DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/09/2012
DISCUSSIONE IL 26/09/2012
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/09/2012
DISCUSSIONE IL 03/10/2012
ACCOLTO IL 03/10/2012
PARERE GOVERNO IL 03/10/2012
APPROVATO IL 03/10/2012
CONCLUSO IL 03/10/2012
Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00985
presentata da
NEDO LORENZO POLI
giovedì 20 settembre 2012, seduta n.689
Le Commissioni X e XI,
premesso che:
la AnsaldoBreda, società controllata del comparto meccanico ferroviario, negli ultimi 6 anni ha dovuto ripianare perdite per un miliardo. I primi a farne le spese sono i 700 dipendenti delle circa 40 società dell'indotto e del cosiddetto «incentrato», attive intorno agli stabilimenti di Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo;
è ormai evidente, da diverse settimane, l'orientamento dell'amministratore delegato del Gruppo Finmeccanica Orsi, di dismettere aziende storicamente impegnate nei settori dell'energia e dei trasporti e in generale di scegliere l'abbandono del settore civile per impegnarsi soltanto in quello militare;
a Pistoia e Reggio Calabria preoccupano le posizioni degli addetti dell'incentrato: lavorano in stabilimento, effettuano mansioni analoghe a quelle dei loro colleghi dipendenti di AnsaldoBreda, ma dipendono da società esterne e hanno trattamenti economici e tutele differenti. I sindacati, tra Toscana e Calabria, contano 10 società ascrivibili a questa tipologia per circa 400 dipendenti. La AnsaldoBreda rappresenta una grande risorsa occupazionale per Pistoia, con 900 lavoratori diretti e i migliaia che compongono l'indotto. Rischia di chiudere definitivamente la Bredamenarinibus di Bologna che, attualmente, tiene in cassa integrazione 260 lavoratori su un totale di 290. L'azienda è stata messa in vendita da Finmeccanica già da tempo;
si parla di 102 esuberi strutturali che la controllata Finmeccanica ha messo in preventivo per fine 2012, ma rappresentano l'ennesima emergenza occupazionale del Paese. Simmi, azienda che si occupa di montaggio di componentistica, ha fatto ricorso ad ammortizzatori sociali per i suoi 235 dipendenti sparsi tra Pistoia, Reggio Calabria e Napoli. Simav, società di servizi romana con 520 dipendenti a livello nazionale che serve quasi esclusivamente il gruppo Finmeccanica, licenzia invece 24 persone nel capoluogo partenopeo;
le rimostranze dei lavoratori, sono incentrate contro la holding Finmeccanica che non assicurerebbe gli investimenti e le liquidità necessarie atte a garantire il futuro produttivo della società che controlla al 100 per cento, anche nel momento in cui è rientrato un po' di lavoro e che ci sono commesse;
ci sarebbero certezze produttive solo fino a marzo 2013. Continuano le preoccupazioni per i dipendenti dell'azienda e dell'indotto, che in questo periodo conta una settantina di persone in cassa integrazione;
in questi ultimi anni, si è assistito alla mancanza di una politica industriale chiara caratterizzata, invece, dal susseguirsi di quattro amministratori delegati, e dall'assenza di investimenti nell'ammodernamento degli impianti produttivi oltre che di un miliardo di euro di deficit prodotto in dieci anni,
impegna il Governo
ad adottare le opportune scelte strategiche ed industriali dirette a salvaguardare i livelli occupazionali, nei settori dell'energia e dei trasporti, degli stabilimenti legati a Finmeccanica e citati in premessa, con particolare riferimento agli stabilimenti di Pistoia e Bologna.
(7-00985)
«Poli, Galletti, Libè, Bosi, Ruggeri, Anna Teresa Formisano».