Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00996
presentata da
EMILIA GRAZIA DE BIASI
mercoledì 3 ottobre 2012, seduta n.696
La VII Commissione,
premesso che:
fra i numerosi percorsi «romei» che da varie parti d'Europa e d'Italia raggiungevano la capitale della cristianità, Roma, uno dei più anticamente documentati è l'itinerario denominato «Via Francigena»;
la sua origine risale all'età longobarda (sec. VI) ma è quando ai Longobardi subentrarono i Franchi che il percorso venne ampliato e consolidato in direzione della Francia (da cui il nome di «francigena»), di Roma e del papato. Probabilmente fu allora che, con il consolidarsi dei traffici in direzione nord-sud, prese deciso impulso anche il pellegrinaggio verso i luoghi sacri e Roma;
la via Francigena non è una vera e propria strada definita in modo univoco ma un insieme di percorsi usati in tempi diversi e forse con funzione diversa, a seconda dei tipi di traffico e delle vicende politiche, topografiche e climatiche delle varie zone;
la Via Francigena, arteria di traffici e di pellegrinaggio, divenne una via di collegamento importantissima fra il nord e il sud Europa e un fecondo terreno di scambio culturale;
il percorso ufficiale, fedele a quello narrato dall'arcivescovo di Canterbury Sigerico recatosi a Roma in visita al Papa nell'anno 990, è articolato in 79 tappe e da Canterbury, attraversando la Francia e la Svizzera, entra in Italia per giungere a Roma. Ha una lunghezza di 1800 chilometri e, nel tratto italiano, attraversa sette regioni - Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Lazio - e 140 comuni, per un totale di 44 tappe;
nel 1994 il Consiglio d'Europa ha riconosciuto la Via Francigena quale «Itinerario Culturale Europeo»;
la valorizzazione ambientale e culturale degli itinerari riconosciuti dal Consiglio d'Europa, tra cui la Via Francigena, può rappresentare, sviluppando una sinergia tra i soggetti pubblici e privati impegnati nella loro valorizzazione, tra cui l'Associazione Europea delle Vie Francigene (con sede a Fidenza in provincia di Parma), un volano per il rilancio del sistema turistico in particolare nell'area appenninica,
impegna il Governo:
ad adottare gli opportuni strumenti normativi volti a tutelare, valorizzare e recuperare le testimonianze e i lasciti storici, culturali, religiosi, ambientali e paesaggistici dei territori attraversati dalla via Francigena anche mediante interventi di recupero, rifunzionalizzazione e manutenzione del patrimonio storico-testimoniale esistente;
a promuovere lo sviluppo di un sistema di promozione turistica e di marketing territoriale finalizzato all'incremento dei flussi turistici in Italia e in Europa;
a favorire, mediante la valorizzazione del percorso della via Francigena, l'affermazione di un'identità culturale europea nelle sue diversità mediante lo sviluppo della cooperazione transnazionale.
(7-00996) «De Biasi, Motta».