Camera dei deputati

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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 16 settembre 2016

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 16 settembre 2016.

  Aiello, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Amici, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bernardo, Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Matteo Bragantini, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Businarolo, Cancelleri, Capelli, Casero, Castelli, Castiglione, Catania, Antimo Cesaro, Cicchitto, Cirielli, Costa, Culotta, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Epifani, Faraone, Fava, Fedriga, Ferranti, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Merlo, Migliore, Nicoletti, Orlando, Paris, Pes, Picchi, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scopelliti, Scotto, Sereni, Tabacci, Tidei, Valeria Valente, Velo, Vignali, Zanetti.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 15 settembre 2016 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   LODOLINI: «Delega al Governo per la disciplina dell'esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini che, per motivi di studio, si trovano in un comune diverso da quello di residenza» (4034);
   DANIELE FARINA ed altri: «Abrogazione dell'articolo 72 del codice penale e modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354, concernenti il regime disciplinare penitenziario e la detenzione in isolamento» (4035);
   CATALANO: «Modifica alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, per la riduzione dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto relativa agli interventi di riqualificazione elettrica dei veicoli» (4036);
   BRAMBILLA: «Modifica all'articolo 61 del codice penale, in materia di circostanza aggravante comune per i delitti commessi in danno di persone ricoverate presso strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali ovvero in danno di minori ospitati presso comunità familiari o socio-educative, nonché disposizioni concernenti la videosorveglianza presso le medesime strutture, gli asili nido e le scuole dell'infanzia» (4037).

  Saranno stampate e distribuite.

Trasmissioni dal Senato.

  In data 15 settembre 2016 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza la seguente proposta di legge:
   S. 2271. – COSCIA ed altri; PANNARALE ed altri: «Istituzione del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell'editoria e dell'emittenza radiofonica e televisiva locale, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti. Procedura per l'affidamento in concessione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale» (approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato) (3317-3345-B).

  Sarà stampata e distribuita.

Trasmissione dal Ministro dell'interno.

  Il Ministro dell'interno, con lettere del 30 agosto 2016, ha trasmesso le note relative all'attuazione data all'ordine del giorno D'AMBROSIO n. 9/3513-A/17, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 10 febbraio 2016, concernente l'utilizzo delle risorse di cui alle contabilità speciali intestate ai prefetti, per l'istituzione delle province di Monza e della Brianza, di Fermo e di Barletta-Andria-Trani e, per la parte di propria competenza, alla risoluzione BINDI ed altri n. 6/00211, accolta dal Governo ed approvata dall'Assemblea nella seduta del 3 marzo 2016, sulla Relazione sullo stato dell'informazione e sulla condizione dei giornalisti minacciati dalle mafie, approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere (Doc. XXIII, n. 6).

  Le suddette note sono a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare e sono trasmesse alla I Commissione (Affari costituzionali) competente per materia.

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 15 settembre 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, i seguenti documenti concernenti progetti di atti dell'Unione europea, che sono trasmessi alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   relazione concernente la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di paese terzo o da un apolide (Rifusione) (COM(2016) 270 final);
   relazione concernente la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce l’«Eurodac» per il confronto delle impronte digitali per l'efficace applicazione del regolamento (UE) n. 604/2013 che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di paese terzo o da un apolide, per l'identificazione di cittadini di paesi terzi o apolidi il cui soggiorno è irregolare e per le richieste di confronto con i dati Eurodac presentate dalle autorità di contrasto degli Stati membri e da Europol a fini di contrasto (Rifusione) (COM(2016) 272 final).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 15 settembre 2016, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni riunite V (Bilancio) e XIV (Politiche dell'Unione europea):
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Riesame/revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale 2014-2020 – Un bilancio dell'Unione europea incentrato sui risultati (COM(2016) 603 final);
   Proposta di regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 (COM(2016) 604 final);
   Proposta di modifica dell'accordo interistituzionale del 2 dicembre 2013 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria (COM(2016) 606 final);
   Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione (UE) 2015/435 relativa alla mobilitazione del margine per imprevisti (COM(2016) 607 final).

  La proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1316/2013 e (UE) 2015/1017 per quanto riguarda la proroga del Fondo europeo per gli investimenti strategici e il potenziamento tecnico di tale Fondo e del polo europeo di consulenza sugli investimenti (COM(2016) 597 final), già trasmessa dalla Commissione europea e assegnata, in data 15 settembre 2016, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), è altresì assegnata alla medesima XIV Commissione ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 15 settembre 2016.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 15 settembre 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
  Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Corte dei conti – Conti annuali del Fondo europeo di sviluppo 2015 (COM(2016) 485 final);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo sull'applicazione della direttiva 2008/52/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a determinati aspetti della mediazione in materia civile e commerciale (COM(2016) 542 final);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni concernente l'attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE (COM(2016) 553 final).

Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.

  Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 13 settembre 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e dell'articolo 12, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento relativo all'individuazione degli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata (336).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 16 ottobre 2016. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 29 settembre 2016.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative per la tutela dei diritti dei consumatori nei confronti degli operatori del mercato dell'energia elettrica e del gas – 2-01460

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   molti quotidiani hanno riportato la notizia di un utente residente a Roma che ha ricevuto nei giorni scorsi una maxi bolletta da parte di Acea da oltre 65 mila euro per un mega conguaglio relativo ad un periodo di circa dieci anni;
   l'Antitrust ha concluso quattro procedimenti a giugno del 2016, avviati a luglio dello scorso anno sulla base di numerose segnalazioni di singoli utenti e diverse associazioni dei consumatori, ed ha comminato sanzioni per un importo totale pari a 14 milioni e 530 mila euro nei confronti di Acea, Edison, Eni, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico, per aver adottato pratiche commerciali aggressive che hanno violato alcuni diritti dei consumatori, con specifico riferimento ad alcuni meccanismi di fatturazione, alle ripetute richieste di pagamento per bollette non corrispondenti a consumi effettivi, nonché agli ostacoli frapposti alla restituzione dei rimborsi;
   il 6 ottobre del 2015, la Camera dei deputati ha approvato, con il parere favorevole del Governo, il dispositivo della mozione n. 1-00967 che impegna il Governo stesso «ad intervenire, nell'ambito delle proprie competenze, affinché venga assicurato dagli operatori del settore una moratoria sulle recenti maxibollette derivanti da conguagli superiori a due anni, finché le autorità non abbiano completato gli accertamenti circa eventuali violazioni del codice del consumo; ad intervenire, per quanto di competenza, anche eventualmente a livello legislativo, stabilendo che, nel caso in cui le autorità competenti ravvisino comportamenti illegittimi da parte dei gestori dei servizi, i consumatori coinvolti non siano obbligati al pagamento dei conguagli considerati errati o delle fatture basate su consumi stimati per le quali il cliente abbia già comunicato i dati sull'autolettura o questi siano stati teleletti, ovvero ricevano tempestivamente il rimborso delle somme eventualmente già versate ma non dovute; ad assumere iniziative per rafforzare il principio secondo cui la fatturazione deve avvenire sulla base del consumo effettivo almeno con cadenza annuale anche inasprendo le sanzioni in caso di violazione del principio per cui nessun utente-consumatore può essere chiamato a sostenere spese per conguagli concernenti consumi presunti anteriori ai due anni la data di fatturazione» –:
   se il Governo non intenda dare al più presto attuazione al dispositivo della mozione n. 1-00967 per evitare l'insorgere di ulteriori casi come quello descritto in premessa e per ristorare gli utenti vittime di comportamenti contrari al codice del consumo, esercitati da società elettriche e già sanzionati dall'Autorità Antitrust.
(2-01460) «Baldelli, Occhiuto».


Elementi ed iniziative relative a situazioni di inadempienza riguardanti la redazione dei piani di emergenza comunali, anche in considerazione dei recenti eventi sismici – 2-01461

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:
   gli enti locali, ai sensi dei combinato disposto dell'articolo 108 del decreto legislativo n. 112 del 1998, e dell'articolo 15 della legge n. 225 del 1992, come modificato dal decreto-legge n. 59 del 2012, sono tenuti a realizzare piani comunali di emergenza finalizzati a gestire nel migliore dei modi le situazioni determinate dal verificarsi di eventi calamitosi;
   il piano di emergenza è uno strumento a forte connotazione tecnica, fondato sulla conoscenza dalle pericolosità e dei rischi che investono i diversi territori, e rappresenta l'insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità che possa verificarsi in un determinato territorio; attraverso il piano d'emergenza viene recepito il programma di previsione e prevenzione in modo da permettere alle autorità competenti di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un'area a rischio;
   il piano di emergenza svolge una funzione fondamentale per garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita «civile» profondamente segnato da una circostanza che comporta gravi disagi fisici e psicologici;
   il piano suddiviso in tre parti fondamentali – parte generale, lineamenti della pianificazione, modello d'intervento – individua i soggetti responsabili delle singole azioni di intervento, stabilisce il coordinamento delle attività, descrive le modalità di tutela delle persone e delle proprietà, organizza il personale e i mezzi; il piano predispone altresì le iniziative necessarie per migliorare le condizioni di vita degli eventuali sfollati;
   il piano di emergenza comunale stabilisce le norme di comportamento da tenere in caso di sisma rilevante unitamente alla classificazione sismica del comune di residenza, dovrebbero essere portati a conoscenza dei cittadini, affinché possano svolgere un ruolo attivo nella gestione dell'emergenza e nella prevenzione e mitigazione dei rischi ad essa connessi. È evidente che tale circostanza presupponga una corretta conoscenza del fenomeno e una costante azione di informazione e sensibilizzazione;
   nel caso del sisma che ha colpito l'Abruzzo il 6 aprile 2009, il decreto-legge n. 39 del 2009 ha previsto la possibilità per le regioni di stanziare contributi a fondo perduto a favore dei privati al fine di mettere in sicurezza gli edifici prospicienti le «vie di fuga» individuate nei vari piani comunali di protezione civile;
   nei piani di emergenza non sono previste misure di emergenza specificamente per la tutela della vita degli animali domestici e da allevamento;
   nei piani di emergenza non risultano essere contenuti dati e informazioni sulla presenza di amianto negli edifici, segnatamente quelli pubblici;
   il piano necessita di un continuo aggiornamento, anche sulla base dei mutamenti delle condizioni territoriali e urbanistiche;
   i piani di emergenza comunali avrebbero dovuto essere redatti secondo i criteri e le modalità riportati nelle indicazioni operativa dai dipartimento della protezione civile e delle giunte regionali e approvati entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge n. 100 del 12 luglio 2012 (di conversione del sopra citato decreto-legge n. 59 del 2012);
   l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 2003 obbliga la verifica sia degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile sia degli edifici e delle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso;
   allo stato attuale, a quattro anni di distanza dall'obbligo normativo non tutte le regioni italiane hanno comunicato l'elenco dei comuni dotati di un piano e, in ogni caso, solo in cinque regioni tutti i comuni hanno predisposto il piano, mentre nelle altre ci sono molte amministrazioni ancora, inadempienti; in sostanza su 7954 comuni italiani ben 1795 – pari al 23 per cento, quasi un comune su quattro – sono ancora senza piano di emergenza;
   in caso di inottemperanza sono previsti poteri sostitutivi da parte delle regioni –:
   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare in relazione alle descritte situazioni di inadempienza concernenti la redazione dei piani di emergenza comunali in modo da garantire che ogni singolo comune sia dotato di uno strumento efficace per affrontare eventuali situazioni di emergenza;
   se il Governo intenda avviare, anche attraverso un'interlocuzione con le regioni, un monitoraggio sui piani esistenti per verificare che siano correttamente aggiornati, anche sotto il profilo tecnico, e se siano adeguati all'organizzazione e alla gestione delle comunità territoriali colpite da eventi calamitosi;
   se il Governo disponga di elementi circa le motivazioni per le quali molti comuni non hanno ancora redatto il piano di cui in premessa, se del caso, comunicando quali tra i comuni inadempienti ricadano nelle aree a rischio sismico classificate 1 e 2;
   se, considerato il fatto che molti piccoli comuni potrebbero essere carenti sotto il punto di vista delle professionalità necessarie a redigere i piani di emergenza, non ritenga sia possibile mettere a disposizione delle amministrazioni locali una struttura tecnica in grado di supportarli in questo tipo di attività;
   se il Governo non ritenga di prevedere apposite misure in conseguenza della possibile presenza di amianto in residui o macerie in esito a crolli dovuti ad eventi sismici;
   quale sia lo stato di attuazione del comma 3 dell'articolo 2 della citata ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 2003 in tema di verifica sismica delle opere infrastrutturali e degli edifici strategici;
   se il Governo intenda utilizzare lo strumento della «pubblicità progresso» attraverso le reti TV, radio e siti web, per diffondere le norme di comportamento da tenersi prima, durante e dopo il sisma;
   se il Governo, anche alla luce dell'ammontare dei contributi a fondo perduto erogati dalle regioni nel caso del sisma che ha colpito l'Abruzzo, non ritenga di proporre un sistema analogo per il sisma del 24 agosto 2016 oppure esporre le eventuali criticità che ne sconsigliano la riproposizione;
   se il Governo non intenda, nelle zone caratterizzate da alta intensità di allevamenti, prevedere specifiche misure d'urgenza per provvedere alla tutela degli animali, salvaguardando la fonte di reddito per aziende e cittadini.
(2-01461) «Terzoni, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Zolezzi, Massimiliano Bernini, Villarosa, Alberti, Ferraresi, Agostinelli, Cecconi, Gallinella, Ciprini, Vignaroli, Lombardi, Di Battista, Colletti, Vacca, Del Grosso, Baroni, Basilio, Battelli, Benedetti, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto».


Chiarimenti in merito alla configurabilità di un potenziale conflitto d'interessi con riguardo all'annunciata nomina di Diego Piacentini a commissario del Governo per l'attuazione dell'Agenda digitale – 2-01462

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   come rilevato dalla stampa nazionale, Diego Piacentini, vicepresidente del colosso americano dell’e-commerce Amazon, potrebbe essere nominato commissario straordinario per l'Agenda digitale a titolo rigorosamente gratuito, mettendosi in aspettativa da Amazon: il che significa, in buona sostanza che, dopo essere stato al servizio del Governo italiano per un certo periodo di tempo, potrà tornare in azienda e per quel periodo non riceverà alcuno stipendio né dall'azienda, né dal Governo italiano;
   secondo quanto risulta agli interpellanti, stando al contratto con Amazon, Diego Piacentini percepisce 175.000 euro di stipendio base annuo, ma il vero guadagno deriverebbe dalle stock option, ovverosia il diritto ad acquistare azioni dalla società a un prezzo prestabilito. Il 17 agosto scorso, Diego Piacentini avrebbe lasciato l'incarico nella società ma due giorni prima, però – stando ai dati del sito specializzato Scgems – ha esercitato stock option su 5.477 azioni, acquistandole al prezzo di 10 centesimi di dollaro l'una e poi le ha rivendute a 770 dollari a pezzo: 547 dollari spesi, 4,2 milioni incassati. Il volume di azioni in capo a Diego Piacentini, peraltro, non sarebbe mai cambiato, consiste in circa 80.000 titoli che corrispondono al valore di 62,4 milioni di dollari. In pratica è il secondo più grande azionista individuale di Amazon dopo Bezos, Presidente di Amazon;
   Diego Piacentini, dunque, non ha troncato i rapporti con la propria azienda di riferimento e tale circostanza in qualsiasi altro Paese occidentale avrebbe troncato qualsiasi possibilità di ricevere un incarico governativo;
   il nome di Amazon, come noto, è anche circolato insieme a quello di Apple e Google nei mesi scorsi in relazione a un'inchiesta della procura di Milano per elusione fiscale. Apple ha dovuto pagare 318 milioni di euro, Google 320 milioni di euro. E su Amazon era stato aperto un fascicolo a carico di ignoti, senza ipotesi di reato. Vi sarebbero poi talune questioni legate ai mercati in cui Amazon è un player fondamentale. Dalle spedizioni (Bezos intende creare un servizio di corrieri interni all'azienda) ai servizi di sviluppo del cloud (in parole semplici, una nuvola virtuale in cui conservare i dati): proprio quelli che farebbero tanto comodo alla digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana;
   si rileva, inoltre, che il quadro strategico nazionale per la sicurezza dello spazio cibernetico, elaborato da tavolo Tecnico Cyber (TTC) – che opera presso il Dis (dipartimento per le informazioni per la sicurezza) e al quale partecipano i rappresentanti cyber del Cisr (affari esteri e della cooperazione internazionale, interno, difesa, giustizia, economia e finanze, sviluppo economico), ma anche dell'Agenzia per l'Italia Digitale e del Nucleo per la sicurezza cibernetica – delinea le linee strategiche nazionali nel medio-lungo periodo deputate a fornire una panoramica delle principali minacce – dalla criminalità informatica allo sfruttamento delle tecnologie Ict per fini terroristici, dall’«hacktivismo» allo spionaggio cibernetico, dal sabotaggio per via informatica ai conflitti nella 5a dimensione – e delle vulnerabilità sfruttate per la conduzione di attacchi nello spazio cibernetico. Il documento, oltre a definire i ruoli e i compiti dei soggetti pubblici, individua inoltre: 1) strumenti e procedure per potenziare le capacità cibernetiche del Paese; 2) gli indirizzi strategici che includono il miglioramento, secondo un approccio integrato, delle capacità tecnologiche, operative e di analisi degli attori istituzionali; 3) il potenziamento delle capacità di difesa delle infrastrutture critiche nazionali e degli attori di rilevanza strategica per il sistema-Paese; 4) l'incentivazione della cooperazione tra istituzioni e imprese nazionali; 5) la promozione e la diffusione della cultura della sicurezza cibernetica; 6) il rafforzamento delle capacità di contrasto alla diffusione di attività e contenuti illegali online; 7) il rafforzamento della cooperazione nazionale in materia di sicurezza cibernetica;
   la nomina di Diego Piacentini a commissario straordinario per l'Agenda digitale appare particolarmente critica e foriera di potenziali conflitti di interesse anche per il fatto che dovrebbe conoscere tutti le scelte del Governo in materia di pubblica amministrazione digitale, dettagli del mercato e concorrenti di Amazon in Italia, per non parlare della politica fiscale e delle iniziative che ci si aspetta ormai da anni che l'Esecutivo adotti per introdurre la cosiddetta «Web-Tax» che stranamente non ha visto luce sino ad oggi, nonostante le promesse fatte anche dallo stesso Presidente del Consiglio dei ministri;
   la legge italiana sul conflitto di interessi (legge 20 luglio 2004, n. 215, cosiddetta legge Frattini), applicabile anche ai commissari straordinari di nomina governativa, prevede espressamente all'articolo 2, comma 3, che «gli incarichi e le funzioni indicati al comma 1 cessano dalla data del giuramento relativo agli incarichi di cui all'articolo 1 e comunque dall'effettiva assunzione della carica; da essi non può derivare, per tutta la durata della carica di governo, alcuna forma di retribuzione o di vantaggio per il titolare. Le attività di cui al comma 1 sono vietate anche quando siano esercitate all'estero». E inoltre, all'articolo 3, che «Sussiste situazione di conflitto di interessi ai sensi della presente legge quando il titolare di cariche di governo partecipa all'adozione di un atto, anche formulando la proposta, o omette un atto dovuto, trovandosi in situazione di incompatibilità ai sensi dell'articolo 2, comma 1, ovvero quando l'atto o l'omissione ha un'incidenza specifica e preferenziale sul patrimonio del titolare, del coniuge o dei parenti entro il secondo grado, ovvero delle imprese o società da essi controllate, secondo quando previsto dall'articolo 7 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, con danno per l'interesse pubblico» –:
   se il Governo non abbia considerato la circostanza di un potenziale conflitto di interesse in capo a Diego Piacentini che, nel periodo a servizio del Governo italiano a titolo gratuito, potrebbe trovarsi a parere degli interpellanti nelle condizioni di favorire gli interessi dell'azienda dove dovrebbe rientrare dopo il termine del periodo di aspettativa, ovvero Amazon, dove detiene peraltro un considerevole pacchetto di stock option;
   se la nomina di Diego Piacentini a commissario straordinario per l'Agenda digitale risulti compatibile con le disposizioni previste dalla legge sul conflitto di interessi 20 luglio 2004, n. 215, ove si ponga a mente che l'incompatibilità del commissario straordinario ricorre se questi riceve ancora una «forma di vantaggio» dal suo precedente incarico oppure se partecipa all'adozione di un atto o una semplice omissione ha un'incidenza specifica e preferenziale sul suo patrimonio;
   se il Governo sia in grado di chiarire se Diego Piacentini, vicepresidente di Amazon, avrà o meno un ruolo di rilievo con riferimento alla cybersecurity italiana;
   se il Governo non intenda adottare ogni iniziativa di competenza finalizzata ad introdurre già con la prossima manovra di bilancio 2017 la cosiddetta web tax.
(2-01462) «Scotto, Marcon, Melilla, Ricciatti, Giancarlo Giordano, D'Attorre, Franco Bordo, Placido, Pellegrino».