pubblica e l'hanno avvelenata.
  Ecco perché riteniamo che, da questo punto di vista, il salto qualitativo sia avvenuto. In Italia in questo momento la condanna non arriva dal giudice ma dalla gogna mediatica, e questa è una cosa che deve finire; questo è un elemento distonico rispetto alla civiltà di un popolo. Per questo motivo siamo orgogliosi di questo emendamento che abbiamo innescato noi, e che poi abbiamo accettato nella riformulazione del Partito Democratico. Per noi va bene così perché è evidente e chiaro qual è l'obiettivo: riportare l'Italia nella civiltà giuridica (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Grazie Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole a questo emendamento a prima firma Verini, ciò perché sicuramente lo valutiamo un emendamento migliorativo del testo base uscito dalla Commissione. Tra l'altro va a recepire, quantomeno parzialmente, due miei emendamenti: il 153 e il 155.
  Tengo a sottolineare che il votare favorevolmente questo emendamento non implica comunque un giudizio negativo su quello che è l'articolo 29, questo perché non possiamo valutare positivamente il fatto che su una materia così delicata – come è quella delle intercettazioni – si deleghi un Governo con dei paletti, con dei principi così scarni.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie Presidente, noi invece ci asterremo su questo emendamento che sicuramente va a migliorare la vergogna che è stata approvata in Commissione giustizia con l'emendamento Pagano, ma in ogni caso, vergogna rimane. Dico ciò considerando che questo è un Governo che ha approvato la tenuità del fatto per reati fino a 5 anni di reclusione, un Governo delle depenalizzazioni, che ora inserisce un reato che prevede la pena della reclusione da sei mesi a 4 anni per cittadini che registrano conversazioni private, conversazioni riguardo alle quali la Cassazione dice che sono prove documentali, che invita a farle, conversazioni totalmente legittime tra soggetti, conversazioni e registrazioni che possono essere evitate tranquillamente tramite il soggetto che nega il consenso a registrare e a diffondere questo materiale.
  Allora la Cassazione ce lo dice nella sentenza Torcasio del 2003: queste conversazioni sono legittime, sono auspicabili, sono prove documentali e devono essere fatte. Invece questo Governo, il Governo delle depenalizzazioni, cosa fa ? Inserisce il carcere da sei mesi a quattro anni per le persone che registrano... (Commenti dei deputati dei gruppo Partito Democratico)... fino a quattro anni... va be’, prima era... fino a quattro anni di pena...

  PRESIDENTE. Fate parlare l'onorevole Ferraresi.

  VITTORIO FERRARESI. Ma il problema è fino «a quattro anni di reclusione», non è certo... (Commenti dei deputati dei gruppo Partito Democratico) fino a quattro anni di reclusione. Ci sembra assolutamente grave che si preveda questa sanzione. Ci sembra grave che vengano fatte discriminazioni perché i cittadini che registrano sono cittadini che denunciano. Se al cittadino viene tolta la potestà, il potere di registrare imprenditori o politici che commettono atti gravi o comunque compiano atti gravi tramite affermazioni che vengono fatte da questi cittadini e che molto spesso vengono trasmesse dai cittadini ai giornalisti, è assolutamente una Pag. 47vergogna e anche un pregiudizio al diritto di uguaglianza. Quindi noi chiediamo che venga rivisto questo provvedimento di delega con altri emendamenti che saranno messi in votazione successivamente per fare in modo che il cittadino, anche senza spendere migliaia di euro in un procedimento penale oppure il cittadino che abbia una tessera da giornalista in casa, possa in ogni caso registrare e denunciare fatti di mala politica.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Noto che ciò che per il collega Ferraresi è negativo, spesso invece per noi è positivo, ad esempio le depenalizzazioni. Noi abbiamo espresso la totale contrarietà a delegare il Governo su una materia che ha questa straordinaria delicatezza e ricordavo come il Parlamento in più legislature – capitò anche a me molti anni fa – ha provato ad elaborare un testo che tenesse insieme e riequilibrasse i vari e contrastanti interessi. Qui siamo in presenza di un altro dei regali di questo provvedimento che è apparso fin dall'inizio come un carrello della spesa in cui, lungo la corsia, una mano buttava dentro un prodotto. Lo abbiamo visto con la superpenalizzazione di alcuni reati predatori, lo abbiamo visto sul voto di scambio. Infine oggi ci troviamo con abbondanza di deleghe un'informe serie di prodotti – altro che provvedimento sistemico – dentro questo medesimo carrello. Qui siamo in uno di questi regali che non c'erano nel testo originario ma sono apparsi. Il famoso emendamento Pagano per essere meglio compreso va visto nella sua formulazione originaria e la sua formulazione originaria ben racconta lo spirito della legge ed è questo sì un intervento che ha un carattere intimidatorio e punitivo; questo sì può configurare una forma di bavaglio con principi di delega molto più stringenti delle chiacchiere che abbiamo fatto fino ad oggi. Ecco perché ci asterremo sull'emendamento in questione Verini 29.152 perché riteniamo che sia difficile migliorare ciò che ha questo livello di negatività. Invece voteremo a favore di tutti quegli emendamenti che vogliono eliminare questa lettera b) dall'articolato di delega.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Forza Italia voterà a favore di questo emendamento perché anzitutto quella riformulazione proposta dal relatore, la presidente Ferranti, è sicuramente decisiva perché una cosa è l'astratta utilizzabilità, altra cosa è l'effettiva utilizzazione nell'ambito di determinati quadranti. La utilizzabilità avrebbe reso questo emendamento assolutamente libero da qualsivoglia forma di controllo nella sua applicabilità, invece l'effettiva utilizzazione richiede che queste propagazioni trovino effettivo uso nell'ambito delle vicende che sono descritte nella fattispecie. Si tratta certamente di un miglioramento che non è quello che noi auspicavamo ma in tutti i casi siamo di fronte ad una fattispecie costruita dolosamente, addirittura a dolo specifico, che però ha il solo fine di recare danno alla reputazione o all'immagine altrui che tuttavia – lo ribadisco – deve nella sua estrinsecazione e nella delega evitare un rischio cioè che, perché vi sia violazione dei parametri della corretta informazione, sia sempre necessario verificare che sussista il solo fine di recare danno alla reputazione o all'immagine altrui.
  Cioè deve essere ben chiaro che tutta la impalcatura delle attuali responsabilità per le cattive pubblicazioni – uso un termine generico, appositamente – rimanga solida perché questa norma, che dovrebbe punire, limitare inibire, possa invece essere addirittura una sorta di esimente, a liberi tutti, nell'ambito dell'informazione. Questo è un segnale di pericolo che mi permetto e che Forza Italia si permette di rappresentare al Governo perché nell'esercizio della delega non si faccia che una norma limite che dovrebbe migliorare Pag. 48il rapporto tra il cittadino, le intercettazioni, la diffusione e la responsabilità diventi invece a boomerang un grande peggioramento. Voto favorevole per le ragioni che ho rappresentato.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Mucci, a titolo personale. Ne ha facoltà.

  MARA MUCCI. Signora Presidente, una precisazione, perché qui non stiamo parlando di intercettazioni o registrazioni – e lo dico al collega Ferraresi – tese semplicemente a divulgare per diritto di cronaca, ma si tratta di registrazioni fatte al solo fine di recare danno alla reputazione o all'immagine altrui, per il quale si richiede la reclusione fino a quattro anni, di riprese audiovisive o conversazioni effettuate in modo fraudolento, quindi, che minano la moralità di un soggetto e che sono, appunto, fatte in maniera fraudolenta e anche organizzata preventivamente. E non è diritto di cronaca, per questo noi riteniamo giusto questo emendamento che va a mitigare notevolmente la versione originaria dell'emendamento Pagano che ha fatto giungere al testo, così come noi lo troviamo oggi, alla discussione di quest'Aula. Si va a toccare coloro che in modo fraudolento ed in modo da minare la reputazione altrui utilizzano le registrazioni anche con «taglia e cuci» tesi a minare la moralità delle persone.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Signora Presidente, intervengo anche perché su questo c’è stata tanta confusione da parte di alcuni. In realtà, anche qui un principio di delega. Il comportamento che si vuole punire non è quello sulla registrazione, perché qualcuno può registrare anche per conservare un documento, ma è quello di diffondere al solo fine di danneggiare l'altrui reputazione, quando ho registrato da privato a privato, senza averne titolo, perché sappiamo e l'abbiamo detto prima, che le intercettazioni anche ambientali devono essere autorizzate dall'autorità giudiziaria quando c’è un indizio di reato. Qui stiamo parlando di una presenza tra privati, di un documento fonico o audio che viene registrato, dovrà essere punito l'uso finalizzato a ledere l'immagine altrui, mentre abbiamo voluto specificare – quindi, per porre fine a qualsiasi dibattito o ambiguità – che quella registrazione se viene utilizzata come prova di un reato e mi riferisco a quanto poco fa il relatore Ferraresi diceva sul privato cittadino che vorrà documentare di essere vittima di usura; quel privato cittadino lo potrà ancora fare e potrà utilizzare quelle registrazioni come prova di un reato, così come potrà utilizzarle come prova di un diritto in un processo civile o in un processo disciplinare o altresì per l'esercizio di un diritto di cronaca. Quello che deve essere vietato e per cui non vedo nessuno scandalo, riguarda una illecita captazione e utilizzo volto a ledere l'immagine altrui fuori dall'esercizio di un diritto, laddove si è fissata una pena ipotetica massima – per cui si dà al legislatore delegato un parametro – fino a non oltre quattro anni. Quindi sarà il legislatore delegato che individuerà la pena in concreto, ma sappiamo che fino a quattro anni, siamo nell'ambito tra l'altro dei reati gravissimi tra i reati di media gravità, considerato che fino a quattro anni è ammissibile la messa alla prova, che c’è l'archiviazione per l'irrilevanza del fatto, se questo è minimale e non offende l'attività dell'offesa. Tutto questo si inserisce in un sistema che abbiamo messo a punto con delle leggi entrate in vigore da poco ma che consentono di calibrare un fatto che ha un rilievo penale ma la cui pena è proporzionata alla gravità del fatto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Intervengo soltanto per specificare che la condotta denigratoria della reputazione Pag. 49altrui – ribadisco – è già disciplinata ed è già sanzionata dal nostro ordinamento. Qual è lo scopo di questa norma ? È di intimorire il singolo cittadino che si trova nella condizione di fare lui informazione. Non potete avere un concetto di informazione che risale a quindici o vent'anni fa, legato soltanto a chi va in TV, perché oggi i cittadini, tramite un cellulare, possono anche fare informazione ! E quando lo fanno, se riprendono un fatto vero, realmente accaduto, se non c’è nessun montaggio del video, anche se lo facessero per ledere di una reputazione di un altro soggetto, quale sarebbe il problema se riprendono un fatto vero ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.

  GIULIA SARTI. Grazie, Presidente. Il punto è: se il giudice poi dispone che quella conversazione registrata non è ammissibile nel processo perché non costituisce alcuna fonte di prova ? È qui che sta il problema. Se il cittadino sa che rischia di essere punito fino a quattro anni, non gli verrà mai in mente di registrare una conversazione fra altre due o tre persone per poi portarla eventualmente all'esame di un giudice all'interno del processo, perché qui la punizione ovviamente scatta prima. Quindi, se avremo il caso in cui questa registrazione – sarà deciso ovviamente da un giudice – non servirà ai fini del processo, quel cittadino sarà fregato e rischierà lui un processo per avere registrato quella conversazione. Questo è il corto circuito che noi vorremmo impedire.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

  VINCENZO CASO. Grazie, Presidente. Intervengo a titolo personale proprio per un fatto personale, quindi mi farebbe piacere avere una risposta su questo. Io ho effettivamente effettuato una registrazione durante l'esame della prima legge di stabilità, al di fuori della Commissione bilancio. Ho appunto registrato un lobbista che al telefono raccontava come aveva fatto cambiare un emendamento del PD. Per me, se anche quello non era penalmente rilevante, lo era politicamente, quell'episodio che sinceramente personalmente mi aveva fatto molto schifo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). L'ho pubblicato perché credevo che i cittadini dovessero sapere quella cosa. In quel caso, sarei punibile per quello che ho fatto ? Grazie, se c’è una risposta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Verini 29.152, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo, mentre si rimette all'Assemblea il relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Currò, Baldassarre, Magorno.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  434   
   Votanti  323   
   Astenuti  111   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato
 321    
    Hanno votato
no    2).    

  Avverto che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Verini 29.152 nel testo riformulato, interamente sostitutivo della lettera b) del comma 1, risultano preclusi tutti gli emendamenti riferiti a tale lettera.
  Passiamo quindi alla votazione degli identici emendamenti Ferraresi 29.163 e Santelli 29.165, a pagina 19 del fascicolo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Signor Presidente, abbiamo proposto, a mezzo Pag. 50dell'emendamento Santelli 29.165, una soppressione della lettera c). Vorrei chiarirne le ragioni, non perché non ci sia un'esigenza di tutela che possa in qualche maniera essere ritenuta politicamente corretta, ma perché anche qui i termini utilizzati dalla lettera c), ex lettera b), dell'articolo 29, ex 25, sono termini che lasciano davvero perplessi. «Semplificazione delle condizioni per l'impiego delle intercettazioni delle conversazioni e delle comunicazioni telefoniche e telematiche», significa non avere contezza del termine «semplificazione», del termine «condizioni», della parola «impiego», perché la parola «impiego», a mia memoria, non trova alcun aggancio di tipo tecnico nelle attuali norme del codice di procedura penale, e invece credo che trovi un aggancio – scusate la battuta – in altri rami dell'ordinamento.
  Quindi mi sembra che per la delega sulle parole «semplificazione», «impiego», e anche per i più gravi reati dei pubblici ufficiali – perché anche sul concetto di gravità, ci può essere un concetto di gravità qualitativa e non quantitativa –, mi sembra che in pratica si affidi al Governo la regolamentazione del regime tout court delle intercettazioni in ambito di reati neanche tanto ben definiti; l'unico comune denominatore leggibile è quello dei pubblici ufficiali e contro la pubblica amministrazione. Per questo motivo abbiamo proposto il soppressivo: lo voteremo favorevolmente, ripeto, per questioni di determinatezza della delega.

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, intervengo per ritirare il mio emendamento 29.163, che ovviamente si riferiva alla precedente lettera c) che è già stata soppressa; e per cambiare il parere da favorevole a contrario sull'emendamento Santelli 29.165.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 29.165, con il parere contrario della Commissione e del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bonaccorsi, Di Lello, Monchiero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  446   
   Votanti  445   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato
  51    
    Hanno votato
no  394).    

  (Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 29.10, con il parere contrario della Commissione e del Governo ed il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Invernizzi... Colleghi, abbiamo ancora molti voti: chi lascia l'Aula legittimamente per fare un giretto bisogna che si rassegni a non votare, ecco, perché ogni tanto... Sberna, Ragosta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  444   
   Votanti  422   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 101    
    Hanno votato
no  321).    

  (Il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Pag. 51

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Zolezzi 29.392.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signora Presidente, con questa serie di emendamenti noi cerchiamo di migliorare l'attuale lettera c) dell'articolo 29, di modo appunto che questa semplificazione per l'impiego di intercettazioni possa avvenire con un più ampio raggio, quindi non solo per i più gravi reati ma per i reati dei pubblici ufficiali oppure per i reati contro la pubblica amministrazione. Credo che, in un momento veramente di corruzione e di attacco alle istituzioni rilevate in quest'ultimo periodo, sia necessario un intervento apprezzabile di stretta sulle intercettazioni per questi reati ma sia apprezzabile appunto a più ampio raggio, quindi coinvolgendo reati, togliendo i «più gravi», togliendo appunto queste parole che limitano solo i casi più gravi. Riteniamo che i reati contro la pubblica amministrazione in questo specifico momento siano tutti molto gravi, quindi devono essere tutelati con un intervento cospicuo quindi chiediamo appunto il parere favorevole della relatrice.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zolezzi 29.392, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colletti, Rotta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  452   
   Votanti  434   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
 100    
    Hanno votato
no  334).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Terzoni 29.394, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ciracì, Grillo, Marantelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  452   
   Votanti  432   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
  96    
    Hanno votato
no  336).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Daga 29.395, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Arlotti, Palese...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  438   
   Votanti  415   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato
  94    
    Hanno votato
no  321).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Sannicandro 29.151 e Santelli 29.166, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.Pag. 52
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marroni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  455   
   Votanti  429   
   Astenuti   26   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
  61    
    Hanno votato
no  368).    

  (La deputata Spessotto ha segnalato che ha erroneamente votato a favore, mentre avrebbe voluto votare contro. La deputata Pellegrino ha segnalato che ha erroneamente votato contro, mentre avrebbe voluto votare a favore).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 29.13, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marotta, Archi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  449   
   Votanti  416   
   Astenuti   33   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato
  69    
    Hanno votato
no  347).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Santelli 29.167.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, questo emendamento, con riferimento alla previsione della lettera d) dell'articolo 29, aggiunge alla casistica ivi prevista, cioè le sentenze di appello ricorribili per Cassazione emesse per i reati di competenza del giudice di pace, le sentenze che confermano la pronuncia di assoluzione di primo grado, individuando i casi di doppia conforme.
  Io credo che questa aggiunta non faccia altro che incentivare il carattere deflattivo che si vorrebbe dare a questo rimedio, con un'intelligente utilizzazione del rimedio dell'impugnazione dinanzi al Supremo collegio e, soprattutto, rispettando un principio di doppia conformità della sentenza di non colpevolezza che credo che da questo meccanismo possa essere ulteriormente valorizzata.
  Si tratta di sentenze per reati non certamente rilevanti. La doppia assoluzione rende possibile che il ricorso per Cassazione possa essere soltanto per violazione di legge. Insistiamo, dunque, su questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 29.167, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  459   
   Votanti  435   
   Astenuti   24   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
  65    
    Hanno votato
no  370).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 29.168.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Sarti. Ne ha facoltà.

  GIULIA SARTI. Grazie, Presidente. Con questi emendamenti, il 29.168 che votiamo ora e i due successivi, noi chiediamo di Pag. 53sopprimere le lettere e), f) e g) dall'articolo 29. Cosa prevedono queste lettere ? In sostanza, si tratta di limitare la possibilità di appellare le sentenze di primo grado, ovviamente delimitando questa previsione a casi specifici e ben individuati.
  Sembra, però, quasi nelle intenzioni, perlomeno per quanto riguarda alcune di queste lettere, di vedere riesumato un vecchio mostro giuridico chiamato «legge Pecorella», cioè quella legge – ricordiamocelo, perché qui ormai la memoria sembra non esserci più – che sostanzialmente vietava di appellare tutte le sentenze penali di assoluzione in primo grado, legge che è stata praticamente falcidiata dalle pronunce della Corte costituzionale e che non vorremmo mai rivedere di nuovo in vigore. Quindi, prego il Governo perlomeno di prestare attenzione nel momento in cui scriverà i decreti legislativi delegati.
  Detto ciò, noi ci chiediamo – ed è per questo che chiediamo di cancellare queste deleghe – se non era meglio, se vogliamo davvero limitare la possibilità di appellare alcune sentenze di primo grado e, quindi, limitare i giudizi in appello, votare favorevolmente sull'emendamento della scorsa settimana, quello che era a prima firma Turco, che poi lui ha ritirato e che noi abbiamo fatto nostro con il collega Del Grosso, che sostanzialmente voleva l'abolizione del divieto di reformatio in peius. Cioè, quello sarebbe, secondo noi, uno dei modi per limitare davvero i tantissimi ricorsi in appello, perché se diamo la possibilità ai giudici d'appello di aumentare le pene di una sentenza di primo grado allora davvero possiamo fare in modo che molti giudizi non potrebbero più essere svolti.
  Invece, le soluzioni che trova il Governo a nostro parere non servono se non appunto, come dicevo, a vedere quasi riesumata, nelle intenzioni, quello che era il vecchio progetto delle leggi berlusconiane che, per fortuna, vennero cancellate dalla Corte costituzionale.
  E quindi vorremmo cercare di sensibilizzare l'attenzione di questo Parlamento, motivare le scelte fatte con queste lettere e), f) e g) e spiegare perché questo divieto di reformatio in peius non può essere abolito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferranti. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI. Grazie Presidente. Francamente qui siamo un po’ nel tecnico, quindi mi spiace scendere nei particolari, però quando questi interventi sono così fuori posto e proprio fuori tema credo sia doveroso da parte della relatrice.
  Qui l'emendamento mira a sopprimere la lettera e). La lettera e) che cosa prevede ? Non riesuma nessuna legge Pecorella e nessuna altra cosa dichiarata dalla Corte costituzionale. Prevede soltanto, per razionalizzare l'impugnazione, che il procuratore generale presso la Corte d'appello possa impugnare nei casi di avocazione, quindi quando è legittimato ad avocare l'indagine di primo grado. Tra l'altro nelle scorse sedute abbiamo anche ampliato i poteri del procuratore generale di avocare. E poi può appellare quando c’è l'acquiescenza in questi casi del pubblico ministero di primo grado.
  Infatti normalmente l'impugnazione la fa il pubblico ministero dell'udienza, che impugna, e il processo va in appello. L'intervento del procuratore generale è un intervento, per così dire, eccezionale e lo si è voluto razionalizzare in questo senso: il procuratore generale faccia l'appello nei casi in cui può avocare a sé le indagini, sapendo appunto che c’è un pubblico ministero di primo grado e un pubblico ministero di secondo grado. Quindi nessuna reviviscenza di Pecorella, di leggi Pecorella dichiarate dalla Corte costituzionale e nessuna limitazione dei poteri di impugnazione – perché sappiamo che il primo e il secondo grado servono proprio per arrivare poi ad una sentenza definitiva di terzo grado da parte della Corte di Cassazione – ma una razionalizzazione del percorso di impugnazione attraverso limiti che possono essere sia soggettivi che oggettivi.Pag. 54
  Tant’è vero che la delega successivamente alla lettera h) è stata soppressa in Commissione, perché abbiamo scritto già in Commissione la norma e l'articolato, tenendo conto anche dei lavori che erano stati svolti in Commissione di studi e indagine conoscitiva.
  Quindi l'emendamento soppressivo va a sopprimere un principio che invece è sacrosanto e cerca proprio – teniamo presente qual è l'importanza di questo provvedimento di sistema – tempi ragionevoli del processo. Quindi, non compressione dei diritti della difesa o dell'accusa, ma razionalizzazione anche degli interventi delle varie figure legittimate a proporre l'appello, in questo caso il procuratore di primo grado e il procuratore di secondo grado.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente. Condivido le osservazioni formulate dal relatore presidente Ferranti. Dirò soltanto che nella prassi giudiziaria capita troppo spesso di vedere due atti di impugnazione pressoché identici e che davvero non hanno nessun motivo di essere, ovvero quello del pubblico ministero di udienza o comunque di primo grado unitamente a quello del procuratore generale. Si tratta di un dispendio di energie davvero inutile ed è corretto che, solo laddove il pubblico ministero non intenda esercitare il suo diritto di impugnare, il procuratore generale possa valutare se proporre egli stesso l'impugnazione. A me sembra un principio di semplice razionalizzazione procedimentale, si evita una duplicazione e in qualche modo si risparmia un po’ di tempo nell'ambito del processo. Voteremo contro quest'emendamento e favorevolmente verso il mantenimento della lettera.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie Presidente. La ratio dell'intervento precedente, ovviamente sia sulla lettere e), f) e g) è quella di limitare delle apposizioni di vincoli all'appello, che non vanno nella direzione di razionalizzare il processo, ma solo di togliere ovviamente diritti ai giudici e in questo caso molte volte anche alle persone che vivono il processo.
  Infatti questo Governo va a togliere, con l'articolo 608, la possibilità di appellare pronunciando sentenza di conferma di quella di proscioglimento nel ricorso per Cassazione solo per le lettere a), b) e c), dimenticando appunto le altre due. Oppure va a limitare la legittimazione del pubblico ministero ad appellare verso la sentenza di condanna, solo quando abbia modificato il titolo del reato o abbia escluso la sussistenza di una circostanza aggravante. Oppure, ancora, legittimazione dell'imputato ad appellare verso le sentenze di proscioglimento emesse al termine del dibattimento, salvo che siano pronunciate con le formule «il fatto non sussiste» o «l'imputato non ha commesso il fatto».
  È un'inedita formula uscita dalla mente fervida del legislatore di questo Governo che invece di prevedere risorse per mettere in moto la macchina del processo penale va a limitare e a rendere vincolata la forma degli appelli andando contro, sicuramente del caso del 608, ad un vizio di legittimità costituzionale e negli altri casi ad un pregiudizio del pubblico ministero e della persona offesa dal reato.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 29.168, con il parere contrario di Commissione e Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carfagna, Gelmini, Palese, Nuti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 55

   (Presenti  457   
   Votanti  422   
   Astenuti   35   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
  72    
    Hanno votato
no  350).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mannino 29.396, con il parere contrario di Commissione e Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sani, Duranti, Casellato, Di Battista.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  452   
   Votanti  426   
   Astenuti   26   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
  78    
    Hanno votato
no  348).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 29.14, con il parere contrario di Commissione e Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti, Fanucci, Lavagno, Tartaglione.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  455   
   Votanti  424   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
  77    
    Hanno votato
no  347).    

  (La deputata Piccoli Nardelli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Ferraresi 29.15 e Molteni 29.16, con il parere contrario di Commissione e Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Nardi, Grillo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  449   
   Votanti  429   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
  85    
    Hanno votato
no  344).    

  (La deputata Nardi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 29.20 e Ferraresi 29.21, con il parere contrario di Commissione e Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fregolent, Berretta, Donati, Galperti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  459   
   Votanti  446   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato
 135    
    Hanno votato
no  311).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Santelli 29.169 e Turco 29.170, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.Pag. 56
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Camani, Palma...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  460   
   Votanti  363   
   Astenuti   97   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato
  55    
    Hanno votato
no  308).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 29.171, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Palese, Archi, Binetti, Turco, Tancredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  466   
   Votanti  453   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato
  47    
    Hanno votato
no  406).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 29.172, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stella Bianchi, Casellato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  458   
   Votanti  453   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato
  50    
    Hanno votato
no  403).    

  (I deputati Fossati e Marazziti hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 29.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Grazie, Presidente. Vorrei sottoporre a questo Parlamento una contraddizione che non è emersa nel corso del dibattimento su questo articolo 29, ma che, secondo me, va rimarcata. Avrei voluto fare questa considerazione nella votazione di un mio emendamento, che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Verini, non ho potuto fare, in quanto il mio emendamento è stato superato. Questo mio emendamento, l'emendamento 29.154, prevedeva che il reato introdotto, sostanzialmente, dall'emendamento Pagano fosse punito unicamente con una multa, e quindi non con la reclusione.
  Questo perché si va in contraddizione con quello che sta facendo questo Parlamento con la riforma del reato di diffamazione, che prevede, sostanzialmente, che non sia più previsto il carcere per chi si macchia di questo tipo di reato; carcere che, invece, viene previsto con questo articolo 29 per un reato abbastanza simile a quello della diffamazione. Mi sembra un'evidente contraddizione, che faccio presente e sottopongo a questo Parlamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Verini. Ne ha facoltà.

  WALTER VERINI. Grazie, Presidente. Sento il bisogno di intervenire in dichiarazione di voto per questo articolo, dopo che già molti colleghi del mio gruppo hanno dato il loro parere sui vari emendamenti, per mettere a punto due o tre Pag. 57questioni. La prima: nell'elaborare l'articolato, la Commissione giustizia ha, come dicevo, fatto diverse audizioni e, su questo punto, in particolare, suggerimenti importantissimi, la cui sostanza è stata pienamente recepita, sono venuti, per esempio, da capi delle procure, importanti procure, come quella di Palermo, come quella di Roma e come quella di Milano; magistrati tutti impegnati sul fronte della lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata.
  Dico questo per dire che noi sentiamo il bisogno, quando si adottano provvedimenti di questo tipo, di ascoltare il parere di personalità, di ambienti, che sperimentano tutti giorni sul campo la praticabilità delle norme.
  La seconda cosa che vorrei dire è che la delega al Governo contiene quei due principi che tutto abbiamo richiamato: il diritto di cronaca, d'informazione, e il diritto di non violare la privacy delle persone, dei cittadini, che non c'entrano niente. Bene, noi a rafforzare questo concetto, chiediamo (abbiamo anche presentato un ordine del giorno) che il Governo, come già ha annunciato il Ministro Orlando (circa la volontà di esercitare la delega), nomini una commissione di esperti e che in questa commissione, oltre a tutte le componenti dell'ordinamento giudiziario, ci siano anche le rappresentanze del mondo dell'informazione e della comunicazione, come l'Ordine, come la federazione della stampa. Non c’è da parte nostra, come ho sentito dire in questo dibattito, la volontà di coartare, di comprimere, la libertà di stampa, c’è soltanto quella finalmente di provare a tenere insieme quei due principi.
  Qualcuno ha citato improvvidamente dei materiali del Partito Democratico. Io voglio leggere soltanto due righe di questo documento del Partito Democratico che diceva: bisogna conciliare tale finalità, quelle cioè di fare le intercettazioni per le indagini, con diritti fondamentali come quello dell'informazione e quelli alla riservatezza e alla tutela della persona. Il divieto assoluto di pubblicazione di tutta la documentazione relativa, e così via, serve a tutelare i diritti fondamentali del cittadino e le stesse indagini. E infine: determinare sanzioni molto più severe delle attuali, per renderle tali ed essere un'efficace deterrenza alla violazione di diritti costituzionalmente tutelati. Questo era il programma elettorale del Partito Democratico del 2008, era nato appena il Partito Democratico, ed era un partito maturo, già allora, che teneva insieme queste due esigenze contro ogni forma di populismo e di giustizialismo. Pochi mesi prima si era interrotta la legislatura, ma lo stesso Governo Prodi aveva approvato una norma che era stata approvata dall'insieme delle competenti e dall'opinione pubblica. Poi la legislatura interrotta non consentì di portare avanti questa cosa.
  Allora, e lo dico senza particolare polemica, rivolgermi a chi ci vuol dare lezioni anche in maniera francamente sgradevole. Vorrei invitare, tramite lei Presidente, e auspicare, se non a rendere pubblica, almeno a poter leggere le intercettazioni delle riunioni blindate del MoVimento 5 Stelle, perché in streaming loro vogliono tutto, ma le loro riunioni «no». Allora spero che, prima o poi, anche quelle intercettazioni vengano rese pubbliche.
  Infine, un ultimo concetto, Presidente. Io non sono intervenuto per fatto personale quando ho sentito cose sgradevoli anche personalmente. Tuttavia, sommessamente, e senza questioni personali, vorrei invitare ad una riflessione: quando si attaccano le persone, si denigrano le persone, per colpire le idee si va lungo una china pericolosa che non ha niente a che fare con il dibattito democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e questo può toccare a chiunque. Io credo che sia una cosa da tenere presente, anche quando nella rete – spesso – ci sono insulti, ci sono degli psicopatici che usano la libertà della rete, che va salvaguardata, per distruggere le persone e poi c’è qualcuno fragile che magari sceglie anche di farla finita con la vita a 26 anni. Ecco, queste cose, colpire le persone, per colpire le idee, rischiano di essere, lo dico senza particolari polemiche, l'anticamera Pag. 58dell'olio di ricino e noi questo non lo permetteremo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Per economia di tempo, e come ampiamente annunciato nel corso di questa nostra discussione, mi limito a confermare il voto contrario di Sinistra Ecologia Libertà su questo articolo 29 del provvedimento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Adornato. Ne ha facoltà.

  FERDINANDO ADORNATO. Grazie, Presidente. Io credo che Luigi Pirandello, ascoltandoci, sorride nella tomba, perché ha capito tutto con tanti decenni di anticipo. Infatti, oggi in questa discussione sulle intercettazioni nulla è come sembra, nulla è ciò che sembra. Il MoVimento 5 Stelle dice di combattere contro il potere che vuole mettere il bavaglio alla stampa. Ma siamo sicuri che il potere legislativo e il potere esecutivo siano ancora il potere con la «P» maiuscola ?
  Il potere, da che mondo è mondo, è caratterizzato dal possesso delle informazioni e dalla manipolazione delle informazioni fino all'uso della menzogna. Questo non solo quando il potere è totalitario; anche un normale potere agisce così. Ma oggi il vero potere, cioè il possesso delle informazioni, la possibilità di manipolare fino alla menzogna, è nelle mani della politica ? È ancora nelle mani della politica ? O il vero potere oggi – mi stupisce, siamo nel 2015, queste cose dovremmo saperle – è nelle mani dei mezzi di comunicazione, dell'informazione, che ovviamente ha il vero possesso delle notizie e la capacità di manipolarle e di usarle, anche a fini di ricatto della politica e dei cittadini ? Vede, una volta i giornalisti andavano dai politici per avere notizie. Nella prima Repubblica facevano anticamera. Oggi sono i politici che fanno anticamera dai giornalisti, magari per elemosinare un'intervista o per dire al telefono, ogni due ore: «Che notizie ci sono ? Che notizie ci sono ?» (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).
  Il potere, dunque, è cambiato. Non lo dico io, lo dicono centinaia di studi. E non c’è bisogno di leggere il libro di Moises Naim «La fine del potere» – anche se ve lo consiglio – per capire che è l'impotenza che oggi caratterizza la politica. Mentre la potenza è nella tecnica, nella tecnologia. Il potere è sorveglianza e noi tutti, i politici in prima fila, siamo sorvegliati da Echelon, dal «grande orecchio», che lo Stato e i servizi segreti usano contro il potere politico e contro i cittadini.
  Guardate, voi attaccate i partiti, ma dovremmo pur dirlo che da quando i partiti non ci sono più – perché non ci sono più – la corruzione è aumentata. È aumentata dopo quel big bang di Mani Pulite, che avrebbe dovuto fare piazza pulita della corruzione. Invece è aumentata proprio perché il sistema della mediazione politica, che era arrivato al caffè e alla frutta in quel periodo, dopo non c’è stato più e non c’è stata più alcuna mediazione. Quindi, la corruzione è aumentata.
  Tra l'altro, non c’è solo una qualità di spostamento del potere dalla politica alla comunicazione, c’è anche una quantità. Infatti, i giornali sono tanti, i media sono tanti e adesso c’è anche la rete. Quindi, aumenta a dismisura, aumenta all'infinito la possibilità di manipolare la notizia, perché si moltiplicano le fonti, i centri di manipolazione della notizia.
  Allora, cari amici 5 Stelle, i vostri emendamenti forse erano giusti, io non entro in questo merito, ma una cosa non potete fare: dire che state combattendo contro il potere, perché voi, invece, state difendendo il potere, il nuovo potere, che è quello della comunicazione dei media, e anche la possibilità di un arbitrio contro i cittadini comuni (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare (NCD-UDC) e Partito Democratico).

Pag. 59

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Siamo nel momento finale in cui si vota una norma che noi abbiamo definito liberticida. Noi non temiamo di chiamare questa norma con il suo nome, cioè una norma liberticida, che davvero richiama i peggiori periodi della storia italiana.
  E perché diciamo che con questa norma si mette il bavaglio all'informazione ? Per il semplice fatto che lo mette, per il semplice fatto che, come ho già detto prima, in questo caso, nel nostro Stato di diritto nessuno ha diritto di offendere altri cittadini. E questo esisteva già. Nessuno ha il diritto di diffondere notizie che comportano ingiuria e diffamazione. Nessuno ha il diritto di esprimere il falso sugli altri cittadini. Ma questo c'era già.
  E allora se uno si interroga, si chiede: ma se tutto questo era già tutelato, perché il Governo Renzi sente l'esigenza di intervenire ulteriormente per la cosiddetta stretta sulle intercettazioni ?
  Allora qui non si tutela il diritto dei singoli cittadini perché quello era già tutelato. Cos’è che si vuole tutelare ? Il diritto dei politici, il diritto della casta a far sì che non vengano diffuse ai cittadini notizie che, pur non essendo penalmente rilevanti, lo sono politicamente. E gli esempi che abbiamo citato oggi sono innumerevoli e sono tutti penalmente non rilevanti e noi l'abbiamo specificato. Il classico esempio che abbiamo citato più volte è quello dell'ex Ministro Lupi che si è dimesso e si è dimesso su un'opinione comune, probabilmente, almeno nei talk-show, condivisa dal Presidente del Consiglio Renzi, cioè che i fatti che venivano fuori dalle intercettazioni fossero politicamente rilevanti e, quindi, fossero necessarie a quel punto le dimissioni. Ma ho citato anche l'altro esempio emblematico, ossia la telefonata dall'ex Ministro Cancellieri con la famiglia Ligresti in cui il Ministro esprimeva solidarietà nei confronti di una famiglia che era coinvolta in un'indagine che comportava un danno enorme per i piccoli risparmiatori.
  E, allora, come vedete, parliamo di fatti che sono non penalmente rilevanti, ma politicamente sì. E noi dobbiamo batterci perché un giornalista che viene in possesso di un'intercettazione di quel tipo, che è vera, che è reale, che è concreta, che non racconta il falso, debba immediatamente pubblicarla perché è suo dovere, suo sacrosanto dovere. Il dovere, non solo legittimo, ma anche morale è quello di informare i cittadini. E ce l'hanno detto i giornalisti stessi, non lo sta dicendo soltanto il MoVimento 5 Stelle. I giornalisti ci chiedono di difendere il loro diritto di informare. Sanzionare alcuni giornalisti vuol dire garantire, per esempio ad un editore come Silvio Berlusconi, la possibilità di gestire e di calcolare il rischio politico di diffondere alcune notizie rispetto ad altre, mentre un giornale più piccolo può magari non affrontare le sanzioni che voi volete imporgli.
  E, allora, Presidente, qui stiamo facendo una battaglia di libertà che è sacrosanta e che è alla base di tutte le democrazie. E quando il collega Verini, forse riferendosi a quello che ho detto io stamattina, parla di olio di ricino, io gli dico che non deve permettersi perché io stamattina non ho tirato fuori una storia personale perché sinceramente non me ne frega nulla, ma io ho preso in considerazione il suo intervento, che, citando la sua storia personale, voleva millantare un feeling con l'ordine dei giornalisti che, secondo me, da ora in poi, a seguito della sua linea politica, non ci sarà più. Ho diritto di esprimere questa opinione o no (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ? Oppure devo essere imbavagliato ? E l'olio di ricino non c'entra niente. E se vi devo dire la verità, io oggi ho un sentimento di tristezza nel vedere un Parlamento completamente in ginocchio...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  ALFONSO BONAFEDE. ... di fronte – e finisco, Presidente – a un Governo che Pag. 60è padre padrone. Ma sono anche impaurito di fronte a un Governo che si sta comportando come un vero e proprio dittatore che imbavaglia l'informazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni che, siccome attinge al titolo personale, ha un tempo ristretto. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Presidente, sarò estremamente rapido, avendo già annunciato in precedenza che la Lega voterà contro la delega sulle intercettazioni, così come voteremo contro la delega sulla modifica dell'ordinamento penitenziario. Io credo che risulterebbe difficile spiegare al Paese e ai cittadini che hanno magari ascoltato questo dibattito parlamentare il motivo per cui la Camera dei deputati, con i numerosi e incombenti problemi prioritari che gravano sulla testa dei singoli cittadini, ha dedicato una giornata intera, a parlare di cosa ? Di intercettazioni telefoniche ? No, a parlare unicamente di principi vaghi, generici, astratti, indeterminati su una possibile modifica delle intercettazioni telefoniche.
  Presidente, credo che oggi il Parlamento non abbia dato una dimostrazione di buona politica. Se si discute di intercettazioni telefoniche, noi siamo disponibili a farlo. Ma lo vogliamo fare nel merito, non lo facciamo su dei principi – ripeto – assolutamente astratti, che danno l'idea di una fotografia di un Parlamento in ginocchio rispetto al Governo. Concludo dicendo che preferisco una cattiva legge parlamentare che esce dal dibattito parlamentare piuttosto che una buona – e mai buona sarà – delega di legge con principi che non vanno a disciplinare e a risolvere i problemi. Per la Lega i problemi del Paese non sono le intercettazioni telefoniche ma sono altri.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. L'articolo 76 della Costituzione che si occupa della delega della funzione legislativa al Governo, testualmente sottomette l'esercizio della funzione legislativa delegata al Governo a tre criteri: determinazione di principi e criteri direttivi soltanto per tempo limitato e soprattutto per oggetti definiti. Al di là delle polemiche e delle opzioni ideologiche, della difesa dell'una o dell'altra categoria – forse io ricordo male ma qualche lista di proscrizione di giornalisti da qualche parte c’è stata – io credo che non dobbiamo difendere le categorie. Dobbiamo chiederci se questa è una legge delega conforme alla Costituzione e Forza Italia voterà contro questo articolo 29 perché questo è un articolo che certamente non rispetta i parametri dell'articolo 76: perché non li rispetta ? Anzitutto il tema è complesso, articolato, è al tempo stesso vago e variegato cioè siamo di fronte ad un pot-pourri di norme che vengono assemblate con una terminologia davvero incontrollabile, tanto fluida da essere illeggibile per cui certamente i tre principi non sono rispettati. Ma – aggiungo – quello che più mi spaventa in questo articolo 29 è l'utilizzazione di termini assolutamente aspecifici. Vale a dire che credo che se noi volessimo ricostruire e fare una sorta di esperimento legislativo, visto che di giudiziario non possiamo parlare, e chiederci se c’è una soluzione univoca che derivi da un vincolo definito che da questa norma è leggibile, bene noi possiamo optare per una serie di soluzione aperte, diverse, che non possiamo prevedere: ciò rende questo articolo inaccettabile dal punto di vista parlamentare. Allora, al di là dei contenuti, è chiaro che siamo di fronte a un pannicello caldo cioè siamo di fronte ad una scelta di mediazione almeno per quanto concerne il tema delle intercettazioni che meriterebbero ben altri interventi e ben altra riflessione. Sono d'accordo con Nicola Molteni che il Parlamento deve essere il luogo dove questi problemi dettagliatamente, puntualmente, individualmente e senza stancarsi devono essere discussi. Ma se legge delega deve Pag. 61essere, dovrebbe essere una legge delega chiara e netta, precisa, in cui la soluzione sia sullo sfondo cioè il Parlamento deve già votare una soluzione che è delegata al Governo. Mi hanno insegnato che la delega è un trasferimento di funzioni vuol dire che io trasferisco le mie funzioni ad un altro soggetto. Bene, si può trasferire un bene, un diritto indeterminato ? La delega diventa nulla. Ho la netta impressione che con questa terminologia, con questa ampiezza, con questa variegatura di soluzioni, con questo modo di legiferare troppo benevolo nei confronti di chi deve esercitare la delega, l'incertezza della soluzione rende indispensabile, come sarà, il voto negativo di Forza Italia su questo articolo 29 (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 29, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Intanto che i colleghi votano, avverto che il gruppo MoVimento 5 Stelle ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame del provvedimento. Essendone stata fatta richiesta e come da prassi costante, la Presidenza concederà anche a tale gruppo un tempo aggiuntivo pari ad un terzo di quello originariamente previsto.
  Bianchi Stella... Marotta... Russo... Carnevali... Gutgeld... Cominardi... Alberti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  436   
   Votanti  434   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  278    
    Hanno votato no   156.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 30 – A.C. 2798-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 30 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2798-A).
  Nessuno chiedendo di parlare sull'articolo 30 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. La Commissione raccomanda l'approvazione degli emendamenti 30.600 e 30.601 della Commissione, mentre esprime parere favorevole sul subemendamento Occhiuto 0.30.601.2, a condizione che venga così riformulato: dopo le parole: «tutte le fattispecie criminose», inserire le seguenti: «previste da disposizione in vigore», quindi eliminando la parola: «vigenti». La Commissione esprime parere contrario su tutte le restanti proposte emendative presentate.

  PRESIDENTE. Onorevole Ferraresi, relatore di minoranza ?

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Molteni 30.1 e Sarti 30.2, nonché sugli identici emendamenti Sarti 30.3 e Molteni 30.4; esprimo parere contrario sugli emendamenti Santelli 30.5 e Daniele Farina 30.6 e 30.7, parere favorevole sugli emendamenti Cirielli 30.159 e 30.160; parere contrario sull'emendamento Daniele Farina 30.161, parere favorevole sugli emendamenti Sarti 30.165, Ferraresi 30.166, Sarti 30.167 e 30.168; l'emendamento Bruno Bossio 30.151 è ritirato. Esprimo altresì parere contrario sull'emendamento Santelli 30.16, favorevole sull'emendamento Sarti 30.19, contrario sull'emendamento Daniele Farina 30.18; l'emendamento Bruno Bossio 30.156 è ritirato. Esprimo altresì parere favorevole sugli emendamenti Sarti 30.169 e 30.20; l'emendamento Bruno Bossio 30.152 risulta ritirato. Esprimo altresì parere favorevole sull'emendamento 30.600 della Commissione, mentre sull'emendamento Pag. 62Sannicandro 30.21 ci rimettiamo all'aula; esprimo parere favorevole sull'emendamento Sarti 30.22, contrario sull'emendamento Sannicandro 30.23, mentre sull'emendamento Daniele Farina 30.24 ci rimettiamo all'aula, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Daniele Farina 30.25; l'emendamento Bruno Bossio 30.153 risulta ritirato. Esprimo parere contrario sull'emendamento Sannicandro 30.27; l'emendamento Bruno Bossio 30.155 è ritirato. Esprimo altresì parere contrario sull'emendamento Daniele Farina 30.31 mentre sull'emendamento Santelli 30.30 ci rimettiamo all'aula; l'emendamento Bruno Bossio 30.150 è ritirato. Esprimo parere contrario sull'emendamento Daniele Farina 30.35, mentre l'emendamento Bruno Bossio 30.154 è ritirato; esprimo altresì parere favorevole sull'emendamento Molteni 30.164 mentre sull'emendamento Sannicandro 30.40 ci rimettiamo all'aula; esprimo parere favorevole sull'emendamento Sarti 30.43...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Ferraresi, ci sono tre subemendamenti su cui esprimere il parere: Occhiuto 0.30.601.1, 0.30.601.2, 0.30.601.3.

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Il parere è contrario sul subemendamento Occhiuto 0.30.601.1 e 0.30.601.3, mentre ci rimettiamo all'aula sul subemendamento Occhiuto 0.30.601.2.

  PRESIDENTE. Il parere sull'emendamento 30.601 della Commissione ?

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Quello aggiuntivo ? È favorevole.

  PRESIDENTE. Sì, quello che prevede di aggiungere, al comma 1, dopo la lettera o) la lettera p).
  C’è poi l'emendamento Sarti 30.43.

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Su tale emendamento il parere è favorevole; esprimo altresì parere favorevole sull'emendamento Daniele Farina 30.44, mentre gli emendamenti Bruno Bossio 30.45, 30.157 e 30.158 sono ritirati.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Vorrei precisare la riformulazione del subemendamento Occhiuto 0.30.601.2 perché è saltata una parola. Dopo le parole: «tutte le fattispecie criminose» inserire le seguenti: «previste da disposizioni di legge in vigore».

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 30.1 e Sarti 30.2, su cui il parere della Commissione e del Governo è contrario mentre è favorevole quello del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Signora Presidente, siamo arrivati a questo articolo 30 che ha l'ambizione, in forma di delega ovviamente, di riformare l'ordinamento penitenziario e tra le numerose deleghe al Governo che abbiamo affrontato in questo provvedimento, questa sull'ordinamento penitenziario è quella che ci crea minori problemi perché condividiamo molti dei criteri direttivi e dei principi che dovrebbero guidarla questa delega. Ritengo che sia un vero peccato che questo articolo arrivi al termine della nostra discussione con i tempi che come abbiamo visto sono ormai esauriti e scaduti. Avremmo voluto che il Parlamento potesse fare un oggetto specifico di attenzione. Ricordo, a questo proposito, che la riforma del 1975 che vogliamo rinnovare ha avuto un carattere Pag. 63epocale, sia per la qualità dello strumento (per la prima volta una modifica legislativa e non regolamentare), sia perché collocava il detenuto al centro del sistema, facendone una specifica soggettività giuridica. Trent'anni sono passati e ciò che oggi appare scontato è stato il prodotto coraggioso di una lunga evoluzione, tentativo di attuazione dell'articolo 27 della Costituzione. Detenzione e rieducazione, carceri più permeabili alla società e al territorio, misure alternative, tutti concetti e istituti che il tempo successivo ha ulteriormente sviluppato, ma si è trattato di una riforma mai pienamente attuata e abbiamo assistito, anche in tempi molto recenti, ahimè, anche in questa legislatura, a molteplici arretramenti e abbiamo visto i limiti di risorse e di strutture. Perfino, questo provvedimento che stiamo esaminando fotografa contraddizioni, ad esempio, quella fra la tensione di riforma contenuta in questo articolo 30 e le concrete modifiche del codice di procedura penale che avete introdotto in altre parti dell'articolato. Ragione in più, questa complessità della materia, perché diventasse materia di più esteso ragionamento parlamentare. Questa è anche, diciamocelo, l'unica tra le deleghe affrontate in questi giorni che presenta un carattere di sufficiente determinatezza. C’è dietro un corposo lavoro e abbiamo qui proposto numerosi emendamenti che potevano dare un contributo ulteriore, ma non sono stati accettati dalla relatrice e dalla maggioranza, però ci aspettiamo tuttavia dal Governo un provvedimento delegato nello spirito e nella lettera di questo articolo 30 che andiamo adesso a discutere (Applausi dei deputati del gruppo di Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 30.1 e Sarti 30.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  424   
   Votanti  420   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato   86    
    Hanno votato no  334.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione degli sugli identici emendamenti Sarti 30.3 e Molteni 30.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ha un minuto a disposizione. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signora Presidente, questa delega è a nostro avviso addirittura peggiore della delega sulle intercettazioni. Ho ascoltato il collega Farina e proprio per tutte le motivazioni che il collega Farina ha enunciato noi riteniamo questa delega non solo dannosa ma estremamente pericolosa.
  Con questa delega si mette la parola «fine» e si mette una pietra tombale a un principio che viene spesso utilizzato come slogan nelle campagne elettorali ma che poi viene dimenticato, anzi cancellato dai Governi e della sinistra, che è il principio della certezza della pena. Nel momento in cui questa delega o meglio questo articolo dovesse essere approvato e questo disegno di legge dovesse diventare legge, questa delega si traduce in una circostanza e in un presupposto chiarissimo, ovvero più benefici e più sconti di pena a beneficio dei detenuti. È una delega dannosa, pericolosa, che va contro il principio della certezza della pena e che rende le vittime dei reati vittime due volte. È una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici Pag. 64emendamenti Sarti 30.3 e Molteni 30.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caruso, Colletti, Raciti, Fiorio, D'Attorre.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  437   
   Votanti  432   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
  90    
    Hanno votato
no  342).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Santelli 30.5. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, interverrò molto rapidamente, per segnalare come nell'ambito del principio di umanizzazione delle pene riteniamo giusto e possibile che il giudice di sorveglianza possa autonomamente, in via provvisoria, se ritiene di poter concedere un beneficio, cioè se vi è un diritto al beneficio, concederlo immediatamente, senza aspettare le lungaggini di un procedimento che andrebbe a tardare la concessione di un diritto di carattere assolutamente personale soltanto per un fatto burocratico e procedimentale. Quindi, ricondurre ad unum la possibilità di immediatamente concedere un diritto di carattere primario, che afferisce alla libertà e – ripeto – al principio costituzionale di rieducazione delle pene e di umanizzazione, a noi di Forza Italia sembra un principio assolutamente giusto. Voteremo a favore di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 30.5, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palma, Grillo, Kronbichler, Covello.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  445   
   Votanti  422   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
  47    
    Hanno votato
no  375).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Daniele Farina 30.6, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Montroni, Fossati, Carra.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  442   
   Votanti  430   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato
  34    
    Hanno votato
no  396).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Daniele Farina 30.7. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Questo emendamento, che vorremmo diventasse parte della delega, acuirà sicuramente gli elementi di divergenza tra il collega Molteni e noi, ma ha un contenuto molto semplice; è un'esperienza concreta che ha come epicentro, come luogo di sperimentazione, le carceri del Brasile.Pag. 65
  Tecnicamente è un beneficio di liberazione anticipata speciale, e la sua natura consta nel fatto di uno sconto di pena, come esiste la liberazione anticipata: uno sconto di pena messo in relazione alla lettura di libri e alla verifica di questa avvenuta lettura. C’è un certo numero di libri al mese che possono essere letti dai detenuti, c’è una commissione di verifica; se l'esito di questa verifica è positivo, ciò dà diritto ad uno ad uno sconto di pena calcolato anno per anno. È un beneficio che vorremmo non soltanto per i ristretti nelle carceri della Repubblica, ma anche in detenzione domiciliare. È l'estratto, questo emendamento, di un più articolato progetto di legge che Sinistra Ecologia Libertà ha depositato nel corso di questa legislatura, ma che non ha avuto ancora l'onore di una trattazione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Signor Presidente, troviamo questo emendamento molto positivo. Intervengo quindi per annunciare il voto positivo di Alternativa libera.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Daniele Farina 30.7, parere contrario di Commissione, Governo e relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caruso, Fossati, Locatelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  446   
   Votanti  445   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato
  73    
    Hanno votato
no  372).    

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Santelli 30.9 e Cirielli 30.159, con parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stella Bianchi, Grassi, Colonnese, Nardi, Massa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  448   
   Votanti  435   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
 133    
    Hanno votato
no  302).    

  (Il deputato Busto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole. Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 30.8 e Cirielli 30.160, con parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Di Battista, Luigi Gallo, Carrozza, Nardi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  459   
   Votanti  450   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato
 136    
    Hanno votato
no  314).    

Pag. 66

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Daniele Farina 30.161, con parere contrario di Commissione, Governo e relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Caruso, Covello, Colonnese...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  459   
   Votanti  450   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato
 136    
    Hanno votato
no  314).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 30.165, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tidei, Scuvera, Bratti, Mannino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  450   
   Votanti  440   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
  95    
    Hanno votato
no  345).    

  (Il deputato Capodicasa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 30.166, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dambruoso, Luigi Gallo, Catalano, Bosco, Palma...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  456   
   Votanti  427   
   Astenuti   29   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
  74    
    Hanno votato
no  353).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 30.163 e Sarti 30.167, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piccoli Nardelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  448   
   Votanti  437   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato
  96    
    Hanno votato
no  341).    

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 30.14, Cirielli 30.162 e Sarti 30.168.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.

  GIULIA SARTI. Signora Presidente, intervengo solo su questo emendamento, che vuole sopprimere la lettera e) di questa deroga sull'ordinamento penitenziario, pur ripetendo per l'ennesima volta che in realtà noi continuiamo ad essere contrari alle deleghe al Governo e avremmo preferito che ci fosse stato magari all'interno della Commissione giustizia un dibattito Pag. 67ben più ampio su una materia così delicata come l'ordinamento penitenziario del nostro Paese. Questo non è avvenuto e arriviamo oggi in Aula in questa prima lettura di questo corposo provvedimento a dover discutere di questa delega sull'ordinamento penitenziario e alla fine di una lunga giornata di lavoro che ci ha portati a dibattere anche su tantissime altre questioni, come è avvenuto anche la scorsa settimana. Ed è un peccato perché purtroppo questa delega è stata concepita male e lo si vede in particolare in questa lettera e) che, come formulata originariamente, portava veramente a delle conseguenze e ad una gravità a nostro parere allucinante, perché sembrava quasi una sorta di delega commissionata dai peggiori boss di mafia e terroristi di questo Paese, perché sostanzialmente si diceva di voler revisionare la disciplina di preclusione dei benefici penitenziari per i condannati alla pena dell'ergastolo. Questo avrebbe voluto dire mettere mano all'articolo 4-bis dell'ordinamento penitenziario e andare a scardinare le previsioni e le cautele che ci sono oggi per chi è all'ergastolo per gravi reati – parliamo appunto di reati di mafia, di terrorismo, di traffico internazionale di stupefacenti eccetera – e magari andare a scardinare – questo sarebbe potuto succedere – quel meccanismo in cui si dice sostanzialmente che al mafioso e al terrorista io concedo benefici penitenziari soltanto se collaborano con la giustizia e in altri casi previsti dal comma 1-bis dell'articolo 4-bis dell'ordinamento penitenziario.
  Per fortuna c’è stato qui un miglioramento del testo in sede di approvazione degli emendamenti, durante l'esame in Commissione e anche durante questa ultima settimana, che ha portato almeno ad escludere dall'applicazione di questa delega tutti i reati di mafia e di terrorismo anche internazionale e il legislatore dovrà individuare nello specifico altri eventuali casi gravi e pericolosi da escludere dalla disciplina.
  Però, la domanda comunque per noi continua ad esserci: ma chi diavolo li scrive questi disegni di legge ? Perché se questo non fosse stato un disegno di legge delega ma fosse stato un decreto-legge, vi rendete conto della gravità di quello che sarebbe successo nel nostro Paese ? Noi lo abbiamo già visto due anni fa con il decreto-legge della Cancellieri, il decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 146, dove praticamente si concedeva la liberazione anticipata speciale data ovviamente a chi aveva compiuto qualsiasi tipo di reato e, quindi, anche ai mafiosi, ai killer, agli spacciatori di alto rango e altri ancora.
  Ecco, questi errori, se vogliamo chiamarli «errori», sono, secondo noi, fatti gravissimi che non dovrebbero esistere in un Paese normale come il nostro. Altrimenti, è inutile che ci venite a dire che volete combattere la criminalità organizzata se poi andate contro quello che tutta la magistratura dice. Ma non solo, perché abbiamo il procuratore nazionale antimafia che ci ha spedito una lettera dove ci ha fatto capire che è grave e che non bisogna andare a toccare l'impianto degli articoli 4-bis e 41-bis dell'ordinamento giudiziario insieme alle norme sulla collaborazione con la giustizia. Non possiamo andare contro quel sistema, che ci ha permesso di entrare all'interno delle cosche mafiose grazie ai collaboratori, e a norme volute da persone ben più capaci di noi di combattere la criminalità organizzata, quali erano bravissimi magistrati come Falcone, Borsellino e tanti altri.
  Occorre andare a dover rivedere queste norme oggi, andare a scrivere delle deleghe senza capire che, appunto, l'esclusione dei reati di mafia, di terrorismo e quelli relativi ad altri casi gravi andava fatta subito e non doveva intervenire il Parlamento o avere denunce sui giornali per arrivare a mettere a posto questa situazione.
  Tuttavia, secondo noi è gravissimo ed è ancora più grave che in questo Parlamento esistano deputati, come la collega Bruno Bossio...

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, onorevole Sarti.

  GIULIA SARTI. ... che vogliono andare esattamente nel senso opposto a quello Pag. 68proposto da tutti i magistrati antimafia di questo Paese e anche da noi del MoVimento 5 Stelle.

  PRESIDENTE. Concluda !

  GIULIA SARTI. Per fortuna gli emendamenti della Bruno Bossio sono stati ritirati, ma è comunque grave che ci siano queste situazioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 30.14, Cirielli 30.162 e Sarti 30.168, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Fraccaro, Grassi. Ci siamo ? Non vedo mani alzate. Arriva la collega Coccia; aspettiamo. Gregori.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  451   
   Votanti  440   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
  95    
    Hanno votato
no  345).    

  (Il deputato Placido ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 30.16, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo, Carrozza, Caruso, Dall'Osso. Dall'Osso è a posto, Caruso ancora no. Vargiu. Ora ci riusciamo, vediamo. Zardini. Onorevoli Gitti e Santerini. Forza, colleghi, siete fuori praticamente tra un voto e l'altro sempre. Non so come dirvelo. Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  449   
   Votanti  446   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato
  48    
    Hanno votato
no  398).    

  (Il deputato Placido ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 30.19, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco, Gregori, Giuliani, Lo Monte, Di Lello, Sbrollini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  448   
   Votanti  419   
   Astenuti   29   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato
  76    
    Hanno votato
no  343).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Daniele Farina 30.18, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caruso, Baruffi, Currò...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 69
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  454   
   Votanti  442   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato
  25    
    Hanno votato
no  417).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 30.169, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Stella Bianchi, Pastorino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  448   
   Votanti  444   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato
  96    
    Hanno votato
no  348).    

  (La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 30.20, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Taricco, Terzoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  445   
   Votanti  439   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato
  97    
    Hanno votato
no  342).    

  (La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 30.600 della Commissione, con il parere favorevole della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malpezzi, Patriarca, Albanella...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  453   
   Votanti  411   
   Astenuti   42   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
 396    
    Hanno votato
no   15).    

  (La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sannicandro 30.21, con il parere contrario della Commissione e del Governo e su cui il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  447   
   Votanti  361   
   Astenuti   86   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato
  30    
    Hanno votato
no  331).    

Pag. 70

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 30.22, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carfagna, Simoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  447   
   Votanti  434   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
  94    
    Hanno votato
no  340).    

  (La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sannicandro 30.23, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Lo Monte, Colonnese, Donati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  448   
   Votanti  445   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato
  29    
    Hanno votato
no  416).    

  (La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento Daniele Farina 30.24, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il relatore di minoranza che si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Camani, Piccoli Nardelli, Brescia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  451   
   Votanti  369   
   Astenuti   82   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato
  62    
    Hanno votato
no  307).    

  (La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento Daniele Farina 30.25, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fregolent, Pellegrino, Pesco, Borghi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  459   
   Votanti  458   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  230   
    Hanno votato
 143    
    Hanno votato
no  315).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento Sannicandro 30.27, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 71

  Luigi Gallo, Colonnese, Kronbichler, Fossati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  453   
   Votanti  446   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato
  33    
    Hanno votato
no  413).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento Daniele Farina 30.31, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Colonnese, Ravetto, Altieri...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  458   
   Votanti  447   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato
  23    
    Hanno votato
no  424).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 30.30, con il parere contrario della Commissione e del Governo e sul quale il relatore di minoranza si è rimesso all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Dall'Osso, Colonnese, Fitzgerald...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  456   
   Votanti  358   
   Astenuti   98   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
  36    
    Hanno votato
no  322).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Daniele Farina 30.35, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colonnese, Luigi Gallo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  450   
   Votanti  443   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato
  26    
    Hanno votato
no  417).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 30.164, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Archi, Zoggia, Fusilli, Carloni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  450   
   Votanti  448   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato
  89    
    Hanno votato
no  359).    

  (Il deputato Parentela ha segnalato di aver espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 72Sannicandro 30.40, con il parere contrario della Commissione e del Governo e sul quale il relatore di minoranza si è rimesso all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Bonafede, scusi, ma non l'ho vista. Revoco l'indizione della votazione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà (Commenti). Calma e gesso: siamo qui da tutto il pomeriggio.

  ALFONSO BONAFEDE. Semplicemente perché questo è l'unico emendamento relativo alla lettera o), Presidente. Qui parliamo dell'ordinamento penitenziario per i minorenni. I principi che vengono espressi nella delega sono totalmente generici ed è praticamente impossibile poter dare una valutazione, poter presentare una proposta migliorativa, preso in considerazione il fatto che certamente l'universo dei minorenni è un universo da guardare con molta attenzione e bisogna certamente intervenire, però è chiaro che, su una materia così importante, sarebbe stato opportuno coinvolgere le Camere su un testo che potesse, in qualche modo, consentire alle voci di tutte le forze politiche di esprimersi.
  Presidente, il punto che dice «previsione di disposizioni riguardanti l'organizzazione penitenziaria degli istituti penali per minorenni nell'ottica della socializzazione, della responsabilizzazione e della promozione della persona» è senz'altro condivisibile, ma non ho la più pallida idea, e non la posso avere, stando a questo testo, di come il Governo applicherà la delega; per cui, è troppo generica.
  L'approccio è comunque sbagliato, perché, se vi è un errore che tutti gli operatori in questo settore conoscono, è quello per cui esiste una legge sull'ordinamento penitenziario, la legge n.  354 del 1975, che, in qualche modo, in qualche sua parte, è adattata ai minori. E questo è stato un errore che adesso andrebbe superato: l'ordinamento penitenziario per i minori, cioè, così come tutto il diritto penale che si rivolge ai minori, dovrebbe avere una normativa a parte, completamente autonoma, perché, quando si parla di minori, si parla di cittadini, di piccoli cittadini, che non hanno colpe. Il bambino guarda il mondo senza capacità di vedere il male.
  Se, a un certo punto, il bambino, il minore, il ragazzo, l'adolescente arriva a delinquere, lo fa perché sono intervenuti fattori esterni rispetto ai quali egli non poteva difendersi e rispetto ai quali vi è la colpa dello Stato che non è riuscito a difenderlo.
  La Corte costituzionale riguardo al diritto penale minorile parla non di pena rieducativa, ma di pena educativa, perché un'educazione non c’è stata e lo Stato dovrebbe intervenire cercando di farsi forte di tutte le competenze e credetemi ce ne sono davvero tante sul territorio italiano. Vi è tanta gente nell'ambito dei settori sociali, nelle associazioni di volontariato, che si impegna perché i minori possano essere educati a seguito della commissione di un reato. Allora, rispetto a questi, critico il metodo che è davvero disarmante, perché non consente a nessuna forza politica di dare un contributo e mi auguro che il Ministero e il Governo nella stesura del decreto possano ascoltare le voci importanti che arrivano da tante parti del territorio nazionale. So che c’è una proposta di legge che proviene dall'Associazione nazionale-camera penale minorile che è ispirata proprio agli stessi principi, ma che è molto concreta e che garantisce che per diversi tipi di reato i giudici possano avere un ventaglio di soluzioni che vanno ad applicare, grazie alla collaborazione, al contributo di tutte le persone, dei tutti i soggetti competenti che possono individuare la soluzione proprio per quel minorenne che ha commesso il reato.
  Questo è un impegno che deve essere trasversale, rispetto al quale non ci possono essere differenze di opinioni tra le forze politiche o colori politici differenti. Lo ripeto, esprimo tutto il disagio, perché come deputato della Repubblica, così come immagino tutti, avremmo dovuto Pag. 73poter contribuire ad una tematica che il Governo, invece, avoca a sé con un totale monopolio e – ribadisco – in termini troppo generici.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Per fortuna, lo può testimoniare il collega Bonafede, che i bambini nelle carceri minorili della Repubblica non sono detenuti. Abbiamo superato il codice Zanardelli in cui la non punibilità era inferiore a nove anni; un pezzo di strada questo Paese l'ha fatto, forse non abbastanza. Il dubbio che ho io, invece, leggendo i criteri e i principi a cui si dovrebbe uniformare la delega che noi diamo al Governo per la riforma dell'ordinamento penitenziario è quello della mancanza di realtà e spiego il perché con un caso molto concreto. Recentemente, due settimane fa, ho visitato l'Istituto minorile Beccaria di Milano a seguito di alcuni fatti che erano accaduti ed ho constatato che il tempo è immobile. Sostanzialmente ciò che in altre visite, anche risalenti a molti anni fa, avevo constatato, l'ho ritrovato tale e quale. All'interpellanza urgente in Aula svolta sul fatto, con il sottosegretario Ferri, la risposta che ne è venuta è stata, anche questa, di straordinaria vaghezza e di nessun impegno su quelle problematiche che pure sono aperte da moltissime anni e non riguardano soltanto quell'Istituto minorile. Mi chiedo se una delega siffatta, quando l'unico istituto minorile femminile del nord d'Italia è sito a Pontremoli, perché sono stati chiusi tutti gli altri, sia sufficientemente – in questo passaggio – tassativa o se, invece, non avremmo dovuto, noi Parlamento, introdurre qualche elemento di maggiore chiarezza, di maggiore precisazione.
  Detto questo, siamo praticamente agli ultimi emendamenti e credo che quanto avevamo paventato ovvero che saremmo arrivati qua senza energie, senza tempi di discussione e, quindi, con una clamorosa sottovalutazione di questo ultimo articolo sostanziale, si è perfettamente verificato. È stato un dibattito questo che ha semplicemente riprodotto le polarizzazioni di sempre con anche la visione plastica di due dimensioni diverse dell'ordinamento penitenziario, della funzione della pena, e di tutte quelle cose che abbiamo discusso nei provvedimenti che si sono susseguiti in tema di giustizia in questi due anni e mezzo ormai di legislatura. Avremo modo di chiuderlo, forse, questo articolato.
  Noi abbiamo proposto una serie di emendamenti di carattere migliorativo. Erano altri punti di delega, sono scorsi via senza la possibilità di discussione. L'ultimo, che verrà, riguarda la previsione di norme che considerino gli specifici bisogni e i diritti delle donne detenute. Certo, è molto generico, ma non si capisce perché, come quegli altri emendamenti che puntavano a introdurre altri criteri direttivi, abbiano bisogno di essere bocciati, visto che mi sembra che quelle che vengono poste siano questioni di civiltà (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sannicandro 30.40, con il parere contrario della Commissione e del Governo e sul quale il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colonnese, Luigi Gallo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  358   
   Astenuti   71   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
  57    
    Hanno votato
no  301).    

  (Il deputato Gianni Farina ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Pag. 74

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Occhiuto 0.30.601.1, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carfagna, Luigi Gallo, Grassi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  439   
   Votanti  430   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato
  39    
    Hanno votato
no  391).    

  Sul successivo subemendamento Occhiuto 0.30.601.2 c’è una proposta di riformulazione. Prendo atto che l'onorevole Occhiuto accetta la riformulazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Occhiuto 0.30.601.2, così come riformulato dalla relatrice Ferranti, con il parere favorevole della Commissione e del Governo e sul quale il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  438   
   Votanti  371   
   Astenuti   67   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
 356    
    Hanno votato
no   15).    

  (La deputata Tartaglione ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione del subemendamento Occhiuto 0.30.601.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Presidente, abbiamo pochi secondi probabilmente e siamo anche al termine. Però, io francamente continuo a chiedere quale sia il nesso. Mi rivolgo anche alla Presidenza, che ha dichiarato ammissibile questo emendamento da parte della Commissione. Mi chiedo come si possa, all'interno di una delega di riforma dell'ordinamento penitenziario, accettare un emendamento in cui si prevede una «riserva» di codice, attraverso il quale si andrà ad inserire nel codice penale tutta una serie di fattispecie criminose, con la modifica che è stata fatta poc'anzi – quindi, solo ed esclusivamente riferita alle leggi attualmente vigenti –, per tutelare tutta una serie di beni, per tutelare tutta una serie di principi costituzionali, tra i quali il principio di uguaglianza – e va bene – e il principio di non discriminazione. Allora, Presidente, il principio di non discriminazione – e noi con l'emendamento chiediamo di togliere questo aspetto – rientra già nel principio di uguaglianza.
  Presidente, non capiamo come possa essere dichiarato ammissibile questo tipo di emendamento. Non capiamo quale sia la volontà politica del Governo per fare questo riordino. Non capiamo perché inserirlo proprio nella delega di riforma penitenziaria. E non capiamo il motivo per cui mantenere la dicitura riferita alla tutela di beni non discrezionali. Francamente è inaccettabile.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, solo per fare in qualche maniera la storia di questo subemendamento che, come si rammenterà, era previsto nell'articolo 6, lettera c), poi nell'articolo 7, lettera c); in seguito, per evidente genericità, non è stato ratificato e viene oggi Pag. 75inserito sub articolo 30 con una forzatura lessicale evidente, cioè si calca la mano sui problemi della pena, ma non credo che si tratti di un problema principalmente sanzionatorio, quello della riserva di codice nella materia penale. Abbiamo risolto il problema delle fattispecie criminose già vigenti secondo disposizioni di legge e questo già in qualche modo rincuora, per evitare il rischio che si potesse trattare di una sorta di delega a legiferare in materia penale. Mi sembra, invece, che l'osservazione sulla presenza del principio di non discriminazione corre il rischio di una superfetazione. Dentro il principio di uguaglianza è già ampiamente compreso il principio di non discriminazione, ma è una ripetizione che, con quella precisazione del riferimento a norme già vigenti, potrebbe anche essere fatta passare. Comunque, noi da questo punto di vista voteremo favorevolmente su questo subemendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Occhiuto 0.30.601.3, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Minardo, Carloni, Grassi, Borghi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  433   
   Votanti  429   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
  52    
    Hanno votato
no  377).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 30.601 della Commissione, nel testo subemendato, con il parere favorevole del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colletti, D'Agostino, Ferrari...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  444   
   Votanti  442   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato
 419    
    Hanno votato
no   23).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 30.43, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Fanucci, Latronico...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  444   
   Votanti  414   
   Astenuti   30   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato
 105    
    Hanno votato
no  309).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Daniele Farina 30.44, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colonnese, Caruso, Tancredi, Luigi Gallo, Sibilia, Stella Bianchi, Bossa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 76

   (Presenti  450   
   Votanti  447   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato
 106    
    Hanno votato
no  341).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 30, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tidei...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  448   
   Votanti  401   
   Astenuti   47   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
 308    
    Hanno votato
no   93).    

(Esame dell'articolo 31 – A.C. 2798-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 31 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2798-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti presentati all'articolo 31, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. La Commissione esprime parere contrario sugli identici emendamenti Molteni 31.1 e Santelli 31.2.

  PRESIDENTE. Onorevole Ferraresi ?

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti presentati all'articolo 31.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Il Governo esprime parere conforme al relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Avverto che, poiché sono stati presentati due identici emendamenti interamente soppressivi dell'articolo 31, sarà posto in votazione il mantenimento di tale articolo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 31.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  443   
   Votanti  432   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 285    
    Hanno votato
no  147).    

  (Il deputato Dal Moro ha segnalato che ha erroneamente votato contro, mentre avrebbe voluto votare a favore).

(Esame dell'articolo 32 – A.C. 2798-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 32 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 2798-A).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Molteni 32.1.

  PRESIDENTE. Onorevole Ferraresi ?

Pag. 77

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'unico emendamento presentato all'articolo 32.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Il Governo esprime parere conforme al relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Avverto che, poiché è stato presentato un unico emendamento interamente soppressivo dell'articolo 32, sarà posto in votazione il mantenimento di tale articolo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 32.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza... Lo Monte...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  446   
   Votanti  437   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato
 289    
    Hanno votato
no  148).    

  Passiamo all'esame dell'articolo aggiuntivo Santelli 32.01.
  Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. La Commissione esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Santelli 32.01.

  PRESIDENTE. Onorevole Ferraresi ?

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sull'articolo aggiuntivo Santelli 32.01.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Il Governo esprime parere conforme al relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Santelli 32.01, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo... Palma... Ghizzoni... Mariani... Ferro...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  449   
   Votanti  434   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
  39    
    Hanno votato
no  395).    

(Esame dell'articolo 33 – A.C. 2798-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 33 (Vedi l'allegato A – A.C. 2798-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 33.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lavagno... Palese...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  452   
   Votanti  449   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato
 320    
    Hanno votato
no  129).    

Pag. 78

(Esame dell'articolo 34 – A.C. 2798-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 34 (Vedi l'allegato A – A.C. 2798-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 34.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione... Marazziti... Sandra Savino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  454   
   Votanti  451   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato
 329    
    Hanno votato
no  122).    

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 2798-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 2798-A).
  Avverto che l'ordine del giorno Bruno Bossio n. 9/2798-A/21 è stato ritirato dalla presentatrice. Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

  ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Il parere sull'ordine del giorno Rostellato n. 9/2798-A/1 è favorevole a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: nel dispositivo sostituire le parole: «a tenere conto» con le seguenti: «a valutare anche il contenuto».
  L'ordine del giorno Carrescia n. 9/2798-A/2 è accolto come raccomandazione. Il parere è contrario sull'ordine del giorno Allasia n. 9/2798-A/3, mentre è favorevole sull'ordine del giorno Attaguile n. 9/2798-A/4. Il parere è contrario sugli ordini del giorno Borghesi n. 9/2798-A/5, Bossi n. 9/2798-A/6, Busin n. 9/2798-A/7, Caparini n. 9/2798-A/8, Fedriga n. 9/2798-A/9, Grimoldi n. 9/2798-A/10, Guidesi n. 9/2798-A/11 e Invernizzi n. 9/2798-A/12. Il parere è favorevole come raccomandazione sul dispositivo dell'ordine del giorno Molteni n. 9/2798-A/13.

  PRESIDENTE. Quindi, una riformulazione che espunge le premesse.

  ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Il parere è favorevole come raccomandazione sull'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/2798-A/14 se riformulato espungendo dal dispositivo le parole: «anche con provvedimenti di natura emergenziale».

  PRESIDENTE. Mi scusi Viceministro, che c’è onorevole Palese ?

  ROCCO PALESE. Signora Presidente, noi abbiamo la copia solo di alcuni ordini del giorno.

  PRESIDENTE. Gli uffici mi dicono che sono in distribuzione, stanno arrivando. Basta chiedere. Possiamo proseguire. Ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/2798-A/14 accolto come raccomandazione se...

  ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Se espunte le parole: «anche con provvedimenti di natura emergenziale».

  PRESIDENTE. Quindi, raccomandazione con una riformulazione. Proseguiamo.

  ENRICO COSTA, Viceministro della giustizia. Il parere è contrario sugli ordini del giorno Rondini n. 9/2798-A/15, Saltamartini n. 9/2798-A/16 e Simonetti n. 9/2798-A/17, mentre il parere è favorevole sugli ordini del giorno Giulietti n. 9/2798-A/18, Ermini n. 9/2798-A/19 e Verini n. 9/2798-A/20. Gli ordini del giorno dal n. 22 Pag. 79Prodani al Baldassarre n. 30 sono accolti come raccomandazione per il solo dispositivo.

  PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Rostellato n. 9/2798-A/1, accettato dal Governo con riformulazione, e Carrescia n. 9/2798-A/2 accolto dal Governo come raccomandazione, non insistono per la votazione.
  Prendo atto che il presentatore dell'ordine del giorno Allasia n. 9/2798-A/3 insiste per la votazione del suo ordine del giorno, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Allasia n. 9/2798-A/3, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Cardinale, Ginefra, Camani, Giuliani.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  378   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato   17    
    Hanno votato no  361.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Coccia e il deputato Micillo hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Attaguile n. 9/2798-A/4 su cui vi è il parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Borghesi n. 9/2798-A/5, su cui vi è il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Borghesi n. 9/2798-A/5, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Segoni, Di Lello.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  394   
   Votanti  391   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato   19    
    Hanno votato no  372.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Marcon ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Bossi n. 9/2798-A/6, su cui vi è il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bossi n. 9/2798-A/6, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Gregori, Fanucci, Dorina Bianchi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  406   
   Votanti  337   
   Astenuti   69   
   Maggioranza  169   
    Hanno votato   18    
    Hanno votato no  319.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Cassano ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Pag. 80

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Busin n. 9/2798-A/7, su cui vi è il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Busin n. 9/2798-A/7, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tidei, Di Lello, Venittelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  417   
   Votanti  410   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato   93    
    Hanno votato no  317.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Venittelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Caparini n. 9/2798-A/8, su cui vi è il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Caparini n. 9/2798-A/8, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Venittelli, provi a votare...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  422   
   Votanti  401   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato   24    
    Hanno votato no  377.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fedriga n. 9/2798-A/9, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Spessotto.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  414   
   Votanti  404   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
  79    
    Hanno votato
no  325).    

  (I deputati Busto, Nardi e Terzoni hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Grimoldi n. 9/2798-A/10, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Luigi Gallo, Grassi, Giuliani, Calabrò, Bonafede, Nizzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  431   
   Votanti  364   
   Astenuti   67   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato
  23    
    Hanno votato
no  341).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Guidesi n. 9/2798-A/11, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.Pag. 81
  (Segue la votazione).

  Scuvera.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  433   
   Votanti  359   
   Astenuti   74   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
  21    
    Hanno votato
no  338).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/2798-A/12, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo, Colonnese, Giuliani, Gregori, Carbone, Bolognesi, Mazzoli, Campana.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  434   
   Votanti  359   
   Astenuti   75   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
  26    
    Hanno votato
no  333).    

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Molteni n. 9/2798-A/13, riformulato e Gianluca Pini n. 9/2798-A/14, riformulato accolti dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Rondini n. 9/2798-A/15, sul quale vi è il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Rondini n. 9/2798-A/15, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grillo, Fitzgerald Nissoli, Bolognesi, Beni, Luigi Gallo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  434   
   Votanti  424   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 112    
    Hanno votato
no  312).    

  (Il deputato Capodicasa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Saltamartini n. 9/2798-A/16, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Luigi Gallo, Murer, Sanga.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  430   
   Votanti  427   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
  27    
    Hanno votato
no  400).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Simonetti n. 9/2798-A/17, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Fitzgerald Nissoli, Piccoli Nardelli, Carrozza, Marazziti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 82

   (Presenti  430   
   Votanti  428   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
  96    
    Hanno votato
no  332).    

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Giulietti n. 9/2798-A/18, Ermini n. 9/2798-A/19 e Verini n. 9/2798-A/20, accolti dal Governo. Ricordo che l'ordine del giorno Bruno Bossio n. 9/2798-A/21 è stato ritirato.
  Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno Prodani n. 9/2798-A/22, Segoni n. 9/2798-A/23, Rizzetto n. 9/2798-A/24, Mucci n. 9/2798-A/25, Artini n. 9/2798-A/26, Turco n. 9/2798-A/27, Barbanti n. 9/2798-A/28, Bechis n. 9/2798-A/29 e Baldassarre n. 9/2798-A/30 non insistono per la votazione dei loro ordini del giorno, accolti dal Governo come raccomandazione.
  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
  Così come stabilito in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, le dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto avranno luogo nella seduta di domani, mercoledì 23 settembre, a partire dalle ore 9,30, con ripresa televisiva diretta. Seguirà la votazione finale.
  Prego i colleghi che si allontanano dall'Aula di farlo senza troppo rumore, silenziosamente, perché ci sono alcuni colleghi che hanno chiesto di parlare.

Sull'ordine dei lavori (ore 19,30).

  FLAVIA PICCOLI NARDELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FLAVIA PICCOLI NARDELLI. Signor Presidente, nel giugno 1984 Italo Calvino fu invitato dall'Università di Harvard a tenere conferenze di poesie intitolate a Charles Eliot Norton, uno studioso americano che conosceva molto bene Dante. Per quel ciclo di conferenze, che avrebbe dovuto prendere avvio nell'autunno 1985, Calvino si preparò in modo scrupoloso, quasi ossessivo. Di quell'ossessione non fece in tempo a liberarsi: morì il 19 settembre 1985, proprio trent'anni fa, lasciando l'opera inconclusa. Le conferenze che aveva già preparato, però, furono raccolte da Garzanti nel volume Lezioni americane.
  Con il lascito di quelle sei lezioni Calvino ci regala la testimonianza definitiva della sua vastissima opera letteraria e si applica a spiegarne il senso: un'opera che ha il merito di avere incrociato le diverse generazioni e le diverse classi sociali, dai bambini agli anziani, dai professionisti della letteratura ai semplici lettori, dalla gente di città alla gente di campagna, dal ceto affermato ed istruito fino a quelli di più recente emancipazione. Questo target così trasversale fu raggiunto e conquistato non solo in forza di una raffinatissima tecnica linguistica e di un impegno militante (Calvino fu iscritto al Partito Comunista fino al 1957), ma sulla spinta di una vivace curiosità intellettuale.
  Calvino scrisse cose che potremmo catalogare nel neorealismo, come Il sentiero dei nidi di ragno, e romanzi di fantasia, come le esuberanti tappe della trilogia de I nostri antenati; ma si occupò anche di studiare e raccogliere le tradizioni narrative popolari e curò per Einaudi le Fiabe italiane, che tutti noi abbiamo letto e leggiamo ancora a figli e nipoti. La sua capacità di analisi psicologica per un verso, e socio-politica per l'altro, lo portò ad indagare con ironia sulle ambizioni e delusioni degli italiani della seconda metà del secolo scorso, in scritti tanto densi quanto godibili, come La giornata di uno scrutatore e La speculazione edilizia. Tutta l'opera di Calvino è attraversata da una sorta di folgorazione, che strappando sempre un sorriso stimola ora i ricordi, ora l'esperienza materiale quotidiana e minuta, ora il confrontarsi con le vertiginose conquiste della scienza, ora la fantasia e la propensione onirica, come in Se una notte d'inverno un viaggiatore (Applausi).

  VEGA COLONNESE. Chiedo di parlare.

Pag. 83

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  VEGA COLONNESE. Signor Presidente, sto intervenendo a nome del MoVimento 5 Stelle per annunciare un'interrogazione che verrà presentata per una questione che è accaduta a Giugliano in Campania, e riguarda una ragazza eritrea di 16 anni: presumibilmente di 16 anni, perché non si sa ancora nulla su questa ragazza. Di questa ragazza si sa solo che è morta travolta da un SUV, era accolta in uno dei centri di accoglienza che adesso sono in Campania, in provincia di Napoli, appunto a Giugliano. Non si sa perché questa ragazza avesse tanta paura di essere riconosciuta e fermata dalla Polizia: evidentemente nessuno le aveva spiegato che poteva essere anche protetta da un centro di accoglienza, che nel centro di accoglienza si viene accolti, appunto, e non lasciati morire in mezzo alla strada.
  Questo per dire che il MoVimento 5 Stelle ha presentato diverse interrogazioni proprio per denunciare la stranezza della gestione di questi centri di accoglienza: abbiamo presentato un'interrogazione per capire che cosa è accaduto, come mai una persona sia potuta morire così, in mezzo alla strada, senza che nessuno se ne accorgesse, travolta da un SUV.
  Lo stesso centro gestito a Napoli da Mauro Andreini gestisce anche un altro centro di accoglienza a Campiglia e noi abbiamo presentato anche un'interrogazione al riguardo, vogliamo capire perché non si chiedono le responsabilità dirette. Sempre una richiesta fatta dal MoVimento 5 Stelle a Giugliano in Campania sull'hotel La Fenice, che adesso ha preso un appalto per la gestione dei migranti. Noi siamo per la piena chiarezza della gestione dei centri di accoglienza, ovviamente le persone che sono qui e richiedono asilo e protezione non devono essere trattate come merce di scambio per accordi che sono poco chiari. Noi questo l'abbiamo fatto e lo chiediamo con chiarezza, chiediamo le responsabilità anche da parte del Ministero dell'interno, che deve darci risposte, e soprattutto non vogliamo che si venga a creare un ulteriore sistema camorristico, abbiamo visto con «mafia Capitale» un'ulteriore gestione di esseri viventi a questo punto e adesso in Campania si sta proprio assistendo a una gestione poco chiara. Quindi chiediamo la responsabilità di tutti e spero che ci sia una risposta veloce a queste interrogazioni che sono state depositate.

  CHIARA SCUVERA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CHIARA SCUVERA. Signor Presidente, intervengo perché forse ci sono dei comuni che ritengono di essere esenti dall'applicazione della Costituzione e delle normative europee e segnalo – credo che il Governo debba intervenire in questo, proprio perché la Costituzione va applicata in tutto il Paese, indiscriminatamente, anche se il comune è a guida leghista – il caso del sindaco di Mortara, balzato alle cronache nazionali, che nega il campo di calcio a una squadra amatoriale di ragazzi profughi, rifugiati, che sono appunto accolti in un programma di protezione internazionale addirittura minacciando sanzioni per il Mortara calcio e minacciando l'annullamento della convenzione. Io credo che questo sia inaccettabile, inaccettabile è anzi, oserei dire, l'abbiamo già sentita, la scusa che il sindaco adduce a sostegno di questo diniego, cioè che sarebbero discriminati i genitori che pagano il servizio per consentire ai propri figli di fare sport. Questa l'abbiamo già sentita e direi che si può utilizzare una sola definizione per questo tipo di politiche e cioè apartheid, cioè discriminazioni razziali. Ho presentato adesso un'interrogazione al Ministro dell'interno perché deve intervenire e dico che facciamo bene come democratici a perseguire la strada dell'accoglienza e dell'integrazione e a portare avanti provvedimenti come la legge sulla cittadinanza, fondata sullo ius soli, che appunto stiamo con convinzione portando avanti.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

Pag. 84

  Mercoledì 23 settembre 2015, alle 9,30 e alle 16:

  (ore 9,30 e ore 16)

  1. – Seguito della discussione del disegno di legge (con ripresa televisiva diretta delle dichiarazioni di voto dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto, a partire dalle ore 9,30):
   Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena (C. 2798-A).
   e delle abbinate proposte di legge: FERRANTI ed altri; FERRANTI ed altri; FERRANTI ed altri; CAPARINI ed altri; FRATOIANNI e DANIELE FARINA; DI LELLO; ERMINI ed altri; GULLO; GULLO; BRUNO BOSSIO ed altri (C. 370-372-373-408-1285-1604-1957-1966-1967-3091).
  — Relatori: Ferranti, per la maggioranza; Ferraresi, di minoranza.

  2. – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:
   BRAGA ed altri; SEGONI ed altri; ZARATTI e PELLEGRINO: Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile (C. 2607-2972-3099-A).
  — Relatori: Mariani, per la maggioranza; Grimoldi, di minoranza.

  3. – Seguito della discussione delle mozioni Dambruoso, Pagano, Capezzone, Catania, Fauttilli ed altri n. 1-00760, Carfagna ed altri n. 1-00827, Rondini ed altri n. 1-00692, Binetti ed altri n. 1-00483, Grande ed altri n. 1-00849, Bechis ed altri n. 1-00856, Preziosi ed altri n. 1-00857, Palazzotto ed altri n. 1-00859 e Rampelli ed altri n. 1-00862 concernenti iniziative in sede europea e internazionale per la protezione dei perseguitati per motivi religiosi.

  4. – Seguito della discussione delle mozioni Baldelli, Bernardo, Matarrese, Allasia, Gigli, Rampelli, Rizzetto ed altri n. 1-00967, Ricciatti ed altri n. 1-00984, Ruocco ed altri n. 1-00985, Allasia ed altri n. 1-00986 e Vargiu e Mazziotti Di Celso n. 1-00995 concernenti iniziative per la tutela dei diritti dei consumatori nei confronti degli operatori del mercato dell'energia elettrica e del gas.

  5. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   S. 1167 – Delega al Governo per la riforma del codice della nautica da diporto (Approvato dal Senato) (C. 2722).
  — Relatore: Tullo.

  6. – Seguito della discussione delle mozioni Ciprini ed altri n. 1-00878, Di Salvo ed altri n. 1-00988, Polverini ed altri n. 1-00992 e Airaudo ed altri n. 1-00994 concernenti iniziative volte a sospendere o revocare il blocco della contrattazione nel pubblico impiego.

  7. – Seguito della discussione della proposta di inchiesta parlamentare:
   FEDRIGA ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione del sistema di accoglienza e di identificazione ed espulsione nonché sui costi del fenomeno immigratorio (Doc. XXII, n. 38-A).
  — Relatori: Ferrari, per la maggioranza; Invernizzi, di minoranza.

  8. – Seguito della discussione delle mozioni Occhiuto ed altri n. 1-00923, Pag. 85Franco Bordo ed altri n. 1-00987, Parentela ed altri n. 1-00990, Barbanti ed altri n. 1-00991 e Dorina Bianchi ed altri n. 1-00993 concernenti iniziative per la conclusione dei lavori dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e il potenziamento del sistema dei trasporti della regione Calabria.

  9. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   Legge annuale per il mercato e la concorrenza (C. 3012-A).
   e delle abbinate proposte di legge: CAUSI e BENAMATI; MARCO DI STEFANO ed altri; MORETTO ed altri; COLLETTI ed altri; VIGNALI; RUSSO ed altri; SIMONETTI ed altri (C. 2437-2469-2684-2708-2733-3025-3060).
  — Relatori: Fregolent (per la VI Commissione) e Martella (per la X Commissione), per la maggioranza; Allasia, di minoranza.

  (ore 15)

  10. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  (al termine delle votazioni)

  11. – Discussione congiunta sulle linee generali dei disegni di legge (ove conclusi dalla Commissione):
   S. 2008 – Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014 (Approvato dal Senato) (C. 3304).
   S. 2009 – Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2015 (Approvato dal Senato) (C. 3305).

  La seduta termina alle 19,45.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 2798-A e abb. – em. 27.61 434 413 21 207 77 336 80 Resp.
2 Nom. subem. 0.27.600.2 439 426 13 214 45 381 78 Resp.
3 Nom. subem. 0.27.600.1 450 447 3 224 46 401 78 Resp.
4 Nom. em. 27.600 455 410 45 206 408 2 77 Appr.
5 Nom. articolo 27 460 289 171 145 289 76 Appr.
6 Nom. em. 28.1, 28.2, 28.3 462 460 2 231 170 290 75 Resp.
7 Nom. em. 28.500 466 348 118 175 346 2 75 Appr.
8 Nom. em. 28.4 467 459 8 230 168 291 75 Resp.
9 Nom. em. 28.150 464 463 1 232 170 293 75 Resp.
10 Nom. em. 28.600 465 464 1 233 463 1 75 Appr.
11 Nom. articolo 28 463 463 232 300 163 75 Appr.
12 Nom. em. 29.50 465 445 20 223 51 394 73 Resp.
13 Nom. em. 29.1, 29.150 436 432 4 217 155 277 71 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). – C = Voto contrario (in votazione palese). – V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). – A = Astensione. – M = Deputato in missione. – T = Presidente di turno. – P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. – X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 29.2 451 414 37 208 122 292 82 Resp.
15 Nom. em. 29.301 466 442 24 222 86 356 81 Resp.
16 Nom. em. 29.302 471 458 13 230 97 361 81 Resp.
17 Nom. em. 29.303 475 463 12 232 99 364 81 Resp.
18 Nom. em. 29.304 471 457 14 229 95 362 80 Resp.
19 Nom. subem. 0.29.600.1 472 439 33 220 78 361 80 Resp.
20 Nom. subem. 0.29.600.2 475 465 10 233 167 298 80 Resp.
21 Nom. subem. 0.29.600.3 475 444 31 223 76 368 80 Resp.
22 Nom. subem. 0.29.600.4 467 448 19 225 55 393 80 Resp.
23 Nom. em. 29.600 464 453 11 227 287 166 80 Appr.
24 Nom. em. 29.314 469 438 31 220 77 361 80 Resp.
25 Nom. em. 29.315 468 435 33 218 75 360 80 Resp.
26 Nom. em. 29.317 460 429 31 215 76 353 80 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 29.318 471 438 33 220 77 361 80 Resp.
28 Nom. em. 29.4 473 469 4 235 67 402 80 Resp.
29 Nom. em. 29.323 469 442 27 222 84 358 79 Resp.
30 Nom. em. 29.330 473 467 6 234 79 388 79 Resp.
31 Nom. em. 29.156 462 444 18 223 100 344 78 Resp.
32 Nom. em. 29.157, 29.158 462 438 24 220 99 339 78 Resp.
33 Nom. em. 29.152 rif. 434 323 111 162 321 2 78 Appr.
34 Nom. em. 29.165 446 445 1 223 51 394 78 Resp.
35 Nom. em. 29.10 444 422 22 212 101 321 78 Resp.
36 Nom. em. 29.392 452 434 18 218 100 334 78 Resp.
37 Nom. em. 29.394 452 432 20 217 96 336 78 Resp.
38 Nom. em. 29.395 438 415 23 208 94 321 78 Resp.
39 Nom. em. 29.151, 29.166 455 429 26 215 61 368 78 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 29.13 449 416 33 209 69 347 78 Resp.
41 Nom. em. 29.167 459 435 24 218 65 370 78 Resp.
42 Nom. em. 29.168 457 422 35 212 72 350 78 Resp.
43 Nom. em. 29.396 452 426 26 214 78 348 78 Resp.
44 Nom. em. 29.14 455 424 31 213 77 347 78 Resp.
45 Nom. em. 29.15, 29.16 449 429 20 215 85 344 78 Resp.
46 Nom. em. 29.20, 29.21 459 446 13 224 135 311 77 Resp.
47 Nom. em. 29.169, 29.170 460 363 97 182 55 308 77 Resp.
48 Nom. em. 29.171 466 453 13 227 47 406 77 Resp.
49 Nom. em. 29.172 458 453 5 227 50 403 77 Resp.
50 Nom. articolo 29 436 434 2 218 278 156 76 Appr.
51 Nom. em. 30.1, 30.2 424 420 4 211 86 334 75 Resp.
52 Nom. em. 30.3, 30.4 437 432 5 217 90 342 75 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 30.5 445 422 23 212 47 375 75 Resp.
54 Nom. em. 30.6 442 430 12 216 34 396 75 Resp.
55 Nom. em. 30.7 446 445 1 223 73 372 75 Resp.
56 Nom. em. 30.9, 30.159 448 435 13 218 133 302 75 Resp.
57 Nom. em. 30.8, 30.160 459 450 9 226 136 314 75 Resp.
58 Nom. em. 30.161 454 445 9 223 43 402 75 Resp.
59 Nom. em. 30.165 450 440 10 221 95 345 75 Resp.
60 Nom. em. 30.166 456 427 29 214 74 353 75 Resp.
61 Nom. em. 30.163, 30.167 448 437 11 219 96 341 75 Resp.
62 Nom. em. 30.14, 30.162, 30.168 451 440 11 221 95 345 75 Resp.
63 Nom. em. 30.16 449 446 3 224 48 398 75 Resp.
64 Nom. em. 30.19 448 419 29 210 76 343 75 Resp.
65 Nom. em. 30.18 454 442 12 222 25 417 75 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 30.169 448 444 4 223 96 348 75 Resp.
67 Nom. em. 30.20 445 439 6 220 97 342 75 Resp.
68 Nom. em. 30.600 453 411 42 206 396 15 75 Appr.
69 Nom. em. 30.21 447 361 86 181 30 331 75 Resp.
70 Nom. em. 30.22 447 434 13 218 94 340 75 Resp.
71 Nom. em. 30.23 448 445 3 223 29 416 75 Resp.
72 Nom. em. 30.24 451 369 82 185 62 307 75 Resp.
73 Nom. em. 30.25 459 458 1 230 143 315 75 Resp.
74 Nom. em. 30.27 453 446 7 224 33 413 74 Resp.
75 Nom. em. 30.31 458 447 11 224 23 424 74 Resp.
76 Nom. em. 30.30 456 358 98 180 36 322 74 Resp.
77 Nom. em. 30.35 450 443 7 222 26 417 74 Resp.
78 Nom. em. 30.164 450 448 2 225 89 359 74 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. em. 30.40 429 358 71 180 57 301 74 Resp.
80 Nom. subem. 0.30.600.1 439 430 9 216 39 391 74 Resp.
81 Nom. subem. 0.30.600.2 rif. 438 371 67 186 356 15 74 Appr.
82 Nom. subem. 0.30.600.3 433 429 4 215 52 377 74 Resp.
83 Nom. em. 30.601 444 442 2 222 419 23 73 Appr.
84 Nom. em. 30.43 444 414 30 208 105 309 73 Resp.
85 Nom. em. 30.44 450 447 3 224 106 341 73 Resp.
86 Nom. articolo 30 448 401 47 201 308 93 73 Appr.
87 Nom. mantenimento articolo 31 443 432 11 217 285 147 73 Appr.
88 Nom. mantenimento articolo 32 446 437 9 219 289 148 73 Appr.
89 Nom. articolo agg. 32.01 449 434 15 218 39 395 73 Resp.
90 Nom. articolo 33 452 449 3 225 320 129 73 Appr.
91 Nom. articolo 34 454 451 3 226 329 122 73 Appr.
INDICE ELENCO N. 8 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 103)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. odg 9/2798-A ed abb./3 382 378 4 190 17 361 73 Resp.
93 Nom. odg 9/2798-A ed abb./5 394 391 3 196 19 372 73 Resp.
94 Nom. odg 9/2798-A ed abb./6 406 337 69 169 18 319 73 Resp.
95 Nom. odg 9/2798-A ed abb./7 417 410 7 206 93 317 73 Resp.
96 Nom. odg 9/2798-A ed abb./8 422 401 21 201 24 377 73 Resp.
97 Nom. odg 9/2798-A ed abb./9 414 404 10 203 79 325 73 Resp.
98 Nom. odg 9/2798-A ed abb./10 431 364 67 183 23 341 73 Resp.
99 Nom. odg 9/2798-A ed abb./11 433 359 74 180 21 338 73 Resp.
100 Nom. odg 9/2798-A ed abb./12 434 359 75 180 26 333 73 Resp.
101 Nom. odg 9/2798-A ed abb./15 434 424 10 213 112 312 73 Resp.
102 Nom. odg 9/2798-A ed abb./16 430 427 3 214 27 400 73 Resp.
103 Nom. odg 9/2798-A ed abb./17 430 428 2 215 96 332 73 Resp.