Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 454 di venerdì 3 luglio 2015

Pag. 1

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

  La seduta comincia alle 9,30.

  CATERINA PES, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Michele Bordo, Burtone, Carnevali, Dambruoso, Di Lello, Fico, Manciulli, Pisicchio, Portas, Rampelli, Realacci, Rosato, Sani, Scotto, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente settantotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

  Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Svolgimento di una interpellanza urgente (ore 9,32).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza urgente.

(Chiarimenti in merito alla gestione dell'immobile di via De Gasperi n. 16 a Napoli adibito a sede dell'Agenzia delle entrate – n. 2-01009)

  PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Pesco ed altri n. 2-01009, concernente chiarimenti in merito alla gestione dell'immobile di via De Gasperi n.16 a Napoli adibito a sede dell'Agenzia delle entrate (Vedi l'allegato A – Interpellanza urgente).
  Chiedo al deputato Pesco se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

  DANIELE PESCO. Grazie, Presidente. Innanzitutto, ringrazio l'Assemblea e tutto il personale della Camera per aver convocato l'Aula giusto per la discussione di questa interpellanza che, tra l'altro, lo ricordo, doveva essere discussa due settimane fa e non so per quali ragioni, interne penso al Governo, anzi con certezza interne al Governo, non è stata discussa due settimane fa, ma la discutiamo solo oggi.
  Ebbene, questa interpellanza ha a che fare con gli immobili dell'Agenzia delle entrate e, nello specifico, l'ex Agenzia del territorio di Napoli. Perché ci siamo occupati di questo ? Perché la questione è molto importante, in quanto questo immobile, l'immobile di via De Gasperi, è entrato a far parte di quegli immobili destinati al Fondo immobili pubblici. La questione è molto importante perché anche la Corte dei conti si è occupata di questo Fondo immobili pubblici e ha notato diverse stranezze.Pag. 2
  Questo Fondo immobili pubblici praticamente è nato grazie a un decreto del 2001 voluto dall'ex Ministro Tremonti ed è stato fatto praticamente in partnership, a sua volta, con l'ex Ministro Siniscalco. In pratica è un grandissimo fondo, nel cui interno vi sono immobili pubblici, al fine della vendita di questi immobili e della cartolarizzazione, in quanto sappiamo benissimo che il nostro debito pubblico è alle stelle e bisogna trovare il modo per riuscire a ripianarlo e, secondo questi Ministri e anche secondo l'orientamento dell'attuale Governo, bisogna assolutamente e a tutti i costi vendere gli immobili pubblici. Guarda caso, però, questi immobili pubblici, anche a detta della Corte dei conti, sono entrati a far parte di questo Fondo immobili pubblici con dei valori di mercato probabilmente più bassi del reale.
  Ma la cosa ancora più strana è che questi immobili praticamente devono essere utilizzati e devono essere presi in affitto dalle stesse amministrazioni pubbliche che li avevano prima dell'immissione nel FIP. In pratica, lo Stato o le amministrazioni pubbliche hanno degli immobili, li utilizzano, hanno versato questi immobili in questo Fondo, ma con una clausola che obbliga lo Stato a tenere in affitto questi immobili. In pratica, abbiamo immesso questi immobili a un valore di mercato più basso del reale e li stiamo affittando a dei canoni di affitto più alti del valore di mercato. Questo è sempre confermato dalla Corte dei conti.
  Che cosa vuol dire ? Che in soli dieci anni lo Stato sta perdendo tutto ciò che ha incassato dall'immissione di questi immobili nel Fondo, in dieci anni. Ma ci rendiamo conto ? È un'operazione conveniente per lo Stato il fatto che in dieci anni abbia praticamente ammortizzato ciò che ha guadagnato ? E adesso dovrà continuare comunque a spendere soldi per altri immobili per pagare l'affitto. Ed è un'operazione sana ? Secondo noi, no; secondo la Corte dei conti, visti i dubbi che ha sollevato, penso proprio di no; eppure si continua su questa strada anche perché, sempre il Ministero dell'economia e delle finanze, sta portando avanti un altro programma che si chiama Invimit; si tratta di un'altra società di Stato, che praticamente è già in piedi da diversi anni e non ha ancora fatto nulla, se non molti studi ben pagati.
  Ebbene, è di pochi mesi fa, l'annuncio di Invimit sulla predisposizione di altri quattro fondi immobiliari, che tra l'altro fanno concorrenza ai fondi di Cassa depositi e prestiti, sempre riferiti agli immobili, perché anche Cassa depositi e prestiti – ricordiamolo – è per l'80 per cento dello Stato, fortunatamente ancora dello Stato. Ebbene, anche Cassa depositi e prestiti ha in piedi un programma di acquisto di immobili di enti pubblici per valorizzarli, quindi abbiamo uno Stato che fa praticamente concorrenza a se stesso su operazioni che alla fine non portano a nulla, se non a gravare le spese dello Stato.
  In tutto questo c'entra anche Napoli, perché l'immobile del catasto, sede storica del catasto, viene inserito in questo fondo. In pratica, è entrato a far parte di questo fondo per un valore di circa 3 milioni di euro e viene affittato per nove anni, sempre dal catasto, con un canone di un milione di euro l'anno. Come vedete, i conti parlano: praticamente, in nove o dieci anni si è ripagato il valore dell'immobile.
  Innanzitutto, una clausola prevede che lo Stato, per almeno 18 anni, debba affittare questi stabili. Quindi, adesso il catasto è obbligato, visto che non ha rinnovato il contratto di affitto, a lasciare lo stabile e, comunque, un'altra amministrazione pubblica dovrà comunque pagare questo lauto canone.
  Ebbene, qual è la cosa particolare ? La cosa particolare è che, comunque, a luglio dell'anno scorso è stata avviata una procedura, un'indagine pubblica per trovare un immobile dove far alloggiare i dipendenti o, comunque, per riuscire a dare un servizio ai cittadini. Questa indagine pubblica è stata diffusa dal direttore regionale dell'epoca.Pag. 3
  Fatto sta che sappiamo che, in questi ultimi anni, proprio nell'Agenzia regionale campana delle entrate sono successi diversi scandali, diversi arresti e diverse indagini legati proprio ai direttori regionali dell'Agenzia delle entrate. Ebbene, a dicembre, in autotutela, quell'indagine per la ricerca degli immobili da destinare a sede del catasto, in pratica, viene annullata e viene tutto insabbiato.
  Ci si chiede: come mai viene tutto insabbiato ? I lavoratori avevano bisogno di una sede, i cittadini avevano bisogno di uffici presso i quali recarsi per i servizi catastali, il contratto non è stato rinnovato. Ci si chiede: come mai tutta questa indagine è finita nel nulla ? Probabilmente perché vi sono legami con gli arresti e con le indagini in corso riferite agli ex dirigenti dell'Agenzia delle entrate ? Tra l'altro, si tratta di due dirigenti. La cosa lascia tutti un po’ straniti.
  Quindi, ci aspettiamo veramente che comunque le indagini proseguano e, magari, tengano conto anche di questo, del fatto che non si sa nulla sul perché questa indagine sia stata annullata in autotutela. Fatto sta che tutto questo avviene comunque anche durante un altro fatto molto importante legato alla questione dei dirigenti dell'Agenzia delle entrate.
  Sappiamo benissimo della sentenza n. 37 del 2015, con la quale molti dirigenti, quasi un migliaio di dirigenti, dell'Agenzia delle entrate sono stati dichiarati illegittimi. Ebbene, sempre l'Agenzia delle entrate a Napoli, ex Agenzia del territorio, aveva un altro immobile in via Montedonzelli. Questo immobile, praticamente, è stato sottoutilizzato per moltissimi anni. Guarda caso, molti uffici dirigenziali avevano proprio sede in via Montedonzelli.
  Noi ci chiediamo: ma perché è stato preso in affitto questo immobile ed è stato sottoutilizzato per così tanti anni ? Perché ? Tra l'altro, la capienza di questo immobile è molto più ampia. E sapete che cosa documenta e che cosa conferma questo fatto ? Il fatto che, alla fine, come immobile, è stato utilizzato proprio l'immobile di via Montedonzelli per dare ospitalità a lavoratori e cittadini per lo svolgimento di servizi catastali. Proprio in via Montedonzelli è stata trasferita buona parte degli uffici che trovavano spazio in via De Gasperi.
  Quindi, per molti anni è stato praticamente sottoutilizzato uno stabile a spese dell'amministrazione pubblica, e questa è un'altra cosa strana. Quindi, abbiamo già uno sperpero di soldi legato al FIP; non basta, abbiamo un altro sperpero di soldi legato al fatto che esistevano delle sedi praticamente sottoutilizzate.
  Tutto questo si lega, comunque, alla questione dei dirigenti illegittimi. Il fatto è che adesso è stato praticamente rifatto l'organigramma dell'ex Agenzia del territorio di Napoli: in pratica, gli ex dirigenti, alla fine, praticamente ci sono ancora, sono lavoratori dell'Agenzia delle entrate, e, stranamente, all'interno di questo organigramma, queste persone – contro le quali non ho nulla, veramente, di personale, anzi, però ricevo delle segnalazioni e quindi è giusto testimoniarlo – rivestono sempre compiti di alta responsabilità all'interno dell'Agenzia delle entrate.
  La cosa ci lascia, veramente, un pochino basiti, in quanto la sentenza è chiara: il conferimento di incarichi dirigenziali senza l'avvenuto concorso è un conferimento illegittimo. Quindi, fa strano che queste persone (avviene a Napoli, ma avverrà praticamente in molte parti d'Italia) continuino, comunque, ad avere compiti di altissima responsabilità; la cosa ci lascia veramente un po’ straniti.
  Quindi, vorremmo veramente che l'Agenzia delle entrate, ma anche il Ministero, facciano il possibile affinché proprio in questi mesi, che sono mesi un po’ particolari (c’è stata la sentenza, c’è stato il decreto legislativo che riordina l'Agenzia delle entrate), ci sia un forte presidio affinché le conseguenze della sentenza n. 37 del 2015 non vengano aggirate, perché altrimenti, allora, anche la Consulta, che sarebbe l'organo costituzionale più alto, che può decidere quando una legge è costituzionale o no, verrebbe aggirata. Questa è una cosa che ai cittadini darebbe molto, molto fastidio.Pag. 4
  Quindi, noi chiediamo veramente al Ministero di far luce su quello che sta accadendo in tutte le amministrazioni dell'Agenzia delle entrate sulla questione della dirigenza. Chiediamo, soprattutto, sui vari immobili se effettivamente il valore di mercato che è stato attribuito nel FIP sia un valore corretto e se l'affitto sia stato pagato a un valore corretto o se sia un affitto troppo alto. Chiediamo di far luce su cosa è successo e sul perché è stata annullata l'indagine sugli immobili. Perché non è stato trovato un altro immobile per dare spazio agli uffici ?
  Chiediamo poi, veramente, di fare più attenzione possibile su quello che sta avvenendo per la dirigenza all'interno dell'Agenzia delle entrate.

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Enrico Zanetti, ha facoltà di rispondere.

  ENRICO ZANETTI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Grazie, Presidente. L'immobile oggetto dell'interpellanza sito in Napoli, via De Gasperi, civici nn. 16/18, rientra tra quelli oggetto dell'operazione di dismissione immobiliare a favore del Fondo immobili pubblici e detto immobile è stato individuato con decreto dell'Agenzia del demanio del 17 settembre 2004, e apportato al Fondo con decreto ministeriale del 23 dicembre 2004.
  Il valore di mercato dell'immobile, in base alla valutazione effettuata dall'esperto indipendente, all'epoca dell'operazione, è stato stabilito in 12.500.000 euro. L'immobile risulta in uso all'Agenzia del demanio e all'Agenzia delle entrate, ex Agenzia del territorio, per un canone complessivo annuo pari a 1.007.833,82 euro ed è ancora di proprietà del Fondo immobili pubblici.
  I canoni dell'intero compendio immobiliare FIP sono stati determinati ai sensi dell'articolo 3 del decreto ministeriale 24 dicembre 2004, sulla base di parametri di mercato e periodicamente rivalutati in base sia alle variazioni ISTAT, sia a motivi legati alla gestione.
  L'Agenzia del demanio ha esercitato il diritto di recesso previsto contrattualmente dall'articolo 4.7 del contratto di locazione relativamente all'immobile ubicato in via De Gasperi n. 16, su richiesta dell'ex Agenzia dei territorio del dicembre 2010. La dismissione rientrava in un più ampio progetto che prevedeva la riunificazione di tutti gli uffici di Napoli in un'unica sede offerta dall'Agenzia del demanio, denominata «ex Convento di Sant'Eframo». La realizzazione del progetto non è stata più possibile a causa dell'onerosità degli interventi di ristrutturazione e in seguito alla successiva integrazione dell'Agenzia del territorio nell'Agenzia delle entrate, che ha modificato le esigenze allocative. Nel 2012 l'ex Agenzia del territorio ha avviato una ricerca di mercato, conclusasi senza esito. Nel corso del 2014 è stata esperita una nuova indagine di mercato per l'individuazione di un nuovo immobile, successivamente revocata in seguito alla rielaborazione del Piano di riorganizzazione logistica degli uffici di Napoli, dovuta all'impossibilità di rilasciare la caserma «Bianchini» di piazza Duca degli Abruzzi.
  Si fa presente che il progetto di razionalizzazione della città di Napoli, predisposto ai sensi dell'articolo 24, comma 2, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, è quello di trasferire il personale dell'ufficio provinciale di via De Gasperi (per un totale, sostanzialmente, di 181 unità lavorative) presso la sede della direzione regionale in via Diaz.
  Quest'ultimo immobile, tuttavia, necessita di importanti interventi di ristrutturazione e messa a norma, la cui realizzazione non appare compatibile con la stringente tempistica di rilascio della sede di Via De Gasperi, previsto per il 30 giugno 2015, termine decorso il quale verrebbe applicata una penale pari al 50 per cento del canone di locazione.
  Nelle more dell'esecuzione dei lavori, si ipotizza pertanto il trasferimento temporaneo presso l'attuale sede dell'ufficio territoriale di Napoli 2 di Via Montedonzelli. Al fine di garantire la contemporanea presenza dei due uffici, circa 110 unità dell'ufficio provinciale verranno trasferite a Via Montedonzelli (con contestuale trasferimento Pag. 5presso la sede di via Diaz di due team di controllo delocalizzati) e le ulteriori 60 unità, invece, direttamente presso la sede di via Diaz (10 unità vengono trasferite presso cinque uffici territoriali della provincia di Napoli).
  L'Agenzia delle entrate precisa che il quartiere di Napoli Vomero-Arenella, ove è ubicata la sede di Montedonzelli, è tra quelli più adeguatamente serviti dai mezzi pubblici (3 funicolari, 4 fermate della metropolitana e numerosi autobus) e non in serie difficoltà a livello di trasporti pubblici e accessibilità al traffico veicolare, come invece era presentato nell'istanza. Sono inoltre presenti quattro svincoli della tangenziale. Per finire, l'ufficio è provvisto di parcheggio coperto per parte dei dipendenti e di fronte all'ingresso dello stesso vi è un parcheggio per l'utenza.
  Per quanto concerne la locazione passiva dell'immobile ubicato in Via Montedonzelli, 16, si fa presente che il contratto è stato stipulato in data 3 marzo 2003, con decorrenza dalla presa in consegna avvenuta in data 9 febbraio 2005. I dipendenti collocati non erano 40, ma circa 180. Negli ultimi anni, con l'attivazione delle direzioni provinciali, l'ufficio ha gradualmente ridotto l'organico.
  In ogni caso, la sede di Via Montedonzelli verrà rilasciata alla scadenza naturale del contratto, a febbraio 2017, quando l'ufficio provinciale, ultimati i lavori, potrà essere allocato nella definitiva sede di via Diaz. Nel frattempo, verrà avviata, previa verifica della disponibilità di immobili demaniali FIP di enti territoriali, una pubblica ricerca di mercato finalizzata al reperimento di una struttura dimensionata alle effettive necessità dell'ufficio territoriale di Napoli 2.
  Si rappresenta che il comune di Napoli, in occasione della comunicazione riguardante il trasferimento in tale sede dell'ufficio provinciale del territorio, è stato già informato circa l'esigenza di poter disporre di locali di proprietà comunale per poter allocare in futuro l'ufficio territoriale di Napoli 2, a seguito del rilascio della sede di Via Montedonzelli.
  Nel corso degli anni sono state intraprese iniziative tese alla razionalizzazione degli spazi in uso. In primo luogo, in data 6 febbraio 2012, è stata espletata un'indagine di mercato finalizzata al reperimento di un immobile, di dimensioni più adeguate, da adibire a sede dell'ufficio territoriale di Napoli 2. L'unica proposta di locazione pervenuta, riferita ad un immobile sito in via Pigna, non è stata ritenuta idonea dalla commissione di valutazione appositamente costituita.
  Le proposte di razionalizzazione degli spazi inoltrate alla proprietà dell'immobile hanno avuto esito negativo, in considerazione della difficoltà tecnico-logistica della separazione degli ambienti e dell'onerosità degli interventi necessari alla sua realizzazione.
  L'Agenzia rappresenta, infine, che la realizzazione della complessiva attività di razionalizzazione avviata per la città di Napoli determinerà risparmi in termini di canoni di locazione di oltre 2 milioni di euro, in seguito al rilascio delle sedi del centro direzionale di Via De Gasperi, di Via Montedonzelli, di Via Stefano Barbato e di Via Sant'Arcangelo a Baiano, oltre alla riduzione dei relativi oneri di gestione, garantendo, altresì, un consistente efficientamento in termini organizzativi. Più in generale, va poi messo in evidenza che l'Agenzia si sta da tempo impegnando per una sempre più massiccia e capillare diffusione dei servizi telematici, che in tempi brevi dovranno diventare l'unico canale di contatto per la maggior parte degli adempimenti fiscali: ciò eviterà a contribuenti e professionisti la necessità di doversi recare fisicamente in ufficio, con i connessi disagi. Proprio con riferimento agli uffici provinciali-territorio, dal 1o giugno scorso le pratiche Docfa e Pregeo (che costituiscono la stragrande maggioranza delle pratiche trattate dai predetti uffici) possono essere presentate solo per via telematica.
  Gli onorevoli interpellanti, inoltre, richiamando la sentenza n. 37 del 2015, con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità delle norme di legge che consentivano di attribuire provvisoriamente Pag. 6incarichi dirigenziali a funzionari della terza area, chiedono poi se sia vero che a Napoli i predetti funzionari continuino ad occupare gli stessi uffici dirigenziali che occupavano da dirigenti e ad esplicare funzioni in carenza di legittimazione formale. Al riguardo, l'Agenzia riferisce che, a seguito della sentenza della Corte costituzionale, tutti gli incarichi dirigenziali già attribuiti a funzionari sono stati revocati con effetto immediato e la direzione degli uffici è stata attribuita ad interim ai pochi dirigenti di ruolo tuttora in servizio. Per assicurare il regolare andamento degli uffici, in molti casi i dirigenti hanno dovuto conferire deleghe di firma ai funzionari, tra i quali anche quelli revocati dai precedenti incarichi dirigenziali, mantenendo però tutti i poteri di gestione dell'ufficio.

  PRESIDENTE. Il deputato Pesco ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

  DANIELE PESCO. Grazie, Presidente. Diciamo che sono abbastanza insoddisfatto, ma non tanto per la risposta che ci ha dato il sottosegretario, quanto per una considerazione: si è confermato il fatto che la scelta di inserire questo immobile nel Fondo immobili pubblici si è rivelata sbagliata sin dall'inizio, perché, se in meno di dieci anni, lo Stato ha già ammortizzato il guadagno ottenuto dalla cessione di questo immobile ci fa capire praticamente che la cartolarizzazione degli immobili pubblici è stata un bluff sin dall'inizio e continua ad essere tale.
  Tra l'altro, sappiamo che la gestione degli spazi e del personale dell'Agenzia delle entrate, ma anche di Equitalia manifesta luci ed ombre in ogni ambito. Ad esempio, non possiamo non ricordare che in Equitalia, solo da poco tempo, è stato destituito il capo dell'audit, mi sembra tale Giuseppe Del Vecchio, che, tra l'altro, fu arrestato per fatti legati a corruzione. Questo in pratica ci fa capire come nell'Amministrazione che si occupa del gettito erariale, quindi sia l'Agenzia delle entrate ed Equitalia, ci siano delle cose che, secondo noi, non sono del tutto limpide. Anche tutte le questioni legate agli ex direttori regionali dell'Agenzia delle entrate campana ci fanno capire come purtroppo fatti di corruzione e di malagestione si susseguono. Nella risposta ci viene detto che gli ex dirigenti legittimi a Napoli hanno avuto delle deleghe di firme; in realtà, basta andare a vedere il nuovo organigramma per capire che queste persone rivestono comunque delle posizioni di responsabilità. Vi è proprio indicato che il loro compito è svolto in stretto contatto con il dirigente. Ci può stare, però capiamo benissimo che sono soluzioni palliative per fare in modo che le persone che hanno comunque gestito il personale in passato continuano a farlo. Pur non avendo niente di personale contro queste persone ho qualcosa di veramente personale da cittadino contro la gestione complessiva di tutto l'apparato riferito all'accertamento e alla riscossione. Capiamo veramente che c’è qualcosa che non va.
  In più, se andiamo a vedere il FIP, si capisce che, anche in questo caso, ci sono molte cose che non vanno, ci sono stati arresti per questioni legate comunque sempre alle quote FIP, che hanno avuto a che fare con i Fondi previdenziali dei giornalisti, di altri professionisti. Insomma, questa gestione degli immobili pubblici passata al privato ci ha fatto capire che le cose sono state gestite male, a danno dei cittadini e purtroppo questa malagestione continua imperterrita e di questo siamo molto, molto, molto preoccupati. I cittadini, però, devono essere onesti, prima di tutto con se stessi, devono imparare a denunciare, devono imparare innanzitutto ad aprire gli occhi e, soprattutto, a fare arrivare alle istituzioni tutte le criticità che stanno riscontrando. Quindi, sia i cittadini utenti sia i lavoratori nel momento in cui vedono che c’è qualcosa che non va devono assolutamente denunciare. Purtroppo, in Italia abbiamo una normativa sul cosiddetto whistleblowing che fa ancora acqua da tutte le Pag. 7parti. Il lavoratore purtroppo non si sente tutelato, ha paura a denunciare e quindi la malagestione continua imperterrita anche per questo, perché la politica del «cane da guardia» è assente in Italia e, quindi, tutti si sentono legittimati a fare quello che vogliono. È questo il caso come dicevo prima del capo audit di Equitalia; ebbene, la gente si sentiva legittimata. In quel caso erano gli automezzi della prefettura di Milano ad essere utilizzati a piacimento in modo privatistico, venivano concessi passaggi a questo o quell'amico, ed è una cosa vergognosa !
  Ci rendiamo conto che stiamo andando sempre più verso una gestione così come viene delle cose pubbliche e questo non va bene ! Ora sappiamo benissimo che il Governo ha appena fatto un decreto legislativo sulla gestione della dirigenza pubblica per quanto concerne l'Agenzia delle entrate, quindi a seguito della sentenza, che noi stiamo studiando in modo approfondito.
  Speriamo che non vi siano privilegi per queste persone; alla fine, magari hanno anche gestito bene questi dirigenti definiti illegittimi, tuttavia abbiamo seri dubbi poiché, se quel compito lo hanno avuto in modo illegittimo, sinceramente, non dovrebbero essere privilegiati rispetto ad altri. Purtroppo, anche su questo aspetto ci accorgiamo che il fatto di avere avuto esperienza come dirigente, dalle carte lo vediamo, può consentire a queste persone di avere dei vantaggi rispetto agli altri e questo non è giusto.
  Presidente, non aggiungo altro, ma, sulla questione del Fondo immobili pubblici, ci riserviamo di presentare altre interpellanze perché, secondo noi, vi sono veramente dei gravi danni erariali per lo Stato; andremo avanti anche su Invimit; sappiamo di consulenze che sono state date veramente a destra e a manca, consulenze costose che ancora non hanno portato a nulla. Anche su tale questione presenteremo altre interpellanze. Chiediamo veramente un atto di responsabilità nella gestione della cosa pubblica.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza urgente all'ordine del giorno.

In morte dell'onorevole Alasia.

  PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Giovanni Alasia, già membro della Camera dei deputati nella IX legislatura.
  La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

Annunzio di una questione pregiudiziale.

  PRESIDENTE. Avverto che è stata presentata una questione pregiudiziale riferita al disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge recante misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile, n. 3201, che, come preannunciato ai gruppi, nei termini di cui all'articolo 96-bis, comma 3 del Regolamento, sarà iscritta all'ordine del giorno nella seduta di martedì 7 luglio, dopo il seguito dell'esame delle mozioni in materia di espropriazione della prima casa (Vedi l'allegato A – A.C. 3201).

Ordine del giorno della prossima seduta.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

  Lunedì 6 luglio 2015, alle 15,30:

  1. – Discussione sulle linee generali della proposta di legge:
   S. 344-359-1009-1073 – D'INIZIATIVA DEI SENATORI: DE POLI; RANUCCI; Pag. 8PADUA ed altri; ZANONI: Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie (Approvata, in un testo unificato, dalla 12a Commissione permanente del Senato) (C. 2985-A).
  e delle abbinate proposte di legge: BIONDELLI ed altri; FARAONE ed altri; ARGENTIN ed altri; CALABRÒ ed altri (C. 143-1167-2288-2819).
  — Relatrice: Binetti.
  2. – Discussione sulle linee generali della mozione Bergamini ed altri n. 1-00922 concernente iniziative di competenza in relazione alla vicenda della cooperativa «il Forteto».

  La seduta termina alle 10.

Pag. 9

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE N. 2819 ED ABB. E DEL DISEGNO DI LEGGE N. 2994-B

Pdl n. 2819 e abb. – Disturbi dello spettro autistico

Tempo complessivo: 13 ore e 30 minuti, di cui:
• discussione generale: 7 ore e 30 minuti;
• seguito dell'esame: 6 ore.

Discussione generale Seguito dell'esame
Relatore 20 minuti 10 minuti
Governo 20 minuti 10 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 10 minuti
Tempi tecnici 30 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 14 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 57 minuti (con il limite massimo di 7 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 5 ore e 26 minuti 4 ore e 3 minuti
 Partito Democratico 43 minuti 1 ora e 12 minuti
 MoVimento 5 Stelle 34 minuti 30 minuti
 Forza Italia – Popolo della
 Libertà – Berlusconi Presidente
33 minuti 26 minuti
 Area Popolare (NCD - UDC) 31 minuti 19 minuti
 Sinistra Ecologia Libertà 31 minuti 17 minuti
 Scelta civica per l'Italia 31 minuti 17 minuti
 Lega Nord e Autonomie – Lega
 dei Popoli – Noi con Salvini
31 minuti 16 minuti
 Per l'Italia – Centro Democratico 31 minuti 15 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazio nale 30 minuti 14 minuti
 Misto: 31 minuti 17 minuti
  Alternativa Libera 13 minuti 7 minuti
  Minoranze Linguistiche 7 minuti 4 minuti Pag. 10
  Partito Socialista Italiano (PSI)
  – Liberali per l'Italia (PLI)
6 minuti 3 minuti
  MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 5 minuti 3 minuti

Ddl n. 2994-B – Riforma del sistema nazionale di istruzione

Tempo complessivo: 22 ore, di cui:
• discussione generale: 8 ore;
• seguito dell'esame: 14 ore.

Discussione generale Seguito dell'esame
Relatore di maggioranza 15 minuti 30 minuti
Relatori di minoranza
(complessivamente)
30 minuti 30 minuti
Governo 20 minuti 30 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 20 minuti
Tempi tecnici 4 ore
Interventi a titolo personale 1 ora e 15 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 1 ora e 32 minuti (con il limite massimo di 11 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 5 ore e 30 minuti 6 ore e 38 minuti
 Partito Democratico 52 minuti 1 ora e 33 minuti
 MoVimento 5 Stelle 31 minuti 59 minuti
 Forza Italia – Popolo della
 Libertà – Berlusconi Presidente
31 minuti 50 minuti
 Area Popolare (NCD - UDC) 32 minuti 31 minuti
 Sinistra Ecologia Libertà 30 minuti 30 minuti
 Scelta civica per l'Italia 32 minuti 29 minuti
 Lega Nord e Autonomie – Lega
 dei Popoli – Noi con Salvini
30 minuti 27 minuti
 Per l'Italia – Centro Democratico 31 minuti 26 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazio nale 30 minuti 23 minuti
 Misto: 31 minuti 30 minuti
  Alternativa Libera 13 minuti 12 minuti Pag. 11
  Minoranze Linguistiche 7 minuti 7 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 6 minuti 6 minuti
  MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 5 minuti 5 minuti