ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00979

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 685 del 13/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: MIOTTO ANNA MARGHERITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOVELLI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
ARGENTIN ILEANA PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
BUCCHINO GINO PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
TURCO LIVIA PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00979
presentata da
ANNA MARGHERITA MIOTTO
giovedì 13 settembre 2012, seduta n.685

La XII Commissione,

premesso che:

la potenziale pericolosità dei materiali contenenti amianto (M.C.A) dipende dall'eventualità che siano rilasciate nell'ambiente fibre aerodisperse che possono venire inalate provocando principalmente tre malattie: l'asbestosi, cicatrizzazione dei tessuti del polmone, il cancro al polmone-mesotelioma;


l'amianto è fuori legge in Italia dal 1992, grazie all'approvazione della legge 27 marzo 1992, n. 257 «Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto», che prevede essenzialmente:
a) il divieto di estrazione, lavorazione e commercializzazione dell'amianto;


b) la bonifica degli edifici, delle fabbriche e del territorio;


c) misure per la tutela sanitaria e previdenziale dei lavoratori ex esposti all'amianto;


d) misure per il risarcimento degli stessi e per il riconoscimento della qualifica di malattia professionale e del danno biologico;


nonostante tale divieto ne restano 32 milioni di tonnellate in tutto il Paese e la maggiore presenza si rileva in Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna;


di fatto in tutto il Paese si continua a rinvenire amianto in manufatti ancora in opera, soprattutto in grandi impianti a servizio di processi produttivi, navi e traghetti, oltre che negli ambienti di vita pubblica (scuole, ospedali e altri edifici aperti al pubblico) e, secondo le stime del registro nazionale dei mesoteliomi sono circa 3.000 ogni anno le persone che nel nostro Paese perdono la vita in seguito a patologie asbesto correlate (con un tasso di incidenza di mesotelioma pleurico che per il 2004 risulta essere di 3,49 casi per 100.000 abitanti per gli uomini e di 1,25 per le donne), e circa il 30 per cento dei casi sono attribuibili ad esposizione non professionale;


tali dati già di per sé estremamente allarmanti non tengono conto delle così dette «vittime attese», poiché, visti i tempi lunghi di incubazione, si presume che il picco della mortalità per le patologie correlate all'amianto si raggiungerà intorno al 2020;


tale dato epidemiologico è di estrema gravità ed impone che si dia corso al più presto al processo nazionale e complessivo di «fuoriuscita dall'amianto» sia per la popolazione lavorativa che per la popolazione generale;

alla luce di queste considerazione diventa necessario recuperare il ritardo nell'attuazione del fondo per le vittime dell'amianto con l'obiettivo di un progressivo ampliamento della platea anche alle vittime non assicurate presso l'INAIL ovvero alle vittime alle quali l'INAIL medesimo non abbia riconosciuto inabilità superiore al 16 per cento,

impegna il Governo:
a definire un'intesa con le regioni e le province autonome volta a concordare le modalità di sorveglianza sanitaria della popolazione generale soggiornante nelle aree di crisi e della popolazione degli esposti ed ex esposti lavorativi nonché il percorso di presa in carico delle patologie asbesto-correlate;


promuovere le attività di ricerca epidemiologica e patogenetica, di diagnosi precoce e di terapia delle patologie asbesto-correlate;


a promuovere una revisione dell'operatività del fondo per le vittime dell'amianto con l'obiettivo di un progressivo ampliamento della platea anche alle vittime non assicurate presso l'INAIL ovvero alle vittime alle quali l'INAIL medesimo non abbia riconosciuto inabilità superiore al 16 per cento;


a dare seguito alle conclusioni contenute nel rapporto finale del gruppo di studio (ex decreto ministeriale 8 aprile 2008) del Ministero della salute;


a convocare la seconda conferenza nazionale governativa sull'amianto da preparare insieme a tutti i soggetti coinvolti, ovvero centri di ricerca, regioni e associazioni delle famiglie e dei familiari delle vittime.

(7-00979)
«Miotto, Lovelli, Argentin, Bossa, Bucchino, Burtone, D'Incecco, Grassi, Lenzi, Murer, Sarubbi, Sbrollini, Livia Turco».