ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08663

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 734 del 13/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: GRAZIANO STEFANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/12/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08663
presentata da
STEFANO GRAZIANO
giovedì 13 dicembre 2012, seduta n.734

GRAZIANO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

la discarica denominata So.Ge.Ri., in località Bortolotto, nel comune di Castel Volturno, in provincia di Caserta, da oltre trenta anni ha accumulato, senza alcun controllo, rifiuti di ogni genere, urbani, speciali, tossici, nocivi, anche per la colpevole e grave assenza di un intervento efficace che potesse evitare quello che poi è stato attuato e senza che alcuna autorità, istituzionalmente preposta alla tutela delle aree, potesse impedire l'esecuzione di un disastro ambientale del territorio;

la zona di interesse è interna al sito di interesse nazionale, SIN «Litorale Domitio Flegreo ed Agro Aversano», individuato dall'articolo 1, comma 4, della legge n. 426 del 1998. La discarica è una bomba ecologica a cielo aperto, che continua a versare fiumi di percolato nelle falde sottostanti e direttamente in mare attraverso il Canale Agnena, al confine tra Mondragone e Castel Volturno. So.Ge.Ri. è una ex discarica privata di proprietà della società So.Ge.Ri. s.r.l., utilizzata fino alla fine degli anni '90 per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed assimilabili. Tale discarica può fondamentalmente definirsi come «non controllata», in quanto solo una parte di essa risulta provvista di geomembrane impermeabilizzanti, mentre è assente un adeguato sistema di drenaggio del percolato e di pozzi spia;

la sottoscrizione dell'accordo di programma «Programma strategico per le compensazioni ambientali nella Regione Campania», in data 18 luglio 2008, tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, a norma del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito, con modificazioni, in legge n. 123 del 2008, la regione Campania e il commissario delegato, a norma dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3654 del 1o febbraio 2008, e la sottoscrizione del successivo atto modificativo, in data 8 aprile 2009 tra i medesimi soggetti, pongono la messa in sicurezza della discarica So.Ge.Ri. tra gli interventi prioritari e pertanto immediatamente attuabili aventi come finalità la bonifica dei siti inquinati;

recentemente, nel mese di aprile 2012, è stato redatto dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in particolare da Sogesid S.p.A., un progetto preliminare per la messa in sicurezza e la bonifica della discarica, e questo a conferma del danno tuttora in atto. Il progetto ha anche avuto il parere favorevole da parte del comune di Castel Volturno;

tuttavia, dall'analisi del progetto emergono alcune perplessità di particolare interesse e attenzione:

a) il progetto prevede la messa in sicurezza della discarica con il solo sistema del «capping», cioè attraverso un pacchetto impermeabile di copertura. Non solo ad avviso dell'interrogante sarebbe indispensabile procedere invece ad una vera e propria bonifica del sito, creando, prima di tutto, una vera e propria discarica, secondo le regole previste dalla normativa vigente in merito, che sarebbe immediatamente realizzabile nella medesima area. La nuova discarica accoglierebbe i rifiuti della So.Ge.Ri solo a seguito di una corretta e trasparente caratterizzazione degli stessi. La scelta compiuta invece dal progetto, continua, di contro, ancora una volta, a non bonificare realmente i siti, inquinati e a preferite soltanto un intervento temporaneo e raffazzonato al problema;

b) al progetto presentato non è stato allegato il computo metrico estimativo e non è quindi specificato il costo dettagliato degli interventi. Si conosce solo quello complessivo, pari a circa 13 milioni di euro, ma senza la descrizione delle singole voci di costo. Sul punto verrebbe da chiedersi come possano il Ministero e il Comune avallare un progetto privo di simili riferimenti;

una voce di costo espressamente indicata nel progetto è quella relativa all'esproprio delle terre limitrofe, per un importo pari a circa 600 mila euro. Sulla base di questo importo, i terreni interessati, tutti ricadenti all'interno del comune di Castel Volturno, circa 16.000 metri quadri di aree agricole non edificabili, compromessi per la coltura e declassati dall'Agenzia regionale protezione ambientale Campania, ARPAC, per la presenza di percolato - il quale raggiunge secondo taluni studi anche i 40 metri di profondità - sarebbero stati valutati oltre 35,00 euro al metro quadro, (cifra risultante dalla divisione dell'importo totale richiamato per l'estensione menzionata dei terreni da espropriare) anche se, nel piano particellare di esproprio si legge l'adozione di 12,00 euro al metro quadro come più probabile prezzo di mercato. Sul punto verrebbe da chiedersi come sia potuta avvenire simile valutazione se, nel caso di un terreno agricolo, fertile e non compromesso, la valutazione di norma è di circa 3,00 euro al metro quadro;

a motivo dell'adozione del sistema di «capping» si sarebbe valutata, forse in modo arbitrario, la permeabilità del suolo con un indice per cui non ci sarebbe assorbimento del percolato nelle falde sottostanti, mentre altri studi e rilievi possono dimostrare che il percolato attraversa il suolo sottostante fino a raggiungere le falde acquifere;

esiste un progetto dello stesso Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare datato 2007, inerente la messa in sicurezza della discarica, che forse sarebbe utile recuperare, senza ulteriore impiego di risorse pubbliche. In esso, la soluzione progettuale proposta ha lo scopo di isolare rispetto all'ambiente idrico e aereo circostante il corpo dei rifiuti e il percolato intrappolato, realizzando dapprima una cinturazione perimetrale dell'intera area, poi un eventuale ampliamento della rete di raccolta del percolato con pozzi di captazione, un eventuale ampliamento del sistema di drenaggio del biogas, la riprofilatura dell'area confinata, la copertura finale e il recupero a verde, quindi la regimazione delle acque meteoriche;

non si comprendono le ragioni per le quali nel progetto in parola, relativamente alla destinazione d'uso dell'area, si ritengono ammissibili interventi nel settore dell'agro energia e interventi per la produzione di energia da fonti rinnovabili;

non si comprendono neppure le ragioni per le quali si esclude dalla progettazione lo smaltimento, all'interno della discarica, di un sito di stoccaggio di rifiuti ingombranti, che potrebbero rilasciare nel tempo liquidi e gas nocivi;

il degrado ambientale dell'area continua a deturpare un territorio che, per la sua vocazione agricola e zootecnica, dovrebbe invece essere valorizzato e riqualificato sotto il profilo paesaggistico ed economico -:

quali siano gli intendimenti del Ministro interrogato relativamente alle perplessità evidenziate sul progetto e riportate in premessa;

se non sia opportuno e urgente, alla luce della rappresentazione e delle considerazioni premesse, rivedere il progetto, anche in collaborazione con le istituzioni interessate e i soggetti coinvolti, per dare risposta alle questioni anche ambientali che da tempo sono oggetto di attenzione e di preoccupazione della comunità.
(5-08663)