ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08694

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 735 del 18/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 18/12/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 18/12/2012
Stato iter:
19/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 19/12/2012
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 19/12/2012
Resoconto CERIANI VIERI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 19/12/2012
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/12/2012

SVOLTO IL 19/12/2012

CONCLUSO IL 19/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-08694
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 18 dicembre 2012, seduta n.735

BARBATO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

gli scandali che hanno interessato recentemente l'utilizzo, da parte dei gruppi consiliari costituiti presso i consigli regionali di numerose regioni d'Italia, delle risorse pubbliche erogate in loro favore a carico dai rispettivi bilanci regionali, ha gettato gravissimo discredito sull'intera classe politica, evidenziando una situazione di illegalità diffusa e di vera e propria malversazione nell'utilizzo di ingenti risorse pubbliche;

in particolare, è emerso come molti gruppi consiliari usassero attribuire ad alcuni consiglieri, senza alcuna effettiva giustificazione, emolumenti aggiuntivi ulteriori rispetto a quelli già riconosciuti a questi ultimi dai consigli regionali, di solito utilizzati per spese personali di carattere voluttuario, e che non sembra siano stati dichiarati dai beneficiari ai fini IRPEF;

in tale contesto, oltre all'esigenza di assicurare la massima trasparenza e il pieno rispetto della legalità nella gestione dei finanziamenti pubblici erogati ai gruppi costituiti nei consigli regionali, si pone anche il tema del rispetto dalla normativa tributaria, al fine di verificare che le somme riconosciute ai propri componenti dai predetti gruppi consiliari, le quali costituiscono evidentemente componenti positive di reddito, vengano sottoposte correttamente al regime tributario vigente;

al riguardo l'articolo 50, comma 1, lettera f), del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986 assoggetta ad IRPEF le indennità, i gettoni di presenza e gli altri compensi corrisposti dalle regioni, dalle province e dai comuni per l'esercizio di pubbliche funzioni, mentre la lettera g) del medesimo comma 1 assimila parimenti ai redditi di lavoro dipendente le indennità riconosciute ai membri del Parlamento nazionale e del Parlamento europeo, e ai titolari di cariche elettive in ambito regionale, provinciale e comunale, nonché gli assegni vitalizi percepiti in dipendenza dalla cessazione delle suddette cariche;

unica, limitata eccezione a tale principio è quella stabilita dall'articolo 52, comma 1, lettera b), del medesimo TUIR, il quale esclude dal reddito imponibile «le somme erogate ai titolari di cariche elettive pubbliche..., a titolo di rimborso di spese, purché l'erogazione di tali somme e i relativi criteri siano disposti dagli organi competenti a determinare i trattamenti dei soggetti stessi»;

pertanto, l'ordinamento tributario vigente stabilisce, in linea generale, l'imponibilità delle indennità riconosciute ai titolari di cariche elettive pubbliche, con la sola esclusione delle somme percepite a titolo di rimborso spese, come determinati ed erogati dai competenti organi interni;

ciò trova conferma nella risposta fornita dal Governo all'interrogazione a risposta immediata n. 5-08348, a prima firma del presentatore di quest'atto di sindacato ispettivo e svolta presso la Commissione finanze della Camera dei deputati il 31 ottobre 2012, nella quale il Ministero dell'economia e delle finanze, richiamandosi all'interpretazione della normativa tributaria in materia fornita dall'Agenzia delle entrate, ha correttamente affermato che, per quanto riguarda i componenti delle Camere, la non imponibilità a fini IRPEF dei predetti rimborsi riguarda solo quelli riconosciuti ai parlamentari dagli organi delle Camere competenti a determinare ed erogare tali rimborsi, escludendo dunque ogni altra somma riconosciuta ai componenti dei gruppi parlamentari;

a maggior ragione, si deve ritenere che ogni altro emolumento riconosciuto ai consiglieri regionali dai gruppi di appartenenza non goda di alcun beneficio tributario, e debba pertanto essere integralmente assoggettato all'IRPEF;

al di là di ogni analisi di natura giuridico-tributaria, non è comunque in alcun modo tollerabile che, soprattutto nell'attuale fase di recessione economica che sta sconvolgendo la vita dei cittadini meno abbienti, costretti dal Governo a pagare il prezzo per la stabilizzazione della finanza pubblica ed a subire le drammatiche conseguenze dell'esorbitante incremento della pressione fiscale, sia tollerata alcuna forma di privilegio o di illegalità a vantaggio dei rappresentanti elettivi di qualsiasi livello, i quali, alla luce del principio generale di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione, e nel rispetto del principio stabilito dall'articolo 53 della Costituzione, sono anch'essi chiamati «a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva», senza alcuno sconto o favore;

come già segnalato in occasione dello svolgimento della citata interrogazione a risposta immediata n. 5-08348, tale tematica assume rilievo, non solo sotto il profilo delle entrate tributarie, ma, soprattutto, sotto quello etico-politico;

in tale contesto appare dunque necessario che il Governo assuma tutte le iniziative opportune a garantire anche in questo campo il pieno e rigoroso rispetto degli obblighi tributari -:

quali iniziative urgenti intenda assumere per ribadire con la massima chiarezza che le somme riconosciute, a titolo diverso dai rimborsi spese erogati dai competenti organi dei consigli regionali, dai gruppi politici costituiti presso le assemblee regionali a loro componenti, devono essere assoggettate all'IRPEF e se non ritenga comunque doveroso intervenire a livello normativo per eliminare ogni comportamento illecito in merito, al fine di sottoporre doverosamente a prelievo tutte le somme erogate a tali rappresentanti eletti, nonché se intenda impartire direttive all'Amministrazione finanziaria per verificare la piena e corretta applicazione della disciplina in tale materia. (5-08694)