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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Mercoledì 12 marzo 2014

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 12 marzo 2014

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonavitacola, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Bossa, Brambilla, Bressa, Brunetta, Caparini, Carbone, Casero, Castiglione, Chaouki, Cicchitto, Costa, D'Incà, D'Uva, Dambruoso, De Girolamo, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Epifani, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Galan, Garavini, Giachetti, Giacomelli, Ginefra, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Leone, Locatelli, Lombardi, Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Manfredi, Mannino, Marazziti, Antonio Martino, Mattiello, Giorgia Meloni, Merlo, Meta, Migliore, Mogherini, Naccarato, Orlando, Pes, Picierno, Gianluca Pini, Pisicchio, Pistelli, Ravetto, Realacci, Ricciatti, Rigoni, Rossi, Rughetti, Sani, Scagliusi, Scalfarotto, Sereni, Sisto, Speranza, Tabacci, Valeria Valente, Vargiu, Vecchio, Velo, Venittelli, Vito, Zanetti.

(Alla ripresa pomeridiana).

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Baldelli, Balduzzi, Baretta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonavitacola, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Bossa, Brambilla, Bressa, Brunetta, Caparini, Capezzone, Carbone, Casero, Castiglione, Cicchitto, Costa, D'Incà, D'Uva, Dambruoso, De Girolamo, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Epifani, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Galan, Garavini, Giachetti, Giacomelli, Ginefra, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Leone, Locatelli, Lombardi, Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Manfredi, Mannino, Marazziti, Antonio Martino, Mattiello, Giorgia Meloni, Merlo, Meta, Migliore, Mogherini, Naccarato, Nicoletti, Orlando, Pes, Picierno, Gianluca Pini, Pisicchio, Pistelli, Portas, Ravetto, Realacci, Ricciatti, Rigoni, Rossi, Rughetti, Sani, Scagliusi, Scalfarotto, Schullian, Sereni, Sisto, Speranza, Tabacci, Valeria Valente, Vargiu, Vecchio, Velo, Venittelli, Vito, Zanetti.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 11 marzo 2014 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   FRATOIANNI ed altri: «Princìpi per il governo e la gestione pubblica delle acque e per la ripubblicizzazione del servizio idrico, nonché disposizioni concernenti la gestione dell'acquedotto pugliese» (2175);
   BRUNO: «Modifica degli articoli 648-bis e 648-ter del codice penale, in materia di autoriciclaggio, nonché disposizioni concernenti gli obblighi antiriciclaggio a carico degli agenti in attività finanziaria» (2176);
   ASCANI: «Modifiche all'articolo 21 della legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di adempimento degli obblighi previdenziali da parte degli iscritti negli albi della professione forense» (2177);
   CIPRINI ed altri: «Modifiche agli articoli 15 e 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di rapporto proporzionale tra il numero dei dirigenti e la dotazione organica complessiva nelle amministrazioni dello Stato e di limiti al conferimento di incarichi di funzioni dirigenziali» (2178);
   D'OTTAVIO: «Disposizioni in materia di toponomastica stradale e di intitolazione di monumenti» (2179).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge MARCON ed altri: «Riorganizzazione della cooperazione allo sviluppo e delle politiche di solidarietà internazionale» (832) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Duranti.

  La proposta di legge BOCCADUTRI ed altri: «Disposizioni concernenti la limitazione dell'uso del contante e la promozione dell'impiego di strumenti di pagamento elettronici» (1928) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Paglia.

Assegnazione di progetto di legge a Commissione in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, il seguente progetto di legge è assegnato, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:
   X Commissione (Attività produttive):
  ABRIGNANI ed altri: «Disciplina delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese e dei complessi di imprese in crisi» (865) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), V, VI, XI e XIV.

Annunzio di sentenze della Corte costituzionale.

  La Corte costituzionale ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n.87, copia delle seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali), se non già assegnate alla stessa in sede primaria:
   con lettera in data 6 marzo 2014, Sentenza n. 35 del 26 febbraio – 6 marzo 2014 (Doc. VII, n. 231), con la quale:
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1 della delibera legislativa statutaria della regione Calabria «Riduzione del numero dei componenti del consiglio regionale e dei componenti della giunta regionale. Modifiche alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 “Statuto della regione Calabria”», approvata in prima lettura dal consiglio regionale con deliberazione n. 230 del 9 ottobre 2012 e in seconda lettura con deliberazione n. 279 del 18 marzo 2013, nella parte in cui sostituisce il numero «50» con quello di «40», anziché con quello di «30»;
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 2 della medesima delibera legislativa statutaria della regione Calabria, nella parte in cui prevede «un numero di assessori non superiore a otto» anziché «un numero di assessori non superiore a sei»; dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale della medesima delibera legislativa statutaria della regione Calabria, promossa, in riferimento all'articolo 127 della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri: alla I Commissione (Affari costituzionali);
   con lettera in data 6 marzo 2014, Sentenza n. 39 del 26 febbraio – 6 marzo 2014 (Doc. VII, n. 233), con la quale:
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 7, del decreto-legge n. 174 del 2012, limitatamente alla parte in cui si riferisce al controllo dei bilanci preventivi e dei rendiconti consuntivi delle regioni; dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 10, primo periodo, del decreto-legge n. 174 del 2012, limitatamente alle parole «che lo trasmette al presidente della regione»;
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 10, secondo periodo, del decreto-legge n. 174 del 2012, limitatamente alle parole «al presidente della regione per il successivo inoltro»; dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 11, primo periodo, nella parte in cui prevede il «presidente della regione», anziché il «presidente del consiglio regionale»;
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 11, terzo periodo, del decreto-legge n. 174 del 2012; dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 11, quarto periodo, del decreto-legge n. 174 del 2012, nella parte in cui prevede che l'obbligo di restituire le somme ricevute a carico del bilancio del consiglio regionale e non rendicontate consegue alla «decadenza di cui al presente comma», anziché all'omessa regolarizzazione di cui allo stesso comma 11;
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 12, del decreto-legge n. 174 del 2012, là dove prevede che «La decadenza e l'obbligo di restituzione di cui al comma 11 conseguono» anziché prevedere che «L'obbligo di restituzione di cui al comma 11 consegue»;
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 16, del decreto-legge n. 174 del 2012, nella parte in cui impone alle regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano di adeguare il proprio ordinamento alle disposizioni dei commi 7, limitatamente alla parte in cui si riferisce al controllo dei bilanci preventivi e dei rendiconti consuntivi delle regioni; 10, primo periodo, limitatamente alle parole «che lo trasmette al presidente della regione»; 10, secondo periodo, limitatamente alle parole «al presidente della regione per il successivo inoltro»; 11, primo periodo, nella parte in cui prevede il «presidente della regione», anziché il «presidente del consiglio regionale»; 11, terzo periodo; 11, quarto periodo, nella parte in cui prevede che l'obbligo di restituire le somme ricevute a carico del bilancio del consiglio regionale e non rendicontate consegue alla «decadenza di cui al presente comma», anziché all'omessa regolarizzazione di cui allo stesso comma 11; 12, là dove prevede che «La decadenza e l'obbligo di restituzione di cui al comma 11 conseguono» anziché prevedere che «L'obbligo di restituzione di cui al comma 11 consegue»;
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 148, commi 2 e 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), come modificati dall'articolo 3, comma 1, lettera e), del decreto-legge n. 174 del 2012, con efficacia nei confronti delle regioni autonome Friuli-Venezia Giulia e Sardegna;
    dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 1, commi da 1 a 8, del decreto-legge n. 174 del 2012, promosse dalla regione autonoma Sardegna, in riferimento agli artt. 7 e 8 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna) e agli articoli 117, terzo comma, e 119 della Costituzione;
    dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 8, del decreto-legge n. 174 del 2012, promossa dalla regione autonoma Sardegna, in riferimento agli artt. 117 e 119 della Costituzione e agli articoli 3, 4, 5, 6, 7 e 8 della legge costituzionale n. 3 del 1948;
    dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 16, del decreto-legge n. 174 del 2012, promosse dalla Provincia autonoma di Trento, in riferimento alle proprie «prerogative costituzionali», nonché al principio secondo cui la disciplina dei rapporti finanziari tra lo Stato e le regioni o le province ad autonomia differenziata spetta allo statuto speciale, oppure alle norme di attuazione statutaria o, comunque, all'accordo tra lo Stato e detti enti ad autonomia differenziata;
    dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 148, comma 4, del decreto legislativo n. 267 del 2000, come modificato dall'art. 3, comma 1, lettera e), del decreto-legge n. 174 del 2012, promossa dalla regione autonoma Sardegna, in riferimento agli artt. 3, comma 1, lettera b), 6 e 46 della legge costituzionale n. 3 del 1948;
    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 11-bis del decreto-legge n. 174 del 2012 promosse dalle regioni autonome Friuli-Venezia Giulia e Sardegna, per violazione degli artt. 3, 116, 117, 118 e 119 della Costituzione e del principio di ragionevolezza, nonché degli artt. 4, numero 1) e numero 1-bis), 12, 13, 19 e 41 del Titolo IV, e dell'articolo 65 della legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1 (Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia), e degli artt. 3, 4, 5, 6, 7, 8, 15, 16, 19, 33, 34, 35, 46, 50 e 54 della legge costituzionale n. 3 del 1948;
    dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 174 del 2012 promossa dalla regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, per violazione dell'articolo 116 della Costituzione, del Titolo IV e dell'articolo 65 della legge costituzionale n. 1 del 1963, e dell'articolo 33 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1975, n. 902 (Adeguamento ed integrazione delle norme di attuazione dello statuto speciale della regione Friuli-Venezia Giulia);
    dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 4, del decreto-legge n. 174 del 2012 promossa dalla regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, in riferimento all'articolo 117, quarto comma, della Costituzione e all'articolo 4, numero 1), della legge costituzionale n. 1 del 1963;
    dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 5, del decreto-legge n. 174 del 2012 promossa dalle regioni autonome Friuli-Venezia Giulia e Sardegna, in riferimento agli artt. 116 e 119 della Costituzione, al Titolo IV della legge costituzionale n. 1 del 1963, all'articolo 33 del decreto del Presidente della Repubblica n. 902 del 1975, agli artt. 7 e 8 della legge costituzionale n. 3 del 1948 e dell'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 16 gennaio 1978, n. 21 (Norme di attuazione dello statuto speciale per la Sardegna concernente il controllo sugli atti della Regione);
    dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 6, del decreto-legge n. 174 del 2012 promossa dalla regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, in riferimento all'articolo 4, numero 1), della legge costituzionale n. 1 del 1963, e all'articolo 33, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 902 del 1975;
    dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 1, commi da 1 a 8, del decreto-legge n. 174 del 2012, promossa dalla regione autonoma Sardegna, in riferimento agli artt. 119 della Costituzione, 54 e 56 della legge costituzionale n. 3 del 1948, in combinato disposto con l'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 902 del 1978 e con l'articolo 116 della Costituzione;
    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 1, commi 3 e 4, del decreto-legge n. 174 del 2012, promosse dalle Regioni autonome Friuli-Venezia Giulia e Sardegna, in riferimento al Titolo IV e all'articolo 65 della legge costituzionale n. 1 del 1963, agli artt. 33 e 36 del decreto del Presidente della Repubblica n. 902 del 1975, all'articolo 33 della legge costituzionale n. 3 del 1948 e agli artt. 116, 127 e 134 della Costituzione;
    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 7, del decreto-legge n. 174 del 2012, limitatamente alla parte in cui si riferisce al controllo dei bilanci preventivi e dei rendiconti consuntivi degli enti che compongono il Servizio sanitario nazionale, promosse dalle regioni autonome Friuli-Venezia Giulia e Sardegna, per violazione degli artt. 24, 113, 116, 117, terzo e quarto comma, 118 e 119 della Costituzione, del Titolo IV e dell'articolo 65 della legge costituzionale n. 1 del 1963, dell'articolo 33 del decreto del Presidente della Repubblica n. 902 del 1975, degli artt. 3, 4, 5, 6, 7, 8, 54 e 56 della legge costituzionale n. 3 del 1948, dell'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 21 del 1978;
    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 9, del decreto-legge n. 174 del 2012 promosse dalle regioni autonome Friuli-Venezia Giulia e Sardegna, in riferimento agli artt. 116, 117, terzo comma, 119 e 127 della Costituzione, agli artt. 16, 18 e 21 della legge costituzionale n. 1 del 1963, all'articolo 5 della legge statutaria 18 giugno 2007, n. 17 (Determinazione della forma di governo della regione Friuli-Venezia Giulia e del sistema elettorale regionale, ai sensi dell'articolo 12 dello Statuto di autonomia), agli artt. 3, 4, 5, 6, 7, 8, 15, 19, 26, 33, 54 e 56 della legge costituzionale n. 3 del 1948 e agli artt. 1, 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 21 del 1978;
    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 1, commi 10, 11 e 12, del decreto-legge n. 174 del 2012, limitatamente alla parte in cui disciplinano le modalità di redazione e controllo relative ai rendiconti annuali di esercizio dei gruppi consiliari, promosse dalle regioni autonome Friuli-Venezia Giulia e Sardegna, in riferimento agli artt. 116, 117, terzo comma, 119 e 127 della Costituzione, agli artt. 16, 18 e 21 della legge costituzionale n. 1 del 1963, all'articolo 5 della legge statutaria n. 17 del 2007, agli artt. 3, 4, 5, 6, 7, 8, 15, 19, 26, 33, 54 e 56 della legge costituzionale n. 3 del 1948 e agli artt. 1, 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 21 del 1978;
    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 16, del decreto-legge n. 174 del 2012, nella parte in cui impone alle regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano di adeguare il proprio ordinamento alle disposizioni dei commi 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7, per quest'ultimo limitatamente alla parte in cui si riferisce al controllo dei bilanci preventivi e dei rendiconti consuntivi degli enti del Servizio sanitario nazionale, promosse dalle regioni autonome Friuli-Venezia Giulia e Sardegna, in riferimento agli artt. 7, 8, 15, 19, 26, 33, 35, 54 e 56 della legge costituzionale n. 3 del 1948, alle «prerogative costituzionali» della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, al Titolo IV e all'articolo 65 della legge costituzionale n. 1 del 1963 e all'articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42 (Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione), nonché agli artt. 116, 117 e 119 della Costituzione;
    dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 148, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), come modificato dall'articolo 3, comma 1, lettera e), del decreto-legge n. 174 del 2012, promossa dalla regione autonoma Sardegna, in riferimento agli artt. 3, comma 1, lettera b), 6 e 46 della legge costituzionale n. 3 del 1948;
    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 148-bis, del decreto legislativo n. 267 del 2000, come modificato dall'articolo 3, comma 1, lettera e), del decreto-legge n. 174 del 2012, promosse dalla regione autonoma Sardegna, per violazione degli artt. 3, comma 1, lettera b), 6 e 46 della legge costituzionale n. 3 del 1948;
    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 6 del decreto-legge n. 174 del 2012, promosse dalle regioni autonome Friuli-Venezia Giulia e Sardegna e dalla Provincia autonoma di Trento, in riferimento agli artt. 3, 116 e 117, quarto comma, della Costituzione, agli artt. 4, numero 1) e numero 1-bis), del Titolo IV e agli artt. 60, 63, comma 5, della legge costituzionale n. 1 del 1963, agli artt. 3, 4, 6 e 9 del decreto legislativo 2 gennaio 1997, n. 9 (Norme di attuazione dello statuto speciale per la regione Friuli-Venezia Giulia in materia di ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni), all'articolo 33, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 902 del 1975, all'articolo 27 della legge n. 42 del 2009 e al principio dell'accordo che regola i rapporti finanziari tra Stato e regioni speciali; all'articolo 1, commi 154 e 155, della legge 13 dicembre 2010, n. 220 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – Legge di stabilità 2011), agli artt. 3, comma 1, lettera b), 6, 46, 54 e 56 della legge costituzionale n. 3 del 1948, all'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica n. 21 del 1978, agli artt. 79, 80, 81 e 104 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), all'articolo 16 del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 268 (Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige in materia di finanza regionale e provinciale), all'articolo 6, comma 3-bis, del decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio 1988, n. 305 (Norme di attuazione dello statuto speciale per la regione Trentino-Alto Adige per l'istituzione delle sezioni di controllo della Corte dei conti di Trento e di Bolzano e per il personale ad esse addetto), all'articolo 17 del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 268 (Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige in materia di finanza regionale e provinciale), all'articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266 (Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti il rapporto tra atti legislativi statali e leggi regionali e provinciali, nonché la potestà statale di indirizzo e coordinamento): alla V Commissione (Bilancio);
   con lettera in data 10 marzo 2014, Sentenza n. 40 del 26 febbraio – 10 marzo 2014 (Doc. VII, n. 234), con la quale:
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 12, comma 2, della legge della Provincia autonoma di Bolzano 20 dicembre 2012, n. 22, (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015 – Legge finanziaria 2013);
    dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 23, comma 10, della legge della provincia di Bolzano n. 22 del 2012, promossa, in riferimento all'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri;
    dichiara estinto il processo relativamente alle questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 1, commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6, e dell'articolo 23, comma 2, della legge della provincia di Bolzano n. 22 del 2012, promosse, in riferimento all'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri;
    dichiara estinto il processo relativamente alla questione di legittimità costituzionale dell'articolo 2, comma 1, della legge della provincia di Bolzano n. 22 del 2012, promossa, in riferimento agli artt. 117, terzo comma, e 119 della Costituzione ed agli artt. 8 e 9 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), dal Presidente del Consiglio dei ministri: alla V Commissione (Bilancio).

  La Corte costituzionale ha depositato in cancelleria le seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali), se non già assegnate alla stessa in sede primaria:
   Sentenza n. 36 del 26 febbraio – 6 marzo 2014 (Doc. VII, n. 232), con la quale:
    dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 16, comma 7, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012, nel testo sostituito dall'articolo 8, comma 2, lettere a) e b), del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174 (Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012), convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 7 dicembre 2012, n. 213, dall'articolo 1, comma 121, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – Legge di stabilità 2013), dall'articolo 10, comma 1, lettere a) e b), del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, (Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali), convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 6 giugno 2013, n. 64, promosse, per violazione degli artt. 5, 117, secondo comma, lettera p), quarto e sesto comma, 118 e 119 della Costituzione e del principio di leale collaborazione, dalla regione Piemonte;
    dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 16, comma 8, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012, promosse, per violazione degli artt. 5, 97, 117, secondo comma, lettera p), quarto e sesto comma, 118 e 119 della Costituzione, e del principio di leale collaborazione, dalla regione Piemonte: alla V Commissione (Bilancio);
   Sentenza n. 41 del 26 febbraio – 10 marzo 2014 (Doc. VII, n. 235), con la quale: dichiara inammissibile il conflitto di attribuzione promosso, in relazione al verbale del 5 marzo 2013 dell'Ufficio elettorale centrale nazionale presso la Corte di cassazione, dalla regione autonoma Friuli-Venezia Giulia nei confronti dello Stato: alla I Commissione (Affari costituzionali).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 11 marzo 2014, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla III Commissione (Affari esteri), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, di un protocollo che modifica l'accordo sui trasporti aerei tra il Canada e la Comunità europea e i suoi Stati membri per tenere conto dell'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea (COM(2014) 47 final) e relativo allegato (COM(2014) 47 final – Annex 1);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea nell'ambito della Commissione per la conservazione e la gestione degli stock ittici altamente migratori del Pacifico centrale e occidentale (WCPFC) (COM(2014) 128 final) e relativi allegati (COM(2014) 128 final – Annexes 1 to 2);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea nell'ambito dell'Organizzazione della pesca nell'Atlantico nord-occidentale (NAFO) (COM(2014) 129 final) e relativi allegati (COM(2014) 129 final – Annexes 1 to 2);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea nell'ambito dell'Organizzazione per la conservazione del salmone nell'Atlantico settentrionale (NASCO) (COM(2014) 131 final) e relativi allegati (COM(2014) 131 final – Annexes 1 to 2);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea nell'ambito della Commissione per la conservazione delle risorse biologiche dell'Antartico (CCAMLR) (COM(2014) 133 final) e relativi allegati (COM(2014) 133 final – Annexes 1 to 2);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea, dell'accordo tra l'Unione europea e la Repubblica delle Seychelles per l'accesso delle navi battenti bandiera delle Seychelles alle acque e alle risorse biologiche marine di Mayotte soggette alla giurisdizione dell'Unione europea (COM(2014) 139 final) e relativo allegato – Portata dei poteri conferiti e procedura per la definizione della posizione dell'Unione nella commissione mista (COM(2014) 139 final – Annex 1).

Comunicazione di nomine ministeriali.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 10 marzo 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le seguenti comunicazioni concernenti il conferimento, ai sensi dei commi 4 e 10 del medesimo articolo 19, di incarichi di livello dirigenziale generale, che sono trasmesse alla I Commissione (Affari costituzionali), nonché alle Commissioni sottoindicate:

  alla V Commissione (Bilancio) la comunicazione concernente il seguente incarico nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze:
   alla dottoressa Loredana Durano, l'incarico di direttore dell'Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

  alla VIII Commissione (Ambiente) le comunicazioni concernenti i seguenti incarichi nell'ambito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti:
   all'ingegner Donato Carlea, l'incarico di direzione del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Campania e il Molise;
   all'ingegner Roberto Daniele, l'incarico di direzione del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia;

  alla IX Commissione (Trasporti) le comunicazioni concernenti i seguenti incarichi nell'ambito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti:
   all'ingegner Fabio Croccolo, l'incarico di direzione dell'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari;
   all'ingegner Paolo Delli Veneri, l'incarico di direttore della Direzione generale territoriale del Centro-Sud, nell'ambito del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici;
   al dottor Enrico Finocchi, l'incarico di direttore della Direzione generale per il trasporto stradale e per l'intromodalità, nell'ambito del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici;
   all'ingegner Marco Pittaluga, l'incarico di direttore della Direzione generale per le investigazioni ferroviarie.

  Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettera in data 6 marzo 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 11, comma 5, del decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213, i decreti ministeriali di nomina del professor Andrea Ferrara a componente del consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di astrofisica (INAF) e del professor Livio Battezzati a componente del consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di ricerca metrologica (INRIM).
  Questi decreti sono trasmessi alla VII Commissione (Cultura).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

  Nell'Allegato A al resoconto della seduta del 4 marzo 2014, a pagina 5, seconda colonna, dodicesima riga, dopo la parola: «I,» si intende inserita la seguente: «IV,».

DISEGNO DI LEGGE: S. 1248 – CONVERSIONE IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 16 GENNAIO 2014, N. 2, RECANTE PROROGA DELLE MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATE E DI POLIZIA, INIZIATIVE DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E SOSTEGNO AI PROCESSI DI RICOSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE ALLE INIZIATIVE DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI PER IL CONSOLIDAMENTO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 2149)

A.C. 2149 – Questione pregiudiziale

QUESTIONE PREGIUDIZIALE

  La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 gennaio 2013, n. 2, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, presenta profili di incompatibilità con diverse norme costituzionali, sia sotto i profili del metodo con cui è stato adottato sia dal punto di vista dei contenuti;
    in particolare, dal punto di vista del metodo, il decreto-legge oggetto del procedimento di conversione dispone la proroga semestrale di numerosi interventi militari nazionali di lunga durata, in taluni casi in corso da anni e per i quali non è presa in considerazione l'eventualità di una prossima interruzione o cessazione nell'arco di tempo cui il provvedimento si riferisce, circostanza che induce a ritenere insussistente il requisito dell'urgenza;
    unità militari italiane, ad esempio, prendono parte alla missione ISAF sin dal suo inizio, risalente al lontano gennaio 2002, ed il Governo si è impegnato ad assicurare il proseguimento della partecipazione sino alla conclusione dell'intervento, prevista per il prossimo 31 dicembre;
    un folto contingente italiano opera altresì nel Libano meridionale nel contesto dell'UNIFIL II dal settembre 2006, ne detiene il comando e non risulta che sussista alcuna intenzione di interrompere l'intervento nell'arco di tempo che separa dal prossimo 30 giugno;
    sottolineando conseguentemente come l'urgenza e l'emergenza derivino non da improvvisi eventi calamitosi di origine naturale od umana, quindi imprevedibili, ma dalla deliberata scelta politica di disporre le proroghe per brevi archi di tempo, verosimilmente dettata da persistenti incertezze di natura finanziaria;
    incertezze di natura politico-economica gravano altresì sul futuro delle missioni oggetto del provvedimento in esame, giacché la proroga degli interventi militari in corso all'estero disposta dal decreto-legge 16 gennaio 2013, n. 2 fino al termine del prossimo 30 giugno assorbe interamente le risorse del fondo di cui all'articolo 1, comma 1240, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni e integrazioni, rifinanziato per l'esercizio finanziario corrente dalla legge di stabilità 2014, senza che sia contemplato alcun meccanismo di ritiro dei contingenti operanti fuori dai confini nazionali, determinando così i presupposti dell'ulteriore reiterazione della decretazione d'urgenza nel tempo, fin dal prossimo 1o luglio 2014;
    rilevando altresì come nel provvedimento in esame figurino inoltre disposizioni notevolmente difformi rispetto all'oggetto, come quella che contempla la concessione di finanziamenti all’UN Staff College di Torino, all'Unione per il Mediterraneo ed al segretariato dello IAT, istituzioni meritorie ma non direttamente coinvolte nella gestione degli interventi militari e di cooperazione nazionali sui teatri di crisi;
    nel testo del decreto-legge 16 gennaio 2013, n. 2, durante le fasi dell’iter precedenti sono state introdotte misure ancor meno omogenee rispetto all'oggetto del provvedimento, come quelle che concernono il tempo di trattenimento nel grado dei capitani dell'Arma dei Carabinieri o la revisione della tabella organica del ruolo dei direttori tecnici della Polizia di Stato,

delibera

di non procedere all'esame del disegno di legge n. 2149.
N. 1. Gianluca Pini, Marcolin, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Matteo Bragantini, Buonanno, Busin, Caon, Caparini, Fedriga, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Molteni, Prataviera, Rondini.

A.C. 2149 – Parere della I Commissione

PARERE DELLA I COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

NULLA OSTA

sugli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1.

A.C. 2149 – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO E SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

Sul testo del provvedimento in oggetto:

PARERE FAVOREVOLE

sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

PARERE CONTRARIO

sugli emendamenti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 1.10, 1.50, 1.51, 1.54, 1.55, 1.56, 1.58, 1.59, 1.60, 1.61, 1.62, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 2.6, 2.7, 2.8, 2.9, 2.10, 2.11, 2.14, 2.15, 2.16, 2.17, 2.18, 2.51, 2.52, 2.53, 2.54, 2.55, 2.56, 2.58, 2.4, 2.59, 2.60, 2.61, 2.62, 2.63, 2.64, 3.2, 3.3, 3.4, 3.5, 3.6, 3.7, 3.8, 3.9, 3.11, 3.12, 3.13,3.14, 3.15, 3.50, 3.51, 3.53, 3.54, 3.55, 4.5, 4.55, 8.2, 9.1, 9.2, 9.3, 9.4, 9.5, 9.9, e 9.10 e sull'articolo aggiuntivo 1.01, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

sulle restanti proposte emendative.

A.C. 2149 – Articolo unico

ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE NEL TESTO DELLE COMMISSIONI IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

  1. Il decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.
  2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO DEL GOVERNO

Capo I
MISSIONI INTERNAZIONALI DELLE FORZE ARMATE E DI POLIZIA

Articolo 1.
(Europa).

  1. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 40.761.553 per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni nei Balcani, di cui all'articolo 1, comma 3, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135, di seguito elencate:
   a) Multinational Specialized Unit (MSU), European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX Kosovo), Security Force Training Plan in Kosovo;
   b) Joint Enterprise.

  2. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 136.667 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell'Unione europea in Bosnia-Erzegovina, denominata ALTHEA, nel cui ambito opera la missione denominata Integrated Police Unit (IPU), di cui all'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  3. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 2.955.665 per la prosecuzione dei programmi di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell'area balcanica, di cui all'articolo 1, comma 17, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  4. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 721.660 per la proroga della partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell'Unione europea denominata European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX Kosovo) e di euro 61.490 per la proroga della partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione delle Nazioni Unite denominata United Nations Mission in Kosovo (UNMIK), di cui all'articolo 1, comma 18, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  5. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 131.738 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite denominata United Nations Peacekeeping Force in Cyprus (UNFICYP), di cui all'articolo 1, comma 9, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  6. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 8.722.998 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour, di cui all'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.

Articolo 2.
(Asia).

  1. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 235.156.497 per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni in Afghanistan, denominate International Security Assistance Force (ISAF) ed EUPOL AFGHANISTAN, di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  2. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 9.056.445 per la proroga dell'impiego di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per esigenze connesse con le missioni in Afghanistan, di cui all'articolo 1, comma 11, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  3. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 352.579 per l'impiego di personale appartenente al Corpo militare volontario e al Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana per le esigenze di supporto sanitario delle missioni internazionali in Afghanistan e negli Emirati Arabi Uniti.
  4. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 81.523.934 per la proroga della partecipazione del contingente militare italiano alla missione delle Nazioni Unite in Libano, denominata United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL), compreso l'impiego di unità navali nella UNIFIL Maritime Task Force, di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135, e per l'impiego di personale militare in attività di addestramento delle forze armate libanesi.
  5. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 1.216.652 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione denominata Temporary International Presence in Hebron (TIPH2), di cui all'articolo 1, comma 6, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135, e per l'impiego di personale militare in attività di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi.
  6. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 60.105 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell'Unione europea di assistenza alle frontiere per il valico di Rafah, denominata European Union Border Assistance Mission in Rafah (EUBAM Rafah), di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  7. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 63.240 per la proroga della partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell'Unione europea in Palestina, denominata European Union Police Mission for the Palestinian Territories (EUPOL COPPS), di cui all'articolo 1, comma 19, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  8. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 185.495 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione di vigilanza dell'Unione europea in Georgia, denominata EUMM Georgia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.

Articolo 3.
(Africa).

  1. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 5.118.845 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell'Unione europea in Libia, denominata European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM Libya), e dell'impiego di personale militare in attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 13, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  2. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 132.380 per la proroga della partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell'Unione europea in Libia, denominata European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM Libya), di cui all'articolo 1, comma 20, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  3. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 3.604.700 per la proroga della partecipazione di personale del Corpo della guardia di finanza alla missione in Libia, per garantire la manutenzione ordinaria delle unità navali cedute dal Governo italiano al Governo libico e per lo svolgimento di attività addestrativa del personale della Guardia costiera libica, in esecuzione degli accordi di cooperazione tra il Governo italiano e il Governo libico per fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani, di cui all'articolo 1, comma 21, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  4. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 25.124.097 per la proroga della partecipazione di personale militare all'operazione militare dell'Unione europea denominata Atalanta e all'operazione della NATO denominata Ocean Shield per il contrasto della pirateria, di cui all'articolo 1, comma 10, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  5. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 7.062.139 per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni dell'Unione europea denominate EUTM Somalia e EUCAP Nestor, nonché nell'ambito delle ulteriori iniziative dell'Unione europea per la Regional maritime capacity building nel Corno d'Africa e nell'Oceano indiano occidentale, di cui all'articolo 1, comma 12, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135, e per l'impiego di personale militare in attività di addestramento delle forze di polizia somale.
  6. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 1.337.010 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite in Mali, denominata United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali (MINUSMA), e alle missioni dell'Unione europea denominate EUCAP Sahel Niger ed EUTM Mali, di cui all'articolo 1, comma 16, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.

Articolo 4.
(Assicurazioni, trasporto, infrastrutture, AISE, cooperazione civile-militare, cessioni).

  1. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 117.163.246 per la stipulazione dei contratti di assicurazione e di trasporto e per la realizzazione di infrastrutture, relativi alle missioni internazionali di cui al presente decreto.
  2. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 7.000.000 per il mantenimento del dispositivo info-operativo dell'Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE) a protezione del personale delle Forze armate impiegato nelle missioni internazionali, in attuazione delle missioni affidate all'AISE dall'articolo 6, comma 2, della legge 3 agosto 2007, n. 124.
  3. Al fine di sopperire a esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino dei servizi essenziali, è autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa complessiva di euro 3.085.000 per interventi urgenti o acquisti e lavori da eseguire in economia, anche in deroga alle disposizioni di contabilità generale dello Stato, disposti nei casi di necessità e urgenza dai comandanti dei contingenti militari che partecipano alle missioni internazionali di cui al presente decreto, entro il limite di euro 1.200.000 in Afghanistan, euro 1.600.000 in Libano, euro 20.000 nei Balcani, euro 65.000 nel Corno d'Africa, euro 100.000 in Libia, euro 100.000 in Somalia.
  4. Il Ministero della difesa è autorizzato, per l'anno 2014, a effettuare le seguenti cessioni a titolo gratuito:
   a) alle Forze armate somale: n. 50 veicoli tipo ACM80, effetti di vestiario ed equipaggiamento. Per le finalità di cui alla presente lettera, è autorizzata la spesa di euro 805.000;
   b) alla Repubblica Islamica dell'Afghanistan: materiali e attrezzature costituenti un sistema di monitoraggio meteonivologico;
   c) al Regno Hascemita di Giordania: n. 2 veicoli VBL PUMA;
   d) alla Repubblica tunisina: n. 25 giubbetti antiproiettile.

Articolo 5.
(Disposizioni in materia di personale).

  1. Al personale che partecipa alle missioni internazionali di cui al presente decreto si applicano l'articolo 3, commi da 1, alinea, a 9, della legge 3 agosto 2009, n. 108, l'articolo 3, comma 6, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n. 197.
  2. L'indennità di missione, di cui all'articolo 3, comma 1, alinea, della legge 3 agosto 2009, n. 108, è corrisposta nella misura del 98 per cento o nella misura intera, incrementata del 30 per cento se il personale non usufruisce a qualsiasi titolo di vitto e alloggio gratuiti.
  3. Per il personale che partecipa alle missioni di seguito elencate, l'indennità di missione di cui al comma 2 è calcolata sulle diarie indicate a fianco delle stesse:
   a) missioni ISAF, EUPOL AFGHANISTAN, UNIFIL, compreso il personale facente parte della struttura attivata presso le Nazioni Unite, nonché il personale impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar, a Tampa e in servizio di sicurezza presso le sedi diplomatiche di Kabul e di Herat: diaria prevista con riferimento ad Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Oman;
   b) nell'ambito delle missioni per il contrasto della pirateria, per il personale impiegato presso l’Head Quarter di Northwood: diaria prevista con riferimento alla Gran Bretagna-Londra;
   c) missione EUMM Georgia: diaria prevista con riferimento alla Turchia;
   d) missioni EUTM Somalia, EUCAP Nestor, EUCAP Sahel Niger, EUTM Mali, MINUSMA e ulteriori iniziative dell'Unione europea per la Regional maritime capacity building nel Corno d'Africa e nell'Oceano indiano: diaria prevista con riferimento alla Repubblica democratica del Congo;
   e) nell'ambito della missione EUBAM Libya, per il personale impiegato a Malta: diaria prevista con riferimento alla Libia.

  4. Al personale che partecipa alle missioni di cui all'articolo 1, comma 6, e 3, comma 4, del presente decreto e all'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130, il compenso forfettario di impiego e la retribuzione per lavoro straordinario sono corrisposti in deroga, rispettivamente, ai limiti di cui all'articolo 9, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 11 settembre 2007, n. 171, e ai limiti orari individuali di cui all'articolo 10, comma 3, della legge 8 agosto 1990, n. 231. Al personale di cui all'articolo 1791, commi 1 e 2, del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, il compenso forfettario di impiego è attribuito nella misura di cui all'articolo 9, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica n. 171 del 2007.

Articolo 6.
(Disposizioni in materia penale).

  1. Alle missioni internazionali di cui al presente decreto, nonché al personale inviato in supporto alle medesime missioni si applicano le disposizioni di cui all'articolo 5 del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 209, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2009, n. 12, e successive modificazioni, e all'articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n. 197.

Articolo 7.
(Disposizioni in materia contabile).

  1. Alle missioni internazionali delle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, e del Corpo della guardia di finanza di cui al presente decreto si applicano le disposizioni in materia contabile previste dall'articolo 5, commi 1 e 2, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n. 197.
  2. Per assicurare la prosecuzione delle missioni internazionali senza soluzione di continuità, entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Ministro dell'economia e delle finanze, su richiesta delle Amministrazioni interessate, dispone l'anticipazione di una somma non superiore alla metà delle spese autorizzate dagli articoli 1, 2, 3, 4, 8 e 9, a valere sullo stanziamento di cui all'articolo 11, comma 1.

Capo II
INIZIATIVE DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E SOSTEGNO AI PROCESSI DI RICOSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE ALLE INIZIATIVE DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI PER IL CONSOLIDAMENTO DEI PROCESSI DI PACE E DI STABILIZZAZIONE

Articolo 8.
(Iniziative di cooperazione allo sviluppo).

  1. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 34.700.000, ad integrazione degli stanziamenti di cui alla legge 26 febbraio 1987, n. 49, come determinati dalla Tabella C allegata alla legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014), per iniziative di cooperazione volte a migliorare le condizioni di vita della popolazione e dei rifugiati, nonché a sostenere la ricostruzione civile in favore di Afghanistan, Iraq, Libia, Mali, Myanmar, Pakistan, Siria, Somalia, Sudan, Sud Sudan e Paesi ad essi limitrofi.
  2. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 700.000 per la realizzazione di programmi integrati di sminamento umanitario, di cui alla legge 7 marzo 2001, n. 58.

Articolo 9.
(Sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione).

  1. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 1.110.160 per interventi volti a sostenere i processi di stabilizzazione nei Paesi in situazione di fragilità, di conflitto o post-conflitto.
  2. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 2.000.000 per iniziative a sostegno dei processi di pace e di rafforzamento della sicurezza in Africa sub-sahariana e in America centrale, ad integrazione degli stanziamenti per l'attuazione della legge 6 febbraio 1992, n. 180.
  3. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 800.000 per la partecipazione finanziaria italiana ai fondi fiduciari delle Nazioni Unite e della NATO, nonché per contributi allo UN Staff college di Torino, all'Unione per il Mediterraneo e al segretariato dello IAI.
  4. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 2.618.406 per assicurare la partecipazione italiana alle iniziative PESC-PSDC e a quelle dell'OSCE e di altre organizzazioni internazionali.
  5. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 12.742.128 per interventi operativi di emergenza e di sicurezza destinati alla tutela dei cittadini e degli interessi italiani all'estero.
  6. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 11.500.000 per il finanziamento del fondo di cui all'articolo 3, comma 159, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, anche per assicurare al personale del Ministero degli affari esteri in servizio in aree di crisi la sistemazione, per ragioni di sicurezza, in alloggi provvisori.
  7. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 30 giugno 2014, la spesa di euro 1.369.262 per l'invio in missione o in viaggio di servizio di personale del Ministero degli affari esteri in aree di crisi, per la partecipazione del medesimo alle operazioni internazionali di gestione delle crisi, nonché per le spese di funzionamento e per il reclutamento di personale locale, a supporto del personale del Ministero degli affari esteri inviato in località dove non operi una rappresentanza diplomatico-consolare.
  8. È autorizzato il rifinanziamento della legge 1o agosto 2002, n. 182, per la partecipazione dell'Italia alla ristrutturazione del Quartier Generale della NATO in Bruxelles. Al relativo onere, pari a euro 11.647.276 per l'anno 2014 e a euro 34.665.051 per l'anno 2015, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2014-2016, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per gli anni 2014 e 2015, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
  9. Sono autorizzate, in esecuzione alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 2118 del 27 settembre 2013, le attività, incluse quelle presupposte e conseguenti, di cui al paragrafo 10 della predetta risoluzione, specificate nelle pertinenti decisioni del Consiglio Esecutivo dell'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche. All'attuazione del presente comma si provvede con le risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Articolo 10.
(Regime degli interventi).

  1. Nell'ambito degli stanziamenti, per le finalità e nei limiti temporali di cui agli articoli 8 e 9, si applica la disciplina di cui all'articolo 6, commi 11, 12 e 13, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n. 227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n. 12, nonché all'articolo 5, commi 1, 2 e 6, e all'articolo 7, comma 1, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135.
  2. Nei limiti delle risorse di cui agli articoli 8 e 9, sono convalidati gli atti adottati, le attività svolte e le prestazioni già effettuate dal 1o ottobre 2013 fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, conformi alla disciplina contenuta nel presente decreto.
  3. All'articolo 3, comma 159, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, dopo la parola «passiva» sono inserite le seguenti: «, anche informatica,».

Capo III
DISPOSIZIONI FINALI

Articolo 11.
(Copertura finanziaria).

  1. Agli oneri derivanti dagli articoli 1, 2, 3, 4, 8 e 9, escluso il comma 8, pari complessivamente a euro 619.079.091 per l'anno 2014, si provvede:
   a) quanto a euro 613.978.095, mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 1240, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni e integrazioni;
   b) quanto a euro 5.100.996, mediante riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2014-2016, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2014, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.

  2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Articolo 12.
(Entrata in vigore).

  1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

A.C. 2149 – Modificazioni del Senato

MODIFICAZIONI APPORTATE DAL SENATO

  All'articolo 3, dopo il comma 6 è aggiunto il seguente:
  «6-bis. È autorizzata, per l'anno 2014, la spesa di euro 5 milioni per il sostegno ai territori soggetti a danni conseguenti alle limitazioni imposte da attività operative in applicazione della risoluzione ONU n. 1973, di cui all'articolo 4-bis del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130. Al relativo onere, pari a 5 milioni di euro per l'anno 2014, si provvede mediante riduzione della dotazione del fondo iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'interno, ai sensi dell'articolo 2, comma 616, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio».

  Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente:
  «Art. 3-bis. – (Obblighi informativi verso le Camere). – 1. Al fine di informare le Camere sullo stato di raggiungimento nel tempo degli obiettivi di ciascuna missione di cui agli articoli 1, 2 e 3 del presente decreto, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130, la relazione analitica sulle missioni deve essere accompagnata da un documento di sintesi operativa aggiornato alla data di scadenza del termine di applicazione del presente decreto che indichi espressamente per ciascuna missione i seguenti dati: mandato internazionale, durata, sede, personale nazionale e internazionale impiegato, scadenza nonché i dettagli attualizzati della missione. La relazione è integrata dai pertinenti elementi di valutazione fatti pervenire dai comandi internazionali competenti con particolare riferimento ai risultati raggiunti, nell'ambito di ciascuna missione, dai contingenti italiani».

  All'articolo 5, dopo il comma 4 sono aggiunti i seguenti:
  «4-bis. Anche allo scopo di garantire una maggiore disponibilità di ufficiali dell'Arma dei carabinieri nel grado di maggiore per le esigenze connesse con le missioni internazionali di pace, fino a tutto l'anno 2018 la permanenza minima nel grado di capitano del ruolo speciale in servizio permanente continua a essere di nove anni. Ai relativi oneri finanziari, quantificati in 204.591,20 euro per l'anno 2015, 202.266,30 euro per l'anno 2016, 216.215,70 euro per l'anno 2017 e 155.768,30 euro per l'anno 2018, si provvede mediante corrispondente riduzione delle spese rimodulabili di parte corrente di cui all'articolo 21, comma 5, lettera b), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, iscritte nell'ambito della missione “Difesa e sicurezza del territorio”, programma “Approntamento impiego carabinieri per la difesa e la sicurezza” dello stato di previsione del Ministero della difesa.
  4-ter. Al fine di garantire la piena funzionalità della Polizia di Stato, anche in relazione alle esigenze connesse con le missioni internazionali, alla tabella A, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 337, la dotazione organica del ruolo dei direttori tecnici è sostituita dalla seguente:

“Ruoli dei direttori tecnici

Qualifiche Ingegneri Fisici Chimici Biologi Psicologi
Direttore tecnico, limitatamente alla frequenza del corso di formazione iniziale
Direttore tecnico principale
Direttore tecnico capo
180 161 30 32 40

  ”».

  All'articolo 8, comma 1, dopo le parole: «Sud Sudan e» sono inserite le seguenti: «, in relazione all'assistenza ai rifugiati, dei» e sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Nell'ambito dello stanziamento di cui al presente comma, sono promossi interventi con particolare riguardo a programmi aventi tra gli obiettivi la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne, la tutela dei loro diritti e il lavoro femminile. Sono altresì promossi programmi aventi tra gli obiettivi la tutela e la promozione dei diritti dei minori. Tutti gli interventi previsti sono adottati coerentemente con le direttive OCSE-DAC in materia di aiuto pubblico allo sviluppo, con gli Obiettivi di sviluppo del Millennio e con i princìpi del diritto internazionale in materia».

  All'articolo 9, comma 7, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «L'ammontare del trattamento economico e le spese per vitto, alloggio e viaggi del personale di cui al presente comma sono resi pubblici nelle forme e nei modi previsti e atti a garantire la trasparenza nel rispetto della vigente legislazione in materia di protezione dei dati personali».

A.C. 2149 – Proposte emendative

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE AGLI ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE

ART. 1.
(Europa).

  Sopprimere i commi 1 e 4.
1. 1. Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 1, alinea, sostituire le parole: euro 40.761.553, con le seguenti: euro 35.461.553.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 40.000.000.
1. 54. Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Grande, Scagliusi, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Al comma 1, alinea, sostituire le parole: euro 40.761.553, con le seguenti: euro 37.761.553.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 37.700.000.
1. 2. Frusone, Rizzo, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 1, sopprimere la lettera a).
1. 50. Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 1, sopprimere la lettera b).
1. 51. Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  1-bis. Il personale ed i mezzi impiegati nelle due missioni di cui al comma 1 devono rientrare in Italia entro il 30 giugno 2014. Lo Stato Maggiore della Difesa impartirà al comando militare italiano le disposizioni per un sicuro rientro delle truppe e dei mezzi al seguito.
1. 52. Corda, Frusone, Rizzo, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Sopprimere il comma 2.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 34.836.667.
1. 55. Del Grosso, Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Grande, Scagliusi, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Tofalo.

  Al comma 2, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Il personale ed i mezzi impiegati devono rientrare in Italia entro il 30 giugno 2014. Lo Stato Maggiore della Difesa impartirà al comando militare italiano le disposizioni per un sicuro rientro delle truppe e dei mezzi al seguito.
1. 53. Basilio, Frusone, Rizzo, Corda, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Sopprimere il comma 3.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 37.695.665.
1. 56. Scagliusi, Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Grande, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Sopprimere il comma 3.
1. 3. Basilio, Rizzo, Frusone, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 3, sostituire le parole: euro 2.955.665 con le seguenti: euro 1.955.665.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 36.695.665.
1. 58. Basilio, Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Grande, Scagliusi, Corda, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Sopprimere il comma 4.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 35.421.660.
1. 59. Paolo Bernini, Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Grande, Scagliusi, Corda, Basilio, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Sopprimere il comma 5.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 34.831.738.
1. 60. Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Grande, Scagliusi, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Sopprimere il comma 5.
*1. 4. Gianluca Pini, Marcolin.

  Sopprimere il comma 5.
*1. 5. Paolo Bernini, Rizzo, Frusone, Basilio, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Sopprimere il comma 6.

  Conseguentemente, dopo l'articolo 1, aggiungere il seguente:
  Art. 1-bis. – 1. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dalla mancata proroga delle autorizzazioni di spesa per la partecipazione alle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, di cui all'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 8, comma 1, del presente decreto.
1. 6. Scotto, Duranti, Fava, Piras.

  Sopprimere il comma 6.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 43.422.998.
1. 61. Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Grande, Scagliusi, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Sopprimere il comma 6.

  Conseguentemente:
   dopo l'articolo 8, aggiungere il seguente:

  Art. 8-bis. (Missione civile nel Mediterraneo). – 1. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2014, la spesa di euro 5.090.340 per la partecipazione di personale civile, facente parte di organizzazioni non governative e specializzato in diritti umani, ad una missione umanitaria nel Mediterraneo, incentrata su attività di accoglienza, sostegno e mediazione culturale in relazione ai profughi e richiedenti asilo.

   all'articolo 11, comma 1, alinea, dopo la parola: 8 aggiungere le seguenti: , 8-bis.
1. 7. Duranti, Scotto, Fava, Piras.

  Sopprimere il comma 6.
*1. 8. Scotto, Duranti, Fava, Piras.

  Sopprimere il comma 6.
*1. 9. Tofalo, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 6, sostituire le parole: euro 8.722.998, con le seguenti: euro 6.722.998.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 36.700.000.
1. 10. Corda, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 6, sostituire le parole: euro 8.722.998, con le seguenti: euro 7.422.998.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 2, sostituire le parole: euro 700.000 con le seguenti: euro 2.000.000.
1. 62. Grande, Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Scagliusi, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Dopo l'articolo 1, aggiungere il seguente:
  Art. 1-bis. – 1. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dalla mancata proroga delle autorizzazioni di spesa per la partecipazione alle missioni internazionali delle forze armate e di polizia, di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 8, comma 1, del presente decreto.
  Conseguentemente, all'articolo 2, sopprimere il comma 1.
1. 01. Fava, Piras, Duranti, Scotto.

ART. 2.
(Asia).

  Sopprimere il comma 1.
2. 2. Piras, Scotto, Duranti, Fava.

  Al comma 1, sostituire le parole: 30 giugno 2014, la spesa di euro 235.156.497 con le seguenti: 30 marzo 2014, la spesa di euro 112.156.497.
  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 157.700.000.
2. 3. Piras, Scotto, Duranti, Fava.

  Al comma 1, sostituire le parole: euro 235.156.497 con le seguenti: euro 100.536.000.
  Conseguentemente, all'articolo 9, comma 1, sostituire le parole: euro 1.110.160 con le seguenti: euro 135.730.657.
2. 11. Piras, Scotto, Duranti, Fava.

  Al comma 1, sostituire le parole: euro 235.156.497 con le seguenti: euro 150.000.000.
2. 10. Gianluca Pini, Marcolin.

  Al comma 1, sostituire le parole: euro 235.156.497 con le seguenti: euro 200.156.497.
  Conseguentemente:
   all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole:
euro 34.700.000 con le seguenti: euro 59.700.000;
   all'articolo 9:
    al comma 1, sostituire le parole:
euro 1.110.160 con le seguenti: euro 6.110.160 e,
    al comma 2, sostituire le parole: euro 2.000.000 con le seguenti: euro 7.000.000.
2. 7. Artini, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 1, sostituire le parole: euro 235.156.497 con le seguenti: euro 204.012.422.

  Conseguentemente, all'articolo 3, sostituire i commi 1, 2 e 3 con il seguente:
  1. È autorizzata, con finalità di stabilizzazione, dissuasione e gestione dei flussi migratori illegali nel Mediterraneo la spesa di euro 40.000.000 per consentire, a decorrere dal 1o gennaio 2014, la prosecuzione fino al 30 giugno 2014:
   a) della missione aeronavale nazionale MARE NOSTRUM, prevedendone anche il possibile allargamento alle unità militari di altri Paesi, eventualmente in coordinamento con il dispositivo europeo noto come FRONTEX;
   b) della partecipazione di personale militare alla missione dell'Unione europea in Libia, denominata European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM Libya), di cui alla decisione 2013/233/PESC del Consiglio del 22 maggio 2013, e per la proroga dell'impiego di personale militare in attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n. 227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n. 12;
   c) della partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell'Unione europea in Libia, denominata European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM Libya), di cui alla decisione 2013/233/PESC del Consiglio del 22 maggio 2013;
   d) della partecipazione di personale del Corpo della guardia di finanza alla missione in Libia, anche allo scopo di garantire la manutenzione ordinaria delle unità navali cedute dal Governo italiano al Governo libico e lo svolgimento di attività addestrativa del personale della Guardia costiera libica, in esecuzione degli accordi di cooperazione tra il Governo italiano e il Governo libico per fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani, di cui all'articolo 1, comma 25, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n. 227, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o febbraio 2013, n. 12.

2. 6. Gianluca Pini, Marcolin.

  Al comma 1, sostituire le parole: euro 235.156.497 con le seguenti: euro 230.156.497.
  Conseguentemente all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 39.700.000.
2. 61. Grande, Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Scagliusi, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Al comma 1, sostituire le parole: euro 235.156.497 con le seguenti: euro 233.156.497.
  Conseguentemente, all'articolo 9, dopo il comma 4, aggiungere il seguente:
  4-bis. È previsto lo stanziamento di euro 2.000.000 per la realizzazione di iniziative e di interventi civili di pace, con la partecipazione di volontari e ragazzi in servizio civile, con il compito di sperimentare iniziative di dialogo e di riconciliazione, da realizzare sotto la supervisione ed il coordinamento della Consulta nazionale per il servizio civile.
2. 4. Duranti, Scotto, Fava, Piras.

  Al comma 1, sostituire le parole: euro 235.156.497 con le seguenti: euro 233.856.497.
  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 2, sostituire le parole: euro 700.000 con le seguenti: euro 2.000.000.
2. 62. Basilio, Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Grande, Scagliusi, Corda, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Al comma 1, sostituire le parole: euro 235.156.497 con le seguenti: euro 234.156.497.
  Conseguentemente, all'articolo 9, aggiungere, in fine, il seguente comma:
  9-bis. È previsto lo stanziamento di euro 1.000.000 per la realizzazione di iniziative e di interventi civili di pace, con la partecipazione di volontari e ragazzi in servizio civile, con il compito di sperimentare iniziative di dialogo e di riconciliazione, da realizzare sotto la supervisione ed il coordinamento della Consulta nazionale per il servizio civile.
2. 5. Scotto, Duranti, Fava, Piras.

  Al comma 1, aggiungere, in fine, i seguenti periodi: Il personale ed i mezzi impiegati nelle due missioni devono rientrare in Italia entro il 30 giugno 2014. Lo Stato Maggiore della Difesa impartirà al comando militare italiano le disposizioni per un sicuro rientro delle truppe e dei mezzi al seguito.
2. 50. Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 1, aggiungere, in fine, i seguenti periodi: La partecipazione del contingente italiano alle missioni, di cui al presente comma, cessa il 30 giugno 2014. Lo stato maggiore della Difesa impartirà al comando militare italiano le disposizioni per un rapido e sicuro rientro delle truppe e dei mezzi in territorio italiano.
2. 13. Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 1, aggiungere, in fine, i seguenti periodi: Entro la data del 30 giugno 2014 la consistenza numerica del contingente militare italiano non potrà superare le 1000 unità impiegate. Lo stato maggiore della Difesa impartirà al comando militare italiano delle missioni di cui al presente comma le disposizioni per un rapido e sicuro rientro delle truppe e dei mezzi in territorio italiano.
2. 12. Artini, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Sopprimere il comma 2.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 43.756.445.
2. 59. Spadoni, Manlio Di Stefano, Frusone, Grande, Scagliusi, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Sopprimere il comma 2.
2. 8. Sibilia, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 2, sostituire le parole: 30 giugno 2014, la spesa di euro 9.056.445 con le seguenti: 31 marzo 2014, la spesa di euro 4.600.000.
2. 9. Sibilia, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 2, sostituire le parole: euro 9.056.445 con le seguenti: 3.096.445.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 40.700.000.
2. 60. Spadoni, Manlio Di Stefano, Frusone, Grande, Scagliusi, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Del Grosso, Tofalo.

  Al comma 2, sostituire le parole: euro 9.056.445 con le seguenti: 5.096.445.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 38.700.000.
2. 64. Frusone, Manlio Di Stefano, Spadoni, Grande, Scagliusi, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Al comma 2, sostituire le parole: euro 9.056.445 con le seguenti: 7.756.445.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 2, sostituire le parole: euro 700.000 con le seguenti: euro 2.000.000.
2. 63. Tofalo, Manlio Di Stefano, Frusone, Grande, Scagliusi, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Spadoni.

  Al comma 2, sopprimere le parole: negli Emirati Arabi Uniti,.
2. 51. Scagliusi, Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 2, sopprimere le parole: in Bahrain,.
2. 52. Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 2, sopprimere le parole:, in Qatar,.
2. 53. Manlio Di Stefano, Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Grande, Spadoni.

  Al comma 2, sostituire le parole:, in Qatar e a Tampa con le seguenti: e in Qatar.
2. 54. Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Sopprimere il comma 3.
2. 55. Spadoni, Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande.

  Al comma 3, sopprimere le parole: Corpo militare volontario e.
2. 57. Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 3, sopprimere le parole: in Afghanistan e.
2. 56. Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 3, sopprimere le parole: e negli Emirati Arabi Uniti.
2. 58. Tofalo, Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Sopprimere il comma 4.
2. 14. Gianluca Pini, Marcolin.

  Al comma 4, sostituire le parole: euro 81.523.934 con le seguenti: euro 40.000.000.
2. 15. Gianluca Pini, Marcolin.

  Sopprimere il comma 5.

  Conseguentemente, all'articolo 3, comma 3, sostituire le parole: euro 3.604.700 con le seguenti: euro 4.821.352.
2. 16. Gianluca Pini, Marcolin.

  Sopprimere il comma 6.
2. 17. Gianluca Pini, Marcolin.

  Sopprimere il comma 7.
2. 18. Gianluca Pini, Marcolin.

ART. 3.
(Africa).

  Sopprimere il comma 1.

  Conseguentemente, dopo l'articolo 3-bis, aggiungere il seguente:
  Art. 3-ter. – 1. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dalla mancata proroga delle autorizzazioni di spesa per la partecipazione alle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, di cui all'articolo 1, comma 13, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 8 comma 1 del presente decreto-legge.
3. 5. Fava, Piras, Duranti, Scotto.

  Sopprimere il comma 1.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 39.118.845.
3. 53. Scagliusi, Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Grande, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Sopprimere il comma 1.
3. 6. Fava, Piras, Duranti, Scotto.

  Al comma 1, sostituire le parole: 30 giugno 2014, la spesa di euro 5.118.845 con le seguenti: 30 marzo 2014, la spesa di euro 2.000.000.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 37.818.845.
3. 2. Fava, Duranti, Scotto, Piras.

  Al comma 1, sostituire le parole: 30 giugno 2014 con le seguenti: 30 marzo 2014.
  Conseguentemente, dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  1-bis. La partecipazione del personale militare alle missioni in Libia denominate European Union Border Assistance Mission in Lybia (EUBAM Lybia) e per la proroga dell'impiego di personale militare di attività di assistenza, supporto e formazione in Libia, di cui all'articolo 1, comma 13, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135, è conclusa alla data del 30 marzo 2014. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dall'applicazione del presente comma, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscano nello stanziamento di cui all'articolo 8, comma 1 del presente decreto-legge.
3. 3. Duranti, Fava, Scotto, Piras.

  Al comma 1, dopo le parole: di personale militare aggiungere le seguenti: nonché civile ove ne ricorrano le condizioni.

  Conseguentemente, al medesimo comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Il personale civile è scelto tra il personale delle organizzazioni per i diritti umani che ne abbiano i requisiti e siano riconosciuti dalla legge.
3. 4. Basilio, Rizzo, Frusone, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Sopprimere il comma 2.

  Conseguentemente, dopo l'articolo 3-bis, aggiungere il seguente:
  Art. 3-ter.- 1. Le maggiori risorse finanziarie derivanti dalla mancata proroga delle autorizzazioni di spesa per la partecipazione alle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, di cui all'articolo 1, comma 20, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2013, n. 135, accertate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, confluiscono nello stanziamento di cui all'articolo 8 comma 1 del presente decreto.
3. 7. Scotto, Fava, Duranti, Piras.

  Sopprimere il comma 2.
3. 8. Scotto, Fava, Duranti, Piras.

  Sopprimere il comma 3.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 38.304.700.
3. 54. Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Grande, Scagliusi, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Sopprimere il comma 3.

  Conseguentemente:
   dopo l'articolo 8, aggiungere il seguente:

  Art. 8-bis. (Missione civile nel Mediterraneo).- 1. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2014, la spesa di euro 3.604.700 per la partecipazione di personale civile, facente parte di organizzazioni non governativa e specializzato in diritti umani, ad una missione umanitaria nel Mediterraneo, incentrata su attività di accoglienza, sostegno e mediazione culturale in relazione ai profughi e richiedenti asilo.
   all'articolo 11, comma 1, alinea, dopo la parola: 8, aggiungere le seguenti:, 8-bis.
3. 9. Piras, Fava, Scotto, Duranti.

  Sopprimere il comma 4.

  Conseguentemente:
    dopo l'articolo 8, aggiungere il seguente:

  Art. 8-bis. (Missione civile nel Mediterraneo). – 1. È autorizzata, a decorrere dal 1o gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2014, la spesa di euro 25.124.097 per la partecipazione di personale civile, facente parte di organizzazioni non governative e specializzato in diritti umani, ad una missione umanitaria nel Mediterraneo, incentrata su attività di accoglienza, sostegno e mediazione culturale in relazione ai profughi e richiedenti asilo.
    all'articolo 11, comma 1, alinea, dopo la parola: 8, aggiungere le seguenti:, 8-bis.
3. 13. Piras, Fava, Scotto, Duranti.

  Sopprimere il comma 4.
*3. 14. Cirielli.

  Sopprimere il comma 4.
*3. 15. Duranti, Fava, Scotto, Piras.

  Al comma 4, sostituire le parole: euro 25.124.097 con le seguenti: euro 15.124.097.

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 44.700.000;
3. 55. Rizzo, Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Grande, Scagliusi, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Del Grosso, Tofalo.

  Al comma 4, sostituire le parole: euro 25.124.097 con le seguenti: euro 17.124.097.
  Conseguentemente:
   all'articolo 8, comma 1, sostituire le parole
: euro 34.700.000 con le seguenti: euro 39.700.000;
   all'articolo 9, comma 2, sostituire le parole: euro 2.000.000 con le seguenti: euro 5.000.000.
3. 12. Del Grosso, Artini, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Scagliusi.

  Al comma 4, sostituire le parole: euro 25.124.097 con le seguenti: euro 23.124.097.

  Conseguentemente, all'articolo 9, comma 2, sostituire le parole: euro 2.000.000 con le seguenti: euro 4.000.000.
3. 11. Del Grosso, Corda, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Scagliusi.

  Al comma 4, aggiungere, in fine, le parole: previa una equa risoluzione della controversia internazionale relativa ai due fanti di Marina (Marò) del Battaglione S. Marco trattenuti in India.
3. 50. Scotto, Duranti, Piras, Fava.

  Al comma 5, sopprimere le parole: e nell'Oceano indiano occidentale.
3. 51. Del Grosso, Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 5, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Il Ministero della difesa, trascorsi trenta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, dispone il rientro in Italia degli uomini e dei mezzi delle due missioni se il Governo e le autorità della Repubblica dell'India non avranno rilasciato i fucilieri di marina italiani trattenuti in quel Paese.
3. 52. Del Grosso, Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Sopprimere il comma 6-bis.
3. 16. Grande, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Del Grosso, Scagliusi.

  Dopo l'articolo 3, aggiungere il seguente:
  Art. 3.1. – 1. Ogni ulteriore autorizzazione alla proroga delle missioni di cui agli articoli 1, 2 e 3 del presente decreto deve essere accompagnata da una relazione aggiornata, per ogni singola missione, a cura dell'Organismo Indipendente di Valutazione della Performance del Ministero della difesa di cui al decreto ministeriale 30 gennaio 2013, in cui siano definiti con chiarezza gli obiettivi della missione, il personale e i mezzi impiegati, le problematicità della stessa, gli obiettivi raggiunti e il quadro geopolitico in cui esse agiscono.
3. 01. Frusone, Rizzo, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

ART. 4.
(Assicurazioni, trasporto, infrastrutture, AISE, cooperazione civile-militare, cessioni).

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  1-bis. Il Ministro della difesa ed il Ministro degli affari esteri, entro il 31 luglio 2014, informano le Commissioni parlamentari competenti delle modalità d'impiego dei finanziamenti di cui al comma 1, con dettagli di spesa, suddivisi per ogni singola attività e per area geografica.
4. 2. Corda, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 3, sopprimere le parole: , anche in deroga alle disposizioni di contabilità generale dello Stato,.
4. 4. Tofalo, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 3, sostituire le parole: 20.000 nei Balcani, euro 65.000 con la seguente: 85.000.
4. 5. Di Battista, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Sopprimere il comma 4.
4. 6. Paolo Bernini, Rizzo, Frusone, Basilio, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 4, sopprimere le lettere a), b), c).
4. 50. Basilio, Frusone, Rizzo, Corda, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 4, sopprimere le lettere a), b) e d).
4. 51. Paolo Bernini, Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 4, sopprimere le lettere a) e b).
4. 52. Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 4, sopprimere le lettere a) e d).
4. 53. Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 4, sopprimere la lettera a).

  Conseguentemente, all'articolo 8, comma 2, sostituire le parole: euro 700.000 con le seguenti: euro 1.505.000.
4. 58. Scagliusi, Manlio Di Stefano, Spadoni, Frusone, Grande, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Rizzo, Del Grosso, Tofalo.

  Al comma 4, sopprimere la lettera a).
4. 54. Scagliusi, Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 4, lettera a), sostituire il primo periodo con il seguente: al Ministero della sanità somalo: n. 5 autoambulanze con rispettivo equipaggiamento medico.
4. 55. Rizzo, Frusone, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 4, sopprimere le lettere b) e d).
4. 56. Tofalo, Frusone, Rizzo, Corda, Basilio, Paolo Bernini, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

  Al comma 4, sopprimere le lettere c) e d).
4. 57. Corda, Frusone, Rizzo, Basilio, Paolo Bernini, Tofalo, Del Grosso, Scagliusi, Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni.

ART. 5.
(Disposizioni in materia di personale).

  Sopprimere il comma 4-bis.
5. 1. Artini, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

ART. 6.
(Disposizioni in materia penale).

  Al comma 1, premettere il seguente:

  01. All'articolo 4, comma 1-septies, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n. 197, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «In tali casi, è riconosciuta, in favore delle vittime del reato, una somma a titolo di risarcimento danni».
6. 2. Duranti, Fava, Scotto, Piras.

ART. 8.
(Iniziative di cooperazione allo sviluppo).

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  1-bis. Il Ministro degli affari esteri individua, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, le misure volte ad agevolare l'intervento di organizzazioni non governative che intendano operare per i fini umanitari nei Paesi di cui al comma 1, coinvolgendo in via prioritaria quelle già operanti in loco di comprovata affidabilità e operatività.
8. 1. Spadoni, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 2, sostituire le parole: euro 700.000 con le seguenti: euro 1.500.000.
  Conseguentemente, all'articolo 9, sopprimere il comma 3.
8. 2. Manlio Di Stefano, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

ART. 9.
(Sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione).

  Sopprimere il comma 2.
9. 3. Gianluca Pini, Marcolin.

  Al comma 2, sostituire le parole: euro 2.000.000 con le seguenti: euro 3.742.128.
  Conseguentemente, al comma 5, sostituire le parole: euro 12.742.128 con le seguenti: euro 11.000.000.
9. 1. Del Grosso, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Scagliusi.

  Al comma 2, sostituire le parole: euro 2.000.000 con le seguenti: euro 2.800.000.

  Conseguentemente,
   al medesimo comma 2, sostituire le parole
: e in America centrale con le seguenti: , in America centrale e in Colombia;
   sopprimere il comma 3.
9. 2. Di Battista, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Sopprimere il comma 3.
9. 5. Scagliusi, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso.

  Al comma 3, sopprimere le parole: e al segretariato dello IAI.
9. 4. Gianluca Pini, Marcolin.

  Al comma 5, aggiungere, in fine, le parole: , nonché al finanziamento delle attività degli istituti di cultura italiana all'estero.
9. 7. Sibilia, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Al comma 5, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Entro il 31 luglio 2014 il Governo invierà alle competenti Commissioni parlamentari un prospetto riepilogativo concernente la ripartizione delle spese sostenute per l'effettuazione dei singoli interventi ed i risultati ottenuti.
9. 50. Gianluca Pini, Marcolin.

  Al comma 6, dopo le parole: aree di crisi, aggiungere le seguenti: , individuate previo parere delle competenti Commissioni parlamentari,.

  Conseguentemente, al comma 7, dopo le parole: aree di crisi, aggiungere le seguenti: , individuate previo parere delle competenti Commissioni parlamentari,.
9. 8. Spadoni, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Sopprimere il comma 8.
9. 9. Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Dopo il comma 9, aggiungere il seguente:
  9-bis. È istituito, presso il Ministero degli affari esteri, un Tavolo di coordinamento degli interventi civili di pace nelle aree individuate dal presente decreto, composto dalle organizzazioni non governative, dalle associazioni e dai soggetti impegnati con progetti di iniziative autonomamente finanziate.
9. 10. Scotto, Fava, Duranti, Piras.

  Dopo il comma 9, aggiungere il seguente: 9-bis. L'ammontare del trattamento economico e le spese per vitto, alloggio e viaggi del personale in missione di cui al presente articolo sono resi pubblici nelle forme e nei modi previsti e atti a garantire la trasparenza nel rispetto della vigente legislazione in materia di protezione dei dati personali.
9. 11. Scagliusi, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso.

  Dopo il comma 9, aggiungere il seguente:
   9-bis. Per gli interventi di sostegno ai processi di ricostruzione e la partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione di cui al presente articolo è autorizzato l'impiego del personale di cui all'articolo 1, comma 253, della legge 27 dicembre 2013, n. 147.
9. 12. Basilio, Rizzo, Frusone, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Spadoni, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

  Dopo il comma 9, aggiungere il seguente:
  9-bis. Le aree di crisi di cui ai precedenti commi, saranno individuate previo parere delle competenti Commissioni parlamentari e sentite le organizzazioni e associazioni internazionali che si occupano di cooperazione allo sviluppo maggiormente rappresentative.
9. 13. Spadoni, Rizzo, Frusone, Basilio, Paolo Bernini, Corda, Artini, Tofalo, Manlio Di Stefano, Sibilia, Di Battista, Grande, Del Grosso, Scagliusi.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Iniziative di competenza in materia di danno ambientale con riferimento all'inquinamento dell'area industriale di Porto Torres in Sardegna – 3-00681

   PILI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Sassari, Carla Altieri, ha dichiarato prosciolti per intervenuta prescrizione gli imputati Gianfranco Righi, rappresentante legale di Syndial, Guido Safran, rappresentante legale di Sasol, Diego Carmello e Francesco Maria Apeddu, rispettivamente rappresentante legale e direttore stabilimento di Ineos;
   in caso di condanna gli imputati rischiavano pene superiori ai 15 anni di reclusione, perché, per la prima volta in Italia in questo tipo di processo, l'accusa sosteneva che ci fosse stato il dolo;
   a nessuno è stata imputata la responsabilità per le sostanze inquinanti scaricate in mare da alcuni impianti dell'ex petrolchimico della cittadina portuale del nord della Sardegna, attraverso le fogne dello stabilimento;
   gli ex dirigenti del petrolchimico erano accusati di avvelenamento colposo del mare di La Marinella (lo specchio davanti allo stabilimento di Porto Torres), disastro ambientale colposo e violazione delle norme che fissano quali sostanze possano essere smaltite attraverso gli scarichi industriali;
   in mare – fu accertato – erano finiti per anni flussi di cadmio, mercurio, pcb (il letale policlorobifenile) e, ancora, benzene, rame, zinco e cianuri. Sostanze che avrebbero avvelenato i pesci e la flora della darsena;
   sotto indagine erano finiti gli scarichi industriali immessi dalle fabbriche nella rete fognaria, ma soprattutto il sistema di depurazione. Un sistema che, secondo le accuse, sarebbe stato costruito in modo da realizzare «la mutua diluizione dei reflui immessi nell'impianto». Una sorta di miscelazione preventiva per confondere la provenienza e le responsabilità;
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha competenza diretta e primaria in materia di tutela risarcitoria contro i danni all'ambiente;
   è danno ambientale qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto o indiretto, di una risorsa naturale o dell'utilità assicurata da quest'ultima;
   risulta, infatti, che nessun tipo di intervento di bonifica sostanziale sia stato messo in atto da parte dei soggetti titolari dell'onere e dell'obbligo alla bonifica;
   risulta, quindi, evidente che esistano tutti i presupposti non solo per la riapertura del procedimento giudiziario, proponendo eventualmente una nuova e reiterata denuncia sul grave danno compiuto e che reiteratamente viene messo in atto verso l'area industriale di Porto Torres e i compendi naturalistico-ambientali dell'area circostante;
   tale conferma si evince dalla situazione di stallo che esiste ormai da oltre dieci anni sulla questione relativa alle bonifiche di quell'area, considerato l'atteggiamento ostruzionista e dilatorio messo in atto proprio dal soggetto responsabile delle bonifiche stesse e dell'inquinamento che ancora oggi persiste in quell'area;
   in tal senso è in capo al Ministero competente la reiterazione della denuncia per colpa nei confronti delle società resesi responsabili del danno e del reato stesso di inquinamento;
   in tal senso, si ricorda che il primo atto disposto al fine dell'attivazione delle bonifiche fu siglato il 14 luglio 2003 nella sede della Presidenza del Consiglio dei ministri, a Palazzo Chigi, attraverso l'accordo di programma tra la regione Sardegna, il Governo e numerosi altri soggetti istituzionali, datoriali, sociali e privati per la qualificazione dei poli chimici della Sardegna e le relative bonifiche;
   nell'ambito di tali accordi e protocolli si prevedeva di risanare e tutelare l'ambiente attraverso azioni di disinquinamento, bonifica e messa in sicurezza dei siti, di riduzione delle emissioni in atmosfera e di prevenzione dei rischi di incidenti rilevanti, non solo con riferimento a quelli previsti dai piani di caratterizzazione ai sensi del decreto legislativo n. 22 del 1997 di competenza delle imprese, ma anche a quelli esterni interessati da fenomeni di inquinamento specifico;
   nell'ambito della complessa situazione ambientale dell'area di Porto Torres, risultano emblematici i dati relativi all'inquinamento riscontrato nella darsena del porto industriale di Porto Torres: il rapporto predisposto dalla Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche e dall'Ispra, allegato al verbale della conferenza dei servizi, rileva livelli di benzene 417 mila volte oltre i parametri consentiti dalla normativa, di toluene 3300 volte, di etilbenzene 226 volte e di altre decine di sostanze cancerogene – tutte riconducibili comunque alle lavorazioni dello stabilimento chimico e dell'area industriale – ben al di sopra dei limiti consentiti;
   lo stato di contaminazione delle acque di falda sottostanti le aree del settore A dello stabilimento risulta essere ancor oggi particolarmente grave in quanto si tratta di contaminazione di tipo diffuso, con la presenza di metalli, solventi organici aromatici (btexs), solventi clorurati, idrocarburi policiclici aromatici (ipa), altri idrocarburi e clorobenzeni, nonché di notevoli spessori di prodotto surnatante e, talvolta, anche di sottonatante (concentrazioni di sostanze non mescibili con acqua in cui la fase liquida – surnatante – si sia separata da quella solida);
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha l'obbligo di intervenire al fine di sanare, sotto ogni punto di vista, una situazione che rende, di fatto, impuniti i responsabili dell'inquinamento, lasciando passare nell'opinione pubblica la convinzione che il reato ambientale sia aggirabile e che non sia perseguito con la necessaria e dovuta severità –:
   se non intenda il Ministro interrogato denunciare alla magistratura ordinaria il reiterato e persistente inquinamento dell'area industriale di Porto Torres da parte dei soggetti che di tale danno si fossero resi artefici e responsabili, a partire dalle analisi sull'inquinamento in essere, riportate nella risposta all'atto di sindacato ispettivo n. 5-05905 del 28 giugno 2012, attivando conseguentemente tutte le procedure di competenza relative al danno ambientale e al suo risarcimento, così come previsto dal codice ambientale, con particolare riferimento agli articoli 299-300 e seguenti. (3-00681)


Iniziative di competenza per la bonifica dell'area ex Selca nel comune di Berzo Demo, in provincia di Brescia, e per l'accertamento dei danni ambientali – 3-00682

   CAPARINI, BORGHESI, GIANCARLO GIORGETTI, ALLASIA, BOSSI, MATTEO BRAGANTINI, BUONANNO, BUSIN, CAON, FEDRIGA, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, PRATAVIERA e RONDINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   nel comune di Berzo Demo (Brescia), in Valle Camonica, in località Forno Allione dove sorgono gli stabilimenti ex Selca, come segnalato dall'atto di sindacato ispettivo n. 4-03477 di giovedì 6 febbraio 2014, seduta n. 168, si è in presenza di un'emergenza ambientale a causa dell'inquinamento del terreno che minaccia la salute pubblica;
   il comune di Berzo Demo, che conta meno di 2 mila abitanti, non dispone delle risorse economiche necessarie per la bonifica dell'area ex Selca, né di una struttura tecnico-amministrativa adeguata per affrontare nel migliore dei modi una questione di tale rilevanza; pertanto, il sindaco ha chiesto l'intervento della regione e dello Stato;
   dell'attività della Selca nel comune di Berzo Demo si è interessata anche la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, nella XVI legislatura; nell'ambito delle indagini svolte da parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti relativamente al ciclo dei rifiuti della Lombardia (Doc. XXIII, n. 13), ed in particolare della provincia di Brescia, emerge quanto riferito da Marco Turchi, comandante provinciale dei carabinieri di Brescia, nell'audizione del 4 maggio 2011: «Vi era, inoltre, la società «Selca» di Berzo Demo, comune della Valle Camonica, che aveva difficoltà economico-finanziarie e che era stata acquistata dal gruppo Catapano di Napoli, il cui leader è Guido Catapano, arrestato il 29 marzo 2011, insieme ad altri tredici indagati, dai Carabinieri di Padova per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta»;
   la relazione continua evidenziando che «sulla bonifica del sito in cui operava la “Selca” è intervenuto il comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato di Brescia, Gualtiero Stolfini, il quale, nell'audizione del 4 maggio 2011, ha riferito che nel comune di Berzo Demo in Val Camonica svolgeva l'attività industriale l'Union Carbide, alla quale erano subentrate la Graphtec e la Selca. All'interno dell'azienda vi era un sito, già adibito a discarica abusiva, pieno di rifiuti speciali pericolosi, di profondità ignota, dove 30/40 anni fa e, cioè, negli anni ’70 vi erano state depositate “peci di lavorazione”. La Graphtec, da ultimo, si era impegnata a bonificare il sito anzidetto mediante la costruzione tutt'intorno allo stesso di un sarcofago con la profondità necessaria al suo completo isolamento»;
   lunedì 10 febbraio 2014, come documentato dalle telecamere di «Presa Diretta» di Raitre e ripreso da Il Corriere della Sera, edizione di Brescia, del 12 febbraio 2014, i residui della demolizione di celle elettrolitiche per l'alluminio primario estratto dalle miniere di bauxite australiane, con elevate concentrazioni di cianuri e fluoruri arrivati alla Selca nel 2009, sono stoccati in un capannone (si stima siano stivate ottantamila tonnellate di materiale sotto sequestro) abbandonato dopo il fallimento della ditta ed una parte delle scorie sono esposte alle intemperie e alimentano rivoli neri di acqua mista a polveri tossiche che, ad ogni pioggia, ruscellano a valle, forse confluendo nel fiume Oglio. «Un disastro» secondo William Stival, l'investigatore del nucleo forestale di Brescia che ha dato avvio all'indagine sulla Selca. L'inchiesta era nata da un dettaglio curioso: un camion fermo per la notte il cui carico si incendia sotto un temporale. Veniva dalla Selca e ufficialmente trasportava carbone, ma a contatto con l'acqua il carbone non prende fuoco: una reazione propria invece di alcune polveri d'alluminio. «Presa Diretta» ha intrapreso una complessa indagine sul flusso dei rifiuti trattati da Selca che porta fino alla dogana di Porto Marghera a Venezia, dove gli investigatori scoprono la spedizione di due navi dall'Australia con un contratto tra la Selca e una multinazionale australiana, uno dei leader mondiali della produzione dell'alluminio. Le cifre dell'operazione sono da capogiro: solo il carico di rifiuti ha un valore di tre milioni di euro, mentre ci sono altri due milioni di euro di spese logistiche per la spedizione via nave e i viaggi da Porto Marghera a Berzo Demo. Sul contratto un'ammissione incredibile: «Nel continente australiano non esistono impianti in grado di gestire i rifiuti in oggetto del presente accordo secondo le soluzioni tecnologiche adottate da Selca». Ma alla Selca, secondo gli investigatori, i rifiuti non venivano trattati. Sono ancora quasi tutti a Forno Allione, la zona industriale di Berzo Demo, tranne una piccola frazione venduta ad alcuni cementifici. Dopo il sequestro giudiziario i lavoratori sono stati lasciati a casa. Si era parlato di una trattativa tra la proprietà della Selca e il gruppo Catapano di Napoli, ma alla fine l'azienda non ha concluso il passaggio societario e ha dichiarato il fallimento;
   il 12 febbraio 2014, come riportato dal quotidiano BresciaOggi il giorno successivo, i tecnici dell'agenzia regionale e quelli della medicina di prevenzione dell'asl, accompagnati dal responsabile dell'ufficio tecnico di Berzo Demo e da un agente della polizia locale dell'unione dei comuni della Valsaviore, hanno varcato i cancelli dell'ex Selca (società che fino al fallimento avvenuto nel 2010 si occupava di riciclare le scorie degli altiforni di mezzo mondo) per effettuare un accurato sopralluogo nei vasti piazzali, sulle sponde del ruscello che sbuca sotto la pavimentazione e in un'area vicina al bosco, dove una volta venivano caricati sui pianali dei vagoni merci gli elettrodi finiti;
   secondo quanto riportato dal cronista Lino Febbrari: «È bastato il maltempo degli scorsi giorni per portare allo scoperto una realtà che molti da queste parti sospettavano: ossia che probabilmente la bonifica in questi luoghi è stata fatta solo sulla carta e che gli scarti delle lavorazioni della grafite, e perfino pezzi delle pericolose lastre di fibrocemento contenenti amianto, invece di essere smaltiti correttamente, sarebbero stati interrati e poi a nascondere il tutto ci avrebbe pensato una bella colata d'asfalto»;
   in data 31 gennaio 2014, nella seduta n. 164 della Camera dei deputati, il Governo pro tempore ha accolto l'ordine del giorno n. 9/1885-A/17, presentato dal primo firmatario del presente atto, che impegna il Governo «a valutare un intervento, in collaborazione con le strutture regionali, per la messa in sicurezza del sito ex Selca spa di Berzo Demo e la necessaria bonifica» –:
   se il Ministro interrogato, attraverso il nucleo operativo ecologico, intenda approfondire, per quanto di propria competenza, i danni ambientali provocati dalle attività industriali svolte in passato sul territorio del comune di Berzo Demo, oltre a dare puntuale seguito all'ordine del giorno citato in premessa. (3-00682)


Iniziative di competenza volte a salvaguardare l'ambiente ed il territorio in relazione alla realizzazione di una linea elettrica in Campania – 3-00683

   DE MITA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   con il decreto dirigenziale n. 440 del 2011, poi rettificato dal decreto n. 379 del 2011 e modificato dal decreto n. 440 del 2012, la regione Campania ha autorizzato la costruzione di una linea elettrica a 150 chilovolt della rete elettrica di trasmissione nazionale di raccordo tra la linea a 150 chilovolt «CP Goleto S. Angelo – CP Sturno», con la costruenda stazione elettrica a 150 chilovolt della rete elettrica di trasmissione nazionale di Castelnuovo di Conza;
   i comuni interessati dal sopra citato provvedimento sono Sant'Angelo dei Lombardi, Lioni, Teora, Conza della Campania, in provincia di Avellino, e Castelnuovo di Conza, in provincia di Salerno;
   il commento alla relazione geologico-tecnica e sismica, redatto dal professore Ciocchini, commissionata dal comune di Lioni, protocollo 23 novembre 2012, n. 11511, ha evidenziato come la relazione sia insufficiente e lacunosa in molte parti e, in particolare, si rileva l'assenza dell'inquadramento geologico di dettaglio, essendo presente esclusivamente un inquadramento geologico derivato da una carta in scala 1:100.000, essendo invece totalmente assente un inquadramento geologico su carta in scala 1:10.000;
   i territori comunali indicati in precedenza sono spesso attraversati da scosse sismiche, anche di grave entità, come hanno dimostrato gli eventi del 23 novembre 1980, e pertanto classificati in zona 1 (zona con pericolosità sismica alta), come indicato nella tabella allegata all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 2003, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'8 maggio 2003;
   le comunità e le istituzioni dei territori interessati hanno proposto l'interramento dell'opera in oggetto, al fine di conseguire comunque il miglioramento delle infrastrutture energetiche sul territorio e, al contempo, garantire la tutela dell'ambiente e del territorio, beni tutelati a livello costituzionale, vista l'interpretazione della migliore dottrina in merito all'articolo 9, comma 2, della Costituzione –:
   quali iniziative intenda porre in essere, d'intesa con la regione Campania, al fine di garantire la prosecuzione dell'intervento in questione, compatibilmente con le esigenze di tutela ambientale e del territorio citate in premessa e sostenute dalle comunità dei territori interessati. (3-00683)


Iniziative urgenti per l'attivazione di un tavolo tecnico volto a risolvere l'emergenza rifiuti in Calabria – 3-00684

   AIELLO, ZAN, ZARATTI, PELLEGRINO, DI SALVO, PIAZZONI, COSTANTINO, LACQUANITI e MIGLIORE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   in Calabria per oltre un quindicennio il ciclo integrato dei rifiuti è stato gestito da una struttura commissariale;
   il 16 aprile 2013 è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria la legge regionale 12 aprile 2013, n. 18, recante «Cessazione dello stato di emergenza nel settore rifiuti. Disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi». In particolare, l'articolo 1 della legge regionale n. 18 del 2013 definisce le modalità di gestione della fase di transizione dal regime emergenziale al regime ordinario, nelle more dell'applicazione della disciplina in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica di cui al decreto-legge n. 138 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011;
   nonostante la «cessazione dello stato di emergenza» sancita per legge dalla regione Calabria, la situazione dei rifiuti in Calabria è tale da determinare il continuo rinnovo della dichiarazione dello stato di emergenza, che ha finora prodotto scarsissimi risultati, a fronte di un autentico disastro economico ed ambientale;
   in questi giorni l'emergenza rifiuti ha prodotto una quasi totale paralisi dell'attività di raccolta, tale da comportare la presenza di tonnellate di rifiuti in strade e piazze di molte città calabresi; gravissima è l'emergenza che riguarda, in particolare, la provincia e la città di Cosenza, dove il problema dei rifiuti si sta trasformando in una vera e propria emergenza igienico-sanitaria, al punto da spingere due consiglieri comunali della città, Roberto Sacco e Giovanni Cipparrone, a intraprende una forma di protesta estrema come lo sciopero della fame;
   proprio per scongiurare il rischio di un'emergenza ambientale e sanitaria, il prefetto ha provveduto a convocare i sindaci per individuare le soluzioni più adeguate a superare dette criticità;
   tra i poteri esercitati dal dipartimento politiche dell'ambiente della regione Calabria, vi è anche quello di autorizzare, senza alcun pretrattamento, anche discariche private nate e autorizzate per svolgere altro tipo di attività e di accogliere altri tipi di rifiuti, creando notevolissimi disagi tra le popolazioni interessate, le quali hanno già minacciato proteste popolari per evitare che i loro territori siano ancora una volta quelli maggiormente penalizzati dalle scelte delle amministrazioni pubbliche;
   con ordinanza regionale si è consentito, in deroga alla normativa nazionale e comunitaria in materia, di poter conferire in discarica l'indifferenziato, ossia i rifiuti «tal quale»;
   si è, inoltre, autorizzato lo stoccaggio di rifiuti solidi urbani presso aree non autorizzate, per le quali mancano i permessi sanitari e per le quali è evidente un pericolo per la salute pubblica; tali aree sono state segnalate nei comuni di Scala Coeli e Celico (provincia di Cosenza), in prossimità del Parco nazionale della Sila;
   a Celico, da giorni i comitati locali cittadini stanno presidiando un'area che gli enti hanno identificato come discarica e i mezzi carichi di rifiuti provenienti da Cosenza sono tornati indietro senza poter scaricare. Come dichiarato dai manifestanti a il Quotidiano della Calabria on-line del 10 marzo 2014, l'utilizzo di questo sito come discarica, è «un delitto perpetrato solo in nome della risoluzione di un'emergenza voluta ad arte per favorire gli interessi che non sono quelli né dei cittadini della Presila, né di quelli di Cosenza» –:
   se non ritenga di dovere attivare urgentemente un tavolo tecnico con la regione, la provincia, i comitati cittadini interessati e le principali associazioni ambientaliste, al fine di individuare un percorso condiviso volto ad affrontare efficacemente l'attuale fase emergenziale nel ciclo dei rifiuti calabresi e scongiurare i conseguenti seri rischi per l'ambiente e la salute pubblica. (3-00684)


Iniziative volte a garantire la bonifica dell'area industriale dell'ex Isochimica nel comune di Avellino – 3-00685

   D'AGOSTINO, MATARRESE e ANTIMO CESARO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   già il 6 giugno 2013, in Commissione VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici), è stata portata all'attenzione del Ministro interrogato la gravissima situazione in cui versa l'area dell'ex-Isochimica in Pianodardine di Avellino;
   in particolare, il 3 giugno 2013, gli agenti del Corpo forestale dello Stato di Avellino hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo dello stabilimento e dell'area dove era allocata l'azienda «Isochimica spa», sita in Pianodardine – Zona A.S.I. di Avellino, disposto in via d'urgenza dalla procura della Repubblica ai sensi dell'articolo 321, comma 3-bis, del codice di procedura penale;
   la sopra indicata azienda era addetta alla scoibentazione di carrozze e vagoni ferroviari;
   secondo quanto reso noto dalla procura della Repubblica, il provvedimento di sequestro è stato adottato d'urgenza, in quanto dalle ultime verifiche disposte gli inquirenti «hanno accertato che lo stato attuale di “ammaloramento” degli oltre 500 cubi di cemento-amianto friabile (su un totale di circa 2.767 tonnellate – 2.276.000 chilogrammi – di tale materiale lavorato) ivi illecitamente smaltiti, dal 1983 al 1988, nel corso dell'attività industriale dell'Isochimica spa è tale da imporre per essi una valutazione di generalizzata inidoneità a trattenere le fibre di amianto, la cui dispersione nell'area aziendale va ad integrare quell'evento grave e complesso che, provocando effetti nocivi di natura diffusiva, espone a concreto pericolo, collettivamente, l'incolumità di un numero indeterminato di persone»;
   secondo quanto comunicato dalla procura della Repubblica, sono in corso ulteriori indagini nei confronti di persone allo stato non identificate, ai fini dell'accertamento di eventuali ed ulteriori coinvolgimenti e responsabilità nella mancata attività di bonifica e messa in sicurezza dello smaltimento e dell'area;
   l'attività di indagine prosegue anche in ordine ai reati di cui agli articoli 589 e 590 del codice penale, relativi ai decessi di vari dipendenti della Isochimica spa ed alle lesioni in danno di altri lavoratori, nonché in ordine alla fattispecie di reato ex articolo 347 del codice penale (rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro);
   i primi risvolti dell'inchiesta giudiziaria sulla vicenda della Isochimica – in particolare l'affermazione della procura della Repubblica secondo cui la mancata bonifica dell'area dello stabilimento espone a concreto pericolo un numero indeterminato di cittadini – impone a tutti, ciascuno per il proprio ruolo istituzionale e politico, di mettere in essere con la massima urgenza tutte le iniziative necessarie per tutelare la popolazione di Avellino residente nella zona di Pianodardine;
   mentre la giustizia fa il proprio corso per l'accertamento della verità, naturalmente nella doverosa cornice di garantismo verso le persone a vario titolo indagate, le istituzioni devono collaborare affinché siano immediatamente rimossi gli ostacoli di ogni ordine e grado che hanno sin qui impedito o rallentato l’iter di bonifica dell'area Isochimica;
   a distanza di oltre sette mesi non è stata assunta alcuna concreta iniziativa per garantire la bonifica dell'area in questione in tempi rapidissimi, così come raccomandato dalla stessa procura di Avellino –:
   di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa e quali iniziative si intendano adottare per contribuire a risolvere la gravissima situazione del territorio che, peraltro, minaccia la salute dei cittadini. (3-00685)


Elementi ed iniziative in merito ai progetti di bonifica delle aree della Val Basento e dell'ex Liquichimica nel comune di Tito, in provincia di Potenza – 3-00686

   LATRONICO e PALESE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   l'area industriale ex Liquichimica di Tito, in provincia di Potenza, e l'area industriale della Val Basento, in provincia di Matera, sono stati dichiarati siti di interesse nazionale dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per effetto della forte presenza di inquinanti nel suolo e nelle falde acquifere;
   con decreto dell'8 luglio 2002, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha proceduto, altresì, alla perimetrazione del sito di Tito, includendovi tutta l'area industriale per un'estensione di 480 ettari, e con decreto del 26 febbraio 2003 ha individuato le aree da inserire nel perimetro del sito di interesse nazionale della Val Basento, ricadenti nei comuni di Ferrandina, Pisticci, Grottole, Miglionico, Pomarico e Salandra;
   per effetto dell'intervenuta perimetrazione, le aree interessate, diversamente non utilizzabili, sarebbero dovute essere sottoposte ad interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza d'emergenza, di bonifica e ripristino ambientale e ad attività di monitoraggio da parte della regione Basilicata;
   la sopra citata regione ha redatto, tra il 2004 e 2005, i piani di caratterizzazione delle aree inquinate della Val Basento e di Tito, con i quali sono state definite le misure di messa in sicurezza;
   tuttavia, ad oggi, lo stato di attuazione degli interventi registra gravi ritardi che comportano il rischio di un'ingente perdita economica pari a 46 milioni di euro stanziati dal Cipe per la bonifica delle aree interessate;
   nonostante le azioni avviate, permane il grave stato di inquinamento dei siti e tale situazione desta allarme e preoccupazione sul futuro delle aziende e sulle attività produttive delle aree e ne condiziona qualsiasi progetto di rilancio produttivo;
   la situazione di inquinamento diffuso mette a repentaglio non solo lo sviluppo futuro delle aree industriali del comune di Tito e della Val Basento, ma grava quotidianamente da anni sulla salute di centinaia di lavoratori che operano in quei luoghi e sulla salubrità degli insediamenti urbani limitrofi ai siti;
   è doveroso, quindi, che gli enti e i soggetti interessati attivino tutti gli interventi necessari per completare l'opera di risanamento avviata, anche al fine di salvaguardare l'ambiente e la salute pubblica, e mettano a disposizione le risorse necessarie per la definitiva bonifica delle aree e per il recupero produttivo dei siti di interesse nazionale del comune di Tito e della Val Basento, evitando così di perdere i finanziamenti pubblici destinati alla bonifica ed al rilancio delle aree industriali lucane –:
   quale sia lo stato di avanzamento dei progetti di bonifica delle aree della Val Basento e dell'ex Liquichimica di Tito, per avere contezza degli atti posti in essere, fino ad oggi, dagli enti e dai soggetti interessati e, in senso più ampio, quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per garantire il completamento degli interventi di bonifica e delle azioni di messa in sicurezza e di recupero produttivo dei siti. (3-00686)


Iniziative, anche normative, per lo stoccaggio e lo smaltimento delle ecoballe in Campania – 3-00687

   TAGLIALATELA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   in diversi siti di stoccaggio in Campania sono collocate – a tutt'oggi e da oltre un decennio – circa otto milioni di ecoballe in attesa di smaltimento, che rappresentano l'ennesima emergenza ambientale per la regione;
   per tali ecoballe si attende da tempo che esse siano destinate, dopo le necessarie e attente verifiche sullo stato di assemblaggio e sul contenuto delle stesse, all'incenerimento presso gli impianti di termovalorizzazione presenti sul territorio, risolvendo una gravissima questione ambientale;
   le ecoballe, infatti, sono in alcuni casi scoperte ed esposte alle intemperie ed alle più disparate condizioni atmosferiche, il che rischia di renderle umide a tal punto da produrre percolato e danneggiare i terreni sui quali sono collocate;
   inoltre, la presenza delle ecoballe nei territori desta grande allarme presso le popolazioni residenti, non solo a causa dei rischi per la salute che possono comportare, ma anche perché le balle di rifiuti possono arrecare danno ai terreni agricoli ed alle colture;
   durante il 2013 si sono verificati numerosi incendi presso i siti di stoccaggio durati anche più di due intere giornate, con gravi conseguenze sul piano ambientale, mentre ancora non è stata trovata alcuna soluzione per lo smaltimento definitivo delle stesse ecoballe;
   in anni passati le ecoballe sono state oggetto di inchieste giudiziarie che hanno anche portato al sequestro preventivo di parte di esse, al fine di verificarne il contenuto;
   le aree sulle quali si trovano le ecoballe non sembrano essere sottoposte alle prescritte misure di sicurezza –:
   quali urgenti iniziative, anche di carattere normativo, intenda assumere, al fine sia di garantire lo stoccaggio delle ecoballe in condizioni di piena sicurezza, sia gli adempimenti finalizzati allo smaltimento delle stesse. (3-00687)


Intendimenti in merito alla realizzazione del programma di bonifica dei siti di interesse nazionale, con particolare riferimento all'area industriale dell'ex Pertusola di Crotone – 3-00688

   DORINA BIANCHI e TANCREDI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   come evidenziato dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti della XVI legislatura, nel documento «Relazione sulle bonifiche dei siti contaminati in Italia: i ritardi nell'attuazione degli interventi e i profili di illegalità» e dal dossier di Legambiente «Bonifiche dei siti inquinati: chimera o realtà ?», presentato a Roma il 28 gennaio 2014, gli interventi di messa in sicurezza e bonifica dei siti di interesse nazionale in Italia stentano a procedere per mancanza di risorse e di coordinamento tra enti di controllo locali e nazionali, in particolar modo per quanto concerne lo stato del processo di bonifica del sito di interesse nazionale di Crotone;
   allo stesso tempo, come mostrano le recenti inchieste giudiziarie che hanno visto il coinvolgimento di soggetti privati, ma anche di funzionari pubblici in ruoli apicali del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, aumentano gli episodi di corruzione e l'interesse delle associazioni criminali nella gestione delle attività di bonifica;
   alla mancata bonifica dei siti di interesse nazionale sono connesse anche gravi problematiche sanitarie come ha mostrato lo studio Sentieri, effettuato dall'Istituto superiore di sanità –:
   in che modo il Ministro interrogato intenda dare impulso, in particolar modo sotto il profilo finanziario e organizzativo, al programma di bonifica dei siti di interesse nazionale, con particolare riferimento al sito di interesse nazionale ex Pertusola di Crotone, specificando quale sia la strategia del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per riorganizzare e potenziare il sistema dei controlli pubblici nel campo delle bonifiche ed evitare sovrapposizioni di competenze tra enti di controllo che, di fatto, a parere dell'interrogante finiscono per paralizzare le attività. (3-00688)


Iniziative di competenza volte a destinare una quota significativa delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione ad interventi per la messa in sicurezza e la salvaguardia del territorio – 3-00689

   BRAGA, BORGHI, ARLOTTI, MARIASTELLA BIANCHI, BRATTI, CARRESCIA, COMINELLI, DALLAI, DECARO, GADDA, GINOBLE, TINO IANNUZZI, MANFREDI, MARIANI, MARRONI, MAZZOLI, MORASSUT, MORETTO, GIOVANNA SANNA, ZARDINI, FREGOLENT, MARTELLA, ROSATO e DE MARIA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   i violenti eventi meteorologici che nelle ultime settimane hanno investito buona parte delle regioni italiane, causando frane, smottamenti e allagamenti, con conseguenti gravi danni alle aree residenziali, alle infrastrutture e agli insediamenti produttivi, forti disagi per migliaia di cittadini e purtroppo anche alcune vittime, hanno ancora una volta confermato l'estrema fragilità e il pessimo stato di manutenzione del territorio nazionale;
   i dati del dissesto idrogeologico del territorio italiano sono noti da tempo: l'82 per cento dei comuni è esposto a rischio idrogeologico: sono oltre 5 milioni e 700 mila i cittadini che vivono in aree di potenziale pericolo e 1,2 milioni gli edifici che insistono su queste aree. Secondo dati ufficiali, in poco più di cento anni ci sono stati 12.600 tra morti, dispersi o feriti e più di 700 mila sfollati. Tra il 2002 e il 2014 si contano 293 morti, 24 nell'ultimo anno; dal 2002 ad oggi si sono verificati quasi 2.000 episodi di dissesto e ancora più sconcertante è che dal gennaio 2014, in soli 23 giorni (data dell'ultima rilevazione), si sono registrati 110 episodi in tutto il territorio italiano;
   inoltre, circa una scuola su dieci, 6.400 edifici scolastici sui 64.800 totali presenti in Italia, è localizzata in area di potenziale pericolo perché soggetta a rischio frana o alluvione; medesima situazione vale per le strutture ospedaliere, con 550 edifici che si trovano in zone a rischio, mentre per gli stabilimenti industriali sono 46 mila nei territori colpiti dal dissesto, che salgono a 460 mila considerando anche gli uffici e i negozi;
   secondo dati ufficiali i decreti ministeriali di riconoscimento dei danni derivanti da piogge alluvionali persistenti a strutture ed infrastrutture, nel periodo dal 2002 al 2012, hanno erogato risorse pari a 2.298,28 milioni di euro, di cui 1.233,37 milioni di euro per danni causati alle strutture e 1.064,91 milioni di euro per danni causati alle infrastrutture;
   gli stanziamenti statali ordinari di competenza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sono fortemente diminuiti negli ultimi anni, passando da 551 milioni di euro nel 2008 a 159 milioni di euro nel 2014;
   inoltre, l'intervento straordinario per la prevenzione del dissesto idrogeologico, da attuare mediante accordi di programma sottoscritti tra le regioni e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per un importo pari a 2,1 miliardi di euro, non ha prodotto risultati apprezzabili poiché il 78 per cento degli interventi non ha ancora visto l'apertura dei cantieri; si tratta di oltre 1.100 cantieri da avviare per oltre 1,6 miliardi di euro;
   i ritardi nell'utilizzo dei fondi sarebbero imputabili all'incertezza della disponibilità delle risorse e ad un'inefficacia delle gestioni commissariali;
   con l'obiettivo di garantire un flusso di risorse costanti e certe per gli interventi di prevenzione del rischio idrogeologico e di messa in sicurezza del territorio, la legge di stabilità per il 2014 (articolo 1, comma 7, della legge 27 dicembre 2013, n. 147) prevede che il Ministro delegato alle politiche per la coesione territoriale, d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, destini quota parte delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, ai sensi del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, al finanziamento degli interventi di messa in sicurezza del territorio, di bonifica di siti di interesse nazionale e di altri interventi in materia di politiche ambientali;
   entro il 1o marzo 2014, il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) avrebbe dovuto effettuare la ripartizione programmatica tra le amministrazioni interessate dell'80 per cento della dotazione aggiuntiva del Fondo per lo sviluppo e la coesione, come definita dalla legge di stabilità per il 2014 –:
   quali iniziative intenda porre in essere il Ministro interrogato – anche in considerazione dei relativi impegni da assumere nel Documento di economia e finanza – per ottenere la destinazione di una quota significativa delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, come previsto dall'articolo 1, comma 7, della legge di stabilità per il 2014, ad interventi di messa in sicurezza del territorio, di ripristino delle condizioni di sicurezza e di salvaguardia dei siti interessati da gravi fenomeni di inquinamento ambientale, in particolare per quanto riguarda le risorse idriche superficiali e profonde, nonché ad interventi di prevenzione del rischio idrogeologico finalizzati alla manutenzione ordinaria ed equilibrata del territorio. (3-00689)


Tempi e modalità per la revisione della bozza di Accordo di partenatario per la nuova programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020 – 3-00690

   GALLINELLA, LUPO, MASSIMILIANO BERNINI, BENEDETTI, GAGNARLI, L'ABBATE, PARENTELA, CASTELLI, SORIAL, CASO, BRUGNEROTTO, CARIELLO, CURRÒ, D'INCÀ, NESCI, CARINELLI e COLONNESE. — Al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento. — Per sapere – premesso che:
    il 10 dicembre 2013, il Ministro per la coesione territoriale pro tempore ha presentato alla Commissione europea la bozza di Accordo di partenariato per la nuova programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020, che vale 60 miliardi di euro, risorse finanziarie che spettano all'Italia, ma che solitamente non riesce a spendere;
   questo documento, elaborato dal Ministro per la coesione territoriale pro tempore, d'intesa con i Ministri del lavoro e delle politiche sociali e delle politiche agricole, alimentari e forestali pro tempore, contiene «Metodi e obiettivi per un uso efficace di tali fondi»;
   il giorno 7 marzo 2014 dai giornali si apprende che è arrivato un documento di critica sulla bozza di accordo dal Commissario europeo Johannes Hahn (austriaco), che ha bocciato tale documento, evidenziando una serie di rilievi critici;
   di fatto, il Commissario europeo Hahn contesterebbe la presenza di forti lacune nel programma, che contiene obiettivi tematici ed investimenti da realizzare esposti in maniera generale e superficiale. Si parla, infatti, di «deboli riferimenti», di eccessiva genericità degli obiettivi tematici e di «mancanza di una chiara strategia di sviluppo»;
   inoltre, si legge che è considerata debole la logica degli interventi, che, a parere del Commissario europeo, non consentiranno di raggiungere obiettivi elevati di valore aggiunto. La Commissione europea criticherebbe anche la scelta degli interventi, che, a suo giudizio, avranno un impatto debole sui risultati attesi;
   i rilievi pervenuti dimostrano sostanzialmente «l'immaturità», come si evince dalle dichiarazioni del Commissario europeo Hahn, della programmazione dell'Italia in riferimento ai risultati attesi;
   la bozza inviata alla Commissione europea, in seguito ad una prima valutazione, deve essere nel caso rivista dal Governo per essere ripresentata entro la fine di aprile 2014 alla medesima Commissione europea –:
   in quali tempi e con quali modalità il Governo intenda rivedere ed integrare la bozza di Accordo di partenariato per la nuova programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020 da rinviare alla Commissione europea, affinché nei tempi previsti per l'approvazione si possa addivenire a superare i rilievi critici comunicati, in considerazione dell'importanza di usufruire dei contributi europei per la crescita dell'economia italiana. (3-00690)