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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 23 ottobre 2015

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 23 ottobre 2015.

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Amici, Baretta, Bellanova, Bernardo, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Caparini, Casero, Castiglione, Cicchitto, Cimbro, Cirielli, Costa, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Menech, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Epifani, Faraone, Gianni Farina, Ferranti, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Garofani, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Antonio Martino, Merlo, Migliore, Orlando, Pes, Piccoli Nardelli, Pisicchio, Portas, Ravetto, Realacci, Rigoni, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sani, Scalfarotto, Scotto, Sereni, Sorial, Tabacci, Valeria Valente, Velo, Zanetti.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 22 ottobre 2015 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   GALGANO: «Disposizioni in materia di rappresentanza di interessi presso i decisori pubblici» (3375);
   DI SALVO e ROSATO: «Introduzione dell'articolo 28-bis del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernente il congedo di paternità obbligatorio» (3376);
   LENZI: «Istituzione della figura professionale di coordinatore di ricerca clinica» (3377);
   D'OTTAVIO: «Modifica all'articolo 119 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, concernente la durata della validità della patente di guida rilasciata a soggetti nefropatici» (3378);
   ZACCAGNINI ed altri: «Norme per il contrasto dell'intermediazione illecita di manodopera» (3379);
   LA RUSSA ed altri: «Modifiche all'articolo 52 del codice penale in materia di legittima difesa» (3380).

  Saranno stampate e distribuite.

Trasmissioni dal Senato.

  In data 22 ottobre 2015 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza la seguente proposta di legge:
   S. 1728. – CENNI ed altri: «Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare» (approvata dalla Camera e modificata dal Senato) (348-B).

  Sarà stampata e distribuita.

Modifica del titolo di proposte di legge.

  La proposta di legge costituzionale n. 3229, d'iniziativa della deputata NICCHI, ha assunto il seguente titolo: «Disposizioni per la tutela della salute, per la regolamentazione del consumo, della produzione e del commercio della cannabis e dei suoi derivati, nonché per la prevenzione e la ricerca in materia di uso di sostanze psicoattive».

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):
  SANTERINI: «Istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo e istigazione all'odio e alla violenza» (3028) Parere delle Commissioni II, III, V, XII e XIV.

   VI Commissione (Finanze):
   MARCO DI MAIO ed altri: «Modifiche all'articolo 35 del testo unico di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, in materia di accertamento dell'accisa sulla produzione dei piccoli birrifici» (3344) Parere delle Commissioni I, V, XIII e XIV.
  ZOGGIA ed altri: «Modifica al testo unico delle disposizioni concernenti l'imposta di registro, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, in materia di applicazione dell'aliquota agevolata alle cessioni di immobili soggette all'imposta di registro» (3349) Parere delle Commissioni I, V, VIII e XIV.

   VIII Commissione (Ambiente):
  RICCIATTI ed altri: «Istituzione del Parco nazionale Catria, Nerone e Alpe della Luna» (3044) Parere delle Commissioni I, V, VI, VII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   X Commissione (Attività produttive):
  RICCIATTI ed altri: «Istituzione del Fondo nazionale per agevolare l'autoimpiego di persone con difficoltà di accesso al mondo del lavoro» (3266) Parere delle Commissioni I, II, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, VIII, XI, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   XII Commissione (Affari sociali):
  CALABRÒ ed altri: «Istituzione della figura professionale di autista soccorritore» (3348) Parere delle Commissioni I, V, VII, IX, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   XIII Commissione (Agricoltura):
  S. 1728. – CENNI ed altri: «Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare» (approvata dalla Camera e modificata dal Senato) (348-B) Parere delle Commissioni I, V, VIII, X, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   Commissioni riunite II (Giustizia) e XI (Lavoro):
  BUSINAROLO ed altri: «Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato» (3365) Parere delle Commissioni I, V, VIII, X, XII e XIV.

Trasmissione dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

  Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha trasmesso decreti ministeriali recanti variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, di pertinenza del centro di responsabilità «Corpo forestale dello Stato», autorizzate, nel periodo da febbraio a settembre 2015, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e dell'articolo 6, comma 14, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.

  Questi decreti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla XIII Commissione (Agricoltura).

Trasmissione dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

  Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettera in data 30 settembre 2015, ha trasmesso i piani triennali di attività 2015-2017 elaborati, ai sensi dell'articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 31 dicembre 2003, n. 213, dagli enti e dalle istituzioni di ricerca vigilati dal medesimo Ministero.

  Questa documentazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 22 ottobre 2015, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la proposta di decisione del Consiglio che definisce la posizione da assumere a nome dell'Unione europea in seno al pertinente comitato della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite per quanto riguarda le proposte di modifiche dei regolamenti UN nn. 12, 16, 26, 39, 44, 46, 58, 61, 74, 83, 85, 94, 95, 97, 98, 99, 100, 101, 106, 107, 110, 116 e 127, la proposta di un nuovo regolamento UN sull'urto frontale, le proposte di modifiche della risoluzione consolidata sulla costruzione dei veicoli (R.E.3) nonché la proposta di una nuova Mutual Resolution n. 2 (M.R.2) concernente definizioni del gruppo propulsore del veicolo (COM(2015) 537 final), corredata dal relativo allegato (COM(2015) 537 final – Annex 1), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla IX Commissione (Trasporti), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dal Consiglio regionale della Lombardia.

  Il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, con lettera in data 22 ottobre 2015, ha trasmesso una risoluzione concernente la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Progetto di relazione congiunta del Consiglio e della Commissione sull'attuazione di un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù per il 2015 (2010-2018) (COM(2015) 429 final).

  Questo documento è trasmesso alla XI Commissione (Lavoro) e alla XII Commissione (Affari sociali).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Elementi ed iniziative per il potenziamento e lo sviluppo della rete viaria e ferroviaria della Basilicata, anche in rapporto alla proclamazione di Matera «capitale europea della cultura 2019» – 2-01094

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   il sistema infrastrutturale del Sud Italia, secondo quanto evidenziato anche dai rapporti Istat e Svimez, risulta decisamente meno sviluppato rispetto al resto del Paese, presentandosi come periferico e diviso, non solo rispetto al cuore del sistema produttivo nazionale, ma anche rispetto alle opportunità del Mediterraneo. Il Sud Italia è infatti caratterizzato da carenza di collegamenti per la mobilità interregionale e per la logistica territoriale e dall'assenza di nodi di scambio tra le principali modalità di trasporto;
   tra le regioni del Mezzogiorno che soffrono maggiormente questo divario vi è certamente la Basilicata, dove il complesso sistema dei trasporti e dei collegamenti con il resto del Paese sconta un pesantissimo quadro di perduranti ritardi e di inefficienze nell'ammodernamento e sviluppo della rete regionale;
   l'attuale assetto del sistema viario lucano si presenta con molte carenze e limiti, strutturali, funzionali e organizzativi, che generano situazioni di estrema criticità, specialmente per quanto riguarda i principali assi viari che collegano i maggiori punti di interesse della regione;
   la situazione delle reti infrastrutturali del trasporto in Basilicata riveste, ormai da diverso tempo, il carattere della precarietà, provocando notevoli disagi sia ai residenti sia ai turisti, nonché a tutti coloro che si trovano a transitare nella medesima regione;
   con la delibera 3 agosto 2011, n. 62 (Gazzetta ufficiale n. 304 del 2011), il Cipe ha previsto l'individuazione e il finanziamento delle infrastrutture sia di rilievo nazionale che interregionale per l'attuazione del piano nazionale per il Sud, agendo sia sul comparto delle merci, ponendo i presupposti per lo sviluppo di un'offerta di alta capacità ferroviaria anche nel Mezzogiorno, sia su quello delle persone, con il decongestionamento di alcuni assi stradali interni al Mezzogiorno;
   nello specifico, la delibera sopra citata ha assegnato alla regione Basilicata risorse per un totale di 16 interventi infrastrutturali stradali e ferroviari di rilevanza sia interregionale che regionale, per un costo complessivo di 1.561 milioni di euro, di cui si hanno finanziamenti già disponibili di 202,7 milioni di euro, 418,6 assegnati ed un ulteriore fabbisogno di 950,3 milioni di euro;
   l'accordo di programma quadro, sottoscritto nell'aprile del 2014, tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, la regione Basilicata e l'Anas ha previsto un investimento complessivo di circa 400 milioni di euro in merito ai lavori di adeguamento e messa in sicurezza, di completamento di opere già avviate e di realizzazione di nuove infrastrutture stradali sul territorio lucano;
   gli interventi previsti dall'accordo riguardavano in particolare: il completamento di un primo stralcio funzionale della strada statale n. 655 «Bradanica» tra i chilometri 76 e 82, nel comune di Spinazzola, ai confini tra Puglia e Basilicata; i lavori di messa in sicurezza su tratti saltuari tra i chilometri 0 e 48 del nuovo itinerario della strada statale n. 658 «Potenza-Melfi»; il completamento della bretella di collegamento tra la strada statale n. 585 «Fondo Valle del Noce» e l'abitato di Lauria in provincia di Potenza; i lavori sulla strada statale n. 95 «Tito-Brienza» per la costruzione dello svincolo per l'abitato di Tito in località Nuvolese, per l'adeguamento dello svincolo per Satriano e per la nuova «Variante di Brienza»; la progettazione preliminare e definitiva dei nuovi itinerari «Matera-Ferrandina-Pisticci» e «Gioia del Colle-Matera» sul corridoio «Murgia-Pollino». Nell'accordo di programma quadro rientrano anche interventi come la messa in sicurezza della strada statale n. 18 «Tirrena Inferiore», nel comune di Maratea; i lavori del 1o, 2o e 3o lotto della strada statale «Strada Fondo Valle Sauro-Corleto Perticara-strada provinciale Camastra»; l'adeguamento strutturale e messa in sicurezza dell'itinerario «Basentano» (compreso il raccordo autostradale Sicignano-Potenza) e infine il 1o e il 3o stralcio del tratto di collegamento tra le strade statali «Basentana» e «Sinnica» (Pisticci-Tursi). La copertura finanziaria dell'accordo è assicurata principalmente dai fondi di coesione e sviluppo 2007-2013, pari a oltre 194 milioni di euro e dai 181 milioni di euro previsti della legge n. 488 del 1999;
   il Ministro interpellato, durante una visita a Matera tenutasi a giugno 2015, si era assunto l'impegno di presentare un cronoprogramma con la regione Basilicata per lo sviluppo delle sue infrastrutture; in quella occasione il presidente della regione ha delineato alcune priorità di intervento, per un importo complessivo di circa un miliardo e 300 milioni di euro, di cui 950 milioni per le strade, 325 per la rete ferroviaria e 8,5 per l'aeroporto;
   in particolare, per la città di Matera, capitale della cultura 2019, andrebbero potenziate le infrastrutture della viabilità extraurbana ed urbana, procedendo, in particolare, alla realizzazione del raddoppio della «Matera-Ferrandina» (ex strada statale n. 7), la «Matera-Gioia del Colle», che permetterebbe il collegamento con l'autostrada A14, l'esecuzione della linea ferroviaria ad alta velocità Taranto-Potenza-Salerno, nonché la velocizzazione del collegamento ferroviario Matera-Bari;
   l'investitura di Matera quale «capitale della cultura 2019» dovrebbe prevedere la realizzazione di una serie di opere infrastrutturali che siano in grado di agevolare la partecipazione dei cittadini italiani e stranieri all'evento, anche al fine di contribuire nel lungo periodo allo sviluppo culturale e sociale della città e dell'intero Paese;
   nel 13o allegato al documento di economia e finanza, sul programma delle infrastrutture strategiche del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, approvato il 10 aprile 2015, l'elenco delle opere strategiche viene drasticamente tagliato, passando dalle 419 opere previste dalla «legge obiettivo» del 2011, alle 25 su cui il Governo Renzi ha deciso di investire;
   dopo la pubblicazione dei dati sulle condizioni di arretratezza delle regioni del Sud Italia nel rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno 2015, diffusi il 30 luglio 2015, il Ministro interpellato ha annunciato che, nei prossimi venti mesi, nelle regioni del Sud d'Italia, è prevista l'apertura di una serie di cantieri per grandi opere e infrastrutture con investimenti che attiveranno 15 miliardi di euro di risorse;
   è dunque evidente che il Governo continua a fare annunci di infrastrutture e investimenti, ma in molti casi non sono altro che proclami di opere già segnalate e comunque già finanziate da Governi precedenti, senza procedere alla loro effettiva realizzazione e in alcuni casi prevedendo il blocco di parecchie opere già deliberate –:
   se il Ministro interpellato possa fornire informazioni circa la programmazione delle opere descritte in premessa, già finanziata e non attuata, e se siano effettivamente previsti investimenti per il potenziamento e lo sviluppo della rete viaria, nonché ferroviaria, della regione Basilicata;
   quali iniziative intenda assumere al fine di verificare, per quanto di competenza, lo stato dei lavori di adeguamento e messa in sicurezza della rete infrastrutturale già avviata sul territorio lucano, anche in vista del prossimo appuntamento internazionale che vede Matera quale capitale della cultura 2019.
(2-01094) «Latronico, Palese».


Elementi ed iniziative in merito all'operatività dell'Agenzia per la coesione territoriale e per il pieno utilizzo dei fondi strutturali europei – 2-01130

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   l'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, prevede l'istituzione, coerentemente all'articolo 119 della Costituzione, dell'Agenzia per la coesione territoriale ed il trasferimento ad essa ed alla Presidenza del Consiglio dei ministri di competenze del dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica e, conseguentemente, delle unità di personale di ruolo e con rapporti di lavoro a tempo determinato per la loro residua durata, nonché le risorse finanziarie e strumentali del citato dipartimento, ad eccezione di quelle afferenti alla direzione generale per l'incentivazione delle attività imprenditoriali;
   con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 luglio 2014 è stato approvato lo statuto dell'Agenzia per la coesione territoriale, che, sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri e al controllo della Corte dei conti, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia organizzativa, contabile e di bilancio. Il suo compito è assicurare il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 119, quinto comma, della Costituzione e, in particolare, sorvegliare e sostenere la politica di coesione di cui al decreto legislativo n. 88 del 2011, nonché rafforzare l'azione di programmazione e coordinamento degli investimenti finanziati dai fondi strutturali e di investimento europei e dal fondo per lo sviluppo e la coesione;
   l'Agenzia, ai sensi di quanto previsto dal menzionato articolo 10 del decreto-legge n. 101 del 2013 e dallo statuto, ha infatti l'obiettivo di sostenere, promuovere ed accompagnare, secondo criteri di efficacia ed efficienza, programmi e progetti per lo sviluppo e la coesione economica, nonché di rafforzare, al fine dell'attuazione degli interventi, l'azione di programmazione e sorveglianza di queste politiche;
   in particolare, obiettivo strategico dell'Agenzia è di fornire supporto all'attuazione della programmazione comunitaria e nazionale 2007-2013 e 2014-2020 attraverso azioni di accompagnamento alle amministrazioni pubbliche centrali, regionali e, locali titolari di programmi e agli enti beneficiari degli stessi, con particolare riferimento agli enti locali, nonché attività di monitoraggio e verifica degli investimenti e di supporto alla promozione e al miglioramento della progettualità e della qualità, della tempestività, dell'efficacia e della trasparenza delle attività di programmazione e attuazione degli interventi;
   fino alla sua piena operatività organizzativa, l'Agenzia si avvale delle strutture e del personale dell'ex dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica;
   ai sensi dell'articolo 10, comma 4, della legge istitutiva, gli organi dell'Agenzia sono: a) il direttore generale; b) il comitato direttivo; c) il collegio dei revisori dei conti;
   con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 novembre 2014 è stata nominata direttore generale dell'Agenzia Maria Ludovica Agrò, attuale direttore generale per la politica regionale unitaria comunitaria del Ministero dello sviluppo economico;
   ai sensi dello statuto, l'organizzazione dell'Agenzia, articolata in settori di attività, è determinata con regolamento adottato, previo parere del comitato direttivo, dal direttore e approvato dal Presidente del Consiglio dei ministri. L'organico è fissato in 200 unità e può comprendere personale in posizione di comando, fuori ruolo, distacco o analogo istituto previsto dalle amministrazioni di provenienza e personale di ruolo assunto mediante concorso pubblico;
   con interpellanza urgente n. 2-00984 del 3 giugno 2015 la prima firmataria del presente atto evidenziava il rischio di perdere i circa 12 miliardi di euro non ancora utilizzati della programmazione dei fondi europei del 2007-2013, nonché il ritardo dei progetti riguardanti la programmazione 2014-2020, a causa della mancata operatività dell'Agenzia per la coesione, istituita dall'articolo 10 del decreto-legge n. 101 del 2013 proprio allo scopo di supportare le amministrazioni pubbliche nella realizzazione dei progetti cofinanziati dai fondi strutturali europei. La prima firmataria del presente atto lamentava che a due anni dalla sua istituzione l'Agenzia non era ancora nel pieno delle sue funzioni, in quanto non risultava ancora insediato il comitato direttivo e non era stato ancora adottato il regolamento organizzativo, e chiedeva pertanto interventi per velocizzare l'avvio dell'Agenzia che è stata creata apposta per far fronte alle inefficienze degli enti in relazione all'utilizzo dei fondi europei, nonché interventi per il tempestivo utilizzo dei fondi strutturali del periodo di programmazione in corso;
   in risposta all'interpellanza, il Viceministro dell'interno Filippo Bubbico ha annunciato che «dei circa 46,7 miliardi di fondi strutturali europei destinati all'Italia dalla programmazione 2007-2013, rimangono da spendere, entro il 31 dicembre 2015, 13,6 miliardi di euro (7,9 se si esclude la quota di cofinanziamento nazionale)» e che il nostro Paese è riuscito a limitare a 27,7 milioni di euro il disimpegno automatico in caso di mancata certificazione della spesa. «Il raggiungimento dell'obiettivo di fine anno richiede di essere monitorato con la massima attenzione. Al fine di sostenere tale impegno saranno intensificate le azioni di sostegno e accompagnamento alle amministrazioni responsabili della gestione, azioni volte a individuare le criticità che rallentano l'attuazione, al fine di evitare il disimpegno delle risorse, e per migliorare la qualità degli investimenti cofinanziati. Nello scorso mese di aprile, dopo un confronto con i servizi della Commissione europea, sono state condivise a livello politico le misure da adottare nel quadro dei piani di azione che, per ciascun programma operativo, indicano gli interventi necessari per la chiusura, con tabelle di marcia sull'attuazione della spesa, ivi incluse le eventuali riprogrammazioni, al fine di migliorare la qualità dei programmi e consentire il pieno assorbimento delle risorse programmate, anche ricorrendo al migliore uso delle flessibilità previste dagli orientamenti comunitari sulle procedure di chiusura dei programmi e di certificazione e rendicontazione degli stessi». «L'entrata a regime del nuovo assetto istituzionale di coordinamento e presidio delle politiche di coesione a livello centrale, con l'avvenuta istituzione delle due strutture, da una parte, il dipartimento per le politiche di coesione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e, dall'altra, l'Agenzia per la coesione territoriale, rispettivamente titolari delle funzioni di programmazione e di attuazione della politica di coesione, contribuirà al migliore perseguimento di tale obiettivo»;
   sempre in occasione dello svolgimento dell'interpellanza urgente n. 2-00984, il Viceministro Bubbico ha riferito altresì che «con riguardo al funzionamento dell'Agenzia per la coesione territoriale, i relativi atti costitutivi sono stati registrati dalla Corte dei conti e il 29 maggio scorso si è insediato il comitato direttivo, previsto dallo statuto dell'ente. La bozza di regolamento organizzativo, già concordata con le amministrazioni concertanti, ha ricevuto parere positivo da parte del comitato direttivo ed è al momento oggetto della consultazione con i sindacati. L'Agenzia, la cui missione è incentrata sul presidio e sull'accompagnamento dell'attuazione dei programmi e interventi della politica di coesione, interverrà con particolare attenzione sul sostegno alla fase di progettualità, come previsto nell'ambito del regolamento organizzativo in via di adozione. Sarà, quindi, data risposta all'esigenza di miglioramento della qualità della spesa, oltre che all'accelerazione dell'attuazione dei programmi cofinanziati. L'attenzione ai tempi di attuazione dei programmi e interventi della politica di coesione rappresenta, peraltro, uno degli obiettivi strategici dell'Agenzia»;
   la Commissione europea, nelle raccomandazioni all'Italia sul programma di riforma 2015, chiede tra le azioni da mettere in atto «di assicurare la piena operatività dell'Agenzia per la coesione territoriale in modo da determinare un sensibile miglioramento della gestione dei fondi dell'Unione europea»;
   dal rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014 si evince che, relativamente al Ministero dello sviluppo economico, i residui al 31 dicembre 2014 riguardanti la gestione del fondo per lo sviluppo e la coesione (capitolo 8425) ammontano a ben 12.715 milioni di euro e sono dovuti proprio alla non operatività della nuova Agenzia per la coesione territoriale, non essendo stati ancora adottati i regolamenti di organizzazione e di contabilità;
   il 23 settembre 2015 sul rendiconto 2014 la Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati ha deliberato di riferire favorevolmente, in particolare con l'osservazione di segnalare al Governo «l'urgenza di dare piena operatività all'Agenzia per la coesione territoriale al fine di consentire l'avvio di tutte le attività relative alla gestione del fondo per lo sviluppo e la coesione» –:
   quale sia lo stato di operatività dell'Agenzia per la coesione territoriale e quali misure intenda adottare il Governo per assicurare il suo pieno funzionamento, dal momento che l'Agenzia è chiamata a svolgere il delicato ruolo di garantire una maggiore efficienza nell'utilizzo dei fondi comunitari all'Italia e con tale finalità deve sostenere e monitorare l'attività di programmazione delle amministrazioni locali;
   quali iniziative il Governo intenda assumere per garantire il pieno utilizzo dei fondi strutturali del periodo di programmazione in corso, con particolare riferimento ai programmi regionali a più elevato rischio di definanziamento, nonché quali misure intenda mettere in atto per impedire che vadano perduti i fondi europei in giacenza.
(2-01130) «Galgano, Monchiero».


Chiarimenti ed iniziative in ordine all'operato dell'Agenzia italiana del farmaco relativamente al controllo della spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale – 2-01118

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   il comma 2 dell'articolo 48 del decreto-legge n. 269 del 2003, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, prevede la costituzione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), sottoposta alle funzioni di indirizzo del Ministero della salute e alla vigilanza del Ministero della salute e del Ministero dell'economia e delle finanze. Il citato decreto-legge n. 269 del 2003, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, all'articolo 48, comma 5, dispone che l'Agenzia italiana del farmaco, nel caso di sfondamento del tetto di spesa, debba redigere, entro il 30 settembre di ogni anno, l'elenco dei farmaci rimborsabili, basato su criteri di costo/efficacia, dal servizio sanitario nazionale, ai fini del rispetto dei livelli di spesa programmata dai documenti contabili di finanza pubblica;
   l'articolo 5 del decreto-legge n. 159 del 2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, e successive modificazioni e integrazioni, individua i tetti di spesa relativi alla spesa farmaceutica territoriale ed ospedaliera, nonché le disposizioni in tema di ripiano in caso di sforamento di questi ultimi;
   il comma 7 dell'articolo 15 del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, indica come, a decorrere dall'anno 2013, è posta a carico delle aziende farmaceutiche una quota pari al 50 per cento dell'eventuale superamento del tetto di spesa a livello nazionale di cui all'articolo 5, comma 5, del decreto-legge 1o ottobre 2007;
   l'intesa della conferenza Stato-regioni n. 82 del 10 luglio 2014 (Patto per la salute 2014-2016) prevede, al comma 2 dell'articolo 23, una serie di iniziative atte ad un miglioramento del governo della spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale. Fra le azioni si segnala l'aggiornamento del prontuario farmaceutico nazionale e la revisione degli accordi negoziali sui farmaci sottoposti ai registri di monitoraggio dell'Agenzia italiana del farmaco dopo un periodo massimo di 36 mesi;
   il comma 585 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, ha differito dal giugno 2013 al 31 dicembre 2015 il termine di revisione straordinaria da parte dell'Agenzia italiana del farmaco del prontuario farmaceutico nazionale ed ha introdotto un riferimento esplicito ai criteri di costo/beneficio e di efficacia terapeutica ed allo strumento dei prezzi di riferimento per categorie terapeutiche omogenee;
   i commi da 593 a 598 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge finanziaria 2015), introducono disposizioni in materia di farmaci innovativi;
   in sede di conferenza Stato-regioni del 2 luglio 2015 è stata sancita l'intesa concernente la manovra sul settore sanitario che indica, al punto D, «Farmaceutica territoriale ed ospedaliera», che il Governo e le regioni convengono che le misure di cui ai punti D1, D2 e D3 devono assicurare un risparmio di almeno 500 milioni di euro su basa annua al servizio sanitario nazionale;
   il comma 10 dell'articolo 9-ter, «Razionalizzazione della spesa per beni e servizi, dispositivi medici e farmaci», del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, prevede: 10. All'articolo 11 del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, come modificato dall'articolo 1, comma 585, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, sono apportate le seguenti modifiche:
    a) la rubrica è sostituita dalla seguente: «Disposizioni dirette a favorire l'impiego razionale ed economicamente compatibile dei medicinali da parte del servizio sanitario nazionale»;
    b) il comma 1 è sostituito dai seguenti: «1. Entro il 30 settembre 2015, l'Aifa conclude le procedure di rinegoziazione con le aziende farmaceutiche volte alla riduzione del prezzo di rimborso dei medicinali a carico del servizio sanitario nazionale, nell'ambito di raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili, individuati sulla base dei dati relativi al 2014 dell'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali Osmed-Aifa, separando i medicinali a brevetto scaduto da quelli ancora soggetti a tutela brevettuale, autorizzati con indicazioni comprese nella medesima area terapeutica, aventi il medesimo regime di rimborsabilità nonché il medesimo regime di fornitura. L'azienda farmaceutica, tramite l'accordo negoziale con l'Aifa, potrà ripartire, tra i propri medicinali inseriti nei raggruppamenti terapeuticamente assimilabili, la riduzione di spesa a carico del servizio sanitario nazionale attesa, attraverso l'applicazione selettiva di riduzioni del prezzo di rimborso il risparmio atteso in favore del servizio sanitario nazionale attraverso la rinegoziazione con l'azienda farmaceutica è dato dalla sommatoria del valore differenziale tra il prezzo a carico del servizio sanitario nazionale di ciascun medicinale di cui l'azienda è titolare inserito nei raggruppamenti terapeuticamente assimilabili e il prezzo più basso tra tutte le confezioni autorizzate e commercializzate che consentono la medesima intensità di trattamento a parità di dosi definite giornaliere (DDD) moltiplicato per i corrispondenti consumi registrati nell'anno 2014. In caso di mancato accordo, totale o parziale, l'Aifa propone la restituzione alle regioni del risparmio atteso dall'azienda farmaceutica, da effettuare con le modalità di versamento già consentite ai sensi dell'articolo 1, comma 796, lettera g), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, fino a concorrenza dell'ammontare della riduzione attesa dall'azienda stessa, ovvero la riclassificazione dei medicinali terapeuticamente assimilabili di cui l'azienda è titolare con l'attribuzione della fascia C di cui all'articolo 8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, fino a concorrenza dell'ammontare della riduzione attesa dall'azienda stessa. 1-bis. In sede di periodico aggiornamento del prontuario farmaceutico nazionale, i medicinali equivalenti ai sensi di legge non possono essere classificati come farmaci a carico del servizio sanitario nazionale con decorrenza anteriore alla data di scadenza del brevetto o del certificato di protezione complementare, pubblicata dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi delle vigenti disposizioni di legge»;
   l'Agenzia italiana del farmaco, con riunione del consiglio di amministrazione del 26 aprile 2014, ha effettuato l'aggiornamento consuntivo del monitoraggio della spesa farmaceutica regionale gennaio-dicembre 2013. Dal documento si evince che la spesa prevista per la spesa farmaceutica ospedaliera presenta uno scostamento, rispetto al tetto fissato per legge, pari a euro 773.217.315;
   l'Agenzia italiana del farmaco, con riunione del consiglio di amministrazione del 30 aprile 2015, ha effettuato l'aggiornamento consuntivo del monitoraggio della spesa farmaceutica regionale gennaio-dicembre 2014. Dal documento si evince che la spesa farmaceutica ospedaliera presenta uno scostamento, rispetto al tetto fissato per legge, pari a euro 1.049.798.875;
   l'Agenzia italiana del farmaco, con riunione del consiglio di amministrazione dell'8 settembre 2015, ha effettuato il monitoraggio della spesa farmaceutica regionale gennaio-maggio 2015. Dal documento si evince che la spesa farmaceutica ospedaliera presenta uno scostamento, rispetto al tetto fissato per legge, pari a euro 853.728.093;
   la sentenza n. 4538 del 2015 della sezione terza-quater del tribunale amministrativo regionale del Lazio accoglie la richiesta di annullamento, da parte della GlaxoSmithKline, del comunicato con il quale l'Agenzia italiana del farmaco, in data 27 marzo 2013, ha reso nota la metodologia applicativa relativa al budget provvisorio sulla spesa farmaceutica ospedaliera 2013, di cui all'articolo 15, comma 8, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135;
   la sentenza n. 3977 del 2015 della sezione terza del Consiglio di Stato respinge il ricorso presentato dall'Agenzia italiana del farmaco e dal Ministero della salute contro Pfizer Italia srl e nei confronti di AstraZeneca spa, riguardo la sentenza del tribunale amministrativo regionale del Lazio n. 3157 del 2015 concernente il diniego di accesso agli atti relativi al budget della spesa farmaceutica ospedaliera;
   in proposito si segnala che l'Agenzia italiana del farmaco ha ritenuto di non effettuare ricorso avverso la sentenza n. 4538 del 2015 presso il Consiglio di Stato;
   l'effetto delle due sentenze comporta la mancata erogazione, a favore delle regioni, del ripiano previsto a causa del superamento del tetto di spesa a carico delle aziende farmaceutiche, per un importo complessivo di poco inferiore al miliardo di euro, per gli anni 2013 e 2014, e superiore ai 500 milioni di euro per il 2015;
   l'ammontare sopra calcolato non incassato dalle regioni, soprattutto per quelle sottoposte a piano di rientro, presuppone una grave indeterminatezza nella compilazione dei bilanci, siano essi consultivi o di programmazione, con ripercussioni sui risultati di gestione e di conseguenza sulle possibilità di investimento delle aziende sanitarie, al fine di garantire il corretto svolgimento dei servizi a favore dei cittadini;
   l'ordinanza n. 11348 del 2015 della sezione terza-quater del tribunale amministrativo regionale del Lazio dichiara rilevante e non manifestamente infondata la sollevata questione di legittimità costituzionale, sospendendo il giudizio in merito alla richiesta di annullamento, da parte della Takeda Italia spa, della deliberazione del consiglio di amministrazione dell'Agenzia italiana del farmaco del 29 aprile 2014. Nel testo di quest'ultima (peraltro non conosciuta dalla ricorrente), infatti, sarebbe stato accertato lo sforamento del tetto dell'11,35 per cento della spesa farmaceutica territoriale 2013, con particolare riferimento al fondo dei farmaci innovativi;
   al fine del rispetto delle indicazioni previste al comma 10 dell'articolo 9-ter del decreto-legge «enti locali», l'Agenzia italiana del farmaco, nei primi giorni del mese di settembre 2015, ha diramato le convocazioni per le aziende farmaceutiche, ai sensi dell'articolo 11, comma 1, del decreto-legge n. 158 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 189 del 2012, come modificato dall'articolo 9-ter, comma 10, lettera b), del decreto-legge n. 78 del 2015, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 125 del 2015, precisando le specialità medicinali oggetto dell'aggiornamento;
   con determinazione n. 1.252 del 25 settembre 2015 l'Agenzia italiana del farmaco ha individuato i nuovi prezzi di rimborso dei medicinali biotecnologici, non indicando, tranne che per un farmaco, alcuna informazione riguardo agli esiti della negoziazione;
   con determinazione n. 1.267 del 6 ottobre 2015, l'Agenzia italiana del farmaco ha individuato nuovi prezzi di rimborso dei medicinali per uso umano a carico del servizio sanitario nazionale. Le informazioni contenute nel provvedimento non permettono l'individuazione delle efficienze effetto della negoziazione. Inoltre, le classi terapeutiche presenti, oggetto della rinegoziazione, non sono tutte quelle presenti nell'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali Osmed-Aifa 2014, sezione 6, consumi e spesa per classe terapeutica e dati epidemiologici –:
   quali siano i motivi per i quali l'Agenzia italiana del farmaco ha ritenuto di non effettuare ricorso presso il Consiglio di Stato avverso la sentenza n. 4538 del 2015 della sezione terza-quater del tribunale amministrativo regionale del Lazio;
   se sia compatibile con la normativa vigente e in linea con gli interessi dell'erario, nonché della collettività, la mancata rinegoziazione del prezzo di rimborso dei medicinali per uso umano a carico del servizio sanitario nazionale, procrastinato di fatto per circa tre anni, e poi determinato in circa 20 giorni;
   quali siano state le iniziative intraprese nei confronti dell'Agenzia italiana del farmaco affinché vengano garantiti i principi di trasparenza, efficacia, efficienza ed economicità propri di un ente pubblico, in particolare riguardo:
    a) ai nuovi prezzi di rimborso dei medicinali biotecnologici;
    b) ai nuovi prezzi di rimborso dei medicinali per uso umano a carico del servizio sanitario nazionale;
    c) alla mancata distribuzione del pay back a favore delle regioni;
   quali siano le iniziative intraprese atte alla risoluzione del blocco dei ripiani relativi al superamento del tetto di spesa della farmaceutica ospedaliera a carico delle aziende farmaceutiche per gli anni 2013, 2014 e 2015; in particolare, se, nelle more della risoluzione delle irregolarità riportate in premessa, siano state individuate soluzioni che prevedano il versamento di acconti (ad esempio, il 90 per cento), lasciando una parte residuale (ad esempio, il 10 per cento) da subordinare alla risoluzione delle controversie;
   quali iniziative intendano assumere affinché sia possibile conoscere tutta la documentazione disponibile al fine di verificare l'effettivo ottenimento dei 500 milioni di euro di risparmio, indicati nell'intesa della conferenza Stato-regioni n. 113 del 2 luglio 2015;
   quali siano i motivi per i quali l'Agenzia italiana del farmaco, per la determinazione dei nuovi prezzi di rimborso dei medicinali per uso umano a carico del servizio sanitario nazionale, abbia individuato solo alcune classi di farmaci e non tutte quelle presenti all'interno del prontuario farmaceutico nazionale;
   quali siano gli esiti dell'attuale gestione informatica dell'Agenzia italiana del farmaco appaltata ad Accenture technology solutions.
(2-01118) «Grillo, Silvia Giordano, Baroni, Colonnese, Di Vita, Lorefice, Mantero, Cominardi, Corda, Crippa, Da Villa, Daga, Dall'Osso, De Lorenzis, De Rosa, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo».