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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 202 di martedì 1 aprile 2014

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

  La seduta comincia alle 9.

  ANNA MARGHERITA MIOTTO, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 28 marzo 2014.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Baretta, Bindi, D'Ambrosio, Epifani, Galan, Gasbarra, Leone, Meta, Mogherini, Pes, Sereni, Sisto, Valeria Valente e Vito sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente settantasei, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

  Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Modifica nella composizione dell'ufficio di presidenza di un gruppo parlamentare.

  PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 31 marzo 2014, il presidente del gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle, Riccardo Nuti, ha reso noto che è stato eletto vicepresidente vicario – in sostituzione del deputato Federico D'Incà – il deputato Giuseppe Brescia, che assolve anche alla funzione di portavoce del gruppo, secondo quanto previsto dal relativo statuto, ferma restando la titolarità, in capo al deputato Nuti, della carica di presidente del gruppo stesso.
  Con la medesima lettera, il presidente del gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle ha, inoltre, reso noto che la deputata Paola Carinelli è stata eletta vicepresidente, in sostituzione del deputato Giuseppe Brescia.

Svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.

(Chiarimenti in merito alla configurabilità di un conflitto di interessi con riguardo ad un membro del consiglio dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS) nominato dal Governo – n. 3-00508)

  PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno, Marco di Stefano n. 3-00508, concernente chiarimenti in merito alla configurabilità di un conflitto di interessi con riguardo ad un membro del consiglio dell'Istituto per la Pag. 2vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) nominato dal Governo (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
  Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Enrico Zanetti, ha facoltà di rispondere.

  ENRICO ZANETTI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, con l'interrogazione a risposta orale l'onorevole Marco Di Stefano pone quesiti in ordine alle notizie riportate dagli organi di stampa sul presunto conflitto di interesse individuato nella nomina del professor Riccardo Cesari nel Consiglio dell'Ivass.
  Al riguardo, si fa presente che il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, nella legge 7 agosto 2012, n. 135, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario, ha previsto, all'articolo 13, l'istituzione dell'Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni). Successivamente, con decreto del Presidente della Repubblica del 12 dicembre 2012 è stato adottato, previa deliberazione del Direttorio della Banca d'Italia, lo statuto dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, entrato in vigore il primo gennaio 2013.
  Nell'interrogazione si segnala che il Consiglio dei Ministri ha nominato, come consiglieri dell'Ivass, il dottor Alberto Corinti e il professor Riccardo Cesari e che, sulla base di alcune fonti di stampa, il professor Cesari, svolgendo attività di consulenza nei confronti di Unipol, sarebbe in conflitto di interessi con l'istituto medesimo, ai sensi dell'articolo 11 del relativo statuto. I suddetti consiglieri, nominati previa delibera del Consiglio dei ministri, su iniziativa del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Governatore della Banca d'Italia e di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, sono, ai sensi dell'articolo 7, comma 1 dello statuto Ivass, membri del Direttorio integrato.
  In proposito, si precisa che il citato articolo 11, rubricato «incompatibilità, obblighi e doveri», stabilisce al comma 2 che «i componenti del Direttorio integrato e tutti i dipendenti dell'istituto non possono svolgere attività nell'interesse di imprese di assicurazione e di altri soggetti vigilati, esercitare attività di impresa commerciale, essere amministratori, institori o sindaci in qualsiasi società, partecipare a società in nome collettivo, o come accomandatari in società in accomandita». Il comma 3, introduce una specifica deroga, esclusivamente, a favore dei dipendenti, i quali possono essere autorizzati dal consiglio a svolgere gli incarichi sopraindicati e sempre che sussista un interesse per l'istituto.
  Sulla questione, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, interpellata tramite la segreteria del Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio, ha comunicato che il professor Riccardo Cesari, al momento della nomina (delibera del Consiglio dei ministri adottata nella seduta del 9 novembre 2012), ha immediatamente interrotto ogni collaborazione con il gruppo Unipol. Inoltre, tale collaborazione si configurava come un rapporto di consulenza svolto in piena autonomia operativa e al di fuori di ogni vincolo di subordinazione; verteva su temi specifici di analisi finanziaria, quali, in particolare modelli di costo delle garanzie, modelli di stima della struttura per scadenza nominale e reale dei tassi d'interesse, modello trimestrale di previsione del mercato nazionale dei premi, le metodologie di misura dell’embedded value e formazione finanziaria di base. Secondo l'Ivass, il Professor Cesari si relazionava con la sola direzione finanziaria e non vi è mai stato coinvolgimento con i vertici aziendali, né con gli organi sociali di alcuna società del gruppo, né con recenti o passate elaborazioni delle strategie aziendali. Infine, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni ha precisato che l'articolo 11 dello Statuto dell'Ivass fa riferimento alle sole attività svolte in costanza di carica.Pag. 3
  Alla luce di quanto sopra esposto, sembra potersi escludere ogni eventuale ipotesi di conflitto d'interesse ventilata nel documento parlamentare.

  PRESIDENTE. Il deputato Marco Di Stefano ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione. Ha cinque minuti.

  MARCO DI STEFANO. Signor Presidente, io ho ascoltato con grande attenzione la risposta del sottosegretario, del Governo, e devo dire con franchezza che se il rispetto formale della norma di cui parliamo risulterebbe in qualche modo assicurato, restano però ampi dubbi sul sostanziale conflitto di interessi che a mio avviso c'era, rimane e permane tuttora. È un dato incontestabile, ed è attestato, che il professor Cesari, di cui assolutamente non intendo discutere la specifica professionalità riconosciuta da tutti quanti, abbia intrattenuto rapporti consolidati con il mondo delle compagnie assicurative e tra queste in particolare con una compagnia assicurativa che è l'Unipol.
  Il professor Cesari, come risulta dal suo curriculum, che possiamo consultare tutti quanti attraverso Internet, è stato consigliere di amministrazione in diversi fondi pensione, ha ricoperto l'incarico di advisor per la selezione dei gestori finanziari per i fondi Arco, per i fondi Cooperlavoro, per fondi Poste Italiane nonché di valutatore dei gestori finanziari per i fondi pensione Previcooper, Eurofer e Fonte. Il professor Cesari è stato altresì autore di alcuni studi, di due studi in particolare, pubblicati dal Monte dei Paschi di Siena e dalla banca Toscana, insieme al dottor Iero, che allora era responsabile dell'ufficio studi di Unipol.
  Come riportato in un articolo di Linkiesta, che credo non sia stato mai smentito dall'interessato sul professor Cesari – ed è uno dei primi risultati che si trovano online digitando il nome del professor Cesari e appunto, quello della compagnia Unipol – riguarda un seminario del 2010 in cui Cesari veniva presentato come esponente di Unipol Assicurazioni Spa. Tema della lezione la gestione finanziaria delle compagnie assicurative e anche qui, coincidenza singolare: è proprio la gestione degli attivi, e in particolare gli investimenti in titoli strutturati e derivati, la questione più scottante della due diligence che è stata condotta nei primi mesi del 2013 sulla compagnia bolognese durante le trattative con FonSai; e FonSai è proprio il tema sul quale, come sappiamo, l'Ivass prossimamente sarà chiamato statutariamente ad esprimersi. È quindi fuori luogo che il Parlamento, mi chiedo, si possa chiedere, come ha fatto l'estensore del citato articolo, se sia appropriata ed opportuna la nomina di uno storico consulente del gruppo Unipol nel consiglio dell'Ivass alla luce del fatto che la vigilanza sulla fusione Unipol-FonSai avrà nel lavoro dell'istituto nei prossimi mesi e anni un ruolo molto determinante ?
  È per questo che pur ritenendomi soddisfatto della risposta del Governo, non posso non sottolineare che se in maniera formale è una risposta accettabile, a mio avviso resta ancora una questione sostanziale che il Governo deve verificare. Sostanziale deve essere la soluzione rispetto ad ogni eventuale conflitto di interessi e in questo senso mi chiedo se il nucleo di valutazione dell'Ivass, cui è demandata la verifica dell'applicazione del codice etico dell'ex Isvap, in attesa dell'approvazione di un nuovo codice etico previsto dall'articolo 12 dello statuto Ivass, continui ad operare e se abbia proceduto al doveroso monitoraggio circa la sussistenza o l'insorgenza sopravveniente di fattispecie di conflitto di interesse nei confronti del professor Cesari. Può il rappresentante del Governo dirci se il professor Cesari, nell'ambito del suo mandato, si sia avvalso di quanto previsto dall'articolo 5, lettera a), del codice etico che prescriva l'astensione dallo svolgimento delle loro funzioni ogniqualvolta ricorra una situazione anche potenziale di interesse proprio o per conto di terzi ovvero ricorrano ragioni di opportunità ?
  Infine io credo e chiedo al rappresentante del Governo se, al fine di assicurare in maniera incontrovertibile l'indipendenza Pag. 4e l'imparzialità delle condotte dei componenti degli organi dell'Ivass, non sia il caso in futuro, in aggiunta all'attuale disciplina delle incompatibilità, di stabilire, analogamente a quanto previsto dal decreto legislativo n. 39 del 2013 per gli ex amministratori pubblici, l'inconferibilità degli incarichi in Ivass per tutti coloro che abbiano intrattenuto rapporti di dipendenza o di consulenza perlomeno nel biennio precedente con le compagnie assicurative.
  Ancora, se questi dubbi venissero – concludo, Presidente – ritenuti superabili dal Consiglio dei Ministri – che questa mattina credo sia proprio riunito per questa vicenda dello statuto dell'IVASS – io vorrei soltanto chiudere ricordando e narrando un episodio di un vecchio verbale dell'Eurofer: in quanto componente della commissione incaricata nel 2003, il professor Cesari aveva seguito in prima persona la procedura di selezione dei gestori cui sarebbe stato affidato il patrimonio di Eurofer.
  Nella graduatoria finale, presentata dal consiglio di amministrazione, compare al primo posto Generali, seguita da Unipol, RAS, San Paolo, Credit Suisse, Invesco, Morgan Stanley e UBS. Il bando prevede fino a un massimo di cinque gestori e il consiglio di amministrazione decide di avvalersi delle prime quattro società in graduatoria. Anche Unipol, dunque, è dentro: svolgerà il mandato non direttamente, ma attraverso una delega alla JP Morgan. Un nome, quest'ultimo, destinato a ripresentarsi nella storia della compagnia bolognese: si tratta della stessa investment bank a cui è riconducibile una buona parte delle operazioni in derivati e finanza strutturata di Unipol.
  Tornando, dunque, alla delibera del CdA, il consigliere Cesare...

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  MARCO DI STEFANO. ...per motivi di conflitti di interessi allora – ho terminato – con soggetti partecipanti alla gara si astenne dal voto.
  Dieci anni fa fu fatta questa singolare procedura. Io spero che siccome noi abbiamo incrociato le vicende dell'Ivass nella...

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, collega.

  MARCO DI STEFANO. ...recentissima delibera che c’è stata – ecco, ho terminato – con la Federcarrozzieri sul «decreto-legge RC auto», io credo che il Governo dovrebbe fare un attimino attenzione, rivedere la posizione e verificare se veramente ci sono fonti di incompatibilità tra il professor Cesari e il rapporto che ha avuto in passato con le assicurazioni.

(Iniziative al fine di regolamentare il tempo minimo di passaggio dal «giallo» al «rosso» negli impianti semaforici e per segnalare agli automobilisti i semafori dotati del sistema di rilevazione automatica della infrazioni T-red – n. 3-00674)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Baldelli n. 3-00674, concernente iniziative al fine di regolamentare il tempo minimo di passaggio dal «giallo» al «rosso» negli impianti semaforici e per segnalare agli automobilisti i semafori dotati del sistema di rilevazione automatica della infrazioni T-red (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
  Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Enrico Zanetti, ha facoltà di rispondere.

  ENRICO ZANETTI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, in relazione alla problematica segnalata dall'onorevole Baldelli, evidenzio che l'articolo 41, comma 10, del decreto legislativo n. 285 del 1992 (codice della strada), non indica una durata minima del periodo di accensione della luce gialla veicolare, ma si limita ad affermare un principio di portata generale: durante tale periodo, i veicoli non devono oltrepassare la linea d'arresto, salvo che non si trovino così vicino da non potersi arrestare con sufficiente sicurezza. Tuttavia, i tempi di giallo non possono essere stabiliti arbitrariamente Pag. 5né dai produttori né dagli installatori, ma devono essere dimensionati, nel rispetto di quanto disposto dal citato articolo 41 del Codice della Strada, secondo i principi della regolazione semaforica.
  Devo far presente, in proposito, che tutti i testi di ingegneria del traffico concordano sull'attribuzione di una durata minima della fase di giallo, quantificabile in base alla velocità dei veicoli in transito; in particolare: il paragrafo 2.1.1 delle «Norme sull'arredo funzionale delle strade urbane», pubblicate sul Bollettino Ufficiale del CNR n. 150 del 1992, indica un tempo di 4 secondi, da incrementare congruamente in presenza di mezzi pesanti e di tratti in salita; il paragrafo 6.7.4 del rapporto prenormativo «Norme sulle caratteristiche funzionali e geometriche delle intersezioni stradali», approvato dalla commissione di studio per le norme relative ai materiali stradali e progettazione, costruzione e manutenzione strade del CNR, e pubblicato da questo Ministero il 10 settembre 2001, indica tempi di tre, quattro e cinque secondi, rispettivamente per velocità di 50, 60 e 70 chilometri orari; in presenza di traffico pesante ritiene conveniente il tempo di quattro secondi anche con velocità di 50 chilometri orari.
  Nella pratica, vengono generalmente adottati tempi minimi di quattro secondi in ambito urbano e di cinque secondi in ambito extraurbano e in presenza di particolari condizioni geometriche e planoaltimetriche. Tali durate possono essere congruamente incrementate, sulla scorta di apposita progettazione da parte di professionisti esperti in materia di regolazione semaforica.
  Con particolare riferimento, poi, a quanto evidenziato dall'onorevole interrogante, si ritiene non sussistano condizioni di pericolosità dovute alla presenza dei predetti dispositivi che operano in condizioni di luce rossa, beninteso qualora vengano rispettate le prescrizioni sopra indicate, che riguardano il passaggio dei veicoli all'accendersi della luce gialla. Infatti, detti dispositivi funzionano in maniera autonoma rispetto alla durata delle fasi dell'impianto semaforico e ciascuno secondo le condizioni appena specificate.
  Assicuro, comunque, l'impegno del Governo ad esaminare ogni possibilità di intervento, con il primo strumento normativo utile, compreso il disegno di legge delega per la riforma del codice della strada, al fine di addivenire alle aspettative degli automobilisti nel senso auspicato dall'onorevole interrogante, nel pieno rispetto delle esigenze di sicurezza della circolazione stradale.

  PRESIDENTE. Il deputato Simone Baldelli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  SIMONE BALDELLI. Signor Presidente Di Maio, io ringrazio il sottosegretario, onorevole Zanetti, che è venuto a rispondere a un quesito che in realtà è posto ad altro Dicastero, cioè al Dicastero delle infrastrutture e dei trasporti.
  Mi fa piacere registrare l'impegno del Governo ad esaminare le possibilità di intervento anche in sede di legge delega sul codice della strada, perché si tratta della sede propria in cui affrontare questi temi.
  Io credo che quello che ha letto il sottosegretario sia insufficiente per aver un quadro chiaro. Non si può dire che i dispositivi funzionano in maniera autonoma rispetto al giallo breve e ad una durata indistinta, come si evince dalla risposta che è stata data, di questo giallo. Io credo che vada inserito un tempo minimo per il giallo e non è un caso che ci siano state inchieste che hanno riguardato proprio il combinato disposto «perverso» tra durata breve ed incerta del giallo e gli apparecchi di rilevazione automatica, che hanno scomodato reati come la truffa e l'associazione a delinquere, forse addirittura troppo alti per essere poi concretizzati come reati, ma insomma ci sono state inchieste proprio relative a questo.
  Il che significa che ci sono realtà, amministrazioni, che utilizzano in maniera distorta strumenti che dovrebbero essere finalizzati alla sicurezza dei cittadini Pag. 6per fare cassa e per mettere in difficoltà, con una specie di tassazione indiretta, quasi feudale, i cittadini automobilisti che intraprendono gli incroci. Noi dobbiamo avere come stella polare quella della sicurezza non quella di far cassa. Quindi, la riforma del codice della strada diventerà un terreno su cui confrontarsi proprio per fare in modo che le norme del codice della strada diventino norme che aiutano i cittadini a vivere in maniera più sicura la circolazione stradale e non che aiutino i comuni a fare cassa sulla pelle e sulle tasche dei cittadini automobilisti. Questo ricorda un po’ un vecchio film dove qualcuno chiedeva un fiorino a tutti i passanti. Ecco se le amministrazioni diventano questo, è un altro elemento che fa venir meno la fiducia dei cittadini verso le istituzioni e allora, in quel caso, proprio per citare il film, non ci resterebbe che piangere.
  Dobbiamo cercare, invece, di fare in modo di ancorarci al concetto di sicurezza e di fare in modo che queste normative siano chiare, inconfutabili, non interpretabili, ma anche che contengano al loro interno la tutela per il cittadino automobilista in termini di sicurezza e in termini di diritto; perché quando si verificano distorsioni di questo genere, così come ci sono state e continuano ad esserci, quando da semaforo a semaforo cambia anche il numero di secondi di durata, è evidente che c’è qualche cosa che non va. Allora, riprendiamo in mano questa situazione dal punto di vista del diritto, lavoriamo sulla delega al codice della strada. Mi fa molto piacere che ci sia stata da questo punto di vista una apertura da parte del Governo. Quella ritengo sia la sede più utile e in quella sede credo che si possa fare un lavoro davvero proficuo.

(Iniziative di competenza in merito alla sussistenza dei presupposti per lo scioglimento del consiglio provinciale di Salerno ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000 – n. 2-00184)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Tofalo n. 2-00184, concernente iniziative di competenza in merito alla sussistenza dei presupposti per lo scioglimento del consiglio provinciale di Salerno ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000 (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
  Prendo atto che il deputato Tofalo si riserva di intervenire in sede di replica.
  Il sottosegretario di Stato per l'interno, Gianpiero Bocci, ha facoltà di rispondere.

  GIANPIERO BOCCI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, con l'interpellanza all'ordine del giorno dell'onorevole Tofalo ed altri, in relazione ad indagini giudiziarie che hanno coinvolto alcuni amministratori della provincia di Salerno, si chiede al Governo di valutare la sussistenza dei presupposti per procedere allo scioglimento del consiglio provinciale ai sensi dell'articolo 143 del testo unico degli enti locali. In merito alle indagini condotte dalla procura di Salerno e per quanto concerne in particolare la posizione dell'onorevole Cirielli, il 14 dicembre scorso, su richiesta del pubblico ministero, il giudice per le indagini preliminari, stralciando la sua posizione, ha archiviato il procedimento penale che lo vedeva indagato per concorso in corruzione aggravata relativamente ad un concorso pubblico che avrebbe dovuto favorire l'assunzione a tempo indeterminato di persone vicine ad esponenti politici.
  Un ulteriore processo, scaturito da una complessa ed articolata attività investigativa denominata «Due torri», che non vede coinvolto l'ex presidente della provincia, ha evidenziato l'esistenza di un sistema illecito di aggiudicazione degli appalti banditi dalla provincia di Salerno e da altri enti pubblici, tra gli anni 2002 e 2009. Il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della procura distrettuale antimafia, ha disposto l'applicazione della misura della custodia cautelare nei confronti di 15 persone nonché il sequestro preventivo, ai fini della confisca, della somma di 120 mila euro a carico di due funzionari dell'amministrazione provinciale.Pag. 7
  In sede di udienza preliminare, nel novembre del 2012, sette dei principali indagati hanno chiesto il patteggiamento della pena, mentre per gli altri risultano ancora pendenti i relativi procedimenti penali.
  Per quanto concerne la posizione dell'attuale vertice politico dell'amministrazione provinciale, ricordo che il consiglio provinciale, il 22 ottobre 2012, ha dichiarato la decadenza dell'onorevole Cirielli in relazione all'articolo 69 del testo unico degli enti locali, con conseguente assunzione delle funzioni da parte del vicepresidente dell'ente. Il ricorso presentato da alcuni consiglieri di minoranza avverso tale delibera è stato dichiarato inammissibile dal tribunale civile di Salerno.
  Successivamente, con il decreto del Presidente della Repubblica del 21 ottobre 2013, il Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'interno, ha decretato lo scioglimento del consiglio provinciale ai sensi dell'articolo 53 del testo unico degli enti locali. Con riferimento alla posizione dell'assessore all'ambiente e del segretario generale dell'ente, citati nell'interpellanza, i medesimi non ricoprono allo stato alcun incarico all'interno della amministrazione: il primo si è dimesso l'11 giugno 2012, mentre il segretario generale è stato trasferito al comune di Potenza, con decorrenza 1o febbraio 2014.
  Voglio comunque assicurare che, pur non essendo stati riscontrati, allo stato, i presupposti per l'attivazione delle misure di rigore previste dall'articolo 143 del testo unico degli enti locali, la situazione locale viene seguita con costante attenzione dalla prefettura che, nell'ambito dei poteri conferiti dalla legge, svolge le necessarie attività per garantire condizioni di trasparenza dell'azione amministrativa.

  PRESIDENTE. Il deputato Tofalo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza e ha 25 minuti.

  ANGELO TOFALO. Signor Presidente, intervengo semplicemente per dire che questa interpellanza fu presentata un bel po’ di tempo fa (risale a otto, nove mesi fa), per cui sappiamo già come sono andate le cose e ringrazio il Governo per la risposta attuale.
  Io vorrei semplicemente ricordare che l'ex presidente della provincia di Salerno non ha messo in atto gli atti di correttezza istituzionale e trasparenza amministrativa dovuti e ha utilizzato, a mio giudizio, la provincia come cabina di regia per le proprie velleità politiche. Credo che sia doveroso spiegare questo ai cittadini: il sistema di rete creato in provincia di Salerno. Non basta più proporsi come il meno peggio per rimanere a galla. Chi tace davanti a questo degrado morale, davanti a comportamenti criminosi è colpevole quanto chi ne ha preso parte. Vorrei ricordare che io provengo da quella terra dei Bassolino, dei Cosentino, dei Cozzolino, grandi esperti nel creare queste reti ambigue, politiche, nelle quali la Campania è ormai affogata.

(Interventi a sostegno delle unioni di comuni con particolare riferimento alla tempestiva pubblicazione del decreto ministeriale relativo al modello di certificazione delle funzioni e dei servizi comunali gestiti in forma associata – n. 3-00302)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Guerra e Lorenzo Guerini n. 3-00302, concernente interventi a sostegno delle unioni di comuni con particolare riferimento alla tempestiva pubblicazione del decreto ministeriale relativo al modello di certificazione delle funzioni e dei servizi comunali gestiti in forma associata (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
  Il sottosegretario di Stato per l'interno, Gianpiero Bocci, ha facoltà di rispondere.

  GIANPIERO BOCCI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, con l'interrogazione all'ordine del giorno dell'onorevole Guerra lo stesso richiama l'attenzione del Governo sulle risorse da destinare a favore delle unioni di comuni.Pag. 8
  Dal 2006, gli stanziamenti di risorse statali a favore dell'associazionismo degli enti locali sono stati di circa 32 milioni di euro. Di tale importo, oltre 1 milione e 500 mila euro sono stati destinati ad incentivare le fusioni e le unioni di comuni e più di 10 milioni di euro l'esercizio associato delle funzioni svolte da unioni di comuni e da comunità montane. L'ulteriore importo di 20 milioni di euro, inizialmente previsto quale incentivo alle unioni, per l'anno 2013 non è stato confermato. La legge di stabilità 2014 ha previsto che una quota del Fondo di solidarietà comunale, non inferiore, per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, a 30 milioni di euro, sia destinata ad incrementare il contributo spettante alle unioni di comuni e che un'ulteriore quota, non inferiore allo stesso importo di euro 30 milioni, sia altresì destinata ai comuni istituiti a seguito di fusione.
  Con riguardo alle unioni di comuni, i criteri per la gestione ed il riparto delle risorse statali a sostegno dell'associazionismo comunale sono stati demandati, a seguito di un'apposita intesa presso la Conferenza unificata, al Ministero dell'interno.
  L'intesa, inoltre, prevede una duplice modalità di trasferimento e di assegnazione delle risorse da parte del Ministero dell'interno, tramite le regioni ovvero, in via sussidiaria, mediante singoli contributi diretti a favore delle unioni di comuni e delle comunità montane.
  Per l'anno 2013, la Conferenza unificata, nella seduta del 26 settembre scorso, ha confermato l'individuazione di dodici regioni (Liguria, Lazio, Abruzzo, Umbria, Campania, Emilia-Romagna, Piemonte, Sicilia, Toscana, Veneto, Calabria e Sardegna) per la gestione diretta dell'accredito delle citate risorse, mentre, per gli enti compresi nei territori delle restanti cinque regioni a statuto ordinario (Lombardia, Marche, Molise, Puglia e Basilicata), ha rinviato all'applicazione sussidiaria della disciplina statale.
  Nella stessa seduta è stata confermata, nella misura del 6,5 per cento, la quota parte delle risorse finanziarie da utilizzare per contributi a favore degli enti che abbiano assolto in forma associata servizi di esclusiva competenza statale. Lo stesso 26 settembre 2013 è stato firmato il decreto ministeriale di approvazione del modello di certificazione delle funzioni e dei servizi comunali gestiti in forma associata, da utilizzare per le richieste di contributi da parte delle unioni e delle comunità montane che svolgono l'esercizio associato di funzioni comunali.
  Come previsto per gli anni precedenti, il citato provvedimento ha confermato, anche per l'anno 2013, che le unioni di comuni e le comunità montane, ai fini della predetta certificazione, in sede di richiesta del contributo spettante, si avvalgano dei modelli approvati con decreto del Ministro dell'interno del 17 maggio 2007. Tali notizie sono state tempestivamente pubblicate sul sito della direzione centrale per la finanza locale. Nell'avviso si è data anche anticipazione che le certificazioni trasmesse e pervenute prima del 26 settembre 2013, qualora redatte nel rispetto di quanto previsto dal richiamato decreto del 17 maggio 2007, sarebbero state comunque prese in esame al fine dell'erogazione dei contributi.
  Nel rispetto delle descritte modalità, si è proceduto, il 21 ottobre 2013, ad un primo riparto di circa 8 milioni di euro. Una parte delle risorse disponibili è stata, invece, attribuita a favore del comune di Gravedona, nella provincia di Como, derivante dalla fusione, avvenuta nel febbraio 2011, dei comuni di Rumo, Germasino e Gravedona. Inoltre, sono stati erogati contributi per un importo di oltre 2 milioni di euro a favore di cento unioni ricomprese nei territori regionali di Lombardia, Marche, Molise, Basilicata e Puglia.
  C’è un ulteriore comunicato, del 12 novembre 2013, con il quale è stata data informazione degli importi dei contributi spettanti per i servizi gestiti in forma associata dalle unioni. Lo scorso novembre sono stati corrisposti oltre 750 mila euro a favore di novantatrè enti locali, quali quota parte del 6,5 per cento delle risorse disponibili per lo svolgimento di funzioni di esclusiva competenza statale. Il successivo Pag. 9mese di dicembre, infine, sono stati corrisposti circa 950 mila euro quali contributi spettanti per i servizi gestiti in forma associata da trentacinque comunità montane, ricomprese nelle regioni Lombardia, Marche e Molise.

  PRESIDENTE. Il deputato Guerra ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione, per cinque minuti.

  MAURO GUERRA. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario per la risposta articolata con una serie di dati utili. Vorrei, tuttavia, richiamare la sua attenzione e approfittare del fatto che oggi esaminiamo questa interrogazione, a sei mesi di distanza da quando è stata presentata. Era stata presentata per sollecitare la comunicazione agli enti delle risorse sulle quali avrebbero potuto contare nel 2013. Questa comunicazione vi è stata, seppure a novembre e non solo per responsabilità del Governo, ma lo sappiamo benissimo che il termine per l'assestamento di bilancio è il 30 novembre: pertanto, una comunicazione di un'entità di trasferimenti che arriva a novembre inoltrato diventa difficile da gestire nel sistema del bilancio delle unioni di comuni.
  Voglio approfittarne perché restano aperte alcune questioni e vorrei sottolinearle all'attenzione del Governo in questa sede. Prima questione: i tempi. Stiamo parlando di processi di aggregazione e di gestione associata molto importanti che danno vita ad unioni di comuni, da un lato, e che danno vita, da qualche tempo, soprattutto dallo scorso anno, anche a processi molto interessanti di fusione volontaria tra i comuni. Nel disegno di legge «Delrio», che è in via di approvazione definitiva in questa Camera, mi auguro questa stessa settimana, vi sono una serie di norme che semplificano, aiutano e sostengono questi percorsi di gestione associata, che irrobustiscono il sistema della pubblica amministrazione locale e dei nostri piccoli comuni, dando loro una prospettiva diversa da quella della semplice sopravvivenza. Abbiamo necessità che queste risorse intanto vengano confermate.
  Bene abbiamo fatto nella legge di stabilità, anche con i miei emendamenti, a potenziare i due fondi sia per le unioni che per le fusioni. Una volta garantita la stabilità dal punto di vista dell'entità delle risorse, è necessario, è utile, è opportuno che i comuni e le unioni abbiano cognizione, in tempi utili per l'organizzazione della loro attività e dei loro esercizi finanziari, delle risorse sulle quali possono contare.
  Da questo punto di vista, entro il 30 settembre, sulla base dell'intesa citata poc'anzi nella risposta, i comuni e le unioni dovrebbero certificare già su modelli approvati preventivamente dal Ministero dell'interno la spesa dell'anno precedente per poi avere l'accesso al finanziamento. Sarebbe utile ed opportuno che questi tempi venissero rispettati, che si organizzi il calendario precedente nel rapporto con le regioni in modo da garantire nei tempi più brevi possibili la comunicazione alle unioni dei dati necessari, in modo da non giungere alla fine di novembre, ad esercizi finanziari ormai chiusi, a definire l'entità dei finanziamenti.
  Seconda questione: l'entità e l'intesa. Come giustamente è stato ricordato, l'intesa prevede un meccanismo di rapporto tra finanziamenti statali e finanziamenti delle regioni. C’è un concorso, a volte positivo e utile, di interventi da parte dello Stato e delle regioni. In alcuni casi abbiamo, invece, condizioni nelle quali, per scelte legittime da parte delle regioni, non vi è questo concorso positivo ed utile a sostegno dell'associazionismo e della gestione associata dei comuni. Forse sarebbe utile – questa è una sollecitazione che rivolgo al Governo – procedere ad una verifica dei contenuti di quell'intesa, anche alla luce delle norme contenute – ripeto – nel disegno di legge «Delrio» in via di approvazione, per definire modalità, le più opportune, di sostegno coordinato tra Stato e regioni a questi processi, ai processi di unione e ai processi di fusione. Vi sono regioni, ad esempio, che non prevedono sostegni finanziari per le fusioni. Credo che questo sia un errore.Pag. 10
  Credo che in questi casi il sostegno finanziario da parte dello Stato debba intervenire a compensare quello che le regioni scelgono di non fare o fanno in modo molto limitato.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  MAURO GUERRA. Concludo. Ultima questione: ci sono 5 milioni di euro – previsti dall'articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 120 del 2013, convertito nella legge n. 137 del 2013 – di contributi sull'esercizio finanziario 2013 che sono ancora da distribuire. Una raccomandazione al Governo affinché rapidamente vengano definite le modalità per il rilascio alle unioni di questo ulteriore contributo di 5 milioni di euro relativo all'esercizio del 2013.

(Iniziative per contrastare l'attività di penetrazione di organizzazioni mafiose nel territorio di Aprilia (Latina) – n. 3-00484)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Fauttilli n. 3-00484, concernente iniziative per contrastare l'attività di penetrazione di organizzazioni mafiose nel territorio di Aprilia (Latina) (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
  Il sottosegretario di Stato per l'interno, Gianpiero Bocci, ha facoltà di rispondere.

  GIANPIERO BOCCI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Fauttilli, nel segnalare alcuni episodi intimidatori posti in essere nei confronti di esponenti politici ad Aprilia, chiede al Governo iniziative per scongiurare la penetrazione di organizzazioni di tipo mafioso sul territorio.
  Come ricordato dall'onorevole interrogante, il 6 novembre 2013, è stato aggredito un consigliere comunale di maggioranza dell'amministrazione comunale con delega allo sport, Pasquale De Maio, in forza alla lista civica «Forum per Aprilia», già assessore nella precedente consiliatura. Le indagini ancora in corso, svolte dai carabinieri, non evidenziano al momento legami tra l'aggressione e l'attività politica della vittima.
  Per quanto riguarda, invece, l'attentato incendiario all'autovettura utilizzata da Chiusolo Antonio Pio, assessore al bilancio e tributi del comune di Aprilia, e di quella di proprietà del cognato, responsabile provinciale dell'associazione Libera, le indagini in corso collegano l'episodio a cause verosimilmente riconducibili al suo incarico istituzionale. Lo stesso amministratore, il 19 dicembre scorso, ha rinvenuto nel cortile condominiale della propria abitazione dieci proiettili e, a seguito di tale episodio, ha rassegnato le dimissioni dalla carica. Un ulteriore proiettile è stato rinvenuto dallo stesso ex amministratore, nei confronti del quale è stato già disposto un servizio di vigilanza da parte delle forze di Polizia, nel giardino antistante la propria abitazione lo scorso 28 marzo.
  Non risultano, per il passato, attentati contro esponenti di Aprilia dell'associazione Libera, mentre diversi sono stati, negli ultimi anni, gli attentati intimidatori di natura incendiaria nei confronti di amministratori dell'azienda municipalizzata Aprilia Multiservizi, di cui l'assessore aveva la delega, prima delle dimissioni irrevocabili.
  Infatti, il 30 luglio 2011, un vasto incendio ha devastato il garage dell'allora direttore del personale della Multiservizi, mentre il successivo 17 settembre un altro incendio ha distrutto l'autovettura del direttore generale dell'azienda municipalizzata. Ancora, nella notte tra il 23 ed il 24 novembre 2012, quattro colpi d'arma da fuoco sono stati esplosi contro la vetrata del bar della clinica Città di Aprilia, gestito in società da un ex consigliere comunale, membro del consiglio di amministrazione del consorzio ASI Roma-Latina.
  Si tratta di segnali che devono essere valutati con la massima attenzione, anche in un'ottica di azioni di prevenzione a salvaguardia delle istituzioni democratiche e del regolare e sereno svolgimento dell'azione amministrativa degli enti locali.
  La questione è stata affrontata in sede di comitato provinciale per l'ordine e la Pag. 11sicurezza pubblica, dove, alla presenza del sindaco di Aprilia, è stata concordata una intensificazione dell'attività informativa e investigativa delle forze dell'ordine.
  In merito agli specifici episodi di intimidazione, il 16 gennaio scorso, si è tenuta una riunione del consiglio comunale di Aprilia, in seduta straordinaria, dedicata al tema della legalità, alla quale hanno partecipato il sottosegretario Maria Teresa Amici, il prefetto di Latina, i vertici provinciali delle forze dell'ordine, assessori e consiglieri regionali.
  Inoltre, pochi giorni dopo, si è svolto un vertice sull'ordine e la sicurezza pubblica presso il comune di Aprilia, al quale ha partecipato il Viceministro Bubbico, a testimonianza della massima attenzione che viene prestata all'attività di contrasto della criminalità sul territorio. A tale riguardo, posso rilevare che non si evidenzia un pieno radicamento della criminalità organizzata di tipo mafioso, pur rilevandosi presenze e proiezioni da ricollegare a tali gruppi.
  Nell'area di Aprilia, in particolare, gravitano elementi legati alla ’ndrangheta, principalmente dediti al traffico di stupefacenti, mentre la delinquenza comune, locale e romana, ha una spiccata propensione ai reati contro il patrimonio. Per altro verso, negli ultimi anni si è registrata una forte immigrazione di cittadini extracomunitari, soprattutto di nazionalità rumena, specializzati nella clonazione di carte di credito e bancomat.
  Va anche osservato, infine, che gli indici di delittuosità nel comune di Aprilia fanno registrare, nel confronto tra gli anni 2012 e 2013 (sulla base dei dati attualmente disponibili, relativi ai primi undici mesi), una flessione dei delitti consumati pari al 15,3 per cento, con significative diminuzioni per quanto concerne le rapine, le lesioni dolose e i furti in abitazione.
  Le situazioni di particolare problematicità, tuttavia, non sono tanto da collegare alla delinquenza comune e ai reati contro il patrimonio, bensì alla capacità di penetrazione della criminalità, in particolare nell'economia legale e negli appalti. Massima attenzione, dunque, da parte delle forze dell'ordine, che da tempo agiscono con un impegno crescente finalizzato a salvaguardare un territorio che per la sua posizione geografica e la sua forte dinamicità economica e sociale risulta particolarmente appetibile alle organizzazioni criminali di tipo mafioso.

  PRESIDENTE. Il deputato Fauttilli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione, per cinque minuti.

  FEDERICO FAUTTILLI. Signor Presidente, signor sottosegretario, la ringrazio, anche se la risposta purtroppo non è pervenuta in tempi, penso, necessariamente brevi, vista la gravità degli atti esposti. Tuttavia, quella che lei questa mattina ha voluto dare a questa interrogazione è una risposta articolata ed approfondita, che sicuramente mette in evidenza qual è il livello di penetrazione della criminalità nel territorio di Aprilia.
  Vorrei anche sottolineare oggi quanto sta accadendo, più in generale, nel territorio del Lazio sud, quindi, non soltanto ad Aprilia. Proprio nei mesi scorsi, sono venute a conoscenza le dichiarazioni che, anni fa, il pentito Schiavone ha fatto sul deposito dei rifiuti tossici e nocivi in alcuni siti del Lazio meridionale, a cominciare da quello di Cassino, ma anche della provincia di Latina. Questo sta a dimostrare che l'interesse della malavita in quel territorio è a tutela di prerogative particolari che la malavita ha nel territorio proprio nella materia dei rifiuti tossici e nocivi.
  Proprio qualche mese fa, nell'area della media Amaseno, in provincia di Latina, in particolare nel comune di Maenza, si sono verificati addirittura sei incendi di fienili in aziende di allevamento di bestiame e, in particolare, di allevamento di bufale. A tutt'oggi, non conosciamo quali sono stati i risultati delle indagini. Sono stati effettuati alcuni arresti, però, oltre non si è andati, nel senso che ancora non si conoscono i colpevoli. Questo è estremamente grave perché non si sono mai verificati in Pag. 12quell'area atti di criminalità così gravi. Anche su questo, noi vorremmo sapere qualche cosa di più.
   Per concludere, credo che l'evento che si è svolto, la domenica passata, su iniziativa dell'associazione Libera a Latina per denunciare la diffusione dell'insediamento della mafia – l'associazione Libera parla di mafia di quarto livello, in questa provincia –, più tutto quello che lei ha elencato e anche quello che questa mattina io vengo qui a riferirle, sta a dimostrare che una particolare attenzione da parte del Governo per quei territori è necessaria.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
  Sospendo ora la seduta, che riprenderà alle ore 11 con il seguito della discussione della proposta di legge recante deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili.

  La seduta, sospesa alle 9,50, è ripresa alle 11,05.

Seguito della discussione della proposta di legge: Ferranti ed altri; Costa: Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (Approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato) (A.C. 331-927-B).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge nn. 331-927-B, già approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato, di iniziativa dei deputati Ferranti ed altri; Costa: Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili.
  Ricordo che nella seduta del 24 marzo 2014 si è conclusa la discussione sulle linee generali e i relatori e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
  Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il seguito della discussione è pubblicato in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea (vedi il calendario).

(Esame degli articoli – A.C. 331-927-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli della proposta di legge, modificati dal Senato.
  Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso il prescritto parere, che è distribuito in fotocopia (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-B).
  Avverto che non sono pubblicati nel fascicolo, a norma dell'articolo 70, comma 2, del Regolamento, gli emendamenti presentati direttamente in Assemblea non riferiti a parti modificate dal Senato.
  Avverto che non saranno posti in votazione gli articoli 5, 6, 7, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15 e 16 in quanto non modificati dal Senato ovvero recanti modifiche di mero rinvio interno ad articoli o commi che hanno mutato numerazione a seguito delle modifiche introdotte dal Senato.
  Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.
  A tal fine, i gruppi Lega Nord e Autonomie e Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

Pag. 13

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 11,09).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

  ANDREA COLLETTI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, considerato che all'ordine del giorno di oggi ci sono sia il provvedimento sulla messa alla prova, atto Camera n. 331-927-B, sia il provvedimento sulla modifica dell'articolo 416-ter, ovvero sullo scambio elettorale politico-mafioso, il nostro gruppo ritiene prioritario iniziare a votare il provvedimento sullo scambio elettorale politico-mafioso, perché è importantissimo, come segnale alla cittadinanza, far approvare immediatamente questo provvedimento. Quindi, chiediamo l'inversione dell'ordine del giorno, ponendo prima in votazione gli emendamenti al provvedimento sulla modifica all'articolo 416-ter e solo susseguentemente la votazione del provvedimento sulla messa alla prova.

  PRESIDENTE. Quindi, lei mi sta facendo una richiesta formale di inversione dell'ordine giorno. In ogni caso la possiamo porre in votazione dopo la sospensione della seduta, perché da questo momento dobbiamo aspettare che decorra il termine di preavviso.
  Non essendovi iscritti a parlare sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 1, decorrono, quindi, da questo momento i venti minuti. Sospendo, pertanto, la seduta che riprenderà alle ore 11,30.

  La seduta, sospesa alle 11,10, è ripresa alle 11,30.

Per un'inversione dell'ordine del giorno.

  PRESIDENTE. La seduta è ripresa.
  Ricordo che prima della sospensione della seduta il deputato Colletti aveva avanzato la proposta di procedere all'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di passare direttamente all'esame del punto numero 3, recante il seguito della discussione della proposta di legge concernente la modifica dell'articolo 416-ter del codice penale in materia di scambio elettorale politico-mafioso. Su tale proposta darò la parola ad un deputato contro ed uno a favore per non più di cinque minuti ciascuno, ai sensi dell'articolo 41, comma 1 del Regolamento.
  Ha chiesto di parlare contro il deputato Ettore Rosato. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, intervengo intanto per sottolineare l'irritualità di una richiesta di inversione dell'ordine del giorno fatta quando il provvedimento è iniziato; ma comunque, considerando che lei aveva semplicemente citato l'inizio del provvedimento, teniamola buona. Poi per sottolineare come sia veramente paradossale questa richiesta, da parte di un gruppo che solo pochi giorni fa ha votato, contribuendo all'unanimità della Conferenza dei presidenti di gruppo, il presente calendario, che vede oggi impegnata quest'Aula del Parlamento su un importante provvedimento, che ci è richiesto dagli organismi internazionali e che serve per regolamentare in maniera diversa il regime carcerario, e che è molto atteso che il suo lungo iter che ha avuto in Parlamento.
  Vedere che un gruppo parlamentare, che solo pochi giorni fa ha approvato questo calendario, adesso – con un'operazione che è assolutamente ed unicamente Pag. 14strumentale non volta ad entrare nel merito ma volta unicamente a fare un po’ di pubblicità, con una volontà che non è quella di cambiare questo calendario e di procedere alla votazione della modifica del 416-ter, ma semplicemente quella di fare confusione sull'argomento – faccia questa richiesta, mi sembra irrituale.
  Quindi noi voteremo contro rispettando il programma convenuto all'unanimità, ripeto, da tutti i gruppi. Capisco invece l'atteggiamento di altri gruppi, come può essere quello della Lega, che su questo provvedimento, quello della messa alla prova, è contrario, e allora ha l'obiettivo di rinviarlo sine die; non capisco invece l'atteggiamento di chi dovrebbe entrare nel merito e comprendere l'importanza di questo provvedimento che stiamo esaminando, e contribuire alla sua rapida approvazione. Poi resta il tema del 416-ter, che come ha dichiarato più volte il nostro gruppo, come ha dichiarato anche il Presidente del Consiglio, noi faremo in modo che sia un provvedimento efficace fin da questa tornata elettorale: c’è un impegno preciso del mio partito, e questo impegno lo porteremo a termine.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a favore il deputato Molteni. Ne ha facoltà

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, intervengo per associarmi, a nome mio e a nome del gruppo della Lega, alla richiesta, che è stata formulata dal MoVimento 5 Stelle, per chiedere l'inversione dell'ordine del giorno, e quindi entrare immediatamente nel merito delle votazioni del 416-ter, ovvero lo scambio elettorale politico-mafioso.
  Noi facciamo questa richiesta, e ci associamo a questa richiesta, non per fini strumentali o demagogici, come ha poc'anzi detto il collega Rosato, bensì perché noi crediamo che il Parlamento debba essere messo di fronte ad una scelta, e la scelta è se votare ed approvare immediatamente, dando seguito anche alle tante belle parole che sono state dette la settimana scorsa, un importante provvedimento di contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie, come da gran parte dei gruppi parlamentari abbiamo sentito dire la settimana scorsa in merito al dibattito sul 416-ter; e quindi approvare un importante provvedimento anche in vista delle prossime elezioni europee, proprio per contrastare il fenomeno della collusione tra politica e mafia e per togliere quella zona d'ombra tra politica e mafia, e quindi votare un provvedimento che va nella direzione della legalità.
  Oppure continuare sul provvedimento relativo alla messa alla prova ed alla cancellazione, come tutti sappiamo, del reato di immigrazione clandestina, che invece va esattamente nella direzione opposta.
  Quindi noi siamo chiamati con questo voto a dire: ci accingiamo a votare prima un provvedimento che va nella direzione di garantire la legalità, ovvero la modifica dell'articolo 416-ter del codice penale, oppure un provvedimento che garantisce l'illegalità. Infatti, nel momento in cui andiamo e andate, come voi volete fare, a togliere il reato d'immigrazione clandestina – reato che tra l'altro è presente in tutti i Paesi europei – noi non facciamo, voi non fate, nient'altro che legittimare un'invasione, non fate nient'altro che legittimare la sussistenza di potere entrare illegalmente nel nostro Paese.
  La scelta è tra chi vuole sostenere un principio di legalità – e chi lo vuole fare chiede e vota come noi l'inversione dell'ordine del giorno e quindi la votazione immediata sull'articolo 416-ter del codice penale – oppure chi vuole invece continuare a votare questo provvedimento, quest'ennesimo svuota-carceri, quest'ennesimo provvedimento che garantisce illegalità.
  È per questo che la posizione della Lega Nord va esattamente nella direzione poc'anzi annunziata, cioè quella di chiedere l'inversione dell'ordine del giorno. Qua c’è un voto per la legalità o contro la legalità e la Lega Nord sta sempre dalla parte della legalità (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.Pag. 15
  Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di inversione dell'ordine del giorno, nel senso di passare direttamente all'esame del punto 3, recante il seguito della discussione della proposta di legge, concernente la modifica dell'articolo 416-ter del codice penale, in materia di scambio elettorale politico-mafioso.
  (È respinta).

  La Camera respinge per 173 voti di differenza.

Si riprende la discussione della proposta di legge n. 331-927-B (ore 11,40).

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 331-927-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-B).
  Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione. Prego, presidente Ferranti, se per lei va bene, io richiamo le proposte emendative e lei mi dà il parere, visto che sono riportate in diverse pagine.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, se per lei è lo stesso volevo suggerire...

  PRESIDENTE. Colleghi vi chiedo di abbassare il tono della voce. Prego.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Poiché il parere è invito al ritiro o contrario su tutti gli emendamenti, se lei crede posso anche dirglielo in questa maniera sintetica.

  PRESIDENTE. Va bene, se è su tutti gli emendamenti. Il Governo ?

  ENRICO COSTA, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Invito il relatore di minoranza, Molteni, ad esprimere il parere sugli emendamenti segnalati.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, sull'emendamento Daniele Farina 1.46 il parere è contrario.
  Sugli emendamenti Molteni 1.11, Molteni 1.37, Cirielli 1.149, Cirielli 1.152, Molteni 1.51, gli identici Molteni 1.89 e Cirielli 1.153, Ferraresi 1.1, Ferraresi 1.2, Ferraresi 1.3, Ferraresi 1.4 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Daniele Farina 1.46.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Farina. Ne ha facoltà. Colleghi, il tono della voce per favore.

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, noi con questo emendamento segnaliamo un tema: il tema è quello della pena dell'ergastolo presente nel nostro ordinamento e di cui noi chiediamo il venir meno come pena principale.
  Noi abbiamo anche tanti altri colleghi che, soprattutto sull'ergastolo ostativo, si sono pronunciati, a partire dal capogruppo del Partito Democratico, il collega Speranza, per il quale, non più tardi di alcuni mesi fa, l'abolizione dell'ergastolo era una battaglia di civiltà, cosa su cui ha perfettamente ragione. Ciò perché l'articolo 27 della nostra Costituzione recita che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità, ma questo diciamo è parte del provvedimento, ma poi ci dice anche, molto chiaramente, che queste pene devono tendere alla rieducazione del condannato e allora c’è una contraddizione logica direi tra l'articolo 27 della Costituzione e la presenza nel nostro ordinamento della pena dell'ergastolo. Vorrei ricordare che nel 1992 i cittadini condannati alla pena dell'ergastolo erano 250. Nel 2013, vent'anni dopo, sono 1583.
  In particolare, contrario al citato articolo della Costituzione risulta l'ergastolo ostativo e cioè quella pena per la quale viene negata ogni misura alternativa prevista Pag. 16dalla legge n. 356 del ’92 e oggi largamente confluita nell'articolo 4-bis dell'ordinamento penitenziario. Ecco perché noi pensiamo che questo emendamento serva ad aprire questa discussione in attesa che i progetti di legge presentati possano trovare collocazione, possano trovare spazio.
  L'abrogazione dell'ergastolo come pena principale non è un qualcosa contrario alla sicurezza dei cittadini, anzi, riapre una speranza nelle carceri per alcuni di questi cittadini condannati. Io immagino che in quest'Aula risuoneranno ossessivamente i reati che vengono depenalizzati, si parlerà di «svuotacarceri», perché la discussione sulle linee generali l'abbiamo fatta lunedì scorso. Mi sono permesso di portarmi dietro un'altra lista che reciterò quando verranno declamati tutti questi reati depenalizzati che metterebbero a repentaglio la sicurezza degli italiani, è la lista dei cittadini morti suicidi in carcere, nella cui composizione largamente prevalgono i detenuti, ma anche largamente purtroppo sono rappresentati gli agenti della polizia penitenziaria. Questo ci fa riflettere sul perché non soltanto dobbiamo lavorare in senso diverso, contrario sulle carceri come stiamo facendo rispetto a quanto il centro-destra e la destra di Governo hanno fatto negli anni passati, ma dobbiamo anche dare dei segnali di civiltà giuridica. Ecco perché vi proponiamo di votare favorevolmente a questo emendamento che, ricordo per chi non l'avesse percepito, parla dell'abrogazione dell'ergastolo come pena principale (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, per annunciare ovviamente il voto contrario da parte della Lega Nord a questo emendamento di SEL, che poi rappresenta anche quella che è la volontà del Partito Democratico, ovvero abolire la pena dell'ergastolo, tant’è che, come ha ricordato il collega di Sel, c’è una proposta del Partito Democratico che chiede l'abolizione dell'ergastolo. È abbastanza simpatico e curioso che da un lato si chiede l'abolizione della pena dell'ergastolo e dall'altro lato proprio nella riformulazione dell'articolo 1 che è stata fatta al Senato nella classificazione delle pene da parte del Partito Democratico viene inserita la pena dell'ergastolo. Io credo che da parte del Partito Democratico debba essere fatta chiarezza.
  Detto questo, la Lega Nord è contraria all'abolizione della pena dell'ergastolo perché abolire l'ergastolo significa – non lo dice la Lega Nord, non lo dice Molteni, ma l'hanno detto insigni magistrati che sono in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata – concedere un regalo alla mafia, concedere un regalo alla criminalità organizzata.
  Vede, in questo Parlamento, in quest'Aula c’è chi è favorevole agli «svuotacarceri», c’è chi è favorevole agli indulti mascherati, c’è chi è favorevole alle amnistie, c’è chi è favorevole all'abolizione dell'ergastolo, c’è chi è favorevole all'abolizione del reato di immigrazione clandestina, c’è chi vuole proporre i tagli alla sicurezza: questo è quanto viene chiesto e quanto viene proposto da sinistra, dal Partito Democratico e da chi sta sostenendo questo Governo.
  Dall'altro lato c’è invece una forza politica, che è la Lega Nord, che interpretando i bisogni e i sentimenti dei cittadini che vivono fuori dai palazzi e chiedono tutt'altro; i cittadini chiedono più sicurezza, chiedono ordine pubblico, chiedono l'applicazione del principio della certezza della pena per cui chi sbaglia paga e sconta interamente la propria pena, ed è il motivo per cui la Lega Nord fa opposizione su questo disegno di legge, farà una battaglia durissima in solitaria e siamo orgogliosi di essere in questo Parlamento soli contro tutti per impedire la cancellazione del reato di immigrazione clandestina. Noi siamo per la sicurezza, noi siamo per la legalità, voi siete per smantellare tutte le politiche di sicurezza Pag. 17che in questi anni sono state fatte e che cercano di poter garantire più sicurezza e più ordine pubblico sul territorio.
  Vi voglio ricordare – lo ricordo al Governo e alla maggioranza – che in questo primo anno di Governo non avete dato una risposta, neanche una, ai bisogni reali del Paese, al bisogno dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani e delle imprese, in compenso questo è il quarto decreto «svuotacarceri» che andate ad approvare e vi assumete la responsabilità davanti ai cittadini di portare avanti delle politiche volte a svuotare le carceri pensando che i problemi delle carceri possano essere affrontati solo e unicamente prendendo criminali e delinquenti e rimettendoli in libertà o, peggio ancora, come avete fatto nel decreto precedente, concedendo la liberazione anticipata speciale, cioè sconti, benefici e regali a coloro i quali hanno commesso reati. Noi non ci stiamo ! Ci vengono concessi pochissimi minuti per poter difendere la sicurezza, la legalità e la dignità delle vittime dei reati.
  Lo facciamo con orgoglio, lo facciamo sapendo di interpretare il sentimento di tutti quei cittadini che quotidianamente subiscono i reati.
  Vi ricordo – probabilmente voi non lo sapete – che ogni minuto in Italia si verifica un furto nelle abitazioni e la vostra risposta ai bisogni di maggiore sicurezza da parte dei cittadini sono gli «svuota carceri», da un lato, e, dall'altro lato, i vergognosi tagli alla sicurezza che state perpetrando sulla pelle dei cittadini onesti e sulla pelle delle forze dell'ordine.
  La Lega Nord non ci sta, la Lega non è d'accordo e in questi pochi minuti faremo sentire forte la voce dei cittadini onesti e delle persone per bene.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, noi rimaniamo sorpresi perché leggiamo quest'oggi i dati che arrivano all'attenzione dell'opinione pubblica dall'Istat e anche, ovviamente, all'attenzione di questo Parlamento, dove abbiamo raggiunto il massimo storico dal 1977, ovvero il 13 per cento di disoccupazione in questo Paese, e ci troviamo di fronte a un Governo che non porta una misura che sia una per andare a contrastare questo dato drammatico di cittadini onesti che vivono il dramma della disoccupazione, ma ci troviamo a trattare il quarto «svuota carceri».
  Riteniamo indegno che questa maggioranza e questo Governo si stiano occupando semplicemente e solamente dei delinquenti, di coloro che hanno commesso reati, e per i cittadini onesti, che stanno vivendo questo dramma sociale, non c’è un provvedimento che sia uno, se non un irrisorio «decreto lavoro» che – e mi auguro che anche i colleghi della maggioranza onesti intellettualmente sappiano benissimo – non porterà un posto di lavoro in più.

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Quindi, noi per questo – e concludo – oggi faremo una battaglia dura, come ha preannunciato il collega Molteni, perché non possiamo fare passare il principio che questo Parlamento e tutte le forze di questo Parlamento si occupano soltanto dei delinquenti.

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, collega !

  MASSIMILIANO FEDRIGA. La Lega decisamente si occupa delle persone oneste disoccupate.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vazio. Ne ha facoltà.

  FRANCO VAZIO. Signor Presidente, colleghi, il punto affrontato dal collega Daniele Farina, nell'emendamento in questione, non è una questione che ci è sconosciuta e, anzi, credo che sia un tema sul quale noi possiamo e dobbiamo fare anche un approfondimento. Ma la questione Pag. 18che ci sta a cuore, e che è sul nostro tavolo, è l'approvazione di una legge, tentando di non modificarla, per arrivare a mettere in mano al Governo una legge-delega importante, che consenta di avvicinare la nostra legislazione a una legislazione più moderna, che consenta di affrontare il tema sanzionatorio per riavvicinare la nostra legislazione alle legislazioni più moderne, introducendo sistemi sanzionatori, come gli arresti domiciliari e la reclusione domiciliare, in una forma diversa rispetto a quella carceraria.
  Quindi, va incontro anche a quel tema che è tanto caro anche al Presidente della Repubblica, cioè quello della deflazione delle nostre carceri. Questo tema è il tema che ci sta a cuore. Non sottolineiamo e non vogliamo evidenziare che ci sono altri temi che devono essere affrontati, ma noi poniamo questo tema innanzitutto, cioè quello di approvare celermente questa riforma.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, noi siamo contrari a questo emendamento, che pure ha dei fondamenti accademici e culturali, ma intervengo solo per dire che in Italia l'ergastolo viene effettivamente comminato per casi gravissimi e credo che sia anche giusto e doveroso che questo avvenga. Mi sembra giusto e onesto dire che comprendo questa battaglia ideologica e culturale, ma non la condivido.
  Inoltre, voglio aggiungere che in Italia già oggi l'ergastolo di fatto non viene scontato, perché per effetto delle pene alternative, per effetto di tutto il sistema dell'esecuzione penale e per via della «legge Gozzini», già di fatto le persone non rimangono per tutta la vita in galera e, quindi, possono usufruire alla fine di sconti.
  Semplicemente c’è un irrigidimento del sistema per chi viene giustamente condannato all'ergastolo. Quindi, il voto in questa fase non può essere assolutamente positivo, magari sarebbe opportuno in questa fase dare altre risposte alla società.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Fiano. Ne ha facoltà.

  EMANUELE FIANO. Signor Presidente, ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Molteni e rimango sempre basito quando vengono invertiti i dati della storia del finanziamento alla sicurezza in questo Paese.
  Per gli anni che intercorrono tra il 2008 e il 2013, cioè gli anni in cui – lo dico per suo tramite, Presidente – il collega Molteni ha votato le leggi di bilancio dei Governi presieduti dall'onorevole Berlusconi, il settore sicurezza di questo Paese, mentre era Ministro l'onorevole Maroni, ha subito un taglio di 2 miliardi di euro. Con la legge di stabilità 2014, votata alla fine di dicembre dell'anno scorso da questo Parlamento, per la prima volta dal 2008 abbiamo rifinanziato per 500 milioni il comparto di sicurezza di questo Paese. Quando governava l'onorevole Molteni, tagliavano 2 miliardi, quando governa il Partito Democratico, si rimettono 500 milioni per la sicurezza.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Caparini. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, il collega Fiano può raccontare quello che vuole, ma quando governavamo noi i mafiosi finivano in galera e qui non si parlava di amnistia, non si votavano gli «svuota carceri» e non si facevano continui favori alla mafia, come voi oggi state facendo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Perché l'idea di modificare l'ergastolo in un Paese in cui l'ergastolo non esiste – perché sappiamo benissimo che oltre ventotto anni nessuno sta in galera, quindi la galera a vita non c’è oggi – è semplicemente un ulteriore segnale pericolosissimo alla mafia, alla criminalità organizzata; è un segnale dei nostri tempi, dei vostri tempi, del vostro modo di governare Pag. 19e di concepire la giustizia. Ed è per questo che noi siamo fermamente contrari e ci batteremo affinché questo ulteriore scempio al nostro sistema giudiziario non venga perpetrato.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Signor Presidente, come diceva il collega Molteni, assistiamo al quarto cosiddetto svuota carceri e, quindi, è una resa ulteriore certificata di questo Stato, che non sa più garantire non solo la certezza del diritto, ma neanche più la certezza delle pene. Quindi, facciamo un regalo a questa società, che già soffre di problemi drammatici dal punto di vista economico, con la precarietà, dovuta alla mancanza di lavoro, dovuta alla crisi, che è conclamata e dura nonostante i proclami ottimistici che restano solo velleitari, per quanto ci riguarda e per quanto riguarda anche i numeri che vediamo confermati ogni giorno.
  Oggi si parla anche di un punto percentuale di aumento della disoccupazione giovanile, che è già drammatica, che è scesa sotto il milione di occupati per quanto riguarda la popolazione tra i quindici e i ventiquattro anni. E regaliamo a questa società, in cui è già difficile mantenere un tessuto civico armonioso e pacifico, ulteriore insicurezza con questa depenalizzazione, che porta, come abbiamo visto nei dati registrati nel primo anno, ad una liberazione di persone potenzialmente ed effettivamente pericolose per la società.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, intervengo in rafforzo all'emendamento, ma soprattutto esprimo la nostra contrarietà in modo assolutistico senza pregiudizio alcuno. Vorremmo solo ristabilire la correttezza degli eventi, perché ricordo che la Lega non è al Governo dal 2011, non dal 2013. Sono passati tre Governi – Monti, Letta e l'attuale Renzi – che hanno perpetrato tagli nel comparto della sicurezza. Sono oramai lontani quei momenti che si sono qua descritti poc'anzi, quando il Governo Berlusconi con la Lega faceva tagli. Andatelo a chiedere ai sindacati, andate a chiedere alla polizia locale quali sono realmente i tagli e chi li ha fatti costantemente negli ultimi quattro anni.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Invernizzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, è già stato detto che in Italia l'ergastolo purtroppo non lo fa nessuno.
  Penso, semmai verranno presi, agli autori di quel brutale attentato di pochi giorni fa in cui un bambino di tre anni è stato strappato alla vita in un modo veramente bestiale; ci sono, cioè, persone in giro che sparano in faccia a bambini di tre anni e, di fronte a tutto ciò, penso che l'ergastolo sarebbe il minimo, in assenza, nel nostro ordinamento, della pena di morte.
  Così come penso a coloro che, magari, si macchiano di reati odiosi, vergognosi, come quelli inerenti alla pedofilia. Chi tocca un bambino, secondo me, se dovesse fare al massimo 28 anni di carcere, farebbe poco. Meriterebbe l'ergastolo, in assenza, nel nostro ordinamento, della pena di morte. Per cui, essere qui oggi a discutere...

  PRESIDENTE. Deputato, deve concludere.

  CRISTIAN INVERNIZZI. ...dopo quello che è avvenuto, dell'eliminazione dell'ergastolo anche pro forma, è veramente assurdo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Capezzone. Ne ha facoltà.

  DANIELE CAPEZZONE. Signor Presidente, intervengo a titolo del tutto personale Pag. 20per preannunziare il mio voto favorevole su questo emendamento, come voto di testimonianza per ogni occasione nella quale, in qualunque sede, venga posta la questione del superamento dell'ergastolo. So bene che non è questo il provvedimento nel quale potrà essere affrontato un tema di questo tipo, ma, davvero telegraficamente, mi rivolgo ai colleghi – io non sono tra questi – che ritengono la Costituzione italiana la più bella del mondo.
  In quella Costituzione, vi è scritto il principio della rieducazione e del recupero del condannato. Nulla più e peggio dell'ergastolo contraddice l'obiettivo del recupero. Ancora, secondo telegramma (lo dico da laico, da laico liberale, ai colleghi credenti che su tanti temi ci ricordano le opinioni del Vaticano): la Città del Vaticano ha abolito, con motu proprio di Papa Francesco, l'ergastolo, sostituendolo con una pena di 35 anni.
  Infine – qui, invece, ci sto da garantista e da liberale – ricordo a tutti il monito di Cesare Beccaria, che riteneva l'ergastolo peggiore ancora della pena di morte. Per questo, voterò a favore di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Grimoldi. Ne ha facoltà.

  PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, l'onorevole Rosato ci ha raccontato che questo provvedimento è urgente. Lo inviterei a provare a mettere il naso fuori da questo palazzo per chiedere alla gente normale se ritiene che in questo Paese sia urgente abolire il reato di clandestinità oppure sia urgente arrivare a fine mese, difendere il posto di lavoro, aiutare l'economia, dare certezze, aiutare la gente che non ce la fa più con questa situazione economica. Per noi le urgenze sarebbero queste: non sono abolire il reato di clandestinità e liberare ulteriori criminali, con l'ennesimo – quarto, se non ho perso il conto – «svuota carceri».
  E ci viene pure a raccontare che è urgente ? Ma vada a chiedere per strada alla gente che cosa è urgente ! Questo provvedimento non lo ritiene urgente assolutamente nessuno, a parte il Partito Democratico, che sta sempre dalla parte di chi commette reati, invece che dalla parte di chi li subisce.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, chiedo al Partito Democratico: fate campagna elettorale a fianco dei vostri sindaci ? Parlate con i vostri consiglieri che avete nei vari comuni ? Parlate con i vostri assessori che avete nei vostri comuni ? Mi sembra veramente che il Partito Democratico e questa maggioranza siano scollegati dal territorio, e si dimostra. Voi portate avanti una politica di quattro «svuota carceri» e, nello stesso tempo, in queste ore, in questi minuti, in questi giorni, durante la campagna elettorale, i vostri sindaci, per recuperare i voti per poter vincere senza il «fenomeno Renzi», stanno propinando discorsi di sicurezza tout court. A tutti i cittadini dicono: noi siamo i veri Gentilini.
  I vostri sindaci stanno diventando i Gentilini, pur di recuperare i voti di cui avete bisogno, e voi, qui, in Parlamento, fate esattamente il contrario. La cittadinanza, che sta ascoltando, deve ben sapere che tra il Parlamento e la politica territoriale vi è un abisso.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Melilla. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Signor Presidente, ho deciso di intervenire dopo avere ascoltato le parole dell'onorevole Capezzone, di cui voglio rimarcare la grande onestà intellettuale e proporre una testimonianza personale, proprio brevissima.
  Nei miei giri per le carceri abruzzesi, ieri mi è capitato di andare a Sulmona. Quello di Sulmona è un carcere di alta sicurezza. È un carcere che ospita 500 detenuti, di cui 180 ergastolani e pluriergastolani, un carcere tristemente famoso Pag. 21perché negli ultimi anni, purtroppo, ci sono stati 13 suicidi, decine e decine di casi di autolesionismo grave...

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  GIANNI MELILLA. Io tralascio quello che mi hanno detto alcuni ergastolani, che, con le loro parole, praticamente hanno detto quello che ha detto poco fa l'onorevole Capezzone. L'ergastolo è peggio della pena di morte, è una pena di morte quotidiana. Vorrei solo dire...

  PRESIDENTE. Collega, dovrebbe concludere. Ha finito il tempo.

  GIANNI MELILLA. ...quello che mi ha detto la direttrice del carcere, la dottoressa Pesante. Mi ha detto che questi ergastolani non sono tutti uguali, molti di loro si comportano seriamente, correttamente e non possono accedere neanche ai benefici (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà)...

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tancredi. Ne ha facoltà.

  PAOLO TANCREDI. Signor Presidente, intervengo solo per dire che, per le stesse motivazioni del collega Capezzone, voterò anch'io a favore di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Marcolin. Ne ha facoltà.

  MARCO MARCOLIN. Signor Presidente, forse ho capito male, ma mi sembra che oggi chi sta in carcere, chi ha avuto la pena dell'ergastolo sia una persona benemerita, magari istituiremo anche un concorso di bontà tra queste persone.
  Penso che chi sta in carcere, chi ha avuto la pena dell'ergastolo abbia avuto una pena congrua. Forse è giusto dire che bisogna ristabilire regole, bisogna ristabilire equità, bisogna ristabilire anche certezza della pena.
  Oggi la certezza della pena non c’è, tant’è che, se è vero che ci sono 1.583 pene da ergastolo, è altrettanto vero che queste persone sanno benissimo che dopo massimo venti, venticinque anni usciranno. Ma forse usciranno anche prima, avendo magari l'opportunità di avere i domiciliari, avendo l'opportunità di essere reinserite nella società, cosa che, dal nostro punto di vista, è iniqua, perché al mister Kabobo della situazione magari daremo l'attestato di benemerito e magari daremo anche un piccone d'oro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, solo per fare riferimento ad alcuni deputati che in quest'Aula continuano a parlare di visite nelle carceri, di chiacchierate con i detenuti: l'invito che vi faccio, soprattutto in questo periodo, è di andare a parlare con quelle persone che hanno subito furti o violenze nelle proprie abitazioni, furti e violenze che si susseguono quotidianamente e che sono numerosissimi. Questa non è la risposta che un Paese serio può dare in un momento di insicurezza come questo.
  La risposta di un Paese serio è un'altra: è investire sulla sicurezza ed è appoggiare gli emendamenti da noi proposti, che svincolano i comuni dal Patto di stabilità quando fanno investimenti in pubblica sicurezza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Daniele Farina 1.46, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Manfredi, Donati, Costantino, Casellato, Letta, Giuliani...Pag. 22
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  398   
   Votanti  396   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato  32    
    Hanno votato no  364.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata D'Incecco ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 1.11, sul quale la Commissione e il Governo hanno formulato un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, preannunzio il voto favorevole della Lega Nord.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, con questo emendamento noi andiamo a chiedere la soppressione di un principio che voi andate ad affermare con l'articolo 1 di questa proposta di legge, ovvero che, per i reati con pena fino a cinque anni, quindi per reati di particolare allarme sociale – e poi vi farò l'elenco dei reati con pena fino a cinque anni in modo tale che quando uscirete da questo Parlamento e tornerete sul territorio, avrete modo di spiegare ai vostri cittadini e ai vostri elettori cosa avete approvato –, non c’è più il carcere, ma la pena principale diventa la detenzione ai domiciliari. Ebbene, credo che sia opportuno che i parlamentari, che voteranno questo emendamento, anzi che non voteranno questo emendamento della Lega Nord, in modo particolare i parlamentari del Partito Democratico, sappiano quali sono i reati con pena fino a cinque anni dai quali voi state andando a togliere il carcere come pena principale. I reati sono...

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, deputato Molteni.

  NICOLA MOLTENI. ...il furto, la truffa, l'omicidio colposo, la rissa aggravata, la fabbricazione e detenzione di materiali esplosivi, cioè tutti reati di particolare allarme sociale rispetto ai quali ergastolo...

  PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Invernizzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, riteniamo fondamentale che quello che ha appena detto il collega Molteni sia sottolineato. Infatti, qui non stiamo parlando semplicemente di atti che, in qualche modo, possono essere scusati perché io continuo a pensare a coloro che poi sono stati vittima di reati di questo tipo, a coloro che hanno subito un reato di questo tipo e che non possono nemmeno rivolgersi allo Stato per chiedere quello che sostanzialmente poi dovrebbe essere garantito da qualunque ordinamento, vale a dire la giustizia. Infatti, è vero ed è fondamentale che, all'interno di ogni Repubblica effettivamente democratica, vi sia il rispetto dei diritti dei detenuti, ma ciò deve avvenire solo ed esclusivamente dopo il rispetto delle vittime e del loro giusto e assolutamente necessario sentimento di giustizia che deve trovare una risposta dall'ordinamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, solo per mettere un altro elemento di valutazione: mentre si aumenta a dismisura il numero di persone che andrà, anziché nelle patrie galere, per i reati commessi, agli arresti domiciliari, contemporaneamente, Pag. 23il Governo riduce il numero e la quantità delle forze di polizia. Questo provvedimento, che fa scontare alle persone le pene agli arresti domiciliari anziché in carcere, dovrebbe invece prevedere un aumento del personale delle forze di polizia. Credo che anche da questo punto di vista il Governo fa un atto completamente incoerente e la maggioranza lo segue, dimostrando di avere poco a cuore le sorti del Paese.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, scusi, mi farò vedere meglio la prossima volta. A rafforzare l'idea...

  PRESIDENTE. Chiedo scusa. Cirielli, tutto bene ? Vedevo che urlavate... ho fatto richiamare prima Lainati proprio perché stava urlando mentre lei... anzi, non stava urlando, aveva un tono della voce importante. Prego, Allasia.

  STEFANO ALLASIA. Con l'emendamento Molteni 1.11 chiediamo una soppressione perché abbiamo visto, dal passaggio dal Senato alla Camera, che il testo è stato modificato, cercando di ampliare ulteriormente questo ennesimo «svuota carceri», con la possibilità che una serie di reati, quelli cosiddetti minori, di piccola importanza, che il Partito Democratico ritiene non rilevanti, vengano tranquillamente e ulteriormente scontati ai servizi sociali o agli arresti domiciliari.
  Noi riteniamo che questo sia un segnale importante per i cittadini facendo in modo tale che anche il piccolo reato sia punito con l'arresto e cercando di dare...

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  STEFANO ALLASIA. ...un senso di sicurezza ai cittadini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Marcolin. Ne ha facoltà.

  MARCO MARCOLIN. Signor Presidente, quando facevo il sindaco la sensazione di sicurezza era data dalle pattuglie che giravano per le strade, dalla pattuglie di quella stazione dei carabinieri che era già sotto organico e a cui oggi vengono tolte delle persone che devono avere i presupposti per andare a fare i controlli a chi viene beccato in flagrante e beccato a rubare, a delinquere e che, quindi, non possono mettere in sicurezza i nostri cittadini e le nostre famiglie. Penso che questa sia una cosa veramente deleteria. Pertanto, noi siamo sicuramente contrari a questo provvedimento e voteremo sì a questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Ogni volta che vado a casa mi chiedono sempre cosa faccio durante la settimana. Mi diventa anche un po’ difficile dire che parliamo solo di «svuota carceri»: in dodici mesi, in dieci mesi, abbiamo parlato e discusso sempre, grosso modo, della stessa cosa e il cittadino normale non riesce a capire cosa noi stiamo facendo qua per quanto riguarda la giustizia. Il cittadino vuole una giustizia sicuramente più veloce, vuole dei processi molto più certi, che si svolgano entro determinati tempi – sia per quanto riguarda l'economia, che ne ha tanto bisogno – e non riesce a capire quello che voi in questo momento state per portare a termine. Infatti, quando un cittadino si vede così oltraggiato nella sua privacy nella propria casa non riesce a capire proprio quello che stiamo facendo. Perciò chiedo veramente con molta umiltà a questo Parlamento di fare un esame di coscienza e...

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  ROBERTO CAON. ...e vedere se veramente oggi il Paese ha bisogno di questo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Borghesi. Ne ha facoltà.

Pag. 24

  STEFANO BORGHESI. Signor Presidente, è evidente che per noi l'impostazione di questo provvedimento è assolutamente inaccettabile. Non possiamo accettare il fatto che, a fronte di problemi seri che sono quelli della crisi e della disoccupazione delle nostre imprese che stanno chiudendo, qui si pensi solo a provvedimenti che vanno contro la sicurezza, contro la certezza della pena, che vanno contro il rispetto delle regole, che vanno contro la legalità. Quindi non possiamo che sottolineare con forza questo aspetto. Siamo assolutamente contrari all'impostazione di questo provvedimento. Non si riesce a capire perché per reati anche gravi con pene fino a cinque anni non ci debba più essere la reclusione nel carcere, ma si proceda solo con gli arresti domiciliari. Quindi, è un'impostazione totalmente sbagliata. È un'impostazione totalmente ingiusta che lede assolutamente la dignità delle vittime dei reati.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Bragantini. Ne ha facoltà.

  MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, veramente riteniamo assurdo questo modo di comportarsi di questa maggioranza: invece di pensare a fare nuove carceri, a fare accordi bilaterali e a rimandare i detenuti stranieri a scontare la pena nei Paesi di origine – anche perché costerebbe molto meno fare un carcere in Turchia o in altri Paesi e rimandare là i detenuti che mantenerli qua – si continua, per risolvere il problema, a liberarli tutti. In questo modo il problema non è più dello Stato ma è dei semplici cittadini. I cittadini dovranno arrangiarsi: ormai tutte le statistiche dicono che continuano ad aumentare i furti e la cosa ancora più grave è che ormai la gente i furti minori non va più nemmeno a denunciarli perché è demoralizzata e sa che non serve a niente. Va solo a perder tempo e fa perdere tempo alle forze dell'ordine perché dopo non ci sarà seguito perché, anche se queste persone verranno trovate, non andranno in carcere perché, tra tutti questi provvedimenti, verranno liberate e rimarranno continuamente a piede libero, a continuare a fare il lavoro, che probabilmente sanno fare bene perché continuano a delinquere.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Grimoldi. Ne ha facoltà.

  PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, vorrei far notare che il combinato disposto di quattro «svuota carceri» con quello che l'altra settimana ci ha raccontato il responsabile della spending review, Cottarelli, cioè che verrebbero colpiti forze dell'ordine, Polizia e carabinieri getta in un totale stato di insicurezza il Paese.
  Ma, al di là dell'aspetto psicologico, c’è un aspetto tangibile. Voi continuate, in questa maggioranza, a liberare criminali, a fare provvedimenti a favore di chi ha commesso i reati, anche i più efferati, e, dall'altro lato, l'unico taglio di cui parlate è quello al comparto delle forze dell'ordine e della sicurezza.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  PAOLO GRIMOLDI. Non si parla di tagliare gli sprechi, non si parla di intervenire sulla spesa pubblica improduttiva, si parla di tagliare su carabinieri e Polizia. Finora, tra l'altro, l'unico taglio concreto che abbiamo visto è stato quello alla faccia di Cottarelli.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Signor Presidente, intervengo solo per rimarcare come in questo Paese i problemi sono tutti collegati e una delle criticità che dobbiamo constatare e che impedisce al Paese di crescere, soprattutto certe zone del nostro Paese, quelle più svantaggiate, quelle più arretrate, è proprio la sicurezza. Noi abbiamo un potenziale inespresso, soprattutto tra i giovani, di forze imprenditoriali, di capacità imprenditoriali, che non possono Pag. 25esprimersi perché nel nostro territorio non è garantita quella minima sicurezza necessaria ad iniziare qualsiasi tipo di attività imprenditoriale, dalla più piccola alla più ambiziosa. Con questo provvedimento noi affossiamo ancora di più questo potenziale, tarpiamo le ali a questi giovani che vorrebbero intraprendere un'attività perché diamo, alle aree in cui vogliono operare, maggiore insicurezza, maggiore instabilità e maggiori incertezze sul futuro dell'attività che intendono intraprendere.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 1.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Donati, Colonnese, Gallinella, Ginoble, Misiani, Rizzetto... chi altro non ha votato ? Mura. Hanno votato tutti ? Mura ancora non riesce a votare... ecco adesso ha votato. Sembra che abbiano votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  422   
   Votanti  421   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato   23    
    Hanno votato no  398.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 1.37.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole della Lega Nord.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, intervengo per far presente che su questa proposta di legge la Lega ha presentato circa 250 emendamenti al fine di smantellare questo indecente e rinnovato «svuota carceri» e voglio far presente, soprattutto a quelli che ci stanno ascoltando, che alla Lega viene consentito di poter discutere solo dieci emendamenti: solo pochi minuti per contrastare questo provvedimento, come se vi fosse il timore che fuori da questo Palazzo non si debba sapere cosa state approvando, ovvero l'abolizione del reato di immigrazione clandestina, è il quarto provvedimento...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  NICOLA MOLTENI. ...per fare uscire dalle carceri criminali e delinquenti. Siamo l'unica voce libera, siamo l'unica voce che dà sostanza ai bisogni e alle necessità di sicurezza dei cittadini !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, la faccio breve perché il tempo è contingentato anche per noi, però, insomma, collega Molteni, questa non so se è la quarta o l'ottava volta, se mettiamo assieme il dibattito generale e le dichiarazioni di voto, che discutiamo di questi temi. Tra l'altro, è la seconda o la quarta che discutiamo di questo provvedimento.
  Sento parlare di «svuota carceri» e forse qualche italiano ci crede, dopodiché, guardando i numeri, avremmo fatto anche quattro «svuota carceri», ma non abbiamo svuotato alcunché, ed ecco perché torniamo continuamente sulla materia.
  Quindi, o noi siamo stati poco bravi o voi raccontate cose non vere: e io penso che entrambe le cose, tutto sommato, abbiano una ragione.Pag. 26
  Mi piacerebbe capire, poi, visto che voi disegnate politiche diverse da quelle che si stanno tentando, perché negli anni in cui avete governato e avete prodotto quelle leggi disastro su cui oggi siamo chiamati ad intervenire, perché in quegli anni non avete fatto voi gli accordi bilaterali con i Paesi dell'immigrazione ?

  STEFANO ALLASIA. Sono stati fatti !

  PRESIDENTE. Collega !

  DANIELE FARINA. L'altra volta mi avete detto che mi dovevo informare: io mi sono informato ed è perfettamente vero, tant’è che abbiamo praticamente accordi risibili con metà dei Paesi dell'immigrazione. Perché non lo avete fatto voi, se era così importante la sicurezza dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Marazziti. Ne ha facoltà.

  MARIO MARAZZITI. Signor Presidente, intervengo solo per ricordare a tutti noi che abbiamo già approvato un testo più che accettabile nel senso indicato dal Presidente Napolitano per una maggiore dignità della pena, dell'utilizzo della pena, e del carcere e della vita in carcere.
  Voglio solo ricordare ai colleghi della Lega e a quanti hanno presentato emendamenti peggiorativi di questo provvedimento, che c’è un problema molto semplice che sottende questo provvedimento: e, cioè, che negli ultimi venti anni noi non abbiamo avuto un incremento reale di reati, e di reati gravi, in Italia, ma abbiamo avuto un aumento smisurato della carcerazione di persone, che potrebbero tranquillamente non essere in carcere. Ricordo, perché ho sentito poco fa il riferimento al fatto che bisogna ascoltare le persone che hanno subito rapine in casa, sicuramente è un fatto doloroso, ma gli italiani non sanno che, per esempio, a Roma e a Milano, gli scippi e le rapine in casa sono due volte o tre volte minori che a Parigi o a Londra. Questo è un dato che gli italiani non sanno, che forse i colleghi della Lega non sanno, ma è un dato realissimo.
  Noi non vogliamo un carcere disumano né un carcere illegale che produce illegalità, perché – l'abbiamo ricordato in prima istanza quando abbiamo approvato questo provvedimento – il carcere di oggi produce, due volte su tre, un recidivo, mentre chi gode di misure alternative dimezza questo tasso di recidività. Ebbene, con grande convinzione, io mi opporrò costantemente a tutti gli emendamenti peggiorativi – penso così, anche noi Popolari – e mi auguro che questo Parlamento, in questa giornata, offra all'Italia almeno questa legge.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Signor Presidente, colleghi io voglio riportare l'esperienza di un Paese civile a cui dovremo rifarci, che è la Germania, dove recentemente è stato condannato a tre anni di pena detentiva il presidente, per un ventennio, del Bayern Monaco, Hoeness, che ha rinunciato addirittura all'appello, perché, giustamente – dice – il suo senso etico e il suo senso morale gli hanno detto che, avendo sbagliato, deve consegnarsi al carcere. Sapete qual è la novità, il vero scandalo che ci insegna la Germania ?

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  FILIPPO BUSIN. È che Hoeness andrà veramente ed effettivamente in carcere: una cella di 70 metri quadri, dove il direttore del carcere ha detto che verrà trattato esattamente come tutti gli altri detenuti. Questa è una lezione che dobbiamo imparare dalla Germania.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Grimoldi. Ne ha facoltà.

Pag. 27

  PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, io faccio veramente un appello ai tanti colleghi che, non facendo parte della Commissione giustizia, conoscono relativamente il provvedimento. Anche senza entrare nel merito, ma quando sentiamo interventi tipo quello che abbiamo sentito un paio di minuti fa, che ci dicono che questo provvedimento va bene, perché a Milano abbiamo meno scippi che a Londra o a Parigi, a me viene in mente, innanzitutto, di chiamare urgentemente un'ambulanza per il collega e farlo ricoverare perché ha qualche problema...

  PRESIDENTE. Si rivolga con rispetto ai nostri colleghi, per favore !

  PAOLO GRIMOLDI. ...di collegamento con la realtà. Ma non è che siccome noi abbiamo meno scippi dobbiamo liberare i criminali; non è che siccome noi abbiamo meno stupri, meno rapine rispetto a qualcun altro sulla faccia del pianeta, allora dobbiamo liberare i criminali.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  PAOLO GRIMOLDI. Noi dobbiamo combattere l'illegalità sempre e comunque, a prescindere da statistiche fantasiose che qualche collega ci racconta.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Schirò. Ne ha facoltà.

  GEA SCHIRÒ. Signor Presidente, intervengo giusto per ricordare al collega – che è ben lieto che un presidente tedesco stia da solo in una cella di 70 metri quadri, come ha detto – che da noi stanno in quattro (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie)...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore !

  STEFANO ALLASIA. Sono sette metri quadri !

  GEA SCHIRÒ. Allora mi scuso, va bene.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, rettifico: non sono 70 metri ma sono 7 metri. C’è stato un errore, effettivamente, mai noi li riconosciamo gli errori a differenza di altri.
  Ricordo, anche, le frasi dell'illustre professor Monti qualche anno fa dove dichiarava che, tutto sommato in Italia, i suicidi erano di poco conto perché minori rispetto ad altri Paesi europei. Questo fa pensare di gran lunga come si sentono gli italiani, oggi, rispetto a questo provvedimento che, grazie alla nostra azione emendativa, può essere migliorato e può avere un senso. Abbiamo già visto, come ha riferito il collega poc'anzi, qualche minuto fa, che ci sono stati altri provvedimenti analoghi che non hanno avuto risultati nell'immediato. Nell'immediato si è solo riscontrato che sono stati lasciati liberi alcuni detenuti e dopo qualche mese sono stati carcerati nuovamente perché hanno reiterato i reati.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Invernizzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, secondo me paragonare realtà come Milano a Londra o a Parigi è un esercizio mentale quanto meno ardito. Infatti, se vogliamo dire che siccome il tasso di criminalità a Milano o Roma è più basso rispetto a Parigi, dove esistono delle banlieue nelle quali si sa perfettamente cosa avviene, o rispetto a Londra, dove recentemente, poco meno di due anni fa, si sono addirittura verificate delle notti di guerriglia urbana e che viviamo in una sorta di isola felice, beh, quanto meno è ardito. Guardate che se l'intento di Marazziti era quello di mettere in guardia tutti dal rischio della sbagliata integrazione, come hanno fatto Parigi e Londra, e dal rischio quindi di creare un melting pot come hanno fatto in questa realtà, va bene, noi ne prendiamo atto.

Pag. 28

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, tengo a sottolineare che gli accordi bilaterali con certi Ministri erano stati fatti e si facevano anche dei rimpatri. Puntualmente partivano 150, 200 detenuti che tornavano nelle proprie terre a scontare la pena. Mi ricordo che con il Ministro Castelli, ogni mese, io vedevo scritto o venivano pubblicati, i detenuti che riportava nella loro terra di origine, perciò non è per niente vero che non c'erano gli accordi e che quando c'eravamo noi era così.
  Se voi moltiplicate circa 200 detenuti riportati a casa loro per circa dieci anni sono esattamente 20 mila i detenuti che oggi gravano sulle nostre carceri. Perciò è un problema che solo in questi ultimi anni non è stato affrontato. Sono gli ultimi Governi che non hanno mantenuto quello che la Lega aveva già preparato, aveva fatto il solco per fare determinate politiche. Perciò la colpa è solo ed esclusivamente vostra perché siete dei buonisti e dei garantisti; e ciò non serve a nulla per la nostra gente che ogni volta vive in maniera drammatica il problema della criminalità.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caparini. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, ogni detenuto al giorno ci costa 124,6 euro, questo è un dato del DAP. Se noi lo moltiplichiamo per gli oltre 12 mila detenuti stranieri nelle nostre carceri, la cifra è subito fatta e siamo a oltre mezzo miliardo di euro l'anno. Questa è la dimensione del problema. Dopodiché la Convenzione di Strasburgo, gli accordi bilaterali ci sono. Sappiamo benissimo che la questione è politica, di volontà di Governo, ed è evidente che quando ci sono determinati Governi i rimpatri si fanno, si sono fatti e si faranno, e quando invece si azzera il Fondo per i rimpatri, come voi avete appena fatto, non volete assolutamente svuotare le nostre carceri. Il dato, la cifra sta in quel provvedimento. Voi avete cancellato il Fondo, voi non volete fare i rimpatri, perché gli accordi, guardate bene, ci sono.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, intervengo solo per invitare il collega Marazziti a fare lo stesso identico discorso che ha fatto qui in quelle comunità che da tempo ormai subiscono furti di giorno e di notte, in quelle comunità che non si sentono più sicure nelle loro case. Vada da quelle persone a dire loro che il Parlamento sta facendo questi provvedimenti perché Roma e Milano non sono ancora ai livelli delinquenziali di Parigi.

  PRESIDENTE. Se non vi sono altri interventi...

  PAOLO GRIMOLDI. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. Mi pare che siamo arrivati già a nove interventi del suo gruppo, quindi non ne posso consentire altri.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bianconi. Ne ha facoltà.

  MAURIZIO BIANCONI. Signor Presidente, volevo fare alcune annotazioni, che poi si tradurranno in un voto probabilmente in dissenso dal mio gruppo; comunque, io voterò contro.
  In questo Paese tutte le statistiche dicono che crescono i reati predatori, i reati di strada, quelli che spaventano la gente, quelli che per solito aumentano a dismisura quando passano i provvedimenti di clemenza, gli indulti, eccetera. Nonostante non ci siano stati indulti, questi reati aumentano e aumenta l'insicurezza. Il convincimento popolare, che va rispettato, che la sicurezza non si mantiene soltanto col diritto costituzionale o con le riforme – anzi per nulla –, ma con un'efficienza Pag. 29del sistema delle norme, viene sconfitto da questo Parlamento, perché è già la quarta o quinta volta che facciamo dei provvedimenti «svuotacarceri». Alla presenza di reati predatori in aumento, questo Parlamento sembra esclusivamente impegnato a mettere fuori dal carcere chi ha conseguito delle pene detentive, aumentando l'insicurezza dei cittadini.
  Ma non è finita. In questo contesto disastroso, ci viene detto che le forze dell'ordine vanno ulteriormente diminuite, quindi aumenta ancora l'insicurezza dei cittadini, sia dal punto di vista del sentire sia in concreto. Io ricordo a tutti – non dico in maniera ipocrita «ricordo a me stesso», come dicono le persone ben educate –, che la sicurezza non è un optional in un Paese democratico; la sicurezza è per tutti i costituzionalisti – che qui ce ne sono a iosa – la precondizione per l'esercizio dei diritti. Uno Stato che non fornisce sicurezza non è uno Stato per definizione libero e democratico, perché non garantisce l'esercizio dei diritti. E il contratto sociale fra Stato e cittadino viene meno quando lo Stato non è in grado di fornire sicurezza; ma viene ancora meno quando lo Stato si dà da fare per toglierla, la sicurezza, come in questo caso.
  Presidente, in questo Paese ci sarebbe anche qualche dettato costituzionale di cui la gente non parla, come quello secondo cui la libertà personale, per esempio, è inviolabile. Bene, in questo Stato si mettono 24 mila persone in carcere senza una sentenza definitiva di colpevolezza, quindi 24 mila innocenti, e si cerca di liberare 6-7-8 mila persone che invece la sentenza definitiva ce l'hanno. Insomma, alla rovescia: la pena si fa di tutto per non farla scontare a chi ha avuto la sentenza ed è colpevole, e si fa di tutto, invece, per cacciare in galera chi è innocente. Anche questo mi sembra che sia contrario esattamente a tutti i dettati della Costituzione.
  Si fa di tutto, Presidente, per dare la sensazione che tutto questo sia in realtà frutto di due condizioni. La prima è che ci sono pochi posti nelle carceri e le carceri assolutamente vanno svuotate.
  C’è un provvedimento che richiederebbe tre secondi, Presidente, tre secondi: in carcere non può essere racchiuso alcuno, se non ha una sentenza definitiva di condanna; e allora le carceri sarebbero semivuote. Un provvedimento di tre righe. E il secondo punto: il carcere fa male, il carcere non riabilita. Giusto, non riabilita il ladro, non riabilita l'omicida. Facciamo una cosa, allora: abbiamo il coraggio di abolirlo del tutto. Uno in questo Paese può delinquere, ma in carcere non ci va mai: perché non è che le cose valgono a metà, o valgono o non valgono. Il carcere è afflittivo, sì, perché la pena dev'essere anche afflittiva ! Se non è così, tutti fuori, tutti fuori; ma basta con questa ipocrisia buonista, e basta con la pretesa lesione di diritti costituzionali.

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  MAURIZIO BIANCONI. La lesione dei diritti costituzionali e del contratto sociale è con queste norme, che io non voterò mai (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 1.37, con parere contrario di Commissione e Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bosco, Colonnese, Donati, Damiano, Paola Bragantini, Stumpo, Richetti, Ansaldo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  436   
   Votanti  435   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato   23    
    Hanno votato no  412    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 30

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cirielli 1.149.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del gruppo della Lega Nord.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, intervengo solo brevemente per dire che, se sono esclusi dalla misura della detenzione domiciliare i delinquenti abituali professionali e per tendenza, non si capisce perché non debbano essere esclusi anche i recidivi. Voglio ricordare all'Aula che in base all'articolo 99 la recidiva può essere dichiarata dal giudice, per cui è facoltativa: se effettivamente viene applicata la recidiva, vuol dire che la persona ha in sé un'intrinseca pericolosità sociale, per la quale non si capisce perché poi debba usufruire, nei casi di pena dai tre ai cinque anni, della detenzione domiciliare. È un errore giuridico, ma soprattutto, ancora una volta, è un errore che compromette la giusta pena e la sicurezza dei cittadini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, intervengo per condividere le considerazioni del collega Cirielli e le affermazioni che sono state fatte, le uniche libere affermazioni di libertà e a favore della sicurezza, dal collega Bianconi.
  Credo che il Governo e la maggioranza – in modo particolare il collega Fiano che è intervenuto precedentemente sul tema sicurezza – debbano giustificare, davanti ai cittadini che chiedono e pretendono più sicurezza, i numeri sulla spending review che sono stati annunciati da questo Governo. Dovete spiegare che tagliate, nel biennio 2014-2015, 40 mila agenti, ovvero che avremo 40 mila appartenenti alle forze dell'ordine in meno sul territorio a presidiare l'ordine pubblico. Giustificate questi numeri davanti ai cittadini che chiedono e pretendono più sicurezza e maggiore controllo del territorio !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, questa vicenda della sicurezza di fantasia è abbastanza, per così dire, delicata: si continuano a vendere agli italiani cose che non sono.
  Sentivo parlare ad esempio di tutti questi accordi bilaterali che esisterebbero tra l'Italia ed i Paesi dell'immigrazione. Sentivo parlare del Ministro Castelli, che avrebbe espulso migliaia di immigrati, clandestini o meno, passibili di reato o colpevoli di reato. Ma a me sembra che nel 2006 fosse Ministro Castelli e, a me, i numeri dicono 86, in tutto l'anno. Nel 2005 il Guardasigilli era il Ministro della Lega Nord Castelli e, a me, i numeri dicono 216, non mille, 2 mila o 3 mila. I numeri e i dati mi dicono anche che l'unico accordo fatto da Castelli fu quello con l'Albania, ma non ci è dato sapere quanto sia stato efficace.
  Allora, voi mi avete detto, in sede di discussione sulle linee generali, che dovevo informarmi. Io mi sono informato, ma voi evidentemente no e continuate a ripetere cose che non sono vere (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Grimoldi. Ne ha facoltà.

  PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, noi facevamo i respingimenti e ne mandavamo indietro a migliaia per volta sulle navi. Questo è un dato di fatto che chiunque ha un minimo di memoria sa, conosce e riconosce, dal nostro punto di vista, Pag. 31come merito all'ex Ministro Maroni ed alla linea politica che la Lega Nord aveva nel passato Governo.
  Detto questo, in attesa dell'ambulanza per l'onorevole Marazziti, volevo dirle, Presidente, che ho trovato un interessante sondaggio, svolto nella Comunità europea, in cui si dice – leggo testualmente – che le donne che dicono di avere subito violenza fisica o sessuale dall'età di quindici anni sono al primo posto nei Paesi Bassi, con il 45 per cento, poi in Francia e Gran Bretagna, con il 44 per cento, mentre l'Italia è soltanto al diciottesimo posto, con il 27 per cento. Secondo il ragionamento dell'onorevole Marazziti, quindi, liberiamo tutti quelli che hanno commesso violenza sessuale, perché siamo soltanto al diciottesimo posto !

  PRESIDENTE. Collega, io la invito solo a non usare un linguaggio offensivo nei riguardi dei nostri colleghi.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, sono stato stuzzicato dall'intervento precedente sui respingimenti, perché è una cosa che oggettivamente può far pensare. Però ricordo che il generale, come si suol dire, Gheddafi è decaduto ed ha finito il proprio mandato – in modo violento o meno o democratico che sia – a fine 2011, contestualmente e nello stesso periodo in cui il Governo Berlusconi ha finito di governare il Paese Italia. In quel momento sono decaduti gli accordi bilaterali. Se i Governi successivi (il Governo Monti, il Governo Letta e l'attuale Governo Renzi) non vanno a rinegoziare quei trattati, è inammissibile, è impossibile, che questo possa avvenire automaticamente con dei Governi che non esistono più.

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  STEFANO ALLASIA. Non esiste più il Governo Berlusconi e non esiste più il Governo Gheddafi: c’è da riscrivere gli accordi. Questa è una cosa oramai da chiarire, ma che è chiara a tutti.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Invernizzi.
  Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, non pensavo che oggi si dovesse fare un bilancio dell'attività del Ministro Maroni, ma pensavo sinceramente che si dovesse parlare delle intenzioni del Governo Renzi sul tema della sicurezza. Così come non pensavo di dovermi confrontare con una forza di minoranza rispetto all'attuale Governo, ma pensavo che tutti insieme dovessimo comunque fare opposizione al Governo Renzi.
  Pertanto, io mi concentrerei soprattutto su questo, dicendo che – siamo nel 2014 e oggi al Governo vi è Renzi e al Ministero dell'interno, tra l'altro, c’è Angelino Alfano – secondo noi della Lega Nord le politiche della sicurezza sono assolutamente fallimentari. Non ha assolutamente, secondo me, ragione il deputato Fiano, e concludo, quando rivendica con orgoglio i grandissimi successi del Governo Letta prima e ora del Governo Renzi, in questo settore. Comunque, sicuramente ci sarà occasione di approfondire ulteriormente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, io tengo sempre a sottolineare lo scollamento che c’è tra la classe politica che siede qua dentro e chi invece fa politica fuori, oppure vi siete già dimenticati di quando eravate consiglieri o assessori, in qualche caso ? Perché la gente sta chiedendo esattamente il contrario. Se si parla con qualsiasi comandante di polizia urbana, se si parla con qualsiasi maresciallo che comanda qualche stazione dei Carabinieri, tutti chiedono maggiori forze, delle sentenze serie e una pena sicura, una pena certa. Invece voi continuate a fare dei provvedimenti «svuotacarceri», continuate a fare un qualcosa per garantire che le carceri siano sempre più vuote e i delinquenti siano sempre più fuori.

Pag. 32

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cirielli 1.149, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione)

  Oliario, Colonnese, Dall'Osso, Lavagno, Donati, Scagliusi, Carbone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  423   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato   22    
    Hanno votato no  401    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cirielli 1.152.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Per annunciare il voto favorevole del gruppo della Lega Nord e Autonomie.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, è imbarazzante, per non dire altro, il silenzio della maggioranza e del Partito Democratico sul tema che stiamo discutendo, in modo tale che chi è a casa sa che oggi noi stiamo parlando di sicurezza, stiamo parlando della abolizione del reato di immigrazione clandestina voluta dal Partito Democratico, stiamo parlando di tagli alla sicurezza. Da un lato, si tagliano le risorse alle forze dell'ordine, dall'altro lato, si garantiscono 40 euro al giorno agli immigrati clandestini che vengono accolti sul nostro territorio. Agli immigrati clandestini raccolti nel Mar Mediterraneo vengono garantiti vitto e alloggio in hotel di lusso con piscina e aria condizionata e, dall'altro lato, diciamo che non ci sono soldi per le forze dell'ordine. Questa è la politica del Governo Renzi-Alfano, questa è la politica della maggioranza e del Partito Democratico (Applausi polemici dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, colleghi, voglio dire che, tutto sommato, non sono sorpreso che il centrosinistra compatto voti a favore di questo provvedimento e contro emendamenti – come questo che ho proposto io – che cercano di attenuare i danni. Nel caso specifico, siamo di fronte ad una recidiva anche specifica intraquinquennale della stessa indole, oppure ad un reato commesso mentre uno è evaso o è uscito fuori dagli arresti domiciliari.
  La cosa grave, invece, è che Forza Italia e il Nuovo Centrodestra, persone e partiti che normalmente raccolgono i voti parlando di città più sicure e chiedono i voti ai cittadini di centrodestra e di destra parlando di sicurezza, poi in Aula fanno esattamente il contrario. Questa è la vera sorpresa.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, io condivido l'imbarazzo del collega Molteni, però credo che a volte anche il silenzio sia d'oro. Perché a me – sempre sul tema – risulta che, a parte la Convenzione di Strasburgo firmata nel 1983, di accordi bilaterali se ne sono fatti pochini: uno con Cuba, uno con Bangkok – dai Governi del centrosinistra, tra l'altro – e, poi, poco più di quello con l'Albania del Ministro Castelli.Pag. 33
  La cosa divertente è che fra i Paesi che rimangono fuori dagli accordi bilaterali, cioè che non ne hanno stipulato nessuno, nonostante lunghi anni al Governo del centrodestra e della Lega – con magari anche il Ministro degli interni –, vi sono la Romania, la Tunisia, il Marocco, cioè buona parte dei Paesi che poi forniscono il grosso dell'immigrazione e di cui abbiamo purtroppo una percentuale di persone detenute, proporzionale. Con questi Paesi accordi non se ne sono mai fatti, nonostante quei Governi. E oggi si racconta agli italiani che quando c'eravate voi li facevate. Ma non è vero ! Allora, credo che ci sia imbarazzo per i silenzi della maggioranza ma anche per qualcosa di troppo detta dall'opposizione che non corrisponde alla realtà.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, non voglio dilungarmi sulle questioni dei trattati internazionali, ma ricordo che la Romania fa parte della Comunità europea, a differenza di altri Stati che sono stati citati. L'emendamento in questione propone di introdurre una modifica all'articolo 1, comma 1, lettera e), prevedendo che le disposizioni di cui alle lettere b) e c) non si applichino nei casi previsti dall'articolo 99, terzo comma, del codice penale, che concerne la recidività dei reati, le cui applicazioni possono essere molteplici. Riteniamo molto opportuno introdurre tale emendamento in questa legge con questa dicitura, perché è un correttivo per evitare fraintendimenti rispetto a chi dovrà poi applicare realmente la legge.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cirielli 1.152, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dall'Osso, Abrignani, Rostan...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  430   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato   24    
    Hanno votato no  406    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Marcon e Argentin hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 1.89 e Cirielli 1.153.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole della Lega.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, questo è il caso della plurirecidiva, cioè di una persona che, dopo essere stata dichiarata recidiva, commette un altro delitto non colposo. Sostanzialmente, siamo di fronte a una persona che può essere definita un delinquente incallito. Sottolineo che la recidiva semplice è anche facoltativa, quindi già dopo aver commesso due reati c’è stato un giudizio pesante da parte della magistratura, e lo dico per tutti quelli, tra cui anche chi parla, che ritengono che un giudizio individualizzato da parte della magistratura sia sempre necessario.
  Ma dopo questo ennesimo tradimento della fiducia dello Stato, della fiducia sociale, si dà ancora una volta un premio, perché di questo si tratta. Non andare in galera e scontare la pena per un reato fino a cinque anni, dopo che già si è stati condannati per tre volte, ritengo che sia Pag. 34veramente un errore grave, un errore anche nei confronti del delinquente, perché la ratio rieducativa è anche quella di non fare credere al delinquente che lui sia impunito. Fargli immaginare di potere commettere un reato ed essere condannato per tre volte significa, poi, scardinare il sistema della credibilità dello Stato anche ai suoi occhi.
  Allora, spero tanto che ci sia un attimo di attenzione da parte della Camera, che non ci sia un voto pedissequo alle indicazioni dei partiti e che si voti sapendo che si sta facendo un grave vulnus alla sicurezza, perché i delinquenti non saranno controllati, perché non c’è un numero di appartenenti alle forze dell'ordine sufficiente per consentire il controllo di tutti questi delinquenti agli arresti domiciliari. Anzi, sappiamo che con le misure del Governo Renzi presto le forze di Polizia saranno drasticamente ridotte, nel momento in cui i delinquenti a frotte usciranno dalla galera per andare comodamente a casa e tornare a delinquere mentre sono a casa.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, ci chiediamo dove sia il Ministro della giustizia. C’è il Viceministro Costa, ma sarebbe anche piacevole avere ogni tanto in Aula il Ministro della giustizia, se mai questo Paese ha un Ministro della giustizia.
  La settimana scorsa, quando abbiamo affrontato la discussione sulle linee generali di questo provvedimento, il Ministro Orlando era in volo per Strasburgo, con il cappello in mano, a prendere ordini dall'Europa, a proporre venti euro di risarcimento e di rimborso per i detenuti.
  Questo è il Paese che non ha i soldi per la gente che lavora e per le nostre imprese, ma che riesce a trovare venti euro di risarcimento al giorno per i criminali e per i detenuti. Questa è una follia e non abbiamo avuto nessuna certa e chiara parola di smentita da parte del Governo e da parte del Ministro Orlando sulla proposta dei venti euro per il risarcimento...

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  NICOLA MOLTENI. ...non una parola da parte del Partito Democratico. È una vergogna, Presidente !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, dovrebbe ricordare al collega Molteni quanto già esposto nella discussione sulle linee generali. Non so quale sarà la proposta che il Ministro Orlando verrà a fare in merito alla sentenza Torreggiani, con scadenza a fine maggio, ma rispetto a quei venti euro di cui si parla, in qualunque caso o qualunque sarà, ripeto, la soluzione, ho già avuto modo di dire al collega Molteni che io li avrei messi in fattura a lui, perché questa situazione delle carceri, per cui l'Europa ci condanna anche a pagare, è una situazione che hanno prodotto le leggi del centrodestra, di quei Governi a cui la Lega ha partecipato.
  Noi stiamo pagando oggi le conseguenze di ieri e allora magari, come dire, ci vorrebbe maggiore prudenza; e soprattutto – ripeto – farsi carico in solido, diciamo, di queste multe forse potrebbe essere un gesto quanto meno riparatore (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Invernizzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, vorrei comunque ricordare al collega Daniele Farina che tra il 2001 e il 2006 o, meglio, tra il 1996 e il 2001 e dal 2006 al 2008 invece a governare c'era qualcun altro. Quindi, diciamo che, se deve pagare Molteni, fate diviso due, perché Pag. 35probabilmente qualche responsabilità l'avete anche voi in ordine alla situazione attuale delle carceri.
  Ma, al di là di questo, io vorrei anche sottolineare un'altra questione, cioè il merito dell'emendamento. Qui parliamo di recidività, e non di persone che, «poverine», hanno sbagliato una volta, insomma. Noi siamo il Paese cattolico per eccellenza, noi siamo disposti a perdonare chiunque. Qui parliamo di...

  PRESIDENTE. Per favore, vi chiedo di liberare i banchi del Governo.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Qui parliamo di recidivi, di persone che godevano probabilmente a vivere in una situazione di illegalità, persone che se ne fregano del danno che provocano ai cittadini onesti...

  PRESIDENTE. È terminato il suo tempo.

  CRISTIAN INVERNIZZI. ... – la ringrazio – e che, quindi, meritano di stare in carcere.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, qui si parla di recidività, però avete mai fatto il calcolo di quanto viene a costare questo «svuota carceri» ? Vi spiego il perché: oltre a un problema di sicurezza, perché c’è qualche delinquente, anzi ci sono tanti delinquenti in più fuori, quanto ci viene a costare per le forze dell'ordine, non solo in termini di «soldoni», ma anche sotto il profilo morale ? Come si fa a svilire il lavoro di una persona che magari ci impiega del tempo per riuscire a fare determinati passaggi per poi portare il delinquente in galera ? Voi, invece, svilite proprio il lavoro della Polizia e delle forze dell'ordine sul territorio. Mettetevi nei loro panni: già prendono pochi soldi, gli levate anche la volontà di fare il mestiere per cui sono pagati...

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fiano. Ne ha facoltà.

  EMANUELE FIANO. Signor Presidente, nel dibattito sugli emendamenti si continuano a citare dati totalmente destituiti di fondamento sulle forze dell'ordine. Ho sentito sia il collega Molteni dire «40 mila uomini in meno» sia un intervento di un altro collega.
  Vorrei ricordare la storia della diminuzione del numero di addetti alle forze dell'ordine in questo Paese. Il blocco del turnover deriva dal Governo Berlusconi, per il quale l'onorevole Molteni votava a favore. Ricorderà che il collega Rosato e il sottoscritto, nell'ultima legge di stabilità, la prima possibile dopo il Governo Berlusconi, quella del Governo Monti, portarono il blocco del turnover – con un emendamento del Partito Democratico, non della Lega Nord, ma del Partito Democratico – dal 20 per cento al 50 per cento. Nell'ultima legge di stabilità il Governo Letta ha portato il blocco del turnover dal 50 al 55 per cento, per cui l'aumento della possibilità di assunzione di nuovi operatori delle forze dell'ordine deriva dall'azione dei Governi che si sono succeduti dopo quelli per i quali votava a favore la Lega Nord, sotto i quali sono diminuiti gli addetti alle forze dell'ordine, perché quel Governo ha impresso il blocco del turnover, quel Governo ha tagliato di 2 miliardi i finanziamenti alle forze dell'ordine.
  Vorrei ricordare che una lettera del luglio 2011 dell'allora Ministro dell'interno, onorevole Maroni, al Presidente del Consiglio Berlusconi e al Ministro del tesoro Tremonti, lamentava il fatto che, se il suo Governo, del quale egli stesso aveva approvato le leggi di stabilità, non avesse restituito un miliardo di euro che il medesimo Governo aveva sottratto a quel comparto (un miliardo di euro che non è mai arrivato), egli non avrebbe potuto garantire il funzionamento del comparto sicurezza.
  Per cui, perché non guardate – lo dico a lei, Presidente, e per il suo tramite mi Pag. 36rivolgo agli amici della Lega Nord – un po’ dentro voi stessi ? Perché siete voi che avete tagliato, in cinque anni, 2 miliardi alle forze dell'ordine. È dovuto al vostro voto se ci sono oggi meno operatori delle forze dell'ordine. È dovuto alle vostre leggi di stabilità se abbiamo tagliato per quattro anni di seguito gli stipendi alle donne e agli uomini delle forze dell'ordine (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! Siete voi che avete bloccato il turnover ! È per colpa vostra che ci sono meno donne e uomini delle forze dell'ordine in giro per le strade d'Italia !
  Ed è da quando il Partito Democratico appoggia i Governi che si sono succeduti dopo il Governo Berlusconi che abbiamo di nuovo aumentato i numeri degli addetti alle forze dell'ordine e i soldi per il comparto sicurezza. Provate a smentirmi con il testo delle leggi di stabilità che avete votato voi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Rossomando. Ne ha facoltà.

  ANNA ROSSOMANDO. Signor Presidente, aggiungo: noi abbiamo un'opinione migliore della vostra sui cittadini che ci stanno ascoltando, poiché forse anche loro, avendo ormai ascoltato più volte questo dibattito, hanno capito di cosa stiamo discutendo, a differenza di qualcuno che sta in questa Aula.
  Comunque, vorremmo ricordare che la cifra che lo Stato italiano dovrà pagare per ciascun detenuto ricorrente che risulti ingiustamente e inumanamente trattato si aggira dai 10 mila ai 25 mila euro. Questo voi lo dovrete spiegare ai sindaci che, eventualmente, incontrate; noi glielo stiamo già spiegando, così come stiamo spiegando che questo provvedimento ha molto a che vedere con la sicurezza delle persone offese, alle quali guarda con moltissima attenzione, prevedendo specifici interventi. Voi, forse, dovete ancora raccontargli dove sono finiti dei simpatici signori che girano a fare le ronde, un po’ straniti, credo.

  PRESIDENTE. Deputato, deve concludere.

  ANNA ROSSOMANDO. Qualcuno sarà ancora sperso in qualche vallata !

  DAVIDE CAPARINI. Sono quelli di Pisapia ! Leggi i giornali !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Marcolin. Ne ha facoltà.

  MARCO MARCOLIN. Signor Presidente, colleghi, ci dite, in poche parole, che i delinquenti sono cittadini che sicuramente hanno sbagliato, ma che devono essere premiati, devono essere capiti. I delinquenti sono persone che, anche se recidive, devono scontare la loro pena a casa, devono avere tutte le comodità. Voi ci state dicendo che ai nostri sindaci dobbiamo dire che chi delinque deve essere premiato, deve essere tutelato, deve stare tranquillo, perché nessuno vuole fare niente a nessuno.
  Chi delinque può andare tranquillamente a rubare, può continuare a rubare, può andare a casa. Le forze dell'ordine sono state chiaramente diminuite, per cui non vanno implementate, non va sicuramente messa in campo una situazione di sicurezza per i nostri cittadini, non va toccata, ma va semplicemente data l'opportunità, a questi cittadini che delinquono, di poter delinquere ancora.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Matteo Bragantini. Ne ha facoltà.

  MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, questo dibattito, sentire dire «in fondo hanno sbagliato, bisogna dargli un'altra mano; in fondo sono recidivi, è la società, non è colpa loro, bisogna dare una mano, non bisogna metterli in carcere», mi sembra veramente surreale. Queste affermazioni mi ricordano le tematiche degli anni Settanta-Ottanta, che ho letto, ovviamente, sui libri e che non ho, per Pag. 37fortuna, vissuto personalmente, quando si diceva «in fondo sono compagni che sbagliano, bisogna perdonarli e bisogna portarli sulla retta via».
  Non è così che si fa prevenzione, non è così che si fermano i crimini. Se uno è recidivo, deve scontare fino in fondo una pena, e deve scontarla lavorando. Forse, in questo modo, ritornerà ad essere una persona che può vivere nella società civile. Altrimenti, se continuiamo a lasciarli liberi, senza alcuna rieducazione, queste persone continueranno ancora ad essere recidive e i nostri cittadini continueranno a subire le vessazioni che stanno subendo grazie a voi.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, il mio intervento sarà breve, perché, quando sento dal collega Fiano certi tipi di discorsi, credo di non comprendere bene dove sono. Infatti, vorrei ricordargli che le critiche da lui mosse ai Governi precedenti, quindi ai Governi Berlusconi, sono giuste, però in quei Governi il Ministro della giustizia era un certo Angelino Alfano. Sarà un caso di omonimia, ma oggi Angelino Alfano è Ministro dell'interno di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Per cui, se criticate, dovete criticare in maniera razionale, dovete assumervi le vostre responsabilità. Avete criticato un Governo precedente, ma avete premiato Alfano per quello che fece da Ministro della giustizia, e oggi lo avete messo al Ministero dell'interno, gli avete dato un premio, perché avete riconosciuto in lui una figura adeguata. Allora, cosa criticavate un minuto fa ? Di che cosa stiamo parlando (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?
  L'etica e la coerenza dovrebbero essere un principio. Lo avete criticato per quello che ha fatto nel Governo precedente di Berlusconi ? Allora perché lo avete messo al Ministero dell'interno oggi ? Me lo spiega, se riesce, perché oggi, francamente, è un problema far comprendere agli italiani che voi, da un lato, criticate, dall'altro, per tentativi di mediazioni improbabili e irrealizzabili, mandate questo Paese a picco, con quelle persone responsabili di aver causato tutto ciò in precedenza ?
  L'etica e la coerenza in primis, davanti a tutto, però evitiamo di fare una demagogia totale, muovendo accuse del tipo «tu lo hai fatto prima, no, tu lo hai fatto dopo», perché qui non ne usciamo vivi e il Paese aspetta delle risposte, le risposte da un Governo in cui oggi il Ministro dell'interno è il responsabile della giustizia di un Governo precedente criticato dal collega Fiano.
  Smettiamola di prenderci in giro, smettiamola di prendere in giro gli italiani e assumiamoci le responsabilità, evitando di fare degli interventi come quello di prima, perché in qualche modo un po’ di demagogia io l'ho avvertita (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Sibilia. Ne ha facoltà.

  CARLO SIBILIA. Signor Presidente, il mio collega Crippa mi ha preceduto, perché onestamente io sento dire dal collega del PD che il Governo Berlusconi ha tagliato 5 miliardi di euro in cinque anni alle forze dell'ordine e ha imposto il blocco del turnover. Il MoVimento 5 Stelle si è fatto in quattro per cacciare Berlusconi dall'Aula del Senato e il PD lo ha fatto entrare nella sua sede di partito a fare la legge elettorale con Renzi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Ma di cosa stiamo parlando, signori ! E qual è la risposta che voi date al Paese ? Quella di fare il Governo insieme. Lupi era lo stesso Ministro dei trasporti ed era anche parte del Governo Berlusconi. Ma allora di cosa parlate ? Se ci governate insieme, come fate a criticarlo ? Come fate a farlo entrare nella vostra sede di partito ?

  PRESIDENTE. Si avvii a conclusione.

Pag. 38

  CARLO SIBILIA. Non date la fiducia a questi Governi e non fateci i Governi insieme. Date un segnale reale al Paese e non parole di falsità, come siete abituati a fare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 1.89 e Cirielli 1.153, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Iacono, Gebhard, Colonnese, Di Lello, Brandolin, Parisi, Morani.

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  430   
   Votanti  429   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato   25    
    Hanno votato no  404   

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Le deputate Argentin e Pellegrino hanno segnalato di non essere riuscite a esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 1.1, a pagina 15 del fascicolo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole della Lega.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Signor Presidente, volevo illustrare brevemente questo emendamento del collega Ferraresi.
  La delega al Governo di cui all'articolo 1 esclude in talune ipotesi l'applicabilità delle pene detentive non carcerarie, prevede che le stesse pene possano essere sostituite con la detenzione in carcere in assenza di un domicilio idoneo o quando il comportamento del condannato risulti incompatibile con la pena domiciliare, ad esempio per averne violato le prescrizioni ovvero per aver commesso un nuovo reato.
  Il Senato ha aggiunto che per i reati per i quali è prevista la detenzione domiciliare il giudice possa, sentito l'imputato e il pubblico ministero, applicare in sede di condanna anche la sanzione del lavoro di pubblica utilità per una durata minima di dieci giorni.
  Questo emendamento prevede che per il lavoro di pubblica utilità la durata minima sia almeno di trenta giorni. L'aumento è volto a commisurare la pena all'azione compiuta, poiché applicando i lavori di pubblica utilità per un periodo troppo breve il condannato potrebbe non percepire il reale disvalore sociale della condotta posta in essere. Invito quindi tutti i colleghi a votare a favore di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, io vorrei fare un esempio. Se un pluricondannato recidivo per la terza volta si introduce nel vostro appartamento e ve lo riduce sottosopra, vi ruba tutto quello che avete e per sbaglio viene preso, cosa fate voi ? Gli dite: io ho appena votato la possibilità che questo delinquente non può essere mantenuto in galera. Ma ha un senso quello che fate certe volte ? Infatti, se anche dopo tre volte a questo delinquente gli si può dare, tra virgolette, la grazia, veramente non so con chi sto parlando e cosa state legiferando. La meritocrazia in questo Paese va proprio in senso contrario.

Pag. 39

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, il nostro parere è favorevole all'emendamento perché va ad aumentare a trenta giorni il lavoro di pubblica utilità. Nello specifico, noi vorremmo far valere il concetto che chi sbaglia deve pagare. È l'ennesimo «svuota carceri» che questo Governo sta perpetrando, sta cercando di ottenere, a colpi di maggioranza, strozzando e uccidendo il dibattito, riducendo gli emendamenti a un pugno risicato. Noi cercheremo di far valere la voce dei cittadini onesti che hanno necessità di farsi ascoltare dalla politica, che oggi, purtroppo, è inesistente. Sono quei cittadini che hanno subito danni da parte dei delinquenti e che, purtroppo, costantemente, giorno per giorno...

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  STEFANO ALLASIA. ...stanno aumentando sempre di più.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Marcolin. Ne ha facoltà.

  MARCO MARCOLIN. Signor Presidente, mi chiedo spesso quante volte uno deve essere recidivo. Nel Vangelo c’è scritto che dobbiamo perdonare settanta volte sette e, allora, mi chiedo se Papa Francesco ci dice anche quante volte, magari, dobbiamo perdonare queste persone. Qui di fatto, però, stiamo premiando ancora una volta i delinquenti. È chiaro che la recidività è una volontà di continuare a delinquere. Come possiamo garantire la libertà delle persone che vogliono delinquere ? Persone che hanno nell'animo la voglia di rubare, di truffare e di creare disagio alle persone perbene. Almeno le persone recidive, fatele rimanere in carcere.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Signor Presidente, per ribadire la nostra totale contrarietà a questo provvedimento, che è assolutamente inaccettabile. Adesso vediamo che addirittura i recidivi vengono premiati; vediamo che qui non c’è assolutamente niente che vada nella direzione di tutelare e di favorire la sicurezza. Qui non c’è assolutamente niente, anzi si fa esattamente il contrario e si vanno a minare solide basi come dovrebbero essere quelle riguardanti la certezza della pena e la legalità.
  Non possiamo che sottolineare con forza, quindi, la nostra contrarietà. E non ci si può nascondere sempre dietro il problema del sovraffollamento delle carceri, che andrebbe risolto in tutt'altra maniera, come abbiamo detto più e più volte, ossia costruendo carceri nuove oppure cercando di rimpatriare i detenuti extracomunitari nei loro Paesi di origine. Ribadiamo, quindi, con forza l'assoluta contrarietà a questo ennesimo provvedimento, il quarto «svuota carceri» da quando è iniziata questa legislatura. Non possiamo fare altro che dire di essere dalla parte delle vittime, di chi subisce i reati, e non dalla parte di chi i reati li commette.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Rossomando. Ne ha facoltà.

  ANNA ROSSOMANDO. Signor Presidente, solo per dire che anche reiterando le bugie si è recidivi. Vorrei precisare ancora una volta che il furto in abitazione è un furto aggravato con aggravante speciale e, quindi, è esplicitamente escluso dall'applicazione di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). La sanzione la daranno i cittadini elettori, colleghi della Lega Nord (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

Pag. 40

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, credo che la vergogna dietro alla quale i colleghi del Partito Democratico si stanno nascondendo non ha confini e non ha colori. Infatti, se è vero che il furto aggravato non rientra tra i reati con pena fino a cinque anni, è altresì vero che vi rientra il furto semplice, e andate a spiegare ai cittadini, che ci stanno ascoltando e che comunque hanno subito un furto tale, che chi ha commesso quel reato, che rimane un reato odioso, rimane un reato grave, potrebbe non finire in carcere; e magari andate a spiegarlo a quei cittadini, ad esempio, all'imprenditore bergamasco...

  PRESIDENTE. Collega Palese, se può liberare i banchi del Governo...

  NICOLA MOLTENI. ...ad esempio all'imprenditore bergamasco che, per essersi difeso dalla violazione di domicilio da parte di un delinquente e di un ladro, rischia di finire in carcere. Viene garantita l'impunità a chi commette il reato e rischia di finire in carcere il povero Cristo semplicemente per essersi difeso (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ! Il Partito Democratico questa impunità la vada a spiegare sui propri territori, ai propri cittadini e ai propri elettori. Vergognatevi !

  PRESIDENTE. Collega, ha esaurito il tempo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 1.1, con parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colonnese... Sottanelli... Rizzetto... Sannicandro...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  421   
   Votanti  419   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  108    
    Hanno votato no  311    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 15.

  La seduta, sospesa alle 13,25, è ripresa alle 15,10.

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Brescia, Caparini, Cirielli, Costa, Damiano, Dellai, Di Lello, Ferranti, Giancarlo Giorgetti, Pannarale, Pisicchio, Realacci, Andrea Romano, Speranza e Tabacci sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente settantotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Sull'ordine dei lavori (ore 15,12).

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, mi risulta – e chiedo alla Presidenza di fare una verifica – che alcune Commissioni, nonché mi segnalano, almeno fino a pochi secondi fa, il Comitato Pag. 41per la legislazione, siano ancora riunite. Quindi, chiederei di fare questa verifica e, nel caso, di poterle sconvocare.

  PRESIDENTE. Stiamo verificando. Se per lei va bene, proseguiamo con l'ordine del giorno.

Si riprende la discussione della proposta di legge nn. 331-927-B.

  PRESIDENTE. Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato da ultimo respinto l'emendamento Ferraresi 1.1.

(Ripresa esame dell'articolo 1 – A.C. 331-927-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Ferraresi 1.2.
  Avverto che le Commissioni sono state appena sconvocate.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, rinuncio e chiedo di votare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Rossomando. Ne ha facoltà.

  ANNA ROSSOMANDO. Signor Presidente, riprendiamo la seduta e gli emendamenti che ci apprestiamo ad affrontare, in realtà, non si discostano da quelli precedenti. Noi in Commissione abbiamo espresso parere contrario, sia il relatore che, poi, conformemente, il Governo, perché si tratta della riproposizione di argomenti assolutamente inutili ad affrontare quello che dobbiamo affrontare: un sistema di pene per reati meno gravi che sia efficace, che sia applicabile e che vada incontro a questioni che sono, ormai, all'attenzione della Corte europea, non soltanto per il tema delle sanzioni, ma per la intollerabilità delle condizioni delle nostre carceri.
  Altresì stiamo discutendo – anche questo è improcrastinabile – sul tema dei tempi della giustizia e gli emendamenti sui quali voteremo in modo contrario sono tutti emendamenti che eludono questo problema, eludono questa questione, fanno finta che il problema non esiste e ripropongono soluzioni che durante le passate legislature si sono rivelate fallimentari, anzi, all'origine dei problemi che ancora sono sussistenti.
  Quindi, in realtà, trascorreremo ancora qualche ora insieme ridiscutendo cose già discusse, che i cittadini ormai conoscono bene, ma, evidentemente, non c’è una funzione di apprendimento anche dei lavori che facciamo insieme in Commissione. Tuttavia, pazientemente, argomenteremo su quasi ciascun emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, siamo già intervenuti questa mattina, parlando non solo del provvedimento «svuota carceri», ma questa mattina abbiamo toccato più volte il tema della sicurezza, il tema dei tagli alla sicurezza, il tema dei tagli alle risorse per poter garantire sicurezza ai cittadini, i tagli alle forze dell'ordine che questo Governo, nel piano di spending review del commissario Cottarelli, sta attuando, tagli che rischiano di dare un colpo mortale alla sicurezza dei cittadini.
  Tra poco all'articolo 2 parleremo di un'altra «sciagura» che voi state attuando ovvero la cancellazione del reato di immigrazione clandestina. Riteniamo che alla luce di questi temi – il tema sicurezza, il tema dei tagli, il tema della cancellazione del reato di immigrazione clandestina, il tema dell'accoglienza e del buonismo a cui stiamo assistendo quotidianamente attraverso le politiche di accoglienza sul nostro territorio di migliaia di immigrati clandestini – alla luce di tutto questo, quindi, la presenza del Viceministro Costa non sia sufficiente e chiediamo ufficialmente alla Presidenza che venga in Aula il Ministro dell'interno Pag. 42Angelino Alfano. Chiediamo la presenza del Ministro Alfano proprio perché i temi di cui stiamo dibattendo sono di importanza centrale e la voce del Ministro Alfano è necessaria, opportuna, anzi, obbligatoria. Quindi, chiediamo ufficialmente, Presidente, che il Ministro Alfano venga convocato qua in Aula per rispondere dei provvedimenti che state votando, del colpo mortale che state assestando alla sicurezza e delle politiche di non contrasto all'immigrazione clandestina che voi state esercitando con grave rischio della sicurezza e dell'ordine pubblico dei cittadini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Signor Presidente, vorrei fare un intervento tecnico per spiegare questo emendamento che porta la prima firma del collega Ferraresi. La lettera m) di cui si chiede con questo emendamento la soppressione prevede una delega al Governo per la disciplina della non punibilità per tenuità del fatto, da applicare a tutte le condotte attualmente punite con la sola pena pecuniaria, sia ammenda che multa, o con pene detentive non superiori, nel massimo, a cinque anni, nelle due seguenti ipotesi: per particolare tenuità del fatto o per non abitualità del comportamento.
  La norma, così com’è formulata, potrebbe non incidere realmente sulla graduazione della pena, finendo per consentire alle distinte procure, ovvero ai singoli procuratori, una discrezionalità troppo ampia in merito alla punibilità di un certo fatto di reato, finendo per provocare sul territorio nazionale o all'interno della stessa procura, in situazioni analoghe, trattamenti differenziati, se non arbitrari, in contrasto con i princìpi costituzionali di obbligatorietà dell'azione penale, di eguaglianza e dei principi di certezza del diritto e della pena. Questa disposizione potrebbe anche essere tacciata di incostituzionalità, in quanto si verrebbe a porre una deroga al principio costituzionale dell'obbligatorietà dell'azione penale per mezzo di una legge ordinaria, senza quindi azionare il procedimento aggravato previsto dall'articolo 138 della Costituzione per la modifica delle norme costituzionali.
  Sembra poi essere eccessivo equiparare condotte sanzionate con la sola pena pecuniaria a quelle che prevedono un limite edittale di pena nel massimo fino a cinque anni di reclusione, in quanto, in questo caso, possono essere annoverate condotte previste da reati anche gravi che sebbene provochino una particolare tenuità dell'offesa e non vi si possa riscontrare l'abitualità della condotta, dovrebbero sopportare un carico sanzionatorio gradatamente superiore nel complessivo sistema delle pene. Invito pertanto tutti i colleghi a votare favorevolmente a questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, il Senato qualcosa di positivo l'ha fatto, nel senso che ha consentito alcuni aggravamenti degli errori commessi in questo provvedimento nella prima lettura alla Camera, questo anche per dire, a chi ritiene in maniera semplicistica di abrogare il Senato, che, a volte, una Camera più saggia pure serve. Invece non condividiamo questa delega ulteriore al Governo, perché la non punibilità in base alla tenuità del fatto per pene fino a cinque anni ci sembra un non senso, un ossimoro.
  Non capiamo come in un Paese dove di fatto, per effetto della riforma dell'ordinamento giudiziario del 1975, il sistema della certezza della pena è stato già sgretolato per una cultura di sinistra che parte da lontano, si possa oggi addirittura consentire...

  PRESIDENTE. Colleghi ! Chiedo scusa.

  EDMONDO CIRIELLI. No, prego.

  PRESIDENTE. Colleghi, vi chiedo di abbassare un po’ il tono della voce: non riesco neanche a sentire il collega. Colleghi, per favore. Prego.

Pag. 43

  EDMONDO CIRIELLI. Si possa consentire alle procure di stabilire in maniera assolutamente discrezionale ciò che sia punibile e ciò che non sia punibile.
  Condivido l'impostazione: questa è una norma che sicuramente tocca l'obbligatorietà dell'azione penale, e che sicuramente farà discutere in giurisprudenza così come in dottrina; e noi per questo siamo contrari, perché non riteniamo, in un clima di sbandamento così complessivo, come poi parleremo anche a proposito dell'immigrazione clandestina, di ridurre la punibilità del sistema, in quanto ciò mette gravemente a rischio la sicurezza della nostra comunità nazionale.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, intervengo soltanto per chiarezza, perché qualche volta credo sia compito del relatore cercare di far capire quali sono i punti essenziali di questo provvedimento.
  In realtà qui il Senato introduce anche una delega per il Governo riguardante un'eventuale disciplina per l'archiviazione, la cosiddetta archiviazione, improcedibilità dei fatti di particolare tenuità, che provochino tenuità dell'offesa. In realtà questa è una delega: qui c’è un principio di delega, che normalmente dovrebbe essere attuato attraverso un articolato.
  Su questo punto, tra l'altro, già c’è – è chiaro anche in tema di coordinamento – che, se nel frattempo vi sarà una proposta di legge approvata, un articolato approvato dalla Camera e dal Senato, cioè dal Parlamento, che attui il principio di delega, il principio di delega verrà superato. Sul punto vi sono proposte, articolati già ben definiti, che quindi non lasciano spazio a discrezionalità, calendarizzati in Commissione giustizia: questo anche per ricondurre il dibattito alla realtà della situazione.

  GIANCARLO GIORGETTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANCARLO GIORGETTI. Signor Presidente, intervengo perché non vorrei che venisse sottovalutata la richiesta che l'onorevole Molteni ha posto, e che io ribadisco a nome del gruppo della Lega Nord, della presenza del Ministro Alfano in Aula per discutere un tema così importante. Credo che lei debba attivare tutte le vie opportune affinché il Ministro Alfano, in particolare in coincidenza della discussione sull'eliminazione del reato di immigrazione clandestina, sia presente in Aula e dia tutte le informazioni necessarie al Parlamento.

  PRESIDENTE. Sì, è stata già attivata. Non ho risposto a Molteni, ma la sua richiesta è stata già inoltrata.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 1.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Fitto, Folino, Lavagno, Rizzo, Marantelli, Brugnerotto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  407   
   Votanti  402   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no   310    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 1.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Signor Presidente, questo emendamento si ricollega al precedente Pag. 44che avevo poc'anzi illustrato. Per la disciplina della non punibilità per tenuità del fatto, da applicare a tutte le condotte attualmente punite con la sola pena pecuniaria, sia ammenda o multa, o con pene detentive non superiori nel massimo a cinque anni, questo emendamento prevede che le pene siano non superiori a tre anni. Con l'abbassamento del limite di tale massimo sino a tre anni si verrebbero quindi ad escludere dall'applicazione della norma condotte punite da reati gravi, limitando così la depenalizzazione a reati per i quali il legislatore, nel corso degli anni, aveva ritenuto di porre una pena massima sino a tre anni. Invito, come al solito, tutti i colleghi a votare favorevolmente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, per annunciare il voto favorevole della Lega su questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Invernizzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, penso che questa maggioranza abbia dimostrato la capacità di mobilitazione del Governo; lo abbiamo visto tutti con la legge elettorale: in pochi minuti sono riusciti a richiamare in Aula quasi dieci Ministri e parecchi sottosegretari per una questione che per la maggioranza era fondamentale, cioè la legge elettorale. Noi ci limitiamo a rinnovare, ancora una volta, la richiesta a che oggi presenzi un Ministro di questo Governo, cioè il Ministro Alfano, che venga qui a discutere dinanzi al Parlamento delle politiche della sicurezza di questo Governo. Non pensiamo di chiedere troppo al Ministro Alfano, siamo sicuri, conoscendo la sua disponibilità, che acconsentirà alla nostra richiesta.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Signor Presidente, mi associo alla richiesta della presenza del Ministro Alfano qui in Aula, visto che il tema è di una delicatezza e di un'importanza direi vitale per la nostra società. Ricordiamo che qui è in discussione un provvedimento che di fatto penalizza quella che è la sicurezza, di fatto penalizza quella che è la certezza della pena, di fatto penalizza quello che è un principio della legalità che noi invece intendiamo assolutamente salvaguardare. Quindi, la presenza del Ministro Alfano qui dovrebbe essere il segno minimo durante questa discussione, che rischia di creare dei gravissimi danni a tutta la nostra gente in quanto, se questo provvedimento malauguratamente dovesse essere approvato così com’è, di sicuro assisteremmo ad un ulteriore peggioramento per quanto riguarda la sicurezza e ad un ulteriore peggioramento di un principio che noi riteniamo fondamentale, ossia quello della certezza della pena.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, per ribadire il concetto che sta portando avanti il gruppo della Lega nella richiesta della presenza del Ministro Alfano non in audizione, ma in Aula direttamente per cercare di capire quali sono le motivazioni.
  Essendo, infatti, un politico che ha sottoscritto e ha votato nel precedente Governo Berlusconi, con la Lega, il reato di immigrazione, sarebbe opportuno capire dalla sua voce e dalla sua persona le motivazioni politiche, anche statistiche, capire se, realisticamente, sono cambiate le situazioni nel nostro Paese, e che ci confortasse nell'azione che sta portando avanti l'attuale maggioranza di sinistra; ciò, per capire ulteriormente ed eventualmente svolgere valutazioni diverse, ma, oggi come oggi, sappiamo benissimo che abolire il reato di immigrazione sarebbe un danno gravissimo.

Pag. 45

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, anche da parte mia vi è la richiesta che il Ministro Alfano sia presente oggi in quest'Aula, perché mi risulta anche un po’ difficile spiegare il fatto che il Nuovo Centrodestra si sia così letteralmente «steso» davanti ai pensieri di questa nuova sinistra. Io capisco le larghe intese per il bene del Paese, ma non capisco la presa di posizione su questo progetto di legge, e vorrei che il Ministro Alfano venisse a spiegare qui in Aula esattamente perché si deve andare avanti su questa linea.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Marcolin. Ne ha facoltà.

  MARCO MARCOLIN. Signor Presidente, discutere oggi di ridurre la pena da cinque a tre anni è ancora un regalo che si dà a qualcuno e non una certezza della pena. Ridurre vuol dire chiaramente creare i presupposti perché chi delinque sia, in qualche maniera, agevolato, senza avere una certezza della pena per chi delinque; almeno quella dovrebbe essere una garanzia nel nostro ordinamento per i cittadini che si comportano bene. Quindi, anche per la delicatezza di questo emendamento, di questa proposta che stiamo valutando oggi in riferimento a tale proposta di legge, credo che il Ministro Alfano debba essere presente perché, così facendo, almeno si assumerebbe la sua responsabilità di fronte ai cittadini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Matteo Bragantini. Ne ha facoltà.

  MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, veramente noi sollecitiamo la presenza del Ministro perché non può mancare: dovrebbe spiegare perché ha cambiato idea in così poco tempo su tematiche così importanti come la sicurezza. Si stanno anche diffondendo, da parte dei sindacati delle forze di Polizia, ipotesi di sopprimere presidi importanti della polizia ferroviaria, della polizia postale e della polizia nautica. Questo è un provvedimento che riguarda la sicurezza, riguarda una tematica importante. Come abbiamo sollecitato più di una volta, non si va a risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri, liberando tutti, ma si dovrebbero aumentare le carceri, costruirne di più, costruirne magari nei Paesi di origine; in questo modo avremmo un risparmio di spesa e avremmo un deterrente forte perché, se qualcuno va a Phoenix, sa che, se commette un reato, va in un carcere che si trova nel pieno del deserto, se uno viene in Italia a commettere un reato...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  MATTEO BRAGANTINI. ...sa che va in un carcere dove c’è la televisione, e non dobbiamo arrivare alla situazione dei Paesi scandinavi, dove Breivik si lamentava che la Playstation era troppo vecchia e dunque faceva lo sciopero della fame.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, io mi attengo all'emendamento e all'articolato. Con questo emendamento, gli amici del MoVimento 5 Stelle chiedono che, per i reati puniti con pena fino a cinque anni, non vi sia la punibilità qualora vi sia una particolare tenuità del fatto. Prevedere la non punibilità per la particolare tenuità del fatto per reati puniti con pena fino a cinque anni è un evidente controsenso, proprio perché i reati puniti con pena fino a cinque anni non possono, per definizione, essere considerati reati di lieve entità. È il motivo per cui l'emendamento precedente del MoVimento 5 Stelle, chiedeva la soppressione di questo punto, che è riferito tra l'altro a un disegno di legge, Pag. 46distinto che è già stato trattato più volte separatamente rispetto a questo testo.
  Riportare la pena a tre anni e considerare reati di lieve entità i reati con pena fino a tre anni ha molto più senso rispetto ai reati con pena fino a cinque anni, perché questi non possono, per definizione, essere considerati reati di lieve entità.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 1.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo e parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colletti, Zoggia, Donati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  418   
   Votanti  414   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato   96    
    Hanno votato no   318    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 1.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bragantini. Ne ha facoltà.

  MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, la Lega è favorevole a questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Signor Presidente, molto brevemente, questo emendamento prevede che, riguardo all'abitualità del comportamento, venga sentita la persona offesa dal reato. Questo perché la persona offesa potrebbe essere la sola e l'unica a fornire elementi idonei alla valutazione dell'abitualità del comportamento antigiuridico, e sopratutto per i reati procedibili a querela di parte appare quanto mai opportuno consentire alla persona offesa di interloquire con la magistratura al fine anche di una più completa valutazione del fatto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, anche in questo caso la Lega esprimerà un voto favorevole – ovviamente parlo a titolo personale, ma penso anche di farmi portavoce delle opinioni dei colleghi – in quanto, almeno in questo caso, si cerca di limitare i danni prodotti dalla norma perlomeno sentendo la persona offesa dal reato, che noi riteniamo debba essere un punto centrale anche dell'azione stessa della magistratura, ovvero tutelare colui il quale il reato l'ha subito rispetto alle persone che invece il delitto l'hanno commesso.
  Se permette, Presidente, vorrei ribadire nuovamente la nostra richiesta – l'hanno fatto i miei colleghi, ma tengo a farlo anch'io –, sia per i temi che stiamo trattando, ma soprattutto per quanto riguarda l'articolo 2, della presenza del Ministro Alfano. Chiediamo che un Ministro che è stato parte di quel Governo e che ha introdotto il reato di immigrazione clandestina, proprio per ottemperare alla direttiva europea del 2008, che prevede soltanto in caso di condanna o sanzione penale la possibilità di espellere l'immigrato clandestino, sia presente perlomeno per spiegare le motivazioni per le quali ha cambiato totalmente idea e sta spostandosi sulla linea portata avanti dal centrosinistra, non quella tracciata dal Ministro della giustizia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

Pag. 47

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, colleghi, credo che il non voler accettare questo emendamento sia la dimostrazione di come in quest'Aula non ci sia alcun rispetto delle vittime dei reati ed è un fatto anche culturale perché, mentre si citano le decisioni dell'Unione europea e le procedure di infrazione riguardanti il cattivo trattamento che si riserva per il sovraffollamento ai detenuti, nessuno cita che c’è una procedura di infrazione perché, in Italia, non si è provveduto ad accettare una direttiva dell'Unione europea che invita i Paesi membri a porre in essere tutte le misure per attenuare le sofferenze dei reati alle vittime dei reati stessi. Ed ecco che questa norma, per esempio, già potrebbe essere un primo passo da parte del Governo per avere la giusta considerazione delle vittime dei reati. Noi da questo punto di vista non facciamo alcun passo indietro.
  Vogliamo un sistema civile di pene e vogliamo un sistema carcerario adeguato e civile, ma riteniamo che prima di tutto debba esserci, da parte dello Stato, la tutela delle vittime dei reati.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, questo è un emendamento di assoluto buon senso e chi voterà contro dimostra e dimostrerà di essere allergico alla tutela delle vittime dei reati. Con questo emendamento si vuole dare dignità alle vittime dei reati.
  Abbiamo capito, sia con questo provvedimento sia nei mesi passati con gli altri «svuota carceri», che al Partito Democratico, alla maggioranza e alle maggioranze di Governo interessa solo ed esclusivamente tutelare i criminali e i delinquenti, disinteressandosi – e questo emendamento ne sarà l'ennesima certificazione – della tutela delle vittime dei reati. Continuate ad occuparvi e a preoccuparvi dei 60 mila che stanno dentro e vi disinteressate dei 60 milioni di cittadini italiani, onesti e perbene, che stanno fuori dalle carceri.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Grimoldi. Ne ha facoltà.

  PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, nei minuti in cui aspettavo di parlare ho avuto modo di controllare su Internet le dichiarazioni del Ministro Alfano degli ultimi sei mesi, in cui quasi tutti i giorni diceva che il reato di clandestinità non si sarebbe toccato. Ebbene, ha cambiato idea. Viene messa in discussione la sicurezza dei cittadini. Penso che sia quanto meno dignitoso, da parte del Ministro, venire in quest'Aula a spiegarci come stanno le cose e perché ha cambiato idea, nonostante questi sei mesi di dichiarazioni diverse.
  Io mi rendo conto che, se i sondaggi verranno confermati, il Nuovo Centrodestra non raggiungerà il 4 per cento e vi sarà, sostanzialmente, la morte politica del Nuovo Centrodestra; e ci sarà un Governo sostanzialmente monocolore PD e, quindi, il signor Alfano voterà qualsiasi cosa pur di stare qui fino al 2018, avendo paura delle elezioni.
  Però, io credo che quest'Aula meriti delle spiegazioni, visti questi cambiamenti di idea così repentini senza alcuna motivazione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bianconi. Ne ha facoltà.

  MAURIZIO BIANCONI. Signor Presidente, intervengo solo per accennare alla reale opportunità che il Ministro Alfano sia presente, per la gravità di quanto viene messo in discussione e non tanto per quello che deve spiegare lui, ma perché deve spiegare il ragionamento che è stato fatto. C’è una contraddizione politica, e di quella ne renderà conto agli elettori, ma alle istituzioni, secondo me, deve rendere conto dell'importanza del cambiamento di questa linea politica.
  Se non venisse il Ministro Alfano, c’è anche il Viceministro Costa, che è a conoscenza di tutta questa vicenda, anch'egli favorevole al reato di immigrazione clandestina Pag. 48e che oggi ha cambiato idea. Basterebbe l'uno o l'altro: che ci facessero capire cosa è che li ha folgorati sulla via di Damasco. Così si capirebbe tutti un po’ meglio.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Marotta. Ne ha facoltà.

  ANTONIO MAROTTA. Signor Presidente, intervengo soltanto per portare una parola di chiarimento, mi auguro, sull'argomento che stiamo trattando. La normativa, modificata dal Senato, prevede che, nell'escludere la punibilità di condotte sanzionate con la sola pena pecuniaria o con pene detentive fino a cinque anni, si guardi a due elementi oggettivi, che sono la particolare tenuità dell'offesa e la non abitualità del comportamento, senza pregiudizio delle azioni civili che poi possono essere intentate nella sede opportuna.
  Due sono gli elementi oggettivi che costituiscono l'ipotesi che ci interessa e che devono essere presenti entrambi perché ciò che il legislatore dice è «e» e non «o» («e» !). Che senso ha sentire la parte offesa ? Quale senso potrebbe avere ? Quello di rendere molto più lungo il processo. Dunque, una situazione che si può concludere, perché esistono gli elementi oggettivi per concluderla in un certo tempo, la dobbiamo prolungare ascoltando la parte offesa.

  PRESIDENTE. Ha esaurito il tempo.

  ANTONIO MAROTTA. Quindi, non ha nessun senso. Ecco perché in effetti noi siamo contro questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 1.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lombardi, Garavini, Gigli, Placido, Pizzolante, Pes, Sanga...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  430   
   Votanti  428   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato   98    
    Hanno votato no   330    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario della Lega.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, già il collega Fedriga ha annunciato il voto contrario della Lega – il voto contrarissimo della Lega – su questo ennesimo provvedimento «svuota carceri». Lo diceva prima il collega Farina: noi in questo anno abbiamo approvato e siamo in via di approvazione di quattro tra disegni di legge e decreti «svuota carceri», tutti improntati su una politica non strutturale e organica per affrontare il problema del sovraffollamento delle carceri; lo stiamo facendo attraverso provvedimenti totalmente disorganici che si sono accavallati nel corso dell'approvazione, provvedimenti che non hanno assolutamente risolto il problema del sovraffollamento delle carceri, se è vero, com’è vero, che oggi abbiamo ancora 60 mila detenuti all'interno delle carceri e noi sappiamo bene che la sentenza di Strasburgo ci impone, entro la fine di maggio, di raggiungere una capienza all'interno delle carceri di 48 mila detenuti.
  Questa è la certificazione che le politiche che sino ad oggi avete adottato sono Pag. 49politiche che non hanno assolutamente e minimamente risolto il problema del sovraffollamento delle carceri, perché non l'avete affrontato in modo strutturale. Due sono i metodi strutturali per affrontare il problema del sovraffollamento delle carceri, tra questi uno è l'applicazione del piano carceri: 500 milioni di euro per costruire nuove carceri, e non sappiamo che fine hanno fatto questi soldi.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Signor Presidente, intervengo semplicemente per annunciare anche da parte del MoVimento 5 Stelle il voto contrario.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Grassi, Cassano, Berlinghieri, Artini, Brunetta, Bruno Bossio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  438   
   Votanti  434   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  328    
    Hanno votato no   106    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 331-927-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-B).
  Con lettera del 24 marzo scorso, il presidente del gruppo Lega Nord e Autonomie ha richiesto lo stralcio di tale articolo. Chiedo al presidente del gruppo se intenda confermare questa richiesta. Nel caso, a norma dell'articolo 86, comma 7, del Regolamento, chiedo ai relatori quale sia il loro orientamento.
  Presidente Giachetti, se ci lascia parlare un attimo con il presidente Giorgetti... presidente Giorgetti, intende confermare la richiesta di stralcio ?

  GIANCARLO GIORGETTI. Sì.

  PRESIDENTE. Chiedo ai relatori quale sia il loro orientamento in ordine a tale proposta. Presidente Ferranti ?

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Contrario, Presidente.

  PRESIDENTE. Deputato Molteni ?

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Favorevole, Presidente.

  PRESIDENTE. Sulla proposta di stralcio dell'articolo 2 concederò la parola ad un deputato contro e ad un deputato a favore per cinque minuti ciascuno.
  Ha chiesto di parlare contro la deputata Amoddio. Ne ha facoltà.

  SOFIA AMODDIO. Signor Presidente, signori deputati, noi siamo a favore della depenalizzazione; quindi, con l'articolo 2, deleghiamo il Governo affinché proceda, per alcuni reati indicati nell'elenco dell'articolo 2, alla depenalizzazione.
  L'Europa non ci condanna solamente per il problema del sovraffollamento carcerario, ma ha espresso tantissimi moniti in relazione alla lunga durata dei processi. Oggi, in Italia, esistono tantissimi processi per reati minori: questi reati minori potrebbero essere espulsi dal sistema penale. Ciò non vuole dire che non verranno sottoposti ad una sanzione; certamente, non ad una sanzione penale, ma ad una sanzione tipo amministrativo.
  Quindi, come si evince anche dalla ricostruzione di precedenti depenalizzazioni, il legislatore, dagli anni Ottanta in poi, ha inteso sfoltire il carico penale attuando delle depenalizzazioni. In seguito, però, sono state introdotte tantissime Pag. 50nuove forme di reati e oggi il Parlamento, anche con il mutare della realtà sociale, chiede che taluni reati, espressamente indicati nell'articolo 2, cioè nella legge delega, vengano espulsi dal sistema penale e non siano quindi, oggi, oggetto di reato.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a favore il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, il gruppo della Lega insiste per chiedere lo stralcio della delega sulle depenalizzazioni semplicemente perché le depenalizzazioni non c'entrano assolutamente nulla con il fine a cui questa proposta di legge tende. Questa è una proposta di legge per svuotare le carceri, e dare una delega, sostanzialmente in bianco, al Governo per esercitare una depenalizzazione ampia e complessa, così come è stata strutturata nell'articolo 2, non c'entra assolutamente nulla.
  E che la delega sulle depenalizzazioni non sia assolutamente attinente rispetto alla proposta di legge lo dice la Lega, lo dice il presidente Giorgetti, ma, guarda caso, lo ha detto, esattamente due anni fa, il 9 ottobre 2012, l'attuale presidente della Commissione giustizia della Camera, onorevole Ferranti, all'epoca capogruppo e relatore sul medesimo disegno di legge.
  Il 9 ottobre 2012, il presidente Ferranti disse: «Signor Presidente, onorevoli colleghi, non entriamo nel merito della necessità e dell'opportunità politica di avviare una rivisitazione sistematica del codice penale, e quindi di individuare le fattispecie incriminatrici volte a punire comportamenti di elevato disvalore sociale. Nelle linee tratteggiate dal Governo, la Commissione ha constatato che l'effetto deflattivo dell'intervento per le materie sottratte all'intervento di depenalizzazione era minimale. Bisogna essere chiari: questa depenalizzazione non può avere alcun impatto nei confronti del sovraffollamento. Per questo motivo, abbiamo sostenuto» – diceva all'epoca il presidente Ferranti – «lo stralcio e cercato, con i tempi a nostra disposizione, di portare avanti un disegno di legge che sia organico, complessivo ed efficace proprio per il funzionamento del sistema penale».
  Questo diceva il presidente Ferranti nel 2012; oggi, quello che allora diceva il presidente Ferranti lo chiede la Lega. Pertanto, chiediamo al Partito Democratico, al presidente Ferranti, alla maggioranza e al Governo di essere coerenti con le affermazioni riportate in quest'Aula esattamente due anni fa.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di stralcio dell'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paola Bragantini, Abrignani, Borghi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  (La Camera respinge).

  La Camera respinge per 224 voti di differenza.
  Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sugli emendamenti relativi all'articolo 2.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro su tutti gli emendamenti relativi all'articolo 2, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO COSTA, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Invito il relatore di minoranza ad esprimere il parere sugli emendamenti relativi all'articolo 2.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti 2.11 a mia prima firma e Cirielli 2.65 e sull'emendamento 2.13 a mia prima firma. Pag. 51Esprimo parere contrario sull'emendamento Sisto 2.205. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti 2.14 e 2.15 a mia prima firma. Esprimo parere contrario sugli identici emendamenti Ferraresi 2.2 e Sisto 2.73, sull'emendamento Sisto 2.72, sull'emendamento Sisto 2.71 e sull'emendamento Sisto 2.70. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Ferraresi 2.3 e Ferraresi 2.4. Esprimo parere contrario sull'emendamento Ferraresi 2.5. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Ferraresi 2.6 e Ferraresi 2.7, sull'emendamento 2.38 a mia prima firma, sugli emendamenti Ferraresi 2.8, Ferraresi 2.200, Ferraresi 2.201, Ferraresi 2.202, Ferraresi 2.203, sugli identici emendamenti 2.46 a mia prima firma e Chiarelli 2.80 e sull'emendamento 2.47 a mia prima firma. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Daniele Farina 2.61 e Sisto 2.204.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 2.11 e Cirielli 2.65, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole del gruppo della Lega.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, noi ovviamente confermiamo una linea dura e contraria a questo provvedimento e a questo autentico colpo di mano inserito dal Senato, con il quale si dà una delega, tra l'altro, secondo noi, in bianco, con principi e criteri direttivi assolutamente non ben definiti, si dà una delega al Governo per un ampia depenalizzazione. È un provvedimento sbagliato, sbagliato per le circostanze storiche, in un momento in cui siamo in difficoltà per un incremento soprattutto della microcriminalità e di un senso diffuso dell'illegalità, che oramai pervade la nostra società, in via di sgretolamento.
  Aggiungo anche che chiaramente noi siamo assolutamente contrari a depenalizzare il reato di immigrazione clandestina, che è falso che porti in carcere gli immigrati: semplicemente serve a far sì che ci sia un argine ad un'invasione che noi non siamo economicamente e socialmente pronti ad accettare, perché purtroppo non siamo in grado neanche di pensare ai poveri disperati italiani, che sono in tanti. Peraltro alimentiamo, con l'immigrazione clandestina e con l'abrogazione di questo reato, l'idea che in Italia si possa venire in una maniera indefinita, aumentiamo i viaggi della morte dei barconi, aumentiamo lo sfruttamento degli stranieri sul nostro territorio.
  È un errore complessivo, soprattutto fatto così in fretta e furia, in un momento in cui siamo in terza lettura, senza un dibattito adeguato, con i tempi contingentati. Riteniamo che sarebbe stato molto più serio affrontare questo ragionamento con un dibattito sereno e complessivo su come affrontare il problema.
  Il Ministro Alfano fa un grave errore a prestarsi a questo gioco, ma fa anche un grave errore Forza Italia, perché poi l'opposizione, così come dimostrano gli interventi di Marotta, si è completamente allineata sulla linea della sinistra, di svuota carceri e di provvedimenti che distruggono la sicurezza dei cittadini. Ovviamente ognuno può fare quello che vuole – ci mancherebbe: siamo in Parlamento, c’è la piena libertà di espressione – ma poi non bisogna chiedere i voti a destra con falsi e finti slogan del tipo «città più sicure», chiedendo voti che poi in Parlamento non si è coerenti a difendere.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, un minuto per ribadire che con questo emendamento noi chiediamo la soppressione della delega sulle depenalizzazioni. Pag. 52Lo abbiamo detto prima: non c'entra assolutamente nulla una delega sulle depenalizzazioni con il problema del sovraffollamento carcerario. Lo sapevate e l'avete di ribadito anche voi, anche il Partito Democratico, due anni fa. Il dato principale – ed è il motivo per cui noi chiediamo la presenza del Ministro Alfano – è che questa delega sulle depenalizzazione è diventata, a seguito di un emendamento del MoVimento 5 Stelle al Senato, il cavallo di Troia per abolire il reato di immigrazione clandestina, che è uno dei deterrenti per impedire un'invasione di massa sul nostro territorio. Vogliamo ascoltare dalle parole del Ministro Alfano, che 5 anni fa con noi votò ed approvò il reato di immigrazione clandestina, il motivo per cui in 5 anni ha cambiato idea. Chi vota l'abolizione del reato di immigrazione clandestina si assume la responsabilità davanti ai cittadini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, con un apparente sforzo di investimento, scarsamente compatibile con le presumibili capacità finanziarie di un soggetto politico che, essendo nato nel corso di questa legislatura, non può attingere né a finanziamenti pubblici esistenti né a dotazioni accumulate nel corso di precedenti legislature, il Ministro dell'interno appare in questi giorni su tutte le strade delle città d'Italia con una sua sorridente foto in cui, agitando i pugni, in qualità di segretario del suo partito fa riferimento ad una sedicente presenza di coraggio. Allora noi vorremmo che il coraggio il Ministro dell'interno lo mostrasse venendo qui a spiegare per quale motivo il suo partito ancora si chiama di centrodestra, atteso che lui nulla sta facendo, anzi sta addirittura favorendo l'approvazione di un provvedimento inqualificabile come quello sul quale la Camera è impegnata a lavorare oggi.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Signor Presidente, io mi associo alla richiesta dei miei colleghi di avere qui il Ministro Alfano, perché è un provvedimento la cui importanza è fondamentale ed evidenzia anche le contraddizioni nelle posizioni del Ministro che, al cambio dei Governi, evidentemente cambia anche opinione. La depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina è particolarmente grave in questa situazione, perché ci troviamo di fronte ad un fenomeno epocale e che va ad aggravare quella che è una situazione già drammatica della nostra società. Abbiamo tutti presenti i dati, che sono stati appena comunicati, sulla disoccupazione.
  Noi, con questa depenalizzazione, non facciamo altro che invitare nuovi disperati nel nostro Paese, che non faranno altro che ingrossare il numero dei disoccupati e il numero delle persone a disposizione della criminalità organizzata. Di tutto abbiamo bisogno, fuorché di ciò in questo periodo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Matteo Bragantini. Ne ha facoltà.

  MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, veramente riteniamo scandalosa la non presenza del Ministro Alfano perché, proprio su questa tematica, abbiamo fatto una battaglia insieme, una battaglia di civiltà, una battaglia condivisa e che esiste in tutte le parti del mondo dove è previsto il reato di immigrazione clandestina. Infatti, non possiamo far venire qua milioni di persone e non potendogli dare la possibilità di avere un lavoro. Sono proprio i dati di questi giorni a dirci che abbiamo già un aumento spropositato di disoccupati nostrani. A maggior ragione, dovremmo chiudere le frontiere e dire a tutti che qua non c’è più posto di lavoro per nessuno, neanche per gli italiani. Che vadano in altri Paesi, dunque, dove c’è più ricchezza e dove c’è la possibilità di dare Pag. 53una mano. Altrimenti, è prendere in giro e dare queste persone in mano agli scafisti, in mano a quelli che, facendosi pagare, rischiano e fanno rischiare la loro vita e li fanno morire in mare.

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  MATTEO BRAGANTINI. Voi siete colpevoli di tutte quelle persone che muoiono in mare perché fanno i viaggi della speranza non sapendo che...

  PRESIDENTE. Collega, dovrebbe concludere.

  MATTEO BRAGANTINI. ... venendo qua in Italia non avranno nessuna speranza.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, vorrei proprio che il Ministro Alfano fosse qua per capire...

  PRESIDENTE. Sì, vorrei dire una cosa, visto che è ormai evidente che è una richiesta del gruppo. Il Governo è presente in Aula con un Viceministro che, tra l'altro, se ritiene opportuno, può anche sollecitare il Ministro. È evidente, quindi, che la Lega Nord, come gruppo parlamentare, stia richiedendo la presenza del Ministro in Aula. Prego.

  ROBERTO CAON. Però sono due cose ben diverse il Viceministro Costa e il Ministro Alfano, perché ci sono due trascorsi ben diversi. Ecco, vede, Presidente, quando c’è un'inversione a «u» nel Codice della strada, si prende una multa e si perde anche la patente. Io, in politica, per questa inversione a «u», vorrei vedere proprio il Ministro Alfano qua davanti per farmi capire perché fa questa infrazione nel suo modo di fare politica. Era proprio per questo che mi raccomandavo che fosse qua. Infatti, state portando avanti un progetto, un impianto che è veramente il contrario delle politiche che aveva fatto il Ministro Alfano qualche anno fa. Era bene, perciò, vederlo in faccia e capire. Magari poteva intervenire anche lui per dirci qual è la differenza tra cinque anni fa e adesso. Questo è il vero quesito che io pongo al Ministro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Invernizzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, mentre rinnoviamo al Viceministro Costa la richiesta di interagire con il Ministero dell'interno per chiedere se il Ministro, magari, tra un appuntamento e l'altro, riesce a trovare qualche minuto per venire qui da noi e discutere con noi di una questione molto importante, io vorrei chiedere, visto che comunque Alfano è leader di un partito qui rappresentato, di sentire anche la voce dei deputati del Nuovo Centrodestra su una questione così importante. Infatti, non vorrei che, così come è già capitato nel recente passato, coloro che dicono di voler superare il centrodestra, di fare un nuovo centrodestra, di creare un centrodestra europeo, così come ha fatto Fini, poi finiscano con lo sposare le tesi della sinistra più radicale.

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Quindi sarebbe bene che – e concludo – chi rivendica con orgoglio nel proprio nome l'appartenenza al centrodestra, battesse un colpo e dimostrasse effettivamente di appartenere ad esso.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, è evidente che la non soppressione dell'articolo 2 porta essenzialmente a due conseguenze: un invito a nuovi flussi migratori, porte aperte a tutti, e anche un aiuto agli scafisti. Proprio per questo noi chiedevamo Pag. 54la presenza del Ministro dell'interno, anche perché – lo dico al Viceministro – la curiosità del nostro gruppo è quella di vedere in faccia il Ministro dell'interno per vedere se è lo stesso che era con noi al Governo come Ministro della giustizia o se, invece, è un omonimo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Marcolin. Ne ha facoltà.

  MARCO MARCOLIN. Signor Presidente, è chiaro che sentiamo parlare di sovraffollamento delle carceri, sentiamo parlare di reati minori, sentiamo parlare di microcriminalità. Credo che la microcriminalità non esista. Esiste la criminalità. Non esistono reati minori, ma esistono reati e credo che questi vadano puniti. E se le carceri sono sovraffollate per l'enorme numero di extracomunitari che sono presenti, dovuto proprio anche al reato di clandestinità, e se questo viene soppresso in maniera chiara – chiedo magari anche al sottosegretario proprio visto che è qui – faccio appello anch'io affinché il Ministro Alfano possa venire qui e interloquire con noi – è altrettanto chiaro che questo dà spazio all'oltre miliardo di persone che vive in Africa, di cui 700 milioni sono sotto la soglia di povertà, e credo che aprire le porte in maniera indiscriminata a queste persone sia un grave danno, non solo per l'Italia, ma anche per l'Europa stessa.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 2.11 e Cirielli 2.65, con parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani... Malpezzi... Garavini... Berlinghieri... Borghi... Donati... Balduzzi... Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  454   
   Votanti  363   
   Astenuti   91   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato   25    
    Hanno votato no   338    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 2.13.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Per annunciare il voto favorevole della Lega.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, anche questo emendamento riguarda il reato di immigrazione clandestina. Faccio presente che da questi primi due voti sull'articolo 2 e sulla necessità di mantenere il reato di immigrazione clandestina riscontriamo che una sola forza politica sta chiedendo a gran voce il mantenimento del reato di immigrazione clandestina, e questa è la Lega Nord, ed è bene che si sappia ed è bene ribadirlo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Ribadiamo che il reato di immigrazione clandestina non è anacronistico, il reato di immigrazione clandestina è stato validato dalla Corte costituzionale, è presente in quasi tutti i Paesi europei. Voglio ricordare che in altri Paesi il reato di immigrazione clandestina, che da noi è sanzionato con l'ammenda, è sanzionato con il carcere. Ci batteremo sino alla fine per mantenere questo reato.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caparini. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, in altri Paesi l'immigrazione clandestina è Pag. 55reato. Citiamo la Francia, ad esempio, dove è punito con la reclusione sino ad un anno e un'ammenda di 3.750 euro, e coloro che ritentano l'ingresso nel Paese sono puniti, con la recidiva, fino a tre anni. È punito in Germania, dove la reclusione prevista va da uno a tre anni. È punito in Gran Bretagna. È punito in Spagna. La lista è lunga. Noi, e questo ce lo deve spiegare il Ministro Alfano, che siamo maggiormente esposti rispetto ad altri a flussi migratori, lo stiamo abolendo. Questo vogliamo capire.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, è in corso un altro tentativo da parte dei colleghi della Lega Nord: questa mattina abbiamo vissuto l'epopea, anzi, la favola dei Ministri della Lega – dell'interno e della giustizia – sulle espulsioni, con numeri fantasiosi che decuplicavano gli allontanamenti dal territorio italiano verso le carceri di altri Paesi, per scoprire, poi, che, in realtà, con gli Stati che forniscono il maggior numero degli immigrati che commettono anche reati – come gli italiani, del resto –, diciamo che gli accordi con quei Paesi sostanzialmente non esistono e, quindi, non furono fatti negli anni del bel Governo.
  Invece, si sta facendo il tentativo di far credere un'altra cosa. Innanzitutto, si vuole far credere che viene abrogato il reato di immigrazione clandestina, cosa che – adesso spiegherò perché – è vera, ma soltanto a metà; poi, si vuole far credere che, come effetto, questo comporterà l'invasione di non si sa chi.
  La realtà è che noi proporremo – e più avanti lo affronteremo in questo articolo – un emendamento che va in senso completamente contrario, che demolisce fino in fondo questa fattispecie di reato. Perché ? Perché il Senato ha trasformato il reato di clandestinità da reato penale in illecito amministrativo, ma, attenzione, vive il rilievo penale delle condotte di violazione dei provvedimenti amministrativi. Che cosa significa ? Che la prima volta il reato non è penale, ma si viene espulsi, la seconda torna ad essere reato. Ecco perché noi insistiamo su questo; ma insistiamo per due ragioni di ordine diverso. Primo: che quello che viene venduto come baluardo contro l'immigrazione clandestina, cioè il reato, in realtà è uno sconosciuto perfetto nella nostra pratica effettiva: cioè, è stato applicato un numero così piccolo di volte, che i detenuti, per fortuna, per il reato di immigrazione si sono contati negli anni sulla punta delle dita di due o tre mani. Questi sono i numeri.
  Ma, poi, cosa è successo ? Che questo è un reato antico: è un reato di una legislazione tagliata su un'immigrazione che non c’è più, perché noi stiamo parlando di immigrazione clandestina, quando oggi nei CIE non abbiamo quasi più nessuno – poche centinaia di unità –, mentre, invece, esplodono i CARA, dove le presenze sono migliaia e migliaia. Perché è cambiata l'immigrazione, perché oggi abbiamo richiedenti asilo in massa che arrivano sulle nostre coste e il respingimento di cui voi parlate viene applicato essenzialmente, o rischia di essere applicato, nei fatti, ad una popolazione che scappa dalla fame e dalle guerre: cioè è cambiata la natura, il codice genetico dell'immigrazione che arriva sulle nostre coste attraverso i nostri confini, e la nostra legislazione è ancora tagliata su una realtà precedente.
  Ecco perché credo che questo dibattito sia demagogico, che gli italiani non ci cascano più, non fosse altro perché la più grande sanatoria degli immigrati, per fortuna, la fece nel 2002 il centrodestra. E credo che questo faccia pensare su come molto si parla, molto si grida, molto ci si gonfia, ma, poi, per fortuna, ogni tanto, la ragionevolezza prevale (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, nel programma politico-elettorale del fu Popolo della Libertà, si legge Pag. 56come terza missione il titolo «più sicurezza, più giustizia» Non ho il tempo e il modo per dare lettura completa di quanto era scritto, ma non c’è dubbio che gli slogan ripetuti, prima di tutto la sicurezza, certezza della pena, città più sicure, hanno fatto indubitabilmente tutti la loro presenza nel materiale propagandistico ed elettorale non solo del partito, ma di tutti – dico tutti, nessuno escluso – i colleghi parlamentari che oggi sono ascritti ad altri gruppi politici, ma che sono entrati in questa Camera come parlamentari del Popolo della Libertà.
  Allora, posto che stiamo parlando sostanzialmente di un provvedimento che cambia, in qualche forma, il codice penale, io, facendo riferimento alla materia, vorrei fare una denuncia per appropriazione indebita, da parte del gruppo di Forza Italia e del gruppo del Nuovo Centrodestra, del termine «destra», signor Presidente.
  Gli uni nella nominalistica auto-attribuzione della loro ragione sociale, gli altri nella, a questo punto inspiegabile, auto-collocazione nella geografia parlamentare, fanno riferimento ad un'area che rappresenta sensibilità, ambizioni, aspettative di una vasta, vastissima parte della coscienza popolare degli italiani che non trova albergo e soddisfazione nei temi che sono contenuti in questo provvedimento che Forza Italia, dalla sedicente opposizione, e il Nuovo Centrodestra, da parte integrante del Governo, con la massima espressione del Ministro dell'interno, stanno per appoggiare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bianconi. Ne ha facoltà.

  MAURIZIO BIANCONI. Signor Presidente, noi riteniamo che far valere e mantenere il reato di immigrazione clandestina non corrisponda ad una legislazione estemporanea determinata dai flussi migratori. Non siamo così scemi, così ciechi da non capire qual è il flusso migratorio e l'entità del flusso migratorio che dal Sud del mondo viene in Europa ed oltre. Ma non per questo dobbiamo denegare alcune validità di un ordinamento che costituzionalmente si tenga. L'immigrazione clandestina è di per sé reato, che ci sia il flusso migratorio o meno. È un momento di salvaguardia dell'ordinamento. Qui siamo abituati a fare le leggi secondo le emergenze. Il reato di immigrazione clandestina in un normale Stato liberale è cosa ordinaria, perché è una lesione di alcuni principi fondamentali che oggi qui non sto a ripetere, perché non siamo in Commissione e impiegheremmo ben troppo tempo. Ben altra cosa sono i richiedenti asilo, che mai sono stati scacciati da questo Paese. Quindi la quadratura dell'ordinamento richiede la sanzione del reato di immigrazione clandestina.
  Questo provvedimento non ci piace perché all'articolo 2, quando parla di esclusioni, evidenziando le emergenze sulle quali tutti siamo d'accordo circa l'esclusione, dall'edilizia e urbanistica in giù, richiedeva anche questa, perché questa è un segno vero di civiltà. Guardate che un Paese è accogliente con chi viene se ci sono delle regole da far rispettare, perché i primi che subiscono l'assenza di regole sono proprio quelli che si vorrebbe tutelare. Questo è il sacrosanto principio di legalità. Legalità e sicurezza non sono due principi astratti, sono due precondizioni perché ci sia uno Stato democratico e ci sia libertà per tutti.
  Allo stesso modo, non concordo, signor Presidente, con quanto ha detto il collega Corsaro: qui non si fa la corsa a chi è più di destra, le nostre vite parlano per noi; qui si fa la corsa a chi ha più buonsenso in un momento nel quale sembra che tutti lo abbiano smarrito. Noi siamo in un Parlamento, signor Presidente, che sta subendo un disegno di legge governativo per la riforma costituzionale. Penso che neanche nel Congo di Lumumba un Governo poteva fare un disegno di legge senza demandare la proposta di legge alla sua maggioranza parlamentare. Siamo peggio del Congo di Lumumba e abbiamo una Wanna Marchi che ci imbonisce sulla buona politica. Speriamo che tutto cambi.

Pag. 57

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Invernizzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie, signor Presidente. Vedo che il Viceministro Costa indossa le cuffiette, collegate con il ...no, pensavo che stesse telefonando al Ministro Alfano...

  PRESIDENTE. Vada avanti con il suo discorso.

  CRISTIAN INVERNIZZI.... tra quanto il Ministro ci raggiunge per illustrare effettivamente la posizione di questo Governo in tema di sicurezza.
  Mi auguro che, con il suo intervento, l'onorevole Farina non volesse parlare o alludere ad un disegno, da parte di certa magistratura, di non applicare volutamente una legge dello Stato come quella che punisce l'immigrazione clandestina, perché se così fosse darebbe ragione a chi parla appunto di magistratura politicizzata ed ideologizzata. Non penso fosse questo il suo intendimento, ma noi rinnoviamo, così come già è stato detto, che il reato di immigrazione clandestina non è un'esclusiva della destra nazista, razzista italiana, ma è presente in tutta Europa.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pizzolante. Ne ha facoltà.

  SERGIO PIZZOLANTE. Signor Presidente, noi stiamo assistendo ad un miserabile spettacolo di bassa competizione elettorale da parte di alcuni gruppi, che evidentemente sono già dentro le elezioni europee e speculano sulla pelle dei poveracci per qualche voto in più, per qualche consenso in più, con una speculazione evidente.
  Qui non c’è, in questo momento il Ministro Alfano, ma c’è il Viceministro Costa: è un provvedimento di competenza del Viceministro Costa e del Ministro Orlando, con tutta evidenza. Nessuno dice nulla sulla competenza e sulla non presenza del Ministro Orlando, e si sta scatenando una guerra impropria nei confronti del Ministro Alfano per una logica di pura speculazione politica, di anticipo di campagna elettorale. Una cosa che noi respingiamo al mittente.
  Il Ministro Alfano sarà in grado ed è in grado assolutamente, come anche il Viceministro Costa, come noi, di spiegare la ratio e il senso di questo provvedimento, che è un provvedimento che noi rivendichiamo come un provvedimento giusto, di buon senso, e noi siamo lontani da questa becera speculazione politica sulla vita delle persone che stanno nelle carceri.
  Sulla questione della messa alla prova, bisognerebbe davvero visitare le carceri per vedere in che condizioni sono le carceri e le persone private della libertà. Se non funzionano le carceri, è anche perché non funziona la giustizia italiana: nelle nostre carceri il 50 per cento delle persone detenute sono in attesa di primo giudizio, e le statistiche ci dicono che almeno il 50 per cento di queste sono innocenti; quindi noi stiamo speculando qui, stiamo speculando in questo modo per – ripeto – fini speculativi, su persone che in carcere vivono una vita di grande sacrificio e di grande difficoltà.
  Sulla questione del reato di clandestinità, qui è chiaro: il reato penale è trasformato in illecito amministrativo, ma nel momento in cui chiunque, un immigrato, un clandestino, non dovesse rispettare l'azione amministrativa, nel momento in cui venisse espulso dal nostro Paese e tentasse di rientrare nel nostro Paese, è chiaro che ricadrebbe nel reato penale e ritornerebbe in carcere. Mi sembra una norma, mi sembra un aggiustamento della norma di assoluto buonsenso. Non è che sparisce il reato penale per la clandestinità: è un reato penale che reinterviene come penale nel momento in cui non si risponde correttamente ad un'azione amministrativa, ad esempio di espulsione dal nostro Paese.
  Quindi, tutte queste cose mostrano con evidenza che c’è una speculazione in atto di bassa attività politica, che noi respingiamo al mittente (Applausi dei deputati del gruppo Nuovo Centrodestra).

Pag. 58

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Laffranco. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Ma l'avete votato anche voi il reato di immigrazione clandestina !

  PRESIDENTE. Molteni ! Molteni ! Prego, Laffranco.

  PIETRO LAFFRANCO. Signor Presidente, in questo strano Paese in cui chi non è condannato a titolo definitivo sta in carcere e chi è condannato a titolo definitivo viene rimesso fuori perché le carceri sono strapiene, non poteva mancare la chicca dell'abolizione del reato di immigrazione clandestina.
  Tralascio l'ovvio, e cioè che personalmente non voterò il provvedimento, mentre sosterrò una serie di emendamenti anche questi un po’ generici, perché, intendiamoci bene, probabilmente una serie di depenalizzazioni sono anche giuste, utili al buon funzionamento della giustizia. Mi permetto di dare un consiglio all'illuminato Presidente del Consiglio che abolisce ormai tutto: lui abolisce le province e, in realtà, non le abolisce; abolisce il Senato e, in realtà, non lo abolisce. Faccia uno sforzo e abolisca una cosa importante: l'immigrazione clandestina, così non avremo il problema del reato.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Grimoldi. Ne ha facoltà.

  PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, io faccio un hashtag «Pizzolante stai sereno», visto che, dall'intervento che ho sentito, abbia pazienza perché, tempo qualche settimana, quando il suo partito non raggiungerà il 4 per cento e sarà ufficialmente defunto, i poveracci saranno quelli del Nuovo Centrodestra che politicamente non esisteranno più. Anche se però il DNA non cambierà, nel senso che da servi di Berlusconi diventeranno a tutti gli effetti ...

  PRESIDENTE. Si rivolga con rispetto.

  PAOLO GRIMOLDI. ... servi del PD. Ovviamente, lo dico a lei, signor Presidente, non agli amici...

  PRESIDENTE. No, si rivolga con rispetto ad altre forze politiche, non...

  PAOLO GRIMOLDI. Rispettosissimo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, io non ho fatto particolari appelli alla presenza del Ministro dell'interno qui in Aula di fronte ad un provvedimento come questo. Io, se mai lo fossi stato, ci sarei venuto. Ma è chiaro che la critica al Viceministro Costa è pleonastica: perché chiamare in causa il Ministro dell'interno e non il Ministro della giustizia ? Perché il Ministro Orlando queste cose le ha sempre dette, è coerente con la sua storia politica e le porta avanti. La stranezza è che lo faccia il Ministro Alfano: ricordo che, dopo che votò l'indulto nel 2006, in una intervista disse: «Mai più voterò un provvedimento di clemenza, sono pentito». O era bugiardo allora o è bugiardo adesso (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pagano. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO PAGANO. Signor Presidente, devo per forza di cose stigmatizzare tutto quello che sta accadendo. Il nostro stile è tale che non ci mettiamo a urlare o a offendere, questa è una nostra prerogativa che noi intendiamo perdere. A maggior ragione dopo quello che abbiamo sentito, perché è gravissimo quello che ha detto l'onorevole Grimoldi, come in generale tutti gli attacchi della Lega. Ingenerosi, in generale, per battaglie comuni che Pag. 59abbiamo combattuto, e loro sanno bene quale è il nostro DNA e sanno bene come noi operiamo e lavoriamo.
  Da questo punto di vista, è evidente quindi che l'operazione è tutta politica; è una speculazione a tutti gli effetti, che mira a danneggiare il Nuovo Centrodestra, a succhiare voti e a portarli dall'altra parte; rimettiamo al mittente tutte le cose che sono state dette perché non siamo noi i destinatari di queste.
  Comunque, riteniamo, da questo punto di vista, che la messa alla prova, così com’è stata impostata, sia un sistema intelligente per decongestionare le carceri, riconvertendo in illecito amministrativo...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  ALESSANDRO PAGANO. Concludo. Di conseguenza, non è che tutto questo significa perdere, smarrire tutto quello che rappresenta la nostra storia, giacché il lavoro di pubblica utilità consiste in prestazioni che ovviamente sono ben definite nell'articolo di legge. Noi non accetteremo da questo momento in poi qualsiasi attacco e respingeremo con forza ogni cosa al mittente (Applausi dei deputati del gruppo Nuovo Centrodestra).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, forse il Nuovo Centrodestra sta sbagliando veramente mira, e qui non è una speculazione di voti ma una speculazione di storia. Se quattro anni e mezzo fa il Ministro Alfano ha votato una cosa e oggi ne vota un'altra, me lo dovete spiegare voi perché c’è stata questa inversione politica. Sinceramente, da dove partiamo ? Questo Nuovo Centrodestra dove vuole andare ? Io ho capito, voi avete fatto una riflessione per il buon Governo del Paese, ma sinceramente adesso non capisco cosa c'entra il reato di clandestinità con questa mossa per il bene del Paese, anzi, state sicuramente portando il Paese verso una immigrazione incontrollata.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.13, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brandolin, Folino, Gadda, Lomonte, Lombardi, Carnevali, Dell'Aringa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  441   
   Votanti  438   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato   24    
    Hanno votato no   414.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Pellegrino ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sisto 2.205, sul quale vi è il parere contrario di Commissione, Governo e relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, per esprimere il voto contrario della Lega su questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, per riportare anche un po’ di ricostruzione storica, perché noi insistiamo e chiediamo – senza offendere ovviamente il Ministro Alfano – al Ministro Alfano e al Nuovo Centrodestra: l'onorevole Pizzolante è uno di quei parlamentari che nel 2009 votò con la Lega l'introduzione del reato di immigrazione clandestina; quindi, chiediamo coerenza, ma al contempo chiediamo coerenza Pag. 60al Ministro Alfano e al Nuovo Centrodestra. Al tempo stesso, vogliamo ricordare che l'emendamento per abolire il reato di immigrazione clandestina porta la firma del MoVimento 5 Stelle, e quando ci chiedono qual è la differenza tra la Lega e il MoVimento 5 Stelle, noi ribadiamo che la differenza sta nel fatto che la Lega vuole il reato di immigrazione clandestina, vuole combattere contro le illegalità ! Probabilmente il MoVimento 5 Stelle, che ha chiesto l'abolizione del reato di immigrazione clandestina, no !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, una piccola differenza con la Lega Nord è che noi, ad esempio, non ci intaschiamo i diamanti come fanno i tesorieri della Lega Nord (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) o non presentiamo firme false, come fanno le liste che si presentano insieme alla Lega Nord, per vincere le regionali. Sono piccole differenze, ma per noi sono delle grandissime differenze.
  Per quanto riguarda il reato di immigrazione clandestina, c’è da dire che è vero, c’è anche in altri Paesi, peccato che tutti gli altri Paesi che perseguono questo reato in realtà non prevedono l'obbligatorietà dell'azione penale. Questo vuol dire, quindi, che ogni procuratore può decidere benissimo di non perseguire coloro che si sono macchiati di questo bruttissimo reato. Il «bruttissimo» era ironico, ovviamente. In realtà, toglierlo significherebbe solo una cosa: non fare processi, migliaia di processi che costano a tutti i cittadini, a tutti i cittadini normali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), velocizzare i processi penali contro i veri delinquenti e – perché no ? – velocizzare anche la possibilità di espellere i cosiddetti clandestini verso i propri Paesi. Secondo noi questa è una modalità molto più terrena, in questo caso, e molto più concreta per risolvere il vero problema, ovvero quello dell'immigrazione clandestina (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, mi sembra un po’ strano che il MoVimento 5 Stelle oggi rivendichi questo; giustamente lo rivendica, però mi ricordo che Beppe Grillo era veramente contrario e c’è stato un grande dibattito su questo. Allora voglio dire: il vostro segretario conta o non conta in decisioni così politiche, così importanti (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

  PRESIDENTE. Colleghi !

  ROBERTO CAON. Perché voi non siete un partito, ma un movimento; ma un movimento che va a corrente alternata, e questo gli italiani lo sappiano ! Tante volte da una parte, tante volte dall'altra. Una linearità politica non ce l'ha, e questa è la dimostrazione !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato D'Ambrosio. Ne ha facoltà, per un minuto.

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Signor Presidente, lo so, è difficile, per qualcuno è difficile comprendere che un movimento politico non abbia un segretario, che Beppe Grillo valga uno quanto ogni singolo cittadino nella votazione sul portale (Commenti)...

  PRESIDENTE. Colleghi, facciamo esprimere i colleghi, per favore !

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Lo so, è difficile addirittura comprendere che, mentre, per gli altri, i segretari obbligano a fare le cose, come ad esempio quando si incontrano con un condannato all'interno della segreteria, ed obbligano gli altri a fare la propria legge elettorale, per noi Pag. 61invece Beppe Grillo si esprime in un determinato modo contro il reato di clandestinità e i cittadini decidono il contrario.
  Il Movimento 5 Stelle, a differenza degli altri partiti, cosa fa ? Non segue Beppe Grillo, ma segue i cittadini. Abbiate il coraggio di farlo anche voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, pensavo di vivere in un momento di fantasia completa pochi minuti fa, quando vedevo attacchi del Nuovo Centrodestra alla Lega e forse mi sono perso qualcosa, ma in regione Lombardia mi sembra che il partito del sottosegretario Costa governi insieme al governatore Maroni, quindi porta avanti la stessa regione.
  Allora, se la coerenza vi spinge a fare delle battaglie che non siano tipicamente populistiche e di urlo solo nel momento in cui stiamo dentro a quest'Aula, la coerenza vorrebbe che fuori qualcuno prenda delle decisioni importanti. Correte sempre a braccetto e fate finta di litigare. Siete una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Matteo Bragantini. Ne ha facoltà.

  MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, Beppe Grillo è veramente uno che conta per uno, e basta che mandi una e-mail e senatori e deputati vengono espulsi dal gruppo. Dunque, non mi sembra che sia proprio un partito democratico, non mi sembra che sia un partito dove c’è grande dibattito (Commenti).

  PRESIDENTE. Colleghi !

  MATTEO BRAGANTINI. E per quanto riguarda le persone che nella Lega hanno sbagliato, noi le abbiamo espulse e mandate via perché non sono degne di rimanere in Lega. Noi abbiamo ammesso i nostri errori e ci siamo ripuliti. Dunque, continuate pure a dire che qualcuno ha sbagliato, ma noi li abbiamo mandati via quelli che hanno sbagliato.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marazziti. Ne ha facoltà.

  MARIO MARAZZITI. Signor Presidente, siccome in questa Aula per contrastare l'abolizione del cosiddetto reato di clandestinità si paventano invasioni e si dicono cose sostanzialmente non vere, volevo ricordare, anche perché mi assumo la responsabilità di essere stato e di essere anche primo firmatario di un più compiuto progetto di legge per l'abrogazione dell'articolo sulla cosiddetta immigrazione clandestina, due ragioni semplici per cui il cosiddetto reato di clandestinità va abolito.
  In primo luogo, perché le sanzioni che sono state previste per questo tipo di reato non sono né così impegnative né così gravi, ora che anche per le osservazioni europee è stata eliminata la sanzione penale se non c’è recidiva; però questo fa sì che tutto il sistema giudiziario italiano sia gravato da un peso per una questione sostanzialmente inutile e odiosa. Questo quindi appesantisce la giustizia e impedisce che si occupi di cose vere e più serie.
  Il secondo problema, non piccolo invece, è che l'esistenza, la semplice esistenza del cosiddetto reato di clandestinità porta chi è irregolare in una posizione di carte scadute, o semplicemente in una posizione complicata, come quella di chi è sopravvissuto a un viaggio della morte e quindi ha la colpevolezza solo di essere rimasto in vita; ebbene queste persone sono spinte ai margini del vivere sociale, in una zona grigia che le assimila direttamente davvero alle persone in situazioni di illegalità e di malaffare. Quindi, regala ai possibili trafficanti o approfittatori una fascia debole di persone immigrate che, al contrario, sono anche utili all'Italia, sono persone, e non c’è nessuna ragione di penalizzarle e condannarle.Pag. 62
  Allora, questa abolizione toglie un elemento di odiosità, di irrazionalità, ma soprattutto aumenta la sicurezza degli italiani.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Invernizzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, se fino a luglio 2009 la giurisdizione penale italiana fosse stata rapida, veloce, fosse stata con i medesimi standard di quella europea, magari qualcuno qui dentro avrebbe ragione. Però, se qualcuno pensa veramente che è stata l'introduzione del reato di immigrazione clandestina a rallentare i processi, a far sì che l'Europa punisse con una certa continuità il fatto che in Italia i processi siano troppo lunghi, sinceramente mi sembra un'assurdità perché così non è.
  Io capisco la sinistra: fa parte del vostro DNA, ditelo chiaramente. A voi il concetto di clandestinità sostanzialmente fa bollire il sangue, fa parte della vostra storia. Dite che è una battaglia ideologica e adesso con i voti – grazie anche a qualcuno del centrodestra – vincete e basta. Ma, cortesemente, non dite che lo fate per far sì che il sistema penale italiano sia migliore perché, ripeto, fino al 2009 il sistema penale era identico a quello attuale...

  PRESIDENTE. Si avvii alla conclusione.

  CRISTIAN INVERNIZZI. ...e non è colpa, quindi, del reato di immigrazione clandestina.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, intervengo per ribadire il concetto che il nostro valore morale è dato dal fatto che abbiamo la consapevolezza dei cittadini che continuano a stuzzicarci e a mandarci avanti su questa battaglia. Perciò, riteniamo molto concreto che si possa discutere in quest'Aula parlamentare. Essendo un'Aula democratica, noi abbiamo il diritto di potere mantenere e fare notare la differenza fra noi e chi vuole l'illegalità in questo Paese.
  Noi riteniamo che non è che paventiamo un'invasione da parte degli immigrati, ma i dati sono sconcertanti: nel solo 2013 più di 35 mila immigrati sono sbarcati sulle nostre coste. Se questa non è un'invasione non so come possiamo definirla.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sisto 2.205, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Berlinghieri, Stumpo, Fossati, Pilozzi, Verini. Chi non ha votato ? Donati, Costantino. Chi non ha votato ancora ? Donati, ecco ha votato. Lombardi, L'Abbate, Gagnarli. Sembra che abbiano votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  443   
   Votanti  440   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
  31    
    Hanno votato
no  409).    

  (La deputata Culotta ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 2.14.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, questo è uno degli emendamenti centrali e più importanti di questo articolo 2. Noi con questo emendamento chiediamo, all'articolo 2, comma 2, lettera a), dove Pag. 63vengono indicate le materie escluse dalla depenalizzazione – e vengono indicate tutta una serie di materie, quindi le materie che non sono oggetto di depenalizzazione –, che venga inserita anche l'immigrazione. Quindi, chiediamo di portare il testo sulle depenalizzazioni, così come è stato formulato dall'allora Ministro Severino. Dunque, chiediamo che anche il tema dell'immigrazione non sia oggetto di depenalizzazione.
  Questo lo diciamo perché abbiamo visto dal dibattito di questi minuti come sul tema del reato di immigrazione clandestina ci sia molto pressappochismo e poca conoscenza di come funzioni il reato di immigrazione clandestina in Italia. Lo ribadiamo: innanzitutto il reato di immigrazione clandestina non ingolfa le carceri; in carcere non c’è un immigrato condannato per il reato di immigrazione clandestina per il motivo molto semplice che tale reato non prevede la pena del carcere, ma semplicemente un'ammenda da cinque a dieci mila euro. In secondo luogo, il reato di immigrazione clandestina non ingolfa i tribunali per un motivo molto semplice: il reato di immigrazione clandestina non è di competenza del tribunale, ma è di competenza del giudice di pace. In terzo luogo, chi parla di reato di immigrazione clandestina, dicendo che a noi interessa l'espulsione, non sa e non conosce che, senza il reato di immigrazione clandestina, l'espulsione immediata e diretta non può essere fatta. E non lo dice la Lega, non l'ha detto il Ministro Maroni, ma ce lo dice l'Europa. La «direttiva rimpatri», la n. 115 del 2008, ribadisce che ci deve essere la sanzione penale perché ci possa essere l'espulsione. E la sanzione penale c’è solo ed esclusivamente con il reato. Senza reato, non c’è sanzione penale e, senza sanzione penale, non c’è l'espulsione. Cosa c’è ? C’è l'espulsione amministrativa, che non è un'espulsione diretta. L'espulsione amministrativa, prevista dalla Bossi-Fini, mutuata dalla Turco-Napolitano, una legge fatta dalla sinistra, prevede l'espulsione amministrativa come semplice atto di intimazione ad abbandonare il territorio, il cosiddetto foglio di via, cioè viene conferito all'immigrato clandestino, entrato illegalmente e soggiornante illegalmente nel nostro Paese, semplicemente un foglio di via con l'intimazione ad allontanarsi dal territorio. Sapete quanti sono gli immigrati clandestini che si allontanano dal territorio con il foglio di via ? Zero. Ed è il motivo per cui l'Italia, come tanti altri Paesi europei che sono stati citati prima, hanno previsto il reato di immigrazione clandestina. La cancellazione del reato di immigrazione clandestina, l'operazione mare nostrum, 53 mila immigrati clandestini e non, come li definisce la signora Presidente Boldrini, migranti, ma immigrati clandestini, il combinato disposto della politica di accoglienza e la cancellazione del reato di immigrazione clandestina portano, caro collega Marazziti, ad una vera e propria invasione di massa. Invasione che viene gestita non più nei CIE, che state smantellando, ma nei territori attraverso l'alloggio a 40 euro negli alberghi di prima classe. Non sta né in cielo né in terra che l'immigrato clandestino venga alloggiato o mantenuto a spese dei cittadini italiani. E questo è il motivo per cui noi stiamo facendo questa battaglia di sicurezza, ma anche e soprattutto una battaglia di legalità, Presidente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, io capisco l'imbarazzo che contraddistingue in questo momento l'atteggiamento fintamente stizzito di alcuni colleghi con i quali pure mi è capitato, in un passato più o meno recente, di percorrere insieme tratti di strada politica. Però, Presidente, le parole sono parole e gli scritti rimangono, come dicevano i latini e, siccome gli scritti rimangono, sono a disposizione di chi abbia la facoltà e la pazienza di andarli a leggere e a rileggere: incremento della lotta per la legalità per il contrasto ai fenomeni dell'immigrazione clandestina e della criminalità predatoria. Questo è uno degli impegni che fanno parte dell'impegno del parlamentare che Pag. 64tutti, tutti, tutti, nessuno escluso, i nostri colleghi che in quest'Aula sono entrati, perché eletti nelle liste del Popolo della Libertà, tredici mesi fa, non tredici secoli fa, hanno sottoscritto per accettare la propria candidatura.
  Non è colpa mia se coloro che hanno sottoposto questo «patto del parlamentare» erano il presidente del Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi, e il segretario nazionale del Popolo della Libertà, Angelino Alfano. Oggi il presidente Berlusconi non è più parlamentare e il segretario di allora del Popolo della Libertà, che pretese la sottoscrizione da parte di tutti i candidati di questo impegno per poterli mettere nelle liste elettorali del PdL, è il Ministro dell'interno che sta portando l'ennesimo provvedimento «svuota carceri», l'ennesimo provvedimento che mette per la strada dei comprovati delinquenti, che sono stati in tal guisa determinati da tre gradi di giudizio, e che, invece, non si preoccupa di capire perché vi sono decine di migliaia di detenuti in attesa di giudizio.
  Il tema dell'immigrazione clandestina, poi, è stato certamente uno degli elementi sui quali maggiormente e con più virulenza si è consumata la campagna elettorale, nella quale tutti quelli che oggi dai banchi di Forza Italia e dai banchi del Nuovo Centrodestra stanno appoggiando questo ennesimo decreto di depenalizzazione e di fuoriuscita dalle carceri di delinquenti acclarati si sono contraddistinti nelle piazze per cercare di acquisire il consenso.
  Non lo so se questo mio dire possa essere additato, come ha fatto qualche collega prima di me, come uso di speculazione politica. Certamente, è un tema politico, perché qui di politica si parla; altrimenti, perché saremmo riuniti in un'Aula parlamentare ? E uno dei crismi sui quali si valuta la buona politica è la capacità di essere coerenti e continui nel tempo, soprattutto nel corso di quel mandato che si ha l'onore di rappresentare in ragione di un voto popolare che ti ha mandato al Parlamento.
  Qui siamo nell'evidente imbarazzo di due interi gruppi parlamentari, Forza Italia e Nuovo Centrodestra, che occupano molti banchi di questo Parlamento anche e soprattutto perché hanno chiesto e ottenuto il consenso dei cittadini, che credevano di avere trovato in loro dei vessilliferi della certezza della pena, della giustizia e del buon diritto, della tutela delle vittime della criminalità. Possono scandalizzarsi o aversene a male finché vogliono, ma il tema della virata a 180 gradi da parte di chi ha chiesto e ottenuto i voti in nome della sicurezza e oggi si sta svendendo sul nomignolo di qualche poltrona su cui tenere attaccate le proprie terga è qualcosa che resterà negli atti di questa legislatura.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Giancarlo Giorgetti. Ne ha facoltà.

  GIANCARLO GIORGETTI. Signor Presidente, all'inizio delle votazioni di questo pomeriggio la Lega ha chiesto la presenza del Ministro Alfano in Aula. Lo ha fatto non per consumare una vendetta politica per le diverse piroette operate dal Ministro Alfano e dal partito che, in qualche modo, rappresenta. Lo ha fatto perché pensiamo che l'eliminazione del reato di immigrazione clandestina sia qualcosa di molto importante, che interessa molta gente fuori di qui. Non è possibile fare un dibattito su un tema così importante, e credo sia importantissimo anche per molti deputati della maggioranza per senso diverso rispetto a quello che esprimo, in assenza del Ministro dell'interno.
  Ribadisco, l'ho chiesto a lei, abbiamo chiesto l'intervento anche del Viceministro Costa: vogliamo sapere dov’è il Ministro Alfano, vogliamo sapere se il Parlamento della Repubblica italiana elimina il reato di immigrazione clandestina senza la presenza del Ministro dell'interno, vogliamo sapere, oggi, di chi è la responsabilità politica di quello che avverrà...

  PRESIDENTE. Ha esaurito il tempo.

  GIANCARLO GIORGETTI....nel Mediterraneo la prossima estate, quando non Pag. 65potremo discutere, se non delle morti che avverranno lì. Va bene (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ? E allora, oggi...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  GIANCARLO GIORGETTI....che votiamo la legge, deve essere presente il Ministro, per rispondere politicamente di quello che vuole fare (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Santerini. Ne ha facoltà.

  MILENA SANTERINI. Signor Presidente, volevo soltanto far notare che l'abrogazione del reato di clandestinità è anzitutto una misura di civiltà, che riguarda vite umane di persone che immigrano per cercare una vita migliore. Vorrei avere capito male se in quest'Aula e anche altrove da colleghi si cita, a questo proposito, l'operazione Mare Nostrum. Ricordo che l'operazione Mare Nostrum serve per salvare le vite umane di uomini, donne e bambini in mare. Non è una misura che andrebbe ostacolata perché facilita l'ingresso illegale nel nostro Paese, perché altrimenti stiamo passando una soglia che, prima ancora della cattiva politica, è della civiltà (Applausi dei deputati del gruppo Per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, io vorrei ricordare, anche alla collega che mi ha preceduto, che evidentemente non è informata, non ha letto, la direttiva europea che ha ricordato più volte il collega Molteni, la quale, all'articolo 2, comma 2, lettera b), dice esplicitamente che l'espulsione forzata può avvenire solamente come conseguenza di una sanzione penale o come condanna penale per chi è ovviamente venuto illegalmente sul nostro territorio. Non esistono altre vie. Chi vota per eliminare il reato di immigrazione clandestina vota per non espellere più dal territorio nazionale gli immigrati clandestini (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
  Dobbiamo essere chiari. E chi vuole coprirsi con quest'ala umanitaria e quant'altro io vorrei che la stessa umanità la utilizzasse per i disperati del nostro Paese che non arrivano a fine mese, per quelle persone che non lavorano, per quando chiediamo la calendarizzazione del progetto di legge sugli esodati e continua ad essere rinviata.

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Mi sembra che questa umanità, per una parte di forze politiche di questo Paese, sia solo per i clandestini che commettono un reato e non per le persone oneste che cercano di trovare un lavoro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buonanno. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, io guardando l'orologio, ho visto che oggi è il 1o aprile e mi è venuto in mente che questa discussione poteva essere uno scherzo rispetto a quello che il Governo ci propone e quello che la maggioranza vuole fare. E ancora di più l'ho pensato ieri, quando ho sentito la Presidente della Camera fare certe affermazioni in difesa dei clandestini rispetto a chi va negli alberghi a cinque stelle.
  Allora noi non pensiamo ai nostri pensionati che magari mangiano acciughe ? Non pensiamo ai nostri pensionati che magari per andare avanti mangiano sardine ? Allora io ho pensato che sia giusto (Mostra una spigola)... qua c’è una spigola...

  PRESIDENTE. Collega, rimuova quella spigola !

Pag. 66

  GIANLUCA BUONANNO. La spigola del 1o aprile...

  PRESIDENTE. Chiedo agli assistenti parlamentari di intervenire ! La richiamo formalmente (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente) !

  GIANLUCA BUONANNO. Questo serve al Presidente della Camera, che mangia spigole e fa la morale agli altri...

  PRESIDENTE. La richiamo formalmente !

  GIANLUCA BUONANNO. ...ai nostri pensionati, ai nostri disoccupati. Si deve vergognare il Governo !

  PRESIDENTE. Collega Buonanno la richiamo per la seconda volta !

  GIANLUCA BUONANNO. Il Governo si deve vergognare !

  PRESIDENTE. Collega Buonanno lei è espulso dall'Aula ! Allontanate il collega Buonanno dall'Aula ! Allontanate il collega Buonanno dall'Aula (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente) ! Colleghi, per favore, andiamo avanti (Il deputato Buonanno si avvicina ai banchi del Governo) !

  GIANLUCA BUONANNO. Vergogna ! Vergogna !

  PRESIDENTE. Collega Buonanno ! Collega Buonanno !
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.14, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Donati, Pesco.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  446   
   Votanti  443   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  26    
    Hanno votato no  417    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 2.15.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo per annunziare il voto favorevole del gruppo della Lega.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, con questo emendamento noi chiediamo che, tra le materie che sono escluse dalla depenalizzazione, oltre all'immigrazione clandestina, ci siano anche i reati contro la pubblica amministrazione, anche i reati tributari, anche i reati finanziari, perché crediamo che reati così gravi non possano essere oggetto di depenalizzazione.
  Signor Presidente, il dibattito sta diventando surreale. Qui non ci si rende conto di quello che si sta facendo con questa legge delega. Signor Presidente, noi invitiamo le forze politiche sui reati: non volete inserire l'immigrazione clandestina ? Va bene, ma almeno i reati contro la pubblica amministrazione...

  PRESIDENTE. Ha esaurito il tempo.

  NICOLA MOLTENI. ... quei reati rispetto ai quali, a parole, vi battete e poi, nei fatti, chiedete la depenalizzazione.
  Signor Presidente, questo è un emendamento di assoluto buonsenso e invitiamo il Partito Democratico a dimostrare quel buon senso che, fino a questo momento, non ha dimostrato.

Pag. 67

  PRESIDENTE. Concluda, ha esaurito il tempo, Molteni.
  Avverto che sono esauriti i tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale. La Presidenza, analogamente a quanto fatto in precedenti occasioni ed anche al fine di consentire brevi interventi ai deputati appartenenti ai gruppi che abbiano esaurito i tempi, compresi quelli aggiuntivi a disposizione, dispone un ampliamento del tempo previsto per gli interventi a titolo personale che viene, quindi, aumentato di un terzo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.15, con parere contrario di Commissione e Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marzano ? Garavini ? Terrosi ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  440   
   Votanti  438   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no   333    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Lupo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Ferraresi 2.2 e Sisto 2.73.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Signor Presidente, l'articolo 2 è stato introdotto durante l'esame del provvedimento al Senato e delega il Governo ad operare un'articolata depenalizzazione entro 18 mesi dall'entrata in vigore della legge. In particolare, in forza della lettera b), il Governo dovrà trasformare in illeciti amministrativi diverse fattispecie.
  Questo emendamento vorrebbe inserire tra le fattispecie di reato che vengono trasformate in illeciti amministrativi il delitto di ingiuria. Questo perché si ritiene che sia eccessivo abrogare completamente dall'ordinamento il reato di ingiuria, poiché aprirebbe uno scenario di assoluta liceità verso ingiurie che potrebbero anche ingenerare continui attacchi ed offese, per la cui cessazione non sarebbe più a disposizione alcuno strumento giuridico legittimo. Sarebbe senz'altro più logico depenalizzare il reato di ingiuria, applicandogli esclusivamente una sanzione amministrativa, di modo che l'odierno precetto penale mantenga comunque una qualche forma di deterrenza, seppur lieve.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Ferraresi 2.2 e Sisto 2.73, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Gasparini, Terzoni, Ruocco, Scopelliti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  436   
   Votanti  435   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  118    
    Hanno votato no   317    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sisto 2.72, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Pilozzi, Lomonte...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 68
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  437   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  115    
    Hanno votato no   322    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sisto 2.71, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Stefano, Chiarelli, Balduzzi, Gigli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  443   
   Votanti  440   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato   33    
    Hanno votato no   407    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sisto 2.70, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Albanella, Spadoni, Giachetti, Verini, Piccoli Nardelli, Donati, Richetti, Calabrò...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  448   
   Votanti  445   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato   33    
    Hanno votato no   412    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 2.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, come penso abbia percepito, la Lega ha chiesto la presenza del Ministro Alfano. Adesso noi vorremmo semplicemente, perlomeno, avere una risposta se il Ministro è stato contattato, se ha deciso di disdegnare l'Aula e non venire in quest'Aula a rispondere alle richieste su un tema così delicato, o se il Ministro verrà qui, in Aula, per affrontare un dibattito che riteniamo importantissimo; e non penso solo a noi: anche chi vota in modo differente dalla Lega penso che ritenga importante la presenza del Ministro dell'interno in questo dibattito.
  Quindi, vorremmo sapere dalla Presidenza se, come lei ha recentemente anticipato, la Presidenza si è attivata, se abbiamo avuto una risposta dal Ministro dell'interno oppure se dobbiamo ancora vivere nell'incertezza quando il Parlamento chiede la presenza di un Ministro su un problema così delicato.

  PRESIDENTE. Questa richiesta era già chiara. C’è il Viceministro in Aula che, se vuole, può attivarsi per avvisare il Ministro Alfano e può anche rispondere, se lo ritiene opportuno. In ogni caso, sembra che i fatti parlino chiaramente rispetto alle richieste che avete fatto. Per il resto, credo che possiamo andare avanti.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 2.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

Pag. 69

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, non per insistere, però la richiesta deriva anche dal fatto, la richiesta... (Commenti)

  PRESIDENTE. Colleghi, un attimo, colleghi, colleghi, per favore... Colleghi, colleghi, prima di tutto mi pare che la richiesta sia stata fatta più volte dal vostro gruppo...

  NICOLA MOLTENI. Sto per dire altro.

  PRESIDENTE. Prego.

  NICOLA MOLTENI. La richiesta deriva anche dal fatto che l'articolo 2 in materia di depenalizzazioni, con la cancellazione del reato di immigrazione clandestina, è stato introdotto nel secondo passaggio al Senato. Quindi, quando l'Aula della Camera in prima lettura è stata chiamata ad affrontare questa proposta di legge, il tema delle depenalizzazioni e dell'abrogazione dell'immigrazione clandestina non c'era.
  La richiesta della presenza del Ministro è suffragata dal fatto che, nel momento in cui la proposta di legge modificata dal Senato è arrivata alla Camera, in Commissione giustizia, neanche in questa sede ne abbiamo discusso. Pertanto, su un punto così importante, crediamo sia necessario e doveroso che, da parte del Governo e del rappresentante del Governo, ci sia un minimo di illustrazione almeno delle motivazioni che portano il Governo...

  PRESIDENTE. Ha esaurito il tempo.

  NICOLA MOLTENI. ... a sostenere questo dibattito parlamentare. Pertanto, la richiesta è legittima e suffragata da una tale assenza di dibattito sul punto, Presidente.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini... Polverini... Donati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  445   
   Votanti  443   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  109    
    Hanno votato no   334    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 2.4.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, faccio un richiamo all'articolo 64 della Costituzione: «I membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno diritto e, se richiesti, l'obbligo di assistere alle sedute». Noi formalmente chiediamo al Ministro dell'interno di assistere alla seduta e di partecipare al dibattito. So già la risposta che mi darà: c’è un altro rappresentante del Governo che assiste...

  PRESIDENTE. Allora non gliela do.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Bene. Io chiederei alla Presidenza di farsi interprete dell'articolo e anche dell'opportunità politica che un gruppo presente in quest'Aula ha chiesto più volte, in modo molto corretto dal punto di vista istituzionale e del comportamento in quest'Aula, la presenza del Ministro dell'interno quando si va ad abrogare un reato che riteniamo così delicato come quello di immigrazione clandestina.
  Lo chiediamo con la massima pacatezza e collaborazione con i lavori di Pag. 70quest'Aula. Ci auguriamo che ci sia il buon senso di accogliere questa richiesta e di non rispondere semplicemente che ci sono già altri membri del Governo seduti al banco.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cinzia Fontana, Lomonte, Chimienti, Abrignani. Chi non riesce a votare ? Fraccaro, Fabbri.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  448   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  111    
    Hanno votato no   337    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 2.5.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Signor Presidente, due minuti per illustrare questo emendamento. Per i reati trasformati in illeciti amministrativi, il Governo dovrà «prevedere sanzioni adeguate e proporzionate alla gravità della violazione, all'eventuale reiterazione dell'illecito, all'opera svolta dall'agente per l'eliminazione o attenuazione delle sue conseguenze, nonché alla personalità dello stesso e alle sue condizioni economiche» e, comunque, sanzioni pecuniarie comprese tra 5.000 e 50.000 euro.
  Questo emendamento sostituisce la parola: «5.000» con la parola: «2.500», e la parola: «50.000» con la parola: «100.000», al fine di ottenere una più ampia graduazione del carico sanzionatorio che si possa applicare, anche in modo più differenziato, a seconda della gravità della violazione al bene tutelato dalla norma in questione. Un emendamento, credo, di assoluto buon senso: reitero il mio invito a tutti i colleghi a votare favorevolmente.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.5, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non ha votato ancora ? Gutgeld, Galperti, Di Stefano, Berlinghieri, Donati, Marantelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  437   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  106    
    Hanno votato no   331    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 2.6.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Signor Presidente, intervengo sempre per illustrare l'emendamento.
  L'emendamento in esame mira a sopprimere la disposizione che consente «per i casi in cui venga irrogata la sola sanzione pecuniaria, la possibilità di estinguere il procedimento mediante il pagamento, anche Pag. 71rateizzato, di un importo pari alla metà della stessa». Consentire l'estinzione dell'ormai sola sanzione pecuniaria mediante il pagamento, anche rateizzato, dell'importo pari alla metà della stessa appare essere uno sconto troppo incisivo, costituendo una via d'uscita oltremodo comoda e quasi indolore, tale da non consentire al soggetto sanzionato di percepire adeguatamente il disvalore dell'atto per il quale è stato sanzionato. Quindi, invito, come al solito, tutti i colleghi a votare favorevolmente.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi, 2.6, con il parere contrario della Commissione, del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Stefano... Donati... Dell'Aringa... Palma... Latronico. Chi altro non ha votato ? Sembra che abbiano votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  444   
   Votanti  443   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no  336    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi, 2.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Stefano... Guidesi... Dell'Aringa... Donati... Spadoni... Oliaro... Dell'Aringa non ha ancora votato, vediamo... ecco, ora ha votato. Sembra che abbiano votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  449   
   Votanti  447   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  337    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Cirielli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni, 2.38, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non ha votato ancora ? Donati... Polverini, che non riesce a votare... Donati ha votato.
  Hanno votato tutti ? Sembra di si.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  449   
   Votanti  359   
   Astenuti   90   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato   27    
    Hanno votato no  332    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto «Walter Iozzelli» di Monsummano Terme, in provincia di Pistoia, e dell'Istituto Pag. 72comprensivo «Federico II» di Jesi – Monsano, in provincia di Ancona, che seguono i nostri lavori.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 2.8.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Signor Presidente, in relazione a specifici articoli del codice penale, l'articolo 2 delega il Governo a procedere ad una abrogazione introducendo adeguate sanzioni pecuniarie civili, fermo il diritto al risarcimento del danno. L'emendamento mira ad escludere dall'abrogazione i delitti riguardanti la falsità in atti. Alcune scelte compiute dal Senato in materia di depenalizzazione, relative alla falsità in atti privati, sono idonee ad ingenerare dubbi di opportunità e di rispetto della legalità in tema di correttezza dei rapporti tra privati.
  Come gruppo e MoVimento 5 Stelle esprimiamo preoccupazione per questa previsione, in quanto potrebbe deregolamentare completamente il più risalente e consolidato principio di buona fede nei rapporti tra privati, anche nell'ambito contrattuale, potendo altresì ingenerare una pericolosa deriva verso una generalizzata e diffusa spirale di falsificazione di atti nei rapporti privatistici, sulla scorta di una generale impunità per condotte che possono distorcere i rapporti commerciali e provocare danni economici anche rilevanti. Non bisogna dimenticare che modifiche di questa portata potrebbero inoltre causare una recrudescenza di fenomeni corruttivi. Anche e soprattutto per questo motivo, come al solito, invito tutti i colleghi a votare favorevolmente su questo emendamento. Grazie.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chiarelli, Ruocco, Dell'Aringa, Carrozza, Tidei...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  439   
   Votanti  437   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  139    
    Hanno votato no  298    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.200, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (ore 17,30)

  Giammanco, Paola Bragantini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  432   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato  108    
    Hanno votato no   324    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.201, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mucci, Garavini, Zoggia, Donati, Paris, Alli, Rampelli...Pag. 73
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  442   
   Votanti  435   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no   328    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 2.202.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Signor Presidente, questo emendamento mira ad escludere dall'abrogazione il delitto di usurpazione, deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi, invasione di terreni o edifici. Sarebbe forse più logico depenalizzare tali reati, applicando però una sanzione amministrativa, di modo che il precetto penale mantenga comunque una qualche forma di deterrenza, seppur lieve.
  In assenza di una benché minima deterrenza, penale o amministrativa, stante anche la notoria difficoltà di eseguire le sanzioni pecuniarie e civili, si potrebbe verificare un esponenziale incremento del ricorso all'autotutela per ottenere la liberazione della proprietà invase od usurpate, ovvero il ripristino delle condizioni di fatto precedenti, con possibile conseguente proliferazione di reati anche violenti ben più gravi.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.202, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Casellati, Caparini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  440   
   Votanti  436   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no   329    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 2.203.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Turco. Ne ha facoltà.

  TANCREDI TURCO. Signor Presidente, questo emendamento mira ad escludere dall'abrogazione il delitto di danneggiamento. In questo caso si intende abrogare un reato, previsto dalla legge come solo doloso, che comporta l'uso della violenza nei confronti di cose. Ciò potrebbe costituire un gravissimo peggioramento dei rapporti tra i cittadini nel momento in cui venisse assicurata l'impunità a seguito della commissione di condotte che portino al deterioramento ed alla distruzione di beni mobili od immobili con ovvio prevedibile detrimento del principio a fondamento del riconoscimento della proprietà privata ex articolo 42 della Costituzione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.203, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lodolini, Allasia, Donati, Artini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  437   
   Votanti  436   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  113    
    Hanno votato no   323    

Pag. 74

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 2.46 e Chiarelli 2.80.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, questo emendamento, il 2.46 e quello successivo, il 2.47, sono gli ultimi due emendamenti che la Lega ha presentato per poter ripristinare e prevedere ancora il reato di immigrazione clandestina. Lo sottolineiamo, è tutta la giornata con quei pochi tempi che abbiamo avuto a disposizione, come se la maggioranza e il Governo si vergognassero di approvare questo provvedimento, che stiamo cercando di far capire a questa maggioranza e a questo Governo totalmente sordo – e mi permetto di dire, anche assente – che il reato di immigrazione clandestina è un bisogno e una necessità se noi vogliamo effettuare le espulsioni.
  Presidente, la cancellazione del reato di immigrazione clandestina unitamente all'abbandono delle politiche di controllo, di pattugliamento, delle politiche dei respingimenti, che furono fatte bene e con intensità e con ottimi risultati dal Ministro Maroni, segnerà il fatto che il nostro territorio subirà – già come sta avvenendo oggi, a maggior ragione avverrà quando il reato di immigrazione clandestina verrà cancellato – una vera e propria invasione di massa da parte della criminalità organizzata. E come sappiamo, Presidente, per chi viene nel nostro Paese ed entra illegalmente non ha un lavoro, una casa, una sussistenza, dei mezzi di reddito, inevitabilmente la clandestinità determina la criminalità.
  L'equazione clandestinità-criminalità è un'equazione nei fatti, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ! È un'equazione nei fatti e il Partito Democratico, il Governo e il Ministro Alfano, il Presidente Renzi se ne assumono la responsabilità davanti ai cittadini. Più immigrazione significa più criminalità, più criminalità significa meno sicurezza per i nostri cittadini e quando i cittadini chiedono più sicurezza, quando il Governo sta smantellando vergognosamente tutte le politiche di sicurezza che in tanti anni, con fatica, abbiamo realizzato, conquistando un po’ più di sicurezza per i nostri cittadini, andando a tagliare le spese sulla sicurezza, mettendo le forze dell'ordine nell'impossibilità di poter garantire l'ordine pubblico, mettendo i nostri sindaci nell'impossibilità di garantire la sicurezza urbana, togliendo, caro collega Alfano e caro collega Fiano, più di 300 presidi di legalità sul territorio – gli unici veri tagli sulla sicurezza, collega Alfano, sono quelli che sta facendo e che farà il Ministro Alfano, 2 miliardi e mezzo in meno sulla sicurezza – tutti questi fattori porteranno a un aumento della criminalità, a un aumento dei reati, soprattutto dei reati predatori e a meno sicurezza.
  Prendiamo atto, con dolore e con dispiacere, che il Ministro Alfano se ne frega di venire in quest'Aula e di confrontarsi probabilmente più che con la Lega, con la propria coscienza, perché il Ministro Alfano votò con noi il reato di immigrazione clandestina. Vi assumete questa responsabilità, di questa responsabilità dovrete prendere coscienza davanti ai cittadini, ma soprattutto prendere coscienza con la vostra coscienza e con quanto andrete poi a dire davanti ai cittadini. La Lega ha fatto di tutto, ha fatto il possibile, questi due emendamenti sono l'ultima chiamata alle armi per ripristinare il reato di immigrazione clandestina, i cittadini lo sappiano.

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Molteni. Onorevole Ferranti, sia gentile, già non abbiamo il Ministro, se poi occupiamo anche il Viceministro, mi rendo conto... prego, onorevole Molteni.

  NICOLA MOLTENI. Questo, Presidente, è il senso di attenzione e il senso di coerenza...

  PRESIDENTE. Onorevole Molteni, ci ho pensato io, non è che dobbiamo...

Pag. 75

  NICOLA MOLTENI. È tutto il giorno che ci stiamo parlando allo specchio, nessuno ha avuto il coraggio di rispondere alle sollecitazioni della Lega, votatevi il mantenimento del reato di immigrazione clandestina e sarete responsabili della delinquenza e della criminalità che ci sarà nel nostro Paese. La Lega non vuole essere responsabile di questo crimine, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, prendiamo atto a malincuore del totale disinteresse del Ministro dell'interno per un dibattito (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico)...ancora, sì ! Non penso che i colleghi dell'opposizione possano decidere cosa devo dire o no.

  PRESIDENTE. Vada tranquillamente avanti, onorevole Fedriga. Vada avanti. Colleghi, gentilmente.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Se sono così gentili, il Governo o chi rappresenta il Ministro e devo anche stare zitto (Commenti) ? Stai tranquillo ! Stai tranquillo !

  PRESIDENTE. Gentilmente, gentilmente (Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Per favore, grazie.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, siamo l'unica forza politica che sta facendo emergere di fronte all'opinione pubblica lo scempio che sta avvenendo, fatto alle leggi del nostro Paese, alla sicurezza del nostro Paese e c’è qualcuno anche dell'opposizione che vorrebbe anche farci stare zitti. Capiamo la democrazia... Presidente, la prego, se io devo parlare...

  PRESIDENTE. Colleghi, gentilmente ! Onorevole Fedriga, vada serenamente avanti. (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Io parlo serenamente, però...

  PRESIDENTE. Anche perché ha esaurito il tempo, onorevole Fedriga.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Visto che il rispetto da parte del Governo e del Ministro Alfano non c’è verso quest'Aula, perlomeno il rispetto di parlare liberamente, senza trovarmi qualche insulto o qualche urlo particolare. Insomma, dicevo, penso che sia inaccettabile... penso che lei mi dia il tempo aggiuntivo...

  PRESIDENTE. Lo abbiamo aggiunto, onorevole Fedriga, mi creda. L'abbiamo aggiunto, però concluda.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. La ringrazio. Quindi penso che sia inaccettabile la situazione venutasi a creare. Noi in questo momento in questo Parlamento siamo l'unica forza politica che sta dicendo di no, però in questo Parlamento la maggioranza e anche una grande parte dell'opposizione sta votando perché questo Paese sia invaso da immigrati clandestini. Sarà un discorso semplicistico, drammaticamente è la verità dei fatti.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, noi abbiamo passato gli ultimi minuti, anzi le ultime ore – devo dire – a discutere di una serie di emendamenti della Lega, che imputa ad altre forze politiche di non avere coraggio, ma posso dire che, con l'emendamento di cui discuteremo tra poco, l'emendamento Daniele Farina 2.61 a firma del gruppo di Sinistra Ecologia Libertà, in realtà, di coraggio ce n’è abbastanza. Vi chiediamo di averne di più, perché questa è una mezza misura, una mezza abrogazione del reato di clandestinità, che in realtà resta in vigore.
  Allora, noi invece chiediamo di andare più in profondità, di eliminarlo realmente. Questo vuol dire avere coraggio, anche Pag. 76perché quel reato ha dei costi e per le fantasie di qualcuno che inventa equazioni fra clandestinità e criminalità dimenticando che le uniche statistiche vere sono quelle della relazione tra povertà e criminalità, tra disoccupazione e criminalità, queste sono le statistiche storiche, la statistica della clandestinità e della criminalità non esiste semplicemente, è un parto di fantasia. Ma quanto ci è costato questo parto di fantasia ? Soltanto tra il 2005 e il 2012, giorni che i colleghi della Lega dovrebbero ricordare bene perché governavano in parte, governavano, sono stati spesi un miliardo e mezzo di euro, un miliardo e mezzo di euro di cui 1.300 milioni di euro dalla Repubblica italiana e 230 milioni di fondi comunitari. Ma per fare cosa ? Per fare niente perché, nel frattempo, grazie a queste finzioni ideologiche, è vero che le carceri non si sono riempite di cittadini stranieri imputati del reato di clandestinità, però i tribunali e gli uffici giudiziari si sono intasati di pratiche e di procedure totalmente inutili. Ecco perché noi pensiamo che si debba avere assolutamente più coraggio e non accettare più la finzione ideologica di questa vicenda.
  Dico ancora una cosa: la serietà di chi sventola un pesce in questa Aula la sottolineo perché, siccome le caratteristiche dell'immigrazione sono cambiate e la maggior parte di coloro che entrano oggi in Italia, a differenza del passato, dicevo prima, sono richiedenti asilo, noi sappiamo che arrivano in larga parte ormai attraverso il Mediterraneo che è diventato – come sappiamo tutti – la tomba liquida di gigantesche tragedie e sventolare un pesce qui penso che sia un insulto a quest'Aula e un insulto alla memoria di quelli che muoiono e sono morti attraverso quel mare (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Signor Presidente, per dire che il fenomeno dell'immigrazione è un problema di dimensioni enormi che crea una pressione sul nostro Stato sotto molteplici aspetti, quello sanitario – e per avere un'idea basta frequentare i pronto soccorso, che sono letteralmente intasati da extracomunitari che fanno aspettare in fila i nostri connazionali – problemi sulle carceri – e l'onorevole Farina dovrebbe sapere che 21 mila detenuti sono extracomunitari nelle nostre carceri, dunque che il problema sia connesso mi sembra di tutta evidenza – e problemi soprattutto di ordine pubblico, e qui richiamiamo ancora il Ministro dell'interno perché dovrebbe essere lui a preoccuparsi dei problemi di ordine pubblico per quello che sta per accadere, grazie a questa depenalizzazione.
  Noi lo richiamiamo ancora qui da questi banchi perché sarà sua la responsabilità di quello che accadrà questa estate, quando le condizioni meteorologiche favoriranno un flusso senza precedenti di immigrati delle coste africane verso il nostro Paese.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Grimoldi. Ne ha facoltà.

  PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, oggi, con quello che sta succedendo in quest'Aula, la maggioranza dimostra, al di là delle chiacchiere e degli annunci, che nonostante si sia tutti contro quella porcata che prende il nome di legge Fornero, questa non è assolutamente una priorità e nessuno si sogna di intervenire. Nonostante tutti a chiacchiere parlino degli esodati, ovviamente chi se ne frega degli esodati ? Prima gli immigrati... vede, abolire il reato di clandestinità non è soltanto un qualcosa di terrificante in termini di sicurezza per il nostro territorio, ma è anche il messaggio che viene dato ai Paesi del nord Africa di dire: «Guardate, l'Italia è l'unico Paese del sud Europa che non avrà più un reato di clandestinità. Potete venire qui tutti». È così che poi succedono i drammi del mare, di cui parlava lei, onorevole Farina, dando un messaggio a questi disperati che possono venire qui Pag. 77senza regole, senza leggi e che il nostro Paese accoglie tutti, l'unico nel sud Europa (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). È con queste leggi che voi creaste le morti nel mare di quelle persone...

  PRESIDENTE. Concluda. Grazie, onorevole Grimoldi.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, intervengo per fare due precisazioni, una su quanto diceva nel suo intervento pochi minuti fa il collega Fedriga, del quale stiamo condividendo la battaglia, per dire che non tutte le forze che si reclamano di opposizione stanno con acquiescenza partecipando a questo scempio, perché, insieme alla Lega, Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale è fortemente contraria a tutto il provvedimento e con particolare enfasi sta cercando di contrastare la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina.
  Ma l'altra precisazione che mi sta più a cuore, Presidente, è quella che mi ha sollecitato l'intervento del collega Daniele Farina, perché il collega Daniele Farina ha cercato di negare un'evidenza dei fatti e, cioè, l'equazione che collega il flusso di immigrazione clandestina ad una maggiore presenza di criminalità sul territorio. Vede, collega Farina, non è che lo dice quel bieco reazionario del deputato di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale; lo dicono i dati della popolazione carceraria, che ci insegnano come circa il 30 per cento dei detenuti, siano essi in attesa di giudizio siano essi condannati a titolo definitivo, è di origine straniera, con grande preponderanza di cittadini che sono entrati in Italia in condizione di clandestinità.
  Siccome sa bene il collega Daniele Farina, che non riuscirebbe nemmeno egli stesso a sostenere il contrario in quest'Aula, che nessuno, nessuno, nessuno in Italia è stato associato alle patrie galere in quanto clandestino, questo significa che c’è in Italia una percentuale di popolazione che è stata individuata dalle forze dell'ordine e dalla giustizia come responsabile di qualche reato e che è colpevole anche del reato principale di immigrazione clandestina.
  Ora è un dato di fatto che in Italia la popolazione non è costituita dal 30 per cento di immigrati clandestini, neanche dal 3 per cento. Se, quindi, è più di dieci volte tanto la percentuale di popolazione carceraria rappresentata da questi signori, è di tutta evidenza che il connubio depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina ed esplosione dei fenomeni di delinquenza, di criminalità, di rischio di sicurezza, di aumento delle vittime italiane delle manifestazioni di questi reati, di cui si faranno colpevoli per valutazioni di carattere statistico i nuovi immigrati clandestini, ricadono tutti sulla responsabilità della maggioranza e di quella parte di opposizione, di Forza Italia e del Nuovo Centrodestra, al Governo dopo avere ottenuto i voti per sedere in Parlamento dagli elettori di centrodestra, che stanno aiutando questo risultato. Io credo che la peggiore delle speculazioni, atteso che i numeri e quindi i dati di fatto sono esattamente quelli che ho voluto riportare, sia viceversa, collega Farina, quella che lei e la sua parte politica da tanto, troppo tempo, portate in giro, secondo la quale qualsiasi tentativo di regolamentazione, qualsiasi tentativo di governo del territorio sarebbe un atto contro persone che vengono a casa nostra per rispettare le regole di sociale convivenza che questo Paese nei decenni si è voluto dare.
  La realtà sta esattamente in altro modo e in altra forma. In altro modo e in altra forma si esprimono i numeri e la vostra speculazione secondo la quale l'Italia dovrebbe diventare il ricettacolo di ogni forma di disperazione non essendo in grado oggi, per le condizioni economiche, di rispondere ai bisogni in primis delle famiglie e dei lavoratori italiani. Questo è un aspetto contro il quale la realtà dei fatti si ritorcerà nei vostri confronti.

Pag. 78

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giuseppe Guerini. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE GUERINI. Signor Presidente, intervengo brevemente in questo dibattito dopo avere sentito reiteratamente ripetere una serie di affermazioni che, al di là del merito politico, ritengo, con molta onestà, di potere dire che sono semplicemente non corrispondenti alla realtà dei fatti in maniera molto empirica.
  Potremmo dire e abbiamo detto negli anni scorsi che la nostra contrarietà al cosiddetto reato di immigrazione clandestina dipendeva dalla nostra civiltà giuridica, dal fatto che per la prima volta una fattispecie penale consisteva solo in uno status, nel fatto di essere irregolarmente soggiornanti in Italia e non si concretizzasse in una condotta. Potremmo fare numerose altre considerazioni, ma io credo che quella più semplice, efficace e chiara da fare, per giustificare la nostra contrarietà e il fatto che ci apprestiamo ad abrogare parzialmente questa fattispecie penale, risieda e consista molto banalmente nella sua assoluta inutilità.
  Gli interventi che mi hanno preceduto hanno ricordato che non si intasano i tribunali, ma solo i giudici di pace e tutta una serie di altre amene considerazioni, ma quello a cui nessuno ha ancora dato risposta in quest'Aula è la seguente domanda: qualcuno può ritenere che in questo Paese sia diminuita l'immigrazione irregolare dopo l'introduzione del reato di immigrazione clandestina ? Io credo assolutamente di no e, come me, penso che sia patrimonio comune di tutta questa Aula il fatto che l'introduzione di questa fattispecie è stata semplicemente una bandierina demagogica piantata lì, che non ha sortito, come spesso è accaduto da parte dei Governi di centrodestra, nessun effetto rilevante e reale.
  Basti pensare al fatto che molto semplicemente costringere al pagamento di una sanzione pecuniaria chi è irregolare e, quindi, non è titolare di nessun patrimonio, è assolutamente inutile e comporta una perdita di tempo, di risorse e un intasamento appunto dei giudici di pace, come si ricordava prima. Quindi, vorrei sgombrare il campo da affermazioni che ho sentito fare in questa Aula reiteratamente in queste giornate, in merito al presunto buonismo del Partito Democratico, del centrosinistra. Qui non si tratta di buonismo; si tratta semplicemente di prendere atto della pratica e assoluta inefficacia di una norma alla quale oltre tutto siamo contrari per tutta una serie di altri motivi. Quindi, non siamo noi a dover giustificare il motivo per il quale vogliamo abrogare questo reato. Dovreste essere voi a giustificare il motivo per il quale l'avete introdotto, dal mio punto di vista (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Onorevole Totaro, prima di darle la parola, avverto che il gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento, ma, il Presidente, che immagina, dà per scontato che il gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale faccia una richiesta di ampliamento dei tempi e, quindi, come ha fatto per gli altri gruppi, lo concede per un terzo. In ragione di questo, diamo la parola per dichiarazione di voto, a titolo personale, all'onorevole Totaro.

  ACHILLE TOTARO. Signor Presidente, grazie, noi volevamo dire ai colleghi, e anche al collega del PD che è intervenuto adesso, che noi riteniamo che il reato di clandestinità possa essere un argine al fatto che possano venire altre persone, altri disperati dai Paesi dell'Africa e venire qua senza un lavoro, senza una casa e andare ad ingrossare le fila della criminalità. Ma scusi, è logico che sappiamo bene che il fatto che ci sia questo reato non elimina che ci siano degli immigrati che commettano dei reati, però voi dovreste andare a vedere cosa avviene in alcuni penitenziari dove ci sono il 60-70 per cento, specialmente nei penitenziari del centronord, di immigrati, di persone straniere. È logico che loro sono lì non perché c’è il reato di immigrazione, ma sono lì Pag. 79perché hanno commesso dei reati in quanto arrivati qui senza un lavoro, senza una prospettiva, senza sapere dove andare. Quindi, molti di loro vanno ad ingrossare le file della criminalità. Come fate a non capirla questa cosa ? Mi sembra veramente incredibile.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Invernizzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, visto che il Ministro Alfano non vuole degnarci della sua presenza, lo cito io testualmente.
  Era il 6 giugno 2008: il Ministro Alfano, di fronte a una platea di magistrati riuniti al congresso nazionale dell'ANM a Roma, dichiarò che «gli immigrati che vogliono venire nel nostro Paese» – dice Alfano – «hanno l'idea che l'Italia sia un Paese senza frontiera. Ecco, con questa norma» – si riferiva alla norma che introduceva il reato di clandestinità – «riscriviamo e ridisegniamo la frontiera del nostro Paese, perché era stata un po’ scolorita dalla gestione che aveva fatto il Governo precedente. Sulle espulsioni accentuare il profilo deterrente. Il vecchio sistema delle espulsioni» – continua Alfano – «ha creato il meccanismo degli »alias«...» e così via. Queste erano le parole di un Ministro di centrodestra; invece, il comportamento di oggi è il comportamento di un Ministro che con il centrodestra e con la sua storia, probabilmente, non ha nulla a che fare (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, cercherò di essere telegrafico, perché la nostra posizione, nel richiedere la presenza del Ministro Alfano, è riferita alle nostre aspettative, perché sentiamo una grande demagogia e volevamo sentire dalla sua voce una maggiore coscienza civica rispetto al provvedimento stesso, anche perché in questo emendamento, riferito all'articolo 2, chiediamo l'abrogazione della parte che più ci interessa, che è riferita al reato di immigrazione clandestina, che riteniamo inopportuno cancellare.
  Infatti, questo creerebbe una situazione spiacevole, come era successo antecedentemente all'introduzione del reato stesso, con ulteriori sbarchi sulle nostre coste. Speriamo che vi sia la possibilità, in Aula, oggi, di aggiustare il testo stesso, per poi proseguire.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bianconi. Ne ha facoltà.

  MAURIZIO BIANCONI. Signor Presidente, desidero intervenire perché il collega del Partito Democratico che mi ha preceduto ha parlato del reato di clandestinità in modo maturo, contestandone l'efficacia non più sotto l'aspetto del buonismo, ma sotto l'aspetto dell'efficacia della norma. Ha usato anche dei toni polemici, perché ha detto che il reato di clandestinità è servito per mettere delle bandierine. Bisognerebbe che ognuno guardasse la trave nel proprio occhio, anziché la pagliuzza in quello altrui.
  Stiamo vivendo da qualche mese una saga di bandierine incredibili, per cui abbiamo un nuncius nazionale della politica che fa invidia a «Baffo». Ve lo ricordate «Baffo», quello che vendeva tutto ? Siamo in queste condizioni ! A febbraio, marzo e aprile vi erano da fare un sacco di cose e ancora non si è fatto niente !
  Per quanto riguarda, invece, l'immigrazione clandestina, vorrei dire a questo collega: il reato ha avuto vita difficile (parla uno che ha la toga addosso, cioè uno che lo fa quel lavoro lì). Il reato ha avuto vita difficile perché ha trovato immediatamente una magistratura quasi costantemente schierata nel non applicarlo. Vi sono, addirittura, delle procure che hanno detto di non perseguirlo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).Pag. 80
  Vi sono stati dei ricorsi amministrativi che hanno impedito a questo reato di avere la sua funzione, che non era la funzione di eliminare l'immigrazione clandestina, ma era la funzione di dare l'idea che l'Italia ponesse un limite all'immigrazione indiscriminata. Lo so anche io, lo sappiamo tutti che il reato di immigrazione clandestina non impedisce né diminuisce l'immigrazione in sé – e non la diminuisce perché l'immigrazione cresce sempre di più, perché i flussi migratori sono sempre maggiori –, ma la contiene e cerca di renderla più ordinata. Non si dà l'idea che questo sia il Paese dove possono arrivare tutti. E non è soltanto per questo desiderio di sicurezza, ma vi sono due motivi essenziali, uno generale e uno particolare.
  Quando ci sono le emigrazioni epocali e le immigrazioni epocali, in genere il flusso migratorio è composto da due distinte categorie di persone: le persone eccezionali, che vogliono farsi strada e che cercano posti dove farsi strada, e la gente miserrima, che nella propria società non ha trovato la maniera di sopravvivere. È logico che in questo bailamme la criminalità, di per sé, aumenti, perché ci sono degli spossati, degli sradicati che a frotte entrano in una società e mangiano il primo giorno, mangiano il secondo giorno, il terzo giorno non mangiano e bisogna che facciano in qualche maniera. Questo è normale, non c’è niente di scandaloso. E questo vale in generale, non vale soltanto per l'Italia.
  Ma poi c’è il secondo dato, che è tutto italiano. Noi abbiamo una criminalità organizzata che di questa gente se n’è fatta una manovalanza totale. Noi abbiamo un tipo di economia sommersa che sfrutta queste persone. Noi abbiamo gente che affitta topaie a queste persone a prezzi incredibili. Noi abbiamo, cioè, un contesto sociale che sfrutta e vive di questa immigrazione.
  Ecco che il reato di immigrazione clandestina serve a contenere questo circolo vizioso. Non è una bandierina, era qualcosa di più serio, ma in Italia ci sono i soliti soloni che hanno buttato tutto a ramengo e ora siamo in queste condizioni (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Signor Presidente, a me sembra che tutta questa discussione abbia avuto, nei toni sull'immigrazione clandestina, veramente degli elementi surreali, anche l'intervento dell'onorevole Bianconi appena svolto, il quale dice che il reato di immigrazione clandestina non è una bandierina, ma serve a contenere l'immigrazione. In realtà, Paesi come la Spagna, che non hanno tale reato e hanno problemi molto minori, sono vicini, molto più vicini in alcune parti, perché hanno addirittura territori africani ma non questo tipo di problema, o lo hanno molto meno di noi, semplicemente perché hanno un sistema di controlli, di accordi bilaterali, di struttura organizzativa tale per cui l'immigrazione viene contenuta. Non viene evitata perché evitarla non si può, ma viene contenuta.
  Abbiamo sentito parlare degli immigrati in carcere. Nel 2010 gli stranieri erano 25 mila, oggi sono 20 mila perché sono state adottate delle misure di un certo tipo per svuotare le carceri o per ridurre la presenza nelle carceri, ma la Bossi-Fini non ha evitato o ridotto la presenza di stranieri nelle carceri.
  Ho sentito anche dire dalla Lega, moltissime volte oggi, che il reato di immigrazione clandestina è necessario perché, in base alla direttiva sui rimpatri, la deroga alle regole è possibile soltanto in caso di reati. Peccato che la Corte di giustizia, tre anni fa, ha detto che l'unico reato che non vale a quei fini è il reato di immigrazione clandestina. È una sentenza del 2011 che dice chiaramente che l'unico reato per il quale non si può derogare al principio del termine sull'allontanamento è il reato di soggiorno irregolare.
  Conseguentemente, mi sembra che si stia discutendo di una norma che non è Pag. 81servita a nulla in questi anni per la riduzione dell'immigrazione, neanche come disincentivo, perché chi viene qui non sa neanche quale sia il tipo di sanzione. Chi emigra va nel posto più vicino, più comodo da raggiungere e dove ci sono minori controlli sostanziali. Si dovrebbe parlare di introdurre meccanismi di controllo e di espulsione efficaci, procedure che siano conformi alla direttiva sui rimpatri, ma che siano efficaci. Credo che, se si potesse avere una discussione normale su queste procedure, si potrebbero trovare degli accordi.
  Ma stiamo parlando di cose che non sono nella realtà. Infatti, il reato di immigrazione non ha evitato né i reati degli irregolari, né gli arrivi degli irregolari, in quanto non serve per l'espulsione penale perché lo ha detto la Corte. L'unica cosa che serve è stabilire dei meccanismi efficaci di controllo, anche di pubblica sicurezza – e su questo indubbiamente bisognerà fare attenzione –, ma stiamo parlando precisamente di bandierine e di nient'altro (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, ho ascoltato con attenzione anche l'intervento del collega che ha appena finito di parlare. Vede, noi contestiamo l'abrogazione del reato di clandestinità perché, dal nostro punto di vista, si crea un assist alla criminalità organizzata, come l'onorevole Bianconi ricordava precedentemente. E soprattutto si crea un assist dal punto di vista della sensibilità, del «vado o non vado in quel Paese». Io la inviterei ad andare a vedere sulle coste spagnole come si è organizzato il Governo spagnolo per fronteggiare l'immigrazione e gli sbarchi.
  Ma detto questo, e posto che noi pensiamo che più immigrazione uguale più insicurezza, la domanda che io vi faccio è: nel caso in cui noi avessimo ragione, cioè che l'abolizione del reato di clandestinità provocherà maggiori flussi migratori, chi si assumerà la responsabilità di dare un posto di lavoro e di mantenere quelle persone ?

  PRESIDENTE. Onorevole Guidesi...

  GUIDO GUIDESI. Chi lo farà, con tutta la disoccupazione che abbiamo in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Marcolin. Ne ha facoltà.

  MARCO MARCOLIN. Signor Presidente, sicuramente – mi riallaccio al discorso del collega Guidesi – gli spagnoli sono molto organizzati; credo che anche i francesi abbiano dei respingimenti forti verso le navi nel Mediterraneo, e gli stessi greci, mentre noi attrezziamo una flotta per andare a prendere questi clandestini, perché tali sono. Sono tali grazie alle organizzazioni mafiose, alle organizzazioni criminose, che sfruttano proprio queste persone e le sfruttano interamente, per darle poi in pasto a queste organizzazioni e per farle lavorare sotto costo. E in un momento di crisi come questo, abbiamo ben pensato di togliere dei fondi, magari all'INPS, per poterli destinare a questa missione, e sono sempre di più quelli che arrivano. E non è che abbiamo paura dei clandestini o delle persone irregolari che arrivano: abbiamo paura che questo si possa verificare solo in Italia, visto che...

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole.

  MARCO MARCOLIN. ... il resto dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo non hanno ciò. Forse abbiamo preso ordini dalla Merkel !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Caon. Ne ha facoltà.

Pag. 82

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, mi rendo conto che qui ci sono dei colleghi che non parlano neanche con gli immigrati...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Caon: al banco del Governo, onorevole Cassano... Grazie. Prego, onorevole Caon.

  ROBERTO CAON. Stavo dicendo che mi rendo sempre più conto che chi siede qui dentro non ha rapporti neanche con gli immigrati stessi che vuole in qualche maniera difendere, perché, se parlassero più spesso con gli immigrati, con questi immigrati regolari...sono proprio loro che dicono: «Dovete essere un po’ più severi, dovete non abrogare il reato di clandestinità». Sono proprio gli stessi «colleghi» di questi immigrati che dicono: «Guardate che qui in Italia avete un sistema giudiziario che non va bene, perché fa male anche a noi, quegli immigrati – diciamo così – normali, che lavorano». Sono loro che chiedono una giustizia e una certa severità, perché fa male anche a loro che arrivino queste ondate di immigrati. E senza avere nessun tipo di deterrente, come state in questo momento, sarà il bengodi: in tutta la costa mediterranea, saremo l'unico Paese che darà questa possibilità. Secondo voi, chi parte con una barca andrà su una spiaggia dove c’è il reato di clandestinità o su una spiaggia dove non c’è il reato di clandestinità ? Mi sembra una cosa molto logica.

  PRESIDENTE. Concluda.

  ROBERTO CAON. Eppure qui fate esattamente il contrario – ve lo ricordo – di quello che dite e di quello che dite di fare al popolo. Qui fate il contrario...

  PRESIDENTE. Concluda.

  ROBERTO CAON. Ho concluso: qui fate il contrario di quello che dite nel territorio.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zampa. Ne ha facoltà.

  SANDRA ZAMPA. Signor Presidente, intervengo molto brevemente solo per ricordare l'introduzione del reato di clandestinità e a cosa sia servito complessivamente il pacchetto sicurezza introdotto dal Ministro Maroni durante il Governo Berlusconi; ce lo dicono i dati forniti dalla Polizia di Stato: l'incremento dei rimpatri da voi ottenuto è stato pari allo 0,3 per cento. In compenso, c’è un'indagine in corso, a Gradisca, che vede 3 milioni – dicasi 3 milioni – sottratti allo Stato, con 3 persone sotto indagine, compreso il viceprefetto.

  PRESIDENTE. Onorevole Richetti, sta parlando la collega davanti a lei. Anche lei, onorevole Fioroni, grazie. Prego, onorevole Zampa, concluda.

  SANDRA ZAMPA. Con tre persone indagate, rinviate a giudizio, e il viceprefetto. Latrocini per tre milioni di euro, una lievitazione dei costi straordinaria per cui voi, con il vostro pacchetto sicurezza e reato di clandestinità, avete fatto pagare agli italiani molto, ma molto, ma molto di più...

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole Zampa.

  SANDRA ZAMPA. ... di quello che avveniva prima.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Signor Presidente, per dire che con l'abolizione del reato di clandestinità...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Borghesi. Onorevole Verini, grazie. Prego.

  STEFANO BORGHESI. Con l'abolizione del reato di clandestinità si dà un messaggio assolutamente sbagliato, un messaggio assolutamente negativo, un messaggio assolutamente inaccettabile. Con l'abolizione di questo reato si dà il via Pag. 83libera a chiunque voglia entrare in questo Paese senza regole, senza un lavoro, senza niente di niente. Questo è un messaggio che noi rifiutiamo in toto; questo è un messaggio che noi denunciamo. Siamo assolutamente contrari. La Lega Nord è l'unico movimento che è assolutamente contrario all'abolizione del reato di clandestinità perché così facendo, abolendo questo reato, vi renderete responsabili degli sbarchi che ci saranno, purtroppo, sulle nostre coste durante questa estate.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 2.46 e Chiarelli 2.80, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Crippa, Dall'Osso, Pesco, Verini, Civati, Bossi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  433   
   Votanti  430   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato   50    
    Hanno votato no   380    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 2.47.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, questo è l'ultimo emendamento che la Lega Nord presenta per ripristinare il reato di immigrazione clandestina.
  Mi spiace che in questo dibattito, che si è poi sul finire lievemente animato, abbiamo dovuto ascoltare delle inesattezze, e dico inesattezze per non dire altro, ovvero affermare che, nel 2009, prima della cosiddetta «primavera araba», con Ministro dell'interno Roberto Maroni, le espulsioni, o meglio, correggo la collega, i rimpatri e i respingimenti erano pari allo zero è un'emerita sciocchezza. Infatti, i numeri dicono esattamente il contrario, ovvero, nel 2009 (Ministro dell'interno Roberto Maroni, Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Ministro della giustizia Angelino Alfano), la politica dei respingimenti e la politica dei pattugliamenti hanno fatto sì che gli sbarchi in Italia siano diminuiti del 90 per cento, tant’è che il centro di prima accoglienza di Lampedusa fu chiuso, proprio perché gli immigrati clandestini venivano bloccati alla partenza. Ed è quella politica dei pattugliamenti e dei controlli, coordinati anche con l'Unione europea, che bloccò i famosi barconi che tanto scalpore determinarono e fece in modo che gli sbarchi sul nostro territorio vennero sostanzialmente azzerati.
  Esattamente il contrario ed esattamente l'opposto di quello che sta accadendo oggi. Tant’è che oggi i numeri dicono esattamente il contrario di quello che si verificò quattro anni fa: dal 1o gennaio 2003 ad oggi sono sbarcati, anzi, sono stati accolti sul nostro territorio qualcosa come 55 mila immigrati clandestini. Tra l'altro, voglio ricordare che la dicitura corretta è «immigrato clandestino» e non migrante o profugo o rifugiato politico, perché i numeri dicono che, su 170 mila richieste di protezione internazionale, che vengono fatte per potere acquisire lo status di rifugiato politico, solo 14 mila sono state accolte. Questo vuol dire che a meno del 10 per cento di immigrati clandestini è stato riconosciuto il diritto di asilo e, quindi, vuol dire che più del 90 per cento di coloro i quali sbarcano e vengono accolti, attraverso l'operazione Mare Nostrum, nel nostro territorio sono immigrati clandestini.
  Vi ricordo che l'operazione Mare Nostrum, costata 190 milioni di euro, è stata finanziata in parte attraverso il Fondo rimpatri: 90 milioni di euro sottratti al Fondo rimpatri ovvero al Fondo per le espulsioni e 60 milioni di euro sottratti al Fondo di rotazione per le vittime della mafia. Avete finanziato l'immigrazione Pag. 84clandestina, sottraendo i fondi alle vittime della mafia e vi dovete vergognare per questa circostanza.
  Pertanto, noi ribadiamo di essere l'unica forza politica che si è opposta con degli emendamenti seri al fine di ripristinare il reato di immigrazione clandestina. Voglio ricordare agli europeisti convinti all'interno di questo Parlamento che il reato di immigrazione clandestina è previsto in moltissimi Stati europei: è previsto in Francia, è previsto in Germania, è previsto in Inghilterra, è previsto in Spagna. In Spagna non ci sono le politiche di accoglienza: a Ceuta e a Melilla, nei confronti degli immigrati clandestini, viene utilizzata la forza per impedirne l'ingresso.
  Ricordo, signor Presidente, e concludo, quello che, invece, avviene in un altro Paese dove vige la democrazia, dove vige la legalità, la Svizzera. In Svizzera è stato fatto un referendum contro l'immigrazione di massa e i cittadini hanno votato, hanno detto «no» all'immigrazione di massa, hanno detto «sì» ad una immigrazione contingentata e qualificata. Questo Paese va nella direzione opposta e chi vota quest'ultimo emendamento si assumerà la responsabilità davanti ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marazziti. Ne ha facoltà.

  MARIO MARAZZITI. Signor Presidente, non sarei intervenuto se non fosse stato citato come un successo il tipo di politica che fu adottato dal Ministro dell'interno Maroni quando, come ricorda l'onorevole Molteni, accadde che fu ridotto il numero degli ingressi in Italia, e ricordo – perché gli italiani non lo sanno ma sembra che anche in quest'Aula non lo si ricordi – che quell'anno le morti nel Mediterraneo furono triplicate: da circa 300 in un anno arrivarono a mille accertate, 998 corpi ritrovati. Questo vuol dire che quelle politiche hanno un immediato effetto, che è quello di moltiplicare le morti nel Mediterraneo. Purtroppo va così, è un problema di vasi comunicanti.
  L'Italia ha acquistato un grande posto nella civiltà europea anche con l'operazione Mare Nostrum, ma soprattutto dobbiamo sapere che i 20mila che sono già morti nel Mediterraneo sono una cifra inaccettabile. Allora, gli italiani debbono decidere se, quando affonda il barcone davanti a Lampedusa, questa è una tragedia terribile e dobbiamo provare dolore o se dobbiamo provare soddisfazione. Ricordo che tutti coloro che erano sul barcone di Lampedusa provenivano da Paesi in guerra o con forti discriminazioni, cioè tutti quelli del barcone di Lampedusa, vivi e morti, erano tutti potenziali richiedenti asilo.
  Allora, vorrei davvero invitare tutti noi a chiudere questa storia sul famoso reato cosiddetto di clandestinità, tornando alla realtà, abbassando i toni e, una volta tanto, prendendo l'unica decisione possibile, che è togliere dalla nostra Carta il fatto che c’è il reato di esistenza in vita (Applausi dei deputati del gruppo Per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole La Russa. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO LA RUSSA. Signor Presidente, trovo disgustoso l'intervento che mi ha preceduto (Commenti): disgustoso attribuire responsabilità alla norma che prevede un reato per il quale non è in carcere nessuno, attribuire a questa norma le morti che sono il frutto della politica di finta accoglienza di cui anche chi ha parlato è responsabile (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale), dell'attirare qui migliaia e migliaia di persone, facendo immaginare loro che trovano qui il Paese dei balocchi, il Paese del Bengodi, per poi relegarli ad una vita di miseria e di infamia. È quello che dovrebbe essere nella coscienza di chi ha preso la parola. Sa chiunque che, abolendo questo reato, non diminuirà di una sola unità il numero di chi perde tragicamente la vita.Pag. 85
  Io non so a chi si riferisse quando ha detto: dobbiamo decidere se essere contenti o essere addolorati. Io so che ho visto i miei conterranei siciliani, che certo non amano l'immigrazione clandestina, buttarsi in mare per salvare gli immigrati; io ho visto da Ministro della difesa i militari italiani salvare centinaia, migliaia di immigrati clandestini; il che non vuol dire che la nostra politica possa essere quella: venite, venite, venite, che qui c’è posto per tutti. Se li prenda a casa qualcuno prima di venire a parlare in Aula. La politica corretta e giusta è quella di immaginare di governare i flussi nella maniera più corretta, non di non governarli e lasciare che chiunque possa immaginare il numero, il modo e i tempi in cui entrare nel nostro Paese.
  Quello che mi meraviglia non sono le parole di chi ha parlato prima e, ovviamente, men che meno della sinistra, che almeno è stata coerente in una posizione aperturista e cieca: mi meraviglia la posizione di Forza Italia, mi meravigliano gli amici del Centrodestra. Capisco quelli che stanno al Governo, hanno un obbligo di permanenza, ma non chi dice di stare all'opposizione e, nella stessa giornata in cui in Piemonte rompe una coalizione e si avvia a regalare alla sinistra la certezza di un'elezione di Chiamparino, fa finta di niente, trascurando tutta una serie di interventi, discorsi, provvedimenti fatti da Forza Italia, non solo dal PdL, e oggi si adegua, con la lodevole eccezione di Bianconi, di Laffranco e, forse, di Catanoso (lo vedremo quando voteranno). Ebbene, con queste lodevoli eccezioni – e speriamo di qualcun altro – si accoda in maniera vergognosa ad una mistificazione del modo di affrontare il problema dell'immigrazione e finisce con l'essere un aiuto, non solo alla criminalità e alla clandestinità, ma anche ai trafficanti di uomini.
  Perché l'unica utilità che aveva il reato di immigrazione clandestina era quella di alzare una voce per dire: se venite qui, non fate bene. Era una grida manzoniana ? Non c’è più neanche quello. Adesso, venite pure, vi stiamo aspettando, vi aspettano anche coloro che, in passato, cercavano di governare i flussi migratori e che oggi si sono accodati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Signor Presidente, gli ultimi interventi non fanno che confermare quanto stavo dicendo prima. L'onorevole Molteni ha parlato, intervenendo sull'abrogazione del reato di immigrazione clandestina, del controllo delle coste. Dopodiché si è proseguiti sul fatto se il controllo delle coste determina più o meno morti fra gli immigrati clandestini. Poi è intervenuto l'onorevole La Russa, che ha finito anche per parlare delle elezioni in Piemonte.
  Qui stiamo parlando solo del fatto se il reato di immigrazione clandestina debba esistere o meno, se serva a qualcosa, se non sia una fonte di costi ed intasamento della nostra giustizia penale e basta. Il resto – mi rendo conto che esistono delle esigenze anche di fronte al pubblico – sono esclusivamente discussioni elettorali o pseudoelettorali o di bandiera, che non hanno nessun legame con la realtà. Qui stiamo parlando solo di una norma, non di tutta la legge Bossi-Fini, non delle politiche di ostacolo all'immigrazione. Stiamo parlando di una norma che è stata ed è totalmente inutile, ed ha avuto come unico effetto quello di far lavorare il nostro sistema penale su un reato che non serve a niente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Federiga per dichiarazione di voto a titolo personale. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, questo è l'ultimo appello che rivolgiamo all'Aula. Ho sentito giustificazioni imbarazzanti da parte di colleghi, dopo che più volte abbiamo ricordato, durante i lavori di questa giornata, che è proprio la direttiva rimpatri del 2008 a rendere obbligatorio il reato penale in Pag. 86caso di espulsione forzata. I colleghi che stanno votando contro i nostri emendamenti abbiano almeno l'onestà intellettuale di dire che vogliono accogliere tutti gli immigrati clandestini sul territorio nazionale. È una posizione che ovviamente non condividiamo e contro la quale ci batteremo, ma almeno è una posizione onesta di fronte agli occhi dei cittadini. Tutto il resto sono scuse per mascherare la vostra sudditanza, da una parte, nei confronti del Governo Renzi, dall'altra – mio malgrado –, ad un «popolo della rete», che non rappresenta l'elettorato del Movimento 5 Stelle, ma soltanto un attivismo schiacciato verso l'estrema sinistra.

  PRESIDENTE. Informo che anche l'onorevole La Russa ha aggiunto la propria firma all'emendamento Molteni 2.47.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto a titolo personale l'onorevole Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Signor Presidente, ribadiamo ancora una volta che il problema dell'immigrazione clandestina è un problema grave e di vaste dimensioni, che va gestito. Abbiamo introdotto il reato di immigrazione clandestina per fornire uno strumento. È uno strumento fra i tanti che serve per gestire questo problema, non serve per mandare in carcere i clandestini il che, come è stato ribadito anche dai colleghi, non avviene. Questo è uno strumento che voi ritenete inefficace. Ci chiediamo con cosa lo sostituite. Noi abbiamo pensato a questo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
  Il problema si riproporrà in modo vasto e pesante la prossima estate. Diteci come avete intenzione di affrontarlo. Ce lo dica soprattutto il Ministro dell'interno, che è il principale responsabile di questo fenomeno e delle conseguenze che avrà.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signor Presidente, ho sentito tante parole a vuoto, credo, oggi. Non ho sentito nessuna proposta su come governare questi flussi da coloro che chiedono di reintrodurre il reato di clandestinità. Si è parlato di controlli sulle coste, che sono stati fatti male. La Grecia e la Spagna non fanno controlli migliori dei nostri. Le morti accertate dal 1988 ad oggi sono 19.524. L'inutilità di questa norma, di questo reato, è accertata. Come è accertata anche inutilità dei CIE, ne sono rimasti cinque in Italia. La permanenza delle persone nei CIE viene prolungata solo per interesse di chi li gestisce. Sono luoghi dove non vi è nessun diritto, sono carceri a cielo aperto. Sono situazioni inumane ed insensate.
  Questi flussi ci sono: ci sono sempre stati flussi migratori. Vanno create delle strategie di gestione dei flussi. La soluzione non è certamente il chiudersi nella fortezza Europa, luogo ricco del pianeta, ma aprire dei flussi che permettano alle persone di esprimere il proprio desiderio di cambiare Paese, di avere una vita migliore e di farlo nel modo più umano possibile.
  Al momento le proposte della Lega e di altri gruppi sono proposte inumane, insensate e antidemocratiche (Applausi dei deputati del gruppo Misto).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, delle due l'una: se il Ministro Maroni non faceva l'inversione dei barconi, come voi dite, forse vivevate in un altro pianeta ! Anche perché in quel momento, per voi, noi eravamo tutti razzisti. E allora delle due l'una: o eravamo razzisti prima e dicevate una bugia, perché non facevamo i rimpatri, o adesso dite una bugia, che in realtà quello che facevamo adesso dite che non lo facevamo. Due sono le cose.
  Comunque, voglio dire anche al Ministro Alfano: le inversioni a «u» in politica costano care, e penso che noi facevamo le inversioni a «u» dei barconi con Maroni; voi avete fatto un'inversione a «u» politicamente, e oggi non vi chiamate più Pag. 87Nuovo Centrodestra, ma vi chiamate da oggi in poi «Nuovo Centrosinistra», e sarà la vostra tomba politica (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, in uno degli ultimi interventi ho sentito parlare di proposte disumane da parte nostra. Allora mi chiedo: se voi tutti dite che il reato di clandestinità non è servito, ma altresì dite che l'immigrazione e i flussi migratori vanno gestiti, vanno regolamentati, come volete fare la regolamentazione ? Perché un conto è abolire il reato di clandestinità, un conto è non proporre nulla come state facendo voi ! Avete intenzione di continuare a gestire l'immigrazione con le pratiche della CGIL o con le cooperative che pagano 3 euro e 80 queste persone (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ? O avete intenzione di continuare a gestire l'immigrazione con gente che affitta le case da cinque posti letto dove dormono in venti ? È così che avete intenzione di continuare a gestire l'immigrazione ? Chi è disumano ? Questa la domanda che vi poniamo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Invernizzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, ormai diciamo che gli interventi, certo, si susseguono. Danno fastidio agli esponenti soprattutto del PD, e non riesco a capire perché, se noi richiamiamo comunque l'attenzione e richiamiamo il Ministro Angelino Alfano alla sua storia, siano loro quelli che si arrabbiano. Però li inviterei anche a vedere quello che succede nel resto dell'Europa a vedere David Cameron quello che ha dichiarato. Non penso che la Gran Bretagna possa essere considerata un Paese illiberale, un Paese cinico, un Paese che sul fronte dell'immigrazione ha solo da imparare da parte dell'Italia. Bene: David Cameron, pochissimo tempo fa, ha invitato tutti i cittadini a segnalare eventuali immigrati illegali sul territorio britannico, a segnalarlo alla polizia, all'ufficio delle frontiere. Lo fa perché anche lui è un emulo delle camice verdi ? No: lo fa perché è Primo Ministro consapevole di uno Stato, di una nazione che conosce l'immigrazione, che sull'immigrazione in taluni casi ha costruito parte della propria fortuna, ma che conosce anche gli effetti devastanti di un'immigrazione incontrollata.

  PRESIDENTE. Concluda, per favore.

  CRISTIAN INVERNIZZI. E noi vi poniamo di fronte a questo, e concludo: che l'immigrazione sia un fenomeno epocale lo sappiamo tutti, che anche i fenomeni epocali possano però essere controllati ce lo insegnano o ce lo dovrebbero insegnare i Paesi che questa tradizione ce l'hanno.

  PRESIDENTE. Onorevole Invernizzi, deve concludere.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Concludo ringraziando ancora il Ministro Alfano per non essersi presentato e per aver dimostrato questa volta di non avere nulla...

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Grimoldi. Ne ha facoltà.

  PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, con questo provvedimento, questa maggioranza getta del tutto la maschera: getta la maschera su quelle che sono le sue priorità. Noi da quando siamo in quest'Aula, in questa legislatura, con il Governo Letta e con questo nuovo Governo abbiamo affrontato uno «svuotacarceri», un secondo «svuotacarceri», un terzo «svuotacarceri», un quarto «svuotacarceri», oggi il reato di clandestinità: il lavoro, gli esodati, le imprese, le tasse, tutti problemi che per voi non esistono !
  Avete fatto questo Governo prendendo dentro anche il centrodestra, dicendo che eravamo in emergenza economica; state affrontando tutti i problemi ideologici Pag. 88della sinistra tranne l'emergenza economica della nostra gente. Questo è il dato di fatto, è un Governo ideologico che pensa all'omofobia, che pensa agli immigrati, che pensa ai criminali, che libera i criminali. A tutto pensa tranne che a dare risposte alla crisi economica e alla gente che non arriva alla fine del mese. Questa è la situazione di oggi e la fotografia di questa maggioranza scandalosamente di sinistra e con Alfano che oramai è il tappeto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Attaguile. Ne ha facoltà.

  ANGELO ATTAGUILE. Signor Presidente, prendo la parola per ribadire anch'io la mia posizione su questo punto. Infatti, ho firmato tutti gli emendamenti insieme all'onorevole Molteni e vorrei riflettere con voi nel dire che noi combattiamo la mafia, dobbiamo batterci contro la malavita e invece approviamo delle leggi che indirettamente favoriscono il malaffare, il malcostume e in modo particolare possono fare, anzi, fanno la manovalanza della mafia, della delinquenza. Quindi, anche io chiedo ad alta voce di riflettere su questo argomento e di approvare l'emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, ribadisco il concetto della contrarietà a questo articolo, a questo provvedimento che, come è stato definito più volte, è come un indulto mascherato, uno «svuotacarceri» vero e proprio. Parliamo del quarto «svuotacarceri» oramai in poco tempo, che non ha dato sollievo al sistema carcerario e non creerà le condizioni per darlo, e mi stupisco che si possano legare le morti nel Mediterraneo con un reato legislativo, un reato di immigrazione clandestina. Questo mi sciocca proprio.
  Continuo a ribadire che con la falsa demagogia che state facendo non si risolvono i problemi del Paese, che sono gli esodati, la crisi economica, la crisi industriale, la crisi delle famiglie. Questi sono i reali problemi delle famiglie e voi non li affrontate e pensate maggiormente agli immigrati rispetto ai cittadini onesti.

  PRESIDENTE. Avverto che il gruppo Lega Nord e Autonomie ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà anche a tale gruppo un aumento dei tempi pari ad un terzo di quello originariamente concesso.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Caparini. Ne ha facoltà, per un minuto.

  DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, grazie anche per la magnanimità, siamo commossi. Un provvedimento così importante è stato licenziato in un solo pomeriggio e questo la dice lunga sul grado di democrazia che ormai c’è nel nostro Paese.
  Per quanto riguarda il reato di immigrazione clandestina abbiamo avuto la testimonianza da più parti, ormai è un fatto consolidato, che non si finisce in galera; è un dato di fatto quindi che non ha nulla a che fare, come reato, con l'affollamento delle carceri, per cui già di per sé verrebbe meno il motivo per cui in questo provvedimento viene eliminato. Ma sappiamo benissimo che è un elemento di deterrenza per quanto riguarda l'immigrazione nel nostro Paese, ricordiamo il Paese più esposto tra quelli dell'Europa a questo fenomeno, anche a fronte delle leggi che questo Paese ha e alla scarsa volontà che gli ultimi Governi, da Monti a questo ultimo, hanno dimostrato nel contrastare questo fenomeno. Da qui consegue il fatto che non dovrebbe essere neanche lontanamente toccato questo aspetto, ma anzi dovrebbe essere rafforzato con una reale politica di contrasto all'immigrazione e alla clandestinità, cosa che questo Governo evidentemente non ha alcuna intenzione di fare.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare, sull'ordine dei lavori.

Pag. 89

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, noi siamo un movimento pieno di speranza e nella speranza che arrivi primo o poi il Ministro Alfano chiediamo che venga accantonato l'emendamento e che si possa discutere con il probabile – ci auguriamo – arrivo del Ministro.

  PRESIDENTE. Dobbiamo sentire il parere del relatore nonché presidente della Commissione su questa proposta di accantonamento dell'emendamento Molteni 2.47, nell'attesa e nella speranza che arrivi il Ministro. Onorevole Ferranti, qual è il suo parere ?

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, contrario.

  PRESIDENTE. Presumo a questo punto che...

  GIANCARLO GIORGETTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANCARLO GIORGETTI. Signor Presidente, vorrei sapere dal presidente Ferranti se lei sa quello che noi non sappiamo, cioè se ha dato parere contrario perché non ritiene utile ascoltare il Ministro Alfano oppure lei sa che il Ministro Alfano comunque non ha intenzione di venire oppure in ogni caso non cambierebbe orientamento anche in presenza del Ministro Alfano e anche nel caso in cui quest'ultimo cambiasse il parere espresso dal Viceministro Costa. Questo per dire, Presidente, che io vorrei una risposta. Il Governo non ha aperto bocca, promettiamo che non interveniamo dopo che il Governo parla, però qualcuno ci deve dire – o il Governo o lei – se il Ministro Alfano è impegnato in altre attività, ha intenzione o non ha intenzione di intervenire su un dibattito di così cruciale importanza per il suo Ministero, però una parola alla Camera dei deputati, al Parlamento la deve dire e deve rispondere rispetto alla sollecitazione che noi abbiamo fatto citando l'articolo 64 della Costituzione, che ci sembra in qualche modo pertinente al tema. Non stiamo parlando di noccioline, stiamo parlando dell'abolizione di fatto del reato di immigrazione clandestina. Ci sembra una cosa così importante da richiedere la presenza doverosa del Ministro.

  PRESIDENTE. Onorevole Giorgetti, ovviamente io dico a lei una cosa che lei sa perfettamente, però è utile che io in qualche modo le risponda perché la Presidenza ha fatto qualcosa. Come lei sa – e su questo è inutile che ci torniamo – dal punto di vista formale il Governo è presente, tra l'altro è presente con un Viceministro e il sottosegretario per i rapporti con il Parlamento, quindi dal punto di vista formale il tema non si pone. È chiaro che la Lega ha posto una questione politica, in ragione di questo la Presidenza si è attivata per verificare se vi è la possibilità, non sono ancora in grado di darle una risposta e purtroppo questo, come può immaginare, non dipende da me, però è un qualcosa di più che ha fatto la Presidenza recependo una richiesta avanzata dalla Lega. Mi rendo conto del fatto che sia un problema politico ma ciò non inficia la regolarità dei nostri lavori che sono presenziati dal Viceministro Costa e dal sottosegretario Amici. A questo punto deduco, onorevole Fedriga, che dobbiamo porre in votazione la richiesta di accantonamento, salvo che non vi siano dichiarazioni a favore o contro la proposta di accantonamento, ma non ne vedo richiesta, né in un senso né nell'altro. Passiamo ai voti.
  Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la richiesta di accantonamento dell'emendamento Molteni 2.47 avanzata dal collega Fedriga.
  (È respinta).

  La Camera respinge per 311 voti di differenza.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

Pag. 90

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, prima ha avuto modo di richiamare, come ha fatto il collega Giorgetti, l'articolo 64 della Costituzione. Io ho anticipato il Presidente, dicendo che comunque essendo presente il Governo la richiesta della presenza di un rappresentante era soddisfatta. Però vorrei sottoporle un quesito della Costituzione stessa, perché l'articolo 64 dice esplicitamente che i membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere – quindi si riferisce al singolo membro del Governo –, hanno diritto, e se richiesti obbligo, di assistere alle sedute. Non c’è scritto «il Governo», ma i membri del Governo, addirittura specificano anche se non fanno parte delle Camere.
  Quindi è chiaro che l'articolo 64 si riferisce al singolo membro, e noi abbiamo richiesto chiaramente il singolo membro, Ministro Alfano.
  Dunque, lo chiediamo malgrado i precedenti. Io penso che la Costituzione sia superiore ai precedenti di questa Aula. La Costituzione parla chiaro, quindi noi chiediamo il Ministro Alfano in Aula.

  PRESIDENTE. Onorevole Fedriga, io cerco di rispondere come peraltro le è già stato risposto da chi mi ha preceduto alla Presidenza. Il richiamo all'articolo 64 della Costituzione ovviamente fa riferimento all'esigenza che un rappresentante del Governo sia presente al dibattito.
  Vi sono delle occasioni nelle quali la Camera, ma non un singolo parlamentare o un singolo gruppo, fa richiesta affinché su una questione specifica venga a riferire il Governo, attraverso un Ministro, tendenzialmente. Lei sa perfettamente – questo viene affrontato tante volte nella Conferenza dei presidenti di gruppo – che la Camera può chiedere che su un evento che è accaduto, su qualcosa che magari deve accadere, il Governo, attraverso il Ministro, venga a riferire alla Camera. Tuttavia è evidente che, non solo perché nella prassi è sempre stato così, ma anche perché nello specifico – ripeto – il Governo è presente addirittura con due suoi rappresentanti, il sottosegretario per i rapporti con il Parlamento e il Viceministro che per materia si occupa di questo provvedimento, pur comprendendo perfettamente le ragioni del suo richiamo, esse siano del tutto superate non solo dalla formalità dei nostri lavori, ma anche dagli eventi.

  IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO LA RUSSA. Signor Presidente approfitto della sua corretta valutazione, osservazione e richiamo di quelle che sono le regole per ribadire – non mi dica che sono intempestivo perché su questo tema non si è mai intempestivi – la richiesta del gruppo Fratelli d'Italia, che credo non sia una richiesta solo del nostro gruppo, affinché il Governo venga in Aula a riferire sulla evoluzione negativa della vicenda dei due marò, perché è inammissibile che il signor – non mi ricordo più neanche come si chiama – l'incaricato del Governo, non me lo ricordo...

  PRESIDENTE. Io ho registrato la sua richiesta, però come lei sa...

  IGNAZIO LA RUSSA. Ma mi faccia finire.

  PRESIDENTE. Però deve finire.

  IGNAZIO LA RUSSA. Riferisca lui per il Governo in Commissioni riunite e ma che non ci sia né un Ministro né un sottosegretario che venga in Aula a dirci dove sono finite le promesse riguardo a un'evoluzione...

  PRESIDENTE. Bene. La ringrazio, onorevole La Russa. Abbiamo perfettamente compreso la sua richiesta.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.47, con il parere contrario Pag. 91della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  IGNAZIO LA RUSSA. Lei mi ha tolto la parola. Si vergogni ! Si vergogni !

  PRESIDENTE. Onorevole La Russa, onorevole La Russa, stia...abbiamo votato tutti ? Garavini, Russo, Berlinghieri....
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  424   
   Votanti  422   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato   54    
    Hanno votato no   368.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Daniele Farina 2.61.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, mi sia consentito un ricordo. Anni fa, in televisione, comodamente assiso su una poltrona, il sottosegretario Mantovano, di AN, discettava di immigrazione e diceva che, quando si entra in casa altrui, bisogna bussare.
  Qualche giorno dopo sui muri di Roma apparve un manifesto che mi colpì molto. Raffigurava una baracca, come dicono a Napoli sgarrupata, con i tavoli spaccati, le sedie rotte, i muri scalcinati, le vettovaglie infrante, e sotto era scritto così: «Quando sono entrati nella casa di costoro non hanno chiesto permesso». Questo per sintetizzare che cosa ? Da che mondo è mondo è inutile che ci giriamo intorno, perché gli uomini si sono mossi da un posto all'altro della terra e si sono mossi per due semplici ragioni: o alla ricerca di un posto migliore per vivere, essi e le loro famiglie, oppure per scappare da luoghi orrendi. Quindi, è mai possibile che qui dobbiamo perdere ore e ore a discettare se una legge è in grado di fermare l'umanità ? Ma stiamo veramente scherzando ? Ma è mai possibile dedicare una giornata intera per non convincerci che una legge mai potrà fermare le persone che fuggono dalla paura, dalla miseria, dal terrore ? E i flussi migratori aumentano d'estate e d'inverno, a seconda delle guerre o della disperazione che spinge le persone. Cosa c'entra, cosa c'entra elevare un reato per contrastare questi fenomeni ciclopici, questi fenomeni ciclopici ?
  Qualcuno ha detto: «ma voi con gli extracomunitari parlate». Voglio dire a quel qualcuno che io personalmente ogni venerdì sto anche in qualche ghetto, perché nei nostri territori del nord e del sud esistono già le favelas. Ogni venerdì mi potete accompagnare e vi faccio parlare con gente del Mali, della Guinea e di altrove, soprattutto gli africani, i quali vi racconteranno le condizioni da cui sono partiti. E dovreste sapere – e molti di voi lo sanno, perché sono stati in Africa – che quando un immigrato riesce ad arrivare alle sponde dell'Europa trova un altro mondo. Non c’è bisogno che noi li chiamiamo, come si dice... non c'entra il buonismo, perché appena mettono piede, in modo clandestino o meno, sulle nostre terre non pagano la luce elettrica; si possono tranquillamente sedere su una panchina, a meno che non stanno dalle parti del nord quando tolsero le panchine per non fare sedere gli immigrati; possono tranquillamente bere ad una fontanella pubblica, laddove io ho visto le donne recarsi per chilometri con i bidoni di plastica in testa e la plastica era arrivata lì, ad andare ad attingere l'acqua a pozzi con l'acqua giallognola. Possono leggere anche un giornale se sanno leggere, rovistando nella pattumiera. Possono anche vestirsi, addirittura. Per loro questo è un mondo, è un mondo che, ripeto, fa allietare le loro sofferenze.
  Ma vengono qui, ripeto, perché hanno bisogno molto spesso non soltanto di salvare la pelle, ma anche di lavorare. Non vengono qui perché gli italiani sono belli...

Pag. 92

  NICOLA MOLTENI. Abbiamo tre milioni di disoccupati !

  ARCANGELO SANNICANDRO. Non vengono qui perché gli italiani sono belli e simpatici ! Perché nella società di mercato la manodopera si muove laddove c’è la domanda !

  DAVIDE CAPARINI. Ma dove è la domanda ? Dove è la domanda ?

  ARCANGELO SANNICANDRO. Se mi consente un altro ricordo, un anno in un'assemblea molti dicevano che bisogna mandare via questi signori. Io dissi: «Non c’è problema. Il modo è molto semplice» e aggiunsi: «Domani tu, tu, tu, tu e tu – perché erano coltivatori della mia zona – non li portate a lavorare e il problema è risolto, il problema è risolto».
  È di questi giorni la notizia – leggete i giornali – di un'altra scoperta, una delle tante scoperte di stabilimenti fatiscenti in cui sono state trovate, intorno a Cerignola, 85 persone con i bambini in braccio che lavoravano i carciofini in modo clandestino, pagando un euro e mezzo a capitozzare, si dice dalle mie parti, un carciofino. Per fare 15 euro al giorno dovevano capitozzare, quindi, mille carciofini (non so se vi rendete conto). Queste sono le condizioni. Se volete fare un'esperienza venite a conoscere queste zone, vedete cosa noi italiani siamo stati capaci di inventare !
  Come ha detto quindi il collega di Scelta Civica per l'Italia il problema non è...

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole Sannicandro.

  ARCANGELO SANNICANDRO....il problema non è di alterare la realtà. Il fenomeno esiste, ma non lo possiamo fermare con delle leggi penali. Il fenomeno va governato e ne dobbiamo parlare sì, ma ne parleremo dopo che avremo eliminato il reato di clandestinità...

  PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Sannicandro.

  ARCANGELO SANNICANDRO....e affronteremo la famigerata legge Bossi-Fini, prima che lo faccia la magistratura, ancora una volta (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, in realtà non c'era proprio tutto questo bisogno che il collega Sannicandro si scomodasse per provare a superare Edmondo De Amicis nella sua descrizione della realtà dei fatti.
  Tutti sappiamo che le popolazioni sfortunate che, in barba alle regolamentazioni, cercano di accedere al continente europeo, e la gran parte lo fanno per il tramite l'Italia, vivono in condizioni di disperazione e di indigenza. La realtà però è rappresentata dalla parte che l'onorevole Sannicandro e la sua parte politica dimenticano di narrare, e cioè che non è che aprendo le porte automaticamente noi diamo garanzia di sicurezza, di floridità, di capacità di autosostenimento economico per sé e per le proprie famiglie ai disperati che arrivano a casa nostra, perché arrivano in condizioni di assoluto anonimato, perché qui arrivano assolutamente ignoti alla legge, perché arrivano quindi non dotati di alcuna strumentazione per ambire ad essere accolti nel mondo del lavoro, ad avere un domicilio, ad avere cioè la possibilità di radicarsi nel modo in cui legittimamente dobbiamo essere in grado di offrire la capacità di radicare tutte le persone che siamo in grado di accogliere. Ma per accogliere le persone che siamo in grado di fare entrare nel nostro territorio dobbiamo avere la capacità di redigere un'anagrafe, di capire quali e quanti possono entrare, di sapere dove vanno a vivere e come si mantengono.
  L'apertura indiscriminata sposta sacche di disperazione da un posto all'altro del territorio aumentando la marginalizzazione di nostre aree di territorio, una conflittualità sociale come realtà delle popolazioni italiane meno fortunate, con le Pag. 93periferie dei grandi centri urbani, con una serie di episodi di microcriminalità diffusa che mettono a repentaglio, senza aggiungere alcunché di agio ai disgraziati che vengono a casa nostra, la sicurezza e la garanzia di buona sopravvivenza dei nostri cittadini.
  Ma mi permetta, signor Presidente, nel ringraziarla per il ruolo che lei ci ha voluto ricordare rispetto alla premura che la Presidenza ha assunto nel verificare ulteriormente la disponibilità del Ministro dell'interno ad essere qui con noi, di dare un suggerimento che forse potrebbe essere determinante per avere la possibilità che il Ministro dell'interno venga a rendere conto al Parlamento. Le chiedo, signor Presidente, di informare il Ministro dell'interno, che forse non se ne è avveduto, che qualora entrasse in vigore questo provvedimento legislativo di fatto verrebbe autorizzato l'indiscriminato ingresso nel nostro territorio di frotte di bambine kazake di sei anni, categoria sociale verso la quale il Ministro dell'interno ha dimostrato intransigente cattiveria. Quindi, forse questo pensiero potrebbe indurlo e determinarlo a cambiare il proprio parere su questo provvedimento (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Matteo Bragantini. Ne ha facoltà.

  MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, solo per dire che su questo emendamento la Lega voterà contro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, tanto per dire al collega che, facendo capire la non verità a questi poveri che si mettono in viaggio per venire qui, per trovare quel Paese che gli viene descritto che non è, oggi i posti di lavoro non possiamo fornirglieli. Lo sa benissimo lei che oggi stiamo vivendo la maggiore percentuale di disoccupazione in Italia. Lei come fa a dire che gli può garantire un posto di lavoro a quei poveracci che si mettono in cammino per venire qui ? Lei come fa a dire che vede le favelas ? Le favelas le vedrà sempre di più, perché se non ci sono posti di lavoro per chi ha costruito questa comunità, per chi ha fatto, come può garantire un posto di lavoro per farsi una casa ? Oggi rimangono le favelas per quella gente là e lei lo sa benissimo e lei ne sta approfittando per far venire della povera gente e poi ne approfitterà ancora.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Daniele Farina 2.61, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Calabria, Gigli, Pilozzi, Terzoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  404   
   Votanti  402   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no  295.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sisto 2.204, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malpezzi, Sbrollini, Fraccaro, Brugnerotto, Pili, Donati, Dell'Aringa, Luciano Agostini...Pag. 94
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  409   
   Votanti  408   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato   26    
    Hanno votato no  382.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 2.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, intervengo per esprimere il voto, ovviamente contrario, da parte della Lega su questo articolo 2. Abbiamo ascoltato prima l'intervento del collega di SEL, il quale parla e ammicca con gli immigrati clandestini. Caro collega, portali a casa tua tutti gli immigrati clandestini che vengono in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Commenti dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) ! Te li porti a casa tua e gli dai alloggio e vitto a casa tua !

  PRESIDENTE. Onorevole Molteni, si rivolga alla Presidenza, grazie.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, credo che sia veramente folle il dibattito a cui abbiamo assistito, queste politiche filoimmigratorie, queste politiche dell'accoglienza, quando qualcuno si dimentica che proprio oggi i dati sul lavoro dicono che abbiamo 3 milioni e 300 mila disoccupati, il 13 per cento della disoccupazione generale, il 42 per cento della disoccupazione giovanile, la promessa e l'impegno che noi ci prendiamo è quello che, finché non verrà data occupazione all'ultimo, a qualunque lavoratore italiano, non vi è possibilità di nuova immigrazione, non vi è possibilità di nuova accoglienza. È un principio di buonsenso, è un principio di rispetto (Commenti dei deputati dei gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Colleghi, gentilmente. Colleghi !

  NICOLA MOLTENI....nei confronti dei cittadini italiani ! Prima i cittadini italiani, prima i nostri giovani, prima i nostri anziani, prima i nostri disoccupati ! Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Signor Presidente, intervengo per ribadire quanto già detto adesso dal collega Molteni. Questa è l'ultima chiamata: votando questo articolo, si certificherà l'abolizione del reato di clandestinità e, di conseguenza, si certificherà che questo è un provvedimento puramente ideologico, un provvedimento che è falsamente buonista.
  In nome di una falsa solidarietà, in nome di una falsa accoglienza, in nome di una politica filoimmigrazionista, si metterà a repentaglio la vita di tante persone, di tanti disperati che, con un messaggio di questo genere, saranno incentivati a venire qui, rischiando la loro vita senza avere un lavoro, senza avere una casa, senza avere la possibilità di poter svolgere una vita dignitosa. E, al contempo, ci sarà poi...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  STEFANO BORGHESI.... un problema serio di sicurezza, che si riverserà su tutta la nostra società.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, non volevo intervenire su questo articolo 2. Sinistra Ecologia Libertà voterà favorevolmente, ovviamente, questo articolo e, posso già dire, tutto il provvedimento, esattamente come facemmo la prima volta in quel mese di luglio, quando attraversò la nostra strada.Pag. 95
  Devo dire che – Presidente, mi rivolgo a lei ovviamente – il collega Molteni e la Lega in generale tentano di ripercorrere i successi d'oltralpe di Marine Le Pen, immagino. Ma c’è una piccola differenza per cui questo giochino all'impiccalo più in alto non riuscirà qui in Italia. Infatti, le politiche dell'immigrazione, a differenza della Francia, da Le Pen, qui le ha gestite la Lega, le politiche dell'immigrazione (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico).
  E che è ? Il Ministro Maroni non era Ministro dell'interno ? E il citato Castelli, che oggi mi sembra abbia fatto figura misera nei numeri, non era Ministro della giustizia ? Allora, io credo che quando si citano i nostri anziani, si citano i nostri giovani, si citano i nostri disoccupati, i tanti che soffrono, sarebbe da chiedere ma voi dove eravate ? Ma voi dove eravate allora (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico) ? Eravate al Governo e quindi un po’ di pudore su questo !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Invernizzi. Ne ha facoltà.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, innanzitutto vorrei ricordare all'onorevole Farina che oggi l'ex Ministro Maroni è presidente della Lombardia con un ottimo risultato personale. È un segnale, quindi, che poco più di un anno fa una regione, la regione più importante d'Italia, ha considerato la storia politica personale del Ministro Maroni talmente ottima da confermarlo in un momento di grandissima crisi per il centrodestra.
  Capisco che voi siete tanto arrabbiati con Maroni perché vi ha scippato una vittoria che vi consideravate già in tasca, però i cittadini, votando Maroni alla presidenza della Lombardia lo hanno considerato come uno dei migliori Ministri dell'interno che ci siano mai stati. Per cui, piantatela di far polemica su Maroni e parliamo dell'attuale Ministro, che è il Ministro Alfano.
  A me spiace che oggi – non la vedo in Aula, magari non la vedo io – non ci sia l'ex Ministro Kyenge, perché se ci fosse stata, vedrebbe realizzato uno dei suoi sogni. E adesso capiamo perché Renzi non ha riconfermato il Ministro Kyenge, perché non ce n’è bisogno. Con un Alfano al Governo non c’è bisogno di Kyenge. Alfano realizza i sogni del Ministro Kyenge: ecco qual è il dato politico di oggi (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Avverto che il gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale ha esaurito anche i tempi aggiuntivi. La Presidenza, come da prassi, si riserva di consentire su ciascun emendamento o articolo ad un deputato appartenente a tale gruppo, che ne faccia richiesta, lo svolgimento di un brevissimo intervento per dichiarare il proprio voto.
  Piccolo particolare, però: sono esauriti anche i tempi per gli interventi a titolo personale. Quindi, per essere molto chiari, per i gruppi che hanno ancora del tempo residuo, per gli interventi a titolo personale si utilizzeranno i tempi del contingentamento che i gruppi hanno ancora a disposizione. Per i gruppi che non hanno più tempo e per quelli che lo esauriranno, la Presidenza si riserva di dare la possibilità di interventi brevissimi, uno per gruppo, per dichiarazione di voto sui diversi emendamenti.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, mi sembra che il tempo sull'ordine dei lavori ci sia ancora, quindi, se permette, intervengo. Presidente, abbiamo discusso in una giornata di un tema delicatissimo come il reato di immigrazione clandestina e tutta la norma che noi e, anzi, anche tutta la maggioranza ha chiamato «svuota carceri».
  Io chiedo, visto che ci sono anche altri precedenti per cui si sono aumentati nuovamente gli interventi a titolo personale e gli interventi del gruppo, di avere la cortesia Pag. 96di accordare ai gruppi di opposizione – visto che oltretutto mi sembra un'opposizione poco numerosa (sono 20 deputati della Lega e qualche deputato di Fratelli d'Italia), che sta cercando semplicemente di portare alla luce delle parti del provvedimento che non condividiamo per niente (e penso anche la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica) – un tempo aggiuntivo, oltre al terzo già accordato, al fine di potersi esprimere liberamente. Non credo che blocchiamo i lavori dell'Aula se riusciamo a garantire, per esempio, anche un nuovo quantitativo di tempo per interventi a titolo personale.

  PRESIDENTE. Onorevole Fedriga, la mia comunicazione cercava di ricondurre alla capacità della Presidenza di gestire una determinata situazione. Quindi, poiché ci sono anche venticinque ordini del giorno da votare nonché le dichiarazioni di voto finale da svolgere ed altre votazioni che riguardano questo provvedimento, le ho detto che la Presidenza cercherà di gestirla con buonsenso. Se lei mi fa una richiesta formale, io devo andare avanti fino a che non riuscirò a contattare la Presidente per avere una formale autorizzazione da parte della stessa e però, nel frattempo, non posso dare più la parola a nessuno. Quindi, io stavo semplicemente comunicando, a lei e a tutti i colleghi, che i tempi sono esauriti dappertutto.
  Cercheremo di gestire la situazione, come sempre è accaduto, con le dovute maniere, però è chiaro che i tempi sono conclusi, onorevole Fedriga. Quindi ripeto: qualche breve intervento a titolo personale, per poter esprimersi sugli emendamenti e sugli articoli che rimangono e sugli ordini del giorno lo consentiremo, diversamente ovviamente io non faccio neanche questo e, in attesa di avere una risposta formale, intanto però procedo con il provvedimento.
  A questo punto, ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Caparini. Ne ha facoltà. Onorevole Caparini, la prego veramente di essere telegrafico.

  DAVIDE CAPARINI. Sì. «Compagno» Farina, noi eravamo, nel 2008, impegnati a fare quelle politiche di contrasto all'immigrazione e a porre rimedio alle politiche demenziale di due anni di Governo Prodi (in quel posto c'era seduto Bertinotti), che hanno devastato socialmente il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Eravamo a fianco di coloro che hanno fatto i respingimenti, coloro che hanno fatto sì che poi la Corte europea ci condannasse e noi siamo fieri di essere stati condannati dalla Corte europea per i respingimenti, perché siamo stati gli unici ad averlo fatto (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Calmi colleghi, gentilmente !

  DAVIDE CAPARINI. ... e siamo fieri che, quell'anno, il 93 per cento degli immigrati clandestini è rimasto...

  PRESIDENTE. La ringrazio onorevole Caparini.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Sì, però, onorevole Fedriga, non è che adesso ogni tre secondi interveniamo sull'ordine dei lavori.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. No, Presidente, chiedevo se posso utilizzare dei tempi. Non so adesso i tempi che abbiamo a disposizione, quelli a titolo personale sono finiti, come gruppo sono finiti...

  PRESIDENTE. No, come gruppo no, ma se lei vuole parlare a titolo personale io poi li devo togliere al gruppo finché non esaurisce quello del gruppo. Siccome avevo capito che c'era qualcuno che voleva parlare in dichiarazione di voto...

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Parleranno dopo, con i tempi che abbiamo a disposizione.

Pag. 97

  PRESIDENTE. No, ma...

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, posso guadagnare 30 secondi ? Adesso, se lei mi vuole dire come vengono utilizzati i tempi del nostro gruppo, la attendo.

  PRESIDENTE. Allora, lei ha ancora quattro minuti, onorevole Fedriga, quindi è del tutto evidente che, se lei parla a titolo personale, dopo, chi vuole fare una dichiarazione di voto, ha tre minuti, non ne ha 4. È chiaro ?

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Utilizzerò 30 secondi e avranno tre minuti e trenta secondi, Presidente...

  PRESIDENTE. Va bene, come vuole lei. Prego.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie Presidente, soltanto per rispondere ai colleghi di SEL, che leggono solo i dati che gli fanno comodo; ricordo per esempio la riduzione del numero di sbarchi, che superava abbondantemente il 90 per cento quando c'era Maroni Ministro. Io ricordo i respingimenti, sui quali anche l'attuale Presidente della Camera si era stracciata le vesti, ma c'erano molti meno morti in mare rispetto a quando sono andati a governare Governi diversi dal nostro (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Quindi, se dobbiamo utilizzare il buonismo e la demagogia, il risultato sono solo morti nel mar Mediterraneo e maggiore delinquenza nel nostro Paese. Con noi c'era la sicurezza ed anche la sicurezza di quelli che fanno i viaggi della speranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malpezzi ? Folino ? Capua ? Locatelli ? Duranti ? Gnecchi ? Tinagli ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  412   
   Votanti  325   
   Astenuti   87   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato  307    
    Hanno votato no   18.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Cimbro ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 331-927-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-B).
  Invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro sugli emendamenti Ferraresi 3.1 e Cirielli 3.28, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il relatore di minoranza ?

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Ferraresi 3.1 e Cirielli 3.28.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ENRICO COSTA, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 3.1, sul quale Pag. 98vi è un invito al ritiro. Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Ferraresi 3.1 non accedono all'invito al ritiro.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 3.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Peluffo, Donati, Galperti, Costantino, Barbanti, Cassano, Gigli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  407   
   Votanti  399   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no   294.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Cimbro ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo all'emendamento Cirielli 3.28, sul quale vi è il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Prendo atto che il presentatore dell'emendamento Cirielli 3.28 non accede all'invito al ritiro e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Anche a lui, ovviamente, do la parola per brevissimo tempo perché, come è noto, i tempi sono finiti. Prego, onorevole Cirielli.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, io non capisco perché c’è questo parere contrario. Cosa sosteniamo in questo emendamento ? Che qualora una persona, già un delinquente, magari un plurirecidivo, commetta un reato mentre usufruisce di questo beneficio che voi gli date della messa in prova, e non ha una capienza per risarcire questa vittima, vittima per colpa dello Stato che ha messo in libertà questo delinquente, perché lo Stato non deve sostituirsi al delinquente incapiente per aiutare quella vittima colpevole solo di stare in uno Stato che non lo difende ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, per esprimere il voto favorevole da parte della Lega Nord. Questo è un altro tema, il Fondo unico giustizia, istituito nel 2008 dal Ministro Maroni, che se oggi il Ministro Alfano fosse venuto qui in Aula, sarebbe stato oggetto di richiesta.
  Proprio un mese fa i colleghi di Nuovo Centrodestra hanno fatto una conferenza stampa facendoci sapere che il Fondo unico giustizia è un fondo capiente di 2 miliardi e 300 milioni di euro. Allora questa era l'occasione buona e propizia per chiedere al Ministro Alfano il motivo per cui questi soldi, che sono disponibili, non possano essere utilizzati per proposte di assoluto buonsenso come quella poc'anzi avanzata dal collega di Fratelli d'Italia o ancora perché i soldi del Fondo unico giustizia immediatamente disponibili non possano essere utilizzati per poter recuperare rispetto ai tagli sul comparto sicurezza che si stanno facendo.
  Sarebbe stato – e concludo, signor Presidente – l'occasione per il Ministro Alfano per illustrare una buona proposta che magari avrebbe trovato d'accordo il Parlamento e, quindi, a maggior ragione, l'assenza del Ministro Alfano è un'assenza colpevole e gravemente responsabile.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cirielli 3.28, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Pag. 99Commissione (Bilancio) mentre vi è il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gadda... Nesi... Donati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  413   
   Votanti  411   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato   27    
    Hanno votato no   384.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Zolezzi e Segoni hanno segnalato di aver espresso voto favorevole mentre avrebbero voluto esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, una brevissima dichiarazione di voto per esprimere il voto contrario da parte della Lega. L'articolo 3 riguarda l'istituto della messa alla prova, la possibilità per coloro i quali commettono reati di particolare allarme sociale, reati con pena fino a quattro anni, di poter accedere alla messa alla prova, ai lavori di pubblica utilità, quando sappiamo benissimo che il meccanismo, il sistema delle convenzioni con gli enti locali non funziona ed è particolarmente oneroso per il sistema giustizia. Messa alla prova, lavoro di pubblica utilità ed estinzione del reato: è una pratica che non funziona ed è l'ennesima pratica buonista nei confronti di chi ha commesso reati. Per l'ennesima volta voi guardate con attenzione e vi preoccupate di chi i reati li commette. In quest'aula in tutta questa giornata non è stata spesa mezza parola per le vittime dei reati: vergognatevi !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci... Patriarca... Pastorino... Paris... onorevole Fanucci, ma non è che lei ha la pallina dentro e proviamo a levarla magari ? Questo ci aiuta e realizziamo una svolta. No, neanche quello.... Eh sì, ha visto onorevole Fanucci. Patriarca... Terzoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  411   
   Votanti  324   
   Astenuti   87   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato  302    
    Hanno votato no   22.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 331-927-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rosato... Simoni... Palma.... Berlinghieri... Donati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  418   
   Votanti  331   
   Astenuti   87   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato  308    
    Hanno votato no   23.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 100

(Esame dell'articolo 8 – A.C. 331-927-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brandolin, Locatelli, D'Attorre, Garavini, Michele Bordo, Monaco, Monchiero, Da Villa. Abbiamo votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  414   
   Votanti  411   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato  389    
    Hanno votato no   22.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 331-927-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-B).
  Chiedo al rappresentante del Governo di esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati.

  ENRICO COSTA, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Catanoso n. 9/331-927-B/1, Ciprini n. 9/331-927-B/2 e Antezza n. 9/331-927-B/3.
  Il Governo formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, dell'ordine del giorno Di Lello n. 9/331-927-B/4.
  Per i seguenti ordini del giorno, che hanno tutti la medesima connotazione, si propone una riformulazione con la soppressione delle premesse e accoglimento come raccomandazione del dispositivo.

  PRESIDENTE. Quindi, questo riguarderebbe gli ordini del giorno Matteo Bragantini n. 9/331-927-B/5, Bossi n. 9/331-927-B/6, Gianluca Pini n. 9/331-927-B/7...

  ENRICO COSTA, Sottosegretario di Stato per la giustizia. No, l'ordine del giorno a firma Bossi no. Questo riguarda l'ordine del giorno Matteo Bragantini n. 9/331-927-B/5.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Bossi n. 9/331-927-B/6.
  Il Governo accoglie come raccomandazione, purché riformulati come l'ordine del giorno a firma Matteo Bragantini, con la soppressione delle premesse, gli ordini del giorno Gianluca Pini n. 9/331-927-B/7, Giancarlo Giorgetti n. 9/331-927-B/8, Fedriga n. 9/331-927-B/9, Guidesi n. 9/331-927-B/10, Busin n. 9/331-927-B/11 e Borghesi n. 9/331-927-B/12.
  Il Governo esprime parere contrario sui successivi ordini del giorno Molteni n. 9/331-927-B/13, Attaguile n. 9/331-927-B/14, Prataviera n. 9/331-927-B/15, Buonanno n. 9/331-927-B/16 e Marcolin n. 9/331-927-B/17.
  Il Governo accoglie come raccomandazione, purché riformulato con la soppressione delle premesse, l'ordine del giorno Caparini n. 9/331-927-B/18, mentre esprime parere contrario sull'ordine del giorno Grimoldi n. 9/331-927-B/19.
  Il Governo accoglie come raccomandazione, purché riformulati con la soppressione delle premesse, gli ordini del giorno Caon n. 9/331-927-B/20 e Allasia n. 9/331-927-B/21.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/331-927-B/22.
  Il Governo accoglie l'ordine del giorno Verini n. 9/331-927-B/23, a condizione che il dispositivo sia riformulato nel senso di inserire dopo le parole: «impegna il Pag. 101Governo», le parole: «a valutare l'opportunità di» assumere tutte le iniziative immediate, e così via.

  PRESIDENTE. Scusi, così riformulato si intende accolto, non accolto come raccomandazione ?

  ENRICO COSTA, Sottosegretario di Stato per la giustizia. S'intende accolto.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Morani n. 9/331-927-B/24, mentre esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Turco n. 9/331-927-B/25.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Catanoso n. 9/331-927-B/1, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Onorevole Ciprini, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/331-927-B/2, accolto dal Governo come raccomandazione ?

  TIZIANA CIPRINI. Signor Presidente, vorrei illustrarlo, se possibile.

  PRESIDENTE. È una dichiarazione di voto. È uguale ?

  TIZIANA CIPRINI. Sì.

  PRESIDENTE. Cioè, lei insiste per la votazione dell'ordine del giorno, ancorché accolto come raccomandazione ?

  TIZIANA CIPRINI. Accetto l'accoglimento come raccomandazione...

  PRESIDENTE. Perfetto. Fa una dichiarazione di voto, perché insiste per la votazione.

  TIZIANA CIPRINI. Sì, insisto per la votazione.

  PRESIDENTE. Bene, adesso può fare la sua dichiarazione di voto. Prego.

  TIZIANA CIPRINI. Signor Presidente, in tutti i procedimenti concernenti misure per la concessione dell'affidamento in prova al servizio sociale del detenuto, ed ora per effetto del progetto di legge in esame dell'imputato, è coinvolta la figura dell'esperto psicologo o criminologo, il cui giudizio è parte integrante della relazione richiesta dalla magistratura ai fini della concedibilità della misura alternativa.
  La figura dell'esperto psicologo è prevista dall'articolo 80 della legge n. 354 del 1975 e rappresenta un tassello fondamentale nel trattamento e osservazione comportamentale del richiedente la misura. Esso è il fulcro per la realizzazione degli obiettivi delineati dall'articolo 27 della Costituzione in tema di rieducazione e del diritto alla salute ora anche dell'imputato che richiede la misura. L'esperto psicologo e criminologo partecipa alle attività di osservazione comportamentale, alle procedure di valutazione per l'ammissione alle misure alternative alla detenzione del soggetto richiedente e a tutti i benefici premiali penitenziari dei detenuti, nonché alle procedure di osservazione e valutazione psicologica dei nuovi ingressi. Recentemente persino il decreto-legge n. 146 del 2013 ha previsto la concessione della misura alternativa per pene da espiare fino a quattro anni nonché l'istituto della liberazione anticipata speciale al detenuto che abbia dato prova di partecipazione all'opera di rieducazione, così comportando un sensibile aumento del carico di lavoro degli UEPE e degli esperti ex articolo 80 della legge sull'ordinamento penitenziario, coinvolti in tali procedure. Indubbiamente anche il progetto di legge in esame è segno evidente della volontà del legislatore di considerare in maniera forte l'importanza della rieducazione, del reinserimento sociale e del trattamento rieducativo, anche e non solo intramurario del richiedente la misura, quale strumento per realizzare gli obiettivi della Carta costituzionale evitando l'ingresso dell'imputato nel circuito carcerario, e per dare una risposta anche al gravissimo problema del sovraffollamento delle carceri e dei suicidi dei detenuti che nelle carceri italiane Pag. 102hanno raggiunto livelli preoccupanti. Con la circolare n. 3645/6095 dell'11 giugno 2013 il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha stabilito le regole del nuovo contratto di convenzione tra gli istituti dell'amministrazione penitenziaria e gli esperti in psicologia e criminologia clinica, prevedendo tra l'altro la durata dell'incarico di un anno non rinnovabile per più di quattro anni dalla data della sua sottoscrizione, con l'effetto di escludere o tagliare fuori numerosi esperti – qualificati e con una esperienza straordinaria ventennale nel settore – che oggi non hanno visto rinnovarsi l'incarico. L'attuazione di tale circolare depotenzierebbe sensibilmente l'organico degli uffici addetti alla gestione dei soggetti da ammettere alla misura dell'affidamento in prova, con effetto di pregiudicare il raggiungimento delle finalità di questo progetto di legge. Pertanto è necessario valorizzare e riconoscere la professionalità maturata dagli esperti psicologi e criminologi nelle procedure di valutazione dell'imputato e del detenuto in funzione del perseguimento degli obiettivi di rieducazione. Pertanto con questo ordine del giorno si impegna il Governo ad intervenire per riconoscere la professionalità e l'esperienza maturata da queste figure e valutare la possibilità di prorogare le convenzioni stipulate nel 2013 anche in funzione della realizzazione degli obiettivi previsti da questo disegno di legge.

  PRESIDENTE. Onorevole Ciprini, forse non ci siamo intesi. Vorrei capire bene se lei accetta la raccomandazione ? Avevo capito che lei non la accettava, altrimenti non avrei potuto darle la parola. Sta bene. Facciamo che non ci siamo capiti. Lei accetta la raccomandazione, non la poniamo in votazione ed ha fatto una dichiarazione di voto e di intenti.
  Prendo atto che l'onorevole Antezza, non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/331-927-B/3 accolto come raccomandazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Di Lello n. 9/331-927-B/4, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paris... D'Attorre... stiamo votando l'ordine del giorno Di Lello n. 9/331-927-B/4... hanno votato tutti ? No, Capodicasa..., ci siamo colleghi ? Chimienti... ha votato... Franco Bordo... ha votato ? Bene.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  389   
   Votanti  302   
   Astenuti   87   
   Maggioranza  152   
    Hanno votato   24    
    Hanno votato no  278    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Chiedo scusa, onorevole Fedriga: volevo capire se, avendo inteso la proposta che fa il Governo rispetto ad una serie di ordini del giorno del suo gruppo, cioè quella di riformularli nel senso di espungere la premessa e di accoglierla come raccomandazione per quanto riguarda il dispositivo..., nel senso che se lei non è d'accordo, andiamo avanti...

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, no, noi siamo per votare l'ordine del giorno...

  PRESIDENTE. Votarli tutti ?

  MASSIMILIANO FEDRIGA. ... penso che i colleghi vorranno porli in votazione.

  PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Matteo Bragantini n. 9/331-927-B/5.

  MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, è una cosa veramente incredibile Pag. 103che il Governo non accetti questo ordine del giorno, che semplicemente chiede di avere un maggior controllo delle persone che sono ai domiciliari, e dunque utilizzare tutti gli strumenti tecnici moderni che, senza un costo eccessivo, anzi con dei costi molto ma molto bassi, si possono controllare. E dunque non vedo il perché il Governo non possa accoglierlo e non semplicemente come raccomandazione. Io faccio sempre un esempio in questo caso, perché in commercio ci sono tantissimi sistemi di sorveglianza dei bambini, soprattutto quelli piccoli, che hanno costi di poche decine di euro; invece per quanto riguarda i detenuti dobbiamo spendere qualche centinaio di migliaia di euro. Più veloce di così non si riusciva.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Matteo Bragantini n. 9/331-927-B/5, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cinzia Maria Fontana, Garavini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  392   
   Votanti  385   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato  118    
    Hanno votato no   267.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Bossi n. 9/331-927-B/6, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bossi n. 9/331-927-B/6, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Folino, Colaninno, Giuliani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  392   
   Votanti  388   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato   44    
    Hanno votato no   344.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Pini n. 9/331-927-B/7, accettato dal Governo, purché riformulato.

Testo sostituito con errata corrige volante   GIANLUCA PINI. Signor Presidente, faccio fatica a comprendere come possa essere, al di là della questione delle premesse che è una questione politica, e comprendo anche che il Governo magari possa trovare degli imbarazzi; però, accettare come semplice raccomandazione l'impegno del Governo a coprire la pianta organica dell'Arma dei carabinieri quando è lo stesso Governo che a più riprese, in più provvedimenti non ha fatto altro che andare in questa direzione, mi sembra perlomeno incongruo con quello che viene detto, soprattutto non tanto in quest'Aula, ma dalla maggioranza quando va sui territori.   GIANLUCA PINI. Signor Presidente, faccio fatica a comprendere come possa essere, al di là della questione delle premesse che è una questione politica, e comprendo anche che il Governo magari possa provare degli imbarazzi; però, accettare come semplice raccomandazione l'impegno del Governo a coprire la pianta organica dell'Arma dei carabinieri quando è lo stesso Governo che a più riprese, in più provvedimenti non ha fatto altro che andare in questa direzione, mi sembra perlomeno incongruo con quello che viene detto, soprattutto non tanto in quest'Aula, ma dalla maggioranza quando va sui territori.

  PRESIDENTE. Deduco che non accetta la richiesta di riformulazione.
  Indìco quindi la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/331-927/B/7, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Garavini, Valiante, Moretti, Giulietti, Oliaro, Benamati, Tripiedi, Donati...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 104
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  390   
   Votanti  309   
   Astenuti   81   
   Maggioranza  155   
    Hanno votato   44    
    Hanno votato no   265.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insiste per la votazione degli ordini del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/331-927-B/8, Fedriga n. 9/331-927-B/9, Guidesi n. 9/331-927-B/10, Busin n. 9/331-927-B/11, e Borghesi n. 9/331-927-B/12, accolti dal Governo come raccomandazione purché riformulati.
  Prendo invece atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Molteni n. 9/331-927-B/13, non accettato dal Governo.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Molteni n. 9/331-927-B/13, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Zaratti, Monchiero, Tancredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  401   
   Votanti  400   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato  44    
    Hanno votato no  356.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gigli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Attaguile n. 9/331-927-B/14, non accettato dal Governo.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Attaguile n. 9/331-927-B/14, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Folino, Garavini, Luigi Gallo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  405   
   Votanti  402   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato  44    
    Hanno votato no  358.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Prataviera n. 9/331-927-B/15, non accettato dal Governo.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Prataviera n. 9/331-927-B/15, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rosato, Artini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  405   
   Votanti  403   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato  45    
    Hanno votato no  358.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, ordine del giorno Buonanno n. 9/331-927-B/16, non accettato dal Governo.Pag. 105
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Mura, Beni, Santerini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  404   
   Votanti  402   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato  43    
    Hanno votato no  359.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Marcolin n. 9/331-927-B/17, non accettato dal Governo.

  MARCO MARCOLIN. Signor Presidente, molto rapidamente, questo ordine del giorno serviva proprio a scoraggiare qualsiasi forma di ingresso facile, chiaramente onde evitare l'incremento del grave fenomeno della tratta degli esseri umani e quindi per il rafforzamento delle misure di controllo e pattugliamento dei confini, che spero presto siano quelli veneti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Marcolin n. 9/331-927-B/17, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Folino, Verini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  404   
   Votanti  402   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato   45    
    Hanno votato no   357.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Caparini n. 9/331-927-B/18, accettato dal Governo, purché riformulato.

Testo sostituito con errata corrige volante   DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, brevemente, concordo con il compagno Farina su una cosa, ovvero che a 24 anni dall'approvazione dell'accordo di Strasburgo ci sono molti accordi di trasferimento che sono lettera morta e che dovrebbero essere attuati, penso al Marocco, con il 18,7 per cento di detenuti nelle nostre carceri, la Romania, con il 16,1 per cento, la Tunisia, con il 12,2. Quindi, nel solco tracciato dal Ministro Castelli con l'accordo con l'Albania, che allora aveva ben il 12 per cento di detenuti nelle nostre carceri, io credo che sia opportuno – è questo l'oggetto del nostro ordine del giorno – procedere con questi accordi di trasferimento. Quindi, credo che riformulare un ordine del giorno con una raccomandazione addirittura depotenzi lo strumento quindi chiedo che venga votato così com’è.   DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, brevemente, concordo con il «compagno» Farina su una cosa, ovvero che a 24 anni dall'approvazione dell'accordo di Strasburgo ci sono molti accordi di trasferimento che sono lettera morta e che dovrebbero essere attuati, penso al Marocco, con il 18,7 per cento di detenuti nelle nostre carceri, la Romania, con il 16,1 per cento, la Tunisia, con il 12,2. Quindi, nel solco tracciato dal Ministro Castelli con l'accordo con l'Albania, che allora aveva ben il 12 per cento di detenuti nelle nostre carceri, io credo che sia opportuno – è questo l'oggetto del nostro ordine del giorno – procedere con questi accordi di trasferimento. Quindi, credo che riformulare un ordine del giorno con una raccomandazione addirittura depotenzi lo strumento quindi chiedo che venga votato così com’è.

  PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Caparini n. 9/331-927-B/18, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bossa, Folino, Paola Bragantini, Paglia, Marotta, Malpezzi, Argentin, Mongiello....
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  404   
   Votanti  402   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato  128    
    Hanno votato no   274.    

Pag. 106

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Grimoldi n. 9/331-927-B/19, non accettato dal Governo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Grimoldi n. 9/331-927-B/19, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Folino, Gigli, Donati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  406   
   Votanti  323   
   Astenuti   83   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato   46    
    Hanno votato no   277.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Caon n. 9/331-927-B/20, accolto come raccomandazione, purché riformulato.
  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Allasia n. 9/331-927-B/21, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Invernizzi n. 9/331-927-B/22, non accettato dal Governo.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, è l'ultimo nostro ordine del giorno della giornata.
  Visto che, Presidente, oggi la nostra richiesta di presenza del Ministro Alfano in Aula su questo provvedimento non ha avuto riscontro, chiediamo che nella giornata di domani, nella quale si terranno le dichiarazioni di voto finale, sia presente il Ministro Alfano.
  Riteniamo che prima di una dichiarazione di voto così importante e così significativa e del voto finale un intervento del Ministro Alfano sia non solo necessario, ma doveroso. Per cui, reiteriamo la richiesta, che oggi non ha avuto buon fine, per la giornata di domani e chiediamo quindi la presenza per domani del Ministro dell'interno, Angelino Alfano.

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Molteni, anche per averci dato questa informazione sul fatto che le dichiarazioni di voto si svolgeranno domani. L'ordine dei lavori dell'Assemblea lo decide la Presidenza, ma deduco che ci sia un «favoloso» accordo di tutti i gruppi e non possiamo che felicemente prenderne atto.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/331-927-B/22, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Zoggia, Folino, De Micheli, Cancellieri, Berlinghieri, Terzoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  399   
   Votanti  397   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato  126    
    Hanno votato no   271.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Verini n. 9/331-927-B/23, accettato dal Governo, purché riformulato.Pag. 107
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Morani n. 9/331-927-B/24, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Turco n. 9/331-927-B/25, accettato dal Governo.
  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
  Non avendo ascoltato obiezioni alle anticipazioni del collega Molteni, intendo comprendere che i gruppi si sono accordati per rinviare le dichiarazioni di voto finale alla giornata di domani, interrompendo qui l'esame del provvedimento.
  Il seguito dell'esame della proposta di legge in materia di messa alla prova riprenderà nella seduta di domani, a partire dalle ore 9, come primo punto all'ordine del giorno.

Annunzio della convocazione della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo per la sua costituzione.

  PRESIDENTE. Comunico che la Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo è convocata per giovedì 3 aprile 2014, alle ore 13,30, presso la sede di Palazzo San Macuto, per procedere alla propria costituzione.

Sostituzione di un componente della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO.

  PRESIDENTE. Comunico che la Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO il deputato Andrea Martella, in sostituzione della deputata Federica Mogherini, dimissionaria in quanto entrata a far parte del Governo.

Sostituzione di un componente della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO.

  PRESIDENTE. Comunico che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO il senatore Franco Panizza, in sostituzione del senatore Riccardo Nencini, dimissionario.

Sostituzione di un componente della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'Iniziativa centro-europea (INCE).

  PRESIDENTE. Comunico che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'Iniziativa centro-europea il senatore Alessandro Maran, in sostituzione della senatrice Stefania Giannini, dimissionaria.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

  PRESIDENTE. Comunico che il Presidente del Senato ha nominato componente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi il senatore Enrico Buemi, in sostituzione del senatore Vittorio Fravezzi, dimissionario.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo (ore 20).

  PRESIDENTE. Abbiamo ora delle richieste di parola per interventi di fine seduta.
  Ha chiesto di parlare l'onorevole Melilla. Ne ha facoltà.

Pag. 108

  GIANNI MELILLA. Signor Presidente, a mezzanotte di ieri dovevano chiudere in Italia...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Melilla. Vale sempre il solito ragionamento: la seduta, per la parte relativa alle votazioni, è conclusa. Ci sono dei colleghi che vorrebbero intervenire a fine seduta; pregherei coloro che non sono interessati, che immagino siano la grande maggioranza, di uscire dall'Aula e consentire a chi deve parlare di farlo nel modo migliore. Prego, onorevole Melilla.

  GIANNI MELILLA. Grazie Presidente. Dicevo che a mezzanotte di ieri in Italia dovevano chiudere i sei ospedali psichiatrici giudiziari in cui sono trattenute 1.019 persone che hanno commesso dei delitti, ma in quanto incapaci di intendere e di volere non sono in carcere ma sono in queste strutture che sono meglio conosciute come manicomi criminali.
  Le condizioni in cui vivono queste persone sono state denunciate...

  PRESIDENTE. Colleghi !

  GIANNI MELILLA. ... e ci sono tantissime inchieste giornalistiche che hanno messo in evidenza la condizione disumana in cui si vive in questi manicomi criminali. Dopo la riforma Basaglia forse questo è l'ultimo segmento di un modo inaccettabile di trattare la malattia mentale. Le regioni dovevano attrezzare le strutture alternative per la presa in carico di queste 1.019 persone malate di mente. Non l'hanno fatto, sono in ritardo e, quindi, c’è l'ennesima proroga che è stata assunta dal Governo.
  Il Presidente della Repubblica, alcuni mesi fa, ha denunciato il modo intollerabile e disumano in cui vivono queste persone. Io mi auguro che sia l'ultima proroga, perché è veramente vergognoso che in Italia il Governo e il sistema delle regioni non siano stati in grado, a distanza di tanti anni dalla riforma Basaglia, di affrontare anche questo grande tema della questione giudiziaria per le persone malate di mente (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gallinella. Ne ha facoltà.

  FILIPPO GALLINELLA. Signor Presidente, intervengo per lo stesso argomento. Dieci mesi fa con i miei colleghi siamo andati a conoscere l'ospedale psichiatrico OPG di Montelupo Fiorentino, istituto, come altri cinque in Italia, che vive una situazione non chiara...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Gallinella, mi scusi. Colleghi, colleghi dietro l'onorevole Gallinella. Colleghi ! Prego, onorevole Gallinella.

  FILIPPO GALLINELLA. Una situazione non chiara, dicevo, a causa della non presa posizione anche di questo Governo e delle stesse regioni, perché ancora una volta si rimanda. Oggi apprendiamo anche della firma di Napolitano – con rammarico dice lui – in ordine alla proroga dell'apertura degli ospedali psichiatrici. Questo, lo diciamo, è un bel pesce d'aprile, perché ci dimostra che non si vogliono affrontare le situazioni, ma si rimanda sempre e poi si piange. Sono lacrime di coccodrillo !
  Noi chiediamo di lavorare insieme per una risoluzione di quest'annosa vicenda, perché solo il Parlamento, con un'azione congiunta, può andare a chiarire determinate situazione che riguardano la detenzione di persone che hanno commesso reati ma che hanno, comunque, anche problemi psichiatrici. La stessa situazione di difficoltà la vivono anche le persone che lavorano a contatto, sia per la sicurezza sia per il recupero o il parziale recupero di determinate persone, e soprattutto anche delle vittime, che non vogliono sicuramente che determinati soggetti possano essere liberi così, senza che lo Stato comunque li possa controllare o comunque seguire in comunità.
  Quindi, ci associamo all'appello, precedentemente fatto, che quanto prima la Pag. 109situazione venga affrontata in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Franco Cassano. Ne ha facoltà.

  FRANCO CASSANO. Signor Presidente, ci ha lasciato oggi Jacques Le Goff, un grande storico che, nel solco di una tradizione illustre come quella degli Annales, seppe rinnovare in modo profondo ed originale la conoscenza del Medioevo.
  Le Goff studiò il lento emanciparsi del tempo laico ed individualistico del mercante da quello sacro e comunitario della Chiesa, il lento mutamento del giudizio sul denaro, visto non più come «sterco del demonio», ma come mezzo per incrementare gli scambi, dilatando al di là dell'ambito locale, allargando il mondo e i punti di vista su di esso.
  Suo fu pure un libro straordinario come L'invenzione del Purgatorio, in cui ricostruì il progressivo affermarsi di un regno intermedio tra il paradiso e l'inferno, l'emergere embrionale, all'interno della immaginazione religiosa, dell'autonomia della sfera terrena, l'affacciarsi di un mondo che inizia a rivendicare una misura sobria ed autonoma.
  Ma accanto a questi temi, che rappresentano solo in parte il suo imponente lavoro, di Le Goff si deve ricordare il grande amore per l'Italia, teatro privilegiato di quei primi passi della modernità che sono stati al centro della sua ricerca. Un amore ed un rispetto per la nostra storia che troppo spesso noi dimentichiamo e distruggiamo.
  E forse ancor di più va ricordato il suo impegno come intellettuale europeo, fermamente convinto che l'unificazione del vecchio continente fosse un compito non solo economico o politico, ma in primo luogo culturale. Si spiegano così le sue Lezioni ai giovani europei e l'impegno di direzione di una collana per Laterza, che aveva come titolo Fare l'Europa, che mise l'uno accanto all'altro gli studiosi di diversi Paesi.
  Le Goff, nato tra i due conflitti mondiali, avvertì la feroce assurdità di quella carneficina che fu la guerra civile europea, che condusse a morte decine di milioni di persone fino ad allora orgogliose di appartenere all'area più avanzata e progredita del pianeta.
  Ecco perché l'opera di un grande storico come Jacques Le Goff assume un valore così importante: per costruire il futuro bisogna conoscere bene il passato. Chi non conosce il passato, ha detto una volta un filosofo, è destinato a ripeterlo. La storia non è una disciplina polverosa ed inutile, ma un sicuro antidoto contro la demagogia e le false scorciatoie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Congratulazioni).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Chimienti. Ne ha facoltà.

  SILVIA CHIMIENTI. Signor Presidente, «Mi davano delle buste paga fasulle, le firmavo senza ricevere alcun introito economico. Loro, in cambio, mi versavano i contributi, per cui io risultavo stipendiato. Si tratta di un ricatto vero e proprio perché i proprietari dell'istituto ti fanno sentire questa condizione come un piacere che ti stanno facendo. Sanno che, se non ti presti tu a questo ricatto, ci sarà sicuramente qualcun altro che lo farà al posto tuo. È quasi un rapporto di schiavitù che si instaura tra noi e queste persone».
  Queste sono parole di un docente di una scuola paritaria della provincia di Napoli che ha raccontato al Fatto Quotidiano, in forma anonima, la sua esperienza in un articolo comparso proprio oggi. Vede Presidente, sia l'ex Ministro Carrozza che l'attuale Ministro Giannini hanno ricevuto un dossier elaborato da Paolo Latella, segretario del sindacato Unicobas Scuola della Lombardia, che denuncia da tempo questa anomalia. In alcune scuole paritarie, approfittando del sistema delle graduatorie, i dirigenti assumono personale a 2-3 euro l'ora o addirittura a zero, contando sul fatto che la disperazione delle persone è tale che oramai si accetta di lavorare anche senza stipendio. Lavorare nella scuola per un anno dà punteggio e i docenti, come testimonia Pag. 110Paolo Latella nel suo dossier, accettano questo ricatto pur di guadagnare punteggio in graduatoria e sperare di lavorare in futuro nella scuola statale. Alla denuncia di Latella, pubblicata su Facebook, è seguita una telefonata anonima con minacce di morte nei confronti dell'autore del dossier che ha denunciato l'episodio alle autorità. Abbiamo di fronte una vera e propria truffa ai danni dei lavoratori su cui le istituzioni hanno l'obbligo di fare luce. Per questo motivo annunciamo fin da ora un'interrogazione parlamentare sul tema e chiediamo ai Ministri Giannini e Poletti di attivarsi immediatamente per contrastare questa pratica lesiva dei diritti dei lavoratori e indegna per un Paese civile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Ambrosio. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Signor Presidente, sono qui a fare un sollecito per una interrogazione che avevo fatto a risposta scritta, la n. 4-02503, ai Ministri dell'ambiente, dei beni culturali e anche al Ministro della salute, per un sito. Questo sito si chiama Grottelline in Puglia, zona Poggiorsini-Spinazzola, territorio di Spinazzola. Io voglio leggere velocemente alcuni spunti.
  Allora, le comunità sia di Spinazzola che di Poggiorsini si sono dette contrarie a quello che adesso vi dirò. La regione Puglia ha dichiarato questo sito, Grottelline, un sito di interesse storico, archeologico, ambientale. La regione Puglia stessa e la regione Basilicata hanno ritenuto il posto sia a rischio idrogeologico che importante per gli afflussi fluviali, in quanto da lì, poi, vi è la falda acquifera che, in qualche modo, si ricollega all'acquedotto pugliese.
  Ancora, poi, il luogo è di interesse a livello europeo per quanto riguarda la zootecnia. Inoltre, ci troviamo all'interno del Parco nazionale dell'Alta Murgia. Presidente, qui vi è la cava di Grottelline che il presidente della regione Puglia, Sinistra Ecologia Libertà, vuole trasformare in una delle più grandi discariche della regione Puglia.
  Allora, rifacendo questo sollecito a questi Ministeri e, nel frattempo, sollevando, ancora una volta, la questione con il presidente della regione Puglia, che nel suo nuovo piano dei rifiuti ha inserito, ancora una volta, questo sito, sto dicendo ai Ministeri di esprimersi e da qui lancio anche un messaggio al presidente della regione Puglia, affinché, se ancora vi è un barlume di ecologia all'interno di quello che è quel simbolo e di quella regione, se ne faccia finalmente una bandiera. Altrimenti, troverà una guerra aperta da parte di tutte le comunità e del MoVimento 5 Stelle, sia nei confronti dell'amministrazione politica di quella regione sia nei confronti delle finte, e sottolineo finte, associazioni ambientaliste che si legano a Sinistra Ecologia Libertà, ma, poi, si vendono ai poteri forti che sono, ancora una volta, dietro questa discarica.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tofalo. Ne ha facoltà.

  ANGELO TOFALO. Signor Presidente, pensavo fosse un pesce d'aprile. Purtroppo, mi sono dovuto ricredere: 51 indagati per spese pazze in regione Campania. Vi sono dei risvolti: infatti, i consiglieri regionali chiesero rimborsi per sale di albergo di lusso fatturate per convegni che non sono, poi, mai avvenuti, cravatte firmate, bottiglie di prelibatissimo vino, occhiali da vista, occhiali da sole, Tarsu di una sede di partito, pranzi e cene.
  Ovviamente, tra i destinatari di questi provvedimenti troviamo tutta la Camera, da destra a sinistra. Vi è il sottosegretario PD alle infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, consigliere regionale in Campania dal 2010 al 2013; vi è il coordinatore di Forza Italia in Campania Domenico De Siano; e poi, ovviamente, in prima linea, non poteva mancare la mia simpaticissima concittadina senatrice Eva Longo, che fa ridere tutto il mio comune, ogni volta, puntualmente, in queste cose in prima linea. Che dire: qui vi fate le finte guerre e poi, quando si tratta di mangiare, siete Pag. 111tutti seduti a tavola. Ma non durerà per molto, per fortuna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 2 aprile 2014, alle 9:

  (ore 9 e ore 16)

  1. – Seguito della discussione della proposta di legge:
   FERRANTI ed altri; COSTA: Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (Approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato) (C. 331-927-B).
  — Relatori: Ferranti, per la maggioranza; Molteni, di minoranza.

  2. – Discussione del disegno di legge:
   Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (previo esame e votazione delle questioni pregiudiziali di costituzionalità presentate) (C. 1542-B).

  3. – Seguito della discussione della proposta di legge:
   BURTONE ed altri; VENDOLA ed altri; FRANCESCO SANNA ed altri; MICILLO ed altri: Modifica dell'articolo 416-ter del codice penale, in materia di scambio elettorale politico-mafioso (Approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato) (C. 204-251-328-923-B).
  — Relatori: Mattiello, per la maggioranza; Chiarelli, di minoranza.

  4. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   Ratifica ed esecuzione del Protocollo concernente le preoccupazioni del popolo irlandese relative al Trattato di Lisbona, fatto a Bruxelles il 13 giugno 2012 (C. 1619).
  — Relatore: Picchi.

  5. – Seguito della discussione delle mozioni Molea ed altri n. 1-00327, Lacquaniti ed altri n. 1-00388, Abrignani e Palese n. 1-00394, Schirò ed altri n. 1-00395, Allasia ed altri n. 1-00396, Prodani ed altri n. 1-00397, Benamati ed altri n. 1-00401 e Pagano ed altri n. 1-00402 concernenti iniziative a sostegno del settore del turismo.

  6. – Seguito della discussione delle mozioni Giancarlo Giorgetti ed altri n. 1-00339, Palese ed altri n. 1-00414, Piccone e Dorina Bianchi n. 1-00415, Braga ed altri n. 1-00416, Zan ed altri n. 1-00417, Gigli ed altri n. 1-00418 e Segoni ed altri n. 1-00419 concernenti iniziative per l'esclusione dai vincoli previsti dal Patto di stabilità interno delle spese volte a finanziare interventi di contrasto al dissesto idrogeologico.

  (ore 15)

  7. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  La seduta termina alle 20,10.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Pdl 331-927-B - em. 1.46 398 396 2 199 32 364 63 Resp.
2 Nom. em. 1.11 422 421 1 211 23 398 62 Resp.
3 Nom. em. 1.37 436 435 1 218 23 412 62 Resp.
4 Nom. em. 1.149 423 423 212 22 401 62 Resp.
5 Nom. em. 1.152 430 430 216 24 406 62 Resp.
6 Nom. em. 1.89, 1.153 430 429 1 215 25 404 62 Resp.
7 Nom. em. 1.1 421 419 2 210 108 311 62 Resp.
8 Nom. em. 1.2 407 402 5 202 92 310 70 Resp.
9 Nom. em. 1.3 418 414 4 208 96 318 69 Resp.
10 Nom. em. 1.4 430 428 2 215 98 330 67 Resp.
11 Nom. articolo 1 438 434 4 218 328 106 64 Appr.
12 Nom. em. 2.11, 2.65 454 363 91 182 25 338 63 Resp.
13 Nom. em. 2.13 441 438 3 220 24 414 63 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 2.205 443 440 3 221 31 409 63 Resp.
15 Nom. em. 2.14 446 443 3 222 26 417 63 Resp.
16 Nom. em. 2.15 440 438 2 220 105 333 63 Resp.
17 Nom. em. 2.2, 2.73 436 435 1 218 118 317 64 Resp.
18 Nom. em. 2.72 439 437 2 219 115 322 63 Resp.
19 Nom. em. 2.71 443 440 3 221 33 407 63 Resp.
20 Nom. em. 2.70 448 445 3 223 33 412 63 Resp.
21 Nom. em. 2.3 445 443 2 222 109 334 63 Resp.
22 Nom. em. 2.4 450 448 2 225 111 337 63 Resp.
23 Nom. em. 2.5 439 437 2 219 106 331 64 Resp.
24 Nom. em. 2.6 444 443 1 222 107 336 63 Resp.
25 Nom. em. 2.7 449 447 2 224 110 337 63 Resp.
26 Nom. em. 2.38 449 359 90 180 27 332 63 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 2.8 439 437 2 219 139 298 63 Resp.
28 Nom. em. 2.200 439 432 7 217 108 324 64 Resp.
29 Nom. em. 2.201 442 435 7 218 107 328 64 Resp.
30 Nom. em. 2.202 440 436 4 219 107 329 64 Resp.
31 Nom. em. 2.203 437 436 1 219 113 323 64 Resp.
32 Nom. em. 2.46, 2.80 433 430 3 216 50 380 64 Resp.
33 Nom. em. 2.47 424 422 2 212 54 368 64 Resp.
34 Nom. em. 2.61 404 402 2 202 107 295 64 Resp.
35 Nom. em. 2.204 409 408 1 205 26 382 64 Resp.
36 Nom. articolo 2 412 325 87 163 307 18 64 Appr.
37 Nom. em. 3.1 407 399 8 200 105 294 64 Resp.
38 Nom. em. 3.28 413 411 2 206 27 384 64 Resp.
39 Nom. articolo 3 411 324 87 163 302 22 64 Appr.
INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. articolo 4 418 331 87 166 308 23 64 Appr.
41 Nom. articolo 8 414 411 3 206 389 22 64 Appr.
42 Nom. odg 9/331-927-B/4 389 302 87 152 24 278 64 Resp.
43 Nom. odg 9/331-927-B/5 392 385 7 193 118 267 64 Resp.
44 Nom. odg 9/331-927-B/6 392 388 4 195 44 344 64 Resp.
45 Nom. odg 9/331-927-B/7 390 309 81 155 44 265 64 Resp.
46 Nom. odg 9/331-927-B/13 401 400 1 201 44 356 64 Resp.
47 Nom. odg 9/331-927-B/14 405 402 3 202 44 358 64 Resp.
48 Nom. odg 9/331-927-B/15 405 403 2 202 45 358 64 Resp.
49 Nom. odg 9/331-927-B/16 404 402 2 202 43 359 64 Resp.
50 Nom. odg 9/331-927-B/17 404 402 2 202 45 357 64 Resp.
51 Nom. odg 9/331-927-B/18 404 402 2 202 128 274 64 Resp.
52 Nom. odg 9/331-927-B/19 406 323 83 162 46 277 64 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 53)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. odg 9/331-927-B/22 399 397 2 199 126 271 64 Resp.