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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 26 febbraio 2016

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 26 febbraio 2016.

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Amendola, Amici, Baldelli, Baretta, Bellanova, Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Calabria, Caparini, Capelli, Casero, Castiglione, Catania, Cicchitto, Cirielli, Costa, Crippa, D'Alia, Dadone, Dambruoso, Damiano, De Micheli, Del Basso de Caro, Dellai, Di Gioia, Epifani, Faraone, Fauttilli, Fava, Fedriga, Ferranti, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Fraccaro, Franceschini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giacomelli, Gozi, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Merlo, Migliore, Monaco, Orlando, Palma, Pes, Picchi, Gianluca Pini, Pisicchio, Polverini, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scagliusi, Scalfarotto, Scotto, Tabacci, Tidei, Valeria Valente, Velo, Vignali, Vignaroli, Zanetti, Zolezzi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 25 febbraio 2016 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   ROSSOMANDO ed altri: «Istituzione dell'Agenzia italiana per le adozioni internazionali» (3635);
   BORGHESE e MERLO: «Disposizioni in favore delle associazioni e fondazioni musicali popolari amatoriali e folcloristiche» (3636);
   BARGERO: «Modifiche all'articolo 18 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, concernenti i periodi di attività venatoria per la caccia al cinghiale» (3637);
   PIAZZONI ed altri: «Modifica all'articolo 143 del codice civile, concernente i doveri reciproci dei coniugi» (3638).

  Saranno stampate e distribuite.

Trasmissioni dal Senato.

  In data 25 febbraio 2016 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza la seguente proposta di legge:
   S. 2081. – Senatori CIRINNÀ ed altri: «Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze» (approvata dal Senato) (3634).

  Sarà stampata e distribuita.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge LENZI: «Riforma della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie di medico-chirurgo, di odontoiatra, di medico veterinario, di farmacista nonché delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione» (1229) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Mariano, Miotto e Patriarca.

  La proposta di legge costituzionale MORASSUT ed altri: «Modifica degli articoli 114, 116, 131 e 132 della Costituzione, concernenti la struttura della Repubblica, la determinazione delle regioni, le forme e le condizioni particolari della loro autonomia e il procedimento per la fusione di regioni esistenti, la modifica del loro territorio e l'istituzione di nuove regioni» (3090) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Martella.
   La proposta di legge PATRIARCA ed altri: «Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno dell'attività di cura e assistenza familiare» (3527) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Cani e Mura.

Assegnazione di un progetto di legge a Commissione in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, il seguente progetto di legge è assegnato, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:

   II Commissione (Giustizia):
   S. 2081. – Senatori CIRINNÀ ed altri: «Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze» (approvata dal Senato) (3634) Parere delle Commissioni I, III, V, VI, VIII, X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Ministero dell'interno.

  Il Ministero dell'interno ha trasmesso decreti ministeriali recanti variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, di pertinenza del centro di responsabilità «Vigili del fuoco, soccorso pubblico e difesa civile», autorizzate, nel corso del 2015, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e dell'articolo 16, comma 2, della legge 10 agosto 2000, n. 246.

  Questi decreti sono trasmessi alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministero dell'economia e delle finanze.

  Il Ministero dell'economia e delle finanze ha trasmesso un decreto ministeriale recante una variazione di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, di pertinenza del centro di responsabilità «Guardia di finanza», autorizzata, in data 16 febbraio 2016, ai sensi dell'articolo 1, comma 350, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

  Questo decreto è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla VI Commissione (Finanze).

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 25 febbraio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, le seguenti relazioni concernenti progetti di atti dell'Unione europea, che sono trasmesse alle sottoindicate Commissioni:
   relazione concernente la proposta di decisione del Consiglio che istituisce misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio della Svezia, conformemente all'articolo 9 della decisione (UE) 2015/1523 del Consiglio e all'articolo 9 della decisione (UE) 2015/1601 del Consiglio che istituiscono misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell'Italia e della Grecia (COM(2015) 677 final) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
   relazione concernente la proposta di direttiva del Consiglio recante modifica della direttiva 2011/16/UE per quanto riguarda lo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale (COM(2016) 25 final) – alla VI Commissione (Finanze) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
   relazione concernente la proposta di direttiva del Consiglio recante norme contro le pratiche di elusione fiscale che incidono direttamente sul funzionamento del mercato interno (COM(2016) 26 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti – alla VI Commissione (Finanze) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 25 febbraio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione della decisione quadro 2009/315/GAI del Consiglio del 26 febbraio 2009 relativa all'organizzazione e al contenuto degli scambi fra gli Stati membri di informazioni estratte dal casellario giudiziario (COM(2016) 6 final);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni relativa a una strategia dell'Unione europea in materia di gas naturale liquefatto e stoccaggio del gas dell'energia (COM(2016) 49 final);
   Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un meccanismo per lo scambio di informazioni riguardo ad accordi intergovernativi e strumenti non vincolanti fra Stati membri e paesi terzi nel settore dell'energia e che abroga la decisione n. 994/2012/UE (COM(2016) 53 final);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo sull'applicazione della decisione n. 994/2012/UE che istituisce un meccanismo per lo scambio di informazioni riguardo ad accordi intergovernativi fra Stati membri e paesi terzi nel settore dell'energia (COM(2016) 54 final).

Trasmissione dalla Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

  La Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 1, lettera n), della legge 12 giugno 1990, n. 146, copia delle delibere adottate dalla Commissione nel mese di gennaio 2016.

  Questa documentazione è trasmessa alla XI Commissione (Lavoro).

Comunicazioni di nomine ministeriali.

  Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettera in data 16 febbraio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 11, comma 5, del decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213, il decreto ministeriale di nomina del professor Massimo Inguscio a presidente del Consiglio nazionale delle ricerche.

  Questo decreto è trasmesso alla VII Commissione (Cultura).

  Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettera in data 25 febbraio 2016, ha trasmesso la comunicazione concernente il conferimento, ai sensi dell'articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, dell'incarico di direttore dell'Ispettorato nazionale del lavoro al dottor Paolo Pennesi.

  Questa comunicazione è trasmessa alla XI Commissione (Lavoro).

  Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettera in data 25 febbraio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la comunicazione concernente il conferimento al dottor Paolo Onelli, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 19, dell'incarico di livello dirigenziale generale di Segretario generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

  Questa comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali), alla XI Commissione (Lavoro) e alla XII Commissione (Affari sociali).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

  Nell’Allegato A al resoconto della seduta del 25 febbraio 2016, a pagina 4, seconda colonna, tredicesima riga, la parola: « VII» si intende sostituita dalla seguente: « VIII».

INTERPELLANZE URGENTI

Intendimenti in merito alla chiusura del distaccamento della polizia stradale di Rocca San Casciano in provincia di Forlì-Cesena – 2-01265

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   il prefetto di Forlì-Cesena, Fulvio Rocco De Marinis, ha comunicato al primo cittadino, Rosaria Tassinari, la decisione (che si concretizzerebbe a fine anno) del dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell'interno di chiudere il distaccamento della polizia stradale di Rocca San Casciano;
   la scelta operata rappresenta una grave mortificazione dei territori dell'intera vallata, gratuita ed incomprensibile, alla luce della disponibilità che l'amministrazione ha formalmente fornito alla prefettura, mettendo a disposizione per le esigenze del presidio i locali dell'attuale caserma dei vigili del fuoco, accollandosi i relativi oneri di ristrutturazione ad un costo per lo Stato di poco più di mille euro al mese (con un risparmio di un terzo di quanto oggi la prefettura paga ad un privato);
   il distaccamento della polizia stradale di Rocca San Casciano è un reparto completamente operativo su strada e notevolmente produttivo in termini di prevenzione sicurezza stradale dei cittadini (pur con un organico ridotto), rappresentando infatti il presidio più numeroso di tutta la vallata del Montone;
   è notorio che il distaccamento di Rocca San Casciano è conosciuto in tutta la provincia (ed anche fuori) per lo zelo e la professionalità con la quale opera; due terzi delle patenti per guida in stato di ebbrezza ritirate sono opera degli uomini del distaccamento di Rocca, così come le tante vite salvate nel periodo invernale nei soccorsi agli automobilisti di giorno e soprattutto di notte, lungo la strada statale n. 67 Tosco-Romagnola;
   a questo proposito, la prefettura nel 2010 stilò un protocollo di intesa con le forze di polizia e le amministrazioni locali per la sicurezza della suddetta strada statale, dopo i numerosi motociclisti (provenienti da tutta Italia e da tanti Paesi esteri) morti mentre raggiungevano il Muraglione (che in estate diventa una sorta di «santuario» degli appassionati di motociclismo);
   il coordinamento fu affidato proprio alla polizia stradale, che in questi anni ha potuto operare grazie al distaccamento di Rocca San Casciano, con il risultato di azzerare i morti e diminuire gli incidenti in modo significativo;
   più specificatamente, nel solo anno 2015, gli agenti della Polizia del distaccamento ubicato nella valle del Montone hanno compiuto 692 soccorsi (di cui la metà sulla strada statale n. 67), il ritiro di 180 patenti, 45 carte di circolazione, 63 veicoli sequestrati o sottoposti a fermo. A questi numeri, sempre relativamente all'anno 2015, si aggiungono 103 persone denunciate (1 arresto), 109 incidenti rilevati di cui 3 mortali (nessuno sulla strada statale 67), 125 automobilisti colti in stato di ebbrezza e 11 drogati;
   inoltre, gli stessi agenti nel corso del 2015 hanno controllato 22 esercizi pubblici (molti nei luoghi montani), di cui 12 sanzionati perché non in regola e hanno svolto funzioni di pattugliamento e controllo su tutto il territorio dell'Unione dei comuni della Romagna forlivese (15 comuni);
   da notizie apprese informalmente, pare che la direzione centrale delle specialità della polizia di Stato abbia in corso un progetto di più ampia portata di revisione della struttura organizzativa della polizia stradale che ancora non è stato portato a conoscenza degli organismi preposti, tanto che della preannunciata chiusura del distaccamento di Rocca San Casciano i vertici del Viminale non avrebbero saputo nulla;
   non si comprende su quale progetto si basi il «provvedimento» che segnala la chiusura entro il 2016 di questo presidio, firmato dalla direzione centrale della polizia stradale. Qualora si ravvisasse l'esigenza di una riorganizzazione, questa dovrebbe riguardare tutte le forze di polizia, quindi decisa al «tavolo di coordinamento» a livello centrale;
   è importante rilevare il sostegno compatto di tutto il territorio e di tutte le istituzioni sull'obiettivo di mantenere un presidio di polizia che serve l'intera comunità locale;
   i residenti dei comuni collinari non devono scontare scelte basate su presunti risparmi economici: imprenditori e abitanti dell'area costituiscono una risorsa preziosa perché mantengono vive le comunità locali, sempre più a rischio di spopolamento a vantaggio di zone meglio servite –:
   se non intenda adottare con tempestività le opportune iniziative per scongiurare tale sciagurata chiusura, affinché il distaccamento continui a salvaguardare la sicurezza di cittadini e automobilisti che vivono ed attraversano il territorio (tanto più che nella provincia di Forlì-Cesena il numero dei morti sulle strade nel 2015 è tornato a crescere);
   se non intenda attivarsi per una sollecita conclusione dei lavori di realizzazione della nuova sede dei vigili del fuoco, considerando la disponibilità del comune ad ospitare gli agenti nel locale attualmente in uso ai pompieri.
(2-01265) «Molea, Monchiero».


Iniziative di competenza, anche di carattere ispettivo, in merito a violenze e vessazioni perpetrate nei confronti di detenuti presso gli istituti penitenziari di Parma e Prato – 2-01283

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
   Rachid Assarag, di nazionalità marocchina, è attualmente detenuto presso il carcere di Torino, dove sta portando avanti lo sciopero della fame;
   durante il suo periodo di detenzione, egli ha sporto numerose denunce per maltrattamenti, percosse e lesioni subite dagli agenti di polizia penitenziaria in diversi istituti di pena, in particolare presso gli istituti di Prato, Sollicciano e Parma;
   Assarag, a supporto delle proprie denunce, ha fatto pervenire alle procure della Repubblica interessate (Parma, Prato, Firenze) numerose registrazioni audio che egli è riuscito a realizzare durante la detenzione, aventi ad oggetto plurimi colloqui con gli agenti di polizia penitenziaria nonché con altri operatori del carcere;
   presso il tribunale di Parma, all'udienza del 13 ottobre 2014, nel corso di un procedimento a suo carico (r.g. 185/2013), il giudice ha disposto l'acquisizione delle registrazioni audio effettuate da Assarag. Il processo è ancora in corso;
   presso la procura di Parma è inoltre pendente un procedimento, attualmente in fase di indagine, in cui egli risulta persona offesa per i reati di calunnia, falso ideologico in atto pubblico, abuso dei mezzi di correzione o disciplina, lesioni volontarie aggravate dalla qualifica di pubblico ufficiale dalla minorata difesa della persona offesa, commessi dal 9 ottobre 2010 al 12 ottobre 2011; per tali reati risultano indagati otto pubblici ufficiali, per i quali il 15 dicembre 2015 è stata richiesta archiviazione a cui è susseguita l'opposizione da parte dell'avvocato Fabio Anselmo;
   come riportato dal servizio della trasmissione televisiva «Le Iene» del 24 gennaio 2016, emerge che alcuni operatori del carcere e della asl di Parma, implicati nella vicenda, non sono stati sentiti dalla procura di Parma e che continuino a lavorare nell'ambito del suddetto carcere;
   nelle registrazioni pubblicate negli atti giudiziari e riprese da numerose testate giornalistiche, di conversazioni tenutesi all'interno di diverse strutture carcerarie tra il detenuto Assarag e uomini appartenenti al Corpo della polizia penitenziaria, sono espressi, da parte di questi ultimi, pareri sulle modalità di rieducazione dei detenuti che non rispondono per nulla alla Costituzione e alle leggi che disciplinano le pene e la detenzione;
   fra le frasi riportate agenti penitenziari avrebbero affermato che «la legge nel carcere siamo noi, quindi comandiamo solo noi !» ed ancora, rivolgendosi al detenuto: «Come ti porto, così ti posso far sotterrare. Comandiamo noi: né avvocati, né giudici, né comandiamo noi ! (...) Non sto scherzando. Nelle denunce tu puoi dire quello che vuoi, io posso scrivere quello che voglio, dipende poi che scrivo io» o, ancora «ed asserzioni del genere» ne ho picchiati tanti, non mi ricordo se ci sei in mezzo anche tu!», descrivendo come vi sia un meccanismo omertoso sui soprusi nei confronti dei detenuti: «per cui scrivono; il detenuto è caduto dalle scale; oppure il detenuto ha aggredito l'agente che si è difeso, ok ? Quindi al magistrato porterei la mia testimonianza e cento testimonianze che dicono il contrario. Capisce ? Poi quando al magistrato gli arriva una testimonianza di un sanitario e cento testimonianze che dicono che è caduto dalle scale, cosa fa ? Ha presente il caso Cucchi?»;
   ancora, dalle conversazioni registrate con agenti, medici, psicologi emerge quadro inquietante delle modalità di gestione della popolazione carceraria nel carcere di Parma, completamente affidate alla sopraffazione, alla violenza ed alla minaccia degli agenti ed al silenzio dei sanitari su pratiche del tutto al di là della legalità e del rispetto dei diritti dei detenuti, registrazioni che, a parere degli interpellanti, offrono dati concreti a supporto della veridicità delle denunce depositate dal signor Assarag, e quindi delle condotte ingiustamente lesive perpetrate dagli agenti a suo danno;
   dalle dette registrazioni, nel carcere di Parma, i detenuti non solo vengono picchiati se non si comportano «bene», ma vengono anche lasciati senza acqua, fatti dormire senza materasso e senza coperte. In particolare, quanto emerge dalle registrazioni acquisite – di seguito riportate –, dopo il suo arrivo il Rachid viene lasciato per tre giorni senza poter utilizzare l'acqua corrente; di questo parla con una assistente che pur condannando comportamento tenuto dai colleghi, afferma anche che non testimonierà mai contro di loro:
    «R (Rachid). Quando gli hai dato il cambio, hai visto la mia situazione ? senza acqua, mi ha dato lei l'acqua...;
    A (agente). Ho capito, ma non hai prove;
    R. Come le prove, ma lei ha visto tutto !;
    A. Si, ma io non posso testimoniare contro il mio collega !;
    R. Ah, non puoi testimoniare contro il mio collega. Ma non devi testimoniare. Devi solo dire come sono state le cose;
    A. Assarag, non testimonierò mai contro un collega»;
   e poco oltre:
    «R. Io sono stato tre giorni così... Ma lei mi ha detto ti apro la doccia, ma lui mi ha detto no, Io non ti apro niente. Mi ha detto ce l'hai l'acqua li, lo hai visto ? ...;
    A. Ho capito Assarag, ma denunciare...;
    R. Ho capito, ma come mai mi ha aperto la doccia e lui non voleva ?;
    A. Lo stesso discorso di prima, Assarag, c’è chi usa di più la testa chi non usa la testa... non è questione di cattiveria, è questione di stupidità;
    R. Allora che ci vuole a fare come ha fatto lei;
    A. Purtroppo non siamo tutti uguali, ci sta chi è più intelligente e chi è meno intelligente...;
    R. Ma io sono qua dentro, chiuso, non posso andare a trovare l'acqua...;
    A. Ma sai cos’è, a volte anche il collega giovane si trova in difficoltà, perché non sa come agire»;
   dalle stesse registrazioni emerge di come delle condizioni in cui i detenuti vengono fatti sopravvivere, oltreché della violenza perpetrata in loro danno il Rachid parla anche con il medico del carcere:
    «R. Io sto vivendo questa carcerazione qua, ma la sto vivendo male. Perché il carcere è male, allora... lo sai;
    D (dottore). Deve abituarsi a questo male;
    R. Ma che, devo stare male ?;
    D. ... non può andar via, non decide lei... non può andare via!;
    R. Non voglio andar via, perché vedo la violenza delle persone. Io ho subito, mi hai visto che io ho subito la violenza ?;
    D. Certo, ho visto;
    R. E allora dottore...;
    D. Quello che voglio dire, è che lei deve imparare a... a... abituare...;
    R. Accettare...;
    D. Si, perché non può cambiare lei, come non lo posso cambiare io !»;
   il dottore spiega a Rachid che l'unico modo per sopravvivere nel carcere è abituarsi, rassegnarsi a condizioni di vita degradate e alla violenza;
   inoltre, emerge che nel carcere viene attuata la violenza da parte delle guardie nei confronti dei detenuti e Rachid, come molti altri, l'ha subita; è detto espressamente nel successivo passaggio:
    «R. E hai visto che il muro della mia cella è tutto pieno di sangue. Ok... ho subito violenza;
    D. Lo so... ci credo...;
    R. Lo sai e mi credi, ok. Allora perché nessuno... ho chiesto di parlare col direttore, ho chiesto di parlare col Comandante, nessuno è venuto a sentirmi. Come mai ? Io sto morendo di... non ho capito? Non gliene frega...;
    D. Non gliene frega un c...: per il direttore lei è solo una scocciatura ! R. Ah sì ? Anche se uno che sta morendo, che... ?;
    D. Ma cosa dicono se lei muore ? “Uno di meno”»;
   ed ancora, sempre sul tema della violenza all'interno del carcere:
    «R. No, lo so che lei non può fare niente, ma la cosa che voglio dire è questa; ma c’è tanta violenza qua... eh? Dimmi la verità, per favore!;
    D. Lo so, la vedo io, come la vede lei !;
    R. Io l'ho subita e lei lo vede...;
    D. E non riuscirà ad avere giustizia...;
    R. Perché ?;
    D. Perché avranno coperto tutto: il medico non so cosa avrà scritto; l'appuntato ha scritto che non è successo niente; il direttore scrive che non è successo niente e il magistrato capisce che non è successo niente: e quando lei gli dice che l'han picchiata, questo dice: Ah, l'han picchiata, però non c’è scritto niente !;
    R. Ma dottore, lei sa che mi hanno picchiato!;
    D. Sì e le credo anche...;
    R. Lei sa... hai saputo dal dottore che...;
    D. Io le credo...;
    D. Assarag, non posso testimoniare...;
    R. Non puoi testimoniare contro loro ? Perché...;
    D. Perché mi fanno il c...»;
   durante il colloquio con la psicologa Rachid parla del decesso del giovane italiano Ciro Campanile, avvenuto nel carcere di Parma in data 15 novembre 2010 raccontandogli di come lui, ripetutamente, avesse rappresentato a ben tre diverse guardie la gravità della situazione;
   dopo il decesso del giovane, Rachid, convinto che si sarebbe potuto fare qualcosa, si rivolge al brigadiere e questo è quanto ne ricava:
    «R. ... potevi salvarlo quel ragazzo... ... mi hanno detto che era drogato, era una persona che... allora, che c'entra drogato ? Perché non è morto fuori ? Se fosse lui veramente drogato ? Se lui è venuto qua al carcere ed è morto? Allora lì ho cominciato a parlare col brigadiere, ogni volta che passa, gli dico: “Ma i vostri colleghi non hanno fatto loro lavoro, non hanno chiamato il dottore !”. Cosa mi ha detto il brigadiere ? “Tu sei un pezzo di merda, che hai la lingua lunga !” Dopo che lui mi ha dato del pezzo di merda, io gli ho risposto: “Questa parola che mi hai detto, lei è due volte,” Mi ha fatto rapporto e ho fatto 15 giorni, per questa cosa qua. Perché io ho cominciato a dire a lui: “vostro collega non hanno chiamato...” allora da lì ho cominciato io...;
    P. Ad essere oggetto della... inc...;
    R. Mi hanno detto che la tua lingua è lunga, che non devi parlare di queste cose. (...)»;
   a commento di quanto riportato, nella richiesta di archiviazione, il sostituito procuratore della Repubblica presso la procura di Parma, dottoressa Podda, scrive queste testuali parole: «ed allora, quelle affermazioni, paiono più essere delle lezioni di vita carceraria, che la guardia sta impartendo, al detenuto, che minacce o affermazioni di supremazia assoluta e di negazione dei diritti» –:
   se sia stata effettivamente avviata e, in caso affermativo, in quale stadio si trovi, l'indagine ispettiva ministeriale sui casi svoltisi presso i due carceri di Prato e di Parma, denunciati dal detenuto Rachid Assarag e, in caso contrario, se non ritenga di doverla avviare;
   se non ritenga che la circostanza per la quale il signor Lionello Catini, coordinatore del nucleo scorte del Ministero della giustizia, sia indagato per i fatti di Parma non rappresenti un pregiudizio, non solo all'immagine del Corpo di appartenenza del Catini, ma, soprattutto, all'imparzialità e allo stesso corretto svolgimento di qualsiasi attività ispettiva interna e, in caso affermativo, quali iniziative intenda adottare al riguardo;
   se non ritenga di dover approntare apposite misure di tutela per il signor Assarag al fine di scongiurare eventuali atti ritorsivi nei suoi confronti conseguenti alle denunce da lui presentate;
   se non reputi infine necessario assumere iniziative ispettive presso la procura di Parma ai fini dell'esercizio di tutti i poteri di competenza, ivi compresa la promozione dell'azione disciplinare.
(2-01283) «Ferraresi, Agostinelli, Bonafede, Businarolo, Colletti, Sarti, D'Incà».