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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 16 maggio 2014

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 16 maggio 2014.

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Baldelli, Balduzzi, Baretta, Bellanova, Bindi, Bobba, Bocci, Boccia, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Brescia, Bressa, Brunetta, Caparini, Capezzone, Casero, Castiglione, Cicchitto, Cirielli, Costa, Dambruoso, Damiano, De Girolamo, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Epifani, Ferranti, Fico, Fitzgerald Nissoli, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Fraccaro, Franceschini, Galan, Galati, Gasbarra, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Guerra, La Russa, Legnini, Leone, Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Giorgia Meloni, Merlo, Meta, Migliore, Mogherini, Orlando, Pes, Gianluca Pini, Pisicchio, Pistelli, Ravetto, Realacci, Ricciatti, Rigoni, Andrea Romano, Rossi, Rughetti, Sani, Scalfarotto, Sereni, Sisto, Speranza, Tabacci, Taglialatela, Valeria Valente, Velo, Vignali, Vito, Zanetti.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Baldelli, Balduzzi, Baretta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Brescia, Bressa, Brunetta, Caparini, Capezzone, Casero, Castiglione, Antimo Cesaro, Cicchitto, Cirielli, Costa, D'Ambrosio, Dambruoso, Damiano, De Girolamo, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Epifani, Ferranti, Fico, Fitzgerald Nissoli, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Fraccaro, Franceschini, Galan, Galati, Gasbarra, Giacomelli, Gozi, Guerra, La Russa, Legnini, Leone, Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Giorgia Meloni, Merlo, Meta, Migliore, Mogherini, Orlando, Pes, Gianluca Pini, Pisicchio, Pistelli, Portas, Ravetto, Realacci, Ricciatti, Rigoni, Rossi, Rughetti, Sani, Scalfarotto, Sereni, Sisto, Speranza, Tabacci, Taglialatela, Valeria Valente, Velo, Vignali, Vito, Zanetti.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 15 maggio 2014 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   GHIZZONI: «Disciplina della contribuzione studentesca per le università statali e le istituzioni statali di alta formazione artistica, musicale e coreutica» (2386);
   MATTIELLO: «Modifica all'articolo 143 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di incandidabilità degli amministratori locali responsabili dello scioglimento dei consigli comunali e provinciali per fenomeni di infiltrazione mafiosa» (2387).

  Saranno stampate e distribuite.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
   I Commissione (Affari costituzionali):
  CAPARINI ed altri: «Modifica all'articolo 9 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, concernente il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo» (1380) Parere delle Commissioni V, XII e XIV;
  MARCO DI STEFANO ed altri: «Istituzione di un luogo della memoria in onore di Aldo Moro e delle vittime del terrorismo e delle stragi (2204) Parere delle Commissioni V, VII e XII.

   II Commissione (Giustizia):
  TULLO e PASTORINO: «Modifica all'articolo 9 del decreto-legge 8 febbraio 2007, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2007, n. 41, in materia di cessione di titoli per l'accesso agli stadi e di tessere del tifoso» (1862) Parere delle Commissioni I e VII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento).

   VII Commissione (Cultura):
  FOSSATI: «Disciplina delle professioni relative alle attività motorie e sportive» (775) Parere delle Commissioni I, II, V, X, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   XII Commissione (Affari sociali):
  MAESTRI ed altri: «Modifiche alla legge 11 agosto 1991, n. 266, e al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di rimborsi di spesa erogati dalle organizzazioni di volontariato ai propri membri» (2071) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  LACQUANITI ed altri: «Disposizioni per il riconoscimento della pratica del naturismo e lo sviluppo della capacita turistico-ricettiva in Italia» (2171) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI, VIII, X e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  MIOTTO ed altri: «Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave nonché delle persone disabili prive del sostegno familiare» (2205) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  PALMIZIO: «Disposizioni concernenti la circolazione degli autoveicoli adibiti a soccorso veterinario di emergenza nonché l'istituzione di un numero telefonico nazionale per le chiamate di pronto soccorso veterinario» (2216) Parere delle Commissioni I, V, IX (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), XI, XIII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con lettera in data 8 maggio 2014, ha trasmesso la raccolta contenente la sintesi delle delibere pubblicate dalla Sezione stessa nell'anno 2013.
  Questo documento è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministro dell'economia e delle finanze.

  Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 8 maggio 2014, ha trasmesso la relazione, aggiornata al mese di dicembre 2013, sul monitoraggio degli incassi e dei pagamenti del bilancio dello Stato e delle spese aventi impatto diretto sul conto delle pubbliche amministrazioni per l'anno 2013.
  Questa relazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 15 maggio 2014, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
  alla III Commissione (Affari esteri):
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, di un protocollo che modifica l'accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Georgia, dall'altra, per tenere conto dell'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea (COM(2014) 256 final);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla firma, a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, e all'applicazione provvisoria, di un protocollo che modifica l'accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Georgia, dall'altra, per tenere conto dell'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea (COM(2014) 257 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014) 257 final – Annex 1);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che l'Unione europea deve adottare in seno al Comitato misto istituito dall'accordo tra la Comunità economica europea e la Confederazione svizzera del 22 luglio 1972 per quanto riguarda la sostituzione del protocollo n. 3 del suddetto accordo, relativo alla definizione della nozione di «prodotti originari» e ai metodi di cooperazione amministrativa, con un nuovo protocollo che, per quanto riguarda le norme di origine, faccia riferimento alla convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee (COM(2014) 268 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014) 268 final – Annex 1);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che l'Unione europea deve adottare in seno al consiglio di stabilizzazione e di associazione istituito dall'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, dall'altra, per quanto riguarda la sostituzione del protocollo n. 4 del suddetto accordo, relativo alla definizione della nozione di «prodotti originari» e ai metodi di cooperazione amministrativa, con un nuovo protocollo che, per quanto riguarda le norme di origine, faccia riferimento alla convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee (COM(2014) 269 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014) 269 final – Annex 1);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che l'Unione europea deve adottare in seno al consiglio di stabilizzazione e di associazione istituito dall'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Montenegro, dall'altra, per quanto riguarda la sostituzione del protocollo n. 3 del suddetto accordo, relativo alla definizione della nozione di «prodotti originari» e ai metodi di cooperazione amministrativa, con un nuovo protocollo che, per quanto riguarda le norme di origine, faccia riferimento alla convenzione regionale sulle norme di origine paneuromediterranee (COM(2014) 270 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014) 270 final – Annex 1);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che l'Unione europea deve adottare in seno al consiglio di stabilizzazione e di associazione istituito dall'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica d'Albania, dall'altra, per quanto riguarda la sostituzione del protocollo n. 4 del suddetto accordo, relativo alla definizione della nozione di «prodotti originari» e ai metodi di cooperazione amministrativa, con un nuovo protocollo che, per quanto riguarda le norme di origine, faccia riferimento alla convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee (COM(2014) 273 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014) 273 final – Annex 1);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che l'Unione europea deve adottare in seno al consiglio di stabilizzazione e di associazione istituito dall'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Serbia, dall'altra, per quanto riguarda la sostituzione del protocollo n. 3 del suddetto accordo, relativo alla definizione della nozione di «prodotti originari» e ai metodi di cooperazione amministrativa, con un nuovo protocollo che, per quanto riguarda le norme di origine, faccia riferimento alla convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee (COM(2014) 274 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014) 274 final – Annex 1);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che l'Unione europea deve adottare in seno al Comitato misto istituito dall'accordo tra la Comunità economica europea e la Repubblica d'Islanda del 22 luglio 1972 per quanto riguarda la sostituzione del protocollo n. 3 del suddetto accordo, relativo alla definizione della nozione di «prodotti originari» e ai metodi di cooperazione amministrativa, con un nuovo protocollo che, per quanto riguarda le norme di origine, faccia riferimento alla convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee (COM(2014) 275 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014) 275 final – Annex 1);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che l'Unione europea deve adottare in seno al Comitato misto istituito dall'accordo tra la Comunità economica europea e il Regno di Norvegia del 14 maggio 1973 per quanto riguarda la sostituzione del protocollo n. 3 del suddetto accordo, relativo alla definizione della nozione di «prodotti originari» e ai metodi di cooperazione amministrativa, con un nuovo protocollo che, per quanto riguarda le norme di origine, faccia riferimento alla convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee (COM(2014) 276 final), corredata dal relativo allegato (COM(2014) 276 final – Annex 1);

  alla VI Commissione (Finanze):
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – La riforma del settore finanziario europeo (COM(2014) 279 final);

  alla VII Commissione (Cultura):
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Cinema europeo nell'era digitale – Creare un ponte tra diversità culturale e competitività (COM(2014) 272 final).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

  Nell’Allegato A al resoconto della seduta del 15 maggio 2014, a pagina 5, seconda colonna, ventinovesima riga, dopo la parola: «X» si intende inserita la seguente: «, XI».

INTERPELLANZE URGENTI

Elementi ed iniziative in relazione alle vicende che hanno condotto alle dimissioni del Governo nell'autunno del 2011, anche alla luce di recenti notizie di stampa – 2-00536

A)

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   nel saggio «Stress test», appena pubblicato, e i cui contenuti sono stati anticipati da La Stampa e dal Daily Beast, l'ex Ministro del tesoro degli Stati Uniti, Timothy Geithner, riporta fatti sconcertanti e di straordinaria gravità per il nostro Paese;
   Geithner, che ha ricoperto l'incarico di segretario al Tesoro dal 26 gennaio 2009 al 28 febbraio 2013 durante il primo Governo presieduto da Barack Obama, rivela infatti nuove e inquietanti informazioni in merito al complotto organizzato contro Silvio Berlusconi per favorire l'ingresso di Mario Monti a Palazzo Chigi, ovvero di un tecnico scelto ad hoc per agevolare le misure imposte da Bruxelles;
   nel ripercorrere la disastrosa situazione finanziaria che spinse a progettare il complotto, l'ex Ministro statunitense racconta di essere stato avvicinato da alcuni funzionari europei (nel testo scrive «officials», parola che indica alte burocrazie o personalità legate ai Governi) nell'autunno del 2011, proponendo un piano per far cadere il Premier italiano Berlusconi. Lui lo rifiutò, come scrive nel libro, puntando sull'asse col presidente della Banca centrale europea Draghi per salvare l'Unione europea e l'economia globale;
   Geithner scrive: «Ad un certo punto, in quell'autunno, alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell'Fmi all'Italia, fino a quando non se ne fosse andato»;
   il complotto iniziò ad essere tessuto nell'estate del 2010, quando «i mercati stavano scappando dall'Italia e la Spagna, settima e nona economia più grande al mondo». L'ex segretario scrive che aveva consigliato ai colleghi europei di essere prudenti: «Se volevano tenere gli stivali sul collo della Grecia, dovevano anche assicurare i mercati che non avrebbero permesso il default dei Paesi e dell'intero sistema bancario». Ma all'epoca Germania e Francia «rimproveravano ancora al nostro West selvaggio la crisi del 2008», e non accettavano i consigli americani di mobilitare più risorse per prevenire il crollo europeo;
   nell'estate del 2011 la situazione era peggiorata, però «la cancelliera Merkel insisteva sul fatto che il libretto degli assegni della Germania era chiuso», anche perché «non le piaceva come i ricettori dell'assistenza europea – Spagna, Italia e Grecia – stavano facendo marcia indietro sulle riforme promesse». A settembre Geithner fu invitato all'Ecofin in Polonia e suggerì l'adozione di un piano come il term asset-backed securities loan facility (talf americano), cioè un muro di protezione finanziato dal governo e soprattutto dalla banca centrale, per impedire insieme il default dei Paesi e delle banche. Fu quasi insultato. Gli americani, però, ricevevano spesso richieste per «fare pressioni sulla Merkel affinché fosse meno tirchia, o sugli italiani e spagnoli affinché fossero più responsabili»;
   è proprio in questo quadro inquietante di supponenza tedesca e incompetenza europea che arrivano le prime pressioni per cambiare il Governo italiano. Al G20 di Cannes lo stesso governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, gli promette «l'uso di una forza schiacciante». «Parlammo al presidente Obama di questo invito sorprendente – racconta Geithner – ma per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevamo coinvolgerci in un complotto come quello.» Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani «, io dissi». Nonostante il niet degli Stati Uniti, i «funzionari europei» riescono nell'intento: nel giro di poche settimane si dimette il Premier greco George Papandreou, Berlusconi viene sostituito con Monti («un economista che proiettava competenza tecnocratica») e in Spagna viene eletto Mariano Rajoy. A dicembre la Banca centrale europea approva il piano per finanziare le banche. Piano che viene accolto con euforia da Bruxelles che si affretta a dichiarare che l'Europa è uscita dal tunnel della crisi. «Io non la pensavo così», sottolinea l'ex segretario del Tesoro. E, infatti, nel giugno del 2012 la minaccia del default tornerà a mettere in ginocchio i mercati del vecchio continente;
   i fatti riportati costituiscono un'ulteriore conferma del fatto che Silvio Berlusconi sarebbe stato costretto alle dimissioni a seguito di un vero e proprio complotto organizzato a Bruxelles per far cadere un Governo eletto democraticamente e piazzarne uno tecnico e asservito all'Unione europea; la testimonianza di Geithner è solo l'ultima di una lunga serie di dichiarazioni che mostrano esattamente il piano che, nell'autunno del 2011, ha portato alla fine del Governo Berlusconi;
   recentemente, Peter Spiegel nel Financial Times scrive che Berlino spingeva per il commissariamento dell'Italia. Obama la prese per un'impuntatura irrazionale, diede ragione alle resistenze italiane e alla fine si optò per un comunicato finale vago. Risultato: gli spread continuarono a salire e Silvio Berlusconi fu costretto alle dimissioni;
   qualche mese fa Alan Friedman, in «Ammazziamo il gattopardo» (2014), dichiara: «La torrida estate del 2011 è un momento molto importante e storico per l'Italia (...). La Germania della Merkel non ama il primo ministro in carica, Silvio Berlusconi. Tra giugno e settembre di quella drammatica estate accadono molte cose che finora non sono state rivelate. E questo riguarda soprattutto le conversazioni tra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e Mario Monti, che precedono di 4-5 mesi la nomina dell'allora presidente della Bocconi a Palazzo Chigi, il 13 novembre 2011 (...). Per gli annali della storia il presidente Napolitano accetta le dimissioni di Berlusconi il 12 novembre e avvia, come si conviene, le consultazioni con i gruppi parlamentari e politici. Poi, 24 ore dopo, Monti viene indicato come Premier al posto di Berlusconi. Ma, stando alle parole di Carlo De Benedetti e Romano Prodi, entrambi amici di Monti, e per ammissione dello stesso ex Premier, le cose sono andate diversamente. E quando Friedman insiste con Monti: “Con rispetto, e per la cronaca, lei non smentisce che, nel giugno-luglio 2011, il Presidente della Repubblica le ha fatto capire o le ha chiesto esplicitamente di essere disponibile se fosse stato necessario?”», Monti ascolta con la faccia dei momenti solenni, e, con un'espressione contrita, e con la rassegnazione di uno che capisce che è davanti a una domanda che non lascia scampo al non detto, risponde: «Sì, mi ha, mi ha dato segnali in quel senso» Parole che cambiano il segno di quell'estate che per l'Italia si stava facendo sempre più drammatica. E che probabilmente porteranno a riscrivere la storia recente del nostro Paese»;
   Josè Luis Rodriguez Zapatero, nel libro «Il dilemma: 600 giorni di vertigini» (2013), scrive: «Ci fu una cena ristretta: solo 4 primi ministri europei con i loro ministri economici, i vertici dell'Unione europea, del Fmi e il presidente degli Stati Uniti, seduti attorno a un tavolo piccolo, rettangolare che ispirava confidenza. Una cena sull'Italia e il futuro dell'euro, quasi due ore nelle quali si mise il Governo italiano sotto un duro martellamento perché accettasse lì, a quello stesso tavolo il salvataggio del Fondo Monetario Internazionale e dell'Ue come già Grecia, Irlanda e Portogallo (...). Berlusconi e Tremonti si difesero con un catenaccio in piena regola. Tremonti ripeteva: “conosco modi migliori per suicidarsi”. Berlusconi, più casereccio, evocava la forza dell'economia reale e del risparmio degli italiani. Alla fine si arrivò a un compromesso per il quale Fmi e Unione europea avrebbero costituito un gruppo di supervisione sulle riforme promesse. Il Cavaliere spiegò in pubblico che il ruolo del Fmi era di “certificare” le riforme, però il governo italiano risultò toccato profondamente. Solo pochi giorni dopo quel G20, il 12 novembre, Berlusconi si dimetteva. E Mario Monti era eletto primo ministro. Il lettore potrà trarne le sue conclusioni»;
   anche l'interpellante ha ricostruito nel libro «Il grande imbroglio» (2012) le vicende del 2011, quando, alla vigilia del G20 di Cannes del 3 e 4 novembre 2011, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si rifiuta di firmare il «decreto sviluppo» che dava attuazione agli impegni presi dal Governo italiano con la Commissione e il Consiglio europeo nella lettera del 26 ottobre 2011, costringendo il Presidente del Consiglio dei ministri italiano, Silvio Berlusconi, a recarsi al vertice «a mani vuote»; l'interpellante ricostruisce la vicenda qualche mese dopo con un articolo su Il Giornale (6 febbraio 2012) e il giorno dopo il consigliere del Presidente della Repubblica per la stampa e la comunicazione, dottor Pasquale Cascella, con lettera al direttore de Il Giornale, completa il quadro rivelando che la decisione del Presidente della Repubblica di non firmare il «decreto sviluppo» era stata presa nel corso di un incontro con Ministro dell'economia e delle finanze pro tempore, Giulio Tremonti. Scrive Cascella: «Il Capo dello Stato ricevette il Ministro dell'economia (Giulio Tremonti) prima della riunione del Consiglio dei ministri» del 2 novembre 2011;
   tutto ciò premesso, pare evidente e quanto mai urgente chiarire quanto avvenuto nel corso del 2011, data la delicatezza della questione, che incide direttamente sulla democrazia (visto che l'obiettivo del complotto richiamato era un Governo democraticamente eletto dai cittadini italiani nella primavera del 2008), nonché sul sistema di sicurezza del nostro Paese –:
   se il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza che risponde al Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza dei fatti suddetti, e quali iniziative il Presidente del Consiglio dei ministri intenda adottare al fine di chiarire le circostanze riportate in premessa, per spiegare innanzitutto chi erano i «funzionari» europei citati da Timothy Geithner e da quale autorità erano stati inviati per veicolare un messaggio così pericoloso da costituire un vero e proprio attentato alla sicurezza e alla democrazia del nostro Paese, ferma restando la volontà dell'interpellante di richiedere la costituzione di una specifica Commissione di inchiesta parlamentare sul punto.
(2-00536) «Brunetta».


Chiarimenti ed iniziative in merito ad irregolarità contabili e amministrative relative al rapporto di lavoro dei docenti dell'Istituto italiano di cultura di Bruxelles – 2-00505

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere – premesso che:
   sul suo sito istituzionale, l'Istituto italiano di cultura di Bruxelles afferma testualmente di essere: « (...) un organismo del Ministero degli affari esteri italiano che ha quale permanente obiettivo quello di promuovere e diffondere la lingua e la cultura italiana in Belgio attraverso l'organizzazione di iniziative culturali volte a favorire la circolazione delle idee, delle arti e delle scienze e offre i seguenti servizi: corsi di lingua e civiltà italiana tenuti da docenti qualificati di madrelingua; due sessioni annuali di esami per ottenere il diploma di conoscenza della lingua italiana come lingua straniera; una biblioteca italiana a disposizione degli alunni e degli iscritti all'istituto per la consultazione e il prestito di libri, cd, dvd, riviste e giornali italiani; servizio di informazione e documentazione sull'Italia nel campo culturale»;
   appare tutto molto suggestivo, salvo poi scoprire che un'inchiesta de Il Fatto Quotidiano del 16 marzo 2014 ha fatto emergere che tale istituto «ha tenuto per anni i docenti a libro paga senza alcun contratto, spedendoli a insegnare persino alla Commissione e al Parlamento europeo. Nessuna ritenuta, niente tasse, zero contributi, anche per 10-15 anni solo impegni a voce e mandati di pagamento, le ore e gli importi scritti a penna»;
   inoltre, risulterebbe che gli stessi siano stati ingaggiati affinché tenessero corsi ai funzionari della Commissione europea, la quale fatturava all'istituto, mentre i soldi pare finissero a professionisti abilitati ma irregolari da sempre; a rendere più pesante tale condizione di irregolarità è che gli insegnanti specializzati, laureati e abilitati sono stati inquadrati e pagati come colf, malgrado facessero parte di un organismo del Ministero degli affari esteri;
   risulta, sempre dall'indagine citata, che la questione degli insegnanti al «nero» nella rappresentanza culturale italiana a Bruxelles fosse ben nota alla Farnesina, anche se nessun intervento ha poi fatto seguito, nemmeno alle segnalazione degli interessati circa la loro condizione di irregolari; ciò ha portato, inevitabilmente, a far emergere lo scandalo compromettendo, di fatto, l'immagine dell'Italia in Europa, proprio in prossimità della sua assunzione di presidenza dell'Unione europea a partire da luglio 2014;
   nel frattempo, l'inchiesta ha prodotto il risultato che, poche ore dopo la sua pubblicazione, l'ambasciatore italiano a Bruxelles, Alfredo Bastianelli, su indicazione della Farnesina, ha «commissariato» l'Istituto italiano di cultura in oggetto poiché, come ha affermato in una nota rivolta alla comunità che frequenta l'ente culturale presso il consolato l'Italia e apparsa sul sito euronews.it del 17 marzo, «le irregolarità contabili e amministrative impongono un'attenta azione di riordino»;
   sempre nella stessa nota, il rappresentante dell'Italia in Belgio ha poi comunicato che il Ministero degli affari esteri gli ha chiesto di assumere direttamente la guida dell'istituto fino alla nomina di un nuovo direttore, al posto di quello precedente, Federiga Bindi, il cui incarico non sarà rinnovato «anche a seguito delle irregolarità contabili e amministrative», come si legge in una nota del 28 gennaio 2014 diramata dal Ministero interessato;
   si apprende, sempre dall'inchiesta giornalistica, che l'ambasciatore sarebbe, in tal senso, orientato ad adottare contratti di un anno rinnovabili una sola volta, una soluzione applicata anche altrove ma che gli interessati vedono come fumo negli occhi;
   va segnalato che, secondo Il Fatto Quotidiano, agli insegnanti restavano, come unica traccia di pagamento, i bonifici che giungevano da un conto del Monte dei Paschi di Siena e che accadeva: « (...) tutto per un perverso meccanismo a tenaglia: il ministero che evitava di sottoscrivere impegni scritti di qualsiasi tipo perché non accampassero pretese sull'amministrazione, l'istituto che non rinunciava a utilizzarli per i corsi a pagamento che gli consentivano d'incassare corpose entrate senza gli oneri contributivi e fiscali, quindi a costi unitari ridottissimi»;
   malgrado quanto sopra esposto, non risulta siano state fornite risposte agli insegnanti coinvolti in questa vicenda –:
   come mai, malgrado le reiterate segnalazioni degli insegnanti di cui in premessa, non si sia proceduto tempestivamente ad accertare le contestazioni mosse all'ex direttore dell'Istituto italiano di cultura di Bruxelles, Federiga Bindi, e quale soluzione intenda adottare per tutti quei docenti regolarizzati e affidati a un'agenzia interinale.
(2-00505) «Scagliusi, Manlio Di Stefano, Spadoni, Del Grosso, Di Battista, Grande, Sibilia, Nuti».


Iniziative volte a incrementare il personale del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente di Milano e di Brescia, al fine di contrastare l'attività delle ecomafie – 2-00478

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della difesa, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   negli ultimi tempi la provincia di Brescia è tristemente assurta all'onore delle cronache nazionali – dalla trasmissione di Rai Tre Presa Diretta, ai quotidiani la Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, solo per citare i più recenti – per numerosi casi di allarmi ambientali legati alle attività delle ecomafie: dai ritrovamenti di discariche abusive di rifiuti pericolosi seppelliti sotto il manto stradale della A4, alle cave trasformate in discariche illegali, agli impianti per lo smaltimento di rifiuti pericolosi chiusi e abbandonati con la loro pesante eredità sul territorio, tanto da essere definita dai media la «Terra dei Fuochi del Nord» per le evidenti similitudini e connessioni con il tristemente famoso territorio posto tra le province di Caserta e Napoli;
   si tratta di un fenomeno di particolare gravità, che, come emerso nelle tante indagini portate avanti negli anni dalle forze dell'ordine e dalle relazioni parlamentari della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, ha riguardato con tutta evidenza non solo le regioni del sud d'Italia, ma anche molte regioni del nord, Lombardia compresa, dove l'attività delle organizzazioni criminali ha trovato terreno fertile nell'alleanza con imprenditori senza scrupoli che hanno minato il futuro dell'ambiente e della salute dei cittadini;
   lo stesso Rapporto Ecomafia 2013 di Legambiente evidenzia come la Lombardia detenga tra le regioni del nord il triste record di presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso nel ciclo dei rifiuti speciali e pericolosi, che da soli ammontano all'80 per cento di tutti i rifiuti che transitano in Lombardia;
   secondo la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, infatti, dal 2001, anno nel quale è stato introdotto nell'ordinamento italiano il reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, nella sola provincia di Milano si sono svolte circa il 10 per cento di tutte le inchieste italiane nel settore;
   tali inchieste sono state e sono fondamentali nel testimoniare la presenza diffusa nelle regioni del Nord della ’ndrangheta calabrese, che nel ciclo illegale dei rifiuti speciali e pericolosi, soprattutto quelli tossici (nella provincia di Milano e di Brescia esistono, ad esempio, numerose industrie dismesse e siti in cui per decenni sono stati smaltiti illegalmente rifiuti e scorie), sembra trovare oggi i propri maggiori profitti;
   in particolare, sempre secondo la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, i reati più gravi relativi al ciclo illegale dei rifiuti vengono commessi in Lombardia mediante la gestione diretta dei lavori di «movimento terra» nei cantieri pubblici e privati (attraverso lo sbancamento, il trasporto del materiale e il riempimento dei vari lotti). La ’ndrangheta, controllando gli appalti su tutto il territorio regionale, gestisce non solo lo smaltimento illegale, ma anche il traffico illecito dei rifiuti grazie alla disponibilità dei camion e dei mezzi utilizzati per il trasporto nei cantieri. Il 2012 e l'inizio del 2013 hanno visto l'avvicendarsi di alcune significative inchieste, dalla provincia di Brescia a quella di Cremona, che hanno come filo conduttore il trasporto e il trattamento di rifiuti al di fuori delle leggi, attraverso la realizzazione di discariche abusive per lo smaltimento illecito, spesso accompagnati da gravi episodi di corruzione;
   anche la presidente della corte d'appello di Brescia, Graziana Campanato, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario, ha citato con preoccupazione l'infiltrazione ormai diffusa in tutta la regione delle ecomafie del ciclo dei rifiuti, con particolare riferimento al traffico illecito: «In questo territorio – ha ricordato la presidente – risulta che il sottofondo delle nostre strade è formato con rifiuti che sono altamente tossici. Non sono reati che vanno a colpire solo determinati settori, ma incidono sulla nostra salute, sulla nostra vita, sono tanto e più gravi di quelli contro il patrimonio»;
   che la provincia di Brescia, insieme a Milano, sia tra le province lombarde presa più di mira dalle ecomafie emerge anche dall'intensa attività di contrasto svolta nell'ultimo anno. Grazie alle operazioni che hanno condotto a procedimenti a carico di imprenditori lombardi, si è accertato che la maggioranza dei reati collegabili al ciclo dei rifiuti riguarda lo sversamento degli stessi in discariche abusive e il tombamento in terreni privati, cave o terrapieni, in prossimità degli svincoli delle tangenziali. Spesso si tratta di cave trasformate in discariche completamente al di fuori della normativa sui rifiuti speciali; si pensi, ad esempio, alle discariche abusive di Ospitaletto e Travagliato in provincia di Brescia, scoperte nei primi mesi del 2013 dalla magistratura;
   fra le più significative indagini condotte nell'ultimo anno dal Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente di Brescia, c’è il sequestro nel febbraio 2013 di un'area di circa 40 mila metri quadri a Cignone, frazione di Corte de’ Cortesi, a pochi chilometri da Cremona, nella quale sono stati rinvenuti 60 mila metri cubi di materiale inquinante. L'insediamento produttivo coinvolge tre aziende del settore edilizio, due del cremonese – di fatto gestite da personaggi calabresi vicini alla ’ndrangheta – e una del bresciano, che hanno per anni sistematicamente eluso le norme sullo smaltimento dei rifiuti speciali, tra cui anche l'amianto, ammassando illecitamente cumuli alti fino a 4 metri, nonostante fossero già state emesse ordinanze di sequestro. Sempre il Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente di Brescia ha sequestrato a marzo del 2013 un'area di 300 mila metri quadrati, a cavallo tra i comuni di Ospitaletto e Travagliato, nel bresciano, trasformata in una maxi discarica abusiva di rifiuti pericolosi, scorie di lavorazione dell'acciaio e rifiuti speciali sul cui terreno venivano coltivate derrate destinate all'alimentazione animale mettendo in grave pericolo la salute pubblica per la possibile contaminazione della catena alimentare da inquinamento ambientale. Un'area di veleni a pochi passi dal nuovo tracciato della linea ferroviaria dell'alta velocità, scoperta durante i lavori di costruzione lungo una parte del perimetro dell'area;
   la sola provincia di Brescia conta la presenza di numerose attività industriali ed agricole dal notevole potenziale inquinante e, in particolare, ben 187 aziende IPPC (integrated pollution prevention and control) nel settore industriale, 217 aziende IPPC nel settore agricolo, 20 aziende a rischio di incidente rilevante (soggette a notifica) e 20 aziende a rischio di incidente rilevante (soggette a rapporto di sicurezza) e nella sua provincia la più alta densità di impianti di smaltimento di rifiuti pericolosi e non; inoltre, nell'ovest bresciano, nell'area compresa tra Castegnato, Ospitaletto, Passirano e Paderno, Legambiente ha censito 21 discariche dismesse: il cratere di 22 ettari della Bosco Sella (5 milioni di metri cubi di rifiuti dell'ex Asm), i siti Pianera e Pianerino (contenenti il pcb della Caffaro), Codenotti, Gervasoni, Bettoni, Arici e Bonara, la Vallosa a Passirano, la Del Bono e la Gottardi a Ospitaletto, a Sorelle Vianelli a Paderno. Naturalmente si tratta di siti che attendono di essere bonificati, con costi altissimi sotto il profilo sociale, ambientale e naturalmente economico;
   in questo scenario oltremodo preoccupante – e dove sarebbe necessario da parte delle forze dell'ordine un monitoraggio costante, sia per contrastare nuovi crimini sia per indagare su quanto avvenuto nel passato – desta particolare sconcerto che attualmente il personale in forza al Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente di Brescia possa notoriamente contare su sole due/tre unità operative. Una quantità di personale del tutto esigua per più di una ragione: per la criticità della situazione che via via sta emergendo sul territorio; per la vastità dell'area di competenza di quel nucleo che comprende, oltre alla provincia di Brescia, anche quelle di Bergamo, Mantova e Cremona; per la molteplicità dei ruoli che gli stessi carabinieri del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente di Milano e Brescia si trovano a dover ricoprire, dal momento che per disposizione regionale i tecnici dell'Arpa della Lombardia, dal 1o febbraio 2011, hanno perso la qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria, cosicché ogni accertamento dell'Arpa delegato dalla magistratura o comunque di rilevanza penale deve necessariamente essere integrato e supportato dalla presenza dei carabinieri del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente aventi tale qualifica, attività questa dispendiosa per il Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente alla luce delle scarsissime risorse umane di cui dispongono; l'Arpa di Milano e Brescia hanno altresì visto nel corso del 2014 il potenziamento di un consistente numero di unità di personale; tale potenziamento tuttavia, se non verrà affiancato da un sufficiente numero di militari del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente aventi qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria, per i motivi anzidetti, risulterebbe un provvedimento del tutto effimero e di scarsa efficacia; per l'entrata in vigore del Sistri che vedrà anche il Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente di Milano e Brescia impiegati in prima linea nel controllo del sistema di gestione dei rifiuti nelle aziende;
   inoltre, una struttura così esigua, come quella del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente di Brescia, che già fatica a seguire l'ordinario e che, nonostante tutto, ha continuato fino ad ora ad assicurare ad apprezzabili livelli la propria attività solo grazie allo strenuo sacrificio e senso di responsabilità del personale, appare a maggior ragione inadeguata, in termini di risorse umane, anche in vista dell'Expo 2015, momento in cui i riflettori di tutto il mondo si rivolgeranno verso il nostro Paese e dove, come dimostrano alcune indagini già in corso, si stanno attivando gli appetiti delle organizzazioni criminali –:
   se non intendano attivare le misure necessarie per incrementare nell'immediato il numero del personale in forza al Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente di Milano ma, soprattutto, del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente di Brescia che presenta un gravissimo deficit numerico di personale e che opera, come è del tutto evidente, in un territorio complesso, già segnato da numerosi casi di emergenze ambientali e dove sarebbe necessario incrementare l'azione di indagine e di contrasto da parte delle forze dell'ordine;
   se il Governo non ritenga opportuno provvedere, anche attraverso ulteriori stanziamenti, all'innalzamento del monte ore individuale del personale, anche per il futuro, affinché parte delle risorse gestite dalle prefetture di Milano e Brescia siano rispettivamente destinate alla copertura di eventuali ore di straordinario prestate e non retribuite, se pur impiegate nell'azione di contrasto della criminalità in materia ambientale per il conseguimento delle finalità generali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica;
   se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non intenda attivare sul territorio bresciano una speciale cabina di regia che comprenda la visione globale sulle diverse province sopracitate in modo da procedere a controlli urgenti e immediati per verificare l'entità e la diffusione della presenza delle situazioni più critiche, al fine di tutelare la sicurezza dei cittadini e dell'ambiente e di verificare la fattibilità di un'immediata bonifica.
(2-00478) «Cominelli, Cinzia Maria Fontana, Carra, Misiani, Sberna, Carnevali, Berlinghieri, Lacquaniti, Galperti, Casati, Bazoli, Giuditta Pini, Rampi, Montroni, Gribaudo, Giuseppe Guerini, Manzi, Mauri, Bratti, Mariani, Chaouki, Narduolo, Sanga, Rotta, Preziosi, Bruno Bossio, Naccarato, Pastorino, Pierdomenico Martino, Murer, Manfredi, Giuliani».


Elementi in merito al progetto «Ombrina 2» per l'estrazione di petrolio in Abruzzo – 2-00507

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   in Abruzzo, a 6 miglia dal tratto di costa incluso nel Parco nazionale della costa teatina, la multinazionale inglese Medoil sta portando avanti il progetto «Ombrina 2» per l'estrazione di petrolio e la conseguente desolforazione su una grande nave-raffineria che stazionerà stabilmente in quel tratto di mare;
   le multinazionali che estraggono petrolio e gas nel mare Adriatico pagano royalty ridicole e godono di agevolazioni fiscali a giudizio degli interpellanti scandalose e stanno compromettendo il delicato equilibrio ecologico di un mare fragile e «chiuso» come il mare Adriatico;
   questo progetto di trivellazione petrolifera, al pari di tutti gli altri in attesa di autorizzazione, stravolge l'ambiente marino in uno dei tratti più suggestivi di tutta la costa adriatica, al punto di essere un parco nazionale istituito con legge nazionale tanti anni fa, e colpisce al cuore il progetto di sviluppo ecosostenibile scelto dalla regione e dagli enti locali e centrato sul turismo, sulla pesca, sull'artigianato, sull'agricoltura di qualità (la provincia di Chieti è la seconda provincia vitivinicola d'Italia) e sulla tutela e valorizzazione del territorio;
   è fondata la preoccupazione per l'ambiente e la salute dei cittadini abruzzesi a causa dell'inquinamento che ne deriva e per possibili incidenti, come la cronaca di questi anni purtroppo testimonia;
   tutti i comuni, le province e la regione Abruzzo, nonché tante associazioni professionali, economiche e ambientaliste hanno manifestato netta contrarietà a questo progetto petrolifero che insieme a tanti altri in itinere potrebbe dar vita ad un vero e proprio distretto petrolifero abruzzese incompatibile con i progetti di valorizzazione turistica, agricola e ambientale del territorio della costa teatina;
   vari comuni abruzzesi hanno già preannunciato il ricorso al Tar contro il decreto autorizzativo del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nel decreto di autorizzazione della piattaforma «Ombrina 2», sostiene che « (...) preso atto che, seppure sollecitato in data 11 luglio 2012, la regione Abruzzo non ha fatto pervenire il proprio parere di competenza», mentre il presidente della regione sostiene di non aver ricevuto nessuna richiesta di parere e sollecito di parere dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e, quindi, si è in presenza di un «giallo» in cui è certo però che uno dei due soggetti fa affermazioni non corrispondenti al vero;
   le modifiche introdotte al decreto-legge 29 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 134 del 2012 (il cosiddetto «decreto sviluppo») hanno dimezzato il limite delle miglia per le trivellazioni petrolifere marine con una logica inaccettabile dal punto di vista ambientale, economico e sanitario, ignorando il fatto che le 12 miglia erano state introdotte dal legislatore italiano dopo il terribile incidente della piattaforma Deep Horizon nel Golfo del Messico –:
   quali siano i motivi che hanno spinto il Governo, tramite i Ministeri competenti, a non contrastare il progetto «Ombrina 2», ritenuto invece inaccettabile da tutte le istituzioni abruzzesi, dai comuni alla regione;
   quale sia l’iter amministrativo della richiesta autorizzativa del progetto «Ombrina 2»;
   quale sia il quadro complessivo di tutte le richieste di sfruttamento degli idrocarburi nel tratto abruzzese del Mar Adriatico e quali siano tutti i progetti già in produzione;
   se corrisponda al vero che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha inviato alla regione Abruzzo le richieste di parere sul progetto «Ombrina 2»;
   se non si intenda convocare a breve una riunione tra i Ministeri competenti, la regione Abruzzo e gli enti locali interessati, nonché le organizzazioni economiche e ambientaliste, per definire una posizione comune su questo progetto;
   se non si intendano assumere iniziative volte a rivedere il regime fiscale e delle royalty particolarmente favorevoli alle multinazionali del settore degli idrocarburi.
(2-00507) «Migliore, Melilla».


Elementi in merito all'avvio del Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking ed iniziative per garantire i finanziamenti per la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne – 2-00538

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   l'Italia, nel 2013, in relazione alla prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ha finalmente ratificato la Convenzione di Istanbul del 2011;
   sul tema, in seguito, è intervenuto il decreto-legge n. 93 del 2013, il cosiddetto «decreto contro il femminicidio», convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119 che, in particolare, fra le misure urgenti, oltre ad un Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking, prevedeva un incremento del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, di cui all'articolo 19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, di 10 milioni di euro per l'anno 2013, 7 milioni di euro per l'anno 2014 e 10 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2015 per le attività dei centri anti violenza e le case rifugio;
   agli interpellanti, in contatto con le associazioni che si occupano della delicata questione, risulterebbe che le risorse stanziate non siano ancora state assegnate, con ciò lasciando soli i centri antiviolenza e le realtà coinvolte sul tema ad affrontare un fenomeno che, lungi dall'essere emergenziale, sembra aver assunto ormai, purtroppo, il carattere di un fenomeno strutturale;
   sul tema, il gruppo Sinistra Ecologia Libertà aveva anche già presentato un'interrogazione a risposta scritta (n. 4-04447), a prima firma dell'onorevole Di Salvo, cui ancora non è stata data risposta;
   il contrasto alla violenza maschile contro le donne è una questione prioritaria per il nostro Paese, rispetto alla quale sono indispensabili obiettivi condivisi e, soprattutto, stanziamenti economici mirati sia alla prevenzione del fenomeno, sia al sostegno e all'accoglienza delle vittime;
   in tale contesto, non può non apparire gravissima, oltre che preoccupante, la mancata assegnazione di fondi già previsti da quasi un anno da una legge dello Stato –:
   quale sia la situazione relativa alla predisposizione e all'avvio del Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking;
   se corrisponda al vero che le risorse già stanziate nel decreto-legge n. 93 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 119 del 2013, non siano ancora state messe a disposizione per le attività dei centri antiviolenza e per le case rifugio;
   in caso affermativo, quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo, e in quali tempi, non solo per assegnare i finanziamenti stanziati dalla citata legge ma, più in generale, per rilanciare con determinazione politiche incisive sul tema della prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne.
(2-00538) «Pannarale, Migliore, Di Salvo, Fratoianni, Costantino, Nicchi, Duranti, Kronbichler, Lavagno, Matarrelli, Melilla, Nardi, Paglia, Palazzotto, Piras, Ricciatti, Zan».


Elementi ed iniziative in relazione a manifestazioni di ispirazione neofascista previste a Rovetta e a Lovere, in provincia di Bergamo, il 24 e il 25 maggio – 2-00541

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   il 25 maggio 2014, in concomitanza con la giornata di voto per il rinnovo del Parlamento europeo, si terrà a Rovetta, in provincia di Bergamo, una manifestazione per ricordare l'eccidio di 43 militi della Legione Tagliamento trucidati il 28 aprile del 1945;
   l'evento organizzato da simpatizzanti «fascisti» prevede tra inni e slogan la celebrazione di una messa officiata da Don Giulio Tam, ex prete lefevriano scomunicato, noto per la sua aperta adesione a ideologie di stampo fascista, nel ricordo di «tutti i caduti per l'onore», così si legge nella locandina che pubblicizza l'evento;
   per numero di partecipanti, provenienti da tutte le regioni del Paese e anche dall'estero, il raduno sopra citato è considerato la principale manifestazione nazifascista d'Italia;
   gli organizzatori, in occasione del XXII raduno nazionale dell'Associazione Reduci 1o Legione CC.NN. «M» d'Assalto, hanno previsto per il giorno precedente, il 24 maggio 2014, una giornata di raduno che vedrà, tra gli altri eventi, un incontro commemorativo in riva al lago d'Iseo per la deposizione di una corona in memoria dei caduti e una visita al cimitero di Lovere, sempre in provincia di Bergamo, dove riposano alcuni di questi;
   un tragico episodio che ogni anno, nel piccolo paese orobico, genera quello che agli interpellanti appare un revival fascista in grande stile con insegne di aquile romane, divise da «camerata», bandiere, immagini del Duce e inni;
   al di là del giusto ricordo di ogni vittima di guerre, in tal caso è opportuno ricordare che diverse disposizioni dell'ordinamento italiano limitano, ed in certi casi vietano, la propaganda dell'ideologia fascista. Così la disposizione transitoria finale della Carta costituzionale prevede, al punto XII, il divieto di riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. La cosiddetta legge Scelba, legge 20 giugno 1952, n. 205, considera reato l'apologia del fascismo, prevedendo all'articolo 1: «quando un'associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista». Ancora, la legge della Repubblica italiana 25 giugno 1993, n. 205, sanziona e condanna gesti, azioni e slogan, legati all'ideologia nazifascista e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali. La legge punisce anche l'utilizzo di simbologie legate a sopradetti movimenti politici;
   la manifestazione di cui sopra si svolgerà in concomitanza alle elezioni amministrative e alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo e, in tal senso, si deve ricordare che la legge 4 aprile 1956, n. 212, «Norme per la disciplina della propaganda elettorale», prevede all'articolo 9 che: «Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda». Così anche il decreto legislativo n. 267 del 2000, all'articolo 5, comma 2, attribuisce al sindaco la facoltà di adottare provvedimenti urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana –:
   se il Ministro interpellato sia a conoscenza del particolare raduno che si svolge, oramai da quasi vent'anni, nei comuni di Rovetta e Lovere;
   quali iniziative abbia intenzione di assumere al fine di verificare, per il tramite del rappresentante territorialmente competente del Governo, le modalità con le quali è stata organizzata la manifestazione vista la concomitanza dello svolgersi delle elezioni;
   quali iniziative, anche di carattere normativo, abbia intenzione di assumere al fine di prevenire lo svolgimento di simili manifestazioni che, a parere degli interpellanti, violano le norme contenute nell'ordinamento italiano.
(2-00541) «Locatelli, Pisicchio, Misiani».


DISEGNO DI LEGGE: S. 1413 – CONVERSIONE IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 28 MARZO 2014, N. 47, RECANTE MISURE URGENTI PER L'EMERGENZA ABITATIVA, PER IL MERCATO DELLE COSTRUZIONI E PER L'EXPO 2015 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 2373)

A.C. 2373 – Questioni pregiudiziali

QUESTIONI PREGIUDIZIALI

  La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame, di conversione in legge del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, recante misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015, presenta profili di incompatibilità con diverse norme costituzionali, con il diritto comunitario e con la giurisprudenza della Corte Costituzionale che è intervenuta ripetutamente in merito alle circostanze che rendono ammissibile o meno l'utilizzo dello strumento del decreto-legge;
    il decreto-legge n. 47 del 2014 presenta contenuti non omogenei, desumibili fin dal titolo, che accosta la materia dell'emergenza abitativa e del mercato delle costruzioni a quella dell'Expo 2015;
    lo stesso titolo non è in alcun modo esaustivo né chiarificatore rispetto all'eterogeneità di temi che il decreto in realtà abbraccia, non rappresentando le disposizioni in materia di qualificazione degli esecutori dei lavori pubblici di cui all'articolo 12;
    la tattica ricorrente da parte del Governo di ampliare il titolo dei provvedimenti citando vari settori di intervento che nulla hanno a che fare l'uno con l'altro non può costituire la «pezza» con cui coprire l'eterogeneità dei contenuto. Il risultato è un aumento esponenziale della difficoltà di lettura e di applicazione delle norme, più volte criticato da organismi nazionali ed internazionali con giudizi impietosi sulla fruibilità della nostra legislazione e sull'ostacolo da essa rappresentato per la salute economica e sociale del Paese;
    come indicato dal Presidente della Repubblica, con lettera del 15 luglio 2009, «provvedimenti eterogenei nei contenuti (..) sfuggono alla comprensione della opinione pubblica e rendono sempre più difficile il rapporto tra il cittadino e la legge. (..) è indispensabile porre termine a simili ”prassi”, specie quando si legifera su temi che (..) coinvolgono aspetti qualificanti della convivenza civile e della coesione sociale.»;
    la Corte costituzionale, con la sentenza n. 22 del 2012, ritiene essenziale che il decreto-legge debba essere inteso «nella sua interezza, come insieme di disposizioni omogenee per la materia o per lo scopo». Anche secondo l'articolo 15, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, i decreti-legge «devono contenere misure di immediata applicazione e il loro contenuto deve essere specifico, omogeneo e corrispondente al titolo»;
    altre sentenze della Corte Costituzionale (n. 171 del 2007 e n. 128 del 2008) collegano «il riconoscimento dell'esistenza dei presupposti fattuali, di cui all'articolo 77, secondo comma, della Costituzione, ad una intrinseca coerenza delle norme contenute in un decreto-legge, o dal punto di vista oggettivo e materiale, o dal punto di vista funzionale e finalistico. La urgente necessità del provvedere può riguardare una pluralità di norme accomunate dalla natura unitaria delle fattispecie disciplinate, ovvero anche dall'intento di fronteggiare situazioni straordinarie, complesse e variegate, che richiedono interventi oggettivamente eterogenei, afferenti quindi a materie diverse, ma indirizzati all'unico scopo di approntare rimedi urgenti a situazioni straordinarie venutesi a determinare» (sentenza n. 22 del 2012). Quindi, per la giurisprudenza costituzionale occorre che il corpo di un decreto-legge sia «oggettivamente o teleologicamente unitario», cioè un «insieme di disposizioni omogenee per la materia o per lo scopo» (sentenza n. 22 del 2012). Basta scorrere le rubriche del decreto in esame per rendersi conto che non è così;
    lo strumento del decreto-legge è ritenuto dalla Corte costituzionale palesemente inadeguato «a realizzare una riforma organica e di sistema», tanto più quando tale riforma è motivata da «esigenze manifestatesi da non breve periodo» e «richiede processi attuativi necessariamente protratti nel tempo, tali da poter rendere indispensabili sospensioni di efficacia, rinvii e sistematizzazioni progressive, che mal si conciliano con l'immediatezza di effetti connaturata al decreto-legge, secondo il disegno costituzionale» (sentenza n. 220 del 2013);
    si tratta delle cosiddette «norme a carattere ordinamentale» che non dovrebbero trovare dunque spazio nella decretazione d'urgenza, e che invece in questo decreto sono previste, sia ai fini della pianificazione del recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica, sia ai fini del perseguimento dell'obiettivo dell'aumento dell'offerta di alloggi sociali in locazione;
    le norme contenute nel decreto-legge mancano di organicità, in quanto cercano di affrontare l'emergenza abitativa con misure tampone senza proporre soluzioni durature e strutturali per un vero «Piano casa»;
    il decreto interviene con modalità e tempi che non sono tali da giustificare la procedura d'urgenza; infatti, molte delle procedure individuate dovranno essere attuate da successivi decreti o disposizioni ministeriali;
    le misure di rifinanziamento del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli (articolo 1) ha un impatto temporaneo ed è attuato attraverso la mediazione delle agenzie o istituti per la locazione; in tal senso, risorse stanziate per il sostegno dei programmi di edilizia residenziale dei comuni, attraverso una dequalificazione della spesa non ammessa dalla normativa contabile comunitaria, vengono distratte dalla primaria destinazione del Fondo per le locazioni, per poter finanziare la costituzione di agenzie o istituti per la locazione (articolo 2);
    inoltre, l'articolo 2 propone una ripartizione composita delle competenze ai fini della gestione dei fondi tra Stato, Regioni e Province autonome che, invece di risolvere i problemi, potrebbe addirittura complicare l'iter burocratico della gestione delle somme stanziate;
    fatta salva la necessità di un piano di razionalizzazione e di recupero del vasto patrimonio immobiliare pubblico, il piano per l'alienazione e il recupero del patrimonio residenziale pubblico proposto dagli articoli 3 e 4 ha tempi lunghi, tali da non giustificare il loro inserimento nell'ambito di un decreto-legge, in quanto non risolvono l'emergenza odierna, ma si protraggono nel tempo;
    l'articolo 3, che contiene modifiche alle procedure di alienazione degli immobili degli IACP comunque denominati, non tiene conto del fatto che tali enti non hanno una univoca ragione giuridica: al Sud sono rimasti come enti strumentali di diritto pubblico non economici, mentre al Nord sono diventati enti economici; in alcune Regioni, come, ad esempio, l'Emilia Romagna e la Toscana, sono enti gestori di immobili di proprietà di Regioni, Province e Comuni. In tal senso, una norma che preveda l'alienazione degli immobili di proprietà di tali Enti territoriali sarebbe lesiva dei loro diritti di proprietà e creerebbe una violazione dell'articolo 117 della Costituzione;
    per incentivare un vero mercato delle locazioni si sarebbero, al contrario, dovute estendere a tutti gli affitti le agevolazioni fiscali previste dagli articoli 6 e 7 del decreto. Tali misure sono purtroppo limitate agli alloggi sociali e avranno una portata certamente molto limitata, creando discriminazioni tra i cittadini e violando l'articolo 3 della Costituzione;
    gli articoli 4 e 10 prevedono il finanziamento di un Piano di recupero e di manutenzione straordinaria degli alloggi ex IACP, comunque denominati, e l'incremento dell'offerta degli alloggi sociali, utilizzando 500 milioni di euro a carico del Fondo revoche della legge obiettivo. Tale norma costituisce violazione della sequenza autorizzativa dei documenti di programmazione economica previsti dal cosiddetto «semestre europeo», in quanto vengono meno gli impegni assunti con l'allegato infrastrutture al Documento di economia e finanza;
    l'articolo 8, che prevede il riscatto dell'alloggio sociale dopo almeno 7 anni, tiene soprattutto conto degli interessi dell'affittuario, senza salvaguardare anche gli interessi del proprietario dell'immobile, non garantendo la corretta applicazione dell'articolo 42 della Costituzione. Sarebbe invece opportuno individuare soluzioni alternative che sappiano risollevare il settore abitativo, attraverso l'introduzione di una specifica normativa per regolamentare in modo chiaro tutte quelle fattispecie, oggi presenti nella prassi immobiliare, riconducibili al cosiddetto «rent to buy», promuovendo azioni volte a garantire trasparenza e sicurezza tra le parti per coloro i quali si avvalgono di tali formule;
    la riduzione dell'aliquota della cedolare secca prevista dall'articolo 9 costituisce una riforma parziale, in quanto interessa solo gli immobili a canone concordato tra i sindacati di categoria, situati nei comuni ad alta tensione abitativa; tale limitazione crea ulteriori discriminazioni tra i cittadini, poiché non solo non tiene conto dei contratti a canone libero, ma nemmeno interessa tutto il mercato delle locazioni a canone concordato. Sarebbe utile, invece, estendere, almeno, la norma a tutti gli immobili locati a canone concordato sul territorio nazionale, e non solo nei comuni ad alta tensione abitativa, riconoscendo così al regime fiscale sostitutivo agli effetti dell'IRPEF un ruolo propulsivo sul mercato e un valido strumento di emersione del sommerso;
    la definizione dell'alloggio sociale è parziale, interessa per lo più le zone ad alta tensione abitativa e non contiene e risolve tutti casi di disaggio abitativo che interessano il nostro Paese, violando il principio costituzionale fondamentale dell'uguaglianza;
    all'articolo 5, a seguito degli emendamenti approvati al Senato, non risulta chiara la retroattività della norma che, per combattere l'occupazione abusiva di immobili, prevede che chiunque occupi abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l'allacciamento a pubblici servizi in relazione all'immobile medesimo, rendendo nulli gli atti emessi in violazione di tale divieto. Ciò va a scapito di tanti piccoli proprietari che già sono coinvolti in situazioni di occupazione abusiva del proprio immobile;
    complessivamente il provvedimento tutela e agevola soprattutto gli inquilini degli alloggi, non riconoscendo agevolazioni fiscali adeguate ai proprietari, nonostante la diffusione della piccola proprietà immobiliare nel nostro Paese e il ruolo importante che il piccolo proprietario immobiliare svolge per la società;
    nell'insieme le norme contenute nel decreto-legge n. 47 del 2014 presentano evidenti profili di incostituzionalità, oltre a determinare vantaggi solo per alcuni territori e dunque solo per alcuni cittadini, in violazione di uno dei principi fondamentali della Costituzione: il principio di uguaglianza;

delibera

di non procedere all'esame del disegno di legge n. 2373.
N. 1. Grimoldi, Borghesi, Busin, Guidesi, Giancarlo Giorgetti, Allasia, Attaguile, Bossi, Matteo Bragantini, Buonanno, Caon, Caparini, Fedriga, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Prataviera, Rondini.

  La Camera,
   premesso che:
    il decreto-legge adottato dal Governo si presenta fortemente disomogeneo nel proprio contenuto, non solo per quanto riguarda le diverse materie, ma anche in riferimento alle specifiche tematiche, accostate fra loro alla bisogna, contenute in ciascuno degli articoli quando non dei singoli commi, difetto poi acuitosi a causa delle ampie modificazioni intervenute;
    i nodi principali sono gli stessi della sequela di decreti-legge precedenti sottoposti all'esame del Parlamento: la disorganicità, l'occasionalità, l'eterogeneità del contenuto costituiscono elementi non conformi a quanto stabilito dalla Costituzione in materia di decretazione d'urgenza;
    è palese la scarsa considerazione nella quale risultano tenuti gli organi preposti alla vigilanza della corretta applicazione dei principi del nostro ordinamento, a fronte, in particolare, dell'utilizzo disinvolto di una fonte normativa, quale è il decreto-legge, connotata da evidenti caratteristiche di straordinarietà e che incide su delicati profili del rapporto Governo-Parlamento e maggioranza-opposizione nonché a fronte del fatto che i decreti-legge assorbono la parte preponderante della legislazione, dimostrando di essere un efficace mezzo di decisione e di attuazione del programma di Governo;
    è divenuta usuale la concatenazione dei provvedimenti d'urgenza, finalizzati a «correggere» o integrare discipline adottate con precedenti decreti, in un arco di tempo estremamente ridotto; ciò rende i testi normativi, compreso quello in esame, di difficile leggibilità a causa dei ripetuti rinvii legislativi, in spregio all'esigenza di chiarezza normativa vanamente segnalata dagli organi competenti;
    i provvedimenti d'urgenza oltre ad essere tutti, indistintamente, eterogenei e privi di un nesso logico, risultano frutto di un clima di concitazione e di vera e propria congestione, sfuggono alla comprensione dell'opinione pubblica e rendono sempre più difficile il rapporto tra il cittadino e la legge e, in particolare, tra il cittadino e la pubblica amministrazione, a fronte degli oneri cui egli è spesso chiamato e che vengono incessantemente modificati in molti settori;
    i sottoscrittori del presente atto segnalano che a tal riguardo, la Corte costituzionale con la recente sentenza n. 220 del 2013 ha rilevato che «Ai sensi del secondo comma dell'articolo 77 della Costituzione, i presupposti per l'esercizio senza delega della potestà legislativa da parte del Governo riguardano il decreto-legge nella sua interezza, inteso come insieme di disposizioni omogenee per la materia o per lo scopo»: l'assenza di quella omogeneità conduce alla rilevazione – effettuabile dal giudice delle leggi – della mancanza dei presupposti del decreto-legge ex articolo 77, secondo comma, della Costituzione;
    il Governo, nell'adozione di decreti-legge, facendo leva su una discrezionalità politica molto ampia, elude il significato costituzionale della norma, ignora i requisiti richiesti dall'ordinamento per poter esercitare il potere legislativo, in sostanza trasformando il decreto-legge in uno «strumento prettamente politico», capace di rispondere rapidamente a domande legislative, che hanno un carattere di urgenza soltanto politica, appiattendo il ruolo del Parlamento, in sede di conversione, sulle decisioni governative;
    i sottoscrittori del presente atto ribadiscono altresì che la sentenza n. 22 del 2012 della Corte costituzionale ha, per la prima volta, annullato disposizioni inserite dalle Camere in un decreto-legge nel corso dell'esame del relativo disegno di legge di conversione, e ha affermato il suo vaglio sugli emendamenti ai decreti-legge, ove flagrantemente estranei all'oggetto e alle finalità di questo: ciò avrebbe dovuto portare ad un comportamento più corretto e rispettoso delle regole, al fine di non esporre le disposizioni contenute nei decreti-legge convertiti, anche quando non censurabili nel merito, al rischio di annullamento da parte della Corte costituzionale per ragioni esclusivamente procedimentali ma di indubbio rilievo istituzionale;
    in particolare, le disposizioni del provvedimento in ordine alla parte che ha la pretesa di lottare «contro l'emergenza abitativa» risultano fortemente critiche sul piano della loro legittimità costituzionale, in quanto lesive del principio di uguaglianza nonché di diritti fondamentali sanciti dal nostro ordinamento;
    alla pluralità degli ambiti materiali contenuti nel provvedimento in esame, del tutto estranei tra di loro, anche nel titolo, si aggiungono diverse disposizioni introdotte alla bisogna, tra le quali spicca il bonus per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, sui quali l'intervento non è innovativo, ma di modifica di quanto è vigente;
    tale prassi, cui non sfugge il provvedimento in esame, pone un grave pregiudizio non solo sulle norme contenute nei provvedimenti, a rischio di censura e annullamento successivi, ma la tenuta stessa del corpus normativo nonché dell'ordinamento nel suo complesso;
    ad avviso dei sottoscrittori del presente atto, nei decreti-legge, compreso questo in esame, svincolati dalle norme costituzionali, appaiono confluire, molto semplicemente, le questioni sulle quali il Governo non intende perdere tempo;
    i profili critici, i vizi di incostituzionalità, la sequela di provvedimenti d'urgenza pongono il nuovo Governo in linea con quelli che lo hanno preceduto, nel sottoporre il nostro sistema democratico a persistenti torsioni, facendo e perseverando nel fare ciò che la Costituzione gli vieta, nonché prestandosi, quale primo atto, alla reviviscenza di una vecchia pratica di vecchi governi, arrestatasi perché censurata dalla richiamata sentenza della Corte costituzionale,

delibera

di non procedere all'esame del disegno di legge Atto Camera 2373.
N. 2. Nuti, Lombardi, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Cozzolino.

  La Camera,
   premesso che:
    i sottoscrittori del presente atto stigmatizzano i tempi ristrettissimi entro i quali questo ramo del Parlamento si trova a dover esaminare l'ennesimo provvedimento d'urgenza che può dirsi vicino ad essere «omnibus», affronta settori delicati e cruciali e materie rilevanti del nostro ordinamento che avrebbero necessitato di ampio e meditato confronto parlamentare;
    nonostante una diversa percezione, il numero dei decreti-legge è sostanzialmente vicino a quello delle ultime legislature, ciò che risulta nuovo, a decorrere dalla precedente, è il «peso» di tali provvedimenti; ciò che risulta anomalo è, infatti, la quantità di materia normativa che, senza possibilità di adeguata valutazione parlamentare, transita in questi provvedimenti;
    a ciò è da aggiungersi il costume del Governo di introdurre norme e materie lontane tra di loro, quando non le più disparate, attraverso un utilizzo surrettizio ed unilaterale della decretazione d'urgenza;
    il provvedimento consolida l'infausta e sistematica utilizzazione di uno strumento per sua natura temporaneo e straordinario per correggere disposizioni legislative in vigore, anche recentissime, in forza di altrettanti e precedenti decreti-legge;
    i sottoscrittori del presente atto si sollevano dal segnalare la sua disomogeneità nonché la mancanza di una matrice unitaria, per volgere la loro attenzione a stigmatizzare la mancata corrispondenza tra il titolo del decreto-legge ed il suo contenuto da un punto di vista anche lessicale in quanto esso, ad onta di parte del titolo «misure urgenti per l'emergenza abitativa» non appare idoneo ad affrontarla né destinato a risolverla;
    se nel recente passato, i cosiddetti «piani casa» erano troppo spesso costituiti da condoni mascherati, deregolamentazioni, aumenti di volumetrie e sbaffi all'urbanistica, nel caso di specie il Governo velocizza la dismissione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, mascherata da alcuni interventi che possono considerarsi meno che palliativi e non offre risposte adeguate ai bisogni sociali effettivi;
    le agevolazioni introdotte in favore esclusivo di chi risiede in un alloggio sociale ed è percettore di un determinato reddito, oltre ad evidenziare la volontà di tutela di coloro che sono già in una condizione di miglior favore, crea un'ulteriore disparità di trattamento rispetto ad inquilini con gli stessi requisiti ma che alloggiano in abitazioni diverse; ciò appare in netto contrasto con il principio di uguaglianza a base della nostra Costituzione e con i principi che informano il nostro ordinamento fiscale; si è in presenza di una sostanziale disparità di trattamento tra fattispecie omogenee, di fronte ad una norma che presenta una intrinseca incoerenza che può spingersi ad essere considerata irragionevole;
    il provvedimento non affronta l'emergenza abitativa, in quanto lo spirito che lo informa è dedicato a chi è già in possesso di un alloggio, tralasciando il dramma sociale di migliaia di famiglie;
    con riguardo alle disposizioni in materia di occupazioni abusive:
    pur condividendo l'esigenza di arginare e disincentivare il fenomeno, le disposizioni adottate acuiscono, ove già alligna, il dramma delle persone, confinandole in un'illegalità senza possibilità di recupero e senza offrire soluzioni alternative;
    le sanzioni introdotte per la «Lotta all'occupazione abusiva di immobili» di cui all'articolo 5 sono da ritenersi frutto di una politica miope, che abdica dall'offrire percorsi legali e virtuosi, anche alternativi, per accedere agli alloggi; tali disposizioni, in particolare l'interruzione dell'erogazione dei servizi di sopravvivenza, sono da ritenersi incostituzionali, lesivi di diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione;
    il diniego rispetto alla richiesta di residenza per chi occupa un immobile è foriero di non poche conseguenze pregiudizievoli che potranno prodursi in ambito giudiziario, amministrativo e fiscale, in tutti i rapporti di un cittadino o di una persona con le pubbliche amministrazioni, cittadino o persona che viene considerato e reso alla stregua di «fantasma»;
    la disposizione che impedisce la stipula, il rinnovo o la voltura dei vari servizi a chi occupi abusivamente una casa – e per ciò destinata ad applicarsi a poche migliaia di persone – si rovescia in modo inesorabile e grottesco su diverse decine di milioni di abitanti del nostro Paese e sugli enti erogatori dei servizi: tale disposizione comporterà, per forza di cose, la consegna dei documenti richiesti attestanti la legittimità della detenzione dell'immobile a tutti, indistintamente, con il ritorno di oneri burocratici che si credevano sepolti;
    la disposizione di cui all'articolo 5, comma 1-bis, senza offrire soluzioni né alternative, confina nell'illegalità coloro che occupano abusivamente alloggi di edilizia residenziale pubblica;
    al comune di Milano sono assegnati ulteriori 25 milioni di euro per gli impegni connessi con Expo 2015, in assenza di specifica destinazione dell'ennesima somma;
    sollevandosi in questa sede da considerazioni sui drammatici e inquietanti accadimenti recenti in ordine a Expo 2015 – a fronte dei quali, le misure adottate in fretta dal Governo appaiono meri palliativi – i sottoscrittori del presente atto anche in questa sede, ribadiscono che in ordine all'opera «grande evento» Expo 2015, nell'arco della scorsa legislatura si sono susseguite varie disposizioni, relative alle risorse finanziarie per la realizzazione dell'opera, che proseguono in quella attuale incessantemente, nonostante le criticità segnalate dalla Corte dei conti su Expo 2015 SpA: l'attività della società è stata fortemente condizionata dall'incertezza del contesto normativo di riferimento in continua evoluzione, dalle difficoltà operative intervenute nonché dalla indecisione, protrattasi per quasi tre anni, sulle specifiche modalità di acquisizione dei terreni ed il conseguente regime giuridico-economico da applicarsi; l'aspettativa di continuità aziendale appare fortemente condizionata dal sostegno finanziario dei soci, che ha registrato una flessione riferibile ai soci provincia di Milano e, in misura minore, anche alla camera di commercio di Milano; vicende ulteriori hanno interessato i primi grandi appalti e alcuni subappalti legati, direttamente o meno, agli appaltatori, in procedimenti penali pregressi o in corso, vicende che postulano la massima vigilanza mediante un attento monitoraggio sull'esecuzione delle procedure di affidamento;
    nel provvedimento è comparsa, per un momento, una norma del primo dei tre decreti-legge «Salva Roma», successivamente decaduto – la norma riguardava assunzioni in deroga per tutti gli enti territoriali coinvolti in Expo 2015 – che poi è stata fortunatamente soppressa;
    anche questo provvedimento d'urgenza non si esime dal modificare pezzi del codice degli appalti; sono continui, incessanti e disorganici gli interventi normativi di modifica, privi di matrice unitaria: tale modo di agire pone un grave pregiudizio sulla tenuta complessiva delle norme e sulla loro applicabilità e ciò è aggravato dal fatto che si tratta di un settore delicato, fortemente appetibile per le infiltrazioni criminali e che per ciò stesso necessita della massima chiarezza, trasparenza e tutela;
    il provvedimento non appare compatibile con i principi del nostro ordinamento, contiene palesi o latenti violazioni di diritti fondamentali sanciti,

delibera

di non procedere all'esame del disegno di legge Atto Camera 2373.
N. 3. Lombardi, Nuti, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

A.C. 2373 – Articolo unico

ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

  1. Il decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, recante misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015, è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.
  2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO DEL GOVERNO

ART. 1.
(Finanziamento fondi).

  1. L'articolo 6, comma 4, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124, è sostituito dal seguente: «4. Al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, istituito dalla legge 9 dicembre 1998, n. 431, è assegnata una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015.».
  2. La dotazione del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, istituito dall'articolo 6, comma 5, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124, è incrementata di 15,73 milioni di euro per l'anno 2014, di 12,73 milioni di euro per l'anno 2015, di 59,73 milioni di euro per l'anno 2016, di 36,03 milioni di euro per l'anno 2017, di 46,1 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e di 9,5 milioni di euro per l'anno 2020.

ART. 2.
(Modifica della disciplina del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione).

  1. All'articolo 11, della legge 9 dicembre 1998, n. 431, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) al comma 3, le parole: «nonché, qualora le disponibilità del Fondo lo consentano, per sostenere le iniziative intraprese dai comuni anche attraverso la costituzione di agenzie o istituti per la locazione o attraverso attività di promozione in convenzione con cooperative edilizie per la locazione, tese a favorire la mobilità nel settore della locazione attraverso il reperimento di alloggi da concedere in locazione per periodi determinati», sono sostituite dalle seguenti: «e per sostenere le iniziative intraprese dai Comuni e dalle regioni anche attraverso la costituzione di agenzie o istituti per la locazione o fondi di garanzia o attraverso attività di promozione in convenzione con cooperative edilizie per la locazione, tese a favorire la mobilità nel settore della locazione, attraverso il reperimento di alloggi da concedere in locazione a canoni concordati ai sensi dell'articolo 2, comma 3. Le procedure previste per gli sfratti per morosità si applicano sempre alle locazioni di cui al presente comma, anche se per finita locazione.»;
   b) al comma 6, sono aggiunte in fine le seguenti parole «e definire la finalità di utilizzo del Fondo ottimizzandone l'efficienza, anche in forma coordinata con il Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli istituiti dall'articolo 6, comma 5, del decreto-legge 31 agosto 2013, n.102, convertito con modificazioni dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124.»;
   c) il comma 7 è sostituito dal seguente «7. Le regioni provvedono alla ripartizione fra i comuni delle risorse di cui al comma 6 nonché di quelle destinate al Fondo ad esse attribuite ai sensi del comma 5; le risorse destinate dalle regioni alla costituzione di agenzie o istituti per la locazione o fondi di garanzia o alle attività di promozione in convenzione con cooperative edilizie per la locazione sono assegnate dalle stesse ai comuni sulla base di parametri che premino sia il numero di abbinamenti tra alloggi a canone concordato e nuclei familiari provenienti da alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata o sottoposti a procedure di sfratto esecutivo, sia il numero di contratti di locazione a canone concordato complessivamente intermediati nel biennio precedente.».

ART. 3.
(Misure per la alienazione del patrimonio residenziale pubblico).

  1. All'articolo 13 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) il comma 1 è sostituito dal seguente: «1. In attuazione degli articoli 47 e 117, commi secondo, lettera m), e terzo della Costituzione, al fine di assicurare il coordinamento della finanza pubblica, i livelli essenziali delle prestazioni e favorire l'accesso alla proprietà dell'abitazione, entro il 30 giugno 2014, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro per gli affari regionali, previa intesa della Conferenza unificata, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, approvano con decreto le procedure di alienazione degli immobili di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati, anche in deroga alle disposizioni procedurali previste dalla legge 24 dicembre 1993, n. 560. Le risorse derivanti dalle alienazioni devono essere destinate a un programma straordinario di realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e di manutenzione straordinaria del patrimonio esistente.»;
   b) dopo il comma 2 sono aggiunti i seguenti:
  «2-bis. È istituito nello stato di previsione presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un apposito Fondo, che opera attraverso un conto corrente di tesoreria, destinato alla concessione di contributi in conto interessi su finanziamenti per l'acquisto degli alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati di cui al comma 1. A titolo di dotazione del Fondo è autorizzata la spesa nel limite massimo di 18,9 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2020. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono disciplinati i criteri, le condizioni e le modalità per l'operatività del Fondo di cui al presente comma.
  2-ter. All'articolo 1, comma 48, lettera c) della legge 27 dicembre 2013, n. 147, dopo le parole: «monogenitoriali con figli minori,» sono aggiunte le seguenti: «conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati,».
  2-quater. Con apposite convenzioni, da stipularsi tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e istituzioni finanziarie nazionali o dell'Unione europea o con le relative associazioni di rappresentanza, possono essere disciplinate forme di partecipazione finanziaria e nella gestione del Fondo di cui al comma 2-bis, al fine di aumentarne le disponibilità e rendere diffuso sull'intero territorio nazionale il relativo accesso.».

ART. 4.
(Piano di recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica).

  1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro per gli affari regionali, d'intesa con la Conferenza unificata, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, approvano con decreto un Piano di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati, sia attraverso il ripristino di alloggi di risulta sia per il tramite della manutenzione straordinaria degli alloggi anche ai fini dell'adeguamento energetico, impiantistico statico e del miglioramento sismico degli immobili.
  2. Il Piano di cui al comma 1 nonché gli interventi di cui al successivo articolo 10, comma 10, sono finanziati con le risorse rinvenienti dalle revoche di cui all'articolo 1, comma 79, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, nel limite massimo di 500 milioni di euro e con le risorse di cui al comma 5. Con decreti, del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono individuati i finanziamenti revocati ai sensi del periodo precedente. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti comunica al CIPE i finanziamenti revocati. Le quote annuali dei contributi revocati e iscritte in bilancio, ivi incluse quelle in conto residui, affluiscono ad un Fondo appositamente istituito nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  3. Le somme relative ai finanziamenti revocati ai sensi del comma 2 iscritte in conto residui, ad eccezione di quelle eventualmente conservate ai sensi dell'articolo 30 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, dovranno essere mantenute in bilancio e versate all'entrata dello Stato, secondo la cadenza temporale individuata nel decreti di cui al comma 2, in modo da non comportare effetti negativi sui saldi di finanza pubblica, per essere riassegnate sul Fondo di cui al comma 2.
  4. Nell'ambito del Piano di cui al comma 1, gli alloggi oggetto di interventi di manutenzione e di recupero con le risorse di cui al comma 5, sono assegnati alle categorie sociali individuate dall'articolo 1, comma 1, della legge 8 febbraio 2007, n. 9.
  5. Per l'attuazione degli interventi previsti dal comma 4, a decorrere dall'esercizio finanziario 2014 e fino al 31 dicembre 2017, è istituito, nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, un Fondo, denominato «Fondo per gli interventi di manutenzione e di recupero di alloggi abitativi privi di soggetti assegnatari», nel quale confluiscono le risorse, non utilizzate relative alla seguenti autorizzazioni:
   a) dell'articolo 36, della legge 5 agosto 1978, n. 457, relativamente all'articolo 2, lettera f) e all'articolo 3, lettera q) della medesima legge n. 457 del 1978;
   b) dell'articolo 3, comma 7-bis, del decreto-legge 7 febbraio 1985, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 1985, n. 118;
   c) dell'articolo 22, comma 3, della legge 11 marzo 1988, n. 67.

  6. All'onere derivante dall'attuazione del comma 4, nel limite di euro 5 milioni per l'anno 2014, di euro 20 milioni per l'anno 2015, di euro 20 milioni per l'anno 2016 e di euro 22,9 milioni per l'anno 2017 si provvede mediante utilizzo delle risorse previste alle lettere a), b) e c) del comma 5 che sono versate annualmente all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate sul Fondo di cui al medesimo comma 5.
  7. Alla compensazione degli effetti finanziari in termini di fabbisogno e di indebitamento netto derivanti dall'attuazione del comma 5, valutati complessivamente in 5 milioni di euro per il 2014, 20 milioni di euro per il 2015, 20 milioni di euro per il 2016 e 22,9 milioni di euro per il 2017 si provvede mediante corrispondente utilizzo del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali, di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, e successive modificazioni.
  8. Con il decreto interministeriale di cui al comma 1 sono definiti i criteri di ripartizione delle risorse di cui al comma 5 tra le regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano che provvedono entro quattro mesi all'assegnazione delle risorse ai Comuni e agli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati.
  9. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

ART. 5.
(Lotta all'occupazione abusiva di immobili).

  1. Chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l'allacciamento a pubblici servizi in relazione all'immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge.

ART. 6.
(Imposizione sui redditi dell'investitore).

  1. Fino all'eventuale riscatto dell'unità immobiliare da parte del conduttore e, comunque, per un periodo non superiore a dieci anni dalla data di ultimazione dei lavori di nuova costruzione o di realizzazione mediante interventi di manutenzione straordinaria o di recupero su un fabbricato preesistente di un alloggio sociale, come definito dal decreto ministeriale in attuazione dell'articolo 5 della legge 8 febbraio 2007, n. 9, i redditi derivanti dalla locazione dei medesimi alloggi sociali non concorrono alla formazione del reddito d'impresa ai fini delle imposte sui redditi e alla formazione del valore della produzione netta ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive, nella misura del 40 per cento.
  2. L'efficacia della misura di cui al comma 1 è subordinata, ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, all'autorizzazione della Commissione europea, richiesta a cura del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

ART. 7.
(Detrazioni fiscali IRPEF per il conduttore di alloggi sociali).

  1. Per il triennio 2014-2016, ai soggetti titolari di contratti di locazione di alloggi sociali, come definiti dal decreto ministeriale in attuazione dell'articolo 5 della legge 8 febbraio 2007, n. 9, adibita a propria abitazione principale spetta una detrazione complessivamente pari a:
   a) 900 euro, se il reddito complessivo non supera euro 15.493,71;
   b) 450 euro, se il reddito complessivo supera euro 15.493,71 ma non euro 30.987,41.

  2. Alla detrazione di cui al comma 1 si applica il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze in data 11 febbraio 2008 recante «Modalità di attribuzione, ai sensi dell'articolo 16, comma 1-sexies, del testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, della detrazione di cui al citato articolo 16 eccedente l'imposta lorda diminuita delle detrazioni di cui agli articoli 12 e 13 del medesimo TUIR», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 1o marzo 2008.

ART. 8.
(Riscatto a termine dell'alloggio sociale).

  1. Trascorso un periodo minimo di 7 anni dalla stipula del contratto di locazione, il conduttore di un alloggio sociale, come definito dal decreto ministeriale in attuazione dell'articolo 5 della legge 8 febbraio 2007, n. 9, ha facoltà di riscattare l'unità immobiliare.
  2. Fino alla data del riscatto, il conduttore può imputare parte dei corrispettivi pagati al locatore in conto del prezzo di acquisto futuro dell'alloggio e per altra parte in conto affitto; ai fini delle imposte sui redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive, i corrispettivi si considerano canoni di locazione, anche se imputati in conto del prezzo di acquisto futuro dell'alloggio e ad essi si applicano le disposizioni dell'articolo 6 ove ne ricorrano le condizioni.
  3. Ai fini delle imposte sui redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive, i corrispettivi delle cessioni degli alloggi di edilizia sociale si considerano conseguiti alla data dell'eventuale esercizio del diritto di riscatto dell'unità immobiliare da parte del conduttore e le imposte correlate alle somme percepite in conto del prezzo di acquisto futuro dell'alloggio nel periodo di durata del contratto di locazione costituiscono un credito d'imposta.
  4. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono disciplinate le clausole standard dei contratti locativi e di futuro riscatto, le tempistiche e gli altri aspetti ritenuti rilevanti nel rapporto, nonché le modalità di determinazione e di fruizione del credito d'imposta.
  5. Le disposizioni contenute nel presente articolo si applicano ai contratti di locazione stipulati successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto.

ART. 9.
(Riduzione dell'aliquota della cedolare secca per contratti a canone concordato).

  1. Per il quadriennio 2014-2017, l'aliquota prevista all'articolo 3, comma 2, quarto periodo, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, come modificato dall'articolo 4 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102 convertito, con modificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124, è ridotta al 10 per cento.
  2. All'articolo 3, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, dopo il comma 6 è inserito il seguente: «6-bis. L'opzione di cui al comma 1 può essere esercitata anche per le unità immobiliari abitative locate nei confronti di cooperative o enti senza scopo di lucro di cui al libro I, titolo II del codice civile, purché sublocate a studenti universitari con rinuncia all'aggiornamento del canone di locazione o assegnazione.».

ART. 10.
(Edilizia residenziale sociale).

  1. In attuazione dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, il presente articolo è finalizzato a perseguire la riduzione del disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati attraverso l'aumento dell'offerta di alloggi sociali in locazione, senza consumo di nuovo suolo rispetto agli strumenti urbanistici vigenti, favorendo il risparmio energetico e la promozione, da parte dei Comuni, di politiche urbane mirate ad un processo integrato di rigenerazione delle aree e dei tessuti attraverso lo sviluppo dell'edilizia sociale.
  2. Ai fini del perseguimento dell'obiettivo dell'aumento dell'offerta di alloggi sociali in locazione, i commi seguenti prevedono tempi e modalità di adozione delle procedure idonee a garantire, anche attraverso lo stanziamento di risorse pubbliche e l'accelerazione dell'utilizzo delle risorse di cui all'articolo 11, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, l'incremento degli alloggi sociali.
  3. Si considera alloggio sociale, ai fini del presente articolo, l'unità immobiliare adibita ad uso residenziale, realizzata o recuperata da soggetti pubblici e privati, nonché dall'ente gestore comunque denominato, da concedere in locazione, per ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi alle condizioni di mercato. Si considera altresì alloggio sociale l'unità abitativa destinata alla locazione, con vincolo di destinazione d'uso, comunque non inferiore a quindici anni, all'edilizia universitaria convenzionata oppure alla locazione con patto di futura vendita, per un periodo non inferiore ad otto anni. Le aree o gli immobili da destinare ad alloggio sociale non si computano ai fini delle quantità minime inderogabili di spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi, previste dal decreto del Ministro dei lavori pubblici del 2 aprile 1968, n. 1444, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968.
  4. Il presente articolo si applica nei comuni di cui alla delibera CIPE 13 novembre 2003 al patrimonio edilizio esistente, ivi compresi gli immobili non ultimati e sugli interventi non ancora avviati provvisti di titoli abilitativi rilasciati entro il 31 dicembre 2013 ovvero regolati da convenzioni urbanistiche stipulate entro la stessa data e vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto.
  5. Ai fini del presente articolo sono ammessi interventi di:
   a) ristrutturazione edilizia, restauro o risanamento conservativo, manutenzione straordinaria, rafforzamento locale, miglioramento o adeguamento sismico;
   b) sostituzione edilizia mediante anche la totale demolizione dell'edificio e la sua ricostruzione con modifica di sagoma o diversa localizzazione nel lotto di riferimento, nei limiti di quanto previsto dall'articolo 30 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98;
   c) variazione della destinazione d'uso anche senza opere;
   d) creazione di servizi e funzioni connesse e complementari alla residenza, al commercio con esclusione delle grandi strutture di vendita, necessarie a garantire l'integrazione sociale degli inquilini degli alloggi sociali, in misura comunque non superiore al 20 per cento della superficie complessiva comunque ammessa;
   e) creazione di quote di alloggi da destinare alla locazione temporanea dei residenti di immobili di edilizia residenziale pubblica in corso di ristrutturazione o a soggetti sottoposti a procedure di sfratto.

  6. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le regioni definiscono, qualora non siano già disciplinati da norme vigenti e per i casi non disciplinati da convenzioni già stipulate, i requisiti di accesso e di permanenza nell'alloggio sociale, i criteri e i parametri atti a regolamentare i canoni minimi e massimi di locazione, di cui al decreto ministeriale in attuazione dell'articolo 5 della legge 8 febbraio 2007, n. 9, e i prezzi di cessione per gli alloggi concessi in locazione con patto di futura vendita. Le regioni, entro il medesimo termine, definiscono la durata del vincolo di destinazione d'uso, ferma restando la durata minima di quindici anni per gli alloggi concessi in locazione e di otto anni per gli alloggi concessi in locazione con patto di futura vendita o con patto di riscatto. Le regioni possono introdurre norme di semplificazione per il rilascio del titolo abilitativo edilizio convenzionato e ridurre gli oneri di urbanizzazione per gli interventi di cui al presente articolo.
  7. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e comunque anteriormente al rilascio del primo titolo abilitativo edilizio di pertinenza, i comuni approvano i criteri di valutazione della sostenibilità urbanistica, economica e funzionale dei progetti di recupero, riuso o sostituzione edilizia e determinano le superfici complessive che possono essere cedute in tutto o in parte ad altri operatori ovvero trasferite su altre aree di proprietà pubblica o privata, per le medesime finalità di intervento, con esclusione delle aree destinate all'agricoltura o non soggette a trasformazione urbanistica dagli strumenti urbanistici, nonché di quelle vincolate ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
  8. Gli interventi di cui al comma 5 non possono riferirsi ad edifici abusivi o siti nei centri storici o in aree ad inedificabilità assoluta e possono essere autorizzati in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici, vigenti o adottati, e ai regolamenti edilizi ed alle destinazioni d'uso, nel rispetto delle norme e dei vincoli artistici, storici, archeologici, paesaggistici e ambientali, nonché delle norme di carattere igienico sanitario e degli obiettivi di qualità dei suoli. Gli interventi sono regolati da convenzioni sottoscritte dal comune e dal soggetto privato con la previsione di clausole sanzionatorie per il mancato rispetto del vincolo di destinazione d'uso.
  9. I progetti degli interventi di cui al comma 5, ad eccezione di quelli di mutamento di destinazione d'uso senza opere, devono comunque assicurare la copertura del fabbisogno energetico necessario per l'acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento, tramite impianti alimentati da fonti rinnovabili, nel rispetto delle quote previste ai sensi del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, allegato 3.
  10. Al finanziamento degli interventi di cui al comma 5, lettere d) ed e), nonché di quelli per la realizzazione degli spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi, previste dal decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, sono destinati fino a 100 milioni di euro a valere sulle risorse rese disponibili ai sensi dell'articolo 4, comma 2. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previa intesa della Conferenza unificata, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003 n.131, viene ripartito il predetto importo tra le regioni che hanno rispettato il termine di cui al comma 6, nonché definiti i criteri per il successivo riparto da parte delle regioni tra i Comuni che hanno siglato con gli operatori privati le convenzioni di cui al comma 8 ai fini della successiva formale stipula.

ART. 11.
(Verifica dell'attuazione del provvedimento).

  1. Con i provvedimenti di assegnazione delle risorse di cui agli articoli 1, 4 e 10 sono stabilite le modalità di utilizzo delle risorse assegnate, di monitoraggio dell'avanzamento degli interventi e di applicazione di misure di revoca. Le risorse revocate restano destinate al contrasto del disagio abitativo e sono riprogrammate con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze. Entro il 31 dicembre 2014 il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti riferisce al Consiglio dei Ministri in merito all'attuazione del presente decreto.

ART. 12.
(Disposizioni urgenti in materia di qualificazione degli esecutori dei lavori pubblici).

  1. Al fine di garantire la stabilità del mercato dei lavori pubblici nell'attuale periodo di difficoltà economica per le imprese del settore, nelle more dell'emanazione, entro nove mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, delle disposizioni regolamentari sostitutive delle disposizioni di cui agli articoli 107, comma 2, e 109, comma 2, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, annullate dal decreto del Presidente della Repubblica 30 ottobre 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 29 novembre 2013, n. 280, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono individuate le categorie di lavorazioni di cui all'Allegato A del predetto decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010 che, in ragione dell'assoluta specificità, strettamente connessa alla rilevante complessità tecnica o al notevole contenuto tecnologico, richiedono che l'esecuzione avvenga da parte di operatori economici in possesso della specifica qualificazione. Il decreto individua altresì, tra di esse, le categorie di lavorazioni per le quali trova applicazione l'articolo 37, comma 11, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.

ART. 13.
(Disposizioni urgenti per EXPO 2015).

  1. Per il Comune di Milano, al fine della realizzazione del grande evento EXPO 2015, è prorogata all'anno 2015 l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 2, comma 8, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
  2. All'articolo 5, comma 1, lettera c), del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2013, n. 71, dopo le parole: «la società ha altresì facoltà di deroga agli articoli», sono aggiunte le seguenti: «26, 30,».
  3. Al comma 4 dell'articolo 10 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, dopo le parole: «anche se previste in leggi speciali» sono inserite le seguenti: «ad eccezione delle esenzioni di cui agli articoli 19 e 20 dell'Accordo tra la Repubblica italiana e il BIE sulle misure necessarie per facilitare la partecipazione all'Esposizione universale di Milano 2015, ratificato con legge 14 gennaio 2013, n. 3».
  4. Per l'anno 2014 è attribuito al comune di Milano un contributo di 25 milioni di euro a titolo di concorso al finanziamento delle spese per la realizzazione di Expo 2015. Il contributo di cui al primo periodo non è considerato tra le entrate finali di cui all'articolo 31, comma 3, della legge 12 novembre 2011, n. 183, rilevanti ai fini del patto di stabilità interno 2014. Al relativo onere per l'anno 2014, si provvede mediante versamento all'entrata del bilancio dello Stato, nel medesimo anno, delle somme iscritte nel conto dei residui relative alle seguenti autorizzazioni di spesa:
   a) quanto ad euro 10 milioni, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 251, della legge 23 dicembre 2005, n. 266;
   b) quanto ad euro 13 milioni, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296;
   c) quanto ad euro 2 milioni dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 97, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

ART. 14.
(Copertura finanziaria).

  1. Agli oneri derivanti dagli articoli 1, 3, comma 1, lettera b), 6, 7, 8 e 9 pari complessivamente a 97,71 milioni di euro per l'anno 2014, a 184 milioni di euro per l'anno 2015, a 152,70 milioni di euro per l'anno 2016, a 129 milioni di euro per l'anno 2017, a 86,85 milioni di euro per l'anno 2018, a 83,52 milioni di euro per 2019, a 46,92 milioni di euro per l'anno 2020 e a 18,52 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021, si provvede:
   a) quanto a 5,9 milioni di euro per l'anno 2014 e a 3 milioni di euro per l'anno 2015, mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 36, comma 1, della legge 5 agosto 1978, n. 457;
   b) quanto a 21,94 milioni di euro per l'anno 2014, 2015 e 2016, a 8,19 milioni di euro per l'anno 2017 e a 8,2 milioni di euro per gli anni 2018 e 2019, mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 7-bis, del decreto-legge 7 febbraio 1985, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 1985 n. 118;
   c) quanto a 56,81 milioni di euro per gli anni dal 2014 al 2019 e a 28,4 milioni di euro per l'anno 2020, mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 22, comma 3, della legge 11 marzo 1988, n. 67;
   d) quanto a 102,25 milioni di euro per l'anno 2015 e a 73,95 milioni di euro per l'anno 2016, a 24 milioni di euro per l'anno 2017, a 5,94 milioni di euro per l'anno 2018, a 18,51 milioni di euro per l'anno 2019 e a 18,52 milioni di euro a decorrere dall'anno 2020, mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307;
   e) quanto a 5 milioni di euro per l'anno 2014 e a 40 milioni per l'anno 2017, mediante corrispondente riduzione della dotazione del fondo di cui all'articolo 2, comma 616, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, relativo allo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
   f) quanto a 6,295 milioni di euro per l'anno 2014, mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 515, della legge 24 dicembre 2012, n. 228;
   g) quanto a 1,765 milioni di euro per l'anno 2014, mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 287, della legge 27 dicembre 2013, n. 147;
   h) quanto a 15,9 milioni di euro per l'anno 2018, mediante utilizzo delle maggiori entrate derivanti dall'articolo 7.

  2. I programmi straordinari di edilizia agevolata, assegnatari di risorse ai sensi delle norme di cui alle predette lettere a), b) e c) del comma 1 e per i quali non è stato attivato il mutuo, sono definanziati.
  3. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio per l'attuazione del presente decreto.

ART. 15.
(Entrata in vigore).

  1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

A.C. 2373 – Modificazioni del Senato

MODIFICAZIONI APPORTATE DAL SENATO

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A.C. 2373 – Proposte emendative

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE AGLI ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE

ART. 1.
(Finanziamento fondi).

  Al comma 1, capoverso 4, sostituire le parole da: di 100 milioni con le seguenti: di 250 milioni.

  Conseguentemente, all'articolo 14, comma 1, apportare le seguenti modificazioni:
   all'alinea sostituire le parole: 97,71 milioni e 184 milioni con le seguenti: 297,71 milioni e 384 milioni;
   alla lettera d), sostituire le parole: quanto a 102,25 milioni di euro per l'anno 2015 e con le seguenti: quanto a 200 milioni di euro per l'anno 2014 e quanto a 302, 25 milioni di euro per l'anno 2015, nonché.
1. 1. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Cariello, Currò, D'Incà, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, capoverso 4, sostituire le parole: 100 milioni con le seguenti: 250 milioni.

  Conseguentemente, all'articolo 14, dopo la lettera h), aggiungere la seguente:
   h-bis) quanto a 150 milioni di euro per l'anno 2014, 150 milioni di euro per l'anno 2015, mediante corrispondente riduzione delle risorse del fondo di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, e successive modificazioni.».
1. 2. Nardi, Zan, Piazzoni, Zaratti, Pellegrino, Di Salvo.

  Al comma 1, capoverso 4, sostituire le parole: 100 milioni con le seguenti: 200 milioni.

  Conseguentemente, all'articolo 14, dopo la lettera h), aggiungere la seguente:
   h-bis) quanto a 150 milioni di euro per l'anno 2014, 150 milioni di euro per l'anno 2015, mediante corrispondente riduzione delle risorse del fondo di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, e successive modificazioni».
1. 3. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, capoverso 4, sostituire le parole da: di 100 milioni con le seguenti: di 150 milioni.

  Conseguentemente, all'articolo 14, comma 1, apportare le seguenti modificazioni:
   all'alinea sostituire le parole: 97,71 milioni e 184 milioni con le seguenti: 197,71 milioni e 284 milioni;
   alla lettera d), sostituire le parole: quanto a 102,25 milioni di euro per l'anno 2015 e con le seguenti: quanto a 100 milioni di euro per l'anno 2014 quanto a 202, 25 milioni di euro per l'anno 2015, nonché.
1. 4. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Cariello, Currò, D'Incà, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, capoverso 4, sostituire le parole: per ciascuno degli anni 2014 e 2015 con le seguenti: per l'anno 2014 e di 137,1 milioni di euro per l'anno 2015.

  Conseguentemente, all'articolo 14, apportare le seguenti modificazioni:
   a) al comma 1, alinea, sostituire le parole: 184 milioni di euro per l'anno 2015 con le seguenti: 211,1 milioni di euro per l'anno 2015;
   b) al comma 1, dopo la lettera h), aggiungere la seguente:
   «h-bis) quanto a 37,1 milioni di euro per l'anno 2015:
   1) mediante corrispondente riduzione, per un ammontare pari a 12,1 milioni di euro, dello stanziamento del fondo di riserva speciale di parte corrente Iscritto, ai fini del bilancio triennale 2014-2016, nell'ambito del programma “Fondi di riserva e speciali” della missione “Fondi da ripartire” dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2014, allo scopo parzialmente utilizzando per l'anno 2015 l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle finanze;
   2) con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, le aliquote di accisa sui prodotti energetici usati come carburanti ovvero come combustibili per riscaldamento per usi civili, stabilite dal testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni, sono incrementate al fine di assicurare maggiori entrate per un ammontare non inferiore a 25 milioni di euro per l'anno 2015.».
1. 9. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
  1-bis. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e del ministro per gli affari regionali, promuovono le necessarie iniziative al fine di incrementare le risorse disponibili e offrire ad un numero maggiore di cittadini in difficoltà economica l'accesso al Fondo nazionale di sostegno per l'accesso alle abitazioni in locazione.
1. 6. Cancelleri, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
  1-bis. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro per gli affari regionali verificano e promuovono l'effettivo utilizzo della Convenzione stipulata in data 20 novembre 2013 tra Associazione Bancaria italiana e Cassa depositi e Prestiti per l'utilizzo del fondo «Plafond Casa 2014».
1. 7. Cancelleri, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 2 sostituire le parole: è incrementata di 15,73 milioni di euro per l'anno 2014, di 12,73 milioni di euro per l'anno 2015, di 59.73 milioni di euro per l'anno 2016, di 36,03 milioni di euro per l'anno 2017, di 46,1 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e di 9,5 milioni di euro per l'anno 2020. con le seguenti: è incrementato annualmente di 100 milioni di euro fino all'anno 2020 compreso.

  Conseguentemente, all'articolo 5, apportare le seguenti modifiche:
   a) al comma 1, sostituire le parole: dagli articoli 1, 3 con le seguenti: dell'articolo 3;
   b) dopo il comma 1-ter aggiungere il seguente:
  1-quater. Agli oneri derivanti dall'articolo 1, pari ad euro 100.000.000 per ogni anno a partire dal 2014 e fino al 2020 compreso, si provvede mediante corrispondente riduzione annuale del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
1. 8. Pesco, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Terzoni, Micillo, Segoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 2, sostituire le parole da: è incrementata fino alla fine del comma con le seguenti: è incrementata di 15,73 milioni di euro per l'anno 2014, di 31,63 milioni di euro per l'anno 2015, di 78,63 milioni di euro per l'anno 2016, di 55,03 milioni di euro per l'anno 2017, di 54,93 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e di 28,40 milioni di euro per l'anno 2020.

  Conseguentemente, all'articolo 14 apportare le seguenti modificazioni:
   a) al comma 1, alinea, sostituire le parole da: a 184 milioni di euro per l'anno 2015 fino alle parole: per l'anno 2020 con le seguenti: a 202,9 milioni di euro per fanno 2015, a 171,60 milioni di euro per l'anno 2016, a 148 milioni di euro per l'anno 2017, a 95,68 milioni di euro per l'anno 2018, a 92,35 milioni di euro per l'anno 2019, a 65,82 milioni di euro per l'anno 2020;
   b) al comma 1, dopo la lettera h) aggiungere la seguente:
   «h-bis) con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, le aliquote di accisa sui prodotti energetici usati come carburanti ovvero come combustibili per riscaldamento per usi civili, stabilite dal testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni, sono incrementate al fine di assicurare maggiori entrate per un ammontare non inferiore a 18,9 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016, a 19 milioni di euro per l'anno 2017, a 8,83 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e a 18,9 milioni di euro per l'anno 2020».
1. 10. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 2 sostituire le parole da: è incrementata di 15,73 milioni di euro per l'anno 2014, di 12,73 milioni di euro per l'anno 2015, di 59,73 milioni di euro per l'anno 2016, con le seguenti: è incrementata di 215,73 milioni di euro per l'anno 2014, di 212,73 milioni di euro per l'anno 2015, di 259,73 milioni di euro per fanno 2016,.

  Conseguentemente, all'articolo 14, dopo la lettera h), aggiungere la seguente:
   h-bis) quanto a 200 milioni di euro per ciascuno anno del triennio 2014-2016, mediante corrispondente riduzione delle risorse del fondo di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, e successive modificazioni.
1. 13. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 2, sostituire le parole: è incrementata di 15,73 milioni di euro per l'anno 2014, di 12,73 milioni di euro per l'anno 2015, di 59,73 milioni di euro per l'anno 2016 con le seguenti: è incrementata di 55,73 milioni di euro per l'anno 2014, di 112,73 milioni di euro per l'anno 2015, di 159,73 milioni di euro per l'anno 2016.

  Conseguentemente, all'articolo 14, dopo la lettera h), aggiungere la seguente:
   h-bis) quanto a 40 milioni di euro per l'anno 2014, 100 milioni di euro per l'anno 2015 e 100 milioni di euro per l'anno 2016, mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo per io sviluppo e la coesione di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, come rideterminato dall'articolo 1, comma 6, della legge 27 dicembre 2013, n. 147.
1. 12. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 2, sostituire le parole: è incrementata di 15.73 milioni di euro per l'anno 2014, di 12,73 milioni di euro per l'anno 2015, di 59,73 milioni di euro per l'anno 2016 con le seguenti: è incrementata di 55,73 milioni di euro per l'anno 2014, di 162,73 milioni di euro per l'anno 2015, di 159,73 milioni di euro per l'anno 2016.

  Conseguentemente, all'articolo 14, dopo la lettera h), aggiungere la seguente:
   h-bis) quanto a 40 milioni di euro per l'anno 2014, 150 milioni di euro per l'anno 2015 e 100 milioni di euro per l'anno 2016, mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, come rideterminato dall'articolo 1, comma 6, della legge 27 dicembre 2013, n. 147.
1. 11. Piazzoni, Zaratti, Nardi, Zan, Pellegrino, Di Salvo.

  Al comma 2, sostituire le parole da: di 15,73 milioni di euro fino a: 12,73 milioni di euro con le seguenti: di 70 milioni di euro per l'anno 2014, di 60 milioni di euro.

  Conseguentemente, all'articolo 14, comma 1, apportare le seguenti modificazioni:
   all'alinea sostituire rispettivamente le parole: 97,71 milioni e 184 milioni con le seguenti: 151,98 milioni e 231,27 milioni;
   alla lettera d), sostituire le parole: quanto a 102,25 milioni di euro per l'anno 2015 e con le seguenti: quanto a 54,27 milioni di euro per l'anno 2014 e quanto a 149,52 milioni di euro per l'anno 2015, nonché.
1. 14. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Cariello, Currò, D'Incà, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 2, sostituire le parole da: di 15,73 milioni di euro fino a: 12,73 milioni di euro con le seguenti: di 60 milioni di euro per l'anno 2014, di 60 milioni di euro.

  Conseguentemente, all'articolo 14, comma 1, apportare le seguenti modificazioni:
   all'alinea sostituire rispettivamente le parole: 97,71 milioni e 184 milioni con le seguenti: 141,98 milioni e 231,27 milioni;
   alla lettera d), sostituire le parole: quanto a 102,25 milioni di euro per l'anno 2015 e con le seguenti: quanto a 44,27 milioni di euro per l'anno 2014 e quanto a 149,52 milioni di euro per l'anno 2015, nonché.
1. 16. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Cariello, Currò, D'Incà, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 2 sostituire le parole da: , di 59,73 milioni di euro per l'anno 2016, di 36,03 milioni di euro per l'anno 2017, di 46,1 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e di 9,5 milioni di euro per l'anno 2020. con le seguenti:. Per gli anni 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 il fondo viene dotato rispettivamente di 73 milioni di euro per fanno 2016, di 36,03 milioni di euro per l'anno 2017, di 46,1 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e di 9,5 milioni di euro per l'anno 2020.
1. 17. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Cariello, Currò, D'Incà, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
  2-bis. Al fine di favorire un rapido, efficace e trasparente utilizzo di risorse, fondi, ed alloggi sociali destinati alle famiglie in possesso dei requisiti previsti, nonché garantire un costante accertamento e monitoraggio della domanda e del disagio abitativo, le Regioni stabiliscono i criteri per l'emissione di un unico Bando permanente ad aggiornamento costante e graduatorie con validità periodica che raccolga la domanda abitativa di assegnazione di alloggio sociale e di contributi e provvidenze a sostegno dell'affitto previsti da normative statali, regionali e territoriali.
1. 18. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
  2-bis. All'articolo 6, comma 5, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124, secondo capoverso, sostituire le parole: «la data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto» con le seguenti: ”il 30 settembre 2014.
1. 19. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
  «2-bis. Per ciascun anno del triennio 2014-2016, sono stanziali 20 milioni di euro a favore di proprietari di immobili sottoposti ad aste giudiziarie per insolvenza sui mutui per la prima casa, a causa di difficoltà temporanee nel pagamento delle rate dei medesimi mutui. I criteri e le modalità attuative delle suddette disposizioni, sono individuate entro trenta giorni dalla data di conversione del presente decreto, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato».

  Conseguentemente, all'articolo 14, dopo la lettera h), aggiungere la seguente:
   h-bis) quanto a 20 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2014-2016, mediante corrisponderne riduzione delle risorse del fondo di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008. n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008. n. 189, e successive modificazioni.
1. 20. Nardi, Zaratti, Piazzoni, Pellegrino, Zan, Di Salvo.

ART. 2.
(Modifica della disciplina del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e agevolazioni per i comuni che acquisiscono in locazione immobili da privati per contrastare l'emergenza abitativa).

  Al comma 1, sopprimere le lettere a) e c).
2. 1. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, sopprimere la lettera a).
2. 2. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Cariello, Currò, D'Incà, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, lettera a), sostituire le parole: e tenendo conto anche della disponibilità del Fondo, per sostenere con le seguenti: e per sostenere, qualora le disponibilità del Fondo lo consentano,.
2. 3. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 1, lettera a) sopprimere le parole: imprese di costruzioni ed altri soggetti imprenditoriali.

  Conseguentemente, alla medesima lettera, sopprimere le parole: Le procedure previste per gli sfratti per morosità si applicano alle locazioni di cui al presente comma, anche se per finita locazione.
2. 4. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, lettera a), sopprimere le parole: imprese di costruzione ed altri soggetti imprenditoriali.
2. 5. Zolezzi, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, lettera a), sopprimere l'ultimo periodo.
*2. 6. Nardi, Zaratti, Piazzoni, Zan, Pellegrino, Di Salvo.

  Al comma 1, lettera a), sopprimere l'ultimo periodo.
*2. 7. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Cariello, Currò, D'Incà, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, dopo la lettera a), aggiungere la seguente:
   a-bis) Al comma 4, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, con particolare riferimento ai genitori separati con figli minori».
**2. 8. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, dopo la lettera a), aggiungere la seguente:
   a-bis) Al comma 4, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, con particolare riferimento ai genitori separati con figli minori».
**2. 9. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 1, dopo la lettera a), aggiungere la seguente:
   a-bis) Al comma 4, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, con particolare riferimento ai soggetti di età superiore ai 70 anni».
*2. 10. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, dopo la lettera a), aggiungere la seguente:
   a-bis) Al comma 4, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, con particolare riferimento ai soggetti di età superiore ai 70 anni».
*2. 11. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 1, dopo la lettera a), aggiungere la seguente:
   a-bis) Al comma 4, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, nonché gli anni di residenza delle famiglie sul territorio comunale».
**2. 12. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, dopo la lettera a), aggiungere la seguente:
   a-bis) Al comma 4, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, nonché gli anni di residenza delle famiglie sul territorio comunale».
**2. 13. Rondini, Grimoldi.

  Al comma 1, sopprimere la lettera c).
2. 14. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, lettera c), dopo le parole: ad esse attribuite ai sensi del comma 5 aggiungere le seguenti: sulla base di parametri che premino anche la disponibilità del comuni a concorrere con proprie risorse alla realizzazione degli interventi di cui al comma 3.
*2. 15. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, lettera c), dopo le parole: ad esse attribuite ai sensi del comma 5
aggiungere le seguenti: sulla base di parametri che premino anche la disponibilità del comuni a concorrere con proprie risorse alla realizzazione degli interventi di cui al comma 3.
*2. 16. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 1, alla lettera c) sopprimere le parole da: alla costituzione di agenzie a per la locazione.
2. 17. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, lettera c), sopprimere le parole da: alla costituzione di agenzie fino a: cooperative edilizie.
2. 18. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Cariello, Currò, D'Incà, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, lettera c), sostituire le parole da: sia il numero di abbinamenti fino alla fine del comma con le seguenti: il numero di abbinamenti tra alloggi a canone concordato e nuclei familiari provenienti da alloggi sottoposti a procedure di sfratto esecutivo.
2. 19. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Cariello, Currò, D'Incà, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1 dopo la lettera c), aggiungere la seguente:
   c-bis) Qualora le risorse di cui al comma 5 non siano trasferite ai comuni entro novanta giorni dall'effettiva attribuzione delle stesse alle regioni e alle province autonome, il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dei lavori pubblici, previa diffida alla regione o alla provincia autonoma inadempiente, nomina un commissario ad acta) gli oneri connessi alla nomina ed all'attività del commissario ad acta sono posti a carico dell'ente inadempiente.
2. 20. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Sopprimere il comma 1-bis.
2. 21. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 1-bis, dopo le parole: al fine di contrastare l'emergenza abitativa aggiungere le seguenti: di famiglie residenti da almeno 10 anni sul territorio comunale.
2. 22. Rondini, Grimoldi.

  Al comma 1-bis, sopprimere le parole: qualsiasi tipo di.
2. 23. Zolezzi, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Dopo l'articolo 2, aggiungere il seguente:
  Art. 2-bis. – (Modifiche alla legge 9 dicembre 1998, n. 431, in materia di rilascio degli immobili concessi in locazione ad uso abitativo). – 1. Alla legge 9 dicembre 1998, n. 431, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) all'articolo 2, comma 5:
    1) al secondo periodo, le parole: «per due anni» sono sostituite dalle seguenti: «per tre anni»;
    2) al quarto periodo, le parole: «il contratto è rinnovato tacitamente alle medesime condizioni» sono sostituite dalle seguenti: «il contratto si intende scaduto alla data della scadenza della proroga. Si applica il comma 5-bis dell'articolo 6»;
   b) all'articolo 6:
    1) al comma 4, primo periodo, dopo le parole: «Per i provvedimenti esecutivi di rilascio per finita locazione» sono aggiunte le seguenti: «, relativi ai contratti di cui all'articolo 2, comma 1,»;
    2) dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
  «5-bis. Per i contratti di locazione stipulati ai sensi dell'articolo 2, comma 3, il contratto di locazione costituisce titolo di provvedimento esecutivo di rilascio dell'immobile. La data dell'esecuzione è fissata alla data della scadenza del contratto di locazione. Decorsa inutilmente tale data, il locatore promuove l'esecuzione ai sensi degli articoli 605 e seguenti del codice di procedura civile. Nei casi di cui al presente comma, l'opposizione all'esecuzione è proposta dopo il rilascio dell'immobile, ai sensi degli articoli 615 e 617 del codice di procedura civile per questioni formali o per invalidità del contratto, ai soli fini del risarcimento del danno. Il riconoscimento del danno comporta il pagamento da parte del proprietario dell'immobile di un indennizzo stabilito dal giudice, fino all'importo massimo della cauzione stabilita nel contratto di locazione».
2. 01. Caparini, Grimoldi, Rondini.

ART. 3.
(Misure per la alienazione del patrimonio residenziale pubblico).

  Sopprimerlo.
*3. 1. Pellegrino, Zan, Zaratti, Piazzoni, Nardi, Di Salvo.

  Sopprimerlo.
*3. 2. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Terzoni, Micillo, Segoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1 sopprimere la lettera a).
3. 3. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1 lettera a), capoverso 1, primo periodo, sopprimere le parole da: anche in deroga fino alla fine del periodo.
3. 5. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, lettera a), secondo periodo, sostituire le parole: dovrà tenere conto anche della possibilità di con le seguenti: dovrà prioritariamente.
3. 6. Nardi, Zan, Piazzoni, Zaratti, Pellegrino, Di Salvo.

  Al comma 1, lettera a), capoverso «1», terzo periodo, apportare le seguenti modificazioni:
   a) dopo le parole: «devono essere» inserire la seguente: «interamente»;
   b) sopprimere le parole da: «di realizzazione» fino a: «residenziale pubblica e».
3. 8. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, lettera a), capoverso 1, terzo periodo, apportare le seguenti modificazioni:
   b) sopprimere le parole da: di realizzazione fino a: residenziale pubblica e.
3. 7. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, lettera a), terzo periodo, sostituire le parole: di realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica con le seguenti: per l'acquisizione ed il recupero di immobili fatiscenti o da dismettere, disponibili nei centri storici e nelle periferie.
3. 9. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, lettera b), sopprimere il capoverso 2-bis.

  Conseguentemente, al medesimo comma, lettera b), sopprimere il capoverso 2-quater.
3. 10. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, lettera b), capoverso 2-bis, dopo le parole: dei conduttori aggiungere le seguenti: da almeno quindici anni.
3. 11. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, lettera b), sopprimere il capoverso 2-quater.
3. 12. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Dopo il comma 1, aggiungere i seguenti:
  1.1. Agli immobili oggetto di conferimenti o trasferimenti del patrimonio abitativo residenziale degli enti previdenziali di cui all'Allegato A del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, si applicano le normative previste dai commi da 3 a 20 dell'articolo 3 del decreto-legge 25 settembre 2001, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n. 410, anche se il patrimonio immobiliare stesso è stato conferito a qualsiasi fine, ivi compresa la vendita, a qualsiasi fondo immobiliare o società di gestione del risparmio (SGR).
  1.2. Agli immobili oggetto di conferimenti o trasferimenti del patrimonio abitativo residenziale dell'istituto Nazionale di Previdenza Sociale, a uno o più fondi comuni di investimento immobiliare di cui al decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 5 febbraio 2014, continuano ad applicarsi le normative previste dai commi da 3 a 20 dell'articolo 3 del decreto-legge 25 settembre 2001, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n. 410.
  1.3. Al fine di accelerare il processo di dismissione del patrimonio suddetto ai conduttori, il termine previsto dal comma 1 dell'articolo 7-bis del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito con modificazioni nella legge 2 dicembre 2005, n. 248, è prorogato al 31 dicembre 2013, a tale ipotesi non si applica l'ipotesi di cui al comma 3 della stessa legge.
3. 14. Lombardi, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Dopo il comma 1, aggiungere i seguenti:
  1-bis. Agli immobili oggetto di conferimenti o trasferimenti dei patrimonio abitativo dell'istituto Nazionale di Previdenza Sociale, a uno o più fondi comuni di investimento immobiliare di cui al decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 5 febbraio 2014 , continuano ad applicarsi le normative previste dai commi da 3 a 20 dell'articolo 3 del decreto-legge 25 settembre 2001, convertito con modificazioni dalia legge 23 novembre 2001, n. 410.
  1-ter. Al fine di accelerare il processo di dismissione del patrimonio suddetto ai conduttori, il termine previsto dal comma 1 dell'articolo 7-bis del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito con modificazioni nella legge 2 dicembre 2005, n. 248, è prorogato al 31 dicembre 2013.
3. 13. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1-bis, terzo periodo, dopo le parole: decesso dell'assegnatario aggiungere le parole: con possibilità di rinnovo qualora sussistano ancora i criteri richiesti per l'assegnazione.
3. 15. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1-bis, terzo periodo, aggiungere in fine le seguenti parole: In ogni caso, qualora al momento del pensionamento l'assegnatario o, in caso di decesso, il coniuge o gli aventi diritto, non siano proprietari di altro immobile adeguato al proprio nucleo familiare nella regione di residenza e rientrino nel reddito previsto per la decadenza dell'assegnazione in un alloggio di edilizia residenziale pubblica, l'alloggio è assegnato in maniera definitiva al locatario sino al permanere di tali requisiti.
3. 16. Di Gioia.

  Sopprimere il comma 1-ter.
3. 17. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 1-ter sopprimere l'ultimo periodo.
3. 18. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Dopo il comma 1-ter aggiungere il seguente:
  1-quater. All'articolo 8, comma 15, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, sono apportate le seguenti modifiche: dopo le parole «sono subordinate alla verifica», aggiungere le parole «della salvaguardia della natura sociale e della destinazione di social housing del patrimonio immobiliare ad uso residenziale di detti enti e delle eventuali ricadute sociali, avendo riguardo alle aree urbane con tensione abitativa, e».
3. 19. Piazzoni, Nardi, Zaratti, Zan, Pellegrino, Di Salvo.

  Dopo l'articolo 3, aggiungere il seguente:
  Art. 3-bis. – (Banca dati nazionale). – 1. Per favorire la riduzione degli oneri amministrativi a carico dei cittadini ed assicurare l'efficacia, la trasparenza e il controllo in tempo reale dell'azione amministrativa per la locazione e l'alienazione del patrimonio immobiliare pubblico, anche al fine del rispetto della legalità e del corretto agire della pubblica amministrazione e di prevenire fenomeni di corruzione, è istituita la «Banca dati nazionale del patrimonio immobiliare pubblico». La Banca dati di cui al presente comma è consultabile in un'apposita sezione del sito internet ufficiale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Nella Banca dati sono evidenziate separate sezioni, recanti l'indicazione; degli immobili locati, di quelli da locare, di quelli per i quali è stata presentata domanda di riscatto nonché di quelli per i quali è stata avviata la procedura di alienazione.
  2. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro degli affari regionali, stabilisce, con proprio regolamento, previa intesa con la Conferenza Unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, le modalità di redazione della Banca dati, nonché le modalità di formazione degli elenchi e dei criteri in base ai quali gli immobili adibiti ad edilizia economico popolare di proprietà dei comuni e degli istituti autonomi per le case popolari e gli immobili di proprietà delle regioni, delle province e degli enti di assistenza e beneficenza, anche disciolti, nonché di proprietà statale o di altri enti pubblici, anche partecipati, devono essere iscritti nella medesima Banca dati. Il medesimo regolamento disciplina le modalità tecniche per l'accessibilità della Banca dati attraverso i portali o i siti internet, ove esistenti, degli enti e dei soggetti che detengono immobili destinati alla locazione alla alienazione.
  3. Ai fini della fissazione dei criteri di cui al comma 2, si tiene conto delle diverse competenze in materia attribuite allo Stato e alle regioni.
  4. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo, valutato nel limite massimo di 5 milioni di euro a decorrere dal 2014, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
3. 01. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Dopo l'articolo 3, aggiungere il seguente:
  Art. 3-bis. – (Enti previdenziali privatizzati). – 1. Il comma 38 dell'articolo 1 della legge 23 agosto del 2004 n. 243 è abrogato. Al fine di tutelare gli equilibri finanziari degli enti coinvolti, in considerazione delle particolari condizioni del mercato immobiliare e della difficoltà di accesso al credito, per tutti gli enti previdenziali come indicati nel decreto legislativo 509/94 che procedono a dismissione del proprio patrimonio immobiliare, devono riconoscere il diritto di prelazione all'inquilino che devono essere in regola con il pagamento dei canoni e degli oneri accessori.
  2. Tale diritto può essere esercitato da conduttori privi di altra abitazione di proprietà adeguata alle esigenze del nucleo familiare nel comune di residenza.
  3. Il diritto di prelazione spetta anche agli eredi del conduttore con lui conviventi purché privi di altra abitazione di proprietà adeguata alle esigenze del nucleo familiare nel comune di residenza ed ai portieri degli stabili oggetto della vendita in caso di eliminazione del servizio di portineria.
  4. Per gli alloggi occupati da conduttori ultrasessantacinquenni sono consentiti l'alienazione o il conferimento della sola nuda proprietà degli immobili, fermo restando il diritto di prelazione a loro favore ove siano interessati all'acquisto.
  5. Il prezzo di vendita è determinato dall'ente proprietario sulla base dei seguenti criteri: immobili ad uso abitativo appartenenti alle categorie catastali A2, A3, A4 il prezzo degli alloggi è costituito dal valore che risulta applicando un moltiplicatore 120 alle rendite catastali.
  6. Gli inquilini hanno diritto ad uno sconto del 30 per cento sul prezzo come sopra determinato.
  7. Chi opterà per l'acquisto non potrà rivendere l'immobile prima di 10 anni ed in tal caso deve riconoscere il diritto di prelazione agli enti locali territoriali. Il prezzo di rivendita non potrà superare il prezzo di acquistato rivalutato dell'aumento ISTAT.
  8. La presente legge si applica anche se il patrimonio degli enti di cui al comma precedente è già stato conferito ai fondi immobiliari SGR a vari fini compresa la vendita, a fondi immobiliari di qualsiasi genere o specie ed anche se la vendita avviene tramite quest'ultimi.
  9. Le procedure di sfratto per finita locazione e quelle per morosità di qualsiasi tipo pendenti e relative agli immobili di proprietà dei soggetti di cui ai precedenti commi, con la pubblicazione della presente sono immediatamente sospese, ed agli inquilini con procedura di sfratto viene riconosciuto il diritto di prelazione all'acquisto.
  10. Nel caso che l'immobile ad uso residenziale sia locato ad un conduttore che non eserciti l'opzione per l'acquisto dell'immobile stesso, la proprietà, infatti, è tenuta ad inviare all'inquilino una comunicazione con la determinazione del nuovo canone di locazione che verrà determinata con rendita catastale moltiplicata per tre.
3. 02. Lombardi, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

ART. 4.
(Programma di recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica).

  Sopprimere i commi 2 e 3.
4. 1. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 1, sostituire le parole: «entro quattro mesi» con le seguenti: «entro 30 giorni».

  Conseguentemente:
   al comma 2, dopo le parole: «con decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze», aggiungere le seguenti: «da emanare entro 60 giorni dalla conversione del presente decreto»;
    al comma 4 dopo le parole: «della legge 8 febbraio 2007, n. 9» aggiungere le seguenti: «che siano collocati utilmente nelle graduatorie comunali per l'accesso ad alloggi di edilizia residenziale pubblica»;
   al comma 8, sostituire le parole: «che provvedono entro quattro mesi» con le seguenti: «che provvedono entro 60 giorni»;
   dopo il comma 9, aggiungere i seguenti commi:
  9-bis. Ogni sei mesi dall'emanazione del decreto di cui al comma 1 e fino alla sua completa attuazione, il governo riferisce alla competenti commissioni parlamentari circa lo stato di attuazione del piano di recupero di cui al presente articolo.
  9-ter. Entro sei mesi dalla data di conversione del presente decreto-legge, sentita la Conferenza Unificata, il governo presenta un piano di utilizzo del patrimonio pubblico ai fini dell'incremento del patrimonio ERP e di edilizia residenziale sodale, individuando altresì le forme di finanziamento, sia attraverso il monitoraggio e favorendo il pieno impiego dei fondi ex Gescal ancora residui, sia individuando le forme di finanziamento strutturale individuato in sede di sessione di bilancio.
4. 3. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, sostituire le parole: «entro quattro mesi» con le seguenti: «entro 30 giorni».

  Conseguentemente:
   al comma 2, dopo le parole
: «con decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze», aggiungere le seguenti: «da emanare entro 60 giorni dalla conversione del presente decreto»;
   al comma 8, sostituire le parole: «che provvedono entro due mesi» con le seguenti: «che provvedono entro 60 giorni»;
   dopo il comma 9, aggiungere il seguente: «Ogni sei mesi dall'emanazione del decreto di cui al comma 1 e fino alla sua completa attuazione, il governo riferisce alla competenti commissioni parlamentari circa lo stato di attuazione del piano di recupero di cui al presente articolo»;
   dopo il comma 9, aggiungere il seguente: «Entro sei mesi dalla data di conversione del presente decreto legge, sentita la Conferenza Unificata, il governo presenta un piano di utilizzo del patrimonio pubblico ai fini dell'incremento del patrimonio EP e di edilizia residenziale sociale, individuando altresì le forme di finanziamento, sia attraverso il monitoraggio e favorendo il pieno impiego dei fondi ex Gescal ancora residui, sia individuando le forme di finanziamento strutturale individuato in sede di sessione di bilancio».
4. 2. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Terzoni, Micillo, Segoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1 sopprimere le parole e razionalizzazione.
4. 4. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere la seguente parola: anche.
4. 5. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, dopo le parole: degli IACP aggiungere le seguenti: e degli immobili appartenenti dell'attuale patrimonio in gestione all'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC).
4. 6. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Ai fini della approvazione del Piano, i comuni individuano le zone ove, per le condizioni di degrado, si rende opportuno il recupero del patrimonio edilizio esistente mediante interventi rivolti alla conservazione, al risanamento e alla migliore utilizzazione del patrimonio stesso, anche prevedendo forme di auto recupero degli immobili tramite la costituzione di cooperative di assegnatari.
4. 7. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Ai fini della approvazione del Piano, i comuni individuano le zone ove, per le condizioni di degrado, si rende opportuno il recupero del patrimonio edilizio esistente mediante interventi rivolti alla conservazione, al risanamento e alla migliore utilizzazione del patrimonio stesso.
4. 8. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1-bis sopprimere le parole: di non rilevante entità.
4. 9. Zolezzi, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 2, sostituire la parola: comunica con le seguenti: dà immediata comunicazione.
4. 10. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
  2-bis. Al fine di incrementare le risorse per l'attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo, l'aliquota dell'imposta municipale propria di cui all'articolo 13, comma 6, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, è raddoppiata per le unità immobiliari ad uso residenziale a partire dalla terza di proprietà da almeno due anni inutilizzate ovvero non locate con contratto scritto e registrato. I comuni possono modificare l'aliquota di cui al presente comma in aumento sino ad un terzo dell'aliquota di cui al presente comma.
4. 11. Paglia, Zan, Zaratti, Pellegrino, Piazzoni, Nardi, Di Salvo.

  Al comma 4, sostituire le parole da: alle categorie sociali fino alla fine del comma, con le seguenti: ai conduttori di immobili destinati ad abitazione principale, residenti sul territorio nazionale e soggetti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione, con reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro, che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali, portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento o figli fiscalmente a carico, purché non siano in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza.
4. 50. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 4, sostituire le parole da: individuate dall'articolo 1 fino a: edilizia residenziale pubblica, con le seguenti: disagiate, individuate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
4. 12. Zolezzi, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 4 sopprimere la parola: utilmente.
4. 13. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 4, aggiungere, in fine, le seguenti parole: allo scopo di contenere il disagio abitativo e di scongiurare ulteriori proroghe delle procedure esecutive di rilascio per finita locazione degli immobili adibiti ad uso di abitazione.
4. 14. Grimoldi, Rondini.

  Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:
  4-bis. Alle categorie sociali individuate dall'articolo 1, comma 1, della legge 8 febbraio 2007 n. 9, entro 90 giorni dalla conversione in legge del seguente decreto vengo aggiunte con apposito decreto ministeriale le seguenti categorie: persone sole, nuclei monogenitoriali, giovani coppie, lavoratori precari, immigrati, studenti, anziani soli.
4. 15. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Dopo il comma 8, aggiungere i seguenti:
  8-bis. Per favorire e qualificare l'attuazione del Piano di cui al comma 1 del presente articolo e consentire interventi programmati e strutturali finalizzati al recupero, alla razionalizzazione, all'efficientamento ed alla messa a norma degli immobili posseduti, gli IACP comunque denominati sono ammessi a beneficiare delle detrazioni di cui all'articolo 1, commi 344, 345, 346, 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni e integrazioni.
  8-ter. Ai fini di cui al comma 8-bis, sono stanziali 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 201 5 e 2016 e 15 milioni di euro a decorrere dall'anno 2017. Ai relativi oneri si provvede:
   a) mediante corrispondente riduzione, per un ammontare pari a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016, dello stanziamento del fondo di riserva speciale di pari e corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2014-2016, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2014, allo scopo parzialmente utilizzando per gli anni 2015 e 2016 l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle finanze;
   b) per 15 milioni di euro dall'anno 2014, mediante riduzione delle disponibilità di competenza e di cassa delle spese del bilancio dello Stato per consumi intermedi, con esclusione delle spese iscritte negli stati di previsione dei Ministeri dell'ambiente, della Salute, dei Beni e delle attività culturali, dell'istruzione e della ricerca, e delle spese iscritte nell'ambito della missione «ricerca e innovazione».
4. 16. Zaratti, Zan, Pellegrino, Piazzoni, Nardi, Di Salvo.

  Dopo l'articolo 4, aggiungere il seguente:
  Art. 4-bis. – (Censimento degli immobili). – 1. Al fine di procedere ad una migliore definizione dei programmi di intervento di interesse nazionale relativi al patrimonio immobiliare pubblico, nonché alla acquisizione, raccolta, elaborazione, diffusione e valutazione dei dati sulla condizione abitativa, i Comuni, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, provvedono al censimento ovvero, ove già effettuato, all'aggiornamento degli immobili di proprietà pubblica presenti nel rispettivo territorio e alla loro catalogazione, con riferimento in particolare alla presenza di unità immobiliari e fabbricati inutilizzati e al loro stato di manutenzione, nonché allo stato di manutenzione degli immobili utilizzati.
  2. Nel censimento sono ricompresi gli immobili adibiti ad edilizia economico popolare di proprietà dei comuni e degli istituti autonomi per le case popolari e gli immobili di proprietà delle regioni, delle province e degli enti di assistenza e beneficenza, anche disciolti, nonché di proprietà statale o di altri enti pubblici.
  3. I comuni e le Regioni, sulla base del censimento di cui ai commi 1 e 2, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, formulano propri programmi di recupero del patrimonio pubblico inutilizzato e di recupero e manutenzione del patrimonio già adibito ad uso abitativo.
  4. Ai fini della realizzazione dei programmi di cui al comma 3, per una quota da definire nell'ambito dei medesimi programmi, è possibile prevedere la partecipazione di cooperative di autorecupero formate da cittadini, residenti nel comune o nella regione nel cui territorio insiste l'immobile da recuperare, che non siano proprietari di altro immobile o assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
  5. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo, valutato nel limite massimo di 2 milioni di euro a decorrere dal 2014, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
4. 01. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

ART. 5.
(Lotta all'occupazione abusiva di immobili. Salvaguardia degli effetti di disposizioni in materia di contratti di locazione).

  Sopprimerlo.
5. 1. Lombardi, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Sopprimere il comma 1.
*5. 2. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Sopprimere il comma 1.
*5. 3. Piazzoni, Zaratti, Zan, Pellegrino, Nardi, Di Salvo.

  Sopprimere il comma 1.
*5. 4. Zaccagnini.

  Sostituire il comma 1 con il seguente:
  1. Chiunque occupi un immobile abusivo non può chiedere la residenza, né l'allacciamento a pubblici servizi in relazione all'immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge.
5. 5. De Rosa, Busto, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, dopo le parole: un immobile, aggiungere le seguenti: o un alloggio di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati, e sopprimere le parole da: e gli atti emessi fino alla fine del comma.
5. 6. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, dopo le parole un immobile, aggiungere le seguenti: o un alloggio di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati,.
5. 7. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 1, sostituire le parole: immobile senza titolo, con le seguenti: immobile di edilizia residenziale pubblica.
5. 8. Piazzoni, Zaratti, Zan, Nardi, Pellegrino, Di Salvo.

  Al comma 1, sostituire le parole: senza titolo, con le seguenti: ai sensi dell'articolo 633, primo comma, del codice penale.
5. 9. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Terzoni, Micillo, Segoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, primo periodo, sopprimere le parole: la residenza né.
5. 10. Piazzoni, Zaratti, Nardi, Zan, Pellegrino, Di Salvo.

  Al comma 1, dopo le parole: gli atti aggiungere le seguenti: anche quelli già esistenti.
5. 11. Rondini, Grimoldi.

  Al comma 1, sostituire le parole: e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge, con le seguenti: a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
5. 12. Zaccagnini.

  Al comma 1, dopo le parole: sono nulli a tutti gli effetti aggiungere le seguenti: fatti salvi gli atti amministrativi da parte dell'amministrazione comunale che affidino in guardiania temporanea l'immobile occupato ai fini dell'accertamento dell'effettivo disagio abitativo dei soggetti coinvolti e dell'eventuale successivo accompagnamento sociale da parte del Comune.
5. 13. Piazzoni, Zaratti, Nardi, Zan, Pellegrino, Di Salvo.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  1-1. Le norme previste al precedente comma 1, si applicano solo nel caso in cui l'immobile, al momento dell'occupazione, non fosse abbandonato e in stato di incuria e degrado da più di 6 mesi.
5. 14. Zaccagnini.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  1-1. «Chi si trova nella situazione di cui al primo comma ha diritto di ottenere, in apposita sezione dei registri anagrafici, l'iscrizione come residente nel Comune, in cui dimora, ai fini dell'esercizio dei diritti civili e politici».
5. 16. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Dopo il comma 1-bis, aggiungere i seguenti:
  1-bis.1. Ai fini della dichiarazione della residenza si considera abusivo chiunque occupa l'alloggio in violazione dell'articolo 43, comma 2 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223, anche risultante dal titolo legittimo di occupazione.
  1-bis.2. Al comma 2, dell'articolo 13, del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera b), p. 1) del decreto del Presidente della Repubblica 30 luglio 2012, n. 154, dopo le parole «sul sito istituzionale del Ministero dell'interno» sono aggiunte le seguenti: «e devono essere accompagnate dalla copia anche non autenticata del titolo legittimo di occupazione dell'alloggio».
5. 15. Grimoldi, Rondini.

  Dopo l'articolo 5, aggiungere il seguente:
  Art. 5-bis. – (Anagrafe degli assegnatari di abitazioni di edilizia residenziale pubblica). – 1. Al fine di favorire l'accesso al mercato delle locazioni dei soggetti meno abbienti e di permettere il monitoraggio dei requisiti soggettivi di assegnazione e di permanenza degli assegnatari degli alloggi di edilizia sovvenzionata, è istituita, nell'ambito dell'Osservatorio nazionale della condizione abitativa, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle Finanze e del Ministro per gli affari regionali, previo parere del Garante per la protezione dei dati personali, d'intesa con la Conferenza permanente per rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, l'Anagrafe degli assegnatari di abitazioni di edilizia residenziale pubblica.
  2. L'Anagrafe di cui al comma 1 è articolata a livello regionale mediante l'istituzione di anagrafi presso gli assessorati regionali competenti e assicura la disponibilità dei dati e degli strumenti per lo svolgimento delle funzioni di propria competenza, garantendo l'accesso ai dati in essa contenuti da parte delle pubbliche amministrazioni per le relative finalità istituzionali. Entro il 30 giugno 2014 con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono stabiliti:
   a) i contenuti dell'Anagrafe, che dovrà permettere la circolarità delle informazioni anagrafiche, tributarie e catastali tra gli enti locali, le Regioni, le istituzioni centrali e gli enti gestori coinvolti sul territorio;
   b) le modalità con cui si procederà al confronto con i dati acquisiti dall'Anagrafe tributaria, l'Agenzia delle Entrate e le Conservatorie dei Registri immobiliari, utilizzando, a tal fine, criteri trasparenti e stabili nel tempo, dei quali deve essere garantita un'adeguata pubblicizzazione;
   c) le modalità con cui i risultati vengono calcolati e pubblicati con cadenza annuale;
   d) le garanzie e le misure di sicurezza da adottare, i criteri per l'interoperabilità dell'Anagrafe con le altre banche dati di rilevanza nazionale e regionale, nonché le modalità di integrazione e cooperazione della medesima con banche dati già istituite a livello regionale per le medesime finalità, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, e delle regole tecniche del sistema pubblico di connettività.

  3. Ai fini della fissazione dei contenuti di cui al comma 2, si tiene conto delle diverse competenze in materia attribuite allo Stato e alle regioni, con particolare riferimento alla uniformità dei criteri di formazione e al coordinamento della gestione dei dati.
  4. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo, valutato nel limite massimo di 3 milioni di euro a decorrere dal 2014, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
5. 01. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Dopo l'articolo 5, aggiungere il seguente:
  Art. 5-bis. – (Norme di semplificazione in materia di conferenza di servizi). –
All'articolo 14-ter, comma 3-bis della legge 241/90 e smi, sono apportate le seguenti modifiche:
   a) dopo le parole «autorizzazione paesaggistica» sono aggiunte le seguenti: «e architettonico monumentale e archeologica»;
   b) dopo le parole: «conferenza di servizi» sono soppresse le parole «ove convocata»;
   c) sono aggiunte in fine, le seguenti: «previo contraddittorio in presenza del progettista, indicando le prescrizioni o le modifiche eventualmente necessarie ai fini dell'assenso».
5. 02. Grimoldi, Rondini.

  Dopo l'articolo 5, aggiungere il seguente:
  Art. 5-bis. – (Disposizioni per la trasparenza e la semplificazione dell'attività edilizia e per la certezza dei connessi diritti). – 1. Il comma 6 dell'articolo 20 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 è sostituito dal seguente: «6. Il provvedimento finale, che lo sportello unico provvede a notificare all'interessato, è adottato dal dirigente o dal responsabile dell'ufficio, entro il termine di trenta giorni dalla proposta di cui al comma 3. Qualora sia indetta la conferenza di servizi di cui al comma 5-bis, la determinazione motivata di conclusione del procedimento, assunta nei termini di cui agli articoli da 14 a 14-ter della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, è, ad ogni effetto, titolo per la realizzazione dell'intervento. Il termine di cui al primo periodo è fissato in quaranta giorni con la medesima decorrenza qualora il dirigente o il responsabile del procedimento abbia comunicato all'istante i motivi che ostano all'accoglimento della domanda, ai sensi dell'articolo 10-bis della citata legge n. 241 del 1990, e successive modificazioni. Dell'avvenuto rilascio del permesso di costruire è data notizia al pubblico mediante avviso affisso all'albo pretorio e pubblicato nel sito web dell'amministrazione competente. Su richiesta dell'interessato, ed a proprie spese, si può richiedere una procedura di pubblicazione del provvedimento. Al termine di un periodo di 30 giorni di pubblicazione e in assenza di osservazioni da parte dei soggetti interessati ai sensi degli articoli 7, 8, 9, 10 della 241/90, il titolo edilizio risulta inoppugnabile dinanzi al giudice amministrativo.
  Il medesimo effetto si realizza per gli atti di Dia e Scia relativi alle ristrutturazioni edilizie, decorso l'ulteriore termine di trenta giorni previsto per i controlli amministrativi.
  Ai soli fini della trasparenza delle informazioni, sul sito web dell'amministrazione devono altresì essere tempestivamente pubblicati e rimanere pubblicati sino alla fine lavori gli elaborati progettuali relativi al permesso di costruire. Ferme restando le ulteriori disposizioni in materia, il cartello esposto presso il cantiere deve indicare gli estremi del permesso di costruire e l'indirizzo web dell'amministrazione dove risultino liberamente consultabili gli elaborati costituenti il permesso di costruire, secondo le modalità stabilite dal regolamento edilizio.

  2. Al comma 1-ter dell'articolo 23 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 è inserito il seguente ultimo periodo «Se la denuncia non viene presentata per via telematica, essa, corredata delle dichiarazioni, attestazioni e asseverazioni nonché dei relativi elaborati tecnici, deve essere prodotta anche su idoneo supporto informatico».
  Al comma 1 dell'articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241 è inserito il seguente ultimo periodo: «Se la segnalazione non viene presentata per via telematica, essa, corredata dalle dichiarazioni, attestazioni e asseverazioni nonché dei relativi elaborati tecnici, deve essere prodotta anche su idoneo supporto informatico».
  3. Il comma 3 dell'articolo 19 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 è sostituito dal seguente: «3. L'amministrazione competente, in caso di accertata carenza dei requisiti e dei presupposti di cui al comma 1, nel termine di sessanta giorni dal ricevimento della segnalazione di cui al medesimo comma, adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell'attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi di essa, salvo che, ove ciò sia possibile, l'interessato provveda a conformare alla normativa vigente detta attività ed i suoi effetti entro un termine fissato dall'amministrazione, in ogni caso non inferiore a trenta giorni. Decorso il predetto termine gli interessati possono sollecitare l'esercizio delle verifiche spettanti all'amministrazione e, in caso di inerzia, esperire esclusivamente l'azione di cui all'articolo 31, commi 1, 2 e 3 del decreto legislativo luglio 2010, n. 104. È fatto comunque salvo il potere dell'amministrazione competente di assumere determinazioni in via di autotutela, ai sensi degli articoli 21-quinquies e 21-novies. In caso di dichiarazioni sostitutive di certificazione e dell'atto di notorietà false o mendaci, l'amministrazione, ferma restando l'applicazione delle sanzioni penali di cui al comma 6, nonché di quelle di cui al capo VI del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, può sempre e in ogni tempo adottare i provvedimenti di cui al primo periodo».
  Tutto quanto previsto dagli articolo 22, 23, 23-bis decreto del Presidente della Repubblica 380/01 può comunque essere presentato attraverso una richiesta di permesso a costruire di cui all'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 380/01;
  4. Il comma 6-ter dell'articolo 19 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 è sostituito dal seguente: «Gli elaborati costituenti le segnalazioni certificate di inizio attività e le denunce di inizio attività in materia edilizia e i relativi eventuali provvedimenti inibitori devono essere tempestivamente pubblicati nel sito web dell'amministrazione stessa e rimanervi pubblicati sino alla fine lavori. Ferme restando le ulteriori disposizioni in materia, presso i cantieri ove vengano svolte attività edilizie oggetto di segnalazione certificata d'inizio attività ovvero di denuncia di inizio attività deve essere apposto un cartello contenente gli estremi della segnalazione o della denuncia e l'indirizzo web dell'amministrazione dove risultino liberamente consultabili gli elaborati costituenti l'atto stesso, secondo le modalità stabilite dal regolamento edilizio.
  5. All'articolo 41 del Decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104 dopo il comma 5 è inserito il seguente comma: «6. La piena conoscenza dei titoli abilitativi edilizi espressi, nonché dei provvedimenti negativi taciti formatisi in relazione all'adozione di provvedimenti inibitori riguardanti l'attività edilizia decorre dal termine di trenta giorni dalla data di comunicazione dell'apposizione del cartello di cantiere».
  All'articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971 n. 1199 dopo il comma 5 è inserito il seguente comma:
  6. La piena conoscenza dei titoli abilitativi edilizi espressi, nonché dei provvedimenti negativi taciti formatisi in relazione all'adozione di provvedimenti inibitori riguardanti l'attività edilizia decorre dal termine di trenta giorni dalla di comunicazione dell'apposizione del cartello di cantiere.
5. 03. Grimoldi, Rondini.

ART. 6.
(Imposizione sui redditi dell'investitore).

  Sopprimerlo.
6. 1. Zolezzi, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Terzoni, Micillo, Segoni, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1 sopprimere le parole: Fino all'eventuale riscatto dell'unità immobiliare da parte del conduttore e, comunque,

  Conseguentemente, al medesimo comma, sopprimere le parole: di nuova costruzione o.
6. 2. Pellegrino, Piazzoni, Zan, Zaratti, Nardi, Di Salvo.

  Al comma 1 sostituire le parole: all'eventuale riscatto con le seguenti: al riscatto;

  Conseguentemente, al medesimo comma, apportare le seguenti modificazioni:
   sostituire le parole:
dell'unità immobiliare con le seguenti: dell'immobile;
   sopprimere le parole: , comunque,;
   sostituire le parole: per un periodo non superiore a con le seguenti: non oltre i.
6. 3. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: all'eventuale riscatto con le seguenti: al riscatto;

  Conseguentemente, al medesimo comma, apportare le seguenti modificazioni:
   sostituire le parole:
dell'unità immobiliare con le seguenti: dell'immobile;
   sopprimere le parole: , comunque,.
6. 6. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: all'eventuale riscatto con le seguenti: al riscatto;

  Conseguentemente, al medesimo comma, apportare le seguenti modificazioni:
   sostituire le parole: dell'unità immobiliare con le seguenti: dell'immobile;
    sostituire le parole: comunque con le seguenti: in ogni caso.
6. 5. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: all'eventuale riscatto con le seguenti: al riscatto;

  Conseguentemente, al medesimo comma, apportare le seguenti modificazioni:
   sostituire le parole: dell'unità immobiliare con le seguenti: dell'immobile;
   sostituire le parole: per un periodo non superiore a con le seguenti: non oltre i.
6. 4. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: all'eventuale riscatto con le seguenti: al riscatto;

  Conseguentemente, al medesimo comma, apportare le seguenti modificazioni:
   sopprimere le parole: , comunque;
   sostituire le parole: per ori periodo non superiore a con le seguenti: non oltre i.
6. 8. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: all'eventuale riscatto con le seguenti: al riscatto;

  Conseguentemente, al medesimo comma, sostituire le parole: dell'unità immobiliare con le seguenti: dell'immobile.
6. 9. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: all'eventuale riscatto con le seguenti: al riscatto;

  Conseguentemente, al medesimo comma, sostituire le parole: per un periodo non superiore a con le seguenti: non oltre i.
6. 10. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: all'eventuale riscatto con le seguenti: al riscatto;

  Conseguentemente, al medesimo comma, sopprimere le parole: , comunque,.
6. 11. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: dell'unità immobiliare con le seguenti: dell'immobile;

  Conseguentemente, al medesimo comma, sopprimere le parole: , comunque,.
6. 12. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: all'eventuale riscatto con le seguenti: al riscatto.
6. 14. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: riscatto con le seguenti: acquisto della proprietà.

  Conseguentemente, al medesimo comma, apportare le seguenti modificazioni:
    sostituire le parole:
dell'unità immobiliare con le seguenti: dell'immobile;
    sopprimere le parole: , comunque,.
6. 7. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: riscatto con le seguenti: acquisto della proprietà.
6. 17. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: dell'unità immobiliare con le seguenti: dell'immobile.
6. 18. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sopprimere le parole: , comunque;

  Conseguentemente, al medesimo comma, sostituire le parole: per un periodo non superiore a con le seguenti: non oltre i.
6. 13. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, sopprimere le parole: , comunque,.
6. 15. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: comunque con le seguenti: in ogni caso.
6. 16. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: per un periodo non superiore a con le seguenti: non oltre i.
6. 19. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Dopo l'articolo 6 aggiungere il seguente:
  «Art. 6-bis.(Modifica all'articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di detraibilità degli oneri connessi a mutui accesi per la costruzione dell'abitazione principale). – 1. Dopo il primo periodo del comma 1-ter dell'articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, tu. 917, e successive modificazioni, relativo alle detrazioni per oneri, è inserito il seguente: «La detrazione di cui al primo periodo è ammessa per tutti i lavori di costruzione e di completamento comunque eseguiti entro il periodo di validità del permesso di costruire».
  2. Entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro dell'economia e delle finanze provvede ad adeguare le disposizioni del regolamento di cui al decreto del Ministro delle finanze 30 luglio 1999, n. 311, alle disposizioni del secondo periodo del comma 1-ter dell'articolo 15 del citato testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica ti. 917 del 1986, introdotto dal comma I del presente articolo.».
6. 01. Caparini, Grimoldi, Rondini.

ART. 7.
(Detrazioni fiscali IRPEF per il conduttore di alloggi sociali).

  Sostituire il comma 1 con il seguente:
  1. Per il triennio 2014-2016, ai soggetti titolari di contratti di locazione debitamente registrati, adibiti ad abitazione principale, qualora l'importo del canone annuo sia superiore al 14 per cento dell'imponibile ai fini IRPEF, spetta una detrazione complessivamente pari a 900 euro, se il reddito complessivo ai fini IRPEF non supera euro 15.49371 a 450 euro se il reddito complessivo ai fini IRPEF supera euro 15.493,71 ma non euro 30.987,41.

  Conseguentemente:
   sostituire la rubrica con la seguente: Detrazioni fiscali IRPEF per il conduttore;
   all'articolo 14 dopo la lettera h) aggiungere la seguente:
   h-bis) All'articolo 2, comma 6, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, come modificato dal decreto legge 66/2014, le parole: «del 26 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «del 27 per cento».
7. 1. Nardi, Zaratti, Piazzoni, Zan, Pellegrino, Di Salvo.

  Sostituire il comma 1 con il seguente:
  1. Per il triennio 2014-2016, ai soggetti titolari di contratti di locazione, debitamente registrati, adibiti ad abitazione principale, qualora l'importo del canone annuo sia superiore al 14 per cento dell'imponibile ai fini IRPEF, spetta una detrazione complessivamente pari a:
   a) 900 euro, se il reddito complessivo ai fini IRPEF non supera euro 15,493,71;
   b) 450 euro, se il reddito complessivo ai fini IRPEF supera euro 15,493,71 ma non euro 30,987,41.

  Conseguentemente, sostituire la rubrica con la seguente: Detrazioni fiscali IRPEF per il conduttore.
7. 2. Segoni, Zolezzi, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Terzoni, Micillo, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, alinea, sostituire le parole: Per il triennio 2014-2016 con le seguenti: Dagli anni 2014 al 2016.
7. 3. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, alinea, sostituire le parole: Per il triennio 2014-2016 con le seguenti: Per le annualità 2014, 2015 e 2016.
7. 4. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, alinea, sostituire le parole: Per il triennio 2014-2016 con le seguenti: Per i periodi d'imposta 2014, 2015 e 2016.
7. 5. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, alinea, sostituire le parole: per il triennio 2014-2016 con le seguenti: Dall'anno 2014 all'anno 2016.
7. 6. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, alinea, sostituire le parole: soggetti titolari di contratti di locazione con le seguenti: conduttori.
7. 7. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, alinea, sostituire le parole: ai soggetti titolari con le seguenti: ai titolari.
7. 8. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, alinea, sopprimere la parola: soggetti.
7. 9. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, alinea, sostituire le parole: locazione di con le seguenti: locazione degli.
7. 10. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, alinea, sostituire le parole: come definiti dal con le seguenti: di cui al.
7. 11. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, sostituire le parole: dal decreto ministeriale in attuazione dell'articolo 5 della legge 8 febbraio 2007, n. 9 con le seguenti: dall'articolo 1, comma 3, del decreto ministeriale 22 aprile 2008, attuativo dell'articolo 5 della legge 8 febbraio 2007, n. 9.
7. 12. Nardi, Zan, Piazzoni, Zaratti, Pellegrino, Di Salvo.

  Al comma 1, alinea, sostituire la parola: adibita con la seguente: adibiti.
7. 13. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, alinea, sostituire la parola: spetta con le seguenti: è riconosciuta.
7. 15. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, lettera a), sostituire le parole: non supera con le seguenti: non è superiore a.
7. 16. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, lettera b), sostituire le parole: supera euro 15.493,71 ma non euro 30.987,41 con le seguenti: è superiore a euro 15,493,71 e inferiore a euro 30.987,41.
7. 17. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

ART. 8.
(Riscatto a termine dell'alloggio sociale).

  Al comma 1, quarto periodo, sostituire le parole: 5 anni con le seguenti: 15 anni.
8. 1. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  1-bis. Tale diritto può essere esercitato solo dai conduttori privi di altra abitazione di proprietà adeguata alle esigenze del nucleo familiare nel comune di residenza. Chi opterà per l'acquisto non potrà rivendere l'immobile prima di 10 anni ed in tal caso deve riconoscere il diritto di prelazione agli enti locali territoriali. Il prezzo di rivendita non potrà superare il prezzo di acquistato rivalutato dell'aumento ISTAT.
8. 3. Lombardi, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  1-bis. Il diritto al riscatto può essere esercitato solo dai conduttori privi, nel comune di residenza, di altra abitazione di proprietà adeguata alle esigenze del nucleo familiare, Chi esercita il riscatto non può rivendere l'immobile prima dello scadere dei 10 anni e, in tal caso, è tenuto a riconoscere il diritto di prelazione agli enti locali territoriali. Il prezzo di rivendita non potrà superare Il prezzo di acquistato rivalutato dell'aumento ISTAT.
8. 4. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  1-bis. Le disposizioni di cui al comma i si applicano esclusivamente:
   a) agli alloggi di nuova costruzione, solo se di classe energetica A o superiore, muniti di impianto fotovoltaico sulla copertura e costruiti con criteri antisismici commisurati alla sismicità della zona;
   b) agli alloggi sottoposti a manutenzione straordinaria, solo se tali interventi abbiano permesso il raggiungimento di una classe energetica 6 o superiore, per le unità immobiliari precedentemente di classe inferiore alla 6, e di una classe energetica A o superiore, per le unità immobiliari precedentemente ricadenti nella classe B.
8. 5. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Sopprimere il comma 2.

  Conseguentemente:
   sopprimere il comma 3;
   al comma 4, sopprimere le parole da: , nonché fino alla fine del comma.
8. 6. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Sostituire il comma 2 con il seguente:
  2. Fino alla data del riscatto e a decorrere dalla data in cui venga fatta formale richiesta di riscatto, il conduttore può imputare una parte non superiore al 30 per cento dei corrispettivi pagati al locatore in conto del prezzo di acquisto futuro dell'alloggio e per altra parte in conto affitto; ai fini delle imposte sul redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive, i corrispettivi si considerano canoni di locazione, anche se imputati in conto del prezzo di acquisto futuro dell'alloggio e ad essi si applicano le disposizioni dell'articolo 6 ove ne ricorrano le condizioni.
8. 7. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Sopprimere il comma 5.
8. 8. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Dopo l'articolo 8, aggiungere il seguente:
  Art. 8-bis.(Disciplina dei contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili). 1. Devono essere trascritti, per gli effetti di cui all'articolo 2645-bis codice civile, tutti i contratti diversi dalla locazione finanziaria, che prevedono l'immediata concessione del godimento di un immobile, con obbligo per il concedente o per entrambe le parti di successiva vendita imputando in tutto od in parte al prezzo i canoni pagati. Per tali contratti il termine triennale previsto dal comma 3 dell'articolo 2645-bis codice civile è elevato a dieci anni. Si applicano gli articoli 2668, comma 4, 2775-bis e 2825-bis codice civile.
  2. Le parti, al momento della conclusione del contratto, determinano la quota di canone da imputare al prezzo della futura vendita. Salvo diversa pattuizione fra le parti il contratto si risolve in caso di mancato pagamento di tante rate che superino il 5 per cento del totale. In caso di inadempimento si applica l'articolo 2932 del codice civile. In caso di risoluzione per inadempimento dell'obbligo alla vendita, egli deve restituire la parte di canone di cui era prevista l'imputazione al prezzo, maggiorata degli interessi legali. In caso di risoluzione per inadempimento del titolare del godimento, egli deve restituire l'immobile e i canoni versati restano acquisiti dal proprietario a titolo di indennità.
  3. Al rapporto di godimento si applicano le disposizioni degli articoli da 1002 a 1007, nonché degli articoli 1012 e 1013 del codice civile, in quanto compatibili.
8. 03. Grimoldi, Rondini.

  Dopo l'articolo 8, aggiungere il seguente:
  Art. 8-bis.(Modifiche al regime fiscale della locazione con patto di futura vendita vincolante per entrambe le parti). 1. Al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono apportate le seguenti modifiche:
   all'articolo 2, comma 2, il numero 2) è abrogato;
   all'articolo 6, comma 1, secondo periodo, le parole: «e 2)» sono abrogate.

  2. All'articolo 109, comma 2, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, il capoverso «Non si tiene conto delle clausole di riserva della proprietà. La locazione con clausola di trasferimento della proprietà vincolante per ambedue le parti è assimilata alla vendita con riserva di proprietà» è abrogato.
8. 05. Grimoldi, Rondini.

ART. 9.
(Riduzione dell'aliquota della cedolare secca per contratti a canone concordato).

  Sostituirlo con il seguente:
  Art. 9. – (Riduzione delle aliquote della cedolare secca). – 1. Per il quadriennio 2014-2017: l'aliquota prevista all'articolo 3, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, come modificato dall'articolo 4 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013, n.124, è ridotta al 15 per cento; e l'aliquota prevista all'articolo 3, comma 2, quarto periodo, del medesimo decreto legislativo 14 marzo 2011, n.23 e successive modificazioni, è ridotta al 10 per cento.
9. 1. Grimoldi, Rondini.

  Sostituirlo con il seguente:
  Art. 9. – 1. L'aliquota della cedolare secca, di cui all'articolo 3, comma 2, quarto periodo, del decreto legislativo, come modificato dall'articolo 4 comma 1 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, a partire dall'anno fiscale 2014, è ulteriormente ridotta all'1 per cento per i locatari che stipulano o rinnovano contratti di locazione con canoni inferiori al 20 per cento rispetto agli accordi locali di cui al comma 3 dell'articolo 2 della legge 431 del 1998, In tal caso, l'aliquota ai fini IMU è stabilita al 0,4 per cento.
  2. L'aliquota di cui al comma 2, per il quadriennio 2014-2017 può essere applicata anche alle unità immobiliari di enti privatizzati o pubblici che abbiano in corso contratti stipulati ai sensi dell'articolo 2, comma 3 della legge 9 dicembre 1998, n. 431, con canoni determinati a seguito di accordi con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative degli inquilini.

  Conseguentemente, all'articolo 14, dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  1-bis. Al fine di assicurare maggiori entrate atte a soddisfare il fabbisogno finanziario derivante dalle disposizioni di cui all'articolo 7, il Ministero dell'economia e delle finanze – Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, con propri decreti dirigenziali adottati entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, dispone in materia di giochi pubblici legali l'allineamento verso il basso degli aggi riconosciuti ai diversi concessionari, anche con riferimento ai rapporti rinegoziali in essere alla data di entrata in vigore della presente legge, con particolare riferimento al gioco del Lotto e a quello del SuperEnalotto. Allo stesso fine, con gli stessi decreti dispone anche la modifica della misura del prelievo erariale unico al fine di eguagliare l'aliquota applicata agli apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, lettera b), del regio decreto n. 773 del 1931 (cosiddetto videolottery – VLT) a quella degli apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, lettera a), del regio decreto, n. 773 del 1931 (cosiddetto newslot – AWP), applicando la percentuale disposta dall'articolo 5, comma 2 del decreto direttoriale AAMS del 12 ottobre 2011.
9. 2. Cancelleri, Pesco, Villarosa, Ruocco, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Sostituire il comma 1, con il seguente:
  1. All'articolo 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) il comma 2 è sostituito dal seguente:
  «2. A decorrere dall'anno 2014, il canone di locazione relativo ai contratti aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo e le relative pertinenze beate congiuntamente all'abitazione, stipulati secondo le disposizioni di cui agli articoli 2, comma 3, e 8 della legge 9 dicembre 1998, n. 431, relativi ad abitazioni ubicate nei comuni di cui all'articolo 1, comma 1, lettere a) e b), del decreto-legge 30 dicembre 1988, n. 551, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 1989, n. 61, e negli altri comuni ad alta tensione abitativa individuati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, è assoggettato ad un'imposta, operata nella forma della cedolare secca, sostitutiva dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali, nonché delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione si applica in ragione di un'aliquota del 10 per cento.»;
   b) alla rubrica sono aggiunte in fine le parole: «a canone concordato».
9. 3. Nardi, Piazzoni, Zaratti, Zan, Pellegrino, Di Salvo.

  Al comma 1, sostituire le parole: Per il quadriennio 2014-2017 con le seguenti: Dall'anno 2014 all'anno 2017.
9. 4. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, sostituire le parole: Per il quadriennio 2014-2017 con le seguenti: Per gli anni 2014-2017.
9. 5. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1 sostituire le parole: Per il quadriennio 2014-2017 con le seguenti: Per le annualità 2014, 2015, 2016 e 2017.
9. 6. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, sostituire le parole: Per il quadriennio 2014-2017 con le seguenti: Per i periodi d'imposta 2014, 2015, 2016 e 2017.
9. 7. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, sostituire le parole: prevista all'articolo con le seguenti: di cui all'articolo.
9. 8. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 1, aggiungere, in fine, le parole: e si applica a tutti i contratti stipulati secondo le disposizioni di cui agli articoli 2, comma 3, e 8 della legge 9 dicembre 1998, n. 431.
9. 9. Grimoldi, Caparini, Rondini.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  1-bis. Al comma 6 dell'articolo 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Ai fini del presente comma, non si intendono effettuate nell'esercizio di attività di impresa le locazioni per la cui amministrazione la proprietà si affidi a professionisti o ad associazioni sindacali alle quali sia iscritta».
9. 10. Rondini, Grimoldi.

  Al comma 2, sostituire le parole: L'opzione con le seguenti: La facoltà.
9. 11. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 2, sostituire le parole: le unità immobiliari con le seguenti: gli immobili.
9. 12. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 2, sostituire le parole: locate nei confronti di con le seguenti: concesse in locazione ad uso abitativo a.
9. 13. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 2, sostituire le parole: con rinuncia con le seguenti: previa rinuncia.
9. 14. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Dopo l'articolo 9, aggiungere il seguente:
  Art. 9-bis.(Regime agevolato per l'attuazione dei programmi di edilizia residenziale). – 1. All'articolo 10, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, aggiungere, alla fine, il seguente periodo: «Se il trasferimento ha per oggetto beni immobili compresi in piani urbanistici particolareggiati diretti all'attuazione di programmi prevalentemente di edilizia residenziale, comunque denominati, a condizione che il completamento dell'intervento avvenga entro undici anni dal trasferimento: 1 per cento».
9. 01. Grimoldi, Rondini.

  Dopo l'articolo 9, aggiungere il seguente:
  Art. 9.1 – (Incentivo all'acquisto di abitazioni per la locazione). – 1. Per l'acquisto di unità immobiliari a destinazione residenziale, effettuato dal 1o gennaio 2014 al 31 dicembre 2017, è riconosciuta all'acquirente, persona fisica non esercente attività commerciale nel settore dell'edilizia, una deduzione dall'IRPEF, correlata al prezzo d'acquisto, a condizione che la medesima unità sia destinata alla locazione per una durata minima di otto anni.
  2. Il beneficio spetta per l'acquisto di fabbricato, o porzione di esso, a destinazione residenziale, di nuova costruzione od oggetto di interventi di ristrutturazione di cui all'articolo 3, comma 1, lettere d), del Testo Unico dell'edilizia di cui al Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, ceduto dalla stessa impresa costruttrice o ristrutturatrice.
  3. La deduzione è riconosciuta, a partire dal periodo d'imposta nel quale avviene la stipula del contratto di locazione, al quale è allegata una dichiarazione sostitutiva, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 445/2000, resa dal locatore, che attesti che:
   a) non sussistano rapporti di parentela entro il primo grado tra locatore e locatario;
   b) l'unità immobiliare non sia localizzata nelle zone omogenee classificate E, ai sensi del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444;
   c) l'unità immobiliare sia a destinazione residenziale, accatastata nel Gruppo A, ad eccezione delle Categorie A/1, A/8 o A19;
   d) l'unità immobiliare consegua prestazioni energetiche certificate in classe A o B, ai sensi dell'allegato 4 delle Linee Guida nazionali per la classificazione energetica degli edifici di cui al Decreto Ministeriale 26 giugno 2009, ovvero ai sensi della normativa regionale, laddove vigente;
   e) il canone di locazione non sia superiore a quello definito ai sensi dell'articolo 2 comma 3 della legge 9 dicembre 1998, n. 43,1 ovvero a quello indicato nella convenzione di cui all'articolo 18 del Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.

  4. La mancata sussistenza dei requisiti di cui al precedente comma comporta la decadenza immediata dai benefici e la ripresa a tassazione delle somme, ai sensi dell'articolo 36-ter del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.
  5. Il beneficio spetta in misura pari al 20 per cento del prezzo di acquisto dell'immobile risultante dall'atto di compravendita, ovvero sull'ammontare complessivo dei spese di realizzazione attestate dall'impresa che esegue l'intervento, nel limite massimo di spesa di 300.000 euro, da ripartire in quote annuali di pari importo per un periodo di otto anni La deduzione può essere fruita per l'acquisto o realizzazione anche di un secondo immobile da destinare alla locazione, fermo restando il limite complessivo massimo di 300.000 euro.
  6. Le ulteriori modalità attuative del presente articolo sono definite con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'economia e delle finanze.
9. 02. Grimoldi, Rondini.

  Dopo l'articolo 9, aggiungere il seguente:
  Art. 9.1. – (Estensione della cedolare secca al reddito da locazione percepito dalle imprese). – 1. Il reddito derivante dalle case di civile abitazione non di lusso, di nuova costruzione o che hanno formato oggetto degli interventi di recupero di cui alle lettere c) e d) dell'articolo 3, primo comma, del Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e destinate dall'impresa costruttrice o ristrutturatrice alla locazione, è soggetto ad un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, limitatamente al periodo di effettiva locazione, con le medesime aliquote di cui all'articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 e successive modificazioni.
9. 03. Grimoldi, Rondini.

  Dopo l'articolo 9, aggiungere il seguente:
  Art. 9.1. – (Regime speciale, agli effetti del Registro, per la cessione di aree e di opere a scomputo). – 1. All'articolo 10, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, aggiungere, alla fine, il seguente periodo: «Se il trasferimento è effettuato nei confronti dei Comuni ed ha per oggetto aree o opere di urbanizzazione, a scomputo di con tributi di urbanizzazione o in esecuzione di convenzioni di lottizzazione, a cui si applica l'articolo 51 della legge 21 novembre 2000 n. 342: 200 euro».
9. 04. Grimoldi, Rondini.

ART. 9-bis.
(IMU per immobili posseduti da cittadini residenti all'estero).

  Sopprimerlo.
9-bis. 1. De Rosa, Daga, Busto, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Al comma 2, sostituire le parole: in misura ridotta di due terzi con le seguenti: in misura ridotta di un terzo.
9-bis. 2. De Rosa, Daga, Busto, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pesco, Villarosa, Ruocco, Cancelleri, Alberti, Pisano, Barbanti, Agostinelli, Artini, Baldassarre, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Petraroli, Pinna, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli.

  Dopo l'articolo 9-bis, aggiungere il seguente:
  Art. 9-ter.(Disposizione in materia di IMU). – 1. Al decreto legge 7 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni il comma 9-bis dell'articolo 13 è abrogato.
9-bis. 01. Zan, Zaratti, Pellegrino, Piazzoni, Nardi, Di Salvo.

  Dopo l'articolo 9-bis, aggiungere il seguente:
  Art. 9-ter.(IMU su alloggi di edilizia residenziale pubblica). – 1. Al comma 3, dopo il primo periodo aggiungere il seguente: «L'ultimo periodo della lettera d), comma 707, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, è soppresso».
  2. All'onere di cui al comma 1, si provvede nel limite di 50 milioni di euro dall'anno 2014. mediante riduzione delle disponibilità di competenza e di cassa delle spese del bilancio dello Stato per consumi intermedi, con esclusione delle spese iscritte negli stati di previsione dei ministeri dell'ambiente, della salute, dei beni e delle attività culturali, dell'istruzione e della ricerca, e delle spese iscritte nell'ambito della missione «ricerca e innovazione».
9-bis. 02. Paglia, Zan, Piazzoni, Nardi, Zaratti, Pellegrino, Lavagno, Di Salvo.

ART. 10.
(Edilizia residenziale sociale).

  Al comma 1, sostituire le parole: rispetto agli strumenti urbanistici vigenti con le seguenti: rispetto agli immobili già situati all'interno del perimetro del centro abitato, come definito ai sensi dell'articolo 3, comma 1, numero 8) del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.
10. 1. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 1 aggiungere, in fine, le parole: Al fine di promuovere l'approccio integrato alla rigenerazione urbana sostenibile, saranno considerati prioritari gli interventi che:
   a) integrano la rigenerazione di edifici scolastici di quartiere;
   b) integrano il riuso di edifici dismessi;
   c) integrano all'intervento il miglioramento degli spazi pubblici e i servizi locali, anche commerciali.
10. 2. Grimoldi, Rondini.

  Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
  2-bis. Ai fini del perseguimento degli obiettivi di cui al comma 2, l'articolo 11 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, il comma 3 è sostituito dai seguenti:
  3. Il Piano nazionale di edilizia abitativa ha ad oggetto la realizzazione di misure di recupero del patrimonio abitativo esistente o della sua sostituzione mediante abbattimento e ricostruzione di nuovi alloggi ed è articolato, sulla base di criteri oggettivi che tengano conto dell'effettivo disagio abitativo presente nelle diverse realtà territoriali, attraverso i seguenti interventi:
   a) costituzione di fondi immobiliari destinati alla valorizzazione e all'incremento dell'offerta abitativa, ovvero alla promozione di strumenti finanziari immobiliari innovativi e con la partecipazione di altri soggetti pubblici o privati, articolati anche In un sistema integrato nazionale e locale, per l'acquisizione e la realizzazione di immobili per l'edilizia residenziale;
   b) promozione da parte di privati di interventi anche ai sensi della parte II, titolo III, del Capo III del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163;
   c) agevolazioni, anche amministrative, in favore di cooperative edilizie costituite tra i soggetti destinatari degli interventi in esame, potendosi anche prevedere termini di durata predeterminati per la partecipazione di ciascun socio, in considerazione del carattere solo transitorio dell'esigenza abitativa;
   d) realizzazione di programmi integrati di promozione di edilizia sociale e nei sistemi metropolitani ai sensi del comma 5 del presente articolo.

  3-bis. Il Piano nazionale di edilizia abitativa esclude:
   a) la realizzazione di nuovi alloggi di ERP o di edilizia sociale che implichino consumo di suolo, a meno che siano stati preventivamente condotti un censimento degli alloggi di ERP, una verifica dei titoli degli occupanti ed un'indagine sulla necessità di nuovi alloggi In locazione, che evidenzino l'effettiva necessità di nuove edificazioni. In tal caso, le nuove realizzazioni avranno per oggetto solo immobili di classe energetica A o superiore, muniti di copertura fotovoltaica;
   b) l'acquisizione di immobili nella disponibilità di privati, a meno che non si tratti di immobili realizzati da meno di cinque anni, di classe energetica B o superiore e che rispettino le normative antisismiche. In ogni caso gli immobili non dovranno necessitare di cambio di destinazione d'uso.
10. 3. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 3, primo periodo, sostituire le parole da: l'unità immobiliare adibita a fino alla fine del periodo con le seguenti: l'alloggio così come definito dall'articolo 1, commi da 2 a 4, del decreto ministeriale 22 aprile 2008, recante «Definizione di alloggio sociale ai fini dell'esenzione dall'obbligo di notifica degli aiuti di Stato, ai sensi degli articoli 87 e 88 del Trattato istitutivo della Comunità europea».
10. 5. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 3, primo periodo, dopo le parole: in locazione aggiungere le seguenti: permanente il cui canone è definito dalla Regione di concerto con gli enti locali ed in relazione alle diverse capacità economiche degli aventi diritto;

  Conseguentemente:
   al medesimo comma, secondo periodo, dopo le parole:
comunque non inferiore a quindici anni aggiungere le seguenti: il cui canone di locazione non può superare quello ottenuto dai valori risultanti dagli accordi locali sottoscritti ai sensi dell'articolo 2, comma 3 della legge 9 dicembre 1998, n. 431 ovvero determinato attraverso accordi integrativi da stipulare con le organizzazioni sindacali degli inquilini. In caso di grandi proprietà, con un numero di unità immobiliari, superiore a 100, anche se diffuse su tutto il territorio nazionale, il canone di locazione così determinato può essere articolato in relazione alle diverse capacità economiche degli aventi diritto.;
   all'articolo 14, dopo la lettera h), aggiungere la seguente:
    h-bis) il Ministero dell'economia e delle finanze-amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, con propri decreti dirigenziali adottati entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, emana le disposizioni, in materia di apparecchi da intrattenimento di cui all'articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, necessarie per incrementare di 0,2 punti percentuali la misura dei prelievo erariale unico e per ridurre di 0,2 punti percentuali la quota della raccolta lorda destinata al compenso per le attività di gestione ovvero per i punti vendita.
10. 4. Piazzoni, Zaratti, Pellegrino, Nardi, Zan, Di Salvo.

  Al comma 3, sostituire il secondo periodo con il seguente: L'unità immobiliare di cui al primo periodo deve essere destinata alla locazione, con vincolo di destinazione d'uso, comunque non inferiore a quindici anni, all'edilizia universitaria convenzionata oppure alla locazione con patto di futura vendita, per un periodo non inferiore ad otto anni.
10. 6. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 3, sopprimere l'ultimo periodo.
*10. 7. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 3, sopprimere l'ultimo periodo.
*10. 8. Pellegrino, Zan, Piazzoni, Zaratti, Nardi, Di Salvo.

  Al comma 5 sostituire l'alinea con il seguente: Ai fini del presente articolo sono qualificati come programmi polifunzionali di edilizia sociale quelli in cui sono presenti interventi di:.
10. 9. Rondini, Grimoldi.

  Al comma 5, lettera a), aggiungere, in fine, le parole: efficienza energetica.
10. 10. Pellegrino, Zaratti, Zan, Piazzoni, Nardi, Di Salvo.

  Al comma 5, lettera b), sopprimere le parole: modifica di sagoma e.
10. 11. Pellegrino, Zaratti, Zan, Piazzoni, Nardi, Di Salvo.

  Al comma 5, lettera d), dopo le parole: grandi strutture di vendita aggiungere le seguenti: nonché di strutture alloggiative di tipo alberghiero,.
10. 12. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 5, lettiera d), aggiungere, in fine, le parole: in misura comunque non superiore al 30 per cento della superficie complessiva comunque ammessa.
10. 13. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 6, aggiungere, infine, il seguente periodo: La riduzione degli oneri di urbanizzazione non si applica alle nuove edificazioni realizzate da soggetti privati.
10. 14. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 6, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Anche per le finalità di cui al presente articolo e per agevolare gli interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica di cui all'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 le regioni prevedono, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, disposizioni derogatorie del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444.
10. 15. Rondini, Grimoldi.

  Al comma 7, sostituire le parole: trasferite su altre aree di proprietà pubblica o privata, per le medesime finalità di intervento, con esclusione delle aree destinate all'agricoltura con le seguenti parole: trasferite su altre aree già urbanizzate di proprietà pubblica o privata come aree dismesse o edifici demaniali in disuso.
10. 16. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 7, sostituire le parole: trasferite su altre aree di proprietà pubblica o privata, per le medesime finalità di intervento con le seguenti: trasferite su altre aree già urbanizzate di proprietà pubblica o privata come aree dismesse o edifici demaniali in disuso.
10. 17. Pellegrino, Zan, Zaratti, Piazzoni, Nardi, Di Salvo.

  Dopo il comma 7, aggiungere i seguenti:
  7-bis. I Comuni, anche in accordo con i privati, possono individuare, attraverso i loro strumenti urbanistici, degli ampi ambiti di quartiere caratterizzati da degrado delle aree e dei tessuti urbani da assoggettare ad interventi di rigenerazione urbana, ambientale e sociale.
  7-ter. Ai fini della presente legge per rigenerazione urbana si intende un insieme coordinato di interventi urbanistico-edilizi e di iniziative sociali che includono la riqualificazione dell'ambiente costruito, la riorganizzazione dell'assetto urbanistico attraverso la realizzazione di urbanizzazioni, spazi verdi e servizi, il recupero o il potenziamento di quelli esistenti, il risanamento dell'ambiente urbano mediante la previsione di infrastrutture ecologiche finalizzate all'incremento della biodiversità nell'ambiente urbano; per rigenerazione ambientale e sociale si intende un insieme organico di interventi che riguardi sia edifici pubblici e privati che spazi pubblici, attraverso iniziative di demolizione e ricostruzione, ristrutturazione e nuova costruzione, con l'obiettivo di conseguire una significativa riduzione dei consumi idrici, di quelli energetici certificata da Attestato di prestazione energetica, ai sensi della legge 90/2013 e con obiettivi prestazionali di cui all'articolo 1 comma 2 della presente legge, di integrazione delle fonti rinnovabili nella produzione di energia elettrica e calore, di consolidamento antisismico ai sensi del decreto ministeriale 14 gennaio 2008, e di realizzare la bonifica, la riqualificazione naturalistica e la riduzione delle aree impermeabili, e di organizzazione e gestione efficiente della raccolta differenziata dei rifiuti, e di una mobilità all'interno dei quartieri incentrata sugli spostamenti pedonali, ciclabili e sull'accesso alle reti e nodi del trasporto pubblico.
10. 18. Grimoldi, Rondini.

  Dopo il comma 7, aggiungere i seguenti:
  7-bis. I Comuni, anche in accordo con i privati, possono individuare, attraverso i loro strumenti urbanistici, degli ampi ambiti di quartiere caratterizzati da degrado delle aree e dei tessuti urbani da assoggettare ad interventi di rigenerazione urbana, ambientale e sociale.
  7-ter. Per rigenerazione urbana si intende un insieme organico di interventi che riguardi sia edifici pubblici e privati che spazi pubblici, attraverso iniziative di demolizione e ricostruzione, ristrutturazione e nuova costruzione, con l'obiettivo di conseguire una significativa riduzione dei consumi idrici, di quelli energetici certificata da Attestato di prestazione energetica, ai sensi della legge 90/2013 e con obiettivi prestazionali di cui all'articolo 1 comma 2 della presente legge, di integrazione delle fonti rinnovabili nella produzione di energia elettrica e calore, di consolidamento antisismico ai sensi del decreto ministeriale 14 gennaio 2008, e di realizzare la bonifica, la riqualificazione naturalistica e la riduzione delle aree impermeabili, e di organizzazione e gestione efficiente della raccolta differenziata dei rifiuti, e di una mobilità all'interno dei quartieri incentrata sugli spostamenti pedonali, ciclabili e sull'accesso alle reti e nodi del trasporto pubblico.
10. 19. Pellegrino, Zan, Zaratti, Piazzoni, Nardi, Di Salvo.

  Al comma 9, sostituire le parole: ad eccezione di con le seguenti: compresi.
10. 20. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 9, aggiungere, in fine, le parole: Gli interventi di miglioramento antisismico e di riqualificazione energetica ammessi ai benefici di cui alla presente legge devono raggiungere almeno la Classe B di certificazione energetica o ridurre almeno per il 50 per cento i consumi degli edifici, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 59 del 2009, e possono essere realizzati anche attraverso Esco.
10. 21. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 9, aggiungere, in fine, le parole: Gli interventi di riqualificazione energetica ammessi ai benefici di cui alla presente legge devono raggiungere almeno la Classe B di certificazione energetica o ridurre almeno per il 50 per cento i consumi degli edifici, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 59 del 2009, e possono essere realizzati anche attraverso Esco.
10. 22. Pellegrino, Zan, Zaratti, Piazzoni, Nardi, Di Salvo.

  Al comma 10, sopprimere le parole: a valere sulle risorse rese disponibili ai sensi dell'articolo 4, comma 2.
10. 23. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 10, aggiungere, in fine, le parole: Allo scopo di favorire la migliore qualità dei progetti di riqualificazione dei quartieri e degli edifici sociali, i medesimi sono selezionati mediante concorsi pubblici di progettazione, riservati a gruppi di professionisti di età anagrafica inferiore ad anni quaranta, laddove l'importo della progettazione sia inferiore ad euro 40.000.
10. 25. Pellegrino, Zaratti, Zan, Piazzoni, Nardi, Di Salvo.

  Al comma 10, aggiungere, in fine, le parole: Allo scopo di favorire la migliore qualità dei progetti di riqualificazione dei quartieri e degli edifici sociali, i medesimi devono essere selezionati anche mediante concorsi di progettazione riservati a gruppi di professionisti di età anagrafica inferiore ad anni quaranta, laddove l'importo della progettazione sia inferiore ad euro 40.000.
10. 24. Rondini, Grimoldi.

  Dopo il comma 10, aggiungere il seguente:
  10.1. Ai fini dell'incremento dell'offerta di alloggi sociali in locazione, e nell'ambito degli interventi di cui al comma 5, gli immobili pubblici in dismissione di enti e società partecipate, prima delle relative procedure di vendita, devono essere offerte ai comuni e alle regioni ove sono ubicati, al prezzo stabilito sulla base di parametri OMI ridotti del 30 per cento, per essere destinati ad alloggi sociali.
10. 26. Nardi, Zan, Piazzoni, Pellegrino, Zaratti, Di Salvo.

  Dopo l'articolo 10, aggiungere il seguente:
  Art. 10.1. – (Alloggi INPS). – 1. Agli immobili oggetto di conferimenti o trasferimenti del patrimonio abitativo dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, a uno o più fondi comuni di investimento immobiliare di cui al decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 5 febbraio 2014, continuano ad applicarsi le normative previste dai commi da 3 a 20 dell'articolo 3 del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito con modificazioni dalla legge 23 novembre 2001, n. 410.
  2. Al fine di accelerare il processo di dismissione del patrimonio suddetto ai conduttori, il termine previsto dal comma 1 dell'articolo 7-bis del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito con modificazioni nella legge 2 dicembre 2005, n. 248, è prorogato al 31 dicembre 2013.
10. 27. Piazzoni, Zaratti, Zan, Nardi, Pellegrino, Di Salvo.

ART. 10-bis.
(Definizione amministrativa e contabile degli interventi di cui all'articolo 18 del decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152).

  Al comma 1, secondo periodo, sostituire le parole: il titolo abilitativo con la seguente: alcun titolo abilitativo.
10-bis. 1. De Rosa, Segoni, Busto, Daga, Mannino, Terzoni, Micillo, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere l'ultimo periodo.
10-bis. 2. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Terzoni, Micillo, Segoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, ultimo periodo, dopo le parole: che intendono aggiungere le seguenti:, in ogni caso,
10-bis. 3. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Terzoni, Micillo, Segoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

ART. 10-ter.
(Semplificazione in materia edilizia).

  Sopprimerlo.
*10-ter. 1. De Rosa, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Sopprimerlo.
*10-ter. 3. Nardi, Zan, Piazzoni, Zaratti, Pellegrino, Di Salvo.

  Al comma 1, sostituire le parole: «ancorché» è sostituita dalle seguenti: «e salvo che» con le seguenti: «ancorché siano installati, con temporaneo ancoraggio al suolo, all'interno di strutture ricettive all'aperto, in conformità alla normativa regionale di settore, per la sosta ed il soggiorno di turisti» sono soppresse.
10-ter. 2. De Rosa, Daga, Busto, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

ART. 11.
(Verifica dell'attuazione del provvedimento).

  Al comma 1, sostituire il primo periodo con il seguente: Ogni provvedimento di assegnazione delle risorse di cui agli articoli 1, 4 e 10 prevede le modalità di utilizzo delle risorse assegnate, di monitoraggio dell'avanzamento degli interventi e di applicazione di misure di revoca.
11. 1. Zolezzi, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Terzoni, Micillo, Segoni, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sostituire il secondo periodo con il seguente: Le risorse revocate sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, al Fondo di cui al comma 6 dell'articolo 32 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.
11. 2. Grimoldi, Rondini.

  Al comma 1, secondo periodo, dopo la parola: destinate aggiungere la seguente: esclusivamente.
11. 3. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Terzoni, Micillo, Segoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sostituire l'ultimo periodo con il seguente: Entro il 31 dicembre 2014, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti trasmette al Consiglio dei ministri e alle competenti commissioni parlamentari una relazione dettagliata in ordine all'attuazione del presente decreto.
11. 4. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Terzoni, Micillo, Segoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

ART. 12.
(Disposizioni urgenti in materia di qualificazione degli esecutori dei lavori pubblici).

  Sopprimerlo.
12. 1. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Sopprimere il comma 1.
12. 2. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OG 11.
12. 3. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OS 2-A.
12. 4. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OS 2-B.
12. 5. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OS 4.
12. 6. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OS 11.
12. 7. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OS 12-A.
12. 8. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OS 13.
12. 9. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OS 14.
12. 10. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OS 18-A.
12. 11. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OS 18-B.
12. 12. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OS 21.
12. 13. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OS 25.
12. 14. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 1, sopprimere le parole: OS 30.
12. 15. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 2, lettera a), sostituire le parole da: anche se fino alla fine della lettera, con le seguenti: solo se in possesso delle relative qualificazioni.
12. 17. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 2, lettera a), sostituire le parole: anche se non è in possesso delle relative qualificazioni con le seguenti: solo se in possesso delle relative qualificazioni.
12. 18. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 2, lettera a), sostituire le parole da: oppure subappaltare fino alla fine della lettera.
12. 19. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 2, lettera a), aggiungere, in fine, le parole: resta inteso che dall'eventuale subappalto non deve derivare un aggravio di spesa per la stazione appaltante.
12. 20. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 2, sopprimere la lettera b).
12. 21. Micillo, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

ART. 13.
(Disposizioni urgenti per EXPO 2015).

  Sopprimerlo.
13. 1. De Rosa, Daga, Busto, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Sopprimere il comma 2.
13. 2. De Rosa, Daga, Busto, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:
  3-bis. Le regioni e le province autonome possono derogare per ciascuno degli anni 2014 e 2015 ai limiti di spesa stabiliti dal comma 8, dell'articolo 6 del decreto-legge 31 maggio 2010, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in materia di comunicazione e promozione per le sole spese inerenti al grande evento EXPO 2015, in ogni caso nel rispetto dei vincoli del patto di stabilità interno per ciascuno degli anni considerati.
13. 3. Rondini, Grimoldi.

  Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:
  3-bis. La Regione Lombardia può derogare per ciascuno degli anni 2014 e 2015 ai limiti di spesa stabiliti dal comma 8, dell'articolo 6 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in materia di comunicazione e promozione per le sole spese inerenti al grande evento EXPO 2015, in ogni caso nel rispetto dei vincoli del patto di stabilità interno per ciascuno degli anni considerati.
13. 4. Grimoldi, Rondini.

  Sopprimere il comma 4.
13. 5. De Rosa, Daga, Busto, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 4, sopprimere la lettera a).
13. 6. De Rosa, Daga, Busto, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 4, sopprimere la lettera b).
13. 7. De Rosa, Daga, Busto, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Al comma 4, sopprimere la lettera c).
13. 8. De Rosa, Daga, Busto, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mantero, Marzana, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa.

  Aggiungere, in fine, il seguente comma:
  4-bis. Al comma 2 dell'articolo 5 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e successive modificazioni, dopo le parole: «esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere», sono aggiunte le seguenti: «, il predetto limite può inoltre essere derogato, limitatamente agli anni 2014 e 2015, per le spese di cui al presente comma riferite ai servizi connessi a EXPO 2015 sostenuti dagli Enti Locali e Territoriali coinvolti nell'organizzazione della manifestazione, in ogni caso nel rispetto dei vincoli del patto di stabilità interno per ciascuno degli anni considerati».
13. 9. Grimoldi, Rondini.

ART. 14.
(Copertura finanziaria).

  Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
  2-bis. A valere sui fondi assegnati per la realizzazione del programma delle infrastrutture strategiche di cui alla legge 1o agosto 2002 n. 166, le somme non utilizzate dai soggetti attuatori al termine della realizzazione delle opere stesse, sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, ad apposito capitolo da istituire nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per il finanziamento degli interventi di cui al presente decreto.
14. 1. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Micillo, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

MOZIONI GIANCARLO GIORGETTI ED ALTRI N. 1-00439, SANTERINI ED ALTRI N. 1-00455, BRUNETTA ED ALTRI N. 1-00459, RAMPELLI ED ALTRI N. 1-00461, PALAZZOTTO ED ALTRI N. 1-00466, FIANO, ANDREA ROMANO ED ALTRI N. 1-00467, DORINA BIANCHI E LEONE N. 1-00468 E CURRÒ ED ALTRI N. 1-00469 CONCERNENTI INIZIATIVE IN RELAZIONE ALL'OPERAZIONE MARE NOSTRUM E AL RAFFORZAMENTO DEI CONTROLLI ALLE FRONTIERE

Mozioni

   La Camera,
   premesso che:
    dal 18 ottobre 2013 il Governo italiano ha avviato una missione militare-umanitaria per gestire l'emergenza determinata dagli sbarchi dei clandestini sulle nostre coste, denominata Mare Nostrum;
    alla presentazione dell'operazione Mare Nostrum e delle sue finalità, il Ministro dell'interno, Angelino Alfano, affermò che «la somma del pattugliamento e dell'azione della polizia giudiziaria e della magistratura avrà un effetto deterrente molto significativo per chi pensa impunemente di fare traffico di esseri umani»;
    sempre a quel tempo il Ministro della difesa pro tempore, Mario Mauro, ribadì che «ci muoviamo per primi e al limite delle nostre possibilità nell'ambito di Eurosur, finalmente varato, che consentirà di controllare le frontiere all'interno di Frontex per dare un esempio chiaro e forte» e venne sottolineato altresì: «non ci sarà bisogno di altri fondi, ma basteranno i soldi dei Ministeri», stimando tale costo «al momento attorno al milione e mezzo di euro al mese»;
    proprio il giorno dopo l'abrogazione del reato di immigrazione clandestina, il Ministro dell'interno ha reso noto che sarebbero ben 600.000 le persone sulle coste dell'Africa in attesa di imbarcarsi per arrivare via mare in Italia;
    se nel 2013 gli sbarchi sono stati 42.925, solo dall'inizio di quest'anno gli arrivi hanno già superato quota 20.000 e il Viminale ha fatto sapere che il dato è di oltre dieci volte maggiore a quello registrato nello stesso periodo del 2013, un vero e proprio record;
    nel gennaio 2014, senza alcun coinvolgimento degli enti locali interessati, il Ministero dell'interno ha inviato un'informativa a tutti i prefetti affinché rendano disponibili, nei rispettivi territori di competenza, altre strutture per l'accoglienza e nei giorni scorsi ha provveduto ad un primo trasferimento di clandestini nelle regioni del Nord;
    avvicinandosi l'estate, con il miglioramento delle condizioni del mare, è prevedibile che le partenze aumentino ulteriormente ed in misura considerevole, soprattutto quelle dalla Libia;
    contestualmente agli sbarchi stanno crescendo anche le fughe dai centri di prima accoglienza, anche di minori, di cui si perdono le tracce;
    la circostanza è motivo di allarme per i partner europei del nostro Paese, che potrebbero anche considerare, come accaduto già nel 2011, di interrompere più o meno temporaneamente l'applicazione degli accordi di Schengen, con effetti negativi sulla libertà di movimento in Europa dei cittadini della Repubblica;
    i dati sopracitati dimostrano che l'operazione Mare Nostrum, anziché avere «un effetto deterrente molto significativo per chi pensa impunemente di fare traffico di esseri umani», non ha svolto alcuna funzione dissuasiva, ma ha piuttosto agevolato l'attività degli scafisti, poiché la consapevolezza di giungere più facilmente alle coste italiane, anche grazie alle navi della Marina militare e delle forze di polizia, sta spingendo un numero sempre maggiore di aspiranti clandestini a pagare ingenti somme per tentare la traversata del Canale di Sicilia;
    in assenza di dati ufficiali, a parte quelli concernenti le fasi iniziali dell'operazione, i costi di dell'operazione Mare Nostrum sono stati calcolati a non meno di 300.000 euro al giorno dalla stampa specializzata, che li ha desunti dalla somma degli oneri di funzionamento dei mezzi impiegati;
    a quanto è dato di leggere su queste fonti, infatti, l'attività di una fregata classe Maestrale costa all'incirca 60.000 euro al giorno, quella di una San Marco 45.000 euro, mentre quella dei pattugliatori pare essere di poco inferiore ai 15.000 euro;
    a tali costi, vanno poi aggiunti quelli di esercizio degli aeromobili, gli elicotteri AB-212 ed i droni, che si aggirano sui 4.000 euro ad ora di volo, mentre per gli EH-101 ed il Breguet Atlantic si va dai 7.000 ai 13.000 euro;
    se si sommano, altresì, le indennità spettanti al personale ed i costi della manutenzione necessaria per l'uso straordinario dei mezzi, la spesa finale per l'operazione Mare Nostrum dovrebbe attestarsi tra i 10 ed i 14 milioni di euro al mese;
    i costi dell'operazione Mare Nostrum incidono esclusivamente sull'economia italiana e risultano ben più gravosi degli esborsi stanziati per i normali pattugliamenti che precedevano l'avvio dell'operazione;
    secondo la circolare dell'8 gennaio 2014 del Ministero dell'interno – Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, recante «Afflusso di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. Individuazione di strutture di accoglienza», a qualunque clandestino che sbarchi in Italia e semplicemente presenti richiesta di protezione internazionale, anche se fittizia, deve essere garantito vitto e alloggio per un importo di euro 30 oltre l'IVA, un pocket money di 2,5 euro al giorno e una tessera/ricarica telefonica di 15 euro all'ingresso delle strutture di accoglienza, nonché assistenza e cure sanitarie;
    se i clandestini arrivati in Italia dall'inizio del 2014 presentassero domanda di protezione internazionale per ottenere i benefici sopramenzionati, i costi calcolati, solo al giorno, sarebbero di 225.000 euro per le ricariche telefoniche, 37.500 euro in pocket money e 450.000 euro di vitto e alloggio, oltre agli oneri per le cure sanitarie;
    su 11 centri di identificazione ed espulsione, sei sono stati chiusi nel 2013 per lavori di ristrutturazione, causati dai danneggiamenti dei clandestini ospitati, tra cui quello di Lampedusa, e perciò risulta che centinaia di clandestini, in questi giorni trasferiti nelle regioni del Nord, vengano alloggiati anche in alberghi a 4 stelle, come, ad esempio, al Riz di San Genesio, in provincia di Pavia, dove il pernottamento a notte costa dai 120 ai 140 euro;
    secondo quanto riferito dal Ministro degli affari esteri, Federica Mogherini, in un'audizione davanti al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen: «nel 2013 l'Italia è diventata il secondo Paese Schengen per numero di visti concessi, con 2.125.490 visti rilasciati. Siamo secondi solo alla Francia (2.471.220 visti) e per la prima volta abbiamo superato la Germania (poco più di 2 milioni). Le nostre 172 sedi abilitate hanno rilasciato un visto ogni 15 secondi. In 8 anni, dal 2005, il numero è raddoppiato»;
    in Europa, gli altri Paesi stanno apprestando misure sempre più restrittive per contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina, addirittura avviando piani per il rimpatrio dei cittadini comunitari disoccupati, come, ad esempio, in Germania e Gran Bretagna, soprattutto per evitare il collasso del sistema del welfare;
    l'articolo 17, paragrafi 3 e 4, della direttiva 2013/33/UE, stabilisce: «3. Gli Stati membri possono subordinare la concessione di tutte le condizioni materiali d'accoglienza e dell'assistenza sanitaria, o di parte delle stesse, alla condizione che i richiedenti asilo non dispongano di mezzi sufficienti a garantire loro una qualità della vita adeguata per la loro salute, nonché ad assicurare il loro sostentamento. 4. Gli Stati membri possono obbligare i richiedenti asilo a sostenere o a contribuire a sostenere i costi delle condizioni materiali di accoglienza e dell'assistenza sanitaria previsti nella presente direttiva, ai sensi del paragrafo 3, qualora i richiedenti asilo dispongano di sufficienti risorse, ad esempio qualora siano stati occupati per un ragionevole lasso di tempo. Qualora emerga che un richiedente asilo disponeva di mezzi sufficienti ad assicurarsi le condizioni materiali di accoglienza e l'assistenza sanitaria all'epoca in cui tali esigenze essenziali sono state soddisfatte, gli Stati membri possono chiedere al richiedente asilo un rimborso»;
    ai sensi dell'articolo 9, paragrafo 9, della nuova direttiva sull'accoglienza 2013/33/UE: «9. Gli Stati membri possono esigere un rimborso integrale o parziale delle spese sostenute, allorché vi sia stato un considerevole miglioramento delle condizioni finanziarie del richiedente o se la decisione di accordare tali prestazioni è stata adottata in base a informazioni false fornite dal richiedente»;
    vi sono rischi sanitari cui vengono esposti i cittadini e gli operatori nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum, anche alla luce della gravissima epidemia di Ebola che si sta diffondendo con preoccupazione dalla Guinea in tutta l'Africa e che ha già spinto altri Paesi europei a varare una serie di misure restrittive all'ingresso nel proprio territorio;

    vanno considerati i gravissimi disagi, i problemi di ordine pubblico e i danni anche in termini economici, in particolare per gli abitanti delle zone in prossimità degli sbarchi che, avvicinandosi l'estate, con il miglioramento delle condizioni del mare, aumenteranno ulteriormente ed in misura considerevole,

impegna il Governo:

   a sospendere immediatamente l'operazione Mare Nostrum e a rafforzare i controlli alle frontiere, in particolare quelle marittime;
   a completare il piano di accordi bilaterali elaborato al principio della XVI legislatura, al fine di impedire le partenze dai Paesi costieri dell'Africa e in particolare dalla Libia, e ad investire eventualmente forze e parte delle risorse impiegate attualmente nell'accoglienza per collaborare all'attività di contrasto concordata con i Paesi controparte;
   ad adottare le più opportune misure di sicurezza, inclusa la predisposizione di un piano sanitario d'emergenza, al fine di tutelare la salute dei cittadini, degli uomini delle forze dell'ordine, nonché del personale finora impiegato nell'operazione Mare Nostrum, anche alla luce della gravissima epidemia di Ebola che si sta diffondendo con preoccupazione dalla Guinea in tutta l'Africa;
   a riferire trimestralmente al Parlamento in merito agli esiti delle domande di protezione internazionale presentate, alle concessioni dello status di rifugiato da parte delle diverse commissioni territoriali, alle domande rigettate, ai controlli effettuati nei confronti dei soggetti titolari dello status di rifugiato, o comunque del diritto ad una protezione sussidiaria o umanitaria, in merito all'effettiva sussistenza dei requisiti per continuare a beneficiare delle forme di tutela sopra richiamate, in particolare relativamente ai rientri in patria, ed infine in merito al numero e alla tipologia dei visti rilasciati;
   ad adottare misure idonee al fine di ottenere i rimborsi, garanzie o contributi previsti ai sensi del paragrafo 9 dell'articolo 9 e dei paragrafi 3 e 4 dell'articolo 17 della nuova direttiva 2013/33/UE recante norme relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale;
   ad avviare, durante il semestre italiano di presidenza europea, tutte le più opportune iniziative al fine di rafforzare il controllo dei confini terrestri italiani ed in particolare marittimi, a promuovere una revisione del Regolamento (UE) n. 604/2013, cosiddetto Dublino III e ad attuare il principio del burden sharing, così come previsto dalla direttiva 2001/55/CE.
(1-00439) «Giancarlo Giorgetti, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Matteo Bragantini, Buonanno, Busin, Caon, Caparini, Fedriga, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Prataviera, Rondini».


   La Camera,
   premesso che:
    nel primo trimestre 2014 si è registrato un numero di persone arrivate via mare in Italia tre volte superiore a quello rilevato nello stesso periodo nel 2013 (non solo a Lampedusa ma in altre località della Sicilia), mentre sono state in totale circa 43.000 le persone che sono arrivate via mare nel 2013;
    grazie all'operazione Mare Nostrum circa 20.000 naufraghi sulle coste siciliane sono stati messi in salvo con il pattugliamento navale iniziato il 18 ottobre 2013. Nell'ambito della stessa operazione sono stati arrestati circa 200 scafisti e svolti numerosi interventi sanitari, evitando altre tragedie del mare come quella del 3 ottobre 2013, in cui perirono 366 persone, donne, uomini e bambini, o altre come quella avvenuta nel Mar Egeo al largo di Samos, dove sono morte almeno 22 persone;
    i flussi migratori che arrivano sulle coste italiane sono costituiti sia da migranti economici che profughi politici. Tuttavia, in questi mesi, come ha affermato il Ministro Alfano nell'informativa urgente svolta il 16 aprile 2014 presso la Camera dei deputati, gli arrivi sono composti in gran parte da rifugiati. Molti fuggono dalla guerra in Siria (un quarto degli arrivi del 2013 era rappresentato da siriani), altri dall'Eritrea, dal Sud Sudan e da altri Paesi africani spesso teatro di guerra o in preda a forte instabilità politica;
    spesso la situazione caotica nei Paesi di transito degenera in violenza verso i migranti (per esempio i campi di detenzione in Libia o la violenza dei trafficanti nel deserto del Sinai);
    Italia, Grecia e Spagna sono i Paesi che sopportano l'onere di affrontare la situazione degli sbarchi del Mediterraneo, ma servirebbe una maggiore solidarietà a livello europeo ed il semestre a guida italiana sarà un'occasione per discutere questi temi;
    l'Unione europea spende annualmente 80 milioni di euro, a carico dei contribuenti, nell'ambito del programma Frontex. Lo stanziamento di circa 9 milioni di euro mensili, assegnato all'Italia per soccorrere i migranti, non deve essere sospeso, ma confermato e se possibile aumentato. L'accoglienza e la sicurezza, la protezione e il pattugliamento che l'Italia ha garantito con un'iniziativa unilaterale attendono ora un rafforzamento da parte dell'Unione europea;
    il flusso ininterrotto di profughi dalla Siria ha come destinazione finale non l'Italia, ma altri Paesi europei. Una delle principali tappe di transito in Italia è Milano, che si è fatta carico di accogliere la quota maggiore di rifugiati siriani negli ultimi mesi;
    il riassetto e la distribuzione dei profughi nella rete di accoglienza in tutte le regioni vanno migliorati e si deve prevedere il coinvolgimento nell'accoglienza, attraverso la Conferenza Stato-regioni, degli enti locali con un piano coerente e organico, che eviti interventi paralleli e non coordinati e per di più costosi;
    i sistemi di accoglienza pianificati dalla direzione centrale dei servizi civili per l'immigrazione e l'asilo, stando anche a recenti fatti di cronaca, hanno mostrato numerose carenze e inadeguatezze,

impegna il Governo:

   a richiedere presso la Commissione europea un ulteriore supporto – anche tramite maggiore assistenza finanziaria delle operazioni Frontex – nello sforzo messo in atto dall'Italia per far fronte all'ingente flusso di sbarchi ed evitare nuove vittime;
   a sostenere presso le istituzioni europee l'opportunità di rivedere le norme del regolamento (UE) n. 604/2013, cosiddetto Dublino III, prevedendo la possibilità di far richiedere ai rifugiati domanda di asilo già nei Paesi di transito e non solo nel primo Paese di arrivo, al fine di evitare i «viaggi della morte» per mare;
   ad adoperarsi per realizzare, in prospettiva, un ufficio europeo dell'immigrazione in territorio nordafricano che abbia, oltre alle opportune missioni nelle aree di maggiore afflusso, una sede istituzionale permanente, in modo da consentire ai profughi che ne abbiano diritto il successivo reinsediamento, in tempi brevissimi, verso tutti i Paesi dell'Unione europea, con preferenza per quelli dove essi abbiano già legami familiari;
   a proporre alla Commissione europea la creazione di un centro di accoglienza europeo per immigrati sul territorio europeo (al fine di avviare un diverso percorso per i richiedenti asilo e protezione internazionale), dando la disponibilità dell'Italia all'assunzione di responsabilità in merito, anche in assenza e nelle more di una revisione delle norme del regolamento (UE) n. 604/2013 (cosiddetto Dublino III);
   a sostenere gli enti locali che hanno dato disponibilità all'accoglienza, in particolare il comune di Milano, che ha visto un ingente afflusso di profughi siriani in transito per il Nord Europa, e Roma Capitale, che ha aumentato notevolmente i posti disponibili per l'accoglienza.
(1-00455) (Nuova formulazione) «Santerini, Marazziti, Schirò, Dellai, Binetti».


   La Camera,
   premesso che:
    il 18 ottobre 2013 ha avuto inizio l'operazione Mare Nostrum, finalizzata a fronteggiare l'emergenza degli sbarchi dei clandestini sulle coste italiane;
    all'avvio della missione, il Ministro della difesa pro tempore quantificò in un milione di euro al mese il costo della stessa; attualmente, invece, la missione costa circa 300.000 euro al giorno (e, quindi, circa 9 milioni di euro al mese) e non solo non risolve l'emergenza, ma anzi sembra acuirla. A tali costi vanno sommate le indennità spettanti al personale ed i costi della manutenzione necessaria per l'uso straordinario dei mezzi: la spesa finale dovrebbe attestarsi tra i 10 ed i 14 milioni di euro al mese; senza considerare i ben più ingenti costi, di cui non si conosce l'esatta entità, sostenuti per il vitto e l'alloggio dei migranti nei centri di accoglienza e per i loro trasferimenti, nonché le spese amministrative per l'organizzazione del tutto;
    la missione doveva costituire un deterrente per le organizzazioni criminali, che gestiscono i viaggi degli immigrati dalle coste dell'Africa settentrionale verso l'Italia;
    invece, da testimonianze diffuse parrebbe che Mare Nostrum non abbia avuto alcun effetto deterrente, ma che, al contrario, abbia fortemente incentivato la partenza dei migranti verso le coste italiane, favorendo, quindi, gli affari delle organizzazioni criminali che hanno aumentato enormemente i propri illeciti profitti;
    ciò in quanto si è ormai affermata l'idea che basti partire dalle coste africane e chiedere soccorso alle autorità italiane per essere raccolti in mare dalle navi militari italiane (utilizzate come impropri «taxi gratuiti»), magari a pochi chilometri dai porti di partenza, e portati presso i centri di accoglienza italiani;
    addirittura anche alcuni partner europei, pur condividendo le linee generali dell'operazione Mare Nostrum, messa in campo per evitare dolorosi naufragi, avrebbero espresso dubbi sulla valenza delle operazioni di search and rescue come attualmente condotte, arrivando a ritenere che l'ufficializzazione di tali interventi incoraggia i trafficanti di persone, alimentando l'illegalità e attraendo nuovi flussi; di fatto, significa che l'Italia spende 9 milioni di euro al mese per farsi dire dall'Europa, che è l'anello debole nella lotta all'immigrazione clandestina;
    sono già più di 25.000 i migranti giunti nel nostro Paese dall'inizio del 2014 e, secondo i dati del Ministero dell'interno, centinaia di migliaia sono pronti a salpare verso l'Italia; si parla di un vero e proprio esodo di circa 800.000 persone, di cui non si conoscono né la vera provenienza, né le condizioni sanitarie, né gli eventuali precedenti penali;
    contestualmente agli sbarchi stanno crescendo anche le fughe dai centri di prima accoglienza, anche di minori, di cui si perdono completamente le tracce;
    l'Italia subisce le oscillazioni delle situazioni politiche dell'area euromediterranea, essendo geograficamente il Paese di prima accoglienza per l'Unione europea. Nel regolamento Dublino III rimane sostanzialmente invariato il principio secondo cui il primo Stato di arrivo è quello competente a valutare le richieste di asilo e a sostenere gli oneri sociali ed economici corrispondenti. Ciò penalizza fortemente Paesi come l'Italia, che, a seguito delle eccezionali ondate migratorie del recente passato e in considerazione di quelle future, rimane e resta la frontiera geografica esterna dell'Unione europea più prossima alla sponda nordafricana;
    lo sforzo logistico e finanziario sostenuto dall'Italia, fin dalle rivolte sviluppatesi in Tunisia, in Egitto e in Libia, è stato notevole e molto impegnativo e i sacrifici, segnatamente delle popolazioni di Lampedusa, sono stati enormi. Questo significa gestione dei flussi, ma anche rimpatri coattivi per coloro che non hanno titolo all'accoglienza;
    il Governo italiano deve imporsi: i nuovi flussi, che si caratterizzano per ondate di migranti in fuga da persecuzioni e guerre, si incrociano inevitabilmente con il tema della necessaria revisione del sistema di misure di protezione internazionale e di asilo;
    ingenti sono anche i danni, sotto il profilo dell'immagine, che le località ospitanti i centri di accoglienza o interessate dagli sbarchi hanno sopportato e sopporteranno ulteriormente (considerato che con l'estate aumenteranno gli arrivi in misura considerevole), soprattutto in prossimità della stagione balneare, trattandosi di comuni spesso con una significativa attività turistica;
    il 23 ottobre 2013 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulle politiche migratorie basata su tre punti: solidarietà e responsabilità fra gli Stati membri che devono condividere gli oneri migratori, accordi di cooperazione con i Paesi da cui partono i migranti (come quelli conclusi in maniera efficace dai Governi Berlusconi) e riallocazione dei richiedenti asilo nell'ambito dell'Unione europea;
    sono state, invece, registrate tenaci resistenze da parte degli Stati membri ad un maggiore coinvolgimento dei loro assetti operativi nelle attività di controllo delle frontiere esterne, nonché la diffidenza degli stessi Stati membri manifestatasi in occasione del Consiglio di giustizia e affari interni del 5 dicembre 2013, quando molte delegazioni hanno criticato le proposte della Commissione europea indirizzate ad introdurre meccanismi più stringenti di compartecipazione degli oneri, sia in termini di trasferimento del migrante da uno Stato membro ad un altro che di insediamento da Paesi terzi;
    bisogna dare effettivo seguito agli impegni: l'emergenza è strutturale e non può gravare solo sull'Italia. L'Europa deve intervenire con urgenza, superando ogni tipo di resistenza degli Stati, attraverso l'introduzione di meccanismi più stringenti di compartecipazione degli oneri economici e sociali che il fenomeno migratorio comporta, nonché mediante una modifica delle regole che attualmente caricano in maniera eccessiva sull'Italia il peso del Paese di «primo» ingresso (come il regolamento Dublino III);
    non si tratta di «soccorso all'Italia», ma di «soccorso ai profughi», che, si ricorda, non sbarcano nel nostro Paese, ma nel continente europeo, le cui coste accessibili appartengono all'Italia; esiste un diritto umanitario, che è stato applicato in occasione della missione Mare Nostrum, ma esiste anche il problema di un miglior coordinamento europeo che per ora è assente;
    senza strumenti di solidarietà concreta e di responsabilità condivisa tra i partner europei, operazioni come Mare Nostrum rischiano di essere un boomerang capace di rendere l'Italia solo un anello debole a vantaggio della clandestinità e dei trafficanti di morte; anche in considerazione degli imprescindibili obblighi di tutela dei diritti fondamentali delle persone, sarebbe auspicabile che l'Unione europea desse finalmente prova di effettiva solidarietà e di un'efficace capacità di risposta,

impegna il Governo:

   ad interrompere immediatamente la missione Mare Nostrum e a rafforzare i controlli per contrastare il criminale traffico di persone, fermi restando l'impegno umanitario del Paese per evitare dolorosi naufragi, nonché il dovere di garantire l'applicazione delle norme di protezione internazionale e di asilo;
   a riattivare il piano di accordi bilaterali elaborato nel corso della XVI legislatura dal Governo Berlusconi, in particolare il Trattato di amicizia Italia-Libia, al fine di ridurre i tempi di identificazione degli stranieri irregolari, mettendo in campo ogni strumento utile alla collaborazione con le autorità consolari dei Paesi maggiormente interessati al fenomeno migratorio e semplificando i compiti dei funzionari diplomatici nell'organizzazione degli incontri con gli stranieri da identificare;
   a promuovere immediate iniziative dell'Unione europea, ponendo all'ordine del giorno dell'agenda europea il tema dell'accoglienza ai migranti e ai profughi e la promozione di una politica di accoglienza europea, attuando il principio di ripartizione degli oneri (burden sharing) introdotto dal Trattato di Lisbona e modificando, a tal fine, il regolamento cosiddetto Dublino III, per obbligare tutti gli Stati membri a farsi carico di una quota di migranti;
   a riferire trimestralmente in Parlamento in merito alle iniziative e alle decisioni adottate in sede di Unione europea sul tema dell'accoglienza, in particolare in merito alle modifiche del regolamento Dublino III;
   a vigilare sull'applicazione delle disposizioni in vigore e sul rispetto puntuale e rigoroso delle norme che legano la possibilità di ingresso e soggiorno sul territorio dello Stato al possesso di un regolare contratto di lavoro e ad intensificare e rendere pienamente efficaci i controlli ispettivi, con il fattivo coinvolgimento dei vari livelli istituzionali e delle parti sociali;
   ad adottare le opportune iniziative per favorire una maggiore tutela della salute dei cittadini, dei migranti, delle forze dell'ordine e del personale impiegato nelle operazioni di contrasto all'immigrazione clandestina nei centri di identificazione ed espulsione e nei centri d'accoglienza dei richiedenti asilo;
   a valutare, sulla base dell'esperienza compiuta, ogni possibilità di miglioramento dell'attuale assetto normativo, per contrastare l'immigrazione clandestina e regolare i flussi migratori, legandoli alle effettive necessità economiche e sociali del Paese;
   ad intensificare una specifica, coordinata e capillare attività di contrasto dei fenomeni di illegalità legati ai flussi di migranti.
(1-00459) «Brunetta, Ravetto, Palmizio».


   La Camera,
   premesso che:
    il 14 ottobre 2013, in seguito ai tragici fatti di Lampedusa avvenuti appena dieci giorni prima, il Governo ha deliberato l'avvio dell'operazione militare ed umanitaria Mare Nostrum, volta a combattere la tratta degli esseri umani attraverso il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare;
    Mare Nostrum vede l'utilizzo per la prima volta di una nave anfibia per il comando e il controllo delle operazioni con elicotteri a lungo raggio, la messa a disposizione di ampi spazi di ricovero e di capacità ospedaliera per i naufraghi, oltre all'impiego di quattro navi della Marina militare, due pattugliatori, due fregate e diversi velivoli;
    secondo le dichiarazioni rilasciate all'epoca dal Ministro dell'interno, l'operazione avrebbe dovuto sortire «un effetto deterrente molto significativo per chi pensa di fare impunemente traffico di esseri umani, effetto che sarà garantito dall'azione di pattugliamento, con la possibilità di intercettare i mercanti di morte e l'intervento delle procure»;
    l'effetto deterrente, tuttavia, non sembra essersi verificato, considerato che, dall'avvio dell'operazione, le persone soccorse in mare, secondo quanto riferito dal Ministro della difesa in risposta ad un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea il 7 maggio 2014, sono state quasi ventottomila;
    i costi dell'operazione sono incredibilmente elevati, posto che, sempre stando alle cifre fornite dal Ministro della difesa nella medesima risposta, «dall'inizio dell'operazione Mare Nostrum ad oggi sono state mediamente sostenute spese pari a circa 9,3 milioni di euro al mese», per un totale di 65 milioni di euro;
    pur essendo finanziata a carico dei bilanci dei singoli Ministeri coinvolti, è evidente che gli stanziamenti in favore dell'operazione Mare Nostrum stanno sacrificando altre voci di bilancio, in un momento delicatissimo per la finanza pubblica;
    il Consiglio dei ministri dell'interno dell'Unione europea del 7 ottobre 2013 ha convenuto con la proposta avanzata dalla delegazione italiana di istituire una task force, insieme con la Commissione europea, volta ad individuare concrete azioni che assicurino un uso efficace delle politiche e degli strumenti esistenti in tale settore a disposizione dell'Unione europea e la questione è stata oggetto di discussione a Bruxelles nel Consiglio europeo del 24 e 25 ottobre 2013;
    il 23 ottobre 2013 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sui flussi migratori diretta a realizzare un approccio coordinato, basato sulla solidarietà e sulla responsabilità e sostenuto da strumenti comuni a livello di Unione europea, ribadendo, al contempo, la necessità che l'Unione europea e i suoi Stati membri si attivino maggiormente per evitare ulteriori perdite di vite umane in mare;
    nella risoluzione, inoltre, i deputati hanno sottolineato che la ricollocazione dei richiedenti asilo «è una delle forme più concrete di solidarietà e di condivisione delle responsabilità»;
    come osservato dal Censis, con l'inizio delle rivolte nei Paesi del Nord Africa i flussi irregolari verso l'Italia sono cresciuti in maniera considerevole: nel 2011 erano giunte in Italia 62.692 persone, contro le 4.406 del 2010; mentre prima si salpava, soprattutto, dalla Tunisia, oggi è la Libia il porto franco sul quale si rovesciano i flussi migratori dall'Africa orientale e settentrionale, da quella subsahariana, dall'Asia per poi percorrere la rotta verso l'Italia;
    ad oggi tale situazione si è ulteriormente acuita a causa dell'instabilità politica ed istituzionale che la Libia sta attraversando e che facilita la vita per i mercanti di clandestini;
    dall'inizio del 2014 sarebbero, in totale, oltre 21.000 gli stranieri arrivati via mare, contro i 2.500 dello stesso periodo del 2013, con le ovvie, devastanti conseguenze sia sulla capienza dei centri di prima accoglienza sia sulla sicurezza dei territori interessati dagli sbarchi;
    nel corso dell'intero 2013 le domande di asilo presentate nel nostro Paese sono state circa 27.000 e nel primo trimestre del 2014 sono già state avanzate oltre 13.000 istanze, con un incremento di circa il 140 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013;
    nel corso dell'informativa urgente sull'immigrazione resa alla Camera dei deputati il 16 aprile 2014, il Ministro dell'interno ha affermato che «l'attuazione di Mare Nostrum comporta una spesa di oltre 9 milioni di euro al mese e nessun Paese – nessun Paese – può reggere una pressione migratoria così forte, se non è adeguatamente sostenuto dalla comunità internazionale»;
    in ambito europeo dal 2005 opera l'Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea, nota come Frontex, il cui scopo è il coordinamento del pattugliamento delle frontiere esterne aeree, marittime e terrestri degli Stati dell'Unione europea e l'implementazione di accordi con i Paesi confinanti con l'Unione europea per la riammissione dei migranti extracomunitari respinti lungo le frontiere;
    è assolutamente necessario ed improcrastinabile che l'Unione europea si faccia maggiormente carico della questione migratoria, anche attraverso l'opera di Frontex, e che si applichi un approccio coordinato e condiviso della questione dell'immigrazione;
    in ambito europeo, inoltre, risulta del tutto inadeguato il regolamento cosiddetto di Dublino III, fondato sul principio della competenza del Paese di primo ingresso e che, nella sua attuazione pratica, comporta una scarsissima collaborazione dei nostri partner europei nella gestione dell'afflusso di immigrati,

impegna il Governo:

   a sospendere con decorrenza immediata l'operazione Mare Nostrum;
   a valutare l'istituzione, in collaborazione con i Paesi membri dell'Unione europea, di appositi presidi nei Paesi dai quali partono i maggiori flussi migratori, che siano in grado di effettuare una valutazione preventiva delle possibilità dei soggetti migranti di ottenere lo status di rifugiato nell'ambito dell'Unione europea e che possano fornire informazioni circa i rischi connessi ai cosiddetti viaggi della speranza;
   a destinare la quota maggioritaria delle risorse annualmente stanziate in favore delle iniziative di cooperazione allo sviluppo promosse dall'Italia a progetti che creino possibilità di sviluppo sociale ed economico nei Paesi destinatari degli aiuti e che sostengano i processi di stabilizzazione nei Paesi delle zone di crisi, al fine di contrastare efficacemente la questione migratoria sotto il profilo della prevenzione;
   ad attivarsi in sede europea, e in particolar modo nell'ambito del semestre di Presidenza italiano dell'Unione europea, affinché sia ampliato e rafforzato il ruolo di Frontex nel contrasto all'immigrazione nel Mediterraneo e per la sicurezza dei confini, anche delegando all'Agenzia il coordinamento sia delle attività di pattugliamento sia delle attività di cooperazione operativa con i Paesi di origine e di transito dei flussi;
   nel medesimo ambito, ad avviare un processo di revisione del regolamento (UE) n. 604/2013 cosiddetto Dublino III, nonché a sollecitare gli Stati membri a proseguire ed intensificare l'attività di assistenza umanitaria, finanziaria e politica nelle aree di crisi del Nordafrica e del Medio Oriente, per affrontare la migrazione e la pressione umanitaria alla radice;
   in ambito internazionale, a sollecitare il rispetto dei trattati già stipulati al fine di contrastare l'immigrazione clandestina e a promuovere la sottoscrizione di nuovi accordi, con particolare riferimento alle procedure di rimpatrio nei Paesi di origine dei detenuti al fine di scontare la pena;
   ad assumere iniziative per destinare un adeguato stanziamento al «fondo rimpatri», di recente sostanzialmente azzerato con il decreto-legge n. 120 del 2013, affinché tale attività possa essere regolarmente proseguita come previsto dalle normative vigenti.
(1-00461) «Rampelli, Corsaro, Nastri, Giorgia Meloni, La Russa, Taglialatela, Cirielli, Maietta, Totaro».


   La Camera,
   premesso che:
    l'operazione Mare Nostrum è stata avviata il 18 ottobre 2013 dal Governo Letta a seguito dei fatti drammatici in cui persero la vita, nelle acque di Lampedusa, 366 migranti;
    l'operazione è, dunque, nata con l'intento di scongiurare il ripetersi di tali sciagure e di disporre, come dichiarato dal Ministro della difesa nel corso dello svolgimento dell'interrogazione a risposta immediata in Assemblea presso la Camera dei deputati in data 7 maggio 2014, «un dispositivo navale in grado di operare contestualmente sia in attività di assistenza umanitaria che di sicurezza marittima»;
    secondo i dati forniti dal Governo, dall'avvio dell'operazione sarebbero state soccorse dalla Marina militare 27.790 persone, di cui 3.034 minori, mentre sarebbero stati arrestati e denunciati all'autorità 207 «scafisti»;
    per quanto concerne gli oneri dell'operazione, sempre secondo fonti del Governo, sarebbero state mediamente sostenute spese mensili pari a circa 9,3 milioni di euro, coperte con le ordinarie disponibilità iscritte al bilancio del Ministero della difesa. Nello specifico, circa 7 milioni di euro sarebbero stati destinati al funzionamento e alla manutenzione dei mezzi e il restante per gli oneri connessi alle indennità del personale impiegato nelle attività di pattugliamento e soccorso;
    dall'avvio dell'operazione, le navi impiegate hanno funzionato come mezzi di raccolta dei migranti, immediatamente dopo selezionati e trasferiti a terra nel porto di Augusta, in provincia di Siracusa e poi a Pozzallo, in provincia di Ragusa, dove esiste un centro di primo soccorso ed accoglienza cronicamente al collasso, o, in alternativa, a seconda della destinazione, in altro porto;
    la tragedia che si è consumata, in data 12 maggio 2014, ha evidenziato tutti i limiti dell'operazione Mare Nostrum, che si è dimostrata insufficiente ad evitare la morte di un numero ancora non precisato di persone, benché tale incidente sia avvenuto distante dalle coste italiane e in uno specchio di mare in cui si erano già portate avanti, in passato, altre operazioni di soccorso;
    Mare Nostrum costituisce una risposta emergenziale ad una questione strutturale, quale è quella relativa ai flussi migratori. Inadeguata e insufficiente e che, in ogni caso, non previene in alcun modo l'esposizione dei potenziali rifugiati ai rischi delle traversate per mare e che, se pure ha permesso di fermare molti dei cosiddetti scafisti, certo non è in grado di intervenire sull'emergenza della tratta di esseri umani che ha luogo in Libia e che vede negli scafisti solo l'ultimo anello della catena;
    le navi dell'operazione Mare Nostrum, se, da un lato, svolgono un'importante opera di pattugliamento e di soccorso, come prescritto dalle convenzioni internazionali in vigore, dall'altro, tuttavia, rappresentano veri e propri centri di accoglienza galleggianti, nei quali è stato imbarcato anche personale del Ministero dell'interno e probabilmente, come anche confermato da notizie di stampa indipendente, interpreti inviati dai consolati dei Paesi di provenienza;
    le navi, di fatto, sono state trasformate in veri e propri uffici di polizia, nelle quali vengono effettuate le «preidentificazioni» ed il rilievo delle impronte digitali;
    ai sensi dell'articolo 18 del «regolamento Eurodac», gli Stati, prima di procedere al prelievo delle impronte digitali, sono tenuti ad informare la persona sull'identità del responsabile del trattamento ed eventualmente del suo rappresentante, delle finalità per cui i dati saranno trattati nell'ambito dell'Eurodac, dei destinatari dei dati, dell'esistenza di un eventuale obbligo per rilevare le impronte digitali, dell'esistenza di un diritto di accesso ai dati che la riguardano e di un diritto di rettifica di tali dati;
    il rilievo delle impronte digitali assume un'importanza particolare alla luce del regolamento cosiddetto Dublino III, che prescrive che il migrante sia «preso in carico» dal Paese di primo accesso. Essendo l'Italia un Paese di transito per la maggior parte dei migranti e vista la diffusione delle notizie sulla lentezza delle procedure del nostro Paese nell'evasione delle richieste d'asilo e sulle limitazioni – pur se illegittime – poste alla libera circolazione in territorio europeo anche successivamente al riconoscimento dello status di rifugiato, sono molti i migranti che si oppongono al rilevamento;
    la diffusione delle informazioni sul collasso del sistema di accoglienza italiano e sulle conseguenze giuridiche del rilevamento delle impronte potrebbe, poi, portare le imbarcazioni su rotte meno intercettabili e più pericolose, proprio al fine di evitare la fotosegnalazione a bordo da parte delle autorità italiane;
    il regolamento (UE) n. 604/2013, cosiddetto Dublino III, nato per contrastare il fenomeno del cosiddetto asylum shopping (la presentazione della richiesta di protezione in più Paesi), appare del tutto inadeguato a gestire i flussi migratori attuali, impedisce, di fatto, la necessaria solidarietà europea nella gestione delle domande di protezione e incentiva fenomeni di fughe collettive dai centri di prima accoglienza e, quindi, di «clandestinizzazione» dei migranti;
    occorre segnalare, inoltre, come non sia stato organizzato nel nostro Paese un sistema di prima accoglienza idoneo alla portata del fenomeno delle migrazioni e, in particolare con riferimento ai richiedenti asilo, siano state utilizzate strutture di accoglienza del tutto improprie e al limite della dignità umana;
    negli ultimi anni per fronteggiare situazione di emergenza si è assistito al moltiplicarsi dei cosiddetti «centri informali», centri di prima accoglienza attivati dai prefetti ai sensi del decreto-legge n. 451 del 1995, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 563 del 1995 (cosiddetta legge Puglia), in luoghi spesso non idonei a ricevere ed ospitare degnamente e per periodi medio-lunghi un numero consistente di persone, come palestre e palasport. Lo stesso vale nel caso in cui i centri siano allestiti, sempre su indicazione dei prefetti, in locali privati altrettanto inidonei allo scopo e sulla base di procedure emergenziali, che non consentono di valutare la congruità delle spese di affitto o dei canoni di requisizione. In tali centri i migranti attendono anche oltre due mesi per formalizzare la propria richiesta d'asilo in assenza delle più basilari attività di supporto legale e psicologico;
    particolarmente drammatica è, poi, la situazione dei centri di prima accoglienza per minori non accompagnati, che pure hanno diritto a particolari garanzie internazionali che trovano giustificazione nella loro vulnerabilità: sempre più spesso i minori vengono tradotti in strutture di prima accoglienza al collasso e impreparate ad un sostegno specifico. I tempi di trasferimento in comunità idonee ad accogliere i minori sono lunghi e le fughe dai centri di accoglienza per minori sono state ampiamente documentate anche da fonti giornalistiche. Di fatto, il nostro Paese perde le tracce della gran parte dei minori che sbarcano sulle coste;
    la salvaguardia della vita umana in mare è un principio giuridico fondamentale e inderogabile ed è alla base del diritto internazionale del mare operante anche nelle attività di contrasto di eventuali natanti che trasportino migranti a fini di sfruttamento o favoreggiamento dell'immigrazione irregolare;
    tra le diverse convenzioni operanti nel diritto internazionale vi è anche il protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale per combattere il traffico di migranti via terra, via mare e via aria, firmato a Palermo il 15 dicembre 2000, ratificato e reso esecutivo con legge 16 marzo 2006, n. 146, che prevede, tra l'altro, l'obbligo di assicurare l'incolumità e il trattamento umano delle persone a bordo di un'imbarcazione sospettata di trasportare migranti in condizioni irregolari (articoli 9, paragrafo 1(a), e 18, paragrafo 5) e l'obbligo di proteggere e assistere le vittime di traffico, in particolare donne e bambini (articolo 16);
    anche l’ articolo 7 del decreto del Ministero dell'interno del 14 luglio 2003 prevede che l'azione di contrasto debba essere sempre improntata alla salvaguardia della vita umana ed al rispetto della dignità della persona. In ogni caso lo stesso articolo 7 prevede che la visita a bordo di mercantili sospettati di essere coinvolti nel traffico di migranti deve avvenire in una cornice di massima sicurezza, onde salvaguardare l'incolumità del team ispettivo e dei migranti stessi, e che, qualora si renda necessario l'uso della forza, l'intensità, la durata e l'estensione della risposta devono essere proporzionate all'intensità dell'offesa, all'attualità e all'effettività della minaccia;
    nello specifico, sui richiedenti asilo, che rappresentano la grande maggioranza dei migranti, la decisione assunta dal Ministero dell'interno, con circolare del 19 marzo 2014, di distribuire nel territorio nazionale, a cura delle prefetture, i richiedenti asilo, ben lungi dall'essere una misura straordinaria necessitata dalla saturazione dei posti di accoglienza dovuta ad arrivi massicci ed imprevedibili, è ancora una volta conseguenza diretta della mancata riforma di norme confuse e non coordinate tra loro e della conseguente pluriennale mancanza di un piano nazionale di accoglienza dei richiedenti asilo e di integrazione sociale dei titolari di protezione;
    la Libia, Paese di partenza della maggior parte dei migranti diretti in Italia, vive un momento di gravissima crisi politica. Il Governo del Paese non ha una sovranità certa sul territorio e specialmente nella fascia costiera sono ampiamente documentate lesioni collettive gravissime ai diritti dei profughi. Il Paese non ha mai sottoscritto la Convenzione di Ginevra del 1951. Si hanno notizie certe di fenomeni di schiavizzazione, reclusioni all'interno di strutture lager, stupri di massa. Ogni atto teso esclusivamente a scoraggiare i rifugiati presenti in Libia a prendere il mare significherebbe, quindi, esclusivamente esporli a rischi gravissimi per la loro incolumità fisica e psicologica;
    è evidente che non esiste una correlazione tra le scelte interne di politica migratoria dei singoli Stati europei. L'inasprimento delle normative, o il suo contrario, non hanno avuto effetti su flussi che dipendono esclusivamente da ragioni politiche e sociali nel continente africano. Sarebbe necessaria una politica comune dell'Unione europea per gestire in maniera unitaria il fenomeno delle migrazioni che sia improntata all'accoglienza e alla necessità di un rilancio della cooperazione internazionale, tesa alla promozione dei diritti e delle tutele, quale unica via per contrastare gli esodi di massa,

impegna il Governo:

   a sbloccare immediatamente i fondi per il finanziamento dei programmi di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati, portando il sistema Sprar alla sua piena operatività e trasferendo in tempi brevi in detti programmi i richiedenti asilo attualmente accolti presso strutture provvisorie;
   ad attuare centri di accoglienza decentrata di dimensioni medio-piccole, finanziati dallo Stato e gestiti dai comuni con le professionalità richieste anche dalle direttive dell'Unione europea, e a disporre la chiusura immediata dei centri provvisori di prima accoglienza gestiti dalle prefetture, in cui la libertà personale è stata sottoposta ad evidenti limitazioni, anche oltre 48-96 ore, in assenza di un provvedimento amministrativo formale e della doverosa convalida da parte dell'autorità giudiziaria, in conformità a quanto previsto dall'articolo 13 della Costituzione;
   a prevedere la progressiva fuoriuscita dall'emergenza, adeguando il sistema d'accoglienza italiano a quanto previsto dalla normativa interna ed internazionale;
   a implementare con la massima priorità il sistema di accoglienza dei minori non accompagnati, impedendo che tali soggetti possano essere posti, anche temporaneamente, in «centri informali» di grandi dimensioni e, dall'altro, garantendo loro una rete di protezione che preveda tutele particolari riconosciute ai minori a garanzia della loro particolare vulnerabilità;
   a farsi promotore di un'iniziativa tesa a sospendere l'applicazione del regolamento cosiddetto Dublino III e a stabilire con gli Stati aderenti a tale accordo nuove regole che permettano ai richiedenti asilo di raggiungere in condizioni di sicurezza il Paese in cui intendono fare richiesta d'asilo;
   a porre in sede europea il tema della garanzia della libera circolazione dei rifugiati negli Stati dell'Unione europea, estendendo a tali soggetti i diritti previsti per i cittadini europei dal trattato di Schengen, permettendo così un'allocazione libera, e dunque più razionale, dei flussi migratori;
   a rivedere al più presto gli accordi bilaterali vigenti con l'Egitto, la Nigeria e la Tunisia, che consentono il rimpatrio immediato anche prima che possa essere depositata un'istanza di protezione internazionale, sulla quale dovrebbe decidere l'apposita commissione territoriale e non l'autorità di polizia in frontiera;
   a farsi portatore in sede europea di un'iniziativa che porti al definitivo superamento del sistema Frontex, affinché quelle risorse e professionalità siano finalizzate in primis ad organizzare un efficiente sistema di monitoraggio e soccorso;
   a porre in sede europea la questione dell'indifferibilità dell'apertura di canali di «accesso protetto», che tramite corridoi umanitari garantiscano la possibilità ai migranti di fare richiesta di asilo direttamente nei Paesi di transito, come l'Egitto, per poi poter entrare in Europa in sicurezza.
(1-00466) «Palazzotto, Migliore, Fratoianni, Duranti, Di Salvo, Piazzoni, Piras, Scotto, Fava, Marcon, Pannarale, Ricciatti, Costantino».


   La Camera,
   premesso che:
    l'operazione Mare Nostrum è stata avviata il 18 ottobre 2013 dal Governo Letta a seguito dei fatti drammatici in cui persero la vita, nelle acque di Lampedusa, 366 migranti;
    l'operazione è, dunque, nata con l'intento di scongiurare il ripetersi di tali sciagure e di disporre, come dichiarato dal Ministro della difesa nel corso dello svolgimento dell'interrogazione a risposta immediata in Assemblea presso la Camera dei deputati in data 7 maggio 2014, «un dispositivo navale in grado di operare contestualmente sia in attività di assistenza umanitaria che di sicurezza marittima»;
    secondo i dati forniti dal Governo, dall'avvio dell'operazione sarebbero state soccorse dalla Marina militare 27.790 persone, di cui 3.034 minori, mentre sarebbero stati arrestati e denunciati all'autorità 207 «scafisti»;
    per quanto concerne gli oneri dell'operazione, sempre secondo fonti del Governo, sarebbero state mediamente sostenute spese mensili pari a circa 9,3 milioni di euro, coperte con le ordinarie disponibilità iscritte al bilancio del Ministero della difesa. Nello specifico, circa 7 milioni di euro sarebbero stati destinati al funzionamento e alla manutenzione dei mezzi e il restante per gli oneri connessi alle indennità del personale impiegato nelle attività di pattugliamento e soccorso;
    dall'avvio dell'operazione, le navi impiegate hanno funzionato come mezzi di raccolta dei migranti, immediatamente dopo selezionati e trasferiti a terra nel porto di Augusta, in provincia di Siracusa e poi a Pozzallo, in provincia di Ragusa, dove esiste un centro di primo soccorso ed accoglienza cronicamente al collasso, o, in alternativa, a seconda della destinazione, in altro porto;
    la tragedia che si è consumata, in data 12 maggio 2014, ha evidenziato tutti i limiti dell'operazione Mare Nostrum, che si è dimostrata insufficiente ad evitare la morte di un numero ancora non precisato di persone, benché tale incidente sia avvenuto distante dalle coste italiane e in uno specchio di mare in cui si erano già portate avanti, in passato, altre operazioni di soccorso;
    Mare Nostrum costituisce una risposta emergenziale ad una questione strutturale, quale è quella relativa ai flussi migratori. Inadeguata e insufficiente e che, in ogni caso, non previene in alcun modo l'esposizione dei potenziali rifugiati ai rischi delle traversate per mare e che, se pure ha permesso di fermare molti dei cosiddetti scafisti, certo non è in grado di intervenire sull'emergenza della tratta di esseri umani che ha luogo in Libia e che vede negli scafisti solo l'ultimo anello della catena;
    le navi dell'operazione Mare Nostrum, se, da un lato, svolgono un'importante opera di pattugliamento e di soccorso, come prescritto dalle convenzioni internazionali in vigore, dall'altro, tuttavia, rappresentano veri e propri centri di accoglienza galleggianti, nei quali è stato imbarcato anche personale del Ministero dell'interno e probabilmente, come anche confermato da notizie di stampa indipendente, interpreti inviati dai consolati dei Paesi di provenienza;
    le navi, di fatto, sono state trasformate in veri e propri uffici di polizia, nelle quali vengono effettuate le «preidentificazioni» ed il rilievo delle impronte digitali;
    ai sensi dell'articolo 18 del «regolamento Eurodac», gli Stati, prima di procedere al prelievo delle impronte digitali, sono tenuti ad informare la persona sull'identità del responsabile del trattamento ed eventualmente del suo rappresentante, delle finalità per cui i dati saranno trattati nell'ambito dell'Eurodac, dei destinatari dei dati, dell'esistenza di un eventuale obbligo per rilevare le impronte digitali, dell'esistenza di un diritto di accesso ai dati che la riguardano e di un diritto di rettifica di tali dati;
    il rilievo delle impronte digitali assume un'importanza particolare alla luce del regolamento cosiddetto Dublino III, che prescrive che il migrante sia «preso in carico» dal Paese di primo accesso. Essendo l'Italia un Paese di transito per la maggior parte dei migranti e vista la diffusione delle notizie sulla lentezza delle procedure del nostro Paese nell'evasione delle richieste d'asilo e sulle limitazioni – pur se illegittime – poste alla libera circolazione in territorio europeo anche successivamente al riconoscimento dello status di rifugiato, sono molti i migranti che si oppongono al rilevamento;
    la diffusione delle informazioni sul collasso del sistema di accoglienza italiano e sulle conseguenze giuridiche del rilevamento delle impronte potrebbe, poi, portare le imbarcazioni su rotte meno intercettabili e più pericolose, proprio al fine di evitare la fotosegnalazione a bordo da parte delle autorità italiane;
    il regolamento (UE) n. 604/2013, cosiddetto Dublino III, nato per contrastare il fenomeno del cosiddetto asylum shopping (la presentazione della richiesta di protezione in più Paesi), appare del tutto inadeguato a gestire i flussi migratori attuali, impedisce, di fatto, la necessaria solidarietà europea nella gestione delle domande di protezione e incentiva fenomeni di fughe collettive dai centri di prima accoglienza e, quindi, di «clandestinizzazione» dei migranti;
    occorre segnalare, inoltre, come non sia stato organizzato nel nostro Paese un sistema di prima accoglienza idoneo alla portata del fenomeno delle migrazioni e, in particolare con riferimento ai richiedenti asilo, siano state utilizzate strutture di accoglienza del tutto improprie e al limite della dignità umana;
    negli ultimi anni per fronteggiare situazione di emergenza si è assistito al moltiplicarsi dei cosiddetti «centri informali», centri di prima accoglienza attivati dai prefetti ai sensi del decreto-legge n. 451 del 1995, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 563 del 1995 (cosiddetta legge Puglia), in luoghi spesso non idonei a ricevere ed ospitare degnamente e per periodi medio-lunghi un numero consistente di persone, come palestre e palasport. Lo stesso vale nel caso in cui i centri siano allestiti, sempre su indicazione dei prefetti, in locali privati altrettanto inidonei allo scopo e sulla base di procedure emergenziali, che non consentono di valutare la congruità delle spese di affitto o dei canoni di requisizione. In tali centri i migranti attendono anche oltre due mesi per formalizzare la propria richiesta d'asilo in assenza delle più basilari attività di supporto legale e psicologico;
    particolarmente drammatica è, poi, la situazione dei centri di prima accoglienza per minori non accompagnati, che pure hanno diritto a particolari garanzie internazionali che trovano giustificazione nella loro vulnerabilità: sempre più spesso i minori vengono tradotti in strutture di prima accoglienza al collasso e impreparate ad un sostegno specifico. I tempi di trasferimento in comunità idonee ad accogliere i minori sono lunghi e le fughe dai centri di accoglienza per minori sono state ampiamente documentate anche da fonti giornalistiche. Di fatto, il nostro Paese perde le tracce della gran parte dei minori che sbarcano sulle coste;
    la salvaguardia della vita umana in mare è un principio giuridico fondamentale e inderogabile ed è alla base del diritto internazionale del mare operante anche nelle attività di contrasto di eventuali natanti che trasportino migranti a fini di sfruttamento o favoreggiamento dell'immigrazione irregolare;
    tra le diverse convenzioni operanti nel diritto internazionale vi è anche il protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale per combattere il traffico di migranti via terra, via mare e via aria, firmato a Palermo il 15 dicembre 2000, ratificato e reso esecutivo con legge 16 marzo 2006, n. 146, che prevede, tra l'altro, l'obbligo di assicurare l'incolumità e il trattamento umano delle persone a bordo di un'imbarcazione sospettata di trasportare migranti in condizioni irregolari (articoli 9, paragrafo 1(a), e 18, paragrafo 5) e l'obbligo di proteggere e assistere le vittime di traffico, in particolare donne e bambini (articolo 16);
    anche l’ articolo 7 del decreto del Ministero dell'interno del 14 luglio 2003 prevede che l'azione di contrasto debba essere sempre improntata alla salvaguardia della vita umana ed al rispetto della dignità della persona. In ogni caso lo stesso articolo 7 prevede che la visita a bordo di mercantili sospettati di essere coinvolti nel traffico di migranti deve avvenire in una cornice di massima sicurezza, onde salvaguardare l'incolumità del team ispettivo e dei migranti stessi, e che, qualora si renda necessario l'uso della forza, l'intensità, la durata e l'estensione della risposta devono essere proporzionate all'intensità dell'offesa, all'attualità e all'effettività della minaccia;
    nello specifico, sui richiedenti asilo, che rappresentano la grande maggioranza dei migranti, la decisione assunta dal Ministero dell'interno, con circolare del 19 marzo 2014, di distribuire nel territorio nazionale, a cura delle prefetture, i richiedenti asilo, ben lungi dall'essere una misura straordinaria necessitata dalla saturazione dei posti di accoglienza dovuta ad arrivi massicci ed imprevedibili, è ancora una volta conseguenza diretta della mancata riforma di norme confuse e non coordinate tra loro e della conseguente pluriennale mancanza di un piano nazionale di accoglienza dei richiedenti asilo e di integrazione sociale dei titolari di protezione;
    la Libia, Paese di partenza della maggior parte dei migranti diretti in Italia, vive un momento di gravissima crisi politica. Il Governo del Paese non ha una sovranità certa sul territorio e specialmente nella fascia costiera sono ampiamente documentate lesioni collettive gravissime ai diritti dei profughi. Il Paese non ha mai sottoscritto la Convenzione di Ginevra del 1951. Si hanno notizie certe di fenomeni di schiavizzazione, reclusioni all'interno di strutture lager, stupri di massa. Ogni atto teso esclusivamente a scoraggiare i rifugiati presenti in Libia a prendere il mare significherebbe, quindi, esclusivamente esporli a rischi gravissimi per la loro incolumità fisica e psicologica;
    è evidente che non esiste una correlazione tra le scelte interne di politica migratoria dei singoli Stati europei. L'inasprimento delle normative, o il suo contrario, non hanno avuto effetti su flussi che dipendono esclusivamente da ragioni politiche e sociali nel continente africano. Sarebbe necessaria una politica comune dell'Unione europea per gestire in maniera unitaria il fenomeno delle migrazioni che sia improntata all'accoglienza e alla necessità di un rilancio della cooperazione internazionale, tesa alla promozione dei diritti e delle tutele, quale unica via per contrastare gli esodi di massa,

impegna il Governo:

   a sbloccare immediatamente i fondi per il finanziamento dei programmi di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati, portando il sistema Sprar alla sua piena operatività e trasferendo in tempi brevi in detti programmi i richiedenti asilo attualmente accolti presso strutture provvisorie;
   ad attuare centri di accoglienza decentrata di dimensioni medio-piccole, finanziati dallo Stato e gestiti dai comuni con le professionalità richieste anche dalle direttive dell'Unione europea;
   a prevedere la progressiva fuoriuscita dall'emergenza, adeguando il sistema d'accoglienza italiano a quanto previsto dalla normativa interna ed internazionale;
   a implementare con la massima priorità il sistema di accoglienza dei minori non accompagnati, impedendo che tali soggetti possano essere posti, anche temporaneamente, in «centri informali» di grandi dimensioni e, dall'altro, garantendo loro una rete di protezione che preveda tutele particolari riconosciute ai minori a garanzia della loro particolare vulnerabilità;
   a farsi promotore di un'iniziativa tesa a sospendere l'applicazione del regolamento cosiddetto Dublino III e a stabilire con gli Stati aderenti a tale accordo nuove regole che permettano ai richiedenti asilo di raggiungere in condizioni di sicurezza il Paese in cui intendono fare richiesta d'asilo;
   a porre in sede europea il tema della garanzia della libera circolazione dei rifugiati negli Stati dell'Unione europea, estendendo a tali soggetti i principi previsti per i cittadini europei dal trattato di Schengen, permettendo così un'allocazione libera, e dunque più razionale, dei flussi migratori;
   a rivedere al più presto gli accordi bilaterali vigenti con l'Egitto, la Nigeria e la Tunisia, al fine di ridefinire le regole di rimpatrio;
   a farsi portatore in sede europea di un'iniziativa che porti al definitivo superamento del sistema Frontex, affinché quelle risorse e professionalità siano finalizzate in primis ad organizzare un efficiente sistema di monitoraggio e soccorso;
   a porre in sede europea la questione dell'indifferibilità dell'apertura di canali di «accesso protetto», che tramite corridoi umanitari garantiscano la possibilità ai migranti di fare richiesta di asilo direttamente nei Paesi di transito, come l'Egitto, per poi poter entrare in Europa in sicurezza.
(1-00466) (Testo modificato nel corso della seduta) «Palazzotto, Migliore, Fratoianni, Duranti, Di Salvo, Piazzoni, Piras, Scotto, Fava, Marcon, Pannarale, Ricciatti, Costantino».


   La Camera,
   premesso che:
    il 18 ottobre 2013, a seguito dell'ennesima grave tragedia avvenuta pochi giorni prima, con il naufragio e la morte di quasi 200 migranti, in gran parte eritrei e somali, è stata avviata da parte dell'Italia un'importante operazione militare ed umanitaria nel Mar Mediterraneo meridionale, denominata Mare Nostrum, allo scopo, da un lato, di assicurare la salvaguardia delle vite dei migranti in mare, anche alla luce delle numerose vittime tra donne e bambini, e, dall'altro, di sottrarre gli stessi migranti alla rete di traffici illeciti nella quale restano invischiati nel tentativo disperato di giungere in Italia;
    dall'ottobre 2013 sono state tratte in salvo più di diciannove mila persone e, qualora non vi fosse stato un così imponente sforzo da parte dell'Italia, probabilmente si sarebbe assistito in questi mesi a tragedie e numeri di morti ancora più imponenti di quelli che, purtroppo, si sono comunque verificati, come testimoniato anche dalle notizie giunte il 14 maggio 2014 sull'ennesima strage avvenuta alle porte del nostro Paese;
    tuttavia, il costo stimato dell'operazione Mare Nostrum, pari a circa 9 milioni di euro al mese interamente a carico del nostro Paese, ha messo in evidenza come la risposta a tale fenomeno non possa più essere data adeguatamente a livello nazionale, ma richiede un deciso e complessivo intervento a livello dell'Unione europea;
    va, altresì, sottolineato che i profondi cambiamenti politici e sociali avvenuti nei Paesi della sponda sud del Mediterraneo hanno contribuito a determinare un profondo cambiamento nella qualità dei flussi migratori, sempre più caratterizzati da migranti in fuga da guerre e persecuzioni e aventi titolo al riconoscimento dello status di rifugiato internazionale, e sempre meno caratterizzati da migranti meramente economici, in cerca di un'opportunità di vita migliore;
    l'impossibilità per molti di loro di potersi trasferire liberamente in altri Paesi dell'Unione europea, ove spesso risiedono familiari e parenti già da tempo integrati ed insediati, ha portato all'ulteriore conseguenza per la quale molti potenziali beneficiari di protezione internazionale rifiutano di farsi riconoscere una volta giunti in Italia nella speranza di potere, magari di nuovo clandestinamente, raggiungere i propri familiari nei Paesi del nord Europa, come sta avvenendo proprio in questi giorni con i profughi siriani accampati nella stazione di Milano;
    al fine di ridurre i numeri di questa silenziosa strage in mare, nonché quelli di chi illecitamente lucra sul traffico di esseri umani, potrebbe essere di cruciale importanza l'apertura di presidi dell'Unione europea nei Paesi di origine o di transito dei migranti, al fine di raccogliere le eventuali richieste di protezione internazionale prima del loro imbarco clandestino;
    occorre, dunque, un vero cambio di passo anche a livello europeo, sulla base della considerazione che le vite soccorse in mare rappresentano un valore assoluto, che ai beneficiari di protezione internazionale vada riconosciuto il diritto di circolare e soggiornare all'interno dell'Unione europea e che, se l'Italia costituisce la frontiera a sud dell'Unione europea, un'efficace risposta a questo fenomeno non può che essere data politicamente ed economicamente a livello europeo;
    del resto, lo stesso direttore dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, Morten Kjaerum, durante la sua audizione alle Commissioni riunite affari costituzionali, giustizia e politiche dell'Unione europea della Camera dei deputati e politiche dell'Unione europea del Senato della Repubblica, tenutasi nella giornata di martedì 13 maggio 2013, ha affermato che «sul tema della condivisione degli oneri derivanti dal fenomeno migratorio da parte di tutti i Paesi Ue, non ci sono ancora soluzioni», ma servono certamente interventi «sostenibili e di lungo periodo»;
    in questo quadro, è auspicabile un deciso rafforzamento delle strategie di partenariato con i Paesi di origine e con quelli di transito dei flussi migratori, nonché il potenziamento dei programmi di protezione regionali esistenti, condotti in collaborazione e d'intesa con l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, anche al fine di approntare standard adeguati di assistenza, in linea con quelli europei, relativi alle persone bisognose di protezione internazionale,

impegna il Governo:

   ad adottare ogni iniziativa utile, nelle opportune sedi europee, volta a trasformare l'operazione Mare Nostrum in un'operazione dell'Unione europea, sulla base della consapevolezza che le vite salvate in mare aperto sono un valore assoluto, e a promuovere un più stretto coordinamento delle attività di pattugliamento del Mediterraneo con le attività di cooperazione operativa con i Paesi di origine e di transito dei flussi;
   ad adottare ogni iniziativa utile nelle opportune sedi internazionali ed europee, volta a modificare i criteri enunciati nel regolamento (UE) n. 604/2013 (cosiddetto Dublino III), al fine di favorire un ampliamento delle possibilità di ricongiungimento dei richiedenti protezione internazionale ad altri familiari, oltre alle ipotesi già previste dal capo III del predetto regolamento;
   a perseguire il progetto di reciproco riconoscimento dello status di protezione internazionale rilasciato da uno Stato membro da parte di tutti gli altri partner europei, in modo da permettere la libertà di stabilimento del beneficiario in ogni Stato dell'Unione europea;
   a sostenere, in accordo con gli altri partner dell'Unione europea, l'opportunità di un trasferimento della sede di Frontex in un'area geograficamente collocata al centro del Mediterraneo;
   ad adottare ogni iniziativa utile, d'intesa con i partner europei, al fine di valutare la possibilità che nei Paesi di origine o di transito siano istituiti presidi dell'Unione europea per un preventivo screening delle domande dei richiedenti protezione internazionale, anche al fine di evitare che i migranti possano diventare merce per i trafficanti di esseri umani;
   a compiere ogni sforzo, anche sul piano bilaterale, per stipulare accordi di cooperazione con i Paesi terzi da cui provengono, o attraverso i quali transitano, i migranti diretti in Europa;
   ad adottare ogni iniziativa utile nelle opportune sedi europee volta a predisporre un piano integrato delle misure di accoglienza a livello europeo – anche in attuazione dell'articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, laddove sancisce che i principi della solidarietà e dell'equa ripartizione della responsabilità non sono limitati al solo piano finanziario – nonché ad incrementare le misure di accoglienza riservate ai richiedenti asilo non abbienti, dotando di adeguate risorse finanziarie gli strumenti normativi deputati a trasporre nell'ordinamento italiano le due direttive europee contenute nel disegno di legge «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013 – secondo semestre» (A.C. 1836), relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e all'esame delle relative domande.
(1-00467) «Fiano, Andrea Romano, Roberta Agostini, Bersani, Bindi, Cuperlo, D'Attorre, Marco Di Maio, Fabbri, Famiglietti, Gasparini, Giorgis, Gullo, Lattuca, Lauricella, Marco Meloni, Naccarato, Piccione, Pollastrini, Richetti, Rosato, Francesco Sanna, Beni, Moscatt, Chaouki, Amoddio, Zampa, Carnevali».


   La Camera,
   premesso che:
    l'operazione militare ed umanitaria nel Mar Mediterraneo meridionale, denominata Mare Nostrum, è iniziata il 18 ottobre 2013 al fine di fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria in corso nello stretto di Sicilia, determinato dall'eccezionale afflusso di migranti. L'operazione Mare Nostrum ha un duplice obiettivo: a) quello di garantire la salvaguardia della vita in mare; b) quello di assicurare alla giustizia tutti coloro i quali lucrano sul traffico illegale di migranti. Per assolvere a questi compiti, essa prevede il rafforzamento delle attività correlate con il controllo del flusso migratorio ed il potenziamento dell'attuale dispositivo militare di sorveglianza aeromarittima;
    in una recente audizione effettuata il 29 aprile 2014 nelle Commissioni parlamentari affari esteri e difesa del Senato della Repubblica, il direttore centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere presso il Ministero dell'interno ha fornito alcuni dati che evidenziano come nel nostro Paese siano giunte circa 25 mila persone, con un forte aumento rispetto al 2013 ed in linea con i dati del 2011, in cui si era registrato un picco degli arrivi in conseguenza del fenomeno delle cosiddette «primavere arabe». Lo stesso direttore ha espresso la preoccupazione che il numero dei migranti possa ulteriormente aumentare con l'arrivo dell'estate, anche perché, secondo le informazioni raccolte, in Nord Africa ci sarebbero tra le 600 e le 800 mila persone potenzialmente intenzionate ad affrontare la traversata del Mediterraneo;
    il problema dell'immigrazione è particolarmente complesso e delicato e riguarda soprattutto, in questo momento storico, la grave instabilità politica dei Paesi africani del Mediterraneo e di quelli dell'Africa sub sahariana. Infatti, la ciclicità delle crisi che attraversano quei Paesi, dovuta alla fragilità degli equilibri politici interni e dei loro apparati statuali, fanno si che il fenomeno dell'immigrazione abbia natura strutturale e non emergenziale e sia dovuto a problemi non solo economici, ma anche e soprattutto a motivazioni politiche. Ciò cambia il profilo dei flussi migratori che, inizialmente originati dal desiderio o dalla necessità di fuggire da luoghi devastati da guerra e persecuzione, sono oggi determinati in larga parte dalla richiesta di diritto d'asilo;
    i cosiddetti «viaggi della speranza» partono da Eritrea, Mali, Siria, Gambia, Somalia, Senegal, Pakistan, Nigeria ed Egitto dove sono in corso guerre e persecuzioni;
    è vero che il fenomeno dell'immigrazione desta particolare preoccupazione, ma è anche vero che, a partire dall'eccezionale ondata migratoria, le misure approntate hanno ampliato la possibilità di fronteggiare in modo sicuro il fenomeno. Infatti, il dispositivo di sorveglianza delle frontiere e di soccorso in mare per il controllo dei flussi migratori che riguardano il canale di Sicilia, costituito proprio dall'operazione Mare Nostrum allo scopo di impedire naufragi e morti, ha funzionato e sta funzionando bene se è vero che, a partire dal 18 ottobre 2014, oltre 19 mila persone sono state tratte in salvo;
    è da considerare, comunque, che l'attuazione dell'operazione Mare Nostrum comporta una spesa di oltre 9 milioni di euro al mese ed è chiaro che, senza l'intervento della comunità internazionale, il nostro Paese non può reggere una pressione migratoria così forte;
    è, quindi, essenziale che l'Unione europea si faccia carico dei problemi legati all'immigrazione sia rafforzando il ruolo di Frontex, sia sollecitando gli Stati membri dell'Unione europea ad assumersi un impegno più diretto nelle operazioni gestite dall'Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea e volte al controllo della frontiera marittima;
    è necessario, quindi, che Frontex assuma il coordinamento non solo delle attività di pattugliamento del Mediterraneo, ma anche delle attività di cooperazione operativa con i Paesi di origine e di transito dei flussi, anche al fine di garantire il controllo delle frontiere e la lotta all'immigrazione illegale;
    in questo quadro, pur tenendo conto dell’ instabilità della gran parte dei Paesi del Nord Africa, un elemento significativo ed utile potrebbe risultare quello legato alle strategie di partenariato con i Paesi di origine ed anche con quelli di transito dei flussi migratori;
    è necessario, altresì, per affrontare il problema migratorio alle sue radici, l'intervento diretto dell'Unione europea direttamente nelle aree di origine del fenomeno, potenziando i programmi di protezione regionali esistenti, condotti in collaborazione e d'intesa con l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. È opportuno, quindi, che nei Paesi da cui nascono i maggiori movimenti migratori vengano approntati standard adeguati di assistenza, in linea con quelli europei che riguardano le persone bisognose di protezione internazionale;
    è necessario, peraltro, accrescere i mezzi finanziari che alimentano tali programmi. Un maggiore intervento in questa direzione non può, inoltre, prescindere dalla disponibilità degli Stati membri a mettere a disposizione risorse finanziarie più consistenti in modo da collegare il fenomeno migratorio a nuove opportunità di sviluppo che aiutino i Paesi destinatari delle forme di assistenza tecnica ad acquisire livelli crescenti di autosufficienza ed autonomia;
    le politiche di cooperazione devono mirare non solo all'assistenza nel luogo di origine, ma anche a migliorare le capacità dei migranti, con il duplice obiettivo di incrementare la possibilità per gli stessi di essere inseriti con maggiore preparazione e competenza nel mondo del lavoro. Vanno in questo senso gli accordi europei in materia di lavoro, che riguardano i Paesi di origine dei flussi verso l'Italia. Si ricordano, in proposito, gli accordi conclusi con l'Egitto, l'Albania, la Moldavia e lo Sri Lanka;
    occorre, altresì, intervenire per modificare il regolamento (UE) n. 604/2013, cosiddetto Dublino III, sul diritto di asilo. Infatti, secondo le norme vigenti, attualmente lo Stato membro responsabile dell'esame dell'istanza è quello in cui è avvenuto l'ingresso, regolare o meno, del richiedente asilo. Tutto ciò ha determinato difficoltà di accertamento dell'identità di migranti in arrivo. Se vengono identificati in Italia e viene loro riconosciuto lo status di richiedenti asilo non possono più muoversi sul suolo europeo, mentre spesso cercano di ricongiungersi a parenti o comunità che risiedono in centro o nord Europa con ogni mezzo;
    superare il regolamento (UE) n. 604/2013, cosiddetto Dublino III, significherebbe consentire il trasferimento legale di queste persone. Infatti, fin quando non si permetterà al richiedente asilo o al rifugiato di spostarsi all'interno dell'Europa secondo la propria volontà, continueranno a sussistere condizioni generali di estrema e difficile complessità, come l'aumento di flussi incontrollati verso altri Stati membri ed onerosi ri-trasferimenti nel nostro Paese. È, quindi, di importanza fondamentale che nei Paesi vengano istituiti presidi dell'Unione europea per consentire di raccogliere da subito le intenzioni del migrante. Infatti, i dati acquisiti dimostrano come l'intenzione dei migranti non sia quella di rimanere nel nostro Paese, ma di raggiungere un'altra destinazione in Europa;
    la necessità di rendere più efficace il sistema di accoglienza presuppone la velocizzazione dell'esame della decisione delle istanze di protezione internazionale. Il Governo ha risposto in modo idoneo a queste domande, incrementando le commissioni territoriali che sono destinate a questo importante compito. Occorre, comunque, che una volta adottata la richiesta, la persona che ottiene il diritto di asilo non debba necessariamente restare in Italia, ma che l'asilo debba essere sviluppato in termini di diritto in tutta l'Unione europea,

impegna il Governo:

   nel corso del prossimo semestre di Presidenza dell'Unione europea, che andrà ad iniziare il 1o luglio 2014, a porre con forza sul tavolo del Consiglio europeo la questione della diversità della pressione migratoria che l'Italia subisce rispetto agli altri partner europei nello spirito dell'articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il quale sancisce che i principi della solidarietà e dell'equa ripartizione della responsabilità non sono limitati al solo piano finanziario;
   a sottolineare l'alto valore umano rappresentato dall'operazione Mare Nostrum posta in essere dal nostro Paese richiedendo, per tale motivo, ai partner europei una partecipazione attiva alla medesima;
   a proporre modifiche ai criteri enunciati nel regolamento (UE) n. 604/2013 (cosiddetto Dublino III) in modo da favorire il ricongiungimento dei richiedenti protezione internazionale ad altri parenti, oltre a quelli enunciati nel capo III del predetto regolamento;
   a perseguire il progetto di reciproco riconoscimento dello status di protezione internazionale rilasciato da uno Stato membro da parte di tutti gli altri partner europei, in modo da permettere la libertà di stabilimento del beneficiario in ogni Stato dell'Unione europea;
   ad incentivare il ruolo di Frontex in modo da assumere la regia ed il coordinamento non solo delle attività di pattugliamento del Mediterraneo, ma anche delle attività di cooperazione operativa con i Paesi di origine e di transito dei flussi;
   a sostenere, rispetto ai partner europei, come ha sostenuto in Parlamento il Ministro dell'interno, Angelino Alfano, l'opportunità «di portare la sede di Frontex al centro del Mediterraneo, dove è in corso la partita cruciale dell'immigrazione»;
   ad esplorare, con i partner europei, la possibilità che, nei Paesi di origine o di transito dei richiedenti protezione, possano essere aperti presidi dell'Unione europea per un preventivo screening delle domande e per evitare che essi possano cadere nelle mani dei «mercanti di uomini»;
   a compiere ogni sforzo, anche sul piano bilaterale, per stringere accordi di cooperazione con i Paesi terzi da cui provengono o attraverso cui transitano i migranti diretti in Europa;
   ad incrementare le misure di accoglienza riservate ai richiedenti asilo non abbienti, dotando di adeguate misure di copertura finanziaria gli strumenti normativi deputati a trasporre nell'ordinamento le due direttive europee – attualmente contenute nel disegno di legge «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013 – secondo semestre» (A.C. 1836) – relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e all'esame delle relative domande, in modo da ottenere un sistema più rapido per la selezione degli aventi diritto e più efficiente per adempiere gli obblighi internazionali ai quali comunque l'Italia è sottoposta.
(1-00468) «Dorina Bianchi, Leone».


   La Camera,
   premesso che:
    l'intensificarsi degli sbarchi di clandestini sulle nostre coste e i drammatici episodi di naufragio, avvenuti il 3 e l'11 ottobre 2013, a largo delle coste dell'isola di Lampedusa, ha Indotto il governo italiano ad adottare iniziative preventive di soccorso dei migranti in mare attivando, in maniera unilaterale vista l'assenza di intervento dell'Unione europea l'operazione Mare Nostrum, una task force militare-umanitaria senza la cui pronta attivazione i mancati soccorsi avrebbero provocato altre vittime; in quell'occasione, infatti, l'isola di Lampedusa è stata lasciata sola nella gestione di un'emergenza umanitaria permanente, divenendo allo stesso tempo un centro di pronta accoglienza, ma anche un confinamento territoriale dove non sono rispettati i diritti umani fondamentali;
    l'obiettivo della citata operazione è di evitare la strage di migranti, anche se, purtroppo, il recentissimo naufragio del 12 maggio 2014, avvenuto a largo delle coste della Libia, dove un barcone con circa 400 persone si è capovolto facendo annegare decine di ragazzi, ha drammaticamente riproposto l'emergenza;
    pur tra polemiche e criticità, tale operazione ha comunque raggiunto lo scopo per il quale era stata avviata; infatti, dall'inizio dell'anno l'operazione Mare Nostrum ha salvato la vita a 21.728 persone e il nostro Paese ha ancora una volta confermato la propria vocazione umanitaria che da sempre lo contraddistingue in Europa; tuttavia, i sottoscrittori del presente atto di indirizzo non ritengono che Mare Nostrum possa rappresentare una soluzione permanente alla questione immigrazione anche perché non ha impedito l'incremento dei flussi migratori illegali, garantendo di fatto l'arrivo in Italia a tutti coloro che si imbarcano sulle coste libiche;
    inizialmente, detta operazione sarebbe dovuta costare circa 1 milione di euro al mese, invece l'impegno sta richiedendo un esborso che si aggira intorno ai 9 milioni al mese ma a questa cifra vanno aggiunti decine di milioni al mese per l'assistenza agli immigrati, per i quali la legge di stabilità 2014 ha stanziato 210 milioni;
    oggi, è improcrastinabile adottare misure di prevenzione delle tragedie dei naufragi, stante l'intensificarsi del fenomeno migratorio, sia per le gravi situazioni politiche ed economiche in cui versano i Paesi arabi e africani, sia per le difficoltà di poter avviare a breve accordi con la Libia, e di rivedere anche quelli precedentemente assunti, vista soprattutto l'instabilità politica del Paese;
    finora l'Agenzia Frontex ha svolto un ruolo marginale nel gestire i flussi provenienti dalla Libia e solo recentemente, dopo aver modificato il proprio regolamento che ne disciplina le attività in mare, ha accettato l'eventualità che unità navali partecipino alle operazioni di controllo delle frontiere, anche perché il Governo italiano ha più volte richiamato l'esigenza di un suo maggior coinvolgimento in tal senso;
    per quanto riguarda le risorse stanziate dall'Unione europea, nel periodo 2007-2013, come si evince dal sito della Commissione europea il nostro Paese ha ottenuto il 13,4 per cento delle risorse totali allocate per la gestione dell'asilo e dell'immigrazione: 478.754.919 euro. Quasi mezzo miliardo di euro, dei quali il 50 per cento circa destinato esclusivamente alla difesa delle frontiere marine e terrestri: 250.178.432 euro (External Borders Fund). Le altre somme sono state così ripartite: 36.087.197 euro al fondo per i rifugiati (Refugee Fund), 148.679.573 per il fondo integrazione (Integration Fund) e 43.809.714 al fondo che finanzia i rimpatri forzati dei migranti Illegali (Return Fund);
    il 29 giugno 2013 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea gli atti legislativi mancanti per completare la «revisione» di tutte le principali norme del Sistema europeo comune di asilo; in particolare, l'adozione del regolamento UE n. 604/2013, cosiddetto Dublino III, entrato in vigore il 19 luglio 2013, in sostituzione del regolamento 343/2003, cosiddetto Dublino II, ma la cui applicazione è stata prevista solo a partire dal 1° gennaio 2014; tale regolamento contiene i criteri e i meccanismi per individuare lo Stato membro competente per l'esame della domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un Paese terzo o apolide, i problemi e la drammaticità degli arrivi dei migranti nel Mediterraneo non trovano soluzione;
    il regolamento Dublino III è senza dubbio la parte del Sistema europeo comune di asilo più discusso e criticato, non solo dal punto di vista delle conseguenze negative sulla vita dei richiedenti asilo; infatti, il principio generale su cui si basa è lo stesso della vecchia Convenzione di Dublino del 1990 e di Dublino II: ogni domanda di asilo deve essere esaminata da un solo Stato membro e la competenza per l'esame di una domanda di protezione internazionale ricade in primis sullo Stato che ha svolto il maggior ruolo in relazione all'ingresso e al soggiorno del richiedente nel territorio degli Stati membri, salvo eccezioni; insomma, sono state apportati pochi aggiustamenti;
    tuttavia, nonostante l'Unione europea si sia dotata di un proprio sistema di asilo (basato sulla nozione di protezione internazionale, articolata nelle tre forme dello status di rifugiato, della protezione sussidiaria e della protezione temporanea, volte a consentire a chiunque di vedersi riconosciuto lo status appropriato alla propria situazione), faticosamente completato dopo 12 anni di lavori nel giugno 2013, come già detto, il cammino verso il raggiungimento di un sistema comune europeo di asilo giusto ed efficace appare ancora lungo; la realizzazione di tale sistema costituisce, In ogni caso, l'esito ultimo di un processo di progressivo avvicinamento delle legislazioni nazionali in materia le cui tappe sono state delineate nei programmi pluriennali per lo spazio di libertà sicurezza e giustizia;
    è ovvio che, di fronte all'intensificarsi del fenomeno degli sbarchi per le difficili situazioni politiche in cui versano i Paesi di origine africana, le suddette risorse possono essere non sufficienti e la legislazione europea, che regola l'attribuzione dei fondi, stabilisce che deve essere ogni singolo Stato a presentare alla Commissione europea un programma annuale per ricevere poi lo stanziamento;
    l'Italia, rispetto agli altri Paesi, oltre al prestare accoglienza e soggiorno presso i centri di accoglienza ormai al collasso, deve anche affrontare gli arrivi via mare ed effettuare operazione umanitarie di soccorso e salvataggio di vite umane, affrontando l'incremento degli elevati costi sopra riportati;
    gli altri Paesi membri dell'Unione hanno manifestato una scarsa collaborazione nell'attività di controllo delle frontiere e nel condividere con una maggiore partecipazione finanziaria la gestione dei trasferimenti dei migranti all'interno dell'Unione, laddove si ritiene opportuno e giusto che i costi sostenuti dall'Italia per proteggere le frontiere via mare, intercettare e soccorrere i migranti, dovrebbero essere a carico del bilancio dell'Unione europea;
    in occasione della visita a Lampedusa, dopo i tragici naufragi del 3 e 27 ottobre 2013, il Presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, nel suo discorso aveva affermato che: «... l'Europa sta con la gente di Lampedusa e con l'Italia», e quello che riguarda uno Stato membro dell'Unione europea ci riguarda tutti. È quello che significa essere un'Unione, un'Unione fondata su valori quali la dignità umana, la libertà, la democrazia e la solidarietà... L'Unione europea non può accettare che migliaia di persone muoiano alle sue frontiere... Qui a Lampedusa, l'Europa e l'Africa condividono una frontiera che promette speranza ma che troppo spesso sfocia in tragedie.... Le sfide a cui devono far fronte Lampedusa e l'Italia sono sfide europee... Quello che posso promettere, però, è che la Commissione europea farà tutto il possibile, con i mezzi di cui dispone, per aiutare a cambiare le cose... Il nostro impegno non comincia oggi. Negli ultimi anni l'Unione europea ha già fatto notevoli sforzi... Le nostre capacità di reazione sono migliorate grazie a FRONTEX, l'agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne, che abbiamo rafforzato di recente. Ma dobbiamo intensificare le nostre azioni. Dobbiamo rafforzare la nostra capacità di ricerca e salvataggio e il sistema di sorveglianza per localizzare le imbarcazioni, così da poter lanciare le operazioni di salvataggio e portare le persone in salvo prima che sia troppo tardi, è questa la finalità del sistema «Eurosur», che vogliamo vedere attivo già il 2 dicembre...,

impegna il Governo

   a chiedere, anche in forza dell'imminente Presidenza italiana dell'Unione europea una più decisa cooperazione dell'insieme degli Stati membri per affrontare l'emergenza umanitaria nel Mediterraneo attraverso finanziamenti adeguati alle operazioni di soccorso e di accoglienza stessa dei profughi e dei rifugiati nonché al contrasto del traffico di esseri umani;
   a proporre l'unificazione in un unico organismo europeo delle funzioni di coordinamento per il soccorso e la tutelatile frontiere dell'Unione europea suddividendo in modo solidale tra i membri della Unione europea il carico umano ed economico di tale drammatica emergenza;
    a sollecitare l'Unione europea ad una più efficace azione nei confronti dei Paesi di origine e di transito, impegnando e incentivando i rispettivi governi e porre in essere una seria politica di gestione dei flussi, soprattutto nella lotta alle organizzazioni criminali che lucrano sul traffico di essere umani.
(1-00469) «Currò, Rizzetto, Vallascas, Prodani, Mucci, Da Villa, Turco, Baldassarre, Rostellato, Bechis, Ciprini, Cariello, Artini, Frusone, Grillo, Sibilia».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)


Risoluzione

   La Camera,
   premesso che:
    è in corso l'operazione militare e umanitaria nel Mar Mediterraneo meridionale denominata Mare Nostrum, deliberata il 18 ottobre 2013, a seguito dei fatti tragici accaduti a Lampedusa, per garantire la sicurezza e l'assistenza umanitaria in mare nello stretto di Sicilia, a fronte di un flusso crescente di migranti, sovente profughi e richiedenti asilo, peraltro nel quadro di un fenomeno ormai di lunga data;
    da quando l'operazione è stata avviata sono state raccolte in mare oltre 19.000 persone, a dimostrazione dell'effettiva necessità dell'operazione. Recenti drammatici episodi confermano che essa non solo non va messa in discussione, ma, al contrario, va mantenuta e potenziata con l'aiuto dell'Agenzia europea Frontex;
    il 23 ottobre 2013, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione relativa ai flussi migratori nel Mediterraneo rilevando come gli avvenimenti di Lampedusa rappresentino un vero e proprio campanello di allarme per l'Unione europea e i suoi Stati membri e come l'unico modo per evitare nuove tragedie e garantire il diritto internazionale e umanitario e il controllo degli accessi al territorio, oltre che combattere lo sfruttamento criminale dei profughi, consista nell'adottare un approccio coordinato basato sulla solidarietà e la responsabilità condivisa attraverso il supporto di strumenti comuni;
    la stessa risoluzione invita l'Unione e gli Stati membri ad adottare misure concrete per rafforzare la solidarietà anche dotandosi di finanziamenti adeguati, e riducendo la pressione su quegli Stati membri che ricevono un numero più elevato di richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale, e invita inoltre l'Unione, Frontex e gli Stati membri a garantire l'assistenza ai migranti in pericolo attraverso l'attuazione del regolamento EUROSUR;
    secondo il regolamento cosiddetto di Dublino III il primo Stato di arrivo è quello competente a valutare le richieste di asilo e a sostenere gli oneri sociali ed economici corrispondenti, il che indubbiamente dà ad ogni Paese europeo una specifica responsabilità, che il nostro Paese deve essere in grado di affrontare, essendo sulla frontiera geografica esterna dell'Unione europea più prossima alla sponda nordafricana;
    permane un fenomeno di minori stranieri non accompagnati, ovvero i minorenni soli che giungono sulle coste italiane;
    le norme sulla protezione dei minori impegnano i comuni all'inserimento degli stessi presso strutture (comunità alloggio, case famiglia, case protette per minori, e altro), con una retta giornaliera stabilita in euro 70 per ogni minore immigrato, e questo provoca in questa fase un peso non indifferente su pochi comuni, soprattutto siciliani, sproporzionato rispetto alla loro popolazione residente,

impegna il Governo

   ad adoperarsi presso la Commissione europea perché sia adottato ogni strumento opportuno a valutare e governare la nuova situazione creatasi alle frontiere italiane e mediterranee dell'Unione europea, inclusa la realizzazione di una conferenza sull'immigrazione, al fine di adottare soluzioni condivise per rispondere in modo coordinato e corresponsabile alla emergenza umanitaria;
   ad assumere iniziative per garantire, con riferimento ai minori stranieri non accompagnati, adeguate risorse da destinare ai comuni cui compete il compito di prima accoglienza e della successiva assistenza, istituendo un capitolo di spesa ad hoc;
   a distribuire in maniera più equa ed equilibrata sui diversi porti del Sud Italia gli approdi delle unità navali di assistenza ai migranti, al fine di non gravare quasi esclusivamente su Lampedusa o Pozzallo;
   ad intraprendere ogni iniziativa utile, necessaria ed opportuna affinché, adoperandosi presso le competenti autorità europee, la sede di Frontex (Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea) sia trasferita da Varsavia (Polonia) in Italia;
   ad intraprendere le azioni opportune a tutela dell'immagine e per la promozione turistica delle zone interessate dalla pressione dei flussi migratori che hanno nel turismo la principale attività economica e commerciale, e la cui condizione viene purtroppo descritta sovente nei mezzi di informazione con toni eccessivi e distorti, creando un danno reale all'economia turistica.
(6-00073) «Di Lello, Di Gioia, Locatelli, Pastorelli, Marzano, Furnari, Labriola, Schirò, Capua, Villecco Calipari, Valiante, Sberna, Plangger».