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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 461 di martedì 14 luglio 2015

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PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

  La seduta comincia alle 10,30.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  RICCARDO FRACCARO, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 10 luglio 2015.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Baretta, Bindi, Capezzone, Cicchitto, De Menech, Epifani, Faraone, Ferrara, Gentiloni Silveri, Leva, Meta, Schullian, Speranza, Tofalo, Villecco Calipari, Vitelli e Vito sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente novantaquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interrogazioni (ore 10,32).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.

(Iniziative volte all'istituzione di un repertorio nazionale delle aziende che somministrano prodotti alimentari nelle scuole, negli ospedali e in altre strutture pubbliche – n. 3-01555)

  PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Dorina Bianchi n. 3-01555, concernente iniziative volte all'istituzione di un repertorio nazionale delle aziende che somministrano prodotti alimentari nelle scuole, negli ospedali e in altre strutture pubbliche (Vedi l'allegato A – Interrogazioni).
  Il sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo, ha facoltà di rispondere.

  VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Signora Presidente, onorevole interrogante, il Ministero della salute è impegnato in una serie di interventi di miglioramento della qualità nella ristorazione scolastica, ospedaliera e assistenziale.
  La corretta gestione della ristorazione collettiva è, ovviamente, uno strumento prioritario per promuovere la salute ed educare a una corretta alimentazione, a partire dalla popolazione scolastica e anche dai soggetti ospedalizzati, con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati: i ragazzi, le famiglie, i docenti e gli operatori del settore.
  Le misure nazionali per promuovere un'alimentazione sana nelle scuole sono Pag. 2previste nelle Linee di indirizzo nazionale sulla ristorazione scolastica. Questo documento nasce con l'intento di favorire, sin dall'infanzia, l'adozione di sane e corrette abitudini alimentari ed è rivolto a tutti gli operatori della scuola. Esso contiene indicazioni sull'organizzazione e la gestione del servizio di ristorazione, i ruoli e le responsabilità, gli aspetti nutrizionali e interculturali e i criteri per la definizione del capitolato d'appalto. Si pone l'attenzione sulla sicurezza degli alimenti e sul miglioramento della qualità nei vari aspetti, in particolare quello nutrizionale, con pasti adeguati ai fabbisogni per le diverse fasce di età. Attraverso alcuni orientamenti generali di educazione alimentare e nutrizionale, si mettono in luce i contributi che la ristorazione scolastica può dare per la salute dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti.
  Per quanto riguarda le iniziative richiamate nell'interrogazione relative al repertorio per le aziende di prodotti alimentari che erogano servizi nelle scuole, le citate Linee guida di indirizzo nazionale sulla ristorazione scolastica, nel capitolo 6 (Criteri e indicazioni per la definizione del capitolato), alla lettera c) (prodotti alimentari), riportano quanto segue: «I prodotti impiegati debbono essere conformi alla normativa nazionale e comunitaria; ogni alimento che si intende impiegare, nell'ampia gamma di scelta merceologica e commerciale, va individuato in base alle caratteristiche tecnologiche, ingredienti, conservabilità, stato di conservazione, (...) confezionamento e imballaggio, filiera, sensorialità dello stesso prodotto. Il gestore del servizio deve essere in grado di documentare la rispondenza ai requisiti richiesti, attraverso schede tecniche di prodotto in grado di esplicitare tutte le caratteristiche; conseguentemente solo i prodotti definiti, accettati e accreditati dal committente in quanto rispondenti ai requisiti, dovranno trovare impiego nel servizio. Ogni modifica – continua ancora la lettera c) – relativa ai prodotti indicati dovrà essere preventivamente approvata dal committente che ne verificherà la costanza delle caratteristiche prima di consentirne l'impiego. È inoltre facoltà del committente richiedere un congruo numero di certificati o altre prove documentali in grado di comprovare la rispondenza del prodotto alla qualità dichiarata o prevista dal contratto, sulla base di un piano predefinito, nonché l'obbligo di segnalare eventuali scostamenti rispetto a quanto concordato, specificandone le cause. (...) Il gestore – infine – del servizio ha l'obbligo di approvvigionamento presso fornitori selezionati in base a criteri oggettivi che ne garantiscano l'affidabilità sia in termini di costanza del rapporto costo/qualità dei prodotti offerti sia di capacità di far fronte agli impegni assunti.
  A tale proposito può essere utile richiedere una specifica relazione tecnica con sintetica descrizione del processo di produzione delle derrate ed una relazione descrittiva dell'organizzazione aziendale, con particolare riferimento alla catena distributiva delle forniture (acquisizione prodotto, mantenimento, distribuzione, consegna)». Questa è un'ampia citazione della lettera c) delle citate Linee guida.
  In questo modo, si è preferito, anche nell'ambito delle autonomie regionali, permettere alle singole realtà locali di selezionare i propri fornitori, affinché, sulla base delle peculiarità culturali, tradizionali e anche operative, la scelta possa essere fatta secondo le diverse esigenze territoriali.
  Ritengo, inoltre, utile segnalare che il Ministero della salute ha dato incarico al comando carabinieri per la tutela della salute di effettuare ispezioni presso i presidi scolastici di Roma, durante l'anno scolastico trascorso. Pertanto, dall'ottobre 2014 al gennaio 2015, i carabinieri del NAS di Roma hanno compiuto trenta interventi (quattro in asili nido e scuole per l'infanzia, ventitré in istituti comprensivi e tre in scuole secondarie superiori), riscontrando irregolarità amministrative in quattro strutture per violazioni nella gestione della mensa scolastica, e comunicando alle amministrazioni competenti le criticità rilevate.Pag. 3
  Lo stesso nucleo ha condotto, nel periodo febbraio-marzo 2015, un monitoraggio di verifica dello stato degli immobili in cui si svolgono le attività scolastiche, rivolto anche alle condizioni igienico-sanitarie e alla corretta gestione delle mense scolastiche. In esito a tali ispezioni, sono state contestate cinque violazioni amministrative, per carenze igieniche e mancata applicazione delle misure di autocontrollo alimentare, presso le aree dedicate alla preparazione dei pasti, con applicazione di sanzioni pecuniarie dai 1.000 ai 2.000 euro nei confronti della ditta di catering esterno che vi svolgevano queste attività.
  Nonostante le criticità riscontrate, si è comunque rilevata da questa indagine una situazione generale di accettabile condizione igienica degli ambienti e dei locali ad uso didattico, supportata da un'adeguata periodicità nell'esecuzione dei servizi di pulizia e di derattizzazione, affidati ad aziende esterne con procedure di centralizzazione nei rispettivi municipi della capitale.

  PRESIDENTE. La deputata Dorina Bianchi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

  DORINA BIANCHI. Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario per la risposta che ha dato – tra l'altro, in un arco di tempo anche breve – all'interrogazione riguardante le abitudini alimentari degli italiani, in particolare quelle dei bambini, e sull'opportunità di istituire un repertorio nazionale per le aziende che erogano servizi di somministrazione di prodotti alimentari sia nelle scuole sia negli altri edifici pubblici.
  L'interrogazione naturalmente nasce anche dalla sensibilità che si è sviluppata in questo anno di Expo di Milano, che vede come tema centrale l'alimentazione e anche lo spreco alimentare, e anche in relazione all'obesità, che significa salute per i nostri bambini. L'Italia è sicuramente un Paese, anche grazie ad una campagna promossa dal Ministero della sanità, «Occhio alla salute», in cui l'obesità infantile è diminuita, ma comunque ci manteniamo ai primi posti nelle graduatorie internazionali.
  Ringrazio il sottosegretario per averci spiegato giustamente quanto è stato fatto tramite le Linee guida del Ministero delle salute e i controlli oggi effettuati dal Ministero appunto per garantire la sicurezza alimentare ai nostri ragazzi e anche alle persone che utilizzano le mense, ma chiedo al sottosegretario anche di fare uno sforzo ulteriore: credo che sia necessario, da questo punto di vista, che ci sia un maggiore coinvolgimento non soltanto della scuola, ma anche dei genitori, perché, in questo senso, in questo anno, questa mia interrogazione vuole essere anche una richiesta di informazione e quindi di un'erogazione alimentare consapevole, attraverso l'informazione ai genitori di quello che i propri figli consumano nelle scuole.
  Questo perché ? Le modifiche apportate dal regolamento europeo relativo alla fornitura di informazioni alimentari ai consumatori costituiscono un elemento che migliora i dati ricavabili dalle etichettature, dalla presentazione della pubblicità dei prodotti alimentari, oltre che i valori nutrizionali del prodotto stesso, ma molto spesso questo avviene dall'interno di casa e non nello stesso tempo a livello scolastico.
  Mi reputo, quindi, indubbiamente soddisfatta, ma chiedo al sottosegretario di dare un'attenzione maggiore a quello che potrebbe essere un registro di aziende, che non solo garantisca la tracciabilità delle aziende stesse, ma anche l'informazione a livello scolastico e delle mense di tutte le notizie relative a ciò che i bambini e anche gli adulti consumano. Vorrei tradurre tutto quello che sto chiedendo al sottosegretario in salute; questo significherebbe ridurre l'obesità e fare una lotta al diabete infantile, che – vorrei ricordare – nel 2014 in Italia interessa circa 15 mila malati. Questi dati mostrano una prospettiva di aumento negli anni futuri e chi di noi si interessa di Pag. 4sanità sa bene quanto questo costa in termini di risorse, ma soprattutto di salute per i ragazzi e le famiglie.

(Iniziative per garantire adeguati controlli sanitari nei confronti dei migranti presenti nelle strutture di accoglienza, al fine di pervenire ad una diagnosi precoce di eventuali malattie – n. 3-01556)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Sisto n. 3-01556, concernente iniziative per garantire adeguati controlli sanitari nei confronti dei migranti presenti nelle strutture di accoglienza, al fine di pervenire ad una diagnosi precoce di eventuali malattie (Vedi l'allegato A – Interrogazioni).
  Il sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo, ha facoltà di rispondere.

  VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Grazie, Presidente. Onorevole interrogante, alla data del 15 giugno 2015 i migranti arrivati nel nostro Paese nel 2014 sono stati, secondo i dati del Ministero dell'interno, oltre 170 mila, mentre sono già circa 50 mila nei primi mesi dell'anno in corso. Per fronteggiare l'emergenza il Ministero della salute, oltre ad effettuare i controlli sanitari di propria competenza in applicazione al regolamento sanitario internazionale, attraverso i propri uffici periferici di sanità marittima, aerea e di frontiera (i cosiddetti USMAF), sui migranti al momento dell'arrivo nei porti nazionali, ha attivamente partecipato, come noto, anche con propri medici degli uffici sia centrali che periferici, all'operazione Mare Nostrum a partire dal 21 giugno 2014 fino alla conclusione di questa il 31 ottobre 2014.
  La partecipazione del Ministero della salute all'operazione Mare Nostrum per mezzo del personale dell'USMAF a bordo delle unità della Marina impegnate nelle operazioni di ricerca, di soccorso e di contrasto all'immigrazione clandestina si prefiggeva lo scopo di effettuare l'esecuzione dei controlli di competenza prima ancora degli sbarchi, mentre le navi erano ancora in navigazione, permettendo la gestione appropriata di casi di sospette malattie infettive che richiedessero la messa in atto di misure di sanità pubblica e tutela della collettività, oltre che delle persone più direttamente esposte.
  Riguardo agli aspetti più propriamente sanitari dell'emergenza migratoria si ricordano le numerose iniziative adottate per l'effettuazione di azioni di sorveglianza sanitaria per verificare l'assenza di condizioni nei migranti irregolari che possano costituire un rischio per la salute pubblica.
  Grazie alle attività di sorveglianza sanitaria messa in atto sia a terra che in mare nel contesto dell'operazione Mare Nostrum e successivamente nell'operazione Triton, il Ministero della salute può affermare che, a fronte di circa 100 mila migranti irregolari giunti direttamente all'osservazione dei propri uffici dall'anno 2013 alla metà del mese di giugno dell'anno in corso, i casi di malattia infettiva o sospetta evidenziati al momento dell'arrivo sono stati poco più di 4 mila. Molto più frequenti sono state altre condizioni morbose legate, invece, alle circostanze in cui si è svolto il viaggio.
  Grazie alle attività di sorveglianza sanitaria al momento dell'arrivo, al funzionamento del sistema routinario di sorveglianza delle malattie infettive e del sistema di sorveglianza cosiddetto Sindromica, attivato sin dal 2011, si può quindi affermare che in Italia, nonostante i massicci flussi migratori irregolari, non sono stati evidenziati aumenti dell'incidenza e della prevalenza di malattie infettive. La sorveglianza delle malattie infettive non si esaurisce nel momento dell'arrivo dei soggetti, ma deve continuare sotto la responsabilità delle strutture del Servizio sanitario nazionale per tutta la durata della permanenza nel territorio nazionale e a questo servono quegli strumenti, quale la sorveglianza Sindromica, che ho già citato, di cui alla circolare ministeriale del 7 aprile 2011, emanata in occasione degli eventi della «Primavera araba», quale integrazione del sistema ordinario di sorveglianza delle malattie infettive.Pag. 5
  Proprio per rendere sempre più efficace e capillare la sorveglianza epidemiologica, così come il monitoraggio della corretta applicazione delle norme degli accordi in materia di assistenza sanitaria della popolazione straniera, secondo l'accordo Stato-regioni, che è stato approvato nel dicembre 2012, il Ministero della salute sta realizzando progetti per mettere a punto gli strumenti che permetteranno di raccogliere le informazioni sanitarie del migrante in un supporto informatico unico centralizzato, accessibile a tutti gli attori coinvolti nella problematica, dal Ministero degli interni, al gestore dei centri per l'immigrazione (anche quelli provvisori), ai servizi delle aziende sanitarie locali e ai servizi dell'intero sistema sanitario nazionale.
  Insieme alle regioni, sarà definito un quadro di controlli sanitari e di interventi di prevenzione a cui sottoporre i migranti irregolari una volta giunti nel nostro territorio, con l'inserimento dei risultati insieme ai dati sanitari evidenziati al momento dell'arrivo sul supporto elettronico di cui ho parlato innanzi.
  I controlli sanitari e gli interventi di prevenzione non saranno limitati solo a problematiche di tipo infettivo, ma anche a problematiche di tipo non infettivo, a malattie croniche e alla salute mentale, molto presenti in queste popolazioni migranti, aspetto non da trascurare in persone che hanno un vissuto molte volte drammatico e che spesso sono state anche vittime di torture.
  Il Ministero della salute ha emanato molte circolari sulle misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica e invia costantemente a tutte le amministrazioni interessate gli aggiornamenti sulla situazione epidemiologica internazionale, tutti consultabili – questi dati – anche sul sito del Ministero della salute nella sezione «Eventi epidemici dall'estero», con le relative raccomandazioni circa le misure di profilassi adeguate ai casi specifici, come ad esempio il richiamo alla vaccinazione antipoliomelitica in relazione alla riaccensione della diffusione internazionale del poliovirus selvaggio.
  Inoltre, il Ministero della salute ha partecipato alle attività che hanno portato alla emanazione da parte del Ministero degli interni del decreto 20 ottobre 2014, relativo ai criteri per la organizzazione e la gestione dei centri di identificazione e di espulsione, che per la prima volta ha definito i punti essenziali per l'accertamento delle condizioni sanitarie e l'assistenza medica nei centri, da inserire nei capitolati per l'affidamento della gestione dei centri stessi. Analogo lavoro è in corso anche per i centri di accoglienza per i richiedenti asilo (i cosiddetti CARA), per facilitare ulteriormente anche in questi centri le attività di sorveglianza sanitaria, di controllo di eventuali eventi rilevanti per la sanità pubblica, nonché per la erogazione di appropriate attività di assistenza sanitaria agli ospiti di questi centri.

  PRESIDENTE. L'onorevole Sisto ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Signor Presidente, do atto al sottosegretario di una risposta articolata, ma non sempre dietro la complessità e l'accuratezza della rappresentazione concettuale si cela un contenuto politico soddisfacente. Quando dico «contenuto politico» mi riferisco a delle terapie, non a un discorso anamnestico e prognostico, ma a un discorso di diagnosi e terapia.
  Dalle parole del sottosegretario non ho ascoltato né diagnosi e né terapie, laddove quello che sarà fatto interessa abbastanza poco, se si tratta di richiamarsi ad atteggiamenti già assunti. Prendo le mosse proprio perché il sistema è quello omeopatico, cioè da quelle che sono le dichiarazioni del direttore generale del Ministero della salute.
  Qualche giorno fa egli ha dichiarato con molta puntualità che, per esempio, i casi di scabbia nel 2015 negli sbarchi sono stati il 10 per cento e quindi 4.700 casi di scabbia su 46 mila individui in arrivo nei porti italiani, quindi le percentuali sono tutt'altro che rassicuranti. Rammenterò che le malattie infettive non Pag. 6sono uguali alle altre malattie, sono infettive, quindi una bassa percentuale o quella che può essere ritenuta una percentuale inferiore di malattie infettive ha una capacità propulsiva sul piano patologico enorme, ecco perché la preoccupazione di questa interrogazione. Non è una malattia che si cura soltanto nei confronti di un soggetto, ha una potenzialità espansiva assolutamente irrefrenabile, senza dire che nel 2014 – sono sempre le parole del Direttore generale del Ministero, ecco perché mi avrebbe fatto piacere che di queste parole si fosse tenuto conto – sono stati rilevati 2.262 casi di scabbia, un centinaio di patologie respiratorie e un'ottantina di febbri di varia natura su 140 mila persone arrivate, ma il dato che io segnalo al sottosegretario è che con la fine di Mare Nostrum – sono sempre le parole del Direttore generale – sono peggiorate le condizioni sanitarie dei profughi in arrivo, 200 mila individui nel 2014 e nel primo semestre 2015. La scabbia aumenta e insieme alla scabbia aumenta ovviamente tutta un'altra serie di malattie infettive. Segnalerò – lo dico subito – che il problema di questa interrogazione è sempre quello, incrociare il livello di vita dei nostri cittadini con quello degli immigrati. Credo che questo debba essere un must nell'ambito della gestione di questi problemi perché è evidente che non si può dire «è stato fatto» se vi è un aumento delle malattie infettive, bisogna fare molto di più. Io rammenterò – l'ho rammentato nella mia interrogazione – che per esempio in terra di Puglia, mediante un'associazione, la Help in collaborazione con l'AVIS di Avellino, è stato effettuato uno screening ematico delle malattie infettive ebola, HIV, epatite, tifo, tubercolosi ed è stato fatto uno sforzo che però nasce non da una scelta istituzionale, ma da una scelta occasionale addirittura di due associazioni. Io credo che da questo punto di vista siamo di fronte ad una presa d'atto – si fa addirittura riferimento ad una circolare del 2011 nella risposta – di una inefficacia di terapia a cui bisogna porre assolutamente rimedio. Il controllo delle malattie infettive significa migliorare la vita dei nostri cittadini. Io sono un deputato del sud e so bene che questo è un problema che riguarda relativamente il nord. Quando il Ministro Alfano parla della distribuzione nelle regioni si tratta ancora di un atto assolutamente virtuale, i sindaci del sud, coloro che hanno l'impatto, i cittadini che hanno l'impatto con gli immigrati debbono sopportare anche l'aumento delle malattie infettive. A me sembra troppo, sembra davvero troppo. Credo che nell'ambito delle iniziative – ascoltavo, un'altra sarà sui CIE e sui CARA, su un monitoraggio sanitario migliorato – questo debba essere un tema importante che sostanzialmente – qui le parole sono sempre quelle del Ministro Alfano – dovrebbe in qualche maniera rimodularsi secondo uno screening sanitario e di identificazione. Io credo che mai come fra il dire e il fare bisogna assolutamente ammazzare i tempi e cercare di dare a questo importantissimo problema una risposta effettiva, cioè io vorrei sapere che cosa si fa in concreto per eliminare le malattie infettive degli immigrati. Quello che è stato fatto non è sufficiente, quindi mi ritengo soddisfatto dal punto di vista culturale, assolutamente insoddisfatto dal punto di vista politico, e mi auguro che questa interrogazione possa essere stimolo a qualche scelta un po’ più pragmatica e leggibile (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

(Elementi ed iniziative di competenza in ordine alla prospettata realizzazione della nuova stazione ferroviaria Medioetruria sulla linea dell'alta velocità Firenze-Roma – n. 3-01542)

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto del Basso De Caro, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Galgano n. 3-01542, concernente elementi ed iniziative di competenza in ordine alla prospettata Pag. 7realizzazione della nuova stazione ferroviaria Medioetruria sulla linea dell'alta velocità Firenze-Roma (Vedi l'allegato A – Interrogazioni).

  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signora Presidente, in relazione alla valutazione della fattibilità e opportunità di realizzare una nuova stazione alta velocità, denominata Medioetruria, lungo la linea direttissima Firenze-Roma, nel dicembre 2014 si è ritenuto di costituire un tavolo tecnico – composto da rappresentanti delle regioni Toscana e Umbria, delle università e di Rete ferroviaria italiana – al fine di verificare l'efficacia di talune ipotesi progettuali.
  Nel corso degli incontri, sono state esaminate alcune posizioni alternative quali l'inserimento della nuova stazione nel tratto tra Arezzo e Chiusi e nuove possibili soluzioni sulla linea di alta velocità Roma – Firenze. È emersa anche l'ipotesi di sfruttare le stazioni esistenti, sulle quali però sono emerse problematiche tecniche con un allungamento del tempo di percorrenza di più 11 minuti per Arezzo e più 13 minuti per Chiusi.
  È stata altresì sottoposta a valutazione l'ipotesi di realizzare una nuova infrastruttura, prevedendo tre possibili soluzioni. La prima è quella di Rigutino, in prossimità di Arezzo. La stazione potrebbe essere posizionata in prossimità della linea storica per favorire un interscambio a circa 12 chilometri dalla stazione di Arezzo. La seconda è quella della Val Di Chiana, in una posizione intermedia tra Arezzo e Chiusi, in corrispondenza della superstrada di collegamento tra Siena e Perugina. La terza è quella di Chiusi, in prossimità dell'attuale stazione (a circa un chilometro di distanza) all'interno dell'area industriale di Chiusi.
  Al tavolo è stato anche portato un modello di domanda finalizzato a inquadrare la popolazione potenzialmente interessata all'utilizzo della nuova stazione Medioetruria nelle sue differenti posizioni ipotizzate, basandosi sulla popolazione residente. Lo studio dei dati è tutt'ora in fase di affinamento e, per indagare il potenziale bacino d'utenza della nuova stazione, le regioni hanno richiesto alle imprese ferroviarie Trenitalia e Nuovo trasporto veloce di fornire i dati attuali sugli spostamenti ferroviari, al fine di avere tutti gli elementi necessari per uno studio approfondito dei costi/benefici delle varie ipotesi progettuali.
  Premesso tutto quanto sopra, ogni valutazione del Governo è al momento prematura e difatti l'opera non è attualmente prevista nel Contratto di programma investimenti stipulato con Rete ferroviaria italiana per il periodo 2012-2016.

  PRESIDENTE. La deputata Adriana Galgano ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

  ADRIANA GALGANO. Grazie, Presidente e grazie sottosegretario. Noi per il momento ci dichiariamo soddisfatti dato che l'opera non è stata inserita. Il motivo della nostra interrogazione è sollecitare l'attenzione sul fatto che questa sia una stazione che serve allo sviluppo dell'Umbria.
  L'Umbria ha grossi problemi economici: abbiamo il 20 per cento del prodotto interno lordo inferiore non alla media dell'Italia, ma alla media del centro Italia; abbiamo un modello di occupazione che è definito dall'ISTAT perdente; siamo la prima regione per sofferenze bancarie e la terza per debito coperto dai derivati. Questa situazione economica richiede una grandissima attenzione da parte del Governo e anche una grandissima attenzione sui risultati che gli investimenti possono rendere, perché non possiamo permetterci assolutamente di sprecare denaro.
  Come ha detto molto correttamente, ci deve essere una valutazione di transiti di passeggeri trasportati. Allora, a noi si chiede di investire 30 milioni di euro in questa situazione senza sapere quanti saranno i viaggiatori effettivamente interessati a partire dall'Umbria e ad arrivare dall'Umbria perché una stazione ad alta velocità a 50 chilometri con collegamenti Pag. 8scarsi è di scarsa attrattività. In generale, comunque, al di là delle valutazioni che noi vi chiediamo di fare con molta attenzione, per l'Umbria c’è una considerazione di interesse generale.
  La stazione viene calcolata per due milioni e mezzo di passeggeri potenziali. Se noi andiamo a considerare la Mediopadana, che è quella che potrebbe essere presa come parametro di riferimento, vediamo che di passeggeri trasportati ne ha 500 mila ed è costata 79 milioni di euro.
  Quindi, noi continueremo a seguire questa vicenda ed a interrogare il Governo.
  Vi chiediamo, però, per il benessere dei cittadini umbri ma, in generale, di quelli toscani e di tutta Italia, visto che le recenti vicende della Grecia ci hanno dimostrato cosa accade quando si è disattenti rispetto a ciò che si spende e ciò che si guadagna, chiediamo veramente, dicevo, di fare molta attenzione.

(Iniziative volte alla salvaguardia del patrimonio ambientale, storico e artistico di Monselice e, in particolare, del colle della Rocca (Padova) – n. 3-01261)

  PRESIDENTE. Passiamo alla interrogazione Zan n. 3-01261, concernente iniziative volte alla salvaguardia del patrimonio ambientale, storico e artistico di Monselice e, in particolare, del colle della Rocca (Padova) (Vedi l'allegato A – Interrogazioni).
  La sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Francesca Barracciu, ha facoltà di rispondere.

  FRANCESCA BARRACCIU, Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo. Grazie, Presidente. L'onorevole Zan chiede notizie e rassicurazioni in merito alla messa in sicurezza della via che conduce al complesso monumentale della Rocca di Monselice, in relazione ad un progetto regionale di realizzazione di un impianto di risalita per l'accesso turistico alla passeggiata archeologica e per la visita del museo del Mastio della Rocca di Monselice. Il progetto prevede la realizzazione all'interno del colle, di proprietà della regione Veneto, di un tunnel verticale, con ascensore e scala di sicurezza.
  Da notizie assunte presso la competente soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, si è appurato che l'opera interessa parte del versante nord-ovest soggetto a tutela paesaggistica, ai sensi della parte terza del codice dei beni culturali, in applicazione dell'articolo 136, per effetto di un decreto ministeriale di dichiarazione di interesse pubblico, del 20 giugno 1958, e dall'articolo 142, lettera f), del Codice, in quanto territorio del Parco regionale dei Colli Euganei. L'area dell'impianto di risalita è, inoltre, prossima ad un ambito sottoposto a tutela monumentale, con decreto ministeriale del 16 marzo 1964, afferente la parte sud-est del colle, che non ricomprende il versante nord-ovest interessato dal tunnel.
  Nel procedimento autorizzatorio riguardante l'impianto di risalita, pertanto, la competenza della soprintendenza non è stata diretta ma endoprocedimentale, poiché la competenza al rilascio del provvedimento è regionale, secondo quanto disposto dall'articolo 146 del decreto legislativo n. 42 del 2004, ovvero dal codice dei beni culturali... chiedo scusa.

  PRESIDENTE. Adesso le portano un bicchiere d'acqua, sottosegretario.

  FRANCESCA BARRACCIU, Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo. La soprintendenza formulò, all'epoca, alla regione Veneto un parere sulle condizioni utili al miglioramento del progetto nel contesto paesaggistico in esame. Nell'opera in questione il rapporto con il paesaggio è reso sostanzialmente dalla stazione di partenza e di arrivo, mentre il tunnel è interno al colle e si sviluppa per una lunghezza pari a circa cento metri da valle alla quota di sbarco lungo il pendio.
  La realizzazione del tunnel, contestualmente ad altri progetti commissionati Pag. 9dalla regione Veneto per la fruizione della Rocca di Monselice, sono stati esaminati dal comitato tecnico-scientifico per i beni architettonici e paesaggistici di questo Ministero, che è uno degli organi centrali di consulenza tecnico-scientifica del Ministro. Il comitato, nel proprio articolato parere, ritenne che gli interventi risultavano, a suo giudizio, troppo invasivi, e consigliava una nuova e più appropriata proposta progettuale di un impianto con caratteristiche più leggere e di migliore qualità architettonica, senza ascensore né altri sistemi meccanici di risalita.
  I lavori commissionati dalla regione Veneto per la realizzazione dell'impianto di risalita e del tunnel risultano iniziati alla fine del 2007, ma non terminati a causa di un procedimento giudiziario che ha portato al sequestro dell'area e al blocco del cantiere. Non sono, tuttavia, ripresi, né dopo il dissequestro del cantiere né dopo la conclusione della vicenda giudiziaria, e non risulta pervenuta alcuna istanza finalizzata al rinnovo dell'autorizzazione paesaggistica della regione, scaduta il 19 ottobre 2007.
  Il Colle della Rocca di Monselice è stato oggetto di un'attività estrattiva di materiale trachitico, ad oggi abbandonata. Tale attività ha modificato, nel tempo, la sua naturale conformazione, con la formazione di fronti rocciosi decoesi e poco stabili, che in passato hanno comportato la demolizione di una parte della cinta muraria medievale che perimetrava le pendici collinari.
  Nella considerazione della nota instabilità dei fronti, il Genio civile ha effettuato, negli anni, alcuni localizzati interventi di consolidamento, con l'applicazione di reti e di altre differenti tecniche di ingegneria naturalistica.
  In particolare, a seguito delle forti precipitazioni avvenute nella bassa padovana nel 2013, il colle è stato oggetto di movimenti franosi di detriti e massi incoerenti, ed in tale frangente la regione Veneto è intervenuta con dei lavori puntuali di consolidamento e di pronto intervento delle zone più a rischio.
  Da notizie acquisite dal comune di Monselice, la Protezione civile ha valutato che l'instabilità ed il movimento franoso che caratterizza il colle della Rocca di Monselice derivano dalla sua attuale conformazione in parte erosa dalle estrazioni di trachite e dalla natura geologica dell'area, situazioni queste aggravate dalla carenza di manutenzione alla fitta vegetazione spontanea presente sui versanti.
  Fermo restando che attualmente non risulta persistere la situazione di pericolo imminente che aveva comportato lo sgombero di alcune abitazioni nel 2013, permane tuttavia una situazione di graduale deterioramento della crosta del colle della Rocca dovuta, oltre che alla natura del terreno, alla vegetazione selvaggia e alla crosta fessurata dalle radici degli alberi, fessure nelle quali gli agenti atmosferici trovano le condizioni che si traducono in smottamenti e frane.
  Come è noto, questa amministrazione non ha competenza in materia di dissesto geologico ma la competente soprintendenza ha sempre fornito la propria disponibilità a valutare, congiuntamente, progetti di lavori per il consolidamento sistematico e complessivo dei pendii. Progetti che non sono mai pervenuti ma che, secondo una stima della Direzione geologia della regione Veneto, dovrebbero riguardare interventi per un importo di circa 4 milioni di euro.
  Concludo precisando che non risultano pervenute dalla medesima regione notizie sulla ripresa dei lavori del tunnel in argomento per il completamento dell'impianto di risalita.

  PRESIDENTE. L'onorevole Zan ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  ALESSANDRO ZAN. Grazie Presidente, grazie sottosegretario, io sono molto soddisfatto della risposta, perché finalmente si mette l'accento su una situazione drammatica di quel territorio, dove l'estrema fragilità del colle, che ha visto numerevoli situazioni di frane, non consentiva e non consentirà la costruzione dell'ascensore Pag. 10nella Rocca, proprio perché questo comporterebbe sicuramente un pericolo per la situazione già precaria di dissesto idrogeologico, ma anche per l'incolumità degli stessi cittadini monselicensi. Ricordiamo che alcune abitazioni, proprio a fronte di una incuria complessiva di quell'area, sono state evacuate. L'impatto ambientale – lo diceva anche prima il sottosegretario – che il completamento dell'ascensore avrebbe sul colle sarebbe devastante, andando a mettere veramente in seria instabilità anche il patrimonio storico-artistico della Rocca. Io vorrei riflettere anche su questo, su come la regione Veneto destini i propri fondi, anziché per contrastare il dissesto idrogeologico di quel territorio, di quel paesaggio, di quei monumenti importanti, come ad esempio il Mastio federiciano, che rischia propria di crollare. Ricordo che da un capitolo della regione sono stati impiegati un milione 900 mila euro per il progetto di completamento dell'impianto di risalita. Ora, dopo che la Protezione civile ha espresso il proprio parere, dopo che la soprintendenza ha manifestato tutto il proprio scetticismo rispetto a questo tipo di lavori, io però non abbasserei la guardia, perché il fatto che non sia stato presentato e rinnovato finora alcun progetto per il completamento dell'impianto di risalita non mi fa stare tranquillo, perché il tentativo di costruire quell'ascensore esiste da molti anni. Sicuramente alcune parti della regione non molleranno l'osso e cercheranno ovviamente di riproporre questo progetto.
  Penso che puntare tutto sulla perforazione di un Colle che contiene bellezze artistiche, che questo Ministero, oltretutto, ha segnalato come bellezze da tutelare, significherebbe mettere da parte l'attenzione per il territorio e per la sua salvaguardia, contrariamente anche ai principi costituzionali e al Codice dei beni culturali, nonché mettere a repentaglio, ricordo, la sicurezza di molti cittadini e delle abitazioni che distano pochi metri dalle cinte murarie.
  Inoltre, la risposta anche del sottosegretario mi consente di porre l'accento anche sul fatto che questi crolli e il rischio di frane sono dettati, molte volte, dall'incuria, dall'assenza di pulizia del sottobosco, degli arbusti che insistono sulla Rocca, che, ovviamente, aumentano il rischio di nuove frane. Per cui, mi ritengo soddisfatto della risposta e mi auguro che per il futuro non si tenti ulteriormente di mettere a repentaglio un bene storico, culturale e paesaggistico come quello della Rocca di Monselice.

(Problemi occupazionali presso la società Electrosys con sede in Orvieto (Terni) – n. 3-01610)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Ciprini e Gallinella n. 3-01610, concernente problemi occupazionali presso la società Electrosys con sede in Orvieto (Terni) (Vedi l'allegato A – Interrogazioni).
  La sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Teresa Bellanova, ha facoltà di rispondere.

  TERESA BELLANOVA, Sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Grazie, Presidente. L'atto parlamentare degli onorevoli Ciprini e Gallinella è inerente alla situazione produttiva ed occupazionale dell'impresa Electrosys Srl, avente sede legale ed unità produttiva in Orvieto, operante nel settore dell'elettronica di precisione. La predetta società è stata ammessa dal tribunale di Terni alla procedura di concordato preventivo con provvedimento del 24 ottobre 2014.
  Preliminarmente, è opportuno ricordare che il 2 dicembre 2014 Electrosys Srl, al fine di non disperdere il proprio patrimonio, di tutelare i propri dipendenti e di garantire la continuità dell'attività aziendale, ha stipulato un contratto di affitto d'azienda con l'impresa Elenos di Ferrara, che ha dato vita ad un nuovo soggetto imprenditoriale denominato Itelco.
  Il predetto contratto ha avuto decorrenza 17 febbraio 2015. Il 19 dicembre 2014, presso la sede di Confindustria Umbria, sezione territoriale di Terni, i vertici aziendali di Electrosys e di Itelco e le rappresentanze sindacali dei lavoratori Pag. 11hanno sottoscritto un accordo con il quale Itelco Broadcast si è impegnata a garantire il rilancio di Electrosys sul mercato mediante un piano di ristrutturazione triennale.
  Il predetto piano ha previsto, in particolare, il contenimento dei costi e lo snellimento della struttura aziendale, al fine di garantire la salvaguardia, anche parziale, dei livelli occupazionali. Nello specifico, degli 82 lavoratori in forza presso Electrosys, 51 sarebbero passati alle dipendenze di Itelco con la seguente progressione: 28 a decorrere dalla data di efficacia del contratto di affitto, 9 dal mese di febbraio 2016 e 14 dal mese di febbraio 2017.
  I restanti lavoratori, invece, sarebbero rimasti in forza presso Electrosys e agli stessi sarebbe stato garantito il diritto di precedenza sulle future assunzioni da parte di Itelco per un periodo di 36 mesi a decorrere dalla data di efficacia del contratto di affitto. Nell'ambito dell'accordo, inoltre, Itelco si è impegnata a corrispondere ai lavoratori passati alle proprie dipendenze il 70 per cento delle retribuzioni lorde riconosciute da Electrosys, mentre il restante 30 per cento sarebbe stato corrisposto, in misura variabile, al raggiungimento degli obiettivi personali annualmente assegnati dalla direzione aziendale.
  Allo stato, non sono state ancora corrisposte ai lavoratori le retribuzioni relative al periodo marzo-luglio 2014, che sono state ricomprese nello stato passivo, nell'ambito della procedura di concordato preventivo. Ciò posto, faccio presente che sulla vicenda i competenti uffici del Ministero che rappresento sono più volte intervenuti mediante la concessione di strumenti di sostegno al reddito.
  In particolare, in un primo momento, la direzione generale degli ammortizzatori sociali ed incentivi all'occupazione del Ministero che rappresento ha autorizzato, con decreto direttoriale dello scorso 11 marzo, la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale per crisi aziendale, in favore di 83 lavoratori dipendenti della Electrosys, per il periodo dal 16 giugno 2014 al 23 ottobre 2014.
  Successivamente, a seguito dell'ammissione della società alla procedura di concordato preventivo, la predetta direzione generale ha autorizzato, con decreto direttoriale dello scorso 3 aprile, la corresponsione, ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 223 del 1991, del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria per procedure concorsuali in favore di un numero massimo di 82 unità lavorative, per il periodo dal 24 ottobre 2014 al 23 ottobre 2015.
  Voglio, pertanto, rassicurare l'interrogante in merito all'attenzione rivolta dal Ministero che rappresento in ordine alla vicenda occupazionale dei lavoratori dell'azienda in oggetto, tenuto anche conto degli istituti di tutela dei lavoratori finora attivati.
  Da ultimo, faccio presente che il Ministero dello sviluppo economico, espressamente interrogato sulla vicenda, per i profili di competenza, ha manifestato la propria disponibilità a valutare, ove richiesto dalle parti, l'opportunità di un tavolo di confronto.

  PRESIDENTE. La deputata Ciprini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

  TIZIANA CIPRINI. Non sono soddisfatta della risposta della sottosegretaria perché, in realtà, la storia della Electrosys rappresenta il paradigma delle moderne strategie aziendali di dismissione del personale non più ritenuto utile all'azienda e finalizzata alla cessione di rami di azienda, o di intere aziende, in danno dei lavoratori e della collettività che ne sopporta i costi.
  Queste operazioni rispondono a mere logiche finanziarie e di mera concorrenza e non, quindi, industriali. Infatti, paradossalmente, l'Electrosys è stata acquistata dalla società concorrente, la Elenos, e non esiste più, il suo nome attuale, Pag. 12infatti, è Itelco Broadcast e anche il cartello è stato ripristinato, insieme alla riesumazione di Fumi, fallito 13 anni fa e condannato a 18 mesi con la condizionale. Quindi, dei 90 dipendenti solamente 28 sarebbero stati reimpiegati e le prospettive, anche per questi ultimi, non sono rassicuranti. La prospettata meta dei 6 milioni di euro come fatturato, per il mantenimento dei livelli occupazionali, è assai lontana e forti permangono le preoccupazioni per il mantenimento anche della forza lavoro reimpiegata. Non c’è nessuna possibilità di reinserimento per i lavoratori che si trovano in CIGS, visto che non saranno raggiunti gli 8 milioni, come da obiettivo per il riassorbimento degli altri dipendenti. Ancora una volta, quindi, sotto il ricatto di perdere completamente il lavoro, è stata presa l'offerta forse meno interessante, c’è ancora una volta una mancanza di visione. Tra l'altro, il reddito di cittadinanza sostenuto dal MoVimento 5 Stelle avrebbe eliminato tutta questa morsa del ricatto che sta attanagliando queste aziende.
  L'Electrosys era, lo ricordo, una delle aziende più importanti con commesse internazionali, ha partecipato anche a ricerche importanti come quella del bosone di Higgs ed era anche detentrice di importanti marchi che non sono stati tutelati. Ora c’è stata questa parcellizzazione del know-how con perdita di professionalità e competenze. La Elenos, che è la diretta concorrente, ha sfruttato invece tali marchi. Poi è stata aperta una procedura per la concessione di ammortizzatori sociali, ma da aprile 2015 le somme sono ferme, mettendo in gravi difficoltà i bilanci familiari. Siamo ancora lontani dalla programmazione di strategie commerciali e investimenti da attivare per rilanciare l'impresa, quindi le rassicurazioni del Governo non sono convincenti. Rimane ancora sostanzialmente oscuro il piano industriale sotteso all'affitto dell'azienda. L'Electrosys operava in un settore altamente specializzato e oramai ha perso importanti commesse.
  Il Governo è chiamato, in questa fase, più che mai, a vigilare sui processi di acquisizione e sulle strategie aziendali, laddove comportino gravi ricadute sociali ed economiche sul territorio.
  Il Governo è chiamato a fermare la polverizzazione delle imprese presenti sul territorio umbro, mettendo in campo, anche con la collaborazione delle istituzioni locali, una rete di supporto e investimenti infrastrutturali tali da mantenere la competitività delle imprese, prospettando anche percorsi di riqualificazione professionale per l'inserimento dei lavoratori espulsi dall'azienda, o ancora favorendo la rinascita delle imprese costituite da dipendenti o ex dipendenti fuoriusciti, che, dopo che gli hanno rubato l'azienda, stanno tentando di costituirne un'altra con i propri risparmi.
  Pertanto, la risposta del Governo non appare convincente in merito al futuro dei lavoratori, che continuano a scontare il prezzo più alto della crisi economica e che vedranno la fine della CIGS, unico strumento di ammortizzazione sociale messo a disposizione dal Governo, senza la speranza e la prospettiva di un futuro.
  Tra l'altro, si segnala anche la responsabilità del sindacato. Che fine ha fatto il sindacato in questa storia ? Quali sono le responsabilità ? Mi riservo, pertanto, di valutare le ulteriori iniziative in sede parlamentare, anche alla luce di quello che ci ha detto il sottosegretario.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
  Sospendo, a questo punto, la seduta, che riprenderà alle ore 14,30 con l'esame e la votazione delle questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge di conversione del decreto-legge recante misure urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale, nonché per l'esercizio dell'attività d'impresa di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale.

  La seduta, sospesa alle 11,20, è ripresa alle 14,30.

Pag. 13

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Catania, D'Ambrosio, Melilla, Rossomando e Tabacci sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente novantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 4 luglio 2015, n. 92, recante misure urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale, nonché per l'esercizio dell'attività d'impresa di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale (A.C. 3210) (Esame e votazione di questioni pregiudiziali) (ore 14,32).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione delle questioni pregiudiziali Duranti ed altri n. 1 e Crippa ed altri n. 2 (Vedi l'allegato A – A.C. 3210), riferite al disegno di legge n. 3210: Conversione in legge del decreto-legge 4 luglio 2015, n. 92, recante misure urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale, nonché per l'esercizio dell'attività d'impresa di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale.
  Avverto che, a norma del comma 4 dell'articolo 40 del Regolamento, nel concorso di più questioni pregiudiziali ha luogo un'unica discussione. In tale discussione, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 40, potrà intervenire, oltre ad uno dei proponenti (purché appartenenti a gruppi diversi), per illustrare ciascuno degli strumenti presentati per non più di dieci minuti, un deputato per ognuno degli altri gruppi, per non più di cinque minuti.
  Al termine della discussione si procederà, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 3, quarto periodo, del Regolamento, ad un'unica votazione sulle questioni pregiudiziali presentate.
  L'onorevole Duranti ha facoltà di illustrare la sua questione pregiudiziale n. 1.

  DONATELLA DURANTI. Grazie, signor Presidente. Signora rappresentante del Governo, colleghe e colleghi, prima di illustrare sinteticamente i profili di incompatibilità costituzionale del provvedimento in esame sulla base dei quali vi chiediamo di non procedere al suo esame, voglio subito chiarire che, secondo noi, stiamo discutendo a questo punto – credo che sia chiaro a tutti – una questione pregiudiziale sostanzialmente inutile visto che il Governo ha inserito come emendamento l'articolo 3 del disegno di legge in esame nel disegno di legge n. 3201 in materia di fallimenti giudiziari. Dimostrate, signori del Governo e della maggioranza, di non voler rispettare in alcun modo la prassi parlamentare allo scopo di accelerare i tempi e portare a casa il risultato il più in fretta possibile perché è evidente a tutti che il suo contenuto è talmente inaccettabile che potreste non riuscire a convertirlo nei tempi necessari.
  Non sappiamo a questo punto che fine farà il decreto-legge n. 92 licenziato in tutta fretta ad inizio luglio ed ora nei fatti alleggerito del fardello dell'articolo 3 sull'Ilva, messo al sicuro in un altro disegno di legge di conversione. Avete operato – lo vogliamo denunciare con grande chiarezza – un vero e proprio blitz, un escamotage per evitare che questo ennesimo provvedimento sull'Ilva di Taranto decada e si rappresenti per quello che è: l'ottavo decreto-legge ad hoc con lo scopo di intervenire sull'operato della magistratura in nome della strategicità dell'impianto siderurgico ionico. È una finzione che però non ingannerà i lavoratori e i cittadini di Taranto. Come purtroppo avevamo detto, il precedente decreto non è bastato. La cosa gravissima Pag. 14però è che l'intento del Governo è quello di non impedire la continuità produttiva dello stabilimento in presenza di un sequestro a seguito di ipotesi di reato che riguardano la sicurezza dei lavoratori. Ve lo dico in un altro modo, provo a dirlo meglio, drammaticamente meglio: in presenza di un infortunio grave o mortale come quello occorso ad Alessandro Morricella lo scorso mese mentre lavorava all'afo 2, la magistratura non può più intervenire sequestrando l'impianto. La vita dei lavoratori cioè conta nulla di fronte alla produzione e non nascondetevi dietro alla necessità di salvare l'occupazione: non è stato mai questo il vostro fine, non è stato mai questo il vostro interesse principale.
  Questa volta non avete avuto il coraggio di assumervi fino in fondo le vostre responsabilità e temendo di non riuscire a farcela, temendo che il decreto-legge decada, vi nascondete dietro un decreto-legge in materia giudiziaria pur di accelerare i tempi: niente audizioni, niente discussione ed emendamenti nelle Commissioni di merito, ambiente e attività produttive. Impedirete così ai deputati di presentare emendamenti completamente soppressivi dell'articolo 3 che, nel frattempo, lo voglio ricordare, è diventato emendamento 2104 del Governo al disegno di legge sulla giustizia. Avete raddoppiato la norma – lo dico così – pur di non vedervela bocciare.
  Voteremo contro, disveleremo l'imbroglio che avete messo in atto, vi ricorderemo che avete, ancora una volta, scelto la strada del conflitto tra poteri dello Stato, che le attività e gli interventi dei commissari nominati per l'amministrazione straordinaria sono fallimentari, i lavoratori diretti e quelli dell'appalto continuano a subire infortuni gravi o mortali, non c’è ombra di bonifica e risanamento, manca un piano industriale che rimandate al futuro acquirente della cosiddetta new company, mancano adeguamenti degli impianti alle migliori tecnologie, anteponete la produzione alla vita e alla sicurezza dei lavoratori. Continuate a prendere tempo, ma sappiamo già, nonostante le rassicurazioni della struttura commissariale, che l'Ilva non avrà rispettato l'80 per cento delle prescrizioni AIA, il 31 luglio, così come avevate previsto nel precedente decreto. L'Ilva ha già fatto sapere di voler spacchettare alcune prescrizioni, aumentando così il volume delle prescrizioni in corso di attuazione e di quelle da attuare. Vi ricordo solo la dichiarazione del direttore dell'ARPA Puglia il quale ha definito questa proposta dell'Ilva, di spacchettare alcune prescrizioni previste come uniche dal piano ambientale ai fini del computo numerico per il raggiungimento del 80 per cento, inammissibile.
  Nonostante il via libera da parte dell'autorità elvetica, i circa 1,2 miliardi di euro che erano stati sequestrati su richiesta della magistratura italiana presso diversi conti UBS ad alcuni componenti della famiglia Riva non sono ancora rientrati in Italia a seguito del ricorso delle figlie del padrone dell'Ilva, Emilio Riva, morto più di un anno fa. Il risanamento della più grande acciaieria d'Europa continua ad allontanarsi, perché l'effetto del ricorso è quello di sospendere lo sblocco dei fondi destinati all'Ilva. Ve lo ricordate, signori del Governo e della maggioranza, avevate parlato di risorse ingenti, di utilizzo di fondi per l'ambientalizzazione che ancora non ci sono e non ci saranno mai se il Governo non decide di avviare un serio piano di interventi finanziari. Temiamo che l'operazione sia la solita, cioè a perdere. Lasciate che gli impianti crollino su se stessi, non intervenite con i provvedimenti tecnici necessari e, alla fine, dopo avere ripagato i creditori dell'Ilva abbandonerete lo stabilimento al suo destino, lo stabilimento, i suoi lavoratori e la città di Taranto, salvo regalare la parte produttiva e più conveniente per continuare a produrre profitto per qualche privato, nel frattempo continueremo a contare i morti dentro e fuori la fabbrica.
  Ma voglio tornare al merito dell'incompatibilità costituzionale. L'articolo 3 del decreto-legge in esame e, lo ripeto, l'emendamento che avete inserito nel disegno di legge n. 3201, lede il principio della separazione dei poteri e presenta Pag. 15gravi profili di incompatibilità costituzionale con il principio, da un lato, di obbligatorietà dell'azione penale e, dall'altro, con i principi di tutela costituzionale sanciti dagli articoli 32 e 41 della Costituzione. Nel merito, l'articolo 3, che, come detto, detta norme a seguito di un nuovo sequestro preventivo dovuto a un infortunio sul lavoro sfociato nella morte di un operaio, rileva un'evidente criticità rispetto al duplice termine previsto dalla norma, quello di decadenza pari a 30 giorni entro i quali predisporre il piano di adeguamento alle norme di sicurezza e quello di durata massima della prosecuzione dell'attività dello stabilimento, pari a un anno. Detta cioè una disciplina transitoria, senza esplicitare, con particolare precisione, le misure e le attività aggiuntive, considerando che l'attività di impresa potrà protrarsi comunque per un periodo di tempo di 12 mesi, indipendentemente dai contenuti o dall'effettiva predisposizione di un piano efficace che è destinato a essere semplicemente comunicato all'autorità giudiziaria.
  L'articolo in questione opera, poi, un parallelismo, perché avete provato a mettervi al sicuro rispetto alla Corte costituzionale. Opera un parallelismo tra due decreti-legge, quello in esame e quello del dicembre 2012, attraverso un espresso richiamo legato alla logica, da parte del Governo, appunto, di premunirsi rispetto a possibili contestazioni circa la legittimità costituzionale, avendo riguardo alla sentenza n. 85 del 2013 della Consulta. Però esistono, a nostro giudizio, alcuni aspetti cruciali, alcune differenze importanti con il provvedimento varato nel 2012 che consentiva la prosecuzione dell'attività siderurgica in quanto, parallelamente, ad essa i gestori avrebbero dovuto adeguare l'impianto alle prescrizioni dell'AIA, cioè a un provvedimento adottato all'esito di un regolare procedimento amministrativo e, comunque, sottoponibile alla sindacabilità da parte del giudice amministrativo.
  Tale combinazione tra norma di legge ed atto amministrativo scompare, invece, in questo caso, nel provvedimento al nostro esame, perché quando parliamo di sicurezza sul lavoro non è previsto intervento autorizzativo della pubblica amministrazione e i relativi poteri e responsabilità vengono affidati alla figura dei garanti, individuati dal testo unico sulla sicurezza, il decreto legislativo n. 81 del 2008, cioè, in sostanza, delegando agli stessi garanti, che hanno dato origine alla situazione da cui è scaturito il procedimento penale in corso, il compito di elaborare un piano di adeguamento dell'impresa alla normativa vigente: il controllore e il controllato.
  L'articolo 3 del provvedimento in esame, precisa, inoltre, che l'esercizio dell'attività d'impresa non è impedito dal provvedimento di sequestro, ma viene previsto che al giudice delle indagini preliminari sia semplicemente «comunicata» l'avvenuta predisposizione del piano di adeguamento, cioè una mera notizia circa l'adempimento dell'obbligo. Sotto tale profilo, poi, particolarmente critico ci sembra ciò che è previsto dal comma 4, dove si dice che il piano di adeguamento è trasmesso ai vigili del fuoco, all'ASL e all'INAIL, chiamati soltanto a garantire un costante monitoraggio delle aree di produzione oggetto del sequestro, senza chiarire se tale monitoraggio si estenda fino a ricomprendere le valutazioni in ordine all'idoneità del piano stesso: una vera e propria autorizzazione in bianco alla prosecuzione per dodici mesi dell'attività produttiva.
  Io voglio concludere richiamando tutti alle proprie responsabilità. L'abbiamo detto, voteremo contro questo decreto, se lo porterete comunque in Aula. Vi ricorderemo in ogni momento le parole anche del nuovo presidente della regione Puglia, un dirigente del Partito Democratico, Michele Emiliano, che ha dichiarato che questo provvedimento presenta diversi profili di incompatibilità costituzionale.
  Voteremo contro ricordandovi il 12 giugno, una data terribile per la mia provincia e per la mia città, una data in cui si ricordano i morti sul lavoro, in particolare le vittime dell'Ilva, data in cui è morto il giovane Alessandro Morricella. Voteremo contro ricordandovi l'ennesimo Pag. 16infortunio occorso ad un lavoratore dell'appalto mentre lavorava all'afo 1. Voteremo contro ricordandovi che non avete assunto alcun provvedimento per evitare che quella fabbrica continui a provocare morti tra i cittadini e le cittadine di Taranto. Voteremo contro ricordandovi che non vi sono bastati sette decreti; non vi basterà neanche questo e neanche l’escamotage di mettere al sicuro l'articolo 3 nel disegno di legge sulla giustizia e sui fallimenti giudiziari. Non vi basteranno perché avete deciso di fare altro: avete deciso di abbandonare quella città al suo destino. Probabilmente, avete deciso di abbandonare un pezzo importante, sì, strategico della produzione, senza tener conto, però, del diritto costituzionale alla salute e all'ambiente. Lo avete deciso senza fare i conti con nessuno, né tantomeno con noi. Presenteremo emendamenti, presenteremo emendamenti anche se non lo potremo fare; presenteremo emendamenti soppressivi; vi renderemo la vita dura, come dura è la vita di quei lavoratori in quella fabbrica (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. L'onorevole Micillo ha facoltà di illustrare la questione pregiudiziale Crippa ed altri n. 2, di cui è cofirmatario.

  SALVATORE MICILLO. Grazie, Presidente. Apprendiamo da meno di dodici ore che il Governo si accinge a far decadere il decreto-legge 4 luglio 2015, n. 92, recante misure urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale, nonché per l'esercizio dell'attività d'impresa di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale, sul quale il MoVimento 5 Stelle aveva già sollevato diverse obiezioni in relazione a violazioni della nostra Costituzione. Tale decreto-legge è composto da 4 articoli e il quarto articolo riguarda l'entrata in vigore del decreto.
  Il Governo, infatti, da una parte, recepisce l'articolo 1 e 2 del predetto decreto, attraverso un emendamento al Senato in sede di conversione in legge di un decreto-legge sugli enti locali, e, quindi, sarebbe a dire che gli articoli 1 e 2 del decreto-legge che stiamo discutendo vengono trasportati all'interno di un provvedimento all'esame del Senato; dall'altra, recepisce l'articolo 3 del provvedimento, sull'Ilva, presentando un emendamento all'atto Camera n. 3201 in conversione di un decreto in materia fallimentare. Si tratta di un colpo di mano operato da questo Esecutivo e avallato dalla Presidenza di questa Camera, che ha la finalità con un sol colpo di ottenere ben quattro risultati. Il primo, far approvare disposizioni che, prevaricando l'operato della magistratura in due specifici e ben determinati casi, soccorre alcuni producendo danni a tutti, in virtù della notoria generalità e astrattezza della norma. Poi, si viola la separazione dei poteri e la leale collaborazione tra essi.
  Terzo, si azzera il dibattito su tali interventi normativi che sono destinati a essere «blindati» in considerazione di una probabile fiducia al Senato sul decreto-legge enti locali e dell'irrigidimento alla Camera sul decreto-legge in materia fallimentare.
  Quarto, si accelera l'approvazione dei tre articoli del predetto decreto-legge n. 92 del 2015 per risolvere la questione comodamente e senza patemi prima dell'estate, confondendo insidiosi provvedimenti in seno a provvedimenti già incardinati ed esaminati.
  I miei colleghi senatori del gruppo Movimento 5 Stelle si sono già attivati affinché norme pericolose dettate per favorire alcune aziende non si trasformino, effetto ancor peggiore, in un «salvacondotto ad inquinare» di cui non possiamo calcolare gli effetti con precisione. Lo stesso faranno i miei colleghi deputati in Commissione giustizia. Al riguardo giova sottolineare che l'inserimento nel decreto-legge n. 83 del 2015, recante misure in materia fallimentare, del contenuto dell'articolo 3 dell'atto in oggetto il cosiddetto capitolo Ilva, mediante apposito emendamento governativo, va giudicato molto negativamente in considerazione Pag. 17della estrema eterogeneità della materia che si intende introdurre rispetto ad un atto già di per sé ampiamente disorganico e disomogeneo; non si ravvisano, difatti, elementi che possano giustificare una simile iniziativa da parte del Governo, laddove l'emendamento in questione non reca alcuna misura in materia fallimentare, civile, processuale civile, né di organizzazione ovvero di funzionamento dell'amministrazione giudiziaria, intervenendo altresì in capo ad un'attività produttiva posta sotto sequestro. Ed ancora, se il primo comma del detto emendamento – già articolo 3 del decreto in esame – si riferisce a generiche «finalità di giustizia», queste appaiono del tutto disattese quando si dispone, al medesimo comma, un'esplicita deroga ad ipotesi di reato inerenti alla sicurezza dei lavoratori.
  Venendo al merito del provvedimento mi sento di riportare quelle che sono state le argomentazioni del Movimento 5 Stelle espresse all'interno della nostra pregiudiziale di incostituzionalità e mi limito pertanto ad enucleare i punti, a mio avviso, più gravi. Il decreto-legge in esame consente, per legge, la riapertura dell'impianto siderurgico dell'Ilva di Taranto, recentemente sottoposto ad un nuovo sequestro preventivo, questa volta non già rispetto a violazioni della normativa ambientale bensì ad un incidente sul lavoro sfociato nella morte di un operaio, e il dissequestro delle aree del sito Fincantieri di Monfalcone, sottoposte a sequestro su disposizione del tribunale di Gorizia per attività di gestione di rifiuti non autorizzata. Il decreto-legge di fatto scavalca quindi quanto disposto nei mesi scorsi dall'autorità giudiziaria, introducendo norme che consentono la prosecuzione della produzione in presenza di un provvedimento di sequestro. Il primario effetto evidente derivante dall'emanazione del decreto-legge in esame è quello di aprire un conflitto tra poteri dello Stato, in quanto il Governo con un atto avente forza di legge assicura la continuità produttiva dello stabilimento siderurgico, facendo venir meno quanto disposto in senso contrario dalla procura. I decreti di sequestro preventivo emanati dai giudici di Taranto e Gorizia sono finalizzati a impedire il protrarsi di reati gravi che mettono ancora oggi ad altissimo rischio la salute della collettività e la sicurezza e la salute dei lavoratori.
  Si viola l'articolo 32, primo comma, della Costituzione, che tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività. Si viola l'articolo 41, secondo comma, della medesima Carta costituzionale, il quale stabilisce che l'iniziativa economica privata è libera e «non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana».
  Analoghe considerazioni sul rispetto della nostra Costituzione debbono essere svolte anche in relazione al contrasto tra l'articolo 1 del decreto-legge che novella il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ed il rispetto del principio di separazione dei poteri. Anche nel caso de quo infatti, pur di garantire la prosecuzione del cantiere di Monfalcone, come più volte auspicato da Confindustria, nei confronti delle ordinanze di sequestro di aree dello stabilimento Fincantieri disposte dalla magistratura, si è proceduto a mettere mano all'articolo 183 del decreto legislativo n. 152 del 2006 recante le definizioni stesse in tema di gestione dei rifiuti di cui alla parte quarta del richiamato decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Queste motivazioni bastano ed avanzano per dichiarare non conforme al dettato costituzionale il provvedimento in oggetto.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 14,52).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Pag. 18

Si riprende la discussione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, sulle questioni pregiudiziali riferite alla conversione in legge del decreto-legge n. 92 del 2015, recante misure urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale, nonché per l'esercizio dell'attività d'impresa di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale, il gruppo della lega ha una posizione molto laica nel fatto che indubbiamente sarebbe stato molto più semplice controllare maggiormente in precedenza alcune attività, soprattutto quella dell'Ilva, che ricordo che arriviamo oggi come oggi, contando annessi e connessi, a otto decreti legati a questa azienda di Taranto. Oggettivamente, però, c’è anche da tener conto che c’è stata una situazione a Monfalcone, nei cantieri navali gestiti da Fincantieri, in cui la celerità e soprattutto l'urgenza del decreto-legge obbligava lo stesso Governo a mettere in atto un provvedimento per cercare di velocizzare e amplificare soprattutto l'iter tecnico-burocratico per sbloccare il lavoro che – ahimè –, in questo caso, ha fatto la magistratura in malo modo, sequestrando dei beni e bloccando le attività produttive. Oggi come oggi è più mai in questo periodo, con un'Europa sempre più debole l'Italia si trova stretta in una situazione economica sempre più disastrosa e vediamo sempre le nostre aziende sui nostri territori bloccate per varie vicissitudini. Oggi come la magistratura sta bloccando ulteriormente queste aziende di interesse strategico nazionale, le vediamo assai difficilmente in modo positivo. Perciò la valutazione di questo provvedimento può essere assolutamente quella di un colpo di mano del Governo ma deve essere necessariamente valutata a fare in modo di rilanciare economicamente questi territori, distanti ma con una affinità purtroppo normativamente lacunosa, perché c’è la necessità di far capire soprattutto ai cittadini, che ci stanno ascoltando comodamente nelle proprie abitazioni o in macchina con il sistema audiofonico, che cosa è avvenuto.
  Nel dibattito a cui partecipiamo ringrazio le forze politiche che hanno proposto le due questioni pregiudiziali che hanno iniziato la discussione in modo molto acceso e molto duro, con una questione pregiudiziale che si rifà, come ha fatto sempre la lega, su fondamenti ben precisi.
  Indubbiamente, adottare dei decreti con la celerità di questo Governo, come hanno fatto i precedenti Governi, prima Letta e ancor prima Monti, non è cosa da fare, perché c’è necessità di un dibattito parlamentare e l'utilizzo della questione pregiudiziale è uno di quegli strumenti che le opposizioni, o chiamiamole minoranze, hanno possibilità di utilizzare.
  Per cercare di far capire il decreto-legge stesso si ricorda che il provvedimento in esame è stato adottato sulla base di motivi di straordinaria necessità e urgenza connesse alle esigenze di salvaguardare la prosecuzione dell'attività produttive di importanti siti industriali e conseguentemente l'occupazione di tali realtà in un quadro di rispetto delle normative dell'ambiente. In questo articolato, oltre a quello tecnico, l'articolo 4, nei primi tre articoli si specifica e si ristabilisce, come è già stato fatto nei precedenti decreti salvaIlva (i sette decreti precedenti) che «chi inquina paga» o chi inquina prova a cercare di ristabilire le situazioni precedenti. Così non è avvenuto negli anni passati, sia a Monfalcone sia all'Ilva di Taranto (ma arrivando da Torino posso anche vedere una situazione analoga sull'industria torinese), dove non è mai stato applicato questo sistema del «chi inquina paga».
  Oggi come oggi si spera di mettere una pietra tombale nell'ambito legislativo, perciò si stabilisce che chi inquina, paga e con questo decreto-legge c’è la possibilità di ristabilire questa normalità degli eventi a livello legislativo. Nello stesso articolato si parla anche dei decreti fallimentari...

Pag. 19

  PRESIDENTE. Se si avvia verso la conclusione.

  STEFANO ALLASIA. Porto a conclusione. Soprattutto nell'articolo 3 si prevede che l'esercizio dell'attività di impresa di stabilimenti di interesse strategico nazionale non sia impedito da sequestro sui beni dell'impresa titolare dello stabilimento quando la misura cautelare sia stata adottata in relazione ad ipotesi di reati inerenti la sicurezza dei lavoratori. Soprattutto su questa situazione la Lega Nord discuterà accesamente, perché negli ambiti di queste imprese industriali, da Monfalcone all'Ilva, soprattutto quella all'Ilva, nell'ultimo periodo ahimè c’è stato l'ennesimo incidente sull'altoforno 2, dove un operaio è stato investito da un'improvvisa fiammata durante l'operazione di misurazione della temperatura. È un fatto assolutamente grave che necessita rispetto, soprattutto anche a livello legislativo e anche a livello industriale, nel senso che ci deve essere la volontà da parte nostra di portare a compimento quei disegni, quelle proposte che tutti noi abbiamo messo sul tavolo, depositandoli, sulla sicurezza del lavoro, che ancora oggi il Governo di centro-sinistra o di sinistra – non so neanche più come chiamarlo – con Renzi non ha ancora attuato e vediamo costantemente, giorno per giorno, morti sul lavoro, incidenti anche sempre più gravi. Perciò il nostro giudizio su queste pregiudiziali, assolutamente nel rispetto politico che ci può essere, è negativo e il nostro voto è assolutamente contrario alla pregiudiziale e cercando di velocizzare la ripresa di queste due attività che sono strategiche per i nostri territori.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cera. Ne ha facoltà.

  ANGELO CERA. Presidente, il Gruppo parlamentare di Area Popolare voterà contro le pregiudiziali presentate al decreto-legge «Misure urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata, nonché per l'esercizio dell'attività d'impresa di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale». Il provvedimento, infatti, ha tutti i requisiti di necessità e di urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione. Esso interviene in primo luogo con l'obiettivo di assicurare la coerenza e l'uniforme applicazione delle definizioni di produttore, di raccolta e di deposito temporaneo dei rifiuti al fine di uniformare la disciplina nazionale con quanto stabilito dalla direttiva 2008/98/UE con particolare riferimento alle attività che costituiscono l'iter tecnico-amministrativo di produzione e di gestione dei rifiuti. In secondo luogo, il decreto-legge adotta una disciplina transitoria volta a consentire che le installazioni sottoposte ad autorizzazione integrata ambientale (a seguito dell'entrata in vigore del decreto-legislativo 4 marzo 2014, n. 46, di attuazione della direttiva 2010/75/UE e già operanti nel pieno rispetto dei requisiti stabiliti dalla direttiva medesima) possano proseguire il proprio esercizio nelle more della definizione dei procedimenti amministrativi di autorizzazione da parte delle competenti autorità regionali. È da sottolineare come le pregiudiziali presentate facciano riferimento all'articolo 3 del provvedimento in esame. Esso prevede che l'esercizio dell'attività d'impresa degli stabilimenti di interesse strategico nazionale non sia impedito dal sequestro sui beni dell'impresa titolare dello stabilimento, quando la misura cautelare sia stata adottata in relazione ad ipotesi di reato inerenti la sicurezza dei lavoratori e debba garantirsi il necessario bilanciamento tra la continuità dell'attività produttiva, la salvaguardia dell'occupazione, la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.
  La disciplina in esame è diretta ad ampliare quanto già previsto dal decreto-legge n. 207 del 2012, per gli stabilimenti di interesse strategico nazionale e, in particolare, per l'Ilva di Taranto, per le cui disposizioni la Corte costituzionale ha già chiarito, con la sentenza n. 85 del 2013, la possibilità di un intervento del legislatore circa la continuità produttiva compatibile con i provvedimenti cautelari. Con tale sentenza si è riconosciuta al legislatore la possibilità di modificare le norme cautelari, quanto agli effetti e all'oggetto, anche Pag. 20se vi siano misure cautelari in corso secondo la previgente normativa. Nel contempo, si è attribuito alla legislazione e alla conseguente attività amministrativa il compito di regolare le attività produttive pericolose. E il citato decreto-legge n. 207 del 2012 costituisce un precedente in materia per avere permesso la prosecuzione dell'attività di impresa negli stabilimenti di interesse strategico nazionale pur in presenza di provvedimenti di sequestro sui beni aziendali disposti dall'autorità giudiziaria. È da sottolineare che le misure anche di carattere provvisorio volte ad assicurare la prosecuzione dell'attività degli stabilimenti contenute nel decreto-legge siano adempiute secondo condizioni e prescrizioni contenute in un apposito piano a salvaguardia dell'occupazione, della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell'ambiente. Il Piano è presentato al comando provinciale dei vigili del fuoco, agli uffici dell'azienda sanitaria locale e dell'INAIL per le attività di vigilanza di rispettiva competenza mediante monitoraggio ed ispezioni. Il decreto-legge al nostro esame, pertanto, obbedisce pienamente a quanto stabilito con la citata sentenza n. 85 del 2013 della Corte costituzionale e attua quel giusto ed equo bilanciamento di interessi che sta alla base della sentenza della Corte costituzionale. Occorre, pertanto, approvare urgentemente questo decreto-legge, che costituisce un elemento fondamentale per l'attività economica del nostro Paese. Oltre alle considerazioni giuridiche fatte precedentemente con il richiamo alla sentenza della Corte costituzionale, che ha evidenziato come non esista nessun conflitto tra poteri dello Stato, occorre evidenziare come il decreto-legge in esame concorra a perseguire obiettivi fondamentali per lo sviluppo e la crescita del nostro Paese. E questo in un periodo di grave crisi economica che incide pesantemente sulla ripresa ancora debole ma che, pur tuttavia, si è manifestata in Italia in questi ultimi mesi. Fermare la produzione di poli industriali di valore e di importanza strategica per la nostra economia significherebbe ostacolare la crescita e lo sviluppo del nostro Paese con la conseguente drammatica perdita di posti di lavoro.
  Ribadiamo, pertanto, il nostro voto contrario alle pregiudiziali presentate e favorevole, invece, a sostenere il decreto-legge.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carrescia. Ne ha facoltà.

  PIERGIORGIO CARRESCIA. Signor Presidente, colleghe e colleghi, le pregiudiziali di costituzionalità e di merito che sono state avanzate pongono questioni alle quali è doveroso rispondere pur nel poco tempo a disposizione per dimostrarne l'infondatezza. Le dichiarazioni rese dal Governo oggi in Commissione sembrerebbero rendere vana questa discussione, che invece è un'occasione di confronto che può costituire comunque un contributo al dibattito, ovunque esso poi andrà a definirsi. Le questioni pregiudiziali in discussione interessano in particolare due punti del decreto-legge: le disposizioni che assicurano la prosecuzione, per un periodo determinato, dell'attività produttiva degli stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale interessati da un provvedimento giudiziario di sequestro dei beni; la garanzia, peraltro, che le misure, anche di carattere provvisorio, volte ad assicurare la prosecuzione dell'attività produttiva dei medesimi stabilimenti, siano adempiute secondo condizioni e prescrizioni contenute in un apposito piano, a salvaguardia dell'occupazione, della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell'ambiente.
  Le due questioni eccepiscono, innanzitutto, la violazione del principio della separazione dei poteri nella forma dell'ingerenza del potere legislativo nelle determinazioni di quello giurisdizionale. Entrambe le questioni affermano che l'intervento normativo viola la Costituzione perché l'Esecutivo scavalcherebbe quanto disposto nei mesi scorsi dall'autorità giudiziaria, introducendo norme che consentono la prosecuzione della produzione anche in presenza di un provvedimento di sequestro.Pag. 21
  In particolare, i colleghi che hanno avanzato le questioni pregiudiziali dubitano della costituzionalità dell'articolo 3, che si porrebbe in contrasto con le leggi penali di cui i magistrati contestano la violazione, perché tale articolo consente la prosecuzione dell'attività dello stabilimento. Sarebbe, cioè, leso il profilo della separazione dei poteri e aperto un conflitto tra poteri dello Stato.
  Si tratta di una tesi non convincente e non condivisibile. La modifica di una legge penale comporta che fatti che sono penalmente rilevanti in un determinato momento storico non lo siano in seguito per una diversa scelta operata dal legislatore. In questa prospettiva, il legislatore non sta scavalcando l'operato della magistratura, ma sta esercitando il potere legislativo che gli è conferito dalla Costituzione, disciplinando in modo diverso dal passato talune singole condotte.
  Nel merito, l'intervento del Governo mira a realizzare un migliore e più corretto bilanciamento tra due valori egualmente protetti dalla Costituzione: il diritto alla salute, tutelato dall'articolo 32, e la libertà di iniziativa economica, garantita dall'articolo 41; un bilanciamento che il legislatore ordinario è chiamato ad individuare e il giudice ad applicare.
  Per comprendere al meglio questo passaggio, possiamo richiamare alcune riflessioni del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, che, in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera alcuni giorni fa, evidenziava come il decreto-legge varato dal Governo fosse orientato a porre rimedio ad un incompleto e difettoso quadro normativo.
  Non siamo, dunque, di fronte all'ennesimo capitolo del conflitto tra giudici e imprese o tra politica e magistratura, né in presenza di una lesione del profilo della separazione dei poteri. È la Politica, quella con la «p» maiuscola, che non fa la politica, quella con la «p» minuscola, che lascia praterie aperte a linee interpretative della magistratura, chiamandola a svolgere un ruolo di supplenza. E la politica, quando fa bene la sua parte, lo fa bilanciando tutti i diritti tutelati dalla Costituzione.
  La Corte costituzionale, pronunciandosi nel 2013 proprio sui precedenti decreti Ilva, ha ribadito che nessun principio o diritto riconosciuto dalla Costituzione, anche se definito «fondamentale», deve essere considerato assoluto e di per sé prevalente, perché – cito testualmente – «tutti i diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione si trovano in un rapporto di integrazione reciproca» e sono perciò suscettibili di essere bilanciati fra loro.
  Questo bilanciamento è l'obiettivo che concretizza il decreto-legge n. 92 del 2015 e di qui la sua coerenza con il quadro costituzionale. La chiave di lettura della legittimità costituzionale del decreto è nel principio di proporzionalità, che comporta la minore compressione possibile del diritto coinvolto, come recentemente ha affermato anche la Corte di cassazione in una sentenza dell'8 giugno scorso, la quale ha ribadito, proprio in un caso di sequestro di un impianto, che: «Non viola il principio di proporzionalità il sequestro di un impianto effettuato con modalità minimamente invasive, quali l'autorizzazione all'uso dell'impianto, che può tuttavia essere consentito solo adottando le opportune cautele volte ad impedire la prosecuzione dei fenomeni (nel caso di specie «inquinanti»)».
  La legittimità dell'articolo 3 è poi messa in discussione distinguendo l'ipotesi di provvedimenti futuri da quella dei provvedimenti già adottati dalla magistratura. Nel primo caso, la prosecuzione dell'operatività degli impianti è consentita per trenta giorni, termine entro il quale deve essere presentato il piano di adeguamento, ma soluzioni simili sono già previste nel nostro ordinamento proprio in materia di sicurezza del lavoro.
  Il decreto legislativo n. 81 del 2008 ha introdotto vari strumenti deflattivi, tra cui la prescrizione obbligatoria per le sanzioni penali e la diffida per quelle amministrative. In sostanza, nelle more del tempo tecnicamente necessario, l'attività prosegue, pur non essendo allineata la situazione Pag. 22dello stato di fatto a quella di diritto, e lo stesso accade con il decreto-legge n. 92 del 2015.
  Nel secondo caso il vulnus consisterebbe nel fatto che il piano non chiarirebbe «fino in fondo» se il compito di monitoraggio assegnato ai vigili del fuoco, all'ASL e all'INAIL, consista in un mero controllo in ordine all'attuazione delle misure del piano a raggiungere l'idoneità della messa in sicurezza dell'impianto. Il secondo periodo del comma 4, fuga questi dubbi. Insomma, il dubbio del mancato chiarimento «fino in fondo» non sussiste.
  Quanto alla costituzionalità dell'articolo 183, deposito temporaneo, viene rilevato che la questione non ha fondamento perché la definizione di deposito temporaneo impone nelle sue varie accezioni che poi i rifiuti siano avviati al recupero o allo smaltimento.
  Per quanto premesso, non si ritiene siano accoglibili le pregiudiziali di incostituzionalità avanzate dal MoVimento 5 Stelle e da Sinistra Ecologia Libertà e annunzio il voto contrario del gruppo del Partito Democratico su entrambe le pregiudiziali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.
  Intanto invito i colleghi a prendere posto.

  WALTER RIZZETTO. Grazie, Presidente. È stato fatto, come ricordato prima dai colleghi, un vero pasticcio, nel senso che, poche ore fa, nel «decreto enti locali» sono stati inseriti i primi due articoli di questo decreto Ilva-Fincantieri, perché parliamo molto di Ilva, ma c’è anche Fincantieri dentro questo articolato, che ha le definizioni «di produttori di rifiuti e della disciplina transitoria per il rilascio o adeguamento dell'AIA». Presidente, qui si sta un po’ svicolando quello che è il vero e proprio decreto da quelle che sono le questioni poste in termini pregiudiziali di costituzionalità. Qui stiamo votando le pregiudiziali di costituzionalità e, quindi, non il decreto. Ora, al netto del fatto che se non decade, su questo decreto, chiaramente, faremo degli emendamenti pesanti, soprattutto per quanto riguarda l'articolo 3, io penso che questa, in termini di pregiudiziale, non possa essere una norma assolutamente da votare. Mi spiego, Alternativa Libera applicherà un voto di astensione rispetto al voto unico sulle due questioni pregiudiziali, io, in questo caso, in dissenso dal mio gruppo, voterò con un convinto «no», perché è evidente che questo decreto – quello che c’è da dire, c’è da dire – nasce per uniformare la disciplina nazionale con quanto stabilito da una direttiva, nello specifico la direttiva 2008/98/CE, in particolare rispetto alla produzione e gestione dei rifiuti. Le disposizioni che intervengono con questo decreto forniscono l'applicazione delle definizioni in materie come quelle di produttore, di raccolta, di deposito temporaneo di rifiuti, quindi vanno, di fatto, a normare un po’ meglio di quanto effettivamente stavamo vivendo, sulla base di un qualcosa che c’è evidentemente in tutta Europa, conforme ai principi, tra l'altro, stabiliti dal diritto comunitario e non dimentichiamo che la materia ambientale rientra, senza dubbio, tra quelle ascrivibili alla Commissione dell'Unione europea e non soltanto e meramente all'Italia.
  In conclusione, il decreto in esame interviene per evitare che l'interpretazione errata di norme determini, di conseguenza, interventi che in assenza di un pericolo per l'ambiente costituiscano grave danno per l'attività di un'impresa e dei suoi lavoratori. Rinnovo che Alternativa Libera si esprimerà in termini di astensione e il sottoscritto voterà «no».

  PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sulle questioni pregiudiziali.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulle questioni pregiudiziale Duranti ed altri n. 1 e Crippa ed altri n. 2.Pag. 23
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Latronico, Spadoni, Folino, Dambruoso, Minnucci, Ruocco, Zardini, Savino, Bratti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  398   
   Votanti  389   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato  101    
    Hanno votato no  288    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Sull'ordine dei lavori (ore 15,15).

  CARLO SIBILIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CARLO SIBILIA. Grazie, Presidente. Purtroppo mi rincresce dover intervenire nuovamente per sottolineare che durante questa votazione era convocato l'ufficio di presidenza della Commissione finanze, con riguardo al provvedimento sulla concorrenza. È veramente assurdo dover continuare a stigmatizzare situazioni del genere. I presidenti delle varie Commissioni ne prendessero atto e comunicassero agli uffici che ci sono delle difficoltà per ritardare il voto. Abbiamo sospeso i lavori dell'Aula per tante situazioni, evidentemente si poteva fare anche i questo caso. I colleghi perdono delle votazioni e poi risulteranno assenti in questa votazione ed è scorretto anche ai fini dell'attività politica di ognuno di noi. Quindi, volevo stigmatizzare.

  PRESIDENTE. Onorevole Sibilia, mi comunicano gli uffici che l'ufficio di presidenza è stato sconvocato. È evidente che, però, queste convocazioni a singhiozzo comportano un disagio, che la Presidenza registra.

  FRANCESCO BOCCIA, Presidente della V Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO BOCCIA, Presidente della V Commissione. Presidente, intervengo solo per comunicare alla Presidenza la necessità della Commissione bilancio di un'oretta al massimo di lavoro per completare le valutazioni sulle coperture connesse alle deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Quindi, potremmo essere in grado di tornare in Aula per le 16,15.

  PRESIDENTE. Presidente Boccia, lei mi chiede un'oretta, io andrei più cautelativamente verso le 16,30, con un margine un po’ più ampio.

  FRANCESCO BOCCIA, Presidente della V Commissione. Va bene.

  FRANCESCA BUSINAROLO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCA BUSINAROLO. Grazie, Presidente. Intervengo per avere risposta a una lettera che abbiamo spedito alla Presidenza relativamente alla convocazione urgente di una Conferenza dei capigruppo, perché venga il Governo a riferire in Aula sulle intercettazioni che venerdì scorso ha pubblicato Il Fatto Quotidiano, che vedono protagonista il Presidente del Consiglio Renzi e Adinolfi. Ci sembra, comunque, che ci sia una situazione grave e di ricattabilità di diverse figure istituzionali. Mi spiace non aver ancora ricevuto una risposta, quindi sollecito ulteriormente la Presidenza per avere questa risposta, al fine di far venire il Governo a rispondere a una cosa che, secondo me, interessa moltissimo agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Presidente Businarolo, se non sbaglio, questo sarà anche oggetto di un'interrogazione a risposta immediata Pag. 24da parte del suo gruppo parlamentare. Ad ogni buon conto, mi farò tramite presso la Presidenza di questa richiesta, che, peraltro, è già stata inoltrata per lettera alla Presidenza stessa.
  A questo punto, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16,30.

  La seduta, sospesa alle 15,20, è ripresa alle 16,45.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1577 – Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (Approvato dal Senato) (A.C. 3098-A).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3098-A: Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
  Ricordo che, nella seduta del 13 luglio 2015, si è conclusa la discussione sulle linee generali e il rappresentante del Governo è intervenuto in sede di replica, mentre i relatori vi hanno rinunciato.

(Esame degli articoli – A.C. 3098-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge, nel testo della Commissione.
  Avverto che la V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere, riferito agli articoli da 1 a 7-bis, che è in distribuzione (Vedi l'allegato A – A.C. 3098-A) e che reca talune condizioni volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. Tali condizioni saranno poste in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.
  Avverto altresì che la Commissione ha presentato gli emendamenti 1.500, 1.501, 1.502, 1.503, 2.500, 3.500, 6.500, 6.501, 7.500, 7.501, 7.502, 7.503, 9.500, 9.501, 10.500, 11.500, 13.500 e 15.500 che sono in distribuzione.
  Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.
  A tal fine, i gruppi MoVimento 5 Stelle, Forza Italia, Sinistra Ecologia Libertà, Lega Nord e Autonomie, Misto per la componente politica delle Minoranze linguistiche, Fratelli d'Italia e il deputato Giuseppe Civati sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.
  Ricordo che, a norma dell'articolo 123-bis, comma 3-bis, ultimo periodo, del Regolamento, gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi dichiarati inammissibili dalla Commissione non possono essere ripresentati in Assemblea (e – ove ripresentati – non sono pubblicati).
  Inoltre, non sono pubblicati, in quanto non ricevibili: gli emendamenti già presentati presso la Commissione, ma in quella sede ritirati o decaduti; i nuovi emendamenti, non previamente presentati presso la Commissione, riferiti a parti del testo non modificate dalla Commissione stessa, ovvero che non risultino consequenziali rispetto alle modifiche apportate in sede referente.
  Comunico che la Presidenza, sulla base del parere espresso dalla V Commissione (Bilancio) nella riunione odierna, non ritiene ammissibili, con riferimento agli articoli da 1 a 7 e a norma dell'articolo 123-bis del Regolamento, in quanto recano nuovi o maggiori oneri finanziari privi di idonea quantificazione e copertura, l'emendamento Rampelli 7.82 e gli articoli aggiuntivi Villarosa 6.02, 6.03, 6.04, 6.05 e 6.06.
  La Presidenza si riserva comunque di pronunciare ulteriori dichiarazioni di inammissibilità, anche in relazione al parere Pag. 25della V Commissione (Bilancio) che si dovrà esprimere in relazione agli emendamenti riferiti ai restanti articoli.
  Avverto che sono in distribuzione gli emendamenti Costantino 7.219, 7.220 e Quaranta 7.221 che, per un mero errore materiale, non risultano ricompresi nel fascicolo. Avverto altresì che è in distribuzione la versione corretta dell'emendamento Aiello 1.41. Avverto inoltre che l'articolo aggiuntivo Tabacci e Taricco 2.01 si intende sottoscritto anche dai deputati Petrenga, Pinna, Mucci, D'Ottavio, Ferrari e Lavagno.
  Comunico che, prima della seduta, l'emendamento Guerra 9.133 è stato ritirato dal presentatore.
  Con lettera del 13 luglio, la deputata Agostinelli ha chiesto di espungere dall'articolo 7, comma 1, lettera e) del provvedimento, le parole da «riorganizzazione» fino alla fine della lettera, introdotte in sede referente a seguito dell'approvazione dell'emendamento 7.101 del relatore, concernente una delega legislativa in materia portuale. Tale richiesta è motivata in base ad un'asserita evidente incostituzionalità della disposizione predetta, che sarebbe priva dei principi e criteri direttivi richiesti dall'articolo 76 della Costituzione.
  La deputata Agostinelli aveva già segnalato alla Presidenza tale questione il 6 luglio scorso, nel corso dell'esame in sede referente, contestando la valutazione di ammissibilità del suddetto emendamento 7.101 effettuata dal presidente della Commissione Affari Costituzionali.
  Al riguardo, come da prassi, la Presidente della Camera ha richiesto chiarimenti al presidente della I Commissione. Nel fornire la propria risposta, il presidente Sisto ha precisato di essersi attenuto al principio enunciato nella riunione della Giunta per il Regolamento del 7 marzo 2002, secondo cui la Presidenza può non ammettere al voto proposte emendative per contrasto con la Carta costituzionale esclusivamente laddove il relativo testo «appaia in manifesto ed evidente contrasto con singole disposizioni costituzionali ovvero in contrasto con i principi supremi dell'ordinamento costituzionale».
  Il presidente della I Commissione ha quindi osservato che, nel caso di specie, l'emendamento 7.101 recava al suo interno i principi e i criteri direttivi della nuova disciplina, secondo una modalità ricorrente di tecnica legislativa che, di per sé, non ha mai fondato valutazioni di inammissibilità per incostituzionalità; egli ha rilevato, inoltre, che la disposizione in questione non ha neppure introdotto una delega nuova, limitandosi a integrare quella già prevista all'articolo 7, comma 1, lettera e).
  Alla luce di tali argomentazioni, la Presidenza, con lettera dell'8 luglio, ha comunicato di non ritenere sussistenti motivi per discostarsi dalle valutazioni operate dal presidente della Commissione. A fronte di tale risposta, nella nuova lettera indirizzata alla Presidenza, con la quale chiede l'espunzione della disposizione dal testo, la deputata Agostinelli, osserva che nella disposizione stessa «non c’è traccia (...) della determinazione di principi e criteri direttivi della delega» e che la medesima lederebbe l'articolo 117, terzo comma, della Costituzione in materia di legislazione concorrente.
  Al riguardo, nel ribadire quanto enunciato dalla Giunta del Regolamento, e quindi che l'eventuale valutazione di inammissibilità per contrasto con la Costituzione deve essere limitata ai casi di manifesto ed evidente contrasto con singole disposizioni costituzionali, rilevo che, al di là della tecnica legislativa utilizzata, come già osservato dal presidente della Commissione affari costituzionali, la disposizione in questione non può ritenersi priva dei principi e criteri direttivi richiesti dall'articolo 76 della Costituzione. Inoltre, anche l'asserito contrasto della medesima disposizione con l'articolo 117, terzo comma, della Costituzione non appare manifesto ed evidente nei termini enunciati dalla Giunta per il Regolamento.
  Alla luce di tali elementi la Presidenza non ritiene, quindi, sussistenti i presupposti per l'espunzione della disposizione dal testo del provvedimento.

Pag. 26

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 3098-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3098-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti presentati.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, a pagina 15 del primo fascicolo...

  PRESIDENTE. Perché pagina 15 ?

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Le do solo i pareri favorevoli.

  PRESIDENTE. Allora, facciamo questa premessa in modo che lo capiscano tutti. I pareri sono prevalentemente contrari, salvo quelli favorevoli. Allora, quali sono i pareri favorevoli ?

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. A pagina 15 del primo fascicolo, sull'emendamento Aiello 1.41 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Noi però affronteremo, prima dell'emendamento Aiello 1.41, l'emendamento 1.500 della Commissione.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Aggiungo che, su tutti gli emendamenti della Commissione presentati all'articolo 1, il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Perfetto, allora relativamente al fascicolo, andiamo a pagina 15.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Sull'emendamento Aiello 1.41 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Perfetto, nella versione corretta così come da speech...

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Esatto. Su tutti gli altri emendamenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. A questo punto, devo chiedere i pareri ai due relatori di minoranza del MoVimento 5 Stelle e di SEL. Quindi, chiedo al relatore Quaranta e alla relatrice Lombardi se intendano dare i pareri emendamento per emendamento...

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Grazie Presidente, tra l'altro non ho gli emendamenti segnalati quindi...

  PRESIDENTE. A questo punto, io ve li indico.
  Allora, se anche l'onorevole Lombardi è pronta per i pareri, io ve li chiamo e me li dite insieme. Io vi indico gli emendamenti e prima sentiamo il parere del relatore di SEL e poi quello della relatrice del MoVimento 5 Stelle.
  Articolo premissivo Dorina Bianchi 01.01.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Passiamo a pagina 3. Emendamento 1.500 della Commissione.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Astensione.

  PRESIDENTE. Quindi si rimette all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Sì, mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Emendamento Palmieri 1.4.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole.

Pag. 27

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Palmieri 1.6 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Mucci 1.10 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Liuzzi 1.11 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Palmieri 1.13 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento 1.501 della Commissione, prima dell'emendamento Liuzzi 1.15 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Ci rimettiamo all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Emendamento Liuzzi 1.15 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Ci rimettiamo all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Liuzzi 1.18 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Palmieri 1.19 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole, anche sull'identico emendamento De Lorenzis 1.20.

  PRESIDENTE. Sì, che però non è stato segnalato, quindi esamineremo solo l'emendamento Palmieri 1.19.
  Emendamento Liuzzi 1.23 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Palmieri 1.25 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Liuzzi 1.28 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere contrario.

Pag. 28

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Palmieri 1.29 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Palmieri 1.31 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Liuzzi 1.33 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento 1.502 della Commissione ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Ci rimettiamo all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Anche noi ci rimettiamo all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Emendamento Mucci 1.35 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamenti identici Lupi 1.36 e Occhiuto 1.37 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Emendamenti identici Lupi 1.38, Aiello 1.39 e Palmieri 1.40 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento Aiello 1.41 (Versione corretta) ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento Basso 1.42 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento Mucci 1.43 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento D'Alia 1.47 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Ci rimettiamo all'Assemblea.

Pag. 29

  PRESIDENTE. Emendamento Liuzzi 1.48 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Quaranta 1.53 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento 1.503 della Commissione ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Ci rimettiamo all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Ci rimettiamo all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Articolo aggiuntivo Invernizzi 1.01 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  MARIA ANNA MADIA, Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Passiamo alla votazione dell'articolo premissivo Dorina Bianchi 01.01, sul quale vi è il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.

  DORINA BIANCHI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DORINA BIANCHI. Ritiro l'articolo premissivo.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500 della Commissione.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Non è ancora scaduto il termine per la presentazione dei subemendamenti.

  PRESIDENTE. È quello che stavo per dire. In realtà, abbiamo un problema, perché mancano due minuti alla scadenza del termine per la presentazione dei subemendamenti relativi all'emendamento 1.500 della Commissione. Quindi o siamo tutti d'accordo oppure lo accantoniamo e passiamo al successivo emendamento, l'emendamento Palmieri 1.4, sul quale vi è il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palmieri 1.4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  424   
   Votanti  419   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato
 145    
    Hanno votato
no  274).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 30Palmieri 1.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo ed il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bonafede, Toninelli, Blazina, Rampelli, Berretta.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  427   
   Votanti  426   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 150    
    Hanno votato
no  276).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mucci 1.10, con il parere contrario della Commissione e del Governo ed il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Piepoli, Fucci, Segoni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  427   
   Votanti  426   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 154    
    Hanno votato
no  272).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liuzzi 1.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo ed il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colonnese, Gadda.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  428   
   Votanti  427   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  272).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palmieri 1.13, con il parere contrario della Commissione e del Governo ed il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ciracì, Gadda, Giammanco, Molteni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  422   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 156    
    Hanno votato
no  266).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.501 della Commissione, su cui non risultano presentati subemendamenti. Nessuno chiedendo di parlare, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.501 della Commissione, con il parere favorevole del Governo, del relatore di minoranza di Sinistra Ecologia Libertà, mentre la relatrice di minoranza del MoVimento 5 Stelle si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi provi a votare.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 31
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  441   
   Votanti  355   
   Astenuti   86   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  352    
    Hanno votato no  3    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500 della Commissione, che avevamo accantonato in precedenza. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.500 della Commissione, con il parere favorevole del Governo, del relatore di minoranza di Sinistra Ecologia Libertà, mentre la relatrice di minoranza del MoVimento 5 Stelle si rimette all'aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Tartaglione, Grillo, Vazio, Dellai.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  449   
   Votanti  361   
   Astenuti   88   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato  361    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liuzzi 1.15, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole della relatrice di minoranza del MoVimento 5 Stelle, mentre il relatore di minoranza di Sinistra Ecologia Libertà si rimette all'aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Agostini, Archi, Kronbichler, Abrignani, manca l'onorevole Kronbichler.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  451   
   Votanti  429   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato  143    
    Hanno votato no  286    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liuzzi 1.18, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mazziotti Di Celso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  452   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato  166    
    Hanno votato no  286    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palmieri 1.19, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Murer.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  446   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  162    
    Hanno votato no  284.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 32

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liuzzi 1.23, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Russo, Minnucci, Mazziotti Di Celso, provi a votare con le dita, che funziona. Ancora Russo non riesce.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  449   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  162    
    Hanno votato no  287.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palmieri 1.25, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole della relatrice di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle, mentre il relatore di minoranza del gruppo Sinistra Ecologia Libertà si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giuditta Pini, Bolognesi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  444   
   Votanti  422   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 142    
    Hanno votato
no  280).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liuzzi 1.28, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo Sinistra Ecologia Libertà e con il parere favorevole della relatrice di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Massa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  455   
   Votanti  444   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato
 124    
    Hanno votato
no  320).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palmieri 1.29, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Bolognesi, provi a votare con le dita però, perché sennò ogni volta è la stessa cosa. Tolga la pallina e voti con le dita. Tidei...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  449   
   Votanti  447   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato
 161    
    Hanno votato
no  286).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palmieri 1.31, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.Pag. 33
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  454   
   Maggioranza  228   
    Hanno votato
 165    
    Hanno votato
no  289).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liuzzi 1.33, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paolo Russo, Greco, Kronbichler, Grillo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  450   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato
 160    
    Hanno votato
no  290).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.502 della Commissione, con il parere favorevole della Commissione e del Governo, mentre i relatori di minoranza si rimettono all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Russo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  454   
   Votanti  341   
   Astenuti  113   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato
 338    
    Hanno votato
no    3).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mucci 1.35, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  457   
   Votanti  452   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato
 163    
    Hanno votato
no  289).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Lupi 1.36 e Occhiuto 1.37, con il parere contrario della Commissione, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  458   
   Votanti  455   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  228   
    Hanno votato
  70    
    Hanno votato
no  385).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Lupi 1.38, Aiello 1.39 e Palmieri 1.40, con il parere contrario della Commissione, del Governo e dei relatori di minoranza.Pag. 34
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Baroni, Grillo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  459   
   Votanti  456   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  229   
    Hanno votato
  66    
    Hanno votato
no  390).    

  (Il deputato Fossati ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Aiello 1.41, nella versione corretta, con il parere favorevole della Commissione e del Governo, si rimette all'Assemblea il relatore di minoranza del gruppo Sinistra Ecologia Libertà, con il parere contrario della relatrice di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle, che chiede la parola. Prego, onorevole Lombardi.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Signor Presidente, alla luce della correzione del testo, vorrei cambiare il parere da contrario a favorevole.

  PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Aiello 1.41, (versione corretta), con il parere favorevole della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle, mentre si rimette all'Assemblea il relatore di minoranza del gruppo Sinistra Ecologia Libertà.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  454   
   Votanti  424   
   Astenuti   30   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 415    
    Hanno votato
no    9).    

  L'emendamento Basso 1.42 è stato ritirato dal presentatore.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mucci 1.43, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  454   
   Votanti  451   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato
 177    
    Hanno votato
no  274).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Alia 1.47, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza del gruppo Sinistra Ecologia Libertà, mentre si rimette all'Assemblea la relatrice di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  459   
   Votanti  371   
   Astenuti   88   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
  93    
    Hanno votato
no  278).    

Pag. 35

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liuzzi 1.48, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  455   
   Votanti  453   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato
 163    
    Hanno votato
no  290).    

  (Il deputato Rampelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Quaranta 1.53, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  454   
   Maggioranza  228   
    Hanno votato
 165    
    Hanno votato
no  289).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.503 della Commissione, con il parere favorevole del Governo e sul quale i relatori di minoranza si sono rimessi all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  457   
   Votanti  349   
   Astenuti  108   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato
 348    
    Hanno votato
no    1).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  456   
   Votanti  369   
   Astenuti   87   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato
 368    
    Hanno votato
no    1).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Invernizzi 1.01, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tidei...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  453   
   Votanti  451   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato
 181    
    Hanno votato
no  270).    

Pag. 36

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 3098-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3098-A).
  Prima di esprimere i pareri, avverto che gli emendamenti Mazziotti Di Celso 2.28, 2.35, 2.56, 2.62 e 2.66, Catania 2.37, Matarrese 2.45 e Pinna 2.57, sono stati ritirati.
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Presidente, come sempre, esprimerò i pareri favorevoli, sugli altri emendamenti il parere si intende contrario. L'unico con il parere favorevole è l'emendamento della Commissione...

  STEFANO QUARANTA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Mi perdoni un istante, relatore Carbone. Onorevole Quaranta, ha dei ritiri da comunicare ?

  STEFANO QUARANTA. No, chiedo di parlare sul complesso delle proposte emendative.

  PRESIDENTE. Lei intende intervenire sul complesso, allora... andava chiesto un po’ prima, comunque, insomma, diciamo che non abbiamo dato ancora i pareri, quindi lo si può fare, se lei intende farlo...

  DORINA BIANCHI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Onorevole Dorina Bianchi, per quanto riguarda il suo intervento è per alcuni ritiri ?

  DORINA BIANCHI. Sì.

  PRESIDENTE. Nel frattempo, lei li comunichi alla Presidenza, io faccio intervenire l'onorevole Quaranta, così poi li leggiamo. Prego, onorevole Quaranta.

  STEFANO QUARANTA. Grazie, Presidente. Questo articolo parla della Conferenza dei servizi e su questo iniziano ad esserci dei problemi. Tengo a fare un intervento perché ci sono alcune questioni rispetto alle quali abbiamo presentato degli emendamenti che, in particolare, riguardano i temi ambientali. Quali sono i temi su cui noi vorremmo portare un po’ d'attenzione in quest'Aula ? Innanzitutto uno, quello della possibilità del silenzio-assenso su questioni che riguardano i temi ambientali e i beni culturali. La Conferenza dei servizi è uno strumento che viene utilizzato per semplificare le procedure amministrative, ma anche per consentire il confronto tra amministrazioni e privati laddove ci siano delle questioni che possano suscitare dei contrasti. La norma vigente ha escluso il fatto che su temi sensibili vi possa, appunto, essere il silenzio-assenso, e questo è evidente in un Paese come il nostro, in cui le questioni ambientali sono centrali e rispetto alle quali occorrerebbe avere una particolare attenzione. Allora, se il tema è l'efficienza dell'amministrazione, il tema sarebbe sanzionare quei soggetti che non rispettano i tempi, che non consentono procedure anche rapide per risolvere il problema.
  Pensiamo invece che aggirare i problemi della pubblica amministrazione, ponendo il tema del silenzio-assenso anche su questioni delicate come queste, sia un errore grave. Poi c’è un'altra questione, rispetto alla quale si poteva provare con questo provvedimento ad entrare un po’ più nel merito e a normare una questione che in altri Paesi è di attualità e di grande importanza, il tema del dibattito pubblico. Esistono questioni rispetto alle quali sono coinvolti territori, comunità, e parliamo di questioni che spesso hanno un impatto molto forte sui territori che sono coinvolti. Parliamo di grandi opere pubbliche, oppure parliamo di interventi che hanno anche un aspetto oneroso rilevante. Allora, Pag. 37da questo punto di vista, introdurre dei meccanismi di maggiore partecipazione diretta, pensando ad un dibattito pubblico che sia anche vincolante per la realizzazione dell'opera, pensiamo che sia una scelta fondamentale e strategica, sia per la cura del territorio sia per coinvolgere i cittadini su opere che avranno una ricaduta diretta su di loro.
  Quindi, da questo punto di vista, io credo che sia una occasione persa su queste due questioni. Sul tema del silenzio-assenso si fa un evidente passo indietro molto grave, dal nostro punto di vista, e sulla possibilità invece di normare attraverso il dibattito pubblico, io credo che sia, invece, un'occasione persa e si potevano fare delle scelte in linea con altri Paesi europei.

  PRESIDENTE. A questo punto, mi sembra il caso che si proceda con i pareri. Per il relatore Carbone mi pare che vale la stessa premessa di prima, quindi i pareri sono tutti contrari, tranne quelli che adesso lei mi segnala. Prego.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. La premessa è quella che diceva lei, Presidente. Riguardo all'articolo 2, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 2.500, che è a pagina 41 del fascicolo, dopo l'emendamento Mannino 2.61.

  PRESIDENTE. A questo punto, chiedo i pareri dei due relatori di minoranza. Vi chiamo gli emendamenti, onorevole Quaranta e onorevole Lombardi. Emendamento D'Alia 2.1 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  PRESIDENTE. Emendamento Palmieri 2.6 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Mannino 2.8 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Mannino 2.9 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Scotto 2.21 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Mannino 2.25 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Invernizzi 2.26 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Contrario.

Pag. 38

  PRESIDENTE. Emendamento Invernizzi 2.29 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento Costantino 2.32 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Identici emendamenti Mannino 2.38 e Scotto 2.39 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Grillo 2.42 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Centemero 2.43 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento Mannino 2.52 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento D'Ambrosio 2.54 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Abrignani 2.58 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  PRESIDENTE. Identici emendamenti Mannino 2.59 e Costantino 2.60 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento 2.500 della Commissione ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  PRESIDENTE. Emendamento D'Ambrosio 2.68 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Articolo aggiuntivo Tabacci 2.01 ?

Pag. 39

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Avverto che gli emendamenti D'Alia 2.4, 2.20 e 2.27 e l'emendamento Dorina Bianchi 2.46 sono stati ritirati dai presentatori.
  Qual è il parere del Governo ?

  MARIA ANNA MADIA, Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Alia 2.1, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza di SEL e sul quale la relatrice di minoranza del MoVimento 5 Stelle si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  445   
   Votanti  353   
   Astenuti   92   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato
  55    
    Hanno votato
no  298).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palmieri 2.6, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sbrollini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  444   
   Votanti  442   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato
 160    
    Hanno votato
no  282).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mannino 2.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  439   
   Votanti  437   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato
 154    
    Hanno votato
no  283).    

  (Il deputato Kronbichler ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mannino 2.9, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  415   
   Votanti  414   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato
 152    
    Hanno votato
no  262).    

Pag. 40

  (La deputata Madia ha segnalato di avere erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Scotto 2.21, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione... chiedo scusa, onorevole Pellegrino. Revoco l'indizione della votazione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pellegrino. Ne ha facoltà.

  SERENA PELLEGRINO. Grazie Presidente, questo è un emendamento sostanziale, oserei dire, e mi rimetto all'Assemblea che oggi ha la possibilità di dire «sì», faccio un percorso partecipato per quello che riguarda le opere che devono andare sul territorio. Che cosa vuol dire ? Che noi andiamo a coinvolgere i cittadini sul percorso di un'opera e ci mettiamo verso i cittadini a dire: ma i cittadini vogliono davvero quest'opera oppure no ? Li possiamo informare dell'opera che andremo a fare sul loro territorio, oppure no ? Dal punto di vista ambientale sappiamo che siamo veramente indietro perché è dal 1972, da Stoccolma, che andiamo a chiedere cosa dobbiamo fare nel momento in cui interveniamo su un'opera sul nostro territorio. Ecco, penso che questo è veramente il momento di dire «sì», facciamo partecipare i cittadini, e li coinvolgiamo in un progetto che li riguarda. Tutto questo, probabilmente, metterebbe anche fine a quello che il nostro Presidente Renzi chiama effetto «comitatini» perché i partecipanti all'opera, a questo punto, potrebbero anche essere i cittadini. Su argomenti importanti come, ad esempio, i costi previsionali, le caratteristiche tecniche, la natura progettuale, gli impatti sull'ambiente, l'incidenza sul territorio, i risvolti socio-economici, sappiamo che oggi i cittadini sono paradossalmente più avanti dei nostri governi e vorremmo veramente che fosse chiaro che le opere devono essere per la collettività e non certo per le imprese che le vanno a realizzare attraverso governi particolarmente compromessi con queste opere.
  Noi vogliamo veramente chiarezza e dare la possibilità oggi a questo Parlamento di modificare questo provvedimento, perché è sostanziale per noi avere la possibilità che i cittadini dicano «sì» o «no» ad un'opera, se è veramente interessante per loro.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Scotto 2.21, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Locatelli, Mucci...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  446   
   Votanti  442   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato
 158    
    Hanno votato
no  284).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Mannino 2.25, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mannino. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Grazie, Presidente. Allora, io, con questo emendamento, invito tutti i colleghi a riflettere cosa vogliamo fare. Sostanzialmente vogliamo dare ragione al Governo, perché noi, con questo emendamento, possiamo anche condividere il fatto che questi provvedimenti sono fatti per garantire che i vari procedimenti giungano a conclusione, con tempi certi e per garantire chi ha fatto le dovute richieste agli uffici competenti. Pag. 41Allora, questo emendamento vuole semplicemente dire che nel momento in cui le Conferenze dei servizi sono bloccate perché magari qualche ente, o qualche dirigente, o responsabile del procedimento non ha completato o non ha fatto il suo lavoro, questo possa essere sanzionato. E, quindi, non capiamo il parere contrario del Governo a questo emendamento, quando va proprio quella direzione di rendere responsabili i componenti della Conferenza dei servizi, anche con eventuali sanzioni sui soggetti coinvolti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mannino 2.25, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  442   
   Votanti  440   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
 162    
    Hanno votato
no  278).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Invernizzi 2.26, con il parere contrario della Commissione, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  443   
   Votanti  441   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
  66    
    Hanno votato
no  375).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Invernizzi 2.29, con il parere contrario della Commissione, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marco Di Maio.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  444   
   Votanti  441   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
  66    
    Hanno votato
no  375).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Costantino 2.32, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Adornato, Brugnerotto.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  450   
   Votanti  439   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato
 153    
    Hanno votato
no  286).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Mannino 2.38 e Scotto 2.39, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.Pag. 42
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lavagno....
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  448   
   Votanti  445   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato
 162    
    Hanno votato
no  283).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grillo 2.42, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo... Capua... Albanella...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  444   
   Votanti  443   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato
 163    
    Hanno votato
no  280).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Centemero 2.43, con il parere contrario della Commissione, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni.... Fratoianni... Palma... Tancredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  450   
   Votanti  449   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato
  67    
    Hanno votato
no  382).    

  (Il deputato Fratoianni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mannino 2.52, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza di Sinistra Ecologia Libertà e con il parere favorevole della relatrice di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese... Piepoli... Capelli... Zan...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  451   
   Votanti  444   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato
 133    
    Hanno votato
no  311).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Ambrosio 2.54, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fratoianni... Duranti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  446   
   Votanti  445   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  223   Pag. 43
    Hanno votato
 147    
    Hanno votato
no  298).    

  (Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Abrignani 2.58, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza di Sinistra Ecologia Libertà mentre la relatrice di minoranza del MoVimento 5 Stelle si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marotta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  448   
   Votanti  374   
   Astenuti   74   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato
  67    
    Hanno votato
no  307).    

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Mannino 2.59 e Costantino 2.60, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mannino. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Grazie Presidente, anche qui invito la maggioranza a ripensare il parere che ha espresso su questo emendamento, perché riteniamo che non sia ammissibile che un'amministrazione possa procedere in autotutela solo nel momento in cui abbia partecipato alla conferenza di servizi. Sappiamo bene e mi pare anche ovvio che i tempi possono essere completamente diversi tra quelli che separano un documento di autotutela che può nascere, ad esempio, per l'istituzione di un piano regolatore o di una variante di qualsiasi genere rispetto a una conferenza di servizi istituita per qualsiasi ragione.
  Quindi, chiedo, quanto meno, di ripensare al parere su questo emendamento, perché crediamo che in questo maniera questa delega sia poco chiara e suscettibile di non applicazione, tra l'altro.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Mannino 2.59 e Costantino 2.60, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, provi a votare, onorevole Fanucci, Vico, Marroni, ha votato, onorevole Marroni, perché io ho coperta la sua postazione... perfetto. Kronbichler...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  447   
   Votanti  440   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
 157    
    Hanno votato
no  283).    

  (La deputata Galgano ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.500 della Commissione, con il parere favorevole del Governo e sul quale i relatori di minoranza si rimettono all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  445   
   Votanti  330   Pag. 44
   Astenuti  115   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato
 318    
    Hanno votato
no   12).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Ambrosio 2.68 con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Baroni, Ciprini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  446   
   Votanti  427   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 149    
    Hanno votato
no  278).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  445   
   Votanti  388   
   Astenuti   57   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato
 294    
    Hanno votato
no   94).    

  (Il deputato Capodicasa ha segnalato di avere erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto votare a favore).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Tabacci 2.01, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione...

  MINO TARICCO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Chiedo, scusa, revoco l'indizione della votazione.
  Prego, onorevole Taricco, ne ha facoltà.

  MINO TARICCO. Presidente, ritiro l'articolo aggiuntivo.

  PRESIDENTE. Sta bene. A questo punto, passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 3098-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3098-A).
  Avverto che l'emendamento Catania 3.22, a pagina 56, è stato ritirato dal presentatore.
  Ha chiesto di parlare sul complesso delle proposte emendative l'onorevole Quaranta. Ne ha facoltà.

  STEFANO QUARANTA. Grazie, Presidente. In questo articolo parliamo del silenzio assenso tra amministrazioni pubbliche. Anche su questo, in particolare appunto sui temi cui facevo riferimento prima, cioè i temi ambientali e dei beni culturali, c’è una nostra radicale contrarietà. Aggiungo che, su questo articolo, molte Commissioni hanno espresso pareri o osservazioni; penso alla Commissione cultura, alla Commissione ambiente e penso anche alla Commissione difesa, che ha chiesto, da questo punto di vista, di allungare i termini e quindi di avere termini più lunghi per il silenzio assenso. Quindi, questo è un tema che mi pare sentito in maniera trasversale e rispetto al quale occorrerebbe forse svolgere qualche riflessione, nel senso che, se pensiamo di risolvere sempre i problemi dell'efficienza dell'amministrazione pubblica, allargando Pag. 45il silenzio assenso anziché andando a colpire le inefficienze dell'amministrazione, rischiamo di non risolvere il problema dell'efficienza dell'amministrazione e di compiere dei disastri dal punto di vista della tutela ambientale del nostro Paese, innanzitutto. Poi, vi è un secondo tema che vorrei porre all'attenzione del relatore per la maggioranza, del Ministro e del sottosegretario, ed è la questione che riguarda, invece, il comma 2, laddove si parla, in questo caso, non di silenzio assenso ma del mancato accordo tra amministrazioni. La norma prevede che, in caso di contrasto – e secondo me la cosa si è circoscritta positivamente alle amministrazioni statali, quindi non coinvolgendo quelle regionali o gli enti locali –, a decidere è il Presidente del Consiglio, sentito il Consiglio dei ministri. La mia domanda, però, è a chi spetta il potere di portare avanti l'atto amministrativo. Cioè, il Presidente del Consiglio decide, ma è l'amministrazione procedente che deve portare avanti l'atto oppure no ? Ciò perché la formulazione, da questo punto di vista, mi sembra ambigua e può ingenerare confusione, quindi, forse, a questo punto, sarebbe bene chiarirlo, proprio per avere un'interpretazione autentica. Comunque, il punto vero di questo articolo è il silenzio assenso tra amministrazioni pubbliche, che, ripeto, dal mio punto di vista, non può essere un metodo per risolvere le inefficienze della pubblica amministrazione su temi delicati come quelli cui facevo riferimento e che sono stati ripresi anche da molte Commissioni, che hanno espresso pareri e osservazioni.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lombardi. Ne ha facoltà.

  ROBERTA LOMBARDI. Grazie, Presidente, anch'io vorrei intervenire a nome del mio gruppo sull'articolo 3, perché contestiamo il ricorso incondizionato al silenzio assenso come strumento per rendere più efficace ed efficiente la pubblica amministrazione e il procedimento amministrativo. Crediamo che esso debba essere escluso dove possa incidere negativamente nella tutela degli interessi pubblici sensibili, in modo da consentire interventi da parte delle amministrazioni in ogni tempo. Crediamo anche che il modo più normale e sano di evitare inadempienze, negligenze e ritardi da parte della pubblica amministrazione, nel rispetto della certezza del diritto e dei tempi nei confronti dei cittadini e delle imprese, sia quello di prevedere sanzioni effettive nei confronti dei responsabili dei procedimenti e non di accorciare i tempi o ancora premiare in un certo qual modo l'inerzia delle pubbliche amministrazioni.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mucci. Ne ha facoltà.

  MARA MUCCI. Grazie, Presidente. In questo articolo si parla appunto del silenzio assenso tra le pubbliche amministrazioni, che per noi risulta essere un fallimento per la pubblica amministrazione. Quando la pubblica amministrazione non riesce, nei tempi necessari, ad esprimersi, non si sta facendo il giusto servizio ai cittadini. Anche nei casi in cui sia coinvolta l'amministrazione preposta, ad esempio, alla tutela paesaggistico-territoriale e dei beni culturali, abbiamo forti perplessità sull'adeguatezza dello strumento del silenzio assenso come semplificazione.
  La generalizzata estensione del silenzio assenso a tutte le procedure di controllo preventivo degli interventi può impattare, a nostro avviso, negativamente sul patrimonio culturale e rischia di stravolgere il nostro sistema di tutela, tra l'altro, recepito dalla Costituzione nell'articolo 9. Il silenzio assenso non risolve i problemi dei cittadini e delle imprese perché non dà certezza e genera liti tra privati, lasciando l'intervento esposto a denuncia e all'azione penale. Sarebbe, quindi, più equilibrato, ministro, ricercare misure di semplificazione più graduali e proporzionate che possano distinguere tra interventi lievi e interventi di maggiore impatto, liberalizzando e semplificando, ad esempio, tutti gli interventi manutentivi e di efficientamento degli immobili. In questo senso, il MIBACT ha già prodotto un primo lavoro Pag. 46in attuazione della delega per la semplificazione delle procedure paesaggistiche per interventi di lieve entità, escludendo la necessità di richiedere l'autorizzazione paesaggistica per moltissime fattispecie, e questo, probabilmente, porterà già ad una grande semplificazione dell'attività amministrativa degli enti locali e nei rapporti con i cittadini. Ricordiamo, altresì, che anche la Commissione Cultura si è espressa a larga maggioranza con un parere condizionato su questo articolo, prevedendo proprio una modifica, che sopprima le parole: «paesaggistico-territoriale, dei beni culturali» e, conseguentemente, al comma 4, dopo le parole: «provvedimenti espressi», aggiunga le parole «e per gli atti inerenti alla tutela dei beni culturali e del paesaggio».
  Per tutto ciò noi riteniamo che su questo articolo vi debba essere un'attenzione particolare del Governo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. La maggior parte dei nostri emendamenti sono finalizzati ad eliminare un potere del Presidente del Consiglio dei ministri assolutamente inopportuno, oltre che presumibilmente illegittimo. Non è pensabile che, in caso di mancato accordo, tra amministrazioni su un provvedimento amministrativo qualsiasi possa intervenire il Presidente del Consiglio dei ministri, peraltro quale organo di indirizzo politico, che in tal maniera si sostituisce agli organi preposti alla tutela del procedimento amministrativo, un esempio su tutti: il TAR. Una norma estremamente pericolosa e di un'ingerenza inaccettabile, tenuto conto dello spirito della legge n. 241 del 1990, finalizzata prioritariamente a rendere imparziali i procedimenti amministrativi.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mannino. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Grazie, Presidente. Oltre alle riflessioni già svolte dai colleghi, faccio un invito di riflessione più generale per quanto riguarda il secondo comma dell'articolo 9 della nostra Costituzione, che afferma espressamente che «la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione». Ora, andare ad inserire il silenzio assenso tra pubbliche amministrazioni implica un non rispetto, dal nostro punto di vista, della Costituzione, perché, nel momento in cui la Repubblica o un ente non si esprime, vuol dire che tutela e quindi il parere deve essere negato. A parte questo, aggiungo anche una riflessione dettata dalla storia; mi stupisco del fatto che un Governo di centrosinistra, come il PD reputa che sia, stia riuscendo a fare quello che ben tre governi di centrodestra non sono riusciti a fare, parlo in particolare del Governo Andreotti del 1990 e dei due Governi Berlusconi del 1993 e del 2005. Mi auguro quindi che tutti i deputati che riconoscono il secondo comma dell'articolo 9 della nostra Costituzione esprimano il loro parere su questi emendamenti, in particolare su quello soppressivo dell'articolo 3.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Presidente, tramite la sua persona mi rivolgo al ministro Madia e ai colleghi della Commissione Affari Sociali, la mia Commissione, perché noi abbiamo già approvato con l'articolo 2 il silenzio assenso per la Conferenza dei servizi anche in tema di salute dei cittadini. Chiedo allora veramente un'attenzione di tutti i colleghi che pensano di occuparsi di salute, una cosa che dovrebbe interessare tutti e non solo i membri della Commissione Affari Sociali, e chiedo cortesemente al ministro di volere riconsiderare il parere, evidentemente negativo, sulla nostra richiesta di escludere almeno la materia relativa alla salute dei cittadini dalla possibilità del silenzio assenso.
  Perché poi non voglio sentire colleghi deputati che se ne vanno in giro a predicarsi come difensori della salute dei cittadini quando stanno votando in aula in questo momento il silenzio-assenso da Pag. 47parte delle pubbliche amministrazioni anche per atti che riguardano la salute dei cittadini.
  Quindi, ministro, per cortesia le chiedo di rivedere il parere e chiedo ai miei colleghi – l'onorevole Miotto, l'onorevole Lenzi e l'onorevole Binetti – di fare attenzione a questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fabbri. Ne ha facoltà.

  MARILENA FABBRI. Signor Presidente, ritengo che sia opportuno precisare il contenuto di questo articolo che intende andare nella direzione della semplificazione e della certezza dei tempi rispetto ai procedimenti amministrativi. Introduce il silenzio-assenso tra le pubbliche amministrazioni, ma vorrei chiarire che il silenzio-assenso non è la rinuncia all'acquisizione di un parere, nulla-osta o concerto ma si chiede alle pubbliche amministrazioni, statali e in generale, di esprimersi, cioè di fare il loro lavoro, di fare le istruttorie correttamente, in tempi certi, e di dare il proprio nulla-osta, parere o concerto.
  Nell'articolo si precisa che nei 30 giorni ci si deve esprimere, ma il termine è interrotto qualora l'amministrazione o il gestore che deve rendere il proprio assenso, concerto o nulla-osta rappresenti esigenze istruttorie o richieste di modifica motivate e formulate in modo puntuale nel termine stesso. In caso l'assenso, il concerto o il nulla-osta è reso nei successivi 30 giorni dopo la consegna dell'istruttoria. Quindi, c’è un termine aperto, ma la tutela del paesaggio, della salute e dell'ambiente, non può essere un potere autoreferenziale e indiscriminato a carico dei ministeri o delle autorità competenti. Le autorità competenti rispondono ai cittadini e i cittadini hanno bisogno di tempi certi nei procedimenti. Se ci sono elementi di complessità possono usare i termini di interruzione, ma non l'ultimo giorno utile per esprimersi: nei tempi congrui per poi sviluppare le necessarie istruttorie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

  FILIBERTO ZARATTI. Signor Presidente, ritengo che queste ultime affermazioni siano di una gravità inaudita, dette soprattutto da un esponente (diciamo della maggioranza) di un Governo che vorrebbe in qualche modo innovare e cambiare il paese. Addirittura dire che il silenzio-assenso diventa un potere da parte di alcune delle pubbliche amministrazioni che sono demandate alla tutela paesaggistica e ambientale diventa quasi un parere di potere assoluto da parte di questa amministrazione credo che sia fuori di ogni grazia di Dio. Vorrei ricordare – lo ha detto prima la collega Mannino e lo voglio dire – che sono decenni che i governi di destra cercano di imporre il silenzio-assenso in materia ambientale e paesaggistica. Questo non c'entra nulla con il fatto che bisogna assicurare ai cittadini dei tempi rapidi per vedere approvate o respinte le proprie pratiche. Ma è del tutto evidente che questo metodo del silenzio-assenso non favorisce nessun altro che la speculazione dei costruttori e di coloro che vogliono infrangere i vincoli paesaggistici ed ambientali.
  Vorrei ricordare ai colleghi e alle colleghe che esempi da questo punto di vista ce ne sono molti perché alcune norme sono legate al silenzio-assenso. Abbiamo visto che questo ha portato alla devastazione ulteriore, una devastazione regolare e non abusiva del nostro territorio. Introdurre questo principio è la cosa più grave, il favore più grave che si fa agli speculatori, con buona grazia dei diritti dei cittadini i quali hanno invece davvero il diritto di vedere regolamentata la propria vita in tempi certi e chiari, con una modalità che non sia legata alle deroghe, che non sia legata al silenzio-assenso ma che stabilisca definitivamente quello che nel territorio si può fare e quello che non si può fare. Un paese civile nasce su questo.

Pag. 48

  PRESIDENTE. Avverto che l'articolo aggiuntivo D'Alia 3.01 è stato ritirato dal presentatore.
  Nessun altro chiedendo di parlare sull'articolo 3 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, le do come sempre i pareri favorevoli e gli altri si intendono pareri contrari.

  PRESIDENTE. Perfetto.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. L'emendamento 3.500 della Commissione, che è a pagina 56 dopo l'emendamento Grillo 3.21.

  PRESIDENTE. Perfetto.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Ne approfitto per chiedere al primo firmatario Realacci il ritiro dell'emendamento 3.6 di pagina 50, perché l'emendamento della Commissione modifica da 60 a 90 giorni.

  PRESIDENTE. Quindi, questo lo consideriamo un invito al ritiro, altrimenti parere contrario. Va bene, non vi è altro ?

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Basta così.

  PRESIDENTE. Perfetto, grazie. A questo punto chiedo ai due relatori di minoranza di procedere ai pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 3. Ve li chiamo. Mannino 3.1

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Schullian 3.2.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Schullian 3.3.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Schullian 3.4.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Realacci 3.6.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Schullian 3.8.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Contrario.

  PRESIDENTE. Piccione 3.9.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Contrario.

  PRESIDENTE. Centemero 3.10.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Contrario.

Pag. 49

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Contrario.

  PRESIDENTE. Quaranta 3.11.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Mucci 3.12.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Contrario.

  PRESIDENTE. D'Ambrosio 3.13.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Mucci 3.17.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Bratti 3.18.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Busto 3.19.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Grillo 3.21.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. 3.500 della Commissione.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Contrario.

  PRESIDENTE. Non ve ne sono altri, passiamo a questo punto al parere del Governo.

  MARIA ANNA MADIA, Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Conforme al relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. La Presidenza sospettava anche questo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mannino 3.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Saltamartini, Giuliani...onorevole Giuliani, esperisca un tentativo di voto con la mano. Provi, provi a votare con la mano. Sta giungendo in suo soccorso un tecnico, la aspettiamo. Chiedo pazienza un secondo, stanno cambiando la postazione alla collega.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  432   
   Votanti  375   
   Astenuti   57   
   Maggioranza  188   Pag. 50
    Hanno votato
 103    
    Hanno votato
no  272).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Schullian 3.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Sgambato, Sibilia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  440   
   Votanti  433   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  278).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Schullian 3.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo, si rimette all'Assemblea il relatore di minoranza del gruppo Sinistra Ecologia Libertà, con il parere favorevole della relatrice di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fratoianni, Capelli...
  Nel frattempo, avverto che l'emendamento Piccione 3.9 è stato ritirato dal presentatore.
  Quintarelli... Onorevole Capelli, provi. Non estragga la tessera, per carità. Provi a votare con le dita, senza pallina. Provi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  437   
   Votanti  413   
   Astenuti   24   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
 139    
    Hanno votato
no  274).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Schullian 3.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Massa, Tripiedi, Giancarlo Giordano, Albanella, Sorial, Matarrese...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  434   
   Votanti  433   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 162    
    Hanno votato
no  271).    

  (Il deputato Cassano ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo all'emendamento Realacci 3.6.
  Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Realacci 3.6.

  ERMETE REALACCI. Signor Presidente, siamo ad un punto molto delicato perché ci sono due principi che collidono e dobbiamo capire in qualche maniera come armonizzarli. Da un lato, c’è la legittima richiesta da parte dei cittadini, delle amministrazioni e delle imprese di avere tempi certi da parte delle amministrazioni dello Stato, anche da quelle più delicate, le soprintendenze, le amministrazioni che sono preposte alle questioni ambientali; dall'altro, c’è spesso non solo un ritardo burocratico, ma anche un'insufficienza di queste amministrazioni a dare delle risposte in tempi certi. Questo emendamento tendeva a limitare il silenzio-assenso soltanto al confronto tra amministrazioni dello Stato, un limite che è stato peraltro assunto per quanto riguarda Pag. 51la potestà del Consiglio dei ministri di surrogare, perché è stata limitata nel passaggio in Commissione non a tutti gli interventi, ma solo al confronto fra amministrazioni dello Stato. Questo emendamento tendeva a dire: distinguiamo tra l'apertura di una finestra e un grande intervento; limitiamo soltanto ai grandi interventi la possibilità di avere un confronto attraverso il silenzio-assenso. Capisco che c’è stato un passo avanti, il passaggio da sessanta a novanta giorni; il limite dell'intervento del Consiglio dei ministri solo al confronto tra amministrazioni dello Stato rappresenta un passo avanti e, in nome di questo, ritiro l'emendamento.
  Preannunzio, però, al Governo che presenterò, insieme ad altri, un ordine del giorno – peraltro, questo oggetto era stato affrontato nelle condizioni poste sia dalla Commissione ambiente e territorio che dalla Commissione cultura – volto a rafforzare le amministrazioni che devono dare risposte in tempi certi, garantendo principi costituzionalmente rilevanti.

  PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che l'emendamento Realacci 3.6 è ritirato.
  Passiamo all'emendamento Schullian 3.8.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Schullian 3.8, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del MoVimento 5 Stelle e sul quale il relatore di minoranza di Sinistra Ecologia Libertà si è rimesso all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Catalano, Fanucci...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  435   
   Votanti  368   
   Astenuti   67   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato
  22    
    Hanno votato
no  346).    

  (La deputata Spessotto ha segnalato che ha votato a favore ma che avrebbe voluto votare contro).

  L'emendamento Piccione 3.9 è stato ritirato.
  Passiamo all'emendamento Centemero 3.10.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Centemero 3.10, con il parere contrario della Commissione, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bargero, Baruffi, Tripiedi, Grillo, Fantinati, Garavini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  439   
   Votanti  435   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
  57    
    Hanno votato
no  378).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Quaranta 3.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nardi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  442   
   Votanti  441   Pag. 52
   Astenuti    1   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
 157    
    Hanno votato
no  284).    

  (Il deputato Massimiliano Bernini ha segnalato che ha votato contro ma che avrebbe voluto votare a favore).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mucci 3.12, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole del relatore di minoranza di Sinistra Ecologia Libertà.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bargero, Tartaglione...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  443   
   Votanti  442   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato
  98    
    Hanno votato
no  344).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Ambrosio 3.13, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza di Sinistra Ecologia Libertà e con il parere favorevole della relatrice di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Adornato, Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  425   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 133    
    Hanno votato
no  292).    

  (Il deputato Senaldi ha segnalato che non è riuscito a esprimere voto contrario).

  Avverto che l'emendamento Bratti 3.18 è stato ritirato dai presentatori.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Mucci 3.17, sul quale vi è il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mucci. Ne ha facoltà.

  MARA MUCCI. Grazie, Presidente. Questo emendamento si riferisce al fatto di non applicare la regola del silenzio-assenso ogni qualvolta il diritto comunitario in materia di tutela dell'ambiente, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali e della salute dei cittadini preveda una risposta o un nulla osta o un atto che, comunque, dia l'assenso alla richiesta fatta.
  Ministro, mi rendo conto che, nel corso degli anni, per quanto riguarda il caso di acquisizione di assensi e nulla osta, vi siano stati notevoli ritardi e rallentamenti anche in capo a Ministeri e amministrazioni territoriali, però credo che ci si potesse approcciare al problema utilizzando altri sistemi, prima di arrivare al silenzio-assenso tra tutte le amministrazioni pubbliche; ad esempio, spingendo maggiormente sull'informatizzazione e la digitalizzazione dei procedimenti o aumentando il personale dove necessario oppure – si sono visti emendamenti anche in questo senso – attribuendo sanzioni per i funzionari che non rispettano i tempi indicati dalla legge, quando questo dipenda da una loro negligenza.
  Poc'anzi, volevo sottoscrivere un emendamento del presidente Realacci che condivido, perché era un altro modo per potere almeno attenuare la normativa e restringere il range d'impatto della normativa stessa, andando a limitare il silenzio-assenso solo per le amministrazioni Pag. 53statali. Mi dispiaccio che, ovviamente, non sia stato accolto l'emendamento e, chiaramente, mi auguro che venga approvato, invece, come ordine del giorno, perché crediamo che ciò sia importante anche e soprattutto in un ambiente come quello in cui ci troviamo, in cui comunque la corruzione diventa anche un fatto endemico. Questo, per quanto riguarda il silenzio-assenso, può essere un motivo in più, un incentivo se volete, perché se prima un funzionario complice doveva alterare dei documenti, e quindi essere visibilmente complice, la corruzione poteva essere notata meglio e prima, ora basta che un funzionario alzi le braccia e non faccia nulla affinché comunque possa aiutare chi lo contatta in modo chiaramente fraudolento, per comunque danneggiare la collettività. Su questo io voglio chiedere al Ministro di valutare l'opportunità anche di ulteriori modelli di miglioramento anche della collaborazione tra le amministrazioni stesse, perché ci sono, e possono esser messi in atto, altri meccanismi che impediscano l'utilizzo del silenzio assenso per argomenti molto delicati. Ricordo che parliamo di salute, di ambiente e di tutela del paesaggio, di misure sulle quali, una volta messe in atto, non si può tornare indietro, è difficile tornare indietro. Per questo noi siamo, su questo punto, insistenti e per questo chiediamo la sua attenzione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mucci 3.17, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Adornato, Taricco.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  440   
   Votanti  407   
   Astenuti   33   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
 117    
    Hanno votato
no  290).    

  (Il deputato Capodicasa ha segnalato che non è riuscito a esprimere voto contrario).

  Ricordo che, come annunciato prima, l'emendamento Bratti 3.18 è stato ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Busto 3.19, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  436   
   Votanti  388   
   Astenuti   48   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato
 112    
    Hanno votato
no  276).    

  (Il deputato Fossati ha segnalato che non è riuscito a esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Grillo 3.21.

  GIULIA GRILLO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Presidente, secondo me, dovremmo candidare il Presidente Renzi al Nobel dell'irresponsabilità, perché questo emendamento che sto presentando (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Onorevole Grillo, mi perdoni...

Pag. 54

  GIULIA GRILLO. Per me, il Nobel è un riconoscimento per l'enorme impegno che riconosciamo il Presidente Renzi sta mettendo per distruggere la salute dei cittadini italiani, quindi...

  PRESIDENTE. Onorevole Grillo, io non le posso dare la parola, perché lei è intervenuta sul complesso degli emendamenti, chi interviene sul complesso degli emendamenti non può parlare sui propri emendamenti. Quindi, non posso farla intervenire.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ovviamente la stessa cosa vale anche per l'onorevole Baroni. Onorevole Baroni, su che cosa ?

  MASSIMO ENRICO BARONI. Questo emendamento non è a mia prima firma, è a prima firma Grillo.

  PRESIDENTE. Sì, però lei è cofirmatario, quindi non può intervenire.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Chiedo che venga tolta la mia firma da questo emendamento, così posso intervenire.

  PRESIDENTE. Non è che si può fare così. Potete chiedere a un altro collega di intervenire, altrimenti passiamo ai voti.
  Non vi sono altri interventi. Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grillo 3.21.
  Dichiaro aperta la votazione.

  CARLO SIBILIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Revoco l'indizione della votazione. Ne ha facoltà, onorevole Sibilia.

  CARLO SIBILIA. Scusi, Presidente, però credo che sia nel diritto di un deputato togliere la firma a un proprio emendamento. Quindi, se poi magari vuole discuterne, è possibile farlo.

  PRESIDENTE. Onorevole Sibilia, la Presidenza acquisisce che l'onorevole Baroni vuole ritirare la firma, fermo restando che questo può avere soltanto un valore politico, ma non procedurale, perché altrimenti tutti farebbero esattamente quello che ha fatto l'onorevole Baroni: parlerebbero sul complesso degli emendamenti e poi parlerebbero, ritirando la firma, sui propri emendamenti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). La prassi costante è questa. A me dispiace perché, evidentemente, loro a questa cosa non hanno pensato quando sono intervenuti sul complesso degli emendamenti: varrà per il futuro; però io non posso violare una prassi consolidata. A questo punto, onorevole Baroni, io credo che forse sia il caso che lei lasci la sua firma sull'emendamento, che verrà comunque posto in votazione anche con la sua firma (Commenti del deputato Baroni). Onorevole Baroni, qual è il problema ?

  MASSIMO ENRICO BARONI. Mi perdoni se metto in discussione la sua interpretazione, ma in questa XVII legislatura non ho mai visto alcun deputato ritirare la firma al fine di poter parlare su un emendamento, che è comunque interessante per tutta l'Aula. Siccome rientra nelle mie prerogative...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Baroni. Rientra nelle sue prerogative ritirare la firma. Io l'ho spiegato, lei non lo ha mai visto perché non si può fare.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grillo 3.21.
  Dichiaro aperta la votazione.
  Chiedo scusa ai tecnici. Revoco l'indizione della votazione e, tra l'altro, ringrazio i tecnici anche per il lavoro complicato che svolgono tutti i giorni. Ci permettono di votare sempre con una certa costanza. Grazie (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia). Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mantero. Ne ha facoltà.

Pag. 55

  MATTEO MANTERO. Con questo emendamento chiediamo semplicemente di eliminare il silenzio-assenso in riferimento alle pratiche che riguardano la salute dei cittadini. Infatti, fino a prova contraria, la salute continua ad essere un diritto e deve essere tutelata. Non è possibile che, se un'amministrazione locale non è in grado, per i suoi problemi, di dare un parere entro novanta giorni, si proceda comunque senza avere il suo parere.
  Si potranno adottare sanzioni nei confronti dell'amministrazione locale, ma non possono essere sempre puniti i cittadini per le inadempienze dell'amministrazione. In questo modo, per sopperire alle inadempienze di un'amministrazione locale che non è in grado di dare un parere in un tempo utile, si vanno a punire i cittadini che poi subiranno quegli impianti e quelle opere che vengono realizzati senza avere il parere dell'amministrazione. Questa è una cosa irresponsabile. Come al solito, per sopperire a quelli che sono i problemi che voi stessi avete creato, si va sempre a punire i cittadini. Quindi, vi chiediamo di votare in maniera positiva per questo emendamento, che riguarda semplicemente le tematiche della salute e della tutela della salute dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nesci. Ne ha facoltà.

  DALILA NESCI. Sostengo questo emendamento della mia collega Grillo, così come anche descritto dal mio collega Mantero, proprio perché noi abbiamo già esempio del fatto che non solo le istituzioni competenti, ma addirittura il Ministro non risponde quando viene sollecitata su alcune nomine illegittime e illegali che sono avvenute, per esempio, nella regione Calabria. Infatti, il presidente della regione Calabria Oliverio ha nominato commissario di alcune ASP persone in assoluta illegalità, ovvero in violazione di normative vigenti. Al Ministro sono state scritte diverse lettere, ovviamente precedute da interrogazioni parlamentari, e nessuno ha mai voluto rispondere proprio su queste nomine illegittime, tantomeno il presidente Oliverio. Parliamo di nomine illegittime nell'ambito sanitario e si ricollegano ovviamente a questo emendamento. Quindi, abbiamo già esempio di come l'amministrazione non risponde sempre anche a criteri di legalità. Un principio di questo tipo su questa delega sarebbe un ulteriore fallimento per questo Governo, ma in realtà anche per lo Stato tutto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gasparini. Ne ha facoltà.

  DANIELA MATILDE MARIA GASPARINI. Devo dire che questo dibattito è un po’ strano perché se noi sentissimo i cittadini e le imprese in questo momento ci chiederebbero, come ci chiedono ogni giorno, meno burocrazia, tempi più certi e i primi articoli della legge che stiamo discutendo partono proprio da un impegno importante: fare sì che i cittadini siano protagonisti anche della rivoluzione digitale mettendo al centro il tema della partecipazione e della semplificazione dei procedimenti.
  Da questo punto di vista se oggi ragionassimo da cittadini e da imprese diremmo: tempi certi, certezza, e ancora di più se si tratta di pubbliche amministrazioni, che sono obbligate a rispettare dei tempi, io direi in questo momento sollecitate. Anche perché, i tempi erano già previsti dalla legge n. 241 e se avesse funzionato quel percorso noi oggi avremmo una burocrazia più efficiente.
  Però, sul tema ambiente e salute invito i parlamentari a fare mente locale: non stiamo approvando un procedimento che dice che si eliminano procedure di VIA o procedure di VAS. Oltretutto, dobbiamo fare sempre distinguo sui procedimenti amministrativi: un conto è fare un piano regolatore generale, un PGT, dove viene fatto un piano, c’è una VAS, c’è una valutazione di impatto ambientale, c’è un parere dei Ministeri dei beni culturali e Pag. 56sanità, e un conto è attuare un procedimento amministrativo che ha avuto già di per sé una sua valutazione. Quando si parla di procedimenti amministrativi approvativi di atti attuativi si ha sicuramente responsabilità e modalità diversa, non so se sono chiara. Quindi, da questo punto di vista, credo sia giusto che oggi diamo mandato al Governo di rivedere quello che è successo con la n. 241, sicuramente, così com’è stato fatto, ampliando e avendo una maggiore duttilità nei tempi per i beni culturali, per la salute, per i temi di carattere nazionale, ma cedo che, di fatto, questo provvedimento tenga conto di tutto questo e, ribadisco e concludo, non si esaurisce tutta la partita della partecipazione e della tutela solo con l'articolo 3. Le leggi che oggi regolamentano la pubblica amministrazione sono sicuramente tante, complicate e mi auguro che con questa legge vadano a semplificarsi per rendere più trasparente il procedimento e per tutelare meglio i cittadini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Ho ascoltato l'intervento della collega che mi ha preceduto, però c’è da rimanere stupiti di ascoltare un tale intervento in quest'Aula, come se la salute dei cittadini per questa maggioranza non conti più niente, come se con il silenzio-assenso si possa calpestare la salute dei cittadini, come se non esistesse il principio di precauzione, principio di precauzione che anche scientificamente viene utilizzato per tutelare la salute dei cittadini. Quindi, cara collega, ma di cosa stiamo parlando ? Ci rendiamo conto di quello che state approvando ? Vi rendete conto di quello che succede con opere devastanti, ma anche con piccole opere che possono davvero creare danni alla salute dei cittadini, concesse con il silenzio-assenso dell'amministrazione ? È semplice: se l'amministrazione non lo concede o rimane in silenzio l'impresa potrà tutelare i propri interessi nei confronti di quella amministrazione, di quei dirigenti, di quegli esponenti politici e amministrativi che non fanno il loro dovere, ma secondo la legge. Voi in questo modo derogate non ad una norma, ma all'essenza stessa della salute dei cittadini, e questo è ancora più grave. Quindi, magari, rileggerei quello che state approvando, rileggerei anche il suo discorso, e vi renderete conto di quale stupidaggine state facendo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Silvia Giordano. Ne ha facoltà.

  SILVIA GIORDANO. Grazie Presidente, la collega del PD ha detto che rimane allibita dalla discussione che stiamo facendo perché i cittadini, in realtà, chiedono di sburocratizzare. Peccato che continuate a interpretare a vostro piacimento quello che chiedono i cittadini. Ascoltateli una volta tanto, perché i cittadini chiedono che le amministrazioni facciano il proprio lavoro, lo facciano bene e in tempi brevi, non che qualcuno si possa permettere di fare il silenzio-assenso in determinati atti che riguardano la salute dei cittadini.
  Quindi, se a me l'amministrazione non mi dà un parere e mi dice che in quel caso posso procedere, io che cosa faccio ? Procedo comunque, tanto se va male, se va contro la salute dei cittadini che ci importa, c’è il silenzio-assenso. È questo, secondo lei, che chiedono i cittadini ? Ma veramente non avete proprio più la razionalità per fare questo lavoro, rinunciate.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sibilia. Ne ha facoltà.

  CARLO SIBILIA. Grazie, Presidente, io vorrei riportare la discussione a toni che non vogliono essere di scontro, di contrasto perché molto spesso è proprio su questo principio, di togliere la burocrazia, che si celano delle perdite di regolamentazione. In questo caso si perderebbero Pag. 57delle regolamentazioni relative alla salute, appunto, dei cittadini, che sono quelle cose che vengono tutelate dalla Costituzione. Io a tal proposito vorrei rileggere il mio articolo preferito della Costituzione, l'articolo 41 che delinea dei principi fondamentali dicendo che «l'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali». Quindi, il controllo delle amministrazioni pubbliche è necessario e ciò è anche riportato anche nella nostra Costituzione. Pensiamoci meglio quando facciamo un tipo di legislazione che va ad infliggere e va a ricadere sulla salute dei cittadini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, l'onorevole Quaranta. Ne ha facoltà.

  STEFANO QUARANTA. Grazie, Presidente. Credo che non stiamo facendo una discussione di pura e semplice contrapposizione tra maggioranza e opposizione, ma stiamo cercando di ragionare su un punto molto delicato. Io, per riportare appunto la discussione alla razionalità, mi limiterei a leggere alcuni dei passaggi dei pareri delle Commissioni, quindi non della minoranza. La Commissione ambiente, tra le condizioni, dice esplicitamente rispetto all'articolo 3: «escludendo espressamente l'adozione del silenzio-assenso nei provvedimenti per il quale è previsto il parere degli organi preposti alla tutela ambientale, paesistico-territoriale, dei beni culturali e della salute dei cittadini». E ancora, perché mi sembra interessante e utile anche la formulazione, penso all'osservazione fatta dalla Commissione Cultura, laddove dice: «la soluzione per migliorare ulteriormente il buon andamento dell'amministrazione, di tutela del patrimonio culturale – ma vale anche per la sanità e per l'ambiente – risiede più in un potenziamento delle risorse strumentali e umane a disposizione che nell'introduzione di meccanismi automatici quali quello del silenzio-assenso».
  Io, poi, Stefano Quaranta, aggiungo, che sarebbe meglio adottare ogni tanto qualche sistema sanzionatorio per far funzionare l'amministrazione pubblica, e non generalizzare il silenzio-assenso il che rischia di far diventare il limite dell'amministrazione un disastro per i cittadini italiani.

  PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Della Valle. Ne ha facoltà.

  IVAN DELLA VALLE. Grazie, Presidente. Io volevo rispondere alla collega che diceva che i cittadini e le imprese chiedono meno burocrazia. Certo, le imprese chiedono meno burocrazia ma chiedono che le risposte della pubblica amministrazione arrivino, arrivino velocemente, che siano efficaci. Non chiedono il far west, non chiedono che ci sia il silenzio-assenso e che magari ci sia il silenzio-assenso per le aziende amiche che possono quindi incidere sulla salute dei cittadini, fare quello che vogliono, e per altre invece magari le risposte arrivano, arrivano in maniera diversa.
  Noi così creiamo anche disparità, quindi è vero che vogliamo meno burocrazia ma vogliamo una pubblica amministrazione efficiente. E meno burocrazia vuol dire che le risposte devono arrivare magari invece che in 90 giorni, in 60 giorni. Ma devono arrivare e devono essere delle risposte che tutelino la salute dei cittadini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zolezzi. Ne ha facoltà.

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie, Presidente. C’è stato un parere, perché, lo voglio ricordare, lavoriamo anche in Commissione su questi decreti. Il parere della Commissione ambiente è stato a maggioranza negativo contro il testo del decreto Pag. 58su questo punto. C’è un Presidente della Commissione ambiente che fa parte di questa maggioranza, che è l'onorevole Realacci, che dovrebbe ricordarsene. Perché, davvero, dopo che in quest'Aula si è distrutta la scuola pubblica, adesso in questo momento possiamo dire che non esiste più l'ambiente. O perlomeno che l'ambiente e la salute non sono più di competenza politica.
  Poi ci si trova con aziende che hanno fatto danni, che hanno inquinato e che poi devono riparare i danni. Ripariamo i danni alla salute e poi le aziende sono in difficoltà. È chiaro che ci deve essere un ordine in tutto questo. Se noi lasciamo fare le cose senza porre un parere dello Stato, delle pubbliche amministrazioni sui temi di ambiente e salute, ci si trova a provocare disastri ambientali e a cercare poi di porre un freno a tutto questo. Conviene prevenire, Presidente.

  PRESIDENTE. La ringrazio anche per il rispetto dei tempi.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. È evidente che il discorso di cui si sta parlando adesso non ha alcun senso giuridico e non avrebbe nemmeno motivo di esistere in uno Stato di diritto perché è evidente che si tratta di un bilanciamento di interessi e di diritti. Non posso semplicemente, per accelerare una procedura, mettere a rischio la salute dei cittadini. Non si possono nemmeno mettere sullo stesso piano queste due esigenze perché è chiaro che ci deve essere un punto oltre il quale, se l'amministrazione non è in grado di dare risposte, deve essere sempre salvaguardata la salute dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non possiamo fare un discorso di una tale approssimazione, parlando di burocrazia perché la burocrazia non c'entra niente in questo caso: la burocrazia e le leggi vengono fatte in maniera tale che chi le rispetta sia poi premiato. In questo modo, invece, viene premiato chi non ha rispettato le regole e che poi, alla fine, dietro un silenzio assenso, arriva comunque al suo risultato.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Grazie, signor Presidente. Non riesco a credere alle mie orecchie. Qui stiamo votando la possibilità che il Ministero, su una questione di salute, ci dia un silenzio assenso. Voi, con quale faccia, andrete a guardare le persone che verranno colpite magari da una decisione del genere ? Nel territorio di San Filippo del Mela, vicino a Barcellona Pozzo di Gotto, un nuovo elettrodotto è stato costruito sopra un altro elettrodotto che segue una via che oggi viene chiamata la «via delle parrucche» per un semplice motivo perché le persone non hanno più capelli perché sono malate di leucemia e tumore e non si riesce a stabilire neanche la concausa dell'elettrodotto. Ma guarda caso tutte queste malattie e tutte queste persone si trovano esattamente lungo il tratto dell'elettrodotto. Come fate voi a guardare queste persone in faccia ? Come farete a guardare queste persone in faccia ? Con che coraggio volete approvare una cosa del genere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

  PRESIDENTE. Onorevole Villarosa il tempo è scaduto, la ringrazio.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fabbri. Ne ha facoltà.

  MARILENA FABBRI. Grazie Presidente, intervengo solo per definire il perimetro di questo articolo 3. Intanto, questo non opera tra amministrazioni pubbliche e private ma solo nel rapporto tra amministrazioni pubbliche e gestori di beni o servizi pubblici. Viene previsto il silenzio-assenso per l'adozione di provvedimenti normativi e amministrativi di competenza di altre pubbliche amministrazioni. Non stiamo parlando di grandi Pag. 59opere, di concessioni edilizie o di autorizzazioni industriali: stiamo parlando di provvedimenti normativi e amministrativi. L'assenso che viene chiesto e che viene eventualmente sostituito con il silenzio assenso è un atto endoprocedimentale, non è un atto definitivo. Inoltre, né nella norma né nel comma 3 si parla appunto del fatto che si applica il nullaosta ai provvedimenti amministrativi e normativi di competenza della PA, con riferimento ai quali, come è stato ricordato, prima dal relatore e dal collega Realacci, si tratta di 90 giorni. Poi si esplicita chiaramente che i procedimenti che prevedono tempi diversi rimangono in vigore. Ultima osservazione: VIA e VAS sono previste da direttive europee e c’è il comma 4 che specifica chiaramente che le disposizioni del presente articolo non si applicano quando l'adozione di provvedimenti espressi è richiesta dalle direttive europee.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.
  Peraltro, è l'ultimo intervento che ho, quindi invito i colleghi a prendere posto nel frattempo. Prego, onorevole Zaratti.

  FILIBERTO ZARATTI. Grazie Presidente, se così fosse il parere della Commissione ambiente, che chiede di rivedere il concetto di silenzio assenso, sarebbe veramente un nonsense; se così fosse, l'appello fatto dalle maggiori associazioni ambientaliste del nostro Paese sarebbe un nonsense e non ci ha capito nulla nessuno. Vorrei ricordare che anche le concessioni e le autorizzazioni sono tutti provvedimenti amministrativi. Ora, che le imprese chiedano minore burocrazia va pure bene, il problema è che la pubblica amministrazione deve tutelare sempre l'interesse generale e collettivo; in primis c’è quello, non l'interesse dell'impresa, dopo di che quello che noi dobbiamo dare al nostro sistema economico, quindi, ai cittadini e anche alle imprese, è la certezza del diritto. Invece, il sistema del silenzio-assenso fa l'esatto contrario, lascerà sempre più spazio ai furbi, a quelli che possono contattare il pubblico amministratore, a quelli che possono corrompere. È una porta aperta alla corruzione. Io per questo dico che noi lo dobbiamo eliminare.

  PRESIDENTE. Concluda.

  FILIBERTO ZARATTI. Mi conceda, Presidente, l'ultima battuta. Noi la dobbiamo fare finita di fare i furbi nelle Commissioni ossia di mettere condizioni e osservazioni che in Aula non difende nessuno. Questa è una follia, è sbagliato, io lo dico sinceramente perché ho rispetto dell'Aula e dei colleghi parlamentari (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.

  RICCARDO NUTI. Grazie Presidente, fermo restando che sarebbe interessante chiedere al presidente della Commissione ambiente cosa dice riguardo il parere che ha espresso la sua stessa Commissione, ricordo all'Aula cosa si sta votando: il comma 3 dice che le disposizioni del comma 1 – quelle del silenzio-assenso tra pubbliche amministrazioni – si applicano anche ai casi in cui è prevista l'acquisizione di assensi, concerti o nulla osta comunque denominati di amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistica o territoriale, dei beni culturali e della salute dei cittadini per l'adozione di provvedimenti normativi e amministrativi di competenza di amministrazioni pubbliche. Ecco, con questo emendamento si vuole eliminare da questa frase che ho appena letto la parte « e della salute dei cittadini». Tutto il resto che è stato detto dalla collega Fabbri è semplicemente offensivo dell'intelligenza dei miei colleghi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vecchio. Ne ha facoltà.

Pag. 60

  ANDREA VECCHIO. Grazie Presidente, il dibattito che si sta svolgendo in Aula in questo momento mi sembra surreale, mi sembra un dibattito tra alieni. L'Italia, per moltissimi motivi, è all'ultimo posto in Europa per lo svolgimento delle azioni burocratiche e amministrative, per i tempi di attuazione di procedimenti e di leggi. Il collega Zaratti diceva che questa è una porta aperta alla corruzione; se mi permette questo è un tentativo di sbarrare la porta alla corruzione, perché molte volte viene utilizzato strumentalmente il ritardo nel dare delle risposte ai cittadini, come li chiamano i grillini, quelli del MoVimento 5 Stelle, io dico alla società civile, agli imprenditori, alle amministrazioni. Questi ritardi vengono utilizzati strumentalmente per poter poi giustificare la richiesta di tangenti, la corruzione. Allora, se posso permettermi in antitesi a quanto dice il collega Zaratti, questo è un antidoto alla corruzione (Commenti del deputato Baroni – Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grillo 3.21, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni, Capelli, Gadda, Nizzi, Pisicchio, Chaouki, Marti, Moretto, Zan, Alberti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  381   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato
 103    
    Hanno votato
no  278).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.500 della Commissione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piccoli Nardelli. Ne ha facoltà.

  FLAVIA PICCOLI NARDELLI. Grazie, Presidente. La Commissione cultura, come è stato ricordato più volte nella seduta di oggi, ha espresso la preoccupazione per i rischi legati al silenzio-assenso, e l'ha fatto con forza, proponendolo nelle condizioni per il parere. Per questo, do sostegno all'emendamento 3.500 della Commissione, che prolunga da 60 a 90 giorni il tempo riconosciuto alle sovrintendenze prima che scatti il provvedimento, pensando che questo possa, se non altro, limitare i danni, rimanendo però in attesa di riuscire ad avere una rapida adozione, da parte di tutte le regioni italiane, dei Piani paesaggistici territoriali – Presidente –, che, consentendo una conoscenza approfondita del territorio, renderebbero molto più celeri le procedure amministrative. Per questi motivi, darò naturalmente la mia adesione all'ordine del giorno che è stato preannunciato dal presidente Realacci.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Intervengo per una questione procedurale: un ordine del giorno può derogare una norma di legge che andiamo ad approvare ? Ho dei dubbi molto fondati su questo, quindi spero che mi possa...

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Colletti, non capisco...

  ANDREA COLLETTI. Un ordine del giorno, così come quello previsto dall'onorevole Realacci, può andare a derogare una norma di legge, che è quella che prevediamo in questo provvedimento, oppure non è possibile ? Non conosco bene il sistema delle fonti, quindi vorrei avere da lei una delucidazione. La ringrazio.

Pag. 61

  PRESIDENTE. Allora, per quanto riguarda gli ordini del giorno, questi costituiscono degli impegni politici e il Governo è libero di accettarli o no. È ovvio che, se vanno contro la norma, c’è una contraddizione sostanziale, però questo è un altro discorso (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Aspettiamo quest'ordine del giorno, che fondamentalmente allungherà i tempi già disposti attraverso disposizioni di legge: vedremo anche questo miracolo del Governo Renzi. In questo emendamento, si prevede di ammorbidire l'intero articolo 3, relativamente al cosiddetto silenzio-assenso, facendolo passare da 60 giorni a 90: diciamo che è una questione, per quanto ci riguarda, di buon senso, dal momento che la legge n. 241 del 1990 fondamentalmente prevede proprio la fattispecie non solo di silenzio-assenso, di cui qui abbiamo parlato, ma anche i casi di silenzio rigetto e di silenzio inadempienza. Si vede che in questo caso vogliamo rendere tutto silenzio-assenso. Cioè, Renzi fondamentalmente diventerà il nostro nuovo yes-man, anche quando starà in silenzio. Quindi, per quanto ci riguarda, prevediamo che ci siano delle enormi trappole e che il dibattito non sia stato sufficientemente sviluppato per la filiera delle conseguenze di questo articolo.
  Vedremo se i cittadini, come dice l'onorevole Vecchio, saranno contenti, dato che l'articolo 3 non prevede in questo caso il rapporto tra cittadini e pubbliche amministrazioni, ma solo tra pubbliche amministrazioni. Quindi l'onorevole Vecchio ha sbagliato articolo.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Intervengo per cambiare il parere: da parere contrario ci rimettiamo all'Aula.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione, a titolo personale, l'onorevole Mucci. Ne ha facoltà.

  MARA MUCCI. Credo che aumentare i tempi da sessanta a novanta giorni sia almeno qualcosa.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Intervengo semplicemente per specificare che il legame tra il silenzio-assenso e la corruzione è un legame molto forte, perché si dà questa possibilità ad un amministratore che, prendendo una decisione, dovrebbe assumersi delle responsabilità e, quindi, nel momento in cui si assume queste responsabilità, potrebbe essere chiamato, un domani, a pagare per quella decisione presa. È chiaro che adesso l'amministratore, suscettibile alla mazzetta, vedrà una strada molto più facile: rimango in silenzio e quel silenzio mi viene autorizzato dalla legge. Quindi, un domani nessuno potrà dirgli – ma tu hai visto che c'era un atto che poteva ledere la salute e non sei intervenuto – perché sarà rimasto legittimamente in silenzio. Quindi il legame tra la corruzione e il silenzio assenso in un Paese come l'Italia è molto forte e rischia di aprire delle voragini di illegalità notevoli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vecchio. Ne ha facoltà.

  ANDREA VECCHIO. Grazie Presidente, continuiamo con questo dibattito surreale, perché, se non si volesse utilizzare lo strumento del silenzio assenso, basterebbe pronunciarsi, approvando o denegando l'autorizzazione. Se il silenzio-assenso deve essere un alibi, come sostiene il collega Bonafede, non lo so a che punto siamo nel ragionamento complessivo. Ognuno di noi si deve assumere le proprie Pag. 62responsabilità; se una persona è preposta a rilasciare un'autorizzazione la deve rilasciare entro i tempi o la deve denegare entro i tempi. Assumere alibi, spostando tutto nel tempo mi pare sia assolutamente illogico, incivile, ma anche anticostituzionale (Applausi dei deputati dei gruppi Scelta Civica per l'Italia e Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

  FILIBERTO ZARATTI. Vorrei capire una cosa. Ci troviamo in una stagione della vita del nostro Paese difficile. Le pubbliche amministrazioni hanno sempre meno personale, hanno sempre meno funzionari, hanno sempre meno tecnici, grazie ai tagli che il suo Governo, ministro, quotidianamente ci propina. Dopodiché, su grandi questioni importanti che riguardano la vita del nostro territorio, le questioni fondamentali dell'ambiente, i vincoli paesistici, la cultura, la salute, pretendiamo di dare qualche giorno di tempo a questi funzionari per fare centinaia o migliaia di pratiche. Ci stupiamo poi che alla fine passerà tutto con il silenzio-assenso, ma in realtà l'obiettivo di questa norma non è eliminare e ridurre la burocrazia, non è questo collega Vecchio ! L'obiettivo di questa norma è fare il selvaggio west per far sì che tutti quanti possano realizzare quello che vogliono al di fuori delle norme, al di fuori della pianificazione ! Voi volete portare questo Paese in Europa e anche io lo voglio fare, ma in Europa, dove lo volete portare voi, non ci si può arrivare per questa strada, perché questa è la strada della mancanza di regole, della deregulation, del fatto che nessuno sa mai qual è il suo diritto, mentre invece noi dovremmo operare nella direzione opposta: dare il personale, gli organici e i tecnici, rompere il patto di stabilità anche su questo punto e permettere ai funzionari di lavorare in tempi rapidi ed efficienti.
  Dare i pareri e tenere sempre in giusto conto il pubblico interesse, il diritto dei cittadini che è la ragione per cui noi stiamo qui e per cui la pubblica amministrazione è in campo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale l'onorevole Giorgis. Ne ha facoltà.

  ANDREA GIORGIS. Signor Presidente, ho la sensazione che, al di là del merito e delle valutazioni politiche che si possono fare sul come migliorare l'azione della pubblica amministrazione, su questi interventi che ho ascoltato ci sia un equivoco che forse è bene rimuovere. Infatti, il trascorrere del tempo e quindi il maturare del cosiddetto silenzio-assenso, non fa venire meno alcuna responsabilità della pubblica amministrazione (Applausi dei deputati del gruppo del Partito Democratico).
  Questo lo dico perché considerazioni fatte circa un'incapacità della pubblica amministrazione di tutelare esigenze ambientali o capacità di corrispondere a diritti dei cittadini non sono per nulla fondate perché la responsabilità della pubblica amministrazione, sia nel suo complesso, sia dal punto di vista del soggetto chiamato ad esprimere il parere in quel tempo, non viene meno. Qui stiamo soltanto intervenendo attraverso una scelta che naturalmente verificheremo poi nel tempo se è la miglior scelta dal punto di vista dell'efficientamento della pubblica amministrazione, ma non c’è nessun pericolo per quanto riguarda il principio di responsabilità che governa tutta la pubblica amministrazione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Signor Presidente, ringraziamo il collega per la rassicurazione e vorremmo dire che ci mancherebbe che veniva meno pure la responsabilità di chi doveva fare questo lavoro (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle).
  Poi voglio dire, scusate, che solamente un Governo come questo poteva prevedere questo strumento. Allora, se chiedo un Pag. 63parere a un'amministrazione questa me lo deve dare quel parere: è un obbligo perché noi la paghiamo quell'amministrazione per lavorare. Se ho un'urgenza e vado al pronto soccorso non è che il medico mi dice ho il silenzio-assenso, perché poi si fa un procedimento penale se succede qualcosa a quel paziente. Che discorso è ? Se ti chiedo un parere tu me lo devi dare quel parere. Il silenzio-assenso è l'abdicazione alla responsabilità di chi lavora. È vergognoso (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle) ! È vergognoso che lo difendiate: è la vostra morte politica; non capite neanche questo (Commenti). Siete totalmente obnubilati...

  PRESIDENTE. Onorevole Grillo...

  GIULIA GRILLO. Un obnubilamento totale.

  PRESIDENTE. Onorevole Grillo, si rivolga alla Presidenza. Il suo tempo è scaduto.

  GIULIA GRILLO. Voglio finire di dire che se la Commissione voleva produrre questa grande concessione di trenta giorni, poteva fare a meno di esistere questa Commissione, perché non è niente ed è vergognoso che sia il massimo che riesce a fare (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pisano. Ne ha facoltà.

  GIROLAMO PISANO. Signor Presidente, dai discorsi che sento da parte della maggioranza questa norma sembrerebbe giustificata per favorire l'efficientamento della pubblica amministrazione. Questo è un discorso che mi ricorda un po’ quando la magistratura non riusciva a finire i processi in tempo e qualcuno si inventò, dalla parte opposta, il processo breve. All'epoca voi osteggiaste queste scelte, ma oggi indossate il cappello dell'asino e dite, di fatto, che invece di risolvere il problema della pubblica amministrazione attraverso una revisione dei processi, un incremento del personale, e la rimozione delle vere cause che sono il clientelismo che voi per decenni avete continuato a infliggere alla pubblica amministrazione, oggi vi inventate i tempi ridotti per i procedimenti amministrativi (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle). Come dire ? Se non ci arrivate, pazienza: saranno gli italiani a subirne le conseguenze (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.500 della Commissione, con il parere favorevole del Governo, mentre i relatori di minoranza del MoVimento 5 Stelle e di Sinistra Ecologia Libertà si rimettono all'aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Minardo, Binetti provi a votare.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  417   
   Votanti  282   
   Astenuti  135   
   Maggioranza  142   
    Hanno votato  273    
    Hanno votato no  9    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cariello, provi a votare. È riuscito a votare onorevole Cariello ? Io non vedo. Altri che non riescono ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  411   
   Votanti  360   Pag. 64
   Astenuti   51   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato
 258    
    Hanno votato
no  102).    

  (I deputati Magorno e Argentin hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).

  Essendo stato ritirato l'articolo aggiuntivo D'Alia 3.01, abbiamo terminato le proposte emendative riferite all'articolo 3.

(Esame dell'articolo 3-bis – A.C. 3098-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3-bis e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3098-A).
  Ha chiesto di parlare sul complesso delle proposte emendative l'onorevole Lombardi, con le premesse di cui sopra, anche per lei poi non sarà possibile intervenire sugli emendamenti. Ne ha facoltà.

  ROBERTA LOMBARDI. Sì, sì, sì, grazie. Signor Presidente, l'articolo 3-bis è un articolo introdotto ex novo con un emendamento del relatore in Commissione, particolarmente pernicioso dal punto di vista del MoVimento 5 Stelle perché introduce, sulla carta, principi di semplificazione e accelerazione, termini serrati e ridotti della metà, nonché poteri sostitutivi in tutti i procedimenti amministrativi. Questo ci preoccupa molto, con la forte probabilità, quasi certezza, che saranno applicati ai procedimenti inerenti ai rilevanti insediamenti, alle opere di interesse generale e all'avvio di attività imprenditoriali, senza però introdurre nessun criterio di ponderazione in ordine all'entità, alla grandezza e alla complessità o alla pericolosità delle attività oggetto dei procedimenti medesimi, che possono avere impatto sulla salute, sull'ambiente o sulla pubblica incolumità. Insomma, che si parli di Ilva o che si parli di aprire il laboratorio di maglieria della sora Maria, siamo alla stessa procedura.

  PRESIDENTE. Passiamo ora ai pareri. Relatore Carbone, prego.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, pagina 59 – sempre e solo il parere favorevole – l'emendamento Ferrari 3-bis.6, riformulato, anche al fine di accogliere le condizioni semplici della Commissione bilancio.

  PRESIDENTE. Sta bene. Quindi, a questo punto se può leggere la riformulazione, perché deve rimanere agli atti ed essere nota a tutti.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Il parere è favorevole con la seguente riformulazione: «Al comma 1, sostituire le lettere d), e) ed f) con le seguenti: d) per i procedimenti di cui alla lettera b), attribuzione, previa delibera del Consiglio dei ministri, di poteri sostitutivi al Presidente del Consiglio dei ministri o a un suo delegato; e) previsione, per i procedimenti in cui siano coinvolte amministrazioni delle regioni e degli enti locali, di idonee forme di raccordo per la definizione dei poteri sostitutivi di cui alla lettera d); f) definizione dei criteri di individuazione di personale in servizio presso le amministrazioni pubbliche, in possesso di specifiche competenze tecniche e amministrative, di cui possono avvalersi i titolari dei poteri sostitutivi di cui alla lettera d), senza riconoscimento di trattamenti retributivi ulteriori rispetto a quelli in godimento e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».

  PRESIDENTE. Perfetto, a questo punto abbiamo riletto quindi tutto l'emendamento complessivamente riformulato. Passiamo al parere dei relatori di minoranza, onorevole Quaranta e onorevole Lombardi. Emendamento Costantino 3-bis.1.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

Pag. 65

  PRESIDENTE. Nuti 3-bis.2.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Nuti 3-bis.3.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Nuti 3-bis.4.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Ferrari 3-bis.6.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Contrario.

  PRESIDENTE. Schullian 3-bis.7.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Ci rimettiamo all'Aula.

  PRESIDENTE. Nuti 3-bis.8.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Tabacci 3-bis. 9 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Coppola 3-bis.10 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  MARIA ANNA MADIA, Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Niente colpi di scena, anche questa volta.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Costantino 3-bis.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chiedo ai colleghi cortesemente se possono riuscire a resistere alla tentazione di uscire dall'Aula ad ogni emendamento, così riusciamo a fare qualche voto in più.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  393   
   Votanti  343   
   Astenuti   50   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato
  88    
    Hanno votato
no  255).    

Pag. 66

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 3-bis.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Villarosa...
  Avverto che l'emendamento Coppola 3-bis.10 è stato ritirato.
  Palma, Greco, Lattuca, Dell'Orco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  408   
   Votanti  353   
   Astenuti   55   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato
  92    
    Hanno votato
no  261).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Nuti 3-bis.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Signor Presidente, molto velocemente vogliamo dimostrare ancora una volta la miopia di questi provvedimenti di questo Governo, che vuole solo creare delle autostrade iperliberali a 220 all'ora, sgommando e piene di smog, perché anche in questo caso abbiamo l'individuazione con l'ennesima delega – ricordiamo a tutti che questo provvedimento prevede addirittura oltre dieci deleghe che dovranno essere attuate dalla Presidenza del Consiglio – in concreto da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri – però visto che magari se sta zitto poi non serve neanche scriverlo – nell'ambito dei tipi di procedimento indicati dalla lettera a) dei singoli interventi con positivi effetti sull'economia e sull'occupazione. Noi chiediamo semplicemente che venga aggiunto anche: sulla salute e sull'ambiente, anche per non farvi restare in un atteggiamento sempre lineare quando ormai è da trent'anni che abbiamo capito tutto; anche i bambini di otto anni hanno capito che l'economia è circolare, tranne voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 3-bis.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grillo, Bragantini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  407   
   Votanti  361   
   Astenuti   46   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato
 101    
    Hanno votato
no  260).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 3-bis.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  407   
   Votanti  353   
   Astenuti   54   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato
  93    
    Hanno votato
no  260).    

  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione dell'emendamento Ferrari 3-bis.6, formulata dal relatore.
  Passiamo ai voti.Pag. 67
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferrari 3-bis.6, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo e con il parere contrario dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  420   
   Votanti  374   
   Astenuti   46   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato
 276    
    Hanno votato
no   98).    

  A seguito dell'approvazione di questo emendamento, risultano preclusi i successivi emendamenti Schullian 3-bis.7 e Nuti 3-bis.8.
  Passiamo all'emendamento Tabacci 3-bis.9.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tabacci 3-bis.9, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  418   
   Votanti  376   
   Astenuti   42   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato
 111    
    Hanno votato
no  265).    

  L'emendamento Coppola 3-bis.10 è ritirato.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3-bis, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Causi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  367   
   Astenuti   55   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato
 267    
    Hanno votato
no  100).    

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 3098-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3098-A).
  Avverto che l'emendamento Dorina Bianchi 4.3 è stato ritirato dai presentatori.
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Presidente, non vi sono pareri favorevoli.

  PRESIDENTE. A questo punto, tutti i pareri si intendono contrari.
  Chiedo ai relatori di minoranza il parere sull'emendamento Schullian 4.2.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. L'emendamento Dorina Bianchi 4.3 è ritirato.
  Emendamento Terzoni 4.8 ?

Pag. 68

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Quaranta 4.11 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Mucci 4.12 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  PRESIDENTE. Emendamento Sisto 4.13 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  PRESIDENTE. Emendamento Quaranta 4.14 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Articolo aggiuntivo Sisto 4.01 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  PRESIDENTE. Il Governo, Ministra Madia ?

  MARIA ANNA MADIA, Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Sempre conforme al relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Schullian 4.2, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del MoVimento 5 Stelle, e sul quale il relatore di minoranza di Sinistra Ecologia Libertà si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Currò...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  409   
   Votanti  360   
   Astenuti   49   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato
 5    
    Hanno votato
no  355).    

  (Il deputato Romanini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Terzoni 4.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capelli, Valente...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  411   
   Votanti  365   Pag. 69
   Astenuti   46   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato
  93    
    Hanno votato
no  272).    

  (Il deputato Zaratti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole. Il deputato Romanini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Quaranta 4.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  401   
   Votanti  354   
   Astenuti   47   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato
  93    
    Hanno votato
no  261).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mucci 4.12, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza di Sinistra Ecologia Libertà, e sul quale la relatrice di minoranza del MoVimento 5 Stelle si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lainati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  413   
   Votanti  307   
   Astenuti  106   
   Maggioranza  154   
    Hanno votato
  44    
    Hanno votato
no  263).    

  (Il deputato Villarosa ha segnalato che avrebbe voluto astenersi).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sisto 4.13 con il parere contrario della Commissione e del Governo
  Ha chiesto di parlare il presidente Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Questo emendamento cercava di risolvere un problema di grande rilevanza nel nostro Paese, il problema della disapplicazione dell'atto amministrativo da parte del giudice penale. Che cosa accade ? Che le pubbliche amministrazioni rilasciano dei provvedimenti costitutivi di diritti soggettivi o di interessi legittimi e dopo 1 o 2 anni arriva il consulente di turno della procura e lo stesso provvedimento ritenuto legittimo, magari anche dal TAR, viene disapplicato per manu militari dal consulente o da parte del pubblico ministero. Questo ha comportato che l'imprenditore o il soggetto che abbia investito su quel provvedimento, magari ritenuto legittimo anche dal TAR e dal Consiglio di Stato, si trovano improvvisamente spiazzati e tutto quello che ha puntato su quel provvedimento, d'incanto, viene ad essere distrutto. Io penso che questo è un problema di grande rilevanza che afferisce alla separazione dei poteri, al corretto equilibrio tra il giudice della legittimità, che è il TAR, ed il giudice, invece, del processo penale che è la procura, il giudice penale. Con questo emendamento si cercava di avere un accertamento preventivo di legittimità in cui il cittadino, qualsiasi cittadino, poteva nei 30 giorni rivolgersi al TAR e, in contraddittorio con la procura, farsi dire che quel provvedimento, una volta per sempre, era legittimo, in modo che nessuno poteva poi disapplicarlo.
  Il cittadino ha diritto di puntare su un provvedimento in chiave di legittimità e di non correre il rischio – perché questo è il rischio che i nostri imprenditori corrono – di investire su provvedimenti che poi qualcuno, Pag. 70dopo anni, disapplica. Io credo che non si possa dire che il TAR funziona quando dice che il provvedimento è illegittimo e che non funziona quando dice che è legittimo e la procura, invece, ritiene il contrario.
  Il Governo e anche il relatore mi hanno dato parere contrario su questo emendamento e lo ritirerò, perché non intendo assolutamente avere, per ragioni politiche, una bocciatura dall'Aula per un diritto che io reputo assolutamente sacrosanto e su cui insisterò da qui all'eternità.
  Credo che l'equilibrio nel sistema lo si raggiunga pure con la politica. Ritiro l'emendamento, ma rimango profondamente convinto della sua bontà.

  PRESIDENTE. L'emendamento Sisto 4.13 è ritirato. Passiamo, dunque, all'emendamento Quaranta 4.14.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Quaranta 4.14, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del MoVimento 5 Stelle, e con il parere favorevole del relatore di minoranza di SEL
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fratoianni, Giacomoni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  417   
   Votanti  371   
   Astenuti   46   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
  31    
    Hanno votato
no  340).    

  (La deputata D'Incecco ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco, Malpezzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  371   
   Astenuti   51   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
 274    
    Hanno votato
no   97).    

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Sisto 4.01.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Perché non ci siano equivoci sulla genesi di questo articolo aggiuntivo, che, anziché nella forma della delega, è nella forma della previsione espressa e immediatamente efficace, vorrei chiarire che, in linea con quella che è stata la giurisprudenza degli anni Ottanta, se vi fossero dei reati che la procura va ad individuare in determinate condotte o in determinati provvedimenti, restano assolutamente salvi e il provvedimento risulta comunque travolto se vi fosse una corruzione, una concussione dietro un provvedimento che fosse ritenuto legittimo, come la giurisprudenza – ripeto – negli anni Ottanta aveva stabilito.
  Quindi, non vi è nessuna preoccupazione per l'esproprio legislativo di poteri della procura, aggiungendo che il TAR ovviamente può intervenire per regolarizzare le eventuali illegittimità. Quindi, è uno strumento moderno, che nel contraddittorio tra il cittadino e la procura trova poi la possibilità di regolare finalmente quella che è una piaga del nostro sistema giuridico ed economico, ossia quella della disapplicazione.
  Ritiro anche questo articolo aggiuntivo, ma credo che fosse necessario chiarire le ragioni per cui erano state presentate queste proposte emendative.

Pag. 71

  PRESIDENTE. L'articolo aggiuntivo Sisto 4.01 è, dunque, ritirato.

(Esame dell'articolo 5 – A.C. 3098-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3098-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Presidente, le indico sempre gli emendamenti su cui la Commissione esprime parere favorevole, sugli altri si intende che la Commissione esprime parere contrario. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Braga 5.11, purché sia riformulato come segue: «Al comma 1 sopprimere la lettera a-bis). Conseguentemente, al medesimo comma, lettera c), numero 1), sostituire la parola: “esclusi” con la seguente: “inclusi”».

  PRESIDENTE. Questa è la riformulazione, perfetto. Non vi sono altri pareri favorevoli, a questo punto chiedo ai due relatori di minoranza di esprimere il parere.
  Emendamento D'Ambrosio 5.4 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Nuti 5.5 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Abrignani 5.6 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Emendamento Abrignani 5.8 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento Schullian 5.10 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Emendamento Braga 5.11 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Realacci 5.12 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Identici emendamenti Vignaroli 5.15, Pinna 5.16 e Realacci 5.17 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

Pag. 72

  PRESIDENTE. Mi fanno notare che l'emendamento Pinna 5.16 è ritirato. È ritirato anche l'emendamento Pinna 5.19, a pagina 73 del fascicolo.
  Emendamento Mannino 5.20 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Braga 5.23 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Schullian 5.24 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Emendamento Mannino 5.26 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Articolo aggiuntivo Centemero 5.02, a pagina 77 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. A questo punto ci comunicano che l'emendamento Realacci 5.12 è ritirato, a pagina 71 del fascicolo.
  Qual è il parere del Governo ?

  MARIA ANNA MADIA, Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Il parere è conforme a quello del relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Ambrosio 5.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mazziotti...
  Pilozzi è riuscito... ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  411   
   Votanti  383   
   Astenuti   28   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato
 128    
    Hanno votato
no  255).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 5.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Adornato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  416   
   Votanti  385   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato
 121    
    Hanno votato
no  264).    

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Pag. 73

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Abrignani 5.6, sul quale la Commissione ed il Governo hanno espresso parere contrario, mentre i relatori di minoranza si rimettono all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  417   
   Votanti  305   
   Astenuti  112   
   Maggioranza  153   
    Hanno votato
  38    
    Hanno votato
no  267).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Abrignani 5.8, sul quale la Commissione, il Governo ed il relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle hanno espresso parere contrario, mentre il parere del relatore di minoranza di Sel è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Palma.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  414   
   Votanti  399   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato
  63    
    Hanno votato
no  336).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Schullian 5.10, sul quale la Commissione ed il Governo hanno espresso parere contrario, mentre i relatori di minoranza di Sel e del MoVimento 5 Stelle si rimettono all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  416   
   Votanti  294   
   Astenuti  122   
   Maggioranza  148   
    Hanno votato
  31    
    Hanno votato
no  263).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Braga 5.11 nel testo riformulato, sul quale Commissione, Governo e relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle hanno espresso parere favorevole, mentre il relatore di minoranza di Sel si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marotta.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  419   
   Votanti  344   
   Astenuti   75   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato
 338    
    Hanno votato
no    6).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vignaroli 5.15, sul quale Commissione e Governo hanno espresso parere contrario, mentre i relatori di minoranza di Sel e del MoVimento 5 Stelle hanno espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 74

  Onorevole Manfredi cerchi di non innervosire varie diramazioni della Presidenza in quest'aula. L'onorevole Sibilia non riesce a votare, l'onorevole Albanella neanche, perfetto. Onorevole Fanucci.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  419   
   Votanti  384   
   Astenuti   35   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato
 123    
    Hanno votato
no  261).    

  Ricordo che l'emendamento Pinna 5.19 è stato ritirato, mentre l'emendamento Mannino 5.20 è precluso dall'approvazione dell'emendamento Braga 5.11 così come gli emendamenti Braga 5.23 e Schullian 5.24.
   Passiamo alla votazione dell'emendamento Mannino 5.26. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mannino 5.26, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sgambato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  382   
   Astenuti   40   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato
 115    
    Hanno votato
no  267).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5 nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Adornato... Invito i colleghi a contenere l'entusiasmo anche nel voto verde...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  350   
   Astenuti   72   
   Maggioranza  176   
    Hanno votato
 268    
    Hanno votato
no   82).    

  ROCCO PALESE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, ritiro gli articoli aggiuntivi Centemero 5.01 e Centemero 5.02.

(Esame dell'articolo 6 – A.C. 3098-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3098-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione. Informo l'Assemblea che gli emendamenti Dorina Bianchi 6.49 e Dorina Bianchi 6.50 sono stati ritirati dai presentatori.

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Presidente, intanto le chiederei di accantonare in questo articolo gli emendamenti dall'emendamento Fabbri 6.22 all'emendamento Ferraresi 6.27...

  PRESIDENTE. Aspetti un secondo... stiamo parlando di pagina 87 dall'emendamento Fabbri 6.22 al 6.27 a pagina 90 ?

  ERNESTO CARBONE, Relatore per la maggioranza. Si tratta degli emendamenti relativi alla lettera b-bis) dell'articolo 6 in quanto bisogna recepire alcune condizioni della Commissione Bilancio.Pag. 75
  A pagina 94, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Famiglietti 6.37.
  La Commissione raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 6.500 a pagina 93 dopo l'emendamento D'Ambrosio 6.36 e 6.501 a pagina 100 dopo l'emendamento Agostinelli 6.53.

  PRESIDENTE. Perfetto. Gli uffici mi segnalano che l'emendamento Famiglietti 6.37 è stato ritirato.
  A questo punto chiedo ai relatori di minoranza, l'onorevole Quaranta e l'onorevole Lombardi di procedere con il nostro ormai consolidato rito.
  Emendamento Colletti 6.8, a pagina 82 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Baroni 6.14, a pagina 85 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Centemero 6.17, a pagina 86 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Gli emendamenti a partire dal 6.22 sono accantonati, possiamo anche evitare di dare i pareri; li daremo in un secondo momento. Passiamo all'emendamento Baroni 6.29, a pagina 90.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Favorevole anche SEL ? Chiedo scusa non ho sentito.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Sì, il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Palmieri 6.32, alla pagina successiva ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento D'Ambrosio 6.35 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento D'Ambrosio 6.36 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento 6.500 della Commissione ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Questo emendamento lo accantoniamo poiché c’è un subemendamento su cui non si è ancora espresso il Comitato dei nove. Quindi accantoniamo il subemendamento e l'emendamento 6.500 della Commissione, perché si voterebbe prima il subemendamento e poi l'emendamento della Commissione. Quindi, entrambi li accantoniamo.Pag. 76
  Sull'emendamento Famiglietti 6.35 non vi chiedo il parere perché è stato ritirato, mentre passiamo agli identici emendamenti Centemero 6.38 e Invernizzi 6.39.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento Scotto 6.44 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Tripiedi 6.45 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento Dadone 6.46 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. L'emendamento Dorina Bianchi 6.49 è ritirato. Anche il successivo Dorina Bianchi 6.50 è ritirato.
  Emendamento Quaranta 6.51 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento Agostinelli 6.53 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Emendamento 6.501 della Commissione ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Emendamento Invernizzi 6.55 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. L'emendamento Nuti 6.58 non è segnalato, quindi passiamo all'articolo aggiuntivo Invernizzi 6.01, a pagina 103.

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere contrario.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. A questo punto ci sono diversi articoli aggiuntivi che sono inammissibili. Passiamo a pagina 109. Articolo aggiuntivo Colletti 6.07 ?

  STEFANO QUARANTA, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

  ROBERTA LOMBARDI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  MARIA ANNA MADIA, Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Pag. 77Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 6.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Matarrelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  382   
   Votanti  359   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
 101    
    Hanno votato
no  258).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 6.14, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Attaguile.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  386   
   Votanti  354   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato
  99    
    Hanno votato
no  255).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Centemero 6.17, con il parere contrario della Commissione, del Governo e dei due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mucci.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  399   
   Votanti  382   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato
  22    
    Hanno votato
no  360).    

  Ricordo che gli emendamenti Fabbri 6.22, a pagina 87, e Invernizzi 6.23, alla pagina successiva, sono accantonati. Passiamo alla votazione dell'emendamento Baroni 6.29. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 6.29, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  396   
   Votanti  378   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato
 123    
    Hanno votato
no  255).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palmieri 6.32, con il parere contrario della Commissione e del Governo, il parere favorevole del relatore di minoranza di Sinistra Ecologia Libertà e il parere contrario del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.Pag. 78
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sorial, Tidei.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  401   
   Votanti  389   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato
  67    
    Hanno votato
no  322).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Ambrosio 6.35, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carra, Dall'Osso.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  403   
   Votanti  399   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato
 138    
    Hanno votato
no  261).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Ambrosio 6.36, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cinzia Fontana.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  403   
   Votanti  401   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
 137    
    Hanno votato
no  264).    

  (Il deputato Fragomeli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Ricordo che l'emendamento 6.500 della Commissione è accantonato, insieme al relativo subemendamento, e che l'emendamento Famiglietti 6.37 è ritirato. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Centemero 6.38 e Invernizzi 6.39. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Centemero 6.38 e Invernizzi 6.39, con il parere contrario della Commissione e del Governo, il parere favorevole del relatore di minoranza di Sinistra Ecologia Libertà e il parere contrario del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dall'Osso, D'Uva.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  410   
   Votanti  401   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  64    
    Hanno votato
no  337).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Scotto 6.44, con parere contrario di Commissione e Governo e parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 79

   (Presenti  408   
   Votanti  404   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 136    
    Hanno votato
no  268).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tripiedi 6.45, con parere contrario di Commissione e Governo e parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Pilozzi, Baruffi, Brescia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  411   
   Votanti  409   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato
 140    
    Hanno votato
no  269).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dadone 6.46, con parere contrario di Commissione e Governo e parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mazziotti Di Celso, Palma..
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  408   
   Votanti  406   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
 138    
    Hanno votato
no  268).    

  (La deputata Pes ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Quaranta 6.51, con parere contrario di Commissione, Governo e della relatrice di minoranza per il MoVimento 5 Stelle, con parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vico..
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  406   
   Votanti  384   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato
  34    
    Hanno votato
no  350).    

  (Il deputato Micillo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 6.53, con parere contrario di Commissione e Governo e parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dadone, Sibilia, Paola Bragantini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  409   
   Votanti  403   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato
 138    
    Hanno votato
no  265).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.501 della Commissione, con parere favorevole di Commissione e Governo, parere contrario della relatrice di minoranza Pag. 80per il Movimento 5 Stelle, mentre il relatore di minoranza per il gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  413   
   Votanti  377   
   Astenuti   36   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato
 286    
    Hanno votato
no   91).    

  (Il deputato Dal Moro ha segnalato che ha erroneamente votato contro, mentre avrebbe voluto votare a favore).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Invernizzi 6.55 con il parere contrario della Commissione, del Governo e dei relatori di minoranza del MoVimento 5 Stelle e di Sinistra Ecologia Libertà.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giuliani.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  410   
   Votanti  337   
   Astenuti   73   
   Maggioranza  169   
    Hanno votato  46    
    Hanno votato no  291    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Coccia ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  A questo punto, saremmo giunti alla votazione dell'articolo 6, ma dal momento che sono stati fatti degli accantonamenti, non possiamo procedere alla votazione dell'articolo 6. Mi sembra che ci siano le condizioni, se il relatore è d'accordo, per procedere con il seguito dell'esame del provvedimento domattina dalle 9,30.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, intervengo soltanto per preannunciare che ci sarà una riunione del Comitato dei nove, adesso, dopo i lavori dell'Aula, che consentirà comunque di recepire talune delle condizioni e di rendere il provvedimento idoneo ad essere puntualmente votato domani mattina dall'Aula.

  PRESIDENTE. Sta bene.

Sui lavori dell'Assemblea (ore 20,05).

  PRESIDENTE. Avverto che il Parlamento in seduta comune è convocato per giovedì 16 luglio, alle ore 15, per l'elezione di tre giudici della Corte costituzionale. La chiama avrà inizio dai senatori.
  Avverto inoltre, che con lettera dell'8 luglio scorso, la Presidente della Commissione giustizia, Donatella Ferranti, in relazione all'elevato numero degli emendamenti presentati nel corso dell'esame in sede referente, ha chiesto di differire ad una data non antecedente al 27 luglio, l'inizio dell'esame del disegno di legge n. 2798, recante «Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi e per un maggiore contrasto del fenomeno corruttivo», già previsto dal vigente calendario dei lavori per lunedì 20 luglio.
  L'esame di tale provvedimento non sarà pertanto iscritto all'ordine del giorno delle sedute della prossima settimana e sarà previsto a partire da lunedì 27 luglio.
  Avverto che con lettera in data odierna, il deputato Enrico Letta ha chiesto di differire alla prossima settimana la votazione Pag. 81delle sue dimissioni da deputato, già prevista per domani, mercoledì 15 luglio. Tale votazione sarà pertanto iscritta all'ordine del giorno della seduta di mercoledì 22 luglio.
  Avverto, infine, che nella seduta di giovedì 23 luglio sarà iscritta all'ordine del giorno la votazione sulle dimissioni del deputato Luciano Cimmino.

Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.

  PRESIDENTE. Comunico che sarà iscritta all'ordine del giorno della seduta di domani l'assegnazione in sede legislativa della seguente proposta di legge, della quale la sottoindicata Commissione, cui era stata assegnata in sede referente, ha chiesto, con le prescritte condizioni, il trasferimento alla sede legislativa, che proporrò alla Camera a norma del comma 6 dell'articolo 92 del regolamento:
  alla II Commissione (Giustizia):
   S. 1685 – senatori Crimi ed altri: «Modifica al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, in materia di soggetti sottoposti alla verifica antimafia» (approvata dalle Commissioni permanenti 1a e 2a del Senato) (A.C. 2848).

Sull'ordine dei lavori ( ore 20,10).

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, intervengo soltanto per precisare che la riunione del Comitato dei nove si terrà nell'aula della I Commissione al quarto piano.

  MARIA EDERA SPADONI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MARIA EDERA SPADONI. Signor Presidente, notizie preoccupanti arrivano dalla Open Co cooperativa attiva nel settore dei serramenti, nata dalla fusione della ex Cormo di San Martino in Rio, provincia di Reggio Emilia, e la Coop Legno di Castelvetro di Modena. Quasi 500 persone rischiano il posto di lavoro ed è fondamentale trovare al più presto una soluzione. A tal proposito, Gianluca Sassi, consigliere del MoVimento 5 Stelle per la regione Emilia-Romagna, ha presentato una interrogazione per chiedere alla giunta guidata da Stefano Bonaccini cosa intende fare per risolvere tale situazione. La ex Cormo è passata da circa 350 lavoratori a 230.
  Secondo Fillea-Cgil, al termine di un incontro che si è tenuto pochi giorni fa in Legacoop regionale, nel piano di aggregazione si parla del ramo modenese di Open.Co, della 3Elle di Imola, di una cooperativa ferrarese, ma non si fa alcuna menzione dello stabilimento di San Martino in Rio. La domanda nasce spontanea: la ex Cormo è considerata strategica o no per i vertici di Open.Co ? Come si può non prendere in considerazione il destino di così tanti lavoratori ? Annuncio in questa sede che, dopo un'interrogazione in regione, questo caso arriverà in Parlamento. Il Governo dovrà rispondere all'ennesima problematica che riguarda i lavoratori. Chiediamo nel più breve tempo possibile di dare una risposta e trovare un'immediata soluzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  CESARE DAMIANO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà, presidente Damiano.

  CESARE DAMIANO. Signor Presidente, da oggi i deputati della Commissione lavoro, di tutti i gruppi parlamentari, interverranno in Aula a fine seduta per sollecitare Pag. 82il Governo ad affrontare e risolvere il problema della cosiddetta «Opzione donna». Con questa norma è possibile, per le lavoratrici, andare in pensione a 57 anni con 35 di contributi (58 anni per le lavoratrici autonome) purché optino per il calcolo contributivo dell'assegno pensionistico. Purtroppo, nel 2012, l'INPS ha diffuso 2 circolari attuative che restringono il periodo di sperimentazione, sostituendo la maturazione del requisito con una effettiva decorrenza del trattamento pensionistico già al 31 dicembre 2015, escludendo quindi le lavoratrici che, alla stessa data, abbiano maturato i soli requisiti per il pensionamento e che avrebbero percepito la pensione 15 o addirittura 21 mesi dopo. Noi chiediamo, Presidente, che l'INPS corregga queste circolari. Facciamo presente che le risorse stanziate nel 2008 ammontano complessivamente a 1 miliardo 684 milioni di euro, dei quali sono stati spesi, fino a tutto il 2014, soltanto 708 milioni. Avanzano quindi 976 milioni, vale a dire il 58 per cento dello stanziamento totale; ci stupirebbe che qualcuno dovesse chiedere una copertura finanziaria per questa correzione, ma, se questo avvenisse, avremmo risorse largamente sufficienti a disposizione. Il Ministero del lavoro e l'INPS hanno dichiarato la loro disponibilità alla correzione: manca ancora il consenso del Ministero dell'economia e della Ragioneria dello Stato che sono perfettamente a conoscenza della questione. La nostra sollecitazione è finalizzata a risolvere un problema molto sentito dalle lavoratrici: a questo punto, non ci sono alibi, né politici né contabili, per dire «no» a questa richiesta di giustizia sociale. Chiediamo al Governo di intervenire (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Presidente Damiano, ovviamente il Governo, in questa fase della seduta, non è tenuto ad essere presente, però resta agli atti la sua dichiarazione dal punto di vista politico.

  VINCENZO D'ARIENZO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  VINCENZO D'ARIENZO. Signor Presidente, nella notte fra sabato e domenica scorso la sede padovana del gruppo Veronesi Mangimi, azienda veronese leader in questo segmento economico, è stata violata da ignoti e 15 camion, peraltro neanche di proprietà del gruppo, sono stati incendiati, camion già pronti per il trasporto di mangimi. All'inizio sembrava un'azione terroristica condotta da qualche gruppo antagonista anti-OGM; pare, invece, che le cose non stiano così. Sull'attentato infatti i colleghi di Padova hanno già presentato un'interrogazione urgente al Ministro Alfano. Quindi, e fino a prova contraria, può essere che il grave episodio sia l'ennesimo allarme e segnale della presenza della malavita organizzata in Veneto ? Le analogie con le modalità di altri incendi dolosi avvenuti negli ultimi due anni lasciano intatto questo dubbio; peraltro altri episodi simili sono già accaduti nella provincia di Verona. Non ci vuole un esperto per dire che questo è un tipico atto intimidatorio della criminalità organizzata contro le imprese e contro le proprie strutture. Ricordo peraltro che, così come già emerso nel corso dell'audizione della Commissione antimafia del 30 marzo scorso, le relazioni delle procure e delle Direzioni distrettuali antimafia dei Carabinieri hanno confermato la presenza della ’ndrangheta nel territorio del Veneto e a Verona in particolare, dove hanno anche incontrato amministratori e politici locali.
  Poiché anche al Ministro Alfano non sfugge questo particolare – nel corso di una risposta ad una interrogazione che ho presentato con il collega Naccarato, egli stesso ha riferito che a Verona c’è la presenza della ’ndrangheta – avanzo una richiesta molto chiara e urgente: il Ministro Alfano convochi un comitato ordine e sicurezza pubblica sulle infiltrazioni mafiose a Verona. È l'unico modo, anzi è la risposta più chiara di cui abbiamo bisogno, per sentire lo Stato accanto a noi che combattiamo ogni giorno le infiltrazioni mafiose nella provincia di Verona.

  FRANCESCO D'UVA. Chiedo di parlare.

Pag. 83

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO D'UVA. Signor Presidente, non è la prima volta che avanziamo questo tipo di richieste, in ogni sede diversa; abbiamo chiesto già in passato l'allontanamento del senatore Fazzone, della deputata Bruno Bossio, del senatore Bilardi, il che di fatto ci è stato concesso. Come capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Commissione antimafia, quest'oggi ho inoltrato alla Presidente Boldrini una richiesta di allontanamento dalla Commissione stessa a carico del deputato forzista, vicepresidente della Commissione giustizia, Carlo Sarro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Presidente, è notizia di oggi che la DDA di Napoli ha avanzato una richiesta di arresto nei suoi confronti per turbativa d'asta aggravata, per aver favorito il clan dei casalesi degli Zagaria. Presidente, è intollerabile che una persona, accusata di essere vicina ai Casalesi, sieda in Commissione antimafia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), che abbia accesso all'archivio della Commissione, a documenti segreti. Io vorrei capire come potrebbero mai fidarsi i procuratori antimafia di una Commissione così composta: persone accusate di favoreggiamento alla mafia in Commissione antimafia. Chiedo, Presidente, un pronto intervento alla Presidente della Camera Laura Boldrini, responsabile della costituzione delle Commissioni bicamerali di inchiesta, affinché la reputazione delle istituzioni, che oggi qui rappresentiamo, possa essere tutelata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole D'Uva, la legge istitutiva della Commissione antimafia non contempla un potere di revoca dei componenti in capo ai Presidenti delle Camere. Del resto, la domanda di autorizzazione all'arresto sarà esaminata dalla competente Giunta, che formulerà una proposta all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento. Ad ogni buon conto, riferirò alla Presidenza la sua comunicazione.

  LUIGI GALLO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Signor Presidente, per tanto tempo ci hanno convinto che i criminali eravamo noi, il cittadino che non pagava le bollette dell'acqua e a cui finivano per pignorargli la casa; era criminale il mio vicino di casa a cui staccavano l'acqua. Criminale ero forse anche io che chiedevo con gli altri cittadini di partecipare alle riunioni segrete dell'ATO 3, un ente pubblico che controlla i servizi idrici e che dovrebbe essere trasparente come una bottiglia di vetro bianca perché è alle dipendenze dei cittadini. Carlo Sarro, presidente dell'ATO3 per tanti anni è stato prima presidente e poi commissario dello stesso ente. Nominato da Caldoro e la sua banda, ha ricevuto una richiesta di arresto perché, come titolano i giornali: «È colluso con la camorra». Le indagini hanno anche svelato un diffuso sistema corruttivo all'interno degli enti che gestiscono i servizi idrici della regione Campania, l'elargizione di illeciti finanziamenti a esponenti politici locali. Emerge che una settantina di imprese, in gran parte legate alla camorra, per compiere riparazioni urgenti alla rete idrica, si aggiudicavano i micro lotti di poche decine di migliaia di euro ciascuno, importi inferiori, cioè, al tetto che impone la certificazione antimafia. Le riparazioni, in realtà, non erano urgenti e in alcuni casi erano inesistenti. Il lavoro dei ROS ha smascherato un diffuso sistema di corruzione annidato all'interno degli enti che gestivano i servizi idrici della regione Campania: mazzette che servivano ad aggiudicarsi i subappalti per la riparazione della rete idrica, alcuni dei quali riguardano la Gori, di cui Sarro, in qualità di commissario dell'ATO, era socio di maggioranza. Dall'indagine emerge quindi che il sistema che sta assetando ed affamando le famiglie della regione Campania, sotto l'esplosione dei costi delle bollette dell'acqua per ripianare i debiti di gestori come quelli della Gori, nasce anche da meccanismi corruttivi e mafiosi, se le ipotesi di reato vengono confermate. Una gestione privatistica dell'acqua apre la strada a corruzione e mazzette. L'unico Pag. 84modo per impedire i soprusi dei carrozzoni politici è rispettare l'esito del referendum del 2011 e procedere verso una gestione pubblica del servizio idrico sotto il controllo dei cittadini.
  È quello che chiede la proposta di legge popolare del Forum dei Movimenti per l'acqua, che è a prima firma Daga, ma che è firmata anche dagli altri deputati e da altre forze politiche. Si sta discutendo adesso in Commissione ambiente: vogliamo che venga approvata subito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Per quanto riguarda le vicende che lei solleva, vi è un processo in corso e la verità giudiziaria verrà accertata; invece, la Giunta avrà tutte le carte per poter fare una valutazione di competenza.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Sì, però, colleghi, non possiamo fare una seduta fiume, facendo gli interventi di fine seduta; gli interventi si prenotano prima della fine della seduta e si anticipa il contenuto alla Presidenza: voi non avete né anticipato il contenuto né vi siete prenotati prima della fine della seduta. Quindi, vi do la parola, però non ne prendo altri: prendo solo l'onorevole Baroni e l'onorevole Dadone, con la preghiera di fare una sintesi... l'onorevole Sarti, mi scusi, abbia pazienza, ho fatto tante votazioni. Prego.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Non mi dilungherò: volevamo solo notare che dove vi è l'incompatibilità vi è sempre la corruzione. Su Sarro, il nostro collega, deputato Gallo, c'era arrivato da tempo, facendo una segnalazione all'Anac, all'Anticorruzione, in merito all'incompatibilità di questo personaggio. Un'altra cosa che dobbiamo aggiungere è che...

  PRESIDENTE. Onorevole Baroni, sul tema abbiamo già risposto.

  MASSIMO ENRICO BARONI. ... a fronte di tantissime segnalazioni di incompatibilità, solo su questa segnalazione di incompatibilità si è espressa l'Anticorruzione. Per cui, viene anche il lecito sospetto che di questo arresto qualcuno fosse già a conoscenza, e quindi su questa incompatibilità ci si è espressi perché, praticamente, di questo provvedimento, evidentemente, le procure già sapevano.

  PRESIDENTE. Non ho capito su che cosa si è espresso chi.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Lo scoprirà dai giornali !

  PRESIDENTE. Onorevole Sarti, ha facoltà di parlare.

  GIULIA SARTI. Grazie, Presidente. Avevo avanzato la richiesta di intervento di fine seduta ovviamente ben prima dei colleghi. Intervengo per ribadire un fatto, e cioè che il deputato Sarro è anche, come si sa, vicepresidente della Commissione giustizia; quindi, noi ne chiediamo la rimozione anche da quel ruolo. Dato che in futuro dovranno avvenire nuove votazioni in merito alle cariche dell'ufficio di presidenza e delle Commissioni, riteniamo di dover avanzare oggi la nostra preoccupazione per un'eventuale riconferma del deputato.
  Sottolineo anche un altro fatto: il paradosso di questa vicenda è che il deputato Sarro è stato anche relatore sul «decreto carceri», che ha inciso notevolmente sulle misure cautelari, attenuandole. Ebbene, proprio quel deputato, oggi, è destinatario di una richiesta di misura cautelare per arresti domiciliari e, per fortuna, il GIP ha ritenuto, in questo caso, che, nonostante la legge n. 47 del 2015, vi sia una concreta ed attuale possibilità, un concreto ed attuale pericolo di recidiva, ed è per questo che, ovviamente, è stata motivata questa richiesta di arresti domiciliari, che sarà esaminata dalla Camera.
  Dunque, noi preferiremmo evitare di dover attendere un'eventuale sentenza di condanna definitiva, che, magari, arriverà Pag. 85nel 2022. Preferiremmo, visto che oggi il deputato Sarro è vicepresidente della Commissione giustizia e della Commissione antimafia, che venga rimosso da questi incarichi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Le ricordo che il nostro ordinamento prevede la presunzione di innocenza fino alla condanna in terzo grado.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 15 luglio 2015, alle 9,30:

  (ore 9,30 e ore 16)

  1. – Assegnazione a Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 2848.

  2. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   S. 1577 – Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (Approvato dal Senato) (C. 3098-A).
  Relatori: Carbone, per la maggioranza; Quaranta e Lombardi, di minoranza.

  3. – Seguito della discussione delle mozioni Locatelli, Zampa, Bergamini, Binetti, Galgano, Gigli, Spadoni, Nicchi, Gebhard, Giorgia Meloni, Bechis ed altri n. 1-00553 e Rondini ed altri n. 1-00945 concernenti iniziative in ambito internazionale in relazione al fenomeno dei matrimoni precoci e forzati di minori.

  (ore 15)

  4. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PROPOSTA DI LEGGE DI CUI SI PROPONE L'ASSEGNAZIONE A COMMISSIONE IN SEDE LEGISLATIVA

  alla II Commissione (Giustizia):
   S. 1685. – Senatori CRIMI ed altri: «Modifica al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, in materia di soggetti sottoposti alla verifica antimafia» (approvata dalle Commissioni permanenti 1a e 2a del Senato) (2848).

  La seduta termina alle 20,25.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 3210 – quest. preg. 1 e 2 398 389 9 195 101 288 83 Resp.
2 Nom. Ddl 3098-A – em. 1.4 424 419 5 210 145 274 78 Resp.
3 Nom. em. 1.6 427 426 1 214 150 276 77 Resp.
4 Nom. em. 1.10 427 426 1 214 154 272 77 Resp.
5 Nom. em. 1.11 428 427 1 214 155 272 77 Resp.
6 Nom. em. 1.13 422 422 212 156 266 77 Resp.
7 Nom. em. 1.501 441 355 86 178 352 3 77 Appr.
8 Nom. em. 1.500 449 361 88 181 361 76 Appr.
9 Nom. em. 1.15 451 429 22 215 143 286 75 Resp.
10 Nom. em. 1.18 452 452 227 166 286 76 Resp.
11 Nom. em. 1.19 447 446 1 224 162 284 75 Resp.
12 Nom. em. 1.23 450 449 1 225 162 287 75 Resp.
13 Nom. em. 1.25 444 422 22 212 142 280 75 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). – C = Voto contrario (in votazione palese). – V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). – A = Astensione. – M = Deputato in missione. – T = Presidente di turno. – P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. – X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 1.28 455 444 11 223 124 320 75 Resp.
15 Nom. em. 1.29 449 447 2 224 161 286 75 Resp.
16 Nom. em. 1.31 454 454 228 165 289 75 Resp.
17 Nom. em. 1.33 450 450 226 160 290 75 Resp.
18 Nom. em. 1.502 454 341 113 171 338 3 75 Appr.
19 Nom. em. 1.35 457 452 5 227 163 289 75 Resp.
20 Nom. em. 1.36, 1.37 458 455 3 228 70 385 75 Resp.
21 Nom. em. 1.38, 1.39, 1.40 459 456 3 229 66 390 75 Resp.
22 Nom. em. 1.41 454 424 30 213 415 9 75 Appr.
23 Nom. em. 1.43 454 451 3 226 177 274 75 Resp.
24 Nom. em. 1.47 459 371 88 186 93 278 75 Resp.
25 Nom. em. 1.48 455 453 2 227 163 290 75 Resp.
26 Nom. em. 1.53 454 454 228 165 289 75 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 1.503 457 349 108 175 348 1 75 Appr.
28 Nom. articolo 1 456 369 87 185 368 1 74 Appr.
29 Nom. articolo agg. 1.01 453 451 2 226 181 270 74 Resp.
30 Nom. em. 2.1 445 353 92 177 55 298 74 Resp.
31 Nom. em. 2.6 444 442 2 222 160 282 74 Resp.
32 Nom. em. 2.8 439 437 2 219 154 283 74 Resp.
33 Nom. em. 2.9 415 414 1 208 152 262 75 Resp.
34 Nom. em. 2.21 446 442 4 222 158 284 74 Resp.
35 Nom. em. 2.25 442 440 2 221 162 278 74 Resp.
36 Nom. em. 2.26 443 441 2 221 66 375 74 Resp.
37 Nom. em. 2.29 444 441 3 221 66 375 74 Resp.
38 Nom. em. 2.32 450 439 11 220 153 286 74 Resp.
39 Nom. em. 2.38, 2.39 448 445 3 223 162 283 74 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 2.42 444 443 1 222 163 280 74 Resp.
41 Nom. em. 2.43 450 449 1 225 67 382 74 Resp.
42 Nom. em. 2.52 451 444 7 223 133 311 74 Resp.
43 Nom. em. 2.54 446 445 1 223 147 298 74 Resp.
44 Nom. em. 2.58 448 374 74 188 67 307 74 Resp.
45 Nom. em. 2.59, 2.60 447 440 7 221 157 283 74 Resp.
46 Nom. em. 2.500 445 330 115 166 318 12 74 Appr.
47 Nom. em. 2.68 446 427 19 214 149 278 74 Resp.
48 Nom. articolo 2 445 388 57 195 294 94 74 Appr.
49 Nom. em. 3.1 432 375 57 188 103 272 75 Resp.
50 Nom. em. 3.2 440 433 7 217 155 278 74 Resp.
51 Nom. em. 3.3 437 413 24 207 139 274 74 Resp.
52 Nom. em. 3.4 434 433 1 217 162 271 74 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 3.8 435 368 67 185 22 346 74 Resp.
54 Nom. em. 3.10 439 435 4 218 57 378 74 Resp.
55 Nom. em. 3.11 442 441 1 221 157 284 74 Resp.
56 Nom. em. 3.12 443 442 1 222 98 344 74 Resp.
57 Nom. em. 3.13 429 425 4 213 133 292 74 Resp.
58 Nom. em. 3.17 440 407 33 204 117 290 74 Resp.
59 Nom. em. 3.19 436 388 48 195 112 276 74 Resp.
60 Nom. em. 3.21 422 381 41 191 103 278 74 Resp.
61 Nom. em. 3.500 417 282 135 142 273 9 74 Appr.
62 Nom. articolo 3 411 360 51 181 258 102 74 Appr.
63 Nom. em. 3-bis.1 393 343 50 172 88 255 74 Resp.
64 Nom. em. 3-bis.2 408 353 55 177 92 261 74 Resp.
65 Nom. em. 3-bis.3 407 361 46 181 101 260 74 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 3-bis.4 407 353 54 177 93 260 74 Resp.
67 Nom. em. 3-bis.6 rif. 420 374 46 188 276 98 74 Appr.
68 Nom. em. 3-bis.9 418 376 42 189 111 265 74 Resp.
69 Nom. articolo 3-bis 422 367 55 184 267 100 74 Appr.
70 Nom. em. 4.2 409 360 49 181 5 355 74 Resp.
71 Nom. em. 4.8 411 365 46 183 93 272 74 Resp.
72 Nom. em. 4.11 401 354 47 178 93 261 74 Resp.
73 Nom. em. 4.12 413 307 106 154 44 263 75 Resp.
74 Nom. em. 4.14 417 371 46 186 31 340 74 Resp.
75 Nom. articolo 4 422 371 51 186 274 97 74 Appr.
76 Nom. em. 5.4 411 383 28 192 128 255 74 Resp.
77 Nom. em. 5.5 416 385 31 193 121 264 74 Resp.
78 Nom. em. 5.6 417 305 112 153 38 267 74 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. em. 5.8 414 399 15 200 63 336 74 Resp.
80 Nom. em. 5.10 416 294 122 148 31 263 74 Resp.
81 Nom. em. 5.11 rif. 419 344 75 173 338 6 74 Appr.
82 Nom. em. 5.15 419 384 35 193 123 261 73 Resp.
83 Nom. em. 5.26 422 382 40 192 115 267 73 Resp.
84 Nom. articolo 5 422 350 72 176 268 82 73 Appr.
85 Nom. em. 6.8 382 359 23 180 101 258 73 Resp.
86 Nom. em. 6.14 386 354 32 178 99 255 73 Resp.
87 Nom. em. 6.17 399 382 17 192 22 360 73 Resp.
88 Nom. em. 6.29 396 378 18 190 123 255 73 Resp.
89 Nom. em. 6.32 401 389 12 195 67 322 73 Resp.
90 Nom. em. 6.35 403 399 4 200 138 261 73 Resp.
91 Nom. em. 6.36 403 401 2 201 137 264 73 Resp.
INDICE ELENCO N. 8 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 99)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. em. 6.38, 6.39 410 401 9 201 64 337 73 Resp.
93 Nom. em. 6.44 408 404 4 203 136 268 73 Resp.
94 Nom. em. 6.45 411 409 2 205 140 269 73 Resp.
95 Nom. em. 6.46 408 406 2 204 138 268 73 Resp.
96 Nom. em. 6.51 406 384 22 193 34 350 73 Resp.
97 Nom. em. 6.53 409 403 6 202 138 265 73 Resp.
98 Nom. em. 6.501 413 377 36 189 286 91 73 Appr.
99 Nom. em. 6.55 410 337 73 169 46 291 73 Resp.