ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01049

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 726 del 29/11/2012
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00222
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 29/11/2012


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Stato iter:
19/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/12/2012
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 12/12/2012
MILONE FILIPPO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
INTERVENTO GOVERNO 19/12/2012
MILONE FILIPPO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 19/12/2012
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
CICU SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA'
BOSI FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
DE ANGELIS MARCELLO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/12/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/12/2012

DISCUSSIONE IL 19/12/2012

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 19/12/2012

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 19/12/2012

CONCLUSO IL 19/12/2012

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-01049
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
giovedì 29 novembre 2012, seduta n.726

La IV Commissione,

premesso che:


nel corso della seduta della Commissione monocamerale d'inchiesta sull'uranio impoverito del 30 maggio 2012, è stata unanimemente approvata una relazione intermedia riguardante la situazione dei poligoni militari di tiro;


nel citato documento, nella parte relativa alle considerazioni conclusive la Commissione formula alcune proposte ed indicazioni;


per quanto riguarda l'area di Salto si chiede di procedere al definitivo divieto di tutte le attività suscettibili di produrre grave pregiudizio alla salute e all'ambiente; di avviare, senza alcun ulteriore indugio, l'opera di bonifica radicale, coerentemente con le indicazioni sulla criticità della condizione ambientale delle zone individuate dai progetti di caratterizzazione condotti e dall'indagine della procura della Repubblica di Lanusei; di concludere in tempi brevi l'indagine epidemiologica ad hoc e al tempo stesso intraprendere le iniziative necessarie per il conseguimento della certificazione ISO 14001 del PISQ e l'attivazione del sistema informativo ambientale finalizzato al monitoraggio delle condizioni ambientali del territorio anche accessibili in tempo reale agli organi istituzionali di controllo; di riqualificare l'intera area attualmente soggetta a servitù militare, pervenendo anche ad un suo ridimensionamento e destinando le aree non più soggette a vincolo ad usi civili o di tipo duale, con particolare riferimento allo sviluppo di attività attinenti alla protezione civile, alla ricerca scientifica e tecnologica in settori innovativi, ivi compresa l'elettronica, alla sperimentazione di aerei UAV, alla ricerca per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei militari impegnati nelle missioni internazionali, alla tutela delle iniziative imprenditoriali e delle competenze tecniche e professionali sviluppate nei territori interessati;


per quanto riguarda il poligono è da considerare inquinato a una profondità di 5 metri. Si tratterebbe, dunque, di asportare una fascia di terreno inquinato di almeno 5 metri per un'ampiezza di 135 chilometri quadrati;


ad oggi non è mai stato possibile effettuare la bonifica della ristretta fascia di Portoscuso di 1,5 metri di profondità, richiesta da vent'anni e considerata ormai zona permanentemente interdetta all'abitazione;


la decisione di bonificare almeno 13.500 ettari solo per il caso di Salto di Quirra senza valutare le conseguenze, tra l'altro di notevoli entità, e soprattutto senza considerare tempi e modalità appare all'interrogante ingiustificata per il Governo anche tenendo conto inoltre dell'enorme quantità di scorie che verrebbe creata da sottoporre a lavaggio raccogliendo le acque inquinate da sistemare in cassoni in una discarica appositamente preposta;


fare le bonifiche laddove il terreno è stato inquinato in profondità con proiettili conficcati anche ad un metro di profondità dal suolo e che è stato contaminato da emissioni di torio costituisce un problema di grandissima difficoltà. È stato fatto un tentativo nei poligoni scozzesi di Eskmeals e Kirtkcudbright con altissimi costi e tempi molto lunghi;


tali procedure sono state basate sull'uso di «tunnel» rivestiti con appositi sistemi di filtraggio nei quali si effettuava un lavaggio con acqua ad alta pressione. I residui radioattivi venivano asportati, dopo il trattamento di lavaggio e sistemati in contenitori di cemento e inviati a un sistema di discarica. Documentazione in merito è stata pubblicata dal dipartimento per l'ambiente del Ministero della difesa britannico nel dicembre 1997. I test nel poligono di Eskmeals sono stati condotti a partire dal 1981, il poligono è stato dotato di sette stazioni di monitoraggio dell'aria;



recentemente è emersa nuovamente la situazione del poligono di Torre Veneri in Puglia. L'intensissima attività svolta finora nel poligono non ha dato corso, purtroppo, ad alcuna bonifica effettiva. Tenendo conto del fatto che nel poligono sono state utilizzate armi anti-carro, di calibro di oltre 100 millimetri (in particolare armi da 105 millimetri), è sorto il problema del conficcamento nel terreno di queste armi a profondità che può raggiungere il metro e superarlo. Inoltre non è da escludersi che siano stati usati missili anticarro con dispositivi di guida al torio. Ed il personale è stato impiegato senza le necessarie misure di protezione (tute apposite, filtri, maschere, guanti, occhiali, sovrascarpe). Nelle zone di lancio occorre effettuare bonifiche effettive, cioè con impiego di ruspe che eseguono movimento terra a un metro, un metro e mezzo di profondità. Operazione tra l'altro delicata perché nel terreno sono conficcati dei proiettili,

impegna il Governo:

ad intervenire, non solo finanziariamente per bonificare tutti i poligoni tenendo conto delle modalità, dei tempi, delle conseguenze e dei rischi per l'ambiente e per la salute umana a breve e a lungo termine;


ad elaborare e rendere nota un'apposita documentazione ufficiale sulla questione della bonifica dei poligoni militari, specificando per ogni realtà attraverso studi ed indagini l'iter operativo della bonifica dei territori.


(7-01049) «Di Stanislao».