DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/12/2012
DISCUSSIONE IL 19/12/2012
ACCOLTO IL 19/12/2012
PARERE GOVERNO IL 19/12/2012
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 19/12/2012
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 19/12/2012
CONCLUSO IL 19/12/2012
Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-01071
presentata da
STEFANO ALLASIA
giovedì 13 dicembre 2012, seduta n.734
La III Commissione,
premesso che:
la situazione dei diritti umani nella Repubblica democratica popolare di Corea continua ad essere grave e drammatica;
dai dati riportati nel rapporto annuale 2012 di Amnesty International sulla Corea del Nord si apprende, infatti, che uomini, donne e bambini detenuti nei campi continuano ad essere torturati e maltrattati, nonché costretti al lavoro forzato in condizioni rischiose che hanno fatto ammalare i prigionieri tanto che moltissimi di loro sono morti in custodia o poco dopo il rilascio;
nel Paese non ci sono mezzi d'informazione indipendenti né sono noti partiti politici di opposizione o qualche tipo di associazione civile indipendente. Le critiche nei confronti del Governo e dei suoi leader sono rigorosamente limitate, punibili con l'arresto e la carcerazione da scontare in un campo di prigionia;
i cittadini nordcoreani affrontano quotidianamente gravi restrizioni di movimento sia all'interno del Paese che all'esterno. Migliaia di nordcoreani che erano fuggiti in Cina in cerca di cibo e impiego spesso sono stati rimpatriati con la forza in Corea del Nord dalle autorità cinesi e sono stati sistematicamente percossi e detenuti al loro ritorno in patria;
Amnesty International ha, inoltre, ricevuto rapporti secondo i quali, nel 2011, almeno 30 persone sono state messe a morte in Corea del Nord. Le esecuzioni sono normalmente effettuate in segreto, ma un numero crescente di esse è avvenuto in pubblico per servire da esempio;
la risoluzione del Consiglio «diritti umani» delle Nazioni Unite, del 25 marzo 2010, sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica democratica popolare di Corea ha espresso gravi preoccupazioni in merito alle continue segnalazioni di violazioni sistematiche, diffuse e gravi dei diritti civili politici, economici, sociali e culturali nel Paese;
il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica democratica popolare di Corea ha descritto la situazione dei diritti umani come pessima nella sua relazione annuale 2010 al Consiglio «Diritti umani» dell'ONU e ha suggerito al consiglio di sicurezza di prendere in considerazione le violazioni dei diritti umani nella Repubblica democratica popolare di Corea istituendo una commissione di inchiesta per indagare sui crimini contro l'umanità commessi dal Governo nordcoreano;
il Governo della Repubblica democratica popolare di Corea nega il mandato del relatore speciale sulla situazione dei diritti umani nel Paese, ha negato a quest'ultimo anche l'accesso al Paese e si rifiuta di cooperare con gli altri meccanismi dei diritti umani delle Nazioni Unite;
il Parlamento europeo ha approvato nel 2006 e nel 2010 risoluzioni sulla penisola coreana che hanno evidenziato la grave situazione dei diritti umani nel Paese;
è di oggi notizia che sia stato lanciato un missile a lunga gittata dalla Corea del Nord, il secondo in meno di un anno, in violazione aperta di quanto stabilito dalle risoluzioni dell'ONU, che vietano alla Nord Corea di effettuare test missilistici o test collegati ad attività nucleari,
impegna il Governo:
a chiedere alla Repubblica democratica popolare di Corea di porre immediatamente fine alle violazioni dei diritti umani in corso, che potrebbero equivalere a crimini contro l'umanità ed essere pertanto soggette alla giurisdizione penale internazionale;
a chiedere alla Repubblica democratica popolare di Corea di porre fine immediatamente e in modo permanente alle esecuzioni pubbliche e di abolire la pena di morte nel Paese;
ad esortare le autorità nordcoreane a garantire l'accesso all'assistenza alimentare ed umanitaria per tutti i cittadini sulla base della necessità ed urgenza;
a sostenere la creazione di una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite per valutare la violazione dei diritti umani avvenute in passato o tuttora in corso nella Repubblica democratica popolare di Corea, al fine di stabilire in che misura tali violazioni e l'impunità associata con questi abusi possano costituire crimini contro l'umanità;
a sostenere le organizzazioni non governative e gli attori della società civile che operano per creare contatti all'interno della Repubblica democratica popolare di Corea, al fine di incoraggiare i cambiamenti che conducono a un ambiente migliore per i diritti umani.
(7-01071)
«Allasia, Pianetta, Galli, Brancher, Razzi».