ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00882

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 641 del 30/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: ROMANI PAOLO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 30/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GAROFALO VINCENZO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/05/2012
BIASOTTI SANDRO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/05/2012
GIBIINO VINCENZO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/09/2012
GAROFALO VINCENZO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/09/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/09/2012

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00882
presentata da
PAOLO ROMANI
mercoledì 30 maggio 2012, seduta n.641

La X Commissione,

premesso che:

la crisi economica e finanziaria, che nel corso dell'anno si è ulteriormente aggravata in Italia con inevitabili effetti depressivi sull'economia reale, ha particolarmente investito un comparto strategico per la produttività nazionale quale quello della mobilità, determinando una situazione di forte contrazione nel settore dell'automotive;

secondo le ultime rilevazioni Istat, l'industria automobilistica che nel corso dello scorso anno ha subito una flessione di circa l'11 per cento, per le nuove immatricolazioni rispetto al 2010, prosegue con una tendenza di evidente difficoltà, come confermano i dati registrati nel mese di aprile che evidenziano un calo del 18 per cento, pari a 129.663 immatricolazioni in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente;

i dati evidenziano pertanto come le prospettive di ripresa per il mercato italiano dell'automobile, che da sette mesi consecutivi registra segnali negativi, permangono estremamente deboli, i cui valori contrari hanno proiettato il mercato delle compravendite degli autoveicoli addirittura indietro rispetto ai primi anni ottanta;

il ciclo di audizioni avviato recentemente dalla Commissione trasporti della Camera dei deputati sull'attuale condizione del settore delle automobili, dei veicoli commerciali, industriali e autobus ha rilevato un'evidente condizione generale significativamente molto complessa per ciò che riguarda l'intera filiera dell'automotive, con riguardo alle dinamiche di mercato e a quelle industriali;

fra i principali soggetti ad essere direttamente danneggiati, dalle diverse e articolate conseguenze negative e penalizzanti della crisi del settore automobilistico, figura l'amministrazione patrimoniale dello Stato ovvero l'erario, che secondo quanto prevede la Federazione italiana dei concessionari d'auto - Federauto, nel 2012 riscuoterà 3,15 miliardi di euro in meno tra imposta di valore aggiunto e tributi correlati, pari a circa 5 mila euro per ogni vettura invenduta;

occorre evidenziare, inoltre, come le recenti manovre correttive di finanza pubblica varate dal Governo al fine del contenimento e della riduzione del debito pubblico, sebbene abbiano evitato il rischio d'insolvenza per il nostro Paese, hanno tuttavia inciso negativamente sul reddito disponibile e aumentato complessivamente la pressione fiscale su imprese e cittadini, contribuendo a comprimere la domanda di beni e servizi determinando una spirale pericolosa per l'economia domestica e, in particolare, per i settori produttivi;

quanto suesposto si è inevitabilmente riflesso in maniera sfavorevole anche sul mercato automobilistico e l'intera filiera dell'automotive, rappresentata in Italia da centinaia di imprese, concessionarie di tutti i brand commercializzati, associazioni di categoria, oltre che dal segmento della componentistica, che costituisce una delle eccellenze dell'industria manifatturiera, il cui comparto, nel complesso rappresenta l'11,4 per cento del prodotto interno lordo e contribuisce con il 16,6 per cento al gettito fiscale nazionale, garantendo occupazione a oltre 1 milione e 200 mila addetti tra diretto e indotto;

le imposizioni fiscali introdotte nel biennio 2011-2012 nei confronti del settore automobilistico e della mobilità in generale: le nuove accise sui carburanti, l'aumento delle imposte RCA e dell'imposta provinciale di trascrizione (IPT) per i soggetti IVA, l'introduzione dell'addizionale erariale al bollo auto (superbollo) sulle auto di lusso e da ultimo la stretta sulla deducibilità per le auto aziendali prevista dalla riforma sul lavoro, hanno inevitabilmente inciso negativamente sulle vendite e sulle immatricolazioni;

anche la Commissione europea attraverso il responsabile dell'industria e imprenditoria onorevole Tajani, è intervenuta di recente a monitorare il fenomeno della crisi del settore, che ha raggiunto ormai livelli emergenziali, attraverso un piano d'azione di quattro proposte, volte a sostenere il comparto e rappresentate da: incentivi al rinnovamento del parco circolante, una fiscalità «europea» per le vetture aziendali, l'eliminazione dell'imposta addizionale al bollo auto (superbollo) per le macchine ad alte prestazioni ed una maggiore facilitazione per l'accesso al credito da parte dei concessionari;

secondo quanto sostiene il Presidente dell'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere in Italia, il dato più preoccupante è quello relativo alla sostenibilità dei concessionari, in considerazione del fatto che il calo della domanda, unitamente alla stretta creditizia che insiste pesantemente sul settore produttivo e commerciale, sta determinando la chiusura di tante imprese del settore, con inevitabili impatti negativi sull'occupazione;

in coerenza con i piani di sostegno a livello europeo e con quanto precedentemente esposto che illustra uno scenario di estrema gravità del mercato automobilistico e del settore automotive in generale, occorre conseguentemente prevedere in tempi rapidi misure volte a riequilibrare l'intero sistema interessato, attraverso iniziative in grado di ridimensionare un'emorragia in corso, quale il calo inarrestabile delle immatricolazioni delle autovetture, nella consapevolezza dell'importanza strategica che riveste il settore nel nostro Paese;

appare indifferibile pertanto, prevedere l'introduzione di una serie di misure in particolare di natura fiscale per il sostegno al settore, compatibili con l'attuale quadro di finanza pubblica, che possano bilanciare l'attuale sistema di tassazione che grava sul comparto automobilistico, per il quale i costi di gestione crescono a dismisura da anni, rendendo insostenibile, in questa fase recessiva, la prosecuzione dell'attività delle imprese del comparto automotive,
impegna il Governo:
ad adottare, in tempi rapidi, iniziative volte ad interrompere un ciclo regressivo attraverso misure fiscali di allineamento verso i regimi di tassazione europei stabiliti per il settore dell'automotive, in coerenza con quanto proposto dal Commissario europeo Tajani;

ad intraprendere interventi, in particolare nei riguardi delle famiglie, in grado di favorire il rinnovo parco delle automobili, dei veicoli commerciali e industriali, attraverso un piano di durata triennale, che sostenga specialmente la mobilità a basso impatto ambientale;

a prevedere, infine, misure di agevolazione al credito nei confronti dei concessionari la cui contrazione particolarmente avvertita nel Paese, sta determinando la cessazione di numerose imprese su tutto il territorio nazionale.

(7-00882)
«Romani, Garofalo, Biasotti, Gibiino».