ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00917

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 653 del 20/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: DE PASQUALE ROSA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PES CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 20/06/2012
SIRAGUSA ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 20/06/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00917
presentata da
ROSA DE PASQUALE
mercoledì 20 giugno 2012, seduta n.653

La VII Commissione,

premesso che:

in relazione all'attuale quadro normativo gli insegnanti tecnico pratici sono fortemente penalizzati e di contro la qualità dei percorsi di studio degli istituti tecnici e professionali scelta da molti studenti proprio per la particolare attenzione a determinate materie e alle ore dedicate alle attività di laboratorio;

per effetto dei decreti del Presidente della Repubblica, numeri 87 ed 88 del 15 marzo 2010, sul riordino degli istituti tecnici e professionali, si è determinata, infatti, una massiccia riduzione dell'orario annuale di insegnamento nelle prime, seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali, con gravi conseguenze tanto sulla dotazione organica dei docenti, quanto sulla qualità dei percorsi di studio;

a seguito dell'applicazione dei citati decreti, nello specifico nei professionali e nei tecnici del settore moda, ad esempio la riduzione delle ore di disegno, di modellistica, l'eliminazione dal piano di studi della storia dell'arte (da considerare propedeutica nel percorso della conoscenza della moda in quanto lo studio dell'evoluzione del costume è sempre motivo di ispirazione per la creazione di nuove collezioni) e al contempo l'inserimento, nel biennio iniziale, di materie come chimica e fisica, che non hanno attinenza pratica con l'indirizzo di studi, di fatto non sono sufficienti a trasmettere una conoscenza indispensabile all'immissione nel mondo dell'industria e dell'artigianato e inoltre polverizza le ore di insegnamento e il numero di docenti che non riescono così quasi nemmeno a conoscere bene, entro la fine dell'anno, tutti i propri studenti, i quali poco seguiti e demotivati spesso abbandonano prima della fine dell'obbligo scolastico;

per riportare solo un'altro tra i tanti esempi, risulta drasticamente modificato, anche il piano dell'offerta formativa degli istituti tecnici dei servizi socio-sanitari: considerata la progressiva riduzione oraria delle materie di metodologie operative nei servizi sociali svolte dal docente tecnico pratico, materia professionalizzante che dovrebbe essere svolta nell'intero percorso di studi, il diplomato dell'istituto professionale ad indirizzo tecnico dei servizi socio-sanitari non avrà le competenze necessarie a determinare uno specifico profilo professionale;

la riduzione delle ore degli insegnamenti tecnico pratici, l'incremento delle materie di studio teorico, la frammentazione dei saperi, non determinano un'adeguata offerta formativa a livello di istruzione secondaria;

in tale contesto la legge n. 183 del 12 novembre 2011 (legge di stabilità 2012), all'articolo 4, comma 81, ha previsto che «(...) allo scopo di evitare duplicazioni di competenza tra aree e profili professionali, negli istituti di scuola secondaria di secondo grado ove sono presenti insegnanti tecnico-pratici in esubero, è accantonato un pari numero di posti di assistente tecnico»;

la relazione tecnica governativa che illustra la suddetta norma rileva che «nell'anno scolastico 2011/2012 sono risultati in esubero a livello nazionale n. 3.334 insegnanti tecnico pratici e che si tratta di personale che potrebbe non trovare immediato ed integrale utilizzo in attività di insegnamento, nemmeno nell'ipotesi che entri in vigore lo schema di regolamento sulle classi di concorso in corso di perfezionamento; trattandosi di personale non laureato, con titoli di studio tali da richiedere un corso di formazione a supporto del passaggio dalla classe di concorso attualmente ricoperta a quella che ricopriranno a seguito della riforma delle classi medesime (...)»;

la suddetta relazione tecnica, pertanto, stima che nell'anno 2012/2013 quota parte di detti insegnanti tecnico pratici pari a 2.500 unità, potrebbe risultare ancora in esubero e quindi oggetto della citata norma, che prevede il loro impiego in sostituzione degli assistenti tecnici;

la citata legge di stabilità 2012, all'articolo 16, modifica le disposizioni di cui all'articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di mobilità e collocamento in disponibilità professionale dei dipendenti pubblici: in particolare, sopprimendo le previgenti tutele sindacali e contrattuali, stabilisce una procedura che, con ampia discrezionalità, porta il personale dichiarato in esubero, qualora non ricollocato, prima ad una sorta di cassa integrazione biennale e poi al licenziamento;

il combinato disposto delle succitate norme snatura l'offerta formativa degli istituti tecnici e professionali e determina una drastica riduzione degli insegnanti tecnico pratici con conseguente perdita di professionalità e qualità della scuola, oltre ad un'evidente violazione del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297;

il Governo ha già accolto l'ordine del giorno 9/4940-A/66 a prima firma De Pasquale impegnandosi a riconoscere agli insegnanti tecnico-pratici la dignità dell'opera prestata e a incrementare l'attività laboratoriale negli istituti di istruzione di secondo grado;

il comma 1-bis del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, ha previsto che gli insegnanti tecnico-pratici, anche quando il loro insegnamento si svolge in compresenza, fanno parte, a pieno titolo e con pienezza di voto deliberativo, del consiglio di classe (...), riconoscendo così a tutti gli effetti il ruolo dell'insegnante;

tra l'altro, il risparmio ottenuto con i tagli al monte ore di lezione ed ai laboratori, non risulta nemmeno così sostanzioso, visto che, per esempio, le materie chimica e fisica prevedono la compresenza del docente laureato e dell'insegnante tecnico-pratico;

non è da sottovalutare come tale nuovo assetto degli istituti tecnici e professionali possa incidere ad aumentare la dispersione scolastica (oggi in Italia del 19 per cento) e, inoltre, va in senso opposto a uno degli obiettivi strategici dell'unione europea denominato «Europa 2020» che punta a ridurre il tasso di abbandono a meno del 10 per cento, con almeno il 40 per cento dei giovani laureati o diplomati;

non risultano ancora chiare le sorti della classe di concorso degli insegnanti tecnico-pratici, per i quali non è stata ancora prevista una tabella di riconversione e tanto meno dei tanti precari iscritti in graduatoria con la certezza, a causa dei tagli, di non poter mai insegnare,

impegna il Governo:

ad adottare provvedimenti volti a ridare, attraverso l'aumento delle ore di laboratorio, maggiore professionalità ai percorsi scolastici degli istituti tecnici e professionali, anche con l'obiettivo di ridurre il tasso di abbandono scolastico;

ad assumere iniziative normative finalizzate a garantire il pieno utilizzo degli insegnanti tecnico pratici a tempo determinato e indeterminato riconoscendo agli stessi la dignità dell'opera prestata, anche prevedendo per la succitata classe di concorso una tabella di riconversione al fine di evitare la situazione di sovrannumero e di non disperdere le competenze e le professionalità di cui i detti insegnanti sono portatori.

(7-00917)«De Pasquale, Pes, Siragusa».