ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01011

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 705 del 17/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: PALADINI GIOVANNI
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 17/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-01011
presentata da
GIOVANNI PALADINI
mercoledì 17 ottobre 2012, seduta n.705

La XI Commissione,

premesso che:


Finmeccanica è leader in settori ad altissima tecnologia e ad alto contenuto di ricerca sia in Italia che all'estero ed è detentrice di un patrimonio industriale strategico di primaria importanza per il Paese;


il capitale della società è detenuto per il 30,2 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze, mentre la quota restante è detenuta dal pubblico indistinto e da investitori istituzionali italiani ed esteri;


la società è presente nei settori dell'aeronautica, dello spazio, dell'elettronica per la difesa, degli elicotteri, dei sistemi di difesa, dell'energia e dei trasporti;


nella città di Genova insistono due tra le più grandi aziende: la Ansaldo STS e la Ansaldo Energia;


Italia dei Valori ha da tempo denunciato al Ministro interrogato la grave decisione dei vertici della multinazionale di «svendere» ai concorrenti internazionali tutto il settore civile; si tratta di procedure di cessione che stanno regolarmente continuando in totale spregio delle richieste che giungono dai territori e dagli esperti di politica industriale, di fermare quella che agli interroganti appare una «follia» industriale;


a Genova, Ansaldo STS è leader mondiale nei sistemi ferroviari e nel segnalamento e Ansaldo Energia rappresenta per la città un patrimonio di inestimabile tecnologia e di lavoro di qualità costruito in stretto rapporto con la locale università;


queste due aziende sono oggetto possibile della speculazione finanziaria internazionale e dei concorrenti interessati unicamente al mercato italiano e alla tecnologia italiana;


Ansaldo STS conta circa 4.000 dipendenti nel mondo, di cui 650 solo a Genova, ed è una società per azioni quotata in borsa (Finmeccanica ne è azionista per il 40 per cento), più che solida e con un rilevante portafoglio ordini dai Paesi esteri;


Ansaldo Energia è il maggior produttore italiano di impianti termoelettrici, è presente sui mercati internazionali e si rivolge a enti pubblici, produttori indipendenti e clienti industriali. Offre al mercato della produzione energetica una vasta scelta di prodotti e servizi, con una capacità installata di oltre 176.000 megawatt in più di 90 Paesi, oltre 3.000 dipendenti, comprese le società estere;


Italia dei Valori ha posto da tempo il tema della «spartizione» politica delle nomine nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica e di come il nuovo amministratore delegato Giuseppe Orsi rispondesse alle indicazioni della Lega Nord, da cui è stato fortemente «sponsorizzato», così come denunciato anche da quotidiani come il Sole 24 Ore e Il Giornale.it;


inoltre, l'amministratore delegato e presidente, Giuseppe Orsi, come si evince da tutti gli organi di informazione, risulta essere al centro di diverse indagini: dalla vicenda di presunta corruzione per la vendita di 12 elicotteri Agusta Westland 101 al Governo indiano all'epoca in cui lo stesso Orsi ricopriva la carica di amministratore delegato di un'altra controllata Finmeccanica, l'Agusta Westland, alle commesse in Africa, ai finanziamenti illeciti a partiti politici e manager. Le ipotesi di reato vanno dunque dalla corruzione internazionale al riciclaggio;


per ultima, solo in ordine di tempo, l'inchiesta che riguarda Ettore Gotti Tedeschi, amico di Giuseppe Orsi ed ex banchiere del Vaticano, iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma per violazione delle norme antiriciclaggio in relazione alla movimentazione sospetta di 23 milioni di euro;


secondo quanto riportato in un articolo de il Fatto Quotidiano del 6 giugno 2012 e del Corriere della Sera del 6 giugno 2012, gli inquirenti sospettano che lo stesso Orsi abbia affidato alla custodia del dottore Ettore Gotti Tedeschi documenti di Finmeccanica relativi a indagini giudiziarie, contratti in India o Panama;


ormai da tempo sta emergendo il coinvolgimento di parte del management di Finmeccanica in episodi che - a prescindere dal rilievo giudiziario, tuttora in corso di accertamento, dalla rilevanza penale, nonché dall'opportunità di certi comportamenti - sono in grado di mettere a rischio non soltanto la credibilità dell'intera struttura della società, ma anche la competitività di una delle più importanti aziende italiane;


Finmeccanica ha estrema necessità di tutelare l'immagine della società, l'onorabilità del suo marchio e la serietà della sua struttura industriale, anche al fine di rilanciare gli stabilimenti produttivi;


la vendita o la dismissione di asset del settore civile, comporterebbe lo smantellamento di un patrimonio industriale strategico di primaria importanza per il Paese, e avrebbe conseguenze nefaste sulle prospettive occupazionali dei lavoratori di Genova e dell'intera Liguria, dove potrebbe essere messa a repentaglio la sopravvivenza di importanti realtà industriali;


a Genova si rischia la perdita di circa 6.000 posti di lavoro solo nel capoluogo e si arriverebbe a 7.000 in tutta la Liguria, tra lavoratori diretti e indotto. Per l'Italia significherebbe la perdita di gioielli di tecnologia e ricerca e, con la vendita di Ansaldo Energia, rinunciare all'unica azienda attiva nel campo dei grandi impianti dell'energia tradizionali e rinnovabili, mentre Genova perderebbe un'azienda che ha visto negli ultimi anni assumere 1.000 giovani laureati e altamente qualificati, creando così un danno enorme anche al sistema universitario genovese che non offrirebbe più ai giovani laureati uno sbocco occupazionale;


si tratta di aziende in attivo, operanti in un mercato attraversato da forti investimenti (come quello dell'energia e dei trasporti), mentre è noto che molti Stati stanno riducendo le spese di tutto il settore militare per trovare le risorse necessarie per rispondere alla gravissima crisi economica ed occupazionale internazionale;



gli interroganti intendono anche evidenziare un dato significativo per descrivere in tutta la sua gravità quello che agli stessi interroganti appare il «delitto» industriale che si sta consumando: mentre Finmeccanica chiude il 2011 con una perdita di 2.345 milioni di euro, Ansaldo Energia ha riversato in Finmeccanica in 5 anni circa 1.250 milioni di euro di cui 450 milioni in dividendi, 500 milioni con la vendita del 45 per cento della società a un fondo americano, 300 milioni di euro di debito di Finmeccanica accollato ad Ansaldo;


a conferma di quanto sostenuto dagli interroganti, si evidenzia l'intervento dell'arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, che è anche presidente della Cei, il quale ha più volte preso posizione in difesa delle aziende genovesi;


Italia dei Valori ha consegnato direttamente al Ministro un memorandum sulle ragioni industriali ed economiche che renderebbero negativa l'operazione per il Paese;


è necessario riportare il bilancio di Finmeccanica in attivo con operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione anche cedendo quote di Agusta Westland e DRS senza perderne il controllo, così come è già avvenuto con Ansaldo Energia. Tale operazione permetterebbe di mantenere italiani i nostri campioni di tecnologia;


dopo l'esito negativo degli incontri tra le istituzioni di Genova e il Ministro interrogato, permane ad avviso degli interroganti un comportamento nei fatti negativo del Governo che non sta intervenendo né per rimuovere i vertici di Finmeccanica, gravemente compromessi, né per fermare le cessioni di asset tecnologici strategici per l'Italia (quello dell'energia e dei trasporti);


appaiono agli interroganti specchietti per le allodole alcune soluzioni apparentemente neutre come quella di cedere Ansaldo Energia a industriali nazionali che sembrano privi di credibilità finanziaria e di strutture internazionali;


il risultato sarebbe quello di aprire la strada alla cessione per poi scoprire che non vi sono sufficienti garanzie nazionali e finire poi nelle mani dei concorrenti europei (tedeschi o francesi) che sono in totale sovrapposizione con Ansaldo, nella tecnologia, sui mercati e nella manifattura;


le conseguenze nel tempo sono chiare: la distruzione dell'industria di eccellenza di Genova, la mortificazione di una città che si sta risollevando con aziende che generano utili, un dramma occupazionale ingestibile,

impegna il Governo


ad adottare iniziative per fermare la cessione degli asset industriali civili di Finmeccanica, intraprendendo azioni volte ad azzerare il vertice della società, individuando dei tecnici, veri competenti di industria, mercati e tecnologia, per non disperdere quei patrimonio di professionalità necessario al Paese per la ripresa e la crescita, anche al fine di riconfermare Genova come una realtà industriale da sostenere e non certo da mortificare.

(7-01011) «Paladini».