ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08624

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 732 del 11/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: FLUVI ALBERTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/12/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 10/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08624
presentata da
ALBERTO FLUVI
martedì 11 dicembre 2012, seduta n.732

FLUVI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

al fine di intensificare le relazioni economiche e commerciali tra i due Paesi, attraverso la costituzione di attività operative da parte delle imprese estere, l'Italia ha ratificato con la Repubblica federale del Brasile, sulla base del modello predisposto dall'Ocse, una convenzione per evitare le doppie imposizioni e prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul reddito entrata in vigore il 24 aprile 1981;

la funzione primaria del Modello OCSE e delle Convenzioni bilaterali che su di esso si basano è quella di eliminare la doppia imposizione internazionale attraverso il metodo dell'esenzione e il metodo del credito di imposta così da eliminare i conflitti e le distorsioni di natura fiscale che hanno effetti negativi sugli investimenti;

la citata convenzione prevede che le imprese italiane che hanno stabilito in loco attività economiche e produttive hanno diritto, in Italia, ad usufruire di un credito di imposta pari al 15 per cento dell'imponibile delle attività prodotte nel Paese sudamericano;

al contrario, il Brasile riconosce un credito d'imposta sull'ammontare lordo degli utili in misura del 25 per cento e del 15 in caso di dividendo;

tale asimmetria di imposizione incentiverebbe comportamenti opportunistici da parte degli operatori economici che sarebbero indotti a dirottare gli investimenti nel Paese estero dove la possibilità di realizzazione degli utili è più elevata e il livello di imposizione è più basso;

la citata convenzione ratificata negli anni ottanta poteva sembrare appropriata all'economia di quegli anni allorquando il tasso di crescita dell'Italia superava quello del Brasile e l'internazionalizzazione delle imprese italiane era incentivato da una più favorevole tassazione prevista nel Paese estero;

allo stato in cui versano attualmente le imprese italiane, gravate da una elevata pressione fiscale e da bassi tassi di crescita annuali dell'Italia, l'incentivo a spostare la produzione in Paesi con una pressione fiscale inferiore ed un tasso di crescita più elevato sembra essere controproducente per il rilancio competitivo dell'Italia;

secondo il rapporto annuale European Attractiveness Survey 2012 di Ernst & Young. L'Italia risulta uno dei Paesi europei meno attrattivi per un investimento di medio termine;

l'articolo 35 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 prevede l'istituzione di uno sportello unico per l'attrazione di investimenti esteri e agevolare gli investitori esteri che manifestino interesse per la realizzazione di iniziative di significativo impatto economico e sociale per l'Italia;

il Ministro dello sviluppo economico sostiene peraltro da tempo la necessità di attivare strumenti specifici, oltre a quelli di miglioramento della competitività di sistema, per attirare investimenti esteri nell'economia reale -:

quale sia l'entità dei crediti fiscali concessi negli ultimi anni alle imprese italiane che operano nella Repubblica federale del Brasile e se non ritenga utile, ai fini della trasparenza, rendere nota l'entità dei crediti fiscali maturati in relazione alle convenzioni per evitare le doppie imposizioni ratificate dall'Italia.(5-08624)