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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 45 di mercoledì 3 luglio 2013

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

  La seduta comincia alle 9,30.

  EDMONDO CIRIELLI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Amici, Berretta, Biancofiore, Boccia, Brunetta, Capezzone, Cicchitto, Dambruoso, Dellai, Di Lello, Epifani, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Galan, Giancarlo Giorgetti, La Russa, Lombardi, Migliore, Simoni e Speranza sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  Pertanto i deputati in missione sono complessivamente cinquantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

  Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,34).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo, pertanto, la seduta che riprenderà alle ore 9,55.

  La seduta, sospesa alle 9,35, è ripresa alle 9,55.

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Ferranti ed altri; Costa: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (A.C. 331-927-A).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge nn. 331-927-A di iniziativa dei deputati Ferranti ed altri; Costa: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili.
  Ricordo che nella seduta di ieri è stato da ultimo respinto l'emendamento Colletti 1.268.
  Dobbiamo quindi passare all'emendamento Agostinelli 1.264.

Sull'ordine dei lavori (ore 9,57).

  GIANLUCA BUONANNO. Chiedo di parlare.

Pag. 2

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, stanotte, dopo aver preso una tisana, ho riflettuto su una vicenda importante e, cioè, sulla questione della spia Snowden, perché, siccome ha chiesto asilo politico anche al nostro Paese...

  PRESIDENTE. Onorevole Buonanno, questo intervento sull'ordine dei lavori lei lo può fare tranquillamente al termine della seduta. Tuttavia, approfittiamo che i colleghi stanno entrando. Le do un minuto. Prego.

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, è una cosa seria. Il problema è questo: avendo chiesto asilo politico al nostro Paese, la preoccupazione è la seguente. Non è che, magari, nel Mediterraneo, c’è qualche sommergibile russo che fa uscire questo signore e ce lo ritroviamo, magari, sulle coste di Lampedusa ? A questo punto, il Governo come si comporterebbe ? Lo prendiamo come profugo o lo teniamo con l'asilo politico ? Io vorrei sapere dal Ministro della difesa, innanzitutto, se ci sono sommergibili russi vicino alle nostre coste e, poi, cosa intende fare il Governo nel momento in cui, eventualmente, Snowden ce lo ritroviamo a nuoto sulle coste di Lampedusa e chieda asilo politico (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

Si riprende la discussione (ore 9,59).

(Ripresa esame dell'articolo 1 – A.C. 331-927-A).

  PRESIDENTE. Riprendiamo quindi l'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti ad esso riferiti (vedi l'Allegato A – A.C. 331-972-A).
  Passiamo, quindi, all'emendamento Agostinelli 1.264.

  EDMONDO CIRIELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Su che cosa ?

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, sul provvedimento, a titolo personale.

  PRESIDENTE. Un attimo, onorevole Cirielli. Come le ho detto, lei può intervenire a titolo personale, se interviene qualcuno del gruppo ufficialmente per il gruppo. Altrimenti, deve svolgere un intervento per dichiarazione di voto da parte sua per il gruppo. Siamo all'emendamento Agostinelli 1.264. Parla per dichiarazione di voto ?

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, abbiamo avuto tempi aggiuntivi come gruppo ?

  PRESIDENTE. Avete già avuto un terzo del tempo aggiuntivo.

  EDMONDO CIRIELLI. Allora rinuncio.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Colleghi, nel frattempo, vi pregherei di prendere posto perché dobbiamo procedere a votazioni. Colleghi, vi prego un attimo di attenzione.
  Avverto che è stato richiesto da parte del MoVimento 5 Stelle il voto segreto sugli emendamenti sui quali, ovviamente, è ammissibile il voto segreto. Quindi, di volta in volta, la Presidenza comunicherà quali sono gli emendamenti sui quali si procede con il voto segreto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

  SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, abbiamo resistito nell'arco della giornata di ieri...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Baldelli. Colleghi, per favore, possiamo abbassare il volume della voce ? Prego, onorevole Baldelli.

  SIMONE BALDELLI. Grazie, signor Presidente. Abbiamo assistito, nell'arco della giornata di ieri, a diverse considerazioni Pag. 3svolte da molti colleghi dell'opposizione, su alcune delle quali ci sono state opportune puntualizzazioni non solo da parte della relatrice Ferranti, ma anche da parte del sottosegretario Ferri. Io sono intervenuto in discussione sulle linee generali su questo provvedimento esprimendo nei confronti dell'Assemblea un auspicio: quello che si potessero incontrare, signor Presidente, due esigenze che, a mio avviso, hanno e debbono avere pari dignità in quest'Assemblea.
  Da un lato, vi è quella, opportuna, della sicurezza sociale, della tutela dell'ordine pubblico, di un rigore che la giustizia deve mantenere nei confronti di chi viene giudicato colpevole di taluni reati. Dall'altro, vi è quella, altrettanto legittima e altrettanto necessaria, di fare in modo che si alleggerisca il processo penale, che si trovino misure, effettivamente, alternative alla detenzione carceraria, che si affronti il problema, rispetto al quale l'Italia è costantemente oggetto di condanna da parte dell'Unione europea e degli organismi internazionali, del sovraffollamento disumano che rende invivibili le carceri italiane e che per questo le trasforma in un luogo di espiazione della pena che non riesce ad assolvere la funzione rieducativa e riabilitativa.
  Allora, signor Presidente, credo che questo punto d'incontro possa e debba trovarsi in una sintesi politica anche in questa Assemblea. Abbiamo ascoltato molti interventi con un taglio obiettivamente demagogico, abbiamo ascoltato altri interventi con delle obiezioni di natura politica, e queste certamente vanno rispettate nella loro coerenza; abbiamo ascoltato alcune obiezioni che sono state contraddette nel merito dagli interventi della relatrice e del Governo; se di questo dibattito, Presidente, si riesce a far tesoro in questa sede, probabilmente, questo diventerà un arricchimento per tutta l'Assemblea.
  Ricordo, signor Presidente che esiste, in questo momento, ed è in vigore, anche un altro provvedimento che il Governo ha varato proprio sull'emergenza carceraria che avrebbe potuto essere, in qualche misura, assorbito e avrebbe potuto confluire in questo provvedimento: ricordo, inoltre, che in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo i gruppi di opposizione, in ordine a questa ipotesi, hanno manifestato una forte contrarietà e, quindi, questo percorso, sino ad oggi, non si è realizzato. Per una serie di ragioni, anche di opportunità, quello sarebbe stato un percorso da tenere in considerazione perché sarebbe stato compatibile con il nostro Regolamento, anche con diverse prassi che noi abbiamo avuto modo di consolidare in quest'Aula e nell'altro ramo del Parlamento; in questo senso, forse si è persa un'occasione perché noi rischiamo, signor Presidente, di duplicare un confronto che già in questa sede è piuttosto serrato e che dà la possibilità ai diversi gruppi di opposizione, con posizioni diverse (perché c’è anche una parte dei gruppi di opposizione che invece ritiene che questa sia una norma con delle caratteristiche positive e che vada sostenuta) di esplicitare la loro linea politica in quest'Aula. Ecco, credo che assisteremo ad una duplicazione del medesimo identico confronto. Mi auguro non nelle medesime modalità che stiamo vedendo in questo momento perché credo, al di là del fatto che da questa giornata i tempi, prevedibilmente, si ridurranno per via del contingentamento, che il dibattito potrebbe essere molto più costruttivo se si entrasse un po’ di più nel merito.

  PRESIDENTE. Devo fare una precisazione: la richiesta di voto segreto è avanzata congiuntamente dal gruppo MoVimento 5 Stelle e anche del gruppo Lega Nord e Autonomie.

  EDMONDO CIRIELLI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, vorrei segnalare la vergogna che su un provvedimento così importante, quando dieci minuti fa, lei ha convocato Pag. 4l'Aula, questa, praticamente, era mezza vuota e il collega Baldelli è dovuto intervenire per...

  PRESIDENTE. Onorevole Cirielli, la ringrazio ma è un intervento sull'ordine dei lavori... mi ascolti, le ridò subito la parola, lei sta intervenendo sull'ordine dei lavori per segnalare che l'Aula è vuota, che intervento sull'ordine dei lavori è ? Prego onorevole Cirielli.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, lei abusa del suo potere.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.264, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gribaudo, Bindi, Saltamartini, Benedetti, Carbone, Venittelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  471   
   Votanti  470   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  236   
    Voti favorevoli  123    
    Voti contrari  347    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.265, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sannicandro, Luigi Gallo, Biasotti, Cassano, Polverini, Malpezzi, Di Salvo, Invernizzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti e votanti  471   
   Maggioranza  236   
    Voti favorevoli  126    
    Voti contrari  345    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 1.270.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, intanto colgo l'occasione per scusarmi sia con il collega Fiano, che con i colleghi della maggioranza: rileggendo effettivamente il resoconto stenografico di ieri, noto che mi è scappata non la parola che ha detto il collega Fiano, ma qualcos'altro: non volevo essere offensivo e, se lo sono stato, chiedo scusa (Applausi). Detto ciò, l'intervento su questo emendamento: chiederei un attimo di attenzione, senza polemiche, senza strumentalizzazioni, ma con...

  PRESIDENTE. Colleghi vi pregherei di abbassare un po’ il tono della voce...

  GIANLUCA PINI... con la massima attenzione, che va data su un emendamento, che non è assolutamente strumentale, ostruzionistico, ma è assolutamente di merito; di merito perché in questo emendamento sono racchiusi, di fatto, tutti quei reati per cui questo provvedimento, in qualche modo, assegna ad un giudice – effettivamente è così – la discrezionalità, sulla base della gravità del reato compiuto all'interno di questi articoli del codice penale, di assegnare o meno la messa in prova o comunque – scusate – pene alternative al carcere. Però questo emendamento Pag. 5racchiude i reati più odiosi nei confronti delle persone forse più deboli, quindi i minori, perché c’è la prostituzione minorile legata alla pornografia minorile, ci sono reati odiosi, come il furto aggravato, il furto in casa, che forse è quello che genera più allarme sociale in questo momento. Ora, se si vuole veramente dare un segnale di concretezza da parte della giustizia, che chi viola quelli che sono i diritti fondamentali minimi di serenità della nostra gente, che vive, che vuole vivere serena in casa propria, che vuole avere la certezza da parte dello Stato che se qualcuno viola il proprio domicilio, o se qualcuno addirittura insidia i minori che gli stanno attorno, i propri figli o i propri nipoti, penso che sia obbligatorio per questo Parlamento dare un segnale che chi compie questi reati, men che meno chi è recidivo, non può accedere a pene alternative al carcere. Parlo ad esempio dello stalking, reato che rientra anche in questo provvedimento: lo stalking è un reato che non è compiuto solo ed esclusivamente da persone che si appostano sotto casa di qualcuno per cercare di turbare la vita quotidiana, ma può essere fatto anche attraverso telefonate o altre cose, allora è chiaro che se uno viene messo agli arresti domiciliari continua. Così come citava il nostro collega Attaguile, ci sono realtà, all'interno di questo Paese, nelle quali proprio chi ha i domiciliari viene utilizzato dalla criminalità organizzata per poter compiere altri reati odiosi o fare, in qualche modo, da manovalanza.
  Allora, veramente l'appello sincero, non polemico e non ostruzionistico, ma sincero soprattutto ai colleghi di maggioranza, che vanno in televisione o sui giornali riempiendosi la bocca del fatto che questo Paese ha bisogno di dare certezze e di fare un cambio di passo: il cambio di passo passa anche attraverso la necessità di dare un segnale chiaro sul fatto che ci sono reati per i quali l'unica pena è la galera perché devono essere tenuti distanti dalla società quei personaggi che compiono reati odiosi nei confronti delle persone più deboli.
  Quindi, nuovamente e serenamente un invito, visto che c’è anche il voto segreto, ad utilizzare finalmente quell'assenza di vincolo di mandato per dare un segnale di buon senso al Paese.

  PRESIDENTE. Avverto che l'emendamento Realacci 3.200 è stato ritirato dal presentatore.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, l'onorevole Pini coglieva un aspetto del nostro dibattito di ieri, perché il voto può essere segreto ma il nostro dibattito è pubblico e nella giornata di ieri la sensazione che non stessimo facendo un dibattito di particolare profondità e rilevanza era venuta a molti di noi, penso.
  Oggi, come ha fatto l'onorevole Pini, rileggendo il resoconto della seduta di ieri, diciamo che questa impressione viene pienamente confermata. E allora credo, leggendo le cose che sono state espresse da numerosi colleghi, che oggi, in questo scorcio di lavori sul provvedimento, marcheremo un po’ più stretti i colleghi e le loro affermazioni, perché dentro quel resoconto troviamo affermazioni per le quali questo provvedimento depenalizza i reati e non si depenalizza nessun reato; questo provvedimento sarebbe un decreto e non è un decreto, un indulto mascherato e non è un indulto neanche mascherato, un'amnistia e non è neanche un'amnistia.
  Tra l'altro, è importante riportare il dibattito nel merito perché, come veniva ricordato dall'onorevole Baldelli, noi avremo un'altra occasione, verosimilmente questo mese, di discutere del tema delle carceri che è il vero «salva carceri», perché molti colleghi hanno detto che questo è un «salva carceri». Non è un «salva carceri». Il provvedimento, il decreto del Governo e del Ministro Cancellieri possiamo forse, se più serenamente, definirlo così.
  Però, andando brevemente a concludere e poi interverrò nel merito, secondo me si dicono anche, nei limiti di quello che Pag. 6può essere l'ostruzionismo, cose in piena libertà. Mi riferisco a quei colleghi che hanno ricordato la condizione non soltanto dei detenuti nelle carceri della Repubblica ma anche, ad esempio, quella del Corpo di polizia penitenziaria o dei direttori delle 500 carceri. Allora, io mi chiedo, ad esempio, se questi colleghi, che giustamente hanno, come dire, questa attenzione, così come l'abbiamo noi tutti, pensano che votando contro questo provvedimento, opponendosi, troveranno domani un qualche plauso da parte dei 45 mila operatori della polizia penitenziaria e dei direttori delle carceri e se troveranno una qualche buona accoglienza.
  E, allora, penso che sarebbe anche opportuno che – e molti colleghi lo hanno già fatto e lo fanno – qualcuno di coloro che interviene un qualche passaggio nelle carceri, per parlare con gli uni e con gli altri, con i detenuti e con il personale, lo facesse. Colgo l'occasione per invitare i colleghi della Lega e del MoVimento 5 Stelle, che ritengono di essere in questo Parlamento la sola opposizione, di fare un passaggio venerdì mattina, perché siamo invitati dal Garante milanese delle persone detenute al carcere di San Vittore. Siamo invitati, con la compagnia della magistratura di sorveglianza, per mettere il dito dove molti di quelli che giustamente esprimono la loro opinione non hanno, diciamo, mai avuto modo di fare un passaggio e oggi, in questa avventura parlamentare, forse è opportuno comincino a farlo, per dare più peso anche alle parole dei loro interventi. Ho finito, grazie Presidente (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gallinella. Ne ha facoltà.

  FILIPPO GALLINELLA. Signor Presidente, intervengo solo per far conoscere ai colleghi che ieri, in relazione all'intervento che ho svolto in merito alle persone che lavorano intorno al carcere e per il carcere, perché alla fine è una società il carcere, oltre che i direttori, oltre che la polizia penitenziaria e tutte le persone che svolgono attività, anche di volontariato, e che seguono le persone per il recupero, non ho parlato tanto per moda ma perché vengo da un percorso, che ho cominciato a fare da quando sono diventato deputato, di conoscenza del settore. Ho visitato cinque carceri in un mese e, in ultimo, anche un OPG.
  Quindi, parlavo per cognizione di causa, anche perché ho avuto proprio lo scambio, anche di sentimento, con le persone che ci lavorano, perché ho capito la sofferenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), e visto che noi parliamo del recupero del carcerato, che è una cosa importantissima, non dobbiamo tralasciare, come ho detto e lo ripeto, la vittima che subisce il reato, anche perché la stessa polizia penitenziaria mi ha detto: «Bisognerebbe che facciate qualcosa anche per seguire la vittima dopo e non solo il carcerato».
  Ho sentito la sofferenza delle persone che ci lavorano, perché si sentono abbandonate dallo Stato in questi anni. E non è solo colpa del momento, ma è una cosa che si trascina da molti anni. Quindi, volevo riportare all'Aula questo, che non è una critica, ma proprio un messaggio dal cuore su queste cose (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Costa. Ne ha facoltà.

  ENRICO COSTA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, è giusto, visto che vengono evocati taluni reati che si chiede di escludere dall'applicazione di questa disciplina, evidenziare un passaggio anche storico, perché senza questa conoscenza qualcuno può essere indotto anche in equivoco.
  Quando questo testo venne approvato dal Consiglio dei ministri – ed era la scorsa legislatura – ed approdò in Commissione, vi era una disciplina molto diversa rispetto all'attuale, perché si prevedeva che per determinati reati vi fosse un'unica sanzione, quella della detenzione Pag. 7domiciliare. Quindi, è chiaro che non veniva lasciata alla discrezionalità del giudice di individuare quale fosse in concreto la pena migliore da applicare, se reclusione o detenzione domiciliare.
  Ma vi era di più: non vi erano le esclusioni soggettive, cioè i delinquenti professionali, quelli abituali e quelli per tendenza non venivano, per il fatto stesso di appartenere a queste categorie, esclusi dall'applicazione della normativa.
  Cosa è stato fatto nel lavoro in Commissione, soprattutto nella scorsa legislatura ? Il testo è approdato in Aula, perché sia il testo che ho proposto io che quello che ha proposto la correlatrice Ferranti sono provvedimenti estrapolati chiaramente anche testualmente da quelli della scorsa legislatura. Noi abbiamo lavorato affinché non vi fosse un automatismo per cui a fronte di determinati reati ci fosse la detenzione domiciliare. Abbiamo affiancato la detenzione domiciliare e si vede nella lettera a) dell'articolo 1: prevedere tra le pene principali la reclusione e l'arresto presso l'abitazione del condannato o altro luogo pubblico, tra le pene principali, chiaramente affiancandolo alla reclusione in carcere, lasciando quindi al giudice la valutazione.
  Ma abbiamo posto anche dei paletti al giudice. I paletti al giudice sono stati riservati chiaramente alla soggettività della persona che è stata condannata, ma anche alla luce dei criteri che il giudice deve valutare per scegliere se applicare la detenzione domiciliare o la reclusione in carcere. E quali sono questi criteri ? La natura, la specie, i mezzi, l'oggetto, il tempo, il luogo ed altre modalità dell'azione, la gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa dal reato, l'intensità del dolo e il grado della colpa, i motivi a delinquere e il carattere del reo, i precedenti penali e giudiziari e in genere la condotta di vita del reo antecedenti al reato, la condotta contemporanea o susseguente al reato, le condizioni di vita individuale, familiare e sociale del reo.
  Quindi, vediamo chiaramente che quello che vorrebbe fare il legislatore, se venisse approvata questa norma, è fare in modo che il giudice, a fronte di un panorama di condotta di un determinato soggetto, non applichi una sanzione in virtù di un automatismo, ma in base al caso concreto, in base a quello che ha fatto, a quello che ha fatto prima, a come si è comportato dopo, ai rapporti con la persona offesa, al grado del dolo. Ecco sono tutti aspetti che noi abbiamo voluto porre in essere, perché è fondamentale cercare di intervenire su quello che è il caso concreto. Ci sono determinate situazioni che non necessitano della reclusione in carcere, altre invece che la esigono.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Totaro. Ne ha facoltà.

  ACHILLE TOTARO. Signor Presidente, per rispondere ad alcuni colleghi che ci chiedevano se volevamo il plauso da parte di qualcuno, noi facciamo questa battaglia perché è una buona battaglia a favore delle vittime di tanti reati, di cui nessuno parla.
  E per quanto riguarda gli operatori nei penitenziari, nelle carceri, noi li conosciamo bene. Io da tanti anni giro i penitenziari della mia regione, ma non solo della mia, e vi posso assicurare che gli operatori, ad esempio, della polizia penitenziaria si aspettano una riforma che riguardi quel Corpo, che è un Corpo un po’ strano, senza né capo né coda (non si sa bene se sia un Corpo militare, se sia un Corpo a servizio del Ministero dell'interno o del Ministero della giustizia); si aspettano ben altro che provvedimenti come questo, che sono provvedimenti-tampone.
  Vedete, per migliorare l'eccessiva presenza di detenuti all'interno dei penitenziari vi erano altre vie: ad esempio, consentire a chi è in semilibertà, a fine pena, e svolge durante l'orario diurno il lavoro, di non tornare la sera in carcere. Che senso ha ? Potevamo intervenire su quello. Nessuno scapperà, per il fatto che potrebbe scappare sicuramente durante il giorno. Che senso ha farlo tornare la sera nell'ambito penitenziario ? Su quello si poteva intervenire.Pag. 8
  Si potrebbe intervenire, signor Presidente, applicando una legge, che rimane inapplicata nei penitenziari italiani, che riguarda coloro che vogliono fare un percorso per uscire dalla tossicodipendenza. Nelle carceri gira la droga e vi è una nostra legge, che nessuno applica, che prevede che uno possa andare a scontare la sua pena in case-famiglia o all'esterno del carcere, se affronta un percorso di recupero. Su questo nessuno dice niente, perché chi inizia, tra i detenuti, quel percorso, lo finisce all'interno delle patrie galere, dove gira la droga.
  Potevamo intervenire su questo punto. In realtà, in questo provvedimento si interviene su altro: si vogliono non punire determinati reati e lasciare le vittime di questi reati senza una giustizia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, volevo dire al collega di SEL che io sono stato nel comitato carceri e ho girato ampiamente per le carceri italiane. Volevo invitare i colleghi di SEL a un incontro con una giovane donna che aveva vinto il concorso come allievo sottufficiale e, in quanto donna, il fidanzato le aveva chiesto di dimettersi, perché non doveva lavorare, non doveva fare il militare.
  Dopodiché lo ha lasciato e le hanno sparato e oggi vive sulla sedia a rotelle. Quella persona che l'ha messa per tutta la vita sulla sedia a rotelle è libera di andare girando dopo pochi anni di cella e, aggiungo, lo Stato – questa è la vergogna ! – nonostante quella ragazza avesse vinto un concorso, l'ha anche cacciata, perché è su una sedia a rotelle. Penso che su questo bisogna meditare.

  PRESIDENTE. Avverto che il gruppo Fratelli d'Italia ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. Al riguardo, desidero preliminarmente svolgere alcune considerazioni di carattere generale: è implicito nella nozione stessa di contingentamento che il tempo a disposizione dei gruppi sia limitato e che, una volta esaurito tale tempo, debba considerarsi consumata la possibilità di svolgere ulteriori interventi.
  In questo senso, si veda quanto deciso dalla Giunta per il Regolamento nelle sedute del 12 maggio e 14 maggio 1993. La Presidenza ha accuratamente consultato i precedenti in materia: nella prassi, sono stati sempre rigorosamente applicati i tempi del contingentamento, pur cercando di assicurare la più ampia espressione delle posizioni dei gruppi.
  La Presidenza ha già concesso un ampliamento dei tempi pari ad un terzo, conformemente ad una prassi osservata in modo pressoché costante nella precedente legislatura. In considerazione della rilevanza e complessità del provvedimento in esame, nonché del rilevante numero di proposte emendative che l'Assemblea è chiamata ad esaminare, la Presidenza, eccezionalmente, consente che i tempi a disposizione del gruppo Fratelli d'Italia siano ulteriormente ampliati complessivamente fino alla metà rispetto a quelli originariamente previsti.
  Una volta esaurito tale tempo aggiuntivo, come già fatto in precedenti analoghe circostanze, la Presidenza consentirà lo svolgimento di brevi interventi della durata di un minuto, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale. Successivamente, una volta esauriti anche i tempi per gli interventi a titolo personale, la Presidenza si riserva di consentire non più di un intervento per dichiarazione di voto su ciascun emendamento.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Io credo che come relatore qualche chiarimento lo debba dare, anche per riportare un po’ la verità nell'Aula, perché poco fa ho sentito un intervento Pag. 9che faceva riferimento alla questione dei tossicodipendenti, soprattutto al piccolo spaccio...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Ferranti. Colleghi ! Grazie.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. ... al piccolo spaccio che sarebbe fuori di questo provvedimento e questo provvedimento servirebbe ad altro, non si capisce bene a che cosa. Mi dispiace dirlo, perché, evidentemente anche proprio la foga di intervenire in opposizione fa perdere il raziocinio anche negli interventi e soprattutto nella lettura del provvedimento. Perché questo provvedimento – e l'intervento di prima me ne dà l'occasione – proprio in questo articolo 1, nella delega, che consente la detenzione domiciliare anche presso un luogo di cura e assistenza per i reati puniti nel massimo di pena edittale fino a sei anni, guarda caso si applicherà, e si potrà applicare, proprio al tossicodipendente, piccolo spacciatore, cioè al caso si cui all'articolo 73, quinto comma. Uno dei motivi per cui i relatori, il Governo, la Commissione a larga maggioranza hanno votato questo innalzamento del limite, rispetto alla proposta originaria dei relatori, fino a sei anni, è proprio questo. Quindi non si dicano cose che non sussistono. Si può rendere opinabile la scelta politica, ma i fatti sono quelli che risultano dal provvedimento. Questo provvedimento consentirà di valutare, quando c’è di mezzo una tossicodipendenza, un piccolo spaccio...

  PRESIDENTE. Scusi onorevole Ferranti...

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. ... di valutare proprio questo e quindi di valutare la possibilità di scontare la pena – quindi la pena principale – presso il domicilio, o anzi, meglio in questo caso, presso un luogo di cura e assistenza. Quindi queste è una delle finalità importanti di questo provvedimento, proprio perché evita tutti gli ingressi «in porta girevole» con il carcere. Ci sarà una pena principale che potrà essere scontata immediatamente dopo la definitività senza l'ingresso in carcere, e poi tutta la procedura burocratica del magistrato di sorveglianza (Applausi dei deputati del gruppo Partito democratico).

  PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Grazie, Presidente. Io credo che, con riferimento a questo emendamento, il numero 1.270, anche alla luce degli interventi che sono stati fatti, e sono stati sicuramente interventi che hanno consentito e hanno dimostrato che, con riferimento a determinate fattispecie di reato anche particolarmente gravi, si è sviluppato all'interno di questa Aula – a differenza di quanto accaduto ieri – un certo dibattito – dibattito provocato e stimolato anche da quelle forze politiche che sostengono questo provvedimento, tant’è che gli interventi prevalenti sono stati fatti proprio da parlamentari che appartengono alla maggioranza –, sul tema, sul punto riscontriamo particolare sensibilità. È palese che su reati di così particolare allarme e gravità sociale, come lo stalking, c’è dibattito, c’è interesse, c’è stimolo da parte del Parlamento a capire, approfondire e muovere ulteriori riflessioni...

  PRESIDENTE. La prego di concludere.

  NICOLA MOLTENI. ... chiediamo, e chiedo al Governo e ai relatori di maggioranza, se non sia il caso, magari, di accantonare questo emendamento proprio alla luce del dibattito che si è sviluppato, e votarlo poi successivamente.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Volevo fare semplicemente una specificazione soprattutto diretta ai colleghi di SEL: chiarisco che il MoVimento 5 Pag. 10Stelle non ha bisogno degli inviti di SEL per andare nelle carceri; c’è già stato nelle carceri e non ha bisogno di lezioni da parte di nessuno per rendersi conto di quanto siano disumane le condizioni nelle carceri italiane (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Dà molto fastidio, e a tratti è anche stucchevole, il tentativo di far passare la nostra obiezione su una certa politica, come un atto di irresponsabilità nei confronti della situazione nelle carceri. Qui la scelta politica è chiara: noi riteniamo che alcuni reati dovevano essere sottratti alla discrezionalità del giudice nella comminazione della pena. Può essere condivisibile o meno, ma il ricatto morale sulle condizioni disumane delle carceri non lo accettiamo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole Molteni, mi era stato detto che lei sarebbe dovuto intervenire come relatore di minoranza. La vorrei informare che, come relatore di minoranza, le rimane un minuto e – presumo – dovrà dare i pareri sugli altri emendamenti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 1.270, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Misiani, Gasbarra, Paris, Bernardo, Lorenzo Guerini, Lavagno, Moretti, Bonifazi, Latronico, Oliverio, Palmieri...

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  508   
   Votanti  507   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  254   
    Voti favorevoli  142    
    Voti contrari  365    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 1.271, sul quale è stata ritirata la richiesta di voto segreto. Poiché infatti il gruppo della Lega Nord e Autonomie da solo non ha i numeri per la richiesta di voto segreto, vale il voto segreto solo quando la richiesta è congiunta con quella dei colleghi del gruppo del MoVimento 5 Stelle.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Inizialmente questi reati indicati nell'emendamento non rientravano nei reati inclusi nella normativa, perché inizialmente la proposta era limitata ai quattro anni. Forse si è voluto farli rientrare proprio perché riguardano reati quali la prostituzione minorile e la pornografia minorile. Magari in realtà sono rientrati dalla finestra anche all'insaputa della relatrice Ferranti – come ci ha detto –, forse perché sono il frutto di un malsano inciucio avvenuto tra PdL e PD meno L (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), cioè da partiti che, alla fine, da vent'anni si guardano le spalle a vicenda facendo finta di essere avversari.
  Allora, davvero invito tutti quanti a leggersi in questo emendamento quali reati vogliamo escludere. Riteniamo che la prostituzione minorile sia un reato abbastanza grave da non meritare la detenzione domiciliare; ugualmente la violenza privata, che poi può sfociare anche nello stalking che è ripreso in questo emendamento. Allora vogliamo davvero rendere più facile per gli autori del reato commettere il reato di stalking, oppure vogliamo votare a favore di questo emendamento ? Se siete interessati davvero a debellare questa piaga della società non potete che votare sì (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

Pag. 11

  DANIELE FARINA. Io e, penso, numerosi altri colleghi, siamo interessati a debellare il maggior numero di piaghe della società, tanto è vero che sviluppiamo qualche impegno politico, tutti quanti. Ciò nonostante ho l'impressione che continui quella confusione per cui chi non è d'accordo con legiferare specificando un elenco tassativo di reati da escludere, sia in qualche modo consortile a quegli stessi reati e agli autori del reato, e che per una qualche strana malattia, il meccanismo che abbiamo, invece, individuato – che è il ricorso all'articolo 133 del codice penale – per una strana malattia dei magistrati, verrà interpretato con chissà quale larghezza, come se oggi così fosse.
  In realtà io temo che la magistratura userà con grande parsimonia questa possibilità e che i risultati che avremo su questo provvedimento saranno inferiori a quelli che pensiamo. Qui insomma c’è qualche collega che fa un po’ di confusione, perché quell'articolo 133 – veniva ricordato ieri – arriva direttamente dal codice Rocco, però parliamo di Alfredo Rocco e non di Nereo Rocco, sono due cose molto diverse: uno è il codice fascista e l'altro è un'avventura calcistica di grande importanza (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico). Quindi io cesserei questa strumentalizzazione costante e fastidiosa, questo sì ricatto morale, e proverei a discutere un po’ nel merito (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ermini. Ne ha facoltà.

  DAVID ERMINI. Signor Presidente, molto brevemente, intervengo per confermare quello che sostanzialmente abbiamo già detto ieri: io penso che noi siamo tutti qua per fare delle leggi e non evidentemente per fare della politica molto generica e che abbia scarso rilievo. Ho sentito anche oggi fare molta confusione, signor Presidente. Si continua a fare confusione fra la violenza privata e lo stalking. La violenza privata – mi rivolgo naturalmente al Presidente, ma lo dico a me stesso – scatta quando qualcuno viene costretto a fare o a tollerare o ad omettere qualcosa. Cosa c'entra questo con lo stalking ? La violenza privata è anche quando semplicemente io impedisco ad una persona di fare un movimento. Non c'entra nulla con lo stalking. Allora io vorrei spiegare che proprio la facoltà del magistrato di agire ai sensi dell'articolo 133 – e prima l'onorevole Costa lo spiegava bene – serve appunto a questo. Se io litigo con una persona, un giovane litiga con un'altra e le impedisce di fare un'azione, ciò non può essere considerato alla stessa stregua di un altro soggetto che compie un atteggiamento ben più grave. Pertanto è evidente che il giudice debba avere questa possibilità. È chiaro che il furto di una bicicletta arrugginita non può essere considerato come un furto di cose ben più gravi.
  Ma è possibile che dobbiamo fare per forza i forcaioli e non incominciare ad essere un partito civile sotto l'aspetto della giustizia ? Io ieri ho ascoltato l'onorevole Buttiglione, che ha detto una cosa che io non condivido, perché questa non è una legge che serve solo a svuotare le carceri: qui si tratta di fare un passo avanti nella civiltà (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). È il giudice della cognizione che decide, dopo aver visto e aver dato la possibilità anche alla difesa di dimostrare che il soggetto ha la possibilità di andare agli arresti in detenzione domiciliare; e ciò è un passo avanti. Si «svuotano» un sacco di procedimenti nel tribunale di sorveglianza dove, e chi va nei tribunali lo sa, occorrono mesi e mesi per avere un'udienza. Allora cerchiamo di fare un passo avanti, smettiamo qui dentro di fare della demagogia. Lavoriamo per il Paese, l'Italia. E non mi si venga a dire che non abbiamo tempo, perché scusi, onorevole Buttiglione, ma di tempo lei ne ha avuto proprio tanto. Allora voglio dire: vediamo di riuscire a fare qualcosa di positivo. Questo credo che sia un passaggio di civiltà, non soltanto uno «svuota carceri», e su questo credo che dobbiamo lavorare. Dopodiché, se c’è bisogno di Pag. 12spiegare articolo per articolo continueremo a farlo, però smettiamola con la demagogia (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Signor Presidente, volevo chiedere agli onorevoli colleghi che si apprestano a votare il nostro emendamento Agostinelli 1.271 – e spero lo abbiano letto – che stiamo chiedendo anche di escludere dalla detenzione domiciliare i reati di cui all'articolo 600-quater. L'articolo 600-quater – vedo che i colleghi non sono interessati – ha a che fare con la pornografia virtuale. Mi chiedo come si intenderà controllare il reato di pornografia virtuale a domicilio del detenuto. Come faremo ? Metteremo un firewall nella casa di tutti i detenuti ? E chi lo farà ? Ci avete pensato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, ho avuto l'onore immeritato di essere più volte citato in questo dibattito, l'ultima volta da un collega che ha parlato poco fa. Vorrei dire, innanzitutto, che ogni persona sensata sa che il reato di violenza privata e il reato di stalking sono frequentemente associati fra di loro (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie), perché se uno ferma una donna e le impedisce di proseguire il suo cammino perché vuole farle delle proposte che la donna non gradisce, può integrare facilmente ambedue queste fattispecie di reato.
  Vorrei poi aggiungere che è inutile chiudere gli occhi davanti alla realtà. È evidente che questo è, come ho detto a suo tempo, anche e non solo un provvedimento che mira a evitare una situazione drammatica che c’è nelle carceri. Noi abbiamo il diritto di punire – e qui mi rivolgo invece agli amici del MoVimento 5 Stelle – privando della libertà, non abbiamo il diritto di torturare. Che facciamo quando le condizioni oggettive fanno in modo che il diritto di punire privando della libertà diventa di fatto una tortura ? Potete voi eludere questo problema ? Come, dall'altro lato, mi sembra sciocco il negare che questa sia una parte del problema che dobbiamo affrontare.
  E, infine, noi dobbiamo fare una profonda riforma del diritto penale depenalizzando molte fattispecie, sostituendole con pene alternative, facendo della norma penale l'ultima trincea di difesa, puntando sull'abbattimento della recidiva e sulla rieducazione. Tutte queste cose sono contenute in questo provvedimento e io non l'ho mai negato, ma ho semplicemente detto che, se non fossimo sotto la pressione anche di questa situazione drammatica, forse avremmo agito in un altro modo, con maggiore ponderazione e forse anche con migliori risultati.
  Credo che sia sciocco, da un lato, fare finta che non ci sia un'emergenza umanitaria. Come facciamo a dire che non c’è un'emergenza umanitaria ? C’è. Come facciamo a dire che noi non siamo motivati anche da questa emergenza umanitaria ? E, dall'altro lato, credo che sia sciocco l'eludere il problema dell'emergenza umanitaria.
  Ho sentito molti intervenire dicendo che vogliono difendere il cittadino vittima del reato. È giusto: tutti vogliamo difendere il cittadino vittima del reato. Ma io mi domando: il cittadino vittima del reato è più protetto se noi riusciamo a rieducare e a far uscire dalla pena una persona che non commetterà altri reati perché si è rinnovata moralmente attraverso l'esecuzione della pena o se mandiamo la persona che ha commesso il reato in un carcere da cui uscirà delinquente più incallito di come e quando vi è entrato ?
  Proprio nell'ottica della protezione del cittadino, del diritto del cittadino a non subire reati, prepotenze e violenze, proprio in quest'ottica, vorrei invitare gli amici del MoVimento 5 Stelle ad una valutazione più equanime del provvedimento. Pag. 13La verità raramente sta tutta da una parte sola, bisogna cercare di capire anche la verità dell'altro (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo solo per rispondere al collega del Partito Democratico perché a me sembra assurdo che in quest'Aula venga proposto come momento di estrema civiltà quando si mandano a casa persone condannate per pornografia minorile, violenza privata, stalking, furto, prostituzione minorile. A me non sembra che sia un passaggio verso la civiltà, ma verso la totale anarchia dove, purtroppo, le vittime non vedono più tutelati i loro diritti e la giusta richiesta di giustizia che chiedono al pubblico e allo Stato.
  Quindi, inviterei veramente i colleghi di maggioranza, in particolare le colleghe, a cui riconosco il grande impegno che hanno messo nelle battaglie contro la violenza verso i minori e contro la violenza verso le donne, a fare una riflessione profonda. Infatti, io vorrei domandare loro – e concludo Presidente – per una riflessione che mi auguro possano fare, se mettono prima nel loro interesse quello dei cittadini, delle persone offese, delle donne che subiscono violenza, dei bambini che subiscono violenza oppure l'interesse di questa maggioranza, della tenuta di questa maggioranza o l'interesse del loro colore politico (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bruno. Ne ha facoltà.

  FRANCO BRUNO. Signor Presidente, io credo che il Parlamento debba fare buone leggi e non sarebbe male, a mio avviso, insomma, se le buone leggi fossero ispirate anche a una visione, a una discussione politica e magari anche a un'impostazione culturale che dovrebbe sottendere alla stessa impostazione politica di ciascuno di noi.
  Da questo punto di vista, qua la discussione è abbastanza semplice: questo testo prova a mettere un limite alla discrezionalità futura di un giudice nell'applicazione di una nuova pena principale. Lo dico in uno spirito costruttivo: è una pena principale, noi tentiamo di mettere un limite alla discrezionalità del giudice, «fino a». Ora, il problema è che noi mettiamo un limite quantitativo e mettiamo questo limite quantitativo sulla base di una presunta possibilità futura di mandare in carcere meno persone. Io credo che questo sia sbagliato e credo che noi dovremo affidare al magistrato non una valutazione quantitativa sulla base di una mera valutazione economica, ma bisognerebbe su questo fare una riflessione. Proprio questo tipo di emendamenti, che invece guardano anche alla pericolosità sociale, se volete alla qualità del reato, sono emendamenti che oggettivamente un problema lo pongono. Ecco perché, per quanto mi riguarda, mi asterrò rispetto a questo tipo di emendamenti.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, ieri siamo passati dal codice Rocco al Nereo Rocco allenatore e, stamattina, finalmente, un po’ di onestà intellettuale da parte del terzo Rocco, l'onorevole Rocco Buttiglione (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Rispetto a questa onestà intellettuale, al di là della diversità di vedute, noi ci mettiamo a disposizione nel caso in cui la maggioranza volesse sospendere i lavori dell'Aula per un chiarimento rispetto a questo provvedimento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Rossomando. Ne ha facoltà.

Pag. 14

  ANNA ROSSOMANDO. Signor Presidente, a titolo di pura informazione, lettera f) dell'articolo 1: il giudice nella fase dell'esecuzione sostituisce la pena della detenzione domiciliare per varie ragioni, ma soprattutto quando è incompatibile anche sulla base delle esigenze di tutela della persona offesa dal reato. Quindi, è una concezione diversa di adeguamento continuo alla situazione concreta di pericolosità o non pericolosità, con riguardo alla vittima, della pena: dunque, una cosa che è proprio nel senso della sicurezza.
  Poi, vi è l'articolo 610 del codice penale, colleghi, anche per chi non è avvocato: norma residuale di chiusura, che viene applicata quando non c’è nessun'altra norma. Raramente vediamo gente che viene messa in carcere per questa norma...

  PRESIDENTE. Onorevole Rossomando, deve concludere.

  ANNA ROSSOMANDO. ... quindi, per cortesia, non diciamo sciocchezze, perché quando si parla di giustizia il dato tecnico non è una variabile indipendente.
  Ed infine, ultimissima cosa, a titolo informativo, per il sequestro di persona non aggravato la pena è da sei mesi a otto anni (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie)...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Rossomando.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, io credo che questo accanimento sia fuori luogo. La questione, se così si può dire, è tecnica, nel senso che la Commissione ha ritenuto più giusto affidare al giudice la scelta della pena da comminare. Questo è tutto il problema. Si poteva fare un elenco lunghissimo di deroghe o si poteva non fare alcuna deroga. La Commissione ha scelto questa strada, che non è una strada rivoluzionaria, perché la discrezionalità del giudice è garantita al giudice dal codice di procedura penale in mille casi e i paletti sono ben chiariti, soprattutto i paletti che sono contenuti nell'articolo 133 del codice penale, laddove – è scritto – ci sono una serie di valutazioni preliminari che il magistrato deve fare prima di comminare la pena, dopo aver assunto che si tratta di un colpevole (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, velocemente, riprendendo le parole del collega Guidesi, anche alla luce degli ultimi interventi, veramente, rispetto alle posizioni che il PdL ha sempre tenuto in merito alla discrezionalità dei giudici, ritengo che non solo sia opportuna, ma forse, è doverosa una verifica di maggioranza su questo tema (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.271, non accettato dalla Commissione né dal Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capozzolo, Cariello, Paris, Palma, Brunetta, Misuraca, Busto. Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  517   
   Votanti  515   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  258   
    Hanno votato  129    
    Hanno votato no   . 386    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 1.280, a pagina 4 del fascicolo.Pag. 15
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buonanno. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, come ci siamo già detti anche ieri, la situazione è che vediamo, in questo Parlamento, un Partito Democratico che sembra un po’ dottor Jekyll e Mr. Hyde, che cambia a seconda delle situazioni e che, poi, insieme al Popolo della Libertà, diventa un Frankenstein unico di tutta una situazione che ha del paradossale.
  Allora, noi abbiamo saputo dal Ministro che, nel giro di due anni, ci saranno 6 mila persone circa che andranno fuori dalle carceri. Già solo questo dato farebbe capire, in maniera semplice, che cosa vuole fare questo Governo e quello che vuole fare questa maggioranza. Si dice il cavillo, sento altre colleghe che fanno gli avvocati: anche qui, ieri, la Cancellieri ha parlato della lobby degli avvocati (Commenti della deputata Rossomando)...

  PRESIDENTE. Onorevole Rossomando, per favore.

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, mi sento un po’ indifeso !

  PRESIDENTE. La capisco, ma ci sono io a garantire la sua libertà di espressione.

  GIANLUCA BUONANNO. La ringrazio, perché mia mamma ogni giorno mi dice: Gianluca fai il bravo, ma fatti difendere ! E io sono qua in questo Parlamento, e voglio dire che c’è la lobby degli avvocati – l'ha detto anche il Ministro ieri –, poi, c’è la lobby dei magistrati, poi, c’è la lobby di quelli che devono difendere i poteri forti. Insomma, qui è tutto pieno di lobby. Ma vogliamo pensare ai cittadini o pensiamo alle lobby ? Pensiamo a difendere i cittadini sì o no (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ? Questo Parlamento deve fare questo tipo di cose.
  È evidente, poi, che quando sento le donne parlare, veramente: ma perché volete votare questi provvedimenti ? L'8 marzo, quando c’è la festa delle donne, chi vota questi provvedimenti non vada poi in giro con la mimosa ! Dovete andare in giro con le ortiche, perché voi non fate un servizio alle donne, ma andate contro le donne ! Non vi fate belle, non vi mettete il profumo e la cipria, non andate dal parrucchiere, per poi fare dei provvedimenti contro le donne, che non sono quelle come voi, sono donne che stanno in mezzo alla gente (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! E voi vi dovete vergognare di queste cose !
  Così come si deve vergognare il partito di Ecologia e libertà – che, vista la vicenda di Taranto, si può parlare di inquinamento e disoccupazione, non di ecologia e libertà –, che vota sempre con il partito di Berlusconi. I vostri elettori devono sapere che voi, nella giustizia, siete uguali a Berlusconi ! E non andate a cercare i voti da altre parti (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ! Voi comunisti – e siete orgogliosi di esserlo, falce e martello, mirtillo, come vi chiamate (Commenti dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) –, dovete essere in grado di fare le vostre cose ! E andate a studiare a Cuba su queste cose, come vi ho detto ieri ! Quando si parla di giudici... signor Presidente, guardi che c’è uno che trema: sta tremando, non so se per le mie...

  PRESIDENTE. Prosegua, onorevole Buonanno, per favore.

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, io guardo lei, però, vedo uno che trema e mi preoccupo.

  PRESIDENTE. Lei guardi la Presidenza.

  GIANLUCA BUONANNO. Quando sente parlare di Berlusconi si trema.

  PRESIDENTE. Prego, onorevole Buonanno.

  GIANLUCA BUONANNO. Come dicevo a proposito dei giudici e della discrezionalità dei giudici, in televisione ho sentito tante volte i giudici che quando c’è una Pag. 16sentenza o un provvedimento particolare dicono sempre la stessa cosa: noi applichiamo la legge, le leggi non le facciamo noi e quindi prendiamo spunto da chi legifera. Qui è la stessa cosa: se noi diamo la possibilità di allargare le maglie della giustizia, i giudici cosa fanno ? Se il Parlamento decide che vuole meno gente in carcere, i giudici applicano quello che dice il Parlamento, è logico ! Quindi, in realtà, tutti fanno Ponzio Pilato con il risultato finale che i delinquenti sono a casa a guardarsi la televisione o a evadere dalle proprie abitazioni, perché agli extracomunitari, secondo lei, che cosa gliene frega di rispettare la legge che tanto non hanno niente da perdere ? E dove sono la polizia e i carabinieri che possono andarli a controllare ?
  C’è poi un altro aspetto molto serio: la spesa. Non c’è copertura di spesa, così come non c'era nella Convenzione di Istanbul, e quindi voi siete tutti conniventi poiché fate provvedimenti senza neanche la copertura di spesa. Anche in questo provvedimento non c’è la copertura di spesa perché non si mette un soldo in favore delle forze dell'ordine che devono andare a controllare i delinquenti ! Quindi voi fate provvedimenti senza avere la copertura di spesa ! Siete veramente delle persone che portate pena, non pena per il provvedimento, siete penosi ! Vi dovete vergognare di quello che fate ! E non date lezioni alla gente ! Vergognatevi di quello che fate !

  PRESIDENTE. Onorevole Buonanno, onorevole Buonanno, per favore, argomenti gentilmente senza offendere.

  GIANLUCA BUONANNO. Senza provvedimenti di spesa è un provvedimento penoso (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà) !

  PRESIDENTE. Ah, ecco, adesso va meglio...

  GIANLUCA BUONANNO. Bugiardo ! Perché comunque si fa una cosa senza avere neanche un centesimo e si procrastina sempre tutto con il risultato che i delinquenti escono ! Questo è un Paese...

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Buonanno...

  GIANLUCA BUONANNO. Concludo, signor Presidente, concludo, un attimo...

  PRESIDENTE. Un attimo è finito, deve chiudere.

  GIANLUCA BUONANNO. Al di fuori del nostro Paese più vedono questi provvedimenti e più delinquenti vengono a casa nostra.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Causin. Ne ha facoltà.

  ANDREA CAUSIN. Signor Presidente, sicuramente il Regolamento d'Aula consente di presentare molteplici emendamenti su ciascun provvedimento ed è data facoltà ai gruppi, e anche a quelli che fanno giustamente opposizione, di presentare una manovra ostruzionistica; tra l'altro, provo grande simpatia per questo perché la mia vicenda politica mi ha portato sempre a fare l'opposizione e quindi guardo con invidia a chi, oggi, fa ostruzionismo.
  Tuttavia, credo che vada detta anche una parola di verità perché questa operazione di ostruzionismo nasconde una grandissima ipocrisia nelle argomentazioni e una grandissima necessità di visibilità politica per chi è rimasto residuale e crede che, ancora, su questi temi si possa creare consenso.
  A proposito delle carceri, ricordo che un detenuto, oggi, in Italia, costa 138 euro al giorno. Molti colleghi sono qui a Roma, in Parlamento, e invece di optare per l'appartamento hanno scelto un hotel e sanno che con 138 euro si trova un signor hotel. È questo il costo giornaliero di un detenuto, oggi, in Italia. Nonostante 138 euro di costo per persona le condizioni carcerarie sono condizioni disumane. Ho Pag. 17avuto l'opportunità di andare in carcere, non come altri colleghi o ex colleghi per motivi penali, ma perché nella mia facoltà di consigliere regionale ho avuto la possibilità, in passato, di visitare il carcere e di visitare i carceri minorili, e quando si parla di condizioni disumane non si parla di condizioni disumane e aberranti soltanto per chi ha fatto dei reati aberranti, ed è giusto che sia detenuto in condizioni aberranti, ma anche per il personale carcerario che condivide per otto ore al giorno quelle condizioni disumane e aberranti e anche per quelle persone che hanno commesso dei reati che non sono aberranti o persone che sono vittime di ingiustizie del nostro sistema giudiziario e che sono costretti a condividere quelle condizioni disumane e aberranti.
  Allora, perché dico che questa manovra emendativa è ipocrita ? Perché chi oggi si propone di fare ostruzionismo e di cercare consenso su questi temi ha governato questo Paese in maggioranza per sei anni e mezzo e non ha prodotto uno straccio di riforma sulla giustizia e sul sistema carcerario. Penso che questa sia la cosa vergognosa: sottrarre tempo al Parlamento e agli impegni istituzionali che abbiamo, da qui in avanti, e portare l'attenzione su questo tema quando sapete che su questo tema siete stati gravemente deficitari per sei anni e mezzo.

  PRESIDENTE. Onorevole Causin, non me ne voglia, ma siccome prima di stare qui sono stato per parecchi anni dall'altra parte e per parecchi anni anche all'opposizione, posso affermare che sostenere che c’è una manovra ostruzionistica in presenza di un provvedimento con i tempi contingentati mi sembra un po’ azzardato (Applausi di deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Morani. Ne ha facoltà.

  ALESSIA MORANI. Signor Presidente, relativamente agli interventi che ho sentito e che invitavano le donne alla riflessione circa l'approvazione di questo provvedimento, vorrei ricordare ai colleghi della Lega che il rispetto per le donne lo si manifesta sempre sia che le donne siano bianche o nere e mi riferisco soprattutto agli insulti nei confronti della nostra Ministro Kyenge che è oggetto quotidianamente di insulti da parte di quella parte politica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E siccome le donne vanno rispettate, come giustamente ha ricordato l'onorevole Buonanno, vorrei che lo si facesse sempre. Venendo, però, alla provocazione sullo stalking che è una cosa che interessa particolarmente il Partito democratico e le donne e gli uomini del Partito democratico che su questo hanno condotto una battaglia, voglio dire questo: nei casi concreti che il giudice si trova a dover affrontare, anche la gravità dello stalking dipende dagli atti che vengono messi in atto dall'uomo o dalla donna che sia (perché lo stalking può essere commesso anche da una donna, non solo da un uomo). Nel caso dello stalking nei confronti delle donne, ad esempio, se un giudice si trova di fronte ad uno stalking con dieci telefonate, il cui contenuto non è così grave, probabilmente, valutando l'articolo 133 del codice penale, potrà decidere, qualora lo ritenga opportuno, la detenzione domiciliare. In un altro caso in cui, invece, ci sono atti di stalking molto più gravi con pedinamenti o minacce, certamente il giudice, di fronte ad un caso di questo genere, deciderà per altro, ossia la reclusione. Però, mi piace la verità quando si dicono le cose: siccome lo stalking è un reato punito fino a quattro anni, molto spesso i reati di stalking finiscono con una pena sospesa. Quindi, dire che, con questo provvedimento, si mettono fuori pericolosi delinquenti che vanno a perseguitare le donne è una falsità.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Melilla. Ne ha facoltà.

  GENEROSO MELILLA. Signor Presidente, gli interventi che vengono fatti, ovviamente, dovrebbero limitarsi all'illustrazione Pag. 18della posizione sul singolo emendamento o alla dichiarazione di voto, invece vedo che variano su argomenti più disparati. In particolare, c’è un parlamentare che, distribuendo vari epiteti di pagliacci, buffoni, delinquenti a destra ed a sinistra, ogni tanto per marcare diciamo la sua posizione culturale, ci mette in mezzo l'accusa di «comunisti». Ora vorrei dire sommessamente che, nella storia di questo Paese, ci sono stati comunisti come Gramsci, Togliatti, Longo, Amendola, Berlinguer, Ingrao, Napolitano che hanno fatto la storia di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). E noi siamo orgogliosi, lo dico una volta per tutte, ogni volta che qualcuno ci dice comunisti, noi siamo orgogliosi di questa accusa che per noi non è assolutamente un'accusa. Forse, nella storia di queste persone, ci sono personaggi come Belsito e quindi ogni altro commento è aggiuntivo. Grazie per l'accusa che ci si rivolge ogni tanto di essere comunisti.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, solo due osservazioni. Io seguo con simpatia la foga con cui l'onorevole Buonanno conduce le sue battaglie, ma non è possibile che dica, senza essere contraddetto in quest'Aula, che gli extracomunitari sono tutte persone che non hanno nulla da perdere, quasi la feccia della nostra società. Esiste un certo numero di delinquenti extracomunitari, esiste una enorme maggioranza di extracomunitari che con il loro lavoro fanno il bene loro e anche il bene dell'Italia, non posso permettere che in quest'Aula si dica una cosa così, senza che venga contraddetta (Applausi).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Di Salvo. Ne ha facoltà.

  TITTI DI SALVO. Signor Presidente, io vorrei tramite lei ringraziare il gruppo della Lega Nord che ci dedica così tanta attenzione in ogni intervento e soprattutto dire che non è consentito a nessuno usare le donne, il corpo delle donne, la violenza sulle donne per farsi propaganda e battaglia politica. Non è consentito a nessuno, soprattutto ad un gruppo parlamentare che nonostante il Porcellum non ha un'eletta donna tra le sue fila (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, vorrei ricordare ai colleghi che effettivamente questo Paese ha visto delle figure aderenti al Partito Comunista di altissimo spessore, ma che è altrettanto vero che in quell'ambito culturale ci sono stati anche Stalin, Pol Pot, Trotsky, gente che ha fatto milioni di morti e quindi distinguiamo un attimino. Capisco che ci sia la foga e tutto quello che volete, però rimaniamo cortesemente su quello che è il provvedimento. In risposta alla collega del PD che...

  PRESIDENTE. Onorevole, deve essere veloce.

  GIANLUCA PINI. Certo... sollecitava la questione dello stalking che andremo ad affrontare a breve, a me quello che fa veramente ribrezzo è la questione che vengano inseriti – le valutazioni date ai giudici poi è una questione politica – ma quello che fa ribrezzo veramente è che voi non teniate minimamente conto che all'interno di questo provvedimento che nella disciplina siano inclusi anche i recidivi, se questa è una cosa che sta bene...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Pini.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bianconi. Ne ha facoltà.

  MAURIZIO BIANCONI. Signor Presidente, un secondo solo per ricordare al collega, oltre ad aver ascoltato e mi fa Pag. 19molto piacere che qualcuno in quest'Aula rivendichi finalmente le proprie origini culturali senza vergognarsene perché qui è diventata una minestra che nessuno ci capisce più niente; almeno qualcuno dice cosa è e si ha il coraggio di confrontarsi con qualcuno. Però le volevo ricordare che il primo segretario a fuggire con la cassa del partito non è stato Belsito ma fu un comunista. Non faccio il nome perché lei la storia del suo partito la conosce meglio di me.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giuditta Pini. Ne ha facoltà.

  GIUDITTA PINI. Signor Presidente, solo un richiamo a lei perché, visto che abbiamo la fortuna di avere due Pini in quest'Aula, però abbiamo due nomi di battesimo differenti. Se fosse possibile, quando si rivolge all'onorevole Pini della Lega Nord, anche aggiungere il nome di battesimo perché questa cosa mi crea qualche problema, tutte le volte, di confusione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Marazziti. Ne ha facoltà.

  MARIO MARAZZITI. Signor Presidente, vorrei semplicemente ricordare che, anche se a volte i toni sono un po’ pittoreschi, comunque sarebbe augurabile non solo non utilizzare il corpo delle donne per motivi di propaganda ma anche non disprezzare gli immigrati e un mondo immenso come gli immigrati, come si è fatto. Vorrei ricordare, rispetto al problema del carcere, che il maggior numero rispetto alla percentuale degli immigrati in Italia, delle presenze di immigrati nel carcere è legato non al fatto di essere immigrati, non al fatto della geografia della nazionalità, ma al problema di essere mantenuti in un limbo di irregolarità troppo a lungo.
  Gli immigrati regolari e gli italiani hanno l'identico tasso di devianza.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bragantini. Ne ha facoltà.

  MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, oltre ai vari leader comunisti nel mondo, vorrei ricordare semplicemente i vari «compagni» che hanno sbagliato, quelli che negli anni Settanta e Ottanta, seguendo un'ideologia sbagliata del comunismo, hanno ammazzato tantissime persone e voi, molto spesso, non li avete condannati nel dovuto modo.
  Dunque, ritornando al provvedimento, invece, bisogna stare attenti perché questo provvedimento riguarda anche i recidivi e, dunque, chi ha già avuto una condanna, che può chiedere ancora, dopo che ha reiterato di nuovo il reato, di potere essere messo alla prova e, dunque, di scontare la pena in maniera alternativa. Questa è una cosa molto grave, a mio avviso, perché veramente stiamo facendo in modo che chi delinque non abbia una pena giusta, ma una pena molto lieve perché penso che, per chiunque, stare a casa, oppure essere assegnato ai servizi sociali sia molto più semplice che rimanere in carcere a scontare una pena giusta e seria.

  PRESIDENTE. Colleghi, vorrei chiarire una cosa: io non vi ho interrotto, ma si è aperto un dibattito che prescinde completamente dal merito dell'emendamento che stiamo affrontando e tutti coloro che hanno preso la parola, sono intervenuti fuori dal merito. Poiché stiamo affrontando un provvedimento delicato, ho voluto evitare di intervenire, come mi consente il Regolamento, per togliere la parola a chi va fuori tema. Penso che sia interesse di tutti ritornare al tema, quindi, vi prego di aiutare la Presidenza perché, diversamente, sarò costretto ad applicare il Regolamento.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cera. Ne ha facoltà.

  ANGELO CERA. Signor Presidente, io non vorrei far passare inosservata questa giornata nera delle opposizioni: MoVimento Pag. 205 Stelle contro Lega, Lega contro SEL, SEL contro MoVimento 5 Stelle. Come vedete, vi state superando a sinistra in maniera demagogica su temi veramente seri e credo che non facciate un buon servizio alle vostre posizioni.
  Ritorniamo nel dibattito, ritorniamo a fare cose, a produrre cose serie e, per cortesia, evitate certe cose. Noi stiamo ascoltando le opposizioni che controbattono su temi che sono anche importanti, in una stucchevole contrapposizione che non produce assolutamente nulla (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, vorrei però tornare al merito di questo provvedimento e attirare proprio l'attenzione di tutte le donne, che sono qui dentro, non per strumentalizzare – come loro dicono – ma per far ricordare una sentenza: voi attribuite la discrezionalità a quel giudice di dire se quella persona, che ha commesso determinati reati, tipo stalking o violenza, può o meno scontare gli arresti domiciliari. Questo percorso, secondo me, è consentito con un po’ troppa leggerezza proprio dalle donne. Voglio ricordare e chiedervi – se a decidere sarà quel giudice che, quella volta, ha detto che, siccome quella signora aveva i jeans, la violenza non poteva essere fatta, la famosa «sentenza dei jeans» contro quella donna – se vi sta bene, se vi va bene che quel giudice abbia quella discrezionalità.

  PRESIDENTE. Avverto che anche il gruppo della Lega Nord e Autonomie ha esaurito i tempi a sua disposizione. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza, come già fatto per il gruppo Fratelli d'Italia, concederà al gruppo Lega Nord e Autonomie un tempo aggiuntivo pari alla metà rispetto a quello originariamente ad esso assegnato.

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare, per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, naturalmente le decisioni della Presidenza da noi non sono sindacate e riteniamo che questo sia un provvedimento importante, su cui è corretto che ci sia il dibattito.
  Io credo che, però, ci siano modi e modi: l'opposizione l'abbiamo fatta anche noi e noi abbiamo fatto anche ostruzionismo. Questo provvedimento era stato iscritto all'ordine del giorno lo scorso mese, la scorsa settimana, senza contingentamento dei tempi, e poteva essere tranquillamente analizzato, dando tempo a tutti i gruppi politici di intervenire nel merito, apportando tutte le posizioni e discutendo gli emendamenti con analisi e con il tempo necessario.
  La Lega Nord ha scelto un'altra strategia e ha scelto di non voler discutere il provvedimento, di iscrivere tutti i suoi parlamentari nel dibattito generale sul complesso degli emendamenti all'articolo 1, decidendo, peraltro, di fare autostruzionismo, cioè impedendosi di discutere il merito.
  Io capisco che c’è una decisione della Presidenza in tal senso e penso che questi ulteriori tempi possano essere utilizzati, ma noi siamo interessati ad approvare rapidamente questo provvedimento, che è importante e utile. Quindi, in tal senso penso che la Presidenza debba anche garantire il diritto della maggioranza di portare questo provvedimento a compimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Rosato. Ovviamente, le do solo alcuni precedenti che riguardano: per il dibattito sulla Commissione Telecom Serbia furono concessi tempi aggiuntivi dei due terzi, per la riforma del diritto societario, un tempo aggiuntivo della metà, per gli accordi Italia-Svizzera in materia di assistenza giudiziaria, un tempo aggiuntivo della metà, per la procreazione medicalmente assistita, Pag. 21il raddoppio dei tempi, per il conflitto di interessi, un tempo aggiuntivo della metà e per l'immigrazione, un tempo aggiuntivo della metà.
  Però, ovviamente, trasferirò al Presidente della Camera le sue considerazioni.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo solo per ricordare ai colleghi e, in particolar modo, all'onorevole Rosato, che forse non ha seguito i lavori all'interno della Commissione giustizia, che anche in quell'occasione i gruppi di opposizione e la Lega, in particolare, hanno visto il contingentamento dei tempi.
  Voglio ricordare ai colleghi di maggioranza che la Commissione giustizia ha fatto discutere 200 emendamenti della Lega in meno di tre ore. Ho partecipato anch'io, malgrado non faccia parte di quella Commissione. Siamo andati avanti fino a notte inoltrata, fino all'1 e mezza di notte. Immaginate la capacità di poter argomentare e discutere il provvedimento ed entrare nel merito dei diversi emendamenti. Quindi, mi sembra del tutto fuori luogo questa presa di posizione della maggioranza e, anzi, io inviterei i colleghi di maggioranza e il collega Rosato del Partito Democratico a comprendere che non siamo sempre maggioranza e non siamo sempre opposizione. Dare ad un gruppo di opposizione tre ore per discutere, nella Commissione di merito, di un provvedimento così importante e con emendamenti che entrano anche in modo così approfondito nel merito, mi sembra tutt'altro rispetto ad avere maniche larghe nei confronti dell'opposizione.
  Io invito, quindi, il Presidente a fare presente alla Presidente della Camera non solamente quanto sollevato dal presidente Rosato, ma anche il disagio che hanno i gruppi di opposizione all'interno delle Commissioni, perché questo è uno dei tanti provvedimenti che durante questa legislatura non viene, nella sostanza, discusso nelle Commissioni e discusso in modo molto, molto, molto restrittivo. Io ricordo quanto avvenuto poche settimane fa su altri provvedimenti e questa è l'ennesima riprova. Io capisco che i numeri della maggioranza sono ampi, ma capisca anche la maggioranza che la politica non si fa solo con i numeri ma anche con le idee e chiedo che, per lo meno, la maggioranza permetta ai gruppi di opposizione di esprimere queste idee (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, io ricordo a me stesso, prima di tutto, che le decisioni della Presidenza in tale materia sono insindacabili e lungi da me l'idea di sindacarle. Do atto al Presidente che la sua decisione è inappuntabile e nessuno avrebbe potuto prenderne una differente.
  Mi permetto di aggiungere che nel dibattito attuale noi tutti ci lamentiamo delle lungaggini del bicameralismo perfetto. Forse il bicameralismo perfetto potrebbe funzionare meglio se non cogliessimo ogni occasione per appesantirne i procedimenti, andando anche oltre i termini del Regolamento, per una tradizione a cui certo non può contraddire il Presidente Giachetti nelle sue decisioni oggi in Aula, ma che meriterebbe di essere riesaminata in sede di riforma regolamentare o, anche semplicemente, in sede di Ufficio di Presidenza, che ha tutti i poteri per riformare una tradizione che non è contenuta nel Regolamento.

  EDMONDO CIRIELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, io, invece, la volevo ringraziare per Pag. 22avere applicato il Regolamento e volevo soltanto dire ai colleghi e a noi stessi che questo è un provvedimento importante, a prescindere da cosa si pensi del provvedimento, perché avrà un impatto forte sulla società, a prescindere da quale angolazione la vediamo.
  Ho sentito legittimamente i colleghi dire che è un passo in avanti di civiltà, perché introduce un'ulteriore evoluzione del diritto penale e rende la pena detentiva carceraria non lo strumento fondante del nostro ordinamento. Credo che questo, se fosse vero, sarebbe un fatto importantissimo. Quindi, è un provvedimento fondamentale anche per chi lo sta portando avanti, così come per chi lo contrasta con varie opposizioni perché, sebbene ci siano tre gruppi che stanno facendo opposizione, mi sembra che spesso la facciamo con diverse valutazioni.
  Io personalmente sto cercando di intervenire nel merito e non critico chi sceglie altre strategie che il Regolamento consente. Quello che però voglio evidenziare è che, se guardiamo i giornali di oggi, non c’è uno dei giornali di regime che citi questo dibattito in Parlamento. Allora, se anziché una settimana, che significa due giorni di lavoro, si lavora due o tre settimane, non credo che, rispetto ad un provvedimento che molti hanno citato come un provvedimento di civiltà o di scontro o divisioni culturali e ideologiche, si aggravi la democrazia parlamentare e il suo funzionamento. Quindi penso che un po’ di tolleranza, per consentire agli sparuti gruppi di minoranza sul piano quantitativo in questo Parlamento di esprimere un'opinione, che invece secondo me è largamente condivisa dall'opinione pubblica, bisognerebbe averla.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ciprini. Ne ha facoltà.

  TIZIANA CIPRINI. Signor Presidente, io ero iscritta a parlare sull'articolo 2 per quindici minuti, quindi ci deve essere stato un errore.

  PRESIDENTE. Bene, allora ne parliamo dopo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Prataviera. Ne ha facoltà.

  EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, intervengo per fatto personale, perché credo che questa sia l'Aula in cui si discute...

  PRESIDENTE. Scusi onorevole Prataviera, per capire, lei interviene a titolo personale ?

  EMANUELE PRATAVIERA. Si, Presidente. Dicevo, perché questa è l'Aula in cui si discute e in cui se si fa opposizione ad un provvedimento, e la si fa perché si è convinti di farla, e non la si fa in maniera propagandistica. Dispiace sentirsi dire queste cose, perché se fossimo stati noi al Governo sicuramente non avremmo mai adottato un provvedimento simile, perché siamo convinti delle nostre posizioni. Per noi chi sbaglia è giusto che paghi e non credo che, come afferma la collega del PD, si possa delegare un giudice a decidere su chi ha commesso dei reati, in particolare di stalking. Purtroppo io conosco delle donne che hanno subito questi reati e poi, anche grazie ad una decisione delle forze dell'ordine, lo stalker è rimasto in libertà. Un giudice non può decidere se lo stalker impazzisce e va tranquillamente a danneggiare quella donna. Per cui riflettete bene: non è una questione di demagogia né di schieramenti o di opposizione fine a se stessa; è una questione di idee.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Argentin. Ne ha facoltà.

  ILEANA ARGENTIN. Signor Presidente, intervengo al fine di dire che le donne di quest'Aula – e lo dico come donna – stanno subendo un vero e proprio stalking dall'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà), facendoci continuamente una violenza psicologica a proposito Pag. 23di quello che è corretto o non è corretto fare. Sono due giorni che subiamo tutto questo, ma vorrei ritornare al merito e vorrei dire al sottosegretario qui presente di ricordare fortemente tutti i malati di HIV e tutte le persone che hanno delle difficoltà fisiche o mentali che vengono inserite all'interno dei contesti carcerari, ledendo non soltanto il diritto della persona in questo caso con patologie, ma anche di tutte le persone che accanto a loro vivono questa situazione. Quasi sempre sono tossicodipendenti e persone borderline che vivono all'interno del contesto sociale. Per questo credo che questo provvedimento sia giusto, ma non al fine di far vedere la televisione a chi è a casa, ma per dare risposte vere e adeguate con uno strumento contenente misure di coercizione reale e non demagogica.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, poco fa sostanzialmente si è ancora cercato di insistere sullo stesso argomento, anche psicologicamente: le donne, lo stalking. Si parla solo di questo. In pratica si sta parlando solo di questo. In realtà, questa è una riforma di sistema. È una riforma che dovrebbe far sentire il Parlamento orgoglioso di cercare di andare avanti e prevedere una riforma che non sia soltanto fatta su una logica dell'emergenza, di un intervento urgente.
  Tra l'altro, ricordo proprio che la Lega Nord era al Governo quando è stato emanato quel decreto che, invece, ha ampliato proprio la detenzione domiciliare. Noi lo votammo, siamo riusciti ad approvare quel provvedimento tutti insieme, proprio perché si valutò, finalmente, chi doveva decidere: non l'automatismo, ma voi, i partiti della maggioranza e dell'opposizione dell'epoca, hanno acceduto a questa logica che è fuori dall'automatismo, dalle presunzioni.
  Ma, in quel caso, doveva decidere il magistrato della sorveglianza, mentre con questa riforma, che è un passo avanti notevole, proprio nella direzione di una riforma di sistema, dovrà decidere il giudice della cognizione, del merito. Io definisco demagogico parlare del giudice che ritiene che con il jeans più attillato non sussisterebbe la violenza.
  Noi ci dimentichiamo che il nostro sistema è uno dei più garantisti d'Europa. Nel nostro sistema vi sono tre gradi di giudizio e, quando deciderà un giudice di primo grado, vi saranno poi un appello e la Cassazione. La bontà di questa riforma è che dovrà decidere quel giudice, quel giudice che ha conosciuto l'imputato nel percorso del processo, sarà lui che dovrà decidere la pena.
  Quindi – lo dico da relatore e da presidente della Commissione – mi rivolgo alla Lega Nord, che era al Governo all'epoca, quando è stato adottato quel provvedimento: l'onorevole Molteni, poco fa, con la sua onestà intellettuale, che gli riconosco e che ha mostrato sempre anche nei rapporti in Commissione, ha ricordato che in questo provvedimento abbiamo riportato delle clausole, dei principi di delega che sono identici a quelli contenuti nel provvedimento varato nel Governo Berlusconi-Lega, quando Alfano era Ministro della giustizia e Maroni era Ministro dell'interno. Questo lo volevo dire perché, forse, alcuni non c'erano ed è bene che lo sappiano (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, lo stalking è stato definito e rubricato come un reato, e in quanto tale perseguito e penalizzato, nel corso di una decisione ordinativa che si è svolta nel corso della passata legislatura, quando governava il centrodestra. Lo stalking, quindi, è un reato e io mi chiedo e le chiedo, soprattutto, signor Presidente, posto che le è appena stato consentito, senza Pag. 24nessun intervento da parte della Presidenza, di accusare i componenti di opposizione dell'Aula di compiere il reato di stalking, se, a suo giudizio, signor Presidente, la collega onorevole Argentin disponga di una particolare licenza, per cui a lei sarebbe consentito di insultare i colleghi di quest'Aula senza che la Presidenza intervenga (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
  Infatti, avendoci dato degli stalker, è come se ci avesse dato dei ladri piuttosto che dei furfanti piuttosto che degli assassini piuttosto che di tutti quelli che sono rubricati nel codice penale.
  La realtà è un'altra, valga per l'onorevole Argentin e valga per tutti, signor Presidente: la realtà è che non ci si può far belli quando si inseriscono dei reati all'interno del codice penale, per cui poi si va nelle piazze a dire che si difendono delle categorie specifiche piuttosto che dei diritti che, finalmente, vengono sanciti dai codici, e poi, invece, si cerca di passare sotto sordina, si alza il tappeto e con la scopa si sbatte la polvere sotto, quando, parallelamente, con un ulteriore provvedimento, che, guarda caso, si approva quando si è al Governo, quando si è azionisti di maggioranza di un Governo di sinistra, si dice che quei reati, sì, sono stati inseriti nel codice penale, ma chi se ne frega, perché tanto, contemporaneamente, si approva una norma per cui chi ne diventa colpevole non può essere perseguito.

  PRESIDENTE. Onorevole Corsaro, mi scuso perché, in realtà, l'onorevole Totaro aveva rinunciato ad intervenire, per cui lei avrebbe potuto parlare per cinque minuti, non a titolo personale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, interverrò, poi, in modo molto più compiuto per replicare al presidente Ferranti in merito al riferimento che lei ha fatto; in un minuto non è assolutamente possibile, però voglio anticipare alcune delle considerazioni che farò successivamente.
  È vero che all'interno di questo provvedimento sono contenute alcune prescrizioni; ne è stato fatto riferimento ieri in materia di lotta all'evasione, dove vi sono delle prescrizioni serie e particolarmente restrittive. È vero che sono previste delle preclusioni con riferimento ai delinquenti abituali, per tendenza e professionali. È vero che è prevista la lettera f), con riferimento al fatto che, laddove non vi è un domicilio certo, vengono previsti altri tipi di misure e altri tipi di luoghi rispetto ai quali poter scontare la detenzione domiciliare. È altresì vero che queste prescrizioni sono delle prescrizioni doverose. Rivendicarle come una vittoria politica, credo sia assurdo. Credo che sia assolutamente doveroso, necessario, utile e opportuno che questi tipi di prescrizione vengano inseriti. Continuerò dopo, in occasione delle altre repliche.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Intervengo solo per sottolineare, visto che si parla solo di pene, che il MoVimento 5 Stelle, – lo dico anche ai cari colleghi del PD e di SEL –, non è solo contrario a questa delega perché mancano alcuni reati che noi vorremmo introdurre. È contrario per altre motivazioni. In primis proprio sui lavori e sulla democrazia: una materia così delicata non può essere delegata al Governo in questo modo e in maniera così generica, soprattutto per il fatto che c’è un coordinamento con le misure alternative alla pena, soprattutto per la detenzione domiciliare, per i soggetti che devono scontare un residuo di pena di due anni, molto preoccupante. Allora, noi vorremmo chiedere anche al Governo, al sottosegretario, vista l'ampia genericità e la delega in bianco, come intendete coordinare – perché questo ci preoccupa – una pena principale detentiva domiciliare fino a sei anni, con una misura alternativa alla pena domiciliare che, appunto, riguarda gli ultimi due anni di pena. Questo ce lo dovete spiegare, perché altrimenti questa delega è Pag. 25veramente un sasso in un lago, cioè non si prevede niente.
  Vorrei dire anche un'altra cosa: relativamente all'onere del giudice, su cui noi stiamo gravando ora con questo provvedimento, non si tiene conto dei risvolti pratici. Perché noi abbiamo una situazione – e lo sanno bene i magistrati – in cui, soprattutto per reati non tanto gravi, quelli, diciamo, che vengono riportati dai giornali e dalla cronaca, il giudice non ha tempo di valutare ogni singolo caso, la personalità, se il reato è più o meno grave. Hanno veramente i tempi contingentati, anche nei tribunali. Quindi sono più numeri. E questo ci preoccupa, e sono due motivi che ci fanno assolutamente riflettere e ci fanno essere contrari a questo provvedimento.
  La detenzione domiciliare data in questo modo, senza gradualità, non attinge neanche al principio di tendenza alla rieducazione della pena, perché non c’è rieducazione se un individuo finisce, anche per gravi reati, direttamente ai domiciliari. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. La ringrazio. Nessun altro chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 1.280, non accettato dalla Commissione né dal Governo e su cui il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  513   
   Votanti  408   
   Astenuti  105   
   Maggioranza  205   
    Voti favorevoli   33    
    Voti contrari  375    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 1.286. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rondini. Ne ha facoltà.

  MARCO RONDINI. Oggi il quotidiano Il Giorno ci racconta una vicenda che potrebbe magari illuminare anche i colleghi. Ci racconta la vicenda di Domenico Codispoti, 48 anni, provenienza Milano. La sua casa dalle 9 di sera – scrive il quotidiano – alle 7 del mattino, ogni giorno dell'anno, da quasi sette anni, con piccole variazioni, è in via Vittorio Pisani al numero civico 22. La sua non è una scelta quanto una necessità, anzi, un vero e proprio obbligo di legge. La persona ha alle spalle un passato di furti, droga e rapine: un sorvegliato speciale. In pratica, significa che deve essere reperibile a un domicilio preciso a cui le forze dell'ordine ogni sera possono trovarlo e controllarlo, come previsto dal tribunale. Con un unico problema: nel suo caso il domicilio è la strada.
  Il valzer di controlli a domicilio – dove per «domicilio» si intende una strada – va avanti da anni ormai, precisamente da sette – spiega il suo avvocato Andrea De Amicis. L'ordine di sorveglianza è stato emesso nel 2006 e ha durata di due anni, ma Codispoti in questo periodo è entrato e uscito dal carcere svariate volte.
  Ebbene, noi voteremo a favore di questo emendamento che cerca di circoscrivere la discrezionalità del magistrato, perché domani magari, grazie alla discrezionalità che lasciate al giudice – come previsto dal vostro provvedimento – quanti casi Codispoti avremo ? Quanti stranieri, ospiti delle patrie galere, domani sosteranno tranquillamente sotto le nostre finestre ?
  Ecco perché circoscrivere e ridurre lo spazio discrezionale del giudice è necessario, perché dobbiamo ammettere che talvolta le sentenze risentono di una certa cultura buonista, quella cultura che a qualcuno magari ha fatto dire, nel commentare il ferimento del brigadiere Giangrande, Pag. 26che chi aveva premuto il grilletto era una vittima che si era trasformata in carnefice.
  Che le sentenze dei giudici talvolta siano stravaganti e magari viziate da un certo tipo di cultura, ce lo dimostra anche una altro articolo pubblicato sempre su Il Giorno, che ci dà conto di una violenza sessuale commessa lunedì alle 23 all'interno del Parco Trotter di Milano. La vittima è una cinquantenne operatrice sanitaria ucraina, che si trovava in compagnia di amici. Ad aggredirla un peruviano ventenne, irregolare, nullafacente, con diversi precedenti penali per rapina, violenza e resistenza. Ecco, questa è la dimostrazione che il giudice, a propria discrezionalità, può comunque lasciare sul nostro territorio personaggi di questo tipo. C’è da chiedersi come mai bipedi di questo tipo possano circolare liberamente sul nostro territorio, rendendo le nostre strade sempre più insicure, grazie a un buonismo di maniera che informa il vostro agire nel legiferare (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.

  GIULIA SARTI. Tornando al merito, gli emendamenti che seguono vanno sempre a toccare determinate tipologie di reati che noi vorremmo fossero esclusi dalla possibilità di poter scontare la reclusione presso il domicilio.
  Vedete, è ovvio che noi rispettiamo la discrezionalità del giudice nella valutazione della pena da comminare al caso concreto, però crediamo anche che in determinati casi questa possibilità, questa scelta non debba essere affidata al giudice. Mi riferisco e ci riferiamo qui in particolare ai reati contro la pubblica amministrazione. Gli emendamenti che seguono riguardano il peculato, l'indebita percezione dell'erogazione a danno dello Stato, la corruzione per un atto d'ufficio, l'abuso d'ufficio, il traffico di influenze illecite.
  Abbiamo un controsenso: da una parte, nella legge n. 190 del 2012 inseriamo l'articolo 346-bis del codice penale e discipliniamo il traffico di influenze illecite e, poi, diamo la possibilità al giudice di poter scegliere se dare al condannato del traffico di influenze illecite i domiciliari o la detenzione in carcere.
  Per queste motivazioni, almeno per questi emendamenti, cerchiamo di votare a favore. Lasciamo perdere per un attimo tutto quello che dicevamo prima – i reati di stalking eccetera, eccetera –, qui si tratta di reati contro la pubblica amministrazione. La corruzione vorremmo che fosse combattuta anche in questo modo, non con proclami, ma con azioni concrete (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Buonanno. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, volevo solo specificare che quando parlavo di extracomunitari ovviamente facevo riferimento ai 25 mila extracomunitari che sono nelle carceri italiane e, quindi, so benissimo che ci sono extracomunitari che si comportano bene e ci sono quelli che si comportano male. Poi non accetto lezioni di moralità da chi, comunista, ha giustificato le BR, Lotta continua, ha fatto in modo di far sì che i terroristi fossero giustificati...

  MICHELE PIRAS. Buffone !

  NAZZARENO PILOZZI. E basta ! Hai rotto !

  PRESIDENTE. Per favore, per favore, onorevole Bonanno, la prego, la prego di ritornare... per favore...

  GIANLUCA BUONANNO. Il peggiore Ministro è Diliberto che ha portato Ocalan !

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Buonanno.Pag. 27
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, continuo nella mia richiesta. Lettera l) dell'articolo 1 della delega: vorrei sapere come intende il Governo disciplinare questo coordinamento con le misure alternative alla detenzione, perché ciò ci preoccupa e non poco. Vorrei avere una risposta.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, non ho intenzione di rispondere ai colleghi che mi hanno preceduto perché non è di interesse di quest'Aula. Abbiamo sicuramente sentenze stravaganti di magistrati, ce ne sono libri...

  PRESIDENTE. Onorevole Bonanno, la prego...

  DANIELE FARINA. Però ci sono degli interventi abbastanza stravaganti. Non so quale faccia più danno: se i nostri interventi un po’ fuori dalle linee o le sentenze dei magistrati. Siamo qui magari per provare a conciliare una via di mezzo su queste cose.
  Credo che noi su questo provvedimento pecchiamo un po’ di una restrizione visiva perché stiamo parlando di un fenomeno, cioè il fenomeno della carcerizzazione, con cui la società norma alcuni comportamenti definiti devianti nei codici di carattere nazionale e internazionale, che non è tanto un fenomeno italiano ma un fenomeno di carattere, diciamo, generale. Tant’è vero che colgo un intervento di quelli stravaganti che, ieri, ci ha posto un tema che ha interesse anche rispetto agli emendamenti che abbiamo esaminato e quelli che, da qui in poi, verranno da noi visti. Un nostro collega ci dice: ma che cosa succede negli altri Paesi ? Provi ad andare negli Stati Uniti uno che commette un reato, vediamo se poi lo fanno andare fuori o lo mettono agli arresti domiciliari: gli fanno un mazzo così ! E non esce più. Così in altri Paesi.
  Una nostra collega, l'onorevole Morani ha risposto dicendo: guarda però che, negli Stati Uniti, 2,5 milioni di cittadini sono detenuti, se quello può essere comunque un modello di Paese che ha sperimentato alcune vie.
  La risposta è vera. È una percentuale – vado a memoria, potrei sbagliare – il dato è di qualche anno fa: sono circa 700-750 cittadini ogni centomila abitanti. Noi in Europa viaggiamo tra i 90 e i 110 e il nostro Paese si attesta più o meno su questa media. Però il dato non è completo e questo interessa il nostro provvedimento. Perché è vero che 2,5 milioni di cittadini americani sono detenuti, ma è altrettanto vero che quasi il doppio o comunque un numero superiore a quello dei detenuti è in realtà ristretto nella propria libertà personale. Che cosa significa ? Che, a fianco a quella massa enorme di persone detenute, ve ne sono almeno altrettante, forse il doppio, che hanno limitazioni della libertà personale. Cioè, anche altri Paesi, esaurito un processo securitario, una strategia securitaria iniziata al principio degli anni Ottanta, hanno cominciato da anni a porsi il problema dell'inefficacia di quelle politiche e dei costi di quelle politiche. Gli Stati Uniti d'America per la sola popolazione detenuta spendono una cifra – ovviamente sommando i vari Stati a livello federale – che si aggirava, due anni fa, tra i 55 e i 60 miliardi di dollari: cifre che pongono anche il problema dei costi che la società affronta in ordine a strategie sbagliate.
  Vado a concludere velocemente: a me sembra che anche in Italia siamo arrivati ad un interrogativo, da tempo. Le carceri sono semplicemente il termometro, se volete, di un qualche cosa che si è realizzato negli anni. Anche noi, anche questo Parlamento, per nostra responsabilità, ha intrapreso una strada di graduale aumento del carico penale sulla società, tendenzialmente in tre testi unici o comunque corpi normativi: siamo intervenuti sulle droghe Pag. 28(sul testo unico), siamo intervenuti sull'immigrazione ulteriormente (la Bossi-Fini), siamo intervenuti sulla recidiva. Ecco, questo io credo è oggi l'interrogativo e il corpo che in qualche modo ci troviamo a riparare (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.286, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Battaglia ? Duranti ? Onorevole Moretti... Della Valle ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  498   
   Votanti  496   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  249   
    Voti favorevoli  129    
    Voti contrari  367    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 1.287.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, mi sia consentito fare una prima osservazione: sono due giorni che stiamo discutendo di questo provvedimento, che è stato definito importante, importantissimo, qualcuno addirittura lo ha definito storico. Io credo che non vi sia assolutamente nulla di storico in questo provvedimento, però credo che si debba prendere atto che noi stiamo discutendo di questo provvedimento importante, non condiviso da parte nostra, osteggiato, che verrà osteggiato fino alla fine, ma ritenuto importante dalla maggioranza e dal Governo, e sono due giorni che – pur nel rispetto della presenza del sottosegretario, che ringraziamo – non abbiamo visto e non vediamo la presenza del Ministro. Io credo che l'assenza del Ministro sia la cifra di quanto questo provvedimento sia considerato importante da Governo e maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
  Io chiedo, Presidente, e lo chiedo anche al sottosegretario e lo chiedo anche ai relatori: se il tema è così importante, se il tema per questa maggioranza è un tema prioritario (e lo dovrebbe essere, visto che nell'arco di una settimana ci avete «piazzato» il disegno di legge, la proposta di legge alla Camera e un decreto-legge al Senato), io credo che chiedere la presenza del Ministro durante il dibattito parlamentare di questo pomeriggio, dove si andranno ad affrontare altri temi importanti in materia di carceri, sia una richiesta necessaria. E credo che sia doveroso che il Ministro venga in aula, anche per rispondere a qualche sollecitazione, anche per interloquire con il Parlamento in materia di carceri. Quindi, invito il sottosegretario e invito la Presidenza a sollecitare la presenza del Ministro. Ne dibatteremo ancora per molto, finché ovviamente i tempi ce lo consentiranno.
  Io non accetto che con riferimento all'atteggiamento dell'opposizione e delle minoranze si utilizzi il termine «ipocrisia».
  Da parte nostra non c’è un atteggiamento ipocrita. E, soprattutto, non c’è e non ci può essere un atteggiamento ipocrita da parte di chi, come la Lega, da sempre e con estrema coerenza sostiene questo tipo di battaglie politiche, sostiene che il problema del sovraffollamento delle carceri è un problema, sostiene che le misure che sono state adottate, quanto meno dal 2006 in poi, sono stati provvedimenti tampone, sono stati dei provvedimenti occasionali, sono stati dei provvedimenti che, proprio perché ancora oggi ne stiamo dibattendo, non hanno prodotto risultati. In questi provvedimenti (nella Pag. 29proposta di legge Costa-Ferranti, nel decreto-legge del Governo) non vi è nulla di sistematico, non vi è nulla di organico.
  E, soprattutto, se voi pensate di poter continuare ad affrontare questa emergenza attraverso dei provvedimenti di urgenza, noi ci troveremo tra qualche settimana – magari tra qualche settimana no, tra qualche mese – a dover rivelare qual è il vero viatico rispetto al quale questi provvedimenti tampone ci vogliono portare, ovvero portare nell'Aula del Parlamento una proposta di legge sull'amnistia. L'indulto l'avete già fatto, avete sbagliato a proporre l'indulto per gli effetti che poi sono stati portati, verrete a presentare un vero provvedimento di amnistia. E questo è il viatico. E il fatto che c’è una volontà politica di intraprendere il percorso dell'amnistia lo testimonia il fatto che delle proposte di legge in tal senso sono già state presentate e sono state presentate anche nell'Aula della Camera. L'onorevole Gozi, esponente del Partito Democratico – ci stanno ascoltando per radio e, quindi, è bene che tutti lo sappiano – ha presentato una proposta di legge per chiedere al Parlamento il voto sull'amnistia.
  Per questo noi vogliamo – e concludo, Presidente – che il Ministro venga su questi banchi, proprio perché il Ministro la settimana scorsa ha affermato che la strada unica, la strada maestra per affrontare il provvedimento, per affrontare il problema del sovraffollamento è l'amnistia. Noi non ci stiamo, non ci staremo e continueremo con grande dignità e con grande orgoglio a fare opposizione e anche a fare ostruzionismo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gozi. Ne ha facoltà.

  SANDRO GOZI. Signor Presidente, io certamente non mi vergogno dei miei atti parlamentari. Confermo di avere presentato, a titolo personale, come parlamentare, senza certamente impegnare il gruppo del Partito Democratico, ma impegnando solo la mia coscienza, una proposta di legge per l'amnistia e per l'indulto. E l'ho fatto proprio perché non ha nulla a che fare, la mia proposta di legge, con questo provvedimento. Certamente, tutti gli interventi dei colleghi del Partito Democratico che hanno spiegato come questo provvedimento di cui stiamo parlando non ha nulla a che fare con l'amnistia e l'indulto confermano la mia volontà e la mia intenzione di mantenere la mia proposta di legge sull'amnistia e sull'indulto.
  Ma mi lasci dire una cosa, Presidente, di quello che ho ascoltato in questi giorni. In una democrazia liberale, in una democrazia avanzata, in uno Stato civile, ho ascoltato nel Parlamento degli interventi che dicono che addirittura a chi commette un reato gli va tolta la dignità. Oggi abbiamo detto che chi commette un reato deve rimanere in condizioni degradanti, è chi non commette i reati che deve uscire dal carcere.
  In altre parole, abbiamo ascoltato, in un Parlamento della Repubblica che fa parte dell'Unione europea, che fa parte dell'ONU, che fa parte del Consiglio d'Europa, dei parlamentari che dicono che, non solo a chi commette un reato gli va tolta la libertà, ma gli va tolta anche la dignità. Infatti, è questo che accade nelle carceri italiane oggi. Le carceri italiane oggi tolgono la dignità ai detenuti e noi siamo uno Stato pluricondannato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo perché togliamo la dignità a quasi 30 mila detenuti. Mentre applichiamo con molta solerzia e molta dedizione le direttive dell'Unione europea per lo spazio vitale per i polli di allevamento e per il trasporto dei polli, noi non applichiamo quelle convenzioni in materia di diritti umani, in materia di Consiglio d'Europa, che prevedono che ad ogni detenuto va mantenuto almeno uno spazio di tre metri quadri. Tre metri quadri, neanche questo la democratica Repubblica italiana riesce a garantire ai nostri detenuti.
  Allora sì, cari colleghi, credo che sia vergognoso ascoltare degli interventi che chiedono addirittura di togliere la dignità ad un essere umano perché io dico che un Pag. 30uomo non è il suo errore, un uomo non è il suo errore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) !
  Il carcere non è vendetta sociale, il carcere è recupero sociale. E anche questo provvedimento, ben diverso da amnistia e indulto, mira a questo, perché noi vogliamo recuperare gli esseri umani che sbagliano, non vogliamo la vendetta sociale contro di loro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Buonanno. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, dopo questo intervento allora la cosa migliore è non arrestare nessuno così non tiriamo più via la dignità ai delinquenti e anche a quelli che subiscono non tiriamo più via la dignità (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico), va bene tutto, va bene tutto !
  Volevo anche suggerire, signor Presidente, quando lei stava all'opposizione, nella precedente legislatura, prima del Governo Monti, anche lei inveiva sul fatto che nel Governo Berlusconi magari non c'erano i Ministri e c'era solo, magari, un sottosegretario. Beh, io stanotte ho visto il Ministro Cancellieri che, non è che non avesse il tempo perché andava a fare qualcosa di utile, ma era intervistata da Mentana...

  PRESIDENTE. Onorevole Buonanno, la invito a concludere.

  GIANLUCA BUONANNO. ... e quindi invece di andare da Mentana, venisse in Parlamento a fare il Ministro e a rispondere a quello che dicono i deputati, perché anche noi abbiamo la dignità di poterci confrontare con un Ministro, non che vada da Mentana, perché Mentana non è che rappresenta gli italiani ! Mentana fa il suo lavoro e il Ministro Cancellieri venga a fare il suo lavoro, non vada solo in televisione o a fare le passerelle come fanno tutti (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord e Autonomie e MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, se fosse una questione di dignità, questa maggioranza porterebbe in Parlamento un provvedimento con le risorse per migliorare la vita in carcere e per dare un senso rieducativo al carcere, invece semplicemente scaricate la vostra mancanza di dignità sulle vittime e sui familiari delle vittime.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, mi dispiace uscire dal tema dell'emendamento, ma, visto che è iniziata una discussione sulle carceri e sull'amnistia, vorrei chiarire una cosa. In realtà è vero, c’è il grave problema del sovraffollamento delle carceri, però sinceramente in questi anni abbiamo visto che a parole tutti volevano risolvere questo problema, ma nei fatti PD e PdL sono complici di questo problema. PD e PdL in questi anni non hanno fatto nulla, tanto è vero che è stato votato negli anni scorsi un piano carceri straordinario, dove sono stati spesi inutilmente milioni di euro e non ha creato alcun nuovo posto per le carceri, non ha migliorato per nulla la situazione delle carceri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  
Allora forse, qualche forza politica con il tema delle carceri sta facendo campagna elettorale per raccattare i voti dei familiari dei detenuti e non sono per nulla interessati davvero alla loro dignità e alla loro situazione. Personalmente io voglio dare dignità ai detenuti come voglio dare dignità alle vittime del reato, perché sono persone, tutti quanti, e non si vuole fare campagna elettorale sulle spalle di queste persone (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

Pag. 31

  ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, qualcuno si offende perché si dice che si sta facendo strumentalizzazione politica per raccattare voti, come si è fatto, purtroppo, in questi anni, con questo argomento. Ma, cos'altro si può pensare se i sostenitori della pena come retribuzione ricorrono a questi argomenti, quando avrebbero argomenti ben più nobili e, se volete, collaudati nel corso di 200 anni di dibattito politico e culturale intorno a questa questione ? Ma perché non citate San Tommaso ? Oppure, perché non citate i costituenti cattolici – come Bettiolo, come Moro – che nella Costituente sostenevano che la pena doveva essere retributiva ? È mai possibile che bisogna insultarci, fare di questo argomento l'occasione solo per insultarci ?
  Voi avete una posizione legittima, ma è una posizione dal nostro punto di vista retrograda: è una posizione, la quale non tiene conto che la pena intesa come carcere è in crisi ! E lo dite, indirettamente e involontariamente, nelle vostre argomentazioni. Questo è il punto. Qualcuno però ci aggiunge anche qualcosa di suo: vuole una pena non soltanto retributiva, ma la vuole anche afflittiva ! E anche qui potete ricorrere a 300, 400 anni di esperienza, quando vi erano, senza ipocrisia, le pene corporali ! È inutile che qua, come dire, si dimentichi la storia.
  Questa questione è diventata una questione della società organizzata da quando c’è lo Stato moderno che ha fatto della pena una funzione dello Stato; perché prima, addirittura, la pena non era una funzione dello Stato, ma era un fatto privato, che si risolveva con la vendetta oppure con la faida tra i clan. La pena detentiva non è stata mai una vera e propria pena carceraria fino all'avvento della Rivoluzione francese: avete ascendenze a cui potete accedere se volete sostenere le vostre tesi. La pena detentiva è nata con la Rivoluzione francese: prima, il carcere era semplicemente preventivo, perché doveva assicurare che il reo fosse presente all'istruttoria e fosse pronto per il supplizio. Non esisteva il carcere come pena: esisteva, invece, la pena corporale. Il salto di qualità si è avuto quando si è inventata – mi si consenta l'espressione –, quando si è acceduto alla tesi della pena detentiva nel carcere. È stato, a quell'epoca, effettivamente, un passo avanti, perché ha realizzato il principio di uguaglianza di tutti i cittadini – lo abbiamo detto ieri sera – di fronte alla legge, perché il nobile e il plebeo avevano tutti quanti dal giudice una sola pena: la pena detentiva o la pena pecuniaria.
  Ma duecento anni hanno fatto riflettere e pensare anche i sostenitori di questa tesi. E quando è entrata in crisi la pena detentiva ? Quando si è visto che il carcere, nonostante gli sforzi, è una fonte criminogena, dal quale si esce e poi si ritorna, perché – parliamoci chiaro – «carcere», nella sua etimologia, significa «recinto». Quindi, la gente, quando viene messa in quel recinto, viene espulsa dalla società. Come si può pensare che possa ritornare nella società dopo ? Quando uno sta nel carcere ed è reietto, si rifugia nel club, nella comunità carceraria, sia dentro che fuori; e tornerà a delinquere, perché non ha altra condizione per potersi riagganciare alla società.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Quanti minuti ho, signor Presidente ? Un minuto ? Allora, la ringrazio.

  PRESIDENTE. Onorevole Sannicandro, ha un minuto per concludere.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Ora, il problema è di riconnettere quei cittadini che hanno commesso delitto ai cittadini che il delitto non l'hanno commesso. Questo è il problema, e bisogna chiedersi: lo si può affrontare, lo si risolve con la pena detentiva nel carcere ? Questa è la domanda a cui dovremmo rispondere quest'oggi e, invece, qui parliamo degli articoli 323, 324, 325, della deroga. Ma quale deroga ? Quello è un fatto tecnico: si è deciso che il giudice decide, lui. Quindi è inutile che ci affatichiamo tirando fuori l'appello, gli articoli 323 e 324. Non c'entra Pag. 32niente: uno può essere d'accordo o non essere d'accordo, ma è inutile affaticarci. Chi è per la pena detentiva si richiami ai nobili precedenti: vi ho citato San Tommaso e anche un lungo dibattito all'interno del pensiero cattolico, tanto per non parlare dei laici (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, devo dire che è stata altamente istruttiva quest'ultima fase del dibattito parlamentare, perché l'intervento del collega Gozi e quello che vorrei definire semplicemente fantascientifico, che abbiamo appena finito di ascoltare, ci rappresentano come per davvero ci sia una differenza antropologica dentro quest'Aula di cui siamo fieri e orgogliosi, tra chi ha della giustizia e della convivenza sociale una determinata impostazione e chi, invero, ne ha un'altra.
  Non voglio perdere tempo a discutere dell'ultimo intervento, secondo il quale semplicemente qualunque cosa si faccia non si dovrebbe essere associati alle patrie galere, perché, di passo in passo, mentre prima si picchiava, poi si veniva messi sotto i carri, poi, non so cosa succedeva, adesso finalmente tutte queste cose non ci sono più e, poi, non dovremmo più arrivare ad avere pene detentive nei confronti di alcuno.

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Corsaro.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Ma diceva l'onorevole Gozi che questa non è un'amnistia o un indulto: in realtà, il Governo ha già fatto parallelamente un provvedimento svuota carceri e chiede di fare un'amnistia o un indulto.

  GIANLUCA PINI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, vorrei cortesemente chiedere ai relatori se, alla ripresa dei lavori pomeridiani così come sono stati fissati, potessero farsi carico di invitare il Ministro ad essere presente, perlomeno nella fase pomeridiana di questi lavori, per poter ascoltare quella che sarà la fase più calda del dibattito, perché ci saranno, ancora, numerosi emendamenti molto delicati su cui discutere. Perciò, noi riteniamo sia fondamentale la presenza, anche, del Ministro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Totaro. Ne ha facoltà.

  ACHILLE TOTARO. Signor Presidente, effettivamente sarebbe opportuno se il Ministro fosse presente in quest'Aula.

  MAURIZIO BIANCONI. Il Ministro è impegnato a parlare male degli avvocati !

  PRESIDENTE. Onorevole Bianconi !

  ACHILLE TOTARO. Sarebbe opportuno che il Ministro fosse presente in quest'Aula visto che stiamo parlando di cose importanti. Per proseguire quello che diceva il collega Corsaro, noi non siamo perché il carcere debba essere un luogo dove a qualcuno viene tolta la dignità personale, quindi miglioriamo le carceri ! Ci sono 38 penitenziari chiusi, però, per cortesia, attenzione, e ve lo ribadiamo in tutti gli interventi, a dare giustizia a chi subisce i reati perché la gente non trova veramente giusto che se mai qualcuno è entrato nella sua casa a rubare e lo rovina per tutta la vita possa il giorno dopo essere ancora fuori, non dico a commettere altri reati, ma comunque, come diceva qualcuno, a guardare la televisione a casa.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.287, con il parere Pag. 33contrario del relatore per la maggioranza e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mogherini, Paris, Censore, Frusone, Capone... Abbiamo votato tutti ? Verini sta andando a votare...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  501   
   Votanti  500   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  251   
    Voti favorevoli  136    
    Voti contrari  364    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Secondo le intese intercorse, sospendiamo a questo punto l'esame del provvedimento che riprenderà alle ore 16. Ricordo che alle ore 15 è previsto lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
  La seduta è sospesa.

  La seduta, sospesa alle 12,15, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro per i rapporti con il Parlamento ed il coordinamento dell'attività di Governo, il Ministro per l'integrazione, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministro delle politiche agricole, alimentare e forestali.

(Chiarimenti in ordine alla nomina pro tempore del presidente dell'Istat – n. 3-00165)

  PRESIDENTE. La deputata Lombardi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00165 concernente chiarimenti in ordine alla nomina pro tempore del presidente dell'Istat (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  ROBERTA LOMBARDI. Signor Presidente, ho presentato questa interrogazione per sapere, premesso che in data 21 giugno 2013 sul sito della Presidenza del consiglio dei ministri è apparso il seguente comunicato: «La Presidenza del Consiglio dei ministri, in relazione alla notizia della nomina di Antonio Golini a presidente pro tempore dell'Istat, precisa quanto segue: Golini reggerà l'Istat per consentire che le funzioni monocratiche del presidente siano assolte e i poteri precipui del presidente siano esercitati; la nomina ha carattere temporaneo ed è legata all'avvio dell’iter di nomina del nuovo presidente; l'ultimo presidente, Enrico Giovannini, si è dimesso» lo scorso 28 aprile, ricopre la carica di Ministro del lavoro e, stando alle notizie diramate dagli organi di stampa, la nomina pro tempore sarebbe stata disposta per il periodo durante il quale Giovannini, attuale presidente, svolge le funzioni di Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
  In ultimo, l'Istat è ente di diritto pubblico non economico detentore di poteri e funzioni vieppiù numerosi e accentrati con l'ultimo riordino e, anche a tutela della sua indipendenza, è stabilito che la designazione del presidente debba essere sottoposta all'esame delle competenti Commissioni parlamentari, per l'acquisizione di un parere obbligatorio a maggioranza qualificata dei due terzi.
  Chiediamo se il Governo non intenda procedere alla nomina del presidente dell'Istat secondo quanto dettato dalla normativa vigente.

  PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento ed il coordinamento Pag. 34dell'attività di Governo, Dario Franceschini, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  DARIO FRANCESCHINI, Ministro per i rapporti con il Parlamento ed il coordinamento dell'attività di Governo. Signor Presidente, il Presidente del Consiglio dei ministri, lo scorso 13 giugno (la notizia è un po’ posteriore), con proprio decreto ha incaricato il professor Antonio Golini di svolgere le funzioni e i compiti attribuiti al presidente dell'Istat, in attesa che venga avviata e si perfezioni la procedura di nomina del presidente stesso. Anche lo strumento amministrativo che è stato adottato (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) dimostra che il Governo, con tale nomina, ha voluto rispondere solo all'esigenza di individuare, per un periodo contingente e transitorio, una figura idonea a garantire la continuità e la funzionalità dell'istituto.
  Per la nomina del presidente dell'Istat la normativa vigente in materia, che è stata ricordata, prevede, infatti, che lo stesso sia scelto tra professori ordinari in materie statistiche, economiche e affini e che venga nominato con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri previa deliberazione del Consiglio. La designazione effettuata dal Governo è sottoposta al previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, che possono procedere anche all'audizione della persona designata. La nomina è subordinata al parere favorevole delle predette Commissioni a maggioranza dei due terzi dei componenti.
  La mancanza di previsione nello statuto vigente della figura di un vicepresidente, o di colui che svolga le funzioni di presidente in sua assenza, ha di fatto determinato questa decisione di nominare un facente funzioni. Da quanto sopra riferito emerge che l'individuazione del facente funzioni da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, in attesa della nomina del presidente, è stata determinata solo dalla necessità di colmare il vuoto regolamentare che, non prevedendo una figura sostitutiva al presidente, avrebbe esposto l'istituto all'impossibilità di continuare a garantire un corretto funzionamento. Solo per tali ragioni sono stati affidati provvisoriamente le funzioni di cui all'articolo 3 del DPCM 28 aprile 2011 al professor Golini.
  Il Governo, consapevole da un lato del ruolo strategico dell'Istat, soprattutto nell'attuale fase delicata in cui versa il Paese, e dall'altro dell'esigenza che all'ente che venga garantita piena indipendenza e una guida imparziale di elevata e competente professionalità, assicura che su iniziativa del Ministro della pubblica amministrazione e la semplificazione, che è stato delegato in materia, avvierà in tempi brevissimi la formale procedura di nomina del nuovo presidente dell'Istat nel più assoluto e rigoroso rispetto della normativa vigente sopra richiamata, e dunque con il coinvolgimento delle competenti Commissioni parlamentari previsto dalla legge.

  PRESIDENTE. La deputata Lombardi ha facoltà di replicare.

  ROBERTA LOMBARDI. Signor Presidente, ringrazio il Ministro per essere venuto, ma ascoltando la sua risposta devo dire che non ci dichiariamo soddisfatti. Se il Governo avesse voluto veramente provvedere con urgenza ad assicurare lo svolgimento dei compiti del presidente dell'Istat, avrebbe dovuto procedere o a designare un nuovo presidente già dalla riunione del Consiglio dei ministri del 2 maggio (la seconda riunione del Consiglio dei ministri), oppure nominare un commissario subito dopo il giuramento dell'ex presidente, Giovannini, come Ministro, senza ulteriore indugio, che invece c’è stato. Queste sarebbero state le uniche procedure secundum legem. Viceversa, quella seguita dal Governo è stata inequivocabilmente una procedura contra legem, e la designazione del presidente pro tempore, oltre a precipitare la vicenda nel grottesco – mai visto un presidente Istat che non sia pro tempore, perché la legge n. 322 del 1989 stabilisce un tempo determinato Pag. 35di quattro anni –, è avvenuta in assoluto dispregio delle prerogative del Parlamento, che, a termini di legge, attraverso proprie competenti Commissioni, deve pronunciarsi con una maggioranza qualificata sulla designazione della persona del presidente, come lo stesso Ministro ben sa e ci ha ricordato.
  Solo successivamente il Governo può adottare il provvedimento di nomina del presidente dell'ente statistico. Tali particolari garanzie, del resto, ampiamente si giustificano in considerazione dell'importante e delicato ruolo svolto dall'Istat, chiamato a fornire al Paese una informazione statistica ufficiale che la legge considera patrimonio dell'intera collettività, nonché per evitare il ripetersi di invasioni di campo da parte del potere esecutivo come nel caso, raccontato qualche anno fa dal settimanale L'Espresso, dell'intrusione notturna nella sede dell'Istat dell'allora Ragioniere generale dello Stato, Andrea Monorchio, a poche ore dalla pubblicazione del rapporto deficit-PIL, che quell'anno venne fissato all'1,4 per cento e che negli anni è stato via via aggiornato fino ad arrivare ad un valore reale del 3,1 per cento, che ci avrebbe portato ad attivare la procedura di infrazione per superamento del limite del 3 per cento. Questa è la nostra perplessità.

(Dati relativi all'utilizzo del fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali con figli minori e iniziative per garantire la più ampia possibilità di accesso al fondo medesimo – n. 3-00166)

  PRESIDENTE. Ora passiamo all'interrogazione n. 3-00166 della deputata Meloni concernente dati relativi all'utilizzo del fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali con figli minori e iniziative per garantire la più ampia possibilità di accesso al fondo medesimo.
  Il deputato Massimo Enrico Corsaro ha facoltà di illustrare per un minuto l'interrogazione Meloni n. 3-00166 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), che ha sottoscritto in data odierna.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, il decreto n. 256 del Ministro della gioventù, del 17 dicembre 2010, ha fissato i criteri di accesso al fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie e dei nuclei familiari monogenitoriali con figli minori. Il fondo ha una dotazione di 50 milioni ed è stato istituito per consentire di ottenere un mutuo bancario per l'acquisto della prima casa anche a quei giovani finora esclusi e discriminati come i lavoratori precari, perché non hanno le numerose garanzie normalmente richieste dagli istituti di credito. Al decreto ha fatto seguito la sottoscrizione di un protocollo d'intesa fra lo stesso Ministero e l'Associazione bancaria italiana e successivamente una serie di convenzioni che sono state adottate da molti istituti di credito. Tuttavia, ad oggi, il fondo appare assolutamente sottoutilizzato a causa di una sostanziale disapplicazione del protocollo da parte dell'ABI e delle convenzioni da parte dei singoli istituti di credito che, certo, non incentivano la clientela all'utilizzo di questo strumento.
  Per queste ragioni, signor Ministro, chiediamo di sapere quali siano le iniziative urgenti da parte del Governo per garantire la possibilità di accesso al fondo al maggior numero possibile di giovani in possesso dei requisiti richiesti.

  PRESIDENTE. Il Ministro per l'integrazione, Cécile Kyenge, ha facoltà di rispondere.

  CÉCILE KYENGE, Ministro per l'integrazione. Signora Presidente, onorevoli colleghi, rispondo volentieri al quesito dell'onorevole Meloni con il quale mi vengono chiesti una serie di dati in merito al fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie o dei genitori singoli con figli minori a carico. Al contempo vengono chieste informazioni Pag. 36sulle eventuali iniziative del Governo per aumentare l'accessibilità a questa opportunità.
  Voglio inizialmente far presente che stiamo discutendo di una pregevole e utile iniziativa avviata nella scorsa legislatura dal Ministro della gioventù, a cui va il merito di aver avviato questa opportunità, un concreto aiuto a tante persone bisognose. Per essere più chiari, si tratta di un fondo di 50 milioni di euro destinati a fare da garanzia alle banche per persone che altrimenti hanno difficoltà ad ottenere il mutuo.
  Con riferimento all'utilizzo del fondo, in base ai dati fino ad ora disponibili, sono arrivate in tutto 384 richieste; su questo dato così basso pesa anche una certa diffidenza e disinteresse del settore bancario. Le domande ammesse al fondo sono state 216 per un ammontare poco più di 24 milioni di euro. Le domande finanziate sono state 108, con un impegno di spesa di circa 12 milioni di euro; la media è di 112 mila euro per domanda. Le regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana coprono il 44 per 100 del totale dei finanziamenti erogati. Purtroppo sono bassissime, e quasi irrisorie, le percentuali delle regioni meridionali e della Sardegna.
  Il costante monitoraggio, lo stesso dal 2010, ha consentito di analizzare questo ridotto utilizzo a fronte invece di un diffuso bisogno sociale. Pertanto, in base all'esperienza maturata, il Governo ha in corso di adozione delle correzioni alle attuali regole, che tra poco saranno operative, dopo aver svolto una laboriosa e lunga istruttoria coinvolgendo, oltre ai vari ministeri competenti e alle associazioni dei consumatori, anche l'Associazione bancaria italiana, che adesso assicura un maggiore impegno.
  Le modifiche mirano a facilitare la possibilità di ottenere mutui, semplificando anche le pratiche burocratiche. Tali modifiche riguardano tra l'altro i tassi bancari, l'innalzamento del tetto di reddito complessivo per accedere ai mutui e l'ampliamento dei possibili beneficiari. Altre modifiche consentiranno l'acquisto di appartamenti non di lusso fino a 95 metri quadri, dando priorità a quelli situati in zone con alta densità abitativa. Si spera in tal modo di poter aumentare il numero dei mutui garantiti, agevolando giovani coppie e genitori singoli con figli minori a carico nell'acquisto della prima casa. Si tratta di reali misure per aiutare i cittadini bisognosi, e mi auguro che a breve si possa, nel settore delle abitazioni, fare anche di più per alleggerire le tensioni su un delicato bisogno sociale.

  PRESIDENTE. Il deputato Corsaro, ha facoltà di replicare.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, signor Ministro, noi la ringraziamo per avere definito una pregevole iniziativa, ed avercela anche descritta, quella dell'istituzione del fondo. La ringraziamo, ma eravamo al corrente che fosse una pregevole iniziativa: siamo stati protagonisti, è stata protagonista l'onorevole Giorgia Meloni, in quanto Ministro della gioventù all'epoca, per l'istituzione del fondo.
  Non possiamo essere soddisfatti della sua risposta, in quanto lei non ci ha dato alcuna indicazione rispetto alla volontà e alla capacità del Governo di esercitare un'azione propositiva nei confronti del sistema bancario. Quando lei cita nella sua risposta la presenza di solo 384 richieste, dicendo lei stessa per prima che c’è una diffidenza da parte del sistema bancario, ha individuato il problema, ma non ha risposto sulla modalità con la quale il Governo su quel problema intende intervenire. La vera realtà è che sono le banche a non mettere le giovani coppie che hanno la possibilità di chiedere questi finanziamenti agevolati nella conoscenza dello strumento, perché sono troppo abituate ad utilizzare l'esistenza di fondi pubblici costituiti solo e soltanto per mettere a maggiore garanzia le proprie risorse e i propri investimenti, e non già, come si propone con l'istituzione di questo fondo, a disponibilità delle giovani coppie che, non avendo un lavoro a tempo indeterminato, non sono in grado di corrispondere a Pag. 37quelle dotazioni di garanzie che sono quotidianamente richieste dal sistema bancario.
  Noi, onorevole Ministro, una proposta ci permettiamo allora di avanzarla. Noi proponiamo che il Governo, che ha certamente delle armi di interlocuzione con il sistema bancario, possa pretendere il rispetto del protocollo di intesa sottoscritto con l'ABI e con gli istituti di credito, ad esempio stabilendo che la garanzia dello Stato sulle passività delle banche – la garanzia, signor Ministro, di un miliardo di euro introdotta dal Governo Monti con il decreto-legge cosiddetto «salva Italia» –...

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. ... venga applicata alle sole banche che aderiscono al «fondo casa» per le giovani coppie. Vedrà come velocemente si arriverà al 100 per cento dell'impegno di quel fondo !

(Iniziative per garantire la continuità e l'efficienza del trasporto pubblico locale, anche tramite l'effettiva operatività dell'Autorità di regolazione dei trasporti – n. 3-00167)

  PRESIDENTE. L'onorevole Tullo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00167, concernente iniziative per garantire la continuità e l'efficienza del trasporto pubblico locale, anche tramite l'effettiva operatività dell'Autorità di regolazione dei trasporti (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  MARIO TULLO. Signor Presidente, ringrazio il Ministro. Circa 14 milioni di italiani fanno i pendolari; la maggioranza di questi cerca di muoversi in autobus, in treno o con le metropolitane. La crisi economica ha accentuato la richiesta: si usa meno l'auto, questo dovrebbe essere un fatto positivo, ma diventa ahimè un fatto negativo perché determinato spesso non da una scelta, ma da una grave crisi economica; e i servizi che le città offrono sono insufficienti, così come quelli delle ferrovie. Là dove si è investito in materiale rotabile (voglio citare per tutte la provincia di Bolzano, che è una situazione molto particolare), il 26 per cento in più di persone si muovono con la ferrovia. C’è un problema di materiale rotabile, ci sono stati tagli molto significativi al trasporto pubblico locale, in particolar modo nel decreto-legge n. 78 del 2010. Nel 2013 si è provato nella legge di stabilità a rimodulare il TPL.
  Purtroppo lei ha l'incombenza di provare a darci qui delle risposte.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  MARIO TULLO. Così come noi riteniamo utile anche che standard qualitativi europei siano determinati dalle risposte, ma un ruolo determinante possa avere l'Autorità di regolazione dei trasporti, che speriamo si insedi al più presto.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  MAURIZIO LUPI, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Tullo e gli altri colleghi per aver posto all'attenzione anche del Governo una questione che il Governo ritiene come una delle priorità assolute nei settori che fanno riferimento al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che è quello del trasporto pubblico locale. Con la consapevolezza dell'urgenza del problema e della necessità di un'azione interistituzionale, coordinata e convergente, infatti è stato immediatamente attivato un tavolo di consultazioni tra le regioni e il MIT, riunitosi lo scorso 27 giugno, che entro la fine di luglio dovrà pervenire alla definizione di una serie di iniziative concordate sia di breve che di medio termine.
  Quanto agli aspetti finanziari che sono stati ricordati, devo ricordare che l'articolo 1, comma 301, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, nel sostituire l'articolo 16-bis del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, ha Pag. 38previsto, a decorrere dal 2013, l'istituzione di un fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, con il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario. Lo stanziamento di tale fondo per l'anno 2013 ammonta a 4 miliardi 929 milioni di euro, corrispondenti a circa il 75 per cento delle risorse pubbliche di parte corrente destinate al settore. La norma in argomento ha comunque anche lo scopo di incentivare le regioni a riprogrammare i servizi secondo criteri oggettivi ed uniformi a livello nazionale di efficientamento e razionalizzazione. Tali criteri sono stati definiti con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri l'11 marzo 2013. Dalla data di pubblicazione di tale decreto le regioni hanno centoventi giorni per procedere alla corretta riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale e ferroviario regionale e ulteriori sessanta giorni per rendere operativa la riprogrammazione in parola.
  Nelle more dell'attuazione delle procedure descritte, è stato comunque previsto un riparto alle regioni dell'acconto pari al 60 per cento del predetto fondo. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti accompagnerà questo percorso e verificherà gli effetti prodotti dalla corretta riprogrammazione, avvalendosi anche dell'Osservatorio sulle politiche del trasporto pubblico locale.
  È evidente che bisogna avere il coraggio di ripensare al trasporto pubblico locale, di ripensarlo insieme, anche in una distribuzione delle risorse che non sia tradizionale, con un coraggio di affrontare insieme alle regioni il tema per esempio di un passaggio dai costi storici a dei costi standard che possano essere efficienti e con la caratteristica di definire e di distinguere la peculiarità del trasporto pubblico locale a seconda delle regioni in cui viene effettuato.
  Quindi il lavoro c’è, ci siamo dati una scadenza, sarà compito del Ministero ovviamente riferire alle Commissioni e al Parlamento dello stato di avanzamento dei lavori. Per quanto riguarda l'autorità terza dei trasporti, entro fine luglio il Governo intende presentare al Parlamento, per le sue competenze, la terna di costituzione dell'Autorità di regolazione dei trasporti.

  PRESIDENTE. Il deputato Matteo Mauri, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare, per due minuti.

  MATTEO MAURI. Signor Presidente, innanzitutto vorrei ringraziare il Ministro non solo per il merito della sua risposta, ma anche per gli impegni che si è assunto durante le ripetute presenze in Commissione trasporti, dove il tema del trasporto pubblico locale è stato uno degli elementi essenziali. Io credo che questa sensibilità sia particolarmente importante – so per certo che è anche quella del Presidente del Consiglio –, non solamente per una ragione di Governo, ma perché questo è forse l'ambito dei trasporti che tocca più da vicino i cittadini italiani. Stiamo parlando, in questo caso, di persone a cui non solo bisogna riconoscere e garantire una dignità di vita – tempi di percorrenza, certezza, condizioni di spostamento –, ma sono anche le persone che si caricano sulle spalle quotidianamente questo Paese per garantire sicuramente le condizioni di vita loro e delle proprie famiglie, ma anche per portare avanti questo Paese. Allora, quando parliamo di competitività, ciò significa anche mettere le nostre risorse umane, oltre che quelle materiali, nelle condizioni di fare il meglio.
  Si tratta di cose banali, guardate: arrivare in orario in ufficio, a un esame, riuscire a poter dare il meglio anche nella vita personale e avere tempi di vita che garantiscano tutto, diciamo così, la quotidianità e anche l'efficienza.
  Questo è un Paese che viene portato sulle spalle da moltissimi pendolari. Stiamo parlando di 15 milioni che si spostano su gomma e un milione e mezzo che si spostano su ferro che hanno questo diritto e, di conseguenza, questo Governo e questo Parlamento hanno il dovere di intervenire dal punto di vista della concretezza. Il Ministro adesso ricordava che sono quelli del Fondo unico, 4,9 miliardi Pag. 39circa di fondi. La verità è che lo stesso Ministero ma anche le associazioni di categoria che hanno fatto grandi sforzi, anche sul tema dei costi standard, autoimponendoseli in questa fase...

  PRESIDENTE. La prego di concludere.

  MATTEO MAURI. ... concludo, Presidente. Ma, comunque, dicono che sono insufficienti. Deve essere aumentato questo Fondo, deve essere distribuito e non solamente in funzione delle necessità ma, io dico, anche riconoscendo gli sforzi fatti, perché molti hanno razionalizzato pagando anche un prezzo nei confronti dei cittadini e credo che questo debba essere riconosciuto.

  PRESIDENTE. Concluda !

  MATTEO MAURI. Ci sono molti elementi e aspetti positivi. Pertanto, noi esprimiamo sicuramente apprezzamento per quello che il Ministro ha detto e certezza che questo verrà condotto anche nell'interesse dei cittadini e delle tante aziende che oggi si trovano in grandissime difficoltà.

(Iniziative volte ad assicurare adeguate risorse per la realizzazione del Terzo valico dei Giovi – n. 3-00168)

  PRESIDENTE. Il deputato Sandro Biasotti ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-00168, concernente iniziative volte ad assicurare adeguate risorse per la realizzazione del Terzo valico dei Giovi (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  SANDRO BIASOTTI. Signor Presidente, signor Ministro, il Terzo valico dei Giovi fa parte del corridoio 9 che collegherà Genova con Rotterdam. Tralascio le motivazioni dell'importanza strategica di quest'opera e dico solo che sarà essenziale per lo sviluppo logistico, non solo dell'Italia ma di tutta l'Europa.
  Entro nel merito della questione. Dopo aver finanziato – il Governo Berlusconi – il primo e il secondo lotto, per 720 milioni il primo e 1.103 il secondo, sono stati tolti, poco tempo fa, prima 240 milioni da dare alle ferrovie per la manutenzione e, con il «decreto del fare», 763 milioni. È anche vero che nel «decreto emergenze» sono stati rimessi 120 milioni per 10 anni. Però, c’è un buco di tempi e c’è stata una fortissima polemica sui giornali a cui lei correttamente ha risposto, sia giornalisticamente sia anche parlando con le istituzioni. Però, in questa seduta solenne del Parlamento io vorrei una sua parola definitiva sul fatto che il Governo voglia fare quest'opera e come farà per eventualmente tappare certi buchi temporali relativi ai finanziamenti.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, ha facoltà di rispondere.

  MAURIZIO LUPI, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, ringrazio veramente di cuore anche l'onorevole Biasotti perché ha ragione. Ognuno di noi ha le sue responsabilità e risponde immediatamente alle notizie, alle discussioni ed anche alle polemiche, che sono sempre positive quando sono costruttive, che appaiono sui giornali. Ma è qui, in questo luogo, il Parlamento, in cui il Governo deve non solo dire una parola chiara ma deve prendersi gli impegni che conseguentemente alla propria posizione e alla chiarezza di una risposta devono conseguire.
  Il primo elemento mi sembra sia stato già sottolineato dall'interrogante, dall'onorevole Biasotti e dai suoi colleghi. Non viene minimamente messa in discussione la strategicità di un'opera come quella del Terzo valico. È fondamentale, fa parte di un corridoio europeo e come tale non solo va ribadita la sua strategicità, ma l'impegno di tutti deve essere quello della sua realizzazione e, forse, l'occasione di questa interrogazione e anche l'occasione del «decreto del fare» ci danno la possibilità di capire quali sono i problemi che riguardano le attuazioni delle grandi opere.Pag. 40
  Anche per i colleghi che sono qui o che ci stanno ascoltando, bisogna chiarire che quest'opera è stata ritenuta strategica nel lontano 1992. Nel 2009 il CIPE ha approvato definitivamente l'intero intervento, per un valore di 6,2 miliardi di euro. È opportuno anche ricordare che questa è un'opera importantissima, anche da un punto di vista ingegneristico, perché il Terzo valico è caratterizzato da un sistema di gallerie lunghe 39 chilometri. Ebbene, per facilitare la realizzazione di questa grande opera è successivamente intervenuta una legge che ha stabilito la divisione di questa grande opera in lotti costruttivi, a cui vengono dati finanziamenti per spesa in modo da poter seguire, passo dopo passo, la realizzazione di questi lotti.
  Il primo lotto è stato consegnato nel 2012 e assegnato nel 2010 e l'importo, come detto, è quello di 720 milioni di euro. Il secondo lotto è stato assegnato nel marzo del 2013 a 860 milioni, così come rimodulato e sottolineato dall'interrogante. Mi fermo qui perché poi dovremmo andare avanti, ovviamente, nella descrizione degli altri lotti, che l'interrogante potrà trovare anche in una risposta più dettagliata che il Ministero dà.
  Qual è il problema che abbiamo davanti ? Il problema è: di fronte a questa assegnazione di risorse, quanti sono effettivamente i soldi che sono stati spesi, e cioè quanti sono i chilometri di avanzamento dell'opera ? Noi dobbiamo avere l'obiettivo di realizzare queste opere; non di togliere risorse, ma di utilizzare, eventualmente, risorse finanziarie disponibili oggi, se non disponibili per un'opera, perché altre opere possano essere realizzate, e, contemporaneamente, lavorare perché si sblocchino gli impedimenti che ostacolano la realizzazione dell'opera stessa.

  PRESIDENTE. La prego di concludere.

  MAURIZIO LUPI, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Questa è la filosofia. Ha sottolineato bene – concludo, signor Presidente – che, addirittura in contemporanea alla presa da parte del decreto «del fare», per finanziare la cassa, entro il 31 dicembre, di 760 milioni, il decreto sulle emergenze ha restituito immediatamente i soldi. Se vi saranno problemi di cassa, vuole dire che noi saremo solo contenti, perché questa opera sta andando avanti. Quindi, finanzieremo direttamente questi problemi di cassa o indirettamente attraverso le Ferrovie. Grazie, signor Presidente, e scusi se il mio intervento è durato più a lungo del previsto.

  PRESIDENTE. Grazie, signor Ministro. Il deputato Biasotti ha facoltà di replicare.

  SANDRO BIASOTTI. La ringrazio, signor Ministro: sono estremamente soddisfatto della sua risposta, della sua chiarezza e della sua determinazione nel dichiarare quest'opera fortemente voluta e che essa sarà, quindi, realizzata. Certo, avrei preferito il finanziamento precedente, però non posso non darle ragione del fatto che, di fronte ad un finanziamento di due miliardi di euro, ne abbiamo spesi – glielo dico io – trentuno milioni. Io non voglio dare la colpa a nessuno, però adesso le mie preoccupazioni non sono più nei confronti del Governo, ma sono due o tre.
  La prima: ho vissuto questa vicenda anche da presidente della regione, ho voluto fortissimamente quest'opera e, grazie alla «legge obiettivo» di Berlusconi, nel 2001, abbiamo iniziato l’iter, che abbiamo concluso nel 2006. Però, vi è un fatto: le Ferrovie non vogliono fare questo Terzo valico, e quindi, in un modo secondo me anche subdolo, faranno di tutto per non farlo. E gli enti locali, idem con patate: nei giorni scorsi vi sono stati due dibattiti, uno in comune e uno in regione, ed entrambi hanno avuto grandissime polemiche.
  Per darle un'idea, una parte della maggioranza che sostiene il sindaco, la lista Doria, è contraria all'opera. Un'altra parte della maggioranza che sostiene Doria, SEL, è contraria all'opera. In regione le posizioni sono un po’ più sfumate, ma siamo nella stessa situazione.
  In più vi è un ultimo problema, che è quello dello smarino. Lo smarino è il Pag. 41materiale di risulta che, scavando questo tunnel, bisogna depositare da qualche parte. Mi sembra che dobbiamo stare molto attenti perché, anche qui, da parte della regione, vi potrebbero essere dei ritardi nell'intervenire sulla nuova normativa, relativa ai piani di utilizzo delle terre.
  Quindi, oltre a ringraziarla, l'invito che le faccio è: monitoriamo gli enti locali sia dal punto vista politico – questo lo farà la politica – sia dal punto di vista sostanziale del riutilizzo dello smarino, per potere, finalmente, forse tra vent'anni, avere quest'opera così importante.

(Orientamenti del Governo in merito alla realizzazione del nodo stradale ed autostradale di Genova, in particolare alla luce di recenti studi relativi al rapporto costi/benefici dell'opera – n. 3-00169)

  PRESIDENTE. Il deputato Quaranta ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00169, concernente orientamenti del Governo in merito alla realizzazione del nodo stradale ed autostradale di Genova, in particolare alla luce di recenti studi relativi al rapporto costi/benefici dell'opera (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  STEFANO QUARANTA. Signor Presidente, signor Ministro, il tema, come si diceva, è quello del nodo autostradale genovese, della cosiddetta Gronda di Ponente. Recentemente sono uscite indiscrezioni sugli organi di stampa liguri, attraverso Il Secolo XIX, che metterebbero in discussione l'utilità dell'opera sulla base di una valutazione costi/benefici. Questo si regge su una serie di rapporti di Società Autostrade, di Prometeia e anche sulla base del calo del traffico dell'ultimo anno del 7-8 per cento. Quindi, si tratta di ragionamenti che riguardano i traffici attuali, ma anche in prospettiva.
  Siccome parliamo di un'opera che pare costare oltre tre miliardi di euro, sarebbe interessante sapere dal Governo se ritenga ancora l'opera utile, se possano essere resi pubblici questi studi, in particolare quello di Società Autostrade, e poi vorremmo avere anche un aggiornamento rispetto alle previsioni dei costi dell'opera.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, ha facoltà di rispondere.

  MAURIZIO LUPI, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Grazie, signor Presidente. Ringrazio anche gli onorevoli Quaranta ad altri proprio per aver posto al Governo questa interrogazione. Per ragioni di tempo ovviamente si omette la cronologia delle procedure, peraltro in gran parte ripercorsa dagli stessi interroganti. Venendo agli ultimissimi accadimenti che hanno riguardato il progetto della «Gronda» di Genova, segnalo che lo scorso 28 giugno, si è conclusa la procedura di VIA e, già nelle more dell'emanazione del relativo decreto, potrà essere convocata la conferenza dei servizi.
  È evidente che già questa iniziale risposta che sto fornendo sottolinea il fatto che il Governo, come gli enti locali, sottolineano come assolutamente fondamentale la realizzazione di questa opera. Quanto all'utilità dell'opera, si evidenzia che sul nodo di Genova – questo è utile metterlo a conoscenza anche degli altri colleghi – convergono ben quattro autostrade, la A7, la A 10, la A12 e la A26, che, caso ormai unico tra le grandi città italiane, entrano direttamente nell'area metropolitana, senza essere filtrate da un anello o da una tangenziale.
  Questa situazione si esaspera lungo il tratto cittadino della A10, tra Voltri e Genova Ovest, dove l'urbanizzazione spinta dalla fascia di territorio stretto tra la costa e i rilievi montuosi fa contare oltre 100 mila persone nella fascia dei 100 più 100 dell'asse autostradale, e oltre 250 mila in quella dei 300 più 300, esposte, secondo i dati di traffico rilevati del 2009, a 76 mila veicoli giornalieri bidirezionali medi annui, cioè a circa 28 milioni di passaggi di autoveicoli all'anno. È evidente che questa condizione di traffico, sebbene alleggeritasi negli ultimi anni di qualche punto percentuale a causa dell'attuale Pag. 42congiuntura economica negativa, comunque non è tollerabile ed impone la realizzazione di una maxi tangenziale della città, cosiddetta «Gronda», che agganci tutte le autostrade che orbitano su Genova per canalizzare i flussi di passanti, sottraendoli alla rete esistente. Ad alleggerire la A10 dal traffico contribuirà, oltre alla maggiore appetibilità del nuovo tracciato in termini di velocità di percorrenza, sicurezza e comfort, anche il divieto di circolazione dei mezzi pesanti imposto dal progetto recentemente approvato dal Ministero dell'ambiente e di tutela del territorio, sulla A10 nel tratto Voltri-aeroporto, misura che rafforzerà il concetto di «Gronda» come una nuova congiungente est-ovest. Ricordo che il primo progetto per la realizzazione di una bretella destinata ai mezzi pesanti tra Voltri e Rivarolo è finalizzato a risolvere i problemi anche ambientali. Risale addirittura al 1984, quindi con un livello di transito non paragonabile a quelli attuali. Il progetto, come è noto, venne sospeso ad appalto avviato, nel 1991, per essere ripreso nel 2001 con il primo programma legge-obiettivo del Governo Berlusconi. Io credo che, data questa, appunto, iniziale risposta, la Commissione competente – e il Parlamento – dovrà essere informata dell'evoluzione, una volta approvata la VIA e quindi convocata la conferenza dei servizi, e anche dei costi e dei tempi, a questo punto, di realizzazione dell'opera.

  PRESIDENTE. Il deputato Quaranta ha facoltà di replicare.

  STEFANO QUARANTA. Ringrazio il Ministro della risposta, anche se non mi posso ritenere soddisfatto. E la ragione è molto semplice: la procedura di VIA a cui lei ha fatto riferimento, in effetti riguarda alcuni aspetti, che sono gli aspetti sui quali si è anche incentrato in questi anni il dibattito pubblico, anche genovese. In effetti, nei vari dibattiti pubblici, proprio di questo si è provato a tenere conto, cioè, del tracciato, degli aspetti anche sociali dell'opera, di tutte le implicazioni di carattere ambientale e della presenza di amianto. E su questo abbiamo discusso per mesi. Ora, il problema è che – e su questo non ho avuto però una risposta chiara – io vorrei sapere se questo studio di Società Autostrade preveda o meno, in prospettiva, un calo dei traffici, perché verrebbe a mancare il presupposto di tutta la discussione che è stata fatta. Perché lei ha ricostruito molto bene anche i passaggi nel tempo di questa opera, però questi passaggi sono partiti proprio perché allora Società Autostrade prevedeva che questo tipo di opera fosse utile alla città di Genova. Se oggi Società Autostrade invece ci dice che l'opera non è più utile, allora forse da questo punto di vista bisognerebbe rimettere in discussione tutto, anche al di là della VIA, che da questo punto di vista ha un significato differente, perché se vengono a cadere i presupposti, anche tutta la procedura di VIA; forse, è meno rilevante.

(Orientamenti del Governo in ordine alla possibilità di riconsiderare la posizione assunta nell'ambito della riforma della politica agricola comune per il periodo 2014-2020 – n. 3-00170)

  PRESIDENTE. Il deputato Caon ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00170 concernente orientamenti del Governo in ordine alla possibilità di riconsiderare la posizione assunta nell'ambito della riforma della politica agricola comune per il periodo 2014-2020 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, ho presentato questa interrogazione per sapere, premesso che la Commissione europea il 12 ottobre 2011 ha presentato un pacchetto di proposte relative alla riforma della politica agricola comune, la cosiddetta PAC, per il periodo 2014-2020, allo scopo di rafforzare la competitività, la sostenibilità e il consolidamento dell'agricoltura Pag. 43su tutto il territorio dell'Unione europea, di tutelare l'ambiente e di favorire lo sviluppo delle zone rurali...
  Dopo circa due anni si è concluso, il 26 giugno, con un accordo politico, il ciclo di negoziati sul futuro della politica agricola comune per i prossimi sette anni. L'accordo è sul piano strettamente politico, mentre spetterà al bilancio generale dell'Unione europea, per il 2014-2020, tradurre le misure in realtà. Il bilancio UE deve ancora essere definito, in mezzo ai tagli imposti dalla crisi economica. Il Commissario all'agricoltura, Dacian Ciolos, si è dichiarato fiducioso sull'accordo politico, per una riforma della PAC più equa, più agguerrita contro la crisi, che va in aiuto ai giovani e comprende le aspettative dei cittadini europei. Il Ministro delle politiche agricole, De Girolamo, si è detta soddisfatta sulla base di un'intesa fortemente migliorativa della nostra posizione e sul lavoro svolto dalla nostra delegazione, perché si è lavorato...

  PRESIDENTE. Onorevole Caon, concluda.

  ROBERTO CAON. Concludo, Presidente. Si chiede quali saranno i vantaggi per i nostri agricoltori e i nostri allevatori e se, invece, non si ritenga opportuno, alla luce di quanto evidenziato in premessa, rivedere la posizione dell'Italia, visto che l'accordo deve essere ancora ratificato formalmente dai Governi e dall'Europarlamento, coinvolgendo il mondo delle organizzazioni delle imprese e delle cooperative agricole negli ambiti applicativi della riforma, delegati all'Italia ed agli altri Stati membri.

  PRESIDENTE. La Ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  NUNZIA DE GIROLAMO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto ringrazio gli interroganti per l'occasione che mi viene data di fare chiarezza sui risultati molto soddisfacenti – voglio ribadirlo qui – che la delegazione italiana ha ottenuto a conclusione di due anni di durissimo lavoro e che si sono tradotti nell'accordo politico sull'intero pacchetto di riforma della politica agricola comune, raggiunto proprio di recente il 26 giugno in Consiglio dei Ministri e ringrazio anche la struttura ministeriale per il grande lavoro fatto.
  Vengo subito alla questione preliminare di maggiore impatto, che è quella relativa alle cifre di finanziamento che saranno disponibili per l'agricoltura italiana. In proposito confermo quanto già affermato nella mia audizione del 12 giugno scorso sulle linee programmatiche in Commissione e cioè che nel periodo 2014-2020, attraverso la PAC, al nostro Paese saranno destinati circa 52 miliardi di euro, corrispondenti a 7,4 miliardi di euro all'anno, 3,8 miliardi di euro provenienti dai pagamenti diretti, 0,6 miliardi di euro dalle organizzazioni comuni di mercato di vino e ortofrutta, 3,0 miliardi di euro dallo sviluppo rurale, in quest'ultimo caso comprensivi di cofinanziamento nazionale.
  Pur essendo necessario aspettare la formalizzazione di tutte le varie decisioni che dovranno essere assunte, in particolare sul quadro finanziario pluriennale, tuttavia allo stato nessuna informazione contraria consente di opporre al dato che sto comunicando cifre diverse. Né l'adesione della Croazia può esserlo, dal momento che il suo ingresso non è un elemento di novità, sebbene atteso e ampiamente considerato.
  Per quanto riguarda il sistema redistributivo delle risorse, voglio precisare che la formula approvata evita un duro e rapido calo degli importi dei pagamenti diretti, consentendo così agli Stati membri di mantenere delle differenze, tra i titoli dell'aiuto fra i diversi settori anche oltre il 2019. Infatti sono stati introdotti meccanismi di gradualità della convergenza che evitano l'applicazione del flat rate regionale o nazionale, limitando le perdite per Pag. 44gli agricoltori con titoli più alti, grazie anche alla possibilità di applicare la componente greening a livello individuale.
  Questo rappresenta un grande risultato per il nostro Paese, da subito sostenitore della necessità di meccanismi che ridimensionano la riduzione degli aiuti, cui fanno riferimento gli interroganti. Inoltre, per attenuare l'effetto redistributivo degli aiuti e per intervenire con efficacia sui settori strategici del made in Italy, abbiamo ottenuto l'innalzamento della soglia degli aiuti accoppiati, che può arrivare fino al 15 per cento dell'intero plafond assegnato al nostro Paese. Per quanto riguarda il greening, sono state accolte numerose modifiche sostenute dal Governo italiano, sia in termini di facilità di applicazione, sia in termini di effettivo riconoscimento dei benefici ambientali appropriati alle diverse colture.
  In particolare, voglio sottolineare l'accoglimento della richiesta di esentare dagli obblighi del greening il riso e le colture permanenti che ha rappresentato uno dei principali obiettivi del Governo. Inoltre è stata confermata la diversa portata degli obblighi del greening a seconda della superficie aziendale, venendo incontro alle esigenze delle piccole e medie imprese che sono tipiche dell'agricoltura italiana. La proposta iniziale sul greening è stata migliorata anche per quanto riguarda gli aspetti sanzionatori. Non appena saranno formalizzate tutte le decisioni si aprirà la fase della programmazione dove assumeranno un ruolo fondamentale le regioni.

  PRESIDENTE. Il deputato Roberto Caon ha facoltà di replicare.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, dico che siamo assolutamente basiti perché durante l'esposizione che ha fatto nel corso dell'audizione aveva parlato di 52 miliardi e ce ne troviamo 48. Perciò sono 4 miliardi in meno. Poi ci sono delle aziende che sicuramente verranno ridotte del 40 per cento. Veramente mi trovo anche in difficoltà a replicare a una posizione che, davanti ai numeri, cercate ancora di portare avanti.

(Iniziative, nell'ambito dell'esposizione universale Expo 2015, volte alla promozione della tradizione e della creatività enogastronomica italiana – n. 3-00171)

  PRESIDENTE. La deputata Gea Schirò Planeta ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00171 concernente iniziative, nell'ambito dell'esposizione universale Expo 2015, volte alla promozione della tradizione e della creatività enogastronomica italiana (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata) per un minuto.

  GEA SCHIRÒ PLANETA. La città di Milano ospiterà, nell'ottobre del 2015, l'Expo, Nutrire il pianeta. Energia per la vita: questo è il titolo, un'occasione unica di crescita e di visibilità per il nostro Paese. L'evento sarà l'occasione per affrontare la tematica universale e complessa della nutrizione da un punto di vista ambientale, storico, culturale, antropologico, medico, tecnico-scientifico, economico e, non ultimo, anche etico. Pur ponendo al centro il tema del diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta, la manifestazione consentirà di dare visibilità anche alla tradizione e alla creatività enogastronomica del nostro Paese. Si tratta di una grande opportunità di promozione delle eccellenza italiane e di valorizzazione dei territori non solo dal punto di vista agroalimentare ma anche da quello storico, culturale e ambientale grazie al vasto ed eccezionale patrimonio di cui il Paese dispone. Quali iniziative, nell'ambito dell'esposizione universale Expo 2015 intende adottare finalizzate alla promozione di uno dei settori portanti dell'economia italiana e alla valorizzazione dell'Italia, del suo paesaggio, della sua cultura e della biodiversità ?

  PRESIDENTE. La Ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha facoltà di rispondere.

  NUNZIA DE GIROLAMO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Pag. 45Signor Presidente, onorevoli colleghi, nella consapevolezza che Expo 2015 rappresenta un evento irripetibile anche al fine di promuovere, la tradizione, la creatività e l'innovazione di tutto il settore agroalimentare, faccio presente che è stato elaborato un piano di azione articolato sulla base di tre fondamentali linee di intervento. In primo luogo, già nel 2012, sono stati avviati tavoli tecnici volti ad un confronto con i massimi rappresentanti delle organizzazioni agricole nazionali sulle tematiche di interesse ed è stato istituito un gruppo di lavoro che attraverso l'attività congiunta di personalità di primissimo rilievo della società civile e del mondo scientifico e produttivo ha provveduto all'elaborazione di una serie di contributi in materia di politiche globali per la nutrizione e sicurezza giuridica dell'alimentazione, benessere umano, cultura e pace, cooperazione internazionale. In relazione a tale prima linea di azione si è ritenuto di proseguire nelle sviluppo delle tematiche di rilievo culturale e scientifico e sono in corso di pianificazione una serie di seminari internazionali di alto livello sulle tematiche dell'agroalimentare, focalizzate in particolare sulla sicurezza alimentare, secondo un modulo progettuale che coinvolge direttamente le agenzie ONU interessate. A tali linee di intervento se ne affianca un'altra che muove nel senso segnalato dagli onorevoli interroganti. Si è provveduto, infatti, ad avviare l'elaborazione di iniziative promozionali preordinate ad esaltare, anche attraverso la presenza nel padiglione Italia, i valori della tradizione e della qualità dei prodotti agroalimentari. A tal fine, in particolare, faccio presente che ho ritenuto opportuno istituire presso il mio Ministero un comitato tecnico che funge da cabina di regia per il coordinamento delle attività di predisposizione e selezione dei progetti promozionali. La direttiva impartita dal comitato tecnico è quella di procedere all'assolvimento del compito affidato in tempi rapidi e certi in specie tenuto conto delle circostanze che sino al momento dell'istituzione del comitato medesimo tale linea di azione non era stata precedentemente prefigurata. Tra le prossime iniziative previste si segnala anche la convocazione di un forum al quale saranno chiamate a partecipare le principali organizzazioni del comparto agricolo e agroalimentari nonché i rappresentanti degli enti di ricerca degli istituti controllati o vigilati dal mio Ministero al fine di pianificare le attività.
  La terza linea di intervento, il cui buon esito condiziona direttamente quelle precedentemente illustrate, attiene all'individuazione delle disponibilità finanziarie da destinare alla realizzazione dei progetti. A tal fine sono stati intrapresi una serie di contatti con i competenti uffici del Ministero dell'economia e delle finanze e del Ministero della coesione territoriale, anche per prevedere, all'interno dell'accordo di partenariato 2014-2020, chiare indicazioni strategiche a sostegno del programma di internazionalizzazione che ponga al centro dell'attenzione il sistema Italia e l'Expo 2015. Ritengo infatti che l'accordo di partenariato rappresenti lo strumento più efficace per indirizzare le amministrazione ad un impegno comune in tal senso. Inoltre sono allo studio iniziative che guardano oltre l'Expo 2015, come tali preordinate ad evitare che le preziose risorse umane, finanziarie e strumentali messe in campo non si esauriscano con l'evento, ma siano suscettibili di ulteriori valorizzazioni.

  PRESIDENTE. La deputata Schirò Planeta ha facoltà di replicare.

  GEA SCHIRÒ PLANETA. Signora Presidente e signora Ministro, per scaramanzia mi reputo moderatamente soddisfatta. Aspettiamo. Questa straordinaria opportunità di rilancio per l'agroalimentare italiano, per tutto il Paese e soprattutto per le regioni meridionali, per le ricadute in termini di nuovi occupati e di benefici per il settore turistico, implica anche per l'Italia la fortuna di possedere delle bellezze culturali e artistiche, cioè dei beni anche immateriali. Quello che auspichiamo è che il sincretismo tra la cultura, la cultura del territorio, dell'alimentare e l'uso integrato Pag. 46con il rispetto del territorio producano non solo occupazione e buona vivibilità.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
  Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16 con il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge recanti delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili.

  La seduta, sospesa alle 15,50, è ripresa alle 16,10.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Boccia, Bressa, Brunetta, Ferranti, Fico, Galan, Giancarlo Giorgetti, Giorgis, Gitti, Leone, Melilla, Merlo, Migliore, Pannarale, Pisicchio, Simoni, Speranza e Toninelli sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  Pertanto i deputati in missione sono complessivamente sessantasei, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione (ore 16,11).

(Ripresa esame dell'articolo 1 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato da ultimo respinto l'emendamento Agostinelli 1.287.

  GIANLUCA PINI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, intervengo per un richiamo al Regolamento, Capo XXVI, articoli 110 e successivi, concernenti mozioni e risoluzioni. È notizia arrivata durante la sospensione dei lavori fra la seduta antimeridiana e questa che ci accingiamo a svolgere quella di una decisione del Consiglio supremo della difesa della Repubblica italiana che, di fatto, certifica quello che un paio di gruppi, anzi, tre gruppi parlamentari di opposizione in questa Camera avevano detto qualche giorno fa: cioè, che quella risoluzione di maggioranza a firma PD-PdL era di fatto carta straccia. Oggi ne abbiamo la certificazione e, cioè, che quel potere di veto speso come un successo da parte della sinistra sull'acquisto di ulteriori F-35 – poi non si capisce se erano ulteriori rispetto ai tre, ai trenta o ai novanta –, di fatto, è carta straccia.
  A questo punto, sarebbe assolutamente urgente che il Ministro della difesa, che prima ancora di venire in Aula a riferire su questa vicenda degli F-35 si era speso in maniera abbastanza improvvida nei confronti della stampa, dando anche il segnale di quanto poco rispetti quest'Aula, torni in Aula e chiarisca in maniera definitiva e incontrovertibile come è andata a finire la storia del programma degli F-35, perché è inconcepibile che una mozione di indirizzo del Parlamento faccia questa fine, posto che noi lo avevamo, in qualche modo, presagito.

  PRESIDENTE. Onorevole Pini, questa ovviamente è più una richiesta di informativa che un richiamo al Regolamento, che, probabilmente, poteva essere fatta a fine seduta. Quindi, proseguiamo con i lavori.

  GIAN PIERO SCANU. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 47

  GIAN PIERO SCANU. Signor Presidente, non vorrei prendere la parola in maniera fraudolenta, quindi, le dico subito che vorrei dire qualcosa in relazione a ciò che ha appena detto il collega...

  PRESIDENTE. Deputato, io la prego se possiamo fare anche questi interventi a fine seduta. Ho richiamato infatti il deputato, quello non era...

  GIAN PIERO SCANU. Signor Presidente, le assicuro che dirò cose per pochi secondi, per tranquillizzare...

  PRESIDENTE. Deputato Scanu, il deputato Pini ha fatto un richiamo al Regolamento che non era un richiamo al Regolamento e ho tenuto a precisare che, in realtà, era una richiesta di informativa, che poteva essere fatta alla fine. L'ho interrotto e l'ho ringraziato.

  GIAN PIERO SCANU. Signor Presidente, nelle more della trattazione a fine seduta, desidero tranquillizzare il deputato della Lega che quanto ha detto non corrisponde a verità.

  PRESIDENTE. Ne avrà facoltà a fine seduta. Grazie.
  Passiamo, dunque, all'emendamento Agostinelli 1.288, a pagina 5 del fascicolo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

  SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, intervengo non in maniera surrettizia su altri argomenti, ma su questo emendamento e su quelli analoghi, poiché l'articolazione di questi emendamenti è molto simile ad una serie a scalare. Anche stamattina abbiamo visto un confronto abbastanza serrato in ordine alla...

  PRESIDENTE. Colleghi, vi invito ad abbassare la voce, cortesemente.

  SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, per quanto mi riguarda non è un problema, siamo abituati ad un brusio che non ci scandalizza ma, anzi, dà la misura del fermento e della vivacità, in qualche modo, di quest'Aula.

  PRESIDENTE. Prego, può andare avanti.

  SIMONE BALDELLI. Certo, Presidente, certamente vado avanti e credo che il dibattito a cui abbiamo assistito questa mattina, con interventi di segno contrario a questo provvedimento e con interventi favorevoli al provvedimento stesso, in poche occasioni abbia trovato un momento di confronto e di scambio reciproco. Ho ascoltato diverse argomentazioni ben formulate anche da parte, lo devo dire onestamente, dei colleghi di Sinistra Ecologia Libertà in ordine allo spirito di questa norma. Credo, l'ho detto già stamani e lo ribadisco, che si debba cercare di superare il confronto tra due priorità che sono entrambe sul tavolo e sono assolutamente compatibili: da un lato, Presidente, c’è l'esigenza giusta, sacrosanta di sicurezza sociale, dall'altro c’è quella di cercare di trovare pene alternative alla detenzione, di deflazionare il processo penale, di decongestionare il nostro sistema carcerario.
  Faccio anche appello, signor Presidente, ai colleghi di maggioranza affinché, anche a fronte di alcuni interventi che possono dar luogo a provocazioni, abbiano il buonsenso di rispondere nel merito, senza accettare le provocazioni. In questo senso, è probabilmente anche compito della Presidenza stessa verificare (Commenti del deputato Giorgetti)...

  PRESIDENTE. Deputato Giorgetti...

Testo sostituito con errata corrige volante   SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, grazie del suo intervento ma con l'onorevole Giorgetti c’è una simpatia ed un'amicizia tali che permettono uno scambio di vedute anche durante i reciproci interventi.
  Credo, Presidente, che questo genere di confronto metta la Presidenza nelle condizioni di dover vigilare un po’ di più sui contenuti e sull'attinenza proprio al merito delle questioni perché altrimenti è Pag. 48evidente che alcuni colleghi della maggioranza, giustamente, si sentono chiamati in causa e doverosamente prendono la parola per rispondere. Credo che da questo punto di vista, forse, una maggiore vigilanza della Presidenza sul tema possa evitare di dar luogo a scambi di opinioni tra diversi gruppi che sono legittimi ma che tolgono spazio a un dibattito che, proprio a detta di coloro che si oppongono al testo di questo provvedimento, dovrebbe essere sul merito del provvedimento stesso.
  SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, grazie del suo intervento ma con l'onorevole Giorgetti c’è una simpatia ed un'amicizia tali che permettono uno scambio di vedute anche durante i reciproci interventi.
  Credo, Presidente, che questo genere di confronto metta la Presidenza nelle condizioni di dover vigilare un po’ di più sui contenuti e sull'attinenza proprio al merito delle questioni perché altrimenti è Pag. 48evidente che alcuni colleghi della maggioranza, giustamente, si sentano chiamati in causa e doverosamente prendano la parola per rispondere. Credo che da questo punto di vista, forse, una maggiore vigilanza della Presidenza sul tema possa evitare di dar luogo a scambi di opinioni tra diversi gruppi che sono legittimi ma che tolgono spazio a un dibattito che, proprio a detta di coloro che si oppongono al testo di questo provvedimento, dovrebbe essere sul merito del provvedimento stesso.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. A differenza del collega Baldelli farò un intervento sull'emendamento e non per fare arrivare i miei colleghi in Aula per votare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Prego, deputato, vada avanti, cortesemente.

  ANDREA COLLETTI. Molto cortesemente, sottolineo che questo emendamento tende a escludere dal novero dei reati che rientrano nei sei anni la corruzione per atti d'ufficio. Comprendo benissimo che non è una priorità di questo Parlamento combattere la corruzione, ma è una priorità del MoVimento 5 Stelle combattere questo fenomeno dilagante in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Allora, spero vivamente che vi appropriate di questo tema, dopo anni e anni di parole, con i fatti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, intervengo semplicemente per esprimere amichevole e sincera solidarietà nei confronti dell'amico e collega Simone Baldelli al quale è toccato, anche in questa legislatura, pur titolare di una maggioranza senza precedenti, di dover prendere la parola per consentire ai componenti della sua maggioranza di arrivare in numero tale da poter superare i rappresentanti dell'opposizione.
  Quindi, lo ringrazio per questo incentivo sostanziale all'autorallentamento dei lavori di questo provvedimento. Un ringraziamento sincero.

  PRESIDENTE. Prima di dare la parola al deputato Fedriga, colgo l'occasione del suggerimento del deputato Baldelli per attenerci, appunto, negli interventi, al tema. Altrimenti, per stigmatizzare questi atteggiamenti utilizziamo gli interventi sull'emendamento per perseverare in questo atteggiamento. Quindi, cortesemente andiamo avanti attenendoci all'argomento, come ha ribadito il mio collega Giachetti questa mattina. Ha facoltà di parlare il deputato Fedriga.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, questa mattina diversi colleghi della Lega Nord, tra cui il relatore di minoranza, onorevole Molteni, avevano chiesto alla Presidenza di interessarsi per sollecitare il Governo, nella persona del Ministro Cancellieri, di essere presente – perlomeno nella seduta pomeridiana – per il prosieguo dei lavori. Ringraziamo il sottosegretario, che ha seguito tutti i lavori all'interno di quest'Aula, ma chiedevamo la presenza del Ministro vista la delicatezza del tema che stiamo trattando. Allo stato attuale, io vedo nessun Ministro, tantomeno il Ministro Cancellieri, presente nei banchi del Governo. Quindi, vorremmo sapere dalla Presidenza se ha cercato di sensibilizzare il Ministro sull'importanza che ha il Parlamento quando si va avanti, in particolar modo con atti di questo tipo, e la risposta del Ministro, visto che non la vediamo ancora presente in quest'Aula.
   Io credo che esista in quest'Aula una maggioranza e un'opposizione: quando l'opposizione fa una richiesta di questo tipo, sta anche nell'intelligenza del Governo essere presente, perché è nel rispetto di tutte le parti politiche che compongono Pag. 49quest'Aula che il Governo ascolti e magari, se lo riterrà opportuno, replichi, anche nella persona del Ministro, che, visto che ha fatto diverse dichiarazioni sui mezzi di informazione – agenzie di stampa e giornali – sull'argomento, sembra quanto meno particolare che per le agenzie di stampa, i giornali e le TV il Ministro Cancellieri non lesini alcun tipo di commento, mentre per il Parlamento, al quale il Ministro deve rispondere, non si fa nemmeno vedere (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ci tengo a precisare che ai fini regolamentari il Governo è presente con due sottosegretari.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, la ringrazio per avermi dato la parola, ma chiedo, secondo il Regolamento, di considerare questo mio brevissimo intervento solo una comunicazione, per non riaprire un dibattito. Intanto voglio ribadire in questa sede la grande attenzione del Ministro nei confronti di tutto il Parlamento, sia della maggioranza che dell'opposizione. È stata avvertita della richiesta formalizzata oggi dai gruppi dell'opposizione e con grande sensibilità istituzionale sta cercando...

  PRESIDENTE. Scusi, sottosegretario. Cortesemente, dobbiamo abbassare un po’ tutti la voce per fare esprimere il Governo. Grazie.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Allora, il Ministro è stato informato di questa richiesta, che chiaramente ha accolto, e più tardi mi comunicherà se già questo pomeriggio potrà essere presente, o al massimo domani mattina. Quindi, se ci riesce, addirittura verrà questo pomeriggio. Quindi, volevo evidenziare questo non per alimentare una polemica, anzi, per ribadire la grande attenzione del Ministro, perché appena è stata avvertita si è dichiarata subito disponibile. Ora, organizzando i propri impegni istituzionali, sarà presente in Aula. Quindi, più tardi comunicherò se verrà nel pomeriggio – verso le cinque e mezza, tanto i lavori penso che proseguano – oppure, al massimo, domattina.

  PRESIDENTE. Il deputato Rosato aveva segnalato che sono in corso dei lavori di Commissione. Noi stiamo verificando e in ogni caso ho dato disposizione di sconvocare tutte le Commissioni.

  IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO LA RUSSA. Signor Presidente, le volevo dire, perché lo riferisca all'onorevole sottosegretario, che non dipende da lui la volontà di riaprire o meno il dibattito.
  Tutte le volte che il Governo interviene, per Regolamento, se ne faccia una ragione, riapre il dibattito.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, mi giunge notizia del fatto che il Presidente Barroso in una comunicazione al Parlamento europeo ha prospettato la possibilità di superare il vincolo del Patto di stabilità per Paesi che abbiano i bilanci in ordine, e quindi siano usciti dalle procedure di infrazione, e che vogliano investire su grandi programmi di modernizzazione, programmi che puntano a rendere più competitiva la loro economia. Credo che questo sia un segnalato successo del Governo italiano, che ha proposto una Pag. 50cosa del genere già nel Consiglio Europeo del giugno 2012, allora c'era il Governo Monti...

  PRESIDENTE. Deputato, mi scusi, giusto per capire, sta intervenendo sull'emendamento ? Perché mi sembra che l'argomento non sia questo.

  ROCCO BUTTIGLIONE. No, sto intervenendo sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. No, cortesemente io vorrei continuare con la discussione in Aula.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Ma il mio è un intervento davvero sull'ordine dei lavori, non come gli altri, che ha lasciato fare prima, perché si conclude chiedendo che il Governo venga a riferire in Aula qualora la notizia fosse confermata, spiegando quali prospettive questa novità apra per la politica italiana. Grazie, signor Presidente.

  PRESIDENTE. Cortesemente, d'ora in poi quando chiedete di intervenire vorrei sapere a che titolo intervenite perché, ho già detto al deputato Pini, anche le richieste di informativa sarebbe meglio che si facessero alla fine della seduta. Il deputato Pini intende intervenire sull'emendamento ?

  GIANLUCA PINI. In risposta all'intervento del sottosegretario, ha riaperto il dibattito su un tema. Volevamo semplicemente dire che siamo commossi da tanta disponibilità da parte del Ministro e magari, come ha detto già qualcuno, la disponibilità a confrontarsi con il Parlamento sarebbe più opportuna che invece la disponibilità a confrontarsi o non confrontarsi addirittura, con una certa supponenza e arroganza, così com’è avvenuto nei confronti degli avvocati. La attendiamo, vorremmo sapere da lei se effettivamente arriva oggi pomeriggio, visto che è lei che deve gestire anche un attimo i lavori, o se arriva domani perché, voglio dire, a questo punto il dibattito sta diventando veramente delicato, ci sono emendamenti delicatissimi, sui quali c’è il voto segreto, avremmo veramente necessità di un confronto anche con il Ministro, senza nulla togliere al sottosegretario Ferri, che vedo che si è anche assentato in questo momento.

  PRESIDENTE. Io non intendo più dare la parola per interventi sull'ordine dei lavori.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare per richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, all'articolo 41, comma 1, in relazione a quanto ha detto adesso, il richiamo al Regolamento o per l'ordine del giorno o per l'ordine dei lavori o per la posizione della questione o per le priorità dei lavori hanno la precedenza sulla discussione principale.

  PRESIDENTE. Dovrebbero essere intervenuti sull'ordine dei lavori attinenti alla materia, se invece vogliamo fare interventi omnibus non andiamo più avanti. Quindi, cortesemente, la ringrazio per aver ricordato questo articolo del Regolamento. Il deputato Giacomelli ? A che titolo ?

  ANTONELLO GIACOMELLI. In relazione all'intervento del sottosegretario, signor Presidente. Per pregarla di spiegare all'onorevole Pini che fa bene ad apprezzare la disponibilità del Ministro, perché evidentemente non ha memoria di quando, in anni passati, Ministri del suo partito non si degnavano nemmeno di rispondere alle richieste del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e fa bene, invece, ad apprezzare la serietà del Governo, che è qui adeguatamente rappresentato nel dibattito, e la serietà del Ministro, che si è dato carico di rispondere alla richiesta appena effettuata. La vera questione è, signor Presidente, se da parte dell'opposizione si vuole un confronto più puntuale nel merito di un provvedimento Pag. 51importante e delicato o si vuole creare, ad arte, una serie di interventi che rallentino e impediscano l'approvazione.

  PRESIDENTE. Direi di andare avanti, di tornare sul tema e continuare il dibattito accogliendo l'invito dell'ultimo intervento.

  GIANLUCA BUONANNO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, vorrei fare anch'io un mini-intervento su quello che ha detto il sottosegretario. Posso ?

  PRESIDENTE. Deputato, mi appello alla sua collaborazione per andare avanti.

  GIANLUCA BUONANNO. Allora stia tranquillo, è tutto a posto.

  PRESIDENTE. La ringrazio.

  GIANLUCA BUONANNO. Si può fidare del sottoscritto.
  Quello che ha detto il sottosegretario mi lascia per l'ennesima volta allibito, perché già stamattina, quando lei non c'era signor Presidente, ho ricordato che stanotte ho visto alla televisione un'intervista del giornalista Mentana al Ministro Cancellieri, proprio ieri, mentre il Ministro Cancellieri ha fatto delle affermazioni. E quindi (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà)...

  PRESIDENTE. Deputato, mi scusi. Fermiamoci, perché non possiamo andare avanti.

  GIANLUCA BUONANNO. Ma scusi ! Chiedo di essere protetto, perché non posso mai parlare rispetto a questi comunisti, che ogni volta che parlo mi rompono le palle ! Mamma mia !

  PRESIDENTE. No, deputato ! Deputato Buonanno, un attimo.

  GIANLUCA BUONANNO. Comunisti !

  PRESIDENTE. Cortesemente ! Colleghi ! Colleghi ! Colleghi, vi richiamo all'ordine. Colleghi, cortesemente. Colleghi !
  Colleghi, su questo argomento voglio dire per l'ultima volta che, ai fini del Regolamento, il Governo è presente in Aula. È stata sollecitata la presenza del Ministro Cancellieri. Voglio rispondere al deputato Fedriga, che mi chiedeva di dare una risposta sulla sua presenza in Aula: non dispongo della presenza del Ministro Cancellieri, la Presidenza non dispone della sua presenza e del suo tempo. Il sottosegretario ha detto che sarà qui in Aula forse nel pomeriggio: vedremo. Quando ci sarà verificheremo; altrimenti, domani. Ma ci tengo a precisare, su questa questione, che credo sia stata ampiamente discussa, che il Governo è presente in Aula ai fini del Regolamento.
  Detto questo...

  GIANLUCA BUONANNO. Mi lasci finire !

  PRESIDENTE. Deputato, se è sull'argomento, sull'emendamento Agostinelli 1.288 possiamo intervenire; se invece vogliamo continuare ad alimentare questo dibattito sulla questione del Ministro o meno presente in Aula, ho già risposto, e credo di aver risposto ampiamente su questa questione. Quando ci sarà il Ministro le risponderà magari ! Però credo che la cosa migliore sia andare avanti.
  Interviene sull'emendamento ? Prego.

  GIANLUCA BUONANNO. Prendendo spunto dall'emendamento, se ci fosse il Ministro presente è evidente che avrebbe capito ciò che sto per dire; perché se il Ministro non è presente, è difficile che possa capire. C’è il sottosegretario, e lo ringrazio della sua presenza. Però, nella sostanza...

  PRESIDENTE. Prego.

Pag. 52

  GIANLUCA BUONANNO. ... è difficile poter sentire da parte del Governo, anche su questo emendamento, che si criticano ad esempio gli avvocati, e io non sono un avvocato; si criticano i lavori del Parlamento, quando lo stesso Ministro invece di stare in Aula a sentire i parlamentari, i lavori del Parlamento, va a fare un'intervista da Mentana.
  Dopo di che, sullo stesso emendamento, mi chiedo (visto che ce l'hanno con me, quelli di sinistra): ci dev'essere proprio uno come me che deve difendere i cittadini e i lavoratori visto che loro, anche con questo emendamento, non difendono né i cittadini né i lavoratori ? Perché ormai, nella sostanza, siccome quelli del partito Sinistra Ecologia Libertà hanno altre idee, molto più importanti secondo loro di quello che riguarda la sicurezza dei cittadini, per loro è importante vedere se c’è il matrimonio tra lo stesso sesso, se c’è l'adozione tra lo stesso sesso. Per cui, invece di chiamarsi Sinistra Ecologia Libertà, si chiamassero «sodomia e libertà», perché nella sostanza loro non hanno in mente altro che questo (Proteste dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) !

  PRESIDENTE. No, cortesemente, deputato. Deputato ! Deputato ! Deputato ! Deputato ! Io la prego di utilizzare un linguaggio consono a quest'Aula.

  GIANLUCA BUONANNO. Noi chiediamo invece di proteggere la nostra gente ! Di proteggere la gente onesta !

  NAZZARENO PILOZZI. Vergognati !

  MICHELE PIRAS. Imbecille ! (Dai banchi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà si grida: Fuori ! Fuori !)

  PRESIDENTE. Deputati, cortesemente ! Deputati ! Deputati ! Deputati !

  GIANLUCA BUONANNO. Ma cosa vuoi ? Vieni qua ! Vieni qua tu !

  PRESIDENTE. Deputati, cortesemente ! Deputati, cortesemente ! Deputato Buonanno, se insiste con questo tono... deputati ! Deputati, io vi richiamo all'ordine. Cortesemente ! Deputati, cortesemente ! Deputato Buonanno, se insiste con questo tono in questo momento non è produttivo per il dibattito sul tema, stiamo svilendo lo stesso dibattito sul tema se continuiamo con questi atteggiamenti, da tutte e due le parti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Cortesemente, io la invito a completare il suo intervento (Commenti dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, basta ! Gli tolga la parola !

  PRESIDENTE. Deputati, cortesemente ! Se lei continua ad urlare in questo momento non facilita il dibattito nell'Aula. Deputato Buonanno, io la invito a concludere il suo intervento con un tono consono a quest'Aula e senza offendere altre forze politiche, cortesemente.

  GENEROSO MELILLA. Questo non è ostruzionismo ! Sono provocazioni !

  PRESIDENTE. Deputati, cortesemente !

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, io lo faccio per lei, sto più calmo dei calmi, però è difficile parlare quando sento un brusio di questo genere.

  PRESIDENTE. Deputato, può continuare.

  GIANLUCA BUONANNO. Continuano a urlare questi !

  PRESIDENTE. Deputato, cortesemente, continui !

  GIANLUCA BUONANNO. Vado avanti, ma si metta nei miei panni !

  PRESIDENTE. Deputato, continui il suo intervento e, come sempre, richiamo l'Aula ad abbassare la voce, come abbiamo sempre fatto.

Pag. 53

  GIANLUCA BUONANNO. Cercando di essere molto calmo – come la canzone di Neffa – io credo che questo provvedimento ancora una volta sottolinei quello che questo palazzo, quest'Aula non riesce a fare. Così come dice anche il suo leader, Grillo, c’è una differenza abissale fra quello che c’è all'interno di quest'Aula e quello che è il sentimento fuori, e cioè quello che qui dentro si fanno delle parole, ma non sono quello che serve alla gente fuori. Noi, come Lega, ci sentiamo veramente con la responsabilità di dover rappresentare veramente tutti, perché ormai ci sono forze politiche che non rappresentano più niente, né i lavoratori, né i cittadini (Commenti).

  PRESIDENTE. Deputati, cortesemente !

  GIANLUCA BUONANNO. Quindi, è evidente che io sono qui a fare il mio intervento per dire ancora una volta che su chi commette dei reati, cioè un criminale, non si può sentire la parola dignità, la dignità ce l'ha chi subisce un reato, chi è un criminale se le deve riconquistare la dignità, per il momento va in galera e ci sta fino a quando non ha espiato la pena. Non è che va in galera e poi gli si dà anche il premio di consolazione, perché chi subisce un reato nella realtà ha bisogno di vedere uno Stato serio, qui sembra di avere uno Stato da «repubblica delle banane» se si fanno questi provvedimenti, perché chi parla qui in Aula non sa esattamente qual è la realtà di tutti i giorni e chi subisce un reato, ahimè, subisce dei reati gravi.
  Vi voglio dire una cosa che ho letto qualche minuto fa presso un'agenzia: a Milano è stato arrestato – visto che parliamo di cose anche importanti, come lo stalking – un signore che negli ultimi tre giorni ha telefonato alla sua ex fidanzata che l'ha lasciato un anno fa 153 volte, nell'ultima settimana 253 volte. Nel frattempo, negli ultimi giorni, ha danneggiato l'auto della signora ed ha fatto di tutto e di più, ed è stato arrestato. Se passa questo provvedimento, il caro signore va a casa sua a guardarsi la televisione e la signora in questione, dopo averlo denunciato, avrà paura che questo esca di casa e magari va a trovarla un'altra volta. Questo è il provvedimento che vogliono questi signori, questo è il provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), e questa signora dovrebbe sapere che in questo Parlamento chi si riempie la bocca della difesa delle donne, chi si riempie la bocca della tutela dei cittadini, in realtà...

  PRESIDENTE. Grazie, ha concluso il suo tempo. Ha chiesto di parlare il deputato Rosato. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, per un richiamo al Regolamento, articoli 36 e seguenti. Noi siamo rassegnati al fatto che il tempo aggiuntivo concesso alla Lega serva come riempitivo per fare show come sta dimostrando il collega Buonanno. Quello a cui non siamo rassegnati è che al collega Buonanno possa consentirsi di dire qualsiasi cosa gli venga in testa (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà), perché questo non è consentito dal Regolamento e c’è un sistema.
  Io apprezzo la sua conduzione equilibrata dell'Assemblea, ma c’è un sistema: si richiama, lo si richiama una seconda volta e dopo di che ci sono i provvedimenti che sono conseguenti al fatto di un comportamento di un deputato che non rispetta le disposizioni impartite dalla Presidenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Quindi, signor Presidente, la pregherei di utilizzare il Regolamento...

  PRESIDENTE. La ringrazio.

  TITTI DI SALVO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  TITTI DI SALVO. Signor Presidente, io avevo chiesto da prima la parola per un richiamo al Regolamento. Comunque...

Pag. 54

  PRESIDENTE. Anche Rosato aveva chiesto di intervenire per un richiamo al Regolamento.

  TITTI DI SALVO. La ringrazio e vorrei pregarla, con la serenità e la tranquillità che è dovuta alla Presidenza e a tutti noi, e che quindi vale per tutti, di applicare il Regolamento e, quindi, di richiamare il deputato Buonanno e chiunque insulti quest'Aula o altri colleghi nei termini che il Regolamento prevede; infatti, dopo il secondo richiamo il Regolamento prevede delle censure. Io la prego di tener conto di questa considerazione. Lo ha fatto anche prima il collega Rosato. Era la cosa che le volevo chiedere anch'io. Ciò mi pare necessario per ristabilire un clima che consenta a ciascuno di esprimere le proprie opinioni, ma di farlo senza dover subire insulti che non sono consentiti in quest'Aula a nessuno, per il decoro dell'Aula e non dei singoli deputati; per il decoro di quest'Aula.

  PRESIDENTE. Io la ringrazio e credo che siano testimoni anche le registrazioni del mio richiamo all'ordine del deputato in questione.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, perché ho sentito gli interventi...

  PRESIDENTE. Che articolo, mi scusi ?

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Lo stesso articolo dell'onorevole Rosato, quindi l'articolo 36.

  PRESIDENTE. Prego.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Come ha giustamente richiamato l'onorevole Rosato, e successivamente la collega di Sinistra Ecologia Libertà, appellandosi alla sua opportuna necessità di dovere fare rispettare il Regolamento riguardo, soprattutto, alle circostanze in cui qualche deputato, nell'esercizio della sua arte oratoria, indirizzi verso altri degli epiteti non conformi, io voglio farle una richiesta, signor Presidente. Lei non presiedeva l'Aula questa mattina, ma credo che sia la funzione che si debba svolgere con un comportamento omogeneo, indipendentemente da chi, di volta in volta, è chiamato a rappresentarla. Questa mattina è rimasta senza risposta una mia domanda, posta alla Presidenza, riguardante se riteneva, cioè, di dovere stigmatizzare o meno l'intervento di una collega di maggioranza, segnatamente l'onorevole Argentin, che ha chiesto la parola per dire che i deputati dell'opposizione sono degli stalker, cioè attribuendogli una tipologia circoscritta prevista dal codice penale.
  Quindi, stiamo parlando di un insulto, perché ha detto che i deputati dell'opposizione sono titolari di un reato. Io credo che da questo punto di vista o i colleghi della maggioranza prendono atto che la Presidenza su questo tipo di livello non interviene...

  PRESIDENTE. La ringrazio.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. ... oppure avrebbero dovuto scandalizzarsi questa mattina, invece che essere degli ipocriti oggi pomeriggio.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Su quanto successo questa mattina non presiedevo io, come lei ha detto, e, quindi, non posso assolutamente prendere una posizione su una cosa che riguarda la Presidenza di un'altra persona.
  Ricordo che noi siamo qui per applicare il Regolamento. Poi, c’è sicuramente una differenza di stile nel presiedere l'Aula, ma credo che ci stiamo attenendo al Regolamento, come ho ricordato prima anche alla deputata Di Salvo, per la questione del richiamo all'ordine.
  Io vi invito ad andare avanti sull'argomento. Invito l'Aula ad andare avanti sull'argomento e, se è possibile, continuiamo...

Pag. 55

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto prima la parola la deputata Argentin per fatto personale, mi scusi.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Un attimo. È stata chiesta la parola prima dalla deputata Argentin.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Ha la precedenza il richiamo al Regolamento !

  PRESIDENTE. Prego, deputato Fedriga.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, il mio intervento è per un richiamo al Regolamento e, quindi, ha la precedenza sulla discussione.
  Io intervengo sull'articolo 60, Presidente. Io capisco quello che lei ha fatto, però voglio sottolinearle anche che dei colleghi di Sinistra Ecologia Libertà – e ho avuto modo di vederli – quando è intervenuto il collega Buonanno, un collega ha detto: «Vieni fuori, ti aspetto fuori».
  L'articolo 60 prevede anche che il Presidente intervenga in caso di minacce verso altri membri di questa Camera. Quindi, intervenga con obiettività anche per quello che accade fuori dal microfono, ma all'interno di quest'Aula, perché se lei può giustamente fermare un intervento sconveniente, le chiedo anche di vietare che dei colleghi ne minaccino altri perché dicono qualcosa che non gli aggrada.

  PRESIDENTE. Mi sembra che proprio sulla questione io abbia sottolineato che non è il caso di alimentare atteggiamenti che minano la tranquillità del dibattito in Aula da entrambe le parti. Vi ringrazio.
  Aveva chiesto di parlare la deputata Argentin.

  GIANLUCA PINI. Chiedo di parlare per un richiamo sul Regolamento.

  PRESIDENTE. Su quale articolo ?

  GIANLUCA PINI. Sull'articolo 36.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, nella seduta antimeridiana anche io ho chiesto di potere intervenire per fatto personale e mi è stato detto, giustamente e correttamente – ho controllato sul Regolamento – che gli interventi per fatto personale vanno in coda alla discussione. Chiedo che la stessa valutazione sia fatta anche per i deputati di maggioranza, non solo per quelli di opposizione.

  PRESIDENTE. Non vi è alcuna volontà di discriminare tra maggioranza e opposizione e ovviamente non ero io a presiedere. Chiedo cortesemente di andare avanti sulla questione.
  Apprezzo la collaborazione della deputata Argentin.
  Se nessuno chiede di intervenire sull'emendamento Agostinelli 1.288...

  STEFANO ALLASIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Per dichiarazione di voto, a titolo personale, sull'emendamento Agostinelli 1.288 ?

  STEFANO ALLASIA. No, signor Presidente. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. No, sull'ordine dei lavori non può intervenire. Non possiamo continuare questo dibattito con interventi sull'ordine dei lavori.
  Se non vi sono...

  STEFANO ALLASIA. Chiedo di intervenire per dichiarazione di voto sull'emendamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 56

  STEFANO ALLASIA. Intervengo sull'emendamento, un minuto. Velocemente, lei ha cominciato a presiedere alle ore 16 e ha cominciato i lavori dell'Aula senza verificare che le Commissioni non fossero convocate. Le Commissioni hanno concluso i loro lavori e la X Commissione, prima delle 16,20...

  EMANUELE FIANO. Non sta intervenendo sull'emendamento. Gli tolga la parola !

  PRESIDENTE. Deputato, lei in questo momento non sta facendo un intervento attinente alla dichiarazione di voto. La invito ad attenersi all'argomento. Questa mi sembra che sia una cosa che abbiamo ribadito più volte.

  STEFANO ALLASIA. Chiedo che lei solleciti la Presidenza e i presidenti delle Commissioni...

  PRESIDENTE. La Presidenza è stata già sollecitata.

  STEFANO ALLASIA. Non mi sembra, perché è avvenuto neanche un'ora fa !

  PRESIDENTE. È stata già sollecitata. La ringrazio.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Caon. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAON. Signor Presidente, vorrei tornare su questo emendamento e dire ai colleghi, che ci chiamano retrogradi, che dicono che abbiamo le bende, che forse ce le hanno loro le bende, perché su 200 emendamenti, è possibile che neanche uno sia accolto ?
  Come fate a dire che noi abbiamo le bende, quando voi neanche guardate la qualità degli emendamenti ? Come fate a dire che noi non riusciamo a vedere neanche un po’ più in là, quando siete voi che non emendate, che non tenete in considerazione gli emendamenti ? Dov’è la politica che voi volete definire delle larghe intese, delle brave persone che devono portare avanti il Paese ? Voi state cercando di non mantenere niente su questo argomento.

  PRESIDENTE. Deputato Caon, deve concludere. Ha esaurito il suo tempo.

  ROBERTO CAON. Noi abbiamo presentato 200 emendamenti e non ne è stato accettato neanche uno. Respinto vuole dire che...

  PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Totaro. Ne ha facoltà.

  ACHILLE TOTARO. Signor Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole all'emendamento Agostinelli 1.288 del gruppo Fratelli d'Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, intervengo a titolo personale per dire che questo emendamento propone l'esenzione del reato previsto dall'articolo 318 del codice penale. Si tratta del reato di corruzione per l'esercizio della funzione.
  Trovo curioso che una parte precisa della maggioranza, segnatamente quella di sinistra, in questo momento non sia favorevole a rendere penalmente più perseguita e più afflittiva la pena su un reato di questo genere, perché, proprio nei giorni scorsi, li abbiamo sentiti e visti esultare nelle piazze perché una sentenza del tribunale di Milano si era occupata di questa fattispecie, ancorché senza prove.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.288, con parere contrario della Commissione e del Governo e Pag. 57con parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brunetta, Giammanco, Latronico, Romele, Faraone, Rizzetto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  506   
   Votanti  504   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  253   
    Voti favorevoli  128    
    Voti contrari  376    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  (Il deputato Fanucci ha segnalato che non è riuscito a votare).
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.289, parere contrario dalla Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza. Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Manzi, Segoni, Petraroli, De Lorenzis... Hanno votato tutti ?... Vitelli, Buttiglione...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  512   
   Votanti  511   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  256   
    Voti favorevoli  130    
    Voti contrari  381    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 1.290.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Totaro. Ne ha facoltà.

  ACHILLE TOTARO. Presidente, annuncio il voto favorevole del gruppo Fratelli d'Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, con questo emendamento si propone di esentare da questa forma di depenalizzazione e di indulto il reato di traffico di influenza. Ora, si tratta di un reato sul quale questo Parlamento nella scorsa legislatura si è interrogato e ha discusso assai a lungo, anche perché è un reato, come dire, per nulla oggettivabile: non si capisce – ancora oggi, pur essendo inserito nel codice penale – in quale forma e in quale modo si sostanzi. C’è stata però una «aggressiva» partecipazione perché questo reato venisse inserito nel codice penale, perché all'epoca si era spinti dal sacro furore giustizialista, per cui sembrava che bisognasse colpire tutti i pubblici ufficiali preventivamente, in ragione di una predeterminata forma di sospetto nei confronti di tutto e del contrario di tutto. Stupisce che, improvvisamente, la necessità di perseguire questo reato da parte della sinistra, sia sparita. Si è sciolta come neve al sole.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.290, parere contrario dalla Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Hanno votato tutti ? Lombardi, Pastorelli, Giammanco, Daniele Farina, Sorial, Gribaudo... Hanno votato tutti ? Plangger, Borghese...Pag. 58
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  517   
   Votanti  516   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  259   
    Voti favorevoli  132    
    Voti contrari  384    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 1.291.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie Presidente. Io sono qui e continuo a chiedere, visto che non vedo neanche il sottosegretario Ferri, se può fargli pervenire questa mia richiesta: continuo a nutrire forti dubbi, visto che non credo che sia un indulto, fino a prova contraria, e vorrei sapere l'idea che il Governo ha della lettera l) dell'articolo 1 della delega al Governo in materia di pene detentive domiciliari, «coordinare la disciplina delle pene detentive non carcerarie con quella delle misure alternative alla detenzione previste dal vigente ordinamento penitenziario». Io vorrei sapere l'idea, vista l'ampia genericità di questa delega, con cui si vuole affrontare questo provvedimento. Grazie.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.291, parere contrario dalla Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paris, Magorno, Nesci, Rocchi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  518   
   Votanti  517   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  259   
    Hanno votato  133    
    Hanno votato no   384    
  (La Camera respinge).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 1.292.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, continuo con la mia richiesta, visto che nessuno mi risponde da parte del Governo, e almeno chiedo gentilmente ai relatori o a qualcuno se mi si può spiegare l'idea, vista l'ampia genericità, del coordinamento che si vuole effettuare. Ritengo la cosa molto grave. Io vorrei solo sapere che idea hanno per coordinare le misure alternative alla detenzione carceraria con questo provvedimento.

  PRESIDENTE. È stata sollecitata la presenza del sottosegretario. In ogni caso il Governo è rappresentato in Aula dal sottosegretario per i rapporti con il Parlamento. Ecco il sottosegretario...
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.292, parere contrario dalla Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Magorno, Manzi, Malpezzi, Simoni, Segoni, Agostini, D'Ambrosio, Rocchi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  513   
   Votanti  512   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  257   
    Hanno votato  129    
    Hanno votato no    383    
  (La Camera respinge).

Pag. 59

  (Il deputato Carbone ha segnalato che non è riuscito a votare).

  IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO LA RUSSA. Signor Presidente, non si tratta di un richiamo al Regolamento meramente dilatorio, ma di un richiamo al Regolamento che la pregherei di ascoltare perché non solo così prescrive il Regolamento, ma perché la questione che sto per trattare ha principalmente lei, o meglio la Presidenza della Camera, come interlocutore principale.
  Il provvedimento che stiamo discutendo prevede, con la messa in prova, testualmente, qualora la messa in prova dia prova positiva per la persona che è messa in prova, l'estinzione del reato, così come è pacifico che modifichi sostanzialmente il sistema delle pene, introducendo pene diverse da quelle per cui la persona è stata condannata. Ora, in qualunque manuale di diritto questa è esattamente la definizione di indulto e di amnistia, di amnistia in quanto estingue la pena, di indulto in quanto...

  PRESIDENTE. Deputato, non colgo il richiamo al Regolamento.

  IGNAZIO LA RUSSA. Se lei ha la pazienza di ascoltarmi e non si lascia prendere dal sacro furore di difendere le istituzioni...

  PRESIDENTE. Prego, prego.

  IGNAZIO LA RUSSA. Stia tranquillo, gliel'ho detto prima che non è dilatorio. È una questione importante.
  Abbiamo stabilito che l'amnistia e l'indulto – lo stabilisce adesso la Costituzione (se vuole le leggo l'articolo 79 che lo prevede) – che l'amnistia e l'indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera in ogni suo articolo e nella votazione finale.
  Credo che non dobbiamo aspettare la votazione dell'ultimo emendamento di questo articolo e poi degli emendamenti dell'articolo 2, dove si discute della messa alla prova, per avere dalla Presidenza della Camera informazione precisa su quale maggioranza intenda sia sufficiente e necessaria perché questo provvedimento, articolo per articolo, possa e debba essere approvato.
  Cioè io ritengo che la Presidenza debba subito, sospendendo i lavori se lei non è in grado e credo che sia giusto che lei ascolti il Presidente della Camera, dare una risposta esauriente ora; debba informare l'Aula di qual è la valutazione della Presidenza che al massimo potrà decidere di convocare la Giunta per il Regolamento per avere un parere ma poi chi decide è alla fine la Presidenza della Camera e ogni deputato ha diritto sin da ora di sapere qual è la maggioranza che dovrà contribuire a raggiungere perché il provvedimento sia bocciato o sia approvato.
  Le anticipo sin d'ora, onorevole Presidente, che rimarranno in ogni caso ai deputati che lo vorranno altre possibilità di far rispettare la Costituzione perché credo che ogni deputato potrà, ove venisse deciso che non occorre la maggioranza dei due terzi e venisse negata la natura sostanziale di indulto e di amnistia di questo provvedimento, sollevare un conflitto di attribuzione tra i poteri davanti alla Corte costituzionale perché verrebbe meno il proprio diritto di concorrere a formare la maggioranza o a negare la maggioranza a un provvedimento così importante.
  Come vede non si tratta e non sto, con iattanza o con altre forme che lei potrebbe censurare, ponendo un problema per perdere tempo ma credo sia il problema centrale di questo provvedimento che stiamo oggi discutendo. La prego pertanto, se lei lo riterrà, di voler, anche sospendendo i lavori o facendoli proseguire come penso che lei vorrà fare ma non sarà il massimo dell'attesa che nutro nei confronti della sua decisione, darci comunque una risposta in tempi brevi, non un attimo prima della votazione dell'articolo perché, Pag. 60in base alla decisione, noi dovremmo assumere atteggiamenti anche eventualmente diversi.

  PRESIDENTE. Grazie, in ogni caso la Presidenza ritiene che non si tratti di un provvedimento che entri nel merito dell'amnistia o dell'indulto e quindi i lavori, secondo la Presidenza, si stanno svolgendo regolarmente.
  La questione sarà, ancora una volta, considerata ma in ogni caso, in questo momento, si ritiene che si stiano svolgendo regolarmente i lavori su questa questione.

  IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO LA RUSSA. Signor Presidente, solo dieci secondi, nessuno ha contestato che si stiano svolgendo regolarmente perché non abbiamo ancora votato nessun articolo. Vedo che non sono riuscito a farle cogliere l'essenza del mio intervento. Nessuno contesta che le votazioni siano finora state regolari. Il problema è, quando voteremo il primo articolo, qual è la maggioranza. Quindi non difenda una cosa che ancora non merita difesa perché nulla finora è stato violato.

  PRESIDENTE. Le ho dato una risposta sulla questione. Credo che lei possa prenderne atto.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, credo che siamo proprio fuori dall'ambito dell'indulto. Forse, a forza di ripeterlo, poi uno si autoconvince. Infatti, in realtà, l'indulto va a condonare una pena: la condona, non c’è più, non si esegue mentre il provvedimento e l'articolo 1 di cui stiamo parlando è una delega al Governo per introdurre pene alternative che devono essere eseguite quindi, pene alternative alla detenzione in carcere, quindi reclusione in carcere o detenzione al domicilio.
  Quindi, a seguito di una sentenza di condanna che deve essere eseguita. Quindi siamo su piani del tutto diversi, anzi, qui si va verso la certezza della pena e l'esecuzione della pena al domicilio, mentre nel condono, nell'indulto, la pena, che è stata comminata dal giudice, ovviamente non viene eseguita. Ontologicamente siamo su due piani diversi e credo che questo lo sappia anche chi è intervenuto poc'anzi.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Mi sembra che la questione sia stata chiarita dalla presidenza della Commissione.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, la collega Ferranti è la signora Ferranti. Non è che se io decido deliberatamente da oggi di chiamarla signora Rossi, per mia decisione personale, diviene davvero signora Rossi e non è più la signora Ferranti. Dico questo perché escludo che l'autorevole collega non conosca i termini del codice penale. Ora, siccome noi stiamo trattando di un provvedimento all'interno del quale è prevista la casistica della messa in prova che, per quanto scritto in questo provvedimento, estingue il reato, e l'estinzione del reato è un'amnistia, indipendentemente dal fatto che per una furberia in questo testo non sia chiamata in questo modo.
  Ma per quanto riguarda l'indulto, signor Presidente, che è stato il provvedimento citato nel suo intervento dalla collega Ferranti – o Rossi o come la vogliamo chiamare – il codice penale, all'articolo 174, recita che l'indulto o la grazia condona in tutto o in parte la pena inflitta o la commuta in un'altra specie di pena stabilita dalla legge. Esattamente la fattispecie della quale noi stiamo trattando.Pag. 61
  Quindi noi possiamo chiamarlo Pippo, Pluto o Paperino, ma l'unica cosa che non è discutibile è che in questo provvedimento siano inseriti l'indulto e l'amnistia e in quanto inseriti l'indulto e l'amnistia ribadiamo la nostra richiesta, signor Presidente, di tener fede e rispetto all'applicazione dell'articolo 79 della Costituzione, che richiede delle maggioranze qualificate nel momento in cui il Parlamento è chiamato ad esprimere una votazione sugli articoli e sulla votazione finale del provvedimento.

  PRESIDENTE. Grazie, mi sembra che alla questione sia stata già data ampiamente risposta.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.293.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ermini. Ne ha facoltà.

  DAVID ERMINI. Signor Presidente, evidentemente la presidente Ferranti mi ha anticipato: qui stiamo parlando esclusivamente della parte relativa alla detenzione domiciliare, quindi eventualmente si parlerebbe solo di amnistia, ma sappiamo che non è un indulto. È vero che la norma prevede anche la messa alla prova, ma non è evidentemente un'amnistia. L'amnistia, come i colleghi che mi hanno preceduto sanno, è una causa di estinzione del reato.
  Ma le cause di estinzione del reato nel nostro codice, nelle nostre norme complementari sono molteplici, come l'oblazione oppure anche nella normativa edilizia ed urbanistica come la concessione in sanatoria, che estingue il reato. Ora, quando si sono approvate le norme urbanistiche io non so se i colleghi che mi hanno preceduto fossero in Parlamento – qualcuno penso di sì – e non so se fossero all'opposizione o nella maggioranza, ma quando si è detto che la concessione in sanatoria estingueva la contravvenzione edilizia non si è votato con i due terzi del Parlamento, ma perché è ovvio: perché l'amnistia è una cosa e gli altri tipi di estinzione del reato sono altro. Questo soltanto per correttezza procedurale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marazziti. Ne ha facoltà.

  MARIO MARAZZITI. Signor Presidente, abbiamo ascoltato una dotta disquisizione sulla presunta possibilità che si celi indulto o amnistia, in maniera surrettizia, all'interno di questo provvedimento legislativo. Penso sia del tutto utile a quest'Aula ricordare che secondo il Sabatini-Coletti l'indulto sia il provvedimento di clemenza, elargito dal Parlamento o dal Capo dello Stato, consistente nel condono totale o parziale o nella commutazione della pena inflitta. Ebbene, qui siamo di fronte – come è stato osservato da altri – alla certezza della pena, alla pena non estinta, alla pena che rimane e che si deve assolvere in modi e luoghi ben definiti. Quindi io ringrazio del dubbio che è stato posto in quest'Aula da persone molto esperti e competenti, ma credo che in questo caso sia utile a tutti noi ricordare che se questo è l'indulto, l'amnistia è ciò che estingue il reato (qui anche secondo il dizionario Hoepli). Quindi io credo che, siccome siamo in tutt'altra fattispecie, dovremmo cercare di approvare questi emendamenti o di bocciarli, di approvare gli articoli di questo provvedimento, perché questo permette seriamente di affrontare in maniera nuova il tema della pena nell'interesse della sicurezza degli italiani. Quindi io credo che dovremmo veramente sperare che anche nell'opposizione si faccia strada non un atteggiamento dilatorio e non un atteggiamento massimalista, che voglia, ogni volta, su ogni emendamento e su ogni articolo provare a dire che l'unico modo per difendere gli italiani è mantenere un carcere disumano e con una pena aggiuntiva e che purtroppo è diventato criminogeno.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Rossomando. Prendo atto che vi rinuncia. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, vorrei intervenire finalmente nel Pag. 62merito dell'emendamento in questione. Qui si tratta di escludere l'articolo 390 del codice penale.
  Quest'articolo configura la sanzione sul reato della procurata inosservanza di pena. Questo reato è uno dei reati collegati ai reati mafiosi, anche quando non associativi. Infatti, i favoreggiatori della latitanza dei mafiosi, qualora non venga provata in giudizio la colleganza con il reato all'articolo 416-bis, vanno a sottostare al di dentro di questo reato, tant’è vero che il favoreggiatore di Bernardo Provenzano è stato condannato dal GUP di Palermo non per il 416-bis, ma per l'articolo 390. Allora, quest'Aula vuole aiutare coloro che favoriscono i boss mafiosi nella latitanza oppure li vuole mettere in galera (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Franco Bruno. Ne ha facoltà.

  FRANCO BRUNO. Signor Presidente, però così non è corretto procedere perché qua si passa da emendamenti che sono la mancata esecuzione dolosa di sanzioni pecuniarie, praticamente quando uno commette un reato gravissimo da sanzionare per sottrarsi ad una multa, alla pornografia minorile, alla possibilità di favoreggiamento della mafia, ad altri reati gravissimi come l'attentato a impianto di pubblica utilità. Tutti reati da perseguire, possibilmente con pene principali e noi stiamo provando ad introdurre una nuova pena principale. Però, mettere insieme tutti i reati del codice penale e dire che chi vota in una maniera differente in qualche modo aiuta i rei rispetto al cittadino normale, siamo all'esagerazione, non se ne può più, basta.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.293, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Deputati Madia, Di Salvo, Fabbri, Ferrara, Ventricelli, Lombardi, Gribaudo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  500   
   Votanti  499   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  250   
    Voti favorevoli  132    
    Voti contrari  367    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  (I deputati Di Salvo, Marco Di Maio e Cardinale hanno segnalato che non sono riusciti a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.294.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, prima di intervenire nel merito, chiedendo anche spiegazioni al sottosegretario che vedo qui presente, voglio far presente, al sottosegretario medesimo e ai parlamentari, che stanno uscendo tutta una serie di agenzie, in forma particolarmente abbondante, in cui si stanno annunciando tutta una serie di dichiarazioni e di prese di posizione del mondo dell'avvocatura.
  Sono appena uscite dichiarazioni da parte del Consiglio nazionale forense, del presidente Alpa, che, tra l'altro, abbiamo avuto poc'anzi in audizione in Commissione, e del presidente dell'organismo unitario dell'avvocatura che stanno manifestando una forte forma di contestazione nei confronti del Ministro Cancellieri, tant’è che questi soggetti a breve avrebbero dovuto avere un incontro con il Ministro in relazione, tra l'altro, a dei provvedimenti importanti che toccano il mondo Pag. 63dell'avvocatura e questi incontri stanno saltando. C’è una sovrabbondanza di dichiarazioni e di agenzie tali per cui a questo punto, considerato il fatto che il Ministro non sta avendo gli incontri programmati, noi ci attendiamo che il Ministro a breve venga in Aula per interloquire su questo provvedimento, ma anche per chiarire quello che sta accadendo perché si sta creando un grande vulnus nel confronto democratico tra soggetti in materia di giustizia.
  Intervengo anche – e mi riallaccio, ovviamente, agli emendamenti che sono stati presentati – per spiegare che gli emendamenti che in questo momento noi stiamo discutendo, con cui le forze politiche di opposizione, in primis la Lega, chiedono dall'applicazione dell'articolo 1 l'esclusione di determinati reati, nascono sì dalla volontà delle singole forze politiche di far sì che questi reati vengano esclusi, ma nascono dall'esigenza – e chi ha partecipato ai lavori della Commissione lo sa benissimo – di dare una risposta ad un emendamento. Un emendamento presentato da chi ? Presentato dal Governo e mi riferisco all'ex emendamento 1.500 del Governo in cui il Governo, dopo la riformulazione dell'articolo 1, introduce un comma, il comma c-bis), in cui dice: «valutare la possibilità di escludere l'applicazione della reclusione presso il domicilio per singoli reati di grave allarme sociale se puniti con pene non inferiori nel massimo a quattro anni».
  Noi abbiamo contestato la formulazione di questo emendamento dando per scontato ed eccependo il fatto che questo emendamento rappresentava una delega penale in bianco. Da parte del Governo e da parte dei relatori c’è stato eccepito invece che questo emendamento non era una delega penale in bianco. La Commissione affari costituzionali ha mosso un parere contrario, la norma è stata tolta, ma quello che rimane è il principio, è il principio tale per cui il Governo, con questo emendamento, riteneva opportuno che per i reati di grave allarme sociale vi fosse l'esclusione dell'applicazione dell'articolo 1. Mi chiedo e chiedo al Governo – tra l'altro alcuni emendamenti prevedono l'elencazione dei reati anche in modo congruo rispetto al tipo di lesione che viene portata al bene giuridico – di tornare un attimo coerente rispetto all'impostazione originaria che aveva assunto in Commissione. Infatti, questi emendamenti sono perfettamente in linea e consoni rispetto a quella che era la volontà del Governo, ovvero escludere per determinati reati di grave allarme sociale, cioè reati da quattro a sei anni, la possibilità che nei confronti di questi reati si potesse applicare in via principale la pena detentiva (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà (Deputati del gruppo della Lega Nord e Autonomie espongono cartelli recanti le scritte: «Il Governo libera i pedofili», «Il Governo libera i ladri», « Il Governo libera i ricettatori», «Il Governo libera i truffatori», «Il Governo libera gli stalker», «Il Governo libera gli spacciatori», «Il Governo premia i ladri», «Svuota carceri vergogna»). No, colleghi, cortesemente abbassate i cartelli. Colleghi, abbassate i cartelli ! Chiedo ai commessi di intervenire, cortesemente (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente). Colleghi, abbassate i cartelli ! (Il deputato Buonanno si introduce nei banchi del Governo e, avvicinandosi al sottosegretario Ferri, espone un cartello recante la scritta: «Il Governo libera i pedofili»). Deputato Buonanno, la richiamo all'ordine ! Deputato Buonanno, la richiamo all'ordine ! Deputato, abbandoni i banchi del Governo, cortesemente. Si allontani ! (Il deputato Buonanno si avvicina ai banchi del gruppo Sinistra Ecologia Libertà – Scambio di apostrofi tra il deputato Buonanno e i deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). Deputato Buonanno, la richiamo all'ordine ! Dispongo l'allontanamento dall'Aula del deputato Buonanno (Gli assistenti parlamentari ottemperano Pag. 64all'invito del Presidente). L'Ufficio di Presidenza sarà investito di questo episodio. (Il deputato Allasia espone un cartello recante la scritta: «Il Governo libera i ricettatori»). Deputato Allasia, abbassi il cartello, cortesemente. La richiamo all'ordine ! Deputato deve abbassare ! Deputato, la richiamo all'ordine (Il deputato Allasia persiste nell'esposizione del cartello) ! Deputato Allasia ! Deputato Allasia ! Dispongo l'espulsione dall'Aula del deputato Allasia. Se è possibile, allontanate il deputato Allasia dall'Aula. Chiedo ai Questori di disporre l'allontanamento del deputato Allasia dall'Aula. Dove sono i Questori ?
  Sospendo la seduta per cinque minuti. La seduta è sospesa.

  La seduta, sospesa alle 17,25, è ripresa alle 17,30.

  PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Ricordo che prima della sospensione della seduta erano iniziate le dichiarazioni di voto sull'emendamento Colletti 1.294.

  EDMONDO CIRIELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, non sono da moltissimo tempo in Aula ma lo sono da quattro legislature, lei è al suo primo periodo, e ho visto centinaia di casi di manifestini, Costituzioni, bandiere esposti in Aula ripetutamente e nessuno è mai stato espulso dall'Aula. Questo giusto per metterlo a verbale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

  PRESIDENTE. La ringrazio; in ogni caso sulla questione eravamo arrivati all'esposizione di un cartello in maniera reiterata, più volte, nonostante i commessi lo avessero rimosso. Era questa la questione. E poi stiamo parlando di un'altra persona che è salita ai banchi del Governo.

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, vorrei dire che anch'io sono da più tempo in quest'Aula, seppure non tanto quanto il collega Cirielli, e invece ho visto che la sua condotta è stata assolutamente rispondente al Regolamento nella lettera e nella forma (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, intervengo solo per dire che in circostanze analoghe a quelle di oggi io, al suo posto, mi sono comportato esattamente come lei si è comportato oggi. Se ha bisogno di precedenti, ce n’è qualcuno.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, mi dispiace che la maggioranza, come ho avuto modo di constatare più volte nei miei interventi, non ricordi mai quando era all'opposizione. Però vorrei far presente che, per esempio, il deputato Buonanno, è vero, è andato nei banchi del Governo, ma se ne è immediatamente allontanato quando sono arrivati i commessi. Non a caso, lei non ha sospeso la seduta perché un deputato occupava i banchi del Governo e invece lo ha espulso immediatamente dall'Aula cosa che, invece, in passato difficilmente accadeva se il deputato abbandonava i banchi del Governo quando la seduta era ancora convocata. Quindi, è chiaro che di precedenti ce ne sono di tutti i tipi, però inviterei la maggioranza a non usare sempre o avallare il pugno di ferro irreprensibile quando noi, come gruppo parlamentare, stiamo avanzando una protesta forte, utilizzando, ovviamente anche questo tipo di azioni che lei, giustamente come Presidenza, ha ritenuto di fermare. Tuttavia, da questo ad espellere un deputato che si è Pag. 65allontanato dai banchi del Governo quando c'era ancora la seduta in corso, e lei non ha dovuto sospendere la seduta per allontanare il deputato Buonanno, mi sembra un eccesso di zelo. Inviterei anche i deputati della maggioranza che sono intervenuti a guardare con oggettività e obiettività a quanto è accaduto e a non prendere sempre le parti a priori perché loro sono maggioranza e noi siamo opposizione.

  PRESIDENTE. Deputato, cortesemente, sulla questione mi sento soltanto di dire che è stato applicato il Regolamento, tant’è vero che il deputato Buonanno non è stato allontanato perché era arrivato ai banchi del Governo dove ha ricevuto il primo richiamo all'ordine, ma quando ha cominciato ad urlare contro i banchi di Sinistra Ecologia Libertà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. E loro, non urlavano ?

  PRESIDENTE. Deputato, deputato...

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Anche loro urlavano e minacciavano !

  PRESIDENTE. Deputato, direi che non è il caso di andare avanti. Direi che non è il caso di andare avanti.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Io urlo come loro !

  PRESIDENTE. Deputato Fedriga, deputato Fedriga... cortesemente...

  MARIA EDERA SPADONI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MARIA EDERA SPADONI. Signor Presidente, vorrei ricordare al deputato Fedriga che non c’è stato soltanto l'avvicinamento del suo collega Buonanno ai banchi del Governo ma mi pare di avere visto anche una spinta.

  PRESIDENTE. Deputata, si rivolga alla Presidenza.

  MARIA EDERA SPADONI. Quindi dire che ci si è avvicinati ai banchi del Governo è una cosa molto diversa che andare e spingere un esponente del Governo.

  ROBERTO CAPELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAPELLI. Signor Presidente, io non potrò esserle utile per quanto riguarda i precedenti in quest'Aula, ma posso essere utile nel riportare l'immagine di questo Parlamento negli anni precedenti; immagine che ho visto trasmettere attraverso i media. Abbiamo visto dei cappi, abbiamo visto delle azioni irriguardevoli nei confronti del Parlamento che qui, proprio negli interventi di stamattina, è stato ricordato, è il tempio della democrazia, della legalità e del rispetto.
  Io credo che queste azioni siano quelle azioni che hanno contribuito a delegittimare e a rappresentare il Parlamento in maniera non opportuna e a portare tra la gente un'immagine che noi dobbiamo cambiare. Ai deputati anziani vorrei semplicemente ricordare che nell'immaginario collettivo quest'Aula non gode di un'ottima immagine tra la gente, e queste azioni condotte da gruppuscoli di questo Parlamento non contribuiscono a riconquistare una credibilità. Ho assistito al dibattito di questi giorni e anche gli argomenti portati di denigrazione continua tra l'uno e l'altro, molto spesso di singoli anziani deputati, non contribuiscono a recuperare quella credibilità che quest'Aula merita. Io credo che soprattutto i più responsabili in quest'Aula non debbano fare cassa di risonanza a queste azioni e ad alcuni interventi, perché abbiamo tutti necessità di riconquistare tra la gente quella credibilità che quest'Aula merita.

  SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.

Pag. 66

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Testo sostituito con errata corrige volante   SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, purtroppo era facile prevedere che la seduta avrebbe preso toni un po’ più incandescenti, come avevo detto nel mio primo intervento. Ho sentito qualcuno parlare di pugno di ferro della maggioranza, faccio semplicemente rilevare che la Presidenza di turno, che pure non ha colore, non è riconducibile alla maggioranza e che le polemiche maggiori sono avvenute tra i colleghi della Lega e i colleghi di SEL, i primi in veste di chi provoca, i secondi nella veste di chi viene provocato, a onor del vero, e comunque tra due gruppi dell'opposizione. Fermo restando, signor Presidente, che i colleghi della Lega sono consapevoli che mostrare cartelli in Aula comporta l'intervento della Presidenza, e che continuare a mostrarli comporta il richiamo e poi le conseguenze che tutti sappiamo. Ciascun gruppo, e a maggior ragione l'opposizione, ha tutto il diritto di manifestare il proprio dissenso come crede, anche con strumenti non consoni, però poi se ne assume obiettivamente le conseguenze. Io credo – ma è un'opinione mia personale – che forse le ragioni di chi manifesta dissenso rischiano di essere sminuite da un atteggiamento troppo colorito, folkloristico e provocatorio, rispetto all'espressione molto più lineare, semplice e concreta della propria posizione; ma è una opinione personale.
  Ritengo che la Presidenza abbia fatto il suo dovere e credo che poi, in ordine alla gravità delle sanzioni che si dovranno comminare, sarà l'Ufficio di Presidenza, liberamente, a poter stabilire quanto di conseguenza. Tuttavia, siccome sono dinamiche che conosciamo e sappiamo benissimo che anche la provocazione fa parte della dialettica parlamentare, io avevo invitato la Presidenza a vigilare – come peraltro la Presidenza ha fatto – proprio sull'attinenza al merito delle questioni, perché questo ci toglie dal confronto vis à vis tra gruppi e anche dal rischio dell'intemperanza. È di tutta evidenza che la Presidenza non può distribuire buonsenso, sarebbe compito dei gruppi regolare la propria attività, rappresentando posizioni politiche anche forti, misurandola con la necessità di garantire lo svolgimento sereno della seduta. Io credo, Presidente, che a questo punto possiamo andare avanti facendo appello al buonsenso di tutti.
  SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, purtroppo era facile prevedere che la seduta avrebbe preso toni incandescenti, come avevo detto nel mio primo intervento. Ho sentito qualcuno parlare di pugno di ferro della maggioranza, faccio semplicemente rilevare che la Presidenza di turno, che pure non ha colore, non è riconducibile alla maggioranza e che le polemiche maggiori sono avvenute tra i colleghi della Lega e i colleghi di SEL, i primi in veste di chi provoca, i secondi nella veste di chi viene provocato, a onor del vero, e comunque tra due gruppi dell'opposizione. Fermo restando, signor Presidente, che i colleghi della Lega sono consapevoli che mostrare cartelli in Aula comporta l'intervento della Presidenza, e che continuare a mostrarli comporta il richiamo e poi le conseguenze che tutti sappiamo. Ciascun gruppo, e a maggior ragione l'opposizione, ha tutto il diritto di manifestare il proprio dissenso come crede, anche con strumenti non consoni, però poi se ne assume obiettivamente la responsabilità in relazione alle conseguenze. Io credo – ma è un'opinione mia personale – che forse le ragioni di chi manifesta dissenso rischiano di essere sminuite da un atteggiamento troppo colorito, folkloristico e provocatorio, rispetto all'espressione molto più lineare, semplice e concreta della propria posizione; ma questa è una opinione personale.
  Ritengo che la Presidenza abbia fatto il suo dovere e credo che poi, in ordine alla gravità delle sanzioni che si dovranno comminare, sarà l'Ufficio di Presidenza, liberamente, a poter stabilire quanto di conseguenza. Tuttavia, siccome sono dinamiche che conosciamo e sappiamo benissimo che anche la provocazione fa parte della dialettica parlamentare, io avevo invitato la Presidenza a vigilare – come peraltro la Presidenza ha fatto – proprio sull'attinenza al merito delle questioni, perché questo evita il confronto vis à vis tra gruppi e anche dal rischio dell'intemperanza. È di tutta evidenza che la Presidenza non può distribuire buonsenso, sarebbe compito dei gruppi regolare la propria attività, rappresentando posizioni politiche anche forti, misurandola con la necessità di garantire lo svolgimento sereno della seduta. Io credo, Presidente, che a questo punto possiamo andare avanti facendo appello al buonsenso di tutti.

  PRESIDENTE. Anche perché tutti i gruppi si sono espressi. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, ritornando nuovamente nel merito, questo emendamento tende a escludere l'occultamento di cadavere, tipico reato che tende a coprire la commissione di altri gravissimi reati quali l'omicidio, commesso molto spesso da esponenti, anche se non appartenenti formalmente alle associazioni mafiose, che favoriscono le associazioni mafiose. Votare contro l'inclusione di questo reato significa indirettamente – ma semplicemente dico anche direttamente – favorire la commissione di gravissimi reati quali omicidi da parte delle associazioni mafiose.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (ore 17,40)

  ANDREA COLLETTI. Oltretutto, fra pochi giorni, fra due settimane, arriverà una data molto importante da ricordare, quindi magari nel votare questo emendamento pensate alla data del 19 luglio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, quanti minuti ho ?

  PRESIDENTE. Cinque minuti.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Grazie. Da tempo il collega Molteni ha dichiarato, onestamente e chiaramente, che il loro intento è di fare soltanto dell'ostruzionismo. Pag. 67Io gradirei, gli sarei grato se evitassimo di andare oltre questa dichiarazione; è inutile che volete convincerci che state facendo altro, questo emendamento, com’è stato ricordato, prevede una pena fino a tre anni, badate bene, una pena fino a tre anni il che significa che sono stati, come dire, recuperati all'interno del codice penale una serie di reati alla rinfusa per cui si mettono insieme reati di poco conto, che già il legislatore ritiene di modesta gravità, con reati che non sono neanche ricompresi nella previsione legislativa perché vanno al di là dei 6 anni di pena edittale.
  Ora, vorrei dire ai giovani colleghi di qualunque schieramento politico, che questa norma, la norma della Costituzione che prevede che la pena debba tendere alla rieducazione del condannato, non è che fu introdotta in Costituzione in modo indolore, non fu introdotta in modo semplice, anche allora ci furono aspri contrasti, però i contrasti non attingevano alla cronaca nera ma attingevano a considerazione di carattere filosofico e ideologico, tant’è vero che se si vanno ad esaminare gli atti dell'Assemblea Costituente si noterà che c'era la preoccupazione di una scuola di non essere sopravanzata dall'altra scuola, parlo di accademici, perché in quell'Aula vi erano tanti accademici e alla pena detentiva ci tenevano soprattutto cattolici come Bettiol o come Aldo Moro.
  Ora, vinse, come è a tutti noto, un'altra teoria. Coloro i quali la sostennero erano all'epoca dei giovani che avevano conosciuto il carcere fascista; voglio ricordarvi che tra i costituenti vi era Terracini, vi era Pertini, vi era una serie di uomini che avevano, ripeto, ricevuto dal Tribunale speciale fascista condanne che andavano dai dieci ai ventiquattro anni, come si buscò il compagno Scoccimarro. Voglio ricordarvi che quando furono condannati questi erano tutti giovani di vent'anni, ventidue anni, ventitré anni, ventiquattro anni e che non piegarono mai la testa di fronte al fascismo anche se loro madri imploravano loro di chiedere la grazia. Il compianto compagno Giancarlo Pajetta fu scacciato da tutte le scuole del regno all'età di 17 anni e si prese ben presto dieci anni di carcere.
  Quindi non è una norma che fu presa, così, alla leggera, perché si conoscevano le condizione del carcere, come le conoscevano coloro i quali al carcere non erano arrivati ma erano arrivati all'aldilà come si può benissimo apprendere leggendo le lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana ed europea.
  Quindi, ripeto, rispettiamo almeno, come dire, un certo decoro nel trattare questo argomento perché è un argomento che, come dire, passa attraverso la pelle viva delle persone. Noi non stiamo amnistiando niente, colgo l'occasione velocemente per ricordare ai colleghi che l'hanno sostenuto, che l'amnistia è una sola delle forme di estinzione del reato.
  È stato già ricordato da un collega: ce ne sono tante altre nel codice ! È inutile quindi che ci arrampichiamo sugli specchi: voi ritenete che la pena debba essere retributiva, e possibilmente afflittiva. Questa storia è antica ! Noi riteniamo diversamente. Fate pure l'ostruzionismo, ma non tediamoci con argomenti che non c'entrano nulla.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Grimoldi. Ne ha facoltà.

  PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, intervengo innanzitutto per lasciare agli atti che – a proposito del collega che ha parlato poc'anzi di «gruppuscoli» – credo si tratti di un termine abbastanza offensivo per i gruppi parlamentari dell'Aula, e anche per i singoli parlamentari. Invito quindi a portare un po’ di rispetto (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
  Detto questo, capisco che, quando ci sono provvedimenti che portano a contrapposizioni politiche, a volte si vada al di là di quello che prevede il Regolamento; e siccome evidentemente l'esporre dei cartelli dove si esprimono delle idee politiche non è previsto dal Regolamento, è ovvio che abbiamo forzato. Quanto però al termine Pag. 68«scandaloso», rispetto alla discussione di un emendamento che dice che chi occulta un cadavere possa tranquillamente tornarsene a casa sua anche se collegato ad organizzazioni malavitose, penso che ciò sia un pochino più scandaloso che esporre dei cartelli dove si esprimono delle idee politiche (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) !
  Invito quindi il collega a riflettere un momentino di più, perché uno può anche esagerare, la contrapposizione politica è lecita, l'esporre dei cartelli va al di là del Regolamento – ne siamo consapevoli, ne paghiamo anche le conseguenze –; però se si legge il provvedimento nel dettaglio, credo che ci sia qualcosa di un momentino più scandaloso, come quello di cui stavamo parlando poc'anzi (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Totaro. Ne ha facoltà.

  ACHILLE TOTARO. Signor Presidente, preannunzio il voto favorevole del gruppo Fratelli d'Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, intervengo per associarmi alle considerazioni che sono state fatte poc'anzi riguardo a questo emendamento. Non c’è dubbio che sotto il profilo dell'impatto sociale, dell'odiosità nei confronti delle vittime di taluni reati, ce ne siano alcuni che si distinguono per la particolare efferatezza morale, e non c’è dubbio che l'occultamento di cadavere rientra tra questi. Il fatto che la maggioranza voglia biecamente cercare di non riconoscere nemmeno la singolarità e la specificità di un provvedimento come questo, ci conforta nel convincimento che bisogna dare forte voce a quella grande parte d'Italia che è totalmente indignata dal tentativo di questa maggioranza di perpetrare la strada dell'indulto e dell'amnistia.
  Per questo, signor Presidente, annuncio che Fratelli d'Italia sarà tra pochi minuti in Via del Corso, insieme ai tanti italiani che manifesteranno spontaneamente contro l'adozione di questo provvedimento da parte del Parlamento. Invito tutti i parlamentari, i deputati e i cittadini che insieme a noi vogliono esprimere il loro sdegno, ad associarsi a Fratelli d'Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, intervengo solo per invitare i colleghi a non esagerare con gli esempi, perché è facile partendo dal testo della legge individuare esempi orribili, di persone che meriterebbero di stare in galera e che sulla base di questa legge potrebbero essere mandati a casa, agli arresti domiciliari. Potrebbero, non dovrebbero: perché con ogni evidenza son tutti esempi che qualunque giudice di buonsenso, facendo uso delle facoltà discrezionali che gli vengono attribuite dal testo legislativo, manterrebbe in galera. Il complice della mafia che ha occultato il cadavere, qual è il giudice che lo rimette in libertà ?
  Inviterei anche a non sottovalutare il fatto che non si possono opporre fra loro la funzione rieducativa e la funzione retributiva della pena. Certo che la pena ha una funzione retributiva ! Ma ha anche una funzione rieducativa. Vogliamo cercare un giusto equilibrio ? O vogliamo ciascuno ripetere la sua cantilena con le sue ragioni, verissime !, che però non sono la ragione, che abbraccia la totalità del problema che sta davanti a noi.
  Questo è lo sforzo che noi in quanto corpo legislativo oggi dovremmo fare e, ripeto, diffidate degli esempi. Prendete il caso dello stalking. Lo stalking è un reato molto elastico, va dal corteggiatore deluso inopportuno, fastidioso ma non pericoloso, fino alla vigilia dell'omicidio. È ovvio che i giudici tratteranno in modo diverso il corteggiato che dà fastidio, ma che in fondo non fa del male a nessuno e quello che è pericoloso. Certo, si dà molto potere Pag. 69discrezionale ai giudici, questo può essere un problema, ma non continuate a proporre esempi i quali non rendono possibile un vero, serio discorso e la ricerca di quel punto di equilibrio in cui deve consistere il lavoro del legislatore.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la relatrice Ferranti.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, per chiarezza, perché prima ho sentito parlare di reati di distruzione, soppressione, sottrazione di cadavere connessi appunto a reati di mafia. Ecco, vorrei ricordare che questi tipi di reati sono fuori dal provvedimento in quanto l'articolo 411, che punisce la distruzione, soppressione e sottrazione di un cadavere fino a sette anni, quindi è fuori da questo provvedimento, così come ovviamente tutti i reati connessi con la mafia e il 416-bis, quindi cerchiamo di non confondere le acque.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Cirielli. Ne ha facoltà, per un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, volevo dire che io non ero intervenuto finora perché effettivamente l'esclusione dei singoli reati non mi appassiona come argomento, anche se è grave che diamo una delega al Governo di escluderne in base all'allarme sociale. Vorrei capire chi è che lo stabilisce, il Governo o il Parlamento ? Ma non è questo il punto, il punto è la pena fino a sei anni, grazie a un emendamento del Governo – perché la maggioranza parlamentare aveva messo fino a quattro anni il limite – che introduce una serie di reati che sono oggettivamente gravi: violenza a pubblico ufficiale, violazione di sigilli aggravata – altro che lotta all'abusivismo ! – rissa aggravata, furto aggravato, insomma una serie di reati che in sé sono gravi, e il fatto di aver portato la pena fino a sei anni dimostra chiaramente che non si tiene conto assolutamente né della gravità dei reati, né dell'allarme sociale, né della sicurezza dei cittadini.

  PRESIDENTE. Grazie, deve concludere.
  Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.294, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bianchi, Ventricelli, Rotta, Franco Bordo, Placido...

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  513   
   Votanti  512   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  257   
    Hanno votato
 124    
    Hanno votato
no  388).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 1.296.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, in merito a questo emendamento, ma soprattutto all'intervento di prima della collega relatrice, vorrei far presente che il precedente emendamento riguardava l'occultamento di cadavere, che rientra pertanto nei sei anni, quindi magari inviterei a essere più attenti nell'esemplificazione degli emendamenti.
  Poi, per quanto riguarda la dotta disquisizione sul dibattito filosofico-politico in Assemblea costituente, sinceramente da ciò che ho capito – del collega Sannicandro – mi sembra che volesse quasi chiudere le carceri e ritornare a uno stato di natura cosiddetto hobbesiano, homo homini lupus. Non so se è questo il volere di una parte dell'emiciclo. Allora, basterebbe Pag. 70presentare una proposta di legge in cui si dichiara che vengono chiuse le carceri e che anche i mafiosi possono andare tranquillamente in libertà. Sono sicuro che...

  PRESIDENTE. Si è spento il suo microfono. Aveva ancora del tempo. Prego.

  ANDREA COLLETTI. Sì, lo sapevo che avevo ancora del tempo ma, guardi, evito di ripetere perché un certo comportamento, di spegnere i microfoni, lo trovo davvero deprimente da parte della Presidenza.

  PRESIDENTE. Ma non c’è nessuno che spegne il microfono da parte della Presidenza, deputato Colletti. Non so che cosa è successo al suo microfono, ma certo non è da qui che abbiamo spento.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, qui bisogna smetterla di attribuire a chi parla idee e opinioni mai espresse. Noi da due giorni stiamo cercando di far capire, ma non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire, che anche la pena ha avuto una sua evoluzione storica. Prima la pena era semplicemente corporale, e quando si tentò di cambiarla c'erano i Colletti di turno che lo impedivano. Chiaro ? Poi, alla fine si è andati avanti.
  Noi non stiamo dicendo che la pena retributiva è un delitto. Stiamo dicendo che la pena retributiva e soprattutto affittiva è entrata in crisi e su questo avremmo potuto parlare a lungo, se avessimo voluto dedicarci veramente all'argomento. Invece, stiamo facendo prevalere la demagogia e la propaganda. Questa è la verità, perché tutto questo dibattito manca di una premessa: cosa è la pena, cosa vogliamo che sia la pena e cosa è il carcere. Su questo avremmo dovuto impegnare ore e ore di dibattito e non sulle battute, le schermaglie, i volantini, il volantinaggio, e via discorrendo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pini. Ne ha facoltà.
  Avverto che la Lega sta esaurendo il suo tempo residuo: 4 minuti e 24 secondi (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà).

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, già è drammatico che ci sia gente che applaude se qualcuno finisce il tempo della discussione (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie), però questa la dice lunga sulla vostra poca cultura del dibattito e del confronto.
  Io vorrei intervenire per un richiamo al Regolamento...

  PRESIDENTE. Non sprechiamo il tempo.

  GIANLUCA PINI. No, il richiamo al Regolamento non è computato nei tempi nostri.

  PRESIDENTE. Va bene.

  GIANLUCA PINI. Intervengo perché vorrei capire una cosa. Lei ha dato la parola al collega di prima per fatto personale ?

  PRESIDENTE. No. Era iscritto per dichiarazione di voto sull'emendamento che stiamo discutendo.

  GIANLUCA PINI. A posto, grazie.

  PRESIDENTE. Dunque, passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.296, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 71

  Brunetta, Carbone, Bargero, Gitti, Gribaudo, Ventricelli...hanno votato tutti i colleghi ? Gitti ha votato ? Gitti ha votato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  520   
   Votanti  518   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  260   
    Voti favorevoli  133    
    Voti contrari  385    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 1.297.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo per capire (Commenti)... sì, di nuovo... per capire in quanto il sottosegretario, prima della sospensione dell'Aula, aveva dichiarato che il Ministro sarebbe arrivato in Aula intorno alle cinque e mezza o nella giornata di domani ci doveva far sapere.
  Allo stato attuale, mi sembra che siano superate abbondantemente le ore 17,30. Quindi, vorremmo sapere dal Governo se il Ministro ha o non ha intenzione di venire. Poi, mi permetto di precisare che chi l'ha preceduta nella Presidenza ha detto che la Presidenza non è tenuta a far venire il Ministro, in quanto il Governo è rappresentato. Questo lo sappiamo benissimo !
  Noi volevamo sapere, nella domanda che ho fatto precedentemente, se la Presidenza aveva sensibilizzato il Ministro ad essere presente in Aula. Sappiamo benissimo che, a termini di Regolamento, basta un rappresentante del Governo che sieda in quei banchi.

  PRESIDENTE. Oltre al sottosegretario competente, è presente anche un rappresentante del Ministero per i rapporti con il Parlamento. La sollecitazione certamente è arrivata e il Governo ci farà sapere.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, intervengo solo per ricordare anche al collega Sannicandro che noi le problematiche su questo provvedimento le avevamo già espresse negli articoli precedenti; quindi, non è solo una questione di reato.
  Lo abbiamo già detto: una materia così delicata non può essere delegata al Governo. Basta esautorare la Camera con deleghe e decreti-legge (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Secondo, il Governo non mi ha ancora risposto: vi è un buco nero per quanto riguarda questa delega, ovvero il coordinamento con le misure alternative alla detenzione carceraria.
  Vorrei avere una risposta. Questo intervento non è neanche polemico: vorrei avere una risposta su come intendano coordinare queste misure con quelle alternative alla detenzione carceraria. Vorrei una risposta, anche semplice, senza alcuna polemica.
  Terzo, visto che lei parla sempre di rieducazione, io qui non ho ancora sentito parlare di risocializzazione, di reinserimento nella società. Qui si parla solo di prendere il condannato e di mandarlo a casa. Non si parla di ristrutturare le carceri, non si parla dell'organico della polizia giudiziaria, non si parla delle condizioni dei detenuti nelle carceri. Questo non c'entra niente con questi provvedimenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Allora, guardiamo alle cose importanti, a chi vi è nelle carceri, alla situazione nelle carceri, alla rieducazione della pena, che non è mai stata applicata. Qui ci sono persone che sono da vent'anni qui dentro: la rieducazione salta fuori ora, con questo provvedimento ? Ma vogliamo approvare un provvedimento Pag. 72che guardi veramente ad una pena che tenda alla rieducazione ? Servono risorse che non vi sono, come non vi sono per questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.297, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer, Ricciatti, De Micheli, Di Gioia, Fraccaro...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  510   
   Votanti  508   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  255   
    Voti favorevoli  134    
    Voti contrari  374).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.298, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Magorno, Liuzzi, Moretti, Frusone, Ottobre, Maietta, Gitti, Basso...

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  512   
   Votanti  510   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  256   
    Voti favorevoli  131    
    Voti contrari  379).    

  Salutiamo, perché presente in tribuna, il Vice Primo Ministro iracheno Rowsch Nuri Shaways. A nome della Presidenza e dell'Assemblea, un caloroso saluto (Applausi).
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 1.299. Voto palese.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Totaro. Ne ha facoltà.

  ACHILLE TOTARO. Annuncio il voto favorevole all'emendamento in esame del gruppo Fratelli d'Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Corsaro. Ne ha facoltà, per un minuto.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Presidente, questo è proprio un bell'emendamento ! Perché la storia ci insegna come la sinistra sia stata storicamente e culturalmente caratterizzata per la definizione di battaglie libertarie, per l'apertura indiscriminata all'esercizio dei costumi personali, anche al di fuori degli ambiti soggettivi, per la presa di possesso e di difesa della rivoluzione sessuale, per la partecipazione, la creazione, l'istigazione di manifestazioni in qualche caso addirittura carnevalesche, come quelle che proprio nella scorsa settimana hanno toccato alcune città dell'Italia, e poi c’è stata una improvvisa recrudescenza, un ritorno indietro, una forma di fobia sessista, quando è sembrato che su certi argomenti si potesse fare una battaglia politica nei confronti di qualcuno. Adesso, siccome il problema sembra apparentemente e temporaneamente derubricato, perché la sentenza di Milano è passata...

  PRESIDENTE. Grazie. Ha esaurito il suo tempo.Pag. 73
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Questo emendamento riguarda uno specifico reato, ovvero la prostituzione minorile. Immagino, giacché ne ho parlato anche in precedenza, che tutti conosciate le implicazioni di questo reato, e le implicazioni anche mediatiche e giudiziarie di questo reato, nei riguardi di un personaggio molto conosciuto in quest'Aula e nel Governo. Ora, non mi ricordo bene come si chiami, perché sto cercando di rimuoverlo dalla mia mente, come ogni brutto ricordo, ogni incubo ventennale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ad ogni modo, mi sembra che il voto sia palese, quindi finalmente avremo la votazione palese su quello che pensa una parte dell'emiciclo su determinati personaggi che hanno inquinato questa politica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Cirielli. Ne ha facoltà, per un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Presidente, questo è uno dei reati che è punito da uno a sei anni: chiunque compie atti sessuali con un minore compreso tra i 14 e 18 anni. Immagino che casi di età ancora inferiore corrispondano, in base all'articolo 133, a una pena anche più elevata. Io credo che una riflessione, non sul singolo emendamento, ma sulla quantità della pena, vada fatta. Perché, vedete, con la pena fino a sei anni si arriva veramente all'eccesso di compiere veramente in questa depenalizzazione di fatto – perché per come è strutturata la pena detentiva non carceraria, questo significherà – uno scempio giuridico. Altro che balzo in avanti ! Ricordo agli amici che lo dicono: i balzi in avanti, li abbiamo visti nella storia e abbiamo visto che fine hanno fatto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bruno. Ne ha facoltà. Ricordo che anche il gruppo Misto ha esaurito i suoi tempi. Ha un minuto.

  FRANCO BRUNO. Presidente, io non so se gli articoli 600-bis o 600-ter del codice penale rientrano nel campo di applicabilità di questa legge, ma se così fosse, è uno dei problemi che sollevavo oggi. A mio avviso la Commissione ha fatto una scelta politica – ma io non la condivido – di «demandare» i reati a maggiore pericolosità sociale, tenendoli sul limite dei sei anni.
  Secondo me è una scelta che la Commissione, politicamente, avrebbe dovuto presentare all'Aula e avremmo discusso della questione e del merito, perché la pornografia minorile e la prostituzione minorile, a mio avviso, sono reati che hanno una pericolosità sociale troppo elevata per includerli nei reati che bisogna depenalizzare. Rischiamo di vanificare tutto il lavoro che stiamo facendo.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, si continua a dire depenalizzare. Non si tratta di depenalizzare niente, qui si tratta di scegliere da parte del giudice, in base ai criteri dell'articolo 133 del codice penale, quale pena applicare; una pena sempre detentiva, quindi non si dica depenalizzare, perché tutto ha un limite. Anche perché da parte nostra che abbiamo portato avanti questo provvedimento non abbiamo voluto fare alcuna scelta di depenalizzare reati di allarme sociale anzi, quello di sei anni massimo di pena è un limite, perché sappiamo che nel codice penale si arriva a trent'anni, all'ergastolo, quindi ci sono reati ben più gravi, ritenuti dal legislatore che ha fissato un limite massimo di pena. Quindi questo è il punto. Voler dire, in sede di discussione, Presidente, che qui si continua a parlare di depenalizzazione, vuol dire dare una falsa Pag. 74informazione ai cittadini e questo da relatrice non lo posso tollerare (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Voto palese.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.299, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Baroni, Tancredi, Gadda, Toninelli, Ricciatti, Piazzoni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  509   
   Votanti  507   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  254   
    Hanno votato
 123    
    Hanno votato
no  384).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 1.350.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, scusate se insisto, ma, sottosegretario, volevo sapere se voleva rispondere o no alla mia domanda. Come coordiniamo le misure alternative per quanto riguarda i domiciliari, in due, tre, quattro, cinque, sei anni ? Io veramente... è un buco grave ! Io vorrei una risposta, dai relatori, dal sottosegretario, da qualcuno. Qualcuno mi può rispondere ? Non credo che questo sia un indulto ma qualcuno mi risponda, perché questo pezzo lascia veramente un'alea grave su quello che potrebbe essere questa delega (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.350, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paris, Malisani, Baroni, Patriarca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  503   
   Votanti  501   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  251   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  379).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.351, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Petraroli, Stumpo, De Lorenzis, Frusone, Brunetta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  502   
   Votanti  501   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  251   
    Voti favorevoli  127    
    Voti contrari  374).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 1.302.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Totaro. Ne ha facoltà.

Pag. 75

  ACHILLE TOTARO. Intervengo per dichiarare il voto favorevole all'emendamento in esame dal gruppo Fratelli d'Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, l'articolo 600-octies del codice penale è quello relativo all'impiego di minori per l'accattonaggio. Credo che sotto questo profilo davvero stiamo rasentando il paradosso perché, con questa norma, stiamo per consentire che vengono rimandati a casa, quindi a convivere con i minori di quattordici anni che sono stati coartati ad andare per strada a fare l'accattonaggio, esattamente quelli che si rimandano a casa. Io credo che sotto questo profilo non ci sia veramente alcuna possibilità di chiedere ragionevolezza. Mi rifaccio agli interventi del collega di Sinistra Ecologia Libertà per dire – così almeno lo scandalizzo un po’ – che, forse, questo è un tipo di reato per il quale dovremmo addirittura ripristinare talune di quelle pene che lui ci ha enucleato da questa mattina in poi. Pensare di rimandarli a casa ma, davvero, mi rivolgo alla parte cosciente dei tanti amici che conosco nel Popolo della Libertà ma voi davvero pensate...

  PRESIDENTE. Onorevole Corsaro, concluda.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. ...di poter dare un voto favorevole per rimandare a casa coloro che sfruttano i minori a convivere con i minori !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.302 non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Totaro... onorevole Marazziti... onorevole Paris... onorevole Rostan... onorevole Baldelli... onorevole Vargiu... onorevole Rughetti... onorevole Gribaudo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  504   
   Votanti  501   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  251   
    Voti favorevoli  138    
    Voti contrari  363).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.303 non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Totaro... onorevole Gozi... onorevole Bernini Massimiliano... onorevole Gallo Luigi... onorevole Di Vita... onorevole Ottobre... onorevole Vargiu... onorevole Giammanco... onorevole Magorno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  498   
   Votanti  497   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  249   
    Voti favorevoli  128    
    Voti contrari  369).    

  (I deputati Capodicasa e Vargiu hanno segnalato che non sono riusciti a votare).

Pag. 76

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 1.304 e Colletti 1.305.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, chiedo cortesemente l'attenzione dell'Aula su questo emendamento. Questo è l'emendamento cardine, l'emendamento fulcro tra tutti quelli che sono stati presentati. Con questo emendamento e per questo mi rivolgo a tutti i deputati e alle deputate del Partito Democratico, del Popolo della Libertà, di Scelta Civica, di SEL.
  Questo è l'emendamento che consente di poter escludere dall'applicazione dell'articolo 1 il reato di stalking. A me piacerebbe che l'Aula ascoltasse e si convincesse della bontà di questo provvedimento. Sarebbe tra l'altro bello che questo emendamento – proprio per dare il significato che merita, quindi togliere, senza lasciare alcun dubbio interpretativo di nessun tipo, senza lasciare dubbi, interpretazioni ed equivoci – venisse firmato da tutte le forze politiche, da tutti i capigruppo, proprio per avvalorare il significato dell'emendamento stesso. Io voglio ricordare che in quest'aula una delle pagine più belle, signor Presidente, mi rivolgo a lei anche come donna... Presidente... mi rivolgo anche...

  PRESIDENTE. Mi scusi, stavamo occupandoci della richiesta del suo gruppo della presenza del Ministro, quindi non stavo chiacchierando del più o del meno, mi dispiace.

  NICOLA MOLTENI. Stiamo parlando di un emendamento per chiedere di cancellare e di togliere dall'applicazione il reato di cui all'articolo 612-bis del codice penale. In quest'aula una delle pagine più belle, più appassionate, più accalorate e di maggiore intensità politica la si è raggiunta in due occasioni: quando abbiamo votato il 28 di maggio, all'unanimità, con un dibattito fatto di grande passione e di grande calore, la Convenzione di Istanbul e quando, per ribadire l'importanza ed il significato – anche per il fatto che il Presidente Boldrini si era spesa molto in materia di reato di femminicidio –, esattamente una settimana dopo, l'aula della Camera ha visto l'approvazione di una mozione a firma Speranza, Binetti, Brunetta, a firma di tutte le forze politiche, in cui si richiamava il tema della violenza.
  Noi siamo intervenuti – il gruppo della Lega non è composto da donne, ci dispiace – siamo intervenuti orgogliosamente da uomini, proprio per ribadire l'importanza del valore e del ruolo della donna. E tanto nella Convenzione di Istanbul, quanto nella mozione è stata ribadita in maniera chiara la necessità di porre in essere tutti quegli strumenti e tutti quegli atti, sia di natura preventiva, ma anche di natura repressiva, proprio per tutelare la dignità della donna, facendo esplicito ed espresso riferimento non solo alla violenza in senso lato, alla violenza materiale, ma anche agli atti di natura persecutoria ed alle molestie anche insistenti, facendo un esplicito riferimento all'articolo 612-bis.
  Io quindi mi rivolgo non tanto ai deputati, ma al cuore e all'anima dei deputati. E ai deputati del PdL: oggi il Ministro Alfano ricordava in Commissione affari costituzionali la bontà di quel gesto compiuto nel 2009, quando abbiamo approvato – anche grazie al concorso dell'ex Ministro Carfagna, che voglio ancora ricordare e ringraziare per il lavoro svolto – l'introduzione nell'ordinamento penale italiano del reato di stalking, degli atti persecutori (articolo 612-bis del codice penale). Ebbene oggi il Ministro Alfano, richiamando la bontà dell'applicazione di quel reato, ha credo incentivato il fatto che, proprio con riferimento a questo provvedimento, l'abbiamo osteggiato, anche con forme particolarmente dure, anche facendoci espellere due colleghi parlamentari. Però credo che, almeno con riferimento a questo unico ed ultimo reato, veramente mi appello alla coscienza di ogni parlamentare ed allo spirito di ogni parlamentare per escludere il reato di stalking. Facciamolo quanto meno nei confronti di tutti coloro i quali – donne in particolare, ma anche uomini in modo residuale – sono stati Pag. 77oggetto e vittima di questi reati. Facciamo una cosa giusta, bella ed importante, non tanto per chi presenta l'emendamento, ma per coloro i quali in questi anni hanno subito reati di questa natura.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Fedriga. Ne ha facoltà per un minuto.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo solo per sottolineare l'importanza di questo emendamento. Io chiedo ai colleghi ed alle colleghe in quest'Aula di valutare con attenzione questo voto. In questa occasione stiamo parlando esclusivamente del reato di stalking, per escluderlo. Noi entriamo dopo nel merito se ciò può creare qualche motivo di conflittualità o qualche motivo di dubbio, da parte dei colleghi di maggioranza, su altri tipi di reato. Questo voto significa semplicemente – ed ognuno prenderà ovviamente la responsabilità di votarlo – che approvando l'emendamento chi è condannato per stalking non potrà scontare la pena ai domiciliari.
  È molto chiaro, è molto lineare; oltretutto, voglio ricordare che nel provvedimento teniamo in considerazione anche i recidivi. Quindi, e concludo, mettendovi veramente una mano sulla coscienza, vi chiedo – ricordo l'importante lavoro svolto dall'Aula, tutti insieme durante la scorsa legislatura, per approvare quell'importante legge sullo stalking – di non annacquare tutto e gettare tutto...

  PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Busin. Ne ha facoltà, per un minuto.

  FILIPPO BUSIN. Grazie Presidente, intervengo solo per ricordare che il reato di stalking è il reato per eccellenza, per il quale il carcere, nel suo significato etimologico, che ci è stato cortesemente ricordato dal collega di SEL, di recinto, di qualcosa che separa, è particolarmente indicato. Mettere queste persone così pericolose, che si sono macchiate di questo specifico reato, vicine, contigue, alle persone per bene, ai cittadini pacifici che vogliono condurre una vita normale in pace, è veramente qualcosa che grida vendetta, non so neanche come definire questo fatto. Si tratta di uno scandalo che vorremmo evitare con il voto favorevole a questo emendamento.

  PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Pini. Ne ha facoltà, per un minuto.

  GIANLUCA PINI. Grazie Presidente, sottolinei Gianluca sennò qualche collega magari si offende.

  PRESIDENTE. Ho detto il deputato.

  GIANLUCA PINI. Non ho sentito, mi scusi. Vorrei utilizzare trenta secondi per invitare cortesemente il Governo, che non mi ascolta – sottosegretario Ferri –, a valutare l'opportunità di rimettersi all'Aula su questo emendamento. Ciò per dare, semplicemente, un segnale di distensione e, secondo noi, di giustizia sociale nei confronti delle vittime di questo tipo di reato. Lasciamo liberi i colleghi parlamentari di valutare se questo specifico reato debba – come riteniamo noi e come forse ritengono tanti deputati vincolati però da un patto di maggioranza – o meno essere escluso dal campo di applicazione di questa norma. In maniera assolutamente serena e non polemica, fate cortesemente questo gesto di distensione.

  PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Borghesi. Ne ha facoltà, per un minuto.

  STEFANO BORGHESI. Grazie Presidente, anch'io voglio sottolineare come questo emendamento sia molto importante, anzi direi fondamentale, quindi mi appello alla coscienza di tutti i deputati, anche della maggioranza, affinché possano riflettere sul voto favorevole a questo Pag. 78emendamento. Quest'ultimo, ricordiamolo, riguarda il reato di stalking, uno dei reati più odiosi che verrebbe ricompreso nel provvedimento che stiamo esaminando. Quindi, essendo – lo ripeto – uno dei reati più gravi e odiosi riteniamo che la coscienza di ciascuno in questo caso debba prevalere. Facciamo così appello alla coscienza di tutti i deputati affinché possano esprimere il loro voto favorevole nei confronti di questo emendamento, dando così un segnale di distensione e di vicinanza verso chi, purtroppo, è stato vittima di questo reato.

  PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Marcolin. Ne ha facoltà, per un minuto.

  MARCO MARCOLIN. Grazie, signor Presidente, credo che questo emendamento sia da votare proprio perché il reato di stalking non può essere lasciato al giudizio di una persona, di un giudice. Qual è il numero di telefonate per decidere se un soggetto fa dello stalking o meno ? Vicino al nostro paese, dopo svariate telefonate, una persona ha preso la pistola e ha ucciso la sua compagna. Credo che questa azione sia veramente deleteria, si tratta di un risultato che noi vorremmo veramente debellare, quindi su questo emendamento cerco l'appoggio dei colleghi affinché venga votato. Credo che affidare ad una persona, ad un giudice la facoltà di decidere il numero delle telefonate che una persona può fare affinché...

  PRESIDENTE. Grazie, ha esaurito il suo tempo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Invernizzi. Ne ha facoltà, per un minuto.

  CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, volevo semplicemente sottolineare che, proprio nella giornata odierna, il Ministro dell'interno Alfano, nell'audizione avuta di fronte alla I Commissione (Affari costituzionali), ha dedicato parte del suo discorso programmatico proprio al reato di femminicidio e al reato dello stalking, sottolineando – pertanto mi rivolgo alla maggioranza – come uno degli impegni principali del Ministero da lui diretto è quello di contrastare con forza il femminicidio, e – scusate – ha citato proprio lo stalking come uno dei reati preparatori per tanti altri. Per cui, chiedo veramente alla maggioranza: su questo, cortesemente, diamo un segnale alla gente che ci ascolta, ma diamo un segnale anche a tutti che il Parlamento non aspetta che sia un giudice a stabilire se lo stalking è grave o meno, ma è il Parlamento che dà una linea, che questo Parlamento considera lo stalking come qualcosa di odioso e pertanto da essere contrastato.

  PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Matteo Bragantini. Ne ha facoltà.

  MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, io chiedo ai colleghi veramente di guardare questo emendamento, un emendamento di merito, perché è vero che il provvedimento dice che il Governo o i giudici possono valutare se anche per il reato di stalking – perché è un reato che prevede delle pene fino a quattro anni – si possa o meno andare agli arresti domiciliari. A nostro avviso, invece, dobbiamo essere chiari in quest'Aula e dire che per il reato di stalking, che abbiamo appena introdotto, non possa essere permessa una valutazione e che queste persone non possano andare agli arresti domiciliari. Prima che uno venga, non dico condannato, ma semplicemente prenda una denuncia per stalking, è una sofferenza lunga mesi, se non anni, della donne o degli uomini che, prima di denunciare, soffrono tantissimo. Dunque, per favore, tale emendamento non va a stravolgere tutto l'impianto di questo provvedimento, ma va semplicemente a dire che, per quanto riguarda il reato di stalking, non è permessa nessuna azione di buonismo...

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Rossomando. Ne ha facoltà.

Pag. 79

  ANNA ROSSOMANDO. Signor Presidente, la pena massima edittale per il reato di molestie insistenti è quattro anni di reclusione. Con le attenuanti generiche si va a tre anni, se si parte dal massimo, cioè quasi mai. Con i riti alternativi si può avere la sospensione condizionale, cioè molto spesso. Viceversa, con questo provvedimento, anche in alternativa alla sospensione condizionale, cioè non pena in carcere, si possono dare i domiciliari lontano dal domicilio della persona offesa, quindi si tutela la vittima. Secondo: noi abbiamo introdotto questo reato per stabilire la responsabilità per fatti che normalmente non erano punibili e introdurre, tramite l'introduzione di questo reato, una serie di possibilità di interrompere quella spirale all'inizio del procedimento, anche con la diffida del questore, quando ancora non è neanche iniziato il procedimento penale. Questa è una concezione di efficacia dentro il procedimento penale. Quindi, per cortesia, una parola definitiva a favore delle vittime di questo reato, anche e soprattutto con questa normativa.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Mucci. Ne ha facoltà.

  MARA MUCCI. Signor Presidente, in questo emendamento si parla di stalking, ovvero atti persecutori, e noi chiediamo a quest'Aula che venga appoggiato il nostro emendamento e che, quindi, sia escluso dalle tipologie di reato che prevedono la pena domiciliare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Maietta. Ne ha facoltà.

  PASQUALE MAIETTA. Signor Presidente, semplicemente per annunciare all'Aula che il gruppo Fratelli d'Italia voterà favorevolmente all'emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Totaro. Ne ha facoltà.

  ACHILLE TOTARO. Signor Presidente, lo hanno detto già i colleghi prima di me, ma vorremmo ribadirlo all'Aula, ai colleghi che sono qui presenti. Quando si arriva al femminicidio, quando si arriva ai reati di stupro e qualcuno di voi ci ha spiegato che non fanno parte di questo provvedimento, molto spesso, nella maggior parte dei casi, ci si arriva o perché si tratta di una persona incapace di intendere e di volere, di un pazzo, oppure, in altri casi, attraverso questa tipologia di reati che sono antecedenti al fatto grave. Quindi, minaccia, minaccia grave, percosse, violenza. Tutti questi reati fanno parte di questo provvedimento.
  La collega che è intervenuta prima diceva che, comunque, ci saranno degli arresti domiciliari. Con quali forze dell'ordine che andranno a sorvegliare che nessuno esca dalla propria abitazione per andare a fare qualcosa di grave alla persona perseguitata ? Francamente, non c’è alcun tipo di garanzia. Per questo, noi voteremo a favore dell'emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Cirielli. Ne ha facoltà, per un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, è di pochi minuti fa, un'agenzia dell'Ansa: «Femminicidio: il Ministro dell'interno Alfano: rafforzeremo norme su stalking». Allora, credo che, probabilmente, il Ministro non sa cosa sta accadendo in Aula. Sarebbe opportuno che, insieme al Ministro Cancellieri, fosse invitato anche il Ministro Alfano, perché credo che non sia questo il modo per rafforzare la lotta allo stalking.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Rondini. Ne ha facoltà, per un minuto.

  MARCO RONDINI. Signor Presidente, la collega ci ha ricordato che per il reato Pag. 80di stalking è prevista una pena sicuramente inferiore a quella dei 6 anni e, quindi, rientra a pieno titolo fra i reati che potrebbero godere, grazie magari alla discrezionalità del magistrato, di una pena da scontare ai domiciliari. In più, dovrebbe spiegarci, magari, cosa è previsto per chi è recidivo nel commettere quel reato.
  Abbiamo chiesto più volte la presenza del Ministro in Aula: forse, per valutare l'opportunità se rimetterci o meno al voto dell'Aula su questo tipo di emendamento, forse la valutazione avrebbe potuto farla il Ministro, che, invece, non ci degna ancora della sua presenza in Aula, e ci chiediamo perché (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Grimoldi. Ne ha facoltà, per un minuto.

  PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, visto il dibattito che si sta sviluppando e visto che siamo fiduciosi che quanto ci ha riferito il sottosegretario sia veritiero e il Ministro stia arrivando, chiediamo di accantonare questi emendamenti e, magari, disporre di dibatterne con la presenza del Ministro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Prataviera. Ne ha facoltà, per un minuto.

  EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, anch'io intervengo per chiedere l'accantonamento di questo provvedimento, perché credo che, soprattutto la non presenza del Ministro, debba far riflettere ancora una volta l'Aula, anche perché, se non sbaglio, è in ritardo di un'ora e mezza su questo tipo di provvedimento.

  PRESIDENTE. In realtà, non avrei dovuto dare la parola al deputato Prataviera, me ne scuso con i colleghi. Poiché il gruppo della Lega Nord è composto da venti deputati e si sono già svolti nove interventi a titolo personale, non avrei potuto dare la parola (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). I tempi sono stati conteggiati dagli uffici.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, mi scusi, ma è chiaro che l'intervento del collega Prataviera era sull'ordine dei lavori: ha chiesto l'accantonamento, quindi, non era a titolo personale.

  PRESIDENTE. In ogni caso, gli ho dato la parola, giusto o sbagliato. Vi volevo avvertire che non potevate parlare più, mi sembrava abbastanza evidente. Passiamo ai voti...

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Abbiamo fatto una richiesta !

  PRESIDENTE. Chiedo, dunque, se il Governo e i relatori intendano aderire alla richiesta del gruppo della Lega Nord di accantonare questi emendamenti in attesa del Ministro.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, assolutamente no, non c’è nessun motivo né ragionevolezza, in quanto c’è una scelta politica che attiene ai reati (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà e Scelta Civica per l'Italia). Lo dico una volta per tutte: il legislatore, nel momento in cui ha dato la stessa pena massima fino a sei anni o fino a quattro, ha fatto già una valutazione di gravità e di allarme sociale. È solo il giudice – anche se qui qualcuno non ha fiducia nel giudice – che può applicare, in base all'articolo 133 del codice penale, la Pag. 81pena in concreto. Quindi, escludere un reato o un altro non ha senso, e questo ce l'ha ricordato, con il parere votato, tra l'altro, all'unanimità, anche la I Commissione (Affari costituzionali). Quindi, su questo punto, signor Presidente, io sono contraria, perché crea soltanto confusioni ulteriori rispetto ad un provvedimento lineare, che è un momento di civiltà giuridica oltre che sociale (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà).

  ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Avverto, però, che non darò più la parola su questo.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, vorrei solo invitare il Governo e il relatore ad un attimo di riflessione su questa proposta che potrebbe portare ad un minimo di dialogo dentro un dibattito che finora è stato su fronti contrapposti. Se esiste effettivamente la possibilità che venga il Ministro, forse sarebbe bene attendere la sua decisione.

  ENRICO COSTA, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ENRICO COSTA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la riflessione – e lo dico al collega Buttiglione da relatore del provvedimento, aderendo alle considerazioni svolte dalla collega Ferranti – l'abbiamo già fatta: è stata una riflessione fatta in Commissione, con il Governo. C'era, in Commissione, una norma che consentiva, nell'ambito della delega al Governo, di individuare alcune fattispecie da escludere. Questa norma, dopo il parere della Commissione Affari costituzionali che ci chiedeva di espungerla dal testo, è stata esclusa dal testo. Perché ? Il perché è molto semplice: perché noi andiamo a delegare al giudice, e l'ho spiegato nell'intervento di questa mattina, sulla base di determinati parametri come la gravità del fatto, i rapporti con la persona offesa, e tutta una serie di parametri previsti dall'articolo 133 del codice penale, la scelta se mandare alla detenzione domiciliare o alla reclusione in carcere il soggetto condannato. Quindi, mi pare che la questione sia chiara. Ritengo anche che il Governo sarà coerente con quanto fatto nell'ambito dei lavori della Commissione. Lo dico all'onorevole Buttiglione perché questa è una riflessione conclusiva di un percorso, alla quale ci siamo già trovati di fronte, e che abbiamo risolto attraverso una modalità che riteniamo equilibrata.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 1.304 e Colletti 1.305, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Totano, Rostan, Rizzetto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  507   
   Votanti  497   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  249   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  375).    

  Passiamo all'emendamento Agostinelli 1.306. Qualcuno intende parlare per dichiarazione di voto ?
  No, bene, passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.306, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.Pag. 82
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).
  Gribaudo, Saltamartini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  501   
   Votanti  499   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  250   
    Voti favorevoli  127    
    Voti contrari  372).    

  (Il deputato Carocci ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Passiamo all'emendamento Agostinelli 1.309.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà, per un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, leggo un'altra agenzia: «Sicurezza, il Ministro dell'interno, Alfano: serve strategia di contrasto a criminalità urbana; tutta una serie di reati che intervengono direttamente nella vita dei cittadini vanno contrastati, segnatamente, furto e scippo». Allora, Presidente e colleghi, qui effettivamente sembra che il Governo ci voglia prendere in giro o più probabilmente stia prendendo in giro gli italiani, poiché questo reato è un reato particolarmente grave, che crea un disordine sociale. Aggiungo, poiché il 624-bis rientra assolutamente nella casistica dei sei anni io credo che una riflessione vada fatta ancora una volta, ritornando al testo originario dei quattro anni, così anche l'idea culturale che in qualche maniera gli amici di SEL ci hanno voluto lanciare. Troverebbe una sua coerenza...

  PRESIDENTE. Grazie. Ha esaurito il suo tempo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Corsaro. Ne ha facoltà, per un minuto.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, devo dire che sono basito dal testo dell'agenzia che, con estrema puntualità, ci ha letto poc'anzi il collega Cirielli. Quindi, per l'ennesima volta provo rivolgermi ai tanti amici e colleghi del Popolo del Libertà perché si riconoscano nel segnale d'allarme che ha enunciato il segretario nazionale del loro partito, perché delle due l'una: o tra un attimo vedremo il Popolo della Libertà sconfessare una dichiarazione e una posizione ufficiale del segretario nazionale del partito o il segretario nazionale del partito non è stato messo al corrente di che tipo di provvedimento sta per essere varato con il voto favorevole del suo movimento politico. Nel qual caso, invito qualche amico e collega del PdL ad andare a darne notizia al Ministro dell'interno.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.309, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Burtone, Duranti ...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  500   
   Votanti  498   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  250   
    Voti favorevoli  130    
    Voti contrari  368).    

Pag. 83

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.311, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lotti, Venittelli, Rosato ...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  505   
   Votanti  504   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  253   
    Hanno votato
 121    
    Hanno votato
no  383).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.312.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, con questo emendamento rendiamo organica la normativa, perché la rendiamo conforme a quanto previsto dalla legge sull'ordinamento penitenziario, dove viene esclusa dalle misure alternative che possono essere richieste per la sospensione dell'esecuzione della pena tutta una serie di reati previsti all'articolo 4-bis della legge n. 354 del 1975.
  Approvando questo emendamento riusciamo davvero a non rendere illogica questa legge (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.312, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Farina Daniele, Luigi Gallo, Nuti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  496   
   Votanti  495   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  248   
    Hanno votato
 117    
    Hanno votato
no  378).    

  (Il deputato Capodicasa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.214, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capodicasa, Magorno, Fraccaro, Stumpo, Gribaudo, Malisani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  487   
   Votanti  486   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  244   
    Hanno votato
 116    
    Hanno votato
no 370).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 1.215 Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, con questo emendamento semplicemente si vuole attribuire appunto per chi viene condannato a una pena detentiva domiciliare la possibilità, quindi il dovere, di prestare un lavoro di pubblica utilità non retribuito, come già previsto appunto Pag. 84per la «messa alla prova», dove addirittura non c’è neanche una condanna. Qui c’è una condanna per una pena che comunque è molto leggera, quella degli arresti domiciliari, sarebbe opportuno secondo noi e di buonsenso, soprattutto per chi magari sta in un'associazione di accoglienza oppure in una casa famiglia, un lavoro di pubblica utilità non retribuito in modo che oltre alle prescrizioni appunto, e al risarcimento, appunto, possa contribuire per lavori di pubblica utilità e quindi, appunto, a servire anche come rieducazione e risocializzazione del condannato.

  PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 1.215, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Benedetto, Giacomelli, Vacca, Rosato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  498   
   Votanti  494   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  248   
    Hanno votato
 105    
    Hanno votato
no  389).    

  (La deputata Bossa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Ah, mi dispiace Bossa...
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.216. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, capisco che questi interventi possano purtroppo sembrare inutili, perché vediamo che la maggioranza è blindata; ad ogni modo abbiamo fatto vedere che noi non stiamo utilizzando un atteggiamento ostruzionistico, ma collaborativo con questa maggioranza, proprio perché vogliamo, nei limiti del possibile, migliorare questa proposta di legge e limitare l'impatto negativo che avrà sulla cittadinanza.
  Questo emendamento prevede, più in particolare, che nel calcolo della pena edittale si tenga conto delle aggravanti ad effetto speciale. Pertanto, qualora si sia in presenza di un reato che rientrerebbe nella casistica dei sei anni, e in presenza di un'aggravante ad effetto speciale, tale reato non rientrerebbe nella detenzione domiciliare. Ci sembra un emendamento di buon senso, sinceramente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.216, non accettato dalla Commissione né dal Governo, accettato dal relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gribaudo, Petraroli, Ferrari, Gitti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  493   
   Maggioranza  247   
    Hanno votato
 117    
    Hanno votato
no  376).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.218, non accettato dalla Commissione né dal Governo, accettato dal relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rostan, Molea, Lupo, Rabino...Pag. 85
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  497   
   Votanti  496   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  249   
    Voti favorevoli  122    
    Voti contrari  374).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.220, non accettato dalla Commissione né dal Governo, accettato dal relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  493   
   Maggioranza  247   
    Voti favorevoli  123    
    Voti contrari  370).    

  (Il deputato D'Ottavio ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.217.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, con questo emendamento chiediamo la soppressione nell'intero articolo di una sola parola, ovvero la parola «principale». Questa soppressione potrà sembrare inutile, ma in realtà può risultare fondamentale, perché toglie la delega al Governo di espungere la detenzione domiciliare dal Capo VI della legge sull'ordinamento penitenziario. La questione è molto semplice: con questa soppressione, la detenzione domiciliare continuerà a rimanere tra le misure alternative al carcere.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.217, non accettato dalla Commissione né dal Governo, accettato dal relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Daniele Farina, Scanu, Manzi, Malisani, Vacca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  493   
   Maggioranza  247   
    Hanno votato
 116    
    Hanno votato
no  377).    

  Passiamo ora all'esame di sette emendamenti che costituiscono una serie a scalare. Ricordo in proposito che ai sensi dell'articolo 85, comma 8, del Regolamento, qualora siano stati presentati ad uno stesso testo una pluralità di emendamenti, subemendamenti o articoli aggiuntivi tra loro differenti esclusivamente per variazione a scalare di cifre o dati o espressioni altrimenti graduate, il Presidente pone in votazione quello che più si allontana dal testo originario e un determinato numero di emendamenti intermedi sino all'emendamento più vicino al testo originario, dichiarando assorbiti gli altri. Trattandosi di una serie a scalare di sei emendamenti, procederemo alla votazione del primo emendamento della serie, di uno intermedio e dell'ultimo della stessa serie. Ricordo che in caso di approvazione di un emendamento intermedio della serie, occorrerà verificare la concreta volontà normativa dell'Assemblea attraverso la votazione di tutti gli emendamenti compresi fra l'ultimo emendamento della serie respinto e quello approvato. Passiamo dunque Pag. 86ai voti. Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni n. 1.222, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, Manzi, Magorno, Vitelli, Rosato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  505   
   Maggioranza  253   
    Voti favorevoli   23    
    Voti contrari  482).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto. Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.231, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, Zan, Vitelli, Di Salvo, Cecconi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  506   
   Maggioranza  254   
    Voti favorevoli  124    
    Voti contrari  382).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto. Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.233, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Magorno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  497   
   Maggioranza  249   
    Voti favorevoli  123    
    Voti contrari  374).    

  (Il deputato Distaso ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 1.68 e Agostinelli 1.235.

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare, sull'ordine dei lavori

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, vorrei proporre, dopo aver fatto una consultazione con i gruppi, di provare a procedere stasera alla conclusione del percorso che riguarda tutti gli emendamenti ed a rimettere a domani, con la presenza del Ministro, la discussione sugli ordini del giorno per poi passare alle dichiarazioni di voto, dando anche una visibilità a tutti i gruppi grazie alla diretta televisiva.
  Quindi, se ci fosse l'intesa di tutti i gruppi ... Io so che mancano un'ottantina di voti, però con un certo ritmo ed essendo anche esauriti i tempi io penso che, grazie anche al lavoro della Presidenza, si possa esaurire rapidamente tutto quanto è ancora previsto in calendario per oggi.

  PRESIDENTE. La Presidenza ha già segnalato – lo avrei dovuto fare ora formalmente – che alcuni gruppi hanno esaurito i tempi e che, quindi, da adesso Pag. 87in poi non avrebbero avuto più la possibilità di intervenire se non a titolo personale.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, io credo che gli interventi che si sono succeduti fino ad ora nella stragrande parte, e almeno per quanto riguarda la stragrande parte di quelli che sono stati portati dal gruppo Fratelli d'Italia ha tentato di ragionare sul merito e di argomentare, dal nostro punto di vista che certamente non è condiviso da una parte dell'emiciclo, le motivazioni per le quali c’è contrarietà sull'impianto generale della legge e perché, invece, siamo a favore di taluni degli emendamenti sui quali abbiamo ritenuto, riteniamo e riterremo di dovere intervenire.
  Poiché questo una volta tanto nell'economia di questa legislatura, che è già partita in condizioni peggiori di quella precedente quanto al ricorso alla decretazione d'urgenza e alla posizione di questioni di fiducia, poiché questo, dicevo Presidente, non è un decreto che ha una scadenza e francamente faccio fatica a pensare che ci siano dei reali motivi di urgenza per cui se domani il Parlamento non approva questo provvedimento succede chissà che cosa. Anzi, se ci mettiamo qualche giorno di più diamo qualche garanzia di più alle vittime dei reati che sono stati realizzati dalle persone che usciranno dalla galera nel momento in cui questo provvedimento dovesse diventare definitivo. Noi non riteniamo che sia sufficiente sapere che a un certo punto, nella giornata di domani, il Ministro della giustizia, dopo avere finito di insultare ora gli avvocati ora questi ora quegli altri, si degnerà di venire a raccontare e a snocciolare le sue verità su un provvedimento che noi riteniamo profondamente iniquo nei confronti della tutela della sicurezza dei cittadini.
  Quindi, non riteniamo che sia auspicabile la strada che è stata indicata dal collega Rosato e, quindi, pensiamo che si debba proseguire nell'analisi, emendamento per emendamento, di tutto il testo, fino alla naturale conclusione dell'iter, che potrà avvenire quando dovrà avvenire. Dopo di che, ripeto, non ravvisiamo – e non l'ha ravvisato, da questo punto di vista, sostanzialmente neanche il Governo, che ne avrebbe viceversa avuti gli strumenti legislativi per farlo – i caratteri di urgenza che imporrebbero al Parlamento di percorrere una strada di accelerazione, che è stata sin qui la strada seguita su tutti i provvedimenti di questo Governo e che già sappiamo impegnerà, per il prosieguo del mese di luglio, le due Aule del Parlamento per varare il «decreto del fare», in prima battuta, e, in seconda battuta, quello per il rinvio dell'IVA.
  Almeno in questa occasione, cerchiamo di ragionare sui temi concreti e abbiamo il tempo di sviscerare quali sono gli argomenti favorevoli e gli argomenti contrari su tutti i punti dei quali si tratta.

  PRESIDENTE. Allora, lo dico per conoscenza di tutta l'Aula. La Presidenza era stata informata di contatti in corso tra i gruppi di maggioranza e di opposizione, con l'ipotesi di un accordo che avrebbe consentito, questa sera, di finire di votare gli emendamenti e domani, alla presenza del Ministro, concludere l'esame del provvedimento, con dichiarazioni di voto alle ore 12 in diretta televisiva.
  Poiché mi pare di capire dal deputato Corsaro che questo accordo non c’è, perché non c’è unanimità tra i gruppi, noi andiamo avanti. Naturalmente, da adesso in poi la Presidenza farà rispettare molto rigidamente i tempi, in particolar modo per i gruppi che hanno concluso la propria possibilità di intervento.

  SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Testo sostituito con errata corrige volante   SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, con grande rispetto nei confronti dell'amico Massimo Corsaro, io invito i colleghi di Fratelli d'Italia a svolgere una Pag. 88valutazione in ordine al percorso che andiamo seguendo in questa fase così importante del provvedimento.
  Noi abbiamo assistito ad una fase di dibattito in cui numerosi gruppi hanno, sostanzialmente, esaurito i tempi, anche quelli aggiuntivi. Credo che potremmo procedere e, secondo me, la proposta dell'onorevole Rosato –, che risulta condivisa anche da diversi gruppi di opposizione a questo provvedimento – sarebbe di buonsenso.
  Credo che i colleghi di Fratelli d'Italia potrebbero valutare con grande attenzione, per un verso, l'impegno, – ove potesse essere preso da parte del Governo – ad avere la presenza del Ministro, come diverse forze politiche hanno richiesto in quest'Aula, nella giornata di domani; in secondo luogo, la diretta televisiva delle dichiarazioni di voto, che non soltanto, collega Corsaro, consente di porre in evidenza le posizioni politiche dei gruppi, ma è anche garanzia, per quei gruppi che avessero finito i tempi, di poter beneficiare di dieci minuti per la dichiarazione di voto.
  In questo senso, mi sento di chiedere alla Presidenza nel caso in cui vi fosse un accordo unanime su questo percorso di garantire, anche ai gruppi che avessero finito i loro tempi, un tempo di pari rappresentanza, perché sarebbe paradossale che vi fossero gruppi nelle condizioni di svolgere le dichiarazioni di voto in diretta per pochissimi minuti.
  Quindi, possiamo definire il percorso dei nostri lavori anche con l'impegno a terminare gli emendamenti questa sera, al massimo domattina, ma con l'impegno a dare un rilievo al Ministro, se abbiamo la garanzia che sia presente, eventualmente in sede di espressione del parere sugli ordini del giorno, in modo che chi ha chiesto il Ministro in Aula abbia soddisfazione e il Ministro stesso possa giustamente esprimersi su questo provvedimento.
  Credo che questa, Presidente, possa essere una mediazione, un punto di incontro che va nella direzione delle esigenze dei colleghi di Fratelli d'Italia, che hanno posto con grande forza la loro posizione in quest'Aula sinora, e anche dell'esigenza di buon andamento dei nostri lavori.
  Quindi, possiamo andare avanti questa sera finché non giungiamo a uno sgrossamento importante degli emendamenti e terminare, eventualmente, gli emendamenti domattina, all'inizio della seduta, se il Governo ci garantisce la presenza del Ministro (vedo il sottosegretario Amici annuire, e quindi immagino di potere interpretare che il Ministro effettivamente sarà presente). Se la Presidenza, a questo punto, ci garantisse dieci minuti anche per quei gruppi che hanno finito la parte aggiuntiva dei tempi, noi potremmo fissare il termine dei nostri lavori per l'alta mattinata di domani e garantire, per un verso, la rappresentanza di chi ha opinioni diverse e, per un altro, l'approvazione del provvedimento.
  SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, con grande rispetto nei confronti dell'amico Massimo Corsaro, io invito i colleghi di Fratelli d'Italia a svolgere una Pag. 88valutazione in ordine al percorso che andiamo seguendo in questa fase così importante del provvedimento.
  Noi abbiamo assistito ad una fase di dibattito in cui numerosi gruppi hanno, sostanzialmente, esaurito i tempi, anche quelli aggiuntivi. Credo che la proposta dell'onorevole Rosato risulta condivisa anche da diversi gruppi di opposizione a questo provvedimento e sarebbe di buonsenso.
  Credo che i colleghi di Fratelli d'Italia potrebbero valutare con grande attenzione, per un verso, l'impegno, – ove potesse essere preso da parte del Governo – ad avere la presenza del Ministro, come diverse forze politiche hanno richiesto in quest'Aula, nella giornata di domani; in secondo luogo, la diretta televisiva delle dichiarazioni di voto, che non soltanto, collega Corsaro, consente di porre in evidenza le posizioni politiche dei gruppi, ma è anche garanzia, per quei gruppi che avessero finito i tempi, di poter beneficiare di dieci minuti per la dichiarazione di voto.
  In questo senso, mi sento di chiedere alla Presidenza nel caso in cui vi fosse un accordo unanime su questo percorso di garantire, anche ai gruppi che avessero finito i loro tempi, un tempo di pari rappresentanza, perché sarebbe paradossale che vi fossero gruppi nelle condizioni di svolgere le dichiarazioni di voto in diretta per pochissimi minuti.
  Quindi, possiamo definire il percorso dei nostri lavori anche con l'impegno a terminare gli emendamenti questa sera, al massimo domattina, ma con l'impegno a dare rilievo alla presenza del Ministro, se abbiamo la garanzia che sia presente, eventualmente in sede di espressione del parere sugli ordini del giorno, in modo che chi ha chiesto il Ministro in Aula abbia soddisfazione e il Ministro stesso possa giustamente esprimersi su questo provvedimento.
  Credo che questa, Presidente, possa essere una mediazione, un punto di incontro che va nella direzione delle esigenze dei colleghi di Fratelli d'Italia, che hanno posto con grande forza la loro posizione in quest'Aula sinora, e anche dell'esigenza di buon andamento dei nostri lavori.
  Quindi, possiamo andare avanti questa sera finché non giungiamo a uno sgrossamento importante degli emendamenti e terminare, eventualmente, gli emendamenti domattina, all'inizio della seduta, se il Governo ci garantisce la presenza del Ministro (vedo il sottosegretario Amici annuire, e quindi immagino di potere interpretare che il Ministro effettivamente sarà presente). Se la Presidenza, a questo punto, ci garantisse dieci minuti anche per quei gruppi che hanno finito la parte aggiuntiva dei tempi, noi potremmo fissare il termine dei nostri lavori per l'alta mattinata di domani e così garantire, per un verso, la rappresentanza di chi ha opinioni diverse e, per un altro, l'approvazione del provvedimento.

  GEA SCHIRÒ PLANETA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Immagino che sia per intervenire su questo tema, su come procedere nei nostri lavori. Ne ha facoltà. Poi risponderò alla questione posta.

  GEA SCHIRÒ PLANETA. Signor Presidente, a questo punto, dopo questa lunga seduta, è opportuna la presenza del Ministro, ma siamo d'accordo e, ovviamente, disponibili nel proseguire a oltranza questa sera per concludere gli emendamenti, se si trova un accordo.

  PRESIDENTE. La Presidenza conferma – lo avevo già detto all'inizio, ma in maniera poco chiara – che vi è l'impegno del Governo per domani mattina con la presenza del Ministro. Conferma che, se si accede ad un accordo questa sera tra i gruppi, i gruppi che hanno esaurito il loro tempo, che sono, ad ora, Lega Nord e Autonomie e Fratelli d'Italia, avranno un tempo congruo per la dichiarazione di voto, tanto più, ovviamente, se vi è la diretta televisiva.
  Per ragioni tecniche, voi sapete che questa ultima questione va decisa questa Pag. 89sera, perché non possiamo chiedere alla RAI di darci una diretta domani mattina. Quindi, dobbiamo prendere una decisione in questo senso questa sera. Vorrei, a questo punto, capire se il gruppo di Fratelli d'Italia accede a questa soluzione. Prego, deputato Corsaro.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Presidente, sono assediato da colleghi di altri gruppi che improvvisamente si rendono conto dell'esistenza anche di Fratelli d'Italia nell'emiciclo (Commenti). Sarebbe stato carino essere informati in precedenza.

  PRESIDENTE. Non raccolga provocazioni amichevoli !

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Grazie Presidente, anche per la sua ironia che stempera i momenti di tensione. Io voglio continuare a ribadire l'assoluto imbarazzo sotto il profilo politico e l'assoluta non comprensione delle motivazioni per le quali la maggioranza intende percorrere delle strade di accelerazione su un provvedimento che non ha in alcun caso, in alcun caso, i criteri di urgenza. E, soprattutto, su un provvedimento sul quale sono certo che, se liberi dal vincolo di appartenenza ad uno sodalizio curioso di sostegno ad un Governo variopinto, molti dei deputati che sin qui non si sono espressi avrebbero del forte imbarazzo, quantomeno ad andarlo a spiegare al loro elettorato sul territorio. Detto questo, Presidente, e per capire in chiaro di che cosa stiamo parlando, provo a «mutuare» dalla proposta del collega Simone Baldelli.
  Ritenendo oggettivamente non perseguibile la strada di improvvisamente decidere che di qui ad un'ora, o al tempo che ci manca, riusciamo a fare due volte la strada che abbiamo fatto negli ultimi due giorni – perché di questo stiamo sostanzialmente parlando – io credo che noi dobbiamo, se vogliamo trovare un'intesa, trovare il modo di arrivare alla conclusione della valutazione del provvedimento, utilizzando la mattinata di domani; al termine della mattinata dovremmo poi prevedere la fase di presenza del Ministro e le dichiarazioni di voto, con, però, – perché è chiaro che a disponibilità deve corrispondere disponibilità, Signor Presidente – anche la possibilità – a questo punto valutando e scegliendo fior da fiore gli emendamenti sui quali spendere il tempo residuo – per i gruppi che, come lei ha detto, hanno esaurito il tempo per esprimere le proprie valutazioni sui vari emendamenti, di poter avere, nel prosieguo della seduta odierna e nella fase iniziale della seduta di domani mattina, ancora una parte di minutaggio residuale disponibile, per poter scegliere, noi, su quali emendamenti continuare a motivare l'espressione della nostra scelta di voto. Presidente, se poi lei si fa aggiornare...

  PRESIDENTE. Onorevole Corsaro, c’è un problema organizzativo e tecnico molto chiaro: noi possiamo lasciare che i gruppi utilizzino i prossimi minuti per decidere a che punto dei voti degli emendamenti arriviamo questa sera, ma non possiamo decidere domani mattina quando e come chiedere la diretta alla RAI per il voto finale. Quindi, dovete fare, se consentite, un accordo questa sera sul punto di chiusura dei lavori di domani. Questo è il punto che la Presidenza vi deve per forza chiedere questa sera. Ha chiesto di intervenire anche l'onorevole Rosato, ma, prego, onorevole Corsaro.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Grazie Presidente. Mi è chiaro quello che dice e non intendo fuggire dalla necessità di fissare, ora per domani, il momento delle dichiarazioni di voto, della diretta televisiva e quant'altro. Non mi sfugge. Ed è evidente che questo significa, dal nostro punto di vista, individuare, come le stavo dicendo nell'intervento precedente, quali emendamenti mantenere in capo alla necessità di una nostra esplicita formulazione di espressione di voto, rispetto ai tanti sui quali invece ci sarebbe piaciuto proseguire.
  Per fare questo però – e questo dipende da lei, signora Presidente, prima dell'intesa dei gruppi per fissare l'orario di domani mattina – la disponibilità che Pag. 90Fratelli d'Italia chiede al Presidente, se il Presidente mi segue, è di avere comunque, nei limiti compatibili evidentemente, un ulteriore residuale e ultimativo minutaggio da utilizzare proprio in questa fase tra stasera e domani mattina per esprimere, su una selezione della selezione della selezione degli emendamenti su cui vogliamo esprimere il nostro parere, il tempo per poterlo fare.

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, guardi, noi abbiamo provato a fare una proposta che mi sembrava andasse incontro ad una duplice esigenza: la prima è quella di consentire ai gruppi che hanno esaurito i loro tempi il diritto di fare una dichiarazione di voto e, se dal caso, come chiede il collega Corsaro, di esprimersi su alcuni mirati emendamenti. Non è quello il problema. Però noi chiediamo che questa sera si concludano gli emendamenti, se c’è bisogno che ci sia l'espressione su qualche emendamento non sarà quello il problema, se invece di andare a cena alle nove andremo alle dieci non è un problema per nessuno. Noi abbiamo l'esigenza di avere un orario certo e l'esigenza di poter garantire ai gruppi anche l'espressione, con la dichiarazione di voto in diretta televisiva, della loro posizioni su un tema che sta ancora a cuore non solo ai gruppi di opposizione ma anche a quelli di maggioranza. Dopodiché la presenza del Ministro è stata garantita, così come è stata richiesta. Io credo che non abbiamo oggettivamente negato niente a gruppi che hanno esaurito i tempi ordinari, i tempi aumentati di un terzo e i tempi aumentati fino alla metà

  PRESIDENTE. Allora la mia proposta...

  SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, sono della scuola secondo la quale gli accordi si cerca di raggiungerli senza aprire un dibattito in Aula che sottrae tempo alla discussione però, giacché è stata avviata questa discussione, io credo che a questo punto, se il collega Rosato, i colleghi del PD e gli altri sono d'accordo e avendo ascoltato le ultime parole del collega Corsaro, l'idea potrebbe essere questa, in maniera tale da avere una garanzia, purché con l'accordo di tutti. Domani – si parte dalla fine – a mezzogiorno iniziamo la diretta televisiva sulle dichiarazioni di voto. C’è l'impegno ad andare avanti in maniera spedita stasera e a terminare gli emendamenti, se serve, anche domattina e poi proseguire, colleghi, con l'impegno di cominciare le dichiarazioni di voto a mezzogiorno.
  Io sommessamente credo che sia una proposta ragionevole perché da questo punto di vista noi abbiamo, Presidente, un orario certo per il voto finale. Andiamo avanti, però, se siamo d'accordo tutti, più rapidamente possibile questa sera. Se ci sono alcuni emendamenti su cui intervenire, si interviene. Abbiamo di fronte a noi almeno un'altra ora di lavoro, circa ottanta emendamenti. Possiamo «sgrossarne» più della metà. Cominciamo domattina alle 9, dalle 9 alle 10 o 10,30 possiamo terminare gli emendamenti e fare intervenire il Ministro. Questa è la proposta che a questo punto mi sembra più sensata e se su questa proposta i gruppi concordano, direi si possa procedere in tal senso.

  ANDREA COLLETTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, come ho detto, il MoVimento 5 Stelle non intende, non ha inteso fare ostruzionismo, ha inteso migliorare nel merito il provvedimento e intende terminare l'esame degli emendamenti al più presto questa sera. Ovviamente noi interverremo solo su taluni emendamenti che Pag. 91riteniamo importanti per migliorare il provvedimento quindi non potremo far passare sotto silenzio alcune proposte, però ci associamo a quanto detto dai colleghi Baldelli e Rosato, nel senso di permettere nel modo più assoluto la diretta televisiva domattina con la presenza del Ministro, perché anche in questo modo potremo far capire meglio agli italiani le vere nostre posizioni. Quindi non so la Presidenza adesso come vorrà agire, comunque noi abbiamo sempre mostrato, pur nella nostra opposizione e pur nella nostra durezza, la piena disponibilità.

  PRESIDENTE. Va bene, allora mi sembra che ci stiamo avvicinando, però eviterei...

  ANDREA DE MARIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANDREA DE MARIA. Signor Presidente, intervengo solo per dire che apprezziamo lo sforzo che viene fatto per trovare una modalità condivisa per portare avanti i nostri lavori. Come Partito Democratico non vediamo la ragioni per non lavorare per concludere questa sera il voto sugli emendamenti, consentendoci in questo modo di proseguire in maniera più efficace con il nostro lavoro anche nella giornata di domani e quindi in questa intesa che si sta costruendo ci piacerebbe, appunto andando avanti al limite un poco durante la serata, che si porti a termine il voto sugli emendamenti.

  PRESIDENTE. Dunque, stavo dicendo che mi pare ci siano ovvi, evidenti avvicinamenti di posizione tra i gruppi perché avremmo acquisito il parere favorevole di tutti i gruppi sull'ipotesi che a mezzogiorno di domani, con diretta televisiva, si dia inizio alle dichiarazioni di voto finale su questo provvedimento. Io andrei avanti intanto che i gruppi si parlano informalmente, quindi eviterei di continuare questa trattativa «via microfono». Vi parlate, vi mettete d'accordo, se possibile, nel frattempo andiamo avanti perché abbiamo già sospeso le votazioni per molti minuti. La proposta della Presidenza è ancora valida. Entro un quarto d'ora chiederei ai gruppi di farci sapere se c’è l'accordo. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 1.68 e Agostinelli 1.235, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Paris... onorevole Malisani... onorevole Bolognesi... onorevole Malisani... onorevole Segoni... onorevole Ragosta... onorevole Cenni... onorevole Costantino... onorevole Chaouki... onorevole Fedriga...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  488   
   Votanti  487   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  244   
    Voti favorevoli  119    
    Voti contrari  368).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Il relatore di minoranza precisa che c'era il parere contrario anche del relatore di minoranza: io purtroppo ho qui scritta una cosa diversa, ma va bene così.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Paris... onorevole Currò... onorevole Giorgis... onorevole Leva... onorevole Cecconi... onorevole Valente... onorevole Agostini Roberta...Pag. 92
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  489   
   Maggioranza  245   
    Voti favorevoli  102    
    Voti contrari  387).    

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 1.15, Agostinelli 1.236 e Cirielli 1.237.
  Ha chiesto di parlare il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, per dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. È sempre un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Il presidente Giachetti aveva detto diversamente. Comunque abbiamo previsto questo emendamento perché voi avete nella vostra proposta escluso delinquenti abituali, professionali e per tendenza, quando sappiamo benissimo che ormai nessuno viene dichiarato delinquente abituale, professionale e per tendenza. Abbiamo ritenuto che almeno i recidivi, cioè coloro che sono condannati una volta, e il giudice, poiché la recidiva è discrezionale, ritenga così grave il secondo reato da dargli la recidiva, in questo caso davvero non capiamo perché ci debba essere questa cultura così evolutiva della pena anche per persone che più volte commettono gli stessi reati.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà, per un minuto.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, intervengo semplicemente per lasciare traccia, con riferimento a questi emendamenti, della necessità e della finalità di questo emendamento, che è quella di inserire anche i soggetti recidivi tra i soggetti che devono essere esclusi dall'applicazione dell'articolo 1. Vengono indicati i soggetti delinquenti per tendenza, abituali e i delinquenti professionali. Noi crediamo che sia assolutamente necessario e doveroso inserire anche i soggetti recidivi, ovvero coloro i quali hanno commesso ripetutamente e commettono reati e in modo particolare quelli che commettono reati della stessa indole. Crediamo che sia un ennesimo emendamento di buon senso.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 1.15, Agostinelli 1.236 e Cirielli 1.237, non accettati dalla Commissione né dal Governo e col parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paris... Gasbarra... Di Vita... Malisani... Giorgis... Raciti... Frusone... Gribaudo... Calabria... Sisto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  497   
   Maggioranza  249   
    Voti favorevoli  122    
    Voti contrari  375    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto. Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cirielli 1.240, non accettato dalla Commissione né dal Governo e col parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gribaudo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  502   
   Maggioranza  252   
    Voti favorevoli  124    
    Voti contrari  378    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

Pag. 93

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto. Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.238, non accettato dalla Commissione né dal Governo e col parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malpezzi... De Lorenzis... Petraroli... Nicchi... Toninelli ... Bernardo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  506   
   Maggioranza  254   
    Voti favorevoli  122    
    Voti contrari  384    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 1.239.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, questa è la categoria di cui all'articolo 99, comma quarto, i plurirecidivi, cioè che coloro che sono stati già condannati per due volte perché sono stati dichiarati recidivi e commettono un nuovo reato. Credo che, di fronte a questi casi, dove, peraltro, l'ordinamento già prevede un inasprimento complessivo del sistema giuridico penale, questa nuova forma di pena non possa essere applicata.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.239, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Deputati Carnevali, Pilozzi, Gribaudo, Fraccaro, Leva...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  508   
   Maggioranza  255   
    Voti favorevoli  125    
    Voti contrari  383).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Cirielli 1.69 e Agostinelli 1.243, non accettati dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  491   
   Maggioranza  246   
    Voti favorevoli  124    
    Voti contrari  367).    

  (Il deputato Vazio ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.244, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Deputati Pesco, Giorgis, Simoni, Vitelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 94

   (Presenti e votanti  506   
   Maggioranza  254   
    Voti favorevoli  126    
    Voti contrari  380).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Colletti 1.245.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, brevemente per segnalare l'incongruenza della norma nel complesso perché, se ci si affida all'articolo 133 nella prudente valutazione del giudice, con tutte le motivazioni che stiamo respingendo (articolo 99, comma quarto, articolo 99, comma quinto, addirittura la recidiva obbligatoria, così come questo emendamento dell'articolo 4-bis della legge Reale), è evidente che si porta avanti un ragionamento poco coerente che metterà in grande difficoltà i magistrati nell'esercizio dell'articolo 133.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.245, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Deputati Manzi, Nuti, Di Benedetto, Cecconi, Minardo, Romele...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  506   
   Votanti  505   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  253   
    Voti favorevoli  126    
    Voti contrari  379).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.249, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sorial, Palma, Ermini, Moretti, Giorgis... Ci sono altri che non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  511   
   Maggioranza  256   
    Voti favorevoli  127    
    Voti contrari  384).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.250, non accettato dalla Commissione né dal Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  D'Attorre, Malisani, Madia, Galati, Luigi Di Maio, Di Salvo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  511   
   Maggioranza  256   
    Voti favorevoli  129    
    Voti contrari  382).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.246, non accettato Pag. 95dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Albanella, Giacomelli... Hanno votato tutti i colleghi ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  510   
   Maggioranza  256   
    Voti favorevoli  129    
    Voti contrari  381).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 1.247, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chaouki, Giorgis, Mosca, De Lorenzis, Tacconi... Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  512   
   Maggioranza  257   
    Voti favorevoli  129    
    Voti contrari  383).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.252, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).
  Brunetta, Nuti, Garavini, Madia... Hanno votato tutti ? Deputato Gallinella, ormai ho chiuso.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  508   
   Maggioranza  255   
    Voti favorevoli  127    
    Voti contrari  381).    

  (La deputata Paola Bragantini ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.248, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gadda, Brescia, Gribaudo... hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  510   
   Votanti  496   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  249   
    Hanno votato
 107    
    Hanno votato
no  389).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 1.355, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malpezzi, Ruocco... hanno votato tutti ? Capone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 96

   (Presenti  508   
   Votanti  494   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  248   
    Hanno votato
 106    
    Hanno votato
no  388).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.400, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo e con il parere contrario del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bernini Massimiliano, Madia, Currò, Ferrari... hanno votato tutti ? Vitelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  513   
   Votanti  512   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  257   
    Hanno votato
 391    
    Hanno votato
no  121).    

  Passiamo all'emendamento Molteni 1.254.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà, per un minuto.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, intervengo anche per meno tempo, semplicemente per ribadire qual è la finalità di questo emendamento e voglio vedere chi voterà contro. Con questo emendamento chiediamo di stanziare 500 milioni di euro per poter potenziare l'organico delle forze dell'ordine e quindi per poter avere più agenti, più strumenti, più mezzi per poter garantire sicurezza ai cittadini. Ciò considerato il fatto che questo provvedimento va nella direzione esattamente opposta, ovvero prendere le forze dell'ordine, toglierle dal controllo del territorio e metterle al controllo dei detenuti. Quindi, chiediamo più soldi per potenziare l'organico delle forze di polizia. Vediamo chi ha il coraggio di votare contro il principio di sicurezza dei cittadini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, molto brevemente, il MoVimento 5 Stelle appoggia l'emendamento della Lega Nord, considerato anche che finalmente sarebbe ora, davvero, di dare la dotazione necessaria alla polizia per garantire la sicurezza dei cittadini. Magari potremmo anche proporre, una prossima volta, di togliere un po’ di scorta ai politici, risparmiare, e dare davvero la scorta ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Corsaro. Ne ha facoltà, per un minuto.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, questo provvedimento umilia la professionalità delle forze di polizia, perché ne vanifica i risultati rimettendo a piede libero i delinquenti che i poliziotti hanno acciuffato e assicurato alla giustizia. Crediamo che questo emendamento serva non certamente come indennizzo, ma come parziale compensazione dei costi aggiuntivi che il sotto-organico delle forze dell'ordine dovrà sopportare per l'entrata in vigore di questo provvedimento, che non solo sbeffeggia il lavoro che hanno compiuto, ma li obbliga anche a svolgere un ruolo che non sarebbe il loro, cioè distogliere l'attenzione dal Governo del territorio e dal controllo della sicurezza dei cittadini per andare a vedere a casa dei delinquenti se i delinquenti stanno lì o no. Quindi, credo che sia un atto almeno di parziale, doverosa compensazione da parte di un Parlamento scellerato, che sta sbeffeggiando il lavoro delle forze dell'ordine.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

Pag. 97

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, contrariamente a quello che i colleghi della Lega possono pensare questo emendamento Sinistra Ecologia Libertà lo voterà. Lo voterà perché ritiene che darebbe completezza e spessore al provvedimento che stiamo discutendo e che io spero approveremo. Le motivazioni dalle quali partiamo sono state, sono e saranno – immagino – estremamente differenti, ce lo siamo detti nel dibattito, ma credo che questo emendamento stabilirebbe quella contro-tendenza rispetto a un trend che ha visto invece una drastica riduzione di tutto quello che è il comparto sicurezza, interpretato, questa volta, in una forma positiva, non regressiva, come invece in troppe legislature passate abbiamo osservato. Quindi, il nostro voto sarà, senza nessun problema, favorevole, su questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Cirielli. Ne ha facoltà, per un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor presidente, interverrò per meno di un minuto. Qui vi è il nodo di questo provvedimento: le finalità che si annunciano non corrispondono ai fatti proprio per la mancanza di risorse, non solo per le forze dell'ordine, ma – dico ai colleghi di SEL –, soprattutto, perché mancano soldi per le politiche sociali di reinserimento dei detenuti, e ciò sarà drammaticamente più grave nella seconda parte del provvedimento, quella della sospensione con messa in prova per la sospensione del procedimento. Per cui, per questo motivo chiedo di aggiungere la mia firma all'emendamento.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, è ovvio che questo è un emendamento che mira a quello che noi tutti credo vogliamo, cioè rafforzare la sicurezza, rafforzare soprattutto il personale della polizia giudiziaria tutta. Infatti, sappiamo quanto sia carente il personale della polizia penitenziaria, quanto sia carente il personale della giustizia, il personale amministrativo della giustizia. Tuttavia, questo emendamento, così come formulato – ecco perché c’è il parere contrario dei relatori per la maggioranza –, è un emendamento che è soltanto demagogico, perché sostanzialmente è un emendamento che non ha avuto il parere favorevole della Commissione bilancio perché privo di copertura finanziaria. Quindi, per questo c’è il parere contrario dei relatori per la maggioranza. Inoltre, non dimentichiamo che qui si tratta di una delega, che quindi andrà attuata, e a questo punto il Ministro dell'interno, che è il Ministro competente, farà le proprie determinazioni – come le fa sempre, doverosamente, per portare avanti i propri compiti istituzionali – in ordine all'adeguatezza delle strutture, delle risorse e degli organici.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 1.254, non accettato dalla Commissione né dal Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Benedetto, Tripiedi, Madia, Guidesi, Capone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  504   
   Votanti  499   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  250   
    Hanno votato
 168    
    Hanno votato
no  331).    

Pag. 98

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo 1, nel testo emendato.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Corsaro. Ne ha facoltà per un minuto.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, come le ho anticipato precedentemente non è nostra intenzione di utilizzare questi ultimi minuti per questioni, come dire, dilatorie però mi corre l'obbligo, anche perché davvero rimanga a verbale della seduta, di confermare quanto ci è capitato di dire qualche ora fa ormai sul tema che abbiamo sollevato in anticipo rispetto a questo esatto momento, cioè al momento in cui la Camera è chiamata per la prima a votare, a esprimere il voto su un articolato del provvedimento. Perché rimane assolutamente intatta, anzi invero rafforzata dalle valutazioni di questa giornata di lavori, in noi il convincimento che questo provvedimento tratta di indulto, in quanto è prevista la commutazione delle pene, e tratta di amnistia in quanto questo provvedimento con «la messa in prova» annulla la pena stessa.
  Questo significa Presidente, e concludo, mi permetta sono veramente dieci secondi importanti su questo tema, questo significa, come abbiamo anticipato, che non essendo riusciti ad ottenere dalla Presidenza quello che per noi riteniamo fondamentale, ovvero il rispetto dell'articolo 79 della Costituzione, che impone che il Parlamento quando vota provvedimenti che contengano l'indulto e l'amnistia voti ogni articolo e il testo completo con una maggioranza qualificata dei due terzi, preannunciamo comunque che Fratelli d'Italia si farà carico della presentazione di una eccezione di costituzionalità sul risultato di questo voto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Il MoVimento 5 Stelle sull'intero articolo 1, voterà «no». Esprimiamo questo «no» perché riteniamo che questa delega così ampia data al Governo pericolosa, è un pericoloso precedente, è un precedente che sarà deleterio per l'amministrazione della giustizia, per l'amministrazione penitenziaria, per la certezza della pena e per il sicurezza dei cittadini.
  Noi, in Commissione, ma anche in Aula, abbiamo dato la disponibilità a collaborare su un ddl, anche governativo, pur di evitare lo strumento della delega. Purtroppo la fretta, sempre cattiva consigliera, ha portato questa maggioranza a non ascoltare le richieste del gruppo del MoVimento 5 Stelle ed è forse questa mancanza di ascolto che ha portato a questa contrapposizione così dura e così forte in Aula. E questa mancanza di ascolto non è deleteria solo per la bontà intrinseca ed essenziale di un provvedimento, ma è deleteria per un solenne principio democratico, perché solo con l'ascolto possiamo migliorare le proposte di legge. Nessuno di noi qui dentro ha la verità in tasca, però se anche i colleghi della maggioranza non ascoltano quello che abbiamo da dire allora tanto vale neanche presentarsi in Commissione, neanche dibattere in Aula.
  Facciamo tornare questo Parlamento sulla centralità, nella sua discussione, nella sua anche contrapposizione democratica, ed è per questo che voteremo «no», perché questo Parlamento deve ritornare ad essere l'organo legislativo centrale nell'impianto costituzionale italiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà, per un minuto.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, per esprimere il voto convinto della Lega Nord contro questo articolo, un articolo che è la raffigurazione di questo provvedimento, un provvedimento che è drammaticamente vergognoso e coloro i quali lo voteranno si assumeranno la responsabilità di approvare questo tipo di provvedimento.
  Siamo rammaricati, dispiaciuti e sconfortati che, in riferimento agli emendamenti Pag. 99di buon senso, di merito che sono stati presentati, non per affossare il provvedimento, ma per renderlo più consono ad alcuni principi, al principio della certezza della pena, e per poter garantire meglio ai cittadini il principio della sicurezza, vi sia stata una chiusura totale ed assoluta da parte delle forze politiche di maggioranza. Anche con riferimento a questo, credo che le forze politiche di maggioranza si assumeranno la responsabilità davanti ai cittadini.
  Lo ripeto, siamo rammaricati dell'assenza del Ministro, perché crediamo che col Ministro presente probabilmente qualche emendamento avrebbe potuto avere accoglienza. Questo articolo conferma che il provvedimento non è un «salva carceri», ma è uno «svuota carceri».

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Minardo...
  È l'articolo 1. Stiamo votando l'articolo 1.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Perché scrutinio segreto ?

  PRESIDENTE. Perché è stato chiesto il voto segreto.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  503   
   Maggioranza  252   
    Hanno votato
 366    
    Hanno votato
no  137).    

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A).
  Ha chiesto di parlare sul complesso delle proposte emendative la deputata Ciprini. Ne ha facoltà.

  TIZIANA CIPRINI. Signor Presidente, deputati, la strada della messa alla prova è quella che l'Italia dovrà sicuramente percorrere: non già per risolvere il problema carceri, ma per affrontare un fatto di cultura sociale. Occorre una svolta culturale: è patetico che un Paese che si batte per non vedere gli animali chiusi negli zoo, metta in gabbia gli esseri umani.
  Tuttavia, un dubbio ci sorge spontaneo: questo disegno di legge fa veramente sul serio ? Apre veramente la strada a reali azioni concrete per una vera messa alla prova ? Nulla da dire sulla tipologia dei reati contemplati ? E come vorrete attuarla, la messa alla prova ? Quali risorse economiche ed umane darete agli UEPE ? Dov’è la reale copertura finanziaria ? Il vostro è un provvedimento con una bella facciata, ma dietro la casa è vuota e spoglia ? È un bel cartonato da set cinematografico ? Noi riteniamo che occorra veramente una revisione del sistema giustizia ed espiazione della pena, perché la bilancia della giustizia non funziona. È stata artatamente taroccata: capita che i ladri di mele finiscano in galera, mentre i veri criminali possono finire anche in Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Il problema doveva già da tempo essere affrontato alla radice. Chi ci finisce veramente in galera ? Sì, perché oggi si parla di detenzione sociale, intendendo quella quota di reclusi che accede al sistema penitenziario non per avere coscientemente scelto la strada del crimine, ma per non avere avuto accesso a quelle risorse di inserimento sociale e lavorativo che un welfare funzionante dovrebbe garantire e Pag. 100assicurare a tutti i cittadini: tossicodipendenti, immigrati, persone con problematiche psichiche e sociali.
  La tendenza a voler far coincidere la sicurezza con la funzione repressiva, accompagnata e sostenuta dalla politica in questi ultimi anni con i numerosi «pacchetti sicurezza», ha portato ad un vertiginoso aumento della carcerazione, senza nessun riscontro sul tema del recupero sociale: diventando troppo spesso una carcerazione fine a se stessa, valida solo per togliere dalla circolazione, relegandoli in una sorta di discarica sociale, soggetti destinati a tornare in libertà con le stesse problematiche di un tempo, ma se possibile ancora più incattiviti.
  Persone dunque presto destinate a commettere i medesimi reati fino ad entrare in un circolo vizioso da cui è impossibile uscire e quando la «discarica» è colma, si aprono le valvole di sfogo e via con indulti, indultini e amnistie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e si sfrutta la scusa dell'emergenza per far sì che molte decisioni vengano prese in fretta e in furia, esautorando il Parlamento, e l'emergenza si trasforma in normalità.
  Abbiamo assistito in questi anni ad atteggiamenti schizofrenici da parte della politica, prima tutti dentro, poi tutti fuori. Bè, allora, se l'essere umano è stato considerato fino ad ora dai politici alla stregua di un rifiuto, noi siamo per un recupero vero. Si recuperano i rifiuti, figurarsi gli esseri umani !
  Intanto le carceri sono diventati luoghi a rischio per la sicurezza dei detenuti e degli operatori, di carcere passivo si può morire, va adottato un modello di giustizia di tipo riparativo nei confronti della collettività, con sistemi di espiazione attiva della pena, perché è il trattamento che fa la sicurezza. In carcere gli eventi critici sono aumentati a dismisura, avvengono atti di autolesionismo ed è grave il problema dei suicidi, sia della popolazione detenuta che nella Polizia penitenziaria. Gli agenti infatti rimangono soli a gestire il carico emotivo, il disagio e lo fanno proprio, assorbendolo e finendo per ammalarsi anche di «carcerite».
  Anche l'Europa ci sta facendo fiato sul collo, lo scorso 8 gennaio, con la sentenza Torreggiani, ci ha dato un anno di tempo per adeguare la normativa italiana agli standard europei e continuiamo ad essere condannati anche dai giudici interni per le condizioni di detenzione disumane e degradanti.
  Noi crediamo che il piano carceri non possa dare soluzioni, non servono altre colate di cemento e la sorveglianza dinamica ad oggi è inattuata nella maggior parte dei penitenziari per mancanza degli strumenti tecnologici, in primis una sala regia funzionante. Occorrono quindi misure in prospettiva senza lasciarsi trascinare dall'umoralità dei media e dell'opinione pubblica. Lo stesso motto del Corpo di polizia penitenziaria è cambiato, prima era «vigilando reprimere» e ora è «il nostro dovere è infondere speranza».
  Siamo per l'attuazione di una vera messa alla prova come metodo di espiazione della pena non segregante ma integrante, la messa alla prova permette di risarcire il danno, di riscattare la collettività e se stessi, di restituire e riparare attivamente il danno arrecato attraverso l'azione in un percorso in cui è coinvolta attivamente anche la vittima. C’è bisogno di reti umane, non di reti metalliche, la rete umana ti integra e ti supporta, quella metallica ti separa e ti dimentica. Facciamo sì che la ferita inferta agli altri ma anche a se stessi da parte di chi ha commesso un reato diventi la feritoia da cui scorgere nuove prospettive e modalità di vita (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, egregi colleghi, non mi soffermerò nel descrivere il contenuto della sospensione del processo e della messa alla prova perché è stato già abbondantemente ben fatto dai relatori, voglio soltanto rimarcare Pag. 101che è un ulteriore passo avanti verso la civilizzazione della pena, e a tal fine voglio ricordare a tutti che nel nostro ordinamento la sospensione del processo per la messa alla prova del detenuto o dell'imputato è già presente da ben 25 anni.
  Voglio parlare di questo nella speranza di evitare che si ripeta la scena a cui abbiamo assistito sino ad ora e, cioè, che si parli di un testo che non esiste. Ora, faccio presente che secondo l'articolo 28 del decreto presidenziale n. 488 del 1988 era possibile mettere alla prova un minorenne praticamente per tutti i reati che potesse compiere e ve ne darò adesso un elenco di quanto poi è accaduto effettivamente.
  L'articolo 28 recita in questo modo: «Il giudice, sentite le parti, può disporre con ordinanza la sospensione del processo quando ritiene di dover valutare la personalità del minorenne all'esito della prova (...). Il processo è sospeso per un periodo non superiore a tre anni quando si procede per reati per i quali è prevista la pena dell'ergastolo o della reclusione non inferiore nel massimo a dodici anni; negli altri casi, per un periodo non superiore a un anno. Durante tale periodo è sospeso il corso della prescrizione». E anche in questo caso alla fine del periodo di prova, se questa ha dato esito positivo, l'esito positivo della prova comporta l'estinzione del reato.
  Ora, si dirà: quale utilizzazione ha avuto questo istituto in Italia in questi 25 anni ? Ho consultato le statistiche del Ministero di giustizia. Ora, chiariamo subito che i giudici hanno utilizzato questo, secondo me, istituto con molta attenzione e con molta prudenza, se è vero che la percentuale dell'utilizzazione dell'istituto non supera, a seconda degli anni, il 13 per cento dei processi pendenti. Qualcuno mi dirà: ma, quali sono gli imputati che sono stati messi alla prova ? Orbene, per reati contro la persona, cioè 719 casi, sono stati messi alla prova 5 minorenni che erano imputati di omicidio volontario; 10 minorenni che erano imputati di omicidio volontario tentavo; 21 per omicidio colposo; 11 per sequestro di persona; 176 per violenze sessuali; 357 per lesioni personali volontarie; 139 per altri reati contro la persona.
  Erano imputati, invece, per delitti contro il patrimonio – e sono stati messi alla prova – 1.606 minorenni, che erano responsabili di estorsione nella misura di 64, di rapina 478, di ricettazione 165, di furto 758, di danneggiamento 106 e altro. Poi, abbiamo 48 violenze e resistenze a pubblico ufficiale, 47 altri reati contro lo Stato e l'ordine pubblico e via discorrendo nonché detenzione di armi e così via.
  Ora, questo per dire che cosa ? Per dire, appunto, che oggi abbiamo elevato tanto clamore a proposito dell'altro istituto e spero che lo stesso clamore non venga – lo stesso scandalismo – sollevato a proposito di questo secondo istituto. Esso ha dato buona prova, dicevo, perché nella stragrande maggioranza dei casi la messa alla prova si è conclusa con esito positivo. Si tratta, quindi, di un altro istituto che va nel senso che abbiamo cercato di delineare da questa mattina. Spero che non si apra un'altra pagina di demagogia. Lo ripeto: anche gli omicidi volontari minorenni potevano e possono accedere alla messa alla prova.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (ore 20,10).

  ARCANGELO SANNICANDRO. Nel nostro caso, ovviamente, non sono previsti questi tipi di reati. La pena edittale è la pena edittale di quattro anni, bisogna che ci sia un programma di reinserimento – chiamiamolo così – che venga sottoposto al vaglio del magistrato e che si tenga conto di tutte le circostanze oggettive e soggettive relative al reo, ma anche relative alla persona offesa dal reato. Di conseguenza, come dire, sono state introdotte norme prudenti.
  Il tutto si muove – lo ribadisco e lo ripeto da questa mattina – nella logica, non astratta, ma concreta, di riallacciare il rapporto tra i cittadini che non hanno commesso reato e i cittadini che hanno Pag. 102commesso reato. Mentre oggi ascoltavo qualche veemente rampogna, mi è venuto alla mente che un tentativo di conciliazione, addirittura su base nazionale, è un'esperienza recente che si è avuta in Sudafrica.
  In Sudafrica, dopo la fine dell’apartheid, quando certamente il rancore e l'ansia di vendetta erano diffusi per quanto avevano subito gli africani da parte dei bianchi, l'arcivescovo anglicano Tutu fu il promotore della famosa commissione per la riconciliazione, che era ispirata proprio al concetto di riconnettere coloro i quali avevano subito violenza con gli autori di delitti che confessassero di averli commessi.
  Anche allora, in Sudafrica, vi fu un grande dibattito: non è questo certamente il caso, ma voglio evidenziare, quando vi è una buona volontà e vi sono dei nobili intenti, quante strade si possano esplorare. Credo che il vescovo anglicano Tutu, per quella strada, sia riuscito a dare un contributo effettivo alla riconciliazione dei cittadini del Sudafrica.
  Qui abbiamo una questione, se volete, molto più modesta, un problema di modeste proporzioni, però è anche vero che anche noi dobbiamo definitivamente scegliere la strada di considerare i detenuti dei cittadini che hanno sbagliato e richiedere ad essi, ad essi, di prendere atto di ciò e di reinserirsi nell'ambito del contesto offeso.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (ore 20,15).

  ARCANGELO SANNICANDRO. Ma, per fare questo, il primo passo spetta alla società. Qui non si tratta di perdonare, ma di creare le condizioni perché questa riconnessione venga realizzata. Anni fa, vi era un Ministro della giustizia, tanti anni fa, che si chiamava Zagari, e ricordo sempre che, in una conferenza, raccontava di essere stato in uno sperduto villaggio cinese. Non incontrò nessuno perché tutta la popolazione, la poca popolazione di quel villaggio, era raccolta in un luogo su cui sventolava una bandiera nera. Chiese informazioni: i cittadini erano riuniti perché si stavano interrogando come mai all'interno di quella comunità fosse stato commesso un delitto. Ecco la strada che, secondo noi, anche l'Italia dovrebbe seguire (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare sull'articolo 2 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito i relatori ad esprimere il parere della Commissione sugli emendamenti all'articolo 2. Chiedo al Governo di ascoltare. Prego, relatrice Ferranti.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti, tranne l'emendamento Ferraresi 2.9.

  PRESIDENTE. Il relatore di minoranza intende esprimere i pareri ? Deputato Molteni, intende esprimere i pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 2 ? Li può esprimere anche in forma sintetica.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. No, grazie, signor Presidente. Per completezza, li esprimo tutti.

  PRESIDENTE. Ha esaurito i tempi anche come relatore, mi dispiace. Era un invito: se vuole, lo formulo più rudemente.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, cosa faccio ? Non lo so, dica lei.

  PRESIDENTE. Esprima i pareri in modo sintetico.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole sugli emendamenti 2.12, 2.65, 2.208, 2.1, 2.15 e 2.210.
  Il parere del relatore di minoranza è favorevole sugli emendamenti 2.14, 2.209, 2.4, 2.13, 2.239, 2.211, 2.246, 2.240, 2.212, Pag. 1032.241, 2.213, 2.214, 2.215, 2.249, 2.248, 2.216, 2.250, 2.47, 2.17, 2.46, 2.218, 2.219...

  PRESIDENTE. Deputato Molteni, c’è qualche emendamento su cui lei esprime parere contrario ?

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Il relatore di minoranza invita al ritiro, altrimenti il parere è contrario, degli emendamenti 2.6, 2.200, 2.10 e 2.270.

  PRESIDENTE. Prendo atto che, esclusi gli emendamenti 2.6, 2.10, 2.200 e 2.270, i pareri del relatore di minoranza sono favorevoli. Il Governo ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Grazie Presidente. Il Governo, così come hanno specificato anche i relatori di maggioranza, invita al ritiro degli emendamenti e, in caso gli stessi non venissero ritirati, esprime parere contrario, con eccezione dell'emendamento Ferraresi 2.9.

  PRESIDENTE. Il Governo, quindi, esprime parere conforme a quello espresso dai relatori di maggioranza.
  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 2.12 e Cirielli 2.65.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà, per un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Presidente, questo articolo è la riprova che si poteva agire diversamente. La riforma introdotta dalla sospensione del procedimento con messa in prova è una idea assolutamente positiva. Si poteva discutere, perché quello che ci fa essere contrari è innanzitutto che non ci sono soldi per l'assistenza sociale. Ed è una vergogna. Già oggi i servizi sociali sono in difficoltà per colpa del Governo Monti. Non si richiede il parere della vittima, non si rende obbligatorio il risarcimento del danno, si può chiedere due volte la sospensione del procedimento, è concessa anche ai recidivi, persino ai plurirecidivi – e quindi non capiamo che significato può avere – è revocata solo per gravi o reiterate violazioni e mette a rischio le indagini, perché si può chiedere anche nelle indagini preliminari, e il PM deve motivare perché non lo fa. Quindi, un buon istituto che culturalmente ci poteva anche affascinare, ma che in realtà, serve ancora volta, semplicemente a svuotare le carceri e non certo a fare un passo in avanti...

  PRESIDENTE. Grazie. Ha esaurito il suo tempo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà, per un minuto.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, con questo emendamento noi chiediamo la soppressione dell'articolo 2. Come correttamente diceva il collega, l'istituto della messa alla prova è un istituto nobile. È un istituto però che oggi, applicato al processo minorile funziona perché è chiara la funzione rieducativa e di recupero del minore, ma noi abbiamo profondi dubbi che, applicato anche ai reati con pena fino a quattro anni, – tra l'altro voglio ricordare che è stato approvato l'emendamento da parte del Governo che amplia la platea dei reati rispetto ai quali la messa alla prova può essere istituita – possa effettivamente funzionare.
  Come funziona ? La messa alla prova determina la sospensione del processo, l'applicazione della messa alla prova, l'applicazione dei lavori di pubblica utilità e, al termine di tutto questo, si determina una vera e propria estinzione del reato. L'estinzione del reato è una vera e propria amnistia. Questa è una forma di amnistia mascherata.

  PRESIDENTE. Avverto che sono esauriti anche i tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale. Come preannunciato nella parte antimeridiana della seduta, la Presidenza consentirà ai deputati appartenenti ai gruppi che hanno esaurito i tempi a loro disposizione lo svolgimento di un solo intervento per la dichiarazione di voto su ciascun emendamento e articolo, della durata di non più di un minuto.Pag. 104
  Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 2.12 e Cirielli 2.65, non accettati dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  468   
   Maggioranza  235   
    Voti favorevoli   37    
    Voti contrari  431).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.15, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Oliaro, Piepoli, Dadone, Mariastella Bianchi, De Lorenzis, Albanella...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  478   
   Maggioranza  240   
    Voti favorevoli   36    
    Voti contrari  442).    

  (La deputata Mogherini ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 2.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà, per un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Meno di un minuto, Presidente. Quando si parla di un istituto così importante, non si toglie la parola un minuto e cinque secondi dopo, né si far finta di non vedere le persone che vogliano parlare, perché questo è da prepotenti.

  PRESIDENTE. Deputato Cirielli, la prego di credere che la Presidenza non ha visto che lei aveva chiesto la parola. Questo suo intervento è del tutto ultroneo, perché lei ha parlato molto di più del minuto che le spettava in molte occasioni e lei lo sa (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).
  Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giorgis, Donati, Chaouki, Piepoli, Oliaro, De Lorenzis...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  483   
   Maggioranza  242   
    Voti favorevoli  132    
    Voti contrari  351).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.239, non accettato dalla Pag. 105Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Simoni... onorevole Iacono... onorevoli Da Villa... onorevole Simoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  481   
   Maggioranza  241   
    Voti favorevoli   32    
    Voti contrari  449).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.212, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Donati... onore Sisto... onorevole Rizzetto... onorevole Basilio... onorevole Ottobre... onorevole Madia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  481   
   Maggioranza  241   
    Voti favorevoli  129    
    Voti contrari  352).    

  (Il deputato Vazio ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.213, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole D'Attorre... onorevole Bossa... onorevole De Lorenzis... onorevole Petraroli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  486   
   Maggioranza  244   
    Voti favorevoli  132    
    Voti contrari  354).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.214, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Simoni... onorevole Nicchi... onorevole Duranti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  484   
   Maggioranza  243   
    Voti favorevoli  128    
    Voti contrari  356).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.215, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 106

  Onorevole Sarti... onorevole Piepoli... onorevole Capua... onorevole Toninelli... onorevole Rostan...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  484   
   Maggioranza  243   
    Voti favorevoli  129    
    Voti contrari  355).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 2.46 e Agostinelli 2.218, non accettati dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Fraccaro... onorevole Rizzetto... onorevole Valiante...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  482   
   Votanti  480   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  241   
    Voti favorevoli  128    
    Voti contrari  352).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto. Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.219, non accettato dalla Commissione né dal Governo e col parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simoni... Giacomelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  484   
   Votanti  482   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  242   
    Voti favorevoli  128    
    Voti contrari  354    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto. Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.224, non accettato dalla Commissione né dal Governo e col parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simoni... Malisani... Rostan... Bini... Bobba...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti e votanti  484   
   Maggioranza  243   
    Voti favorevoli  128    
    Voti contrari  356    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  (La deputata Pellegrino ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto. Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.228, non accettato dalla Commissione né dal Governo e col parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bossa... Gallinella... Misuraca... Rizzetto... Tripiedi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti e votanti  484   
   Maggioranza  243   
    Voti favorevoli  130    
    Voti contrari  354    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

Pag. 107

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto. Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.243, non accettato dalla Commissione né dal Governo e col parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bossa... Giammanco... Binetti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  476   
   Votanti  377   
   Astenuti   99   
   Maggioranza  189   
    Voti favorevoli   28    
    Voti contrari  349    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto. Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.247, non accettato dalla Commissione né dal Governo e col parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simoni... Gribaudo... Oliaro... Rostan... Marzana...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  481   
   Votanti  480   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  241   
    Voti favorevoli  125    
    Voti contrari  355    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  (La deputata Nicchi ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto. Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.232, non accettato dalla Commissione né dal Governo e col parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rostan... Gribaudo... Zan... Rizzetto... Piras... Boccuzzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti e votanti  479   
   Maggioranza  240   
    Voti favorevoli  123    
    Voti contrari  356    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.234, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Deputati Pilozzi, Segoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  478   
   Maggioranza  240   
    Voti favorevoli  126    
    Voti contrari  352).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.252, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.Pag. 108
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Deputati Ottobre, Brandolin, Nicchi, Marazziti, Duranti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  480   
   Votanti  479   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  240   
    Voti favorevoli   30    
    Voti contrari  449).    

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 2.33 e Colletti 2.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, solo per ricordare qual è la finalità di questo emendamento che è quella di poter escludere dall'applicazione dell'istituto della messa alla prova che determina l'estinzione del reato e la non menzione sul casellario giudiziario del reato dell'articolo 612-bis, del reato di stalking. Mi appello anche qua alla sensibilità delle forze politiche, soprattutto di maggioranza.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, anche il MoVimento 5 Stelle è d'accordo su questo emendamento che abbiamo proposto appunto per eliminare il reato di stalking, il 612-bis, dal provvedimento sulla messa alla prova. Visto che per ora non stiamo intervenendo e, comunque, abbiamo ritirato gran parte dei nostri emendamenti, chiediamo, quindi, che siano valutati nel merito i nostri emendamenti in particolare questo sullo stalking.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 2.33 e Colletti 2.3, non accettati dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Deputati Abrignani, Boschi, Zoggia, Di Salvo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  479   
   Votanti  478   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  240   
    Voti favorevoli  132    
    Voti contrari  346).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.235, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Deputati Valiante, Piepoli, Di Salvo, Bini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  478   
   Maggioranza  240   
    Voti favorevoli  126    
    Voti contrari  352).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.238, non accettato Pag. 109dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bossa, Piepoli, Rostan, Bini, Petraroli, Pastorelli, Gutgeld... Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  474   
   Maggioranza  238   
    Voti favorevoli  123    
    Voti contrari  351).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 2.253.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, intervengo solo per segnalare che questa eccezione al provvedimento, quella di inserire i delitti indicati dal comma 2 dell'articolo 550 del codice di procedura penale, significa mettere una serie di reati per i quali sono previsti sei anni al procedimento, e quindi: violenza o minaccia a pubblico ufficiale, violazione dei sigilli aggravata, rissa aggravata, furto aggravato, che significa in abitazione, e scippo. Se voi ritenete che per questi reati si possa avere la sospensione del procedimento e, magari, essere anche plurirecidivi, votatelo pure.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 2.253, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simoni, Cova... Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  474   
   Votanti  376   
   Astenuti   98   
   Maggioranza  189   
    Voti favorevoli   30    
    Voti contrari  346).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 2.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere contrario del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brunetta, Moretti, Dall'Osso, Ruocco... Non sfilate la tessera, riprovate. Ci sono altri che non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  473   
   Votanti  459   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  230   
    Voti favorevoli  108    
    Voti contrari  351).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cirielli 2.200.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, cambio il parere in parere favorevole.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.

Pag. 110

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, come vede e come è nostro costume, stiamo ai patti, nel senso che stiamo partecipando ad una forte velocizzazione dei lavori dell'Aula. Ho chiesto, però, di intervenire su questo emendamento, perché su questo c’è un po’ un punto di caduta e anche per spiegare a tutti i colleghi perché ci troviamo ancora in questa situazione di impasse. Perché, sostanzialmente, questa è una sorta di condominio nel quale il popolo italiano ci ha portato a condividere tempi, spazi e ruoli, teoricamente, per i prossimi cinque anni, anche se faccio fatica a pensare che possa per davvero essere questa la scadenza naturale di questa legislatura.
  A noi non piace, soprattutto in avvio di questa relazione condominiale, fare la figura di quelli che nascondono lo zucchero quando i vicini vengono a bussare alla porta. Allora, dico questo per rappresentare che le opposizioni, una ulteriore, definitiva e ultimativa forma di disponibilità per una reale accelerazione dei tempi di lavorazione di questo provvedimento, nel corso della serata, l'avevano posta al relatore di maggioranza conseguendo una risposta negativa. Perciò, invece, ritorno a proporre a tutto l'emiciclo una disponibilità, da parte delle opposizioni, a percorrere la strada di un ritiro degli emendamenti, signor Presidente, nel caso in cui ci sia un'individuazione reale almeno del riconoscimento di qualche aspetto fondamentale sul quale il lavoro delle opposizioni si è contraddistinto nel corso di queste giornate di lavoro. Ho preso la parola nel caso di questo emendamento, che è uno dei due che avevamo provato a segnalare, ma la scelta era ovviamente ad ampia discrezionalità del relatore, perché questo è quello che prevede la possibilità che nel caso di incapienza da parte del colpevole lo Stato possa completare il risarcimento delle vittime del danno.
  Più ancora, anticipo, e così rinuncio ad intervenire in fase successiva, onorevole Presidente, e faccio riferimento successivamente agli emendamenti Molteni 2.58, Cirielli 2.63 e Agostinelli 2.268, cioè tre emendamenti identici che sono stati presentati da Fratelli d'Italia, Lega Nord e MoVimento 5 Stelle, che hanno lo stesso identico obiettivo che è quello di escludere dall'applicazione degli effetti benefici di questo provvedimento i plurirecidivi conclamati. Credo che non sarebbe così distorsivo, anche rispetto agli obiettivi che si pone e che sostiene questo intervento, riconoscere che di fronte a casi di plurirecidiva non sia concessa nemmeno in via teorica al potere del giudice e del magistrato la scelta se estinguere o commutare la pena che è stata inflitta al plurirecidivo.
  Credo che questa sarebbe una scelta di buonsenso e che, evidentemente, consentirebbe una agevole conclusione dei nostri lavori se, da questo punto di vista, si riconoscesse, in punto di diritto, la valenza del concetto qui contenuto che è, una volta di più, il rispetto delle vittime, soprattutto se si tratta del rispetto di vittime di chi ha compiuto il reato in condizione di plurirecidività. Quindi, auspico, nonostante si sia riscontrato un parere informalmente espresso in via negativa da parte del relatore di maggioranza, che ci voglia essere, da questo punto di vista, una scelta di buonsenso in mancanza della quale è evidente che la responsabilità della lungaggine dei termini non può essere fatta ricadere su chi lo zucchero al vicino di casa lo aveva proposto.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cirielli 2.200, con il parere contrario della Commissione e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Borghi, Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 111

   (Presenti  466   
   Votanti  369   
   Astenuti   97   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato
  20    
    Hanno votato
no  349).    

  Passiamo all'emendamento Cirielli 2.201.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà, per meno di un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, intervengo solo per dire che il risarcimento alla vittima non deve essere eventuale, per ottenere la sospensione del procedimento. Se uno vuole avere questo beneficio deve risarcire la vittima, altrimenti mi sembra veramente una autentica prepotenza nei confronti della vittima.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cirielli 2.201, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Agostinelli, Verini, Beni, Nicchi, Gribaudo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  467   
   Votanti  369   
   Astenuti   98   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato
  19    
    Hanno votato
no  350).    

  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.206, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione... scusate, revoco l'indizione della votazione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, pensiamo che il lavoro di pubblica utilità sia condizione fondamentale per questo provvedimento. Se lo svuotiamo del lavoro di pubblica utilità non capisco neanche i principi di rieducazione e pentimento per quanto fatto. Quindi, pensiamo sia di buon senso inserire questo emendamento. Il lavoro di pubblica utilità deve essere sempre prestato dal soggetto che acconsente a questo trattamento. Quindi, chiediamo veramente di votare un emendamento del genere.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.206, non accettato dalla Commissione né dal Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pastorelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  465   
   Votanti  463   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  232   
    Voti favorevoli  123    
    Voti contrari  340).    

  Passiamo ora all'esame di tre emendamenti che costituiscono una serie a scalare. Saranno posti pertanto in votazione il primo e l'ultimo emendamento della serie. Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 2.262.Pag. 112
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.262, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lainati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  466   
   Maggioranza  234   
    Hanno votato
 116    
    Hanno votato
no  350).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.264, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  L'Abbate, Burtone, Cani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  467   
   Maggioranza  234   
    Hanno votato
 117    
    Hanno votato
no  350).    

  Passiamo ora all'esame di tre proposte emendative che costituiscono una serie a scalare. Saranno posti pertanto in votazione il primo e l'ultimo emendamento della serie.
  Passiamo alla votazione nell'emendamento Ferraresi 2.7.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, ci sembra veramente basso il limite di 30 giorni per il periodo di trattamento. Nel momento in cui vengono comminati questi 31 giorni il soggetto si vedrebbe applicare questo trattamento neanche in giorni non lavorativi, e quindi anche il sabato e la domenica.
  Ci sembra veramente inappropriato, noi mettiamo tre mesi, ci sembra il minimo per questo programma di trattamento per chi si sottopone alla «messa alla prova» e quindi chiediamo di votarlo.

  PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rizzetto, Pastorelli, Misuraca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  465   
   Votanti  464   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  233   
    Hanno votato
 119    
    Hanno votato
no  345).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.266, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gallo Luigi, Di Salvo, Sanna Francesco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 113

   (Presenti  467   
   Votanti  466   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  234   
    Hanno votato
 120    
    Hanno votato
no  346).    

  (La deputata Culotta ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Ferraresi 2.207 e Molteni 2.260, non accettati dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colletti, Petraroli, Marzano, D'Alessandro...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  456   
   Maggioranza  229   
    Voti favorevoli  121    
    Voti contrari  335).    

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 2.55 e Cirielli 2.203.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà, per un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Noi crediamo che l'articolo 99 sia lo spartiacque per dimostrare la buona o la cattiva fede su questo provvedimento. Chi è stato condannato per un reato, ne commette un altro, e il giudice ritiene, usufruendo dei poteri di cui all'articolo 133 del codice penale, che questa persona debba essere dichiarata recidiva, cosa che accade assai di rado, non vediamo come logicamente possa essere, e credibilmente, una persona che si sottopone a una «messa in prova» per avere la sospensione del procedimento. Se si vota anche in questo caso questa norma, è la dimostrazione che non si è in buona fede.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 2.55 e Cirielli 2.203, non accettati dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gribaudo, Murer, Ferrari, Leva, facciamo votare anche l'onorevole Lupo, che arriva ora...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  466   
   Maggioranza  234   
    Voti favorevoli  121    
    Voti contrari  345).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cirielli 2.204.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cirielli 2.204, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cariello, Paris...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  458   
   Maggioranza  230   
    Voti favorevoli  122    
    Voti contrari  336).    

Pag. 114

  (La deputata Carocci ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.261 non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cova, Marazziti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  457   
   Maggioranza  229   
    Voti favorevoli  121    
    Voti contrari  336).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.267 non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brunetta, Sbrollini, Del Basso De Caro...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  463   
   Maggioranza  232   
    Voti favorevoli  122    
    Voti contrari  341).    

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Cirielli 2.63 e Agostinelli 2.268.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gianluca Pini. Ne ha facoltà, per un minuto.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, c'era anche l'emendamento Molteni 2.58, ma immagino che sia fra quelli poi...

  PRESIDENTE. Non è stato segnalato.

  GIANLUCA PINI. ...non segnalati. Sì, comunque era identico, ed a nostra firma.
  Vorrei nuovamente invitare il Governo e la relatrice a dare un segnale di buonsenso, se non altro sulla questione dei recidivi e dei plurirecidivi. Come diceva qualche collega prima, è a tutti gli effetti uno spartiacque, soprattutto per l'istituto della messa alla prova, quello della buona condotta: come si può ipotizzare la messa alla prova per i recidivi e i plurirecidivi ? Onestamente è un'incongruenza assoluta !
  Prima ci è stata fatta la proposta di segnalare un emendamento: questo emendamento è stato segnalato da tutti e tre i gruppi dell'attuale minoranza (visto che Sinistra Ecologia Libertà si è posta per questo provvedimento in maggioranza). Chiediamo cortesemente di accantonare e di valutare se non altro questo, in modo da procedere speditamente poi alla chiusura del provvedimento per quello che riguarda l'articolato e gli emendamenti.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, vorrei far capire all'Aula di cosa si parla così anche l'intervento del relatore può essere visto in un quadro di maggiore chiarezza. L'articolo 99 comma 4 prevede che per il recidivo, cioè quello che è stato condannato per un secondo reato, addirittura il suo comportamento complessivo nella vita è così grave tale per cui il PM, in base all'articolo 133, che oggi abbiamo imparato a memoria, gli contesta la recidiva, se commette un altro delitto diventa un plurirecidivo. Ecco io credo che sia proprio incompatibile con l'idea della Pag. 115messa alla prova proprio l'articolo 99 comma 4. Io ricordo agli amici del PdL che è stata una riforma voluta dal PdL e quindi oggi Alfano su questo dovrebbe dare un'indicazione chiara, votando contro si vota contro una riforma sistemica che ha inserito l'articolo 99 comma 4 come un elemento di discrimine negativo per i delinquenti.

  PRESIDENTE. La relatrice ?

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, il parere è assolutamente contrario all'accantonamento, tra l'altro devo dire che una delle cause del sovraffollamento purtroppo è proprio questa legge ex Cirielli, la questione della recidiva reiterata, cioè in pratica si è impedita ai detenuti l'applicazione dei benefici penitenziari solo perché si erano commessi due reati, magari anche a distanza di tempo e di lievi entità, tanto è vero che il decreto-legge che ha fatto il Consiglio dei Ministri a cui partecipa anche ovviamente – anche per la sua carica – il Ministro Alfano, quindi che rappresenta il PdL in tutta la sua essenza, questo decreto-legge della Cancellieri recente ha abrogato tutte le preclusioni dell'ex Cirielli. Non vorrei ripristinare in questo provvedimento che riguarda la messa alla prova, quindi dove non c’è un giudizio di condanna ma c’è soltanto una valutazione ex ante, qualcosa che è proprio contrario al principio.

  PRESIDENTE. Deputato Corsaro, non posso darle la parola su questo perché ha parlato già il collega Cirielli.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare, sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, capisco la posizione della relatrice, però chiederei perlomeno di accantonare questo emendamento.

  PRESIDENTE. Esattamente su questo si è appena espressa la relatrice.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. No, ha espresso parere contrario...

  PRESIDENTE. No, ha espresso parere contrario sull'accantonamento, mi dispiace ma lei non ha ascoltato. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Cirielli 2.63 e Agostinelli 2.268, non accettati dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pannarale, Duranti, Brandolin, Rostan...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  457   
   Maggioranza  229   
    Voti favorevoli  128    
    Voti contrari  329).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Agostinelli 2.269.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Corsaro. Ne ha facoltà, per un minuto.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, io sono preoccupato per la giustizia e per il popolo italiano perché, siccome mi risulta che la collega Ferranti abbia – spero in un passato mai più ripetibile – esercitato la professione di magistrato (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Deputato Corsaro, la prego.

Pag. 116

  MASSIMO ENRICO CORSARO. ...ed escludendo che si tratti di persona in malafede, sta dicendo delle cose che non conosce.
  Quando poco fa, sottovalutando il peso del ragionamento che cercavamo di proporre, ci diceva: «Ma se uno compie due reati voi volete non riconoscergli queste attenuanti ?» Le rispondo che non è se uno commette due reati, perché il tema del quale trattiamo – e cito il codice –, onorevole Presidente, dice: «Se il recidivo commette un altro delitto...» quindi, il recidivo per essere...

  PRESIDENTE. Grazie, deputato. Ha esaurito il suo tempo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molteni. Ne ha facoltà per un minuto.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, io credo che questa sia una delle parti peggiori di questo provvedimento. Io mi auguro, Presidente, che ci si stia rendendo conto quale effetto negativo il non accoglimento di questo emendamento potrebbe provocare. Ma, ancora di più, qua evidentemente stiamo parlando di reati con pena fino a quattro anni, per quanto riguarda l'applicazione della messa alla prova con l'incidenza sull'articolo 550 comma 2.
  Ma, l'evento drammatico e che rasenta la follia non è tanto in questo provvedimento che noi andiamo a discutere, ma sarà nel decreto fatto dal Governo oggi al Senato. Lì rischiamo di commettere veramente un atto deleterio per il principio della sicurezza, perché in quel provvedimento si prevede che ai recidivi possano essere riapplicati quei benefici premiali. È un atto veramente drammatico ed errato...

  PRESIDENTE. Grazie.
  Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 2.269, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gallinella, Colletti, Matarrese.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  454   
   Maggioranza  228   
    Voti favorevoli  125    
    Voti contrari  329).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Salvo, Zanna... Hanno votato tutti ? Zanna no... Mottola, Zanna ha votato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  452   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato
 121    
    Hanno votato
no  331).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 2.60 e Agostinelli 2.280, non accettati dalla Commissione né dal Governo e sui quali il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colletti, Gribaudo, Mottola... onorevole Gribaudo, la vedono da qua... non è nessuno dei suoi compagni là, la indicano... Pag. 117Garavini, Carra... ci sono altri che non riescono a votare. Scusate, ma con un po’ di colleghi in piedi si fa fatica a vedere le mani alzate. Tutti hanno votato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  457   
   Maggioranza  229   
    Voti favorevoli  122    
    Voti contrari  335).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 2.9.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, ringrazio della gentile concessione di questo contentino. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 2.9, accettato dalla Commissione e dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gadda, Colletti, Brandolin, Mottola, Ferraresi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  458   
   Maggioranza  230   
    Voti favorevoli  420    
    Voti contrari   38).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 2. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà per un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, intervengo solo per completare il discorso del collega Corsaro, che voleva dire che con questo articolo 2 si è persa una bella occasione, inserendo i plurirecidivi, che qualche collega deputato, che ha fatto anche il magistrato, ignora che significa che uno ha commesso tre reati; perciò, intendeva dire che chi non conosce queste norme è meglio che non torni a fare il magistrato, soltanto per una questione di ignoranza delle norme.
  È una grave occasione persa: un bell'istituto, che poteva essere condiviso da tutto il Parlamento, per una questione di prepotenza, viene sicuramente messo in condizione di non essere una buona cosa, ma di divenire qualcosa che farà soffrire tante persone, e chi lo vota se ne assumerà la responsabilità.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi, Ferraresi, Manzi, Capozzolo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  458   
   Votanti  356   
   Astenuti  102   
   Maggioranza  179   
    Voti favorevoli  318    
    Voti contrari   38).    

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A).Pag. 118
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti.

  PRESIDENTE. Invito il deputato Molteni, relatore di minoranza, a fare il contrario di prima: ci dica su quali emendamenti il parere è contrario.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, formulo un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti 3.5, 3.7 e 3.10.

  PRESIDENTE. Passiamo... scusate. Il Governo ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore di maggioranza. Quindi, su tutti gli emendamenti vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Cirielli 3.17 e Molteni 3.15.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Corsaro. Ne ha facoltà per un minuto.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, ci metto meno. Innanzitutto, voglio ringraziarla per la cortesia di avere ricordato la necessità del parere del Governo, perché nessuno di noi se ne sarebbe accorto, in mancanza. Ma, detto questo, volevo semplicemente segnalare, signor Presidente, perché resti a verbale e anche a beneficio degli uffici della Presidenza della Repubblica, che sarà da noi investita dell'argomento, che la votazione precedente ha approvato l'articolo 2 con 102 voti in meno dei due terzi dell'Aula, mentre la votazione dell'articolo 1 è stata approvata con 54 voti in meno dei due terzi dell'Aula.
  Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Cirielli 3.17 e Molteni 3.15, non accettati dalla Commissione né dal Governo e su cui il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brandolin, Malisani, Petraroli, Segoni... Altri non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  454   
   Maggioranza  228   
    Voti favorevoli   32    
    Voti contrari  422).    

  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cirielli 3.16 non accettato dalla Commissione né dal Governo e su cui il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, Valiante, D'Attorre, Abrignani, Barbanti... Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  455   
   Maggioranza  228   
    Voti favorevoli   28    
    Voti contrari  427).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Agostinelli 3.203, non accettato Pag. 119dalla Commissione né dal Governo e su cui il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pes, Ribaudo, Leva, Rotta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  453   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  331).    

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 3.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo e su cui il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, Gadda, Fratoianni, Lotti, De Rosa, Binetti, Leva, Della Valle, Bernardo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  456   
   Maggioranza  229   
    Voti favorevoli  124    
    Voti contrari  332).    

  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 3.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo e su cui il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, Fratoianni, Malpezzi, Petraroli... Malpezzi è fuori uso... Non lei, la sua postazione... Hanno votato tutti ? Bonaccorsi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  450   
   Maggioranza  226   
    Voti favorevoli  120    
    Voti contrari  330).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 3.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, secondo noi sarebbe almeno idoneo un controllo sulla qualificazione giuridica del fatto, per non mandare a incidere su fatti che magari non rientrano in questo reato. Un controllo da parte del giudice.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 3.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Crippa, Rostan.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  454   
   Maggioranza  228   
    Voti favorevoli  127    
    Voti contrari  327).    

  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 3.18 e Agostinelli 3.207, non accettati dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.Pag. 120
  (Segue la votazione).

  Pesco, Binetti, Garavini.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  452   
   Maggioranza  227   
    Voti favorevoli  122    
    Voti contrari  330).    

  A seguito delle intese intercorse tra i gruppi, il prossimo sarà l'ultimo emendamento che pongo in votazione.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 3.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colletti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  446   
   Maggioranza  224   
    Voti favorevoli  107    
    Voti contrari  339).    

  Interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento che, secondo le intese intercorse, riprenderà nella seduta di domani a partire dalle 9,30. A partire dalle 12 avranno luogo le dichiarazioni di voto finale, con la ripresa televisiva diretta.

Modifica nella denominazione di una componente politica del gruppo parlamentare Misto.

  PRESIDENTE. Comunico che il vicepresidente del gruppo parlamentare Misto, in rappresentanza della componente politica MAIE – Movimento associativo italiani all'estero, con lettera pervenuta in data 28 giugno 2013, ha reso noto che la nuova denominazione della componente è: MAIE – Movimento associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API).

Sull'ordine dei lavori (ore 21,35).

  LAURA CASTELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà per due minuti.

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, c’è un bosco in Val di Susa, in Piemonte, che patisce una aggressione devastatrice, oltre 5 mila alberi già abbattuti, con castagni di oltre 268 anni di età, piantati prima della rivoluzione francese, bosco di struggente bellezza che costituiva un importante snodo viario frequentato dal neolitico fino all'epoca moderna fra la valle di Susa e le vallate del Rodano.
  Tale bosco fornisce importanti testimonianze storiche che dalla preistoria passano per il medioevo fino al XVIII secolo. Raccontano il nostro modo di stare in un territorio e tracciano la strada per il domani. Qui nel giugno del 2011 per impiantare il sito strategico, la necropoli è diventata piazza di manovra di pesanti mezzi militari che hanno fracassato le casse lapidi delle sepolture neolitiche.
  Settemila anni di storia cancellati da cingolati di guerra nella civile Italia. Il museo adiacente alla necropoli è ora occupato e adibito a caserma. I reperti più importanti, trasportati in fretta a Torino, hanno perso la naturale contiguità con il territorio: noi, i nostri bambini, mai più potremmo sentire quelle cose a casa nostra. La Maddalena a Chiomonte è un luogo dove il paesaggio, il bosco, il patrimonio storico-artistico coesistono formando un unicum in cui i vari aspetti e beni vivono in maniera indivisibile e unitaria. Distruggere il bosco e sostituire con le piattaforme di cemento funzionali allo scavo di un tunnel geognostico, finalizzato alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione, che renderanno quel monte sterile è un delitto più grave che spiantare da Piazza Pag. 121dei miracoli la Torre di Pisa per impiantarla al Polo nord (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Scanu che non vedo. S'intende che vi abbia rinunciato.

  ALESSANDRO ZAN. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO ZAN. Signora Presidente, brevemente ricordo che in Russia Vladimir Putin e il suo Governo hanno approvato delle leggi omofobe che puniscono con la galera la propaganda omosessuale. Però vorrei ricordare che non c’è solo Vladimir Putin, ma in Italia esiste una forza politica, la Lega Nord, che anche oggi ha dato prova di avere tra i suoi esponenti degli omofobi patentati. Il collega Gianluca Buonanno ha apostrofato oggi il nostro MoVimento come «sodomia e libertà» perché ci battiamo per l'uguaglianza dei diritti. Sappiamo che il buon gusto non è da tutti ma, cosa più grave, signor Presidente, sono le sue dichiarazioni del 6 giugno scorso ovvero che il gay pride fa schifo e propone scene orripilanti che disturbano i bambini e poi, se un omosessuale si avvicina, gli do un calcio – scusi il termine – nei coglioni. Questa è l'espressione di un deputato della Repubblica e io, che sono un cittadino omosessuale, chiedo veramente a questo Parlamento che sta uscendo «ovviamente per l'ora tarda» di farsi carico di tutelare tutti i cittadini omosessuali anche da queste persone così violente che oggi purtroppo hanno l'onore di sedere in questa Camera ma hanno il disonore di parlare con queste dichiarazioni omofobe inaccettabili per una Repubblica come l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare anche il deputato Scalfarotto che ha parlato però ieri in quest'Aula su questo stesso tema... È su un'altra questione ? Sta bene. Ha chiesto di parlare il deputato Chaouki. Ne ha facoltà.

  KHALID CHAOUKI. Signor Presidente, intervengo, come abbiamo già fatto ieri, purtroppo per confermare ancora volta quella che è la nostra preoccupazione per il susseguirsi degli eventi in Egitto, quello che è successo durante tutta la giornata di oggi e in questi minuti la situazione in Egitto sta deviando verso una soluzione militare che ci preoccupa moltissimo e che sicuramente non ci soddisfa.
  Vogliamo dire che in questa situazione dove è stata sospesa di fatto la Costituzione e dove c’è stato un isolamento di Morsi sicuramente ci sono stati molti errori e tante negligenze ma di fatto la via maestra deve rimanere il dialogo. Allora a questo punto chiediamo al Governo italiano di riferire in aula con urgenza per dirci qual è la posizione, ma soprattutto invitiamo il nostro Governo a farsi interprete di un'iniziativa europea di mediazione per riportare l'Egitto, Paese primo partner dell'Italia, Paese strategico, alla calma, al dialogo e soprattutto per cercare di capire l'evoluzione di queste ore e soprattutto cosa potrà succedere nelle prossime ore.
  Vogliamo che la priorità sia scongiurare la violenza, una deriva molto pericolosa non solo per l'Egitto, ma per l'intera area. Quindi, ribadiamo anche la nostra preoccupazione rispetto al clima di violenza nei confronti delle donne in particolare in Egitto in queste ore e di conseguenza chiediamo davvero che il Governo riferisca con urgenza perché questo pensiamo sia doveroso.

  ARTURO SCOTTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Signor Presidente e colleghi, non è calcolabile il livello di angoscia, di paura e di preoccupazione per quanto accade in queste ore in Egitto. Un colpo di Stato militare, che ha deposto il Presidente Morsi, mentre le piazze sono Pag. 122infiammate dallo scontro tra lealisti ed oppositori del Governo. Oggi 23 morti e 200 feriti e nel corso dei giorni precedenti 91 donne stuprate. Il rischio che un Paese di 90 milioni di abitanti precipiti nell'incubo di una guerra civile è molto forte. Domenica scorsa si è celebrata la più grande manifestazione nella storia globale: oltre 13 milioni di persone in piazza, che chiedevano al Governo di dimettersi e protestavano contro l'immobilismo sociale di un Paese in ginocchio, dove i livelli di povertà sono aumentati vertiginosamente. Non c’è il carburante per i mezzi pubblici, le fabbriche chiudono e sono ridotte al minimo le riserve valutarie e non si è riuscito a firmare un accordo, nel corso dei mesi scorsi, con il Fondo Monetario Internazionale.
  Il Cairo è una città che resta culturalmente aperta, polmone intellettuale e politico del mondo arabo, con una comunità italiana attiva e partecipe della vita di quel Paese. Pesano le riforme non fatte e le elezioni politiche che sono state spostate e che avrebbero stemperato la tensione. Occorre dunque – e concludo – che la comunità internazionale, l'Europa, aiutino l'Egitto a ripristinare al più presto un processo democratico, che eviti di dover scegliere tra la sharia e la dittatura militare. Per questo chiediamo al Governo di venire a riferire in Aula sull'evoluzione della situazione (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  WALTER VERINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  WALTER VERINI. Signor Presidente, ho chiesto la parola perché vorrei dare un annuncio triste all'Aula: questa notte a Roma, all'età di 82 anni, è morta Anna Mattei (Applausi). Era la madre di Stefano e Virgilio, un ragazzino ed un ragazzo che proprio quarant'anni fa, il 16 aprile 1973, a Primavalle, rimasero vittime di un terribile attentato terroristico. Anna Mattei è morta senza avere giustizia, perché gli assassini di Stefano e Virgilio sono latitanti in Brasile. Quell'omicidio, quella strage, la strage di Primavalle, va inserita in quel terribile periodo chiamato gli anni di piombo, quando chi la pensava diversamente era considerato essere un nemico e non un avversario, un nemico da abbattere e anche da uccidere. E come ricordiamo oggi – e finisco – Stefano e Virgilio, così ricordiamo Valerio Verbano, così ricordiamo Walter Rossi, così ricordiamo Paolo Di Nella, vittime giovanissime di una terribile spirale di odio e di violenza. Ecco, Anna è morta e i suoi figli e Giampaolo rimangono però a simboleggiare la richiesta di verità e di giustizia, ma anche che quegli anni, quell'odio e quella violenza non accadano più in questo Paese (Applausi).

  LELLO DI GIOIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, siamo ancora qui in attesa di una sua risposta. L'abbiamo già sottolineato nei giorni scorsi, nelle settimane scorse e ci sembra quanto mai assurdo che ancora ad oggi non ci sia una risposta chiara da parte del Presidente della Camera e del Presidente del Senato. Mi riferisco alle Commissioni bicamerali che, pur essendo regolarmente costituite, non sono ancora insediate. Vorremmo sapere il perché e quali motivi ostano al funzionamento di queste Commissioni. Credo che sia importante farle funzionare perché significa dare, appunto, iniziativa politica e istituzionale a delle Commissioni importanti per il buon funzionamento delle istituzioni. Gradiremmo una risposta chiara, che ancora oggi non ci viene ad essere data.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Signor Presidente, i Governi e gli ambasciatori dei Paesi dell'ALBA, l'Alleanza bolivariana per le Americhe, sono molto preoccupati in Pag. 123merito al trattamento che Francia, Portogallo e, forse, l'Italia, hanno riservato al Presidente dello Stato plurinazionale della Bolivia Evo Morales. A quanto pare, al Presidente Morales è stato negato l'utilizzo dello spazio aereo francese, portoghese e italiano. È vero ? Per quale motivo gli è stato negato l'accesso ? Evo Morales non è un criminale, è un Presidente eletto democraticamente da uno Stato sovrano. Sembra che questi Paesi, tra cui il nostro, abbiano negato la possibilità di sorvolo sul proprio territorio perché temevano che sull'aereo viaggiasse Snowden, la talpa del Datagate. Noi chiediamo chiarezza e trasparenza ed esprimiamo solidarietà al Presidente Morales e a personaggi come Snowden o Assange, che rischiano la vita per garantire la trasparenza internazionale e la libera circolazione delle informazioni.
  Poi chiediamo, tramite lei Presidente...

  PRESIDENTE. No, tramite me no. Questo è tipicamente oggetti di un atto di sindacato ispettivo. Io ascolto, ma poi dovete formularlo con un altro strumento.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Chiediamo, Presidente, che il Ministro Bonino riferisca al Parlamento sul caso in questione. Questo le chiedevo e questo intendevo.

  PRESIDENTE. Questo sì, non la prima parte.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. È questo, la prima parte era la stessa cosa. Perché vorremmo farle presente che i debiti del piano Marshall non li possiamo pagare in eterno – molti di noi sono degli anni Ottanta – e che essere alleati degli Stati Uniti d'America non significa essere sudditi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  ANTONINO MOSCATT. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANTONINO MOSCATT. Signor Presidente, colleghi, capisco che l'ora è tarda e la giornata è stata molto, molto particolare, però ci sembra giusto ricordare un evento che è successo qualche giorno fa a Paternò, in Sicilia. E, per ricordarlo, leggerò alcune righe di un articolo: «quattro agnelli uccisi, uno di loro sgozzato, la testa appoggiata davanti alla porta di casa. È la scena che si è trovato davanti Emanuele, 34 anni, contadino per scelta, a Paternò, in provincia di Catania, tornando dalla città domenica in serata». Questo è quello che è successo, come dice l'articolo, ad un giovane che ama la propria terra e che nella sua terra sta provando a cambiare le cose che non vanno. Sta provando a battersi, insieme all'amministrazione comunale, insieme alle associazioni, per riqualificare una zona, che è la zona del Simeto.
  A Emanuele, alla città di Paternò, va tutta la vicinanza del Partito Democratico e chiediamo che vada tutta la vicinanza di quest'Aula e chiediamo che vada la sua vicinanza, la vicinanza della Presidenza, perché Emanuele, il sindaco di Paternò, le associazioni che ogni giorno operano in quel territorio non sono da sole. Noi non diamo soltanto la solidarietà perché la solidarietà molto spesso non basta. Diamo la vicinanza dello Stato, che deve essere accanto alle persone perbene, che non vogliono diventare eroi perché ci sono dei territori che sono stanchi di avere eroi e vittime, ma vogliono semplicemente condurre in maniera normale e in maniera quotidiana una battaglia giusta per liberare il proprio territorio e per renderlo più a misura di uomo, più a modello di dignità e più a modello di diritti.
  A Emanuele va la nostra solidarietà e mi auguro e sono convinto che vada la solidarietà e la vicinanza dello Stato. E domenica – e concludo – ci sarà un'iniziativa, una manifestazione a Paternò per solidarizzare con Emanuele. Dal nostro punto di vista, anche a quell'iniziativa lo Stato deve esserci.

  PRESIDENTE. La Presidenza ovviamente si associa.

Pag. 124

  MARIA EDERA SPADONI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MARIA EDERA SPADONI. Signor Presidente, anch'io vorrei associarmi a quello che è stato detto prima riguardante questa giornata in Egitto. Vorrei anche precisare che il numero di novanta donne stuprate non è corretto: al momento, le donne stuprate sono un centinaio, se non di più; ci sono donne che vengono stuprate con oggetti appuntiti, donne che devono essere scortate per poter manifestare. Quindi, io spero vivamente che il Ministro Bonino venga il prima possibile a riferire in Aula su quello che sta accadendo in questo momento in Egitto, perché non è soltanto una questione di golpe militare, ma è anche una questione umanitaria che, sicuramente, spero di no, però è possibile che si aggravi nei prossimi giorni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  ANGELO TOFALO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANGELO TOFALO. Signor Presidente, intervengo semplicemente per chiedere alla Presidenza, dopo essermi interfacciato con gli altri quattro componenti del Copasir, affinché ci sia dato lo stato di missione ogni qual volta il Comitato si riunisce, così come avviene al Senato, in modo da poter lavorare più serenamente in questo momento delicato in cui si stanno ridisegnando equilibri nazionali e internazionali.

  PRESIDENTE. La Presidenza ha preso nota.

  IVAN SCALFAROTTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  IVAN SCALFAROTTO. Signor Presidente, in realtà, ieri ero intervenuto sulla legge omofoba firmata dal Presidente Putin, era una questione di politica estera, invece, quest'oggi vorrei intervenire su una questione che più interna non si può. Perché il nostro collega Buonanno che insolentisce tutti noi tutto il giorno ma, in particolare, insolentisce i colleghi di Sinistra Ecologia Libertà chiamandoli «comunisti» e non ricordando mai che si è iscritto a 16 anni al Movimento sociale italiano-Destra nazionale, che si rifà ad una storia molto meno gloriosa di quella del Partito comunista che ha costruito questa Repubblica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), ebbene questo deputato che ha, appunto, insolentito Sinistra Ecologia Libertà, lo ha fatto oggi chiamandoli «sodomia e libertà», in quanto i nostri colleghi si batterebbero per l'uguaglianza delle persone omosessuali in questo Paese.
  Allora, io volevo semplicemente dire e volevo che fosse chiaro a quest'Aula che combattere per i diritti di tutti i nostri concittadini, soprattutto dei cittadini che, come gli altri, pagano il 100 per cento delle tasse avendo molto meno del 100 per cento dei diritti, non ha nulla a che vedere con la sodomia. Ha a che vedere con la vita, ha a che vedere con l'amore, ha a che vedere con la costruzione dei rapporti sociali, con l'affettività, ha a che vedere anche con la costruzione della ricchezza e della prosperità di questo Paese. Io penso che questa non sia una questione né di destra né di sinistra, penso che sia semplicemente una questione di elementare civiltà e che il collega Buonanno, oggi, abbia espresso non una posizione ideologica, ma semplicemente una posizione incivile (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia Libertà).

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

Pag. 125

  Giovedì 4 luglio 2013, alle 9,30:

  1. – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:
   FERRANTI ed altri; COSTA: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (C. 331-927-A).
  – Relatori: Costa e Ferranti, per la maggioranza; Molteni, di minoranza.

  2. – Seguito della discussione della mozione Cenni, Zaccagnini, Lupo, Faenzi, Catania, Franco Bordo, Caon, Rampelli ed altri n. 1-00015 concernente iniziative in merito alla diffusione in agricoltura di organismi geneticamente modificati, con particolare riferimento all'esercizio della clausola di salvaguardia.

  La seduta termina alle 21,50.

Pag. 126

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Segr T.U. pdl 331-927-A – em. 1.264 471 470 1 236 123 347 49 Resp.
2 Segr em. 1.265 471 471 236 126 345 49 Resp.
3 Segr em. 1.270 508 507 1 254 142 365 46 Resp.
4 Nom. em. 1.271 517 515 2 258 129 386 45 Resp.
5 Segr em. 1.280 513 408 105 205 33 375 46 Resp.
6 Segr em. 1.286 498 496 2 249 129 367 46 Resp.
7 Segr em. 1.287 501 500 1 251 136 364 46 Resp.
8 Segr em. 1.288 506 504 2 253 128 376 54 Resp.
9 Segr em. 1.289 512 511 1 256 130 381 54 Resp.
10 Segr em. 1.290 517 516 1 259 132 384 54 Resp.
11 Segr em. 1.291 518 517 1 259 133 384 54 Resp.
12 Segr em. 1.292 513 512 1 257 129 383 54 Resp.
13 Segr em. 1.293 500 499 1 250 132 367 54 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). – C = Voto contrario (in votazione palese). – V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). – A = Astensione. – M = Deputato in missione. – T = Presidente di turno. – P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. – X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 1.294 513 512 1 257 124 388 48 Resp.
15 Segr em. 1.296 520 518 2 260 133 385 47 Resp.
16 Segr em. 1.297 510 508 2 255 134 374 47 Resp.
17 Segr em. 1.298 512 510 2 256 131 379 47 Resp.
18 Nom. em. 1.299 509 507 2 254 123 384 46 Resp.
19 Nom. em. 1.350 503 501 2 251 122 379 46 Resp.
20 Segr em. 1.351 502 501 1 251 127 374 46 Resp.
21 Segr em. 1.302 504 501 3 251 138 363 46 Resp.
22 Segr em. 1.303 498 497 1 249 128 369 46 Resp.
23 Nom. em. 1.304, 1.305 507 497 10 249 122 375 46 Resp.
24 Segr em. 1.306 501 499 2 250 127 372 46 Resp.
25 Segr em. 1.309 500 498 2 250 130 368 46 Resp.
26 Nom. em. 1.311 505 504 1 253 121 383 46 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 1.312 496 495 1 248 117 378 46 Resp.
28 Nom. em. 1.214 487 486 1 244 116 370 46 Resp.
29 Nom. em. 1.215 498 494 4 248 105 389 46 Resp.
30 Nom. em. 1.216 493 493 247 117 376 46 Resp.
31 Segr em. 1.218 497 496 1 249 122 374 46 Resp.
32 Segr em. 1.220 493 493 247 123 370 46 Resp.
33 Nom. em. 1.217 493 493 247 116 377 46 Resp.
34 Segr em. 1.222 505 505 253 23 482 46 Resp.
35 Segr em. 1.231 506 506 254 124 382 46 Resp.
36 Segr em. 1.233 497 497 249 123 374 46 Resp.
37 Segr em. 1.68, 1.235 488 487 1 244 119 368 45 Resp.
38 Segr em. 1.5 489 489 245 102 387 45 Resp.
39 Segr em. 1.15, 1.236, 1.237 497 497 249 122 375 45 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Segr em. 1.240 502 502 252 124 378 45 Resp.
41 Segr em. 1.238 506 506 254 122 384 45 Resp.
42 Segr em. 1.239 508 508 255 125 383 45 Resp.
43 Segr em. 1.69, 1.243 491 491 246 124 367 45 Resp.
44 Segr em. 1.244 506 506 254 126 380 45 Resp.
45 Segr em. 1.245 506 505 1 253 126 379 45 Resp.
46 Segr em. 1.249 511 511 256 127 384 45 Resp.
47 Segr em. 1.250 511 511 256 129 382 45 Resp.
48 Segr em. 1.246 510 510 256 129 381 45 Resp.
49 Segr em. 1.247 512 512 257 129 383 45 Resp.
50 Segr em. 1.252 508 508 255 127 381 45 Resp.
51 Nom. em. 1.248 510 496 14 249 107 389 45 Resp.
52 Nom. em. 1.355 508 494 14 248 106 388 45 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 1.400 513 512 1 257 391 121 45 Appr.
54 Nom. em. 1.254 504 499 5 250 168 331 45 Resp.
55 Segr articolo 1 503 503 252 366 137 45 Appr.
56 Segr em. 2.12, 2.65 468 468 235 37 431 46 Resp.
57 Segr em. 2.15 478 478 240 36 442 46 Resp.
58 Segr em. 2.4 483 483 242 132 351 46 Resp.
59 Segr em. 2.239 481 481 241 32 449 46 Resp.
60 Segr em. 2.212 481 481 241 129 352 46 Resp.
61 Segr em. 2.213 486 486 244 132 354 46 Resp.
62 Segr em. 2.214 484 484 243 128 356 46 Resp.
63 Segr em. 2.215 484 484 243 129 355 46 Resp.
64 Segr em. 2.46, 2.218 482 480 2 241 128 352 46 Resp.
65 Segr em. 2.219 484 482 2 242 128 354 46 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Segr em. 2.224 484 484 243 128 356 46 Resp.
67 Segr em. 2.228 484 484 243 130 354 46 Resp.
68 Segr em. 2.243 476 377 99 189 28 349 46 Resp.
69 Segr em. 2.247 481 480 1 241 125 355 46 Resp.
70 Segr em. 2.232 479 479 240 123 356 46 Resp.
71 Segr em. 2.234 478 478 240 126 352 46 Resp.
72 Segr em. 2.252 480 479 1 240 30 449 46 Resp.
73 Segr em. 2.33, 2.3 479 478 1 240 132 346 46 Resp.
74 Segr em. 2.235 478 478 240 126 352 46 Resp.
75 Segr em. 2.238 474 474 238 123 351 46 Resp.
76 Segr em. 2.253 474 376 98 189 30 346 46 Resp.
77 Segr em. 2.6 473 459 14 230 108 351 46 Resp.
78 Nom. em. 2.200 466 369 97 185 20 349 46 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. em. 2.201 467 369 98 185 19 350 46 Resp.
80 Segr em. 2.206 465 463 2 232 123 340 45 Resp.
81 Nom. em. 2.262 466 466 234 116 350 45 Resp.
82 Nom. em. 2.264 467 467 234 117 350 45 Resp.
83 Nom. em. 2.7 465 464 1 233 119 345 45 Resp.
84 Nom. em. 2.266 467 466 1 234 120 346 45 Resp.
85 Segr em. 2.207, 2.260 456 456 229 121 335 45 Resp.
86 Segr em. 2.55, 2.203 466 466 234 121 345 45 Resp.
87 Segr em. 2.204 458 458 230 122 336 45 Resp.
88 Segr em. 2.261 457 457 229 121 336 45 Resp.
89 Segr em. 2.267 463 463 232 122 341 45 Resp.
90 Segr em. 2.63, 2.268 457 457 229 128 329 44 Resp.
91 Segr em. 2.269 454 454 228 125 329 45 Resp.
INDICE ELENCO N. 8 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 103)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. em. 2.8 452 452 227 121 331 45 Resp.
93 Segr em. 2.60, 2.280 457 457 229 122 335 45 Resp.
94 Segr em. 2.9 458 458 230 420 38 45 Appr.
95 Segr articolo 2 458 356 102 179 318 38 45 Appr.
96 Segr em. 3.17, 3.15 454 454 228 32 422 45 Resp.
97 Segr em. 3.16 455 455 228 28 427 45 Resp.
98 Nom. em. 3.203 453 453 227 122 331 45 Resp.
99 Segr em. 3.1 456 456 229 124 332 45 Resp.
100 Segr em. 3.6 450 450 226 120 330 45 Resp.
101 Segr em. 3.4 454 454 228 127 327 45 Resp.
102 Segr em. 3.18, 3.207 452 452 227 122 330 45 Resp.
103 Segr em. 3.5 446 446 224 107 339 45 Resp.