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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Giovedì 5 giugno 2014

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 5 giugno 2014.

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Brescia, Bressa, Brunetta, Buttiglione, Caparini, Capezzone, Casero, Castiglione, Cicchitto, Cirielli, Costa, Dambruoso, De Girolamo, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Epifani, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Galan, Gasbarra, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Legnini, Leone, Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Giorgia Meloni, Merlo, Migliore, Mogherini, Orlando, Pes, Gianluca Pini, Pisicchio, Pistelli, Portas, Ravetto, Realacci, Ricciatti, Rossi, Rughetti, Sani, Scalfarotto, Sereni, Sisto, Speranza, Tabacci, Taglialatela, Velo, Vignali, Vito, Zanetti.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
   I Commissione (Affari costituzionali):
  PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE D'INIZIATIVA DELL'ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA: «Modifica dell'articolo 36 dello statuto della Regione siciliana, in materia di entrate tributarie» (2145) Parere delle Commissioni VI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  PLANGGER ed altri: «Ripristino delle festività soppresse agli effetti civili» (2244) Parere delle Commissioni V e XI.

   II Commissione (Giustizia):
  MOLTENI ed altri: «Introduzione dell'articolo 669-bis del codice penale, concernente l'esercizio molesto dell'accattonaggio e la pratica di attività ambulanti non autorizzate» (1675) Parere delle Commissioni I, IX, X e XII.

   VII Commissione (Cultura):
  BONOMO ed altri: «Modifica all'articolo 71 della legge 22 aprile 1941, n. 633, in materia di esenzione dal pagamento dei diritti d'autore per l'esecuzione di opere nelle attività a scopo benefico svolte dalle associazioni di volontariato e di promozione sociale» (1136) Parere delle Commissioni I, V, VI e XII.

   XI Commissione (Lavoro):
  ROBERTA AGOSTINI ed altri: «Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, e altre disposizioni in materia di sostegno della maternità e della paternità, di congedo parentale e di obbligatorietà del congedo di paternità, nonché per il finanziamento del servizio degli asili nido» (2265) Parere delle Commissioni I, II, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), X, XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive):
  LAFFRANCO: «Disposizioni in materia di concessioni per grandi derivazioni d'acqua ad uso idroelettrico» (2258) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissioni dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 26 maggio 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 8-ter del Regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri con cui è autorizzato, in relazione a interventi da realizzare tramite contributi assegnati in sede di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per l'anno 2010, l'utilizzo delle economie di spesa realizzate dai seguenti soggetti:
   Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo in Pedace (Cosenza), per ulteriori opere di consolidamento della Chiesa di San Francesco di Paola;
   Comune di Sesto Calende (Varese), per opere aggiuntive connesse al restauro delle facciate del Palazzo comunale;
   Comune di Castelgomberto (Vicenza), per il completamento degli interventi relativi alla copertura della scuola elementare Guglielmo Marconi;
   Capitolato dei canonici della Cattedrale dei Santi Protasio e Gervasio di Città della Pieve (Perugia), per il completamento dei lavori di restauro della Cattedrale stessa.

  Questi decreti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

Trasmissione dal Ministro dell'economia e delle finanze.

  Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 30 maggio 2014, ha trasmesso la relazione, aggiornata al mese di novembre 2013, sul monitoraggio degli incassi e dei pagamenti del bilancio dello Stato e delle spese aventi impatto diretto sul conto delle pubbliche amministrazioni per l'anno 2013.

  Questa relazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 4 giugno 2014, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni riguardante il riesame e l'aggiornamento del primo piano di attuazione comunitario a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, del regolamento n. 850/2004 del Consiglio relativo agli inquinanti organici persistenti (COM(2014) 306 final), che è assegnata in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione negli Stati membri della decisione quadro 2008/675/GAL, del 24 luglio 2008, relativa alla considerazione delle decisioni di condanna tra Stati membri dell'Unione europea in occasione di un nuovo procedimento penale (COM(2014) 312 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014) 312 final – Annex 1), che è assegnata in sede primaria alla II Commissione (Giustizia);
   Proposta di decisione del Consiglio che stabilisce la posizione da adottare a nome dell'Unione nell'ambito dei comitati pertinenti della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite per quanto riguarda le proposte di modifica dei regolamenti UN nn. 13, 13H, 14, 29, 44, 49, 51, 54, 75, 83, 90, 101, 106, 121, 127, del regolamento UN che stabilisce disposizioni uniformi relative all'omologazione di dispositivi retrofit per il controllo delle emissioni per i veicoli pesanti e della risoluzione consolidata UN sulla costruzione dei veicoli (R.E.3) (COM(2014) 314 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014) 314 final – Annex 1), che è assegnata in sede primaria alla IX Commissione (Trasporti);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo relativa ai lavori svolti dal Forum congiunto dell'Unione europea sui prezzi di trasferimento nel periodo dal luglio 2012 al gennaio 2014 (COM(2014) 315 final), corredata dai relativi allegati – I. Relazione sulle rettifiche secondarie – II. Relazione sulla gestione del rischio in materia di prezzi di trasferimento – III. Relazione sulle rettifiche di compensazione (COM(2014) 315 final – Annexes 1 to 3), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa all'adozione dell'euro da parte della Lituania il 1o gennaio 2015 (COM(2014) 324 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
   Proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 974/98 per quanto concerne l'introduzione dell'euro in Lituania (COM(2014) 325 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014) 325 final – Annex 1), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
   Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla mobilizzazione del margine per imprevisti nel 2014 (COM(2014) 328 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
   Progetto di bilancio rettificativo n. 3 al bilancio generale 2014 – Stato generale delle entrate – Stato delle spese per sezione – Sezione III – Commissione – Sezione VII – Comitato delle regioni – Sezione IX – Garante europeo della protezione dei dati (COM(2014) 329 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Semestre europeo 2014: raccomandazioni specifiche per paese – Costruire la crescita (COM(2014) 400 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
   Raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sull'attuazione degli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri la cui moneta è l'euro (COM(2014) 401 final) e relativo documento di accompagnamento – Documento di lavoro dei servizi della Commissione – Valutazione dei programmi nazionali di riforma e dei programmi di stabilità 2014 per la zona euro (SWD(2014) 401 final), che sono assegnati in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
   Raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2014 dell'Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2014 dell'Italia (COM(2014) 413 final) e relativo documento di accompagnamento – Documento di lavoro dei servizi della Commissione – Valutazione del programma nazionale di riforma e del programma di stabilità 2014 dell'Italia (SWD(2014) 413 final), che sono assegnati in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
   Raccomandazioni di raccomandazioni del Consiglio sui programmi nazionali di riforma 2014 e che formulano i pareri del Consiglio sui programmi di stabilità o di convergenza 2014 del Belgio (COM(2014) 402 final), della Bulgaria (COM(2014) 403 final), della Repubblica ceca (COM(2014) 404 final), della Danimarca (COM(2014) 405 final), della Germania (COM(2014) 406 final), dell'Estonia (COM(2014) 407 final), dell'Irlanda (COM(2014) 408 final), della Spagna (COM(2014) 410 final), della Francia (COM(2014) 411 final), della Croazia (COM(2014) 412 final), della Lettonia (COM(2014) 415 final), della Lituania (COM(2014) 416 final), del Lussemburgo (COM(2014) 417 final), dell'Ungheria (COM(2014) 418 final), di Malta (COM(2014) 419 final), dei Paesi Bassi (COM(2014) 420 final), dell'Austria (COM(2014) 421 final), della Polonia (COM(2014) 422 final), del Portogallo (COM(2014) 423 final), della Romania (COM(2014) 424 final), della Slovenia (COM(2014) 425 final), della Slovacchia (COM(2014) 426 final), della Finlandia (COM(2014) 427 final), della Svezia (COM(2014) 428 final) e del Regno Unito (COM(2014) 429 final), che sono assegnate in sede primaria alla V Commissione (Bilancio).

Comunicazione dell'avvio di procedure d'infrazione.

  Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 3 giugno 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 15, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, le seguenti comunicazioni concernenti l'avvio di procedure d'infrazione, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, notificate in data 28 maggio 2014, che sono trasmesse alla XII Commissione (Affari sociali), nonché alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   comunicazione relativa alla procedura d'infrazione n. 2014/0287, avviata per mancato recepimento della direttiva di esecuzione 2012/25/UE della Commissione, del 9 ottobre 2012, che stabilisce le procedure informative per lo scambio tra Stati membri di organi umani destinati ai trapianti;
   comunicazione relativa alla procedura d'infrazione n. 2014/0289, avviata per mancato recepimento della direttiva 2013/10/UE che modifica la direttiva 75/324/CEE del Consiglio per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative agli aerosol al fine di adattare le sue disposizioni concernenti l'etichettatura al regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Intendimenti del Governo in ordine alle priorità da perseguire nell'ambito del semestre di Presidenza italiana dell'Unione europea, nonché in ordine alle risorse da destinare a tali finalità – 2-00564

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   dal 1o luglio 2014 l'Italia sarà chiamata ad assumere la Presidenza del semestre europeo e, ad oggi, non è ancora disponibile un programma, ancorché non definitivo, delle priorità del Governo;
   l'Italia, come buona parte dei territori dell'Unione europea, è attanagliata da una profonda crisi economica, caratterizzata, in particolare, da una costante riduzione del prodotto interno lordo che si protrae da 30 mesi consecutivi. La ricaduta sociale di questa perdurante situazione è sempre più forte e drammatica con il tasso di disoccupazione oramai al 13 per cento nel primo trimestre 2014, livello che non si verificava da oltre 30 anni;
   l'inizio della già citata crisi economica è effettivamente riconducibile a speculazioni finanziarie originate nel 2006, 2007 e 2008 negli Stati Uniti e legate a derivati sui mutui subprime; tuttavia, le conseguenze di questa crisi globale sono state gestite in modo errato a livello europeo, poiché ne hanno provocato la diffusione e l'aggravamento tramite politiche di contrazione dell'economia e di eccessivo rigore;
   sarebbe necessario rappresentare, in ambito europeo, l'esigenza di dare maggiore attenzione ai paesi del nord Africa che, spesso, si trovano in difficili transizioni istituzionali (Tunisia, Libia ed Egitto) e della cui stabilizzazione sarebbe necessario porre sempre più all'attenzione europea la necessità di un miglior coordinamento fra gli Stati europei nel controllo delle frontiere marittime, per porre fine ai continui sbarchi in Italia che, nell'autunno 2014, verso le coste di Lampedusa hanno provocato tragedie di proporzioni immani;
   sarebbe opportuno condurre una corretta gestione delle risorse destinate alle politiche per l'occupazione e la formazione e implementare, anche a livello nazionale, apposite misure di responsabilizzazione degli enti locali per l'impiego efficace di tali risorse attraverso misure premiali e/o sanzionatorie, con un meccanismo che preveda la revoca delle risorse non utilizzate;
   nella relazione programmatica 2014 sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, in considerazione della Presidenza del semestre europeo, il Governo indica cinque priorità generali: perseguire il risanamento del bilancio differenziato e favorevole alla crescita; ripristinare l'erogazione del credito; promuovere la crescita e la competitività; contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi; modernizzare la pubblica amministrazione. Ciò nonostante, non risultano chiare le modalità con le quali l'Esecutivo intende raggiungere tali obiettivi;
   durante l'esame della legge di stabilità 2014, è stato approvato l'emendamento n. 11358, il quale prevede l'obbligo della Presidenza del Consiglio dei ministri di trasmettere ai competenti organi parlamentari, prima dell'inizio del semestre di Presidenza italiana e in ogni caso entro e non oltre il 30 maggio 2014, una nota puntuale sul riparto delle risorse, suddivisa per finalità e iniziative;
   sembra che, fra gli obiettivi del piano per il semestre di Presidenza dell'Unione europea, il Governo, oltre a proporre di costruire un'Europa più democratica e rivolta alla crescita e di impostare una politica dell'immigrazione solidale nel Mediterraneo, persegua altresì l'intenzione di attenuare sia il principio del 3 per cento del deficit sia il Fiscal compact, aprendo un negoziato per modificare i Trattati –:
   quali siano le priorità del semestre di Presidenza italiana dell'Unione europea e se il Governo non ritenga di dover chiarire tali priorità al fine di consentire la più ampia discussione e partecipazione alla definizione degli orientamenti politici alla base del programma della citata Presidenza;
   in che maniera il Governo intenda, concretamente, perseguire gli obiettivi su esposti e come saranno ripartite le risorse per ciascuna finalità e iniziativa.
(2-00564) «Colonnese, Nesci, Carinelli, Gallinella, Spessotto, Vignaroli, Fico, Luigi Di Maio, Lupo, Massimiliano Bernini, Benedetti, Gagnarli, L'Abbate, Parentela, Cecconi, Baroni, Silvia Giordano, Dall'Osso, Di Vita, Grillo, Lorefice, Mantero, Tripiedi, Rizzetto, Bechis, Baldassarre, Chimienti, Ciprini, Cominardi, Rostellato».


Elementi ed iniziative di competenza in relazione alla vicenda di una giovane donna ricoverata presso l'ospedale San Camillo di Roma a seguito delle gravissime violenze subite e iniziative per la lotta contro la violenza di genere – 2-00563

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   dal 3 febbraio 2014 una giovane donna di 19 anni, Chiara Insidioso Monda, versa in stato di coma all'ospedale San Camillo di Roma dopo essere stata letteralmente massacrata, e sfigurata, di botte dal proprio compagno con cui conviveva, come si apprende da fonti stampa, nel locale caldaie della palazzina presso la casa del padre di lui;
   i danni cerebrali subiti da Chiara come conseguenza del furioso pestaggio sono gravissimi;
   contro l'autore del pestaggio, Maurizio Falcioni, che dopo aver ripetutamente colpito la ragazza ha chiamato i soccorsi, erano già state presentate da parte del padre della ragazza due denunce-querele, il 3 dicembre 2013 e il 14 gennaio 2014;
   in particolare, nell'ultima denuncia-querela veniva ricostruita la storia della ragazza e delle precedenti denunce presentate e veniva posto l'accento sulla situazione di «ritardo mentale lieve» e di una «personalità con immaturità affettiva e ritardo mentale lieve con ritardo cognitivo», così come certificato da attestati medici, e di gravi problemi di salute - la ragazza infatti soffre di asma bronchiale e allergia cronica che, per ultimo, nel 2012 l'aveva costretta al ricovero d'urgenza presso l'ospedale Fatebenefratelli;
   da fonti giornalistiche si apprende che i medici hanno riscontrato sul corpo di Chiara segni tali da lasciar intendere che la ragazza fosse stata picchiata altre volte in precedenza e che gli stessi carabinieri erano stati testimoni di un precedente episodio di maltrattamento nei confronti della ragazza, in occasione del quale il Falcioni era stato fermato e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale;
   di questi maltrattamenti non si ha notizia negli atti giudiziari, ma vi sono testimonianze dei vicini di casa resi però solo successivamente alla tragedia del 3 febbraio 2014;
   in occasione del deposito dell'ultima denuncia, a gennaio 2014, gli avvocati del padre della ragazza hanno saputo che, nonostante la segnalazione di reato effettuata dai carabinieri, nessun procedimento era ancora stato avviato contro Maurizio Falcioni;
   il padre temeva per le possibili conseguenze di questa relazione, per la differenza di età tra i due, per la condizione di tossicodipendenza del Falcioni, per i problemi di salute di Chiara, per i luoghi inadatti in cui vivevano e, soprattutto, per la situazione di ritardo affettivo della ragazza che, seppur maggiorenne, risultava immatura affettivamente;
   lo Stato deve avere tra i propri obblighi, morali ancora prima che costituzionali, la tutela di ogni individuo senza distinzione alcuna e la garanzia di una giustizia equa e sollecita a tutela delle persone offese;
   il Parlamento, dapprima con la ratifica della Convenzione di Istanbul e poi con l'adozione del decreto-legge n. 93 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 119 del 2013, ha inteso mandare un segnale forte alle vittime di violenza: lo Stato è presente, cerca di prevenire e vuole tutelare i suoi cittadini;
   sono state, infatti, definite come forme di violenza anche quelle di natura psicologica e sono stati dati strumenti alle forze dell'ordine tali da consentire interventi rapidi come, ad esempio, la procedibilità d'ufficio se il maltrattante viene colto in flagrante;
   come si è più volte affermato nella fase di discussione e adozione delle norme sopra indicate, la violenza contro le donne è un fenomeno innanzitutto culturale che riguarda la società intera e che necessita di una riforma profonda, dalla difficoltà a denunciare da parte delle vittime alla collaborazione di chi ne è a conoscenza, o ipotizza fenomeni di violenza, come ad esempio, l'intervento dei vicini – che oggi le norme tutelano per quanto riguarda la denuncia;
   è stato più volte considerato come la dichiarazione di incostituzionalità dell'articolo 603 del codice penale (reato di plagio), avvenuta nel 1981, abbia creato un vulnus ordinamentale; il reato di plagio che presupponeva un totale stato di soggezione ed apparteneva ai delitti contro la persona (titolo XII del Libro II del codice penale), ovvero ai delitti contro la libertà individuale, infatti, tutelava un bene giuridico specifico, la personalità individuale –:
   se i Ministri interpellati non ritengano di dover compiere i passi necessari, per quanto di competenza, al fine di fare chiarezza in merito ai gravissimi fatti riguardanti la giovane Chiara Insidioso Monda, esposti in premessa, anche per individuare eventuali errori o ritardi negli interventi posti in essere, e, soprattutto, al fine di evitare, in futuro, simili tragici epiloghi, e per poter dunque proseguire con fermezza nella lotta alla violenza di genere, e se non ritengano, inoltre, per quanto di competenza, di doversi adoperare per trovare strumenti giuridici equilibrati ed adeguati, atti a colmare il vuoto normativo creato dalla dichiarazione di incostituzionalità del reato di plagio.
(2-00563) «Giuliani, Moretti, Rotta, De Maria, Tartaglione, Pollastrini, Saltamartini, Gribaudo, Scuvera, Sbrollini, Ermini, Bergamini, Murer, Centemero, Piccoli Nardelli, Giulietti, Martelli, Giuditta Pini, Tinagli, Chaouki, Quartapelle Procopio, Carfagna, Richetti, Marzano, Locatelli, Zampa, Fassina, Di Salvo, Paris, Iori, Verini, Cuperlo, Orfini, Bonaccorsi, Civati, Laforgia».


Chiarimenti in merito alle modalità di utilizzo dei fondi stanziati per la ricostruzione delle aree dell'Emilia Romagna colpite dal sisma e dall'alluvione, nonché iniziative di natura fiscale a favore della popolazione colpita da tali eventi – 2-00546

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   tra il 20 ed il 29 maggio del 2012 l'Emilia Romagna è stata colpita da due scosse di magnitudo 5,9 che hanno causato 7 morti, 50 feriti, quasi 5.000 sfollati ed oltre 10 miliardi di euro di danni;
   oltre ad aver reso inagibili centinaia di abitazioni, la violenza del sisma ha colpito in particolare il tessuto produttivo dell'area: circa il 70 per cento delle aziende del distretto biomedicale, ad esempio, ha subito danni importanti e comuni come Mirandola sono da mesi in attesa di interventi concreti a supporto delle attività commerciali e produttive che, ad oggi, versano in uno stato di seria difficoltà economica;
   nel 2012 è stato decretato lo stato d'emergenza ed il presidente della regione Vasco Errani è stato nominato commissario responsabile della gestione dei fondi per la ricostruzione post sisma;
   con il decreto-legge n. 74 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2012, è stato istituito il «Fondo per la ricostruzione delle aree colpite da sisma del 20-29 maggio 2012», con un budget di quasi 10 miliardi di euro, ma dopo quasi due anni, secondo le stime dell'osservatorio Sfinge del distretto biomedicale, solo l'8,5 per cento dei danni è stato risarcito;
   per sei mesi sono stati sospesi sia il pagamento delle imposte che delle utenze, ma una volta scaduto il semestre, le vittime del terremoto hanno dovuto ripagare i debiti maturati in quell'arco di tempo;
   a rendere la situazione ancor più tragica, nel mese di gennaio 2014 è stata la rottura dell'argine del fiume Secchia che ha causato l'allagamento di migliaia di ettari di terreni agricoli, distruggendo case ed aziende;
   a quattro mesi dall'alluvione il Governo ha emanato il decreto per le zone colpite (decreto-legge 12 maggio 2014, n. 74), essenzialmente riutilizzando il testo del decreto emanato per gli interventi post-terremoto (decreto-legge n. 74 del 2012), attribuendo nuovamente ad Errani la gestione dei fondi che ammontano a 210 milioni di euro da poter utilizzare in due anni (2014-2015);
   l'articolo 3 del decreto-legge n. 4 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 50 del 2014, prevede la sospensione dei versamenti tributari e contributivi scadenti nel periodo compreso tra il 17 gennaio 2014 e il 31 ottobre 2014 e la possibilità di sospendere fino al 31 dicembre 2014 i pagamenti dei mutui in essere su richiesta delle vittime di danni patrimoniali;
   quanto previsto dal sopradetto decreto-legge non implica, tuttavia, alcuna forma di reale alleggerimento fiscale nei confronti delle aziende e della popolazione vittime del territorio e dell'alluvione, ma solo un mero rinvio che si riverserà comunque sui cittadini dell'area interessata (persone, famiglie ed imprenditori che finora hanno sostenuto ingenti somme per ricostruire le proprie attività) –:
   se il Governo non intenda chiarire le modalità di utilizzo dei fondi stanziati, anche distinguendo dettagliatamente l'ammontare delle risorse impiegate per interventi di ricostruzione da quello delle risorse utilizzate per il risarcimento di danni diretti ed indiretti;
   se non si ritenga opportuno valutare la possibilità di un sostanziale alleggerimento fiscale a favore delle persone colpite dal terremoto e dall'alluvione, inclusa l'ipotesi dell'esenzione totale per un determinato periodo di tempo, e non semplicemente un mero rinvio come previsto dal decreto-legge n. 4 del 2014;
   se il Governo non consideri opportuno assumere iniziative affinché l'Associazione bancaria italiana monitori l'applicazione della disposizione di sospensione di tutte le rate dei mutui sulle abitazioni e sulle imprese rese inagibili dal terremoto e dall'alluvione da parte di tutte le banche facenti parte dell'Associazione ed operanti nell'area in questione.
(2-00546) «Tinagli, Andrea Romano, Molea».


Elementi ed iniziative in ordine al periodo di formazione specialistica dei medici – 2-00559

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:
   la formazione specialistica dei nuovi medici è compito delle scuole di specializzazione delle università;
   la formazione specialistica, garantita da ciascuna scuola, si attua all'interno delle aziende del Servizio sanitario nazionale che costituiscono la rete formativa di cui all'articolo 35 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni;
   con l'articolo 21, comma 2-ter, del decreto-legge n. 104 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 128 del 2013, è stato disposto che: «I periodi di formazione dei medici specializzandi si svolgono ove ha sede la scuola di specializzazione e all'interno delle aziende del Servizio sanitario nazionale previste dalla rete formativa, in conformità agli ordinamenti e ai regolamenti didattici determinati secondo la normativa vigente in materia e agli accordi fra le università e le aziende sanitarie di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni. L'inserimento non può dare luogo a indennità, compensi o emolumenti comunque denominati, diversi anche sotto il profilo previdenziale da quelli spettanti a legislazione vigente ai medici specializzandi. I medici in formazione specialistica assumono una graduale responsabilità assistenziale, secondo gli obiettivi definiti dall'ordinamento didattico del relativo corso di specializzazione e le modalità individuate dal tutore, d'intesa con la direzione delle scuole di specializzazione e con i dirigenti responsabili delle unità operative presso cui si svolge la formazione, fermo restando che tale formazione non determina l'instaurazione di un rapporto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale e non dà diritto all'accesso ai ruoli dei medesimo Servizio sanitario nazionale»;
   proprio per la caratteristica formativa del percorso di specializzazione, la graduale assunzione di responsabilità non si configura mai come sostitutiva del personale di ruolo operante nelle singole strutture della rete formativa, bensì in affiancamento ad essi;
   la sostituzione di personale di ruolo con specializzandi porterebbe a una dequalificazione dell'offerta del Servizio sanitario nazionale e a un aumento del rischio clinico;
   per quanto riguarda gli specializzandi, la possibilità di colmare anticipatamente e temporaneamente le lacune di personale medico prodottesi all'interno del Servizio sanitario nazionale avverrebbe a scapito di un progetto formativo d'insieme e della qualità dell'apprendimento che non può essere solo fondato su una pratica non guidata;
   l'attuale modalità di inserimento prevede generalmente la rotazione degli specializzandi secondo un piano formativo individualizzato, disposto dal consiglio della scuola, tenendo conto delle opportunità di apprendimento offerte dalle singole strutture, universitarie e ospedaliere, che compongono la rete formativa;
   il decreto-legge n. 104 del 2013 ha disposto, all'articolo 21, comma 2-bis, l'abbreviazione dei corsi di specializzazione, per gran parte dei quali sarà prevista una durata di 4 anni, in luogo dei 5 anni attuali previsti dal decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368;
   l'automatica assegnazione degli specializzandi dell'ultimo biennio a ricoprire i posti vacanti all'interno del Servizio sanitario nazionale comporterebbe il rimanere in capo alle università del solo primo biennio di formazione, di cui una parte significativa da svolgersi nel tronco comune di medicina;
   sarebbe impossibile per i consigli delle scuole di specializzazione assumersi la responsabilità di garantire la qualità della formazione, anche a fini concorsuali, dopo aver perso di vista completamente lo specializzando per circa i tre quarti del suo percorso formativo –:
   se non ritenga che il tema della formazione specialistica debba essere oggetto di uno specifico intervento del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, anche relativamente alle risorse da destinare alla riduzione del gap esistente tra numero dei laureati in medicina e numero dei posti a disposizione per la formazione specialistica;
   se non ritenga che la rotazione degli specializzandi all'interno delle strutture cliniche ospedaliere debba piuttosto concretizzarsi favorendo l'attuazione di quanto previsto all'articolo 21, comma 2-ter, del decreto-legge n. 104 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 128 del 2013;
   a quale punto sia l’iter per la riduzione della durata dei corsi prevista dallo stesso decreto-legge n. 104 del 2013.
(2-00559) «Gigli, Dellai».


Iniziative volte a garantire la piena ed omogenea attuazione del programma «Garanzia per i giovani» – 2-00527

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
   il programma «Garanzia per i giovani» intende permettere a tutti i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni di ricevere un'offerta valida entro quattro mesi dalla fine degli studi o dall'inizio della disoccupazione. L'offerta può consistere in un impiego, apprendistato, tirocinio o ulteriore corso di studi e va adeguata alla situazione, alla professionalità e alle esigenze dell'interessato;
   questo piano assume grande rilevanza in un momento di grave recessione economica come quello che sta vivendo il nostro Paese, dal momento che l'Istat ha certificato che nell'ultimo anno sono venuti meno 100.000 posti di lavoro tra i giovani;
   l'impegno del Governo italiano è stato notevole, sia per incrementare le risorse stanziate, sia per ottenere delle modalità di spesa che si conciliassero con la situazione drammatica che il nostro Paese sta affrontando;
   in questo progetto le regioni svolgono un ruolo fondamentale, risultando destinatarie di quasi la totalità delle risorse che finanziano il programma;
   rispetto alle previsioni del programma operativo nazionale della «Garanzia per i giovani», l'implementazione del programma segue un andamento a macchia di leopardo, con alcune regioni che hanno già avviato coerenti pacchetti occupazionali, mentre altre sono ancora indietro, non avendo ancora provveduto a varare adeguate misure attuative;
   in questi giorni si è venuto a conoscenza a mezzo stampa che solo tre regioni hanno siglato la convenzione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali necessaria per far partire il programma, mentre due starebbero per farlo nel giro di pochi giorni;
   il coinvolgimento degli enti regionali è fondamentale per il successo del progetto e il rallentamento sulla sigla delle convenzioni è un campanello d'allarme da non sottovalutare –:
   quali siano i dati a disposizione del Ministro interpellato relativamente ai richiamati ritardi di alcune realtà regionali e, in caso di impossibilità di soluzione in tempi ravvicinati, quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di assicurare che il programma possa svolgersi nel modo migliore possibile su tutto il territorio nazionale.
(2-00527) «Quartapelle Procopio, Rostan, Culotta, Richetti, Sbrollini, Gadda, Fregolent, Carlo Galli, Cassano, Anzaldi, Malpezzi, Ascani, Zampa, Arlotti, Marco Di Maio, Casellato, Capozzolo, Beni, Paris, Chaouki, Civati, Moretto, De Menech, Manfredi, Rigoni, Zardini, Giorgio Piccolo, Verini, Gribaudo, Giuditta Pini, Ribaudo, Manciulli, Leva, Bonomo, Valiante».


Intendimenti del Governo circa la stipula di una convenzione bilaterale con il Senegal in tema di sicurezza sociale – 2-00555

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro degli affari esteri, per sapere – premesso che:
   in un mondo globalizzato e aperto ai flussi migratori si impone l'internazionalizzazione degli schemi di protezione sociale;
   la Commissione europea con la sua comunicazione del 30 marzo 2012, dedicata a «La dimensione esterna del coordinamento in materia di sicurezza sociale nell'Unione europea», ha richiamato l'attenzione degli Stati membri sull'importanza di una strategia comune dell'Unione europea in materia di coordinamento dei regimi di protezione sociale, anche con riguardo ai lavoratori provenienti da Paesi terzi;
   la cooperazione tra gli Stati in materia di protezione sociale si manifesta tradizionalmente mediante la stipula di apposite convenzioni bilaterali che consentono l'esportabilità delle prestazioni, la totalizzazione dei contributi e il godimento della pensione anche da parte del lavoratore straniero rimpatriato prima di aver raggiunto l'età pensionabile;
   la stipula degli accordi bilaterali in tema di diritti pensionistici mira a raggiungere una parità sostanziale tra lavoratori italiani e stranieri, rimuovendo gli ostacoli che si frappongono ai danni degli stranieri nel godimento delle prestazioni previdenziali per le quali essi hanno nondimeno pagato regolarmente i contributi previsti dalla legge;
   si riscontra, tuttavia, una chiusura negli ultimi anni da parte dell'Italia alla stipula di ulteriori convenzioni bilaterali con i Paesi da cui maggiormente provengono i lavoratori extracomunitari; l'ultima di tali convenzioni, stipulata con la Tunisia, risale al 1987;
   con il Senegal, invece, si è giunti alla redazione di testi condivisi, senza tuttavia arrivare alla stipula definitiva;
   benché i lavoratori senegalesi abbiano alle spalle una storia di insediamento tra le più lunghe nel nostro Paese, essi sono dunque privi ancora oggi di strumenti di tutela dei diritti previdenziali acquisiti;
   l'11 e 12 dicembre 2013 si è tenuta a Dakar una tavola rotonda dal titolo «Costruire un ponte tra Italia e Senegal. Per la tutela del lavoratore migrante», a cui hanno partecipato rappresentati dei Ministeri del lavoro e degli esteri senegalesi, del Ministero dell'interno italiano, dell'ente di previdenza senegalese IPpres, dell'università «Roma Tre», dell'università di Dakar «Cheikh Anta Diop», delle associazioni italiane «Progetto Diritti onlus» e «Roma-Dakar» e dell'associazione senegalese «Doxandem»;
   all'esito della conferenza, è stata fortemente e unanimemente ribadita da tutti i partecipanti l'importanza degli accordi bilaterali per la creazione di un contesto migratorio consapevole e sicuro;
   l'assenza di convenzioni bilaterali con i Paesi di nuova immigrazione equivale a condannare tante persone, che hanno lavorato regolarmente e pagato giustamente i contributi, a non poter riscuotere le prestazioni maturate;
   si tratta di una politica inaccettabile per un Paese come l'Italia che è riuscito invece ad ottenere simili accordi con tutti gli Stati in cui i nostri connazionali sono emigrati;
   la situazione descritta appare ancora più paradossale se si osserva il regime molto più avanzato istituito dai regolamenti comunitari, secondo i quali i lavoratori di Paesi terzi che hanno circolato sul territorio dell'Unione europea possono beneficiare della totalizzazione dei contributi, anche se l'Italia non ha stipulato una convenzione in tal senso con i Paesi di origine;
   in questa situazione il diritto alla pensione rischia di rimanere un miraggio per i lavoratori stranieri (e senegalesi in particolare), per lo meno per coloro che sono orientati al rientro e che sono animati da un progetto migratorio di natura circolare;
   l'impossibilità di godere la pensione finisce per incentivare il lavoro nero e lascia, inoltre, il lavoratore migrante privo di qualsiasi supporto materiale nel momento in cui decide di intraprendere quel difficile cammino di ritorno nel Paese di origine, che spesso consiste in una vera e propria «migrazione all'incontrario» –:
   quale sia lo stato dei rapporti tra la delegazione italiana e quella senegalese nella stipula di una convenzione in tema di sicurezza sociale e se sia intenzione del Governo, e, in caso di risposta affermativa, con quali tempi, modalità e contenuti, riprendere i contatti per l'adozione di un accordo bilaterale.
(2-00555) «Scotto, Raciti, Gribaudo, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Duranti, Daniele Farina, Fava, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Piras, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti».


Elementi ed iniziative in ordine alla realizzazione del progetto della variante della Tremezzina lungo la strada statale n. 340 in provincia di Como – 2-00525

G)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   la strada statale n. 340 «Regina», che percorre l'intera sponda occidentale del lago di Como, costituisce un'importante arteria di collegamento internazionale con la Svizzera ed il nord Europa, oltre ad essere l'unica via di collegamento dei e tra i paesi del lago e via di accesso alla Valchiavenna ed alla Valtellina;
   la strada statale n. 340 è gravata anche da un intenso traffico turistico e commerciale che la conduce ormai regolarmente al collasso nel periodo estivo;
   la strada statale n. 340 è, infatti, nel tratto della Tremezzina, ormai del tutto inadeguata sia sotto il profilo delle dimensioni, sia per quanto riguarda il suo attraversamento dei centri storici degli abitati, che per le sue condizioni strutturali in relazione anche alla situazione idrogeologica del sedime spondale su cui si appoggia;
   nel tratto della Tremezzina, già in più occasioni, cedimenti e franamenti ne hanno determinato la chiusura anche per lunghi periodi, con la necessità di interventi di emergenza ed il blocco della circolazione sull'unica arteria di collegamento;
   in data 30 luglio 2007, tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Anas, la regione Lombardia, la provincia e la Camera di commercio di Como, è stata sottoscritta una convenzione recante impegni per la progettazione ed il successivo finanziamento della cosiddetta variante della Tremezzina della strada statale n. 340, tratto Colonno-Griante;
   in data 8 giugno 2012 Anas spa ha approvato il progetto preliminare dell'intervento;
   in data 6 febbraio 2013, tra gli stessi enti è stato sottoscritto un atto aggiuntivo della convenzione che definisce impegni, modalità e tempistica della progettazione definitiva dell'opera, da concludersi entro il marzo 2014, e impegni per il suo inserimento tra le opere di interesse statale prioritarie nella programmazione di Anas e per il reperimento delle risorse necessarie alla sua realizzazione;
   in particolare, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si è impegnato ad attivare ogni azione utile per il reperimento delle risorse occorrenti per il finanziamento dell'intervento, anche in relazione alla programmazione pluriennale di Anas, e ad indire ed espletare la conferenza di servizi sul progetto definitivo, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 383 del 1994;
   la regione Lombardia ha inserito la variante della Tremezzina tra le opere infrastrutturali prioritarie del piano regionale di sviluppo;
   in occasione dell'esame della legge di stabilità per il 2014, il Governo ha accolto un ordine del giorno a prima firma Mauro Guerra che lo impegnava a dare seguito agli impegni assunti con gli atti convenzionali richiamati in premessa, anche attraverso la promozione di una verifica congiunta con gli enti sottoscrittori finalizzata a concordare tempistica e modalità procedimentali e di reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione dell'opera;
   comunque, data la rilevanza anche economica dell'intervento ed i tempi necessari alla realizzazione, sono indispensabili interventi immediati e di breve-medio periodo per consentire una fluidificazione del traffico nella tratta della strada statale n. 340 tra Colonno e Griante, sia con interventi di regolazione e limitazione del traffico pesante, sia con l'organizzazione di un sistema di movieri nelle strettoie, sia con il rifinanziamento di interventi mirati di allargamento e riduzione, laddove possibile, dei punti più critici;
   recentemente, a causa di franamenti che hanno interessato la strada statale n. 36, la stessa è stata chiusa;
   la deviazione del relativo traffico sulla strada statale n. 340 «Regina», che già si trova nella citata condizione di emergenza permanente per la sua inadeguatezza strutturale a sostenere il traffico ordinario, ha determinato una drammatica situazione di blocco pressoché totale per tutta la giornata con disagi che tuttora proseguono;
   l'emergenza di questi giorni, che ripete un'analoga situazione determinatasi nel 2013, impone anche che venga definito un piano di emergenza che scatti immediatamente in caso di blocco della strada statale n. 36, che preveda il dirottamento del traffico pesante fuori dalla strada statale n. 340 e, comunque, l'attivazione immediata di un sistema di segnalazione e di movieri agli imbocchi e sulle strettoie della strada statale n. 340 che impedisca il ripetersi di condizioni di blocco e congestione totale quale quella determinatasi in questi giorni –:
   se e come il Governo intenda attivarsi:
    a) per adempiere agli impegni già assunti in ordine alla verifica, con gli altri soggetti istituzionali interessati e parti delle convenzioni sottoscritte, delle condizioni di realizzazione della variante della Tremezzina;
    b) per promuovere nel frattempo, con gli altri enti interessati, un tavolo di lavoro permanente sulla situazione della strada statale n. 340 «Regina», in grado di definire con urgenza misure di fluidificazione del traffico nella tratta Argegno Menaggio, con le ordinanze di regolazione e limitazione del traffico pesante già sperimentate e con la presenza di personale e strumentazione tecnica utile ad agevolare il transito nelle strettoie, nonché in relazione alla fattibilità di interventi mirati di limitato impatto per ridurre i punti più critici;
    c) per promuovere la definizione di un piano di emergenza in grado di operare immediatamente nel caso di interruzioni sulla strada statale n. 36.
(2-00525) «Guerra, Braga, Berlinghieri, Binetti, Borghi, Carnevali, Carra, Dell'Aringa, Fiano, Gadda, Giampaolo Galli, Galperti, Gasparini, Giulietti, Mariani, Mauri, Misiani, Mosca, Peluffo, Plangger, Pollastrini, Preziosi, Rampi, Sanga, Scuvera, Villecco Calipari, Schullian, Marantelli, Senaldi, Lorenzo Guerini, Ferrari, Marchetti, Alfreider, Giovanna Sanna».