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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 169 di venerdì 7 febbraio 2014

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

  La seduta comincia alle 9,30.

  ANNA MARGHERITA MIOTTO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Bonifazi, Chaouki, Damiano, Fraccaro e Schullian sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente ottanta, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

  Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Sull'ordine dei lavori (ore 9,34).

  PRESIDENTE. Ora avremmo dovuto iniziare l'esame del disegno di legge n. 1920-A: conversione in legge del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, recante interventi urgenti di avvio del Piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed Expo 2015, ma il condizionale è d'obbligo, perché abbiamo qualche problemino da risolvere, e per fare questo ci aiuta il presidente della Commissione finanze, onorevole Capezzone, al quale do la parola.

  DANIELE CAPEZZONE, Presidente della VI Commissione. Signor Presidente, in queste ore collaboro a tempo determinato con la Commissione attività produttive. Noi siamo in attesa ansiosa che la Commissione bilancio concluda il suo lavoro e anche dai contenuti di quel lavoro, oltre che dai tempi, deriveranno i tempi e la serenità del nostro lavoro. Mi sembra prudente, Presidente, chiederle di rivederci qui non prima delle 11, se si può.

  PRESIDENTE. Ne approfitto per chiedere al vicepresidente della Commissione bilancio, che è qui, se pensa che tale termine sia ragionevole; lo dico soprattutto per i colleghi, in maniera tale da dare un orario senza bisogno di aggiornarci di volta in volta. Onorevole Saltamartini, lei pensa che le 11 siano un orario ragionevole per concludere il lavoro in Commissione ?

  BARBARA SALTAMARTINI, Vicepresidente della V Commissione. Signor Presidente, io credo di sì, se veramente continuerà ad esserci in Commissione bilancio il clima di collaborazione fattiva da parte di tutti i gruppi parlamentari. La Commissione bilancio ha già espresso il parere, quindi stiamo dibattendo sulla proposta di Pag. 2parere. Io immagino che non andremo oltre le 10,30. Mi auguro che continui questo clima in Commissione.

  PRESIDENTE. Sta bene. È anche uscito il sole, quindi probabilmente... Allora ringrazio il presidente Capezzone, l'onorevole Saltamartini e i colleghi che erano qui e sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 11.

  La seduta, sospesa alle 9,35, è ripresa alle 11.

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Immagino sull'ordine dei lavori.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, intervengo, ringraziandola, per dire che il lavoro della Commissione bilancio, e delle Commissioni poi riunite, è proficuo e sta andando avanti per risolvere una serie di problemi che si sono rivelati nell'espressione del parere da parte della Commissione stessa. Il consenso di tutti i gruppi in Commissione bilancio, e l'idea di tutti i gruppi, è quella di chiedere un rinvio di un'altra ora, per venire alle 12 ma essere pronti per iniziare con le votazioni: se la Presidenza fosse d'accordo questo potrebbe essere il nostro programma di lavoro per il futuro della giornata, con l'impegno di concludere il decreto-legge così come era stato assunto in Conferenza dei presidenti di gruppo.

  WALTER RIZZETTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  WALTER RIZZETTO. Signor Presidente, su quanto appena affermato dall'onorevole Rosato, al netto che noi siamo d'accordo con questo modus operandi, registriamo però una fase drammatica rispetto ai lavori di questa mattina, poiché è arrivato un provvedimento in Aula per cui non ci sono neppure le coperture. E quindi, in questo caso, l'Esecutivo deve prendersi questo tipo di responsabilità. Noi stiamo cercando, anzi voi state cercando, di governare questo Paese facendo passare in Aula ed in Commissione un provvedimento per cui non ci sono neppure i soldi.
  È una vergogna questo modus operandi, Presidente ! Quindi io chiedo ufficialmente alla Presidenza che si rapporti con le Commissioni di competenza per rappresentare l'opinione anche del MoVimento 5 Stelle, che, pur – e lo ripeto – essendo d'accordo nello specificare e nell'approfondire questo tipo di lavoro, non si può più andare avanti in questa maniera. È evidente che arrivano troppi decreti-legge, ed è evidente che ogni volta, quando arriva un decreto-legge, ci sono problemi di coperture. Quindi dobbiamo dare delle risposte ai cittadini che sono fuori da questi palazzi, e dobbiamo semplicemente andare avanti con i lavori. Noi è da stamattina, dalle ore 9,30, che aspettiamo di venire in Aula a discutere gli emendamenti e gli ordini del giorno: stamattina scopriamo, anzi stanotte scopriamo, che non ci sono le coperture. Secondo me è tutto sbagliato, è tutto da rifare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole Rizzetto, al di là della considerazione generale sul tema dei decreti-legge, che ovviamente non posso che registrare, la Presidenza questa mattina si è fatta carico di parlare con le Commissioni, sia con la Commissione finanze (è venuto il presidente della Commissione Capezzone), sia con il vicepresidente della Commissione bilancio. Da quello che ho registrato, mi era parso di capire che la ragione del rinvio dell'Aula era funzionale a fare in modo che la Commissione bilancio trovasse alcune soluzioni che riguardassero, da quello che ho capito, anche alcune proposte emendative non soltanto della maggioranza, per essere chiari.
  Il provvedimento, come sapete, è stato chiuso in ritardo, e quindi la ragione per cui la Commissione bilancio ha chiesto tempo è stata esattamente quella di trovare una serie di coperture, soluzioni, Pag. 3chiamiamole come vogliamo, che riguardavano anche la possibilità di, non dico trovare un accordo, perché forse la cosa è eccessiva, però soddisfare alcune richieste che erano arrivate non solo dalla maggioranza. Ovviamente il lavoro della Commissione bilancio è questo, la Presidenza si era raccomandata di riprendere alle 11 perché ovviamente volevamo dare come sempre certezza ai colleghi quando vengono qui per lavorare. Come lei sa, la storia ci insegna che forse se un'ora la prendiamo di sospensione, evitiamo poi di dover fare uno stop and go continuo, come ci è capitato in altre occasioni.
  Comunque sicuramente (lo dico anche all'onorevole Rosato, e se non ci sono obiezioni a tutti i colleghi) alle 12 riprendiamo. Quindi l'invito alla Commissione bilancio e alla Commissione finanze è di chiudere i lavori per quell'ora, perché alle 12 in punto riprendiamo.

  ANTONIO PALMIERI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PALMIERI. Signor Presidente, giacché c’è la sospensione, possiamo approfittare per fare l'intervento di fine seduta, che da tre giorni attendo di fare ?

  PRESIDENTE. Sta bene. Intanto decorre da questo momento l'attesa del mezzogiorno per le Commissioni. Prego, onorevole Palmieri, approfittiamo.

  ANTONIO PALMIERI. Signor Presidente, finalmente possiamo commemorare in quest'Aula la scomparsa di Eugenio Corti, che è morto martedì sera a 93 anni, e che è stato un grande scrittore italiano, brianzolo per la precisione, autore di un capolavoro che si chiama Il cavallo rosso. Apprezzato romanziere, autore di testi teatrali, saggista, intellettuale, che lo scorso maggio fu insignito dal Presidente Napolitano della medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte.
  Il cavallo rosso è un grande romanzo storico che impegnò 11 anni della vita di Eugenio Corti; fu pubblicato per la prima volta in Italia nel 1983, vanta oltre mezzo milione di copie vendute nel nostro Paese, svariate traduzioni all'estero, anche in lituano, rumeno e giapponese. In Francia il nome di Corti gode di grande fama ed è stato paragonato ad autori quali Hemingway, Mann, Camus, Kafka e Musil. Solo nel nostro Paese Corti ha avuto una vita, per così dire, molto complicata e difficile, avara di riconoscimenti pubblici, forse anche per il fatto che egli si è sempre dichiarato uno scrittore cattolico e fortemente anticomunista.
  Corti ebbe una vita avventurosa: nel 1942 poco più che ventenne si arruolò volontario e fu destinato al fronte russo. Seguì la ritirata che diede origine alla sua prima opera che si chiama I più non ritornano, del 1947, e fu il primo scrittore italiano a raccontare la tragedia dei nostri militari in Russia. Dopo l'8 settembre Corti entrò volontario nei reparti militari italiani che affiancarono gli Alleati nella guerra di liberazione partecipando alla battaglia per lo sfondamento finale della linea Gotica e da qui venne un'altra opera di Corti che si chiama Gli ultimi soldati del re. Alla domanda perché Corti scelse di partire per la Russia, rispose così: «volevo vedere di persona, farmi un'idea dei risultati del gigantesco tentativo di costruire un mondo nuovo senza Dio, anzi contro Dio, operato dai comunisti. Volevo assolutamente conoscere la realtà del comunismo e per questo pregavo Dio di non farmi perdere quell'esperienza che ritenevo sarebbe stata per me fondamentale».
  Termino Presidente, anche perché servirebbe molto tempo per raccontare Eugenio Corti, con un ricordo personale. Io ho conosciuto Eugenio Corti nel 1989 quando lo invitai a presentare Il cavallo rosso presso il mio centro culturale. Venne in una piccola parrocchia di estrema periferia milanese e con umiltà rimase tra noi quella sera, con la semplicità dei veri testimoni e di chi sa di svolgere un compito: scrivere per tradurre in bellezza gli ideali della propria vita.
  Credo che la nostra Aula faccia bene a rendere omaggio a un grande autore italiano. Pag. 4In queste 48 ore i giornali l'hanno ricordato tardivamente, adesso lasciamo ai posteri di continuare l'apprezzamento della sua opera (Applausi).

  ALESSIA MORANI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ALESSIA MORANI. Signor Presidente, intervengo perché la scorsa settimana, e ieri su un'altra testata giornalistica, sono uscite delle inchieste rispetto ad alcuni fatti, presunti fatti gravissimi, occorsi in alcune carceri italiane. Credo che una istituzione fondamentale come quella che amministra le carceri della Repubblica e in particolare una Forza di polizia democratica come il Corpo di polizia penitenziaria a cui sono affidate la vita e l'integrità fisica delle persone in esecuzione di pena e sottoposte a custodia cautelare, non possono essere esposte ai gravissimi sospetti di abusi, appunto denunciati in questi giorni, con ipotesi di violenze intollerabili e perfino di responsabilità gravissime in alcuni casi di detenuti morti in condizioni e situazioni non chiarite con adeguati accertamenti.
  Io credo che chi è responsabile da un punto di vista politico e istituzionale dell'amministrazione penitenziaria e del Corpo di polizia penitenziaria, debba dare conto di serie e stringenti verifiche, di adeguate indagini – nelle sfere naturalmente delle proprie competenze – sui casi, sui fatti e sulle circostanze di luogo e di tempo contenute in quelle denunce. Io, quindi, chiedo che il Ministro della giustizia, Anna Maria Cancellieri, venga a riferire in questa Aula riguardo a questi fatti.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 11,08).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori (ore 11,10).

  ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, vorrei dire alcune parole in ricordo dell'amico Eugenio Corti, che è morto recentemente, di cui sono stato appunto amico negli anni difficili della sua emarginazione. Vorrei ricordare che lui inizia con lo stesso tema de Il Cavallo rosso, un libro nel quale racconta la vicenda degli italiani nella campagna di Russia, che ottiene un grande successo con recensioni favorevoli di Benedetto Croce e di tutta la stampa italiana e viene poi messo al bando per un libro nel quale racconta la Resistenza dal punto di vista di un partigiano non comunista, mettendo in guardia contro il pericolo del totalitarismo comunista.
  Ma non è questo il tema del mio intervento, avrei voluto parlarne ma c’è una questione politica sulla quale io devo dire una parola. Il tempo dei parlamentari, il tempo parlamentare è una risorsa politica preziosa. Non è possibile che questo tempo venga sprecato come sta succedendo. Abbiamo diversi decreti-legge che devono essere approvati dal Parlamento; sappiamo che sarà difficile poterlo fare senza ricorrere a nuovi voti di fiducia. Che il Parlamento venga tenuto inoperoso quando ci sarebbe di che lavorare o per una sua insufficiente programmazione dei tempi dei lavori di Commissione, o per difetti dei progetti presentati dal Governo – io non mi permetto di giudicare – è qualcosa a cui bisogna porre rimedio, perché non è la prima volta che questo succede. Noi stiamo vivendo da tempo con una programmazione dei lavori parlamentari che non sembra essere adeguata alla gravità e all'urgenza dei temi che ci stanno davanti: troppi decreti-legge che si affollano e tempi morti che non si comprendono.Pag. 5
  Io non sono tenero con i colleghi grillini, ma in questo caso devo dire che se loro dicessero: «non è che stiamo perdendo tempo perché poi volete porre nuovamente la questione di fiducia, con la scusa che non ci sono i tempi ?» non avrebbero tutti i torti.
  Credo che tutti quanti dobbiamo fare un esame di coscienza su questa situazione e vedere di migliorare la produttività del nostro lavoro: noi, come Parlamento, tutta l'Aula e naturalmente anche l'Ufficio di Presidenza, ma anche il Governo nella gestione dei tempi parlamentari.

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Buttiglione. Ovviamente, io registro le sue parole. L'operosità in questo momento è nelle Commissioni, quindi diciamo che ci sono le Commissioni che sono impegnate.
  Per il resto, credo di aver compreso che in questa occasione – il Presidente sicuramente è limitato – la ragione dell'allungamento dei tempi è proprio quella di trovare una soluzione che non porti all'ennesima fiducia. Quindi, magari, in questa occasione, il tempo che si sta impiegando in Commissione è un tempo ben speso in ragione di tutte le analisi che sono state fatte e che ovviamente io rispetto, ci mancherebbe altro.

  PATRIZIA MAESTRI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PATRIZIA MAESTRI. Signor Presidente, voglio portare in Aula l'attenzione per l'azienda Pali Italia di Parma, che ha mostrato un piano industriale alle RSU e alle organizzazioni sindacali, un piano che porta in maniera inequivocabile alla chiusura di questo stabilimento.
  C’è un'intenzione di delocalizzare la produzione nello stabilimento di Anagni, in provincia di Frosinone ed è una scelta incomprensibile perché non sostenuta, a quanto pare, da alcuna motivazione economica o industriale, ma solo dalla presunta minore produttività dello stabilimento di Parma. Oltre cento persone – sono 114 – che hanno fatto la storia di questa importante azienda e che ne rappresentano il principale patrimonio economico-industriale rischiano concretamente di perdere il posto di lavoro. Non è accettabile.
  Intendo, quindi, in quest'Aula portare tutta la mia solidarietà umana e politica a questi lavoratori che stanno lottando per il proprio posto di lavoro e voglio portare anche l'attenzione del Governo su questa vertenza.
  Il progetto industriale di Parma non può permettersi di perdere questa importante realtà produttiva. Sono certa che tutti i soggetti istituzionali, sindacali e imprenditoriali del territorio – e quindi chiedo anche l'attenzione di quest'Aula – saranno impegnati per un'azione congiunta e determinata per scongiurare che questo avvenga.

  EMANUELE LODOLINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  EMANUELE LODOLINI. Signor Presidente, nei giorni scorsi, Ancona è stata protagonista di un allontanamento di alcuni occupanti, che appunto avevano occupato un'ex scuola in via Ragusa presso strutture messe a disposizione dal comune di Ancona.
  Questo allontanamento è avvenuto pacificamente, nessuno ha opposto resistenza e nessuno si è fatto male. Quindi, abbiamo ringraziato le forze dell'ordine.
  Ho chiesto che si evitassero polemiche inutili e sterili e che si evitassero tentativi nuovi di cavalcare i problemi per fine di parte. Eppure, Presidente – per questo intervengo – la risposta a questo mio invito è stata quella di nuovi attacchi, nuove polemiche ma soprattutto – e la cosa è di una inaudita gravità – l'aggressione alla sede del Partito Democratico della provincia di Ancona.
  Io non credo che esistano buone ragioni per la violenza. Condanno con forza l'aggressione che c’è stata ieri sera alla sede del PD di Ancona e dico una cosa in Pag. 6più: è inammissibile che taluni, magari strumentalizzando sofferenze reali, promuovano occupazioni di immobili, privati o pubblici che siano, che non gli appartengono, a maggior ragione quando il proprietario dello stabile, in questo caso il comune, lo destina a laboratorio sociale per i ragazzi.
  Il PD non è il partito degli sgomberi o della manu militari, come qualcuno ci ha accusato di essere, ma è il partito della legalità e del rispetto delle leggi, nella consapevolezza che, comunque, integrazione e legalità devono sempre convivere. Tutta la mia solidarietà, quindi, a chi è stato vittima di questo episodio increscioso e il ringraziamento alle forze dell'ordine. Le problematiche di natura sociale, qualunque esse siano, vanno affrontate sempre nel rispetto delle regole e della legalità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Se non vi sono altre richieste di intervento, come da accordi, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 12.

  La seduta, sospesa alle 11,15, è ripresa alle 12,15.

  PRESIDENTE. Colleghi, la seduta è ripresa. La Commissione bilancio sta finendo di votare sul provvedimento, quindi sospendo la seduta, che riprenderà alle 12,45.

  La seduta, sospesa alle 12,16, è ripresa alle 13.

  PRESIDENTE. Colleghi, innanzitutto mi rivolgo a voi per chiedervi scusa per come si è svolta la mattinata. La Presidenza, ovviamente, non può che prendere atto di come vanno avanti i lavori e sicuramente questa mattina sono andati avanti in modo complicato e inadeguato. Comunque, adesso siamo in condizione di riprendere, però penso che sia doveroso chiedere scusa, perché so perfettamente cosa vuole dire attendere dalle ore 9,30 di questa mattina di poter iniziare a lavorare.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, recante interventi urgenti di avvio del Piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015 (A.C. 1920-A).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1920-A: Conversione in legge del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, recante interventi urgenti di avvio del Piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015.
  Ricordo che nella seduta del 6 febbraio 2014 si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore per la maggioranza della Commissione finanze e il rappresentante del Governo sono intervenuti in sede di replica, mentre gli altri relatori vi hanno rinunciato.
  Avverto che per un errore materiale non sono stati riportati nel fascicolo n. 1 gli emendamenti Dellai 10.200 e Fraccaro 10.201, che sono in distribuzione.
  Avverto, altresì, che prima dell'inizio della seduta sono state ritirate dai presentatori le seguenti proposte emendative: Busin 1.79, 2.37, 3.17, 3.15, 3.14, 3.12, 3.13, 9.10, 13.74, Allasia 1.08, 2.72, 4.35, 10.6 e 12.019.
  Avverto che l'emendamento 13.209, a pagina 112, e 13.208, a pagina 113, devono intendersi a prima firma Bernardo e che l'articolo aggiuntivo 11.01, a pagina 75, deve intendersi a prima firma Busin.Pag. 7
  Avverto, inoltre, che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, già dichiarate inammissibili nelle Commissioni: gli identici Bernardo 1.208, Sberna 1.209 e Abrignani 1.210, in materia di riconversione industriale del comparto bieticolo-saccarifero; Pizzolante 2.20, che individua la nuova tipologia ricettiva alberghiera denominata «condhotel»; Dorina Bianchi 6.48, che prevede la cessazione dal 31 ottobre 2014 di tutti gli accreditamenti provvisori di strutture sanitarie e socio-sanitarie private, nonché degli stabilimenti termali; Maietta 12.86, che estende la disciplina fiscale degli interventi di sostegno del Fondo interbancario di tutela dei depositi ai sistemi di garanzia dei depositanti; Abrignani 12.200, che estende alle imprese di qualsiasi dimensione la garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese; Russo 14.01, che reca una serie di disposizioni per il settore agricolo.
  Avverto, infine, che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi degli articoli 86, comma 1, e 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, non previamente presentate nelle Commissioni, in quanto relative a materie non trattate nel provvedimento e negli emendamenti presentati e giudicati ammissibili in sede referente: Bernardo 1.0200, recante disposizioni per favorire lo sviluppo della mobilità mediante veicoli a basse emissioni; Leone 2.200, relativo ad un'esclusione dall'imposizione Ires e Irap del 20 per cento delle spese effettuate dalle piccole e medie imprese per le campagne pubblicitarie; Bosco 9.200, che estende le sovvenzioni della legge n. 800 del 1967 anche alle imprese di produzione di spettacoli di musica popolare dal vivo; Di Gioia 11.0200, volto ad attribuire alla Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale ulteriori funzioni; Di Gioia 11.0201, recante disposizioni in materia di impianti a fune; Villarosa 12.206, volto ad ampliare gli obblighi in capo alla banca cessionaria in caso di cessione di azienda o di rami di azienda; Rughetti 12.216, recante disposizioni in materia di tassazione dei buoni fruttiferi postali e di regime fiscale della Cassa depositi e prestiti; Di Salvo 13.203, recante una nuova disciplina generale dell'ordinamento degli enti previdenziali; Di Salvo 13.204 e 13.205, che intervengono sull'articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011 in materia di requisiti per l'accesso alla pensione anticipata; Bernardo 13.209, relativo ai requisiti di qualificazione delle imprese facenti parte di raggruppamenti temporanei o consorzi; Minardo 13.210 e 13.211, che intervengono sull'articolo 4 del decreto-legge n. 70 del 2011 in materia di costruzione di opere pubbliche; Bernardo 13.208, in materia di compensazioni in caso di variazioni dei prezzi dei materiali da costruzione utilizzati nei lavori pubblici.
  Sono stati anche ritirati gli emendamenti Schullian 14.7 e Dellai 10.200.

(Esame dell'articolo unico – A.C. 1920-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione (Vedi l'allegato A – A.C. 1920-A), nel testo recante le modificazioni apportate dalle Commissioni.
  Avverto che le proposte emendative presentate sono riferite agli articoli del decreto-legge, nel testo recante le modificazioni apportate dalle Commissioni (Vedi l'allegato A – A.C. 1920-A).
  Avverto che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri, che sono distribuiti in fotocopia (Vedi l'allegato A – A.C. 1920-A).
  In particolare, la Commissione bilancio ha formulato alcune condizioni volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Tali condizioni saranno poste in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.
  Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a Pag. 8votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.
  A tal fine il deputato Zaccagnini, appartenente al gruppo Misto, è stato invitato a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.
  Nessuno chiedendo di parlare sul complesso degli emendamenti, invito il relatore e il Governo, – sottosegretario De Vincenti, se gentilmente si accomoda, iniziamo – ad esprimere i rispettivi pareri.

  RAFFAELLO VIGNALI, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Signor Presidente, sugli emendamenti Lacquaniti 1.11, Librandi 1.124, Matarrese 1.123 e Crippa 1.205, le Commissioni formulano un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Vignali. Le chiedo solo questo: se sono prevalenti gli inviti al ritiro o i pareri contrari, se lei ci indica gli emendamenti sui quali c’è un parere diverso, forse facciamo prima. Ci indichi anche la pagina del fascicolo in cui si trova l'emendamento su cui le Commissioni esprimono un parere diverso da quello contrario.

  RAFFAELLO VIGNALI, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. A pagina 6 del fascicolo, sull'emendamento Da Villa 1.206, le Commissioni esprimono un parere favorevole con riformulazione. C’è, infatti, un parere contrario della Commissione bilancio che però si riferisce al testo precedente, che in realtà, a nostro avviso, non comporta nessun onere, però poteva essere interpretato male. La nuova formulazione secondo noi questo lo chiarisce, e quindi chiederemmo anche la revisione del parere della Commissione bilancio.
  Sempre a pagina 6 del fascicolo, sull'emendamento Crippa 1.207 il parere è favorevole con riformulazione. A pagina 14, sull'emendamento Bernardo 1.214, il parere è favorevole.
  Il parere è favorevole con riformulazione sull'emendamento Realacci 4.405, a pagina 51 del fascicolo.
  Sull'emendamento Liuzzi 6.201, a pagina 60, il parere è favorevole.
  Per quanto riguarda l'emendamento Causi 9.202, a pagina 69 del fascicolo, il parere delle Commissioni sarebbe favorevole, ma abbiamo un parere contrastante della Commissione bilancio, e quindi chiederemmo un attimo la sospensione del giudizio.
  Il parere è favorevole sull'articolo aggiuntivo Allasia 11.01, a pagina 75 del fascicolo.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  ROCCO PALESE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, con riferimento a quanto detto da parte del relatore nell'esprimere il parere su alcuni emendamenti, faccio notare che: in primo luogo su alcuni emendamenti, come espressoci in quest'Aula, si preannuncia una riformulazione e noi vorremmo la certezza che l'eventuale riformulazione fosse consegnata vidimata e sottoscritta con la firma della Ragioneria generale dello Stato; in secondo luogo, riteniamo che anche in riferimento alle difformità con la Commissione bilancio ci debba essere una presa di posizione definitiva da parte della Presidenza della Camera ed io, infatti, proporrò al mio presidente di gruppo ed al gruppo che venga non solo interessato formalmente il Presidente della Camera, ma anche il Presidente della Repubblica su quanto è emerso oggi all'interno della Commissione bilancio.
  Infatti un conto trattasi delle scelte discrezionali che nell'autonomia il Parlamento ed i componenti delle Commissioni sono tenuti a fare, nell'assoluta libertà, ma Pag. 9un conto è la precisa osservazione e attestazione in riferimento alle certificazioni della Ragioneria generale dello Stato, che oggi peraltro è stata oggetto anche di alcuni attacchi. Siccome io ritengo che la Ragioneria generale dello Stato sia un bene della Repubblica, non è consentito che si debba, solo per avere la colpa di esprimere i pareri nell'esercizio delle proprie funzioni e secondo le attestazioni che debbono essere previste dalle norme, essere addirittura censurati e anche minacciati.
  Per questo io ritengo che queste cose vanno chiarite nella maniera più esplicita e assoluta con le garanzie della Presidenza della Camera. Sono certissimo, Presidente, che lei si atterrà a quelli che sono i Regolamenti e alle richieste che noi facciamo secondo quanto previsto dalle leggi di contabilità dello Stato.

  PRESIDENTE. Questa è l'unica cosa di cui non deve dubitare, onorevole Palese.

  GUIDO GUIDESI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, io non so se la Presidenza è a conoscenza di quello che è successo stamane in Commissione bilancio, ma c'era un parere da parte della Ragioneria, che dice praticamente che il provvedimento è in alcune parti decisamente privo di coperture.
  Noi abbiamo assistito ad uno show da parte del Governo e della maggioranza, con attacchi fortissimi della Ragioneria generale dello Stato che, come diceva il collega Palese precedentemente, non ha fatto altro che esprimere un parere. Forse sarebbe stato opportuno che il Governo e la maggioranza quel parere lo avessero visto prima di arrivare in Commissione, evitando le sceneggiate che abbiamo visto questa mattina.
  Ciò non toglie, Presidente, che in questo momento siamo in una situazione, per cui mi sembra di avere capito che al relatore per la maggioranza manchino i pareri della Commissione bilancio e della Ragioneria generale dello Stato su alcune riformulazioni e che manchi la «bollinatura» della Ragioneria sul provvedimento in generale.
  A questo punto noi ci chiediamo se non sia opportuno, nel rispetto dei crismi contabili – che perlomeno dovrebbero esserci –, che il provvedimento torni in Commissione bilancio e che la Ragioneria esprima un parere, con i tempi dovuti. Infatti, signor Presidente, siamo in una condizione per cui stiamo iniziando a votare un provvedimento che non ha assolutamente avuto l'iter istituzionale e contabile che qualsiasi provvedimento dovrebbe avere. Lo dico non solo nel rispetto della Ragioneria, ma nel rispetto soprattutto dei soldi dei cittadini.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Vorrei capire come andare avanti. Io ho dato la parola all'onorevole Palese e pensavo che fosse un intervento che non suscitasse un dibattito, invece così è. Siccome avrei dovuto finire di dare la parola ai relatori di minoranza per dare il parere, abbiano pazienza i relatori di minoranza e continuiamo questo giro.
  Darò la parola ad un deputato per gruppo. Quindi, ha parlato l'onorevole Palese, ha parlato l'onorevole Guidesi e ora chiede di parlare il deputato Sorial; poi, se ci saranno altri che vogliono intervenire, ne avranno facoltà. Poi finiremo di dare i pareri e poi affronteremo ovviamente le questioni che sono state sollevate.
  Ha facoltà di parlare l'onorevole Sorial.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Signor Presidente, innanzitutto c’è da fare una premessa, ossia che le Commissioni referenti su questo decreto hanno lavorato in maniera trasversale, contribuendo a migliorare nella sostanza questo decreto. In particolar modo, naturalmente, le Commissioni finanze e attività produttive, proprio perché referenti, hanno visto una partecipazione da parte di tutti i gruppi parlamentari proprio per contribuire a migliorare nella sostanza questo decreto.
  Fatta questa premessa, quello che è accaduto e sta accadendo nella Commissione Pag. 10bilancio è purtroppo un avvenimento... sono delle situazioni che noi stiamo denunciando da mesi, ma è ora che la Presidenza della Camera si assuma le responsabilità che il ruolo della Presidenza della Camera per l'appunto ha. Infatti, in qualsiasi momento la Presidenza della Camera, nel momento in cui si evincono i fatti che dei principi contabili vengono in questo modo violati, deve assumersi la responsabilità per l'iter corretto di questo decreto, eventualmente rispedendo il decreto nelle Commissioni opportune, perché venga modificato e vengano applicati i correttivi opportuni per lavorare in maniera legale e regolamentare.
  Nella fattispecie noi vogliamo ricordare, per l'appunto, che tutti questi principi contabili e la violazione delle regole, la violazione della Costituzione, la violazione dell'articolo 81, così come nei decreti che sono già passati all'interno di quest'Aula, si possono naturalmente visionare e sono palesi a chiunque possa leggere il parere che è stato formulato dalla Commissione bilancio.
  Per questo chiediamo anche a lei, proprio come responsabilità in funzione del suo ruolo come Presidente della Camera, di prendere le dovute ed opportune azioni in merito all'iter di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, sono state formulate accuse gravissime, che attengono a principi fondamentali del nostro Regolamento e delle procedure che noi dobbiamo seguire. Prima di formulare un giudizio io sarei lieto di sentire la parola del presidente della Commissione.

  PRESIDENTE. La Presidenza risponderà in seguito. Pregherei, però, i relatori di minoranza di formulare i pareri – se è possibile, se c’è una prevalenza di pareri favorevoli o contrari – utilizzando lo stesso sistema dell'onorevole Vignali. Se, invece, è più problematico procediamo come di norma. Mi pare di no, allora cominciamo dall'onorevole Crippa.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Signor Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Lacquaniti 1.11 e Librandi 1.124. Esprimo parere contrario sull'emendamento Matarrese 1.123. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Crippa 1.205. Mi rimetto all'Aula per l'emendamento Busin 1.80. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Lorenzis 1.143, Prodani 1.93, Da Villa 1.206, Crippa 1.207, Mucci 1.102 e Crippa 1.135. Esprimo parere contrario sugli identici emendamenti Bernardo 1.208, Sberna 1.209 e Abrignani 1.210.

  PRESIDENTE. Onorevole Crippa, le chiedo scusa, gli emendamenti identici Bernardo 1.208, Sberna 1.209 e Abrignani 1.210 sono inammissibili. Siamo all'emendamento Rubinato 1.39, a pagina 12.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Esprimo parere contrario sull'emendamento Rubinato 1.39. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Crippa 1.211. Esprimo parere contrario sull'emendamento Pagano 1.76.

  PRESIDENTE. Un attimo solo, scusi. Abbia pazienza, alla pagina 11 l'emendamento su cui va espresso il parere è l'emendamento 1.700 della Commissione bilancio, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Vorrei vedere a cosa è riferito.

  PRESIDENTE. È in distribuzione, onorevole Crippa. Facciamo una cosa, onorevole Crippa, andiamo avanti e poi torniamo su questo emendamento.

Pag. 11

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Volentieri.
  Esprimo parere contrario sugli identici emendamenti Pagano 1.113 e Librandi 1.212, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Bernardo 1.214, 1.215 e 1.216. Esprimo parere contrario sull'emendamento Abrignani 1.213, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Cicu 1.7. Esprimo parere contrario sull'emendamento Abrignani 1.217, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaccagnini 1.1, Matarrese 1.117, Zaccagnini 1.200 e 1.201 e Della Valle 1.178. Esprimo parere contrario sull'emendamento Librandi 1.116, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Vallascas 1.142 e Matarrese 1.115. Esprimo parere contrario sull'emendamento Allasia 1.171, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Oliaro 1.114 e Cicu 1.8. Esprimo parere contrario sull'emendamento Pisicchio 1.4, mentre sugli identici emendamenti Lacquaniti 1.218, Polidori 1.219, Allasia 1.220 e Bernardo 1.221 mi rimetto all'Assemblea. Esprimo parere contrario sull'emendamento Causin 1.128, mentre esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 1.0201. Presidente, andiamo già all'articolo successivo ?

  PRESIDENTE. Onorevole Crippa, sì, deve dare anche gli altri pareri perché si tratta di un decreto-legge e, quindi, si fanno tutti insieme i pareri. Prego, vada avanti.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Un attimo, Presidente, aspetti un secondo, grazie. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Cicu 2.15, Allasia 2.75, 2.71 e 2.74, Mucci 2.57, Leone 2.36, Allasia 2.70 e Cicu 2.16. Presidente, un attimo.

  PRESIDENTE. Va bene. Pregherei, però, se è possibile, di accelerare.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Prima di dare i pareri sull'articolo 3, possiamo passare all'articolo 4 ?

  PRESIDENTE. Va bene, passiamo all'articolo 4 e poi ritorniamo all'articolo 3.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaccagnini 4.204, Paglia 4.200 e Lacquaniti 4.201, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Borghi 4.11, Bratti 4.202 e Allasia 4.36. Sull'emendamento Lacquaniti 4.17 mi rimetto all'Assemblea, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Daga 4.411. Esprimo parere contrario sull'emendamento Lacquaniti 4.203, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Paglia 4.407. Esprimo parere contrario sugli identici emendamenti Dorina Bianchi 4.40 e Matarrese 4.48, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Crippa 4.410 e Lavagno 4.19. Esprimo parere contrario sull'emendamento Pastorelli 4.409, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Realacci 4.405 e Lavagno 4.408.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Lavagno 4.21 e Lavagno 4.22; mentre esprimo parere contrario sugli identici emendamenti Minardo 4.41 e Matarrese 4.47 e sull'emendamento Bratti 4.406. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Allasia 4.37, Cicu 4.1 e Cicu 4.2.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Allasia 4.35 è stato ritirato. Siamo a pagina 58 del fascicolo, all'emendamento 4-ter.700...

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. A pagina 58 io ho l'emendamento Liuzzi 5.48.

  PRESIDENTE. Scusi, ma l'emendamento 4-ter.700 è un'altra condizione della Commissione bilancio e quindi dovrebbe averlo sempre nel fascicolo....

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Lo vediamo dopo.

  PRESIDENTE. Va bene.

Pag. 12

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Articolo 5.

  PRESIDENTE. Attenda perché anche qui ci sono gli emendamenti 5.700 e 5.701 che sono condizioni della Commissione bilancio, quindi presumo che anche questi dovranno essere valutati dopo, perché non li ha visti. Sta bene. Passiamo all'emendamento Liuzzi 5.48.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Liuzzi 5.48.
  Articolo 6. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Nicola Bianchi 6.63, Villarosa 6.200 e Liuzzi 6.201; mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Caparini 6.33 e Caparini 6.30. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Cicu 6.20 e Bernardo 6.49. Mi rimetto all'Aula sull'emendamento Bernardo 6.50.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Dorina Bianchi è inammissibile.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Ritiriamo l'emendamento Villarosa 9.201.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Busin 9.10 è stato ritirato.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Marzana 9.203. L'emendamento Causi 9.202 è di competenza della Commissione finanze e, quindi, dovremmo chiedere all'altro relatore.

  PRESIDENTE. L'altro relatore è l'onorevole Pesco ? Finiamo con lei e poi passiamo all'onorevole Pesco. Lei ha altri emendamenti all'articolo 10 di sua competenza ? Ricordo che l'emendamento Allasia 10.6 è stato ritirato. Immagino che lei non ha l'emendamento 10.700 della Commissione che vedremo successivamente insieme a tutti quelli della Commissione bilancio che sono riportati in un fascicolo a parte. Passiamo all'articolo 11. Anche qui c’è l'emendamento 11.700 della Commissione bilancio. Allora emendamento Fraccaro 10.201.... così è complicato in una giornata complicata.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Esprimo parere favorevole su tutti gli emendamenti della Commissione bilancio tranne quelli riguardanti gli articoli 3, 6 e 9.

  PRESIDENTE. Sta bene. Siamo rimasti in sospeso sull'emendamento Fraccaro 10.201.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Fraccaro 10.201, Guidesi 11.21, Paglia 11.6, Lacquaniti 11.05. Mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Minardo 11.22 mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Allasia 11.01.

  PRESIDENTE. Ricordo che gli articoli aggiuntivi Di Gioia 11.0200 e Di Gioia 11.0201 sono stati dichiarati inammissibili. Passiamo all'articolo 12 e all'emendamento Mazziotti Di Celso 12.33.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. L'emendamento Mazziotti Di Celso 12.33 è sempre di competenza della Commissione finanze.

  PRESIDENTE. Passiamo agli emendamenti all'articolo 13, a pagina 104.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Liuzzi 13.51 e Mucci 13.50; esprimo parere contrario sull'emendamento Bernardo 13.45; sugli emendamenti Grimoldi 13.56 e Allasia 13.58 mi rimetto all'Assemblea; esprimo parere contrario sull'emendamento Paolo Russo 13.37; esprimo parere favorevole sull'emendamento Da Villa 13.202; sull'emendamento Oliaro 13.68 mi rimetto all'Assemblea; esprimo parere favorevole sull'emendamento Cicu 13.19; sull'emendamento Pellegrino 13.202...

Pag. 13

  PRESIDENTE. No, è diventato 13.250, comunque è quello, è sempre Pellegrino.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. 13... pardon ?

  PRESIDENTE. L'emendamento Pellegrino 13.202 è diventato 13.250, ma comunque è sempre quello.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Su questo mi rimetto all'Assemblea; esprimo parere contrario sull'emendamento Busin 13.73.

  PRESIDENTE. L'emendamento Busin 13.74 è stato ritirato. Siamo agli identici emendamenti Allasia 13.81 e Matarrese 13.83, a pagina 111.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Mi rimetto all'Assemblea; sull'emendamento Minardo 13.209...

  PRESIDENTE. È inammissibile, così come l'emendamento Minardo 13.210. Passiamo direttamente a pagina 114 del fascicolo, emendamento Minardo 13.212.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Sull'emendamento Minardo 13.212 mi rimetto all'Assemblea; esprimo parere favorevole sugli emendamenti Cicu 13.21, Daga 13.94 e Bernardo 13.206; sull'emendamento Bernardo 13.207 mi rimetto all'Assemblea; esprimo parere favorevole sull'emendamento Cicu 13.22; sull'emendamento Librandi 13.104 mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Gli emendamenti Di Salvo 13.203 e 13.204 sono inammissibili. Andiamo direttamente a pagina 127, emendamento Di Salvo 13.14.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Poi c’è l'emendamento Ribaudo 13.201...

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Fino alla fine degli emendamenti riferiti all'articolo 13 mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Anche sull'emendamento Corsaro 13-bis.200 ?

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Sì.

  PRESIDENTE. Va bene. Siamo agli emendamenti all'articolo 14.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Di Gioia 14.1, Busin 14.25 e Cicu 14.15, e sull'emendamento Baldassarre 14.201; sull'emendamento Antimo Cesaro 14.39 mi rimetto all'Assemblea; esprimo parere favorevole sugli emendamenti Nicchi 14.205, Di Salvo 14.206 e Maietta 14.200.

  PRESIDENTE. L'emendamento Fedriga 14.28 è stato ritirato. Siamo all'emendamento Schullian 14.7.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Il parere è contrario ed esprimo, inoltre, parere contrario sull'emendamento Busin 14.26; sull'emendamento Antimo Cesaro 14.37 mi rimetto all'Assemblea; esprimo parere contrario sull'emendamento Minardo 14.202; sugli emendamenti Di Gioia 14.203, Airaudo 14.207 e Antimo Cesaro 14.38 mi rimetto all'Assemblea; esprimo parere favorevole sugli emendamenti Baldassarre 14.204 e 14.208; sull'emendamento Russo 14.01...

  PRESIDENTE. È inammissibile. Rimane l'emendamento Senaldi Tit. 1.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Adesso è il momento dell'onorevole Pesco, se è pronto...

Pag. 14

  MATTEO BRAGANTINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Mi faccia finire di far dare i pareri, onorevole Bragantini, se no veramente è complicato, abbiamo in sospeso...

  MATTEO BRAGANTINI. È per un richiamo al Regolamento...

  PRESIDENTE. Sì, però io vorrei finire i pareri del relatore di minoranza e poi le do la parola sul richiamo al Regolamento. Abbia pazienza, ci mettiamo poco, altrimenti così diventiamo matti.
  Prego, onorevole Pesco.

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. I pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 3 ?

  PRESIDENTE. Sì, articolo 3.

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Villarosa 3.200 e Bombassei 3.27... ah, no, pardon, mi scusi... sull'emendamento Bombassei 3.27 il parere è contrario; esprimo inoltre parere contrario sugli identici emendamenti Sberna 3.36 e Bombassei 3.31, nonché sull'emendamento Busin 3.19.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Busin 3.18, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Busin 3.22.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Busin 3.17 è stato ritirato.

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Busin 3.21, mentre sull'emendamento Busin 3.16 mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Ricordo che gli emendamenti Busin 3.15, 3.14 e 3.12 sono stati ritirati. Siamo al 3.3 Lavagno a pagina 44.

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. Sull'emendamento Lavagno 3.3 mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Busin 3.13 è stato ritirato.
  Passiamo ora all'articolo 9.

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. Chiederei di passare all'articolo 12.

  PRESIDENTE. E il 9 ?

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. Chiederei di farlo in seguito.

  PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo all'articolo 12.

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. Sull'emendamento Mazziotti Di Celso 12.33 mi rimetto all'Assemblea.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Barbanti 12.7, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Mazziotti Di Celso 12.35. Esprimo parere favorevole sui successivi emendamenti Barbanti 12.9 e Villarosa 12.211, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Mazziotti Di Celso 12.36.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Villarosa 12.206 è inammissibile.

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. Esprimo parere favorevole sui successivi emendamenti Rubinato 12.213, Barbanti 12.8, Pesco 12.201, 12.203 e 12.207 e Villarosa 12.208, mentre sull'emendamento Mazziotti Di Celso 12.37 mi rimetto all'Assemblea. Esprimo parere contrario sull'emendamento Busin 12.26, mentre esprimo parere favorevole sui successivi emendamenti Barbanti 12.17, Vallascas 12.66, Pesco 12.210 e 12.202. Esprimo parere contrario sull'emendamento Paglia 12.1, mentre sull'emendamento Bernardo 12.28 mi rimetto Pag. 15all'Assemblea. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Pesco 12.204, mentre sui successivi emendamenti Mazziotti Di Celso 12.38, Zanetti 12.39, nonché sugli identici emendamenti Gitti 12.64 e Giampaolo Galli 12.69 mi rimetto all'Assemblea. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Pesco 12.14, mentre esprimo parere contrario sugli identici emendamenti Zanetti 12.40, Gitti 12.62 e Giampaolo Galli 12.70. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Pesco 12.205, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Mazziotti Di Celso 12.41. Sull'emendamento Maietta 12.86 mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Maietta 12.86 è inammissibile, come anche l'emendamento Abrignani 12.200.

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. Esprimo parere contrario sui successivi emendamenti Galgano 12.43 e Zanetti 12.42, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Busin 12.215.

  PRESIDENTE. No, è precluso. Comunque, esprima lo stesso il parere.

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. Come dicevo, esprimo parere favorevole sull'emendamento Busin 12.215, mentre sull'emendamento Busin 12.212 mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Rughetti 12.216 è inammissibile e che l'articolo aggiuntivo Allasia 12.019 è stato ritirato.

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. Sull'articolo aggiuntivo Gitti 12.010 mi rimetto all'Assemblea, mentre esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Pisano 12.0200.

  PRESIDENTE. Bene, abbiamo concluso i pareri da parte del relatore di minoranza Pesco.

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. Manca l'articolo 9.

  PRESIDENTE. Io ho dei pareri favorevoli dati dall'onorevole Crippa, sugli emendamenti riferiti all'articolo 9. Le spiego, a me risulta che l'emendamento Villarosa 9.201 è stato ritirato mentre l'onorevole Crippa dava il parere; poi, sull'emendamento Marzana 9.203 è stato espresso parere favorevole, mentre non è stato espresso sull'emendamento Causi 9.202. Quindi mi dia il parere sul Causi 9.202, a pagina 69.

  DANIELE PESCO, Relatore di minoranza per la VI Commissione. Favorevole.

  PRESIDENTE. Quindi, a questo punto abbiamo concluso con i relatori di minoranza del MoVimento 5 Stelle.

  MATTEO BRAGANTINI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, un richiamo al Regolamento relativamente agli articoli 86, comma 2, e articolo 87, comma 3-bis, in cui si dice che gli emendamenti e subemendamenti devono avere il parere della bilancio.

  PRESIDENTE. Onorevole Bragantini, le chiedo scusa. Siccome è già stato posto questo problema in precedenza, la Presidenza ha già detto che, appena i relatori finiscono di dare i pareri, risponderà a tutto quello che è stato detto. La questione è già stata sollevata, per il suo gruppo ha già parlato un altro collega, mi dia la possibilità di concludere e poi risponderò a tutte le questioni che sono state poste.

Pag. 16

  MATTEO BRAGANTINI. Come fanno a dare il parere senza il parere della bilancio ?

  PRESIDENTE. Il relatore di minoranza dia il suo parere con al momento il parere contrario della Commissione bilancio, ovviamente. Bene. Adesso siamo al relatore Allasia. Immagino che anche lei non sia in condizione di esprimere una prevalenza.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Non penso, non credo, perché, come il sottosegretario ci ha ricordato, bisogna farlo con molta calma, per evitare errori, dato che già abbiamo visto una serie di errori. Però, noi chiediamo pazienza nella discussione. Poi, non avendo avuto ancora adesso la certificazione da parte della Ragioneria generale dello Stato, la bollinatura, ci pare un po’ improprio questo lavoro.

  PRESIDENTE. Onorevole Allasia, abbiamo gli emendamenti nel fascicolo. Cerchiamo di venirci incontro. Non è che io non sia consapevole delle considerazioni politiche e meno, però adesso noi dobbiamo fare una cosa: dare i pareri sulla base del fascicolo e in relazione alle condizioni poste dalla Commissione bilancio. Poi la Presidenza risponderà su tutti i rilievi che avete fatto.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Non sono posizioni politiche ma di merito, nel senso che oggettivamente, dato che ci siano convocati alle nove e abbiamo...

  PRESIDENTE. Però non riapriamo...

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Solo per specificare.

  PRESIDENTE. Onorevole Allasia, li vuole dare i pareri ? Mi dica solo questo.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Sì, assolutamente.

  PRESIDENTE. Allora la prego di dare i pareri, grazie.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Lacquaniti 1.11, Librandi 1.124, Matarrese 1.123, Crippa 1.205, Busin 1.80, De Lorenzis 1.143, Prodani 1.93, Da Villa 1.206, Crippa 1.207, Mucci 1.102, Crippa 1.135, sugli identici emendamenti Bernardo 1.208, Sberna 1.209 e Abrignani 1.210 e sull'emendamento Rubinato 1.39.

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Allasia, facciamo come abbiamo fatto con i colleghi del MoVimento 5 Stelle che tutte le condizioni della Commissione bilancio le vediamo alla fine ? Perché io adesso avrei l'emendamento 1.700 della Commissione bilancio. Quindi, mi dica lei.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Della Commissione bilancio non ho ancora il parere, rispetto a quando mi hanno consegnato il testo.

  PRESIDENTE. Le spiego: la Commissione bilancio si è riunita e ha posto delle condizioni recepite in emendamenti, e sono quelli sui quali i colleghi del MoVimento 5 Stelle, non avendoli visti prima, si sono espressi su tutti alla fine. Mi dica lei se preferisce che glieli dia di volta in volta oppure se si riserva di esprimersi su tutti alla fine, come hanno fatto i colleghi del MoVimento 5 Stelle. Come preferisce lei.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Li vedo tutti alla fine, perché mi è arrivato il documento mentre...

  PRESIDENTE. Allora io non glieli segnalo, poi li vediamo tutti insieme. Bene.

Pag. 17

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Sull'emendamento Bernardo 1.214, parere favorevole.

  PRESIDENTE. Aspetti.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. A pagina 14.

  PRESIDENTE. Il parere sull'emendamento Rubinato 1.39, a pagina 12 ?

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Sull'emendamento Rubinato 1.39, parere favorevole.
  Veniamo agli altri pareri. Crippa 1.211, parere favorevole. Pagano 1.76, parere favorevole. Identici Pagano 1.113 e Librandi 1.212, parere favorevole. Bernardo 1.214, parere favorevole. Bernardo 1.215, parere favorevole. Bernardo 1.216, parere favorevole. Abrignani 1.213, parere favorevole. Cicu 1.7, parere favorevole. Abrignani 1.217, parere favorevole. Zaccagnini 1.1, parere favorevole. Matarrese 1.117, parere contrario. Zaccagnini 1.200, parere contrario. Zaccagnini 1.201, parere favorevole. Della Valle 1.178, parere favorevole. Librandi 1.116, parere favorevole. Vallascas 1.142, parere favorevole. Matarrese 1.115, parere favorevole. Allasia 1.171, parere favorevole. Oliaro 1.114, parere favorevole. Cicu 1.8, parere favorevole. Pisicchio 1.4, parere contrario. Identici Lacquaniti 1.218, Polidori 1.219, Allasia 1.220 e Bernardo 1.221, parere favorevole. Causin 1.128, parere favorevole. Di Lello 1.0201, parere favorevole.
  Cicu 2.15, parere favorevole. Allasia 2.75, parere favorevole. Allasia 2.71, parere favorevole. Allasia 2.74, parere favorevole. Mucci 2.57, parere favorevole. Leone 2.36, parere favorevole. Allasia 2.70, parere favorevole. Cicu 2.16, parere favorevole.
  Villarosa 3.200, parere favorevole, Bombassei 3.27, parere favorevole. Bombassei 3.31, parere favorevole. Busin 3.19, parere favorevole. Busin 3.18, parere favorevole. Busin 3.22, parere favorevole. Busin 3.21, parere favorevole. Busin 3.16, parere favorevole. Lavagno 3.3, parere favorevole.
  Zaccagnini 4.204, parere favorevole. Paglia 4.200, parere favorevole. Lacquaniti 4.201, parere favorevole. Borghi 4.11, parere favorevole. Bratti 4.202, parere favorevole. Allasia 4.36, parere favorevole. Lacquaniti 4.17, parere contrario. Daga 4.411, parere favorevole. Lacquaniti 4.203, parere favorevole. Paglia 4.407, parere favorevole. Identici Dorina Bianchi 4.40 e Matarrese 4.48, parere favorevole. Crippa 4.410, parere favorevole. Lavagno 4.19, parere favorevole. Pastorelli 4.409, parere favorevole. Realacci 4.405, parere favorevole. Lavagno 4.408, parere favorevole. Lavagno 4.21, parere favorevole. Lavagno 4.22, parere favorevole. Matarrese 4.47, parere favorevole. Bratti 4.406, parere contrario. Allasia 4.37, parere favorevole. Cicu 4.1, parere favorevole. Cicu 4.2, parere favorevole con modificazione.

  PRESIDENTE. Se non sbaglio siamo a pagina 58, Liuzzi 5.48.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Liuzzi 5.48, parere favorevole.
  Nicola Bianchi 6.63, parere favorevole. Villarosa 6.200, parere favorevole. Liuzzi 6.201, parere favorevole. Caparini 6.33, parere favorevole. Caparini 6.30, parere favorevole.
  Il parere è favorevole sugli emendamenti Cicu 6.20, Bernardo 6.49 e 6.50.
  Sull'emendamento Marzana 9.203 il parere è contrario mentre sull'emendamento Causi 9.202 il parere è favorevole. Sull'emendamento Bosco 9.200...

  PRESIDENTE. L'emendamento Bosco 9.200 è inammissibile. Abbiamo l'emendamento Fraccaro 10.201.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Sull'emendamento Fraccaro 10.201 il parere è contrario mentre sull'emendamento Guidesi 11.21 il parere è favorevole.
  Il parere è contrario sugli emendamenti Paglia 11.6 e Lacquaniti 11.5.
  Sull'emendamento Minardo 11.22 il parere è favorevole.
  Sull'articolo aggiuntivo Allasia 11.01...

Pag. 18

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Allasia, su tale proposta emendativa devo comunicarle che l'articolo aggiuntivo Allasia 11.01 non sarà posto in votazione in quanto reca una disposizione già contenuta nel provvedimento al comma 1-bis dell'articolo 13.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Va bene. Passando all'articolo 12, perché gli altri emendamenti sono inammissibili, il parere è favorevole sui seguenti emendamenti: Mazziotti Di Celso 12.33, Barbanti 12.7, Mazziotti Di Celso 12.35, Barbanti 12.9, Villarosa 12.211, Mazziotti Di Celso 12.36, Rubinato 12.213, Barbanti 12.8, Pesco 12.201, 12.203 e 12.207, Villarosa 12.208, Mazziotti Di Celso 12.37, Busin 12.26, Barbanti 12.17, Vallascas 12.66, Pesco 12.210 e 12.202.
  Sull'emendamento Paglia 12.1 il parere è contrario.
  Il parere è favorevole sui seguenti emendamenti: Bernardo 12.28, Pesco 12.204, Mazziotti Di Celso 12.38, Zanetti 12.39, sugli identici emendamenti Gitti 12.64 e Giampaolo Galli 12.69, Pesco 12.14, sugli identici emendamenti Zanetti 12.40, Gitti 12.62 e Giampaolo Galli 12.70.
  Sull'emendamento Pesco 12.205 il parere è contrario.
  Il parere è favorevole sulle seguenti proposte emendative: Mazziotti Di Celso 12.41, Galgano 12.43, Zanetti 12.42, Busin 12.215 e 12.212, Gitti 12.010, Pisano 12.0200.
  Sull'emendamento Liuzzi 13.51 il parere è contrario.
  Il parere è favorevole sui seguenti emendamenti: Mucci 13.50, Bernardo 13.45 e Grimoldi 13.56.
  Esprimo, altresì, parere favorevole sugli emendamenti Allasia 13.58 e Paolo Russo 13.37, mentre il parere è contrario sull'emendamento Da Villa 13.202.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Oliaro 13.68 e Cicu 13.19 mentre il parere è contrario sull'emendamento Pellegrino 13.250.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Busin 13.73, sugli identici emendamenti Allasia 13.81 e Matarrese 13.83 e sugli emendamenti Minardo 13.212 e Cicu 13.21, mentre il parere è contrario sull'emendamento Daga 13.94.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Bernardo 13.206 e 13.207, Cicu 13.22 e Librandi 13.104, mentre il parere è contrario sugli emendamenti Di Salvo 13.14 e Ribaudo 13.201.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Faenzi 13.200, Corsaro 13-bis.200 e sugli identici emendamenti Di Gioia 14.1, Busin 14.25 e Cicu 14.15, mentre il parere è contrario sull'emendamento Baldassarre 14.201.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Antimo Cesaro 14.39, mentre il parere è contrario sugli emendamenti Nicchi 14.205, Di Salvo 14.206 e Maietta 14.200.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Busin 14.26, Antimo Cesaro 14.37 e Minardo 14.202, mentre il parere è contrario sugli emendamenti Di Gioia 14.203 e Airaudo 14.207.
  Infine, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Antimo Cesaro 14.38 e Baldassarre 14.204 e 14.208, mentre il parere è contrario sull'emendamento Senaldi Tit. 1.

  PRESIDENTE. Onorevole Allasia, la fatica non è finita, perché rimangono le proposte emendative della Commissione bilancio. Se lei intanto le guarda io magari chiederei al sottosegretario De Vincenti, il parere del Governo.

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, io confermo il parere conforme a quello espresso dai relatori per la maggioranza, dunque esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti su cui i relatori per la maggioranza hanno espresso parere contrario.

  PRESIDENTE. Onorevole Allasia, se lei ha bisogno di qualche istante, potrei dare le risposte che sono state sollevate dai vari gruppi.Pag. 19
  Il tema è questo, mi rivolgo ai colleghi che sono intervenuti. Onorevole Bragantini, se mi ascolta, io le rispondo. Allora, è del tutto evidente che, al momento, vi è una situazione per cui i pareri sono stati espressi dai relatori, abbiamo un fascicolo nel quale vi sono degli emendamenti sui quali vi è il parere contrario della Commissione bilancio e per alcuni di questi la Commissione bilancio si è riunita e ha posto delle condizioni.
  All'affermazione dell'onorevole Vignali, per cui la riformulazione proposta dalle Commissioni di merito sarebbe sufficiente a far modificare il parere della Commissione bilancio, è del tutto evidente che ciò non può che essere certificato, come l'onorevole Giorgetti giustamente mi suggerisce, dalla Commissione bilancio, il che significa che noi siamo in questa condizione. A parte il fatto che volevo capire se effettivamente risponde al vero ciò che mi è stato detto, ossia che vi sarebbe un accordo tra tutti i gruppi per fare una sospensione tecnica fino alle ore 14,15, ma questo poi lo verifichiamo, è del tutto evidente che noi abbiamo di fronte due strade, anzi tre strade.
  O noi sospendiamo subito i lavori per consentire alla Commissione Bilancio di esaminare le riformulazioni proposte dalle Commissioni di merito ed esprimere un definitivo parere sugli emendamenti, così come riformulati, sperando che vadano incontro agli auspici del presidente Vignali, ovvero – la Presidenza potrebbe consigliarlo, ma spetta all'Aula deciderlo – si potrebbero accantonare tutti gli emendamenti sub iudice del parere della Commissione Bilancio e, intanto, proseguire in maniera che, dato che tutti voi siete qui, possiamo andare avanti con i nostri lavori. La terza via è che, dove c’è il parere contrario della Commissione Bilancio, se non si riunisce la Commissione Bilancio, la riformulazione non è sufficiente, e gli emendamenti si pongono in votazione con il parere contrario della Commissione Bilancio. Questo è il quadro della situazione.
  Ovviamente su questo, se l'onorevole Vignali ha da darci qualche indicazione, siamo a disposizione.

  RAFFAELLO VIGNALI, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Signor Presidente, credo che la cosa più opportuna sarebbe una breve sospensione di un quarto d'ora, come ha detto lei, che basterebbe per rivedere i pareri sui tre emendamenti sui quali abbiamo posto la questione, ossia le riformulazioni.

  PRESIDENTE. Onorevole Vignali, ho capito perfettamente cosa vuole dire ma, anche per rispetto dei colleghi, magari approfittiamo per dare mezz'ora, in maniera che le persone possono anche magari...

  RAFFAELLO VIGNALI, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Signor Presidente, io ho detto quello che ha detto lei. A me va bene anche mezz'ora. Ne approfittavo anche perché, prima, nella fretta, non abbiamo espresso i pareri sugli emendamenti della Commissione Bilancio, che ovviamente si intendono favorevoli da parte dei relatori per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Onorevole Allasia, mi dica lei cosa dobbiamo fare, perché se potessimo concludere la fase dei pareri, così si riunisce la Commissione Bilancio.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Signor Presidente, esprimo parere favorevole sull'emendamento 1.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento. Esprimo parere contrario sull'emendamento 4-ter.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento, mentre il parere è favorevole sugli emendamenti 5.700 e 5.701, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento...

  PRESIDENTE. Onorevole Allasia, lei ha un fascicolo a parte.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Un fascicolo che mi ha dato la Commissione.

Pag. 20

  PRESIDENTE. Allora, ricominciamo da capo, onorevole Allasia, così facciamo prima.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Signor Presidente, si figuri.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento 1.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento, mentre è contrario sull'emendamento 4-ter.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti 5.700, 5.701, 9.700 e 9.701 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento. Sull'emendamento 10.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento, mi rimetto all'Assemblea. Il parere è favorevole sugli emendamenti 11.700, 11.701, 12.700, 12.701 e 12.702, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento. Esprimo parere contrario sull'emendamento 13.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti 13.701, 13.702 e 13.703, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento. Il parere è contrario sull'emendamento 14.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento, mentre sull'emendamento 14,701, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento, mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Sta bene. Abbiamo completato la fase dei pareri.

  GUIDO GUIDESI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, a parte lei, chiedo se c’è qualcuno in quest'Aula che segue il provvedimento se ci dice cosa possiamo fare adesso.
  Noi convochiamo la Commissione Bilancio e diamo i pareri, ma a quel punto la domanda è: c’è il parere della Ragioneria o ci convochiamo come questa mattina e stiamo qui a guardarci in faccia per due ore ? Perché, se non c’è il parere della Ragioneria, è inutile che andiamo avanti oggi, detto francamente.

  PRESIDENTE. Onorevole Guidesi, comprendo benissimo le sue considerazioni. La questione è questa: se c’è o meno il parere della Ragioneria lo possiamo sapere soltanto se si riunisce la Commissione Bilancio, come è del tutto evidente.
  È del tutto evidente che, alle 14,30, quando riprenderemo l'esame del provvedimento, se le riformulazioni sugli emendamenti, sui quali vi è stata appunto una riformulazione da parte delle Commissioni di merito – teniamo conto che stiamo parlando solo di quegli emendamenti sui quali vi è stata una riformulazione, non stiamo parlando di tutti perché gli altri sono stati esaminati –, saranno sufficienti per la Commissione bilancio per rivedere il parere contrario che aveva espresso, vuol dire che la Commissione Bilancio si esprimerà e ci darà la definitiva valutazione su quegli emendamenti. Se il parere della Commissione Bilancio rimane contrario, è del tutto evidente che rimarrà il parere contrario.
  In più, credo di poter comunicare che, alle ore 16, è comunque convocata la Conferenza dei presidenti di gruppo, penso per esaminare anche come procedere con l'esame del provvedimento.
  Se non ci sono obiezioni, potremmo utilizzare questa pausa di mezz'ora per consentire alla Commissione bilancio di riunirsi, che per le vie brevi...

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. No, ho capito male, come spesso mi accade. Allora, adesso do la parola all'onorevole Rosato sull'ordine dei lavori.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, io riprenderei esattamente le cose che lei ha detto nella sua prima considerazione, cioè noi adesso sospendiamo i lavori per mezz'ora per dare tempo ai gruppi di esaminare ed entrare nel merito degli Pag. 21emendamenti. C’è un indirizzo generale dei gruppi di non chiudere stasera questo provvedimento, che forse dovevamo comunicare con maggior decisione alla Presidenza. Preso atto che abbiamo cominciato con cinque ore di ritardo, lo riprenderemo concordando in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo il calendario. Utilizzando questa pausa, nel fine settimana o stasera, la Commissione bilancio si potrà riunire con più serenità e con più tempo per dar modo a tutti i gruppi di esprimersi. Quindi, va bene la sospensione, dopodiché riprendiamo l'esame degli emendamenti non accantonati perché non hanno problemi con la Commissione bilancio.

  PRESIDENTE. Onorevole Rosato, facciamo una cosa: noi sospendiamo la seduta fino alle 14,30.

  LAURA CASTELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Adesso le do la parola, onorevole Castelli. La Commissione bilancio deciderà cosa fare. Noi comunque alle 14,30 riprendiamo e vediamo qual è lo stato dell'arte. È del tutto evidente che, nel caso in cui non si esprima la Commissione bilancio, tutti gli emendamenti sub iudice si devono intendere accantonati, perché non possiamo ovviamente votarli senza che ci sia un parere della Commissione bilancio. Prego, onorevole Castelli.

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, rimane il fatto che non sono stati tolti i dubbi, perché l'onorevole Rosato ha specificato che vedremo come andare avanti. Noi, invece, vogliamo una sicurezza che oggi...

  PRESIDENTE. C’è una Conferenza dei presidenti di gruppo...

  LAURA CASTELLI. Mi perdoni, Presidente. Noi vogliamo una sicurezza che in questo momento la Commissione bilancio chiuda il suo iter, anche perché, visto quello che è successo stamattina, dopo un sacco di tempo, un sacco di mesi, finalmente la Ragioneria dà dei pareri ben fatti. Noi vorremmo la certezza che in questo momento ci sia la convocazione della Commissione bilancio che chiuda questo iter, perché Rosato ha riaperto invece la prospettiva di rimandare un'altra volta con i pareri.

  PRESIDENTE. Allora, la certezza sta in questi termini, onorevole Castelli. Se la Commissione bilancio si riunisce adesso ed esprime il parere, ovviamente noi avremo un parere definitivo su quegli emendamenti. Mi ascolti che arriviamo a capirci. Qualora la Commissione bilancio non si riunisca, ci sono due possibilità: o quegli emendamenti si accantonano, e ovviamente si riprenderanno nel momento in cui la Commissione bilancio avrà deciso – in questo caso, se qualcuno vuole mettere in votazione l'accantonamento si porrà in votazione l'accantonamento – diversamente, se quegli emendamenti non vengono accantonati, si esamineranno di volta in volta e, dove troveremo il parere contrario della Commissione bilancio, che non si è espressa sulla nuova formulazione, ci sarà un parere contrario della Commissione bilancio.
  Quindi, la Camera è perfettamente in condizioni adesso di votare. Mi pare di capire che il lavoro che si sta facendo è per far sì che su alcuni emendamenti sia possibile ottenere un parere favorevole della Commissione bilancio attraverso una riformulazione delle Commissioni di merito. Questo lo vedremo. È chiaro che noi alle 14,30 riprendiamo i lavori. A seconda di quello che è accaduto capiremo se c’è una proposta di accantonamento e, quindi, esamineremo solo gli emendamenti su cui la Commissione bilancio già si è espressa, ovvero, se la proposta di accantonamento magari dovesse essere bocciata dall'Aula, andremo avanti con quello che c’è e, dove c’è il parere contrario, rimane un parere contrario. Adesso spero di aver risposto a tutti.

  IGNAZIO ABRIGNANI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 22

  IGNAZIO ABRIGNANI. Signor Presidente, io ho ascoltato quello che ha detto l'onorevole Rosato. Ritengo però che, anche in relazione all'andamento dei nostri lavori e alla riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo alle 16, noi andiamo a riprendere un provvedimento alle 14,30 senza che la Commissione bilancio si sia espressa...

  PRESIDENTE. Onorevole Abrignani, però ho parlato fino adesso...

  IGNAZIO ABRIGNANI. Se posso spiegare soltanto questo. Allora, siccome – e glielo dico con molto dispiacere – il lavoro che era stato fatto in Commissione è stato completamente stravolto dalla Commissione bilancio, ora a me piacerebbe, quando ad inizio lavori si affrontano gli emendamenti di questo provvedimento, sapere cosa dice la Commissione bilancio.
  Allora, lei dice di sospendere mezz'ora e accantonare, io direi invece di trovare il tempo per consentire alla Commissione bilancio di esprimersi, tornare in Aula avendo un provvedimento preciso (non che poi vediamo quello che succede), e dopodiché cominciare ad affrontarlo.
  Questo ritengo che sia un comportamento, anche perché – le ripeto – questo provvedimento è uscito in un modo dalla Commissione ed è arrivato in un altro modo in Aula a causa della Commissione bilancio. Allora, siccome avrei piacere di sapere come è fatto il provvedimento, si riunisca la Commissione bilancio, si decida esattamente come è il testo di questo provvedimento e poi iniziamo a votarlo.
  Per cui, se hanno bisogno di un'ora, un'ora; dopodiché, però, un testo definitivo, senza che ogni volta si torni in Commissione bilancio.

  FRANCESCO BOCCIA, Presidente della V Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO BOCCIA, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, intervengo solo per chiarire all'Aula che sul testo la Commissione bilancio ha votato. Qui stiamo parlando di due riformulazioni, numero due, più una richiesta di riesame. Quindi, stiamo parlando di tre emendamenti su un provvedimento ampio, importante. È stato richiamato anche dai colleghi della VI e X Commissione, più volte, e dai vari gruppi, questa mattina, che è un provvedimento concordato tra tutti i gruppi presenti in Parlamento.
  Quindi, io penso che, se vi è buona volontà, disponibilità e, soprattutto, voglia di tornare in Aula alle ore 14,30, quelle due riformulazioni e quella richiesta di riesame possono essere affrontate in dieci minuti. Se, invece, l'approccio su quelle due riformulazioni e su quella richiesta di esame è un approccio simile a quello riscontrato nelle ore che abbiamo alle spalle, è evidente – lo dico all'onorevole Abrignani – che, probabilmente, avremo bisogno di più tempo.
  Siccome non mi posso permettere di bloccare i lavori dell'Aula, perché l'Aula ha già il parere sul testo e il parere sugli emendamenti, qui ci sono tutti i gruppi parlamentari: se siamo d'accordo, non ho alcun problema, signor Presidente, nel convocare immediatamente la Commissione bilancio e nel rientrare qui alle ore 14,30 su quelle due riformulazioni e su quella proposta di riesame.
  Viceversa, decida il Presidente qual è la strada migliore. Penso che non vi sia alcun problema, perché le soluzioni proposte vanno incontro ai proponenti, però ci deve essere la volontà di tutti i gruppi, evidentemente, di chiudere questa vicenda nel tempo che io ritengo necessario: bastano dieci o quindici minuti.

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Boccia. Scusate, colleghi, possiamo fare tutto quello che vogliamo. Onorevole Di Salvo, l'ho vista, me lo hanno detto, l'ho vista, ha chiesto di parlare l'onorevole Palese. Noi possiamo anche arrivare alle ore 14,30 o alle ore 15 facendo una discussione di questo tipo, e così avremmo ottenuto di non far riunire la Commissione bilancio e di non esaminare il provvedimento. Possiamo fare quello che volete, io ve la do la parola. Suggerisco, Pag. 23semplicemente, che, se vogliamo verificare se le condizioni poste dal presidente Boccia esistono, ci vuole molto poco, perché sospendiamo la seduta e si riunisce la Commissione bilancio.
  Alle ore 14,30, se ci rendiamo conto che non ci sono le condizioni, delegheremo alla Conferenza dei presidenti di gruppo, che si svolge alle ore 16, la decisione su come proseguire. Sperimenterei, semplicemente, sulla base di quello che ho sentito, prima di dare la parola ad altri, se vi sono queste condizioni.
  Lo possiamo fare se sospendiamo la seduta adesso. Se adesso parliamo fino alle ore 14,30, è inutile che lo facciamo. Quindi, volevo semplicemente proporre questo a coloro che devono intervenire. Prego, onorevole Di Salvo.

  TITTI DI SALVO. Signor Presidente, so che lei è molto attento e non pensavo che non volesse darmi la parola. Era per lasciare agli atti anche una dichiarazione da parte del mio gruppo, che fino adesso non ha parlato. Vede, signor Presidente, lei è stato molto attento e rispettoso dell'Aula, ha chiesto scusa quando abbiamo ripreso, però è indubbio che i gruppi, il Parlamento, l'Aula è qui dalle ore 9,30. Questo mostra che vi è un problema, che non aggiustiamo con la cortesia istituzionale.
  Ora, io inviterei veramente tutti a tornare in Aula quando il provvedimento è ordinato e si può cominciare a discutere veramente, perché non bastano il garbo istituzionale, le sue scuse, l'attenzione, per nascondere un problema che mi sembra evidente. Affrontiamolo ! Questo ci tenevo a dire e lascerei agli atti questo da parte del mio gruppo, che fino adesso ha ascoltato rispettosamente tutti quanti, ma, anche se ascolta rispettosamente, non è cieco, diciamo così, di fronte a un problema che c’è. La Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata alle ore 16: deciderà, ma il problema è evidente.

  ROCCO PALESE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, intervengo per darle atto, innanzitutto, che, in una situazione veramente molto complessa, lei sta conducendo i lavori e dando un contributo veramente positivo e decisivo per il provvedimento. Ritengo che la Commissione bilancio possa essere convocata in qualsiasi momento, a condizione, ribadisco, così come ho fatto nel precedente intervento, che le riformulazioni abbiano la «certificazione» della Ragioneria generale dello Stato (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Non vi è dubbio.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, non ho capito cosa osta al fatto di accantonare tre punti – importantissimi, decisivi, ma tre – in tutto il provvedimento, e andare avanti. Poi, in ogni caso, il provvedimento andrà alla prossima settimana e ci sarà tempo, senza i dubbi del tipo «Avremo la possibilità che la Ragioneria ci mandi i pareri ?». Con tempi adeguati potranno provvedere a risolvere quelle tre questioni, mentre noi non perdiamo ulteriore tempo e lavoriamo invece per costruire quello che dobbiamo costruire, cioè le altre parti del provvedimento.

  DORINA BIANCHI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà

  DORINA BIANCHI. Signor Presidente, anche io sono dell'idea che forse bisognerebbe accantonare gli emendamenti su cui abbiamo necessità di chiarirci con la Commissione bilancio e andare avanti con gli altri emendamenti.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Chiedo di parlare.

Pag. 24

  PRESIDENTE. Onorevole Crippa, immagino che lei voglia intervenire come relatore di minoranza, perché per il suo gruppo è già intervenuta l'onorevole Castelli. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Sì, signor Presidente. Innanzitutto vorrei far presente che effettivamente a livello ostruzionistico, oggi il MoVimento 5 Stelle ha soltanto da imparare dalla compagine governativa (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia Libertà). Già da questa mattina non mi aspettavo un'accoglienza di questa natura in Commissione bilancio, però volevo fare questa premessa doverosa: noi crediamo che sia necessario andare prima in Commissione bilancio, perché si immagini che molti dei provvedimenti su cui pende un parere, in qualche modo possono cambiare gli atteggiamenti sia della maggioranza che dell'opposizione, visto che gli emendamenti che qualcuno propone di discutere a fine seduta, in realtà sono magari condizioni sine qua non per portare avanti un atteggiamento diverso all'interno di quest'Aula. È per questo che anche noi ci associamo alla necessità di convocare la Commissione bilancio in primis.

  PRESIDENTE. Colleghi, la Presidenza a questo punto decide in questo modo, atteso che l'unica cosa che non è in discussione è il fatto che il provvedimento, per essere esaminato dall'Aula, deve esserlo con tutte le certezze dovute, quindi della Commissione bilancio e via dicendo. Ovviamente, ci possono essere opzioni diverse, accantonare o non accantonare. Non sta al Presidente della Camera stabilire se si riunisce o meno la Commissione Bilancio, perché questo, ovviamente, lo stabilisce la Commissione bilancio stessa. Sta al Presidente della Camera ascoltare gli interventi e sospendere a questo punto i lavori dell'Assemblea fino alle 14,45. Se effettivamente vi sono le condizioni così come espresse dal presidente Boccia per esaminare quelle tre proposte e porle poi in votazione con il parere definitivo della Commissione bilancio, bene. Se no, ci rivediamo alle 14,45 e decideremo sul da farsi, sapendo sempre che alle 16 è convocata la Conferenza dei presidenti di gruppo. La seduta è sospesa e riprenderà alle 14,45.

  La seduta, sospesa alle 14,15, è ripresa alle 14,50.

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati D'Ambrosio, Luigi Di Maio, Andrea Romano e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente ottantaquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Sull'ordine dei lavori.

  ARTURO SCOTTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Preliminarmente, onorevole Scotto, però, voi dovete togliere quei nastrini che avete sui microfoni, esattamente come nell'altra seduta ho chiesto di fare ai colleghi del MoVimento 5 Stelle. Quindi, vi pregherei gentilmente di togliere i nastrini e poi io le do la parola. Altrimenti, io non le do la parola e sono costretto a sospendere la seduta. Diciamo che mentre lei parla – spero – sull'ordine dei lavori, intanto i suoi colleghi tolgano il nastrino. Prego, onorevole Scotto.

  ARTURO SCOTTO. Signor Presidente, volevo intervenire semplicemente per spiegare il senso di una protesta civile, che è quella che noi stiamo provando a fare, citando il Segretario Generale delle Nazioni Unite, quando dice: «Dobbiamo alzare la voce contro gli attacchi ai gay, Pag. 25bisessuali, lesbiche e transgender. Dobbiamo essere contrari agli arresti, alle incarcerazioni e alle restrizioni». Signor Presidente...

  PRESIDENTE. No, non c’è signor Presidente, lei questo intervento lo farà a fine seduta. Adesso gentilmente togliete i nastrini e consentiteci – non certo per responsabilità vostra – finalmente di iniziare l'esame del provvedimento all'ordine del giorno.

  ARTURO SCOTTO. Non possiamo nemmeno spiegare perché ?

  PRESIDENTE. Lo può spiegare, onorevole Scotto, a termini di Regolamento, alla fine della seduta. Adesso, però, onorevole Scotto, senza che lei metta in difficoltà la Presidenza, togliamo i nastrini così possiamo riprendere la seduta. Anche lei, onorevole Fratoianni. Colleghi, vi prego, è stata una giornata... Vi ringrazio per la collaborazione.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 1920-A.

(Ripresa esame articolo unico – A.C. 1920-A)

  PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 1920-A, recante interventi urgenti di avvio del Piano «Destinazione Italia».
  Avverto che le Commissioni hanno presentato gli emendamenti 1.800 e 6.800, che sono in distribuzione ed in relazione ai quali risulta alla Presidenza che tutti i gruppi hanno rinunciato alla fissazione del termine per la presentazione di subemendamenti. Su tali emendamenti la Commissione bilancio ha espresso il prescritto parere che è in distribuzione.
  Avverto, inoltre, che gli emendamenti Rubinato 1.39 e 12.213 sono stati ritirati dalla presentatrice.
  Chiedo ai relatori e al Governo di esprimere il parere sugli emendamenti che sono stati formulati dalle Commissioni. Prego, onorevole Vignali.

  RAFFAELLO VIGNALI, Relatore di maggioranza per la X Commissione. Signor Presidente, esprimo parere favorevole su entrambi.

  PRESIDENTE. Onorevole Crippa ?

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Esprimo parere favorevole.

  PRESIDENTE. Onorevole Allasia ?

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Esprimo parere favorevole su tutti e due gli emendamenti delle Commissioni.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il Governo esprime parere favorevole sugli emendamenti 1.800 e 6.800 delle Commissioni.

  PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Lacquaniti 1.11, su cui vi è un invito al ritiro da parte delle Commissioni e del Governo, altrimenti il parere è contrario, mentre i relatori di minoranza hanno espresso parere favorevole.
  Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Lacquaniti 1.11 non accedono all'invito al ritiro.
  Passiamo ai voti.
  Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lacquaniti 1.11, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.Pag. 26
  (Segue la votazione).

  Vacca, Epifani.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  325   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato  117    
    Hanno votato no  208.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Librandi 1.124, su cui vi è un invito al ritiro da parte delle Commissioni e del Governo, altrimenti il parere è contrario, mentre i relatori di minoranza hanno espresso parere favorevole.
  Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Librandi 1.124 non accedono all'invito al ritiro.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Librandi 1.124, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ciprini, Giacomelli, Galperti, Beni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  333   
   Maggioranza  167   
    Hanno votato  129    
    Hanno votato no  204.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Matarrese 1.123, su cui vi è un invito al ritiro da parte delle Commissioni e del Governo, altrimenti il parere è contrario, mentre il relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle ha espresso parere contrario e il relatore di minoranza del gruppo Lega Nord e Autonomie ha espresso parere favorevole.
  Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Matarrese 1.123 non accedono all'invito al ritiro.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Matarrese 1.123, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo Lega Nord e Autonomie.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Polidori, Locatelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  333   
   Votanti  331   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato   19    
    Hanno votato no  312.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Segoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Crippa 1.205, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, questo emendamento è un tentativo di sistemare un errore anche abbastanza importante. Infatti, vi è una necessità di avere una continuità e visto che, generalmente, la soglia di un megawatt era quella nella quale venivano anche stabiliti determinati iter autorizzativi, oggi, con questo emendamento, noi vorremmo andare a Pag. 27salvaguardare gli impianti idroelettrici fino a un megawatt. Vorrei ricordare che l'idroelettrico è la maggiore fonte di sostentamento per il nostro parco di rinnovabili. In questo senso, noi andiamo ad alzare la soglia da 500 chilowatt a un megawatt per la parte destinata all'idroelettrico.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Crippa 1.205, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Giammanco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  346   
   Votanti  328   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato  108    
    Hanno votato no  220.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Lavagno ha segnalato di aver espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Busin 1.80, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo; il relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle si rimette all'Assemblea e c’è il parere favorevole del relatore di minoranza della Lega Nord e Autonomie.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino... Nesci... D'Attorre...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  351   
   Votanti  329   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no  222    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Lorenzis 1.143.

  DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, l'emendamento De Lorenzis 1.143 viene ritirato.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Prodani 1.93.

  ARIS PRODANI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ARIS PRODANI. Signor Presidente, ritiro l'emendamento 1.93 di cui sono primo firmatario.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.800 delle Commissioni.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.800 delle Commissioni, con il parere favorevole di tutti i relatori e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Velo... Bobba... Frusone... Cuperlo... De Girolamo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  358   
   Votanti  357   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  356    
    Hanno votato no  1    

Pag. 28

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Capodicasa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  L'emendamento Da Villa 1.206 è precluso dalla precedente votazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Crippa 1.207, con il parere favorevole delle Commissioni, di tutti i relatori e del Governo come riformulato....
  Scusi, onorevole Vignali, ci deve dire qual è la riformulazione...

  RAFFAELLO VIGNALI, Relatore per la maggioranza per la X Commissione.
  L'ho già comunicata.

  PRESIDENTE. No, non ci risulta. Chiedo scusa all'onorevole Crippa.
  Chiedo all'onorevole Vignali di ripetere la riformulazione e poi all'onorevole Crippa se l'accetta.

  RAFFAELLO VIGNALI, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Gli uffici avevano detto che era stata distribuita ma è lo stesso.
  La riformulazione dell'emendamento Crippa 1.207 è la seguente: Dopo il comma 6-quater, aggiungere il seguente: 6-quinquies. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentita l'Autorità per l'energia elettrica il gas ed il sistema idrico sono individuate le disposizioni per un processo di progressiva copertura del fabbisogno delle isole minori non interconnesse attraverso energia da fonti rinnovabili; gli obiettivi temporali e le modalità di sostegno degli investimenti anche attraverso la componente tariffaria UC4.

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Vignali. Certamente la riformulazione era stata distribuita tuttavia, poiché deve rimanere agli atti della Camera, glielo dico anche per le prossime riformulazioni, dobbiamo comunque leggerle.
  Onorevole Crippa, accetta la riformulazione ?

  DAVIDE CRIPPA. Sì, accetto la riformulazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Crippa 1.207, nel testo riformulato con il parere favorevole delle Commissioni, di tutti i relatori e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simoni... Madia... Villecco Calipari... Savino... Rizzetto... Brescia... Colletti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  361   
   Votanti  360   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato  360    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mucci 1.102, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei due relatori di minoranza. Non ci sono richieste di intervento...
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Abbiamo votato tutti colleghi ? Villarosa. La Marca. Ci siamo colleghi ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  368   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  111    
    Hanno votato no  257.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 29

  Passiamo all'emendamento Crippa 1.135. Prendo atto che l'onorevole Crippa ritira il suo emendamento.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.700 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Come ho detto il parere è favorevole: è l'1.700 della Commissione.
  Kronbichler. Ci siamo colleghi ? Possiamo chiudere la votazione ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  374   
   Votanti  372   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato  369    
    Hanno votato no  3.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Crippa 1.211. Prendo atto che l'onorevole Crippa ritira il suo emendamento.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pagano 1.76, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e il parere favorevole dell'onorevole Allasia, relatore di minoranza del gruppo Lega Nord e Autonomie.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi. Galperti. Formisano.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  372   
   Votanti  343   
   Astenuti   29   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato   15    
    Hanno votato no  328.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Pagano 1.113 e Librandi 1.212, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e il parere favorevole dell'onorevole Allasia, relatore di minoranza del gruppo Lega Nord e Autonomie.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  343   
   Astenuti   33   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato   22    
    Hanno votato no  321.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bernardo 1.214, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo, del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e del relatore di minoranza della Lega Nord e Autonomie.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Baruffi, Malisani, Fitzgerald. Abbiamo votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  373   
   Votanti  349   
   Astenuti   24   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato  347    
    Hanno votato no  2.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Bernardo 1.215, su cui vi sarebbe il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il Pag. 30parere favorevole dei relatori di minoranza. Prendo atto che l'onorevole Dorina Bianchi lo ritira.
  Passiamo all'emendamento Bernardo 1.216. Prendo atto che l'onorevole Dorina Bianchi lo ritira.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Abrignani 1.213, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle, e con il parere favorevole del relatore di minoranza della Lega Nord e Autonomie.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Crippa. Ci siamo colleghi ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  372   
   Votanti  370   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato   46    
    Hanno votato no  324.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Terzoni, Lupo, Gadda e Petraroli hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario e il deputato Dellai ha segnalato di aver espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cicu 1.7, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e del relatore di minoranza della Lega Nord e Autonomie.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Baruffi, Brandolin, Folino, Capodicasa. Ci siamo tutti, colleghi ? Giacomelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  377   
   Votanti  356   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  115    
    Hanno votato no  241.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Abrignani 1.217, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle, e con il parere favorevole del relatore di minoranza della Lega Nord e Autonomie.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Brandolin, Ventricelli. Abbiamo votato, colleghi ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  376   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato   40    
    Hanno votato no  336.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Zaccagnini 1.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signor Presidente, questo è uno dei primi di una serie di emendamenti che vanno ad abrogare ciò che è stato fatto dal lobbista Abrignani. L'onorevole Abrignani...

  PRESIDENTE. Onorevole Zaccagnini, la pregherei di non parlare in questi termini.

Pag. 31

  ADRIANO ZACCAGNINI. ...ha creato un pacchetto fatto apposta...

  PRESIDENTE. Onorevole Zaccagnini, mi ascolta ? La pregherei di non usare questi termini nei confronti dell'onorevole Abrignani. Grazie.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signor Presidente, Abrignani ha cucito un pacchetto ad arte per questa multinazionale lussemburghese che viene a propinarci impianti pilota geotermici in Italia; impianti assolutamente invasivi. Si tratta, appunto, del presunto rilancio della geotermia in Italia, rilancio che è stato osteggiato da parte della regione Umbria, che ha determinato di approfondire con un'inchiesta pubblica. È un vero e proprio colpo di mano, quello che ha fatto l'onorevole Abrignani da luglio fino ad oggi, in primis con il decreto governativo «del fare», per il quale la società ITV & LKV Geotermia Italia Spa si è adoperata per un'estesa attività di lobbying verso il Parlamento per far sì che il suo progetto fosse sottratto dalla valutazione ambientale della regione Umbria e conseguentemente anche delle altre regioni coinvolte in progetti analoghi: Lazio, Toscana, Campania e Sicilia.
  E qui spunta, appunto, l'onorevole Ignazio Abrignani, di Forza Italia, siciliano, con un passato a capo della segreteria politica dall'ex Ministro Scajola e oggi vicepresidente della Commissione attività produttive della Camera dei deputati, che con pervicacia si fa carico di tentare di modificare la legislazione di settore in modo da sottrarre per questo tipo di impianti il potere di valutazione dell'impatto ambientale da parte delle regioni, concentrandolo verso la ritenuta più sicura Commissione valutazione impatto ambientale VIA e VAS del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e, cosa ancor più grave, di sottrarre gli impianti geotermici pilota, cioè i magnifici 10 impianti da 5 megawatt, per un totale di 50 megawatt, dal rispetto della «direttiva Seveso» sul controllo dei rischi da incidente rilevante che coinvolgano sostanze pericolose.
  Qui c’è un evidentissimo conflitto di interessi, poiché la sottoposizione del progetto ITV & LKV alla Commissione valutazione impatto ambientale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, riapre immediatamente questa problematica di conflitto di interessi nei confronti del presidente, ingegner Guido Monteforte Specchi, non essendo stato ad oggi sostituito nella posizione di presidente della citata commissione, come già sollecitato sin dall'incontro con il Ministro Andrea Orlando, ad Orvieto, in data 9 luglio 2013 e successivamente con nota del 25 luglio 2013, nonché dall'assessore all'ambiente della regione Umbria, Silvano Rometti, in data 27 luglio 2013, il quale manifesta forti perplessità in merito agli aspetti deontologici connessi al ruolo esercitato dallo stesso in seno al procedimento regionale di valutazione dell'impatto ambientale, avendo partecipato in sede di prima riunione della conferenza di VIA ed essendo estensore per la ITV & LKV di una relazione pro veritate relativamente all'opportunità di pubblicazione delle modifiche apportate al progetto de quo.

  PRESIDENTE. Concluda.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Sul punto, sarà necessario – e vado a concludere – un nuovo e incisivo intervento congiunto di più istituzioni, per manifestare al Ministro la necessaria opportunità di rimuovere il detto Manforte Specchi dal suo incarico. Questo è semplicemente l'inizio delle motivazioni del primo emendamento che chiedo di porre in votazione e che vanno in direzione contraria al pacchetto Abrignani, pacchetto che sostiene una lobby lussemburghese per inquinare le falde acquifere con i progetti pilota e gli impianti pilota della geotermia non ecocompatibile, invasiva e dannosa.

  PRESIDENTE. Il presidente Abrignani mi ha chiesto la parola sull'emendamento; ovviamente, in questo caso, ed è nelle disponibilità del Presidente, gli consento anche di parlare per fatto personale, ancorché normalmente si faccia a fine seduta, Pag. 32perché ci sono dei casi straordinari, come questo, nei quali è lecito che, pur intervenendo sull'emendamento, si intervenga per fatto personale.

  IGNAZIO ABRIGNANI. Signor Presidente, mi permetto di dire che, a differenza di chi ha parlato prima, non conosco né il nome di battesimo, aldilà del cognome, né la storia di chi ha parlato, ma penso che non se lo ricorderà nessuno in quest'Aula, visto che, peraltro, mi sembra non faccia più parte neanche di un gruppo politico. Detto questo, vorrei soltanto sottolineare che io sono uno che crede nella geotermia; credo che sia un'energia pulita che questo Paese, ma forse il tutto il modo, dovrebbe portare avanti. Ho portato avanti questa battaglia e continuerò a farlo.
  Peraltro, voglio sottolineare anche a quest'Aula che questi emendamenti... Tra l'altro, non so neanche a cosa si riferiva, perché non sono mai stato né in Lussemburgo né conosco la società di cui lui parla. Posso solo dire, questo sì, di aver avuto contatti con la direzione del Ministero per cercare di spiegare quali erano le indicazioni che volevo dare per sviluppare questa tecnologia, che peraltro anche in America sta portando dei grandi rilievi. Il Ministero con la sua direzione, che ha competenze sicuramente superiori alla persona che ha parlato, ha dato parere favorevole dopo aver interloquito sul punto, e anzi mi ha suggerito anche delle modifiche: per cui non solo sono ben sereno di quello che ho fatto, mai lo rifarei, ed anzi continuerò a portare avanti questa battaglia. Ritengo infatti che la geotermia, a differenza di altre energie rinnovabili che costano, non costa e dev'essere sviluppata ancora di più in questo Paese. Grazie, scusi dell'intervento.

  PRESIDENTE. Ci mancherebbe altro.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Segoni. Ne ha facoltà.

  SAMUELE SEGONI. Signor Presidente, il MoVimento 5 Stelle ci tiene a precisare che condivide sostanzialmente l'analisi prima effettuata dall'onorevole Zaccagnini, e precisa che non ha presentato emendamenti a questa parte, a questo comma del decreto-legge, in quanto gli emendamenti erano concentrati e non abbiamo potuto intervenire sul merito. Però ci teniamo a ribadire che la nostra posizione è quella che la geotermia può essere fatta in vari modi: c’è geotermia pulita e geotermia sporca. È in corso un attacco da parte delle lobby degli energivori, che stanno sporcando la geotermia, e viene fatto proprio in sede di questo decreto-legge.
  Quindi appoggiamo questi emendamenti di Zaccagnini, che cercano di contrastare questo assalto delle lobby. La geotermia deve rimanere una fonte pulita, e non si deve andare ad incentivare o ad aiutare in altro modo gli impianti obsoleti che stranamente vengono definiti pilota: sono impianti a tecnologie obsolete, sporche, non sicure. Si potrebbe fare molto meglio, e quindi chiediamo di ritornare verso il principio basilare della geotermia, che potrebbe essere una fonte di energia pulita, rinnovabile. Con questo decreto-legge le lobby energivore sono andate a sporcarla e ad alterarne i principi basilari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Signor Presidente, sentito l'intervento del presentatore Zaccagnini, vorrei cambiare il parere ed esprimere parere contrario sull'emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 1.1, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, del relatore Allasia e quello favorevole del relatore Crippa.
  Dichiaro aperta la votazione.Pag. 33
  (Segue la votazione).

  Bragantini, Sorial, Battelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  368   
   Votanti  360   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no  266.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Ricordo che l'emendamento Matarrese 1.117 è stato ritirato.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Zaccagnini 1.200.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signor Presidente, ovviamente rimando al mittente le accuse personali, all'onorevole Abrignani: che si tenga stretto il suo gruppo. Ringrazio, invece, l'onorevole Segoni, che sostiene questa battaglia dato che è di quei territori.
  L'indomito onorevole Abrignani quindi ci ha provato ben tre volte, nell'ultima con successo, a portare avanti questo pacchetto per la geotermia «sporca»: esattamente così va definita, perché c’è geotermia pulita, non invasiva, che noi sosteniamo, ma c’è una geotermia inquinante, che sta producendo grandi danni; e i danni li abbiamo con l'esperienza ventennale sull'Amiata, dove le popolazioni hanno la stessa percentuale di sviluppo di tumori delle zone dell'Ilva, ma nessuno ne parla.
  E quando qualcuno ne parla dice che mangiano troppe salsicce e vino e fumano sigari toscani, come un po’ il commissario Bondi quando diceva che a Taranto si fumano troppe sigarette. Allora l'indomito onorevole Abbrignani...

  PRESIDENTE. Onorevole Zaccagnini, la posso interrompere ? Semplicemente per dirle che lei sta argomentando nel merito senza problemi, non vedo per quale motivo sia necessario aggiungere qualcosa che è una evidente mancanza di rispetto nei confronti di un collega. Esprima tranquillamente, come sta facendo, le sue idee, ma evitiamo nel senso che possiamo andare avanti più serenamente. Grazie.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Va bene, Presidente, cercherò di attenermi più al merito. L'11 luglio 2013, quindi, il primo tentativo fallito dell'onorevole Abrignani di lobbying pro impianti pilota geotermici, sul decreto-legge n. 69 del 2013 recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia. Il 16 luglio, dalle ore 14,10 alle ore 14,35, c’è il secondo tentativo fallito dell'onorevole Abrignani, mentre il 16 luglio 2013, dalle ore 23,30 alle ore 04,30, il terzo tentativo andato a buon fine, che ha avuto parere favorevole dal presidente relatore per la V Commissione, il presidente Boccia, che dichiara di valutare favorevolmente l'emendamento Abrignani 41.46 e lo stesso fa il sottosegretario De Vincenti.
  Il testo così emendato finisce nella legge di conversione del decreto-legge n. 69 del 2013, denominato «del fare». Quindi, gli impianti geotermici pilota diventano competenza statale. L'esplorazione, lo sfruttamento off shore di minerali, compresi gli idrocarburi, è compreso in questo «pacchetto Abrignani». Si tratta nell'ordine di una modifica a ben tre leggi dello Stato e precisamente: il decreto legislativo n. 22 del 2010, di riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche, in cui si prevede che gli impianti geotermici pilota sono di competenza statale, introducendo una differenziazione incredibile con gli impianti geotermici di competenza regionale che pur utilizzano la stessa tecnologia.
  La seconda modifica rilevante riguarda gli impianti pilota geotermici che vengono inseriti tra quelli appunto di competenza statale, – esclusione dei suddetti impianti pilota geotermici – scippando così la competenza Pag. 34della valutazione ambientale alle cinque regioni in cui il Governo conta di inserire tali impianti: Umbria, Lazio, Toscana, Campania e Sicilia.
  La terza modifica è quella della deroga alla direttiva «Seveso», forse la più grave perché si va in deroga al controllo dei rischi da incidenti rilevanti che coinvolgono sostanze pericolose, appunto, per i predetti impianti geotermici pilota e vengono inopinatamente esclusi dal rispetto di tale legge che ribadiamo essere una direttiva europea.
  Quindi, questo emendamento cerca di risolvere questa situazione di competenze Stato-regioni. Chiedo di porlo in votazione e chiedo anche ad altri esponenti, in particolare della maggioranza, di esprimersi magari per motivare le loro votazioni.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 1.200, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevoli Folino, Bolognesi, Basso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  369   
   Votanti  368   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  104    
    Hanno votato no  264    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Terrosi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Zaccagnini 1.201.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signor Presidente, continuando a spiegare di cosa consta il «pacchetto Abrignani», arriviamo a poter affermare alcune considerazioni. Pesano pesanti dubbi in merito a problematiche, non di poco conto, come la sismicità indotta che appunto deriva dalla perforazione per chilometri e chilometri dei suoli, per cercare appunto il calore.
  Perforando il suolo per circa tre-quattro chilometri si arriva alle falde e, oltre a dover reiniettare i liquidi estratti, si va ad intaccare la falda acquifera, cosa che è avvenuta appunto sull'Amiata e, infatti, nel viterbese abbiamo l'acqua all'arsenico, grazie a questo impianto dell'Enel sull'Amiata. Oltre all'inquinamento delle falde nell'altopiano dell'Alfine, sottostante il lago di Bolsena, che verrebbero irrimediabilmente compromesse, la ITW LKW cerca in alto loco amicizie ulteriori proprio per risolvere la sua situazione, dato che la regione gli aveva bloccato il tutto.
  L'approvazione parlamentare della nuova normativa è avvenuta peraltro di notte, come i ladri, all'interno di un vero e proprio provvedimento omnibus, come è risultato alla fine il decreto «del fare». È un modo di legiferare che non aiuta la trasparenza del lavoro legislativo, la chiarezza e la buona formulazione delle norme.
  Quindi, ciò che è avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 luglio è appunto il fattaccio. Con l'approvazione delle nuove norme vengono espropriate con un colpo di mano competenze istituzionali delle regioni interessate a poter decidere in merito all'inserimento nel proprio territorio di impianti industriali, per di più sperimentali, con un grave vulnus di democrazia che ci auguriamo le regioni vorranno reclamare, con l'aggravante che così si è introdotta una grave discrepanza con impianti del tutto uguali che non rientrano nei magnifici dieci, che restano di competenza regionale e che solo un analogo colpo di mano nel 2011 portò a definirli di interesse nazionale. Si disse, allora, al fine di promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove centrali geotermoelettriche, a ridotto impatto, ma tale scelta è sospetta, come se si volesse facilitare alcuni proponenti anziché altri, alla faccia della garanzia Pag. 35di un regime concorrenziale che era tra gli scopi della legge di riassetto.
  Vorrei anche sottolineare e fare una digressione su cosa succederà al titolo V della Costituzione per il riassetto delle competenze fra regioni e Stato, se queste sono le prime avvisaglie, cioè la centralizzazione del potere per decidere in maniera impositiva su come sviluppare alcuni tipi di impianto e, quindi, delegittimare e togliere le competenze e la decisionalità alle regioni. Se questo deve essere il piano per le riforme, è anche questo un piano accentratore e che non mi vedrà mai a favore.
  La sottoposizione del progetto ITW LKW alla Commissione valutazione impatto ambientale del Ministero dell'ambiente appunto riaprirà immediatamente una problematica di conflitto di interesse, come detto precedentemente, proprio perché l'ingegnere Guido Monteforte Specchi ne è membro, oltre che essere stato relatore e promotore della stessa lobby lussemburghese e degli impianti pilota.
  L'aver escluso dalle previsioni della direttiva «Seveso» i magnifici dieci impianti pilota genera ulteriori preoccupazioni rispetto alla sicurezza delle operazioni di trivellazione ed esercizio di tali impianti, ma questa parte comunque la posso esporre cercando di argomentare il prossimo emendamento. Noto, signor Presidente, che nessuno della maggioranza ha il coraggio di trattare l'argomento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Abrignani. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO ABRIGNANI. Signor Presidente, solo per chiarire, visto che è stato ricordato più volte... La geotermia in Italia...

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Abrignani, pregherei al tavolo del Comitato dei nove... gentilmente, sta parlando un collega vicino, grazie.

  IGNAZIO ABRIGNANI. La geotermia in Italia, come qualcuno dovrebbe ricordare ma non dice, e il processo dei progetti pilota non hanno avuto alcun esito, perché ? Perché proprio per la conformità dell'attuale titolo V, che mi sembra qualcuno anche nel suo partito vuole giustamente modificare nel settore dell'energia, le competenze di autorizzazione in materia erano divise, metà allo Stato e metà alle regioni, per cui il povero imprenditore che voleva avvicinare e portare questa energia pulita – perché di energia pulita si tratta – per il Paese non riusciva mai a capire e a portare a termine il proprio operato, tant’è vero che chi parla dovrebbe avere l'onestà di dire che negli ultimi cinque anni di progetti pilota in Italia ne sono stati fatti zero.
  Pertanto, l'intervento con cui io ho riportato – non io, ma il Parlamento, con il parere del Governo e con il voto di tutti quanti –, abbiamo riportato per i progetti pilota le autorizzazioni tutte al centro fa sì che, finalmente, in Italia si possa sperimentare energia pulita in questo settore. Tanto è vero che, una volta che il progetto pilota rende in maniera definitiva il tipo di energia ritorna alle competenze precedenti.
  Per cui, è un tentativo di innovazione che si è portato avanti, esattamente il contrario di quello che qui si dice.

  PRESIDENTE. Onorevole Allasia, conferma il parere favorevole sull'emendamento Zaccagnini 1.201, o lo modifica ?

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Sì, signor Presidente, modifico il parere.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 1.201, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza per la Lega Nord e Autonomie ed il parere favorevole del relatore di minoranza per il MoVimento 5 Stelle.
  Dichiaro aperta la votazione.Pag. 36
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Palma, Marazziti, Di Benedetto, Santerini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  371   
   Votanti  368   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  100    
    Hanno votato no  268.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Terzoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Della Valle 1.178.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Della Valle. Ne ha facoltà.

  IVAN DELLA VALLE. Signor Presidente, con questo emendamento chiediamo una cosa abbastanza semplice, che l'energia del vento, che è un'energia rinnovabile, venga introdotta tra le energie che possono essere finanziate all'interno del regime di quelle che vengono definite energie rinnovabili.
  Con la parola «assimilabili» sono state previste cose tipo gli inceneritori e noi cerchiamo sempre di evitare questo; invece, vi sono studi che in altri Paesi stanno andando anche molto avanti su tali tecnologie e, anche in Italia, il Politecnico e diversi altri studi di Torino stanno lavorando su questa materia, ma non riescono ad avere i contributi per le energie rinnovabili, perché le energie del vento ad alta quota non sono riconosciute dal Ministero come energie rinnovabili e ciò danneggia questi studi e non fa sì che questo tipo di tecnologia venga introdotta e portata avanti.
  Quindi, con questo semplice emendamento, chiediamo una riflessione anche al Governo e alla maggioranza: non costa nulla, ma viene solo inserita una tecnologia nuova all'interno delle energie rinnovabili, che è quella del vento in alta quota.
  Chiediamo quindi una riflessione, la chiediamo anche al Governo perché ciò non ha alcun costo aggiuntivo e creerebbe sicuramente nuovi posti di lavoro. Si parla anche di innovazione e questa è sicuramente una delle innovazioni che questo Paese può portare avanti.
  Come dicevo prima, al Politecnico, ci sono studi molto avanzati in questo settore e quindi chiediamo un ripensamento e che questo tipo di energia possa essere inserita nell'elenco delle energie rinnovabili.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signor Presidente, in merito alla questione delle fonti rinnovabili, alla quale viene assimilata l'energia geotermica, vorrei concludere, dicendo che ci troviamo di fronte ad una mistificazione, fatta appunto dall'onorevole Abrignani, non essendo documentato e non potendo argomentare riguardo alle mie argomentazioni e motivazioni e sapendo bene di mentire, mentendo, perché io non sostengo che la geotermia non debba essere introdotta nel nostro Paese, sviluppata, innovata e promossa. No, al contrario, io chiedo che gli impianti debbano sottostare tutti all'approvazione di impatto ambientale regionale, che dà più garanzie e soprattutto debbano sottostare alla direttiva Seveso, importantissima direttiva comunitaria.
  E dire che l'imprenditore non ce la fa e non è riuscito ad aprire gli impianti è veramente ridicolo, ridicolo quanto il partito che rappresenta l'onorevole Abrignani... (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. No, questo lei non lo può dire. Ha capito, onorevole Zaccagnini, non lo può dire. (Commenti del deputato Pag. 37Palese). Onorevole Palese, stia tranquillo, ci pensa il Presidente, come vede, quindi lasci fare al Presidente. Onorevole Zaccagnini, prosegua e la smetta, altrimenti le tolgo la parola. Prego.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Va bene, Presidente. L'attacco è stato rivolto in primis a me da Abrignani e, quindi, volevo semplicemente sottolineare e rimarcare come questi attacchi sterili poi diventano dei boomerang, mentre le argomentazioni puntuali e nel merito sono difficili da smontare e decostruire quando non ci si è documentati, ma si è soltanto portato avanti un pacchetto pro geotermia sporca, senza sapere, senza andare nei territori, senza parlare con le persone che vivono in quei territori l'esperienza diretta dell'inquinamento delle falde acquifere, come sul monte Amiata. Quindi, ci troviamo di fronte alle ennesime affermazioni: il privato è bello, all'imprenditore non gli si può chiudere la porta in faccia, la burocrazia è troppo lenta, snelliamo la burocrazia. Falso, falso, falso, falso ideologico perché sappiamo che questa qua non è burocrazia, questi qua sono controlli necessari affinché le energie rinnovabili siano ecocompatibili realmente, che non sia una green economy finta, fittizia, che viene portata avanti da tante lobby e tante aziende che speculano e fanno profitto su questa ideologica campagna ambientalista.
  Noi siamo ecologisti veri, siamo ecologisti che studiano, che entrano nel merito delle questioni, degli impianti, che conosciamo a menadito, come le nostre tasche. Parliamo con le persone, sappiamo se l'incidenza tumorale è aumentata o meno, sappiamo da dove viene la causa. Sappiamo che in questo caso questo tipo di energia, promossa dall'onorevole Abrignani nel decreto «del fare» e in quello «Destinazione all'Italia», è qualcosa che va ad aumentare l'incidenza tumorale che potrebbe sconquassare e deturpare l'intera zona del lago di Bolsena. Ora io credo che il lago di Bolsena lo conoscano tutti. Ci saranno andati, in campeggio o in hotel, a fare un bagno. È una zona bellissima. Il lago non è molto profondo, le falde sono quelle che sono. È una zona vulcanica, quindi ricca di energia geotermica, ma non è possibile fare dieci impianti pilota senza sottostare alla direttiva Seveso e portando la competenza al Governo, dove c’è un membro che è in un conflitto di interessi chiarissimo, perché fa parte sia della lobby che della Commissione VIA. Quindi, io veramente mi appello al presidente Realacci, perché sappia portare questa istanza al Governo, al Ministro Orlando, al sottosegretario, perché si facciano carico di questa tematica e sappiano promuovere la vera geotermia, quella pulita e non quella sporca.

  PRESIDENTE. Onorevole Zaccagnini, io l'ho già richiamata una volta. Le dico che se nei prossimi interventi, qualora lei intenda intervenire, continua, io le tolgo la parola. Così ci siamo intesi.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, la nostra posizione sul geotermico l'abbiamo già espressa prima, però vorrei ricordare che l'emendamento Della Valle 1.178 è tutt'altro e riguarda il vento troposferico, il vento di alta quota. Per cui, in questo caso, pur essendo in qualche modo critici verso l'emendamento che è stato portato avanti dal collega Abrignani, con l'appoggio della maggioranza, stiamo parlando di vento troposferico e non vorrei che poi qualcuno si senta disorientato e voti contro insomma. Tutto qua (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Della Valle 1.178, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giacomelli, Braga, Giammanco...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 38
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  370   
   Votanti  367   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato   90    
    Hanno votato no  277.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  L'emendamento Librandi 1.116 è ritirato.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Vallascas 1.142, sul quale vi è il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vallascas. Ne ha facoltà.

  ANDREA VALLASCAS. Signor Presidente, intervengo semplicemente per illustrare l'emendamento. Noi sappiamo che la realizzazione di una centrale a carbone nell'area del Sulcis, come ho già detto, comunque, in sede di discussione sulle linee generali, si inserisce in un sistema elettrico, quale quello sardo, che è già in sovrapproduzione, tanto è vero che la regione Sardegna esporta energia, come testimoniato da dati Terna.
  Pertanto, chiediamo, in sostituzione di questo impianto, che, tra l'altro, non avrà ripercussioni economiche positive, di realizzare un centro di ricerca e sviluppo sulle energie rinnovabili e, soprattutto, sugli accumulatori, che attualmente manca. Infatti, noi insistiamo sulla ricerca, perché questa è fonte di sviluppo e, soprattutto, di lavoro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, questo era uno dei nostri emendamenti a cui tenevamo di più, perché questo Paese, in qualche modo, si deve distinguere, speriamo si dovrà distinguere, quando parliamo di fonti rinnovabili e di transizione verso un sistema energetico sostenibile. La strategia energetica nazionale approvata dal precedente Governo, o meglio, dai due Ministri con le valigie in mano, Clini e Passera, in qualche modo, ha sancito che il carbone avesse una fine, perché non è neanche stato menzionato.
  Oggi notiamo che questo Governo ha intenzione di riesumare una bella centrale a carbone nella zona del Sulcis. Ma, attenzione, non è il carbone del Sulcis, ma è carbone di importazione. Per cui, stiamo facendo una centrale a carbone in una zona che energicamente è autosufficiente, anzi, esporta energia. È vero che si tratterà di un progetto di ricerca che non vedrà mai la luce, anche con la consapevolezza che autorevoli pareri, anche dell'ENEA, dicono che tecnicamente la cosa non è fattibile, però crediamo che, se dobbiamo investire soldi e tempo, sia meglio investirli verso delle tecnologie pulite, e non verso il carbone. Francamente, anche all'interno di quest'Aula, avendo autorevoli esponenti e vicinanze a Legambiente, immaginarsi che oggi, ancora qui, torniamo a parlare di carbone, un po’ mi fa una certa paura.
  Credo che possiate liberarvi da questo timore votando favorevolmente all'emendamento e evitando di macchiarvi, per l'ennesima volta, del tentativo di tornare alle risorse fossili, ma non quelle di importazione, come ci avete insegnato tramite, ad esempio, il TAP, ma, peggio ancora, proprio le prime, quelle della prima rivoluzione industriale, quelle del carbone, che ha causato e causerà anche fenomeni di correlazione malattie-morte certificate, dove oggi, sul nostro territorio, abbiamo già delle centrali a carbone. Mettetevi una mano sulla coscienza e votate questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Onorevole Zaccagnini, prima di darle la parola, le volevo spiegare questo: in base all'articolo 85, comma 7, del Regolamento, essendo lei appartenente al gruppo Misto, dovrei darle la parola a Pag. 39titolo personale, per un minuto. Sui suoi emendamenti le ho dato un po’ più di tempo, perché erano da lei firmati. Su questi, che non sono suoi emendamenti, sono un po’ più elastico, però tenga conto che il tempo è quello che le ho detto. Prego.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signor Presidente, io ho praticamente concluso, ma la ringrazio comunque della sua sensibilità. Volevo soltanto rassicurare e scusarmi con l'onorevole Crippa se ho utilizzato il suo emendamento per concludere la questione geotermia. Mi rammarico del fatto che non sia intervenuto per motivare l'adesione ai miei emendamenti, ma comunque mi rallegro che quantomeno il suo gruppo li abbia sostenuti anche se non motivandoli.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vallascas 1.142, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  366   
   Votanti  346   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no  239.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  L'emendamento Matarrese 1.115 è ritirato.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Allasia 1.171.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Signor Presidente, intervengo solo per illustrare un attimo questo emendamento che chiediamo di votare favorevolmente, perché va nella direzione di una maggior coerenza del titolo stesso di questo articolo, che prevede interventi per la riduzione dei costi gravanti sulle tariffe elettriche. Nello stesso articolo si prevede un intervento anche importante dal punto di vista economico per la realizzazione di una centrale termoelettrica nel Sulcis, gravando invece – e quindi andando in senso contrario a quello che è il titolo dell'articolo stesso – sulle tariffe elettriche che, per inciso, sono le più care d'Europa, di un 30 per cento superiori alla media europea.
  Con questo emendamento, noi prevediamo di attingere queste risorse dai fondi che ci sono già e sono stanziati esattamente per questo tipo di interventi, ossia dalla quota del Fondo per lo sviluppo che il CIPE ha destinato al Fondo straordinario per il sostegno all'economia reale: coerenza con il titolo, coerenza con il tipo di intervento. I fondi ci sono, attingiamoli dove ci sono e sono già destinati a questo tipo di intervento (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Allasia 1.171, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza per il gruppo MoVimento 5 Stelle, e con il parere favorevole del relatore di minoranza per il gruppo Lega Nord e Autonomie, onorevole Allasia.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Buonanno prego, cerchi di fare in modo rapido... Grassi, Monaco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  356   
   Votanti  355   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato   35    
    Hanno votato no  320.    

Pag. 40

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gasbarra ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario e il deputato Tripiedi ha segnalato di aver espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario).

  L'emendamento Oliaro 1.114 è ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cicu 1.8, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palma, Di Salvo, Grillo, Monaco, Saltamartini, Giuliani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  357   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  123    
    Hanno votato no  234.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gasbarra ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pisicchio 1.4, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Madia, Gasbarra, Duranti, Montroni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  358   
   Votanti  353   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato   20    
    Hanno votato no  333.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Ermini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Lacquaniti 1.218, Polidori 1.219 e Allasia 1.220, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, il relatore di minoranza Crippa si rimette all'Aula e con il parere favorevole del relatore di minoranza Allasia.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brandolin.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  362   
   Votanti  286   
   Astenuti   76   
   Maggioranza  144   
    Hanno votato   52    
    Hanno votato no  234.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Causin 1.128 lo ritirano.
  Passiamo dunque alla votazione dell'articolo aggiuntivo Di Lello 1.0201, con il parere favorevole dei due relatori di minoranza e con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Lello. Ne ha facoltà, per tre minuti.

  MARCO DI LELLO. Signor Presidente, intervengo anche perché io sarei curioso di capire dal Governo la contrarietà. Qui l'emendamento prova a stabilire un principio semplice e cioè che in tutta Italia i cittadini e gli utenti sono eguali, così come dovrebbe essere riconosciuto dalla Costituzione, innanzi alle assicurazioni. E dunque, dovrebbe esistere una tariffa che vale a Milano come a Palermo, a Napoli come a Roma: l'esatto contrario di quello che succede adesso.Pag. 41
  Conosciamo bene gli alibi – perché di questo si parla – delle assicurazioni che, a fronte di un dato che io non ho difficoltà a definire oggettivo, e cioè di una maggiore presenza di sinistri truffa in alcune realtà del nostro Paese, utilizzano questo dato come alibi per imporre a tutti i cittadini, che come è noto hanno l'obbligo di assicurarsi per la responsabilità civile, a tutti i cittadini – ivi compresi quelli che non solo non hanno mai fatto una truffa, ma mai hanno fatto un danno, mai una richiesta risarcitoria all'assicurazione – costi di polizza che sono pari al doppio se non al triplo, rispetto ad altre realtà italiane. Allora si tratta finalmente di fare un'operazione verità e io credo anche di giustizia.
  So bene che nel merito questo emendamento è fortemente condiviso da tanti colleghi, che non avevano esitato a proporlo in sede di Commissione. So bene che la materia allo stato è stata stralciata. So altrettanto bene la forza che hanno le lobby assicurative dentro e fuori quest'Aula.
  Dunque, io mi auguro che ci possa essere in questo senso, invece, una presa di coscienza e ciascun parlamentare, ciascun collega possa, in propria libertà, determinarsi a votare favorevolmente, in attuazione dell'articolo 3 della Costituzione e dell'eguaglianza dei cittadini in questo Paese.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, noi del MoVimento 5 Stelle voteremo a favore di questo emendamento, giacché al poi soppresso – grazie a noi – articolo 8, ovvero quello che regalava grandi affari alle lobby delle assicurazioni, avevamo presentato un emendamento similare, ove prevedevamo di porre fine alla cosiddetta discriminazione territoriale degli utenti della RC auto, in modo da conformare le tariffe RC auto in base all'effettivo rischio di ogni singolo utente in base al proprio comportamento, ovvero in base anche alla propria incidentalità.
  Ovviamente, non abbiamo potuto votare questo emendamento perché è passato il nostro emendamento soppressivo sull'articolo 8. Siamo totalmente favorevoli, però, a questo articolo aggiuntivo. Lo riteniamo un chiaro articolo aggiuntivo di buonsenso, per porre fine a un'ingiustizia, anche se non verrà votato favorevolmente dalla maggioranza di quest'Aula. Tuttavia, siamo ben consci che nel tema RC-auto molto si deve fare per ridurre le tariffe, ma di sicuro non si deve fare ciò che ha fatto nuovamente il Governo con il disegno di legge governativo sull'RC-auto il quale ha semplicemente ripreso tale e quale l'articolo 8 poi soppresso. Faccio notare anche l'estrema confusione del Governo in merito, giacché quando è stato soppresso l'articolo 8 abbiamo avuto un sottosegretario che era favorevole alla soppressione e un sottosegretario che era contrario alla soppressione stessa. Ad ogni modo, chiediamo di votare favorevolmente e chiediamo anche semmai al Governo di ritirare il vergognoso disegno di legge sull'RC-auto che ha appena presentato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Signor Presidente, il Governo sulla questione RC-auto ha scelto di non scegliere, come accade abitualmente da un po’ di mesi a questa parte. Io penso che abbia perfettamente ragione l'onorevole Di Lello e chiedo di poter aggiungere la mia firma all'articolo aggiuntivo che condivido profondamente, articolo aggiuntivo che avevamo presentato anche noi e che riteniamo sia un elemento di giustizia soprattutto per tanti cittadini del Mezzogiorno che vivono una condizione di discriminazione oggettiva sulle tariffe RC-auto.

  ITZHAK YORAM GUTGELD. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 42

  ITZHAK YORAM GUTGELD, Relatore per la maggioranza per la VI Commissione. Signor Presidente, credo che questo articolo aggiuntivo sia in qualche modo sfuggito, rimasto appeso dopo la soppressione dell'articolo 8. Il mio invito al proponente, visto che è stato deciso di partire con il percorso del disegno di legge, è di ritirarlo. In caso contrario, confermo il parere negativo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il relatore di minoranza per la X Commissione l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Signor Presidente, sull'articolo aggiuntivo nello specifico riteniamo opportuno ribadire un concetto: c’è necessità di sostenere un'azione decisa per l'abbassamento delle tariffe assicurative. Riteniamo, però, abbastanza fuori luogo che ci debba essere una quantificazione di riduzione omogenea della tariffa, quando non c’è mai nulla di omogeneo in questo Paese. Infatti, da statistiche, poi comprovate dai dati oggettivi, c’è un'incidenza di danni, di incidenti reali, più in una parte specifica del Paese rispetto all'altra. Troviamo abbastanza bizzarro, perciò, che ci debba essere una quantificazione nazionale. Fa ben capire anche l'interesse da parte del Governo di ridurre le tariffe avendo nottetempo procurato già un provvedimento ad hoc dove ha già annunciato una riduzione drastica delle tariffe nel prossimo provvedimento sulle assicurazioni con la riduzione di circa il 23 per cento.
  È evidente, perciò, che si aspetterà a discutere quel provvedimento per fare la valutazione puntuale su chi pagherà, dove pagherà e perché pagherà. Riteniamo molto utile fare un elenco dei danneggiati, di chi effettivamente sta danneggiando le categorie assicurative, creando sproporzioni all'interno del Paese e differenziazioni da un territorio all'altro. Ci sono province contigue che pagano tariffe diverse. Grosso modo, però, nel complesso siamo assolutamente favorevoli a una proposta emendativa che abbia l'intenzione di proporre un abbassamento. Lo proponeva già il decreto-legge stesso nell'articolo 8 e rimane nel titolo.
  Molto probabilmente per quello adesso stiamo parlando sull'articolo 1 che assolutamente non riguardava la questione delle assicurazioni. C’è da notare un'incongruenza di filo logico sulla ammissibilità di questo articolo aggiuntivo. Riteniamo molto più opportuno fare una puntualizzazione globale per cercare di capire quali sono i problemi puntuali caso per caso, territorio per territorio, sul problema degli assicurati, per abbassare effettivamente le tariffe. Ripeto, un'operazione ardua che sarà difficile attuare perché bisognerà mettere in atto tutte le situazioni del caso per cercare di arrivare ad una conclusione.
  Faccio solo mente locale sul fatto che già alcune assicurazioni negli anni passati avevano proposto dei contratti di assicurazione con prezzi vantaggiosi, con degli effettivi sconti per gli assicurati i quali effettivamente sottoscrivevano una cosiddetta tariffa premio per chi riparava nelle carrozzerie convenzionate. Questo è naufragato in pochi mesi perché ci si è resi conto che poi non c'era quella percezione di effettivo vantaggio perché era una riduzione minimalista, come già si prevedeva nell'articolo 8 di questo decreto-legge, dove si parla del 7 per cento, rispetto al provvedimento futuro che uscirà dal Consiglio dei ministri, dove si parla del 23-25 per cento. Perciò siamo sicuramente fiduciosi. Volente o nolente, devo cambiare il nostro parere su questo, perché il parere è contrario sull'articolo aggiuntivo Di Lello 1.0201.

  PRESIDENTE. Allora ci sono molti colleghi che vogliono intervenire...

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Magari l'intervento del Governo ci aiuta anche negli interventi successivi. Ne ha facoltà.

Pag. 43

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, credo che effettivamente questo articolo aggiuntivo sia in qualche modo collocato nel posto sbagliato nel senso che è collocato all'articolo 1, che non c'entra. Però adesso non è tanto una questione di questo genere quanto del fatto che, in sede di Commissione, le Commissioni riunite hanno deciso lo stralcio della materia assicurativa perché si riteneva necessario un confronto parlamentare più approfondito e, di fronte a questa richiesta, il Governo ha dato parere positivo accettando, riconoscendo questo bisogno di un confronto che avesse tempi più distesi per poter trovare le soluzioni più adeguate. Di qui lo stralcio e contemporaneamente, ottemperando ad un impegno preso con le Commissioni riunite, il Governo già nel Consiglio dei ministri di ieri ha varato il disegno di legge corrispondente all'articolo 8 soppresso nel decreto-legge, che contiene appunto la materia assicurativa. Su tale disegno di legge il Governo è impegnato a sviluppare un confronto approfondito con il Parlamento esattamente secondo le indicazioni venute dalle Commissioni riunite. Crediamo, quindi, che tutta la materia assicurativa meriti una trattazione attenta e approfondita per trovare le soluzioni più soddisfacenti sul piano tecnico e sul piano dell'equità. Quindi, anche per questo, anch'io, come già il relatore Gutgeld, invito i presentatori di questo emendamento a ritirarlo e comunque, in caso contrario, do parere contrario perché la materia e anche il tema specifico toccato dall'articolo aggiuntivo ha radici serie indubbiamente ma deve essere affrontato con la strumentazione adatta e questa va trattata nella sede propria che sarà il disegno di legge che sarà presto all'esame del Parlamento.

  PRESIDENTE. La ringrazio, le sue parole sicuramente saranno state utili per gli interventi che vengono a seguire.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bruno. Ne ha facoltà.

  FRANCO BRUNO. Sarò rapido Signor Presidente, anche perché ha ragione chi dice che la questione delle RC auto va affrontata più compiutamente, anche in considerazione del momento congiunturale in cui viviamo. È di pochi giorni fa una denuncia dell'ACI sull'abnorme numero di automezzi e di autoveicoli che circolano sulle nostre strade senza RC auto. Tuttavia mi sembrava che l'articolo aggiuntivo ponesse una questione che andasse oltre la vicenda delle RC auto e richiamasse una questione di principio che oggettivamente ha una sua valenza. È assolutamente improponibile, a causa di alcuni, far pagare, a un pezzo del paese, di più un servizio, una tariffa, quello che voi volete, insomma. La questione mi pare di principio, per cui se i presentatori penseranno di accantonare o ritirare l'articolo aggiuntivo, io valuterò la cosa insieme a loro. Se tuttavia lo mantengono, io non solo preannuncio il mio voto favorevole ma chiedo di aggiungere la mia firma. Grazie.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Prima di dare la parola all'onorevole Benamati, salutiamo gli alunni e i docenti dell'Istituto Comprensivo Statale «Porto Cesareo» di Porto Cesareo, in provincia di Lecce. (Applausi). Grazie e buon pomeriggio.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benamati. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA BENAMATI. Grazie Presidente. Nel riconoscerci, come gruppo, nelle parole del relatore Gutgeld e del Governo, vorremmo anche noi invitare il collega Di Lello al ritiro di questo articolo, non per un'analisi di merito, perché l'articolo pone dei temi, quello del premio unico sull'intero territorio nazionale e della sperequazione dei prezzi delle RC auto nei diversi territori, che sono stati abbondantemente trattati in Commissione, nell'ambito della discussione sull'articolo 8. Noi chiediamo al collega Di Lello questo ritiro perché proprio l'approfondimento di quella discussione ha portato al passaggio dalla forma di decreto-legge a quella di disegno di legge, per approfondire questi meccanismi con i quali favorire, ovviamente, Pag. 44gli utenti delle polizze RC auto con sconti, trovando una regolamentazione complessiva ed omogenea nel settore. Per questo motivo, se l'onorevole Di Lello non lo ritirerà, noi voteremo contro. Non è un voto di merito, ma è proprio perché riteniamo che la sede per articolare più compiutamente questa discussione sia quella anche è stata indicata dalle commissioni di merito, con il parere favorevole del Governo.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Volevo rinunciare perché ero d'accordo con quanto espresso dal Governo, ma anche io, visto l'intervento di principio, volevo esprimere un mio principio. Trovo totalmente sbagliato spalmare su tutta la popolazione italiana un problema che invece va risolto cercando di risolvere quello delle frodi che riguardano aree circoscritte, che non sono solo aree del meridione, come quelle famose del foggiano o del napoletano, ma riguardano anche altre zone dell'Italia, del centro o del centro-nord. Ma far ricadere il problema delle frodi, risolverlo spalmandolo, concedendo, quindi, alla assicurazioni di risolvere il problema spalmandolo su tutto il territorio nazionale, mi sembra proprio contrario a quella che è una soluzione logica che è quella di aggredire il problema delle frodi coinvolgendo di più le assicurazioni e non lasciandogli la facilità di riversare questo costo extra semplicemente aumentando le RC auto di tutti i cittadini. Grazie.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale l'onorevole Bragantini. Ne ha facoltà per un minuto.

  MATTEO BRAGANTINI. Grazie mille, signor Presidente, era solo per ricordare il lavoro che era stato fatto nella legislatura scorsa proprio in questa Camera, in Commissione finanze, dove abbiamo fatto un anno e mezzo di lavoro per fare una legge, un testo unificato, contro le frodi assicurative, dove si prevedeva che l'ISVAP facesse un unico database per tutti gli incidenti e ci fossero degli alert che venissero dati alle assicurazioni e, nello stesso tempo, degli alert qualora ci fossero dei casi sospetti, perché c'era lo stesso testimone di altri trenta incidenti, ovvero la stessa macchina, e via dicendo. Se non si attivava, avevamo previsto che l'assicurazione dovesse avere una penale, perché – non nascondiamoci – alle assicurazioni conviene, piuttosto che far ricorso e far partire le indagini, pagare e dopo spalmare queste perdite del loro lavoro su tutti i cittadini.
  Dunque, io chiedo al Governo, poiché quel provvedimento era passato alla Camera, poi inviato al Senato e lì si era fermato, di riprenderlo e di partire anche da quel presupposto, perché è stato svolto veramente un bel lavoro di un anno e mezzo con tutti i gruppi per trovare la soluzione a questo problema, ormai vecchio e annoso (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, noi voteremo a favore di questo articolo aggiuntivo, perché riteniamo che sia arrivato il momento di porre un punto fermo sul riequilibrio dei premi assicurativi rispetto alle varie zone del Paese, perché troppo penalizzante e troppo diversificato indipendentemente dai rilievi o dalle indagini che sono in corso sulle differenziazioni, sul numero degli incidenti ed anche sulla quantità delle risorse che occorrono per definire le stesse controversie.
  Detto questo, mi fa piacere che il Governo, poi, insieme alle Commissioni, abbiano deciso di stralciare l'articolo 8, in cui il Governo aveva presentato un elemento molto discutibile, cioè il riferimento alle carrozzerie. Non sto qui a ripetere per brevità di tempo quale era l'argomento, ma il mio gruppo è stato fondamentale sin da subito ad ostacolare quella decisione e Pag. 45quella proposta che era inserita nel decreto, abbastanza discutibile.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giancarlo Giordano. Ne ha facoltà.

  GIANCARLO GIORDANO. Signor Presidente, ci poteva essere risparmiata questa sorta di «razzismo assicurativo» verso i cittadini del Mezzogiorno da parte della Lega. Francamente, io penso di chiedere all'onorevole, al collega Di Lello di non ritirare l'articolo aggiuntivo, di sottoscriverlo, perché è chiaro che va a colpire quegli elementi sperequativi che investono in maniera diseguale intere aree del Mezzogiorno, già colpite pesantemente dalla crisi economica. Riportare un po’ di giustizia sarebbe utile (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Di Lello 1.0201.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Di Lello 1.0201, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza della Lega Nord Autonomie e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Righetti, Lupo, Rizzetto. È necessario che i tecnici vadano a dare una mano all'onorevole Rizzetto. Giacomelli. Abbiamo un problema con l'onorevole Rizzetto. Saltamartini: stando in Aula è più facile votare, grazie vicepresidente. Ci siamo tutti ? Abbiamo votato ? Non è così semplice, neanche stando in Aula, onorevole Saltamartini ! Ci siamo ? Abbiamo votato tutti ?

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  342   
   Votanti  338   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato  123    
    Hanno votato no  215.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cicu 2.15, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e del relatore di minoranza della Lega Nord Autonomie.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo, colleghi ? Grassi, Rughetti, Biasotti. Onorevole Spadoni, in Aula si vota. Santerini, Pesco.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  355   
   Votanti  283   
   Astenuti   72   
   Maggioranza  142   
    Hanno votato   49    
    Hanno votato no  234.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Rotta e Cominelli hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario e il deputato Tripiedi ha segnalato che avrebbe voluto astenersi).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Allasia 2.75.
  Ha chiesto di parlare l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Signor Presidente, intervengo per ribadire il parere favorevole come relatore, ma anche per sostenere l'articolo. Infatti, come descrivono l'articolo e il provvedimento stesso, vi Pag. 46sono misure recanti aiuto alle imprese in difficoltà e aiuto alla produttività di aree di crisi industriale. Soprattutto, in questo articolo ci sono misure in materia di nuove imprese e di riqualificazione produttiva di aree di crisi industriale e fondo di investimento nel capitale di rischio delle piccole e medie imprese.
  L'emendamento non è nient'altro che una proposta emendativa aggiuntiva sull'accesso alle agevolazioni per evitare che le agevolazioni siano date anche ad aziende che delocalizzano la produzione al di fuori dei Paesi membri dello Spazio economico europeo. Perciò, come in tante altre situazioni, abbiamo ribadito il nostro concetto: se si sfavorisse la delocalizzazione nel nostro Paese, ne saremmo tutti grati. Con un emendamento del genere almeno si evita non tanto che le aziende delocalizzino, perché essendo aziende private, con i propri soldi – a parte la FIAT che ha utilizzato fondi pubblici per decine e decine di anni per mantenersi –, oggettivamente, se hanno interesse e volontà di delocalizzare, ci può essere tale possibilità, ma che, soprattutto per quelle aziende che, rispetto all'articolo 2 di questo decreto-legge, ambiscono ad avere delle agevolazioni fiscali, queste non siano considerate o decadano immediatamente. Ciò perché necessariamente bisogna evitare che si delocalizzi, perché per ogni azienda che delocalizza vi sono posti di lavoro che si perdono.
  In queste settimane ne abbiamo sentite di tutte, in ogni zona del Paese – in modo tale da salvaguardare le sensibilità di ognuno di noi –, di aziende che chiudono, che delocalizzano. Purtroppo, chiudessero perché non ce la si fa più, ma quando delocalizzano fa ancor più male, economicamente e politicamente. I territori ed un Paese che non hanno interesse a fare sì che la produzione rimanga sul proprio territorio sono territori e Paesi che lasciano il tempo che trovano. Con un emendamento molto efficace chiediamo che il beneficio fiscale si perda immediatamente e non ci sia più possibilità di concederlo. Poi, successivamente, ci sarà tutta una partita da discutere sulle delocalizzazioni aziendali. Ribadisco che riteniamo opportuno che in un momento di crisi gli enti locali, comuni, province – anche se non si sa se esisteranno più nelle prossime settimane –, regioni e Stato facciano in modo di mettere in campo tutte le opportunità possibili per fare in modo di recepire aziende nuove e far sì che quelle che già esistono rimangano sul proprio territorio, con sede legale e fiscale. Infatti, questa è una cosa che bisogna puntualizzare, perché in quest'ultime due settimane abbiamo sentito delle particolarità, soprattutto sul mio territorio, quello torinese, in cui una grossa azienda italiana spostava il domicilio fiscale e legale per avere benefici indubbiamente fiscali ed economici e non ribadendo il concetto che ci dovesse essere il mantenimento della produzione sui nostri territori.

  PRESIDENTE. Onorevole Allasia, per i prossimi interventi, per non far apparire troppo rigido e severo il Presidente, se lei esordisce dicendo che ha già parlato come relatore per esprimere il parere e mi fa un intervento, poi, all'onorevole Busin, sarò costretto a dare un minuto. Quindi, adesso facciamo che ha parlato come relatore. Ha chiesto di parlare l'onorevole Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Signor Presidente, non intervengo in relazione a questo emendamento, ma perché speravo censurasse lei l'intervento del collega di SEL che ha definito razzisti i nostri interventi. Invitavo il collega ad usare argomentazioni più consone e un linguaggio più consono, perché considero l'aggettivo «razzista» gravemente offensivo.

  PRESIDENTE. Onorevole Busin, le dico la verità: io avevo compreso che la parola «razzismo» era rispetto all'emendamento nei confronti del Meridione. Quindi non avevo capito, avevo inteso questo. Poi non so se...

  ARTURO SCOTTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 47

  ARTURO SCOTTO. Signor Presidente, evidentemente la parola «razzista» era legata alle assicurazioni. Non so se lei è un rappresentante del mondo delle assicurazioni...

  PRESIDENTE. No... Bene, onorevole Scotto. Allora aveva inteso bene il Presidente. Chiudiamo qui l'incidente.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Allasia 2.75, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e favorevole dei due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Palese...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  358   
   Votanti  353   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato  120    
    Hanno votato no  233.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Paola Bragantini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  ROCCO PALESE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, quando ci è stato proposto, per colloqui intercorsi tra i vari presidenti di gruppo o segretari d'Aula, di effettuare una Conferenza dei presidenti di gruppo per le ore 16, noi abbiamo inteso che in concomitanza si sospendevano per un periodo limitatissimo i lavori dell'Aula. Quindi, siccome poi è stata procrastinata alle 16,30, noi avevamo anche informato la Presidenza in via informale che potevamo anche andare avanti, e la Conferenza dei presidenti di gruppo spostarla più in là, a fine seduta. Noi ci affidiamo all'autorevole buonsenso del Presidente.

  PRESIDENTE. Se lei è d'accordo, onorevole Palese, ovviamente se lei mi fa una richiesta formale io non posso che metterla in votazione. Il ragionamento che tendo a fare è questo: anche un po’ nel rispetto di tutti i colleghi, che non certo per responsabilità loro e certamente neanche sua hanno trascorso una mattinata in modo abbastanza approssimativo, io penso che, siccome la Conferenza dei presidenti di gruppo alle 16,30 deciderà rapidamente, adesso sospendere e poi riprendere, e magari... Forse è meglio andare avanti, e attendere che la Conferenza dei presidenti di gruppo ci informi in che modo intende proseguire. Lo dico proprio per l'agibilità di tutti noi: sospendere in continuazione, sarebbe la sesta sospensione... Se lei mi fa una richiesta formale, onorevole Palese, io sono costretto a metterla ai voti, quindi...

  ROCCO PALESE. Presidente, io sono costretto a farle la richiesta formale, anche in assenza del mio presidente di gruppo.

  PRESIDENTE. Sta bene. Sulla richiesta di sospensione dell'onorevole Palese do la parola ad uno a favore ed ad uno contro.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Chiedo di parlare a favore.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Signor Presidente, noi siamo favorevoli a questa richiesta, per il semplice motivo che in questo momento proprio nella Conferenza dei presidenti di gruppo – e con la Conferenza dei presidenti di gruppo che era stata richiesta trasversalmente, quindi da tutti i presidenti di gruppo qui presenti – si parlerà effettivamente dell'andamento dei lavori di questo provvedimento, anche in funzione di quello che noi abbiamo già ribadito in Aula prima, in merito per Pag. 48l'appunto anche a questioni di copertura, a questioni di metodo all'interno della Commissione, e a questioni proprio inerenti anche la legittimità di alcune parti del decreto-legge stesso. Quindi ritengo che proprio per questo motivo sia accoglibile la richiesta che è stata fatta dal deputato Palese, proprio per prevenire per l'appunto l'andamento dei lavori e prevedere come andrà il tutto, senza dover in alcun modo continuare in questo momento su questi lavori.

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare contro.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, io esprimo la nostra contrarietà ma provo, se è possibile, se lei lo ritiene accettabile, a controproporre una piccola cosa, perché non è nella nostra volontà contrapporsi in questa Aula, in questo momento, e provocare una frattura su questo argomento anche perché, per dire la verità, personalmente, anche con il capogruppo del MoVimento 5 Stelle, avevamo concordato di andare avanti. Quindi, mi meraviglio di questo, però ci saranno state ragioni sopravvenute e non voglio dire nulla.
  Proporrei che l'Aula si sospenda per 15 minuti e che, a prescindere dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, che può trattare anche altre questioni che non sono attinenti ai lavori di questo provvedimento, tra 15 minuti l'Aula riprenda, consentendo alla Conferenza dei presidenti di gruppo di continuare i suoi lavori anche eventualmente su altre questioni che ci sono comunque all'attenzione della stessa. Altrimenti esprimo la nostra contrarietà e andiamo avanti nel nostro lavoro.

  GIANCARLO GIORDANO. Chiedo di parlare contro.

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Giordano, ho dato la parola a un oratore a favore e a un oratore contro, però, le chiedo scusa, siccome questa è un'altra proposta, io adesso devo capire quante proposte sono in campo perché sennò prima dobbiamo votare la proposta dell'onorevole Palese, poi dopo la proposta dell'onorevole Rosato e così trascorriamo il tempo...
  Allora, constato che l'onorevole Palese concorda sulla proposta dell'onorevole Rosato e sulla proposta dell'onorevole Rosato do la parola all'onorevole Giordano.

  GIANCARLO GIORDANO. Per esprimere la contrarietà del nostro gruppo rispetto ad una procedura che anch'essa si rappresenta come assai singolare dato che si richiede una sospensione e chi dovrebbe dichiararsi contrario propone una sospensione più breve.
  Quest'Aula è stata interrotta, come ella ha ricordato poco fa, già per cinque volte, la sesta non è che ci fa guadagnare, come dire, in termini di produttività. Mi sorprende che la ragione non aiuti i colleghi a capire che portare troppo per le lunghe questo provvedimento non fa male al provvedimento ma fa malissimo anche al nostro modo di lavorare e alla percezione che c’è all'esterno della nostra capacità di impegno.

  PRESIDENTE. Colleghi, se rimane la contrarietà di un gruppo io sono obbligato a mettere la proposta in votazione. Non ho alternative quindi la metto in votazione.
  Passiamo ai voti.
  Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta dell'onorevole Rosato di sospendere la seduta che dovrebbe riprendere alle 16,50.
  La Camera approva per 278 voti di differenza.
  La seduta è sospesa e riprenderà alle 16,50.

  La seduta, sospesa alle 16,35, è ripresa alle 16,50.

  PRESIDENTE. La seduta è ripresa.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 49Allasia 2.71, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza del MoVimento 5 Stelle e della Lega Nord e Autonomie.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gasbarra, Peluffo, Monaco, Braga, Carbone, Rabino, Zanin, Grassi, Bolognesi, Malpezzi, Verini, Rizzetto, Baldassarre, Currò, Palese, Bressa, Spessotto, Zaccagnini, Locatelli, Dorina Bianchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  299   
   Votanti  298   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  150   
    Hanno votato   96    
    Hanno votato no  202.    
  Sono in missione 68 deputati.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Cardinale ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Allasia 2.74.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, vorrei ribadire la questione sui soggetti interessati alla norma dell'articolo 2: il parere è assolutamente favorevole perché riteniamo opportuno che i soggetti imprenditoriali si debbano tenere in considerazione in qualsiasi forma costituita. A differenza dell'articolo stesso in cui i soggetti beneficiari sono una serie, come si può evincere dal decreto-legge stesso. Alcune di queste tipologie sicuramente possono essere interessanti per il rilancio di alcuni settori e per l'aumento di investimenti, soprattutto per rilanciare l'economia e una tipologia di lavoro che oramai è ferma, come può essere l'imprenditoria giovani.
  Sicuramente c’è da considerare che non sono solo i giovani in crisi, perciò vi è la necessità di estendere ad una platea maggiore questi investimenti. Perciò, come relatore ribadisco il parere favorevole su questo emendamento.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signor Presidente, non ho votato prima. Volevo lasciare agli atti, quindi, la mia votazione, la mia astensione.

  PRESIDENTE. D'accordo. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Allasia 2.74 con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e quello favorevole dei due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rabino, Marzana, Brugnerotto, Rampelli, Carinelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  311   
   Votanti  310   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  156   
    Hanno votato   99    
    Hanno votato no  211    
  Sono in missione 67 deputati.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mucci 2.57 con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 50

  Centemero, Brandolin, Fanucci, Bressa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  314   
   Votanti  313   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  157   
    Hanno votato  103    
    Hanno votato no  210    
  Sono in missione 67 deputati.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Ricordo che gli emendamenti Allasia 2.72 e Leone 2.36 sono stati ritirati.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Allasia 2.70.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Signor Presidente, intervengo per richiamare l'attenzione dei colleghi su questo emendamento che ritengo di buonsenso e che viene incontro ad esigenze che sono ampiamente conosciute per chiunque abbia un'attività di qualsiasi tipo, sia dipendente sia autonoma. Si tratta di agevolare in qualche modo le condizioni straordinarie che riguardano, ad esempio, la maternità o la malattia di un coniuge. Noi chiediamo di prevedere la sospensione, per un periodo che riguarda questi casi eccezionali, della restituzione delle rate del mutuo contratto secondo le agevolazioni previste da questo articolo. Penso sia un tema sul quale è facile convergere; basta pensarci ed è di perfetto buonsenso. Invitiamo ovviamente a votare a favore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Allasia 2.70 con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  319   
   Votanti  318   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  160   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no  213    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cicu 2.16, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simoni, Tidei, Artini... Onorevole Crippa, faccia votare l'onorevole Abrignani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  325   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  215.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Siamo all'articolo 3, pagina 37 del fascicolo.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Villarosa 3.200, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, con il parere favorevole dei relatori di minoranza e con il parere contrario della V Commissione (Bilancio).
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Signor Presidente, il presente emendamento serviva a sanare un problema fondamentale dell'articolo 3. Allora, prima di iniziare, vorrei fare una breve premessa: noi siamo Pag. 51favorevolissimi all'articolo 3; è una misura importante che riguarda la ricerca e lo sviluppo, e figuriamoci se il MoVimento 5 Stelle non è favorevole a questo articolo.
  Il problema però è un altro, perché in quest'Aula, ma anche fuori da quest'Aula, si parla sempre di rispetto del Regolamento, di rispetto della Costituzione, delle regole, spesso e volentieri in questi giorni si è andati a raccontare in giro che il MoVimento 5 Stelle non era costruttivo. Ebbene, in questo articolo viene violato il rapporto che c’è tra lo Stato e l'Unione europea. In che senso ? Nel senso che la proposta nazionale riguardante il piano programmatico operativo 2014-2020 andava concordata con la Camera. L'iter ancora non è stato completato. Tra le altre cose, la legge di stabilità (424), stabiliva che la proposta doveva assolutamente passare dalle Camere. Quindi, con l'articolo 3, si violano le prerogative della Camera. Il Governo quindi cosa fa ? Fa decreti, mette tagliole, non dà la possibilità spesso di discutere gli emendamenti in Commissione, ci si ritrova addirittura un Governo che decide come dovrebbero essere spese le risorse messe a disposizione dall'Unione europea appunto per il piano programmatico 2014-2020.
  Stamattina la Ragioneria dello Stato in Commissione bilancio aveva sollevato lo stesso identico problema. Si è tornati indietro, abbiamo fatto la pausa di mezz'ora e sono tornati non so in che ufficio a discutere appunto sull'articolo 3, e si è ritornati in Commissione bilancio dicendo che era tutto a posto, ma senza avere un riscontro da parte della Ragioneria dello Stato, almeno un riscontro cartaceo, ufficiale. Si è detto che la Ragioneria dello Stato sarebbe stata d'accordo.
  Quindi, con il presente emendamento, noi copriamo il vulnus che creerà questo articolo, perché in questo articolo non abbiamo immediata certezza delle poste in bilancio. Con questo emendamento, quindi, proponevamo una copertura finanziaria riguardante la tassazione che andava a coprire il presente articolo con un aumento leggero della tassazione sulle transazioni finanziarie internazionali, tassazione finanziaria, per essere più precisi, sul guadagno, sul capital gain, quindi qualcosa di differente dalla famosa «Tobin tax», qualcosa che va a colpire solo ed esclusivamente il capital gain.
  Questa tassazione in Italia è molto più bassa rispetto alla tassazione europea, e quindi ci sembra un emendamento di buonsenso, tra le altre cose, addirittura, molto attinente anche al testo, non dell'articolo, ma del decreto-legge. Quindi, chiediamo a tutti quanti, se veramente ci tengono allo sviluppo della ricerca e allo sviluppo delle start up in tutte le imprese nazionali, di votare favorevolmente su questo emendamento, perché solo con un emendamento di questo tipo si può realmente portare a termine ciò che è scritto, appunto, nell'articolo 3 (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 3.200, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, con il parere favorevole dei relatori di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Patriarca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  333   
   Maggioranza  167   
    Hanno votato   95    
    Hanno votato no  238.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Rubinato ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario)

  Colleghi, vi prego, un po’ di attenzione, perché comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, si è stabilito che il seguito dell'esame del disegno di legge Pag. 52n. 1920 – Conversione in legge del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, recante interventi urgenti di avvio del piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC – auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015 (da inviare al Senato – scadenza: 21 febbraio 2014) proseguirà nella giornata odierna fino alle ore 18. Riprenderà, con votazioni, lunedì 10 febbraio, dalle ore 17, con prosecuzione notturna.
  La votazione finale è fissata alle ore 14 di martedì 11 febbraio, previe dichiarazioni di voto finale, con ripresa televisiva diretta, limitate complessivamente ad una per gruppo e per ciascuna componente del gruppo Misto.
  L'emendamento Bombassei 3.27 è stato ritirato.
  Passiamo all'emendamento Sberna 3.36.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sberna 3.36, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole del relatore di minoranza Allasia.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Formisano... Colleghi, vi prego di restare in Aula, alle ore 18 interrompiamo. Crippa, Pesco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  335   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato   47    
    Hanno votato no  288.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Crippa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario)

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Busin 3.19, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole del relatore di minoranza della Lega Nord e Autonomie.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Realacci, Polverini, Guidesi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  338   
   Votanti  337   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  169   
    Hanno votato   38    
    Hanno votato no  299.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Prodani ha segnalato di aver espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Busin 3.18, sul quale vi è il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Signor Presidente, brevemente, intervengo per spiegare l'emendamento. Qui si prevede di fare riferimento all'investimento, e non all'investimento incrementale, per ovviare a un certo comportamento che potrebbe essere distorsivo, nel senso che invita, in qualche modo, a concentrare gli investimenti tutti in un anno, in modo da ottenere il massimo del contributo.
  Ci pare un modo più logico anche per spalmare gli investimenti in modo più consono all'attività dell'impresa.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 53
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Busin 3.18, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer, Carra...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  334   
   Votanti  333   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  167   
    Hanno votato  113    
    Hanno votato no  220.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Busin 3.22, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle, e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo Lega Nord e Autonomie, onorevole Allasia.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  331   
   Votanti  330   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato   30    
    Hanno votato no  300.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Busin 3.21.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Signor Presidente, sarò velocissimo. Volevo chiedere di sottoscriverlo e poi volevo far riflettere sul fatto che qui si sta chiedendo di far partecipare a eventuali crediti di imposta per le attività di ricerca e sviluppo anche aziende che investiranno meno di 50 mila euro. Vogliamo ricordarci che ci sono esempi in tutto il mondo di applicazioni o siti Internet che hanno dei costi veramente, veramente minimi, ma che hanno sconvolto e rivoluzionato non il nostro Paese, ma il mondo intero ? Quindi, perché non dare la possibilità anche a chi investe meno in attività di ricerca e sviluppo e limitarci solo a chi investirà 50 mila euro ? Non è un mio emendamento, ma lo voglio sottoscrivere e chiedo all'Aula di valutarlo positivamente.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Busin 3.21, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Abrignani, Malpezzi, Formisano, Alli, Gigli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  336   
   Votanti  335   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato   99    
    Hanno votato no  236.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Busin 3.16, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo Lega Nord e Autonomie, Pag. 54e su cui il relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Si affretti, onorevole Bragantini..., Brandolin...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  334   
   Votanti  266   
   Astenuti   68   
   Maggioranza  134   
    Hanno votato   31    
    Hanno votato no  235.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lavagno 3.3, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo Lega Nord e Autonomie, e su cui il relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  332   
   Votanti  267   
   Astenuti   65   
   Maggioranza  134   
    Hanno votato   33    
    Hanno votato no  234.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Terzoni e Dall'Osso hanno segnalato che non sono riusciti a votare e che avrebbero voluto astenersi).

  Ricordo che l'emendamento Busin 3.13 è stato ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 4.204, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vignali, Carra Carbone.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  330   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato   82    
    Hanno votato no  248.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Paglia 4.200, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Signor Presidente, approfitto di questo spazio che posso avere. Sull'articolo 4 ci sono alcune controversie, alcuni problemi aperti. Ne abbiamo discusso anche questa mattina in Commissione. Ora pare che ci possa essere una soluzione parziale.
  L'articolo 4, per chi non avesse seguito il provvedimento, è quello che riguarda le bonifiche SIN. C’è una riscrittura complessiva di quello che è il sistema che è stato seguito fino ad oggi per la bonifica di quel tipo di siti. Il rischio vero è che si vada verso una cancellazione, anche solo parziale, del principio per cui chi inquina paga. E c'era un altro rischio, che era concreto, reale, all'interno del provvedimento, che era fondamentalmente quello di una sanatoria per tutte quelle che erano state le richieste di compensazione di Pag. 55bonifica che erano in capo agli inquinatori. Ora su questo secondo punto pare che una qualche forma di soluzione, con un emendamento che arriverà poi, a cui daremo il voto favorevole, sia stata trovata.
  Rimane però aperto l'altro tema, perché c'era un'ipotesi di intervenire con un emendamento delle Commissioni, con un emendamento del Governo, che andasse in qualche modo a chiarire che chi inquina non può essere mai e comunque supportato in termini di spesa dal pubblico, cioè l'inquinatore, qualora partecipi a processi di bonifica, la bonifica la deve ripagare fino all'ultimo centesimo ed eventuali contributi pubblici vanno per altri tipi di attività. Ora, questo chiarimento noi non lo abbiamo avuto. Fino a che non sarà dato credo che non si possa votare a favore e, quindi, vada scorporato l'intero articolo, a meno che non venga chiarito qui, anche con una disponibilità a modificare il testo, che si torna al principio precedente.
  Peraltro, è un principio che – dobbiamo avere presente – è l'unico compatibile con la normativa comunitaria e in termini di aiuti di Stato e in termini di rispetto del principio di chi inquina paga. Quindi, se c’è un chiarimento da questo punto di vista sia un chiarimento vero, visto che fino a un certo punto c'era la disponibilità a una modifica testuale, che è stata negata all'ultimo momento, perché altrimenti io credo che l'unica soluzione per rendere praticabile questo dibattito sia sopprimere l'intero articolo.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Signor Presidente, su questo punto, sull'articolo 4 anche noi volevamo porre all'attenzione...

  PRESIDENTE. Le chiedo scusa. Onorevole Vignali, siccome stanno interpellando il Governo, sarebbe utile che il Governo ascoltasse. Prego, onorevole Crippa.

  DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. ... di tutti sulla necessità di accantonare anche qui interamente l'articolo 4. Infatti, in effetti, fortunatamente questa mattina ci avete dato modo di interloquire, vista la sospensione dei lavori in mattinata, sia con i colleghi di minoranza ma anche con parte dei colleghi di maggioranza su temi che riguardano gli aspetti ambientali.
  E su alcune questioni vi sono dei dubbi sollevati, sia da SEL, che dal MoVimento 5 Stelle, che non hanno trovato delle risposte concrete, soprattutto circa il principio del «chi inquina paga», principio da tanti sbandierato, che non troverebbe una spiegazione concreta nel momento in cui, con riferimento al soggetto responsabile di un inquinamento, che, attraverso il comma 5 dell'articolo 4, potrebbe diventare soggetto che effettua le bonifiche, in qualche modo, la sua attività nuova di bonifica porterebbe a fare degli utili con dei finanziamenti di natura statale. Visto che all'inizio si esplicita in maniera chiara che nelle lettere si parla soprattutto di individuare anche le parti economiche a sostegno di queste iniziative, noi vorremmo sottolineare che le iniziative economiche riferite alle bonifiche devono essere soldi che, in qualche modo, vengono, se volete, anticipati, ma non possiamo permettere che i soldi non vengano restituiti.
  Noi avevamo presentato, quindi, un emendamento che prevedeva di creare un fondo rotativo per le bonifiche dove i soldi che venivano in qualche modo restituiti parzialmente andavano ad alimentare altre iniziative di bonifica. Probabilmente, è limitativo anche il nostro emendamento, però vorremmo lasciare aperto un ragionamento più approfondito sul tema in maniera tale da unire l'emendamento del PD, a prima firma Realacci, alle altre indicazioni di SEL e del MoVimento 5 Stelle, al fine di migliorare il testo. Infatti, rischiamo veramente di far passare una Pag. 56linea che chi inquina è pagato per fare le bonifiche e, quindi, fa utili su un disastro che lui stesso ha commesso e, poi, andiamo a rischio di infrazione europea perché in qualche modo stiamo rischiando di andare a finanziare le attività di bonifica dove, però, in Europa vige il principio chiaro di «chi inquina paga». In Italia, applicando questo meccanismo, la Corte dei conti potrebbe sollevare delle criticità molto molto ampie. Proviamo, però, a concentrarci tutti. Io credo che, anche per il prosieguo dei lavori, sia indispensabile sospendere interamente la decisione sull'articolo 4. Andiamo avanti perché questo tempo di sabato e domenica porti consiglio a tutti e al Governo soprattutto per riformulare parte dell'articolo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Poiché sono iscritti altri colleghi, prima di dar loro la parola, io dovrei dare la parola al relatore Vignali, ma se parla lei sull'accantonamento, onorevole Gutgeld, è uguale. Io devo avere una risposta sull'accantonamento. Prego, onorevole Gutgeld.

  ITZHAK YORAM GUTGELD, Relatore per la maggioranza per la VI Commissione. Signor Presidente, visto che il tema richiede forse un po’ di discussione e vi sono un paio di emendamenti su cui ci vorrà una discussione, proponiamo l'accantonamento.

  PRESIDENTE. Mi sembra una saggia soluzione e, quindi, avendo accantonato gli emendamenti riferiti all'articolo 4, passiamo direttamente a pagina 58...

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, vorrei solo capire se dovrei esprimere un parere su tale accantonamento o se il Governo non è tenuto a darlo.

  PRESIDENTE. Il Regolamento prevede che il parere è del relatore, però se lei vuole confortarci con la sua opinione, noi ne siamo lieti.

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. È conforme a quello del relatore, ma volevo solo capire cosa prevede il Regolamento al riguardo.

  PRESIDENTE. Grazie, signor sottosegretario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4-ter.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pannarale...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  330   
   Maggioranza  166   
    Hanno votato  323    
    Hanno votato no  7.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Liuzzi 5.48.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Liuzzi. Ne ha facoltà.

  MIRELLA LIUZZI. Signor Presidente, volevo spiegare il mio emendamento. Per spiegarlo voglio anzitutto riportare una citazione: il problema della «web tax» va posto nei luoghi centrali, che sono quelli europei, e non in violazione delle norme dei Trattati europei e dei trattati di reciprocità fiscale. Questo perché diamo l'impressione Pag. 57di essere un Paese che rifiuta l'innovazione. Questo lo dice il segretario del PD, Matteo Renzi.
  Noi siamo abbastanza d'accordo con questa visione tant’è che abbiamo presentato un emendamento di soppressione sia in Commissione sia nella legge di stabilità che purtroppo non è stata votata in quest'Aula poiché, come ben sappiamo, è stata posta la questione di fiducia. E anche lo stesso servizio studi della Camera ha ammesso che l'inserimento di questa norma andava in violazione della regolamentazione europea e anche dei Trattati europei con riferimento allo scambio di merci.
  Pertanto, noi abbiamo ripresentato questo emendamento in Aula, perché è la prima volta che riesce ad andare in Aula, anche per dare la possibilità a tutti i parlamentari che sono contro questa norma di poterla votare in quest'Aula e farlo in maniera chiara e precisa e poter esprimere in tal modo questa discordanza con quello che è stato fino ad oggi votato in Commissione.
  Per questo motivo, noi crediamo che sia più consono aspettare il parere della Commissione europea che è quello competente in materia. Quindi, rispettiamo quelle che sono le norme europee come i regolamenti, perché credo che sia giusto agire in questo modo. Ovviamente, sappiamo già come potrebbe andare a finire questo emendamento ma, ripeto, questa è una possibilità, data anche ai deputati degli altri partiti, di poter esprimere la propria opinione al riguardo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mucci. Ne ha facoltà.

  MARA MUCCI. Signor Presidente, giusto per rafforzare quello che dice la mia collega, perché effettivamente noi dobbiamo andare verso un'armonizzazione anche a livello comunitario delle norme e, quindi, per una libera circolazione dei beni e servizi potremmo iniziare, ad esempio, ad abbassare l'IVA che in Italia è la più alta rispetto all'Europa.
  Inoltre, il rischio della web tax è che ci sia uno spostamento di flussi verso altri Paesi perché soprattutto le piccole imprese che distribuiscono beni e servizi non sono agevolate nel distribuirli in Italia perché purtroppo ci sarebbe un aumento della burocrazia e di costi per loro. Quindi, sotto diversi punti di vista, su questa web tax noi siamo assolutamente contrari.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Liuzzi 5.48, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rossi, Richetti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  325   
   Votanti  322   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no  217.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Zoggia.... Causi... Monchiero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  322   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato  306    
    Hanno votato no  16    

Pag. 58

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.701 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cesaro Antimo, Vacca. Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  323   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato  322    
    Hanno votato no  1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Nicola Bianchi 6.63, sul quale vi è il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nicola Bianchi. Ne ha facoltà.

  NICOLA BIANCHI. Signor Presidente, volevo spiegare un po’ questo emendamento, anche perché non capisco il motivo del parere contrario. A mio avviso, infatti, si tratta di un emendamento di buon senso, che va verso sia il riciclo dei vecchi PC sia il risparmio nell'acquisto di eventuali nuovi PC, perché, comunque, con la virtualizzazione, i principali vantaggi sono, appunto, nella razionalizzazione e nell'ottimizzazione delle risorse hardware. Quindi, chiedo che il Governo e i relatori per la maggioranza rivedano il parere; diversamente, ritirerò l'emendamento per presentare un ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Prendo atto che non vi è la disponibilità da parte dei relatori di rivedere il parere e che, quindi, i presentatori ritirano l'emendamento Nicola Bianchi 6.63 per presentare un ordine del giorno.
  Passiamo all'emendamento Villarosa 6.200.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Signor Presidente, anche qui si tratta della stessa situazione: anche qui, illegittimamente, viene presentato un articolo che non può avere queste coperture finanziarie senza che la Camera si sia espressa. Inoltre, vorrei che rimanesse agli atti che la presente copertura finanziaria è stata dichiarata inidonea: la presente copertura finanziaria è già stata presentata per altri provvedimenti e, invece, era stata dichiarata idonea. Quindi, quello che già è accaduto anche a Fratelli d'Italia con quell'emendamento che, poi, è stato ripresentato identico, nonostante fosse stato dichiarato inammissibile, è accaduto anche a noi stamattina, e voglio che rimanga agli atti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 6.200, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, con il parere favorevole dei relatori di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colleghi, ripeto che c’è il parere contrario dei relatori per la maggioranza e del Governo e quello favorevole di entrambi i relatori di minoranza. Abbiamo votato tutti ? Onorevole Cardinale, si affretti, gentilmente. Lotti. Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 59
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  324   
   Votanti  304   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  153   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no  212.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.800 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Parere favorevole di tutti i relatori e del Governo, colleghi. Abbiamo votato tutti ? Onorevole Vacca. Mi pare che abbiano votato tutti, anche l'onorevole Carbone.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  320   
   Maggioranza  161   
    Hanno votato  314    
    Hanno votato no  6.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Morassut ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Ricordo che l'emendamento Liuzzi 6.201 è assorbito dall'emendamento testé votato 6.800 delle Commissioni.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Caparini 6.33, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle, e con il parere favorevole del relatore di minoranza Allasia.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marazziti, Tripiedi, Gandolfi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  324   
   Votanti  306   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  154   
    Hanno votato   30    
    Hanno votato no  276    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Caparini 6.30, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, della V Commissione (Bilancio), del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle, e con il parere favorevole del relatore di minoranza Allasia.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Polverini, Paola Bragantini.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  324   
   Maggioranza  163   
   Hanno votato   27   
    Hanno votato no  .297    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cicu 6.20, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, della V Commissione (Bilancio), e con il parere favorevole dei due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gandolfi, Miccoli.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 60
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  315   
   Maggioranza  158   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no  210    
    Sono in missione  67    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Ricordo che gli emendamenti Bernardo 6.49 e 6.50 sono ritirati, che l'emendamento Dorina Bianchi 6.48 è inammissibile, e che gli emendamenti Villarosa 9.201 e Busin 9.10 sono altresì ritirati. Passiamo dunque all'emendamento Marzana 9.203, a pagina 69 del fascicolo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marzana. Ne ha facoltà.

  MARIA MARZANA. Signor Presidente, chiedo di esporre l'emendamento. Questo emendamento mira a migliorare nuovamente il testo del decreto, dove si parla di misure finalizzate a favorire una maggiore diffusione della lettura, dopo l'approvazione delle modifiche – a nostro parere peggiorative – proposte dal deputato Causi in Commissione. Nel testo si prevede la possibilità di attivare un credito di imposta per l'acquisto di libri negli esercizi commerciali che effettuano vendita di libri al dettaglio, anziché a persone fisiche o giuridiche, pari al 19 per cento, fino ad una spesa annua di 2 mila euro. Grazie al nostro emendamento approvato, ora l'agevolazione è prevista anche per i libri in formato digitale. Il decreto infatti prevedeva espressamente che l'agevolazione fosse prevista solo per quelli cartacei. Ora, con questo emendamento proponiamo che l'acquisto possa essere effettuato anche on line e che sia esteso agli studenti delle scuole statali secondarie di primo grado.
  Il nostro emendamento quindi parte dal presupposto che è essenziale tener conto dell'evoluzione tecnologica che caratterizza la nostra società, e si pone l'obiettivo di favorire una diffusione della cultura attraverso tutti gli strumenti, compreso quello informatico. Da qui l'importanza, in un periodo di particolari difficoltà economiche per le famiglie, di consentire l'accesso ai benefici fiscali anche per i libri in formato digitale, cercando di neutralizzare lo svantaggio derivante dall'applicazione dell'aliquota IVA normale, quindi il 21 per cento, non agevolata, quindi del 4 per cento, di cui godono invece gli altri prodotti culturali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Signor Presidente, intervengo per chiarire il motivo per cui noi voteremo contro questo emendamento. È un dibattito che abbiamo già avuto in Commissione.
  È del tutto evidente, credo chiaro a tutto il Paese, che su questo articolo si è giocata una pagina molto triste del Governo Letta e della maggioranza, che prima ha annunciato urbi et orbi, anche all'interno di quest'Aula, che il provvedimento in favore della lettura era uno dei punti più significativi del Governo. Addirittura aveva promesso grandi sgravi di costi per tutte le famiglie italiane attraverso gli sgravi sull'acquisto dei libri di testo: tutto questo è scomparso. È scomparso, bisogna dirlo, perché si era fatto un decreto-legge che aveva fatto grandi promesse e non le aveva finanziate.
  Saggiamente noi abbiamo detto: la montagna ha partorito il topolino. È proprio così: saggiamente la maggioranza è riuscita a trasformare quello che era uno sgravio fiscale reale per tutte le famiglie italiane, che stavano già accumulando scontrini e ricevute (perché il decreto-legge, come si sa, entra in vigore e determina effetti dal giorno dopo la sua pubblicazione, non dall'approvazione). Quindi, dopo un mese che si accumulavano scontrini delle famiglie italiane, tutto questo non c’è più.
  Detto questo, anche attraverso un interessamento nostro, si è passati alla possibilità che quei voucher, ciò che è rimasto, cioè il quasi nulla, i voucher per gli Pag. 61studenti delle superiori, possano essere spesi anche per l'acquisto di testi digitali, ma solo se acquistati all'interno di librerie fisiche. Perché io credo – e, su questo invito, a riflettere anche i colleghi del MoVimento 5 Stelle – che esista un doppio interesse pubblico che noi dobbiamo tutelare: uno è l'interesse alla lettura e alla cultura, e qui non lo si fa se non in parte molto ridotta; ma l'altro interesse che va tutelato è alla sopravvivenza dei piccoli esercizi commerciali e dei piccoli librai nelle nostre città.
  Noi non possiamo fare un emendamento che, come voi proponete, prevede la possibilità di ottenere sgravi anche per acquistare i libri digitali on line: noi andremo a favorire Apple, Google, Amazon e compagnia. Mettere dei soldi pubblici per favorire le grandi compagnie di vendita elettronica credo che sia una cosa che non va fatta, non è etica e non è giusta (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mucci. Ne ha facoltà.

  MARA MUCCI. Signor Presidente, intervengo solo per sottolineare il fatto che anche noi siamo d'accordo sul fatto che si sia snaturato completamente l'obiettivo di questo articolo, che prevedeva appunto di incentivare la lettura, quindi di aprire a tutti, persone fisiche e giuridiche; e si sia ridotto invece l'ambito soltanto agli studenti delle scuole superiori secondarie. Rimaniamo, però, convinti sul fatto che non soltanto chi ha una sede fisica dovrebbe poter dare questi voucher: dovrebbero essere anche distribuiti ai venditori on line.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Causi. Ne ha facoltà.

  MARCO CAUSI. Signor Presidente, un chiarimento di un minuto. Il Governo ha proposto in questo articolo un'importante misura di sostegno alla lettura, che apre – mi auguro – una stagione di più intense politiche di supporto ai consumi culturali, ed in particolare ai consumi di libri. Purtroppo le vicende che la finanza pubblica attraversa nel nostro Paese non hanno consentito al Governo di finanziare per più di 50 milioni di euro questa importante misura.
  Nelle Commissioni riunite abbiamo fatto una riflessione – e voglio dare atto che è stata una riflessione su cui anche i partiti di opposizione hanno convenuto, non opponendosi, astenendosi sulla modifica – ossia che con soli 50 milioni di euro fosse impossibile aprire la strada ad un regime fiscale generalizzato di detrazione sugli acquisti di libri, e che quindi il primo passo non poteva che essere concentrare il beneficio su una categoria, e rendere quindi questo beneficio efficace e realizzabile.
  La categoria sui cui l'abbiamo concentrato è quella degli studenti degli istituti secondari, e il beneficio assume la forma di un buono fiscale che può essere utilizzato nelle librerie, e che le librerie potranno automaticamente «scontarsi» come credito fiscale sui loro debiti fiscali, alla luce del successivo emendamento che andrà in votazione.
  È un primo passo, ma è un passo importante. Anche perché vorrei ricordare che le librerie hanno un ruolo importante di prossimità e di socialità, e diamo con questo provvedimento non solo un sostegno alla domanda di lettura, ma anche un sostegno ad una infrastruttura di distribuzione culturale che è molto importante per le nostre città.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marzana 9.203, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo Lega Nord e Autonomie e favorevole del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 62

  Fanucci, Alli, Di Battista, Tidei...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  308   
   Votanti  299   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  150   
    Hanno votato  65    
    Hanno votato no  234    
  Sono in missione 67 deputati.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Causi 9.202, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sorial...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  307   
   Votanti  247   
   Astenuti   60   
   Maggioranza  124   
    Hanno votato  243    
    Hanno votato no  4    
  Sono in missione 67 deputati.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Rubinato ha segnalato di aver espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole).

  Ora abbiamo due emendamenti, come prima, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, ossia alle condizioni poste dalla Commissione bilancio.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dall'Osso, Agostini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  304   
   Votanti  302   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  152   
    Hanno votato  301    
    Hanno votato no  1.    
  Sono in missione 67 deputati.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.701, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  303   
   Maggioranza  152   
    Hanno votato  302    
    Hanno votato no  1.    
  Sono in missione 67 deputati.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo ora agli emendamenti riferiti all'articolo 10.
  Gli emendamenti Allasia 10.6 e Dellai 10.200 sono stati ritirati dai presentatori.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.700, da votare ai sensi dell'articolo Pag. 6386, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Locatelli, Palma, Leva, Vignaroli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  305   
   Maggioranza  153   
    Hanno votato  302    
    Hanno votato no  3.    
  Sono in missione 67 deputati.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Avverto che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 10.700, risulta precluso l'emendamento Fraccaro 10.201.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.700, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brandolin, Leva...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  301   
   Maggioranza  151   
    Hanno votato  300    
    Hanno votato no  1.    
  Sono in missione 67 deputati.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Guidesi 11.21.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, intervengo sull'emendamento a prima firma Guidesi per specificare la nostra intenzione a ribadire un concetto per cui le misure del provvedimento devono essere estese non solo ad alcune categorie, ma ad una platea sempre più ampia. Già l'abbiamo ribadito su altri emendamenti in cui ritenevamo utile poterle estendere alle micro, piccole e medie imprese. In questo articolo vediamo che non c’è minimamente la possibilità di farlo, con questo emendamento lo svolgiamo al meglio. Perciò, con un'integrazione precisa e puntuale, diamo la possibilità dell'estensione dei finanziamenti a favore delle micro, piccole e medie imprese come individuate dalla raccomandazione della Commissione del 6 maggio 2003.
  Perciò ritengo opportuno il mantenimento dell'emendamento e che l'Aula si possa esprimere facendo in modo che relatore e Governo mutino il parere in merito a quello che si deve fare, almeno con riferimento all'indirizzo nel futuro, soprattutto per uscire da questa crisi, che non è tanto finanziaria, di sistemi finanziari, di banche o grandi industrie, ma soprattutto coinvolge quel tessuto sociale che occupa più dell'80 per cento del nostro territorio, che sono le micro imprese (che contano da uno a cinque addetti) e le piccole e medie imprese. Perciò ritengo opportuno farlo votare con un parere assolutamente favorevole.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Signor Presidente, per rafforzare quello che è già stato espresso dal mio collega, intervengo ribadendo un dato che, secondo me, è fondamentale e cioè che negli ultimi dieci anni il 65 per cento dei nuovi occupati sono stati prodotti dalle micro, piccole e medie imprese del nostro Paese. Quindi, è una categoria che andrebbe aiutata e supportata e troviamo che questa occasione sia quanto mai consona per agire in questa direzione.
  Poco si è fatto in questo provvedimento per le micro, piccole e medie imprese. Pag. 64Crediamo che l'estensione della platea dei beneficiari di questo provvedimento anche a questo settore sia quanto meno opportuna.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 11.21, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Battelli, Ruocco, Borghi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  294   
   Votanti  281   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  141   
    Hanno votato  92    
    Hanno votato no  189.    
  Sono in missione 67 deputati.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Colleghi, il Presidente ritiene che, anche se finiamo magari qualche minuto prima, per una questione di ordine, facciamo gli ultimi tre voti riferiti all'articolo 11 e poi concludiamo la seduta.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Paglia 11.6.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Signor Presidente, questo emendamento propone una cosa molto semplice, che gli effetti della legge «Marcora» previsti per le aziende che vanno verso la liquidazione possano essere invocati e applicati anche in caso di delocalizzazione all'estero delle attività produttive. Tradotto: te ne vuoi andare, te ne vai, ma i lavoratori con l'aiuto dello Stato possono entrare nel capitale, rilevare la possibilità di continuare a lavorare, perché le imprese possono portare via il capitale ma il lavoro rimane in Italia e si va avanti (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 11.6, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, della V Commissione (Bilancio) e del relatore di minoranza della Lega Nord e Autonomie e con il parere favorevole del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dadone, Terzoni, Mucci, Portas...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  286   
   Votanti  273   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  137   
    Hanno votato  78    
    Hanno votato no  195.    
  Sono in missione 67 deputati.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.701 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento), con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Palma...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  284   
   Maggioranza  143   
    Hanno votato  280    
    Hanno votato no  4.    
  Sono in missione 67 deputati.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 65

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lacquaniti 11.5, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Leva, D'Attorre...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  285   
   Maggioranza  143   
    Hanno votato  77    
    Hanno votato no  208.    
  Sono in missione 67 deputati.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Colleghi, vorrei solo farvi presente che sono le ore 18, abbiamo fatto sessanta emendamenti. Adesso sospendiamo il provvedimento e ne riparliamo lunedì.
  Interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento che riprenderà nella seduta di lunedì 10 febbraio a partire dalle ore 17.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo (ore 18).

  ARTURO SCOTTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Signor presidente, avevamo chiesto di poter parlare manifestando il nostro dissenso rispetto a quanto era stato deciso e cioè la partecipazione da parte del Primo Ministro di questo Paese all'inaugurazione dei giochi olimpici di Sochi, perché noi non riteniamo che le olimpiadi siano un evento politico, ma talvolta rischiano di trasformarsi, come è stato, in una parata di regime, un regime omofobo che mette in discussione, sistematicamente, i diritti degli omosessuali. Per questo avevamo chiesto di parlare.

  PRESIDENTE. Colleghi, c’è ancora qualche intervento; vi pregherei di abbassare un po’ il tono della voce e di uscire, tanto la seduta sta volgendo al termine.

  IVAN SCALFAROTTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  IVAN SCALFAROTTO. Signor Presidente, volevo anche io ho richiamare l'attenzione dell'Aula e del Paese sull'inaugurazione oggi dei giochi di Sochi, dei giochi olimpici in Russia. La Federazione Russa è, quest'oggi, davanti agli occhi del mondo ed è giusto che noi, da quest'Aula...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Scalfarotto, scusi un attimo.
  Colleghi, vi prego, la seduta con le votazioni si è conclusa; i colleghi che vogliono parlare a fine seduta lasciamoli parlare. Se dovete fare delle conversazioni fatele fuori.... Prego onorevole Scalfarotto.

  IVAN SCALFAROTTO. Quest'oggi la Federazione Russa è sotto gli occhi del mondo intero perché oggi si inaugurano i giochi olimpici invernali di Sochi. Bisogna che da quest'Aula però si levi, come immagino e spero dalle Aule dei parlamenti di tutto il mondo, una voce a ricordare le violazioni dei diritti umani che ci sono nella Federazione Russa.
  La Federazione russa è a tutt'oggi un Governo totalitario, un Governo liberticida, un Governo sotto la cui responsabilità, e nel momento in cui governa, si trova un Paese nel quale gli oppositori politici vengono incarcerati. Ricordiamo le Pussy Riot, ma ricordiamo anche oppositori politici che hanno passato molti, molti anni nelle prigioni russe. È un luogo dove i giornalisti vengono uccisi e non viene fatta giustizia. È un luogo dove viene punita la cosiddetta propaganda omosessuale. Io parlo anche perché, come è noto, sono omosessuale. Peraltro, io ho conosciuto il Pag. 66mio compagno proprio in Russia ed è un luogo al quale, quindi, mi legano ricordi personali. È un luogo che amo, un luogo che ricordo con nostalgia e con tenerezza, e il fatto che questo Paese oggi festeggi un grande evento e che lo faccia nonostante queste violazioni credo che non possa passare sotto silenzio.
  Credo che la scelta del nostro Governo di essere presente sia una scelta in controtendenza rispetto a quella di altri grandi Paesi...

  PRESIDENTE. Onorevole Scalfarotto, concluda.

  IVAN SCALFAROTTO. ...come la Germania, la Francia – arrivo subito alla fine – gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e penso che sia una scelta preoccupante, non una scelta condivisibile. Credo e spero che il Presidente del Consiglio Letta voglia marcare con chiarezza la differenza del nostro Paese e il rispetto dei nostri diritti...

  PRESIDENTE. Onorevole Scalfarotto, deve concludere.

  IVAN SCALFAROTTO. ...che vogliamo avere qui. Io quindi lancio un appello e spero appunto che il Presidente del Consiglio voglia tenere alta la bandiera della civiltà giuridica italiana e si sappia distinguere rispetto ad altri Governi che sono andati lì (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Scalfarotto. L'argomento ovviamente è di particolare rilievo e, infatti, sono molti quelli che hanno chiesto di parlare. Onorevole Sibilia, alla fine degli otto o nove che ho iscritti sicuramente potrà parlare anche lei. Adesso ha chiesto la parola l'onorevole Terzoni. Ne ha facoltà.
  Colleghi, io ovviamente non posso sapere qual è l'argomento, essendo in fine seduta, quindi, mano a mano si ritornerà anche su un argomento che si è aperto. Prego, onorevole Terzoni.

  PATRIZIA TERZONI. Signor Presidente, il 5 febbraio si è riunito per la prima volta il tavolo nazionale per l'industria del bianco...

  PRESIDENTE. Onorevole Terzoni, mi scusi. Forse, per fare una cosa ordinata, il Presidente sta ripensando a quello che ha deciso, se altrimenti rischiamo di impazzire tutti quanti. Allora, sul tema sollevato dall'onorevole Scotto e dall'onorevole Scalfarotto, mi pare che l'onorevole Sibilia volesse prendere la parola. Ci sono altri che su questo intendono prendere la parola ? L'onorevole Buttiglione. Allora cominciamo. Quindi abbiamo Chimienti, Buttiglione, Brandolin. Stiamo parlando di Sochi. Altri ? Onorevole Rampelli, lei è su questo che aveva chiesto la parola ?

  FABIO RAMPELLI. No, signor Presidente,

  PRESIDENTE. Bene, questi sono questi e poi andiamo avanti con il resto. Prego, onorevole Sibilia.

  CARLO SIBILIA. Signor Presidente, per il MoVimento 5 Stelle la posizione è chiara. Per noi non bisognava assolutamente dare nessuna sponda a questi giochi olimpici che vengono ospitati in Russia, con la quale non dovremmo avere nulla a che fare se ancora abbiamo a cuore i diritti civili, soprattutto degli omosessuali e anche delle donne, che spesso vengono ancora disattesi, qui in questo Paese e anche in quest'Aula. Quello che mi preme sottolineare, però, è una cosa con la quale non vogliamo andare a braccetto: è l'ipocrisia di questa falsa sinistra (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), e soprattutto di chi, come SEL, avalla in Puglia un'opera come quella del TAP, che è fatta proprio per portare il gas russo.

  ANNALISA PANNARALE. Ma cosa stai dicendo ?

  CARLO SIBILIA. Letta se va in Russia è anche perché, purtroppo, siamo legati a doppio filo all'energia che la Russia e Pag. 67Putin ci devono passare. E soprattutto il PD, che si lamenta del fatto che Letta vada da Putin, quando in realtà si mettono a fare la legge elettorale con uno dei migliori amici di Putin, che è Berlusconi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) nella loro sede di partito. Questa è l'ipocrisia vergognosa di questa sinistra che oggi abbiamo in Italia, che in realtà non è la sinistra, ma la Democrazia Cristiana. Noi siamo totalmente in disaccordo con questo atteggiamento e pensiamo che il nostro Presidente, analogamente a quello che hanno fatto altri di altri Stati civili europei, non avrebbe dovuto partecipare e quindi avallare le olimpiadi invernali di Sochi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Chimienti. Ne ha facoltà.

  SILVIA CHIMIENTI. Signor Presidente, mi dispiace che l'onorevole Scalfarotto definisca una «scelta in controtendenza» quella che è una vergogna inammissibile. A dispetto di tutte le violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Russia di Putin, Letta porge gli omaggi dell'Italia all'inaugurazione delle olimpiadi di Sochi. Francia, Germania, Stati Uniti e altri Paesi hanno deciso di boicottarle, per lanciare un messaggio forte a un Paese in cui è in vigore una legge anti-gay che genera violenze e discriminazioni inammissibili. Mentre noi del MoVimento 5 Stelle prepariamo la proposta di legge per introdurre l'educazione all'affettività nelle scuole, il PD fa «comunella» con il leader reazionario e dispotico di una nazione che viola i diritti umani alla luce del sole, come nel caso delle Pussy Riot.
  Chissà cosa ne pensano gli elettori del PD di questo omaggio di Letta in Russia ! Noi del MoVimento 5 Stelle siamo davvero disgustati da questa ipocrisia e dall'ipocrisia di tutti coloro che si ergono a paladini dei diritti civili e poi accettano, di buon grado, questo gesto ingiustificabile di Enrico Letta. I diritti non si barattano con alcuna opportunità politica, con alcun interesse economico, né fair play (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, prima di tutto, voglio unirmi alle parole dell'onorevole Scalfarotto ed esprimere la nostra solidarietà agli omosessuali, che in Russia vengono perseguitati e i cui diritti vengono compressi (Applausi dei deputati del gruppo Per l'Italia). Ricordo che abbiamo votato in quest'Aula un emendamento con il quale abbiamo chiesto che sia data la possibilità dell'asilo politico a tutti coloro che in altri Paesi vengono perseguitati per comportamenti che non costituiscono reato secondo la legge italiana. Ovviamente, pensavamo agli omosessuali, ma non solo a loro.
  Vorrei dire, però, che non sono perseguitati solo gli omosessuali: sarebbe sbagliato ridurre la questione russa alla questione degli omosessuali. Esiste una compressione dei diritti democratici che riguarda tutti gli strati della popolazione. Abbiamo visto l'assassinio di coraggiosi giornalisti in circostanze misteriose, che non sono mai state chiarite. È evidente che la democrazia russa è una democrazia, come dire, zoppa (credo che «zoppa» sia già, forse, un qualcosa di più della realtà).
  Noi abbiamo il dovere di dare un giudizio morale forte sulla situazione. Voglio ricordare che, in questo momento, in Ucraina, il popolo si batte per l'Europa e per la libertà, e questo battersi per l'Europa e per la libertà avviene davanti a una pressione fortissima della Russia, che tenta di ricondurre l'Ucraina all'interno di una sfera di influenza di tipo coloniale o semicoloniale.
  Non avrei voluto dire queste cose, però, visto che ci sono: il nostro Capo del Governo prende decisioni difficili. Non possiamo dimenticare che noi abbiamo rapporti commerciali con Paesi nei quali la libertà viene violata. Non è sbagliato avere rapporti commerciali, è sbagliato non ricordare, sempre, che noi siamo dalla parte dei perseguitati, ogni volta che ne abbiamo l'occasione.Pag. 68
  L'oleodotto che porta il petrolio e il gas da Shah Deniz fino in Italia è fatto proprio per evitare di dipendere energeticamente dalla Russia, perché non passa nel territorio russo, aggira il territorio russo. Questo pro veritate (Applausi dei deputati del gruppo Per l'Italia e di deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Su questo argomento, per ultimo, ha chiesto di parlare l'onorevole Brandolin. Ne ha facoltà.

  GIORGIO BRANDOLIN. Signor Presidente, le parlo non solo come deputato, ma anche come dirigente nazionale e regionale del CONI. Do la piena condivisione alle parole che il collega Scalfarotto ha detto qui questa sera. Ricordo anche che, con convinzione, il nostro partito ha votato la legge contro l'omofobia; altri, invece, si sono astenuti. Quindi, rivendico questo atteggiamento costruttivo rispetto a questi comportamenti inqualificabili, ignobili e da condannare della Repubblica della Russia. Devo dire, però, che condivido la lettera...

  PRESIDENTE. Cambi microfono, onorevole, perché quello fischia.

  GIORGIO BRANDOLIN. Devo dire, però, che condivido il tenore della lettera che ha scritto oggi al Corriere della Sera il nostro Presidente del Consiglio. Innanzitutto, perché abbiamo, in quelle località, atleti che per quattro anni, e forse anche più, si sono preparati per arrivare a quelle olimpiadi, che sono il sogno di tutti coloro i quali praticano sport. Secondo, perché questi sfileranno dietro una bandiera, la bandiera del nostro Paese, ed è giusto che il rappresentante del nostro Paese sia vicino a questa bandiera.
  Non solo: il Presidente Letta ha scritto – e sono convinto che farà così – che si impegnerà a sottolineare, nei colloqui che avrà con i Capi di Stato presenti e con lo stesso Putin, rappresentante della Russia, i valori che il nostro Paese porta con sé, e a criticare tutto ciò che in quel Paese viene fatto, credendo proprio che la nostra presenza e l'essere presenti darà la possibilità di sottolineare ancora una volta i valori che il nostro Paese ha, e che è sempre stato presente a tutte le Olimpiadi e non è mai stato assente, proprio perché crede in quei valori, oltre che nei valori dello sport.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Allora, abbiamo concluso gli interventi su questo argomento. Su altri argomenti ha chiesto di parlare l'onorevole Rampelli.

  PATRIZIA TERZONI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Terzoni, Mi scusi, onorevole Rampelli, avevo sospeso l'intervento dell'onorevole Terzoni. Le chiedo scusa. Devo dare la parola prima all'onorevole ... Mi dica onorevole Rampelli.

  FABIO RAMPELLI. Signor Presidente, io volevo anche dire qualcosa in merito a questo argomento. Non so se devo fare due interventi oppure se posso ... Posso attendere tranquillamente la collega, però le preannuncio...

  PRESIDENTE. No, lei due interventi non li può fare. Intervenga subito e chiedo pazienza all'onorevole Terzoni.

  FABIO RAMPELLI. Volentieri lascio la parola all'onorevole Terzoni.

  PRESIDENTE. No, altrimenti ricominciamo un giro che non possiamo riaprire. Quindi, intervenga su questo e parli anche del resto, e poi diamo la parola all'onorevole Terzoni. Ha due minuti in tutto.

  FABIO RAMPELLI. Fermo restando che ovviamente anche la nostra solidarietà va convintamente a tutti coloro i quali, omosessuali in testa, vedano conculcati i propri diritti fondamentali, in Russia o qualunque altra parte del mondo, vorrei in ogni caso, sull'argomento, precisare che non ci possiamo svegliare all'improvviso e trattare una materia piuttosto che un'altra. Pag. 69Abbiamo celebrato le Olimpiadi di Pechino pochi anni fa, e mi risulta che a Pechino il trattamento non riguardi soltanto gli omosessuali ma anche gli eterosessuali, perché le persone, o che dissentono dal regime o che semplicemente abbiamo commesso dei reati, vengono internate nei laogai che sono dei campi di lavoro forzato, dove non si sa che fine facciano, a prescindere poi dalla pena capitale che viene applicata in Cina. Quindi, forse sarebbe opportuno che sulla materia si abbia sempre la stessa posizione. Archiviata la pratica. Secondo argomento...

  PRESIDENTE. Ha un minuto.

  FABIO RAMPELLI. Presidente io le chiedo ufficialmente – l'abbiamo fatto informalmente già tre volte, questa è la quarta e quindi glielo chiedo in via ufficiale – che la Presidenza della Camera scriva al direttore generale della RAI, Gubitosi, e lo coinvolga in questa pessima tradizione di mandare in onda dibattiti televisivi – ne abbiamo un altro già calendarizzato per martedì alle ore 12 -con il salto da un canale all'altro o addirittura l'interruzione di interventi per ospitare la pubblicità, esattamente quando sono in corso delle dichiarazioni di voto. Poi, forse noi siamo un po’ più sfortunati degli altri: per la quarta volta è capitato a noi. L'ultima volta il collega Achille Totaro ha effettuato la dichiarazione di voto in nome e per conto di Fratelli d'Italia e per la quarta volta è accaduto che la RAI, che evidentemente ha qualche problema di comunicazione con la sua concessionaria, interrompesse con la pubblicità e poi saltasse di canale. Per cui i cittadini italiani hanno potuto assistere a tutte le dichiarazioni di voto, di tutti i gruppi indistintamente, persino più piccoli del nostro, ma non a quella del gruppo Fratelli d'Italia. Penso che sia inammissibile, e quindi io chiedo ufficialmente un provvedimento e un intervento ufficiale, formale...

  PRESIDENTE. Concluda.

  FABIO RAMPELLI. ... della Presidenza della Camera.

  PRESIDENTE. Onorevole Rampelli, credo che lei abbia ragione. Ovviamente trasferisco questo suo intervento e il senso delle sue parole al Presidente della Camera, il quale certamente prenderà atto di quello che ha detto e si comporterà come meglio ritiene rispetto alla RAI.
  Ha chiesto di parlare l'onorevole Terzoni, con la quale mi scuso per la lunga attesa. Ne ha facoltà.

  PATRIZIA TERZONI. Signor presidente, questo è un periodo di forte crisi industriale qui in Italia. Io l'ho vissuto anche recentemente nella mia città a causa della Indesit, della ex Antonio Merloni e ancora più recentemente con la Electrolux, e da più parti era stato deciso di instaurare un tavolo ministeriale per il settore del bianco e dell'elettrodomestico. Ora, questo tavolo si è riunito per la prima volta il 5 febbraio scorso. Le chiedo quindi di chiedere al Ministro Zanonato di poter riferire ciò che si è svolto durante quel tavolo, se non in Aula, almeno nella Commissione attività produttive, e chiedo che diventi un rituale, ogni qual volta si riunisca il tavolo nazionale, riferire, massimo nella settimana successiva, al Parlamento.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Ovviamente, il Governo in questo momento non è in Aula, ma trasferiremo la sua richiesta al Governo.

  MASSIMO ARTINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ARTINI. Signor Presidente, intervengo solamente per sollecitare, per l'ennesima volta, le interrogazioni nn. 4-02506, 4-01844, 4-01843, 4-01840. Questo è il mio secondo sollecito. Da oggi io ritengo che, se passano ulteriori trenta giorni, potrei fare esposti per omissione di atti di ufficio.
  In più, volevo far presente che in fase di votazione degli ordini del giorno al Pag. 70«decreto-legge missioni» è stato approvato l'ordine del giorno Baldassarre n. 9, atto Camera 1670-A/R, che indicava di adottare e comunicare al Parlamento, entro il 31 gennaio 2014, la pianificazione delle operazioni necessarie per la cessazione, entro il 31 dicembre 2014, delle attività militari connesse con la missione ISAF, nel rispetto degli accordi internazionali ed in coerenza con le determinazioni dell'alleanza. Io da qui leggo male il calendario, ma mi sembra che il 31 gennaio sia già passato e, quindi, ribadisco anche la necessità per il Ministro della difesa, o in Commissione o in Aula, di venire a riferire di questo argomento.

  GIANLUCA BUONANNO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, in verità le devo fare una confidenza. Io volevo intervenire sulla questione di Putin, della Russia e di quello che è stato detto da altri rappresentanti in quest'Aula, ma, siccome ho fatto una promessa a mia mamma che tutta la settimana facevo il buono, ci ho pensato su ancora un attimo e non dico niente.
  Però, proprio perché ho la parola, volevo invece dare un suggerimento, che mi viene ogni volta vado a casa in Valsesia, dalle mie parti. Sento tante volte – questo lo faccio in senso veramente propositivo – quando c’è il question time e i deputati in gran parte sono nelle Commissioni, l'idea che dà questo Parlamento, che siamo stati in tanti modi incapaci di rappresentare al popolo, cioè quella di un Parlamento vuoto, che nessuno fa niente, che siamo tutti in giro a mangiare, bere, scherzare, oppure che stiamo a casa.
  Sarebbe il caso di pensare bene che il question time non può essere così applicato, perché l'immagine che si dà con le telecamere di un'Aula così vuota, come fosse adesso, fa capire a chi ci guarda che veramente siamo quattro gatti e che tutti gli altri sono in giro a far niente, quando non è così. Ora, io non sto qua a difendere la «casta», non mi interessa. Però, sarebbe forse più intelligente – anzi, senza forse – che si pensasse meglio a come fare il question time, perché l'immagine anche di quest'Aula potrebbe essere più positiva se la gente da casa vedesse che ci sono i deputati e si possono fare gli interventi. Altrimenti, ribadisco, già vedono tutti male, figurarsi con un question time dove ci sono quattro gatti, mentre i posti a sedere qui sono 630 e la gente pensa che qui non si fa nulla.

  PRESIDENTE. Le faccio presente, onorevole Buonanno, che comunque quando c’è la diretta del question time passa spesso la scritta che scorre e che comunica che mentre si sta svolgendo il question time sono riunite le Commissioni. Quindi, coloro che da casa lo vedono hanno comunque la percezione che non c’è l'Aula piena perché le Commissioni sono riunite.

  GIANLUCA RIZZO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA RIZZO. Signor Presidente, brevemente, così non rubo tempo. Circa dieci giorni, due settimane fa, abbiamo chiesto un'informativa per quanto riguarda l'arrivo delle sostanze chimiche dalla Siria, le sostanze che arriveranno a Gioia Tauro. Faccio questo intervento solo per fare un sollecito affinché il Governo venga a riferire.

  PRESIDENTE. Questo sicuramente. Le suggerisco anche di parlare con il presidente del suo gruppo in maniera che nella Conferenza dei presidenti di gruppo possa più utilmente ribadire la richiesta. Mi dicono che c’è anche stato un question time su quell'argomento di recente. Comunque, approfondiremo tutti insieme, onorevole. Per l'esattezza, onorevole Rizzo, mi dicono che in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo si era concordato di fare un question time in Commissione che si è svolto sull'argomento. Possiamo pure aprire un dibattito, ma, vi prego, se c’è un'ulteriore richiesta, Pag. 71la trasferiremo al Governo ed eventualmente il capogruppo chiederà, non essendo stato sufficiente quello in Commissione, di farlo anche in Aula e deciderà la Conferenza dei presidenti di gruppo in base alla programmazione dei lavori.

  GIANLUCA RIZZO. Quale Commissione ?

  PRESIDENTE. Adesso glielo faremo sapere per le vie brevi. Comunque, rimane la richiesta di farlo in Aula.

Ordine del giorno della prossima seduta.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

  Lunedì 10 febbraio 2014, alle 10:

  1. – Discussione delle mozioni Ruocco ed altri n. 1-00288, Busin ed altri n. 1-00329, Paglia ed altri n. 1-00330, Zanetti ed altri n. 1-00331, Causi ed altri n. 1-00332, Dorina Bianchi e Bernardo n. 1-00333 e Buttiglione ed altri n. 1-00336 concernenti iniziative per armonizzare il sistema europeo dell'imposta sul valore aggiunto alla luce del Libro verde sul futuro dell'IVA adottato dalla Commissione europea (per la discussione sulle linee generali).

  (ore 12)

  2. – Informativa urgente del Governo sugli sviluppi della vicenda relativa agli stabilimenti italiani della multinazionale Electrolux.

  3. – Discussione delle mozioni Di Lello, Garavini, Scotto ed altri n. 1-00157 e Dorina Bianchi n. 1-00337 concernenti l'indicazione dell'affiliazione dei partiti politici nazionali a quelli europei, in vista delle elezioni europee del 2014 (per la discussione sulle linee generali).

  (ore 17)

  4. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   Conversione in legge del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, recante interventi urgenti di avvio del Piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015 (C. 1920-A).
  – Relatori: Gutgeld (per la VI Commissione) e Vignali (per la X Commissione), per la maggioranza; Pesco (per la VI Commissione), Crippa e Allasia (per la X Commissione), di minoranza.

  La seduta termina alle 18,25.

Pag. 72

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 1920-A – em. 1.11 325 325 163 117 208 74 Resp.
2 Nom. em. 1.124 333 333 167 129 204 74 Resp.
3 Nom. em. 1.123 333 331 2 166 19 312 74 Resp.
4 Nom. em. 1.205 346 328 18 165 108 220 72 Resp.
5 Nom. em. 1.80 351 329 22 165 107 222 72 Resp.
6 Nom. em. 1.800 358 357 1 179 356 1 72 Appr.
7 Nom. em. 1.207 rif. 361 360 1 181 360 72 Appr.
8 Nom. em. 1.102 368 368 185 111 257 70 Resp.
9 Nom. em. 1.700 374 372 2 187 369 3 69 Appr.
10 Nom. em. 1.76 372 343 29 172 15 328 69 Resp.
11 Nom. em. 1.113, 1.212 376 343 33 172 22 321 69 Resp.
12 Nom. em. 1.214 373 349 24 175 347 2 69 Appr.
13 Nom. em. 1.213 372 370 2 186 46 324 69 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). – C = Voto contrario (in votazione palese). – V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). – A = Astensione. – M = Deputato in missione. – T = Presidente di turno. – P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. – X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 1.7 377 356 21 179 115 241 69 Resp.
15 Nom. em. 1.217 378 376 2 189 40 336 69 Resp.
16 Nom. em. 1.1 368 360 8 181 94 266 68 Resp.
17 Nom. em. 1.200 369 368 1 185 104 264 68 Resp.
18 Nom. em. 1.201 371 368 3 185 100 268 68 Resp.
19 Nom. em. 1.178 370 367 3 184 90 277 68 Resp.
20 Nom. em. 1.142 366 346 20 174 107 239 68 Resp.
21 Nom. em. 1.171 356 355 1 178 35 320 68 Resp.
22 Nom. em. 1.8 357 357 179 123 234 68 Resp.
23 Nom. em. 1.4 358 353 5 177 20 333 68 Resp.
24 Nom. em. 1.218, 1.219, 1.220 362 286 76 144 52 234 68 Resp.
25 Nom. articolo agg. 1.0201 342 338 4 170 123 215 68 Resp.
26 Nom. em. 2.15 355 283 72 142 49 234 68 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 2.75 358 353 5 177 120 233 68 Resp.
28 Nom. em. 2.71 299 298 1 150 96 202 68 Resp.
29 Nom. em. 2.74 311 310 1 156 99 211 67 Resp.
30 Nom. em. 2.57 314 313 1 157 103 210 67 Resp.
31 Nom. em. 2.70 319 318 1 160 105 213 67 Resp.
32 Nom. em. 2.16 325 325 163 110 215 67 Resp.
33 Nom. em. 3.200 333 333 167 95 238 67 Resp.
34 Nom. em. 3.36 335 335 168 47 288 67 Resp.
35 Nom. em. 3.19 338 337 1 169 38 299 67 Resp.
36 Nom. em. 3.18 334 333 1 167 113 220 67 Resp.
37 Nom. em. 3.22 331 330 1 166 30 300 67 Resp.
38 Nom. em. 3.21 336 335 1 168 99 236 67 Resp.
39 Nom. em. 3.16 334 266 68 134 31 235 67 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 3.3 332 267 65 134 33 234 67 Resp.
41 Nom. em. 4.204 330 330 166 82 248 67 Resp.
42 Nom. em. 4-ter.700 330 330 166 323 7 67 Appr.
43 Nom. em. 5.48 325 322 3 162 105 217 67 Resp.
44 Nom. em. 5.700 322 322 162 306 16 67 Appr.
45 Nom. em. 5.701 323 323 162 322 1 67 Appr.
46 Nom. em. 6.200 324 304 20 153 92 212 67 Resp.
47 Nom. em. 6.800 320 320 161 314 6 67 Appr.
48 Nom. em. 6.33 324 306 18 154 30 276 67 Resp.
49 Nom. em. 6.30 324 324 163 27 297 67 Resp.
50 Nom. em. 6.20 315 315 158 105 210 67 Resp.
51 Nom. em. 9.203 308 299 9 150 65 234 67 Resp.
52 Nom. em. 9.202 307 247 60 124 243 4 67 Appr.


INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 60)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 9.700 304 302 2 152 301 1 67 Appr.
54 Nom. em. 9.701 303 303 152 302 1 67 Appr.
55 Nom. em. 10.700 305 305 153 302 3 67 Appr.
56 Nom. em. 11.700 301 301 151 300 1 67 Appr.
57 Nom. em. 11.71 294 281 13 141 92 189 67 Resp.
58 Nom. em. 11.6 286 273 13 137 78 195 67 Resp.
59 Nom. em. 11.701 284 284 143 280 4 67 Appr.
60 Nom. em. 11.5 285 285 143 77 208 67 Resp.