Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00892
presentata da
LUCIANA PEDOTO
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645
La XII Commissione,
premesso che:
la medicina generale costituisce uno dei pilastri fondamentali su cui si regge il Sistema sanitario nazionale. Oggi più che mai, in epoca di deospedalizzazione e rafforzamento dell'assistenza territoriale, il medico di medicina generale, altrimenti noto come «medico di famiglia», rappresenta una figura di riferimento imprescindibile;
nonostante ciò il corso di formazione specifica in medicina generale, necessario per intraprendere tale professione e accessibile tramite regolare concorso, è da anni poco valorizzato da un punto di vista economico, nonché poco tutelato per quel che concerne i diritti fondamentali;
il corso è regolamentato dalle seguenti normative:
a) direttiva UE 93/16;
b) decreto legislativo 17 agosto 1999 n. 368 (che recepisce la direttiva 93/16/CEE);
c) decreto legislativo n. 277 del 2003 (che recepisce la direttiva 2001/19/CEE);
d) decreto ministeriale Salute del 7 marzo 2006, in base alle quali:
a) un medico iscritto al corso percepisce una borsa di studio pari a circa 11.600 euro/anno lordi;
b) tale borsa di studio è soggetta a tassazione IRPEF e IRAP, in seguito alla quale l'importo mensile netto percepito da ogni medico corsista risulta essere di soli 800 euro mensili circa;
c) durante l'intera durata del corso (tre anni) per i medici in formazione è inibita la libera professione, pena l'esclusione dal corso;
d) a totale carico del medico corsista gravano inoltre le spese di assicurazione professionale e infortuni;
la questione dell'equiparazione del trattamento fiscale non può certo considerarsi affrontabile così come prospettato con il decreto-legge n. 16 del 2 marzo 2012, laddove si prevedeva un prelievo fiscale per gli importi superiori a 11.500 euro/annuo di tutte le borse di studio, assegni e sussidi per studio o addestramento professionale, da chiunque corrisposti;
ulteriore elemento aggravante della situazione dei medici corsisti in medicina generale è il non riconoscimento del diritto, garantito peraltro costituzionalmente, alle ferie e alla maternità contrariamente a quello che avviene per ogni lavoratore e per gli specializzandi,
impegna il Governo
a predisporre, in tempi rapidi, tutte quelle iniziative necessarie ad equiparare lo status giuridico e fiscale dei corsisti in medicina generale a quello degli specializzandi, ad esempio, assicurando che i costi assicurativi professionali e per gli infortuni siano sostenuti dagli enti che organizzano i rispettivi corsi, riconoscendo il diritto alla ferie retribuite e alla maternità, nonché sottoponendo le loro borse di studio al medesimo regime fiscale riconosciuto agli specializzandi.
(7-00892)
«Pedoto, Miotto, Lenzi, Bossa, Burtone, Fontanelli, Murer, Sarubbi, Sbrollini, D'Incecco».