Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Mercoledì 17 dicembre 2014

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 17 dicembre 2014.

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Caparini, Capezzone, Casero, Castiglione, Cecconi, Cicchitto, Cirielli, Colonnese, Costa, Dambruoso, De Girolamo, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Mannino, Marazziti, Marotta, Merlo, Orlando, Pes, Pisicchio, Pistelli, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scotto, Sereni, Sisto, Speranza, Tabacci, Tofalo, Turco, Velo, Vignali, Villecco Calipari, Vitelli, Vito, Zanetti.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Caparini, Capezzone, Casero, Castiglione, Cecconi, Cicchitto, Cirielli, Colonnese, Costa, Dambruoso, De Girolamo, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Mannino, Marazziti, Marotta, Merlo, Orlando, Pes, Pisicchio, Pistelli, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scotto, Sereni, Sisto, Speranza, Tabacci, Tofalo, Turco, Velo, Vignali, Villecco Calipari, Vitelli, Vito, Zanetti.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 16 dicembre 2014 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   PALMIZIO: «Disciplina della rappresentanza sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare» (2776);
   FORMISANO: «Modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedura penale e al codice di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, e altre disposizioni per il contrasto della corruzione e dei delitti contro la pubblica amministrazione» (2777).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di una proposta di legge d'iniziativa regionale.

  In data 16 dicembre 2014 è stata presentata alla Presidenza, ai sensi dell'articolo 18 dello statuto della Regione siciliana, di cui al regio decreto legislativo 15 maggio 1946, n. 455, la seguente proposta di legge:
   PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DELL'ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA: «Disposizioni in tema di impignorabilità della prima casa e dei beni mobili e immobili strumentali all'esercizio di imprese, arti e professioni e di riforma del sistema di riscossione esattoriale» (2778).

  Sarà stampata e distribuita.

Trasmissione dalla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza.

  Il Presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, con lettera in data odierna, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 144, comma 3, del Regolamento della Camera, il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla povertà e il disagio minorile, approvato il 16 dicembre 2014 dalla Commissione medesima (Doc. XVII-bis n. 2).

  Tale documento sarà stampato e distribuito.

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 12 dicembre 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Opera nazionale di assistenza per il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, per l'esercizio 2013. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 212).
  Questi documenti sono trasmessi alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 12 dicembre 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (INSMLI), per l'esercizio 2013. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 213).
  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 12 dicembre 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, per l'esercizio 2013. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 214).
  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 12 dicembre 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Cassa nazionale di previdenza e assistenza a favore dei dottori commercialisti, per gli esercizi 2011 e 2012. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 215).
  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 16 dicembre 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234 la relazione in merito alla proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 recante applicazione della decisione 2007/436/CE, Euratom, relativa al sistema delle risorse proprie della Comunità (COM(2014) 704 final).

  Questa relazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 16 dicembre 2014, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   Allegati sull'Irlanda (COM(2014) 38 final – Annex 7), sulla Grecia (COM(2014) 38 final – Annex 8), sulla Spagna (COM(2014) 38 final – Annex 9), sulla Francia (COM(2014) 38 final – Annex 10), sulla Croazia (COM(2014) 38 final – Annex 11), su Cipro (COM(2014) 38 final – Annex 13), sulla Lettonia (COM(2014) 38 final – Annex 14), sulla Lituania (COM(2014) 38 final – Annex 15), sul Lussemburgo (COM(2014) 38 final – Annex 16), sull'Ungheria (COM(2014) 38 final – Annex 17) e sul Regno Unito (COM(2014) 38 final – Annex 28) della relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo – Relazione dell'Unione sulla lotta alla corruzione, che sono assegnati in sede primaria alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia);
   Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio che proroga il periodo di validità della decisione 2012/232/UE che autorizza la Romania ad applicare misure di deroga all'articolo 26, paragrafo 1, lettera a), e all'articolo 168 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto (COM(2014) 736 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
   Relazione della Commissione – Relazione annuale (2012-2013) sull'applicazione del regolamento (CE) n. 953/2003 del Consiglio, del 26 maggio 2003, inteso ad evitare la diversione verso l'Unione europea di taluni medicinali essenziali (COM(2014) 737 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014) 737 final – Annex 1), che è assegnata in sede primaria alla XII Commissione (Affari sociali);
   Relazione della Commissione – Settima relazione annuale sull'attuazione del fondo europeo per la pesca (2013) (COM(2014) 738 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);
   Proposta di decisione del Consiglio che adotta il piano strategico generale Shift2Rail (COM(2014) 739 final), che è assegnata in sede primaria alla IX Commissione (Trasporti);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo a norma dell'articolo 294, paragrafo 6, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea riguardante la posizione del Consiglio in prima lettura ai fini dell'adozione di una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 98/70/CE relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e la direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (COM(2014) 748 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, con comunicazione in data 16 dicembre 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
  Con la medesima comunicazione, il Governo ha richiamato l'attenzione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo agli indici dei prezzi al consumo armonizzati e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 2494/95 (COM(2014) 724 final), già trasmessa dalla Commissione europea e assegnata alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento.

Trasmissione dalla Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

  La Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 1, lettera n), della legge 12 giugno 1990, n. 146, copia delle delibere adottate dalla Commissione nel mese di novembre 2014.
  Questa documentazione è trasmessa alla XI Commissione (Lavoro).

Comunicazione di nomine ministeriali.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 15 dicembre 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la comunicazione concernente il conferimento al dottor Cosimo Caliendo, ai sensi dei commi 4 e 10 del medesimo articolo 19, dell'incarico di livello dirigenziale generale di consulenza, studio e ricerca, nell'ambito dell'Organismo indipendente di valutazione della performance del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  Tale comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla IX Commissione (Trasporti).

Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.

  Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 9 dicembre 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 12, comma 3, della legge 30 dicembre 1991, n. 413, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale concernente l'esonero dall'obbligo di certificazione tramite ricevuta o scontrino fiscale dei corrispettivi per determinate prestazioni rese da soggetti concessionari del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (127).
  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla VI Commissione (Finanze), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 16 gennaio 2015. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 1o gennaio 2015.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.

  Sono pervenute alla Presidenza dai competenti Ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Iniziative di competenza in relazione alla situazione dell'azienda Sofiter e misure volte a evitare il rischio di disimpegno dei fondi della politica agricola comune relativi alla programmazione 2007-2013 – 3-01226

   FRANCO BORDO, PLACIDO e ZACCAGNINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   la Sofiter s.p.a. conta 150 dipendenti e da più di vent'anni fornisce servizi e competenze per l'erogazione dei fondi comunitari in agricoltura. Fa parte del raggruppamento temporaneo di imprese (di cui fanno parte anche Auselda e Almaviva, che ne è anche il mandatario) che opera con Sin (società partecipata al 51 per cento da Agea e al 49 per cento da soci privati) e Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) nella gestione dei servizi per l'erogazione dei fondi comunitari per il settore «sviluppo rurale» e nella realizzazione dei servizi per il portale Sian (sistema che raccoglie tutte le informazioni del comparto agricolo e rurale nell'ambito di supporto delle scelte di politica agricola e rurale);
   in particolare, i lavoratori svolgono un ruolo fondamentale nella gestione di un servizio complesso e articolato finalizzato, fra l'altro, alla realizzazione di applicazioni informatiche e fornendo assistenza e consulenza tecnica specialistica a tutti gli utenti istituzionali del sistema informativo agricolo nazionale (Agea, regioni, Sin, Centro assistenza agricola e altri organismi nazionali);
   le applicazioni informatiche realizzate dai lavoratori Sofiter sono propedeutiche all'attuazione delle disposizioni dell'Unione europea e di quelle integrative adottate a livello nazionale, per le misure a superfici e per quelle ad investimenti, previste dai programmi di sviluppo rurale. Le stesse consentono, nel contempo, di gestire tutto il flusso amministrativo finalizzato all'erogazione dei pagamenti previsti dalla politica agricola comune, coinvolgendo la maggioranza delle regioni italiane;
   da quasi tre anni, e in coincidenza con l'arrivo di un nuovo management, nonché di nuovi azionisti di maggioranza, l'azienda sembra attraversare una crisi che non trova soluzione. La crisi parrebbe connessa al contratto che lega la Sofiter a Sin e Agea. I lavoratori sono stati sottoposti ad un lungo periodo di contratto di solidarietà e cassa integrazione durante il quale la retribuzione non è stata praticamente mai regolare. Nonostante questo hanno sempre responsabilmente eseguito i loro compiti operandosi per evitare il disimpegno automatico (N+2) dei fondi comunitari, eseguendo le procedure di pagamento e tutte le procedure per la gestione delle domande di aiuto e di pagamento;
   i lavoratori Sofiter hanno indetto a partire da novembre 2014 lo stato di agitazione perché non hanno ricevuto alcuna rassicurazione o comunicazione, a fronte delle numerose e reiterate richieste di conoscere i tempi di corresponsione delle mensilità arretrate e le prospettive future dell'azienda. Ad oggi, né la rappresentanza sindacale unitaria né le organizzazioni sindacali hanno notizie certe e trasparenti sulla situazione finanziaria dell'azienda, a fronte di un contratto che sembra avere potenzialità economiche di portata non indifferente. I lavoratori Sofiter rifiutano l'idea di dover trascorrere per il terzo anno consecutivo situazioni di precarietà, ristrettezze e preoccupazioni, senza che nessuno, né l'azienda né gli utenti istituzionali coinvolti, diano un segnale di interessamento e manifestino la volontà di risolvere il problema sopra evidenziato;
   con lettera datata 1o dicembre 2014 la società Almaviva contestava ai lavoratori della Sofiter l'iniziativa dello sciopero, indetto dall'assemblea dei lavoratori, stigmatizzando «i disservizi» che lo sciopero produrrebbe nella rendicontazione relativamente al settore dello sviluppo rurale al 31 dicembre 2014, scadenza improrogabile dei conti dell'organismo pagatore Agea. Fatto singolare della missiva è che il rappresentante di Almaviva invoca il rispetto degli impegni e delle scadenze dei termini contrattualmente previsti, imputando ai lavoratori la responsabilità di ogni eventuale ritardo e inadempimento e nello stesso istante «dimentica» che è l'azienda ad aver disatteso gli obblighi contrattuali, tant’è che ad oggi ai dipendenti della Sofiter non sono state corrisposte le mensilità di retribuzione a far data dal mese di settembre 2014 –:
   quali iniziative urgenti il Governo intenda intraprendere, per il tramite di Sin e Agea, per una positiva soluzione della situazione di cui in premessa e, contestualmente, cosa si intenda fare per evitare il rischio di disimpegno dei fondi della precedente programmazione 2007-2013 del secondo pilastro della politica agricola comune. (3-01226)


Intendimenti del Ministro della giustizia in merito allo scioglimento del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma – 3-01227

   MAZZIOTTI DI CELSO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   con nota del 16 novembre 2012, il Ministero della giustizia ha delegato il Consiglio nazionale forense a svolgere attività di indagine, tesa ad approfondire i fatti e le circostanze oggetto della segnalazione di alcuni avvocati iscritti all'ordine di Roma, relativa a presunte irregolarità nella gestione del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma;
   gli esiti di tale attività sono stati trasmessi dal Consiglio nazionale forense al Ministero della giustizia con nota, in data 19 luglio 2013, per quanto di competenza del Ministero stesso;
   con nota del 19 dicembre 2013, il Ministero della giustizia ha invece disposto che per il prosieguo del procedimento fosse il Consiglio nazionale forense ad esprimere preventivamente il suo parere/proposta;
   in data 28 marzo 2014, il Consiglio nazionale forense ha chiesto al Ministero della giustizia di disporre lo scioglimento del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma, ai sensi dell'articolo 33, comma 1, della legge 31 dicembre 2012, n. 247;
   con diffida in data 10 aprile 2014, notificata l'8 maggio 2014, il Ministero della giustizia intimava al Consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma di produrre entro 10 giorni una serie di documenti, ai fini del provvedimenti di cui all'articolo 33;
   la proposta di scioglimento del Consiglio nazionale forense si basa su fatti che, se confermati, sarebbero molto gravi: la conclusione di un contratto per la cura dell'immagine e comunicazione del Consiglio con un soggetto che è poi risultato socio del presidente del Consiglio dell'ordine in altra società di comunicazione (avente sede presso l'abitazione del presidente stesso) e la stipula di numerosi contratti a tempo determinato con modalità non corrette, cinque dei quali a favore di parenti di dipendenti del Consiglio dell'ordine (a seguito dell'annullamento d'ufficio, per gravi irregolarità, del concorso per assunzioni a tempo indeterminato precedentemente indetto dal Consiglio);
   da notizie di stampa risultano in corso una serie di procedimenti penali relativi alla gestione del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma, che includono anche i fatti oggetto dell'indagine del Consiglio nazionale forense;
   ai sensi dell'articolo 33 della legge 31 dicembre 2014, n. 247, il consiglio è sciolto se non è in grado di funzionare regolarmente, se non adempie agli obblighi prescritti dalla legge o se ricorrono altri gravi motivi di rilevante interesse pubblico;
   lo scioglimento e la nomina del commissario sono disposti con decreto del Ministro della giustizia, su proposta del Consiglio nazionale forense, previa diffida;
   sono decorsi otto mesi dalla proposta di scioglimento del Consiglio nazionale forense e sette mesi dalla scadenza del termine per consegna di documenti, contenuto nella diffida ministeriale notificata l'8 maggio 2014; nonostante il tempo trascorso, il Ministro interrogato non ha ancora provveduto;
   recentemente, il Consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma, destinatario della suddetta proposta di scioglimento del Consiglio nazionale forense, ha indetto le elezioni per il prossimo Consiglio dell'ordine per il 14, 15, 16 e 17 gennaio 2015, provocando ulteriori polemiche per la data anticipata rispetto alla prassi degli anni precedenti;
   è evidente l'urgenza di fare chiarezza, in quanto non è pensabile che le elezioni possano essere gestite da un Consiglio dell'ordine sul quale pende una richiesta di scioglimento per gravi violazioni ed irregolarità;
   pare, quindi, essenziale che il Ministero della giustizia provveda entro pochi giorni, esprimendosi in un senso o nell'altro sulla proposta di scioglimento del Consiglio nazionale forense, non essendo possibile che tale situazione di incertezza continui anche nel mese precedente le elezioni, perché gravissimi sarebbero i danni per la credibilità dell'istituzione forense –:
   se intenda provvedere sulla richiesta del Consiglio nazionale forense e se il relativo provvedimento sarà emesso entro il 20 dicembre 2014, in modo da consentire che la situazione sia definita con congruo anticipo rispetto alla data delle elezioni. (3-01227)


Iniziative volte a promuovere l'affidamento condiviso dei figli nel caso di separazione dei genitori – 3-01228

   BINETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   sulla rivista dell'Associazione degli psicologi americani è stato pubblicato recentemente un articolo scientifico che contiene una revisione metanalitica dei più autorevoli studi mondiali sul tema dell'affido condiviso di bambini sotto i 4 anni. Hildegunde Suenderhauf ha selezionato gli unici 50 studi sulle modalità di affido dei minori pubblicati tra il 1977 e il 2014 su riviste internazionali scientificamente riconosciute. Nella sua metanalisi l'autrice ha analizzato in modo rigoroso le conclusioni dei singoli studi e le loro interazioni, traendone una valutazione complessiva, le cui considerazioni finali appaiono inequivocabili;
   due studi (4 per cento) hanno dato risultati negativi rispetto all'affido materialmente condiviso; in undici studi sono stati segnalati effetti negativi neutralizzati da altri effetti positivi; mentre trentasette degli articoli presi in considerazione (74 per cento), hanno prodotto inequivocabili risultati positivi per l'affido materialmente condiviso. L'articolo conclude testualmente: «In generale i risultati degli studi rivisitati in questo documento sono favorevoli ai piani genitoriali che bilanciano il tempo dei bambini piccoli tra le due case in modo il più uguale possibile. Il pernottamento dei bambini nella casa del papà non crea problemi, ma favorisce nei bambini la consapevolezza che l'accudimento è compito di entrambi i genitori e non di uno solo di loro (Warshak, 2014)»;
   la distribuzione dei tempi di coabitazione in uso presso i tribunali italiani non segue, però, queste linee scientifiche e, come si può vedere anche dalle bozze di separazione consensuale pubblicate sui siti di alcuni tribunali, essa non si discosta da distribuzioni standard molto asimmetriche: circa l'83-85 per cento del tempo con un genitore, quasi sempre la madre, e circa il 17-15 per cento con l'altro genitore, quasi sempre il padre. Ciò comporta facilmente la perdita di una figura genitoriale con danni di natura psicologica e sociale, che appaiono già nei primi anni, ma spesso si accentuano nell'età della adolescenza: dispersione scolastica, gravidanze indesiderate, povertà, tabagismo, tossicodipendenza, microcriminalità e altro. Con questo orientamento l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa in quanto a difesa del diritto alla bigenitorialità;
   uno studio su 164.580 ragazzi svedesi di 12 e 15 anni, figli di genitori separati, ha evidenziato che i parametri migliori relativamente al benessere fisico, psicologico e sociale alla soddisfazione sulle relazioni coi propri genitori separati sono quelli dei minori che spendono tempi sostanzialmente eguali presso i due genitori (Bergström et al. 2013), confermando i risultati di una precedente ricerca di Jablonska e Lindbergh su 15.428 minori che aveva evidenziato, con significatività statistica, livelli di stress mentale più alto nelle famiglie monogenitoriali;
   un'altra ricerca pubblicata su Children&society nel 2012 e condotta da ricercatori indipendenti delle Università di Bethesda, della Groenlandia, di Stoccolma, di Yvaskula (Finlandia), di Copenaghen, di Akureyri (Islanda), di Goteborg, su 184.496 minori in 36 società occidentali (Italia inclusa) (Bjarnason et al.2012), ha osservato che i bambini che vivono in sistemazione di collocamento materialmente congiunto (suddivisione approssimativamente paritaria dei tempi) riportano un più alto livello di soddisfazione di vita rispetto ad ogni altra sistemazione di famiglia separata, solo un quarto di rango (-0,26) più basso dei bambini nelle famiglie unite –:
   se non ritenga di adottare iniziative conseguenti di fronte a questa evidente contraddizione tra risultanze scientifiche e prassi giuridiche per tutelare le generazioni future che sempre più spesso si trovano a dovere fronteggiare la separazione della propria coppia genitoriale (circa 80-90.000 minori ogni anno).
(3-01228)


Iniziative per favorire la fine della guerra civile e la riconciliazione nazionale in Libia – 3-01229

   AMENDOLA, NICOLETTI, MANCIULLI, QUARTAPELLE PROCOPIO, BRAY, CARBONE, CARROZZA, CASSANO, CHAOUKI, CIMBRO, GIANNI FARINA, FEDI, GARAVINI, LA MARCA, MONACO, PORTA, RACITI, RIGONI, ZAMPA, MARTELLA, CINZIA MARIA FONTANA e BINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   la Libia, un Paese prossimo all'Italia e con il quale il nostro Paese condivide importanti interessi strategici, si trova ormai da alcuni mesi devastato da una guerra civile in cui si fronteggiano due Governi che non riconoscono la reciproca legittimità, uno riconosciuto dalla comunità internazionale a Tobruk in Cirenaica, privo di reale controllo del territorio, e l'altro a Tripoli;
   questa apparente bipartizione del Paese in due nasconde una realtà ancora più complessa in cui operano diversi altri soggetti, tra cui il gruppo denominato Ansar al Sharia, il quale controlla la città di Derna ed è presente a Bengasi ed è in rapporti strettissimi con i jihadisti ricollegati al sedicente Stato islamico;
   autorevoli analisti paventano la possibilità che la Libia orientale e il Fezzan possano a trasformarsi in un immenso campo di addestramento per miliziani e terroristi;
   la recente visita a Roma del Capo dello Stato egiziano Al Sisi, che ha scelto l'Italia come prima tappa di un viaggio tra le capitali europee, ha evidenziato il riconoscimento dell'Egitto come partner strategico per la stabilizzazione della regione nordafricana;
   l'Italia non ha solo interessi strategici, ma un particolare e delicato ruolo storico in Libia, riconosciuto dalla popolazione, provato dal fatto che è rimasto l'unico Paese occidentale ad aver mantenuto attiva e operativa l'ambasciata di Tripoli, imprescindibile supporto logistico alle iniziative di mediazione da parte dell'Onu;
   il nostro Paese è riuscito a mantenere un'interlocuzione viva e credibile con quasi tutti gli interlocutori politici e militari ed è tra i principali sostenitori dell'importante azione diplomatica dell'inviato speciale delle Nazioni Unite, Bernardino Leon, che ha avuto un recente colloquio con il Ministro interrogato, lavora in strettissimo contatto con i diplomatici italiani presenti sul campo e di cui gli interroganti condividono l'idea di equilibrare il principio di legittimità con quello di inclusività dei principali attori politici;
   la discesa del prezzo del petrolio del 40 per cento, con la conseguente riduzione delle entrate per le finanze libiche, rende ancora più precaria e turbolenta la situazione socioeconomica in un Paese in cui l'85 per cento degli stipendi è erogato dal bilancio pubblico e, quindi, è fortemente dipendente dalle entrate petrolifere;
   dei 165 mila migranti che hanno raggiunto le coste italiane il 90 per cento lo ha fatto passando per la Libia e la situazione di insicurezza sociale, unita alla perdurante condizione di guerra civile, non può che far aumentare la pressione, già insostenibile, dell'immigrazione lungo le coste italiane;
   la stessa comunità internazionale si aspetta dall'Italia un ruolo decisivo e proattivo nella soluzione della crisi libica, che è componente essenziale della più ampia instabilità regionale –:
   quali iniziative il Governo intenda intraprendere, autonomamente e/o di concerto con gli altri partner europei, per favorire la fine della guerra civile, un percorso di riconciliazione nazionale e il ristabilimento di istituzioni funzionanti e assicurare, con la stabilizzazione del Paese, anche la sua unità politica.
(3-01229)


Elementi in merito all'attivazione della procedura di arbitrato internazionale in relazione alla vicenda dei due militari italiani sottoposti a procedimento giudiziario in India – 3-01230

   RAMPELLI, CIRIELLI, GIORGIA MELONI e LA RUSSA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   il 16 dicembre 2014 è stato reso noto il diniego da parte della Corte suprema indiana alle istanze presentate dai due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone;
   Latorre chiedeva un'estensione di quattro mesi della sua permanenza in Italia, accordatagli dopo l'ictus che lo aveva colpito a settembre 2014, per terminare il suo percorso terapeutico, mentre Girone aveva chiesto di poter rientrare in Italia per un periodo di tre mesi per trascorrere del tempo, tra cui le festività natalizie, con la propria famiglia;
   stando a quanto riportato dagli organi di stampa, il presidente della Corte suprema indiana avrebbe sostenuto che la richiesta non poteva essere accettata perché l'inchiesta della morte dei due pescatori «non è finita», che «i capi di accusa non sono stati ancora presentati» e che «anche le vittime hanno i loro diritti»;
   il 12 febbraio 2015 saranno tre anni che i due militari italiani sono illegittimamente trattenuti in India, posto che, come confermato più volte dalle stesse autorità civili e militari italiane, la localizzazione dell'incidente a 32 miglia dalla costa indiana, e quindi in acque internazionali, avrebbe dovuto sin dal principio fare venir meno la giurisdizione indiana a favore di quella italiana; i militari sono bloccati in attesa di un processo che subisce continui rinvii;
   in tale vicenda ad avviso degli interroganti le autorità italiane hanno mostrato sin dall'inizio di non avere adeguata consapevolezza del caso diplomatico aperto con il Governo di Nuova Delhi e la mancanza di sostegno e solidarietà da parte degli alleati americani, europei e della Nato ha reso drammaticamente evidente lo scarso peso del nostro Paese nello scacchiere internazionale;
   nonostante ciò, l'Italia continua a mandare militari sulle navi private per difendere il traffico marittimo nell'Oceano indiano dalla pirateria, come le operazioni «Ocean shield» o «Atalanta», e a partecipare a missioni internazionali, a tutto beneficio anche dell'India;
   la necessaria internazionalizzazione del caso dei due marò, che ora sembra essere affidata alla richiesta della procedura di arbitrato, dovrebbe, invece, passare attraverso il coinvolgimento dell'Onu, in base all'articolo 33 del suo statuto, che prevede che il Consiglio di sicurezza possa, nel caso di una controversia la cui continuazione sia suscettibile di mettere in pericolo il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, agire sulle parti per sollecitare una conclusione pacifica della controversia –:
   se sia stata formalmente attivata e a che punto sia la procedura di arbitrato internazionale sulla vicenda di cui in premessa e se siano allo studio altre procedure internazionali che consentano un esito più spedito della controversia, a tutela dei due militari italiani. (3-01230)


Iniziative volte a promuovere lo sfruttamento delle risorse geotermiche – 3-01231

   ABRIGNANI e PALESE. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   il decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22, concernente «Riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche», si pone l'obiettivo di favorire l'utilizzo della risorsa «rinnovabile» geotermica, in particolare la semplificazione delle procedure in coerenza con gli indirizzi comunitari ed internazionali per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e l'apertura a un regime concorrenziale che assicuri una trasparente e non discriminatoria assegnazione in concessione delle risorse geotermiche;
   le risorse geotermiche di interesse nazionale sono considerate patrimonio indisponibile dello Stato, mentre quelle di interesse locale sono patrimonio indisponibile regionale e l'autorità competente per le funzioni amministrative, ai fini del rilascio del permesso di ricerca e delle concessioni di coltivazione, riguardanti le risorse geotermiche d'interesse nazionale, è il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, mentre per quelle locali le autorità competenti sono le regioni o gli enti da esse delegati, nel cui territorio sono rinvenute;
   il decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, recante «Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE», ha previsto che, al fine di promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove centrali geotermoelettriche a ridotto impatto ambientale, sono considerati di interesse nazionale i fluidi geotermici a media ed alta entalpia finalizzati alla sperimentazione – su tutto il territorio nazionale – di impianti pilota con reiniezione del fluido geotermico nelle stesse formazioni di provenienza e comunque con emissioni nulle e con potenza nominale installata non superiore a 5 megawatt e, per ciascuna centrale, introduce un'incentivazione aggiuntiva per gli impianti geotermici che producono emissioni nulle, che reiniettano tutto il fluido geotermico nelle formazioni di provenienza, concedendo una tariffa incentivante per chi saprà gestire la risorsa, in tutela dell'ambiente, anche in presenza di gas nel fluido, pur essendo questa tecnologia molto onerosa per il soggetto proponente;
   l'ordinamento giuridico italiano ha previsto dal 2011 una normativa speciale per la produzione di energia elettrica da fonte mineraria geotermica, con l'obiettivo di sfruttare le presenti risorse minerarie abbandonate, dopo la ricerca che lo Stato ha fatto spendendo milioni di euro per definirne i campi geotermici e le loro potenzialità termiche, con impianti ad alta tecnologia con l'obbligo di elevati risultati ambientali che rendano le emissioni nulle e obblighino, lo stesso impianto, alla reiniezione totale del fluido estratto. L'autorità competente per il conferimento dei relativi titoli minerari è il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che acquisiscono l'intesa con la regione interessata;
   ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22, recante disposizioni in materia di piccole utilizzazioni locali di calore geotermico, le autorità competenti per le funzioni amministrative, inclusa la valutazione di impatto ambientale, ai fini del rilascio del permesso di ricerca e delle concessioni di coltivazione, comprese le funzioni di vigilanza sull'applicazione delle norme di polizia mineraria, riguardanti le risorse geotermiche e locale sono le regioni o gli enti da esse delegati;
   il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, recante misure urgenti per la crescita del Paese, ha disposto l'inserimento dell'energia geotermica tra le fonti energetiche strategiche;
   il decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, recante «Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia», ha disposto che gli impianti geotermici pilota sono di competenza statale (integrando l'articolo 1, comma 3-bis, del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22, e il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);
   ai sensi di tale normativa i progetti geotermici pilota sono, quindi, sottoposti alla valutazione di impatto ambientale di competenza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   la normativa sopra citata ha comportato richieste di permessi di ricerca e coltivazione in tutta Italia, riaccendendo un interesse di investimenti privati nel settore, ben distribuito sul territorio nazionale – in particolare nelle regioni Umbria, Lazio, Toscana, Campania, Sicilia e Sardegna – con 10 permessi per impianti pilota sperimentali, in particolare nel settore della media entalpia, con temperature della risorsa geotermica compresa tra 90 e 150 gradi;
   il Ministero dello sviluppo economico-direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche ha ritenuto, inoltre, necessario valutare in via preventiva le autorizzazioni di operazioni tecnologiche che prevedano perforazioni nel sottosuolo, con particolare riferimento alla sismicità indotta ed ha promosso la stesura di «linee guida», a cura dei Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che suggeriscano alle commissioni di valutazione ambientale di esaminare gli impianti in esercizio presenti in Europa e nel mondo, così da conoscere i reali effetti ambientali dei siti potenzialmente sfruttabili, tenendo conto delle implicazioni che l'attività geotermica comporta relativamente all'abbattimento sostanziale di anidride carbonica nell'atmosfera, di un risparmio energetico nella produzione di calore e raffreddamento e di tutti i vantaggi ambientali che ne derivano; linee guida che, purtroppo, non sono ancora state formulate dai ministeri in oggetto;
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha ritenuto necessario costituire, in ambito Ispra, dei gruppi di lavoro per definire puntualmente lo stato della sismicità indotta e provocata dall'attività antropica nel nostro Paese;
   l'attività dei suddetti gruppi di lavoro è tuttora in corso, ma a totale garanzia degli effetti ambientali positivi dello sfruttamento geotermico ci sono tutte le pratiche di costruzione mineraria mondiali;
   le commissioni di valutazione di impatto ambientale sono, quindi, in grado di potere esprimere piene valutazioni nell'ambito geologico, idrico ed atmosferico fino all'approvazione di un dettagliato programma lavori per la realizzazione di pozzi in piena sicurezza; per quanto attiene la «zonazione del territorio» si ricorda che la pericolosità sismica del territorio nazionale è da tempo classificata e tenuta aggiornata e le relative mappe sono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale, mentre per quanto riguarda gli altri potenziali ognuno di questi è puntualmente analizzato dalla valutazione di impatto ambientale e monitorato dalle Arpa regionali;
   il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, all'articolo 38-ter, ha modificato il decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, includendo l'energia geotermica tra le fonti energetiche strategiche ai sensi della legge 23 agosto 2004, n. 239, e nello specifico gli impianti per l'estrazione di energia geotermica di cui al decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22;
   gli impianti (cosiddetti pilota che prevedono la reiniezione del fluido geotermico nelle stesse formazioni di provenienza di potenza nominale installata non superiore a 5 megawatt) sono finalizzati alla sperimentazione e riguardano tutto il territorio nazionale. Tuttavia, nonostante siano state ricevute istanze sino a coprire la potenza massima prevista (50 megawatt) riguardanti risorse geotermiche già note, ad oggi non sono stati rilasciati né permessi di ricerca né concessioni, per la complessità dell’iter burocratico necessario ad ottenere le varie autorizzazioni;
   è interesse strategico dello Stato sviluppare le risorse energetiche e, in particolare, le nuove tecnologie nel settore geotermico, rendendo certi i tempi per il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione degli impianti e lo sfruttamento di tale risorsa rinnovabile;
   l'obiettivo dovrebbe essere quello di sviluppare impianti a ciclo combinato chiuso, già diffusi in tanti Paesi a partire dall'Islanda, ma ancora inesistenti in Italia (nonostante il monopolio dell’Enel sulla geotermia sia caduto da più di tre anni) proprio per la difficoltà, tutta italiana, nell'ottenere le autorizzazioni, che fino a oggi hanno frenato la realizzazione di questi impianti a zero impatto;
   nell'ambito della valutazione di impatto ambientale, per gli impianti pilota geotermici si dovrebbe valorizzare l'impegno dei privati nella produzione di energia a basso impatto ambientale e, quindi, in sostituzione di altra energia prodotta con maggiori emissioni di anidride carbonica a danno dell'atmosfera e bisognerebbe rilasciare le autorizzazioni per i progetti di impianti geotermici più velocemente possibile, in modo da dotare il Paese di nuove tecnologie per lo sfruttamento della risorsa geotermica, ad esclusivo onere finanziario dei privati, per potere riportare il settore a competere nel mondo come leader dell'energia rinnovabili –:
   se il Governo intenda avviare le procedure per un concreto e celere sfruttamento delle risorse geotermiche ricercate ed analizzate fino ad oggi nel territorio italiano, per le varie tipologie di impianti geotermici, identificando le aree potenzialmente sfruttabili in coerenza anche con le previsioni degli orientamenti europei relativamente all'utilizzo della risorsa geotermica e in linea con la strategia energetica nazionale. (3-01231)


Problematiche relative alla continuità produttiva e occupazionale delle aziende coinvolte nella realizzazione del centro commerciale Tiare Shopping di Villesse (Gorizia) – 3-01232

   FEDRIGA, PRATAVIERA, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, MATTEO BRAGANTINI, BUSIN, CAON, CAPARINI, GIANCARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, RONDINI e SIMONETTI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   dietro l'apertura del centro commerciale Tiare shopping di Villesse, di proprietà del gruppo Inter Ikea center Italia, si celano le storie di tanti imprenditori italiani che, dopo aver contribuito alla realizzazione del centro, rischiano oggi il fallimento per il mancato rispetto dei pagamenti da parte del gruppo svedese;
   il gruppo Ikea ha delegato Immobiliare Arco-Fogliata spa Alfacontract a stipulare contratti con le ditte subappaltatrici per la fornitura di materiale per la realizzazione del centro commerciale Tiare shopping;
   il gruppo aveva impostato i pagamenti delle ditte subappaltatrici tramite delega passiva di pagamento a trenta giorni data fattura, fornendo alle medesime ditte rassicurazioni sul rispetto dei contratti e dei pagamenti;
   i pagamenti alle ditte sono stati sospesi dalla data di apertura del centro commerciale, avvenuta il 5 dicembre 2013, provocando alle stesse seri problemi di liquidità, che, se non verranno prontamente risolti, potrebbero determinarne la chiusura, con pesanti ricadute sull'occupazione;
   i dipendenti delle ditte subappaltatrici si trovano in uno stato di profonda precarietà ed il loro futuro appare oggi più che mai incerto, in un contesto sociale già compromesso da una disoccupazione in continuo aumento per la mancanza di lavoro e la costante chiusura di attività industriale ed artigianali;
   particolarmente grave è la situazione che sta vivendo la ditta fornitrice Ediltecnica sc di Portugruaro, che ad oggi ha ricevuto dal gruppo, tramite Villesse shopping center, solo il 40 per cento dell'importo dovuto e parrebbe rischiare di non riuscire più a pagare gli stipendi ai suoi dipendenti. Secondo una stima della stessa azienda, l'ammontare da corrispondere alle imprese che hanno lavorato per il gruppo Ikea si aggira intorno agli 80 milioni di euro;
   in un incontro con il gruppo Ikea, nel febbraio 2014, era stato consigliato alla ditta di trovare una transazione con l'appaltante; l'accordo transattivo, che prevedeva la cospicua decurtazione dei compensi con pagamenti dilazionati in 13-15 rate, se fosse andato a buon fine avrebbe compresso seriamente l'attività dell'azienda;
   ad oggi sono stati avviati diversi confronti con i rappresentati del gruppo e i sindaci dei comuni interessati per cercare soluzioni che prevedano anche un maggior coinvolgimento della regione Friuli Venezia Giulia nel far rispettare i contratti;
   la vicenda, a cui è stato dedicato anche un servizio di Striscia la notizia, rischia di diventare un caso nazionale per il numero di imprese e di lavoratori coinvolti –:
   se il Ministro interrogato intenda acquisire elementi in merito al rispetto degli accordi presi dal gruppo Ikea Center Italia con le aziende subappaltatrici e quali immediate iniziative intenda adottare affinché vengano tutelate la continuità aziendale delle medesime aziende e l'occupazione. (3-01232)


Iniziative di competenza nei confronti delle cooperative coinvolte nell'inchiesta giudiziaria nota come «mondo di mezzo» – 3-01233

   BARONI, GRILLO, SILVIA GIORDANO, CECCONI, DALL'OSSO, DI VITA, LOREFICE, MANTERO e PESCO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   la straordinaria operazione di polizia giudiziaria «mondo di mezzo», avviata su impulso della procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, che ha portato alla luce una devastante rete criminale e mafiosa sotto l'egida, tra gli altri, degli indagati Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, ha messo in evidenza il ruolo centrale e anomalo della cooperativa «29 giugno» nella suddetta rete criminale, che si è espansa da Roma all'Emilia Romagna, a Palmi, alla Sicilia;
   è da giorni su tutti i quotidiani nazionali che la galassia cooperativa «29 giugno», tramite il Buzzi, suo indiscusso leader, e i suoi sodali, si sarebbe inserita, attraverso svariate attività criminali, nelle commesse pubbliche e negli appalti, soprattutto nell'ambito dei servizi sociali;
   sui quotidiani si sono letti alcuni nomi delle coop controllate o collegate con la «29 giugno»: «29 giugno servizi-società cooperativa di produzione e lavoro», «Eriches 29-consorzio di cooperative sociali», «Consorzio formula ambiente», «Sarim immobiliare», «O.m.l.», «coop soc Abc»; alcune di queste sono coinvolte nell'indagine in corso e non è da escludere che possano emergere ulteriori fatti rilevanti;
   le cooperative sono oggetto di ispezioni periodiche da parte del Ministero dello sviluppo economico e sembra quantomeno improbabile che non siano state rilevate anomalie nella gestione della galassia delle cooperative afferenti alla «29 giugno» –:
   quali iniziative intenda porre in essere con la massima urgenza per restituire trasparenza e credibilità al settore della cooperazione macchiata da questa gravissima vicenda e se, in particolare, non ritenga doveroso avviare un'azione ispettiva straordinaria nei confronti delle società cooperative interessate dalle indagini della magistratura e delle loro partecipate e controllate, ai fini dell'adozione dei provvedimenti più idonei e urgenti da parte del Ministero dello sviluppo economico. (3-01233)