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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 10 ottobre 2014

TESTO AGGIORNATO AL 13 OTTOBRE 2014

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 10 ottobre 2014.

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Amici, Baretta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Caparini, Capezzone, Carinelli, Casero, Castiglione, Catania, Cicchitto, Cirielli, Colonnese, Costa, Dambruoso, De Girolamo, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Di Salvo, Epifani, Fedriga, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Mannino, Antonio Martino, Merlo, Mogherini, Orlando, Pes, Pisicchio, Pistelli, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Domenico Rossi, Rughetti, Sani, Scalfarotto, Scotto, Sereni, Sisto, Speranza, Tabacci, Taglialatela, Tidei, Velo, Vignali, Vito, Zanetti.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Amici, Baretta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Caparini, Capezzone, Carinelli, Casero, Castiglione, Catania, Cicchitto, Cirielli, Colonnese, Costa, Dambruoso, De Girolamo, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Di Salvo, Epifani, Fedriga, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Mannino, Antonio Martino, Merlo, Mogherini, Orlando, Pes, Pisicchio, Pistelli, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Domenico Rossi, Rughetti, Sani, Scalfarotto, Scotto, Sereni, Sisto, Speranza, Tabacci, Taglialatela, Tidei, Velo, Vignali, Vito, Zanetti.

Annunzio di un disegno di legge.

  In data 9 ottobre 2014 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:
   dai Ministri degli affari esteri e della difesa:
  «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kazakhstan sulla cooperazione militare, fatto a Roma il 7 giugno 2012» (2659).

  Sarà stampato e distribuito.

Trasmissione dal Senato.

  In data 9 ottobre 2014 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:
   S. 1428. – «Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro» (approvato dal Senato) (2660).

  Sarà stampato e distribuito.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
   I Commissione (Affari costituzionali):
  LOMBARDI ed altri: «Disposizioni concernenti il coordinamento delle funzioni in materia di pubblica sicurezza e di polizia amministrativa locale nonché l'attuazione di politiche integrate per la sicurezza» (2406) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), IV, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VIII, IX, X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), XII, XIII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  MARAZZITI e NICOLETTI: «Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani» (2529) Parere delle Commissioni II, III (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), V, VI, VII, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
   II Commissione (Giustizia):
  FERRANTI e VERINI: «Modifica all'articolo 2 del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160, in materia di requisiti per l'ammissione al concorso per l'accesso alla magistratura ordinaria» (2610) Parere delle Commissioni I, VII e XI.
   X Commissione (Attività produttive):
  RICCARDO GALLO ed altri: «Concessione di un contributo straordinario per l'attuazione di un piano di interventi a sostegno del settore turistico di Lampedusa e della provincia di Agrigento a seguito della situazione di emergenza determinata dall'afflusso di immigrati» (2539) Parere delle Commissioni I, V, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
   XI Commissione (Lavoro):
  CARUSO: «Disposizioni per la concessione di una riserva di posti nei concorsi pubblici in favore di alcune categorie di militari congedati senza demerito» (2588) Parere delle Commissioni I, IV e V;
   LAFORGIA ed altri: «Modifiche all'articolo 24-bis del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, in materia di sostegno dell'occupazione nelle attività svolte da call center» (2606) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, IX, X e XIV;
  FORMISANO: «Disposizioni in materia di lavoro, partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, tutela della maternità e disciplina previdenziale, nonché delega al Governo per la separazione contabile dei trattamenti di previdenza e delle erogazioni di natura assistenziale» (2642) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), X, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  S. 1428. – «Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro» (approvato dal Senato) (2660) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), X, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
   Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive):
  IACONO ed altri: «Norme per il recupero dei centri storici attraverso l'incentivazione dell'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili» (2375) Parere delle Commissioni I, II, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), VII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

  Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con lettera in data 9 ottobre 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6 della legge 7 marzo 2001, n. 58, la relazione sullo stato di attuazione della medesima legge n. 58 del 2001, concernente l'istituzione del Fondo per lo sminamento umanitario, riferita all'anno 2013 (doc. CLXXIII, n. 2).

  Questa relazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 9 ottobre 2014, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la proposta di decisione del Consiglio relativa ai contributi finanziari che gli Stati membri devono versare per finanziare il Fondo europeo di sviluppo nel 2014, compresa la terza quota per il 2014 (COM(2014)631 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014)631 final – Annex 1), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla III Commissione (Affari esteri), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Comunicazioni di nomine ministeriali.

  Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera in data 7 ottobre 2014, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 9 della legge 24 gennaio 1978, n. 14, della nomina dell'avvocato Amilcare Troiano a commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

  Questa comunicazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente).

  Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettera in data 8 ottobre 2014, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 9 della legge 24 gennaio 1978, n. 14, della nomina del professor Tiziano Treu a commissario straordinario dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS).

  Questa comunicazione è trasmessa alla XI Commissione (Lavoro).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative, anche normative, per modificare la disciplina relativa agli investimenti per la promozione e la pubblicità del gioco del lotto – 2-00689

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   secondo i dati di Leisure.com (uno dei principali istituti di ricerca americani nel settore del gaming), ammonterebbero a 105 milioni di euro gli investimenti diretti in pubblicità del mondo del gioco in Italia, cui andrebbero aggiunti ulteriori 87 milioni di euro derivanti da sponsorizzazioni (ad esempio, le squadre di serie A e B);
   nell'affidare in concessione alcune tipologie di gioco lo Stato prevede che una quota parte dell'aggio debba essere destinata alla pubblicità del gioco stesso nelle lotterie istantanee e nel lotto;
   i cosiddetti gratta e vinci prevedono l'obbligo per il concessionario di spendere in pubblicità lo 0,5 per cento della raccolta: nel 2013 la raccolta, dai dati resi noti dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli, è stata pari a 7 miliardi di euro: l'obbligo quindi è, in questo caso, di pubblicità per 35 milioni di euro. Sempre nel 2013 GTech (Lottomatica) ha speso 26,3 milioni di euro, seguita da William Hill con 12,6 milioni di euro, Sisal con 10,3 milioni di euro e Poker Stars con 6,3 milioni di euro, per un totale di 55 milioni di euro solo per questi operatori;
   oltre la metà degli investimenti ha riguardato la televisione, il 26 per cento il web, l'8 per cento i quotidiani e periodici, il 7 per cento le radio e un altro 7 per cento i mezzi outdoor;
   con i decreti del Ministero dell'economia e delle finanze del 17 marzo 1993 e dell'8 novembre 1993 era stata prevista, per la concessione del lotto, la possibilità di usufruire del rimborso da parte dello Stato degli investimenti pubblicitari sostenuti per la promozione del gioco stesso;
   con il decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 15 novembre 2000 veniva modificata la struttura della convenzione originaria per quanto riguarda il meccanismo degli aggi spettanti alla società, trasferendo contemporaneamente alla stessa gli oneri derivanti dagli investimenti pubblicitari, tuttora vigenti e obbligatori;
   in base all'articolo 8-bis della convenzione che regola il gioco del lotto, che disciplina gli «investimenti per promozione e pubblicità del gioco del lotto», si prevede che questi debbano variare tra il 5 per cento ed il 15 per cento del compenso maturato per l'anno precedente. Sempre il citato decreto del 15 novembre 2000 ha introdotto ulteriori margini di discrezionalità negli investimenti pubblicitari: misura non inferiore al 7 per cento del compenso percepito dal concessionario per l'anno precedente. In ogni caso il piano annuale di promozione e pubblicità deve essere approvato dall'amministrazione concedente;
   la raccolta del gioco nel 2013, sempre dai dati dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, è stata pari a 6,3 miliardi di euro, l'aggio percepito dal concessionario viene calcolato in misura percentuale sul volume delle giocate (meccanismo a scalare di decalage che prevede che il compenso percentuale diminuisca all'aumentare della raccolta). Secondo alcune stime, l'aggio medio varia dal 5 al 6 per cento (fonte Autorità garante della concorrenza e del mercato). Con dei semplici calcoli il 5 per cento dei 6 miliardi di euro sono 300 milioni di euro: di questi, ad oggi, la soglia minima del 7 per cento deve essere spesa in pubblicità e cioè più di 20 milioni di euro. Totale tra lotto e gratta e vinci: oltre 50 milioni di euro di pubblicità obbligata, sui 105 milioni di euro di investimenti totali del 2013 (senza dimenticare gli 87 milioni di euro dell'attività di sponsorizzazione);
   sono state assunte iniziative in sede parlamentare in materia di contrasto delle ludopatie –:
   se non ritenga di adottare iniziative, in particolare di tipo normativo, volte a modificare la destinazione di quanto imposto per concessione in termini di investimenti in pubblicità, prevedendo, ad esempio, che una quota di tale risorse venga destinata all'attuazione di interventi in materia di informazione ed educazione sui fattori di rischio del gioco d'azzardo o al sostegno delle famiglie dei soggetti affetti da gioco d'azzardo patologico.
(2-00689) «Binetti, Dellai».


Iniziative per l'assunzione di nuovi agenti della Guardia di finanza in vista della manifestazione di Expo 2015, anche attraverso l'assunzione dei restanti idonei dell'ultima procedura concorsuale – 2-00704

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   in occasione dell'esposizione universale «Expo Milano 2015», per far fronte ad esigenze di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, il Ministero dell'interno aveva dichiarato, il 13 febbraio 2013 a margine dall'incontro presso la prefettura di Milano, come il blocco del turnover delle forze dell'ordine avrebbe subito una deroga del 55 per cento;
   a oggi, si è provveduto allo scorrimento delle graduatorie per le assunzioni del personale di Arma dei carabinieri, polizia di Stato, polizia penitenziaria e vigili del fuoco, in virtù dell'approvazione dell'emendamento 3.84 presentato dall'onorevole Fiano, in sede di conversione del decreto-legge n. 90 del 2014, ma non degli allievi della Guardia di finanza, la cui graduatoria definitiva del concorso bandito il 10 aprile 2012, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 21 febbraio 2013, ha ammesso l'arruolamento di soli 327 su 769 allievi, addirittura meno della metà;
   è, inoltre, utile ricordare che la forza disponibile, in base alle esigenze riscontrate a livello ministeriale, va utilizzata, da parte dell'amministrazione di pubblica sicurezza, in ossequio alla direttiva del 2013, emanata dal dipartimento della funzione pubblica con apposito provvedimento a proposito dello scorrimento delle graduatorie dei concorsi pubblici, prorogabili sino al 31 dicembre 2015;
   in tal senso, si ricorda che, con la circolare n. 5 del 2013 diffusa dal dipartimento della funzione pubblica, si definiscono gli indirizzi applicativi del decreto-legge n. 101 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 125 del 2013, e recante «Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni», per cui: le amministrazioni che, ferme restando le ragioni esclusivamente temporanee o eccezionali, debbano assumere a tempo determinato, piuttosto che indire procedure concorsuali apposite, dovranno attingere alle graduatorie vigenti per concorsi a tempo indeterminato;
   in materia di graduatorie, si prevede che le pubbliche amministrazioni possano indire procedure concorsuali solo laddove non sia possibile ricorrere alle procedure di mobilità tra amministrazioni o laddove non esistano altre graduatorie concorsuali relative a professionalità «equivalenti», ferma restando la possibilità – previo accordo – di utilizzare graduatorie già approvate da altre amministrazioni statali o ad ordinamento autonomo;
   sulla vicenda sono altresì intervenuti gli ordini del giorno n. 9/2486-AR/167 (Cirielli) e n. 9/0158/20 (Pezzopane), in sede di conversione del decreto-legge di cui sopra, accolti dal Governo come mere raccomandazioni, ma che, al momento, non hanno portato ad alcuna soluzione;
   il concorso della Guardia di finanza, bandito con il fine di rafforzare i servizi di controllo del territorio in occasione dell'Expo 2015, esattamente com'era avvenuto per i colleghi allievi agenti della polizia di Stato, rappresenta un'eccezione, anche rispetto alle altre forze dell'ordine: la graduatoria è ancora aperta, dunque in corso di validità, e risultano essere disponibili candidati idonei immediatamente arruolabili –:
   quali iniziative i Ministri interpellati, ognuno per le proprie competenze, abbiano intenzione di assumere, al fine di incrementare il numero delle forze dell'ordine per far fronte, da un lato, alle esigenze di sicurezza dell'intero Paese e, dall'altro, alla necessità di assumere nuovi agenti della Guardia di finanza in vista della manifestazione di Expo 2015 alla luce delle considerazioni sopra esposte;
   se non ritengano opportuno, ai sensi del decreto del dipartimento della funzione pubblica e al fine di ridurre i costi gravanti sull'amministrazione e consentire una celere disponibilità delle necessarie forze dell'ordine in tempo per l'evento sopra richiamato, procedere all'assunzione immediata delle restanti unità dichiarate idonee all'ultima procedura concorsuale riguardante gli agenti della Guardia di finanza.
(2-00704) «Zan, Pisicchio».


Iniziative per un piano organico di interventi in relazione all'epidemia di Ebola – 2-00700

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   la malattia da virus ebola (evd) (The virus causing the 2014 west African outbreak belongs to the Zaire species – fonte Organizzazione mondiale della sanità), precedentemente nota come febbre emorragica da virus ebola, è una malattia grave, con un tasso di mortalità che può arrivare fino al 90 per cento;
   la malattia colpisce gli uomini e i primati (scimmie, gorilla, scimpanzé);
   l'ebola è apparsa la prima volta nel 1976 in due focolai contemporanei: in un villaggio nei pressi del fiume Ebola nella Repubblica democratica del Congo e in una zona remota del Sudan;
   l'origine del virus non è nota, ma i pipistrelli della frutta (Pteropodidae), sulla base delle evidenze disponibili, sono considerati i probabili ospiti del virus ebola;
   nella popolazione umana il modo più comune con cui si contrae il virus è entrare in contatto con il sudore, la saliva o sangue, secrezioni, tessuti, organi o fluidi corporei di animali infetti o persona infettata o morta a causa della malattia; l'infezione può verificarsi anche in caso di ferite della pelle o delle mucose di una persona sana che entra in contatto con oggetti contaminati da fluidi infetti di un paziente con ebola, quali vestiti e biancheria da letto sporchi dei fluidi infetti o aghi usati;
   le persone sono contagiose fino a quando il sangue e le secrezioni contengono il virus, l'ebola non si diffonde via aria o con contatti casuali come sedersi vicino a una persona sull'autobus;
   durante un'epidemia le persone a più alto rischio di infezione sono: operatori sanitari, familiari o altre persone a stretto contatto con persone infette, persone che hanno contatto diretto con i corpi dei defunti, nelle cerimonie funebri, cacciatori nella foresta pluviale che entrano in contatto con animali trovati morti nella foresta;
   nonostante la valutazione del rischio di ebola del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie del 27 agosto 2014, la «Dichiarazione sull'epidemia di ebola» in Africa occidentale del Commissario per la salute Tonio Borg dell'8 agosto 2014 e la «Dichiarazione sulla risposta dell'Unione europea all'epidemia di ebola» del Commissario per lo sviluppo, Andris Piebalgs, e del Commissario per gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, Kristalina Georgieva, del 15 settembre 2014, il 17 settembre 2014 si leggeva su un articolo pubblicato dal quotidiano Libero che il Ministro interpellato circoscriveva con assoluta sicurezza l'allarme relativo al virus ebola, affermando che «non c’è nessun rischio ebola legato all'immigrazione, si tratta di un virus limitato ad alcuni territori»;
   contemporaneamente il Presidente Obama decideva di allargare il piano contro l'epidemia in Africa occidentale con 3 mila soldati in missione e 600 milioni di dollari stanziati, e non solo anche il Regno Unito ha innalzato il livello di attenzione;
   nel corso dell'incontro informale dei Ministri, tenutosi il 22 e 23 settembre 2014, a Milano, presieduto dal Ministro interpellato nell'ambito del semestre europeo a presidenza italiana, i Ministri della salute dell'Unione europea sono stati, invece, concordi sul fatto che è necessario contrastare l'epidemia di ebola aumentando le risorse umane e finanziarie, affermando al contempo la necessità che gli Stati membri rispondano all'appello lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanità, che ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale e che ha pubblicato la tabella di marcia di risposta all'ebola, tenuto conto delle conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 30 agosto 2014, con ulteriori risorse umane e finanziarie, attraverso gli appositi meccanismi ed organismi;
   il Commissario europeo per la salute, Tonio Borg, ha dichiarato che il rischio ebola in Europa «rimane, comunque, basso perché una persona contagiata che abbia già i sintomi sarebbe troppo debole per viaggiare», che «la malattia non è contagiosa se non in alcune particolari condizioni, ma, nonostante tutto dobbiamo rimanere vigili, e non abbassare la guardia, con stringenti controlli negli aeroporti» e che «il nostro sistema di igiene e salute è di un livello particolarmente elevato»;
   il Commissario europeo per lo sviluppo Andris Piebalgs ha annunciato un ulteriore stanziamento di 5 milioni di euro per aiutare a combattere il virus ebola, definito dall'Organizzazione mondiale della sanità un'emergenza di salute pubblica, con un finanziamento che in totale ammonta, ad oggi, a circa 147 milioni di euro, cifra che non include il contributo con risorse umane e i laboratori allestiti in loco;
   la Commissione europea ha attivato il monitoraggio la situazione attraverso il proprio Centro di coordinamento della risposta alle emergenze, che dovrebbe fungere da piattaforma per il coordinamento dell'assistenza dell'Unione europea, al fine di mobilitare squadre di risposta immediata per assicurare la diagnosi precoce, l'isolamento (dei casi sospetti e dei casi confermati in reparti diversi), il monitoraggio delle persone entrate in contatto con i pazienti e la ricerca delle catene di trasmissione, misure relative ai funerali, l'educazione e il supporto locale;
   il virus dell'ebola «è una minaccia globale» e per combattere l'epidemia nei Paesi dell'Africa occidentale «c’è bisogno di tutto, ma soprattutto di personale medico», lo ha sottolineato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità Margaret Chan durante una conferenza in cui è stato annunciato l'impegno da parte del Governo cubano di inviare 165 operatori in Sierra Leone;
   le organizzazioni non governative più attive sul campo, tra queste Medici senza frontiere e la Federazione internazionale delle società della Croce rossa e della Mezzaluna rossa, hanno criticato gli sforzi internazionali, definendoli pericolosamente inadeguati, in quanto le capacità estremamente limitate sul campo determinano carenze critiche in tutti gli aspetti della risposta: cure mediche di sostegno, formazione del personale sanitario, controllo dell'infezione, ricerca dei contatti, vigilanza epidemiologica, sistemi di allerta e segnalazione, educazione e mobilitazione delle comunità;
   per ridurre il numero dei casi e i decessi è fondamentale accrescere la consapevolezza dei fattori di rischio e adottare le misure di prevenzione;
   attualmente non esiste un vaccino autorizzato per la malattia da virus ebola. Diversi vaccini sono in fase di sperimentazione, ma nessuno è disponibile per uso clinico in questo momento;
   il bollettino dell'Organizzazione mondiale della sanità del 25 settembre 2014, che analizza l'andamento dei contagi in Guinea, Liberia, Nigeria, Senegal e Sierra Leone dal 30 dicembre 2013 al 21 settembre 2014, afferma che i casi totali dovrebbero essere 6.263 tra confermati, probabili e sospetti, con 2.917 morti;
   in Europa sono scattate misure d'emergenza e di controllo negli aeroporti di Parigi, Bruxelles, Madrid, Francoforte e Lisbona, ovvero i principali scali dei voli provenienti dal continente africano –:
   se sia stato predisposto un piano organico di interventi e, in tal caso, quale esso sia e quali sanitari siano coinvolti; quanti siano i medici e gli infermieri interessati, se via sia un unico responsabile del procedimento e chi sia;
   se l'Italia abbia partecipato con proprie risorse finanziarie al finanziamento dei 145 milioni di euro stanziati dall'Unione europea, in quale misura ed a quale capitolo di bilancio si riferiscano;
   se non ritenga insufficiente avere individuato come unici punti di riferimento del nostro Paese, in termini di preparazione e risposta alle malattie infettive, e quindi adatti per la diagnosi dell'ebola, l'Inmi, Istituto nazionale malattie infettive-Spallanzani di Roma, e l'ospedale Sacco di Milano;
   se nel nostro Paese e, in particolare, nei pressi di Roma vi siano laboratori che stanno elaborando vaccini contro l'ebola e se questi siano finanziati con fondi pubblici;
   se l'Italia stia partecipando con apposito finanziamento anche alla definizione e alla preparazione di vaccini all'estero e, in caso affermativo, in quale misura;
   se non ritenga necessario predisporre un piano nazionale finalizzato a modulare gli interventi sanitari a crescere, a seconda dell'evolversi dell'epidemia in Africa ovvero in Europa;
   se non ritenga necessario approntare già da ora l'adeguamento di altre strutture sanitarie all'emergenza ebola in aggiunta all'ospedale Spallanzani di Roma e all'ospedale Sacco di Milano;
   se non sia il caso di prevedere e approntare l'adeguamento di strutture sanitarie militari, se necessario anche richiamando in servizio personale medico e paramedico in congedo, in considerazione di eventuali ruoli di front line in nazioni come la Nigeria ad alto rischio di espansione del contagio e caratterizzate dalla presenza di una forte comunità italiana residente;
   come intenda il Ministro interpellato, in accordo con i Ministri dell'Unione europea, sostenere e incoraggiare l'Unione africana per quanto concerne la necessità di un piano d'azione globale, in quanto la situazione africana continua a deteriorarsi rapidamente e incide sull'economia e sull'ordine pubblico dei Paesi interessati, dato che la crisi dell'ebola è diventata complessa, con implicazioni di natura politica e di sicurezza e di carattere economico e sociale che continueranno a ripercuotersi sulla regione ben oltre l'attuale emergenza sanitaria.
(2-00700) «Grillo, Silvia Giordano, Di Vita, Cecconi, Lorefice, Dall'Osso, Baroni, Mantero, Luigi Gallo, Brescia, Marzana, D'Uva, Di Benedetto, Vacca, Simone Valente, Battelli, Busto, De Rosa, Terzoni, Daga, Mannino, Segoni, Zolezzi, Micillo, Castelli, Sorial, Caso, Brugnerotto, Cariello, Currò, D'Incà, Agostinelli, Baldassarre, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Businarolo, Carinelli, Chimienti, Ciprini, Colletti, Cominardi, De Lorenzis, Dell'Orco, Ferraresi, Fico, Gagnarli, Gallinella, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lupo, Nesci, Parentela, Petraroli, Pinna, Rizzetto, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Spessotto, Tripiedi, Turco, Vignaroli».


Iniziative in merito alla dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali, alla luce di recenti pronunce giudiziarie e di atti di indirizzo approvati dalla Camera dei deputati – 2-00698

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   la dismissione del patrimonio abitativo degli enti previdenziali pubblici e «privatizzati» rappresenta un tema di viva attenzione e preoccupazione per decine di migliaia di famiglie italiane, concentrate nelle grandi città e, in particolare, a Roma;
   molte famiglie di conduttori vivono una condizione di grave disagio per la crescente crisi economica e sociale che compromette reddito e potere d'acquisto in un contestuale aumento degli affitti richiesti dagli enti sopradetti, aggravando quindi l'emergenza abitativa già assai preoccupante;
   in molte occasioni il Parlamento ha sollecitato il Governo ad adottare presso gli enti iniziative volte a favorire presso i conduttori azioni finalizzate alla vendita o al rinnovo dei contratti di affitto a condizioni socialmente sostenibili;
   per quel che riguarda gli enti previdenziali pubblici – patrimonio abitativo Inps ed ex Inpdap – la Camera dei deputati ha approvato il 9 dicembre 2013 – dopo numerosi altri atti – da ultimo una mozione (n. 1-00011 a prima firma Morassut), nella quale si impegnava il Governo a dare all'Inps – che lo aveva per iscritto richiesto – un chiaro indirizzo per la ripresa delle vendite ai conduttori del patrimonio immobiliare abitativo, secondo le condizioni ed i prezzi regolati dalla legge n. 410 del 2001;
   circa il 90 per cento dell'inquilinato Inps/Inpdap ha usufruito delle condizioni fissate da quella legge e sarebbe, dunque, fonte di disparità di trattamento non applicarla per il restante 10 per cento comunque costituito da oltre 15 mila famiglie, in gran parte formate da pensionati e ceto medio basso;
   nella stessa mozione, non potendo all'epoca equiparare in modo diretto enti previdenziali pubblici ed enti previdenziali privatizzati, si impegnava comunque il Governo ad adoperarsi al fine di favorire presso gli enti privatizzati modalità di vendita di fatto simili a quelle previste dalla legge n. 410 del 2001;
   nella stessa mozione si impegnava altresì il Governo a fornire all'Inps un chiaro indirizzo per la soluzione del problema dei cosiddetti sine titulo, occupanti senza contratto ma regolarmente paganti canoni d'affitto e spese condominiali;
   per quanto riguarda la situazione degli enti previdenziali privatizzati, la richiesta di modalità di vendita aderenti allo spirito e alle condizioni della legge n. 410 del 2001 si è rafforzata enormemente dopo l'approvazione della sopradetta mozione a causa dell'approvazione di varie ordinanze e sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che hanno sollevato il tema del carattere pubblico di questi enti anche per quel che riguarda la gestione dei patrimonio immobiliare (si vedano le sentenze del Consiglio di Stato, VI sezione, del 15 gennaio 2014 e del 29 novembre 2012 e del Tar Lazio, III sezione, del 11 luglio 2014);
   forti riserve e gravi dubbi di corretta gestione finanziaria debbono essere sollevati riguardo a taluni enti privatizzati, in particolare per quel che riguarda la gestione del patrimonio mobiliare ed immobiliare che in alcuni casi ha condotto a inchieste giudiziarie o a rovesci tali da comprometterne la stabilità oltre all'immagine;
   tale situazione genera sfiducia e malcontento tra i cittadini in generale e tra i conduttori degli alloggi costretti a fare i conti con le sopradette difficoltà, percependo al tempo stesso una situazione di opacità che sembra fare della vendita del patrimonio immobiliare abitativo un'occasione per sanare errate scelte nel campo degli investimenti finanziari e azionari;
   in molte situazioni sono state sollevate motivate contestazioni circa i criteri di stima con i quali vengono definiti i prezzi delle vendite degli alloggi da parte degli enti privatizzati e delle società di gestione del risparmio, cui il patrimonio stesso è stato in vari casi conferito, sicché il valore di mercato è largamente scavalcato verso l'alto nonostante il verticale calo dei prezzi avvenuto negli ultimi anni;
   le vendite o le riofferte di vendita avvengono senza reali garanzie sui preliminari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria indispensabili dopo tanti anni di logoramento degli stabili –:
   come il Governo intenda dar seguito a quanto deliberato a seguito dell'approvazione della mozione n. 1-00011 il 9 dicembre 2013 in relazione alla dismissione del patrimonio abitativo di Inps ed ex Inpdap;
   come intenda – per quanto riguarda gli enti previdenziali privatizzati – esercitare il ruolo di vigilanza, in particolare sulle dismissioni del patrimonio abitativo alla luce delle menzionate sentenze del Tar e del Consiglio di Stato.
(2-00698) «Morassut, Rosato».


Iniziative per il mantenimento delle attività di Meridiana spa e per la salvaguardia dei livelli occupazionali – 2-00706

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   Meridiana spa, gruppo di primaria importanza in Italia nel settore del trasporto aereo, sta vivendo da tempo una profonda crisi aziendale;
   la compagnia ha comunicato, il 15 settembre 2014, l'avvio della procedura di mobilità e licenziamento collettivo per 1.634 lavoratori in esubero a causa della gravissima crisi aziendale in atto. Sono coinvolti nella procedura 1478 dipendenti di Meridiana fly, di cui 262 piloti, 896 assistenti di volo e 320 lavoratori appartenenti al personale di terra, e 156 dipendenti di Meridiana maintenance, altra società del gruppo, la maggior parte dei quali già in cassa integrazione guadagni straordinaria;
   Meridiana spa, seconda compagnia aerea del Paese, trasporta ogni anno circa 4 milioni di passeggeri, di cui un milione e mezzo da e per la Sardegna. La società ha base ad Olbia e sedi a Cagliari, a Verona e a Milano;
   il 23 settembre 2014, nel corso dell'incontro nella sede del Ministro del lavoro e delle politiche sociali tra Governo, sindacati e azienda, Meridiana spa ha accettato di sospendere la procedura fino al 21 ottobre 2014, impegnandosi a confrontarsi su diversi versanti, dalle rotte cedute alla controllata Air Italy alla gestione degli esuberi;
   a decorrere dal mese di settembre 2011 la compagnia aerea ha collocato in cassa integrazione guadagni straordinaria integrata dal fsta (fondo speciale di sostegno del reddito e dell'occupazione e per la riqualificazione dei lavoratori addetti al settore del trasporto aereo) 845 dipendenti appartenenti alle categorie del personale di terra, degli assistenti di volo e dei piloti;
   nel 2012, con l'integrazione dell'accordo tra l'azienda e le organizzazioni sindacali, i lavoratori di Meridiana spa posti in cassa integrazione guadagni straordinaria sono diventati 1.350;
   la cassa integrazione guadagni straordinaria suddetta ha una durata di 48 mesi con termine a giugno 2015 e prevede l'intervento di sostegno del fondo speciale del trasporto aereo, di cui alla legge n. 291 del 2004;
   alla base dell'attivazione dei suddetti ammortizzatori sociali, tra le altre, sono state poste le seguenti motivazioni:
    a) crisi economica in corso, che avrebbe determinato una riduzione dei passeggeri;
    b) concorrenza sleale delle compagnie low cost straniere avvantaggiate dalle politiche di co-marketing da cui discendono imponenti flussi di denaro pubblico, erogati a loro beneficio dagli enti territoriali nei quali sono situati gli aeroporti italiani in cui operano tali compagnie;
    c) forte riduzione degli oneri fiscali e previdenziali per le compagnie low cost derivante dall'assoggettamento delle stesse ai regimi fiscali/previdenziali dei Paesi in cui hanno sede legale, nonostante le stesse operino con equipaggi, aeromobili e strutture stabilmente ubicati in Italia, con un conseguente minor costo del lavoro rispetto alle compagnie italiane;
   la maggiore causa degli esuberi del personale risulta essere, ad avviso degli interpellanti, il «travaso» di numerosissime attività da Meridiana spa verso altri vettori. Meridiana spa, infatti, sta facendo volare su molte rotte del proprio network, oltre ad aeromobili ed equipaggi della società Air Italy, di proprietà al 100 per cento di Meridiana spa, anche mezzi e personale di altre società, in particolare dell'Est europeo, tra le quali Blue air (rumena) e Air explore (slovacca). Con le suddette società sono stati, infatti, definiti da Meridiana spa contratti di wet lease, vale a dire noleggio con equipaggio;
   la causa della gran parte degli esuberi non sembra ascrivibile a carenza di domanda da parte del mercato italiano, ma a quella che agli interpellanti appare una del deliberata scelta aziendale di «svuotamento» di Meridiana spa a beneficio di altri vettori, propri e stranieri, di fatto con addebito dei costi del proprio personale a carico dell'Inps e del fsta;
   in particolare, numerosissime rotte sono state cedute da Meridiana spa ad Air Italy;
   secondo i bilanci della compagnia, nel 2013 i ricavi ottenuti dalle rotte di Meridiana spa sono stati pari a 60 milioni di euro, a fronte dei 126 milioni totali realizzati da Air Italy;
   la compagnia ha sottolineato gli sforzi straordinari messi in campo dall'Aga Khan per sostenere in vita Meridiana spa, con un investimento pari a 350 milioni di euro negli ultimi quattro anni, che ha ribadito la necessità della riduzione del personale, esprimendo, inoltre, la volontà di puntare su Air Italy perché più moderna, più competitiva e meno costosa;
   sarebbe stato proposto a piloti ed assistenti di volo, come possibile soluzione ai licenziamenti, il passaggio ad Air Italy. Ciò comporterebbe la perdita di alcuni diritti contrattuali acquisiti e l'azzeramento dell'anzianità di servizio maturata nel corso del tempo;
   dalle prime stime effettuate si calcola che la copertura per la mobilità dovrebbe essere pari a circa 330 milioni di euro, vale a dire circa 110 milioni di euro ogni anno per tre anni –:
   se i Ministri interpellati alla luce degli elementi esposti in premessa, nell'ambito delle proprie competenze, non ritengano opportuno assumere iniziative urgenti, nel corso delle prossime settimane e fino alla data del 21 ottobre 2014, per il mantenimento delle attività di Meridiana spa e per la salvaguardia di più di 1.600 lavoratori, molti dei quali residenti in Sardegna, regione in cui la disoccupazione ha già raggiunto livelli drammatici.
(2-00706) «Nicola Bianchi, Dell'Orco, De Lorenzis, Cristian Iannuzzi, Liuzzi, Paolo Nicolò Romano, Spessotto, Da Villa, Crippa, Prodani, Della Valle, Fantinati, Mucci, Vallascas, Tripiedi, Rizzetto, Bechis, Baldassarre, Chimienti, Ciprini, Cominardi, Rostellato, Vignaroli, Carinelli, Pinna, Fico, Nesci, Petraroli, Battelli, Luigi Di Maio».


Iniziative, in sede europea ed internazionale, in relazione all'assedio della città siriana di Kobane da parte dei miliziani dell'Isis – 2-00709

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere – premesso che:
   dopo oltre venti giorni di assedio al cantone di Kobane nel Kurdistan occidentale, i miliziani dell'Isis sono entrati nella città di Kobane, terza città della Siria al confine della Turchia;
   la città è oramai allo stremo e a difenderla ci sono solo le forze di protezione del popolo curde delle YPG e YPJ si difendono con le poche armi leggere che hanno a disposizione;
   attualmente l'attacco alla città prosegue da sud, ovest ed est, mentre combattimenti corpo a corpo sono, inoltre, segnalati nelle zone di Mgtel, Botan e sulle colline di Mistenur;
   le unità di protezione del popolo continuano a resistere agli attacchi, nonostante non sia una guerra equilibrata, sia in termini di numeri di uomini che di armamenti a disposizione;
   secondo quanto dichiarato a l'Espresso, in data 7 ottobre 2014, dal presidente del cantone di Kobane, Enver Muslim: «ora intorno a noi ce ne sono circa ottomila, ma ogni giorno ne arrivano di nuovi da Tilabyad, da Ar-Raqqah. Sono sempre di più. Attaccano prima da lontano con lanciarazzi, carri armati e mortai, poi si scagliano a migliaia. Non finiscono mai. Si vede che dietro di loro c’è una forza. Hanno a disposizione le armi dell'esercito iracheno prese a Mosul e anche quelle dell'esercito siriano. Possiedono cannoni da 133 e 122 millimetri di modello sovietico, tanks T-72 e T-55, missili Fagost 9K111 e Konkurs, tutti i tipi di mitragliatrice. Negli ultimi 21 giorni ne abbiamo uccisi più di 300, tra loro c'erano anche molti marocchini e turchi»;
   critica risulta essere la situazione in Turchia nella zona prossima al confine siriano. Nella città di Suruç  ci sono al momento oltre 100 mila profughi scappati da Kobane, costantemente controllati dalla polizia e dall'esercito turco;
   Kobane e Suruç  sono collegate da un rettilineo di circa 7 chilometri. Oltre a pick-up carichi di persone, la strada è percorsa dai tank militari dell'esercito turco e dalle camionette della polizia, che presidiano la zona e non permettono a nessuno di oltrepassare il confine da entrambi i lati;
   nei giorni scorsi le forze di sicurezza turche hanno addirittura disperso con cariche e l'uso di gas lacrimogeni i giornalisti, attivisti per i diritti umani e civili che chiedevano di entrare in Siria per poter portare un sollievo umanitario ai resistenti di Kobane e documentare quanto sta accadendo in città;
   tuttavia, fonti locali, confermate su diversi media internazionali, riferiscono che in realtà la Turchia, mentre chiude la frontiera ai curdi che vogliono entrare a Kobane per lottare o mandare aiuti alla popolazione, in realtà apre la stessa frontiera agli jihadisti dell'Isis che vogliono andare in Siria per combattere. Addirittura si riferisce di treni che fermano in un posto dove non c’è la stazione e riforniscono di armi i miliziani;
   in data 7 ottobre 2014, dopo oltre venti giorni di assedio, ci sono stati i primi raid aerei della coalizione internazionale nella zona. Inoltre i raid condotti sino ad ora sarebbero totalmente inefficaci nel contrastare le milizie islamiche. Fonti indipendenti riportano la circostanza che quando gli aerei cominciano a bombardare le postazioni, le milizie dell'Isis si allontano e tornano di nuovo quando gli aerei vanno via;
   i bombardamenti sono discontinui e senza una logica. Come riportato sempre da Enver Muslim: «Se gli aerei bombardassero per due giorni di seguito, colpendoli davvero, sarebbero già finiti. Ma non lo fanno. E così non appena gli aerei si allontanano, si rafforzano e ci attaccano di nuovo»;
   nel novembre 2013, durante la guerra civile siriana, le enclavi curde di Kobane, Afrin e Cizre hanno costituito la regione autonoma di Rojava nel Kurdistan siriano e si sono date una costituzione ed un'organizzazione con delle istituzioni riconosciute dalla popolazione;
   Kobane è il primo posto dove è partita la «rivoluzione del Rojava». Nel cantone vivono etnie diverse, non solo curdi, ma anche arabi, turcomanni, assiri, armeni e cristiani, yazidi, musulmani e la loro convivenza pacifica è il futuro dell'umanità;
   è una città simbolo, un modello per il futuro della Siria e per tutta l'area. La capitolazione della città di Kobane significherebbe la fine di quel modello di autonomia democratica e volontà popolare;
   nello scongiurare la caduta della «democratica Rojava» e il conseguente massacro di migliaia di civili la comunità internazionale sarebbe responsabile di tutto ciò;
   la Turchia, che la settimana scorsa ha approvato una mozione per l'invio di forze terrestri in Siria, sta ancora tergiversando, nonostante il suo presidente, Recep Tayyip Erdogan, in data odierna abbia avvertito che «i bombardamenti aerei a Kobani non sono sufficienti» per fermare i jihadisti;
   Ankara però, per ora, si è limitata a fornire supporto logistico alle forze della coalizione internazionale, senza intervenire, ribadendo, invece, che le forze curde, che in questo momento combattono a Kobane, sono dei nemici alla stregua dell'Isis;
   il ruolo della Turchia appare determinante per scongiurare un massacro e un riequilibrio democratico dell'area e la comunità internazionale, compreso il nostro Paese, deve avere un ruolo attivo per indurre il Governo di Ankara a scelte che vadano in questa direzione, compreso l'apertura immediata delle frontiere per ragioni umanitarie;
   il Sottosegretario per gli affari esteri, Mario Giro, durante un'interrogazione a risposta immediata in Commissione esteri lo scorso 1o ottobre aveva così risposto: «Ankara ha negli ultimi giorni rafforzato i presidi militari lungo i confini, schierando carri armati e artiglieria lungo il confine con la Siria. Proprio in questi giorni è in discussione al Parlamento turco la questione delle autorizzazioni a compiere operazioni transfrontaliere in Siria e Iraq. L'esito di tale dibattito, che è previsto cominci il 2 ottobre, potrà dare indicazioni sul profilo che la Turchia vorrà adottare nei confronti delle crisi ai propri confini. Su questi e correlati temi, di importanza cruciale per la stabilità della regione medio orientale, i Governi di Roma e Ankara mantengono frequenti contatti e un costante approfondito dialogo. È nel quadro di questo dialogo che il Governo intende richiamare – nelle modalità che verranno ritenute opportune – l'attenzione di Ankara sulla questione» –:
   quali iniziative il Governo italiano stia intraprendendo, anche con gli altri partner internazionali, per scongiurare il massacro di Kobane;
   quali iniziative in sede europea, anche alla luce della circostanza che l'Italia è presidente di turno dell'Unione europea, intenda adottare;
   quali siano, alla luce delle dichiarazioni del Sottosegretario riportate in premessa, gli intendimenti rispetto alla politica del Governo di Ankara e se, e che in modo, non intenda richiamare «l'attenzione di Ankara sulla questione»;
   quali siano le iniziative di carattere umanitario che il nostro Paese e la coalizione internazionale stiano portando avanti nella zona del Kurdistan occidentale e, in particolare, nella regione della Rojava;
   se non intenda, con urgenza, riconoscere formalmente le istituzioni autonome della Rojava.
(2-00709) «Palazzotto, Scotto, Pannarale».


Iniziative in relazione al piano industriale presentato da Finmeccanica – 2-00684

G)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   secondo le dichiarazioni dell'amministratore delegato di Finmeccanica è stato avviato il processo di ristrutturazione del gruppo industriale leader nel settore dell'alta tecnologia e tra i primi dieci player mondiali nell'aerospazio, difesa e sicurezza; il gruppo, inoltre, risulta attivo, tramite società controllate e joint venture, anche nei settori degli elicotteri (AgustaWestland), dell'elettronica per la difesa e sicurezza (Selex Es, Drs technologies), dell'aeronautica (Alenia Aermacchi, Atr, SuperJet international), dello spazio (Telespazio, Thales Alenia space), dei sistemi di difesa (Oto Melara, Wass, Mbda) e dei trasporti (Ansaldo Sts, AnsaldoBreda, BredaMenarinibus);
   il consiglio di amministrazione di Finmeccanica ha deciso di intraprendere un processo di ristrutturazione su base divisionale che verrà portato a termine entro il 2015, prevedendo anche il «deconsolidamento» delle attività nei trasporti, nell'ottica di una valutazione dei margini di sviluppo del comparto che facciano perno sul mantenimento sul territorio nazionale di centri di eccellenza e di importanti competenze;
   i Ministri interpellati si sono dichiarati disposti a seguire con grande attenzione la conclusione da parte di Finmeccanica di un accordo di partnership con un operatore internazionale che assicuri radicamento nel territorio e valorizzazione globale delle aziende del settore trasporti, garantendo la dovuta attenzione alle problematiche sociali e di localizzazione industriale;
   secondo un comunicato stampa del 9 settembre 2014 diramato dalla holding del gruppo industriale italiano, al momento è in corso l'istruttoria, da parte delle funzioni aziendali preposte, finalizzata alla valutazione complessiva delle offerte, di natura non vincolante, formulate da molteplici soggetti interessati al settore trasporti ferroviari del gruppo, al fine di valutare il possibile prosieguo delle trattative sul comparto in questione riguardanti, in particolare, le due società del settore facenti capo a Finmeccanica: Ansaldo Sts, leader globale nel settore del segnalamento per la gestione e il controllo del traffico ferroviario e metropolitano, e AnsaldoBreda, leader nel settore del materiale rotabile a livello mondiale –:
   quale sia il piano operativo del Governo per rilanciare la crescita del comparto ferroviario italiano e per renderlo più competitivo e all'avanguardia, in attuazione della risoluzione approvata dalle Commissioni congiunte IX e X il 3 giugno 2014 (8-00059 – competitività delle attività di progettazione e realizzazione del materiale rotabile e dei sistemi connessi);
   se il Ministro dell'economia e delle finanze, in qualità di azionista di riferimento di Finmeccanica, e il Ministro dello sviluppo economico, per le sue competenze in materia di politica industriale, condividano il piano strategico approvato dal consiglio di amministrazione di Finmeccanica, che prevede la concentrazione del gruppo nel settore dell'aerospazio, difesa e sicurezza o non ritengano, invece, necessario il mantenimento di una presenza importante anche nei settori del trasporto e del segnalamento;
   quale siano le azioni che il Governo intende mettere in atto, in considerazione del piano industriale presentato da Finmeccanica, al fine di garantire che un eventuale accordo che venisse raggiunto dal consiglio di amministrazione di Finmeccanica per il «deconsolidamento» delle attività riguardanti il comparto dei trasporti assicuri comunque margini di sviluppo del comparto e mantenga sul territorio nazionale i centri di eccellenza e le competenze acquisite;
   se non ritengano comunque utile attivare strumenti di natura finanziaria, come l'intervento di Cassa depositi e prestiti, come già avvenuto in seguito all'operazione societaria su Ansaldo Energia, per garantire una presenza dello Stato nel comparto ferroviario considerato un settore strategico per lo sviluppo del Paese e dare al tempo stesso garanzie ai lavoratori impiegati negli stabilimenti di AnsaldoBreda e Ansaldo Sts;
   se non ritengano utile intervenire, con lo scopo di salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori reputati strategici e di interesse nazionale – quale quello dei trasporti – utilizzando i cosiddetti «poteri speciali» di cui al decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, ossia considerando la possibilità di far valere il veto alle delibere del consiglio di amministrazione, agli atti e alle operazioni concernenti asset strategici, in presenza dei requisiti richiesti dalla legge, ovvero di imporre specifiche condizioni all'efficacia dell'acquisto di partecipazioni da parte di soggetti esterni all'Unione europea in società che detengono attivi «strategici».
(2-00684) «Basso, Tullo, Bini, Giacobbe, Ginefra, Arlotti, Fiorio, Beni, Carocci, Vazio, Montroni, Peluffo, Ferrari, Mariani, Casati, Capone, Becattini, Fassina, Donati, Ascani, Marco Meloni, Carnevali, Carrozza, Bossa, Castricone, Brandolin, Ventricelli, Pollastrini, Miccoli, Fanucci, Bonavitacola, Folino, Fabbri, Zardini, Amendola, Manzi, Raciti, Rampi, Pastorino, Borghi».