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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Mercoledì 13 gennaio 2016

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 13 gennaio 2016.

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Artini, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bernardo, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Capelli, Casero, Castiglione, Catania, Cicchitto, Cimbro, Cirielli, Costa, D'Alia, D'Ambrosio, D'Incà, Dadone, Dambruoso, Damiano, Del Basso de Caro, Dellai, Di Gioia, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Garofani, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Ginefra, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Greco, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Mazziotti Di Celso, Merlo, Meta, Migliore, Orlando, Pes, Piccoli Nardelli, Gianluca Pini, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scanu, Schullian, Scotto, Sereni, Speranza, Tabacci, Tofalo, Valeria Valente, Velo, Vignali, Villecco Calipari, Zanetti.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Artini, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bernardo, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Capelli, Casero, Castiglione, Catania, Cicchitto, Cimbro, Cirielli, Costa, D'Alia, D'Ambrosio, D'Incà, Dadone, Dambruoso, Damiano, Del Basso de Caro, Dellai, Di Gioia, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Garofani, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Ginefra, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Greco, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Mazziotti Di Celso, Merlo, Meta, Migliore, Orlando, Pes, Piccoli Nardelli, Gianluca Pini, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scanu, Schullian, Scotto, Sereni, Speranza, Tabacci, Tofalo, Valeria Valente, Velo, Vignali, Villecco Calipari, Zanetti.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 12 gennaio 2016 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   FABRIZIO DI STEFANO: «Disposizioni per la valorizzazione del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche mediante l'ampliamento degli ambiti della contrattazione collettiva» (3517);
   FABRIZIO DI STEFANO: «Concessione di un contributo per il rinnovo delle macchine agricole e operatrici» (3518);
   FABRIZIO DI STEFANO: «Disposizioni in materia di dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali privatizzati» (3519);
   FABRIZIO DI STEFANO: «Modifiche alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, concernente l'esercizio dell'attività venatoria» (3520);
   FABRIZIO DI STEFANO: «Disposizioni per l'adozione di politiche retributive eque e trasparenti» (3521);
   BRUNO BOSSIO: «Modifiche al decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39, in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico» (3522);
   BRUNO BOSSIO: «Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di protezione dei minori i cui genitori siano tratti in arresto o sottoposti a pene detentive o a misure cautelari restrittive della libertà personale» (3523);
   BORGHESE e MERLO: «Disposizioni per la diffusione dell'educazione finanziaria» (3524);
   BRIGNONE: «Modifica alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, per la riduzione dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto relativa ai prodotti sanitari o igienici destinati alle donne» (3525);
   BRIGNONE: «Modifica alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, per la riduzione dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto relativa ai prodotti igienici, alimentari e altri accessori per l'infanzia» (3526);
   PATRIARCA: «Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno dell'attività di cura e assistenza familiare» (3527);
   FOSSATI: «Disposizioni per la promozione e la diffusione dell'attività fisica delle persone anziane» (3528).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di disegni di legge.

  In data 12 gennaio 2016 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:

   dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale:
  «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Bermuda per lo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Londra il 23 aprile 2012» (3529).

  Sarà stampato e distribuito.

Modifica del titolo di proposte di legge.

  La proposta di legge n. 3388, d'iniziativa dei deputati VARGIU ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Modifiche alla legge 4 luglio 2005, n. 123, concernenti la diagnosi precoce della celiachia e l'erogazione gratuita di prodotti senza glutine».

  La proposta di legge n. 3486, d'iniziativa dei deputati GIANLUCA PINI ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario».

Annunzio di proposte di inchiesta parlamentare.

  In data 12 gennaio 2016 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di inchiesta parlamentare d'iniziativa dei deputati:
   COSTANTINO ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di maltrattamento e abuso nei confronti di persone detenute o private della libertà personale» (Doc. XXII, n. 58).

  Sarà stampata e distribuita.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sotto indicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):
  PINNA ed altri: «Disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi particolari nelle relazioni istituzionali e presso i decisori pubblici» (3439) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VII, X, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  ATTAGUILE e MOLTENI: «Introduzione dell'articolo 24-bis della legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernente l'istituzione di sportelli per le persone handicappate presso gli uffici pubblici e privati e gli esercizi commerciali di maggiori dimensioni» (3451) Parere delle Commissioni V, X (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   VI Commissione (Finanze):
  GIANLUCA PINI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario» (3486) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni) e V.

   XII Commissione (Affari sociali):
  VARGIU ed altri: «Modifiche alla legge 4 luglio 2005, n. 123, concernenti la diagnosi precoce della celiachia e l'erogazione gratuita di prodotti senza glutine» (3388) Parere delle Commissioni I, V, X, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 18 dicembre 2015, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), per l'esercizio 2014. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 346).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 18 dicembre 2015, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria del Museo della fisica e Centro studi e ricerche Enrico Fermi, per l'esercizio 2014. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 347).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 22 dicembre 2015, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria del Centro italiano di ricerche aerospaziali (CIRA), per l'esercizio 2014. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 348).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla X Commissione (Attività produttive).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 22 dicembre 2015, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della società Gestore dei servizi energetici (GSE) Spa, per l'esercizio 2013. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 349).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla X Commissione (Attività produttive).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 29 dicembre 2015, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno (SVIMEZ), per l'esercizio 2014. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 350).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 29 dicembre 2015, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Società italiana per l'organizzazione internazionale (SIOI), per l'esercizio 2014. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 351).

  Questi documenti sono trasmessi alla III Commissione (Affari esteri) e alla V Commissione (Bilancio).

  Il Presidente della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con lettera in data 5 gennaio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la deliberazione n. 14/2015 del 10-29 dicembre 2015, con la quale la Sezione stessa ha approvato la relazione concernente l'attività degli istituti italiani di cultura all'estero.

  Questo documento è trasmesso alla III Commissione (Affari esteri), alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

Trasmissione dalla Banca d'Italia.

  Il Governatore della Banca d'Italia, con lettera in data 7 gennaio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4, comma 6-bis, del decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 gennaio 2014, n. 5, la prima relazione concernente le operazioni riguardanti le quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia, riferita all'anno 2015 (Doc. CCXXXIII, n. 1).

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Trasmissione dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

  Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera in data 12 gennaio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 15, comma 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione relativa alla procedura d'infrazione n. 2014/4187, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per violazione del diritto dell'Unione in riferimento all'attuazione della direttiva 2009/12/CE sui diritti aeroportuali (EU Pilot 4424/12/MOVE).

  Questa relazione è trasmessa alla IX Commissione (Trasporti) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 13 gennaio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (COM(2015) 596 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali urgenti.

  Questa relazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 12 gennaio 2016, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la proposta di decisione del Consiglio che modifica la decisione n. 529/2013/UE al fine di includere i livelli di riferimento per la gestione delle foreste, i valori minimi per la definizione di foresta e l'anno di riferimento delle emissioni per la Repubblica di Croazia (COM(2015) 687 final), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e XIII (Agricoltura), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dal Garante del contribuente per il Molise.

  Il Garante del contribuente per il Molise, con lettera in data 12 gennaio 2016, ha trasmesso la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale in Molise, riferita all'anno 2015, predisposta ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212.

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Comunicazioni di nomine ministeriali.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 11 gennaio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la comunicazione concernente il conferimento al dottor Sylvain Bellenger, ai sensi dei commi 4 e 6 del medesimo articolo 19, dell'incarico di livello dirigenziale generale di direttore del Museo di Capodimonte a Napoli, nell'ambito del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

  Questa comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla VII Commissione (Cultura).

  Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 13 gennaio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la comunicazione concernente il conferimento alla dottoressa Laura Frigenti, ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge 11 agosto 2014, n. 125, dell'incarico di direttore dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

  Questa comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla III Commissione (Affari esteri).

Richiesta di parere parlamentare su proposta di nomina.

  Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 13 gennaio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 146, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 10, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina della dottoressa Daniela de Robert a componente del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale (64).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla II Commissione (Giustizia).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 4 DICEMBRE 2015, N. 191, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI PER LA CESSIONE A TERZI DEI COMPLESSI AZIENDALI DEL GRUPPO ILVA (A.C. 3481-A)

A.C. 3481-A – Parere della I Commissione

PARERE DELLA I COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

NULLA OSTA

sugli emendamenti e subemendamenti contenuti nel fascicolo n. 2 e sul subemendamento 0.1.81.100 delle Commissioni.

A.C. 3481-A – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

PARERE FAVOREVOLE

sui subemendamenti 0.1.13.100 e 0.1.81.100 delle Commissioni.

A.C. 3481-A – Proposte emendative

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE AGLI ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE

ART. 1.
(Accelerazione procedimento di cessione e disposizioni finanziarie).

Subemendamento all'emendamento 1. 81.

  All'emendamento 1. 81, primo periodo, dopo le parole: del Gruppo ILVA sopprimere le seguenti: e della conseguente cessazione del commissariamento.

  Conseguentemente, al medesimo emendamento:
   Al primo periodo, dopo le parole: le somme aggiungere la seguente: eventualmente;
   Al medesimo periodo, dopo le parole: allo Stato aggiungere le seguenti: in via definitiva;
   Al medesimo periodo, dopo la parola: commissariamento aggiungere le seguenti: di cui al decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 89;
   Al medesimo periodo, dopo le parole sono versate, sostituire le parole da: in apposito capitolo fino alla fine dell'emendamento con le seguenti: sono versate fino alla concorrenza dell'importo di 800 milioni di euro all'entrata del bilancio dello Stato a titolo di restituzione del prestito statale di cui al comma 6-bis e, per la parte eccedente, sulla contabilità speciale di cui all'articolo 3, comma 2 del decreto legge 5 gennaio 2015, n. 1, convertito, con modificazioni dalla legge 4 marzo 2015, n. 20 per essere destinate al finanziamento di interventi per il risanamento e la bonifica ambientale e, in via subordinata, alla riqualificazione e riconversione produttiva dei siti contaminati, nei comuni di Taranto e Statte. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
0. 1. 81. 100. Le Commissioni.
(Approvato)

  Dopo il comma 6-undecies, aggiungere il seguente:
  6-duodecies. A seguito del trasferimento dei complessi aziendali del Gruppo ILVA e della conseguente cessazione del commissariamento, le somme confiscate o comunque pervenute allo Stato all'esito di procedimenti penali, anche diversi da quelli per reati ambientali o connessi all'attuazione dell'autorizzazione integrata ambientale, a carico del titolare dell'impresa, ovvero, in caso di impresa esercitata in forma societaria, a carico dei soci di maggioranza o degli enti, ovvero dei rispettivi soci o amministratori, che prima del commissariamento abbiano esercitato attività di direzione e coordinamento sull'impresa commissariata, salvo quanto dovuto per spese di giustizia, sono versate in apposito capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate allo stato di previsione della spesa del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, le medesime somme sono destinate al finanziamento di interventi per il risanamento e la bonifica ambientale dei siti contaminati, ai sensi dell'articolo 252 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, nei comuni di Taranto e di Statte.
1. 81. Crippa, Petraroli, Da Villa, Zolezzi, Mannino, Micillo, Fantinati, Vallascas, Cancelleri, Daga, De Rosa, Della Valle, Vignaroli, De Lorenzis, Busto, Terzoni.
(Approvato)

Subemendamento agli emendamenti 1. 13. e 1. 54.

  Agli identici emendamenti 1. 13 e 1. 54, capoverso 2-ter, sostituire le parole da: a valere sulla dotazione finanziaria del Fondo fino a: operazioni finanziarie assistite con le seguenti: nei limiti della dotazione finanziaria di cui al comma 1 e di quanto previsto dall'articolo 3, commi 2, 3 e 4 del decreto ministeriale 26 giugno 2012, fino all'80 per cento dell'ammontare dell'operazione finanziaria.
0. 1. 13. 100. Le Commissioni.
(Approvato)

  Dopo il comma 7, aggiungere il seguente:
  «7-bis. All'articolo 2-bis del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 marzo 2015, n. 20, dopo il comma 2-bis è aggiunto il seguente:
  «2-ter. Le garanzie di cui al presente articolo sono concesse, a valere sulla dotazione finanziaria del Fondo e nei limiti dell'importo di cui al comma 1, fino all'80 per cento delle operazioni finanziarie assistite, a titolo gratuito e fino a un importo massimo garantito di 2,5 milioni di euro per impresa».
*1. 13. Matarrese, Dambruoso, D'Agostino, Vargiu.
(Approvato)

  Dopo il comma 7, aggiungere il seguente:
«7-bis. All'articolo 2-bis del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 marzo 2015, n. 20, dopo il comma 2-bis è aggiunto il seguente:
  2-ter. Le garanzie di cui al presente articolo sono concesse, a valere sulla dotazione finanziaria del Fondo e nei limiti dell'importo di cui al comma 1, fino all'80 per cento delle operazioni finanziarie assistite, a titolo gratuito e fino a un importo massimo garantito di 2,5 milioni di euro per impresa».
*1. 54. Benamati, Vico.
(Approvato)

A.C. 3481-A – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

   La Camera,
   premesso che:
    il comma 1 dell'articolo 1 modifica l'articolo 4, comma 4-quater, del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2004, n. 39, al fine di migliorare gli aspetti del procedimento – ivi disciplinati – relativo al trasferimento dei complessi aziendali delle imprese in amministrazione straordinaria;
    il comma 1 modifica il citato comma 4-quater attraverso anche l'integrazione dei criteri di valutazione per la selezione dell'acquirente prevedendo che la «rapidità ed efficienza dell'intervento» siano valutate anche con riferimento ai profili di tutela ambientale,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di intraprendere, presso i soggetti competenti, ogni azione necessaria affinché fra i profili di tutela ambientale per la selezione dell'acquirente sia dato preminente rilievo ai tempi di bonifica dell'area dello stabilimento ILVA di Taranto ed alla riduzione delle emissioni in atmosfera degli impianti.
9/3481-A/1Carrescia.


   La Camera,
   premesso che:
    valutato il disposto recato dal comma 6-decies dell'articolo 1 del provvedimento, teso a garantire il mantenimento della continuità occupazione di tutti i lavoratori interessati dalla chiusura dello stabilimento Ilva di Genova-Cornigliano, anche tramite il ricorso all'istituto del lavoro socialmente utile;
     gli oneri derivanti dalle opere di ricostruzione, riconversione e bonifica dell'area delle acciaierie di Genova-Cornigliano sono, ai sensi dell'articolo 5, comma 14, del decreto-legge n. 35 del 2005, a valere sul Fondo per gli interventi straordinari della Presidenza del Consiglio, per una spesa di 5 milioni annui per quindici anni a decorrere dal 2005;
     tale Fondo non viene rifinanziato dal predetto comma 6-decies dell'articolo 1 del provvedimento all'esame, per le finalità recate dal medesimo comma, creando di fatto a danno della Regione Liguria un potenziale buco di dieci milioni di euro,

impegna il Governo

ad adottare ulteriori iniziative normative volte a prevedere che il Fondo di cui all'articolo 5, comma 14, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, sia incrementato, per le finalità recate dal comma 6-decies citato in premessa, di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.
9/3481-A/2Allasia, Grimoldi.


   La Camera,
   premesso che:
    valutato il disposto recato dal comma 6-decies dell'articolo 1 del provvedimento, teso a garantire il mantenimento della continuità occupazione di tutti i lavoratori interessati dalla chiusura dello stabilimento Ilva di Genova-Cornigliano, anche tramite il ricorso all'istituto del lavoro socialmente utile;
     gli oneri derivanti dalle opere di ricostruzione, riconversione e bonifica dell'area delle acciaierie di Genova-Cornigliano sono, ai sensi dell'articolo 5, comma 14, del decreto-legge n. 35 del 2005, a valere sul Fondo per gli interventi straordinari della Presidenza del Consiglio, per una spesa di 5 milioni annui per quindici anni a decorrere dal 2005;
     tale Fondo non viene rifinanziato dal predetto comma 6-decies dell'articolo 1 del provvedimento all'esame, per le finalità recate dal medesimo comma, creando di fatto a danno della Regione Liguria un potenziale buco di dieci milioni di euro,

impegna il Governo

a reperire risorse per integrare i fondi necessari ai lavori di pubblica utilità al fine di non diminuire le risorse complessive da impegnare sul tema delle bonifiche e sulla riqualificazione urbana del quartiere di Cornigliano.
9/3481-A/2. (Testo modificato nel corso della seduta)  Allasia, Grimoldi.


   La Camera,
   premesso che:
    il sempre più negativo andamento dell'Ilva Spa in A.S., ha acuito le problematiche relative a tutte le attività collegate creando nell'indotto e negli appalti un crescente allarme sulla tenuta occupazionale e sociale dei territori interessati. Necessariamente, come evidenziato anche dalla CGIL, è opportuno rendere esplicito per l'insieme dei lavoratori coinvolti dalla vicenda ILVA, diretti e indiretti, interni ed esterni, la continuità dell'intervento degli ammortizzatori sociali alle condizioni in essere;
    il comma 6-undecies del provvedimento in esame, prevede alcuni interventi volti a estendere quanto stabilito dall'articolo 2-bis del decreto-legge n.192 del 2014, ai lavoratori dello stabilimento ILVA di Genova Cornigliano, inseriti in contratti di solidarietà difensivi, prima dell'entrata in vigore del «Jobs Act» (decreto legislativo n. 148 del 2015);
    il citato decreto-legge n. 192 del 2014, articolo 2-bis, aveva infatti previsto un aumento del trattamento di integrazione salariale relativo ai contratti di solidarietà, nella misura del 10 per cento della retribuzione persa a seguito della riduzione di orario;
    si segnala che, dal 1o gennaio 2016 non vi è più l'integrazione del 10 per cento derivante dal «mille proroghe 2015» e che con l'entrata in vigore delle norme del Jobs act, è stata modificata in peggio la copertura salariale per i nuovi contratti di solidarietà sottoscritti (maturazione ratei),

impegna il Governo

a prevedere l'introduzione, nel primo provvedimento utile, della proroga a tutti i lavoratori dell'Ilva Spa in A.S., delle norme già previste prima dell'entrata in vigore del Jobs act, di cui all'articolo 2-bis del decreto legge n. 192 del 2014 citato in premessa.
9/3481-A/3Duranti, Ricciatti, Zaratti, Ferrara, Pellegrino, Quaranta.


   La Camera,
   premesso che:
    il comma 7 del disegno di legge in esame dispone una gravissima proroga di quasi un anno (dal 4 agosto 2016 al 30 giugno 2017), del termine ultimo per l'attuazione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria, che è stato approvato con il D.P.C.M. 14 marzo 2014, comprensivo delle prescrizioni AIA;
    il comma 8 introduce una nuova procedura per la modifica o l'integrazione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria da parte del soggetto aggiudicatario; ricordiamo che già con l'emanazione del decreto-legge n. 61 del 2013 veniva disposto che il Piano ambientale suddetto equivalesse a modifica dell'Autorizzazione integrata ambientale (AIA); ne consegue che la probabile futura modifica del Piano ambientale e sanitario da parte del soggetto acquirente, equivarrà di fatto a una modifica della stessa AIA, e che quindi si dovrebbe inevitabilmente prevedere il coinvolgimento, nella valutazione del medesimo Piano, della Commissione istruttoria per 1'IPPC, che svolge l'attività di supporto scientifico per il Ministero dell'ambiente proprio con specifico riguardo alle procedure AIA,

impegna il Governo

a prevedere che, ai fini dell'autorizzazione delle modifiche al Piano ambientale, venga coinvolta la Commissione istruttoria per l'IPPC, prevista dall'articolo 8-bis, del Codice ambientale.
9/3481-A/4Pellegrino, Zaratti, Ricciatti, Ferrara.


   La Camera,
   premesso che:
    il comma 7 del provvedimento in esame dispone una grave e pericolosa proroga dal 4 agosto 2016 al 30 giugno 2017, del termine ultimo per l'attuazione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria (cd. piano ambientale), che è stato approvato con il D.P.C.M. 14 marzo 2014, comprensivo delle prescrizioni AIA;
    come ha ben sottolineato la stessa ARPA Puglia, con la norma in esame, si prevede, di fatto, oltre al differimento dell'ultimo termine temporale per la realizzazione degli interventi (dal 4 agosto 2016 al 30 giugno 2017), anche il rinvio dell'applicazione della Decisione 2012/135/UE della Commissione del 28 febbraio 2012 sulle migliori tecniche disponibili (BAT – acronimo di (Best Available Techniques) per la produzione del ferro e acciaio prevista entro l'8 marzo 2016. È il caso di ricordare che la procedura di riesame del decreto AIA del 4 agosto 2011, per l'esercizio dell'ILVA venne avviata, tra l'altro, proprio in rispetto della suddetta decisione che disponeva che «entro quattro anni dalla data di pubblicazione delle decisioni sulle conclusioni sulle BAT (...), l'autorità competente garantisce che tutte le condizioni di autorizzazione per l'installazione interessata, siano riesaminate e (...) l'installazione sia conforme a tali condizioni di autorizzazione»;
    peraltro il suddetto rinvio delle BAT Conclusion, da cui sono derivati i «Valori limiti di emissione» fissati dal decreto di riesame AIA, risulta essere in contrasto con il «rispetto dei limiti di emissione previsti dalla normativa europea» previsto dallo stesso comma 7 del provvedimento in oggetto,

impegna il Governo

a prevedere che la proroga dei termini per l'attuazione del Piano ambientale non si applichi al rispetto di quanto previsto dalla Decisione 2012/135/UE della Commissione del 28 febbraio 2012 sulle migliori tecniche disponibili (BAT), in quanto proprio il rispetto di detta Decisione della Commissione UE, consente il «rispetto dei limiti di emissione previsti dalla normativa europea» previsto proprio dal comma 7 del provvedimento in esame.
9/3481-A/5Zaratti, Pellegrino, Ricciatti, Ferrara.


   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame rappresenta l'ennesimo intervento legislativo da parte del Governo concernente il Gruppo ILVA e contiene disposizioni per la cessione a terzi dei complessi aziendali del Gruppo ILVA e per l'attuazione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria;
    con riguardo all'emergenza nell'area di Taranto e all'attività dello stabilimento ILVA, infatti, sono già stati adottati i seguenti decreti legge: 7 agosto 2012, n. 129, recante disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto; 3 dicembre 2012, n. 207, recante disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale; 4 giugno 2013, n. 61, recante nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale; 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni (articolo 12); 10 dicembre 2013, n. 136, recante disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate; 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea, nel testo risultante dalla legge di conversione 11 agosto 2014, n. 116 (articolo 22-quater); 16 luglio 2014, n. 100, recante misure urgenti per la realizzazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria per le imprese sottoposte a commissariamento straordinario (non convertito in legge in quanto confluito nel predetto decreto n. 91); 5 gennaio 2015, n. 1, recante disposizioni urgenti per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell'area di Taranto; 4 luglio 2015, n. 92, recante, all'articolo 3, misure urgenti per l'esercizio dell'attività di impresa di stabilimenti oggetto di sequestro giudiziario;
    ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo il Governo con riferimento alle annose vicende del Gruppo ILVA avrebbe dovuto interrompere da tempo l'utilizzo della decretazione di urgenza, aprire un confronto serio, anche al di fuori del Parlamento per avviare una seria e vera bonifica ambientale dell'area e garantire alla salute alle cittadine e ai cittadini di Taranto, attuando una politica industriale finalmente all'altezza delle sfide del Paese;
    sino al prossimo giugno, per l'ILVA inizierà una nuova stagione politico-economica. Una partita a scacchi di livello mondiale, dove il Governo italiano, Cassa Depositi e Prestiti, gli istituti di credito maggiormente esposti e coinvolti (Unicredit, Intesa San Paolo e Banco Popolare) e i gruppi industriali italiani (da Arvedi a Marcegaglia sino agli Amenduni che detengono ancora il 10 per cento delle azioni del capitale sociale dell'Ilva spa) dovranno inevitabilmente scontrarsi con una serie di responsabilità soprattutto politiche che rischiano di cancellare una stagione industriale secolare, con una duplice insopportabile beffa: la svendita, se non addirittura la chiusura, del più grande stabilimento siderurgico europeo (con tutte le conseguenze sociali ed economiche territoriali che si possono immaginare) e soprattutto la mancata bonifica di un'area industriale che è il doppio dell'area della città, condannando Taranto ad altri decenni di inquinamento industriale,

impegna il Governo

a presentare in tempi rapidi un piano di politica industriale che, attraverso il pieno coinvolgimento dei soggetti istituzionali, economici e sociali interessati, rilanci il settore siderurgico e della produzione e lavorazione dell'alluminio attraverso un processo di riconversione ambientale ispirato all'obiettivo prioritario di garantire la tutela dei principi costituzionali della salute e dell'ambiente.
9/3481-A/6Ricciatti, Pellegrino, Zaratti, Duranti, Ferrara, Pannarale, Sannicandro, Fratoianni.


   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame rappresenta l'ennesimo intervento legislativo da parte del Governo concernente il Gruppo ILVA e contiene disposizioni per la cessione a terzi dei complessi aziendali del Gruppo ILVA e per l'attuazione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria;
    in particolare, il provvedimento autorizza, altresì, i commissari del Gruppo ILVA S.p.a. a contrarre finanziamenti statali al fine esclusivo dell'attuazione e della realizzazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell'impresa in amministrazione straordinaria. Anche con riferimento a tali finanziamenti è fissata la corresponsione di interessi pari al tasso Euribor a 6 mesi pubblicato il giorno lavorativo precedente la data di erogazione, maggiorato di uno spread del 3 per cento. I finanziamenti citati sono erogati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro dell'ambiente. I crediti maturati dallo Stato per capitale e interessi sono soddisfatti in prededuzione, ma subordinatamente a quelli prededucibili degli altri creditori della procedura di amministrazione straordinaria e a quelli dei lavoratori dipendenti della società;
    ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo appare indispensabile portare a termine l'operazione Ilva non con una cessione ai privati, ma con l'ingresso della Cassa depositi e prestiti in una nuova società a capitale pubblico, con un intervento diretto dello Stato;
    le aziende che fanno capo al Gruppo Ilva, oggetto di intervento, potrebbero essere capitalizzate dalla Cassa depositi e prestiti sulla base di un business plan che preveda investimenti di innovazione, sia di innovazione di processo che di innovazione di prodotto, e investimenti di carattere ambientale;
    la Cassa depositi e prestiti ha un assetto delle sue partecipazioni che si configura in questo modo: è diviso in società quotate, società non quotate e fondi equity. Si tratta, in buona sostanza di nove fondi di cui tre dedicati alle imprese, il Fondo strategico italiano (con una dotazione di 4 miliardi di euro), il Fondo italiano di investimento (con una dotazione di 500 milioni di euro) e il Fondo di investimento europeo (con una dotazione di 50 milioni di euro),

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di istituire presso la Cassa Depositi e Prestiti uno specifico fondo equità finalizzato al sostegno della siderurgia sostenibile alla luce della relazione del 23 ottobre 2015 sullo sviluppo di un'industria europea sostenibile dei metalli di base (2014/2211 (INI) presentata da Edouard Martin in occasione dell'esame della proposta di risoluzione del Parlamento europeo sullo sviluppo dell'industria europea sostenibile dei metalli di base al fine di rilanciare la strategia industriale per la siderurgia sostenibile.
9/3481-A/7Ferrara, Duranti, Ricciatti, Pellegrino, Zaratti, Pannarale, Sannicandro, Fratoianni.


   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame dispone che i commissari del Gruppo ILVA, per consentire l'attuazione e la realizzazione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell'impresa in amministrazione straordinaria, sono autorizzati a contrarre finanziamenti statali per un ammontare fino a 800 milioni di euro, di cui fino a 600 milioni di euro nel 2016 e fino a 200 milioni di euro nel 2017;
    si prevede che i finanziamenti statali disposti dal provvedimento siano erogati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e che i relativi importi siano iscritti in un apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico;
    si dispone che è comunque obbligatorio promuovere le azioni di rivalsa, le azioni di responsabilità e di risarcimento nei confronti dei soggetti che hanno, anche indirettamente, cagionato i danni ambientali e sanitari, nonché danni al Gruppo ILVA e al suo patrimonio,

impegna il Governo

a garantire la continuità occupazionale per i dipendenti precedentemente assunti anche a fronte del trasferimento di proprietà degli stabilimenti del Gruppo Ilva.
9/3481-A/8Baldassarre, Artini, Bechis, Matarrelli, Segoni, Turco, Brignone, Civati, Andrea Maestri, Pastorino.


   La Camera,
   premesso che:
    il comma 6-undecies del provvedimento in esame, prevede alcuni interventi volti a estendere ai lavoratori dello stabilimento ILVA di Genova Cornigliano, inseriti in contratti di solidarietà difensivi, prima dell'entrata in vigore del «Jobs Act» (decreto legislativo n. 148 del 2015), quanto stabilito dall'articolo 2-bis del decreto-legge n. 192 del 2014;
    l'Accordo di Programma garantisce ai lavoratori interessati dalla chiusura delle lavorazioni a caldo, continuità occupazionale di reddito;
    nello stabilimento ILVA di Genova Cornigliano attualmente lavorano circa 1700 persone, di cui la maggior parte interessati da contratto di solidarietà;
    il Consiglio Regionale della Liguria intende lavorare per mantenere inalterato l'importo del trattamento di integrazione salariale a favore dei dipendenti dell'ILVA di Cornigliano beneficiari del contratto di solidarietà, per tutta la durata di questo ammortizzatore sociale;
    si può garantire la continuità occupazionale, mettendo in atto tutti gli interventi necessari per conservare una base salariale congrua, attraverso l'attivazione dei lavori di pubblica utilità;
    nel corso della riunione del Comitato di Vigilanza del 3 novembre 2015, la struttura commissariale ILVA dichiarò che entro la prima metà del 2016 sarebbero arrivati i fondi a Genova (tra i 6 e gli 8 milioni di euro) per completare l'investimento sulla zincatura e adeguare la linea al mercato dell'auto, intervento che avrebbe consentito di riassorbire 80 – 100 lavoratori;
    nella stessa riunione fu confermata la volontà, seppur con tempi più lunghi, di investire sulla banda stagnata,

impegna il Governo:

   a metter in atto tutte le iniziative volte a garantire il rispetto dell'Accordo di Programma;

   a garantire, in sede di ricontrattazione sindacale dei contratti di solidarietà, che la continuità dei contratti stessi dell'integrazione al reddito sancita con legge, sia mantenuta anche successivamente al settembre 2016;
   a dare attuazione dall'impegno assunto dalla gestione commissariale nel corso dell'ultimo comitato di vigilanza, al fine di garantire i fondi necessari per completare l'investimento sugli impianti di zincatura a quattro e su quelli per la lavorazione della banda stagnata;
   a reperire risorse per integrare i fondi necessari ai lavori di pubblica utilità al fine di non diminuire le risorse complessive da impegnare nel tema delle bonifiche e nella riqualificazione urbana del quartiere di Cornigliano;
   nel caso di vendita ad assicurare la tutela degli attuali livelli di occupazionali anche attraverso l'inserimento della clausola sociale all'interno del bando.
9/3481-A/9Quaranta.


   La Camera,
   premesso che:
    con l'approvazione del disegno di legge in esame vengono prese decisioni al fine di tutelare la filiera siderurgica italiana ed in particolare dei complessi aziendali ILVA che ne rappresentano la centralità;
    si è affrontata una congiuntura obiettivamente complessa dando una risposta concreta nella direzione della sintesi tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute, garantendo la continuità occupazionale dei lavoratori di Genova Cornigliano, mettendo in atto tutti gli interventi necessari per poter conservare una base salariale congrua, attraverso l'attivazione dei lavori di pubblica utilità;
    all'interno del disegno di legge è stato recepito, come previsto dall'Accordo di Programma di Genova sottoscritto nel 1999, un emendamento che prevede l'integrazione al reddito fino al 70 per cento per i lavoratori di Cornigliano con un contributo del Ministero dell'economia e delle finanze di un 1 milione e 700 mila euro con durata fino a settembre 2016 e, insieme a ciò, l'attivazione dei lavori di pubblica utilità finanziati attraverso i fondi nazionali per le bonifiche;
    durante la riunione del Comitato di Vigilanza del 03 novembre 2015, la struttura commissariale ILVA dichiarò che entro la prima metà del 2016 sarebbero arrivati a Genova i fondi, fra sei e otto milioni di euro, per completare l'investimento sulla zincatura e adeguare la linea al mercato dell'auto. L'impianto, in questo modo, avrebbe potuto entrare in funzione e riassorbire 80-100 lavoratori. Per gli investimenti sulla banda stagnata invece fu manifestata la conferma del progetto, ma con tempi più lunghi, non nel 2016,

impegna il Governo:

   ad assicurare, nel caso di vendita, la tutela degli attuali livelli occupazionali anche attraverso l'inserimento della clausola sociale all'interno del bando;
   a prevedere un confronto tra i sottoscrittori dell'Accordo di Programma del 1999, come richiesto in questi giorni dalle organizzazioni sindacali, affinché venga mantenuta, in sede di ricontrattazione sindacale dei contratti di solidarietà, l'integrazione al reddito sancita con legge;
   a dare attuazione all'impegno assunto dalla gestione commissariale nel corso dell'ultimo comitato di vigilanza al fine di garantire i fondi necessari per completare l'investimento sugli impianti di zincatura a quattro e su quelli per la lavorazione della banda stagnata.
9/3481-A/10Tullo, Carocci, Ermini, Giacobbe, Mariani.


   La Camera,
   premesso che:
    novellando l'articolo 4 del decreto-legge n. 347 del 2003, il provvedimento modifica la disciplina a regime applicabile per la ristrutturazione industriale di grandi imprese in stato di insolvenza, con specifico riguardo all'individuazione dell'affittuario o dell'acquirente – a trattativa privata – da parte del Commissario straordinario;
    il Commissario è quindi incaricato di individuare l'affittuario o l'acquirente tra quelli che garantiscono, a seconda dei casi, la continuità nel medio periodo del relativo servizio pubblico essenziale ovvero la continuità produttiva dello stabilimento industriale di interesse strategico nazionale anche con riferimento alla garanzia di adeguati livelli occupazionali, nonché la rapidità ed efficienza dell'intervento anche in riferimento ai profili di tutela ambientale;
    anche la profonda conoscenza dei territori e l'analisi delle componenti sociali ed economiche interessati dalle disposizioni in esame dovrebbe concorrere alle decisioni che prenderà il Commissario;
    gli enti locali di riferimento ed in particolare i sindaci dei Comuni che ospitano i siti produttivi interessati dal processo di ristrutturazione industriale del gruppo Ilva possono rappresentare un valido aiuto al mandato istituzionale del Commissario,

impegna il Governo

a considerare anche la consultazione dei sindaci dei Comuni che ospitano i siti interessati tra le attività propedeutiche per arrivare, nella procedura di aggiudicazione, all'individuazione del soggetto affittuario o acquirente.
9/3481-A/11Bargero, Vico, Tullo, Carocci.


   La Camera,
   premesso che:
    novellando l'articolo 4 del decreto-legge n. 347 del 2003, il provvedimento modifica la disciplina a regime applicabile per la ristrutturazione industriale di grandi imprese in stato di insolvenza, con specifico riguardo all'individuazione dell'affittuario o dell'acquirente – a trattativa privata – da parte del Commissario straordinario;
    il Commissario è quindi incaricato di individuare l'affittuario o l'acquirente tra quelli che garantiscono, a seconda dei casi, la continuità nel medio periodo del relativo servizio pubblico essenziale ovvero la continuità produttiva dello stabilimento industriale di interesse strategico nazionale anche con riferimento alla garanzia di adeguati livelli occupazionali, nonché la rapidità ed efficienza dell'intervento anche in riferimento ai profili di tutela ambientale;
    anche la profonda conoscenza dei territori e l'analisi delle componenti sociali ed economiche interessati dalle disposizioni in esame dovrebbe concorrere alle decisioni che prenderà il Commissario;
    gli enti locali di riferimento ed in particolare i sindaci dei Comuni che ospitano i siti produttivi interessati dal processo di ristrutturazione industriale del gruppo Ilva possono rappresentare un valido aiuto al mandato istituzionale del Commissario,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di considerare anche la consultazione dei sindaci dei Comuni che ospitano i siti interessati tra le attività propedeutiche per arrivare, nella procedura di aggiudicazione, all'individuazione del soggetto affittuario o acquirente.
9/3481-A/11. (Testo modificato nel corso della seduta)  Bargero, Vico, Tullo, Carocci.


   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento appena approvato, pur contenendo norme che hanno sostituito la precedente regolamentazione che ha condotto al disastro ambientale, ha preso atto che «la continuità del funzionamento produttivo degli stabilimenti industriali di interesse strategico costituisce una priorità di carattere nazionale, soprattutto in relazione ai rilevanti profili di protezione dell'ambiente e della salute»;
    il provvedimento legislativo è stato convertito in legge in considerazione, della «straordinaria necessità e urgenza di emanare disposizioni per l'attuazione di interventi di bonifica, nonché di riqualificazione e rilancio della città e dell'area di Taranto»;
    nonostante il provvedimento sia stato emanato con urgenza per la straordinaria necessità di attuare interventi di bonifica, per la migliore tutela ambientale e per garantire la salute dei cittadini nel provvedimento, contraddittoriamente, non è stato rifinanziato lo studio epidemiologico necessario a realizzare gli scopi suddetti, previsto dalla precedente normativa,

impegna il Governo

ad adottare, nei prossimi provvedimenti utili, eventualmente anche di carattere normativo secondario, iniziative per rifinanziare lo studio epidemiologico a tutela della popolazione e dell'ambiente, il cui costo è pari a soli 100.000, a fronte del miliardo e duecentomila euro stanziati per finanziare il provvedimento approvato, il cui ripristino produrrà benefici collettivi, sociali e individuali di gran lunga superiori ai relativi costi economici quantificati e comparati.
9/3481-A/12Segoni, Artini, Baldassarre, Bechis, Matarrelli, Turco, Brignone, Civati, Andrea Maestri, Pastorino.


   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento appena approvato, pur contenendo norme che hanno sostituito la precedente regolamentazione che ha condotto al disastro ambientale, ha preso atto che «la continuità del funzionamento produttivo degli stabilimenti industriali di interesse strategico costituisce una priorità di carattere nazionale, soprattutto in relazione ai rilevanti profili di protezione dell'ambiente e della salute»;
    il provvedimento legislativo è stato convertito in legge in considerazione, della «straordinaria necessità e urgenza di emanare disposizioni per l'attuazione di interventi di bonifica, nonché di riqualificazione e rilancio della città e dell'area di Taranto»;
    nonostante il provvedimento sia stato emanato con urgenza per la straordinaria necessità di attuare interventi di bonifica, per la migliore tutela ambientale e per garantire la salute dei cittadini nel provvedimento, contraddittoriamente, non è stato rifinanziato lo studio epidemiologico necessario a realizzare gli scopi suddetti, previsto dalla precedente normativa,

impegna il Governo

ad adottare, nei prossimi provvedimenti utili, eventualmente anche di carattere normativo secondario, iniziative per rifinanziare lo studio epidemiologico a tutela della popolazione e dell'ambiente.
9/3481-A/12. (Testo modificato nel corso della seduta)  Segoni, Artini, Baldassarre, Bechis, Matarrelli, Turco, Brignone, Civati, Andrea Maestri, Pastorino.


   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame dispone che i commissari del Gruppo ILVA, per consentire l'attuazione e la realizzazione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell'impresa in amministrazione straordinaria, sono autorizzati a contrarre finanziamenti statali per un ammontare fino a 800 milioni di euro, di cui fino a 600 milioni di euro nel 2016 e fino a 200 milioni di euro nel 2017;
    si prevede che i finanziamenti statali disposti dal provvedimento vengano erogati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e che i relativi importi vengano iscritti in un apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico;
    per quanto riguarda il provvedimento, modificato in sede referente in seguito all'approvazione di un emendamento del Governo, dispone che si continui ad applicare ai lavoratori dello stabilimento ILVA di Genova Cornigliano, che sono stati inseriti in contratti di solidarietà antecedentemente alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148, l'aumento del 10 per cento della retribuzione persa a seguito di riduzione di orario, previsto dall'articolo 2-bis del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2015, n. 11, fino al 30 settembre 2016,

impegna il Governo:

   a prevedere, anche in successivi interventi normativi, il rinnovo dei contratti di solidarietà con integrazione salariale;
   a garantire, in sede di ricontrattazione sindacale dei contratti di solidarietà, che la continuità dei contratti stessi e dell'integrazione al reddito sancita con legge, venga mantenuta anche successivamente al settembre 2016;
   ad assicurare, nel caso di vendita, la tutela degli attuali livelli occupazionali anche attraverso l'inserimento della clausola sociale all'interno del bando.
9/3481-A/13Pastorino, Baldassarre, Artini, Bechis, Matarrelli, Segoni, Turco, Brignone, Civati, Andrea Maestri.


   La Camera,
   premesso che:
    alla pari dell'acciaio prodotto dall'Ilva di Taranto anche l'alluminio è un materiale cruciale per qualsiasi sistema economico che si prefigga una crescita compatibile con il rispetto dell'ambiente;
    il tasso di crescita della domanda di alluminio è attualmente superiore a quello di ogni altro metallo, oltre che del prodotto interno lordo delle diverse economie mondiali;
    l'alluminio è una commodity: il prezzo internazionale si forma nelle negoziazioni di borsa al London Metal Exchange e le variazioni locali dei costi di produzione della materia prima non sono trasferibili sul prezzo finale del metallo;
    l'andamento di detto prezzo è caratterizzato da una discreta volatilità e, in termini reali, risulta decrescente, con un tasso di riduzione annuo prossimo al 2 per cento, conseguenza anche del miglioramento dell'efficienza dei processi produttivi;
    l’import di alluminio primario dai Paesi Extra-UE è costantemente cresciuto oltre al 36,5 per cento del fabbisogno totale di alluminio ed al 56 per cento del fabbisogno di alluminio primario;
    il mercato interno europeo è fortemente deficitario di alluminio e il tasso di import, è a livelli mai prima raggiunti; l'industria europea non è in grado di coprire il deficit di metallo con una crescita delle produzioni primarie da lungo tempo a livelli stazionari; le produzioni secondarie sono state sviluppate sino al limite massimo della disponibilità di rottame, utilizzando pienamente la generazione interna e trovando difficoltà crescenti al reperimento di rottame dall'esterno; l'industria dell'alluminio primario è ad alta intensità di capitale con investimenti ad elevata durata di vita economica;
    l'industria dell'alluminio primario è, per sua natura, un'industria energy intensive;
    l'energia elettrica è la vera materia prima del processo produttivo incidendo per oltre il 30 per cento sui costi operativi;
    la disponibilità energetica a prezzi sostenibili è, quindi, il principale fattore di sopravvivenza economica degli impianti esistenti, ed è elemento chiave per la localizzazione dei nuovi impianti di produzione primaria (i cosiddetti smelters);
    negli ultimi anni la posizione competitiva degli impianti italiani, e quello sardo in particolar modo, anche per le condizioni insulari della Sardegna, si è andata deteriorando significativamente;
    alla naturale evoluzione del costo del lavoro, si sono infatti aggiunti due ulteriori elementi negativi: a) il rafforzamento dell'Euro, particolarmente penalizzante in un business che, come nel caso del primario Europeo, sostiene i costi pressoché interamente in euro ed ha i ricavi interamente in dollari, b) l'aumento del costo dell'energia elettrica, indotto non solo da fattori congiunturali attinenti le oscillazioni dei costi delle materie prime energetiche (olio e carbone), ma dalla attuazione delle politiche dell'Unione europea in materia di liberalizzazione dei mercati dell'energia;
    il processo di liberalizzazione del mercato dell'energia in Europa è lontano dall'avere realizzato gli obiettivi di ampliamento della base produttiva, di competitività e di riduzione di prezzo attesi;
    il mercato al momento non è equilibrato, funziona ancora in un regime di oligopolio, non è affatto trasparente e, conseguentemente, non è competitivo per i clienti energy intensive quali i produttori di alluminio; la carenza di riserva di generazione elettrica ed i vincoli di varia natura alla trasmissione dell'energia pongono un evidente limite strutturale ad uno sviluppo equilibrato dello stesso;
    le attuali regole di funzionamento del mercato, che opera ancora in difetto di reale concorrenza, soprattutto in Sardegna, e di negoziazione dei prezzi, che vedono una posizione di forza preponderante dei fornitori, non sono adeguate per negoziare acquisti di energia a lungo termine; la formulazione del prezzo di borsa è svincolata dai fondamentali elementi di costo, o è volta a remunerare il costo marginale del produttore meno competitivo;
    l'industria dell'Allumino Primario, data l'intensità del consumo energetico, è di gran lunga la più esposta all'imperfetto funzionamento del mercato energetico ed ai conseguenti aumenti dei costi;
    nelle condizioni attuali del mercato dell'energia, senza adeguati interventi strategici e contingenti, si prefigura il seguente scenario: a) sarà impossibile la rinegoziazione dei contratti a condizioni e prezzi internazionalmente competitivi; b) l'incremento del prezzo dell'energia risulterà incompatibile con la sopravvivenza economica degli impianti che conseguentemente non saranno più in condizioni di operare; c) la produzione verrà delocalizzata in Paesi che adottano politiche energetiche compatibili con le loro ambizioni di sviluppo industriale; d) per la natura di «capital intensive» dell'industria del primario la delocalizzazione sarà per lungo tempo irreversibile; e) il metallo prodotto in tali aree, spesso a condizioni agevolate ed incentivate da risorse pubbliche, sarà importato nei Paesi della Comunità; f) l'Europa pagherà i costi sociali ed economici connessi con la delocalizzazione; g) l'Europa perderà la corrispondente occupazione diretta ed indotta; la competitività europea sarà penalizzata in quanto:
     a) l'industria di trasformazione perderà il supporto che deriva dalla disponibilità in loco di metallo primario;
     b) l'industria manifatturiera perderà le ricadute tecnologiche apportate dalle attività primarie;
     c) il sistema europeo si troverà a dipendere completamente da importazioni extra UE con ricadute negative, nel lungo periodo, anche sui consumatori; è indispensabile che le attuali distorsioni del mercato dell'energia vengano corrette al fine di ristabilire un bilanciamento tra fornitori e consumatori energy intensive creando un mercato competitivo che renda attraente per i produttori negoziare contratti competitivi a lungo termine con utenti «baseload»; l'Italia, con un consumo di alluminio di oltre 1.600.000 tonnellate all'anno è il secondo Paese consumatore del metallo leggero in Europa, e dispone di una industria di trasformazione (laminazione ed estrusi) ancora importante e relativamente competitiva;
    la produzione nazionale di primario è pari a circa 190.000 tonnellate all'anno, e copre quindi solo il 12 per cento del fabbisogno interno, il valore più basso tra i Paesi industrializzati; la produzione di alluminio secondario, derivante dal riciclo dell'alluminio, assomma a 700.000 tonnellate all'anno, pari al 43 per cento dell'intera domanda;
    l’import assomma a circa 764.000 tonnellate all'anno, pari al 47 per cento del fabbisogno;
    la produzione di alluminio primario in Italia è effettuata in due stabilimenti, entrambi appartenenti alla multinazionale Alcoa, che li ha acquistati in seguito alla privatizzazione dell'industria nazionale dell'Alluminio: a) Portovesme, nel Sulcis Iglesiente (Sardegna) con capacità di 150.000 tonnellate all'anno; b) Fusina, nel Veneto, con capacità di 45.000 tonnellate all'anno;
    nel caso italiano, la produzione di alluminio primario risulta particolarmente strategica per le motivazioni seguenti: a) è integrata all'industria di trasformazione a monte valle della filiera produttiva, e ne costituisce importante salvaguardia; b) costituisce un indiretto sostegno della industria del secondario, fa più evoluta in Europa, che incontra difficoltà crescenti nell'approvvigionamento dell'estero del rottame; in Sardegna la produzione del primario costituisce l'attività principale del nucleo industriale del Sulcis Iglesiente, e fornisce un contributo insostituibile al tessuto socio-economico della Regione;
    il comparto dell'alluminio primario italiano è stato privatizzato nel 1996 con l'acquisizione degli stabilimenti da parte della multinazionale Alcoa, leader mondiale del settore; condizione essenziale per il perfezionamento di tale privatizzazione fu la fornitura ai suddetti stabilimenti di energia elettrica ad un prezzo allineato a quello medio applicato nel resto dell'Europa per un periodo di almeno dieci anni, ossia sino al 31 dicembre 2005,

impegna il Governo:

   a predisporre apposite proposte anche legislative al fine di definire un piano strategico di rilancio dell'industria che insieme all'acciaio veda riconosciuto anche l'alluminio primario come settore strategico nazionale;
   a predisporre un piano di politica industriale nazionale che estenda i provvedimenti per l'Ilva di Taranto anche a quegli stabilimenti ricadenti in aree di crisi ambientali e che sia in grave crisi o abbiano cessato le produzioni;
   ad estendere tali benefici economici e sostanziali per l'acciaio anche all'alluminio primario e agli stabilimenti ricadenti in aree di crisi ambientali.
9/3481-A/14Pili.


   La Camera,
   premesso che:
    il decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, recante «Disposizioni urgenti per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell'area di Taranto», ha disposto all'articolo 2, comma 8-bis, la sospensione dei termini dei versamenti dei tributi erariali in scadenza fino al 15 settembre 2015 e delle cartelle di riscossione in favore delle imprese di autotrasporto e delle piccole imprese creditrici di Ilva SpA, fissando, conseguentemente, al 21 dicembre 2015 il termine di restituzione degli stessi;
    la norma è stata introdotta per sostenere le imprese dell'indotto che a seguito dei fallimento dell'ILVA non sono state pagate per le prestazioni svolte a favore della stessa società, allontanando il rischio che queste stesse imprese fornitrici potessero a loro volta fallire, con un significativo impatto sull'economia e l'occupazione di tutto il territorio nazionale;
    dal momento che le imprese creditrici di ILVA SpA non sono state ancora liquidate dalla società in amministrazione straordinaria, si rende necessario ed urgente un intervento che prolunghi la sospensione dei termini relativi al versamento dei tributi erariali, di cui al citato articolo 2, comma 8-bis, del decreto-legge n. 1 del 2015,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative di carattere legislativo e finanziario per un'ulteriore sospensione dei termini dei versamenti dei tributi erariali e delle cartelle di pagamento a favore delle imprese di autotrasporto e delle piccole imprese che vantano crediti per le prestazioni svolte in favore di Ilva SpA.
9/3481-A/15Caparini, Grimoldi, Allasia.


   La Camera,
   premesso che:
    le note vicende dello stabilimento ILVA di Taranto, hanno comportato conseguenze negative anche sull'operatività degli altri stabilimenti di proprietà ILVA, tra cui quello sito nel comune di Patrica, in provincia di Frosinone;
    lo stabilimento di Patrica, occupa circa 70 lavoratori specializzati nella produzione di zincato alluminato ed opera in rapporto di dipendenza tecnico operativa con lo stabilimento principale pugliese;
    il 5 agosto e il 5 novembre 2014 si sono tenute riunioni presso il MISE al fine di verificare possibili iniziative volte a salvaguardare l'attività produttiva dello stabilimento di Patrica e il mantenimento dei livelli occupazionali;
    nei mesi scorsi, sono state formalmente avanzate diverse proposte di acquisto dello stabilimento ILVA di Patrica da parte di imprese operanti sul territorio nazionale, proposte che, anche in seguito al Commissariamento straordinario dell'ILVA, a tutt'oggi non hanno ricevuto formale riscontro;
    i lavoratori dello stabilimento di Patrica (FR), a differenza dei loro colleghi di altri stabilimenti, sono oggi in regime di mobilità e per molti di questi lavoratori il prossimo mese di giugno 2016 vedrà la scadenza di tale ammortizzatore con la conseguente perdita di ogni sostentamento economico;
    lo stanziamento economico di 300 milioni di euro previsto dal decreto-legge 4 dicembre 2015, n. 191, consentirà, tra le altre cose, di salvaguardare le attività dell'impresa e i livelli occupazionali fino alla cessione definitiva dell'ILVA da parte dei Commissari straordinari nominati;
    ciò comporta una evidente disparità di trattamento tra i lavoratori dello stabilimento ILVA di Patrica, e i lavoratori degli altri stabilimenti nazionali, per i quali la tutela economica e occupazionale è garantita fino al completamento del procedimento di cessione dell'azienda,

impegna il Governo

ad adottare provvedimenti che garantiscano a tutti i lavoratori dello stabilimento ILVA di Patrica (FR), al pari di tutti gli altri lavoratori della società, l'accesso agli ammortizzatori sociali fino al termine delle procedure di liquidazione e cessione della società ILVA.
9/3481-A/16Pilozzi, Zan, Frusone.


   La Camera,
   premesso che:
    lo stabilimento ILVA di Taranto dismette annualmente in totale oltre 3,6 milioni di tonnellate di rifiuti speciali;
    che il decreto-legge 1/2015, al comma 2-ter dell'articolo 4, ha modificato la normativa in materia di scorie di fonderia, abbassando notevolmente i criteri di sicurezza e le possibilità di controllo dei pretrattamenti, addirittura rendendo facoltativi i test di cessione di metalli pesanti; questo provvedimento ha determinato una caccia alle scorie, per il conferimento di circa 100 euro a tonnellata per le aziende che li trattino, con un business stimabile in 360 milioni di euro all'anno. Tali scorie in questo momento percorrono centinaia di chilometri via treno, rischiando di subire modifiche chimiche durante il tragitto per il tempo trascorso e rilascio di cromo esavalente negli elementi ambientali durante il percorso e giunto a destinazione. Tale modifica normativa ha reso insicuro l'utilizzo di tali scorie e peggiorato la filiera delle scorie di fonderia, anche per la preoccupazione in merito alla destinazione finale dove tali scorie potrebbero ancora determinare inquinamento ambientale. Tali dati sono stati evidenziati in articoli di stampa redatti dal Presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sulle attività illecite nel ciclo dei rifiuti,

impegna il Governo

a modificare la normativa del settore ripristinando adeguati criteri di sicurezza in tutta la filiera.
9/3481-A/17Zolezzi, Tripiedi.


   La Camera,
   premesso che:
    il prossimo 2 marzo 2016 è in scadenza il contratto di solidarietà dei lavoratori dello stabilimento ILVA di Taranto;
    nella giornata del 11 gennaio scorso si è tenuto nello stabilimento di Taranto un primo incontro tra rappresentanze sindacali ed Azienda relativo all'avvio della consultazione per la proroga dei contratti di solidarietà;
    durante l'incontro, sono stati indicati dall'ILVA 3510 esuberi temporanei: 1713 nell'area laminazione e tubifici, 975 nell'Area Servizi, Staff e Manutenzioni e 831 nell'area fusoria. La fermata potrà essere totale o completa, sia pure per periodi parziali, per tutti gli altri reparti alimentati dalle produzioni area a caldo dello stabilimento di Taranto;
    il provvedimento farà data dal 3 marzo e avrà la durata di 12 mesi. Sarà interessata, nella ripartizione delle ore lavorative, una platea di 11.033 lavoratori;
    lo scorso anno fu concordato un numero massimo di 4.074 unità,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di estendere con future iniziative normative, le misure di solidarietà, a favore dei lavoratori dello stabilimento ILVA di Taranto, poste in essere finora, almeno per tutto il 2016 o fino a quando la finalizzazione della cessione dello stabilimento non garantisca la piena ripresa delle attività produttive con il conseguente impiego di tutti i lavoratori interessati.
9/3481-A/18Vico, Pelillo, Ginefra, Grassi, Bargero, Benamati.


   La Camera,
   premesso che:
    il prossimo 2 marzo 2016 è in scadenza il contratto di solidarietà dei lavoratori dello stabilimento ILVA di Taranto;
    nella giornata del 11 gennaio scorso si è tenuto nello stabilimento di Taranto un primo incontro tra rappresentanze sindacali ed Azienda relativo all'avvio della consultazione per la proroga dei contratti di solidarietà;
    durante l'incontro, sono stati indicati dall'ILVA 3510 esuberi temporanei: 1713 nell'area laminazione e tubifici, 975 nell'Area Servizi, Staff e Manutenzioni e 831 nell'area fusoria. La fermata potrà essere totale o completa, sia pure per periodi parziali, per tutti gli altri reparti alimentati dalle produzioni area a caldo dello stabilimento di Taranto;
    il provvedimento farà data dal 3 marzo e avrà la durata di 12 mesi. Sarà interessata, nella ripartizione delle ore lavorative, una platea di 11.033 lavoratori;
    lo scorso anno fu concordato un numero massimo di 4.074 unità,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di estendere con future iniziative normative, le misure di solidarietà, a favore dei lavoratori dello stabilimento ILVA di Taranto, poste in essere finora, almeno per tutto il 2016 o fino a quando la finalizzazione della cessione dello stabilimento non garantisca la piena ripresa delle attività produttive con il conseguente impiego di tutti i lavoratori interessati.
9/3481-A/18. (Testo modificato nel corso della seduta)  Vico, Pelillo, Ginefra, Grassi, Bargero, Benamati.


   La Camera,
   premesso che:
    all'articolo 2 del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, convertito, con modificazioni dalla legge 4 marzo 2015, n. 20, il comma 8-bis, introdotto durante esame del provvedimento al Senato, reca agevolazioni di natura fiscale e finanziaria nei confronti di alcune imprese Che vantano crediti nei confronti dell'ILVA o di imprese di interesse strategico nazionale;
    in particolare, il suddetto comma dispone la sospensione dei termini di versamento dei tributi erariali che scadono nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto citato e il 15 settembre 2015, in favore delle imprese di autotrasporto e delle piccole imprese che vantino crediti nei confronti di ILVA S.p.A. per prestazioni effettuate antecedentemente all'accertamento dello stato di insolvenza della società;
    nei confronti delle predette categorie di imprese sono stati sospesi i termini dei versamenti di tributi erariali che scadono nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore del citato decreto e il 15 settembre 2015 e per il medesimo periodo, le procedure esecutive e cautelari relative ai predetti tributi nonché i termini relativi ai versamenti derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione e dagli atti di cosiddetto accertamento esecutivo (ai sensi dell'articolo 29 del decreto-legge n. 78 del 2010), ancorché scaduti prima della data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto;
    il richiamato comma 8-bis dispone inoltra che le somme non versate per effetto della sospensione introdotta siano versate in unica soluzione entro il 21 dicembre 2015;
    tali agevolazioni fiscali in favore delle imprese che vantano Crediti nei confronti di ILVA S.p.A. hanno efficacemente tutelato la continuità dell'attività d'impresa, salvaguardando i lavoratori dell'indotto del siderurgico tarantino,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di prorogare le agevolazioni di natura fiscale e finanziaria concesse alle imprese di autotrasporto e alle PMI che vantano crediti nei confronti di ILVA S.p.A, fissando al 30 giugno 2016 il termine ultimo relativo alla scadenza per il versamento dei tributi erariali e spostando di un anno il termine per la liquidazione delle somme non versate.
9/3481-A/19Benamati, Vico.


   La Camera,
   premesso che:
    il decreto-legge 4 dicembre 2015 n. 191 fissa al 30 giugno 2016 il termine entro il quale dovrà essere completata la procedura di trasferimento delle attività del gruppo ILVA ora in amministrazione straordinaria;
    tra i criteri da adottare per valutare le manifestazioni di interesse e le successive proposte di acquisizione viene indicata la rapidità ed efficienza dell'intervento anche con riferimento ai profili di tutela ambientale;
    per ridurre l'impatto ambientale dell'attività dello stabilimento ILVA di Taranto ha valenza significativa la possibilità di innovare il processo produttivo che lì si svolge riducendo l'utilizzo del carbone a favore di altra fonte energetica meno inquinante come il gas;
    già nella proposta di piano industriale elaborato dai commissari Bondi e Ronchi veniva prevista la possibilità di ridurre l'uso del carbone a favore del gas;
    l'accordo di Parigi sul clima sottoscritto da 195 Paesi richiede l'adozione da parte degli Stati aderenti di politiche di decarbonizzazione per rispettare l'obiettivo di contenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 gradi e puntare a 1,5 gradi di aumento della temperatura media globale rispetto al periodo precedente alla rivoluzione industriale,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di inserire tra i criteri per valutare la rapidità e l'efficienza dell'intervento anche con riferimento alla tutela dei profili di tutela ambientale gli interventi previsti per ridurre il livello di emissioni di CO2 prodotto dall'attività dello stabilimento ILVA di Taranto anche con la sostituzione del carbone utilizzato nei processi produttivi con fonti di energia meno inquinanti.
9/3481-A/20Stella Bianchi, Realacci, Mariani, Braga, Borghi.


   La Camera,
   premesso che:
    nell'attuale decreto ILVA in approvazione alla Camera sono stati al centro del dibattito parlamentare e delle decisioni che ne sono scaturite soprattutto gli aspetti di natura economico-finanziaria e la riorganizzazione di uno dei più grandi ed importanti centri della siderurgia italiana;
    sono invece rimaste sullo sfondo tutte le problematiche relative alla salute di quanti lavorano all'interno dello stabilimento e di quanti vivono nella sua prossimità;
    sono noti invece i drammatici dati relativi alla qualità di vita dei cittadini dell'area tarantina, con un aumento di tumori che colpisce per frequenza e gravità;
    gli impegni al risanamento ambientale previsti dal decreto potranno avere un impatto significativo solo nell'arco di un tempo che richiederà anni, per rimuovere le cause del danno che in questi anni si è andato accumulando e soprattutto per curare quanti a questo danno sono stati esposti negli ultimi decenni;
    la situazione che si è creata intorno agli stabilimenti ILVA deve portare a ragionare su di uno dei problemi più scottanti del nostro tempo: il rapporto tra salute ed ambiente; tra sviluppo tecnologico e tutela della salute; tra progresso scientifico e possibili applicazioni alla prevenzione di molte malattie; tra inquinamento e salute pubblica; tra diritto al lavoro e diritto alla salute;
    un dibattito che va ben oltre la situazione dell'ILVA e attualmente investe anche altri territori, come ad esempio la Terra dei fuochi, da cui stanno emergendo evidenze scientifiche sul rapporto tra cancro e malagestione dei rifiuti. Sono dati di tale portata che richiedono urgentemente decisioni complesse, che si collocano nel crocevia tra bio-economia, bio-diritto e bio-medicina. E l'ILVA da questo punto di vista rappresenta un laboratorio di grande efficacia,

impegna il Governo

a valutare come proprio dalla «Lezione ILVA» si possa rilanciare una nuova dimensione dell'ecologia ambientale che abbia al centro di ogni progetto di sviluppo industriale il pieno rispetto dei diritti umani, a cominciare dal diritto alla vita e alla salute.
9/3481-A/21Binetti.


   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 1, comma 6-bis del presente decreto autorizza i commissari del Gruppo ILVA S.p.a. a contrarre finanziamenti statali fino a 800 milioni di euro (600 milioni nel 2016 e 200 milioni nel 2017), al fine esclusivo dell'attuazione e della realizzazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell'impresa in amministrazione straordinaria e nel rispetto della normativa dell'Unione europea in materia;
    tali finanziamenti saranno assistiti dalla garanzia dello Stato, al fine esclusivo dell'attuazione e della realizzazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell'impresa in amministrazione straordinaria;
    è opportuno che le somme eventualmente confiscate o comunque pervenute allo Stato in via definitiva all'esito di procedimenti penali, anche diversi da quelli per reati ambientali o connessi all'attuazione dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA), a carico del titolare dell'impresa, ovvero, in caso di impresa esercitata in forma societaria, a carico dei soci di maggioranza o degli enti, ovvero dei rispettivi soci o amministratori, siano versate fino alla concorrenza dell'importo di 800 milioni di euro all'entrata del bilancio dello Stato a titolo di restituzione del prestito statale di cui al comma 6-bis e, per la parte eccedente, sulla contabilità speciale di cui all'articolo 3, comma 2 del decreto-legge 5 gennaio 2015, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 marzo 2015, n. 20, per essere destinate al finanziamento di interventi per il risanamento e la bonifica ambientale e, in via subordinata, alla riqualificazione e riconversione produttiva dei siti contaminati, nei comuni di Taranto e Statte,

impegna il Governo

ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio prima della chiusura della contabilità speciale al fine di evitare un vuoto interpretativo riferito alla persistenza dei fondi.
9/3481-A/22Crippa.


   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 1, comma 6-bis del presente decreto autorizza i commissari del Gruppo ILVA S.p.a. a contrarre finanziamenti statali fino a 800 milioni di euro (600 milioni nel 2016 e 200 milioni nel 2017), al fine esclusivo dell'attuazione e della realizzazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell'impresa in amministrazione straordinaria e nel rispetto della normativa dell'Unione europea in materia;
    tali finanziamenti saranno assistiti dalla garanzia dello Stato, al fine esclusivo dell'attuazione e della realizzazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell'impresa in amministrazione straordinaria;
    è opportuno che le somme eventualmente confiscate o comunque pervenute allo Stato in via definitiva all'esito di procedimenti penali, anche diversi da quelli per reati ambientali o connessi all'attuazione dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA), a carico del titolare dell'impresa, ovvero, in caso di impresa esercitata in forma societaria, a carico dei soci di maggioranza o degli enti, ovvero dei rispettivi soci o amministratori, siano versate fino alla concorrenza dell'importo di 800 milioni di euro all'entrata del bilancio dello Stato a titolo di restituzione del prestito statale di cui al comma 6-bis e, per la parte eccedente, sulla contabilità speciale di cui all'articolo 3, comma 2 del decreto-legge 5 gennaio 2015, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 marzo 2015, n. 20, per essere destinate al finanziamento di interventi per il risanamento e la bonifica ambientale e, in via subordinata, alla riqualificazione e riconversione produttiva dei siti contaminati, nei comuni di Taranto e Statte,

impegna il Governo

ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio prima della chiusura della contabilità speciale al fine di evitare un eventuale vuoto interpretativo riferito alla persistenza dei fondi.
9/3481-A/22. (Testo modificato nel corso della seduta)  Crippa.


   La Camera,

impegna il Governo

a verificare che l'utilizzo dei sottoprodotti derivanti dalle scorie di acciaieria sia effettuato all'interno del perimetro degli stabilimenti che li hanno prodotti.
9/3481-A/23Bratti, Realacci.