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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 440 di giovedì 11 giugno 2015

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

  La seduta comincia alle 9,30.

  VALERIA VALENTE, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Bonafede, Caparini, Dambruoso, Dellai, Di Lello, Di Salvo, Gregorio Fontana, Galati, Garavini, Giancarlo Giorgetti, Gitti, Lauricella, Lupi, Pes, Gianluca Pini, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Rossomando, Scotto, Sereni e Tacconi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centouno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

  Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,40).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento. Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 10.

  La seduta, sospesa alle 9,40, è ripresa alle 10.

Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo italiano e l'Organizzazione mondiale della Sanità – Ufficio regionale per l'Europa – concernente l'Ufficio europeo OMS per gli investimenti in salute e per lo sviluppo, con Emendamento e con Allegati, fatto a Roma il 23 novembre 2012 (A.C. 2796-A).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge di ratifica n. 2796-A: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo italiano e l'Organizzazione mondiale della Sanità – Ufficio regionale per l'Europa – concernente l'Ufficio europeo OMS per gli investimenti in salute e per lo sviluppo, con Emendamento e con Allegati, fatto a Roma il 23 novembre 2012.
  Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce al resoconto stenografico della seduta del 10 giugno.

(Discussione sulle linee generali – A.C. 2796-A)

  PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
  Avverto, altresì, che la III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.Pag. 2
  Ha facoltà di intervenire il relatore, onorevole Fava.

  CLAUDIO FAVA, Relatore. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, l'Accordo tra il Governo italiano e l'Organizzazione mondiale della sanità rinnova un precedente Accordo, di durata decennale, intercorso, nel gennaio 2001, tra il Governo italiano – cofirmataria la regione Veneto – e l'Ufficio regionale europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità, la cui ratifica è stata autorizzata dalla legge 15 gennaio 2003, n. 12, che istituiva l'ufficio regionale dell'OMS, con sede a Venezia. Obiettivo del provvedimento è, quindi, consolidare questa scelta logistica, che valorizza e accresce il prestigio del nostro Paese.
  I compiti dell'Ufficio di Venezia dell'OMS si sono, peraltro, notevolmente ampliati con l'adozione del documento «Salute 2020» da parte dei 53 Stati europei aderenti all'Organizzazione mondiale della sanità, in occasione della LXII sessione del comitato regionale, che si è svolta a Malta nel 2012, e che definisce quattro aree primarie di azione politica, che andiamo rapidamente a vedere: la prima è investire in salute, attraverso un approccio mirato all'intero corso dell'esistenza, mirando all’empowerment delle persone; il secondo punto è affrontare le principali sfide sanitarie della regione europea nel campo delle malattie trasmissibili e non trasmissibili; il terzo punto è rafforzare i sistemi sanitari centrati sulla persona e potenziare le capacità di sanità pubblica nonché la preparazione, la sorveglianza e la risposta alle emergenze; infine, creare comunità in grado di rispondere alle sfide ambientali favorevoli alla salute. Ciò ha portato alla sottoscrizione dell'Accordo al nostro esame oggi per un ulteriore periodo iniziale di 5 anni, a partire dal 1o giugno 2013, ulteriormente rinnovabile per un periodo di 5 anni.
  L'Accordo si compone di 11 articoli, tra i quali menziono, in particolare, l'articolo 1, che disciplina la struttura organizzativa dell'Ufficio OMS di Venezia per quanto concerne la denominazione, la nomina del capo dell'Ufficio, il personale a regime di 12 unità. Viene anche previsto un liaison board di cui sono definiti il mandato, la composizione e la nomina. Il mandato è quello di esaminare, con cadenza almeno annuale, il profilo dell'Ufficio OMS di Venezia, le principali questioni di natura legale e relative all'accordo con le istituzioni ospitanti e ogni parere scientifico nel rispetto del piano di attività dell'Ufficio di Venezia.
  L'articolo 2, poi, delinea le principali aree di attività dell'Ufficio, consistenti prioritariamente all'attuazione delle previsioni del documento «Salute 2020», mentre l'articolo 3 regolamenta le strutture afferenti all'Ufficio di Venezia per quanto concerne la sede e gli obblighi legati a ipotesi di trasferimento di tale sede all'interno o all'esterno della regione Veneto.
  Passiamo, poi, all'articolo 8, che regolamenta i privilegi e le immunità internazionali dell'Ufficio dell'Organizzazione mondiale della sanità di Venezia, richiamando la Convenzione sui privilegi e le immunità delle agenzie specializzate e il relativo Allegato VII, che sono stati adottati dalla prima assemblea mondiale della sanità dell'OMS, il 17 luglio 1948, e alla quale il nostro Paese ha aderito il 30 agosto 1985.
  Il disegno di legge, oltre a contenere le consuete previsioni normative circa l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione, provvede alla copertura degli oneri finanziari relativi al contributo erogato dal Ministero della salute, che è pari a 540 mila euro annui, mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa recata dall'articolo 1, comma 1, lettera a), del decreto-legge n. 81 del 2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 138 del 2004, recante istituzione e funzionamento del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie.
  Segnalo che, in occasione dell'esame del provvedimento in sede consultiva presso la Commissione bilancio, il Governo ha fornito elementi di chiarimento, da cui si evince che la regione Veneto provvederà ai costi di locazione dell'Ufficio regionale Pag. 3per l'Europa, oltre che, al pari del Ministero della salute, ai costi operativi dello stesso Ufficio.
  Inoltre, l'utilizzo del personale, comandato ai sensi dell'articolo 4 del disegno di legge di ratifica e dall'articolo 5, paragrafo 3, dell'Accordo, non pregiudica la funzionalità amministrativa degli enti di provenienza. L'utilizzo del personale non stabile è subordinato al reperimento dei finanziamenti supplementari, di cui all'articolo 6, paragrafo 5, dell'Accordo.
  L'Italia dovrà corrispondere all'Ufficio regionale per l'Europa, come si legge nell'articolo 11 dell'Accordo, anche l'annualità relativa al 2014.
  Concludo, signor Presidente, auspicando una rapida approvazione del disegno di legge di ratifica, anche nell'ottica di rilanciare la collaborazione tra l'Italia e l'Organizzazione mondiale della sanità, dopo un momento critico, segnato dalla chiusura a Roma di un polo di eccellenza, come il Centro europeo per l'ambiente e la salute nel 2011 trasferito a Bonn, e anche per consolidare a sessanta anni dall'adesione italiana all'Organizzazione delle Nazioni Unite, la storica presenza delle Nazioni Unite anche a Venezia, caratterizzata, oltre che dall'Ufficio dell'OMS, dalla sede regionale dell'Unesco a Palazzo Zorzi.

  PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo, che vi rinuncia.
  È iscritto a parlare l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto a favore da parte di Forza Italia.

  PRESIDENTE. Questo lo facciamo dopo, nella fase delle dichiarazioni di voto. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
  Non vi sono stati sostanzialmente interventi, quindi non sono previste le repliche del relatore e del Governo.

(Esame degli articoli – A.C. 2796-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica (Vedi l'allegato A – A.C. 2796-A).
  Avverto che la V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A – A.C. 2796-A), che è in distribuzione.
  Poiché non sono stati presentati emendamenti, li porrò direttamente in votazione.
  Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 2796-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sorial, Luigi Gallo, Ruocco, Causin, Fantinati, Magorno, Pastorelli, Galperti, Basso, Pisano. Onorevole Piccolo, si affretti, la votazione è aperta da alcuni minuti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  299   
   Votanti  261   
   Astenuti   38   
   Maggioranza  131   
    Hanno votato  261.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Kronbichler ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A – A.C. 2796-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti. Pag. 4
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colleghi, vi pregherei di accelerare. Fregolent, Biasotti, Duranti... Hanno votato tutti ? No, quelli che sono in Aula, onorevole Palmieri; non possiamo aspettare venti minuti. Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  313   
   Votanti  272   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  137   
    Hanno votato  272.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (I deputati Kronbichler e Dallai hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A – A.C. 2796-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Marti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  318   
   Votanti  278   
   Astenuti   40   
   Maggioranza  140   
    Hanno votato  278.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Kronbichler ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 2796-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Placido, Patriarca, Dall'Osso, Luigi Gallo, Gutgeld, Dadone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  324   
   Votanti  283   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  142   
    Hanno votato  283.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 5 (Vedi l'allegato A – A.C. 2796-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capua, Dall'Osso, Bargero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  326   
   Votanti  286   
   Astenuti   40   
   Maggioranza  144   
    Hanno votato  286.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 2796-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.Pag. 5
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà. Onorevole Gigli, siamo qui per ascoltarla.

  GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Mi ha sconvolto per la rapidità, sono ancora con il ciclo notturno...
  Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge di ratifica dell'Accordo tra il Governo italiano e l'Organizzazione mondiale della sanità, fatto a Roma il 23 novembre 2012, concerne l'urgente rinnovo dell'Accordo istitutivo dell'Ufficio europeo dell'OMS per gli investimenti in salute e per lo sviluppo, con sede a Venezia.
  Questo Accordo istitutivo, firmato l'11 gennaio 2001 e successivamente ratificato con legge 15 gennaio 2003, n. 12, è entrato in vigore il 1o giugno 2003 e aveva una validità di dieci anni; pertanto, il termine era scaduto già dal 31 marzo 2013.
  Ricordo che i compiti dell'ufficio di Venezia dell'Organizzazione mondiale della sanità si sono ampliati in modo particolare dopo l'adozione del documento Salute 2020 da parte dei 53 Stati europei aderenti all'OMS nel corso della sessantaduesima sessione del comitato regionale tenutosi a Malta dal 10 al 13 settembre 2012. Il documento Salute 2020 ha evidenziato quattro aree principali di intervento. Primo, investire in salute attraverso un approccio mirato all'intero corso dell'esistenza, favorendo l’empowerment delle persone. Secondo, affrontare le principali sfide sanitarie della regione europea nel campo delle malattie trasmissibili e non trasmissibili. Terzo, rafforzare i sistemi sanitari incentrati sulla persona e potenziare le capacità di sanità pubblica, nonché la preparazione, la sorveglianza e la risposta alle emergenze. Quarto, creare comunità in grado di rispondere alle sfide e ambienti favorevoli alla salute.
  Tutto ciò ha portato alla sottoscrizione dell'Accordo che stiamo per ratificare per un ulteriore periodo iniziale di cinque anni, a partire dal 1o giugno 2013, ulteriormente rinnovabile per un periodo di cinque anni.
  Vorrei, inoltre, evidenziare le due funzioni principali dell'ufficio OMS: la somministrazione di servizi nel monitoraggio della salute dei cittadini e la collaborazione degli Stati. Questo ufficio rappresenta un elemento di rilievo del sistema delle istituzioni ONU presenti in Italia, contribuendo a conferire prestigio al nostro Paese, anche, auspicabilmente, in vista della candidatura dell'Italia al seggio non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2017-2018.
  È per queste ragioni, per le ragioni che ho cercato di evidenziare, che credo sia opportuno procedere ad una rapida conclusione dell'iter di approvazione di questo disegno di legge di ratifica e annunzio, pertanto, il voto favorevole del gruppo Per l'Italia – Centro Democratico.

  PRESIDENTE. Pregherei tutti di abbassare un pochino il tono della voce.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Intervengo solo per preannunziare il voto favorevole della Lega Nord su questo provvedimento e per chiedere di poter consegnare il testo dell'intervento per la pubblicazione in calce al resoconto stenografico (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Intervengo per esprimere una posizione favorevole su questo disegno di legge di ratifica, volendo però sottolineare tre aspetti, sia pure velocemente. Il primo, è che l'obiettivo che l'OMS torna a darsi per il 2020, è lo stesso obiettivo che si era dato nel 1978, quando ad Alma Ata, aveva fatto quel patto per la salute noto a tutti come «salute per tutti entro l'anno 2000». Ancora una volta noi torniamo a porci degli obiettivi che però hanno una dimensione, in qualche modo, talmente utopica per la mancanza stessa Pag. 6di strumenti chiaramente definiti e di strategie che siano concretamente formalizzate, da renderli semplicemente un auspicio.
  Il secondo aspetto interessante, però, di questo disegno di legge è che il tema non è più la malattia, l'uscire fuori dal solco della malattia, ma è quello di affrontare il tema in termini di qualità di vita, di salute positiva e, quindi, anche in termini di azioni positive. Quindi, si sommano due tipi di interventi, alcuni che hanno una chiara, evidente e determinata, capacità di contenere quelli che sono gli aspetti patologici che inflazionano un po’ la vita soprattutto in tante situazioni e in tante circostanze (ne ricordiamo, una per tutte, l'epidemia di ebola che soltanto questo inverno ci ha tenuto con il fiato sospeso), gli altri sono le azioni positive volte al miglioramento delle condizioni di vita. Il fatto che questa convenzione giri intorno al centro dell'OMS che si trova a Venezia e, quindi, in qualche modo, punti a rafforzare le competenze, a implementarne le risorse e anche a ridefinirne gli obiettivi, dovrebbe dare a tutti noi una capacità di intervenire nelle politiche dell'OMS, non solo in senso discendente, ma anche in senso propositivo e positivo.
  È quello che la classe scientifica e la classe medica in Italia possono fare ed è quello che, attraverso il centro di Venezia, dovrebbero fare sempre di più, anche per orientare delle scelte e in qualche modo per riuscire ad esprimere meglio e più pienamente, in tante situazioni, in tante circostanze e in tanti campi anche della medicina, il senso della dignità umana.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie Presidente. Intervengo per ribadire e preannunziare ancora una volta il voto a favore di Forza Italia su questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fedi. Ne ha facoltà.

  MARCO FEDI. Grazie Presidente. Le chiedo anche io, da prassi consolidata, l'autorizzazione a depositare il testo integrale della mia dichiarazione di voto, favorevole alla ratifica dell'Accordo per la sede europea dell'Organizzazione mondiale della sanità.
  Mi limiterò in questa sede a ricordare che è un importante Accordo per rinnovare questo impegno che vede in Italia, a Venezia, un'importante sede dell'Organizzazione mondiale della sanità che investe in salute e in sviluppo. Per questa ragione credo sia importante procedere rapidamente con la ratifica.
  I rilievi critici, che sono stati sollevati anche in sede di discussione di questo provvedimento in Commissione, sono riconducibili a due aspetti fondamentali, connessi alla valutazione sull'efficacia e sull'efficienza dell'ufficio e, soprattutto, per quanto riguarda gli impegni programmatici di questo ufficio. Noi abbiamo rilevato che questa discussione va misurata rispetto agli obiettivi del documento Salute 2020, che costituisce un importantissimo benchmark a livello di Nazioni Unite e di World health organization. La valutazione sulla spesa deve, pertanto, tenere conto sia degli obblighi internazionali che il nostro Paese ha assunto e dell'interesse più immediato dell'Italia che ospita sul proprio territorio importanti sedi di organismi internazionali.
  Per queste ragioni, Presidente, confermo il voto positivo, favorevole, del gruppo del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

Pag. 7

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale – A.C. 2796-A)

  PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
  (Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2796-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 2796-A, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Bolognesi, Lainati... Bolognesi ancora non riesce a votare... Basso, Tidei... ancora Basso... Ciprini... Caruso, Ciracì, Carfagna, Giuliani, Santanchè... no, chiedo scusa, Giammanco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo italiano e l'Organizzazione mondiale della Sanità – Ufficio regionale per l'Europa – concernente l'Ufficio europeo OMS per gli investimenti in salute e per lo sviluppo, con Emendamento e con Allegati, fatto a Roma il 23 novembre 2012» (2796-A):

   Presenti  349   
   Votanti  303   
   Astenuti   46   
   Maggioranza  152   
    Hanno votato  303.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e l'Ucraina, dall'altra, fatto a Bruxelles il 27 giugno 2014 (A.C. 3053-A) (ore 10,25).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di ratifica n. 3053-A: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e l'Ucraina, dall'altra, fatto a Bruxelles il 27 giugno 2014.
  Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce al resoconto stenografico della seduta del 10 giugno 2015.

(Discussione sulle linee generali – A.C. 3053-A)

  PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
  Avverto che la III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.
  Ha facoltà di intervenire il relatore, Chaouki.

  KHALID CHAOUKI, Relatore. Signor Presidente, colleghi, la Commissione affari esteri sta svolgendo in questi giorni un importante approfondimento su un documento di consultazione della Commissione europea dell'Alto Rappresentante Mogherini sulle prospettive della politica di vicinato dell'Unione europea, anche del partenariato orientale; l'Ucraina costituisce uno dei partner chiave di questo partenariato che sorge dalla necessità di stimolare nei sei partner orientali, Ucraina, Bielorussia, Moldova, Armenia, Georgia e Azerbaigian, processi di avvicinamento all'Unione europea secondo le ambizioni e le specificità di ognuno. Gli accordi di associazione come quello al nostro esame sono funzionali al conseguimento di tali obiettivi e si inseriscono in un percorso negoziale Pag. 8che, superando l'approccio di mera cooperazione, punta alla realizzazione di una graduale associazione politica e integrazione economica. L'Accordo in esame si basa sulla condivisione di valori e principi quali la democrazia e il rispetto dei diritti umani e le libertà fondamentali, su una più forte cooperazione in materia di politica estera e di sicurezza, sulla creazione di un'area di libero scambio ampia e approfondita, sulla creazione di uno spazio comune di giustizia, libertà e sicurezza e sulla cooperazione in numerosi settori di importanza strategica. Le relazioni tra l'Unione europea e Kiev, regolate da un accordo di partenariato e cooperazione in vigore dal 1998, hanno conosciuto una svolta significativa al vertice di Parigi del luglio 2008 quando si è chiaramente delineato un orientamento condiviso a sostenere la transizione di Kiev verso la democrazia e l'economia di mercato. La definizione del partenariato orientale l'anno successivo confermava questo approccio collaborativo. Nel frattempo i rapporti tra Kiev e Bruxelles acquisivano un'assoluta centralità nell'agenda politica Ucraina fino a diventare la principale faglia di frattura del sistema politico del Paese. Alla luce di quella che è stata giustamente definita la crisi più pericolosa vissuta in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale, iniziata alla fine del 2013 con i drammatici avvenimenti dell'Euromaidan e a seguito degli eventi succedutisi a partire dallo scorso febbraio e dell'illegittima annessione russa della Crimea, nel quadro del sostegno dell'Unione europea all'unità, sovranità, indipendenza e integrità territoriale dell'Ucraina, si è deciso di procedere subito alla firma dei titoli politici dell'Accordo avvenuta a Bruxelles il 21 marzo 2014. I rimanenti titoli sono stati quindi firmati dopo le elezioni presidenziali in Ucraina, sempre a Bruxelles, il 27 giugno 2014. Inoltre le azioni di sostegno economico all'Ucraina in tale frangente di crisi: nell'aprile scorso l'Unione europea ha deciso di introdurre delle misure commerciali autonome unilaterali in favore dell'Ucraina volte di fatto ad anticipare l'attuazione della componente tariffaria dell'area di libero scambio.
  Il 16 settembre l'Accordo è stato ratificato dal Parlamento ucraino e dal Parlamento europeo ma, tenendo conto delle esigenze rappresentate da parte di Kiev, l'avvio dell'applicazione provvisoria delle disposizioni di competenza esclusiva dell'Unione europea è stato posticipato al 1o gennaio 2016 per quanto concerne le disposizioni del titolo IV (misure commerciali), a seguito dell'incontro tra l'Unione europea, l'Ucraina e la Russia del 12 settembre scorso, nel quadro del dialogo con Mosca, volto ad affrontarne le preoccupazioni relative all'attuazione. È peraltro di alcuni giorni fa la notizia riferita dalla commissaria europea al commercio, Cecilia Malmströem, che Mosca ha lasciato cadere la richiesta di far ulteriormente slittare l'accordo di libero scambio che pertanto entra in vigore il prossimo 1o gennaio.
  L'Accordo al nostro esame prevede l'approfondimento dei rapporti politici ed economici tra l'Unione europea e l'Ucraina in vista di una graduale integrazione del Paese nel mercato interno dell'Unione.
  Il testo prevede una più stretta cooperazione in materia di dialogo politico, di diritti umani e libertà fondamentali, giustizia, sicurezza, sviluppo sostenibile, finanza pubblica, stabilità macroeconomica, affari sociali, energia, inclusa la tematica nucleare e rafforzamento strutturale delle istituzioni amministrative che devono garantire l'effettivo e l'efficace funzionamento dell'Accordo stesso.
  Mi preme sottolineare, Presidente, che l'attuazione della cooperazione nei settori identificati dall'Accordo non richiede cofinanziamenti aggiuntivi da parte degli Stati membri, mentre l'onere finanziario derivante dall'implementazione amministrativa dell'intesa è pari a meno di 10 mila euro a decorrere dall'anno 2016.
  Nel corso dell'esame in sede consultiva, svoltosi presso tutte le Commissioni e conclusosi in modo favorevole, sono emersi profili di notevole interesse.Pag. 9
  La Commissione difesa ha valorizzato le disposizioni di cui al titolo II riguardanti le tematiche del dialogo politico e delle riforme, dell'associazione politica, della cooperazione e della convergenza in materia di politica estera e di sicurezza. Si tratta di disposizioni che trattano il rafforzamento della collaborazione per la stabilità regionale nonché per la prevenzione dei conflitti, la gestione delle crisi e la cooperazione in ambito tecnologico militare. In particolare, è da segnalare l'articolo 11 secondo cui le parti convergono di cooperare e di contribuire alla lotta contro la proliferazione di armi di distruzione di massa, anche mediante l'adozione delle misure necessarie per la firma e la ratifica di tutti gli strumenti internazionali e il miglioramento del sistema dei controlli nazionali all'esportazione.

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  KHALID CHAOUKI, Relatore. Vi è poi la segnalazione fatta dalla Commissione bilancio secondo cui l'accordo in termini assoluti dovrebbe far crescere significativamente le esportazioni europee verso l'Ucraina. Appare di interesse, poi, l'impatto che l'accordo potrà avere sui settori dei trasporti avendo come finalità lo sviluppo dei sistemi di trasporto sostenibili...

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Chaouki.

  KHALID CHAOUKI, Relatore. Mi avvio a concludere, signor Presidente, dicendo che tutto ciò ha una valenza straordinaria politica in questo momento particolare. La società ucraina ha pagato un durissimo prezzo per le sue aspirazioni europee subendo un'occupazione territoriale da parte della Russia e assistendo a un progressivo deterioramento delle condizioni da parte della Russia. Quindi, riteniamo che con questa ratifica l'Unione europea e i suoi Stati membri possano fornire un importante sostegno alla scelta europea di Kiev.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo rinunzia al suo intervento.
  Non essendovi iscritti a parlare dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali, avvertendo che non si darà luogo alle repliche.

(Esame degli articoli – A.C. 3053-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica nel testo della Commissione.
  Avverto che la V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A – A.C. 3053-A), che è in distribuzione.
  Poiché non sono stati presentati emendamenti li porrò direttamente in votazione.
  Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 3053-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vi pregherei di accelerare nel raggiungimento delle vostre postazioni e nelle operazioni di voto... Di Lello, Giuliani, Ferraresi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  350   
   Votanti  323   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato  265    
    Hanno votato no  58.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A – A.C. 3053-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.Pag. 10
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Rizzetto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  346   
   Votanti  321   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  161   
    Hanno votato  265    
    Hanno votato no  56.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A – A.C. 3053-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Girolamo, Bolognesi, Cozzolino, Fanucci, Fratoianni, Paola Bragantini, Maietta, Fossati, Baroni, Valeria Valente, Vitelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  368   
   Votanti  341   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato  279    
    Hanno votato no  62.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 3053-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Ciracì.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  364   
   Votanti  337   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  169   
    Hanno votato  275    
    Hanno votato no  62.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Pellegrino ha segnalato che non è riuscita a votare, i deputati Oliverio e Minnucci hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 3053-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà.

  GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Vorrei chiedere che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. È autorizzato, onorevole Gigli, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario della Lega Nord a questa ratifica, in quanto vogliamo stigmatizzare una scelta, dal nostro punto di vista, tempisticamente sbagliata, che ha il forte sapore della provocazione politica, giacché si è voluto calendarizzare l'esame dell'Accordo proprio mentre il nostro Paese veniva visitato dal Presidente della Federazione russa.
  Ci rendiamo conto che, alla fine, questo Accordo sarebbe dovuto comunque giungere in quest'Assemblea come gli altri, ma Pag. 11portarlo qui mentre si fa pubblicamente professione di voler distendere gli animi non avrà certamente contribuito a sfatare quell'aura di doppiezza che viene spesso associata alla nostra condotta politica in campo internazionale.
  Il segnale che noi oggi daremo qui potrebbe, infatti, essere interpretato dagli interlocutori russi del nostro Governo come un segnale di ostilità, complicando ulteriormente il tentativo di ricucire, che a parole ci staremmo incaricando di svolgere.
  Noi pensiamo, invece, che occorra una distensione e che ulteriori provocazioni non servano a nulla, salvo a complicare l'attività dei nostri esportatori, che con il loro sacrificio e la loro dedizione al lavoro contribuiscono non poco a tenere ancora a galla il nostro Paese.
  Siamo, inoltre, anche preoccupati per i costi diretti che questa operazione potrà avere sull'economia europea e quella italiana in particolare, considerate le condizioni precarie in cui si trovano le finanze ucraine e l'apparato produttivo di quel Paese. Per queste motivazioni, la Lega Nord voterà contro questa ratifica.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, Presidente. Nel novembre 2013 l'Ucraina aveva deciso di sospendere la firma dell'accordo di associazione all'Unione europea, per evitare di mettere a repentaglio i rapporti con Mosca. Era l'Ucraina di Yanukovich, era l'Ucraina filorussa. Quella decisione accese le polveri in piazza Maidan, produsse una rivolta molto forte, che portò, anche nel sangue, a cacciare a furore di popolo quel Governo.
   Il Premier italiano di allora, Enrico Letta, commentava la situazione affermando che con l'Ucraina si deve creare un meccanismo che non ponga un'alternativa tra Unione europea e Russia, altrimenti il problema diventerà oggettivo e si aggraverà.
  Purtroppo, ancora oggi sappiamo che la situazione, la fragilità del quadro politico ucraino, la difficoltà per quelle istituzioni di produrre una transizione democratica compiuta è ancora molto significativa. Purtroppo sappiamo anche i costi umani e civili che una guerra prodotta lì ha portato, e, quindi, noi pensiamo – lo abbiamo sostenuto in tutte le sedi nel corso degli ultimi mesi, anche quando questo Parlamento ha votato risoluzioni – che la posizione dell'Italia debba essere una posizione che aiuti il processo di riconciliazione nazionale.
  Pensavamo, e pensiamo tuttora, che l'Ucraina debba avere un ruolo di cerniera, non debba essere la faglia sempre più profonda che si scava tra una parte dell'Oriente e l'Europa. L'Europa dovrebbe facilitare questo e, invece, i rischi che vediamo, alcuni colleghi lo hanno sottolineato, nel rapporto anche con la Russia – abbiamo visto oggi importanti incontri e le importanti dichiarazioni fatte dal Presidente del Consiglio ieri dopo il meeting con Vladimir Putin – derivano da un processo che ancora non è maturo per giungere ad un'associazione tra Unione europea e Ucraina, o meglio, probabilmente dovremmo essere un po’ meno rapidi, un po’ meno precipitosi con questa ratifica.
  Per questo abbiamo deciso di astenerci, perché vogliamo evitare ogni altra precipitazione bellica della crisi Ucraina, promuovendo in sede europea una soluzione diplomatica che coinvolga tutte le parti in conflitto e contribuisca a consolidare gli accordi di Minsk, promuovendo in sede europea una iniziativa affinché si alleggeriscano significativamente le sanzioni dell'Unione europea verso la Federazione russa, promuovendo al Consiglio Europeo iniziative per garantire che non vi sia alcuna sovrapposizione.
  Questo è molto importante, perché siamo di fronte al rischio molto concreto di una nuova stagione di deterrenza, ce lo dicono le scelte degli americani e ce lo dicono le risposte dei russi sul ruolo e partecipazione della NATO alla crisi ucraina, impedendo qualsiasi ipotesi di riarmo dell'Ucraina.
  Infine, occorre invitare il Consiglio Europeo a farsi carico di un lavoro di Pag. 12mediazione diplomatica che faciliti la ricerca di una soluzione pacifica, esortando un ruolo maggiore dell'Alto rappresentante della politica estera e di sicurezza dell'Unione europea, affinché si garantisca l'integrità territoriale dello Stato ucraino rispetto alla sua sovranità in quanto principio internazionale inviolabile, nel rispetto della sicurezza della popolazione civile, ma che promuova allo stesso tempo quella soluzione, adombrata da Kissinger, adombrata da Prodi e da tante personalità di rilievo internazionale, della neutralità dell'Ucraina sulla base del modello finlandese. Bisognerebbe fare questo e non far precipitare la situazione rischiando ulteriori complicazioni nelle relazioni tra l'Italia, l'Europa e la Russia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tancredi. Ne ha facoltà.

  PAOLO TANCREDI. Grazie, Presidente. Noi siamo convinti del contrario, pensiamo che invece questo sia il momento di portare avanti e introdurre nel nostro ordinamento un Accordo che l'Europa sta portando avanti, che tra l'altro riguarda la cooperazione, il libero scambio, il commercio e non ha niente a che fare con la neutralità dell'Ucraina rispetto ad eventuali conflitti.
  L'Accordo, tra l'altro, costituisce un vero e proprio atto prodromico per il percorso di avvicinamento dell'Ucraina all'Unione europea in quanto si configura per Kiev una vera e propria agenda delle riforme. L'Ucraina, oltretutto, è un partner strategico all'interno del partenariato orientale ed in seno alla politica europea di vicinato.
  Per i dettagli, signor Presidente, mi rimetto all'ottima relazione del relatore che condividiamo in toto e annuncio il voto favorevole di Area Popolare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario a questo provvedimento da parte di Forza Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Manlio Di Stefano. Ne ha facoltà.

  MANLIO DI STEFANO. Signor Presidente, partiamo dal presupposto che il MoVimento 5 Stelle è parecchio contrario a questo provvedimento in quanto rientra in una grande visione di mondo che noi non condividiamo affatto.
  Per parlare di questo provvedimento, nonostante sembri quasi distante da quella realtà, dobbiamo parlare anche di un mostro internazionale definito da quattro lettere: TTIP. Perché dobbiamo parlare del Transatlantic trade and investment partnership ? C’è un grande movimento mondiale, fatto da grandi players finanziari e soprattutto economici, le multinazionali americane, ad esempio la Monsanto, che preme in modo convinto, per far sì che si crei quello strumento di libero scambio che permetterà alle loro merci di invadere i nostri mercati, piccoli e quindi facili da eliminare e da spazzar via, e chiede anche di inserire questo mostro giuridico – a cui è stato anche cambiato recentemente il nome – che prevederà, in sostanza, che un Paese sovrano come l'Italia, per esempio, possa essere citato in giudizio da una multinazionale, qualora proibisse l'importazione, ad esempio, di prodotti OGM.
  Cosa c'entra il TTIP con il provvedimento in corso ? C'entra, eccome, perché questo provvedimento crea un'area di libero scambio. Sostanzialmente, rientra ancora una volta in quel progetto di portare quella che potremmo definire una NATO economica all'interno dell'Europa, tra Europa e Stati Uniti, dove l'Europa viene vista, tanto per cambiare, come un ponte per spingere la NATO, sia quella militare sia questa che oggi potremmo definire economica, sempre più in prossimità della Russia.
  L'obiettivo è, quindi, quello di prendersi tutti quei Paesi che fino ad oggi erano stati il cuscinetto tra l'Occidente e la Russia.Pag. 13
  Non a caso, dopo questo provvedimento sull'Ucraina, andremo anche a parlare di Moldavia e di altri Paesi in quell'area di interesse.
  Allora, serviva un movente per portare il TTIP ad essere una condizione fondamentale, un qualcosa di impellente per fermare gli strani movimenti che c'erano in Europa; e il movente si è subito trovato ed è stato semplicemente quello che possiamo tranquillamente definire come un colpo di Stato avvenuto in Ucraina nel febbraio 2014, finanziato da Europa e Stati Uniti d'America. Infatti, quello che qui si continua a definire una libera iniziativa di piazza, ossia l'Euromaidan, di libera ha avuto soltanto forse la miccia, perché poi è diventato qualcosa di finanziato e di portato avanti da altri, come d'altronde dimostrano anche i fallimenti delle primavere arabe, che purtroppo di primavera non avevano un bel nulla.
  Si è arrivati a questo vero mostro che oggi è il Governo ucraino; un Governo che, per carità, non era in una situazione di perfetta stabilità prima di questo colpo di Stato, ma che oggi vede al Governo dei convinti neonazisti, dei tecnocrati che, in un solo anno e mezzo, hanno portato l'Ucraina ad essere in default economico, che si è macchiato di crimini contro l'umanità, e che addirittura oggi ha come Ministro dell'economia un banchiere americano e che ha istituito un Ministro della verità che ha fatto inorridire persino l'OSCE di orwelliana memoria. Questa è quello che oggi è l'Ucraina dopo, tanto per cambiare, l'intervento dei democratici Paesi occidentali per portare anche lì un tocco di democrazia.
  Sull'Europa noi crediamo che l'Italia non debba invischiarsi in queste cose e che anzi il nostro Paese dovrebbe denunciare queste cose. Su questo, credo che oggi si stia provando – e gli italiani dovrebbero rendersi conto di questo – a innescare una vera e propria terza guerra mondiale, che non è più quella con i carri armati di una volta, o meglio non è solo più quella, ma è una terza guerra mondiale puramente economica.
  Purtroppo, non è solo quello, perché abbiamo visto le esercitazioni della NATO di questi ultimi due anni, e soprattutto quella che la NATO si presta ad attivare, che è la Trident Juncture 2015: un'esercitazione militare che è considerata, per ammissione stessa della NATO, la più grande esercitazione militare mai fatta dalla caduta del muro di Berlino. E perché viene fatta ora ? Perché i rapporti con la Russia di Putin – che proprio oggi, tra l'altro, è in Italia – si vogliono sempre più mettere all'angolo per aprire sempre di più agli Stati Uniti d'America e, probabilmente, al suo gas di scisto anziché il gas russo.
  E allora, noi crediamo che questo generi un clima di tensione, che peraltro si è inasprito in modo clamoroso con le sanzioni imposte dall'Europa alla Russia, che hanno causato, grazie alle contro-sanzioni russe, un danno per l'Italia enorme – circa 1 miliardo di euro – che i nostri cittadini vivono sulle proprie spalle, mentre voi siete qua a parlare di grandi movimenti geopolitici.
  Non lo dico io, che l'Europa non avrebbe mai fatto quelle sanzioni, se non su pressione degli Stati Uniti, bensì lo dice direttamente Joe Biden, ovvero il Vicepresidente degli Stati Uniti d'America, che in un discorso ad Harvard dice: è vero che non volevano farlo, è stata la leadership americana e il Presidente americano a insistere, tante di quelle volte da dover mettere in imbarazzo l'Europa per reagire e decidere per le sanzioni economiche, nonostante i costi.
  Quindi, l'Europa non voleva procedere a queste sanzioni, per ammissione stessa del Vicepresidente degli Stati Uniti, ma si è piegata agli USA: nulla più di questo – la frase di Joe Biden – dimostra il fallimento totale di questa Unione europea dove ci avete trascinato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È un'Unione europea incentrata soltanto sulla finanza e sull'economia e che nulla ha a che vedere con i diritti umani.
  E, allora, noi crediamo che ci sia, per fortuna, qualcosa che si sta muovendo di positivo nel mondo e lo possiamo definire Pag. 14con due acronimi: uno è il BRICS, ossia l'alleanza tra Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, che – pensate – dopo una grande conferenza tenuta a Fortaleza di recente, ha avviato quella che sarà la Banca dei BRICS, che tende e che vuole scavalcare il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale, le quali oggi sono causa di quella spremitura, di quella mungitura dell'Europa che porta i nostri cittadini, oggi, ad essere in grave difficoltà, e vuole finanziare dei progetti che vadano oltre le regole dell’austherity che sono state imposte; e poi c’è l'altro progetto fondamentale, che è l'Alba, l'Alleanza bolivariana per le Americhe, che – guardate un po’ – scavalca l'Alca, l'Alleanza con gli Stati Uniti d'America, e manifesta in tutta la sua concretezza come si possa fare a meno, sì, degli Stati Uniti, ma non per antipatia verso di essi, bensì per la libertà dei popoli sovrani che oggi sono schiacciati in Sud America, come in Europa, dagli Stati Uniti d'America (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Allora noi vediamo queste due associazioni in modo positivo, tant’è che abbiamo organizzato per il 10 luglio, qui alla Camera, una Conferenza sulla dedollarizzazione, perché uno dei progetti principali di queste associazioni è quello di iniziare a commerciare non utilizzando il dollaro, e crediamo che l'Italia oggi abbia la necessità strategica di capire dove sta.
  Vogliamo continuare a stare semplicemente dove stanno gli Stati Uniti d'America senza mai chiederci perché e per come, o vogliamo dire da popolo sovrano: noi dobbiamo fare il bene dei nostri cittadini e l'interesse del nostro Paese ? Perché se questa è la necessità che un politico italiano deve avere, allora deve dire semplicemente: oggi ci conviene parlare con la Russia e anche con gli Stati Uniti, o no ? Ci conviene escludere il mercato russo dal mercato italiano, o no ? Se la risposta è «no», non possiamo accettare accordi di questo tipo, che servono semplicemente a inasprire ancora di più i rapporti con la Russia.
  E, allora, questo Accordo non ci piace, come ho detto all'inizio, per vari motivi: uno di questi motivi è che si tratta di un accordo meramente economico, tanto per cambiare – lo dico oggi che lo approverete, ma ne parleremo tra qualche anno – che porterà, ancora una volta, alla delocalizzazione delle nostre imprese, in questo caso verso l'Ucraina; e quando piangerete per l'assenza di lavoro, quando piangerete per la disoccupazione in Italia, chiedetevi cosa avete fatto con questo Accordo e con gli altri che farete nei prossimi anni. Chiedetevelo, perché la risposta siete sempre, tanto per cambiare, voi ed esclusivamente voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Non c’è nessuna autocritica, da parte dell'Europa, in tutto quello che è successo in questi ultimi due anni con l'Ucraina, nessuna autocritica; questo Accordo è acqua pulita, come se non fosse successo nulla, e intanto un colpo di Stato, un Presidente che viene mandato in esilio in Russia, e per voi tutto ciò non esiste !
  Di quale politica di vicinato parlate con questo Accordo, quando, quando si parla di vera politica di vicinato, quella sui migranti, si sbattono le porte in faccia e si fanno una risata ?
  Non esiste una politica di vicinato europeo perché non esiste una politica estera europea e non esiste alcun accordo fondato sulla dignità dei popoli, soltanto accordi economici. Noi questi accordi non li sigleremo mai perché ci avete portato qui con questi accordi; riteniamo questi accordi carta straccia e il giorno in cui andremo al Governo di questo Paese vi dimostreremo come si può parlare tranquillamente con gli uni e con gli altri mettendo al centro gli interessi degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cimbro. Ne ha facoltà.

  ELEONORA CIMBRO. Signor Presidente, ci sarebbe molto da dire soprattutto dopo l'ultimo intervento, ma credo che anche un approfondimento specifico su questi temi sia opportuno portarlo avanti Pag. 15come, tra l'altro, abbiamo fatto anche in questi mesi in Commissione affari esteri. Io mi limiterò ad entrare nel merito del provvedimento. L'accordo al nostro esame, infatti, è importante perché fondamentalmente prevede l'approfondimento dei rapporti politici ed economici fra l'Unione europea e l'Ucraina proprio in vista di una graduale integrazione del Paese nel mercato interno dell'Unione; la ratifica di tale accordo è tanto più importante in quanto si inserisce in un contesto geopolitico, come quello che sta caratterizzando l'Ucraina dell'ultimo anno, drammatico per le condizioni economico-sociali in cui versa il Paese.
  Fornire, dunque, un supporto concreto a Kiev per porre le fondamenta per la ripresa economica ma anche civile e democratica è assolutamente fondamentale. Concludo sottolineando come sia importante, al di là di questi interventi europei dettati anche da logiche di natura emergenziale, rivedere la politica europea di vicinato in coerenza con una politica estera europea che si muova nella stessa direzione, come ha ricordato il collega che mi ha preceduto, e credo, a questo proposito, che l'importante lavoro avviato in Commissione affari esteri sul documento della Commissione europea circa la nuova politica europea di vicinato sia un passo in avanti importante, nel caso specifico per il cosiddetto partenariato orientale. Per queste ragioni, dunque, annuncio il voto favorevole del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale – A.C. 3053-A)

  PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
  (Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3053-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 3053-A, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Rotta, Carella, Ciracì, Molteni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e l'Ucraina, dall'altra, fatto a Bruxelles il 27 giugno 2014» (3053-A):

   Presenti  388   
   Votanti  357   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  245    
    Hanno votato no  112.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Discussione del disegno di legge: Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla riduzione dei casi di apolidia, fatta a New York il 30 agosto 1961 (A.C. 2802-A) (ore 11).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 2802-A: Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla riduzione dei casi di apolidia, fatta a New York il 30 agosto 1961.Pag. 16
  Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce al resoconto stenografico della seduta del 10 giugno 2015.

(Discussione sulle linee generali – A.C. 2802-A)

  PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
  Avverto che la III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.
  Ha facoltà di intervenire il relatore, onorevole Chaouki.

  KHALID CHAOUKI, Relatore. Presidente, sono 600 mila le persone apolidi presenti in Europa, senza nazionalità e senza protezione, che di fatto vivono in un limbo in cui i più elementari diritti sono negati. In Italia ci sono circa 15 mila persone apolidi o a rischio apolidia, la maggior parte giovani nati e cresciuti in Italia. Non avere nazionalità significa non poter essere registrati come genitori nel certificato anagrafico dei propri figli, non potersi unire in matrimonio, vivere nell'invisibilità. Queste sono solo alcune delle discriminazioni che subiscono gli apolidi.
  L'adesione a questa importante Convenzione è volta a rafforzare le tutele esistenti e a rendere più trasparenti le procedure in materia di prevenzione dell'apolidia, posto che la legislazione italiana in materia si configura già come pienamente garantista dei diritti sanciti dalla Convenzione medesima.
  Il nostro ordinamento qualifica, infatti, l'apolidia come la condizione di chi abbia perso la propria cittadinanza di origine e non ne abbia, per fatto proprio, acquistate altre. La legislazione in materia di cittadinanza prevede che sia considerato cittadino per nascita il soggetto nato nel territorio della Repubblica da genitori ignoti o apolidi, confermando l'applicazione dello ius soli limitata alla tutela dei minori, che sarebbero altrimenti apolidi.
  La Convenzione del 1961, analogamente, prevede che gli Stati parte garantiscano l'acquisizione della cittadinanza in modo automatico al momento della nascita, attraverso previsione di legge oppure tramite istanza dell'interessato. Il testo convenzionale lascia, pertanto, agli Stati parte la facoltà di scelta fra le due opzioni, tra loro alternative e reciprocamente escludenti.
  La Convenzione ha per obiettivo quello di assicurare che venga rispettato il diritto di ogni persona ad avere una cittadinanza, ivi compreso il diritto di ogni bambino ad acquisire, appunto, la cittadinanza. Essa stabilisce norme sull'acquisizione, sulla rinuncia, sulla perdita e sulla privazione della cittadinanza e prevede una serie di misure cui gli Stati aderenti devono dare applicazione, che passo ad illustrare sinteticamente.
  Ad oggi, 61 Stati hanno aderito alla Convenzione del 1961, tra i quali 18 Paesi europei, compresi i principali (Regno Unito, Francia e Germania). L'atto internazionale è complessivamente entrato in vigore nel dicembre 1975.
  L'adesione a questa Convenzione permetterà al nostro Paese non solo di entrare nel novero degli Stati contraenti, ma risponde anche agli impegni assunti dall'Unione europea e dai suoi Stati membri nel corso della riunione di alto livello sullo Stato di diritto, svoltasi a New York il 24 settembre 2012, fatto che assume particolare rilievo in concomitanza con lo svolgimento della revisione periodica universale riguardante il rispetto delle libertà fondamentali nel nostro Paese, in corso presso il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.
  L'adesione italiana è stata anche recentemente sollecitata dall'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Antonio Guterres, quale segnale concreto di sostegno della campagna lanciata dall'agenzia dell'ONU per l'eliminazione dell'apolidia entro i prossimi dieci anni.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo rinunzia ad intervenire.Pag. 17
  Non essendovi iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali, avvertendo che non si darà luogo alle repliche.

(Esame degli articoli – A.C. 2802-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica nel testo della Commissione.
  Avverto che la V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A – A.C. 2802-A), che è in distribuzione.
  Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 2802-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colletti. Altri che non riescono a votare ? Saltamartini ? È riuscita ? Bene. Altri ? Non mi pare...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  318   
   Astenuti   61   
   Maggioranza  160   
    Hanno votato  296    
    Hanno votato no  22.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A – A.C. 2802-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Benamati, Brescia, Civati. Altri che non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  379   
   Votanti  319   
   Astenuti   60   
   Maggioranza  160   
    Hanno votato  301    
    Hanno votato no  18.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A – A.C. 2802-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Leva, Speranza, Sgambato, Gigli, Di Lello, Zoggia, Fusilli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  322   
   Astenuti   60   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato  304    
    Hanno votato no  18.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 2802-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Frusone, Giancarlo Giordano, De Maria, Dadone, Martelli, Carbone...Pag. 18
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  323   
   Astenuti   60   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato  305    
    Hanno votato no  18.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Piccione ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 2802-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà.

  GIAN LUIGI GIGLI. Annuncio il voto favorevole del gruppo Per l'Italia-Centro Democratico e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Signor Presidente, per quanto nel merito il provvedimento ci paia teoricamente condivisibile, perché la condizione di apolidia, quando non derivi dalla risposta ad un crimine, è veramente una inaccettabile violazione dei diritti dell'uomo, proprio la scelta dei tempi genera in noi qualche dubbio e qualche sospetto. Nella relazione illustrativa preparata dal Governo è, infatti, scritto a chiare lettere che il problema dell'apolidia nel nostro Paese si identifica sopratutto con i rom. Non vorremmo, quindi, che con questa affermazione si stia ora preparando il terreno alla concessione indiscriminata della cittadinanza italiana a tutti i rom che si muovono sul nostro territorio. Speriamo, invece, che si stia creando il presupposto di una politica che miri a chiedere a tutti i nostri partner di identificare, come loro cittadini, i rom originari del proprio Paese. C’è poi un altro e ulteriore delicato aspetto della questione che riteniamo meritevole qui di menzione. Sul tappeto, infatti, non c’è solo la questione dei rom, che la Romania ha unilateralmente europeizzato nel 2007. Il problema dell'apolidia riguarda, infatti, anche alcuni Stati membri dell'Unione europea, in particolar modo le Repubbliche baltiche di Lettonia ed Estonia, che negano dal 1991 la cittadinanza agli elementi delle minoranze russofone che non abbiano accettato di apprendere la lingua ufficiale e la storia dello Stato, sottoponendosi alle verifiche del caso. Tale situazione è evidentemente incompatibile con le norme fondamentali del diritto dell'Unione europea e dovrebbe essere in qualche modo corretta. Quindi, onorevoli colleghi, pure essendo teoricamente favorevoli alla ratifica della Convenzione, la Lega voterà ugualmente contro, dal momento che siamo fortemente preoccupati per i passi che potranno farvi seguito. Temiamo, in particolare, la prospettiva che da questo provvedimento possa un giorno discendere una indiscriminata concessione della cittadinanza del nostro Paese ai rom, che non possiamo e non vogliamo accettare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signor Presidente. Finalmente, l'Italia colma un ritardo nell'adesione alla Convenzione sulla riduzione dei casi di apolidia. È una Convenzione molto vecchia e in Italia ci sono 15 mila persone apolidi o a rischio di apolidia, la maggior parte nati e cresciuti in Italia, vorrei ricordare al collega della Lega Nord; certo, appartenenti alle comunità rom.Pag. 19
  In Europa sono 600 mila e la Convenzione ha per obiettivo quello di assicurare che venga rispettato il diritto di ogni persona ad avere una cittadinanza, ivi compreso il diritto di ogni bambino ad acquisirla. Casi frequenti di apolidia si verificano nelle ipotesi di privazione della cittadinanza di esuli politici, che fuggono dai loro Stati, nei quali vigono regimi autoritari. La perdita della cittadinanza per motivi politici è, infatti, un mezzo per prevenire o reprimere ogni tentativo di critica o di fuga da parte dei regimi.
  Tale sistema fu praticato anche in Italia, nel periodo fascista, nei confronti degli esuli antifascisti. E, infatti, in polemica con quel passato, l'articolo 22 della Costituzione prevede il divieto di ogni perdita della cittadinanza italiana per motivi politici. Vi sono, poi, i casi, che possono essere considerati di scuola, nell'ambito di conflitti bellici o di occupazioni militari. Ad esempio, il popolo palestinese che vive in territori occupati da Israele dal 1967, i cui appartenenti non sono cittadini israeliani e non sono neanche più cittadini giordani, dopo la rinuncia giordana alla sovranità sulla Cisgiordania avvenuta nel 1988, né cittadini egiziani, dopo la rinuncia dell'Egitto ad amministrare Gaza.
  Si pensi anche a conflitti interetnici, come quelli dell'ex Jugoslavia o del Ruanda. Quindi, ci troviamo di fronte a un vuoto che viene colmato, e che, però, deve dare anche il senso di un'operazione più grande, più importante, che il nostro Paese finalmente fa. L'adesione italiana è stata anche recentemente sollecitata – lo diceva il collega Chaouki – dall'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, António Guterres, quale segnale concreto di sostegno a quella campagna lanciata dall'Agenzia dell'ONU per l'eliminazione dell'apolidia entro i prossimi dieci anni.
  Penso che facciamo un passo in avanti nella direzione della civiltà e dell'inclusione. Per questo, il gruppo di SEL voterà favorevolmente (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tancredi. Ne ha facoltà.

  PAOLO TANCREDI. Presidente, solo per preannunziare il voto favorevole di Area Popolare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, Presidente. Intervengo per preannunziare il voto favorevole da parte di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Del Grosso. Ne ha facoltà.

  DANIELE DEL GROSSO. Grazie, Presidente. Intervengo solo per motivare la nostra astensione. Noi, di fatto, non siamo contrari a questa ratifica, a questo provvedimento, perché vuole dare una cittadinanza a chi oggi non ce l'ha, però, forse, arriva in un momento storico sbagliato per l'Italia. Infatti, non si può non ricollegare il fenomeno dell'apolidia a quello dell'immigrazione, e oggi noi vediamo un Paese, un Governo, che non riesce a far fronte a questo fenomeno.
  Non possiamo non pensare a chi una cittadinanza ce l'ha e non viene tutelato da questo Stato, e guardiamo ai nostri due marò, che sono ancora detenuti in India e Renzi non ha mai espresso una parola a tale proposito. E, poi, avremmo preferito semplicemente sentire accostare il termine «cittadinanza» a quello di «reddito», per tutelare gli italiani, oggi, perché bisogna tutelare gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), coloro che una cittadinanza, in questo Paese, ce l'hanno.
  E, poi, da ultimo, Presidente, solo per dire che l'apolidia è un fenomeno che deriva dalla guerra; quindi, prima di parlare di apolidia, caso mai pensiamo a Pag. 20quello che andiamo a fare come disegni di legge in questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cimbro. Ne ha facoltà.

  ELEONORA CIMBRO. Grazie, Presidente. Anche in questo caso, mi limiterò ad entrare nel merito del provvedimento, chiedendo, tra l'altro, di poter consegnare il testo dell'intervento per la pubblicazione in calce al resoconto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti). Sottolineo solo due aspetti fondamentali.
  Innanzitutto, finalmente arriviamo all'adesione ad una Convenzione che risale al 1961, sebbene l'Italia abbia fatto molto già in questo senso. Secondariamente, finalmente si dà una risposta anche agli impegni assunti dall'Unione europea e dai suoi Stati membri a New York il 24 settembre 2012, così come ricordato, poco fa, dal relatore. Tutto questo con l'obiettivo di eliminare i casi di apolidia nei prossimi dieci anni, così come ci ricorda la campagna lanciata dall'UNHCR.
  Per queste ragioni, preannunzio il voto favorevole del Partito Democratico.

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale – A.C. 2802-A)

  PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
  (Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2802-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 2802-A, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sgambato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   «Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla riduzione dei casi di apolidia, fatta a New York il 30 agosto 1961» (2802-A):

   Presenti  377   
   Votanti  320   
   Astenuti   57   
   Maggioranza  161   
    Hanno votato  301    
    Hanno votato no  19.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Altieri ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto; il deputato Franco Bordo e la deputata Rubinato hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).

Discussione del disegno di legge: S. 1329 – Ratifica ed esecuzione del Trattato in materia di assistenza giudiziaria penale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati uniti messicani, fatto a Roma il 28 luglio 2011 (Approvato dal Senato). (A.C. 2754) (ore 11,22).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 2754: Ratifica ed esecuzione del Trattato in materia di assistenza giudiziaria penale tra il Governo Pag. 21della Repubblica italiana e il Governo degli Stati uniti messicani, fatto a Roma il 28 luglio 2011.
  Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce resoconto stenografico della seduta del 10 giugno 2015.

(Discussione sulle linee generali – A.C. 2754)

  PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
  Avverto che la III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.
  Ha facoltà di intervenire il relatore, onorevole Porta.

  FABIO PORTA, Relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il presente Trattato, al pari di un analogo che esamineremo successivamente, è volto ad intensificare la cooperazione giudiziaria con il Messico, rendendo perciò più efficace, nel settore penale, il contrasto al fenomeno della criminalità ed assicurando che essa si realizzi in modo rapido ed efficace e in conformità con i principi del diritto internazionale.
  Questo Trattato si compone di 25 articoli e indica, innanzitutto, gli ambiti nei quali si realizzerà l'assistenza giudiziaria penale, e cioè, fra gli altri: la notificazione degli atti giudiziari; l'assunzione di testimonianze o dichiarazioni; l'assunzione di prove; il sequestro e la confisca di proventi illeciti; la citazione di testimoni, e altri ancora.
  Non entro nel dettaglio di tutti gli articoli e poi consegnerò il testo dell'intervento integrale per la pubblicazione in calce al resoconto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti). Però voglio sottolineare come questo Trattato indichi in dettaglio le forme della richiesta di assistenza giudiziaria, specificando anche la lingua in cui debbono essere formulate nonché le spese per richiederle.
  Il disegno di legge che stiamo per ratificare, che già è stato oggetto di approvazione da parte dell'altro ramo del Parlamento, consta di quattro articoli, che riguardano: l'autorizzazione alla ratifica, l'ordine di esecuzione, la copertura finanziaria dei relativi oneri e l'entrata in vigore del testo.
  Concludo questa sintetica esposizione auspicando una celere approvazione dell'intesa bilaterale, anche perché essa si situa in un contesto più ampio di rilancio delle relazioni tra Italia e Messico. A riprova di ciò ricordo i numerosi contatti politico-diplomatici intercorsi negli ultimi mesi e la presenza nei prossimi giorni del Presidente Peña Nieto qua in Italia, tutti rapporti che questo accordo potrà ulteriormente qualificare su un terreno essenziale per la sicurezza della qualità della vita dei cittadini, ovvero il terreno della lotta alla criminalità organizzata e della repressione dei cartelli della droga, argomenti sui quali da anni l'Italia con il Messico e i Paesi dell'America centrale intrattiene dei proficui e positivi rapporti di collaborazione.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire successivamente.
  Non vi sono iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

(Esame degli articoli – A.C. 2754)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica (Vedi l'allegato A – A.C. 2754).
  Poiché non sono stati presentati emendamenti li porrò direttamente in votazione.
  Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 2754) al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.Pag. 22
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fragomeli, Giorgis, Ragosta... Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  375   
   Votanti  367   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato  346    
    Hanno votato no  21.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Fossati ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A – A.C. 2754), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  377   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato  356    
    Hanno votato no  21.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A – A.C. 2754), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi... Abbiamo votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  384   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato  361    
    Hanno votato no  23.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 2754), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Ricciatti... Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  392   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato  369    
    Hanno votato no  23.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 2754)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà.

  GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Annuncio il voto favorevole del gruppo Per l'Italia-Centro Democratico e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in Pag. 23calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Il Trattato italo-messicano in materia di assistenza giudiziaria penale rientra in un più vasto ambito di accordi bilaterali tesi a facilitare la repressione del crimine transnazionale e la cattura dei latitanti che riparano in un Paese estero. In quanto tale, a nostro avviso, non pone straordinari problemi politici, avendo una connotazione prevalentemente tecnica, non implicando cessione di sovranità e contemplando comunque delle garanzie significative, specialmente sotto il profilo dei provvedimenti accessori di confisca sui patrimoni, da eseguire soltanto qualora il cittadino sia perseguito all'estero per un reato che è tale nella legislazione di entrambi gli Stati.
  Gli oneri sono significativi, ma certamente non insostenibili, in quanto pari a poco meno di 30 mila euro annui, con monitoraggio degli eventuali scostamenti. La Lega Nord voterà quindi a favore del provvedimento di autorizzazione alla ratifica ed esecuzione di questo Accordo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signor Presidente. Intervengo molto rapidamente. Ovviamente noi non abbiamo una posizione pregiudizialmente contraria alla ratifica di questo Trattato in materia di assistenza giudiziaria penale. Tuttavia, vogliamo segnalare alcuni dubbi che avevamo anche espresso all'interno di un ordine del giorno, che purtroppo non è ammissibile, e che ci spingono a dire a quest'Aula e al Governo che forse bisognerebbe chiedere qualche chiarimento in più al Messico rispetto ad episodi che non sono semplicemente di cronaca nera, ma che rischiano di essere la cifra principale di un Paese dove i diritti umani sono rispettati a giorni alterni.
  Posso citare alcuni episodi. Quello che mi viene più in mente, il più clamoroso, fu quello che scaturì all'indomani del 26 settembre dello scorso 2014, nel corso di una manifestazione di protesta studentesca a Iguala nello Stato di Guerrero dove la polizia uccise tre studenti, ne ferì venticinque, ci fu un numero imprecisato di arresti e ci furono cinquantasette sparizioni.
  Il tema delle sparizioni, il tema dei desaparecidos in America latina purtroppo è ancora attuale, soprattutto in un Paese come quello. Ci sono molteplici organismi internazionali che hanno chiesto al Messico di adottare provvedimenti di fronte a numeri che appaiono esorbitanti: 23 mila persone scomparse in dieci anni, 150 mila omicidi, con l'incidenza enorme del narcotraffico e le collusioni con la politica. E chi ha letto anche libri molto interessanti, come quelli di uno scrittore come Don Winslow, sa quanto questo pesi per un Paese come il Messico.
  Per questo noi pensiamo e siamo convinti che bisognerebbe impegnare il Governo a valutare, nel processo di attuazione del presente Trattato, l'impegno da parte del Governo messicano a fare piena luce sui processi di sparizione, affinché si impegni a perseguire e a punire comportamenti criminali adottati dalle forze dell'ordine e molto spesso anche da rappresentanti delle istituzioni locali, affinché si diano risposte alle famiglie di questi ragazzi scomparsi; a porre nell'ambito delle relazioni bilaterali e anche politiche, diplomatiche e commerciali il tema delle violazioni sistematiche dei diritti umani in Messico, rivedendo anche le relazioni quando si tratta di diritti umani e di rispetto della legge; ad affrontare nelle sedi europee e internazionali il tema della sistematica violazione dei diritti umani causati da bande di narcotrafficanti che hanno rapporti ben precisi anche con Paesi come il nostro.
  Basta leggere l'ultimo libro di Roberto Saviano sulla cocaina e capire quali sono Pag. 24le relazioni tra i cartelli dei narcotrafficanti messicani e i cartelli delle mafie italiane.
  Per questo voteremo contro (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tancredi, che, però, non vedo in Aula. Quindi immagino che vi abbia rinunciato.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, Presidente, intervengo per annunciare il voto a favore da parte di Forza Italia a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole La Marca. Ne ha facoltà.

  FRANCESCA LA MARCA. Grazie, Presidente, a nome del gruppo del Partito Democratico, annuncio il voto favorevole al disegno di legge di ratifica del Trattato di assistenza giudiziaria penale tra l'Italia e il Messico.
  Il Trattato dà un contributo importante all'affermazione della certezza del diritto e dell'applicazione della pena nei rispettivi ambiti di competenza. Le parti, infatti, si impegnano a prestarsi assistenza al fine di accertare e perseguire i reati, nel rispetto delle rispettive legislazioni nazionali. Esse si impegnano a consegnarsi persone ricercate per consentire il compimento di un procedimento penale ed eseguire una condanna definitiva.
  I rapporti tra Italia e Messico, da qualche anno, stanno attraversando una fase virtuosa, come dimostra l'intensificarsi delle visite di Governo, che vedranno nei prossimi giorni la presenza del Presidente Peña Nieto in Italia, e dei rapporti diplomatici.
  D'altro canto, la fase fortemente espansiva che l'economia messicana conosce da alcuni anni porta con sé anche un aumento delle attività criminali, che in questo provvedimento potranno trovare un più efficace contrasto a beneficio della sicurezza dei cittadini, soprattutto nella lotta alla criminalità organizzata e ai cartelli della droga.
  È bene continuare ad approfondire le questioni legate al rispetto dei diritti umani in Messico, come hanno sollevato alcuni colleghi, senza tuttavia fermare l'iter di un provvedimento come questo, che aiuta certamente a migliorare gli standard di esercizio della giustizia e a dare risposte alla diffusa domanda di sicurezza dei cittadini.
  Per queste ragioni il gruppo del PD voterà a favore del provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2754)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica, già approvato dal Senato, n. 2754, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sbrollini, Sarti, Verini, Battaglia, Carella...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   S. 1329 – «Ratifica ed esecuzione del Trattato in materia di assistenza giudiziaria penale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati uniti Pag. 25messicani, fatto a Roma il 28 luglio 2011» (Approvato dal Senato) (2754):

   Presenti  396   
   Votanti  395   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato  375    
    Hanno votato no  20.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (I deputati Nicchi e Placido hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario, la deputata Rubinato ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

Discussione del disegno di legge: S. 1330 – Ratifica ed esecuzione del Trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Stati uniti messicani, fatto a Roma il 28 luglio 2011 (Approvato dal Senato) (A.C. 2755).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge di ratifica, già approvato dal Senato, n. 2755: Ratifica ed esecuzione del Trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Stati uniti messicani, fatto a Roma il 28 luglio 2011.
  Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce al resoconto stenografico della seduta del 10 giugno 2015.

(Discussione sulle linee generali – A.C. 2755)

  PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
  Avverto la III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.
  Ha facoltà di intervenire il relatore, onorevole Porta.

  FABIO PORTA, Relatore. Grazie. Presidente, onorevoli colleghi, questo Trattato di estradizione, intrinsecamente connesso con quello che abbiamo appena approvato e che ho precedentemente illustrato, intende migliorare la reciproca collaborazione tra Italia e Messico al fine di disporre strumenti più efficaci per contrastare la criminalità. L'ambito di questo Trattato è esplicitato nelle norme generali, dove le parti si impegnano reciprocamente a consegnarsi persone ricercate che si trovino sul proprio territorio per dare corso ad un procedimento penale, ossia a consentire l'esecuzione di una condanna definitiva. In generale, l'estradizione sarà concessa quando il fatto per cui si procede o si è proceduto nello Stato richiedente è previsto come reato anche dalla legislazione dello Stato richiesto. Questo principio trova un temperamento in materia fiscale, laddove è stabilito che l'estradizione potrà essere accordata anche quando la disciplina dello Stato richiesto in detta materia sia differente da quella dello Stato richiedente. L'estradizione processuale poi richiede che il reato per cui si procede sia punito da entrambi i Paesi con la pena della reclusione per un periodo di almeno un anno, mentre l'estradizione esecutiva richiede che la pena residua ancora da espiare ammonti ad un periodo minimo di sei mesi. Dopo avere identificato le autorità centrali preposte a trasmettere e a ricevere le richieste di estradizione, il Trattato regola poi la forma e il contenuto di tale richieste e la tipologia e la forma dei documenti da allegare. Il Trattato stabilisce il principio di specialità a favore della persona estradata, che non potrà essere perseguita o arrestata dallo Stato richiedente per reati diversi commessi precedentemente alla consegna. Anche in questo caso non entro nella specificità dei vari articoli, ma per quanto riguarda il disegno di legge di ratifica che noi adesso approviamo voglio soltanto informare i colleghi che tale disegno di legge consta di quattro articoli, che si riferiscono rispettivamente: all'autorizzazione alla ratifica, all'ordine di esecuzione, alla copertura finanziaria dei relativi Pag. 26oneri, stimabili in circa 16 mila euro l'anno, e all'entrata in vigore del testo. Non ci sono elementi di incompatibilità con le normative comunitarie e con quelle internazionali alle quali l'Italia è vincolata. Anche in questo caso concludo con un analogo auspicio, affinché la rapida conclusione di questo iter di approvazione del provvedimento possa rafforzare i rapporti tra Italia e Messico in materia di assistenza giudiziaria e quindi il percorso di soluzione anche di problematiche alle quali i colleghi prima facevano riferimento, che possono essere sicuramente risolte se, a livello internazionale e a livello di cooperazione, anche bilaterale, vengono stipulati e stabiliti accordi come quello che andremo a ratificare.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo, Viceministro Pistelli, rinunzia al suo intervento.
  Non essendovi iscritti a parlare dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali, avvertendo che non si darà luogo alle repliche.

(Esame degli articoli – A.C. 2755)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica (Vedi l'allegato A – A.C. 2755).
  Poiché non sono stati presentati emendamenti, li porrò direttamente in votazione.
  Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 2755), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Piccoli Nardelli, Cariello, Schirò, Terzoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  380   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato  360    
    Hanno votato no  20.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A – A.C. 2755), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dall'Osso, Beni, Turco, Piccoli Nardelli, Impegno, Villecco Calipari...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  392   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato  373    
    Hanno votato no  19.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Nicchi ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A – A.C. 2755), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Nicchi...Pag. 27
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  390   
   Votanti  389   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato  369    
    Hanno votato no  20.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 2755), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Baruffi, Giampaolo Galli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  392   
   Votanti  391   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato  373    
    Hanno votato no  18.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 2755)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà.

  GIAN LUIGI GIGLI. Anche su questo provvedimento, che integra ed estende le competenze del precedente il nostro gruppo esprime il suo voto favorevole e chiedo l'autorizzazione a consegnare il testo della mia dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. La ringrazio, la Presidenza lo consente sulla base dei criteri costantemente seguiti; anche l'onorevole Porta, relatore del provvedimento, è autorizzato a consegnare il testo integrale della relazione che ha riassunto in apertura della nostra discussione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Anche questo trattato, come quello in materia di assistenza giudiziaria penale egualmente al nostro esame oggi, rientra in un più vasto ambito di accordi bilaterali teso a facilitare la repressione del crimine transnazionale. Valgono pertanto anche in rapporto a questo accordo molte delle considerazioni riservate al precedente. Si tratta infatti di un accordo che ne sostituisce, ammodernandone le disposizioni, uno precedente risalente addirittura al 1899.
  Un accordo che non pone straordinari problemi politici, ha una connotazione prevalentemente tecnica, non implica particolari cessioni di sovranità e contempla comunque delle garanzie significative. Si applicherà soltanto alle persone condannate a pene detentive superiori all'anno, con almeno sei mesi residui da scontare.
  Il trattato, inoltre, non opererà in presenza di richieste di estradizione riconducibili a reati politici, tra i quali è esplicitato che non rientrano quelli integranti fattispecie legate al terrorismo. Non saranno quindi possibili con il Messico altri casi Battisti.
  Gli oneri sono significativi ma certamente non insostenibili in quanto pari a poco meno di 16 mila euro annui stimati, anche in questo caso con monitoraggio di eventuali scostamenti.
  La Lega Nord voterà quindi a favore del provvedimento di autorizzazione alla ratifica ed esecuzione dell'accordo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Signor Presidente, intervengo per preannunziare il voto favorevole Pag. 28del mio gruppo e per consegnare il testo della mia dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. L'onorevole Binetti si intende autorizzata sulla base dei criteri costantemente seguiti.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, intervengo per preannunziare il voto favorevole su questo provvedimento da parte di Forza Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole La Marca. Ne ha facoltà.

  FRANCESCA LA MARCA. Signor Presidente, il gruppo del Partito Democratico voterà a favore del disegno di legge di ratifica e di esecuzione del trattato di estradizione con il Governo degli Stati uniti messicani. Il trattato ha come suo fulcro l'obbligo di estradizione di persone che abbiano commesso il reato per il quale occorre completare il procedimento giudiziario o eseguire una pena di privazione della libertà purché la durata non sia inferiore ad un anno. Il reato deve essere contemplato dalla legislazione di entrambi i Paesi con un'importante eccezione per i reati di natura fiscale per i quali può essere sufficiente anche l'ipotesi normativa di un solo Paese. Il Messico, come abbiamo detto, ha conosciuto in questi anni ritmi di sviluppo economico che lo hanno collocato tra i Paesi emergenti più dinamici del mondo. Anche alla luce di questo, i rapporti tra l'Italia e il Messico hanno avuto negli ultimi anni un forte impulso, grazie anche alla nostra comunità d'affari, che proprio nelle scorse settimane ho avuto modo di conoscere direttamente, constatandone il dinamismo e la professionalità. Sulla spinta di queste dinamiche, tuttavia, si sono sviluppati anche fenomeni di criminalità, soprattutto nel campo del trasferimento e dello spaccio di droga. È giusto anche dotarsi di strumenti di contrasto e di repressione più incisivi. Questo provvedimento si muove nella giusta direzione e per questo il gruppo del Partito Democratico esprimerà un voto favorevole.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2755)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 2755, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Iacono, Cariello, Dell'Aringa, Minnucci, Bini, Di Lello, Benedetti. Altri che non riescono a votare ?

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   «S. 1330 – Ratifica ed esecuzione del Trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Stati uniti messicani, fatto a Roma il 28 luglio 2011» (Approvato dal Senato) (2755):

   Presenti  383   
   Votanti  364   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato  364.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kazakhstan di cooperazione nel contrasto alla criminalità organizzata, al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, di precursori e sostanze chimiche impiegate per la loro produzione, al terrorismo e ad altre forme di criminalità, fatto a Roma il 5 novembre 2009 (A.C. 2676-A) (ore 11,40).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge di Pag. 29ratifica n. 2676-A: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kazakhstan di cooperazione nel contrasto alla criminalità organizzata, al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, di precursori e sostanze chimiche impiegate per la loro produzione, al terrorismo e ad altre forme di criminalità, fatto a Roma il 5 novembre 2009.
  Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce al resoconto stenografico della seduta del 10 giugno 2015.

(Discussione sulle linee generali – A.C. 2676-A)

  PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
  Avverto che la III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.
  Ha facoltà di intervenire il relatore, onorevole Porta.

  FABIO PORTA, Relatore. Colleghi deputati, signor Presidente, questo Accordo con il Kazakhstan è inteso a prevenire, contrastare e reprimere la criminalità organizzata e i reati ad essa connessi, in particolare quelli relativi al traffico di sostanze stupefacenti, all'immigrazione clandestina e al terrorismo, in conformità alle rispettive legislazioni nazionali e agli accordi internazionali riconosciuti nei due Paesi.
  La cooperazione tra i due Paesi avviene attraverso uno scambio sistematico di informazioni, atti normativi, esperienze e tecnologie di lavoro, nonché il costante e reciproco aggiornamento sulle attuali minacce della criminalità.
  Questi obiettivi si realizzano, tra l'altro, mediante lo scambio di esperti e la programmazione, nei due Paesi, di corsi di aggiornamento comuni in specifiche tecniche investigative e operative e lo scambio di esperienze e di conoscenze tecniche relative alla sicurezza delle reti di comunicazione telematica e alla sicurezza dei trasporti.
  Nel contrasto del traffico illecito di stupefacenti, in conformità alle convenzioni internazionali sul controllo delle droghe, sarà mantenuta un'analoga collaborazione reciproca, che prevede un adeguato scambio di dati, informazioni ed esperienze.
  Per il contrasto degli atti di terrorismo è poi previsto lo scambio, esclusivamente fra le unità di antiterrorismo dei competenti organi delle parti, delle informazioni sulle persone sospettate di appartenere ad organizzazioni estremiste, limitatamente a casi concreti, qualora sussista la necessità di contrastare gli atti terroristici o di prevenire i reati che si connotano per la potenziale minaccia alla sicurezza nazionale e pubblica.
  Ricordo, come riportato nel disegno di legge di ratifica all'articolo 3, che l'onere totale derivante da questo Accordo ammonta ad euro 99.530 annui a decorrere dal 2014, dettagliati nella relazione tecnica che viene allegata al disegno di legge.
  Su questo disegno di legge di ratifica si sono già espresse favorevolmente le Commissioni I e II, mentre, ai fini del recepimento delle condizioni poste nel parere espresso dalla Commissione bilancio, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, è stato necessario modificare l'articolo 3 al fine di far decorrere dal 2015 gli oneri di attuazione della legge, in ragione dei tempi necessari all'entrata in vigore dell'Accordo.
  Chiedendo al Presidente, anche in questo caso, l'autorizzazione alla pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della relazione, concludo raccomandando l'approvazione di questo disegno di legge, che si affianca agli altri due provvedimenti di ratifica di accordi sottoscritti con Astana recentemente, anch'essi esaminati dalla Commissione affari esteri, aventi ad oggetto, rispettivamente, il trasferimento delle persone condannate e la cooperazione militare. Tutto ciò costituisce un ulteriore tassello nella strategia di rafforzamento della cooperazione con un partner strategico in Asia centrale e importante come il Kazakhstan.

Pag. 30

  PRESIDENTE. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
  Prendo atto che il rappresentante del Governo, come prima, intende rinunciare al suo intervento.
  Non essendovi iscritti a parlare dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali, avvertendo che non sono previste repliche.

(Esame degli articoli – A.C. 2676-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica nel testo della Commissione.
  Avverto che la V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A – A.C. 2676-A), che è in distribuzione.
  Poiché non sono stati presentati emendamenti, li porrò direttamente in votazione.
  Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 2676-A).
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Vazio, D'Arienzo, Gasparini. Abbiamo votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  367   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato  367.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A – A.C. 2676-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cozzolino, Binetti, Catalano, Berlinghieri, Cariello, Occhiuto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  387   
   Votanti  368   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  368.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A – A.C. 2676-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cozzolino, Dall'Osso, Baruffi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  389   
   Votanti  369   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  369.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Pellegrino ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 2676-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.Pag. 31
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  387   
   Votanti  368   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  367    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (I deputati Fossati e De Rosa hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole; la deputata Nicchi ha segnalato che non è riuscita a votare).

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 2676-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gigli. Ne ha facoltà. Onorevole Ferranti ! Gentilmente, grazie.

  GIAN LUIGI GIGLI. Signor Presidente, questo è certamente un Accordo che ha un'importanza fondamentale, tra l'altro si tratta di temi di grande attualità e potentemente intersecati tra di loro. Infatti, la criminalità organizzata certamente ormai si serve in maniera estremamente integrata del traffico delle sostanze stupefacenti, dell'indirizzo e talvolta proprio del controllo dell'immigrazione clandestina e dell'utilizzazione poi anche di fondi derivati da queste attività illecite per quanto riguarda la promozione del terrorismo. È per questo che il traffico delle sostanze stupefacenti e la lotta a questo traffico acquistano un'importanza fondamentale.
  Noi salutiamo con piacere questo Accordo importante e il nostro gruppo voterà a favore, con convinzione.
  Tuttavia, vorremmo richiamare il Governo sull'importanza del fatto che, purtroppo, questi Accordi rischiano di rimanere poi per metà vanificati, se essi non si accompagnano ad uno sforzo altrettanto importante per contrastare il traffico delle sostanze stupefacenti sul nostro territorio nazionale. Senza una lotta di pari livello sul nostro territorio nazionale al traffico, io credo che purtroppo taglieremo le gambe anche ad accordi importanti come questo.
  Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. È autorizzato, onorevole Gigli, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. L'Accordo bilaterale risale al 2009, anno nel quale l'impegno occidentale ed italiano in Afghanistan era in sensibile aumento, e anche se nel frattempo il peso della nostra partecipazione alla stabilizzazione afgana è diminuito il trattato al nostro esame conserva, secondo noi, tutta la sua validità. Il Kazakhstan, infatti, giace su una delle rotte di transito che conducono l'oppio e l'eroina, prodotti in Afghanistan, non solo verso la Russia ma anche verso l'Europa occidentale ed il nostro Paese. Logico, quindi, che tra Italia e Kazakhstan si sia pensato a più incisive forme di cooperazione nella lotta al traffico di stupefacenti e tutto ciò che l'accompagna.
  L'emersione dello Stato islamico in Medio Oriente ed il suo affacciarsi anche in Asia centrale naturalmente conferisce adesso ulteriore attualità a questo strumento bilaterale di collaborazione. In Afghanistan, infatti, da qualche mese si ha spesso notizia di scontri che oppongono i miliziani che hanno aderito all'ISIS tanto ai talebani quanto ai governativi. Non è difficile immaginare, a questo punto, possibili propagazioni anche al Kazakhstan.
  È, quindi, un bene acquisire strumenti supplementari di lotta, come quelli che Pag. 32introduce il trattato bilaterale al nostro esame, che implica sforzi congiunti e anche degli oneri, pari a circa 100 mila euro annui, con i quali si finanzieranno le visite incrociate di esperti, lo svolgimento di corsi di aggiornamento e, più in generale, la trasmissione di esperienze, informazioni, innovazioni legislative e nelle tecniche di investigazione.
  È dal nostro punto di vista interessante che nell'Accordo sia presente anche l'enunciazione di un impegno congiunto nel contrasto dell'immigrazione clandestina, seppure il Kazakhstan non sia uno Stato sorgente ed anche come Paese di transito sia interessato solo marginalmente dai flussi dei migranti afgano-pakistani che raggiungono il Bosforo e poi risalgono l'intera dorsale balcanica per presentarsi da noi.
  Stanti queste premesse, comunque la Lega Nord non ravvisa alcun motivo per opporsi al perfezionamento della ratifica di questo Accordo e voterà conseguentemente a favore.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rabino. Ne ha facoltà.

  MARIANO RABINO. Signor Presidente, preannunzio il voto favorevole del gruppo di Scelta Civica per l'Italia e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, Presidente...

  PRESIDENTE. Onorevole Melilla, colleghi. Onorevole Melilla, sta parlando il suo capogruppo. Prego.

  ARTURO SCOTTO. Sono ragazzi indisciplinati.
  Signor Presidente, Nursultan Nazarbaryev, Presidente da diversi decenni di un Paese come il Kazakhstan, un Paese che ha relazioni commerciali significative con il nostro Paese, un volume di investimenti pari a 6,1 miliardi di dollari, con interessi dell'ENI, della Saipem e di altri grandi attori economici in quel Paese, è stato recentemente eletto, il 26 aprile, con il 97,7 per cento dei voti, battendo altri due candidati che, sostanzialmente, erano filogovernativi.
  Noi andiamo a fare una ratifica – è la seconda – in un contesto estremamente delicato sul piano politico, delicato per quel Paese, delicato sul piano dei diritti umani, delicato anche rispetto alla cronaca politica più recente. È passato circa un anno e mezzo da una vicenda che fece discutere il mondo, un caso di extraordinary rendition come quello che riguardò la signora Shalabayeva e che, in qualche modo, incrociò il Ministro dell'interno e le prefetture.
  Vide anche uno scontro all'interno del Governo di allora, con delle frasi molto chiare pronunciate dall'allora Ministra degli esteri, Emma Bonino.
  Per cui, io avrei scelto maggiore prudenza, anche leggendo i rapporti di Amnesty international o guardando il corso delle armi, che è sempre, come dire, indicativo di cosa accade: gli accordi che ci rivela l'osservatorio OPAL di Brescia del luglio 2013, dalla vendita delle autorizzazioni di materiali di armamento in quantità molto significativa.
  E allora, molto probabilmente, sarebbe il caso che questo Parlamento si fermi, ragioni di più e non proceda a questa ratifica, perché anche i buoni propositi, che ho ascoltato e che ovviamente condivido, che sono stati espressi dai colleghi sul traffico degli stupefacenti, piuttosto che sui rischi molto seri che in quell'area si raggruppino organizzazioni fondamentaliste e jihadiste, che fiancheggiano l'avanzata dell'ISIS, rischiano di impattare con un Paese che purtroppo ha livelli di democraticità pari allo zero, secondo tutti Pag. 33i rapporti. Per cui, probabilmente, sarebbe stato più utile sospendere. Per questo, noi ci asteniamo rispetto a questo voto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Signor Presidente, la Convenzione che stiamo per approvare, sulla quale il mio partito darà convintamente voto favorevole, costituisce un passo importante nell'ambito della criminalità organizzata transnazionale, perché riconosce la serietà del problema e aumenta la consapevolezza degli Stati sull'importanza delle misure di cooperazione.
  Per dare piena attuazione all'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Kazakhstan e indirizzare una risposta coordinata e globale ai problemi di traffico illegale di droghe, di abuso di stupefacenti, di prevenzione della criminalità, di giustizia criminale, di terrorismo internazionale, di corruzione su larga scala e – non voglio nasconderlo – anche sul traffico di armi che tutto ciò in qualche modo rivela, dovremmo puntare su tre funzioni principali: la ricerca, la consulenza e il sostegno ai rispettivi Governi, per investire positive risorse proprio contro la criminalità organizzata, contro non solo il commercio, ma anche la diffusione della droga, contro queste forme di terrorismo e di corruzione, che appaiono sempre più dilaganti e sempre più sommerse.
  Sempre più frequentemente la criminalità, non solo la criminalità organizzata e la criminalità internazionale, ma anche la criminalità a livello nazionale si finanzia attraverso il commercio e il traffico di droghe e di stupefacenti oppure attraverso un riciclaggio di queste risorse, per esempio attraverso il famoso gioco d'azzardo, su cui pure cerchiamo di puntare per una moralizzazione molto più rigorosa del sistema.
  È necessario puntare su uno sviluppo alternativo dei Paesi produttori di droga, intensificando la giustizia penale contro i grandi spacciatori che agiscono con un vero e proprio sperpero di risorse, perché sembra proprio che ne posseggano in misura illimitata.
  Questa Convenzione costituisce un passo importante nell'ambito di questo tipo di iniziative, soprattutto perché ci giungono notizie sempre più concrete di come anche l'ISIS si finanzi attraverso queste linee: da un lato, il traffico di droga, dall'altro, l'acquisto di armi, dall'altro, tutte le coperture che può rastrellare sul territorio a proposito di tutte le organizzazioni, piccole, medie e grandi, di criminalità.
  Servono una serie di misure di controllo non soltanto sul mercato delle droghe, ma anche sul mercato delle armi. Serve un controllo relativo a questa facilità di spostamento delle persone da un Paese all'altro e a questa facilità di circolazione di questo tipo di merci.
  Sappiamo quanto sia ampio e diffuso il loro consumo e sappiamo quanto bisogno ci sia di intervenire su questi punti a livello nazionale e a livello internazionale. Ne va di mezzo tutta la pace nel Medio Oriente, ne va di mezzo, in questo momento, un sovvertimento radicale di quello che è l'ordine in quei Paesi.
  Abbiamo bisogno davvero di ribaltare questo tipo di situazione e questo Trattato è uno strumento, un solo strumento, che sarà tanto più efficace e tanto più potente quanto maggiori e migliori saranno le azioni positive che verranno messe in atto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, Presidente. Intervengo per preannunziare il voto a favore di Forza Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Del Grosso. Ne ha facoltà.

  DANIELE DEL GROSSO. Grazie, Presidente. Intervengo per preannunziare il nostro voto favorevole, però vorrei dire qualche parola, perché abbiamo comunque Pag. 34alcuni dubbi per quello che riguarda il Kazakhstan. Il Kazakhstan, come è già stato detto, è un Paese dove il Governo ha vinto con il 97 per cento dei voti, dove gli oppositori sono spesso torturati. Abbiamo avuto modo di apprendere queste notizie perché, un paio di anni fa, per il caso Shalabayeva, siamo stati lì, in Kazakhstan, e abbiamo visto con i nostri occhi quello che è il Kazakhstan.
  Abbiamo qualche dubbio a proposito, proprio perché, qualche settimana fa, è stata approvata un'altra ratifica con questo Paese dove si va ad alimentare il commercio di armi. Ora, molto probabilmente, il Kazakhstan sarà un canale di uscita dall'Afghanistan e speriamo che questo avvenga al più presto. E, essendo il Kazakhstan un canale di uscita per l'Afghanistan, il problema è che, molto probabilmente, lì lasceremo delle armi, che, in realtà, possono andare ad incentivare il terrorismo.
  Quindi, se si decide di fare una reale lotta al terrorismo, non bisogna poi commettere l'errore, magari involontariamente, di incentivarlo. Semplicemente per ricordare questo all'Aula parlamentare, perché, molto spesso, queste notizie vengono prese come di basso rilievo, ma poi, alla fine, sono decisive per il futuro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fedi. Ne ha facoltà.

  MARCO FEDI. Grazie, signor Presidente. Nel preannunziare il voto favorevole del Partito Democratico a questo provvedimento di ratifica e nel chiederle l'autorizzazione a depositare il testo integrale del mio intervento per la pubblicazione in calce al resoconto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti), volevo ricordare che l'accordo con il Kazakhstan è inteso a prevenire, contrastare e reprimere la criminalità organizzata e i reati ad essa connessi, in particolare quelli relativi al traffico di sostanze stupefacenti, all'immigrazione clandestina ed al terrorismo, in conformità alle rispettive legislazioni nazionali e agli accordi internazionali riconosciuti dai nostri due Paesi.
  Ricordo questo per evitare che si esca dal contenuto specifico di questo Accordo, che è importante proprio per questo forte contrasto a tutte le forme di criminalità. Evocare questo impegno comune dei due Paesi dovrebbe già soddisfare le valutazioni legittime, critiche, che sono state sollevate sia nell'iter in Commissione che oggi in Aula, ma, a mio avviso, sbagliate sul merito di questo Accordo, e, soprattutto, sul tema delle credenziali in materia di rispetto dei diritti umani del Kazakhstan.
  Lo diciamo senza remore: un accordo teso a contrastare ogni forma di criminalità e di attività criminale o delittuosa in genere e di contrasto al terrorismo deve trovarci, oggi più che mai, fermamente impegnati nella ratifica e nella piena successiva implementazione degli strumenti di ratifica. Questa scelta rafforza noi e rafforza il contrasto a ogni forma di criminalità internazionale e transnazionale, oltre a creare le condizioni per una crescita, a mio avviso, culturale, sociale e politica nel pieno rispetto dei diritti umani per tutti i Paesi che si riconoscono in una comunità internazionale, e quindi anche il Kazakhstan.
  E quale strumento migliore, Presidente – e concludo su questo – di un accordo di questo tipo per contrastare tutte le forme di criminalità internazionale in un'area del mondo in cui è importante avere una presenza strategica europea e anche del nostro Paese come quella dell'Asia centrale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) ?

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale – A.C. 2676-A)

  PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
  (Così rimane stabilito).

Pag. 35

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2676-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 2676-A, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colleghi, vi pregherei di accelerare il raggiungimento delle vostre postazioni. Bersani, Martella...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kazakhstan di cooperazione nel contrasto alla criminalità organizzata, al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, di precursori e sostanze chimiche impiegate per la loro produzione, al terrorismo e ad altre forme di criminalità, fatto a Roma il 5 novembre 2009» (2676-A):

   Presenti  397   
   Votanti  379   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato  379.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Di Salvo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, fatta all'Aja il 19 ottobre 1996 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 1589-B) (ore 12,15).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, n. 1589-B: Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, fatta all'Aja il 19 ottobre 1996.
  Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce al resoconto stenografico della seduta del 10 giugno 2015.

(Discussione sulle linee generali – A.C. 1589-B)

  PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
  Avverto che le Commissioni II (Giustizia) e III (Affari esteri) si intendono autorizzate a riferire oralmente.
  Ha facoltà di intervenire la relatrice per la Commissione giustizia e presidente della medesima Commissione, onorevole Ferranti. Onorevole Ferranti, abbiamo due relatori, la relatrice per la Commissione giustizia e il relatore per la Commissione affari esteri. Però, mi comunicano adesso che interverrà solo il secondo relatore.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la II Commissione. Sì, è un'unica relazione, anche dal tenore si capirà il perché. È rimasto poco di quella Convenzione.

  PRESIDENTE. Allora, come non detto, anzi mi scusi presidente, ha facoltà di intervenire il relatore per la Commissione Affari esteri, onorevole Nicoletti.

  MICHELE NICOLETTI, Relatore per la III Commissione. Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi intervengo, come è stato detto, anche a nome della collega relatrice, presidente della II Commissione, onorevole Ferranti, sul disegno di legge di ratifica della Convenzione sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di Pag. 36responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, fatta all'Aja il 19 ottobre 1996.
  La Convenzione, come è stato appena detto, risale al 1996, l'Italia l'ha firmata sette anni dopo, nel 2003, ossia più di 12 anni fa. E mentre apprezziamo, vivamente, l'impegno del Governo in questa legislatura che il Parlamento proceda al più presto alla sua ratifica, dobbiamo registrare, ancora una volta, l'inaccettabilità di tempi così lunghi per l'adeguamento del nostro ordinamento interno ai principi del diritto internazionale ed europeo, tanto più quando sono in gioco i diritti delle persone, in particolare di quelle più deboli e, dunque, maggiormente degne di tutela, come i minori, di cui si occupa la Convenzione. Forse anche su questo andrebbe fatta una riflessione, quando si ragiona sul sistema di garanzie che pensiamo legato più ai meccanismi e alla farraginosità delle nostre discussioni, meno invece all'adeguamento del nostro ordinamento interno ai principi del diritto internazionale.
  La Convenzione del 1996 mira esattamente ad introdurre elementi di maggiore certezza e definizione nel campo della tutela dei minori; un settore che è particolarmente esposto, sempre più, anche a causa delle grandi tragedie del nostro tempo, a rischi di violenza, sfruttamento, abusi, e così via, e che, dunque, dovrebbe renderci maggiormente responsabili ad individuare gli strumenti fondamentali per la loro tutela.
  La Convenzione mira esattamente a definire chiaramente i soggetti in capo ai quali è la tutela dei minori e, quindi, a evitare violenze e abusi e a consentire a famiglie, associazioni e Stati, che si fanno carico della loro accoglienza, di operare in un quadro chiaro e trasparente.
  Per queste ragioni la ratifica di questa Convenzione è un atto urgente, non solo dovuto in quanto obbligo comunitario, ma fortemente sostenuta da quanti si occupano di minori stranieri in difficoltà, associazioni, magistrati e avvocati, costretti ad operare in una situazione confusa e talvolta contraddittoria, come testimonia la stessa giurisprudenza recente in materia nel nostro Paese: penso alle sentenze della Corte di cassazione che, sul tema specifico della tutela dei minori attraverso l'istituto della kafala, si sono pronunciate in modo diverso.
  Il principio fondamentale è quello naturalmente del best interest del minore, individuando l'autorità competente in quella dello Stato in cui concretamente si svolge la vita del minore e impegnando gli Stati firmatari della Convenzione a riconoscere le misure di protezione adottate dalle autorità di uno Stato contraente, come se fossero state adottate dalle proprie autorità. Questo è un principio fondamentale, quello di rendere accogliente il nostro diritto al pluralismo degli ordinamenti giuridici, in particolare in questa materia, riconoscendo, appunto, quelle misure di tutela dei soggetti più deboli che altrove sono state messe in atto.
  Non mi dilungo sui contenuti perché già sono stati esposti dettagliatamente quando la Camera li ha esaminati. Ricordo che la Camera ha iniziato l'esame in prima lettura nell'ottobre del 2013. Dopo un esame assai approfondito – voglio qui ringraziare la presidente Ferranti che ha condotto un lavoro straordinario, durato mesi, di audizioni dei soggetti interessati e di mediazione tra le diverse parti politiche – siamo arrivati il 25 giugno 2014 all'approvazione di un testo che poi è passato al Senato.
  Il Senato, però, nel marzo 2015 ha deciso di procedere diversamente, approvando un testo da cui sono state stralciate le disposizioni approvate alla Camera e che, dunque, reca i soli articoli tipici del disegni di legge di ratifica. Per cui ci troviamo in una situazione in cui il disegno di legge reca nel titolo anche norme di adeguamento all'ordinamento interno e, invece, queste sono state stralciate nel provvedimento in esame. Tuttavia, questo stralcio operato dal Senato ha consentito di procedere nel percorso di ratifica.
  Ciò ha posto, però, le Commissioni riunite, giustizia e affari esteri, di questo ramo del Parlamento, di fronte ad una problematica che già in passato abbiamo dovuto affrontare, ovvero se proseguire Pag. 37nella strada che da mesi avevamo intrapreso nella ridefinizione di un apparato di norme di adeguamento o se invece approvare la ratifica «secca», rinviando poi ad altra sede la questione dell'attuazione.
  Sulla valutazione operata in questa fase dell'iter dai gruppi di maggioranza e opposizione delle due Commissioni ha pesato certamente la questione del contenzioso cui è esposta l'Italia di fronte alla comunità degli Stati firmatari su un tema di particolare rilievo sul piano umanitario. Questo è stato l'elemento fondamentale che ha portato le Commissioni ad accogliere la decisione che il Senato ha, appunto, preso, ovvero di provvedere immediatamente alla ratifica dei soli articoli della Convenzione, riservando ad altro provvedimento l'adeguamento alle norme interne.
  Il ritardo, infatti, italiano nell'adempiere a questo impegno internazionale configurava anche una responsabilità da parte del nostro Paese sul piano della nostra collocazione nell'Unione europea. È stato decisivo per la chiusura del provvedimento in Commissione l'impegno che il Governo si è assunto in quella sede – e con esso la maggioranza parlamentare – rispetto ad uno scenario che vede oggi auspicabilmente approvare alla Camera le sole disposizioni di ratifica e, tuttavia, calendarizzare, entro tempi certi, presso la competente Commissione del Senato, il provvedimento recante le norme di attuazione stralciate, assicurando ad esso un percorso di approvazione accelerato e prioritario.
  Nella rappresentazione di questo percorso dobbiamo dare atto ai colleghi dei gruppi di opposizione di aver condiviso con la maggioranza una scelta di metodo non semplice in cui molto ha contato il clima di fiducia costruito di nuovo dalla presidente Ferranti; una scelta che è stata guidata dall'interesse nazionale e dalla consapevolezza di dover comunque sempre promuovere l'adeguamento del nostro Paese agli standard di diritto internazionale umanitario anche laddove gli ostacoli giuridici e procedurali siano più ardui da superare del previsto. Nell'auspicio, quindi, che il Senato possa collaborare proficuamente al contesto finora descritto completando il lavoro necessario, auspico al momento una rapida approvazione del provvedimento in titolo (Applausi).

  PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo rinuncia ad intervenire.
  Non essendovi iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali avvertendo che pertanto non avranno luogo le repliche.

(Esame degli articoli – A.C. 1589-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica modificati dal Senato.
  Avverto che non saranno posti in votazione gli articoli 1, 2, 4 e 5 in quanto non modificati dal Senato. Sarà posto in votazione il solo articolo 3.
  Passiamo, dunque, all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A – A.C. 1589-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Nessuno chiedendo di intervenire per dichiarazione di voto, passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bragantini Paola... Caruso... Altieri... Ascani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  371   
   Votanti  289   
   Astenuti   82   
   Maggioranza  145   
    Hanno votato  271    
    Hanno votato no   18.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 38

  (Il deputato Carlo Galli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame di un ordine del giorno – A.C. 1589-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato (Vedi l'allegato A – A.C. 1589-B).
  Nessuno chiedendo di intervenire per illustrare l'unico ordine del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

  LAPO PISTELLI, Viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Ferranti n. 9/1589-B/1.

  PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ferranti n. 9/1589-B/1, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  È così esaurito l'esame dell'unico ordine del giorno presentato.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 1589-B)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Onorevole Farina, ho l'elenco degli iscritti in dichiarazione di voto ma, come sa, essendo un parlamentare di grande esperienza, c’è un ordine crescente o decrescente. Bisogna aspettare che arrivi il momento giusto per cogliere l'attimo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santerini. Ne ha facoltà.

  MILENA SANTERINI. Grazie Presidente, quasi vent'anni dopo andiamo ad approvare la ratifica di questa delicata Convenzione...

  PRESIDENTE. Colleghi, abbassiamo il tono della voce.

  MILENA SANTERINI. ... che l'Italia ha firmato nel 2003 e che contiene importanti misure di protezione dei diritti dei minori. Ora andiamo ad approvare un testo da cui il Senato ha stralciato le norme sull'adeguamento interno. È chiaro che le misure che andiamo ad approvare...

  PRESIDENTE. Onorevole Chaouki, gentilmente lasciamo che il Governo possa ascoltare...

  MILENA SANTERINI. ... sono importanti ed esprimiamo parere favorevole ovviamente a questa ratifica, ma vorremmo anche sottolineare che l'iter è stato piuttosto difficile e complicato per vari motivi.
  Il testo conteneva la possibilità di introdurre un'equiparazione tra alcune norme, vigenti in Paesi islamici, relative all'affidamento, come la Kafala, all'adozione...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Santerini. Colleghi, onorevole Grassi, il Governo deve ascoltare le dichiarazioni di voto. Grazie.
  Prego, onorevole Santerini.

  MILENA SANTERINI. Il testo, licenziato dalla Camera e poi modificato dal Senato, conteneva, appunto, misure che tendevano all'equiparazione tra l'adozione internazionale e le misure previste in alcuni Paesi, la cosiddetta kafala, di affidamento dei minori. Questo punto così delicato è in un certo senso bene che sia stato stralciato, noi lo avevamo già messo in evidenza anche con alcuni emendamenti, perché la stessa Corte di Strasburgo aveva messo in guardia dal considerare adozioni quelle che in ordinamenti esteri non lo sono. Quindi, noi accogliamo con favore, in questo momento, la possibilità di ratificare il testo senza le norme di adeguamento interno, ma mettiamo anche in evidenza un altro aspetto e cioè che, comunque, bisognerà tornare sul testo – e il nostro auspicio è che il Governo lo faccia presto – per quanto riguarda i diritti correlati; in altre parole, mentre noi approviamo la ratifica della Convenzione Pag. 39tout court, vogliamo mettere in evidenza come vi siano alcuni diritti correlati che andranno comunque garantiti. Penso all'esercizio della responsabilità genitoriale e, in particolare, all'acquisizione della cittadinanza per i minori, appunto, che godranno in questo caso dei diritti previsti per quanto riguarda la kafala. Auspichiamo, con il nostro voto favorevole, anche che si ritorni presto sui diritti correlati che vanno comunque garantiti e, quindi, un adeguamento interno andrà fatto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Grazie Presidente, l'oggetto della Convenzione è delicato, perché siamo nel sensibilissimo terreno del diritto internazionale privato, in particolare in quella sua parte che ha a che fare con il diritto internazionale della famiglia. Il nodo del contendere, ciò che ci impedisce di votare a favore di questo provvedimento, è la soluzione tecnico-giuridica che si è voluta dare a uno specifico problema.
  Si è ritenuto che il nostro ordinamento non permetta di soddisfare l'esigenza, avvertita da alcune comunità di immigrati d'origine musulmana, di poter sottrarre alcuni minori agli orfanotrofi, soddisfacendo, al contempo, un'aspirazione alla genitorialità magari preclusa da qualche impedimento biologico. Siccome la sharia non contempla l'adozione, si vorrebbe ora, tramite la ratifica della Convenzione, importare nel nostro ordinamento l'istituto di diritto islamico noto come kafala. Tramite questo istituto, il minore musulmano non viene adottato, ma soltanto dato in affidamento temporaneo a una famiglia. Un affidamento che termina con il compimento della maggiore età da parte del minore e non implica l'acquisizione di alcun diritto ereditario.
  L'operazione ha trovato, sin dalle prime battute dell'iter di questo provvedimento, la Lega Nord assolutamente contraria. A nostro avviso, infatti, procedendo come prospettato, il legislatore del nostro Paese rinuncerebbe a difendere il principio della laicità dello Stato, per inserire nel nostro ordinamento istituti che hanno radici letteralmente aliene, in un'altra cultura. Si tratterebbe di un cedimento che rappresenterebbe anche l'inizio di un'ibridazione del nostro diritto con quello di derivazione islamica. Se ci viene imposto di escludere l'adozione per importare un istituto nuovo che ci è estraneo, infatti, nulla ci vieta di pensare, a più lungo termine, ad altri cedimenti, magari introducendo forme matrimoniali temporanee come quelle in uso in certe parti del mondo musulmano o magari legalizzando, come pure qualcuno aveva immaginato di fare in Toscana alcuni anni fa, mutilazioni genitali femminili medicalmente assistite, prima di rinsavire in extremis.
  È questo un approccio che noi assolutamente non possiamo condividere e restiamo convinti che chi viene da noi, come rifugiato o migrante economico regolare, debba farlo accettando le norme basilari del nostro diritto civile.
  Per questo motivo, onorevoli colleghi, signor Presidente e signori membri del Governo, la Lega Nord voterà contro l'approvazione di questo provvedimento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rabino. Ne ha facoltà.

  MARIANO RABINO. Grazie, Presidente, anche in questa occasione il gruppo di Scelta Civica esprime parere favorevole. Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Il provvedimento di ratifica di questa Convenzione torna dal Senato, com’è stato rilevato, profondamente modificato, direi Pag. 40stravolto, «taglieggiato»: di quindici articoli ne sono rimasti solo quattro. Il provvedimento autorizza ora solo la ratifica della Convenzione e rimanda ad un secondo momento una disciplina di adeguamento dell'ordinamento interno e dunque una sua reale esecuzione.
  Il motivo di tanta attività del Senato – è stato ricordato – si chiama kafala. Ricordo ai distratti che stiamo parlando di minori e che essa, la kafala, è l'unico istituto giuridico che fornisce una protezione sostitutiva alla famiglia naturale, al minore in molti Paesi arabi. L'ideologia e la cattiva politica, invece, sono prevalsi al Senato, e i cattivi maestri, mai sazi, come abbiamo ascoltato, rivendicano anche in quest'Aula la bontà dello stralcio avvenuto.
  Questa Convenzione de L'Aja è una antica, data 1996; noi italiani l'abbiamo firmata solo nel 2003 e per due volte siamo stati citati, richiamati, dalla Commissione europea. Noi siamo favorevoli alla ratifica della Convenzione e il nostro voto favorevole in quest'Aula nel suo primo passaggio lo afferma con chiarezza, ma siamo favorevoli per quello che essa è, non per quello che qualcuno vorrebbe che fosse.
  Questo non è il provvedimento che abbiamo votato, utile alle migliaia di minori che vivono oggi in Italia in condizioni di difficoltà familiare: minori non accompagnati, provenienti da Paesi colpiti da catastrofi o da conflitti. Non lo è: è diventato un sortilegio della cattiva politica, proprio mentre migliaia di minori attraversano il mare in fuga dalla guerra e dalla fame.
  Votammo convintamente a favore di quel provvedimento e altrettanto convintamente oggi voteremo contro (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Presidente, condivido la perplessità che è stata espressa da molti colleghi di diversi gruppi sul fatto che la Camera aveva approvato questo disegno di legge circa un anno fa, ma, dal passaggio al Senato e quindi poi nel suo ritorno, il disegno di legge arriva assolutamente impoverito e ridotto ad una generica affermazione: noi riconosciamo questa Convenzione, ma rinunciamo a entrare nel merito, rinunciamo a interrogarci effettivamente su che cosa significhi tutelare i minori oggi e tutelare i minori in un contesto così complesso come quello che riguarda, ad esempio, i minori non accompagnati, come quello che riguarda i minori le cui famiglie risultano a vario titolo inadempienti o le cui famiglie risultano in qualche modo drammaticamente separate dai propri figli e in attesa di individuare una soluzione possibile di reintegrazione nella vita di famiglia.
  È chiaro che le soluzioni che sono alle spalle di queste situazioni sono molto diverse e richiedono la capacità di entrare nel merito della questione; richiedono la capacità di declinare i diritti di ogni bambino sapendo stare dalla parte del bambino e sapendo che soltanto in questo modo possiamo costruire non solo un'Europa migliore, ma anche probabilmente un mondo migliore di quello in cui ci troviamo.
  Il punto fondamentale che ci addolora molto è che, in questa spoliazione che è stata fatta del disegno di legge, è venuta meno anche tutta una serie di argomenti su cui da tempo ci stiamo interrogando, come, per esempio, quelli che riguardano i grandi meccanismi dell'adozione internazionale, che sono in una profonda crisi. Non sfugge a nessuno il fatto che l'adozione internazionale in questo momento sia gravemente in difficoltà, non soltanto perché, potremmo dire, ci sono famiglie che da tempo auspicherebbero prendersi carico di uno di questi bambini, ma soprattutto perché ci sono bambini che vivono senza famiglia semplicemente perché vi è una struttura burocratica confusa, soffocante e incapace di confrontarsi con le mutate situazioni sociali e con le mutate situazioni che anche i fenomeni di migrazione Pag. 41hanno determinato, permettendo loro di ottenere come un vantaggio aggiunto.
  È come se noi dovessimo sommare sempre tutto il dramma delle sofferenze pregresse a una incapacità di fornire speranza per un futuro che guardi a una migliore possibilità di integrazione sociale e di integrazione personale.
  Quindi noi senz'altro voteremo a favore di questa convenzione, ma lo facciamo da una parte con il dispiacere e con il rammarico di un mancato coordinamento con i colleghi del Senato, e lo facciamo, però, contestualmente aspettando che dal Governo arrivi quella spinta propositiva a riempire di contenuto questo disegno di legge, che, a conti fatti, in questo momento può sembrare e, di fatto, sembra una sorta di scatola vuota.
  È stato detto che la Convenzione è stata firmata circa venti anni fa, nel 1996, è stato detto come l'Italia l'abbia riconosciuta circa dieci anni fa, non vorremmo aspettarne altri dieci o, nel peggiore dei casi, altri venti, prima di sapere esattamente in che modo questa Convenzione può tutelare l'infanzia, cominciando a tutelare quell'infanzia che è più sola, che non ha famiglia e che sperimenta nella mancanza di famiglia il più grande vulnus che può toccare a una persona, ma che può toccare, in senso lato, anche un'intera società.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, Presidente. Siamo alla terza lettura di questo provvedimento, Forza Italia aveva votato a favore già nella prima lettura, ora arriva completamente svuotato da parte dell'altro ramo del Parlamento. Comunque ribadiamo anche su questo provvedimento il nostro voto favorevole.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scagliusi. Ne ha facoltà.

  EMANUELE SCAGLIUSI. Grazie, Presidente. Prendo brevemente la parola per illustrare i motivi dell'astensione del mio gruppo. Questa Convenzione è del 1996, arriva, quindi con venti anni di ritardo alla ratifica, soltanto perché abbiamo il rischio di incorrere in una infrazione europea. Naturalmente, questa è una ratifica che tutela l'interesse del minore e delle famiglie che intendono adottare e noi, nella prima lettura di questa ratifica qui alla Camera, abbiamo votato favorevolmente.
  In Commissione abbiamo anche lavorato di concerto con gli altri gruppi per migliorare questa ratifica proprio nella parte che prevedeva la regolamentazione e l'attuazione della kafala. Il problema è che nella seconda lettura in Senato questa parte è stata completamente stralciata. Quindi, la parte sulla kafala non c’è più, la Convenzione è stata svuotata e il Governo in Commissione alla Camera si è impegnato a prendere provvedimenti nel senso attuativo della kafala, spingendo anche per un disegno di legge in Commissione per regolamentare questo vuoto.
  Noi su questa ratifica ci asteniamo, anche se, naturalmente, auspichiamo una veloce attuazione e regolamentazione della parte che riguarda la kafala e anche per questo abbiamo sottoscritto l'ordine del giorno che è stato approvato (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Quartapelle Procopio. Ne ha facoltà.

  LIA QUARTAPELLE PROCOPIO. Grazie, Presidente. Oggi ratifichiamo una Convenzione importante, con misure per la protezione dell'infanzia secondo il principio del diritto internazionale del migliore interesse del minore.
  La Convenzione è importante perché sostanzialmente introduce maggiore certezza e definizione nel campo della tutela dei minori e, quindi, riconosce sia forme già previste dal nostro ordinamento, come l'adozione e l'affido, così come forme di Pag. 42responsabilità genitoriale previste da altre tradizioni giuridiche come la kafala, ovvero l'istituto giuridico del diritto islamico per la tutela dei minori in difficoltà o in stato di abbandono.
  È quindi importante ratificare questa Convenzione perché l'Italia deve al più presto adeguarsi alla normativa internazionale sulla protezione dell'infanzia. Segnalo, come hanno già fatto i colleghi di tutti gli schieramenti politici, che il Senato in realtà ha stralciato le disposizioni sostanziali di adeguamento della normativa interna sul tema della kafala. Con la ratifica di oggi recepiamo l'ordinamento della kafala all'interno del nostro sistema giuridico e quindi è opportuno che al più presto il Parlamento, a partire dal Senato, che ha espresso alcuni rilievi che hanno portato allo stralcio delle disposizioni di adeguamento, legiferi su come inserire dentro l'ordinamento interno i necessari adeguamenti per ricomprendere anche l'istituto giuridico della kafala.
  Quindi, annuncio il voto favorevole del Partito Democratico, però con questa particolare attenzione, affinché il Parlamento legiferi al più presto per incorporare le norme di adeguamento nella normativa italiana alla kafala.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zampa. Ne ha facoltà.

  SANDRA ZAMPA. Signor Presidente, intervengo molto brevemente solo per dichiarare che voterò in difformità dal mio gruppo su questa ratifica. Ritengo, infatti, che il superiore interesse del minore non sia stato preso in seria considerazione e non sia stato messo al primo posto.
  Svuotando di fatto questa ratifica della possibilità di dare luogo e corso, a tutti gli effetti, alla Convenzione de l'Aja, io credo che oggi non facciamo un buon servizio ai minori. Chi mi ha preceduta, ha ricordato in particolare la drammaticità di questo momento, dove tanti minori sbarcano arrivando da Paesi islamici. Ritengo quindi che non stiamo procedendo come avremmo dovuto e perciò mi asterrò.

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 1589-B)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, n. 1589-B, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lodolini, Valentini.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   «Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, fatta all'Aja il 19 ottobre 1996» (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (1589-B):

   Presenti  353   
   Votanti  286   
   Astenuti   67   
   Maggioranza  144   
    Hanno votato  254    
    Hanno votato no   32.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole. La deputata Ciprini ha segnalato che avrebbe voluto astenersi).

Sull'ordine dei lavori (ore 12,50).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Melilla. Ne ha facoltà.

Pag. 43

  GIANNI MELILLA. Signor Presidente, trentuno anni fa moriva Enrico Berlinguer. L'anno scorso è stato ricordato in occasione del trentesimo anniversario con...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Melilla. Colleghi, gentilmente chi non è interessato può uscire, però lasciate per favore che l'onorevole Melilla possa parlare.

  GIANNI MELILLA. L'anno scorso Enrico Berlinguer è stato ricordato con molti convegni, film, rievocazioni di ogni tipo. Come tutte le grandi personalità, la sua eredità è controversa e viene anche in un certo qual modo strumentalizzata. Noi di Sinistra Ecologia Libertà ci sottraiamo a questo gioco e vogliamo ricordarlo, appunto, nella sua complessità: la questione morale, certo, il suo stile di vita sobrio, la sua onestà assoluta, certamente, ma non vogliamo dimenticare che Enrico Berlinguer è stato un comunista italiano, le cui radici erano il legame con la classe operaia e il mondo del lavoro, l'appartenenza al campo socialista, sempre più critico, vicino più alle esperienze riformatrici di Dubcek del socialismo dal volto umano che alla ortodossia brezneviana e, negli ultimi anni, molto vicino alle esperienze politiche di grandi personalità della socialdemocrazia europea, come Willy Brandt e Olof Palme.
  Soprattutto vogliamo ricordare il suo ancoraggio ai valori della Costituzione repubblicana. È stato un grande comunista italiano, comunista sì...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Melilla. Colleghi, presidente Ferranti, onorevole Zampa: sta parlando un vostro collega, per favore !

  GIANNI MELILLA. È stato un grande comunista italiano, comunista sì; a qualcuno forse oggi questa parola appare assolutamente vetusta. Noi invece continuiamo a non voler dimenticare l'apporto originale e creativo del Partito Comunista Italiano nella storia della Repubblica italiana (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  ANDREA DE MARIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANDREA DE MARIA. Signor Presidente, l'11 giugno 1984 moriva Enrico Berlinguer. Non si era più ripreso dal malore che l'aveva colpito il 7 giugno a Padova, durante quel comizio per le elezioni europee, che è impresso in modo indelebile nella memoria di tanti italiani, quando, con la voce rotta dalla sofferenza, mentre la piazza gli chiedeva di smettere e gli urlava: «Basta Enrico», invitava, nelle sue ultime parole, ad andare casa per casa, azienda per azienda, dialogando.
  Per chi, come me, allora era un giovane, davvero molto giovane, comunista, che si era iscritto all'organizzazione giovanile del PCI proprio perché affascinato dalla figura di Berlinguer, è difficile ancora oggi distinguere i sentimenti dalla razionalità e forse non è nemmeno giusto farlo. Voglio dire qui dell'attualità di tanti aspetti del suo pensiero e della sua azione politica, dall'affermazione del nesso indissolubile tra democrazia e socialismo, alla battaglia per la questione morale, considerata un grande tema politico, fondamentale per la piena e vera affermazione dei valori costituzionali.
  Nella sua storia politica ed umana ci sono un anno ed un episodio che rappresentano una cesura netta, anche la crisi di un grande progetto politico, il compromesso storico, che, se avesse avuto successo, avrebbe cambiato davvero la storia d'Italia: sono il 1978 e l'omicidio di Aldo Moro. Berlinguer e Moro: due grandi italiani accomunati nella memoria collettiva del nostro popolo. Dobbiamo certo ricordare Berlinguer senza inutile retorica, ma anche con la consapevolezza che non tutte le figure della nostra storia sono uguali, sul piano morale, storico e politico.
  Come ieri per Giacomo Matteotti, per tutti noi, deve essere motivo di orgoglio, ma anche di grande responsabilità oggi, sapere di sedere nella stessa Camera dove per tanti anni ha lavorato e si è battuto Enrico Berlinguer (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Pag. 44

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Venerdì 12 giugno 2015, alle 9,30:

  Svolgimento di interpellanze urgenti.

  La seduta termina alle 12,55.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE DEI DEPUTATI STEFANO BORGHESI E MARCO FEDI SUL DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA N. 2796-A.

  STEFANO BORGHESI. Onorevoli colleghi, signor Presidente, signori membri del Governo !
  Con l'accordo di cui si chiede oggi l'autorizzazione alla ratifica ed all'esecuzione, il nostro Paese e l'Organizzazione Mondiale della Sanità rinnovano una precedente intesa, con la quale, nel lontano 2001, venne deciso di basare a Venezia l'Ufficio regionale per l'Europa dell'OMS.
  Ad un nuovo testo si è apparentemente giunti sulla spinta di due ordini di motivazioni differenti: da un lato, la volontà di mantenere all'Italia, e a Venezia in particolare, la titolarità della sede dell'Ufficio regionale per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Dall'altro, il desiderio di ridurre i contributi versati al medesimo ufficio dal Ministero della Salute del nostro Paese.
  Sotto il primo profilo, siamo soddisfatti: Venezia, infatti, si vede confermare la titolarità della sede di questo Ufficio almeno fino al 2018, con la possibilità di un'ulteriore estensione di cinque anni, cioè fino al 2023.
  Ancorché si tratti di una struttura che impiega alla fine dei conti solo 12 persone, pensiamo infatti che la presenza di questa istituzione contribuisca ad accentuare la vocazione cosmopolita dell'antica capitale veneta, che già ospita importanti istituzioni culturali e vanta un'intensa attività internazionale in molti altri campi.
  A Venezia, lo sanno tutti, si va volentieri e risulterà sempre comparativamente più facile svolgere un'azione di coordinamento a livello europeo da quella sede, anche nel delicato settore della sanità, dove si vorrebbe perseguire l'obiettivo di una maggiore uniformità negli standard dei trattamenti sanitari.
  Per altro verso, pur comprendendo le legittime esigenze di risparmio dettate al nostro Erario da una situazione fiscale e finanziaria non ottimale, ci preoccupa il fatto che dalla riduzione del 10 per cento dei contributi versati dallo Stato italiano all'Organizzazione Mondiale della Sanità – che scenderanno da 600 mila a 540 mila euro l'anno nel periodo 2014-2018 – possa derivare in futuro il trasloco ad altra città dell'Ufficio regionale per l'Europa dell'OMS attualmente basato nella Serenissima.
  È una prospettiva che vorremmo scongiurare, onorevoli colleghi, signor Presidente e signori membri del Governo, tanto più che la Regione Veneto partecipa al finanziamento della struttura con altri 300 mila euro, dimostrando l'importanza che le annette.
  I nodi verranno comunque al pettine nel 2018.
  Intanto, oggi la Lega Nord voterà a favore di questo provvedimento, raccomandando però al Governo di non abbassare i contributi all'OMS oltre la soglia che potrebbe porre a rischio il mantenimento a Venezia della sede del suo Ufficio regionale per l'Europa.

  MARCO FEDI. Grazie signor Presidente. Le chiedo l'autorizzazione a depositare il testo integrale della mia dichiarazione di voto, favorevole alla ratifica dell'accordo per la sede europea dell'OMS.
  L'Accordo tra il Governo italiano e l'Organizzazione mondiale della sanità – Ufficio regionale per l'Europa – concernente l'Ufficio europeo OMS per gli investimenti in salute e per lo sviluppo, con Emendamento e con Allegati, fatto a Roma Pag. 45il 23 novembre 2012 in esame, è finalizzato al rinnovo dell'Accordo istitutivo dell'Ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS o WHO World Health Organization) per gli investimenti in salute e per lo sviluppo (Ufficio OMS di Venezia).
  I rilievi critici sollevati in questi anni vanno ricondotti a due aspetti fondamentali, connessi alla valutazione di efficacia e di efficienza dell'Ufficio. L'efficacia va misurata rispetto agli obiettivi del documento «Salute 2020» che costituisce un importante benchmark a livello di Nazioni Unite e World Health Organization.
  La valutazione sulla spesa deve pertanto tener conto sia degli obblighi internazionali che dell'interesse diretto che l'Italia ha nel mantenere nel nostro territorio nazionale centri decisionali e strategici, sotto il profilo mondiale, ma anche centri di spesa internazionale nei nostri territori. Un investimento, secondo molti ricercatori, più che controbilanciato dal ritorno conseguente alla presenza sul nostro territorio delle istituzioni internazionali.
  L'Accordo istitutivo è stato firmato a Roma, l'11 gennaio 2001, dal Governo italiano, cofirmataria la Regione Veneto, e dall'Ufficio regionale per l'Europa dell'OMS (OMS/EURO); successivamente l'Accordo è stato ratificato con la legge 15 gennaio 2003, n. 12, ed è entrato in vigore il 1o giugno 2003 con validità per un periodo di dieci anni; tale termine è pertanto scaduto il 31 maggio 2013.
  L'Accordo del 2001 era stato stipulato tra il Governo italiano e l'Ufficio Regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità allo scopo di istituire, a Venezia, un «Ufficio europeo WHO» destinato ad attività di promozione della salute.
  Nell'ambito del WHO, istituto specializzato delle Nazioni Unite creato nel 1948 e responsabile della salute pubblica nel sistema ONU, 1'Ufficio per l'Europa è uno dei sei Uffici regionali, attivi nelle macro aree di riferimento.
  WHO/Europe opera in 53 paesi che assommano circa 900 milioni di persone attraverso un vasto staff di esperti impegnati nella sede principale di Copenhagen, in 5 centri tecnici e in 29 «country offices» situati in vari paesi membri. L'Ufficio WHO di Venezia – WHO European Office for Investment for Health and Development - rientra tra i centri tecnici, insieme a WHO Barcelona Office for Health Systems Strengthening, WHO European Centre for Environment and Health (ECEH), Bonn, WHO European Centre for Health Policy (European Observatory on Health Systems and Policies), Brussels, e WHO Representation to the European Union, Brussels.
  Compito principale dell'Ufficio WHO di Venezia è fornire un approccio sistematico e verificabile per la piena integrazione, nelle strategie di sviluppo dei paesi della Regione europea dell'OMS, delle determinanti sociali ed economiche della salute.
  La relazione illustrativa che correda l'A.C. 2796, evidenzia che dall'adozione di «Salute 2020» discende un maggior rilievo alle tradizionali aree operative dell'Ufficio OMS di Venezia, che è innanzitutto dedicato a fornire supporto tecnico agli Stati nel rafforzamento della capacità di intervenire sui fattori sociali determinanti della salute finalizzata alla riduzione delle iniquità nello stato di salute della popolazione europea.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE DEL DEPUTATO GIAN LUIGI GIGLI SUL DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA N. 3053-A.

  GIAN LUIGI GIGLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'accordo in esame, firmato a Bruxelles il 27 giugno 2014, è finalizzato all'associazione politica e all'integrazione economica tra l'UE e la Comunità europea dell'energia atomica e l'Ucraina. L'Ucraina costituisce uno dei protagonisti chiave del partenariato orientale, nel processo di avvicinamento dell'UE di sei Paesi partner (Ucraina, Bielorussia, Moldova, Armenia, Georgia, Azerbaigian). Le relazioni tra l'UE e Kiev, regolate da un accordo di partenariato e di cooperazione in vigore dal 1998, hanno conosciuto una svolta significativa al vertice di Parigi del Pag. 46luglio 2008. In tale occasione è emerso in modo chiaro un orientamento condiviso a sostenere la transizione di Kiev verso la democrazia e l'economia di mercato. La definizione del Partenariato orientale, l'anno successivo, confermava questo approccio collaborativo: nel frattempo i rapporti tra Kiev e Bruxelles acquisivano un'assoluta centralità nell'agenda politica ucraina fino a diventare la principale faglia di frattura del sistema politico del Paese.
  Il suddetto Accordo deve essere valutato come una vera e propria agenda per le riforme in Ucraina, in quanto basato su di un programma a 360 gradi di adeguamento normativo ai parametri europei. Gli elementi chiave dell'Accordo possono essere così riassunti: un quadro di valori e di princìpi condivisi (democrazia, rispetto dei diritti umani, libertà fondamentali, Stato di diritto, sviluppo sostenibile, economia di mercato); una cornice istituzionale di nuova concezione, con l'istituzione di un Consiglio di associazione inteso all'adozione di decisioni e di un Comitato di associazione per la trattazione di questioni commerciali. Sono previsti anche fori di cooperazione per la società civile e i rispettivi Parlamenti; una cooperazione rafforzata nella politica estera e di sicurezza.
  Il suddetto Accordo reca una valenza politica notevole: la società ucraina ha pagato un durissimo prezzo per le sue aspirazioni europee, subendo un'occupazione territoriale da parte della Russia ed assistendo ad un progressivo deterioramento delle condizioni economiche e del sistema produttivo del Paese. Con questa ratifica, l'UE ed i suoi Stati membri forniscono un importante sostegno alla scelta europea di Kiev ponendo i fondamenti necessari per la rinascita economica, democratica e civile dell'Ucraina.
  Evidenziando l'importanza di ratificare questo Accordo, che concorre a gestire con attenzione l'uscita dalla crisi in corso, annuncio il voto favorevole del Gruppo Per l'Italia-Centro Democratico.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE DEI DEPUTATI GIAN LUIGI GIGLI E ELEONORA CIMBRO SUL DISEGNO DI LEGGE N. 2802-A.

  GIAN LUIGI GIGLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge di ratifica dell'adesione dell'Italia alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla riduzione dei casi di apolidia costituisce uno strumento importante per rafforzare le tutele esistenti e rendere più trasparenti le procedure in materia di prevenzione dell'apolidia.
  Il fenomeno dell'apolidia, condizione che priva il soggetto dei propri diritti civili e politici, in quanto soggetto invisibile e non esistente giuridicamente, caratterizza circa 15 mila persone in Italia. Secondo le stime dell'UNHCR, nel mondo gli apolidi sono circa 10 milioni, di cui 3-5 milioni sono bambini. Solo nel territorio dell'Unione europea, gli apolidi sono circa 600 mila.
  Il riconoscimento in Italia dello status di apolide, secondo quanto previsto dalla legge del 1 febbraio 1962 n. 306 inerente alla ratifica ed esecuzione della Convenzione relativa allo status di apolidi, del 28 febbraio 1954, può avvenire in via giudiziaria o amministrativa. Tuttavia le due procedure sono di difficile accesso, soprattutto per coloro che sono privi di documenti, in quanto richiedono la titolarità di un regolare permesso di soggiorno.
  Con l'adesione alla Convenzione al nostro esame si introduce, pertanto, nell'ordinamento italiano un ulteriore obbligo giuridico di rilevanza internazionale in linea con tali disposizioni e, sotto il profilo politico, coerenti con la cultura giuridica dell'Italia.
  La Convenzione ha per obiettivo quello di assicurare che venga rispettato il diritto di ogni persona ad avere una cittadinanza, ivi compreso il diritto di ogni bambino ad acquisire una cittadinanza. Essa stabilisce norme sull'acquisizione, sulla rinuncia, sulla perdita e sulla privazione della cittadinanza Pag. 47e prevede una serie di misure cui gli Stati aderenti devono dare applicazione.
  Anticipando il voto favorevole del Gruppo Per l'Italia-Centro Democratico, evidenzio che la suddetta adesione alla Convenzione del 1961 consente al nostro Paese di rispettare gli impegni assunti dall'UE e dai suoi Stati membri nel corso della riunione di alto livello sullo Stato di diritto, svoltasi a New York il 24 settembre 2012, in concomitanza con lo svolgimento della Revisione Periodica Universale, presso il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e risponde all'invito dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Guterres, di lavorare all'eliminazione dell'apolidia entro i prossimi dieci anni, nell'ambito della campagna lanciata dalla stessa Agenzia.

  ELEONORA CIMBRO. Grazie Presidente, onorevoli colleghi !
  Il nostro ordinamento qualifica l'apolidia come la condizione di chi abbia perso la propria cittadinanza di origine e non ne abbia, per fatto proprio, acquistate altre. La legislazione in materia di cittadinanza – disciplinata dalla legge n. 91 del 1992, ed oggetto di una vasto dibattito volto a riformarla – prevede che sia considerato cittadino per nascita il soggetto nato nel territorio della Repubblica da genitori ignoti o apolidi, confermando l'applicazione dello ius soli limitata alla tutela dei minori che sarebbero altrimenti apolidi.
  Casi frequenti di apolidia si verificano nelle ipotesi di privazione della cittadinanza di esuli politici che fuggono dai loro Stati, nei quali vige un regime autoritario: la perdita della cittadinanza per motivi politici è infatti un mezzo per prevenire o reprimere ogni tentativo di critica o di fuga. Vi è, ad esempio, il caso dei profughi nell'ambito di conflitti bellici o di occupazioni militari. Si pensi ai palestinesi che vivono nei territori occupati da Israele nel 1967 e che non sono cittadini israeliani e che non sono neppure più cittadini giordani dopo la rinuncia giordana alla sovranità sulla Cisgiordania avvenuta nel 1988, né cittadini egiziani dopo la rinuncia dell'Egitto ad amministrare Gaza. Si pensi anche ai conflitti interetnici nell'ex Jugoslavia e in Ruanda, i quali hanno comportato talvolta la deliberata distruzione degli atti dello stato civile per alterare la composizione etnica dei luoghi e costringere i fuggitivi a non avere più documenti utili a consentirne il rientro.
  Non avere nazionalità significa non avere accesso o avere un accesso limitato al diritto alla casa, all'educazione, al lavoro, significa non poter essere registrati come genitori nel certificato anagrafico dei propri figli, non potersi unire in matrimonio, vivere nell'invisibilità senza prospettive. Il nostro Paese ha ratificato la Convenzione sullo status degli apolidi del 1954 con la legge n. 306 del 1962, ma non ha finora aderito alla Convenzione al nostro esame, riguardante un profilo connesso e complementare a quello trattato dal testo convenzionale del 1954, ovvero, quello della la riduzione dei casi di apolidia.
  La Convenzione del 1961 ha per obiettivo quello di assicurare che venga rispettato il diritto di ogni persona ad avere una cittadinanza, ivi compreso il diritto di ogni bambino ad acquisire una cittadinanza. Essa stabilisce norme sull'acquisizione, sulla rinuncia, sulla perdita e sulla privazione della cittadinanza e prevede una serie di misure cui gli Stati aderenti devono dare applicazione.
  Richiamata dunque l'importanza di quest'accordo, in linea con lo ius soli della legislazione previsto dalla legislazione italiana per i nati in territorio italiano altrimenti apolidi e coerente con la tradizione umanitaria dell'Italia annuncio il voto favorevole del Partito Democratico.

TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE DEL DEPUTATO FABIO PORTA SUL DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA N. 2754.

  FABIO PORTA, Relatore. Onorevoli colleghi, il presente Trattato – al pari del successivo che esamineremo nella seduta di oggi – è volto ad intensificare la cooperazione giudiziaria con il Messico, rendendo Pag. 48perciò più efficace, nel settore penale, il contrasto al fenomeno della criminalità ed assicurando che essa si realizzi in modo rapido ed efficace e in conformità con i principi del diritto internazionale.
  Il Trattato, che si compone di 25 articoli, indica innanzitutto gli ambiti nei quali si realizzerà l'assistenza giudiziaria penale e cioè, fra gli altri: la notificazione degli atti giudiziari; l'assunzione di testimonianze o dichiarazioni; l'assunzione di prove; il sequestro e la confisca di proventi illeciti; la citazione di testimoni e altri ancora.
  All'articolo 3 l'atto disciplina i casi nei quali possa essere previsto un rifiuto o un rinvio dell'assistenza giudiziaria, laddove la persona sia già stata indagata e giudicata per il medesimo fatto o quando il reato per cui si procede sia punito con una pena proibita nell'altro ordinamento, come ad esempio la pena di morte.
  Il Trattato definisce, all'articolo 4, le modalità per l'esecuzione della domanda di assistenza giudiziaria, all'articolo 5 i casi in cui siano invocate immunità e prerogative, all'articolo 6 gli obblighi di riservatezza, agli articoli 7 e 8 rispettivamente le procedure di notificazione e di trasmissione di atti, nonché, all'articolo 9 le procedure relative a perquisizioni, sequestri e confische.
  I successivi articoli riguardano le modalità di comparizione delle persone, il trasferimento temporaneo di persone detenute e le procedure per lo scambio di informazioni sui procedimenti penali.
  Il Trattato indica inoltre in dettaglio le forme delle richieste di assistenza giudiziaria, specificando anche la lingua in cui debbano essere formulate e le spese per richiederle.
  Il disegno di legge di ratifica – già oggetto di approvazione da parte del Senato – consta di quattro articoli, che riguardano l'autorizzazione alla ratifica, l'ordine di esecuzione, la copertura finanziaria dei relativi oneri e l'entrata in vigore del testo.
  Concludo auspicando una celere approvazione di questa intesa bilaterale che si situa nel contesto più ampio di rilancio delle relazioni italo-messicane, testimoniato dai numerosi contatti politico-diplomatici intercorsi negli ultimi mesi e che, mediante questo Accordo, potrà ulteriormente qualificarsi sul terreno – essenziale per la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini – della lotta alla criminalità organizzata e segnatamente nella repressione dei cartelli della droga.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE DEL DEPUTATO GIAN LUIGI GIGLI SUL DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA N. 2754.

  GIAN LUIGI GIGLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge di ratifica del Trattato in materia di assistenza giudiziaria penale tra il nostro Paese e il Messico del 28 luglio 2011, approvato dal Senato lo scorso 26 novembre, insieme con l'altro Trattato di estradizione con il Messico, si inserisce nella cornice della cooperazione giudiziaria tra i due Paesi, di notevole rilievo. Esso infatti mira a rendere più efficace, nel settore penale, il contrasto al fenomeno della criminalità, assicurando che questo si realizzi in modo efficace in conformità con il diritto internazionale.
  Gli ambiti nei quali si realizzerà l'assistenza giudiziaria penale sono in particolare: la notificazione degli atti giudiziari; l'assunzione di testimonianze o dichiarazioni; l'assunzione di prove; il sequestro e la confisca di proventi illeciti; la citazione di testimoni e altri ancora. Il Trattato definisce le modalità per l'esecuzione della domanda di assistenza giudiziaria; i casi in cui siano invocate immunità e prerogative; gli obblighi di riservatezza; rispettivamente le procedure di notificazione e di trasmissione di atti; nonché le procedure relative a perquisizioni, sequestri e confische. Esso inoltre definisce le modalità di comparizione delle persone, il trasferimento temporaneo di persone detenute e le procedure per lo scambio di informazioni sui procedimenti penali, indicando le forme di richiesta di assistenza giudiziaria.
  Evidenziando la necessità del più ampio rilancio delle relazioni italo-messicane, Pag. 49testimoniato da numerosi contatti politici e diplomatici intercorsi in questi mesi, accompagnata purtroppo da un intensificarsi delle attività criminali, si ritiene opportuno che la cooperazione con il Messico sia intensa anche sul piano della lotta contro il traffico di stupefacenti ed il crimine organizzato transnazionale.
  Per le suddette ragioni annuncio il voto favorevole del Gruppo Per l'Italia-Centro Democratico.

TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE DEL DEPUTATO FABIO PORTA SUL DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA N. 2755.

  FABIO PORTA, Relatore. Onorevoli colleghi, con questo Trattato di estradizione, intrinsecamente connesso con quello che ho appena illustrato, Italia e Messico intendono migliorare la reciproca cooperazione al fine di disporre di strumenti più efficaci per contrastare la criminalità.
  L'ambito del Trattato è esplicitato nelle norme generali, laddove le Parti s'impegnano reciprocamente a consegnarsi persone ricercate che si trovino sul proprio territorio per dare corso ad un procedimento penale (estradizione processuale), ovvero al fine di consentire l'esecuzione di una condanna definitiva (estradizione esecutiva) (articolo 1).
  In generale, l'estradizione sarà concessa quando il fatto per cui si procede o si è proceduto nello Stato richiedente è previsto come reato anche dalla legislazione dello Stato richiesto (cosiddetto Principio della doppia incriminazione). Tale principio trova un temperamento in materia fiscale laddove è stabilito che l'estradizione potrà essere accordata anche quando la disciplina dello Stato richiesto, in detta materia, sia differente da quella dello Stato richiedente.
  L'estradizione processuale richiede, poi, che il reato per cui si procede sia punito da entrambi i Paesi con la pena della reclusione per un periodo di almeno un anno, mentre l'estradizione esecutiva richiede che la pena residua ancora da espiare ammonti ad un periodo minimo di sei mesi (articolo 2).
  Agli articoli 3 e 4 il testo regola le condizioni per esercitare un rifiuto alla richiesta di estradizione e all'articolo 5 le condizioni alle quali ciascuno Stato deve sottostare per rifiutare l'estradizione dei propri cittadini.
  Dopo aver identificato le autorità centrali preposte a trasmettere ed a ricevere le richieste di estradizione (per l'Italia il Ministero della giustizia), il Trattato regola poi la forma ed il contenuto di tali richieste e la tipologia e la forma dei documenti da allegare.
  Il Trattato stabilisce inoltre il cosiddetto principio di specialità in favore della persona estradata che non potrà essere perseguita o arrestata dallo Stato richiedente per reati diversi commessi precedentemente alla consegna.
  L'Accordo vieta inoltre la riestradizione verso uno Stato terzo (articolo 11), contempla la possibilità di arresti provvisori (articolo 12) e disciplina le modalità per valutare le richieste di estradizione presentate da più Stati (articolo 13).
  Gli ulteriori articoli stabiliscono le modalità ed i tempi per la consegna della persona richiesta, le procedure semplificate di estradizione ed il transito nel territorio di uno dei due Stati di una persona consegnata all'altro da un Paese terzo.
  Il disegno di legge di ratifica del Trattato in esame – già approvato dall'altro ramo del Parlamento il 26 novembre scorso – consta di quattro articoli che si riferiscono, rispettivamente, all'autorizzazione alla ratifica, all'ordine di esecuzione, alla copertura finanziaria dei relativi oneri (stimabili in circa 16.000 euro l'anno), ed all'entrata in vigore del testo. Non vi sono elementi di incompatibilità con le normative comunitaria ed internazionale alle quali l'Italia è vincolata.
  Concludo auspicando una rapida conclusione dell'iter di approvazione del provvedimento le cui finalità sono coerenti estrettamente Pag. 50collegate a quelle che ispirano il Trattato italo-messicano in materia di assistenza giudiziaria.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE DEL DEPUTATO GIAN LUIGI GIGLI SUL DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA N. 2755.

  GIAN LUIGI GIGLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge di ratifica del Trattato di estradizione italo-messicano del 28 luglio 2011, approvato dal Senato lo scorso 26 novembre, intende sostituirsi, mediante abrogazione, al precedente Trattato di estradizione del maggio 1899, ormai obsoleto.
  Il Trattato di estradizione, che stiamo per ratificare, favorisce una più stretta e reciproca cooperazione tra i due Paesi nel predisporre strumenti per contrastare la criminalità. Infatti le Parti si impegnano reciprocamente a consegnarsi persone ricercate che si trovano sul proprio territorio per dare corso ad un procedimento penale (estradizione processuale) ovvero al fine di consentire l'esecuzione di una condanna definitiva (estradizione esecutiva). Dopo aver identificato le autorità centrali preposte a trasmettere ed a ricevere le richieste di estradizione (per l'Italia il Ministero della giustizia), il Trattato disciplina la forma ed il contenuto di tali richieste e la tipologia e la forma dei documenti da allegare. L'Accordo introduce e riconosce il cosiddetto principio di specialità in favore della persona estradata che non potrà essere perseguita o arrestata dallo Stato richiedente per reati diversi commessi precedentemente alla consegna. Esso inoltre vieta la riestradizione verso uno Stato terzo, contempla la possibilità di arresti provvisori e stabilisce le modalità per valutare le richieste di estradizione provenienti da più Stati.
  Auspicando una sempre più intensa collaborazione tra l'Italia e il Messico in materia di assistenza giudiziaria, annuncio il voto favorevole del Gruppo Per l'Italia-Centro Democratico.

TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE DEL DEPUTATO FABIO PORTA SUL DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA N. 2676-A.

  FABIO PORTA, Relatore. Signor Presidente, colleghi deputati, questo accordo con il Kazakhstan è inteso a prevenire, contrastare e reprimere la criminalità organizzata ed i reati ad essa connessi, in particolare quelli relativi al traffico di sostanze stupefacenti, all'immigrazione clandestina e al terrorismo, in conformità alle rispettive legislazioni nazionali e agli accordi internazionali riconosciuti dai nostri due Paesi.
  L'Accordo definisce le diverse figure di reato connesse alla criminalità organizzata come il terrorismo, il traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, crimini riferibili ad attività economiche, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il traffico di esseri umani, i reati contro la proprietà, la falsificazione di documenti, la fabbricazione e la diffusione di denaro e di altri mezzi di pagamento falsi, il traffico di armi e di sostanze nucleari e radioattive, il traffico illecito di opere d'arte, i reati ambientali e quelli informatici (articolo 2).
  Gli organi competenti al contrasto delle varie tipologie di reati previsti nell'Accordo sono, per il nostro Paese, il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno e, per la parte kazaka, gli organismi preposti alla sicurezza, agli affari internazionali e alla prevenzione dei crimini economici (articolo 3).
  La cooperazione tra i due Paesi avviene attraverso uno scambio sistematico di informazioni, atti normativi, esperienze e tecnologie di lavoro, nonché il costante e reciproco aggiornamento sulle attuali minacce della criminalità.
  Tali obiettivi si realizzano, tra l'altro, mediante lo scambio di esperti e la programmazione, nei due Paesi, di corsi di aggiornamento comuni in specifiche tecniche investigative e operative e lo scambio di esperienze e di conoscenze tecniche Pag. 51relative alla sicurezza delle reti di comunicazione telematica e alla sicurezza dei trasporti.
  Nel contrasto del traffico illecito di stupefacenti, in conformità alle convenzioni internazionali sul controllo delle droghe, sarà mantenuta un'analoga collaborazione reciproca, che prevede adeguato scambio di dati, informazioni ed esperienze.
  Le Parti si impegnano ad adottare misure comuni per la lotta contro il traffico illegale di sostanze stupefacenti e psicotrope, di precursori e relativi nuovi tipi, ricorrendo, ove previsto dalla legislazione nazionale delle Parti, alla tecnica delle «consegne controllate» e delle «attività sotto copertura» (articolo 5).
  Ai fini del contrasto del terrorismo, gli organi competenti delle Parti, conformemente alle rispettive legislazioni nazionali, scambieranno informazioni, in particolare su atti terroristici pianificati e compiuti, sui relativi preparativi, sulle forme e sui metodi del loro compimento, sui gruppi terroristici, nonché sulle persone che, nel territorio dello Stato dell'altra Parte, pianificano, compiono o hanno compiuto reati contro gli interessi dello stesso (articolo 6).
  Per il contrasto degli atti terroristici è previsto lo scambio, esclusivamente fra le unità di antiterrorismo dei competenti organi delle Parti, delle informazioni su persone sospettate di appartenere ad organizzazioni estremiste limitatamente a casi concreti, qualora sussista la necessità di contrastare gli atti terroristici o di prevenire i reati, che si connotano per la potenziale minaccia alla sicurezza nazionale e pubblica.
  Ai fini della lotta all'immigrazione clandestina, lo scambio di informazioni si focalizzerà sull'attraversamento clandestino dei confini delle Parti, sul possesso di falsa documentazione e sulle organizzazioni criminali coinvolte (articolo 7).
  Ulteriori disposizioni pattizie disciplinano l'intensificazione della collaborazione tra gli uffici centrali nazionali dell'Interpol (articolo 8), le modalità di utilizzo e di tutela dei dati personali (articolo 9); la possibilità di respingimento delle richieste di assistenza, qualora possano nuocere alla sovranità o alla sicurezza delle Parti o siano in contrasto con le rispettive normative nazionali (articolo 10); l'assunzione delle rispettive spese riguardanti l'esecuzione dell'intesa (articolo 11); la risoluzione, per via diplomatica, delle eventuali controversie originate dall'interpretazione o dall'applicazione dell'atto internazionale (articolo 12); la possibilità di modifica o integrazione dell'Accordo con un protocollo aggiuntivo (articolo 13) e le modalità di entrata in vigore (articolo 14).
  Ricordo che, come riportato nel disegno di legge di ratifica all'articolo 3, l'onere totale derivante dall'Accordo ammonta a euro 99.530 annui a decorrere dal 2014, dettagliati nella relazione tecnica allegata al disegno di legge.
  Sul disegno di legge di ratifica si sono espresse favorevolmente le Commissioni I e II, mentre, ai fini del recepimento delle condizioni poste nel parere espresso dalla Commissione Bilancio, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, è stato necessario modificare l'articolo 3: ciò nell'intento di fare decorrere dal 2015 gli oneri di attuazione della legge, in ragione dei tempi necessari all'entrata in vigore dell'Accordo.
  Concludo raccomandando l'approvazione di questo disegno di legge, che si affianca agli altri due provvedimenti di ratifica degli accordi sottoscritti con Astana recentemente esaminati da questa Commissione, aventi ad oggetto, rispettivamente, il trasferimento delle persone condannate e la cooperazione militare, e costituisce un ulteriore tassello nella strategia di rafforzamento della cooperazione con un partner strategico in Asia centrale come il Kazakhstan.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE DEI DEPUTATI GIAN LUIGI GIGLI, MARIANO RABINO E MARCO FEDI SUL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE N. 2676-A.

  GIAN LUIGI GIGLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge di Pag. 52ratifica dell'Accordo tra il nostro Paese e il Kazakhstan intende prevenire, contrastare la criminalità organizzata e i reati ad essa collegati, quali quelli relativi al traffico di sostanze stupefacenti, all'immigrazione clandestina e al terrorismo, al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, a crimini riferibili ad attività economiche, al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, al traffico di esseri umani, ai reati contro la proprietà, alla falsificazione di documenti, alla fabbricazione e alla diffusione di denaro e di altri mezzi di pagamento falsi, al traffico di armi e di sostanze nucleari e radioattive, al traffico illecito di opere d'arte, ai reati ambientali e a quelli informatici, in conformità alle rispettive legislazioni nazionali e agli accordi internazionali riconosciuti dai nostri due Paesi.
  La cooperazione tra i due Paesi avviene attraverso uno scambio sistematico di informazioni, atti normativi, esperienze e tecnologie di lavoro, nonché il costante e reciproco aggiornamento sulle attuali minacce della criminalità. Tali obiettivi si realizzano, tra l'altro, mediante lo scambio di esperti e la programmazione, nei due Paesi, di corsi di aggiornamento comuni in specifiche tecniche investigative e operative e lo scambio di esperienze e di conoscenze tecniche relative alla sicurezza delle reti di comunicazione telematica e alla sicurezza dei trasporti.
  Ai fini del contrasto del terrorismo, le Parti si impegnano a scambiarsi reciprocamente informazioni in particolare su atti terroristici pianificati e compiuti, sui relativi preparativi, sulle forme e sui metodi del loro compimento, su gruppi terroristici, nonché sulle persone che, nel territorio dello Stato dell'altra Parte, pianificano, compiono o hanno compiuto reati contro gli interessi dello stesso.
  Ricordando che questo disegno di legge, che si affianca agli altri due recenti provvedimenti di ratifica degli accordi con il Kazakhstan, aventi ad oggetto, rispettivamente, il trasferimento delle persone condannate e la cooperazione militare, costituisce un ulteriore elemento nella strategia di rafforzamento della cooperazione con un Paese strategico in Asia Centrale, annuncio il voto favorevole del Gruppo Per l'Italia-Centro Democratico.

  MARIANO RABINO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'Accordo con il Kazakhistan (siglato a Roma il 5 novembre 2009) è inteso a prevenire e contrastare (in conformità alle rispettive legislazioni nazionali e agli accordi internazionali riconosciuti dai nostri due Paesi) la criminalità organizzata ed i reati ad essa connessi, quali il terrorismo, il traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, i crimini riferibili ad attività economiche, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il traffico di esseri umani, i reati contro la proprietà, la falsificazione di documenti, la fabbricazione e la diffusione di denaro e di altri mezzi di pagamento falsi, il traffico di armi e di sostanze nucleari e radioattive, il traffico illecito di opere d'arte, i reati ambientali e quelli informatici.
  Gli organi deputati alla repressione delle varie tipologie criminose previste nell'Accordo sono, per l'Italia, il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno e, per la parte kazaka, gli organismi preposti alla sicurezza, agli affari internazionali e alla prevenzione dei crimini economici.
  La cooperazione tra i due Paesi avviene attraverso uno scambio sistematico di informazioni, atti normativi, esperienze e conoscenze tecniche relative alla sicurezza delle reti di comunicazione telematica e dei trasporti, nonché grazie al costante e reciproco aggiornamento sulle attuali minacce della criminalità.
  Per il contrasto del terrorismo, tra gli organi competenti delle Parti ci sarà una comunicazione di notizie, in particolare su atti terroristici pianificati e compiuti, sui relativi preparativi, sulle forme e sui metodi del loro compimento, sui gruppi terroristici, nonché sulle persone che, nel territorio dello Stato dell'altra Parte, pianificano, compiono o hanno compiuto reati contro gli interessi dello stesso.Pag. 53
  Ai fini della lotta all'immigrazione clandestina, l'Accordo dispone che lo scambio di informazioni si focalizzi sull'attraversamento clandestino dei confini delle Parti, sul possesso di falsa documentazione e sulle organizzazioni criminali coinvolte.
  Ulteriori disposizioni pattizie disciplinano l'intensificazione della collaborazione tra gli uffici centrali nazionali dell'Interpol; le modalità di utilizzo e di tutela dei dati personali; la possibilità di respingimento delle richieste di assistenza, qualora possano nuocere alla sovranità o alla sicurezza delle Parti o siano in contrasto con le rispettive normative nazionali; l'assunzione delle rispettive spese riguardanti l'esecuzione dell'intesa; la risoluzione, per via diplomatica, delle eventuali controversie originate dall'interpretazione o dall'applicazione dell'atto internazionale; la possibilità di modifica o integrazione dell'Accordo con un protocollo aggiuntivo e le modalità di entrata in vigore.
  L'approvazione di questo disegno di legge (che si affianca agli altri due provvedimenti di ratifica degli accordi sottoscritti con Astana recentemente esaminati, aventi ad oggetto, rispettivamente, il trasferimento delle persone condannate e la cooperazione militare) costituisce un ulteriore tassello nella strategia di rafforzamento della cooperazione con un partner strategico (per alcune potenze globali, soprattutto Stati Uniti ed Unione Europea) in Asia centrale come il Kazakhstan.
  Esso ha caratteristiche, risorse e proiezione strategica veramente uniche: una superficie addirittura superiore a quella di tutta l'Europa Occidentale; immense riserve petrolifere scoperte negli ultimi trent'anni sul pianeta; una posizione di cruciale importanza, sia perché si trova sui corridoi dell'energia est/ovest che hanno maggiori prospettive di sviluppo nei prossimi anni e sia perché, oltre a consolidare i rapporti con Bruxelles e Washington, ha chiare possibilità di inserirsi nel dialogo tra Russia e Cina (come, ad esempio, dimostrato dal suo attivismo nella Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione).
  Alla luce delle osservazioni fin qui svolte, Scelta Civica dichiara con convinzione il proprio voto favorevole.

  MARCO FEDI. Il Partito Democratico voterà a favore della ratifica di questo accordo.
  L'Accordo con il Kazakhstan è inteso a prevenire, contrastare e reprimere la criminalità organizzata ed i reati ad essa connessi, in particolare quelli relativi al traffico di sostanze stupefacenti, all'immigrazione clandestina e al terrorismo, in conformità alle rispettive legislazioni nazionali e agli accordi internazionali riconosciuti dai nostri due Paesi.
  Evocare questo impegno comune dei due Paesi dovrebbe già soddisfare anche le valutazioni critiche, legittime, ma sbagliate, sul Kazakhstan e sulle sue credenziali in materia di rispetto dei diritti umani.
  Lo diciamo senza remore: un accordo teso a contrastare ogni forma di criminalità e di attività criminale o delittuosa in genere e di contrasto al terrorismo deve trovarci, oggi più che mai, fermamente impegnati nella ratifica e piena implementazione degli strumenti di ratifica. Questa scelta rafforza noi e il contrasto a ogni forma di criminalità internazionale, oltre a creare le condizioni per una crescita culturale, sociale e politica, nel pieno rispetto dei diritti umani, per tutti i paesi che si riconoscono in una comunità internazionale. E quale strumento migliore, Presidente, della ratifica di un accordo teso a contrastare tutte le forme di criminalità internazionale ?
  L'approvazione di questo disegno di legge di ratifica, che si affianca agli altri due provvedimenti sottoscritti con Astana recentemente esaminati dal Parlamento sul trasferimento delle persone condannate e la cooperazione militare, costituisce un altro passo teso a rafforzare la cooperazione con l'Asia centrale.
  Nell'accordo sono definite le diverse figure di reato connesse alla criminalità Pag. 54organizzata. Tra queste: il terrorismo, il traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, i crimini riferibili ad attività economiche, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il traffico di esseri umani, i reati contro la proprietà, la falsificazione di documenti, la fabbricazione e la diffusione di denaro e di altri mezzi di pagamento falsi, il traffico di armi e di sostanze nucleari e radioattive, il traffico illecito di opere d'arte, i reati ambientali e quelli informatici.
  Gli organi competenti al contrasto delle varie tipologie di reati previsti nell'Accordo sono, per il nostro Paese, il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno e, per la parte kazaka, gli organismi preposti alla sicurezza, agli affari internazionali e alla prevenzione dei crimini economici, come previsto dall'articolo 3 dell'Accordo in esame.
  La cooperazione tra i due Paesi avviene attraverso uno scambio sistematico di informazioni, atti normativi, esperienze e tecnologie di lavoro, nonché il costante e reciproco aggiornamento sulle attuali minacce della criminalità. Tali obiettivi si realizzano, tra l'altro, mediante lo scambio di esperti e la programmazione, nei due Paesi, di corsi di aggiornamento comuni in specifiche tecniche investigative e operative e lo scambio di esperienze e di conoscenze tecniche relative alla sicurezza delle reti di comunicazione telematica e alla sicurezza dei trasporti.
  Ai fini del contrasto del terrorismo, gli organi competenti delle Parti, conformemente alle rispettive legislazioni nazionali, scambieranno informazioni, in particolare su atti terroristici.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE DEL DEPUTATO MARIANO RABINO SUL DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA N. 1589-B.

  MARIANO RABINO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge in esame, approvato con modifiche dal Senato il 15 marzo 2015, detta disposizioni di ratifica ed esecuzione della Convenzione de L'Aja del 19 ottobre 1996 sul riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e protezione dei minori.
  La Convenzione dell'Aja nel 1996 mirava – e mira tuttora – a introdurre elementi di maggiore certezza e definizione nel campo della tutela dei minori rispetto alla precedente Convenzione del 1961, che aveva lasciato degli ampi margini di incertezza nella definizione univoca dell'autorità competente a provvedere alla protezione del minore nel caso in cui quest'ultimo si trovasse in un Paese diverso dal proprio; poteva così accadere, come di fatto poi è già accaduto, che la responsabilità della tutela del minore venisse di volta in volta addossata allo Stato di provenienza piuttosto che allo Stato di residenza, lasciando il minore in una condizione di incertezza e di esposizione al rischio.
  Il principio fondamentale che regge la Convenzione è quello chiaramente enunciato dal diritto internazionale in materia di infanzia, ossia quello del migliore interesse del minore che deve, comunque, sempre prevalere sia rispetto alla sua appartenenza a una determinata nazionalità sia rispetto alla rigida applicazione della legislazione nazionale del Paese ospitante.
  Il testo originario, approvato in prima lettura dalla Camera il 25 giugno 2014, prevedeva anche una serie di norme di adeguamento dell'ordinamento interno che, tuttavia, sono state oggetto di stralcio da parte del Senato (proprio la mancanza di una normativa di adeguamento interno ha portato il Governo ad accogliere un ordine del giorno delle relatrici Filippin e Fattorini che lo impegna a valutare la compatibilità dei provvedimenti di assistenza legale ai principi costituzionali e del nostro ordinamento).
  Esso intendeva dare, in particolare, una veste giuridica alla c.d. kafala, istituto affine all'affidamento familiare, tramite il quale è garantita la protezione ai minori orfani, abbandonati o, comunque, privi di un ambiente familiare idoneo alla loro crescita: un adulto musulmano (o una Pag. 55coppia di coniugi) ottiene la custodia del minorenne in stato di abbandono, che non sia stato possibile affidare alle cure di parenti, nell'ambito della famiglia estesa.
  La pur doverosa necessità di un approfondimento della disciplina attuativa (la norma, come approvata dalla Camera dei deputati, presentava infatti un'incongruenza nell'iter di riconoscimento in Italia dell'assistenza legale del minore in situazione di abbandono, che se non risolta, rischiava di mettere in crisi il sistema delle adozioni internazionali) confligge con quella di una rapida approvazione del provvedimento, derivante dal ritardo del nostro Paese nell'adempiere a tale impegno internazionale.
  Il provvedimento autorizza pertanto la sola ratifica della Convenzione, alla quale sarà necessario dare esecuzione in un secondo momento con una disciplina di adeguamento interno.
  È bene ricordare, sul punto, che con due lettere del 23 maggio 2012 e 14 giugno 2013, la Commissione europea ha già chiesto all'Italia di far conoscere le motivazioni del grave ritardo nella ratifica della Convenzione, prospettando la possibile apertura di una procedura d'infrazione.
  Scelta Civica dichiara il voto favorevole sul provvedimento, nella certezza di un impegno preciso e costante da parte di questo Parlamento e di questo Governo a sciogliere i nodi cruciali che l'adeguamento del nostro ordinamento alla Convenzione richiede: senza questa assunzione di responsabilità, la ratifica della Convenzione non rimarrà che mera enunciazione di principi.
  Occorre procedere subito in tale direzione perché vanno regolate nei dettagli le modalità di ogni specie di misura da emettersi a protezione dei minori, anche in considerazione della crescente dimensione dei flussi migratori e dell'evoluzione che caratterizza l'andamento dei cosiddetti matrimoni misti.
  La tutela del preminente interesse del minore è uno dei capisaldi di uno Stato che ambisce a configurarsi come democratico e di diritto e non dobbiamo dimenticarci di questo dinanzi a fattispecie normative, seppur oggettivamente complesse, intimoriti da potenziali rischi per la tenuta culturale e religiosa del nostro Paese.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 2796-A – articolo 1 299 261 38 131 261 94 Appr.
2 Nom. articolo 2 313 272 41 137 272 93 Appr.
3 Nom. articolo 3 318 278 40 140 278 93 Appr.
4 Nom. articolo 4 324 283 41 142 283 93 Appr.
5 Nom. articolo 5 326 286 40 144 286 93 Appr.
6 Nom. Ddl 2796-A – voto finale 349 303 46 152 303 92 Appr.
7 Nom. Ddl 3053-A – articolo 1 350 323 27 162 265 58 92 Appr.
8 Nom. articolo 2 346 321 25 161 265 56 92 Appr.
9 Nom. articolo 3 368 341 27 171 279 62 92 Appr.
10 Nom. articolo 4 364 337 27 169 275 62 92 Appr.
11 Nom. Ddl 3053-A – voto finale 388 357 31 179 245 112 91 Appr.
12 Nom. Ddl 2802-A- articolo 1 379 318 61 160 296 22 91 Appr.
13 Nom. articolo 2 379 319 60 160 301 18 91 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). – C = Voto contrario (in votazione palese). – V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). – A = Astensione. – M = Deputato in missione. – T = Presidente di turno. – P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. – X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. articolo 3 382 322 60 162 304 18 91 Appr.
15 Nom. articolo 4 383 323 60 162 305 18 91 Appr.
16 Nom. Ddl 2802-A – voto finale 377 320 57 161 301 19 91 Appr.
17 Nom. Ddl 2754 – articolo 1 375 367 8 184 346 21 91 Appr.
18 Nom. articolo 2 378 377 1 189 356 21 91 Appr.
19 Nom. articolo 3 384 384 193 361 23 91 Appr.
20 Nom. articolo 4 393 392 1 197 369 23 91 Appr.
21 Nom. Ddl 2754 – voto finale 396 395 1 198 375 20 91 Appr.
22 Nom. Ddl 2755 – articolo 1 380 380 191 360 20 90 Appr.
23 Nom. articolo 2 393 392 1 197 373 19 90 Appr.
24 Nom. articolo 3 390 389 1 195 369 20 90 Appr.
25 Nom. articolo 4 392 391 1 196 373 18 90 Appr.
26 Nom. Ddl 2755 – voto finale 383 364 19 183 364 90 Appr.


INDICE ELENCO N. 3 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 33)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. Ddl 2676-A – articolo 1 385 367 18 184 367 90 Appr.
28 Nom. articolo 2 387 368 19 185 368 90 Appr.
29 Nom. articolo 3 389 369 20 185 369 90 Appr.
30 Nom. articolo 4 387 368 19 185 367 1 90 Appr.
31 Nom. Ddl 2676-A – voto finale 397 379 18 190 379 89 Appr.
32 Nom. Ddl 1589-B – articolo 3 371 289 82 145 271 18 88 Appr.
33 Nom. Ddl 1589-B – voto finale 353 286 67 144 254 32 88 Appr.