ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01050

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 727 del 03/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 03/12/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-01050
presentata da
FRANCESCO BARBATO
lunedì 3 dicembre 2012, seduta n.727

La VI Commissione,

premesso che:

la gravissima recessione economica in atto sta colpendo soprattutto le fasce più deboli della popolazione italiana, tra le quali, in particolare, i pensionati e gli anziani a basso reddito;

le manovre finanziarie adottate nel corso degli ultimi anni, ispirate ad una cieca logica di rigore finanziario imposta al Paese dalle tecnocrazie dell'Unione europea e della Banca centrale Europea, nonché dai grandi poteri finanziari internazionali, si sono tradotte esclusivamente in un continuo innalzamento della pressione tributaria nei confronti dei contribuenti onesti, ed hanno ulteriormente peggiorato la situazione economica dei cittadini appartenenti ai ceti medio-bassi;

a testimonianza di tale impostazione basti ricordare la decisione, adottata dall'attuale Governo con il decreto-legge n. 201 del 2011, di ripristinare, attraverso l'introduzione anticipata dell'imposta municipale unica (IMU), l'imposizione immobiliare sulle case di prima abitazione, a prescindere dalla situazione patrimoniale e reddituale dei proprietari, che, nella maggior parte dei casi, hanno potuto acquistare l'immobile a prezzo di notevoli sacrifici, accollandosi onerosi mutui ovvero mediante i risparmi accumulati con i redditi di lavoro guadagnati onestamente nell'arco di un'intera vita lavorativa, sui quali hanno, peraltro, già assolto i propri obblighi tributari;

altrettanto significative di tale assoluta insensibilità rispetto alle esigenze dei cittadini più deboli appaiono al firmatario del presente atto le norme, proposte dal Governo, che inaspriscono il prelievo IRPEF sui trattamenti di fine rapporto, quelle che incrementano ulteriormente, di un punto, l'aliquota IVA attualmente fissata al 21 per cento, o che innalzano dal 4 al 10 per cento l'aliquota IVA sulle prestazioni di assistenza e sicurezza sociale rese dalle cooperative sociali e dai loro consorzi in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni, nonché i tentativi dell'Esecutivo, in parte sventati, di ridurre drasticamente la quota di detraibilità IRPEF delle spese sostenute;

a ciò occorre aggiungere che il Paese ha dovuto sopportare, nell'ultimo anno, le conseguenze di una pesante riforma del sistema pensionistico che, oltre a mutare radicalmente le prospettive di vita di moltissimi lavoratori, ha posto la maggior parte dei lavoratori cosiddetti «esodati» nella condizione, disperata, di non poter percepire alcun reddito, né da lavoro né da pensione;

in tale contesto emerge, con sempre maggiore evidenza, la drammatica situazione delle famiglie italiane, che hanno perduto, nel corso degli ultimi cinque anni, oltre il 5 per cento del loro potere d'acquisto e, in particolare, la condizione di sostanziale povertà in cui versa un'ampia percentuale di pensionati, atteso che, secondo i dati ufficiali dell'INPS, l'ammontare medio mensile lordo dei trattamenti pensionistici erogati dall'Istituto è pari a 1.071 euro (che scende a soli 780 euro per le donne), mentre l'ammontare lordo medio annuo delle pensioni di reversibilità risulta pari ad appena 7.350 euro;

appare dunque evidente la necessità che il Governo, e le forze politiche che lo sostengono, aprano finalmente gli occhi rispetto alle conseguenze sociali ed economiche della crisi economica e delle politiche fiscali che hanno finora contribuito ad aggravarla, e procedano immediatamente ad una radicale inversione di tendenza che riequilibri il carico tributario, introducendo sgravi in favore dei pensionati, soprattutto a basso reddito, ed accolli finalmente il peso del risanamento finanziario del Paese sugli evasori, sui percettori di rendite speculative e parassitarie, sulla grande finanza e su tutti gli esponenti di quei poteri forti, tanto politici, quanto economici, che si sono finora avvantaggiati di veri e propri privilegi tributari,

impegna il Governo:
ad assumere, al più presto, iniziative volte a ridisegnare complessivamente l'impianto della politica tributaria, introducendo concrete misure di alleggerimento del carico fiscale in favore dei pensionati, in particolare al fine di:

a) prevedere l'esclusione dall'IMU per gli immobili di prima abitazione, riconoscendo priorità agli immobili di proprietà di pensionati a basso reddito, ovvero, quantomeno, prevedere la detraibilità dalla stessa IMU di una quota delle somme pagate a titolo di mutuo per l'acquisto della prima casa;

b) introdurre l'integrale detraibilità o deducibilità a fini IRPEF delle spese relative alle rette di ricovero ed assistenza pagate, anche da familiari, per la degenza di anziani in istituti di ricovero o in case di riposo;

c) stabilire l'abbattimento al 50 per cento dell'imponibile lordo IRPEF in favore dei pensionati a basso reddito;

d) scongiurare ogni ipotesi di eliminare l'esenzione IRPEF prevista sulle pensioni di guerra e su altri analoghe indennità ed assegni;

e) escludere ogni ulteriore incremento delle aliquote IVA, in considerazione degli effetti deleteri che ciò avrebbe sul potere d'acquisto dei ceti più deboli.


(7-01050) «Barbato».