ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00863

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 634 del 17/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 17/05/2012
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 17/05/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 17/05/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 17/05/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 17/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00863
presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
giovedì 17 maggio 2012, seduta n.634

La XII Commissione,

premesso che:

l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha emanato una risoluzione WHA 63.18 in data 21 maggio 2010, in cui si esortano gli Stati membri ad adottare misure in termini preventivi, strategici, gestionali e di controllo per affrontare l'emergenza sanitaria in tema di epatite virale;

in base ad alcuni studi a livello nazionale si stima che in Italia siano circa 2,2 milioni le persone positive ai virus HBV e HCV (oltre 15 volte superiori alle infezioni stimate da HIV) e che le epatiti virali sono la causa principale delle epatopatie croniche, cirrosi epatiche, tumore epatico e trapianto di fegato;

i costi che gravano ogni anno sul Sistema sanitario nazionale per curare epatiti croniche, cirrosi, epatocarcinomi e trapianti e i costi sociali indiretti (invalidità, assegni INPS, ore lavorative perse, e altro) è elevatissimo e sono stimati oltre 1 miliardo di euro per soli 100.000 pazienti;

in Italia non esistono studi epidemiologici a livello nazionale, ma solo studi a livello locale, che evidenziano dati di prevalenza sulla presenza di anticorpi anti HCV nella popolazione molto variabili nelle diverse aree della penisola, dall'8 per cento (in alcune aree meridionali e insulari) al 2 per cento, con uno spiccato gradiente nord-sud;

non esistono neppure registri nazionali volti a registrare i casi esistenti e nuovi casi di epatite cronica, né dei pazienti curati o in trattamento;

l'Italia è il primo Paese in Europa in termini di numero di soggetti HCV positivi e di mortalità per epatocarcinoma (15/100.000 mortalità per anno con prevalenza di 37/100.000);

nel Paese avvengono circa 20.000 decessi all'anno per insufficienza epatica, cirrosi e tumori del fegato secondo rilevazioni ISTAT del 2008;

una larga percentuale di infezioni da virus epatitici non è diagnosticata e molti di questi pazienti sono destinati a scoprire la malattia in fase già avanzata con un impatto socio-economico negativo sotto tutti i punti di vista: è noto, infatti, che la patologia in fase avanzata è molto più costosa, complessa da gestire e risponde meno alle terapie antivirali;

l'HBV e l'HCV sono virus trasmissibili prevalentemente per via ematica ed esiste quindi il rischio di contagio alla popolazione sana, incrementando il bacino degli infetti inconsapevoli; tale rischio è ancor più rilevante nella coorte dei soggetti comunitari o extracomunitari provenienti da zone ad alta endemia di epatite, che spesso non hanno copertura vaccinale anti-HBV e non sono stati testati per i virus dell'epatite, ma anche nelle coorti dei detenuti e facenti uso di sostanze stupefacenti;

l'introduzione di misure efficaci e realistiche di salute pubblica per facilitare la diagnosi precoce dell'infezione da HCV e HBV è indispensabile per evitare un'inconsapevole diffusione della malattia, dare migliori possibilità di cura e dare al soggetto positivo maggiore possibilità di tutela dei propri diritti;

tra le misure di prevenzione rientrano le terapie per la eradicazione definitiva del virus dell'epatite. A tale proposito, stanno per essere approvati dall'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) nuovi farmaci più efficaci (inibitori della proteasi) per la cura dell'epatite C;

la piena tutela dei diritti umani e del diritto alla riservatezza è essenziale in ogni aspetto della risposta ai virus epatitici,

impegna il Governo:
a nominare presso il Ministro della salute una Consulta permanente per l'epatite come gruppo di lavoro stabile che coinvolga esperti nazionali di epatiti virali appartenenti a istituzioni, pazienti, medici, cittadini, con il compito di redigere un piano nazionale triennale di attività sulle epatiti virali e di sorvegliare sul suo corretto svolgimento;

ad adottare il piano nazionale triennale sulle epatiti virali basato sulle raccomandazioni della Consulta stessa, che comprenda l'inserimento delle epatiti nei piani sanitari di prevenzione;

a reperire, ove se ne presentino le possibilità, fondi destinati alla ricerca sulle epatiti e complicanze correlate e finalizzati a studi di epidemiologia clinica a livello nazionale e in relazione alle diverse realtà geografiche che forniranno il reale quadro nel Paese;

a reperire, ove se ne presentino le possibilità, fondi per migliorare l'accesso alla terapie e modificare la storia naturale della malattia nel Paese, nonché per sostenere enti e associazioni che assistono i malati e i loro familiari;

a migliorare l'informazione e la prevenzione sulle epatiti virali, con opportuni richiami e progettualità sulla diagnosi precoce;

a comunicare lo stato di avanzamento dei lavori della Consulta attraverso una relazione annuale da presentare al Parlamento.


(7-00863)
«Farina Coscioni, Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Mecacci, Zamparutti».