Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-01012
presentata da
MARCO DESIDERATI
mercoledì 17 ottobre 2012, seduta n.705
La IX Commissione,
premesso che:
in data 29 luglio 2010, con l'approvazione in IX Commissione della risoluzione 7-00329, il Governo si è impegnato, in vista della prosecuzione dell'iter di approvazione della tratta «alta velocità/alta capacità» Brescia-Verona, a promuovere un tavolo di incontro tra le amministrazioni dello Stato, le regioni Lombardia e Veneto e gli enti locali interessati, al fine di rivedere il tracciato dell'opera valutando la possibilità di spostarlo a sud dell'emiciclo morenico, salvaguardando così il territorio del Garda. A distanza di più di due anni, non si è ancora dato seguito agli impegni assunti;
la tratta in questione, attualmente in fase di progetto preliminare approvato con delibera CIPE n. 120 del 2003, è uno dei due lotti funzionali dell'opera «linea AV/AC Milano-Verona», a sua volta inclusa nel corridoio TEN-T n. 5 «asse ferroviario Lione-Trieste-Divaga/Koper-Divaga-Lubiana-Budapest-confine Ucraina» e pertanto è un essenziale elemento portante della rete ferroviaria italiana ai fini dell'incremento della quota modale del trasporto ferroviario sia di passeggeri che di merci;
il progetto preliminare della tratta AV/AC Brescia-Verona si estende per tutta la sua lunghezza di circa 50 chilometri nella fascia costiera del Garda, attraversando quindi un territorio densamente urbanizzato e fittamente coltivato a vigneti di alto pregio (lugana DOC), oltre ad ospitare diversi edifici produttivi, agricoli, manifatturieri commerciali e turistici;
tale progetto crea una serie di criticità di carattere progettuale, in quanto prevede la realizzazione di tre gallerie sotto i colli morenici e di una galleria artificiale sotterranea attraverso terreni instabili (sotto la zona commerciale-artigianale di Desenzano), che producono notevoli oneri aggiuntivi per opere complementari e di mitigazione;
sotto il profilo ambientale, l'attuale tracciato comporta un degrado generale del paesaggio, sia dal punto di vista estetico-percettivo che naturalistico-ecologico a causa della costruzione di barriere acustiche (inevitabili per un'opera infrastrutturale di tale rilevanza), di passaggi in trincea e in galleria artificiale, oltre a creare alterazioni morfologiche e idrogeologiche interferendo pesantemente sul deflusso acquifero dai colli al lago;
il progetto interrompe, inoltre, numerosi collegamenti stradali e sovrappassi autostradali, di cui occorre prevedere il ripristino. Essi creano oneri ingenti che si aggiungono ad un costo dell'opera già aumentato mediamente sino a dieci volte a causa delle gallerie, dei viadotti, delle opere complementari di aggiustamento e di mitigazione. A ciò vanno aggiunti i costi degli espropri e dei risarcimenti che, nella fascia costiera gardesana, raggiungono valori sino a 100 volte superiori a quelli medi consueti dei territori agricoli;
il tracciato previsto impatterebbe con il sito di importanza comunitaria del lago del Frassino e con il santuario della Madonna del Frassino, la cui costruzione risale al 1511 e comporterebbe l'eliminazione di edifici residenziali e di alcune cascine storiche dell'800, oltre a numerose aziende agricole, manifatturiere, commerciali, turistiche e agrituristiche;
il progetto, nella sua localizzazione attuale, comporta la distruzione irreversibile di oltre il 20 per cento dei vigneti Lugana Doc. Tali vigneti non possono essere rimpiantati in altre zone adiacenti sia per il clima, sia per la peculiarità del suolo, costituito da una particolare placca argillosa che si estende per soli 850 ettari ed ha limiti molto precisi;
le amministrazioni locali, i comitati e i cittadini propongono un tracciato alternativo di pari lunghezza, posto a sud dell'emiciclo morenico, che eviterebbe gli impianti sul territorio agricolo di alto pregio, lascerebbe integro il paesaggio e l'idrogeologia della zona, evitando il degrado del turismo, dell'agricoltura e della produttività generale del territorio, e riducendo i costi dell'opera di circa 8-12 volte rispetto a quelli del tracciato proposto nel progetto preliminare;
un tracciato posto a sud dell'emiciclo morenico permetterebbe quindi di realizzare il tratto gardesano della ferrovia Alta Velocità nel modo più semplice e razionale, con costi e problemi assai minori rispetto al tracciato approvato nel progetto preliminare, senza gallerie ed opere particolari, seguendo un percorso parallelo a quello già previsto,
impegna il Governo
ad assumere iniziative volte a modificare il tracciato attualmente previsto dal progetto della tratta AV/AC Brescia-Verona, come approvato dal Cipe in linea di progettazione preliminare con delibera n. 120 del 2003, spostandolo a sud dell'emiciclo morenico, anche in considerazione del fatto che tale spostamento garantirebbe la salvaguardia della Costa del Garda, dei suoi colli, dei suoi vigneti, del suo paesaggio e dell'economia generale del territorio.
(7-01012)
«Desiderati, Montagnoli, Fogliardi, Brancher, Bragantini, Alberto Giorgetti, Negro, Dal Moro, Martini, Molgora, Corsini, Volpi, Ferrari, Gelmini».